L'eco dello jonio numero 6

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L’Eco dello Jonio

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sabato 22 marzo 2014

L’ECO DELL’AREA URBANA

I 58 cinesi residenti hanno attività commerciali e sono molto riservati

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Su e giù

Mario Guarasci. Il primario di chirurgia dell’ospedale di Corigliano ed il suo staff dimostrano come le eccellenze siano presenti anche nella nostra sanità. Centinaia di interventi, capacità professionale, ottimo rapporto con l’utenza, lunghe liste di attesa, rappresentano le credenziali di un lavoro altamente qualificato.

Franco Pacenza. Gira gira, in ogni angolo della Sibaritide spunta l’ex onorevole. Quale che sia l’argomento, egli siede al tavolo della presidenza ed è sempre in prima fila, pronto ad alzare il dito e non solo. Attende, lo hanno capito tutti, con il motore acceso una ripartenza che, il rottamatore suo amico, forse gli negherà.

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ROSSANO - Chi sono? Dove vivono? Che cosa fanno? Domande che si sono posti un po’ tutti, almeno una volta. Vicini, colleghi, per molti persino amici, della vita del popolo cinese, uomini e donne dai grandi sorrisi, si vorrebbe conoscere di più, lungi dal dover ricondurre la loro vita all’abbinata riso e tecnologia. Nel tentativo di sollevare il velo su chi giunge in città dalla grande Cina, con alcuni dei 58 residenti a Rossano (fra questi, 30 sono donne e 28 gli uomini censiti all’anagrafe), abbiamo scambiato quattro chiacchiere. Con “Mario”, 38 anni, piccolo imprenditore, non è stato facile. Originario dello Zhejiang, una provincia orientale della Cina, è arrivato in Italia 20 anni fa. Da 5 anni circa vive a Rossano, dove è proprietario di un negozio di abbigliamento. Sposato con una figlia di 2 anni, confessa che a spingerlo a lasciare la Cina è stata sua madre. Non è chiaro se la sua condizione economica sia migliorata ma, dalle poche parole che riusciamo a strappargli, si evince che quella degli immigrati cinesi non è una comunità coesa. Non ci sono momenti e luoghi di aggregazione. Anche con la gente del posto, Mario non si è molto integrato e afferma che con i suoi clienti non ha alcun tipo di rapporto se non un cortese saluto quando entrano ed escono dal suo negozio. Ateo, ogni tanto va al ristorante ma in Italia le portate sono troppe, in Cina infatti hanno un piatto unico, a base di riso. Mario si trova bene a Rossano e fra un anno, forse, iscriverà sua figlia alla scuola dell’infanzia. Riusciamo a contattare Valery, una ragazza cinese di vent’anni fidanzata con un ragazzo di Corigliano. Lavora come com-

Anche Rossano ha la sua piccola Chinatown

Uno dei negozi gestiti dalla comunità cinese

messa in un negozio di abbigliamento, i cui proprietari sono anch’essi cinesi, Luigi e Monica. Luigi ci accoglie con un sorriso ed afferma di essere in Italia da dodici anni, in Calabria da quattro. Ha due bambini. Mentre poniamo le prime domande, Monica in cinese vieta al marito di rispondere. La stessa Valery non parla più, il ruolo di comando è della donna. Il fidanzato della ragazza conferma che nel nucleo familiare cinese, il ruolo tra uomo e donna è paritario, equilibrato. Persone cordiali con i dipendenti ma restie a parlare di se e della loro cultura con gli estranei. La sua fidanzata si è integrata senza alcuna difficoltà nella sua cerchia di amici e fami-

liari. Anche la commessa di un negozio di oggettistica in centro, una ragazza così timida da non averci rivelato il suo nome, si trova in Italia da diverso tempo e il suo ottimo italiano non può che confermarlo. Arrivata nel 2000, ha fatto la spola fra diverse città e a Rossano risiede da più di un anno. E’ sposata ed ha un figlio di 2 anni. Si trova bene in città e ha anche degli amici del posto, dice accennando un sorriso perché, se è vero che tutto il mondo è Paese, anche in Italia come in Cina “c’è gente buona”. Ha tutte le intenzioni di rimanere e la sua espressione irritata, mentre esclude l’ipotesi di ritornare in Cina, non può essere più eloquente di così.

Marco Minniti. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega ai servizi segreti, confermato da Renzi, ha avuto una promozione per il suo lavoro puntuale e qualificato. Minniti è uomo di apparato, ma anche fine rappresentante delle istituzioni democratiche che rispetta, con un lavoro serio.

Matteo Salvini. Rozzo oltre ogni dire, incarna l’anima più antimeridionalista della lega. Un personaggio da evitare, specialmente quando si lamenta per i fondi destinati dal ministro Franceschini ai beni culturali del meridione. Dimentica le truffe delle quote latte ed il cerchio magico di Bossi, con gioielli e milioni di euro di dubbia provenienza.

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MARTINA FORCINITI FRANCESCA SAPIA

Antonello Ciminelli. Il sindaco di Amendolara può piazzare il suo vessillo sulla vittoria contro le trivellazioni indiscriminate. Alla testa di un movimento importante e di popolo ha fatto prevalere le ragioni del territorio su quelle dello sfruttamento selvaggio delle risorse. Una lotta impari ma vincente.

I beni culturali. Più che il nostro patrimonio archeologico, sono da mettere alla berlina le politiche di settore che hanno privato nel tempo il territorio della vera ricchezza che avevamo. Incuria, furti, abbandono e così via hanno ridotto Sibari come Paludi a notizie di cronaca internazionale. Dicendo ai turisti “state lontani”.


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