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Raimondo Villano


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“Quando il raggio della conoscenza si allunga, la circonferenza dell’ignoto si espande” Victor McKusick


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settimanale di notizie dal mondo farmaceutico organo ufficiale della federfarma Attualità RECENSIONI (redazione Federfarma)

Thesaurus Pharmacologicus: alle radici della professione Viaggio nell‟affascinante mondo di rimedi, ricette, pratiche utilizzati dagli Speziali e nelle antichità: il libro di Raimondo Villano Thesaurus pharmacologicus. Medicamenti, rimedi, segreti, strumenti e pratiche speziali regala uno spaccato della „scienza farmaceutica‟ ai suoi albori, quando il farmaco era ancora frutto di sapienti alchimie e veniva creato grazie all‟esperienza artigiana dello speziale. Scorrendo le pagine del volume, ci imbattiamo nelle terapie più svariate: dai „rimedi biblici per la cecità, alle pozioni e ai rimedi afrodisiaci, dalla „ricetta antivecchiaia delle 5 acque‟, ad un‟ampia varietà di clisteri. L‟autore passa anche in rassegna i principi delle pratiche speziali, soffermandosi sulle dosi, sui tempi e sulle modalità di conservazione dei vari tipi di preparato. Un capitolo è dedicato agli strumenti e alle tecniche di laboratorio, con un approfondimento sulle bilance, sui pesi e le misure che era indispensabile conoscere per dosare le singole sostanze, così come sui mortai, altro strumento fondamentale nella preparazione del farmaco. Conclude il volume una serie di annotazioni - curiosità, aneddoti, detti popolari - sulla figura dello speziale. Di piacevole lettura, questo libro restituisce alla memoria lo spirito e gli aspetti più genuini della professione, quelli che il farmacista rivive ogniqualvolta opera nel „retrobottega‟, diventato oggi laboratorio dotato di moderne strumentazioni. Grazie alla ricca documentazione catalogata dall‟autore, il volume ha inoltre il merito di proporsi come preziosa testimonianza storica delle antiche radici che continuano a dare, nel mutevole contesto contemporaneo, linfa vitale alla professionalità del farmacista. (SM) Raimondo Villano Thesaurus pharmacologicus. Medicamenti, rimedi, segreti, strumenti e pratiche speziali Edizioni Chiron Found, Napoli 2009. Informazioni: www.chiron-found.org _________________________________________________________________________ Anno XXIV n. 9 - 5 marzo 2010

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Anno XIX n. 5 Maggio 2010 Pag. 104

■ cultura ■

IN LIBRERIA ■ a cura di Giovanni Bernuzzi

Thesaurus Pharmacologicus. Medicamenti, rimedi, segreti, strumenti e pratiche speziali RAIMONDO VILLANO, EDIZIONI CHIRON FOUND., TORRE ANNUNZIATA (NA), 2009, PP.112, S.P. _____________________________________________________ ____

Autore di decine di libri e centinaia di pubblicazioni socio-culturali, storiche e professionali, Raimondo Villano ci offre in questa sua nuova opera, pubblicata in copie oro» di medicamenti, rimedi, segreti, strumenti e pratiche speziali. Un volume, impreziosito da un ricco apparato riportate ricette, prescrizioni, nozioni e spiegazioni che sarebbero rimaste relegate in un ambito iperspecialistico e nelle pagine di pochi codici difficilmente consultabili, ésprit de géometrie, riflesso delle della farmacologia. delle originiprofonde quantoLa prima metà del testo, che ne comprende la più ampia e corposa sezione, presenta circa 150 Antiche ricette e antichi rimedi, a partire dai tempi e aggiornate nozioni virologiche testi biblici ed egizi. Leggiamo per esempio la ricetta contraccettiva tratta dal «Papiro di Ebers», redatto intorno al 1550 a.C. e scoperto a Luxor nel 1873: «Triturar cime di acacia; protagonista della pubblicazione con una mistura di miele, stendere e, come è noto, fenomeno al la miscela ottenuta su di una benda di lino e porla in vagina L.), oltre istituzioni sanitarie, governi, tannino (30- della salute e mass professionisti egizio». Dai papiri arriviamo, i secoli, sino a internet: dal Website cokeworld.it è media. Come spriega in sede attraverso di tratta la Coca-Cola del 1886, «meraviglioso tonico per il cervello e per i nervi, notevole presentazione il Professor Giulio agente terapeutico». Nelle sezioni successive del volume, vengono poi presentate: Antiche Tarro, presidente della pratiche e forme speziali; Strumenti e tecniche di laboratorio; Bilance, pesi e misure; Commissione sulle Mortai; mentre la parte conclusiva è dedicata a una serie di sorridenti Annotazioni (aforismi, biotecnologie della virosfera satire, proverbi, aneddoti ecc.). «Tutto questo» si può concludere citando la presentazione di (WABT-Unesco), il testo tocca i Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, premessa molteplici problemi al testo, «ben descrive il risultato della lettura del Thesaurus Pharmacologicus redatto dal interpretativi di ordine clinico ed Collega Raimondo Villano con la tenacia del ricercatore, il gusto del bibliofilo e, epidemiologico della già lunga naturalmente, la mano sicura del farmacista». storia evolutiva di questa ” approfondendo in particolare le “ ” che comunque riserva la medesima attenzione ai problemi di carattere 804 diagnostico: su questo livello lo studio si sofferma sui test, discriminandoli sulla base della


anno XI, n. 10 - 10 giugno 2010 TRA

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RIGHE

A CURA DI ANDREA FANTOLI

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origine della

farmacia risale alla notte dei tempi e si confonde spesso con il mito. Il bel libro di Raimondo Villano, farmacista e saggista, storico dell‟arte sanitaria e ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, tratta le antiche preparazioni medicamentose di varie epoche e di particolare interesse: dal rimedio biblico contro la cecità, alle ricette cosmetiche di Ovidio e Plinio, dalle bevande afrodisiache alle pillole della virilità, dagli impieghi clinici del sangue alla Coca Cola, dal mitridatum alla celeberrima Teriaca, che dai romani è giunta in uso fino alla tarda età moderna, soprattutto nel Regno delle Due Sicilie. L‟autore, inoltre, descrive le principali antiche pratiche speziali di spedizione delle prescrizioni e di preparazione e conservazione dei medicamenti. L‟opera è completata da un interessante excursus sui principali strumenti dell‟antico laboratorio - bilance, mortai, distillatori eccetera - mentre, nella parte conclusiva, il lettore trova aforismi e curiosità, citazioni satiriche, proverbi e aneddoti, dialoghi burleschi e un‟Elegia di Andromaco. Un‟opera, dunque, ricchissima di documenti interessanti sia sotto il profilo storico-culturale, sia sotto quello clinico, farmaceutico e terapeutico. Thesaurus Pharmacologicus Raimondo Villano Edizioni Chiron Found., 2009 Pagine 112, euro 35,00

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Anno 19 n. 8 Ottobre 2010

Libri e professione

A cura della Redazione

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Farmacista, biologo, assistente sociale, docente e autore prolifico, Raimondo Villano, nella sua ultima opera, “Thesaurus Pharmacologicus” (edito da Chiron Foundation, Torre AnnunziataNapoli) ripercorre una mappa di antiche ricette e antichi rimedi, ricostruiti con passione e rigore filologico per presentare al lettore specializzato o curioso un ampio quadro di medicamenti, rimedi, segreti, strumenti e pratiche speziali. Ne scaturisce una variegata panoramica sull‟evoluzione storica di ricette, cure, prescrizioni terapeutiche nel corso dei secoli, dal rimedio biblico contro la cecità alla pozione di Todd con rhum e cognac per proteggere il cuore, in uso nei primi decenni del „900. L‟interesse storico e scientifico del lavoro si estrinseca come nota nella presentazione il presidente della Fofi, Andrea Mandelli- nella dimostrazione di quanto dell‟antico sapere farmacologico si sia confermato valido sulla base delle ben più fondate conoscenze odierne. L‟attenzione di Villano non si ferma alla dettagliata illustrazione di ricette e rimedi -che occupa oltre la metà delle 120 pagine del libro-, ma si estende, in appositi capitoli successivi, alle antiche pratiche speziali, a strumenti e tecniche di laboratorio, a bilance, pesi e misure e mortai, senza trascurare il lato più leggero della materia, rappresentato da proverbi, aneddoti, dialoghi burleschi e curiosità. I testi sono inoltre accompagnati da un ampio repertorio di immagini. Il “Thesaurus Pharmacologicus” esce sotto il patrocinio

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della Pontificia accademia Tiberina (di cui lo stesso Villano è membro), del Nobile collegio chimico farmaceutico, dell‟Accademia di storia dell‟arte sanitaria, dell‟Accademia europea per le relazioni economiche e culturali. Il prezzo è di 35 euro. Per informazioni ci si può rivolgere al numero telefonico 338.5960222.


Settimanale di notizie dal mondo farmaceutico Organo ufficiale della Federfarma

RECENSIONI (redazione Federfarma)

UN LIBRO DI RAIMONDO VILLANO Memoria, storia e arti sanitarie E’ stato presentato a Roma, presso la Norman Academy, il libro “Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità. Riflessioni sul’indagine diacronica per la memoria dell’homo faber” di Raimondo Villano, storico dell’arte sanitaria, saggista e farmacista nobile collegiale. L’opera svolge un’analisi del ruolo fondamentale della memoria e dei paradigmi metodologici e tecnici delle scienze sociali, riconnettendo le tematiche più generali ai loro peculiari sviluppi sul senso e il significato delle arti sanitarie. Il volume ha ottenuto il patrocinio della Pontificia Accademia Tiberina, dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria, del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico, dell’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali e della Norman Academy. n. 38 - 22 ottobre 2010

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IL DENARO

CULTURA & SOCIETÀ

SABATO 27 NOVEMBRE 2010

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_________________________________________________________________________________ a cura di NURA KORSCH

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IL TEMPO SCOLPITO NEL SILENZIO DELL’ETERNITÀ Raimondo Villano Edizioni Chiron Foundation Pagine 124 – s.p.

Il nuovo libro di Raimondo Villano, dal titolo “Il tempo scolpito nel si-lenzio dell’eternità”, parte da riflessioni generali per individuare poi il valore della storia sanitaria e ad analizzarne le potenzialità nella formazione etico professionale. Storia sanitaria – secondo Villano – che oggi può essere fruita in modo efficace, grazie a un

equilibrato mix tra strumenti divulgativi tradizionali e le piattaforme integrate messe a disposizione dalle nuove tecnologie. L’autore, farmacista, studioso e accademico Tiberino, vanta già una nutrita bibliografia: ha pubblicato, tra gli altri, numerosi volumi scientifici e di storia della farmacia.

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ANNO XXVII n. 3 Dicembre 2010

NOTIZIARIO

ATTI E MEMORIE

RIVISTA di STORIA della FARMACIA Pubblicazione quadrimestrale dell’A.I.S.F. Direttore responsabile: Antonio Corvi Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento Postale – 70% – DCB BL – Iscrizione Tribunale di Belluno n. 14/2000

RECENSIONI VILLANO R. “Attività speziali e farmaceutiche nel Regno di Napoli. Napoli, Chiron 2010, I.S.B.N. 978 88 904235 74, pp. 108 illus. Euro 30,00. Il presente saggio di Raimondo Villano, che si aggiunge ad altre indagini sull’arte farmaceutica condotte su uno scenario ancora più vasto, rappresenta un notevole sforzo di sintesi. Il Regno delle due Sicilie ha trovato la sua unità almeno a partire dal 1200, con la prima monarchia moderna di Federico II. L’Autore non dimentica neanche i primordi di una civiltà mediterranea che ha poi visto nascere in Campania la straordinaria Scuola Salernitana, di origine incerta ma di fondamentale importanza divulgativa estesa da Bologna, con Guglielmo da Saliceto, a Parigi con l’Antidotario di Nicolò, proclamato farmacopea ufficiale nel ’400. Il primato della nascita della farmacia pubblica voluta da un Genio, pur ispirato da un parziale precedente francese, condizionerà questo Stato a prestare grande attenzione alla nostra arte, favorita dalla cultura monastica, dallo scriptorium di Cassiodore all’universalismo di Costantino l’Africano. Molte dinastie si sono succedute in questo Paese senza però stravolgere le sue caratteristiche, lasciando molto spazio alle baronie locali e all’attività della Chiesa. Per questo non è mai nato uno Stato forte e il prezioso aggiornamento legislativo dovuto ad una Università per questo famosa è stato applicato saltuariamente e forse a macchia di leopardo. Si può spiegare così il monopolio delle farmacie conventuali benedettine a Napoli nel ’700, come le impressioni degli stranieri che nell’800 lodavano magari il singolo speziale per la sua onestà, ma rimarcavano le manchevolezze del sistema. Che per esempio esploderanno con la legge di liberalizzazione Crispi alla fine del secolo; pur essendo in vigore una pianta organica, che nelle regioni del nord limitò l’incondizionata proliferazione degli esercizi, qui, vedi a Messina e Catania, centinaia di botteghe alzarono un’insegna limitandosi alla raccolta delle ricette, convogliate all’unico farmacista capace, dietro compenso. Lo studio documentato da Mario Zappalà sulla vicenda si unisce alle diverse fonti consultate da Villano, con speciale riguardo alle opere di Andrea Russo e di Chichierchia e Papa. Partendo da questa base l’A. riuscirà a scrivere una storia esaustiva della farmacia nel più antico regno italiano, che anche nel decadente periodo ottocentesco sarà il più attento ad aggiornare i suoi Petitoria e Ricettari Napoletani rispetto agli altri stati italiani. A.C.

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Anno XX n. 2 Febbraio 2011 Pag. 54

■ cultura ■

IN LIBRERIA ■ a cura di Giovanni Bernuzzi

Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità RAIMONDO VILLANO, EDIZIONI CHIRON FOUND., TORRE ANNUNZIATA (NA), 2010, PP.128, € 40,00 _____________________________________________________

Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità. Riflessioni sull’indagine diacronica per la memoria dell’homo faber viene ad arricchire la vasta e composita bibliografia di Raimondo Villano, autore di oltre 20 libri e più di 30 opere multimediali ed e-book su tematiche socio-culturali, professionali, storiche e scientifiche. Volume snello come numero di pagine ma di elevato peso specifico, questo lavoro, spiega l’autore “scaturisce da un particolare coacervo di elementi correlati alla mia condizione di cultore di storia, di cattolico giovannita, di Professionista sanitario e di cittadino socialmente impegnato in una Nazione splendida sia pur nella sua evidente complessità”. Nell’opera, che si compone di due parti ben distinte, ma collegate nell’unità di fondo, da uno sviluppo di riflessioni generali si giunge ad individuare le valenze della storia sanitaria e a esaminarne le potenzialità nella formazione etico-professionale e a evidenziarne una fruizione ottimale, sinergica con gli strumenti tradizionali, avvalendosi di piattaforme integrate delle nuove tecnologie. Nella Parte prima vengono approfonditi aspetti, peculiarità e problematiche relative al senso baricentrico della storia, giungendo a porre deduttivamente in opportuno risalto il dovere culturale, sociale escientifico della memoria. Successivamente si sviluppa un’analisi sul ruolo fondamentale della memoria quale elemento rilevante di identità collettiva, sul senso della memoria nelle arti sanitarie, sull’essenza e la logica della sottrazione dei fatti all’oblio e sulla sede delle Epifanie divine nell’intreccio fra tempo ed eternità. La Parte seconda affronta invece i paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche, la concettualità e la metodologia nell’approccio alla storia, l’euristica della storiografia della scienza, gli approfondimenti inerenti la storia dell’arte sanitaria e, in particolare, gli aspetti relativi all’archiviazione storica e la gestione della musealità, nonché vari approfondimenti sulle valenze dell’uso delle tecnologie informatiche per migliorare lo studio ed esaltare la diffusione della storia sanitaria.

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anno XII, n. 9 - 26 maggio 2011 TRA

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RIGHE

A CURA DI ANDREA FANTOLI

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l presente saggio di

Raimondo Villano, che si aggiunge ad altre indagini sull’arte farmaceutica condotte su uno scenario ancora più vasto, rappresenta un notevole sforzo di sintesi. Il Regno delle due Sicilie ha trovato la sua unità, almeno a partire dal 1200, con la prima monarchia moderna di Federico II. L’Autore non dimentica neanche i primordi di una civiltà mediterranea che ha, poi, visto nascere in Campania la straordinaria Scuola Salernitana, di origine incerta ma di fondamentale importanza divulgativa, estesa da Bologna, con Guglielmo da Saliceto, a Parigi, con l’Antidotario di Nicolò, proclamato farmacopea ufficiale nel ‘400. […] Una storia esaustiva della farmacia nel più antico Regno italiano che, anche nel decadente periodo ottocentesco, sarà il più attento ad aggiornare i suoi Petitoria e Ricettari Napoletani rispetto agli altri Stati italiani» (dalla presentazione di Antonio Corvi, presidente dell’Accademia Italiana di Storia della Farmacia). Attività speziali e farmaceutiche nel Regno di Napoli Raimondo Villano Edizioni Chiron Found., 2010 Pagine 112, euro 35,00

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Settimanale di notizie dal mondo farmaceutico Organo ufficiale della Federfarma

RECENSIONI (redazione Federfarma)

LA FARMACIA NEL REGNO DI NAPOLI Un saggio storico di Raimondo Villano Raimondo Villano -autore di oltre venti volumi socioculturali, storici e scientifici- in questo suo saggio ripercorre sinteticamente la storia dell’Arte farmaceutica nel Regno di Napoli dalla fine dell’impero romano fino all’Unità d’Italia. Il percorso si svolge quindi fin dai tempi delle tabernae dell’Alto Medioevo e della scuola salernitana, centro di medicina pratica considerata la più antica e illustre istituzione medievale medica del mondo occidentale; la sua fondazione è attribuita dalla leggenda a quattro medici: uno greco bizantino, l’altro giudeo, il terzo arabo e l’ultimo latino, proprio a sottolineare le diverse influenze culturali. Dal X secolo i monasteri diventano centri di produzione di medicamenti (e nel Napoletano sono attivi dopo il Mille oltre 18 monasteri che sviluppano assistenza agli infermi) e intanto si sviluppano gli Ordini ospedalieri, nati per aver curadei pellegrini cristiani in Terrasanta. Nelle pagine di Villano ci imbattiamo poi nella prima Farmacopea ufficiale redatta da Federino II nel XIII secolo, nella peste del 1629 con le misure di igiene consigliate per contrastare il contagio e, ancora, scopriamo la patente di sanità, rilasciata dal porto, la gran diffusione della triaca, lo sviluppo degli orti botanici. Si segnala inoltre una nota di particolare attualità: il Regio decreto del Regno delle Due Sicilie, nel 1850, recita che il numero delle farmacie di ciascun comune non deve essere maggiore del bisogno della popolazione e perciò non potrà aprirsi una nuova spezieria senza il permesso della “Commissione protomedicale” e che “dove vi sono più spezierie deve serbarsi una distanza tra l’una e l’altra perché il servizio sia più pronto e per evitare molti inconvenienti, che per la troppa vicinanza potrebbero accadere” (SN) Raimondo Villano Attività speziali e farmaceutiche nel Regno di Napoli Euro 35 - Info: Annamaria.g10@alice.it - tel. 347.6171669 www.chiron-found.org

n. 20 - 27 maggio 2011

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IL DENARO

CULTURA & SOCIETÀ

SABATO 11 GIUGNO 2011

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ATTIVITA’ SPEZIALI E FARMACEUTICHE NEL REGNO DI NAPOLI Raimondo Villano Editore Chiron Pagine 108 - euro 35,00

Il saggio di Raimondo Villano, “Attività speziali e farmaceutiche nel Regno di Napoli” ripercorre oltre 15 secoli di storia dell’arte sanitaria. L’autore, farmacista e accademico Tiberino, vanta già una nutrita bibliografia: ha pubblicato, tra gli altri, numerosi volumi scientifici e di storia della farmacia. “L’autore - scrive nella presentazione Antonio

Corvi, presidente dell’Accademia italiana di storia della farmacia - riesce a scrivere una storia esaustiva della farmacia nel più antico Regno italiano che, anche nel decadente periodo Ottocentesco, sarà il più attento ad aggiornare i suoi Petitoria e Ricettari Napoletani, rispetto ad altri stati italiani”

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AA VV “La Scienza e la Spada – I farmacisti per l’Unità d’Italia” (Anno XXVIII n. 2 Rivista di Storia della Farmacia- Nov. 2011 PC pagg. 214)

A cura di Antonio Corvi ed Ernesto Riva, preclari farmacisti nonché storici della Farmacia, in occasione del tradizionale convegno dell’ AISF del 2011 tenutosi nella prestigiosa sede di Torino per commemorare il 150° anno dell’Unità d’Italia, vede la luce il volume che raccoglie una ventina di interessanti relazioni relative al contributo dato dai farmacisti durante il Risorgimento. Apre la raccolta Raimondo Villano che tra gli altri cita Carlo Ferraris e Giacomo Brunetti, principali protagonisti torinesi del primo movimento insurrezionale, Giuseppe Billia di Mondovì, membro della Giovane Italia alla testa dei moti genovesi del 1831, e Carlo Matteucci di Forlì che si distinse durante i moti del 1848. Antonio Corvi nell’illustrare le ultime farmacopee degli stati italiani preunitari (1853-58) e cioè l’austriaca, quella degli stati Sardi, il codice farmaceutico per gli stati parmensi e il ricettario farmaceutico napoletano, cita il professore bolognese Francesco Selmi, il napoletano Mamone Capria ed altri. Marco Saettone incentra la sua relazione sul farmacista pisano Giuseppe Orosi che nel 1849 pubblicò la sua farmacopea Italiana e nel 1865 fondò la scuola universitaria di Farmacia, di cui fu a capo fino alla morte. Ernesto Riva descrive le farmacopee nel Veneto dalla caduta della Repubblica di Venezia all’Unità d’Italia soffermandosi principalmente su quella austriaca. Virgilio Giormani elenca Giuseppe Compagnoni che lavorò nella farmacia Rossi a Lugo ove nacque il primo tricolore italiano e Vincenzo Dandolo a Venezia. Giorgio Du Ban lumeggia la figura del farmacista triestino Giovanni Picciola le cui vicende si intrecciano con quelle della famiglia dello scrivente che ha vissuto diverse tragedie in epoca moderna durante la seconda guerra mondiale. Elio Machi descrive puntualmente la panoplia di medicinali in dotazione al dottor G. Prandina, milanese, che partecipò attivamente a tutte le guerre di indipendenza e fu amico prediletto di Giuseppe Garibaldi. Carlo Bagliani esalta la figura del patriota farmacista parmense Dioscoride Vitali che nel 1859 partecipò alle seconda guerra di indipendenza nel corpo dei Cacciatori delle Alpi, volontari agli ordini di Garibaldi che affiancavano le truppe dell’esercito sardo. Di tale reparto faceva parte un altro farmacista piacentino Luigi Corvi il cui figlio Camillo diede vita ai laboratori vanto dell’industria farmaceutica italiana agli inizi del Novecento e l’altro Antonio capostipite dell’attuale farmacia Antonio Corvi in Piacenza. Molti altri furono i farmacisti che diedero lustro alla categoria secondo le relazioni di Angelo Beccarelli, Marco Zini, Gianluigi Bruzzoni, Luisa Meneghini, Chiara Vicentini e Franco Fornasaro che con il suo excursus storico conclude il convegno esaltando la figura del feldmaresciallo Radetzky che come comandante militare prima e governatore poi del Lombardo Veneto ebbe il culto del comando nel rispetto dell’ordine ricevuto come servitore fedele della dinastia asburgica. Con questo libro l’Accademia Italiana di Storia della Farmacia aggiunge un altro tassello alla sua azione di valorizzazione di una professione sempre più stimata da tutti per il ruolo che svolge nella società italiana, secondo quanto ribadito dal dottor Giacomo Leopardi, emerito presidente dell’ Ordine dei Farmacisti. Ennio Sorrentino

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ANNO XXVIII n. 3 Dicembre 2011

ATTI E MEMORIE

RIVISTA di STORIA della FARMACIA Pubblicazione quadrimestrale dell’A.I.S.F. Direttore responsabile: Antonio Corvi Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento Postale – 70% – DCB BL – Iscrizione Tribunale di Belluno n. 14/2000

RECENSIONI Raimondo Villano “Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità. Riflessioni sull’indagine diacronica per la memoria dell’Homo faber”. Napoli, Chiron, (ISBN 978-88-90423536, LCC BH 81-208; CDD 177 VIL tem 2010, 1^ ed. gen. 2010; 1^ rist. mar. 2010; 2^ rist. set. 2010, 3^ ristampa nov. 2011), pp. 126 illustrato, euro 38,00. Si tratta di un “agile” volumetto che si distingue sia per consultabilità ed eleganza che per le scelte iconografiche, invero raffinatissime. Composto di due parti ben distinte e pur collegate nell’unità dell’idea di fondo, affronta l’arduo compito di accostare due ambiti disciplinari e scientifici tradizionalmente differenziati sia nell’interna strutturazione che nelle finalità conoscitive: la Storia e l’Informatica. Lo scopo dell’accostamento è di ordine pratico-operativo, che, senza compromettere l’autonomia di entrambe le discipline e senza intaccarne gli statuti né alterarne le interne logiche, dispone le potenzialità dell’una (l’informatica) al servizio dell’altra (la storia) per dilatarne e potenziarne l’ampiezza degli orizzonti conoscitivi e per accrescerne la carica pedagogica. Alla base o alla radice di siffatta operazione, complessa e ardita al tempo stesso, v’è la ferma fiducia che la differenziazione delle “due culture”, tema dominante nella seconda metà del secolo scorso, recensioni sia destinata a lasciare il posto ad una auspicata integrazione in un “sapere”, nuovo e antico al tempo stesso, che pare profilarsi all’orizzonte non troppo lontano del tormentato nostro presente. All’attesa, ancora piuttosto smarrita e confusa, di un tale avvento sembra alludere persino il titolo del libro: “Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità”, dove l’immagine del tempo che faticosamente scolpisce i propri segni sulla sconfinata lastra dell’eternità non riesce neppure a scalfire, di essa, l’intatto e assorto silenzio. E così si ricompone, per noi uomini, il mistero del rapporto tempo-eternità. Allora: ha un senso il generoso sforzo dell’autore di richiamare la nostra limitata intelligenza di mortali a misurarsi ancora con il problema tempo-eternità, se esso problema è costitutivamente al di sopra delle possibilità intellettive dell’uomo? Certamente. Anzi si direbbe che il senso intimo e globale di tutto l’impegnato e impegnativo discorso che fa il Villano consiste proprio nella consapevolezza del limite e nello sforzo di spostarlo ancora più oltre utilizzando gli strumenti della moderna tecnologia. Ed è in questo sforzo che scienza e storia si ritrovano a collaborare al fine di far crescere l’uomo in conoscenza senza peraltro autorizzarlo al folle volo di Ulisse oltre le colonne d’Ercole della sua finitezza. La lunga e articolata riflessione sulla storia, sul suo senso e sui suoi fini è alimentata e

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sostenuta da una valida documentazione e da autorevoli riferimenti, ma non è fine a se stessa, perché è volta alla prospettiva, più limitata, dell’arte sanitaria e, più precisamente, della storia della farmacia, di cui l’autore è appassionato cultore. Dall’affermazione dell’opportunità e dell’utilità di conoscere il passato per meglio vivere il presente e per più consapevolmente preparare l’avvenire deriva, come logica conseguenza, l’individuazione dell’informatica come la tecnica che oggi consente di ampliare straordinariamente, di facilitare, arricchire e diffondere i segni e le testimonianze del passato a tutto vantaggio sia dell’arricchimento culturale del presente che della propiziazione d’un più largo orizzonte conoscitivo per il futuro. E con in più i vantaggi offerti dallo strumento informatico, che consente di superare ed eliminare le due grandi difficoltà che hanno fino ad ora limitato le possibilità operative dell’uomo: gli ostacoli del tempo e dello spazio. Non è certo la conquista dell’onnipotenza, che appartiene soltanto a Dio, ma è un gigantesco passo avanti fatto dall’uomo nella graduale ma infaticata marcia di avvicinamento al “gran mare dell’Essere” supremo. Ed è merito di Raimondo Villano averlo intuito e fatto oggetto della propria ricerca. Il libro approfondisce aspetti, peculiarità e problematiche relative al senso baricentrico della storia, giungendo a porre deduttivamente in opportuno risalto il dovere culturale, sociale e scientifico della memoria; successivamente sviluppa un’analisi sul ruolo fondamentale della memoria quale elemento rilevante di identità collettiva, sul senso della memoria nelle arti sanitarie, sull’essenza e la logica della sottrazione dei fatti all’oblio e, infine, sulla sede delle Epifanie divine nell’intreccio fra tempo ed eternità. Sviluppa, inoltre, i paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche, la concettualità e la metodologia nell’approccio alla storia, l’euristica della storiografia della scienza e si sofferma, poi, sugli approfondimenti inerenti la storia dell’arte sanitaria e, in particolare, sulle necessità della sua diffusione e sulle valenze dello studio della storia sanitaria per l’ethos professionale. Per quanto attiene più strettamente allo sviluppo e alla diffusione della storia della farmacia, in effetti, l’autore amico accademico Raimondo Villano, da oltre 25 anni studioso della società globale dell’informazione ed esperto di settore in Organizzazioni non governative internazionali, sviluppa una disamina che, partendo dalla valutazione congiunturale antropologica dell’attuale società globale e crossmediale, considera alcune elaborazioni amministrative specifiche operative dell’Unione Europea e giunge all’opzione di una proposta progettuale di piattaforme telematiche di settore in rete.

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Anno XXI n. 2 Febbraio 2012 Pag. 53

■ cultura ■

IN LIBRERIA ■ a cura di Giovanni Bernuzzi

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Piacenza, 4 gennaio 2012 LA SCIENZA E LA SPADA, FARMACISTI PER L’UNITA’ Raccolti in un volume i contributi della categoria alla storia del Risorgimento

“Numerosi farmacisti sostennero con entusiasmo la causa unitaria. Il mondo asburgico appariva superato sotto il profilo scientifico, la scuola francese, quella inglese e statunitense apparivano più proiettate nel futuro”. Lo scrive Giovanni Cipriani, docente dell’Università di Firenze, in “La Scienza e la spada. I farmacisti per l’unità d’Italia”, il volume che raccoglie le relazioni presentate al Congresso nazionale del 9 aprile a

Torino, promosso dall’Accademia di Storia della farmacia, con sede a Piacenza e presieduta da Antonio Corvi, discendente di una dinastia di farmacisti secolare. “Abbiamo inteso, con uno studio specifico, lasciare la nostra impronta al 150esimo anniversario dell’Unità del Paese rievocando l’evoluzione della farmacopea e riportare in luce il contributo dei nostri colleghi al Risorgimento - spiega il farmacista Corvi -. Una trattazione storica dei mutamenti che hanno investito le regole riguardanti le farmacie nei diversi Stati preunitari per ricordare coloro che presero parte al movimento unitario imbracciando le armi”. Firmato da tanti autori, ogni capitolo è una storia a sé stante, il libro è pensato per equiparare il valore dell’unità della categoria con quella dell’unità politica del Paese e si legge piacevolmente, guida il lettore con la curiosità e, a tratti, suscitando suspence. Al primo contributo “ricognitivo sui fondamenti di ordine generale” di Raimondo Villano, segue quello del farmacista piacentino che traccia le ultime farmacopee degli Stati pre-unitari italiani. Poco più di duecento pagine e arricchito da un’ampia iconografia, il volume è edito da Tipografia Piave srl, Belluno ed è disponibile presso l’Ordine provinciale dei farmacisti e nelle maggiori librerie al prezzo di 10,00 euro.

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Anno XXIII n. 1 Gennaio 2013 Pag. 29 cultura

IN LIBRERIA a cura di Giovanni Bernuzzi

La farmacia in letteratura e teatro RAIMONDO VILLANO, EDIZIONI CHIRON FOUND., TORRE ANNUNZIATA (NA), 2012, PP. 174, S.P. ______________________________________________________

Dalla profonda passione e dalla vasta erudizione di Raimondo Villano, poliedrico autore campano che ha al suo attivo oltre venti libri su tematiche socioculturali, pofessionali, storiche e scientifiche, nasce questa interessante e ricca analogia di brani tratti da opere poetiche, narrative e teatrali in cui compaiono la farmacia e il farmacista. Si tratta di un vasto panorama nel quale l’autore si è limitato, come spiega nella prefazione, “a citarne passi da una selezione campione, effettuata da un arco di tempo di molti secoli, auspicando possa essere significativa magari per trarne non solo intrattenimeto e note erudite bensì arricchimento culturale e anche spunti di riflessione. Gli elementi d’interesse che emergono arricchiscono la conoscenza della farmacia e approfondiscono aspetti antropologici e professionali, talora penetrandone finanche complessità e criticità”. La selezione parte dal medioevo, iniziando con brani da Le mille e una notte, e ci conduce sino ai giorni nostri, in un intrecciarsi di voci in cui, a fianco di nomi che per molti lettori saranno una piacevole scoperta, non mancano alcuni dei più grandi autori della letteratura mondiale, da Boccaccio a Cervantes, da Shakespeare a Molière, da Goldoni a Flaubert. Proprio di quest’ultimo vogliamo citare parte di un brano, tratto da Madame Bovary, che ci sembra rendere bene il tono e il sapore di questa crestomazia di Raimondo Villano: la splendida descrizione della farmacia del signor Homasis! La sera, soprattutto, quando la lampada quinquet è accesa e i boccali rossi e verdi che abbelliscono la vetrina proiettano lontano sul suolo i loro riflessi colorati, allora, attraverso quelle luci come attraverso fuochi d’artificio, s’intravede l’ombra del farmacista, con i gomiti sul banco. La facciata della sua casa è tutta coperta, dall’alto al basso, da iscrizioni in corsivo, tondo o stampatello: “Acque di Vichy, di Seltz e di Baréges, polpe di frutto depurative, medicamento Raspail, racao arabo, pastiglie Darcet, pasta Regnault, fasce, bagni, cioccolattini, purgativi, eccetera”. E l’insegna che si stende su tutta la lunghezza della bottega asserisce a lettere dorate: Homais, farmacista”.

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anno XIV, n. 2 - 12 febbraio 2013

I

TRA

LE

RIGHE

A CURA DELLA REDAZIONE

LA PROFESSIONE SULLA PAGINA E SULLA SCENA

C

he il farmacista e la farmacia siano

abbondantemente presenti in letteratura e nel teatro lo sanno bene i nostri lettori, quelli almeno interessati alla rubrica “Farmacisti di carta”. Ancor meglio lo sa Raimondo Villano, storico collaboratore di Punto Effe, che al tema ha dedicato questo volume. Una vera e propria antologia, che riporta brani di Boccaccio, Shakespeare, Cervantes, Moliere, Belli, Goldoni, fino al recentissimo Stefano Benni. Una pubblicazione di pregio, a tiratura limitata, che l’autore ha presentato nel corso del Congresso nazionale dell’Accademia di Storia della farmacia, svoltosi da poco a Cividale del Friuli. Le informazioni necessarie all’acquisto del libro si trovano sul sito www.chiron-found.org. La farmacia in letteratura e teatro Raimondo Villano Edizioni Chiron, 2012 Pagine 172

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