Industry Design 4.0 #4 novembre

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Industry Design #4 NOVEMBRE 2019

M A N U FA C T U R I N G | I N D U S T R I A L I T | A U T O M AT I O N | M E C H AT R O N I C S

4.0

magazine

COBOT E OPERATORI,

C’È SPAZIO PER TUTTI MULTILINGUAL TEXT

SPECIALE SPS IPC DRIVES NORIMBERGA TUTTE LE ANTICIPAZIONI

#QUANTO VALE IL MERCATO DEI

ROBOT IN ITALIA?




Editoriale

di Franco Canna

BARRA A DRITTA, DIREZIONE INNOVAZIONE Questo 2019 si avvia a conclusione con alcuni punti fermi che è bene ricordare. Primo, l’economia europea ha fortemente rallentato, a partire dalla locomotiva tedesca, e anche i conti di casa nostra ne stanno risentendo. In un momento in cui i tassi di interesse sono ai minimi storici e, per il nostro paese, lo spread è tornato a livelli accettabili, questo significa una cosa molto chiara: servono investimenti pubblici per migliorare le infrastrutture e il funzionamento del sistema-paese e servono incentivi agli investimenti privati per migliorare la competitività delle nostre imprese manifatturiere sui mercati internazionali. Lo Stato, in entrambi i casi, deve fare la sua parte. E siccome le finanze pubbliche non versano in condizioni tali da consentire politiche particolarmente espansive, occorre selezionare con la massima attenzione le

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aree di intervento e puntare sugli strumenti più efficaci possibili, evitando di disperdere le poche risorse su troppi incentivi. Il secondo punto è strettamente connesso al primo. Il Governo ha deciso di prorogare l’impianto generale degli incentivi per Industria 4.0, se pur con alcune incertezze sia sugli strumenti da utilizzare (tenere iper e super ammortamento o passare a un unico credito d’imposta) sia sull’orizzonte temporale, che tutti vorrebbero pluriennale. Al di là di come andranno le cose in Parlamento, è importante che alle imprese arrivi il messaggio chiaro che il piano va avanti e che lo farà ancora per almeno tre anni: una condizione indispensabile per garantire alle imprese quell’orizzonte temporale minimo per pianificare gli investimenti. Il terzo punto è l’avvio – se pur

tardivo e parziale – delle attività degli otto Competence Center. È vero che la maggior parte delle strutture è ancora “under construction”. Ma tra ottobre e novembre sono partiti i bandi che permetteranno di selezionare i progetti di sviluppo delle imprese da finanziare. L’auspicio è che partano presto anche le altre due attività dei Competence Center, cioè l’orientamento e la formazione, di cui il nostro sistema di PMI ha assolutamente bisogno. Quarto e ultimo punto è che l’anima “green” dell’Europa si è svegliata. Meglio tardi che mai: la Commissione sta stanziando importanti risorse sullo European Green Deal e anche l’Italia è chiamata a fare la sua parte. Non bisogna dimenticare che un’industria 4.0, che sfrutta i dati per migliorare i propri processi produttivi, è di per sé più efficiente perché riduce i consumi di risorse e gli scarti, massimizzando l’utilizzo dei macchinari. Ma attenzione a non


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Setting the course towards innovation

farci male da soli: le transizioni richiedono tempo e interventi a gamba tesa sul mondo manifatturiero, come la plastic tax, rischiano di fare più male che bene. Fatte queste solide premesse, è giusto che le aziende manifatturiere italiane si assumano la loro parte di responsabilità, che consiste nel tenere la barra a dritta puntando nella direzione dell’innovazione. Ben vengano gli strumenti di supporto da parte delle istituzioni, ma è importante che ci sia consapevolezza che l’investimento in tecnologie abilitanti si ripaga comunque perché porta con sé quell’efficienza e quella flessibilità che sono i requisiti primari per aumentare (o quanto meno non perdere) competitività sui mercati. Ma perché questo avvenga, le imprese devono avere il coraggio di cambiare. Servono una proprietà (e un management) che abbia il coraggio di aprirsi al nuovo, con una visione di lungo periodo, e che sappia fare innovazione – sia essa di prodotto, di processo, organizzativa o sui modelli di business – partendo dalle proprie esigenze, da un’analisi delle proprie debolezze e lavorando con la tattica dei piccoli passi per toccare con mano i risultati che possono essere ottenuti.

As 2019 draws to a close, we should reflect on certain issues. Firstly, the European economy has slowed down greatly – and its effects are starting to be felt in Germany, Europe’s “engine”, as well as in Italy. Interest rates have hit a record low and the bid-ask spread has returned to acceptable levels for our country. Consequently, this is clearly the cue for greater public investment to improve Italy’s infrastructures and whole economic system. Furthermore, private investment incentives are needed to boost our manufacturers’ competitiveness on the international markets. The government has to do its part on both fronts. However, since the current state of Italian public finances does not allow for particularly expansive policies, the areas of action need to be chosen carefully. They need to focus on the most effective instruments to avoid scattering scarce resources over a broad range of incentives. The second aspect is closely related to the first. The Italian government has decided to extend its overall incentive scheme for Industry 4.0. It is doing so despite some uncertainty both about which instruments to employ (either sticking with hyper and super depreciation or switching to single tax credit) and the time frame, which everyone believes should cover several years. No matter what parliament decides, it is vital that companies are aware that the plan is continuing and will last for at least another three years. This is a sine qua non condition aimed at providing businesses with a guaranteed minimum time frame to plan investments. The third point concerns the – somewhat late and only partial – start of activities by the eight competence centers. Although the majority of structures are still under construction, tendering began between October and November. This process will allow the business development projects looking for funding to be selected. We

hope that the remaining two competence center activities (orientation and training), which are urgently needed by our SME system, will soon start, too.The fourth and final point is that Europe’s green spirit has awoken. Better late than never: the European Commission is allotting a considerable amount of resources for the European Green Deal, and Italy is called on to do its share. Let us not forget that, by exploiting data to improve production processes, Industry 4.0 will raise efficiency per se because it reduces resource consumption and waste, while maximizing plant utilization. Nevertheless, we should be careful not to harm ourselves: transitions require time, and drastic measures imposed on the manufacturing world, such as the recently proposed plastic tax, risk doing more harm than good. Given these premises, Italian manufacturing companies should take on their fair share of responsibility and that means staying on course towards innovation. While support from the state is surely welcome, it is important that companies are aware that investments in enabling technologies always pay off. This is because they create the efficiency and the flexibility that are the key to increasing (or at least not losing) their competitiveness on the markets. For this to happen, enterprises must have the courage to change. We need owners – and managers – who dare to be open to groundbreaking ideas, who have a long-term vision, and who are able to innovate – either in terms of products, processes, organization, or business models. Starting from their own needs and from an analysis of their own weak points, they should work towards this goal, employing a step-by-step strategy, until their efforts start to bear fruit.


Contenuti

NOVE M B R E 2019/ N U M E RO #4

Industry 4.0 Design #4 NOVEMBRE 2019

M A N U FA C T U R I N G | I N D U S T R I A L I T | A U T O M AT I O N | M E C H AT R O N I C S

magazine

COBOT E OPERATORI,

C’È SPAZIO PER TUTTI MULTILINGUAL TEXT

SPECIALE SPS IPC DRIVES NORIMBERGA TUTTE LE ANTICIPAZIONI

MULTILINGUAL TEXT

EDITORIALE (segno ing) 4 Barra a dritta, direzione innovazione Setting the course towards innovation Franco Canna MULTILINGUAL TEXT

#QUANTO VALE IL MERCATO DEI

ROBOT IN ITALIA?

PUNTO E VIRGOLA 8 Software industriale: una nuova era per la fabbrica digitale efficiente Industrial software: a new era for the efficient digital factory Carlo Marchisio IL MERCATO DEL CLOUD 12 Il cloud in Italia vale 2,77 milioni di euro: lo dice il Politecnico di Milano Nicoletta Pisanu EVENTI 16 Forum Telecontrollo Redazione

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COBOT 24 Liftkit e slidekit: i nuovi moduli per il movimento lineare Nicoletta Pisanu 26 Sbavatura collaborativa con UR16e Redazione 28 Cobot e operatori, c’è spazio per tutti Stefano Vinto PRODUCT NEWS a cura della redazione 36 E-skin soft ed e-skin flat di igus 38 Sinumerik one, il cnc di siemens che sposa 40 Ecco Field, la piattaforma per l’analisi dei dati della produzione ideata da fanuc

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ROBOT 22 Robot: un mercato da 16,4 miliardi di dollari secondo il world robotics report Nicoletta Pisanu

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Industry4.0 Design magazine

DIRETTORE RESPONSABILE

Marco Zani

PUBLISHER

Marco Tenaglia DIRETTORE TECNICO

Franco Canna REDAZIONE

Cristina Gualdoni (coordinamento) - cristina.gualdoni@quine.it Eleonora Panzeri - redazione.b2b@quine.it

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HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

Franco Canna, Nicoletta Pisanu, Carlo Marchisio, Renzo Zonin RESPONSABILE PRODUZIONE

Walter Castilglione

REALIZZAZIONE GRAFICA

Fabio Castiglioni

DIREZIONE PUBBLICITÀ

Stefano Busconi - dircom@quine.it UFFICIO TRAFFICO

Donatella Tardini (Responsabile) - d.tardini@lswr.it Stefania Bruno - s.bruno@lswr.it

Direzione, Redazione Quine S.r.l. - Via Spadolini 7, 20141 Milano Tel.: +39 02 864105 Fax: +39 02 72016740

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30a SPS IPC DRIVES a cura della redazione 42 Ancora una volta sulla strada del successo Still on the road to success: The 30th SPS 48 Analog Device presenta le soluzioni per la connettività industriale Analog Devices launches portfolio of industrial connectivity solutions 50 Power I il Motion Controller nato per le nuove “Smart machines” Power I: the Motion Controller born for the new Smart machines 52 Il futuro della applicazioni lineari The future of linear applications

54 A ciascun motore la sua flangia A flange for every motor 56 Una soluzioni unica per molteplici esigenze One solution for multiple needs 56 Una soluzioni unica per molteplici esigenze One solution for multiple needs 58 Camozzi ATE Automatic Test Equipmen 60 WEG presenta il nuovo gateway per la manutenzione predittiva dei motori su scala industriale WEG presents new gateway for industrial-scale condition monitoring and expands its automation portfolio

ABBONAMENTI Tel. +39 0249756990 - Fax+39 02 70057190 abbonamenti@lswr.it Costo copia singola: euro 1,30 (presso l’Editore, fiere, manifestazioni) L’IVA è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni. Prezzo abbonamento annuo (3 fascicoli) in Italia euro 25,00. I numeri arretrati (seconda disponibilità) possono essere richiesti direttamente all’Editore, al doppio del prezzo di copertina. Non si effettuano spedizioni in contrassegno. L’Editore si riserva la facoltà di modificare il prezzo nel corso della pubblicazione, se costretto da mutate condizioni di mercato. L’IVA sugli abbonamenti, nonché sulla vendita dei fascicoli separati, è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni. STAMPA AGPrinting © 2018 QUINE S.r.l. via Spadolini, 7 - 20141 Milano Iscrizione al R.O.C. n. 12191 del 29/10/2005 Tutti gli articoli pubblicati su Industry 4.0 Design magazine sono redatti sotto la responsabilità degli Autori. La pubblicazione o la ristampa degli articoli deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.Lgs. 196/03. I dati potrebbero essere comunicati a soggetti con i quali Quine S.r.l. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.Lgs. 196/03. RESPONSABILE DATI PERSONALI QUINE S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel. +39 0249756990 - Fax+39 02 70057190 Per i diritti di cui all’articolo 7 del Decreto Legislativo n. 196/03, è possibile consultare, modificare o cancellare i dati personali ed esercitare tutti i diritti riconosciuti inviando una lettera raccomandata a: QUINE S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano

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Punto e virgola di Carlo Marchisio,

Consultant Automation Industry-Supply Chain

https://twitter.com/ Industry4 0_

SOFTWARE INDUSTRIALE: UNA NUOVA ERA PER LA FABBRICA DIGITALE EFFICIENTE Con questo articolo concludiamo il progetto editoriale: la storia della mia esperienza di 40 anni d’automazione. Il software industriale occupa da alcuni anni un ruolo strategico, ponendosi in primo piaano nei processi di automazione delle macchine e degli impianti produttivi. Sicuramente la nuova era dell’Industria 4.0 ha aperto opportunità di sviluppo in questo settore tecnologico con grandi implementazioni. Numerosi sono i comparti produttivi dove il software può essere strategico: importanti campi applicativi

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sono ad esempio relativi all’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse mediante calcolo OEE di efficienza linea e all’integrazione con i sistemi gestionali. Per questo argomento ho vissuto personalmente un progetto importante. Per valutare l’efficienza delle linee di confezionamento dei vari reparti dello stabilimento di Collecchio, Parmalat ha avviato

alcuni anni fa un progetto innovativo. L’obiettivo era quello di raccogliere l’efficienza di tutte le macchine presenti, circa 150 che costituiscono 29 linee, nel reparto confezionamento. Diciannove linee sono quelle in poliaccoppiato per il confezionamento di latte UHT, suoi derivati (crema e besciamella) e di succhi di frutta, tre linee sono di imbottigliamento per latte UHT e succhi di frutta e sette linee sono di confezionamento in vasetto per yogurt e budino. L’applicazione è relativa alla parte finale del processo partendo dagli impianti di trattamento termico che alimentano le linee di confezionamento alle quali seguono le tappatrici per poliaccoppiato e bottiglie, etichettatrici per bottiglie, le fardellatrici/cartonatici e, infine, i paletizzatori. Prima il processo di controllo era sostanzialmente basato sulla rilevazione e comunicazione cartacea che poi veniva inserita in un sistema informativo di calcolo delle grandezze richieste. L’ obiettivo è stato quello di avere informazioni sempre più precise, indicazioni immediate (il sistema lavora in tempo reale) con una informazione veloce e continua. Si è anche realizzato in parallelo ai sistemi di calcolo automatico relativi alle macchine principali, ossia le riempitrici, un sistema sicuro e condiviso con i fornitori delle macchine di confezionamento in modo


che i risultati possano valutare l’efficienza effettiva e costituiscano parametri di contratto del servizio offerto, normalmente, con il sistema del comodato d’uso. Ho poi seguito il progetto Sala Mescole Innovative CCM (Continuous Compound Mixing) di Pirelli Pneumatici. Per gestire l’enorme massa di dati che sono derivati da queste nuove tecnologie e ottenere informazioni

utili, si è attivata l’integrazione globale dei sistemi informativi di fabbrica e aziendali: soluzioni sempre più complete per la gestione del processo produttivo indicate come soluzioni MES (Manufacturing Execution System). L’azienda ha implementato, sviluppato e continuamente migliorato la loro applicazione nel campo dell’acquisizione ed elaborazione dei dati

di produzione, manutenzione ed efficienza. E’stato realizzato un ‘cruscotto aziendale’ dotato di indicatori precisi dedicati ai parametri primari come efficienza, qualità e sviluppo di nuovi prodotti e processi in grado di soddisfare le particolarità di un sistema complesso dove attività di ricerca e sviluppo si combinano con le attività di produzione. Ho citato due progetti importanti (gestiti ed implementati da un System Integrator) ma in ambito software industriale ho potuto partecipare e collaborare a molte altre realizzazioni. Il cammino verso la fabbrica digitale e tutta la catena del valore industriale ha necessità del software, non solo per l’area di produzione, ma anche per migliorare la connessione tra i sistemi, le linee di business e i vari dipartimenti aziendali. 


Punto e virgola di Carlo Marchisio,

Consultant Automation Industry-Supply Chain

https://twitter.com/ Industry4 0_

ENGLISH TEXT

INDUSTRIAL SOFTWARE: A NEW ERA FOR THE EFFICIENT DIGITAL FACTORY We end this edition with my account of 40 years of automation technology. In recent times, industrial software has come to play a primary strategic role in machine and production automation processes. The new era of Industry 4.0 has undoubtedly created new development opportunities involving largescale applications in this technological sector. Numerous production areas are in a position to implement industrial software as a strategic tool. Important application fields are, for example, those aimed at optimizing the utilization of resources by calculating the line OEE and those related to management systems integration. I have personally followed relevant projects in this respect. Some years ago, Parmalat launched an innovative project to evaluate the efficiency of its packaging lines in the various divisions at its Collecchio factory. The aim was to investigate the efficiency levels of all existing machines in the packaging division – approximately 150, totaling 29 lines. 19 lines provide the foil-lined packaging for UHT milk,

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milk derivatives (cream and bĂŠchamel) and fruit juices; three lines lead to UHT milk and juice bottling, and seven lines to packaging for yoghurt and dessert jars. The application concerns the final part of the process: starting from the thermal treatment plants that supply the packaging lines, followed by the capping machines for bottles and foil-lined packages, the bottle labeling machines, the bundling/cartoning machines, and, finally, the palletizers. Initially, the control process basically used paper recording and communication. This was then read into the information system, which calculated the required quantities. The objective was to gain the most precise information and live data (the system works in real time) with a fast and continuous flow of information. Parallel to the automatic calculation systems for the main machines, i.e. the fillers, a secure system, shared with the packaging machine providers, was also employed with the aim of acquiring


data on the real efficiency level. The results are used as service contract parameters – the service being usually offered on a loan for use basis. Next, I followed the Continuous Compound Mixing project run by Pirelli Tires. In order to manage the enormous quantity of data generated by these new technologies, and gather useful information, the factory and company information systems were integrated globally using increasingly complete solutions for managing production processes called MES (Manufacturing Execution System). The company implemented, developed, and continuously improved their application for acquiring and processing production, maintenance, and efficiency data. An operating dashboard was created, and equipped with all precise indicators for primary parameters such as efficiency, quality, and development of new products and processes. It is capable of covering all specific requirements in such a complex system – a system that combines research and development with production activities. I have mentioned only two major projects (which were managed and implemented by a system integrator), but I have had the chance to observe and collaborate in many other implementations of industrial software. The path towards the digital factory and the whole value-added chain in industry calls for software, not only in production, but also to improve networking among systems, business lines, and the various business units.


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l mercato del Cloud di Nicoletta Pisanu

IL CLOUD IN ITALIA VALE 2,77 MILIARDI DI EURO: LO DICE IL POLITECNICO DI MILANO

In Italia il mercato del Cloud vale 2,77 miliardi di euro: è diventato il modello preferibile nello sviluppo di progetti digitali nel 42% delle grandi imprese e addirittura l’unica scelta possibile nel 11% dei casi. Un cambiamento di paradigma che si conferma nelle più ampie strategie per l’evoluzione del sistema informativo aziendale che vedono già nel 54% delle organizzazioni una situazione ibrida e nel 21% un approccio ormai totalmente Cloud.

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È quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Osservatorio Cloud Transformation, giunto alla nona edizione e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. L’edizione 2019 è realizzata con il supporto di Alcatel Lucent Enterprise, Aruba, Cast Italia, Colt, Econocom, IBM, Irideos, Nutanix, Storm Reply, Syneto, TIM, VMware, Vodafone, Wiit, Wuerth Phoenix; Dell Technologies, Eteria, Infor, Informatica, Lobra, MiaPlatform, Micro Focus; Consulthink, Nfon.

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Il contesto

La ricerca, presentata a Milano presso il Campus Bovisa in occasione del convegno Cloud Transformation: gli ingredienti mancanti, ha analizzato nel dettaglio l’evoluzione dell’offerta e i modelli di adozione di tale soluzione nelle aziende di grandi, medie e piccole dimensioni coinvolgendo in una serie di incontri diretti una community di oltre 500 manager ed esperti sul tema. “Oggi numerose evidenze confermano il ruolo del Cloud come piattaforma abilitante per la trasformazione digitale, ma sono ancora troppo poche le realtà che hanno iniziato a promuovere la Cloud Transformation attribuendole rilevanza anche dal punto di vista organizzativo: solo il 24% delle aziende infatti ha introdotto al proprio interno un centro di eccellenza dedicato al Cloud, con un ulteriore 17% intenzionate a farlo nel breve”, dichiara Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Cloud Transformation, sottolineando che: “L’82% delle imprese ha ormai compreso che il Cloud abilita una maggiore agilità dell’IT aziendale, tuttavia l’utilizzo di metodologie specifiche è ancora molto limitato. Il 58% delle organizzazioni inoltre dichiara difficoltà di diverso tipo, che vanno dalla capacità di comprendere i nuovi profili professionali necessari, a quella di reperirli sul mercato e formarli. Se dunque, da un punto di vista tecnologico, la Cloud Transformation è ormai avviata, con percentuali di adozione che raggiungono l’84% dei casi, le modalità con cui accompagnare le persone in un percorso che permetta di raggiungere gli obiettivi desiderati, sbloccando opportunità e benefici nel lungo periodo, è ancora da progettare”. Secondo Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation: “La ricerca di quest’anno ha dimostrato come, nelle grandi imprese, il Cloud sia sempre più una scelta strategica, non solo per i nuovi progetti digitali, ma anche per l’evoluzione dell’intero sistema informativo aziendale. Più della metà delle aziende coinvolte nella ricerca sta oggi costruendo, sulla base di percorsi pluriennali, configurazioni ibride in grado di gestire in modo graduale il percorso di transizione e contemporaneamente avvalersi dei benefici in termini di innovazione e agilità dei servizi offerti dal Cloud. Si registra, invece, ancora una volta, un ritardo da parte delle PMI che sembrano non essere totalmente consapevoli delle potenzialità ed irreversibilità della trasformazione in atto”.

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l mercato del Cloud L’analisi della spesa in Cloud

Nel 2019 il mercato Cloud italiano vale 2,77 miliardi di euro, in crescita del 18% rispetto al valore di consuntivo del 2018, pari a 2,34 miliardi. Il Public & Hybrid Cloud, ovvero l’insieme dei servizi forniti da provider esterni e l’interconnessione tra Cloud pubblici e privati, raggiunge 1,56 miliardi di Euro (+25%). Si tratta di un’accelerazione superiore alla media internazionale, che si attesta al 21%, per un valore del mercato che ha raggiunto i 153 miliardi di dollari a livello globale. Il Virtual & Hosted Private Cloud, ovvero i servizi infrastrutturali residenti presso fornitori esterni, cresce con una buona dinamica (11%) per un totale di 661 milioni di euro. Datacenter Automation e Convergenza, ovvero la modernizzazione delle infrastrutture on-premises, raggiungono 550 milioni di Euro (+10%). In termini di spesa assoluta i primi tre settori merceologici per rilevanza si confermano il manifatturiero (25% del mercato Public & Hybrid Cloud), il settore bancario (20%), telco e media (15%). Seguono servizi (10%), utility (9%), PA e sanità (8%), retail, GDO (8%) e assicurazioni (5%). L’adozione del Cloud per tipo di modello La spesa in Platform as a Service (PaaS), cresce del 38% e aumenta la propria quota relativa nel mix (confrontata con la quota di infrastrutture e software) arrivando a pesare il 16% del volume di spesa complessivo. Guidano queste dinamiche di crescita le funzionalità di abilitazione all’Artificial Intelligence e ai Big Data Analytics, i tool di gestione della sicurezza, le architetture di serverless computing, gli ambienti per la gestione del ciclo di sviluppo software e per l’integrazione. Anche lo Infrastructure as a Service (IaaS) cresce del 24%, con una particolare accelerazione dei servizi di gestione dei container. Segue poi il Software as a Service (SaaS), con un +22%, guidato dai software di artificial Intelligence e dalla posta elettronica certificata (PEC) che risente dell’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica. Analizzando inoltre i dati di mercato in modo trasversale queste componenti è possibile identificare due trend evolutivi particolarmente interessanti: l’intelligence del dato, in crescita del 33%, arriva a rappresentare il 18% del mercato Public & Hybrid Cloud totale. In questa vista è compresa la componente di servizi infrastrutturali, come ambienti di test, sviluppo e produzione e storage dedicati alla manipolazione del dato, i servizi applicativi e le piattaforme di analytics e Artificial Intelligence; la spesa in edge computing & orchestration, che include invece i servizi e gli strumenti di interconnessione e gestione dei sistemi distribuiti, si stima valga per l’anno in corso 35 milioni di euro, con una dinamica di crescita del 40%.

Centri di eccellenza e nuove competenze

Le direzioni IT aziendali stanno vivendo un momento di profondo cambiamento: il Cloud rende più accessibile la trasformazione digitale ma trasforma radicalmente il ruolo,

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i processi e le competenze di chi si occupa di tecnologia. Ad oggi, il 66% delle aziende che utilizzano servizi Public Cloud percepisce un gap di competenze da colmare nella loro gestione e per rendersi pronte a governare in modo efficace la Cloud Transformation agisce con due strategie sinergiche: da un lato si affida a consulenti esterni per reperire competenze specifiche (nel 65% dei casi), dall’altro potenzia il know how interno, formando il personale IT (56%) e assumendo nuove figure professionali dedicate (19%). Queste competenze si stanno consolidando nelle aziende, ormai consapevoli della rilevanza strategica del Cloud per l’IT, con percorsi che portano, in un numero crescente di casi, alla creazione di veri e propri centri di eccellenza Cloud con l’obiettivo di guidare questo percorso di trasformazione. Oggi il 24% delle aziende possiede un team dedicato alla gestione della nuvola, dato in crescita rispetto al 10% del 2018. Tra le imprese che non possiedono un centro di eccellenza, il 22% ha inserito comunque degli specialisti dedicati all’interno della Direzione IT e un ulteriore 17% ha intenzione di creare un team specifico in futuro. Solo nel 21% dei casi il team Cloud, però, risponde direttamente al CIO e nel 31% è eterogeneo in termini di composizione, coinvolgendo quindi figure appartenenti a funzioni diverse da quella IT. Dunque, se da un lato le aziende stanno seguendo un percorso di arricchimento delle proprie competenze Cloud, confermandone l’importanza strategica, dall’altro quest’ultimo dato può far presagire la necessità


di un maggiore commitment da parte del top management e dell’organizzazione nella Cloud Transformation affinché questa possa essere davvero pervasiva. In ogni caso, il 58% delle aziende percepisce una difficoltà a reperire le competenze Cloud necessarie sul mercato, imputando la colpa principalmente agli attori del mercato ICT, ritenuti nel 58% dei casi non sufficientemente competenti sul tema. Inoltre, il 37% trova complesso reperire sul mercato del lavoro figure professionali con competenze specifiche per la gestione della nuvola, come il Cloud Architect o il Cloud Specialist, mentre un altro 26%, pur volendo formare in proposito il proprio personale IT, non riesce a trovare programmi di formazione adeguati alle esigenze.

Il Cloud nelle PMI

Se il percorso verso il Cloud delle grandi imprese acquisisce sempre maggiore rilevanza strategica, non si può dire lo stesso delle piccole e medie imprese, seppur queste rappresentino la gran parte del tessuto imprenditoriale italiano. L’utilizzo del Cloud nelle PMI rimane infatti sostanzialmente stabile e si attesta attorno al 30%. Ancora troppo poco se pensiamo alle opportunità che questo modello di fruizione della tecnologia offre per la digitalizzazione, l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Tuttavia, un segnale positivo proviene proprio da quelle PMI che hanno già adottato almeno un servizio Cloud e che rappresentano quindi i pionieri in questo comparto

di aziende. Infatti, nel 38% di quest’ultime la strategia per i nuovi progetti tecnologici è di tipo Cloud First, che guarda alla nuvola come scelta preferenziale, e nell’11% addirittura Cloud Only, in cui la nuvola rappresenta una scelta obbligata. Numeri in linea con quelli delle grandi imprese, che adottano queste strategie rispettivamente nel 31% e nell’11% dei casi. Dunque anche nel contesto delle PMI, quelle aziende che hanno realizzato il primo passo verso il Cloud, percependone effettivamente i vantaggi, lo rendono parte integrante delle proprie strategie digitali. Infatti, i dati evidenziano come i benefici percepiti siano molteplici: la migliore gestione della sicurezza dei sistemi (nel 57% dei casi), la semplicità di accesso a tecnologie innovative (49%), la riduzione degli oneri operativi in carico al personale (47%), che quindi potrà essere rifocalizzato su attività a maggior valore aggiunto, il risparmio economico (46%) e la riduzione del time-to-market delle iniziative digitali (45%). Come nel caso delle grandi imprese, anche le PMI che utilizzano il Cloud hanno raggiunto la consapevolezza che il beneficio non sia riducibile a sole misure di costo ma anzi debba essere valutato con una prospettiva più ampia, che va dalla migliore qualità dei processi alle opportunità di innovazione. Per tradurre questa consapevolezza in una reale accelerazione nell’utilizzo del Cloud serve però lavorare sulle competenze. Ad oggi, il 44% delle PMI delega la competenza Cloud interamente a consulenti e fornitori e, nel caso in cui ci siano persone che si occupano di IT in azienda, nel 41% dei casi si occupano anche di altro. Questo genera uno sbilanciamento di potere verso il fornitore e una mancanza di precise responsabilità interne che non permettono alle PMI di cavalcare la Cloud Transformation, strutturando consapevolmente il proprio percorso. “Da un punto di vista tecnologico il mercato Cloud appare sempre più maturo, pronto ad immaginare scenari innovativi abilitati dalla nuvola, a rendere i propri sistemi Hybrid e Multi Cloud e a sfruttarli per rispondere agli obiettivi di business. Tuttavia, pur rappresentando l’ingrediente base da cui partire, la tecnologia non è sufficiente perché il Cloud diventi una leva per la trasformazione aziendale – dichiara Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation -. Sono le persone chiamate a completare la ricetta perfetta, mescolando la moltitudine di ulteriori ingredienti in gioco: promuovendo una visione strategica che sfrutti le opportunità del Cloud nel lungo periodo, strutturando l’organizzazione affinché sia pronta a recepire questa trasformazione e agile nel rispondere ai cambiamenti, e acquisendo il portafoglio di competenze necessarie, sia potenziando le skill interne sia lavorando in partnership con il fornitore. Questi gli ingredienti mancanti per la Cloud Transformation, gli elementi su cui lavorare per renderla reale e di successo. Le aziende ne sono ormai consapevoli ma ognuna avrà la propria ricetta, in gran parte ancora da scrivere”. 

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Eventi

di redazione

Si è svolta mercoledì 23 ottobre la sedicesima edizione di Forum Telecontrollo, l’appuntamento biennale promosso dal Gruppo Telecontrollo Supervisione e Automazione delle Reti di ANIE Automazione, Associazione di Federazione ANIE, e organizzato da Messe Frankfurt Italia.

Il fu Il futuro passa per la trasformazione

digitale

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uturo 4/2019 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Eventi

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La mostra convegno ha richiamato a Fortezza Da Basso, Firenze, 418 partecipanti che hanno preso parte alla giornata di lavori strutturata in una plenaria di apertura e quattro sessioni tecniche, caratterizzate da un comune denominatore, la trasformazione digitale, passaggio obbligato anche per il mondo della pubblica utilità. Antonio De Bellis, Presidente Gruppo Telecontrollo di ANIE Automazione “Il Telecontrollo è in continua evoluzione e travalica la comune idea di essere solo una commodity. Nel Telecontrollo, la convergenza OT e IT ha trovato terreno fertile per supportare le rivoluzioni in corso e aprire nuove opportunità per tutti. Il Telecontrollo si declina con: Monitoraggio, Controllo, Ottimizzazione e sempre più con Autonomia. Ovvero con la capacità di automatizzare elaborazioni e processi al fine di ottimizzare e controllare. Il comparto Telecontrollo è parte di un ecosistema, le cui competenze ed esperienze abilitano la possibilità di cogliere i benefici e le opportunità connessi all’adozione delle tecnologie alla base di Industria 4.0, continuando quel percorso di continua innovazione e crescita. Con l’edizione di Firenze, il Forum Telecontrollo non solo si riconferma evento di riferimento del comparto, ma assicura anche un prezioso contributo per l’evoluzione dell’ecosistema Telecontrollo e quanto a questo sotteso.” Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia: “in partnership con il Gruppo Telecontrollo Supervisione e Automazione delle Reti di ANIE Automazione lavoriamo da diverse edizioni a questo importante appuntamento di confronto tra imprese, utility e stakeholder all’insegna dell’innovazione. Abbiamo riscontrato ancora una volta grande interesse per le tematiche trattate a Firenze, una delle città italiane che maggiormente hanno accolto la sfida della trasformazione digitale”. A rappresentare il territorio nei saluti di benvenuto, Silvia 18

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Ramondetta, Responsabile Area Economica Confindustria Toscana e Coordinatore Digital Innovation Hub Toscana: “Il 2019 è un anno difficile per l’economia e le imprese. La ricetta per il rilancio passa attraverso le tecnologie digitali, che sono driver fondamentali di sviluppo e la chiave per aumentare la competitività del Paese e del nostro territorio. Già dal 2017, Confindustria Toscana ha inserito la diffusione della cultura digitale tra gli obiettivi prioritari della propria strategia, creando un Digital Innovation Hub che opera in tutta la regione e supporta costantemente le imprese nel percorso di crescita verso l’innovazione. La trasformazione digitale resta però una sfida complessa, che richiede grande impegno


alle aziende, ma anche un contesto stabile di strategie pubbliche, norme e incentivi, la cui certezza è imprescindibile per la pianificazione degli investimenti.” Hanno inoltre preso parte alla plenaria di apertura Leonardo Bassilichi, Presidente CCIAA Firenze e Andrea Guerrini, Componente del Collegio di Arera.

Sessioni tecniche, la parola ai moderatori

Sotto la guida dei rappresentanti del Comitato Scientifico, docenti presso alcuni dei più importanti atenei italiani, le sessioni tecniche hanno affrontato quattro principali tematiche: il telecontrollo per la gestione dei processi e per l’efficienza delle risorse, per le reti e per l’industria, per le città, per il sistema idrico nell’era della digitalizzazione. Furio Cascetta, Università degli Studi della Campania L. Vanvitelli - Direttore del Dipartimento di Ingegneria “Quest’anno il Forum del Telecontrollo 2019 di ANIE è stato articolato ampliando i tradizionali confini applicativi, originariamente assegnati al mondo dei servizi a rete di pubblica utilità (in sintesi il mondo Utility). Nelle ultime edizioni si è cercato di estendere il campo di applicazioni delle moderne tecnologie di telecontrollo verso altri settori “affini”, come il mondo dei trasporti e della mobilità, quello delle città intelligenti, fino (nell’edizione 2019) ai concetti di efficientamento e di controllo dei processi industriali. In particolare, la sezione per la quale ho svolto il ruolo di moderatore nell’edizione del Forum 2019 è stata proprio quella rivolta alla gestione dei processi e all’efficienza delle risorse. Si


Eventi sorta di gemello digitale dell’edificio, fino ad arrivare al monitoraggio delle reti di pubblica utilità passando per l’innovativo concetto di City 4.0 . Negli interventi trattati la connettività e la gestione del dato hanno un ruolo centrale e sono di fatto abilitatori di nuovi modi di fruire il telecontrollo, sempre più integrato tra edificio, città e reti. ll cuore del telecontrollo delle città risiede nell’infrastruttura digitale e nelle sue componenti. Di fatto una piccola rivoluzione che parte dall’esperienza del passato.”

sono avute interessanti memorie con testimonianze nel settore idrico, della depurazione, dei consorzi di bonifica, nel campo della quantificazione e gestione degli indici di qualità tecnica di ARERA e, inoltre, come applicazione delle tecnologie per la sicurezza informatica. Il pubblico in sala si è mostrato interessato, partecipando attivamente con domande alla discussione. La sessione si è conclusa con un buon successo, sia in termini numerici di partecipanti, sia in termini di ricchezza degli argomenti trattati nelle presentazioni”. Mario Rapaccini, Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Ingegneria Industriale: “La sessione sul Telecontrollo nelle Reti e nell’Industria ha visto la presentazione di sei contributi. Due lavori erano focalizzati a indagare le trasformazioni in atto nelle reti di energia elettrica, dove la digitalizzazione sta creando opportunità per lo sviluppo di nuovi servizi. Sono stati presentati esempi per l’ottimizzazione e il bilanciamento dinamico della rete. Una presentazione ha riguardato il progetto di ammodernamento del sistema di controllo di una centrale idroelettrica, con soluzioni che consentono di salvaguardare i sistemi di automazione, ponendo le basi per far evolvere il sistema. Un altro lavoro ha riguardato lo sviluppo di interfacce HMI ad altre prestazioni, per rendere più efficace il processo decisionale e le attività di controllo. Infine, due presentazioni hanno fornito il dettaglio delle evoluzioni delle architetture di telecontrollo nelle reti gas, fornendo un quadro d’applicazioni della tecnologie I4.0 nelle reti di distribuzione del gas.” Giambattista Gruosso, Politecnico di Milano - Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria: “Il telecontrollo delle città è sempre più coinvolto dal processo di trasformazione digitale sia dal punto di vista delle tecnologie che dei modelli di business. Si parte dalle tematiche del Building Management system, una 20

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Stefano Panzieri, Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Ingegneria, Sezione Informatica e Automazione: “La sessione dedicata al sistema idrico nell’era della digitalizzazione ha mostrato come le tecnologie per l’IoT siano ormai mature per dare vita a un telecontrollo di nuova generazione che comprenda al suo interno la possibilità di raccogliere dal campo molti più dati e in maniera sempre più distribuita. Queste tecnologie abiliteranno sia la capacità di creare nuovo valore a partire dalle informazioni raccolte, sia la possibilità di fare una migliore manutenzione predittiva. Entrambe le cose si rivelano obbligatorie per giustificare il tipo di investimento che dovrà essere fatto su molti sistemi infrastrutturali e l’acqua ne è certamente un chiaro esempio. Per concludere, una particolare attenzione è stata data ai problemi di sicurezza cyber, non più relegabili in una posizione secondaria. Le aziende dovranno attrezzarsi per rispondere a questa nuova esigenza di sicurezza in tempi, a mio avviso, brevissimi.” Hanno partecipato al confronto le aziende partner: ABB, A.T.I., Beckhoff Automation, Calvi Sistemi, CopaData, ID&A, Intesis, Lacroix Sofrel, Nexus, Panasonic Industry Italia, Progea, Prometeo, Racom - Advantec, Rockwell Automation, Schneider Electric, s.d.i. automazione industriale, ServiTecno, Siemens, Wago Elettronica, WIT Italia, Wonderware Italia.

ANIE Automazione Award

È stato assegnato a Beckhoff Automation il premio ANIE Automazione Award per la miglior memoria. Il contributo dal titolo “Centro Commerciale Porta di Roma: caso concreto di City 4.0” è stato selezionato dal Comitato Scientifico del Forum perché, grazie alla tecnologia utilizzata, sono stati raggiunti importanti risultati in termini di efficienza dell’edificio. Una menzione speciale è stata conferita alla presentazione di A.T.I. e GAIA “IoT e cloud: tecnologie per il revamping del sistema di controllo di Gaia Spa” per il ruolo innovativo assunto dal telecontrollo. Gli atti dell’evento saranno disponibili al sito: forumtelecontrollo.it


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Robot

di Nicoletta Pisanu

Il mercato dei robot ha raggiunto il valore di 16,5 miliardi di dollari nel 2018: lo rivela il nuovo World Robotics report dell’IFR. Il documento analizza l’andamento del mercato dei robot industriali in tutto il mondo.

ROBOT: UN MERCATO DA 16,4 MILIARDI DI DOLLARI SECONDO IL WORLD ROBOTICS REPORT La top five dei mercati per il World Robotics report

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Nel 2018 sono state consegnate 422mila unità in tutto il mondo, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Si prevede una crescita media annua del 12% dal 2020 al 2022. Il report rivela che in Europa i robot installati sono aumentati del 14%.

Asia, Europa e Americhe – panoramica

L’Asia è il più grande mercato mondiale dei robot industriali. Nel 2018, le installazioni in Cina e nella Repubblica di Corea sono diminuite, mentre in Giappone sono aumentate considerevolmente. In totale, l’Asia è cresciuta dell’1%. Le installazioni di robot nel secondo mercato più grande, l’Europa, sono aumentate del 14% e hanno raggiunto un nuovo picco per il sesto anno consecutivo. Nelle Americhe, il tasso di crescita ha raggiunto il 20% in più rispetto all’anno precedente, il che segna un nuovo livello record anche per il sesto anno consecutivo.

Cinque importanti mercati dei robot industriali hanno rappresentato il 74% delle installazioni globali nel 2018: Cina, Giappone, Repubblica di Corea, Stati Uniti e Germania. La Cina rimane il più grande mercato mondiale dei robot industriali, con una quota del 36% delle installazioni totali. Nel 2018, sono state installate circa 154mila unità. Si tratta dell’1% in meno rispetto all’anno precedente, ma più del numero di robot installati in Europa e nelle Americhe insieme. Il valore delle installazioni ha raggiunto i 5,4 miliardi di USD – 21% in più rispetto al 2017. I fornitori cinesi di robot hanno aumentato la loro quota delle installazioni totali sul mercato interno di 5 punti percentuali (2018: 27% contro il 2017: 22%). Questo risultato è in linea con la politica cinese di promozione dei produttori nazionali. Le installazioni di fornitori stranieri di robot (comprese le unità prodotte in Cina da fornitori non cinesi) sono invece diminuite del 7% a circa 113mila unità (2017: circa 122.000 unità). Questa riduzione è causata anche da un indebolimento dell’industria automobilistica. Le vendite di robot in Giappone sono aumentate del 21% a circa 55mila unità, che rappresentano il valore più alto di sempre per il Paese. Il tasso medio annuo di crescita del 17% dal 2013. Il Giappone è il primo produttore mondiale di robot industriali, con il 52% dell’offerta globale nel 2018. Le installazioni di robot negli Stati Uniti sono aumentate per l’ottavo anno consecutivo fino a raggiungere un nuovo picco nel 2018 e hanno raggiunto circa 40.300 unità. Dal 2010, il motore della crescita in tutte le industrie manifatturiere degli Stati Uniti è stata la continua tendenza ad automatizzare la produzione al fine di rafforzarsi sia sul mercato interno che su quello globale. Le installazioni annuali di robot nella Repubblica di Corea sono diminuite del 5% – circa 38mila unità sono state vendute nel 2018. Il mercato dei robot dipende fortemente dall’industria elettronica che ha avuto un anno difficile. Tuttavia, le installazioni sono aumentate in media del 12% all’anno dal 2013. La Germania è il quinto mercato mondiale dei robot e il primo in Europa, seguita da Italia e Francia. Nel 2018, il numero di robot venduti è aumentato del 26%, raggiungendo quasi 27mila unità – un nuovo record di tutti i tempi. Le installazioni sono guidate principalmente dall’industria automobilistica.

Il primato dell’automotive

L’industria automobilistica rimane il maggiore utilizzatore mondiale di robot, con una quota di quasi il 30% dell’offerta totale (2018). Nel 2017 c’è stato un aumento del 21% delle installazioni, lo stesso livello è stato mantenuto e anzi è aumentato del 2% nel 2018. Gli investimenti in nuove capacità di produzione di automobili e nella 22

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modernizzazione hanno spinto la domanda di robot. L’utilizzo di nuovi materiali, lo sviluppo di sistemi di propulsione ad alta efficienza energetica e la forte concorrenza in tutti i principali mercati automobilistici hanno spinto per gli investimenti. È interessante notare che l’India, quarto produttore mondiale di veicoli secondo le statistiche di produzione di OICA, aveva appena 2.100 robot industriali installati nella sua industria automobilistica. L’industria elettronica stava per sostituire l’industria automobilistica come cliente più importante per i robot industriali nel 2017. Tuttavia, nel 2018, la domanda globale di dispositivi e componenti elettronici è notevolmente diminuita. Questo settore di clienti è probabilmente quello più colpito dalla crisi commerciale USA-Cina, in quanto i Paesi asiatici sono leader nella produzione di prodotti e componenti elettronici. Le installazioni di robot in questo settore sono diminuite del 14%, passando dal livello massimo di circa 122mila unità nel 2017 a 105mila unità nel 2018. Il 79% del totale delle installazioni nel settore elettrico/elettronico è stato installato in tre paesi con i principali siti produttivi: Cina (43%), Repubblica di Corea (19%), Giappone (17%). Il Vietnam ha registrato un incremento una tantum delle installazioni nel 2017, trainato da alcuni grandi progetti (7.080 unità), ma è calato nel 2018 (689 unità). L’industria dei metalli e dei macchinari si è affermata come terza industria cliente. Le installazioni hanno rappresentato il 10% della domanda totale nel 2018.

Sia i produttori di prodotti metallici (senza parti di ricambio per autoveicoli) che i produttori di macchinari industriali hanno acquistato negli ultimi anni notevoli quantità di robot. Gli impianti sono saliti a circa 43.500 unità nel 2018, cioè l’1% in meno rispetto all’anno record del 2017 (44.191 unità). L’industria dei metalli e dei macchinari è stata la più grande industria cliente in Finlandia (44%), Svezia (42%), Svizzera (40%), Belgio (30%), Austria (27%), Italia (26%) e Danimarca (21%).

I cobot

Per la prima volta il World Robotics report ha anche analizzato il mercato dei robot industriali collaborativi. Nonostante una forte attenzione mediatica sui cobot, il numero di unità installate è ancora molto basso, con una quota del solo 3,24%. Nel 2018, meno di 14.000 degli oltre 422mila robot industriali installati erano cobot. L’anno precedente, circa 11.100 unità erano cobot. Dal 2017 al 2018, le installazioni annuali di cobot sono aumentate del 23%.

L’analisi

Junji Tsuda, Presidente della Federazione Internazionale di Robotica, ha commentato: “Abbiamo visto una performance dinamica nel 2018 con un nuovo record di vendite, anche se i principali clienti dei robot – l’industria automobilistica ed elettrico-elettronica – hanno avuto un anno difficile”. E spiega: “Il conflitto commerciale USA-Cina impone incertezza all’economia globale. I clienti tendono a rinviare gli investimenti. Ma è entusiasmante che la soglia delle 400mila installazioni di robot all’anno sia stata superata per la prima volta. Le prospettive a lungo termine mostrano che il trend di automazione in corso e i continui miglioramenti tecnici comporteranno una crescita a due cifre, con una stima di circa 584mila unità nel 2022”.  4/2019 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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C O B O T / d i N i c o l e t ta P i s a n u

LIFTKIT E SLIDEKIT: I NUOVI MODULI PER IL MOVIMENTO LINEARE

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I moduli sono in grado di estendere il raggio d’azione e la mobilità di robot standard, senza la necessità di usare taglie maggiori più costose, complicati accessori e nuovi programmi. I nuovi moduli sono pronti da installare e possono essere operativi in soli 30 minuti.

Le tecnologie di Liftkit e Slidekit

Il modulo Liftkit si basa su una colonna telescopica, in grado di alzare o abbassare un robot o cobot standard fino a 900 mm; in alcune applicazioni, questa misura può essere ulteriormente estesa. Il Liftkit è disponibile in tre versioni con altrettante colonne telescopiche: la TLT per carichi leggeri e lunghe corse; la CPMT per carichi pesanti; e la CPSM ove richieste elevata velocità e un’accuratezza di posizionamento entro ±0,01 mm. Questi moduli sono ideali per tutte le applicazioni di pick & place e pallettizzazione, nelle quali sia richiesta una maggiore estensione in altezza. Per le applicazioni che necessitano di maggiore mobilità orizzontale, il modulo Slidekit consente a ciascun robot di aumentare il suo raggio d’azione fino a 1.800 mm. Lo Slidekit è basato su un modulo lineare equipaggiato con guide profilate e viti a sfere Ewellix, ed è in grado di assi-

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Una nuova serie di moduli per il movimento lineare: Ewellix ha lanciato Liftkit e Slidekit, capaci di espandere in modo significativo l’area di lavoro dei piccoli robot e cobot per l’automazione industriale.

curare un posizionamento e una ripetibilità estremamente accurati. Liftkit e Slidekit sono robusti e affidabili, possono anche essere usati insieme per creare un sistema eccezionalmente versatile a un costo estremamente competitivo. Ewellix offre inoltre l’opzione di realizzare versioni personalizzate. I kit sono anche disponibili sotto forma di soluzioni plug&play per essere utilizzati con tutti i robot prodotti dalla Universal Robots (UR). Queste versioni sono fornite complete di tutto l’hardware, gli attacchi, le unità di controllo e le interfacce necessari per una rapida e facile installazione.

Gli obiettivi

Damien Ehry, Business Support Manager di Ewellix, vede vantaggi considerevoli in termini di tempo e costi, soprattutto per gli OEM e le industrie di medie dimensioni: “Liftkit e Slidekit sono sistemi plug&play, che includono tutte le interfacce elettriche e meccaniche necessarie per connettersi ai robot UR, consentendo all’utente finale di usare immediatamente il sistema. Un’azienda di medie dimensioni, che installi due o tre celle dotate di robot collaborativi, può diventare produttiva quasi immediatamente, senza necessità di sviluppare costose soluzioni ad hoc”. 


La simulazione multifisica aiuta a prevedere la stabilità di un risonatore laser.

Visualizzazione della traiettoria dei raggi e della temperatura in un risonatore laser allo zaffiro di titanio.

Negli anni Cinquanta, tre scienziati hanno dato vita a una guerra di brevetti per stabilire chi fosse il vero inventore del laser. Molto tempo è passato da allora, ma la progettazione laser presenta ancora molte sfide. Perché un laser possa funzionare, il suo risonatore a specchi deve essere perfettamente allineato. Anche così, può bloccarsi in qualsiasi momento a causa dell’effetto lente termica. Per fortuna c’è la simulazione. Il software COMSOL Multiphysics® permette di simulare progetti, dispositivi e processi in ogni ambito tecnologico, dall’industria alla ricerca. Scopri quali vantaggi può portare all’analisi della stabilità dei laser. comsol.blog/laser-stability


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COBOT/di

redazione

UR16e, il nuovo cobot prodotto da Universal Robots, uno strumento pensato per l’automazione di applicazioni con payload significativi, fino a 16 kg

SBAVATURA COLLABORATIVA CON UR16E

L’automazione robotizzata della fase di sbavatura è una sfida notevole: da un lato si tratta di movimentare, in maniera estremamente precisa, parti e pezzi da porre in lavorazione su strumenti come frese, levigatrici a nastro, mole. La precisione del movimento è infatti essenziale per preservare il pezzo da eventuali danneggiamenti e da contatti accidentali con gli attrezzi di sbavatura. Dall’altro, spesso, si ha a che fare con pezzi il cui peso rappresenta una variabile significativa quando si tenta la strada della robotica per questa applicazione.

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B

BWIndustrie è un’azienda francese specializzata nella lavorazione di componenti metallici conto terzi, come subfornitore per clienti dell’automotive, del settore idraulico ed elettronico. L’attività di sbavatura – data la complessità dei movimenti necessari a svolgerla con successo – è sempre stata eseguita manualmente. Gli operatori movimentavano centinaia di kg di pezzi e parti metalliche ogni giorno, esponendosi al rischio di infortuni e/o disordini muscolo scheletrici. L’azienda, con l’obiettivo di creare un luogo di lavoro più ergonomico e sicuro, e al contempo di assicurarsi una coerenza qualitativa costante, ha tentato la via dell’automazione scegliendo di implementare il nuovo robot collaborativo UR. Inserito in una cella di lavoro specifica, UR16e svolge un’operazione di carico e scarico apparentemente semplice: prende i pezzi da lavorare da un’area adiacente e li pone in lavorazione sugli attrezzi di sbavatura. Ultimata l’operazione di rifinitura i pezzi vengono posti in un’ulteriore area destinata ad accogliere le parti già lavorate. La varietà di pesi, forme e dimensioni delle parti da sbavare gestita da BWIndustrie, è molto elevata, dai 4 ai 14 kg, e rappresenta una costante com-

plessità per gli operatori dell’azienda. Tuttavia gli addetti, forti di una precedente esperienza con i cobot UR (altri cinque modelli UR sono già stati installati a partire dal 2011) sono riusciti – in meno di due settimane – a rendere l’applicazione efficace ed efficiente. Grazie alle funzioni di programmazione intuitiva del TCP, al sensore forza/ coppia integrato al polso e all’alta ripetibilità espressa dal cobot UR16e (+/- 0,05 mm), il personale BWIndustrie è stato in grado di gestire la lavorazione di tutte le tipologie di pezzi prodotti dall’azienda, le cui serie variano da un minimo di 300 a un massimo di 300.000 unità prodotte all’anno.

Vantaggi concreti

L’utilizzo di Universal Robots UR16e ha assicurato diversi vantaggi a BWIndustrie. Innanzitutto ha contribuito concretamente a migliorare l’ergonomia del luogo di lavoro, sollevando gli operatori dalla movimentazione reiterata di carichi ingenti. Ha inoltre ottimizzato le fasi produttive, abbassando il tempo ciclo e, infine, ha migliorato la qualità finale dei prodotti, assicurando una produzione costante e coerente. Per maggiori informazioni: www.universal-robots.com/it Per maggiori informazioni: http://www.bwindustrie.com/

UR16e: potenza senza rinunciare a flessibilità, semplicità e sicurezza

Basato tecnologicamente sulla gamma e-Series, UR16e ne gode tutti i vantaggi integrativi. È uno strumento flessibile e facilmente reimpiegabile su applicazioni diverse in tempi rapidi. Offre il payload e la precisione più elevati della sua categoria di reach (del 6,7% più potente del competitor più vicino e fino a 2 volte più preciso: +/- 0,05 mm di ripetibilità). Si avvale inoltre della possibilità di integrare una vasta gamma di end effector e EOAT: UR16e monta infatti la stessa flangia del modello UR10e, risultando pertanto compatibile con tutti gli accessori ad esso integrabili. Con la e-Series condivide infine le impostazioni di sicurezza, 17 e tutte configurabili in base alle esigenze produttive. UR16e rispetta i più stringenti standard, inclusi le EN ISO 13849-1, EN ISO 10128-1, Pld Category 3, che lo rendono uno strumento in grado di trovare collocazione – anche grazie alle dimensioni contenute – all’interno di ogni linea produttiva e in layout saturi, operando fianco a fianco degli addetti.

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COB OT/d i Ste fan o Vi nto

COBOT E OPERATORI, C’È SPAZIO Gli incentivi contenuti nel piano Industria 4.0 aiutano gli investimenti in tecnologie e in particolare il segmento dei robot collaborativi, che cresce in Europa e ancor più in Italia: produzione e export di robot made in Italy sono in aumento così come l’utilizzo di queste soluzioni hi-tech nelle nostre industrie. Un aspetto interessante riguarda la loro diffusione sempre più capillare: oltre che presso le grandi industrie, i robot collaborativi prendono piede anche nelle piccole e medie imprese, cosa che permette di guardare con ottimismo anche al futuro per questo segmento.

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PER TUTTI

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La crescente diffusione dei robot collaborativi porta a un’evoluzione della loro interazione con le persone, con nuove norme per garantire una compresenza in sicurezza. Fino ad ora, i robot industriali sono stati concepiti come dispositivi veloci e robusti, che operano su specifici compiti per i quali sono stati progettati. Il loro funzionamento avveniva dietro strutture di protezione fisse (gabbie), con opportuni sistemi di sicurezza a sensori per prevenire l’intrusione accidentale dell’operatore nel loro spazio di lavoro. L’introduzione dei robot collaborativi (cobot) ha determinato l’eliminazione delle strutture di protezione fisse; essi vengono così progettati per lavorare con gli operatori.

Il sistema robotico collaborativo industriale: normativa e definizioni

La norma ISO/TS 15066:2016 (Robots and robotic devices - Collaborative robots) integra i requisiti e le linee guida sul funzionamento dei robot industriali collaborativi fornite nella norme ISO 10218-1:2011 (Robots and robotic devices - Safety requirements for industrial robots - Part 1: Robots) e ISO 10218-2:2011 (Robots and robotic devices - Safety requirements for industrial robots - Part 2: Robot systems and integration). Tale norma specifica i requisiti di sicurezza per i 4/2019 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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COBOT/

o dei materiali compositi, per la realizzazione dei componenti di tali robot, contribuisce all’ottenimento di bassi valori dell’inerzia di spostamento, il che successivamente influisce sul consumo energetico dei motori compresi nella catena cinematica. I manipolatori robotici di serie possono essere equipaggiati con motori dal rapporto potenza/coppia elevato, con rotismi ad alto rapporto di trasmissione in ciascuna articolazione o possono avere motori posizionati alla base mentre la potenza meccanica viene trasferita tramite tendini robotici. Si tenga presente che per tendine robotico si intende un attuatore lineare basato su una molla, la cui rigidezza risulta determinante nell’impiego ottimale di un robot realizzato con materiali leggeri. Se il rapporto di trasmissione è piccolo, il sistema è intrinsecamente azionabile all’inverso.

1. Rappresentazione schematica degli spazi di lavoro in un sistema robotico collaborativo.

sistemi robotici industriali collaborativi e per lo spazio di lavoro (workspace). Tali spazi di lavoro sono rappresentati schematicamente nell’immagine 1. Lo spazio di lavoro collaborativo deve essere concepito in modo tale che l’operatore possa eseguire tutte le operazioni predefinite. Il posizionamento dei macchinari e delle attrezzature non dovrebbe introdurre alcun rischio aggiuntivo per la sicurezza. Nello spazio di lavoro collaborativo vengono applicate rigorose limitazioni sulla velocità, sulla delimitazione degli spazi e sulla misurazione delle coppie, al fine di garantire la sicurezza dell’operatore. Al di fuori dello spazio di lavoro collaborativo, il robot può funzionare come un robot industriale tradizionale senza alcuna particolare limitazione, se non quelle legate alle particolari operazioni da svolgere. Con il termine operatore si comprendono tutti i componenti del personale che vengono in contatto con il sistema robotico, non soltanto gli addetti alla produzione. Tale termine comprende quindi il personale dedito alla manutenzione, alla riparazione, al settaggio, alle pulizie e alla produzione.

La progettazione di un sistema robotico collaborativo

La progettazione dei robot collaborativi si sta diversificando sempre di più da quella dei robot industriali tradizionali (pesanti, rigidi e poco flessibili), per orientarsi verso dispositivi leggeri con capacità di adattamento attivo, di adattamento passivo o di entrambi. L’impiego di leghe metalliche leggere ad alta resistenza 30

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2. Rappresentazione schematica degli attuatori SEA e VSA

L’impiego di attuatori intrinsecamente flessibili, rende possibile la progettazione di robot biomimetici, poiché gli stessi attuatori imitano le funzionalità dei muscoli umani ed animali. Gli attuatori possono avere un’impedenza meccanica prefissata, controllata in maniera attiva, come un attuatore elastico in serie (series elastic actuator, SEA) o l’impedenza può essere regolata variando i parametri di un giunto meccanico, come nell’attuatore a rigidezza variabile (variable stiffness actuator, VSA). Si ricorda che si definisce impedenza meccanica la misura dell’attitudine di uno schema strutturale a mettersi in vibrazione a seguito dell’applicazione di un sistema di forze; la misura puntuale dell’impedenza meccanica è pari al rapporto tra la forza applicata e la velocità risultante nel punto considerato. L’immagine 2 mostra una rappresentazione schematica dei due tipi di attuatori.



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COBOT/

3. Le principali caratteristiche di un robot collaborativo

Al fine di assicurare un alto livello di sicurezza, il sistema robotico deve essere dotato di diversi sensori destinati al monitoraggio dello stato di un robot e del suo spazio di lavoro. I robot possono così essere dotati di sensori di coppia alle articolazioni, di sensori di forza e coppia ai dispositivi di estremità e di diversi sensori tattili usati come un rivestimento morbido o un guscio rigido per il robot. Tutti questi sensori consentono al robot di rilevare il contatto con l’operatore o di evitare gli urti anticipandoli e rispondendo in maniera opportuna. Alcuni robot impiegano degli encoder ridondanti in ciascuna articolazione, al fine di sostituirsi ai costosi misuratori di coppia; la forza può così essere ricavata dalla corrente passante nel motore e dalla posizione dell’articolazione. I sistemi robotici possono essere dotati di altri sensori di sicurezza come, ad esempio, le videocamere di sicurezza, gli scanner laser, i sensori laser, i tappeti di sicurezza ed altri tipi di sensori elettrici di protezione, al fine di rilevare la presenza dell’operatore nello spazio d’azione del robot. Le informazioni rilevate da questi dispositivi, possono essere quindi usate per prevenire all’operatore il ferimento dalle interazioni accidentali con il robot stesso. I sensori incorporati possono essere impiegati per un controllo in sicurezza del robot. Lo scopo principale è la gestione del contatto fisico tra il meccanismo e lo spazio circostante. Uno degli schemi di controllo mag32

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giormente impiegati si basa sul controllo dell’impedenza meccanica, risolvendo in pratica un problema di dinamica inversa, ovvero ottenendo le forze e le coppie di attuazione dei movimenti sulla base delle informazioni rilevate dai sensori in termini di accelerazione. Alla luce delle precedenti osservazioni, l’obiettivo dei robot collaborativi è quello di combinare gli aspetti più vantaggiosi della robotica con le migliori 4. Schema di funzionamento collaborativo con blocco di sicurezza controllato


abilità dell’operatore; ad esempio, la precisione del robot, la sua potenza e la sua resistenza combinate con l’abilità tipica dell’operatore nella risoluzione di problemi con bassi livelli di precisione. Quando i robot e gli operatori stanno collaborando nello stesso spazio di lavoro, sarà così permesso il contatto tra gli stessi. Nel caso in cui si verifichi un contatto accidentale, lo stesso non dovrà causare ferite o indolenzimenti.

Il funzionamento collaborativo

5. Schema di funzionamento collaborativo con guida a mano

6. Schema di funzionamento collaborativo con controllo della velocità e della separazione

Il funzionamento collaborativo non è definito soltanto dall’impiego di un robot collaborativo in sé, ma viene individuato anche dalla particolare attività da svolgere, da ciò che sta eseguendo il sistema robotico e dallo spazio in cui l’attività viene svolta. Il funzionamento collaborativo viene definito da ciascuna delle seguenti tecniche principali o da una combinazione delle stesse: • Blocco di sicurezza controllato; • Guida a mano; • Controllo della velocità e della separazione; • Limitazione della potenza e della forza. L’applicazione di tutte e quattro le tecniche, di seguito descritte, renderà possibile il funzionamento del robot in modalità automatica. 1. Blocco di sicurezza controllato Questa tecnica di funzionamento collaborativo viene schematizzata nell’immagine 4. È di uso abituale nelle applicazioni in cui avviene il carico e scarico manuale del dispositivo di estremità, nelle ispezioni durante l’esecuzione di una lavorazione e nelle applicazioni in cui nello spazio di lavoro si muove solo l’operatore o solo il robot. Viene generalmente integrata con le altre tecniche collaborative. 2. Guida a mano Questa tecnica di funzionamento collaborativo viene schematizzata nell’immagine 5. È adatta all’implementazione all’interno di applicazioni dove il sistema robotico agisce come un amplificatore di potenza, in applicazioni altamente variabili, nei casi in cui il sistema robotico viene usato come un utensile ed in quelle applicazioni in cui è richiesta la coordinazione di attività manuali e di quelle parzialmente automatizzate. Può essere implementata con successo nelle produzioni limitate o in piccoli lotti.

7. Schema di funzionamento collaborativo con limitazione della potenza e della forza.

3. Controllo della velocità e della separazione Questa tecnica di funzionamento collaborativo viene schematizzata nell’immagine 6. Si definisce distanza di separazione protettiva la più piccola distanza permessa tra una qualsiasi 4/2019 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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I N D U S T RY 4.0 DESIGN M AG A Z I N E

COBOT/

parte in movimento pericolosa del sistema robotico e l’operatore, all’interno dello spazio di lavoro collaborativo. Questa tecnica di funzionamento collaborativo è utile nelle applicazioni in cui i compiti del sistema robotico e dell’operatore vengono eseguiti contemporaneamente.

la manipolazione dell’oggetto nelle immediate vicinanze dell’operatore. Di conseguenza, le pinze robotiche devono essere concepite per fornire un alto livello di sicurezza. L’immagine 8 mostra una pinza robotica collaborativa certificata secondo ISO/TS 15066:2016.

Il ruolo del fornitore di componenti

4. Limitazione della potenza e della forza. Questa tecnica di funzionamento collaborativo viene schematizzata nell’immagine 7. Questa tecnica di funzionamento collaborativo può essere usate in tutte quelle applicazioni in cui la presenza dell’operatore è richiesta con frequenza, nelle operazioni dipendenti dal tempo (dove il ritardo dovuto ai blocchi di sicurezza va evitato ma possono comunque verificarsi collisioni tra il sistema robotico e l’operatore) ed in quelle applicazioni caratterizzate da componenti di piccole dimensioni, con un gran numero di combinazioni degli assemblati.

Pinze robotiche collaborative.

La progettazione di un robot collaborativo e la scelta dei relativi sistemi di controllo rendono il robot stesso sicuro, mentre lavora insieme all’operatore. Ma il robot stesso costituisce soltanto una parte del sistema robotico. Le pinze robotiche rappresentano un componente importante del sistema robotico, essendo impiegate per 8. Pinza robotica collaborativa SCHUNK modello Co-act EGP-C. (fonte: https:// schunk.com)

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INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 4/2019

Un’attività complessa come la progettazione nell’ambito della robotica collaborativa, può trovare un valido supporto nei fornitori di componenti. È il caso di R+W, azienda leader nella produzione di giunti e alberi di trasmissione, in grado di mettere la sua esperienza a disposizione del progettista. Nel settore della robotica collaborativa, R+W fornisce una gamma completa di soluzioni per tutte le esigenze di trasmissione quali i giunti a soffietto metallico della serie BK, i giunti ad elastomero della serie EK, i limitatori di coppia della serie SK e i giunti con allunga della serie ZA/EZ. I giunti BK a soffietto metallico, precisi e senza gioco, sono molto apprezzati per il basso momento di inerzia, la totale assenza di necessità di manutenzione, la durata praticamente infinita e soprattutto la totale affidabilità. I giunti a elastomero della serie EK combinano elevata flessibilità e buona resistenza. Smorzano vibrazioni e impatti compensando i disallineamenti degli alberi. Molti elementi condizionano la progettazione dei giunti a elastomero: da fattori quali il carico, l’avviamento e la temperatura dipende la durata dell’inserto. L’elemento elastomerico è disponibile in diverse durezze shore, per trovare sempre un compromesso adatto fa le proprietà di smorzamento, la rigidità torsionale e la correzione dei disallineamenti per la maggior parte delle applicazioni. I limitatori di coppia SK, assolutamente privi di gioco, permettono di proteggere il sistema motore in caso di sovraccarico, scollegandolo dalla parte condotta nel giro di pochi millisecondi. Estremamente precisi, trasmettono la coppia con gande accuratezza e intervengono solo in caso di effettiva necessità. Inoltre consentono un riarmo semplice e rapido non appena viene rimossa la causa del sovraccarico. I giunti con allunga della serie ZA-EZ sono ideali per collegamenti con grandi distanze assiali, eventualità spesso presente nelle macchine da imballaggio. Sono facili da montare e smontare senza che occorra muovere o allineare gli elementi da collegare. R+W ha in assortimento giunti con allunghe fino a 6 metri, che non necessitano di supporto intermedio. Disponibili in versioni speciali per quanto riguarda materiali, tolleranze, dimensioni e prestazioni, i giunti con allunga R+W se ben dimensionati e montati correttamente non hanno alcuna necessità di manutenzione e una durata praticamente infinita. 



Product news

DALLE AZ I E N D E /di redazione

Con l'e-skin flat e l'eskin soft igus presenta due sistemi innovativi di alimentazione per le "cleanroom". Le catene portacavi modulari funzionano silenziosamente e sono facili da riempire. In futuro, i vani dell'eskin flat si potranno aprire con una chiusura zip. (Fonte: igus GmbH)

E-SKIN SOFT ED E-SKIN FLAT DI IGUS

e-skin soft ed e-skin flat sono due assolute novità che garantiscono la corretta movimentazione dei cavi in spazi molto piccoli evitando l'inquinamento da particelle Nella lavorazione di microchip, di semiconduttori e di schermi OLED o LCD così come nella produzione di protesi o nel settore farmaceutico, l'ambiente produttivo deve essere assolutamente pulito e pone requisiti molto stringenti perché ogni tipo di contaminazione può avere un impatto diretto sul prodotto stesso e può portare a danni pesanti per il produttore. Così, anche i componenti delle macchine che si trovano in questi ambienti - compresi i sistemi per catene portacavi - devono avere caratteristiche molto particolari. Risale a quattro anni fa la primissima versione dell'e-skin, uno speciale "tubo corrugato" apribile, un sistema al quale è stato subito associato il marchio di qualità Fraunhofer Tested Device ISO classe 1 e al quale, nel 2018, è stato conferito il secondo premio Fraunhofer tra le tecnologie collegate alle produzioni pulite "Clean! 2018". L'e-skin è realizzata con uno speciale polimero resistente all'attrito, ha una struttura modulare ed è veloce da riempire. Vista la sempre maggiore richiesta di uso in spazi ridotti, igus ha sviluppato una nuova versione dell'eskin con un materiale più flessibile. La nuova e-skin soft si può utilizzare anche in spazi di installazione piccoli, su brevi lunghezze autoportanti. Per gli spazi di installazione ultra piatti igus offre anche l'e-skin flat, una soluzione innovativa 36

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 4/2019

che consiste in un sistema di piccoli vani tubolari collegati tra loro. Entrambe le versioni hanno avuto ottimi riscontri nei test di rumorosità in movimento. L'e-skin soft presenta un valore di 32,4 dBA, l'e-skin flat di 29 dBA. Questi innovativi sistemi di alimentazione per camere bianche sono decisamente più silenziosi rispetto alle alternative oggi disponibili sul mercato.

e-skin soft: modulare e veloce da riempire

La nuova e-skin soft, un'evoluzione della precedente e-skin, ne mantiene la modularità. I due gusci della catena, superiore e inferiore, possono essere collegati fra loro con un meccanismo tipo cerniera lampo, per creare un tubo completamente chiuso con elevata resistenza a polvere e acqua. Questo permette di soddisfare i requisiti delle "cleanroom" facilitando allo stesso tempo il riempimento della catena portacavi e le eventuali operazioni di manutenzione dei cavi al suo interno.

Portare dati e energia negli spazi ultra piatti delle camere bianche

Oltre alla versione soft, igus ha sviluppato anche l'e-skin flat appositamente per gli spazi di installazione molto piccoli come, per esempio, nella produzione di semiconduttori. Questo sistema innovativo è composto da un profilo con tre vani tubolari atti a contenere i cavi; viene prodotto tramite estrusione con materie plastiche ad alte prestazioni. Essendo molto piatto, consente raggi di curvatura particolarmente piccoli per altezze di installazione ridotte. I profili si possono collegare l'uno con l'altro formando sistemi più complessi. Rispetto ad altre opzioni esistenti, con l'e-skin flat i cavi non sono termosaldati in una pellicola ma vengono inseriti nei vani. E - in caso di manutenzione - possono essere facilmente rimossi e reinseriti all'interno di questi vani senza che sia necessario cambiare e installare un nuovo sistema di alimentazione. In questo modo, l'utente riduce i costi e migliora la sua tecnologia. In futuro, le singole camere si apriranno anche dall'esterno con un sistema di chiusura a cerniera, per agevolare e accelerare ulteriormente la manutenzione. Un altro vantaggio: con i nuovi sistemi di alimentazione e-skin flat ed e-skin soft, igus offre due soluzioni economiche e disponibili direttamente a magazzino.

Sistema pronto al collegamento con durata d'esercizio garantita

Il cliente può ordinare queste nuove catene portacavi per camera bianca, preassemblate e complete di cavi chainflex, pronte per essere collegate. Inoltre, l'utente può scegliere tra gli oltre 918 cavi altamente flessibili con classe IPA 1, sviluppati appositamente per l'utilizzo in catena portacavi. Tutti i cavi sono stati testati in condizioni reali nel laboratorio aziendale di 3.800 metri quadrati. igus è l'unico fornitore al mondo che offre una garanzia di 36 mesi sul proprio assortimento di cavi. 


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Product news

DALLE AZ I E N D E /di redazione

SINUMERIK ONE, IL CNC DI SIEMENS CHE SPOSA Maggiori performance, flessibilità ed efficienza operativa, ma non solo: il nuovo CNC Sinumerik One di Siemens è, secondo la casa tedesca, anche il “primo controllo numerico nativo digitale”. Per dare un senso a questa affermazione vediamo quali sono le sue caratteristiche, le applicazioni per cui è nato e i vantaggi che promette. Si tratta di un CNC modulare drive-based da quadro a cui è possibile associare pannelli fino a 24″ (ma è disponibile anche in versione panel-based con HMI integrato da 15″ o 19″), che integra una CPU dedicata al controllo numerico e un PLC di fascia alta (si tratta del Simatic S7 1500F). Pensato per applicazioni high-end (la stessa utenza del modello Sinumerik 840D e quindi alla maggior parte della produzione italiana), il nuovo Sinumerik One si affianca all’entry level Sinumerik 808D e al mid-range Sinumerik 828D.

I vantaggi per OEM ed end user

Sinumerik One, dicevamo, viene presentato come un CNC “nativo digitale”. Che cosa significa? Che è un

controllore “fisico” dotato di un gemello digitale. “La disponibilità del digital twin del Sinumerik One offre vantaggi sia al costruttore di macchine sia all’end user. Gli utilizzatori della macchina possono beneficiare di tempi di attrezzaggio notevolmente più rapidi, oltre che ottimizzare più velocemente le loro macchine, lavorare in un ambiente virtuale e migliorare le prestazioni durante la produzione. Usare il programma macchina senza toccarla può consentire anche di fare training e formazione operatori. Quanto agli OEM, col Digital Twin possono “anticipare test e prove e apportare migliorie alla macchina prima ancora di averla realizzata”, come spiega Patrizia Ghiringhelli della Rettificatrici Ghiringhelli, una delle aziende che ha avuto la possibilità di utilizzare la piattaforma Sinumerik One in anteprima su una macchina che è stata esposta alla scorsa EMO di Hannover. “Oltre a consentirci di ridurre i tempi di messa in servizio, il gemello digitale si presta anche a migliorare l’azione della rete di vendita: non è infatti un semplice simulatore grafico, ma un sistema di digitalizzazione che permette all’end user sia di vedere la macchina che di lavorarci in maniera interattiva”. Concorda Gabriele Corletto della Breton, altra azienda che ha sviluppato un progetto pilota: “Siamo rimasti impressionati dalla fedeltà del gemello digitale al prodotto reale. Abbiamo simulato le situazioni operative e ottimizzato il design della macchina (strutture, motorizzazione) ottenendo anche delle performance superiori alle aspettative”.

Un ambiente integrato ad elevate performance

Tra i tool di supporto a Sinumerik One segnaliamo Create MyVirtualMachine e Run MyVirtualMachine, che permettono di rappresentare numerose funzioni del CN da un unico sistema di ingegneria, e la disponibilità di un tool di ingegnerizzazione – il TIA Portal – che consente di migliorare efficienza e flessibilità: un ambiente unico per configurare PLC, superficie operativa, integrare la parte di CAD elettrico e realizzare la parte di safety. Il tool Sinumerik Operate offre inoltre suggerimenti smart all’operatore. Il primo driver resta però il miglioramento delle performance. “Il PLC integrato nel Sinumerik One è 10 volte più veloce e il CN del 25%-50% più veloce dei modelli precedenti, con una velocità complessiva superiore del 30%”, spiega Filippo Giannini, responsabile del segmento dedicato alle macchine utensili nell’ambito della Business Unit Motion Control di Siemens Digital Industries.  38

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 4/2019


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Product news

DALLE AZ I E N D E /di redazione

ECCO FIELD, LA PIATTAFORMA PER L’ANALISI DEI DATI DELLA PRODUZIONE IDEATA DA FANUC In occasione di EMO Hannover 2019 Fanuc lancia sul mercato europeo la sua piattaforma IIoT Field, acronimo di Fanuc Intelligent Edge Link and Drive. Field consente il collegamento delle diverse macchine presenti in un impianto, come robot o centri di lavoro di produttori diversi e di generazioni differenti, permettendo così di effettuare un’analisi completa dei dati lungo l’intera catena di processo e di fare un passo decisivo verso la Smart Factory.

La tecnologia del sistema Field

Il sistema Field, introdotto per la prima volta in Giappone e già utilizzato negli stabilimenti produttivi di Fanuc, si distingue dalle piattaforme IIoT di altri produttori. Field, infatti, raccoglie e analizza i dati localmente (edgeheavy) senza inviarli al cloud, almeno nella fase iniziale. In questo modo, i dati sensibili relativi alle macchine restano in fabbrica. Inoltre, essendo già disponibili in locale, l’analisi dei dati avviene molto più velocemente, ed è perciò possibile implementare subito azioni correttive per migliorare l’efficienza dei processi. È possibile inviare i dati al cloud esterno, se necessario, come per esempio quando si devono confrontare le prestazioni di stabilimenti diversi. “Il sistema Field opera principalmente in locale. Assicura una risposta rapida ai dispositivi edge senza che sia necessario caricare i dati relativi alla produzione nel cloud”, spiega Shinichi Tanzawa, Presidente e CEO di Fanuc Europe. Grazie a questo approccio, i clienti possono decidere autonomamente come gestire i propri dati.

Una piattaforma aperta

Mentre le macchine con protocollo standard possono essere facilmente collegate al sistema, per tutte le altre macchine è possibile sviluppare convertitori per il collegamento. Field è in grado di abilitare il collegamento di macchine di produttori e generazioni diverse, assicurando un’istantanea dettagliata dell’intero processo produttivo. Field è basato su un ecosistema di applicazioni che girano nel sistema non sono soltanto proprietarie di Fanuc, ma anche sviluppate da terze parti. L’obiettivo di Fanuc è quello di aiutare i propri clienti a comprendere meglio cosa accade in produzione. Grazie all’utilizzo di Field, è 40

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 4/2019

possibile aumentare la produttività, migliorare la qualità e ridurre il downtime. Dal 2019 in Paesi europei selezionati verrà reso disponibile un App Store da cui scaricare i software più adatti alle proprie esigenze. Tra le applicazioni già disponibili ci sono i tool per la manutenzione predittiva PMA (Production Monitoring and Analytics Software), che consente di visualizzare in un’unica schermata lo stato di tutte le macchine collegate in rete e individuare quelle con problemi di efficienza, e ZDT (Zero Down Time), strumento per monitorare l’efficienza operativa.

La manutenzione preventiva

Zero Down Time supporta la manutenzione sia predittiva che preventiva. Il software monitora costantemente l’operatività delle macchine, analizza i dati ed identifica i trend, come ad esempio il cambio e disturbi alla coppia, e visualizza lo storico dei problemi riscontrati e dei downtime. Quando ZDT individua anomalie nel sistema, immediatamente informa gli operatori per consentire loro di mettere in atto azioni correttive. ZDT funziona con i robot, CNC e macchine Fanuc. La app controlla gli assi dei robot, i servoazionamenti, gli azionamenti della pistola di saldatura o le tavole delle macchine: “L’analisi dei dati in tempo reale migliora la qualità e le prestazioni dei sistemi e dei processi, con un incremento significativo della produttività. I nostri clienti europei si mostrano molto interessati a una soluzione di questo tipo”, fa notare Tanzawa. Un altro tool che è stato mostrato in EMO è la Daily Check App, uno strumento per l’esecuzione e la registrazione semplice e affidabile dei controlli giornalieri. I pezzi controllati vengono visualizzati leggendo il codice QR sull’apparecchiatura. La CNC Edit Log App, invece, riporta chi ha modificato i dati macchina e apportato modifiche al programma. Con queste informazioni l’applicazione è quindi in grado di identificare i problemi causati da tali modifiche.

Le app di terze parti

Oltre a rendere disponibili le sue app proprietarie, Fanuc


apre il sistema Field anche ad applicazioni intelligenti di terze parti, nell’ottica di una collaborazione con gli sviluppatori software di tutta Europa. Ne citiamo solo alcune, come ad esempio l’app di Open Data che consente di calcolare in tempo reale l’indice Oee dello stabilimento produttivo e visualizzare i relativi dati in una dashboard, l’app APM (Advanced Plant Monitoring) di Alascom basata su Microsoft Hololens.

Digital Utility Cloud

Fanuc prevede di investire sempre più risorse nello sviluppo e promozione della piattaforma IoT Field e nel suo App Store. Per accelerare la trasformazione digitale dell’industria manifatturiera, Fanuc svilupperà insieme alle giapponesi Fujitsu e NTT Communications il servizio Digital Utility Cloud. Il lancio per questo servizio è previsto ad aprile 2020 per

il mercato giapponese. Digital Utility Cloud espanderà ulteriormente le funzionalità del sistema, consentendo di gestire in un ambiente cloud sicuro i dati raccolti dal Field. Facendo leva sul suo consolidato know-how tecnologico nel settore delle macchine utensili, Fanuc illustrerà le funzioni necessarie per il servizio Digital Utility Cloud. Fanuc si occuperà anche delle funzioni necessarie per l’edge, sfruttando l’esperienza acquisita nello sviluppo e nell’utilizzo del sistema FIELD nei propri stabilimenti. Fujitsu si prenderà carico della parte relativa alle applicazioni, grazie all’esperienza acquisita con la suite di soluzioni digitali Fujitsu Manufacturing Industry Solution Colmina. NTT Communications avrà invece in cura la parte ICT e le funzioni di sicurezza, essendo la più grande compagnia di telecomunicazioni in Giappone.  4/2019 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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30a SPS IPC Drives Norimberga di redazione

Ancora una volta sulla strada del

successo Dal 26 al 28 novembre a Norimberga sono previsti circa 1650 fornitori di tecnologie per l’automazione

N

Nonostante il difficile clima economico che precede la fiera dell’anniversario SPS, le prospettive per la fiera sono ancora una volta molto positive e testimoniano l’importanza della mostra per l’automazione intelligente e digitale. Dal 26 al 28 novembre 2019 sono previsti circa 1.650 fornitori di tecnologia di automazione da tutto il mondo come espositori a Norimberga. La mostra presenterà i prodotti e le soluzioni attuali nell’automazione industriale e le tecnologie di tendenza del futuro.

Ampia gamma di prodotti e servizi di automazione offerti

I visitatori della mostra potranno beneficiare della vasta gamma di prodotti e servizi offerti dai fornitori nazionali e internazionali di automazione e digitalizzazione. Ciò spiega perché il 71% dei visitatori registrati dall’organizzatore della mostra Mesago siano visitatori giornalieri. Il 7% dei visitatori partecipa a tutti e tre i giorni dell’evento. L’anno scorso, il 27,6% (18.154) dei visitatori proveniva da fuori della Germania. 47.546 dei visitatori dell’anno precedente provenivano dal paese. Le impressioni positive della fiera sono state condivise 42

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 4/2019


4/2019 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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30a SPS IPC Drives Norimberga

Hallenbelegung 2019 Exhibition halls 2019

ServicePartner Center

Main topics

are valid for complete halls

ner Straße he nc

gelten jeweils für die gesamte Halle

Schwerpunkte

11.0

10.1 10.0

Eingang Entrance

5

Steuerungstechnik Control technology

Bedienen & Beobachten Human-machine-interface devices Sensorik Sensor technology

1

Eingang Entrance

4

2

U-Bahn / Subway Messe

Messezentrum Nürnberg Exhibition Centre Nuremberg

Ost

Eingang Entrance

Mitte

Interfacetechnik Interface technology

7A

6

Frankenhalle

Elektrische Antriebstechnik/Motion Control Electric drives/motion control

7

8

9

3C

3

Große Straße

11.1

Große Straße

Parkhaus Parking

4A

3A

3C

Eingang/Entrance 3A

Software & IT in der Fertigung Software & IT in manufacturing Mechanische Infrastruktur Mechanical infrastructure Industrielle Kommunikation Industrial communication

da questi visitatori: “Per me, SPS è la migliore fiera in circolazione - un must per chiunque lavori nella tecnologia di automazione”, ha commentato Wolfgang Lex, Project Manager di Technology & Maker presso Conrad Electronic SE. “L’SPS è il momento clou dell’anno espositivo per me. Funge da faro per l’industria dell’automazione. L’automazione del pooling e l’IT supportano il viaggio verso la digitalizzazione. All’evento incontriamo davvero tutti i decision makerdel settore. La mostra è preziosa per noi ”, Lorenz Arnold, Managing Partner, MGA Ingenieurdienstleistungen GmbH.

Un focus sulla trasformazione digitale

La digitalizzazione sta avendo un impatto notevole sul settore dell’automazione. Gli espositori presenteranno quindi non solo le loro soluzioni, ma anche vari prodotti ed esempi di applicazioni per la trasformazione digitale. Anche i provider IT sono sempre più rappresentati all’SPS. Argomenti come big data, tecnologia cloud, 5G e intelligenza artificiale vengono spesso presentati congiuntamente ai fornitori di automazione sulla base di esempi pratici e dimostrazioni. Inoltre, le vetrine e le presentazioni relative a questi 44

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 4/2019

Karl-Schönleben-Straße

Einfahrt West / Access West

Einfahrt Ost / Access East

Änderungen vorbehalten Subject to change © Mesago 2019

argomenti nei forum della mostra aiutano a illustrare la trasformazione digitale nel settore manifatturiero. Quest’anno, le visite guidate offrono ancora una volta ai visitatori dalla Germania e dall’estero la possibilità di visitare espositori innovativi per una breve panoramica di argomenti specifici, tra cui apprendimento automatico e intelligenza artificiale, simulazione di prodotti e macchine, sicurezza industriale nella produzione, ecosistemi cloud e manutenzione predittiva. Il focus dei tour è su casi d’uso reali.

Stand e forum congiunti completano il programma espositivo

I partecipanti possono anche ottenere approfondimenti su argomenti specifici e chiedere a consulenti sui loro requisiti particolari presso gli stand comuni: • “L’automazione incontra l’IT”, padiglione 6 • “AMA Center for Sensors and Measurement”, padiglione 4A Inoltre, i forum che si terranno dalle associazioni dell’industria tedesca VDMA (padiglione 5) e ZVEI (padiglione 6), nonché i forum espositivi (padiglioni 3 e 10.1), offriranno presentazioni di alta qualità e specifici per argomento. Il Congresso che accompagna la mostra



30a SPS IPC Drives Per chiunque sia interessato a informazioni più approfondite il Congresso che accompagna l’SPS e organizzato da WEKA Fachmedien è l’ideale. Nelle sessioni di pratica della durata di 4 ore, quest’anno ci saranno focus sugli argomenti • 5G, TSN e OPC UA in ambienti industriali • Connessione sicura: dal sensore al cloud • Piattaforme IOT: migliori pratiche • Automazione flessibile per pochi soldi: cosa offre la robotica?

SPS IPC Drives ora è SPS

A partire dal 2019, SPS IPC Drives ha un nuovo nome:

SPS - Smart Production Solutions. Mentre il titolo di questa mostra potrebbe essere cambiato dalla sua nascita trenta anni fa, il concetto collaudato e le aree di interesse rimarranno gli stessi e continueranno nel futuro. 

ENGLISH TEXT

Still on the road to success: The 30th SPS Despite the challenging economic climate ahead of the SPS anniversary exhibition, the outlook for the trade show is once again very positive and testifies to the importance of the exhibition for smart and digital automation. Some 1,650 automation technology providers from all over the world are expected as exhibitors in Nuremberg from 26 – 28 November 2019. The exhibition will showcase current products and solutions in industrial automation as well as trend-setting technologies of the future.

Wide range of automation products and services on offer

Exhibition visitors will benefit from the wide range of products and services offered by national and international automation and digitalization providers, and within one day will still be able to gain a complete overview of the market. This explains why 71% of the visitors recorded by exhibition organizer Mesago to the automation trade show are day-visitors. 7% of visitors conduct their technology research over the full three days of the event. Last year, 27.6% (18,154) of the visitors came from outside of Germany. 47,546 of the previous year’s visitors came from within the country. The positive impressions from the trade show were shared by these visitors: “For me, the SPS is the best trade show around – a must for anyone working in automation technology,” commented Wolfgang Lex, Technology & Maker Project Manager at Conrad Electronic SE. “The SPS is the highlight of the exhibition year for me. It acts as a beacon for the automation industry. Pooling automation and IT supports the journey to digitalization. At the event we really meet all the decision- makers from automation techno-

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INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 4/2019

logy. The exhibition is invaluable for us,” Lorenz Arnold, Managing Partner, MGA Ingenieurdienstleistungen GmbH.

A focus on digital transformation

Digitization is having a major impact on the automation industry. Exhibitors will therefore present not only their solutions, but also various products and example applications for digital transformation at the event. IT providers are also increasingly represented at the SPS. The appeal is the strong emphasis on presenting the IT topics in cooperation with the automation companies. Topics such as big data, cloud technology, 5G and artificial intelligence are often presented jointly with automation providers on the basis of practical examples and demos. In addition, topic-related showcases and presentations at the exhibition forums help to illustrate digital transformation in the manufacturing industry. This year, the guided tours once again offer visitors from Germany and abroad the opportunity to visit innovative exhibitors for a concise overview of specific topics, including machine learning and AI, product and machine simulation, industrial security in production, cloud ecosystems and predictive maintenance. The focus of the tours is on real use cases.

Joint stands and forums round out the exhibition program

Attendees can also obtain extensive insights into specific topics and ask providers for advice on their particular requirements at the joint booths: •“Automation meets IT”, Hall 6 • “AMA Center for Sensors and Measurement”, Hall 4A In addition, the forums to be held by the German industry associations VDMA (Hall 5) and ZVEI (Hall 6), as well as the exhibition forums (Halls 3 and 10.1), will offer

high-quality, topic-specific presentations and podium discussions. There, attendees can learn more about the latest industry subjects and share their thoughts with the experts on hand.

The Congress accompanying the exhibition For anyone interested in more in-depth information about current automation topics, the Congress that accompanies the SPS and organized by WEKA Fachmedien is ideal. In practice-based sessions of 4 hours’ duration, this year will see a focus on the topics • 5G, TSN, and OPC UA in industrial environments • S ecurely connected – from the sensor to the cloud • IOT Platforms – best practices • Flexible automation for little money – what does robotics offer?

Planning the perfect visit

For more information about the event, tickets, special travel deals, and tips on getting ready for the event, refer to spsexhibition.com.

SPS IPC Drives is now SPS

As of 2019, SPS IPC Drives has a new name: SPS – Smart Production Solutions. While the title of this exhibition may have changed since its inception thirty years ago, the proven concept and areas of focus will stay the same and continue into the future. In this way, event organizer Mesago Messe Frankfurt GmbH, is taking the digital transformation of the industry into consideration while continuing to promise relevance, expertise, and exchange on equal terms.


Elenco espositori italiani Exhibitors

CITY

HALL

STAND

Exhibitors

CITY

HALL

STAND

ADEL System Srl

Reggio Emilia

10.0

10.0-600

M.D. Micro Detectors S.p.A.

Modena

7A

7A-510

Alcast Division of Eurotranciatura S.p.A.

Melzo

3

3-248

M.G.M. Motori Elettrici S.p.A.

Serravalle Pistoiese (PT)

3A

3A-125

Ametek Italia s.r.l.

Peschiera Borromeo

1

1-438

MecVel srl

Bologna

1

1-610

AS CONNECTIONS SYSTEMS SRL

Lessolo

2

2-201

Messe Frankfurt Italia S.r.l.

Milano (MI)

8

8-508

ASEM SpA

Artegna

7

7-370

Moons' Industries Europe Head Quarter s.r.l

Vimercate (MB)

1

1-228

AUTEC SRL

Caldogno

5

5-141

MoTek S.r.l.

Gatteo

1

1-258

AXEL S.r.l.

Crosio della Valle

5

5-149

Motioncables SRL

2

2-140

BDF Digital S.p.a.

Vicenza

1

1-571

Cernusco Sul Naviglio

Bonfiglioli Riduttori SpA

Lippo di Calderara

3A

3A-151

Motor Power Company S.r.l.

Castelnovo di Sotto

1

1-351

Camozzi Automation SpA

Brescia

4

4-360

MOTORI BONORA S.p.a.

Cento

3

3-140

Carpanelli Motori Elettrici SpA

S. Giorgio di Piano

1

1-635

MPGAMMA srl

Brescello

2

2-351

CMZ Sistemi Elettronici S.r.l.

Vascon

1

1-250

Neri Motori S.R.L.

3

3-327

Comepi srl

Robbiate

9

9-136

S. Giovanni in Persiceto

COMER S.r.l.

Vigevano

3

3-459

Nethix S.r.l.

Castelfranco Veneto

5

5-239

Corrada S.p.A.

Lainate

3

3-248

Nicolini & C. s.r.l.

Campagnola Emilia

3

3-463

CPTRADE srl

Vicenza

3

3-568

Oemer Motori Elettrici SpA

Rescaldina

3

3-370

DAGU S.r.l.

Vicenza

1

1-647

Open Factory Edizioni Srl

Milano

3A

3A-162

DETAS S.p.A.

Rezzato

10.1

10.1-124

Orange 1 Electric Motors spa.

Milano

3

3-351

DI-MA di Pellegrino Diego

Albignasego

3

3-653

Pizzato Elettrica Srl

Marostica

7

7-320

Editrice Zeus SAS

Seregno (MB)

3A

3A-162

PubliTec s.r.l.

Milano

3A

3A-162

EL.CO Srl

Schio

9

9-171

Quine S.r.l.

Milano

3A

3A-162

ELCO Elettronica S.N.C.

Correggio

8

8-429

ReeR S.p.a.

Torino TO

7A

7A-544

ELSA SOLUTIONS SRL

Imola

4

4-478

S.H.S. s.r.l.

Rescaldina

1

1-638

Euroconnection Srl

Lessolo

2

2-201

SAMI s.p.a

Liscate

2

2-250

Euroslot Division of Eurotranciatura S.p.A.

Melzo

3

3-248

Sangalli Servomotori S.r.l.

Monza

4

4-171

EUROSLOT TOOLS srl

Melzo

3

3-248

Servotecnica S.p.A.

Nova Milanese

1

1-620

EUROTRANCIATURA SPA

Baranzate di Bollate

3

3-248

Siboni S.r.l.

Forli

1

1-250

Ever Elettronica Group S.r.l

Lodi (LO)

1

1-571

SITI SpA Società Italiana Trasmissioni Industriali

Valsamoggia Loc. Monteveglio

3A

3A-125

EZM srl unipersonale

Marano Vicentino

4

4-300

SOLZI INGRANAGGI Snc

Carnate (MB)

4

4-168

F.lli Misani s.n.c.

Bellusco

4

4-168

STEM S.r.l.

Cura Carpignano

7A

7A-404

FIAMA s.r.l.

San Pancrazio

4A

4A-225

STM S.p.a.

Calderara di Reno

3

3-172

Gamma System srl

Pianezza

9

9-136

STULZ S.p.A.

Valeggio sul Mincio

10.0

10.0-400

GEFRAN S.p.A.

Provaglio D' Iseo

4

4-180

Castel Maggiore

2

2-440

Grein S.r.l.

Milano

4A

4A-146

TE.CO. Tecnologia Commerciale S.p.A.

GW INDUSTRY SRL

Vimercate (MB)

3

3-310

Tecniche Nuove S.p.A.

Milano MI

3A

3A-162

H.T.P. HIGH TECH PRODUCTS srl.

Brembate di Sopra

10.0

10.0-410

TECNIKABEL SPA

Volpiano

2

2-420

HTC s.r.l.

Leini

2

2-420

Tecnocablaggi Srl

Zane

4

4-203

ILME S.p.A.

Milano

9

9-327

TEKNOMEGA S.r.l.

Buccinasco

3.C

3.C-750

Inxpect Spa

Brescia

7A

7A-146

Teleco Freni S.r.l.

Cento Loc. Renazzo

3

3-138

ISAC S.r.l.

Cascina

7

7-596

TEM ELECTRIC MOTORS S.r.l.

1-258

Malagnino

4A

4A-350

Castelnovo di Sotto

1

ITALCOPPIE SENSORI S.R.L. Job's service di Carrubba Francesco & C. sas

Medicina

3

3-234

TeMec Drive Srl

Castelnovo di Sotto

1

1-159

Lafert Servo Motors S.p.A.

Noventa di Piave

3

3-318

Tex Computer s.r.l.

Cattolica

1

1-269

Lika Electronic Srl

Carre

4A

4A-448

Transtecno S.r.l.

Anzola dell'Emilia (BO)

3

3-307

LOVATO Electric S.P.A.

Gorle

10.0

10.0-530

UNIKA S.p.A.

Bagnolo San Vito

2

2-435

4/2019 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

47


30a SPS IPC Drives Norimberga di redazione

Padiglione 5, Stand 129

Analog Devices presenta le soluzioni per la

Robustezza e scalabilità per le attuali reti industriali Ethernet e per quelle future basate su TSN

connettività

F

industriale

Forte di un’esperienza pluriennale nella tecnologia dei semiconduttori analogici, mixed-signal e digitali, Analog Devices (ADI) lancerà a SPS 2019 il suo primo portfolio di soluzioni per l’Industrial Ethernet, per affrontare le sfide di comunicazione nell’ambito di Industria 4.0, delle Smart Factory e della trasformazione digitale. Questo nuovo portfolio comprenderà una gamma di tecnologie Industrial Ethernet innovative per la realizzazione di soluzioni di connettività Ethernet robuste e scalabili che permetteranno di far progredire lo stato dell’arte in termini di edge connectivity, integrazione dei dati, sincronizzazione e interoperabilità dei sistemi. Progettato sia per le reti industriali di oggi che per i sistemi basati su TSN di domani, questa gamma di soluzioni fornirà la flessibilità, la scalabilità e la velocità per supportare virtualmente qualsiasi topologia e architettura di rete aziendale. I visitatori dello stand ADI a SPS, avranno l’opportunità di conoscere al meglio queste tecnologie grazie a una serie di dimostrazioni interattive che illustreranno il valore delle implementazioni di ADI in diversi casi di utilizzo industriale. La prima demo mostrerà l’implementazione di Ethernet utilizzando uno dei protocolli industriali odierni in un’applicazione di movimento sincronizzato, migliorando la qualità e l’efficienza della produzione. Seguirà una seconda dimostrazione di come la stessa funzionalità può essere raggiunta utilizzando il TSN per portare sia il traffico Ethernet standard che il traffico time-critical in una rete convergente, consentendo gli aggiornamenti in fabbrica senza interruzioni e una pro-

48

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 4/2019


duzione flessibile. Un’altra dimostrazione sarà incentrata sull’importante ruolo di ADI nell’abilitazione dell’Ethernet to the Field che mostra il nuovo standard fisico IEEE P802.3cg/10BASE-T1L che comunica su 1 km di cavo singolo a doppino intrecciato, consentendo la connettività Ethernet a vari strumenti di campo con una combinazione di protocolli Ethernet industriali in esecuzione simultanea, con conseguente digitalizzazione delle misure e del controllo di processo. Ulteriori dimostrazioni riguardo l’interoperabilità delle soluzioni ADI saranno disponibili presso lo stand di PROFINET International (Padiglione 5, Stand 210) e di ODVA (padiglione 5, stand 128).

Il futuro del TSN nelle reti industriali, intervento di Analog Devices all’Exhibitor Forum

Analog Devices parteciperà all’Exhibition Forum di SPS 2019, una serie di incontri che si terranno presso il Padiglione 3. Il 26 novembre alle ore 14.00 Tom Weingartner e Jordon Woods di ADI interverranno sul tema “Il futuro del TSN nelle reti industriali”. Per saperne di più sul portfolio di soluzioni di networking industriale di Analog Devices visitate https://www.analog.com/en/ industrial-ethernet.html.

ENGLISH TEXT

Analog Devices launches portfolio of industrial connectivity solutions Scalability and robustness for today’s Industrial Ethernet networks and tomorrow’s TSNbased networks. Drawing on a decades-long heritage of expertise in analog, mixed-signal and digital semiconductor technology, Analog Devices (ADI) will launch an industry-first portfolio of Industrial Ethernet solutions at SPS 2019 to address communication challenges within Industry 4.0, Smart Factories, and the digital transformation. This new portfolio will encompass a range of innovative Industrial Ethernet technologies for building robust, scalable Ethernet connectivity solutions that advance the state-of-the-art in edge connectivity, data integration, synchronization, and system interoperability. Designed both for today’s industrial networks and tomorrow’s TSN-based systems, this portfolio will provide the flexibility, scalability and speeds to support virtually any topology and network architecture in the factory. Visitors to the ADI booth, Hall 5, Stand 129, at SPS will learn more about these technologies, showcased in interactive demonstrations that illustrate the value of ADI deployments in various industrial use cases. The first demonstration illustrates the deployment of Ethernet using one of today’s industrial protocols in a time critical synchronized motion application, enhancing production quality and efficiency. A second demonstration shows how the same functionality can be achieved using TSN to carry both standard Ethernet traffic and time-critical traffic in a converged network, enabling seamless factory upgrades and flexible manufacturing. The third demonstration is focused on ADI’s leadership role in enabling Ethernet to the Field and shows the new IEEE P802.3cg/10BASE-T1L physical layer standard communicating over 1km of single twisted pair cable, enabling Ethernet connectivity to various field instruments with a combination of industrial Ethernet protocols running simultaneously, resulting in digitization of process measurements and control. Additional demonstrations showing interoperability of ADI solutions can be seen at PROFINET International (Hall 5, Stand 210) and ODVA (Hall 5, Stand 128).

Forum presentation: The Future of TSN in Industrial Networks

Analog Devices will participate in the Exhibitor Forum series of presentations at SPS 2019. At 14:00 on 26 November, ADI’s Tom Weingartner and Jordon Woods will be speaking on the topic of “The Future of TSN in Industrial Networks”. The Forum is located in Hall 3. To learn more about Analog Devices’ portfolio of industrial networking solutions, please visit https:// www.analog.com/en/industrial-ethernet.html.

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30a SPS IPC Drives Norimberga di redazione

Tex Computer Hall 1 Stand 269

Power I il Motion Controller nato per le nuove “Smart machines”

Q

Questo potente PAC (Programmable Automation Controller) della famiglia Power è stato progettato per coprire un’ampia gamma di applicazioni nell’ambito delle “Smart Factories” essendo in grado sia di governare macchine di media complessità con fino a 12 assi interpolati, che di effettuare complesse elaborazioni sui dati raccolti in campo diventando così una componente attiva del cosiddetto processo di “edge computing”. Inoltre, grazie alle librerie OPC UA embedded di cui è dotato, consente di realizzare l’integrazione della macchina in un ecosistema “Smart” potendo scambiare dati sia in senso orizzontale, da macchina a macchina, che verticale, cioè dalla macchina al campo e dalla macchina ai sistemi di controllo di livello superiore, in modo sicuro e conforme allo standard di riferimento previsto dalla piattaforma Industry 4.0. Il Power I supporta, oltre alle tra-

50

dizionali interfacce per la gestione di 4 assi via +/- 10V o Step/Direction con feedback da encoders incrementali, anche la gestione in EtherCAT degli azionamenti secondo i profili CoE (CANopen over EtherCAT), FoE (File over EtherCAT) e EoE (Ethernet over EtherCAT). Il controllore è equipaggiato con 32 I/O digitali + 13 I/O analogici con risoluzione a 14 bit che possono essere espansi e/o remotati tramite i bus di campo CANopen e/o EtherCAT; dato che la sua dotazione comprende anche un controller grafico integrato per display LCD touch screen da 10”, 15” o 18,5”, 3 porte seriali, 2 porte USB, 2 porte Ethernet ed una porta Wi-Fi opzionale, con esso si possono realizzare delle interfacce HMI particolarmente pratiche, efficienti e funzionali. 

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 4/2019

ENGLISH TEXT

Power I: the Motion Controller born for the new Smart machines

This powerful PAC (Programmable Automation Controller) of the Power family has been designed to cover a wide range of applications in the field of Smart Factories being able to control machines of medium complexity with up to 12 interpolated axes, and to perform complex data processing of the informations collected in the field, becoming thus an active component of the socalled edge computing process. Moreover, thanks to the OPC UA embedded libraries it is equipped with, it allows to realize the integration of the machine in a Smart ecosystem, being able to exchange data both horizontally, from machine to machine, and vertical, ie from the machine to the field and from machine to the control systems of a higher level, in a safe way and in compliance with the reference standard provided by the Industry 4.0 platform. Apart from the traditional interfaces for managing 4 axes via +/- 10V or Step / Direction with feedback from incremental encoders, Power I also supports the EtherCAT management of the drives according to the CoE (CANopen over EtherCAT), FoE profiles (File over EtherCAT) and EoE (Ethernet over EtherCAT). The controller is equipped with 32 digital I/Os + 13 analog I/Os with 14 bit resolution that can be expanded and/or remoted via the CANopen and/or EtherCAT field buses. Since its equipment also includes an integrated graphic controller for 10”, 15” or 18.5” touch screen LCD, some serial ports, 2 USB ports, 2 Ethernet ports and an optional Wi-Fi port, this controller can be used also to do HMI interfaces particularly practical, efficient and functional.


LA CARTA AMA GLI ALBERI 1.500 campi da calcio al giorno. Così tanto crescono le foreste europee. Quelle da cui si ottiene il legno per fare la carta. Questa è una notizia, vera.

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30a SPS IPC Drives Norimberga di redazione

Ildellefuturo applicazioni Efficienza, sicurezza e flessibilità fanno di Servomech la scelta ideale rispetto ai tradizionali sistemi idraulici o pneumatici

I

Innovazione di prodotto, know-how, competenze e totale controllo dell’intero ciclo produttivo (svolto tutto internamente) fanno del Gruppo Servomech un punto di riferimento nazionale e internazionale nella costruzione di soluzioni per il movimento lineare e nella produzione di attuatori lineari elettromeccanici, martinetti meccanici, viti e madreviti a ricircolo di sfere.

Cinque buone ragioni per scegliere elettrico

Maggiore efficienza con consumi 52

lineari

energetici ridotti, maggiore controllo di posizione, velocità e forza, esatta ripetibilità della posizione, maggiore sicurezza e affidabilità, minori costi di installazione e manutenzione. Sono queste le principali argomentazioni della campagna promossa dal Gruppo bolognese per prefe-

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 4/2019

rire la soluzione elettromeccanica Servomech ai tradizionali sistemi idraulici o pneumatici. La nuova gamma di servoattuatori elettromeccanici Linearmech, brand del Gruppo Servomech dedicato all’automazione e alla meccatronica, si propone quale vera innovazione per gli utilizzatori abi-


ENGLISH TEXT

The future of linear applications

Product innovation, know-how, competences and total control of the entire manufacturing cycle (fully in-house accomplished), make Servomech Group a national and international reference partner in the implementation of solutions for the linear motion in the production of linear electromechanical actuators, acme and ball screw jacks, ball screws and nuts.

Five Good Reasons for choosing electric

tuali di cilindri pneumatici. I nuovi servoattuatori Serie SA hanno una costruzione completamente modulare e sono disponibili in differenti tipologie costruttive per consentirne la massima flessibilità di utilizzo. La sola unità lineare meccanica è interfacciabile con facilità ai servomotori dei principali brand in commercio. È inoltre disponibile un pacchetto completo di servomotore Servomech con montaggio in linea o in parallelo. Tutti i componenti interni sono stati progettati per operare in condizione di elevate dinamiche di funzionamento: alte velocità lineari, bassa inerzia dei componenti, estrema precisione e ripetibilità nel posizionamento, affidabilità e durata nel tempo. Sono 7 le differenti grandezze standard disponibili, con velocità lineari fino a 1.500 mm/s e forze di picco esercitabili fino a 4.600 daN. Tutti i servoattuatori sono previsti con viti a ricircolo di sfere di produzione interna Servomech (differenti classi di precisione per ogni esigenza applicativa) e con

un’ampia gamma di elementi di fissaggio secondo lo standard dei cilindri pneumatici ISO 15552 per una totale e semplice intercambiabilità con i cilindri pneumatici esistenti.

Cilindri elettromeccanici ad alte prestazioni

La gamma di cilindri elettromeccanici ad alte prestazioni Servomech, rispetto alle esecuzioni idrauliche, risulta più efficiente con consumi energetici ridotti. Questo risultato permette di installare potenze più contenute e di consumare energia solo durante il funzionamento. Un’altra loro peculiarità riguarda il maggiore controllo di posizione/velocità/ forza. Da segnalare anche la precisione di posizionamento, l’elevata e costante ripetibilità nel tempo, oltre alla maggiore sicurezza e affidabilità. Questi cilindri, anche customizzati e disponibili in varie configurazioni di montaggio per una totale intercambiabilità con i cilindri idraulici esistenti, assicurano anche minori costi di installazione e manutenzione. 

More efficiency with low energy consumptions, better control of position, speed and force, exact position repeatability, higher safety and reliability, lower installation and maintenance costs. These the main arguments of the campaign Five good reasons to prefer Servomech electromechanical solution instead of standard hydraulic or pneumatic systems. The new range of electromechanical servoactuators by Linearmech, brand of Servomech Group dedicated to automation and mechatronics, represents a real innovation for the customary users of pneumatic cylinders. Linearmech servoactuators Series SA have a fully modular structure and are available in different structural typologies to allow their utmost use flexibility. The only mechanical linear unit can be easily interfaced with the servomotors. Besides, it is available a complete servomotor package, still produced in-house by Servomech, with in-line or parallel assembly. All internal parts have been designed to operate under conditions of high work dynamics: high linear speeds, low inertia of components, extreme positioning precision and repeatability, reliability and long life in time. Seven are the different standard sizes at disposal, with linear speeds up to 1,500 mm/s and maximum peak forces of 46 kN. All servoctuators are provided with ball screws in-house manufactured by Servomech (different precision classes for all applicative requirements) and with a wide range of fixing elements according to the ISO 15552 standard of pneumatic cylinders, for a total and simple interchangeability with the existing pneumatic cylinders.

High-performance electromechanical cylinders

A complete range of electromechanical cylinders t h at c u r re nt ly, due to their characteristics of efficiency, performances and precision, already represents a convenient solution to the problems concerning the use of hydraulic cylinders. The new Servomech electromechanical cylinders are more efficient products with lower energy consumptions. This result allows installing lower powers and consuming energy during the operation only. Another distinguishing peculiarity is the higher control of position/speed/force. Very important also the positioning precision, the very high repeatability, constant in time, besides better safety and reliability. Servomech custom made cylinders are available in various assembling configurations, for a total interchangeability with the existing hydraulic cylinders. These new solutions assure also lower installation and maintenance costs and they can be implemented in special executions custom made.

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30a SPS IPC Drives Norimberga di redazione

ENGLISH TEXT

A flange for every motor

A ciascun motore la sua

flangia

G

La straordinaria ampiezza di gamma, la tempestività di fornitura e l’esperienza maturata in oltre sessant’anni fanno del Gruppo Varvel un referente privilegiato nel mondo delle macchine automatiche e del packaging

Grazie alla capacità di rispondere alle necessità di un mercato globale che lo vede protagonista da oltre sessant’anni, il Gruppo Varvel è oggi un partner di primo livello nel mondo delle macchine automatiche e del packaging. Un ruolo ottenuto in virtù di una gamma prodotti che raggiunge i 3.400 Nm di coppia trasmissibile dall’albero lento e i 22 kW di potenza installabile – con diverse migliaia di possibili configurazioni e un’ampia serie di flange per i più svariati tipi di motori e servomotori in commer-

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INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 4/2019

cio – cui si aggiunge la possibilità di fornire soluzioni a pacchetto completo, con componenti pronti per l’implementazione sulla macchina finale. La scelta di realizzare flange quadrate, volta a garantire competitività ovviando strategicamente alla mancanza di parametri standardizzati per i motori stepper e brushless, è resa possibile dalla modularità del prodotto Varvel. La perfetta intercambiabilità e montabilità su tutte le principali serie di riduttori, assicura la disponibilità di una gamma completamente personalizzabile con una tempestività di consegna ai vertici del mercato. http://marketing.var vel.com/ blog/it/flange-quadrate-personalizzate-e-modulabili 

An excellent range of products, quick deliveries and over sixty years of experience make Varvel Group the preferred supplier to automatic and packaging machine manufacturers.

Thanks to the ability to serve a global market in which it has been a leading player for over sixty years, the Varvel Group today is a preferred partner to automatic and packaging machinery producers. Varvel has achieved this position thanks to a range of gearboxes rated for up to 3400 Nm of transmissible torque and 22 kW of installable power. This range permits thousands of possible configurations and can also be used with an extensive series of flanges covering most common types of electric motor and servomotor. Varvel can even supply complete solutions with components ready for installation in the user machine. Varvel was able to develop square flanges to boost customer competitiveness and work around the lack of standardization in stepper and brushless motors thanks to the highly modular design of its products. Perfectly interchangeable and compatible with all popular Varvel gearbox series, these flanges permit the configuration and delivery of fully customized gearmotors in amazingly short lead times. http://marketing.varvel.com/blog/it/ flange-quadrate-personalizzate-emodulabili


S

w

who’s who]

w Il volto delle imprese

who’s who] della meccanica e dell’automazione

Per ricevere la tua copia da consultare quando vuoi scrivi a info@quine.it Per eventuali segnalazioni e modifiche dei dati scrivere a info@quine.it

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della meccanica e dell’automazione


30a SPS IPC Drives Norimberga di redazione

Una soluzione unica per

molteplici esigenze L’azienda bolognese ha da poco realizzato un impianto su misura per i trattamenti di pulizia successivi alla produzione di fusioni di grandi dimensioni per il settore oleodinamico.

I

Il Gruppo Norblast, realtà specializzata nella progettazione e nella costruzione di macchine per la finitura della superficie di componenti meccanici attraverso trattamenti di sabbiatura e pallinatura ad alta tecnologia, ha tra i suoi molteplici campi di applicazione la fonderia. Di recente, l’azienda ha realizzato una soluzione in grado di ottimizzare tempi e

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risorse in seguito a un incarico da parte di una primaria realtà mondiale specializzata nella produzione di fusioni in ghisa per il settore oleodinamico. L’esito è la creazione di un unico sistema completamente automatizzato, in grado di eseguire sia le attività di sgrossatura preliminare, che la rimozione di tutti i residui di fusione presenti sui componenti realizzati, in modo da concentrare in un unico passaggio due importanti trattamenti di finitura.

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 4/2019

L’azienda ha realizzato un impianto altamente produttivo che ha inoltre migliorato i tempi di setup in caso di cambi formato, o le operazioni di carico e scarico. Per agevolare le operazioni di sollevamento e movimentazione dei pesanti blocchi di ghisa a forma di parallelepipedo, l’impianto prevede una sistema “a scambio” per eseguire le operazioni di carico e scarico esternamente alla cabina di lavorazione, mentre all’interno le lavora-


zioni su un secondo particolare. Per massimizzare l’efficienza dell’impianto, evitando più piazzamenti e tempi di setup, l’impianto è stato dotato di apposite attrezzature, alloggiate su tavole automatizzate, tali da consentire con un solo piazzamento tutte le lavorazioni necessarie. Una volta all’interno della cabina, il distributore oleodinamico è pronto per essere lavorato. Il robot, dotato di un sistema di cambio lancia automatico, preleva il giusto ugello e inizia il processo di sgrossatura ad aria compressa rimuovendo la maggior parte dei residui. Dalla medesima lancia si attiva poi il flusso di pallini per la finitura della pulizia all’interno dei condotti. Per eliminare i tempi di cambio ugello per rimuovere i residui interni, difficili da raggiungere, l’impianto è dotato di un sistema automatico di cambio lancia in modo da eseguire

i differenti trattamenti in un unico ciclo di lavoro, al termine del quale viene eseguito un ulteriore ciclo di soffiaggio per eliminare eventuali residui di polvere. Il risultato finale è un impianto completamente automatizzato, integrabile con i sistemi informativi aziendali, in grado di avere sotto controllo ogni parametro di lavoro. La vera forza di questo tipo di impianti è la ripetibilità del processo che consente, in un’ottica di controllo di qualità, di conoscere perfettamente la storia tecnologica di ogni singolo particolare. Il software è interamente progettato ad-hoc e permette di governare l’impianto in modo globale. La manutenzione, programmabile dal sistema di controllo dell’impianto, è facile ed immediata, grazie anche ed all’utilizzo di materiali ad alta resistenza. Altamente ergonomico e sicuro per l’operatore. 

ENGLISH TEXT

One solution for multiple needs The Bologna-based company has recently built a tailor-made system for the cleaning processes required after the production of large castings for the hydraulic sector. The Norblast Group is specialising in the design and construction of machines for surface finish treatment of mechanical components using high-tech sandblasting and shot-peening treatments, including foundry among its many application fields. Recently, the company has designed a solution that can optimise time and resources further to an assignment from a global leading company specialising in the production of cast iron castings for the hydraulic industry. The result is the creation of a single, completely automated system, capable of carrying out both the preliminary roughing activities and the removal of all the casting residues present on the parts produced, so as to combine two important finishing processes in a single step. The company has implemented a highly productive system that has also improved the setup times in case of size change-over, or loading and unloading operations. To facilitate the lifting and handling operations of heavy cast iron parallelepiped-shaped blocks, the system has an “exchange” system that allows the loading and unloading operations to be carried out outside the working cabin, while a second part is processed inside the cabin. To maximise system efficiency, i.e. avoiding too many setup stages and reducing setup times, the system has been fitted with special equipment, housed on automated tables, so as to allow all the necessary processes to be performed with a single setup. Once inside the cabin, the hydraulic distributor is ready to be processed. The robot, equipped with an automatic nozzle change-over system, picks up the proper nozzle and starts the compressed air roughing process to remove most of the residues. At the same nozzle, the flow of grit is then activated for finishing the cleaning inside the channels. To eliminate the nozzle changeover times for the removal of internal residues difficult to reach, the system is equipped with an automatic nozzle change-over system in order to perform different treatments in a single working cycle, at the end of which a further blowing cycle is performed to eliminate any dust residues. The final result is a completely automated system, which can be integrated with the company’s information systems, to control every single work parameter. From a quality control point of view, the true strength of this type of systems is the repeatability of the process that makes it possible to perfectly know the technological history of every single part. The software is entirely designed ad-hoc and allows managing the whole system. Maintenance, which can be programmed by the control system, is easy and quick, thanks also to the use of high resistance materials. Highly ergonomic and safe for the operator.

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30a SPS IPC Drives Norimberga di redazione

Padiglione 4, stand 4-360 In occasione della Fiera SPS IPC Drives Norimberga 2019, Ca mozzi Automation e Camozzi Digital presenteranno la macchina ATE

ATE (Automatic Test Equipment)

I

ENGLISH TEXT

In occasione della Fiera SPS IPC Drives Norimberga 2019, Camozzi Automation e Camozzi Digital- due realtà dello stesso Gruppo volte all’innovazione continua - presenteranno la macchina ATE (Automatic Test Equipment), punta di diamante di una proficua collaborazione e della capacità sinergica di condivisione del proprio know-how. ATE é una stazione di collaudo automatico, concepita dall’azienda per testare le proprie elettrovalvole, che rappresenta un cyber-physical system completo e integra i più evoluti smart components per l’lloT ideati in casa Ca mozzi. Pur trattandosi di un prodotto ad uso interno, ATE è la dimostrazione di come il Gruppo Camozzi si stia evolvendo da produttore di componenti a fornitore di sistemi sempre

58

MACCHINA ATE (AUTOMATICTEST EQUIPMENT)

più integrati. La divisione Camozzi Digital si pone come solution provider del sistema informatico customizzato MES (Manufacturing Execution System), che controlla e gestisce i cicli e gli aspetti produttivi dell’azienda, con il triplice obiettivo di ottimizzare il processo e la qualità dei prodotti finiti Camozzi, di implementare algoritmi di calcolo sempre più precisi ed affidabili e di restituire ai Clienti un reale valore aggiunto nella digitalizzazione dei propri processi interni. La macchina ATE esposta in fiera, il cui funzionamento si basa proprio sull’utilizzo dell’innovativo software sviluppato da Ca mozzi Digital, sarà la dimostrazione di questa modalità di interconnessione tra i componenti, il cloud e la diagnostica predittiva, insieme ad una demo live realizzata con l’ausilio di un pannello digitale. 

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 4/2019

TO INTRODUCE ATE (Automatic Test Equipment) On the occasi on of SPS IPC Drives Norimberga 2019 Tra de Fair, Camozzi Automation and Ca mozzi Digital -two enterprises uniteci bythe same vision aimed at continuous innovation -will showcase the innovative cuttingedge machine ATE (AutomaticTest Equipment), result of their synerg istic ability to share know-how in the creation of pneumatic and electrical components and integration in smart systems. Although far the moment it is far internal use only, ATE is the significant proof that the Group is evolving from a component manufacturerto a supplier of increasingly integrateci systems. Ca mozzi Digital divisi on represents the solution provider of a customised MES (Manufacturing Execution System), the computerised system that controls and manages the company’s production cycles and aspects, with a threefald objective: optimize the process and quality of Camozzi finished products, implement increasingly accurate and reliable calculation algorithms and give customers real added value in the digitisation of their internal processes. The ATE mach ine displayed at the fair, whose operation is based on the use of the innovative software developed by Camozzi Digital, will be the demonstration of this interconnection method between components, cloud and predictive diagnostics, together with a live demo createci with the support of a digital panel.


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N. 78 I Anno XIV I MARZO/APRILE 2019 I Bimestrale

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20 luglio 1969. Sono trascorsi cinquant’anni dal giorno in cui Neil Armstrong aprĂŹ il portellone dell’Apollo 11 e scese i gradini della scaletta piĂš famosa della storia. Quel viaggio è rimasto impresso nella memoria insieme alle altre missioni Apollo, i lanci dei satelliti russi Sputnik, il cane-astronauta Laika e la Guerra Fredda. Erano gli anni della sfida alla conquista dello spazio tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Gli anni degli ideali, della comunitĂ , dell’uguaglianza. Della speranza per una societĂ piĂš giusta. Gli anni delle utopie. Erano anche anni di ricerca e di grandi sfide. Il 12 aprile 1961, Jurij Gagarin fu il primo uomo a volare in orbita. VentitrĂŠ giorni dopo, l’astronauta Alan Shepard affrontò un volo suborbitale; e ancora, il 20 maggio John Kennedy annunciò al congresso di voler portare l’uomo sulla luna con il programma Apollo “non perchĂŠ è facile, ma perchĂŠ è difficileâ€?. Nel 1968, precisamente la notte della Vigilia di Natale, William Anders, uno dei membri della missione Apollo 8, scatta, forse inconsapevolmente, una semplice fotografia passata alla storia con il nome di “Earthriseâ€?, l’Alba della Terra. Il nostro pianeta, visto dall’oblò dell’Apollo 8 in orbita attorno alla luna, è un puntino blu nell’oscuritĂ .

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Oggi si parla molto di Industria 4.0 applicata alla produzione. Ma occorre ricordare che l’efficienza del flusso produttivo passa attraverso l’ottimizzazione della movimentazione dei materiali all'interno delle aziende.

Fondata da Paolo Giana nel 1966, Torgim compie il prestigioso traguardo dei 50 anni di attivitĂ . Il comune di Magnago vide un grande sviluppo economico e industriale giĂ a partire dalla seconda metĂ del 1800. Con il passare dei decenni il territorio s’è via via arricchito di aziende manifatturiere che hanno rappresentato delle vere eccellenze in molti settori industriali. [pag. 11]

[pag. 10]

– Anno 72 - n. 9

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1563

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L’EDITORIALE

LA MIA SCOPERTA DEL PLC: CORREVANO GLI ANNI ‘80

Innovazione e cambiamento

N. 12 - Dicembre 2016

Dal 1952 periodico di informazione per ingegneri e architetti

La crisi ancora “morde�, il contesto politico barcolla, alta l’attenzione sul governo degli ingegneri

di GIOVANNA ROSADA

EVENTI

O

gni campo dell’architettura e dell’ingegneria nel senso piĂš ampio del termine ha fatto progressi, ha modificato modalitĂ , metodologie, tecnologie, mezzi e strumenti, fatto ricerche e scoperte. Le idee sono progredite, sono mutate, si sono evolute; si sono adeguate alla societĂ o hanno modificato modi e stili di vita. Nessuno si è mai posto il problema se fosse giusto o sbagliato; la cultura del “fareâ€? ha privilegiato la sperimentazione e ha insegnato che dagli errori si può imparare, crescere, progredire e migliorare. Non è mai stato chiesto ai professionisti se fossero d’accordo con un “SIâ€? o con un “NOâ€?. Ăˆ stato dato semplicemente per scontato che il cambiamento fosse insito nella natura dell’uomo e nel nostro caso dei professionisti, nella loro ricerca di miglioramento e progresso per il bene comune. Ci sono stati “siâ€? e “noâ€? dettati da successi e insuccessi; il buon senso e la competenza hanno sempre fatto da guida nelle scelte e quindi nell’evolversi delle professioni. Per la politica evidentemente è diverso; ma ciò dimostra solo uno scollamento fra i problemi pratici della quotidianitĂ dell’individuo e l’incapacitĂ della politica ad adeguarsi. Il buon senso non fa da guida; un referendum che fa contento/scontento la metĂ dei cittadini resta un problema non risolto. Il cambiamento è necessario e la civiltĂ parla da sola a tal proposito; ma il cambiamento dovrebbe godere della fiducia e della certezza di tutti i cittadini quando si parla di politica. Se tutti quanti noi quando attraversiamo un ponte o saliamo sulla cima di un grattacielo diamo per scontato di poterci fidare di chi ha pensato il progetto, forse non vuol dire che i professionisti potrebbero insegnare e dire il loro pensiero con piĂš forza alla politica? n

GLI #HOLOLENS PER L’INDUSTRIA

TAX& LEGAL Partite IVA dal prossimo anno la contabilitĂ diventa un lavoro a tempo pieno e i costi salgono

di MATTEO PALO

R

iorganizzazione delle divisioni operative del Cni. E, in prospettiva, due sfide: quella dei servizi per gli iscritti e delle strutture territoriali. Armando Zambrano, presidente uscente del Consiglio nazionale degli ingegneri, si prepara a governare la categoria per altri cinque anni: dal 2016 guiderĂ gli ingegneri fino al 2021, quando completerĂ i suoi dieci anni di mandato. In attesa che arrivi l’ufficialitĂ del ministero della Giustizia e che i consiglieri designati indichino lui come nuovo presidente, è giĂ possibile fare il punto sulle prime mosse del nuovo Governo del Cni. “Siamo desiderosi di partire, visto che dai territori è arrivata un’indicazione cosĂŹ forte per la continuitĂ del Consiglio nazionale uscenteâ€?, è stata una delle prime dichiarazioni fatte da Zambrano.

a pag. 15

Nr.01 – VENERDÏ 13 GENNAIO 2017

Raddoppiati i programmi per le opere pubbliche, un trilione → pag.3 di dollari per infrastrutture e stimolo ai consumi. Gli effetti in Europa e le opportunità per le imprese italiane. La Cop22 di Marrakech e le politiche Usa sulle emissioni. alle pagg. 6-7

→ pag.37

a pag. 7

INTERVISTA ALL’ARCH. DE LUCCHI

“Il museo del futuro è il mondo interoâ€?

Abbiamo sentito alcuni Ordini per commentare un ipotetico scenario all'indomani delle dimissioni di Renzi. Nelle parole dei Presidenti inter­ pellati è fortissima la preoccupazione sull’ennesima battuta d’arresto di un Paese in affanno. StabilitĂ e certezza sono oggi piĂš lontane per lo meno dal punto di vista temporale. Come sottolinea Varese “Ora gli ac­ cordi tra CNI e Governo che fine faranno?â€? / alle pagg. 18­19

Eucentre per ricostruire la sicurezza A Pavia il Centro Europeo di Ricerca e Formazione in Ingegneria Sismica

a pag. 9

a pag. 10

CASSA DEPOSITI E PRESTITI

Parte il piano 'smart city' 1 miliardo per 14 cittĂ

Raddoppiati i programmi per le opere pubbliche, un trilione → pag.3 di dollari per infrastrutture e stimolo ai consumi. Gli effetti in Europa e le opportunità per le imprese italiane. La Cop22 di Marrakech e le politiche Usa sulle emissioni. alle pagg. 6-7

a pag. 7

INTERVISTA ALL’ARCH. DE LUCCHI

“Il museo del futuro è il mondo interoâ€?

I pareri degli Ordini dopo l’esito del referendum del 4 dicembre

Abbiamo sentito alcuni Ordini per commentare un ipotetico scenario all'indomani delle dimissioni di Renzi. Nelle parole dei Presidenti inter­ pellati è fortissima la preoccupazione sull’ennesima battuta d’arresto di un Paese in affanno. StabilitĂ e certezza sono oggi piĂš lontane per lo meno dal punto di vista temporale. Come sottolinea Varese “Ora gli ac­ cordi tra CNI e Governo che fine faranno?â€? / alle pagg. 18­19

Eucentre per ricostruire la sicurezza A Pavia il Centro Europeo di Ricerca e Formazione in Ingegneria Sismica

a pag. 9

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Professionisti al passo coi tempi... Per redarre un progetto il supporto informatico è dato per scontato che i professionisti lo abbiano, lo usino e lo utilizzino. Per depositare un progetto in Comune è scontato che tutto il supporto elettronico diventi carta, che la firma digitale non sia prevista, e che sia scontato fare una coda di ore per farsi mettere un timbro di carta per documentare la consegna.

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Un ponte tra passato e futuro

UTENSILI

Trasformare l’esperienza di oltre 40 anni di attivitĂ in una nuova piattaforma in grado di coniugare soluzioni avanzate con le esigenze e professionalitĂ di oggi. Questo è lo sforzo che sta compiendo Hexagon Manufacturing Intelligence, emerso anche durante il forum di fine settembre dedicato all’automazione e alle tecno[pag. 4] logia multisensore.

MISURA

Ovako, fornitore finlandese di acciai, ripropone sul mercato la qualitĂ M-Steel. Grazie ad un incremento nella lavorabilitĂ M-Steel si caratterizza per affidabilitĂ , coerenza e prevedibilitĂ nelle lavorazioni, riducendo i cosĂŹ costi di pro[pag. 12] duzione.

INTERVISTA Gianfranco Carbonato, un’emozione che dura da quarant’anni

LAMIERA

40 anni di storia e successi www.meccanica-automazione.com nella robotica industriale Il 2016 è un anno molto importante per Tiesse Robot. L’azienda festeggia infatti i 40 anni di attivitĂ : una storia lunga di successi nazionali e internazionali per le applicazioni della robotica in [pag. 6] ambito industriale.

UTENSILI

Trasformare l’esperienza di oltre 40 anni di attivitĂ in una nuova piattaforma in grado di coniugare soluzioni avanzate con le esigenze e professionalitĂ di oggi. Questo è lo sforzo che sta compiendo Hexagon Manufacturing Intelligence, emerso anche durante il forum di fine settembre dedicato all’automazione e alle tecno[pag. 4] logia multisensore.

L’anello che mancava: l’utensile connesso al sistema produttivo

L’utensile “intelligenteâ€? è il naturale completamento del complesso sistema produttivo che si basa sulla raccolta e l’analisi dei dati provenienti da macchine e strumenti di misura in costante dialogo tra loro. In altre parole un nuovo passo avanti verso la creazione della fabbrica completamente automatica. [pag. 7]

Ovako, fornitore finlandese di acciai, ripropone sul mercato la qualitĂ M-Steel. Grazie ad un incremento nella lavorabilitĂ M-Steel si caratterizza per affidabilitĂ , coerenza e prevedibilitĂ nelle lavorazioni, riducendo i cosĂŹ costi di pro[pag. 12] duzione.

INTERVISTA Gianfranco Carbonato, un’emozione che dura da quarant’anni

PANORAMA La formazione salesiana professionale

CAD/CAM unico per il settore Lamiera

SPECIALE Robotica Sempre piĂš al centro dello sviluppo

[pag. 18]

STORIA DI COPERTINA

TENDENZE Generative design, come cambierĂ il mondo

MACCHINE UTENSILI

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Rettificatrici Ghiringhelli: 95 anni sull’onda dei mercati

L’utensile “intelligenteâ€? è il naturale completamento del complesso sistema produttivo che si basa sulla raccolta e l’analisi dei dati provenienti da macchine e strumenti di misura in costante dialogo tra loro. In altre parole un nuovo passo avanti verso la creazione della fabbrica completamente automatica. [pag. 7]

STORIA DI COPERTINA

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Rettificatrici Ghiringhelli: 95 anni sull’onda dei mercati

DOSSIER Macchine di misura Amici per il micron

LAMIERA

L’anello che mancava: l’utensile 11/12/17 18:00 connesso al sistema produttivo

MATERIE PRIME

M-Steel qualitĂ da oltre 40 anni

In occasione di BIMU 2016, i vertici DMG MORI hanno dato vita a un interessante dibattito con la stampa tecnica specializzata, evidenziando le strategie in atto per [pag. 8] rafforzare la posizione del Gruppo nel mondo e sul territorio italiano.

Un ponte tra passato e futuro

MATERIE PRIME

40 anni di storia e successi nella robotica industriale

Il 2016 è un anno molto importante per Tiesse Robot. L’azienda festeggia infatti i 40 anni di attivitĂ : una storia lunga di successi nazionali e internazionali per le applicazioni della robotica in [pag. 6] ambito industriale.

CORSI

settembre 2019

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[pag. 14]

IN QUESTO NUMERO

[pag. 14]

M-Steel qualitĂ da oltre 40 anni

SPECIALE Robotica Sempre piĂš al centro dello sviluppo

[pag. 18]

CAD/CAM unico per il settore Lamiera

PAGINA 2

PRODOTTI

Professional cleaning, i dealer sempre piĂš 4.0

PAGINA 8

Le ultime novitĂ nella grande vetrina di Verona

Pulire 2017: insieme per vincere le sfide del futuro

di Maurizio Pedrini

E

ccoci arrivati a Pulire 2017, il grande appuntamento internazionale del professional cleaning, che torna a Veronafiere per la sua ventitreesima edizione. Sono trascorsi 32 anni da quando la manifestazione, allora itinerante, approdò per la prima volta in riva all’Adige per poi tornarvi stabilmente nel 1991. Da allora Pulire ha percorso un ininterrotto cammino di crescita, rafforzando progressivamente la sua vocazione internazionale, di pari passo con l’affermazione del Made in Italy in Europa e nel mondo. Nel 2001 la manifestazione ha avviato, grazie al Progetto “Oltre Pulireâ€?, una solida partnership con Veronafiere, che ha l’ambizioso obiettivo di creare una fiera di sistema capace di rappresentare non solo l’industria del cleaning professionale ma anche l’intera gamma di attivitĂ comprendenti il facility management, la gestione dei servizi integrati e quella eco-sostenibile del territorio. Un impegno stimolante, che ci auguriamo possa essere portato avanti con il sostegno della nuova presidenza di Veronafiere. Da alcuni anni, del resto,

alla faticosa professione dell’igiene professionale. Ci accingiamo a vivere Pulire 2017 con la stessa intensità di sempre, pronti al frenetico incalzare di momenti da condividere e ricordare nel tempo, con la curiosità di svelare le novità proposte per la prima volta dalle aziende su questo straordinario sipario. Il ricco programma di convegni svilupperà i grandi filoni avviati dal Forum Pulire svoltosi a Milano nel settembre scorso. A Pulire Outdoor, in particolare, si parlerà di economia circolare ma non mancheranno convegni, i talk show, per approfondire tanti altri temi. Ci auguriamo che la fiera riesca ad attrarre gli utilizzatori finali, catalizzando l’interesse dei Paesi emergenti e delle economie che rappresentano, ormai, l’immediato futuro. Siamo fiduciosi che Pulire 2017 saprà calarsi sempre piÚ in un contesto della comunicazione interattiva e digitale, per superare gli stessi confini produttivi del settore affermando non solo l’importanza di questo settore economico, ma anche quella della pulizia a 360 gradi nella dimensione economica, sociale e civile del nostro Paese. 

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LA RIVISTA DEL FACILITY MANAGEMENT

Lotta integrata alle zanzare

Internationales WĂśrterbuch der Mechatronik Mechatronics international dictionary internazionale di Meccatronica In occasione di BIMUDizionario 2016, i vertici DMG MORI hanno dato vita a un interessante Dictionnaire international de mĂŠcatronique dibattito con la stampa tecnica specializzata, evidenziando le strategie in atto per [pag. 8] rafforzare lainternacionale posizione del Gruppo nel mondo e sulde territorio italiano. Diccionario de procesamiento mecatrĂłnica ĐœоМдŃƒнаŃ€ОднŃ‹Đš Ń ĐťĐžĐ˛Đ°Ń€ŃŒ ПоŃ…Đ°Ń‚Ń€Оники

IN QUESTO NUMERO

cleaning DIGITAL MARKETING

I rischi dell’Internet of Things

PEST CONTROL

Via libera alla finanza innovativa, quali risposte alla stretta del credito?

Italia scossa

Macerie ovunque, interi paesi rasi al suolo, gente disperata, sguardi persi. No, non è lo scenario di guerra che ci arriva da qualche zona remota del mondo, a cui siamo tristemente abituati. Ăˆ la forza devastante del terremoto che ha colpito, e continua a farlo, il nostro Centro Italia. Una faglia che si è estesa per cinquanta chilometri, una ferita su quelle terre che non si potrĂ piĂš rimarginare. L’Italia è scossa, fisicamente e mentalmente; schiaffeggiata dalla mano della natura che a volte sa essere molto dura nella sua inarrestabile forza. Eppure il nostro paese risulta essere nelle prime posizioni per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie antisismiche nelle nuove costruzioni. Cosa succede allora? Alessandro Martelli, Presidente del Glis (Isolamento sismico e altre strategie di progettazione antisismica), ha dichiarato che “Oltre il 70% dell’edificato italiano attuale non è in grado di resistere ai terremoti che potrebbero colpirloâ€?. Il problema pertanto è la sicurezza delle costruzioni piĂš datate, e di un immenso patrimonio storico e culturale famoso in tutto il mondo, fatto di chiese, monumenti, palazzi storici, emblema di un passato grandioso che ha visto protagonisti i piĂš grandi artisti e ingegneri di tutti i tempi. Il tema della sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, piĂš volte trattato dal nostro giornale e a cui le nostre imprese pongono molta attenzione, ritorna cosĂŹ alla ribalta in un frangente – purtroppo non l’unico negli ultimi anni - tanto eclatante quanto drammatico. Dalle pagine de L’Ammonitore abbiamo rivolto molti inviti al settore manifatturiero italiano a investire in tecnologie produttive innovative per continuare a essere competitivo, e questa volta ci sentiamo di invitare tutti a investire sulla propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare la vita dei cittadini intervenendo significativamente sulle strutture pubbliche e sul nostro prezioso patrimonio artistico, perchĂŠ il futuro non si prevede, men che meno un terremoto, ma si prepara.

FINANZIAMENTI PMI

AUTOMAZIONE

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Le imprese italiane piÚ puntano sempre su un’offerta green

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FOOD INDUSTRY

In crescita il segmento degli aspiratori

PRODUZIONE

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PROGE T TA ZIONE

EVENTI PERSONALIZZATI

MERCATO

Imparare a gestire rifiuti plastici

Novembre/Dicembre 2016

nario di guerra che ci arriva da qualche zona remota del mondo, a cui siamo tristemente abituati. Ăˆ la forza devastante del terremoto che ha colpito, e continua a farlo, il nostro Centro Italia. Una faglia che si è estesa per cinquanta chilometri, una ferita su quelle terre che non si potrĂ piĂš rimarginare. L’Italia è scossa, fisicamente e mentalmente; schiaffeggiata dalla mano della natura che a volte sa essere molto dura nella sua inarrestabile forza. Eppure il nostro paese risulta essere nelle prime posizioni per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie antisismiche nelle nuove costruzioni. Cosa succede allora? Alessandro Martelli, Presidente del Glis (Isolamento sismico e altre strategie di progettazione antisismica), ha dichiarato che “Oltre il 70% dell’edificato italiano attuale non è in grado di resistere ai terremoti che potrebbero colpirloâ€?. Il problema pertanto è la sicurezza delle costruzioni piĂš datate, e di un immenso patrimonio storico e culturale famoso in tutto il mondo, fatto di chiese, monumenti, palazzi storici, emblema di un passato grandioso che ha visto protagonisti i piĂš grandi artisti e ingegneri di tutti i tempi. Il tema della sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, piĂš volte trattato dal nostro giornale e a cui le nostre imprese pongono molta attenzione, ritorna cosĂŹ alla ribalta in un frangente – purtroppo non l’unico negli ultimi anni - tanto eclatante quanto drammatico. Dalle pagine de L’Ammonitore abbiamo rivolto molti inviti al settore manifatturiero italiano a investire in tecnologie produttive innovative per continuare a essere competitivo, e questa volta ci sentiamo di invitare tutti a investire sulla propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare la vita dei cittadini intervenendo significativamente sulle strutture pubbliche e sul nostro prezioso patrimonio artistico, perchĂŠ il futuro non si prevede, men che meno un terremoto, ma si prepara.

DOSSIER Macchine di misura Amici per il micron

RICERCA

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50 anni di torni

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SostenibilitĂ ambientale e detergenza profumata

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Fondata da Paolo Giana nel 1966, Torgim compie il prestigioso traguardo dei 50 anni di attivitĂ . Il comune di Magnago vide un grande sviluppo economico e industriale giĂ a partire dalla seconda metĂ del 1800. Con il passare dei decenni il territorio s’è via via arricchito di aziende manifatturiere che hanno rappresentato delle vere eccellenze in molti settori industriali. [pag. 11]

[pag. 10]

– Anno 72 - n. 9

Editoriale

Ăˆ vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti ivi inclusa la riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione

ISSN: 2612-4068

ING DEL CLEAN IL MONDO

ROBOTICA

Al centro della fabbrica intelligente

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Anno 28 n. 7 settembre 2019

Anno 28 n. 7

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di Fabio Chiavieri

Oggi si parla molto di Industria 4.0 applicata alla produzione. Ma occorre ricordare che l’efficienza del flusso produttivo passa attraverso l’ottimizzazione della movimentazione dei materiali all'interno delle aziende.

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FINANZIAMENTI PMI

TAVOLA ROTONDA

| M A C C H I N E U Trasi E Nal suolo, S I Lgente I disperata, sguardi persi. No, non è lo sce-

DIGITAL MARKETING → pag.37

#4maggio 2016 mensile

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Editoriale

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Nr.01 – VENERDÏ 13 GENNAIO 2017

LA TRIVELLA

LA TRIVELLA

Parte il piano 'smart city' 1 miliardo per 14 cittĂ

TAX& LEGAL Partite IVA dal prossimo anno la contabilitĂ diventa un lavoro a tempo pieno e i costi salgono a pag. 15

segue a pag. 2

segue a pag. 2

I pareri degli Ordini dopo l’esito del referendum del 4 dicembre

In USA volano le infrastrutture

GOVERNO IN CRISI

GOVERNO IN CRISI

CASSA DEPOSITI E PRESTITI

CLEANING Acido ipocloroso sanificante sicuro e biologico

iorganizzazione delle divisioni operative del Cni. E, in prospettiva, due sfide: quella dei servizi per gli iscritti e delle strutture territoriali. Armando Zambrano, presidente uscente del Consiglio nazionale degli ingegneri, si prepara a governare la categoria per altri cinque anni: dal 2016 guiderĂ gli ingegneri fino al 2021, quando completerĂ i suoi dieci anni di mandato. In attesa che arrivi l’ufficialitĂ del ministero della Giustizia e che i consiglieri designati indichino lui come nuovo presidente, è giĂ possibile fare il punto sulle prime mosse del nuovo Governo del Cni. “Siamo desiderosi di partire, visto che dai territori è arrivata un’indicazione cosĂŹ forte per la continuitĂ del Consiglio nazionale uscenteâ€?, è stata una delle prime dichiarazioni fatte da Zambrano.

ISSN 2499-362X

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La Meccatronica nell’era 4.0

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gni campo dell’architettura e dell’ingegneria nel senso piĂš ampio del termine ha fatto progressi, ha modificato modalitĂ , metodologie, tecnologie, mezzi e strumenti, fatto ricerche e scoperte. Le idee sono progredite, sono mutate, si sono evolute; si sono adeguate alla societĂ o hanno modificato modi e stili di vita. Nessuno si è mai posto il problema se fosse giusto o sbagliato; la cultura del “fareâ€? ha privilegiato la sperimentazione e ha insegnato che dagli errori si può imparare, crescere, progredire e migliorare. Non è mai stato chiesto ai professionisti se fossero d’accordo con un “SIâ€? o con un “NOâ€?. Ăˆ stato dato semplicemente per scontato che il cambiamento fosse insito nella natura dell’uomo e nel nostro caso dei professionisti, nella loro ricerca di miglioramento e progresso per il bene comune. Ci sono stati “siâ€? e “noâ€? dettati da successi e insuccessi; il buon senso e la competenza hanno sempre fatto da guida nelle scelte e quindi nell’evolversi delle professioni. Per la politica evidentemente è diverso; ma ciò dimostra solo uno scollamento fra i problemi pratici della quotidianitĂ dell’individuo e l’incapacitĂ della politica ad adeguarsi. Il buon senso non fa da guida; un referendum che fa contento/scontento la metĂ dei cittadini resta un problema non risolto. Il cambiamento è necessario e la civiltĂ parla da sola a tal proposito; ma il cambiamento dovrebbe godere della fiducia e della certezza di tutti i cittadini quando si parla di politica. Se tutti quanti noi quando attraversiamo un ponte o saliamo sulla cima di un grattacielo diamo per scontato di poterci fidare di chi ha pensato il progetto, forse non vuol dire che i professionisti potrebbero insegnare e dire il loro pensiero con piĂš forza alla politica? n

IMPIANTI FOTOVOLTAICI

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magazine

di GIOVANNA ROSADA

FOCUS

a pag. 12

I BENEFICI DELLA NORMAZIONE

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numero 0 | LUGLIO 2019

SCIENZA E TECNICA LATTIERO - CASEARIA Dairy Science and Industry Journal Rivista dell’Associazione Italiana Tecnici del Latte Journal of the Italian Dairy Science Association www.aitel.it

LA CITTĂ€ DELLA BIRRA AMERICANA Matteo Macalaria

Innovazioni tecniche nella stagionatura dei formaggi molli Soft cheese ripening technological innovation Formulazione di un nuovo prodotto funzionale da latte di capra Development of a functional product from goat milk

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30a SPS IPC Drives Norimberga di redazione

gateway

WEG Stand 466, Padiglione 3A

Motor Scan, la soluzione pratica per il controllo dello stato di salute dei motori elettrici in tempo reale

WEG presenta nuovo

gateway

per la manutenzione predittiva dei motori su scala industriale

W

WEG presenterà un nuovo gateway per il monitoraggio delle condizioni dei motori elettrici su scala industriale alla fiera SPS 2019 di Norimberga (Stand 466, Padiglione 3A). Questa tecnologia consente di trasferire i dati operativi acquisiti dal dispositivo di monitoriaggio WEG Motor Scan, presentato l’anno scorso, a un sistema cloud sicuro. In questo modo si può accedere direttamente ai dati nel cloud attraverso la app o piattaforma IoT di WEG ed effettuare un’analisi dettagliata dei motori monitorati. A Norimberga, WEG presenterà anche la propria gamma aggiornata di inverter avanzati CFW500 e MW500. WEG Motor Scan è una soluzione pratica e conveniente che abilita

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il controllo in tempo reale dello stato di salute dei motori elettrici. Consente quindi misure di manutenzione predittiva che portano ad una maggiore disponibilità dell’impianto. Il gateway consente ora agli utenti di acquisire automaticamente i dati operativi dai sensori WEG Motor Scan, eliminando lo step intermedio rappresentato dall’app mobile esistente. Il gateway integra questa app e funge da router in grado di catturare tutti i sensori installati entro un raggio di circa 30 metri in un ambiente industriale, migliorando la facilità d’uso e l’automazione. Tra le novità a livello di inverter va annoverato il CFW500 IP66 in dimensioni telaio A e B, che copre potenze del motore da 250 W a 15 kW. Funziona in un ampio intervallo di tensione da 200 a 240 V, da 380 a 485 V o da 500 a 600 V e può essere impiegato con tempe-

rature ambiente da -10 °C a + 40 °C. La straordinaria robustezza e l’elevato grado di protezione rendono questi “variable frequency drives” (VFD) un’ottima scelta per ambienti produttivi difficili. Inoltre, la gamma CFW500 è stata estesa alla taglia F con una potenza nominale fino a 55 kW. Il nuovo CFW500 funziona nell’intervallo da 380 a 480 V, offrendo nuove possibilità di sviluppo ai clienti che operano con una fascia di potenza superiore in numerose applicazioni industriali, in particolare nell’ambito dell’ingegneria meccanica generale per trasporto, rotazione, sollevamento, pompaggio e ventilazione. Le funzioni di sicurezza integrate Safe Torque Off (STO) e Safe Stop 1 (SS1) offrono una soluzione economica e flessibile per ridurre i rischi associati ad eventi inattesi e imprevisti come avviamenti mac-


china involontari, arresti di emergenza e arresti controllati. Un’altra funzione integrata è PumpGenius per il controllo del sistema di pompaggio, che abilita il monitoraggio preciso della pressione e/o del flusso durante l’intero ciclo del processo. Con una comoda procedura guidata di programmazione, PumpGenius aiuta a ridurre al minimo i tempi di fermo. E stato aggiornato anche il VFD MW500. É ora disponibile per livelli di potenza minore nell’intervallo da 370 W a 2,2 kW e per una tensione di rete tra 380 e 400 V in dimensioni telaio A e B. Il robusto alloggiamento con grado di protezione IP66 o NEMA 4X consente di montare l’inverter direttamente sulla morsettiera del motore o sulla parete, utilizzando una piastra di adattamento. Così facendo viene meno la necessità di cavi lunghi e armadi elettrici, riducendo la complessità e i costi di installazione e messa in servizio. L’MW500 è in grado di resistere ad un forte sovraccarico del 150% per 60 secondi ogni 10 minuti ed operare con temperature ambiente fino a 40°C (installazione a parete) e 50°C (installazione su motore). Progettati con design decentrato, questi VFD sono utilizzabili in una vasta gamma di applicazioni, ad esempio sistemi di pompaggio o di ventilazione.  inverter CFW500 IP66

ENGLISH TEXT

WEG presents new gateway for industrialscale condition monitoring and expands its automation portfolio WEG, a leading global manufacturer of motors and drive technology, is presenting a new gateway for WEG Motor Scan as a highlight at SPS 2019 (Stand 466 in Hall 3A). The condition monitoring solution presented last year as a retrofit option enables real-time monitoring of WEG electric motors for predictive maintenance purposes. The collected data can now be transferred to a secure cloud using gateway technology, in addition to the previous option of using a smart device app with Bluetooth. Users can access the data in the cloud through the app or the WEG IoT Platform web portal. This enables detailed analysis of the monitored motors. Additional highlights include the updated CFW500 and MW500 variable speed drives. Gateway technology for WEG Motor Scan WEG Motor Scan is an easy and cost-effective solution for predictive maintenance measures that lead to extended service life and higher plant availability. The gateway, with features highly desired by users, was already in the pipeline when WEG Motor Scan was announced. The gateway enables users to automatically collect data from WEG Motor Scan sensors, eliminating the intermediate step with the mobile app. The gateway complements the existing mobile app and acts as a router that captures all installed sensors within a range of approximately 30 metres in an industrial environment. Integration of WEG Motor Scan with the gateway creates clear added value through enhanced ease of use and automation. The gateway, consisting of firmware and hardware, will be available from October 2019. CFW500 family features higher protection rating and new frame size There are some innovations in the CFW family of variable speed drives: The new CFW500 IP66 in frame sizes A and B covers motor power ratings from 250 W to 15 kW. These variable speed drives can operate over a wide voltage range of 200 to 240 V, 380 to 485 V or 500 to 600 V, and they can be deployed at ambient temperatures from -10°C to +40°C. Their great sturdiness and high protection rating make them a good choice for demanding manufacturing environments. Furthermore, the CFW500 range is extended to frame size F with a rated power range up to 55 kW. The new CFW500 operates in the voltage range of 380 to 480 V, opening new deployment options for users in the higher power range for a large number of industrial applications – in particular general mechanical engineering for conveying, turning, lifting, pumping and ventilation. The new power class extends the main deployment areas of the CFW500 in small and micro applications. Integrated Safe Torque Off (STO) and Safe Stop 1 (SS1) safety functions give mechanical engineers an economical and

flexible solution for reducing risks arising from unexpected and unforeseen events. This includes prevention of unintentional machine starts, emergency shutdowns, and controlled stops. Another integrated function is PumpGenius for pump control, which enables precise pressure and/or flow control during the entire process cycle. With a convenient programming wizard, PumpGenius helps to minimize downtime. MW500 decentralised variable speed drive for low power levels The MW500 variable speed drive, designed for decentralised deployment, has also been updated. It is now available for lower power levels in the range of 370 W to 2.2 kW and is being launched for 380 to 400 V mains voltage in frame sizes A and B. A sturdy housing design with protection rating IP66 or NEMA 4X allows the variable speed drives to be mounted directly on the motor terminal box or on the wall using an adapter plate. This eliminates the need for a motor feed cable and switch cabinet, reducing complexity and costs for installation and commissioning. The MW500 can handle a 150% overload for 60 seconds every 10 minutes and can operate at ambient temperatures up to 40°C with wall mounting or 50°C with motor mounting. Designed for decentralised deployment, these variable speed drives can be used for a broad range of applications, such as pumps or fans. SSW900 soft starter range extended to frame size E WEG has also expanded its SSW900 series of soft starters. The series was previously available in frame sizes A to D, covering the output current range from 10 A to 412 A in the wide voltage range of 220 to 575 V AC 3-phase. Now frame size E is also available for output currents from 489 to 670 A. As high-performance top-end devices with integrated PLC functionality, they provide fully programmable algorithms for regulating induction motors as well as fully flexible torque control. Thanks to soft starting and integrated protection functions, the SSW900 ensures energy-efficient and reliable operation of electric motors. SSW900 is particularly suitable for sectors such as petrochemical, mining, textile, woodworking, plastic processing, metalworking, water/wastewater management, and food & beverage. New contactors The newly developed CWBS series of contactors for safety applications from 9 A to 80 A conforms to the IEC 60947-5-1 standard regarding mechanically linked contacts and mirror contacts (IEC/ EN 60947-4-1). Additionally, WEG is introducing the new CWB125 contactor of the CWB series. It is suitable for a rated operating power of 55 kW (AC-3/400 V) and a rated operating current of 125 A. The modular, user-friendly design enables easy installation and flexible application.

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Industry Design Per progettare la Smart Industry

#2 Maggio Azionamenti Sistemi di visione #3 Settembre Telecontrollo Food

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M A N U FA C T U R I N G | I N D U S T R I A L I T | A U T O M AT I O N | M E C H AT R O N I C S #3 OTTOBRE 2019

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