AiCARR Journal #70 - Retail |VRF

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zano vi sia un punto di ottimo che non corrisponde alla copertura massima possibile, in relazione alle temperature più rigide. Chiaramente tutte queste valutazioni sono strettamente connesse alle caratteristiche prestazionali delle pompe di calore considerate. Nel caso di Milano è stato sviluppato anche un calcolo con simulazione oraria dei fabbisogni energetici, utilizzando il metodo UNI EN ISO 52016; ciò che emerge è una più sensibile variabilità alla temperatura di cut-off, con la copertura della pompa di calore che passa dal 29% a 7 °C fino all’80% con la pompa di calore senza limitazioni di funzionamento. È evidente che questo tipo di simulazioni, se finalizzate alla valutazione dei fabbisogni energetici reali e dei curva climatica e alla temperatura massima di mandata

pertura del fabbisogno con la pompa

consumi, debbano essere realizzate con

della pompa di calore.

di calore, l’effetto in termini di riduzione

metodi orari e in regime reale, per via

Dall’analisi, per quanto non generalizzabile e riferita al

dell’indice di prestazione energetica, per

dei limiti intrinseci sia delle ipotesi di

caso specifico, si può notare (Tabella 7) come la copertura

quanto presente, è dell’ordine del 5%

calcolo nelle condizioni standard sia del

del fabbisogno con pompa di calore passi da un minimo

massimo. Ciò perché la maggior coper-

metodo UNI TS 11300-4 con particolare

del 40% fino a circa il 70% a Milano e Bolzano, mentre a

tura avviene nei BIN con temperatura

riferimento alla ripartizione dei carichi

Roma arriva anche al 78%. Se l’effetto dell’abbassamento

inferiore e quindi con COP più basso;

fra i diversi BIN.

della temperatura di cut-off è rilevante in termini di co-

interessante è osservare come a Bol-

Conclusioni Il Superbonus 110% ha rinnovato

BIBLIOGRAFIA

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l’interesse verso la riqualificazione degli edifici condominiali; le caratteristiche e i limiti di questi edifici in relazione alla riqualificazione impiantistica, uniti all’esigenza di accedere all’incentivazione trova una soluzione tecnica molto interessante nei sistemi ibridi commerciali di maggiore potenza. Anche in condizioni climatiche più rigide, come in zona climatica E, un sistema ibrido può garantire come unico intervento il salto di due classi energetiche, senza contare l’ulteriore miglioramento ottenibile utilizzando impianti fotovoltaici.

* Fabio Minchio, Studio 3F Engineering 68

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