Ravenna & Dintorni 427 - 10 02 2011

Page 7

CRONACA& POLITICA

RAVENNA& DINTORNI | giovedì 10 febbraio 2011

VERSO LE AMMINISTRATIVE/1

Terzo polo addio, Udc e Fli corrono con i propri uomini Nessuno lo dice ancora ufficialmente, ma le manovre per la costituzione del terzo polo a Ravenna non approderanno a nulla e ognuno andrà per proprio conto. Ed è data ormai per certa la candidatura in provincia di Gianfranco Spadoni per l’Udc, oggi in consiglio comunale a Ravenna e cinque anni fa candidato sindaco per Fi e LpRa. Spadoni si dice disponibile, come un “soldato”, a fare ciò che il partito gli chiede di fare, non gli dispiacerebbe tornare in Provincia. E si dice naturalmente lusingato dall’ampia convergenza che gli organi dirigenti provinciali del partito avrebbero espresso sull’ipotesi di una sua candidatura. E pur con la sua lunga militanza alle spalle, Spadoni, sulla cinquantina, potrebbe essere il candidato più giovane del panorama cattolico nel suo insieme alle prossime amministrative perché sembra prendere sempre più quota la candidatura di Alvaro Ancisi in comune per LpRa, la lista civica appoggiata dall’Udc che si troverebbe a sfidare un altro cattolico di lungo corso come Nereo Foschini, in pole position tra la rosa di nomi che il Pdl sta prendendo in considerazione. Ma l’alleanza tra i due pare di fatto impossibile, perché il Pdl non avrebbe mai veramente aperto un tavolo di trattativa, impegnato piuttosto a cercare il patto con i leghisti per replicare la coalizione nazionale. Cosa che, appunto, pare non stia riuscendo alle forze del terzo polo. «In politica serve tempo – spiega Spadoni – bisogna evitare le ammucchiate, la costituzione di un nuovo polo è un processo che va costruito attraverso il confronto sui programmi. Mentre so che il nostro lavoro anche come lista civica in Comune è riconosciuto e apprezzato da molti che potrebbero sceglierci in un momento, peraltro, di difficoltà del Pd e del Pdl a livello nazionale». Del resto, anche Gianluca Palazzetti, coordinatore provinciale di Fli, spiega: «Sono convinto che il terzo polo porterebbe Matteucci al ballottaggio e rappresenterebbe un’alternativa seria e credibile per la città, ma solo se fosse possibile costituirlo con tutte le componenti che lo costituiscono a livello nazionale. Questo non è possibile perché qui il Pri è organico al centrosinistra, Api non si è costituita e l’Udc, in Comune a Ravenna, non esiste come simbolo». Ergo, anche Fli correrà da sola. E con Palazzetti come candidato. Di fatto, per quanto il finiano specifichi che non si tratti di questioni personali («in politica non è mai una questione personale» dice), l’idea di Ancisi che sostiene Palazzetti o viceversa sarebbe a dir poco inverosimile. E così, addio terzo polo anche in provincia dove Fli è pronta a candidare Guido Baldrati, commercialista, sulla cinquantina, consigliere e coordinatore comunale del partito a Lugo, proveniente dalle file dei liberali che si riconoscono nelle posizioni di Benedetto della Vedova (i cattolici centristi dovranno rivolgersi altrove). «Faremo una campagna elettorale innovativa – spiega Palazzetti – incentrata su pochi punti chiari, a cominciare da infrastrutture e ambiente. Siamo convinti che ormai le categorie novecentesche di destra e sinistra siano state superate dalla storia e che sia necessario offrire risposte concrete ai bisogni dei cittadini». Il tutto però solo dopo il congresso fondativo di Fli a Milano. Certo al momento Futuro e libertà ha perlomeno il vantaggio di presentarsi se non con facce nuove, almeno un po’ più giovani, dei colleghi centristi dell’Udc. Ed è Gianfranco Spadoni, con la sua solita franchezza e onestà intellettuale a spiegare che «sì, è vero, a Ravenna c’è un problema di ricambio. I giovani e le donne, anche nel nostro partito, non mancano, ma si avvicinano spesso per fare singole battaglie, per organizzare magari eventi. Ma quando si tratta di puntare a ruoli più importanti o di rappresentanza, spesso si tirano indietro. E anche reclutare persone dalla cosiddetta società civile non si sta rivelando così semplice. Credo che sia un problema legato alla disaffezione generale verso la politica e le istituzioni». In sostanza, Spadoni non nega che stia anche all’attuale classe dirigente fare un passo indietro, ammesso che ci sia qualcuno disposto a farne uno avanti. «Viviamo anche noi – conclude – la situazione descritta da Bersani a Ballarò: facciamo fatica a “mandare avanti i giovani”, che non riescono a decollare. Vedo lo stesso problema anche in tante altre forze e certo Ravenna risulta un po' bizantina anche sotto questo profilo. Credo che si meriterebbe qualche scommessa in più». (fe. an.)

7

VERSO LE AMMINISTRATIVE/2

E la Lega Nord boccia l’ipotesi Foschini (Pdl) per Palazzo Merlato

In lizza Spadoni e Baldrati in Provincia, Ancisi e Palazzetti per il Comune

«Difficile per noi appoggiare la candidatura di Foschini a Palazzo Merlato». Lo dice chiaro Paolo Guerra, coordinatore politico comunale del Carroccio che spiega anche le ragioni di una possibile bocciatura del candidato cattolico che il Pdl sarebbe intenzionato a presentare per sfidare Fabrizio Matteucci nella corsa alla poltrona di sindaco. Foschini infatti non si sarebbe opposto alla costruzione della moschea, uno dei punti cardine del programma della Lega. Ed è questa una delle tante incognite di quello che dovrebbe essere l’accordo Pdl-Carroccio secondo cui ai leghisti spetterebbe la scelta del candidato per la Provincia (in lizza Forte e Capucci) e ai berlusconiani quello per Palazzo

il dibattito MAURIZIO BUCCI: «NEL PDL SERVE PIÙ MERITOCRAZIA» Da sempre anima “irrequieta” e appassionata del centrodestra, Maurizio Bucci continua a far discutere dentro il suo partito, il Pdl. Questa volta per aver firmato un documento in cui si chiede l’applicazione di criteri di meritocrazia nella scelta dei nomi. E anche se Bucci non lo dice esplicitamente, è chiaro che l’ipotesi di una candidatura di Foschini non lo vedrebbe certo favorevole. Più in generale, ci spiega: «Le mie non vogliono essere critiche, ma auspici, sollecitazioni a far sì che prima di parlare di nomi si parli di progetti con la capacità di aggregare energie che vengono dalla società civile. Il Pdl non è percepito, qui, come un’ alternativa ai burocrati che ci governano da decenni». Posizioni, queste, che qualcuno ha voluto leggere come un’apertura verso Fli. «Assolutamente no, io ho abbandonato Fini prima ancora che nascesse il Pdl e tutt’ora credo che sia questa la reale forza alternativa al centrosinistra, anche se credo ci sia bisogno di una spinta propulsiva. Per esempio, bisognerebbe puntare sulla vicenda Cmr che rischia di portare molte aziende ravennati sul lastrico per scelte politiche sbagliate». L’ipotesi di una lista civica sembra ormai scartata, ma Bucci sottolinea l’importanza dell’alleanza con la Lega, «anche perché – dice – ha messo in campo molti giovani in gamba, preparati e appassionati». Ma nega un suo possibile passaggio al Carroccio: «La mia storia è coerente e non può cambiare». Semmai, fa intendere, un giorno potrebbe stancarsi di far politica e dedicarsi a tempo pieno al lavoro di imprenditore. Ma, siamo pronti a scommetterci, questo giorno non è imminente.

Merlato. Un nome scelto dal Pdl, ma gradito agli alleati, come non sarebbe invece il cattolico Foschini che veniva dato per favorito in questi ultimi tempi nel tentativo di convogliare verso il partito berlusconiano il maggior numero possibile di preferenze dell’area cattolica e, nella fattispecie, di Cl (quelli che, si dice nei corridoi, già avevano assicurato la vittoria di Bazzoni alle scorse regionali nei confronti del compagno di partito Mazzolani). Un’esigenza che si sarebbe fatta ancora più pressante dopo la repentina scomparsa dalla scena politica di quello che doveva essere l’astro nascente proprio di Cl: il 26enne Mirko De Carli. Ma il nome di Nereo Foschini sembra creare parecchio scontento anche tra le fila del Pdl stesso, dove molti preferirebbero qualcuno in grado di dare al partito un’aura di “novità” rispetto agli avversari che un 72enne con una carriera di lungo corso dentro la Dc, per quanto stimato e apprezzato, difficilmente potrà comunicare. E così c’è chi non ha abbandonato le speranze di vedere candidato Alberto Ancarani, il vice coordinatore comunale del partito (il quale è forse oggettivamente troppo giovane), oppure Eugenio Costa e Maurizio Bucci, oggi entrambi consiglieri comunali ed entrambi (soprattutto Bucci) preferiti dalla Lega a Foschini. Ma le riserve non sono ancora sciolte e le decisioni potrebbe essere prese in uno scenario che in realtà comprende anche altre realtà regionali come Rimini e Bologna, sebbene, ci assicurano, per ora indicazioni precise dall’alto, almeno al Carroccio, non sono giunte. La base leghista, in realtà, sembra quanto mai desiderosa di correre da sola e, altro dettaglio non trascurabile, secondo Guerra sembra difficile arrivare «ad accordi diversificati per Provincia e comune». Insomma, l’alleanza sarà per entrambe le cariche o per nessuna. E il nodo Foschini a Ravenna potrebbe essere non trascurabile. In ogni caso, sottolinea Guerra «noi siamo pronti da tempo con le nostre liste e, nel caso corressimo da soli, una rosa di nomi come candidati. Il problema è riuscire ad avere un interlocutore unico nel Pdl che parli in modo chiaro e univoco. Per questo chiediamo di smetterla con questo teatrino di voci e smentite». Federica Angelini

L’Ici va pagata all’accatastamento dell’immobile e non a fine lavori L’imponibilità ai fini ICI decorre dalla data di accatastamento dell’immobile e non dalla data di ultimazione dei lavori. “E’ questo il principio affermato dalla costante giurisprudenza di legittimità e di merito”. In una recente sentenza la Cassazione ha infatti affermato che: “La presentazione della domanda di accatastamento dell’edificio presso il competente Ute (Ufficio Tecnico Erariale), ancorché lo stesso sia solo parzialmente completato, determina la decorrenza dell’obbligazione tributaria quale prova dell’avvenuto utilizzo del fabbricato”, (Cass. n. 22808/2006; cfr. Cass. n. 24924/2008). Secondo la Cassazione, dunque, l’utilizzazione del fabbricato si deve ritenere in atto sulla base dell’avvenuto accatastamento dello stesso e, quindi, dell’avvenuta utilizzazione del manufatto, indipendentemente dal completamento delle rifiniture. Anche la recente giurisprudenza di merito ha affermato che l’avvenuta iscrizione catastale del fabbricato, sia pure non preceduta dalla attestazione di fine lavori, costituisce un requisito di per sé sufficiente a far ritenere l’immobile idoneo all’uso come sancito dalla Commissione Tributaria (cfr. CTP Forlì n. 12/2009). Quindi, ai fini dell’assoggettabilità all’Ici dei fabbricati di nuova costruzione, è sufficiente l’accatastamento del fabbricato, senza necessità che sia stata rilasciata la c.d. abitabilità. “L’iscrizione in catasto del fabbricato, ancorché in corso di costruzione, determina dunque la realizzazione del presupposto impositivo indipendentemente dalla circostanza relativa all’ultimazione dei lavori o all’utilizzazione. L’imposta è dovuta per il solo fatto che si sia provveduto al suo accatastamento, restando estranea alla sfera attinente al rapporto tributario tutto quanto afferisce all’effettiva abitabilità del bene stesso, ovvero alle sue caratteristiche igienico-sanitarie”. Avv. Roberto Clarizia

Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari Ravenna Via R. Serra, 65 tel. 0544 470102 fax 0544 470075 info@asppi.ra.it www.asppi.ra.it Faenza Via Cavour, 25 tel. 0546 25807 faenza@asppi.ra.it Lugo Via Manfredi, 41 tel. 0545 33356 lugo@asppi.ra.it SERVIZI AI SOCI - Gestione contratti di locazione - Assistenza legale - Consulenza condominiale - Consulenza tecnica - Affitti e vendite da privato a privato Dal 1980 a Ravenna


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.