Dimensione Pulito n.4, Speciale Igiene alimentare

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ANNO 31 n. 4 maggio 2022 ISSN: 2612-4068

SPECIALE

IGIENE

UN PERCORSO FORMATIVO PER LA CULTURA DEL PULITO J O I N U S AT I NT ERCL EAN A M S T ERDAM

PREVENZIONE

Detergenti e Sanificanti per le aziende alimentari

Detergents and Sanitizers for the food industry

CASE HISTORY

Iginio Massari Alta Pasticceria INFESTANTI NOASTUDIO.com

Nocciole, cioccolato e farfalline

Hazelnuts, chocolate and butterflies

IGIENE & AMBIENTE

Il Pest Management strizza l’occhio al futuro green

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SOMMARIO / CONTENTS

ANNO 31 n. 4 maggio 2022 ISSN: 2612-4068

SPECIALE

IGIENE

UN PERCORSO FORMATIVO PER LA CULTURA DEL PULITO J O I N U S AT I NT ERCL EAN AMST ER DAM

PREVENZIONE

Detergenti e Sanificanti per le aziende alimentari Detergents and Sanitizers for the food

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IN COPERTINA / COVER

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XXIV CASE HISTORY

VIII Notizie del settore News from the sector

XVI “La pulizia è di casa” da Iginio Massari Alta Pasticceria “Cleaning is at home” by Iginio Massari Alta Pasticceria

Diletta Gaggia

Maurizio Pedrini

IGIENE E PULIZIA HYGIENE & CLEANING

SICUREZZA DELLE CARNI FOOD SAFETY

NEWS

X I sanificanti: caratteristiche e criteri di scelta Sanitizers: characteristics and selection criteria Elena Consonni

XXIV Peste suina. C’è davvero da preoccuparsi? Swine fever. What’s to worry about? Maddalena Baldini 04/2022 | DIMENSIONE PULITO

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Gli Incontri di 10

“La pulizia negli ospedali e nelle RSA ai tempi della Pandemia da Covid, esigenze, nuovi protocolli di sicurezza, tecnologie ed esperienze a confronto”

30

“La sanificazione delle condotte aerauliche in tempo di Pandemia: nuovi scenari dell’innovazione tecnologica”

MARZO Coordinati e moderati da Maurizio Pedrini, giornalista di settore e direttore tecnico della rivista Dimensione Pulito

MAGGIO

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LIVE WEBINAR

GIUGNO

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“Le nuove frontiere della sanificazione ambientale nelle camere degli hotel: vantaggi competitivi della misurazione di correttezza ed efficacia delle operazioni di cleaning”.

15

“L’intelligenza artificiale applicata al Cleaning, tra innovazione robotica e digitalizzazione dei sistemi gestionali e di controllo on demand”

13

“Le imprese di pulizia di fronte alla sfida del Multiservizio, del Facility Management e della digitalizzazione 4.0”

OTTOBRE

SAVE THE DATE Prenota il tuo posto all’evento del 30 maggio

“I nuovi CAM per i servizi ospedalieri e di pulizia alla prova del nove del mercato: opportunità e problematiche da sciogliere”

NOVEMBRE

DICEMBRE

Si utilizzerà Bigmarker, è possibile partecipare alla sezione tramite qualsiasi dispositivo.

Per informazioni: redazione.cleaning@quine.it


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SOMMARIO / CONTENTS

PREVENZIONE PREVENTION

XXX L’efficacia sanificante da sola non basta The sanitizing efficacy alone is not enough

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Elena Consonni INFESTANTI

INTERVENTI /

PESTS

TREATMENTS

XXXIV Nocciole, cioccolato e farfalline Hazelnuts, chocolate and butterflies Graziano Dassi

XLII Gli psicodidi, una fastidiosa presenza Psychodidae (moth flies), an annoying presence Alex Pezzin CASE HISTORY

DISINFESTASTORIE

LXIV Termiti, un problema spesso sottovalutato Termites, an often underestimated problem

PEST STORIES

Michele Ruzza

XLVI Il pericolo dell’indeterminatezza The danger of indeterminacy Graziano Dassi EVENTI EVENTS

L Il Pest Management strizza l’occhio al futuro green Pest Management winks at the green future

METODI DI LOTTA PEST CONTROL

LXX Processionaria dei pini: aspetti generali e programmi di lotta Pine processionary: general aspects and pest control Alex Pezzin

Fabio Chiavieri TRATTAMENTI TREATMENTS

LVI Alcune domande (e risposte) riguardo le zanzare Some questions (and answers) about mosquitoes Graziano Dassi

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N EWS DAL MON DO

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Diletta Gaggia

S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E

RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI La resistenza agli antibiotici nei batteri Salmonella e Campylobacter è ancora elevata, è quanto emerge da un rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). I batteri Campylobacter isolati nell’uomo e nel pollame continuano a mostrare una resistenza molto alta alla ciprofloxacina, un antibiotico fluorochinolone comunemente usato per trattare alcuni tipi di infezioni batteriche nell’uomo. Anche in Salmonella enteritidis, il tipo di Salmonella più comune nell’uomo, sono state osservate tendenze crescenti di resistenza alla classe di antibiotici chinoloni/ fluorochinoloni. Negli animali la resistenza a tali antibiotici in Campylobacter jejuni e Salmonella enteritidis è stata in genere compresa tra moderata ed elevata. In più della metà dei Paesi dell’Unione Europea è stata osservata una tendenza statisticamente significativa al calo della prevalenza di E. coli produttore di -lattamasi a spettro esteso (ESBL) negli animali da produzione alimentare. Si tratta di un dato importante poiché particolari ceppi di Escherichia coli produttore di ESBL sono causa di infezioni gravi nell’uomo.

ANTIBIOTIC RESISTANCE Resistance to antibiotics in Salmonella and Campylobacter bacteria is still high, according to a report by the European Center for Disease Prevention and Control (ECDC) and the European Food Safety Authority (EFSA). Campylobacter bacteria isolated in humans and poultry continue to show very high resistance to ciprofloxacin, an antibiotic commonly used to treat some types of bacterial infections in humans. Increasing trends in resistance to the quinolone/ fluoroquinolone class of antibiotics have also been observed in Salmonella enteritidis, the most common type of Salmonella in humans. In animals, resistance to these antibiotics in Campylobacter jejuni and Salmonella enteritidis was generally moderate to high. A statistically significant decline in the prevalence of E. coli producing extended-spectrum -lactamase (ESBL) in food-producing animals has been observed in more than half of the countries of the European Union. This is an important fact since particular strains of ESBL producing Escherichia coli cause serious infections in humans.

TRATTAMENTO AD ALTA PRESSIONE: SICUREZZA DEGLI ALIMENTI SENZA COMPROMETTERNE LA QUALITÀ Il trattamento degli alimenti ad alta pressione (HPP) è efficace nel distruggere i microrganismi nocivi e non pone maggiori problemi di sicurezza alimentare rispetto ad altri trattamenti. Sono queste due delle conclusioni di un parere scientifico pubblicato dall’EFSA. In particolare, gli esperti dell’EFSA hanno valutato la sicurezza e l’efficacia del processo HPP sugli alimenti e, più specificamente, se possa essere usato per limitare la proliferazione di Listeria monocytogenes negli alimenti pronti al consumo (RTE) e come alternativa alla pastorizzazione termica del latte crudo. L’HPP è una tecnica di conservazione degli alimenti non termica che elimina i microrganismi utilizzando una pressione intensa per un dato periodo di tempo senza alterare gusto, consistenza, aspetto e valori nutrizionali. L’HPP può essere usato in diverse fasi della filiera di produzione degli alimenti, di solito su prodotti preconfezionati. Può venire applicato a materie prime come il latte, i succhi di frutta e i frappè, ma anche a prodotti che sono già stati lavorati come la carne cotta affettata e i prodotti alimentari RTE. In generale più lunga è la durata e l’intensità della pressione, maggior riduzione si ottiene. L’HPP si è rivelato efficace anche nel diminuire i livelli di altri agenti patogeni come Salmonella ed E. coli.

HIGH PRESSURE TREATMENT: FOOD SAFETY WITHOUT COMPROMISING QUALITY High pressure food processing (HPP) is effective in destroying harmful microorganisms and poses no greater food safety problems than other treatments. These are two of the conclusions of a scientific opinion published by EFSA. In particular, EFSA’s experts assessed the safety and efficacy of the HPP process on food and, more specifically, whether it can be used to limit the proliferation of Listeria monocytogenes in ready-to-eat foods (RTE) and as an alternative to pasteurization of raw milk. HPP is a non-thermal food preservation technique that eliminates microorganisms using intense pressure for a given period of time without altering taste, texture, appearance and nutritional values. HPP can be used in different stages of the food production chain, usually on prepackaged products. It can be applied to raw materials such as milk, fruit juices and milkshakes, but also to products that have already been processed such as sliced cooked meat and RTE food products. In general, the longer the duration and intensity of the pressure, the greater reduction is obtained. HPP has also been shown to be effective in decreasing the levels of other pathogens such as Salmonella and E. coli.

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SICUREZZA DELL’ETOSSICHINA, UN ADDITIVO PER MANGIMI

NUOVA TECNOLOGIA PER IL TRACCIAMENTO E LA SICUREZZA ALIMENTARE Un micro-transponder p-Chip, più piccolo di un grano di sale e altamente resistente, integrato nell’etichetta di Caseina garantirà l’autenticità e tracciabilità. La nuova tecnologia digitale fornirà una garanzia in più sull’autenticità del prodotto nell’interesse dei produttori, di tutta la catena distributiva e del consumatore finale. Il Consorzio del Parmigiano Reggiano in collaborazione con Kaasmerk Matec (Kaasmerk) e p-Chip Corporation (p-Chip) lancia un’innovativa etichetta digitale per rendere ancora più tracciabile e sicuro il Parmigiano Reggiano DOP. La nuova tecnologia digitale offrirà una garanzia in più sull’autenticità del formaggio nell’interesse dei produttori, di tutta la catena distributiva e del consumatore finale. Un micro-transponder digitale innovativo e sicuro che porta la sicurezza alimentare a fare un significativo passo in avanti rispetto al presente. L’innovazione consiste nella combinazione della placca di caseina con il micro-transponder p-Chip, una cripto-ancora blockchain che crea un “gemello” digitale per gli oggetti fisici.

NEW TECHNOLOGY FOR TRACKING AND FOOD SAFETY A p-Chip micro-transponder, smaller than a grain of salt and highly resistant, integrated into the Casein label will guarantee authenticity and traceability. The new digital technology will provide an extra guarantee on the authenticity of the product in the interest of producers, the entire distribution chain and the final consumer. The Parmigiano Reggiano Consortium in collaboration with Kaasmerk Matec (Kaasmerk) and p-Chip Corporation (p-Chip) launches an innovative digital label to make Parmigiano Reggiano DOP even more traceable and safe. The new digital technology will offer an extra guarantee on the authenticity of the cheese in the interest of producers, the entire distribution chain and the final consumer. An innovative and safe digital micro-transponder that brings food safety to a significant step forward compared to the present. The innovation consists in the combination of casein plaque with the p-Chip micro-transponder, a blockchain crypto-anchor that creates a digital “twin” for physical objects.

L’etossichina era autorizzata fino al 2017 nell’UE per le sue proprietà antiossidanti come additivo per mangimi destinati a tutte le specie e categorie animali. La presenza della p-fenetidina, un’impurità che resta nell’additivo dopo il processo produttivo ed è un possibile agente mutageno (cioè può provocare mutazioni nel materiale genetico degli animali e dell’uomo), ha fatto sì che gli esperti del gruppo scientifico dell’EFSA sugli additivi e i prodotti o le sostanze usati nei mangimi non potessero escludere rischi per gli animali con lunga aspettativa di vita né per quelli destinati alla riproduzione. Al contrario l’additivo è considerato sicuro per gli animali allevati per la produzione di carne quali polli, maiali, bovini, conigli e pesci. A causa della mancanza di dati sulla presenza di p-fenetidina nei tessuti e nei prodotti alimentari di origine animale, gli esperti non hanno potuto trarre conclusioni nemmeno per la salute dei consumatori. Il gruppo di esperti ha tuttavia evidenziato la necessità di ridurre al minimo l’esposizione degli utenti tramite inalazione a causa della presenza di questa impurità nell’additivo.

SAFETY OF ETHOXYQUIN, A FEED ADDITIVE Ethoxyquin was authorized until 2017 in the EU for its antioxidant properties as a feed additive for all animal species and categories. The presence of p-phenethidine, an impurity that remains in the additive after the production process and is a possible mutagenic agent (i.e. it can cause mutations in the genetic material of animals and humans), has meant that the experts of the scientific group EFSA on additives and products or substances used in feed could not exclude risks to animals with a long life expectancy or to those intended for breeding. On the contrary, the additive is considered safe for animals raised for the production of meat such as chickens, pigs, cattle, rabbits and fish. Due to the lack of data on the presence of p-phenethidine in tissues and food products of animal origin, the experts could not draw conclusions even for the health of consumers. However, the group of experts highlighted the need to minimize user exposure through inhalation due to the presence of this impurity in the additive.

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IGIENE E PULIZIA

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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E

I SANIFICANTI: caratteristiche e CRITERI DI SCELTA

Tipo di sporco, superficie da trattare, patogeni attesi sono i parametri da considerare nello scegliere detergenti e disinfettanti in un’azienda alimentare Elena Consonni Tecnologa alimentare

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er impostare correttamente le procedure di sanificazione, il primo passo è scegliere i prodotti più idonei, una fase non banale perché la scelta deve tener conto – oltre dell’efficacia sulla riduzione della carica microbica - anche delle possibili reazioni con la superficie da sanificare, della facilità di risciacquo e, non da ultimo, del costo. Anzitutto la prima scelta è se optare per una sanificazione in due fasi, in cui far precedere alla disinfezione vera e propria, un passaggio con un prodotto detergente, per rimuovere le macchie e lo sporco grossolano (come i residui di cibo). Non tutti i disinfettati hanno anche potere detergente, pertanto le due fasi si possono accorpare solo se il prodotto scelto è efficace sia sulla rimozione dello sporco che sulla riduzione della carica microbica. L’elemento che permette di capire se un prodotto chimico è solo un detergente o ha anche azione disinfettante è la presenza sulla confezione o sulla scheda tecnica della dicitura “Presidio

Medico Chirurgico”. La confezione e la scheda tecnica devono indicare anche le modalità di uso (concentrazione del prodotto, tempo di azione, se è necessario o meno il risciacquo‥). Sul mercato sono disponibili diverse alternative, sia che si scelga di svolgere la sanificazione in due fasi distinte (detergenza e disinfezione) oppure in un solo step.

LA SCELTA DEL DETERGENTE

Nel caso si opti per svolgere le due fasi separate, la prima cosa da fare è scegliere il detergente più adatto, in funzione del tipo di sporco e della superficie da trattare. Esistono detergenti acidi, alcalini, tensioattivi anionici, cationici, non ionici, anfoteri. I detergenti acidi possono essere a base di acidi forti o di media forza (solforico, nitrico, cloridrico, fosforico), sia organici che inorganici. Sono impiegati per la rimozione del calcare o delle incrostazioni. Nell’ambito dei detergenti alcalini, si utilizza la soda (NaOH) e la potassa

(KOH) caustica. Questi prodotti sono corrosivi e si utilizzano dove non c’è manipolazione di alimenti. Sono impiegati per la rimozione dello sporco grasso. Vanno gestiti con una certa attenzione. I tensioattivi anionici sono particolarmente efficaci sullo sporco grasso, che emulsionano favorendone la solubilizzazione in acqua. Sono poco costosi, e per questo molto diffusi. Uno svantaggio è la produzione di grande quantità di schiuma, un aspetto negativo sotto il profilo ambientale. I tensioattivi non ionici sono una classe di detergenti piuttosto costosa. Producono meno schiuma rispetto ai precedenti. Rimuovono la maggior parte dei tipi di sporco, in particolare quello di natura grassa. Sono molto usati in ambiente alimentare. I tensioattivi cationici hanno un’azione detergente più blanda, compensata da una maggiore azione disinfettante e da un certo potere battericida. Sono più adatti per la detersione dello sporco inorganico. Un esempio di questa classe di detergenti è il lisoformio. 04/2022 | DIMENSIONE PULITO

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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E Infine, i tensioattivi anfoteri sono schiumogeni e svolgono anche un’azione germicida. Sono molto costosi. La detersione avviene perché tra il detergente e lo sporco si verificano delle reazioni chimico/fisiche che ne facilitano la rimozione, per questo alcune classi di detergenti sono più efficaci su alcuni tipo di sporco rispetto ad altri. Per esempio, per i grassi, i detergenti più efficaci sono gli alcali, i tensioattivi e, più raramente, i solventi. In particolare i tensioattivi sono costituiti da una coda lipofila, che si lega alla sostanza organica grassa e da una testa idrofila che si solubilizza in acqua, permettendo la rimozione dello sporco. La rimozione dello sporco grasso avviene per saponificazione, solubilizzazione ed emulsione. Sulle proteine risultano efficaci gli alcali oppure i tensioattivi. La rimozione dello sporco proteico avviene per idrolisi, solubilizzazione, azione meccanica. Sugli zuccheri è opportuno impiegare acqua e alcali, che agiscono per dissoluzione. Per i sali minerali (calcare) è necessario utilizzare gli acidi, che ne permettono lo scioglimento, anche attraverso l’azione meccanica. Anche la superficie va valutata nella

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scelta del detergente. Alcuni materiali usati nella realizzazione di superfici e attrezzature in ambito alimentare non resistono all’uso di certe molecole. Per esempio, l’acciaio inox è sensibile all’acido cloridrico e ai cloruri, mentre resiste ad acidi poco concentrati. L’alluminio non resiste agli acidi e alle basi forti. Il legno (che però non dovrebbe essere utilizzato negli ambienti alimentari) e il vetro non resistono all’uso di basi forti. La gomma non resiste ad acidi e solventi organici, mentre la plastica è poco resistente al calore, all’azione meccanica e ai solventi organici.

UN’AMPIA VARIETÀ DI DISINFETTANTI

Anche nell’ambito dei disinfettanti le possibilità sono diverse. Quelli a base di cloro sono i più diffusi, anche perché meno costosi. Hanno un ampio spettro d’azione, bassa tossicità, agiscono rapidamente e non lasciano tracce visibili. Possono però essere corrosivi per taluni metalli e in presenza di acidi possono portare alla formazione di cloro volatile, molto tossico. Sono efficaci anche nei confronti del virus SARS-CoV-2. Un’altra classe di disinfettanti importante sono i sali di ammonio quater-

nario. Sono facili da usare, non sono corrosivi, hanno anche un buon potere detergente e non sono tossici. Sono però facilmente inattivabili da sostanze organiche, hanno uno spettro d’azione limitato. Sono infatti inefficaci su batteri Gram - micobatteri e spore. Sono sensibili alle acque dure e sono schiumogeni, per cui la loro rimozione richiede una certa attività di risciacquo. Gli iodofori (a base di iodio) sono efficaci sulle spore, hanno un ampio spettro di azione e hanno anche proprietà detergenti. Di contro sono corrosivi nei confronti dei metalli, sono relativamente costosi e sono viscosi in soluzione concentrata e difficili da diluire. Inoltre lasciano residui colorati. I perossidi sono poco corrosivi sull’acciaio inox ed ecocompatibili. Il più noto è il perossido di idrogeno (acqua ossigenata), ma la sua efficacia dipende da parecchi fattori, come il pH, la presenza di catalizzatori, la temperatura, la concentrazione di perossido e il tempo di reazione. L’acido peracetico è utilizzato per le procedure di cleaning in place (procedure di pulizia automatiche utilizzate per la sanificazione di impianti, tubature‥). Ha azione battericida con una concentrazione dello 0,0001% e spo-


ricida allo 0,3%. È efficace su Mycobacterium. Non danneggia le superfici, ma si inattiva in presenza di sostanza organica, per questo il suo impiego deve essere preceduto da una detersione molto attenta. Gli alcoli (principalmente etilico e isopropilico) hanno potere battericida, sono poco costosi e ad ampio spettro. Sono efficaci anche contro SARSCoV-2, ma poco sulle spore. L’alcol denaturato contiene alcol metilico (che è tossico) e non può essere utilizzato per le superfici a contatto con gli alimenti. Al di là del tipo di prodotto scelto, il meccanismo di azione è simile: le molecole che costituiscono il disinfettante hanno proprietà tali da modificare la membrana cellulare del microrganismo, al punto da riuscire a penetrare nella cellula, che inattivano. Qualora i test effettuati sulle superfici trattate evidenzino la sopravvivenza di batteri è necessario verificare che non siano stati compiuti errori piuttosto comuni: concentrazione del prodotto non corretta (va dosato in maniera precisa), tempo di contatto insufficiente, temperatura della soluzione disinfettante inadeguata, presenza di residui di sporco sulle superfici. Per evitare che si instaurino resistenze

batteriche può essere utile cambiare periodicamente il prodotto usato.

COME SCEGLIERE IL PRODOTTO GIUSTO

Come abbiamo accennato i parametri da considerare nella scelta del sanificante - o della combinazione detergente e disinfettante – più indicati sono tanti. Il riferimento deve essere la scheda tecnica, che riporta il campo d’azione dei prodotti, le temperature ottimali di utilizzo, i tempi di azione e la compatibilità con le superfici da trattare. Queste informazioni vanno confrontate con l’ambiente da sanificare e il tipo di sporco o di contaminazione ipotetica che si deve eliminare. Per esempio va valutato il pH e la durezza dell’acqua di lavaggio. Per esempio a pH 8, diminuisce l’azione dei prodotti a base cloro, dei sali di ammonio quaternari e dei tensioattivi anfoteri. Va valutata anche l’eventuale incompatibilità con altri prodotti usati. Infatti è bene non miscelare i prodotti di pulizia - in particolare quelli contenenti candeggina o ammoniaca - con altri prodotti. A questi elementi vanno aggiunti fattori che potrebbero essere definiti esterni al processo di sanificazione, ma non per questo sono meno impor-

tanti: la sicurezza degli operatori che li manipolano, la stabilità (che è collegata alla conservazione), la conformità alle leggi vigenti, la tossicità, il potere corrosivo, la biodegradabilità e la presenza di residui negli scarichi. Per ragioni di sicurezza, le operazioni di sanificazione devono essere eseguite indossando guanti o dispositivi di protezione individuale. È bene arieggiare gli ambienti sia durante che dopo l’uso dei prodotti per la pulizia e la sanificazione.

LE PROCEDURE CONTRO IL SARS-COV-2

Discorso a parte meritano le procedure di sanificazione nei confronti del virus SARS-CoV-2, un tema che riguarda la tutela dei lavoratori, più che la sicurezza alimentare, ma che le aziende del settore devono comunque assicurare. Al momento non ci sono dati a sufficienza sulle condizioni che determinano l’inattivazione di questo virus. Le procedure indicate nelle linee guida disponibili sono basate sulle informazioni valide per virus simili già noti, come quelli che fanno parte della famiglia dei Coronavirus. I Coronavirus sulle superfici sono disattivati in circa 1 minuto, con eta04/2022 | DIMENSIONE PULITO

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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E nolo a concentrazioni comprese tra 62-71%, con perossido di idrogeno allo 0,5% o con ipoclorito di sodio allo 0,1%. È quindi ipotizzabile che tali prodotti possano avere effetti simili anche contro il SARS-CoV-2. Altri agenti biocidi, come l’ammonio quaternario allo 0,05%-0,2% o clorexidina digluconato allo 0,02%, sono risultati meno efficaci. Il Rapporto ISS COVID-19 n.12/2021, suggerisce di utilizzare per le superfici in pietra, metalliche o in vetro un detergente neutro, seguito da un disinfettante virucida, come sodio ipoclorito 0,1% o etanolo (alcol etilico) al 70% o altra concentrazione, purché sia specificato virucida. Per le superfici in legno, invece, il detergente neutro può essere abbinato a un disinfettante virucida a base di etanolo (70%) o a Sali di ammonio quaternario (es. cloruro di benzalconio o DDAC). Per i servizi igienici, il Rapporto suggerisce di pulire con un detergente e disinfettare con un prodotto a base di sodio ipoclorito almeno allo 0,1%. Infine per i prodotti tessili è consigliato un lavaggio con acqua calda (90°C) e normale detersivo per bucato; si può anche optare per un lavaggio a bassa temperatura con candeggina o altri prodotti disinfettanti per il bucato. Un’alternativa è rappresentata dall’ozono, che si era dimostrato efficace contro il Norovirus. L’attività virucida dell’ozono si esplica rapidamente, anche se richiede una somministrazione di gas a concentrazioni superiori rispetto a quella necessaria per i batteri. Anche a basse concentrazioni, con elevata umidità, l’ozono ha una elevata azione disinfettante virucida in aria. Nel corso della pandemia da SARS-CoV-2, alcuni gruppi di lavoro hanno valutato l’efficacia dell’ozono sul virus in condizioni sperimentali. Uno studio, per esempio, ha rilevato percentuali di riduzione della vitalità del SARS-CoV-2 dal 40 all’80% in funzione del tempo di esposizione e del materiale testato (alluminio verniciato e non, maschera FFP2, camice chirurgico, vetro, plexiglas, plastica e acciaio inossidabile) dopo fumigazione con ozono gassoso a concentrazione di 0,5 ppm, 1 ppm e 2 ppm in condizioni di umidità relativa al 55% e temperatura (24°C) controllata e costante. Una rassegna delle informazioni di letteratura disponibili è giunta alla conclusione che l’ozonizzazione può rappresentare una valida tecnologia per l’inattivazione dei virus sulle superfici e sospesi nell’aria, nonostante le incertezze di un uso diffuso dell’ozono gassoso siano, ad oggi, significative. DIMENSIONE PULITO | 04/2022

SANITIZERS: CHARACTERISTICS AND SELECTION CRITERIA The first choice is whether to opt for a two-step sanitization, in which to precede the actual disinfection, a step with a cleaning product, to remove stains and coarse dirt (such as food residues). Not all disinfectants also have detergent power, therefore the two phases can be combined only if the chosen product is effective both on the removal of dirt and on the reduction of the microbial load. The element that allows us to understand whether a chemical product is only a detergent or also has a disinfectant action is the presence on the packaging or on the technical data sheet of the words “Medical Surgery”. The packaging and the technical data sheet must also indicate the methods of use (concentration of the product, action time, whether rinsing is necessary or not ...). There are several alternatives on the market, whether you choose to carry out the sanitization in two distinct phases (cleaning and disinfection) or in a single step. When opting to carry out the two separate phases, the first thing to do is to choose the most suitable detergent, according to the type of dirt and the surface to be treated. There are acidic, alkaline, anionic, cationic, non-ionic and amphoteric surfactants. Even in the field of disinfectants, the possibilities are different. Those based on chlorine are the most common, also because they are less expensive. They have a broad spectrum of action, low toxicity, act quickly and leave no visible traces. However, they can be corrosive to certain metals and in the presence of acids they can lead to the formation of volatile chlorine, which is very toxic. They are also effective against the SARS-CoV-2 virus. There are many parameters to consider when choosing the most suitable sanitizer - or the detergent and disinfectant combination - The reference must be the technical data sheet, which shows the range of action of the products, the optimal temperatures of use, the action times and the compatibility with the surfaces to be treated. This information must be compared with the environment to be sanitized and the type of dirt or hypothetical contamination that must be eliminated. Any incompatibility with other products used should also be evaluated. In fact, it is advisable not to mix cleaning products - especially those containing bleach or ammonia - with other products. To these elements must be added factors that could be defined as external to the sanitation process, but are no less important for it: the safety of the operators who handle them, stability (which is connected to conservation), compliance with current laws, toxicity, the corrosive power, the biodegradability and the presence of residues in the drains. For safety reasons, the sanitization operations must be carried out wearing gloves or personal protective equipment. It is good to ventilate the rooms both during and after using the cleaning and sanitizing products. PROCEDURES AGAINST SARS-COV-2 The sanitization procedures against the SARS-CoV-2 virus deserve a separate discussion, an issue that concerns the protection of workers, rather than food safety, but which companies in the sector must nonetheless ensure. At the moment there is not enough data on the conditions that determine the inactivation of this virus. The procedures indicated in the available guidelines are based on information valid for similar viruses already known, such as those that are part of the Coronavirus family.


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muchina Professional, da sempre sinonimo di igiene e disinfezione, propone una linea completa di prodotti appositamente pensati per assicurare la più profonda pulizia degli ambienti professionali. Dall’igiene delle piccole e grandi superfici a quello delle aree di produzione degli alimenti, i prodotti Amuchina garantiscono un’azione mirata ed efficace. Amuchina Multiuso Area Food è un detergente igienizzante studiato per la pulizia delle superfici dell’area food a rapida asciugatura. Appositamente pensato per l’igiene di tutte le aree di produzione e confezionamento dell’industria alimentare e della ristorazione, Amuchina Multiuso Area Food è un prodotto indicato per tutte le superfici, anche quelle in acciaio. Non contiene sostanze abrasive, quindi non lascia graffi e/o striature e non necessita di risciacquo. Il prodotto è particolarmente indicato per le procedure regolate dall’HACCP. Amuchina Vetri Multiuso Igienizzan-

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te, in formato trigger da 750 ml, è l’alleato ideale per l’igiene delle piccole superfici. Particolarmente indicato per l’igiene e la pulizia di specchi, vetri e vetrate, il prodotto rimuove anche germi e batteri da tavoli, sedie, piani di lavoro, seggioloni, fasciatoi, comodini e mensole. Grazie alla sua particolare formula, che non lascia residui chimici sulle superfici, il prodotto non solo è adatto per l’igiene delle superfici a contatto con gli alimenti, ma non necessita neanche di risciacquo. Amuchina Vetri Multiuso Igienizzante è anche indicato per le procedure regolate dall’HACCP. Infine, Amuchina Detergente Sgrassante Tecnico è un detergente sgrassante igienizzante pronto all’uso, adatto a tutte le superfici unte in cui sia richiesto uno sgrassaggio rapido e totale. Indispensabile per tutte le attività che operano con procedure di pulizia regolate dall‘HACCP, è inoltre in grado di eliminare perfettamente e velocemente untuosità, ditate e nicotina. www.amuchina.it

Amuchina Professional, which has always been synonymous with hygiene and disinfection, offers a complete line of products specially designed to ensure the deepest cleaning of professional environments, from small and large surfaces to food production areas. Amuchina Multiuso Food Area is a fast-drying sanitizing detergent, especially designed for the hygiene of all production and packaging areas of the food and catering industry. Amuchina Multiuso Food Area is a product suitable for all surfaces, including those in steel: in fact, this product does not contain abrasive substances. Amuchina Vetri Multiuso Igienizzante is the ideal ally for the hygiene of small surfaces. Particularly suitable for the hygiene and cleaning of mirrors, glass and windows, the product also removes germs and bacteria from tables, chairs, worktops, high chairs, changing tables, bedside tables and shelves. Thanks to its particular formula, which does not leave chemical residues on the surfaces, the product is not only suitable for the hygiene of surfaces in contact with food, but it does not even need to be rinsed. Amuchina Vetri Multiuso Sanitizer is also indicated for procedures regulated by HACCP. Finally, Amuchina Detergente Sgrassante Tecnico is a ready-to-use sanitizing degreasing detergent, suitable for all greasy surfaces where rapid and total degreasing is required. Indispensable for all activities that operate with cleaning procedures regulated by HACCP, it is also able to perfectly and quickly eliminate greasiness, fingerprints and nicotine.


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“La pulizia è di casa” DA IGINIO MASSARI ALTA PASTICCERIA

Tra delizie del palato e dolci suggestioni, siamo stati ospiti dello storico stabilimento produttivo di Brescia, dove abbiamo parlato di igiene e sanificazione con Nicola Massari, figlio del grande Maestro pasticcere, responsabile per l’area produttiva e impegnato nell’attività di Ricerca e Sviluppo, insieme al padre e alla sorella Debora Maurizio Pedrini XVI

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dell’estetica e il bilanciamento tra tradizione e innovazione fossero le chiavi per celebrare ed elevare la cultura della pasticceria alla sua massima espressione. Oggi, un qualificato team di esperti pasticcieri condivide con “il Maestro” la visione e i principi che sono alla base del successo dei prodotti del marchio Iginio Massari Alta Pasticceria, mai statici perché in costante rinnovamento e studio, grazie ad una prolifica attività di ricerca e innovazione guidata direttamente dalla famiglia Massari. Siamo andati a visitare la storica Pasticceria Veneto di Brescia, dove abbiamo incontrato il dottor Nicola, figlio del celebre maestro pasticcere. Imprenditore e membro del cda di “Iginio Massari Alta Pasticceria”, il nostro interlocutore è responsabile per l’area produttiva ed è impegnato nell’attività di Ricerca e Sviluppo insieme al padre e alla sorella Debora. In che modo possiamo sintetizzare in poche righe la storia e la prestigiosa mission di “Iginio Massari Alta Pasticceria”? “La prima storica Pasticceria Veneto, è stata fondata a Brescia da mio padre e da mia madre, Maria

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hi non conosce Iginio Massari? Questo straordinario maestro pasticcere, probabilmente il più celebre del pianeta, è un arcinoto volto televisivo, protagonista dal 2017 sugli schermi del programma Iginio Massari - The Sweetman, dove i concorrenti si cimentano nella creazione del loro dolce migliore. Durante la preparazione lo chef li corregge e li segue, giudicandoli al termine della prova. Un mattatore, insomma, capace di suggestionare, col suo indubbio fascino, quanti amano le delizie e i piaceri della gola. L’intero itinerario professionale di Iginio Massari è stato ispirato dalla certezza che l’impiego di materie prime di altissima qualità, la cura del dettaglio,

Damiani nel 1971, è riconosciuta come una delle migliori al mondo, vincitrice di numerosi premi e dal 2010 al vertice della classifica del Gambero Rosso. Con la convinzione che la pasticceria rappresenti soprattutto un’occasione di gioia, papà con mia sorella Debora e il sottoscritto ha creato “Iginio Massari Alta Pasticceria”, marchio di riferimento nella pasticceria artigianale italiana, riconosciuto per l’eccellenza dei prodotti, qualità del servizio e con la missione di fornire un’occasione di gratificazione e di piacere attraverso esperienze memorabili da condividere e raccontare. Ad oggi il marchio è presente sul territorio nazionale con cinque Pasticcerie e una rete estesa di Pop-Up Store mentre spedisce in tutta Europa con lo shop online IginioMassari.it.”. Come avete vissuto il difficile periodo della pandemia e quali priorità vi siete dati? “Durante la pandemia da Covid 19, mantenere tutti i dipendenti e i lavoratori sani e sicuri è stato per Iginio Massari Alta Pasticceria, come per tutte le industrie dolciarie ed alimentari, un fattore assai

IGINIO MASSARI ALTA PASTICCERIA

L’intero percorso professionale di Iginio Massari è stato ispirato dalla certezza che l’utilizzo di materie prime di altissima qualità, la cura del dettaglio, dell’estetica e il bilanciamento tra tradizione e innovazione fossero le chiavi per celebrare ed elevare la cultura della pasticceria alla sua massima espressione. Questa visione e un intenso percorso di studio ha portato Iginio Massari a essere considerato il più grande Maestro Pasticcere nel mondo. La prima storica Pasticceria Veneto, fondata a Brescia dal Maestro e dalla moglie Maria Damiani nel 1971, è riconosciuta come una delle migliori al mondo, vincitrice di numerosi premi e dal 2010 al vertice della classifica del Gambero Rosso. Con la convinzione che la pasticceria rappresenta soprattutto un’occasione di gioia, il Maestro Massari coi figli Debora e Nicola crea “Iginio Massari Alta Pasticceria”, marchio di riferimento nella pasticceria artigianale italiana riconosciuto per l’eccellenza dei prodotti, qualità del servizio e con la missione di fornire un’occasione di gratificazione e di piacere attraverso esperienze memorabili da condividere e raccontare. Un team di esperti pasticcieri condivide con il proprio Maestro la visione e i principi che sono alla base del successo dei prodotti di Iginio Massari Alta Pasticceria, mai statici perché in costante rinnovamento e studio grazie ad una prolifica attività di ricerca e innovazione guidata direttamente dalla Famiglia Massari. Ad oggi il marchio è presente sul territorio nazionale con cinque Pasticcerie e una rete estesa di Pop-Up Store mentre spedisce in tutta Europa con lo shop online IginioMassari.it.

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S impegnativo, che ha comportato certamente significativi cambiamenti organizzativi. In particolare, ci siamo dotati di misuratori con termocamera legata al badge per tutta la produzione, che è stata successivamente connessa anche ai processi di controllo del green pass. Nei nostri punti vendita tale operazione avveniva, invece, con una specifica procedura informatizzata e con dei responsabili appositamente formati. Abbiamo attivato procedure di controllo diretto, tramite tamponi, solamente se si fosse verificato il caso di un soggetto positivo in un luogo di lavoro, per poter isolare il prima possibile soggetti asintomatici o non ancora asintomatici. A parte le incertezze iniziali, direi che il bilancio di questa delicata fase della nostra vita aziendale è positivo: ci siamo dotati di strumenti che, nel tempo e alla prova dei fatti, si sono rivelati assai efficaci, permettendoci di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo dati. I dipendenti non solo hanno accolto favorevolmente le procedure stabilite dai piani di sicurezza, ma hanno collaborato fattivamente, con molto senso di responsabilità, alla loro puntuale applicazione”. Prevenzione e sicurezza dei lavoratori, in questo complesso periodo, sono diventati imperativi categorici: in concreto, come avete declinato questi concetti nella pratica quotidiana? “Abbiamo fornito al nostro personale un’adeguata dotazione di Dpi anticovid, con l’obbligo di indossare mascherine Ffp2 fin da subito, puntando inoltre sul distanziamento sociale e sulla revisione delle sedute in mensa. Non sono stati necessari nuovi investimenti, straordinari, perché facciamo uso da sempre di questi dispositivi, con estrema ponderazione e attenzione sia alla prevenzione che alla massima sicurezza nei luoghi di lavoro. L’unico piccolo, ulteriore investimento, è XVIII

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stato quello dei tamponi, per avere una conferma ulteriore in termini di prevenzione”. La problematica del distanziamento sociale ha rappresentato, indubbiamente, per molte aziende, uno degli scogli principali da affrontare: anche per voi è stato così? “Direi proprio di no, fortunatamente, ci siamo infatti limitati a consolidare il distanziamento di routine adottato in precedenza, superiore ai due metri. Piuttosto, abbiamo operato alcuni significativi interventi, tramite cartellonistica e apposita segnaletica, per regolare il distanziamento dei clienti nei nostri punti vendita”. Avete adottato anche misure più stringenti di igiene e sanificazione delle superfici? “Non potevamo fare altrimenti, date le circostanze: abbiamo operato con specifiche e frequenti sanificazioni e disinfezioni ambientali, intervenendo due volte al mese con interventi più ponderosi, o in caso di positività. Chi si occupa delle pulizie nello stabilimento di produzione e con quali specifici compiti?

“Per le pulizie di routine e di manutenzione, possiamo contare su una squadra di sei addetti, appositamente formati e addestrati, che si dedicano esclusivamente a questo delicato compito. Gli stessi sono preposti sia alla pulizia delle macchine, con relative linee produttive, che delle superfici interne dello stabilimento dolciario. Invece, per quanto concerne le condotte aerauliche, che garantiscono il ricambio e la salubrità dell’aria negli ambienti indoor, possiamo contare sul prezioso supporto di un manutentore che, tra l’altro, proviene proprio dall’impiantistica idraulica e meccanica. Quindi, posso affermare che attualmente la nostra industria è in grado di assicurare non solo elevatissimi standard di igienizzazione e sanificazione delle superfici, ma anche un’ottimale aerazione interna, dato che – durante questi due anni di pandemia – abbiamo incrementato la portata di aria primaria in tutti i locali”. Come avete operato nella fase di impostazione e definizione di nuove e più rigorose procedure da seguire,


mente che, rispetto alle indicazioni che ci sono state fornite, non abbiamo dovuto inventarci nulla di nuovo. Infatti i nostri interventi sono stati sempre puntuali e serrati, prevedendo costantemente la massima cura e attenzione in ogni singola fase. Abbiamo implementato soprattutto la pulizia e sanificazione negli spogliatoi, nella sala mensa e nei bagni, perché gli altri ambienti erano già adeguatamente curati”. Può descriverci le varie fasi di intervento da voi adottate? “Nel nostro prontuario, al primo posto, metterei senz’altro le attività di pulizia vere e proprie, ovvero quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti confinati ed aree di pertinenza. Subito dopo, le

cosiddette attività di disinfezione, riguardanti il complesso dei procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati ed aree di pertinenza, mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni. Infine la sanificazione, che per noi ha lo scopo primario di fornire alimenti sicuri, lavorati, preparati, commercializzati e venduti in ambienti perfettamente puliti, così da prevenire la contaminazione di microrganismi nocivi e ridurre al minimo la loro proliferazione”. Dunque, per voi la pulizia ha un significato assai esteso e determinante nelle attività produttive e nella vita stessa dell’azienda? “In senso lato, certamente, anche se essa, di fatto, è solo una parte del più complesso processo di sanificazione, che ha l’obiettivo di ren-

IL CONTROLLO DELLE PROCEDURE DI PULIZIA-SANIFICAZIONE E IL COSTANTE AGGIORNAMENTO DELLE STESSE RAPPRESENTANO LE UNICHE ARMI A NOSTRA DISPOSIZIONE PER GARANTIRE AL MASSIMO LA SICUREZZA DELLE PERSONE CHE CI SONO VICINE ED OPERANO AL NOSTRO FIANCO NICOLA MASSARI

non solo nella sanificazione e disinfezione delle superfici, ma anche nel dare attuazione alle precise indicazioni provenienti dai vari DPCM? “Ci siamo dotati di sistemi di controllo degli accessi, rafforzando le attività di disinfezione delle superfici mediante l’impiego del vapore. In realtà, però, va detto onesta-

Il Maestro Iginio Massari coi figli Debora e Nicola. “Iginio Massari Alta Pasticceria”, è un marchio di riferimento nella pasticceria artigianale italiana riconosciuto per l’eccellenza dei prodotti e la qualità del servizio.

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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E Per le pulizie di routine delle varie aree produttive e uffici vi affidate dunque a personale interno. Siete soddisfatti, oppure valutereste eventuali soluzioni alternative? “Abbiamo pensato più volte di esternalizzare il servizio di pulizia, però – per adesso – si è deciso di optare solamente per le pulizie approfondite esterne, mentre routinarie rimangono in capo nostro. La ricerca dell’impresa di pulizia, in questo caso, viene effettuata principalmente tramite internet, dopodichè si passa alla presentazione ‘de visu’ , al controllo delle certificazioni e, non per ultimo, all’analisi del rapporto qualità-prezzo dell’offerta che ci viene fatta”.

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dere igienicamente sicuro l’intero ambiente di lavoro, andando a intervenire anche sulla rimozione e distruzione delle principali fonti di contaminazione, quali in primis, i microrganismi patogeni. La sanificazione degli ambienti e delle superfici nel nostro stabilimento di produzione avviene infatti attraverso due fasi: un primo momento di pulizia e detersione e un secondo passaggio di disinfezione, in cui si andranno a eliminare i contaminanti patogeni”. Quale importanza ha, per voi, l’impiego di tecnologie e prodotti d’avanguardia per ottenere la massima igiene delle superfici e delle aree preposte alla produzione? “Massima, anche se è sempre necessaria la formazione per l’uso di prodotti chimici nuovi. In particolare quelli con elevate concentrazioni li evitiamo, perché il rischio reale è che vengano usati a sproposito. Per quanto riguarda l’impiego di macchine e tecnologie per la puliXX

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zia meccanizzata delle superfici, usiamo sia lavasciuga pavimenti che spazzatrici, preferibilmente uomo a terra e di piccole-medie dimensioni. In questi anni, posso affermare di aver notato personalmente l’efficacia delle macchine rotowash, che concentrano la propria tecnologia su due spazzole cilindriche contro-rotanti; il processo di pulizia delle pavimentazioni, in questo caso, avviene principalmente attraverso l’azione meccanica delle spazzole che, con l’ausilio di acqua dolce e detergente, vincolano lo sporco verso un tamburo centrale che a sua volta lo devia in un serbatoio di raccolta. Facciamo inoltre largo uso di alcune tipologie di aspiratori industriali, anch’essi rivelatisi nel tempo assai preziosi. Infine, proprio durante la pandemia, abbiamo acquistato alcuni generatori di vapore. Ancora ci manca, invece, una idropulitrice ad acqua calda; dovremo procedere presto a comperarne almeno una”.

Come viene attuato il controllo sull’efficacia degli interventi, anche a garanzia del personale interno e della produzione offerta alla vostra vasta ed affezionata clientela? “Il nucleo controllo della qualità interno è composto da tre persone, di cui una a tempo pieno, che è incaricata di seguire anche tutti gli aspetti e le procedure igieniche. La verifica dell’efficacia sull’effettuazione della pulizia e sanificazione nei vari ambienti del nostro stabilimento è un processo particolarmente impor-


tante e delicato: si va dalla verifica visiva e tattile su superfici, attrezzature e contenitori sanificati alla ricerca di presenza di allergeni tramite strumentazioni o analisi laboratoriali; senza contare, sempre tramite apposite strumentazioni o analisi di laboratorio, di residui chimici, pH o livelli massimi disinfettanti”. In definitiva, possiamo affermare che l’azienda Iginio Massari Alta Pasticceria esce rafforzata, sul piano igienico, dalla dura esperienza della Pandemia da Covid 19? “Beh, anche se avremmo fatto volentieri a meno di vivere questa esperienza, posso affermare che il Sars CoV 2 ci ha resi un po’ tutti maggiormente consapevoli dell’estrema importanza della pulizia. Ho notato che il personale dell’azienda è più attento ad un accurato lavaggio ed asciugatura delle mani. In generale, questa esperienza ha rafforzato in noi l’idea che il controllo delle procedure di pulizia-sanificazione e il costante aggiornamento delle stesse rappresentano le uniche armi a nostra disposizione per garantire al massimo la sicurezza delle persone che ci sono vicine ed operano al nostro fianco”.

“CLEANING IS AT HOME” BY IGINIO MASSARI ALTA PASTICCERIA Who doesn’t know Iginio Massari? He is probably the most famous pastry chef on the planet. The entire professional itinerary of Iginio Massari was inspired by the certainty that the use of raw materials of the highest quality, attention to detail, aesthetics and the balance between tradition and innovation were the keys to celebrate and elevate the culture of pastry at its highest expression. Today, a qualified team of expert pastry chefs shares with “the Master” the vision and principles that are the basis of the success of the products of the Iginio Massari Alta Pasticceria brand, never static because in constant renewal and study, thanks to a prolific research and innovation led directly by the Massari family. To date, the brand is present on the national territory with five pastry shops and an extensive network of Pop-Up Stores while it ships throughout Europe with the online shop IginioMassari.it. We went to visit the historic Pasticceria Veneto in Brescia, where we met Dr. Nicola, son of the famous pastry chef. Entrepreneur and board member of “Iginio Massari Alta Pasticceria”, our interlocutor is responsible for the production area and is engaged in Research and Development together with his father and sister Debora. During the Covid 19 pandemic, keeping all employees and workers healthy and safe was a very demanding factor for Iginio Massari Alta Pasticceria, as for all the confectionery and food industries, which certainly entailed significant organizational changes.The sanitation of environments and surfaces in the production plant takes place through two phases: a first step of cleaning and cleansing and a second step of disinfection, in which pathogenic contaminants are eliminated. As regards the use of machines and technologies for mechanized surface cleaning, both scrubbing machines and sweepers are used, preferably walk-behind and small-medium sized ones. They then made extensive use of some types of industrial vacuum cleaners and finally, during the pandemic, they bought some steam generators. In the future they plan to buy a hot water pressure washer. In addition, optimal internal ventilation is ensured within the industry, given that - during these two years of the pandemic - the primary air flow rate in all rooms has been increased. In general, this experience has strengthened the idea that the control of cleaning-sanitation procedures and their constant updating represent the only weapons at our disposal to ensure the maximum safety of the people who are close to us and work alongside us.

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INFORMAZIONE INFORMAZIONE PUBBLICITARIA PUBBLICITARIA

PAREDIS STYLE, una COLLEZIONE 100% riciclabile

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aredes Italia è sempre in evoluzione e con lei anche i suoi prodotti. Per una fruibilità del bagno sempre più efficiente e confortevole la nuova collezione Paredis Style risponde alle esigenze del cliente che l’azienda ha sempre preso a cuore. Questa soluzione per l’igiene e l’arredo dell’area bagno risponde alle richieste di tutti settori, anche quello alimentare e alle garanzie che l’ambito richiede. L’innovativa gamma di 18 distributori di design è stata progettata in Europa. Affidabilità, comfort e igiene sono le parole chiave alla base del servizio proposto.

AFFIDABILITÀ

Il nuovo distributore di asciugamani in rotolo a taglio automatico Paredis

Style utilizza il collaudato sistema a taglio automatico, inventato nel lontano 1974, con l’innovativa lama in ceramica che garantisce una maggiore efficacia e durata nel tempo.

COMFORT

Il design moderno della collezione valorizza gli ambienti di lavoro rendendoli più confortevoli. Le linee e la varietà dei materiali utilizzati conferiscono a questa collezione uno stile moderno, perfettamente allineato alle tendenze attuali. Il taglio della carta avviene in totale sicurezza per l’utilizzatore e l’erogazione è stata studiato per garantire la massima silenziosità nell’utilizzo. L’elasticità del meccanismo consente all’utente una confortevole asciugatura delle mani.

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Tutti i distributori della Collezione Paredis Style hanno una “finestra” per visualizzare il livello del prodotto e un’unica chiave per tutta la collezione. Il design lineare facilita la loro pulizia e i meccanismi interni sono rimovibili e lavabili.

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La collezione ha una marcia in più poiché il materiale di consumo è al 100% riciclabile. Grazie al nuovo nottolino in 100% cellulosa modellata è stato azzerato l’utilizzo della plastica e la linea degli asciugamani in rotolo al suo interno comprende una vasta gamma di prodotti certificati Ecolabel in linea con la sua filosofia EcoAttitude®. www.paredes.it

PAREDIS STYLE, A 100% RECYCLABLE COLLECTION Paredes is in constant evolution including her product range. To improve the comfort and usability of your washroom, the new collection Paredis Style responds to all the necessities of their clients, which is their principal motivator along with the satisfaction of their collaborators. These solutions respond to the necessities of the different sectors of activity, including the agri-food industry and its elevated hygiene requirements. The innovative collection of 18 dispensers was developed in Europe. Reliability, comfort and hygiene are the key words of the range. RELIABILITY The new auto-cut dispenser of hand towels Paredis Style builds upon a technology Paredes invented in 1974 with such developments as a ceramic blade that guarantees a longer life than traditional materials. COMFORT The modern design of the collection adapts well to any environment. The fluid lines and the materials used reflect

the modern style and help create a pleasing washroom experience. The hand towel is cut from the roll in complete safety for the user and the erogation is extremely silent. All the ingredients to ease – and hence increase – the users hand washing habits. HYGIENE All the dispensers of the Collection Paredis Style have a window to easily monitor the level of the consumables and a single key opens all the dispensers of the Style range. The smooth lines help to not accumulate dirt and make cleaning them very easy; the internal parts are modular and can be detached and replaced with ease. EXTRA The range has an ace up its sleeve : 100% recyclable consumables. Thanks to its 100% cellulose, modelled adapter, plastic has been completely removed for an easy waste management. As usual, Paredes pairs this with a wide range of Ecolabel products in keeping with its EcoAttitude®.


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Soluzioni d’igiene e di protezione professionale


S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E

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PESTE SUINA C’è davvero da preoccuparsi? Che la PSA sia presente in Italia è un fatto conclamato. Ma la buona notizia è che si sta lavorando per circoscriverla grazie ad azioni mirate e disposizioni ministeriali. Il virus non crea problemi all’uomo ma il diffondersi potrebbe provocare danni all’export dei prodotti suini. Ecco perché è fondamentale seguire la normativa sanitaria vigente e affidarsi alla filiera certificata Maddalena Baldini XXIV

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LA MALATTIA a cura di Cristina Cardinali La Peste suina africana (PSA) è una malattia virale che colpisce suini e cinghiali. Altamente contagiosa e spesso letale per gli animali, non è, invece, trasmissibile agli esseri umani.Le epidemie hanno pesanti ripercussioni economiche nei Paesi colpiti. Dati epidemiologici nazionali e internazionali Nel 2014 è esplosa un’epidemia di PSA in alcuni Paesi dell’Est della UE. Da allora la malattia si è diffusa in altri Stati Membri, tra cui Belgio e Germania, mentre in ambito internazionale è presente in Cina, India, Filippine e in diverse aree del SudEst asiatico, raggiungendo anche l’Oceania (Papua Nuova Guinea). Il 7 gennaio 2022 è stato confermata la positività in un cinghiale trovato morto in Piemonte, nel Comune di Ovada, in provincia di Alessandria. Precedentemente in Italia la malattia era presente unicamente in in Sardegna, dove negli ultimi anni si registra un costante e netto miglioramento della situazione epidemiologica. Il virus riscontrato in Piemonte è geneticamente diverso dal quello circolante in Sardegna, e corrisponde a quello circolante in Europa da alcuni anni. Piani di eradicazione e Azioni di controllo Dal 2020 l’Italia, in considerazione dell’epidemia europea e in base a quanto previsto nell’ambito della strategia comunitaria di prevenzione e controllo della malattia, ha elaborato un piano di Sorveglianza nazionale, che contempla anche una parte dedicata alla sola Sardegna relativamente alle misure volte al raggiungimento dell’eradicazione. Il Piano è presentato annualmente alla Commissione Europea per l’approvazione e il cofinanziamento. Come previsto dalle norme comunitarie, dalla conferma della positività del cinghiale lo Stato Membro interessato ha 90 giorni di tempo per presentare alla Commissione Europea uno specifico Piano di eradicazione. Raccomandazioni Indicazioni per: turisti, allevatori, cacciatori, veterinari. Attenzione: gettare sempre residui di carne fresca o stagionata di suino in contenitori chiusi.

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l virus della Peste suina è un argomento all’ordine del giorno, una questione che preoccupa l’intero settore degli allevamenti suini e, di riflesso, le luci si accendono anche sulle conseguenze che potrebbe causare alla filiera. Si discute pure su come sia giunta in Piemonte e Liguria, le due regioni sino a oggi protagoniste dei primi casi alle quali si affianca la Sardegna anche se, come oramai è stato appurato, il ceppo del virus iso-

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lato in Sardegna (già da anni) è differente da quello giunto poco tempo fa nel nord-ovest della Penisola (vedi box La malattia). La preoccupazione è palese ma, prima di dar adito a precoci allarmismi , è bene sciogliere i nodi della questione. A farlo è Maurizio Gallo, direttore dell’Associazione Nazionale Allevatori Suini (ANAS).

UCCIDE I SUINI

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PREVENIA LA TRASM MO INSIEME ISSIONE D ELLA

La peste suina sta scatenando alcune paure come quella sanitaria, quella per l’uomo e quella economica. Quali sono i veri rischi? “Bisogna immediatamente precisare che alla PSA sono soggetti i suini domestici e i 04/2022 | DIMENSIONE PULITO Realizzato da

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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E

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IL CASO DEI PAESI TERZI

IL CONTROLLO DELLE PROCEDURE DI PULIZIA-SANIFICAZIONE E IL COSTANTE AGGIORNAMENTO DELLE STESSE RAPPRESENTANO LE UNICHE ARMI A NOSTRA DISPOSIZIONE PER GARANTIRE AL MASSIMO LA SICUREZZA DELLE PERSONE CHE CI SONO VICINE ED OPERANO AL NOSTRO FIANCO

cinghiali e, di conseguenza, l’uomo non corre rischi. Di contro, un’eventuale diffusione negli allevamenti è da tenere a bada e da monitorare; di fronte al concretizzarsi di una tale possibilità è chiaro che tutto il comparto suinicolo ne risentirebbe, dagli stessi allevamenti all’industria di trasformazione e lavorazione delle carni. Per impedire tutto ciò, le misure di sicurezza previste dal Ministero della Salute devono essere applicate e seguite, comprese quelle inerenti alla biosicurezza all’interno degli allevamenti domestici. Inoltre, per rassicurare il mercato è fondamentale che il Ministero riesca

I Paesi Terzi che non riconoscono il ‘principio di regionalizzazione’ impongono il divieto di importazione per tutti i prodotti provenienti dall’intero territorio nazionale. Cina, Taiwan, Cuba hanno già messo in atto la sospensione, il Giappone consente lo sdoganamento dei prodotti a base di carne suina confezionati fino al 13 dicembre 2021, il Brasile ha sospeso le importazioni di carne suina e dei vari prodotti a breve stagionatura e la Serbia ammette solo prodotti trattati termicamente.

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a dimostrare l’efficacia di quanto messo in atto per preservare e riaprire i canali di esportazione.” Sono già calcolabili eventuali danni? Ci sono stime? “Per fortuna, la zona al momento coinvolta dalla PSA ha una ridotta densità di allevamenti commerciali. In ogni caso, il Ministero della Salute ha disposto la tempestiva macellazione dei suini e l’interruzione dell’attività riproduttiva. Si tratta di misure che determinano

un danno per le aziende, danno che dovrà essere compensato grazie alle risorse che il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha previsto (35 milioni di euro ai quali se ne aggiungeranno altri 15 milioni destinati agli interventi strutturali e funzionali legati alla biosicurezza). Preoccupa anche l’impatto scaturito sugli allevamenti delle zone non colpite della regione Piemonte: alcune industrie di macellazione e di lavorazione delle carni hanno interrotto, precauzionalmente, il ritiro

LA FILIERA SICURA E CERTIFICATA

“Il lavoro sul fronte della peste suina è abbastanza complesso, bisogna intervenire in maniera rapida ed efficace affinché possa essere limitata prima di giugno, periodo di riproduzione dei cinghiali”. Dichiara Paolo Garolla, responsabile carni del Gruppo Martini Alimentare, il quale aggiunge un’importante precisazione: “L’Italia, con responsabilità, ha subito fatto luce sulla questione, a differenza di altri Paesi”. Stando sempre a quanto dichiarato da Garolla, interpellato sulla questione della sicurezza delle carni, è assai difficile che un suino selvatico possa entrare a contatto con quelli degli allevamenti, proprio perché protetti e sistemati in ambienti sicuri: “Gli allevamenti italiani sono ben strutturati e seguono norme igieniche precise. Ecco perché si può stare sicuri sulla carne. In più per quanto concerne Martini ci si può affidare tranquillamente alla tracciabilità, dal suino sino al prodotto finito, aspetto imprescindibile sia che si tratti di Gdo sia che si tratti di Horeca”. Una filiera controllata è importante poiché permette una visione chiara di ciò che finisce sulle tavole a partire dall’alimentazione dei maiali fino alla messa in commercio delle carni. “Non servono allarmismi, carni e insaccati hanno un’etichetta che fa da prova di Italianità e Martini si fa garante che i suini siano nati, allevati, macellati e lavorati in Italia. Ogni singola confezione racconta la storia del prodotto”.

dei suini in Piemonte, la seconda regione dopo la Lombardia per numero di allevamenti di maiali. Per quanto riguarda il mercato della UE, vige il ‘principio di regionalizzazione’: individuata e circoscritta l’area sottoposta a restrizioni, non ci sono limitazioni per le carni suine provenienti dal resto del territorio nazionale. Di contro, nei Paesi Terzi bisogna distinguere tra quelli che riconoscono il principio di regionalizzazione e quelli che non lo riconoscono.” Quali sono le accortezze che un allevamento deve avere? “Il Ministero della Salute ha avviato dal 2020 un piano di sorveglianza e prevenzione che esplica le misure da adottare negli allevamenti, come le operazioni di pulizia e disinfezione degli automezzi di trasporto, un’area specifica di carico, e il personale addetto al trasporto non deve acce-


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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E dere ai capannoni e deve avere un abbigliamento consono. A tutto ciò si aggiunge l’attenzione allo stato sanitario dell’azienda di origine degli animali, la quarantena per i suini introdotti e lo scarico mangimi senza l’accesso nella zona pulita dell’allevamento, giusto per citare quelli più noti.”

I DATI DELL’EXPORT DEL 2021

Si stima che nel 2021 l’export italiano di carni suine e salumi sia stato di circa 415.714 tonnellate, per un valore complessivo di poco più di 2 miliardi di euro, di cui l’84% realizzato dalle carni lavorate (prosciutti, salumi, ecc.). Il 60% circa delle esportazioni italiane di carni suine è destinato a Paesi dell’Unione Europea (soprattutto Francia, Germania, Belgio, Spagna, Austria e Paesi Bassi) e ai Paesi Terzi è destinato il restante 40%. In termini di valore delle esportazioni, il Regno Unito è il principale acquirente, seguito da Stati Uniti, Cina, Svizzera, Giappone, Canada, Hong Kong e Australia.

Ci sono segnali che ‘annunciano’ la peste suina? “Per ciò che concerne i sintomi, serve molta attenzione alle morti improvvise, alla comparsa di stati febbrili e di macchie cutanee emorragiche. Gli allevatori, coadiuvati dai rispettivi veterinari sanno che devono sottoporre i casi sospetti all’esame degli Istituti Zooprofilattici. A questo comportamento si legano pure quelli che il privato cittadino deve tenere (pubblicati sul portale ministeriale) per evitare di essere involontari diffusori del virus.”

SWINE FEVER. WHAT’S TO WORRY ABOUT? That ASF is present in Italy is a full-blown fact. But the good news is that work is underway to circumscribe it thanks to targeted actions and ministerial provisions. The virus does not create problems for humans but its spread could cause damage to the export of pork products. This is why it is essential to follow the health regulations in force and rely on the certified supply chain. The swine fever virus is a topic on the agenda, an issue that worries the entire pig farming sector and, consequently, the lights also turn on on the consequences it could cause to the supply chain. There is also discussion on how it arrived in Piedmont and Liguria, the two regions until now protagonists of the first cases to which Sardinia is joined even if, as has now been ascertained, the strain of the virus isolated in Sardinia (for years already) is different from the one recently arrived in the north-west of the Peninsula. In 2014 an ASF epidemic broke out in some Eastern EU countries. Since then the disease has spread to other Member States, including Belgium and Germany, while internationally it is present in China, India, the Philippines and in various areas of Southeast Asia, also reaching Oceania (Papua New Guinea). On 7 January 2022 the positivity was confirmed in a wild boar found dead in Piedmont, in the Municipality of Ovada, in the province of Alessandria. Previously in Italy the disease was

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present only in Sardinia, where in recent years there has been a constant and marked improvement in the epidemiological situation. The virus found in Piedmont is genetically different from the one circulating in Sardinia, and corresponds to that circulating in Europe for some years. Export data for 2021 It is estimated that in 2021 Italian exports of pork and cured meats amounted to approximately 415,714 tons, for a total value of just over 2 billion euros, of which 84% made up of processed meats (hams, cured meats, etc.). About 60% of Italian exports of pork is destined for European Union countries (especially France, Germany, Belgium, Spain, Austria and the Netherlands) and the remaining 40% is destined for third countries. In terms of export value, the UK is the largest buyer, followed by the US, China, Switzerland, Japan, Canada, Hong Kong and Australia. The case of third countries Third countries that do not recognize the ‘regionalization principle’ impose an import ban for all products from the entire national territory. China, Taiwan, Cuba have already put in place the suspension, Japan allows the customs clearance of packaged pork products until December 13, 2021, Brazil has suspended imports of pork and various short-aged products and Serbia only admits heat-treated products.


ACCE SSOR I

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IGEAX IS A HELP FOR THE FOOD SAFETY REGULATIONS

IGEAX, un AIUTO per la SICUREZZA ALIMENTARE

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pazzole e scope sono il simbolo primordiale della pulizia, prodotti considerati semplici in origine ma che oggi richiedono un alto grado di specializzazione per rispondere alle specifiche esigenze di pulizia e soddisfare i più alti standard d’igiene. Da questo presupposto nasce IGEAX, il nuovo volto innovativo e internazionale di Ariston Cleaning Solutions, azienda leader da oltre 80 anni nel settore del brushware Made in Italy di cui fa parte anche il marchio ARICASA, conosciuto per la speciale gamma di prodotti domestici dal design unico e accattivante. L’innovazione caratterizza l’intera gamma di prodotti IGEAX, progettati per offrire al mercato soluzioni uniche come l’attacco universale che amplia la compatibilità con tutti i principali tipi di filetto commercializzati nel mondo, fornendo ai partner IGEAX un notevole vantaggio competitivo. Interclean (Stand 05.430) sarà al tempo stesso l’occasione ideale per toccare con mano l’attenzione all’ergonomia, alle prestazioni e al design che distingue i prodotti IGEAX e il palcoscenico dove pre-

sentare le numerose novità come il manico monoblocco in plastica, estremamente resistente, leggero, ergonomico e antiscivolo, e l’attacco portamanico componibile, ultra-igienico e adatto a qualsiasi ambiente di ogni dimensione. In fiera sarà infine possibile approfondire le soluzioni per il settore alimentare, banco di prova nel quale il know-how dell’azienda dà il massimo: le linee Hygiene e Detectabile sono il fiore all’occhiello della gamma professionale e si distinguono per i prodotti resistenti, ergonomici e conformi alle normative internazionali per la sicurezza alimentare. www.igeax.com

Brushes and brooms are the universal symbol of cleaning, products that were originally considered simple but today require a high degree of specialisation to meet specific cleaning needs and satisfy the highest standards of hygiene. From this premiss comes IGEAX, the new innovative and international face of Ariston Cleaning Solutions, a leading company for over 80 years in the brushware sector made in Italy, which also includes the ARICASA brand, known for its special range of domestic products with unique and attractive designs. Innovation characterizes the entire IGEAX product range, which is designed to offer the market unique solutions such as the Universal Thread that extends compatibility with all major worldwide thread types on the market, giving IGEAX partners a significant competitive advantage. Interclean (Stand 05.430) will be both the opportunity to experience first-hand the attention to ergonomics, performance and design that distinguishes IGEAX products and the stage on which the company will present its innovations, such as the one-piece plastic handle, which is extremely strong, lightweight, ergonomic and non-slip, and the modular, ultra-hygienic handle holder, suitable for any environment of any size. At the trade show, it will also be possible to take a closer look at the solutions for the food sector, a testing ground in which the company’s know-how is at its best: the Hygiene and Detectabile lines are the flagship of the professional range and stand out for their strong, ergonomic products that comply with international food safety regulations.

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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E

SICUREZZA

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L’EFFICACIA SANIFICANTE da sola non basta

In un’impresa alimentare non è sufficiente che un sanificante soddisfi i parametri igienico sanitari, ma vanno valutati numerosi altri parametri, come spiega l’esperienza del caseificio Formaggi Ganassa Elena Consonni Tecnologa alimentare

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GUIDO GRANDI: L’AZIENDA

Formaggi Ganassa di Ballabio (Lc) è uno degli ultimi caseifici rimasti di proprietà delle famiglie storiche in Valsassina. E’ specializzato nell’affinamento e stagionatura di formaggi a pasta molle (Taleggio, Quartirolo, Robiola, Caprini di latte vaccino) e nella stagionatura di formaggi a pasta dura e semidura tipo Latteria, Casera e Bitto. Formaggi Ganassa ha una produzione di circa 900-1.000 q di formaggi a pasta molle e di 6.000 q per i semiduri e duri. La distribuzione è prevalentemente regionale, tramite ambulanti, dettaglio alimentare specializzato e ristoranti di alto livello.

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ono tanti i fattori da prendere in considerazione nella scelta di un sanificante in un’impresa alimentare. Oltre ai parametri tecnici generali di riduzione della carica microbica bisogna valutare le esigenze specifiche della propria produzione e, non da ultimo, le performance ambientali. Per capire meglio come si affronta la scelta della soluzione ottimale in un’azienda alimentare abbiamo intervistato Alessio Invernizzi, titolare di Formaggi Ganassa di Ballabio (Lc) e Katiuscia Consonni, di SAS Sicurezza Alimentare System, la consulente dell’azienda per gli aspetti di igiene e sicurezza alimentare. Quali sono gli aspetti che rendono particolarmente critica la sanifica-

zione nella vostra azienda? Alessio Invernizzi (AI): Un elemento che ci penalizza è il fatto che il nostro stabilimento è datato: risale infatti agli anni Cinquanta. Certo abbiamo realizzato diversi interventi di ammodernamento e di adeguamento, ma essendo stato costruito in quegli anni, presenta dei limiti strutturali. Questo però significa che avrete una flora microbica autoctona che caratterizza il gusto dei vostri formaggi e che dovete proteggere‥. AI: È vero, le muffe autoctone danno particolarità al formaggio e unicità al nostro prodotto, e vanno preservate per garantire il gusto tipico che lo contraddistingue. Cerchiamo di preservare il più possibile questa microflora effettuando le procedure di sanificazione a rotazione. Per esempio, quando laviamo le casse, partiamo da un lotto e poi proseguiamo con gli altri: se le trattassimo tutte contemporaneamente elimineremmo anche la flora che vogliamo mantenere. Anche nel caso facessimo delle ristrutturazioni, rifacimenti o sanificazioni straordinarie dovremmo cercare di mantenere un certo livello di questa flora nelle celle di maturazione. In questo ci aiuta il fatto che l’utilizzo del legno sia ancora tollerato nel nostro ambito. Grazie al legno, dopo la ristrutturazione della cella di stagionatura del taleggio, abbiamo potuto ripristinare la flora autoctona. Questo è un aspetto con cui tutte le aziende che si occupano di stagionatura devono confrontarsi. Katiuscia Consonni (KC): Per cautelarci sotto questo profilo abbiamo effettuato una tipizzazione delle muffe autoctone, in modo che qualora ci fosse malauguratamente una perdita della microflora tipica, si possa recuperare. Ci sono altre problematiche particolari da un punto di vista microbiologico, che devono essere gestite attraverso la corretta sanificazione? KC: Il formaggio è un prodotto soggetto a Listeria, questo è il vero fattore critico. Abbiamo la necessità di utilizzare prodotti sanificanti che garantiscano l’efficacia nei confronti

di questo batterio e non tutti i produttori di detergenti e disinfettanti danno questa garanzia, o meglio non la certificano. Una semplice dichiarazione verbale del fornitore non comprovata da una documentazione che la supporti, per noi non è sufficiente. Abbiamo bisogno di un documento a cui potersi appoggiare per attestare l’efficacia dei nostri processi di sanificazione nei confronti della Listeria. Come mai non tutti i prodotti sono accompagnati da questa dichiarazione? KC: Tra i requisiti richiesti per essere iscritti al registro dei Presidi Medico Chirurgici non c’è una specifica rispetto all’efficacia nei confronti della Listeria, quindi tendenzialmente le aziende che producono sanificanti per l’industria alimentare non effettuano le relative verifiche, a meno che non si rivolgano specificamente a filiere particolarmente a rischio per questo batterio, come quella casearia. AI: Se non avessimo trovato un prodotto certificato contro la Listeria, in alternativa avremmo dovuto fare internamente la procedura di validazione dell’efficacia su questo batterio, contaminando superfici e attrezzature e effettuando tamponi e analisi dopo la sanificazione, ma francamente, essendo lo stabilimento esente da Listeria (come è emerso anche dalle verifiche del Servizio Veterinario) non ci siamo sentiti di portare questo batterio nel sito produttivo. Questi i parametri da un punto di vista igienico-sanitario: avete dovuto tenere in conto altri fattori? KC: Più di uno, in realtà. La ricerca è stata abbastanza articolata perché abbiamo dovuto mettere dei paletti per trovare il prodotto più indicato per la nostra situazione. Il tema della sanificazione incrocia diversi aspetti: quello igienico sanitario è sicuramente prioritario, ma va anche tenuto conto della praticità d’uso. È importante fornire al personale prodotti che siano semplici da utilizzare, per cui abbiamo scelto un prodotto con cui gestire sia la detergenza che la disinfezione. Abbiamo optato per un 04/2022 | DIMENSIONE PULITO

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SICUREZZA

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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E sanificante autodosato erogato con dispenser, collegato alla rete idrica e a un serbatoio contenente il prodotto. Il dispenser eroga il prodotto alla corretta concentrazione. Questo toglie all’addetto l’onere e la responsabilità di effettuare il dosaggio. Standardizzando il processo, si riduce rischio di errore. AI: Va aggiunto il fatto che non voglio usare nel mio stabilimento prodotti pellicolanti, ovvero quelli che non richiedono il risciacquo finale. Per quanto questi prodotti siano sicuri e idonei all’uso alimentare (cosa di cui non dubito) a me non piace che una superficie in acciaio sanificata con questi prodotti e non sciacquata entri in contatto con la superficie dei miei formaggi. Non dico che non vadano usati, sono perfettamente a norma, ma non voglio utilizzarli nella mia azienda. La mia è una produzione di alta qualità e voglio che questo concetto venga espresso anche sotto questo aspetto. A proposito di risciacquo, bisogna anche rispettare i parametri fissati per gli scarichi industriali‥. KC: È vero, perché gli scarichi non vengano identificati come speciali, alcuni parametri chimico - fisici, che possono essere influenzati dai prodotti sanificanti in uso e dai residui di materiale organico derivanti natural-

mente dalle lavorazioni, non devono superare certi limiti. Diversi prodotti che abbiamo valutato non permettono di rimanere entro queste soglie, non tanto per le attrezzature, quanto per i teli usati nella stagionatura. AI: Per la stagionatura si usano dei teli chiamati rinfranti, che vengono lavati in una lavatrice industriale con sanificanti; lo scarico di queste lavatrici è quello che impatta maggiormente sulla qualità degli scarichi aziendali. Avendo acquistato nuovi strumenti di lavaggio più performanti dal punto di vista dei consumi di acqua, siamo stati penalizzati perché in Italia i residui negli scarichi industriali non vengono calcolati come valori assoluti, ma come concentrazione. Avendo macchine che riducono i consumi di acqua, la concentrazione di prodotti chimici negli scarichi è più elevata, portandoci a chiedere delle deroghe su alcuni parametri. Per motivi ambientali vorremmo poter rientrare nei parametri senza usufruire delle deroghe. Siamo arrivati al punto di rimodulare le attività di lavaggio, aumentando i flussi di acqua rispetto allo standard previsto per diluire maggiormente gli scarichi. È un paradosso dover consumare più acqua con la stessa quantità di residui. L’adeguamento dei programmi di lavaggio ci è costato in 8 mesi 80 mc di acqua, 10 mc in più al mese, cosa che in tempi di

bilanciamento dei consumi e di riduzione dell’impatto idrico è assurda. D’altro canto questo mi rende anche più sereno sul rischio di una eventuale presenza di residui di sanificanti nei teli. Insomma, una scelta tutt’altro che banale‥. AI: Davvero, bisogna compensare gli aspetti sanitari, produttivi e qualitativi con quelli ambientali/legislativi. Se a livello domestico la scelta può essere effettuata sulla base delle proprie preferenze o della migliore offerta del momento, nell’azienda alimentare i fattori da considerare sono molti di più. Aggiungo un altro parametro: tutti i prodotti, specialmente quelli per il lavaggio dei teli, devono essere senza profumazione per non alterare il profilo organolettico del formaggio. Non avete fatto cenno al parametro prezzo‥. AI: È l’ultimo che abbiamo preso in considerazione, non è stato certo dirimente. Dirimente è stato invece trovare una soluzione che soddisfacesse tutte le nostre esigenze. Anche la scelta del dosatore non è stata dettata dall’economicità, ma dal miglior controllo del processo di sanificazione. Alla fine su che classe di prodotto è caduta la vostra scelta? KC: Per le superfici di lavorazione (attrezzature, piani di lavoro, ecc.) abbiamo scelto un sanificante a base cloro perché è il più volatile e permette la maggiore sicurezza riguardo alla presenza di residui. Per maggiore sicurezza, dove possibile applichiamo un foglio di carta oleata che evita il contatto diretto tra il formaggio e la superficie trattata con il prodotto chimico (nonostante le superfici vengano comunque risciacquate). Che procedure adottate? KC: Abbiamo suddiviso gli ambienti dello stabilimento. Nel locale dove vengono lavorate le cagliate si può usare il risciacquo con abbondante

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aspetto. La cura anche per questi dettagli denota la serietà del fornitore.

acqua corrente. Qui abbiamo optato per la sanificazione a schiuma che viene distribuita sull’intera superficie (parete, pavimenti attrezzature) poi sciacquata con la lancia. Nel locale di stagionatura, dove le attrezzature non sono a tenuta stagna e ci sono dei mobili all’interno dei quali si conservano gli incarti, per loro natura idrofili, questa modalità di risciacquo non è possibile e quindi per questo locale abbiamo optato per i dispenser di cui parlavamo prima, con risciacquo fatto in maniera manuale. Le frequenze delle procedure di sanificazione sono distinte per attrezzatura e area dello stabilimento. Per esempio, il locale di lavorazione delle cagliate non è utilizzato in maniera quotidiana ed è sanificato a fine utilizzo. AI: Aggiungo che per le casse in legno optiamo per la sanificazione mediante applicazione di alte temperature e pressioni, senza utilizzare prodotti chimici. Il tema della modalità di risciacquo è davvero così importante? AI: È un aspetto che è stato sollevato dal Veterinario Ispettore. Per i prodotti utilizzati nella procedura manuale, sulle schede tecniche è indispensabile che sia indicato il risciacquo, ma non la dicitura “risciacquo con abbondante acqua” perché essa implica che il risciacquo sia effettuato con acqua corrente, cosa che non è possibile, come abbiamo visto, in alcune aree dello stabilimento. Ci è capitato anche un prodotto che indicava sul fustino

e sulla scheda tecnica due modalità di risciacquo differenti (su uno solo “risciacquo”, sull’altra “risciacquo con abbondante acqua”). Lo abbiamo scartato e abbiamo imparato a dover fare un doppio controllo su questo

Il processo decisionale che avete descritto sembra lungo e complesso. Quanto tempo è durato? AI: Da oltre due anni siamo alle prese con la scelta del prodotto capace di soddisfare tutte le nostre esigenze e ora siamo alle ultime analisi per confermare che la scelta fatta sia ottimale da tutti i punti di vista. I tempi sono così lunghi perché per ogni prodotto valutato abbiamo effettuato test sia sulle superfici, che sugli scarichi‥ Gli scarichi finiscono in una vasca di raccolta di 7.000 litri quindi per avere un valore omogeneo e non contaminato da sanificanti diversi è necessario riempirla completamente. Tra i costi vanno contati anche quelli dei due dipendenti che sono stati coinvolti in questo processo.

THE SANITIZING EFFICACY ALONE IS NOT ENOUGH There are many factors to take into consideration when choosing a sanitizer in a food company. In addition to the general technical parameters for reducing the microbial load, it is necessary to evaluate the specific needs of one’s production and, last but not least, the environmental performance. In the case of the dairy company we interviewed, a critical factor is represented by Listeria: they need to use sanitizing products that guarantee effectiveness against this bacterium and not all manufacturers of detergents and disinfectants give this guarantee, or rather do not certify it. In order to use a disinfectant, the company needs a certificate about the effectiveness of the sanitation processes against Listeria. The search for the most suitable sanitizer was quite complex because it was necessary to draw the line to find the most suitable product for our situation. The issue of sanitation crosses several aspects: health and hygiene are certainly a priority, but practicality of use must also be taken into account. It is important to provide staff with products that are easy to use, so we have chosen a product with which to manage both cleaning and disinfection. In a company, the choice of a sanitizing product must take into account the health, production and quality aspects and reconcile them with the environmental/legislative ones. If at home the choice can be made on the basis of one’s preferences or the best offer of the moment, in the food company there are many more factors to consider. Another parameter to add: all products, especially those for washing the sheets, must be fragrance-free in order not to alter the organoleptic profile of the cheese. For over two years the company has been grappling with the choice of the product capable of satisfying all our needs and now they are at the latest analyzes to confirm that the choice made is optimal from all points of view. The times are so long because for each evaluated product they have carried out tests both on the surfaces and on the industrial discharge.

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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E

I N F E S TA N T I

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NOCCIOLE, cioccolato e FARFALLINE In questo articolo si descriverà l’evoluzione di una disinfestazione da lepidotteri delle nocciole (vedremo poi quale) in una fase della produzione del cioccolato [sala di concaggio] destinato anche a essere mescolato sia a nocciole intere sia frantumate a cura di Graziano Dassi XXXIV

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PRIMA FASE

Dove-Cosa-Come-Quando-Chi

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itengo che l’ars disinfestandi (termine di mia invenzione, di fatto un latinismo molto maccheronico) implichi una conoscenza che dovrebbe contemplare anche una visione a tutto tondo delle realtà in cui si opera; in particolare nella filiera alimentare o igienico-sanitaria. Ragion per cui oltre che descrivere l’evoluzione di un trattamento antiparassitario vero e proprio aggiungerò qualche notizia di carattere generale per inquadrare il contesto in cui si opera: cioccolato e nocciole.

Il “dove” è comune alle tre fasi che a volo radente esamineremo: il locale di concaggio (di miscelazione e omogeneizzazione del “liquore di cacao”) che nei cicli di produzione dell’azienda in esame durano dalle 24 alle 72 ore a riprova dell’ottima qualità del cioccolato prodotto (in quelli di minor qualità il concaggio dura poche ore). Il ciclo di lavorazione avviene in tubature e conche sigillate, praticamente non vi è contatto dell’intermedio di lavorazione e l’ambiente esterno. Tranne nelle fasi di manutenzione degli impianti. Dimensioni stimate: 14 metri parete che è rivolta all’esterno con due portoni di accesso e una vetrata posta a circa 6 m di altezza esposizione ad ovest, prende il sole il pomeriggio. Contro parete posta all’interno sempre 14 m senza nessuna apertura se non le tubazioni di passaggio prodotto. Parete nord 12 m senza porte e finestre parete sud confinante con il resto dello stabilimento senza nessuna apertura tranne le solite tubature. Altezza del soffitto 10 m. Dimensioni: in pianta 170 m² e la cubatura 1700 m³ (vuoto per pieno). Ambiente esterno: strada asfaltata con marciapiedi e piccole aiuole (poco curate) e presenza di flora spontanea. Nessuna presenza di piccioni e neppure altri uccelli se non occasionalmente dei merli in primavera. Lo stabilimento non presenta infestazione di roditori e di randagismo felino. Il servizio di vigilanza notturno ha abbandonato l’abitudine di circolare con cani da guardia già da parecchi anni. Il transito di merce in arrivo e partenza è monitorato all’entrata dagli addetti alla guardiola e in uscita dai magazzinieri. I visitatori sono ammessi limitatamente ai locali di rappresentanza. L’accesso ai luoghi di produzione è ben sorvegliato con vestiario usa e getta. La disinfestazione e le pulizie sono gestite da ditte esterne, mentre la pulizia dei macchinari è delegata al personale dell’azienda. Con il “cosa” mi riferisco solo alle entità infestanti del locale in esame

ove nella stagione calda si lamenta una presenza indicata genericamente da “tignole”. Gli interventi di monitoraggio sono delegati alla ditta di disinfestazione che pone nel locale 4 trappole a feromoni verificate ogni 10-15 gg e alle prime catture si attua un trattamento adulticida. Le procedure operative (“come”) sono realizzate “a chiamata” per mezzo di piretroide fotostabile erogato con termonebbiogeno. Dosaggio unitario non indicato: la decisione spetta all’operatore. L’addetto alla disinfestazione (“chi”): essendo un trattamento a chiamata (sempre in urgenza) viene eseguito dalla squadra che è geograficamente più vicina alla realtà operativa secondo modalità abbastanza standardizzate, ma non con la precisione che sarebbe necessaria. I risultati sono giudicati discreti ma “a sensazione” dell’addetto aziendale che assolve il compito di seguire quel tipo di servizio.

SECONDA FASE

Entra in vigore il sistema HACCP e la Direzione decide di attivare un sistema coerente con ISO. Il “dove” resta identico, ma vengono migliorati i controlli delle pulizie sia ambientali che delle attrezzature e macchinari di produzione. Il “cosa” diventa Ephestia spp. Con una indicazione anche sulla modulistica in modo affrettato e soprattutto a un operatore che mastica poco di entomologia. Il “come” viene modificato radicalmente: si porta a 6 il numero delle trappole a feromone posizionate dalla ditta esterna con report mensili coadiuvato nei conteggi effettuati settimanalmente con l’avvento della primavera dall’addetto interno responsabile dei controlli della lotta antiparassitaria, che nel frattempo ha seguito un Corso di sviluppo professionale. Soprattutto è cambiato radicalmente il metodo di lotta adulticida. Si è posizionato un sistema automatico di nebulizzazione erogante un formulato a base di estratto naturale di piretro energizzato con PBO utilizzato all’1% e temporizzato per appli04/2022 | DIMENSIONE PULITO

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I N F E S TA N T I

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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E cazioni notturne ogni 10 gg e l’orario preordinato contempla una erogazione di 15min con inizio alle 23:30. All’interno della Direzione aziendale si decide una revisione generale della gestione dei servizi di controllo qualità: controlli microbiologici, entomologici e di pulizia che Plodia Interpunctella viene affidata come compito e responsabilità alla logiche sono facilmente identificabili, biologa direttrice dei laboratori che in ma il tecnico-disinfestatore o non le breve tempo mette in atto una serie conosceva o si è fidato di quello che di interviste e compilazioni di moduli era sulla bocca di tutti. Tuttavia anche (check list) che consentono di radiotrattandosi di plodie (insetto presente anche nell’ambiente) non spiegava grafare lo stato dell’arte e di attivare esaurientemente la presenza endeun piano di ammodernamento. mica in un locale in cui non vi era preTERZA FASE senza di sfridi. L’ipotesi più plausibile era l’andirivieni del personale; ipotesi Che potremmo definire dell’IPM rafforzata dal fatto che nel locale non Non è questa la sede per analizzare i si erano riscontrate presenze di larve. profondi cambiamenti formali, di forAltra modifica ai protocolli è stata mazione e di attuazione dei protocolli quella di disattivare la programmarendendoli coerenti con le norme sia cogenti (nel frattempo modificate) zione automatica dei trattamenti per sia volontarie. Per il nostro locale di cui il sistema si attivava solamente se concaggio si è cominciato a porsi la l’erogazione del formulato fosse ritedomanda del perché si riscontrasse nuta indispensabile. Inoltre il formula presenza di “farfalline” identificate lato a base di piretro sarebbe stato come Ephestia spp nonostante non privo di PBO. Il dosaggio desunto dal ci fosse praticamente presenza di testo dell’etichetta del prodotto (ritesfridi di produzione per cui è stata nuto idoneo) e la taratura del sistema richiesta una identificazione dell’inaveva consentito di ridurre tempo di erogazione a 8-9 min. infatti la portata setto che risultò essere invece Plodia del sistema era di 4 l/min e i dosaggi Interpunctella. Le differenze morfo-

suggeriti erano di 1 litro di sospensione al 5% per 500 m³. Restava per estrema prudenza da verificare l’efficacia del piretro senza sinergizzante, ma l’emergenza Covid ha cambiato le priorità. Inoltre, trattandosi di trattamenti notturni in assenza di luce, i dubbi erano ingiustificati. A ciò si aggiunge che le catture si erano ridotte a pochi esemplari per trappola. Per cui il sistema restava in preallarme ma praticamente inutilizzato. In attesa di decisioni.

RIASSUMENDO

Nel caso esaminato appaiono a parer mio due aspetti positivi. Il primo che le modifiche delle norme cogenti e di quelle volontarie hanno portato a protocolli mirati, verificati e monitorati da personale professionalmente formato e addestrato. Per il secondo punto mi pare giusto sottolineare che una biologa specializzata in microbiologia abbia in breve tempo assimilato le cognizioni necessarie per altre discipline trasferendo in esse il rigore metodologico di routine; in un laboratorio di analisi mi sembra che non sia determinante la specifica competenza, ma piuttosto il rigore professionale basato sulla misurazione di ciò che è oggetto di verifica.

HAZELNUTS, CHOCOLATE AND BUTTERFLIES This article will describe the evolution of pest control operations against lepidopters of hazelnuts in a phase of chocolate production [conching room] also intended to be mixed with both whole and crushed hazelnuts. FIRST PHASE. Where-What-How-When-Who The “where” is common to the three phases that we will examine: the conching room (for mixing and homogenizing the “cocoa liqueur”) which in the production cycles of the company in question last from 24 to 72 hours to prove the excellent quality of the chocolate produced (in those of lower quality the conching lasts a few hours). SECOND PHASE. The HACCP system comes into force and the Management decides to activate a system consistent with ISO The “where” remains the same, but both environmental cleaning controls and production equipment and machinery controls are improved. As a result, he “what” becomes Ephestia spp. The “how” is radically changed.

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TEOBROMA CACAO A CURA DI CHIARA DASSI

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eobroma cacao, albero sempreverde famiglia Malvaceae, il cui nome scientifico significa cibo degli Dei in greco può giungere ad altezze variabili fra i 6-12 m. Originario delle foreste pluviali di pianura dei bacini fluviali dell’Amazzonia e dell’Orinoco, il cacao viene coltivato commercialmente nei tropici del Nuovo Mondo, Africa occidentale e l’Asia tropicale. I frutti crescono dal tronco della pianta. L’albero del cacao in coltivazione estensiva presenta un quadro clinico assai complesso, tanto da delegare la produzione a piccoli agricoltori che arrivano persino a seminare le piante nella foresta per evitare epidemie di crittogame che possono arrivare alla distruzione totale dei frutti. È una pianta che teme particolarmente il vento per cui spesso viene piantato in mezzo ai

La fase successiva porta a quello che viene indicato come “liquore di cacao” assolutamente esente da alcol: si tratta di una pasta densa che comincia ad assomigliare alle creme di cioccolato che troviamo in commercio. Questa

bananeti o agli alberi della gomma. Certo che è una pianta poco invitante: i fiori in genere maleodoranti e i semi (fave) amari sono posti all’interno del frutto, circondati da una polpa dolce. La raccolta dei baccelli è fatta a mano, così come la separazione dei semi dalla polpa (operazione che richiede una manualità non facile da apprendere). Senza entrare in dettagli, per superare l’amaro delle fave e renderle atte alla produzione del cioccolato devono essere messe in atto parecchie fasi: la fermentazione: è un processo enzimatico nel quale gli zuccheri della polpa vengono trasformati in aceto e altre sostanze acide inoltre le temperature raggiunte ( 50°C) e la diminuzione del pH inibiscono la germinazione dei semi. A fermentazione ultimata si passa all’essicazione, fase in cui si completano le trasformazioni biochimiche che cessano al raggiungimento di una umidità all’8%. A questo punto i baccelli hanno perso il 50% del peso iniziale e le fave hanno assunto il loro colore bruno. A questo punto le fave vengono tostate a 230°C per 20 min. Dopo la tostatura si passa alla mondatura delle fave che ora hanno l’aspetto classico di grossi fagioli marrone scuro dal classico odore pungente.

sorta di cioccolato grezzo è costituito da burro di cacao (50%) e cacao vero e proprio per il restante 50%, ma il ciclo di produzione non è ancora terminato. Ora le strade dei cicli di produzione si dividono a seconda della destinazione che si vorrà raggiungere. Basti sapere che il tutto viene compresso e addizionato da varie sostanze fra cui la lecitina e sovente la vaniglia. L’obiettivo di tutti i cicli è di ottenere un impasto omogeneo senza grumi. Dal 1879 nella produzione del cioccolato si inserisce la fase di concaggio che consiste nel porre il “liquore di cacao” in grandi recipienti (conche) dove viene mescolato per ore (fino a 3 gg per i prodotti di pregio), per omogeneizzare ancor più il prodotto e ridurre ulteriormente i microcristallini ivi contenuti. A questo punto le strade si separano e ognuna porterà a un prodotto più o meno di qualità, dai cioccolati addizionati da grassi idrogenati (la legge lo consente) a quelli di alta gamma. Per cui leggiamo le etichette con attenzione. Per chi volesse sul Web si trovano parecchi modi per realizzare del cioccolato nelle proprie cucine. A piacere vostro.

THIRD PHASE, which we could define as IPM This is not the place to analyze the profound changes in the form, formation and implementation of the protocols, making them consistent with both mandatory (in the meantime modified) and voluntary regulations. For our conching room the question began to arise as to why there was the presence of “butterflies” identified as Ephestia spp despite the fact that there was practically no production scraps for which an identification of the insect was requested which turned out to be instead Plodia Interpunctella. TO SUM UP In my opinion, two positive aspects appear in the case examined. The first is that the changes to the mandatory and voluntary regulations have led to targeted protocols, verified and monitored by professionally trained personnel. For the second point, it seems fair to point out that a biologist specialized in microbiology has quickly assimilated the knowledge necessary for other disciplines, transferring routine methodological rigor to them.

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I N F E S TA N T I

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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E Dati relativi alle produzioni di cacao nella stagione 2015-16 secondo l’International Cocoa Organization COSTA D’AVORIO La Costa d’Avorio fornisce circa il 40% del cacao produzione annua: mondiale, che costituisce anche quasi i due terzi 1.581.000 tonnellate delle esportazioni del Paese GHANA produzione annua: 778.000 tonnellate

In questo paese la produzione di cacao rappresenta poco meno di un sesto del PIL nazionale. Oltre i tre quarti degli agricoltori sono piccoli contadini

INDONESIA produzione annua: 320.000 tonnellate

Fino ai primi anni ’80, l’Indonesia non sapeva quasi cosa fosse il cacao. Ora è la terza nel mondo. La maggior parte del cacao indonesiano proviene da piccole fattorie che, secondo l’Overseas Development Institute, sono molto più efficienti rispetto alle grandi aziende agricole.

ECUADOR produzione annua: 232.000 tonnellate

Il settore del cacao in Ecuador è uno dei più antichi al mondo. Nell’Amazzonia ecuadoriana, gli archeologi hanno recentemente scoperto tracce di cacao in ceramiche di oltre 5.000 anni.

CAMERUN produzione annua: 211.000 tonnellate

Storicamente è stato uno dei maggiori produttori mondiali, ora la produzione sta calando (275.000 tonnellate nel 201) probabilmente perché molte piantagioni sono vecchie.

NIGERIA produzione annua: 200.000 tonnellate

L’aumento della domanda mondiale e una maggiore disponibilità di tecnologie agricole all’avanguardia, hanno alimentato una crescita significativa di questo settore

BRASILE produzione annua: 141.000 tonnellate

In questo Paese la produzione è diminuita costantemente negli ultimi anni. Di fatto, dal 1998, i brasiliani consumano più cacao di quello che producono

PAPUA NUOVA GUINEA produzione annua: 36.000 tonnellate

In Papua Nuova Guinea, come in altre isole vulcaniche, il cacao che viene prodotto è leggermente saporito e può avere un sapore affumicato.

3.499.000

Totale di fave di cacao prodotte dagli 8 maggiori produttori mondiali nel 2015-16

NAZIONE

CONSUMO DI TAVOLETTE E PRALINE ANNO PRO CAPITE IN KG

Svizzera

8.9

Germania

7,8

Irlanda

7,3

Regno Unito

7,3 NB: britannici sembrano letteralmente conquistati dal cibo degli Dei: un cittadino su sei, pari a circa 8 milioni di persone, consuma infatti cioccolato ogni giorno, mentre solo un risicato 5% dichiara di non mangiarne mai

Norvegia

6,6

Italia

4,0 Per un giro d’affari stimato in 2,5 miliardi di euro, inoltre secondo una azienda leader nella consegna di cibo a domicilio, nel nostro Paese durante il 2019 sono state ordinate oltre 12 tonnellate di cioccolato, pari a 120.000 tavolette da 100 grammi

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CORYLUS AVELLANA a cura di Graziano e Chiara Dassi

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er quanto riguarda il nocciolo e i noccioleti ci permettiamo di sottolineare la parte entomologica per due ragioni: la prima è che dell’entomologia la conosciamo limitatamente ad alcune specie per cui abbiamo il massimo rispetto per gli entomologi di più ampie e profonde conoscenze quanto ci mettono a disagio i battezzatori (ovvero chi con superficialità affibbia nomi con troppa facilità); la seconda è che il futuro cosiddetto “sostenibile” richiede una competenza sempre più vasta e approfondita (siccome le due cose non sono facilmente conciliabili si rende necessaria l’integrazione di più competenze il che ha come rischio l’aumentare dell’entropia del gruppo di lavoro). Sia come sia, vediamo cosa viene scritto sull’entomofauna del noccioleto. Prima di riportare, a titolo di esempio, un elenco degli insetti dannosi sottolineiamo due specie di cimici particolarmente dannose ai noccioli: l’in-


Gonocerus acuteangulatus

digeno Gonocerus acuteangulatus (ordine Rhyncota, famiglia Coreidae) particolarmente pericoloso perché si sviluppa solo sul nocciolo, mentre la cimice verde e quella asiatica svolgono parte del loro ciclo anche su altre specie vegetali. Quest’ul-

Halyomorpha halys

tima l’Halyomorpha halys, specie aliena originaria dalla Cina, Giappone e Taiwan è comparsa in alcune nazioni europee nel 2004 e in Italia il primo rinvenimento è avvenuto nel modenese nel 2012.

INSETTI UTILI (PIÙ FREQUENTEMENTE RISCONTRATI NEI NOCCIOLETI) Deraeocoria spp.

Famiglia dei Miridi (ordine dei Rincoti) sono predatori di afidi e acari

Coccinella septempunctata

Famiglia dei Coccinellidi (ordine dei Coleotteri).Sia le larve che gli adulti sono predatori degli afidi

Himacerus apterus

Famiglia dei Nabidi (ordine dei Rincoti) predatori non specifici di molti insetti per cui potrebbe predare anche specie utili

Crisopa

Famiglia dei Crisopidi (ordine dei Neurotteri) gli adulti si nutrono di polline mentre le larve sono predatrici di afidi, psille ma non solo; tutti gli insetti devono temere la loro voracità

Forficula auricularia

Famiglia dei Forficuli. (ordine dei Dermatteri) insetti polifagi che si nutrono sia di sostanze vegetali ma anche predatrici di afidi, uova, larve e crisalidi di piccoli lepidotteri

Cantaride

Famiglia dei Canteridi (ordine dei Coleotteri). Gli adulti si nutrono di polline le larve (terricole) sono predatrici di altri insetti

ESEMPI DI INSETTI NON DANNOSI (PER I NOCCIOLETI) Anomalia spp.

Coleottero della famiglia dei Rutelidi

Haplidia etrusca

Coleottero della famiglia dei Melolontidi

Elateride

Coleottero della famiglia degli Elateridi

Cicaline (ad es. Aphrodes spp.)

Omotteri della famiglia dei cicadellidi

Polydrosus sericeus

Coleottero appartenente ai Curculionidi

Entrambi gli schemi sono stati rielaborati dalla “difesa fitosanitaria del nocciolo” Agrion 2017

CORYLUS AVELLANA As regards the hazelnut and hazelnut groves, we underline the entomological part for two reasons: the first is that our knowledge about entomology is limited to some species, for this reason we have the utmost respect for the entomologists of broader and deeper knowledge, although some of them make baptists uncomfortable (that is, those who superficially affix names too easily); the second is that the so-called “sustainable” future requires an increasingly vast and in-depth expertise (since the two things are not easily reconcilable, the integration of more skills is necessary, which has the risk of increasing the entropy of the group of work). Be that as it may, let’s see what is written about the entomofauna of the hazelnut grove. We have reported, by way of example, a list of harmful insects. We emphasize two species of bedbugs that are particularly harmful to hazelnuts: the indigenous Gonocerus acuteangulatus (order Rhyncota, family Coreidae), particularly dangerous because it develops only on the hazelnut, while the green and Asian bug carry out part of their cycle on other plant species as well. The latter, Halyomorpha halys, an alien species originating from China, Japan and Taiwan appeared in some European countries in 2004 and in Italy the first discovery took place in the Modena area in 2012. We then reworked a classic scheme of insects more or less harmful to the core, specifying the type of damage. 04/2022 | DIMENSIONE PULITO

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E

E N T O M O FAU N A D E L N O C C I O L E T O

Ora rielaboriamo uno schema classico degli insetti più o meno dannosi per il nocciolo specificando il tipo di danno: SPECIE

ORDINE

SUCCHIANO LA CORTECCIA

Pulvinaria vitis

Eulecanium coryli

Hemiptera

Mytilococcus ulmi

Hemiptera

RODONO DENTRO AL MARGINE RIPLEGATO

Pulvinaria vitis

Hemiptera

Parornix avellanella

Quadraspidiotus ostraeformis

Hemiptera

GALLERIE SCAVATE NELLA CORTECCIA Lymantor coryli.

Coleoptera

GALLERIE NEI RAMETTI APICALI Oberca linearis

Coleoptera

GALLERIE SERPENTINE SUBCORTICALI A CUI CORRISPONDE UN RILIEVO ESTERNO Agrilus viridis

Coleoptera

TRASFORMANO LE GEMME IN GALLE FATTE A ROSETTA Eriophyes avellanae.

Arachnida

RODONO IL LEMBO ± AMPIAMENTE Anomala vitis

Coleoptera

Aretia caia

Lepidoptera

Croesus septentrionalis

Hymenoptera

Dasychira pudibunda

Lepidoptera

Lasìocampa quercus

Lepidoptera

Lymantrìa dispar

Lepidoptera

Macrothylacia rubi

Lepidoptera

Melolontha melolontha

Coleoptera

Operophthera brumata

Lepidoptera

Porthesia similis

Lepidoptera

SCAVANO MLNE NELLE FOGLIE

RODONO LE GEMME Coeliodes ruber

Coleoptera

Epiblema penkleriana

Lepidoptera

Gypsonoma negleetana

Lepidoptera

Strophosomus melanogrammus

Coleoptera

SUCCHIANO LE FOGLIE FACENDOLE INGIALLIRE

Lythocolletìs avellanella

Lepidoptera

Lythocolletis corylì .

Lepidoptera

Nepticula floslactella. .

Lepidoptera

Rhynchaenus avellanae

Coleoptera

RODONO GLI AMENTI MASCHILI Epiblema penkleriana

Lepidoptera

Corylobium avellanae

Hemiptera

Drepanothrips Routeri

Thysanoptera

PUNGONO O FORANO LE NOCCIOLE ACERBE FACENDOLE ABORTIRE

Typloeyba rosae.

Hemiptera

Carpocoris pudìcus

Hemiptera

Coeliodes ruber

Coleoptera

Palomene prasina

Hemiptera

ARROTOLANO LA FOGLIA A BOTTE Apoderus coryli

Coleoptera

FORACCHIANO E SCLERETIZZANO LE FOGLIE

RODONO IL SEME DELLE NOCCIOLE SULLA PIANTA Carpocapsa amplana

Lepidoptera

Curculio nucum

Coleoptera

Cryptocephalus coryli

Coleoptera

Haltica brevicollis

Coleoptera

Phyllobius psittacinus

Coleoptera

Polydrosus cervinus

Coleoptera

Ephestia küehniella

Lepidoptera

Coleoptera

Plodia Interpunctella

Lepidoptera

Tinea granella

Lepidoptera

Polydrosus mollis

RODONO DENTRO FOGLIE RIUNITE ASSIEME O ACCARTOCCIATE

XL

Lepidoptera

Cacoecia rosana

Lepidoptera

Pandemis corylano

Lepidoptera

Sylepta ruralis

Lepidoptera

DIMENSIONE PULITO | 04/2022

RODONO LE NOCCIOLE SGUSCIATE IN MAGAZZINO

Schema rielaborato da: GLI INSETTI DANNOSI ALL’AGRICOLTURA di Giuseppe Della Beffa ed Hoepli. NB: Uno degli autori si chiede come sia riuscito a superare, anche abbastanza brillantemente, l’esame di Entomologia non disponendo di quel che si dice “buona memoria” e neppure una particolare propensione per gli esapodi.


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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E

INTERVENTI

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Gli PSICODIDI, una fastidiosa PRESENZA Per via del denso rivestimento villoso e per la postura assunta in fase di riposo dalle ali lobate questi insetti sono spesso chiamati “mosche falene”. Le larve, saprofaghe, colonizzano spesso in microambienti dove le condizioni ambientali, in termini di temperatura e umidità si mantengono stabilmente su valori ottimali. a cura di Alex Pezzin (§)

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uando si pensa al pest control nel settore alimentare subito vengono in mente le blatte, i topi e naturalmente gli insetti delle derrate alimentari, ma l’elenco va oltre arrivando a

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contemplare acari, ragni, colombi, passeri, lucertole e persino le allegre e protette rondini. Nel caso che intendo illustrare si tratta di psicodidi: i moscerini dei bagni. Invero non possono essere contemplati fra gli insetti di rilevanza igie-

nico-sanitaria. Il più delle volte li ho riscontrati nei servizi igienici delle palestre e la cosa è stata rapidamente risolta. Pur tuttavia mi si è presentato un caso assai particolare. Si trattava di un cliente sottoposto a rigorose certi-


ficazioni produttive per cui sono contemplati anche agenti statisticamente non rilevanti che possono, anche solo a spot, creare disagio e prevedere richieste di intervento rapido perché il contratto lo prevede. Questo è il caso di una improvvisa infestazione di Psicodidi, una famiglia di ditteri cosmopoliti. Le larve, in possesso di sifoni respiratori, possono trovarsi anche in ambienti prettamente acquatici o semiacquatici o riconducibili a questi, ad esempio le acque reflue non depurate, i sifoni e i pozzetti idraulici dei servizi igienici civili e domestici per arrivare ai ristagni d’acqua di alcune piante (come i fitotelmi). Questa improvvisa proliferazione si è manifestata nei servizi igienici della mensa del personale il che ha creato un notevole allarme, in parte a causa del diffondersi di notizie del tutto pellegrine (è un nuovo tipo di zanzara, sono flebotomi, e chi ne ha più ne metta). Come sempre in questi casi si corre e si cerca sia di guadagnare tempo sia di tranquillizzare gli animi e si pensa a come documentare l’accaduto sui moduli di autocertificazione. Fortuna ha voluto che, quasi in tempo reale, si sia giunti alla identificazione della specie segnalata: Clogmia albipunctata (Psychoda alternata). Quindi nessun allarme sanitario, per cui mi sono reso disponibile a delle ispezioni ambientali verificando che alcuni pozzetti di scarico non erano ben raccordati con la pavimentazione. Una volta riposizionati correttamente, la sera stessa si è provveduto ad eliminare le piccole mosche utilizzando bombolette autosvuotanti a base di piretroidi di sintesi; la parte più complessa è stata quella burocratica e le delucidazioni di sicurezza, ovvero interdire l’area e indicare tutte le azioni necessarie preparatorie e post intervento fino alla pulizia delle superfici per rimuovere ogni traccia di deposito di eventuali residui. Pensando al trambusto e al tempo impiegato per rassicurare che ciò sarebbe stato fatto nel rispetto di tutte le norme e alla relazione che avrei dovuto compilare, mi chiedevo quanto, in percentuale, tutto ciò avrebbe inciso rispetto al lavoro. Il rapporto era sproporzionato, ma era

pur vero che il tutto era decisamente un caso raro e le procedure erano state progettate per realtà di più ampia rilevanza. Dopo i trattamenti indicati si è provveduto ad eseguire un intervento tramite irrorazione di un formulato regolarmente registrato come insetticida larvicida liquido a base di diflubenzuron nei pozzetti di scarico e raccolta liquami, biotopi ad

alto carico organico dove questi piccoli insetti possono trovare idoneo habitat di proliferazione e sviluppo. Non si sono resi necessari ulteriori trattamenti, grazie alle procedure razionali adottate e grazie a una concomitanza di fattori fra cui una pur necessaria dose di buona sorte, sempre utile per non dire indispensabile.

PSYCHODIDAE (MOTH FLIES), AN ANNOYING PRESENCE With regard to these insects, a very particular case was presented to me, a case of a sudden infestation of Psychodidae, a family of cosmopolitan Diptera, also called “moth flies” because of the dense hairy covering and the posture assumed by the lobed wings in the resting phase. The larvae, in possession of respiratory siphons, can also be found in purely aquatic or semi-aquatic environments, for example untreated wastewater, siphons and hydraulic wells of civil and domestic toilets to reach the stagnant water of some plants (such as phytothelms). This sudden proliferation has manifested itself in the toilets of the staff canteen which has created a considerable alarm. Luckily, almost in real time, the identification of the reported species was reached: Clogmia albipunctata (Psychoda alternata). No health alert, so I made myself available for environmental inspections, finding out that some drainage wells were not well connected with the flooring. After repositioning the wells correctly, the same evening the small flies were eliminated using self-draining cans based on synthetic pyrethroids. After the treatments indicated, an intervention was carried out by spraying a formulation regularly registered as a liquid larvicide insecticide based on diflubenzuron in the drainage and sewage collection wells (biotopes with high organic load where these small insects can find suitable habitat for proliferation and development). No further treatments were necessary, thanks to the rational procedures adopted and thanks to a combination of factors including a necessary dose of good luck, always useful if not indispensable.

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INFORMAZIONE INFORMAZIONE PUBBLICITARIA PUBBLICITARIA

Le due facce della stessa medaglia: L’ACIDO PERACETICO AL SERVIZIO DELLA ZOOTECNIA E DELL’INDUSTRIA

Intervista a PestMed

L’

acido peracetico è la sostanza attiva disinfettante con il più vasto spettro d’azione antimicrobico oggi in uso nell’industria alimentare e nei programmi di biosicurezza nel settore zootecnico. Essendo un potente ossidante, già alla concentrazione dell’1% è in grado di distruggere batteri GRAM+ e GRAM–, miceti, spore, virus e perfino toxoplasmi entro un tempo di 10 minuti. Dal momento dell’applicazione sono richiesti tempi di contatto davvero brevi e dalla sua degradazione spontanea si rilevano esclusivamente perossidi ed acido acetico. A differenza di molti altri disinfettanti quindi, non inquina le superfici con alogeni o altri residui tossici per la filiera alimentare. Mentre il vasto spettro d’azione si traduce in maggiore tornaconto per l’operatore (unico passaggio, massima attività), la capacità dell’acido peracetico di agire indipendentemente dal pH del substrato rappresenta forse il principale vantaggio. Newpharm® presenta due nuove linee di prodotto a base di peracetico: Viroster Alimentare® e Newster®. Trattasi di due disinfettanti concentrati solidi per superfici dure che a differenza di altri peracetici reperibili sul mercato, non corrodono i materiali grazie all’equilibrata formulazione. Viroster® Alimentare è un disinfettante specifico per l’industria alimentare e mangimistica con attività completa a prova di tamponi. Grazie alla sua formulazione è com-

patibile con tutte le superfici lavabili, agisce in tempi brevi e svolge inoltre una completa azione detergente che allontana lo sporco dalle superfici. Una volta disciolto in acqua, libera soluzioni di acido peracetico ad elevata efficienza battericida, fungicida e virucida indispensabili sia per le disinfezioni quotidiane che per situazioni di vuoto biologico. Entrambi i prodotti sono stati sottoposti a test laboratoriali per certificarne l’attività disinfettante, come indicato dalle norme europee. www.newpharm.it

TWO SIDES OF A COIN: PERACETIC ACID AT THE SERVICE OF ZOOTECHNICS AND THE FOOD INDUSTRY Peracetic acid is the active disinfectant substance with the broadest spectrum of antimicrobial action currently in use in the food industry and in biosecurity programs in the livestock sector. Being a powerful oxidant, already at a concentration of 1% it is able to destroy GRAM + and GRAM – bacteria, fungi, spores, viruses and even toxoplasmas within 10 minutes. From the moment of application, very short contact times are required and from its spontaneous degradation only peroxides and acetic acid are detected. Unlike many other disinfectants, therefore, it does not pollute surfaces with halogens or other toxic residues for the food chain. While the broad spectrum of action translates into greater benefit for the operator (single step, maximum

activity), the ability of peracetic acid to act independently of the pH of the substrate is perhaps the main advantage. Newpharm® presents two new product lines based on peracetic: Viroster Alimentare® and Newster®. These are two solid concentrated disinfectants for hard surfaces which, unlike other peracetics available on the market, do not corrode the materials thanks to the balanced formulation. Once dissolved in water, it releases highly effective bactericidal, fungicidal and virucidal solutions of peracetic acid, indispensable both for daily disinfection and for situations of biological vacuum. Both products have been subjected to laboratory tests to certify their disinfectant activity, as indicated by European standards.


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D I S I N F E S TA S T O R I E

Il PERICOLO dell’INDETERMINATEZZA

a cura di Chiara e Graziano Dassi

O

ggi iniziamo a parlare di entomologia (dal greco “insetto” e “discorso, scienza”) questa branca della biologia-zoologia che spesso caratterizza la professione poli-tecnologica della disinfestazione. Nei prossimi numeri partiremo, come è giusto che sia, dal filosofo, naturalista, logico greco Aristotele (384322 a.C.), ma oggi parleremo di un entomologo del secolo scorso: il prof. emerito Guido Grandi, autore di un testo intitolato “Introduzione allo studio dell’entomologia”. Trattandosi di una “introduzione”, si potrebbe pensare a un libro di qualche centinaio di pagine; si tratta invece di

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due ponderosi volumi costituenti un totale di oltre 2.300 pagine, fortunatamente di scorrevole lettura. Quello che mi ha sempre colpito è stato l’avvertimento alla lettura del primo volume edito nel 1951, che riporto: “A scrivere oggi un trattato di Entomologia, pur contenuto come il presente entro limiti estremamente modesti, si valuta oggettivamente la nostra ignoranza in questa sconfinata disciplina. Ciò che noi sappiamo, invero, sulla morfologia, la fisiologia e la biologia degli insetti, più che costituire la sintesi di molti fatti sicuramente accertati, rappresenta sovente l’incauta generalizzazione di reperti riguardanti un modesto numero di comportamenti. Ne consegue che

la elaborazione più aggiornata di un argomento può crollare innanzi ai risultati di una sola nuova ricerca”. Nell’ottica di questa affermazione la domanda che ci poniamo è: ma anche oggi navighiamo nell’indeterminatezza di conoscenze parziali come quelle paventate dal Grandi? Ognuno potrà essere più o meno d’accordo però una cosa è certa, se collochiamo l’entomologia nel macrosistema dell’Ecologia, la regina delle scienze multidisciplinari, e degli equilibri dinamici della Natura ecco che la consapevolezza dell’oggettiva ignoranza in queste “sconfinate discipline” rende attuale il dire del professore. Il che non ci deve esimere dal prendere delle decisioni sia a livello strategico


sia tattico, ma certamente i nostri messaggi dovrebbero rifuggire dagli slogan più o meno market oriented e questo potrebbe realizzarsi solo se i committenti sapessero/potessero orientare la legge della domanda e dell’offerta e i legislatori non cadessero nel populismo demagogico. Infatti, le “avvertenze” del Grandi così proseguono (rimarco che siamo a cavallo della fine degli anni ’40, inizio ’50 del secolo scorso): “Da alcuni anni a questa parte poi, alle altre cause di preoccupazione, si è aggiunta quella della esorbitante falange di scritti che invadono, si può dire quotidianamente, il campo scientifico e della loro sconcertante dispersione. Nessuno, neppure coloro che lavorano negli istituti meglio attrezzati, si trova oggigiorno in condizione di tenere testa ad un tale infrenato dilagare. Se noi non escogiteremo, nel più breve tempo possibile, un sistema che limiti, governi e coordini la pubblicazione dei risultati ottenuti dai ricercatori (apprendisti stregoni N.d.A.), ci avvieremo, inesorabilmente, verso il caos”. Visto che ormai il caos si è impadronito del web non resta che attivare uno scudo che impedisca alle false notizie di diventare uno strumento

professionale accettato, divulgato e strumentalizzato. Nero su bianco non vale più. Nemmeno il livello di verità vantato da un professore di logica matematica che afferma la verità matematica più vera. Ormai le matematiche che governano la nostra vita sono talmente complesse che le prendiamo per vere, ma non sapremmo dimostrarne il perché e ciò vale, a parer mio, anche per la Scienza che sostiene verità, per sua onesta ammissione, vere fino a prova contraria. Infatti, il termine “scientifico” è retaggio soprattutto dei media per avvalorare tesi spesso tutte da dimostrare. Ovviamente ciò non significa che bisogna rassegnarsi: la risposta potrebbe essere che le offerte, i capitolati, i disciplinari, i contratti e le norme cogenti e volontarie si attenessero alla citazione di Eckhart von Hochheim, filosofo e teologo tedesco (1260-1328): “Quanto più savio e possente un maestro, tanto più immediato è il modo in cui crea la sua opera, e tanto più essa è semplice”.

GUIDO GRANDI:

laureato nel 1910 in Scienze naturali all’Università di Bologna. Raggiunge la cattedra di Entomologia presso l’Università di Bologna nel 1925. Fonda nel 1928 il “Bollettino dell’Istituto di Entomologia” dell’Università di Bologna, dirigendolo ininterrottamente fino al 1970, anno della propria scomparsa. Scienziato di prestigio internazionale, come testimoniato dalle numerose cariche e onorificenze delle quali venne insignito e dalla stessa nomina a professore emerito presso l’Università di Bologna.

THE DANGER OF INDETERMINACY The emeritus professor Guido Grandi, an entomologist of the 20th century, was the author of a text entitled “Introduction to the study of entomology”. What has always struck me was the warning when reading the first volume published in 1951, which I quote: “Writing today a treatise on Entomology, we objectively evaluate our ignorance in this boundless discipline. What we know, indeed, about the morphology, physiology and biology of insects, rather than constituting the synthesis of many facts that are certainly ascertained, often represents the careless generalization of findings concerning a modest number of behaviors. It follows that the most up-to-date elaboration of a topic can collapse in the face of the results of a single new research”. From the point of view of this statement, the question we ask ourselves is: are we, even today, navigating the indeterminacy of partial knowledge such as those feared by Grandi? One thing is certain, if we place entomology in the macrosystem of Ecology, the queen of multidisciplinary sciences, and of the dynamic balances of Nature, the awareness of objective ignorance in these “boundless disciplines” makes the professor’s saying a real and current issue. This should not exempt us from making decisions both at a strategic and tactical level, but certainly our messages should shy away from more or less market oriented slogans and this could only be achieved if the clients knew/could orient the law of demand and of offer and the legislators did not fall into demagogic populism. Grandi’s warnings, in fact, continue: “If we do not devise, in the shortest possible time, a system that limits, governs and coordinates the publication of the results obtained by researchers, we will inexorably set out towards chaos”. Since chaos has now taken over the Internet, all that remains is to activate a shield that prevents false news from becoming an accepted, disclosed and exploited professional tool; the term “scientific” is, in fact, widely abused by the media to support theses that are often all to be demonstrated.

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INFORMAZIONE INFORMAZIONE PUBBLICITARIA PUBBLICITARIA

INTERVENTI VOLUMETRICI CON PIRETRO nell’industria alimentare

Q

uale principio attivo è più adatto all’utilizzo nell’industria alimentare contro gli infestanti tipici? È sempre stato difficile trovare il principio attivo che fosse efficace, facilmente degradabile e possibilmente non generasse fenomeni di resistenza. Il Piretro rispetta i tre vincoli: è estremamente abbattente, con un effetto fortemente snidante, ma si degrada velocemente alla luce solare. Inoltre, essendo formato da 6 molecole (Piretrina I e II, Cinerina I e II e Jasmolina I e II) presenti in proporzioni differenti in funzione di vari fattori di crescita e sviluppo della pianta di Chrysanthemum cinerariaefolium, c’è sempre quella “sfumatura” che lo rende chimicamente diverso e quindi gli permette di sorprendere anche l’insetto resistente, risultando efficace. La saturazione volumetrica risulta essere una tecnica particolarmente idonea nell’industria alimentare, perché permette di raggiungere tutte le superfici in egual modo, perfino quelle che un operatore ha difficoltà a irrorare con uno strumento a minor pressione, colpendo così anche gli insetti che in quel momento sono in volo attivo, come spesso succede nel caso dei lepidotteri delle derrate. Come condurre una saturazione volumetrica efficace sulla Plodia? I passaggi fondamentali sono: 1 accurata ispezione; 2 rimozione del substrato di sviluppo larvale; 3 pulizie iniziali; 4 saturazione; 5 pulizie finali. Tutte le fasi sono indispensabili ed egualmente rilevanti, se non eseguite con attenzione si potrebbe non raggiungere l’eradicazione dell’infestazione o contaminare

Intervista a PestMed

la produzione. L’ispezione ha come obiettivo l’identificazione dei focolai mediante la ricerca di tracce dirette e indirette dell’infestante. Quando viene individuata della merce infestata, questa deve essere eliminata e correttamente smaltita. Successivamente si deve procedere con una prima fase di pulizie, in modo da eliminare tutto quello sporco organico che potrebbe rendere meno efficace il prodotto insetticida. Siamo ora giunti al trattamento di disinfestazione in senso stretto: quindi dopo aver asportato, e/o protetto tutti gli alimenti e apposta la cartellonistica di avviso, si controlla sull’etichetta la diluizione d’uso e si rapporta alla cubatura da trattare. Terminata l’irrorazione, sarà necessario attendere il tempo di rientro prima di iniziare le pulizie finali per eliminare gli insetti morti ed eventuali residui di prodotto dalle superfici di utilizzo. Tra i prodotti INDIA, per i trattamenti volumetrici nell’industria alimentare è consigliato Green Pyr, un insetticida in microemulsione acquosa a base di Estratto di Piretro. I test di laboratorio dimostrano che applicato al 2% contro i lepidotteri (tignola della farina) fa registrare il 100% della mortalità dopo 20 minuti, mentre utilizzato per i coleotteri dell’industria alimentare ottiene il 100% di mortalità in 3 ore. Green Pyr è utilizzabile anche per trattamenti in viali e parchi cittadini, negli ambienti pubblici o dove si vive in comunità, su mezzi di trasporto, aree industriali, depositi rifiuti, ma anche su superfici esterne di fabbricati rurali.

VOLUMETRIC INTERVENTIONS WITH PYRETHRUM IN THE FOOD INDUSTRY Pyrethrum is the most suitable active ingredient in the application of food industries against typical pests, has a strong knock-down effect, degrades rapidly in sunlight and thanks to the chemical composition, always slightly different, is able to avoid resistance problems. Volumetric saturation is a technique particularly suitable for food industries, it allows to reach all surfaces in the same way, also affecting

insects that are in active flight at that time. For this type of treatment, we suggest Green Pyr: an insecticide in H2O Microemulsion based on Pyrethrum Extract. Laboratory tests show that when applied to 2% against lepidopterans (meal moth) records a mortality of 100% after 20 minutes, while used for food industry beetles reaches 100% mortality in 3 hours.


Linea Pyr Efficace per natura

Pyr è la nuova gamma di prodotti contenente estratto di Piretro, con effetto abbattente insuperabile per efficacia e rapidità. Le molecole che compongono il Piretro svolgono un’azione insetticida a ridotta tossicità degradandosi alla luce solare. Il profilo Green la rende applicabile in molteplici ambiti.

santacroceddc.it - photo: Francesca Vinci

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EVENTI

IL PEST MANAGEMENT strizza l’occhio al futuro green BolognaFiere ha ospitato PestMed 2022 l’appuntamento fieristico italiano organizzato da ANID dedicato al Pest Management. Molte le novità aziendali indirizzate all’ottenimento del massimo risultato nel totale rispetto della salute delle persone, degli animali no target e dell’ambiente Fabio Chiavieri

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a regolamentazione UE nel campo del Pest Management nonché le relative Norme UNI EN hanno fortemeAò ha portato a un’evoluzione non solo dei prodotti disinfestanti, bensì a un miglioramento

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DIMENSIONE PULITO | 04/2022

della qualità nei servizi di Pest Management tant’è che oggi si inizia a parlare di Disinfestazione Sostenibile come punta dell’iceberg di un concetto che si è via via sviluppato grazie alla spinta di importanti regolamenti – per esempio quello sui Biocidi – e dal crescente inte-

resse verso la gestione degli infestanti di alcuni comparti industriali, in particolar modo quello Agroalimentare. Il tema ha ottenuto molta risonanza in occasione della fiera PestMed 2022, tenutasi a BolognaFiere dal 30 marzo al 1° aprile scorsi, sia attraverso le

proposte delle aziende espositrici, sia grazie a eventi specifici come la tavola rotonda “Gestione degli infestanti in ambito Bio” con cui è stato presentato il tavolo di lavoro per lo sviluppo di un nuovo standard del “Pest management nel Bio”, alla luce del Memorandum of Understanding tra FederBio e A.N.I.D., di recente sottoscrizione.

I NUMERI DELLA MANIFESTAZIONE

Non sempre il successo di una manifestazione fieristica viene decretato dall’affluenza di pubblico. PestMed 2022, al di là del numero di partecipanti – 5.780 – ha fatto della qualità degli stessi il vero punto di forza: ogni visitatore era, infatti, un selezionato professionista interessato alle novità


del settore. Ben 219 sono stati i buyers certificati provenienti da 28 Paesi esteri che fanno di questa fiera un punto di riferimento internazionale. Molto diversificata la platea dei visitatori che ha visto nelle imprese di disinfestazione (43%) e nelle imprese di pulizia (29%) i blocchi più numerosi, seguiti da enti pubblici e istituzioni (10%), Università e Centri di Ricerca (5%), Multiutility (5%), cooperative di servizi (5%), fornitori per prodotti per l’agricoltura (2%) e GDO (1%). Secondo gli organizzatori, questi numeri “‥rilanciano tanto in ambito nazionale quanto internazionale, l’impegno di A.N.I.D. su un ambizioso doppio binario che intende da un lato portare il settore a contatto con realtà sempre più al di fuori della nicchia di appartenenza, riaffermando al tempo stesso anche il ruolo dell’Associazione nella rappresentanza degli operatori, produttori, fornitori e servizi che garantiscono la qualità e la correttezza della propria opera.” Come già accennato, all’ampio spazio espositivo (2 padiglioni per 6mila metri quadrati di esposizione) si sono affiancati ben 24 eventi, tra convegni e workshop svoltisi in due arene riservate.

IL PARERE DEGLI ESPOSITORI

In un comparto fortemente regola-

Enrico Bagarollo, Direttore generale di Newpharm

mentato come quello del pest control gli investimenti nell’innovazione dei prodotti crescono obbligatoriamente di anno in anno. “Nel nostro settore – spiega Gian Luca Tabanelli Country Sales Manager Professional & Specialty Solution Italy di Basf – non è facile innovare perché il mercato stesso non sempre è pronto ad accogliere le novità che introduciamo. Con Selontra®, presentato al mercato italiano a PestMed 2022, pensiamo di aver colto nel segno perché di fatto proponiamo la vera alternativa ai rodenticidi anticoagulanti il cui punto di forza è la velocità con cui il prodotto permette il controllo dei roditori. L’innovazione nel pest control significa anche aggiornamento professionale dei disinfestatori attraverso la formazione costante come, per esempio, sta facendo Basf dedicando una

Mauro Bergamini responsabile commerciale di Spray Team

Enzo Capizzi, Technical Manager di Copyr

sezione di training online disponibile sul proprio portale.” Marco Princivalle, Responsabile marketing di Bleu Line, sottolinea anche l’importanza di essere tornati in presenza a una manifestazione fieristica. “Dopo due anni di stop obbligato causato dalla pandemia, essere nuovamente a PestMed in presenza è già di per sé un grande traguardo, ritrovando il contatto con i clienti che per il nostro approccio è fondamentale. I visitatori al nostro stand sono stati molti e provenienti da tutta Italia. Per quanto ci riguarda non esiste solo innovazione sui prodotti, bensì sulle attrezzature come testimonia il nuovo soffiatore AS1200 che svolge azione sia di disinfestazione che di sanificazione con il semplice cambio dell’ugello.” Il rinnovamento passa anche per l’immagine aziendale come ci ha spiegato Valentina Masotti, CEO di Colkim: “Dopo 58 anni di presenza sul mercato, abbiamo deciso di modernizzare il nostro logo e di accompagnarlo con un nuovo pay-off “more than chemistry” a indicare che andiamo oltre le collaborazioni chimiche. In buona sostanza vogliamo puntare sulla massima innovazione ma sempre nel rispetto della nostra tradizione.” In particolare, Colkim

Ilaria Casalanguida, Amministratore di Ekommerce

Debora Cazzaro, General Manager di I.N.D.I.A. Industrie Chimiche e membro del board di PestMed 04/2022 | DIMENSIONE PULITO

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EVENTI

ha lanciato una novità nell’ambito della lotta alle blatte. Dice Michele Ruzza Responsabile Ricerca e Sviluppo dell’azienda: “Abbiamo lanciato D-Gel, una rivoluzionaria esca in gel contro le blatte a base di Dinotefuran che è un neonicotinoide di terza generazione che è in grado di fornire risultati tre volte superiori agli attuali prodotti esistenti sul mercato.” E c’è anche chi ha deciso di condensare in un libro dal titolo “Gestione e controllo degli infestanti nell’industria alimentare” le proprie conoscenze sulla disinfestazione in un settore molto delicato come quello agroalimentare. “Il mondo dell’industria alimentare è molto complesso in cui ci sono tanti attori e tante esigenze diverse - spiegano Enzo Capizzi e Francesco Nicassio, Technical Manager di Copyr nonché autori dell’opera. Abbiamo pensato, quindi, di scrivere una guida che potesse servire a coloro che hanno a che fare con disinfestanti all’interno del comparto agroalimentare come disinfestatori, responsabili della qualità ecc. L’importanza di questo settore deriva dal fatto che in esso è compresa tutta la filiera di lavorazione e distribuzione del cibo che poi troviamo sulle nostre tavole la cui qualità e sicurezza sono indispensabili. Queste ultime caratteristiche sono messe a rischio da altre specie viventi quali insetti e mammiferi che vengono combattuti con disinfestanti il cui controllo, però, è altrettanto fondamentale.” La soddi-

Salvatore Mangogna, Direttore commerciale Orma

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DIMENSIONE PULITO | 04/2022

sfazione dei clienti è certamente un punto fondamentale nell’ambito del pest control, ma altrettanto importante, praticamente obbligatoria, è l’attenzione alle conseguenze sull’ambiente e sulla salute umana derivanti dall’impiego di disinfestanti. Questa considerazione è alla base della mission di Ekommerce che a PestMed ha potuto festeggiare i vent’anni di vita sul mercato del suo primo prodotto: “Ekomille – racconta Ilaria Casalanguida, Amministratore dell’azienda - è nato insieme all’azienda nel 2001. A Bologna viene proposto in una versione moderna, Ekomille Z, completamente gestibile e controllabile da remoto. Questo dispositivo digitale è stato progettato dopo attenta osservazione della biologia ed etologia dei roditori ed espleta la sua funzione senza l’impiego di veleni.” “Ekomille Z – spiega Giuseppe Spina,

Valentina Masotti, CEO di Colkim

Francesco Nicassio, Technical Manager di Copyr

Responsabile tecnico-scientifico dell’azienda – nasce da una specifica esigenza di coniugare il controllo dei roditori, con un sistema che possa garantire una soppressione rapida e indolore e conservare la carcassa all’interno della macchina.” Anche Debora Cazzaro, General Manager di INDIA Industrie Chimiche e membro del board di PestMed, pone l’accento sull’impiego sostenibile dei disinfestanti: “il termine green è molto utilizzato in questo momento e pervade giustamente anche il mondo della disinfestazione caratterizzato dalla necessità di combattere efficacemente gli infestanti in un’ottica di sostenibilità ambientale. In INDIA questo concetto è di casa già da molto tempo in quanto dal 2010 per un lungo lasso di tempo abbiamo rivisitato i nostri prodotti sviluppando formulazioni con componenti dichiaratamente a bassa tossicità.” Innovazione sostenibile è anche il leitmotiv di Newpharm come sottolinea Enrico Bagarollo, Direttore generale di Newpharm: “la nostra Ricerca e Sviluppo lavora su quelle che sono le esigenze dei nostri clienti. Su queste basi sono nate novità nel campo dell’endoterapia, dei rodenticidi con trappole a cattura multipla che guardano a una chimica sostenibile, nel settore della lotta ai Ditteri con sostanze naturali in contesti zootecnici e civili, della lotta naturale - silicon free - specifica contro le larve di zanzare. In particolar modo abbiamo lanciato

Marco Princivalle, Responsabile marketing di Bleu Line


nel mondo delle atmosfere controllate una nuova registrazione a base di CO2, normando di fatto l’impiego dell’anidride carbonica come insetticida.” Mariasole Schiavon, Responsabile Marketing e Comunicazione di Newpharm aggiunge: "Pestmed è una fiera molto attesa e rappresenta per la nostra azienda un momento importante per presentare le nostre novità di prodotto. Come recita il nostro payoff 'Le persone al centro del nostro universo', anche i visitatori dello stand che abbiamo allestito in fiera si sono trovati al centro delle nostre soluzioni esaltate ulteriormente da un’area interattiva in modalità virtuale." Semplificare e agevolare il lavoro dei disinfestatori è l’obiettivo di Orma come ci spiega Salvatore Mangogna, Direttore commerciale dell’azienda: “abbiamo introdotto, per esempio, un sistema multi-cattura per ratti, un nuovo insetticida fumogeno per contesti civili molto semplice da utilizzare e poco impattante sull’ambiente. A PestMed abbiamo presentato anche la nostra offerta formativa perché riteniamo che il nostro compito non sia solo quello di immettere nuovi prodotti sul mercato ma anche quello di diffondere la nostra esperienza tecnica e manageriale utile alla crescita dell’intero settore.” Mauro Bergamini responsabile commerciale di Spray Team parla delle ultime novità introdotte sul mercato sempre in ottica green: “Abbiamo deciso di presentarci esclusivamente con i nostri atomizzatori professionali alimentati a batteria che sono le nostre ultime novità, in particolare

Michele Ruzza Responsabile Ricerca e Sviluppo di Colkim

PEST MANAGEMENT WINKS AT THE GREEN FUTURE BolognaFiere hosted PestMed 2022, the Italian trade fair event organized by ANID dedicated to Pest Management. Many company innovations aimed at obtaining the best results in total respect for the health of people, non-target animals and the environment. The EU regulations in the field of Pest Management as well as the related UNI EN standards have strongly guided the research and development of companies in the sector in recent years. All this has led to an evolution not only of pest control products, but to an improvement in the quality of Pest Management services, so much so that today we start talking about Sustainable Pest Control as the tip of the iceberg of a concept that has gradually become developed thanks to the push of important regulations - for example that on Biocides - and the growing interest in the management of pests in some industrial sectors, especially the Agrifood sector. The theme got a lot of resonance at the PestMed 2022 exhibition, held at BolognaFiere from 30 March to 1 April, both through the proposals of the exhibiting companies, and thanks to specific events such as the round table “Pest management in the organic sector” with which the working table for the development of a new standard of “Pest management in organic” was presented, in light of the recently signed Memorandum of Understanding between FederBio and A.N.I.D. THE NUMBERS OF THE EVENT The success of an exhibition is not always determined by the turnout of the public. PestMed 2022, beyond the number of participants - 5,780 - made the quality of the same the real strength: each visitor was, in fact, a selected professional interested in the news of the sector. As many as 219 certified buyers from 28 foreign countries make this fair an international point of reference. The audience of visitors was very diversified, who saw the most numerous blocks in pest control companies (43%) and cleaning companies (29%), followed by public bodies and institutions (10%), Universities and Research Centers (5%) ), Multiutility (5%), service cooperatives (5%), suppliers for agricultural products (2%) and large-scale distribution (1%).According to the organizers, these numbers “... relaunch both nationally and internationally, the commitment of A.N.I.D. on an ambitious double track that intends on the one hand to bring the sector into contact with realities increasingly outside the niche to which it belongs, at the same time reaffirming the role of the Association in representing operators, producers, suppliers and services that guarantee quality and correctness of one’s work”.As already mentioned, the large exhibition space (2 pavilions for 6 thousand square meters of exhibition space) was flanked by 24 events, including conferences and workshops held in two reserved arenas.

il Battery Track 24 V 200 Lithium su carro cingolato per raggiungere i bersagli più facilmente su qualsiasi terreno. L’alimentazione a batteria rende la disinfestazione più silenziosa ed

Mariasole Schiavon, Responsabile Marketing e Comunicazione di Newpharm

Giuseppe Spina, Responsabile tecnico-scientifico di Ekommerce

ecologica per salvaguardare il benessere dell’ambiente e dell’operatore, al contempo garantiscono alte prestazioni in termini di durabilità e autonomia di lavoro.”

Gian Luca Tabanelli, Country Sales Manager Professional & Specialty Solution Italy di Basf 04/2022 | DIMENSIONE PULITO

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INFORMAZIONE INFORMAZIONE PUBBLICITARIA PUBBLICITARIA

SPEED BAITING, UNA NUOVA TECNICA per il controllo dei roditori

S

elontra® presenta una nuova tecnica di pasturazione estremamente efficace per il controllo delle infestazioni di roditori: Controllo delle infestazioni anche di grandi dimensioni possibile in soli 7 giorni, e con un numero ridotto di interventi da parte degli operatori; controllo delle infestazioni fino a 3 volte più rapido rispetto alle esche tradizionali; da BASF un programma di formazione online rivolto ai professionisti del settore su come ottenere risultati ottimali con Selontra®.

La nuova esca rodenticida Selontra® di BASF viene appli-

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cata con la tecnica di Speed Baiting: un nuovo tipo di pasturazione che permette ai professionisti della disinfestazione di controllare le infestazioni di roditori molto più velocemente rispetto ai tradizionali rodenticidi anticoagulanti. La tecnica di Speed Baiting riduce il periodo di pasturazione, rende possibile evitare i danni causati dai roditori e richiede meno ispezioni. Questo accorcia i tempi di applicazione e contiene i costi complessivi per il controllo dell’infestazione. Le esche anticoagulanti tradizionali multi-dose utilizzano il metodo della pasturazione in eccesso, mentre quelle a dose singola impiegano il metodo della pasturazione intermittente. Il metodo Speed Baiting invece richiede un rodenticida con una modalità d’azione più rapida e un’elevata appetibilità, caratteristiche entrambe presenti in Selontra® che per questo rappresenta un’eccellente alternativa agli anticoagulanti. BASF ha sviluppato uno strumento di formazione a distanza che permette ai professionisti di familiarizzare con la tecnica di Speed Baiting, che ottimizza i vantaggi offerti da Selontra®, prima di iniziare ad acquistare il prodotto. Lo strumento in questione è un breve corso formativo online, nel quale vengono forniti agli utenti finali suggerimenti e indicazioni circa la corretta applicazione di Selontra®, evidenziando i semplici passaggi che costituiscono il metodo Speed Baiting. Per partecipare al corso di formazione online e ottenere la certificazione Selontra®, visita: www. training.selontra.com. www.pestcontrol.basf.it

SPEED BAITING, A NEW TECHNIQUE FOR RODENT CONTROL Thanks to the speed baiting procedure, only Selontra® enables this novel and highly effective baiting procedure for the control of rodent infestations: control of even large infestations within as few as 7 days, requiring fewer visits, and control of the infestations up to 3-times faster than with traditional baiting methods. BASF will train end-users via e-learning on how to achieve optimal results with Selontra®. BASF have developed the speed baiting method for the application of its new rodenticide bait Selontra®. This novel baiting method enables end-users to control rodent infestations much faster than with the traditional baiting methods used for anticoagulant rodenticides. Speed baiting shortens the baiting period, stops rodent damage quicker and reduces the number of visits (inspections) required. Thereby

reducing the overall time and cost involved in the control of the rodent infestation. Common baiting methods used for the application of rodenticides are surplus baiting for multi-feed anticoagulant rodenticides baits and pulse baiting for single-feed anticoagulant baits. In contrast, the speed baiting method requires a rodenticide providing a faster mode of action and very high palatability, both of which are provided by Selontra®, a highly efficient alternative to anticoagulants. BASF have developed an e-learning tool to enable end-users to become familiar with the speed baiting method prior to buying Selontra® for the first time. To participate in the e-learning and to obtain your Selontra® user certificate, visit: www.training.selontra.com.


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SELONTRA® È UN MARCHIO REGISTRATO DI BASF. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. UTILIZZA I BIOCIDI IN SICUREZZA. LEGGI SEMPRE L'ETICHETTA PRIMA DI UTILIZZARE IL PRODOTTO.

La tecnologia speed baiting


T R A T TA M E N T I

Alcune DOMANDE (e risposte) riguardo le ZANZARE

a cura di Graziano Dassi

P

artiamo con un’introduzione poco seria: un mistero mi affascina, perché l’Organizzazione Mondiale della Sanità, gli Istituti Universitari, l’istituto superiore di Sanità ecc. si affannano tanto a cercare di risolvere il problema delle zanzare? Basterebbe che cotanta scienza e tecnologia consultasse il Web. Dove le solu-

LVI

DIMENSIONE PULITO | 04/2022

zioni abbondano tutte facili, economiche e molte casalinghe. Un vero spreco di tempo e denaro, uno dei tanti misteri che ci circondano; ah non è certo mia intenzione far smantellare l’OMS o l’ISS e via discorrendo‥ Ciò detto potremmo anche rivolgere la nostra attenzione, sempre sul Web, in particolare ad alcune pubblicità che propongono solu-

zioni, invero più professionali, ma altrettanto risolutive tutte ecocompatibili o eco-sostenibili‥ tutte garantite, tutte miracolose, insomma “tutte cose!”. Vale il motto: “si possono capire gli ideali di una nazione dalla sua pubblicità”. Sorge il dubbio che chi non ricorre a tali slogan lo faccia non certo per deontologia professionale, ma perché non padroneggia cotanta


maestria. Se mai mi si prendesse sul serio dichiaro sto ironizzando, ma mi si legga con indulgenza. Quando una persona esagera un po’ nelle sue affermazioni in fondo lo fa perché molti esagerano nella credulità. Forse non ha torto Herbert Marshall McLuhan (1911-1980) un sociologo, filosofo, critico letterario e professore canadese famoso per la sua interpretazione innovativa degli effetti prodotti dalla comunicazione sia sulla società nel suo complesso sia sui comportamenti dei singoli, quando afferma che “la pubblicità è la moderna Cappuccetto Rosso, allevata a suon di canzonette pubblicitarie che non ha nulla in contrario a lasciarsi mangiare dal lupo”.

nero in una stanza buia”. In questo scritto si parla dell’SRG, un istituto che contribuì alla vittoria degli alleati nella seconda guerra mondiale. Non con studi sui cannoni, bombe più o meno atomiche, sottomarini et similia, ma con elaborazioni matematico-statistiche sul come salvaguardare gli aerei dell’Air Force dal fuoco della contraerea nemica. Il problema potrebbe essere riassunto nel compromesso fra la necessità di proteggere l’aereo senza però appesantirlo troppo. La prima analisi che fu effettuata è riassunta dalla seguente tabella, che riporta i dati rilevati dagli aerei dopo essere rientrati dalle loro missioni:

sta dello studioso che condusse la ricerca fu lapidaria: “chiediamoci dove sono quegli aerei che sono stati colpiti al motore e che non abbiamo potuto esaminare”. Lo studioso forse aveva interpellato qualche motorista, in ogni caso, da matematico, sosteneva che in ogni rilevamento statistico bisogna sempre chiedersi “ci sono dati nascosti?”; il famoso gatto nero nella stanza buia.

NEI NOSTRI MONITORAGGI CI SONO GATTI NERI IN UNA STANZA BUIA?

La mia risposta è SÌ, e le mie argomentazioni si basano su alcuni principi: il primo è il limite tecnico

TORNANDO SERI

Quando mi è stato chiesto di scrivere un articolo sulle zanzare la mia prima reazione è stata: “ancora!”. Per fortuna stavo rileggendo un libro fantastico, “Il tradimento dei numeri” di David J. Hand (professore emerito di Matematica autore anche di “Perché le cose più incredibili accadono tutti i giorni”) che inizia con uno scritto di Marco Malvaldi di rara chiarezza intitolato “Un gatto nero in una stanza buia”, che cercherò di sintetizzare aggiungendo che, fra i tanti meriti di Marco, c’è anche quello di essere membro del CICAP, un’organizzazione educativa senza fini di lucro, fondata nel 1989 per promuovere un’indagine scientifica e critica nei confronti delle pseudoscienze, del paranormale, dei misteri e dell’insolito, con l’obiettivo di diffondere la mentalità scientifica e lo spirito critico. Con un po’ di sarcasmo direi che potrebbero interessarsi a quanto scrivono alcune commissioni CE sulla mitigazione dei rischi per mustelidi selvatici e rapaci che, come tutti sanno, abbondano negli scantinati dei nostri condomini. Ho talmente tanti sassolini nelle scarpe che, se anche me ne tolgo uno, non credo di far nulla di male. In ogni caso torniamo a “gatto

Zona dell’aereo esaminata

Numero di colpi per dm2

Ali

0,167

pari a 16,7/m2

Fusoliera

0,161

pari a 16,7/m2

Alimentazione

0,143

pari a 14,3/m2

Motore

0,103

pari a 10,3/m2

La conclusione fu perentoria: “bisogna corazzare il motore”. Alcuni ufficiali si stupirono di tale conclusione, che sembrava in contrasto con i dati statistici. La rispo-

di ogni tipo di trappola, sulla rappresentatività statistica dei dati raccolti (rapporto campione analizzato/universo indagato) e in particolare sulle domande che ci si

04/2022 | DIMENSIONE PULITO

LVII


T R A T TA M E N T I

TRE METODI STANDARD PER LA RACCOLTA DEI FLEBOTOMI

Tre metodi standard per la raccolta dei flebotomi (trappola adesiva, trappola per luce CDC e trappola per CO2) sono stati confrontati in uno studio sul campo condotto da giugno a ottobre 2012, in un sito al centro di un focolaio autoctono di leishmaniosi canina di recente costituzione in Italia nord-orientale. Sei trappole (due trappole adesive, due trappole luminose CDC e due trappole di CO2) sono state attivate contemporaneamente per una sola notte ogni due settimane durante la stagione dell’attività dei flebotomi. Sono stati raccolti un totale di 5.667 flebotomi e 2.213 identificati, di cui l’82,1% erano Phlebotomus perniciosus, 17,4% P. neglectus, 0,3% Sergentomya minuta e 0,2% P. mascitti. Le prestazioni di tutte le trappole sono state influenzate dalla loro posizione all’interno del sito, aumentando con la vicinanza ai canili. Le trappole di CO2 erano più attraenti per le femmine di P. perniciosus e P. neglectus. Le trappole luminose CDC hanno mostrato un’efficienza intermedia ed erano più attraenti per P. neglectus, rispetto ad altre due trappole. I risultati suggeriscono che nel nord Italia la trappola per CO2 è un metodo di campionamento adatto per i programmi di monitoraggio dei flebotomi che includono la sorveglianza dei patogeni trasmessi. La conclusione sulle trappole a CO2 è legittima, ma i dati riscontrati devono essere letti come indicazione (probabilmente la migliore possibile) ma non come verità assoluta. N.d.A.

pone, che a parer mio dovrebbero essere riformulate. Limite tecnico delle trappole per zanzare adulte. Non volendo entrare sulla reale efficacia dei modelli che il mercato offre, per ovvi motivi, riporto un abstract rigoroso sull’efficacia di alcune trappole nei confronti dei flebotomi. Sostenendo che a livello di principio quello che si legge debba essere valido per ogni tipo di trappola, per cui i dati devono essere interpretati e integrati con altri in nostro possesso (ispezioni, trappolaggi ovo-larvali, segnalazioni, lamentele e osservazioni dei tecnici impegnati sul territorio).

SULLA RAPPRESENTATIVITÀ STATISTICA DEI DATI RACCOLTI (RAPPORTO CAMPIONE ANALIZZATO/ UNIVERSO INDAGATO)

Come ogni ricercatore/istituto di analisi di mercato sa perfettamente, tutte le ricerche sono condizionate da numerosi fattori per LVIII

DIMENSIONE PULITO | 04/2022

cui si cerca di correggere i possibili errori con metodi matematici e con controlli incrociati sulle validità delle interviste e sul come gli intervistatori possono condizionare il tipo di risposte. Riporto l’esperienza fatta in una città lombarda dove due gruppi di lavoro fra loro indipendenti, ma con

eguali risorse tecniche, si accinsero a misurare la presenza quantitativa delle zanzare catturate. Ebbene i risultati numerici erano fortemente condizionati dalla posizione delle trappole. Il test fu sospeso dopo 75 giorni e i dati non utilizzati. Per mio diletto cercai di mediare i dati anche in funzione


dei trattamenti adulticidi effettuati di notte. Purtroppo le date delle catture non erano effettuate in modo da poterle incrociare con quelle dei trattamenti. Però risultò evidente che i dati relativi alle 8 trappole del primo gruppo con le 8 del secondo gruppo posizionate nelle stesse aree a verde (4 piccoli parchi cittadini e altrettanti giardini condominiali) dimostravano discordanze rilevanti nel numero di catture. Eppure erano posizionate fra i 30 e 50 passi di distanza.

SULLE DOMANDE CHE CI SI PONE E CHE DOVREBBERO ESSERE RIFORMULATE

Navigando sui vari siti che riassumono quanto le amministrazioni fanno (meritoriamente) per contenere questi fastidiosi e in non pochi casi pericolosi insetti rimarco una predominanza della Zanzara Tigre che, avendo una livrea bianca e nera, dovrebbe essere chiamata “zanzara zebra”, il che le avrebbe tolto molto del

suo fascino lasciando spazio anche ad altre zanzare altrettanto pungenti e pericolose. Valga l’esempio di Milano nel cui territorio, con mia sorpresa, e nei limiti del censimento, fu riscontrata la presenza dell’Aedes (Ochlerotatus) caspius, pari al 21%. Il dato risale a qualche lustro or sono, ma non sono riuscito a trovare pubblicazioni più recenti. Due cose mi sembrano degne di nota (posto il dato come attendibile) i luoghi di ovideposizione della A. caspius sono più vari di quella della tigre ed è forse per questo che non si attua una lotta larvicida mirata a questa specie? Ma se così fosse non giustificherebbe di esaminare la possibilità di una lotta adulticida mirata a questa specie? Almeno a livello di ipotesi da verificare in funzione di censimenti entomologici il più ampi possibili. Le domande dovrebbero essere così poste: Quali sono le specie presenti? Dove sono collocate sul territorio? Quante sono area per area?

Sempre a mio giudizio rispondere a queste domande non è possibile sia per l’oggettivo impegno in tempo e risorse sia per l’onere economico che richiederebbe. Tutto vero ma è anche vero che per quanto sia lungo il viaggio parte sempre dal primo passo!

LA LOTTA ALLE ZANZARE NEL VERDE CONDOMINIALE, MA NON SOLO

Premessa di carattere sanitario: il genere Aedes è un potenziale vettore di numerose patologie virali (arbovirosi), fra cui la febbre dengue, la febbre gialla, l’infezione da virus Zika e la febbre chikungunya. Basterebbe ciò a rendere necessari interventi non solo lar-

vicidi, ma anche adulticidi. I primi rappresentano le fondamenta sicure di tale lotta. I secondi il mezzo complementare da progettare con calendari adeguati ai dati storici, al ciclo biologico delle varie specie di zanzare ricordando che il genere Culex sverna come adulto e a fattori ambientali specifici di dove si opera. Ad esempio se la presenza dell’A. caspius fosse segnalata non si può trascurare la sua ottima capacità di volare. A buon intenditore poche parole.

IL TEST PSICOLOGICO

A una piccola azienda di giardinieri fu commissionata una concimazione fogliare per una siepe in sofferenza. Per un imprecisato motivo l’operatore al posto di una pompa a spalla ha utilizzato un atomizzatore spalleggiato. Fatto sta che il rumore ha creato scompiglio nel caseggiato e un condomino, rosso di indignazione e verde per fede ambientalista, ha manifestato il suo disappunto ingigantito dal fatto che si trattasse di un intervento di disinfestazione. Il che era in programma la settimana dopo e il disinfestatore era preoccupato perché già l’anno precedente c’era stato da questionare. Caso volle che il figlio del titolare dell’azienda di disinfestazione si fosse regalato per le sanificazioni (più precisamente disinfezioni) un costoso nebulizzatore a batteria che disponeva di un serbatoio di circa 5 litri e una portata di 200 ml/min, una granulometria di 20 µm di ø, silenziosissimo. Oltre tutto dotato di un sistema elettrostatico. Risultato, il trattamento è stato effettuato (si parla dell’anno scorso) la mattina presto con sola acqua per vedere la reazione dei condomini (quindi senza cartelli e senza precauzioni relativamente alla chiusura delle finestre e alla raccomandazione di impedire ai bambini di giocare in giardino e 04/2022 | DIMENSIONE PULITO

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T R A T TA M E N T I

agli animali di affezione. Come prevedibile nessuno ha notato il tecnico intento all’idratazione fogliare. Per cui con le dovute precauzioni si è passato ai trattamenti zanzaricidi. Posso testimoniare che in quell’area cittadina la presenza di zanzare è davvero notevole per cui i condomini sono contenti dei risultati. Volutamente non entro né nel tipo di attrezzature (le ditte produttrici/importatrici ne offrono vari modelli) e neppure nel formulato utilizzato, preciso solo trattarsi di piretrine ad azione abbattente. Riporto a titolo di umana partecipazione parte del dialogo telefonico avuto con il condomino contestatore. Era documentatissimo su tutti gli aspetti anti-chimica e citava mescolandole tra loro pubblicazioni di un certo livello a notizie tanto catastrofiche quanto viscerali. Cercando di tranquillizzarlo gli ho

citato la celebre frase di Paracelso: “Omnia venenum sunt: nec sine veneno quicquam existit. Dosis sola facit, ut venenum non fit” - tradotto - “Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto”. Poi ho aggiunto: “pensi al latte che ha sfamato migliaia di bimbi nelle nostre montagne”. Non so per quale motivo, dopo tale affermazione, il tono della telefonata è diventato cordiale e il condomino contestatore mi ha raccontato il suo modo di alimentarsi, un vero calvario. Sia come sia i risultati sono buoni a detta dei consiglieri e dell’amministratore, e il contratto è stato rinnovato con l’approvazione dell’assemblea dei condomini. LX

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SOME QUESTIONS (AND ANSWERS) ABOUT MOSQUITOES As every researcher/market analysis institute knows perfectly well, all researches are conditioned by numerous factors for which we try to correct possible errors with mathematical methods and with cross-checks on the validity of the interviews. I report the experience made in a city in Lombardia where two independent working groups, but with equal technical resources, set about measuring the quantitative presence of captured mosquitoes. Well, the numerical results were strongly influenced by the position of the traps. The test was suspended after 75 days and the data was not used. For my pleasure I tried to mediate the data also according to the adulticide treatments carried out at night. Unfortunately the dates of the catches were not carried out in order to be able to cross them with those of the treatments. However, it was evident that the data relating to the 8 traps of the first group with the 8 of the second group positioned in the same green areas showed significant discrepancies in the number of catches. Browsing on the various sites that summarize what the administrations do to contain these annoying and in many cases dangerous insects, I note a predominance of the tiger mosquito. Two things seem to me worthy of note (given the data as reliable): are the places of oviposition of A. caspius more varied than that of the tiger and is it perhaps for this reason that a larvicidal fight aimed at this species is not carried out? But if this were the case, wouldn’t it justify examining the possibility of an adulticidal fight aimed at this species? These are the questions that should be asked: what species are present? Where are they located in the area? How many are there area by area? In my opinion, answering these questions is not possible both for the objective commitment in time and resources and for the economic burden it would require. Health premise: the Aedes genus is a potential vector of numerous viral diseases. This would be enough to make not only larvicidal but also adulticidal interventions necessary. The former represent the sure foundations of this struggle. The second represents the complementary means to be designed with calendars adapted to historical data, to the biological cycle of the various species of mosquitoes, remembering that the genus Culex winters as an adult and to specific environmental factors of where it operates. For example if the presence of the A. caspius was reported, its excellent ability to fly cannot be overlooked.


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ak è la linea di piastre e trappole collanti per il monitoraggio e il controllo di insetti e roditori infestanti, interamente prodotta in Italia da Ekommerce e disponibile anche come private label. Le colle impiegate, dotate di eccezionale elasticità e resistenza alle più svariate condizioni ambientali, rispondono ai più alti standard qualitativi: non seccano anche se esposte per lungo tempo all’aria e sono dotate di un’elevata resistenza all’esposizione ai raggi UV.

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ssere punto di riferimento di un settore complesso come l’igiene ambientale richiede competenza ed esperienza, frutto di tanti anni di lavoro al fianco dei professionisti e delle tante collaborazioni di eccellenza con i principali centri di ricerca e Università italiane. Esperienza e competenza, insieme a un’ampia offerta di prodotti caratterizzata da un alto livello di innovazione e sicurezza sono alcuni degli elementi che permettono all’azienda di affiancare i professionisti in contesti specifici che richiedono competenze verticali come l’industria alimentare. La recente pubblicazione del libro “Gestione e Controllo degli infestanti nell’industria alimentare. La disinfestazione di qualità” edito da Avenue Media, Copyr intende fornire

informazioni teoriche e pratiche per definire e attuare piani di Pest Management di qualità a chi opera a tutti i livelli in un contesto tanto complesso e si va ad affiancare all’ampia offerta formativa dell’azienda, costituita dai corsi certificati Campus Copyr e da Radio Copyr. Campus Copyr è l’offerta formativa multidisciplinare, modulare e aggiornata, teorica e pratica certificata ISO 21001:2019. Radio Copyr, invece, è un format digital-native a carattere tecnico informativo che risponde alla necessità di rimanere “al passo coi tempi” e di avere un accesso immediato alle informazioni sul mondo dell’igiene ambientale. A fianco della formazione, l’innovazione di prodotto è un asset fondamentale per fornire soluzioni efficaci e di valore per il mercato. È stato presentato recentemente Nebulo EVO a batteria, un nebulizzatore ULV in grado di distribuire soluzioni disinfettanti, insetticide e desodorizzanti per circa due ore e mezza. Questa macchina consente di effettuare trattamenti anche dove non è disponibile una presa di corrente, mantenendo tutte le caratteristiche dei nebulizzatori Ultra Low Volume di Copyr, come la capacità penetrativa della nebbia, la possibilità di regolare il flusso e di utilizzare la macchina con zaino e prolunga, direzionando il getto e ottenendo un maggior comfort per l’operatore. www.copyr.eu

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CAS E H I STORY

TERMITI,, un problema spesso sottovalutato Trattiamo qui l’applicazione di una corretta metodologia di controllo per Reticulitermes lucifugus (termite sotterranea) mediante l’utilizzo di esche alimentari a cura di Michele Ruzza (§)

S

e si parla di insetti sociali, subito il pensiero corre alle api o alle formiche, ma nel sottosuolo o nascosti dentro del legno in opera, ci sono altri insetti sociali, forse meno noti, ghiotti di cellulosa e lucifughi, le termiti.

LE SPECIE ITALIANE

Le termiti sono degli isotteri [ (isos): uguale e (pteron): ala] e tra di esse possiamo identificare due grossi gruppi, le termiti LXIV

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del legno secco e le termiti sotterranee. Tra questi due gruppi principali possiamo di sicuro ricordare, tra le termiti del legno secco, la Kalotermes flavicollis ,che conta colonie di oltre 1.000 individui e che tendenzialmente crea dei fori rotondi nel legno in opera e la Cryptotermes brevis, più rara in Italia, che crea fori di tipo ovale con colonie di poche centinaia di individui. Tra le termiti sotterranee abbiamo invece la Reticulitermes sp., che dal sottosuolo può arrivare a colonizzare il legno in

stagionatura e in opera con colonie composte da diverse centinaia di migliaia di individui. Partendo quindi dall’ambiente esterno arriva a colonizzare gli edifici, chiese, musei e le strutture più varie.

LEGISLAZIONE IN ITALIA E IN FRANCIA

Se in Italia non esiste una specifica normativa per il controllo di questo infestante, anche se tali metodologie si sono ormai consolidate da anni di esperienza e professionalità dei PCO,


in altri stati sono state emesse delle normative specifiche per garantire l’assenza di questo insetto dalle nostre infrastrutture. Caso tipico è la Francia, dove legislazione prevede una certificazione in caso di vendita di edifici costruiti e da costruire che garantisca l’assenza di qualsiasi infestazione della proprietà da parte di termiti o altri insetti xilofagi, certificazione che ha una validità di 6 mesi (Legge n°99471 del 08/06/1999, Decreto applicativo n°2000-613 del 03/07/2000 e Decreto del 10/08/2000). Tale certificazione va eseguita da un esperto del settore e si deve sviluppare con: ispezione delle aree esterne dell’edificio con carotaggi per evitare la presenza di termiti del sottosuolo; ispezione di tutte le parti in legno della struttura abitativa con sondaggi per valutare assenza di insetti xilofagi; formulazione di una relazione tecnica che comprende tutte le parti visitate e non (ovvero quelle aree a cui non si e potuto accedere) con identificazione di eventuale presenza di termiti o altri individui xilofagi e se gli stessi risultano attivi; certificazione di validità della stessa di 6 mesi.

TIPI DI LOTTA

Avendo analizzato attentamente tutti i parametri sopra evidenziati il PCO può quindi identificare la più corretta metodologia di controllo di questo infestante che si può sviluppare con mezzi fisici, quali alte temperature, basse temperature e microonde o con mezzi chimici quali insetticidi di contatto, fumigazioni ed esche alimentari.

luogo. Grazie ad una visione diretta degli individui si è potuto facilmente identificare come le cosiddette “formiche volanti” altro non erano che individui di Reticulitermes lucifugus in fase di sciamatura.

ISPEZIONI E PROGETTO DI FATTIBILITÀ

Come abbiamo visto le metodologie di controllo sono diverse e gestite in funzione della specie, quindi, prendendo spunto da un intervento ese-

Accertato l’infestante e valutato l’ambiente nel quale operare si è iniziato un primo controllo dell’habitat, partendo dalle aree esterne per poi portarsi all’interno dell’abitazione, eseguendo il controllo sulla base di quelle che sono le indicazioni date dalla normativa francese e di cui risulta utile fare

guito nel comprensorio bolognese, andiamo ad analizzare quella che è la più corretta metodologia di controllo per Reticulitermes lucifugus (termite sotterranea) mediante l’utilizzo di esche alimentari. Inizialmente, la segnalazione ricevuta parlava di una forte invasione di “formiche volanti” che uscivano dal battiscopa dell’abitazione e quindi, come in tutti i casi di segnalazione non circostanziata, la parte fondamentale da sviluppare è certamente il sopral-

riferimento nel caso di prima ispezione. Naturalmente, valutato che le termiti sotterranee sono molto sensibili a contaminazioni è stato subito richiesto al segnalante se avesse utilizzato degli insetticidi non professionali per arrestare la sciamatura in atto, mentre tutte le ispezioni sono state eseguite con gli opportuni DPI (guanti in lattice usa e getta) e con attrezzature pulite e non erroneamente contaminate da altri insetticidi di sintesi.

LA SPECIE TARGET

COMPETENZE NECESSARIE Posto che in Italia, anche se le segnalazioni sono in aumento, non esiste una normativa di riferimento, possiamo inizialmente identificare come, per intraprendere un corretto controllo di questo infestante, il PCO (Pest Control Operator) deve annoverare una conoscenza di diversi fattori che vanno dal tipo di materiale del manufatto attaccato, al valore economico e/o artistico del bene oggetto d’intervento, senza naturalmente dimenticare l’ambiente nel quale si va ad operare, il tipo di parassita (legno secco o sotterraneo) e il suo livello di infestazione.

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CAS E H I STORY Fig.1 - Schema di infestazione da termiti

L’ispezione ha dapprima evidenziato come era presente nell’area cortiliva una ceppaia di conifera sotto alla quale erano facilmente identificabili individui di Reticulitermes sp.. Altri individui e percorsi tipici nel legno di questa termite sono state poi rinvenuti anche in una struttura lignea collocata a ridosso dell’abitazione (gazebo in legno) e in alcune aree interne dell’abitazione, ovvero i controtelai di tre porte, oltre a dei camminamenti protetti (camini o cannelli) presenti nella cantina. Valutata quindi l’estensione, la propagazione dell’infestazione e la struttura su cui andare ad operare si è convenuto di agire con controllo mediante esche alimentari a base di cellulosa a base di Diflubenzuron (CAS: 35367-38-5, inibitore della sintesi della chitina) al fine di eliminare integralmente la colonia.

CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE ESCHE Le esche per il controllo di Reticulitermes si suddividono in postazioni per terreno e per muro. Le postazioni per terreno sono costituite da un contenitore cilindrico in plastica del diametro di circa 9,0 cm, opportunamente fessurato al cui interno viene inserito un cilindro di legno per consentire il monitoraggio e facilitare l’adescamento delle termiti. A seguito della colonizzazione del cilindro in legno è possibile inserire, nello stesso, un secondo cilindro LXVI

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(anch’esso fessurato) al cui interno è presente l’esca alimentare a base di cellulosa. Le postazioni da muro sono invece dei parallelepipedi di circa 15,0 x 8,0 x 4,0 cm con la parte a vista chiusa e il retro aperto per un contatto diretto con il camminamento dell’infestante. All’interno della postazione, che deve essere fissato sui camminamenti per intercettare le termiti, è posizionata l’esca alimentare a base di diflubenzuron: è importante inumidirla con acqua distillata mediante un vaporizzatore, per aumentare sensibilmente l’attrattività della stessa.

PIANIFICAZIONE TRIENNALE: PRIMO ANNO Il progetto di eliminazione della colonia, iniziato nel mese di aprile, si è sviluppato nell’arco di tre anni con controlli ogni 45 giorni nel periodo aprile-ottobre e ogni 90 giorni nel periodo invernale. Nella prima fase, al fine di identificare correttamente tutti i possibili percorsi delle termiti, si è provveduto ad eseguire una cintura contenitiva dell’abitazione nell’area esterna con posizionamento di postazioni per terreno ad una distanza media di 4-5 metri tra di loro. All’interno dell’abitazione si sono invece collocate delle postazioni a muro sulla base dei dati rilevati nel sopralluogo, ovvero lungo i camminamenti presenti nei controtelai delle porte e nei cannelli presenti nella zona cantina. Naturalmente si è provveduto ad apporre idonea cartellonistica, identificando numero di postazione, target considerato e principio attivo utilizzato, oltre ad applicare uno specifico QR per poter reperire su supporto informatico i dati di eventuale consumo e garantire una storicità e controllo dell’intervento. Durante i controlli si è potuto identificare come parte delle postazioni installate, tra area interna e area esterna, erano state utilizzate come fonte di approvvigionamento della

colonia. In particolare si sono identificate colonizzate tre postazioni in area esterna (la n° 8, la n°12 e la n°13 che sono state prontamente attivate con prodotto biocida), una postazione nella zona del gazebo in legno collegato all’abitazione (la n° 20), due postazioni all’interno dell’abitazione (la n° 18 e la n° 19) e quella direttamente inserita nel camminamento protetto in cantina (la n°22). Già nell’arco dei primi 6 mesi dall’inizio del trattamento, oltre ad un attivo consumo della cellulosa presente all’interno delle esche, si sono iniziati ad identificare i primi segni di indebolimento della colonia. Si è rilevato infatti un cambiamento delle abitudini in seno alla casta, ovvero una sempre maggior presenza di individui soldati alla ricerca di cibo e una conseguente e costante diminuzione del numero di operaie attive. Oltre alle indicazioni soggettive e visive a seguito dei monitoraggi, si è

Fig.2 - Nido di termiti


sviluppato anche un controllo entomologico degli individui con campionature che hanno rilevato come in molte operaie l’addome risultava di colore bianco. Tale fatto, valutato che l’esoscheletro delle Reticulitermes sp. è parzialmente semitrasparente, identificava con assoluta certezza che le stesse stavano consumando attivamente l’esca. Altro punto che ha successivamente avvalorato il costante decadimento della colonia è stata l’identificazione di acari parassiti sul corpo degli individui campionati.

SECONDO ANNO

Nell’arco del secondo anno di intervento si è rilevato un sempre minor consumo delle postazioni attive, non sono avvenute sciamature e neppure presenza di nuovi cannelli.

TERZO ANNO

Nel terzo anno il consumo è cessato per cui l’obiettivo è stato raggiunto. Le ispezioni sono terminate all’inizio dell’autunno.

CONCLUSIONI Si può quindi identificare come il controllo delle termiti sotterranee è fattibile anche se estremamente lungo e laborioso oltre che (purtroppo) invasivo. Il sistema richiede una estrema perizia ed attenzione da parte del disinfestatore sia in fase di progettazione sia in fase di monitoraggio, messa in opera e verifiche, e deve annoverare, assieme ad una elevata conoscenza delle dinamiche di popolazione di questo insetto sociale, una corretta gestione dei materiali da utilizzare, evitando per gli stessi qualsiasi contaminazione con altri biocidi che possano portare ad una frammentazione della colonia stessa e alla conseguente ricerca di nuovi percorsi, causando quindi un allargamento dell’infestazione.

(§) Consultant and Pest Management Advisor

Reticulitermes lucifugus

TERMITES, AN OFTEN UNDERESTIMATED PROBLEM The termite Reticulitermes sp. can, from the subsoil, come to colonize the wood then, starting from the external environment, it colonizes buildings, churches, museums and the most varied structures. In Italy, even if the reports are increasing, there is no reference legislation. However, we can initially identify how, in order to undertake a correct control of this pest, the Pest Control Operator must include a knowledge of various factors ranging from the type of material of the attacked artifact, to the economic and/or artistic value of the object of intervention, without, of course, forgetting the environment in which you are going to operate, the type of parasite (dry or underground wood) and its level of infestation. Having carefully analyzed all the parameters highlighted above, the PCO can then identify the most correct method of controlling this pest that can develop with physical means, such as high temperatures, low temperatures and microwaves or with chemical means such as contact insecticides, fumigations and baits. In the case in question, having assessed the extent, propagation of the infestation and the structure on which to operate, it was agreed to act with control by means of cellulose food baits based on Diflubenzuron (CAS: 35367-38-5, chitin synthesis inhibitor) in order to completely eliminate the colony. The project to eliminate the colony developed over three years with checks every 45 days in the April-October period and every 90 days in the winter. In the first phase, in order to correctly identify all the possible paths of termites, steps were taken to place the ground station traps in the external area at an average distance of 4-5 meters between them. Inside the house, wall station traps were placed. During the third year, the consumption of bait ceased so the goal was achieved. The inspections ended in early autumn. It can therefore be identified how the control of underground termites is feasible even if extremely long and laborious as well as (unfortunately) invasive. The system requires extreme skill and attention on the part of the exterminator both in the design phase and in the monitoring, implementation and checks phase, and must include, together with a high knowledge of the population dynamics of this social insect, a correct management of the materials to be used, avoiding for them any contamination with other biocides that could lead to a fragmentation of the colony itself and the consequent search for new paths, thus causing an expansion of the infestation.

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LINEA DK, INSETTICIDA CONCENTRATO microincapsulato

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a Divisione Vebi Tech si rivolge alle aziende e ai professionisti della disinfestazione, offrendo un’ampia gamma di prodotti e soluzioni con molteplici tipi di formulazioni e principi attivi per la lotta a roditori e insetti nocivi. Inoltre, l’assortimento si completa di repellenti, disinfettanti, lampade a luce UV, attrezzature specifiche per la disinfestazione e per la sanificazione e soluzioni naturali per la cura del verde. Vebi Tech garantisce attività di consulenza, formazione e supporto agli operatori del settore e alle aziende, attraverso corsi studiati ad hoc per soddisfare le esigenze specifiche di ogni cliente. Infatti, l’obiettivo è affiancare il professionista nell’individuazione del problema, analizzandone ogni aspetto per un intervento mirato, radicale ed efficace. Ricerca continua, investimenti in innovazione e miglioramento costante: grazie a questi principi è nata nel 2007 nel Laboratorio R&D la linea DK, presto diventata un best seller a livello internazionale, garantendo massima qualità ed efficacia nella lotta contro gli insetti.

Guarda l’intervista

Il DK 10.2 è un insetticida concentrato microincapsulato ad azione abbattente e residuale. DK 10.2 agisce contro zanzare, mosche, vespe, pulci, zecche, formiche, blatte, ragni e in generale contro un ampio spettro di insetti volanti e striscianti nel settore civile, domestico e industriale. Grazie alla tecnologia della microincapsulazione, il prodotto elimina gli insetti presenti al momento del trattamento e previene l’insorgere di successive infestazioni per almeno 2-3 settimane. Infatti, la microincapsulazione rende DK 10.2 un prodotto d’eccellenza: i principi attivi sono in parte liberi, garantendo l’azione immediata, e in parte racchiusi nelle microcapsule. La membrana delle microcapsule esercita un effetto di rilascio graduale degli attivi, e quindi l’efficacia prolungata nel tempo. In ottica di ampliamento di gamma, Vebi Tech propone anche DK one, un insetticida microincapsulato dalla doppia azione abbattente e residuale efficace fino a 4 settimane dal trattamento. www.vebitech.it

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M E T O D I D I L O T TA

Processionaria dei PINI: aspetti generali e PROGRAMMI di LOTTA In Italia la lotta a questo lepidottero è obbligatoria, a causa della pericolosità della larva nei confronti dell’uomo. Vediamo i principali metodi di disinfestazione utilizzati, per combattere efficacemente la larva e l’adulto a cura di Alex Pezzin (§)

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er iniziare darei un quadro abbastanza ampio dei bruchi defogliatori citando anche le nottue, l’ifantria, la mamestra, la cavolaia, i

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tortricidi e le processionarie (quelle dei pini e quelle delle querce); naturalmente ve ne sono altre ma mi limito ai più noti. Preciso che le farfalle, cioè gli organismi nella fase

adulta, non sono nocivi in quanto si nutrono di nettare dei fiori. Le femmine fecondate depongono le uova su foglie e fusti delle piante. Dalle uova nascono le larve (bruchi), che


nutrendosi del fogliame diventano artefici di diversi tipi di lesione e, come nel caso delle processionarie anche notevoli inconvenienti sanitari. Aggiungo che il mondo dei lepidotteri è assai vasto e in genere i più pericolosi sono quelli “specializzati”, cioè in grado di attaccare una o poche specie vegetali. Anche se in natura esistono sempre le eccezioni, come l’Hyphantria cunea. Sempre per restare sulle generali sono veramente poche le specie risparmiate dai Lepidotteri defogliatori (per esempio le succulente e le orchidee e le piantine allevate nei nostri appartamenti. Infatti, attaccano praticamente tutte le piante da esterni, che siano erbacee annuali o perenni, cespugli, rampicanti, alberi ornamentali o da frutto, latifoglie, sempreverdi o conifere e essenze orticole.

INQUADRAMENTO BIOLOGICO

Entro ora nella descrizione della processionaria del pino rimarcando che in Italia, dal 1998, la lotta a questo insetto è obbligatoria nelle aree ritenute a rischio infestazione tramite un decreto specifico che viene tradotto in ordinanza dalle

Bozzolo di processionaria dei pini

Trappola per la cattura di processionaria dei pini

Il problema della processionaria è grave soprattutto per i risvolti sanitari dovuti all’azione urticante dei peli delle larve. Mentre fra le piante e il parassita sembra essersi creato una sorta di equilibrio per cui viene avanzata una interessante ipotesi di dialogo biochimico, che vale la pena di riportare: “Sembrerebbe che la pianta, quando l’azione defogliante la pone in uno stato di sofferenza tale da metterne in discussione la sopravvivenza, produca delle sostanze che inducono le larve che si interrano per trasformarsi prima in pupa per poi sfarfallare ad allungare anche di qualche anno la loro vita sotterranea, quasi a dar modo alla pianta di riprendersi”. Se così fosse ci sarebbe da rimanerne stupiti e ammirati. Chiara Dassi

amministrazioni territoriali. Con il tempo vi sono stati successivi aggiornamenti legislativi sempre con lo scopo di rendere più efficace la lotta a questo parassita. La processionaria del pino attacca tutte le specie del genere Pinus ma mostra una certa preferenza per Pinus nigra e Pinus sylvestris, inoltre si può trovare occasionalmente 04/2022 | DIMENSIONE PULITO

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M E T O D I D I L O T TA LXXII

anche sui cedri, su Picea abies e su Larix decidua.

DANNI E SCHEMA DI LOTTA

Sui rami le processionarie creano dei nidi sericei (i cosiddetti nidi di inverno) ben visibili e riconoscibili anche a distanza, sono di forma piriforme e di colore bianco brillante, localizzati soprattutto sulle cime e agli apici dei rami laterali. In primavera fuoriescono le larve che in fila indiana si dirigono su altri alberi per nutrirsi delle foglie (appare particolare che le larve non si nutrano delle foglie dell’albero su cui si trova il nido). All’approssimarsi della stagione fredda le larve ormai giunte alla maturità si interrano a 10-15 cm di profondità e si impupano. La fase sotterranea può durare anche qualche anno. Questo pericoloso lepidottero può essere combattuto utilizzando diversi metodi: innanzitutto con trattamenti insetticidi diretti sulle larve all’aperto: trattare direttamente il nido è un errore, poiché il bozzolo sericeo neutralizza l’efficacia del trattamento, fungendo come un guscio, uno scudo. Per l’eliminazione delle larve morte, occorre utilizzare la massima cautela e il metodo migliore consiste nel bruciarle. I residui carbonizzati risultano ugualmente urticanti, perciò è da evitare il rimanere sottovento o nelle vicinanze del falò, soprattutto con parti del corpo scoperte (compresi viso, occhi, mani e vie respiratorie; naturalmente è necessaria anche una tuta che protegga totalmente ogni parte dell’epidermide). Una tecnica consiste nella distruzione delle larve, tagliando le cime dei rami contenenti i nidi, i quali cadono direttamente in un sacco che poi sarà adeguatamente smaltito. Il periodo rigorosamente da rispettare e quello in cui le larve sono in riposo invernale (novembre - febbraio).

DIMENSIONE PULITO | 04/2022

Un altro metodo consiste nel bloccare la “processione” mediante l’apposizione di una trappola a forma di imbuto sulla parte bassa del tronco. La base della trappola deve essere molto aderente al tronco affinché non ci siano vie di discesa, mentre la parte alta deve essere più larga del tronco al fine di permettere l’entrata delle larve. Queste, trovando la via bloccata, si fermano per qualche tempo nella trappola e finiscono in un sacchetto raccoglitore. È mia esperienza l’aver utilizzato trattamenti di lotta biologica utilizzando prodotti a base di Bacillus thuringiensis var. kurstaki. Questa tecnica, essendo basata su un regolatore di crescita, funziona bene se si impatta sui primi stadi larvali, viceversa risulta difficile da attuare quando le larve sono negli ultimi stadi (larve mature). Il bacillo deve essere irrorato tramite una matrice liquida in tutta la chioma.

PRECAUZIONI IGIENICO SANITARIE

Il contatto da parte di persone ed animali con i peli urticanti delle larve di processionaria può causare l’insorgenza di disturbi che possono variare da pruriti cutanei più o meno intensi a manifestazioni allergiche anche molto gravi, che richiedono quanto prima l’accompagnamento delle persone interessate presso una struttura ospedaliera:

comparsa di arrossamenti con sensazioni di prurito anche molto forte; irritazione ed arrossamento delle congiuntive oculari; difficoltà respiratorie con, nei casi più gravi, broncospasmi; infiammazione delle mucose delle prime parti dell’apparato digerente (bocca, gola, esofago), con ipersalivazione e bruciori; nei casi allergici più gravi, shock anafilattico.

Per evitare il contatto con i peli urticanti dell’insetto è bene adottare le seguenti precauzioni: 1. non avvicinarsi e non sostare sotto le piante infestate senza adeguati dispositivi di protezione individuale (guanti, stivali, occhiali protettivi, tuta, ecc.), soprattutto in giornate ventose; 2. non distruggere ma asportare i nidi quanto più integri possibile, al fine di evitare la dispersione nell’ambiente dei peli urticanti in essi contenuti; 3. al momento della migrazione primaverile delle larve dagli alberi al terreno non cercare di raccogliere le stesse senza protezioni idonee e con mezzi di fortuna; 4. in caso di contatto accidentale con larve o nidi, è comunque necessario lavare a temperatura elevata (60°C) gli indumenti e fare tempestivamente una doccia, evitando di grattarsi. Fonte: Indicazioni della Regione Lombardia


ottenere risultati in tempi brevi se non brevissimi. In questi casi è necessario disporre di irroratrici con prolunghe o addirittura degli elevatori per trattare i nidi posti nei palchi più alti. Sottolineo che trattandosi di interventi in emergenza questa non giustifica in alcun modo il non mettere in sicurezza l’ambiente in cui si

opera, non rispettare le indicazioni riportate nel prodotto utilizzato che deve essere autorizzato e registrato per lo specifico uso e l’omettere di raccomandare ai tecnici l’utilizzo consapevole dei DPI. §: responsabile tecnico-scientifico della BIBLION®

PINE PROCESSIONARY: GENERAL ASPECTS AND PEST CONTROL

Passando al controllo degli adulti, ho avuto ottimi risultati utilizzando trappole a feromoni. Queste trappole sessuali rappresentano, a parer mio, il miglior metodo di contrasto al lepidottero parassita. L’efficacia è dovuta sia alla cattura di molti maschi, che non riescono più ad uscire dalla trappola, sia al disorientamento degli stessi ad opera degli ormoni sessuali femminili della trappola (una sorta di confusione sessuale). Le trappole si posizionano nei mesi di giugno e luglio, periodo di sfarfallamento degli esemplari adulti, e ogni 3-4 settimane va cambiata la pastiglia del principio attivo. Ogni 3-4 giorni, inoltre, va controllata la trappola per vuotare il contenitore dove vengono intrappolati gli animali. Il numero di trappole è in funzione del grado di infestazione e valutarne la quantità adatta richiede una certa esperienza. In casi particolari ho agito con interventi classici mediante formulati a base di prodotti adulticidi. Sono operazioni fatte in emergenza per

Since 1998, in Italy, the fight against this insect has been mandatory in areas deemed to be at risk of infestation through a specific decree that is translated into an ordinance by the local administrations. Over time there have been subsequent legislative updates always with the aim of making the fight against this parasite more effective. The pine processionary moth attacks all the species of the genus Pinus but shows a certain preference for Pinus nigra and Pinus sylvestris, moreover it can also be occasionally found on cedars, on Picea abies and on Larix decidua. On the branches the processionaries create silky nests that are clearly visible and recognizable even from a distance, they are pear-shaped and bright white in color, located above all on the tops and apexes of the lateral branches. In spring, the larvae come out and go in single file to other trees to feed on the leaves (it appears particular that the larvae do not feed on the leaves of the tree on which the nest is located). As the cold season approaches, the now matured larvae burrow themselves at a depth of 10-15 cm and pupate. The underground phase can last even a few years. The underground phase can last even a few years. This dangerous moth can be fought using different methods: first of all with direct insecticide treatments on the larvae: treating the nest directly is a mistake, since the silky cocoon neutralizes the effectiveness of the treatment, acting as a shield. For the elimination of the dead larvae, extreme caution must be used and the best method is to burn them. The charred residues are equally stinging, therefore it is to be avoided to remain downwind or near the bonfire, especially with uncovered parts of the body (including face, eyes, hands and respiratory tract; a suit that totally protects every part of the epidermis is also necessary). One technique consists in the destruction of the larvae, cutting the tops of the branches containing the nests, which fall directly into a bag which will then be properly disposed of. The period to be strictly respected is the one in which the larvae are in winter rest (November - February). Another method consists in blocking the “procession” by placing a funnelshaped trap on the lower part of the trunk. The base of the trap must be very adherent to the trunk so that there are no ways of descent, while the upper part must be wider than the trunk in order to allow the larvae to enter. These, finding the blocked way, stop for some time in the trap and end up in a collector bag. It is my experience having used biological control treatments using products based on Bacillus thuringiensis var. kurstaki. This technique, being based on a growth regulator, works well if it impacts on the first larval stages. The bacillus must be sprayed through a liquid matrix throughout the canopy. Moving on to adult control, I have had excellent results using pheromone traps. These sex traps represent, in my opinion, the best method of contrasting the parasitic moth.

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LXXIII


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pray Team è un’azienda nata nel 1994 dalla volontà di un gruppo di tecnici decise a mettere a frutto la loro ventennale esperienza maturata nella costruzione di atomizzatori e nebulizzatori. Oltre a produrre i tradizionali atomizzatori trainati, come i modelli Start e Wind, prevalentemente usati in agricoltura, Spray Team si specializza e perfeziona la costruzione e la vendita di attrezzature e macchine per la disinfestazione e disinfezione urbana e per il trattamento del verde pubblico e urbano, che oggi presentano tutte le caratteristiche necessarie per essere considerati TECNOLOGIA 4.0. Nel 2019, inoltre, Spray Team firma un contratto di partnership con la Gate Srl, uno spin off universitario e start up innovativa, impegnata nello sviluppo della tecnologia elettrochimica. La particolare conformazione della cella elet-

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electrolytic cell developed by Gate allows the electrolysis process of water containing chlorides to be carried out at a neutral pH, with maximum production of hypochlorous acid, even starting only from the chlorides contained in the mineral derivation, without further additions. This process is capable of generating large volumes of highly disinfecting water, which is used for urban disinfestation and in environmental sanitation. Spray Team has also developed the atomizers for the atomization of electrolyzed water, designing specific nozzles capable of obtaining dry air. With this kind of technology the company wants to enter on the hospitality sector.


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