Next luglio 2009

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AFFARI GLOBALI

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CARICHE

Benvenuti Meccanica e giovani a Shangai Ecco chi li rappresenta Andrea Paladini è stato eletto presidente del Comitato per l’imprenditoria giovanile della Camera di commercio. Nuovi incarichi anche per Unindustria entra nella hi-tech valley di Shangai per promuovere lo sviluppo tecnologico ed economico tra Bologna e la Cina. A PAGINA 7

SFIDE di CESARE BERNINI

Moratoria bancaria Subito il via libera ONOSTANTE alcuni segnali di ripresa della domanda che arrivano dai Paesi emergenti, la crisi è tutt’altro che alle spalle. Anzi, come ha dichiarato la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, c’è il rischio che a settembre un pezzo del sistema produttivo – in particolare quello rappresentato dalle piccole e piccolissime imprese – non ce la faccia a riaprire. La preoccupazione maggiore, in questo momento, è che non venga meno alle aziende la disponibilità di liquidità e di credito. Per scongiurare i rischi di asfissia finanziaria tutto il sistema associativo si è mobilitato, sia a livello nazionale che locale. Va in questa direzione la lettera recentemente scritta da Emma Marcegaglia al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con la quale chiede di adoperarsi per una sospensione, o un ammorbidimento, di Basilea 2 e dei criteri di rating in base ai quali le banche concedono i prestiti alle imprese. In questa ottica si colloca anche l’intensa attività di Unindustria Bologna che, da una parte, sta alimentando di proposte e di strumenti concreti il tavolo di confronto con le banche del territorio per sostenere l’accesso delle imprese al credito, dall’altra si sta impegnando nell’accompagnamento personalizzato delle aziende allo sportello (oltre 450 i casi fino ad ora trattati). Ognuno è chiamato a fare la sua parte in questo momento di forte criticità. Ci auguriamo che anche il Governo voglia dare in tempi rapidi operatività alla moratoria bancaria sui debiti delle imprese, secondo l’idea lanciata dal ministro Tremonti. In questi frangenti il fattore tempo non è una variabile indipendente. Una misura come questa sarebbe una boccata d’ossigeno, oltre che una iniezione di fiducia, per tutte le aziende. *Direttore generale di Unindustria Bologna

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SUBFORNITURA

Salviamo la ‘filiera’ Unindustria Bologna e Cna hanno siglato un patto per sostenere le imprese della subfornitura bolognese della meccanica, in particolare quelle del packaging. Lo schema, che in futuro potrà essere esteso ad aziende di altri settori, prevede una serie di impegni a cascata, a partire dall’impresa capofila. A PAGINA 5

Alberto Colliva (in Federmeccanica) e per Marco Bettini (settore metalmeccanico di Unindustria Bologna) A PAGINA 7


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RISORSE UMANE, credito, innovazione. Sono queste le tre priorità sulle quali Maurizio Marchesini, nuovo presidente di Unindustria Bologna, lavorerà nel prossimo biennio per fare ripartire l’economia del territorio. Marchesini ha raccolto il testimone da Gaetano Maccaferri, presidente uscente, che nella relazione conclusiva del suo mandato all’Assemblea generale degli industriali bolognesi ha proposto un piano strategico per il rilancio di Bologna e della sua centralità. All’Assemblea sono intervenuti il ministro Renato Brunetta, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il neo sindaco di Bologna Flavio Delbono, il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli.

MAURIZIO MARCHESINI

«Sarò il presidente «TUTTI INSIEME CE LA FAREMO». Maurizio Marchesini, nuovo presidente di Unindustria Bologna, ne è convinto: il tessuto produttivo bolognese ha tutte le carte in regola per superare la crisi economica nonostante le incertezze che lo accompagneranno nei prossimi anni. «Per avere successo però — ha detto Marchesini nel suo primo discorso da presidente — dobbiamo attingere alla stessa forza morale che i nostri padri espressero in anni in cui le uniche forze erano la speranza e la fiducia nelle proprie capacità». Maurizio Marchesini, classe 1955,

MACCAFERRI

«Per Bologna serve un piano strategico Come a Lione»

«UN PIANO strategico per Bologna sul modello di altre città europee», Gaetano Maccaferri lascia la presidenza di Unindustria Bologna nelle mani di Maurizio Marchesini indicando la strada maestra per il futuro. L’ex numero uno dell’associazione degli industriali bolognesi rilancia l’idea di una rinnovata centralità di Bologna. Secondo Maccaferri occorre adottare un piano di medio periodo, sull’esperienza di quanto già sperimentato in realtà come Barcellona, Lione o Torino, per rilanciare lo sviluppo della città attraverso una «più intensa e fattiva collaborazione tra il pubblico e il privato». Per il predecessore di Marchesini, serve

alla guida del gruppo Marchesini di Pianoro, leader nella fornitura di linee complete e macchine per il confezionamento, sarà al timone di Unindustria Bologna per il biennio 2009-11. «Sarò il presidente degli associati», assicura il successore di Maccaferri, nella consapevolezza che il difficilissimo momento dell’economia mondiale richiederà un impegno straordinario e una vicinanza sempre più stretta dell’associazione alle aziende del territorio. Le linee guida del suo mandato sono state tracciate dallo stesso Marchesini all’indomani della assem-

un «soggetto leggero» sede permanente di confronto utile per offrire al decisore pubblico contributi progettuali preventivamente condivisi. Nel suo discorso di commiato di fronte all’assemblea generale Maccaferri ha ricordato l’intenso biennio di attività associativa in cui «sono state poste le fondamenta di Unindustria Bologna». Ora il grande progetto unitario sarà guidato da Maurizio Marchesini. «Un imprenditore capace e generoso — secondo l’ex presidente — che porterà a compimento la fase costituente della nostra Associazione contribuendo, allo stesso tempo, ad interpretare la grande trasformazione in atto nella nostra realtà

blea generale degli industriali bolognesi che lo ha incoronato nuovo presidente. Innanzitutto, l’attenzione al capitale umano, perché «Bologna è chiamata, oggi più che mai, a rinnovare la qualità delle propria offerta formativa rivalutando quella cultura tecnica che l’ha fatta grande». Poi, il tema del credito e della finanza, perché in questo momento congiunturale, le esigenze di liquidità, la ricapitalizzazione, la disponibilità di risorse per gli investimenti costituiscono per molte imprese degli aspetti fondamentali, ma anche dei nervi scoperti. Altra

economica». Maccaferri non nasconde la gravità della crisi economica. «La provincia di Bologna, come tutti i sistemi a vocazione manifatturiera sta subendo un rallentamento della domanda senza precedenti; i nostri fondamentali sono però quelli di un sistema produttivo vitale e pronto a cogliere la ripresa quando si manifesterà. E, numeri alla mano, il nostro territorio evidenzia una capacità di tenuta rispetto ad altre zone d’Europa». Gli anni a venire porteranno ad una profonda riorganizzazione del sistema produttivo. Il terreno di sfida secondo Maccaferri sarò quello della creazione di una nuova conoscen-


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IL PRIMO APPELLO A 23 ISTITUTI E ALL’ABI

«Più aiuti, subito, alle imprese virtuose» PIÙ CREDITO alle imprese e postergazione dei debiti: questo l’appello di Maurizio Marchesini a 23 istituti bancari e all’Abi, riuniti nella sede di Unindustria. Il primo impegno ufficiale del nuovo presidente degli industriali bolognesi è stato dedicato al tema delicatissimo dell’emergenza finanziaria e della sopravvivenza delle aziende. Soprattutto di quelle che, seppur virtuose, avendo investito all’estero o in innovazione, si trovano oggi impossibilitate a rispettare gli impegni presi, perché devono far fronte contemporaneamente a cali del fatturato anche fino al 20%. Nel suo discorso il neo-presidente ha perciò ricordato che «le pmi emiliano-romagnole non hanno certamente contribuito ai disastri della finanza internazionale, anzi sono state produttrici sane di reddito e stipendi», e come la regione abbia tra i tassi di insolvenza più bassi d’Europa: una garanzia per le banche locali, alle quali ha chiesto quindi la postergazione di ogni forma di debito al 31 dicembre 2010 (con un’estensione delle facilitazioni già previste per i finanziamenti per beni strumentali), la riduzione delle spese bancarie e delle commissioni di gestione del 50% e una maggiore disponibilità di liquidità a partire da settembre per gli imprenditori “virtuosi” che risultino regolari nei pagamenti finanziari, in linea con i provvedimenti anticrisi varati dal Governo e nell’intento di proteggere il mercato nella delicata fase della riapertura dei cancelli. All’incontro, al quale hanno partecipato il direttore generale di Unindustria Bernini e il presidente di Fidindustria E.R. Volta, sono intervenuti tutti i principali istituti di credito presenti in provincia. Valentina Soluri

degli associati» priorità sarà quella dell’innovazione nel senso più ampio del termine. Verranno intensificati gli sforzi per favorire le imprese nell’innovazione di prodotto e di processo, aiutandole nei loro programmi di ricerca e nell’accesso ai programmi di finanziamento dell’Unione Europea, ma anche favorendone l’internazionalizzazione accompagnandole nella ricerca di nuovi clienti sui mercati esteri. Maurizio Marchesini assicura poi una costante attenzione verso i problemi delle piccole e piccolissi-

me imprese. La competitività del sistema produttivo non potrà però più essere disgiunta da quella dell’intero sistema territoriale. Per questo motivo, Marchesini, in continuità con quanto portato avanti dal suo predecessore, si impegnerà nella ricerca di obiettivi da condividere e perseguire con tutte le principali realtà economiche e sociali del nostro territorio. Questi obiettivi saranno la premessa per riprogettare insieme una nuova centralità di Bologna. Marcello Pierdicchi

za e a questo proposito l’Università di Bologna rappresenta una grande opportunità «a condizione che si connetta con le tante imprese bolognesi fortemente innovative e indirizzate verso le nuove frontiere tecnologiche«. «Oggi, tanto le aziende, quanto l’intero sistema locale sono chiamati a investire in capitale intellettuale e relazionale, se intendono produrre quelle conoscenze che sole possono garantire una prospettiva di competitività. Per questo, uscire dalla crisi significa — per noi — non solo recuperare volumi di vendita, ma continuare il cammino di profondo rinnovamento, già intrapreso da tante fra le nostre imprese».

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UNINDUSTRIA-CNA

Patto per salvare la ‘filiera’ UN PATTO PER SALVARE LE FILIERE produttive nei distretti. Lo hanno siglato Unindustria Bologna e Cna per sostenere le imprese della subfornitura bolognese nel settore della meccanica. Il primo progetto pilota riguarda uno dei comparti di eccellenza del sistema produttivo bolognese, quello del packaging, ma in futuro l’esperienza sarà estesa anche ad altre realtà industriali del territorio. L’obiettivo è quello di salvaguardare le capacità, le competenze e il patrimonio di professionalità delle piccole e piccolissime aziende presenti nei distretti perché, secondo i promotori del patto, solo difendendo il know how e la sopravvivenza dell’intero indotto sarà possibile agganciare la ripresa, quando arriverà. «Non riusciremo ad essere vincenti in futuro sen-

za la forza dinamica della subfornitura che ci assicura grande flessibilità» spiega Alberto Vacchi, presidente di Ima. Il gruppo di Ozzano, leader mondiale del packaging, è firmatario del primo “Patto di filiera” insieme ai suoi subfornitori di primo e secondo livello, e agli istituti di credito UniCredit Banca e Ugf Banca (Unipol Gruppo Finanziario). Ma cosa prevede in concreto l’accordo? In una logica di filiera l’impresa capofila si impegna a programmare con le aziende del primo indotto le commesse che assicurerà nel

corso dell’anno. La stessa cosa fanno i fornitori con i subfornitori di secondo livello. Il ruolo degli istituti di credito (UniCredit Banca e Ugf Banca-Unipol Gruppo Finanziario) è, invece, quello di mettere a disposizione delle Pmi inserite nel patto, un plafond di risorse finanziarie pari al budget delle attività e delle commesse concordate. In questo modo, le banche concedono liquidità alla filiera garantendo a condizio-

ni favorevoli anticipi di pagamento su ordini e commesse, anticipo fatture e, se richiesti, ulteriori finanziamenti a breve con il supporto dei due consorzi fidi di Unindustria (Fidindustria) e di Cna (Unifidi). Un gioco di squadra che permette di intervenire su due criticità che in questi mesi hanno aggravato la crisi di centinaia di aziende bolognesi: la mancanza di una programmazione certa degli ordini e l’insufficiente livello di liquidità. Unindustria Bologna e Cna Bologna hanno sottoscritto il protocollo d’intesa che definisce il Patto di filiera per dare un segnale concreto, in questa difficile fase, della necessità da parte di tutti i soggetti istituzionali del territorio di fare sistema e costruire soluzioni tese a fornire un reale supporto alle imprese e ai lavoratori. m. p.

ti i processi della catena del valore, passando poi ad un’identificazione quanto più possibile verosimile delle aree strategiche per l’impresa. Successivamente si valuta quanto il fornitore in essere soddisfi le necessità relative alla specifica attività. Qualora si riscontrassero dei margini di miglioramento (come spesso accade), è importante coinvolgere il partner nel processo di potenziamento, ascoltando le sue esigenze e cercando di sviluppare congiuntamente le unità progettuali. Nodali sono in questa fase aspetti come il coinvolgimento del fornitore in riunioni decisionali che lo riguardano, la condivisione della valutazione relativa alla sua perfor-

mance, ed il riconoscimento di un “premio” a fronte del raggiungimento dei risultati previsti. Gli incentivi possono essere non solo di natura economica: ad esempio recenti studi dimostrano come interventi di formazione da parte delle imprese capo filiera nei confronti dei fornitori siano non solo apprezzati, ma promuovano lo scambio di conoscenza tra i due partner, influenzando positivamente la competitività di entrambe le imprese. L’attenzione allo sviluppo complessivo di una catena del valore e l’abbandono di logiche individualistiche, possono rappresentare quindi scelte lungimiranti per il miglioramento della competitività delle imprese italiane e del sistema industriale nazionale. Paolo Aversa

BEST PRACTICES

Coinvolgi il fornitore Darai più valore a tutta la «catena» OGNI BUON MOTOCICLISTA sa che è sempre buona norma tenere sotto controllo la trasmissione della sua motocicletta, specie quando non si è potuto ‘ingrassarla’ abbondantemente prima della partenza. La catena è infatti quello snodo meccanico che permette il funzionamento della moto, e costituisce forse la più cruciale appendice del motore. Similmente, l’ormai dichiarata crisi economica ha focalizzato l’attenzione delle imprese sulla scelta di azioni strategiche, finalizzate in primo luogo a garantire la sopravvivenza del business, e successivamente alla ridefinizione di un vantaggio competitivo nel mercato. Il processo di ottimizzazione però non può fermarsi ad una mera analisi interna all’impresa (generalmente considerato il “motore” primo dell’output imprenditoriale), ma deve prendere in esame

la catena del valore nel suo complesso, includendo tutti i soggetti che in maniera diretta e indiretta ne contribuiscono alla competitività. In queste circostanze la minaccia della crisi economica può diventare per le imprese capo-filiera l’occasione per ristrutturare i processi a monte e a valle della catena produttiva, e contribuire allo sviluppo dei partner strategici, che spesso non riescono a far fronte alle difficoltà che la contrattura dei mercati internazionali presenta. Pur non essendoci una ricetta universale per lo sviluppo di una corretta politica di gestione della filiera, lo studio di casi aziendali di particolare successo ha fatto emergere alcune buone pratiche, che godono di ampie possibilità di applicazione nei diversi settori. Una di queste, prevede che venga svolta una prima analisi finalizzata a mappare tut-


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PALADINI

COLLIVA

DENTROBETTINI LE AZIENDE

Forza giovani

Alta meccanica

Il presidente

ANDREA PALADINI, è stato eletto presidente del Comitato per l’imprenditoria giovanile della Camera di commercio di Bologna. Per i prossimi tre anni guiderà il gruppo che all’interno di Palazzo della Mercanzia riunisce i presidenti dei gruppi giovani delle organizzazioni imprenditoriali rappresentate nella Camera di commercio. Il Comitato è organo di consultazione per promuovere lo sviluppo locale delle imprese costituite da giovani. Nato nel 1972, laureato in economia, Andrea Paladini è presidente del gruppo giovani imprenditori di Unindustria Bologna.

ALBERTO COLLIVA, amministratore delegato di Calzoni spa e consigliere di Unindustria, è entrato a far parte del consiglio direttivo di Federmeccanica per il biennio 2009-2011. Bolognese, 61 anni, laureato in ingegneria meccanica, Colliva si è occupato per anni di commercio internazionale. E’ direttore generale e ad di Calzoni spa dal 1998, società che opera nel campo dei sistemi di movimentazione navale e sistemi luminosi per atterraggio elicotteri, dal 2000 di proprietà della multinazionale Usa Danaher.

TECNOLOGIA E SVILUPPO CINA-BOLOGNA

Un ponte per Shangai UNINDUSTRIA ENTRA NELLA HI-TECH VALLEY di Shanghai per promuovere lo sviluppo tecnologico ed economico tra Bologna e la Cina, ed avvia una collaborazione per identificare nuove prospettive di sviluppo e per la gestione di zone industriali e di trasferimento tecnologico. Il tutto sarà possibile grazie ad un accordo di cooperazione firmato a Roma, in occasione della visita in Italia della delegazione cinese guidata dal Presidente Hu Jintao, tra Shanghai Caohejing Hi-Tech Park, uno dei principali parchi industriali high-tech della Cina, ed Unindustria Bologna. «Questo accordo — spiega Alberto Vacchi, consigliere delegato di Unindustria Bologna per l’internazionalizzazione — permetterà di promuovere iniziative di scambio tra il distretto bolognese e la realtà cinese, fino a possibili partnership commerciali e tecnologiche». Shanghai Caohejing Hi-Tech Park è una delle prime zone di sviluppo tecnologico ed economico della Cina. Nel parco sono concentrate molte imprese moderne e high tech. L’accordo prevede l’avvio di una collaborazione per identificare nuove

prospettive di sviluppo e per la gestione di zone industriali e di trasferimento tecnologico. Shanghai Caohejing Hi-Tech Park ed Unindustria Bologna potranno scambiarsi staff per visite mirate allo scambio di esperienze, formazione e per discutere tematiche di mutuo interesse, con l’obiettivo di sviluppare progetti in comune. Potranno inoltre organizzare incontri e attività di business per promuovere la cooperazione commerciale, gli investimenti e la cooperazione tecnologica tra le imprese dei due territori.

MARCO BETTINI è il nuovo presidente del settore metalmeccanico di Unindustria Bologna. Bettini è presidente della Emilcamion srl di Argelato, specializzata nell’allestimento di autocarri dumper da cantiere e per il movimento terra, da lui fondata insieme con il padre Ariosto. La Emilcamion collabora con le maggiori case costruttrici europee: Iveco, Mercedes, Man, Scania, Renault, Daf, Volvo. E’ fornitore ufficiale di Cgt e importatore per l’Italia del marchio Caterpillar. Impiega 27 dipendenti, nel 2008 ha allestito 440 veicoli, per un fatturato di 9,3 milioni (il 20% all’estero).


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