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Dal PNRR investimenti per il settore luce
Dal PNRR investimenti
per il settore luce
Irisultati della ricerca commissionata da Assil, in collaborazione con Assoluce, a Energy & Strategy del Politecnico di Milano mostrano un impatto positivo della filiera dell’illuminazione per economia, benessere e ambiente
a cura di Roberto Corti
Ricavi per 24 miliardi di euro per l’intera filiera dell’illuminazione in Italia. È l’impatto degli investimenti di cui il settore luce può beneficiare grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel quinquennio 2021/2025. Questo il quadro che emerge dalla ricerca: “Il PNRR e l’impatto economico, sociale e ambientale delle soluzioni tecnologiche evolute di illuminazione”, che
Assil, Associazione Nazionale Produttori Illuminazione, ha commissionato a Energy & Strategy del Politecnico di Milano, presentata lo scorso 14 giugno a Milano. «La ricerca, nonostante sia stata chiusa prima del 24 febbraio, quando è iniziato l’attacco russo all’Ucraina, ci offre un quadro che riteniamo ancora oggi incoraggiante», ha dichiarato il Presidente di Assil Aldo Bigatti. «E che potrebbe addirittura riservare delle sorprese nello stesso quinquennio considerato, con tassi di crescita del 20% per l’illuminazione interna e di oltre il 70% per quella esterna pubblica. Uno scenario che sprona Assil a un ruolo di primo piano nella partita dell’innovazione, della sostenibilità e dell’efficientamento energetico. E cioè nell’attuare il PNRR».
Illuminazione da interni e illuminazione esterna pubblica: gli scenari
La ricerca delinea gli scenari che le soluzioni di Smart Lighting e gli Smart Street Services possono generare, non solo per l’economia nazionale, ma anche per l’occupazione, il comfort e la vita di chi abita o lavora negli edifici privati e pubblici, e sull’ambiente, con l’abbattimento stimato in circa un milione di tonnellate di anidride carbonica. Edilizia residenziale, hotel, uffici, ospedali, scuole, musei, stazioni, industria, illuminazione pubblica sono gli ambiti dove Energy & Strategy ha applicato tre diversi parametri per delineare altrettanti tipi di scenario: - scenario prudenziale, a partire dagli investimenti attesi nel mercato e con un tasso di ristrutturazione dello 0,8% per l’edilizia Aldo Bigatti, Presedente di Assil


Finanziamenti attesi da incentivazione diretta e PNRR
privata e una ridotta propensione alla spesa da parte della Pubblica Amministrazione; - scenario accelerato, con una propensione agli interventi nell’illuminazione da interni attorno al 16% annuo, in linea con gli ultimi sei anni; quindi, fuori dagli obiettivi PNIEC, ma con un incremento dei tassi di ristrutturazione nel terziario che passa dallo 0,8% al 2,4% e, nel pubblico, con una crescita annuale degli investimenti attesi di circa il 9,8%; - scenario ultrafast, in cui i target normativi sono raggiunti con un tasso di ristrutturazione pari al 4% per gli edifici del terziario e una parte significativa delle risorse PNRR produce un aumento del 15% rispetto allo scenario accelerato. Per l’illuminazione esterna, infine, questo terzo scenario prevede investimenti pari a un punto percentuale in più dello scenario base.
Ricadute economiche, occupazionali e ambientali
Energy & Strategy stima che i ricavi complessivi per la filiera dell’illuminazione, sia di interni, sia dell’esterna pubblica, per il quinquennio 2021/2025 possano essere compresi tra i 22,7 e i 25,4 miliardi di euro. Nello scenario ritenuto più probabile, quello accelerato, i ricavi cumulati del quinquennio ammontano a circa 24 miliardi di euro.
Ricadute sul Sistema Paese: filiera dell’illuminazione interna A partire dal 2021, sulla scorta dell’incremento dei volumi attesi, è previsto un aumento dei dipendenti impiegati nella filiera e ci si aspetta, nel quinquennio di riferimento, la creazione di circa 5.000÷6.000 nuovi posti di lavoro. Anche la fiscalità complessiva ne beneficerà, con un gettito IVA e IRES compreso tra i 5,3 e i 5,9 miliardi di euro. Nello scenario ritenuto più probabile, il gettito complessivo per lo Stato è di circa 5,6 miliardi di euro, con un incremento del 30%. Gli investimenti previsti da ciascuno dei tre scenari consentiranno una riduzione delle emissioni tra le 930.000 e 1.020.000 tonnellate/annue di anidride carbonica, circa l’1,5% del taglio di emissioni che l’Italia si è posto come target con il pacchetto “Fit for 55”.

