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Inchiesta Mercato immobiliare in calo Come sta andando il mercato immobiliare a Vasto? Una domanda che merita innanzitutto qualche cenno al crollo del mattone in Italia messo in luce ieri dal Corriere della Sera in base agli ultimissimi dati Istat. Le compravendite, nel 2012, hanno subito un calo del 25 %. Era dal 1985 che non si registrava un simile risultato, allora le transazioni furono 430 mila, l’anno scorso 485 mila. Probabilmente una loro diminuzione era stata prevista, visto che dal 1997 al 2006 le abitazioni compravendute erano cresciute dell’80 %. Ma era difficile immaginare un - 49% rispetto al 2006. Il segnale è inequivocabile: le famiglie hanno difficoltà ad accendere mutui e di sostenere quindi tutte le spese necessarie per acquistare una casa, data la crisi economica e l’atteggiamento generale di prudenza che è molto diverso da quello di dieci anni fa. Nella nostra città, dopo che per diversi anni c’è stato un incremento visibile di nuove zone residenziali nate dal nulla (Frutteto, Via San Sisto, Circonvallazione Histoniense) l’espansione del mercato immobiliare ha subito una piccola battuta d’arresto. Un rallentamento che si evince dai prezzi per metro quadro degli immobili residenziali, e dei continua a pag. 2

Direttore Responsabile Giuseppe Tagliente Reg. al Tribunale di Vasto n.102 del 22/06/2002 Redazione: Corso Italia n.1 Vasto Tel & Fax 0873.362742 Pubblicità: Editoriale Quiquotidiano Corso Italia 1,Vasto www.quiquotidiano.it mail: redazione@quiquotidiano.it

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17 maggio 2013 Anno 10 -N.33

quotidiano

I S E D N E V N O N

ha i h c a i gers l o v i r sa e te a s c e t a l o l r u sse s Per p a ci t i t e s l i n o a t ta i urb t n e aumen m i stru l g o t a blocc

Politica pag.3

Lapenna: “la nuova giunta”

Cultura pag.6

Sport pag.9

Al Lingotto Vasto Marina nel segno pareggio sul finale del Vate


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Prima pagina

17 Maggio 2013

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Anche a Vasto segnali di crisi

Mercato immobiliare in calo Dopo il boom del nuovo piano regolatore la paralisi del settore continua dalla prima relativi affitti: la domanda pare essere calata e quindi anche i prezzi scendono. Nel mese di aprile 2013 gli immobili residenziali in vendita sono stati richiesti in media € 1.557 per metro quadro, contro i 1.635 registrati nel mese di aprile 2012 (con una diminuzione del 4,78 % in un anno). Considerando il fatto che Vasto è una città turistica, secondo i dati Istat il mese in cui si è registrato il prezzo più elevato per metro quadro è stato agosto 2012, con un valore di € 1.686 per metro quadro. Il mese con il prezzo più basso è stato invece gennaio 2013 con € 1.526 per metro quadro. Il grafico proposto rende l’idea di come ci sia stato una diminuzione del prezzo a partire da fine ottobre 2012; da allora i valori hanno iniziato a scendere, sintomo del calo della domanda. Il prezzo medio per un appartamento registrava € 1681 per metro quadro a maggio 2011, 1.624 € a maggio 2012 e 1.557 il mese scorso. Per un box/garage si spendeva 1.600 €/m a maggio 2011, 1635 € un anno dopo e 1.326 a aprile 2013. Impressionante il calo per le villette a schiera: 1.446 € a maggio 2011 e 1.200 euro per metro quadro a aprile 2013. Non va meglio per gli immobili in affitto: per un appartamento nel mese di aprile 2013 si richiedeva in media 5,06 €/mquadro, contro i 6.22 di maggio 2011 e 5.43 di maggio

2012. Dal punto di vista immobiliare le zone più importanti, in termini di numero di annunci pubblicati, sono l’Incoronata, la Marina e Sant’Antonio Abate. La Marina è la zona più presente di tutte per quanto riguarda il numero di annunci immobiliari con oltre 376 annunci di affitto e vendita. In totale sono presenti in città 1.588 annunci immobiliari, di cui 1.248 in vendita e 340 in affitto, con un indice complessivo di 40 annunci per mille abitanti. Ci siamo infine rivolti alle agenzie immobiliari che si preoccupano di fare da intermediari tra la domanda e l’offerta degli immobili in vendita e in affitto. Anche loro, in linea con quanto registrato dai dati Istat, hanno detto di aver notato una leggera flessione della compravendita a Vasto. L’attuale crisi economica, ma anche il pagamento dell’IMU

che per alcuni è risultato una batosta in termini economici e ha portato moltissimi vastesi a scegliere l’affitto, anche se come abbiamo visto anche per questa opzione di acquisto i dati mostrano un leggero calo del prezzo medio per gli immobili. La boccata d’ossigeno, ci dicono, arriverà con l’estate, quando a Vasto Marina molti turisti sceglieranno di prendere in affitto gli appartamenti e i prezzi torneranno ad aumentare. Per gli immobili in vendita invece si spera in un miglioramento a partire da ottobre, anche se i dati attuali non sono ancora da allarme rosso. Vasto continua, nonostante tutto, a essere una città importante dal punto di vista immobiliare nel panorama provinciale e circa il 16% di tutti gli annunci immobiliari della provincia sono relativi alla città. Stefano Lanzano


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Politica

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Giunta Aziendale o a chilometro zero?

Scusatemi se prendo in prestito dal pianeta vendite auto la terminologia di cui sopra. In effetti, però, questa nuova giunta non è nuova, è usata, ampiamente usata, è una giunta che si può definire “aziendale”, come le autovetture che hanno avuto un consumo limitato al … garage ed è a chilometri zero perché non ancora parte: e al 99% non partirà neanche questa perché non è partita la giunta del precedente quinquennio e non è ancora partita la giunta di questi primi due anni, innanzi tutto perché ad un passeggero è subentrato solo un altro passeggero, Masciulli, di cui bisognerà valutare tra qualche mese se “fu vera gloria”, o

se resterà sempre e soltanto una “ruota di scorta”, un “ruotino” nascosto nel bagagliaio del gruppo Giustizia Sociale. In secondo luogo gli altri componenti di questo autoveicolo a chilometro zero sono restati gli stessi, hanno solo cambiato di posto perché qualcuno, forse, soffriva di mal d’auto. Masciulli ha avuto, è vero, l’assessorato all’Urbanistica, Pianificazione territoriale ed edilizia ma dovrà vedersela con la crisi che attraversa il settore: dovrà vedersela con un piano regolatore generale che da cavallo di battaglia delle sinistre, è diventato il comodo rifugio e l’alibi in cui trovare la giustificazione di una inerzia totale e di un adeguamento

di comodo.Vincenzo Sputore “riprende” la delega di vicesindaco e assume la carica di assessore a Turismo, Cultura ed Ambiente; ad Anna Suriani l’incarico di assessore alle Politiche Sociali; Lina Marchesani registra un ritorno dato che si occuperà di Commercio, Agricoltura, Artigianato e Personale; a Nicola Tiberio un assessorato complesso quale quello dei Lavori Pubblici, Patrimonio, Servizi Cimiteriali e Demanio con un particolare riguardo alle politiche del Porto di Vasto; Mario Olivieri si dovrà occupare di veri settori, Istruzione, Scuole, Servizi per l’infanzia, Ufficio relazioni con il Pubblico e Sistemi informativi (in pratica la trasparenza amministrativa particolarmente “rognosa”). Infine una nota di “colore”, se così si può dire: considerando la grande passione che Marco Marra ha per la bicicletta, Lapenna ha inteso favorirlo assegnandogli la delega ai Servizi Manutentivi, alle Aree Protette e alla Mobilità. Come dire “hai voluto la bicicletta ed ora pedala”. Non vogliamo azzardare giudizi precostituiti, anche se sarebbe facile considerando i progressi fatti dalla Città negli ultimi sette anni, aspettiamo qualche mese e vedremo se saremo smentiti dal triste presagio del chilometro zero di questa “nuova” corriera. Elio Bitritto


Vasto

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Allarme cani randagi Molte le segnalazioni e i disagi di cittadini e automobilisti

Un branco di cani randagi popola, da diverso tempo, via Del Giglio a Vasto. Molte segnalazioni sono giunte in redazione di residenti esasperati dalla presenza di questi animali che trascorrono tutta la giornata attraversando la strada in prossimità della rotonda, bivaccando sull’erba e tra le aiuole, abbaiando in piena notte. La loro presenza, che ricordiamo fino ad ora non ha smosso l’amministrazione comunale la quale continua imperterrita a sottovalutare la situazione, è diventata un problema a tutti gli effetti. Gli automobilisti e i motociclisti che transitano da quelle parti ci riferiscono di aver più volte schivato fortuitamente i cani rischiando di tamponare altre vetture e provocare

Immagini della rotonda di Sant’Onofrio

incidenti anche seri. Inoltre è sempre più difficile camminare da soli in tranquillità, c’è il rischio che questi animali possano attaccare

le persone. Urge quindi un intervento deciso, per trasferire questi cani nel canile municipale, per evitare spiacevoli inconvenienti.


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Cultura

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Salone del libro di Torino: al via gli eventi e incontri nello stand Abruzzo

Al Lingotto nel segno del Vate Con la presentazione del libro “Londra 2060. Fra il grigio e il verde” di Roberto Carlo Deri, edizioni Nocturna, e’ partito ufficialmente ieri nello stand della Regione Abruzzo la XXVI edizione del Salone internazionale del Libro in programma a Torino fino a lunedi’ 20 maggio. Alle spalle dello spazio espositivo della Regione Abruzzo c’e’ quello dedicato al Vittoriale per gli italiani, in un unicum che vuole esaltare e evidenziare la figura di Gabriele D’Annunzio. Nove su diciotto infatti gli eventi culturali dedicati a Gabriele D’Annunzio - nel 150/O anniversario della sua nascita. Dalla brochure in distribuzione presso lo stand abruzzese, riprendiamo “Omaggio a Gabriele D’Annunzio” del professor Lucio D’Arcangelo. Troppo spesso la figura di D’Annunzio è stato ridotta a quella di un poeta-dandy, che vive in ville sontuose tra splendide amanti, levrieri e veloci destrieri, ed il suo “vivere inimitabile” è stato interpretato come una scelta di puro edonismo. Ma questo non rende giustizia al soldato che ha insegnato a tutto un secolo le vie del coraggio, né alla strenua attività dell’artista, l’unico che nella letteratura italiana del Novecento abbia coltivato con pari impegno la poesia, il teatro e la narrativa, collocandosi con Dante, Petrarca e Manzoni tra i grandi creatori della nostra lingua. A ciò si aggiunge una partecipazione appassionata alle vicende italiane, che non riguardano soltanto le “gesta” di cui si rese artefice, ma anche l’opera e in

particolare le tragedie. Tra di esse spicca La Nave (1908) che nel ricordo e nella glorificazione di Venezia, esorta a vincere non soltanto il nemico esterno dell’Italia, ma anche quello interno, ossia le lotte intestine che impediscono al nostro Paese di essere una nazione. Alla luce di questo insegnamento di cui è superfluo sottolineare l’attualità, D’Annunzio non appare più come il Vate bellicoso di cui sempre si è parlato, ma come il profeta di un’Italia capace di rinnovarsi e risorgere dalle sue ceneri. Unicuique suum, era uno dei tanti motti di D’Annunzio. Ridare al poeta della Nave ciò che è suo, sottraendolo ai soliti clichè, non è tanto un risarcimento, di cui D’Annunzio non ha bisogno (“Io ho quel che ho donato” aveva scritto), quanto un omaggio che oggi, sbollite tante passioni, è doveroso rendergli. Su D’Annunzio hanno pesato a lungo le definizioni crociane di descrittore di fontane, dilettante di sensazioni, ecc., a cui si aggiunsero più tardi i luoghi comuni della critica marxista imperversante soprattutto nei manuali scolastici, dove il poeta veniva giudicato un “Marino redivivo” (dando per scontato, naturalmente, che Marino fosse quel vuoto funambolo della forma che si dice) e presentato antistoricamente come “fascista”, dimenticando che se il fascismo,( agli inizi) fu dannunziano, non è vero il contrario. Moravia giunse perfino a mettere insieme Carducci e D’Annunzio e a liquidare entrambi come “poeti di destra”(!). Tutte cose che mandavano in bestia uno scrittore come Henri de Monther-

lant, il quale ricordando la serietà artistica di D’Annunzio , scriveva “Mio caro poeta, non prendete le cose sul tragico. Insieme con voi spariranno, sotto l’immenso maremoto dell’idiozia universale, i più grandi geni dell’umanità intera. Nell’annientamento di ciò che fece l’onore dell’uomo, voi vi troverete in ottima compagnia”. Ci pensò l’editoria a decretare negli anni ’70 un revival senza precedenti della narrativa dannunziana. Le tirature del Piacere raggiunsero le centomila copie ed il cinema scoprì i romanzi ispirati al “realismo russo”: “Giovanni Episcopo” e “L’ Innocente”. Era, se vogliamo, un’ altra forma di incomprensione, ma persuase la critica, accademica e non, a riconsiderare il D’Annunzio narratore, oscurato dal D’Annunzio poeta, ma non meno di questi capace di influenzare tutto un secolo. Con il ciclo dei romanzi della Rosa (Il Piacere, L’Innocente e il Trionfo della Morte), che studiano “lo spirito di analisi e il pessimismo occidentale conducenti alla malattia della volontà” e Le Vergini delle Rocce e il fuoco, in cui si afferma la teoria del Superuomo, D’Annunzio si pone al centro del romanzo europeo e delle sue problematiche di rinnovamento. Non si limita, come altri scrittori “decadenti”, a contaminare prosa e poesia, ma minimizza la trama e ancora prima del “flusso di coscienza” si concentra sul fluire delle sensazioni e dei sentimenti. Come si vede soprattutto dai romanzi, per D’Annunzio i termini di “decadenza” o “decadentismo” sono fonte di equivoci. Per lui la creazioni artistica non è una


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manifestazione di debolezza o malattia, ma come voleva Nietzsche di vitalità : “vivere con gioia” è anche “creare con gioia”. Molti lettori, in specie stranieri, ammirano questa forza nei romanzi dannunziani, e videro in essi, particolarmente nel Piacere, una sorta di compendio della civiltà italiana. Aldous Huxley scriverà più tardi che gli italiani sono semplici comparse su di un grande affresco storico. D’Annunzio dimostra o tenta di dimostrare il contrario, facendo dei suoi (italianissimi) personaggi gli eredi e i depositari di quel passato d’arte e di cultura. Ma se nel Piace-

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Cultura

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re la “bella forma” italiana poteva sembrare privilegio di pochi, nel Fuoco diventa patrimonio di tutti e si rivela dovunque, tanto nell’opulenza della pittura veneziana quanto nell’aerea eleganza dei vetri di Murano, a cui si sono dedicate le pagine più celebri del romanzo.“La fortuna d’Italia, scrive profeticamente D’Annunzio, è inseparabile dalle sorti della Bellezza, cui ella è madre”. Così alla musica grandiosa, ma “barbarica”, di Wagner contrappone quella “pura e possente” di Claudia Monteverdi, che rappresenta lo spirito italiano e la sua possibile rinascita. La narrativa, ancor più della poesia, die-

de a D’Annunzio una fama internazionale senza precedenti. La sottile analisi delle sensazioni , che troviamo nei romanzi, influenzò il giovane Robert Musil in I turbamenti del giovane Torless, ed Henry James fu conquistato da uno stile “quasi palpabile”, che faceva di D’Annunzio un consanguineo di Flaubert. Non apprezzò, naturalmente, i “soggetti” dannunziani, che gli apparivano banalmente erotici. Ma, riservando la sua ammirazione ad un romanzo “senza storia”, fatto di aspettative e presagi, come Le vergini delle Rocce, dimostrò di comprendere perfettamente da che parte stava l’originalità di D’Annunzio. Lì egli trovò “la rappresentazione singolarmente ricca di una condizione interiore, che è quella di un privato rapporto poetico con le cose : una sorta di flusso che in una data esperienza personale va avanti e indietro fra l’immigrazione e il mondo”. Se ne ricordò quando scrisse The Sacred Fount, dove il “romanzo” vive, miracolosamente della sua assenza, in quel “flusso” che continuamente lo rimanda. Così il prosatore “lirico”, come D’Annunzio viene definito nelle storie letterarie, divenne, malgrè soi, una maestro di narrativa. Oggi gli studi critici su D’Annunzio non mancano, ma sarebbe difficile trovarvi un’immagine del poeta degna di figurare accanto a quelle del passato, e non penso soltanto agli studi Cecchi, Gargiulo, Borgese, ma anche a quelli, non tanto lontani, di Ettore Paratore, Carlo Bo e Theodor Elwert, che vede nell’opera dannunziana una sorta di canto del cigno della civiltà italiana. L’unica immagine veramente “nuova” di D’Annunzio resta quella proposta da Giovanni Getto nel


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17 maggio 2013

saggio su La città morta (1976), la tragedia “assunta alla dignità di opera esemplare appassionatamente vagheggiata dal poeta protagonista del Fuoco”. Qui il dramma è rappresentato da un’avventura archeologica eccezionale, in cui rivivono le emozioni provate da Schliemann quando scoprì, o credette di scoprire, le tombe degli Atridi ed in quei guerrieri immobili nella loro raggiante solennità ravvisò gli eroi cantati da omero.Tra le rovine di Micene “ricca d’oro”, i personaggi dannunziani rivivono quella “vita antichissima e violenta” e rinnovano la fatale vicenda che si consumò nella reggia descritta nell’Iliade. Ciò che è avvenuto seguita ad avvenire e l’archeologia altro non è che una discesa delle Madri. Il tempo si rivela un’illusione, come dice Leonardo a Bianca Maria: “Non è dunque

Rassegna St...ramba

a cura di Piero Lisandrini SIAMO SUL FILO DEL RASOIO

Ci stanno ubriacando di chiacchiere e intanto ci allisciano il PIL. Brividi, speriamo non calchino troppo la mano. CLIMA PIU’ CALDO – TRA UN SECOLO LONDSRA E VENEZIA SOTT’ACQUA.Si provi a immaginare i 4 mori vestiti da SUB. ER Buckingam palace avvoltonin u gigantesco foglio di nylon. MULTE – A RISCHIO LA RISCOSSIONE IN SEIMILA COMUNI PER DIFFICOLTA’ NELLA RISCOSSIONE DEI DEBITI. Ricordo di quando uno che non poteva saldare un debito si impiccava per la vergogna Constatazione della disperazione di chi non riuscendo a

Cultura scomparso per voi l’errore del tempo”. Le lontananze dei secoli non sono dunque per voi abolite? Era necesaario che alfine in una creatura vivente amata io ritrovassi quella unità della vita a cui tende lo sforzo della mia arte”. Ma qual è il “vero” D’Anunnzio? Quello realista dell’innocente o quello fantastico della Città Morta? Il romanziere moderno o il tragèda classico e arcaizzante? Il poeta “panico” o il pensoso prosatore del Notturno? Il poeta prefuturista delle Odi Navali o il magico scrittore della Leda, che contiene le tendenze in fieri della narrativa italiana? “La vita, aveva scritto in quel libro, è un’opera magica che sfugge al riflesso della ragione e tanto è più ricca quanto più se ne allontana, attuata per occulto e spesso contro l’ordine delle leggi apparenti.” Del resto in una

7 delle sue poesie più celebrate, “La pioggia nel pineto” non aveva definito il- vivere o certi momenti del vivere una “favola bella”, anzichè illusoria? “Mi sedusse ogni parte, mi attrasse ogni dottrina”: questi versi della Laus Vitae rivelano più di altri D’Annunzio, che fu uno scrittore multiforme, anche se sempre fedele a se stesso, e più che uno scrittore un’intera letteratura. Di qui la difficoltà di definirlo se non in termini dell’estetismo o, peggio, di quel dannunzianesimo che ne costituì la parte più caduca. “Nessuna immagine esaurisce D’Annunzio...” ammoniva Luciano Anceschi “Le chiavi per entrare in un territorio sempre difeso sono molte, e qualche cosa di intrattabile, di misterioso, anche di vagamente mostruoso, resta sempre per noi”. Prof. Lucio D’Arcangelo

incassare un credito s’impicca “Si rimette alla clemenza della Corte”: Alleluya!!! per la disperazione. MARINA BERLUSCONI SU RUBY: NON E’ UN PROCESSO MA UNA FARSA Però non fa ridere come se fosse un film nel quale intervengono Silvio e company vestiti da Satiri che inseguono ninfette, trastullandosi poi in giochetti da’amore volta stomacanti. Altro NAPOLITANO: LETTA SERIO E che Charlot e Ridolini … MISURATO – SIAMO SUL FILO HOLLANDE: CON L’ITALIA NESDEL RASOIO CON LA UE Speriamo di non esserlo con la SUNA ALLEANZA ANTI-TEDELue e che a essere rasata per pri- SCA ma sia la barba dei lazzaroni. E a HOLLANDE: CON LA GERMAquelli che la barba non l’hanno, NIA NESSUNA ALLEANZA ANTI si passi alle zone pubiche. E a chi ITALIANA. Mai fidarsi di quelli che esageratocca tocca… IL PREMIER: SULLA GIUSTIZIA no con la R moscia. Si, R. IL PREMIER PLACA IL PDL: IN CENTO GIORNI CAMBIERO’ LA TASSA – CON SACCOMANNI PARLA D’EUROPA: LA SVOLTA ARRIVA DA LI’ Placa il Pdl o è placato dallo stesso? Placato, placcato, facite vobìs, comme se dice a Napule …

PROBLEMI CHE CI TRASCINIAMO DA ANNI,TUTTI SE NE FACCIANO UNA RAGIONE.

E, quindi, tutto rimane com’è? E’sse ca la presenza di tzi tzi non è assenza. E a essere giustiziati saranno quelli che, il massimo, possono essere difesi da uno che

IMU E INTERCETTAZIONI - E’ ALTA TENSIONE NELLA MAGGIORANZA Giusto! Se alla Politica si toglie l’intrigo, che gusto c’è? E se al malaffare si toglier la politica, a che serve esercitarla?


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Sport

17 maggio 2013

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BODY BUILDING

I sansalvesi Di Chinno e Giaccio ai campionati italiani di Asti

L’allievo che supera il maestro: è un classico, anche se questa volta entrambi andranno comunque avanti. Parliamo dei sansalvesi Costantino Di Chinno, il maestro nonché allenatore di Giovanni Giaccio, l’allievo, che hanno preso parte alla tappa del centro sudisole del campionato italiano FIBBN (Federazione Italiana Body Building Natural), svol-

tasi al CineTeatro Garden di Guardiagrele. Più che buona la prova dei due culturisti di San Salvo che si sono qualificati ai campionati italiani di categoria in programma ad Asti, domenica 26 maggio. Il ventenne Giovanni Giaccio, in gara per la categoria Juniores, era alla sua prima esibizione assoluta in una manifestazione organizzata sotto l’egida del-

la Federazione Italiana Body Building Natural: dopo aver rotto il ghiaccio, si è fatto apprezzare per la sua buona performance che l’ha portato a salire sul gradino più basso del podio. Medaglia di bronzo, dunque, per la soddisfazione, in primis, del suo allenatore Costantino Di Chinno che, nella categoria Over 45, non è stato certamente da meno, al punto da sbaragliare l’agguerrita concorrenza e classificarsi al quarto posto in classifica. A proposito: Di Chinno è tornato a gareggiare dopo circa dieci anni di inattività. Davvero una bella soddisfazione, insomma, per i due atleti che hanno tutte le intenzioni di fare bella figura anche in terra piemontese. Costantino Di Chinno e Giovanni Giaccio si allenano con costanza e determinazione a San Salvo, presso la palestra Acquarium Gym Club. Michele Del Piano (michele.delpiano@virgilio.it)


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Sport

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Vasto Marina Calcio

Il Vasto Marina è raggiunto (1-1) dal Grottammare a fine gara Le finali nazionali Juniores iniziano con un pareggio per i vastesi

Al via la fase nazionale del campionato Juniores d’Elite con la gara che, allo Stadio Pirani di Grottammare, ha messo di fronte i padroni di casa allenati da Paolo Ferretti e il Vasto Marina di mister Roberto Antonaci: 1-1 il risultato finale che, alla luce di quanto fatto vedere, accontenta solo i biancocelesti marchigiani che hanno agguantato il prezioso pareggio all’89esimo minuto grazie a un bel gol di Etem che ha insaccato il pallone sotto la traversa. Ad andare in vantaggio, dopo 13’, erano stati gli abruzzesi con la rete da manuale di Domenico Travaglini su calcio di punizione che ha spiazzato l’incolpevole portiere Pignotti. Quella di Grottammare è stata, a dir poco, una beffa perché Cristian Stivaletta e compagni avevano praticamente imposto la loro superiorità. Ora il Vasto Marina riposerà sabato, quando, per

la seconda gara del triangolare, si affronteranno in Molise i marchigiani e il Vastogirardi. I ragazzi dei presidenti Nicola Sansiviero e Pino Travaglini torneranno in campo mercoledì 22, al cospetto dei propri tifosi, per la sfida decisiva contro il Vastogirardi che chiuderà gli ottavi. La prima classificata del mini girone si qualifica per i quarti di finale, con andata il 29 maggio e ritorno il 1° giugno; semifinali 8 e 12 giugno, finale nazionale a Roma mercoledì 19. Grottammare Calcio 1899: Pignotti, Scartozzi, F. La Grassa, M. Calvaresi, Mazza, Candidori, Frattali (11’pt M. Cameli), Gaibo, Etem, A. Cameli (15’st Egidi), A. La Grassa (1’st D. Calvaresi). A disposizione: Lisciani, Luzi, M. Capriotti, Sabatini. Allenatore Paolo Ferretti Vasto Marina: Benedetti, D’Alessandro (37’st Racciat-

ti), Iammarino, Serafini (26’st D’Aiello), Piermattei, Menna, Di Giorgio, Stivaletta, Galiè, Travaglini, Riella.A disposizione Carusi. Allenatore Roberto Antonaci Arbitro: Simone Degli Esposti di Bologna Reti: 13’pt Travaglini, 44’st Etem Note: espulso al 16’st Carusi dalla panchina. Ammoniti Mazza e M. Cameli, spettatori circa 100, recuperi 1’pt e 5’st, angoli 5-2 per il Vasto Marina. MDP In redazione Direttore di redazione: Elio Bitritto Caporedattore: Rosa Milano Giornalista pubblicista: Stefano Lanzano Grafica e impaginazione: Nino Cannizzaro


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