VII rapporto incontro europeo persone in povertà

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e con coloro che si dedicano a superare queste difficoltà prendendo decisioni di carattere politico. A titolo personale, posso affermare che la mia partecipazione a questo Incontro è stata un'esperienza inestimabile. Durante tutto l'Incontro ho ascoltato con attenzione le vostre difficoltà a trovare un lavoro durevole, ad affrontare il problema della casa, dell'istruzione o per assicurare attività extra scolastiche ai vostri bambini. Potrei continuare perché l'elenco delle vostre preoccupazioni è lunga.

78 milioni di persone che in Europa vivono sotto la soglia di povertà è una cifra allarmante. E, tra questi 78 milioni, 19 sono bambini. Un sistema di protezione sociale efficace, unito a politiche di prevenzione, può contribuire ad alleviare le difficoltà di queste persone. Gli Stati membri e le amministrazioni pubbliche devono superare la frammentazione che continua a persistere nelle politiche e negli strumenti di lotta alla povertà. Si deve trovare una combinazione adeguata di politiche in grado, da una parte, di prevenire e, dall'altra, di stimolare a esercitare un'attività economica piuttosto che vivere di sussidi. A livello europeo, costituiscono elemento essenziale sia il dialogo sui problemi della povertà e dell'esclusione sociale sia il sostegno alla cooperazione tra gli Stati membri.

Nel 2007, alla domanda «Di cosa hanno paura gli europei?», un terzo degli intervistati ha risposto: la disoccupazione. La criminalità, le cure mediche, l'aumento dei prezzi, l'immigrazione, la pensione hanno avuto un numero di risposte sostanzialmente uguali. La buona notizia è che le persone avevano, nel 2007, meno paura della disoccupazione che negli anni precedenti. Il lavoro, la mobilità sul mercato del lavoro, il coinvolgimento attivo delle persone più lontane dal mercato del lavoro sono priorità per le tre prossime Presidenze: la Francia, la Repubblica ceca e la Svezia.

Nel quadro della sua Presidenza, la Repubblica ceca perseguirà una politica di servizi sociali per l'inclusione attiva in parallelo con politiche centrate sull'integrazione nel mercato del lavoro e la garanzia di un reddito minimo. Dato l'invecchiamento della popolazione la portata e i potenziali dei servizi sociali andranno aumentando sempre più.

I servizi sociali, particolarmente quelli preventivi, devono rafforzare le competenze dei loro beneficiari, accompagnandoli verso l'inclusione sociale. Questi servizi assicurano 61


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