Installatore Professionale #4 - Settembre 2023

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Installatore TUTTE LE NOVITÀ SU COME MIGLIORARE LA PROFESSIONE ’ PROFESSIONALE www.installatoreprofessionale.it Installatore News IN COLLABORAZIONE CON CON IL PATROCINIO DI: NUMERO 4 SETTEMBRE 2023 COPIA OFFERTA DA INCHIESTA perCompetenze competere ANTEPRIMA CERSAIE 2023 INTEGRAZIONE DEGLI IMPIANTI VANTAGGI E PROSPETTIVE SPECIALE BUILDING AUTOMATION

VEDI IL GIALLO, LEGGI SEMPLICITÀ.

Viega Prevista.

Il sistema di risciacquo di nuova generazione.

Il top di praticità, solidità e versatilità, Prevista semplifica la vita in cantiere grazie a un unico concetto di cassetta per tutte le applicazioni e dettagli intuitivi regolabili senza utensili. Inoltre è compatibile con tutte le nuove placche di comando Visign, per completare ogni stile dei bagni moderni. Per questi motivi è il sistema di risciacquo di nuova generazione: sempre l’ideale per installazioni in muratura o a secco. Viega. Connected in quality.

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TROPEA S

L’acqua è il bene più prezioso

Tropea S è progettata all’insegna della tutela delle risorse idriche. Può utilizzare soltanto 4 litri d’acqua per un risciacquo completo. Per fare un semplice paragone con le cassette tradizionali con scarico da 9 litri, una famiglia di 4 persone può risparmiare fino a 72 litri al giorno: stiamo parlando, in un anno, di oltre 26.000 bottiglie d’acqua da 1 litro!

Scegliendo Tropea S, puoi installare Ariapur. Grazie all’aspirazione combinata dal vaso WC e dall’ambiente, cattivi odori e umidità non saranno più un problema!

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n. 4 settembre 2023 www.installatoreprofessionale.it

Redazione Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile

Lorenzo Epis | Consulente Tecnico

Erika Seghetti | Coordinamento Editoriale installatoreprofessionale@quine.it

Collaboratori | Pasqualina Ciancio, Marusca Scotuzzi

Comitato Maurizio Lo Re, Corrado Novelli, Corrado Oppizzi, Tecnico Diego Prati, Luca Alberto Piterà

Pubblicità Costantino Cialfi I Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - tel. +39 3466705086

Ilaria Tandoi | Ufficio traffico i.tandoi@lswr.it

Servizio abbonamenti.quine@lswr.it - Tel. 02 864105

Abbonamenti Abbonamento annuale (6 fascicoli): 30 €

Costo copia singola: 1,30 € (presso l’Editore, fiere, manifestazioni)

Arretrati: 2,60 €

Produzione Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it | Cell. 349 1811231

Grafica e Impaginazione: Fabio Castiglioni

Stampa: GRAPHICSCALVE S.p.A.

Località Ponte Formello 1/3/4

24020 Vilminore di Scalve (Bg)

Editore Quine Srl Sede legale

Via Spadolini, 7 - 20141 Milano www.quine.it – info@quine.it – Tel. 02.864105

Quine è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n° 12191 del 29/10/2005.

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In collaborazione con Con il patrocinio di Testata associata

EDITORIALE

4 La tecnologia al centro Una delle partite decisive si gioca sull’integrazione impiantistica

Di Lorenzo Epis

CERSAIE 2023 | ANTEPRIMA PRODOTTI

16 Cersaie, 40 anni di tendenze e innovazione

Torna a Bologna dal 25 al 29 settembre 2023 il Salone Internazionale della Ceramica e dell’Arredobagno

A cura della redazione

GESTIONE E CONTROLLO

22 La gestione da remoto degli impianti termici

Dalla riduzione dei consumi energetici alla rapidità di intervento, i vantaggi della telegestione sono tanti

Di Stefano Balzarotti

FOCUS INTEGRAZIONE

24 Integrazione degli impianti: dal progetto all'installazione

Questo processo porta a numerosi vantaggi per gli occupanti, tra cui un maggiore comfort e una maggiore efficienza energetica

Di Stefano Balzarotti

26 Dove va il mercato degli impianti ibridi?

Il futuro degli ibridi factory made sarà segnato da nuovi sali e scendi dipendenti anche e soprattutto dai piani europei sulla decarbonizzazione

Di Giacomo Mellera

SPECIALE BUILDING

AUTOMATION

30 Come monitorare i dati di un impianto con il controllo operativo

Il monitoraggio del funzionamento di un impianto è fondamentali per garantirne il corretto funzionamento

Di Barbara Rigamonti

34 L'internet of things e la manutenzione predittiva

Grazie all’AI e l’IoT i centri di assistenza tecnica hanno un enorme potenziale

Di Stefano Balzarotti

38 Come incentivare la building automation

Gli incentivi disponibili in alternativa al Superbonus per i sistemi di automazione negli edifici

Di Giacomo Mellera

42 L’indice SRI e la valorizzazione dell'immobile

Lo Smart Readiness Indicator semplifica la lettura di alcuni dati che possono generare un risparmio energetico

Di Andrea Rovelli

INCHIESTA

46 Competenze per competere

Il mercato chiede sempre più un processo di riqualificazione alle imprese di installazione. Di questo e altro abbiamo parlato con sei installatori

Di Marusca Scotuzzi

STRATEGIE DI MARKETING

56 Cosa spinge il tuo cliente ad acquistare?

Saper vendere significa capire e stimolare i bisogni del tuo cliente

Rubriche

6 ATTUALITÀ

14 NOVITÀ PRODOTTI

58 NOTIZIE DAL MERCATO

A cura di Christian Elia www.installatoreprofessionale.it

SETTEMBRE 2023/NUMERO #4 Sommario
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LA TECNOLOGIA AL CENTRO

ficienza energetica.

La tecnologia è al centro e noi abbiamo la grande possibilità di guidarla, proprio per garantire ai nostri clienti ciò di cui hanno veramente bisogno.

esplosione tecnologica ha favorito negli ultimi anni la crescita di molti ambiti economici e, in alcuni casi, ha creato dei nuovi mercati con prospettive decisamente floride e positive. Nel nostro settore abbiamo assistito alla digitalizzazione degli impianti e dei loro componenti, che vengono settati e controllati attraverso centraline informatiche oltre che da specifici sistemi di monitoraggio.

Abbiamo ormai messo alle spalle l’impiantistica di un tempo che viveva in modo isolato, senza aver modo di connettersi o almeno di essere controllata digitalmente. Oggi

è tutto diverso e questo è uno degli aspetti che ha favorito la trasformazione del nostro settore.

I clienti sono più vicini agli impianti perché ne hanno un maggiore controllo e questo facilita la loro soddisfazione, sia in termini di comfort che anche di efficienza energetica. Gli impianti oggi parlano di più il linguaggio degli utenti e questo è un elemento molto importante di cui tener conto. Questo permette alle aziende impiantiste di avvicinarsi, sempre di più, alle esigenze dei clienti e raccontar loro di come, i nuovi impianti, garantiscano prestazioni ed efficienza, in modo chiaro e soprattutto moderno.

I nuovi impianti sono in grado di connettersi e comunicare con i clienti, attraverso interfacce semplici fatte anche di applicazioni per lo smartphone. E la cosa realmente notevole è che queste nuove soluzioni sono in grado di fare molto di più: possono integrarsi con le altre tecnologie presenti negli edifici. Una pompa di calore si può integrare con un sistema fotovoltaico e con un accumulo energetico. Tra di loro si possono “parlare” scambiandosi dati che il cliente finale potrà consultare e controllare, proprio per soddisfare una delle sue esigenze, quella dell’ef-

Una delle partite decisive si gioca perciò sull’integrazione impiantistica e sulla capacità di far connettere diverse tecnologie tra loro, al fine di fornire soluzioni moderne che oggi vengono chiamate anche smart. Per farlo ci sono diverse strade e una di queste è dialogare e collaborare con i diversi attori, che agiscono in modo specializzato nel proprio ambito. Questo vuol dire, se siete delle aziende installatrici termoidrauliche, agire in collaborazione con aziende del settore elettrico e domotico. Questi nuovi mercati hanno bisogno di un approccio ancora più aperto e dinamico. Se vogliamo integrare gli impianti dobbiamo passare attraverso la nostra di integrazione con il resto del mondo impiantistico. Anche questo è un modo di agire smart, che ci garantirà maggiore conoscenza e una professionalità sempre più completa, utile a soddisfare in maniera eccellente i propri clienti. 

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 4
L’
Editoriale
di Lorenzo Epis
Una delle partite decisive si gioca sull’integrazione impiantistica e sulla capacità di far connettere diverse tecnologie tra loro. Questo significa che le aziende installatrici termoidrauliche devono imparare ad agire in collaborazione con aziende del settore elettrico e domotico

SEMPLIFICA LE INSTALLAZIONI DIFFICILI

Sistema di connessione per impianti idrici

• La connessione rapida e sicura in due passaggi

• Imbattibile negli spazi ristretti

• Flessibile nelle configurazioni e modulare.

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a cura della redazione

ENEA SPERIMENTA L’EDIFICIO SMART CHE RIDUCE CONSUMI E BOLLETTE

ENEA ha messo a punto un innovativo edificio, dotato di impianto fotovoltaico con accumulo, serramenti e sistemi di oscuramento automatizzati e sistemi avanzati IoT per il controllo dei flussi energetici, con benefici in termini di riduzione degli scambi con la rete elettrica e dei costi in bolletta.

Il prototipo sperimentale di questo edificio smart, in grado di dialogare con la rete elettrica, si trova presso il Centro Ricerche ENEA Casaccia (Roma) ed è stato realizzato per offrire servizi integrati e flessibili ai cittadini nell’ambito del programma “Ricerca di Sistema Elettrico”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

L’edificio intelligente è anche dotato di dispositivi IoT che permettono di acquisire in tempo reale ingenti quantità di dati che vengono rielaborati al fine di definire strategie di controllo, ottimizzare da remoto i flussi energetici del sistema edificioimpianti e ridurre i consumi di energia.

Grazie all’interazione con i sistemi di accumulo, il fabbisogno di energia dell’edificio viene reso flessibile per adattarsi dinamicamente in funzione della disponibilità di energia elettrica prodotta da fotovoltaico, delle richieste provenienti dalla rete elettrica, ad esempio in caso di picchi o di congestioni, o dei segnali di prezzo dell’energia forniti dal mercato, in genere con un giorno di anticipo.

Presso lo stesso edificio è stato sviluppato un primo proofof-concept basato su tecnologia blockchain, poi replicato anche su IBSI (Italian Blockchain Services Infrastructure), un

progetto sperimentale nato dalla collaborazione di soggetti del mondo pubblico e privato con l’intento di promuovere lo sviluppo di servizi di pubblica utilità.

Incentivare l’autoconsumo

La soluzione prevede che, a partire dai dati energetici monitorati, venga simulato un approccio innovativo in grado di stimolare i membri di una comunità energetica a comportamenti virtuosi, per incentivare l’autoconsumo di energia rinnovabile e la gestione flessibile degli edifici. Il sistema funziona sulla base di dinamiche di premialità/penalità, incentrate sull’autoconsumo e sul PUN (Prezzo Unico Nazionale), il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, e quantificate mediante token, da impiegare per certificare e valorizzare le transazioni energetiche virtuali tra i membri della comunità energetica.

“Per decarbonizzare il sistema energetico e conseguire gli obiettivi di neutralità climatica è necessario mettere in atto una progressiva sostituzione dei combustibili fossili, avvalendosi del contributo del vettore elettrico e delle fonti rinnovabili in modo energeticamente ed economicamente efficiente”, sottolinea Claudia Meloni della Divisione Smart Energy di ENEA. “In questo contesto – aggiunge – il vettore elettrico si presta, in particolare, alla realizzazione di servizi flessibili, adattivi, facilmente misurabili, integrabili e di conseguenza predisposti ad un nuovo modello di interazione con i fruitori di servizi energivori”.

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News

PRV PRV

RIDUCE E MANTIENE COSTANTE LA PRESSIONE dell’acqua nell’impianto domestico

RIDUCE E MANTIENE COSTANTE LA PRESSIONE dell’acqua nell’impianto domestico

Il PRV appartiene alla lista di prodotti IVAR che costituisce la cosiddetta “matrice di contribuzione” per il conseguimento delle certificazioni LEED e BREEAM per gli edifici. In particolare, PRV contribuisce al prerequisito e al credito “INDOOR WATER USE REDUCTION” del protocollo LEED.

STESSO TEMPO DI UTILIZZO

ACQUA EROGATA ACQUA EROGATA

IDROGENO: LE TECNOLOGIE MADE IN ITALY SONO MATURE, ORA SERVE L’INDUSTRIALIZZAZIONE

Nel percorso verso una transizione energetica sostenibile, si fa sempre più strada il vettore idrogeno come elemento chiave per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che necessariamente dovranno essere raggiunti. L’industria meccanica, essendo presente lungo tutte le fasi della filiera e specialmente nella componentistica, è uno dei grandi protagonisti di questo processo. Per discutere e approfondire i temi e le prospettive di sviluppo legati alla nascente filiera dell’idrogeno si è tenuto lo scorso 6 luglio a Milano l’Hydrogen Summit organizzato da MCE – Mostra Convegno Expocomfort, fiera di riferimento per il mondo del comfort, in collaborazione con il Politecnico di Milano e Anima Confindustria. Partecipano all’evento numerosi esperti dal mondo accademico, associazionistico e industriale.

Un potenziale da supportare con investimenti strutturali

Allo stato attuale, il Made in Italy ha il potenziale per giocare un ruolo di spicco, grazie alle imprese italiane che da tempo hanno investito nello sviluppo di tecnologie hydrogen ready. La nascente filiera offre opportunità che, per vedere pieno sviluppo, necessitano di essere supportate con piani di investimenti strutturali e un apparato tecnico-normativo dedicato. Il rischio da scongiurare, infatti, è che il grande impegno delle imprese non venga adeguatamente valorizzato e sviluppato, e che l’Italia rimanga indietro rispetto ad altri paesi.

Durante il panel “Modelli di Business per l’applicazione delle Tecnologie dell’Idrogeno” Alberto Zerbinato, referente idrogeno del Consiglio di Presidenza Anima Confindustria, sottolinea «L’idrogeno offre l’opportunità di portare l’Italia verso un futuro di energia sostenibile, e l’industria meccanica italiana è pronta a partecipare a questa transizione. Siamo ai blocchi di partenza: ora è il momento di avviare una vera industrializzazione, e questa può avvenire solo grazie a un piano di investimenti strutturali a livello nazionale. È fondamentale che il lavoro delle imprese non vada sprecato e venga valorizzato a dovere dando vita a un mercato vero e proprio».

Valorizzare le tecnologie eccellenti sviluppate dalla manifattura italiana è uno degli obiettivi di Anima Idrogeno, il gruppo di lavoro nato in seno ad Anima Confindustria che accompagna le aziende italiane in questa transizione supportandone la progettualità, allo scopo di mettere a terra progetti «chiavi in mano» che non si fermino al perimetro della singola tecnologia.

Un concetto ripreso da Andrea Baio , coordinatore del

GET Anima Idrogeno «Nella nascente filiera dell’idrogeno, l’Italia ha l’opportunità di avere un ruolo da protagonista a livello internazionale. Dobbiamo valorizzare la grande maturità tecnologica delle aziende che hanno già sviluppato tecnologie a idrogeno che esprimono al massimo grado l’eccellenza del Made in Italy».

«Un vettore energetico come l’idrogeno è un ottimo candidato per guidare verso l’indipendenza energetica del Paese. E nonostante una filiera produttiva ancora giovane, ai tavoli dell’Hydrogen Summit abbiamo potuto riunire aziende italiane che non hanno paura di investire e stanno dando prova della propria capacità di rispondere in maniera tangibile alle esigenze dei settori più disparati.ha concluso Massimiliano Pierini , Managing Director di RX Italy, – Le tecnologie per la sua produzione e per l’uso ci sono quindi, ma per la loro valorizzazione è necessario intervenire su normative e regolamenti nazionali, con piani strategici e investimenti capaci di stimolare la domanda e la crescita del mercato.»

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 8 News

COMFORT E ARIA IGIENIZZATA: IL CONDIZIONAMENTO D’ARIA

ALL’AVANGUARDIA

VENTILCONVETTORI E VENTILCONVETTORI CON DISPOSITIVO FOTOCATALITICO PER INSTALLAZIONE VERTICALE A PARETE O A PAVIMENTO

FCZ D e FCZ H sono la miglior soluzione per un comfort straordinario: garantiscono una impareggiabile distribuzione della temperatura in ogni angolo dell’ambiente, regalando una sensazione di piacevole benessere.

La versione H è dotata di un dispositivo fotocatalitico in grado di igienizzare l’aria negli ambienti chiusi: consente infatti un notevole abbattimento di allergeni, batteri, virus e altri agenti patogeni, sia nell’aria che nelle superfici*, facendone la soluzione ideale per ambienti che richiedono il massimo grado di igiene, dai luoghi della collettività a quelli domestici.

Tutte le versioni assicurano una riduzione negli assorbimenti elettrici pari al 50% rispetto ai ventilconvettori con motore a 3 velocità e una silenziosità senza pari; il comfort è assicurato in tutte le stagioni: in inverno l’aria calda viene indirizzata verso il pavimento; in estate l’aria fresca viene indirizzata verso il soffitto.

Tutti i modelli, disponibili in varie versioni e configurazioni, sono installabili in qualsiasi tipo d’impianto da 2/4 tubi; l’utilizzo è semplice grazie il comando touch retroilluminato.

FCZ-D,
FCZ-D / FCZI_D FCZ-H / FCZI_H

ARRIVA DEIPLUS PREMIUM, LA PRIMA BANCA DATI ITALIANA DELL’EDILIZIA

Il nuovo prodotto digitale della Casa Editrice Dei coniuga cartaceo e digitale. L’esperienza pluriennale di Dei sposa l’innovazione tecnologica, fornendo al professionista uno strumento facile, di veloce utilizzo e ricco di nuove funzionalità

Una banca dati digitale in cui trovare tutti i prezzi dei Prezzari DEI (dal 2018 a oggi, con oltre 88.000 voci), consultabile su qualsiasi dispositivo, in grado di creare ed esportare in diversi formati i listini personalizzati, realizzati in base ai propri progetti e alle proprie necessità. Questo, in sintesi, il nuovo prodotto digitale della Casa Editrice DEI: DeiPlus Premium, la più grande banca dati dell’edilizia, l’unica a livello nazionale, aggiornata ogni mese.

Un servizio più veloce e sempre aggiornato per il professionista, disponibile su tutti i dispositivi

DeiPlus Premium coniuga l’esperienza pluriennale della casa editrice DEI con l’innovazione digitale, permettendo al professionista:

• di accedere rapidamente a tutti i suoi contenuti, da qualsiasi dispositivo;

• di essere costantemente aggiornato;

• di risparmiare lunghe ore di lavoro che, fino a oggi, impiegava sui prezzari cartacei o digitali.

Filtri per ricerche personalizzate, costante aggiornamento, storico dei prezzi e monitoraggio del loro andamento nel tempo: DEI digitalizza i suoi contenuti e li mette a disposizione di tutto il suo pubblico.

Cartaceo e digitale, insieme, per l’innovazione

I prezzari cartacei sono il punto di riferimento indiscusso per il professionista. E da oggi saranno affiancati anche dalla banca dati che offre una maggiore rapidità di consultazione dei contenuti DEI. DeiPlus Premium si avvale della tecnologia SAAS (software as a service), ancora poco conosciuta e utilizzata nel settore delle costruzioni. “Da sempre la casa editrice DEI supporta quotidianamente il professionista con gli indispensabili prezzari cartacei. Ma nell’era del digitale, dove tutto è a portata di click, sul palmo

della mano, non potevamo fare a meno di pensare alle sue nuove esigenze. Ha, infatti, la necessità di ottimizzare i suoi tempi di lavoro e di avere le informazioni sempre con sé (anche in tasca o sul proprio tablet). Ecco, quindi, che da oggi i libri Dei saranno affiancati da una banca dati sempre aggiornata, facile da usare e che risponde a tutte le richieste” dice Giorgio Albonetti, Presidente di Lswr Group (di cui la casa editrice Dei fa parte).

Quali sono i servizi offerti dai DeiPLus Premium, nel dettaglio?

Accedendo alla banca dati sarà possibile:

• cercare qualsiasi voce;

• creare listini personalizzati a seconda dei propri progetti;

• esportare le voci dei listini in Xlsx, Csv, Xml e Xpwe;

• aggiornare i propri listini con il prezzo più aggiornato o con uno specifico periodo scelto in banca dati;

• monitorare l’andamento nel tempo di qualsiasi prezzo.

Come funziona DeiPlus Premium? Alcuni esempi per le ricerche

La ricerca delle voci può essere sia per parola chiave sia “ad albero”, navigando quindi nell’indice della banca dati, partendo dai capitoli per proseguire nei paragrafi fino a giungere al gruppo di voci desiderate.

La ricerca è anche supportata dai filtri, che permettono di scegliere uno specifico periodo temporale oppure un archivio tra materiali, opere compiute, mano d’opera, noli.

Come accedere alla banca dati DeiPlus Premium?

Registrandosi sul sito https://deiplus.build.it/home/ sarà possibile:

• Accedere alla prova gratuita di 15 giorni per provare tutti i vantaggi della banca dati;

• Acquistare la versione a pagamento di Dei Plu Premium che si struttura su due Tier: la versione ENTRY con 26.000 voci esportabili oppure la versione ADVANCED senza limiti di esportazioni.

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 10 News

Novità prodotti

Manicotti con sistema di tenuta integrato

REHAU aggiorna la sua gamma di componenti per reti di teleriscaldamento affidabili e sicure con CLIPFLEX, il nuovo manicotto con sistema di tenuta integrato estremamente resistente. Progettata sulla base di reali esigenze di cantiere, la novità REHAU è una soluzione dalle proprietà ermetiche elevate che semplifica l’installazione grazie ad un design ottimizzato in logica universale, che consente di combinare in modo flessibile tubi di diversi tipo e diametri, senza necessità di ricorrere ad anelli di tenuta aggiuntivi. Disponibili nelle versioni a T, I e L, i nuovi manicotti CLIP-FLEX sono compatibili con le tubazioni REHAU per il teleriscaldamento con diametro compreso tra 90 e 250 mm e resistono a una pressione dell’acqua fino a 0,3 bar grazie al sistema di tenuta integrato in EPDM, dalla progettazione modulare. Realizzato con tecniche di iniezione di precisione frutto del know-how tecnico dell’azienda, il nuovo design del manicotto di rivestimento combina semi-gusci compatti e manicotti di collegamento integrati, offrendo fino al 20% di spazio aggiuntivo in più per i raccordi e l’installazione. Non solo: grazie all’innovativo sistema con giunto snodato, è inoltre possibile gestire deviazioni angolari estreme fino a 22,5°, per una flessibilità di posa senza precedenti. Le dimensioni ridotte del nuovo componete REHAU si traducono, infine, in una riduzione del 30% dei volumi di trasporto e di stoccaggio. www.rehau.com

PDC con acqua calda fino a 80°C

FLOW BOOSTER EVO, la nuova gamma di pompe di calore non reversibili (previste per solo riscaldamento) con sorgente ad acqua, compressori scroll e refrigerante low GWP R513A.

La nuova gamma Rhoss è disponibile in 10 taglie che coprono potenze termiche da 40 a 140 kW circa (in condizioni 70/78 °C – 45/40 °C).

Le principali caratteristiche dei nuovi modelli sono:

• Progettazione ottimizzata con il gas ecologico R513A low GWP (631).

• Configurazione mono-circuito e 1-2 compressori scroll a velocità fissa, con due strutture ottimizzate.

• Elevata efficienza energetica con:

• COP fino a 4,29

• SCOP fino a 4,56 (media temperatura)

• Limiti di funzionamento estesi, con produzione di acqua calda fino a 80°C.

• SIR - Sequenziatore Integrato Rhoss, integrato nelle unità.

• Unità perfette per l’abbinamento con pompe di calore o unità polivalenti EXP, in applicazione commerciali, terziarie, residenziali, industriali, etc. per permettere in modo efficiente l’innalzamento della temperatura dell’acqua calda oltre gli usuali limiti di funzionamento delle pompe di calore.

• Numerose opzioni ed accessori, tra cui tastiera touch 7’’ e allestimento per installazione esterna. www.rhoss.it

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Le Pompe di calore dal tuo punto di vista

Da oggi puoi contare su di noi. Siamo Stiebel Eltron, leader del mondo delle pompe di calore e conosciamo gli installatori. Per questo ti offriamo supporto costante, assistenza garantita, prodotti facili da installare e creati per durare nel tempo.

Stiebel Eltron: le pompe di calore create pensando a te.

www.stiebel-eltron.it
Stiebel Eltron: affidabilità tedesca, calore italiano.

Novità prodotti

Inverter trifase con PFC attivo

L’innovativo power+, inverter trifase con PFC attivo sviluppato da CAREL, è un convertitore di potenza per applicazioni con compressori a velocità variabile e motore sincrono a magneti permanenti, che permette la piena compatibilità allo standard IEC 61000-3-2(<16A) con qualsiasi valore di corrente. La particolarità di questo convertitore, uno dei primi in questo settore tecnologico, è infatti quella di assorbire una corrente di ingresso sinusoidale capace di rendere l’azionamento pienamente conforme alla norma EN61000, in qualsiasi condizione del carico e senza l’ausilio di componenti di filtraggio passivo addizionale. Inoltre, la distorsione armonica della corrente di ingresso resta, in tutto l’intervallo, inferiore al 5%.

L’architettura elettronica dell’inverter è progettata per innalzare la tensione disponibile al compressore, mantenendola stabile e riducendo quindi gli assorbimenti a parità di potenza; le performance di macchina rispetto alla configurazione tradizionale vengono aumentate grazie alla possibilità di raggiungere una maggiore velocità, a pari condizioni termodinamiche. L’intera struttura della soluzione trova beneficio da queste caratteristiche, che consentono un migliore dimensionamento dei cablaggi e dei sistemi di protezione dell’unità e una maggiore stabilità quando si lavora in aree che superano il limite di tensione del compressore o in zone con una rete elettrica instabile. L’inverter, disponibile in un nuovo involucro metallico che aumenta lo scambio termico e migliora le prestazioni EMC, è disponibile in tre differenti versioni: con dissipatore passivo, adattatore coldplate o coldplate con circolazione d’acqua.

www.carel.it

Valvola di bilanciamento intelligente

L’efficienza di un impianto idraulico dipende anche dalla precisione degli strumenti utilizzati per il monitoraggio di flusso e temperatura dell’acqua. In questo campo l’ultima novità arriva da Taconova, che con la valvola di bilanciamento intelligente TacoSetter Tronic ha sviluppato una soluzione all’avanguardia, in grado di coniugare la funzione di intercettazione con una misurazione digitale del fluido estremamente accurata. Il funzionamento della valvola Taconova si basa sul principio del vortice. In pratica, i vortici generati dalla corrente d’acqua vengono rilevati da un sensore piezoelettrico e analizzati da componenti elettronici integrati. Questo approccio assicura una rapida acquisizione dei dati e una precisione di misurazione elevata, in un intervallo di temperatura che va da 0 a 100 °C e con portate di flusso che da 1 a 40 litri al minuto. Diversi i campi d’impiego: TacoSetter Tronic offre infatti un monitoraggio completo in sistemi di acqua potabile, solari e di riscaldamento, sia in abitazioni private che in grandi edifici pubblici e commerciali. Nelle diverse applicazioni i segnali elettrici generati possono essere utilizzati per regolare e controllare pompe, valvole e persino per il conteggio della quantità di calore. La valvola di regolazione integrata consente inoltre di limitare o interrompere il flusso dell’acqua, garantendo un controllo preciso e una distribuzione ottimale dell’energia nell’impianto. Facile da installare, la valvola TacoSetter Tronic può essere collocata in posizione orizzontale, obliqua o verticale, semplicemente seguendo le indicazioni relative al flusso dell’acqua. www.taconova.com

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Siamo presenti al CERSAIE Hall 21 | Stand B77

IL RINASCIMENTO DEL BAGNO

Con Ceramica Dolomite nasce un nuovo mondo dell’arredobagno, dove la grande tradizione italiana del design e della manifattura si incontrano per dar vita ad un prodotto 100% made in Italy. Ogni collezione è la testimonianza della nostra passione per l’arte del vivere, realizzata con la cura e la maestria dall’ingegno italiano. Esclusivi sanitari, mobili, accessori e rubinetterie, per trasformare il bagno in un nuovo spazio di raffinato benessere quotidiano.

CeramicaDolomite.it
Collezione Alba |

Torna a Bologna dal 25 al 29 settembre 2023 il Salone

Internazionale della Ceramica e dell’Arredobagno

Cersaie, 40 anni di innovazione e tendenze

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 16 a cura della redazione CERSAIE 2023 ANTEPRIMA PRODOTTI

n compleanno importante, quello dei 40 anni di Cersaie. L’evento, che si terrà dal 25 al 29 settembre 2023 presso i padiglioni della Fiera di Bologna, è l’appuntamento internazionale più atteso per chi si occupa di design e tecnologia delle superfici - ceramiche e in altri materiali - e del settore dell’arredo del bagno. Per l’edizione 2023 il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno occuperà integralmente i 15 padiglioni di Bologna Fiere, con 630 aziende espositrici provenienti da tutto il mondo pronte a presentare in anteprima le nuove tendenze nel campo delle superfici e dell’arredo bagno per la progettazione dello spazio architettonico.

Gli espositori del Cersaie 2023

A farla da padrone, come sempre, sono i colossi della ceramica che sfiorano il 57% del totale degli espositori mentre l’arredo bagno rappresenta il 15%. Di assoluto rilievo è la componente estera, nell’ordine del 40%, che conferma ancora una volta l’internazionalità di Cersaie 2023.

40 anni di evoluzione

In occasione della 40ª edizione, Cersaie ospiterà un coinvolgente percorso attraverso 40 anni di evoluzione, focalizzato sul design e la tecnologia dei prodotti e delle aziende che hanno fatto la storia. Le installazioni di Route40 al Centro Servizi, nelle Gallerie 21-22 e 25-26 e nella Mall 37, permetteranno al visitatore di ripercorrere i momenti salienti di queste quattro decadi e osservare i grandi cambiamenti avvenuti in ambito progettuale, produttivo, culturale e sociale, progettuale.

N. 4 - SETTEMBRE 2023 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 17
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Piccolo è bello

Partendo dall’idea del piccolo formato e del mattone in particolare in quanto elemento compositivo archetipico, RAK Ceramics propone un ventaglio di proposte versatili dal punto di vista delle forme e delle dimensioni: i “small” di RAK Ceramics.

Marakkesh è una collezione di brics di gres porcellanato a tutta massa pensata per fornire infinite soluzioni ad ogni esigenza di progettazione. Si compone di colori della terra che ricordano i suq marocchini con le caratteristiche tonalità derivate dalla natura: dai verdi e blu profondi, ai rosa e grigi tipici delle spezie.

Subway è invece una piccola boutique di collezioni complete e sempre disponibili che rappresenta la più alta espressione della capacità produttiva e degli standard qualitativi di RAK Ceramics. Sono brics di gres porcellanato a tutta massa ma con i toni del bianco, grigio, beige e nero creati per definire ambienti moderni, decisamente metropolitani.

La collezione Metro ricorda le tipiche piastrelle delle facciate esterne dei palazzi anni ‘70. Le possibilità di combinazione sono moltissime, dalle campiture monocromatiche fino all’utilizzo di più varianti di colore.

Si esprime invece nel pieno colore la collezione Metamorfosi, proposta vivace e versatile, in grado di offrire massima libertà espressiva grazie a giochi di contrasti o armonie tono su tono. Unisce alle performance tecniche del grés un impatto estetico forte e contemporaneo, in cui anche stucchi e fughe diventano moltiplicatori di possibilità, veri strumenti a disposizione di designer e progettisti. Il resto lo fa la luce, che, a seconda dell’ora del giorno, crea sfumature sempre mutevoli, per un effetto molto materico. www.rakceramics.com

Rubinetti che reinterpretano le forme classiche

La collezione Aurelia disegnata da Danilo Fedeli per Rubinetterie Treemme reinterpreta forme classiche con geometrie e proporzioni moderne che definiscono l’oggetto in un aspetto rigoroso e scultoreo. La collezione nasce proprio con l’obiettivo di essere una proposta senza tempo, sempre attuale e perfetta per diverse tipologie di ambiente bagno. Il concept è quello di esaltare la luce e i riflessi attraverso tagli sulle superfici cilindriche. Il risultato è una fusione di linee in un equilibrio raffinato ed elegante.

Aurelia è una collezione completa di rubinetti monocomando, realizzata in ottone e disponibile in 12 finiture. Questa ampia varietà cromatica rende l’intero progetto versatile e camaleontico.

www.rubinetterie3m.it

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 18
CERSAIE 2023 ANTEPRIMA PRODOTTI

Quando l’arte ingegneristica e il design superano le barriere architettoniche

La collezione AXESS nasce grazie alla stretta collaborazione tra KEUCO e lo Studio F. A. Porsche.

Le impugnature di tutti i complementi, piatte nella fascia frontale rettangolare e a semicerchio nella parte retrostante, rispondono a precisi principi ergonomici per una presa sicura e una tenuta affidabile in qualsiasi zona dell’ambiente bagno.

Disponibili in tre finiture (cromo, nero opaco e alluminio cromato) e in due differenti sporgenze (700 e 850 mm) i maniglioni ribaltabili AXESS di KEUCO (testati TÜV e certificati secondo lo standard DIN) hanno una portata di ben 115 kg idonea a garantire sicurezza e tenuta perfetta. Il portarotolo e lo scarico acqua WC Bluetooth (compatibile con le cassette radiocomandate presenti sul mercato) sono accessori opzionali, integrabili nel maniglione ribaltabile in qualsiasi momento.

La collezione KEUCO AXESS si caratterizza, inoltre, per l’assortimento completo delle maniglie – disponibili in lunghezze da 400 a 1000 mm – e per la particolare asta doccia. Infatti, può essere sbloccata premendo facilmente sul retro con una sola mano e spostata in alto o in basso. Lo sgabello mobile AXESS ha una seduta estremamente comoda e una portata di 150 kg. I piedini antiscivolo assicurano allo sgabello una perfetta stabilità e la superficie ruvida della seduta è gradevole al tatto e facile da pulire. Disponibile in bianco o in nero, dispone di un foro centrale sulla seduta che permette all’acqua di scorrere direttamente sul piatto doccia.

www.keuco.com

Abbinare vasca e lavabo

L’azienda britannica Victoria + Albert Baths ha presentato a marzo la nuova collezione di bagni e lavabi LUSSARI. Il nome Lussari deriva da una vetta delle Alpi italiane, sopra la città di Tarvisio, conosciuta anche come “la chiesa dei tre popoli” per i tre vicini confinanti - italiani, tedeschi e sloveni. La collezione è composta da tre vasche, che condividono la stessa forma interna. Una vasca ad angolo, una vasca da bagno a parete e una vasca freestanding.

Il bagno angolare LUSSARI ha lo stesso profilo esterno snello della vasca freestanding mentre si inserisce perfettamente in un angolo per massimizzare lo spazio del bagno. Il formato backto-wall LUSSARI viene installato contro il muro per una tenuta stagna, con un ampio ponte per il montaggio di posate in ottone o lussi del bagno. È disponibile in entrambe le forme da 1600 mm e 1700 mm. La vasca freestanding LUSSARI è disponibile nei formati 1800 mm, 1500 mm e 1700 mm. Il lavabo LUSSARI 55 condivide la stessa forma elegante delle vasche. Progettato per il montaggio sul piano di lavoro, ha un buon troppopieno integrato. Come tutti i prodotti Victoria + Albert, l’intera collezione è realizzata in Volcanic LIMESTONE™. Le vasche e il lavabo possono essere in finitura Gloss o Matt e in oltre 200 colori RAL. vandabaths.com

N. 4 - SETTEMBRE 2023 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 19

CERSAIE 2023 ANTEPRIMA PRODOTTI

Profili per doccia in stile industrial

I profili in alluminio verniciato della selezione Black Line firmata da Progress Profiles s’inseriscono perfettamente all’interno di spazi contemporanei, caratterizzati dall’uso di materiali d’ispirazione industriale che ben si accordano con il nero matt, perché adatti a giocare con i contrasti.

La gamma Black Line si arricchisce quindi di PROSHOWER PROFILE, dedicato a preservare e, al contempo, definire docce, vasche e pareti. Si tratta di un profilo in acciaio inox AISI 304/1.4301-V2A con una superficie a vista inclinata dalla pendenza del 2%: perfetto per docce a filo pavimento, protegge i bordi dei pavimenti e decora la parte visibile di massetto. Insieme a questo modello, la linea comprende PROSHOWER

TOP DESIGN, la griglia di rivestimento per la canalina della doccia caratterizzata da un effetto ultra matt ed eleganti fori ondulati, e le mensole PROSHELF, in acciaio e alluminio. A completare la selezione ritroviamo infatti ulteriori profili che definiscono gli interni a seconda del loro aspetto, della dimensione e della finitura. Fra questi figurano PROJOLLY SQUARE, a forma di angolo retto, e PROJOLLY QUART, arrotondato a quarto di cerchio, entrambi profili in acciaio inox AISI 304/1.4301-V2A; e infine PROTERMINAL, in acciaio inox AISI 316L/1.4404-V4A a forma di “L”, disponibile in tre differenti altezze. Questi modelli sono ideali per proteggere gli angoli esterni dei rivestimenti così come la loro chiusura perimetrale.

PROLISTEL CHANNEL, a forma di “F” in acciaio inox AISI 304/1.4301-V2, è infine idoneo a decorare i rivestimenti in ceramica e pietre naturali e può essere utilizzato come profilo per contenere il vetro della doccia. www.progressprofiles.com

Coniugare design e funzionalità in doccia

Con la sua estetica essenziale e al tempo stesso accattivante, la collezione doccia ORO di Flair incarna ed esprime al meglio l’unione di innovazione di design e perfezione funzionale. La porta scorrevole con 2 pannelli in linea massimizza lo spazio e non necessita di barra di stabilizzazione. La maniglia è disegnata artigianalmente ed è realizzata con una lega metallica piena. L’impugnatura ergonomica comunica solidità e robustezza grazie ai materiali di cui è composta.

Il profilo superiore con la sua estetica “sospesa” è caratteristico della gamma ORO e protegge elegantemente il sistema di scorrimento. Le cerniere planari in ottone, montate a filo all’interno della doccia rendono la pulizia estremamente facile. Le guarnizioni magnetiche ultra-trasparenti in policarbonato non ingialliscono nel tempo e garantiscono una chiusura termica dello spazio doccia.

I pannelli sono realizzati in vetro temperato di sicurezza 8mm, con un rivestimento protettivo e rivestimento anticalcare incluso. L’angolo ultraframeless senza profili è possibile grazie alla presenza di una guarnizione in policarbonato e al biadesivo sigillante ultra-trasparente che rendono la cabina doccia più luminosa, quasi immateriale. flairshowers.com

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Accessori per un bagno sicuro

La collezione OMNIA di Ponte Giulio realizzata in collaborazione con Olympia Ceramica è stata disegnata da Daniele Trebbi. OMNIA, nel “tutto”, è una linea di elementi versatili e completi che permettono all’utente di muoversi in bagno con sicurezza. La collezione, composta da maniglie di sicurezza accessoriate, sedute doccia, mobili contenitori, lavabo, sanitari e specchi - che possono integrare sistemi di igienizzazione dell’aria e richiesta di aiuto -, permette di progettare e comporre ogni zona del bagno secondo le diverse esigenze, rendendo bello ciò che è già sicuro.

Cuore del progetto le maniglie, a forma di ovale piatto, risultano ergonomiche e pratiche. I terminali laterali dell’ausilio, permette alle maniglie di diventare un portasciugamano a “L” e a “U”, un portarotolo, un gancio appendiabiti, mensole, ma anche vaschette portaoggetti e un pratico porta stampella. Tutte queste funzionalità non ne penalizzano la principale attività di sostegno di sicurezza: infatti, garantiscono una tenuta fino a 150 kg. La collezione presenta una serie di pulsanti per la richiesta di aiuto, installati secondo le proprie esigenze nell’ambiente bagno direttamente sui prodotti della collezione o sulle pareti. La centralina, collocata nello specchio, viene gestita tramite una APP semplice e intuitiva (Help System). Inoltre, un sistema di sanificazione integrato nello specchio con tecnologia PCO™ (photocatalytic oxidation) attiva la rimozione di batteri, virus e muffe dall’aria e dalle superfici tramite una reazione chimica totalmente naturale e non invasiva (Safety Air System). OMNIA è anche sedute doccia a ribalta, disponibili nelle versioni semplice e con piede d’appoggio a terra e sgabello. Il piano inclinato che percorre il perimetro della seduta è un segno grafico che si ripete anche in altri prodotti della collezione, come il lavabo e il bidet. www.pontegiulio.com

Parola d’ordine: personalizzazione

Ancora più personalizzazione nel mondo Acquabella, impegnata da sempre nella ricerca di soluzioni dall’approccio contemporaneo che migliorino l’esperienza nell’ambiente bagno e che creino spazi custom-oriented. Così, grazie alle sue innovazioni nel campo della tecnologia, il brand valenciano introduce oggi nuove griglie ad alta precisione per rendere unico il piatto doccia. Progettate per i modelli più minimali Base e Arq, le griglie di drenaggio presentano tre nuovi design per una maggiore gestione del flusso d’acqua. Tutte realizzate in Akron® per dare continuità materica al piatto doccia, le pilette Geo, Lux e Mia rappresentano un piccolo dettaglio che fa la differenza. La prima proposta è Geo, una griglia composta da fori di varie grandezze che ricordano frammenti di pietra disposti in modo circolare, quasi a ricordare un ancestrale cerchio neolitico. Di evocazione “moresca” è, invece, il modello Lux che disegna sulla superficie un motivo vibrante per un effetto esotico. Gocce d’acqua, infine, ispirano il modello Mia disponibile anche nella versione inox per creare un interessante contrasto con Akron®, che dà forma al resto del piatto doccia. Ora più grandi, ora più piccole, le “gocce” creano una trama volutamente irregolare e un risultato naturale. Le possibilità di personalizzazione non finiscono qui. Acquabella offre, infatti, una nuova gamma di colori che si aggiungono alle linee cromatiche già esistenti Standard e Naturally Made, caratterizzate da sfumature neutre. Con la nuova collezione Season, Acquabella introduce tonalità con nuance porpora come Burgundy e Petal, gradazioni del blu come l’intenso Ocean e il più tenue Sky, e i punti di verde Forest e Mint.

www.acquabella.com

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La gestione da remoto degli impianti termici

LDalla riduzione dei consumi energetici alla rapidità di intervento, i vantaggi della telegestione sono tanti

a gestione da remoto degli impianti termici è diventata sempre più diffusa negli ultimi anni grazie all’avanzamento della tecnologia e alla connettività sempre più ampia. Questo approccio permette di controllare, monitorare e gestire gli impianti termici da un luogo diverso rispetto alla loro installazione, come ad esempio un centro di controllo operativo.

I vantaggi della gestione da remoto

Una gestione remota degli impianti termici offre numerosi vantaggi. Il primo è la flessibilità. I responsabili dell’impianto e i manutentori possono gestire gli impianti termici da qualsiasi posizione, a patto di avere una connessione internet. Ciò permette di risparmiare tempo e denaro, poiché non è necessario recarsi fisicamente nel luogo di installazione dell’impianto per effettuare operazioni di manutenzione o controllo.

Inoltre, la gestione da remoto consente una maggiore rapidità di intervento. Quando si verifica un problema o un’anomalia nell’impianto termico, i responsabili possono

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GESTIONE E CONTROLLO
Di Stefano Balzarotti

essere avvisati immediatamente tramite notifiche o avvisi automatici. Questo permette di risolvere tempestivamente la situazione, riducendo i tempi di inattività e migliorando l’efficienza dell’impianto.

Un altro vantaggio è la possibilità di raccogliere e analizzare dati in tempo reale. Gli impianti termici moderni sono dotati di sensori e dispositivi di monitoraggio che raccolgono costantemente informazioni sulla temperatura, il flusso di calore e altri parametri chiave. Grazie alla gestione remota, questi dati possono essere trasmessi in tempo reale al centro di controllo operativo, consentendo di monitorare costantemente le prestazioni dell’impianto. Questo consente una migliore progettazione e pianificazione delle attività di manutenzione.

In termini di efficienza energetica, la gestione remota degli impianti termici può aiutare a ridurre i consumi energetici. Grazie alla costante vigilanza e controllo da remoto, è possibile ottimizzare le tempistiche di accensione e spegnimento degli impianti, così come la regolazione delle temperature e dei flussi di calore. Ciò consente di ridurre gli sprechi energetici, migliorare l’efficienza complessiva dell’impianto termico e ridurre l’impatto ambientale.

E le sfide

Tuttavia, ci sono anche alcune sfide associate alla gestione da remoto degli impianti termici.

La sicurezza è una delle principali preoccupazioni. La gestione da remoto richiede una connessione internet affidabile e sicura per garantire che le informazioni trasmesse siano protette da sottrazione dei dati o intrusioni hacker. È quindi essenziale implementare le appropriate misure di sicurezza, come l’autenticazione a due fattori e l’uso di reti virtuali private (VPN). Inoltre, è importante garantire una corretta formazione e competenza del personale che gestisce gli impianti termici da remoto. Questo può richiedere una certa curva di apprendimento e addestramento, dato che i sistemi di gestione remota possono essere complessi e richiedere un’interpretazione corretta dei dati raccolti. Inoltre, è decisivo garantire una comunicazione e collaborazione efficiente tra il personale di controllo e i tecnici dell’impianto sul campo, per risolvere eventuali problemi in modo tempestivo ed efficace.

Gli strumenti utili per il controllo degli impianti idrotermosanitari

La domotica e la gestione intelligente possono essere applicate agli impianti idrotermosanitari attraverso l’utilizzo di sensori, attuatori e sistemi di controllo automatizzati.

Sensori: I sensori vengono utilizzati per rilevare informazioni come temperatura, umidità, presenza di persone o qualità dell’acqua. Queste informazioni vengono poi utilizzate per prendere decisioni sul funzionamento

Articolo 268 - Classificazione degli agenti biologici

1. Gli agenti biologici sono ripartiti nei seguenti quattro gruppi a seconda del rischio di infezione:

a) agente biologico del gruppo 1: un agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani;

b) agente biologico del gruppo 2: un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaga nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche;

c) agente biologico del gruppo 3: un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; l’agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche;

d) agente biologico del gruppo 4: un agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche.

2. Nel caso in cui l’agente biologico oggetto di classificazione non può essere attribuito in modo inequivocabile ad uno fra i due gruppi sopraindicati, esso va classificato nel gruppo di rischio più elevato tra le due possibilità.

3. L’allegato XLVI riporta l’elenco degli agenti biologici classificati nei gruppi 2, 3 e 4.

degli impianti. Attuatori: Gli attuatori sono dispositivi che permettono di controllare gli impianti in modo automatico. Ad esempio, un attuatore può aprire o chiudere una valvola per regolare il flusso dell’acqua o azionare una pompa per il riscaldamento. Sistemi di controllo automatizzati: I sistemi di controllo automatizzati consentono la gestione centralizzata degli impianti idrotermosanitari. Questi sistemi possono essere programmabili in base alle preferenze degli utenti e ai dati raccolti dai sensori. Ad esempio, è possibile impostare una temperatura desiderata per ogni stanza e il sistema si occuperà automaticamente di regolare i termosifoni o l’aria condizionata.

Per quanto riguarda l’integrazione con altri dispositivi intelligenti, la domotica consente di effettuarlo con periferiche presenti nella casa come smartphone, tablet o assistenti vocali. In questo modo è possibile controllare gli impianti idrotermosanitari anche a distanza tramite app o comandi vocali.

In conclusione, la gestione da remoto degli impianti termici offre numerosi vantaggi in termini di flessibilità, rapidità di intervento, raccolta e analisi dei dati in tempo reale ed anche efficienza energetica.

Tuttavia, è fondamentale garantire la sicurezza dei dati e formare adeguatamente il personale coinvolto. Con l’avanzamento continuo della tecnologia e l’aumento della connettività, ci si aspetta che la gestione remota degli impianti termici diventerà sempre più comune e standardizzata. 

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FOCUS INTEGRAZIONE

INTEGRAZIONE DEGLI

IMPIANTI: DAL PROGETTO ALL’INSTALLAZIONE

Questo processo può portare a numerosi vantaggi per gli occupanti dell’edificio, tra cui un maggiore comfort e una maggiore efficienza energetica

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 24 INSTALLATORE PROFESSIONALE

L’

integrazione delle diverse tipologie impiantistiche, insieme all’elettrificazione degli impianti, è diventato l’argomento più discusso nella progettazione e nell’installazione di nuove strutture. Questo processo coinvolge diversi aspetti, dalla pianificazione iniziale alla scelta dei sistemi adeguati, fino all’installazione e alla gestione degli impianti stessi.

Dalla progettazione all’installazione

Il primo passo per l’integrazione impiantistica negli edifici è la fase di progettazione. Durante questa fase, i professionisti lavorano insieme per creare un piano dettagliato che tenga conto delle esigenze specifiche dell’edificio. Vengono considerati fattori come la dimensione dell’edificio, il numero di occupanti, l’utilizzo previsto dello spazio e le normative locali in materia di sicurezza e sostenibilità.

Una volta completata la fase di progettazione, si passa alla scelta dei sistemi adeguati per garantire l’integrazione degli impianti. Questa decisione dipende da diversi fattori come il budget disponibile, le esigenze energetiche dell’edificio e le preferenze del cliente. Gli impianti che possono essere integrati includono sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC), sistemi idrici (come tubazioni per acqua calda e fredda), sistemi di illuminazione, reti informatiche e di comunicazione. Una volta selezionati i sistemi adeguati, si procede con l’installazione degli impianti nell’edificio. Questa

Elettrificazione degli impianti

Per elettrificazione degli impianti negli edifici ci si riferisce alla conversione o all’aggiornamento degli impianti elettrici esistenti per utilizzare l’energia elettrica come fonte principale di alimentazione. Questo processo può coinvolgere la sostituzione di vecchi sistemi di illuminazione, riscaldamento, raffreddamento e altri dispositivi con nuovi dispositivi elettrici più efficienti.

L’elettrificazione degli impianti negli edifici è spesso considerata un passo importante per ridurre le emissioni di gas serra e mitigare i cambiamenti climatici. L’utilizzo dell’elettricità come fonte energetica può contribuire a ridurre l’uso dei combustibili fossili, che sono una delle principali cause dell’inquinamento atmosferico. Un esempio comune di elettrificazione degli impianti negli edifici è la sostituzione dei vecchi sistemi di riscaldamento a gas o petrolio con pompe di calore o sistemi radianti alimentati da energia elettrica. Questo può aiutare a ridurre le emissioni di CO2 associate al riscaldamento degli edifici.

Altri aspetti dell’elettrificazione degli impianti negli edifici includono l’utilizzo di apparecchiature elettrodomestiche ad alta efficienza energetica, l’installazione di pannelli solari per generare energia pulita sul posto, la promozione delle auto elettriche attraverso la fornitura di stazioni di ricarica nei parcheggi degli edifici, ecc.

Tuttavia, l’elettrificazione degli impianti negli edifici può comportare anche sfide come la necessità di un adeguato cablaggio elettrico, la capacità della rete elettrica di gestire un aumento della domanda di energia e il costo iniziale dell’aggiornamento degli impianti. Pertanto, è importante valutare attentamente i costi e i benefici prima di intraprendere progetti di elettrificazione degli impianti negli edifici.

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Gestione intelligente dell’impianto

La gestione intelligente dell’impianto si riferisce all’utilizzo di tecnologie avanzate e sistemi automatizzati per monitorare, controllare e ottimizzare l’efficienza e le prestazioni di un impianto o di una struttura.

Questa gestione intelligente può coinvolgere diversi aspetti, come ad esempio:

• Monitoraggio dei dati: utilizzando sensori e dispositivi di rilevamento, è possibile raccogliere dati in tempo reale sull’utilizzo delle risorse, sulle prestazioni dei macchinari e sugli indicatori ambientali. Questi dati possono essere analizzati per identificare aree di miglioramento o problemi potenziali.

• Automazione dei processi: attraverso l’uso di sistemi automatizzati, è possibile controllare in modo efficiente le operazioni dell’impianto. Ad esempio, i dispositivi intelligenti possono regolare automaticamente la temperatura degli ambienti o attivare/disattivare i macchinari in base alle necessità.

• Ottimizzazione energetica: un aspetto importante della gestione

fase richiede una stretta collaborazione tra i vari professionisti coinvolti, come elettricisti, idraulici e installatori di sistemi HVAC. Durante l’installazione, è importante seguire le norme di sicurezza e assicurarsi che gli impianti siano posizionati correttamente e funzionino in modo efficiente.

Dal test alla gestione

Dopo l’installazione degli impianti, è necessario testarli per garantire che funzionino correttamente. Questo può includere test di pressione dell’acqua, test di efficienza energetica per gli impianti HVAC o test di illuminazione. Inoltre, è importante fornire una formazione adeguata al personale dell’edificio per l’utilizzo corretto degli impianti e per la manutenzione preventiva.

Una volta che gli impianti sono stati integrati con successo nell’edificio, è necessario gestirli in modo efficace. Ciò include la manutenzione regolare degli impianti per garantirne il corretto funzionamento nel tempo. La manutenzione può includere attività eseguibili dall’utente, come la pulizia dei filtri dell’HVAC, la sostituzione delle lampadine bruciate o il controllo delle perdite d’acqua.

Inoltre, con i recenti sviluppi nella tecnologia degli edifici intelligenti (smart building), l’integrazione degli impianti negli edifici sta diventando sempre più sofisticata. I sistemi di automazione possono essere utilizzati per controllare e monitorare gli impianti in modo centralizzato attraverso un sistema informatico. Questo permette una gestione intelligente, un maggiore controllo sull’utilizzo energetico dell’edificio e sulla gestione dei servizi.

intelligente dell’impianto è l’ottimizzazione dell’uso delle risorse energetiche. Attraverso l’analisi dei dati e l’applicazione di algoritmi intelligenti, è possibile identificare opportunità per ridurre i consumi energetici senza compromettere le prestazioni.

• Manutenzione predittiva: utilizzando tecniche avanzate come l’intelligenza artificiale e il machine learning, è possibile prevedere guasti o malfunzionamenti degli impianti prima che si verifichino effettivamente. Ciò consente interventi tempestivi di manutenzione preventiva, riducendo i tempi di inattività e i costi associati.

• Integrazione dei sistemi: la gestione intelligente dell’impianto prevede anche l’integrazione dei diversi sistemi presenti all’interno dell’impianto, come ad esempio il controllo degli accessi, la sicurezza o la gestione delle risorse umane. Questo permette una visione globale e coordinata delle operazioni.

La gestione intelligente dell’impianto mira a migliorare l’efficienza operativa, ridurre i costi e ottimizzare l’utilizzo delle risorse attraverso l’applicazione di tecnologie avanzate e sistemi automatizzati.

I vantaggi dell’integrazione degli impianti L’integrazione degli impianti negli edifici offre numerosi vantaggi. Innanzitutto, consente un maggiore comfort per gli occupanti dell’edificio, grazie a sistemi di riscaldamento e raffreddamento efficienti e regolabili. Inoltre, l’integrazione degli impianti può contribuire a una maggiore efficienza energetica, riducendo i costi operativi dell’edificio e l’impatto ambientale.

In conclusione, l’integrazione degli impianti negli edifici è un processo complesso che richiede aggiornate competenze e una pianificazione accurata, una scelta oculata dei sistemi adeguati e una corretta installazione e gestione degli impianti stessi. Questo processo può portare a numerosi vantaggi per gli occupanti dell’edificio, tra cui un maggiore comfort e una maggiore efficienza energetica.

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 26
FOCUS INTEGRAZIONE
INSTALLATORE PROFESSIONALE

DOVE VA IL MERCATO DEGLI IMPIANTI IBRIDI?

Che cos’è un sistema di riscaldamento ibrido? Il termine ibrido è usato in diversi campi, per quanto riguarda la climatizzazione degli ambienti indica l’unione in un unico apparecchio di due (o più) tecnologie con funzioni di generazione di calore/produzione acqua calda sanitaria. La configurazione di “ibrido factory-made” è però legata in modo più preciso all’unione di una pompa di calore

Il futuro degli ibridi factory made sarà segnato da nuovi sali e scendi che dipenderanno sia dalle scelte degli utenti finali sia soprattutto dai piani europei sulla decarbonizzazione

elettrica con una caldaia a condensazione alimentata da combustibili fossili (generalmente gas naturale). Caldaia e pompa di calore hanno entrambe punti di forza e punti deboli e la configurazione ibrida vuole unirne i pregi, compensandone i punti deboli. L’ibrido è quindi un sistema integrato i cui componenti dialogano con

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un sistema di gestione unico, ottimizzato e messo a punto dal fabbricante e non è un semplice aggregato di tecnologie.

Punto debole di questa tecnologia è l’elevato costo che, di solito, è superiore di almeno il 30% rispetto alla somma dei costi che separatamente avrebbero caldaia a condensazione e pompa di calore.

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento della popolarità di questi sistemi, ma per capire il futuro di questa tecnologia occorre analizzare il mercato nel suo sviluppo e correlare le future iniziative europee.

Il mercato fino al 2020

Come riportato dai dati Assoclima e Assotermica raccolti nel report annuale sulle detrazioni fiscali pubblicato da ENEA, i sistemi ibridi factory made hanno attraversato alcuni anni di assestamento nel mercato, rappresentando una nicchia tecnologica sempre in crescita.

Dal 2014 in avanti abbiamo assistito infatti ad un costante aumento dei numeri di ibridi venduti sul mercato italiani, anche se fino al 2019, questi hanno rappresentato poche migliaia di unità. Per confronto, nello stesso periodo, le caldaie a condensazione immesse sul mercato hanno superato le 800.000 unità.

Sempre seguendo le rilevazioni annuali Assoclima e Assotermica riportate da ENEA, è risultato che gli anni 2020, 2021 e 2022 sono stati anni d’oro per la tecnologia ibrida. Nel 2021 sono stati venduti più di 61.000 sistemi ibridi (pompe di calore-gruppi refrigeratori di liquido a compressione e caldaia a condensazione di potenza inferiore ai 50 kW), per un

Sistemi ibridi venduti sul mercato italiano dal 2014 al 2022: si noti la progressione quasi esponenziale del triennio 2020-2021-2022. Dati Assoclima e Assotermica

2023: lo shock dello stop allo sconto in faKura

L’anno 2023 si è aperto in un clima di forte instabilità del mercato impian8s8co. Nonostante un volano di interven8 già preven8va8, gli ibridi factory made sono sta8 tra i sistemi impian8s8ci che più hanno risen8to dei limi8 al superbonus ma sopra:u:o dello stop allo sconto in fa:ura.

Nel primo trimestre 2023 secondo i da8 Assoclima, i sistemi ibridi hanno registrato rispe:o allo stesso periodo dell’anno precedente una brusca frenata con una diminuzione del 50,2% a volume e si s8ma che questo calo sia ancora più amplificato nel secondo trimestre.

Nei prossimi anni quanto inciderà la tecnologia ibrida?

fatturato Italia di 161,9 milioni di euro. In termini percentuali, questo ha significato un incremento complessivo del +352% a volume rispetto al 2020, anno come nonostante l’arresto del mercato dell’edilizia causa l’emergenza pandemica, ha comunque segnato un segno positivo rispetto al 2019. Numeri ancora più eclatanti sono stati rilevati nel 2022 per gli apparecchi ibridi: questi apparecchi sono cresciuti del 110% rispetto al 2021, con un picco di circa 130.000 unità installate.

Certamente questi dati fanno intendere come i sistemi ibridi abbiano iniziato a raccogliere i frutti dei grandi vantaggi tecnici apportati rispetto alla sola caldaia o alla sola pompa di calore.

Per provare a capire quale sarà il futuro dei sistemi ibridi factory made occorre iniziare a considerare le tante modifiche alle direOve europee in corso di valutazione in ques8 mesi.

Per prima cosa, si deve considerare la cosidde:a direOva “case green”, un testo che aggiorna la già esistente direOva EPBD. Questo testo, diventato “famoso” nei mesi scorsi per introdurre tappe al 2030 e 2033 sulla riqualificazione di edifici residenziali, con8ene delle indicazioni che potrebbero influenzare in modo posi8vo il mercato nei prossimi anni. InfaO, nella versione approvata dal Parlamento europeo e in fase di conferma da parte delle is8tuzioni europee, si prevede che, addiri:ura già a par8re dal primo gennaio 2024, scaO un divieto alle agevolazioni fiscali per l’installazione di caldaie a gas.

Ques8 limi8 non sarebbero però da estendere alle caldaie funzionan8 a miscela di idrogeno (le cosidde:e Hydrogen ready) ma sopra:u:o non sarebbe da estendere ai sistemi ibridi. Questo potrebbe quindi tornare ad imprimere slancio al mercato dei factory made a par8re dal 2024 o, più verosimilmente vis8 i tempi streO, dal 2025.

Sempre seguendo le rilevazioni annuali Assoclima e Assotermica riportate da ENEA, è risultato che gli anni 2020, 2021 e 2022 sono sta8 anni d’oro per la tecnologia ibrida. Nel 2021 sono sta8 vendu8 più di 61.000 sistemi ibridi (pompe di calore-gruppi refrigeratori di liquido a compressione e caldaia a condensazione di potenza inferiore ai 50 kW), per un fa:urato Italia di 161,9 milioni di euro.

Ma, oltre ai vantaggi ormai appurati di queste macchine (in termini di sostenibilità, facile adattabilità senza interventi troppo invasivi nell’immobile, potendo essere allacciate direttamente all’impianto di riscaldamento esistente, versatilità…), e alle indiscusse loro proprietà tecniche, è chiaro ritenere che l’incremento di vendite di questi sistemi registrati negli ultimi anni sia legato soprattutto ai sistemi di sconto in fattura e superbonus 110%.

I punti di forza di questi sistemi di incentivazione sono stati appunto quelli di preservare la liquidità dei clienti beneficiari, annullando quasi il costo degli interventi. Punti di forza che hanno quindi bilanciato il già citato grosso punto debole dei sistemi ibridi: l’elevato costo tecnologico.

2023: lo shock dello stop allo sconto in fattura

L’anno 2023 si è aperto in un clima di forte instabilità del mercato impiantistico. Nonostante un volano di interventi già preventivati, gli ibridi factory made sono stati tra i sistemi impiantistici che più hanno risentito dei limiti al superbonus ma soprattutto dello stop allo

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 28 FOCUS INTEGRAZIONE INSTALLATORE PROFESSIONALE
Figura 1- Sistemi ibridi installa8. Da8 Assoclima e Assotermica Il mercato 2020-2022
0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Sistemi ibridi installati
Figura 2- DIDA??
0 20000 40000 60000 80000 100000 120000 140000 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022
Sistemi ibridi installati Sistemi ibridi installati Sistemi ibridi venduti sul mercato italiano dal 2014 al 2019. Dati Assoclima e Assotermica

sconto in fattura. Nel primo trimestre 2023 secondo i dati Assoclima, i sistemi ibridi hanno registrato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente una brusca frenata con una diminuzione del 50,2% a volume e si stima che questo calo sia ancora più amplificato nel secondo trimestre.

Nei prossimi anni quanto inciderà la tecnologia ibrida?

Per provare a capire quale sarà il futuro dei sistemi ibridi factory made occorre iniziare a considerare le tante modifiche alle direttive europee in corso di valutazione in questi mesi.

Per prima cosa, si deve considerare la cosiddetta direttiva “case green”, un testo che aggiorna la già esistente direttiva EPBD.

Questo testo, diventato “famoso” nei mesi scorsi per introdurre tappe al 2030 e 2033 sulla riqualificazione di edifici residenziali, contiene delle indicazioni che potrebbero influenzare in modo positivo il mercato nei prossimi anni. Infatti, nella versione approvata dal Parlamento europeo e in fase di conferma da parte delle istituzioni europee, si prevede che, addirittura già a partire dal primo gennaio 2024, scatti un divieto alle agevolazioni fiscali per l’installazione di caldaie a gas.

Questi limiti non sarebbero però da estendere alle caldaie funzionanti a miscela di idrogeno (le cosiddette Hydrogen ready) ma soprattutto non sarebbe da estendere ai sistemi ibridi. Questo potrebbe quindi tornare ad imprimere slancio al mercato dei factory made a partire dal 2024 o, più verosimilmente visti i tempi stretti, dal 2025. In seconda battuta occorre analizzare invece quanto previsto dal nuovo regolamento Ecodesign, attualmente in fase di formulazione presso la commissione europea. Questo regolamento, nel nostro settore, ridisegnerà l’etichetta energetica dedicata si sistemi di riscaldamento, introducendo dei limiti alla messa in commercio delle apparecchiature con classe più bassa. Secondo la proposta di testo le caldaie a condensazione di fatto si avvierebbero ad andare fuori produzione a partire da settembre 2029. I parametri imposti da questa bozza estenderebbero il divieto a tutti i generatori utilizzanti combustibili, comprendendo pertanto anche i sistemi ibridi. Il futuro degli ibridi factory made sembra quindi essere segnato da nuovi sali e scendi che dipenderanno sì dalla volontà degli utenti finali di usufruire di questa tecnologia, ma in modo maggiore da nuovi possibili stravolgimenti del contesto legislativo alla luce della forte decarbonizzazione inseguita dai piani europei. 

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BUILDING AUTOMATION

Il monitoraggio, la registrazione e la gestione dei parametri di funzionamento di un impianto sono fondamentali per garantirne il corretto funzionamento, identificare eventuali anomalie e intervenire tempestivamente per prevenire danni o guasti

Come monitorare i dati di un impianto con il controllo operativo

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SPECIALE
Di Barbara Rigamonti

Il controllo operativo è un processo che viene utilizzato per monitorare e verificare l’efficacia delle attività operative di un’organizzazione al fine di garantire, in generale, il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Questo processo coinvolge la definizione di indicatori chiave di performances, la raccolta e l’analisi dei dati operativi, nonché la valutazione delle prestazioni rispetto agli standard stabiliti.

La registrazione dei controlli è una pratica che consiste nel documentare tutti i controlli effettuati durante le attività operative. Questa registrazione può avvenire in diversi modi, ad esempio attraverso report scritti, registri elettronici o altri strumenti informatici. La registrazione dei controlli permette di avere una traccia delle attività svolte e dei risultati ottenuti. Questa documentazione può essere utilizzata per scopi interni come il monitoraggio delle prestazioni, l’identificazione di eventuali problemi o anomalie e l’implementazione di azioni correttive. Inoltre, può essere richiesta da entità esterne come ispettorati o organismi regolatori come prova della conformità alle normative vigenti,

Cosa sono i sistemi SCADA

Nati per il controllo e l’acquisizione dati in processi industriali complessi, i sistemi SCADA sono ampiamente utilizzati in settori come l’energia, il trasporto, l’acqua e le infrastrutture.

I sistemi SCADA sono composti da due componenti principali: il sistema di supervisione (supervisory system) e il sistema di controllo (control system). Il sistema di supervisione raccoglie i dati dai dispositivi di campo, come sensori e attuatori, attraverso una rete di comunicazione. Questi dati vengono quindi visualizzati su un’interfaccia utente grafica che consente agli operatori umani di monitorare lo stato del processo in tempo reale.

Il sistema di controllo permette agli operatori umani di interagire con il processo attraverso comandi remoti inviati ai dispositivi di campo. Questo consente loro di regolare i parametri del processo per garantire un funzionamento sicuro ed efficiente.

I sistemi SCADA offrono numerosi vantaggi, tra cui:

• Monitoraggio in tempo reale, consentendo agli operatori umani di tenere traccia delle variabili chiave del processo in tempo reale;

• Controllo remoto con cui controllare il processo da una posizione remota senza dover essere fisicamente presenti sul sito;

• Rilevamento delle anomalie automatico, potendo avvisare in tempo reale gli operatori automaticamente;

• Ottimizzazione delle prestazioni, consentendo agli operatori umani di regolare i parametri del processo per massimizzare l’efficienza e ridurre i costi operativi.

Tuttavia, i sistemi SCADA possono presentare anche alcune vulnerabilità dal punto di vista della sicurezza. Essendo connessi a una rete di comunicazione, sono potenzialmente esposti ad attacchi informatici. Pertanto, è fondamentale implementare misure di sicurezza robuste per proteggere i sistemi SCADA da minacce esterne.

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come ad esempio i regolamenti HACCP per la garanzia della qualità alimentare, le norme in materia ambientale per la prevenzione dell’inquinamento del suolo, dell’atmosfera, delle acque, le direttive sulla qualità dell’acqua potabile, ecc.

L’importanza del monitoraggio di un impianto

Il monitoraggio, la registrazione e la gestione dei parametri di funzionamento di un impianto sono fondamentali per garantire il corretto funzionamento dell’impianto stesso, identificare eventuali anomalie o malfunzionamenti e intervenire tempestivamente per prevenire danni o guasti.

I parametri di funzionamento di un impianto possono variare a seconda del tipo di impianto in questione, ma generalmente includono informazioni come la temperatura, la pressione, il flusso, l’umidità e altre grandezze fisiche rilevanti per il corretto funzionamento dell’impianto.

Gli strumenti a disposizione

Per monitorare e registrare questi parametri è possibile utilizzare una varietà di strumenti e dispositivi, come sensori, datalogger e sistemi SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition). I sensori sono dispositivi che misurano le grandezze fisiche desiderate, come ad esempio:

• Sensori di temperatura: misurano la temperatura all’interno degli ambienti per regolare il sistema di riscaldamento o condizionamento dell’aria;

• Sensori di umidità: monitorano l’umidità relativa dell’aria per prevenire problemi come la formazione di muffa o condensa;

• Sensori di luminosità: rilevano il livello di illuminazione naturale all’interno degli ambienti e regolano l’accensione o lo spegnimento delle luci artificiali;

• Sensori di presenza: individuano la presenza umana in una stanza e possono essere utilizzati per attivare o disattivare automaticamente le luci, i sistemi audiovisivi o gli impianti di sicurezza;

• Sensori di fumo e gas: rilevano la presenza di fumo, monossido di carbonio o altri gas nocivi nell’aria e attivano gli allarmi antincendio o avvisano il personale responsabile della sicurezza;

• Sensori di movimento: rilevano i movimenti all’interno degli ambienti e possono essere utilizzati per attivare sistemi antintrusione, controllare l’accesso a determinate aree o ottimizzare l’utilizzo energetico dei dispositivi;

• Sensori di flusso d’acqua: monitorano il flusso d’acqua nei sistemi idraulici dell’edificio per individuare eventuali perdite o anomalie nel consumo idrico;

• Sensori fotovoltaici: misurano la quantità di energia solare disponibile per alimentare i pannelli solari installati sull’edificio e regolare la produzione di energia elettrica;

• Sensori di qualità dell’aria: rilevano la presenza di particelle sospese nell’aria, composti organici volatili (COV) o altre sostanze inquinanti per monitorare e migliorare la qualità dell’aria interna;

• Sensori di pressione: misurano la pressione all’interno dei

sistemi HVAC (riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria) per garantire un funzionamento ottimale e ridurre i consumi energetici.

Questi sensori convertono le grandezze fisiche in segnali elettrici che possono essere letti da altri dispositivi.

Datalogger e sistemi SCADA

I datalogger sono dispositivi che registrano i dati provenienti dai sensori in modo continuo nel tempo. Possono essere collegati direttamente ai sensori o ricevere i dati da essi tramite connessione wireless. I datalogger memorizzano i dati su una memoria interna o esterna (come schede SD) che può essere successivamente scaricata su un computer per l’analisi dei dati. I sistemi SCADA (Supervisory Control and Data Acquisition) sono utilizzati principalmente nei grandi impianti industriali per monitorare e controllare il funzionamento dell’impianto. Questi sistemi acquisiscono i dati dai sensori e li visualizzano su un’interfaccia utente, consentendo agli operatori di monitorare il funzionamento dell’impianto in tempo reale. Possono anche fornire allarmi

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in caso di superamento di determinati limiti o anomalie nel funzionamento dell’impianto.

Analisi dei dati

Oltre alla registrazione dei parametri di funzionamento, è importante anche analizzare i dati registrati per identificare eventuali tendenze o modelli che possano indicare problemi imminenti o aree che richiedono miglioramenti. Questa analisi può essere effettuata manualmente da un operatore o utilizzando algoritmi e software specifici per l’analisi dei dati.

Ad esempio, se si registra una temperatura anomala in un impianto di raffreddamento, potrebbe indicare una perdita nel sistema di raffreddamento o un guasto del compressore. Monitorando costantemente la temperatura e analizzando i dati registrati nel tempo, è possibile identificare queste anomalie precocemente e intervenire prima che si verifichino danni maggiori. La registrazione dei parametri di funzionamento può essere effettuata su base continua o periodica a seconda delle esigenze specifiche dell’impianto. Ad esempio, in alcuni casi potrebbe essere necessario registrare i parametri ogni minuto per monitorare le variazioni rapide nel

Cosa succede se non si registrano i dati di un impianto termico

La mancata registrazione dei dati di un impianto termico può comportare diverse conseguenze legali, a seconda delle normative vigenti nel paese in cui si verifica l’infrazione. Tuttavia, di seguito sono elencate alcune possibili conseguenze:

• Sanzioni amministrative: in molti paesi, la mancata registrazione dei dati di un impianto termico è considerata una violazione delle norme sulla sicurezza degli impianti e può comportare l’applicazione di sanzioni amministrative da parte dell’autorità competente. Queste sanzioni possono includere multe o altre misure disciplinari;

• Responsabilità civile: la mancata registrazione dei dati potrebbe comportare la responsabilità civile del proprietario dell’impianto termico in caso di danni a persone o proprietà causati dall’impianto non correttamente registrato. Il proprietario potrebbe essere chiamato a risarcire i danni causati;

• Difficoltà nell’ottenere certificazioni o autorizzazioni: in alcuni casi, la mancata registrazione dei dati potrebbe rendere difficile ottenere certificazioni o autorizzazioni necessarie per il funzionamento dell’impianto termico. Ad esempio, potrebbe essere richiesta la presentazione della documentazione relativa alla registrazione per ottenere un certificato energetico;

• Penali: In casi gravi, ad esempio se la mancata registrazione è intenzionale e mette in pericolo la vita o la salute delle persone, potrebbero essere previste anche sanzioni penali come multe più elevate o addirittura pene detentive.

È importante sottolineare che le conseguenze legali possono variare a seconda delle leggi e dei regolamenti specifici di ciascun paese. Pertanto, è sempre consigliabile consultare un esperto in materia di normative tecnico-legali e fare riferimento alle normative locali per ottenere informazioni precise sulle conseguenze legali della mancata registrazione dei dati di un impianto termico.

funzionamento dell’impianto, mentre in altri casi potrebbe essere sufficiente registrare i parametri ogni ora. Inoltre, è importante conservare adeguatamente i dati registrati per un periodo di tempo appropriato. Questo può essere fatto utilizzando sistemi di archiviazione dati come database o server dedicati. I dati registrati possono essere utilizzati anche per scopi di analisi a lungo termine e miglioramento delle prestazioni dell’impianto.

In conclusione

In conclusione, il monitoraggio e la registrazione dei parametri di funzionamento di un impianto sono essenziali per garantire il corretto funzionamento dell’impianto stesso, identificare eventuali anomalie o malfunzionamenti e intervenire tempestivamente per prevenire danni o guasti. L’utilizzo di sensori, datalogger e sistemi SCADA consente di raccogliere i dati necessari in modo efficiente e accurato, mentre l’analisi dei dati registrati consente di identificare tendenze o modelli che possono indicare problemi imminenti o aree che richiedono miglioramenti. 

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L’internet of things e la manutenzione predittiva

Grazie alla manutenzione predittiva attraverso l’AI e l’IoT, i centri di assistenza tecnica hanno un enorme potenziale, non solo per rivoluzionare e semplificare il loro lavoro ma anche per offrire un nuovo servizio di assistenza ai clienti

L’

IoT (Internet of Things) è una tecnologia che consente la connessione di dispositivi fisici tra loro e con il mondo digitale. Questa connessione permette la raccolta e l’analisi dei dati generati dai dispositivi, consentendo di ottenere informazioni utili per migliorare l’efficienza e l’affidabilità dei sistemi.

La manutenzione predittiva è un approccio alla manutenzione che si basa sull’utilizzo dei dati raccolti dai dispositivi IoT per prevedere i guasti o i problemi futuri. Questo consente di intervenire in modo tempestivo, evitando fermi macchina improvvisi o costosi interventi correttivi.

Unendo le due cose, l’IoT può essere utilizzato per monitorare costantemente lo stato dei componenti o delle macchine, raccogliendo dati sulle prestazioni, le condizioni ambientali, le vibrazioni o altri parametri

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SPECIALE BUILDING AUTOMATION
Di Stefano Balzarotti

rilevanti. Questi dati vengono poi analizzati utilizzando algoritmi avanzati per identificare eventuali anomalie o tendenze che potrebbero indicare un problema imminente.

Una volta individuato un possibile guasto, il sistema può inviare notifiche agli operatori o ai tecnici responsabili della manutenzione, consentendo loro di intervenire prima che si verifichi un problema più grave. In alcuni casi, il sistema può anche avviare automaticamente procedure di manutenzione preventive o correttive.

Usare l’IoT per la manutenzione predittiva: i vantaggi

L’utilizzo dell’IoT per la manutenzione predittiva offre diversi vantaggi rispetto agli approcci tradizionali alla manutenzione. Innanzitutto, consente una maggiore efficienza operativa, riducendo i tempi di fermo macchina e ottimizzando l’utilizzo delle risorse. Inoltre, consente di ridurre i costi di manutenzione, evitando interventi non necessari o programmando in modo più efficiente le attività di manutenzione.

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Infine, l’IoT può anche contribuire a migliorare la sicurezza sul lavoro, monitorando costantemente le condizioni dei dispositivi e segnalando eventuali situazioni pericolose o non conformi alle normative.

Insomma, è ormai la normalità avere macchine connesse alla “rete” che assicurano produzioni efficienti, considerevoli raccolte dati e un maggiore e migliore funzionamento delle macchine attraverso la manutenzione predittiva. È chiaro a tutti come questo scenario è oramai diventato strategico per il business nell’industria manifatturiera di oggi, dove l’efficienza è una priorità assoluta e i tempi di inattività non pianificati possono incidere immediatamente sul profitto, le tecnologie intelligenti sono requisiti fondamentali.

La trasformazione digitale nel mondo impiantistico

Come nell’industria, anche nel mondo impiantistico è in atto la trasformazione digitale e sempre più spesso sentiamo parlare di Intelligenza Artificiale (AI), Realtà Aumentata (AR) o, appunto, Internet of Things (IoT). Tecnologie essenziali per mantenere gli impianti ai massimi livelli di efficienza, soprattutto attraverso la manutenzione predittiva, prevenendo così i problemi prima che possano inficiare la “produttività”.

Un mercato altamente competitivo quelli dei “sistemi tecnici per l’edilizia”, che punta sul digitale e sulle aziende che, grazie anche alla manutenzione predittiva, danno valore

alle informazioni basate sui dati. Se le aziende che operano nel comparto impiantistico vogliono evolversi, devono necessariamente intraprendere una trasformazione digitale, adottando soluzioni digitali e la manutenzione predittiva. La raccolta e l’analisi di questi dati attraverso una rete IoT consentono ai proprietari e ai tecnici di disporre della manutenzione predittiva: rilevare avarie e guasti nella fase iniziale, prima che si trasformino in problemi più importanti, a volte addirittura ad un arresto della funzionalità. Poiché, per un manutentore, la quantità di impianti da monitorare può essere elevata, grande aiuto arriva dall’ Intelligenza Artificiale (AI), fondamentale per ottenere ed evidenziare informazioni utili e utilizzabili. L’AI valuterà e metterà a confronto lo stato normale di una macchina e le caratteristiche ottimali di tutti i parametri. Se i sensori sulla macchina rilevano anomalie nei valori, questi vengono registrati dal sistema. La soluzione basata sull’AI può quindi utilizzare queste informazioni per prevedere e anticipare gli scenari futuri, facendo risparmiare all’azienda tempo, denaro e risorse utili.

Come l’AI gestisce un’anomalia?

Ingenerale, quando viene rilevata la variazione di un parametro (scostamento), il sistema controlla se torna alla normalità entro un certo periodo. Se è così, l’avvenimento viene archiviato. Se il parametro resta fuori dai valori ottimali, l’AI attiva il processo di allerta: un tecnico riceve un messaggio tramite il sistema IoT. Poiché l’AI continuerà a monitorare la situazione, potrebbe non

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essere ancora necessario agire. Se permane o addirittura aumenta lo scostamento, si entra nella fase di controllo: il sistema attua delle modifiche per controllare il fenomeno in corso e verifica se con questa azione il parametro ritorna alla normalità. Il tecnico riceve quindi un’altra notifica in merito. Nel caso in cui il problema non venga risolto, l’AI avvisa che è necessario un intervento quindi il tecnico può accedere al sistema da remoto utilizzando una connessione IoT, sia dal proprio ufficio che da qualsiasi altro luogo. L’AI sarebbe anche in grado di fornire ulteriori informazioni, come il codice di errore e il tipo intervento necessario. In caso di un problema software, la macchina può essere resa nuovamente operativa direttamente a distanza. Se si tratta di un problema hardware, i tecnici possono ricevere anche un supporto digitale, magari anche attraverso l’assistenza tecnica che i fabbricanti potrebbero mettere a disposizione dei centri.

Un grande potenziale per i centri di assistenza tecnica

Grazie alla manutenzione predittiva attraverso l’AI e l’IoT, i centri di assistenza tecnica hanno un enorme potenziale, non solo per rivoluzionare e semplificare il loro lavoro, ma anche per offrire un nuovo servizio di assistenza ai clienti, soprattutto a quelli più attenti a tematiche di assoluta importanza e attualità come importanti vantaggi in termini di efficienza operativa, riduzione dei costi e miglioramento della sicurezza. 

D.LGS 48/2020

Il DECRETO LEGISLATIVO 10 giugno 2020, n. 48, Attuazione della direttiva (UE) 2018/844 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 2010/31/ UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/ UE sull’efficienza energetica, definisce il “sistema tecnico per l’edilizia” come un’apparecchiatura tecnica di un edificio o di un’unità immobiliare per il riscaldamento o il raffrescamento di ambienti, la ventilazione, la produzione di acqua calda sanitaria, l’illuminazione integrata, l’automazione e il controllo, la produzione di energia in loco o una combinazione degli stessi, compresi i sistemi che sfruttano energie da fonti rinnovabili.

Il “sistema di automazione e controllo dell’edificio (BACS)” comprendente tutti i prodotti, i software e i servizi tecnici che contribuiscono al funzionamento sicuro, economico ed efficiente sotto il profilo dell’energia dei sistemi tecnici per l’edilizia tramite controlli automatici e facilitando la gestione manuale di tali sistemi; I principali parametri di controllo degli impianti di climatizzazione

includono:

Temperatura: la temperatura dell’aria fornita dall’impianto deve essere controllata in base alle esigenze dell’ambiente da raffreddare o riscaldare;

Umidità: l’umidità relativa dell’aria può influenzare il comfort termico e la qualità dell’aria interna. Pertanto, è importante monitorarla e regolarla adeguatamente;

Flusso d’aria: il flusso d’aria all’interno degli ambienti deve essere controllato per garantire una distribuzione uniforme della temperatura e un corretto ricambio d’aria;

Pressione: la pressione dell’aria all’interno dei condotti e dei sistemi di distribuzione deve essere mantenuta entro limiti specifici per garantire un funzionamento efficiente dell’impianto;

Qualità dell’aria interna (IAQ): i parametri di controllo relativi alla qualità dell’aria interna includono il monitoraggio delle concentrazioni di CO2, VOC (composti organici volatili) e altri inquinanti potenziali per garantire un ambiente sano e confortevole;

Controllo del livello sonoro: gli impianti di climatizzazione devono essere progettati per ridurre al minimo il rumore generato durante il loro funzionamento, al fine di evitare disturbi acustici nell’ambiente circostante;

Controllo energetico: i parametri relativi al consumo energetico degli impianti devono essere monitorati per ottimizzare l’utilizzo delle risorse energetiche e ridurre i costi operativi;

Controllo della manutenzione: i parametri di controllo relativi alla manutenzione dell’impianto includono il monitoraggio delle prestazioni, la rilevazione di eventuali anomalie o guasti e la programmazione delle attività di manutenzione preventive. Ogni giorno gli impianti connessi generano dati come surriscaldamento, sottoraffreddamento, assorbimento, differenziali di temperatura in-out, vibrazioni, rumore, portate d’acqua, portate d’aria, temperature ambiente, ecc. che forniscono un quadro completo delle condizioni di funzionamento degli impianti.

Questi sono solo alcuni dei principali parametri di controllo degli impianti, ma possono variare a seconda del tipo e delle dimensioni dell’impianto stesso.

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Come incentivare la building automation

In alternativa al Superbonus sono disponibili diversi incentivi che consentono di alleggerire la spesa di un sistema di automazione negli edifici. Vediamoli insieme

Irecenti provvedimenti europei stanno spingendo molto sull’introduzione dei sistemi di automazione negli edifici, sia per quanto riguarda le nuove realizzazione che per quanto riguarda le ristrutturazioni di edifici.

Nell’ottica di minimizzare i consumi energetici, è infatti fondamentale fornire l’edificio di intelligenza propria, in grado di automatizzare il controllo delle utenze e di far dialogare tra loro i diversi sistemi energetici in esso presenti, i sistemi di gestione e controllo dell’energia consentono di fare tutto questo, diventando dunque un requisito imprescindibile.

Questi strumenti però necessitano di un serio investimento da parte dei clienti finali, sia per il costo in

sé della tecnologia ma soprattutto per la necessità intrinseca di un tempo importante per poter portare a termine il profondo setting richiesto dall’attività di installazione.

L’esplosione della building automation con il Superbonus

Dal “Smart Building Report” del Politecnico di Milano pubblicato a novembre 2022, emerge come il volume d’affari del settore building devices and solutions sia arrivato nel 2021 a 6.5 miliardi di euro, con una crescita del 44% rispetto al 2020. Una crescita simile, in attesa della conferma dei dati, è stata stimata anche nel 2022. È chiaro come questa esplosione del mercato della building automation sia legata a doppio filo all’avvento del superbonus e alle riqualificazioni energetiche profonde portate da questo sistema di incentivazione. Ma i primi mesi del 2023 hanno

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Di Giacomo Mellera

portato lo stop allo sconto in fattura e alcune tecnologie hanno già subito forti ribassi nelle vendite.

La domanda nasce spontanea: come continuare a proporre commercialmente la building automation in modo che sia comunque vantaggiosa per il cliente adesso che il superbonus verrà a meno?

Incentivi alternativi al Superbonus per la Building Automation

Per accelerare la diffusione di sistemi di Building Automation sono disponibili a livello nazionale una serie di meccanismi incentivanti che permettono ai clienti finali di integrare il proprio sistema alleggerendo quello che è l’investimento iniziale.

Tra questi incentivi troviamo l’Ecobonus con un’aliquota

incentivante pari al 65% e il bonus casa 50%. Inoltre per la pubblica amministrazione è possibile utilizzare anche lo strumento Conto Termico.

Building Automation con Ecobonus

Anche con l’incentivo Ecobonus è possibile incentivare un sistema di Building Automation. Tale detrazione è applicata all’IRPEF o all’IRES ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano appunto il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti.

L’intervento deve configurarsi come fornitura e messa in opera di dispositivi che consentano la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria o di climatizzazione estiva, compreso il loro controllo da remoto attraverso

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canali multimediali.

I dispositivi devono:

• mostrare attraverso canali multimediali i consumi energetici, mediante la fornitura periodica dei dati;

• mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti;

• consentire l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale degli impianti da remoto.

Dal 8 ottobre 2020, data di entrata in vigore del nuovo decreto requisiti ecobonus, la misurazione dei consumi richiesta da questi interventi può avvenire anche in maniera indiretta anche con la possibilità di utilizzare i dati atri sistemi di misurazione installati nell’impianto purché funzionanti.

Sempre a partire da questa data è richiesto che, per i sistemi di Building Automation, installati congiuntamente o indipendentemente dagli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, la tecnologia debba rientrare almeno nella classe B della norma EN 15232.

Questi impianti inoltre, per poter essere incentivati con il sistema ecobonus, devono rispettare i costi specifici previsti dai Massimali MiTE pubblicati ad aprile 2022.

Per sfruttare a pieno questa possibilità, ENEA ha prodotto un vademecum specifico messo a disposizione sul proprio sito con tutte le indicazioni tecniche e documentali necessarie per poter usufruire dell’incentivo per questa tecnologia.

Building Automation con il bonus casa

Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio beneficiano di importanti agevolazioni fiscali, sia quando si effettuano sulle singole unità abitative sia quando riguardano lavori su parti comuni di edifici condominiali.

Il bonus casa 50% è il sistema di incentivazione sotto forma di detrazione fiscale che incentiva il 50% delle spese sostenute per questa tipologia di interventi. Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), fino ad un massimo di €96.000 di spesa.

Gli interventi di installazione di sistemi di termoregolazione e building automation sono tra gli interventi di ristrutturazione edilizia che apportano risparmio energetico (art. 16-bis, comma 1, lett. h), del TUIR) e pertanto considerabili incentivabili con il bonus casa anche senza la presenza di un intervento di ristrutturazione più ampio.

Questi interventi dal 2018 necessitano di comunicazione ENEA dei dati tecnici relativi a quanto installato da eseguirsi a intervento concluso.

Building Automation con il Conto Termico

Il Conto Termico 2.0 entrato in vigore con il D.M. 16/02/2016, che aggiorna il classico “Conto Termico”, prevede, tra i vari, incentivi a beneficio delle pubbliche amministrazioni per l’installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impianti termici ed elettrici

degli edifici, ivi compresa l’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore.

Anche in questo caso, questo tipo di incentivo è riconosciuto solo alle tecnologie che consentono di raggiungere almeno la classe B della norma UNI EN 15232. Tale incentivo è rivolto solo agli edifici già esistenti, di qualsiasi categoria catastale.

Particolarità del conto termico rispetto alle detrazioni fiscali è la modalità di fruizione: è infatti erogato da GSE tramite un bonifico erogato su conto corrente del cliente finale o dell’installatore in caso di accordo di mandato irrevocabile all’incasso. Il Conto Termico è erogato in modo standard ad intervento concluso e pagato, ma le pubbliche amministrazioni possono accedere in modo preventivo a parte dell’incentivo tramite la modalità “su prenotazione” previa istituzione di una pratica su GSE e presentazione dei documenti richiesti (tra cui progetti, ecc…)

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Gli strumenti finanziari affiancabili agli incentivi

Oltre ai classici incentivi che abbiamo visto sopra, possiamo considerare anche altri strumenti affiancabili o alternativi che permettono ai clienti finali di preservare la propria liquidità rateizzando il pagamento.

Il primo, da considerare per il segmento privato, è quello del credito al consumo. Il credito al consumo è la concessione di un finanziamento ad un soggetto privato che lo richiede per acquistare un bene o un servizio, in questo caso una tecnologia impiantistica.

Questo strumento è comodamente affiancabile agli incentivi Ecobonus e Bonus Casa e permette all’installatore di avere il vantaggio di un tempo certo per il pagamento di quanto fatturato.

Per il settore industriale/commerciale o, più in generale, “partita IVA”, è invece in fase di nascita anche il noleggio

operativo (o il leasing) degli impianti. Queste due possibilità sono messe a disposizione da apposite società e permettono di sfruttare la fiscalità tipica di un’azienda. Anche i sistemi di Building Automation rientrano tra i beni concedibili con Leasing o Noleggio Operativo da alcune di queste società.

Le opportunità

L’impatto degli incentivi è sicuramente considerevole, in quanto senza di essi pochi soggetti andrebbero a valutare seriamente una riqualificazione del proprio immobile con queste nuove tecnologie e grazie a questi meccanismi che ci accompagneranno almeno fino al 2030 sarà possibile e necessario cogliere le opportunità che il mercato, anno dopo anno, offrirà.

È proprio in questo ambito che l’installatore deve specializzarsi, in modo tale da essere pronto a fornire ai propri clienti un servizio all’avanguardia e competitivo. 

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L’Indice SRI (Smart Readiness Indicator) semplifica la lettura di una serie di dati che possono generare un miglioramento del risparmio energetico negli immobili

L’indice SRI e la valorizzazione dell’immobile

Appurati i tecnicismi e concetti in merito ai bassi consumi energetici e all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, la Commissione Europea sta orientando le proprie attenzioni verso un ulteriore concetto: quello di edificio non solo efficiente, ma anche “intelligente” dove la gestione e l’utilizzo dei dati potranno generare ulteriori risparmi energetici e ulteriori tagli delle emissioni clima alteranti, direttamente o indirettamente dovute agli edifici.

L’applicazione della direttiva EPBD (Direttiva Europea (UE) 2018/844) che introduce il concetto di Smart Readiness Indicator (SRI), offre numerose opportunità di miglio-

ramento al tema dell’efficienza energetica in edilizia e comporta sicuramente un notevole passo avanti in direzione dello “smart building”, elemento chiave nella strategia di decarbonizzazione a cui l’Europa mira al 2050.

Il punto fondamentale riguarda gli interventi di ottimizzazione energetica degli edifici effettuati in questi ultimi 10 anni e basati sull’efficientamento del singolo componente (costruttivo o impiantistico) o di una serie di componenti che concorrevano al consumo energetico, ai fini del miglioramento complessivo della classe energetica dei fabbricati e all’aumento dell’impiego di fonti rinnovabili.

Sebbene questi interventi hanno avuto il loro risvolto positivo, nel corso degli ultimi anni si è sempre più spesso riscontrato che il risparmio energetico non si consegue solo sulla base dell’introduzione di componenti, sistemi o impianti atti a migliorare la mera prestazione energetica, ma

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anche attraverso numerosi altri fattori quali ad esempio: il controllo efficiente ed efficace del loro corretto utilizzo e il monitoraggio delle prestazioni energetiche.

Che cos’è lo Smart Readiness Indicator

Ed ecco che nasce il concetto di Smart Readiness Indicator (SRI): l’indicatore che mira nel prossimo decennio a promuovere ristrutturazioni digitalmente compatibili, integrare l’energia rinnovabile e consentire la misurazione del consumo effettivo di energia, tenendo conto delle necessità degli utenti e delle ottimizzazioni possibili derivanti dalla gestione della enorme mole di dati sempre più disponibili relativamente all’edificio.

L’indice si compone di una scala di approccio a tre livelli e si basa su tre tipologie di funzioni e indicatori che, come segnalato nel documento “Final report on the technical

support to the development of a smart readiness indicator for buildings” commissionato dalla Comunità Europea, possono essere riassunti in tre categorie:

• Key smart readiness capabilities: tre abilità di prontezza all’intelligenza dell’edificio;

• Smart readiness technical domains: nove domini tecnici di prontezza all’intelligenza dell’edificio (tra cui uno e proprio la ventilazione);

• Smart readiness impact criteria: sette criteri di impatto all’intelligenza dell’edificio.

Altro aspetto che l’indice SRI prende in considerazione è il consumo effettivo di energia dell’edificio, ad esempio tenendo conto della reale occupazione dei locali da parte delle persone e che grazie, alla disponibilità di nuove tecnologie di monitoraggio e controllo, si possa interagire in maniera sempre più intelligente ai sistemi di produzione

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SPECIALE BUILDING AUTOMATION

di energia da fonte rinnovabile ed eventuale storage, che sono sempre più frequenti negli “smart buildings” di nuova generazione.

In definitiva, attraverso l’implementazione del framework SRI, l’innovazione tecnologica nel settore delle costruzioni viene supportata, e quindi crea un incentivo per l’integrazione di tecnologie intelligenti all’avanguardia negli edifici. In questo senso, un’ulteriore spinta all’efficienza e intelligenza in edilizia è giunta nel 2018 con la Direttiva (UE) 2018/844 sull’efficienza energetica negli edifici, nata come rifusione della precedente Direttiva 2010/31/UE .

Come valorizzare un immobile attraverso lo Smart Readiness Indicator?

Per valorizzare un immobile attraverso lo Smart Readiness Indicator (SRI), è necessario seguire alcuni passaggi:

• Valutazione energetica: effettuare una valutazione energetica dell’immobile per identificare i punti deboli e le aree di miglioramento in termini di efficienza energetica. Questa valutazione può includere l’analisi del consumo energetico, l’isolamento termico, il sistema di riscaldamento e raffreddamento, l’utilizzo delle energie rinnovabili, ecc.

• Implementazione di tecnologie intelligenti: introdurre tecnologie intelligenti nell’immobile per migliorarne la gestione energetica e aumentarne l’efficienza. Queste tecnologie possono includere sensori per il monitoraggio

del consumo energetico, sistemi di automazione per il controllo degli impianti, dispositivi intelligenti per la gestione remota degli apparecchi domestici, ecc.;

• Monitoraggio e controllo: installare sistemi di monitoraggio e controllo per tenere traccia del consumo energetico dell’immobile in tempo reale e identificare eventuali inefficienze o anomalie. Questo permette di intervenire tempestivamente per ottimizzare i consumi;

• Certificazioni ed incentivi: ottenere certificazioni energetiche come ad esempio la certificazione LEED o BREEAM che attestano l’efficienza dell’edificio secondo standard internazionalmente riconosciuti. Inoltre, è possibile beneficiare di incentivi fiscali o finanziari offerti da enti pubblici o privati per la realizzazione di interventi volti a migliorare l’efficienza energetica dell’immobile;

• Comunicazione e marketing: promuovere le caratteristiche smart dell’immobile attraverso una comunicazione mirata, evidenziando i vantaggi in termini di risparmio energetico, comfort abitativo e sostenibilità. Questo può attrarre potenziali acquirenti o locatari interessati ad un immobile moderno ed efficiente dal punto di vista energetico.

In conclusione, valorizzare un immobile attraverso lo Smart Readiness Indicator richiede una valutazione accurata delle sue caratteristiche energetiche, l’introduzione di tecnologie intelligenti per migliorarne l’efficienza e il comfort abitativo, il monitoraggio costante dei consumi e la promozione delle sue caratteristiche smart attraverso una comunicazione efficace. 

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Competenze per

competere

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 46 a cura di Marusca Scotuzzi INCHIESTA

n periodo transitorio, quello che caratterizza il mondo dell’installazione e dell’edilizia in generale oggi. Dopo due anni di euforia grazie agli incentivi si torna alla ‘normalità’? Qual è oggi lo scenario del mondo dell’installazione? Cosa è necessario fare e con quali strumenti per competere con grandi player sempre più interessati a calcare la scena? Le aziende installatrici sono, ora, in una posizione di vantaggio perché conoscono le tecnologie e hanno le caratteristiche idonee per

Uessere scelte come specialiste dal consumatore. Ma potrebbe non bastare: occorre intraprendere un percorso di qualificazione per essere sempre più esperti della transizione energetica. Questa riqualificazione passa anche attraverso le competenze commerciali, di gestione amministrativa, di comunicazione, di connessione. Siamo pronti? Cesare Altieri, Livio Boschetti, Gabriele Ballini, Gaetano Lombardo, Andrea Salvi, Ercole Di Matteo, rispondono a queste e ad altre domande tracciando una lucida fotografia della situazione del mercato dell’installazione oggi. Senza tralasciare uno sguardo al futuro e sottolineando, in tal senso, un aspetto alquanto importante: i giovani installatori sono pochi e il ricambio stenta a decollare.

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Un mercato che chiede sempre più un processo di riqualificazione alle imprese di installazione. Uno scenario post covid caratterizzato da marginalità più basse. Un ricambio generazionale che stenta a decollare. Di questo ed altro abbiamo parlato con sei installatori che attraverso i loro interventi rendono una fotografia chiara del comparto.

Parola agli installatori

Abbiamo chiesto a 6 professionisti il loro punto di vista sulla tematica delle nuove competenze richieste al mondo dell’installazione in uno scenario in costante evoluzione. Di seguito le domande a cui hanno risposto:

1. Qual è la reale situazione del mercato dell’installazione oggi? Una fotografia dello stato dell’arte.

2. Un commento: in un articolo pubblicato su Installatore Professionale lo scorso ottobre l’autore, Lorenzo Epis, parlando di transizione energetica, vista come una enorme opportunità per i professionisti del settore, sottolinea la necessità di distinguersi sempre più agli occhi del cliente. Questo considerando il fatto che “le multi utility o chi opera comunque con l’energia sarà interessato a questo mercato e cercherà di proporre ai clienti finali soluzioni di riqualificazioni…”. L’azienda installatrice ora è in una posizione di vantaggio perché conosce le tecnologie e ha le caratteristiche idonee per essere scelta come specialista. Ma potrebbe non bastare: occorre intraprendere un percorso di qualificazione per essere sempre più esperti della transizione energetica. Questa riqualificazione passa anche attraverso le competenze commerciali, di gestione amministrativa, di comunicazione, di connessione. Siete concordi?

3. Cosa significa modernizzare oggi una azienda di installazione? Cosa comporta, concretamente, in termini organizzativi/gestionale e finanziari? Tutti ce la fanno? La vostra esperienza…

4. La dimensione di una azienda può essere determinante in questo contesto?

5. Un consiglio a un giovane installatore che si affaccia per la prima volta sul mercato. In particolar modo su ‘questo’ mercato, ovvero considerando le attuali dinamiche in corso.

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 48 INCHIESTA

Cesare Altieri

Titolare Altieriservice Vasto (CH)

1. Il mercato, in questo momento, sta vivendo un periodo che chiamerei transitorio. Dopo il boom legato allo sconto in fattura e alle detrazioni fiscali ora si sta prospettando un nuovo scenario decisamente meno roseo caratterizzato, inevitabilmente, da una marginalità più bassa. Non dimentichiamo, poi, che in questo scenario abbiamo un mercato caratterizzato per lo più da micro/piccole imprese che, dopo aver cavalcato l’onda dello sconto in fattura, ma sostanzialmente senza una forte riqualificazione aziendale, torneranno ad occuparsi di installazione nelle stesse modalità pre-covid. Questa proiezione ci deve fare riflettere. La domanda che mi pongo: in che misura il nostro settore sarà pronto per le nuove sfide?

con 27 collaboratori - che si occupa di assistenza e di installazione, è ‘corteggiata’ dalle multiutility perché presente capillarmente sul territorio e con un parco clienti importante. Non dimentichiamo che le multiutility oggi hanno dalla loro parte la gestione del dato del cliente - chi non ha un contratto luce e gas? – e possono vendere anche servizi. Proprio questi colossi hanno cominciato a proporre installazione e assistenza. Inevitabilmente dovranno avvalersi di partner sul territorio perché a loro mancano professionisti specializzati in tal senso. Due le strade che si prospettano agli installatori. Strutturarsi e rendersi competitivi in forza anche della loro competenza tecnica ed esperienza oppure rischiare di essere ‘assorbiti’ dai colossi organizzati.

“Due le strade che si prospettano agli installatori: strutturarsi e rendersi competitivi in forza anche della loro competenza tecnica ed esperienza oppure rischiare di essere ‘assorbiti’ dai colossi organizzati.”

3. Nel medio lungo periodo ce la faranno in pochi, perché oggi assistiamo a una crisi d’impresa generalizzata. Tuttavia, il nuovo codice sulla crisi d’impresa e controllo di gestione impone all’imprenditore di dotarsi di un assetto societario adeguato alle dimensioni dell’impresa e di strumenti atti a rilevare tempestivamente lo stato di crisi dell’azienda in modo da adottare per tempo le iniziative più appropriate per il riassetto dell’attività. Il controllo di gestione è imprescindibile anche per le nostre aziende. Noi ad esempio abbiamo all’interno della nostra struttura una figura dedicata.

2. Assolutamente, concordo. Lorenzo Epis è un precursore del settore. Spesso lo ascolto e lo seguo in maniera molto interessata, quindi confermo quanto da lui dichiarato. Le imprese di installazione, in un contesto di transizione energetica, necessitano di intraprendere un percorso di riqualificazione che, inevitabilmente, dovrà passare attraverso le competenze commerciali, gestionali, di comunicazione… È vero, inoltre, che la competenza tecnica è una nostra peculiarità - anche se ad oggi è necessario fare un salto di qualità per non essere sopraffatti -. Infatti, le multiutility stanno fagocitando il mercato richiedendo installatori come mano d’opera. La nostra stessa azienda – ben strutturata

4. Nei prossimi tre/cinque anni, il nostro settore sarà definito da microimprese - una o due figure professionali –, da medie imprese non sempre, purtroppo, tutte strutturate, e quindi a rischio crisi, e medie/grandi imprese che hanno investito e che possono competere con i player presenti. Noi, nel corso degli anni abbiamo riorganizzato tutti i reparti. Questo ha comportato investimenti in risorse umane e spazi. Abbiamo da poco acquistato un immobile di circa 500 mq di cui 200 saranno dedicati alla formazione. Questo è il passaggio che impone oggi il mercato. Per contro si rischia di diventare ‘dipendenti’ di strutture più grosse. E non è detto che anche aziende medie come le nostre, ben avviate, non siano estranee a questa dinamica. Pensiamo ad esempio a un colosso come Eni in grado di acquistare le competenze e il know how di aziende ben inserite sul territorio per trasformarle in point Eni sullo stesso.

5. Il giovane installatore dovrà necessariamente guardare al futuro delle tecnologie impiantistiche. Inserirsi, quindi, in una azienda il cui focus è sulle nuove tecnologie. Dovrà formarsi ed essere affiancato da figure professionali specialistiche. Non potrà fare riferimento alle competenze passate altrimenti rischia di essere anacronistico. Tuttavia, mi chiedo quanti saranno i giovani a intraprendere questo percorso che, oggi più di ieri, offre enormi opportunità di business, con marginalità importanti. Oggi i giovani sono attratti da ‘professioni’ che apparentemente sembrano essere più remunerative con meno sforzo. Perché diciamocelo, fare questo mestiere implica fatica, costanza, passione, aggiornamento continuo, ma le soddisfazioni possono veramente essere tante.

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INCHIESTA LIVIO BOSCHETTI

Titolare Boschetti Termoidraulica

Mondovì (CN)

1. La situazione reale del mercato dell’installazione ad oggi è confusa. Arriviamo da questa “bolla” della cessione del credito, che in parte ha dato una spinta economica enorme, dall’altra è stata una catastrofe nella gestione dei crediti e nelle continue modifiche fatte dalla sera alla mattina e nell’aumento dei prezzi delle materie prime senza controllo. Il tutto si sta evidenziando ad oggi con un mercato che oscilla tra situazioni opposte. Tuttavia, le nostre aziende sono operative in un mercato dove si può e si potrà accedere a molte detrazioni fiscali.

2. Penso che sicuramente le multiutility prenderanno una buona fetta di questo enorme mercato, anche senza competenze tecniche: dalla loro parte hanno strutture enormi, fondi a cui accedere grazie ai quali possono offrire servizi che le nostre imprese non possono o non vogliono dare: pagamenti dilazionati in bolletta, finanziamenti mascherati a tasso zero ecc. Sono grandi aziende che devono fatturare, non hanno sicuramente a ‘cuore’ il cliente

finale, soprattutto relativamente al servizio post installazione. Sulla questione competenze sono assolutamente d’accordo con Lorenzo Epis. Le nostre strutture hanno tutte le competenze tecniche per affrontare tale mercato, anzi siamo i protagonisti, e questo è un bel vantaggio. Ed è l’ultima cosa che ci deve preoccupare: questo mestiere lo facciamo tutti i giorni da sempre, ma purtroppo non basta più. Non dobbiamo far finta che le multiutility non esistano, che le loro strategie siano perdenti, che il cliente finale capisca le nostre competenze. Il mercato è spietato. Credo che assolutamente non dobbiamo pensare di copiare le strategie dei cosiddetti ‘colossi’ perché per noi sarebbe uno ‘schianto’ sicuro. Si dovrà pensare in modo diverso, dobbiamo imparare a comunicare sempre più con il mondo esterno, penso al marketing attività che ben sappiamo esistere ma non è nelle nostre abitudini approfondire.

3. Siamo da sempre aziende concentrate sul fare (ed è certamente giusto) ma oggi dobbiamo dedicare più tempo e risorse alla strategie. Bisogna rivoluzionare le nostre abitudini, cercare collaborazioni, inserire nuove figure con competenze che prima pensavamo non ci fossero utili e, non ultimo, investire nella formazione continua. Finanziariamente dobbiamo cambiare paradigma: fino ad oggi non ci spaventava investire sostanziali capitali per capannoni, uffici anche senza averne la totale disponibilità. Oggi bisognerebbe fare lo sforzo di investire in marketing, formazione dei nuovi inserimenti. Sicuramente ci sarà una netta divisione, due strade ben distinte, da una parte ci saranno aziende che accettano la sfida si impegneranno investiranno e andranno verso una crescita e a mio parere ad avere soddisfazioni. L’altra strada, assolutamente da non criticare, sarà intrapresa da chi lavorerà a partita iva per le multiutility le quali avranno naturalmente potere decisionale a tutti i livelli, anche economici. Certamente è una scelta.

4. Le dimensioni saranno sicuramente determinanti, ma per la necessità di inserire nuove competenze all’interno delle aziende, penso ad esempio alla inevitabile fusione tra imprese termoidrauliche ed elettriche, alla presenza di un ufficio termotecnico e elettrico, responsabili marketing, commerciali e un’infinità di reparti che porteranno ad una crescita numerica di addetti. Il cliente, peraltro, è sempre più orientato alla scelta di un unico interlocutore.

5. Credo che opportunità ce ne siano per tutti e i giovani non vanno intimoriti o inibiti. Il mio consiglio è quello di essere intraprendenti ma, al contempo, di osservare attentamente il cambiamento velocissimo che c’è in atto. Credo fortemente che se un giovane saprà leggere il mercato, si formerà, saprà fare collaborazioni, avrà più opportunità di eccellere rispetto addirittura ad aziende già radicate da anni. La frase “abbiamo sempre fatto così” è uno scoglio contro il quale alcuni andranno a battere.

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“Bisogna rivoluzionare le nostre abitudini, cercare collaborazioni, inserire nuove figure con competenze che prima pensavamo non ci fossero utili e, non ultimo, investire nella formazione continua.”

GABRIELE BALLINI

Sovicille (SI)

1. Se facciamo riferimento all’ambito assistenza e sostituzione il mercato è al momento in stallo. Basti guardare allo scorso anno nello stesso periodo per capire la situazione in cui ci troviamo, questo almeno per i nostri territori, Siena e provincia. Del resto lo sconto in fattura si è bloccato con tutte le conseguenze che ne derivano. Il cliente finale oltretutto chiede la convenienza, e spesso fare un preventivo non è semplice perché spesso considerato troppo alto.

2. Sicuramente quello che Lorenzo Epis prospetta – e che condivido appieno – è uno scenario in cui le competenze tecniche, seppur essenziali, che ci caratterizzano in quanto attori della filiera, non potranno più bastare per competere in un mercato a cui altri player stanno guardando con estremo interesse. Per contrastare questi competitor, che inevitabilmente hanno un forte potere contrattuale e meno al momento tecnico/specialistico, è necessario, a mio parere e per territori piccoli come il mio, fare rete tra installatori. Intendo dare al cliente un servizio completo da tutti i punti di vista unendo le differenti competenze. Diventare, quindi, una sorta di piccola multiutility con tutti i servizi che oggi sono necessari per affrontare il cambiamento e offrire, al contempo, a chi opera sul territorio, l’opportunità di stare sul mercato.

3. Le aziende molto piccole (intendo quelle formate da una o due installatori) con il tempo non potranno più reggere la competizione su un mercato che, come abbiamo visto, non chiede solo competenze tecniche specialistiche. In tal senso ribadisco che una soluzione potrebbe essere quella di fare squadra. Il solo artigiano non potrà più lavorare se non affiancato da altri professionisti che insieme riescano a offrire un pacchetto completo di servizi. Potrà occuparsi forse di piccoli e singoli interventi ma sarà sempre più estraneo a un contesto che vede oltretutto un cliente finale alla ricerca di un solo interlocutore che possa farsi carico di ogni aspetto dell’intervento che richiede.

4. Si, è determinante. La mia visione di rete, infatti, vede microstrutture che ne formano una più grande, quindi l’aspetto dimensionale è preponderante. Anche per la mia azienda, che a oggi è costituita da 8 collaboratori, ho previsto per i prossimi anni un piano di sviluppo che coinvolgerà l’inserimento di nuove figure per affrontare al meglio proprio quegli aspetti organizzativi/gestionali, di comunicazione, di con-

nessione citati dallo stesso Lorenzo Epis.

5. Quello dell’installazione, oggi, è certamente un mondo nuovo, per certi versi coinvolgente, che presuppone tuttavia una visione ampia, di contesto. Dimentichiamoci il tradizionale installatore che lavorava da solo. Tuttavia, vorrei sottolineare una criticità – che impone alcune riflessioni - che potrebbe portare nel medio periodo a una problematica ben più seria. Oggi non ci sono giovani installatori desiderosi di affacciarsi su questo mercato. L’età media è di 45 anni, mancano i trentenni, per intenderci e per parlare in modo chiaro. Un tema questo, tra l’altro emerso anche nel corso di un recente convegno a cui ho partecipato. Cosa li frena? Non conoscono appieno le peculiarità e le conseguenti opportunità di questa professione. Forse ancora nell’immaginario esiste la figura dell’installatore con i suoi tradizionali arnesi da lavoro. Non hanno compreso l’evoluzione tecnologica in corso che coinvolge in prima persona l’installatore e, probabilmente, anche le scuole professionali hanno una loro responsabilità.

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“Il solo artigiano non potrà più lavorare se non affiancato da altri professionisti che insieme riescano a offrire un pacchetto completo di servizi.”

GAETANO LOMBARDO

Responsabile tecnico e management GI. PA. Technology Srl MESSINA

1. A oggi, un istallatore che si occupa di impianti tecnologici, come mi occupo io, riscontra enormi difficoltà. Tra tutte la prima è quella relativa alla scarsità di manodopera specializzata e preparata, non solo dal punto di vista tecnico ma anche normativo. Occorre, infatti, conoscere bene le norme per una installazione a regola d’arte. È necessario, poi, saper interloquire con il cliente e vendergli la migliore soluzione possibile in rapporto alle sue esigenze. Mancano, dunque, una serie di professionalità che vadano a completare l’operato del singolo installatore. Diventa impegnativo anche formare queste figure professionali perché questo comporta tempo e investimenti i cui risultati non sono immediati. La volontà c’è ma non sempre è facile trovare figure su cui investire.

2. Ovviamente sì. Sono d’accordo con quanto affermato da Lorenzo Epis. Aggiungo, per quanto mi riguarda, che l’interesse delle multiutility per questo mercato, non mi preoccupa. Se abbiamo difficoltà noi a trovare personale da formare, avendo dalla nostra le opportune competente tecniche, a maggior ragione credo ne abbiano loro che, oltretutto non conoscono le dinamiche del nostro comparto. Tuttavia, questo aspetto non giustifica da parte nostra la pigrizia nell’affrontare un processo di riqualificazione che lo scenario attuale impone. La nostra azienda ha già intrapreso un percorso in tal senso: ci siamo dotati di nuove figure professionali con specifiche competenze – in particolare commerciali – e stiamo ampliando la tipologia di impianti da offrire al consumatore.

3. Noi nasciamo come azienda termoidraulica, successivamente abbiamo aperto al ramo elettrico e abbiamo formato le nostre figure specializzate del settore termoidraulico anche per il settore elettrico. Seguendo quanto esposto da Lorenzo Epis, modernizzare un’azienda significa anche inserire al suo interno una serie di professionalità a latere del mondo dell’impianti-

stica. Pensiamo ad esempio alla comunicazione e alla vendita. La nostra esperienza in questo ambito è stata quella di inserire in azienda collaboratori con competenze esclusivamente di vendita che abbiamo formato a livello tecnico per poter interagire con il consumatore: hanno potuto e possono, così, mettere a frutto le loro capacità relazionali/commerciali, ma al contempo sono preparati dal punto di vista tecnico, quindi, in grado di illustrare le peculiarità del sistema che si va a installare, venendo incontro alle esigenze del cliente. Ma tutti ce la fanno? Non credo. Fino a quando ci sarà la corsa al prezzo non si potranno avere margini e, quindi, risorse da investire per modernizzare la propria azienda. Questa è una problematica purtroppo ancora presente nel nostro settore. Diversi installatori lavorano sottocosto. Cosa significa ciò? Incapacità gestionale e di programmazione. Ma oggi il mercato non chiede questo. Del resto, non tutti i bravi tecnici nascono imprenditori.

4. Dipende dalla nicchia di mercato che un’azienda decide di seguire. Se si interfaccia al pubblico ha necessità di maggior personale. Al contrario il comparto privato consente ancora una dimensione media. Tuttavia, in alcuni casi, anche se di dimensioni medie è possibile, per una azienda, seguire il pubblico facendo rete con altre imprese e, quindi, poter comunque seguire anche questo settore. Devo dire, ad esempio, che nel territorio dove operiamo c’è molto rispetto tra le diverse imprese ed è possibile creare sinergie potendo così cogliere opportunità che magari da soli non sarebbe possibile. Noi lavoriamo sia con il pubblico sia con il privato. La nostra forza, affiancati da brand di grande prestigio, è quella di seguire il cliente in tutte le fasi, dalla vendita all’installazione e servizio post-vendita. Questo ultimo aspetto, il servizio post-vendita/installazione, è rilevante a conferma della volontà di porci come interlocutori competenti.

5. Il consiglio che darei è quello di seguire con attenzione questo scenario e tutto ciò ruota intorno ad esso. Con passione e altrettanta umiltà potrà nel giro di una decina d’anni aver un buon ritorno di quanto investito, anche in termini di impegno e studio. Per chi si affaccia, oggi, su questo mercato le opportunità di business saranno tante considerando che sono pochi i giovani interessati a intraprendere questa strada. Non è una considerazione che mi rende felice ma è la realtà. In questo settore non vi è ricambio generazionale. Non c’è voglia di faticare, di studiare, di prendersi responsabilità. I giovani, oggi, sembrano essere abbagliati da professioni apparentemente più remunerative a parità di sforzo.

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 52 INCHIESTA
“Modernizzare un’azienda significa anche inserire al suo interno una serie di professionalità a latere del mondo dell’impiantistica.”

ANDREA SALVI Socio

Titolare Salvibaroni Srl Ledro (TN)

1. Si registra un calo delle ristrutturazioni a causa dello stop ai bonus e agli incentivi. I prezzi delle materie prime sono aumentati e la guerra in atto non ha certo aiutato. Tuttavia, grazie alle varie normative sul risparmio energetico, l’installatore più qualificato non avrà problemi a lavorare anche in futuro. È un mercato che esige sempre più professionalità e qualità. Chi non si adegua, riqualificando le proprie strutture, avrà sempre più difficoltà a trovare propri spazi.

2. Quello che evidenzia Lorenzo Epis corrisponde in effetti a quanto sta avvenendo. Concordo sul fatto che oggi le multiutility o chi, comunque, operi con l’energia guardi con interesse a questo mercato e che l’azienda di installazione al momento goda di un vantaggio competitivo dato proprio dalla specializzazione che la caratterizza. Oltretutto, in territorio come il Trentino, i tempi di intervento di questi colossi sono decisamente più lunghi. Certo non occorre stare a guardare. È necessario iperspecializzarsi. Ma anche attrezzarsi, strutturarsi perché il rischio è quello, non nel breve periodo certamente, di essere inglobati da tali megastrutture e diventare loro subalterni, svendendo loro mano d’opera artigiana. Purtroppo, come in altri settori, le micro e piccole imprese rappresentano una percentuale alta nel contesto imprenditoriale italiano (una peculiarità, questa, peraltro, nazionale). Quindi serve investire sempre più in formazione tecnica e normativa continua, in competenze commerciali, di gestione amministrativa, di comunicazione, di connessione. Sono investimenti che nel medio termine pagano e consentono di rimanere attori attivi sul mercato.

3. Noi – io e il mio socio - gestiamo un’azienda che si occupa di manutenzione caldaie, pompe di calore e climatizzazione in generale. Per noi la formazione è il tassello fondamentale per riuscire a stare al passo e dare un servizio professionale. È un investimento importante, non solo a livello economico ma anche di tempo. Siamo partiti nel 2008: eravamo in due ora siamo in 20. Due soci e 18 collaboratori. Ci occupavamo, allora, sia di impianti elettrici sia di manutenzione caldaie. Il mio socio è elettricista e io caldaista. In questo siamo stati precursori, visto che oggi si parla sempre più di fusione elettrici e ITS. Non solo, ai tempi mi interessavo già di pompe

di calore individuando in questa nicchia una buona opportunità di business. E l’interesse per le nuove tecnologie è sempre alto. Saranno parte costante del nostro futuro, rispetto al quale abbiamo in serbo diversi altri progetti.

4. La dimensione di un’azienda conta se l’obiettivo è fornire un servizio a tutto tondo. Ma il mercato va in questa direzione e questo ci chiedono i clienti. Un singolo artigiano avrà più difficoltà a soddisfare queste richieste. Non potrà farcela. Inoltre, sottolineo, un’azienda più strutturata sicuramente avrà più costi di gestione ma altrettante possibilità di reinventarsi e di rendersi competitiva.

5. Il consiglio che posso dare è semplice: crederci, cercare di migliorarsi ogni giorno per poter fare la differenza rispetto agli altri. I giovani, oggi, non sono, tuttavia, molto interessati a questo mercato. Peccato, perché proprio in questo momento più che mai le opportunità che offre sono tante. Ci sono troppi specchi per allodole che distraggono i ragazzi. Questi ultimi, dal canto loro non hanno pazienza non vogliono impiegare tempo per diventare dei professionisti. Inoltre, molti considerano questa professione troppo stancante perché il tempo da dedicarci è tanto.

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“Serve investire sempre più in formazione tecnica e normativa continua, in competenze commerciali, di gestione amministrativa, di comunicazione, di connessione.”

ERCOLE DI MATTEO

Titolare Itagas2

Pescara

1. Sarei banale se dicessi che il mercato risente fortemente delle criticità della situazione economica mondiale ma, ricordo a me stesso, che dagli anni ‘90 si sente dire che “siamo in crisi e, pertanto…”. Il termine “crisi” è stato abusato ed è utilizzato come alibi da professionisti e operatori del settore poco o non sempre orientati all’innovazione. Oggi i tempi e le applicazioni delle nuove tecnologie mutano senza che ci sia stata da parte di alcuni innovazione dei processi o dei sistemi. Al contempo, imprenditori e aziende cavalcano e anticipano il rinnovamento, progrediscono, crescono e sviluppavano il loro business anche su nuovi mercati. I nostri sforzi, come azienda, sono tesi verso un aggiornamento continuo per accrescere in termini di competenze e professionalità ed essere così competitivi.

2. Come non essere d’accordo con i contenuti della dichiarazione di Lorenzo Epis che già negli anni ‘80 ha innovato la sua azienda oggi tra le più prestigiose e innovative sul mercato e ha contribuito alla divulgazione delle normative favorendo il successo dei suoi interlocutori. Coloro che volessero inserirsi nel nostro settore dovranno farlo distinguendosi da altri player attraverso una mentalità aperta al cambiamento e non emulando chi già opera con alterni successi. Ora il passo importante è proprio andare oltre la specializzazione tecnica, che ci qualifica, e necessariamente occorre intraprendere un processo di qualificazione che passa anche attraverso atre competenze, tra cui, appunto, quelle commerciali, gestionali, di comunicazione.

3. Nel nostro settore e non solo, cambiano i messaggi ma non i contenuti mentre è la capacità di saper leggere i segnali dei tempi. Già questo potrebbe essere una forma di “modernizzazione” anche per quanto attiene l’organizzazione. La gestione di una impresa inizia con la gestione di sé stessi, del proprio tempo di lavoro. Saper comprendere le reali esigenze dei clienti, ispirare le possibili soddisfazioni in un rapporto di pari dignità, pur con ruoli diversi, favoriscono l’otteni-

mento del consenso. Per quanto riguarda la modernizzazione dei mezzi finanziari ogni imprenditore può avvalersi di un bravo consulente. Io non so se tutti ce la faranno a conseguire il successo ma ritengo che il “Principio di Pareto” (teoria dell’80\20) valga per ogni ambito. La nostra esperienza ci pone tra il 20%.

4. La maggioranza delle imprese termo idrauliche italiane ha iniziato la propria attività nella dimensione essenziale, se non singola, e solo nel tempo è cresciuta in fatturato e nel numero di collaboratori e talvolta di soci. Il successo è sempre frutto di passo dopo passo con la certezza che “ogni passo è un momento di squilibrio in un sistema di equilibrio”. Certamente, oggi, la dimensione, se ben gestita, può fare la differenza.

5. Direi al giovane che governare l’attuale incertezza non è per tutti, non è per definizione e non è un automatismo. Si inizia dalla presa di coscienza e dalla accettazione che non tutto sia sotto il nostro controllo ma che, così come esistono fattori che esulano dal nostro controllo, ne esistono altri che possiamo non solo governare, ma generare. E si lavora sui secondi per influenzare i primi, attraverso strategie e azioni complesse da mettere in essere ben prima della incertezza e a prescindere dal verificarsi della stessa. Se il sistema è strutturato indipendentemente dalle incertezze diventa idoneo anche a gestirle, disponendo di una moltitudine di opzioni perseguibili tra le quali scegliere. Le chiavi sono competenza, partnership, cultura, approccio metodico. 

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“Ora il passo importante è proprio andare oltre la specializzazione tecnica e intraprendere un processo di qualificazione che passa anche attraverso altre competenze, tra cui quelle commerciali, gestionali, di comunicazione.”
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COSA SPINGE IL TUO CLIENTE AD ACQUISTARE?

Saper vendere significa capire e stimolare i bisogni del tuo cliente

A

cquistare. È questa la vera azione che attiva i rapporti commerciali.

Tutto il business si fonda su una cosa semplice eppure assolutamente necessaria: acquistare. Ed è questo l’ingrediente indispensabile.

Per anni si è parlato di come vendere. Eppure per vendere devi capire una cosa: come il tuo cliente acquista.

Cosa spinge noi stessi, i nostri clienti e le persone in generale ad acquistare?

Quali sono i veri motivi che stanno dietro a questa azione? Conoscerli è realmente importante, perché ci permette di capire come indirizzare i giusti stimoli verso il potenziale acquirente. Insomma si compra di “testa” o di “cuore”? È la razionalità a farla da padrona oppure è l’emotività? È forse un mix tra questi due elementi?

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 56 A
cura di Christian Elia, General Manager eTeam
Strategie
RUBRICA R
di Marketing

Cos’è l’acquisto?

Ok diamoci la risposta. Per farlo occorre comprendere meglio cos’è l’acquisto. L’origine del termine “acquistare” deriva dal latino e ci porta al concetto di “cercare di avere”, quindi è connesso con il fare azioni che portano al possesso o alla proprietà di una cosa. Possedere o avere la proprietà di una cosa è qualcosa di profondo, antico e ancestrale. È un qualcosa di collegato in modo solido e radicato con i bisogni primari dell’essere umano. Avere, possedere o detenere la proprietà significa essere arrivati ad una sicurezza, per sé stessi e per gli altri che ci sono intorno. Facciamo un esempio: per un momento pensate agli uomini primitivi e alle prime comunità.

Avere il possesso di un territorio ed acquisire le risorse necessarie per sopravvivere era veramente l’obiettivo della vita. In un modo diverso e più evoluto lo è anche adesso. Comunque è un istinto.

Questo istinto è rimasto nel profondo delle persone ed è molto forte, tanto da spingere all’azione. Se qualche nemico minaccia la nostra proprietà, parte in noi un impulso istantaneo.

Qualcuno potrebbe dire che rispetto ai primi ominidi ci siamo evoluti e ora il nostro cervello è decisamente razionale. Quindi in grado di ragionare attentamente e valutare, in modo analitico, i pensieri e le azioni, come ad esempio un acquisto, o la difesa di ciò che abbiamo acquisito. Questo è vero in parte. È vero nel senso che la parte del nostro cervello destinata alla razionalità si è sviluppata nell’arco di milioni di anni ed oggi abbiamo nel cervello una sezione ben sviluppata chiamata “neocorteccia”. È quella che ci fa riflettere e valutare in modo “matematico” le azioni o perlomeno come agire al meglio la “volta dopo”. Ma attenzione, il nostro cervello è composto, per la maggior parte, dalla componente antica che è fortemente istintiva, intuitiva e collegata profondamente con le nostre emozioni.

Questa parte “antica” è completamente attiva e funzionale a tutt’oggi, anche adesso mentre stai leggendo questo articolo.

La domanda ora è: “quindi come convivono la parte antica del cervello con quella nuova?”

Te lo chiarisco in modo semplice. Funziona così: la parte antica ha il dominio. Sì perché gli impulsi che emette il cervello antico “viaggiano” a velocità più rapide rispetto alla nostra componente razionale.

Quindi tagliano il “traguardo” per primi. Potrei dirtelo anche così: gli esseri umani prima agiscono “comandati” dal cervello antico con i suoi stimoli di sopravvivenza e bisogni primari e poi, solo poi, ragionano su ciò che è accaduto.

Ragionarci su permette alle persone di comprendere meglio i propri bisogni, decidere nuove strade e anche imparare dagli errori, agendo in un modo più “razionale”. Però quando è coinvolto un bisogno

primario, come l’acquisire, è importante sottolineare che il cervello antico fa partire i suoi stimoli, i suoi forti stimoli.

Adesso che abbiamo analizzato molto bene come agisce il nostro cervello cosa rispondereste alla domanda “cosa spinge un cliente ad acquistare”? Il cervello istintivo/ emotivo o il cervello razionale? Il cervello istintivo/ emotivo fa partire degli stimoli molto potenti e mirati a soddisfare il bisogno.

Quindi mirati ad acquistare, ad ottenere. Avete mai sentito parlare dello “shopping compulsivo”? Avete mai percepito dentro di voi il piacere seguente ad un acquisto, qualunque esso sia?

Il cervello istintivo/emotivo fa partire gli stimoli potenti, per gestire occorre un livello di razionalità molto alto e nella maggior parte dei casi (forse nella totalità) il cervello antico vince.

Come parlare al cliente per stimolarne i bisogni

Quindi cosa occorre dire al nostro cliente per stimolare il canale diretto, cioè il cervello istintivo/emotivo?

Occorre parlargli dei bisogni e delle emozioni. Presentare solo le schede tecniche del prodotto stimola esclusivamente la parte razionale, invece dedicare il tempo parlando con il cliente, sul tema dei bisogni e delle emozioni stimola il cervello istintivo/emotivo.

Leggi ora questo esempio di comunicazione e nota come avviene lo stimolo. Siamo nel mondo degli impianti anche se nello specifico quelli domotici che servono a proteggere dai furti.

“Caro cliente, questo impianto antifurto ti dà le garanzie di cui hai bisogno.

Perché ti protegge di più, tutela la tua azienda e le tue risorse da questo rischio. Se proteggi la tua azienda preservi la tua proprietà e conservi ciò che hai acquisito, con fatica, durante tutti questi anni. Come ti senti se finalmente hai un livello di protezione adeguato? Come ti senti invece se questa tutela ti manca? Su queste cose le mezze misure lasciale da parte, per tutelare la tua ricchezza hai bisogno del meglio e dell’impianto più efficiente.”

Lasciate quindi che il cliente esprima le sue sensazioni al riguardo e ponetegli domande in modo che si rimanga sul tema dei bisogni primari da soddisfare e sulle relative emozioni.

Tutto questo dialogo attiverà sempre di più la parte emozionale e istintiva del cervello del cliente e il bisogno di acquistare e acquisire diventerà sempre più forte e impellente.

Pensate ai dialoghi che avete avuto con i vostri clienti e analizzate cosa gli avete detto quando il vostro cliente ha acquistato. Pensate anche ai vostri acquisti e quale bisogno c’è dietro.

Vendere è importante, saper stimolare l’acquisto è fondamentale. 

N. 4 - SETTEMBRE 2023 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 57

SAMSUNG ELECTRONICS AIR CONDITIONER EUROPE INAUGURA LA SMARTHOME A NAPOLI

La SmartHome di Samsung arriva a Napoli con una location altamente high-tech di 150 mq che punta a riprodurre un’ambientazione domestica di nuova generazione efficiente e connessa, dotata delle ultime novità dei prodotti di climatizzazione e non solo. Studiata e progettata dalla filiale italiana di Samsung Electronics Air Conditioner Europe (SEACE), in collaborazione con Klimatica, agenzia commerciale Samsung da oltre 30 anni, la SmartHome è stata inaugurata mercoledì 12 luglio 2023 dando vita a un concept tecnologico dove i professionisti della climatizzazione possono vivere tutto l’ecosistema smart e interconnesso. La SmartHome di Samsung è stata ideata per illustrare sviluppi di prodotto e nuove tecnologie. Una su tutte WindFreeTM, la tecnologia esclusiva di Samsung per la climatizzazione, residenziale e commerciale, che attraverso migliaia di microfori permette la diffusione dell’aria in modo omogeneo evitando così i fastidiosi getti d’aria diretti. La SmartHome si rivolge a progettisti, costruttori, impiantisti, installatori, architetti e a tutti i professionisti della progettazione di sistemi di riscaldamento, raffrescamento e più in generale alla filiera dell’HVAC. Tra i concept protagonisti di questa dimora tecnologica, spiccano Cassetta360 – il primo sistema di climatizzazione a 360 gradi; e i sistemi in pompa di calore EHS™ (Eco Heating System™) – l’alternativa Samsung al riscaldamento tradizionale e 100% elettrica di cui fa parte ClimateHub – l’unità interna per la gestione del riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria, ideale anche per controllare e monitorare i consumi con facilità grazie al collegamento con SmartThings.

PERCORSI DI FORMAZIONE SULLE POMPE DI CALORE E SISTEMI IBRIDI BAXI

Fra le varie iniziative Baxi, agli addetti ai lavori verranno dedicati dei video che illustreranno i vantaggi del sistema ibrido Auriga sia in abbinamento con il kit Hybrid Auriga che con i sistemi ibridi CSI IN Auriga, oltre ad affrontare gli aspetti pratici riguardanti installazione, manutenzione. A queste tematiche si affiancherà un video sul significato di appartenere alla community Baxi nonché si rafforzerà il valore del brand attraverso un focus sulla storia dell’azienda e lo spirito innovativo che la contraddistingue. Il primo video è disponibile al link:

Tutti i vantaggi di installare un sistema ibrido con Kit Hybrid Auriga - YouTube

Per i professionisti del settore sono previsti anche dei corsi di formazione del programma Educational Program, specifici su pompe di calore e sistemi ibridi. Il primo corso, destinato a installatori selezionati, ha preso l’avvio di recente presso la sede di Baxi: oltre ad un excursus approfondito sulla normativa applicabile allo specifico segmento delle apparecchiature di riferimento, vengono presi in esame gli aspetti costruttivi delle macchine, le logiche di funzionamento, le caratteristiche pecu-

liari dei prodotti e molto altro ancora. I partecipanti hanno potuto fruire non solo di una parte teorica bensì anche di una parte pratica agendo direttamente sui prodotti. I corsi Educational Program vengono tenuti da personale interno in affiancamento a personale altamente qualificato nella docenza delle materie proposte quale il Centro Studi Galileo.

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 58 Dal mercato News

I PRIMI 50 ANNI DI PONTE GIULIO

Emidio Carloni - imprenditore idealista - 50 anni fa fondava a Orvieto l’azienda Ponte Giulio, creando quella che oggi è un’azienda di riferimento del settore arredobagno sicuro. Una realtà imprenditoriale sempre intenta a valorizzare la propria storia come elemento competitivo in un mercato in continua trasformazione, in cui la reputazione, i valori e la credibilità dell’offerta, giocano un ruolo decisivo agli occhi del consumatore. Una ricetta vincente fatta di ingredienti precisi: una buona organizzazione produttiva e commerciale, un’immagine qualificata, regolarità nell’assolvere agli impegni. Sono fattori determinanti nel successo di Ponte Giulio che rende orgogliosi oggi Enrico Carloni, figlio del fondatore e CEO di Ponte Giulio Spa e suo figlio Edoardo, oggi Marketing Officer dell’azienda, che rappresenta la terza generazione.

Emidio Carloni apre il suo primo negozio di materiali edili e termoidraulica nei primi anni Sessanta nel centro di Orvieto, la Ditta Carloni Emidio, e subito dopo Mobilcentro, azienda specializzata nella lavorazione di mobili da bagno e cucine in lamiera verniciata.

Siamo negli anni del boom economico, a Mobilcentro e Ditta

Carloni Emidio si affianca un nuovo sito produttivo con sala mostra a pochi chilometri da Orvieto, che diventa rapidamente troppo piccolo per un’attività che cresce vertiginosamente. Diventa necessario acquisire un nuovo spazio: il 6 luglio 1973 a poca distanza da un vecchio ponte romano – da cui prende spunto il nome dell’azienda – viene costruito il primo stabilimento di Ponte Giulio.

Con la successiva nascita di Tecnoservice, azienda specializzata nel contesto bagno prefabbricato, Ponte Giulio acquisisce le competenze necessarie a proporre soluzioni anche per altri contesti, come ad esempio il settore alberghiero.

Arriviamo agli anni Ottanta e cresce nella società civile la sensibilità verso il concetto di barriera architettonica. Con l’entrata in azienda di Enrico, la seconda generazione, l’azienda coglie l’opportunità ed iniziano le prime esperienze nel settore degli ausili per disabili. Nasce la linea Tubocolor completa di maniglie e accessori per un bagno sicuro e inclusivo, caratterizzata da un innovativo sistema di rivestimento del tubo. Parallelamente inizia anche lo studio di una linea apposita di sanitari in collaborazione con l’architetto

Ambrogio Rossari che dà vita alla celeberrima serie Rossari, interamente dedicata a comunità e terza età.

Nel 1995 nasce poi Ponte Giulio SpA, realtà totalmente dedicata ai settori Hotel, Medical Expo e Bagno Sicuro: oggi sono più di quaranta i paesi raggiunti direttamente o attraverso partnership consolidate. L’esperienza e l’offerta aziendale si riflettono anche all’estero: viene costituita una società americana interamente controllata, Ponte Giulio Usa Corporation, e nascono diverse linee di prodotto ancora oggi in catalogo: Bagno Cucciolo, Urban people, Family, Hug e Solo Shower.

Gli anni recenti vedono l’ingresso della terza generazione con Edoardo Carloni, ma anche l’arrivo della pandemia e la morte del fondatore Emidio. Il lancio della nuova collezione Omnia, progetto condiviso con un nuovo partner, vede la luce proprio nell’anno del cinquantenario.

Tutto questo è stato reso possibile dalle persone: un’azienda ha successo se è un solo organismo composto da persone unite dal comune obiettivo. Sono le persone a formare e a tenere vivo lo spirito di un’azienda ed è grazie al tenace lavoro di squadra che è possibile sognare traguardi sempre più ambiziosi senza snaturarsi, mantenendo accanto alla professionalità lo stesso clima familiare spontaneo di sempre. E questo è probabilmente il successo più bello conseguito in questi primi 50 anni di storia!

N. 4 - SETTEMBRE 2023 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 59
Collezione Omnia

Dal mercato News

IMMERGAS ENTRA NELLA KING HEATING PRODUCTS INC.

Il Gruppo Immerfin di Brescello (Reggio Emilia), multinazionale a capitale italiano controllata dalle famiglie Amadei e Carra, che si posiziona tra i principali player nel mondo della climatizzazione domestica con i marchi Immergas (in oltre 50 Paesi del mondo) e Alpha Heating Innovation in Inghilterra, apre una nuova linea di sviluppo verso il Canada. «Già oggi all’estero è destinato oltre il 60% degli apparecchi prodotti dal Gruppo, ma investiamo ancora per aprire nuovi orizzonti di crescita» - commenta il Presidente di Immerfin Alfredo Amadei - «abbiamo deciso di stringere una partnership societaria con King Heating Products Inc., azienda con sede a Vancouver attiva dal 2009 nel settore HVAC (Heating, Ventilation, Air Conditioning) con il marchio Eco-King, che ha saputo conquistare un ruolo importante nel mercato canadese. L’internazionalizzazione è la chiave per portare il know-how Immergas e la nostra visione sul futuro multi-energetico del clima domestico basata su diverse fonti (dalle miscele di idrogeno, alle pompe di calore, al fotovoltaico e al solare) e sullo sviluppo della nostra ricerca che punta a un approccio multi-tecnologico nelle soluzioni Hydrogen Ready orientate alla vera sostenibilità per gli impianti di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria. Il Canada per Immergas è un mercato completamente nuovo e vogliamo valutare le opportunità seguendo lo stile Immergas che ci ha portato a creare 15 Società Commerciali, l’ultima delle quali nel 2021 in Olanda. King Heating Products Inc. oltre alla sede centrale a Vancouver ha aperto un ufficio commerciale a Toronto e presto ne aprirà un secondo in Alberta».

Cambiocavallo Resort sceglie Mitsubishi Electric per la climatizzazione delle sue suite

Il boutique hotel Cambiocavallo Unesco-Area Resort nasce dal recupero di un’antica “posada”, luogo di sosta per i viaggiatori a cavallo. Il nuovo resort si trova a Modica, affascinante e scenografica cittadina della Val di Noto, circondato da un lussureggiante giardino arabo-mediterraneo, immerso nella campagna iblea e in un territorio ricco di valenze storiche, architettoniche, archeologiche e ambientali. L’impianto di climatizzazione, che prevede anche il ricambio d’aria e con recupero del calore, è stato affidato a Mitsubishi Electric che grazie alla lunga esperienza dell’installatore qualificato professionale Degnoclima, ha sviluppato un progetto personalizzato per la struttura capace di creare un tutt’uno con gli elementi architettonici del boutique hotel. Per la prestigiosa struttura è stato deciso di installare un sistema di climatizzazione VRF composto da 2 unità esterne PUHY-P250YKM, 12 unità interne canalizzate PEFY-P32VMA, 4 recuperatori di calore che non solo garantiscono un flusso d’aria distribuito ma permettono un controllo indipendente delle unità interne. Grande attenzione è stata posta al design anche per i locali tecnici che ospitano le unità di Mitsubishi Electric che, grazie al continuum architettonico e strutturale del resort, restano “nascosti” seppur posizionati accanto alle suite garantendo così anche la massima efficienza energetica.

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 60

OLIMPIA SPLENDID DIVENTA EHPA

MEMBER

La Renovation Wave – l’ondata di ristrutturazioni – che ha l’obiettivo di ridurre le emissioni del settore residenziale/ terziario in Europa e contribuire al raggiungimento del Green Deal 2050, vede uno dei suoi pilastri nell’espansione del mercato delle pompe di calore. In questo contesto, EHPA (European Heat Pump Association) si posiziona come un importante acceleratore per il mercato europeo, stimolando la domanda attraverso la diffusione della conoscenza di questa tecnologia, supportando l’offerta tramite la condivisione del sapere e favorendo il dialogo con enti ed istituzioni. “Le pompe di calore sono una tecnologia core di Olimpia Splendid, da cui nascono tutte le nostre soluzioni per il comfort indoor.” – spiega Marco Saccone, Consigliere Delegato di Olimpia Splendid – “Abbiamo sempre avuto un ruolo attivo nelle associazioni nazionali e crediamo nel valore della rappresentanza. In questi anni siamo sempre stati in contatto con lo staff di EHPA e abbiamo potuto apprezzare l’importante lavoro di sensibilizzazione e informazione sulla tecnologia in pompa di calore. Abbiamo quindi deciso di diventare membro di EHPA per cogliere l’opportunità di partecipare ad un importante tavolo europeo e dare il nostro contributo ai grandi cambiamenti che stanno avvenendo nel mercato. Il know-how condiviso con EHPA ed i suoi associati è fonte di ispirazione per la nostra attività di ricerca e sviluppo e ingrediente fondamentale per l’azione commerciale.”

REHAU SUPPORTA GLI ISTITUTI PROFESSIONALI PER FORMARE

LA PROSSIMA GENERAZIONE DI TERMOIDRAULICI

Due mesi all’insegna della formazione e del supporto professionale: questa volta, ad assistere agli incontri promossi da REHAU Akademie, il centro formativo dell’azienda leader nello sviluppo di soluzioni evolute per il settore idrotermosanitario, sono state alcune classi di aspiranti installatori termoidraulici. Da sempre attiva nell’aggiornamento professionale degli operatori del settore, REHAU ha affiancato gli Istituti Professionali nell’educazione dei giovani artigiani di domani, supportandoli con la donazione di materiale tecnico per le esercitazioni e dimostrando, così, un’attenzione particolare verso le generazioni future. Durante i mesi di aprile e maggio, alcune figure tecnico-commerciali di REHAU sono infatti salite in cattedra per tenere delle lezioni presso alcuni Istituti Professionali, tra cui quello dei Padri Somaschi di Como e dei Padri Salesiani di Sesto San Giovanni (MI), incontrando tanti giovani studenti desiderosi di approfondire aspetti teorici e di cimentarsi in sessioni pratiche sui sistemi forniti dalla stessa azienda. Esercitandosi nell’esecuzione impiantistica, gli alunni hanno così potuto mettere in pratica le nozioni assimilate in aula sul riscaldamento/raffrescamento radiante a soffitto, sui sistemi di VMC e di deumidificazione, analizzate anche attraverso l’esempio di reali casi di studio.

N. 4 - SETTEMBRE 2023 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 61

Dove posso trovare l’Installatore Professionale?

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Via Matteotti, 66/68 - 13894 - Tel. 015 541653

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TO CALUSO Società Italo Francese S.r.l.

Via Marconi, 107 - 10014 - Tel. 011 9832384

TO CHIERI AQUATERM PST S.r.l. Strada Fontaneto, 40-42 - 10023 - Tel. 011 9422006

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GE CHIAVARI S.I.R.E.A. di REPETTO A. & C. S.r.l.

GE GENOVA FRATELLI VILLA S.r.l.

GE GENOVA D’AMORE & LUNARDI S.p.A.

GE GENOVA PATTONO S.r.l.

GE GENOVA - PEGLI FABBRICAZIONI IDRAULICHE S.p.A.

IM SANREMO BIESSE DI CORRADINI S.r.l.

SV ALBENGA IRIS IDROTERM S.r.l.

SV CISANO SUL NEVA ANDREETTO S.r.l.

LOMBARDIA

BG ALBINO EREDI PIANTONI S.r.l.

BG PRESEZZO SORELLE CHIESA di Mazzoleni S.p.A.

Via G. Bontà, 95 - 16043 - Tel. 0185 310231

Via Barabino, 15 R - 16129 - Tel. 010 592095

Passo Ponte Carrega, 48 R - 16141 - Tel. 010 8355474

Via Filippo Casoni, 46 R - 16143 - Tel. 010 511741

Via Multedo Di Pegli, 4 - 16155 - Tel. 010 61731

Via Armea, 148 - 18038 - Tel. 0184 514092

Regione Bagnoli, 40a/1 - 17031 - Tel. 0182 555898

Via Benessea, 15 - 17035 - Tel. 0182 2595014

Via Sotto Provinciale, 1/4 - 24021 - Tel. 035 773405

Via Sarma, 12 - 24030 - Tel. 035 617068

BG ROGNO FARDELLI ERNESTO & C. s.a.s. Via Rondinera, 49/A - 24060 - Tel. 035 977122

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Via Molino Vecchio, 165 - 25010 - Tel. 030 2501375

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Via Mandolossa, 59/63 - 25030 - 030-3732350

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Via Monfalcone, 15 - 20092 - Tel. 02 6184118

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Corso San Gottardo, 15 - 20136 - Tel. 02 58101357

Via Vincenzo Toffetti, 31 - 20139 - Tel. 02 573731

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Via Bachelet, 65 - 46047 - Tel. 0376 1897080

Via Adda, 50 - 20882 - Tel. 039 6021174

Via Po, 14 - 20811 - Tel. 0362 501197

Via Ciro Menotti, 1 - 21052 - Tel. 0331 338111

Via Bonicalza, 44 - 21012 - Tel. 347 2458092

Via Carlo Cattaneo, 16 - 21013 - Tel. 0331 795690

Viale Dell’artigianato Vic II N. 2 - 35036 - 049 795833

Via Roma, 152 - 31043 - Tel. 0422 809306

Via del Lavoro, 19 - 31050 - Tel. 0423 401991

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INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.4 - SETTEMBRE 2023 62

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BZ BOLZANO BAUTECHNIK S.r.l.

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Via Pordenone “a”, 13 - 30026 - Tel. 0421 281511

Via Del Commercio, 22 - 30038 - Tel. 041 990255

Viale A. Moro, 80 - 36061 - Tel. 0424 568334

Via del Progresso, 15 - 36025 - Tel. 0444 787864

Via Emilia Romagna, 12 - 36015 - Tel. 0445 575075

Via Emilia Romagna, 12 - 36015 - 0445 575075

Via Dell’ Artigianato, 58 - 37066 - Tel. 045 8293294

Via Ecce Homo, 12 - 37054 - Tel. 044-2510541

Via Alpe Adria, 6 - 33010 - Tel. 0432 1437290

Via E. Fermi, 22 - 39100 - Tel. 0471 926111

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Via Dei Lapidari, 17 - 40129 - Tel. 335 8089675

Via Caduti E Dispersi In Guerra, 3 - 40139 - Tel. 051 454261

Via Turrini, 1 - 40012 - Tel. 051 727329

Via Golfarelli, 64/66 - 47122 - Tel. 0543 802711

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MO CARPI NUOVA SIRT S.r.l. Via Liguria, 47 - 41012 - Tel. 059 645900

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