Portfolio quintavalle federica

P O R T F O L I O DI PRESENTAZIONE Federica Quintavalle Laurea in Progettazione Architettonica Politecnico di Milano

CONTATTI via 4 Novembre, 34 , Sarezzo c.a.p. 25068 Brescia - Italy e-mail: quintavalle.federica@gmail.com tel. +39/333 9741236

I N D I C E Lavori accademici a.a. 2009-14 ed esperienze stagistiche

01 TESI DI L.M. - DENTRO E FUORI: INTERNO ARCHITETTONICO, ESTERNO URANO_ a . 2 0 1 4 02 P R O G E T T O D I C O M P L E T A M E N T O D E L M U S E O D I O C E S A N O _aa. 2009-10 03 P R O G E T T O D I R I S T R U T T U R A Z I O N E D I U N I S O L A T O U R B A N O _aa. 2011-12 04 NUOVA SAGRESTIA PER LA PARROCCHIA DEI S.S. FAUSTINO E GIOVITA_ a.a.2011-12 05 PROGETTAZIONE URBANISTICA: FARE URBANISTICA DOPO LA CRESCITA_ a.a.2012-13 06 PROGETTO DI RESTAURO E RIFUNZIONALIZZAZIONE VILLA SORMANI_aa. 2012-13 07 R I - F O R M A R E M I L A N O - I L M U R O , L A D I R E Z I O N E , L O S P A Z I O _aa. 2013-14 08 P R O G E T T A Z I O N E D I U N N E T - Z E R O E N E R G Y B U I L D I N G _aa. 2013-14 09 ATMOSPHERE - 1000 HUMAN ENVIRONMENTS _ BIENNALE SESSION_aa. 2013-14 10 OFFICINA LIBERTY. SPAZIO DI INNOVAZIONE IMPRENDITORIALE E CULTURALE _ a . 2 0 1 4 Politecnico di Milano - Scuola di Architettura e Società L a u r e a i n S c i e n z e d e l l ’ A r c h i t e t t u r a - V o t o 1 1 0 /1 1 0 - a n n o 2 0 1 2 Laureanda magistrale in Progettazione Architettonica - anno 2014

PROGRAMMI UTILIZZATI SOFTWARE DI DISEGNO E MODELLAZIONE

Autocad 2014

Cinema 4D R15

Google sketch-up 2013 SOFTWARE PER LA GRAFICA Adobe Photoshop CS5

Adobe Illustrator CS6

Adobe InDeisgn CS5

SOFTWARE DI SCRITTURA E CALCOLO Word 2011

Excel 2011

SISTEMA OPERATIVO Mac OS X

Windows 7

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DENTRO E FUORI: INTERNO ARCHITETTONICO, ESTERNO URBANO P r o g e t t o p e r u n c e n t r o d i a c c og l i e n z a a M i l a n o Via Cola di Rienzo, Milano

Tesi di Laura magistrale in Progettazione Architettonica

a. a.

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AbstrAct L’ e s p e r i m e n t o p r o g e t t u a l e s i b a s a s u l l a v o r o s v i l u p p a t o durante il laboratorio del quinto anno in collaborazione con il programma di Ri-Formare Milano.

La scelta dell’area di progetto è avvenuta attraverso l ’ e s p l o r a z i o n e d e g l i s p a z i l o c a l i z z a t i d a l s i t o Te m p o r i u s o messo a disposizione dal Comune di Milano con l’obiettivo di rigenerare le numerose aree della città in stato di abbandono, dismissione o incuranza.

L’ i n t e r v e n t o s i c o l l o c a n e l l ’ a r e a c o m p r e s a a l l ’ i n t e r n o d e l settore urbano delimitato a ovest dal viale Misurata, a sud dalla stazione di Porta Genova e si attesta sull’angolo di un i s o l a t o c h e a ff a c c i a s u v i a C o l a d i R i e n z o e v i a Wa s h i n g t o n .

L o s t u d i o c o n d o t t o a ff r o n t a i t e m i d e l r i d i s e g n o d e l l o s p a z i o architettonico, dello spazio urbano e delle loro relazioni a l l ’ i n t e r n o d i u n c o n t e s t o g i à f o r t e m e n t e c o n s o l i d a t o . L’ i p o t e s i progettuale si appoggia alle letture e interpretazioni riguardanti la forma urbana del settore d’intervento per proporsi come continuazione e completamento dell’angolo di un isolato urbano milanese.

La città dell’accoglienza sviluppa, inoltre, il tema delle nuove forme dell’abitare collegando in un unico complesso architettonico spazi di vita privata e spazi di fruibilità pubblica.

L’ a p e r t u r a d e l l ’ a n g o l o d e l l ’ i s o l a t o s i p o n e l ’ o b i e t t i v o d i ri-generare il rapporto tra dentro e fuori, tra interno architettonico e esterno urbano.

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3. I L P r O G E t t O

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INqUADRAmENTO E LETTURE INTERPRETATIVE

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PLANIVOLUmETRICO scala 1:500

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ATTACCO AL SUOLO scala 1:200

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01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16

PROSPETTO SUD E PIANTA PIANO PRImO

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01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16

SEZIONE b - b E PIANTA PIANO SESTO

107 scala 1:200

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SEZIONE C - C SEZIONE D - D SEZIONE E - E

109 scala 1:200

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PROGETTO DI COMPLETAMENTO DEL MUSEO DIOCESANO Corso di Porta Ticinese, Milano

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Laboratorio di Progettazione Architettonica 1 - Prof. Alberto Aschieri Il progetto di ampliamento del Museo Diocesano propone di occupare l’ambito rimasto indefinito a seguito delle demolizioni belliche tra il Parco delle Basiliche e il corso di Porta Ticinese. Si tratta di un insieme sufficientemente articolato per rispondere a una pluralità di problematiche urbane e paesaggistiche, proponendosi come un segno di indiscutibile qualità estetica, di apertura verso la città e di collegamento con il Museo esistente. Tale progetto ha il pregio di porre in Milano un’architettura di intensa valenza simbolica e di grande impatto urbanistico e sociale.

Prima Fase Intenzione: trasparenza e permeabilità tra parco-chiostro-città, prima a livello morfologico, attraverso lo studio delle possibili associazioni tra gli elementi architettonici e tipologico, attraverso descrizione e interpretazione del luogo secondo diverse scale. Principio insediativo: “trovare una legge fondativa della relazione tra gli elementi di un contesto specifico” Vittorio Gregotti Trovare dei rapporti tra la disposizione dell’edificato e gli assi degli spazi e dei luoghi notevoli, questi creano nello spazio urbano. A questo punto però “ciò che interessa non è la forma, ma il principio del processo di formazione” Mies Van Der Rohe. Questa analisi aiuta ad identificare: DEMARCAZIONI (PORTE) INCLUSIONI (RECINTI) CONNESSIONI (PONTI) DESIGNAZIONI (TORRI) Il futuro progetto si appoggerà sulle relazioni tra gli ASSI NASCENTI dai NUCLEI GENERATIVI del contesto sia naturale che artificiale e manterranno come regola, non restrittiva (come un ossimoro) di non chiudersi né nella loro volumetria, né nel rapporto con lo spazio intorno, attraverso giochi prospettici e degradare di situazioni sia in pianta che in alzato.

Seconda Fse Ciò che nella prima fase era stato intuito sul fatto delle situazioni digradanti viene ripreso in modo concreto in questo passaggio.

La DINAMICITÀ delle volumetrie sopra il livelli del terreno ha portato ad uno studio che permettesse di “bucare”, sia in senso verticale che in orizzontale, la parte dell’ampliamento del museo, lasciando aperta la condizione di spazi a rounplan e giardini a vasca, attraverso l’utilizzo di travi alveolari.

Prima Fase Nuclei generativi e principio insediativo

seconda Fase Configurazione di arrivo: ipotesi progettuale

Terza Fase Planivolumetrico

Pubblicato in: a.aschieri, Architettura ‘Prima’ - Argomenti per la didattica del progetto pagg. 94-97, Maggioli Editore 2012

Tentando di mantenere un contatto tra gli elementi che dal piano 0,00 salgono fino a 18m d altezza, si sono create possibilità di spazi complementari e non, simmetrici e non al di sotto del livello del terreno. Sono opportunità di SPAZI A VERDE, SPAZI A PATIO O SPAZI ESPOSITIVI a cielo aperto.

Lucernari e vetrate porteranno luce anche a tutte le situazioni che partendo dal piano terra scendono fino a -15. Oltre ad assumere questo ruolo, serviranno inoltre a suddividere queste parti, ma non saranno mai finalizzate alla chiusura delle stesse.

In questo modo sarà possibile lasciare aperti corridori di cristallo che intersechino uno SPAZIO A BROLETTO, quello spazio che era nato come nodo centrale, come “un sasso gettato in un lago” al termine della I FASE e dal quale ne venne evinta la configurazione finale.

Terza Fase In quest’ultima fase si è cercato di scendere ad una scala più di dettaglio senza ancora però definire particolari costruttivi.

In questo modo vengono identificati: - SPAZI COMPLETAMENTE APERTI: giardini e sale espositive a livello del suolo urbano, dello spazio ipogeo, della copertura; SPAZI COPERTI, ma non chiusi perimetralmente che lasciano libere possibilità di variazione e spostamenti nel percorso dei fruitori; SPAZI CHIUSI: destinati ad uno specifico ruolo funzionale.

Dalla composizione di questi spazi viene deciso, in questa fase, l’aspetto dei prospetti. Gli spazi sopra nominati derivano sempre dalla configurazione finale del termine della I fase di progetto la cui morfologia era basata sulle matrici nascenti dalle “linee invisibili rese visibili” dello spazio intorno, attraverso una mappa sintetica del luogo. Esse sono poi state trasportate all’interno, nella II fase, diventando corridoi, corridori o gallerie. Il riferimento principale è rimasto il Museo a crescita illimitata di Le Corbusier che in principio era stato utile nell’individuazione della morfologia del progetto in relazione allo spazio costruito, aperto e di relazione dell’intorno; ora vengono osservate due immagini del museo: la prima è a livello della copertura, la seconda è in assenza di quest’ultima. Sembra allora possibile che esso si possa coprire e scoperchiare in momenti alternati e trovarsi una volta aperto e una volta chiuso. Tutto ciò viene trasportato all’interno dell’idea progettuale in situazioni talvolta a cielo aperto, la volta seguente coperte completamente oppure non del tutto.

Tutto ciò che nel progetto non viene definito in modo preciso è un’intenzione che si esprime attraverso l’introduzione di elementi scorrevoli come setti murari o finestre a scomparsa, come ha insegnato Le Corbusier nella progettazione delle Immeublesvillas di Parigi.

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Piante di progetto

Gli sPazi riPensaTi Andata in scena nel corso del Fuorisalone, la mostra rappresenta la summa di una serie di laboratori di progettazione volti alla riqualificazione di alcuni spazi pubblici milanesi.

POLITECNICO DI MILANO SPAZIO PATIO 17-28 APRILE martedi 17 APRILE

INAUGURAZIONE

h 17:30

18-28 APRILE h 9:30-20:30 via Ampere 2, MILANO

essenza di archiTeTTura urbana Mostra che ha raccolto i progetti sviluppati dagli studenti dei corsi tenuti dal professor Alberto Aschieri della DiAP dal 2006 al 2012.

Andata in scena in concomitanza con il Fuorisalone del mobile di Milano dell’anno 2012, la mostra ha presentato dieci ipotesi di possibili luoghi per la cultura e la residenza sociale e studentesca a Milano: progetti di riqualificazione urbana da realizzare in areee dismesse da anni, o in piccoli spazi ‘irrisolti’, capaci di riassegnare valore allo spazio pubblico attribuendo nuovo senso e significato a luoghi urbani ritrovati.

Le proposte hanno preso in esame nuclei di architettura che si irradiano dell’interno verso i margini dell’area metropolitana.

Il lavoro è partito dall’individuazione di dieci ‘vuoti’ simbolici - sia della città compatta, che del margine tra interno ed esterno urbano - ed è proseguito ipotizzando interventi di ricucitura del tessuto che prevedessero l’incursione di funzioni mancanti, indispensabili per una riqualifacazione dell’identità cittadina in quei luoghi.

Presentate a istituzioni, enti e associazioni culturali, queste proposte hanno assunto il ruolo di modificazioni consapevoli per abitare i luoghi pubblicamente, in nome di un’Architettura Prima, chiamata a disegnare e costruire un possubile futuro urbano che segni le traiettorie di un’appertenenza rinnovata alla città: architetture sperimentali di Residenza Univerisitaria e Spazi Museali tra memmoria e innovazione, nel nome di una auspicata, ritrovata, Architettura Civile.

https://www.youtube.com/watch?v=Okcli_O9oN0

‘ESSENZE’di architettura urbana PROGETTI PER LO SPAZIO PUBBLICO:

DIECI LUOGHI PER LA CULTURA LA RESIDENZA SOCIALE E STUDENTESCA A MILANO

MOSTRA DEGLI STUDENTI DEI CORSI IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA Prof. A. Aschieri (aa 2006 - 2012) Politecnico di Milano-Scuola di Architettura e Società-Dipartimento di Architettura e Pianificazione (DiAP) Una Architettura ‘Prima’ è chiamata a disegnare e costruire un possibile futuro urbano, segnando nuovi luoghi pubblici ‘lanterne della Cultura’ poste a presidiare e illuminare le traiettorie di una appartenenza rinnovata alla Città.

Politecnico di Milano

Pubblicazione in: Rivista Interni, n. 6 , giugno 2012 , pag. 110

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PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DI UN ISOLATO URBANO Quartiere Vialba, Quarto Oggiaro, Milano

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Laboratorio di Progettazione Architettonica 3 - Prof. F.Panero e P.A. Ferrè Collaboratori: Carmine Antonino e Ylenia Carlet

l caso di studio affronta la ristrutturazione di un isolato urbano con la progettazione di un edificio di residenza sociale e servizi nel quartiere di Vialba – Quarto Oggiaro, in un terreno di proprietà pubblica.

L’area si trova in stretta relazione con il parco di Villa Scheibler e una serie di iniziative edilizie pubbliche di notevole interesse storico architettonico: quartiere Vialba di Cerutti e Lingeri (1957- 60), case economiche di Albini (1950-53) e Bottoni (1952-53) in via Orsini, edifici in via Arsia di Aldo Rossi (1985-91), torri ed edifici residenziali dell’arch.

Memoli. Si tratta di esperienze diverse che si sono succedute nel tempo e sono rappresentative di diversi modi di intendere la città e la qualità dello spazio urbano. Lo sviluppo urbano del quartiere non ha seguito un preciso quadro urbanistico. Negli anni novanta le “case minime” sono state sostituite da un complesso di case Aler progettate dall’architetto Memoli e costituito da un edificio lineare lungo via Arsia dell’altezza di 6 piani e due torri attestate.

Nel tema di progetto era richiesti di misurarsi con un ridisegno totale della porzione est dell’isolato dove possano trovare spazio: - una nuova biblioteca di dimensioni analoghe all’esistente - una nuova scuola materna di dimensioni analoghe all’esistente - una quota di residenza temporanea, come previsto dal concorso - una quota di residenza - una quota di servizi alla residenza e al quartiere Particolare cura doveva essere posta nel perseguire gli obiettivi di: - realizzare un assetto insediativo più attento al contesto urbano e al parco di Villa Scheibler; - costruire un ambiente unitario che ponga nella giusta relazione le residenze e i servizi; - porre particolare cura al disegno dello spazio aperto; - rendere più complessi e ricchi gli edifici con l’inserimento di servizi rivolti ai soggetti più fragil; - sperimentare nuovi assetti tipologici sia per gli edifici che per gli alloggi, con una maggior attenzione agli spazi di relazione e alla nuova composizione sociale dei nuclei, e realizzando condizioni spaziali flessibili; - stabilire una giusta relazione tra gli alloggi e il parco di Villa Scheibler; - costruire edifici energeticamente efficienti.

Analisi: pieni e vuoti

Analisi: insediamenti storici dal 1930 ad oggi

Attacco al suolo

Pianta piano terzo

Pianta piano secondo

Pianta piano primo

Il lavoro è stato svolto in un gruppo formato da tre persone.

Durante l’analisi del contesto oggetto del nostro studio abbiamo individuato come primo obiettivo quello di dare rilevanza alla Villa Scheibler, aprendo un cono ottico nella mezzeria del lotto assegnato.

Nella fase successiva questo asse visivo ha preso forma, una forma architettonica che si è, infine, risolta nello svliuppo della residenza studenti conclusa da due torri a diversa altezza per gli alloggi delle residenze private. Nonostate si sia deciso di porre un segno così marcato, la residenza studenti non è rimasta indifferente agli influssi provenienti dalle direzioni degli edifici appertenenti ai lotti circostanti.

Allo stesso modo, l’asilo ha mantenuto i riferimenti sia del costruito che quelli appartenenti alla nuova costruzione. L’ingresso della scuola materna si trova affacciato su una piazza a quota ipogea rispetto al resto del lotto e di fronte all’ingresso della vecchia biblioteca che abbiamo deciso di lasciare come era, facendoci influenzare dalla morfologia che le è propria, per il progetto stesso dell’asilo.

Il compito principale che mi sono assunta è stato quello di progettare sia l’interno che l’esterno della residenza universitaria. Sono rimasta soddisfatta della particolarità data alla disposizione degli alloggi. Era mia intenzione, nostante la rotazione dell’edificio nel complesso, lasciare gli affacci esattamente verso sud; questo mi ha consentito di ridare stabilità e attinenza alle linee ortogonali del lotto. Ne sono risultate delle piante particolari, quasi simili alle celle di un alveare

Render di progetto

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NUOVA SAGRESTIA PER PARROCCHIA DEI S.S FAUSTINO E GIOVITA

Chiesa di Crocevia Sarezzo, Brescia

a. a.

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P r o g e t t o d i T r o c i n i o I I I a n n o - S t u d i o T e c n i c o A s s o c i a t o I n g . G u i z z i & Ing. Platto Durante l’attività di tirocinio, svolta all’interno dello Studio Tecnico Associato Guizzi & Platto, mi è stato proposto di seguire il progetto di ampliamento della chiesa in località Crocevia, comune di Sarezzo (BS), per dotarla della sagrestia di cui è tutt’oggi sprovvista. Il programma di lavoro è stato seguito dall’inizio, ovvero dal rilievo alla progettazione preliminare. Mi è stato inoltre proposto di proseguire con le fasi di progettazioni successive e cioè definitiva ed esecutiva.

Lo studio ha ricevuto l’incarico dalla Parrocchia dei S.S. Faustino e Giovita di Sarezzo, proprietaria della chiesa in località Crocevia, di progettare un ampliamento della stessa allo scopo di realizzare una sagrestia e un locale di servizio di cui la chiesa è attualmente sprovvista.

La parrocchia ha fornito allo studio copia dei disegni e delle autorizzazioni relativi all’immobile fornendo sia i disegni redatti dall’ Ing. Vittorio Montini, progettista della chiesa (anno di costruzione 1934), sia quelli relativi alle modifiche successive.

Inizialmente mi è stato affidato il compito di ridisegnare in file digitali (dwg) planimetria, piante, sezioni e prospetti della suddetta chiesa sulla base dalla documentazione fornita, opportunamente aggiornata e integrata con i rilievi geometrico e materico eseguiti in loco.

Estratto PGT _ Studio geologico

Estratto PGT

Per poter formulare ipotesi di ampliamento è stato necessario fare una verifica urbanistica. Ho consultato il PRG vigente del comune di Sarezzo e i relativi allegati, in particolare lo studio geologico. È emerso che l’area posizionata a est della chiesa è definita “area di pertinenza di corso d’acqua esondabile in concomitanza di piene ordinarie” pertanto non è ammessa nessuna edificazione. L’area posizionata a ovest della chiesa è definita F1AR “edifici per il culto e attrezzature religiose” e consente ampliamenti in forma ridotta.

Estratto N.C.T.R

Piante di progetto

Partendo da queste considerazioni ho ipotizzato l’ampliamento addossato al lato ovest della chiesa sul cui prospetto preesisteva una porta attualmente tamponata. È sembrato più opportuno non agire con un intervento troppo d’impatto sul sito, considerando che la chiesa è un edificio costruito nel 1934 e quindi vincolata ai sensi del D.L.vo 42/2004. L’ampliamento previsto è costituito da due volumi uno fuori terra e uno completamente interrato. Il volume fuori terra, addossato alla parete della chiesa è destinato al collegamento tra la chiesa stessa e i locali interrati. Per accedere a tale volume è prevista la riapertura di una porta laterale tamponata negli anni sessanta. In tale volume è prevista la realizzazione di una piattaforma elevatrice per raggiungere i locali interrati collegati inoltre da una scala esterna.

Alla luce di questi elementi progettuali si sono ipotizzate alcune soluzioni progettuali che, pur avendo un carattere proprio e contemporaneo, si rapportassero con la chiesa.

Le varie ipotesi sono state sottoposte al funzionario delle Soprintendenza che ne ha individuato una assentibile (vedi ipotesi progettuale allegata). In questa soluzione i materiali utilizzati sono un rivestimento in pietra avente caratteristiche simili al rivestimento della facciata della chiesa e un rivestimento in acciaio corten avente colorazione simile al cotto presente sui vari prospetti dell’edificio. l progetto prevede inoltre la sistemazione dell’area esterna in particolare della zona a sud dell’abside con la realizzazione di muri di contenimento e scala esterna rivestiti in pietra.

Prospetto Nord

Prospetto Sud

Sezione BB

Prospetto Ovest

Prospetti e sezioni di progetto

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PROGETTAZIONE URBANISTICA: FARE URBANISTICA DOPO LA CRESCITA

Comune di Desio, Milano

a. a.

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Laboratorio di Progettazione Urbanistica - Prof. A.Lanzani, C. Merlini, F. Zanfi Collaboratori: Ylenia Carlet, Simon Oropeza, Liz Rodríguez Márquez, Barbara Tolino

Dopo una lunga stagione di crescita estensiva, i territori dell’urbanizzazione diffusa mostrano l’emergere di nuove dinamiche. Nel caso specifico del Comune di Desio si è assistito alla realizzazione di nuove edificazioni su suolo agricolo si affianca ad un più radicale fenomeno di sottoutilizzo e dismissione molecolare.

Nel laboratorio si è proceduto definendo un’immagine strutturale del territorio oggetto di studio che sia al contempo interpretativa e progettuale, ponendo particolare attenzione alla precisazione

Rappresentazione delll’edificato

dei rapporti tra spazi aperti rurali e tessuti urbanizzati, tra spazio pubblico e spazio privato, tra luoghi centrali e infrastrutture.

Questa prima lettura è stata seguita da una riflessione sul sistema degli spazi aperti, tesa tanto alla valorizzazione della loro naturalità e del loro ruolo ambientale, quanto al rafforzamento del contributo che essi possono dare alla costruzione di nuove condizioni di urbanità. Entro questa dimensione di lavoro gli studenti saranno chiamati a riflettere alle varie scale sull’articolazione dei rapporti tra spazio vegetale e spazio minerale, come tra spazio pubblico e spazio privato.

Un’ulteriore riflessione è stata sviluppata a riguardo della trasfor-

Rappresentazione dell’assetto stradale

mazione dello spazio edificato, attraverso operazioni di sottrazione, sostituzione, aggiunta e infiltrazione di nuove funzioni. Una particolare attenzione verrà posta, più che alla composizione del singolo manufatto architettonico, alle relazioni tra i diversi edifici e tra gli edifici e gli spazi aperti, con riferimento a questioni diverse: la mixité funzionale, la sostenibilità e le prestazioni ecologiche, l’articolazione e l’arricchimento dei paesaggi dell’abitare.

Infine è stata elaborata un’ipotesi di assetto e riorganizzazione complessiva di questo ampio settore urbanizzato, quanto ipotesi di trasformazione alla scala urbana ed architettonica.

Lattura interpretativa dei tre diversi tessuti presenti nel comune di Desio

Riorganizzazione delle corti in centro storico

La progettazione urbanistica ha mirato alla redazione di un progetto di ri-

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qualificazione territoriale.

Lo sviluppo del progetto implica uno studio dei caratteri insediativi, ambientali e socio-economici e l’elaborazione di cartografie interpretative dell’area.

Un contributo alle analisi conoscitive deriva dalla lettura e comprensione dei contenuti degli strumenti urbanistici vigenti ai vari livelli, da quello regionale a quello comunale.

La fase progettuale parte da una sintesi conoscitiva che pone in evidenza criticità e potenzialità dell’area considerata, oggetto di azioni e interventi di riqualificazione insediativa specificati fino al dettaglio planivolumetrico in un’ottica di salvaguardia ambientale e di valorizzazione delle risorse paesaggistiche.

Fare urbanistica dopo la crescita: contenere l’occupazione di suolo agricolo, dare urbanità agli insediamenti, reinventare ruoli e caratteri degli spazi aperti. Il caso di Desio

Esempio di riqualificazione e riorganizzazione di una corte

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Trasferimento di alcune attività industriali per dimunuire la dipsrsione

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PROGETTO DI RESTAURO E RIFUNZIONALIZZAZIONE VILLA SORMANI

Comune di Mariano Comense, Como

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L a b or a t ori o di Re stau ro A rc hitetto nico - Prof. G. Pe rtot, M. M. Gr isoni, C. Pel l egat t a Collaboratori: Giulia Cardinale e Ylenia Carlet

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Durante il percorso conoscitivo e inseguito progettuale sul maufatto architettonico di Villa Sormani, sita nel Comune di Mariano Comense, è stata posta particolare attenzione alla gestione del progetto di conservazione, riuso e sugli aspetti legati alla lettura del manufatto, al contrasto del degrado e alla necessità di favorire l’adeguamento (statico, alle normative e impiantistico, con particolare riferimento all’uso razionale delle risorse nell’ambiente costruito e all’estensione delle possibilità di utenza).

Tipi di conoscenze aquisite:

Mappatura del degrado _ Prospetto Sud - Est V

PROSPET TO SU-EST E SEZIONE

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SCALA 1:50

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maggio-giugno 2013

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- Conoscenza storica, che ha permesso di applicare metodi di datazione, rilievo stratigrafico e analisi stratigrafica.

- Conoscenza metrica: il rilievo per la conservazione. Il progetto di rilievo.

- Conoscenza materiale e strutturale: rilievo e mappatura dei materiali e del quadro fessurativo, seguita dalla conoscenza dello stato di degrado: individuazione delle cause, riconoscimento delle manifestazioni del degrado, rilievo delle stesse.

- Analisi del degrado e dissesto: conservazione e controllo.

Prospetto Sud - Est e sezione

Il progetto di riuso e di manutenzione si è posto come principali obiettivi la contestualizzazione del nuovo intervento, i temi dell’accessibilità, adeguamento e della sicurezza.

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D E T TA G L I O D E L S E R R A M E N T O A P I A N O T E R R A S TA N Z A N . 3

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SCALA 1:20 _ restituzione del serramento dall’interno della stanza e sezione dello stesso

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maggio-giugno 2013

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Obiettivo del corso è stato di formare una consapevolezza e un livello critico adeguati alla complessità della disciplina e del progetto di intervento sull’esistente, considerando il ruolo decisivo che nei processi di gestione dei mutamenti assumono lettura, interpretazione e intervento, nei confronti della conservazione dell’esistente medesimo e della sua trasmissione al futuro.

Dettaglio del serramento al piano terra _ Interno chiuso e aperto

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Tavola di progetto

PROGETTO COWORKING Per il progetto di riuso di Villa Sormani abbiamo voluto inserire una molteplicità di funzioni che si possono riassumere nel termine CO-WORKING. Il CO-WORKING permette a professionisti in diversi campi lavorativi di potere usufruire di spazi convenzi- onati. Que-

GRUPPO_15

CO

GIULIA CARDINALE YLENIA CARLET FEDERICA QUINTAVALLE Mariano Comense

WORKING LIVING KNOWING

Milano

PROGETTO DI RESTAUR RIFUNZIONALIZZAZION

Sala stampanti/fax

sta compresenza di figure professionali sti- mola il lavoratore e permette scambi di idee e collab- orazioni.

Area Coworking

Area Coworking

Area Relax

L’impanto distributivo della villa è stato trattato in mododo differente nei due piani:

N Area Coworking

-Nel piano terra troviamo delle funzioni rivolte anche ad un pubblico esterno, usufruibili in caso di eventi e mostre.

Abbiamo quindi sale adibite ad esposizioni temporanee, sale riunioni e un bar.

Cucina

Nella parte più defilata della villa sono posti i primi uffici di Sala Pranzo

COWORKING pensati per destinarvi quelle attività professionali che vedono un maggiore flusso di clienti (ad esempio studio medico)

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Reception

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Foresteria

Ing

-L’accesso al piano superiore avviene attraverso lo scalone principale oppure grazie ad un ascensore es- terno di nuova costruzione. Qui troviamo delle zone legate all’atti-

PRIMO PIANO

vità di lavoro collettiva con grandi

Sala conferenze

Bar

Esposizioni temporanee

tavoli e una cucina ad uso dei dipendenti.

Una piccola porzione della villa sul lato N-O è stata progettata con letti e servizi privati per potere ospitare per

Sala riunioni

brevi periodi i lavoratori.

Deposito

Uffici singoli

PIANO TERRA

GRUPPO_15

CO

GIULIA CARDINALE YLENIA CARLET FEDERICA QUINTAVALLE

WORKING LIVING KNOWING

Mariano Comense Milano

PROGETTO DI RESTAURO E RIFUNZIONALIZZAZIONE VILLA SORMANI Prese corrente elettrica

direttamente sul tavolo per collegare computer e illuminazione puntuale

Illuminazione diffusa

sulle postazioni CoWorking

Impianto elettrico

Cavi elettrici direttamente collegati ai tavoli

Dettaglio Illuminazione esposizioni temporanee

Pannelli Led colorati

Indicano il percorso nelle postazioni CoWorking

Dettaglio Pannelli Led stanze Coworking

Distribuzione verticale impianto elettrico, quando possibile all’interno della canna fumaria dei camini inutilizzati.

Tensostrutture metalliche

DETTAGLIO STANZA COWORKING

0.0

SEZIONE TRASVERSALE Scala 1:50

Tavola di progetto

07

RI-FORMARE MILANO - IL MURO, LA DIREZIONE, LO SPAZIO

Area Cascina Cuccagna, Milano

a. a.

2 0 1 3 2 0 1 4

L a b or a t ori o di P ro gettazio n e A rc hitettonica - Pr of. I. Vale nte , S. Die ne , A. O l dan i Collaboratore: Ylenia Carlet Il laboratorio ha lavorato sul tessuto milanese, assumendo alcune aree interessate da edifici in stato di abbandono inseriti in isolati urbani di diversa consistenza e composizione. Le aree oggetto di intervento sono parte del progetto didattico “Ri-formare Milano” promosso nella nostra Scuola nell’a.a. 2013-’14.

Il progetto architettonico si è sviluppato sul tema delle nuove for-

Planivolumetrico

me dell’abitare, sviluppandone i contenuti alle differenti scale implicate, dalla ridefinizione dello spazio urbano, ovvero nel rapporto con la strada e lo spazio aperto, all’approfondimento architettonico dell’edificio, nelle sue implicazioni morfologiche, tipologiche, costruttive, nello sviluppo dei contenuti linguistici, espressivi e comunicativi.

Il lavoro si è articolato tre livelli di approfondimento, tra loro interconnessi:

Attacco al suolo

Descrizione del contesto: mediante tecniche differenziate, dal sopralluogo alla definizione di rilievi, mappature e diagrammi interpretativi orientati alla trasformazione progettuale.

Tracciamento di strategie progettuali: attraverso schematizzazioni , approfondimenti planimetrici e prefigurazioni di sezioni generatrici, il progetto interpreta le condizioni contestuali e le scale di relazione coinvolte, definendo i caratteri del nuovo assetto, valu-

DIrezioni principali

tando e proponendo le modalità della sua realizzazione nel tempo.

Definizione dell’architettura: in cui sono stati sviluppati approfondimenti dell’articolazione degli spazi in ordine al rapporto tra spazio costruito e aperto, spazi interni ed esterni, contenuti utilitari , tipologici.

Percorsi

Piante di progetto e studio delle unitĂ abitative

L’approccio progettuale ha avuto genesi dalla determinazione di una strategia che unisse le due aree d’intervento atttraverso lo stesso linguaggio .

Le matrici strategiche hanno preso consistenza attraverso il segno delle giaciture dei nuovi edifici e dei relativi attaccchi al suolo.

Il lotto d’angolo si allinea quindi con la Cascina Cuccagna mantenendone le dimensioni del corpo di fabbrica. Le piante e le dimensioni degli spazi interni sono concepiti attraverso il continuo slittamento e inseguimento dei muri di cemento bianco.

L’architettura si sviluppa in altezza proponendosi come una sorta di lama, un picchetto che segnala la presenza di una alterità nell’area, quella della cascina, definendo contemporaneamente la misura di un nuovo spazio pubblico .

Quest’ultimo viene determinato nuovamente attraverso la presenza dei setti che direzionano i percorsi e indicano gli ingressi.

Data la sua destinazione d’uso quale Cité de Refugés, l’edificio si apre al pubblico e sopprattutto si lascia penetrare da esso.

Il piano interrato, infatti, ospiterà una mensa aperta anche e soprattutto a chi non alloggia all’interno della Citè, per questo motivo l’accesso a tutto il volume dell’interrato è consentito mediante un sistema indipendente dal volume contenente gli alloggi ai piani superiori.

Le stanze per chi necessita di rimanervi la notte, sono orientate verso Ovest, mentre il prospetto a Est contiene funzioni comuni quali sala svago e angolo cottura.

In questo modo la sua pelle può essere lasciata più trasparente senza chiudersi nei confornti della Cascina. Infine l’ultimo piano ospiterà una sala riunioni o proiezioni. A livello di prospetto qust’ultima ha anche la funzione di determinare la chiusura dell’intera architettura.

Prospetti e sezioni

08

PROGETTAZIONE DI UN NET-ZERO ENERGY BUILDING

Viale Toscana, 2 Milano

a. a.

2 0 1 3 2 0 1 4

Laboratorio di Progetto e Costruzione dell’Architettura - Prof. V. Puglisi, E. Mola, C. Del Pero Collaboratori: Sara Ganassali , Ylenia Carlet e Simone Liberati I temi del progetto sono stati articolati in maniera tale da mettere in luce gli aspetti connotativi che fanno di un organismo edilizio correttamente progettato un oggetto dell’Architettura. Per potere efficacemente prefigurare un cammino di approccio progettuale è essenziale sviluppare concetti e conoscenze di base nelle tre Discipline che caratterizzano il Laboratorio, in particolare la Tecnica delle Costruzioni, la Fisica Tecnica Ambientale-Progettazione Energetica e la Tecnologia dell’Architettura.

Il nuovo complesso architettonico è sito in Viale Toscana, 2 e compreso all’intero della Zona 5 della città di Milano. Il lotto è facilmente accessibile dallE vie di mobilità privata ed è garantita la presenza di parcheggi a livello strada oltre a quelli interrati previsti i dotazione con gli alloggi.

L’area è situata in un punto di alta concentrazione di strutture universitarie e di ricerca ad esse annesse. Si trova infatti davanti alla sede della facoltà di moda dello IED, ad appena 1 km dalla

Dettaglio costruttivo del nodo parete - soletta

sede principale dell’università Bocconi e a 2,2 km dall’Università degli Studi. Il sistema di trasoporti pubblici, dunque, favorisce tali spostamenti in particolare attraverso la linea tranviaria 24 e le due fermate di metropolitanadi Porta Romana e Lodi TIBB. I servizi di quartiere sono presenti in adeguate proporzioni rispetto alle necessità dei residenti in genere ubicati al piano terra degli edifci residenziali circostanti.

A seguito delle analisi preliminari al contesto sociale e di servizi in cui si è inserita la nuova costruzione, la scelta è stata quella di rivolgersi ad un’utenza composta da piccoli nuclei famigliari per i quali sono stati previsti appartamenti con due stanze da letto, giovani coppie e single che avranno a disposizione appartamenti della tipologia a monolocale.

All’interno del lotto sono stati progettati due corpi di fabbrica; al piano terra sono previsti dei servizi di pubblico utilizzo accessibili da una piazzetta antistante.

Piante strutturali degli impalcati dei due edifici

VISTE INTERNE DEI PEL PIANO TERRA DEGLI EDIFICI A e B

L’accesso ai box avviene da Via Cesare Balbo attraverso una rampa carrabile.

Il primo corpo di fabbrica - che chiameremo Edificio A - fronte strada, si allinea con la cortina edilizia lasciando due accessi: uno ai privati sul lato Ovest e uno al pubblico attraverso una piazza sul lato Est. Quest’ultimo consente di usufruire degli spazi commerciali ai piani terra (un minimarket e un negozio di abbigliamento al dettaglio). L’edificio si sviluppa in totale su 4 piani fuori terra.

Il secondo corpo di fabbrica - che chiameremo Edificio B – rimane arretrato rispetto al primo e si sviluppa per una maggiore altezza

Prospetto Est e Prospetto Ovest

maggiore, 9 piani fuori terra. Al piano terra offre il servizio di un bar aperto al pubblico ed una palestra con annessa sala fitness e spogliatoi.

L’utenza può quindi scegliere tra 3 moduli di unità abitative monolocali, bilocali, trilocali i quali mantengono comunque una certa varietà nella disposizione dei locali interni al fine di avere una maggiore proposta di modelli abitativi. A piani alternati la distribuzione degli appartamenti risulta la medesima. L’aggregazione degli alloggi prevede che in futuro possa esserci la necessità di ingrandire gli spazi e ciò viene garantito dalla possibilità di eliminare le pareti divisorie senza sconvolgere la distribuzione impianti- stica nè venire limitati dalla maglia strutturale.

Prospetto Nord e Sezione edificio A

Entrambi gli edifici insistono su una pianta perssochè quadrata; all’interno delle singole unità si è mante- nuto l’orientamento delle zone giorno per la maggior parte verso sud, solo in alcuni casi particolari dei monolocali la zona giorno affaccia verso Est. Volumetricamente i corpi di fabbrica risultano compatti, talvolta arretrati per dar spazio a terrazze rivolte verso Sud/Est/Ovest.

Attraverso sistemi costruttivi e impiantistici funzionali al rispario energetico abbiamo ottenuto per l’Edifico A, fronte strada, in classe energetica A+ con valore di EPH 6,40 kWh/mq anno e EPglb pari a -0,016 kWh/mq anno, per l’Edifico B, retro lotto, in classe energetica A+ con valore di EPH 6,58 kWh/mq anno e EPglb pari a 2,63 kWh/mq anno

Prospetto Sud e Sezione edificio B

VISTE INTERNE DELL’APPARTAMENTO B.1.3

09

ATMOSPHERE-1000 HUMAN ENVIRONMENTS_BIENNALE SESSION

Biennale di Venezia, Arsenale, Sala d’Armi

2 0 1 4

R a p p r e sentazione del concetto ‘Atmosphere’ in un cubo di lati 25x25x25 c m Collaboratore: Simone Liberati FROM KOSMOS TO CHAOS PREMESSA La capacità di realizzare un’idea autonoma rispetto a un concetto già etimologicamente definito sta nello sforzo di astrarsi da esso.

Per poterlo esprimere in una forma nuova ci siamo allontanati quindi dai contenuti meramente scientifici dell’atmosfera dandone una nostra interpretazione che, partendo dall’esperienza umana, segue uno sviluppo razionale.

TEMI Con il termine Atmosfera esprimiamo le sensazioni percepite dall’uomo in un contesto dove spazio e tempo si legano indissolubilmente.

Tuttavia le nozioni di spazio e tempo riconducono per forza a un ragionamento ad una scala molto più ampia, ed è per questo che abbiamo iniziato a ragionare sull’ipotesi di un principio a livello macrocosmico: Kosmos, rappresentato attraverso l’ordine fisico della materia.

L’evoluzione ha portato a dei cambiamenti, a dei passaggi che hanno introdotto delle alterità rispetto al principio. Per rappresentare questo concetto abbiamo utilizzato lo strumento della prospettiva, quale rivoluzione dal punto di vista artistico. È questo il tramite che conduce alla nozione successiva, quella di Chaos.

Con la rappresentazione del Chaos vogliamo, infine, rappresentare la nostra esperienza di realtà microcosmica. Al suo interno è stata Volutamente posta una figura umana a rappresentare la nascita di una nuova realtà. Governati da una legge di ordine in principio, viviamo in uno spazio e in un tempo che stimolano nuovamente la nostra capacità di astrazione che ora ha lo scopo di trovare ciò che è meglio per noi.

Sviluppo dei temi

SVILUPPO L’idea di Kosmos è stata rappresentata mediante il rivestimento nero della scatola che contiene già in sé una propria misura regolare. Non vi è stata necessità di aggiungere altro alla scelta del nero come assenza totale o saturazione massima di tutti i colori.

Da quest’ordine quattro fili sottili di nylon intervengono a causare l’alterità, fungendo da tramite e da rappresentazione di uno sviluppo teso ad una nuova configurazione contenuta nella prima, ma autorevole di una propria essenza.

Si è scelto, inoltre di rivestire l’involucro sui lati interni con un materiale riflettente facendo in questo modo entrare nella rappresentazione anche la realtà osservante, lo spettatore, esso stesso in rappresentanza dell’Uomo rivoluzionario.

Il concetto di Chaos è rappresentato non da una generale confusione, ma dalla possibilità di scegliere tra differenti correnti di pensiero. Lo spettatore ora è indirizzato a una personale riflessione sulle diverse scale interpretative e le differenti realtà che lo circondano.

CONCLUSIONI L’idea qui riprodotta intende suggerire allo spettatore una successiva riflessione sul tema. I concetti trattati vogliono essere uno stimolo alle più differenti e personali letture, mediate dall’esperienza e dalla conoscenza del singolo spettatore in un Atmosfera di totale libertà interpretativa.

10

OFFICINA LIBERTY. SPAZIO DI INNOVAZIONE IMPRENDITORIALE E CULTURALE

Città di Gardone Val Trompia, Brescia

a.

2 0 1 4

Progetto di completamento per il Parco Urbano del Mella - collaborazione con l’U.T. del Comune di Gardone V.T. L’edificio nominato “Palazzina Liberty” edificato intorno agli anni ‘30, apparteneva alla proprietà privata della Fam. Redaelli. All’interno venivano svolte le funzioni amministrative dell’azienda produttrice di funi. Con la dismissione della fabbrica, agli inizi degli anni ’90, l’edificio è stato a sua volta abbandonato e lasciato degradare negli anni, sino a quando la Pubblica Amministrazione, nell’ambito di un piano integrato d’intervento, ne ha assunto la proprietà.

Dal 2004 sono iniziati i processi di bonifica del territorio e di demolizione dei corpi di fabbrica preesistenti fatto salvo dell’edificio della produzione, l’attuale edificio polivalente.

Gli unici due edifici ad essere stati mantenuti quali memoria storica delle archeologie industriali del sito, sono: i capannoncini, caratterizzati da tetto a capriate in legno, originariamente sede produttiva dell’azienda oggi riqualificato in un centro polivalente e la Palazzina Liberty, quale sede dell’organizzazione e degli uffici amministrativi.

La Pubblica Amministrazione ha attuato il piano di recupero della zona in cui si trova il fabbricato, trasformando questa area in un parco di pubblico utilizzo: il Parco del Mella.

Attraverso l’ipotesi di progetto preliminare la Pubblica Amministrazione risponde al Bando indetto dalla Fondazione Cariplo per il “Patrimonio Culturale e per lo Sviluppo”.

Il progetto riguarda la rifunzionalizzazione della Palazzina Liberty, bene d’interesse storico e architettonico, significativo per il territorio della Val Trompia e i suoi cittadini quale simbolo per la memoria dell’attività produttiva del luogo.

Da questo pretesto muove la volontà di recuperare tali valori convertendoli alle richieste ed alle esigenze attuali. Così L’Officina Liberty lavorerà come una “macchina” nel completamento delle funzioni già presenti nel Parco. Si aprirà ad esso mettendo a disposizione i propri spazi, ma allo stesso tempo sarà capace di vivere in modo autonomo riproducendo anche al suo interno l’intero sistema di produzione di un prodotto o di una attività. Queste ultime saranno poi promotrici per la sostenibilità di ulteriori progetti e generatrici di sviluppo e occupazione.

209,11 SALA CONFERENZE SALA ESPOSITIVA TOILETTES WELCOME DESK

+ 0,06

+ 0,05

WORK AREA 1

- 0,07 - 0,00

WORK AREA 2

+ 0,16

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SEZIONE A-A

A A

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B 100 195

B

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B

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B

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A

A

PIANTA PIANO PRIMO ARREDATO 5m

0

S P A Z IO

DI

IN N OVAZION E

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E

C ULTURA LE

1

2

Piante e sezioni di progetto

L’Officina Liberty sarà quindi uno spazio di innovazione imprenditoriale e culturale per incentivare la crescita di un nucleo dell’innovazione relativa alle imprese in generale ma anche all’impresa sociale, creando un punto di start up per nuove possibili attività innovative; sarà un punto di aggregazione di imprese del territorio con propensione all’innovazione. Officina Liberty si vuole contraddistinguere come nodo di una rete di relazioni e connessioni, favorendo lo scambio di competenze, conoscenze, informazioni, know-how non solo tra i Partner del progetto ma, ma tra questi e il territorio in primis il territorio della Valle Trompia e di Brescia.

Sul piano dell’innovazione sociale e tecnologica in generale Officina Liberty si configurerebbe come una realtà innovativa offrendo spazi anche per i Fab lab, unendo questa potenzialità a quelle già descritte. La collaborazione con le aziende produttrici di prodotti meccanici, tecnici e informatici dà la possibilità di attivare anche partnership con gli istituti scolastici presenti sul territorio. Verranno Inseriti nell’ Officina Liberty ulteriori spazi di sperimentazione dove gli studenti potranno sperimentare conoscenze e ricerca accostate al mondo del lavoro.

TOILETTES

WORK AREA 2 36,3 mq

WORK AREA 1 48,7 mq

STAMPANTI 16,8 mq

WORK AREA 3 WELCOME DESK

19,1 mq

11,4 mq

SPAZIO ESPOSIZIONI TEMPORANEE 80,4 mq

PIANO PRIMO

TOILETTES

SALA CONFERENZE MULTIMEDIALE 48,7 mq

PIANO TERRA

IN

GR

ES

SO

Esploso volumetrico

Gli spazi interni all’edificio, il tema della flessibilità e della versatilità ha guidato l’intero iter progettuale, affinché l’Officina possa essere contenitore ed espositore di queste nuove attività che necessitino di spazi per farsi conoscere da allestire nel modo a loro più conveniente.

I primi interventi sull’“Officina Liberty” riguarderanno: il piano degli interventi strutturali; interventi tecnologico-impiantistici mirati alla salubrità dell’edificio e la protezione rispetto agli agenti atmosferici; l’eliminazione delle superfetazioni e quindi l’identificazione di spazi più ampi e versatili; l’eliminazione delle barriere architettoniche; I’installazione di impianti di riscaldamento, raffrescamento e illuminazione a risparmio energetico. Sempre ai fini di un minor dispendio energetico la progettazione delle sale avverrà per “Unità di utilizzo” che potranno essere attive tutte nello stesso momento o indipendentemente le une dalle altre.

Dettaglio costruttivo parete - primo impalcato

14

Dettaglio costruttivo attacco al suolo

13

Prospetto Est

Prospetto Sud

Prospetto Ovest Prospetti di progetto

Federica Quintavalle Laurea in Progettazione Architettonica Politecnico di Milano CONTATTI via 4 Novembre, 34 , Sarezzo c.a.p. 25068 Brescia - Italy e-mail: quintavalle.federica@gmail.com tel. +39/333 9741236