Punto Effe n. 16/2019

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ISSN 2612-3983 Anno XX | N° 16 6 novembre 2019 | www.puntoeffe.it

parliamone Tra reti e catene

galenica Ampio spettro di azione

Fiscale I versamenti dei soci

EMICRANIA

Piero Barbanti

nelmirino

Anticorpi monoclonali come nuove opzioni terapeutiche per quella che l’Oms definisce la malattia più disabilitante nella fascia di età inferiore ai cinquant’anni. A colloquio con lo specialista




SOMMARIO

Editoriale | Una rivoluzione culturale

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Ateneo | Un’occasione da non sprecare

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L’isolano | Un mare che unisce

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PARLIAMONe PHARMEVOLUTION | Un dialogo aperto

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primo piano ECHI DAL WEB | Un servizio in più 14

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INCONTRI | Piero Barbanti

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PAPER BLOG | Vacciniamoci senza timori

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GALENICA | Ampio spettro d’azione 24

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VETERINARIA | Malattie tiroidee nel gatto

RUBRICHE Legale | Vis espansiva Fiscale | I versamenti dei soci Farmanews | A proposito di terapie Car-T Fuoricampo | Prenditi una pastiglia Dalle aziende | Il valore aggiunto Il libro | Tu chiamale se vuoi Dalle aziende | Solo notizie mirate

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Spigolature Consigli The Blind Spot | La nuova frontiera

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editoriale

U

di Giuseppe Tandoi

na rivoluzione

culturale

La rivoluzione culturale di cui ha parlato Luigi D’Ambrosio Lettieri in occasione dell’ultima edizione, a Bari, del Caduceo d’oro riguarda (citiamo da Farmacista33) «il farmacista quotidianamente impegnato ad apportare il proprio contributo nei processi di cura e nel concorso a una più efficace attività di prevenzione. Stili di vita, corretta alimentazione e attività fisica, insieme alle iniziative di screening, rappresentano alcuni ambiti di intervento professionale nei quali il farmacista è chiamato a svolgere un compito di assoluto rilievo, anche per intercettare l’estesa platea di soggetti sani che sono potenzialmente a rischio di contrarre una patologia». È quanto mai ampia l’“offerta di salute” che oggi la categoria può rivolgere ai cittadini, meglio se operando in sintonia con le altre professioni sanitarie. Una sinergia più che mai evidente, come dimostrano i numerosi eventi pubblici che, negli ultimi tempi, hanno visto fianco a fianco rappresentanti dei farmacisti di comunità, dei farmacisti ospedalieri, dei medici di medicina generale così via. Senza dimenticare l’apporto fornito dalle associazioni che tutelano i diritti dei cittadini, spesso a fianco delle organizzazioni di categoria nelle attivitià sul territorio. A Bari il presidente di Federfarma Cossolo ha affermato che «i farmacisti sono sottoutilizzati dal sistema

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pubblico». Perché alla fine l’obiettivo comune è quello di preservare lo spirito che portò alla nascita, nel 1978, del Servizio sanitario nazionale. I tempi sono cambiati, le risorse sono più limitate, ma alla sostenibilità del Ssn tutte le componenti del sistema devono concorrere. In questa ottica l’avvio della sperimentazione della Farmacia dei servizi, nelle Regioni designate, rappresenta una sfida cruciale. A qualche centinaio di chilometri da Bari, ad Anagni, il gruppo Facebook di Pillole di informazione, da poco costituitosi in associazione no profit, si è riunito per la seconda volta “dal vivo”. L’esigenza primaria, come rivendicato dal promotore del gruppo Ivan Tortorici, è che i farmacisti «facciano sempre di più gruppo e rete, e che si rompa il muro della tastiera che a volte si crea sui social, luogo di origine di Pillole di informazione, per non fermarsi al virtuale ma diventare qualcosa di concreto sul territorio» (Farmacista33). I social network costituiscono - anche chi non li ama non può negarlo - una opportunità unica di incontro e di scambio di vedute senza freni o censure. Molto più importante, però, che la base della categoria si confronti vis a vis e non dietro lo schermo di un computer. Affinché lo scambio, più che legittimo, di opinioni si trasformi in qualcosa di tangibile, davvero utile per la categoria.

Dal Caduceo d’oro, a Bari, sollecitazioni alla categoria, perché sia sempre più parte integrante del Servizio sanitario nazionale


FITORODIOLA Vitalità e

• RHODIOLA ROSEA L. Tonico-adattogeno Tonico (stanchezza fisica, mentale) solgar.it

Normale tono dell’umore

Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata e di uno stile di vita sano.


ateneo

U

di Paola Brusa, dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco, Università degli studi di Torino

n’occasione

da non sprecare

Sperimentazione sulla farmacia dei servizi finalmente in rampa di lancio. Bene le nuove prestazioni ma senza sminuire l’expertise sul medicinale

In queste ultime settimaSarebbe necessaria, a mio avviso, un’amne la programmazione pia partecipazione da parte della categosulla farmacia dei servizi ria in modo da fornire servizi a una ha avuto un’importante grande quantità di soggetti e poter valuaccelerazione, con la tare in modo chiaro l’impatto a posteriori. pubblicazione delle linee Per garantire il rigore scientifico un punto di indirizzo del relativo imprescindibile è la formazione dei farmagruppo di lavoro. Tali licisti partecipanti con l’aiuto di specialisti. nee hanno come obiettiInoltre per permettere una opportuna mivo quello di armonizzare surazione degli esiti sarebbe importante le sperimentazioni nelle utilizzare questionari validati internazionove Regioni individuate nalmente e metodi confrontabili tra le Rea marzo dalla Conferenza Stato- Regioni cogioni coinvolte. me beneficiarie dei 36 milioni di euro stanLe difficoltà nell’attuazione di questi progetziati dalla Legge 205/17, proprio con il fine ti non sono sicuramente trascurabili. Innandi avviare «una sperimenzitutto, ogni Regione è necessaria tazione per la remunera potrebbe avere interessi zione delle prestazioni e diversi per quanto riun’ampia delle funzioni assistenziali partecipazione guarda i servizi erogabipreviste dall’articolo 1 del li dalle farmacie. d e l l a c a t e g o r i a Dlgs. 153/09». In Piemonte, per esemper potere Le linee di indirizzo, in pio, la Regione ha chieparticolare, hanno indivisto alle farmacie di valutare duato come ambiti sui addizionare ai servizi i risultati quali le Regioni dovranno proposti dalle linee guieffettivi costruire i progetti i seda anche quelli di screeguenti: servizi cognitivi (monitoraggio dell’aning per l’ipertensione e di monitoraggio derenza alla terapia farmacologica nelle del tempo di protrombina. principali patologie croniche e la ricognizioLe realtà in cui operano le farmacie, inoltre, ne della terapia farmacologica...); servizi di sono molto diverse da regione a regione ma front office (assistenza nell’attivazione onlianche all’interno della stessa regione. Offrine e nell’utilizzo del Fascicolo sanitario eletre un servizio di telemedicina può, per tronico...); servizi di secondo livello esempio, avere più senso nelle aree rurali. (telemedicina). Altra problematica da non sottovalutare è

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che la farmacia è sì in continua evoluzione e capace di offrire nuove prestazioni, ma non deve dimenticare la sua funzione principale e che la rende unica e, per il momento, insostituibile: l’expertise sul medicinale. In alcune realtà è infatti difficile erogare servizi senza inficiare, in termini soprattutto di tempo e personale, la qualità del counselling strettamente legato alla dispensazione del medicinale. Una difficoltà che può emergere in alcuni progetti è la comunicazione e collaborazione con i Medici di medicina generale. Questa è necessaria nei servizi di ricognizione e di valutazione dell’aderenza terapeutica. Purtroppo i Mmg spesso non hanno tempo per aderire a queste sperimentazioni, altre volte ci credono poco. Nella sperimentazione sullo screening per il tumore del colon retto una problematica che potrebbe emergere è la necessità di integrazione con sistemi già esistenti. Queste sperimentazioni potrebbero dimostrare quanto la farmacia di comunità sia un presidio sanitario a tutti gli effetti capace di fornire servizi utili alla popolazione, integrarsi con gli altri operatori sanitari, evolvere le proprie competenze. Nonostante la presenza di difficoltà e i tempi stretti, questa è una di quelle opportunità da non sprecare: non scoraggiamoci e cerchiamo di portare avanti insieme una progettualità di larghe vedute per rilanciare il ruolo del farmacista di comunità.



l’isolano

U

di Ivan Tortorici, farmacista di Trabia (Palermo)

n mare

che unisce Il sistema farmacia siciliano è un organismo che cerca sempre di conciliare sacrificio individuale e benessere collettivo

Da un’isola vengo, la Sicilia, terra di conquiste e conquistante per bellezze. Terra calda sotto tutti i punti di vista, terra isolata quando avrebbe bisogno di aiuto, collegatissima quando deve donarsi e offrire i suoi servigi. Ovviamente anche le farmacie e tutto il sistema sanitario fanno parte di questo gioco: sforamenti della farmaceutica ospedaliera, servizi a volte carenti e qualche volta, al contrario, udite udite, persino di prestigio. Ma se dobbiamo fare una media, non ne usciamo con le ossa sane. Come sono le farmacie siciliane? C’è chi pensa che ancora ci sia dentro lo speziale con mortaio, polverine e alambicchi vari, mentre fuori c’è una donnina in nero, seduta sull’uscio di una porta di legno con le persiane scalfite dal tempo. E invece no. Pensate che la Sicilia vanta il più alto numero di robotizzazioni dello stivale. Certo, nell’entroterra magari un po’ meno, ma le nostre farmacie sono molto dignitose e da tempi non sospetti svolgono servizi di ogni tipo. Di donnine vestite di nero, purtroppo, sempre meno.

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ancora oggi, in certe zone estreme, la farmacia fa le veci della guardia medica e, perché no, del confessore

Qualche esempio? La collega, originaria di un paesino, acquistata una farmacia in città, amava mantenere il collegamento con le origini recapitando (attenzione, non vendendo) tuma e ricotta fresca ai frequentatori più simpatici. Io stesso in una farmacia sulle montagne, alle mie prime

esperienze lavorative, mi trovai a dover suturare una mano: ciò che ne seguì fu il regalo di un capretto intero. In un’isoletta di qualche centinaio di abitanti, una simpaticissima collega offriva beni integrativi diversi da quelli che una farmacia dovrebbe esitare, ma dalle borsette alle arance tutto fa brodo quando devi riuscire a mantenere un servizio che in certe zone estreme sostituisce la guardia medica, il confessore e chissà che altro. Eppure le farmacie - sebbene isolate dalla carenza di infrastrutture, da strade colabrodo e disastrate, da aliscafi e vecchie navi che attraccano soltanto Nettuno permettendo - sono invece un sistema unico e, a prescindere da piccole iniziative, a volte, anzi spesso, un poco discutibili, seguono, per sommi capi, linee comuni. Una rete sanitaria meravigliosa, unica perché affidata, nell’anello più periferico, ai sacrifici e alla buona volontà di singoli individui, non in prima linea perché obbligati da chissà quale legge ma perché responsabili per indole e umanità. Quindi, isolano sì, ma fino a un certo punto. La necessità di comunicare mi pervade, il fare branco mi attrae, il sentire il collega distante mi piace, e quindi il naufragar m’è dolce in questo mare che, nonostante tutto, unisce e non divide.



parliamone

U

di Giuseppe Tandoi

n dialogo

aperto

Il dibattito tra Ornella Barra (Wba) e i vertici di Federfarma a Taormina, per Pharmevolution. La farmacia tra reti e catene di proprietĂ

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DA FARMACISTA A MANAGER Da un paio di anni a questa parte (ma anche prima che il Ddl Concorrenza diventasse legge) Barra esprime, nelle occasioni pubbliche o nelle conferenze a uso e consumo della stampa, un concetto molto chiaro: non esiste il rischio, in Italia, che pochi operatori monopolizzino il mercato. Del resto «a due anni dalla legge che apre ai capitali le farmacie passate di mano sono soltanto duecento. Prendiamo gli esempi di Boots nel Regno Unito e di Walgreens negli Usa. Due grandi catene che non hanno compromesso l’esistenza delle farmacie indipendenti nei Paesi dove hanno messo radici. Wba, da parte sua, continuerà a operare, in Italia come a livello globale, secondo logiche di business, valutando di volta in volta l’opportunità o meno degli investimenti». Il ragionamento di Barra è molto chiaro: se Boots e Walgreens - che rappresentano il modello anglosassone di farmacia, a im-

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parliamone

«Pharmevolution ha sempre cercato di fare da trait d’union tra le varie facce della farmacia: l’industria, la distribuzione, Federfarma e le farmacie stesse. In passato abbiamo temuto che, entro pochi anni, 5-6.000 farmacie sarebbero appartenute alle catene, oggi sono solo poche centinaia. E questo vuol dire che la farmacia ha saputo rispondere bene, il sindacato ha fatto il suo lavoro e si stanno creando le catene all’interno di Federfarma per dare il suo supporto. Ma non possiamo avere le farmacie delle catene multinazionali e quelle indipendenti. Dobbiamo lavorare tutti insieme, nessuno escluso, per il bene della farmacia e del cittadino». Le parole di Gioacchino Nicolosi, presidente di Federfarma Sicilia e patron di Pharmevolution, sono il giusto compendio alla nona edizione della manifestazione che da due anni a questa parte si tiene a Taormina, punto di riferimento per i farmacisti del centro-sud, e non solo. Non caso sono state pronunciate al termine dell’evento clou della tre giorni siciliana, il confronto tra Ornella Barra (Co-chief operating officer di Walgreens Boots Alliance) e i vertici di Federfarma: il presidente Marco Cossolo, il segretario Roberto Tobia, la presidente del Sunifar Silvia Pagliacci.


parliamone

l’invito di barra ai farmacisti a essere proattivi e a non presumere di poter fare tutto da soli

pronta fortemente commerciale - non hanno fagocitato i loro mercati di appartenenza, questo di certo non succederà in Paesi, come l’Italia, dove a reggere il sistema è sempre stata la rete delle farmacie indipendenti. Ma la storia di Ornella Barra è soprattutto quella, esemplare, di una donna manager, tra le più quotate a livello internazionale, che, partendo da una laurea in Farmacia, ha optato poi per la carriera di imprenditrice: da una piccola società della distribuzione intermedia alla scalata, insieme al compagno Stefano Pessina, ai vertici di Walgreens Boots Alliance. Una galassia in continuo movimento: l’espansione in Cina sia sulle piattaforme e-commerce sia nelle farmacie vere e proprie grazie all’accordo con GuoDa (la principale catena cinese), le partnership con Microsoft e Verily per la gestione dei dati sanitari: «Non si può avere la presunzione di fare da soli», ammonisce Barra. Che poi si rivolge ai farmacisti italiani, presenti, numerosi, in platea, con un invito a «essere proattivi, perché non ci si può aspettare, nei prossimi anni, un grande aumento delle risorse a disposizione del Servizio sanitario nazionale, considerata l’entità del debito pubblico nazionale». Forte anche la sollecitazione alle farmacie rurali affinché mantengano il ruolo insostituibile di supporto nei piccoli paesi e nelle zone più disagiate della penisola. Un auspicio subito raccolto da Pagliacci: «La farmacia più ricca

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deve sostenere la più fragile a realizzare i progetti che Federfarma sta conducendo in porto. La farmacia dei servizi è realtà soprattutto nelle aree sotto i cinquemila abitanti, dove il Servizio sanitario nazionale non è rappresentato. Il sussidio che viene dato ai rurali, l’indennità di residenza, deve essere sostanziale e non simbolico, deve essere recepito da tutte le Regioni ed essere detassato, perché su questo si gioca il futuro delle rurali». Nella sua carrellata sullo stato dell’arte della normativa che regola l’apertura delle farmacie in alcuni Paesi eu-

ropei Barra si sofferma, tra le altre cose, sul sistema francese, nel quale è prevista una remunerazione mista per l’attività della farmacia. Ipotesi su cui sta lavorando anche Federfarma. Il consiglio ai vertici della categoria - Marco Cossolo e Roberto Tobia sono a fianco a lei sul palco - è quello di studiare la questione nei dettagli, in quanto l’esperienza francese non è stata proficua come ci si aspettava.

IL MODELLO LATINO Nel suo intervento Tobia tocca la questione liberalizzazioni nel corso di un più ampio excursus sul modello italiano di farmacia, «fatto di capillarità, qualità del servizio e


sistema affluiscano capitali di dubbia proprossimità ai cittadini». Un modello storicavenienza, se non addirittura finalizzati al rimente alieno da logiche commerciali, tipiciclaggio di denaro sporco». Sono quindi che del modello anglosassone, ma che le opportune «chiare contromisure dal punto novità legislative degli ultimi anni hanno in di vista normativo, vincoli e controlli per la parte snaturato: «La sostenibilità del sistesostenibilità della farmacia. Compresa la ma farmacia è stata incrinata dai tagli sulla definizione di paletti spesa farmaceutica, che limitino un po’ la dalla normativa che presenza dei capitali. ha dato il via alla ditobia: Non è sulle logiche stribuzione diretta, dalsono commerciali e sulla le liberalizzazioni in necessarie concorrenza che intema di orari e di nuomodifiche tendiamo puntare ma ve aperture, dalla leglegislative sulla tutela della saluge sulla Concorrenza». te del cittadino». Il fatturato Ssn è in coche pongano Fugace l’accenno di stante calo, quella di dei paletti Tobia alla soluzione estendere la professioalla presenza della questione paranalità del farmacista a sul mercato farmacie, senza entraprestazioni differenti re nel dettaglio. A dalla dispensazione è dei capitali suggello le parole di una necessità, ma con Cossolo: «Ho i miei dubbi che, come ha la dovuta attenzione: «Dopo dieci anni sta detto Ornella Barra, tra cent’anni la farpartendo la sperimentazione della Farmamacia indipendente italiana sarà ancora cia dei servizi, ma anche la sua attuazione salda come lo è nel Regno Unito e negli avrà senso soltanto se porterà a una magUsa, dove le catene esistono da un secolo. giore integrazione della farmacia italiana Ma non è questo il punto. Il nostro obiettinel Servizio sanitario nazionale». E capitali? vo, come dirigenti di Federfarma, è quello «Se da un lato possono venire in soccorso di lavorare affinché le farmacie che decialle farmacie in difficoltà, dall’altro la predono di rimanere indipendenti abbiano in senza sul mercato di player particolarmente futuro la possibilità di competere con aggressivi può comportare svantaggi per le quelle che, legittimamente, hanno optato farmacie indipendenti. Senza contare il riper entrare a far parte di una catena». schio, da me denunciato da tempo, che nel

Di notevole interesse, a Taormina, anche il focus sui temi fiscali. In particolare Giampiero Brunello - già amministratore delegato della società per gli studi di settore Sose - ha afferma che «la farmacia vive una situazione di ansia perché soprattutto in alcune zone i capitali stanno entrando i maniera abbastanza pesante, con catene proprietarie. Ansia perché in questo periodo, dovendo fare la dichiarazione dei redditi i farmacisti hanno, come tutte le piccole e medie imprese, il problema degli Isa (gli Indici sintetici di affidabilità), che non hanno in alcuni casi colto bene i problemi di gestione della farmacia. Tutta questa ansia porta più di qualche farmacista (non sono le eccezioni come una volta) a dire: esco dal mondo della farmacia e vendo». Quale l’alternativa allora? «Bisogna intervenire per spiegare che la farmacia gestita bene è ancora un’attività importante, non soltanto dal punto di vista del presidio del territorio per la salute e il benessere fisico, ma anche come attività di business. Non è un caso che il capitale si interessi alla farmacia: essa ha un substrato positivo per chi investe». In definitiva, sostiene Brunello, «bisogna aiutare i farmacisti a rimanere indipendenti, attraverso la capacità di gestire la propria farmacia ma anche la capacità di aggregarsi in reti, al fine di presidiare meglio il territorio e creare i presupposti per migliorare la capacità competitiva e stare sul mercato». Questo è lo scenario che appare oggi, tenendo conto di una valutazione, espressa dallo specialista, di non poco conto: «La capacità della farmacia di produrre reddito è forse superiore rispetto al passato, perché ieri la farmacia rispondeva alla domanda di salute, essendo in qualche modo asservita a un sistema. C’erano le prescrizioni e il farmacista dava una risposta a ciò che veniva prescritto dal medico. Oggi egli si è creato una sua certa autonomia e una sua area di intervento, non solo nei servizi ma anche nei prodotti: la vendita di etico è diminuita al di sotto del 50 per cento e questo consente al farmacista di avere una redditività superiore rispetto al passato».

parliamone

IN UN’ALTRA OTTICA

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echi dal web

U

di Simona Zazzetta, Farmacista33

n servizio

in più

Trasformare le farmacie in centri di informazione sull’epatite C, per intercettare possibili soggetti con infezione da Hcv. Un convegno a Roma

Trasformare le farmacie in centri di informazione sull’epatite C per intercettare soggetti con infezione da Hcv, che nella maggior parte dei casi sono gli over 65 «i più assidui frequentatori delle farmacie». È quanto auspicato da Salvatore Petta, segretario dell’Aisf (Associazione italiana per lo studio del fegato), parlando di nuove modalità di approccio, creando una rete contro l’Hcv, nel suo intervento in occasione del convegno “Alleanza contro l’Epatite. Uniti, insieme: pazienti, clinici e istituzioni, per la concreta eradicazione del virus”, svoltosi presso la sede del ministero della Salute.

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Tra i temi emersi quello dell’accesso agli screening e alle terapie che «deve essere più semplice e immediato; le difficoltà ancora presenti per ottenere i trattamenti vanno superate». Gli esperti hanno sottolineato che oggi ci sono le terapie per eradicare il virus in poche settimane, efficaci nel 98 per cento dei casi, senza effetti collaterali, con cui sono stati trattati con successo 196.000 casi. Ma le ultime stime dicono che ci sarebbero almeno 200.000 pazienti ancora da trattare, di cui molti ancora da diagnosticare. Oggi il focus è sull’emersione del


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fare emergere il “sommerso” dell’infezione è la sfida cruciale dei prossimi anni per gli specialisti approfondimento sul suo stato di salute. Sono quindi due temi separati: da una parte mettere a disposizione un autotest rapido, dall’altra pensare che all’interno delle possibilità di indagine del medico ci sia anche quella di indagare su questo virus, con una gratuità nella prova, per fare uno screening sempre più ampio e far emergere quel sommerso che è il nostro nemico numero uno». La prospettiva è di «preparare una mozione per interrogare il Parlamento sulla necessità di fare una politica comune sull’epatite C» e, a supporto della mozione, «pensare a una due giorni di screening per i parlamentari e alla possibilità di metterli in contatto con i medici per sensibilizzarli. Attraverso lo screening il tema dell’epatite C può essere ancora più percepito e portato avanti con forza e volontà comuni».

«fisiologico» sommerso, che continua a rappresentare «una sfida fondamentale», e sull’identificazione dei più idonei e funzionali modelli di screening, indispensabili anche per la definizione degli adeguati budget specifici da parte del Ssn. Secondo Petta «un’organizzazione di Rete è fondamentale per mettere in contatto i centri abilitati all’erogazione dei trattamenti e quelli ancora non autorizzati, e per creare un network attivo con i medici di medicina generale, per i quali sarebbe anche ipotizzabile un uso diretto di test salivari, per poter effettuare loro stessi test di screening ai pazienti a rischio. Auspichiamo anche di potere trasformare le farmacie in centri di infor-

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mazione: la maggior parte dei soggetti con un’infezione da Hcv sono over 60 e sono questi i più assidui frequentatori delle farmacie».

MANDELLI: TEST RAPIDI SALIVARI A DISPOSIZIONE DEL CITTADINO E sui test rapidi è intervenuto anche Andrea Mandelli, presidente della Fofi, con un commento rilasciato alle agenzie stampa: «Quella dei test rapidi per tutti, per scovare i casi sommersi di epatite C, potrebbe essere una proposta. Ovviamente vanno divisi quelli all’interno del Ssn da quelli salivari, che potrebbero essere messi in commercio a carico del cittadino che vuole fare un

FARMACIE DI AGRIGENTO: TEST E PRENOTAZIONE VISITE Da ricordare, già attivo sul territorio, il progetto “Linkage to care” avviato dai farmacisti della provincia di Agrigento e dalla Rete Hcv Sicilia, per identificare e avviare alla cura chi è colpito dal virus dell’epatite C. I farmacisti delle farmacie aderenti avranno, previa formazione, la possibilità di collegarsi direttamente alla piattaforma web della Rete Hcv Sicilia per prenotare visite e terapie nei centri della Rete per chi sarà risultato positivo al test eseguito in farmacia. E potranno rilevare direttamente l’infezione attraverso il test salivare: in caso di positività il paziente verrà preso in carico dai centri contattati per il tramite del farmacista.


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incontri

F Anticorpi monoclonali come nuove opzioni terapeutiche per quella che l’Oms definisce la malattia più disabilitante nella fascia di età inferiore ai cinquant’anni. A colloquio con Piero Barbanti, presidente dell’Associazione italiana lotta contro le cefalee

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di Stefania Cifani

armaci hi-tech

contro l’emicrania

La cefalea interessa oltre due miliardi di lecitazioni esterne, come accade per persone nel mondo ed è la malattia più esempio in alta quota per la riduzione di apfrequente del genere umano. Tra le forme porto di ossigeno. Il dolore è quindi una sordi cefalea, l’emicrania colpisce, secondo ta di strumento di difesa del cervello. le stime, circa quindici milioni di italiani, nella maggior parte donne, condizionanEsistono vari tipi di cefalea? do fortemente la quaLe cefalee si dividono in lità della vita di chi ne due categorie a seconda soffre. L’emicrania è della loro origine. Nella Nella stata a lungo trattata maggior parte maggior parte dei casi in modo non efficienla cefalea è di tipo pridei casi te: per l’eccessivo rimario, senza una causa la cef alea corso agli analgesici organica: potremmo deè di tipo da parte del paziente; finirla una inutile prova per la mancanza di temuscolare di un sistema primario, rapie mirate; per gli di difesa, un allarme senza cause effetti collaterali assoche suona a vuoto. In organiche ciati a quelle esistenuna parte minoritaria di ti. Ma lo scenario sta casi può essere invece cambiando e sono in arrivo anticorpi moespressione di altro: una malattia metabolinoclonali specifici in grado di controllare ca, meningite, ipertensione, eccetera. gli attacchi e prevenire le crisi. Ne parliamo con Piero Barbanti, responsabile Parliamo delle cefalee primarie dell’Unità per la cura e la ricerca su cefaVi appartengono la cefalea di tipo tensivo, lee e dolore dell’Irccs San Raffaele Pisana la cefalea a grappolo e l’emicrania, che incidi Roma e presidente dell’Associazione de per il 12-15 per cento, con punte che sfioitaliana per la lotta contro le cefalee. rano il 25 per cento nelle donne in età fertile. A volte l’emicrania può presentarsi con aura, cioè preceduta da un sintomo neurologiPerché la testa fa male? co focale, per esempio un abbagliamento Il dolore da cefalea proviene dalle meningi. del campo visivo, un formicolio delle mani, Il cervello è un organo molto sensibile; solo oppure una difficoltà nell’esprimersi. Maniper fare un esempio, non ha la capacità di festazioni che compaiono improvvisamente mantenere scorte energetiche. In condizioe possono durare da cinque minuti a un’ora. ni fisiologiche, il dolore è una risposta a sol-


incontri | novembre 2019 19


incontri

Si può parlare di malattia sociale? L’emicrania colpisce nel periodo di massima produttività, con la perdita di giornate di lavoro. Per questa ragione l’Oms definisce l’emicrania come la malattia più disabilitante nella fascia di età inferiore ai 50 anni. Per quanto riguarda i costi, diretti e indiretti, si stima che ogni anno in Italia per l’emicrania vengano spesi venti miliardi di euro. E va sottolineata un’altra cosa.

Quale? La patologia entra a far parte della vita del paziente e non lo abbandona mai. Alcuni studi indicano che il paziente emicranico episodico trascorre solo circa quaranta giorni all’anno libero da sintomi. Due attacchi alla settimana possono tradursi in sei o sette giorni di malessere, sia per i sintomi residui sia per il carico emotivo legato all’abbattimento morale e alla paura del ritorno dell’attacco. Il paziente emicranico è per questo portato a mettere in atto una serie di comportamenti evitanti, ritenendoli responsabili dell’insorgenza degli attacchi. Quando si attenuano compare il dolore. La durata dell’attacco varia da quattro ore a tre giorni.

Ci sono differenze riguardo al genere? Certamente l’emicrania predilige le donne, secondo un rapporto di tre a uno. Prima della pubertà c’è una lieve prevalenza della malattia nel sesso maschile, in seguito sono le femmine a esserne maggiormente interessate. Il picco della prevalenza si tocca verso i quarant’anni, mentre in genere dopo i 50-55 gli attacchi cominciano a regredire. Notiamo però che la scomparsa del disturbo è sempre più spostata in avanti nel tempo.

Quali sono le caratteristiche dell’emicrania? Essa è caratterizzata da un dolore pulsante, lateralizzato, mai lieve e, soprattutto, disabilitante. Ma non solo, l’emicrania è accompagnata da sintomi associati: fastidio per la luce, per il rumore, nausea e vomito. Una tipica caratteristica è che il dolore peggiora

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con il movimento, per questo durante gli attacchi i pazienti tendono a restare distesi al buio. Spesso inoltre queste forme non rispondono ai normali analgesici.

Cosa causa l’emicrania? Le cause dell’emicrania risiedono verosimilmente nella predisposizione genetica. Ma oltre alla predisposizione individuale, contano i fattori scatenanti: il cervello scambia situazioni non dolorose per uno stimolo sufficiente a far scattare l’allarme, innescando una sorta di “meningite elettrica”. Durante l’attacco si attivano tutte le terminazioni del trigemino poste sulle meningi. I fattori scatenanti sono principalmente lo stress, i cambiamenti climatici, le mutazioni ormonali, le variazioni del sonno, il digiuno, l’alcol. Un aspetto critico della gestione della patologia riguarda le ingenti risorse spese inutilmente nella ricerca delle cause dell’emicrania, e quanto ne consegue: esami quali la risonanza magnetica cervicale test per le intolleranze alimentari, o cure che in questi casi non hanno effetto, per esempio sedute di fisioterapia o chiropratica.

Perché si parla anche di emicrania cronica? L’emicrania da episodica può trasformarsi in cronica, quando il numero degli attacchi supera i quindici ogni mese; questo accade con un tasso di trasformazione del 2,5 per cento all’anno, nel caso degli emicranici episodici. Nel caso di individui che hanno più di otto giorni di emicrania al mese, quota che raggiunge il 30 per cento, il rischio di trasformazione in forma cronica sale al 30 per cento. In generale l’emicrania cronica incide per il 3 per cento della popolazione mondiale: si tratta di persone che presentano almeno quindici giorni di emicrania al mese e che molto spesso hanno abusato di analgesici, quasi a scopo preventivo.

L’abuso di analgesici può cronicizzare la malattia? Ci sono pazienti che arrivano ad assumere anche 500 analgesici al mese; si tratta di un problema molto rilevante. Oltre all’eccesso di analgesici, i fattori che incidono sul rischio di trasformazione sono le vicende personali, lo stress, l’ipertensione, l’ansia e la


dopo soli quattro mesi, quando le terapie preventive dovrebbero durare almeno sei mesi. Ma lo scenario sta cambiando.

Quale dovrebbe essere l’approccio terapeutico adatto?

Ci sono novità in terapia?

Lo scorso mese di dicembre è stato approvato il primo farmaco specificatamente L’approccio sintomatico richiede il constudiato per l’emicrania: si tratta dell’antitrollo dell’attacco acuto. A tal scopo esicorpo monoclonale erenumab. Il suo mecstono due categorie di farmaci: gli canismo di azione consiste nel blocco del antinfiammatori, farmaci da banco con i recettore del peptide correlato al gene delquali il paziente ha dimestichezza ma che la calcitonina CGRP (Calcitonin Gene-Relanon hanno effetto sui sintomi associati, e i ted Peptide). triptani. Si tratta in Q ue s t o p ep t ide questo caso di sei non svolge la duplice molecole, attualsono funzione di dilatare mente in commerrari i casi i vasi e provocare cio, che oltre a infiammazione a libloccare il dolore di emicrania vello delle meningi, hanno la funzione di cronica, e di facilitare la conannullare anche spesso duzione degli stimonausea e vomito. associati li dolorosi. A una a un maggiore presenza Quale di questa proteina potrebbe abuso corrisponde una essere il ruolo di analgesici maggior vasodilatadel farmacista zione, e quindi una in questo maggior velocità di trasmissione degli impercorso? pulsi. Bloccando il legame del CGRP al suo Il farmacista potrebbe certamente avere recettore questi effetti vengono inibiti. una parte importante nell’individuare quei pazienti che acquistano analgesici reiteratamente e metterli in guardia dal Altre opzioni? fatto che i farmaci da banco sono innocui Oltre a erenumab, altri tre anticorpi monosolo se assunti a dosi limitate. Inoltre il clonali sono in fase di studio: galcanezufarmacista dovrebbe sapere che gli emimab, fremanezumab eptinezumab, tutti cranici episodici, anche con un attacco diprossimi alla commercializzazione in Itasabilitante alla settimana, sono i pazienti lia (lo sono già negli Stati Uniti) e diretti candidabili alle terapie preventive e indiverso la neutralizzazione selettiva del rizzarli al proprio medico o a un centro ceCGRP. Queste molecole sono state testafalee. te, negli studi pre-registrativi, su 7.000 pazienti sia nell’emicrania episodica sia in Quali sono le terapie preventive quella cronica. Gli anticorpi monoclonali antiCGRP agiscono esclusivamente a lidi cui parla? vello periferico; per questo, oltre a essere A questo scopo sono stati sempre impiemolto efficace, è dotato di un ottimo profigati farmaci mutuati da altre aree teralo di tollerabilità. p eut iche : b et a blo c c a nt i , c a lc io antagonisti, antiepilettici e antidepressivi. Farmaci dotati di una buona efficacia nel Ci può spiegare meglio? ridurre il numero di giorni con mal di teGli studi real life compiuti dal nostro grupsta, ma con uno scarso profilo di tollerabipo dimostrano una efficacia di erenumab lità. Questo spiega la scarsa adesione al addirittura superiore a quanto precedentrattamento: una quota di pazienti variatemente pubblicato. Abbiamo infatti dibile tra il 25 e il 40 per cento lo interrompe mostrato che circa il 65 per cento degli

emicranici (siano essi cronici o episodici) riduce di almeno il 50 per cento la frequenza della propria emicrania e una percentuale che sfiora il 25 per cento vede la frequenza ridursi di almeno il 25 per cento.

incontri

depressione. Gli emicranici cronici sono molto spesso donne, in un rapporto di sei a uno, spesso sole sentimentalmente.

Parliamo di aderenza e di profili di sicurezza… Si tratta di farmaci che vengono somministrati sottocute una volta al mese, quindi con un impatto minimo sulla gestione della terapia e una migliore aderenza. Per quanto riguarda la sicurezza, questi farmaci sono molto sicuri e non causano effetti avversi: negli studi non emergono differenze rispetto a placebo. Una vera rivoluzione.

Quando sarà in commercio? Attualmente erenumab è stato approvato in fascia Cnn (fascia C non negoziati), è in corso la fase di negoziazione della rimborsabilità. Ema ha approvato il farmaco per i pazienti che soffrono almeno quattro giorni al mese ed è probabile che in Italia, per contenere la spesa - dato il suo costo elevato - sarà approvato per i pazienti che si siano sottoposti ad almeno tre terapie senza averne tratto beneficio.

Su quali altri farmaci si sta indirizzando la ricerca? Esiste un’altra categoria di farmaci specifici attualmente in fase di studio: i gepanti. Anche questi sono rivolti verso il recettore del CGRP e sono in grado di inibire la comparsa dell’attacco emicranico. Potranno essere assunti per via orale, sia al bisogno sia come terapia preventiva. Durante il recente congresso della Società italiana di neurologia, per via di queste novità terapeutiche, l’emicrania è stata uno dei temi più seguiti.

Le prospettive sono buone... Proprio così. Con quattro molecole specifiche e prive di effetti collaterali per la malattia neurologica più diffusa al mondo, le opzioni terapeutiche per l’emicrania si stanno ampliando notevolmente. Finora l’emicranico è stato trattato fin dove la comparsa degli effetti collaterali lo permetteva. D’ora in avanti non sarà più così.

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paper blog

V

di Rachele Aspesi, farmacista (http://nutrirelasalute.farmacista33.it)

acciniamoci

senza timori Il vaccino è uno strumento sicuro e anche il farmacista lo deve certificare. Oltre a dare il giusto consiglio su alimentazione e stili di vita

La domanda è di rito in questo periodo: «Ma lei, dottoressa, si vaccina contro l’influenza?». C’è chi lo fa per avere la conferma che il proprio medico abbia consigliato giustamente di vaccinarsi; chi per sapere se il sentito dire dall’amica che vaccina anche il gatto per l’influenza sia veritiero; chi lo fa per capire se c’è da fidarsi di tutto ciò che ci iniettano. Personalmente, arrivo da una cultura farmaceutica che mi spinge a confermare che ogni vaccino che ci inoculiamo sia controllato per essere sicuro al 100 per cento e a consigliare di vaccinarsi senza timori sia in casi obbligatori con le corrette modalità e tempistiche, sia contro specifici virus stagionali, come quello influenzale, specialmente nel caso di pazienti immunodepressi, bambini a rischio di complicanze, anziani, cardiopatici e chiunque presenti effetti più gravi rispetto a quelli che per molti sono banali sintomi influenzali. Detto questo, faccio sempre un passo oltre al classico vaccino antinfluenzale e indago in merito allo stile di vita del paziente: l’alimentazione adeguata e la scarsa sedentarietà, nonostante il freddo, anche in questo caso fanno la differenza.

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Guarire raffreddore e influenza con la sola delle Crucifere, potenti antibatterici naturaalimentazione è ancora un’utopia, ma atli: broccoli, cavolfiori, verza, cappuccio, catraverso un adeguato intervento nutriziovoletti di Bruxelles. nale possiamo rinforzare il sistema Se, tuttavia, il nostro corpo dovesse incapimmunitario e aiutare il nostro corpo a pare nel virus influenzale, consigliamo di combattere le infezioni, fin da piccoli. fare attenzione all’alimentazione affinché I dati dell’ultimo resia ricca di alimenti port della American che favoriscono la vasecondo academy of pediaun autorevole sodilatazione benefica trics sostengono che per le vie aeree supestudio un bambino nutrito riori, come brodo veamericano correttamente, con getale fatto in casa, un bambino un apporto adeguacipolla, legumi in zupto di vitamine e mi- nutrito in modo pa con cereali integranerali, si ammalerà li, ricchi di fibre capaci corretto del 35 per cento in di favorire il transito si ammala meno durante il peintestinale. Ricordiail 35 per cento mo di non farsi mancariodo scolastico e, qualora dovesse inre sali minerali e in meno cappare in un maliquidi fino a due litri lanno, potrebbe scongiurare l’uso di lunghe al giorno, preferibilmente scegliendo acterapie o l’assenza scolastica per qualche qua oligominerale, spremute e tisane sensettimana. Consigliamo, dunque, di variare za zuccheri per ripristinare l’equilibrio spesso la frutta di stagione, alternando le idrico salino perso attraverso la sudoraziomolte varietà di mele ricche di acqua, fibre, ne, specialmente in caso di febbre alta. potassio, carotenoidi e quercetina, potente Impariamo, quindi, ad andare oltre al conantiossidante e detossificante. Ricordiamo siglio farmaceutico che sarà apprezzato ai nostri pazienti l’importanza di frutti staancora di più supportando il paziente con gionali ricchissimi di vitamina C come piccoli accorgimenti quotidiani che sfatiarance, mandarini e kiwi, frutta secca mix no fake news o pubblicità ingannevoli e di energia e salute grazie al prezioso conteche solo nella figura del farmacista di finuto di omega 3, ferro, tannini, antiossidanducia possiamo far ritrovare, affinché, acti. E consigliamo anche ortaggi tipici del canto alla medicina tradizionale, il nostro periodo freddo, come quelli della famiglia stile di vita possa fare la differenza.


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galenica

A

mpio

spettro d’azione

Scoperto negli anni Cinquanta, il Metronidazolo orale, derivato 5-nitroimidazilico, venne inizialmente utilizzato come antiprotozoario nelle infezioni da Trichomonas vaginalis. Successivamente studi clinici evidenziarono che metronidazolo possedeva attività anche contro i bacilli anaerobi, resistenti a moltissimi farmaci, come i Bacteroides e i Gram positivi quali i Clostridi. E al giorno d’oggi è soprattutto per queste situazioni che viene impiegato per via orale. L’effetto della molecola si manifesta a livello del Dna: il gruppo 5-nitro del metronidazolo viene ridotto con formazione di un intermedio attivo che esercita un effetto inibitorio o distruttivo sul Dna. Non solo viene rotto il Dna, ma si scompone la struttura elicoidale. Tale effetto non si manifesta nelle cellule umane, poiché la presenza dell’ossigeno previene la riduzione del gruppo 5-nitro. Per il suo spettro d’azione, il metronidazolo viene utilizzato anche in età pediatrica per combattere infezioni da Clostridium difficile. Uno studio apparso su PlosOne nel 2017 ha dimostrato la non inferiorità del metronidazolo nel trattamento di infezioni semplici o di media intensità da clostridio nei confronti della vancomicina o della terapia combinata vancomicina-metronidazolo. Il metronidazolo viene utilizzato anche per prevenire scariche diarroiche da Giardia duodenalis o Clostridium difficilie in bam-

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di Luca Guizzon, farmacista territoriale esperto in fitoterapia, Farmacia Campedello, Vicenza

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Metronidazolo orale, utilizzato in particolare come antiprotozoario

bini con malnutrizione severa acuta. Questa condizione si manifesta soprattutto nei Paesi africani, ma le infezioni da Clostridium difficile in tenera età sono presenti anche nel nostro Paese. Il metronidazolo orale ha principalmente la funzione di bloccare l’eccessiva crescita batterica nell’intestino tenue. L’équipe dell’Università di Oxford guidata dal professor Standing ha dimostrato che la concentrazione necessaria per sviluppare l’effetto desiderato è di 12,5mg/kg di metronidazolo. Da notare che per il suo particolare meccanismo d’azione, la dose minima inibente è estremamente vicina alla dose minima battericida. Anche se non tutti gli studi sono concordi nel dimostrare l’efficacia del trattamento nei casi di malnutrizione severa. Ma le infezioni da Clostridum difficile possono manifestarsi e sostenere anche condizioni infiammatorie dell’intestino come l’Ibd (Infiammatory bowel disease). Per valutare l’efficacia del metronidazolo in questa situazione è stato confrontato il suo effetto con quello della rifaximina. Lo studio si è concluso dimostrando sostanzialmente l’uguaglianza tra i due trattamenti, sia per remissione, sia per ricadute, sia per effetti collaterali. Viene utilizzato anche nella terapia di eradicazione dell’Helicobacter pylori, sebbene proprio nei confronti di questo battere si stiano manifestano le più importanti forme di resistenza al farmaco.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE Il metronidazolo è indicato nel trattamento di infezioni sostenute da protozoi sensibili quali tricomoniasi, giardiasi, amebiasi o da batteri anaerobi sensibili. Trova impiego anche nel trattamento di coliti da Clostridium difficile, nella profilassi antibiotica in chirurgia colorettale e pelvica, nel trattamento del morbo di Crohn, della rosacea e della dragontiasi. In combinazione con altri farmaci è impiegato per eradicare l’Helicobacter pylori nell’ulcera peptica.

CONTROINDICAZIONI E AVVERTENZE Gli effetti indesiderati più comuni, generalmente dose-correlati, sono disturbi gastrointestinali come nausea e sgradevole sapore metallico. Si possono verificare anche altri disturbi gastrointestinali come diarrea, stomatiti e xerostomia. In caso di trattamenti prolungati e dosaggi elevati, si possono generare neuroaptiche periferiche, che ne suggeriscono un utilizzo con cautela in pazienti con storia di studi neurologici o epilettici. Sono riportati anche debolezza, vertigini, atassia, sedazione, insonnia. Microbiologicamente, il metronidazolo, alterando la microflora vaginale, può predisporre a candidosi vaginali. Il metronidazolo, se somministrato in concomitanza con bevande alcoliche provoca reazioni disulfiram-simili con ipotensione e glushing.


galenica

quali-quantitativa dei principi attivi e qualitativa degli eccipienti (qualora la farmacia segua le Procedure integrali, come previsto dalle Nbp); posologia come indicata dal medico; prezzo di vendita scorporato in sostanze, onorario, costo del recipiente.

TIPO DI RICETTA Ricetta ripetibile, validità sei mesi.

ADEMPIMENTI DEL FARMACISTA Il farmacista conserva ordinatamente, per i sei mesi successivi alla spedizione copia della ricetta dove avrà apposto timbro, data di spedizione e prezzo praticato.

PREPARAZIONE Materiali: agitatore magnetico, piastra riscaldante, becher 20mg/ml; mortaio e pestello, cilindro; rompere compresse (o pesa polvere), umettare polvere e levigare fino a pasta. Continuare ad aggiungere, mettere in cilindro, lavaggio quantitativo, portare a volume Shelf life 60 gg; polvere cristallina o cristalli di colore da bianco a giallo pallido, odore lieve, sapore amaro; poco solubile in acqua (1:100), in alcool (1:200), il pH di una soluzione acquosa satura è circa 5,8. Il metronidazolo è stabile all’aria, ma scurisce per esposizione alla luce. Deve essere conservato in contenitori ben chiusi, al riparo dalla luce, a temperatura compresa tra 15° e 30 °C.

CONTROLLI DI QUALITÀ La soluzione o lo sciroppo dovranno essere limpidi, privi di insolubilizzazioni e con il pH e volume (o peso) corretto.

MODALITÀ D’USO E POSOLOGIA Il metronidazolo in sospensione è consiglibile sia assunto un’ora prima dei pasti. Nel trattamento della maggior parte delle infezioni sostenute da batteri anaerobi il metronidazolo viene somministrato per via orale con una dose iniziale di 800 mg seguita da dosi di 400 mg ogni 8 ore per 7 giorni. Nel

impiegato, in combinazione con altri farmaci, anche per eradicare l’helicobacter pylori trattamento pediatrico, Standing e Ongas suggeriscono il dosaggio di 12,5mg/kg due volte al giorni di metronidazolo.

DATA LIMITE DI UTILIZZO Per le soluzioni acquose con titolo alcolico inferiore al 25% si indica una validità di trenta giorni dalla data di preparazione. Studi di stabilità possono portare la validità fino a sessanta giorni.

ETICHETTA Ragione sociale, indirizzo e telefono della farmacia; nome del medico e nome del paziente (ove riportato dal medico); prep. n. desunto dal numero attribuito alla ricetta - data... - utilizzare entro il ...; composizione quali-quantitativa completa di principio attivo ed eccipienti (se la farmacia adotta il Dm 18 novembre 2003 “Procedure semplificate”);

FONTI Regnath T, Raecke O, Enninger , Ignatius R. “Increasing metronidazole and rifampicin resistance of Helicobacter pylori isolates obtained from children and adolescents between 2002 and 2015 in southwest Germany”. Helicobacter. 2017 Feb;22(1). doi: 10.1111/hel.12327. Epub 2016 Jul 11. | Li R, Lu L, Lin Y, Wang M, Liu X. “Efficacy and Safety of Metronidazole Monotherapy versus Vancomycin Monotherapy or Combination Therapy in Patients with Clostridium difficile Infection: A Systematic Review and Meta-Analysis”. PLoS One. 2015 Oct 7;10(10):e0137252. doi: 10.1371/journal.pone.0137252. eCollection 2015. | Standing JF, Ongas MO, Ogwang C, Kagwanja N, Murunga S, Mwaringa S, Ali R, Mturi N, Timbwa M, Manyasi C, Mwalekwa L, Bandika VL, Ogutu B3, Waichungo J, Kipper K, Berkley JA; FLACSAM-PK Study Group. “Dosing of Ceftriaxone and Metronidazole for Children With Severe Acute Malnutrition”. Clin Pharmacol Ther. 2018 Dec;104(6):1165-1174. doi: 10.1002/cpt.1078. Epub 2018 Apr 19. | Gawronska A, Banasiuk M, Lachowicz D, Pituch H, Albrecht P, Banaszkiewicz A “Metronidazole or Rifaximin for Treatment of Clostridium difficile in Pediatric Patients with Inflammatory Bowel Disease: A Randomized Clinical Trial”. Inflamm Bowel Dis. 2017 Dec;23(12):22092214. doi: 10.1097/MIB.0000000000001249.

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M veterinaria

Rubrica a cura di Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani

di Alessio Arbuatti, medico veterinario ANMVI

alattie

tiroidee nel gatto Importante per i proprietari di pet verificarne periodicamente la funzionalità endrocrina

Piccola ma fondamentale per il mantenimento del corretto metabolismo corporeo. Può essere così riassunto il ruolo della tiroide, la cui alterata funzionalità può causare nei pet, così come nell’uomo, forme di ipotiroidismo o ipertiroidismo.

UN ASSE CHE REGOLA LA FUNZIONALITÀ ORGANICA La produzione degli ormoni tiroidei è regolata dall’attività dell’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide che ne regola la produzione e il rilascio in relazione a numerosi fattori stimolanti e tramite un sistema di controllo a feedback negativo. L’ipotalamo anteriore produce il TRH (Thyrotropin Releasing Hormone) che, agendo sull’ipofisi anteriore, porta alla produzione di TSH (Thyroid Stimulating Hormone). Questa glicoproteina stimola la produzione degli ormoni tiroidei T3 e T4 da parte delle cellule follicolari. Questi sono rilasciati in circolo e raggiungono le cellule target nei diversi distretti corporei. L’attivazione metabolica di queste ha conseguenze sul metabolismo lipidico, glucidico, proteico e, più in generale, sull’accrescimento, a livello cardiocircolatorio, riproduttivo, di equilibrio idrico e neuronale.

UN BINOMIO DA TENERE SOTTO CONTROLLO Con 7,3 milioni di esemplari presenti nelle case italiane, il gatto è il mammifero più diffuso. Un successo dettato dalle dimensioni

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ridotte, da una gestione in apparenza più semplice rispetto a quella del cane ma anche dai nuovi stili di vita e spazi abitativi più piccoli. È dunque importante che tutti i proprietari, dal momento dell’adozione del gattino fino all’età geriatrica, facciano sottoporre il proprio pet a regolari controlli veterinari, anche al fine di valutarne la funzionalità endocrina.

IPOTIROIDISMO Questa condizione si caratterizza per una deficienza cronica nella secrezione di ormoni tiroidei T3 e T4. Al contrario di quanto si osserva nella casistica clinica dei cani, nei gatti questa patologia non è particolarmente diffusa. L’ipotiroidismo spontaneo nei soggetti adulti è descritto in letteratura solo con sporadici casi clinici. Un discorso a parte meritano invece le forme di ipotiroidismo iatrogeno conseguenti ai trattamenti chirurgici applicati su esemplari ipertiroidei. Letargia, obesità e inappetenza sono solo alcuni dei sintomi clinici più comuni nei soggetti colpiti, spesso accompagnati da modificazioni del mantello. Nelle forme congenite si osserva invece un nanismo sproporzionato, accompagnato da un progressivo rallentamento della crescita. Gli arti restano di piccole dimensioni mentre il corpo si presenta di conformazione tozza, con testa ampia e un collo largo. Una precoce diagnosi clinica e laboratoristica consente la messa in atto di una tera-

pia specifica a base di levotiroxina sodica. Gli esemplari in cura devono essere costantemente controllati dal medico veterinario curante affinché possa valutare la risposta terapeutica. Un gatto adulto al quale è somministrata una terapia specifica ha un’aspettativa di vita paragonabile a quella di un esemplare sano. La prognosi invece cambia per i gattini colpiti dalla forma congenita, specialmente in relazione al momento dell’inizio della terapia e di eventuali modificazioni muscolari, scheletriche e articolari già sviluppatesi nell’esemplare.

IPERTIROIDISMO L’ipertiroidismo è l’alterazione tiroidea più comune riscontrata nei felini domestici. Colpisce i gatti adulti e anziani con un progressivo aumento della casistica a partire dai dieci anni di età. Il paziente geriatrico deve dunque essere portato regolarmente a visita non solo per valutare la funzionalità multisistemica ma anche per indagare sull’attività tiroidea. Spesso già durante l’esame obiettivo generale il clinico può palpare o evidenziare ecograficamente potenziali modificazioni del volume tiroideo alla base di una possibile iperproduzione ormonale. Infatti, nella quasi totalità dei casi (più del 98 per cento), l’ipertiroidismo vede alla base un adenoma mono o bilaterale tiroideo o il più raro carcinoma tiroideo. Una situazione diversa, dunque, dalla forma più comune in patologia umana che ha spesso alla base


UN’AMPIA POSSIBILITÀ TERAPEUTICA

l’attivazione di autoanticorpi (Malattia di UN’EZIOLOGIA Graves-Basedow) e più simile invece all’AANCORA INCERTA denoma di Plummer. Non tutti i proprietari Quali siano i reali fattori alla base della portano periodicamente in visita il proprio comparsa di adenomi o carcinomi ipofisagatto per controlli di routine ma solo quanri è un argomento ancora dibattuto nella do si presentano specifici segni clinici. Alcubibliografia scientifica. L’eziologia è dunni di questi sono solo lo que multifattoriale ed è specchio metabolico del stata ipotizzata una sediverse sottostante ipertiroidirie di elementi ambiensono smo, proprio perché gli ortali di rischio tra i quali le opzioni moni tiroidei svolgono il consumo di fegato e un’attività multisistemica terapeutiche frattaglie; la presenza di e creano una condizione bisfenoli A utilizzati nelper di tireotossicosi. Tra i sela produzione di alcune i soggetti gni clinici di più comune sostanze plastiche; l’utiipotiroidei riscontro si ha una dimilizzo domestico di insetnuzione del BCS (Body ticidi, fer tilizzanti o Condition Score) dovuta a una progressiva PBDE (Polibromodifenileteri) diffusi come perdita di peso, polifagia, poliuria, polidipagenti ritardanti di fiamma. sia, alterazione del comportamento talora con aumento delle vocalizzazioni, irritabilità IL SUPPORTO e tachicardia. Il mantello si presenta poco LABORATORISTICO curato, con pelo talora arruffato, zone alopeL’esame ematobiochimico e quello delle ciche e non di rado con dermatite furfuraurine formano il primo step fondamentale cea. Talora si osserva il vomito e anche la per valutare la presenza di eventuali altedefecazione può presentarsi alterata e diarrazioni; a questo primo screening devono roica. Questa sintomatologia non compare far seguito i test specifici di funzionalità tutta contemporaneamente e, inoltre, consitiroidea. Questi sono differenti e l’esecuderando che questi segni clinici sono riconzione verrà di volta in volta scelta dal ducibili a numerose patologie, localizzate o veterinario curante in relazione alla sensisistemiche, si rende necessaria un’attenta bilità della prova e all’eventuale presenza diagnosi differenziale, supportata dalla diadi ipertiroidismo occulto. La valutazione gnostica di laboratorio che possa confermabasale del T4 sierico, quella della concenre il sospetto clinico. trazione del fT4, il test di soppressione del

Le possibilità terapeutiche destinate agli individui ipertiroidei sono diverse. La scelta può ricadere su un approccio chirurgico, infiltrativo, farmacologico o alimentare, ognuno dei quali deve essere scelto in relazione alla causa scatenante l’ipertiroidismo, allo stato del paziente, al proprietario e alla possibilità di combinare alcuni di queste terapie tra loro. La chirurgia è, non di rado, preceduta da alcune settimane di terapia farmacologica, al fine di rendere il paziente eutiroideo riducendo possibili reazioni avverse alla somministrazione degli anestetici. L’intervento di tiroidectomia è risolutivo e può prevedere una tecnica intracapsulare o extracapsulare modificata. La terapia farmacologica deve essere somministrata giornalmente e si basa su molecole che bloccano la sintesi di Tiroxina (T4) e Triiodotironina (T3) consentendo la regressione dello stato di tireotossicosi e il mantenimento di quello eutiroideo. A seguito dell’inizio della terapia, il paziente sarà monitorato dal veterinario curante per valutare la presenza di eventuali effetti collaterali e richiedere eventuali ulteriori approfondimenti laboratoristici, al fine di valutare l’efficacia terapeutica e la corretta funzionalità multisistemica. La radioterapia si basa sulla somministrazione di iodio 131 ed è ideale per i noduli difficilmente approcciabili chirurgicamente. Il principio d’utilizzo si basa sull’emissione di fotoni e particelle beta che colpiscono le cellule target, distruggendole. Tale trattamento può essere condotto solo in centri specializzati e autorizzati per l’utilizzo di tale isotopo. La terapia alimentare si basa sulla somministrazione di specifiche linee veterinarie di petfood prive di iodio protratte per numerose settimane, ma non è finalizzata al trattamento della neoplasia sottostante, dunque non può considerarsi risolutiva ma di supporto a un’eventuale terapia medica.

veterinaria

T3, il test di stimolazione con TRH e la scintigrafia tiroidea sono tutte indagini importanti per giungere a una diagnosi corretta e precoce.

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Legale

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a cura della redazione

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espansiva

La ricaduta della Legge n. 124/2017 sulle farmacie private e comunali

Una delle più seguite sessioni tecniche di Farmacista Più 2019 è stata quella organizzata da Assofarm sulle tematiche de jure condito et de jure condendo della Legge n. 124/2017 (articolo 1, commi da 157 a 160) che incidono sulla disciplina delle farmacie “speziali” private e comunali pianificate sul territorio. Si pubblicano nelle pagine succesisve le slide della Relazione introduttiva dell’avvocato Bruno Riccardo Nicoloso, che ha tracciato le premesse agli interventi degli avvocati Stefano Colombari e Marcello Tarabusi, i quali hanno discusso sugli opportuni emendamenti che tengano in conto della pur limitata vis espansiva della novella normativa sulle società speziali che siano affidatarie della gestione delle farmacie comunali, rispetto alle società speziali che siano titolari del diritto d’esercizio delle farmacie private, rivisitando sul piano concettuale ancor prima che operativo la relativa disciplina nor mativa nei due

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sottoinsiemi, privato e comunale, in cui si articola il “sistema farmacia” pianificato sul territorio. Su questa premessa è stata ipotizzata la biunivocità nello stesso soggetto del diritto d’esercizio e della gestione delle farmacie private e la diarchia tra il diritto di esercizio, ascritto ai Comuni, qualunque sia il diverso soggetto affidatario della gestione delle farmacie comunali, nonché dei relativi moduli che possano essere assunti in un accorpamento della sinergia tra l’ordinamento di settore di cui all’articolo 9 della Legge 2 aprile 1968, n. 475, e l’ordinamento generali sui servizi pubblici locali di cui all’articolo 113 del T.U. 18 agosto 2000, n. 267. In riferimento alla apertura al capitale delle società speziali per l’esercizio delle farmacie private con ricaduta sulle farmacie comunali e alle conseguenti problematiche attinenti la tutela della concorrenza e di conseguenza del servizio in riferimento all’abuso di posizione dominante sanzionato dall’articolo 102 del Tfue è stata discussa una r iduzione del limite alla partecipazione delle società di capitali nelle une e nelle altre società speziali per l’esercizio delle farmacie in uno specifico ambito territoriale, non più regionale, ma provinciale o metropolitano. Quanto alla partecipazione societaria rispetto al rapporto di lavoro dei soci la relativa incompatibilità - riconducibile a quella dei pubblici dipendenti che possono assumere tale partecipazione societaria ma non

il tema al centro di una delle sessioni più interessanti dell’ultima edizione di farmacistapiù

possono assumere funzioni di gestione societaria rispetto alla generalizzata previsione di cui all’articolo 8, comma 1, lettera e) della Legge 4 novembre 1991, n.362 richiamato dall’articolo 1, comma 160 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 - è stata valutata l’opportunità di una riconduzione in detti limiti di tale incompatibilità, se non la sua abrogazione per l’evidente restrizione del diritto costituzionale al lavoro ed alla libertà anche economica, postulato dagli articoli 1, 3, 35, 41 e 97 della Costituzione. PER UN APPROFONDIMENTO: B. R. Nicoloso, “La vis espansiva della Legge n. 124/2017 sulle società speziali”, in Rivista di diritto amministrativo, Giust. Amm., fascicolo n. 10/2019, on line


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fiscale

P

di Stefano De Carli Studio Luce, Modena

er fare

chiarezza

Il sempre più frequente ricorso alla forma societaria per la gestione della farmacia sia per la possibilità di fare ricorso alle società di capitali, sia per evitare le incomprensibili limitazioni e incompatibilità poste dalla “legge concorrenza” - rende necessario fare chiarezza su un argomento spesso sottovalutato in ambito contabile/fiscale/giuridico. Ci si riferisce al versamento che i soci, soprattutto di compagini a ristretta base sociale o di tipo familiare, operano nei confronti della società per superare necessità finanziarie.

NEL DETTAGLIO Molto spesso i farmacisti (o i possessori di quote societarie) tendono a considerare le situazioni finanziarie personali e quelle societarie sostanzialmente intercambiabili. Al contrario le due posizioni devono essere tenute accuratamente distinte e ben disciplinate. Anzitutto bisogna distinguere la natura di tale apporti. Il caso più comune è che essi assumano la natura di “finanziamento”, quindi di un prestito che comporta l’insorgere di un debito da parte della società nei confronti del soggetto che l’ha erogato. L’operazione, anche se viene prevista nello statuto societario, è del tutto discrezionale e non soggiace ad alcuna regola, potendo essere del tutto svincolata da ogni proporzionalità rispetto alla quota posseduta, e diventa chiaramente consi-

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La normativa riguardante gli eventuali versamenti dei soci alle società di gestione delle farmacie

ziario. L’apporto infruttifero, quindi, deve gliabile in caso l’organo collettivo si trovi essere assistito dal formalismo della scritnelle impossibilità di fare fronte ai propri tura tra le parti. E per evitare che la stessa impegni finanziari. debba essere registrata scontando il 3 per Il prestito del socio può essere fruttifero e, cento di imposta di registro, sarà opportuin tal caso, sarà opportuno stipulare un no che venga redatta per scambio di corricontratto di mutuo che disciplini sia le spondenza, in modo che l’imposta sia tempistiche di restituzione del capitale sia dovuta solo in caso d’uso, ovvero quando il le condizioni della remunerazione. Oppudocumento è utilizzato per il deposito in re, molto più frequentemente nel settore cancelleria giudiziaria, presso le amminidella farmacia, di tipo infruttifero. In tale strazioni dello Stato, eccetera. La società caso bisogna porre attenzione quanto dovrà inviare una richiesta di finanziaprevede la normativa fiscale. mento infruttifero al socio tramite raccoIl testo unico delle imposte dirette stabilimandata in plico aperto (ma va bene sce, all’articolo 45, comma 2, una presunanche una Pec destinata alla Pec personazione di fruttuosità delle somme date a le del socio) cui il socio mutuo a un tasso di indovrà rispondere danteresse pari a quello leove il debito do il proprio assenso e gale (attualmente lo della utilizzando le medesi0,80 per cento). Tale società me formalità di invio. presunzione può esseSebbene il socio possa re vinta stabilendo una sia iscritto sempre rinunciare alla diversa misura, o ana bilancio, restituzione, la caratteche, appunto, l’infrutnon è più ristica del prestito è tuosità, mediante un soggetto quella di un finanziaatto scritto, redatto tra il socio e la società, che a prescrizione mento che, salvo il ricorrere di determinate per essere opponibile condizioni di cui si dirà a breve, è rimboral fisco deve avere data certa. In mancansabile. Il diritto a ottenere il rimborso si za dell’atto, gli organi ispettivi possono prescrive in cinque anni ma, ove il debito contestare la fruttuosità delle somme date della società verso il socio sia iscritto a bia mutuo in capo al socio erogante, mentre lancio, si considera come riconosciuto e nessun rilievo sarà a carico della società tale riconoscimento impedisce la prescrinel caso che questa non abbia messo in zione. Attenzione però alle limitazioni imdeduzione il corrispondente onere finan-


poste alle società a responsabilità limitata, le cui regole sono come sempre più complesse rispetto a quelle delle società di persone, in questo caso per preservare in via principale i diritti dei terzi rispetto a quelli dei soci. L’articolo 2467 del Codice Civile statuisce che i finanziamenti dei soci erogati in particolari circostanze possono essere rimborsati solo subordinatamente alla soddisfazione degli altri creditori e che, se il rimborso è avvenuto nell’anno che precede il fallimento della società, deve essere restituito Tuttavia il confine tra ciò che è lecito o meno è alquanto aleatorio, dal momento che le particolari condizioni non solo determinate in modo oggettivo, riguardando esclusivamente i finanziamenti concessi: in un momento in cui, anche in considerazione del tipo di attività esercitata, risulta un eccessivo squilibrio dell’indebitamento rispetto al patrimonio netto; in una situazione finanziaria della società nella quale sarebbe stato ragionevole un conferimento. Salvo quanto sopra, il diritto alla restituzione persiste anche se il socio vende la propria quota di capitale sociale, a meno che l’atto di cessione non la esclusa esplicitamente. Sul punto è chiara la Cassazione, che con sentenza 16049/2015 stabilisce che il socio cedente resti titolare del credito alla restituzione del finanziamento.

IN CASO DI RINUNCIA Ma che succede se il socio rinuncia al proprio credito a favore della società? In altre situazioni, il venir meno di una obbligazione onerosa fa sorgere un componente positivo di reddito che è tassabile; nel caso specifico, invece, una espressa disposizione dell’articolo 88 del Tuir prevede che tale rinuncia non costituisca sopravvenienza attiva e quindi non sia tassabile, a condizione che venga attestato, mediante una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, da parte del socio rinunciante, che il credito rinunciato non ecceda il valore fiscalmente riconosciuto. Il che, nel settore della farmacia, avviene praticamente sempre, cosicché l’attestazione si riduce a un mero formalismo. Si tratta di una norma di cautela che tende a evitare che, a fronte di un credito che ha già dato dei benefici a un socio, come, per esempio, nel caso di una svalutazione o una perdita deducibile, la società possa avere l’ulteriore beneficio della piena intassabilità. In caso di mancanza della dichiarazione è prevista la presunzione assoluta che il valore fiscale del credito sia pari a zero, con conseguente tassazione dell’intera sopravvenienza attiva a carico della società. Qualora invece i versamenti fatti dai soci avvenissero a titolo di “capitale” lo scenario cambia completamente. Tale versamenti vengono infatti effettuati per rinforzare in modo permanente (e senza

fiscale

possibilità di restituzione) la società, ricapitalizzandola, anche senza che venga toccato il capitale sociale, e quindi senza che, necessariamente, venga modificato lo statuto della società, cosa che presuppone l’intervento del notaio. È sufficiente così prevedere un versamento in “conto capitale” e non quindi un aumento del capitale sociale, restando in capo ai valori apportati il vincolo della impossibilità alla restituzione se non al momento di una eventuale liquidazione. Non bisogna però procedere con leggerezza all’utilizzo di tale conto: il versamento in conto capitale non rimane riferibile al socio che l’ha effettuato ma perde la sua soggettività assumendo il valore di “riserva” per cui, in caso di sua restituzione o per aumento del capitale sociale, verrà attribuito ai soci in proporzione alle quote da essi detenute. Tuttavia, se l’imputazione viene fatta a un conto “futuro aumento di capitale”, sarà invece riferibile unicamente al socio conferente. In caso l’aumento di capitale non dovesse essere effettuato, la restituibilità della somma versata è incerta anche se un parere del Notariato delle tre Venezie la ritiene possibile. Non bisogna tacere sul fatto che, comunque, l’aumento di capitale vero e proprio è una operazione estremamente delicata che può alterare gli equilibri societari, tant’è che molti statuti prevedono che debba essere deliberato solo con l’unanimità dei consensi dei soci.

NEI BILANCI Si ricorda, infine, che la società dovrà in ogni caso inserire nei propri bilanci la reale qualifica del versamento ottenuto, e così esplicitare che si tratta di un finanziamento fruttifero o infruttifero o di un conferimento di altra natura, in modo da evitare di imbattersi nella presunzione stabilita dall’articolo 46 del Testo unico delle imposte dirette che il versamento sia dato a mutuo, con i problemi di fruttuosità già evidenziati. In definitiva, pare evidente che qualora ci si dovesse trovare nelle condizioni di dover aiutare finanziariamente la propria società sarà assolutamente opportuno chiedere assistenza al proprio consulente: le implicazioni fiscali e giuridiche sono assai significative.

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di Stefania Cifani

farmanews

Un’altra

dimensione Le terapie Car-T al centro di un convegno a FarmacistaPiù

Cure costruite in base alle caratteristiche di ogni singolo paziente per stimolare il sistema immunitario a eliminare le cellule tumorali. Sono le terapie Car-T (Chimeric antigen receptor-T), uno dei temi trattati nel corso dell’ultima edizione di FarmacistaPiù, con il convegno “Terapie avanzate e Car-T” . Le terapie Car-T sono basate sull’impiego clinico di linfociti T, che vengono isolati e prelevati dal sangue del paziente, e modificati geneticamente con i costrutti Car (recettore chimerico antigenico) in specifici laboratori di ingegnerizzazione. Le cellule vengono così messe in grado di esprimere recettori capaci di riconoscere e attaccare selettivamente gli antigeni espressi sulla superficie delle cellule tumorali. I linfociti modificati vengono poi fatti molti-

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plicare e risomministrati per infusione ai pazienti, dove aumentano la capacità di eliminazione delle cellule tumorali. Particolarità di questa terapia è che le cellule Car-T devono essere preparate individualmente per ogni paziente: si tratta quindi di un trattamento ultra personalizzato. Molto importante in tutto il processo il ruolo del farmacista ospedaliero, che entra a far parte di un team multidisciplinare e vede la possibilità di una evoluzione della professione verso una dimensione più clinica. Negli studi clinici, le Car-T hanno permesso di ottenere una guarigione definitiva per il 40 per cento dei bambini con leucemia linfoblastica acuta e per circa il 30 per cento degli adulti trattati per un linfoma aggressivo. Secondo le stime, sono circa 500 i pazienti adulti e 40 quelli

pediatrici che in Italia potrebbero ogni anno beneficiare della terapia Car-T. La dimostrata efficacia ha portato alla rimborsabilità in Italia, secondo quanto riportato da Aifa, per «pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) resistenti alle altre terapie o nei quali la malattia sia ricomparsa dopo una risposta ai trattamenti standard e per pazienti fino a venticinque anni di età con Leucemia linfoblastica acuta (Lla) a cellule B». Ma molti altri studi sono in corso ed è presumibile che decine di terapie saranno approvate nel corso dei prossimi cinque anni; da qui la centralità della questione della sostenibilità, dato il costo elevato di ogni terapia. La complessità dei trattamenti ne richiede l’erogazione solo in centri altamente specializzati. Oltre agli aspetti tecnici e alla sicurezza delle procedure, devono essere infatti considerati il rischio di reazioni immunitarie, a volte molto gravi, e la tossicità. In circa il 25 per cento dei casi - con una mortalità del 5 per cento - può verificarsi la sindrome da rilascio di citochine con febbre molto alta, abbassamento della pressione, difficoltà respiratorie e insufficienza renale. Altra grave conseguenza riguarda lo sviluppo di tossicità a livello neurologico, talvolta fatale. A ogni Regione spetta il compito di individuare i centri di riferimento, che attualmente sono: Humanitas, Irccs Istituto nazionale tumori e San Raffaele, a Milano; Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma, a Monza ; Città della salute e della scienza e Ospedale infantile Regina Margherita, a Torino; Sant’Orsola, a Bologna; Bambino Gesù, Policlinico Gemelli e Umberto I, a Roma.


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fuoriCampo

di Sergio Cattani, farmacista e Massimo Longoni, giornalista musicale

Prenditi

una pastiglia Un viaggio in oltre sessant’anni di musica italiana, analizzando senso e versi di canzoni nelle quali si parla di medicine La musica, si sa, è una medicina universale. Quando un amore finisce, quando ci manca qualcuno di caro o semplicemente siamo nervosi o tutto in una giornata sembra andare storto, poche cose possono consolare e farci stare bene come la canzone giusta. Ma le canzoni possono essere anche il contenitore perfetto per raccontare di come i medicinali entrino nelle nostre vite. In situazioni particolari così come nel quotidiano. Ecco allora che molti autori hanno riversato nei loro testi medicine e medicinali, rendendoli familiari anche a chi si è trovato a canticchiare una melodia senza pensare troppo al significato che si nascondeva dietro la canzone.

DAI QUARANTA AI NOVANTA Tra i primi a occuparsi del tema, a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta, ci sono due esponenti di peso della canzone napoletana. Se Roberto Murolo addirittura intitola una canzone alla Penicillina, Renato Carosone resta più sul vago con Pigliate ‘na pastiglia. Con la consueta ironia e con un accompagnamento ricco di swing che guardava oltreoceano, Carosone ini-

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zia quello che è uno dei suoi successi più celebri addirittura con l’invocazione «Napoli in farmacia!», invitando a prendersi una pastiglia per vincere l’insonnia e anche il mal d’amore. Se i felici e colorati anni Sessanta - a parte la pillola da mandare giù con un poco di zucchero di Mary Poppins - sembrano lasciare da parte l’argomento per concentrarsi più su amori estivi, spiagge e cieli in una stanza, entrando nei Settanta l’argomento torna prepotentemente di moda. Abbiamo appena scavallato il Sessantotto, con tutti i sommovimenti che questo ha portato, e Fabrizio De André pubblica l’album Storia di un impiegato, ispirato al maggio francese. Attraverso la sua penna lucida e affilata il cantautore genovese ne Al ballo mascherato inserisce un padre che chiede «aspirina e affetto» mentre la sua autorità cade a pezzi sotto i colpi della rivoluzione. Decisamente un uso diverso da quello dell’aspirina nella Coca-Cola che avrebbero esaltato ventiquattro anni dopo Elio e le storie tese in Supergiovane, anche se a unire lo spirito di entrambe le canzoni c’è la medesima voglia di mandare e quel paese il mondo dei “matusa”. Gli anni Ottanta sono quelli dell’edonismo, del colore, del divertimento e del rampantismo. Inevitabile che portino con sé una buona dose di nevrosi, che bene che vada dà il mal di stomaco, in casi peggiori attacca il sistema nervoso. Sergio Caputo il peso sullo stomaco lo manda via bevendo «Citrosodina per dimenticare» nella sua Bimba se sapessi, uno swing dal gusto retrò nell’arrangiamento e dolceamaro nel testo.

Franco Battiato punta a una cura molto più radicale. Ci vuole un’altra vita, come recita il titolo, è il racconto della sua scelta di staccarsi dalla Milano che lo aveva ospitato negli anni del grande successo per tornare alle radici siciliane, in un contesto di isolamento e ritmi rallentati, dove non ci sarà più bisogno dei tranquillanti e delle terapie, inutili, citati nella canzone. Dieci an-


fuoriCampo

IL NUOVO MILLENNIO

ni più tardi, nel 1997, Morgan, ne Il mio malditesta dei Bluvertigo, per l’emicrania causata dalla vita moderna non troverà di meglio che chiedere “pillole”. Se negli anni Ottanta i tranquillanti servono per combattere gli effetti stressanti di una società che impone il guadagno a ogni costo e la bella vita, nei Sessanta potevano essere la via di fuga dal peso di una situazione mal sopportata a livello artistico. Come quella descritta da Francesco De Gregori in Festival, dove si racconta del suicidio di Luigi Tenco, del quale si dice che «era pieno di tranquillanti» (ma non era un ragazzo cattivo). Se, rimanendo negli anni Ottanta, ci stacchiamo dalla frenesia della città per immergerci nella provincia, cambiano i contesti ma non le tematiche. I Cccp fanno storia a sé, musicalmente e come temi. Valium, Tavor, Serenase ha già tutto nel titolo, e nel minuto e poco più di quella scarica adrenalinica punk-emiliana, Giovanni Lindo Ferretti descrive la sua situazione esistenziale, con pochi versi: «Il Valium mi rilassa/Il Serenase mi distende/Il Tavor mi riprende/C’è chi mi dà energia e chi la porta via». Il punk italiano con i medicinali ha un rapporto piuttosto stretto. Poco più di un decennio dopo, nel 1999, i Prozac + non cercheranno più di rilassarsi ma di fuggire proprio dal mondo che ci circonda con un trip di allucinogeni descritto in Acido acida, decisamente un atteggiamento diverso da quello di Morgan, che chiede solo pillole per liberarsi dall’emicrania.

Negli anni duemila i Baustelle si distinguono per la loro musica ricca di echi degli anni Sessanta. In Charlie fa il surf contemporaneo e passato si danno la mano, così come lo fanno le droghe citate: «Charlie fa surf, quanta roba si fa Mdma» canta Bianconi, citando l’Lsd tanto amato dai contemporanei dei Beach Boys, aggiungendo però «e vado in chiesa e faccio sport/prendo pastiglie che contengono/paroxetina», riferendosi agli attacchi di panico così diffusi come male della nostra epoca. La presenza dei medicinali nelle canzoni va di pari passo con quelle che possono essere le abitudini di una generazione. Nell’ultimo decennio la trap diventa la musica di riferimento dei giovani, con il suo racconto urbano che abbraccia emarginazione e voglia di ribellarsi, spesso alternate all’esaltazione dei simboli della ricchezza, strumenti di emancipazione dalla gabbia sociale. Ma c’è anche l’uso delle droghe nei testi trap, e la più moderna, tanto a buon mercato quanto alla portata di tutti, è la diidrocodeina contenuta in un noto sciroppo per la tosse. Ma d’altra parte cambiano i tempi ma non alcune droghe che restano sempre attuali.

«Sciroppo cade basso come l’Md/Io non cado in basso, sono ancora in piedi» canta Sfera Ebbasta nella sua Sciroppo, che cita così l’ecstasy, legandosi idealmente all’immaginario anni Sessanta citato dai Baustelle. Fino ad arrivare all’apoteosi del mondo disegnato da Chadia Rodriguez. La trapper ispanico-tunisina, nella sua Sister (Pastiglie), che nel ritornello cita Pastiglie dei Prozac +, canta di una vita in cui c’è una pastiglia per tutto: «Pastiglie per viaggiare/pastiglie per dormire/pastiglie per mangiare/pastiglie per sognare/pastiglie per il bene/pastiglie per il male/pastiglie a ogni ora/in mille forme».

E poi, gli Afterhours Nella canzoni non trovano spazio solo le medicine per i malanni di stagione, lo stress quotidiano o quelle per lo “sballo”. Ci sono casi in cui il medicinale è parte di una vicenda drammatica, capace di fare da ispirazione non solo per un singolo brano ma addirittura per un disco intero. Come nel caso di Folfiri o Folfox, a oggi l’ultimo album pubblicato dagli Afterhours, nel 2016. Un lavoro fortemente personale per il leader del gruppo, Manuel Agnelli, che lo ha composto durante la fase terminale della malattia del padre. I due termini che compongono il titolo del disco, e che diventano metafora di un’intera vicenda, si riferiscono ai cocktail chemioterapici per la cura del cancro del colon-retto che venivano somministrati al padre di Agnelli. Un album che diventa un percorso di rara intensità, dove entrano temi come il dolore, la morte, la cura e la rinascita, e dove anche un brano strumentale, in cui la medicina è nel titolo, Cetuximab, riesce a trasmettere angoscia e inquietudine.

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dalle aziende

Il titolo valore

aggiunto titolo

Conoscere il consumatore e le dinamiche del mercato: questa per Vicks di P&G la chiave per individuare nuove opportunità nel canale. sommario A colloquio con Marco Faraone, direttore commerciale Farmacia P&G Italia sasasa

foto?

Marco Faraone, direttore commerciale Farmacia P&G Italia, ci racconta le strategie messe in atto dall’azienda per continuare a lavorare in proficua sinergia con questo canale. Perché la farmacia è sempre più rilevante per P&G Italia? La farmacia è senza dubbio una priorità nei piani di sviluppo del business di Procter & Gamble sia a livello globale sia in Italia, dove siamo storicamente presenti con marchi iconici come Vicks, Kukident, Oral B, AZ, Clear Blue e altri. Questo canale è caratterizzato da un tipo di consumatore molto attento non solo alla salute in senso stretto, ma al benessere in senso più ampio, molto interessato alle innovazioni, molto esigente in termi-

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di Autore

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ni di qualità e soprattutto che fa affidamento sulla professionalità del farmacista, in grado di fornire il consiglio più adatto alle sue specifiche esigenze. La nostra strategia è proprio quella di lavorare in partnership con i farmacisti italiani, portando loro la nostra capacità di innovazione attraverso prodotti sempre affidabili e di alta qualità, la forza di una comunicazione efficace, di un supporto di marketing sempre di grande impatto, sia a livello pubblicitario sia di materiali espositivi all’interno della farmacia, un continuo supporto nel campo della formazione tecnico-scientifica e dello sviluppo delle categorie in cui operiamo. Quali sono le proposte che offrite al farmacista in questo momento? Anche per ovvie ragioni di stagionalità, il nostro focus è ora sulla linea Vicks e, in particolare, sulla novità che abbiamo appena lanciato sul mercato italiano, un farmaco multi sintomatico per il raffreddore e l’influenza, che stiamo sostenendo sia sul punto vendita sia attraverso un importante piano di comunicazione su diversi canali, dalla tv al digital al cinema.

Perché proprio un multi sintomatico? Come sempre in P&G partiamo da quanto possiamo imparare dal consumatore e dai trend del mercato. Da un lato sappiamo, per esempio, che, nei primi giorni di influenza, si soffre in media di quattro o più sintomi: un unico prodotto che sia di aiuto nel trattare più sintomi allo stesso tempo è quindi una soluzione interessante. Dall’altro lato, anche i trend di mercato ci confermano questo crescente interesse: i prodotti con un solo principio attivo decrescono del 2 per cento mentre i prodotti con più di un principio attivo crescono del 3 per cento. Ma in caso di raffreddore e influenza i sintomi, e quindi i bisogni dei consumatori, sono gli stessi sia di giorno sia di notte? Una ricerca ha confermato come i sintomi di raffreddore e influenza siano percepiti in maniera diversa durante il giorno o durante la notte: per ben il 74 per cento dei consumatori c’è infatti tra i due una sostanziale differenza. Per gli italiani non riuscire a dormire bene la notte è la preoccupazione numero uno in caso di influenza - anche se il consuma-

tore non ha sempre la percezione di poter intervenire sul problema - seguita a ruota dalla capacità di condurre le proprie attività diurne, sia quelle lavorative sia quelle del tempo libero. Di giorno infatti ci sentiamo “intontiti” e assonnati mentre di notte i sintomi come gli starnuti, il naso che cola o il naso chiuso, non ci fanno riposare bene, aggravando il nostro malessere. Peraltro, alcuni ricercatori hanno dimostrato che la privazione di sonno influisce sul sistema immunitario e riduce la capacità di combattere le infezioni come il raffreddore. Riposare bene la notte è quindi un bisogno davvero fondamentale e per questo pensiamo che la “categoria notte” possa avere un forte potenziale di sviluppo. I multi sintomatici sono quindi una opportunità per la farmacia? Senza dubbio. Del resto i farmacisti ci confermano che sempre più consumatori richiedono farmaci multi sintomatici. Per rispondere al meglio alle loro necessità abbiamo quindi allargato con Vicks la nostra offerta in questa categoria e ci stiamo impegnando a promuoverla. Questo crea valore per il consumatore e per il canale stesso portando anche a una crescita della categoria.



il libro

a cura della redazione

Tu chiamale

se vuoi

Un titolo “battistiano” per il nuovo libro di Umberto Borellini, che prosegue il suo viaggio tra pelle, cosmesi, psiche e soma

«Nei miei libri precedenti ho raccontato come sono fatti i cosmetici e come valutarli attraverso la lettura delle etichette (Il manuale di cosmetologia) e ho anche spiegato quanto i cosmetici possano essere considerati preziosi alleati della bellezza. Da sempre, ancor prima che sorgessero quelle che chiamiamo civiltà. Ma ho anche scritto che nessun cosmetico potrà mai donare quella luce unica che nasce dal profondo dell’anima che esprime la propria unicità e la propria spiritualità (La Divina Cosmesi). Quello che affronto invece con questo nuovo libro è un viaggio polisensoriale che dalla pelle arriva al cervello passando attraverso il cuore. Un viaggio lungo una sorta di autostrada a doppia corsia che trasporta costantemente messaggi che transitano ininterrottamente nelle direzioni opposte». Parole di Umberto Borellini, cosmetologo, autore di Tu chiamale, se vuoi, emulsioni, appena pubblicato da Lswr. Il lettore generico, appassionato di cosmetici, di estetica e di benessere potrà leggere un volume che non parla soltanto di cure estetiche, di rughe o di cellulite, ma che aprirà uno spiraglio su una visione della bellezza e del benessere più profonda. Un viaggio che porterà a una destinazione precisa che staziona proprio a metà strada tra la pelle e la psiche. Un percorso tra la bellezza che genera da

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una profonda autorealizzazione intima e quella che può essere ottenuta con il supporto di trattamenti estetici mirati e di prodotti cosmetici a connotazione scientifica, che sono venuti alla ribalta negli ultimi anni e agiscono in senso neurocosmetico. Il lettore professionista, invece - e qui si parla di estetisti, farmacisti, erboristi, naturopati, parrucchieri, medici estetici, dermatologi, chirurghi plastici, profumieri, rappresentanti di cosmetici - potrà approfondire molti argomenti legati al benessere, alla salute della pelle e ai cosmetici in una visione di insieme tra pelle, cosmesi psiche e soma. «La pelle è un organo profondo che racconta, rivela e nasconde», spiega Borellini, «e quando viene accarezzata con un buon cosmetico è in grado di inviare messaggi al cervello che a sua volta risponde con altri messaggi che ritornano nuovamente alla pelle. Questo viaggio utilizza tutti i cinque sensi e collega due zone, pelle e cervello che sono unite già a livello embrionale. Il libro, in fondo, parla di emulsioni dove convivono due fasi separate (acqua e olio) apparentemente incompatibili. L’emulsione, in fondo, simboleggia la vita, gocce diverse che si adattano a stare insieme come il bianco con il nero, il giorno con la notte e il bene con il male. In questo mio nuovo scritto ho voluto “emulsionare” tutte le emozioni

che, in base alla loro portata producono benessere o malessere. E dato che le emozioni viaggiano a fior di pelle ho voluto accompagnare i lettori nuovamente in questo percorso di bellezza dove emozioni e sensi si incrociano costantemente influenzando la nostra vita».

TU CHIAMALE SE VUOI EMULSIONI. La cosmesi e il senso della bellezza Umberto Borellini Edizioni Lswr, 2019, pp. 304


Solo notizie mirate

Da Farmacia Evoluta il servizio News che crea i contenuti per la farmacia Avere una farmacia online attraverso cui sviluppare l’attività della farmacia stessa e anche l’e-commerce, non può prescindere dall’aggiornamento, non solo del listino prodotti, ma anche dei contenuti: notizie e informazioni da offrire all’utente che entra nel sito o che esegue una ricerca in Rete. Un impegno per il mantenimento del sito che Farmacia Evoluta offre come servizio al farmacista. Ogni sito realizzato è dotato di una sezione news a disposizione della farmacia per veicolare le novità sulle iniziative della farmacia stessa e altre informazioni importanti per i visitatori. Il servizio News è sviluppato da una redazione composta da professionisti della comunicazione che garantiscono l’alta qualità dei contenuti adatti a un pubblico ampio. I contenuti possono essere i più svariati perché sarà il titolare a fornire i titoli da sviluppare da parte della redazione. Un sito con contenuti validi e sempre aggiornati ottiene una maggiore indicizzazione sui motori di ricerca e quindi una maggiore facilità di essere “torvato” dagli utenti. L’offerta di Farmacia Evoluta è costituita da diversi pacchetti di contenuti (news) in

dalle aziende

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un altro tassello della piattaforma di servizi per la farmacia digitale grado di coprire l’intero arco dell’anno, seguendo la stagionalità, con una frequenza di pu bblicazione almeno mensile. I pacchetti disponibili sono infatti tre: pacchetto basic: 12 news (frequenza mensile); pacchetto pro: 24 news (frequenza bisettimanale; pacchetto top: 48 news (frequenza settimanale). Una volta scelto il piano editoriale di interesse, la farmacia dovrà scegliere solo i titoli dei temi da sviluppare che verranno approvati per essere poi prodotti dalla redazione e passati alla assistente dedicata, che procederà a pubblicarli periodicamente sul sito. Ogni news sarà dotata di un’immagine attinente al te-

ma, in modo da attrarre maggiormente l’attenzione, e utile per la diffusione sui social network. Tutti i contenuti messi online rimarranno comunque sempre a disposizione dei visitatori e anche dei motori di ricerca.

Il servizio News è solo un tassello della piattaforma Farmacia Evoluta, sempre dalla parte del farmacista, al quale propone tutti i servizi digitali di cui ha bisogno, accompagnati dall’assistente dedicata che svolge tutto il lavoro al posto suo.

PER SAPERNE DI PIÙ: https://farmaciaevoluta.it/news-farmacie/

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Spigolature

Mantoan nuovo

presidente dell’Aifa Domenico Mantoan, direttore generale dell’Area sanità e sociale della Regione Veneto, è stato nominato presidente del Cda dell’Agenzia italiana del farmaco. «Auspico che l’operato dell’Aifa persegua l’obiettivo di una crescente omogeneità dell’as-

sistenza farmaceutica sul territorio e di un sempre più razionale utilizzo delle risorse destinate ai farmaci», commenta Marco Cossolo, presidente di Federfarma. «Le farmacie possono fare molto per agevolare l’accesso ai farmaci e garantirne il corretto

utilizzo e l’aderenza alla terapia: hanno un ruolo importante perché sono il primo presidio sociosanitario del Ssn, presente capillarmente anche nei centri più piccoli e disagiati, che vanta un contatto quotidiano con le realtà del territorio».

Carenza medicinali

un sondaggio europeo L’Eahp, associazione europea dei farmacisti ospedalieri, lancia un nuovo sondaggio sulla carenza di medicinali e invita alla partecipazione i farmacisti ospedalieri che accusano carenza di medicinali e i pazienti. L’indagine, aperta fino al 13 gennaio 2020, mira a studiare le ragioni e l’impatto della carenza di medicinali sui pazienti negli ospedali europei, nonché le possibili soluzioni. A differenza dei precedenti sondaggi, l’indagine quest’anno riguarderà tutti gli operatori sanitari che lavorano in ambiente ospedaliero, e i pazienti che hanno sperimentato carenze di medicinali durante la loro degenza. L’anno scorso l’Eahp ha pubblicato i risultati relativi al 2018, dimostrando che la carenza negli ospedali europei è aumentata tra il 2014 e il 2018. Un trend che influisce direttamente sulla qualità e la sicurezza delle cure, come si legge nel comunicato ufficiale: «I pazienti rischiano di subire un deterioramento del loro stato di salute se non possono ricevere le medicine prescritte in modo tempestivo. Allo stesso tempo, la quantità di tempo che gli operatori sanitari trascorrono con i pazienti è ridotta per la necessità di investire sempre più ore di lavoro nella gestione della carenza di medicinali».

La terza edizione

di Io Equivalgo Prende il via la terza edizione della campagna di informazione nazionale sui farmaci equivalenti “Io Equivalgo”, promossa da Cittadinanzattiva e patrocinata dall’Aifa, con il contributo non condizionato di Assogenerici e del partner tecnico Farmadati Italia. Di prima linea l’impegno della Regione Marche, che ha siglato con Cittadinanzattiva un Protocollo di intesa che, si legge in una nota stampa, «consolida inoltre una fattiva collaborazione e condivisione delle azioni per rafforzare la strategia regionale delle politiche sanitarie con attenzione particolare alle politiche del farmaco». La campagna, sottolineano i promotori, «mira ad accrescere la conoscenza dei farmaci equivalenti, informare e fornire opportunità di scelta consapevole a vantaggio della sostenibilità economica delle famiglie, promuovere la trasparenza sulle politiche dei prezzi e ridurre gli sprechi da mancata aderenza terapeutica dovuta spesso ad un’interruzione delle cure per difficoltà economiche».

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Spigolature

In farmacia per i bambini il 20 novembre

Il 20 novembre torna In Farmacia per i bambini della Fondazione Francesca RavaN.P.H. Italia, che aiuta l’infa n z i a i n c ond i z ion i d i disagio, in Italia e nel mondo. Giunta alla settima edizione, si svolge in concomitanza con la trentesima Giornata

mondiale dei diritti dell’infanzia. Si tratta di una campagna nazionale di sensibilizzazione sui diritti dei bambini e di una raccolta di farmaci da banco, alimenti e prodotti pediatrici in aiuto ai bambini in povertà sanitaria. Oltre 2.500 volontari in 2.000 farmacie di tutta Italia

raccoglieranno le confezioni che saranno acquistate e consegnate loro, per poi essere donate a case famiglia, comunità per minori, enti che aiutano famiglie in difficoltà e all’ospedale pediatrico N.P.H. Tutti i dettagli su www.nphitalia.org.

“Prendila a cuore”

nelle farmacie lombarde Ha preso il via “Prendila a cuore”, il progetto congiunto di Associazione lombarda fra titolari di farmacia e Fondazione Muralti, con la partnership scientifica del Centro Cardiologico Monzino Irccs e con il grant incondizionato di Daiichi Sankyo, per promuovere l’aderenza terapeutica in area cardiovascolare. I cittadini in cura per problematiche cardiovascolari potranno rivolgersi alle farmacie aderenti al progetto delle

province di Milano, Lodi e Monza-Brianza, per avere consigli utili su come gestire la terapia in modo ottimale. Inoltre, attraverso la compilazione di un questionario, verranno raccolti dati importanti sull’effettiva compliance terapeutica, approfondendo “punti deboli” o eventuali difficoltà incontrate da pazienti e caregiver nella gestione quotidiana della terapia. «All’interno del nuovo modello di presa in carico del

paziente cronico in Lombardia», sottolinea Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, «la farmacia svolge un ruolo fondamentale come referente di prossimità nella gestione della terapia quotidiana. È perciò importante che il farmacista, per la sua formazione permanente, segua un continuo aggiornamento professionale sulle patologie cardiovascolari, in forte aumento negli ultimi vent’anni».

Neopharmed Gentili acquisisce Mdm

Neopharmed Gentili, società farmaceutica specializzata nella commercializzazione di soluzioni ad alto valore terapeutico, ha acquisito il 100 per cento di Mdm, azienda che si occupa di distribuzione di farmaci, prodotti nutraceutici e dispositivi medici per la neurologia e l’ortopedia. L’operazione si inserisce all’interno del percorso di sviluppo per linee esterne e interne alla base della partnership strategica tra la famiglia Del Bono e Ardian, società di investimento privata che opera a livello mondiale, entrata nel capitale nel novembre 2018.

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di Luigi Marafante

consigli

Difese

naturali QUANDO I PRIMI FREDDI AGGREDISCONO LE VIE RESPIRATORIE Naturflu è un integratore alimentare della linea NaturLabor a base di miele, propoli ed estratti vegetali. L’eucalipto favorisce un’azione emolliente e lenitiva della mucosa orofaringea grazie al suo effetto balsamico; l’altea, l’adhatoda e la drosera agiscono sulla funzionalità delle secrezioni bronchiali e il sambuco migliora la funzionalità delle prime vie respiratorie. Ingredienti ad azione antibatterica: il miele svolge

la sua azione grazie a una proteina chiamata “Difensina1”, in grado di inibire la crescita di alcuni batteri. La propoli è un ingrediente ricco in flavonoidi e acidi fenolici, in grado di inibire la crescita di alcuni batteri. Ingredienti ad azione espettorante: eucalipto, timo e adhatoda sono ingredienti ricchi in oli essenziali che vengono escreti per via polmonare, provocando un effetto espettorante. L’edera e la liquirizia sono ricche in

saponine, sostanze che determinano irritazione della mucosa gastrica, generando un effetto espettorante per via indiretta. L’altea svolge un’azione emolliente. Sambuco, timo e drosera svolgono invece un’azione broncodilatatrice. Il papavero è ricco in codeina, principio attivo che esercita un’azione analgesica attraverso il medesimo meccanismo d’azione della morfina. www.naturlabor.it

CONTRASTARE GLI STATI DI TENSIONE LOCALIZZATI Studi scientifici hanno dimostrato come lo zenzero contribuisca a mantenere la funzionalità articolare e la normale motilità intestinale, a contrastare gli stati di tensione localizzati e i disturbi del ciclo mestruale. Minuxmal capsule di Oti è un nuovo integratore a base di Palmitoiletanolammide (PEA) e zenzero E.S. che combina due elementi che dai dati di letteratura si dimostrano in grado di intervenire con efficacia sia nei processi infiammatori, sia nei meccanismi di trasmissione del dolore. È stato osservato che una dose giornaliera di 25 mg di estratto è sufficiente per apportare un netto miglioramento del dolore e delle performance motorie. www.otiterapieinnovative.com

UNA DOLCE PERLA CROCCANTE Per gli amanti del cioccolato al latte, c’è una deliziosa novità: le praline senza glutine Schär. Racchiuse in uno strato croccante di fine cioccolato sono pronte a sciogliersi in bocca. Per regalare o concedersi una dolce coccola a portata di tasca, in ogni momento, anche fuori casa. Piccole e raffinate come perle, senza glutine e buonissime: le nuove praline Schär Delishios di finissimo cioccolato al latte conquistano con il loro cuore soffiato che si scioglie in bocca. Sono fatte con ingredienti selezionati di alta qualità, tra i quali il cioccolato al latte (per il 75%). www.schaer.com

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Se è vero che la riserva di collagene si esaurisce con il passare del tempo (-1% all’anno a partire dai vent’anni), è anche importante considerare il grande impatto dell’esposoma (inquinamento, nutrizione, stress, fatica). Per neutralizzare gli effetti dannosi sulla riserva di collagene, la Maschera Detossificante Rivitalizzante associa carbone nero attivo a polifenoli. Il carbone nero attivo cattura le impurità e le particelle microinquinanti e ne facilita l’eliminazione. Noti per il loro grande potere antiossidante, i polifenoli contribuiscono a intrappolare i metalli pesanti e a neutralizzare i radicali liberi. www.resultime.com

L’ANIMO GREEN DELL’HAIRCARE

consigli

MASCHERA DETOSSIFICANTE RIVITALIZZANTE ANTI-ETÀ

Biomed Hairtherapy è il brand professionale Soco Spa specializzato nella cura e nel trattamento dei capelli e delle loro specifiche necessità di salute e bellezza. Dal 1989, grazie a un continuo lavoro di ricerca e innovazione, il marchio si è distinto nel settore per l’efficacia dei trattamenti curativi e per l’avanguardia delle formulazioni a base di principi attivi naturali e biologici. Biomed Hairtherapy, il cui Dna bio si evince già dal nome, oggi totalmente rinnovato nelle formulazioni e nel look, conferma e potenzia la sua vocazione biologica, per rispondere in maniera sempre più efficace alle esigenze specifiche di cute e capelli. www.biomed.it

IN VISTA DEI MALANNI INVERNALI

UN COADIUVANTE ATTIVO ANTICADUTA PER DONNA

I primi freddi, le giornate che si accorciano, vento, pioggia… Autunno e inverno mettono a dura prova il nostro organismo, che inizia a mostrare i segnali di un abbassamento delle difese immunitarie: raffreddore, febbre, tosse. Laboratoires Ortis offrono una soluzione naturale, a base di piante e propoli, sostanza prodotta dalle api, che aiuta a rinforzare il sistema immunitario in maniera naturale, prevenendo così l’insorgere dei malanni di stagione. Propex Express è l’alleato ideale anti «colpo di freddo». Grazie alla sua formula a base di piante e il suo elevato dosaggio in propoli e vitamine, agisce efficacemente sulle difese naturali dell’organismo e permette di rimettersi in piedi rapidamente.

La formula di BiothymusAc Active balsamo contiene ingredienti e nutrienti specifici per favorire il ciclo vitale del capello: Condralact complex: bioattivatore metabolico a base di lattoglobuline e Condramina® che favorisce l’attività delle cellule del bulbo pilifero, prolungando la fase di crescita del capello (faseanagen); SHPolypeptide -9; peptide che agendo sul microcircolo favorisce i processi metabolici indispensabili per la crescita dei capelli; aminoacidi essenziali, vitamine e oligoelementi: indispensabili per la sintesi della cheratina; burro di Karitè e condizionanti specifici che nutrono il capello, mantenendolo lucido e pettinabile. www ortis.com

www. mylan.it

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consigli

LA BELLEZZA DELLA PELLE INIZIA DALLA DETERSIONE Una perfetta pulizia del viso è la base da cui partire per ottenere la massima efficacia dai cosmetici del viso. Sulla pelle sono presenti impurità di vario tipo: quelle provenienti dall’ambiente, dal trucco e dalle secrezioni della pelle stessa. È consigliabile quindi una detersione al mattino, con funzione tonificante e alla sera, con funzione purificante. Per chi cerca una sensazione di freschezza quotidiana, Acqua Micellare di Incarose è ideale per detergere delicatamente il viso e la zona perioculare ed è adatta alle pelli più sensibili, normali e secche. Elimina efficacemente ogni traccia di make-up e le impurità presenti sulla pelle. www.incarose.it

IL NUOVO FORMATO DEI BISCOTTI

COME “DIGERIRE” LE FESTIVITÀ NATALIZIE? Mangiare in modo equilibrato e avere uno stile di vita sano è fondamentale, ma in questo periodo qualche strappo alla regola è concesso: per questo ci si può affidare a Gunabasic di Guna, per il metabolismo acido-base e le funzioni depurative dell’organismo. Un integratore alimentare a base di estratti vegetali e sali minerali. Nelle pratiche bustine - da assumere una volta al giorno (preferibilmente la sera prima di coricarsi e lontano dai pasti) - è contenuto lo zinco, che contribuisce al fisiologico metabolismo acido-base, mentre il magnesio si occupa dell’equilibrio elettrolitico. www.guna.it

Da oggi i biscotti Pesoforma cambiano ricetta e formato. I biscotti diventano più leggeri e la confezione contiene più pasti. La nuova ricetta è stata sviluppata in linea con il nuovo regolamento, in vigore a partire da settembre 2019, che definisce la composizione dei pasti sostitutivi. Le nuove disposizioni hanno modificato l’apporto calorico del pasto sostitutivo, che deve essere compreso fra le 200 e le 250 kcal e i valori dei micronutrienti, aggiungendo anche la vitamina K. I nuovi biscotti Pesoforma si sono adeguati alla nuova normativa: contengono 24 vitamine e minerali e apportano meno di 250 kcal a pasto. www.pesoforma.com

CONTRO DOLORI E TENSIONI MUSCOLARI DI COLLO, SPALLE E POLSI Aria fredda, umidità e bassa pressione sono i fattori climatici che caratterizzano l’arrivo della stagione fredda e che da soli potrebbero spiegare la maggior parte dei malanni tipici di que-

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sta stagione. Dolorelax fasce riscaldanti sono patch adesivi che sfruttano i principi della termoterapia per alleviare dolori muscolari e articolari dovuti ad affaticamento, tensioni musco-

lari, distorsioni o stiramenti. Donano sollievo mirato e sono adatte per i dolori cronici e occasionali, contribuendo ad alleviare i sintomi da infiammazione localizzate. www.dolorelax.it


consigli

Gabriella Pravettoni Stefano Triberti

IL MEDICO 4.0

Come cambia la relazione medico-paziente nell’era delle nuove tecnologie

• Prezzo: 19 euro

Le nuove soluzioni di Intelligenza Artificiale, robotica e digital therapeutic, che affiancano sempre più il lavoro del medico, del chirurgo e del personale ospedaliero, sostituiranno i medici o diventeranno loro alleati? Questa nuova pubblicazione cerca di rispondere alla domanda fornendo una panoramica approfondita e completa e un’analisi oggettiva su ciò che la relazione uomo-macchina può rappresentare per diagnostica, terapia, chirurgia, riabilitazione e tutte le possibili attinenze per promuovere salute e benessere. Nasce così la figura di medico “4.0”, che non è solo un professionista della malattia e della cura, ma soprattutto un mediatore efficiente tra la tecnologia, con la sua logica e precisione, e la persona, con la sua sofferenza tutta umana e la sua domanda di cura.

U S O L A T ACQUIS izioniedra.it www.ed | novembre 2019 47


di Luca Pani, @Luca__Pani, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Miami

The Blind Spot

La nuova

frontiera I colossi del digitale e i maggiori centri di ricerca americani si giocano tutto sui computer quantistici Quantum Computing: sono state la parole della settimana, del mese, e rischiano di diventare quelle dell’anno e magari di molti anni a venire, se veramente manterranno quello che promettono. Aziende come Google - che ha annunciato di aver raggiunto la “Supremazia Quantica”, cioè la risoluzione in tre minuti di un problema mediante un computer quantico (o quantistico) che avrebbe richiesto al più potente computer tradizionale circa 10.000 anni - sono sicure di avere cominciato la prossima rivoluzione mondiale. Google in questo non è sola: Microsoft, Ibm, Intel e centri di ricerca come Harvard e Mit stanno investendo centinaia di milioni di dollari in computer quantistici. Perché stanno costruendo i computer più potenti che siano mai esistiti, e soprattutto come funzionano? La risposta non è semplice ma, per farla breve, si tratta di computer che sfruttano le leggi della fisica e della meccanica quantistica per l’elaborazione dei dati usando come unità fondamentale il qubit (a differenza del calcolo elettronico, alla base dei nostri computer attuali, la cui unità fondamentale è il bit = binary digit, ovvero 0 oppure 1). Nei computer quantici le unità di informazione che codificano i due stati, chiuso o aperto (i cui valori sono, appunto, 0 o 1), impiegano quelli che vengono chiamati qubit. I qubit, unità dell’informazione quantistica, sono codificati non dallo 0 oppure dal 1, ma dallo stato quantistico in cui si trova una particella o un atomo, potendo quindi avere contemporaneamente sia il valore 1 sia il valore 0. Una particella può esistere in una varietà di combinazioni

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che producono differenti stati quantistici (per esempio 60 per cento allo stato 1 e per il 40 per cento allo stato 0, oppure 40 e 60 per cento, ovvero 10 e 90, eccetera). Si tratta di una potenza di calcolo inimmaginabile se convertita in progressione esponenziale matematica: 2 qubit possono avere 4 stati contemporaneamente (cioè una coppia di qubit può trovarsi in qualsiasi sovrapposizione quantistica di 4 stati); 3 qubit possono trovarsi in qualsiasi sovrapposizione di 8 stati (ossia 8 stringhe di tre bit diversi: 000, 001, 010, 011, 100, 101, 110 e 111); 4 qubit in sovrapposizione di 16 stati; 8 qubit di 256 stati e cosí via. Questa sovrapposizione di stati consente di fare calcoli paralleli anziché sequenziali come avviene oggi nei computer “tradizionali”. A differenza dei bit, i qubit, anche se molto distanti tra loro, possono entrare in correlazione uno con l’altro accelerando, con velocità di miliardi di volte superiori alla norma, il processo di calcolo. A tutto ciò va anche aggiunta la proprietà di interferenza quantistica che permette di “controllare” la misurazione dei qubit basandosi sulla natura ondulatoria delle particelle e consentendo di modulare, in un

modo al momento impensabile nei dettagli, la potenza di calcolo. Dato che ogni qubit aggiuntivo aumenta la potenza di 2 elevato n, immaginate quale potenza può avere un computer quantico con “soli” 50 qubit (250). Non è facile capirlo perché la mente umana non può raffigurare queste grandezze, che sono largamente superiori a quella di tutte le gocce d’acqua contenute in tutti gli oceani. Per noi che ci occupiamo di salute umana i computer quantistici significano moltissimo. Saranno i motori culturali fondamentali dell’Intelligenza artificiale applicata alla medicina. È infatti ormai chiaro che i computer tradizionali non hanno abbastanza potenza di calcolo per la quantità di informazioni (biologiche e non biologiche) che devono essere elaborate per generare conoscenze veramente dirompenti e innovative. Basti pensare al problema delle simulazioni delle interazioni molecolari tra un nuovo farmaco e i suoi bersagli cellulari o intracellulari che, in media, richiedono oltre dieci anni di esperimenti complessi in silico con potentissime macchine binarie tradizionali. Un computer quantico lo risolverebbe in molto meno di un secondo. Ho reso l’idea?

PER APPROFONDIRE: https://medicalfuturist.com/six-challenges-to-tackle-before-artificial-intelligenceredesigns-healthcare/ e https://www.ai4business.it/intelligenza-artificiale/computer-quantistico/



Leggere le avvertenze riportate sulla confezione

SPOSSATEZZA

STANCHEZZA MENTALE IN CASO DI

DIETE VEGANE E VEGETARIANE

1000mcg di Vitamina B12 in forma di Metilcobalamina, la più biodisponibile. Le compresse sublinguali permettono un’elevata biodisponibilità anche in caso di disturbi che riducono l’assorbimento intestinale.

60 compresse sublinguali

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SENZA LATTOSIO

biosline.it

ADATTO A VEGANI


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