Nordic Walking agonistico

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COME • DOVE • PERCHÉ

Bimestrale Anno II - n.7 dicembre / gennaio 2024

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TE LO DICIAMO NOI

MA SA NGIA GIUNO E STO In o g

ISSN 2974-5268

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P.I. 28/11/2023

STORIE IN MOVIMENTO

Lo zen e l’arte della corsa vent’anni dopo Sono nata con gli sci ai piedi Amori in corsa?

IDEE OUTDOOR

Strada delle 52 gallerie Il mio Appennino Bike Tour Bi-sprint e orienteering, come correre e divertirsi il doppio Cammino di Arogno e della Valmara

FARLO BENE

3 motivi per usare i bastoncini Alimentazione sotto sforzo Il fisioterapista di segnale Alimentarsi per un cammino prolungato L’idratazione nello sportivo Un piano alimentare per un giocatore quattordicenne

METTIAMOCI IN GIOCO Nordic walking agonistico Triathlon di Nizza

Mettiamoci in gioco / di Anna Sessi

ALZIAMO L'ASTICELLA?

NORDIC WALKING

AGONISTICO

La storia del nordic walking racconta che è nato per l’allenamento dello sci di fondo, passando poi a una connotazione di benessere e fitness.

In anni più recenti si è riaffacciato al mondo agonistico grazie all’organizzazione di molti eventi competitivi sparsi in tutto il mondo.

Il più longevo di questi eventi in Italia, è il “GiroNordic”, nato come percorso a tappe per esplorare con un passo nuovo l’ambiente naturale del Nord Italia, poi diventato una vera e propria kermesse agonistica. Era circa il 2015.

In seguito sono stati introdotti i percorsi competitivi “race”, basati sulla velocità e a seguire molto altro.

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ersonalmente non ho mai partecipato ad eventi di questo tipo, ma seguo alcuni colleghi e amici, molto assidui e inseriti nell’ambiente agonistico. A loro mi sono rivolta per avere un quadro il più completo possibile di questo mondo sportivo.

In primis ho chiesto informazioni al Responsabile Nazionale FIDAL per il Nordic Walking Agonistico, Tiziano Ardemagni.

Tiziano, che è un tecnico di Nordic walking, da parecchi anni all’interno della Federazione, ci racconta la sua esperienza: “Sin dal primo approccio con i bastoncini, i principianti, già poco dopo aver frequentato il corso base tenuto da tecnici sportivi, avvertono un posi-

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tivo cambiamento e miglioramento del loro stato sia sul corpo che nello spirito. La pratica costante, i benefici, generano il desiderio di “alzare l’asticella”, di allenarsi in modo più consapevole, prestazionale, performante, di aumentare il proprio benessere anche in termini di risultati, fissando degli obiettivi: la distanza, la velocità, conservando il più possibile il gesto tecnico.

Da questo step al Nordic Walking competitivo, nel quale l’atleta misura, in un contesto agonistico, il suo grado di allenamento, di preparazione, il suo volume prestazionale con gli altri competitors, il

Sfida con qualità

passo è breve.

L’obiettivo che anche questo “settore” del nordic walking raggiunga livelli di qualità importanti e riceva i giusti riconoscimenti, mi porta ad impegnarmi costantemente: oltre a preparare al meglio alcuni atleti che partecipano alle competizioni, in qualità di tecnico federale, mi dedico anche all’attività di formazione dei giudici federali e di aggiornamento dei regolamenti.

Inoltre, sta partendo un progetto finalizzato a far conoscere l’attività agonistica anche ai giovani.

Il parterre dedicato dove gli atleti gareggiano è il Circuito Tricolore NW ‘Memorial Alberto Gorini’, che assegna il titolo italiano individuale e di società sulla distanza di 10 km, la mezza maratona e i 5000 m, che assegnano il titolo italiano individuale”.

Dal contributo di Tiziano apprendiamo che nelle gare di nordic walking c’è un’importante presenza di giudici di gara, figure indispensabili per il buon svolgimento delle stesse, in quanto, se è vero che a vincere una competizione di nordic walking race è il più veloce, è però essenziale che venga rispettata una tecnica di camminata seguendo standard ben precisi. Per agevolare il lavoro di osservazione dei giudici, le competizioni si svolgono prevalentemente lungo circuiti che vengono ripetuti per un certo numero di giri.

Tiziano ha fatto riferimento al Campionato Italiano Fidal di nordic walking agonistico organizzato dalla Scuola Italiana Nordic Walking. Oltre a questo esistono molti altri eventi e campionati promossi da altre organizzazioni ed Enti di Promozione Sportiva. Nel frattempo sono nati anche i Contest Tecnici che verranno n.7 / dicembre/gennaio 2024

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Mettiamoci in gioco

illustrati nelle interviste, e altre tipologie di competizioni come lo SkyNordic, messo in campo dall’organizzazione di GiroNordic.

Skynordic è una modalità di competizione così chiamata perchè prevede percorsi su pendenze più importanti rispetto a quelle solitamente praticate con il nordic walking.

Una figura sempre presente, fin dalle prime competizioni è Antonello Favaro, di Mirano (Ve).

Antonello non è un tecnico sportivo ma un camminatore con tanta esperienza e “cuore”; ha camminato con diverse associazioni venete, attualmente è l’organizzatore del Campionato Nazionale ACSI e ha ottenuto molti ottimi risultati: 3 volte campione nazio-

nale, un bronzo ai campionati europei e piazzato ad un buon quarto posto agli ultimi campionati mondiali in Polonia!

Ecco la mia intervista ad Antonello: D: Quando hai iniziato a fare NW, prima praticavi altri sport?

R: Da giovane ho provato con il calcio ma non è andata, nel 2011 in montagna ho visto camminare con i bastoncini da nordic walking, mi è piaciuto e tornato a casa ho seguito un corso per imparare la tecnica.

D: Cosa ti ha portato al nordic walking agonistico

Take home message LE REGOLE AUREE DI ROBERTA MANZI PER I CONTEST TECNICI

Cosa significa partecipare a un contest tecnico • Avere un obiettivo • Organizzare allenamenti dedicati • Acquisire scioltezza e sicurezza anche quando si è sotto osservazione • Rinforzare lo spirito di squadra • Confrontarsi con altri walkers • Affrontare con convinzione, ma anche con leggerezza, la competizione • Accettare i giudizi da parte di tecnici esterni e farne tesoro • Verificare la progressione tecnica

DIVERTIRSI!

Al di là di tutto festeggiare sempre i buoni piazzamenti perchè nello sport è così!

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Sfida con qualità

(NWA)?

R: Mi piace mettermi alla prova e affrontare le sfide, così nel 2014 ho partecipato alla prima gara nelle colline venete D: Mi racconti con parole tue in cosa consiste il NWA? R: Nell’agonismo ci sono percorsi di velocità, unita alla tecnica, i più prevedono una distanza di 10 Km per gli uomini e 5 km per le donne. Durante il percorso ci sono i giudici, ogni 200 m circa, che ci controllano per verificare se eseguiamo la tecnica corretta. Esiste a monte, un regolamento per queste gare.

D: Quante tipologie di gare ci sono oggi?

R: Principalmente due, le gare di velocità race e i contest tecnici dove non conta la velocità ma siamo valutati dal punto di vista del gesto tecnico.

D: Come ci si deve comportare per avvicinarsi al NWA? R: Se parliamo di gare di velocità è utile lavorare sulla falcata del passo per aumentare la velocità pur mantenendo la tecnica, e fare un allenamento per il “fiato”. Per i Contest tecnici ci vuole ancora più passione e aver il coraggio di mettersi alla prova e di sfidare gli altri; in questo caso, forse ancor di più, è necessario essere seguiti da un istruttore che ci aiuti a perfezionare tutti i passi tecnici del nordic walking e a renderli più fluidi.

D: Come strutturi il tuo allenamento per essere preparato per una gara?

R: Principalmente sono gli allenatori che decidono; di mio, di solito faccio 2 allenamenti alla settimana, per le gare di velocità faccio circa 10/12 km inserendo degli interval-training con una corsa in salita ripetuta 10 volte, sul cavalcavia, e ritorno camminando. Per gli allenamenti di tecnica, faccio filmati e se solo, controllo la mia ombra proiettata dal sole, o il riflesso nelle vetrine. Inoltre mi alleno con i power step da 300 g e con gli elastici del Nordic Power insieme alle aste Vipole Ariel, con zavorre da 300, 400 e 500 g Per le gare di velocità utilizzo generalmente bastoncini leggeri, mentre per i contest tecnici preferisco i bastoncini Power Step con zavorra da 300 g.

D: Come valuti attualmente il nwa alla luce della tua lunga esperienza?

R: Penso che per quanto riguarda le competizioni di velocità ci dovrebbe essere maggior controllo da parte dei giudici affinchè si continui a praticare un bel nwa, mentre vedo con piacere una sempre maggior partecipazione ai contest tecnici dove appunto c’è più attenzione verso un lavoro eseguito con un buon gesto, che conseguentemente porta a tanti benefici.

D: Pensi che il nwa abbia caratteristiche tali da avvicinare i giovani?

R: Ultimamente si stanno avvicinando gruppi di ragazzi al nwa con una preferenza per le competizioni di tecnica più che di velocità, dove si può esprimere una bella camminata. E’ importante da parte nostra saper trasmettere la passione che abbiamo per questo sport.

D: Come pensi possa evolversi il nwa nel futuro?

R: Vedo una forte espansione e un sempre maggior interesse relativamente ai contest tecnici, riguardo alle competizioni di velocità mi sembra che ci sia bisogno di maggior accuratezza, altrimenti negli anni potrebbe perdere interesse.

D: E come vedi il tuo futuro di nordic walker agonistico?

R: Continuano a piacermi le sfide ma soprattutto il mio obiettivo è riuscire a trasmettere una passione sana verso il nordic walking!

Infine mi sono rivolta ad una amica e collega che stimo molto: Roberta Manzi, istruttrice di nordic walking Ways – ACSI, anche lei veneta come Antonello. Una breve parentesi: il Veneto è una delle regioni con il più alto numero di nordic walkers e istruttori di nordic walking.

Roberta è istruttrice solo da qualche anno, ma da donna molto in gamba, capace e determinata ed anche esperta nell’ambito della formazione, ha da subito interiorizzato il passo e la tecnica del nordic e ne ha individuato le grandi potenzialità. Nel 2021, in piena pandemia, ha fondato il gruppo “Rainbow Nordic Walking” e nel giro di pochissimo ha messo insieme un bel numero di aderenti che camminano con lei e con lei partecipano ai contest tecnici. Anche Roberta ha raggiunto il podio più alto ad un contest tecnico nazionale!

Ho chiesto anche a lei di introdurmi in questo ambiente e raccontarmi il suo percorso e le sue modalità di lavoro in questo ambito D: Quando ti sei avvicinata al nw?

R: Nel 2017 ho fatto il corso base e dopo breve tempo mi venne suggerito di fare il corso istruttori che ho frequentato a fine 2018. Poi a causa della pandemia ho dovuto lasciare il mio lavoro e ho iniziato a dedicarmi con sempre maggior passione al nordic walking.

D: Come ti è venuta l’idea di avvicinarti all’agonismo?

R: Avendo molte occasioni sul territorio, mi sono incuriosita, e lasciando da parte le gare di velocità, ho n.7 / dicembre/gennaio 2024

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menti molto divertenti per tutti che già di per sé gratificano della preparazione precedente. Uno stimolo continuo per migliorare.

D: Per partecipare ai contest tecnici che requisiti ci vogliono?

R: Di solito ai contest partecipano squadre di camminatori che hanno frequentato un corso base di nordic walking, che sono accompagnati dal proprio istruttore. Nel nostro caso partecipiamo tutti insieme. Occorre solo presentare al momento dell’iscrizione un certificato medico per l’attività sportiva non agonistica. Quindi il contest è proprio per tutti.

Personalmente ho visto che questo tipo di coinvolgimento è molto utile per i walkers principianti che sono decisamente stimolati e particolarmente motivati a progredire e migliorare la fluidità e l’estetica del nostro passo nordico.

Per concludere, dopo essermi addentrata in questo mondo che conoscevo solo marginalmente, ho compreso che il nordic walking agonistico ha necessità di visto nei contest tecnici, più che l’agonismo vero e proprio, l’opportunità di mettersi alla prova, sfidare se stessi e migliorare il proprio cammino. Ho provato a partecipare e ho avuto qualche buon risultato. Da lì è nata l’idea di coinvolgere il mio gruppo di allievi intuendo che poteva essere un buon modo per diversificare ulteriormente l’aspetto dell’insegnamento del nordic walking.

D: Come prepari il tuo gruppo per allenarvi per i contest?

R: A parte alcune sessioni particolari a ridosso del contest, io sfrutto le mie sessioni normali di allenamento, in genere 4 alla settimana, di cui 2 di nordic walking in piano lungo gli argini per mantenere un ritmo costante abbastanza sostenuto, per un buon lavoro cardiovascolare raggiungendo una soglia aerobica e mantenendola.

Gli altri 2 allenamenti sono di nordic walking ritmico che ho trovato utilissimo in funzione del contest perchè si lavora molto sui cambi di passo in fluidità che solitamente vengono richiesti nei contest. I miei allievi in genere partecipano ad un allenamento per tipo. In prossimità della gara mettiamo in atto mini contest di prova.

D: Hai avuto una buona risposta dai tuoi camminatori?

R: Assolutamente sì in quanto per il mio gruppo partecipare ai contest è un obiettivo di preparazione.

Prepararsi all’evento aumenta la motivazione nei camminatori, inoltre stimola l’osservazione reciproca, lo spirito di squadra. Si impara e accetta l’osservazione e il giudizio sul proprio lavoro. Infine si vivono mo-

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essere definito con più precisione per essere inserito in un vero e proprio contesto agonistico che abbia un futuro anche ad alti livelli atletici.

Ad oggi, le diverse organizzazioni, federazione, o enti di promozione sportiva creano eventi competitivi che hanno una grande variabilità di percorsi e regolamenti.

Penso che la situazione attuale possa essere considerata una interessante e positiva sperimentazione e mi auguro che con il tempo possano nascere progetti sportivi agonistici unificati che forse, un giorno, potranno arrivare, come diceva Tiziano Ardemagni, ad inserire il nordic walking agonistico alle Olimpiadi. © Riproduzione riservata