Qualitytravel Magazine

QUALITYTRAVEL - RIVISTA TRIMESTRALE ANNO XXXI N. 12/2016 - PROMOS EDIZIONI SRL - VIA WATT 37 - 20143 MILANO

TURISMO ENOGASTRONOMICO

VEGETARIANI, VEGANI & CO L’OPINIONE DI

OLIVIERO TOSCANI: VIAGGI E... FOTOGRAFIA DESTINAZIONI

EMILIA-ROMAGNA, CATANIA, PRAGA

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Palazzo Mezzanotte Congress Centre and Services

Questo palazzo è vostro.

Palazzo Mezzanotte è la sede storica di Borsa Italiana, nel cuore di Milano: un edificio unico costruito negli anni 30, che contiene resti romani perfettamente visibili. Ma è anche una location moderna, tecnologica, funzionale e flessibile, dove aziende di ogni settore e dimensione possono organizzare eventi di ogni tipo: congressi, conferenze stampa, cene di gala, esposizioni, sfilate, corsi. Quando volete, Palazzo Mezzanotte è vostro.

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Palazzo Mezzanotte Congress Centre and Services Tel. 02-80287 554 servizioclienti@palazzomezzanotte.it www.palazzomezzanotte.it

19/09/13 11:18

QUALITYTRAVEL - RIVISTA TRIMESTRALE ANNO XXXI N. 12/2016 - PROMOS EDIZIONI SRL - VIA WATT 37 - 20143 MILANO

COLOPHON

TURISMO ENOGASTRONOMICO

VEGETARIANI, VEGANI & CO L’OPINIONE DI

OLIVIERO TOSCANI: VIAGGI E... FOTOGRAFIA DESTINAZIONI

EMILIA-ROMAGNA, CATANIA, PRAGA

QUALITYTRAVEL FONDATA NEL 1986 Rivista di Congressi * Incentive* Turismo* Trimestrale per la meeting & event industry 1

PRESIDENTE: Roberto Angri - angriroberto@gmail.com

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12 2016

EDITORE e DIRETTORE RESPONSABILE: Jacopo Angri - jacopo.angri@qualitytravel.it DIRETTORE EDITORIALE: Ilenia La Leggia - ilenia.laleggia@qualitytravel.it CAPO REDATTORE e PROGETTI FORMATIVI: Giulio Carloni - giulio.carloni@qualitytravel.it CAPOSERVIZIO VIAGGI: Roberta Nicosia - roberta.nicosia@qualitytravel.it SEGRETERIA DI REDAZIONE: marketing@qualitytravel.it

EDITORIALE PAG 5 > 30 ANNI DA RACCOMANDATO

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Roberta Bernasconi de Luca, Stefano Ferri, Mattia Levi, Giacomo Preverti, Samuele Segre REALIZZAZIONE GRAFICA: Brains - www.brainsgroup.it PR MANAGER: Rosemarie Caglia - rosemarie.caglia@qualitytravel.it PROMOZIONE E PUBBLICITÀ: Floriana Zanardi - sales@qualitytravel.it AMMINISTRAZIONE E ABBONAMENTI: amministrazione@qualitytravel.it EDITORE E REDAZIONE: Promos Edizioni srl Via Giacomo Watt 37 - 20143 Milano Tel. 02 89151814 - Fax 02 89151830 marketing@qualitytravel.it – www.qualitytravel.it Anno XXXI numero 12 - LUGLIO 2016 Pubblicazione iscritta al Registro della Stampa del Tribunale di Milano in data 18 febbraio 1986 - N°56 Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa N° 3356 Poste Italiane SpA - Sped. in abb. Post. - 70% - LO/MI

FOCUS ON PAG 6 >

CHE C’È DIETRO A UN CONVENTION BUREAU

STAMPA: Grafica Metelliana - Cernusco sul Naviglio (MI)

Prezzo di copertina € 12,00 Abbonamento 4 numeri € 40,00 Bonifico Intesa SanPaolo IBAN IT 10I 03069 09540 100000010342

PROFESSIONI DEL MICE © Copyright 2013 Promos Srl. La riproduzione totale o parziale degli articoli pubblicati su questa rivista è permessa solo previa autorizzazione della Direzione Editoriale. La Casa Editrice non si assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori dei testi redazionali e pubblicitari. “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati solo per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo”. (Legge 675/96)

PAG 12 > HOSTESS, STEWARD, PROMOTER WANTED

L’OPINIONE DI PAG 18 > VIAGGI E… FOTOGRAFIA

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> SOMMARIO

OUT OF EXPERIENCE PAG 22 > LEZIONI DI VELA, LEZIONI DI VITA

REPORTAGE PAG 46 > PRAGUE INSPIRES

REPORTAGE PAG 56 > CATANIA IN FESTA

QUALITYTRAVEL ON THE ROAD PAG 29 > EMILIA-ROMAGNA, MICE VALLEY

LOCATION TURISMO ENOGASTRONOMICO

PAG 62 > PARIGI: 30MILA POSTI AL NUOVO CENTRO CONGRESSI

PAG 36 > VEGETARIANI, VEGANI & CO.

FIERE PAG 41 > TUTTI A BANGKOK A FINE SETTEMBRE PER IT&CMA

LOCATION

FORMAZIONE

EVENTI

PAG 42 > DOVE SI STUDIA IL FOOD

PAG 64 > VERDURA RESORT

PAG 69 > SECRETARY DAY: RICOMINCIARE DA 8

SOMMARIO <

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www.qualitytravel.it

LA RIVOLUZIONE

ASPETTA ANCHE TE

Il tuo prossimo evento inizia qui

EDITORIALE a rno, quell che un gio i m o d n e ic i Firenze d a banca d n u a ti n a v tografò da adre mi fo p io m i n 6 an re mia.

All’età di ovuto esse d e dere b b re v o per richie to banca, a n o c o tt . ra sato allora ualche est prelievo, q ai? Ho pen e m h à lc rr a o u v q i er Che c massimo p o devo a entro al c n a o. b rd in e imo period i p lt g g ’u te ll o n e e e n h c rm so che regola Inutile dire ze” ha pre documenti ” e “Firen i a c d n a to b a “ c li le il dup delle paro itrice di ostamento c c a l’ e a casa ed h c (l a rl g S ie i p n mos Edizio Ma visto la bene così. ome la Pro e è andata c rs a d fo n e h ie c z dire piccola a i inconigere una ir d e h c ttaforma d n ia o p n la i, t, c i. e z o e z etto WeM Intendiam co da raga sia un gio to del prog l) ta e n v o a c tr c ty ra li venti.

Qua avevo eting ed e e agazine vi o che m M l e re v o a tt tr o, vi inform del se uality rd a Q i rt ta d e ri ff 1 il o 1 r l’ e ro e a ip caro e Nel nume la domand scusandom m ma sul a o e c tr i, t. le e rv a e n ta m n io e z w co tro interna eno a rac l dominio sto nemm on più su n n , o e n c e lu h c i, o vedrà la vicissitudin il progett re Dopo mille b m e tt al 5 Se , in data l.it. a partire d i invito solo ualitytrave v , Q i rà d sa le e a h rt c po a di quello affidabile vi dirò null n o n ia z n . arama litytravel.it che per sc el 1986. www.qua su i Un po’ an rv e tt a iniziata n e ri n o n st o c ra a st , o re ma della n 5 settemb e, l’ennesi n io z lu o v ri na ri Jacopo Ang compirà u po Angri. o c Per noi si Ja e m o . c to internet e ccomanda ato, come issuti da ra rc v e i tt m l Tu . su o i 30 ann orso giugn tti 31 lo sc fa o h e n i n ro io di an A dire il ve

30 anni

dato n a m o c c a da r

s a spoilt

a 30 years

child

At the age of six my father took a picture of me me in front of a bank in Florence and told me that, one day, that bank should have been mine.

Not a big task, I thought then.

Needless to say that today I get to my bank just to draw some money, to check how much is left on my account or to ask for a duplicate of documents I regularly lose.

But considering the turn that the combination of the words “bank” and “Florence” has taken in recent times, I should say that I’ve got nothing to regret.

Mind you, not that running a small enterprise such as Promos Edizioni Srl (the publisher of Qualitytravel) is a breeze.

In the last issue of Qualitytravel Magazine I had annunced you the WeMeet project, the international meeting platform

between the supply and demand of the meetings and events industry.

After many ups and downs that I’m not even going to tell you - and I apologize for the delay - I inform you that from September 5th the project will see the light, not on WeMeet.com domain, but on good old reliable Qualitytravel.it.

Let’s touch wood; I won’t reveal anything more about it. I just invite you to check qualitytravel.it on the 5th of September.

For us it will accomplish a revolution, yet another of our history that began in 1986.

We have been going on the market for 30 years, both internet and I...

To tell the truth I got 31 years old last June: always living as a spoilt child.

di Giulio Carloni

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CHE C’È DIETRO A UN

CONVENTION BUREAU L’ITALIA E I SUOI CB; UNA REALTÀ COMPOSITA, SICURAMENTE MIGLIORABILE… EPPUR FUNZIONANTE Una storia che viene da lontano, quella dei convention bureau. Risale alla fine dell’Ottocento, per opera di un giornalista americano esperto d’alberghi e una segretaria, la costituzione del primo CB del mondo, quello di Detroit, presto imitato da altre sedi. Già prima della grande guerra, nel 1914, questo tipo di strutture era stato codificato dalla IACVB, (International Association of Convention and Visitors Bureaux), che definiva i CB come organismi non profit. Ora sono numerosissime le grandi città, e molte le nazioni in tutto il mondo, che hanno un proprio bureau, a volte definito con un nome diverso o esteso, oltre che alle conferenze e ai congressi, al turismo leisure; si parla allora di Convention e Visitor Bureau (CVB). In qualunque modo si chiamino, i bureau turistici esistono per promuo-

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> FOCUS ON

vere le città come luogo per organizzare riunioni, conferenze ed eventi aziendali e per sostenere meeting planner durante tutto il processo organizzativo. Da lì a dire che esista un modello comune e condiviso, però, il passo è decisamente troppo lungo: alcuni CB sono emanazioni delle pubbliche amministrazioni, altri sono privati, altri ancora vedono pubblico e privato cooperare assieme. E per guardare al panorama nazionale: vi sono regioni con una pluralità di CB, come il Veneto; ve ne sono altre che ne hanno uno solo, in rappresentanza dell’intero territorio, come il Trentino Alto Adige, l’Umbria o la Sicilia; e vi sono persino regioni che non hanno alcun ufficio di questo tipo, come il Molise.

Il primo dato che balza all’occhio, comunque,

è che Milano e Roma non hanno un convention mo deciso di spedire ai diversi convention bureau, pur essendo le città che si spartiscono bureau d’Italia un mini questionario da il maggior numero di eventi Mice. E neppure compilare per avere informazioni e poter Venezia, mitica meta del desiderio per viaggiadefinire un quadro sufficientemente chiaro tori dei cinque continenti, luogo che di turismo dello status quo attuale. E qui incomincia la vive per antonomasia, ha più una sua struttustrada in salita: con tanti bureau la strada di ra rappresentativa. Nel capoluogo lombardo Qualitytravel s’era già intrecciata più e più c’è Fiera Milano, che nel suo sito si definisce volte, molti contatti sono attivi “leader nella gestione di da tempo… ma come essere A Z L A B grandi strutture convegnisticerti che la lista sia davvero : IO H C C che e in grado di ospitare le completa? Una ricerca sul ’O L AL A M maggiori convention internaweb può risultare non ageO R MILANO E zionali nel centro congressuaO UN vole, data la varietà di defiN N A H N le MiCo - Milano Congressi: il nizioni nominali (sarebbe loNO N IO T N più moderno e capiente oggi gico immaginare CB seguito E V N CO in Europa”. Nella capitale, la o preceduto dal nome della U BUREA richiesta di un convention burecittà, ma non sempre è così) au formalmente strutturato viee la permanenza online di realtà ormai sune ciclicamente riproposta; l’ultima volta da perate come il CB di Alba e Bra, Sanremo Giovanni Roscioli, presidente di Federalberghi Promotion, Welcome 2 Venice… se la ricerca Roma, che nel mese di maggio ha rivolto a non è immediata per una rivista di turismo tutti i candidati sindaco in lizza per le elezioche è da anni nel settore, vien da pensare, ni amministrative di giugno due richieste ben non lo sarà neppure per chi deve organizdefinite: “Un convention bureau e tassa di zare un evento di qualche tipo e vorrebbe soggiorno più bassa”. contattare senza esitazione chi è in grado di semplificargli la vita. Ma si tratta, dopotutto, UN QUESTIONARIO PER INCOMINCIARE di difficoltà superabili con un po’ di tempo e Per fare un quadro della situazione, abbiaqualche telefonata di controllo.

WHAT’S BEHIND A CONVENTION BUREAU The article focuses on the scenario of the Italian Convention Bureaus, which does not show a common and shared model: some CBs are emanations of public authorities, others are private, others still see public and private sectors cooperating together; some are dedicated only to Mice, others are open to leisure tourism as they are Convention and Visitor Bureaus.

Milan and Rome do not have a CB, despite being the cities with the highest number of Mice events, nor Venice, which lives off tourism. Fiera Milano, in Milan, hosts major international conferences in its MiCo convention centre; in Rome, the demand for a CB is periodically revived.

Qualitytravel sent a short questionnaire to all CBs operating in Italy; about 60% of them responded, often with

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difficulty. Except some very structured CBs (Rimini, above all, but also Florence), others have very few staff, and in some cases are based on the voluntary work of their members.

All of them accuse many difficulties: lack of cooperation with the public administration and stiffness of some structures particularly disinclined to make a team, for private ones; public ones, instead, complain the poor flexibility of the institutions that is likely to block activities.

The scarce knowledge of the benefits brought by Mice to the tourism industry affects them all. With time and commitment, however, relations with local institutions and shareholders get rooted; Genoa CB and Turin CB, in particular, have given evidence of these positive collaborations, and Rimini CB pointed out that the good cooperation between the public and the Mice sector can raise the brand reputation of a destination: "It's always

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> FOCUS ON

Il questionario comprendeva un primo elenco d’informazioni basilari (denominazione, data d’istituzione, forma societaria, territorio di pertinenza, associazione o meno al Convention Bureau Italia), qualche dato quantitativo (numero di addetti, d’associati, d’eventi seguiti in un anno, di partecipanti coinvolti), la ripartizione fra le diverse tipologie d’eventi e, infine, tre domande aperte riguardanti i principali problemi riscontrati nello svolgimento delle funzioni del CB, i casi recenti in cui il CB ha contribuito a soluzioni in grado di “fare la differenza” trasformando un evento in una success story e, infine, il numero di gare procacciate autonomamente, quelle cui è stato chiamato e quelle vinte.

Non tutti i CB hanno risposto; nonostante i solleciti, la percentuale non s’è discostata molto dal 60%. E non tutte le risposte sono state complete. Più d’uno fra i CB contattati ha replicato che “avrebbe cercato di dare risposte” o che “avrebbe provato a trovare un momento per rispondere”: perché uno dei dati che emergono è che, tranne alcuni casi eclatanti di convention bureau particolarmente strutturati (Rimini in primis, coi suoi 26 addetti, ma anche Firenze che ne ha 10), i nu-

meri per le altre realtà sono decisamente più esigui: in genere due o tre persone, non sempre full time, o anche meno come a Bergamo (1 solo dipendente) o Pisa (che conta soprattutto sul lavoro volontario degli associati). Non tutti i dati sono disponibili, perché nell’assillo del fare rincorrendo le emergenze non è stato sempre possibile creare un archivio storico dal quale estrarre le informazioni desiderate.

PROBLEMATICITÀ IN COMUNE Su una cosa, invece, tutti i CB concordano: le tante difficoltà da superare per svolgere il proprio compito, per molteplici motivi. Si va dal quadro sconfortato di Pisa «Mancanza di governance da parte della PA, scarso riconoscimento da parte della PA. Comuni con deboli competenze e interesse verso l’industria del turismo. Difficoltà nello svolgere attività di lobbying per frazionamenti delle forse decisionali sui territori. Sfiducia da parte delle imprese. Scarsa o assente conoscenza dei vantaggi dell’industria del turismo Mice in assoluto» alla problematicità nel far capire ai soci, soprattutto gli organizzatori di eventi, che i CB non sono competitor ma promotori a supporto della destinazione per portare business di cui proprio gli event

organizer possono beneficiare. Non c’è alcuna convenienza, perciò, nello scavalcare il ruolo del CB e, dopo la prima offerta, contattare le singole strutture direttamente come tendono a fare i clienti, in particolare se agenzie, a detta del CB di Varese. Col tempo, con la reiterazione degli sforzi e dell’impegno, i rapporti - sia quelli con le istituzioni territoriali, sia quelli con i soci - man mano si sviluppano e si radicano. «Non è stato semplice all’inizio ma, dopo 18 anni di attività, siamo diventati un punto di riferimento per la città» annota per esempio il Convention Bureau di Genova, che aggiunge anche ragguagli come «abbiamo raggiunto un ottimo livello di rappresentanza del sistema città», attribuibile sia al «proficuo networking fra i soci», sia «all’efficace coordinamento con le Istituzioni cittadine». Va ricordato che la Liguria sembra premiare gli approcci particolarmente collaborativi, considerando l’ottima relazione posta in essere fra le Istituzionali regionali, il CB genovese e le altre realtà territoriali liguri, con le quali s’è costituito nel 2006 il consorzio regionale Meet Liguria.

Del resto, che uno dei punti di forza risulti proprio dalla capacità d’unione è verità pro-

verbiale. Nello specifico, la conferma anche il CB di Torino, che rivendica il merito del «ruolo di intermediazione del CB fra enti locali e mercato congressuale associativo» che ha portato alla «sensibilizzazione sulla strategicità del settore Mice, risultante in un impegno diretto della Città, nella persona del Sindaco, in fase di candidatura per l’acquisizione dei congressi». Va ricordato che il sindaco di Torino era sino a poco fa Piero Fassino, ex ministro del Commercio estero e presidente nazionale del forum esteri del Partito Democratico: un politico già assai sensibile al ruolo proattivo dei sindaci nel promuovere le proprie città, come ha dichiarato più volte; in ogni caso, il CB torinese non può che aver rafforzato il consolidamento di questo circolo virtuoso.

LE ESIGENZE DEI CB I CB privati lamentano la mancanza di sovvenzioni e la rigidità di alcune strutture particolarmente restie a far gioco di squadra, quelli pubblici scarsa agilità delle istituzioni che rischia di bloccare l’operatività: Padova Terme Euganee Convention & Visitors Bureau, che è un consorzio con soci pubblici, fa notare fra l’altro che l’approvazione del bilancio preventivo è

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tardiva rispetto alla necessità di programmanazione. Anche per quanto riguarda il settore zione; che la grande fluttuazione di budget privato, sebbene solitamente più dinamico e promozionale di anno in anno, a seconda deattento allo sviluppo del segmento Mice a ligli amministratori, è d’ostacolo alla regolarità vello locale, si auspica una maggiore attività e degli interventi; e infine, che il turn over di disponibilità nelle gare internazionali per svipresidenza e consiglieri implica anche riassetti luppare progetti che consentano di acquisire personali e professionali. Di tenore simile le quegli eventi che necessitano di tutte le risorse dichiarazioni del CB riminese, di gran lunga del territorio. Infatti è sempre un intero teril più grande e articolato d’Italia (nel 2015 ritorio a vincere una candidatura per un ha elaborato ben 529 proposte complessive, grande evento, soprattutto di valore inincluse le richieste di eventi nazionali!), che ternazionale». riassume la situazione - pur TA positiva, in quel territorio E questa affermazione resta vaBENVENU A con una punta di rammarico lida a ogni livello d’ampiezza M OGNI FOR per non poterla raccontare in territoriale, fa notare Carlotta GO O L IA D I D maniera ancora più felice: «I Ferrari, presidente del ConO IC L B B risultati potrebbero essere vention Bureau Italia. «Credo U P FRA migliori se il settore pubnei CB, avendo lavorato a lunO T E PRIVA blico dimostrasse maggiore go in quello di Firenze di cui attenzione verso il comparto conosco a fondo la realtà e il grande potenziaMice e fosse disponibile a individuare linee le; so bene che ogni CB affronta quotidianaguida condivise, procedure utili all’acquisiziomente un compito complesso e difficile: deve ne di eventi e congressi su un arco temporale saper stringere relazioni, mettere in relazione pluriennale. Sono le condizioni necessarie per esigenze e opportunità, saper analizzare i dati pianificare azioni in grado di dimostrare il loro e saperli comunicare a chi potrà fruirne. I CB ritorno sull’investimento e contribuire all’innallocali sono peraltro fra i soci più numerosi e zamento della brand reputation di una destiattivi del convention bureau nazionale.

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Ma credo anche e soprattutto nella capacità di collaborazione. Non vedo un futuro florido per il turismo in Italia se non si riescono a coordinare gli sforzi delle diverse realtà locali e funzionali in un disegno strategico ben coordinato nelle sue diverse componenti.

Per cui, benvenuta ogni forma di dialogo fra pubblico e privato, ma benvenuta in particolare una politica di promozione del Paese Italia condotta da un Enit rinnovato e forte, con cui il Convention Bureau è felice di cooperare in attesa del momento in cui si supereranno le differenti direttive regionali previste dall’attuale ordinamento del Titolo V della Costituzione».

ARMONIZZARE I LIVELLI Dunque, sempre lì si torna: un disegno strategico ben coordinato nelle sue diverse componenti. Che, peraltro, è proprio quel che i CB vogliono perseguire, mettendo assieme le tessere diverse d’un mosaico capace di rappresentare i plus di una città, di una regione, di una nazione. Non è un compito facile e, soprattutto, è complesso e delicatissimo il lavoro di armonizzazione fra i diversi livelli, là dove il compito degli uni e

degli altri deve “mettersi a registro”, attenendosi all’obiettivo di proporre al meglio la destinazione sino a convincere i clienti a preferirla fra le diverse possibili alternative.

Ci vuole impegno, e naturalmente grande flessibilità. Solo così si raggiungono i successi che tutti hanno elencato con orgoglio. Questo articolo non sta a elencarli, CB per CB, perché non vuole neppur minimamente indurre a comparazioni che non avrebbero ragion d’essere, se non corredate da tutti gli elementi di valutazione che permettono di dare un giudizio ponderato. Vuole invece riconoscere il ruolo fondamentale dei convention bureau, essenziale per il procacciamento e l’affiancamento del cliente nelle fasi di gara, di proposta e d’acquisizione. Dopo la contrattualizzazione, la presenza sulla scena del CB si va progressivamente riducendo fino a limitarsi a una sorta di controllo super partes della qualità. Dove termina il ruolo del convention bureau inizia quello degli altri: agenzie, event planner, Pco, Dmc, imprese della filiera turistica. A tutto beneficio della destination scelta.

public and the Mice sector can raise the brand reputation of a destination: "It's always a whole territory to win a nomination for a big event, especially of international value ".

The Italian Convention Bureau agrees on the need for collaboration; it calls for an Italian country promotion policy conducted by a renewed and strong ENIT (the national tourism office), with which the Convention Bureau is happy to cooperate.

What is certain is that despite the aforementioned difficulties, the CBs play an essential role for the procurement and the coaching of the client in the bidding, the proposal and acquisition stages.

After contracting, the role of the convention bureaus ends and starts that of others operators: agencies, event planners, PCOs, DMCs, enterprises of the tourism industry… of the chosen destination, in short.

di Giulio Carloni

> FIELD MARKETING PROFESSIONALS Field marketing agencies select and instruct staff - hostesses and, albeit to a lesser extent, stewards both for Mice activities, and for promotional ones: for the needs of congresses, conferences and conventions, B2B and B2C events of all kinds but also merchandising, sampling, demonstrations, in-store promotions, mystery shopping... Qualitytravel interviewed the leaders of three eminent agencies demanding elucidation on the

HOSTESS, STEWARD, PROMOTER WANTED CHE C’È DIETRO AL SORRISO DEL PERSONALE D’ACCOGLIENZA PRESENTE A OGNI EVENTO DI SUCCESSO? BELLA PRESENZA, ENTUSIASMO, SPESSO CONOSCENZE LINGUISTICHE… E UN GRAN LAVORO ORGANIZZATIVO DA PARTE DELL’AGENZIA DI FIELD MARKETING Gli excursus sulle professioni del Mice continuano, numero dopo numero: ogni volta, sotto le luci del riflettore giunge una tessera diversa del settore, ogni volta professionisti del ramo danno la loro versione dei fatti, delle esigenze che cambiano, delle soluzioni che si trovano, delle success story che hanno lasciato il segno. Eccoci allora, in questa puntata, a trattare di hostess e di steward, immancabili presenze d’ogni convegno e congresso, protagonisti dei road show e degli eventi, quelli B2B come quelli promozionali B2C, volti sorridenti che ci ricevono alle fiere, preziosi facilitatori che agevolano il succedersi delle fasi d’una convention… insomma, le forze in campo del field marketing: che svolgono funzioni di accoglienza, indirizzo, merchandising, auditing, sampling, dimostrazione, marketing esperienziale, mystery shopping e chi più ne ha più ne metta.

12 > LE PROFESSIONI DEL MICE

E qui, immagino i commenti di qualche studente che ha ben studiato le ferree divisioni della teoria, e potrà chiedere: «Che c’entra questo col Mice? Mice è l’acronimo di Meeting, Incentive, Congressi ed Eventi; qualcuno abbina alla C il termine Convention, ma la promozione, il compratore misterioso, l’in-store e la store animation sono questioni promozionali!». Vero, senz’altro vero. Ma nella realtà delle cose non ci sono steccati rigidi come nei testi universitari, e le agenzie di field marketing selezionano e istruiscono personale sia per le attività Mice, sia per quelle promozionali. Anzi: si possono trovare persone eclettiche che ben si prestano a entrambi i campi, anche se per il personale congressuale, in genere, vengono utilizzati profili dotati di capacità e preparazione specifiche.

richiesta, anzi, a volte per nulla apprezzata è PER I CONGRESSI SERVONO LE LINGUE invece la propensione alla libera iniziativa. Per «La conoscenza della lingua inglese viene altre tipologie d’impiego, come per esempio le ormai data per scontata» ci ha detto Barin-store promotion, le caratteristiche principali bara Colonnello, Managing Director di Prosono altre: la battuta pronta, la comunicativa, moest, agenzia d’eventi e comunicazione con l’inclinazione a ruoli commerciali…». oltre 25 anni di storia che al suo interno ha una divisione dedicata appunto al personale per NON C’È PIÙ SPAZIO PER L’IMPROVVISAZIONE eventi. «In diversi casi i clienti hanno richiesto Conferma un’altra professionista di lungo anche la conoscenza del cinese, dell’arabo o corso, Malvina Nossa, Amministratore Deledel russo, e questo ha comportato una vera e propria selezione operata sul nostro data base, gato di Experta Field: «Le richieste dei clienti che viene aggiornato a intervalli ravvicinati. hanno avuto, nel corso degli anni, delle evoluSpesso, infatti, queste figure non sono perzioni positive; forse non in manentemente in attivitermini di fatturato, ma di tà: si dedicano al lavoro qualità sicuramente. QuanPREZIOSI di hostess o di steward do ho iniziato questo lavoE ORI CH T A IT IL durante gli studi universiro, trentacinque anni fa, C A F O N A L O tari - e quindi, in periodo il personale fornito dalle AGEV A d’esami magari non sono agenzie di field marke’UN LE FASI D disponibili - ma smettono ting era sostanzialmente ION una volta trovata un’occuun elemento fra i tanti CONVENT pazione nel settore per il nello scenario generale d’un progetto. Oggi non è più così. Alle risorse quale si sono formati, o coumane (che si tratti di Promoter, Merchandimunque un impiego stabile. E alle risorse umaser, Hostess, Steward, Mistery Client o altro) si ne per il congressuale, comparto nel quale sta aumentando la presenza maschile un tempo chiede d’essere parte integrante e sostanziale quasi assente, si chiedono anche competenze del progetto stesso, in grado di esaltarne le vainformatiche e spiccate doti di problem sollenze positive e di fare la differenza. La bella presenza conta sempre, ma non basta; il perving, oltre che la disponibilità e la cordialità nasonale deve essere sempre professionale turalmente connaturate al ruolo. Non sempre

Barbara Colonnello

Malvina Nossa

LE PROFESSIONI DEL MICE < 13

Luca Battimiello

e preparato, non c’è più spazio per l’improvvisazione. L’obiettivo dei promoter, se vogliamo prendere un caso specifico, non è più solo “promuovere” e far conoscere un prodotto o un servizio, ma è quello di concretizzare un atto di acquisto. Saper influenzare e guidare il consumatore nel decisivo momento dell’acquisto è fondamentale per tutte le aziende, e le agenzie in questi casi sono misurate anche sui risultati di vendita. In questo contesto assai più avanzato anche la reportistica finale non deve essere solo quantitativa ma anche qualitativa. La nostra agenzia crea un report ad hoc per ogni attività, definendo a priori con il committente quali sono le informazioni da registrare. Questo ci permette di preparare, a fine attività, una post evaluation utile ed efficace. Insomma: sia ai singoli operatori sia - e tanto più! - alle agenzie di Field marketing si chiede professionalità e competenza. L’improvvisazione non è più tollerata, e questo è un bene per tutti».

I SOCIAL E IL WEB PER PRESIDIARE IL TERRITORIO Promoest ed Experta Field hanno la sede principale a Milano. Altre realtà hanno più sedi sul territorio nazionale (Roma e Milano è un classico). Ma ci può esser bisogno di personale per eventi in ogni città o paese, piccolo o grande; ed è evidente che, tanto più capillare e distribuito sul territorio sarà il reclutamento

14 > LE PROFESSIONI DEL MICE

del personale, tanto minori saranno le spese di trasferta. Un tempo era regola per le principali agenzie aver responsabili territoriali nelle diverse regioni, in grado di tenere sempre attivo un panel di possibili collaboratori da attivare all’occorrenza. Oggi, questa funzione di presidio territoriale può essere svolta tramite i social. Dichiara Luca Battimiello, contitolare di Top Eventi: «Noi di Top Eventi siamo una realtà ben consolidata; siamo nati nel ’93, e in questo settore in cui sono numerose le piccole società che nascono e muoiono in poco tempo, capitanate da pseudo event manager, un’azienda che s’avvicina al quarto di secolo e che ha due sedi fisiche e due magazzini a Roma e a Milano per occuparsi di noleggio di materiale per eventi, catering e, appunto, servizi di field marketing, è da annoverarsi certamente fra “quelle che danno sicurezza”, quelle serie e puntuali. Devono percepirci così anche i giovani che si offrono per i lavori di field: su Facebook abbiamo conquistato uno dei gruppi più numerosi di hostess e steward, con la bellezza di 19 mila adesioni circa. In più, io personalmente ho ideato e realizzato una serie di portali online specificamente per le città di Milano, Roma, Bologna, Palermo, Napoli, Verona, Torino e Firenze; insomma il bacino d’utenza territoriale è solidamente presidiato dalla comunicazione online che è per sua natura veloce, pratica e che permette di interagire immediatamente. Ormai, vivia-

mo tutti con lo smartphone costantemente in mano… La sensazione di affidabilità cui accennavo prima è importante per il personale quanto per i clienti. Intendiamoci: non dipende solo dalla dimensione dell’impresa.

Nel settore agiscono strutture di diversa dimensione, dal piccolo studio che agisce da collettore di professionalità indipendenti alla società articolata che tende ad avere internamente almeno i servizi principali. Se parliamo solo di hostess, steward e personale occasionale, anche un piccolo studio può fare grandi cose. La ricchezza sta nella capacità di reperire il personale giusto al momento giusto, e di gestire al meglio i pagamenti e la contabilità. Le società più consolidate, come la nostra, hanno però altri vantaggi; sicuramente in termini di reputazione, di professionalità, ma più praticamente anche di disponibilità di magazzino, che permette d’offrire una pluralità di servizi a chi vuole realizzare un evento: dall’allestimento allo stoccaggio dei materiali.

Ecco, proprio in questo sta la differenza sostanziale fra le città del nord e il centro-sud d’Italia, purtroppo; più si scende, più cresce la presenza di operatori un po’ approssimativi, di minore esperienza, e anche le amministrazioni comunali sembrano essere meno efficienti nel rilascio di permessi, accessi alle zone a traffico limitato e così via.

Mentre le richieste del mercato vanno in tutt’altra direzione».

PIÙ REGOLAMENTAZIONE, MENO IMPROVVISAZIONE In effetti, al di là di quel che appare a prima vista (giovani di bell’aspetto, dinamici, immersi contesti spesso colorati e divertenti…), dietro c’è un lavoro d’organizzazione e di gestione strenuo: selezione del personale, briefing, trasferimenti, spedizioni di materiali, definizione dei turni di lavoro, cambi di turno, reportistica, amministrazione, contratti, pagamenti, contributi… con una normativa che non aiuta, spesso farraginosa o interpretabile in maniera non univoca. Un elemento che ha dato una svolta decisa è la regolamentazione della contrattualistica delle risorse. Malvina Nossa chiarisce.

«Dopo anni in cui valeva tutto e niente, oggi la legge parla chiaro. Nel settore del marketing operativo le attività di field marketing sono state tradizionalmente svolte da lavoratori autonomi parasubordinati, inquadrati nell’area delle collaborazioni coordinate e continuative e a progetto, nonché lavoratori occasionali.

Il ricorso ai buoni lavoro è limitato al rapporto diretto tra prestatore e utilizzatore finale, mentre è escluso che un’impresa possa reclutare e retribuire lavoratori per svolgere prestazioni a favore di terzi come nel caso dell’appalto e della somministrazione: tali forme contrattuali non sono più utilizzabili.

Il decreto sulla disciplina organica dei contratti di lavoro e la revisione della normativa in tema di mansioni, e il testo del decreto legislati-

everyday and the trends of these professions.

Barbara Colonnello, Managing Director of Promoest (which has a division dedicated to the staff for events) stresses the importance of foreign languages; English is taken for granted, for congressional staff, and in many cases she had requests for hostesses - and increasingly also for stewards, once almost absent - speaking other languages.

Computer skills and problem solving attitudes are requested too.

Malvina Nossa, Ceo of Experta Field, highlights the increased professionalism and expertise of field staff. Agencies must ensure organization and management: recruitment, briefing, transfers, shipments

LE PROFESSIONI DEL MICE < 15

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of materials, definition of work shifts, shift changes, reporting, administration, contracts, payments, contributions ... creativity, problem solving, business management ability and stress resistance are not enough; field marketing involves the study and knowledge of contract laws, of local municipal rules, and of bureaucratic procedures.

Luca Battimiello, co-owner of Top Events, notes that several small agencies in this sector, however, exhibit poor reliability, being founded and disappearing quickly. The more structured ones, instead, have offices, warehouses, and operate on a large scale in the country. For the recruitment of staff, technology helps; his agency, on Facebook, has won one of the largest groups of hostesses and stewards, with about 19.000 accessions.

degli eventi non è per tutti, è un mondo che vo del 15 giugno 2015 ha imposto come ti allontana facilmente e ti lascia per strada unica forma contrattuale per tali attività, se non sei sempre alla ricerca di nuovi clienti, contratto subordinato, dissipando così ogni nuovi spunti e nuove avventure» ammonisce dubbio sull’utilizzo di altre forme contrattuali.

Luca Battimiello, cui però la voce vibra ancoLa nostra agenzia inquadra il personale che ra d’emozione e d’orgoglio utilizza nelle attività di field marketing con quando parla della lunga contratti subordinati di A Z collaborazione con Carpisa carattere intermittente.

ERIEN P S ’E L , e Yamamay, dell’apertuInoltre abbiamo sottoscritGA PO - LUN M A C ra dello store di Piazza di to un accordo di secondo L U S A-È T A IC Spagna con un flash mob livello con le organizzazioIF S DIVER E L A di 100 elementi, musica ni sindacali per il quale ci è T MEN A D N O F consentita la stipulazione, e Dj instore. E lo stesso capita alla Nossa nel descrivere le in-store con gli addetti al marketing promotion per Corvo di Salaparuta o i samoperativo, di contratti di lavoro intermittente a tempo determinato o indeterminato senza limipling in tour per Whiskas, alla Colonnello nel ricordare l’evento per Borsa Italiana alla quotazioni di età. Anche in questo caso la sintesi è: tazione della Ferrari, o la Star Conference, o più regolamentazione, meno improvvisazione». la convention per il Piano industriale di A2A. È evidente che, a chi dirige un’agenzia di C’è qualcosa che va oltre la soddisfazione field, non bastano doti di creatività, problem per il lavoro ben fatto, evidentemente, qualsolving, capacità di gestione aziendale e recosa che fa superare la fatica e la tensione, sistenza allo stress; servono anche studio e l’incertezza sino all’ultimo, le difficoltà ineliconoscenza delle normative contrattuali, di minabili. A ben pensarci, ci sono molti altri quelle comunali, degli iter burocratici… Tutcampi in cui il rapporto fra fatica e risultato ti concordano sul fatto che l’esperienza sul sembra essere più favorevole. “Questo non campo - lunga, diversificata - è fondamentaè un lavoro ma una missione” è una frale. Molti dei titolari d’oggi hanno cominciase che si sente dire nell’ambiente, in geneto lavorando per altre agenzie, o in aziende che utilizzano l’event making come una delle re con tono autoironico… ma non troppo. principali forme di comunicazione. Ma ancor Un pizzico di verità, qualcuno, in fondo in più, servono passione, curiosità. «Il mondo fondo ce lo trova.

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“Posizione strategica e tranquilla” “Stile contemporaneo e tecnologia avanzata” ARAN Mantegna ARA Milan ARAN Mantegna ARAN Blu ARAN Mantegna ARAN Park ARAN Blu ARAN Park Milan Milan ARAN Blu ARAN Mantegna ARAN Park ARAN Blu ARAN Park Milan ARAN Blu Milan “Concept eclettico e di design” “Aperitivi con vista spettacolare” Mantegna Milan ARAN

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di Mattia Levi

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VIAGGI E... FOTOGRAFIA Ci sono persone che sanno mettere d’accordo ragazze su fondo bianco che giocano con un chiunque, che hanno il magico dono di non urpiumone altrettanto bianco per la campagna tare mai la suscettibilità della gente e di generare “FORGET HOME!” di Starhotels, è tutto fuorché armonia col loro lavoro e le loro azioni. tradizionale: niente a che spartire con classiche Bene, Oliviero Toscani non appartiene cercomunicazioni da hotellerie, con la suite o la Spa tamente a questa categoria. Se c’è un foo la grande lobby centrale dell’altografo capace di suscitare bergo in bella vista.

E N G polemiche è lui: basti pensare In occasione di questo lancio A CAMP I T al sedere portentoso della mopubblicitario, prendendo spunVAN TROPPO A O della Donna Jordan fasciato nei to dalla caption “London, Paris, R micro jeans Jesus con tanto di New York, Italy” Toscani ha PER IL LO O invito evangelico “Chi mi ama parlato del senso dell’italiaP TEM mi segua”, considerato blasfenità con toni intensi e mai mo dai cattolici integralisti, alla retorici, lui che il mondo lo conosce davvero; coppia gay ripresa per Ra-Re e bloccata dal Coviaggia da sempre, sta fuori casa almeno metà mitato di controllo dell’Istituto dell’autodisciplina del suo tempo, i suoi lavori sono stati esposti pubblicitaria, al ragazzo morente per l’Aids e il alla Triennale di Milano, alla Biennale di Venepretino e la giovane suora che si baciano raffiguzia, a San Paolo del Brasile, nei musei d’arte rati sui manifesti United Colors of Benetton, l’amoderna di Mexico City, Helsinki, Roma, Lonoressica su quelli di Nolita… Apprezzamenti ma sanna, Francoforte e via elencando… anche dissensi. Campagne che dividono, chocChi meglio di lui poteva dare una testimoniancanti o crude, o semplicemente troppo avanti per za a Qualitytravel? Lo abbiamo sentito allora, il loro tempo. Insomma, in puro stile di Toscani. incastrando un’intervista fra i tanti impegni Anche una delle ultime fatiche, quello scatto di della sua agenda.

18 > L’OPINIONE DI...

Che tipo di viaggiatore è Oliviero Toscani?

Quali sono i suoi rituali, le abitudini cui non sa rinunciare, e quali invece le scoperte di viaggio da cui ha tratto maggiori emozioni?

«Sono certamente un viaggiatore che non si stanca di viaggiare. Ho cominciato a quattordici anni, con l’autostop, a girare per l’Europa: Francia, Gran Bretagna, Spagna, la scoperta

®olivierotoscanistudio

®olivierotoscanistudio

Quali nazioni sono stati importanti per la sua formazione artistica, oltre alla Zurigo dove s’è diplomato in fotografia alla Kunstgewerbeschule di Serge Stauffer? Quali, invece, per la sua vita privata?

«D’istinto mi viene da nominare la Francia, che è un Paese che amo, che ho percorso in lungo e in largo sin da ragazzo e di cui ammiro la profonda laicità. Ci lavoro spessissimo, ho una casa lì, non la considero quasi “estero”. E poi l’America, anzi, New York: dinamica, iperattiva, sofisticata, se ce la fai lì puoi farcela dappertutto, come dice la canzone di Liza Minnelli.

Ma sono stato praticamente in tutto il mondo mi manca forse solo la Korea del nord - e dappertutto si possono trovare stimoli interessanti.

Non farei neppure la distinzione fra “vita professionale” e “vita privata”, forse perché non ho neppure una vita privata in senso assoluto, tutto ciò che faccio, vedo e vivo finisce per confluire nel mio mestiere».

di luoghi nuovi e di gente nuova, che parlava lingue diverse dalla mia. Ho imparato cinque lingue, viaggiando. Difficoltà? Tante, ma sono proprio le difficoltà che ti fanno crescere, ti fanno imparare e apprezzare differenze, complessità e molteplicità di atteggiamenti. Io non ho abitudini, non ho rituali; mi adatto a qualsiasi cibo e cerco di farmi capire in qualsiasi idioma. Andare in giro per il mondo e cercare gli spaghetti vuol dire non aver capito nulla dello spirito del viaggio».

Dei tanti luoghi visitati per il progetto Razza Umana, quali hanno saputo ispirarle le immagini più incisive, e perché? E in campo nazionale, cui s’è dedicato col progetto Nuovo Paesaggio Italiano, quale regione ha visto in maggior pericolo?

«Come dicevo, ogni terra ha un suo perché, una sua specificità particolare capace d’affascinare il viaggiatore. Si va in Patagonia per ammirare la natura allo stato selvaggio e a New York per vivere la città nella sua massima espressione.

Quel che fa male - all’estero come in Italia - è rendersi conto di come patrimoni architettonici straordinari debbano convivere attorniati da costruzioni orrende, periferie vergognose non solo per l’abusivismo ma anche per piani regolatori sciagurati che hanno permesso ogni genere di bruttura. E questo, fra l’altro, ha un effetto deleterio sulla gente; ci si abitua alla

TRAVEL AND PHOTOGRAPY The interviewee of Qualitytravel, this time, is photographer and advertiser Oliviero Toscani, known worldwide for his photographs that often generated controversies: like that of a female bottom in hot pants for the brand Jesus, or the priest and the nun that kiss for Benetton. Toscani is very Italian, but his artistic training was completed in Zurich; he has always been a polyglot and a traveller, living away from home at least half of his time, and his work has been exhibited around the world.

No one better than him could give us an outline on travelling; it did so recalling the influences of the countries that most inspired him - most secular France and America, overactive and sophisticated - of his early wanderings as a hitchhiker in Europe, of how every land has its own reason, its own specificity that may fascinate the traveller.

What hurts - abroad as well

L’OPINIONE DI... < 19

®OlivieroToscani

volgarità galoppante delle villette a schiera, dei brutti condomini, come a quella dei programmi televisivi insulsi popolati da donne che sembrano Barbie di plastica. Non è solo questione di buon gusto, ma di perdita di cultura, anzi peggio, di perdita del senso delle cose. Esempi di questo tipo si possono riscontrare in Veneto come in Lombardia, in Spagna come in India, con esempi di costruzioni pseudo-moderne che gridano vendetta. Non sono un fondamentalista, costruire va bene se si costruisce bene: ma purtroppo è accaduto spesso il contrario».

as in Italy - it is to realize how extraordinary architectural heritages must live surrounded by ugly buildings. It’s encouraging, instead, to discover beauty in places maybe in the neighbours like the tiny Tuscan villages he crosses riding his motorbike - with essential and powerful harmony among buildings, landscape and people; any place can be good because travelling is above all a mental experience, an inner feeling that favours the spirit of participation to the place and the context in which one enters.

®Geürard Rancinan

lavoro che stanno dietro alle convention, invece, sembra che la paura di ciò che non si conosce diventi contagiosa, che l’insieme delle persone rafforzi i limiti anziché spingere a superarli».

Qual è l’essenza del viaggio, nel Toscanipensiero? Come suggerisce di viaggiare ai lettori della nostra testata, un uomo che da cinquant’anni circa non ha mai smesso di muoversi? E perché?

«Non è necessario intraprendere grandi viaggi, andare lonEÈ VIAGGIAR tano, per scoprire la bellezza TTO UN d’altri luoghi. A volte mi caU T T A Ha prestato la sua creatiR P SO ALE, pita di prendere la moto e di vità alla moda, alla salute, TO MENT T A F alla politica; ha messo i suoi IMENTO girare qui, in Toscana, e di veT N E S N U dere paesini in cui non m’era obiettivi a disposizione di E capitato d’andare prima: pouna vasta gamma di brand; INTERIOR sti piccoli, col bar in piazza, e ha insegnato comunicazioma con un’armonia essenziale e potente fra ne in diversi atenei. Le è mai capitato d’essere chiamato come ospite per le costruzioni, il paesaggio e la gente in cui convention aziendali o associative, o per anch’io mi ritrovo perfettamente. Viaggiare è soprattutto un fatto mentale, un sentimento eventi speciali, in Italia o all’estero? Se sì, che interiore che favorisce lo spirito di partecipaimpressione ne ha tratto? zione al luogo e al contesto in cui si entra; «Sì, m’è capitato, ma quelle esperienze non mi hanno lasciato dei gran buoni ricordi. Mentre ma bisogna farlo con umiltà, col rispetto di chi entra in una chiesa, ovunque si scelga o invece lavorando in azienda con singoli manaci capiti d’andare. A pochi chilometri da casa ger capaci di visioni ardite e di decisioni cocome dall’altra parte del mondo. raggiose - uno per tutti: Adriano Olivetti, un Perché? Perché questo è l’unico modo per individuo geniale e forte, capace di scelte oriviaggiare, per capire, per condividere la realtà ginali - la cosa è stata ben diversa. Sono gli che ci circonda. Altrimenti non sono viaggi, individui, a fare la differenza. Ci vuole chi sono trasferimenti: faticosi e inutili». sappia essere Lorenzo il Magnifico. Nei gruppi di

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© Fabio Taccola

di Ilenia La Leggia

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LEZIONI DI VELA, LEZIONI DI VITA

© Fabio Taccola

Ore 13 di un caldo lunedì di agosto, porto di Perché vi racconto questa storia?

Livorno. Cielo nero che minaccia temporale.

Perché ho portato a casa la forza del senso Un gruppo di 10 persone, tra loro sconosciute, di appartenenza e ora capisco perché, tra le è pronto a salpare per una vacanza in barca a infinite formule di team building e incentive, vela tra la Corsica e Capraia. la vela sia tra le più forti, tra quelle che più Inizia così una delle esperienze più belle che lasciano il segno. abbia mai vissuto, nonostante il temporale, Tutto ciò premesso e al di là dell’esperienza il mare mosso e i continui cambi di programpersonale, in queste pagine analizziamo da ma. Dopo neanche ventiquattr’ore, piene di vicino questo mondo, parlando con alcuni imprevisti, la complicità era già fortissima. In esperti del settore. maniera del tutto naturale, e grazie a un team leader molto in gamba, ognuno aveva assun«La barca a vela è anzitutto il proprio ruolo, per to lavoro di squadra» ci inclinazioni personali e spiega Cristiana Monina LA BARCA per interessi. fondatrice e CEO dell’oÈ A L E V A monima agenzia (www.

O T T U In pochi giorni - da un cristianamonina.it) con una IT ANZ gruppo di sconosciuti vatrentennale esperienza nel LAVORO canzieri di età, città e intemondo della nautica, delA R D A U Q S ressi diversi - siamo diventala comunicazione integraDI ti amici affiatati che appena ta e nell’organizzazione di possono si organizzano per eventi. «A parte alcune derive, tutti i tipi di imincontrarsi e condividere esperienze. barcazioni prevedono la formazione di un team Abbiamo cucinato insieme, dormito insieme, che condivide lo stesso fine e all’interno del passato serate sotto le stelle, preso decisioni sul quale c’è sempre una specifica e netta divisione percorso, condiviso la poca acqua a disposizione dei ruoli che devono allo stesso tempo lavorare per le docce, fatto cambusa, improvvisato gite, in stretta sinergia tra loro. Solo così si può taimparato le basi della gestione della vita a borgliare la linea di arrivo e raggiungere l’obiettivo. do… il tutto in assoluta serenità e naturalezza.

La vela è una grande scuola di vita con valori

SAILING LESSONS, LIFE LESSONS Among the many team building and incentive formulas, sailing is undoubtedly among the most impactful; this article looks closely at this world, talking to some of its experts.

“Sailing boats are above all teamwork” explains Cristiana Monina, founder and CEO of the homonymous agency with twenty years of experience in nautical world, integrated communication and events organizing. “Except for some drifts, all kinds of boats require the formation of a team sharing the same purpose, always with a specific and clear division of roles, despite the fact that each one simultaneously works in close synergy with each other. Just so you can cross the finishing line and reach the goal. “ Barbara Biggiero, Managing director and partner in Cristiana Monina Nautical Events Development, adds: “The world of sailing is made of sound values and offers an excellent communication platform for

OUT OF EXPERIENCE < 23

Cristiana Monina

corporate events. We are talking about relational events, incentives, team buildings and training on board, and about sponsorships of sailing events for those companies who want to take up the values that ​​ this sport conveys. The basic idea of ​​ our services is to focus on the emotional experience that every event leaves in the heart of its participants”.

These words are confirmed

by Joseph Beckhoff, General Manager of Veka, a world leader in the field of PVC profiles for windows and doors, which recently organized a fleet race in the Gulf of Naples, departing from the historic Royal Yacht Club “Canottieri Savoia”.

Sailing is primarily a sport appealing to many moneyed sponsors.

The birth in 2015 of LIV - Italian League is emblematical. We discussed it with Roberto Emanuele De Felice, President of LIV and Vice President of ISLA. LIV brought to Italy a new way of sailing, born in Germany in 2012. The basic idea is to concentrate on the sailing club, in a new race format that involves monotype boats: same model, same size, armed in

propri, condivisione di obiettivi e team working, tutti elementi utili nella crescita personale e nella quotidianità, sia nella vita privata, sia in quella professionale. La mia esperienza di oltre 30 anni di attività velica da atleta e come professionista skipper e team manager su diverse tipologie di imbarcazioni, dalle derive alle barche d’altura, dalle regate su boe alle regate oceaniche, dalle regate di match race alle regate di flotta (campionati italiani, europei, mondiali e due campagne olimpiche, due traversate oceaniche) mi hanno dato questa consapevolezza, e allo stesso tempo mi hanno consentito di sviluppare un vasto e consolidato network di relazioni e collaborazioni tra i marina, yacht club, armatori, skipper, service soprattutto nel Mediterraneo, senza escludere gli yacht club più prestigiosi al mondo anche oltre oceano».

Hai dalla tua una lunga esperienza nel settore della nautica come velista professionista, marketing manager, testimonial, conduttrice e giornalista televisiva, ma sei anche un coach. Perché questa scelta?

«L’esperienza e le competenze veliche non sono sufficienti per creare un team valido. Di questo mi sono resa conto soprattutto durante le mie campagne olimpiche, quando, pur avendo a bordo delle veliste estremamente brave, avevo la costante necessità di motivarle. In quel momento ho capito che avrei dovuto approfondire le mie conoscenze di team manager, specializzandomi nel coaching e integrarlo alla mia esperienza velica. Ho così deciso di sviluppare dei programmi specialistici per attività di coaching on board che oggi porto avanti con la mia squadra di lavoro, ma anche con il supporto di società di formazione».

Cristiana, sul vostro sito leggo: “Sinfonia in Crescendo. Dirigere un’azienda è come dirigere un’orchestra! Noi estendiamo la poesia di questa metafora anche alla conduzione di una barca a vela… in regata!” …Ci racconti il parallelismo?

«Ricollegandomi a quanto detto prima, se analizziamo nello specifico ogni ruolo a bordo vedremo che c’è quasi una perfetta corrispondenza nei ruoli aziendali. Ma preferisco lasciare spazio a un’immagine molto esplicativa».

Barbara Biggiero, Managing director e partner in Cristiana Monina Nautical Events Development, aggiunge: «Il mondo della nautica, e più precisamente il mondo della vela, è un ambiente fatto di sani valori che offre un’ottima piattaforma di comunicazione per gli eventi aziendali tout court, per intrattenere, comunicare, incentivare e formare. Parliamo quindi di eventi relazionali, incentive, team building e formazione a bordo, nonché di offerta di sponsorizzazioni di manifestazioni sportive veliche per

24 > OUT OF EXPERIENCE

quelle aziende che vogliono fare propri i valori che questo sport veicola.

L’idea alla base delle nostre proposte è quella di mettere al centro l’esperienza emozionale che ogni evento lascia nell’animo di ciascun partecipante. Un’esperienza come quella velica diventa indimenticabile perché i singoli partecipanti si sentono coinvolti e alcuni momenti unici e irripetibili restano impressi per sempre nella loro memoria.

I target sono molto diversi, si va dai top manager ai quadri di un’azienda, ai top client, prospect o giornalisti e stakeholder».

Barbara, spesso la vela ha significato budget alti. Ma negli ultimi tempi gli eventi in barca a vela hanno ripreso piede. Come mai? Che cosa ha fatto il mondo velico per avvicinarsi alle esigenze delle aziende e tornare appetibile anche dal punto di vista economico?

«Le aziende, oggi più che mai, hanno bisogno di motivare i loro dipendenti e di fidelizzare i clienti con eventi relazionali coinvolgenti, non basta solo “far vedere”, si deve “fare”, “provare” e “sperimentare”. Con un evento in barca a vela si abbatte qualsiasi formalità e si entra in sintonia in breve tempo con chi ci circonda; per questi motivi è l’ideale per consolidare e creare nuove relazioni e al tempo stesso vivere un’esperienza unica. Inoltre le attività in barca, rivolte al capitale umano, oltre a essere formative sono anche premianti in quanto la vela è comunque percepita come sport inusuale.

La nostra consulenza sull’intero evento - che va dalla scelta della location e della flotta più adatta per gli obiettivi del cliente, alle attività da svolgere in mare a seconda del numero di partecipanti, cui non è richiesta alcuna esperienza di vela - permette di ottimizzare il budget che riusciamo a mantenere contenuto grazie alla nostra rete di Marina e Armatori che deriva dall’esperienza di Cristiana. Non solo, le aziende cominciano a percepire l’evento velico come uno strumento che offre più di un’opportunità, un’unica e valida attività che oltre a essere personalizzata ed esclusiva permette di rafforzare relazioni interne e/o esterne e di consolidare la propria brand awareness sia internamente, sia esternamente, a seconda della tipologia di partecipante. L’evento velico, quindi, di qualsiasi natura esso sia, è estremamente polivalente e l’azienda può sfruttarlo in modi diversi e quindi assicurarsi un “return on investment” certo».

Barbara Biggiero

Fin qui tutto bellissimo.

Ma le aziende che cosa dicono?

Abbiamo deciso di parlane direttamente con Joseph Beckhoff, General Manager di Veka, azienda leader a livello mondiale nel settore dei profili in PVC per porte e finestre, che ha recentemente organizzato una regata di flotta nel Golfo di Napoli con partenza dallo storico Circolo Reale Yacht Club Canottieri Savoia. Dieci le imbarcazioni a vela che si sono sfidate sul campo

OUT OF EXPERIENCE < 25

Joseph Beckhoff

posizionato tra Castel dell’Ovo e Capo Posillipo.

«La nostra esigenza era quella di ospitare un gruppo eterogeneo di 80 clienti russi, dividerli in piccoli gruppi e permettere a ognuno di vivere e condividere un’esperienza che fosse al tempo stesso interessante e gratificante. E la vela ci è sembrata subito un’ottima idea. In barca, infatti, la comunicazione tra i partecipanti è fondamentale, “il ghiaccio si rompe” facilmente e tutti iniziano a interagire sin dai primi istanti.

Senza trascurare il forte parallelismo con la vita aziendale. In mare è fondamentale agire all’unisono per cercare e trovare il vento, senza il quale si resta immobili; così come quando si opera in mercati complicati che richiedono la capacità delle persone di cercare opportunità per stimolare la crescita del business.

Aspettare il vento non è un’opzione possibile per uno skipper, così come non lo è per un leader di successo.

Ci riteniamo estremamente soddisfatti di questa scelta, volevamo che i nostri clienti comunicassero tra loro e abbiamo centrato l’obiettivo.

Molti iniziavano a interagire conversando di vela e finivano per parlare di business.

Al di là della formula, come in tutti gli eventi sono stati numerosi gli elementi che hanno contribuito al successo: il Reale Yacht Club Canottieri Savoia, gli skipper, la location, ma anche la cucina, il clima e il servizio.

Questo evento ci ha aiutato a rafforzare le rela-

26 > OUT OF EXPERIENCE

zioni tra i clienti sul lungo periodo e riteniamo sia stato un incentive di grande spessore».

LO SPORT PRIMA DI TUTTO Non dimentichiamo però che la vela è anzitutto una disciplina sportiva intorno alla quale ruotano molti sponsor danarosi e che negli ultimi anni sta raccogliendo un livello di attenzione sempre più alto, con interessanti conseguenze per le destinazioni ospitanti. È emblematica in tal senso la nascita della LIV - Lega Italiana Vela - sul cui sito si legge: “LIV nasce nel 2015 con l’obiettivo di dare nuovo valore al mondo della vela, nuovo ruolo ai circoli velici e nuovo format di regata ai velisti”.

Una vera dichiarazione d’intenti che ci ha convinto a voler incontrare Roberto Emanuele De Felice, Presidente LIV e Vice Presidente ISLA (International Sailing League Association).

Avvocato De Felice in che consiste la novità?

«La LIV, ente aggregato alla Federazione Italiana Vela, ha portato in Italia un nuovo modo di fare vela nato in Germania nel 2012. L’idea alla base è quella di mettere al centro il circolo velico con il suo guidone, in un nuovo format di regata che vede coinvolte imbarcazioni monotipo: stesso modello, stessa dimensione, armate nello stesso modo. Le regate, arbitrate in acqua, sono molto brevi, di circa 12 minuti l’una su di un percorso a bastone e visibili da terra. È

una sfida in cui la differenza la fa solo ed esclusivamente il team in quanto tutti si alternano su tutte le imbarcazioni, difatti i cambi equipaggio avvengono direttamente in mare e tutti regatano contro tutti».

Quali risultati numerici raggiunti nel 2015 e quali prospettive per il 2016?

«LIV, nata nel maggio del 2015, ha incontrato da subito l’interesse dei più prestigiosi Yacht Cub italiani che già nell’evento di kick-off tenutosi a Napoli presso il Reale Yacht Club Canottieri Savoia dal 24 al 26 luglio 2015 ha visto 21 club sfidarsi in acqua.

Nel 2016 il trend di crescita è in costante aumento, a oggi i club membri sono 36 ma prevediamo di arrivare ad almeno 50 entro la fine dell’anno. Attualmente siamo nel pieno del campionato 2016 che prevede tre selezioni di macro area e una finale.

La prima selezione di macro area si è svolta a Salò lo scorso 19-22 maggio; la seconda selezione di macro area a Porto Cervo dal 7 al 10 luglio e l’ultima selezione si terrà a Cala Galera dal 29 settembre al 2 ottobre. La finale di Napoli 27-30 ottobre decreterà il team campione che poi andrà alla finale europea della Sailing Champions League, mentre i secondi e terzi qualificati disputeranno la finalina europea. In aggiunta a ciò la Lega Italiana Vela oggi è presente con la carica di vice presidenza nel consiglio direttivo della International Sailing League Association, un organo internazionale che racchiude le 14 leghe europee».

Quali i territori a più forte vocazione velica e quali l’hanno riscoperta più di recente?

«Sicuramente Trieste, Genova, Lago di Garda, Roma, Napoli, Bari, Cagliari e Palermo hanno una grande vocazione per la vela. Questo nuovo format è stato colto da numerosi club come opportunità per rivitalizzare il proprio settore velico creando anche sinergie e gemellaggi con altri club, nazionali e internazionali».

IL FUTURO Come accade per tutti gli eventi sportivi che riscuotono interesse nel grande pubblico, anche le competizioni veliche offrono agli sponsor la possibilità di avere una copertura mediatica costante e interagire con le realtà locali che, a loro volta, da questi eventi possono trarre il massimo vantaggio.

Le aziende oltre ad avvicinarsi al territorio stimolandone l’indotto hanno anche l’opportunità di affiancare il loro nome a uno sport che è sinonimo di innovazione, tradizione e sani valori.

Le potenzialità di crescita delle regate che si svolgono principalmente nei weekend sono altissime e ben presto arriveranno a coinvolgere sempre più le realtà locali trasformando ogni singolo evento in un happening.

Nella vita, nello sport e in azienda una cosa è certa: “Non puoi attraversare il mare semplicemente stando fermo e fissando le onde”.

(Rabindranath Tagore)

Roberto Emanuele De Felice

the same way, with a calendar of events from May to late October, on one hand giving to sponsors the opportunity to have a constant media coverage, so to get closer to the general public, on the other developing great impact on the territories.

The growth potential of these sailing events is very high and soon more local stakeholders will be involved, turning them into real happenings.

A MASTERPIECE OF HOSPITALITY

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Salone dei Cavalieri Grand Ballroom

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Rome Cavalieri: one-of-a-kind property providing an exceptional backdrop for executive meetings and social events. A unique blend of sophistication, style and versatility.

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RC-AD-2016-Qualitaly-ESEC indd 1

04/03/16 15:20

di Giulio Carloni

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EMILIA-ROMAGNA MICE VALLEY

«L’Emilia è quel pezzo di terra voluto da Dio nale locale, un po’ d’orgoglio campanilista ci per permettere agli uomini di costruire la Fersta - ma anche su altri giornali extraregionali. rari. Gli Emiliani sono così. Devono fare una Ma avete fatto caso al fatto che si parla degli macchina? Loro ti fanno una Ferrari, una MaEmiliani, senza neppure citare la Romagna? serati e una Lamborghini. Devono fare una Carlo Lucarelli, scrittore parmigiano, prende di moto? Loro costruiscono una Ducati. Devono petto la questione: «Per chiamarci non basta fare un formaggio? Loro si inventano il Parmiuna parola sola. Emilia-Romagna, Emilianogiano Reggiano. Devono fare due spaghetti?

Romagnoli, ce ne vogliono almeno due; e Loro mettono... in piedi la Barilla. Devono farti anche un trattino per unirle, e poi non baun caffè? Loro ti fanno la Saeco. Devono trostano neanche quelle». vare qualcuno che scriva e canti O canzoni? Loro ti fanno nascere Il divario fra Emiliani e RoSE DEVON SA, O C A gente come Pavarotti, Dalla, Momagnoli, di cui spesso si N U FARE E randi, Vasco, Liga. Devono farti parla, è più questione stoC IA A LORO P una siringa? loro ti tirano su un’arica che altro, dopo che E E N E B A L zienda biomedicale. Devono fare l’unità d’Italia ha reso FAR E IL T U quattro piastrelle? Loro se ne escoomogenee molte dispaE , A BELL no con delle maioliche. Sono come rità. Certo, differenze A TUTTI... i Giapponesi, non si fermano, non ne restano - nel 2015 si stancano, e se devono fare una anche l’UNESCO ha inserito l’emiliano e il rocosa, a loro piace farla bene e bella, e utile a magnolo come due lingue distinte tra quelle tutti... Ci saranno pietre da raccogliere dopo un meritevoli di tutela contemplate nel Red book terremoto? Loro alla fine faranno cattedrali». of endangered languages - ma molto è folclore di maniera, contrapposizione posticcia fra Questo apologo che girava sul web al tempo sostenitori del lambrusco e del sangiovese. E del terremoto, qualche anno fa, è stato ripreso a livello turistico? I Romagnoli tendono a fare da Il Resto del Carlino - e si capisce, è il giorla voce grossa, ricordando come la loro Riviera

EMILIA-ROMAGNA A wide region, fertile and full of excellence in many fields, with two names linked by a hyphen: because it was historically divided, although now this rivalry between the two components is mainly folklore. In terms of tourism, the Riviera of Romagna is a land of tourist attraction for both the rich and well organized accommodation, and for the widespread dissemination of entertainment places; but tourism in the art cities of Emilia has also increasingly developed. The leading roles of this sector, at the local level, explicit their opinion.

Andrea Corsini, regional councillor for tourism and trade, summarized in three points the strategy to revitalize the congress tourism offer: integration between the different actors of EmiliaRomagna’s Mice offer, greater internationalization of events,

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sia terra d’attrazione turistica sia per la ricca e organizzatissima ricettività, sia per la capillare diffusione di locali d’intrattenimento, anche nell’entroterra. Ma è sempre più sviluppato anche il turismo nelle città d’arte dell’Emilia, aiutato dalla valorizzazione delle molte altre eccellenze regionali.

IL RUOLO DELLA REGIONE

Andrea Corsini

Sulle azioni poste in essere dalla regione per favorire il turismo, e in particolare il Mice, Qualitytravel ha interpellato Andrea Corsini, assessore regionale appunto al turismo e commercio. Ecco quanto ci ha dichiarato.

«Integrazione tra i diversi attori dell’offerta Mice dell’Emilia-Romagna, maggiore internazionalizzazione degli eventi, una continua innovazione infrastrutturale per essere al passo con la domanda di chi organizza congressi, eventi, incentive: direi che si può sintetizzare così la strategia che, come Regione Emilia-Romagna, da tempo abbiamo messo in atto per rilanciare la nostra offerta turistica congressuale.

Negli ultimi otto anni l’Emilia-Romagna ha puntato sul prodotto congressuale con un progetto e un budget dedicato; con la regia di Apt Servizi, sono state messe in campo diverse azioni per affrontare al meglio questo mercato in sinergia con i principali referenti Mice regionali, valorizzando ogni realtà con le proprie caratteristiche e specificità.

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Forti di questa esperienza e di una consolidata collaborazione pubblico-privato, che ha le sue radici in una tradizione di offerta congressuale pionieristica rispetto ad altre realtà italiane, con la nuova legge regionale approvata il 22 marzo 2016 abbiamo confermato il prodotto Mice come uno dei principali prodotti turistici.

La nostra strategia è finalizzata a fare ancora di più sistema tra le realtà congressuali regionali e, in questa direzione, puntiamo a un coordinamento tra i maggiori Convention Bureau presenti (Bologna, Rimini) con Apt Servizi nel ruolo di cabina di regia per la promozione del settore.

Un secondo livello del nostro progetto è collegato all’incremento di eventi internazionali ospitati in Emilia-Romagna. Questo obiettivo è in sintonia con la più ampia strategia regionale, riferita a tutta l’offerta turistica, mirata a un ulteriore incremento delle presenze internazionali rispetto ai buoni trend già in atto.

Il terzo elemento a sostegno del settore Mice fa riferimento alla dotazione infrastrutturale. In questi anni, a fianco di alcune novità di livello internazionale - come per esempio il Palazzo dei Congressi di Rimini - si sono registrati positivi effetti sull’arrivo di clientela internazionale grazie alla presenza della rete ferroviaria di Alta Velocità e, soprattutto, in conseguenza dell’aumento di collegamenti

con l’aeroporto di Bologna.

Certamente c’è ancora molto lavoro da fare, ma ritengo ci siano tutti i presupposti perché l’Emilia-Romagna diventi, nei prossimi anni, leader internazionale nel settore del Mice, grazie alla collaborazione virtuosa fra gli operatori privati, i Comuni e la Regione».

APT, LA CABINA DI REGIA

all’estero a educational tour in Emilia-Romagna rivolti ad aziende e agenzie del settore, alla realizzazione di workshop dedicati all’offerta congressuale emiliano-romagnola.

Fa parte del progetto Mice anche un sito Internet dedicato - www.meetiner.com - dove si presentano esclusivamente operatori in linea con gli standard di qualità definiti da Federcongressi e Convention Bureau Italia».

Il ruolo di APT Servizi Emilia Romagna, citato più volte dall’assessore, ci ha fatto cercare la testimonianza di Emanuele Burioni, che ne è il direttore, cui abbiamo chiesto quale sia stata l’evoluzione dei ruoli di competenza di APT in relazione agli altri stakeholder del mondo turistico emiliano-romagnolo.

«Dal 2008 Apt Servizi Emilia-Romagna coordina a livello promozionale, attraverso un progetto dedicato, l’offerta turistica Mice regionale che ha nei poli congressuali di Bologna, Rimini e Parma i suoi punti di eccellenza. Questo progetto, che ha un budget dedicato, definisce una serie di azioni promo commerciali volte a far conoscere l’Emilia-Romagna non solo come meta turistica ma come destinazione ideale per l’organizzazione di eventi business, congressi, viaggi incentive, meeting», ha affermato Burioni.

«Le azioni previste si rivolgono al mercato italiano come a quello internazionale; spaziano dall’organizzazione di serate promozionali

Ma il Progetto Mice dell’Emilia-Romagna ha avuto inizio nel 2008, quando è incominciata anche la crisi. Come ha potuto progredire, in questi tempi difficili, l’offerta rivolta alla meeting industry, e su quali nuovi punti di forza si può contare ora che finalmente le cose sembrano prendere una piega migliore? Burioni spiega: «Nel corso degli anni, molti degli operatori emiliano-romagnoli dell’incoming si sono specializzati rivolgendosi alla domanda del turismo d’affari italiana e internazionale. Abbiamo visto operatori regionali specializzati nei prodotti di punta dell’offerta regionale per il mercato leisure (dalla Food alla Motor Valley) personalizzare queste proposte anche per il turismo d’affari e per i viaggi incentive. Proprio in anni così problematici, il turismo congressuale dell’Emilia-Romagna si è rinnovato per rispondere alle nuove esigenze della meeting industry. Per quanto riguarda gli scenari futuri va registrato un fatto positivo.

Emanuele Burioni

continuous innovation to infrastructures to keep up with the demand expressed by organizers of conferences, events and incentives. The new regional law dated 22 March 2016 confirms Mice as a leading tourism segment, to be accomplished through coordination among the major Convention Bureaus - Bologna, Rimini - with Apt Services in the control room role. Other key points of the regional project are the increase of hosted international events and the enhancement of

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All’inizio del 2016 è nato il nuovo Convention Bureau di Bologna che fa capo a “Bologna Welcome”, e si sta lavorando a una promozione congiunta dell’offerta congressuale assieme ad Apt Servizi. Dal punto di vista infrastrutturale, inoltre, vi sono nuovi Palazzi dei Congressi: da quello di Riccione a quello di Rimini - firmato dallo Studio GMP di Amburgo - che è una delle strutture più grandi d'Italia, con 11.000 mq di superficie espositiva, 39 sale e una capienza massima di 9.000 posti».

Stefania Agostini

LA VOCE ROMAGNOLA… infrastructural facilities (locations, high speed rail, increased connections from Bologna airport).

Emanuele Borioni, Director of APT Services Emilia Romagna, considers the conference centres of Bologna, Rimini and Parma most outstanding points; he focuses on trade promotion actions in the region and abroad and on www.meetiner.com site, but also on the ability of the operators to evolve, on the CB just founded in Bologna,

L’ha confermato orgogliosa Stefania Agostini, direttore del Convention Bureau della Riviera di Rimini - Event & Conference Business Unit Rimini Fiera spa - citando i dati Assessorato Turismo Provincia 2015.

«Le strutture ricettive di Rimini si sono sviluppate attorno al boom turistico balneare negli anni ‘70. Solo grazie al turismo business i principali hotel stagionali si sono convertiti in alberghi aperti 365 giorni all’anno. La vocazione all’ospitalità è da sempre insita nel DNA degli operatori romagnoli: oggi nella provincia si contano oltre 2.100 alberghi, di cui 350 sono annuali (140.000 posti letto, oltre

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70.000 camere). Lo sviluppo prima del quartiere fieristico, nel 2001, e poi del Palacongressi di Rimini nel 2011, sono stati elementi trainanti della destagionalizzazione. Arricchiscono l’offerta centri come il Palazzo dei Congressi di Riccione, il Palacongressi di Bellaria Igea Marina e altri più piccoli come il centro SGR, il Centro Congressi del Grand Hotel, numerose sedi storiche e tanti luoghi per eventi - l’autodromo Misano World Circuit, parchi tematici, palazzetti e teatri - oltre naturalmente alle numerose sale meeting alberghiere.

La meeting industry locale non si è limitata a rinnovare l’hardware, progredisce anche in tecnologia e professionalità. Il nostro CB – che è il più longevo d’Italia - nel 2015 ha gestito 141 eventi registrando un incremento d’oltre il 20%. Il segmento principale resta quello aziendale, con il 42% dell’intero fatturato, ma altrettanto importante è il settore medico scientifico che, grazie anche ai propri Ambasciatori del territorio, porta ogni anno a Rimini prestigiosi appuntamenti nazionali e internazionali su temi medici o scientifici, come la mineralogia di cui ospiteremo in settembre il congresso europeo».

Sulle prospettive di breve-medio periodo, Stefania Agostini è ottimista.

«Ci stiamo posizionando sempre meglio nel internazionale di competenze nel benessere e segmento eventi e congressi medico e sciennella qualità della vita delle persone, partendo tifici, nazionali e internazionali, oltre che in dalla valorizzazione del patrimonio umano, soquello corporate. Offriamo un rapporto value ciale, storico, artistico, naturale ed enogastrofor money competitivo e servizi tecnologici e di nomico del territorio. Il progetto ha il supporto comunicazione up to date. Ci qualifichiamo e il patrocinio della Regione Emilia Romagna come realtà eco-green attenta a sosteniche ne ha fatto uno dei prodotti di punta delbilità e tutela dell’ambiente. Se nel contemla propria offerta turistica. po il sistema Paese riesce a Proprio in quest’ottica il rilanciarsi e proporsi come Convention Bureau della O OFFRIAM destinazione del turismo Riviera di Rimini ha dato TO R O P P A R business/congressuale, noi avvio al progetto HCH, UN NEY O M R potremo giocare un ruolo Health Congress Hub, con O F VALUE importante per Rimini e il suo l’obiettivo di attrarre a RiO IV COMPETIT territorio. Dobbiamo confronmini congressi ed eventi tarci con grandi player intervolti ad affrontare temi nazionali, ma possiamo farlo legati al miglioramento della qualità della vita in modo vincente comunicando i valori forti e della salute». della nostra offerta: concretezza del business, …E QUELLA BOLOGNESE elevatissima qualità dei servizi e un territorio Patrik Romano, managing director di Bocaratterizzato da piacevolezza di vita, storia, logna Welcome, porta altri dati che infontradizione, cultura. Elementi essenziali dell’indono fiducia. tero brand made in Italy… con una marcia in più.

Il Palacongressi di Rimini è infatti la prima «La capacità ricettiva di Bologna ha avuto location certificata dalla Wellness Foundaun’evoluzione importante alla fine degli anni tion. È inserita nel progetto Wellness Valley che ’90. Oggi in città disponiamo di 10.600 posti mira a fare della Romagna il primo distretto

Patrik Romano

on the new convention centre in Riccione and especially on that in Rimini (which is one of the largest in Italy).

Stefania Agostini, Director of the Convention Bureau of Riviera di Rimini, points out that thanks to the business tourism the main seasonal hotels have been converted to hotels open 365 days a year. The local meeting industry didn’t just renew the hardware, it also progresses in technology and professionalism, offering

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Tiziana Primori

concrete business, high quality of services and a territory with a pleasant life, history, tradition, culture.

Patrick Romano, managing director of Bologna Welcome, reminds the increased capacity of Bologna, the extensive offer of conference venues, the efficiency of transports and the forthcoming opening of Eataly FICO World, that will include a modular conference centre and promises to bring 6 million visitors a year.

letto in hotel a 3, 4 e 5 stelle e, se il raggio si amplia alla città metropolitana, i posti letto diventano 23.000 su 225 strutture.

Per più d’un terzo si tratta di camere nuove o rinnovate di recente, con un ottimo rapporto qualità/prezzo. E anche turismo Mice può contare su buone basi. Sia il palacongressi bolognese, sia il quartiere fieristico in cui si trova verranno riqualificati a breve. Ma l’offerta comprende sedi storiche - Palazzo Re Enzo e Palazzo Albergati, solo per citare i due più noti - tanti hotel con sale congressuali, teatri, le strutture polivalenti dello stadio Dall’Ara. Nel 2017, arriverà FICO, il nuovo progetto di Eataly, che include anch’esso aree congressuali. Insomma, ampia scelta di location per eventi sino a 6000 persone, e ampia scelta di mezzi per raggiungere la città: che è lo snodo ferroviario più importante d’Italia, si trova all’incrocio fra tre autostrade e dispone di un aeroporto internazionale, il Marconi, connesso a ben 90 destinazioni - 12 nazionali, 75 internazionali, 3 intercontinentali - coi voli di decine e decine di compagnie aeree».

Romano ha entusiasmo da vendere e sano realismo. Sa che bisogna lavorare molto con le realtà del territorio per attrarre gli eventi internazionali e punta soprattutto sugli Am-

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basciatori della città: i Bolognesi che sono in giro per il mondo per lavoro, gli stranieri che hanno studiato a Bologna e sono diventati un po’ bolognesi anch’essi, che sono tanti perché Bologna cambia il 30% della popolazione ogni cinque anni.

Dal 2017, s’è detto, a far da richiamo ci sarà anche FICO Eataly World. Comprenderà un centro congressi modulabile di 4.000 mq con 850 posti circa e spazi per eventi aziendali, conferenze e meeting; queste nuove risorse contribuiranno a portare quei 6 milioni di visitatori all’anno che la struttura promette. Ma da chi sarà composta, questa massa di turisti?

Tiziana Primori, amministratore delegato di FICO (acronimo di Fabbrica Italiana COntadina), ce lo spiega. «Due milioni proverranno dalle vicinanze. Degli altri 4 milioni, 1 e 800 mila sarà costituito da Italiani, 1 milione circa da Europei, 600 mila da turisti di medio-lungo raggio. I restanti 600 mila saranno business traveller, soprattutto dall’America e dagli Emirati Arabi. L’Italian food è fonte d’orgoglio nazionale, e qui a FICO si troverà l’eccellenza dell’enogastronomia italiana. Negozi, ristoranti, dieci aule didattiche dedicate alla scoperta delle filiere agroalimentari ove fare corsi e

imparare mestieri, sei aree multimediali con effetto wow… C’è grande interesse per tutto questo, basti pensare che c’è chi viene già a visitare i cantieri».

Per rimanere nell’atmosfera culinaria, che peraltro in questa regione è di casa, c’è molto che bolle in pentola, in Emilia-Romagna. Parliamo in particolare del capoluogo emiliano e di quello romagnolo (ancora la dicotomia che torna!), ma anche in campo turistico il buon

esempio deve trovare un epicentro da cui promanare. Avanti tutta con Bologna e Rimini, dunque, seguite dalle altre province lungo la via Emilia - come Modena e Parma - da tempo attive nel settore incentive ed eventi di qualità.

Un percorso che verrà seguito poi in tutta la Regione perché ciascuno di questi territori ha tesori preziosi da offrire, e finalmente la voglia e la capacità di mettersi in mostra sembrano esser mature.

UN ALLEATO ESTERO «L’attrattiva internazionale del Sistema Paese San Marino genera e trasferisce opportunità e benefici all’intero territorio vicino alla nostra Repubblica.

Il territorio in cui siamo inseriti vanta due realtà statuali, due importanti brand, istituzionali e commerciali: San Marino da una parte, l’Italia con la Riviera Adriatica dall’altra.

Spesso, quando la Repubblica di San Marino organizza eventi e iniziative, per via delle sue peculiarità territoriali, si avvale della capacità d’accoglienza delle realtà vicine; è il caso per esempio del Rally Legend, della Coppa del Mondo di Tiro a Volo, sarà il caso dei Giochi dei Piccoli Stati nel 2017.

Con le località vicine, da sempre, la nostra Repubblica ha fortissime sinergie nell’organizzazione degli eventi: si pensi al GP di San Marino e della Riviera di Rimini e al Meeting per citare i più importanti, sia per l’indotto che generano, sia per la risonanza e visibilità internazionali che procurano.»

Teodoro Lonfernini Segretario di Stato per il Turismo e lo Sport della Repubblica di San Marino

di Samuele Segre

> VEGETARIANS, VEGANS & CO. Many dishes of Italian regional cuisine do not include meat or fish among the ingredients, even if here vegetarians did not make news. To turn the spotlight on the subject was the 2016 Italian Eurispes Report, which reveals how the sum “vegetarian + vegan” represents 8% of the population. Italy now vies with Germany’s primacy as the most vegetarian EU country. 1% only, however, is made of vegans, those who exclude any food of animal origin: milk, butter, cheese, eggs and honey included. There are 375 million vegetarians in the world; the alarm raised by the WHO (World Health Organization) in October 2015, according to which red meat and sausages increase the risk of cancer, has left a mark.

The celebrities who declare their no-meat choice are growing: stars of the show business, sport champions, internationally

VEGETARIANI, VEGANI & CO AUMENTA IL NUMERO DI COLORO CHE RINUNCIANO A CARNE E PESCE, O PIÙ RADICALMENTE A TUTTI I CIBI D’ORIGINE ANIMALE. ANCHE NEL BELPAESE. CON LE IMMAGINABILI RICADUTE SULLA FILIERA TURISTICA… Pensate per un istante a un piatto fumante di linmato di Paese più vegetariano dell’Ue, seguine al pesto; a una sontuosa parmigiana di meguita a poca distanza da Svezia e Austria. lanzane; a una sfiziosissima pizza margherita apNulla a che fare con nazioni come l’India, col pena sfornata; alla ribollita toscana, perfetta per suo 30% di vegetariani: ma lì giocano fattori scaldarsi quand’è inverno, o alla pasta e fagioli, economici e religiosi che rendono improponibiche si può invece mangiare anche fredda d’estale qualsiasi raffronto. Del resto, te, condita con un filo d’olio nel mondo coloro che sono A M M a crudo e una macinatina di passati a una dieta che non O S LA + I pepe nero. Che c’è di nuovo? prevede il consumo di carne N IA “VEGETAR Son tutti piatti tipici della cuciIVA A sono ben 375 milioni, ossia R R A I” N na regionale italiana… più degli abitanti degli Stati VEGA ARE T N E Uniti d’America. I vegani da S E R RAPP A L E difatti, non c’è nulla di nuonoi sono pochi, naturalmenL E D BEN L’8 % NE vo, se non che a ben vedere te: solo l’1% dei consumatori IO Z A L O P si tratta di piatti vegetariani. nazionali è disposto a tagliare PO Tutti. E che come questi ce ne radicalmente con qualsiasi forma d’alimento sono centinaia d’altri, nella tradizione mediterd’origine animale, latte, burro, uova e miele inranea. Anche se, da noi, i vegetariani non faceclusi. Ma il 7,1% di vegetariani è in aumento, vano notizia sino a qualche anno fa. Poi, man e chi fa questa scelta è convinto che si tratti di mano, di cucina vegetariana e vegana s’è parlauna decisione salutista; è mosso dall’attenzione to sempre più spesso. per il proprio benessere il 46,7% degli intervistati, mentre il 30% indica fra le motivazioni la Secondo il Rapporto Italia 2016 dell’Eurispes, sensibilità nei confronti degli animali e il 12% fra l’altro, la somma “vegetariani + vegani” arrila tutela ambientale. Insomma: l’allarme lanva a rappresentare ben l’8 % della popolazione. ciato dall’Oms (Organizzazione Mondiale delOrmai l’Italia contende alla Germania il prila Sanità) nell’ottobre 2015, secondo il quale

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carne rossa e insaccati aumentavano il rischio di cancro, sotto sotto ha lasciato un segno.

Un documento dell’International Agency for Research on Cancer (Iarc), in quel mese, accusava le carni lavorate d’essere cancerogene e suggeriva d’inserirle nel gruppo 1 delle sostanze che causano il tumore, allo stesso livello di fumo, alcol, arsenico e benzene. Lavorate si considerano tutte le carni trasformate tramite i processi che ne aumentano il sapore e allungano la conservazione come salatura, stagionatura e fermentazione, affumicamento: come le carni in scatola, gli hot dog e appunto i salumi così diffusi nelle case d’Italia. Appena meglio le carni rosse non lavorate come manzo, agnello e maiale: secondo lo stesso studio andrebbero inserite nel gruppo 2A, quello delle sostanze “probabilmente cancerogene”, allo stesso livello del glifosato, ingrediente attivo in molti diserbanti. Le conclusioni allarmiste dell’Oms hanno suscitato immediatamente commenti di tutt’altro segno. Il presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), Carmine Pinto, ha invitato alla prudenza sul rischio cancerogeno della carne rossa lavorata: «Non deve passare il messaggio che mangiare insaccati fa venire il cancro. Ma certo serve una dieta equilibrata… il messaggio che dobbiamo dare è che la carne rossa va consumata nella dovuta modalità, una o due volte a settimana al massimo». Vero è che il crollo nei consumi che s’era verificato nelle due settimane dopo il rapporto Oms è stato in buona parte recuperato, ma i consumi di carne continuano purtuttavia a diminuire, anno dopo anno.

Chi rinuncia ai piaceri della carne?

Al contempo, aumentano i casi di personaggi famosi che dichiarano la loro scelta no-meat: sono vegani Jovanotti, Red Ronnie e Syusy Blady, in Italia, Leonardo di Caprio, Brad Pitt e Gwyneth Paltrow negli States, e persino insospettabili come le sorelle tenniste Venus e Serena Williams, i miti della boxe e della corsa Mike Tyson e Carl Lewis o l’italianissimo Mirco Bergamasco, campione di rugby, un marcantonio grande grosso e riccioluto che chiunque immaginerebbe divoratore di succulente bistecche, e invece a tavola segue tutt’altro regime. Fra i vegetariani abbiamo poi il professor Umberto Veronesi, guru dell’oncologia, lo chef tristellato Heinz Beck, i pop singer Adriano Celentano e Gianni Morandi…

Stranezze da Vip? No, il fenomeno s’estende fra la gente normale. L’ultima indagine Eurisko racconta chi sono i vegani: vivono soprattutto a Nord-Ovest (36%), abitano in grandi città (13%), occupano posizioni dirigenziali in percentuale ben più alta rispetto alla media (25%), sono in maggioranza donne (58%) tra i 45 e i 54 anni (28%), spesso in possesso di una laurea (17%). Nelle grandi città, va da sé, è più facile approvvigionarsi di cibo di questo tipo: dagli esercizi alimentari specializzati ai corner Veg delle grandi catene di supermercati, sono spuntati come funghi i punti vendita dedicati ai patiti dell’alimentazione verde. È il regno della soia: componente fondamentale della panna d’origine vegetale, delle bevande sostitutive del latte, dei piatti pronti o quasi (cotolette, bocconcini,

TURISMO ENOGASTRONOMICO < 37

renowned professionals are vegetarians or even vegans ... and the phenomenon spreads among ordinary people. In large cities, it is easy to procure food of this type: from specialized food shops to Veg corners of big supermarket chains, outlets dedicated to supply green freaks have sprung up like mushrooms. Restaurants are riding the trend with enthusiasm. A temple of fast food like McDonald’s created the McVeggie, introducing it to Expo 2015. Even the food delivery companies offer options for fans of vegetarian and vegan cuisine. Maybe even certified. Yes, because to prove the correctness of vegan foods there are specific certification companies, and to inform the public there are hundreds of ad hoc publications (193 in Italy in 2015). It’s a bit more difficult for travellers: how to be sure to find solutions in line with one’s basic food needs, away from home?

However, there are tourist facilities and tour operators that select or organize proposals explicitly dedicated to vegetarian or vegan public, although this segment of tourism surely is not a mass one.

simil-hamburger, polpettine, ragù…), la cui indideterminato - rilasciano attestati di autenscussa supremazia è insidiata appena dal seitan ticità ai fabbricanti di prodotti per vegani. e dal muscolo di grano. Persino brand “tradizioLa prima, VeganOK, è attiva dal 2009. Insomnali” come Findus o Granarolo hanno fiutato il ma: il pubblico verde è attento e vuole mercato che s’espande e hanno lanciato rispetdocumentarsi. Le pubblicazioni veg in Italia tivamente gli hamburger vegetariani e le erano 41 nel 2013, 98 nel 2014 bevande a base di soia, riso e e 193 nel 2015, segnalano i dati O IN S R mandorle. Vogliamo parlare Aie/Nielsen. Ma è anche dispoPE dei ristoranti? Stanno cavalsto a spendere. Il mercato dei D N BRA cando la tendenza anch’essi, prodotti a base vegetale, nei soli I” NAL “TRADIZIO e con entusiasmo. Una volta, supermercati, genera un fatS U D IN F il cibo vegetariano e vegano turato annuo di 320 milioni di COME O L O si trovava soprattutto negli euro, in crescita anno su anno, R A O GRAN etnici orientali, che nel menù ha scritto Rita Querzé in un artiO IUTAT HANNO F contrassegnavano questi piatti colo su Corriere.it, il 6 febbraio O T A C R con un simbolino ad hoc. di quest’anno. Del resto, sarà IL ME pur vero che i prodotti veg sono mediamenCome cambia l’offerta te non proprio economici, ma lo stesso si può Nessuno avrebbe immaginato che di lì a poco dire per la carne di manzo e vitello e ancor più anche il tempio del fast food, McDonald’s, per i pesci, i molluschi e i crostacei. Passare da avrebbe fatto aperture significative con McVegun’alimentazione onnivora a una vegetariana o gie, il nuovo panino realizzato con verdure e vegana, perciò, non comporta necessariamente formaggio, presentato a Expo 2015 all’interun esborso maggiore, anzi. no dell’iniziativa “Expo Limited Edition” per dare un’alternativa vegetariana ai tradizionali E chi va in giro per lavoro o per piacere? hamburger di carne e pesce. Adesso, persino C’è invece qualche difficoltà in più quando si le società di food delivery come Just Eat, tra le viaggia. Le principali compagnie aeree offrono pizze e il pesce, i regionali e le cucine estere, menù vegetariani (non sempre anche vegani), annoverano anche opzioni per i patiti della cucima poi può essere problematico trovare nel na vegetariana e di quella vegana. Magari, ansito da visitare le strutture ricettive adeguate. I che certificate. Sì, perché esistono società di viaggiatori no-meat non possono lasciare mai certificazione specifiche che - a fronte della nulla al caso, devono specificare sempre molto congruenza con le regole d’un disciplinare ben bene alla struttura scelta online o all’agente di

38 > TURISMO ENOGASTRONOMICO

viaggio le proprie esigenze alimentari, come peraltro fanno da sempre coloro che hanno intolleranze particolari e allergie (i celiaci, per esempio). In Italia, le strutture per vegetariani e vegani sono ancora poche e si concentrano soprattutto nel centro della penisola: l’Umbria, la Toscana, l’Emilia-Romagna e le Marche sono all’avanguardia per la cucina vegetariana e vegana. A essere più attente sono soprattutto alcune realtà contenute - agriturismi, piccole locande e wellness hotel - che spesso hanno il valore aggiunto di trovarsi in contesti naturali particolarmente suggestivi; è facile trovarvi prodotti biologici, a chilometro zero, spesso realizzati anche in casa.

Ce lo ha riferito Nicola Antonicelli, titolare del tour operator Tipi da Tour di S. Felice sul Panaro, nel modenese. «Siamo abituati a ideare viaggi su misura per chi non si riconosce nel mercato di massa; è una forma di sensibilità e rispetto, per esempio, saper rispondere alle esigenze di chi, per problemi personali, incontra difficoltà a organizzare in serenità una vacanza o un viaggio: pensiamo ai disabili, agli anziani, alle famiglie con bambini piccoli, a chi soffre di patologie particolari o intolleranze alimentari. A quelli che dispongono solo di budget limitati. Inevitabile che finissimo per occuparci anche di coloro che si distinguono dalla moltitudine per le loro scelte di vita: i vegetariani e i vegani, appunto, o anche solo chi desidera viaggiare insieme ai propri animali. Per tutti ci impegniamo a costruire

una soluzione ad hoc, così da liberare chi ci ha dato fiducia dall’ansia di dover verificare, giorno dopo giorno, che le condizioni offerte siano realmente coerenti con le richieste esposte». Antonicelli non è l’unico a essersi focalizzato sul tema.

Molti degli operatori più attenti mostrano un’acuita sensibilità per questo tipo di richieste, anche perché in mancanza di risposte dai professionisti, gli amanti delle vacanze veg tendono a cercare di far da sé con l’aiuto delle informazioni che online si possono trovare senza difficoltà. A puro titolo d’esempio citiamo il sito www.naturalmentevegan.it con la sua mappa che, regione per regione, segnala ristoranti, negozi e hotel per vegetariani e vegani; una sezione “Guida viaggia vegan” è presente nel sito www.foodvibration.it. Altre utili indicazioni per l’estero si trovano su www.vegetarianvacations.com e www.greenearthtravel.com.

In ogni caso, anche il mondo dell’accoglienza turistica sta cambiando. If you can’t fight them, join them, sembra essere il motto che gira di bocca in bocca fra gli addetti del settore; sarà anche una seccatura dover investire più tempo nel preparare piatti a base di verdure - gustosissimi, ma molto spesso laboriosi da cucinare - eppure nessuno sceglie deliberatamente di rinunciare a una fetta di clienti effettivi e potenziali sempre più numerosa. Per cui, vai col verde! Dopo gli anni difficili attraversati ultimamente, sarà sempre meglio che restarci, al verde…

La Redazione

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TUTTI A BANGKOK A FINE SETTEMBRE PER IT&CMA

DUE EVENTI IN UNO AL BANGKOK CONVENTION CENTRE DAL 27 AL 29 SETTEMBRE: NON SOLO MICE MA ANCHE CORPORATE TRAVEL

IT&CMA AND CTW ASIA-PACIFIC 2016 FROM 27 TO 29 SEPTEMBER 2016

Incentive Travel & Conventions Meetings Asia (IT&CMA) e Corporate World Travel (CTW) Asia-Pacific è l’unico evento promo-commerciale al mondo capace di assemblare sia il Mice sia il comparto del business travel. Le due manifestazioni, un tempo separate, sono state unificate nel 2004, offrendo ai delegati una piattaforma senza precedenti per il business, la formazione e il networking.

Incentive Travel & Conventions, Meetings Asia (IT&CMA) and Corporate Travel World (CTW) Asia-Pacific is the world’s only Doublebill Event in MICE and Corporate travel.

Established in 1993, IT&CMA is at the forefront of fostering MICE growth opportunities for the Asia-Pacific and beyond. Its multi-faceted programme engages regional and international industry suppliers and buyers in the realms of business, education and networking.

Launched in 1998, CTW Asia-Pacific is dedicated to cultivating Travel and Entertainment (T&E) best practices among Asia-Pacific’s corporate travel professionals. It is part of the CTW Events series. IT&CMA and CTW Asia-Pacific is organised by TTG Events, a business group of TTG Asia Media.

Fondata nel 1993, IT&CMA è la fiera del Mice nell’area Asia-Pacifico, e si pone come obiettivo strategico l’aumento dei flussi Mice incoming nell’area.

Il suo programma multiforme impegna operatori regionali e internazionali da un lato e buyer in ambito business, formazione e networking dall’altro. IT&CMA dispone anche di piattaforme dedicate per rispondere a richieste di nicchia in ambito Mice, consentendo all’e-

vento di rivolgersi a una domanda rilevante e dinamica. IT&CMA è veramente la più ampia vetrina internazionale per gli operatori Mice dell’Asia-Pacifico, compreso il ramo lusso, a seguito dell’incorporazione di Luxury Travel, avvenuta nel 2012.

Quanto a CTW Asia-Pacifico, è stato lanciato nel 1998 ed è dedicato all’incontro tra domanda e offerta in ambito T&E (travel & entertainment).

Al suo interno raggruppa le best practice tra i professionisti dei viaggi aziendali dell’Asia-Pacifico. Influencer, progettisti e responsabili decisionali per il corporate travel partecipano alla conferenza annuale e all’area espositiva per tenersi al passo con le ultime tendenze e acquisire conoscenze che consentano loro di massimizzare la propria efficacia operativa.

IT&CMA e CTW Asia-Pacifico sono organizzati da TTG Eventi, una branca di TTG Asia Media.

di Giacomo Preverti

DOVE SI STUDIA IL FOOD

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34 CORSI DI LAUREA ATTIVI IN 25 UNIVERSITÀ ITALIANE, IN 17 REGIONI; L’ENOGASTRONOMIA È ORMAI MATERIA DI STUDIO CONSOLIDATA, NEL BELPAESE C’era una volta un paese senza Masterchef, legale come le più diffuse discipline di lettere, La prova del cuoco, Il boss delle torte o Hell’s economia, legge e via elencando. kitchen. Un paese che ignorava l’esistenza di Gordon Ramsay e Joe Bastianich, e in cui un “È vero, c’è l’Università di Pollenzo, quella cuoco tutt’al più poteva fare il testimone di di Carlin Petrini”, qualcuno dirà. prodotti alimentari. Adesso, Forse è la più famosa - anche la F E Carlo Cracco in accappatonostra rivista ne ha trattato, nel DI CH io di spugna inneggia ai banumero 9 dello scorso anno I T LAUREA gni Scavolini e Davide Oldani ma non è certo l’unica. Ci sono MO E R D E V E è stato scelto come esempio corsi di laurea che in vario N E R d’imprenditore tutelato da modo trattano di enogaSEMP Banca Generali. Insomma, il stronomia in ben 25 univerDI PIÙ cuoco fa tendenza, è divensità italiane, in 17 regioni, tato una figura di riferimenper un totale di 34 in attività. La maggioto anche lontano dai fornelli. Ed essere ranza di questi, a dire il vero, non insegna a chef, magari, potrà essere abbinato anche al cucinare, ma piuttosto s’accosta al cibo seconcetto di cultura intesa nella classica accecondo prospettive diverse. L’ultima Università zione del termine? Perché no. Di chef laureati aggiuntasi alla lunga lista è quella di Roma ne vedremo sempre di più, in giro. Non solo Tre, che ha inserito nella facoltà di Scienze la diplomati all’istituto alberghiero, dunque, che laurea in Enogastronomia - 50 posti, a numeè diventato la seconda scuola più frequentata ro chiuso, mentre le richieste erano quattro d’Italia dopo il liceo scientifico, ma titolari di volte tanto. Ma gli apprendimenti di questo lauree vere e proprie, riconosciute, con valore genere sono incardinati perlopiù nella facol-

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tà di Agraria, anche se non mancano altri scenari: Economia e Commercio (Economia agroalimentare, Marketing ristorativo…), Giurisprudenza (Diritto alimentare europeo), Storia (Antropologia alimentare) e persino Chimica, Biologia, Medicina. O, perché no, proprio Scienze gastronomiche, inaugurato dall’Università di Foggia nel settembre 2015.

Fra l’altro, l’approccio alle ricchezze enologiche o alimentari del territorio ha permesso di valorizzare anche alcune sedi locali oltre a quelle centrali dei diversi atenei. Ecco così che Asti si pone come polo esterno dell’Università di Torino e sede ideale per lo studio dei vitigni e dei vini; che Padova valorizza le sedi di Castelfranco Veneto (culla del radicchio variegato) e di Conegliano (patria del prosecco); che Bologna fa perno sulla dislocazione romagnola di Cesena. E chi non ha sedi secondarie, come Parma, moltiplica i corsi universitari come i pani e pesci nel miracolo evangelico; oggi sono tre, due triennali e uno magistrale, per la laurea quinquennale, e il quarto in Food

Management prenderà il via il prossimo anno accademico. Del resto, proprio qui nella città ducale era nato il primo corso dedicato al cibo, nel 2004, e non poteva che essere così: siamo nel cuore della pianura padana, che per noi vuol dire una distesa di campagne piatte e fertili bagnate dal grande fiume, ma all’estero è riconosciuta come Food Valley, paese delle meraviglie ove ogni genere di sapore sublime sembra concentrarsi, non solo il celeberrimo binomio prosciutto crudo & parmigiano.

Ma poi ci sarà lavoro, per tutti questi dottori in enogastronomia? Molti sono stranieri che vengono in Italia proprio per attingere alla nostra cultura alimentare, e probabilmente non si fermeranno nel Belpaese. Molti gireranno per ristoranti e navi in tutto il mondo, dato che la materia spinge a fare esperienze all’estero. Ma anche per chi d’espatriare non vuol saperne sembra che la situazione sia più rosea che in altre branche; come sostiene il rettore dell’università di Parma, l’80% dei

FOOD UNIVERSITY Food is increasingly popular in television, advertising, society in general. Chefs have turned into opinion leaders, even when they do not speak about cooking. Also because, now, a number of them is made of educated, graduated people.

More and more university departments organize courses in various ways related to food and wine: 34 degrees have been activated by 25 universities in 17 regions.

Besides the University of Pollenzo, created by the founder of Slow Food, and the many courses organized in Parma (in the heart of the Italian Food Valley) since 2004, there are teachings mainly framed in the Faculty of Agriculture (but also in Economics, Law,

FORMAZIONE < 43

History and even Chemistry, Biology and Medicine.

Gastronomic Sciences, as such, was inaugurated only in the University of Foggia.

Often, the faculties open these courses in separated grounds, ideal for the study of local products: University of Turin in Asti for wine, that of Padua in Castelfranco Veneto for the radicchio salad and in Conegliano for Prosecco.

But is there work for all these doctors in food and wine?

Many students are foreigners and they will return to their countries, many will work for restaurants and naval companies around the world, but also for those who remain, the situation is good; according to the rector of the University of Parma, 80% of graduates find employment within the first year after graduation.

A business that pulls, thank goodness, even in these times when many continue to talk about economic resurgence but the real recovery is struggling to make headway.

neolaureati trova impiego già nel primo anno dalla laurea. Alcuni lavorano nel turismo enogastronomico, che è uno dei riconosciuti punti d’attrazione dell’Italia, o nella comunicazione legata al cibo, dal giornalismo al marketing informativo, anche sotto forma di blog. Altri s’impiegano presso Consorzi di tutela d’alimenti tipici, o nella produzione di cibi e vini. Chi ha predisposizione per il commercio può trovar sbocchi nella distribuzione alimentare, da quella specializzata alla GDO e all’e-commerce. C’è chi si mette nel giro del-

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le fiere, come planner o come PR. Chi si dà alla formazione, occupandosi di educazione alimentare… E chi apre un suo locale, naturalmente. Perché viviamo in un mondo in cui mangiare e bere non costituiscono solo il necessario sostentamento degli individui e lo specchio identitario di una comunità ma piacere, argomento di conversazione e di distinzione, passione e soprattutto business. Un business che tira, vivaddio, anche in questi tempi in cui si continua a parlar di ripresa ma la ripresa vera stenta a farsi strada.

DOVE SI STUDIA ENOGASTRONOMIA Piemonte Lombardia Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Lazio Marche Abruzzo Molise Campania Puglia Calabria Basilicata Sicilia Sardegna

Torino (TO), Asti (AT), Pollenzo a Bra (CN) Statale a Milano (MI), Cattolica a Milano e a Cremona (CR) Padova (PD), Castelfranco Veneto (TV), Conegliano (TV) Udine (UD), Gorizia (GO) Cattolica a Piacenza (PC), Parma (PR), Bologna (BO), Cesena (FC) Firenze (FI), Pisa (PI) Perugia (PG) Tuscia (VT), Roma Tre (RM) Ancona (AN) Teramo (TE) Campobasso (CB) Federico II a Napoli (NA), Avellino (AV) Bari (BA), Foggia (FG) Mediterranea a Reggio Calabria (RC) Potenza (PZ) Palermo (PA), Marsala (TP), Messina (ME), Catania (CT) Sassari (SS), Oristano (OR)

Testo e foto di Roberta F. Nicosia

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PRAGUE INSPIRES Punta sul gioco di parole il claim del Convention Bureau di Praga, Prague InSpires: la capitale della Repubblica Ceca è infatti fonte di ispirazione per gli organizzatori di meeting e incentive, ma gioca anche sul significato inglese di spire, guglia, che ben rappresenta lo skyline della città vecchia, un insieme intricato di pinnacoli e torri che sembra uscito da una favola.

Anzi, si dice che alla chiesa di Santa Maria di Tyn, nella Piazza della Città Vecchia, si sia ispirato Walt Disney proprio per creare il castello della Bella Addormentata.

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Per apprezzare al meglio la sua silhouette, stretta com’è tra case medievali costruite a ridosso, è meglio recarsi sulla Torre del Vecchio Municipio, alta 70 metri, da cui si gode una bella vista del centro storico, dal 1992 dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. La torre è nota anche per il suo orologio astronomico e per le statue di legno dei 12 apostoli che, allo scandire di ogni ora, si affacciano da due finestrine, quasi a salutare la grande folla che per l’occasione si assembra sotto la sua mole.

VENUE SPETTACOLARI, HOTEL A CINQUE STELLE E ATTIVITÀ INCENTIVE PER UN PRESS TRIP INTERNAZIONALE ALL’INSEGNA DEL MICE. VE LO RACCONTIAMO QUI

E la folla è quello che mi ha colpito di più in una città che avevo visitato ben 24 anni fa, quando la sua bellezza, ancora oggi sfolgorante, era appannaggio di pochi stranieri, complice la relativa mancanza di infrastrutture atte ad accogliere il turismo.

Erano infatti passati solo tre anni da quella Rivoluzione di Velluto che ha segnato la caduta del regime comunista e la rinascita della città e della Repubblica Ceca, allora ancora Cecoslovacchia.

Ora invece Praga riveste sulla mappa turistica un’importanza pari a quella di tutte le più gran-

di capitali europee, e l’infrastruttura turistica si è evoluta di conseguenza: 42.000 stanze di hotel, 800 alberghi di tutte le categorie, di cui 42 a 5 stelle, venues spettacolari che sfruttano al meglio il ricchissimo patrimonio storico della città che agli edifici medievali e alle gloriose vestigia del suo passato di città reale e imperiale mescola, nel suo tessuto urbano, palazzi Art Nouveau, barocchi, gotici, neoclassici e cubisti.

Visitata da 6,6 milioni di turisti ogni anno, Praga pulsa di energia con la danza, la musica, il teatro, le arti visive e ospita alcuni dei migliori festival musicali del mondo, oltre a numerosi eventi sportivi.

REPORTAGE < 47

Se, nonostante l’affollamento e l’incessante flusso di turisti di tutte le nazionalità la visita dei monumenti simbolo della città è imprescindibile - dal Castello al Ponte Carlo, dalla piazza della Città Vecchia al quartiere ebraico - alcuni angoli della città regalano ancora una certa pace. A cominciare dai parchi, come per esempio quello della torre di Petrin, copia in miniatura della Torre Eiffel, o il Letna Park, che regala belle vedute sui ponti e le guglie della città vecchia, per continuare con le viuzze di Mala Strana e di Kampa, dove gli incredibili Babies di bronzo di David Cerny, l’enfant terrible dell’arte contemporanea Ceca, sembrano voler entrare al Museo Kampa, dedicato alle installazioni e alle opere di arte contemporanea.

UNUSUAL VENUES

Da sinistra, in senso orario: il Lobkowicz Palace con lo spartito originale di Beethoven la ballroom del Žofín Palace e il Convento di Sant’Agnese

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Fulcro principale del viaggio stampa internazionale organizzato dal Convention Bureau di Praga, cui per l’Italia ha partecipato Qualitytravel, è stata la scoperta di location uniche, ospitate in palazzi storici o in luoghi insoliti.

Si comincia con il Lobkowicz Palace, (www. lobkowicz.cz) l’unico edificio privato del Castello di Praga. La sagoma della cattedrale di San Vito che lo domina è visibile idealmente da ogni angolo di Praga, ma nel quartiere del Castel-

lo, il più visitato dai turisti, sono da vedere anche l’antico Palazzo Reale, la residenza estiva della regina Anna, la Basilica di San Giorgio e le casette del Vicolo d’Oro, che fino alla metà del XX secolo erano abitate da artigiani e artisti, tra cui Franz Kafka.

Ma torniamo al palazzo, proprietà dei principi di Lobkowicz fin dalla metà del XVI secolo, esclusa la parentesi della guerra, quando fu espropriato dai Nazisti, e del periodo comunista, che lo confiscò dal 1948 al 1989. Recuperato nel 2002, è stato trasformato da William e da sua moglie Alexandra, gli attuali principi, in un museo da visitare con guide private o tramite un audio tour che - con la voce degli stessi principi - racconta la storia del palazzo, di Praga, ma anche aneddoti della famiglia. Una location eccezionale, che ospita la più grande collezione privata della Repubblica Ceca con opere di Brueghel, Veronese, Rubens e del Canaletto, oltre a strumenti musicali e due spartiti originali della Terza e Quinta sinfonia di Beethoven.

Alle 11 sale già esistenti, che possono accogliere fino a 300 persone a teatro e cene di gala per 180 ospiti nella Imperial Room, si è aggiunta a marzo la bella terrazza che ben si presta per cocktail e reception per gruppi fino a 80 persone che possono ammirare da qui uno dei più splendidi panorami della città.

Convento di Sant’Agnese Altrettanto spettacolare è l’ex convento di Sant’Agnese di Boemia, fondato nel XIII secolo da Anezka, sorella del re Vaclav I, per le suore clarisse, abbandonato nel 1782. È stato il primo edificio gotico della città. In seguito alla totale ristrutturazione del 2005, ospita le collezioni medievali della National Gallery. In questi ambienti suggestivi e nel bellissimo giardino vengono organizzati cene di gala, concerti, conferenze, welcome drink e ogni altro genere di evento per un massimo di 600 persone.

Golem (www.golem.cz), una delle più importanti società di catering della capitale, gestisce la location proponendo interessanti allestimenti moderni che contrastano con gli edifici medievali. Altre venues gestite da Golem sono il castello barocco di Troja, l’Exhibition hall di Praga VI, dove è stato organizzata una reception per 2.000 persone, e Prague Crossroad, che in una chiesa sconsacrata del 927 d.C. ospita 250 persone per una cena di gala e party per 650 invitati. Žofín Palace Palazzo neorinascimentale sull’isoletta Slavonic, sulla Moldava, il Žofín Palace (www.zofin.cz) fu residenza privata fino al 1837. Dal 1884 è proprietà municipale, e ha sempre ospitato concerti ed eventi festivi. Nella sua sala più grande,

dall’acustica perfetta, hanno suonato i celebri compositori cechi Bedrich Smetana e Antonin Dvo ák, ma anche Berlioz, Liszt, Mendelssohn, Schubert, Wagner e Tchaikovsky. Qui si sono incontrati teste coronate, capi di stato, ambasciatori e leader spirituali, e hanno organizzato eventi le più grandi società internazionali.

La sala più grande può accogliere fino a 900 persone in piedi, se si include il foyer e la galleria affacciata sul giardino, concerti per 750 persone e cene di gala per 800. Altre tre sale più piccole sono adatte per conferenze da 100 a 300 persone. Due terrazze e un grande giardino sono a disposizione per la bella stagione.

Municipal House È sicuramente il più spettacolare edificio Art Nouveau della città. Dal suo balcone è stata proclamata nel 1918 l’Indipendenza, e nelle sue sale nel 1989 Vaclav Havel ebbe il primo incontro con i rappresentanti del governo comunista.

Ora la Municipal House (www.obecnidum. cz) ospita l’elegante Franzouska Restaurant Art Nouveau, che ha 15/20 punti sulla guida Gault Millau e può accogliere 375 persone, oltre a un caffè, un pub in stile liberty della città e diverse sale dove organizzare eventi, cene di gala e meeting, alcune decorate da Alfons Mucha, (ai suoi pannelli decorativi è dedicata una mostra a

Qui sotto il Ponte Carlo e due immagini della Municipal House

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Genova, fino al 18 settembre 2016, Ndr.).

La sala più grande, dedicata al compositore Smetana, viene utilizzata per concerti per 1.000 persone, ricevimenti per 700 e banchetti per 552.

Museo Grévin Tutt’altra atmosfera si respira al Museo Grévin (www.grevin-praha.com). All’entrata una splendente Marylin Monroe dà il benvenuto. Aperto recentemente, non è solo un famoso Museo delle Cere, ma anche uno spaccato della storia nazionale e un’insolita location per eventi. Molti infatti sono i per-

Il Museo Grévin e uno dei memorabilia dell’Hard Rock Café

sonaggi della storia, dello spettacolo e della cultura della Repubblica Ceca, tra cui Franz Kafka e il pittore Alfons Mucha, monarchi e imperatori, Dvo ák e Smetana in una sala di concerti e diverse stelle nazionali dello sport come Ivan Lendl o Pavel Nedvdev, ma troviamo nelle diverse sale decorate in tema anche Mozart bambino che si esibisce davanti a Maria Teresa d’Austria, Depardieu, John Lennon e Milos Forman in una sala del cinema e infine Obama, Angela Merkel e Vaclav Havel. La sala

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più richiesta per il Mice è però quella delle celebrità, dove accanto ad Angelina Jolie e Brad Pitt, inquietantemente somigliante, troviamo tra gli altri George Clooney, Tom Cruise, Michael Jackson, David Bowie, Elvis Presley, Céline Dion e Cameron Diaz.

Nei vari spazi si possono ospitare eventi per 400 persone, ma naturalmente si possono fare anche visite guidate, spettacoli con acrobati, foto accanto alle celebrità e attività interattive, tra cui la possibilità di creare a video una propria immagine in 3D.

Hard Rock Café Duemila mq su quattro piani, schermi giganti e memorabilia in puro stile rock: il più grande Hard Rock Café d’Europa è nel cuore di Praga, frequentato da turisti, cittadini e star dello sport. Nel caso di un buy out può ospitare feste per 900 persone in piedi e 450 sedute, che possono festeggiare un evento ammirando la giacca di Elvis Presley o la chitarra di Bob Dylan sotto un enorme lampadario di cristallo di Boemia a forma di chitarra. Segno distinti-

vo di tutti gli Hard Rock Café, infatti, è quello di essere dei veri e propri musei del rock: nei 200 locali sparsi in tutto il mondo si trovano circa 75.000 pezzi originali. Valore aggiunto lo dà proprio il racconto dei ragazzi che lavorano qui e conoscono un’infinità di aneddoti sulle star del rock, del folk e del pop esposte nelle varie sale. www.hardrock.com/cafes/prague Prague Boats Praga è una città dal fascino particolare, come tutte le città attraversate da un fiume.

Ed è per questo che non si può prescindere da una gita a bordo di uno dei tanti battelli che incessantemente percorrono la Moldava, che in ceco si chiama Vtlava. Noi abbiamo scelto un dinner cruise su una delle barche di Prague Boats, (www.prague-boats.cz) che si può anche privatizzare per eventi corporate fino a 450 ospiti. Il ponte principale si può coprire in un attimo con un tetto di vetro a scomparsa. La vista di tutti i monumenti della città all’ora del tramonto e poi illuminati dalle luci della sera è uno dei ricordi più belli di questo press trip.

La crociera sulla Moldava con Prague Boats.

Sotto uno dei Babies sull’isola di Kampa, l’orologio astronomico e la chiesa di Santa Maria di Tyn in Old Town.

Da sinistra, in senso orario: il Parkhotel Praha, il giardino di The Grand Marque Prague, il Zlata Praha dell’InterContinental Hotel Prague e la hall del Marriott Prague.

Nella pagina a fianco: il Bellevue Restaurant

HOTEL, RISTORANTI E DMC Come abbiamo detto, Praga conta circa 800 hotel di tutte le categorie, inclusi molti delle grandi catene internazionali. Una dozzina di questi alberghi sono dotati di sale meeting fino a 250 persone, e tra questi citiamo il Parkhotel Praha e The Grand Mark Prague, mentre altri 13 possono ospitare da 280 a 1.600 persone.

In questa seconda categoria abbiamo visitato il Prague Marriott Hotel e l’InterContinental Prague.

Parkhotel Praha (con foto) Nell’area di Letna, che è ufficiosamente il quartiere dell’arte contemporanea, un edificio dalla forma squadrata e allo stesso tempo aerea colpisce lo sguardo. È il Parkhotel Praha, uno dei primi grandi alberghi costruiti durante il regime comunista. È qui che siamo ospitati durante il press trip.

Nella sua opera di ristrutturazione delle parti comuni, nel 2015, la nuova proprietà ha voluto recuperare il look degli anni Sessanta che lo contraddistingueva, inserendo mobili originali e arredi che ne sono l’esatta replica, tutti ispirati ai Swinging Sixties. Anche le sale meeting sono state rinnovate e dotate di tutte e attrezzature tecnologiche di nuova generazione, e possono

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ospitare da 15 a 175 persone a platea. 237 le camere e suite, che dovrebbero tutte essere rinnovate a breve, come è già successo per le Maple room e suite degli ultimi due piani.

A poche centinaia di metri, la galleria d’arte contemporanea DOX attrae gli amanti dell’arte contemporanea, mentre il centro città è raggiungibile con tre o quattro fermate di tram. www.parkhotel-praha.cz The Grand Mark Prague Nel cuore della città, a due passi dalla Torre delle Polveri e dalla Municipal House, The Grand Mark Prague è un lussuoso hotel indipendente (fino al 2014 era Kempinski) che sorge in un palazzo del XVII secolo. Inizialmente concepito come residence, vanta 75 camere, le più spaziose di tutta la città, e fa parte dei Leading Hotels of the World. Contrariamente al solito, solo 14 sono le camere, mentre ben 61 le suite. Il ristorante Le Grill propone un menù raffinato, che si può gustare anche nel bellissimo giardino interno, utilizzato moltissimo per matrimoni ed eventi festivi.

Ci sono 11 sale meeting; la più grande accoglie 120 persone. www.grandmark.cz

Marriott Prague Su una strada parallela, il Marriott Prague ospita 293 camere di sette categorie (di cui 35 suite) recentemente rinnovate con uno stile fresco e contemporaneo, che predilige tonalità neutre.

Molto frequentato anche il Midtown Grill, il ristorante dell’hotel, dove ci viene servito un ottimo menù fatto di piccole porzioni che coprono il meglio della gastronomia ceca, ma è noto anche per il brunch domenicale e per l’Express Lunch, che permette ai numerosi businessmen che lo frequentano di mangiare in meno di mezz’ora.

La sera il Bourbon Bar, unico in città, offre agli ospiti che lo affollano 76 tipi di bourbon whisky e si può utilizzare anche per business meeting.

alla vetrina dello showroom della Roll’s Royce.

Qui hanno soggiornato star dello spettacolo come Michael Jackson o i Rolling Stones, attori come Jane Fonda, Mastroianni, Stallone, Tom Cruise e Meryl Streep, uomini di stato come Margareth Thatcher, Tony Blair, Hillary Clinton, Richard Nixon e George Bush e i Premi Nobel per la Pace Mikhail Gorbaciov e Kofi Annan.

Le camere sono 372, di cui e 32 suite, inclusa la Presidential Suite di 153 mq che si può utilizzare per piccoli meeting, situata all’ottavo piano dell’hotel. Ci sono anche un ristorante al pian terreno, un bar, una Spa di mille mq e un centro congressi con 14 sale tra cui una ballroom da 580 posti a teatro e 700 per una reception.

Tutte le 11 sale modulabili si trovano sullo stesso piano e possono accogliere da 24 a 650 persone a teatro. www.marriottprague.cz

Al top roof si trova il ristorante Zlata Praha, con la sua terrazza panoramica aperta nella bella stagione che offre una delle più belle viste sulla città, il fiume e il parco Letna, che propone una gastronomia raffinata. www.icprague.com

InterContinental Hotel Prague Sulle rive della Moldava, all’estremità dell’elegante Parizska street, sorge il moderno InterContinental Prague. Gli spazi comuni sono stati rinnovati in occasione delle celebrazioni dei 40 anni di attività, (è stato aperto a dicembre 1974), e nella hall si possono notare lampadari originali degli anni Settanta e altri arredi dell’epoca, oltre

Bellevue Restaurant Un altro ottimo indirizzo è il ristorante Bellevue, che non solo è molto apprezzato per la sua posizione in riva al fiume, con vista sul Castello e il ponte Carlo, ma anche per la sua

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Il Castello e, in primo piano, il Ponte Carlo.

A destra il Letna Park

Roman Muška

eccellente cucina e la sua fornita selezione di vini. Nel menù, tra le altre proposte, fois gras di canard, capesante con salsa cardinale, costolette di agnello, merluzzo con frutto della passione e couscous vegetariano, serviti in un ambiente luminoso e ricco di dettagli di design, o sulla terrazza esterna.

Il ristorante fa parte con altri tre del gruppo Zatisi Catering che tra le altre cose ha fornito la cena di gala e il pranzo dei capi di stato in occasione delle presidenza della Repubblica ceca della UE. www.bellevueretaurant.cz www.zatisigroup.cz Maxin Prague DMC Non poteva mancare un pomeriggio dedicato alle attività incentive, affidate a Maxin Prague, un DMC specializzato in MICE fondato

nel 1999 da Jarmila Skorikova.

Dal 2016 Maxin è il distributore esclusivo nella Repubblica Ceca di Catalyst Global, (www. catalystteambuilding.com) società inglese presente in una quarantina di Paesi che propone eventi in tutti i settori del team building, da quello creativo al CSR, dalle invenzioni ai giochi interattivi, dalle attività outdoor alle performance musicali con percussioni o strumenti a corda… Noi abbiamo fatto una caccia la tesoro con iPad e un’attività creativa, la creazione di un profumo a base di arancio, spezie e vaniglia che, con la partecipazione attiva di tutti, è stata una piacevole sorpresa olfattiva! Il tutto gustando le specialità ceche all’Alche-mia, uno dei ristoranti tipici praghesi, spesso ricavati nel basement degli edifici storici. www.maxin-prague.cz

DUE PAROLE CON ROMAN MUŠKA Qualitytravel ha incontrato il Managing Director del Prague Convention Bureau, Roman Muška per parlare degli atout della destinazione.

Il direttore mette l’accento sul fatto che la destinazione è percepita come una delle più sicure del mondo, secondo una ricerca dell’Institute for Economics and Peace, ed è molto apprezzata per la sua posizione strategica: dall’aeroporto Vaclav Havel, premiato come uno dei migliori d’Europa, la città è collegata con 140 destinazioni.

Un altro punto forte è la dimensione contenuta del centro storico che ne fa una città molto facile da visitare a piedi, anche se il suo capillare sistema di trasporti pubblici, con tram, bus e tre linee di metro, è considerato il 4° migliore d’Europa. Altri punti di forza, come siamo stati in grado di toccare con mano, la presenza di venues ricche di storia e una gastronomia di alta qualità.

Eccellente anche la struttura alberghiera, con 800 alberghi e 42.000 camere, di cui 42 a 5 stelle e 241 a 4 stelle. Numerosi sono gli hotel adatti al Mice, di cui 7 con capacità superiore alle 500 persone a teatro.

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Il Prague Congress Centre, attualmente in rinnovo, può accogliere fino a 9.300 persone, di cui 2.764 nella sala più grande.

Manca, secondo Muška, una sala plenaria capace di ospitare i grandi congressi internazionali da 10.000 persone, e per quello conta sui lavori di ampliamento del centro esistente che dovrebbero aumentare la capacità entro il 2020.

Il direttore sottolinea anche con soddisfazione il fatto che il congresso ICCA del 2017 si terrà a Praga. Nella classifica appena pubblicata per il 2015, Praga si trova all’11° posto davanti a città come Amsterdam, Bruxelles o Roma.

Il numero di visitatori è passato da 6.096.015 del 2014 a 6.605,776 nel 2015, di cui l’86,5% stranieri. L’Italia si trova al quarto posto dopo Germania, Usa e Gran Bretagna.

Per quello che riguarda il programma e la visione del cvb nei prossimi cinque anni, l’attenzione ai mercati emergenti, un programma Ambassador per promuovere la destinazione, due press trip e quattro o cinque fam trip all’anno e diversi workshop in Europa.

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incontri di lavoro

> CATANIA IN FESTA Testo e foto di Roberta F. Nicosia

UN’OCCASIONE SPECIALE, LA FESTA DI SANT’AGATA, PER SCOPRIRE L’OFFERTA MICE DELLA CITTÀ E VISITARE I SUOI LUOGHI SIMBOLO Il fercolo di Sant’Agata oscilla sospinto dalla gente, in una Piazza Duomo stracolma di fedeli e punteggiata dalle candelore, gli enormi ceri delle corporazioni che la accompagnano durante la sua processione. Un brivido passa fra la folla, e le candelore, secondo un ordine ben preciso, si muovono verso via Etnea, la via principale della città antica, mentre nel cielo si accendono i fuochi artificiali.

Comincia così la processione di Sant’Agata.

Tutta la popolazione di Catania si riversa nelle strade in occasione della festa della sua patrona, che ricorda il martirio avvenuto il 5 febbraio 251 a opera del proconsole Quinziano. È la terza festa religiosa cristiana più importante del mondo, dopo quella di San Firmino in Spagna e quella della Vergine in Cile. Patrimonio antropologico dell’Unesco, che ha posto sotto la sua tutela anche il centro storico, attrae tutti gli anni visitatori stranieri e italiani.

In questi giorni si registra infatti il tutto esaurito, perché non c’è momento migliore per

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scoprire l’anima di questa città così viva, caotica, vibrante, in una festa che è religiosa e pagana allo stesso tempo, così radicata con il tessuto sociale di Catania.

Ed è un privilegio visitare la città proprio durante i giorni che celebrano uno degli eventi più importanti del suo calendario, quello in cui la gente di ogni ceto e provenienza scende nelle strade per testimoniare la sua devozione. Una processione che comincia all’imbrunire e che continua durante tutta la notte, perché il pesantissimo carro che trasporta le reliquie della Santa percorre pochi metri alla volta, risalendo la Via Etnea, per permettere ai fedeli di adorare la loro patrona.

Seguire il percorso fatto dalla processione e fare il giro dei luoghi di culto di Sant’Agata - anche in tutti gli altri giorni dell’anno - può considerarsi un fil rouge che porta alla scoperta della Catania romana, della Catania religiosa, della Catania artistica.

Abbiamo la fortuna di assistere all’Uscita della Santa, che segna l’inizio di questa incredibile celebrazione collettiva, dalle finestre del Palazzo del Municipio, costruito dopo il terremoto del 1693 che rase al suolo la città, opera tra gli altri dell’architetto Giovan Battista Vaccarini, artefice della sua rinascita.

Siamo ospiti del sindaco Enzo Bianco, accolti a braccia aperte, come sempre in Sicilia, e accompagnati dagli organizzatori di questo press trip di tre giorni dedicato alla scoperta delle potenzialità del Mice di questa città.

NON SOLO MARE La Regione Sicilia infatti sta lavorando per mettere in primo piano tutta la sua offerta, che non si deve limitare al solo turismo balneare, ma deve puntare su tutte le sue tradizioni, dalla cultura alla gastronomia, dal festival del Cinema di Taormina alle vacanze attive, dal golf al turismo congressuale, come sottolinea Anthony Barbagallo, assessore al turismo della regione.

E Catania, quanto a varietà, non è seconda a nessuno.

Ne abbiamo avuto un assaggio durante l’educational voluto dall’Amministrazio-

ne comunale e messo a punto da Pronto Turismo, (www.prontoturismo.it) una cooperativa che opera nel settore turistico - recettivo, congressuale, culturale e ricreativo - e nella progettazione, organizzazione e gestione di eventi. Pronto Turismo ha partecipato al bando di gara con una Associazione Temporanea di Imprese con l’agenzia di PR CasiComunicanti di Chiara Murabito e Daniela Spina, a loro volta giornaliste, e collaboratrici del portale www.citymapsicilia.it.

Accompagnati dal calore e dalla simpatia di tutti gli organizzatori, delle hostess, degli addetti comunali, delle guide, lasciamo l’albergo che ci ospita in questi giorni, l’Excelsior, da poco passato sotto l’egida di Accor con il brand Mercure.

Cominciamo il tour della città passando da via Etnea, fiancheggiata da splendidi edifici barocchi e già parata a festa, e visitiamo i resti dell’anfiteatro romano, il palazzo dell’Università, e la splendida Piazza Duomo, al cui centro campeggia la Fontana dell’Elefante, sormontato da un obelisco, che dal 1737 sembra dialogare con la facciata della cattedrale, tutta decorata dai simboli agatini.

Dopo una meritata sosta in pasticceria, per

Il Sindaco Enzo Bianco

REPORTAGE < 57

degustare i dolci tipici di mandorle che in questi giorni assumono la forma di olivelle e di cassatelle a forma di seno, in onore di Sant’Agata, percorriamo via Crociferi per visitare alcune delle chiese barocche, approfittando del fatto che non sono ancora invase dai devoti. L’indomani, infatti, queste zone saranno impraticabili a causa della processione, ma già alla vigilia è festa per i devoti, che vestiti di bianco, con una coccarda e un copricapo nero, girano per la città in attesa del grande giorno.

La giornata si conclude con una abbondante cena a buffet in una delle sale dell’hotel Nettuno, che si trova sul lungomare.

Monastero dei Benedettini

Monastero dei Benedettini

La mattina seguente ci aspetta l’Etna, che domina maestoso la città con il suo perenne pennacchio. Un vento fortissimo ci impedisce di raggiungere la cima, posta a 2.900 metri, ma dal Rifugio Sapienza, situato mille metri più a valle, potenti jeep dotate di cingoli ci portano fin quasi al limite delle nevi.

La vista da questa posizione privilegiata delle colate, dei crateri nuovi e del mare che fa da sfondo lascia attoniti, in un paesaggio lunare che sembra di un altro mondo.

Il pranzo a buffet del Rifugio Sapienza ci riporta alla realtà, che in Sicilia è sinonimo di accoglienza, calore, condivisione e ottimo cibo.

A sera, dopo la partenza del Fercolo dalla piazza della Cattedrale, ci mescoliamo ai devoti per raggiungere una delle strutture che si presentano al mercato Mice, l’hotel Il Principe, ospitato in un antico palazzo nobiliare nel cuore barocco della città, a lato di quella scalinata Alessi che è il fulcro della notte catanese.

Si prosegue verso l’Una Hotel Palace, che raggiungiamo appena in tempo perché si trova proprio su via Etnea: dopo poco la strada viene chiusa dai devoti che precedono le reliquie e le aprono la via portando a mano un lunghissimo cordone. Si cena sulla terrazza panoramica, punto di incontro serale dei Catanesi, oggi molto affollata grazie alla posizione privilegiata che permette di vedere la processione dall’alto.

La mattina dopo ci regala una magnifica sorpresa: passando per caso nei pressi della Via Crociferi, ci imbattiamo di nuovo nel Fercolo di Sant’Agata che sta per tornare nella cattedrale, e possiamo finalmente ammirarlo da vicino.

La nostra meta è però il Monastero dei Benedettini, complesso monumentale più simile a una reggia, costruito nel 1702 anche se la parte più antica risale al 1558.

Oggi sede universitaria, è protetta dall’Unesco La sala Vaccarini, riccamente affrescata, è riservata alle raccolte bibliografiche dei benedettini.

Segue la visita del Teatro Bellini, dedicato al celebre compositore catanese, simbolo della città ottocentesca. Proget-

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tato dall’architetto Carlo Sada e rinomato per la sua acustica, fu inaugurato il 31 maggio 1890 con la Norma. Sul palcoscenico, circondato da quattro ordini di palchi, si esibì anche la Callas.

Può ospitare 900 persone.

Dopo un ottimo pranzo a base di pesce e specialità siciliane, servito sulla terrazza del Grand Hotel Baia Verde di Aci Castello, si parte per la visita di una delle location più suggestive della città, il Palazzo Biscari che sorge sulle mura cinquecentesche, splendido esempio del barocco siciliano.

Ci fa da anfitrione Ruggero Moncada Paternò Castello, diretto discendente dei Principi di Biscari che nel 1702 fecero costruire il palazzo - all’epoca in riva al mare - che con umorismo ci racconta gli aneddoti dei suoi antenati. Molti membri della famiglia abitano ancora in un’ala del palazzo, che è aperto al pubblico per visite guidate e ogni genere di evento. I grandi saloni affrescati sono lo scenario ideale per ospitare

cene di gala, concerti, ricevimenti, banchetti dai menù di antica tradizione con camerieri in livrea e meeting; la sala principale di 250 mq accoglie fino a 220 persone a teatro. È il momento del lavoro: il workshop cui partecipano diversi hotel dedicati al Mice si svolge all’hotel Villa del Bosco, ospitato in una dimora ottocentesca, cui si affianca una parte moderna, VdBNEXT, che accoglie le sale congressi.

La giornata si conclude con la visita del medievale Castello Ursino, che in febbraio ospitava una bella mostra di Chagall, e che è sede del Museo Civico di Catania.

L’ultimo giorno è dedicato alla costa: verso sud, lungo la Playa, il litorale sabbioso che d’estate si affolla di stabilimenti balneari, sorgono alcune strutture adatte al Mice, come l’hotel Romano Palace, cinque stelle lusso, e il Parco degli Aragonesi, un quattro stelle parte di NH Hotel Group.

Teatro Bellini

Teatro Bellini

Palazzo Biscari

Palazzo Biscari

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Aci Castello

La Playa

Dalla parte opposta, a nord, il litorale è caratterizzato da antiche colate laviche che rendono la costa frastagliata e punteggiata da baie e borghi di pescatori come Aci Trezza e Aci Castello, dominato dal castello di origine araba che sorge sul promontorio di roccia lavica e che ora è sede di un museo.

Più a nord, a metà strada fra Catania e Taormina, il comune di Giarre ospita Radicepura, che è allo stesso tempo un parco florovivaistico che custodisce 3000 specie di piante e la Banca dei Semi e un luogo non convenzionale per eventi. All’interno della proprietà di 5 ettari sorgono alcune location totalmente diverse fra loro:

Hotel Villa del Bosco

Si concludono così tre giorni speciali all’insegna della simpatia, del calore e della buona cucina, immersi nelle tradizioni, nella cultura e circondati dai paesaggi unici di questa parte della Sicilia.

Radicepura

>

Hotel

una dimora nobiliare di fine Ottocento per 30-70 persone; il palmeto del Padrino, dove furono girate alcune scene del Padrino II, per 40-250 persone; l’avveniristica Serra dei Congressi, modernissima, che può ospitare da 300 a 1000 delegati, i giardini all’aperto e infine le Scuderie del Barone che ci hanno ospitato per un ultimo assaggio di specialità del territorio prima dei saluti calorosi e della partenza verso l’aeroporto.

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GLI ALBERGHI DEL MICE

Hotel Excelsior Mercure

HOTEL EXCELSIOR MERCURE, quattro stelle. È l’albergo che ospita il press trip, affacciato su Piazza Verga. La facciata moderna nasconde 176 camere e suite decorate in stile classico. Per i meeting, due grandi sale al pianterreno di 130 e 350 posti a teatro, e altre cinque sale al primo piano da 35 a 50 persone. Ottima la colazione a buffet servita al ristorante le Zagare che si affaccia sulla terrazza. www.excelsiorcatania.com

GRAND HOTEL BAIA VERDE, quattro stelle. Affacciato su una baia ad Aci Castello, offre 147 camere e suite con pavimenti in legno, ristorante con ampia terrazza affacciata sul mare, piscina, roof garden e una SPA con Thalassoterapia. Undici le sale congressi da 12 a 350 persone a platea. www.baiaverde.it HOTEL NETTUNO, quattro stelle. Posizionato sul lungomare, è un hotel moderno a soli 500 metri dal centro della città. 99 camere con vista mare o sulla città, due suite con terrazza. Sei sale meeting da 25 a 300 persone, di cui una panoramica al 4° piano, e una grande area intorno alla piscina per ricevimenti fino a 400 persone. Beach club aperto da giugno a settembre. www.hotel-nettuno.it

HOTEL NH PARCO DEGLI ARAGONESI, quattro stelle. Sulla spiaggia sabbiosa nota come La Playa, circondato da un giardino, ha 124 camere, distribuite su due piani, piscina spiaggia privata e due ristoranti, uno all’aperto solo in stagione. Sei le sale riunione, la più grande delle quali può contenere 280 invitati. www.nh-hotels.it

GRAND HOTEL ROMANO PALACE, cinque stelle lusso. In un parco privato di due ettari e mezzo, ha 104 camere e suite, ciascuna con un colore e un panorama diverso. Ristorante, piscina, spiaggia privata aperta d’estate. Per gli eventi, sei sale modulabili da 8 a 40 persone a teatro, una sala plenaria per 280 ospiti e spazi esterni e coperti vista piscina. www.romanopalace.it

Hotel Excelsior Mercure

UNA HOTEL PALACE, quattro stelle. Nel cuore di via Etnea, in un prestigioso immobile dell’inizio del secolo scorso, è stato restaurato mantenendo le tradizioni stilistiche siciliane. 94 camere, fitness centre, bagno turco, garage, salone banchetti, roof garden, terrazza panoramica con ristorante e American bar. Nove le sale meeting da 14 a 240 persone. www.unahotels.it HOTEL VILLA DEL BOSCO, quattro stelle. Un edificio di epoca ottocentesca, arredato con mobili d’antiquariato siciliano, accoglie 28 camere classiche. VdBNEXT, edificio speculare alla villa, identico all’esterno, ha 24 camere arredate in stile contemporaneo. Il Business Centre che ha ospitato il workshop, con ingresso indipendente, accoglie da 20 a 350 persone a teatro. www.hotelvilladelbosco.it; www.hotelvdbnext.it HOTEL PRINCIPE, quattro stelle lusso. Ospitato in un palazzo nobiliare appena ristrutturato nei pressi di via Crociferi e della scalinata Alessi, offre camere e suite di diverse tipologie dotate di vasca idromassaggio o doccia. Cinque sale meeting possono accogliere a teatro da 10 a 250 persone. www.ilprincipehotel.com

REPORTAGE < 61

di Stefano Ferri

> VIPARIS UNVEILS PARIS CONVENTION CENTRE, THE LARGEST CONFERENCE CENTRE IN EUROPE On 29 October 2015, JeanYves Durance, Chairman of Viparis’s Executive Board and Michel Dessolain, CEO of Viparis, presented Paris Convention Centre, a conference space to be built at Paris expo Porte de Versailles. Also present were Jean-Louis Missika, Deputy Mayor responsible for Urban Planning, Architecture, the Grand Paris Project, Economic Development and Investment Appeal, and JeanFrançois Martins, Deputy Mayor responsible for Sports and Tourism.

The Paris Convention Centre will help keep Paris the world’s top destination for international business travellers, and will provide the capital with a world-class space that can

62 > LOCATION

PARIGI: 30MILA POSTI AL SARÀ IL PIÙ GRANDE D’EUROPA. 72MILA METRI QUADRI CON UNA PLENARIA DA 5200 PERSONE E 35 SALE MODULARI, IL TUTTO CONNESSO A 44MILA METRI QUADRI DI SPAZIO ESPOSITIVO. Dopo la presentazione dello scorso ottobre, a cura di Jean-Yves Durance, presidente di Viparis (un’azienda della Camera di Commercio di Parigi), e Michel Dessolain, CEO di Viparis, alla presenza di Jean-Louis Missika, vicesindaco e responsabile dell’architettura e pianificazione urbana nonché del progetto Grand Paris, e di Jean-Francois Martins, vicesindaco responsabile dello sport e del turismo, Paris Convention Centre, il centro congressi in corso di costruzione a Paris expo Porte de Versailles, è stato illustrato con dovizia di dettagli alla stampa specializzata il 29 aprile scorso, dal Development project manager Antoine Chambrin.

che ne agevolano le business proposition: il contestuale ammodernamento dell’intero sito di Paris expo Porte de Versailles, il quarto più visitato nella metropoli (dopo Nôtre Dame, il Sacro Cuore e il Louvre, e persino prima della Torre Eiffel), e la nascita, prevista nel 2019, del più grande progetto di metropolitana extraurbana del mondo, il Grand Paris Express, quattro linee di super-metro (non ferrovie, ma vere e proprie metropolitane) che collegheranno fra loro tutti i paesi della Banlieue e si aggiungeranno alla capillare rete cittadina che già oggi, con le sue 16 linee più quattro di passante ferroviario, è la più estesa del pianeta.

È bene dire subito che si tratta di un progetto favoloso, destinato a confermare a tempo indeterminato la capitale francese ai primi posti delle classifiche Icca. Due i fattori

Il centro congressi sorgerà su 72mila metri quadri che includeranno una sala plenaria a luce naturale capace di 5.200 persone e saranno connessi a 44.000 metri quadri di

NUOVO CENTRO CONGRESSI spazio espositivo. Incredibile la capacità totale: 30mila persone, ripartita su tre piani: il terzo con dieci sale da mille a duemila posti l’una (più la plenaria) e i primi due con altre 25 sale modulari disponibili ogni volta che il sito espositivo sarà vuoto. Il tutto a un quarto d’ora d’auto dalla Torre Eiffel - abbiamo fatto la prova, non è un modo di dire.

La struttura aprirà nella seconda metà del 2017. Prevediamo accanita concorrenza dai diretti competitor, come ovviamente sarà, e da milanesi ci apprestiamo a cedere con fair play lo scettro del centro congressi più grande d’Europa, attualmente ancora appannaggio del MiCo, convinti come siamo che un capolavoro come quello in corso d’opera a Parigi non potrà che far bene a tutta l’industria congressuale del mondo - Milano, dunque, inclusa.

te de Versailles, dal costo di 500 milioni di euro (investimenti privati). Il sito completo includerà anche due alberghi per un totale di 440 camere, accessibili da un nuovo ingresso in Avenue de la Porte de la Plaine.

La firma è del prestigioso e pluripremiato studio d’architettura Willmotte & Associés.

Per il primo albergo Viparis ha stretto un accordo con Mama Shelter, che lo gestirà per minimo 12 anni a partire dall’apertura, prevista per il 2019. Gli interni saranno opera di Thierry Gaugain, e l’albergo avrà 200 camere, un ristorante al piano terra da 485 metri quadri per 350 posti, inclusi 80 in terrazza, cinque sale meeting per un totale di 500 metri quadri e un rooftop bar con vista panoramica su Parigi.

IL PROGETTO ALBERGHIERO Questo progetto rientra in una più ampia modernizzazione dell’intero sito di Paris expo Por-

www.paris-expoportedeversailles.com

accommodate the very largest conferences. Michel Dessolain, CEO of Viparis, hailed the project’s outstanding characteristics: «the possibilities provided by the structure’s 72,000 sq.m including a main conference room capable of accommodating up to 5,200 people that is directly connected to 44,000 sq. m of exhibition space - will make the Paris Convention Centre the largest such space in Europe, able to meet the needs of the most demanding conferences».

As Jean-Yves Durance pointed out, «this future structure will help keep Paris in first place. The Centre’s ability to provide bespoke solutions for each project and its outstanding architecture, just 15 minutes away from the Eiffel Tower, will make the Paris Convention Centre Europe’s most stunning backdrop for conferences».

The structure is scheduled for completion in late 2017.

LOCATION < 63

di Roberta Bernasconi de Luca

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VERDURA RESORT Il suo sogno era quello di creare un resort dal lusso discreto, circondato da campi da golf che avessero come sfondo il blu del mare della Sicilia. La sfida non era da poco, ma con pazienza e determinazione Sir Rocco Forte è riuscito nella sua impresa, e nel 2009 ha inaugurato il Verdura Golf & Spa Resort, terza struttura italiana della sua collezione, dopo aver comprato 230 ettari di terra da più di ottanta proprietari diversi!

Ed ecco che tra Sciacca e Agrigento, sulla costa sud della Sicilia, è sorto il più esclusivo resort d’Europa con un complesso golfistico a 45 buche che, grazie al clima mite tutto l’anno e alla brezza che rinfresca anche i mesi più caldi, attrae giocatori da tutta Europa.

Con tre campi “links” distinti - due a 18 buche e uno a 9, tutti disegnati da Kyle Phillips - un campo pratica, una Golf Academy e due professionisti qualificati PGA, il Verdura è diventato rapidamente il punto di riferimento per tutti gli appassionati di golf, tra cui lo stesso Rocco Forte, e nel 2012 ha ospitato il Sicilian Open.

64 > LOCATION

IL RESORT Ma noi non siamo golfisti provetti, come ha avuto modo di constatare David Waters, il golf manager professionista PGA che ha tentato invano di insegnare i primi rudimenti a un gruppo di giornalisti internazionali che si sono dati appuntamento qui per scoprire le potenzialità del Verdura Resort per il Mice.

Il resort è composto da 153 camere e 50 suite, tutte con vista mare, ideate dall’architetto Flavio Albanese che ha saputo fondere architettura moderna con i colori della Sicilia, ocra e terracotta, e una varietà di materiali quali pietra e legno.

Le linee squadrate che caratterizzano il resort richiamano quelle delle dimore di questa parte della Sicilia. E a una dimora privata si ispira la Suite Presidenziale, che si sviluppa intorno a un cortile interno arredato, su cui si affacciano le tre camere indipendenti. La più grande, composta da camera da letto, bagno con vasca e doccia separata, soggiorno, zona pranzo, angolo cottura, misura ben 175 mq ed è circondata da un’ampia veranda affacciata sul mare con piscina privata, tavolo da pranzo e jacuzzi esterna.

L’interior design si deve a Olga Polizzi, sorella di Sir Rocco Forte e Director of Design di Rocco Forte Hotels, che ha utilizzato materiali locali come le ceramiche prodotte a mano, e mobili dalle linee contemporanee realizzati su misura da atelier italiani.

Il resort utilizza pannelli solari e un sistema di recupero delle acque, molto importante in Sicilia, date le scarse precipitazioni. Inoltre, è vietata la circolazione delle auto, che vengono lasciate al parcheggio all’entrata. Golf cart e biciclette sono a disposizione degli ospiti per girare nella vasta proprietà, dove si trovano anche sei campi da tennis e uno da calcio.

Sui due chilometri di spiaggia privata c’è anche un Water Sport Centre che offre equipaggiamento a noleggio per attività come fly boarding e windsurf.

LA SPA Perfetto per ritemprarsi dopo una partita, una visita nei dintorni o una giornata di mare, Verdura Spa è uno dei centri benessere di lusso più grandi d’Europa, con i suoi 4.000 mq, 11 stanze trattamenti e suite per le cop-

pie, piscina interna di 20 m, sauna finlandese e a infrarossi, bagno di vapore, palestra di 170 mq, fitness studio, area relax, parrucchiere e salone di bellezza. All’esterno, affacciate su uliveti, aranceti e limoneti, ci sono quattro piscine talassoterapiche a diverse temperature e differenti densità saline, minerali e organiche. I trattamenti sfruttano le benefiche proprietà del sale, del fango e dell’acqua di mare e utilizzano prodotti naturali siciliani come l’olio d’oliva puro, la lavanda, il rosmarino e gli agrumi. Programmi ad hoc per i più piccoli e una vera e propria Spa for the Mind, una libreria articolata su diversi temi, completano l’offerta della Spa.

EVENTI, MEETING E INCENTIVE Con un centro congressi indipendente che si sviluppa su due piani, il Verdura Resort è perfetto per organizzare ogni tipo di evento aziendale. È composto da 10 sale meeting modulabili da 38 a 144 posti a teatro, tutte illuminate dal sole della Sicilia, una ballroom divisibile in tre che può accogliere fino a 300 persone, un grande anfiteatro esterno per

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spettacoli musicali. L’accesso diretto consente la presentazione di auto: al nostro arrivo una Porche Macan troneggiava di fronte alla porta d’entrata, e due Carrera accoglievano i partecipanti nella ballroom.

Ma è la versatilità a farne una scelta vincente a tutto tondo, perfetta per l’incentive.

La gastronomia occupa una posizione di rilievo al Verdura grazie all’eccellenza dell’ottima cucina siciliana e all’estro dello chef stellato Fulvio Pierangelini, Creative director di tutto il gruppo Rocco Forte. Ne abbiamo avuto un assaggio in tre dei quattro ristoranti del resort, tutti sotto la supervisione dell’executive chef Paolo Platini: l’elegante Zagara, il Ristorante Bongiorno e la Trattoria Liolà - nei pressi della torre Saracena e della club house del golf - cui in estate si affianca il ristorante Amare, direttamente sulla spiaggia.

Ma soprattutto abbiamo avuto modo di apprezzarla durante la lezione di cucina siciliana con Gianluca Interrante, che ci ha insegnato a preparare strepitosi maccheroncini alla Norma e un antipasto di fagiolini lessati con gamberi rossi di Mazzara del Vallo e arance navel. Tutti i prodotti vengono coltivati all’in-

66 > LOCATION

terno dell’immensa proprietà che può contare su 2.000 ulivi, 3.000 aranci, 250 mandorli, 150 fichi d’india, 120 alberi di melograno e 50 limoni. Oltre 2.600 mq di terreno sono dedicati all’orto, dove vengono coltivati seguendo metodologie rigorosamente biologiche, ortaggi e piante aromatiche.

La cooking lesson è solo una delle numerose proposte incentive e di team building del Verdura, che si articolano su quattro categorie.

Aria terra e mare propone giri in elicottero, sky diving, tour in Vespa o Fiat 500, in barca, a cavallo o in quad.

Le escursioni portano alla scoperta della zona ovest della Sicilia, da Erice a Segesta, da Palermo a Monreale, dai templi di Selinunte a quelli di Agrigento, alla vicinissima Sciacca.

L’enogastronomia permette di visitare le più belle tenute vinicole e aziende agricole della zona e cenare nelle antiche dimore nobiliari.

Il team building passa da gare di go kart a sfide di minigolf, dai workshop di mosaico alla caccia al tesoro fotografica ispirata all’opera di Calvino Le Città Invisibili.

E ancora tornei sportivi, sport acquatici, mini olimpiadi in spiaggia e giochi senza frontiere.

Non mancano le serate a tema che celebrano le diverse radici della Sicilia, dalla serata Araba sulla spiaggia a quella Greco-Romana, dall’immancabile Gattopardo alla cena con delitto e al Padrino, per continuare con serate Casinò, spettacoli, sfilate di moda con DJ set: idealmente ogni tipo di proposta può essere realizzata qui.

I DINTORNI Noi abbiamo visitato la tenuta Ulmo di Planeta, con visita guidata delle cantine e la degustazione degli ottimi vini prodotti nelle sei tenute della famiglia situate in tutta l’isola.

Dopo la degustazione abbiamo avuto il piacere di cenare in una grande sala decorata con mobili appartenuti alla famiglia. Padrona di casa di questa “Cena a casa Planeta” è stata Chiara Planeta, una delle nipoti del fondatore di questa etichetta ormai apprezzata in tutto il mondo. Cene di gala fino a 80 persone, degustazioni, visite, lezioni di cucina sono organizzate per i gruppi.

Altrettanto emozionante la visita alla Fattoria Mosè, azienda agricola biologica nei pressi di Agrigento dove abbiamo avuto la fortuna di incontrare la celebre scrittrice Simonetta

Agnello Hornby, che ogni tanto abbandona la sua patria di adozione, la Gran Bretagna, per tornare nella casa di campagna della famiglia dove lei e sua sorella Chiara, che gestisce l’azienda, passavano l’infanzia. Anche qui è possibile organizzare pranzi per piccoli gruppi e lezioni di cucina.

L’azienda si trova a pochi chilometri dalla famosa Valle dei Templi di Agrigento, dal 1997 sito patrimonio dell’UNESCO, che domina la costa con i suoi magnifici templi dorici di epoca ellenica perfettamente conservati, come il tempio di Giunone e il tempio della Concordia, considerato uno degli edifici sacri più notevoli del mondo greco. I resti di dieci templi, di alcuni telamoni che rappresentano Atlante, dell’Agorà, delle necropoli e la posizione straordinaria ne fanno uno dei siti archeologici più importanti d’Italia.

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SECRETARY DAY: RICOMINCIARE DA 8

UNA STORIA CHE VIENE DA LONTANO (E CHE VA LONTANO)

Sul sito di Qualitytravel, più di un pezzo è stato dedicato all’ottava edizione del Secretary Day, tenutasi il 23 maggio all’Hilton Garden Hill di Milano. Come mai tutto questo interesse per l’assemblea di un’associazione professionale, per quanto strutturata e coesa? Perché le manager assistant - guai a chiamarle semplicemente segretarie, come negli anni ’50 - sono in un certo senso un simbolo, un segno dell’evoluzione dei tempi.

Panta rei, tutto scorre, catechizzava Eraclito. E se ai suoi tempi era uno scorrere forse placido, adesso la “s” s’è persa e tutto corre in maniera forsennata, anche per effetto della tecnologia che ha cambiato la maniera di lavorare e di vivere. Tutto, subito: sembra questo il mantra dei nostri giorni. Comunicare, mantenere vive

le relazioni coi diversi pubblici di riferimento, consolidare la reputation aziendale e quella dei suoi vertici manageriali, ma anche quella individuale e personale, lavorare su più piani e utilizzando più strumenti… Com’era la vita delle segretarie che si limitavano a dattilografare le lettere del capo e prenotargli biglietti e camere d’albergo quando doveva andar via per lavoro? Ma soprattutto: c’è mai stato un tempo in cui le segretarie direzionali si limitavano a questo? Magari no; anche cinquant’anni fa c’erano più cose cui fare attenzione, dall’agenda degli appuntamenti da gestire alla massa delle telefonate da filtrare, dai documenti da preparare ai report delle riunioni da redigere.

Eppure oggi ce ne sono infinitamente di più, perché più numerosi sono i mezzi da attivare e le attività da porre in essere.

SECRETARY DAY The eighth edition of Secretary Day has been held on May 23rd at the Hilton Garden Hill in Milan. Much has changed in the role of manager assistants, which now includes, among other things, the assignment to communicate, keep alive the relationships with different audiences, consolidating the company’s reputation and that of its top management, but also individual and personal ones, working on more levels and using multiple tools.

The participating manager

EVENTI

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assistants were almost 300, and they came from all over Italy for a program rich in topics presented by leading speakers and mainly focused on the web and social media.

The day ended with the Award to the Assistant of the Year, delivered to the winner by a Municipal Councillor.

The active involvement of a representative of the city administration (and the article appeared the next day on Corriere della Sera, Italy’s main newspaper) is an index of how the Secretary Day can no longer be relegated among minor events even in a Milan in full elections fever.

Jessica Alessi, co-founder of

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E intanto il Secretary Day è arrivato all’ottava esperta d’eventi, ha tracciato la rotta verso la edizione. Scusate il riferimento da maschio leadership digitale attraverso i diversi profili in medio italico con la testa nel pallone, ma cui le persone si riconoscono sul web. Mausembra quasi un segno della cabala questo rizio La Cava, esperto di Lean Presentation numero 8 che, nel calcio, indica la mezz’ala, Design, ha dato indicazioni pratiche e conil giocatore che primariamente si dedica alla crete su come utilizzare meglio Power Point fase di spinta ma anche a quella di interdiper presentazioni mai noiose. E Andrea Alzione. Bene, è esattamente quello che le banese, consulente di Social manager assistant fanMedia Marketing, ha chiarito no ogni giorno, in azienil concetto d’identità digitaBITO: da: facilitare il lavoro le distinguendo fra PersoTUTTO, SU IL A R del capo, tenergli lonnal branding, Professional B SEM I E tane le rogne e possibilbranding e Business proTRA D N A M mente risolverle prima di fessional branding. Dopo IORNI parlargliene. pranzo una prima psicoNOSTRI G loga, Alessandra Bolla, ha La giornata del 23 maggio lo affrontato forse il tema ha confermato; è stata come clou della professione, il Boss Management, una luce stroboscopica che ha mandato bamentre una seconda psicologa, Raffaella gliori diversi sui differenti aspetti compresi Pizzi, ha dato indicazioni di morfopsiconella professione di queste lavoratrici, accorse logia. Chi pensasse a conferenze frontali in gran numero. Erano quasi 300, venute da classiche sarebbe fuori pista: ad animare tutte le regioni d’Italia, e questo è già un dato il pomeriggio c’è stata la testimonianza notevole. Al mattino Gianna Martinengo, imdiretta e personale dell’AD di Emirates, prenditrice nel digitale, ha presentato loro un Fabio Lazzerini, e della sua assistente, e il excursus sull’innovazione tecnologica e sociasorprendente esperimento sulla fiducia, con le soffermandosi sui concetti di conoscenza e le partecipanti divise a gruppi di tre: due progresso. Olimpia Ponno, storica trainer ed vedenti e una bendata.

Poi, un po’ di self celebration, che fa sempre bene all’autostima; ecco allora le Ambassador di Secretary.it, dalle Regional alle International, per fare focus sulla community nazionale e su quella globale, e il Premio Assistente dell’Anno, assegnato in questa edizione a Federica Papotti, una manager assistant emiliana. A premiarla, Franco D’Alfonso, Assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale, Servizi Civici del Comune di Milano. Un Assessore del capoluogo lombardo (e la presenza in sala di un giornalista del Corriere della Sera, che l’indomani ha pubblicato il suo bravo pezzo sul quotidiano) è un indice di come il Secretary Day non possa più essere relegato fra gli eventi minori neanche in una città in piena fibrillazione da elezioni amministrative.

Jessica Alessi, che con la sorella Vania è motore e mente pulsante di Secretary.it, fa notare come vi siano diverse aziende pronte a mandare delegazioni di più partecipanti: team di lavoro veri e propri di quattro o cinque persone, da informare e formare; i vertici aziendali hanno capito (forse non appieno, ma certo più di prima) quale sia il potenziale reale e quello ancora inespresso di queste

lavoratrici. «Se anni fa le nostre iscritte dovevano chiedere un giorno di ferie per venire al Secretary Day, oggi chiedono perlopiù un permesso per formazione, e i loro manager glielo concedono perché hanno capito il valore e le possibilità effettive della nostra community. C’è stato un cambiamento culturale in azienda, dall’inizio del millennio in poi; e noi di Secretary.it ne siamo fiere perché abbiamo contribuito non poco a crearlo, facendo cultura nell’ambito di questa professione.

Se le manager assistant d’oggi si vedono riconosciuto, almeno in parte, il merito d’essere diventate depositarie di funzioni e competenze acquisite, caspita, allora avevamo ragione a puntare sulla consapevolezza e sul know how professionale!» dice Jessica sorridendo, appagata dal lavoro svolto dall’associazione e dall’impegno di chi ne fa parte. Donne, nella quasi totalità dei casi; Secretary.it ha solo una ventina di maschi iscritti su 9000. Chissà se ora che le donne in posizione gerarchica apicale aumentano - perfino gli USA s’apprestano a votare la prima donna presidente, a dar retta ai sondaggi - cresceranno anche i manager assistant di sesso maschile? Sarebbe un cambiamento culturale anche questo (oltre che sociale).

Secretary.it, the association with 9000 members which organizes Secretary Day, points out that once the working ladies asked for a day off to attend.

Today they are sent by their companies, even in groups, because their managers understood which benefits in terms of information, training, know-how their assistants will earn with this event. There has been a cultural change in companies, and Secretary. it is proud of it, because they have contributed a lot to create it, putting culture into the context of this profession.

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Foto Fabio Taccola

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