Viaggio nell'Arte - Volume B

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Leggere l’opera d’arte

La Primavera misteriosa La Primavera nel giardino di Venere Tra le opere più famose di Botticelli vi è La Primavera, un grande dipinto su tavola (205 × 314 cm), realizzato intorno al 1482 su commissione di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, cugino di Lorenzo il Magnifico. Si tratta in realtà di un dipinto allegorico nel quale sicuramente sono nascosti molti significati, che dovevano essere chiari ai contemporanei e ai committenti, ma che non sono più altrettanto evidenti per noi, a oltre cinque secoli di distanza. Anche in questo caso, Botticelli si ispira alla cultura umanista del suo tempo e, in particolare, a una composizione poetica di Angelo Poliziano, un letterato che viveva alla corte dei Medici, che nei suoi versi si rifaceva a sua volta ai miti narrati dagli autori antichi. Protagonista dell’opera sarebbe però non la Primavera, bensì Venere, che nel quadro occupa la posizione centrale. La dea sarebbe rappresentata mentre entra nel suo giardino e questo episodio è collocato immediatamente dopo la sua nascita, illustrata in un altro famoso quadro di analoghe dimensioni (dipinto però su tela) commissionato anch’esso da Lorenzo di Pierfrancesco.

Un giardino di aranci fuori dallo spazio e dal tempo La scena è ambientata in un giardino di aranci colmi di frutti, che fanno da sfondo alla scena lasciando intravedere un cielo di colore azzurro e pochi particolari di un paesaggio molto in lontananza. Il frutto dell’arancio è simbolo di fertilità e la sua presenza in modo così massiccio è dovuta al fatto che l’opera fu commissionata da Lorenzo di Pierfrancesco in occasione del proprio matrimonio. Dietro la figura di Venere si apre una sorta di portale fra gli alberi, che suggerisce il varco d’ingresso nel giardino. Il prato è cosparso da una quantità di fiori dipinti con estrema precisione, fra i quali sono riconoscibili fiordalisi, viole, papaveri, ranuncoli, e molti altri: pare che in questo giardino Botticelli abbia ripreso circa 500 specie botaniche, molte delle quali hanno un preciso significato simbolico. Si tratta di un ambiente irreale, quasi privo di profondità, che si colloca in uno spazio fantastico e fuori dal tempo, come accade solitamente per le rappresentazioni allegoriche o mitologiche. Tutte le figure sono perfette e lasciano trasparire grazia e bellezza sia nelle forme sia nei movimenti. Anche i veli che avvolgono le figure femminili trasmettono un senso di leggerezza e di eleganza, ma fanno anche percepire un’atmosfera quasi incorporea. La lettura del dipinto deve essere fatta da destra verso sinistra. Sandro Botticelli, La Primavera, 1482 ca., tempera grassa su tavola, 205 × 314 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi.

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Il dio Mercurio scaccia le nuvole con il caduceo. Questo gesto può simboleggiare sia la volontà di mantenere intatta per sempre la Primavera, sia quella di svelare il vero amore rappresentato da Venere.

Le tre Grazie, compagne di Venere, vestite con veli sottilissimi, danzano con estrema eleganza intrecciando le dita delle mani.


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