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ALLEGRIA A COLORI

A1. Questo titolo fa venire in mente qualche domanda. Leggi i fumetti e indica con una X la domanda che ti sembra più adatta al titolo.

I personaggi della storia sono i colori?

Nella storia ci sarà qualcuno o qualcosa allegro e colorato?

Di quali colori parlerà la storia?

Sarà una storia fantastica?

C’era un bambino che tutti chiamavano Sprizzo perché, appunto, sprizzava allegria. Era allegro sempre: anche mentre aspettava il suo turno dal dentista; anche quando la mamma lo portava con sé a fare compere noiose; anche quando la televisione smetteva di funzionare durante un cartone animato. Sprizzo sprizzava allegria in ogni occasione.

C’era però un piccolo guaio: quando Sprizzo era davvero molto allegro, tutta questa allegria che sprizzava era colorata e molte volte si trattava di colori proprio impossibili. Per di più questi colori dell’allegria di Sprizzo coloravano tutto quello che si trovava intorno: sedie, muri, vasi di fiori, vestiti e persino le facce della gente.

Certe mattine, per esempio, Sprizzo si svegliava così allegro e di buon umore che il latte della colazione si colorava subito di rosa, i biscotti diventavano azzurri e la faccia della mamma si copriva di puntini rossi.

Una mattina il papà di Sprizzo arrivò in ufficio con un vestito di tutti i colori dell’arcobaleno.

– Cerchi di essere più serio – lo rimproverò il capoufficio.

– Ma come si fa con un bambino come Sprizzo in casa! – si giustificò il papà.

– Faccia il modo che anche suo figlio sia più serio, allora! –disse il capoufficio sbattendo la porta. (Lui non era allegro quasi mai e quando era allegro gli dispiaceva di esserlo, allora smetteva subito di essere allegro, così credeva che anche per gli altri fosse facile essere sempre arrabbiati.) Insomma, come si può capire, l’allegria di Sprizzo creava qualche problema. Se giocava a pallone ed era molto contento perché aveva fatto un gol, tutte le magliette delle due squadre si coloravano come tanti fuochi artificiali e non si capiva più niente.

Quando la maestra diceva «Fate pure l’intervallo» Sprizzo era così felice che alla maestra si coloravano i capelli di viola e le lavagne diventavano azzurre e bianche come il mare in primavera.

Come si può chiedere a un bambino di non essere allegro?

G. Quarzo, La fame, il sonno e l’allegria, Fatatrac

B1. All’inizio si dice che il bambino veniva chiamato Sprizzo perché

A. fuggiva quando vedeva un dentista.

B. sprizzava sempre allegria.

C. si rallegrava quando guardava un cartone animato.

D. era allegro se la mamma lo portava con sé.

B2. “C’era però un piccolo guaio…” (righe 7-9): qual era il guaio?

A. Sprizzo era troppo allegro

B. L’allegria di Sprizzo colorava tutto di colori impossibili

C. A Sprizzo non piacevano i colori

D. I biscotti diventavano rosa

B3. “Si trattava di colori proprio impossibili”. Come si può sostituire “proprio impossibili” per fare capire come sono i colori?

Colori...

A. del tutto inesistenti

B. molto trasparenti

C. del tutto inadatti agli oggetti e alle persone intorno

D. troppo vivaci

B4. Leggi il testo nel riquadro. “Cerchi di essere più serio” sono le parole con cui il capoufficio rimproverò il padre di Sprizzo. Riscrivi le righe che dicono perché il padre non era serio.

Una mattina il papà di Sprizzo arrivò in ufficio con un vestito di tutti i colori dell’arcobaleno.

– Cerchi di essere più serio – lo rimproverò il capoufficio. ...........................................................................................................................................................................................................

B5. “Ma come si fa con un bambino come Sprizzo in casa!” sono le parole con cui si giustifica il papà di Sprizzo. Come si può sostituire “ma come si fa” per chiarire meglio il significato delle parole del papà?

A. È possibile

B. Alcune volte si può

C. Non è possibile

D. È divertente

B6. Secondo il capoufficio, il padre dovrebbe fare in modo che il figlio

A. sia sempre allegro.

B. vada in un’altra casa.

C. sia più serio.

D. giochi a pallone.

B7. Nella frase “Insomma, come si può capire, l’allegria di Sprizzo creava qualche problema” come si può sostituire “creava” senza cambiare il significato della frase?

Insomma, come si può capire, l’allegria di Sprizzo...

A. toglieva qualche problema

B. procurava qualche problema

C. aggiungeva qualche problema

D. colorava qualche problema

B8. Quale problema creava Sprizzo quando era molto contento giocando a calcio?

A. Segnava tanti gol

B. Colorava tutte le magliette così non si distinguevano le due squadre

C. Lanciava i fuochi d’artificio nel campo da calcio

D. Colorava il pallone come tanti fuochi artificiali

B9. Secondo te, quale può essere il pensiero di Sprizzo alle parole della maestra «Fate pure l’intervallo» (riga 33)?

A. “Uffa, non posso finire il lavoro!”

B. “Che gioia essere liberi di giocare!”

C. “Spero che la ricreazione finisca in fretta.”

D. “Non ho voglia di giocare”.

B10. Rifletti sulla storia che hai letto e completa la tabella. Metti una X per ciascuna riga.

A. Sprizzo in ogni momento della sua vita è allegro.

B. Solo a scuola, qualche volta, Sprizzo è triste.

C. Tutti sono sempre allegri grazie a Sprizzo.

D. A volte l’allegria di Sprizzo crea problemi alle persone intorno a lui.

E. Il papà e la mamma fanno diventare Sprizzo triste.

F. È normale che un bambino sia allegro, nessuno potrebbe chiedergli di diventare triste.

C1. In ogni frase della tabella trovi una parola che presenta un errore ortografico. Sottolineala e riscrivila in modo corretto.

A. L’accua è un bene prezioso.

B. Ogni mattina vado a scquola.

C. Il conilio si nasconde dietro il cespuglio.

D. Il ragno tesse una lunga raniatela tra i rami.

E. Oggi è il conpleanno di Elisa.

F. L’insegnante corregge gli erori con la penna rossa.

C2. Che cosa sono in grammatica le seguenti parole? Metti una X per ciascuna riga.

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