Poltronova @domus

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Gianni Pettena e il divano da vivere

"Me l'ero rutto outopradotto, pagando o rate il tappezziere per gli imbottiti in gomma piuma di tessuto arancio, perché erano gli elementi più cari del progetto'. racconta oggi Gianni Pettena(Bolzano 1940)architetto,o rneglioanorchitetto. radicale, artista e designer ricordando la storia di Rumble,il divano'do vivere", coste cito per il suo appartamento ia Firenze. Giovane studente di architettura. aveva preso in affitto l'ex atelier di un pittore:luminoso edai soffitti alti, per capire se,in fondo,fosse un po'artista anche lui Nella casa non cera nulla,solo una sedia da giardino verde,e il telefono: progettare Rumble significava "occupare gli spazi vuoti'e ricostruire un luogo dove poter interagire e conoscersi,"uno spazio umano in cui si potesse stare,e ognuno entrandovi potesse essere sincero se lo voleva Oppure potesse fuggirnese non ci riusciva", raccontava su Dornus nel 1978,aiutato delle coloratissime fotografie di Aurelio Arnendoia,con gli amici accomodati tra i cuscini smontabili che occupano l'intera stanza Come si vede dal disegno d'archivio.a matita. Rumble si disfaceva per configurarlo e viverlo in tutte le declinazioni possibili. L'idea di un "nido da vivere e disfare' prendeva le mie calle suggestioni dell'amico

Ettore Sottsass,seduttore seriale di designer affamati di novità e sfacciato trasgressore dei dogmi del Movimento

Moderno,che raccontava dell'India e dei suoi colori, del Giappone e dellocase dove tutti giravano su strati di stuoie e in cui,ricorda Pettena."tutto era al di fuori di uno dimensioneconsueta e si era molto attenti al rapporto che si poteva avere con gli oggetti di queste case di carta, più case di tutte le altre". Anche il giovane inquilino, quindi,vuole creare un mobile per 'attivare'

G suo nuovo spazio domestico,e costruire un luogo serena

Un ricado r amane ancora vivido nella sua rner i uria,dopo più dl 40 anni:"Una signora distintaeiegante e affilata, accomodata nel Rumble durante una festa di giovani ragazzi -scoprii poi essere Edith Farnsworth.committente privata di Mies van der Rohe - mi rivelò un segreto sulla suo casa tanto celebrata E un esempio di come questo oggetto morbido e colorato doveva saper accogliere chiunque, qualsiasi voglio avesse" Negli anni Settento,ero prodotto da Gufratn.Oggi è Poltronova.storica azienda fiorentina. a riportare nelle case I gronde ring di imbottiti smontabili, riproducendo fedelmente l'originale, pensato alla scalo del luogo e non a quella dellUomo.Le cromie invece cambiano: blu cobalto,rosa lampone e verdesmeraldo. Pettena stesso riflette sull'atemporalità della forma,semplice come un grembo "dove tutto.accade o á già accaduto, ma che suggerisce ancorai delle possibilità. altre cose che possono accadere.

Sopra: il divano Rumble,progetto di Gianni Pettena del 1967,oggi riproposto da Centro Studi Poltronova in nuovi colori (qui, rosa lampone). Sotto: disegno originale di Pettena che mostra il divano'ricomposto'

•Above:the Rumble sola,01967 design by Gianni Pettena, now re-proposed by Centro Studi Poltronova in new colours(here, raspberry pink). Below: originai drawing by Pettena showing the "reassembled" sofa

Gianni Pettena and his liveable sofa

"I nlade it ali ori r r iy own,paying an upholsterer in instalments for the focm rubber podd!ng covered in oronge fabric, because these were the most expensive components of the design,"says Gianni Pettena(ßolzano,1940),an architect.or rather radimi "anerchite:.t", artist and designer recalling the story of Rumble.the ''liveable" solfa that he designed for his loft in Florence.While studying architecture at university, he rented the former atelier of o painter, which was full of sunlight and f ad higtr ceilings.to understand it he,too. had a littlo bit ofan artist in him gfter all. The loft was empty with the exception of a green garden chair and a telephone. Designing Rumble meant"occuaying the emptyspace.s'and recreating o piace where guests could interoct and get to know one another,"a human space where I could Iwe,arie anyone wrlo errtered here could be sincere. If they vvonted.Or they could leave if they coulrint manage it" he told Domusin 1978.assisted by Aurelio Amendolás colourful photos of his friends resting on the detachable cushions scattered across the room.As the peneil archíve drawing shpws.Rurnbie could be token apar Ione( then reassembled and experienced in every way pdssible.The idea of a "nest to live in and then disrnantie wasinspired by his frlend Ettore Sóttsass, the serial seducer of designers craving for novelty and a brazen tronsgressor of niodernist dogrrios.Sottsass talked about India and its colei ahout Japan and its i iornes tìlled with talar nl nlots,and Mere, as Pettena remembers."Everything was outside the usuai dfinension.Attention wasgiven te the relationship one could have with the objects in these hames mode of pcper.Theywere home.s above oli others"Salhe vourig terionl:also wanted to make a piece offumiture te "activate" his newdomesticspaceand build o "peaceful" piace A recollection is stili crear in his mine( after more thon 40 years:"/l distinguished and elegant ladywho was sitting on Rurnble d_Iring a party - I later found out it was Edith Farnsworth,the private client of Mies van der Rohe - told me a secret about her famous home It's en example of how this soli colourful obiecl can hostanyone: wholever their desire may be" Ir the 1970s it was manufactured by Gutram Today. Poltronova the legendory corYipariy based in Elorence.fias reissued the large ring of detachable cushions.Instead.the colours have changed:royal blue.raspberry pink and emerald green.Pettena himself rofleots on tnc timelessness of the shape, simple like o soft lap,'•whiere everyttüng happens or already happened,but suggests more possibilities,other things that could happen.°

;•::•;II DIARIO domus 1077 Marzo March 2023 Mnemosine Tosto í Text Cristina Moro Foto!Photos Serena Eiler
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