Il «Cubismo sintetico» Un’eccessiva scomposizione delle figure, però, rischiava di renderle incomprensibili e troppo astratte. Così, tra il 1912 e il 1914 Picasso e Braque tentarono una ricomposizione delle immagini, seppure semplificata, in grado di restituire una maggiore corrispondenza con il soggetto rappresentato, attraverso piani più larghi. Iniziò così il periodo del «Cubismo sintetico». I colori utilizzati dai due artisti erano piuttosto smorzati e variavano sempre tra il grigio, gli azzurri o i verdi spenti, con effetti chiaroscurali ottenuti soprattutto con l’uso del marrone e del nero. Questa povertà cromatica era voluta, per far sì che l’attenzione dell’osservatore fosse tutta orientata sulle forme, senza lasciarsi distrarre dal colore.
Georges Braque, Il viadotto all’Estaque, 1908, olio su tela,
59 × 72,5 cm. Parigi, Musée National d’Art Moderne, Centre Pompidou.
Georges Braque, Donna con chitarra,
1913, olio e carboncino su tela, 130 × 73 cm. Parigi, Musée National d’Art Moderne, Centre Pompidou.
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