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Cromoterapia I colori della salute

Icolori accompagnano costantemente la nostra vita: tutto, attorno a noi, è caratterizzato da un colore ed essi sono in grado di influenzare il nostro stato d’animo, rallegrandoci, deprimendoci, tranquillizzandoci. Quando si entra in ospedale, però, tutti i colori sembrano svanire. O meglio, tutti tranne uno, dominatore più o meno incontrastato di stanze, pareti e superfici: il bianco. A onor del vero il bianco, negli ospedali, è il colore predominante per ragioni buone e giuste; esso richiama pulizia, asetticità, richiamando l’idea di salute. Ma i colori, se usati bene, non sono elementi di disturbo nel processo di cura, anzi.

È il bianco, casomai, che col tempo, nell’immaginario collettivo, ha traslato il suo significato da igiene e asetticità a malattia e degenza.

La verità di questa affermazione è stata ampiamente confermata nel corso del ‘900 da artisti e studiosi, e in anni più vicini a noi ci si è accorti che il co - lore può assumere una funzionalità anche nell’ambito della progettazione architettonica, non solo civile, ma pure in quella ospedaliera, dove il colore svolge non soltanto una funzione estetica, già di per sé positiva, ma agisce anche sul piano terapeutico. Studi neuroscientifici risalenti al 2008 (Eldstein) hanno dimostrato che il mondo dei colori influenza in modo diretto il sistema fisiologico, la salute psico-fisica dell’uomo sia per alleviare la degenza dei pazienti sia per migliorare il lavoro degli operatori utilizzando la cromoterapia come strumento essenziale per l’umanizzazione degli ambienti. La cromoterapia è un metodo terapeutico integrativo che ha il principale obiettivo di aiutare corpo e mente a ritrovare il naturale equilibrio: non cura i sintomi ma è in grado di scendere alle radici dello squilibrio da trattare. Sulla base di questa teoria da qualche tempo si è evidenziata l’importanza dell’applicazione di determinati colori anche negli ospedali e nelle rsa.

IL RUOLO DEI COLORI

L’ospedale, di per sé, genera aspettative, che sono però associate alla naturale insicurezza e all’ansia di chi vi deve rimanere come paziente. L’ambiente, pertanto, dovrebbe contribuire, indipendentemente dagli aspetti strettamente clinici, a creare per gli ospiti sensazioni di tranquillità, di determinazione, di reazione positiva. E il colore può essere di grande aiuto, soprattutto quando si sanno sfruttare gli effetti che la percezione del colore crea a livello psicologico.

Sulla scala cromatica, Il rosso e l’arancione risultano eccitanti e stimolanti, il giallo viene riconosciuto come tonico, violetto e indaco sembra vengano percepiti come tristi, blu e verde hanno un effetto sedativo e rilassante. Siccome il colore è un linguaggio di comunicazione che informa, mobilita emozioni, di malessere o di benessere, creare con il colore particolari atmosfere in determinati ambienti riduce la percezione di medicalizzazione e ciò contribuisce a creare un clima di fiducia. Possiamo quindi vedere come gli stimoli di ogni colore decrescano proporzionalmente al grado di saturazione del colore. Il colore andrebbe calibrato, nelle tinte e nelle tonalità, a seconda delle zone ospedaliere, che hanno esigenze diverse a seconda della loro destinazione d’uso: macchinari per la diagnosi possono essere sdrammatizzati e le stanze di degenza allestite studiando colori adeguati sia al luogo, sia all’età e alle caratteristiche dei pazienti. Diversi ospedali e cliniche scelgono tinte fredde per l’ambiente clinico e lu- minose per la zona di degenza.

ALCUNI ESEMPI

Attualmente sono stati realizzati vari progetti in cui gli spazi ospedalieri sono stati pensati, anche con l’uso del colore, in funzione del miglioramento della condizione emotiva del paziente. La Sala Parto dell’ospedale di Forlì, utilizzando cromoterapia e filodiffusione, assicura alle future mamme un ambiente più accogliente e rilassante. Le partorienti hanno la possibilità di scegliere non solo la tonalità di luce che preferiscono, ma anche la musica da ascoltare, portandosela anche da casa. L’implementazione di questi accorgimenti ha dimostrato un effetto benefico in diverse fasi del travaglio. Proprio a tal fine, le sale parto sono state recentemente rinnovate con l’installazione di pannelli colorati che ritraggono paesaggi e scenari e con la cromoterapia.

Altro progetto interessante di umanizzazione degli ambienti ospedalieri, è quello del Blocco Sud dell’Ospedale Niguarda, a Milano, opera di Jorrit Tornquist, professore di Design Industriale al Politecnico del capoluogo lombardo.

I piani sono riconoscibili visivamente grazie all’attribuzione di un colore specifico che demarca le aree di accesso e prosegue in una fascia lungo le pareti dello stesso reparto: in questo modo è facilitato l’orientamento dei visitatori all’interno dei vari piani dell’ospedale. All’interno di questo edificio i colori aiutano ad orientarsi e a definire meglio gli spazi. Le camere dei pazienti sono verdi e arancioni, colori rilassanti che invitano a un atteggiamento estroverso, perché la guarigione è direttamente correlata a una positiva reazione psicosomatica. Per le pareti del blocco operatorio e in generale operosità e vitalità.

Il reparto di ginecologia, invece, ha tonalità rosa pastello che ispirano sentimenti di affetto e di protezione mentre i corridoi sono verdi e rosa più accesi.

L’OSPEDALE MEYER

Nel caso di questa struttura è stata predisposta una vera e propria revisione cromatica delle divise del personale: i camici sono variopinti, in modo si tingono di blu mentre l'ultimo piano, dedicato alle camere dei pazienti, presenta i toni caldi dell'arancione. I colori però non si limitano a spazi ed ambienti ma vengono impiegati anche nei particolari di arredi e di mobili.

COLORI CONTRO L’ALZHEIMER

L'impiego del colore risulta particolarmente efficace anche per i malati di Alzheimer, contribuendo a rendere per tutte le sale operatorie la scelta si è orientata verso il colore verde-turchese, per minimizzare la percezione del colore rosso del sangue.

Le pareti degli spogliatoi per i pazienti, in tutte le aree, sono arancio chiaro, un colore vicino al colore della carnagione, per evitare senso di disagio ed estraneità. Anche le pareti degli spogliatoi del personale sono arancio, più intenso, così da trasmettere energia, da trasmettere un clima di serenità e di armonia. Il Meyer vanta anche un'attenta progettazione cromatica di spazi ed ambienti: i corridoi bianchi e asettici sono stati sostituiti con percorsi colorati e ogni piano è tinto con una tonalità diversa per facilitare l'orientamento all'interno della struttura. Al piano terra si trova il Pronto Soccorso con tonalità verdi, al primo piano le sale operatorie e di rianimazione gli spazi più accoglienti e riconoscibili e aiutando i pazienti ad ambientarsi meglio.

Grazie all'impiego di colori intensi gli ambienti si definiscono e si identificano in modo più immediato aiutando il paziente a raggiungere un senso di tranquillità e di stabilità emotiva e psicologica. Il linguaggio dei colori diventa uno strumento utilissimo di comunicazione e predilige forti con-

NON SOLO COLORI: AVANZA L’AROMATERAPIA

L’aromaterapia è una branca della fitoterapia che sfrutta gli oli essenziali allo scopo di riportare benessere all'intero organismo, sia a livello fisico che a livello emotivo e mentale. L’aromaterapia moderna è stata ed è applicata molto soprattutto in Francia, a cominciare dagli anni Cinquanta, dove vi è un’esperienza pluridecennale in contesto ambulatoriale ma anche negli ospedali e nelle case per anziani. Numerose evidenze cliniche confermano l’efficacia di questa pratica, efficace su pazienti di diverse categorie di età. È stata sperimentata su anziani affetti da demenza e su giovani con disturbi d’ansia, ma è in grado di alleviare i sintomi trasti di tonalità, perché le sfumature difficilmente vengono percepite dai pazienti di età avanzata, facendo attenzione a non creare combinazioni cromatiche che possano provocare stati di stress e di ansia.

Il Centro Alzheimer “Massimo Lagostina” a Omegna costituisce un caso esemplificativo in cui i colori contribuiscono a creare ambienti piacevoli, capaci di suscitare ricordi ed emozioni nei pazienti. In questo contesto si raggiunge un'ottima combinazione tra la funzionalità e le necessità dei pazienti di orientamento e di definizione degli spazi. All'interno di questa struttura si di svariate patologie come l’asma, l’artrite reumatoide e le malattie infiammatorie dell’intestino, il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.

Gli oli essenziali possono anche rappresentare una soluzione all’antibiotico-resistenza; tra gli oli essenziali vi sono fra i più potenti battericidi, virucidi e fungicidi esistenti in natura. Un olio essenziale non può essere iniettato, vi è perciò della ricerca in atto per trovare un modo per trasformare queste sostanze in farmaci. Un altro esempio è rappresentato dal taxolo, un olio essenziale estratto dalla corteccia di un tasso del Sudamerica che ha rispettano semplici regole per un'efficace progettazione cromatica: la scelta di colori saturi, l'impiego di colori uniformi e compatti per i pavimenti, la capacità di comunicare funzioni e destinazioni d'uso degli ambienti mediante diverse tonalità. In questo modo i pazienti possono muoversi e vivere tali spazi con più consapevolezza e libertà.

UNA TINTA

PER OGNI EMOZIONE

Interessante anche il progetto di ristrutturazione del Padiglione B dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico G. Martino di Messina.

L’ingresso e gli spazi comuni, che devono presentare caratteristiche più simili a quelle di una hall di albergo accogliente, sono stati ripensati. Le hall d’ingresso del piano rialzato e del primo piano hanno il bordeaux come colore dominante, mentre le hall al secondo e al terzo piano sono state realizzate, rispettivamente, in verde e blu. Nei corridoi di degenza delle UO di Medicina Interna si sono scelte tinte chiare, nelle tonalità del verde, del un effetto chemioterapico usato in oncologia, all’inizio nei tumori delle ovaie e poi anche in altre malattie. Gli Stati Uniti sembrano essere particolarmente avanti nell’impiego di queste pratiche: in molti ospedali americani gli oli essenziali vengono diffusi per prevenire germi e batteri negli uffici,nelle unità intensive e anche in sala d’attesa. A Jersey City, nel New Jersey, un esperimento nell’assistenza agli anziani si è concluso con successo con una riduzione in un mese del 50% delle sostanze psicotrope somministrate, grazie alla diffusione degli oli essenziali. celeste, del giallo, mentre le pareti opposte sono tinteggiate di colori diversi, invertiti oltre le porte tagliafuoco, il tutto per non creare monotonia: giallo e celeste per il primo piano, verde e giallo per il secondo, verde e celeste per il terzo; le camere di degenza hanno gli stessi colori dei corridoi, per fare sì che il paziente non si senta in un’area diversa quando esce dalla sua stanza. Sono state scelte tinte tranquillizzanti che richiamano le sfumature della natura - dalla freschezza dell’acqua al cielo sereno, al calore del sole, alla gradevolezza della vegetazione - unite agli effetti emozionali che ciascun colore genera: energia del giallo, riposo e meditazione del celeste e del verde chiari.

Ovviamente, l’estetica dell’ambiente, da sola, non ha un potere guaritore, ma l’uso mirato dei colori, declinati nei vari toni e nelle varie sfumature, può essere un buon aiuto terapeutico, in quanto agisce su parametri biologici, psicologici, culturali. E ci restituisce l’immagine, di primaria importanza, di una umanizzazione degli ospedali, che riconoscano l’uomo insieme con il paziente.