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di Interporto di Trieste

Il primo Bilancio di Sostenibilità di Interporto di Trieste

La creazione del valore è per un’azienda il risultato di un processo di confronto e interazione al suo interno e all’esterno con i suoi interlocutori e con la società in generale. Il Bilancio di Sostenibilità affianca il Bilancio d’esercizio estendendone la capacità di porre in evidenza il contributo al miglioramento sociale e ambientale.

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Attraverso il presente Bilancio di Sostenibilità, Interporto di Trieste sceglie di iniziare un percorso di rendicontazione con cui comunicare in modo innovativo con il proprio territorio e con i suoi portatori di interesse, rendendo trasparenti le modalità con cui l’Azienda vuole essere parte attiva e concorrere a costruire un mondo più responsabile e sostenibile. Il Bilancio di Sostenibilità si rivolge ai Soci, ai Collaboratori interni ed esterni, ai Clienti, ai Fornitori, alla Pubblica Amministrazione, alle Istituzioni Bancarie, alle Istituzioni del territorio e, infine, alla Comunità locale. Particolare importanza assumono i Collaboratori di Interporto di ogni ruolo e funzione: l’Azienda ha maturato in questi anni la consapevolezza che è stata la “squadra”, con la sua determinazione e la sua coesione, a consentirle di raggiungere i brillanti risultati e a permetterle di configurarsi come struttura di riferimento nella logistica nazionale e regionale.

La decisione di realizzare il Bilancio di Sostenibilità nasce, come è stato rilevato, nel corso dello scorso anno, ben prima del manifestarsi della grave pandemia che ha sconvolto l’intero pianeta: sembra doveroso sottolineare che nella fase critica, nessuno dei dipendenti di Interporto si è sottratto ai suoi impegni; tutti hanno continuato a svolgere il loro lavoro, con un approccio positivo e concreto, che è stato decisivo nel ridurre al minimo le conseguenze economiche della crisi. Il primo impegno sociale di Interporto è riservato ai suoi Collaboratori, nei confronti dei quali si attueranno tutti gli interventi necessari per attenuare eventuali difficoltà future legate alla vita quotidiana.

La redazione del primo Bilancio di Sostenibilità di Interporto si inserisce nel filone più tradizionale dei documenti con carattere di rendicontazione sociale proposti da moltissime imprese negli ultimi venti anni. Da ritenersi particolarmente attuale, ancorché proposto già nel 2001 nel Libro Verde della Commissione delle Comunità Europee, la definizione che vede nella responsabilità sociale “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.

Questa azione volontaria si manifesta come risposta alle esigenze di innovazione delle pratiche di governo dell’impresa e del territorio.

Appare interessante quale riferimento anche la definizione proposta nel 2007 in un documento del Ministero dell’Interno, in base alla quale “il Bilancio di Sostenibilità è l’esito di un processo con cui l’amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato”.

La sopra riportata enunciazione si attaglia perfettamente ai doveri di trasparenza e chiarezza nell’informazione cui è tenuta la Pubblica Amministrazione, ma può applicarsi a pieno titolo a quanti, come Interporto, con essa hanno connessioni e rapporti radicati e istituzionali. Attraverso il Bilancio di Sostenibilità, un’amministrazione o un’impresa, rendono espliciti i risultati della loro attività, il confronto degli obiettivi dichiarati, sia in chiave di verifica interna che di proiezione futura.

Il Bilancio di Sostenibilità ha come scopo primario la rappresentazione dei valori e degli effetti che l’attività aziendale, intesa in tutta la sua estensione, produce nel territorio in cui opera, considerato nella sua accezione più integrata e complessa.

Il Bilancio di Sostenibilità rappresenta, pertanto, uno strumento di rendicontazione delle prestazioni non finanziarie dell’impresa, da proporre ai fini di un costruttivo dialogo ai principali interlocutori, con l’obiettivo di consolidare l’identità aziendale, rafforzandone la reputazione e il profilo etico.

Costituisce, in effetti, un’occasione per enfatizzare il legame con il territorio, un’opportunità per affermare il concetto di impresa quale componente positiva della società e realtà economica che perseguendo il proprio interesse prevalente, contribuisce a migliorare la qualità della vita di quanti vivono ed operano nel suo ambito di riferimento. Esso, inoltre, è anche uno strumento che permette di rendere evidenti le azioni che contribuiscono a ridurre gli impatti ambientali. L’idea di dotare Interporto di Trieste di un Bilancio di Sostenibilità, nasce negli ultimi mesi del 2019, in una fase connotata da progressiva crescita dell’Azienda in termini di traffici, fatturato e occupazione.

Partendo da questa positiva situazione si è dovuta affrontare la crisi pandemica, di cui si è avuta piena, tardiva consapevolezza nel marzo di quest’anno.

Come è stato rilevato, Interporto ha fronteggiato positivamente le difficoltà, subendo qualche inevitabile contraccolpo, ma reagendo in termini da considerarsi in assoluto, positivi, a conferma di un impianto strutturale solido e reattivo, in tutte le sue componenti.

La seconda parte del 2020 si configura come momento di rilancio dell’attività, in vista del recupero delle posizioni su cui Interporto si è collocata negli ultimi anni grazie a scelte oculate e lungimiranti. Le imprese come Interporto di Trieste, che operano in settori di importanza strategica per il sistema economico, assumeranno sempre più consapevolezza del loro ruolo, operando concretamente per il rilancio dell’economia italiana.