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Federico Delpino Chi era costui?

Pensieri sulla biologia vegetale (1867), definita da Delpino lo studio delle relazioni, e dei conseguenti adattamenti morfologici degli organismi vegetali con l'ambiente.

sponde “sto faticando”; il secondo “sto guadagnando il pane per la mia famiglia” e il terzo “sto aiutando alla realizzazione della cattedrale”. Crediamo che tutte e tre le risposte contengano una parte di verità, ma ci piace pensare che i disinfestatori si sentano partecipi a rendere più vivibile l’ambiente che ci ospita.

Prima di svelare lo spessore scientifico del professore Federico

Delpino e i collegamenti con una Casa di Riposo infestata dalle formiche riterremmo utile sottolineare la nostra intenzione di esporre i fatti secondo la logica del Minestrone di verdure. La cosa può sembrare bizzarra, ma le analogie ci sono e, a parer nostro, de- gne di riflessioni.

Il primo ingrediente del nostro minestrone nel contesto dell’Ars disinfestandi può essere quello che trae spunto dalla domanda che l’architetto progettista di una Cattedrale rivolge a tre lavoratori che a colpi di scalpello modellano del granito. La domanda è: “Dimmi cosa stai facendo”. Il primo ri-

Il secondo ingrediente si origina nel fatto che stiamo vivendo un mondo ricco di contrasti; il che ha sicuramente degli aspetti positivi quando le motivazioni sono supportate da solide argomentazioni e non da sterili scontri viscerali. Valga l’esempio che vide lo scontro fra Niels Bohr (1885-1962, premio Nobel 1922) e Albert Einstein (1879-1955, premio Nobel 1921) intorno agli anni venti sullo scossone che l’avvento della meccanica quantistica diede alla fisica classica. Fu una vera e propria “guerra” a suon di lettere e pubblicazioni però fra i due nacque un rapporto di ammirazione e stima (sono due cose diverse) che non venne mai meno e nessun scontro ideologico. Terzo ingrediente la teoria del super-organismo che trova uno splen- dido esempio nelle super-colonie di formiche di specie differenti che attraverso la collaborazione creano scambi mutualistici di sociobiologia . E questo ci porta a Delpino (1833-1905 professore all’università di Genova, Bologna e Napoli), che ebbe il merito di abbracciare le teorie evoluzionistiche darwiniane e di interpretarle in una visione ancora più ampia. Vale la pena di riportare un brano tratto dal suo libro pubblicato nel 1887 dal titolo: “Memorie di biologia vegetale”: Quando un fenomeno appare isolato o singolo nella specie sua può essere e, quasi sempre è, una mera casualità, destituita affatto da ogni significazione di fine o di scopo. (Quindi un naturalista e un addetto alla difesa dell’Ambiente deve avere la capacità di distinguere i fattori privi di significatività statistica da quelli che, al contrario, ne hanno).

L’autore continua sottolineando che i fenomeni che si ripropongono nel

Esempio di pianta australiana del genere “Myrmecodia” (piante delle formiche) che producendo essudati zuccherini instaurano alleanze con le formiche per ricavarne una sorta di difesa dai parassiti.

Le Myrmecodia sono piante epifite, ovvero si insediano sul tronco di altre piante.

Myrmecodia beccarii, ant-house plant. Il nome beccarii è in omaggio a un altro botanico italiano Odoardo Beccari ((1843-1920) tempo, nelle generazioni e nello spazio non solo non devono sfuggirci, ma devono essere analizzate perché sempre portano in sé uno scopo definito. Ora che i fenomeni naturali siano frutto di un obiettivo invece che casuali è argomento che divide la comunità scientifica, ma, sia come sia, a noi tecnologi interessa che il ripetersi di situazioni, ad esempio l’affacciarsi e l’affrancarsi di specie aliene al nostro territorio, deve accendere la lampadina di allarme affinché le giuste terapie siano messe in atto. Il nostro botanico a cui spetterebbe maggior notorietà, fu un precursore nell’osservare i rapporti di mutuo soccorso fra piante e formiche osservando le piante in grado di produrre nettare extrafiorale per attirare le formiche che ne traggono nutrimento e contestualmente predano i parassiti dannosi alle suddette piante.

Il Caso In Una Casa Di Riposo

Il quarto elemento è un curioso caso accaduto in una accogliente Casa di Riposo dove in poco più di un mese sono state avvistate numerose colonie di formiche. Con numerosi nidi scavati nel bordo del prato, riconoscibili per piccoli coni di terra in cui si notava un andirivieni di formiche operaie. A cui si affiancavano altre formiche che prediligevano il tronco di un vecchio roseto e alcuni arbusti di rovo con poche spine e che producevano delle belle more molto acidule al palato nonostante il bel colore nero facesse pensare che fossero mature.

Non si notava presenza di formiche all’interno dell’edificio se non sporadiche isolate formiche girovaganti sole solette sui davanzali, apparentemente disorientate e prive di uno scopo quale che fosse.

La cosa curiosa è stato che numerosi ospiti e visitatori si dimostrarono pro-formiche: non fanno male e non sono pericolose. Più allarmato il personale che temeva di trovare formiche nei letti, nei comodini o addirittura nei piatti. La struttura era ed è priva di cucine in quanto i pasti sono portati da una struttura esterna, ma vi sono macchinette del caffè e nelle camere ai piani si preparano le tazze di tisane e camomilla. La decisione operativa è stata la realizzazione di una sorta di cintura sanitaria sui perimetri esterni con irrorazioni di micro-incapsulati e sui davanzali, lasciando tranquille le formiche sugli arbusti.

Per ora tutto sembra tranquillo ma un certo nervosismo da parte del personale sanitario e assistenziale si è percepito durante un sopralluogo di monitoraggio allietato dalle arie musicali di celebri brani del melodramma italiano. Un ospite poco propenso a socializzare se ne stava in disparte ascoltandoli per tutto il pomeriggio da un mangianastri. Per lui l’avvento del digitale era del tutto trascurabile.

Per ora c’è una sorta di tregua fra le esigenze igienico-sanitarie e i pro-formiche, ma l’uso di esche alimentari (p.a. imidacloprid) sarà presto messo in atto.

Come concludere un articolo che partendo dai primi Nobel per la fisica arriva a prendere in considerazione una infestazione da formiche? Sottolineando che come per il minestrone servono ingredienti di prima qualità, puliti con scrupolosa attenzione in una cucina pulita il tutto rispettando le istruzioni, il tutto preparato da un cuoco degno di tale nome e servito con classe.

A noi pare che le analogie con l’Ars disinfestandi siano lapalissiane: risorse tecniche di alto livello, rispetto dell’igiene e della sicurezza attenendosi alle istruzioni riportate in etichetta il tutto con la volontà di ben operare e con adeguata competenza professionale.

Le specie sospette di essere le abitatrici della casa di riposo: Formica dei marciapiedi (Tetramorium caespitum)

Formica nera dei giardini (Lasius niger)