L'eco dello jonio numero 115

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Settimanale gratuito di attualità, politica e cultura della Sibaritide

Anno 3 n° 115 4 giugno 2016

La Sibaritide accoglie un nuovo sbarco

L’Arcivescovo S.E. Mons. Giuseppe Satriano saluta i profughi appena sbarcati

Il Prefetto Gianfranco Tomao al Porto di Corigliano dopo lo sbarco

CORIGLIANO

Il sindaco uscente Giuseppe Antoniotti

Geraci-Bruno scontro mascherato

Autonomia, slegarsi dal sistema Cosenza

ROSSANO Vignetta volgare?

La reazione dei bigotti di CARUSO pagina 3

Nota congiunta tenta di dirimere la frattura di LAURIA pagg. 10-11 Le visualizzazioni raggiunte su Facebook dall’articolo dedicato al Codex Rossanensis

Il merito è di aver posto all’attenzione una problematica rilevante e meritevole sulla gestione del ritorno del Codex.

Direzione e Redazione: Via Galeno - 87067 Rossano (Cs) · Tel.: 0983/513659 · www.ecodellojonio.it · redazione@ecodellojonio.it · www.facebook.com/ecodelloionio

L’Eco dello Jonio

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sabato 4 giugno 2016

L’ECO DELLA DELLA POLITICA POLITICA L’ECO BALLOTTAGGIO IPOTESI PIÙ ACCREDITATA Da sinistra, una seduta dell’ex consiglio comunale di Rossano.

Un’urna durante le consultazioni elettorali

TUTTO COME PREVISTO PIAZZE AL VELENO Recrudescenza annunciata. Gravi accuse a poche ore dal silenzio elettorale.

Ente a rischio ingovernabilità.

Tra le cause, il voto disgiunto MATTEO LAURIA

ROSSANO - Una recrudescenza annunciata. L’attuale campagna elettorale si sta confermando uno “sfogatoio” al veleno, con attacchi concentrici contrapposti lanciati dai palchi. Fioccano le offese personali, ai limiti della denuncia penale. Un clima di totale degrado che fa male a una città che si presenta al futuro con il marchio Unesco. Tra poche ore, dunque, il primo verdetto.

L’urna decreterà il o i vincitori. Per via dell’eccessiva parcellizzazione, di cui si è ampiamente discusso, una delle ipotesi più accreditate è il ricorso al ballottaggio tra i due candidati a sindaco che raggiungeranno il maggior dato percentuale. Orientativamente, si registra un sostanziale equilibrio che giustifica un’incertezza più che assoluta. Basta un voto in meno e si viene esclusi dalla tappa del 19 giugno. L’imprevedibilità è dettata, da un lato, dall’eccessiva litigiosità tra i vari protagonisti, dall’altro, dall’insofferenza manifestata dal corpo elettorale. Ma questa è cosa nota.

Qualche candidato a sindaco può godere di liste elettoralmente forti, ragion per cui potrebbe partire in apparenza con una marcia in più. Ma, si sa, il voto disgiunto non fornisce alcuna garanzia. Una cosa è il voto al candidato al Consiglio comunale, altra cosa è quello destinato al candidato a sindaco. E se tra i voti di lista e quelli del candidato a sindaco dovesse registrarsi un nutrito gap, il rischio che si possa aprire a margini di ingovernabilità è alto.

Un po’ come accadde nella stessa Rossano in passato o a Cassano nel novembre scorso. Con l’anatra zoppa, si amministra qualche anno, poi si va a casa. Diventa finanche inutile ogni appello al senso della responsabilità, prevale la voglia di colpire a tutti i costi. Liste forti quindi che supportano un candidato a sindaco che non possiede un appeal talentuoso aumentano il rischio dell’instabilità di governo. I benpensanti sostengono che un sindaco con una maggioranza di segno opposto in Consiglio sia indice di alta democrazia, facendo leva sul rafforzamento dell’esercizio del controllo. La storia, purtroppo, dice altro. Questa nobiltà d’animo in giro non si vede. Anzi, è dirompente il cinismo. Si è arrivati al 5 giugno dunque, sfiancati, quasi sfiniti.

Attacchi violenti da una parte e dell’altra, senza filtri… denunce, diffide, querele, qualche scazzottata, insulti, offese, ingiurie. Gli atteggiamenti più infimi non sono venuti meno. Tutto come previsto. Rapporti di amicizia ventennali interrotti bru-

Pubblico presente a un comizio elettorale

scamente, famiglie dove fratelli risultano candidati in liste contrapposte nell’imbarazzo totale dei genitori che si vedono costretti a schierarsi a favore dell’uno o dell’altro. Eccesso di democrazia e di partecipazione o scadimento della politica? Ai lettori le valutazioni.

Di certo, non ci si può inventare politici da un giorno all’altro! È un’offesa nei confronti degli elettori-contribuenti perché frutto di un atteggiamento superficiale, strafottente e irrispettoso. Si comprende tuttavia lo spirito con cui è

avvenuto l’approccio: in una terra in cui è alta la diffidenza nei confronti dello Stato, si fa fatica a riempire le liste. E allora ecco che si è pronti a racimolare di tutto, a danno della qualità, delle idee, dei progetti, del prestigio, dell’autorevolezza.

L’auspicio è che il futuro sindaco, prigioniero dei gravi problemi della città, sappia dare vita a forme di politica attiva nell’individuazione della futura classe dirigente, accantonando definitivamente l’approssimazione e il voto di scambio.

L’Eco dello Jonio

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sabato 4 giugno 2016

L’ECO DELLA POLITICA L’EDITORIALE

Il titolo di un recente articolo pubblicato su un quotidiano locale

I commenti su Facebook circa la vignetta pubblicata sullo scorso numero

Una lettera anonima

Questa è anche la città delle lettere anonime, frutto di decadimento sociale e di viltà. Ma sul fenomeno nessuno si indigna

VIGNETTA VOLGARE? La reazione dei bigotti Scandalizza la satira, ma si tace su fatti ben più gravi. Solita ipocrisia SERAFINO CARUSO

ROSSANO - C’è da stupirsi per la reazione tanto scomposta quanto spropositata assunta da taluni commentatori di Facebook circa la vignetta pubblicata in prima pagina nell’ultimo numero de L’Eco dello Jonio.

Sostanzialmente, ci s’indigna per la forma e i contenuti espressi, perché ritenuti volgari.

Tra questi, c’è chi si permette finanche di chiedere le dimissioni del Direttore. È stato utilizzato nella sua azione estrinseca lo strumento della “satira” e, in quanto tale, è ammessa ogni tipo di licenza, ivi inclusa la volgarità.

Basta un minimo di conoscenza di autorevoli vignettisti a livello nazionale e/o internazionale per rendersi conto delle cose di cui stiamo

parlando.

La critica è legittima, è accettabile che possa non essere di gradimento per uno o più lettori: ci sta!

D’altronde, non tutte le ciambelle riescono con il buco, né si può pretendere di essere al centro del mondo e tutto ciò che si elabora necessariamente deve essere ben accetto a tutti i lettori, verso cui nutriamo il massimo rispetto.

Checché ne dica qualche sciocco detrattore.

Detto ciò, non consentiamo a nessuno, men che meno a soggetti altamente discutibili sul piano della credibilità, di offendere l’esercizio della professione e delle persone che compongono il corpo redazionale. Questo, sì, di pessimo gusto!

La vignetta che desta così tanto scandalo è di carattere generico e, attraverso l’utilizzo di un linguaggio comunicativo previsto da una satira che in quanto tale non necessita

di censure, non individua soggetti specifici. Contrariamente a quanto i soliti dalla facile doppia morale si permettono di affermare attaccando il giornale.

La vera vergogna è per chi non insorge per circostanze ben più gravi, altro che una vignetta!

In questo attacco, leggiamo un pretesto dei pirati del sapere, animato da un pregiudizio, frutto di personalismi. È ‒ la nostra ‒ la città delle lettere anonime, modalità ‒ questa sì ‒ frutto di decadimento sociale e culturale, atto vile perché posto in essere da soggetti che non hanno il coraggio di esporsi e che usano la meschinità pur di colpire.

Gesti che rischiano di distruggere la reputazione di persone, di mettere a repentaglio intere famiglie, di distruggere la vita di singoli.

Una tipologia di reato difficile da perseguire anche penalmente.

Quasi da rivelarsi inutili finanche le denunce presso l’autorità giudiziaria.

E non certo per difetti investigativi, ma perché in assenza di prove è impossibile risalire ai responsabili.

Fatti gravi, riportati dai giornali, con tanto di titoli a caratteri cubitali.

E, nonostante tutto, continuano a regnare l’indifferenza, l’inettitudine, l’ignavia.

Nessun sussulto, nessuna forma di indignazione.

Però poi s’insorge di fronte alla pubblicazione di una “vignetta”.

Atteggiamenti miserevoli che confermano, ancora una volta, quanto sia ampia la fascia sociale bigotta e ipocrita.

Ci si dimentica che ognuno di noi è un potenziale destinatario di invettive. Per comprenderlo davvero il fenomeno, forse, è necessario viverlo, diventare vittime di certe situazioni…

L’Eco dello Jonio

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sabato 4 giugno 2016

L’APPROFONDIMENTO

L’area urbana accoglie 60 piccoli migranti MARTINA FORCINITI SAMANTHA TARANTINO

CORIGLIANO - Il riso, tozzi di formaggio incellofanato. È il pacco alimentare per le emergenze.

E i 403 migranti sbarcati lunedì scorso al Porto di Corigliano divorano quanto trovano. Tutto d’un fiato.

Che poi l’essere stremati dalla fame e dalla sete è forse una delle ipotesi più piacevoli per chi fugge da paesi in guerra su barconi di gomma in cui si trovano anche quelli che lascerebbero annegare i bambini, gli anziani o le loro stesse madri. È vero, chi arriva a toccare la battigia è tra i più “fortunati” fra quelli che vendendo tutto in terra natia guadagnano qualche centone per partire via mare.

La maggior parte, invece, disgraziatamente annega durante il viaggio.

Come è successo alle circa 700 vittime delle acque mediterranee nei tre naufragi di questi ultimi giorni.

La comunità coriglianese ha aperto loro le

porte, ha spalancato le braccia dell’abnegazione. Ma lo sforzo, a detta dell’amministrazione, è quasi insopportabile. «È un’emergenza che era e rimane molto al di sopra delle effettive possibilità di un qualsiasi ente locale».

Lo dice il sindaco Giuseppe Geraci ma a Corigliano lo pensano un po’ tutti, inconsciamente o meno.

Intanto, nel Palazzetto dello Sport in contrada Brillia, ci sono 30 dei 60 minori stranieri non accompagnati, gestiti dalla cooperativa “Strade nuove”.

Altri 30 sono ospitati a Santa Maria delle Grazie, a Rossano, grazie al coinvolgimento attivo dell’amministrazione, della Diocesi, della Caritas, di associazioni e cooperative.

E già si mettono in atto le prime prove tecniche di integrazione, attraverso attività ricreative ed esperimenti di socializzazione.

Sin dalle prime ore, si è attivato il tam-tam della solidarietà: occorrono indumenti e scarpe per giovani ragazzi, arrivati senza nulla, alla faccia di chi dice che snobbano cibo e abiti.

Ma che ne sanno loro di cosa vuol dire viag-

giare per giorni in mezzo al nulla, con le onde che sollevano tutto, anche i corpi.

E stanno lì sommersi, come capita ormai troppo spesso, tra liquidi corporei e benzina in una miscela corrosiva che toglie il fiato e quella dignità rincorsa in miglia lontanissime.

E ancora si sente parlare di razze, utilizzando epiteti inascoltabili per quanto anacronistici.

Emergenza su emergenza nella prima accoglienza dei profughi provenienti dal Ghana e dal centro Africa.

Per non parlare delle condizioni sanitarie: nell’ultimo sbarco, infatti, focolai di varicella e probabili sette casi di scabbia allarmano e non poco.

Don Pino Straface, portavoce della Caritas diocesana, fa trasparire la sua convinzione che quest’anno si assisterà a una lunga sequela di sbarchi.

Le città devono prepararsi al meglio per affrontare l’emergenza del secolo, magari unite da un unico piano di accoglienza e sostegno.

Corigliano e Rossano, quest’ultima in procinto di avere una nuova amministrazione, si spera lungimirante e capace di affrontare que-

L’Eco dello Jonio

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sabato 4 giugno 2016

L’APPROFONDIMENTO Due bimbe sbarcate al Porto di Corigliano provenienti dalla nave di Medici senza Frontiere

Unanime la consapevolezza tra i sette candidati a sindaco della città di Rossano

L’accoglienza costituisce “un dovere indeclinabile” MARTINA FORCINITI

È probabilmente una delle più grandi tragedie della nostra epoca che, di questi tempi, bussa alle porte della Sibaritide con rinnovata e maggior forza. Sul tema della migrazione si gioca la sfida della paura ma è una corsa contro il tempo cercare di annullare quella narrazione costruita sulle immagini delle tragedie. Sul

Alcuni ragazzi giocano a pallone dai Padri Giuseppini.

In alto, una donna e il suo bimbo, anche loro giunti a bordo della Dignity I

sta gestione urgente.

Corigliano, dal canto suo, fa sapere l’assessore alle politiche sociali Marisa Chiurco, in queste ultime ore, riceverà un finanziamento di circa 607mila euro per la realizzazione degli interventi di accoglienza integrata in merito al progetto del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar) per il biennio 2016-2017.

Lo Sprar è l’unico sistema di accoglienza “non emergenziale” affidato con bando pubblico, controllato, monitorato e supportato costantemente dal Servizio Centrale, istituito dal Ministero dell’Interno Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione.

Al momento, sono trenta i richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria che saranno ospitati dal Comune.

E la garanzia dei servizi spaziano dall’offerta alloggio alla distribuzione del vitto, senza dimenticare gli apporti della mediazione linguistico-culturale, dell’orientamento e accesso ai servizi del territorio, della formazione e riqualificazione professionale, lavorativa, abitativa e sociale.

ritratto di bimbi profughi con la faccia incavata nella sabbia, morti scappando dalla guerra.

E allora dopo lo sbarco sulle coste coriglianesi di 400 migranti, il sesto negli ultimi due anni, questa crisi umanitaria diventa il centro del confronto politico non solo internazionale, ma anche locale. Ed è unanime la consapevolezza – fra i sette candidati a sindaco del comune di Rossano – che l’accoglienza costituisca un dovere indeclinabile.

Sul punto, fermo restando il dovere dell’accoglienza, il M5S locale fa riferimento alla proposta dell’europarlamentare Laura Ferrara per cui l’Italia e la Grecia avranno la possibilità di chiedere che i migranti presenti sul proprio territorio vengano distribuiti tra tutti i 28 Stati membri equamente, in modo che il carico e la responsabilità dell’accoglienza non gravi solo su di loro. (Stanislao Acri)

In fase di accoglienza, bisogna garantire tutta l’assistenza possibile. Servono poi politiche di sostegno non alla migrazione, ma ai profughi nelle loro terre. Un altro impegno che la Comunità Europea deve assumersi è quello del monitoraggio dei flussi. In questo senso, la Sibaritide è l’area più penalizzata non avendo strutture ricettive adatte all’accoglienza.

(Giuseppe Antoniotti)

La prima cosa da fare è mettere i migranti al sicuro e garantirgli vivibilità. Fare tutto ciò che è possibile, nei limiti delle nostre risorse, è un dovere. La carità cristiana ci insegna che chiudere la porta in faccia non è una soluzione pensabile. Ma la prima a doversi impegnare deve essere l’Europa che, finora, non ha fatto altro che voltarsi dall’altra parte. (Giuseppe Caputo)

Non siamo un’isola, non possiamo rifiutare il diritto alla vita.

Ho avuto un moto di rabbia nel vedere i migranti giunti a Schiavonea constatando che anche da noi prevale la cultura violenta del rifiuto di coloro che fuggono dalla fame e dalla guerra. Ho appreso che anche qui da noi, sotto tanta ipocrisia maschile, si nasconde una cultura maschilista e violenta. (Tonino Caracciolo)

Sul fatto che si debba dare una mano ai profughi in fuga, laddove le nostre possibilità lo permettano, presumo che il consenso sia unanime. Certo dipende dai numeri, dagli accordi stretti dai comuni ospitanti, ma è chiaro che non può esserci insensibilità. E seppur il problema non ci riguardi direttamente, bisogna assolutamente stringersi e collaborare tra noi. (Stefano Mascaro)

La soluzione migliore sarebbe quella di fermare i migranti ancor prima che si imbarchino, ancor prima che fuggano in massa dalle loro terre di origine.

Ma una volta che raggiungono le nostre coste, è insindacabile il fatto che vadano accolti e sostenuti, fin dove le nostre possibilità e risorse lo permettono.

(Ernesto Rapani)

Dal punto di vista umanitario, quello dell’accoglienza è un dovere umano oltre che cristiano. Dal punto di vista politico, lo scandalo è che la Comunità Europea (che impone i regimi fiscali all’Italia) faccia finta di non sapere che siamo al centro del Mediterraneo. Nessun provvedimento serio per gestire il fenomeno, tutto scaricato su istituzioni locali, Chiesa e volontariato. Non possiamo essere lasciati da soli a gestire queste emergenze. (Flavio Stasi)

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sabato 4 giugno 2016

L’ECO DELLE AMMINISTRATIVE

Amministrative 2016, tanti i “soldati” messi in campo dai vari schieramenti

21 liste per 7 aspiranti sindaci Una pluralità di forze per intercettare consensi. Alto il rischio frammentazione ROSSANO TONINO CARACCIOLO

GIUSEPPE CAPUTO Caputo Per Rossano

Progetto Comune

Esperienza e Innovazione

Rossano Futura

Democratici-Cittadini-Socialisti

1. Arcovio Antonello Detto Nello

1. Acri Giacomo

1. Serafina Sabrina Bauleo

1. Antonino Amaro

1. Assunta Trento 2. Gianfranco Astorino

per Rossano 2. Baratta Raffaella

2. Bartolo Enzo

2. Giovanni Bianco

2. Pasquale Avena

3. Blaschi Emanuela

3. Brunetti Fausta

3. Mario Bosco

3. Natale Bruno

3. Fabio Bauleo

4. Buontempo Gianluca

4. Canotto Pierpaolo

4. Antonietta Carbotta

4. Stefania Calarota

4. Valeria Beraldi

5. Caruso Bambina

5. Catalano Agostino

5. Pasquale Caruso

5. Adriano Caruso

5. Rossella Bruno

6. Di Vico De Simone Anna

6. Cirillo Giuseppe

6. Giuseppe Antonio Santo Cesario

6. Giuseppe Ciardullo

6. Francesca Campilongo

7. Fontanella Carlotta

7. Creo Rossella

7. Rossana Converso

7. Marco Donnici

7. Aurelio Antonio Cesario

8. Forte Antonio

8. De Bonis Maria

8. Antonella Cruceli

8. Mara Federico

8. Anna Carmen Civale

9. Ledda Adele Stefania

9. Di Muro Francesca Marzia

9. Rosaria Maria Curatelo

9. Maria Teresa Forciniti

9. Giovanna Curia

10. Luzzi Gaetano

10. Falbo Daniele

10. Carmine Curia

10. Marinella Frillo

10. Giuseppina Eloquente

11. Marincola Antonio

11. Graziano Gaetano

11. Salvatore Grillo

11. Giovannino Natale Levote

11. Carmela Esposito

12. Muraca Antonio

12. Laurenzano Fabio

12. Adriano Laietra

12. Antonella Linardi

12. Domenico Laurenzano

13. Nola Albino Italo

13. Mandolito Elena

13. Grazia Misuraca

13. Giuseppe Luberto

13. Nilo (detto Danilo) Lefosse

14. Olivo Adelina

14. Morrone Maria

14. Paolo Panettiere

14. Natale Mango

14. Alessio Magliarella

15. Palmieri Gianfranco

15. Novello Daniela

15. Francesco Papaleo

15. Anna Minnicelli

15. Carmela Serafina Nigro

16. Panciotto Francesca

16. Panciotto Miriam

16. Antonio Pescatore

16. Vittoria Novellis

16. Giuseppe Ottone

17. Piacentino Giovanna

17. Renzo Rossella

17. Graziella Petrini

17. Giuseppe Pugliese

17. Alfonso Palermo

18. Renzo Fabio

18. Riccio Marco Luigi

18. Roberto Sabatino

18. Alfonso Rago

18. Franca Russo

19. Romano Pietro

19. Romano Mario

19. Antonella Scino

19. Marisa Ruffo

19. Giacomo Santello

20. Russo Giovanni Paolo

20. Rucireto Rossella

20. Vincenzo Valentini

20. Ernesto Salerno

20. Mariopio Scino

21. Scalise Natale

21. Scino Giuseppe

21. Giuseppe Virardi

21. Antonio Sanzi

21. Bambina Scorpaniti 22. Antonio Smurra

22. Scigliano Antonio

22. Valente Lucia

22. Alfonso Vulcano

22. Cesare Sapia

23. Scura Dalila

23. Vitale Antonio

23. Giovanbattista Vulcano

23. Salvatore Simeri

23. Adele Sposato

24. Uva Alessandro

24. Zangaro Giovanni

24. Antonio Zangaro

24. Giuseppe Straface

24. Antonietta Vitale

STEFANO MASCARO

Il Coraggio di cambiare l’Italia

GIUSEPPE ANTONIOTTI

Mascaro Sindaco

Forza Rossano – Mascaro Sindaco

Pd

Rossano Prima Di Tutto

Unione Di Centro (UDC)

Rossano Reattiva

Noi Con Salvini

1. Scarcello Vincenzo Antonio

1. Belsito Pasquale

1. Abbadessa Francesco Paolo

1. Calabro’ Teodoro

1. Antonelli Lorenzo

1. Caruso Giovanni

1. Chiarello Natale

1. Perri Egidio

2. Amoruso Giuseppe “detto Tito”

2. Berardi Valentina

2. Aloisi Giuseppe

2. Bracci Carlo

2. Avena Anna

2. Abastante Francesco

2. Acri Adele

2. Alfieri Rodolfo 3. Attadia Gemma

3. Blasco Barbara

3. Chiarelli Forciniti Domenico

3. Avena Domenico

3. Buontempo Giulia

3. Barbieri Domenico

3. Acri Acheropita

3. Adimari Gianlorenzo

4. Barbagallo Enrico

4. D’Ardis Greta

4. Bastone Grazia

4. Caccuri Pierluigi

4. Barone Antonio

4. Arcidiacono Vincenzo

4. Avena Antonio Elia

4. Arcuri Paola

5. Caputo Antonietta “detta Antonella”

5. Falco Giuseppe

5. Benincasa Cosimo

5. Colangelo Elisabetta

5. Berardi Filomena

5. Candia Luisa

5. Calarota Vito

5. Barone Santo 6. Beggio Isabella

6. De Simone Giovanni

6. Gallina Giuseppe

6. Catalano Massimo

6. Curia Grazia Vincenza "detta Enza"

6. Campana Teresa

6. Catalano Umberto

6. Campana Domenico

7. Falco Carlo Alberto “Detto Davide”

7. Grillo Silvana

7. Cervino Matilde

7. Falbo Caterina

7. Candiano Mariagrazia

7. Ciollaro Francesco

7. Capoverde Cataldo

7. Botta Raffaella

8. Farfalla Nunzio

8. Laurenzano Giuseppe

8. Cetere Giuseppe

8. Ferraro Maria Cristina

8. Caputo Claudia

8. Converso Sandra

8. Castagnaro Gregorio

8. Carriero Filomena 9. Cinnante Giuseppe

9. Graziano Ivano

9. Lefosse Gianfranco

9. Cosentino Rachela

9. Fusaro Graziella

9. Caruso Natale

9. Domanico Nilo

9. De Luca Andrea

10. Lardino Giuseppe

10. Liparoti Angela

10. Donnici Girolima Lucia

10. Grottaglia Cariati Marina

10. Cosenza Giuseppe

10. Federico Noemi Antonietta

10. De Paola Mariateresa

10. Diacono Ernesto

11. Larocca Achiropita

11. MilitoCarmine

11. Federico Valentina

11. Larocca Giovanni

11. Cruceli Antonella

11. Forciniti Antonio

11. De Simone Antonietta

11. Di Caro Clorinda

12. Librandi Pierpaolo

12. Morello Gaetano

12. Ferraro Emilio

12. Micciullo Antonio

12. Forciniti Giuseppe

12. Graziano Luigi Alex

12. Falco Emanuele

12. Falcone Eugenio

13. Lucisano Pietro

13.Morfo Aurora

13. Filareto Stefano

13. Milieni Maria Giovanna

13. Frisenda Matteo Benedetto

13. Guerriero Vittorio

13. Ferrante Clara

13. Giglio Giuseppe

14. Otranto Edmondo

14. Pane Clemente

14. Fontana Mariarosa

14. Misuraca Silvana

14. Gullone Mariarosaria

14. Linardi Rosa

14. Ferrigno Antonella

14. Guzzi Rita

15. Primerano Giuseppina Liberata

15. Pecorella Claudio

15. Forte Angela

15. Parrotta Domenico

15. Lavia Graziella

15. Madeo Anna

15. Fiore Giuliana

15. Macini Carlotta 16. Mazza Saverio

16. Ramazzotti Vincenzo

16. Petti Giuseppe

16. Gallo Gianfranco

16. Rubinetto Antonio

16. Lefosse Cristina Carmen

16. Mollo Carmine

16. Forciniti Rita

17. Rizzo Ivan

17. Romano Francesco

17. Lupinacci Giuseppe

17. Salvatore Graziella

17. Lepera Claudia

17. Oliviero Rosaria

17. Graziano Gerardo

17. Muraca Luigi

18. Sciarrotta Caterina

18. Santoro Antonio

18. Marinelli Fernando

18. Scorza Achiropita "detta Titti"

18. Loria Antonio

18. Piattelli Roberto

18. Iapichino Olga

18. Perrone Giuseppe

19. Stella Angelina “ Detta Angela”

19. Smurra Erica

19. Milito Roberto

19. Sisca Pietro

19. Luna Ottavio

19. Pisano Geltrude

19. Marincolo Paolo

19. Quero Loriis Giulio

20. Stancovici Mihaela

20. Sommario Maria

20. Nigro Antonio

20. Sommario Maria Teresa

20. Mingrone Valeria

20. Rizzo Francesco

20. Mingrone Antonio

20. Racca Castrese

21. Tripodoro Gianfranco

21. Tagliaferro Antonio

21. Siciliano Rosaria

21. Topazio Daniela

21. Pirillo Luigi

21. Scigliano Costantino

21. Russo Maria

21. Rugna Anna

22. Veltri Mario

22. Curia Patrizia

22. Solinas Francesco

22. Zagarese Aldo

22. Sapia Eugenio

22. Stamile Sergio

22. Sapia Antonio

22. Taliano Bruno

23. Veneziano Domenica

23. Vulcano Giuseppina

23. Spataro Andrea Salvatore

23. Vigianello Fabio

23. Trapani Alessandra

23. Sicilia Manuel

23. Vecchio Achiropita

24. Madeo Rosellina

24. Zangaro Pasquale

24. Vallonearanci Isabella

24 Zannino Gemma

24. Turco Giusy

24. Vatrano Gianluca

24. Vitti Maria

Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale

Terra Nostra

FLAVIO STASI

STANISLAO ACRI

ERNESTO RAPANI

Officina Jonio Italia

Italia del Meridione

Movimento Cinque Stelle

Rossano Pulita

La Città che Vogliamo

Movimento Raggio di Sole

1. Emilio Avena

1. Luigi Acri

1. Salvatore Bucca

1. Attadia Marcello

1. Benevento Domenico

1. Aloe Francesco

1. Romano Giusy Elisa

1. Beraldi Giacomo

2. Luigi Detto Pierluigi Bevacqua

2. Agostino Bauleo

2. Adelaide Calarota

2. Avena Vincenzo

2. Brunetti Elvira

2. Aloe Valeria Maria Rosa

2. Ratti Francesco

2.Brunetti Anna Lucia

3. Giovanni Cianciaruso

3. Giancarlo Bosco

3. Cataldo Carrozza

3. Borraccino Francesco

3. Calarota Giannantonio

3. Arcovio Alfonso

3. Vedruccio Adele

3. Cavallo Massimo

4. Veronica De Caprio

4. Giovanni Calluso

4. Gerolamo Detto Jerry Casacchia

4. Brogneri Espedito

4. Capalbo Cataldo

4. Biondino Giuseppe

4. Fortino Domenico

4. De Santis Gennaro

5. Fausta De Simone

5. Achiropita Campana

5. Michele Civale

5. De Benedetto Rosanna

5. Cavallo Giulio

5. Bruno Bossio Paolo Antonio

5. Cristini Maria Luisa

5. Diaco Pietro

6. Luigi D’errico

6. Luisa Candia

6. Claudio Cosentino

6. De Vincenti Cataldo

6. Celestino Alfonso

6. Calabrò Lorenzo

6. Greco Carlo

6. Franceschi Saverio

7. Maria Candida Granieri

7. Giacomo Corsaro

7. Francesco Della Mura

7. Di Bello Maria Giovanna

7. Ceraolo Euristeo

7. Cherubini Francesca detta Bebè

7. Brunetti Antonella

7. Fusaro Martina

8. Emilia Grillo

8. Maria Grazia Federico

8. Giuseppe Foscarino

8. Forciniti Luigina

8. Di Vico Denise

8. Cicolini Anna Rita in Mingrone

8. Graziano Mario

8. Graziano Giuseppe 9. Laurenzano Pietro

9. Chiara Le Fosse

9. Tommaso Figoli

9. Marta Bambina Francalanza

9. Gallo Alfredo

9. Esposito Isidoro

9. Costantino Francesco

9. Grillo Marisa

10. Giuseppe Detto Pino Marino

10. Saverio Lefosse

10. Tiziana Gerbasi

10. Graziano Marco

10. Foscarino Luigi

10. De Bartolo Gregorio

10. Accrogliano’ Antonio

10. Morfò Bina

11. Cosimo Martucci

11. Marta Luberto

11. Gina Greco

11. Guerriero Valeria

11. Guido Maria

11. De Luca Vittorio

11. Corrado Francesca

11. Pignataro Anna

12. Marino Pisano

12. Grazia Marincolo

12. Diego Linardi

12. Madeo Debora

12. Lavigna Maria

12. Falcone Angela

12. Abastante Francesco

12. Piluso Bambina

13. Giulio Portento

13. Francesco Marino

13. Laura Marino

13. Marconetti Andrea

13. Ledda Caterina

13. Guagliardi Azzurra

13. Pisani Fabio

13. Romano Antonio 14. Romeo Piero

14. Roberta Rizzo

14. Salvatore Davide Perfetto

14. Rosalba Marino

14. Menga Francesco

14. Madeo Luigi

14. Marchetti Isidoro

14. Esposito Guerino

15. Vito Giuseppe

15. Stefania Pirillo

15. Luciano Milone

15. Romano Pietro

15. Mollo Luciano

15. Novello Tatiana D. Francesca

15. Nigro Francesco

15. Sapia Clara

16. Salvatore Rotondo

16. Christian Sapia

16. Anna Misuraca

16. Ruffo Pina Immacolata

16. Nicoletti Silvia

16. Panettiere Giovanni

16. Graziano Filippo

16. Visciglia Donatella

17. Rocco Russo

17. Pasquale Sapia

17. Eugenio Orlando

17. Scerra Luigina

17. Piccolo Rita

17. Parrilla Letizia

17. Sosto Anna

18. Alfonsina Sapia

18. Achiropita Scigliano

18. Giuseppe Pietro Papparella

18. Savoia Francesca Pia

18. Pirillo Luigi

18. Pignataro Luigi

18. Giglio Claudia

19. Antonio Scarnati

19. Romeo Tripodoro

19. Rosetta Pizzo

19. Scorza Emanuela

19. Rizzuto Cataldo

19. Rago Giovanni

20. Giovanni Scorza

20. Alfonso Vaglica

20. Emanuele Sapia

20. Simeri Francesco

20. Russo Alessandro Antonio

20. Salatino Elisabetta

21. Agostino Stasi

21. Domenico Vennari

21. Natale Giovanni Scino

21. Tavernise Salvatore

21. Russo Domenico

21. Sapia Francesco

22. Patrizia Straface

22. Giovanni Maria Vergadoro

22. Antonio Fabio Scopato

22. Vulcano Sandra

22. Tortora Francesco

22. Virardi Pasquale

23. Bartolo Antonio Carm

23. Raffaele Vulcano

23. Erika Tinari

23. Zangaro Anna

23. Veneziano Giandomenico

24. Giuseppe Villella

24. Liliana Zangaro

24. Luigi Francesco Vaccaro

24. Zumpano Maria Gabriella

24. Zangaro Giuseppina

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sabato 4 giugno 2016

L’ECO DELLE AMMINISTRATIVE Una veduta del centro storico di Rossano

L’esercito dei candidati 286 uomini e 200 donne. Tra questi, anche due diciottenni e un ottantenne

ROSSELLA MOLINARI

ROSSANO - L’esercito dei candidati alla carica di consigliere comunale è pronto alla battaglia finale. E, dopo mesi di campagna elettorale alla ricerca di consensi, affronta ora la prova decisiva: quella inesorabile e spietata dell’urna. Sette gli aspiranti sindaci, ventuno complessivamente le liste in campo e ben 486 i candidati a consigliere. Di questi, 286 sono uomini e 200 le donne. Ampia e variegata la tipologia dei “soldati” schierati dagli aspiranti primi cittadini, da chi fa politica da anni a chi per la prima volta si affaccia alla competizione elettorale scommettendoci e mettendosi alla prova.

Sarà arduo conquistare uno scranno nella civica assise, con il rischio di frammentazione del voto e di una variopinta composizione del con-

siglio comunale che diventa sempre più alto. Ma tant’è.

E i 486, chi più chi meno, ci credono. O, quantomeno, ci sperano.

Al di là della rappresentanza femminile all’interno delle liste, aumentata a dismisura nel corso degli anni per via della norma sulle “quote rosa”, ciò che emerge dalla composizione degli schieramenti in campo è un crescente numero di giovani e giovanissimi che, seppur ancora lontano dalle cifre degli over 40, inizia a far ben sperare. Non che tutti abbiano investito sul ricambio generazionale e su una nuova classe dirigente, su cui in realtà ben poco la politica si è spesa a queste latitudini, ma vuoi per riempire le liste, vuoi per tutta un’altra serie di motivi, i giovanissimi cominciano a guadagnare terreno. La fascia d’età che va dai diciotto ai tren-

ta anni è rappresentata da 128 candidati, tra i quali ve ne sono due (un ragazzo e una ragazza) appena diciottenni in due liste diverse (collegate a due diversi candidati a sindaco). Un po’ più consistente la fascia che va invece dai trenta ai quaranta anni, con 148 candidati complessivi. Si conferma la più numerosa la fascia degli over 40, rappresentata dalla maggioranza dei candidati a consigliere: ben 210. Tra questi, il candidato più anziano, classe 1936, ha 80 anni.

Nello specifico, ecco la composizione delle ventuno liste raggruppate per coalizione a sostegno dei sette aspiranti sindaci.

Stanislao Acri (Movimento Cinque Stelle): una lista composta da 8 donne e 16 uomini; 10 di età uguale o inferiore ai trenta anni, 9 tra 30 e 40, 5 over 40.

Giuseppe Antoniotti (Rossano prima di tutto, Udc, Rossano ReAttiva, Noi con Salvini): 4 liste composte complessivamente da 42 donne e 54 uomini; i più giovani sono in tutto 30, 24 tra i trenta e i quaranta anni, 42 gli over 40.

Giuseppe Caputo (Caputo per Rossano, Progetto Comune): due liste composte da 21 donne e 27 uomini; 15 di età uguale o inferiore ai trenta anni, 13 fra i 30 e i 40, 20 over 40.

Tonino Caracciolo (Rossano Futura, Esperienza e Innovazione, Democratici per Rossano-Cittadini per Rossano-Socialisti per Rossano): tre liste composte da 29 donne e 43 uomini; 18 i giovani; 15 fra i trenta e i quaranta anni, 39 gli over 40.

Stefano Mascaro (Il coraggio di cambiare, Pd, Forza Rossano, Mascaro Sindaco): quattro liste composte da 40

donne e 54 uomini; 23 i più giovani, 34 fra i trenta e i quaranta, 39 gli over 40.

Ernesto Rapani (Idm, Fdi-An, Terra Nostra, Officina Jonio Italia): quattro liste composte da 37 donne e 59 uomini; 26 i giovani, 31 fra i trenta e i quaranta, 37 gli over 40.

Flavio Stasi (La città che vogliamo, Rossano Pulita, Raggio di Sole): tre liste composte da 23 donne e 33 uomini; 13 i giovani, 24 fra i trenta e i quaranta, 23 gli over 40.

Due le liste (collegate a due diversi candidati a sindaco) in cui il numero delle donne, pari a 13, supera quello degli uomini (11) mentre sono complessivamente due le liste (anche in questo caso collegate a due diversi aspiranti primi cittadini) in cui si ha un’equa distribuzione di genere con 12 candidati donna e 12 candidati uomo.

L’ECO DELLO JONIO PUOI TROVARLO QUI: ROSSANO CENTRO STORICO Edicola Orlando Tabacchi Marincolo G. La Drogheria Edicola cartoleria Bar Centrale di Provino L. Macelleria Montagna C. ROSSANO SCALO Capani La Gelateria Sesto Senso Tabacchi Edicola Galeno Bar Guetos Esso di Arturo Graziano Flow di Massimo G. Bar Ristoro Ospedale Bar Primavera Caffetteria Tagliaferri Maqueda Cafè Edicola Zito R. Agenzia Viaggi Simet Bar Sottopass Tabacchi Orlando Bar dello Sport

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CORIGLIANO CENTRO STORICO Bar Scorzafave Bar Ristoro Ospedale

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Grafica Martina Forciniti (impaginazione) Giovanni Simari (pubblicità) Stampa Stabilimento tipografico De Rose snc C.da Pantoni 87040 Montalto U. Concessionaria pubblicità Gruppo Editoriale Jonico Via Galeno snc 87067 Rossano (Cs) Tel. 0983.031127 Registrazione 02/2013 del 20 dicembre 2013 Tribunale di Castrovillari Iscrizione Roc 24152

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sabato 4 giugno 2016

L’ECO DEL CITTADINO

ELEZIONI E SEGGI

Ecco come si vota e come saranno eletti i consiglieri ENRICO IEMBOLI*

JONIO - I Comuni sono divisi in due fasce: superiori ai 15.000 abitanti; inferiori ai 15.000 abitanti.

La popolazione è determinata sulla base dei risultati dell’ultimo censimento.

- Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti.

L’elezione dei consiglieri comunali si effettua con sistema maggioritario contestualmente all’elezione del sindaco.

Ciascuna candidatura alla carica di sindaco è collegata a una lista di candidati alla carica di consigliere comunale; pertanto, il voto è unico sia che l’elettore voti la lista sia che voti la candidatura a sindaco. Nella scheda è indicato, accanto al contrassegno, il candidato alla carica di sindaco.

L’elettore, segnando il contrassegno, può votare il candidato alla carica di sindaco e può altresì esprimere un voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale compreso nella lista collegata scrivendone il cognome nella riga stampata sotto il contrassegno. È proclamato eletto sindaco il candidato alla carica che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità di voti, si procede a un turno di ballottaggio fra i due candidati che hanno conseguito il maggior numero di voti, da effettuarsi la seconda domenica successiva al primo turno. In caso di ulteriore parità, viene eletto il più anziano di età.

All’unica lista collegata alla candidatura a sindaco vincente spettano i due terzi dei seggi assegnati al consiglio. I restanti seggi sono ripartiti proporzionalmente fra le altre liste. In caso di ammissione e votazione di un’unica lista, sono eletti tutti i candidati compresi nella lista e il candidato a sindaco collegato, purché essa abbia riportato un numero di voti validi non inferiore al 50% dei votanti e il numero dei votanti non sia stato inferiore al 50% degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune. Qualora

non vengano raggiunte tali percentuali, l’elezione è nulla.

Non è prevista alcuna soglia di sbarramento per le liste ai fini della partecipazione all’assegnazione dei seggi.

- Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti.

Tali comuni avranno il sindaco subito solo se un candidato avrà superato il 50 più uno per cento, altrimenti si andrà al ballottaggio (2° turno). Nel caso di questo secondo turno elettorale, fissato per domenica 19 giugno, la popolazione dovrà scegliere fra i due candidati che hanno conseguito il maggior numero di voti.

In caso di ulteriore parità, verrà eletto il più anziano di età. Nei comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti nei quali si verificano le condizioni del ballottaggio, per i candidati sindaci ammessi rimangono fermi i collegamenti con le liste elettorali dichiarati al primo turno.

Essi hanno tuttavia facoltà, entro sette giorni dalla prima votazione, di dichiarare il collegamento con ulteriori liste rispetto a quelle con cui è stato effettuato il collegamento nel primo turno. Tutte le dichiarazioni di collegamento hanno efficacia solo se convergenti con analoghe dichiarazioni rese dai delegati delle liste interessate. L’ufficio presso il quale vanno depositate le dichiarazioni di ulteriore collegamento è lo stesso al quale sono state già presentate la candidature per il primo turno di votazione, vale a dire la segreteria del comune. L’attribuzione dei seggi alle liste (comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti) sarà effettuata successivamente alla proclamazione dell’elezione del sindaco al temine del primo o del secondo turno. Se un candidato è proclamato eletto al primo turno, alla lista o al gruppo di liste a esso collegate, che non abbiano già conseguito il 60% dei seggi del consiglio, ma abbiano ottenuto almeno il 40% dei voti validi, viene assegnato il 60% dei seggi, sempre che nessuna altra lista o altro gruppo di liste collegate abbia superato il 50% dei voti validi. Qualora un candidato alla carica di

Enrico Iemboli.

Nella foto grande, alcune schede elettorali

sindaco sia proclamato eletto al secondo turno, alla lista o al gruppo di liste a esso collegate che non abbiano già conseguito almeno il 60% dei seggi del consiglio, viene assegnato il 60% dei seggi, sempre che nessuna altra lista o altro gruppo di liste collegate al primo turno abbia già superato nel turno medesimo il 50% dei voti validi. In caso di parità di voti, è proclamato eletto sindaco il candidato collegato con la lista o il gruppo di liste per l’elezione del consiglio comunale che ha conseguito la maggior cifra elettorale complessiva. A parità di cifra elettorale, è proclamato eletto sindaco il candidato più anziano di età.

Una volta determinato il numero dei seggi spettanti a ciascuna lista o gruppo di liste collegate, anche qui sono in primo luogo proclamati eletti alla carica di consigliere i candidati alla carica di sindaco, non risultati eletti, collegati a ciascuna lista che abbia ottenuto almeno un seggio.

In caso di collegamento di più liste al medesimo candidato alla carica di sindaco risultato non eletto, il seggio spettante a quest’ultimo è detratto dai seggi complessivamente attribuiti al gruppo di liste collegate. Non sono ammessi all’assegnazione dei seggi i gruppi di candidati che abbiano ottenuto al primo turno meno del 3% dei voti validi e che non appartengano a nessuna coalizione di gruppi che abbiano superato tale soglia. Il voto di lista viene espresso tracciando un segno sul contrassegno della lista prescelta.

Ciascun elettore può altresì esprimere, nelle apposite righe stampate sotto il medesimo contrassegno, uno o due voti di preferenza. Nel caso di espressione di due preferenza, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza. È ammesso anche il voto disgiunto (si vota il candidato a sindaco di una lista e la preferenza a candidati consiglieri di altra lista). *Giornalista e membro del Comitato 100 Associazioni

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sabato 4 giugno 2016

L’ECO DEL CITTADINO Un’urna elettorale

Il Municipio di Rossano

Il premio di maggioranza L’attribuzione con il metodo D’Hondt

ROSSELLA MOLINARI

SIBARITIDE - Il rischio della cosiddetta “anatra zoppa” aleggia sulle elezioni amministrative 2016 in tutti i comuni che andranno alle urne. I candidati a sindaco hanno messo in campo le “forze migliori” con delle liste nutrite e ben rappresentate in grado ‒ questo almeno l’auspicio dei singoli aspiranti alla poltrona di primo cittadino ‒ di attrarre un cospicuo numero di voti. E di candidati a consigliere storicamente capaci di intercettare un gran numero di consensi le liste sono piene un po’ ovunque. Non tutte, certo, ma per la maggior parte delle coalizioni la cosiddetta “cifra individuale”, ovvero il numero di preferenze incassate da ciascun candidato a consigliere, rappresenta l’arma in più con cui si è affrontata questa campagna elettorale. Ma quello che in teoria sembrerebbe essere un vantaggio potrebbe invece costituire un vero e proprio boomerang nel caso in cui, per via del voto disgiunto, le liste dovessero ottenere più preferenze del candidato poi eletto sindaco. Che, in questo caso, rischierebbe di ritrovarsi senza maggioranza. Esattamente come avvenuto nella città di Cassano all’Ionio alle scorse amministrative del 2012, quando al primo turno la coalizione a sostegno dell’allora candidato a sindaco Mimmo Lione ottenne la maggioranza dei voti. Al turno di ballottaggio vinse poi Gianni Papasso, che si ritrovò da subito a dover affrontare

il fenomeno dell’“anatra zoppa” faticando, e non poco, per riuscire a garantirsi una stabilità di governo. Stabilità poi naufragata dopo tre anni con le dimissioni di nove consiglieri che, lo scorso autunno, determinarono lo scioglimento anticipato del consiglio comunale. A Cassano si vota di nuovo il 5 giugno, così come a Rossano.

E in entrambi i Comuni le liste in campo sono davvero tante. Nella Città delle Terme, vi sono ben 16 liste (ciascuna composta da un massimo di 16 candidati a consigliere) per un totale di 252 candidati alla carica di consigliere e quattro aspiranti sindaci: Ivan Iacobini, Gianni Papasso, Alessandro Rusciani e Franco Tufaro. A Rossano le liste in campo sono 21 (ciascuna con un massimo di 24 candidati a consigliere) per un totale di 486 aspiranti consiglieri comunali e sette candidati a sindaco: Stanislao Acri, Giuseppe Antoniotti, Giuseppe Caputo, Tonino Caracciolo, Stefano Mascaro, Ernesto Rapani, Flavio Stasi. Difficile prevedere una vittoria al primo turno o un eventuale turno di ballottaggio, ma intanto vediamo come funziona, oltre alla ripartizione dei seggi, il “premio di maggioranza”.

Da premettere che l’attribuzione dei seggi viene effettuata con il “metodo D’Hondt”, ovvero uno dei metodi matematici (formule elettorali) utilizzati nei sistemi di tipo proporzionale per attribuire i seggi alle liste. In base a questo metodo, si dividono i voti di ciascuna lista per una serie di coefficienti lunga fino al numero di seggi da assegnare e si assegnano quindi

i seggi alle liste in base ai risultati in ordine decrescente, fino ad esaurimento dei seggi.

Per “premio di maggioranza” si intende invece il numero di seggi attribuiti per legge alla lista o al gruppo di liste collegate al candidato eletto sindaco. Nei comuni con popolazione sino a 15.000 abitanti, il premio viene sempre attribuito con le seguenti modalità: 2/3 dei seggi nei comuni sino a 3.000 abitanti; 60% dei seggi negli altri comuni.

Diversamente, nei comuni con popolazione superiore, il premio è eventuale e non sempre scatta. In caso di elezione al primo turno, i seggi assegnati al consiglio comunale vengono ripartiti tra le liste e i gruppi di liste, in proporzione alle rispettive cifre elettorali utilizzando il metodo D’Hondt. Determinato in questo modo il numero di seggi spettanti proporzionalmente a ciascuna lista e a ciascun gruppo di liste, possono verificarsi due situazioni alternative: 1) il premio di maggioranza non deve essere attribuito e, pertanto, i seggi restano attribuiti così come risulta a seguito del riparto proporzionale.

Ciò si verifica quando la lista o il gruppo di liste collegate al candidato proclamato sindaco hanno ottenuto un numero di seggi pari o superiore al 60% dei seggi, oppure quando non hanno raggiunto tale quota di seggi e non hanno ottenuto almeno il 40% dei voti o, infine, quando non hanno già conseguito almeno il 60% dei seggi e hanno ottenuto almeno il 40% dei voti, ma un’altra lista ha superato il 50% dei voti validi.

In caso di ballottaggio, il premio di maggioranza non viene attribuito quando la lista o il gruppo di liste collegate al candidato proclamato sindaco hanno ottenuto un numero di seggi pari o superiore al 60% oppure quando non hanno raggiunto tale quota di seggi e un’altra lista ha superato al primo turno il 50% dei voti validi.

In caso di elezione del sindaco al primo turno, il premio di maggioranza scatta invece, e pertanto si procede a un nuovo riparto dei seggi, attribuendo alla lista o al gruppo di liste collegate al candidato proclamato sindaco il 60% dei seggi, e ripartendo il restante 40% tra le altre liste e gruppi di liste, in proporzione alle rispettive cifre elettorali utilizzando il metodo D’Hondt. Questa situazione si verifica quando sussistono contemporaneamente le seguenti condizioni: la lista o il gruppo di liste collegate al candidato proclamato sindaco non hanno già conseguito, per effetto del riparto proporzionale dei seggi, un numero di seggi almeno pari al 60% dei seggi, hanno inoltre ottenuto almeno il 40% dei voti e, infine, nessun’altra lista ha superato il 50% dei voti. In caso di ballottaggio, il premio di maggioranza viene attribuito quando la lista o il gruppo di liste collegate al candidato proclamato sindaco non hanno già conseguito, per effetto del riparto proporzionale dei seggi, un numero di seggi almeno pari al 60% e nessun’altra lista ha superato al primo turno il 50% dei voti validi.

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sabato 4 giugno 2016

L’ECO DELLA POLITICA L’ATTENZIONE SI SPOSTA ORMAI SUL POST GERACI

Si cerca in modo marginale di mettere qualche toppa alle falle istituzionali. Sforzi vani. Ci si muove ancora come se i cittadini avessero l’anello al naso

Geraci-Bruno, scontro mascherato Una nota congiunta tenta di dirimere.

Ma la frattura tra i due esiste, eccome MATTEO LAURIA

CORIGLIANO - Si va avanti spediti, quasi si vivesse in prossimità di una campagna elettorale. L’attenzione è sul post Geraci, quel sindaco che ha fatto parlare di sé lo scorso anno sulla vicenda degli sbarchi e delle transenne, per poi fare marcia indietro e offrire la massima disponibilità nell’ambito dell’ultimo arrivo della nave di Medici Senza Frontiere “Dignity I”. Un ritorno al rispetto della dignità del genere umano che gli rende

onore, dopo la pessima figura del passato.

Si lavora dunque pensando al futuro. A più riprese, è rimbalzato un dato non smentito da nessuno, almeno fino a questo momento: una sorta di conflitto tra l’area Dima pronta nel rilanciare la figura dell’ex parlamentare quale candidato a sindaco, e l’uscente Geraci, altrettanto determinato a non rinunciare al secondo mandato. Si tenta marginalmente di mettere qualche toppa alle falle istituzionali, invano. Ci si muove ancora come se i cittadini avessero l’anello al naso. Ed ecco che rispuntano le dichiarazioni congiunte del sindaco

Geraci e del vicepresidente della Provincia Franco Bruno (uomo vicino a Dima). I due negano la presenza di ogni conflitto. «Sulla vicenda e sulle polemiche insorte relativamente alla strada comunale tra Thurio e Cantinella di Corigliano, è stato quanto mai opportuno e doveroso, da parte del rappresentante dell’ente provinciale, ribadire l’esatta competenza su quell’arteria. Del resto, analoghe precisazioni, in più occasioni, ha fatto e farà l’Amministrazione Comunale di Corigliano per chiarire, se e quando necessario, i propri ambiti di competenza e di intervento; soprattutto quando si ha a che fare con

www.gelateriacapani.it

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sabato 4 giugno 2016

L’ECO DELLA POLITICA Da sinistra, Franco Bruno, Antonio Ascente e Salvatore Rigido. Nella pagina accanto, il Consiglio comunale di Corigliano e il sindaco Giuseppe Geraci

una gravissima insufficienza quotidiana di risorse che impedisce di fatto la gestione della stessa adeguata ordinaria manutenzione stradale». Curioso l’approccio di Bruno che precisa a se stesso, considerato che è a pieno titolo figura di maggioranza a sostegno di Geraci.

Poi il solito ritornello contro l’informazione dai toni offensivi. Geraci e un gruppetto di sindaci sembrano utilizzare lo stesso linguaggio, quasi fossero omologati.

Simile al copia e incolla. E mentre da un lato si strombazza unanimismo, dall’altra, nella stessa nota si scrive e si sottolinea come sia «legittima e normale la differenza di opinioni all’interno della coalizione che sostiene la Giunta Geraci, sia all’interno che all’esterno del consiglio comunale». Sin qui, le dichiarazioni dei due. Diventa superfluo sottolineare quanto sia inutile mascherare ciò che in molti sanno. Basta solo essere un po’ più rispettosi degli elettori. Tutto è legittimo, candidarsi, ricandidarsi, non candidarsi. Ciò che non è legittimo è dire bugie.

Che, spesso, hanno le gambe corte.

Ora è partita la controffensiva a Dima. Geraci pare ab-

bia convocato nelle ultime il movimento “Noi con Salvini” al fine di ricostruire quel centrodestra su cui vuol mettere un’ipoteca Dima. Sul punto, qualche ruggine si riscontra all’interno dell’area dell’ex sottosegretario alla protezione civile. Protagonista il Consigliere comunale Antonio Ascente che, nel corso dell’ultimo civico consesso, avrebbe preso le distanze proprio in polemica con Bruno. È un momento complesso per il centrodestra a Corigliano: lo scontro che si prefigura all’orizzonte non è solo Dima-Geraci, ma anche tra questi e le nuove generazioni, desiderose di rinnovamento. La sensazione prevalente è quella di dire “basta” ai soliti nomi, ai soliti personaggi, i quali avrebbero fatto il loro tempo. Senza, tra l’altro, portare a casa risultati ragguardevoli, se non sul piano personale. Questo è l’umore prevalente.

La battaglia dunque sarà dura, di non facile soluzione. E più passa il tempo, più i rapporti tendono a deteriorarsi.

Né sembrano sussistere condizioni di ricomposizione unanime di tutte le forze in campo. L’esperienza “Ros-

sano” insegna poco, quasi nulla. Ecco aprirsi lo spettro di una destra pronta a sgretolarsi come non mai, disperdendo un patrimonio di consensi senza precedenti.

Un processo di ampia lungimiranza sarebbe quello di aprirsi al rinnovamento, alle giovani leve, libere di agire e di interpretare il mondo, senza lacci e lacciuoli, a briglie sciolte. Quel politico che saprà aprire al nuovo avrà l’onore storico di aver dato vita a una nuova stagione di cambiamento sociale e culturale.

Il futuro guarda ai social, all’informatizzazione, all’Europa, al mondo. In taluni casi, vi sono amministratori che a stento riescono ad accendere un computer. Nessun processo di colpevolizzazione, ma solo la consapevolezza che è tempo di mettersi politicamente da parte.

Mario Luzzi Il papà della piccola Fabiana, uccisa e data alle fiamme, continua la sua battaglia di legalità. Assume in esame l’evento avvenuto a Roma nelle ultime ore in modalità analoghe all’omicidio della figlia per riaffermare l’esigenza di giungere a norme e leggi più severe e punitive.

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Marisa Chiurco L’assessore alle politiche sociali del Comune di Corigliano, pur dimostrando impegno nel corso dell’ultimo sbarco di migranti, non chiarisce la repentina inversione circa l’atteggiamento assunto dall’esecutivo Geraci, che lo scorso anno in occasione di uno sbarco polemizzò persino sulla consegna delle transenne.

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Su e giù Gino Murgi Il sindaco di Torre Melissa si è incatenato lungo la Statale 106 contro la scelta dell’Anas di riprendere i lavori di una rotonda alle porte del periodo estivo. Al di là del merito della questione, il gesto dimostra l’amore per il proprio territorio, a differenza di altri colleghi sindaci che predicano senso di appartenenza solo a parole.

Roberto Musmanno L’assessore regionale con delega ai trasporti, dopo l’arrivo dello Swing, consente la soppressione di alcune fermate nelle stazioni della tratta jonica. Provvedimenti adottati da Trenitalia nel più assoluto disinteresse di quei cittadini di piccoli centri che, ora più che mai, restano sprovvisti di mezzi di trasporto pubblico.

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sabato 4 giugno 2016

DELLE AMMINISTRATIVE: GIUSEPPE ANTONIOTTI L’ECO DELL’AREA URBANA

Verso la terza città calabrese I PUNTI ESSENZIALI DEL SUO PROGRAMMA? Il Programma si sviluppa attorno a tre principi cardine: la promozione della Città del Codex; l’ampliamento delle nuove tecnologie applicate al Governo municipale; il proseguimento dell’azione amministrativa verso la nascita della terza Città della Calabria.

A questo si aggiunga il potenziamento dei servizi primari, dalla differenziata al ciclo delle acque e, per finire, a una più solida rete sociale.

COME USCIRE DALL’EMERGENZA? Purtroppo finora è venuto a mancare il sostegno della politica. Per uscire dall’emergenza, il primo passo da fare è slegarci dallo scacco del sistema Cosenza. La nostra interlocuzione diretta con Regione, Governo ed Europa, ad oggi, avviene solo attraverso il filtro della politica provinciale. E un territorio di oltre 200mila abitanti non può essere soggetto a questa subordinazione.

COME RILANCIARE L’ECONOMIA? Dando valore a turismo, agricoltura e nuove tecnologie, sfruttando la programmazione economica comunitaria dei Por 14-20.

Il primo passo è quello di incentivare un nuovo welfare municipale. Certo, l’economia si rilancia anche mantenendo i servizi e abbattendo il peso fiscale, che potrà essere conseguito solo se si proseguirà nella gestione parsimoniosa delle casse dell’Ente.

COME RILANCIARE LA VERTENZA DEL TRIBUNALE? Rimanendo indipendenti dal sistema Cosenza, dovremo noi far capire al Governo che l’accorpamento con Castrovillari ha prodotto ritardi e disservizi, ma soprattutto ponendo la questione nella chiave di lettura della pros-

Antoniotti: sleghiamoci dallo scacco di Cosenza sima fusione dei comuni di Rossano e Corigliano, che insieme diventeranno la terza città della Calabria. Del resto, subito dopo la visita di Salvini, è stata depositata un’interpellanza parlamentare per chiedere al Ministro Orlando di rivedere la geografia giudiziaria soprattutto sulla base di questi due nuovi elementi.

SANITÀ: AREA CHIRURGICA A ROSSANO, AREA MEDICA A CORIGLIANO. CONDIVIDE? Assolutamente no. Perché Rossano e Corigliano avrebbero avuto bisogno di due ospedali indipendenti. Purtroppo la Sanità, con la complicità dei nostri rappresentanti regionali di ieri e di oggi, è stata sconquassata.

Oggi chiediamo che si proceda con criteri oggettivi e non di convenienza politica. Perché dal momento in cui il Giannettasio viene individuato come polo chirurgico non è accettabile che molti reparti che hanno bisogno del Centro trasfusionale, della Rianimazione o dell’elisuperficie rimangano dislocati a Corigliano. Che si attrezzi Corigliano, perché è assurdo che si mettano a repentaglio le vite dei cittadini.

FUSIONE DEI COMUNI

CORIGLIANO/ROSSANO: COME RIEMPIRE QUESTO CONTENITORE? Bisogna ripartire dalla pianificazione comune della programmazione dei fondi comunitari.

Così come abbiamo già fatto nel recente passato con i PISL, i PLL e il depuratore consortile.

Creiamo sinergicamente i servizi principali e attorno ad essi costruiremo la nuova Città.

OCCORRE RIVEDERE IL PSA? Purtroppo la programmazione del PSA si è sviluppata con grandi ritardi, dovuti alle contingenze che hanno interessato i comuni aderenti.

Per t anto, alla luce an-

che di sopraggiunte nuove condizioni territoriali, non ultime quelle messe in evidenza dall’alluvione del 2015, non escludo che in fase attuativa possa essere prevista una revisione dello strumento urbanistico territoriale.

ENEL: QUALE IL FUTURO? La priorità è quella di mantenere la presenza di Enel o comunque di una grande azienda che possa contribuire allo sviluppo e alla crescita economica del territorio.

Al momento, siamo gli unici ad aver presentato una proposta di riutilizzo del sito con lo sviluppo della banda larga, la produzione di servizi per le smart city e il riutilizzo della centrale a turbogas (che Enel prevede di far rimanere) per l’autoproduzione di energia elettrica da ridistribuire a costi agevolati alle aziende operanti sul territorio. Ho chiesto e ottenuto di posticipare i termini di scadenza del bando FuturE così che il prossimo sindaco possa occuparsi direttamente di catalizzare interessi sulla proposta progettuale per il nuovo polo tecnologico.

ROSSANO, CITTÀ DEL CODEX: QUALE IL PERCORSO DA SEGUIRE? La Città del Codex nasce dalla nostra intuizione di creare un brand specifico che identificasse Rossano con il suo più importante monumento.

Il Codex, oggi

patrimonio Unesco, potrebbe rappresentare una chiave di volta per rilanciare la nostra economia. Per fare questo, è necessario un percorso di crescita sinergico tra Chiesa, Comune, forze imprenditoriali e professionali. Tra i primi atti da approntare, ci sarà l’istituzione di un tavolo tecnico permanente per pianificare da subito le strategie di marketing e di promozione della Città del Codex.

LA MACCHINA COMUNALE COME L’IMMAGINA? La immagino come avevamo iniziato a lavorarci per renderla efficiente, indipendente dalla politica e a totale servizio dei cittadini. Come primo atto, annullerò tutte le posizioni organizzative, privilegiando il metodo delle premialità solo a risultati conseguiti.

SARÀ UNA GIUNTA TECNICA O POLITICA? Sarà una giunta operaia a servizio della gente che dovrà monitorare costantemente la Città e i suoi servizi. Per fortuna, diversamente dagli altri competitor, non ho cambiali elettorali da pagare.

Ho le mani libere perché da noi si ragiona di squadra per il solo bene della Città.

NEL CASO DI BALLOTTAGGIO, È DISPONIBILE AD APPARENTAMENTI? IN CASO AFFERMATIVO, CON CHI? Sì, farò un solo apparentamento: con i miei cittadini, con tutti quei rossanesi di buona volontà che sanno di essere stati traditi dalla politica e che insieme a noi vorranno continuare a governare la Città, con buonsenso e con il cuore. Senza inciuci, senza padroni né padrini e senza alcun legame con chi da sempre vede Rossano solo come un ricco bacino di voti.

L’assicuratore con una vasta esperienza politica e amministrativa Giuseppe Antoniotti è il sindaco uscente della Città di Rossano. È stato il primo cittadino delle grandi emergenze territoriali che lo hanno portato a confrontarsi e a battersi contro gli scippi dei servizi e il comprensibile disagio dei cittadini. È papà di due splendidi gemelli, Leonardo e Giovanni, nati nel 2013, avuti dalla compagna Carmen Valente. 54enne, assicuratore, ha un’importante esperienza politica e amministrativa alle spalle. Nel 1994, appena trentenne, è tra i più giovani assessori comunali di destra in Italia, con l’allora sindaco Caputo che gli affida le deleghe “Politiche per il turismo”, “Attività produttive” e “Agricoltura”.

A queste, nel 1995, si aggiungono quelle strategiche dei “Lavori pubblici”

e delle “Infrastrutture”. Nel 2002 viene riconfermato assessore dall’allora sindaco e amico Orazio Longo. Alle deleghe all’agricoltura e alle attività produttive, si aggiungono quelle allo “Sportello unico”, alla “Viabilità”, al “Traffico”, all’“Arredo urbano”, alla “Protezione civile” e, qualche anno dopo, nuovamente quella ai “Lavori pubblici”. Alle elezioni amministrative del 2006, con 430 voti di preferenza, risulta il primo degli eletti di Alleanza Nazionale nel Consiglio comunale di Rossano. Nel 2009, poi, si candida con il Pdl al Consiglio provinciale di Cosenza, risultando eletto con 1.800 preferenze. Alle Amministrative del 2011, rappresenta il candidato unico del centro destra e con 13.931 voti, pari al 63%, il 15 maggio 2011 viene eletto sindaco della Città di Rossano.

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sabato 4 giugno 2016

L’ECO DELLE DELLA AMMINISTRATIVE POLITICA L’ECO I sette candidati a sindaco del comune di Rossano.

Da sinistra, Giuseppe Caputo, Stanislao Acri, Flavio Stasi, Giuseppe Antoniotti, Tonino Caracciolo, Ernesto Rapani e Stefano Mascaro.

Sette candidati, due priorità ciascuno Ecco le emergenze da affrontare con urgenza SERAFINO CARUSO

ROSSANO - Sono tanti gli interventi politici di cui il territorio rossanese ha bisogno. Scippi e cattiva gestione politica ne hanno fatto un Comune con tante emergenze. Ai sette candidati a sindaco abbiamo chiesto, però, quali sono, tra le priorità di cui Rossano ha bisogno, le due che andrebbero affrontate con più solerzia e urgenza. Ecco le loro risposte, riportate seguendo l’ordine alfabetico per cognome.

ACRI Occupazione. La priorità assoluta per noi è l’occupazione. Il nostro compito è quello di creare le condizioni per far sì che si creino nuovi posti di lavoro. Per questo motivo, intendiamo incidere pesantemente sul patrimonio artistico-culturale-paesaggistico, sull’agricoltura, sull’artigianato e sul turismo valorizzando le vocazioni naturali e identitarie del territorio.

Diritti sociali. In questo campo, il M5S fonda la sua politica su due pilastri: uno vale uno e nessuno deve rimanere indietro. In tal senso, intendiamo istituire, per tramite della Regione, la Casa della Salute che concentrerà in un’unica struttura i medici di famiglia e gli specialisti per garantire un immediato collegamento tra gli stessi e i pazienti. Lavoreremo per creare le condizioni per un futuro reddito di cittadinanza locale.

ANTONIOTTI La promozione permanente della Città del Codex e un’incisiva azione amministrativa indirizzata verso la nascita della terza Città della Calabria. Se sapremo valorizzare al meglio il Codex, miglioreremo la nostra economia, con essa la qualità della vita dei cittadini e di riflesso anche quella dell’Ente. Contestualmente, dando un impulso più incisivo alle procedure di fusione di Rossano e Corigliano, entrambe le comunità avranno un maggiore peso contrattuale nell’accedere ai fondi comunitari e nel rivendicare servizi come le strade, il tribunale, la sanità e soprattutto la creazione e l’insediamento di nuove attività che possano creare lavoro.

CAPUTO Centro storico. Incentivi per le giovani coppie, fami-

glie che decidono di andare a vivere nel borgo antico grazie agli sgravi fiscali dai tributi comunali per i successivi 10 anni. Una delle tante opportunità offerte allo scopo di ripopolare lo splendido centro storico.

Lungomare. Centri commerciali all’aperto, simili a quelli esistenti, per stimolare l’economia locale, offrire al contempo sbocchi occupazionali e possibilità di sviluppo del turismo. Proseguire l’opera di infrastrutturazione del lungomare in direzione Corigliano, in un’ottica di fusione, e la realizzazione di un ponte sul torrente Cino.

CARACCIOLO Acqua pubblica subito. Sarà la prima delibera della mia amministrazione. Fuori subito Soget e Sorical.

Fine delle bollette pazze e senza numero di contatore.

Fermato il malcostume di non riscuotere, ma prendersi lo stesso le spese di notifica. Avvieremo la gestione diretta del servizio con minimo garantito a tariffa sociale per le famiglie e permetteremo il pagamento bimestrale.

Sanità. Fra poco non rimarrà più nulla del nostro ospedale, nemmeno le medicazioni o la chemio. Ora basta. Terremo il primo consiglio comunale in ospedale e inviteremo il Sindaco di Corigliano. Perché solo uniti con Corigliano avremo la forza di opporci ai potentati politici cosentini. Con un sindaco autorevole e di prestigio. Ci debbono restituire il diritto alla salute, altro che piano di rientro, devono rientrare i servizi, i medici, gli infermieri e le attrezzature.

MASCARO Lavoro, lavoro e ancora lavoro.

Due le “ricette”: reimmettere nel circuito le maestranze dell’edilizia in crisi, accelerando la spesa degli investimenti pubblici (nuovo ospedale, impianto consortile, fondi strutturali per la messa in sicurezza del territorio) e orientando l’occupazione verso interventi di recupero nel centro storico e di rigenerazione nelle zone degradate. Istituire un tavolo di confronto permanente tra gli Enti della Sibaritide sui fondi comunitari.

Ridurre il carico dei tributi locali per cittadini e imprese. Per i rifiuti, spingendo la raccolta differenziata

con l’aiuto dei fondi comunitari già disponibili e premiando la collaborazione; per l’acqua, rivedendo e andando oltre i rapporti con Sorical; per tutti, prevedendo esenzioni e riduzioni per categorie di contribuenti e zone e conducendo una seria lotta all’evasione totale e agli sprechi.

RAPANI Fusione Corigliano-Rossano. Il progetto di fusione dei due Comuni si pone alla base dell’idea di sviluppo di quest’area. A una popolazione di 80mila abitanti dovranno per forza dare conto. E ciò si tradurrà in maggiori e migliori servizi, e quindi in una più vantaggiosa qualità della vita. Da qui, dunque, dobbiamo partire per assicurare un futuro migliore alle generazioni a venire.

Burocrazia. Abbiamo pensato a un dirigente unico in sostituzione del segretario generale, grazie alla legge Madia. Un “manager” che supervisioni i dirigenti comunali che saranno intercambiabili a seconda delle competenze e delle professionalità. Vogliamo snellire la burocrazia comunale per offrire un servizio sempre più efficiente e veloce ai cittadini.

STASI Opere primarie. Oggi qualsiasi sviluppo a Rossano è quasi impossibile a causa della mancanza di servizi basilari per il cittadino, a partire dalla mancanza di acqua nelle case e dal fatto che parte della città scarica la fogna direttamente in mare. Il rifacimento della rete idrica, con nuove fonti di approvvigionamento nelle zone montane, e la terminazione della rete fognaria sono prioritarie e necessarie per dare vivibilità, sviluppo, sicurezza sanitaria e immagine.

Ufficio Europa. Mentre taglieremo gli sprechi reali del comune per salvare i servizi per i cittadini, bisogna andare a prendere i soldi necessari per creare occupazione laddove ci sono, cioè nei Fondi Europei. Potenzieremo l’Ufficio Europa sia per intercettare costantemente i finanziamenti, sia per offrire ai nostri giovani uno sportello che li guidi e gli permetta di aprire una attività con semplicità.

Il settennato 2014-2020 è un’occasione che non possiamo perdere.

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L’ECO DELL’ALTO JONIO Una veduta di Amendolara

Alto Jonio al voto Otto i candidati FRANCO MAURELLA

JONIO - Domenica 5 giugno si vota. Da ieri è calato il sipario sulla campagna elettorale che non è stata vissuta esclusivamente basandosi sul confronto dialettico ma spesso si è spinta in atteggiamenti di scontro anche personale tra i componenti delle liste in competizione. Facciamo, nel giorno del silenzio elettorale, un riepilogo degli aspetti salienti della campagne elettorale che, nell’Alto Jonio cosentino, interessa quattro comuni: Albidona, Amendolara, Francavilla Marittima e San Lorenzo Bellizzi. In nessuno dei quattro comuni è previsto un eventuale ballottaggio e il sindaco ‒ salvo ex aequo di voti che per quanto sembri clamoroso è già successo a Cerchiara di Calabria dieci anni orsono con la prima elezione a sindaco del cardiologo Antonio Carlomagno ‒ sarà eletto nella notte tra domenica e lunedì, a conclusione dello spoglio delle schede votate che si prevede tra l’una e le due. Si preannuncia una notte insonne, tra spoglio, esito elettorale e relativi festeggiamenti che sicuramente si protrarranno fino all’alba e non solo per i cittadini dei comuni interessati al voto ma anche per quelli del comprensorio che vivono la campagna elettorale dei quattro comuni come fosse di interesse collettivo.

Vediamo, in questo numero che anticipa di un giorno la chiamata al voto del elettori, le curiosità e gli aspetti salienti della campagna elettorale.

Ad ALBIDONA dove, per la prima volta nella storia elettorale amministrativa dell’ultimo mezzo secolo, a contendersi la guida della cittadina sono tre liste

di cui due di marcata espressione socialista, una spaccatura interna a un sistema politico che fino a un mese fa funzionava come un orologio svizzero.

E “l’orologiaio” è sempre stato l’onorevole Antonio Mundo, sindaco di Albidona, assessore regionale, parlamentare e sindaco di Trebisacce, divenuto negli anni capo carismatico dei socialisti dell’Alto Jonio e non solo. Ebbene, lo strappo interno ai socialisti si registra a seguito di un’assemblea popolare durante la quale il sindaco uscente, Salvatore Aurelio, voluto da Mundo dieci anni prima, dichiara l’intenzione di non candidarsi per il terzo mandato. Nessun incoraggiamento a desistere da tale intento e, a conclusione dell’assemblea, Mundo tira fuori un foglietto e indica i nomi di un comitato ristretto per individuare il successore di Aurelio. Atto poi ritirato ma la frittata era fatta. Per Aurelio, che oggi appoggia il candidato sindaco della lista “Insieme si può”, Filomena Di Palma, farmacista, quell’assemblea che non aveva speso una parola in suo favore, lo aveva, di fatto, delegittimato. Da qui le tre liste in competizione con la Di Palma alternative a quella del veterinario Giuseppe Lizzano, “Uniti per Albidona”, messa in piedi dall’onorevole Antonio Mundo e dal segretario socialista cittadino, Giovanni Munno. Terzo incomodo, la lista “Lavoro e sviluppo per Albidona”, del candidato sindaco Annamaria Gatto, giovane studentessa universitaria, a capo di un manipolo di giovani che reclamano un loro spazio politico e amministrativo. A rendere la campagna elettorale più vivace, per non dire intensa e farcita di attacchi anche personali, subito dopo la presentazione delle liste, è stato un manifesto pubblico a firma

Cala il sipario sulla campagna elettorale, che ha fatto registrare anche momenti aspri, e che interessa quattro Comuni: Albidona Amendolara Francavilla Marittima e San Lorenzo Bellizzi

Uno scorcio di Albidona

dell’onorevole Antonio Mundo, sempre lui, con il quale sosteneva di voler abbandonare il campo, di rientrare a Rende, dove vive, e non prendere parte alla competizione elettorale dopo quanto accaduto.

Salvo, poi, cambiare idea e tenere anche un comizio, il primo giugno, durante il quale non ha fatto mancare accuse al sindaco uscente. Domenica notte sapremo se, con l’elezione di Filomena Di Palma, sarà finita l’era Mundo o se, con l’elezione di Giuseppe Lizzano, a spuntarla, ancora una volta, sarà stato l’onorevole.

Certo, vincesse Annamaria Gatto, si metterebbero tutti d’accordo.

Ad AMENDOLARA, avendo già scritto nel numero scorso dei veleni di una campagna elettorale non certo tranquilla, riferiamo dell’incertezza totale che regna sull’esito del voto. I due contendenti, Salvatore Antonio Ciminelli, avvocato, candidato a sindaco della lista n. 1 “Insieme per Amendolara” e il suo avversario Francesco Martorano, geologo, candidato a sindaco della lista n. 2 “Amendolara torna Amendolara” giungeranno al traguardo tenendo gli elettori col fiato sospeso fino all’ultimo voto e, probabilmente, sentendo i rumors elettorali, il risultato finale si avrà al fotofinish. Nei programmi elettorali riferiti nei tanti comizi e incontri con i cittadini e la stampa, Ciminelli punta tutto sul “Progetto Calipso” per la cui realizzazione è stata sottoscritta una ATS (Associazione temporanea di scopo) con l’Università della Calabria e il CNR. Progetto che prevede la promozione del territorio puntando sulle vocazioni turistiche, agricole e ambientali, oltre che sulla valorizzazione e la tutela del tratto marino-costiero dell’Alto Jonio, in particolare

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L’ECO DELL’ALTO JONIO Da sinistra, una veduta di Francavilla Marittima.

Uno scorcio di San Lorenzo Bellizzi

del prezioso ecosistema della Secca di Amendolara, e sulla creazione di un modello di sviluppo sostenibile che permetta di arginare l’emigrazione, favorendo l’immigrazione di ritorno.

Di contro, Martorano punta su baratto amministrativo; agricoltura sociale; approvazione PSC (Piano strutturale comunale); approvazione piano spiaggia; riduzione della pressione fiscale, delle tariffe dell’acqua e dei rifiuti; rilancio culturale e turistico; politiche giovanili e sociali, a cui sarà destinato un fondo di solidarietà pari al 50% dell’indennità mensile del sindaco (riduzione dell’indennità del sindaco del 50%).

A FRANCAVILLA MARITTIMA, i toni della campagna elettorale non sono stati mai particolarmente elevati e i decibel dei comizi elettorali sono stati alquanto contenuti. Da parte di entrambe le liste, la n. 1 “Francavilla” del candidato

sindaco Franco Bettarini, medico, indipendente, e la n. 2 “Il Paese che vogliamo” con candidato sindaco Leonardo Palmiro Diodato, impiegato, socialista, è stato dato anche prova di grande sensibilità verso la cittadinanza di Francavilla e il comprensorio, che ha portato le due liste a sospendere la campagna elettorale per due giorni, in concomitanza di eventi luttuosi o tragici che hanno interessato l’Alto Jonio.

Il riferimento è al tentato suicidio di un uomo di 49 anni che a Francavilla si è gettato dal balcone di casa sua, salvato, dopo un volo di 5 metri, dal tempestivo intervento del 118 e dell’elisoccorso che lo ha trasferito a Cosenza in prognosi riservata. Ciò avveniva nella stessa mattinata in cui un giovane di Piana di Cerchiara, comunità prossima a Francavilla piuttosto che a Cerchiara di cui è frazione, decedeva per un tumore e, a Villapiana Scalo, una bimba di soli tre anni decedeva per un tumore al cervello. I due

candidati hanno sospeso le manifestazioni elettorali programmate sia nel giorno dei tragici eventi che in quello successivo.

Infine, SAN LORENZO BELLIZZI, dove l’unico candidato a sindaco è Antonio Cersosimo, ingegnere, organico al Pd, in competizione elettorale senza avversari. Cersosimo, candidato sindaco per il secondo mandato consecutivo, ha come avversario il quorum dei votanti. L’insidia alla sua elezione è solo quella: occorre che a votare sia il 50% più uno degli aventi diritto al voto per rendere valida l’elezione amministrativa di sindaco e consiglio comunale. L’ingegnere del Pd, che ha portato avanti progetti interessanti e importanti per il futuro della sua comunità, non ha dubbi sul raggiungimento del quorum necessario a consentirgli di portare a termine un programma tanto qualificato quanto ambizioso.

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L'APPROFONDIMENTO

Il vezzo dell’identità Si tratta prevalentemente di una “bufala” , o meglio di un’attenuante usata spesso a sproposito dalla classe politica della Calabria: vi risponderà che quaggiù, nella terra del dolore, non si può rimanere.

E, allora, qual è l’identità? Perché ostinarsi a qualche tempo, impera il vezzo, a dipingere una Calabria virtuosa e forse per occultare i mali calabresi, incoraggiare quei giovani “dottori”, sicuramente preparati, a rimanere della cosiddetta “identità”.

Ce n’è per tutti i gusti, nel senso letterale del quaggiù? A fare cosa? termine: l’identità gastronomica del vino, E, allora, qual è l’identità? Dov’è l’identità dell’olio, dei formaggi, della cipolla di della Calabria?

Tropea, del bergamotto, delle clementine, Certamente nella gloriosa storia, nel ricordo, della ’nduja e di tanti altri prodotti che nel pensiero e in tutte le astrazioni che, conferiscono alla nostra negletta terra comunque, non consentono un “ritorno” di convenienza, perché di convenienza primati di eccellenza.

Ma non basta, perché ad un certo punto non ve n’è. Perché giustificare e miscelare qualcuno si è inventato la storiella della l’indolenza calabra o, meglio, l’accidia “identità” calabrese. Che non esiste, come di chi amministra, col tempio di Hera Lacinia, i Bronzi di Riace, non esistono le “identità” l’incredibile atmosfera locali di altre province o della Sila, l’ A spromonte, il regioni.

Inutile barcamenarsi Pollino, Gerace, Rossano, Per dirla meglio, la in tentativi sterili Tropea o Altomonte? definizione di “identità e di riconquista E, allora, qual è l’identità? appartenenza culturale”, in se poi chi deve fare Dov’è l’identità della un mondo che negli ultimi Calabria? anni ha visto velocemente non fa, perché Inutile barcamenarsi, con incrementare i processi di costretto e colluso, grande rispetto verso chi scambio, connessione e e si tira indietro “crede” in una Calabria interdipendenza, diventa migliore, in tentativi sempre più complessa ed sterili di “riconquista” eterea.

Insomma, scompare, e la tanto citata se poi chi deve “fare”, e non fa, perché “identità” è una “bufala”, un’attenuante costretto e colluso coi poteri della che usano i politici calabresi, e non solo, ’ndrangheta, si tira indietro e ratifica le per propagandare, e camuffare, che noi solite porcate che hanno inginocchiato la siamo bravi, belli e intelligenti, quindi regione. costretti a misurarci oltremodo, sicuri di La “identità” è un’invenzione, un’attenuante creata appositamente dal potere, ancorché essere i primi della classe.

Balle: in una regione di nemmeno legittimamente costituito, per nascondere i due milioni di abitanti, non c’è alcuna drammi quotidiani. appartenenza né identità. Chiedete ai È un’astrazione pericolosa dei “pensatori” giovani che letteralmente “scappano” per al soldo della politica, giacché essa, come studiare “fuori”: nessuno di loro, se va scriveva nel 1868 Charles Sanders Peirce, bene, ritornerà al Sud. O chiedete a chi ha «consiste nella coerenza di ciò che un uomo conseguito una laurea all’ottima Università fa e di ciò che pensa». Noi cosa pensiamo?

PASQUALE LOIACONO

D

In alto, la cartina della Calabria.

I Bronzi di Riace.

A lato, uno scorcio dell’Unical

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sabato 4 giugno 2016

L'ECO DEL BASSO JONIO Una veduta panoramica di Cariati

Il Municipio di Cariati

Questa lunga campagna elettorale è stata spesso infarcita di polemiche, insulti e contumelie

Cresce la tentazione di disertare le urne Si vuole infliggere una lezione a certi politici

PASQUALE LOIACONO

CARIATI - Più si avvicina l’ora delle urne, più cresce la tentazione di disertarle.

A ispirarla, questa tentazione, non sono gli adescamenti del fine settimana balneare, perché, d’altra parte, con le spiagge trasformate in cloaca, nessuno dotato di senno si avventurerebbe a passarvici un minuto.

No, è proprio la ponderata voglia d’infliggere una lezione definitiva a certa classe politica voltandole le spalle.

Tutto quello che si poteva fare per discreditarla è stato fatto.

Nel corso di questa lunghissima campagna elettorale, non hanno saputo nutrire le loro polemiche che d’insulti e contumelie e, quando hanno rinunciato a questo repertorio, non hanno avuto di che sostituirlo.

Non hanno offerto agli elettori né un’idea, né un programma.

Non si sono pronunciati su nessuno dei problemi reali che affliggono la gente: le strade colabrodo; l’im-

mondizia; l’illuminazione pubblica; l’acqua che non c’è; il degrado del centro storico; e altri mille, piccoli, ma grandi, problemi, per la gente, quella che andrà, se andrà, a votare, e che adesso diventa, d’incanto, importante.

Quasi che la vita di ciascuno fosse al centro degli interessi pubblici ogni cinque anni e non, invece, tutti i giorni, come esige il patto, “scellerato”, tra amministratori e amministrati.

Hanno saputo solo dirci ciò che non vogliono.

E, a quanto pare, non vogliono nulla.

Mai campagna elettorale si era svolta in un così totale vuoto di progetti o archetipi. Ma anche di semplici opinioni.

Nessuno ha avuto il coraggio, tranne Cariati Pulita e Giovane Cariati, di dire ciò che andava detto prima di ogni altra cosa: «Questo sistema è agli sgoccioli, e sono sgoccioli di fogna. C’impegniamo a riformarlo. Dateci i voti per darcene la forza».

Non lo hanno detto perché non lo possono dire.

Non lo possono dire perché non lo vogliono fare e non lo vogliono fare perché è su quegli sgoccioli che giuocano e campano.

La tentazione di dare a questa classe politica, incapace finanche di diagnosticare la propria agonia, è forte.

Ma bisogna resistere. E scegliere.

A proposito di “libero arbitrio”, ripeschiamo dalla nostra stanca memoria un assioma illuminante, il quale dimostra come, a queste latitudini, si siano stravolte le più elementari norme democratiche. Quaggiù si usa il potere per ottenere consenso.

E non il consenso per ottenere potere.

Certe mosse azzardate (vedi le delibere che, finalmente, affrancano taluni terreni comunali gravati da usi civici) il sindaco Filippo Giovanni Sero, scaduto come uno yogurt andato a male, poteva risparmiarsi. Ma ha obbedito ai soliti diktat che hanno caratterizzato i suoi due mandati.

Quando si dice la coerenza.

Ora, nel sudario di conformismo e di menzogne, questi non sono discorsi da polli di batteria: dei polli

non è più il tempo. O diventano ruspanti o finiscono in pentola.

Però abbiamo dinanzi, fra le quattro liste contendenti, due scellerate composizioni che sono come re Mida: tutto quello che toccano diventa loro. È vero: sono persone ricche e colte, anche se mai sul fatto, ma hanno così poche idee che non le dicono a nessuno per paura di rimanere senza.

Sono convinti, i candidati a sindaco di quelle cordate, che coi soldi si può comprare tutto, e hanno presentato come programma la MasterCard. Vivono nel delirio dell’onnipotenza, tanto che sul cruscotto delle loro auto hanno messo una calamita con la foto di Gesù e la scritta: «Papà, non correre».

Parlano, parlano, e non sanno che a Cariati c’è gente che non ha neanche i soldi per comprarsi una Ferrari.

Ora che si è toccato il fondo, a parte le “galanterie” ironiche, non si può che risalire.

Ma se dovesse vincere una delle liste “imprenditoriali”, ai cariatesi non resterà che incominciare a scavare. Sul fondo.

L’Eco dello Jonio

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L’ECO DELLO DELLA POLITICA L’ECO SPORT

TUTTI A PARLARE DI ROSSANESE Ma nessuno muove un dito Serve un pool di imprenditori seri e onesti che investa sul calcio cittadino.

Elemento essenziale: il ruolo della politica SERAFINO CARUSO

ROSSANO - Sono tutti bravi a parlare. Tutti bravi a puntare il dito. Tutti bravi, però, anche a nascondersi. Nei momenti opportuni. È un vecchio vizio che caratterizza questo territorio. O meglio, gli abitanti di questo territorio. Tutti sono esperti di tutto.

La famosa categoria, tanto per intenderci, dei tuttologi.

Sono quelli bravi soltanto a parlare. E a puntare il dito. Persone allergiche al verbo “fare”. Ce ne sono tante da queste parti.

Hanno da dire su ogni argomento: dalla politica allo sport, dalle problematiche territoriali al modo di amministrare.

Uno temi che sta più a cuore ai rossanesi è il brutto momento che vive la città sotto il profilo calcistico.

E quando parliamo di calcio non possiamo non pensare alla squadra di calcio dei rossanesi: quella Rossanese che, purtroppo, non esiste più.

Complice una crisi economica che ha visto venir meno l’apporto di capitali sia pubblici che privati. Ma soprattutto per colpa di gestioni so-

cietarie avventizie e dirigenze inette e incompetenti.

Incapaci di programmare e gestire una società di calcio. Che sappiamo non essere semplice.

Anzi. Chi vuole fare calcio, in maniera seria, deve sapere di poter puntare su almeno quattro fattori imprescindibili: la competenza manageriale, i capitali, le risorse umane, le strutture.

Stiamo parlando di calcio che va dal semiprofessionistico (quindi dalla Serie D) a salire. A Rossano, così come nel circondario, non c’è mai stata una politica calcistica lungimirante. Ci sono state buone esperienze, buone parentesi. Conclusesi tutte per svariati motivi. Negli anni ’70, con i presidenti Franco Lauria (in Promozione), quindi Giovanni Antoniotti e Giuseppe Tripodoro (nel primo storico campionato di Serie D, stagione 1979/’80); gli anni ’80 la riconquista dell’Interregionale con Giuseppe Ioele.

Nei primi anni ’90, con un gruppo di imprenditori locali messi insieme da Pasquale Lapietra. Ottimi campionati di Interregionale. Quindi la bella parentesi di Carmelo Fedele.

Per giungere agli anni della Serie

D con Alfonso Guerriero. Le ultime stagioni (pochi anni fa) di Serie D e buon calcio.

Poi il vuoto. L’ascesa dell’Audace Rossanese e il suo lento declino.

Fino alla scomparsa.

Nell’ultimo campionato, il Piragineti Rossano ha disputato i playoff di Seconda categoria. Adesso vuole cambiare nome in Rossanese con la speranza di un ripescaggio in Prima. Ma, al di là delle buone intenzioni di questi seri dirigenti guidati da Pietro Lefosse che stanno tenendo vivo l’interesse calcistico rossanese, ci vuole ben altro per puntare al grande salto di qualità. Si deve pensare al calcio come non lo si è mai fatto in questa città.

Non è detto che la parola “calcio” debba essere per forza di cose sinonimo di malaffare e dirigenti truffaldini. È vero: siamo stati abituati a questo. Ma le cose possono cambiare. Serve serietà. Servono persone serie. Integerrime. Serve un pool di imprenditori seri e onesti. Che con il calcio non pensano solo ad arricchirsi.

Un imprenditore da solo non può far risorgere la Rossanese.

E, dalle nostre parti, non man-

cano le persone capaci di fare calcio.

Gli imprenditori di rilievo. Mettendo ciascuno una quota parte, si può ambire a grandi obiettivi.

Innanzitutto al Professionismo.

E, perché no, alla Serie B. Gli esempi di piccole realtà, anche con pochi tifosi, non mancano.

Perché Rossano non potrebbe riuscirci?

A tutto questo va aggiunto un elemento essenziale: il ruolo della politica cittadina.

Chi andrà a guidare il Comune dovrà dimostrare seriamente di voler puntare sul calcio. Convocando gli imprenditori di cui abbiamo parlato. E partecipando, anche solo moralmente, al progetto. Che deve avere una visione pluriennale.

Il calcio potrebbe portare tanta visibilità al territorio. Tanto turismo.

Una politica che non pensa a queste cose e mette la testa sotto la sabbia non è una buona politica. Si rifletta bene, dunque.

Serietà, progetto, volontà, lavoro, dedizione.

Con questi elementi, potremo riuscire a riabbracciare la nostra tanto amata Rossanese di nuovo allo stadio.

L’Eco dello Jonio

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sabato 4 giugno 2016

L’ECO DELLA SOLIDARIETÀ

Adozione a distanza Processo di crescita «Chi aiuta un bambino, aiuta il mondo a migliorarsi!». È uno dei presupposti da cui nasce l’Associazione Rishilpi International. Tra le emergenze, i bambini disabili e le spose bambine SAMANTHA TARANTINO

ROSSANO - Ci sono persone che ad un certo punto sentono il bisogno di dare un senso diverso alla loro vita. Lasciano tutto e vanno in quei paesi dove il senso lo trovano negli occhi degli ultimi, quelli di cui nessuno parla. Laura (Graziella Melano) ed Enzo (Vincenzo Falcone) si sono incontrati così. Lui da Cropalati, un piccolo centro dell’entroterra cosentina, lei dal Nord, 40 anni fa, partono per il Bangladesh, considerato il paese più povero al mondo. Da lì la voglia di concretizzare gli aiuti. Nasce così la Rishilpi International, circa 30 anni fa, per diventare un’organizzazione non governativa che lavora per la comunità, i fuori casta, gli intoccabili. La Rishilpi International ha una visione di una comunità felice e prospera attraverso scopi umanitari, sociali ed economici per lo sviluppo di tutti gli oppressi e le minoranze senza discriminazioni. La voglia di fare è tanta, al grido di “Chi aiuta un bambino, aiuta il mondo a migliorarsi!”. E con lo stesso entusiasmo di sempre, Enzo e Laura sono arrivati a Rossano per illustrare il loro progetto, coadiuvati dalla loro referente in Calabria, Valeria Ierone, instancabile volontaria del cuore. «Ormai è da tanto tempo che il Bangladesh è la nostra ragione di vita ‒ dice Enzo ‒. Molti abitanti dei villaggi ci chiedevano di fare qualcosa per i bambini e allora abbiamo iniziato ad occuparci dell’istruzione. E così a poco a poco e con molti sacrifici sono nate le prime 4 “scuolette”, scuole primarie che partono dall’asilo. Oggi possiamo dire che il 55% degli uomini è istruito contro il 45% delle donne, che in un paese come il Bangladesh sono considerate zero. Il nostro è un impegno di vita a favore dell’umanità. Con noi lavorano 52 dipendenti regolarmente retribuiti. Ha funzionato

Farmacie di turno sabato e domenica 4-5 giugno Rossano Noto (0983.512227) Sab-dom (8.30-13/16.30-20) Rizzo Corallo (0983.520432) Sab-dom (8.30-13/16.30-20) Mascaro (0983.565044) Sab (8.30-13/16.30-20)

Longobucco Ioele (0983.71027) Sab-dom (8.30-13/16-19.30)

Paludi Ferrari (0983.62041) Sab (9-13)

Villapiana Carlomagno (0981.556654) Sab (8.30-12.30) De Franco (0981.505025) Sab (9-12.30)

Cropalati Allevato (0983.61244) Sab (9-13) Corigliano Scarcella (0983.80017) Sab (8.30-13/17-20) Romanelli (0983.886297) Sab-dom (8.30-13/17-20) S. Antonio (0983.81119) Sab-dom (8.30-13/17-20) Favaro (0983.87042) Sab (8.30-13/17-20) Crosia Minisci (0983.42470) Sab (8.30-13) Gabriele (0983.42269) Sab (8.30-13) Trebisacce Pucci (0981.51040) Sab-dom (8.30-13/16.30-20)

Mandatoriccio Abbate (0983.994515) Sab (08.30-12.30/15.30-20.00)

Cassano Maiuri (0981.71344) Sab-dom (8.30-13/16.30-20) Persiani (0981.74041) Sab (8.30-13) La Camera (0981.72197) Sab -dom (8.30-13) Cerchiara di Calabria Rizzo (0981.994602) Sab (8-13) Amendolara Sivestri (0981.915089) Sab-dom (8-13/17-20) Montegiordano Rago (0981.935079) Sab-dom (8.30-13/16.30-20) Mortati e Verardi (0981.932400) Sab (8.30-13/16.30-20)

Il momento della presentazione del progetto a cura di Laura, Enzo e Valeria

il passaparola, noi ci sostentiamo con offerte volontarie in quanto non abbiamo mai avuto fondi. Aiutateci a far crescere il progetto “Dall’abbandono alla speranza” perché solo così possiamo portare avanti il recupero dei disabili e delle spose bambine». «Se si pensa che una mucca vale di più di una figlia femmina, si riesce a comprendere bene di come sia impossibile la vita per le donne, quando si arriva ad esserlo. Perché le bambine diventano mogli e madri già all’età di 9-11 anni, scaraventate nel mondo degli adulti da una società maschilista che si palleggia la loro sopravvivenza in cambio della dote». La Rishilpi provvede a finanziare con 1 euro al giorno la dote di una bambina, a patto che venga lasciata libera di scegliere fino ai 18 anni. Si nasce femmina in uno dei paesi più poveri al mondo, dove non è degna neanche di pregare, dove viene vietata la salvezza eterna perché non ci si può accostare al libro sacro indù. Vendute e sfruttate, devono sfornare figli che il più delle volte sono affetti da malattie gravissime, data la giovane età. Ecco perché l’adozione a distanza promossa dalla Rischilpi diventa fondamentale per il loro sostentamento, anzi la sopravvivenza. I disabili considerati intoccabili e gli infami matrimoni combinati delle spose bambine, sono tra le emergenze della Fondazione. «Quest’anno il nostro punto focale è l’istruzione ‒ esordisce la Ierone ‒ e infatti abbiamo deciso di costituire 2 scuole, a nome e alla memoria di Vincenzino Filippelli, il bimbo stroncato da un male incurabile, Alberto Mauro e Milo Mingrone, persone distintisi per le loro opere caritatevoli». Presente anche il sindaco di Cropalati Luigi Lettieri a testimoniare quanto orgogliosamente la cittadina jonica sia scesa in prima linea per la solidarietà unitamente a Rossano. L’obiettivo? Riuscire ad estendere il valore e il significato dell’adozione a distanza, perché donare con il cuore superando le miglia si può, per andare oltre le barriere e i fili spinati degli animi avari.

Cinema ROSSANO San Marco (0983.292986) Sala 1: Alice attraverso lo specchio Orari: 18/21 Alice Kingsleigh (Mia Wasikowska) ha trascorso gli ultimi anni seguendo le impronte paterne e navigando per il mare aperto. Al suo rientro a Londra, si ritrova ad attraversare uno specchio magico che la riporta nel Sottomondo dove incontra nuovamente i suoi amici il Bianconiglio, il Brucaliffo, lo Stregatto e il Cappellaio Matto (Johnny Depp) che sembra non essere più in sé.

Sala 2: Warcraft Orari: 18/21 Il regno di Azeroth è sul piede di guerra e la sua civiltà è costretta ad affrontare una terribile stirpe di invasori: i guerrieri Orchi in fuga dalla loro terra agonizzante e pronti a colonizzarne un’altra. Quando il portale che collega i due mondi si apre, un esercito va incontro alla distruzione, mentre l’altro rischia l’estinzione. Due eroi affronteranno un conflitto che deciderà il destino delle loro famiglie e dei loro popoli.

TREBISACCE Gatto (0983.292986) Captain America - Civil War Orari: 20 Steve Rogers è al comando della nuova squadra degli Avengers. Ma quando un altro incidente internazionale in cui sono coinvolti gli Avengers provoca dei danni collaterali, le pressioni politiche chiedono a gran voce l’installazione di un sistema di responsabilità, presieduto da un consiglio d’amministrazione che sorvegli e diriga il team.

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sabato 4 giugno 2016

Brevi dallo Jonio

Una settimana ricca di eventi e riconoscimenti Protagonista tutto il comprensorio, da Rossano a Roseto Giustizia Sociale “Special Olympics”, a Matassa festa di sport e socialità Quest’anno la scuola dell’infanzia di contrada Matassa ha aderito al progetto “Special Olympics”, un programma internazionale di allenamenti e competizioni atletiche per persone con disabilità.

Un lungo appuntamento con lo sport che ha avuto l’obiettivo di promuovere ed educare alla conoscenza della diversa abilità, per evidenziarla come risorsa per la società.

Nella progettazione si è tenuto conto delle reali capacità e potenzialità dei piccoli atleti, per costruire un percorso significativo all’insegna della crescita cognitiva e del miglioramento dell’autonomia.

Hanno preso parte al progetto quattro alunni con disabilità che hanno sperimentato l’esperienza dell’attività motoria e del gioco adattato alle proprie capacità, insieme agli altri alunni che - opportunamente preparati - hanno aiutato i compagni nell’esperienza dell’integrazione in un contesto di divertimento ed emozione sportiva.

L’attività motoria ha consentito agli alunni con disabilità di migliorare la qualità della vita e di raggiungere una maggiore autonomia.

E non senza offrire continue opportunità di dimostrare coraggio e capacità.

Davvero un efficace strumento di gratificazione.

I bambini, capitanati dall’esperta dottoressa Francesca Carchedi, hanno sperimentato momenti di socializzazione, di condivisione e di confronto, riconoscendo il valore delle regole e l’importanza del loro rispetto.

I giochi proposti hanno facilitato l’inclusione e sono stati il mezzo per vivere la diversità come ricchezza.

Ergastolo ostativo, sciopero dei detenuti anche nel carcere di Rossano Hanno aderito anche 116 detenuti della Casa di reclusione di Rossano allo sciopero collettivo contro l’ergastolo collettivo partito a livello nazionale il primo giugno.

Si tratta di una mobilitazione pacifica, sollecitata dalla popolazione carceraria dell’istituto penitenziario di Siano (SA), che ha dato vita anche ad una petizione online rivolta al Ministro della Giustizia.

Diverse le modalità dello sciopero attuate nelle varie strutture (hanno aderito, tra le altre, Paola, Vibo Valentia, Saluzzo, Sulmona): a Rossano, i detenuti sottoscrittori hanno messo in atto una raccolta di firme e rinunciato al vitto fornito dall’Amministrazione, che è stato destinato alla Caritas.

Si protesta, in pratica, contro la condanna all’ergastolo «che non lascia alcuno spazio di speranza per il condannato contravvenendo ai principi rieducativi della pena» e si chiede al Ministro di prendere visione di uno studio «libero poi di ritenerlo fondato o infondato” che fa riferimento, appunto, al cosiddetto “ergastolo ostativo».

Per come evidenziato dai protestanti (ergastolani, non ergastolani, liberi cittadini, tale condanna sarebbe il «risultato di un’imprevedibile interpretazione sfavorevole dell’art. 4bis. 1 OP affermatasi dal 2008-2009, e pertanto non applicabile retroattivamente… e l’incostituzionalità dell’art. 4bis.1 quale presunzione legale, come dimostrato nella tesi di laurea di Claudio Conte (110 e lode accademica), Profili costituzionali in tema di ergastolo ostativo e benefici penitenziari, Uni-Cz, 2016...».

Da tale studio «si evince che per superare l’abuso dell’ergastolo ostativo, non c’è bisogno di nuove leggi ma basta far rispettare quelle esistenti con una Circolare ministeriale interpretativa ai Giudici di Sorveglianza».

Non solo. Rivolgendosi ancora al Ministro, i detenuti sottoscrittori della petizione evidenziano che «nella civilissima Italia l’ergastolo ostativo non è stato previsto dalla legge nel 1992 e che 1.400 persone sono condannate a morire in carcere solo per una discutibile interpretazione, opera di pochi giustizialisti, e migliaia di reclusi sono esclusi dalle misure alternative illegittimamente».

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sabato 4 giugno 2016

Teatro

Sport L’atleta Luigi Canotto a un passo dalla Serie A Il talento bizantino Luigi Canotto, classe 1994, ha raggiunto un accordo totale con il Trapani, squadra militante in serie B ma impegnata nei playoff per la promozione in massima serie. In scadenza di contratto con il Melfi, retrocesso in Lega Pro, il nostro giovane atleta potrebbe aver colto la giusta occasione per spiccare il volo, qualora fosse proprio il club siciliano, finalista dei playoff di Serie B insieme al Pescara a ipotecare uno storico passaggio in Serie A. Il calciatore rossanese è entrato nella storia del calcio lo scorso aprile quando ha posto il suo inaspettato sigillo a un nuovo record. Proprio lui, infatti, indossando la maglia del Melfi, ha realizzato il gol più veloce dei campionati professionistici italiani.

Otto secondi in cui il giovane atleta rossanese è riuscito in meno di un soffio a smontare lo 0-0 del derby lucano di Lega Pro contro il Matera, vinto dai gialloverdi con il risultato di 3-2. Da questa bella promessa nostrana possiamo, insomma, aspettarci grandi sorprese? C’è da scommetterci. (m.f.)

Al prestigioso Festival del Teatro Scuola di Altomonte, Coppa Mos@ico alla Carpe Diem di Rossano Quando si unisce la voglia e il diletto per la recitazione e la scuola, il connubio è di quelli vincenti. Nella splendida e storica cornice dell’anfiteatro “Costantino Belluscio” di Altomonte, si è conclusa nei giorni scorsi la XIX edizione del Festival teatro scuola, patrocinato dall’Università della Calabria nel corso di laurea specialistica in linguaggio dello spettacolo del cinema e dei media, dall’Ufficio scolastico regionale per la Calabria, l’Associazione di volontariato Mosaico, dal comune di Altomonte.

La manifestazione coinvolge mediamente, ogni anno, 2.000 studenti-attori, accompagnati da oltre 5.000 persone.

La rassegna-concorso è articolata in sezioni che suddividono gli istituti per grado scolastico.

Ad ogni sezione vengono assegnati tre premi in denaro oltre a targhe, coppe e menzioni speciali.

Tradizionalmente partecipano alla manifestazione, scolaresche provenienti dall’Italia, dai Paesi Europei e dall’area del Mediterraneo e così anche quest’anno.

E, da svariati anni ormai, anche Rossano è presente con la compagnia teatrale “I Tinti”, costituita da giovani di età dai 7 in su della Scuola di Teatro “Carpe Diem” di Salvatore Aloisio.

La scuola rossanese ha vinto l’importante Coppa Mos@ico, per la brillante rivisitazione de “Gli Uccelli” di Aristofane con trasposizione dell’azione scenica e dei testi in tempi attuali in “Sulle ali della libertà”. L’ambito riconoscimento “Coppa Belluscio” è stata assegnata all’opera in concorso che “rappresenta i più alti sentimenti della migliore calabresità”.

La coppa istituita dal Prof. Carlo Danza a ricordo di Costantino Belluscio, già sindaco della cittadina è stata assegnata all’Istituto Comprensivo di Falconara Albanese, provincia di Cosenza con l’opera Arte varia “Il destino di Joni: eroe per amore”.

Un pensiero grato è stato rivolto durante la serata, alla memoria dell’ing. Vincenzo Piro, cittadino di Falconara Albanese progettista dell’Anfiteatro. (Samantha Tarantino)

Estemporanea di pittura alla fondazione Farina. Terzo posto per un rossanese

Arte

Si è tenuto nei giorni scorsi, nel suggestivo scenario del castello federiciano di Roseto Capo Spulico, con il sodalizio artistico-culturale delle associazioni territoriali dell’Alto e Basso Jonio cosentino, tra cui l’associazione Ruskìa di Rossano, il primo premio di pittura estemporanea “La conchiglia, il cielo e il mare”, in concomitanza con la XIV edizione del premio di poesia “Roberto Farina”. L’estemporanea, aperta agli artisti professionisti e dilettanti di qualsiasi esperienza, ha visto l’impiego di tutte le tecniche. Tra i vincitori, al terzo posto si è classificata l’opera del campano ma ormai rossanese di adozione Pietro Pommella. Al secondo posto, Antonio Oliva e al primo posto il cosentino Rocco Regina. La serata è stata allietata da intermezzi musicali con arpa. Le tele esposte a semicerchio durante la manifestazione sono state ammirate dal folto pubblico che ha partecipato. Il Presidente della Giuria e il dott. Antonio Farina, Presidente della Fondazione, hanno assegnato una targa artistica a una personalità illustre nel campo della scienza, dello sport, della politica, della cultura o delle attività ricreative. Il Premio è destinato a volumi di poesia di Autori italiani o di Autori stranieri (tradotti in italiano) editi tra il primo di gennaio 2013 e il 31 marzo 2016.

Gli artisti premiati ai primi tre posti saranno lieti di donare l’opera al Museo delle Conchiglie di Roseto Capo Spulico. Una giuria di tutto rispetto, presieduta dal Candidato premio Nobel per la letteratura Dante Maffia, Carmine Chiodo, storico della Letteratura Italiana, il saggista Gennaro Mercogliano, il poeta Eugenio Nastasi, Luigi Reina, storico della Letteratura Italiana. (Samantha Tarantino)

Politica

Volti noti a sostegno dei candidati a sindaco del comune di Rossano Di sviluppo, occupazione, prospettive, rilancio della cultura d’impresa e sviluppo economico si è discusso nei giorni scorsi con gli ospiti più noti arrivati a Rossano a sostenere il candidato a sindaco per la colazione unita il Coraggio di Cambiare e il Pd, Stefano Mascaro.

Tra questi, l’assessore regionale allo sviluppo economico e alle attività produttive Carmela Barbalace, l’on. Luigi Incarnato, segretario regionale del partito socialista e l’on. Ernesto Magorno segretario regionale del partito democratico. “Gran parte del progresso sta nella volontà di progredire” diceva Seneca. Sulla base di questa massima del saggio filosofo si è svolto il dibattito, in cui lo sviluppo della nostra terra deve essere un imperativo categorico per chi si affaccia a governare la città, passando in primis dalla risoluzione questione Enel. In location per nulla formali, tra un sorso di caffè e un aperitivo, che sia al bar o l’anfiteatro marino della città bizantina, arrivano, e qualcuno ritorna, i sostenitori illustri del candidato a sindaco del M5stelle, Stanislao Acri. Difatti, nei giorni scorsi nelle varie iniziative d’incontro con la popolazione organizzate dal Movimento pentastellato, si sono succeduti i senatori Nicola Morra e Vito Crimi, la parlamentare Dalila Nesci e l’europarlamentare Laura Ferrara. Vari gli argomenti trattati dal reddito di cittadinanza, alla decurtazione degli stipendi per rifornire il fondo piccole medie imprese, alla spending review nella sanità calabrese e il piano di rientro scellerato - ma perché non potenziare gli ospedali che già esistono piuttosto che metterne in piedi uno nuovo? - senza tralasciare un accenno allo scampato pericolo del nostro olio extravergine che ritornerà nei parametri Ue, permettendo ai coltivatori calabresi di tirare un sospiro di sollievo. (Samantha Tarantino)

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sabato 4 giugno 2016

L’INTERVENTO Un fac-simile del modello Unico per la dichiarazione dei redditi.

Nella foto, a destra Domenico Pisano

Dichiarazione dei redditi, ecco le novità Tra le detrazioni ammesse, anche le spese scolastiche e universitarie DOMENICO PISANO

È ormai tempo di predisporre la documentazione per la compilazione del modello 730 o del modello Unico per la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche, per cui è opportuno proporre alcune delle novità di quest’anno sulle detrazioni dall’imposta per spese scolastiche e universitarie poiché riguardano spese sostenute prevalentemente da famiglie con figli. Anche una “piccola” detrazione può essere importante per risparmiare qualche euro. Le spese “di istruzione” per poter essere detratte devono essere state sostenute nel 2015 (principio di cassa) e devono essere indicate nel modello (Unico o 730) nell’apposito rigo: ne è previsto uno per le spese di istruzione dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola di secondo grado, e un altro per indicare le spese di istruzione universitaria. La detrazione è riconosciuta nella misura del 19% delle spese sostenute per iscrizione e frequenza, quindi per le tasse pagate per iscrizione e frequenza, ad es. di asili, scuole elementari, medie, superiori e università. Per le spese sostenute per le università private, occorre fare riferimento agli importi “massimi” delle università statali, in particolare come specificato dall’Agenzia delle Entrate «per le università non statali è prevista la detraibilità delle spese nella misura stabilita

annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (MIUR) da emanare entro il 31 dicembre di ogni anno, tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali». Con decreto ministeriale 29 aprile 2016 n. 288, è stato individuato l’importo massimo della spesa relativa alle tasse e ai contributi di iscrizione per la frequenza dei corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico delle università non statali, detraibile per l’anno 2015 ai sensi del citato art. 15, comma 1, lett. e), del TUIR. Gli importi sono distinti per area disciplinare e in base alla regione in cui ha sede il corso di studio. La novità di quest’anno, per la quale l’Agenzia delle Entrate è intervenuta con la circolare n. 18/E del 6 maggio, ha riguardato la detrazione per le spese sostenute per la mensa scolastica, nella quale ha chiarito che «le spese sostenute per la mensa scolastica possono essere oggettivamente comprese tra quelle “per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado”, previste dall’articolo 15, comma 1, lett. e-bis) del TUIR – e quindi detraibili – anche quando tale servizio sia reso per il tramite del Comune o di altri soggetti terzi rispetto alla scuola. Non è, quindi, necessario che il servizio di ristorazione scolastica sia deliberato dagli organi di istituto essendo istituzional-

mente previsto dall’ordinamento scolastico per tutti gli alunni delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie e secondarie di primo grado». L’importo massimo su cui calcolare la detrazione (19%) non può eccedere € 400,00 per alunno/studente, e il pagamento può essere documentato attraverso il bollettino postale o bonifico bancario purché intestato al fornitore del servizio, alla scuola o al comune. Ovviamente la ricevuta deve riportare il nome e cognome dell’alunno/ studente con causale ad es. “servizio mensa”. Nel caso di pagamento in contanti o acquisto di buoni mensa, è necessario farsi rilasciare, dal beneficiario, una certificazione attestante i dati dell’alunno e l’ammontare del costo sostenuto. Nel caso frequente, di spesa sostenuta dai genitori per i figli a carico, la stessa spetta al genitore intestatario della ricevuta, mentre se è intestata al figlio, spetta ad entrambi i genitori.

L’Agenzia, nella predetta circolare, ha anche chiarito che «per l’anno d’imposta 2015, se la documentazione risulta incompleta, non essendo state fornite istruzioni in proposito, i dati mancanti relativi all’alunno o alla scuola possono essere annotati dal contribuente sul documento di spesa», così come è possibile annotare sul documento di spesa eventuali percentuali di ripartizione fra i genitori in misura diversa del 50% ciascuno. *Segretario ODCEC Rossano

Il detto Escia da porta, trasa da finestra Letteralmente: chi esce dalla porta, rientra dalla finestra.

Mentre lui dorme, io parlo con la Banca che mi ha ritirato il blocchetto e mi ha chiuso il conto. Non posso più chiedere anticipi. Il problema è di chi dorme. Da adesso in poi niente più parole, solo fatti.

Perché dobbiamo andare avanti con il suo blocchetto.

Cosa assurda! Con la Banca non si scherza. Prima o poi ti presenta il saldo, compresi gli interessi.

E fa chiudere porte e finestre.

Letture Cosa pensano le ragazze Cosa pensano le ragazze? Prova a spiegarcelo Concita De Gregorio con il suo ultimo libro.

La giornalista, direttrice per alcuni anni de l’Unità e oggi firma tra le più importanti di Repubblica, e scrittrice (autrice di Malamore e Mi sa che fuori è primavera), ha curato proprio su Repubblica un progetto da cui nasce il romanzo da poco apparso nelle librerie.

De Gregorio ha intervistato mille donne, giovanissime e mature, sole o solari, allegre o affrante, per chiedere la loro opinione. A partire dalle loro risposte sull’amore, sul sesso, sui progetti per il futuro, sulle scelte che hanno cambiato le loro esistenze o su quelle che non hanno ancora avuto il coraggio di fare, per poi unirle in un unico colorato mosaico. L’autrice si affaccia, con sensibilità, sulle storie delle ragazze che si sono messe a nudo per lei e dà vita a racconti di varia lunghezza.

Sono racconti in cui l’immaginazione si intreccia a ricordi e pensieri di voci di donne diverse tra loro.

Una raccolta per cercare di mappare lo sconfinato mondo femminile, per illuminare e mettere al centro

di tutto le gioie più grandi, i dolori più nascosti, i corpi odiati, gli amori salvifici o distruttivi, i sentimenti confusi, i dubbi, le domande, la certezza di essere forti.

Rita Sanzi Cosa pensano le ragazze di Concita De Gregorio pp. 144 Einaudi 16 euro

Viale Michelangelo, 29 - Rossano (Cs)