Posta Militare n. 94

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Posta militare e storia postale RIVISTA DELL’A.I.C.P.M.

Ex collezione Dr. Anton Jerger - Asta Corinphila

In questo numero

I servizi postali all’interno dell’A.O.I. di Emanuele M. Gabbini

Nel trentennale dell’AICPM di Emilio Simonazzi

1946: avvento della Repubblica Spedizione in abb. postale 70 % - C.M.P. di Padova contiene I.R.

di Benito Carobene

Campione d’Italia di Luigi Sirotti

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marzo 2005

XXXI ANNO

Uno zoom sulla posta militare tedesca nel Dodecanneso di Mario Carloni

I prigionieri di guerra e gli internati civili italiani in mano francese (seconda parte) di Antonio Pasquini

Aggiornamento cataloghi Vita sociale


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INDICE

LA POSTA MILITARE

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è la rivista dell’Associazione Italiana Collezionisti Posta Militare Direttore responsabile: Piero Macrelli Redazione: Gian Franco Mazzucco via San Benigno 8 - 10036 Settimo Torinese Tel. 0118000100 - Cell. 3289061974 gianfrancomazzucco1@virgilio.it Registrazione del Tribunale di Milano n. 560/97 Stampa: Tipo-Litografia Bertato Villa del Conte PD Spedizione in abb. post. Filiale di Padova Tiratura: 1.000 copie La rivista non è in vendita, ma destinata esclusivamente alla diffusione presso i soci e gli amici dell’AICPM. La collaborazione alla rivista è gratuita. Gli articoli firmati impegnano solo i loro estensori. Il materiale inviato non si restituisce. È permessa la riproduzione citando la fonte.

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Editoriale Piero Macrelli I servizi postali all’interno dell’A.O.I. Emanuele M. Gabbini Nel trentennale dell’AICPM Emilio Simonazzi 1946: avvento della Repubblica Benito Carobene Campione d’Italia Luigi Sirotti Uno zoom sulla posta militare tedesca nel Dodecanneso Mario Carloni I prigionieri di guerra e gli internati civili italiani in mano francese (2a parte) Antonio Pasquini

Aggiornamento cataloghi 51

ASSOCIAZIONE ITALIANA COLLEZIONISTI POSTA MILITARE

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Codice fiscale - Partita IVA: 02014180307 CCP: 49059124 intestato a AICPM - CCB: n. 7470071 Carim filiale corso d’Augusto, Rimini ABI: 6285; CAB 24202. Presidente: Piero Macrelli, CP 180, 47900 Rimini. tel. e fax 054128420; pmacrelli@adhoc.net Vicepresidente: Emanuele Gabbini via Matteotti 16 20020 Arese MI tel. 029383396; emanuele.gabbini@virgilio.it Vendite e scambi: Bruno Deandrea corso Panaro 4, 44012 Bondeno FE. tel. 0532893184. Mostre e manifestazioni: Ercolano Gandini via Gramsci 38 25010 Pozzolengo BS. tel 0309916353. Rivista: Gian Franco Mazzucco Delegati regionali: Giorgio D’Agostino via Galilei 45, 00185 Roma tel. 0677200135 Segreteria: Roberto Mulazzani AICPM, CP 180, 47900 Rimini tel.e fax 054128420 Delegati regionali: Piemonte: Claudio Toscano via Pavese 4, 10044 Pianezza TO - tel 0119672485 Liguria: Luca Lavagnino C.P. 178, 16043 Chiavari GE tel 3474674132 Veneto: Sergio Colombini C.P. 16, 37100 Verona tel 045 8035580 Lombardia: Emilio Zucchi via San Senatore 4, 20122 Milano tel 028051829 Marche: Marco Donnini via Rubicone 18, 60020 Ancona tel 3393418689 Lazio: Giorgio D’Agostino via Galilei 45, 00185 Roma Campania: Aniello Veneri via Olevano 62, 84091 Battipaglia SA tel 0828304638 Calabria: Franco Napoli Nuova Focà CP 51, 89040 Marina Caulonia RC tel 096483635 - 3356226057

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Franchigia militare italiana (1912-1946) G. Cerruto - R. Colla Occupazioni ed annessioni italiane nella seconda guerra mondiale: Jugoslavia Valter Astolfi Africa Orientale Italiana Piero Macrelli e Bruno Crevato-Selvaggi

Rubriche 59 63

Segnalazioni a cura di Valter Astolfi Annunci

Vita sociale 42 57 66 66

Incontri con i soci Colloqui coi soci Emanuele M. Gabbini Nuovi soci Volumi disponibili

Inserzioni 2a cop. 3a cop. 4a cop. 4 6 50 58 62 65 66

Principato di Monaco Poste Italiane Bolaffi Corinphila Zanaria Poste Italiane Karamitsos Centro del Collezionismo Ipzs Veronafil

In copertina: un lotto dell’asta Corinphila del 18-21 maggio 2005 comprendente la terza parte della collezione Dr. Jerger

Quota sociale per il 2005: € 40

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C O R I N P H I L A A S TA

18 - 21 MAGGIO 2005 A ZURIGO/SVIZZERA

compreso

GIOIELLI FILATELICI

DELLA FAMOSA COLLEZIONE DOTT. JERGER

(3a parte):

AUSTRIA, LOMBARDO-VENETO, UNGHERIA

Posta Militare: Lettera spedita da Firenze in data 26 novembre 1851 affrancata con Toscana 6 crazie ardesia (1853), con anullo militare austriaco “Feldpost Nr. 2 26/11”, diretta a Szemere/Ungheria.

Posta Militare: Lettera spedita da Forlì affrancata con Stato Pontificio 8 b. bianco, annullo militare austriaco “Feldpost Nr. 1 10/10” (1852) diretta a Fezzerana/Croazia.

Corinphila ha di nuovo l’onore di vendere all’asta la terza parte della famosa collezione d’Austria, Ungheria e LombardoVeneto formata dal Dott. Anton Jerger e sua moglie Elisabeth Jerger di Vienna. Questa vendita, con più di 400 lotti individuali della più importante collezione classica dell’ Impero Austriaco, la Monarchia d’ Ungheria e del Lombardo-Veneto, famosa a livello mondiale, sarà attesa con entusiasmo dagli appassionati collezionisti della filatelia classica. Questa mondialmente famosa collezione contenne francobolli nuovi ed usati delle emissioni di 1850-67. Molti di questi gioielli sono di ottima qualità e vengono considerate l’eccellenze dell’ Impero Austriaco. Questa accurata e protetta collezione contiene parecchi pezzi che sono rimasti esclusi dal mercato filatelico durante decade. Furono acquistati più di cinquant’anni fa e da quel momento protette sotto il tesoro filatelico del Dott. Jerger. Catalogo di lusso: CHF 50 / EUR 35. Dal 18 al 20 maggio 2005: paesi Europei e Oltremare con molte rarità - ulteriore informazione: www.corinphila.com.

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CORINPHILA ASTE SA

Zollikerstrasse 226 · CH-8034 Zurigo/Svizzera · Tel 0041-1-389 91 91 · Fax 0041-1-389 91 95 · e-mail: info@corinphila.ch · www.corinphila.om


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EDITORIALE Piero Macrelli

’attività dell’Associazione prosegue a pieno ritmo e il risultato più importante di quest’ultimo periodo è senz’altro la pubblicazione on-line del nostro sito www.aicpm.net. Preparato dalla bravissima ed infaticabile Mariagrazia De Ros con un lavoro durato qualche mese e messo online il primo febbraio, in quattro settimane ha avuto quasi cinquecento visite. Pur essendo già abbastanza corposo è solo l’inizio e molte sono le cose in programma ancora da fare. Una delle più importanti è la biblioteca: non sarà il solito elenco di volumi in uscita con relativa recensione, che trovate in altri siti, ma verranno pubblicate le bibliografie per il maggior numero possibile di settori della storia postale e posta militare: la loro compilazione è stata affidata a collezionisti e studiosi di quel particolare argomento. Sono già pervenute le bibliografie relative al Dodecanneso a cura di Mario Carloni, all’Occupazione tedesca di Zara da Alessandro Moro, all’Etiopia da Roberto Sciaky, alla Guerra di Spagna da Giancarlo Vecchi e molte altre sono in lavorazione; verranno pubblicate man mano ci arriveranno e saranno molto apprezzate e attentamente valutate segnalazioni inviate dai lettori relative a volumi e articoli non riportati. Altro settore che verrà sviluppato è quello relativo alle collezioni: il nostro sito ha spazio illimitato e questo ci permetterà di pubblicare a colori e per intero le collezioni più significative dei vari settori: sono già molti i collezionisti al lavoro per passarle allo scanner e inviarci il CD. La possibilità di esaminare a video le collezioni che più ci interessano sarà ben diverso dal vederle esposte in mostre e ci permetterà di gustarle appieno. Credo che fornire al collezionista di un particolare argomento, o a chi ancora deve decidere a quale collezione dedicarsi, una valida bibliografia e una o due collezioni di ottimo livello sia il miglior servizio si possa dare; fra l’altro non mi risulta che qualcuno lo abbia già fatto. Le tariffe sono un altro argomento su cui stiamo lavorando e che interesserà la gran parte dei soci: avremo la possibilità con un solo click di verificare se la tariffa del documento che stiamo esaminando è giusto e anche questo sarà un ottimo servizio. Altri punti in preparazione: elenco con relativo indirizzo web di Associazioni di storia postale di ogni paese; elenco di soci con indirizzo e-mail; la vendita sociale con le foto di un buon numero di lotti; pubblicazione di articoli interessanti da riviste difficilmente rintracciabili e traduzione di articoli da riviste straniere; è anche allo

studio la possibilità di riservare ai soci la visione di alcune parti del sito.

L

Incontri fra i soci: è confermato l’incontro a MILANOFIL, nell’aula Vecchi del Palazzo Africa (a sinistra subito dopo l’entrata di Porta Giulio Cesare) per sabato 19 marzo alle ore 9,45; l’orario è stato anticipato poiché alle 11,00 vi sarà l’inaugurazione con l’intervento del Ministro Giovanardi. Mi auguro di incontrarvi numerosi anche per avere il piacere di conoscere di persona molti di voi che finora ho sentito solo telefonicamente o con scambio di e-mail. Gli incontri successivi saranno a: TOSCANA 2005 sabato 16 aprile alle ore 14,00 a Palazzo Cerchi in via dei Cerchi, angolo via della Condotta (a 100 mt. dalla mostra) nella sala in cui si svolgerà l’asta Santachiara alle 17.30 (www.ilpostalista.it/indextoscana.htm); VASTOPHIL sabato 21 maggio ore 10.30 a Palazzo Avalos, sede della mostra (www.vastophil.it); a VERONAFIL sabato 28 maggio ore 11,00 nella saletta n. 3 (vicino al bar); a Verona avremo anche uno stand tutto per l’AICPM. Come vedete la richiesta pervenuta da molti soci di avere incontri in località diverse così da permettere a tutti di partecipare almeno a qualcuna è stata presa in considerazione con un risultato che ritengo soddisfacente: ora si tratta di vedere quanto i soci apprezzeranno questa possibilità e quanti parteciperanno; per una buona organizzazione degli incontri sarebbe utile se i soci che programmano di intervenire lo rendessero noto in segreteria. Iscrizioni: continua ad aumentare il numero dei soci; siamo a 460 e il traguardo dei cinquecento è ormai vicino (a pag. 66 trovate l’elenco degli ultimi iscritti) e anche i rinnovi proseguono con un buon ritmo; chi non ha ancora provveduto trova scheda e bollettino ccp allegati ed è invitato ad effettuare il versamento quanto prima: da tenere presente che i bollettini impiegano fino a 40 giorni per arrivare dalle poste in segreteria per cui, fatto il versamento, siete pregati di comunicarlo inviando fotocopia della ricevuta a mezzo fax o per lettera. Accordo con FMR-GRUPPO ART’E’: trovate allegato un pieghevole che illustra la rivista FMR, ritenuta per l’eleganza dello stile grafico una delle più belle riviste d’arte al mondo, e un modulo che vi permetterà di ricevere gratuitamente tre numeri della rivista bimestrale; sono sicuro che la cosa farà piacere a molti, specialmente a chi, oltre alla passione per la filatelia, coltiva anche la passione per l’arte e per le belle pubblicazioni. 5


REGNO D’ITALIA - LETTERATURA FILATELICA CATALOGO STORICO-DESCRITTIVO DEI FRANCOBOLLI DI VITTORIO EMANUELE II RE D’ITALIA II Edizione - I Volume: I Matraire d’Italia - L’opera più completa mai realizzata sui primi francobolli del Regno d’Italia, dal 1 marzo 1862 al 31 dicembre 1863, indispensabile per il collezionista, il professionista e lo studioso del periodo. - Volume in Italiano e Inglese di oltre 500 pagine con più di 1.200 immagini dei principali pezzi censiti, integrate in un testo ricco di preziose annotazioni storico-postali. - Contiene le quotazioni di francobolli, varietà, affrancature, usi, “Dicembre 63”, destinazioni e falsi per servire, organizzate in pratiche tabelle. Opera in formato A4 a colori proposta in due versioni: - Lusso, con copertina in pelle, tiratura limitata a 100 esemplari numerati, al prezzo di: ..190 Euro - Normale, con copertina rigida rivestita in tela, al prezzo di:.............................................130 Euro

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I servizi postali all’interno dell’A.O.I. Emanuele M. Gabbini

Brevi cenni storici

direttrici: una dalla Somalia ed una dall’Eritrea. Con un imponente schieramento di uomini e mezzi (incluso 350 aerei) l’Italia aveva ragione in poco tempo delle forze etiopi, che erano male equipaggiate e soprattutto senza aviazione. Il 4 ottobre cadeva Adigrat, il 15 veniva conquistato Axum, l’8 novembre veniva presa Macallé, il 20 gennaio 1936 veniva occupata Neghelli, l’11 marzo veniva presa Sardò ed il 29 Socotà, il 15 aprile veniva conquistata Dessié, il 2 maggio il negus lasciava il paese. Il 5 maggio Badoglio entrava nella capitale Addis Abeba concludendo in sette mesi la guerra di occupazione. Il 9 maggio Mussolini dichiarava che “i territori e le genti che appartenevano all’Impero di Etiopia sono posti sotto la sovranità piena e intera del Regno d’Italia” e che “il titolo di Imperatore viene assunto per

L’Italia aveva avuto il suo primo insediamento coloniale nella piccola località di Assab sul Mar Rosso fin dal 1869: la progressiva espansione aveva portato alla costituzione della Colonia Eritrea il 1° gennaio 1890. Analogamente, nel 1905, veniva eretta a colonia la Somalia, dopo un lungo periodo di trattati con diversi sultanati iniziati fin dal 1885 ed un periodo di colonizzazione privata della Società del Benadir. La completa sottomissione di tutti i sultanati avveniva solo nel 1927 dopo l’annessione dell’Oltre Giuba. Negli anni ‘30 i desideri di espansione coloniale erano molto forti e, con la scusa dell’incidente al fortino di Ual Ual del dicembre 1934, l’Italia il 3 ottobre 1935 iniziava l’invasione della Etiopia avanzando su due

Fronte di "partecipazione" in Asmara 23 giugno 1940 affrancata con 15 c. di Eritrea.

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Retro di "partecipazione"

L’ organizzazione postale in A.O.I.

sé e per i suoi successori dal Re d’Italia”. Nello stesso discorso, veniva annunciata l’unione dell’Eritrea, della Somalia e dell’Etiopia in un unico sistema coloniale denominato Africa Orientale Italiana formalizzato con il R.D.L. 1.6.1936, n° 1019. L’A.O.I. veniva divisa in sei governatorati: Amara con capitale Gondar, Eritrea con capitale Asmara, Galla e Sidama con capitale Gimma, Harar con capitale Harar, Somalia con capitale Mogadiscio e lo Scioa con capitale Addis Abeba. L’Italia entrava in guerra il 10 giugno 1940 e già nei primi mesi nel 1941 si dissolveva l’impero: il 25 febbraio cadeva Mogadiscio e il 26 marzo Cheren, il 1° aprile Asmara veniva conquistata e la stessa sorte toccava a Massaua due giorni dopo. Il 5 maggio il negus Hailé Selassié rientrava nella sua capitale di Addis Abeba che era caduta il 12 aprile. Il 19 maggio Amedeo d’Aosta si arrendeva agli inglesi e la fine dell’impero avveniva il 27 novembre con la resa di Gondar. L’impero era durato solo 5 anni!

Riporto ampie parti della relazione preparata da Aurio Carletti, Ispettore Generale dei Servizi Postali ed Elettrici, pubblicata sulla rivista “Africa Italiana” del dicembre 1938: “… Eritrea e Somalia: i servizi postali e telegrafici prima della campagna etiopica erano organizzati con due Direzioni dei servizi postali ed elettrici (Asmara e Mogadiscio), uffici principali nei maggiori centri, uffici secondari, posti telegrafici e radiotelegrafici nei centri minori. Le comunicazioni telegrafiche e telefoniche, abbastanza sviluppate in Eritrea e limitate in Somalia, erano sufficienti appena ai bisogni della scarsa popolazione metropolitana. La frequenza e la rapidità delle comunicazioni postali col Regno erano limitatissime, sia per la scarsa frequenza delle linee di navigazione, sia perché non esisteva quel servizio regolare di posta aerea che è l’unico capace di assicurare la celerità dei trasporti. Etiopia: l’organizzazione dei servizi p.t. dell’Etiopia era in relazione all’arretrato grado di civiltà di quella regione. Un Ministero delle Poste e dei Telegrafi presiedeva a questi servizi. Alle dipendenze di esso erano la Ricevitoria principale di Addis Abeba e 38 uffici; di questi soltanto Addis Abeba, Harar e Dire Daua erano abilitati al servizio dei pacchi e a quello dei vaglia. Il servizio telegrafico e telefonico era disimpegnato su due linee principali… I dati ufficiali del 1934 possono dare un’idea dello sviluppo dei servizi p.t.: 1 macchina affrancatrice, 643 impiegati, 85 imprese di trasporto per gli effetti postali, 100 cavalli da traino di proprietà dell’Amministrazione, 7 automobili e motociclette, 7 biciclette. Organizzazione attuale: al coordinamento dei servizi postali e delle telecomunicazioni dell’A.O.I. provvede l’Ispettorato Generale dei Servizi Postali ed Elettrici con sede in Addis Abeba, che può considerarsi un ufficio di collegamento fra i competenti organi ministeriali e quelli periferici.

Superficie e popolazione L’Italia ha una superficie di 300.00 Kmq.; l’Eritrea (colonia) di 119.000, la Somalia (colonia) di 500.000, l’Etiopia (conquistata) di 1.100.000 kmq. L’Africa Orientale Italiana aveva quindi una superficie di circa 1,7 milioni di kmq. pari a circa 6 volte la superficie dell’Italia! La popolazione dell’Eritrea (censimento 1931) era di 622.000 abitanti, dei quali 4.300 italiani; quella della Somalia era di 995.000 abitanti, dei quali 2.000 italiani; non è mai stato fatto un censimento in Etiopia e la popolazione era stimata tra i 6 e i 10 milioni di abitanti. L’A.O.I. quindi aveva circa 7-8 milioni di abitanti con una densità minore di 4-5 abitanti per Kmq. Gli italiani residenti erano non più di 10.000, anche se, nel momento di maggior impegno militare durante la guerra italo-etiopica, gli italiani in Africa orientale ammontavano a ben 330.000 soldati e 100.000 operai militarizzati, che per i servizi postali usavano quasi esclusivamente la posta militare. 8


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La rete aerea interna dell’impero

Presso ogni sede di governo è istituita una Direzione delle Poste e dei Servizi Postali ed Elettrici, la quale ha composizione e funzioni analoghe alle Direzioni P.T. del Regno. Dalle sei direzioni dipendono complessivamente 93 uffici principali, 48 uffici secondari e posti telegrafici e fonotelegrafici. Sono pertanto 141 gli uffici funzionanti in A.O.I. Ove si tenga presente che 90 di essi appartengono ai nuovi territori conquistati e molti funzionano in località remote, prive di vie di comunicazione, sotto una tenda o entro una baracca, sarà facile comprendere lo sforzo che si è dovuto sostenere...... Alle comunicazioni postali all’interno dell’A.O.I. si è provveduto con molteplici mezzi: 1) Autocorriere postali che da Addis Abeba si irradiano ad Asmara, Gimma, Lechemti e Ficcé; da Mogadiscio a Neghelli ed a Harar. 2) Servizi aerei dell’Ala Littoria che con la loro rete di linee dello sviluppo di circa Km. 7.661, destinate ad essere aumentate fino a Km. 13.450, collegano fra di loro i più importanti centri dell’Impero e questi con l’Italia, sicché la posta può giungere da Roma ad Addis Abeba in soli 4 giorni: da Roma a Gimma, a Lechemti, a Neghelli in 5 giorni. 3) Servizi aerei della Società Aviotrasporti, alla quale vengono affidate per l’inoltro nell’interno dell’Impero le corrispondenze proveniente per via mare dalla madrepatria. Con tale mezzo, adibito esclusivamente al servizio della posta e delle merci, la corrispondenza non aerea proveniente dal Regno può giungere ad Addis Abeba il giorno dopo il suo l’arrivo a Massaua. La rete telegrafica è integrata da quella radiotelegrafica del R. Esercito, che presta la sua attiva collaborazione mettendo a disposizione della Amministrazione civile le sue numerosissime stazioni, dislocate nelle regioni più remote ed isolate, sicché non vi è quasi nessun ufficio dell’A.O.I. che non sia abilitato anche al servizio telegrafico…”

Riporto alcuni brani tratti dalla relazione di Enzo Bartucci apparsa su “Africa Italiana” del dicembre 1938. “… Il primo servizio aereo con caratteristiche esclusivamente “locali” è una linea breve, modesta e che gli avvenimenti hanno presto reso inutile, ma che tuttavia nello spazio di poco più di due anni ha assunto la presente consistenza. Si tratta della Asmara-Massaua: 73 Km., poco più di mezz’ora di volo (tengasi conto della notevole differenza di quota). Inaugurata il 14 ottobre 1935, con frequenza giornaliera, è stata definitivamente sospesa alla fine del gennaio 1936. A due anni di distanza, sei linee per uno sviluppo complessivo di 4.678 Km. costituiscono la rete dell’A.O.I., che collega ora tra loro e con l’aerolinea imperiale le capitali dei sei governi e i principali gangli dell’Impero........ Le più importanti linee sono certamente la AsmaraAssab-Dire Daua-Gorrahei-Mogadiscio e la Addis Abeba–Dessié-Asmara. La prima ha uno sviluppo di 1.930 Km. che i trimotori Caproni 133, specialmente attrezzati per il servizio coloniale, coprono in tredici ore di volo effettivo, impiegando però due giorni, perché l’orario contempla una sosta di mezza giornata a Dire Daua. La frequenza di questa linea è bisettimanale, con partenze da Asmara ogni martedì e venerdì e arrivo a Mogadiscio il mercoledì e sabato; il ritorno si effettua ilmartedì e venerdì in partenza da Mogadiscio e arrivo all’Asmara il mercoledì e sabato. L’Asmara-Addis Abeba, via Dessiè, è lunga 755 Km. che vengono coperti in tre ore e venticinque minuti, compresa la sosta di mezz’ora a Dessié. Anche questa linea è bisettimanale, con partenze il giovedì e la domenica da Asmara e il lunedì e venerdì da Addis Abeba. Viene poi per ordine di anzianità e di lunghezza la Asmara-Assab-Gibuti; anch’essa bisettimanale con partenze da Asmara il giovedì e la domenica e da Gibuti il lunedì e venerdì; i 710 Km. di percorso sono

Assicurata da 200 l. (1° periodo): da Cheren a Asmara 24 giugno 1939 affrancata con 1 l. x 2 + 20 c. x 3 Eritrea, eccesso 5 c.

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Lettera due porti aerei (1 l. ogni 5 gr.) - fermo posta da Massaua a Mogadiscio 21 febbraio 1940 affrancata con 50 c. x 2 + 1,75 l. A.O.I., eccesso 10 c.

coperti in quattro ore di volo, comprese le soste nello scalo intermedio. La quarta linea è la Addis AbebaDire Daua-Gibuti che integra il lavoro della ferrovia, ha una lunghezza di 637 Km. che vengono percorsi in circa quattro ore di volo. Le ultime due linee per importanza e in ordine di tempo sono la Addis Abeba-Gimma e la Asmara-Gondar; la prima di 268 Km. e la seconda di 358; la loro frequenza è trisettimanale. Nel 1937, i dati statistici sono: chilometri volati 957.824; ore volate 5.146; passeggeri 7.290; posta Kg. 44.142; merci Kg. 101.577. All’inizio del 1938 ha ini-

ziato la sua vita la “Società Aviotrasporti merci A.O.I.” dotata di apparecchi Caproni 148, trimotori Piaggio, specialmente attrezzati. Attualmente esercita la linea Addis Abeba-Dessié-Gondar-Asmara-Massaua e una Addis Abeba-Dire Daua-Assab. E’ probabile che al più presto entri in funzione anche la linea Addis AbebaLekemti-Gambela-Gore-Gimma-Addis Abeba…” Questa la situazione nel 1938, ma per una analisi completa, si veda “Linee aeree e posta aerea” di Bruno Crevato-Selvaggi e Rolando Truglio su La Posta Militare n° 82 del gennaio 2000.

Lettera diciannove porti (50 c. ogni 15 gr.) da Gondar ad Asmara 11 maggio 1939 affrancata con PA 1 l. x 4 + 1,25 l. x 12 Eritrea (uno staccato)

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Manoscritti raccomandati aperti 1.100 gr. - 74 porti aerei (50 c. ogni 15 gr.) da Gondar ad Asmara - 14 aprile 1939 affrancati con 2 l. + 10 l. x 4 (due staccati), eccesso 20 c.

Rete stradale dell’impero e comunicazioni marittime

Genova, Napoli a Massaua, Gibuti, Aden e da Napoli o Brindisi a Massaua, Gibuti); linea 152 “Celere Tirreno-Africa Orientale” quindicinale (da Genova, Livorno, Napoli a Massaua, Gibuti, Aden, Dante, Mogadiscio, Chisimaio ); linea 153 “Celere Tirreno-Africa Orientale” ogni quatto settimane (da Genova, Napoli a Massaua, Assab, Gibuti; linea 151 “Celere Napoli-Massaua-Gibuti” settimanale (da Napoli, Messina o Catania a Massaua, Assab, Gibuti; linea 154 “Celere Adriatico-Massaua-Gibuti” quindicinale (da Trieste, Venezia, Fiume o Bari, Brindisi a Massaua, Gibuti); linea 170 “Italia-Australia” mensile (da Genova, Livorno, Napoli, Messina, Catania a Massaua), linea 160 “Commerciale Italia-Sud Africa” mensile (da Trieste, Venezia, Brindisi, Messina, a Massaua, Assab, Gibuti, Aden, Mogadiscio, Merca, Chisimaio; linea 155 “Intercoloniale dell’A.O.I” quattordicinale (da Massaua a Hodeida, Assab, Gibuti, Aden, Bénder Cassim, Alùla, Dante, Obbia, Mogadiscio, Merca, Brava, Chisimaio; linea 156 “Circolare del Mar Rosso” settimanale (da Massaua a Napoli). Linea postale per l’Impero di Ignazio Messina & C. quindicinale (da Genova, Livorno, Napoli, Catania a Massaua, Assab, Gibuti. Linea della Regia Azienda Monopolio Banane settimanale (da Genova e da Venezia e Trieste a Massaua, Mogadiscio).

Il tracciato della rete stradale dell’impero si sviluppava su nove arterie con uno sviluppo di 4.389 Km: Strada 1 di Dogali (Massaua-Nefasit-Asmara) Km. 116 Strada 2 della Vittoria (Asmara-Dessié-Addis Abeba) Km. 1.077 Strada 3 per Decameré (Nefasit-Decameré) Km. 40 Strada 4 della Dancalia (Assab-Dessié) Km. 485 Strada 5 dell’Eritrea occidentale (Asmara-TesseneiSabderat) Km. 379 Strada 6 del Lago Tana (Asmara-Gondar-Debra Marcos-Addis Abeba) Km 1.262 Strada 7 del Gimma (Addis Abeba-Gimma) Km. 340 Strada 8 di Lechemti (Addis Abeba-Lechemti) Km. 330 Strada 9 di Debra Tabor (Gondar-Debra Tabor-Dessié) Km. 360 Alla fine del dicembre 1936, 40 aziende italiane ricevevano gli appalti della rete stradale. Oltre a queste erano già completati altri 895 km di strade e, in costruzione, altri 1.551 Km. A queste si devono aggiungere le strade della Somalia; le due principali: Harar-Giggiga-Gabredarre-Bulo Burti-Mogadiscio di Km. 1.180 e, in completamento, Uondo-Allata-Neghelli-Dolo-Mogadiscio di Km. 1.127. La navigazione marittima era assicurata da 9 linee del Lloyd Triestino: linea 163-164 “Grande espresso Italia-India-Estremo Oriente” bimensile (da Trieste, Venezia, Brindisi e da 11


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Mod. 26 in emergenza per tassa di giacenza in Quoram 9 luglio 1937 affrancato con PP sez. unite 3 l. di Eritrea

Il censimento dei documenti postali

(22%) del 1938, 102 (26%) del 1939, 64 (16%) del 1940 e 7 (2%) del 1941. La prima data censita è del primo giorno ufficiale dell’ A.O.I., 1 giugno 1936, e l’ultima data censita è del 23 febbraio 1941.L’affrancatura più alta censita è di lire 41,80: solo altri quattro documenti censiti hanno una affrancatura superiore a 10 lire.

Il contenuto dei precedenti capitoli, mettendo in evidenza la scarsa popolazione italiana residente in A.O.I., la vastità del territorio, i mezzi di comunicazione programmati ma ancora in fase di realizzazione, da una indicazione del motivo per cui la corrispondenza per l’interno dell’A.O.I. (attraverso la posta civile) è ed è sempre stata considerata “scarsa”. La ragione principale però risiede nella perdita dell’impero avvenuta in pochi mesi, con il conseguente esodo di italiani e con la distruzione quasi totale degli archivi pubblici e privati. Il desiderio di quantificare i documenti giunti fino ai nostri tempi è alla base del censimento lanciato circa un anno fa. La risposta è stata molto buona; hanno partecipato al censimento, inviando fotocopia dei loro documenti oltre 25 collezionisti. Un vivo ringraziamento va quindi a: Riccardo Ajolfi di Domodossola, Nadir Castagneri di Pont Canavese, Corrado Carli di Trieste, Benito Carobene di Milano, Luciano Cavicchioli di Colle Val d’Elsa, Raffaele Ciccarelli di Chiavari, Giovanni Delera di Udine, Claudio Di Vita di Montanaso Lombardo, Valerio De Martino di Napoli, Francesco Grandinetti di Cosenza, Antonio Lampariello di Calitri, Piero Macrelli di Rimini, Luciano Maria di Genova, Mauro Miressi di Foggia, Corrado Ponzo di Fossano, Francesco Riboldi di Senna Lodigiana, Luciano Sani di Milano, Rolando Truglio di Povoletto, Emilio Simonazzi di Roma e agli altri collezionisti che hanno preferito non rendere noto il loro nome. Sono stati censiti 450 documenti: 392 del servizio corrispondenze (136 dei quali per via aerea); 58 del servizio pacchi, dei servizi a denaro, del servizio telegrafico e telefonico, del servizio recapito autorizzato e degli usi fiscali. Si tratta dunque di un campione molto grande ed equilibrato infatti i 392 documenti del servizio corrispondenze sono “correttamente” distribuiti nei vari anni: 37 (9%) del 1936, 97 (25%) del 1937, 85

Le tariffe postali in A.O.I. Tutti i decreti del periodo riportanti le tariffe postali hanno una formulazione che può creare confusione, infatti descrivono, sia nel caso delle tariffe ordinarie che nel caso delle tariffe speciali di posta aerea: 1) le tariffe per l’interno – sottolineando che “valgono anche” per la Libia (o Colonie italiane dell’Africa settentrionale) e per l’Egeo 2) le tariffe per l’Africa Orientale Italiana 3) le tariffe per l’estero: per la posta aerea si indicano le tariffe per l’Europa e poi per ogni Paese extra-europeo. L’ottica quindi è sempre l’Italia: verso la Penisola o verso le colonie o verso gli stati esteri. Mai si indicano le tariffe all’interno delle colonie o dalle colonie all’estero. Non solo nei decreti: avendo la fortuna di avere la raccolta completa della “Rassegna delle Poste e dei Telegrafi e dei Telefoni” degli anni 1936-1940 ed anche la raccolta completa delle circolari della Direzione Provinciale di Genova per gli stessi anni, posso assicurare che esistono molti bollettini e circolari che riguardano l’A.O.I. (generalmente per gli instradamenti delle corrispondenze e dei pacchi, per il mutare delle autorizzazioni ai servizi a denaro, per l’apertura o chiusura di uffici, ecc.), ma non esiste alcuna disposizione che riguardi le tariffe per l’interno delle colonie (non affronto, in questa sede, il tema delle tariffe per l’estero, non essendo materia del presente studio – ma posso assicurare fin d’ora che neanche per l’este12


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ro esistono tariffe ad hoc per l’A.O.I.). Il motivo è, a mio parere semplice, non se ne parla perché le tariffe sono le stesse per l’interno del Regno. Quindi io ritengo che tutte le tariffe per l’interno dell’A.O.I., non solo le tariffe ordinarie, ma anche le tariffe di posta aerea, siano le stesse di quelle per l’interno del Regno d’Italia, ovvero 50 centesimi ogni 15 grammi. Certo che la confusione doveva essere piuttosto grande: a) i decreti non erano scritti in modo chiarissimo, b) utenti e personale postale erano abituati ad affrancare la stragrande parte della corrispondenza, specie se di posta aerea, con la apposita tariffa A.O.I./Italia, c) il servizio regolare di posta aerea era al suo inizio, d) le informazioni, specie nei posti più remoti (cioè quasi tutti, tolto le sei capitali di governo e pochissime altre città che comunque avevano poche migliaia di abitanti) arrivavano con difficoltà e ritardi, e) anche le informazioni non ufficiali, ma molto seguite, contribuivano a creare confusione. La guida dell’A.O.I. edita nel 1938 dal Touring Club Italiano a pagina 28 recitava: “.....Le tariffe postali nell’interno dell’Impero e tra l’Impero e l’Italia sono quelle vigenti nel Regno. Sovrattassa per posta aerea L. 1 ogni 5 gr. o frazione......” Ma ciò è palesemente errato: le tariffe nel regno erano di 50 c. ogni 15 gr., mentre quelle tra il regno e l’impero erano 1 l. ogni 5 gr.; quindi quale era la tariffa di posta aerea all’interno dell’impero? Io dico 50 c. ogni 15 gr., ma è chiaro che molti possano aver pensato che fosse 1 l. ogni 5 gr. Il censimento aiuta, a me pare, a chiarire questo punto infatti le 136 lettere di posta aerea censita sono affrancate per il 41% con la tariffa da 1 l. ogni 5 gr. e per il 59% con la tariffa 50 c. ogni 15 gr., ma con una progressione temporale completamente opposta. Tariffa 1 l. ogni 5 gr % 50 c. ogni 15 gr % Totale

Doc. 1936 4 67% 2 33% 6

Doc 1937 28 72% 11 28% 39

Libretto per il soccorso alle famiglie dei militari richiamati alle armi in Addis Abeba 27 marzo 1941 usata per la corrispondenza era quella leggera, aerea, anche per corrispondenze ordinarie: naturalmente esiste pure l’eccezione delle buste ordinarie usate per invii aerei. Questo rende, in alcuni casi, specie avendo a disposizione delle fotocopie e non gli originali, alcune attribuzioni soggettive: per esempio una affrancatura di 2,25 l. raccomandata può essere una raccomandata ordinaria 2 porti o una raccomandata aerea con tariffa 50 c. ogni 15 gr. e se non esistono timbri di arrivo o transito o indicazioni specifiche “Per via aerea”, non è così semplice fare una corretta attribuzione. Casi dubbi

Doc. 1938 15 44% 19 56% 34

Come si può notare, la tariffa prevalente nel 1936 e 1937 è quella da 1 l. ogni 5 gr. poi, dal 1938, la tendenza si inverte fino ad essere di gran lunga prevalente, nel 1939 e 1940, la tariffa da 50 c. ogni 15 gr. La mia interpretazione è che si sia preso consapevolezza gradualmente che le tariffe per l’interno erano inferiori a quelle per l’Italia e si sia iniziato ad usarle correttamente nel tempo. Quello che è certo, visto l’ampiezza del censimento, è che ambedue le tariffe furono usate e mi pare di poter escludere, anche per assenza totale di norme, l’ipotesi di altre tariffe “ad hoc” per l’A.O.I. come in passato era stato ipotizzato. Prima di analizzare in dettaglio i risultati del censimento, vale la pena di puntualizzare che la busta-tipo

Doc. 1939 8 17% 35 83% 43

Doc. 1940 2 14% 12 86% 14

Totale 57 41% 79 59% 136

di questo genere, comunque, sono inferiori al 10% dei documenti censiti. Una ultima considerazione è che la enorme quantità teorica di valori a disposizione degli uffici postali (emissioni di A.O.I., emissioni di Eritrea, emissioni di Somalia, emissioni di Etiopia) portava in realtà, a volte, ad una carenza di valori di un certo taglio. Non è quindi raro (11% dei documenti censiti) trovare corrispondenze affrancate in eccesso, normalmente di pochi centesimi, ma anche fino a 75 c., e qualche documento in difetto e mai tassato. Si è censito un solo documento tassato e pochissimi documenti affrancati con segnatasse per tassa a carico destinatario (veramente rari). La sorpresa maggiore del censimento è stata la grande varietà di tariffe, ma di moltissime di queste tariffe si è censito solo uno o due documenti! 13


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Il servizio corrispondenza - ordinario Si sono censiti 256 documenti relativi a ben 37 differenti tariffe: di queste solo 7 sono comuni (oltre 20 documenti stimati), 5 sono non comuni (stima tra 10 e 20 documenti esistenti), 11 sono rari (stima tra 5 e 10 documenti esistenti) e ben 14 molto rari (meno di 5 documenti esistenti). Si stima che i documenti esistenti ai nostri giorni siano 400. Tariffa

Importo

Documenti censiti

Affrancature censite

Documenti stimati

Grado di rarità

Stampe Stampe 2 porti Giornali Partecipazioni Fattura commerciale aperta Cartolina in franchigia Cartolina solo firma Cartolina 5 parole Cartolina in distretto Cartolina illustrata Cartolina postale Lettera in franchigia Lettera in distretto Lettera in distretto 2 porti Lettera a militare Lettera Lettera 2 porti Mazzo etichettato Avviso di ricevimento Invito a ritiro raccomandata Ricevuta di raccomandata Raccomandata in franchigia Stampe raccomantate Manoscritti raccomandati 3 porti Raccomandata in distretto Raccomandata in distretto 2 porti Raccomandata Raccomandata 2 porti Raccomandata 3 porti Raccomandata 4 porti Raccomandata 5 porti Raccomandata 7 porti Raccomandata 15 porti Raccomandata espresso Raccomandata espresso 4 porti Assicurata 200 lire - (1° periodo) Assicurata 200 lire - (2° periodo)

10 c. 20 c. 10 c. 15 c. 25 c. 10 c. 20 c. 15 c. 30 c. 30 c. 25 c 50 c. 25 c. 50 c. 1,00 l. 50 c. 70 c. 2,25 l. 1,50 l. 1,75 l. 1,75 l. 2,25 l. 2,75 l. 3,25 l. 3,75 l. 4,75 l. 8,75 l. 3,00 l. 4,50 l. 2,55 l. 3,25 l.

18 2 2 1 1 8 3 9 2 12 4 19 29 3 3 52 3 1 7 2 10 11 1 1 11 2 21 2 5 1 1 2 1 3 1 1 1

6 2 2 1 1 3 7 2 9 3 7 2 3 17 2 5 1 1 11 2 17 2 5 1 1 2 1 2 1 1 1

oltre 20 meno di 5 5 - 10 meno di 5 meno di 5 10 - 20 5 - 10 10 - 20 meno di 5 oltre 20 5 - 10 oltre 20 oltre 20 5 -10 meno di 5 oltre 20 5 - 10 5 - 10 10 - 20 5 - 10 10 - 20 oltre 20 meno di 5 meno di 5 10 - 20 5 - 10 oltre 20 5 - 10 5 - 10 meno di 5 meno di 5 meno di 5 meno di 5 5 - 10 meno di 5 meno di 5 meno di 5

comune molto raro raro molto raro molto raro non comune raro non comune molto raro comune raro comune comune raro molto raro comune raro raro non comune raro non comune comune molto raro molto raro non comune raro comune raro raro molto raro molto raro molto raro grande rarità raro molto raro grande rarità grande rarità

256

127

400

Totale

La grande varietà di francobolli disponibili ha fatto sì che le affrancature siano molto diverse, infatti su 256 documenti censiti, le affrancature diverse sono ben 127.

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Il servizio corrispondenza - aereo Si sono censiti 136 documenti relativi a ben 34 differenti tariffe: di queste solo 2 sono comuni (oltre 20 documenti stimati), 2 sono non comuni (stima tra 10 e 20 documenti esistenti), 7 sono rari (stima tra 5 e 10 documenti esistenti) e ben 23 molto rari (meno di 5 documenti esistenti). Si stima che i documenti esistenti ai giorni nostri siano 250.

Tariffa 1 lira ogni 5 grammi: Cartolina Lettera Lettera 2 porti aerei Lettera 3 porti aerei Lettera 2 porti - 4 porti aerei Lettera 3 porti - 9 porti aerei Raccomandata Raccomandata 2 porti aerei Raccomandata 3 porti aerei Raccom. 2 porti - 6 porti aerei Raccom. 3 porti - 8 porti aerei Racc. espresso 3 porti aerei Racc. espresso 2 porti - 6 porti aerei 50 centesimi ogni 15 grammi: Biglietto da visita Cartolina 5 parole Cartolina illustrata Lettera Lettera 2 porti Lettera 3 porti Lettera 4 porti Lettera 19 porti Rispedizione Avviso di ricevimento Manosc. racc. aperti 1100 gr. 74 p. a. Manosc. racc. chiusi 80 gr. - 6 p. a. Raccomandata Raccomandata 2 porti Raccomandata 3 porti Raccomandata 4 porti Raccomandata 5 porti Raccomandata 7 porti Raccomandata 11 porti Raccomandata 17 porti Raccomandata espresso 2 porti Totale

Importo

Documenti Affrancature censiti censite

Documenti stimati

Grado di rarità

1.30 l. 1,50 l. 2,50 l. 3,50 l. 5,00 l. 10,50 l. 2,75 l. 3,75 l. 4,75 l. 8,25 l. 10,75 l. 6,00 l. 9,50 l.

4 28 3 2 1 1 12 1 1 1 1 1 1

4 21 3 2 1 1 12 1 1 1 1 1 1

5 - 10 oltre 20 5 - 10 meno di 5 meno di 5 meno di 5 10 - 20 meno di 5 meno di 5 meno di 5 meno di 5 meno di 5 meno di 5

raro comune raro molto raro molto raro molto raro non comune molto raro molto raro molto raro grande rarità molto raro molto raro

70 c. 70 c. 80 c. 1,00 l. 2,00 l. 3,00 l. 4,00 l. 19,00 l. 1,00 l. 1,00 l. 41,80 l. 4,85 l. 2,25 l. 3,25 l. 4,25 l. 5,25 l. 6,25 l. 8,25 l. 12,25 l. 18,25 l. 4.50 l.

1 3 2 33 8 1 1 1 1 3 1 1 10 4 1 1 2 2 1 1 1

1 3 2 13 5 1 1 1 1 3 1 1 10 4 1 1 2 2 1 1 1

meno di 5 5 - 10 5 - 10 oltre 20 5 - 10 meno di 5 meno di 5 meno di 5 meno di 5 5 - 10 meno di 5 meno di 5 10 - 20 5 - 10 meno di 5 meno di 5 meno di 5 meno di 5 meno di 5 meno di 5 meno di 5

molto raro raro raro comune raro molto raro molto raro grande rarità molto raro raro grande rarità molto raro non comune raro molto raro molto raro molto raro molto raro grande rarità grande rarità molto raro

136

106

250

La grande varietà di francobolli disponibili ha fatto sì che le affrancature siano quasi tutte diverse, infatti su 136 documenti censiti, le affrancature diverse sono ben 106.

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Il recapito autorizzato Si sono censiti 8 documenti relativi a questo servizio: le affrancature diverse sono 4 e si stima che ad oggi i documenti esistenti siano 15; sono documenti non comuni.

Il servizio pacchi postali Non è stato censito alcun bollettino per pacchi diretto all’interno dell’A.O.I., mentre si sono censiti: Documento Bollettini pacchi Invito a ritirare un pacco Moduli in emergenza per tassa di giacenza Totale

Documenti Affrancature censiti censite 2 2 4

1 2 3

Documenti stimati 5 - 10 5 - 10 meno di 5 20

Grado di rarità raro raro molto raro

Buono Postale Fruttifero da lire 1.000 in Mogadiscio - 9 dicembre 1936 Tassa su ricevuta della Banca d'Italia - uso fiscale in Addis Abeba - 24 luglio 1936 affrancato con 5 l. Eritrea + Marca da bollo 1 l.

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I servizi a denaro Come per il servizio pacchi, sono pochi i documenti censiti dei servizi a denaro, non è stato censito alcun vaglia o ricevuta vaglia, né alcuna ricevuta di versamento di conto corrente destinato all’interno dell’A.O.I. (anche se si stima che esistano). I polizzini vaglia, non indicando il mittente, non possono essere classificati come documenti per l’interno. I documenti censiti sono: Documenti Affrancature censiti censite

Documento

Documenti stimati

Grado di rarità

Servizio casse di risparmio Libretto di risparmio Ricevute depositi

2 3

1 1

meno di 5 5 - 10

molto raro raro

Servizio pagamento pensioni e sussidi Libretti sussidi Dichiarazione sostitutiva di libretto

1 1

1 1

meno di 5 meno di 5

molto raro molto raro

Servizio vaglia Vaglia parte A o B Ricevute vaglia Ricevuta domanda di rinnovazione vaglia Buste del servizio vaglia - in franchigia Busta Mod. III - assicurata di servizio

1 1 1

1 1 1

meno di 5 5 - 10 meno di 5 5 -10 meno di 5

molto raro raro molto raro raro molto raro

Servizio dei conti correnti postali Assegno postale Ricevuta di conto corrente postale Buste del servizio conti correnti in franchigia

1 1

1 1

5 - 10 5 - 10 -

raro raro -

Buoni postali fruttiferi BPF da 100 lire BPF da 500 lire BPF da 1.000 lire Talloncini di controllo BPF

1 1 1 2

1 1 1 1

meno di 5 meno di 5 meno di 5 5 - 10

molto raro molto raro molto raro raro

Documenti di riconoscimento postale Tessera di riconoscimento postale Totale

1 18

1 14

meno di 5 60

molto raro

Servizio telegrafico e telefonico Si sono censiti i seguenti documenti: Documenti Ricevuta per un telegramma Mod. 25 testo di un telegramma Mod. 30 telegramma Ricevuta per conversazione telefonica Totale

Documenti Affrancature censiti censite 10 1 1 9 21

17

1 1 1 1 4

Documenti stimati 10 - 20 5 - 10 5 - 10 10 - 20 35

Grado di rarità non comune raro raro non comune


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Usi fiscali Si tratta di francobolli usati al posto delle marche da bollo: Documenti

Documenti Affrancature censiti censite

Documenti stimati

Grado di rarità raro raro raro molto raro

Tassa su assegno Tassa su ricevute Banca d’Italia Tassa su addebiti Banca d’Italia Tassa su fattura

2 2 2 1

2 2 2 1

5 - 10 5 - 10 5 - 10 meno di 5

Totale

7

7

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Sommario Il censimento ha permesso di prendere atto di un panorama estremamente variegato dei documenti relativi ai servizi postali all’interno dell’A.O.I.: i 450 documenti censiti hanno documentato ben 71 diverse tariffe del servizio corrispondenza (ordinaria e aerea) e 29 tipologie diverse di documenti del servizio pacchi, dei servizi a denaro, del recapito autorizzato, del servizio telegrafico e telefonico e degli usi fiscali. Gli 800 documenti stimati esistenti, considerata la grande varietà di tariffe e tipi di documenti, sono un quantitativo sufficiente solo per una o due buone collezioni specializzate del settore, ma anche per un capitolo di ogni collezione generale di storia postale di A.O.I. Vale infine la pena di notare che questo studio è stato possibile solo per la grande collaborazione avuta da parte dei collezionisti del settore (quasi tutti soci dell’A.I.C.P.M.). Servizi

Documenti censiti

Documenti stimati esistenti

Tariffe o tipo di documento

Servizio corrispondenza - ordinario Servizio corrispondenza - aereo Recapito autorizzato Servizio pacchi postali Servizi a denaro Servizio telegrafico e telefonico Usi fiscali Totale

256 136 8 4 18 21 7 450

400 250 15 20 60 35 20 800

37 34 1 3 14 4 7 100

Nuovo censimento corrispondenze dall’A.O.I. per l’estero Visto il buon esito del censimento delle affrancature per l’interno, ho iniziato il censimento dei documenti, sia per via ordinaria che via aerea, sia per posta civile che per posta militare, che dall’A.O.I. sono indirizzati all’estero. Sarà anche l’occasione per mettere un punto fermo sulle tariffe. Prego quindi tutti coloro che avessero questo materiale di volermi inviare una nitida fotocopia (se la data non fosse perfettamente leggibile, aggiungerla a matita e annotare tutti gli annulli di transito e d’arrivo che dovessero apparire sul retro dei documenti). Anche questo studio verrà pubblicato su “La Posta Militare” con l’indicazione di tutti i collezionisti che hanno partecipato. Ringrazio in anticipo: Emanuele M. Gabbini - Via Matteotti, 16 20020 ARESE (MI) - emanuele.gabbini@virgilio.it

Ricevute per due telefonate da Massaua in Asmara - 22 giugno 1938 18


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Nel trentennale dell’A.I.C.P.M. Emilio Simonazzi

icorre quest'anno il trentesimo anniversario della costituzione della Associazione Italiana Collezionisti di Posta Militare, l'A.I.C.P.M., di cui questa rivista è oggi il principale strumento di divulgazione e di aggregazione, come di norma avviene per tutte quelle Associazioni i cui aderenti siano sparsi su tutto il territorio nazionale. Associazione l'A.I.C.P.M. che, costituita per volontà di alcuni soci fondatori specializzati nel settore della posta militare, ha visto in questi trent'anni allargare fortemente le adesioni ed il campo dell'interesse collezionistico dei propri associati, indirizzandosi anche a settori della storia postale delle occupazioni italiane di territori stranieri, a quella delle nostre ex colonie ed alla storia postale in generale. L'Assemblea di quest'anno concentrerà, quindi, la pro-

pria attenzione sulla ricorrenza del trentennale dell'Associazione, traguardo ragguardevole ma sicuramente minimale rispetto alle ambizioni ed agli auspici di vedere sempre più prosperare l'associativismo di quanti sono interessati ai temi suddetti. Nel novero delle celebrazioni mi è parso simpatico rammentare la figura del Commendatore Renzo Bernardelli nominato dall'Assemblea costitutiva dell'A.I.C.P.M. tenutasi a Prato nel marzo del 1974 Presidente onorario dell'Associazione, che, oltre ad essere stato un precursore nel collezionismo delle poste militari e coloniali italiane, ne fu indubbiamente anche uno dei maggiori cultori, come testimoniato del resto dalle sue innumerevoli produzioni letterarie in materia. Per ricordare la figura di questo grande collezionista, vero antesignano nello studio della posta militare ita-

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Fig. 1 Corrispondenza inviata al Bernardelli con i bolli che autorizzano la franchigia postale di cui godeva il carteggio della Presidenza della Repubblica.

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Fig. 1 Carteggio degli Uffici del Capo provvisorio dello Stato, inviato in franchigia, con i relativi bolli che ne attestano la provenienza, spedito dall'Ufficio postale del Senato il 19 agosto 1948 a due mesi dalla nascita della Repubblica.

liana, riproduco alla figura 1 la busta inviatagli da un componente dell'Ufficio del Consigliere Militare del Presidente della Repubblica e spedita in franchigia dall'Ufficio Postale / Roma Quirinale il 7 giugno 1950, come attestano i bolli delle Poste Italiane per la franchigia del carteggio degli Uffici del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica. Il contenuto della missiva ci svela che l'Ufficiale, oltre ad essere amico ed estimatore del Bernardelli, doveva essere anche un collezionista, avendo fra l'altro modo di intrattenersi, sia pur brevemente, su taluni argomenti di natura filatelica. E' forse a questo punto utile rammentare che all'epoca e sin dalla Costituente scaturita dal Referendum del 2 giugno 1946, istitutivo della Repubblica Italiana, gli Uffici inizialmente del Capo Provvisorio dello Stato e poi dal 1948, quelli del Capo dello Stato, furono autorizzati ad inviare in esenzione di affrancatura la corri-

spondenza dagli stessi inoltrata.(fig. 2) Privilegio quest'ultimo che affondava le proprie origini sin dal 1875, allorquando venne decretata in favore della corrispondenza del Re e della Regina la franchigia postale, franchigia postale estesa poi anche al carteggio degli Uffici della Real Casa nel 1893. Un privilegio questo che oggi è venuto meno a seguito della riforma normativa del servizio postale, conseguente alla privatizzazione dell'Ente Poste Italiane, che ne ha decretato la definitiva cessazione. Le lettera riprodotta alla figura 3, risulta spedita il 25 agosto 1999, ultimo giorno in cui era consentito l'inoltro in franchigia del carteggio degli Uffici del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica e costituisce, come spesso accade nell'ambito della storia postale, una visibile documentazione di un sia pur piccolo tassello della storia di una Nazione.

Fig. 1 - Il 25 agosto del 1999 cessava definitivamente la facoltĂ di inviare il carteggio della Presidenza della Repubblica in franchigia. 20


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1946: avvento della Repubblica Usi postali dei commemorativi di Repubblica Benito Carobene

PREMESSA Con l’espressione “francobolli speciali” intendo gli esemplari che hanno un periodo d’uso abbastanza limitato nel tempo. Periodo che è definito fin dal momento dell’emissione (salvo eventuali proroghe successive) da un apposito atto ufficiale (in genere, almeno in Italia, un decreto). Questa definizione porta come ovvia conseguenza che non rientrano in questo gruppo i francobolli che fanno parte delle serie definitive, né quelli che sono stati emessi per pagare un qualsiasi servizio supplementare (come, ad esempio, quelli relativi al pagamento delle soprattasse per l’invio per espresso o per l’inoltro via aerea). In pratica, quindi, in questi studi verranno presi in esame tutti i francobolli che sono, in genere, identificati con le espressioni di “commemorativi” o “cele

brativi”. Per ognuno di tali esemplari verranno considerati (quasi) tutti i possibili usi postali che, a loro volta, verranno suddivisi nelle seguenti categorie: - usi singoli (quando un francobollo è adoperato da solo e, quindi, ha un facciale che corrisponde esattamente a una ben definita tariffa postale); - usi monocolore (quando dello stesso francobollo, per poter soddisfare esattamente una tariffa postale, deve essere adoperato un suo multiplo: due, tre, quattro e così via esemplari); - usi policolore (quando, sempre per poter coprire una certa tariffa, devono essere adoperati due o più pezzi della stessa serie); - usi misti. In quest’ultima categoria rientrano numerose possibili-

Fig.1. L'esemplare da 1 lira usato da solo come recapito autorizzato

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Fig.2. Lettera raccomandata, del 4 marzo 1947, con affrancatura monocolore formata da sette pezzi del due lire

re (limitati, però, a un massimo di quattro pezzi) e quelli policolore (limitati, praticamente, solo ai bicolori), ho segnalato soltanto le combinazioni che, almeno in teoria, è possibile rintracciare sui documenti che si trovano normalmente; - per quanto concerne gli usi misti ho sempre segnalato, invece delle possibili combinazioni diverse, i francobolli o interi postali che erano in corso nel periodo preso in esame. Un’ultima considerazione. Personalmente sono contrario a usare espressioni del tipo “raro”, “rarissimo”, “introvabile”, “pezzo unico” e così via. E questo per un motivo molto semplice. Di solito a qualifiche del genere si tende sempre ad associare valori mercantili (prezzi di vendita) stratosferici (e, in qualche caso, veramente assurdi). Tali quotazioni, anche se in teoria potrebbero essere giudicate valide, non sono mai da considerarsi tali per un motivo molto semplice. Il valore di un pezzo non dipende solo dalla sua rarità ma, soprattutto, è determinato dal fatto che il mercato si interessi veramente a

tà. Essa, infatti, comprende tutte le svariate combinazioni in cui, accanto a uno o più pezzi della stessa serie, vengono adoperati anche altri francobolli. Esattamente, a questo proposito, verranno prese in esame le seguenti possibilità di usi misti: - con esemplari delle serie definitive in corso; - con altri commemorativi o celebrativi in corso nello stesso periodo; - con francobolli di servizio; - su interi postali. Ovviamente, però, a questo proposito si impone una precisazione. Le possibilità di usi del genere sono troppo numerose per poter essere elencate nella loro completezza. Cosa, questa, che può dipendere da almeno due differenti motivi. O perché i possibili usi (che potremmo definire “strani”) sono troppi, o perché le combinazioni da considerare (ad esempio con tutti i definitivi in corso) sono, anch’esse, troppo numerose. Di conseguenza, ho dovuto introdurre alcuni limiti. Esattamente: - per quanto concerne gli usi singoli, quelli monocolo-

Fig.3. Lettera posta aerea per l'Inghilterra del 9 maggio 1947 con affrancatura bicolore del 15 e 20 lire. L'affrancatura si giustifica nel modo seguente: lettera primo porto per l'estero lire 15 e soprattassa posta aerea lire 20.

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Fig.4. Lettera raccomandata per l'estero del 7 marzo 1947 con affrancatura quadricolore formata dai pezzi da lire 2, 3, 10 e 20. Le 35 lire si giustificano così: lire 15 tassa lettera e lire 20 soprattassa per la raccomandazione. Da notare l'annullo dell'Agenzia Pirelli.

quell’esemplare e, quindi, che vi siano più collezionisti disposti a “rovinarsi” (dal punto di vista economico) pur di mettere nel loro album quella busta. Proprio per non favorire speculazioni, io non userò mai espressioni dl quel genere. In pratica, cioè, di fronte a documenti che verrebbero definiti tali da altri analisti, io preferisco adoperare sempre ed esclusivamente il semplice aggettivo “interessante”. Così facendo, poi, lascio ogni collezionista libero di decidere cosa sarebbe disposto a pagare per pezzi di questa natura. Va anche detto che ritengo che siano sempre da considerare interessanti le combinazioni monocolore e policolore che esulano dai limiti che ho posto. Cioè, sono interessanti le affrancature monocolore formate da più di quattro pezzi e sono altrettanto interessanti le affrancature policolore formate da più di due pezzi. Ovviamente, tutti questi documenti devono essere in perfetta tariffa. Comunque, siccome i pezzi che io definisco “interessanti” sono sicuramente degni di particolare attenzione, vorrei rivolgere ai lettori un invito. Quando essi si troveranno in possesso di un pezzo del genere, sarebbe utile che inviassero una fotocopia alla redazione della rivista. In questo modo si potrebbe realizzare un “quasi censimento” dei documenti più pregiati della storia postale della Repubblica.

più famose repubbliche della storia italiana. La serie si compone di otto esemplari: da lire 1, 2, 3, 4, 5, 10, 15 e 20. I francobolli sono stati emessi il 31 ottobre 1946 e sono rimasti in corso fino al 31 dicembre 1947. In complesso, quindi, i giorni in cui i suddetti esemplari sono rimasti in corso sono stati 427. In questo periodo, caratterizzato da un tasso d’inflazione elevatissimo, vi furono ben due cambiamenti tariffari a proposito delle corrispondenze per l’interno e uno per quelle indirizzate oltre confine. Cominciamo a considerare le tariffe per l’interno. All’atto dell’emissione erano in vigore quelle introdotte a partire dal 25 giugno 1946. Esse restarono invariate fino al 24 marzo 1947 e, quindi, considerando la data di emissione della serie che sto analizzando, si può dire che questo primo periodo durò esattamente 145 giorni. Le tariffe introdotte il 25 marzo 1947 restarono ben poco in vigore: soltanto fino al 31 luglio dello stesso anno (e, quindi, per un totale di 129 giorni). Infine, il 1° agosto 1947, venne introdotto, sempre per l’interno, un nuovo tariffario che rimase immutato fino alla fine dello stesso anno (quando i nostri francobolli andarono fuori corso). Questo terzo periodo, quindi, per la serie in questione durò 153 giorni. Passiamo ora a considerare le tariffe valide per l’estero. All’atto dell’emissione erano in vigore quelle introdotte a partire dal 1° aprile 1946 che restarono valide fino al 31 agosto 1947. Per gli esemplari della serie che sto considerando i giorni in cui queste tariffe restarono in vigore furono 305. Le nuove tariffe, entrate in vigore il 1° settembre 1947, restarono immutate fino alla fine dell’anno e, quindi, questo secondo periodo per i nostri francobolli durò esattamente 122 giorni. Ai fini di comprendere quanto sia vasta la casistica dei possibili usi degli otto francobolli basterà tenere conto di tutti questi numerosi cambiamenti tariffari. Non solo, ma al di là del numero elevatissimo di tali muta-

1946: AVVENTO DELLA REPUBBLICA La prima vera serie di francobolli repubblicani (cioè emessi dopo la fine della monarchia), è quella che potrebbe essere definita, contemporaneamente, sia celebrativa che commemorativa. Celebrativa in quanto è stata emessa, nello stesso anno in cui si è verificato l’evento, proprio per ricordare la proclamazione della Repubblica. Commemorativa perché, nella realizzazione dei francobolli, si sono scelti soggetti collegati alle 23


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menti, va anche tenuto presente che gli stessi sono stati caratterizzati sempre da incrementi rilevanti. Basti tenere conto di ciò che riguarda la più comune affrancatura: quella del primo porto lettera. Per quanto riguarda l’interno si è passati dalle quattro lire all’atto dell’emissione, alle 10 lire dell’agosto 1947. Morale: l’aumento, in soli nove mesi, è stato di ben il 150 percento! La stessa tariffa per l’estero è passata da 15 a 30 lire, con un aumento del 100 percento! Iniziamo, allora, ad esaminare i diversi esemplari della serie. Lire 1 – Partiamo dagli usi singoli per l’interno che furono numerosi solamente fino al 24 marzo 1947. Eccoli: cartolina con la sola firma, partecipazione, cedola, estratto conto, stampe primo porto. Da segnalare che, nello stesso periodo, una lira era anche la tariffa per il recapito autorizzato (uso interessante). Inoltre, altri due usi singoli decisamente interessanti, possibili solo fino al 4 gennaio 1947, furono quelli relativi a due tariffe agevolate per le cartoline del Prestito nazionale: quella per l’interno del distretto e quella avente al massimo cinque parole. A partire dal 25 marzo 1947 l’unico uso singolo possibile (interessante) fu su carte per ciechi. Nessun uso singolo è da segnalare per l’estero. Per quanto riguarda gli usi multipli si vedano gli usi singoli degli esemplari di due, tre e quattro lire. Lire 2 – Numerosi gli usi singoli per l’interno del primo periodo (fino al 24 marzo 1947): lettera a tariffa ridotta (per militari o fra sindaci), cartolina postale per l’interno del distretto, cartolina postale a tariffa ridotta (per militari o fra sindaci), cartolina avente solo cinque parole, biglietto da visita, campioni di medicinali, stampe doppio porto. Nello stesso periodo, inoltre, due lire rappresentavano la soprattassa per la posta pneumatica e per la corrispondenza fermo posta (pagata dal mittente). Dal 25 marzo e fino al 31 luglio 1947 i possibili usi singoli per l’interno furono: cartolina postale per l’interno del distretto, cartolina postale a tariffa

ridotta (per militari o fra sindaci), cartolina con la sola firma, partecipazione, cedola, estratto conto, stampe primo porto. Da segnalare che, nello stesso periodo, due lire rappresentavano anche la tariffa per il recapito autorizzato. Nessun uso singolo da segnalare a partire dal 1° agosto 1947. Va, però, detto che per tutto il periodo in cui la serie fu in corso, la soprattassa per la raccomandazione delle corrispondenze per ciechi fu proprio di due lire. E, sicuramente, documenti del genere sono da considerare sempre interessanti. Per quanto concerne gli usi singoli per l’estero, l’unico da segnalare (sicuramente interessante) è quello possibile fino al 31 agosto 1947 su carte per ciechi. Passiamo ora a considerare gli usi multipli. Per quanto concerne quelli della coppia, si può vedere quanto dirò per gli usi singoli del quattro lire. Per la striscia di tre pezzi (pari a sei lire), i possibili usi sono abbastanza numerosi e, quindi, mi limiterò a ricordare i più comuni. Per quanto concerne l’interno: fra il 25 marzo e il 31 luglio 1947, lettera primo porto e avviso di ricevimento; dal 1° agosto 1947, campioni e stampe doppio porto. Per quanto, invece, concerne l’estero, i campioni fino al 31 agosto 1947 e, dopo, cartolina con cinque parole, biglietto da visita, partecipazione e stampe primo porto. Abbastanza limitati gli usi della quartina (8 lire). Nessuno per l’estero e, per l’interno: lettera doppio porto fino al 24 marzo 1947 e, dal 1° agosto 1947, cartolina postale e fattura commerciale. Lire 3 – Iniziamo, come sempre, dagli usi singoli per l’interno. Fino al 24 marzo 1947 questi furono: lettera e manoscritti per l’interno del distretto, cartolina postale, fattura commerciale, campioni. Da ricordare anche, nello stesso periodo, un uso singolo sicuramente interessante: su busta contenente corrispondenza affrancata a macchina.

Fig.5. Lettera per l'estero del 16 febbraio 1947 in cui le 15 lire sono state formate con tre pezzi della serie Repubblica e due della Democratica. La missiva era indirizzata nella zona di occupazione britannica della Germania e, quindi, fu censurata dalle truppe occupanti.

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Fig.6. Lettera espresso per l'estero del 28 gennaio 1947. L'affrancatura è formata dal francobollo da 15 lire (corrispondente al porto lettera) e dall'espresso da 30 lire.

Anche nel periodo successivo (dal 25 marzo al 31 luglio 1947) i possibili usi singoli per l’interno furono numerosi: lettera e manoscritti per l’interno del distretto, lettera a tariffa ridotta (per militari o fra sindaci), cartolina con cinque parole, biglietto da visita, campioni di medicinali. Da ricordare che, in questo periodo, tre lire rappresentavano la soprattassa fermo posta pagata dal mittente e, quindi, è un pezzo sicuramente interessante quello rappresentato da un intero postale spedito fermo posta e, quindi, avente l’affrancatura complementare di un pezzo da tre lire. Nell’ultimo periodo, a partire dal 1° agosto 1947, i due usi singoli possibili per l’interno furono: cartolina con la sola firma e stampe primo porto. Un’ultima considerazione su un uso singolo (per l’interno) del 3 lire che fu possibile per tutto il periodo di validità della serie: carte per ciechi raccomandate (uso sicuramente interessante). Per quanto concerne gli usi singoli per l’estero va detto che ce ne furono diversi comuni fino al 31 agosto 1947: cartolina con cinque parole, biglietto da visita, partecipazione e stampe primo porto. A partire dal 1° settembre 1947, invece, l’unico uso possibile (interessante) fu su carte per ciechi. Passiamo, ora, a considerare gli usi multipli. Per quanto concerne la coppia (6 lire), si veda quanto ho detto per i tre pezzi del due lire. Per i tre pezzi del 3 lire (9 lire), vi sono pochi usi possibili ma quasi tutti interessanti: fino al 24 marzo 1947 lettera raccomandata aperta; fra il 25 marzo e il 31 luglio 1947 cartolina postale per l’interno del distretto raccomandata, stampe raccomandate e lettera fermo posta; dal 1° agosto 1947 campioni doppio porto. Per l’estero, l’unico uso da ricordare (anche questo interessante) è quello dei campioni doppio porto (possibile fino al 31 agosto 1947). Consideriamo adesso i più comuni usi della quartina

del tre lire, iniziando da quelli per l’interno: - fino al 24 marzo 1947 lettera triplo porto e cartolina postale per l’interno del distretto espresso; - tra il 25 marzo e il 31 luglio 1947 lettera doppio porto e lettera posta aerea (questa interessante); - a partire dal 1° agosto 1947 manoscritti primo porto. Per le 12 lire per l’estero si possono ricordare solo due usi possibili a partire dal 1° settembre 1947: stampe doppio porto e campioni (questo sicuramente interessante). Lire 4 – Gli unici usi singoli possibili riguardano le corrispondenza per l’interno: lettera e avviso di ricevimento fino al 24 marzo 1947; cartolina postale e stampe doppio porto tra il 25 marzo e il 31 luglio 1947; cartolina postale a tariffa ridotta, partecipazione, cedola, estratto conto e campioni di medicinali a partire dal 1° agosto 1947. Da ricordare che, fino al 24 marzo 1947, 4 lire rappresentavano la soprattassa posta aerea e, quindi, un pezzo sicuramente interessante è quello formato da un intero, spedito via aerea, affrancato con questo esemplare. Passiamo agli usi monocolore. Per la coppia (8 lire) vedasi la quartina del 2 lire. Per la striscia di tre (12 lire) vedasi la quartina del 3 lire. Esaminiamo, allora, i quattro pezzi del 4 lire (16 lire) per il quale sono possibili solo usi per l’interno. Tali usi, però, sono tutti decisamente infrequenti. Mi limiterò, quindi, a ricordarne solo alcuni (che, comunque, sono tutti interessanti): fino al 24 marzo 1947 stampe raccomandate-espresso, lettera fermo posta o espresso o raccomandata; dal 25 marzo al 31 luglio 1947 carte per ciechi espresso; a partire dal 1° agosto 1947 stampe doppio porto raccomandate e lettera posta aerea. Lire 5 – Anche in questo caso gli unici usi singoli possibili sono tutti per l’interno. Fino al 24 marzo 1947 si tratta di manoscritti primo porto e campioni doppio porto. Inoltre, nello stesso periodo, 5 lire erano la 25


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soprattassa per le raccomandate aperte e, quindi, un pezzo sicuramente interessante è quello di un intero postale raccomandato affrancato con questo francobollo. Fra il 25 marzo e il 31 luglio 1947 troviamo: fattura commerciale, campioni primo porto e, sicuramente interessante, la busta contenente corrispondenza affrancata a macchina: a partire dal 1° agosto 1947 vanno segnalati la lettera a tariffa ridotta, la cartolina con cinque parole e il biglietto da visita. In questo periodo 5 lire erano la soprattassa fermo posta da pagarsi dal mittente e, quindi, un pezzo sicuramente interessante è quello di un intero postale spedito fermo posta affrancato con questo esemplare. Per quanto concerne gli usi monocolore si vedano i seguenti usi singoli: del 10 lire per la coppia, del 15 lire per la striscia di tre e del 20 lire per la quartina. Lire 10 – In questo caso, l’uso singolo specifico, all’atto dell’emissione, era quello della cartolina postale per l’estero. Tale uso, possibile fino al 31 agosto 1947 è, d’altra parte, l’unico da segnalare per l’estero. Passiamo ora agli usi singoli per l’interno. Fino al 24 marzo 1947 il più comune fu quello relativo ai manoscritti raccomandati, mentre quello sicuramente interessante è su lettera doppio porto fermo posta. Da segnalare anche che, in questo periodo, 10 lire rappresentavano la soprattassa espresso e quella delle raccomandate chiuse. Tra il 25 marzo e il 31 luglio 1947 l’uso singolo più comune fu su manoscritti doppio porto. Sicuramente interessanti furono altri usi come, ad esempio, la lettera per l’interno del distretto raccomandata aperta e la cartolina posta aerea. Due usi singoli abbastanza facili da trovarsi, invece, furono possibili a partire dal 1° agosto 1947: lettera primo porto e avviso di ricevimento.

In questo periodo, inoltre, 10 lire rappresentavano la soprattassa per la raccomandata aperta e, quindi, un pezzo sicuramente interessante, è l’intero potale spedito raccomandato con affrancatura integrativa formata da questo esemplare. Passiamo ora agli usi monocolore. Per quanto concerne la coppia si vedano gli usi singoli del 20 lire. La striscia di tre (30 lire), per quanto concerne l’interno, ebbe pochi usi all’inizio. Da segnalare soltanto, fra il 25 marzo e il 31 luglio 1947, la lettera assicurata. In seguito, a partire dal 1° agosto, invece si ebbero due usi abbastanza comuni: lettera triplo porto e lettera raccomandata. Per quanto concerne l’estero, la stessa striscia di tre potè affrancare, a partire dal 1° settembre 1947, le lettere e i manoscritti primo porto. Da segnalare, sempre a proposito dell’estero, che 30 lire, fino al 31 agosto 1947, rappresentavano la soprattassa espresso. E, quindi, un pezzo sicuramente interessante è quello di un intero espresso con questi tre pezzi. Per quanto concerne la quartina (40 lire) si potrebbero citare molti usi teoricamente possibili. Mi limiterò, però, a ricordarne solo alcuni (tutti sicuramente interessanti). Per l’interno, a partire dal 1° agosto 1947, lettera doppio porto raccomandata, lettera assicurata e atti giudiziari aperti. Per l’estero segnalerò solo che 40 lire, a partire dal 1° settembre 1947, rappresentavano la soprattassa per le raccomandate. Lire 15 – All’atto dell’emissione, e fino al 31 agosto 1947, il francobollo potè essere usato da solo su lettera o manoscritti primo porto per l’estero. Si tratta degli unici possibili usi singoli per l’estero. Per quanto, invece, concerne gli usi singoli per l’interno, ve ne sono diversi possibili, ma tutti interessanti. Eccoli: - fino al 24 marzo 1947, manoscritti espresso, lettera per l’interno raccomandata fermo posta;

Fig.7. Lettera doppio porto raccomandata del 18 novembre 1947. Si tratta di una mista formata dal 5 lire Repubblica e dal 35 lire Cinquantenario della radio.

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Fig.8. Cartolina postale per l’estero del 24 febbraio 1947. L’affrancatura da dieci lire è formata da un quattro lire e da sei pezzi della lira.

- tra il 25 marzo e il 31 luglio 1947, pacchetti primo porto e lettera doppio porto fermo posta; in questo periodo, inoltre, 15 lire rappresentavano la soprattassa espresso e quella per la raccomandazione; - a partire dal 1° agosto 1947, manoscritti doppio porto, pacchetti primo porto e lettera fermo posta. Consideriamo ora i possibili usi monocolori. Per quanto concerne la coppia (30 lire) si può vedere quanto detto a proposito della striscia di tre del 10 lire. Per la striscia di tre (lire 45) si ebbero due usi possibili, all’atto dell’emissione e fino al 31 agosto 1947, entrambi per l’estero e sicuramente interessanti: lettera doppio porto raccomandata e lettera primo porto espresso. Per l’interno, invece, l’affrancatura di 45 lire ebbe usi, sicuramente interessanti ma non eccessivamente difficili da trovare, solo a partire dal 1° agosto 1947. Tra questi ricorderemo la lettera doppio porto espresso e la lettera raccomandata aperta espresso. E passiamo, infine, alla quartina del 15 lire (60 lire). Per l’interno qualche uso (decisamente interessante) lo si trova solo a partire dal 1° agosto 1947. Eccoli: pacchetti primo porto raccomandati espresso, lettera raccomandata espresso fermo posta, atti giudiziari doppio porto. Per l’estero, fino al 31 agosto 1947, con 60 lire si potevano affrancare le scatolette, le lettere assicurate e le cartoline postali raccomandate espresso; a partire dal 1° settembre 1947, 60 lire servivano per affrancare una cartolina postale raccomandata. In tale periodo, inoltre, la stessa cifra corrispondeva alla soprattassa espresso. Lire 20 – Iniziamo a considerare gli usi singoli per l’interno, osservando che quelli possibili nei primi due periodi tariffari (fino al 31 luglio 1947) sono tutti interessanti. Fino al 24 marzo 1947 si possono ricordare: manoscritti raccomandati-espresso, pacchetti espresso, lettera doppio porto fermo posta o raccomandata o espresso, lettera assicurata, atti giudiziari. Dal 25 marzo al 31 luglio 1947 tali usi furono ancora abbastanza numerosi, ma mi limiterò a ricordare solo quel-

lo relativo ai pacchetti doppio porto. A partire dal successivo 1° agosto, invece si ebbero due usi che, forse, sono i più comuni per l’esemplare in questione: lettera doppio porto e lettera raccomandata aperta. Nello stesso periodo 20 lire rappresentavano la soprattassa per la raccomandazione. Per quanto concerne l’estero si può dire solo che, fino al 31 agosto 1947, 20 lire rappresentavano la soprattassa per la raccomandazione e, a partire dal successivo 1° settembre, la stessa tassa era richiesta per affrancare una cartolina postale. Passiamo agli usi monocolori. Per la coppia (40 lire), vedere la quartina del 10 l.ire e per la striscia di tre (60 lire) vedere la quartina del 15 lire. Per quanto, invece, concerne la quartina del 20 lire (80 lire), gli unici usi singoli che hanno una qualche probabilità di essere ritrovati, ma che sono decisamente interessanti, sono due per l’estero: le scatolette raccomandate fino al 31 agosto 1947 e la cartolina postale espresso a partire dal 1° settembre successivo. Usi policolore. Le diverse affrancature che possono contenere più esemplari tutti appartenenti alla serie che stiamo considerando sono veramente numerose. Esattamente, le possibili combinazioni sono: - eptacolore (sette pezzi): 8 - bicolore e esacolore (due o sei pezzi). 28; - tricolore e pentacolore (tre o cinque pezzi): 56: - quadricolore (quattro pezzi): 70. Come ho già detto, comunque, io mi limiterò a considerare (e anche queste solo con qualche breve cenno) le combinazioni bicolore. Combinazioni che sono: 1-2, 13, 1-4, 1-5, 1-10, 1-15, 1-20, 2-3, 2-4, 2-5, 2-10, 2-15, 2-20, 3-4, 3-5, 3-10, 3-15, 3-20, 4-5, 4-10. 4-15. 4-20, 5-10, 5-15, 5-20, 10-15, 10-20, 15-20. I possibili usi di alcune di queste combinazioni sono già stati elencati in precedenza. Ad esempio, gli usi della coppia 1-2 si possono leggere negli usi singoli del tre lire; così come gli usi della combinazione 10-20 sono riportati a proposito della coppia del 15 lire. 27


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In pratica, quindi, sono abbastanza limitati i casi che restano ancora da considerare. E, tra questi, tutti sicuramente interessanti, citerò solamente quelli che non sono eccessivamente… fantafilatelici. Vediamo qualche caso. La combinazione 1-10 (11 lire) si può trovare fino al 24 marzo 1947 su stampe espresso e, tra il 25 marzo e il 31 luglio 1947, su cartolina postale raccomandata. La combinazione 1-20 è, forse, quella che ha gli usi meno difficili da rintracciare. Infatti, 21 lire, tra il 25 marzo e il 31 luglio 1947, potevano affrancare, sempre per l’interno, la lettera o espresso o raccomandata. La coppia 2-20, si può trovare, tra il 25 marzo e il 31 luglio 1947, su manoscritti espresso e, a partire dal 1° agosto 1947, su manoscritti raccomandati (affrancature entrambe per l’interno). La combinazione 3-10 si può trovare, anche in questo caso solo su corrispondenze per l’interno, tra il 25 marzo e il 31 luglio 1947, su lettera raccomandata aperta e, a partire dal successivo 1° agosto, su stampe raccomandate o su cartolina fermo posta. Numerosi gli usi possibili per la coppia 3-15. Iniziamo da quelli per l’interno. Fino al 24 marzo 1947, alcuni usi possibili furono lettera doppio porto o espresso o raccomandata e cartolina postale raccomandata-espresso (affrancatura, questa, rimasta immutata fino al 31 luglio 1947). Tra il 25 marzo e il 31 luglio 1947 lettera triplo porto e lettera per l’interno del distretto o espresso o raccomandata. Infine, a partire dal 1° agosto 1947, manoscritti triplo porto e cartolina postale raccomandata. Per quanto riguarda l’estero furono possibili i seguenti usi: fino al 31 agosto 1947 manoscritti doppio porto e, a partire dal 1° settembre, stampe triplo porto e campioni doppio porto. Interessante anche la combinazione 4-10 che ebbe almeno tre usi non difficilissimi da trovare (tutti per l’interno): fino al 24 marzo 1947, lettera raccomandata o espresso e, dal 25 marzo al 31 luglio, manoscritti raccomandati. Per la coppia 4-20 possiamo segnalare

solamente la lettera raccomandata espresso per l’interno, possibile fino al 24 marzo 1947. Qualche uso interessante anche per la combinazione 15-20. In particolare ricorderò: per l’interno e a partire dal 1° agosto 1947 la lettera espresso e, per l’estero, fino al 31 agosto 1947, la lettera triplo porto e la lettera raccomandata. Usi misti – Cominciamo a esaminare le serie definitive in corso nel periodo in cui poterono essere adoperati i francobolli celebrativi della Repubblica. All’atto dell’emissione (31 ottobre 1946) la serie definitiva normalmente distribuita era, già da un anno, la Democratica. Quindi sono senz’altro da considerare normali tutte le affrancature miste con esemplari di detta serie. Le uniche considerazioni che si possono fare riguardano i tre valori della Democratica che, in ordine di tempo, furono gli ultimi ad essere emessi: lire 6, 8 e 10 arancio. Quello da 8 lire non ci interessa perchè, essendo stato emesso il 19 gennaio 1948, non ha avuto alcun giorno di coesistenza con pezzi della serie di cui ci stiamo occupando. Un discorso particolare, invece, meritano gli altri due pezzi. Cominciamo dal 6 lire che venne emesso il 5 maggio 1947. Il periodo di coesistenza con la nostra serie, quindi, fu inferiore a quello degli altri pezzi della Democratica. Non solo ma, in particolare, furono limitati i giorni di coesistenza durante il secondo periodo tariffario: dal 5 maggio al 31 luglio 1947 (per un totale, quindi, di 88 giorni). Cosa che rende non sempre comuni le combinazioni Repubblica 6 lire Democratica con affrancature di quel periodo. Ancora più notevole il caso del dieci lire arancio che venne emesso il 20 ottobre 1947. Data che porta il periodo di coesistenza con gli esemplari della nostra serie a soli 73 giorni. A proposito dei francobolli definitivi di posta ordinaria, però, va anche ricordato che, all’atto dell’uscita della serie Repubblica, erano ancora ufficialmente in corso

Fig. 9. Il 20 lire usato da solo su una busta per il servizio notificazione atti giudiziari del 25 novembre 1946.

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Fig.10. Lettera posta aerea per gli Stati Uniti del 13 febbraio 1947 affrancata con lire 77. L’affrancatura si giustifica nel modo seguente: lire 15 per il porto estero e, essendo il peso della lettera compreso fra i cinque e i dieci grammi, lire 62 per la sopratassa aerea. Infatti tale soprattassa era di lire 31 ogni 5 grammi o frazione di essi.

alcuni francobolli nati prima dell’apparizione della Democratica. Eccoli: i due pezzi (con e senza filigrana) della Lupa Capitolina da centesimi 50 e i tre esemplari delle ultime due emissioni dell’Imperiale riproducenti l’Italia turrita da centesimi 50 e 60 e da lire 1,20. Francobolli, tutti questi, che andarono definitivamente fuori corso solo il 31 dicembre 1948. Ovviamente, un’affrancatura mista di un esemplare della serie Repubblica con uno qualsiasi di questi ultimi cinque francobolli, è da considerare sempre interessante. Passiamo, ora, ai possibili usi misti con altri francobolli speciali. Qui le cose da dire sono veramente limitati in quanto l’unica serie commemorativa che ha avuto un certo periodo di coesistenza con la nostra serie fu quella che ricorda il 50° anniversario dell’invenzione della radio. Si tratta di una serie di posta aerea, formata da sei valori ed emessa il 1° agosto 1947. Quindi, con un periodo di coesistenza di 153 giorni con la nostra serie. A proposito di tali affrancature miste si può dire che esse sono sempre degne di attenzione. Sicuramente, però, sono da giudicare interessanti quelle in cui gli esemplari della serie Radio sono stati usati proprio per soddisfare il pagamento di una soprattassa aerea. Usi misti con esemplari di servizio. Cominciamo a parlare della posta aerea. All’inizio del periodo che ci interessa, erano già stati emessi numerosi esemplari della serie Democratica (lire 1, 2, 5, 10, 25 azzurro, 50 verde). L’esemplare da lire 3,20, invece, era già stato messo fuori corso il 30 giugno 1946. Successivamente, ma sempre entro il periodo d’uso della serie Repubblica, furono emessi il lire 25 bruno e il lire 50 violetto il 21 aprile 1947. Inoltre, il 1° luglio 1947, venne emesso il 6 lire su 3,20. Tutti questi francobolli, quindi, si possono trovare assieme agli esemplari della serie che stiamo considerando. E, sicuramente, tutti gli usi in cui i francobolli di posta aerea sono stati adoperati per pagare soprattasse di posta aerea sono da considerare interessanti.

Comunque, va anche segnalato che, nel periodo d’uso della serie Repubblica, erano ancora in corso tutti gli esemplari di posta aerea della serie Imperiale, ad eccezione dei due aeroespressi. Gli esemplari in questione erano stati tutti emessi nei primi anni 30 e andarono fuori corso solo il 31 dicembre 1948. Ovviamente, tutti gli usi misti con francobolli del genere vanno considerati interessanti. A proposito della posta aerea, inoltre, sarà utile tenere presente quelle che, nel periodo che ci interessa, erano le soprattasse aeree per i principali Paesi con in quali esisteva un cospicuo traffico postale. Eccole: - per l’Europa la soprattassa aerea fu, fino al 15 dicembre 1947, di lire 20 ogni 20 grammi e, a partire dal giorno successivo, di lire 25 ogni 5 grammi; - per l’Argentina la soprattassa, sempre riferita a ogni cinque grammi, fu di lire 53 fino al 14 marzo 1947; di lire 35 tra il 15 marzo e il 31 agosto 1947 e di lire 105 a partire dal successivo 1° settembre; - per gli Stati Uniti la soprattassa, sempre riferita a ogni cinque grammi, fu di lire 31 fino al 14 marzo 1947; di lire 25 tra il 15 marzo e il 31 agosto 1947 e di lire 57 a partire dal successivo 1° settembre. Veniamo, ora, al problema espressi. All’atto dell’emissione della serie Repubblica, gli esemplari della Democratica in corso erano quelli da lire 5, 10 e 30. Successivamente, vennero emessi quelli da lire 15 (28 luglio 1947), 25 (15 novembre 1947) e 60 (10 dicembre 1947). Questi ultimi due valori ebbero periodi di coesistenza con la serie che ci interessa, rispettivamente, di giorni 47 e 22. A proposito di questo argomento, sarà utile tenere presente quelle che furono le soprattasse espresso nel nostro periodo: - per l’interno, lire 10 fino al 24 marzo 1947; lire 15 tra il 25 marzo e il 31 luglio 1947 e lire 25 a partire dal 1° agosto 1947; - per l’estero, lire 30 fino al 31 agosto 1947 e lire 60 a 29


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partire dal 1° settembre successivo. Esaminiamo, adesso, le tariffe per il recapito autorizzato. Esse furono di lire 1 fino al 24 marzo 1947, di lire 2 tra il 25 marzo e il 31 luglio 1947 e di lire 8 a partire dal successivo 1° agosto. Gli appositi francobolli speciali in corso all’atto dell’emissione erano il centesimi 40 su 10 e quelli da centesimi 40 e lire 1 (che restarono tutti in corso fino al 31 dicembre 1948). Il 1° giugno 1947 venne emesso l’esemplare da 1 lira con la testa dell’Italia turrita e il 15 novembre dello stesso anno quello analogo da 8 lire. In questa situazione si possono trovare, in uso singolo, l’esemplare della serie Repubblica da 1 lira usato da solo nel primo periodo e quello da due lire, usato sempre da solo, nel periodo successivo. Inoltre, si possono trovare anche combinazioni di uno o più pezzi della serie Repubblica usati insieme a francobolli per il recapito autorizzato. Tutte queste combinazioni sono da considerare interessanti. L’ultima possibilità di “normali” usi misti con esemplari di servizio riguarda le combinazioni fra francobolli della serie Repubblica e segnatasse. Di questi, quelli in corso nel periodo che ci interessa sono tutti gli esemplari del tipo Imperiale senza fasci (con o senza filigrana) che restarono in corso fino a tutto il dicembre 1948. Nel periodo in cui erano in corso i francobolli della serie Repubblica, poi, furono emessi, entro il 1° luglio 1947, i primi pezzi dei segnatasse della Democratica. Sicuramente interessanti, in questo caso, sono le buste che riportano esemplari in centesimi, senza fasci, della serie Imperiale. Infine, andrebbero ricordati i francobolli per pacchi postali. Qui, però, si può dire che, essendo praticamente esaurita, nel periodo che ci interessa, l’abitudine di fare affrancature di fortuna, non si dovrebbero reperire documenti in cui gli esemplari della serie Repubblica furono usati con francobolli per pacchi.

Gli usi su interi postali. Per concludere si deve fare qualche cenno alla possibilità di reperire interi postali che riportino, come francobolli aggiunti, i pezzi della serie che stiamo considerando. Qui, evidentemente, un discorso completo sarebbe estremamente lungo. Mi limiterò, quindi, a ricordare che un francobollo può essere aggiunto su un intero postale per diverse ragioni. Esso, ad esempio, può essere adoperato per adeguarsi alle nuove tariffe o per pagare un particolare servizio (espresso, raccomandazione, posta aerea ecc.). Per quanto riguarda il pagamento dei servizi si può vedere quanto ho detto, a proposito delle soprattasse per i diversi servizi, parlando dei differenti usi singoli. Per quanto concerne, invece, l’uso per integrare la tariffa, potrà essere possibile ricordare che, nel periodo in esame, gli interi postali in corso erano veramente numerosi. Si passa dalle due cartoline di posta aerea soprastampate (lire 1,20 su 60 e lire 1,20 su 70), ai tre pezzi con francobollo del tipo Itali turrita (da lire 0,60, 1,20 e 3 con stemma e da lire 0,50, 0,60 e 1,20 senza stemma). Sicuramente tutti questi usi misti sono da considerare interessanti. Sempre in corso erano gli interi con esemplari della Democratica (lire 0,60, 1,20, 2 e 3 con stemma e lire 2, 3 e 10 senza stemma). Successivamente fu emesso, nel giugno 1947, l’intero da 4 lire. Interessanti, poi, sono altri interi emessi proprio quando la serie Repubblica stava per andare fuori corso. Si tratta della cartolina da 8 lire e di quella con risposta pagata da lire 8+8 (del novembre 1947) e di quella da 20 lire e della corrispondente con risposta pagata da lire 20+20 (del dicembre 1947). Altrettanto interessanti sono gli usi su biglietto postale: Democratica con stemma da lire 4 e 5; Democratica senza stemma e senza dicitura Repubblica da lire 4 e quelli analoghi con dicitura Repubblica da lire 4 e 10.

Fig.11. Lettera raccomandata doppio porto dell’ 11 novembre 1946 affrancata per lire 18.

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Il servizio postale a Campione d’Italia dall’8 settembre 1943 al 1952 Luigi Sirotti

La decisione del Comune di Campione di attivare un autonomo servizio postale.

seguito dell’occupazione tedesca dell’Italia del Nord, dopo l’8 settembre 1943 con l’annuncio dell’armistizio, l’enclave di Campione d’Italia, situata all’interno del territorio svizzero, restò senza collegamenti con il governo di Badoglio che con il Re si era rifugiato a Brindisi. La situazione economica dell’ Amministrazione di Campione già compromessa negli ultimi mesi del 1943 per la mancanza di finanziamenti da parte del governo centrale, peggiorò ulteriormente nel 1944 con la chiusura delle frontiere fra la Svizzera e l’Italia, e dal mese di luglio con la creazione della “zona chiusa” che comprendeva il territorio di numerosi comuni italiani lungo il confine con la Svizzera. Il servizio postale fra Campione e l’Italia era fin dal marzo 1942 notevolmente diminuito a causa delle restrizioni imposte dalla censura, mentre funzionava regolarmente tramite gli uffici postali dei vicini comuni svizzeri di Bissone e di Lugano che consentivano di raggiungere agevolmente tutte le località della Svizzera e di disporre anche di efficienti collegamenti internazionali.

A

Nel gennaio del 1944, allorché vennero ufficialmente interrotti i collegamenti postali fra la Svizzera e l’Italia, il Comune di Campione, con il sostegno della Legazione d’Italia a Berna che all’epoca operava in forma autonoma e senza collegamenti ufficiali con il governo italiano, decise di attivare un proprio Ufficio postale collegandolo alla rete postale svizzera. Nella vicenda un ruolo importante sarebbe stato svolto dal controspionaggio degli Stati Uniti: infatti, nel volume “The Secret Surrender” edito da Harper & Row, New York 1966, l’ex Direttore della “C.I.A.” Allen Dulles narra che, essendo a quell’epoca capo dello spionaggio americano a Berna, avrebbe incoraggiato gli abitanti di Campione a sopraffare i sei carabinieri, che si erano pronunciati a favore del governo della Repubblica Sociale, e dichiarare la loro fedeltà al governo del Re consentendo così agli Alleati di disporre di un territorio estraneo alla giurisdizione del governo svizzero, dove poter meglio svolgere l’attività di spionaggio.

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obliteratori vennero sostituiti con due bolli di diversa foggia (fig. 2 e fig. 3) allestiti dalla ditta Fritz Surber di Zurigo su indicazioni del Consolato d’Italia di Zurigo. La prima serie, composta da cinque valori, venne emessa il 20 maggio 1944 e venne stampata, su ordinazione del Consolato d’Italia, dalla ditta Orel Fussli di Zurigo. La vignetta, unica per i cinque valori, presenta al centro lo stemma di Campione circondato da un ornato e diciture. La ditta Fussli fornì anche le buste e le etichette per le raccomandate; trecento serie vennero trasmesse alla Direzione Generale P.T.T. di Berna per il Museo postale svizzero. Di questa emissione vennero eseguite due tirature che si differenziano per il passo della dentellatura dei francobolli: 11 1/2 per la prima tiratura e 11 1/4 per la seconda.

L’Amministrazione di Campione, in grave crisi finanziaria poté, con l’aiuto dell’Amministrazione degli Stati Uniti, effettuare una emissione di francobolli e coprire con il ricavato parte del deficit del bilancio comunale. Nel 1944 il Comune di Campione, su un territorio di circa un chilometro quadro, contava circa 850 abitanti ed era retto da un Regio Commissario; dal giugno 1945 assunse la qualifica di Commissario Straordinario che nel 1948 venne trasformata in quella di Sindaco.

I nuovi bolli e l’emissione di Campione in moneta svizzera Fig. 1 Il bollo doppio cerchio dell'Amministrazione italiana

La ripresa del servizio postale e l’emissione della serie “stemma” L’ufficio postale venne riaperto il 20 maggio 1944. In un primo tempo venne utilizzato come obliteratore un bollo a doppio cerchio con la dicitura “CAMPIONE D’ITALIA” e la data (fig. 2); non appaiono le due stellette a cinque punte ed il riferimento del capoluogo di provincia (COMO). Questo bollo, allestito probabilmente su disposizioni del Comune di Campione, venne successivamente sostituito con quello figurato a doppio cerchio inviato il 23 giugno dal Consolato d’Italia di Zurigo (fig. 3).

Fig. 2 Il bollo doppio cerchio del Comune di Campione

Fig. 3 Il bollo figurato del Comune di Campione

I timbri e le varie attrezzature dell’Amministrazione postale italiana (fig. 1) che l’ufficio di Campione aveva in dotazione, vennero descritti in un verbale del 30 marzo 1944 e consegnati al Consolato d’Italia. I timbri

Fig.4 Il valore da 1 franco della prima emissione.

Fig. 5 14 giugno 1944. Lettera raccomandata da Campione a Zurigo affrancata con i cinque valori della prima tiratura della serie "stemma", obliterati con il bollo a doppio cerchio del primo tipo.

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Fig. 6 24 novembre 1944. Lettera raccomandata da Campione a Malmo (Svezia) affrancata con due valori da 5 cent., uno della prima e uno della seconda emissione più due valori da 10 centesimi anche questi uno della prima e uno della seconda emissione. La dicitura "Raccomandata" venne depennata, essendo insufficiente di affrancatura per la raccomandazione ed inoltrata come lettera semplice. Reca i segni e la fascetta della censura tedesca.

L’emissione della serie “pittorica”

la Direzione Generale P.T.T. di Berna, per incarico del Consolato Generale d’Italia, aveva trasmesso l’ordinazione. Il 20 novembre 1945 la Legazione d’Italia di Berna informava il Commissario Straordinario del Comune di Campione che il Dipartimento Politico Federale Svizzero aveva comunicato che, essendo cadute con la fine della guerra e con la ripresa dei collegamenti regolari con l’Italia le circostanze straordinarie che avevano consentito l’autorizzazione del particolare regime postale con Campione, ne prospettava la cessazione. Emergeva a questo punto il problema della valuta che più di altri avrebbe creato difficoltà per la normalizzazione del servizio postale. Dopo le vicende del settembre 1943 e con il conseguente isolamento di Campione da qualsiasi collegamento con le strutture dello Stato italiano, la moneta corrente utilizzata per le transazioni e gli scambi era divenuta il franco svizzero. Alla fine della guerra il Ministero del Tesoro Italiano aveva dato

Il 7 settembre venne emessa una serie “pittorica” di sette valori: per i bozzetti vennero utilizzate le fotografie eseguite dalla ditta Rudolf Freter con la supervisione del Consolato d’Italia di Zurigo. La stampa venne eseguita negli stabilimenti della Courvoisier S.A. di Chaux-de-Fonds, su ordinazione del Consolato d’Italia; cinquecento serie furono trasmesse alla Direzione Generale P.T.T. di Berna per il Museo postale svizzero, e 200 serie vennero utilizzate per altrettanti libretti omaggio che furono distribuiti dal Consolato Generale d’Italia di Zurigo. Il 12 settembre 1945 la ditta Courvoisier comunicava di aver distrutto il 2 settembre 1944, alla presenza del funzionario postale Sig.. Mutzenberg, i cilindri utilizzati per la stampa dei francobolli. Le etichette per le raccomandate vennero in seguito fornite dalla ditta Gassmann A.G. di Soletta, alla quale

Fig. 8 - 7 giugno 1946. Cartolina da Campione per New York (porto per l'estero) con un francobollo da 10 cent. della seconda emissione di Campione e un francobollo da 20 c. di Svizzera. L'ufficio di Campione applicò l'impronta del bollo solo sul frontespizio e quello di transito di Lugano obliterò i francobolli con il bollo a datario dello stesso giorno. L'ufficio di smistamento di New York rettificò la località di Livornia che era stata erroneamente indicata con Lyvorno, e applicò il bollo a cerchio "DEFICIENCY IN ADDRESS …." indicante l'avvenuta correzione. Raro documento postale trattato in modo difforme rispetto alle disposizioni dell'Amministrazione svizzera, in base alle quali l'ufficio svizzero di Lugano, dopo il 1945, non avrebbe dovuto obliterare i francobolli di Campione e accettarne l'affrancatura per l'estero.

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Fig. 7 30 gennaio 1945. Lettera raccomandata da Campione per Triesen in Liechtenstein affrancata per 60 cent. obliterata con il bollo doppio cerchio figurato di Campione. Dal Liechtenstein venne rispedita ad Olmutz (Olomouc) in Cecoslovacchia. Sul fronte il bollo di Triesen del 15.2.45, la fascetta della censura tedesca di Monaco con i bolli dell'ufficio e i bolli di tre diversi censori. Si tratta di un rarissimo documento postale di rilevante interesse in quanto i vari uffici tedeschi di transito e quello di controllo della censura di Monaco accettarono come valida l'affrancatura di una lettera costituita da francobolli emessi da un Comune ribelle all'interno di uno Stato alleato.

la sua autorizzazione all’uso nel territorio di Campione del franco svizzero, ma il cambio ufficiale franco-lira era alquanto diverso da quello corrente, che vedeva la lira molto più deprezzata rispetto al franco. L’impiego dei francobolli italiani, in lire, per le affrancature in partenza da Campione, avrebbe infatti penalizzato il Comune di Campione che, acquistandoli al cambio ufficiale avrebbe non solo perso la sua percentuale di aggio sulla vendita (20 - 25%) ma avrebbe dovuto subire la concorrenza dei francobolli rivenduti in Campione al cambio reale da parte di acquirenti nei territori italiani anche per il fatto che, per quanto concerneva la situazione doganale, Campione era all’esterno del territorio nazionale. Nella vicenda intervenne alla fine di novembre la Commissione Alleata di Controllo che avocò a se la pratica in quanto le provincie italiane interessate al regime speciale del servizio postale di Campione erano sotto la giurisdizione del Governo Militare Alleato. Queste complicazioni venivano superate il 31 dicembre 1945 con la restituzione all’Amministrazione del governo di Roma delle provincie italiane del nord che comprendevano anche quelle confinanti con la Svizzera e con alcune disposizioni transitorie. Il servizio postale italiano da e per Campione veniva provvisoriamente ripristinato l’11 febbraio 1946. Seguirono lunghe trattative fra l’Amministrazione del Comune di Campione, il Ministero delle Poste, il Ministero degli Esteri di Roma e l’Amministrazione postale svizzera: una prima serie di accordi entrarono

in vigore il 1° giugno 1952 e in questa data cessò anche la validità dei francobolli di Campione. La regolamentazione definitiva del servizio postale a Campione venne sottoscritta a Roma il 26 ottobre 1956 fra le due amministrazioni delle Poste italiana e svizzera. Le giacenze invendute sia della serie stemma che della serie pittorica vennero inviate al Ministero delle Poste di Roma, furono inserite nel catalogo d’asta del Ministero pubblicato nel 1961 (lotto n° 148) e furono successivamente incenerite. Le due emissioni di Campione furono accettate dall’amministrazione svizzera, preoccupata di non peggiorare i già difficili rapporti con la Germania, con poco entusiasmo dandogli poco risalto: ebbero, a parte quello filatelico, scarsissimo uso postale per la corrispondenza verso l’interno della Svizzera. Le corrispondenze da Campione dirette verso Paesi oltre la Svizzera sono estremamente rare. Quelle dirette verso la Germania, o da essa transitanti, documentano la tolleranza dell’Amministrazione postale tedesca nei riguardi delle emissioni di un Comune ribelle all’interno del territorio di un Paese alleato. Viene eccezionalmente proposta una lettera affrancata con due valori della emissione “Vedute”, che inoltrata da Campione per il Liechtenstein venne poi rispedita a Olmutz in Cecoslovacchia. Ringrazio gli amici filatelici Maurizio Achini, Danilo Bogoni e Carlo Ciullo che mi hanno fornito copia dei documenti postali utilizzati per gli studi. © by Luigi Sirotti - 2004 34


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Uno zoom sulla posta militare tedesca nel Dodecanneso Mario Carloni

ome è noto l'occupazione del Dodecanneso da parte dei tedeschi ebbe origine dalla situazione che si venne a creare in quelle isole nei giorni che seguirono l'Armistizio dell'otto settembre. In poche settimane quasi tutto il Dodecanneso fu occupato dalle truppe germaniche, ad eccezione di Castelrosso, che non interessò i tedeschi per la sua posizione eccentrica e quindi difficilmente difendibile. Anche Lero, dopo un'eroica resistenza durata due mesi, dovette arrendersi. È da tener presente che la Posta militare tedesca si era installata a Rodi già dal marzo del 1943, quando ancora i tedeschi erano alleati degli italiani. Con l'occupazione e quindi con il notevole rafforzamento del contingente nel Dodecanneso, i tedeschi riuscirono ad

Atene-Salonicco-Sofia-Belgrado-Vienna-Berlino. Dal 1° dicembre 1943 la Feldpost organizzò un proprio servizio aereo. Per utilizzare questo servizio, le lettere private non potevano pesare più di 10 grammi e quelle ufficiali più di 20 grammi. Le cartoline e i biglietti postali dovevano essere affrancati con un'etichetta di franchigia azzurra raffigurante uno Ju 52 in volo. Per le lettere occorrevano due di queste etichette che dovevano essere applicate nell'angolo superiore destro . Per i biglietti postali o per le cartoline era sufficiente una sola etichetta . Era fatto obbligo di scrivere su questa corrispondenza la parola “LUFTFELDPOST” sottolineata con matita rossa. Inoltre tutta la corrispondenza inviata per via aerea doveva riportare sulla busta l'indirizzo di Feldpost. Per gli appartenenti alla Luftwaffe doveva essere citato l'Ufficio Postale del Distretto aereo a cui il reparto era aggregato. I militari ricevevano gratuitamente ogni mese otto etichette, una parte delle quali doveva essere spedita ai familiari se si desiderava avere la risposta inoltrata per via aerea. Fu organizzato anche un servizio per l'invio e la ricezione di pacchi del peso massimo di due chilogrammi. Per l'ammissione a questo servizio dovevano essere usate apposite etichette bruno-rosse, distribuite gratuitamente nella misura di due il mese per ogni soldato. Per i pacchi fino a un chilogrammo si doveva aggiungere all'etichetta anche un francobollo da 20 Pfennig; per quelli fra un chilo e due chili erano necessarie due etichette e un francobollo da 40 Pfennig. Nell'agosto 1944 le truppe russe sferrarono un violento attacco sul fronte rumeno che portò al crollo della Romania. I russi avanzarono rapidamente con una manovra che tendeva a tagliare fuori le truppe che si

C

Fig.1. Etichetta bruno-rossa sovrastampata a Vukovar. Bollo di favore apposto a Rodi "FELDPOST e 25-12-44" organizzare un efficiente servizio postale che fu esteso ai militari italiani collaborazionisti e dopo qualche mese anche ai soldati che erano stati internati nei campi di raccolta per non aver voluto collaborare con gli occupanti. Fino al 30 novembre 1943 la corrispondenza dei tedeschi dislocati nelle Isole dell'Egeo era portata ad Atene per mezzo di un battello o, in qualche caso, per via aerea. Da Atene la posta proseguiva per la Germania in treno oppure utilizzando la linea aerea della Lufthansa: 35


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Fig.2. Busta da Rodi. Bollo “FELDPOST b 04-3-45” su etichetta INSELPOST bruno-rossa soprastampata in Rodi.

Continente, sia quello rimasto nelle isole. Alle truppe sia tedesche che italiane, furono assegnati nuovi numeri di Feldpost tra 68060 e 68099. Ad un solo reparto italiano fu lasciato il numero che aveva precedentemente: infatti, il vecchio numero 85961 continuò a corrispondere alla Legione Volontari Italiani. Furono poi predisposte nuove modalità per il trasporto della posta che ora poteva essere inoltrata soltanto per via aerea. I reparti di stanza in Egeo furono aggregati all'Ufficio Postale del Distretto Aereo di Vienna; il nome di questo Ufficio, Luftgaupostampt Wien, doveva essere scritto, insieme ai numero di Feldpost, nell'indirizzo del mittente. Si utilizzarono nuovi tipi di aerei capaci di un'autonomia sufficiente a raggiungere direttamente Zagabria o Wiener-Neustadt. Un altro problema fu quello di ridurre drasticamente il

trovavano nella penisola balcanica. Allora i Tedeschi, per evitare questo aggiramento, decisero di abbandonare l'Albania, la Grecia e gran parte della Jugoslavia. Un milione di tedeschi, con una marcia di oltre mille chilometri, riuscì a sottrarsi alla morsa russa e a tamponare le falle che si erano aperte sul fronte sud-orientale. All'inizio di settembre fu dato l'ordine di evacuare anche le isole dell'Egeo; lo sgombero però fu solo parziale poiché circa un quarto dei militari tedeschi lì dislocati rimasero in loco insieme ai soldati italiani collaborazionisti. Per i soldati rimasti fu deciso di riorganizzare un efficiente, se pur ridotto, servizio postale. Per prima cosa si assegnarono nuovi numeri di Feldpost ai reparti del Dodecanneso, per evitare che allo stesso numero corrispondesse sia il gruppo trasferito nel

Fig.3. Busta da Rodi. Il bollo "FELDPOST b 24-3-45" è stato apposto su una etichetta INSELPOST bruno-rossa soprastampata in Zagabria.

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Fig.4. Questa busta è una delle pochissime che, con il francobollo soprastampato "VEIHNACHTEN 1944" (V invece di W), arrivarono a destinazione. Bollo "FELDPOST b 14-01-1945

volume della posta. Era evidente che non si poteva garantire il contingentamento utilizzando le etichette dì posta aerea, in quanto ne esistevano notevoli quantità sia presso la truppa sia presso le famiglie. Si sarebbe quindi dovuto ricorrere ad altre etichette, ma essendo impensabile di stamparne di nuove, fu deciso di sovrastampare con la scritta diagonale “Inselpost” le etichette bruno-rosse usate per i pacchi, dato che queste non erano più utilizzate perché quel sevizio era stato sospeso. Il primo lotto di 200.000 etichette sovrastampate nei pressi di Vukovar andarono perdute per l’abbattimento dell’aereo che le trasportava. Rimasero soltanto 2.000 esemplari che furono inviati in Germania. All’avvicinarsi del Natale, circa 200 di quelle etichette furono mandate a Rodi per essere distribuite agli ufficiali come souvenir. La maggior parte delle etichette di Vukovar che oggi si possono reperire sono nuove, quindi anche quelle spedite a Rodi sono indistinguibili dalle

altre. La provenienza dall’isola può essere individuata soltanto nei rarissimi esemplari che furono bollati dall’Ufficio di Rodi. Conosciamo l’esistenza di due buste viaggiate, spedite dal Capo Ufficio della Feldpost alla signora Lotte Schmidt, sua moglie: evidentemente solo il direttore della posta poteva utilizzare etichette che non avevano più corso! Le altre sono quindi state bollate con annulli di favore. (fig.1). Il primo invio di etichette dunque, era andato perduto. Il Comandante di Rodi allora fu autorizzato a sovrastampare le etichette che erano reperibili sulle isole. Si fece ricorso sia alle etichette bruno-rosse per pacchi, sia a quelle azzurre della franchigia aerea che ora non servivano più. La sovrastampa effettuata a Rodi riportava “INSELPOST” in lettere maiuscole posto orizzontalmente su 40.000 etichette azzurre e su 60.000 etichette brunorosse (fig.2).

Fig.5. Busta da Calino (Feldpost N. 68091). Bollo dell'Ufficio di Lero "FELDPOST h 9-3-45" su etichetta INSELPOST azzurra sovrastampata in Lero. L'isola di Calino non aveva un Ufficio di Posta Militare: la posta fino al novembre 1944 era inviata a Rodi e successivamente a Lero

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Fig.6 Busta da Rodi. Bollo "FELDPOST b 31-3-45" (giorno dell'ultimo volo per la Germania) su etichetta INSELPOST bruno-rossa soprastampata in Zagabria. Dal 1° aprile tutta la posta del Dodecanneso rimase bloccata a Rodi

Nella seconda metà di novembre giunse finalmente nelle isole il quantitativo che poteva bastare per alcuni mesi: 600.000 etichette sovrastampate a Zagabria (Agram). Per questa sovrastampa, con “INSELPOST” posto obliquamente, si usarono solamente le etichette bruno-rosse per pacchi (fig.3) che furono distribuite in numero di otto il mese sia ai soldati sia agli ufficiali. Questo quantitativo doveva servire anche per la risposta dei familiari. In occasione del Natale 1944 il Comando tedesco decise di distribuire ad ogni soldato presente nel Dodecanneso due francobolli sovrastampati “WEIHNACHTEN/1944”. in modo che potesse spedire due lettere in più di quelle normalmente concesse. La sovrastampa fu effettuata sui preesistenti francobolli italiani dell'Egeo da 5 centesimi su fogli di 50, mediante un cliché che ne sovrastampava orizzontalmente

dieci. La necessità di adattare il cliché al foglio, costrinse il tipografo a limare il bordo sinistro, cosicché nel primo francobollo di ciascuna fila di 10 si legge “VEIHNACHTEN” (fig.4) invece di “WEIHNACHTEN”. Furono sovrastampati 25.000 francobolli; ma l'aereo che trasportava la gran parte di quelle lettere natalizie precipitò e tutta la posta fu distrutta dall'incendio che seguì. Solo poche lettere giunsero a destinazione (fig.4). Nel febbraio 1945 il Comando dell'Egeo Orientale situato a Rodi non riuscì a far pervenire a Coo, Calino e Lero le etichette di franchigia. Il Comandante della Piazza di Lero, cui facevano capo le altre due isole, decise di far sovrastampare le 16.000 etichette azzurre di posta aerea che poté reperire sull'isola con “INSELPOST” posto orizzontalmente. La sovrastampa fu eseguita con un timbro a tamburo azionato a mano (fig.5).

Fig.7. Zisimatos afferma che il bollo "FELDPOST i” fu usato a Rodi dal luglio 1943 solo per un brevissimo periodo, ma questa cartolina dimostra un uso molto posteriore (13-3-44).

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Fig.8 Cartolina postale per le FF.AA. spedita da un soldato italiano internato in un campo di Rodi. Bollo dell'Ufficio di Rodi "FELDPOST g 14-5-44"

Gli Uffici dell'isola di Rodi

Nel mese di marzo giunsero da Rodi le etichette regolari cosicché quelle di Lero che erano rimaste, nonché il timbro a mano che era servito per la sovrastampa, furono spediti a Rodi. Il 3l di marzo l945, per l'ultima volta, l'aereo postale volò verso la Germania; dal l° di aprile tutta la posta del Dodecanneso rimase bloccata a Rodi.

All'Ufficio di Posta Militare tedesca di Rodi furono adibiti undici militari provenienti da Atene sotto la direzione di Walter Schmidt. Questi undici uomini in poco tempo riuscirono ad organizzare un efficientissimo servizio postale per tutte le isole del Dodecanneso esteso anche ai militari italiani (collaborazionisti e internati) che non potevano più usare la P.M. 550, chiusa immediatamente dopo l'Armistizio. L'Ufficio fu dotato di bolli circolari a data “FELDPOST” al cui interno era apposta la caratteristica “lettera di diversificazione”. All'Ufficio di Rodi Città furono assegnati sei bolli: “FELDPOST b”, “FELDPOST d”, “FELDPOST e”, “FELDPOST g” “FELDPOST i”, “FELDPOST m”, oltre al bollo di servizio “FELDPOST 768 a” di cui parlerò in seguito. Il bollo “FELDPOST b” (fig.6), introdotto il 4 agosto 1943, fu usato fino alla fine dell'occupazione tedesca (8 maggio 1945). Anche il bollo “FELDPOST i” (fig.7),

Gli Uffici Postali e i loro bolli Nel testo classico di storia postale del Dodecanneso di Tchilinghirian & Bernardelli sono descritti tre Uffici di P.M. tedesca: quello di Rodi con il bollo “FELDPOST e”, quello di Coo con il bollo “FELDPOST h” e quello di Lero con il bollo “FELDPOST b”. Come vedremo, però, queste informazioni non corrispondono a verità. Solo recentemente, per merito soprattutto di autori greci e tedeschi, siamo arrivati a conoscere qualcosa di più su questo argomento, anche se ancora non si può affermare che tutto sia ormai noto.

Fig. 9. Cartolina Postale per le FF.AA. spedita da un soldato internato in un campo di Rodi. Bollo "FELDPOST m” 18/4/44. Censura tedesca di Monaco "Ad".

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Fig.10. Busta via aerea da Rodi alla Germania. Il bollo "FELDPOST d 10-2-44", qui apposto eccezionalmente su una lettera regolarmente viaggiata, annulla due etichette di franchigia necessarie per spedire una lettera per via aerea

fu usato molto a lungo anche se è ancora controverso il periodo di utilizzo. Il bollo “FELDPOST g” non è descritto né da Zisimatos né da Tesapsides, ma è indubbio che fu usato dall'Ufficio di Rodi come dimostra la cartolina postale per le FF.AA., da me reperita, spedita da un soldato italiano internato in un campo di Rodi (fig.8). Il bollo “FELDPOST m” (fig.9) secondo Tesapsides fu usato a Samo, mentre come si può vedere dall'immagine, fu usato anch'esso a Rodi. I bolli “FELDPOST d”(fig.10) e “FELDPOST e” (fig.1) furono “tenuti nel cassetto” ed usati quasi esclusivamente per effettuare i numerosi annulli di favore di quel periodo, pur se in qualche raro caso si possono trovare anche su buste effettivamente viaggiate (fig.10). Dato il notevole incremento del volume della posta, fu necessario istituire due succursali a cui spettava sopperire ai bisogni dei militari sparsi nell'Isola, mentre

l'Ufficio di Rodi doveva continuare a servire la città e le altre isole del Dodecanneso. Nel gennaio del 1944 i tedeschi, infatti, istituirono ad Asguro, sulla strada per l'aeroporto di Gadurrà, un Ufficio postale che utilizzò il bollo “FELDPOST c” (fig.11). L'Ufficio, cui erano preposti un sottufficiale e due soldati, fu aperto il 4 gennaio 1944 e chiuso nel mese di ottobre dello stesso anno. A Campochiaro, quasi al centro dell'isola, il 22 febbraio 1944 fu aperta un'altra succursale, chiusa il 24 dicembre 1944. Anche in questo Ufficio che usò il bollo “FELDPOST f ” (fig.12) operarono tre militari.

L'Ufficio nell'isola di Lero Nell'autunno del 1944, come precedentemente accennato, il Comando tedesco istituì nel Dodecanneso il sistema difensivo Scarpanto-Rodi-Lero. Anche se il Comando generale rimase a Rodi, Lero

Fig.11. Busta da Asguro con bollo "FELDPOST c 9-1-44" usato fino all'ottobre 1944. Il mittente era un soldato italiano collaborazionista che era stato incorporato nel Reparto tedesco 999 del gruppo esplorante corazzato. (FP n° 26560 D).

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Fig. 12. Busta da Campochiaro inviata per Via Aerea ("Luftfeldpost", sottolineato in rosso). Il bollo "FELDPOST f 29-8-44" annulla due etichette azzurre di franchigia aerea "LUFTFELDPOST", necessarie per una lettera

La Posta interna di servizio

assunse una funzione autonoma di difesa anche delle isole di Coo e di Calino. Per questo motivo fu necessario installare un Ufficio postale in quest'isola. L'Ufficio, collocato a Portolago, gestiva anche la posta di Coo e di Calino. La nuova organizzazione prevedeva che la posta di queste tre isole fosse trasportata con battello a Coo, dove esisteva un aeroporto funzionante, e da lì, per mezzo di un piccolo aereo, era trasferita all'aeroporto di Rodi, da cui la corrispondenza poteva partire per la Germania. Ovviamente per la posta che proveniva dalla Germania era fatto il percorso inverso. L'Ufficio di Portolago, che usò il bollo “FELDPOST h” (fig.5), fu chiuso alla fine della guerra.

Questo particolare settore della Posta Militare tedesca presenta tuttora molte difficoltà di interpretazione, sopratutto perché il materiale noto è molto scarso. Infatti, come dice Tesapsides, tutte le lettere di servizio di questa area sono rare e molte di queste sono oggi introvabili. La Posta di servizio è contrassegnata da un numero di identificazione (K=Kennumer) che appare nel bollo a data e sulla etichetta delle raccomandate. Farò quindi esclusivamente riferimento a questo numero nella descrizione della posta. Ad oggi conosciamo i seguenti numeri di identificazione della Posta di servizio con sede nel Dodecanneso: il K 768, il K 511, il K 943, il K 759.

Fig, 13. Raccomandata interna di servizio (numero di identificazione 768) da Rodi. Bollo "FELDPOST a 768 03-1-44" dell'Ufficio di Rodi. Bollo circolare e lineare "Dienststelle Feldpostnummer 10638 D"

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Fig.14 Raccomandata di Servizio (numero di identificazione: 517) da Coo (Feldpostnummer 56926). Il bollo "FELDPOST f 517 18-6-44" è stato apposto dall'Ufficio postale per Usi Speciali, situato a Kifissia vicino ad Atene.

BIBLIOGRAFIA

Il K 768 era giunto a Rodi già prima dell'Armistizio; proveniva dall'Ufficio di Posta Militare di Karlsbad e apparteneva all'Ufficio postale di Rodi (fig.13). Il 9 novembre 1944, con la ristrutturazione di tutta la posta, proveniente da Zagabria giunse il rarissimo bollo K 511 che fu usato a Rodi. Il K 943 fu impiegato a Rodi fino al 05.02.44 , poi fu usato a Lero fino all'ottobre 1944. Il K 759 fu usato tardivamente solo dal gennaio 1945 a Coo e Lero. Il numero di identificazione K 5l7 compare su alcune lettere di servizio raccomandate che provengono dal Dodecanneso; ciò induce a supporre che il contrassegno numerico si riferisca ad un Ufficio postale con sede in quelle isole. Può portare fuori strada anche il fatto che la lettera di diversificazione che appare in questi casi è la “f ”; ciò può far pensare che la busta sia stata bollata a Campochiaro. In realtà, invece, il numero K 5l7 appartiene all'Ufficio Postale per Impieghi Speciali situato a Kifissìa nei pressi di Atene. Quindi tale corrispondenza di Servizio, benché provenga da varie isole del Dodecanneso, fu inviata ad Atene dove fu regolarmente bollata con il Kennumer K 5l7 e spedita a destinazione (fig.14).

- G. M. Zisimatos: 1309 / 1984 (La Storia Postale di Rodi 1309 / 1984). Rodi 1984. - N. Kannapin: Die Deutsche Feldpost 1939-1945.Osnabrück 1987. - G. Giannoccolo: Gli Internati militari italiani nei campi tedeschi 1943-1945.Reggio Emilia 1989. - G. Mattiello: La “Inselpost”. Notiziario AICPM. - G. Schreiber: I militari italiani internati nei campi di concentramento del terzo Reich. - Roma 1992. - Autori Vari: 1943: l'anno dell'armistizio. Trapani 1993. - G. Giannoccolo: I militari italiani nelle formazioni germaniche .Reggio Emilia 1996. - B. Tesapsides: Die deutsche Feldpost in Griechenland im II. Weltkrieg 1941 - 1945. Salonicco 1998.

Incontri fra i soci: MILANOFIL sabato 19 marzo alle ore 9.45 Palazzo Africa - aula Vecchi (a sinistra subito dopo l’entrata di Porta Giulio Cesare)

TOSCANA 2005 sabato 16 aprile alle ore 14.00 Palazzo Cerchi in via dei Cerchi, angolo via della Condotta (a 100 mt. dalla mostra) nella sala dell’asta Santachiara www.ilpostalista.it/indextoscana.htm

VASTOPHIL sabato 21 maggio alle ore 10.30 Palazzo Avalos, sede della mostra www.vastophil.it;

VERONAFIL sabato 28 maggio alle ore 11.00 nella saletta n.3 (vicino al bar)

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I prigionieri di guerra e gli internati civili italiani in mano francese Seconda parte

Antonio Pasquini

NORD AFRICA 3 A - INTERNATI CIVILI NEL PERIODO COMPRESO FRA LA DICHIARAZIONE DI GUERRA DA PARTE DELL'ITALIA (10 GIUGNO 1940) E L' ARMISTIZIO (24 GIUGNO 1940) Nel 1940 si trovavano in TUNISIA, ALGERIA e MAROCCO rispettivamente 110000, 20000 e 12000 italiani, pari a circa la metà della popolazione europea ivi residente. Le Autorità locali, dopo la dichiarazione di guerra, trovandosi in evidenti difficoltà, adottarono una misura originale : chiesero la sottoscrizione di un impegno di lealtà. Si limitarono pertanto ad internare solo coloro i quali si rifiurarono di firmare.

3 B - INTERNATI CIVILI NEL PERIODO COMPRESO FRA IL SETTEMBRE 1940 E LO SBARCO DEGLI ALLEATI (8 NOVEMBRE 1942) Nonostante che in quel periodo l' Italia non fosse più in guerra con la Francia, vi furono numerosi arresti di cittadini Italiani, i quali, già liberati nel luglio dello stesso anno dal primo internamento, avavano preferito restare in Nord Africa. Si sa soltanto che la maggior parte dei campi si trovava nel sud dell' Algeria e che erano generalmente gestiti da responsabili appartenenti alla Legione Straniera Si conosce il campo di: - COLOMBE-BECHAR

Si conoscono i seguenti campi definitivi: TUNISIA - SBEITLA: vi furono internate 5000 persone. Fu chiuso il 10 luglio 1940 - KASSERINE: vi furono internate 7000 persone. Fu chiuso il ? ALGERIA - LE KREIDER: vi furono internate 2000 persone. Fu chiuso il 22 luglio 1940 - ORANO: vi furono internate 2400 persone. Fu chiuso il ? - AISMARA: vi furono internate 300 persone. Fu chiuso il ? MAROCCO - MEDJOUNA: vi furono internate 2000 persone. Fu chiuso il ? - EL HAJEB: Vi furono internate 1300? persone. Fu chiuso il 13 luglio 1940

3 C - INTERNATI CIVILI NEL PERIODO COMPRESO FRA NOVEMBRE 1942 (MAROCCO E ALGERIA) / MAGGIO 1943 (TUNISIA) E LA FINE DEL RIMPATRIO (LUGLIO 1946). Con lo sbarco degli Alleati ed il rientro in guerra dell'Africa del Nord ricominciarono i provvedimenti di internamento nei confronti dei civili italiani rimasti in quella regione. Si ritiene che interessarono in totale circa 15000 persone Si conoscono i seguenti campi definitivi: TUNISIA - internate 8000 persone. - BAIES DE CARRIERE - GABES - GAFSA: internate 550 persone - GAMMARTH - KASSAR SAID: internate 135 persone 43


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Fig. 1 Comunicazione della Croce Rossa alla famiglia di un prigioniero che si trova in Tunisia, nell' ospedale generale n° 99

- LA LAVERIE - SAQUAF: internate 400 persone. MAROCCO - internate 2500 persone. - AIT AMEUR - BOU DENIB - BOULHAUT - CASABLANCA - DJERRADA - EL KARIT - FES: internate 150 persone. - FORT HERVE' - IFRANE - INFOUT - LAMARNE - MEDIOUNA - MOGADOR - OUED AKREUCH - OUED ZEM - OULMES - SETTAT - SKRIRAT - TAMANAR - TAMOUNDIA

DEL RIMPATRIO (LUGLIO 1946) I circa 41000 militari Italiani in mano Francese in NORD AFRICA provenivano dalle battaglie di Sicilia e di Tunisia. La loro detenzione era in palese contrasto con l'articolo 2 della Convenzione di Ginevra che recita: “I prigionieri di guerra appartengono alla potenza nemica e non ai singoli o alle truppe che li hanno catturati”. Infatti, essendo stati fatti prigionieri dagli Anglo Americani ( circa 15000, catturati a Lampedusa e Pantelleria ) o dalle truppe della Francia Libera, da loro dipendenti, non potevano essere detenuti dalla Francia di Petain, peraltro non più in guerra con l'Italia. TUNISIA - Vi furono internate circa 8000 persone. Si conoscono i seguenti campi principali (e dipendenti): - DEPOT N° XV - BISERTA (711) (- FERRYVILLE) (- SIDI JAJA) (- TABARKA) (- ZAROUR) - DEPOT N° XVI - TUNISI KASBAH (773) ospitava 3792 persone il 3/3/1944. (- EL GARIA) (- KASSAR SAID) (- KAIOUAN) (- LA MARSA) (- MATHILDEVILLE) (- SOUSSE) ospitava 431 persone il 3/3/1944 - DEPOT N° XVII - ZAGHOUAN (772) ospitava 909 persone il 3/3/1944 (- GROMBALIA) (- LA LAVERIE) ospitava 312 persone il 4/3/1944 (- SOUK EL DJEMMA) - DEPOT N° XVIII - MATMATA

ALGERIA - internate 5000 persone. - AKBOU: internate solo donne - BERROUAGHIA - BIDON 2 - COLOMBE-BECHAR - 4 campi - CONSTANTINE - DJELFA - EL KOLEA - KENADSA - 3 campi - MECHERIA: internate 500 persone. 3 D - PRIGIONIERI DI GUERRA - PERIODO COMPRESO FRA NOVEMBRE 1942 (MAROCCO E ALGERIA) / MAGGIO 1943 (TUNISIA) E LA FINE

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Fig. 2 Messaggio telegrafico, tramite il Vaticano, ad un prigionero di guerra nel campo algerino n° 1 di Geryville.

Si conoscono i seguenti campi principali (e dipendenti): - DEPOT N° 1 - GERYVILLE (702) (fig. 2) ospitava 500 (?) persone il 12/1943 ( - COLOMBEBECHAR ) - DEPOT N° 2 - LE KREIDER (701) ospitava 6955 persone il 12/3/1944 (- ST DENIS DU SIG) (- ST BARBE DU TIELAT) (- ST PRENDAR) - DEPOT N° 3 - BOGHARI (703) ospitava 5567 persone il 11/3/1944 - DEPOT N° 4 - DJELFA (705) ospitava 1800 (?) persone il 12/1943 (- ALMA) (- BLIDA) (- CAFFARELLI) (- LAGHOUAT) (- SETAFA) (- SOUZZONI) - DEPOT N° 5 - CONSTANTINE (705) ospitava 5088 persone il 15/3/1944 (- EL GUERRAH) (- GUELMA) (- LES BIBANS) (- MANSOURIA) (- MADJEZ AMARA) (- OUARGIA) (- OULED RAHMUN) (- ST. HELENE) - DEPOT N° 6 - SAIDA (704) (fig. 3) ospitava 1273 persone il 8/3/1944 - DEPOT N° 7 - PALAT ospitava 3230 persone il 29/3/1944 - DEPOT N° 8 - CARNOT ospitava 1723 persone il 16/2/1944 - DEPOT N° 9 - CLAUZEL ospitava 1849 persone il 17/6/1944 - DEPOT N° 10 - ? - DEPOT N° 11 - COSTANTINE - DEPOT N° 12 - THIARET - DEPOT N° ? - BORDEAU (707)

(- GABES) (- REMADA) (- SFAX) - PONT DU PHAS - di smistamento - DE GOULLE - ospitava 1100 persone il ? - DJOUKAR - ENFIDAVILLE - KASSERINE - ONDOVILLE EL OUDIANE - ROUMADIA - SAQUAF - SOUK EL KEMIS - ZARZOUMA Si conoscono i seguenti ospedali: - HOPITAL DE FERRYVILLE - HOPITAL MILIT. DE KASBACH ospitava 119 persone il 3/3/1944 - HOPITAL ARIANA - TUNISI - HOPITAL GEN. N° 99 (fig. 1) ospitava 864 persone il 27/5/1944 ALGERIA - Vi furono internate circa 28000 persone.

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Fig. 3 Cartolina postale alla famiglia del colonnello Lequio, comandante il campo algerino per ufficiali n° 6 di Saida

- ORANO (192 ) ospitava 679 persone il 25/2/1944 - TREZEL

- DEPOT N° XXIV - ALGERI - DEPOT N° XXV - ? - DEPOT N° XXIX - ? - DEPOT N° XXXII - GERYVILLE - DEPOT N° XXXIV - ? - PRISON MILITAIRE D' ALGER - PRISON MILITAIRE CONSTANTINE - PRISON MILITAIRE ORLEANSVILLE - CASERME D' ORLEANS

I Francesi, al contrario degli Anglo Americani, non fecero alcuna distinzione fra cooperatori e non cooperatori ed utilizzarono tutti i prigionieri organizzandoli in distaccamenti di lavoro, che facevano capo ai Depots Principali. Erano costituiti da un numero imprecisato di persone (da 3 a 400) impiegate in diversi lavori, soprattutto presso fattorie e officine. La paga era di 10 franchi per ogni giornata lavorativa, in buoni spendibili solo all'interno del campo. Il vitto era a carico del datore di lavoro.

Altri campi, probabilmente anche loro dipendenti dai depots principali: - AIN EL ADJAR ospitava 180 persone il 7/3/1944 - AIN SEFRA - BARIKA ospitava 100 persone il ? - BAUDENS - BECHAR JELID - EL KOLEA - GHAT - KASPAR SAID - KENADSA - MARS EL KEBIR - MASCARA - MECHERIA

Si conoscono i seguenti distaccamenti di lavoro: - DT. D' ALGER - DT. D' ALGER - BAB-EL-OUED (fig. 4) - DT. D' ALGER - MAISON CARRE' - DT. D' ALGER - OUED DJER - DT. DE BERROUAGHIA - DT. DE COSTANTINE - ROCADE DEL SUD - DT. DE KOLEA - DT. DE MEDEA - DT. DE TADMID

Fig. 4 Lettera di un prigioniero impiegato nel distaccamento di lavoro algerino di Bab-el-Oued

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Fig. 5 Cartolina postale dal campo prigionieri di guerra marocchino n° xxv di Kasbah Tadla

- DT. DE TRAVAIL ZERALDA - DT. FERME BEN ZAREA ospitava 8 persone il ? - DT. FERME BOSCH - DT. FERME CHATEAUDUN DU RHUMEL ospitava 15 persone il ? - DT. FERME CHEBLI ospitava 29 persone il ? - DT. FERME EL BIAR ospitava 17 persone il ? - DT. FERME FLORIAN - DT. FERME MAISON CARRE' - DT. FERME ROUDIER - DT. FERME ST. MARIE OUED - DT. FERME SIDI SALEM FONDOUK ospitava 46 persone il ? - DT. FERME VIDAL ospitava 26 persone il ? - DT. LES ISSERS - DT. MEDITERRANEE NIGER - DT. OUED RHAMOUN

MAROCCO - Vi furono internate 5000 persone Si conoscono i seguenti campi principali (e dipendenti): - DEPOT N° XXI - BOU ARFA (- FOUM DEFLA) (- MEKNES) (- OUJDA) (- RABAT) (- RAS EL MAT) - DEPOT N° XXII - OUARZAZATE (- EL KELAA) (- ZAGORA) (- TEUI FILIAT) - DEPOT N° XXIII - MIDELT (751) (- EL HAJEB) (- FES) (- JEREDA MINES) - DEPOT N° XXIV - LA JONQUIRE (- KENIFRA) (- MEDIOUNA) (- RAM RAM) - DEPOT N° XXV - KASBA TADLA (fig.5) (- PORT LYAUTEY) - DEPOT N° XXVI - MARRAKESCH ospitava 555 persone il 19/2/1944 (- AGADIR) (- MINES GOUNDAFA) (- MECHRA BEN ABBOU) - DEPOT N° XXVIII - KSAR EL SOUK - DEPOT N° XXIX - CASABLANCA - DEPOT DE P.G ITALIENS - DJERRADA ospitava 78 persone il ?

Si conoscono i seguenti ospedali : - HOPITAL BANDERAS - HOPITAL BARBIER HUGO - HOPITAL BLIDA - HOPITAL BORJ BON ARAERIOJ - HOPITAL COUDIAT - HOPITAL D' ORLEANVILLE - HOPITAL DUCROS - HOPITAL BOULENS - HOPITAL GERYVILLE - HOPITAL LAVERAN - HOPITAL MAILLOT - HOPITAL MECHERIA - HOPITAL MEDEA - HOPITAL OUARGIA - HOPITAL SAIDA - HOPITAL MILITAIRE BOGHAR - HOPITAL MILITAIRE BONE - HOPITAL MILITAIRE SETIF - LAZARET ALMA - CENTRE DE FRACTURE BLIDA

Si conoscono i seguenti ospedali : HOPITAL MILITAIRE FES HOPITAL MILITAIRE MEKNES ospitava 35 persone il 2/2/1944 HOPITAL MILITAIRE OUJDA ospitava 8 persone il 8/2/1944 HOPITAL DE MIDELT 47


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ALGERIA

Campi principali Campi dipendenti MAROCCO

Campi principali Campi dipendenti 48


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TUNISIA

Campi principali Campi dipendenti

Bibliografia: Una storia di tutti - Istituto Storico della Resistenza in Piemonte - F. Angeli 1989 Articolo: Gli internati italiani nell'Africa del Nord di J. Louis Miege Articolo: Prigionieri di guerra e internati italiani nell'impero francese di Colette Dubois

Il Secondo Regno - L. Pignatelli - Longanesi 1969 I prigionieri militari Italiani nella 2ª Guerra Mondiale in Francia e Territori Francesi M.Coltrinari / E. Orlanducci - A.N.R.P. 1995 Camps des prisonniers de guerre de l'Axe en France et en Afrique Française - Carnevale / Mauzan

I prigionieri di guerra italiani 1940-1945 - F. Conti Il Mulino 1989

I militari italiani internati nei campi di concentramento del Terzo Reich 1943-1945 - G. Schreiber Sme Ufficio Storico 1997.

Gli italiani nei campi di concentramento in Francia Società Editrice del Libro - Roma 1940

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Aggiornamenti cataloghi FRANCHIGIA MILITARE ITALIANA (1912-1946) G. Cerruto - R. Colla Aggiornamento n. 3

171/J Ja 171/K

N. 10 CHI VINCE DOMINA.. (>) idem (<) N. 11 ARMI, RICCHEZZE...

5 6 4

4 5 3

171/L

N. 12

4

3

LA VITTORIA CI...

idem come la 171; stemma con estremità della corona allineata a sinestra della B (fig. 2); conosciute: SALVIAMO 171/1C N. 3 (>) 5 4 LA MADRE ... 171/1

Prima Guerra Mondiale pag. 271; modificare, sostituire, aggiungere Serie B; con nel riquadro: Ricordati che... 171 - stemma mm 16x21 con estremità della corona sotto la lineetta che si trova fra B e N; (fig. 1) “A1” alto mm 4; “Indirizzo del mittemte da riprodurre nella rispo sta” scritta lunga mm 62; recto: stampa in grigio nero; verso: vignetta in varie tonalità dal verde chiaro al verde scuro; cartoncino avorio o bianco rosaceo;

2

idem come la 171; stemma con estremità della corona sotto la lineetta che si trova fra B e N; “A1” alto mm 5,5; (fig. 3) 171/2A N. 1 NELLA VITTORIA... (>) 4 3

1

171/2

171/2B N. 2

GLI OPPRESSI DI...

(>)

4

3

5

4

4

3

3

2

2Ba

171/A

N. 1

Aa 171/B

N. 2

Ba

NELLA VITTORIA...

(>)

5

4

idem (<) SALVIAMO LA 171/2C N. 3 (>) MADRE.... 171/2D N. 4 IO HO COMBATTUTO.. (>)

idem

(<)

6

5

171/2E N. 5

PER LE TOMBE...

(>)

4

3

GLI OPPRESSI ...

(>)

5

4

171/2F N. 6

(>)

3

3

idem

(<)

6

5

(>)

5

4

SALVIAMO LA MADRE....

LA CIVILTA’ TUTTA... ECCO LA SCONFITTA... ANCORA, ANCORA!... SIATE DEGNI, ITALIANI... CHI VINCE DOMINA..

4

4

(>)

4

3

(>)

4

4

171/2K N. 11 ARMI, RICCHEZZE...

4

3

171/2L N. 12

4

3

171/2G N. 7

171/C

N. 3

(>)

5

4

171/2H N. 8

171/D

N. 4 IO HO COMBATTUTO.. (>)

4

3

171/2I

171/E

N. 5

(>)

5

4

171/F

N. 6

LA CIVILTA’ TUTTA... (>)

4

3

Fa

PER LE TOMBE... idem

(<)

4

3

ECCO LA SCONFITTA...

(>)

6

4

4

3

171/G

N. 7

171/H

N. 8 ANCORA, ANCORA!...

171/I Ia

N. 9

SIATE DEGNI, ITALIANI... idem

(>)

5

3

(<)

6

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N. 9

171/2J N. 10

171/3

LA VITTORIA CI...

idem come la 172/2; stemma con “A” di “A1” con tratto orizzontale (fig. 4); conosciute:

171/3H N. 8 ANCORA, ANCORA!...

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5


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4

idem, logotipo mm 23 senza trattino 177/3ba fra o e G, con inizio a mm 14 dalla 5 base dell’asta; (fig. 8)

171/4

4

idem come la 171/2; stemma con estremità della corona allineata alla B; “Indirizzo del mittente da riprodurre nella risposta” in carattere molto piccolo e scritta lunga mm 56 (fig. 5); conosciute:

171/4K N. 10 ARMI, RICCHEZZE...

6

5

7

5 idem, con al verso in basso a sinistra fra 2 tratti di mm 90, su 4 righe frase 177/3p 6 di D’Annunzio: O bella Fanteria, fiore... idem, con al verso in basso a sinistra fra 2 tratti di mm 90, su 5 righe frase 177/3pa 6 di D’Annunzio: O bella Fanteria, fiore... (fig. 9)

idem come la 171/3; cartoncino a mano, bordi scontornati, recto in rosso brunastro. vignetta marrone scuro (fig. 6); conosciute: 171/5G N. 7 ECCO LA SCONFITTA.. (<) - 8

6

6

171/5

pag. 274 aggiungere: idem, con al verso frase come la 177/2ja 177/2ia idem, logotipo mm 23 senza tratti177/3b no fra o e G, con inizio a mm 7 dalla base dell’asta; (fig. 7)

8 7

7

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177/22b 177/22ba 9

177/22bb 177/22bc 177/22bd

idem, senza punto dopo la V e 1 graffa aperta in mezzo idem, senza stelle nella bandiera USA idem, logotipo inizia a mm 11,5 dalla base dell’asta idem, logotipo inizia a mm 17,5 dalla base dell’asta idem, logotipo inizia alla stessa altezza della base dell’asta

7 6 7 6 6 4 6 4 6 4

idem in azzurro, logotipo inizia a 1 C mm 13,5 dalla base dell’asta dem in azzurro, logotipo inizia a mm 177/22ca 13,5 dalla base dell’asta e senza stel- 2 1 le nella bandiera USA 177/22c

pag. 275 aggiungere: 177/11ba idem, logotipo mm 25

3

4

177/11bb idem, logotipo mm 24,5

3

4

177/11bc idem, logotipo mm 33

4

5

117/13c

E. CALZONE - Roma (logotipo mm 13)

3

2

117/13d

idem, circoletto nel riquadro davanti 6 alla V, (fig. 10)

5

117/13e idem, senza trattino fra E e R.

4

177/22cb

dem in azzurro, logotipo inizia a mm 3 2 17,5 dalla base dell’asta

Seconda Guerra Mondiale pag 311 aggiungere: idem, con lato destro dentellato ed al verso a stampa su 15 righe: 16/1b “24 giugno 1943 - XXI / Nel giorno in cui la famiglia dei Lancieri di Aosta.....VINCEREMO” (fig. 12)

3

9

10

pag. 276 aggiungere: O.P.E.S. TORINO (mm 9), logotipo 177/22 4 inizia a mm 2 dalla base dell’asta idem, senza punto dopo la V nel 177/22a 5 riquadro

3

idem, senza punto dopo la V e senza 177/22aa 6 stelle nella bandiera USA; (fig. 11)

4

4 12 Questa interessante cartolina ci è stata segnalata dal socio Roberto Lovat (Bassano dei Grappa) che ringraziamo sentitamente per la collaborazione. L' illustrazione evidenzia la firma autografa del Comandante del Reggimento Lancieri dì Aosta Col. G. Berti, la cartolina è stata postalizzata il 27 giugno 1943.

11

Rinnoviamo l'invito alla collaborazione. Le fotocopie a colori (recto/verso) debbono essere spedite a: Giorgio Cerruto, via dei Mille 22, 25122 Brescia o a Roberto Colla via Bligny 7, 25133 Brescia 53


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OCCUPAZIONI ED ANNESSIONI ITALIANE NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE di Valter Astolfi Aggiornamento n. 4 In ogni caso il documento risulta interessante anche perché sullo stesso sono indicati alcuni dati circa il numero delle serie emesse.

In questo numero l’aggiornamento riguarda la Jugoslavia (i precedenti sono stati pubblicati sul n. 91 per quanto riguarda l’Albania, sul n. 92 per la Francia e sul n. 93 per la Grecia). Prima di passare all’elenco delle modifiche devo fare una errata corrige al n. 93: le didascalie riportate sotto le figure di pag. 322 e pag. 355 sono state invertite.

Pag. 406 Dopo il 1° capoverso inserire la seguente frase: E’ probabile che a Spalato l’uso dei francobolli italiani sia iniziato ancor prima del 28.4.1941. Infatti, mi è nota una cartolina scritta a Spalato il 26.4.1941 ed affrancata con un francobollo da 20 c. della cd. serie “Imperiale” che è stato poi annullato in data 30.4.1941 dall’ufficio di Zara. In questo caso l’ufficio di Spalato ha solo applicato a fianco del francobollo un bollo in gomma.

JUGOSLAVIA Pag. 392 Per una svista non sono stati riprodotti i francobolli, i segnatasse e le cartoline postali di produzione italiana che hanno ricevuto la soprastampa in caratteri cirillici “UPHA TOPA”: si tratta di alcuni valori della serie cd. “Imperiale” del 1929; del francobollo di posta aerea da 50 c. tipo “Pegaso”; di alcuni valori della serie di segnatasse del 1934 e della cartolina postale da 30 c. senza il motto “Vinceremo”.

Pag. 420 Nell’elenco delle voci incluse nel tariffario jugoslavo (primo periodo d’occupazione, tariffe in dinari) manca la voce “Fermo Posta”. Sulla base della lettera qui riprodotta e descritta risulta che il diritto di “Fermo Posta” era pari ad 1 dinaro.

Pag. 397 Dopo il 4° capoverso inserire la seguente frase: Se serve una prova convincente in tal senso penso sia sufficiente l’esame di questo “listino” emesso a Sussa in data 15.10.1942 dall’Intendenza Civile del Fiumano Kupa. Si tratta di un vero e proprio listino commerciale con prezzi, a quell’epoca, in qualche caso altissimi. Ogni commento sull’attività speculativa dell’Intendenza appare del tutto superfluo.

Lettera spedita in data 1.4.1941 da Eisenerz (Germania) con destinazione “Fermo Posta”a Lubiana, dove giunge il 22.5.1941, come si rileva dal bollo di arrivo al verso e da quello applicato sul segnatasse da 1 d. con soprastampa “Co. Ci” usato per il diritto di “Fermo Posta”(entrambi del tipo ex jugoslavo, ad un cerchio, scalpellato). Si tratta quindi di una lettera spedita prima dello scoppio della guerra ed arrivata dopo l’occupazione italiana della città. Poiché la lettera non viene reclamata, dopo circa un mese viene rispedita al mittente (vedi apposita etichetta e bollo in data 24.6.1941; questa volta il bollo è di fornitura italiana, a due cerchi, bilingue) . Oltre ad attestare la tariffa per il diritto di “Fermo Posta” la lettera è sicuramente molto rara e particolare anche per il periodo in cui si colloca.

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Pag. 427 La didascalia della figura in basso non è corretta. La norma sul pagamento delle sole soprattasse per l’utilizzo di eventuali servizi accessori riguardava solo l’invio per “espresso” e per “posta aerea”; l’agevolazione non era infatti estesa anche all’invio in raccomandazione: in tal caso bisognava pagare tutte le tasse, compresa l’affrancatura ordinaria. Io ho formulato la didascalia basandomi su quella che era la prassi corrente, dando per scontato ciò che invece era solo una tolleranza ampiamente applicata. (N.B. Lo stesso discorso vale anche per la figura, in basso, a pag. 148 del capitolo dedicato alla Francia)

stemma di stato all’interno e dicitura “Regie Poste / R. Governo della / Dalmazia”. Pag. 483 Per il bollo “Ljubljana 1” del tipo 1C/YUS è stato rintracciato il tipo con l’elemento di riconoscimento “2” Pag. 506 Aggiungere nuovo tipo di bollo di Sussa: visto su telegramma del 27.12.1941: // 28 / l / Sussa / “SUSSAK (DISTR. TELEGR) / FIUME” / 29 / 2C/IT/ F6 / - / - / 10 // Pag. 515 Aggiungere nuovo tipo di bollo di Oltre; visto su cartolina postale del 1943: //26 / C / “ / “OLTRE / VAGLIA – RISPARMI” / 29 / 2C/IT / Z5 / - / 12 //

Pag. 442 Integrare l’elenco con i seguenti nuovi uffici: - Lideva Rijeka - Petrovac na Moru (N.B.: gli uffici ceduti all'Albania hanno usato i francobolli di occupazione italiana e i bolli ex jugoslavi fino alla meta di agosto 1941, data in cui è avvenuta la cessione dei territori.).

Pag. 525 I punti di colonna 10 sono così definiti: 2a - Punti 11; 2b – Punti 10. Pag. 529 Aggiungere i seguenti nuovi bolli di Spalato visti su corrispondenza del 1943 e su modulo postale del 1942: //19 / mm / “ / “SPALATO POSTA ESTERA - < A > / 32 / 2C/IT / S14 / - / - / 10 // // “ / nn / “ / “DIREZIONE PROV. P.T. SPALATO DIRETTORE / 30 / 2C/IT / S10 / - / - / 10 // // “ / oo / “ / “ SPLIT…….? / POSTA” / 25 /…../ // “ / pp / “ / “ UFFICIO STRALCIO / SPALATO” / 29 / 2C/IT / S/19 / / - / - / 13 // // “ / qq / “ / “SPALATO CASSA – PROV. / VAGLIA – RISPARMI” / 30 / 2C/IT / S 9 / - / - / 11 //

Pag. 466, 467, 468 Pag. 466: le note della figura S10 sono integrate come segue: la dicitura nella parte alta del bollo inizia con le parole “UFF.”, “DIREZIONE” Pag. 467: le note della figura S 14 sono integrate come segue. In basso l’indicazione specifica sull’uso del bollo può risultare tra due lineette oppure con una lettera racchiusa tra parentesi; le barrette all’interno delle lunette sopra e sotto il datario possono essere 9 oppure 11. Pag. 468: aggiungere nuovo tipo di bollo di Spalato: // S 19 / “UFFICIO STRALCIO / SPALATO “// In alto la dicitura specifica l’ufficio a cui il bollo era in dotazione; lineetta di suddivisione tra la parte alta del bollo e quella bassa; diametro 29 mm. Mi è noto sia in colore nero che blu.

Pag. 547 Aggiungere nuovi uffici: // - / a / Lideva Rijeka / “LIDEVA RIJEKA + cirillico” / 30 / 1C/YU / 1 / B / - / 11// // - / a / Petrovac na Moru / “PETROVAC NA MORU + cirillico” / 1 / - / - / 13 //

Pag. 470 Aggiungere impronta di contrassegno di tipo ovale con

Pag. 597 Dopo il 7° capoverso aggiungere: In merito all’istituzione di un Ufficio Censura Posta Estera (U.C.P.E.) a Spalato ho potuto esaminare tre documenti dai quali si rileva che l’ufficio era già operante nell’ottobre del 1942 (date estreme rilevate: 6.10.1942 e 1.5.1943). Il numero convenzionale di distinzione era il “IV”. Pertanto, esso seguiva nell’ordine quelli di Roma (I); Bologna (II); Milano (III) e Spalato (IV). I bolli usati erano del tipo a due cerchi con la dicitura “Censura Posta Estera”; mi sono noti con o senza lo stemma di stato al centro.

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AFRICA ORIENTALE ITALIANA di Piero Macrelli e Bruno Crevato-Selvaggi Aggiornamento n. 2

Amara

p. 10

p. 10

p. 8

p. 9

p. 9

Eritrea

p. 6

Galla e Sidema

p. 9

Harar

Scioa

p. 10

p. 10

p. -

Scioa

p. 10 N.B.

p. 10

p. 11

p. -

p. - : non mi sono noti su corrispondenza viaggiata

Si ringraziano i soci Raffaele Ciccarelli, Bruno Deandrea, Antonio Gerace, Antonio Lampariello e Roberto Lovat 56


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Vita sociale

COLLOQUI COI SOCI di Emanuele M. Gabbini ’ passato un anno - tre numeri - da quando questa rubrica è stata ripresa dopo la sua interruzione nel 1999. In quest’anno sono successe davvero tante cose, la più eclatante delle quali è quella di essere diventati un’associazione, ad oggi, di 450 soci: la più grande associazione nazionale di storia postale in Italia. Una cosa però non è successa: ricevere lettere dai soci! Ora è chiaro che una rubrica che si chiama “Colloqui coi soci” e che si ripropone di “… essere un mezzo per aprire dibattiti e raccogliere punti di vista di tutti i soci su argomenti, spesso controversi, che interessano la nostra passione …” non può esistere se i soci non sentono il bisogno di esprimere i loro pareri. In questo numero pertanto mi limiterò a sottoporre, a titolo esemplificativo e non esaustivo, un elenco di “cose” su cui i soci potrebbero esprimere un loro parere: se questi giungeranno, la rubrica continuerà, in caso contrario useremo lo spazio per cose di maggior interesse per i soci.

E

Temi di interesse per la vita dell’associazione Come migliorare ulteriormente la rivista; come rendere più interessanti gli incontri dell’associazione che si tengono durante i più importanti convegni commerciali e le esposizioni nazionali;

come arricchire l’evento della assemblea e della mostra annuale; quali altre tipologie di volumi pubblicare (facendo riferimento in modo particolare a quelli pubblicati negli ultimi anni); cosa aggiungere in termini di contenuti al nuovo sito internet della associazione; come migliorare (in termine di materiale e/o in termini di modalità e/o in termini di periodicità) le vendite tra soci; quali attività si dovrebbero organizzare a livello regionale con il coordinamento del Delegato; quali altre attività si vorrebbe che l’associazione facesse. Temi sulle esposizioni Perché esporre e in quali manifestazioni oppure perché non esporre; come esporre; cosa può fare di più l’associazione per aiutare i soci che desiderano esporre ed abbiano bisogno di aiuto; considerazioni sui regolamenti vigenti e sull’operato dei giurati. Temi sulle collezioni Perché collezionare; cosa collezionare di nuovo - una sola collezione o più collezioni; Posta militare, storia postale e …… altro ancora; considerazioni sul “piacere” nel cercare, accumulare, collezionare, studiare; quale biblioteca è opportuno avere in casa;

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come conservare le proprie collezioni. Temi sulla filatelia in genere Considerazioni su commercianti e case d’asta; considerazioni sul commercio filatelico su internet; considerazioni sui convegni commerciali; considerazioni sui cataloghi; considerazioni sull’operato dei periti; considerazioni sulle riviste filateliche; considerazioni sulla produzione di libri di filatelia; considerazioni sulle possibilità di vendita delle proprie collezioni; considerazioni sullo sviluppo della filatelia; considerazioni su Circoli e Associazioni; considerazioni sull’attività del Ministero e di Poste Italiane; considerazioni sul ruolo della Federazione. Ho elencato 30 punti, avrei potuto arrivare a 50 ... ma sarebbe stato provocatorio. Sono convinto che ognuno dei 450 attuali soci ha qualche cosa di interessante da dire o da chiedere su ognuno (o almeno su molti) dei punti elencati: se tutti lo facessero, avremmo di che pubblicare qualche volume e non di che alimentare una rubrica. Staremo a vedere.


Stamps and Postal History of :

Greece, Greek Area, Cyprus, Balkan Peninsula, Middle East, Ottoman Empire, Levant, Holy Land Forerunners

* * * * * *

ALBANIA BULGARIA YUGOSLAVIA SERBIA MONTENEGRO ROMANIA * * * * * * * * * * * *

SYRIA IRAQ JORDAN LEBANON PALESTINE ISRAEL EGYPT SAUDI ARABIA YEMEN DUBAI BAHREIN IRAN

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Le rubriche

SEGNALAZIONI E QUESITI a cura di Valter Astolfi - via Ennio 25 - 20137 Milano - telefono 025457536 - astolfi1@libero.it Le segnalazioni ed i quesiti vanno inviati alla Segreteria oppure al curatore della rubrica (allegare nitide fotocopie a colori). Le risposte vanno inviate al curatore della rubrica indicando il numero di riferimento che figura prima del quesito. (“Posta Militare” n. 93 - pagg. 45/48) ci chiede di pubblicare la seguente aggiunta e precisazione per quanto concerne l’operazione “Ippocampo” in Ruanda: L’Italia, con l’operazione “Ippocampo” schierò diversi distaccamenti del 9° Rgt. Incursori paracadutati “Col Moschin” (unitamente ad altri reparti speciali di diverse nazioni europee) che protessero i corridoi umanitari, consentendo a migliaia di cittadini europei e statunitensi di porsi in salvo a Mombasa (Kenia). L’operazione ebbe luogo dal 9 al 14 aprile 1994.”

Tre avvertenze per coloro che intendono collaborare a questa rubrica con l’invio di “Segnalazioni” o che intendono avvalersene per proporre dei “Quesiti”: Segnalazioni: devono essere veramente tali e non brevi articoli o articoletti. Quando la parte di testo supera la mezza pagina è infatti opportuno optare per la pubblicazione di un articoletto piuttosto che inserire l’argomento in mezzo a tanti altri che si traducono in poche righe di pura “segnalazione”. Quesiti: per quanto possibile i quesiti devono essere di natura postale, con richieste di tipo “normale”. Quando si chiedono “approfondimenti e dettagli” su una certa questione ben difficilmente si trovano persone che sono disposte a sviscerare il problema. Nella maggioranza di questi casi non è sufficiente una risposta “secca” ma bisognerebbe rispondere con un articolo di diverse pagine; e quasi nessuno è disposto ad impegnarsi fino a questo punto. A maggior ragione, quando si fanno domande che spaziano su altri aspetti che non siano quelli postali (militare, logistico-geografico, di funzioni, bolli di reparto, ecc.) bisogna sempre tenere presente che coloro che possono rispondere sono solo dei collezionisti e non degli studiosi di storia militare circoscritta a determinate unità, anche piccole. Riproduzioni: le richieste di segnalazioni e quesiti devono essere accompagnate da nitide fotocopie a colori; in difetto non avranno seguito.

94/c Il socio Antonio Coviello di Benevento ci precisa che pur trattandosi di una cartolina illustrata di produzione cinese, quella riprodotta nell’articolo di Valter Astolfi sui “Soldati italiani in Cina - 1866/1946” (“Posta Militare” n. 93 - pag. 14 - Fig. 43) non è partita dalla Cina ma da Tripoli in quanto a quella data il “Colleoni” era già rientrato nel Mediterraneo e si trovava a Tripoli. Ciò spiegherebbe l’affrancatura libica.

94/d I Soci Adalberto e Gabriele Pieroni di Besano (Varese) ci segnalano: Nella seconda metà del terzo decennio del XIX secolo, fece la sua comparsa, nel regno Lombardo-Veneto, un bollo con caratteri in stampatello diritto che recava sotto il nome dell’ufficio postale, la data. Anche Lodi ebbe in quegli anni in dotazione tale bollo ed è abbastanza comune rintracciare missive timbrate con lo “stampatello diritto”. Secondo Vollmeier (Catalogo dei bolli postali del territorio Lombardo-Veneto dalle origini all’introduzione del francobollo - 1979, seconda ristampa, 2003 n. 6 pag. 185) e secondo il Sassone (Gli antichi stati italiani, Territori italiani dell’impero austriaco, Regno di Vittorio Emanuele II, Regno d’Italia - Vol. 2: Gli annullamenti” - 2002, pag. 35) questo bollo è stato utilizzato dal febbraio 1837 fino al luglio 1845. Il catalogo Sassone poi riporta che questo stesso annullo è stato usato in periodo filatelico dal 22 febbraio 1851 fino all’ottobre 1856. A questo proposito, A. Zanetti (Lombardo Veneto 1850 - 1866, Levante Austriaco 1863-1883 - Annullamenti, 1979, pag. 74) riporta l’impronta di un annullo in “stampatello diritto” simile al nostro, ma con il mese abbreviato in modo diverso. Siamo in possesso di una lettera spedita da

SEGNALAZIONI:

94/a Il socio Beniamino Cadioli di Modena ci precisa che la data d’inizio del servizio di censura, non indicata nella Circolare del Ministero Poste e Telegrafi - n. 13 prot. 599875 e pertanto omessa nel testo pubblicato da Giancarlo Michelucci nel suo articolo “La censura postale italiana all’epoca della prima guerra mondiale” (n. 93 di questa rivista, pag. 39) è senz’altro da collocare nella seconda metà di maggio del 1915 ma comunque antecedente al giorno 23. Lo si deduce dal fatto che la successiva circolare n. 15 reca, appunto, la data del 23.5.1915.

94/b Il socio Gaetano Candia, autore dell’articolo “L’Italia negli interventi oltremare a partire dagli anni ‘50” 59


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vo, quali furono le ragioni in base alle quali le autorità militari furono indotte ad aprire un reparto di questo tipo presso un ospedale femminile? La cartolina qui riprodotta presenta infatti un bollo ovale con la dicitura “Istituto / Ostetrico – Ginecologico / Sezione Militare”; tale specificità trova conferma anche nell’indirizzo manoscritto dal mittente e cioè “Ospedale Maternità / Sezione Militare / Firenze”. Come si può ben immaginare, ciò che lascia perplessi (e fa anche sorridere) è l’esistenza di un reparto militare in una clinica per sole donne (a quell’epoca le forze armate non erano aperte al sesso femminile !). Infatti dal testo si capisce che il mittente è un uomo in quanto si legge: “trovami ospedale ferito”.

Lodi il 9 agosto 1846 e diretta a S. Fiorano (distretto di Codogno). A fronte vi è il bollo “Franca” e quelli di partenza in stampatello diritto “LODI 8 AGO” in nero brunastro (fig. 1), mentre sul recto appare la tassa manoscritta di 6 carantani ( per recapito della corrispondenza fino a 20 miglia postali, equivalenti a 15 km.) ed il timbro d’arrivo a Codogno “COD. AGO. 10” con fregi. Dal 1843, in quell’ufficio postale si iniziò ad utilizzare un bollo con caratteri in “stampatello inclinato” anch’esso con data, di nuova foggia, che rimarrà in servizio fino al 1851 e che quindi per circa 3 anni si sovrappose al bollo “stampatello diritto” (fig. 2). Con questo contributo si amplia il periodo d’uso di questo bollo dal febbraio 1837 all’agosto 1846.

Fig. 1 - Lettera da Lodi a S. Fiorano del 8.8.1846 con il bollo in stampatello diritto

94/2 Gradirei notizie circa il bollo “MILANO/CORRISPONDENZE MILITARI” che figura usato in data 2.10.1915 come annullatore sulla cartolina illustrata qui riprodotta. In particolare: da chi era usato, per quale servizio; in che periodo; altri casi analoghi?.

Fig. 2 – Lettera da Lodi a Soresina del 27.5.1846 con il bollo in stampatello inclinato Risponde la Redazione – Le notizie su questo tipo di bollo si trovano a pag. 193/194 del Vol. 1 dell’opera di B. Cadioli e A. Cecchi “I servizi postali dell’Esercito Italiano –1915/1923” – Sirotti Editore, Milano - 1979. In tale opera si legge che questo bollo fu messo in uso alle Poste di Milano, presso un ufficio che aveva il compito di meglio coordinare l’avviamento della corrispondenza militare al Concentramento di Bologna e che uffici analoghi furono poi istituiti anche a Roma Centro (poi trasferito a Roma 13), a Tripoli ed in epoca successiva alla prima guerra mondiale anche a Bari, Bolzano, Napoli, ecc. Quello di Milano pare sia rimasto in uso dal 23.8.1915 al 6.3.1916.

QUESITI:

94/1 Il socio Enrico Bertazzoli di Genova ci invia le foto degli oggetti postali qui riprodotti chiedendo quanto segue: qualcuno è in grado di confermare se a Firenze (la località si deduce dal testo e non dal bollo postale che in questo caso manca della parte con il nome dell’ufficio e datario), durante la prima guerra mondiale, esisteva un reparto militare di medicina o chirurgia presso un Istituto “Ostetrico – Ginecologico”? In caso affermati-

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94/3 La cartolina illustrata qui riprodotta, spedita in franchigia da Pisa e giunta a Genova in data 24.IX 1945, presenta, in aggiunta a quello postale di arrivo, i seguenti timbri: lineare “Posta per prigionieri di guerra” e ovale con contorno dentellato, testo su cinque righe “Franchigia Postale /Commissione Pontificia / Assistenza / Prigionieri di Guerra / Genova”. Le domande fatte dal richiedente sono: che prigionieri erano?; a Genova dove operava la Commissione Pontificia?; quale è stato il periodo di funzionamento?; chi la gestiva?; che competenze aveva?

94/5 Per quale motivo presso la stazione ferroviaria di Venezia veniva usato un bollo con la dicitura “Venezia Ferr. Racc. / Sez.ne Speciale” ? Quale genere di corrispondenza doveva essere bollato con questo bollo della “Sezione Speciale”?

Risponde la Redazione – Questo è il classico esempio in cui, presumibilmente, alcune domande “eccedono” le normali capacità di risposta di un collezionista di “prigionieri di guerra”. Per rispondere in via esaustiva a tutte bisognerebbe disporre di fonti d’archivio molto specifiche, soprattutto per quanto riguarda la situazione a Genova subito dopo la fine della guerra. Malgrado ciò pubblichiamo ugualmente la richiesta nella speranza che qualcuno sia in grado di dare almeno una qualche risposta anche parziale.

94/6

94/4

Il socio Gianfranco Mattiello di Lodi ci comunica che sta preparando la seconda edizione del libro “Italian Censorship on Civil Mail 1940 –1945” (pubblicato in proprio nel 2000) ed in questo aggiornamento vorrebbe completare l’elenco delle province con il relativo codice di identificazione che appare nel bollo di censura (numero convenzionale seguito dalla lettera “R”) che nell’introduzione alla prima edizione (pagg. III e IV) non è stato indicato oppure è stato sostituito con un punto interrogativo. I codici che ancora non conosce sono quelli delle seguenti città: Agrigento, Catania, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Foggia, Frosinone, Grosseto, Latina (ex Sabaudia), Massa Carrara, Matera, Nuoro, Palermo, Pescara, Pistotia, Potenza, Ravenna, Rieti, Siracusa, Spezia, Taranto, Terni, Trapani, Treviso, Viterbo.

Il socio Roberto Gallo di Milano ci chiede: I bolli di questi due uffici postali in Prov. di Aosta (PLANAVAL / 31.5.39 e BAIODORA / 24.7.40) rientrano tra quelli delle località lungo il confine con la Francia che all’epoca della dittatura fascista hanno cambiato il toponimo a causa della legge sulla purezza della lingua? In caso affermativo qual è l’attuale toponimo di queste due località?

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• Cerco annullo di posta militare “Direzione postale 3a Armata” dal 27.5.15 al 31.5.15. - Renato Fontana - via M.L. King 12/5 - 30027 San Donà di Piave VE. (93) • Cerco posta prigionieri di guerra in Italia 1ª GM - Posta militare austriaca 1aGM - Cartoline, foto e storia postale Trentino. - Franco Trentini - via Ferrera 34 - 38062 Arco TN. Trentini. franco@virgilio.it (93) • Cerco e scambio telegrammi pubblicitari italiani anni '30 e '50. - Enrico Bertazzoli - via Passaggi 8/3 - 16131 Genova enrico.bertazzoli@fastwebnet.it (93) • Ricerco per studio tassate, raccomandate, corrispondenza ordinaria con segni del verificatore di ogni periodo nonché verbali per irregolarità di servizio e multe. Rispondete numerosi anche per scambio informazioni. - Aniello Veneri - via Olevano 62 - 84091 Battipaglia SA. (93) • Acquisto scambio corrispondenza relativa a: PM dalla guerra di Libia alle attuali Missioni di Pace; PdC solo 2aGM.; colonie e occupazioni; PM francese 1aGM.. Valuto anche differenti proposte di scambio. - Mauro Miressi - CP 79 71100 Foggia FG. (93) • Cerco interi postali usati della Posta Militare, sia italiani che stranieri. Inviare fotocopie prezzate. - Pino Di Padova Viale Napoli 25 - 67033 Pescocostanzo AQ. (93) • Cerco lettere e documenti dei Dipartimenti Napoleonici “105 Stura” e “103 Tanaro”. Inviare fotocopie e offerte prezzate a Luca Lavagnino - CP 178 - 16043 Chiavari GE. (93) • Cerco annulli - Navigazione - Regia Flottiglia - Servizio postale sul lago di Garda. - Antonio Martinelli - via Porto 41 - 25010 Limone sul Garda BS (93) • Cerco: V Mail e Airgraph degli Alleati nella guerra in Italia (1943-45) - Corrispondenza nel Sud Italia dal settembre’43 al febbraio 1944 (escluso AMGOT di Sicilia) - Posta prigionieri di guerra dalla RSI ai campi degli Alleati e da questi alla RSI - Telegrammi della RSI. - Mario Zucchi - via Cesare da Sesto 17 - 20123 Milano MI. (93) • Scambio Posta Militare 1aGM e 2aGM. - Piero Raggi 01100 Viterbo VT. (93) • Cerco tessere, documenti, curiosità su “sistema annonario italiano” ogni epoca. Gradite fotocopie prezzate. Claudio Barbero - via Prese 2 Pratavecchia - 12025 Dronero CN- tel. 3683682378. (93) • Cerco Posta Militare prefilatelica francese. - Leopoldo Della Porta - via Serra 6 - 20148 Milano MI. (93) • Ricerco lotti anche numericamente consistenti delle franchigie, ufficiali e non, 1aGM, guerra Italo-turca, guerra d’Etiopia, guerra di Spagna, 2aGM con annulli leggibili, anche se non di grande pregio, cartoline e biglietti della 2ª GM - Luciano Fabbri - via Perugia 4 - 52023 Montevarchi Levane AR - 3396359021. (93). • Ricerco storia postale del Lloyd Austriaco, annulli delle Agenzie e dei piroscafi. - Giorgio Piva - via Modotti 6 33084 Cordenons Pn. tel 043441538.(93) • Cerco documenti inoltrati durante la RSI, con i bolli RP PAGATO e RR POSTE TS usati come sostituti o a complemento dell’affrancatura. - Antonio A. Piga - via di Pino 30/11 - 16138 Genova GE - piga32@virgilio.it. (93) • Cerco corrispondenze con partenza da aeroporti militari siciliani 2aGM - PM 30-72-3500-3550. - Andrea Amoroso via Carapelle 10 - 90129 Palermo PA - tel. 091488601. (93)

• Cerco PM CIL e Brigata Maiella; RSI: corrispondenze con marche di servizi postali comunali dell’Astigiano e di Dizzasco trasportate da corrieri privati (esclusi BCI E Coralit) e dal servizio militare e staffette; corrispondenze civili, prigionieri e internati per i paesi esteri e dai paesi esteri alla RSI (escluse Germania e Svizzera, compreso Vaticano). - Emilio Zucchi - via San Senatore 4 - 20122 Milano (93) • 1ª GM: cerco materiale prigionieri di guerra e occupazione Trentino Sud Tirolo e Austria. Fotocopie prezzate a - Achille Ferrari - CP 114 - 47838 Riccione RN (93) • Per completare studio su censure italiane durante 2a GM cerco fotocopie corrispondenza. Rimborso spese postali. - Gianfranco Mattiello - via Strepponi 34 - 26900 Lodi LO - tel. 0371420713 (93) • Ricerco autografi, anche di personalità non italiane - Tommaso Carlo Turi - via G. Da Verrazzano 25 - 57127 Livorno LI - t.turi@tin.it (93) • Cerco interi postali riguardanti l’occupazione italiana della Slovenia 1941-1943 e periodi successivi. Gradite fotocopie prezzate. - Oscar Mirolli - via Garibaldi 1 - 15044 Quargnento AL (93) • Collezionista avanzato nello studio del 20 c. del 1867 cerca affrancature miste con 20 c. (26) + altri valori solo tricolori o su oggetto postale particolare. Cerco anche cartoline d’epoca (piccole) viaggiate e non di Casale Monferrato - Paolo Bianco - via Luparia 15 - 15033 Casale Monferrato Al (93) • Acquisto annulli meccanici italiani del periodo del Regno su frammento e buste di Svizzera (del periodo 18541990) di origine non filatelica e in tariffa (in assoluto preferisco usi singoli). A richiesta invio mancoliste dettagliate. - Benito Carobene - piazzale Segrino 6/A - 20159 Milano MI (94). • Cerco annulli di franchigia militare borbonica e di Murat su buste e documenti anche non postali del Regno di Napoli. - Eduardo Zampella - via Battistello Caracciolo 22 - 80136 Napoli NA (94). • Cerco corrispondenza affrancata con francobolli serie "Etiopia" 1936 e relativo Decreto di Emissione. - Antonio Lampariello - C.da Sambuco - 83045 Calittri AV (94). • Occupazione Alleata di Sicilia: acquisto, cedo, cambio corrispondenza viaggiata nel periodo 1943-1944. Sono interessato a qualunque offerta o notizia anche per mia documentazione e studio. - Francesco D'Alessandro - via Convento del Carmine 5 - 05030 Tremestieri Etneo CT (94). • Cerco cartoline formato piccolo di Reggio Calabria Provincia, Catanzaro città, Padova città e provincia. Inviare fotocopie prezzate a: Massimo Mazzella - via Veneto 3 35030 Selvazzano Dentro PD - max.maz@inwind.it (94). • Per una futura pubblicazione sui corpi di spedizioni e campi militari sotto Napoleone III, ricerco per un censimento tutte le lettere tassate, in franchigia o affrancate delle ceguenti campagne: Occupazione di Roma 1849-1866 18671870; Campagne d'Italia 1859-1860; Guerre di Crimea 18541856, di Siria 1860-1851, di Messico 1862-1867; China Cochinchine 1860-1864 e campi militari. Inviare fotocopie (spese rimborsate) a: Jean-Pierre Magne - BP 125 - 46200 Souillac - France (94).

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Sede della manifestazione: Fiera di Verona, padiglione n. 8 ex 37 (uscita autostrada A-4 a Verona Sud)

INGRESSO LIBERO orari per il pubblico venerdì 27 maggio ore 10 -18; sabato ore 9 -18; domenica ore 9 -15 Informazioni particolareggiate potranno essere richieste all’Associazione Filatelica Numismatica Scaligera, casella postale 307, 37100 Verona. Tel. e fax 045.59.10.86, direttamente il mercoledì, giovedì e sabato 16,30-19; segreteria telefonica nel restante periodo. Sito internet: www.veronafil.it; veronafil@veronafil.it

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