UP! n 28 - aprile 2019

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POSTE ITALIANE SPA - SPED. A.P. - D.L. 353/03 ART. 1, CM. 1, DCB MI

APRILE 2019

LE ARCHITETTURE CHE FANNO SCUOLA NEL 2019 DALLE NUOVE OPERE ICONA AL BIGMAT INTERNATIONAL ARCHITECTURE AWARD ’19


UN MONDO DI PREMI A PORTATA DI

BIG CARD.

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Consigliano UP! MAGAZINE

PROGETTI | ARCHITETTURA | EDILIZIA

BigMat è presente in Europa con oltre 900 Punti Vendita di materiali per costruire, ristrutturare e rinnovare casa. Direzione, Redazione, Abbonamenti e Amministrazione BigMat Italia S.c.p.a. Via Roma 74 - Centro Direzionale Colombirolo 20060 Cassina de’ Pecchi - Milano T. +39 02 95344836 F. +39 02 95341232 E-mail: info@bigmat.it Comitato di redazione Rosita Bacis, Massimo Bussola, Teresa Gigliotti, Francesca Negri, Anna Maria Sciorelli, Dayana Venturiello Ufficio commerciale - Vendita spazi pubblicitari BigMat Italia S.c.p.a. Via Roma 74 - Centro Direzionale Colombirolo 20060 Cassina de’ Pecchi - Milano Direttore responsabile Francesca Negri Consulenza editoriale CommFabriK Srl Hanno collaborato a questo numero Alessandra Guzzi, Elena Matteuzzi, Francesca Negri, Irene Perico, Michela Pesenti, Cristina Serra, Carlo Vacca Grafica e Impaginazione CommFabriK Srl Registrazione N° 240 del 03/05/2011 Tribunale civile e penale di Milano Come abbonarsi Per abbonarsi iscriversi su www.bigmat.it/community Spedizione gratuita Stampa Industrie Grafiche Pacini Via Gherardesca, 1 - 56121 Pisa Ospedaletto (PI) Tiratura del presente numero: n. 11.000 copie Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati dalla rivista è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione dell’Editore. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e l’Editore non si assume la responsabilità nel caso si tratti di esemplari unici. L’Editore non si assume la responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori incorsi nella riproduzione sulla rivista. Periodicità: quadrimestrale Poste Italiane Spa - Sped in a.p. D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Milano

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Ai sensi del D. Lgs 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da BigMat Italia S.c.p.a. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003. L’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. Ovviamente è a piena disposizione per assolvere a quanto dovuto nei loro confronti.

Questo volume è stato realizzato a Impatto Zero©. Le emissioni di CO2 generate dalla produzione e stampa sono state compensate mediante crediti di carbonio provenienti da interventi di creazione e tutela di foreste in crescita.


N. 28 AP R I LE 20 1 9 MAGAZINE In copertina dettaglio della facciata dell’M9 Museum District di Mestre (VE), foto di Alessandra Chemollo. L’illustrazione per la copertina di STYLEUP! è a cura di Fabio Buonocore

PROGETTI | ARCHITETTURA | EDILIZIA

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LE 10 ARCHITETTURE PIÙ BELLE DEL 2019

L’ARCHITETTURA SECONDO BIGMAT

30 5 EDIZIONI E TANTE NOVITÀ

26 IL SENSO DELL’ARCHITETTURA DI PAOLO ZERMANI

Intervista al nuovo giurato italiano del BigMat International Architecture Award ’19

34 L’ARCHITETTURA INDUSTRIALE IN DIALOGO CON IL PAESAGGIO NATURALE

29 IDENTIKIT DEL CONSUMATORE

Abitudini e preferenze di acquisto degli 8 tipi di consumatori al mondo

36 BIGMAT SPONSOR DI EDILPORTALE TOUR

Alla scoperta dell’edilizia dei prossimi 10 anni tra analisi del settore, formazione tecnica e la novità dell’Archidating

67 RUBRICHE

Voci dal mondo delle costruzioni

39 SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR

55 STYLEUP! APPROFONDIMENTI DAL MONDO DEL DESIGN SHOWROOM D’INTERNI, RIVESTIMENTI E ARREDOBAGNO A CURA DELLA REDAZIONE DI UP!

78 BIGMAT NEWS

Novità dal mondo BigMat Aprile 2016

UP! 3



L’EDITORIALE L’EDITORIALE

di Rocco Alfano Presidente BigMat Italia

Cari Lettori,

su questo nuovo numero di UP! abbiamo voluto puntare i riflettori sull’architettura, non solo per fotografare le tendenze e gli stili più innovativi ma anche per ricordare che quest’anno si svolgerà la quarta edizione del nostro BigMat International Architecture Award (BMIAA), ormai uno dei più importanti premi del settore a livello europeo che sottolinea l’attenzione e l’importanza che il nostro Gruppo da sempre dedica al mondo della progettazione. Il termine per le candidature è stato prorogato fino al 16 maggio 2019 e tutte le informazioni necessarie per partecipare si possono trovare sul sito www.architectureaward.bigmat.com, mentre su UP! troverete le interessanti interviste sull’architettura al presidente di giuria, Jesus Aparicio, e al nuovo giurato italiano, Paolo Zermani. Il nostro legame proprio con l’architettura e, in generale, con tutti i professionisti del settore è rafforzato quest’anno anche dall’adesione a Edilportale Tour 2019, venti tappe in tutta Italia per informare, aggiornare e confrontarsi sulle attuali visioni del costruire sostenibile, sulla riqualificazione energetica e antisismica, sulle normative vigenti, nonché sui nuovi materiali e le tecnologie più innovative. BigMat prende parte a questo “Giro d’Italia dell’edilizia” proprio con l’obiettivo di creare una relazione ancora più forte con gli operatori del settore, mettendo a disposizione le competenze dei propri Punti Vendita che, a ogni tappa, saranno presenti per incontrare i progettisti della zona e offrire una consulenza sui prodotti e le tecnologie per costruire e ristrutturare. E a proposito di materiali e tecnologie innovative, sono stati proprio questi i protagonisti della quinta edizione di BigMarket Italia, la fiera riservata ai Punti Vendita del Gruppo che ogni anno si svolge alla Fortezza da Basso di Firenze. L’8 e il 9 marzo all’evento hanno preso parte quasi ottocento persone, la totalità dei Soci e un centinaio di fornitori selezionati: un parterre rilevante davanti al quale è stato anche presentato in anteprima un nuovo stile di vendita e di allestimento degli showroom d’interni HABIMAT. Infine, una segnalazione, dal primo aprile ha preso il via la quarta campagna nazionale che premia la fedeltà dei clienti BigMat, titolari di partita IVA e non, che grazie ai punti raccolti con la Big Card potranno accedere a oltre una novantina di proposte di grandi marchi, dalla tecnologia al benessere fino ai viaggi. Un numero, questo di UP!, davvero ricco di notizie di attualità, approfondimenti tecnici e curiosità. Buona lettura

!

Rocco Alfano Presidente BigMat Italia

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LE 10 ARCHITETTURE

I

l 2019 è un anno destinato a stupire con una serie di realizzazioni architettoniche e ingegneristiche innovative, che saranno completate proprio quest’anno. Si tratta di progetti attesissimi dal mondo dell’architettura internazionale, che hanno già fatto parlare di sé in fase di progettazione e che finalmente ora si potranno ammirare dal vivo. Opere signifi-

cative per il loro design oppure per i loro sistemi di efficientamento energetico, per le tecnologie

Render by MIR ©Zaha Hadid Architects

impiegate o per le particolari tecniche costrutti-

di Francesca Negri

SORPRENDENTI E TALVOLTA MONUMENTALI, LE NUOVE ARCHITETTURE DEL 2019 HANNO SICURAMENTE UN DENOMINATORE COMUNE: SPINGONO SULL’ACCELERATORE DELLE PIÙ AVANZATE TECNOLOGIE COSTRUTTIVE.

ve, oppure ancora per il contesto ambientale in cui sono sorte. Dalla futuristica costruzione nel deserto firmata dallo studio di Zaha Hadid alla torre in legno più grande del mondo, quello che vi stiamo per proporre è un viaggio in 10 città del mondo alla scoperta di altrettante architetture di cui sentiremo molto parlare nel 2019, ma non solo: interessanti anche i materiali e le tecnologie utilizzati, che danno ulteriori spunti e fanno chiaramente percepire come oggi non ci siano più limiti alla creatività progettuale.


PIÙ BELLE DEL 2019 1

BEE’AH HEADQUARTER

Il progetto

U

Il prodotto chiave

Sharjah, Emirati Arabi Uniti Zaha Hadid Architects dificio che include stagni e palmeti posizionati con cura per fornire ombra, raffreddamento e

na serie di dune progettate per riparare dai

protezione dalle tempeste di sabbia. La facciata

venti sono il tratto distintivo del progetto di

dell’edificio può essere aperta nei mesi più

Zaha Hadid Architects per la nuova sede centra-

miti per consentire la ventilazione naturale e

le di Bee’ah, azienda che opera nel campo della

ridurre al minimo il raffrescamento artificiale,

gestione dei rifiuti. La costruzione di 7.000 mq,

e anche la morfologia del complesso, che ri-

che verrà ultima in estate, sorgerà a Sharjah,

manda alle dune di sabbia che la circondano,

negli Emirati Arabi Uniti, ed è una delle realiz-

è stata concepita per sfruttare i venti dominanti

zazioni più sostenibili al mondo. Il consumo

che attraversano il sito. Un progetto che tiene

energetico pari a zero e la certificazione LEED

conto delle rilevanti problematiche ambientali

Platinum saranno raggiunti attraverso una serie

dell’area semi desertica, a partire dal conteni-

di soluzioni tecniche e progettuali, tra cui l’instal-

mento del consumo di suolo, e che vede come

lazione di celle fotovoltaiche accoppiate con un

materiali principali l’acciaio per le strutture por-

sistema di batterie PowerBack da 1.890 kWh

tanti e il calcestruzzo per la realizzazione della

di Tesla, tecnologie per il risparmio di energia

grande e suggestiva cupola, con l’utilizzo di

e acqua, illuminazione naturale tramite ampie

significative quantità di materiali generati dal

vetrate, riscaldamento e raffreddamento passivi

riciclo di rifiuti da costruzione e demolizione

e una progettazione delle aree circostanti l’e-

locali gestiti da Bee’ah.

Oggi il calcestruzzo è leader indiscusso (63%) per le strutture, mentre aumentano le costruzioni miste in calcestruzzo e acciaio, che salgono dal 26% al 32%. Solo il 5% delle soluzioni si avvale unicamente dell’acciaio portante. Il calcestruzzo la fa da padrone non solo per i nuclei (cores) e i setti (shear-walls), ma anche per colonne e le mega-columns (talora con sezioni miste in acciaio-calcestruzzo). Questo è dovuto al significativo incremento, negli ultimi due decenni, delle capacità resistenti dei conglomerati cementizi, come risultato di più sofisticate tecniche di produzione tanto dei cementi che dei conglomerati, grazie anche all’impiego di additivi e di più accurate procedure di messa in opera e maturazione. Oggi si può dire che il campo di resistenza del calcestruzzo è arrivato a confinare con quello dell’acciaio, mantenendo costi di produzione e messa in opera più ridotti, specialmente in aree dove il costo della mano d’opera è competitivo. Un’ulteriore ragione sta nel progresso delle tecniche di pompaggio sino a grandi altezze.

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THE SHED New York City, USA Studio Diller Scofidio + Renfro

Il progetto

infrastrutture ferroviarie. Scorrendo su ruote, il guscio si rende autonomo dalla struttura fissa,

I

naugurato a inizio aprile 2019 è l’edificio cul-

dando vita a una sala coperta aggiuntiva per

turale più flessibile su scala globale, in grado di

spettacoli dal vivo o altri eventi. La costruzione

incrementare, se necessario, il proprio volume

“immobile”, nei suoi otto livelli, dispone di gallerie

grazie a un guscio esterno che si muove e all’oc-

espositive, di un laboratorio creativo e di un teatro

correnza, può spostarsi, tramite carrelli, lungo

con 500 posti, anch’esso in grado di accogliere

dei binari fino a occupare la piazza antistante

eventuali suddivisioni per specifiche esigenze. Il

l’edificio. Progettata da Diller Scofidio + Renfro,

telaio in acciaio del guscio è rivestito con pan-

in collaborazione con Rockwell Group, questa

nelli in ETFE traslucido, un polimero capace di

struttura, unica nel suo genere, è stata concepita

assicurare ottime prestazioni anche a livello di

per essere altamente adattabile: si compone

isolamento. Il progetto si inserisce tra le opere

infatti di un edificio principale costruito in acciaio,

che la città di New York ha richiesto di realizzare

vetro isolante e cemento armato. Cinque i minuti

per il lotto di Related presso gli Hudson Yards,

necessari per conseguire la massima apertura,

l’ultima area non ancora edificata di Manhattan

gestita secondo sistemi analoghi a quelli delle

e adiacente alla High Line.

Il prodotto chiave

Photo: Timothy Schenck. Courtesy of The Shed

L’ETFE è un polimero non inquinante che da qualche anno sta rivoluzionando il mondo delle costruzioni. Il suo enorme successo è dovuto alle proprietà straordinarie che possiede come la trasparenza ai raggi solari e la necessità di pochissima manutenzione. Le molecole che costituiscono un composto polimerico sono chiamate monomeri e nel caso della produzione di ETFE si ottengono da una reazione radicalica tra fluoro ed etilene, il più semplice tra i composti organici contenenti un doppio legame. Il processo di sintesi è a base d’acqua, non richiede l’utilizzo di solventi chimici, né di derivati del petrolio ed è in accordo persino con le regole sancite dal Protocollo di Montreal, questo vuol dire che non rientra tra i materiali che danneggiano lo strato di ozono atmosferico. L’ETFE è chiamato da molti il “vetro del futuro” perché è un materiale plastico trasparente che offre le stesse prestazioni del vetro per quanto riguarda la trasparenza ai raggi UV, quindi è usato nella costruzione delle serre e degli zoo, dove si ha l’esigenza di avere un’illuminazione il più naturale possibile. Rispetto al vetro però ha la prerogativa di essere 99 volte più leggero. Uno degli edifici più famosi che è stato costruito impiegando tale polimero è l’Allianz Arena, lo stadio della città di Monaco di Baviera, in Germania. In questo caso non sono state usate delle lamine di ETFE ma dei cuscinetti che si possono riempire d’aria. A seconda delle necessità climatiche, sfruttando delle pompe, si possono riempire di più o di meno i cuscinetti per migliorare ulteriormente l’isolamento termico delle strutture. Il successo nel campo delle costruzioni si deve anche al fatto che i pannelli risultano essere autopulenti e richiedono pochissima manutenzione. In un’ottica di ecosostenibilità, l’etilene tetrafluoroetilene offre un giovamento aggiuntivo: la possibilità di essere riciclato completamente. Basta fonderlo per ricreare nuovi pannelli riutilizzabili. Ormai le strutture costruite con questo poliedrico materiale sono molte: dall’ambasciata Americana a Londra agli uffici della Regione Lombardia a Milano.

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Rendering of The Shed and Lawrence Weiner’s IN FRONT OF ITSELF Courtesy Diller Scofidio + Renfro, Lead Architect


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KEY WORKER HOUSING UNIVERSITY OF CAMBRIDGE Cambridge, Regno Unito Studio Mecanoo

Il progetto

P

Non mancano spaziose sale centrali che si collegano ai cortili e che vengono inondate dalla

orta la firma di Mecanoo la nuova realiz-

luce diurna attraverso lucernari di vetro. I due

zazione voluta dall’Università di Cambridge

cortili interni, con prati, campi fioriti, ponti rialzati,

per offrire 232 alloggi per i propri ricercatori e

fioriere, alberi da frutta e arredi urbani stimolano

impiegati a prezzi accessibili. La realizzazione,

la vitalità sociale della comunità. Il design delle

ultimata nel 2018, tiene conto di una delle ca-

case e degli edifici fa ampio uso di pannelli foto-

ratteristiche costruttive della cittadina di Cam-

voltaici installati sui tetti, ma è presente anche un

bridge, ossia la forte presenza di spazi chiusi e

centro energetico centralizzato che utilizza il gas

aperti, alternando gruppi formali e informali di

per generare riscaldamento e acqua calda per le

edifici: è stato questo il punto di partenza da

case del distretto di Eddington, il tutto distribuito

cui si è sviluppata l’idea progettuale di Meca-

tramite una rete di teleriscaldamento. Mattoni a

noo, che verte su una connessione diretta tra

vista in facciata e legno sono i due materiali che

le abitazioni, i loggati e i cortili, quest’ultimi

armonizzano la nuova costruzione nel contesto,

considerati spazi di incontro e socialità.

con una forte valenza storica e tradizionale.


Il prodotto chiave I laterizi e gli elementi faccia a vista costituiscono la “nobilitazione” del mattone comune per muratura. La loro produzione richiede l’uso di argille selezionate, scelte in modo che il prodotto finale presenti adeguate caratteristiche estetiche, la massima resistenza agli agenti atmosferici e le prestazioni proprie di un materiale destinato a essere lasciato a vista. Hanno vari aspetti (in forma e colori) e trattamenti superficiali (rullati, sabbiati, graffiati, ecc.). In relazione alla diverse tipologie di produzione si possono classificare in “estrusi” (pieni, semipieni o forati), “pasta molle” (fatti a mano o meccanicamente), “pressati” (pieni, con percentuale di umidità dell’impasto che varia dal citato “pasta molle” al secco). Oltre ai diversi tipi di faccia a vista vengono prodotti pezzi speciali (in piccole quantità o su specifico disegno) per archi e colonne, per cimase, cornici e scalini, per pavimentazioni, arredo urbano, ecc. Il mattone faccia a vista è un prodotto che si presta a molteplici soluzioni, in funzione del tipo di trattamento superficiale (sabbiato, bugnato, ecc.), della disposizione (di testa, a lista, ecc.), del colore (rosso, giallo, bruno, ecc.) del profilo dei giunti (profilo stuccato: quadrato, a sguincio, rotondo, ad angolo; profilo costipato: spazzolato, a saggina, a spugna, ecc.). Un materiale che presenta anche una serie di caratteristiche favorevoli: · la porosità tipica del laterizio consente alla parete faccia a vista di resistere, senza danno, ai cicli di gelo e disgelo che possono verificarsi durante la vita del fabbricato; · le dilatazioni termiche sono ridotte a causa della maggior massa del mattone e pertanto minori sono le sollecitazioni nei punti di contatto fra struttura e tamponamento; · l’omogeneità della parete e il maggior peso del mattone faccia a vista garantiscono un potere fonoisolante molto alto (circa 50 dB). Quest’ultimo aumenta di 0,7 dB per ogni incremento di 10 kg/mq del peso della muratura.

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MJØSTÅRNET TOWER Brumunddal, Norvegia Voll Arkitekter

Il progetto

S

Nei suoi 11.300 mq di superficie distribuiti su 18 piani il Mjøstårnet – il terzo edificio più alto

i chiama Mjøstårnet ed è il grattacielo in

del Paese – ospita degli appartamenti, un hotel,

legno più alto del mondo, con i suoi 18

ristoranti e aree comuni, oltre a una piscina di

piani e 85 metri di altezza. Dopo di lui c’è un

4.700 mq. Al contrario delle altre strutture ibride,

ibrido legno-cemento a Vienna (84 m) e il Brock

però, il grattacielo norvegese non nasconde un

Commons di Vancouver (52,7 m totalmente li-

“cuore” in cemento, ma strutture lignee (colonne,

gnei). Questo capolavoro di ingegneria è stato

travi e diagonali) a sostenerlo e pannelli in mate-

inaugurato a marzo 2019 a due passi dal lago

riale organico a rivestire i pozzi dell’ascensore e

più grande della Norvegia, il Mjosa, a 100 km

le scale. Questo anche grazie al fatto che il legno

da Oslo, una zona altamente specializzata nella

lamellare a strati incrociati, prodotto con tavole di

lavorazione del legno. Per questo, il legname

abete rosso incastrate “a sandwich”, oltre a resi-

impiegato nella costruzione si può dire essere a

stere a grandi carichi e sollecitazioni naturali, si

km zero visto che proviene dalle aree circostanti

presta a una combustione lenta senza rilasciare

ed è lavorato a soli 15 minuti di auto dall’area

fumi tossici. Il gigante norvegese di Brumunddal

di cantiere. Un’ulteriore garanzia di sostenibilità

può vantare il primato mondiale, temendo solo di

ambientale è il fatto che la committenza si è

essere sorpassato dal futuristico W350, progetto

impegnata a piantare due alberi per ciascuna

nipponico che vedrà svettare una torre lignea da

pianta tagliata per la realizzazione dell’edificio.

record entro il 2041.


Il prodotto chiave Il legno, uno dei più antichi materiali da costruzione utilizzati dall’uomo, grazie alla tecnologia e all’innovazione oggi viene impiegato nella costruzione anche di grattacieli e opere architettoniche di grande effetto e design. Il segreto è l’X-Lam, in inglese CLT (Cross Laminated Timber), pannello di legno massiccio a strati incrociati, composto da più strati di lamelle (o tavole), sovrapposti e incollati uno sull’altro in modo che la fibratura di ogni singolo strato sia ruotata nel piano di 90 gradi rispetto agli strati adiacenti. I singoli strati sono realizzati in tavole di legno di conifera, essiccate e selezionate, come per la maggior parte degli elementi strutturali in legno dove viene impiegato l’abete, in prevalenza abete rosso. Le tavole sono di spessore variabile fra i 19 e i 40 mm, larghe fra gli 80 e i 260 mm. La tecnica costruttiva a pannelli massicci a strati incrociati X-Lam reinterpreta la concezione strutturale dell’edilizia tradizionale in muratura portante, utilizzando come elemento strutturale di base proprio il pannello massiccio in legno. Nella Mjøstårnet Tower l’ X-Lam è stato impiegato per realizzare i sette vani dell’ascensore e delle scale. Il lamellare di quercia mescolato al microlamellare (Lvl) è stato utilizzato per creare delle travi che hanno la funzione di controventare e dare stabilità alla struttura (valore della resistenza alla flessione pari a 24 MPa) mentre i pannelli lignei prefabbricati presenti in facciata, del tipo “a sandwich” con interposta coibentazione così come l’intero sistema strutturale, sono stati progettati per resistere 120 minuti a contatto con le fiamme, mentre gli elementi secondari, quali i pavimenti, sono in grado di sopportare 90 minuti.

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BURLINGTON GATE Londra, Regno Unito Rogers Stirk Harbour + Partners

Il progetto

B

caratterizzato da una serie di strade e piazze

negli elementi architettonici, nell’altezza e nel

incorniciate prevalentemente da edifici in stile

tetto. I materiali scelti per questo progetto sono

urlington Gate punta a essere uno tra i

georgiano a cui si sono aggiunti, nel corso

stati accuratamente selezionati per riflettere

del tempo, numerosi altri stili architettonici.

il patrimonio architettonico dell’area: il telaio

Il progetto proposto da Rogers Stirk Harbour

strutturale principale è costituito da cemento

fine 2017, include 42 appartamenti e galle-

+ Partners comprende due edifici lineari col-

armato di grande qualità con all’interno un’alta

rie d’arte, oltre a un nuovo spazio pubblico:

legati fra loro mediante un nucleo traslucido

percentuale di graniti schiacciati, basalto e

un’arcade che unisce Old Burlington Street

che permette alla luce di entrare nel cuore

mica. Questo fondo scuro è suddiviso da una

a Cork Street, la prima dal 1700 a essere

della costruzione. All’interno, gli appartamenti

serie di cornici in acciaio inossidabile chiaro

stata costruita a Mayfair, quartiere di Londra

sono organizzati in modo che le zone giorno si

che circonderanno le ampie aperture vetrate,

affaccino verso la strada principale mentre le

creando un contrasto cromatico corrispondente

camere da letto sono disposte verso il cortile

alle facciate degli edifici adiacenti. Un perfetto

interno, sfruttando al massimo la luce naturale.

esempio di come la tradizione si possa reinter-

La facciata principale, che si inclina a partire

pretare in chiave moderna senza stravolgerne

dal quinto livello, reinterpreta gli edifici limitrofi

i valori e l’estetica.

Photographer/copyright Robin Gautier images courtesy of Native Land

complessi residenziali e commerciali più

esclusivi di Londra. Il progetto, terminato a


6

NHOW AMSTERDAM RAI HOTEL Amsterdam, Paesi Bassi Studio OMA

Il progetto

D

golare chiamato Het Signaal (The Signal) della stazione della metropolitana Europaplein di Am-

inamismo portato agli estremi e futuribilità

sterdam, recentemente dichiarato monumento nazionale. All’interno dell’edificio di 24 piani e 91 metri di altezza, costruito con un’intelaiatura

il più grande hotel di Amsterdam nel quartiere

di acciaio e pannelli di vetro, troveranno spazio

degli affari di Zuidas. L’hotel Nhow Amsterdam

oltre a uno studio televisivo che occuperà l’ul-

RAI del gruppo NH Hotel, pronto per fine 2019 -

timo piano dell’edificio, servizi come un risto-

inizio 2020, sarà composto da 650 camere totali

rante, un bar, ma anche un centro benessere

e la sua architettura sarà costituita da 3 differen-

e un giardino dove poter intrattenere gli ospiti

ti blocchi triangolari disposti uno sull’altro come

durante gli eventi. L’hotel concept è focalizzato

fossero delle scatole dall’aspetto sfalsato, che

sulla connettività, l’innovazione e i media. Gli

regaleranno uno skyline unico alla città. Con

ospiti avranno la possibilità di connettersi gli uni

questi suoi tre caratteristici volumi triangolari,

con gli altri e con il resto del mondo 24 ore su

impilati in modo che la planimetria dell’edificio

24, mentre innovazioni tecnologiche all’avan-

ruoti di 60 gradi a ogni volume ascendente, il

guardia saranno implementate nell’hotel, come

design dell’edificio, che è già iconico, prende

la telepresenza olografica 3D, uno dei sistemi più

ispirazione dal famoso totem pubblicitario trian-

recenti per meeting ed eventi virtuali.

L’elemento portante in acciaio utilizzato come prodotto industriale determina la conformazione geometrica dell’edificio e dell’involucro di tamponamento, consentendo libertà creative inimmaginabili. Mies Van der Rohe sosteneva che il telaio metallico fosse una componente talmente perfetta che l’unico modo di rivestirlo era di velarlo con un involucro di vetro trasparente, così che la forza espressiva della struttura diventasse l’architettura stessa. Questa visione la si ritrova anche nel progetto del Nhow Amsterdam RAI Hotel: l’elemento portante in acciaio determina la conformazione geometrica dell’edificio e dell’involucro di tamponamento e aderisce in piena congruenza con le funzioni strutturali che deve assolvere. Lo studio dei particolari delle aste metalliche, dei giunti e dei nodi diventa sempre più un esercizio di raffinato design ottenuto anche mediante lavorazioni meccaniche di precisione. Queste strutture particolari sia dal punto di vista geometrico sia concettuale, costituiscono un ulteriore riconoscimento delle peculiarità delle soluzioni in acciaio, quali la riciclabilità, l’industrializzazione, la velocità di montaggio, le proprietà meccaniche e le potenzialità estetiche: le infinite possibilità compositive e prestazionali, evidenti in questi grandi progetti possono permettere quindi il raggiungimento di una qualità architettonica innovativa anche nelle dimensioni più ordinarie affrontate dalla maggioranza dei progettisti.

Image courtesy OMA

sono gli ingredienti estetici del progetto che

studio OMA di Rem Koolhaas ha proposto per

Il prodotto chiave

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16 UP! Aprile 2019

Image courtesy of MAD Architects


7

COURTYARD KINDERGARTEN Pechino, Cina MAD Architects

Il progetto

C

ourtyard Kindergarten è il nuovo progetto realizzato dallo studio MAD Architects a

Pechino per un innovativo asilo caratterizzato da una copertura dinamica dalla forma organica che ingloba al suo interno il contesto storico in cui è inserito: la siheyuan (una corte costruita nel 1724), alcuni alberi antichi e un edificio residenziale più recente. Protagonista del progetto è la grande copertura adibita a parco giochi, dinamica e colorata, che sembra quasi fluttuare al di sopra degli edifici, immaginata dai progettisti come una sorta di luogo magico dove i bambini possano giocare, fare attività all’aria aperta e dare libero sfogo alla loro immaginazione. Particolarmente interessante la sezione Sud Ovest che, leggermente ondulata, ricrea colline e avvallamenti rendendosi ancora più a misura di bambino. Sotto questo tetto polifunzionale, si trova invece l’asilo che ospita le aule, un piccolo teatro, una biblioteca e una palestra. Gli interni dell’asilo, che sarà ultimato a fine 2019, sono concepiti come ampi open space che si aprono verso le strutture storiche pre-esistenti permettendo ai bambini di confrontarsi con la propria cultura e tradizione. Il titolare dello studio, Ma Yansong, ha spiegato così la filosofia dell’intervento: «Il mio asilo ideale non è un parco a tema, né un luogo di rifugio. Dovrebbe essere invece un luogo reale, che va oltre la realtà e fornisce uno spazio per l’ignoto e l’immaginazione». E non è difficile riconoscere nella “struttura liquida e bucherellata” dell’asilo, echi di quelle architetture altrettanto liquide che, dalle Absolute Towers all’Ordos Museum, hanno fatto la fortuna di MAD. Nonostante il forte impatto visivo, il progetto si pone nel totale rispetto dell’esistente creando una sovrapposizione di “livelli urbani” che permette la convivenza tra vecchio e nuovo valorizzando al contempo il patrimonio storico attraverso volumi moderni e concezioni spaziali innovative.


8

M9 MUSEUM DISTRICT Mestre (VE), Italia Sauerbruch Hutton

Il progetto

I

combina prestazioni ecologiche con intuizione e sensualità. L’edificio principale è caratterizzato

l nuovissimo distretto M9 – Museo del Nove-

da una forma compatta in cui l’accostamento

cento, realizzato a dicembre 2018 e firmato

di superfici chiuse e vetrate ne esalta il colore,

da Sauerbruch Hutton, è stato concepito come

usato come strumento di modifica percettiva

mezzo di rinnovamento urbano che contribuirà a

dello spazio. Oltre 20mila elementi di ceramica

migliorare la disparità di ricchezza culturale tra

policroma rivestono le facciate, 276 pannelli

Mestre e il centro storico al di là della laguna.

fotovoltaici produrranno in media 86mila kW di

Un intero isolato, infatti, è stato rigenerato per

energia solare all’anno, 63 sonde geotermiche

ospitare questa sede espositiva che comprende

posizionate a 110 metri di profondità garanti-

sette edifici e include un ex convento del XVI

ranno il 100% del riscaldamento e il 40% del

secolo, una struttura per uffici degli anni ’70 e

rinfrescamento del museo. Tutte le percorrenze,

il nuovo museo sulla storia italiana del XX se-

nell’area di M9, sono state concepite come

colo. Un’area centrale, che ora, dopo otto anni

un’unica superficie pavimentata in pietra trachi-

di lavori e 110 milioni di euro di investimenti,

te, permettendo così ai passanti e ai visitatori di

offrirà una grande varietà di nuovi spazi pubblici

muoversi in uno spazio privo di interruzioni. La

tra cui un auditorium, un ristorante, dei negozi e

corte interna dell’ex convento cinquecentesco è

una mediateca al piano terra del nuovo edificio,

dotata di una copertura che risponde alla nuova

che estendono l’area pubblica all’interno del

funzione pubblica e commerciale, trasformando

museo stesso. L’approccio progettuale inte-

lo spazio in un luogo di sosta e condivisione

grato ha mirato a realizzare un’architettura che

adatto anche a ospitare grandi eventi.

Il prodotto chiave

facciata che, in realtà, nasconde più di un’insidia realizzativa e che richiede pertanto una posa a regola d’arte e l’utilizzo di materiali idonei alla struttura e al contesto geografico e climatico.

La finitura esterna di un edificio ne stabilisce non solo il carattere formale ed estetico ma, fattore di altrettanta importanza, la durabilità nel tempo e la resistenza agli attacchi atmosferici. La piastrella ceramica è un materiale largamente utilizzato, nel corso della storia, nei rivestimenti e nelle decorazioni di facciate, anche per il basso costo di manutenzione, la lunga durata e l’ottima resistenza. Un prodotto ideale per applicazioni, sia in facciata incollata sia in facciata ventilata, che ha una forte valenza decorativa accompagnata da un elevato grado di protezione dell’ossatura muraria sottostante. Una metodologia apparentemente semplice quella della posa di rivestimenti ceramici in

18 UP! Aprile 2019


Foto di Alessandra Chemollo


Il prodotto chiave Una schiuma metallica è una struttura cellulare costituita da un metallo solido – spesso alluminio – di cui buona parte del volume è costituita da pori d’aria. I pori possono essere chiusi (schiuma a celle chiuse), oppure possono formare una rete interconnessa (schiuma a celle aperte). La caratteristica distintiva delle schiume metalliche è la porosità molto elevata: di solito il 75-95% del volume è costituito da spazi vuoti. La resistenza di un metallo espanso è relazionata alla propria densità con una legge esponenziale, cioè un materiale denso al 20% è resistente più del doppio di un materiale denso al 10%. Le schiume metalliche in genere mantengono alcune proprietà fisiche del loro materiale di base, i coefficienti di dilatazione termica rimangono simili, mentre la conducibilità probabilmente si riduce; la schiuma fa sì che i metalli non infiammabili restino tali. Inoltre, la schiuma è generalmente riciclabile nel suo materiale di base. Le schiume metalliche a celle aperte (dette anche spugne metalliche) hanno una grande varietà di applicazioni, tra cui scambiatori di calore (elettronica di raffreddamento, cisterne criogeniche, materiali a cambiamento di fase), l’assorbimento di energia, la diffusione dei fluidi e l’ottica leggera. A causa dell’elevato costo, queste schiume sono utilizzate nelle tecnologie avanzate aerospaziali e la produzione industriale. Le schiume metalliche a celle chiuse sono utilizzate principalmente come materiale impatto-assorbenti, in modo simile alle schiume polimeriche dei caschi, ma per urti più violenti. Sono leggere (in genere il 10-25% della densità del metallo di cui sono composti, solitamente alluminio) e rigide, e sono spesso proposte come un materiale leggero strutturale, mantengono la resistenza al fuoco e la riciclabilità delle altre schiume metalliche ma hanno in più la capacità di galleggiare in acqua.


9

HUNTER’S POINT LIBRARY New York City, USA Steven Holl Architects

Il progetto

vetro, la struttura appare come un rettangolo ar-

le caratteristiche distintive dell’architettura di

gentato caratterizzato dalle irregolarità delle vetrate

quest’opera che sarà ultimata nell’estate 2019

el Queens, in una postazione privilegiata

che accentuano la drammaticità del paesaggio.

e che segue il motivo della sezione aurea, sono

N

con vista sull’East River e sullo skyline di

All’interno un ampio open space sarà servito da

le finestre a calamaio, una speciale tipologia

Manhattan, sta prendendo forma la nuova biblio-

grandi scale che connetteranno tra loro i cinque

di vetro che arriva direttamente dalla Spagna

teca Hunters Point. Circondata da alti palazzi in

diversi piani della struttura che conterranno, oltre

e un giardino panoramico sul tetto. La struttura

alla biblioteca, un’area bambini e teenagers, un

in cemento dell’edificio, inoltre, sarà verniciata

cybercenter, una sala conferenza e un anfiteatro

in alluminio, conferendo agli esterni un leggero

all’aperto. Progettata da Steven Holl Architects,

scintillio e dettandone il tratto distintivo. L’utilizzo di materiali contemporanei è di rigore per il Queens: acciaio, cemento armato e lastre di vetro rinforzato sono stati inseriti nella progettazione utilizzando il rivoluzionario software Rhino per la modellazione 3D di superfici sculturate. Il rivestimento, che Holl inizialmente aveva progettato prevedendo l’utilizzo di alluminio schiumato, è stato realizzato con una vernice di alluminio sottile e sostenibile, decisamente più economica e dalle performance similari.

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UP! 21


10

JAMES SIMON GALERIE Berlino, Germania David Chipperfield Architects

Il progetto

F

e al Neues Museum e alla Alte Nationalgalerie.

ricostituita con un aggregato di pietra naturale,

I berlinesi l’hanno già soprannominato “il guar-

fanno infatti riferimento alle adiacenti opere di

inalmente il nuovo, imponente ingresso alla

daroba più caro del mondo”: in quasi dieci anni

Karl Friedrich Schinkel, di Friedrich August Stüler

i costi sono lievitati da 71 a 134 milioni di euro,

e degli altri architetti che hanno partecipato alla

a causa del suolo sabbioso che ha costretto a

realizzazione della Museumsinsel.

si chiamerà James Simon Galerie e accoglierà

riorganizzare la costruzione delle fondamenta.

Il team di Chipperfield ha reinterpretato il lin-

fino a tre milioni di visitatori che da lì potranno

L’edificio si presenta come un vero e proprio

guaggio classico per dialogare con l’adiacente

accedere ai cinque edifici del complesso musea-

propileo contemporaneo. Sorge su una superficie

Neues Museum progettato da Stüler a metà del

le, ossia al Pergamon, al Bode Museum, all’Altes

di 4.600 mq, ergendosi su uno zoccolo in pietra

XIX secolo su commissione del re di Prussia Frie-

e creando così una grande terrazza sul fiume

drich Wilhelm IV, che concepiva l’Isola dei Musei

Sprea che si prefigge, secondo la volontà del

di Berlino come una nuova “acropoli culturale”.

progettista, di «riorganizzare le relazioni urbane

Così fu, anche se il Neues, dopo l’inaugurazione

e l’accessibilità dell’intera Isola dei Musei». Il

del 1855, fu chiuso a causa dei bombardamenti

linguaggio architettonico dell’opera, dall’aspetto

nel 1939 e riaprì solo nel 2009 grazie ai lavoro

molto severo e monumentale, adotta elementi

di restauro proprio di Chipperfield, che insieme

già esistenti, reinterpretandoli: le colonne stiliz-

allo studio Julian Harrap Architects, ha ricevuto

zate e slanciate e l’imponente scalinata d’ac-

per questo progetto il prestigioso premio Mies

cesso, oltre all’uso negli esterni della pietra

van der Rohe nel 2011.

View from Schlossbrücke © Simon Menges

berlinese “Isola dei Musei” progettata da

David Chipperfield aprirà i battenti quest’estate:


Il prodotto chiave La pietra ricostruita nasce dalla combinazione di materiali naturali quali pietra naturale macinata, cemento puro e di altissima qualità, argilla espansa e coloranti naturali indelebili nel tempo. La pietra ricostruita può essere usata per rivestimenti interni ed esterni: in generale si usa per pavimentazioni, rivestimenti di una o più pareti, facciate, finiture interne, camini e porticati. Le tipologie più popolari riguardano la pietra, ma ci sono anche altri manufatti come i pannelli in mattoni, mattoncini e listelli, così come la roccia antica. La manutenzione della pietra ricostruita è semplice, basta infatti applicare un idrorepellente a pennello in modo da scongiurare l’umidità, il vero nemico di un pannello in pietra ricostruita.

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it arch ’ l l u s

L’ARCHITETTURA SECONDO BIGMAT Torna la quarta edizione del BigMat International Architecture Award, il premio che il Gruppo promuove in 7 Paesi Europei per puntare i riflettori sulle migliori opere costruttive. Iscrizioni su www.architectureaward.bigmat.com fino al 16 maggio. di Carlo Vacca

I

l BigMat International Architecture Award promuove da sempre l’ec-

D: Aparicio, dopo tre edizioni il Premio BMIAA è cresciuto in

cellenza dell’architettura contemporanea e rappresenta l’impegno

importanza e notorietà. Quali sono le sue aspettative e quelle

del Gruppo BigMat per lo sviluppo e il miglioramento della società e

della giuria che presiede per questa quarta edizione? Ci sono

dell’ambiente attraverso l’architettura e l’edilizia. Il premio è il segno

novità importanti che riguardano il premio?

della costante attenzione del Gruppo BigMat al mondo dell’architettura,

R: In questa nuova edizione del BMIAA, ci auguriamo che la qualità dei

a conferma del ruolo di interlocutore diretto con le figure della progettazione. Quest’anno andrà in scena la quarta edizione del riconoscimento che, dal 2013

progetti presentati continui a migliorare e che aumenti anche il numero di architetti partecipanti. Il nostro obiettivo è quello di cercare di mantenere lo

a oggi, ha visto candidarsi oltre 2.450 progetti

standard raggiunto dal premio, miglioran-

per contendersi la vittoria delle tre edizioni

dolo e ampliandolo anno dopo anno, dal

del Premio, presieduto come di consueto

lancio avvenuto nel 2013. Del resto, anche

dall’archistar spagnolo Jesús Aparicio, dot-

il Gruppo BigMat sta credendo sempre di

tore architetto e cattedratico dell’Università Politecnica di Madrid.

più in questa iniziativa: nel 2013, i Paesi coinvolti nel premio erano la Francia, l’Italia, la


IL PREMIO IN BREVE • Chi può partecipare: tutti gli architetti il cui domicilio professionale si trovi in uno dei 7 Paesi dove è presente il marchio BigMat: Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna. • Come iscriversi: su www.architectureaward.bigmat.com • Quando iscriversi: iscrizioni prolungate al 16 maggio 2019 • Cerimonia di premiazione: venerdì 22 novembre 2019 presso il Palais de la Bourse di Bordeaux, Francia

tributi tecnologici del settore. Infatti, i Punti Vendita BigMat forniscono non solo la conoscenza tecnica dei materiali, ma anche la consulenza

Spagna, la Repubblica Ceca e il Belgio solo con la regione di Vallona e

di specialisti e di artigiani che lavorano sul territorio.

Bruxelles; nel 2015 si è aggiunto il Portogallo, nel 2017 la Slovacchia e, infine, nel 2019, sarà coinvolto tutto il Belgio.

D: Sulla base degli oltre 2mila progetti candidati nelle scorse tre edizioni del premio, cosa si può dire sull’evoluzione dell’ar-

D: Spirito di eccellenza e desiderio di condividere le esperien-

chitettura?

ze sono alcuni dei valori di BigMat International che guidano

R: Sei anni non sono sufficienti per valutare cambiamenti architettonici

anche il BMIAA. Con quali criteri sceglierete i vincitori?

di vasta portata. Stiamo senza dubbio vivendo un periodo di cambia-

R: La qualità delle opere sarà uno dei punti cardine, basato sulla loro

mento ed è molto importante distinguere tra cambiamenti concettuali

eccellenza architettonica, che è legata al rispetto del luogo (i mate-

e tendenze in evoluzione. I cambiamenti concettuali si riferiscono a

riali utilizzati e la scala dell’intervento), all’efficienza nel determinare

tutto ciò che è presente durante la vita dell’edificio e che gli conferisce

la funzione dell’edificio, all’innovazione (nuovi spazi strutturali, nuovi

la sua qualità architettonica, una cosa molto diversa dalle tendenze,

materiali, modalità costruttive interessanti) e, naturalmente, all’esecu-

che cambiano gli aspetti insignificanti dell’architettura.

zione materiale di un’idea. D: Quali sono i principali e più attuali trend in architettura per D: Mondo dell’architettura e mondo della distribuzione di ma-

il 2019?

teriali edili come possono collaborare insieme per promuovere

R: Quest’anno le tendenze più evidenti sono legate alla sostenibilità

un modo di costruire migliore?

energetica e alla velocità nel processo di esecuzione del lavoro.

R: Sia gli architetti sia i Punti Vendita devono essere in grado di combinare le migliori tradizioni costruttive di un luogo specifico con i con-

D: A che punto è l’architettura italiana? R: L’architettura italiana sta raggiungendo standard elevati anno dopo

TUTTI I VINCITORI DEL BMIAA BigMat International Architecture Award ’17 • Gran Premio Internazionale BigMat: Frac (Fondo Regionale per l’arte contemporanea), Dunkerque, Francia, 2013, Lacaton & Vassal • Premio Nazionale Italia: Tribunale di sorveglianza di Venezia, Venezia, Italia, 2012, C+S Architecs BigMat International Architecture Award ’15 • Gran Premio Internazionale BigMat: Zamora Offices, Zamora, Spagna, 2012, Studio Campo Baeza • Premio Nazionale Italia: La Pedevilla Pliscia 13, Marebbe, Italia, 2013, Pedevilla Architetti BigMat International Architecture Award ’13 • Gran Premio Internazionale BigMat: Elishout Kitchenb Tower Campus Coovi, Bruxelles, Belgio, 2011, Xaveer De Geyter Architects (XDGA) • Premio Nazionale Italia: Via Padovani Housing, Imola, Italia, 2008 Lelli & Associati Architettura + Magazè S.r.l.

anno, nonostante i tempi difficili che si sono verificati a seguito delle varie crisi che abbiamo vissuto. Dal mio punto di vista, il valore sociale dell’architetto, la cui competenza professionale risiede nel rispondere alle esigenze della committenza, è stato ripristinato. D: Cosa rende un’architettura un’opera senza tempo? R: L’atemporalità dell’architettura è legata a tutti gli elementi che ne costituiscono il cuore, ossia, ancora una volta la qualità. L’architettura di oggi adotta una prospettiva più universale e trasversale per adattarsi ai cambiamenti superficiali delle tendenze. D: Che ruolo hanno gli architetti oggi nella società? R: Il ruolo degli architetti si è evoluto negli ultimi decenni: l’architetto ha un ruolo più centrale, trasversale e implicito, non solo nella progettazione e nell’esecuzione, ma anche nelle relazioni tra le parti all’interno di un progetto di costruzione, nella relazione con il cliente e con il cambiamento dell’ambiente circostante.

!

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IL SENSO DELL’ARCHITETTURA DI PAOLO ZERMANI Intervista al nuovo giurato italiano del BigMat International Architecture Award ’19. di Alessandra Guzzi

P

aolo Zermani, famoso architetto dell’omonimo studio di Parma e – tra le tante altre cose – professore ordinario di composizione architettonica presso la Facoltà di architettura dell’Università di

Firenze e visiting professor all’Accademia di Architettura di Mendrisio,

è il nuovo giurato italiano del BMIAA. La sua idea di architettura è integralista e molto filosofica, scevra da ogni contaminazione “commerciale” e, a tratti, in assoluta controtendenza. D: L’Italia ha un tratto distintivo in architettura? R: L’architettura italiana presenta, a partire dalla architettura romana, un insieme di caratteri originali chiaramente riconoscibili che hanno costituito un patrimonio attingibile fino alla fine dell’Ottocento. Questi caratteri si definiscono attraverso figure costanti e ripetute, pur nelle transizioni epocali e, soprattutto dal Rinascimento in poi, mostrano una chiara riconoscibilità evolutiva. Altri caratteri definiscono una verità regionale, cioè un corpus di rivelazioni più intime, capaci di farci comprendere l’evoluzione dell’architettura italiana come una sequenza di microstorie, fortemente impregnata di connotazioni stilistiche e spaziali ambientate. Il quadro delinea così, nel tempo, un’identità italiana complessiva di per sé profondamente riconoscibile e una complessità di identità regionali, assolutamente eterogenee e differenziate, che non sfuggono al più ampio respiro di un disegno unitario ma vi concorrono attraverso differenze e distinzioni. È questa l’originalità della condizione italiana che ci ha condotto in salvo, fino a un certo momento, rispetto a ogni tipo di deviazione (le comete neo tecnologiche, stelle con la luminosa e abbagliante coda caduca) o di evasione (i fumi ideologici, per definizione tossici all’architettura, destinati a disperdersi) mantenendo ferma la bussola dell’autonomia dell’architettura, coscienti che gli strumenti della disciplina sono sempre gli stessi e non possono essere confusi, piegati o distorti. Oggi il vento globalizzante minaccia questa originalità e i veri architetti italiani, quelli che cercano sul serio il nuovo, un nuovo non svuotato, vivono in una condizione di resistenza. 26 UP! Aprile 2019


D: Qual è oggi il rapporto tra i materiali da costruzione e l’architettura? R: Ogni atto di costruzione del nuovo deriva dalla combustione di strati precedenti, su cui la vita si è rappresentata, bruciata o fissata. In questo contesto il nuovo non è dunque un esercizio per individui fantasiosi ma una variazione del modo di rappresentare la stessa cosa, di riconoscere in quest’ultima la parte degna di convivere con l’antico che a essa si è sacrificato. Per brevità mi riferisco a due parole, a due temi che, in nome della contemporaneità e della novità almeno per il campo dell’architettura, sono oggi fonte di manipolazione e di un manifestarsi vuoto: tecnica e immagine. Inizio dalla tecnica, spesso vittima dei suoi ammiratori. Il rapporto architettura-tecnica vive oggi una prolificità soltanto apparente. La risposta alla necessità di dotare i tipi dell’abitare delle tecniche di contenimento energetico eco-compatibili ne è l’esempio più lampante: un generico approvvigionamento di attrezzature ingombranti di scarsa efficacia reale, colorate di un bizzarro travestimento ecologico, con cui si consegue la definitiva amnesia del carattere tipologico dell’edificio. Nel nome di un’esibita responsabilità ambientale si concepiscono edifici arborati di essenze improbabili che raccolgono il consenso e coprono la cattiva coscienza dei committenti. Queste false sperimentazioni, che traviano le naturali vocazioni dei materiali, inibendone – attraverso protesi – la verità tecnica, distruggono definitivamente il significato delle tecnologie e delle tipologie, quali ci sono state consegnate dall’esperienza. L’equivoco distrae dalla vera ricerca sui materiali, sulle tecniche, sui valori dell’energia, intrinseca a ogni luogo ma delegata da sempre nell’architettura alle specificità delle proprie misure d’ambiente, intonse o trasformate, al loro darsi e mutare non neutrale e non generalizzabile. Il Novecento, soprattutto nella sua seconda parte, ha favorito una rincorsa a delegare alle supposte nuove tecnologie la soluzione dei problemi della disciplina architettonica, caricando la costruzione di dota-

CHI È PAOLO ZERMANI Nato nel 1958, dal 1990 è professore ordinario di Composizione Architettonica alla Facoltà di Architettura di Firenze e dal 2015 insegna Progettazione presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio. È Accademico di San Luca e fondatore dei convegni “Identità dell’architettura italiana”. Le sue opere sono pubblicate sulle maggiori riviste internazionali di architettura. Tra i suoi scritti Identità dell’architettura (1995 e 2002), Oltre il muro di gomma (2010), Architettura: luogo, tempo, terra, luce, silenzio (2015). Tra i suoi progetti recenti e in corso di realizzazione l’adeguamento architettonico e liturgico della Basilica di S. Andrea a Mantova, il restauro e la ricostruzione del Castello di Novara, la Scuola per l’Europa di Parma, la nuova uscita del Museo delle Cappelle Medicee a Firenze.

Aprile 2019

UP! 27


immagine completamente svuotato del suo significato reale. L’immagine che l’architettura produce, che la presunta critica avvalora e richiede, è un’immagine esibita, superficiale, già svelata, che al più appartiene al terreno della grafica. Al contrario l’immagine della vera architettura non è mai riproducibile, perché corrisponde solo a sé stessa, definisce un’unicità, non interessa un sistema di solo mercato che ha bisogno di alimentarsi. D: Come giurato italiano del premio BMIAA cosa si aspetta di veCappella nel bosco (2012), Varano (PR) opera dello Studio Zermani Associati - foto Mauro Davoli

dere nei progetti candidati e cosa ne pensa di questa iniziativa?

zioni funzionali e impiantistiche certamente consolatorie per una società

scena internazionale, esistano ancora opere che riconoscano la specificità

protesa verso il voluttuario, ma non indispensabili e costose. Ciò ha reso

dei luoghi e ne traggano le conseguenze. In tal senso l’Italia, con il pae-

la costruzione (apparentemente più sofisticata), sempre più schiava e di-

saggio della propria eredità storica, può costituirsi come uno straordinario

pendente da un crescente fabbisogno tecnologico ed energetico, del quale

laboratorio. Dal suo suolo dissacrato, dal suo eterno sacrificio, più che

ora ci si affanna a cercare la sostenibilità. Il grande processo connaturato

altrove, anche nel nostro catastrofico presente, è responsabilità dell’ar-

al materiale costruttivo, che è sempre stato caratterizzato e risolto nella

chitettura raccogliere, per noi e per gli altri, le misure cadute a terra. L’im-

continuità tra la struttura materica del suolo e la struttura interna propria

portante, come ricordava Michael Faraday (fisico e chimico britannico, ndr)

della costruzione – la pietra che diventa concio, il tufo che diventa blocco,

parlando della candela, è che la fiamma delle misure non si addormenti. In

l’argilla che diventa mattone – ha trovato brusca interruzione. Sono ora in

caso contrario producendo e commercializzando immagini vuote e sovra-

gran parte le false tecnologie, non autosufficienti e spesso non compatibili,

esposte, postulando la distruzione della figura attraverso il suo ossessivo

a creare il presupposto per ulteriori esigenze. Insomma si è dimenticato

svelamento, evadendo il contatto con la sofferenza della terra, l’architettu-

che la tecnologia è una cosa seria e, di per sé, non può sostituire l’archi-

ra rischia di costruirsi un mondo parallelo, completamente artificiale, lonta-

tettura, ma solo servirla. E quanto potrebbe servirla oggi, se fosse utilizzata

no dalla verità del mondo e dalla propria verità. L’occasione del premio

nel modo giusto! L’abuso materico e il blocco nella catena di trasmissione

BMIAA deve essere, in tal senso, un pretesto di confronto critico, in cui

delle tecniche, connesse alle specificità di ciascun luogo di provenienza,

si riconosca ciò che ha contenuto da ciò che ha solo immagine.

R: Confido che, nella situazione di eterogeneità che contraddistingue la

ha stimolato invece ingenue adesioni alle proposte più commerciali, determinando un’omologazione leggibile e distinguibile quasi attraverso generi tipologici. Basta osservare, in tal senso, le banche o i centri commerciali o, ancora, le sedi delle concessionarie di automobili, primi a recepire tale influsso omologante, uguali a se stesse in ogni parte del mondo. La colossale quantità dei residuati di questa finta tecnologia alimenta, in un circolo vizioso, la nascita e la riproduzione esponenziale di quelli che possiamo definire i luoghi comuni. Per tale pretesa l’architettura è propagandata, quale pregio, un’implicita provvisorietà. Si nega così un concetto costitutivo fondamentale del processo architettonico, vincolato al principio di durata dell’opera. Queste costruzioni servono al sistema produttivo perché, come un elettrodomestico o una automobile, “consumano” e hanno continue necessità di manutenzione e presuppongono, in ogni caso, una vita breve e una sostituzione. D: E il ruolo dell’immagine? R: È un tema molto prossimo al materiale e quasi come conseguenza anche l’immagine offerta dall’architettura odierna è priva di contenuto. La realtà contemporanea sembra vanificare la condizione di essenza che Martin Heidegger chiama “soggiorno”, con la quale il filosofo definisce la possibilità di riconoscere la condizione di un luogo. L’inarrestabile cammino di ciò che ci ostiniamo a chiamare progresso fa pensare a una crescente impossibilità del “soggiorno”. Alla base di ciò c’è un concetto di 28 UP! Aprile 2019

Restauro e ricostruzione del Castello di Novara (2018) opera dello Studio Zermani Associati - foto Mauro Davoli

!


I NUMERI

IDENTIKIT DEL CONSUMATORE Comprendere le abitudini di acquisto e le preferenze dei vari tipi di consumatori consente alle aziende e ai brand di conoscere meglio i clienti. Il rapporto Survey 2018: Results Using the Consumer Types to understand the path to purchase di Euromonitor, società internazionale di ricerche di mercato, ha individuato 8 tipi di consumatori al mondo a seconda del loro comportamento d’acquisto. Informazioni preziose per raggiungere il proprio target d’interesse. di Francesca Negri I TRADIZIONALISTI SICURI

GLI AVVENTURIERI ISPIRATI

GLI ATTIVISTI EMANCIPATI

I PIANIFICATORI ATTENTI

20% dei consumatori globali

13% dei consumatori globali

17% dei consumatori globali

9% dei consumatori globali

53% uomini

48% uomini

45% uomini

46% uomini

47% donne

52% donne

55% donne

54% donne

età media: 41 anni

u non amano lo shopping e

raramente effettuano acquisti d’impulso; u preferiscono risparmiare e se spendono è solo per prodotti indispensabili; u hanno una bassa fedeltà alla marca e una forte attenzione al prezzo più economico e agli sconti; u sono difficilmente influenzabili se non da amici o familiari e a seguire dalle recensioni online e dal marketing tradizionale; u è un pubblico chiave per i nuovi marchi, i prodotti e le private label purché abbiano un prezzo competitivo; u cercano e acquistano prodotti direttamente nei negozi fisici.

I “CASALINGHI” CAUTI

età media: 38 anni

u f ocalizzati

sul futuro e attenti ai loro soldi, risparmiano per obiettivi di vita più grandi; un on si preoccupano molto dell’opinione degli altri o del look; ua pprezzano i prodotti di alta qualità e cercano attivamente il rapporto qualità-prezzo; un on sono molto fedeli ai marchi e amano provare nuovi prodotti; up ubblico chiave per i nuovi marchi, i prodotti e le aziende private label in crescita; us ensibili a campagne di marketing value for money per prodotti e servizi premium e brand noti; u f anno ricerche online ma comprano preferibilmente in store.

età media: 40 anni

uc ercano prodotti di alta qualità,

ecocompatibili e a lunga durata ma non necessariamente di brand noti; ud anno molta importanza al rapporto qualità-prezzo e sono cauti su quanto spendono; us ono disposti a pagare di più per i prodotti che ritengono di qualità superiore; us ono maggiormente influenzati dai suggerimenti di amici e di conoscenti; up remiano le aziende che investono in partnership e rivendicazioni etiche ed ecologiste; ua cquistano equamente sia nei negozi sia online.

età media: 45 anni

ud ecidono attentamente i loro

acquisti e raramente comprano d’impulso o articoli non essenziali; us ono molto fedeli a specifici marchi e sono disposti a pagarli di più anche di fronte ad alternative più economiche; u t radizionalisti nelle metodologie di pagamento, non usano molto la carta di credito; ud ifficilmente si lasciano convincere da nuovi marchi o prodotti, offerte multi-pack o sconti in serie sono lo strumento più efficace per catturarli ma solo su prodotti abituali; uc omprano in store ma la decisione d’acquisto si compie online, prima di recarsi in negozio.

GLI OTTIMISTI EQUILIBRATI

I LAVORATORI INSTANCABILI

GLI SPENDACCIONI IMPULSIVI

9% dei consumatori globali

13% dei consumatori globali

5% dei consumatori globali

52% uomini

40% uomini

57% uomini

46% uomini

48% donne

60% donne

43% donne

54% donne

16% dei consumatori globali

età media: 37 anni

ud anno priorità alla casa e alla

famiglia, sono attenti al prezzo e si attengono ai loro acquisti quotidiani; ua nche se spendono poco amano andare a fare shopping e sono occasionalmente attratti da promozioni in store, temporary shop e collezioni a tempo limitato; un on cercano prodotti di brand noti o premium e provano prodotti nuovi solo se con le stesse funzionalità degli acquisti regolari e prezzo competitivo; us ono influenzati e influenzabili dai programmi di fidelizzazione; u f anno acquisti nei negozi anche se meno degli altri consumatori, iniziano ad acquistare online ma preferiscono la shopping experience in store.

età media: 41 anni

us ono

pragmatici e cauti nelle spese, cercano di risparmiare piuttosto che spendere; us e fanno piccoli acquisti d’impulso sono regali o gratificazioni; us ono fortemente guidati dai prezzi bassi e anche se apprezzano i prodotti di marca li acquistano solo se scontati; un on sono fedeli alla marca e cambiano le loro preferenze in base alla convenienza; us ono un grande mercato per le aziende di nuova commercializzazione o le private label economiche e alternative alla marca; ua mano la shopping experience ma cercano le offerte online.

età media: 37 anni

us i

godono la vita e si preoccupano poco del futuro, più inclini alla spesa che al risparmio; us eguaci degli ultimi trend e dei brand di lusso, appassionati di tecnologia e attenti all’immagine; ua cquistano d’impulso e spendono molto per prodotti premium; us perimentano brand diversi e noti, anche spendendo di più; up rezzi bassi e un buon rapporto qualità-prezzo sono ben accetti ma non una priorità; u f ortemente influenzabili dai digital touch points, dai social, dalle celebrities e dai micro-influencer come amici e parenti; u r icercano e acquistano online, sono forti utilizzatori del mobile.

età media: 38 anni

u f anno

acquisti d’impulso per tenersi in linea con le ultime tendenze e curare la loro immagine; up referiscono vivere il presente piuttosto che pensare al futuro; un on amano fare shopping o spendere soldi ma ricercano attivamente “affari” e occasioni per acquistare quasi sempre d’impulso; u l e aziende e i marchi che propongono vendite e sconti su prodotti noti (premium e di lusso) hanno ottime possibilità di successo; uu tilizzano le piattaforme mobile per la ricerca e l’acquisto.

Aprile 2019

UP! 29


2 0 1 9

5 EDIZIONI E TANTE NOVITÀ Alla Fortezza da Basso di Firenze si è svolta la quinta edizione dell’esclusiva fiera riservata ai Punti Vendita BigMat con un evento nell’evento. di Cristina Serra

B

igMarket ha raggiunto l’edizione numero 5 in Italia e conferma gli

leader nel loro settore. BigMarket è la fiera commerciale di BigMat,

esiti positivi e i risultati delle passate edizioni (in crescita): 790 in

un format già presente in altri Paesi BigMat come Belgio, Francia e

totale i partecipanti tra titolari e responsabili acquisti dei

Spagna, il cui obiettivo è rafforzare la partnership tra produttori e Punti

Punti Vendita di 104 ragioni sociali BigMat – che rappresentano

Vendita oltre che presentare le novità 2019 che per BigMat Italia non

la quasi totalità dei Punti Vendita del Gruppo – e 99 fornitori partner

sono poche. «Trasformazione, evoluzione, è da sempre la nostra

30 UP! Aprile 2019


parola d’ordine – spiega il direttore di BigMat Italia e BigMat International Matteo Camillini – fondamentale in un contesto dinamico come quello in cui operiamo. Interpretiamo i cambiamenti con coraggio e anche per questo al BigMarket abbiamo presentato in anteprima ai nostri soci un nuovo stile di vendita e di allestimento degli showroom d’interni sotto il cappello HABIMAT, un progetto che si diffonderà gradualmente. Gli sviluppi verranno svelati più avanti! Anche il marketplace eCommerce dedicato al nostro settore da parte del nostro partner Archiseller/Edilportale, e a cui diversi nostri Punti Vendita aderiscono, rientra in questo cambiamento». I negozi BigMat sono «il fulcro delle nostre attività, pensate sempre in un’accezione locale, per adeguarsi al mercato dove operano e andare incontro alle esigenze del socio. Sappiamo bene che le competenze umane sono la chiave di tutto: in quest’ottica ogni anno BigMat propone percorsi formativi di alto livello, quest’anno sarà l’Academy

il mondo dell’architettura, annunciando la partecipazione di BigMat a

Rovesciata, per puntare i riflettori sul saper fare dei nostri soci, testi-

tutte le 20 tappe dell’Edilportale Tour 2019 (vedi pag. 36) e la quarta

monianze d’esperienza sul campo portate in aula» prosegue Camillini.

edizione del Premio Internazionale di Architettura BigMat (vedi pag. 24)

BigMarket, che come di consueto si è svolto alla Fortezza da Basso

che ogni due anni punta i riflettori sulle migliori opere per sostenibilità e

a Firenze l’8 e il 9 marzo, ha avuto un occhio di riguardo anche per

creatività: le iscrizioni all’award sono prolungate fino al 16 maggio

Aprile 2019

UP! 31


momenti social sono stati gli ingredienti dell’edizione 2019 del BigMarket. Un momento di importante aggregazione tra i Soci e il mondo della produzione: «Alla base del BigMarket c’è la convergenza di intenti fra il Gruppo e i fornitori partner, una coesione che è importante sviluppare in ottica di lavoro di squadra, anche a livello locale, per andare insieme sul mercato», ha affermato durante la cena di gala Michelangelo Pesciarelli, membro del CdA di BigMat Italia, portando i saluti del presidente Rocco Alfano. «Per noi – afferma Camillini – è fondamentale il rapporto con tutti i Il comico Fabrizio Fontana anima la serata del BigMarket 2019

fornitori partner che hanno aderito al BigMarket: il loro apporto è fondamentale per contribuire a realizzare un appuntamento che unisce la tradizionale fiera con l’evento, al quale i nostri titolari e i loro collabora-

(regolamento e iscrizioni su www.architectureaward.bigmat.com)

tori hanno risposto con un tasso di fidelizzazione enorme, anche grazie

e i vincitori del 2019 saranno svelati il prossimo novembre a Bordeaux,

alle promozioni mirate che i produttori hanno elaborato in sinergia con

Francia. Shop in shop, branding, vendita online, grandi ospiti e

il nostro ufficio commerciale».

ITALIA Città: Firenze

IBERIA Città: Madrid – Pabellón Multiusos Madrid Arena (Casa de Campo)

Data: 8-9 marzo 2019

Data: 6-7 febbraio 2019

Edizione: 5^

Edizione: 11^

Partecipanti: 790

Partecipanti: 7.400

Soci: 104 (92%)

Soci: 313 (98%)

Fornitori: 99

Fornitori: 139

32 UP! Aprile 2019


Proprio per dimostrare con un gesto concreto l’importanza che BigMat attribuisce al rapporto con i propri fornitori, nel corso dell’ormai tradizionale cena di gala, animata quest’anno dal comico di Striscia la notizia Fabrizio Fontana, sono stati assegnati tre riconoscimenti simbolici ad altrettanti partner, a cui è stata consegnata una targa personalizzata: ◗ Italcementi: riconoscimento per la collaborazione e la storicità con BigMat; ◗ Novellini: miglior commitment nella collaborazione con HABIMAT, nel supporto ai soci e alla Centrale nello sviluppo del progetto;

Un momento della serata del BigMarket da sinistra: Michelangelo Pesciarelli, Francesca Negri e Matteo Camillini

◗ Poron: miglior collaborazione per la diffusione di prodotti a marchio BigMat 2018. Nel panorama del mercato dell’edilizia, BigMarket è un appuntamento

comunicazione e marketing volti a posizionare BigMat come il primo

che dimostra tutta la compattezza del Gruppo a livello nazionale ed

Gruppo in Italia di Punti Vendita di materiali per costruire, ristrutturare

europeo, forte anche di un 2019 iniziato con investimenti in attività di

e rinnovare.

BELGIO Città: Marche-en-Famenne

!

FRANCIA Città: Mâcon

Città: Poitiers

Data: 1 febbraio 2019

Data: 6-7 febbraio 2019

Data: 13-14 febbraio 2019

Edizione: 9^

Edizione: 15^

Edizione: 10^

Partecipanti: 580

Partecipanti: 480

Partecipanti: 440

Soci: 15 (100%)

Soci: 38 (90,5%)

Soci: 34 (85%)

Fornitori: 66

Fornitori: 75

Fornitori: 70

Mâcon

Poitiers

Aprile 2019

UP! 33


UP!

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L’ARCHITETTURA INDUSTRIALE IN DIALOGO CON IL PAESAGGIO NATURALE Il progetto di ampliamento del sito produttivo dell’azienda Pratic di Fagagna (UD), realizzato dallo studio GEZA Gri e Zucchi Architettura, mostra come i volumi industriali possano aggiungere valore al paesaggio, ripensando al binomio architettura/natura. di Irene Perico – Foto di Javier Callejas

S

emplicità ed essenzialità sono le parole chiave che caratterizzano

Nord, il cui orientamento segue le geometrie del paesaggio industriale

l’headquarter dell’azienda Pratic Spa di Fagagna (UD) progettato

circostante, e un edificio per gli uffici di 1.000 mq, che si sviluppa

dallo studio GEZA Gri e Zucchi Architettura, finalista nel 2015

parallelamente alla strada e si affaccia sull’area verde. Linee semplici

del BigMat International Architecture Award. La sede della società che

caratterizzano l’involucro, con il sito produttivo che si contraddistin-

produce sistemi di schermatura solare è stata realizzata in due diverse

gue per il suo rivestimento che alterna serramenti vetrati a pannelli

fasi: una prima nel 2011 con l’edificazione del corpo principale (di cui

prefabbricati, entrambi di 10 m di altezza, con una superficie trattata

abbiamo parlato su UP! nel n. 22 di aprile 2018) e una seconda, più

con graniglia di marmo e calcestruzzo nero e il corpo uffici che funge

recente, nel 2018 con l’ampliamento del reparto produttivo.

da attrattiva a coloro che percorrono la statale grazie a una trave in

Situato in prossimità della strada che da Udine porta verso Spilimbergo,

calcestruzzo nera lunga 80 m che sottolinea l’orizzontalità dell’edificio.

il complesso della Pratic Spa è stato progettato per integrarsi in perfetta armonia con il paesaggio circostante, in un rapporto di equilibrio e di dialogo continuo tra volumi industriali e spazi aperti. Un sito produttivo

L’AMPLIAMENTO DEL 2018

la cui architettura si inserisce nel contesto naturale senza mimetismi

L’intervento di ampliamento della Pratic è un progetto complesso, nono-

ma diventando parte e landmark del paesaggio stesso.

stante il suo carattere all’apparenza essenziale, realizzato in aderenza al sito industriale del primo lotto, completato e migliorato da un edificio

IL NUCLEO DEL 2011

a pianta rettangolare che ospita uffici, servizi, mensa, wellness area, produzione, magazzini, impianto di verniciatura, oltre a parcheggi e aree

Sono due le unità che compongono il complesso originale che ospita

di servizio inseriti nel rigoroso disegno degli spazi aperti.

l’azienda: uno stabilimento produttivo di circa 9mila mq, collocato a

Anche questo edificio è caratterizzato e si contraddistingue per due ele-


I NUMERI DELL’INTERVENTO Tipo di intervento: ampliamento reparto produttivo azienda Pratic Luogo: Fagagna (UD) Committente: Pratic F.lli Orioli Spa Area di intervento: 30mila mq Progettazione (architettura e paesaggio): GEZA – Gri e Zucchi Architettura Srl Progettazione strutture: Nuttassociati di Udine Progettazione impianti: E4F Srl di Porcia (PN) Tempi di intervento: da febbraio 2017 ad aprile 2018

menti semplici: il ritmo continuo impresso dalle finestre e la pelle riflettente che dissolve il nuovo volume nel cielo. Se, infatti, il complesso realizzato nel 2011, di colore nero e materico, sembrava radicato nel terreno da cui emerge, il nuovo involucro – anch’esso nero ma più cangiante e riflettente – specchia sulla sua superficie la luce e il paesaggio circostante restituendo immagini sempre diverse. Una contrapposizione di due corpi, uno più “pesante e permanente” e l’altro più “leggero e mutevole”. Leggerezza e mutevolezza dettate dal materiale che compone il rivestimento delle facciate, un pannello in policarbonato di 4 cm di spessore e 10 m di altezza applicato esternamente ai pannelli prefabbricati in calcestruzzo. Un unico materiale realizzato però con due differenti tipologie di policarbonato per ottenere una facciata riflettente se osservata da lontano e “profonda” se osservata da vicino: per il lato posteriore dell’edificio si è ricorso a una mescola opaca che non lascia passare la luce, mentre sulla parte frontale della facciata la mescola presenta una colorazione nera in percentuale ottenendo così un effetto “frozen”. Grazie a questi composti si ottiene un risultato percettivo che cambia a seconda della prospettiva, da lontano, infatti, l’edificio riflette il cielo e sembra rivestito di enormi lastre di vetro, mentre da vicino i pannelli con trama verticale fitta e sottile rendono il complesso più “leggero” mantenendo un dialogo con il polo produttivo pre-esistente. La specchiatura dei pannelli, inoltre, assicura una continua variazione cromatica delle facciate, che in base all’ora del giorno e all’intensità della luce possono apparire di colore nero, dorate, metalliche, opache e lucide. Completano il progetto luoghi pensati per il relax, percorsi di ingresso pedonale e parcheggi collocati a un livello più alto rispetto alle strade di percorrenza e di accesso all’azienda. In questo modo, utilizzando elementi che caratterizzano il paesaggio friulano, il nuovo complesso evidenzia la forma e la geometria del territorio. L’ampliamento dell’headquarter di Pratic dimostra come l’architettura industriale possa aggiungere valore al paesaggio e migliorare la qualità del luogo di lavoro, ripensando il binomio architettura/natura.

!

Stefano Gri e Piero Zucchi • I due architetti fondano nel 1999 a Udine lo studio di architettura GEZA Gri e Zucchi Architetti Associati, trasformatosi nel 2018 in GEZA GRI e Zucchi Architettura Srl. Attualmente operano in partnership con lo studio CFK a Venezia. Nel 2017 lo studio è stato tra i vincitori dell’American Architecture Prize e del Architizer A+Awards Prize, mentre nel 2015 hanno ottenuto il Premio Speciale della Giuria Architetto Italiano indetto dal CNAPPC e sono stati finalisti italiani al ’15 BigMat International Architecture Award. Nel 2012 il progetto Pratic Headquarters and Production Complex ha vinto il Premio Speciale alla Committenza Privata – Medaglia d’oro all’Architettura Italiana alla Triennale di Milano. Nello stesso anno il progetto è stato presente alla XIII Biennale di Architettura di Venezia, nella mostra “Le Architetture del Made in Italy” curata da Luca Zevi.

Aprile 2019

UP! 35


BIGMAT SPONSOR DI EDILPORTALE TOUR Alla scoperta dell’edilizia dei prossimi 10 anni con il nuovo Tour 2019 tra analisi del settore, formazione tecnica e la novità dell’Archidating. di Michela Pesenti

U

n’edizione importante e innovativa quella dell’Edilportale Tour 2019

e i professionisti del settore su tutto il territorio e partecipare

che fa il punto della situazione sull’edilizia italiana con una serie

attivamente alle iniziative fautrici della relazione tra gli operatori della

di appuntamenti lungo tutto lo Stivale, nei quali incontrare i prota-

filiera edile. Una partnership, quella di BigMat ed Edilportale, che si

gonisti del settore e delineare insieme gli scenari dell’immediato futuro.

dirama oggi in diversi campi – dalla comunicazione all’eCommerce

Venti le città italiane, da Nord a Sud, toccate dal tour di cui

– e che in questi convegni prende la forma di uno scambio reci-

BigMat ha deciso di essere sponsor, per incontrare le aziende

proco di visioni e scenari per far sedere le aziende, i progettisti e


i distributori a un tavolo di discussione che delinei i tratti dell’edilizia del futuro. Un ciclo di appuntamenti che prevede la partecipazione di circa 12mila progettisti oltre che di una vasta platea di tecnici, di esponenti degli ordini professionali e delle imprese di costruzioni. Sono, invece, 150 i relatori e le personalità di eccellenza che si avvicendano sul palco, durante tutte le tappe, per raccontare il contesto socio-economico in forte mutamento, i nuovi bisogni e le dinamiche della committenza così come le competenze richieste ai progettisti. L’obiettivo è informare, aggiornare e confrontarsi sulle attuali visioni del costruire sostenibile, sulla riqualificazione energetica e antisismica dell’esistente, sulle normative vigenti, sui nuovi prodot-

Lo stand BigMat alla tappa di Ancona

ti, sui materiali e sulle tecnologie innovative. Ed è proprio nel ruolo di divulgatore tecnico che BigMat e i Punti Vendita delle vari Regioni

dita BigMat del territorio per illustrare le problematiche di un progetto

partecipano a questo Giro d’Italia dell’edilizia, distribuendo nel proprio

o chiedere una consulenza sull’utilizzo dei prodotti e delle tecnologie

stand una serie di materiali tecnici redatti dall’Ufficio Tecnico BigMat e

che potrà poi toccare con mano proprio in quel negozio BigMat.

fondamentali per l’aggiornamento del progettista edile.

Durante ogni tappa vengono inoltre rilasciati crediti formativi ad ar-

Il tour è soprattutto l’occasione per organizzare “appunta-

chitetti, ingegneri, geometri, geologi, periti, tecnici ed enti pubblici,

menti” one-to-one tra i Punti Vendita BigMat della zona e i

imprese edili e amministratori di condominio.

progettisti, attraverso l’Archidating, innovativa modalità di business matching per instaurare relazioni con contatti qualificati. Il progettista o professionista, infatti, può incontrare in quest’occasione i Punti Ven-

La platea della tappa di Bari a inizio aprile

!

Vuoi una consulenza tecnica da un Punto Vendita BigMat? Iscriviti alla tappa dell’Edilportale Tour nella città a te più vicina su www.tour.edilportale.com

COME CAMBIA L’EDILIZIA: I SONDAGGI DI EDILPORTALE TOUR Per immaginare gli scenari dei prossimi 10 anni e discuterne insieme nel corso del Tour 2019, Edilportale ha lanciato anche una serie di sondaggi, tra cui due volti a capire come è cambiata la committenza, quali nuovi bisogni sono emersi, come è evoluta la professione dei progettisti e quali sono i temi che si stanno imponendo nella pratica professionale. I progettisti che hanno risposto al questionario sono per oltre i tre quarti architetti, geometri e ingegneri; oltre la metà degli interpellati ha un’età compresa tra i 36 e i 55 anni; la distribuzione è omogenea sul territorio nazionale. L’85% di chi ha risposto al sondaggio lavora prevalentemente con una committenza privata e il settore nel quale svolge la maggior parte dei lavori è quello residenziale (85%), seguito da negozi, edifici produttivi e commerciali. Secondo il 50% degli intervistati – che lavora con la committenza pubblica – la drastica riduzione degli investimenti registrata negli ultimi anni ha ridotto le opportunità lavorative. Tuttavia, a chi negli ultimi anni ha lavorato con la Pubblica Amministrazione, sono stati richiesti progetti in ottica di risparmio energetico e di risparmio economico. Quasi nulli i progetti orientati alla flessibilità e alla riciclabilità. Per i prossimi anni i progettisti prevedono che le Pubbliche Amministrazioni chiederanno progetti di efficientamento energetico, di manu-

Aprile 2019

UP! 37


di più, come dice Nomisma ben 250 miliardi all’anno a fronte degli attuali 4,4 miliardi, perché allora i privati non investono? Secondo il 65% degli intervistati, la prima causa è semplicemente la mancanza di denaro, seguono la scarsa fiducia nel futuro (indicata dal 32%) e incentivi fiscali poco convenienti (27%). Per incentivare la spesa il 48% degli intervistati pensa sia necessario velocizzare gli iter burocratici, accorciare i tempi dei rimborsi fiscali (46%) e semplificare la normativa tecnica (39%). Solo il 13% indica tetti di spesa più alti, quasi nessuno maggiore informazione sulle ESCo Alcuni momenti della tappa di Salerno

tenzione e di miglioramento sismico. La professione di progettista

(Energy Service Company).

Leggi su www.extraup.it tutti gli aggiornamenti dei nuovi sondaggi di Edilportale Tour

negli ultimi anni è cambiata: oltre il 60% afferma che è aumentata la concorrenza e sono richieste molte più competenze e un aggiornamento più frequente; un quarto dei progettisti, invece, afferma che la tecnologia ha semplificato la professione; pochissimi quelli convinti che la semplificazione normativa abbia migliorato il lavoro e che la globalizzazione abbia moltiplicato le opportunità. Per restare competitivi nel mercato della progettazione oltre l’80% si sta specializzando nella progettazione ecosostenibile e con l’impiego di energie rinnovabili, il 25% nella progettazione antisismica, il 30% si dedica alla consulenza fiscale (detrazioni per la casa). Tra le nuove competenze che stanno entrando a far parte del bagaglio dei progettisti c’è il BIM: il 30% prevede di utilizzarlo per la progettazione di nuove costruzioni e l’11% per la gestione immobiliare. Tra le prime inquietudini dei professionisti dell’edilizia c’è la crisi economica della committenza (66%), segue la sovrapposizione delle competenze (40%) e la concorrenza da parte di piattaforme di prestazioni professionali (34%). Il 20% teme la concorrenza interna e il 13% la Struttura nazionale per la progettazione. Dal focus sulla committenza privata emerge, inoltre, che negli ultimi anni il lavoro è rimasto invariato o è variato di poco in positivo o in negativo per il 67% e drasticamente diminuito per il 31%. Irrilevante il numero dei tecnici per i quale il lavoro da committenza privata è notevolmente aumentato. Quali sono le esigenze edilizie dei privati? In larga parte progetti orientati al risparmio energetico e al risparmio economico, poi alla funzionalità e alla rapidità di realizzazione, meno alla sicurezza sismica. Da notare anche il dato del 12% dei progettisti ai quali è stato richiesto un progetto orientato alla bellezza. Ma se la committenza privata potrebbe spendere molto 38 UP! Aprile 2019

!

Le 20 tappe in tutta Italia da marzo a giugno 2019


SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR Approfondimento tecnico sui materiali e le soluzioni per le pavimentazioni da esterno. a cura della Redazione

N

el nuovo focus degli Speciali tecnici di UP!, a cura del gruppo

dei diversi materiali disponibili (dai tradizionali a quelli all’avanguardia

editoriale Wolters Kluwer in collaborazione con l’Ufficio Tecnico

e dai naturali agli artificiali) così come le soluzioni più innovative per

BigMat, si approfondisce il tema delle pavimentazioni esterne.

scegliere la pavimentazione da esterno più adatta per il committente.

Con l’arrivo della bella stagione aumentano, infatti, i momenti vissuti

Un approfondimento tecnico che parte dalla storia dell’architettura con

all’aperto e l’outdoor – sia residenziale sia pubblico – diventa oggetto di

esempi illustri da cui trarre ispirazione per un uso ragionato della pavi-

interventi di ristrutturazione per preparare al meglio gli spazi del nostro

mentazione esterna volto a modulare e definire gli spazi; per soffermarsi

vivere quotidiano. Per intercettare le richieste del mercato è quindi im-

poi sui requisiti prestazionali richiesti dalle normative ma anche sulle

portante per i progettisti, i rivenditori e i posatori conoscere le peculiarità

diverse tecniche di posa a seconda della tipologia di pavimentazione.

Aprile 2019 UP!

39


SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR

MATERIALI E SOLUZIONI PER LO SPAZIO OUTDOOR Tipologie, modelli e caratteristiche delle pavimentazioni esterne. a cura di Elena Matteuzzi*, Wolters Kluwer, Gruppo editoriale nel mercato dell’informazione, del software e della formazione professionale, in collaborazione con l’Ufficio Tecnico BigMat

G

cli spazi esterni hanno una grandissima importanza nel definire lo stile e l’aspetto di un edificio, soprattutto in relazione all’inserimento

nell’ambiente circostante: una pavimentazione esterna adeguata al contesto crea infatti una sensazione di bellezza e armonia; mentre una inadeguata crea un senso di disagio e contrapposizione. Al giorno d’oggi esistono innumerevoli modelli di pavimentazioni per outdoor, tradizionali o innovative, naturali o artificiali, frutto di una sapienza artigianale secolare o studiate a tavolino per assolvere a specifiche esigenze. Ciascuna di esse, diversa per stile, materiale e tecnica di esecuzione, si adatta a un particolare tipo di edificio o a una determinata ambientazione.

USO DELLE PAVIMENTAZIONI ESTERNE NELLA MODULAZIONE DELLO SPAZIO

Figura 1 – Particolare della pavimentazione trecentesca in mattoni a spina di pesce e fasce in pietra grigia di Piazza del Campo, Siena

Gli spazi esterni hanno da sempre un ruolo fondamentale nella defi-

Nel Rinascimento la pavimentazione assume il ruolo di griglia

nizione dello spazio pubblico e privato: la storia dell’architettura

modulare per ripartire lo spazio con le regole prospettiche: lo ve-

ci riserva alcuni splendidi esempi di pavimentazioni in grado

diamo chiaramente nella piazza principale di Pienza (SI), costrui-

di trasformare contesti urbani significativi in capolavori di eleganza.

ta a metà del ’400 (vedi Figura 2). Anche qui c’è l’accostamento tra

Un primo esempio è Piazza del Campo a Siena – un vero e proprio

mattoni a spina di pesce e ampie fasce in pietra, che formano un

“manifesto” dell’urbanistica medievale – famosa proprio per la pavi-

reticolo regolare a grandi maglie rettangolari. Un anello in pietra segna

mentazione.

il centro geometrico e visivo dell’insieme.

Molto ampia, concava e in leggero declivio perché ricavata sul fianco di una collina, è pavimentata con un ammattonato a spina di pesce diviso in nove spicchi da larghe fasce in pietra grigia (vedi Figura 1) convergenti verso il “gavinone”, un’ampia bocca di raccolta delle acque posta nel punto più basso: un ottimo artificio per indirizzare lo sguardo verso la maestosa facciata del Palazzo Pubblico, che funge da fondale per l’intera scena.

* Elena Matteuzzi è architetto e si occupa di studio e divulgazione dell’edilizia storica, restauro architettonico e miglioramento sismico del costruito storico. È autrice di I Colori di Siena. Gli intonaci decorati del centro storico (Nuova Immagine Editrice, 2016) pubblicazione sugli intonaci decorati del centro storico di Siena. Gestisce il blog professionale “Il Capochiave” e svolge la libera professione. Collabora come autrice con Teknoring.com, portale dedicato alle professioni tecniche edito da Wolters Kluwer.

40 UP! Aprile 2019

Figura 2 – La pavimentazione in mattoni a spina di pesce e fasce in pietra bianca definisce un ampio reticolo geometrico a maglie rettangolari che sottolinea la scansione prospettica della composizione di Piazza Pio II, Pienza


SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR

Figura 3 – La pavimentazione, caratterizzata da una grande ellisse in travertino con inscritta una stella a dodici punte, definisce e caratterizza lo spazio tra gli edifici di Piazza del Campidoglio, Roma

Anche la piazza del Campidoglio a Roma, progettata a metà del ’500 da Michelangelo Buonarroti, si caratterizza per il connubio perfetto tra edifici e pavimento. La forma – una piazza trapezoidale con gli edifici laterali disposti obliquamente per dilatare la prospettiva – è simile a quella di Pienza, ma la pavimentazione si caratterizza per la grande ellisse che racchiude una stella a dodici punte, al cui centro si trova l’antica statua equestre dell’imperatore Adriano. Il tutto in travertino bianco su uno sfondo in pietra grigia (vedi Figura 3).

Figura 4 – Particolare del rivestimento a trencadìs della panca curvilinea di Park Güell, Barcellona

La stessa attenzione si riscontra in esempi molto più recenti come il

◗ Uso di materiali o colori differenti per marcare la divisione

Park Güell di Barcellona, un capolavoro dell’architettura espres-

dello spazio o contrassegnare percorsi definiti. Le soluzioni sono

sionista progettato da Antoni Gaudì tra il 1900 e il 1915. Qui domina

molteplici e possono prevedere:

l’esuberanza delle forme curvilinee, dei colori sgargianti e delle su-

• l’accostamento di materiali diversi per colore, texture e formato (vedi

perfici lisce e riflettenti che danno vita ad atmosfere rigogliose e sur-

Figura 6, a pag. 42): ad esempio pietra e mattoni come negli esempi

reali. Pavimenti e rivestimenti entrano in simbiosi e sono usati

rinascimentali o marmi con colori e venature contrastanti;

a questo scopo, come si nota nella panca serpeggiante lunga 110 m

• la creazione di composizioni tono su tono usando la medesima pa-

(vedi Figura 4): il sedile e lo schienale esibiscono un coloratissimo

lette di sfumature come grigio chiaro, perla e antracite oppure beige,

rivestimento a trencadìs, un mosaico di schegge irregolari di piastrelle,

ocra e ruggine, una soluzione ricorrente soprattutto nei pavimenti di

piatti e brocche di maiolica di recupero o perfino appositamente rotte.

piastrelle o di listoni in legno;

Anche il Movimento Moderno e l’architettura contemporanea

• l’uso dello stesso materiale in formati differenti, come lastre e cordo-

sfruttano le pavimentazioni esterne per modulare lo spazio ed

li di pietra, piastrelle in varie dimensioni o doghe e quadrotti in legno.

esaltare le forme, i volumi e i materiali degli edifici di cui sono un complemento; dal punto di vista operativo questi effetti si possono ottenere con tre differenti modi, come illustrato qui a seguire. ◗ Uso dello stesso materiale per rafforzare la continuità tra interno ed esterno: è quanto fece Ludwig Mies van der Rohe nel padiglione tedesco per l’Expo di Barcellona del 1929, in cui applicò i principi dell’architettura razionalista: in particolare la pianta libera (cioè non legata strettamente alla struttura) e l’involucro leggero, che qui si trasforma in ampie superfici a vetri. Il risultato è una continuità perfetta dentro/fuori, esaltata dai volumi puri, dalle linee rette e dalla pavimentazione in grandi lastre di travertino bianco che prosegue anche sulle pareti verticali (vedi Figura 5). Un basso specchio d’acqua riflette i volumi movimentando la composizione.

Figura 5 – Le grandi lastre di travertino bianco creano un senso di continuità tra interno ed esterno, pavimentazioni orizzontali e superfici verticali nel Padiglione di Barcellona di Ludwig Mies van der Rohe (1929)

Aprile 2019 UP!

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SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR

Figura 7 – Overtown Pedestrian Mall di Miami è un lungo viale pedonale dalla coloratissima pavimentazione ispirata ai disegni delle stoffe tradizionali africane

Figura 6 – In questo centro direzionale le diverse pavimentazioni sottolineano la differenza tra il porticato e il giardino pensile

REQUISITI E CARATTERISTICHE DEI MATERIALI PER LE PAVIMENTAZIONI ESTERNE Oltre che esteticamente piacevoli, i materiali per le pavimentazioni

◗ Giocare con il colore per creare decorazioni con schemi modulari,

outdoor devono anche rispettare alcuni requisiti prestazionali piuttosto

motivi astratti e scale di sfumature. Un ottimo esempio di questa

rigorosi, perché le condizioni di esercizio sono molto più severe di uno

concezione è l’Overtown Pedestrian Mall nel quartiere afroamerica-

spazio interno. Le caratteristiche di una buona pavimentazione esterna

no di Miami (Usa) realizzato a metà degli anni ’90 (vedi Figura 7).

sono dunque:

Il suo elemento caratterizzante è la pavimentazione del lungo viale

◗ resistenza meccanica soprattutto a flessione e compressio-

pedonale con motivi geometrici ispirati ai coloratissimi tessuti tradi-

ne, fondamentale sia per evitare la formazione di lesioni in caso di

zionali africani: un modo ironico e garbato per richiamare le radici

assestamenti del terreno o della struttura sottostante sia per sop-

culturali della principale comunità di residenti. A scala minore questo

portare le vibrazioni delle auto. Il primo è un problema tipico dei

approccio si nota anche nella Galleria 2 Agosto 1980, una piazza

pavimenti monolitici in resina, alla veneziana o in battuto di cemento

circondata da edifici vicino alla stazione di Bologna. Il pavimento, in

(generalmente risolto con l’inserimento di opportuni giunti), mentre il

piastrelle di clinker di piccolo formato, è costituito da otto gradoni

secondo riguarda soprattutto i pavimenti carrabili;

colorati ad andamento curvilineo, dal basso verso l’alto rispettiva-

◗ resistenza all’abrasione e all’usura da calpestio, perché le

mente multicolor, blu, giallo, verde scuro, rosso, verde chiaro, ancora

pavimentazioni esterne sono particolarmente sollecitate dal conti-

blu e di nuovo variopinto (vedi Figura 8).

nuo calpestio, dalle signore con i tacchi a spillo, dallo sfregamento di mobili o di oggetti pesanti e dal passaggio delle auto. Si tratta di una caratteristica fondamentale sia dal punto di vista estetico, perché graffi e difetti creano un senso di degrado; sia di sicurezza, in quanto la formazione di lesioni, buchi e cedimenti costituisce un serio pericolo di inciampo; ◗ resistenza alle intemperie e in particolare ai cicli di gelo e disgelo, in assoluto i più dannosi; nei mesi freddi infatti l’acqua riempie i pori dei materiali più porosi come il cotto o alcune pietre (tufo, arenaria e travertino) e – ghiacciando – aumenta di volume, generando sforzi locali molto intensi che causano lesioni, distacchi e scagliature; ◗ inalterabilità in seguito all’esposizione ai raggi ultravioletti e alla salsedine, in grado di scolorire e corrodere numerosi materiali.

Figura 8 – La pavimentazione in piastrelle di clinker gioca col colore creando otto gradoni ad andamento curvilineo nella Galleria 2 agosto 1980, Bologna

42 UP! Aprile 2019

Si tratta di un aspetto che riguarda soprattutto i pavimenti in legno o calcestruzzo delle zone più vicine al litorale;


SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR ◗ superficie non scivolosa e perfettamente complanare, tale cioè da non aumentare il rischio di cadere soprattutto quando piove: occorre dunque evitare i pavimenti troppo lisci e le variazioni di livello non adeguatamente segnalate; ◗ integrabilità con altri materiali e componenti come cordoli e bordure, tombini degli impianti a rete, caditoie per lo scolo delle acque, rampe per disabili, dissuasori mobili e segnaletica verticale e orizzontale; ◗ ottimo rapporto qualità/prezzo. Una buona pavimentazione esterna è quindi resistente, esteticamente bella, affidabile e durevole.

Figura 10 – Particolare del rissêu (o acciottolato ligure a disegni) del sagrato della chiesa di Santa Maria Assunta a Finalpia (Finale Ligure, Savona), datato 1845

I PAVIMENTI DELLA TRADIZIONE Conoscere le pavimentazioni storiche è importante per due motivi: restaurare quelle ancora esistenti, spesso a servizio di edifici pregevoli per storia, bellezza e valore culturale, e crearne di nuove negli interventi di recupero; e per farlo a regola d’arte è necessario conoscere tutti i materiali cominciando da quelli tradizionali tipici dell’edilizia storica e selezionati da secoli (o millenni) di usi e sperimentazioni. Le pavimentazioni più diffuse sono quattro: ◗ pavimenti ad ammattonato, molto diffusi negli spazi urbani come strade e piazze, in androni e cortili dei palazzi gentilizi o negli edifici minori e rurali (vedi Figura 9). La loro costruzione prevede la semplice infissione mediante battitura dei mattoni posti “per coltello” (cioè di taglio) o di piatto su un letto di malta di calce e sabbia o di sempli-

Figura 11 – Particolare dell’acciottolato antistante la chiesa di Santa Maria del Baraccano a Bologna, di aspetto simile alla rizzata lombarda

ce sabbiella fine. Sono formati da piastrelle in cotto appositamente

troviamo quindi pavimenti in grandi ciottoli o minuti sassolini, con

sagomate o da semplici mattoni.

disegni molto elaborati più simili a mosaici o di semplice pietrame

Nel secondo caso le tessiture sono molto numerose: • a correre o “passo di gatto”, cioè con i giunti sfaldati come in una muratura;

disposto grossolanamente. A puro titolo di esempio ricordiamo: • il rissêu o acciottolato ligure a disegni, con decorazioni figurative, geometriche e vegetali incredibilmente complesse formate da ciot-

• a spina di pesce diritta o diagonale;

toli di sei colori (bianco, grigio, nero, verde scuro, rosso scuro e ros-

• a fasce e guide, con una fila di mattoni di fascia alternata regolar-

so vivo) disposti con estrema precisione (vedi Figura 10);

mente a una di costa; ◗ pavimenti ad acciottolato, di cui esiste una ricchissima tradizione

• il ciacatu siciliano, tipico dell’architettura settecentesca catanese e caratterizzato da decorazioni curvilinee in ciottoli bianchi e neri;

in tutta Italia che ha generato una miriade di varianti regionali. A

• la rizzata alla lombarda, formata da ciottoli di fiume normalmente

seconda della località, del tipo di edificio e della destinazione d’uso

grigi in opera su un letto di malta con disposizione casuale o secondo motivi geometrici di vario tipo (vedi Figura 11); • una variante tipica del bolognese con decorazioni geometriche di mattoni posti di coltello su uno sfondo di ciottoli di fiume (vedi Figura 12, a pag. 44); ◗ pastelloni e terrazzi alla veneziana, originari di Venezia ma diffusi in tutta Italia e utilizzati soprattutto in portici, androni e marciapiedi. Si tratta di pavimentazioni monolitiche derivanti dalla sovrapposizione di più strati di malta in cocciopesto e lavorati con una tecnica estremamente complicata. Il pastellone si caratterizza per

Figura 9 – Ricostruzione ipotetica del marciapiede in ammattonato di una casa rurale tipica della campagna bolognese (architetto Elena Matteuzzi)

la superficie assolutamente liscia, lucida e priva di qualunque soluzione di continuità, mentre il terrazzo o “seminato” presenta una

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SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR

Figura 12 – Particolare di un acciottolato settecentesco con decorazioni geometriche di mattoni posti per coltello, tipico dell’Emilia

fitta trama di piccole scaglie di marmo colorato, spesso disposte

Figura 13 – Particolare del pavimento alla veneziana di un portico di Bologna

PAVIMENTI MODERNI CON MATERIALI NATURALI

secondo bordure o disegni geometrici e successivamente inglobate

Naturalmente il mercato propone anche numerosi modelli di pavimenti

nel massetto (vedi Figura 13);

moderni in materiali naturali: i più diffusi sono legno e pietra.

◗ pavimenti in lastre di pietra ovvero pavimentazioni stradali tra le più diffuse nei centri storici italiani. La pietra utilizzata dipende

Pavimentazioni outdoor in legno

strettamente dalla disponibilità locale, come il marmo di Verona in

Negli ultimi anni i pavimenti in legno vivono una fase di vero e proprio

Veneto, la pietra serena in Toscana o il basalto a Napoli.

boom che riguarda sia le pavimentazioni interne sia le soluzioni outdoor. Per quest’ultimo settore le applicazioni più diffuse sono:

Queste finiture sono tuttora diffuse e utilizzate: numerose aziende

◗ i dehors di bar e di ristoranti;

producono, ad esempio, piastrelle in cotto anche per esterni o lastre

◗ gli spazi comuni degli stabilimenti balneari;

di pietra; mentre abili artigiani progettano ed eseguono seminati ve-

◗ i gazebo e i pergolati da giardino;

neziani o acciottolati su misura. Sono dunque soluzioni raffinate, veri

◗ i terrazzi e i lastrici solari;

e propri pezzi unici ideali in contesti pregiati come palazzi nobiliari o

◗ i vialetti pedonali;

un’antica cascina restaurata.

◗ i solarium e le zone circostanti alle piscine.

IL COTTO: ATTUALE E RAFFINATO

I

l cotto respira arie che ci riconducono agli albori della nostra civiltà e sembra non subire gli effetti del trascorrere del tempo. Sempre attuale, raffinato e versatile si presta a una pluralità di soluzioni stilistiche sia all’interno dell’abitazione sia all’esterno con garanzie eccellenti e facilità di manutenzione. La linea COTTO DOMUS di Domus Linea coniuga evoluzione tecnologica e rispetto della natura. Per arrivare a un risultato ottimale in fase di montaggio bisogna montare le piastrelle in cotto nel senso della trafila con fughe da

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5/7 mm; la sigillatura delle fughe deve essere realizzata con sabbia e cemento o, in alternativa, si possono utilizzare gli stucchi già preconfezionati evitando quelli colorati. Per le pose all’esterno, è consigliabile utilizzare la versione presild che prevede un pretrattamento idrorepellente delle piastrelle in fase di produzione che evita le risalite di carbonato di calcio, ne facilità la stuccatura e la fase di pulizia e, in zona particolarmente rigide, lo preserva maggiormente dal gelo. Scopri la linea di prodotti in cotto di Domus Linea su www.domuslinea.com


SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR IL LEGNO ECOSOSTENIBILE PER PAVIMENTAZIONI DI DESIGN

I

l legno è uno dei materiali da costruzione più antichi al mondo e trova ancora oggi la sua collocazione nell’architettura contemporanea dove la sostenibilità è sempre più un fattore di fondamentale importanza. Bioline, il marchio Pircher, con prodotti in legno di larice alpino dell’Alto Adige è un prodotto sostenibile e anche di filiera corta, che riduce l’impatto ambientale in modo significativo. La certificazione PEFC garantisce la provenienza del legno da foreste di gestione sostenibile, come lo è il legno dalle foreste altoatesine, dove i proprietari dei boschi, da sempre, collaborano con il Corpo Forestale garantendo una gestione sostenibile. Il legno di larice alpino per la sua longevità e resistenza agli agenti atmosferici è perfetto per l’uso esterno, soprattutto per pavimentazioni, rivestimenti di

facciate e arredi. Bioline ha diverse proposte di pavimentazioni e camminamenti outdoor in larice, partendo dal classico listone in larice alpino con spessori da 25-43 mm e un vasta scelta di profili per la lavorazione della superficie. Le pavimentazioni Larice Premium sono adatte per particolari esigenze di design e qualità, con listoni al netto di nodi con una lunghezza di 6 m e fissaggio a scomparsa. Grazie alla giuntura a pettine e a una lavorazione sagomata si riduce la formazione di spaccature e scheggiature garantendo la stabilità dimensionale. Con l’ingegnoso sistema di fissaggio si ottiene automaticamente, oltre a un aspetto estetico più uniforme senza le viti a vista, anche una protezione costruttiva del legno, fondamentale per la longevità dello stesso. Un prodotto che è la simbiosi tra design, sostenibilità ambientale e architettura contemporanea. Scopri i prodotti di Bioline Pircher su www.pircher.eu

Il sistema più comune è la pavimentazione galleggiante formata da lunghe

Pavimenti per esterni in pietra

doghe o formelle quadrate fissate con viti o perni a listelli in legno o metallo

I pavimenti in pietra per esterno sono molto più diversificati per mate-

ancorati al sottofondo; le fughe sono larghe (anche 1 o 2 cm) per consen-

riale, aspetto e applicazioni.

tire un buon deflusso delle acque (vedi Figura 14).

Per prima cosa, per non generare confusione, occorre chiarire la clas-

La superficie viene spesso resa antiscivolo e texturizzata con una fitta serie

sificazione commerciale dei materiali lapidei, molto diversa da quella

di scanalature orizzontali. Le essenze più indicate sono esotiche – teak,

petrografica (cioè “scientifica”) comunemente utilizzata da geologi e

utilizzato anche per la costruzione delle barche e perciò particolarmen-

ingegneri strutturisti, regolata dalla norma UNI 8458 e prevede la sud-

te resistente, wengé, massaranduba, robinia e ipé lapacho – o nostrane

divisione qui sotto.

(pino, larice e frassino), che generalmente vengono sottoposte a particola-

◗ Marmi, definiti come rocce cristalline, compatte e lucidabili, pre-

re ciclo di essicazione ad alte temperature per aumentarne la resistenza.

valentemente costituite da minerali con durezza pari a 3 o 4 sulla scala Mohs (criterio empirico per la valutazione della durezza dei materiali) e che comprendono quindi i marmi propriamente detti (rocce metamorfiche a struttura cristallina); numerosi calcari come l’ammonitico (tradizionalmente noto come marmo di Verona), il botticino, la pietra d’Istria e la scaglia veneta; le brecce e le puddinghe; l’onice e l’alabastro. Il marmo ha un’infinita varietà di colori (bianco, grigio, nero, verde, azzurro, rosso, giallo, arancione, rosa, viola, beige e marrone) e tessiture, con superfici in tinta unita, scaglie o venature di vario tipo. Alcune varietà sono comunemente utilizzate per le pavimentazioni da esterno, l’esecuzione di soglie e davanzali o elementi ornamentali come statue e fontane.

Figura 14 – Tipico esempio di pavimentazione esterna in listoni di legno, fissati mediante viti a dei listelli di supporto sottostanti

◗ Graniti, cioè le rocce vulcaniche (intrusive e magmatiche) a struttura fanero-cristallina, compatte e lucidabili, prevalentemente costituite

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SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR IL PORFIDO TRENTINO

D

al porfido grezzo del Trentino Vicentini Romano produce cubetti, piastrelle squadrate, binderi, cordoli, gradini, smolleri e tutti gli altri formati necessari alle diversi composizioni di pavimentazioni da esterno. Ecologico e biocompatibile al 100% e naturalmente antisdrucciolo; la colorazione naturale e l’eleganza del porfido lo

Scopri il porfido di Vicentini Romano su www.vicentiniromano.com

rendono ideale per tutti i contesti: dall’arredo urbano alla villetta privata. Il porfido grezzo viene tagliato in trance oleodinamiche, i cui bordi e superfici vengono poi rifinite a mano cercando di preservare il più possibile l’aspetto naturale del materiale per soddisfare le esigenze estetiche dei committenti.

da minerali di durezza pari a 6 o 7 sulla scala Mohs: si tratta quindi

Anche i formati e le tessiture sono molto vari. I più comuni sono:

di tutte le varietà di granito vero e proprio, della sienite, dei porfidi e

◗ pavimentazioni alla palladiana o bollettonato, formate da sca-

dei gabbri. Sono molto utilizzati nelle pavimentazioni esterne per le

glie irregolari con dimensioni variabili da un palmo ad alcune decine

loro ottime caratteristiche di resistenza.

di centimetri, posate su un letto di malta (di calce o cementizia) e con

◗ Travertini: in questo caso definizione commerciale e petrografica

le fughe ugualmente stuccate con la malta. Ne esistono due varian-

sono coincidenti. È una roccia calcarea che si forma in prossimità di

ti principali: con scaglie di marmo colorato nella pavimentazione di

cascate, sorgenti e pozze termali per il deposito chimico dei minerali

spazi coperti come androni e porticati o con pietre grezze di colore

disciolti nell’acqua. Ha una caratteristica struttura porosa molto si-

grigio per cortili e vialetti pedonali;

mile a una spugna e un’ampia gamma di colori: bianco, beige, giallo, rosa, rosso, arancio, nero e marrone.

◗ pavé detti rispettivamente “sanpietrini” e “bolognini” nel Centro e Nord Italia. In uso già da molti secoli, sono tuttora particolarmen-

◗ Pietre: tutte le altre rocce non lucidabili. Rientrano dunque in questa

te diffusi nella pavimentazione di strade piazze, rampe carrabili e

definizione l’arenaria, l’ardesia, il tufo, il porfido, il basalto, la trachi-

vialetti pedonali (vedi Figura 15). Le tessiture sono numerose e pre-

te, il galestro, la beola, la dolomia e la pietra paesina. Sono estrema-

vedono la creazione di semplici motivi come file orizzontali, verticali

mente comuni proprio per la pavimentazione di strade, marciapiedi,

o diagonali; cerchi concentrici o ventagli detti “code di pavone”. I

rampe, cortili e vialetti pedonali.

materiali più comuni sono porfido, basalto e granito;

Le applicazioni dei pavimenti per esterni in pietra sono molteplici: ◗ logge coperte, androni e porticati; ◗ balconi e lastrici solari, in cui trovano vasta applicazione soprattutto il travertino, il calcare ammonitico e il marmo botticino in particolare per la realizzazione di soglie, bordure perimetrali e cimase dei parapetti in muratura; ◗ pavimentazioni stradali sotto forma di lastre o cubetti in particolare di pietra serena, gneiss, basalto, porfido e granito; ◗ cortili; ◗ vialetti pedonali; ◗ rampe carrabili e per disabili; ◗ scalinate.

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Figura 15 – Esempio di pavimentazione in pavé probabilmente di granito bianco nei vialetti pedonali di un giardino pensile contemporaneo


SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR SUPERFICI CARRABILI DA ESTERNO IN FORTE SPESSORE

P

Figura 16 – Particolare della pavimentazione in grandi lastre di pietra serena del portico di San Luca, Bologna

er andare incontro alle esigenze di chi vuole rendere carrabile gli esterni senza rinunciare al gusto per l’estetica e alle prestazioni tecniche Pastorelli Gruppo Del Conca – forte del grande successo riscosso dallo spessore 20 mm per esterni – ha realizzato un nuovo prodotto: la Linea 30MM (da 3 cm), uno spessore maggiorato adatto a ricoprire superfici esterne e dalle prestazioni meccaniche elevate. Complementare alle serie 20MM, la nuova linea in grès porcellanato a tutta massa destinata all’utilizzo per aree private carrabili. La prima collezione con spessore 30 mm si chiama Urban Stone, disponibile nel formato 40x80 cm e nelle varianti Salentina, Piacentina e Ardesia Mix.

◗ pavimentazioni in grandi lastre, generalmente quadrate o rettangolari con superficie liscia (nelle pavimentazioni ornamentali in marmi colorati utilizzati soprattutto negli spazi coperti come androni, logge e porticati) o lavorate a scalpello per favorire il deflusso delle acque nel caso di cortili, rampe carrabili e pavimentazioni stradali (vedi Figura 16).

I MATERIALI ARTIFICIALI È vastissima anche la scelta di materiali artificiali, disponibili in una gamma praticamente infinita di colori, texture e formati. Grès da esterno Il grès negli ultimi anni sperimenta una fase di grande riscoperta grazie alle sue ottime prestazioni in termini di versatilità, robustezza, resistenza all’usura, resistenza alle intemperie e costo concorrenziale con gli altri

Scopri le soluzioni per pavimentazioni carrabili di Pastorelli su www.pastorellitiles.com

materiali per outdoor. Il suo segreto consiste nel metodo di produzione: si ottiene cuocendo ad altissime temperature (circa 1.150-1.250 °C)

o formelle quadrate con disegno a scacchiera. Le essenze riproposte

una miscela di sabbia, argilla, caolino (una particolare argilla bianca)

sono quelle tipiche dei veri pavimenti in legno.

e feldspati finemente macinata e poi compressa in particolare stampi.

◗ Grès a effetto naturale, cioè il vero aspetto del grès (che in questo

Il risultato è un materiale poco poroso, non gelivo e dalla superficie grei-

caso non imita altri materiali) in tinta unita a colori neutri (general-

ficata, cioè fusa e vetrificata durante il processo di cottura. Il grès da

mente grigio, bianco e nero, più raramente beige o sabbia) in pia-

esterni si riconosce facilmente per il suo maggior spessore, rispettiva-

strelle quadrate o rettangolari di formato piccolo (30x40 cm – vedi

mente di 2 o 3 cm per le piastrelle pedonali e carrabili.

Figura 17, a pag. 48), medio o grande (60x60 cm).

Le tendenze più diffuse – analoghe a quelle per i pavimenti interni – sono attualmente le quattro qui illustrate.

◗ Grès a effetto pavé con la riproposizione di una pavimentazione tradizionale in sanpietrini o bolognini.

◗ Grès a effetto pietra, generalmente rocce grezze con superficie a spacco come ardesia, beola, pietra serena, basalto o arenaria, pro-

Le tecniche di posa sono tre:

posto in grandi lastre quadrate o rettangolari: alcuni formati assai

◗ a colla su massetto, soluzione particolarmente adatta per balconi,

diffusi sono 60x60 cm, 60x90 cm o 60x120 cm. ◗ Grès a effetto legno: la soluzione più apprezzata per gli esterni è il listone largo e lungo in stile coloniale, con la fedelissima riproduzione della texture del legno con tanto di nodi e venature per un maggior realismo. Si trovano anche listelli ispirati al classico parquet

terrazze e marciapiedi; ◗ in semplice appoggio su erba, ghiaia o sabbia con fughe molto larghe, metodo perfetto per le pavimentazioni da giardino; ◗ come pavimento galleggiante, particolarmente funzionale in ambienti con molti cavi o nei lastrici solari praticabili.

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SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR SISTEMI PER LA POSA DI PAVIMENTI SOPRAELEVATI

P

er realizzare pavimentazioni galleggianti Profilitec propone Uptec, un sistema completo e rivoluzionario di accessori che permette la realizzazione di pavimenti sopraelevati utilizzando solamente tre componenti. Un sistema brevettato integrato consente, attraverso un meccanismo semplice ma funzionale, di passare da testa autolivellante a testa fissa in modo rapido e preciso. Ai tre prodotti si aggiungono tre accessori per creare le fughe da 2 mm o da 4 mm, per i travetti in legno e per i magatelli in alluminio, intercambiabili e con sistema di abbattimento del rumore. I vantaggi nell’avere sempre a disposizione uno stock adeguato per ogni

misura, per ogni uso (fisso o autolivellante) e per ogni applicazione (fuga da 2 mm, fuga da 4 mm, accessorio per legno, accessorio per alluminio) si traducono in un risparmio di spazio (e di valore impegnato in magazzino) di oltre l’80% rispetto ai sistemi tradizionali. Il vantaggio per il posatore è invece quello di poter con soli tre prodotti accomodare tutte le situazioni di cantiere in cui le misure rilevate non corrispondono a quelle effettive potendo intervenire facilmente aggiungendo o togliendo un componente. Uptec è stato testato per resistere a oltre 14 kN e con carichi statici, dinamici e ad alte e basse temperature. Il sistema è corredato da una serie completa di profili perimetrali che permettono di finire i pavimenti sopraelevati in modo elegante e sicuro attraverso profili e bordi perimetrali. Scopri le pavimentazioni galleggianti di Profilitec su www.profilitec.com

Pavimenti monolitici di calcestruzzo

Un pavimento in calcestruzzo richiede l’esecuzione di due strati sovrap-

I pavimenti monolitici di calcestruzzo trovano invece applicazione

posti: un massetto con spessore di 10 cm armato con rete elettrosaldata

soprattutto nella costruzione di marciapiedi, rampe carrabili, vialetti

e uno strato più sottile dalla superficie trattata con polvere di quarzo. I

pedonali, portici e cortili di ampie dimensioni.

due strati sono stesi “fresco su fresco” e si deve porre molta cura nella

La superficie si presenta in due versioni:

vibratura del calcestruzzo, che dev’essere perfetta per non creare bolle

◗ liscia e lucida, in tinta unita generalmente grigia o colorabile a

d’aria. Per evitare la formazione di lesioni occorre inoltre creare dei giunti

piacere; ◗ con texture ottenute imprimendo vari segni nel calcestruzzo ancora

di dilatazione a distanze regolari. Si tratta comunque di pavimenti tendenzialmente rigidi, adatti a terreni piani e già assestati.

fresco: alcune varianti prevedono ad esempio una trama a quadratini impressi con una bocciarda o una fitta serie di sottili linee parallele,

Soluzioni carrabili in autobloccanti

dritte e ondulate, ricavata con un pettine o spatola dentata (vedi

Le betonelle o autobloccanti sono una delle pavimentazioni più comuni

Figura 18).

di vialetti pedonali, piste ciclabili (vedi Figura 19), rampe carrabili e

Figura 17 – Esempio di pavimentazione esterna in grès a effetto naturale, con piastrelle di medio formato in un classico colore neutro (grigio antracite chiaro)

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Figura 18 - Pavimentazione di una rampa per disabili in calcestruzzo con texture ondulata ottenuta passando un pettine o spatola dentata sulla superficie ancora fresca


SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR piazzali per parcheggi in quanto molto resistenti alle vibrazioni e con

I formati più comuni sono:

un buon drenaggio delle acque. Inoltre, essendo posati a secco (cioè

◗ blocchetti quadrati, rettangolari od ottagonali;

senza malta di allettamento), risultano flessibili e si adattano facilmen-

◗ pezzi a doppia T o con bordi a onda;

te agli assestamenti del terreno.

◗ grigliati per la realizzazione di posti auto con manto erboso e buon

Si tratta di elementi prefabbricati in calcestruzzo di piccole dimensioni e variamente sagomati.

drenaggio del terreno. Sono normalmente disponibili in più colori: bianco, grigio, giallo, rosso, rosa, grigio-azzurro e marrone. Gli autobloccanti vengono posati su un sottofondo accuratamente predisposto e costituito da un primo strato di “stabilizzato”, cioè di ghiaia con granulometria molto grossolana (5-8 cm), accuratamente livellato e compattato; un secondo strato di ghiaia più fine, con granulometria di circa 1 cm, ugualmente livellata e compattata; e un terzo strato di sabbia compattata in cui gli autobloccanti vengono inseriti battendoli fino al livello prefissato con un mazzuolo in legno. I blocchetti vanno sistemati a reciproco contatto lasciando fughe molto sottili da sigillare con sabbiella. Il sottofondo e la pavimentazione necessitano di cordoli e bordure di contenimento di mattoni, pietra o

Figura 19 – Esempio di pista ciclabile e vialetto pedonale affiancati con pavimentazione in autobloccanti di colore diverso

elementi prefabbricati in calcestruzzo.

PAVIMENTAZIONI AUTOBLOCCANTI, IDEALI PER VIALETTI PEDONALI E CICLABILI

M

armo, porfido e granito sono alcune delle materie prime più durevoli in natura che, in MASPE, vengono testate da tecnici altamente qualificati per diventare pavimentazioni autobloccanti affidabili nel tempo, sicure e in grado di distinguersi per il design contemporaneo. La loro struttura è stata ulteriormente perfezionata con la linea autobloccanti TEXXA: esclusivi masselli filtranti per garantire performance ottimali di resistenza, stabilità e sicurezza. Uno strato superficiale antisdrucciolo sottile e un core interno grezzo, conferiscono alle pavimentazioni della linea un’ottima resistenza al gelo secondo la normativa EN1338 e massime capacità filtranti con un drenaggio immediato delle acque meteoriche. Disponibili in diverse variante di colore e ideali per varie tipologie di aree esterne, quali cortili privati, piazze o parchi, i prodotti TEXXA sono pensati per qualsiasi tipologia di traffico, dalla carrabilità leggera a quella pesante, dal traffico pedonale a quello ciclabile.

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SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR Ogni strato è costituito da un conglomerato bituminoso composto da inerti (sabbia, ghiaia o pietrisco) di granulometria selezionata legati con bitume naturale o artificiale in percentuale variabile: 3-4% nello strato di base, 4-5% nel binder e 5,5-6,5% nel tappeto di usura. La posa avviene a caldo, a mano o con una macchina vibro-finitrice e viene preceduta dall’applicazione di un sottile strato di emulsione bituminosa necessario a garantire l’adesione di ciascuno strato a quello sottostante. Dopo la posa il conglomerato è spianato e compattato mediante rullo compressore. Grazie a speciali pigmenti, si possono creare anche conglomerati bituminosi colorati – bianchi, gialli, beige, rossi, verdi e blu – particolarmente indicati per segnalare passaggi pedonali e percorsi differenti (ad esempio per pedoni e ciclisti) o dar vita a decorazioni originali.

Figura 20 – Esempio di vialetto pedonale con pavimentazione in conglomerato bituminoso

Pavimenti in legno composito Il legno composito o decking in WPC (Wood Polymer Composite) è un materiale artificiale di nuova concezione, diffuso da alcuni anni come

Asfalti e conglomerati bituminosi

alternativa alle pavimentazioni da esterni in legni tropicali. Si tratta,

Si tratta del classico manto stradale, che tuttavia trova applicazione

infatti, di una miscela di fibre di legno di varie essenze e polimeri

anche nel settore residenziale per l’esecuzione di vialetti pedonali (vedi

ad alta resistenza anche riciclati: la formula esatta può variare tra le

Figura 20), cortili condominiali e parcheggi.

aziende produttrici ed è ovviamente mantenuta riservata. Formati e

Una pavimentazione di questo tipo, carrabile, è generalmente formata

dimensioni sono i medesimi delle tradizionali pavimentazioni in legno

da tre strati sovrapposti:

per esterni, cioè doghe, quadrotti e listoni. Anche i colori riprendono

◗ strato di base (tout venant) con spessore di circa 10 cm;

quelli del legno naturale nuovo (marrone in tutte le sue sfumature) o

◗ strato di collegamento (binder) con spessore di 8 cm;

esposto alle intemperie (antracite o grigio medio); sono però disponibili

◗ strato di usura con spessore di 3 cm.

anche soluzioni bianche, beige o verdi. La superficie si presenta liscia

IL LEGNO COMPOSITO: ALTERNATIVA PER PAVIMENTI AD ALTA RESISTENZA

L

a collezione di pavimenti per esterni Outside di Skema comprende il nuovo Marina Real, pavimento per esterni in legno composito, super resistente e impermeabile, proposto in 6 decorativi: Teak, Teak Ossidato, Frassino Nero, Ipe Lapacho, Massaranduba e Frassino Ibiza, per una resa estetica ultra naturale, dove sono messe in risalto venature e fiamme delle varie essenze riprodotte in doghe dal formato 2.900x143x22,5 mm. La vera esclusività di Marina Real è la sua struttura, un’innovazione tecnologica che interessa la materia stessa di cui è composto, si tratta infatti di un co-estruso che nasce dalla fusione ad altissima temperatura di fibre di legno

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e polietilene. Una tecnica produttiva che consente di avere alte prestazioni, esclude l’uso di collanti e sostanze chimiche e utilizza per la creazione della massa di estrusione del nucleo solo materiali riciclati. Durante il processo di co-estrusione la massa centrale viene incapsulata e si fonde con un film in polimero che funge da scudo esterno e che rende il decking impermeabile e ultra resistente ai graffi. Un pavimento da esterni facile da pulire e che necessita di pochissima manutenzione perché non assorbe residui o liquidi. Lo scudo in polietilene lo protegge dalla formazione di muffe e dal deterioramento, anche il colore resta invariato negli anni, tutto ciò fa sì che non siano necessarie operazioni di manutenzione e ripristino. Scopri le soluzioni di Skema su www.skema.eu


SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR o più spesso trattata con una fitta rete di scanalature parallele per

dei ristoranti sulla cima di edifici alti o rampe e scale in edifici com-

renderla antiscivolo; talvolta vengono riprodotte anche le venature del

merciali a molti piani. Il materiale più adatto è il vetro calpestabile

materiale naturale. A differenza di quest’ultimo, le dimensioni sono

antiscivolo, disponibile in versione carrabile o pedonale: si presen-

stabili e non risentono delle variazioni stagionali dovute all’aumento o

ta sotto forma di lastre con superficie traslucida sabbiata o satinata,

alla diminuzione dell’umidità ambientale. Il WPC resiste, inoltre, all’u-

oppure completamente trasparente solcata da una texture di puntini,

sura, alla salsedine e all’esposizione ai raggi ultravioletti, si pulisce

cerchietti, linee parallele o piccoli quadretti.

facilmente e richiede pochissima manutenzione. Il sistema di montaggio generalmente più diffuso prevede la creazione di pavimentazioni

Pavimenti luminosi e fosforescenti

galleggianti con fissaggio dei listoni a incastro o mediante viti a una

L’ultima frontiera degli spazi outdoor sono però i pavimenti fosfore-

rete di montanti e traversi di sostegno oppure di supporti puntuali; le

scenti, vere e proprie soluzioni double face: di giorno comuni vialetti

fughe sono larghe 1-2 cm per il corretto deflusso e drenaggio delle ac-

o pavimenti esterni, di notte superfici che brillano di luce propria. Il

que. Le migliori applicazioni sono la creazione di pavimentazioni negli

principio si basa sulla fotoluminescenza, la capacità di alcuni minerali

spazi comuni degli stabilimenti balneari, sul bordo vasca delle piscine

come il fosforo bianco di immagazzinare la luce diurna restituendola

pubbliche o private, nei vialetti pedonali dei giardini e nei lastrici solari

al buio sotto forma di luminescenza azzurra o bianco-verdastra. L’ap-

praticabili.

plicazione più interessante è la segnalazione in parchi e giardini dei percorsi pedonali o ciclabili o la delimitazione dei parcheggi nel cortile

PAVIMENTI INNOVATIVI Un ultimo settore, in crescita ormai da alcuni anni, è quello delle pavimentazioni in materiali inconsueti, riservate a realizzazioni settoriali un po’ particolari.

di un condominio. A tale scopo sono disponibili vari materiali: ◗ resine e vernici (anche spray) o strisce autoadesive da applicare a superfici preesistenti; ◗ graniglia in vetro da mescolare a bitume, cemento o asfalto; ◗ un vero e proprio cemento luminoso disponibile anche in lastre.

Resina per l’outdoor I pavimenti in resina riscuotono una certa popolarità soprattutto grazie

Pavimenti protettivi in gomma

al loro aspetto monolitico e alle ampie possibilità di personalizzazione

Le pavimentazioni in gomma morbida trovano un’applicazione molto

in termini di colore, disegni e venature.

settoriale come superfici anti trauma nei parchi giochi, nelle aree

Negli spazi esterni si sono diffusi soprattutto come guaina liquida

attrezzate per bambini, sul bordo delle piscine o in impianti sportivi di

autolivellante per l’impermeabilizzazione di terrazzi e lastrici sola-

quartiere come campi da calcetto, da basket o da pallavolo.

ri. La superficie si presenta liscia, lucida e perfettamente orizzontale,

Materialmente si presentano come quadrotti in plastica o gomma

ha una buona resistenza alle intemperie e al calpestio e può essere

EPDM (anche riciclata) con dimensioni di 50x50 cm o 100x100 cm,

applicata anche sulla pavimentazione pre-esistente: è dunque una

dai lati lisci o sagomati a incastro come le tessere di un puzzle. La

soluzione alternativa alla classica guaina bituminosa con sovrastante

posa avviene generalmente su un massetto in calcestruzzo senza

pavimento galleggiante.

stuccatura delle fughe. Lo spessore varia in funzione della possibile

Tuttavia, presenta alcuni inconvenienti:

altezza di caduta. Sono resistenti alle intemperie e garantiscono un

◗ essendo garantita per dieci anni, non è una soluzione definitiva nel

sufficiente drenaggio delle acque. I colori sono vari, neutri o vivaci,

medio-lungo periodo;

e variandoli opportunamente si ottengono semplici decorazioni come

◗ è rigida e perciò non adatta ai tetti con struttura in legno;

fasce alternate orizzontali o verticali, linee a zig zag oppure diagonali,

◗ non consente la creazione delle corrette pendenze per il deflusso

scacchiere e losanghe.

delle acque, che potrebbero ristagnare in alcuni punti; ◗ si potrebbe graffiare durante una forte grandinata, compromettendo l’estetica della superficie; ◗ in caso di lesioni si compromette l’estetica della superficie perché la loro stuccatura resta visibile.

PAVIMENTARE CON I TAPPETI ERBOSI I tappeti erbosi sono un altro complemento fondamentale per le aree esterne degli edifici grazie ai loro numerosi pregi: ◗ diminuiscono lo stress creando un senso di relax;

Pavimenti esterni in vetro

◗ riposano la vista;

Anche le pavimentazioni esterne in vetro riscuotono una buona popo-

◗ riducono il rumore;

larità soprattutto per la costruzione di pavimentazioni trasparenti nelle

◗ in estate diminuiscono l’afa, contribuendo a raffrescare gli edifici;

aree archeologiche, passerelle pedonali in punti panoramici, terrazzi

◗ sono un ottimo drenante naturale per le acque.

Aprile 2019 UP!

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SPECIALE PAVIMENTAZIONI OUTDOOR LA PIETRA PER ARCHITETTURE TRA CLASSICO E MODERNO

G

eometrie impeccabili, pulizia formale, perfetto equilibrio dei volumi, ricerca continua della simmetria. Un giardino di quiete, dove l’interno diventa tutt’uno con l’ambiente esterno, grazie anche alla scelta dei materiali che dall’esterno entrano a rivestire anche gli spazi chiusi. Sono alcuni degli elementi inconfondibili dell’architettura classica, che possono essere utilizzati anche in realizzazioni contemporanee, come la villa nelle pianure del Centro Italia, progettata dagli architetti Susanna Troncon e Roberta Forlani dello studio Ambientare Associati. A fare da interconnessione fra i vari elementi architettonici, creando un continuum tra i vari ambienti e fra interno ed esterno, è la pietra: materiale che sa unire al meglio passato, presente e futuro. In questo caso pietra ricostruita di Colmef, un manufatto tecnologicamente avanzato che ricrea sensazioni anti-

che, permettendo flessibilità costruttiva, e integrazione con altre tecnologie come ad esempio i sistemi cappotto. Proprio la pietra ricostruita nella sua variante OLKARIA, scelta in un tono caldo ma molto chiaro e posata a secco senza stuccature, ha definito i volumi dell’esterno, contrastando l’intonaco bianco con la sua texture molto raffinata, che dona alla villa un armonioso gioco di chiaro scuro, luce e ombra. Attraverso il rivestimento in pietra, le pilastrature assumono un carattere solido ma arioso, i camini, con le loro canne cielo-terra, definiscono e scandiscono il ritmo dei prospetti, le finestre si ingentiliscono e acquistano tridimensionalità. La pietra entra poi anche all’interno, definendo e sottolineando il punto focale della casa, la grande scala elicoidale che collega tutti i piani, anche in questo caso il contrasto con il parapetto in ferro bianco è perfettamente bilanciato. Scopri le soluzioni di design in pietra ricostruita su www.pietredarredo.it

Tuttavia, generalmente non si possono utilizzare come pavimentazione

ceramici (soprattutto grès e clinker) e doghe in legno, a cui vanno

per la loro scarsa resistenza al calpestio (un prato molto frequenta-

aggiunti l’intonaco, il vetro e le lamiere o reti di metallo (soprattutto

to perde infatti la vegetazione diventando brullo in poco tempo) e la

rame, alluminio, acciaio e acciaio corten). Anche il calcestruzzo può

tendenza a formare accumuli di fango in caso di pioggia, con disagi

trovare applicazione specialmente sotto forma di pietra artificiale: è

conseguenti e rischio di cadute. Una buona soluzione sono le reti sal-

una soluzione tecnologica abbastanza recente ma molto performante.

vaprato, disponibili anche in versione carrabile e costituite da grigliati

La creazione di un simile rivestimento prevede la posa in opera di ele-

in plastica verde con maglie esagonali da posare al suolo, riempire

menti prefabbricati esteticamente molto simili a lastre da rivestimento

di terriccio e seminare con piante erbacee particolarmente resistenti.

in pietra da spacco, da fissare alla muratura mediante malta di calce oppure cementizia, con o senza fughe variamente ampie.

ALCUNI CENNI SUI RIVESTIMENTI PER ESTERNI

Gli effetti possibili sono due: un rivestimento in lastre squadrate o una muratura di pietrame, con ampie possibilità di personalizzazione in

I rivestimenti sono un complemento indispensabile delle pavimenta-

fatto di formati, colori e tessiture. La tecnica di produzione di ciascun

zioni, in grado di creare con esse un senso di continuità o viceversa di

pezzo è molto simile a quella delle cementine, molto utilizzate per le

distacco: lo si nota molto bene nel Padiglione di Barcellona di Ludwig

pavimentazioni interne degli edifici signorili di inizio ’900: si inserisce

Mies van der Rohe. I materiali per i rivestimenti sono molto numerosi

una speciale malta cementizia pigmentata in appositi stampi che ri-

e pressappoco analoghi a quelli delle pavimentazioni: pietra, prodotti

producono perfettamente forma e dimensioni del pezzo finito.

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52 UP! Aprile 2019


PAOLO

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LO STILE CHE TI RISPECCHIA


I TOP TREND PIÙ INTERESSANTI DEL 2019 E I CINQUE MOOD FIRMATI HABIMAT PER RICREARE FACILMENTE I TREND PIÙ ATTUALI. LO STILE GIUSTO PER OGNI PERSONALITÀ: VINTAGE, TERRA, MARMO, METALLO E MATERIA.

L

a tua casa dovrebbe raccontare la storia di chi sei ed essere una collezione di ciò che ami”. Così il designer americano Nate Berkus racconta l’interior design: specchio della personalità di chi abita uno spazio. Niente di più vero, la casa è il luogo delle emozioni e deve adattarsi al nostro gusto che muta seguendo le tendenze suggerite dagli esperti e dai brand. Il 2019 si annuncia come un anno di grandi riconferme e nuove suggestioni, da cui prendere ispirazione per un restyling degli ambienti di casa che rispecchi il nostro io. Curiosando tra le mode e le tendenze del settore HABIMAT ha individuato i must del momento attra-

verso uno studio realizzato con l’aiuto di Marina del Monaco e Paola Lorenzoni, le quali hanno confezionato cinque proposte che racchiudono e rispecchiano le esigenze e il gusto dell’interior design 2019. «Ogni anno studiamo i trend portati avanti dai cosiddetti rompighiaccio, ovvero i brand più noti, i grandi general contractor e gli esperti del settore – spiega l’architetto Paola Lorenzoni –. I protagonisti del settore dettano le tendenze che a cascata verranno poi percepite e riprese anche dai designer e dagli architetti che realizzano i progetti delle nostre case. Così, abbiamo pensato a cinque mood che evocano rispettivamente il mondo del vintage, dei metalli, del mar-

mo, della materia e della terra: stili che nel 2019 saranno protagonisti». I trend HABIMAT sono stati studiati dopo un’attenta mappatura degli showroom sul territorio italiano, «abbiamo analizzato i brand più venduti, i materiali e le cromie più utilizzate senza dimenticare la tipologia di cliente e le necessità emerse in ogni progetto» precisa l’architetto Marina Del Monaco. Il compito dell’interior designer è dare coerenza alle esigenze e – anche con l’aiuto di HABIMAT – orientare la scelta dei materiali che una volta messi sul tavolo da lavoro faranno dire al cliente: “Wow, questo è il trend che avevo in mente”.

Il trend rustrial unisce la modernità dello stile industrial al calore rustico del legno 56


Living retrò con arredi vintage pescati nei mercatini dell’antiquariato e dettagli in velluto, come in questo allestimento del Fuori Salone 2019

Con questa consapevolezza e con il knowhow acquisito negli anni, HABIMAT oggi detta i propri trend proponendo cinque mix di materiali, cromie e texture da vedere e percepire direttamente in showroom, dove è possibile individuare il mood perfetto per l’ambiente, in accordo alla personalità di chi lo abita, e ricreare facilmente il look scelto grazie alla pronta disponibilità di prodotti e alla consulenza completa di HABIMAT e BigMat, dall’acquisto alla posa. Districandoci allora nel labirinto delle tendenze 2019 scopriamo come ottenere una casa al passo con i tempi e dal look a misura delle nostre emozioni. Colori e nuances, come sempre, occupano un posto di rilievo nell’home decor perché «oltre a modificare lo spazio – sottolinea Paola Lorenzoni – ogni colore ha un’anima che influisce sul nostro stato d’animo» e dopo anni di egemonia del colore, usato per donare personalità a un ambiente, ecco il ritorno dei toni neutri più classici o, per i più minimal, della monocromia assoluta. Tinte più naturali e rassicuranti rispetto al passato vestono le pareti e gli elementi strutturali della casa, rendendo gli spazi più versatili e lasciando al colore i dettagli e i complementi. Non è certo un “no” al colore ma piuttosto un utilizzo più moderato dei

La scelta di un rivestimento, di un colore, di un materiale è manifestazione esteriore della nostra anima e attraverso tali scelte di design riveliamo e manifestiamo la nostra personalità, il nostro modo di vivere e di abitare. Lo stile e i trend che ci conquistano sono anche ciò che ci contraddistingue e ci differenzia poiché la casa e le scelte estetiche ad essa correlate sono riflessi del nostro carattere. Così l’illustratore Fabio Buonocore, che ha realizzato la copertina di STYLEUP!, ha raffigurato una donna che, in mimesi perfetta con l’ambiente bagno, si specchia e si dedica al makeup per “vestirsi” dei colori e della matercità che ritrova nel design che la circonda. L’ambiente e la personalità sono quindi in sintonia e si contaminano, per un interior design a misura delle nostre emozioni.

toni accesi con qualche “colpo di colore”, magari nell’ambiente bagno, come segnala Paola Lorenzoni: «Il bagno di colore è uno dei trend forti degli ultimi tempi per questo spazio della casa che fino a pochi anni fa vedeva la predominanza del bianco mentre ora è stato conquistato dal colore, nei rivestimenti, nei sanitari e nell’arredo». Tra le tinte più in voga su piccoli elementi di design e tessili si trovano, inoltre, le tonalità vitaminiche come Living Coral (colore Pantone 2019), uno dei protagonisti di questa stagione. Lo stile industrial, che ha dominato la scena degli ultimi anni, non sembra cedere il passo ma nel 2019 è destinato a fondersi con il ritorno (o forse non se n’è mai andato) del legno: passione antica e irrinunciabile degli italiani nella versione sia rustica sia nordica. Il rustrial è infatti la vera novità in fatto di stile, le due anime – rustic e industrial – trovano un bilanciamento sempre più apprezzato: il legno scalda l’ambiente, il cemento e l’acciaio danno un tono da loft metropolitano. Tra le tendenze troviamo poi il retrò deluxe, costruito con pezzi di modernariato in materiali sontuosi e nobili come il marmo sui tavolini o i ripiani e il velluto sui tessili; ma anche lo stile minimal nella sua accezione più rigorosa e, infine, a fare da contrasto l’affermazione dell’etnico. 57


Marina Del Monaco si laurea in architettura presso il Politecnico di Milano; consegue due Master in interior design e in product design presso la Scuola Politecnica di Design di Milano. Trascorre un periodo a Londra dove collabora con lo studio MP Associates partecipando al progetto per la nuova immagine dei negozi Burberry. Dal 1999 collabora con importanti studi milanesi tra cui Cibic & partners e Matteo Thun&partners, dove si occupa di interior architecture, retail system, exhibit e graphic identity. Dal 2004 affianca all’attività di progettazione la docenza allo IED di Milano. Nel 2008 con Simone Fumagalli fonda lo studio Quarchatelier dove si occupa dello sviluppo di numerosi concept store e interior project. Nel 2017 apre a Milano CIVICOVENTIDUE, agenzia creativa specializzata in Interior Design, Branding e CMF Design.

Con il successo degli elementi base come terra, acqua, aria e fuoco, non poteva mancare la pietra che torna ad affacciarsi prepotentemente nel design d’interni, «l’uso di materiali nobili, dove la texture diventa elemento decorativo, affascina ancora molto – sottolinea Marina Del Monaco – e per questo abbiamo studiato il trend Marmo, una scelta raffinata per eleganti interni d’autore». Tra i trend si segnala anche il ritorno a moltissimi particolari in vetro, sia nella versione classica sia in quella decorata o serigrafata, in perfetta armonia con lo stile vintage di rimando agli anni ’50 e gli anni ’70 come conferma anche Paola Lorenzoni commentando gli altri mood HABIMAT: «con il trend Vintage si pescano le idee dal La raffinatezza dei materiali nobili come il marmo

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Dal Fuori Salone 2019 nuances terra, anche in outdoor, per un look essenziale ed elegante

cassetto dei ricordi della zia o dai mercatini dell’antiquariato e si ricrea il calore delle case di una volta ma in chiave moderna e con il massimo dei comfort; per chi invece apprezza la materia, il contatto con i colori e le sensazioni autentiche il trend Terra è perfetto perché dà la possibilità di creare un ambiente dove la semplicità diventa eleganza; infine per entrare in contatto con la fisicità degli spazi lo stile giusto è quello del trend Materia dove l’autenticità delle forme dà sostanza alle scelte estetiche che parlano di un’eleganza che va all’essenza delle cose». È una proposta poliedrica quella del 2019, che sarà anche l’anno dei metalli in grado di trasformare gli ambienti in un gioiello. Le grandi conferme dell’oro e dell’ottone porteranno echi di lusso e di fascino senza tempo per rendere più luminosa l’abitazione, mentre il rosa metallizzato – che già appare nelle scene dell’interior design – è destinato a conquistare moltissime case. «I metalli sono un classico per abitare in chiave contemporanea e il trend Metallo porta luce e calore nell’abitazione con uno stile che sa sempre rinnovarsi ogni anno», conferma la Del Monaco. Eccentricità ed equilibrio, bianco e colori della terra, metallo e legno o pietra, in una parola: accostamenti. Un ragionato fondersi di stili per creare ambienti sfaccettati come la nostra personalità, in un’interessante alternativa creativa. Campo aperto alle possibilità di amalgamare mood diversi anche all’interno della stessa stanza, come precisa anche l’architetto Del Monaco: «I trend non sono mai assoluti ma piuttosto trasversali e possono dialogare insieme». E per un arredo davvero in linea con i trend non va sottovalutato il nuovo ruolo

del living, la cosiddetta “zona giorno” oggi in modalità flessibile e open space per far fronte alla riduzione dei metri quadri. Fondamentale è avere a disposizione un angolo sufficientemente ampio per il corner salotto che vede il ritorno del trittico divano-tappeto-tavolino come cuore pulsante del living, da reinterpretare in chiave 2.0 e con pezzi retrò. Altro mobile dell’anno è la libreria: non più solo contenitore di libri, ma parete per separare le zone, testiera alternativa del letto o pezzo iconico nel quale inserire elementi di design.

Paola Lorenzoni, laureata in architettura presso il Politecnico di Torino, ha una forte passione per l’architettura d’interni e la progettazione illuminotecnica. Dopo un’esperienza a Parigi, dove dal 2000 al 2003 collabora con gli architetti Richard e Schoeller per la progettazione e realizzazione di numerosi edifici di edilizia pubblica e privata e concorsi di progettazione internazionali, torna a Milano per un master in Lighting Design all’Istituto Europeo di Design (IED) e inizia a collaborare con il lighting designer Louis Clair e con l’architetto Mauro Galantino. Dal 2004 insegna Illuminotecnica e architettura d’interni allo IED e nel 2009 fonda LC Architetti, primo progetto per offrire servizi low cost ai privati. Nel 2013 avvia il nuovo studio di progettazione Milano Architetti, specializzato in Interior Design e lighting.


VINTAGE? IL PASSATO È IL PRESENTE Come si ottiene L’effetto Vintage si ottiene miscelando con attenzione colori, materiali e dettagli. I colori sono morbidi e desaturati, ma i toni possono anche accendersi verso corallo, verdi brillanti e blu notte. I materiali sono protagonisti con geometrie decise e forme che evocano storie passate. Perché il Vintage piace tanto? Perché i buoni ricordi, come le belle cose di un tempo, sono compagni che ci danno sicurezza. E ci fanno vivere meglio negli spazi che abitiamo. E i dettagli? Li trovi nel cassetto della zia o in un mercatino dell’antiquariato.

Faetano | London Mayfair Il fascino e la bellezza delle cementine fanno tornare in auge il formato 20x20 cm, ne è un esempio London, la collezione in grès porcellanato a marchio Faetano del Gruppo Del Conca. Disponibile in cinque decori e in quattro colori di base in abbinamento, London si presenta come una linea dal chiaro e forte richiamo al passato e alle fantasie degli anni ’60 e ’70. Perfetta per ogni tipo di ambiente, dalla zona living al bagno, London è una collezione adatta a tutti i nostalgici di quegli anni che, attraverso un mix and match di grafismi e colori, vogliono portare nella propria abitazione uno stile vintage ricercato e raffinato.

Paffoni | QUATTRO La collezione QUATTRO di Paffoni presenta un rubinetto a due maniglie dallo stile unico, un design semplice e pulito, senza fronzoli. La sua personalità discreta ma decisa risulta inconfondibile. La caratteristica maniglia a croce trasforma un rubinetto dalla parvenza semplice in un prodotto di grande eleganza, sia nella versione monoforo sia in quella classica a tre fori, in grado di impreziosire con un tocco in più qualsiasi arredamento. Skema | Opera Ungherese Ervel La finitura in olio naturale grigio conferisce a Opera Ungherese Ervel di Skema un tocco di modernità che ben si accompagna alla posa classica a spina di pesce, la più tipica ed elegante, perfetta per dare agli ambienti un allure ricercata. Il pavimento in rovere a 3 strati si presenta a plancia unica con posa a spina di pesce pre-assemblata. Ceramica Vogue | Materia Ceramica in grès smaltato per la linea Materia di Ceramica Vogue, disponibile in otto varianti di colore nella finitura lucida (trasparenze) e in quattro nella finitura opaca (interni) nel formato 10x20 cm con spessore 7 mm. Grazie a una leggera e piacevole tridimensionalità della superficie crea vibrazioni luminose capaci di “muovere” le pareti su cui viene applicata relazionandosi in maniera evoluta con lo spazio circostante. Le cromie delicate e il movimento della superficie di Materia evocano epoche passate adattandosi perfettamente in ambienti classici così come negli stili più contemporanei.

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TERRA? LA SEMPLICITÀ È CASA Come si ottiene L’effetto Terra si ottiene portando in primo piano la materia, la sua autenticità. I colori sono fluidi, si stemperano e sfumano l’uno nell’altro. I toni sono quelli neutri e lavati delle terre: i verdi con i rosa polvere e un’ombra di blu, lavorano insieme per costruire armonia. Perché il Terra ha tanto fascino? Il trend Terra ha fascino perché il silenzio a volte racconta più di tante parole, di tanti oggetti, di troppi colori. E così il tuo spazio sussurra chi sei, in modo semplice, naturale ed elegante.

Leonardo Ceramica | District La struttura lievemente martellata e i riflessi più lucidi sulla superficie in grès porcellanato a tutto spessore sono le caratteristiche di District di Leonardo Ceramica. Quattro le colorazioni proposte: il nero che rappresenta l’acciaio lavorato a fiamma e poi scurito; il marrone scuro che rappresenta il corten; il grigio chiaro come una sottile lastra di alluminio e il bianco che rappresenta la lamiera smaltata. District è completato da un fondo composto da otto differenti strutture di ghisa, riprodotte in grès porcellanato nel formato 37,5x37,5 cm. A rivestimento la gamma si completa con un nuovo formato a muretto, 7,5x30 cm, in bicottura, coordinato nelle stesse nuance di colore.

Imola | Slash Slash di Imola Ceramica è un progetto da rivestimento in bicottura generato da un attento studio degli smalti e da un particolare color care per la ricerca di colori moderni idealmente suddivisi in frizzanti e naturali. Quattro le proposte cromatiche dal gusto Sparkle per uno stile vivace e brillante (giallo, mela verde, turchese e rosso); quattro le varianti dal gusto Still (greige, ecru, carta da zucchero e salvia), dai toni neutri e delicati, ideali per richiamare la terra e la natura mentre il bianco è il colore perfetto di raccordo tra le due anime del progetto. Un ampio ventaglio di tonalità che viene proposto in un unico formato, il 7,5x30 cm, e due differenti tipologie di fondi, uno lucido e uno lucido strutturato, caratterizzato da una texture puntiforme. Completano la gamma i decori, frutto di sovrapposizioni di smalti.

ABK | Crossroad Con Crossroad, ABK propone superfici dal sapore minimalista con un raffinato gioco di corrispondenze cromatiche, materiche o di superficie, sia a parete sia a pavimento. I rivestimenti in pasta bianca Crossroad Brick a effetto maiolicato, nel formato 7,5x30 cm, permettono di impreziosire gli spazi attraverso diverse soluzioni di posa. I Brick, caratterizzati da una superficie strutturata e dal bordo sagomato, esaltano la matericità e la ricchezza dello smalto lucido, creando un interessante contrasto con le superfici opache. I contrasti possono essere anche cromatici grazie alle otto colorazioni disponibili che ripropongono cinque toni neutri (white, coal, sand, grey e smoke) e tre colori di tendenza (Blue, sage e clay). 60


Atlas Concorde | Dwell La gamma DWELL per pavimento di Atlas Concorde presenta due finiture in grès porcellanato colorato in massa che richiamano le peculiarità estetiche legate alla stesura in opera di cemento e resina per pavimenti in stile metropolitano. Il grès porcellanato matt rimanda al carattere urbano del cemento steso a mano: l’estetica riproduce le irregolarità tipiche della superficie, quali passaggi e disomogeneità cromatiche, scaglie e granuli, mentre una lieve microstruttura rende realistico l’effetto di applicazione manuale. La versione lappata si ispira invece alla resina spatolata lucida, evocandone la raffinata luminosità insieme a una mano morbida e gradevole al tatto che riproduce un singolare effetto di riflessione della luce, lasciando scorgere lievi irregolarità superficiali legate alla stesura a mano di resina e cemento. Matt e lappato sono disponibili in sette colorazioni (off white, greige, brown leather, pearl, gray e smoke) e in numerosi formati dal 30x60 cm fino al 75x150 cm che esaltano le potenzialità progettuali della collezione. Grandi lastre 120x120 cm in versione matt enfatizzano l’effetto di continuità delle pavimentazioni effetto cemento.

Paffoni | RINGO La fusione tra forma quadra e tonda crea uno stile unico nella serie RINGO di Paffoni, caratterizzata dalla variante a leva aperta, disponibile sia con cartuccia standard sia con cartuccia energy saving. Grazie a quest’ultima, si può ottenere un sensibile risparmio energetico in quanto l’apertura della leva in posizione frontale consente erogazione di acqua fredda, mentre per ottenere l’acqua calda è necessario ruotare la leva verso sinistra di 90 gradi. La serie RINGO è inoltre disponibile, oltre alla versione classica cromata, anche nelle moderne finiture bianco opaco e nero opaco.

Pastorelli | wi.sh La collezione wi.sh di Pastorelli è composta da una gamma di spessori e formati per risolvere esigenze sia progettuali sia tecniche: 6,5 mm nel formato più grande 120x260 cm specifico per rivestimenti interni e facciate esterne oltre che per coordinare i complementi di arredo; oppure 10 mm (nei formati 120x120, 60x120, 80x80 e 40x80 cm) per garantire migliori performance a pavimento anche in contesti sottoposti alle massime sollecitazioni. Wi.sh aggiunge inedite potenzialità espressive alla forza del grès porcellanato che permettono di personalizzare piani cucina, ante, porte, tavoli, lavandini e ogni complemento di arredo. Il particolare della finitura dots regala un effetto ancora più materico che si sposa perfettamente a un bagno legato ai colori della terra. 61


MARMO? IL RIGORE È CALORE Come si ottiene L’effetto Marmo lega questo materiale con granito e ottone: un trionfo di materia nobile, ricercate venature e bagliori metallici. A volte mescolando anche legno, pietra e cemento. La palette di colori è uno spartito di grigi desaturati, con un’ombra di azzurro e un’eco di cipria. Fanno da contrappunto un nero profondo e un nero petrolio. Perché il trend Marmo è così ricercato? Perché unico è l’intreccio tra il rigore della superficie e il calore della profonda venatura. Contrasto fantasioso che nulla lascia al caso.

ABK | SENSI SENSI di ABK reinterpreta secondo una visione estremamente contemporanea il tema del marmo e trasmette le diverse sensazioni del materiale naturale con due differenti tipologie di lavorazione: la sabbiatura manuale e la levigatura, interpretate da ABK nelle finiture Sablé e LUX+. SENSI Sablé è caratterizzata da grafiche a effetto leggermente puntinato che ricreano un’illusione ottica della tridimensionalità ma estremamente morbida al tatto. Straordinario esempio di evoluzione tecnica nella produzione ceramica, gli articoli Sablé si distinguono per le materie lucide a effetto quarzo applicate in perfetta corrispondenza delle venature dei marmi. SENSI LUX+ è una finitura liscia ed estremamente lucida, ottenuta grazie a una specifica formulazione dello strato superficiale. La lavorazione porta il livello di lucentezza delle lastre a oltre 100 punti di gloss, ottenendo allo stesso tempo la completa saturazione delle porosità. Le varietà marmoree contenute all’interno della gamma comprendono tre tipologie più chiare (statuario white, calacatta select e sahara cream) a cui se ne aggiungono due dal tono più intenso (arabesque silver e pietra grey). SENSI si fa interprete delle più attuali tendenze decorative anche attraverso FEEL, un fondo strutturato dall’aspetto scultoreo nel formato 30x120, pensato per la realizzazione di scenografiche pareti a effetto 3D.

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Paffoni | LIGHT Modelli dai colori unici, di grande fascino e raffinatezza. Espressione di uno stile esclusivo che nasce dal connubio tra moda e tradizione, sintesi di un perfetto equilibrio di forme e qualità. Una personalità ben definita quella di LIGHT exclusive edition di Paffoni dove la cura per i dettagli si fonde alla tecnica e all’eleganza delle linee. Nove le finiture disponibili: cromo, white gold, oro rosé, honey gold anche in versione spazzolata, nero opaco, nichel nero anche spazzolato e steel looking perfetto in abbinamento al trend Marmo.


Atlas Concorde | Marvel Stone Marvel Stone di Atlas Concorde è una linea orientata al design di lusso contemporaneo in cui domina l’effetto marmo e pietra. Pavimenti e rivestimenti evocano con realismo marmi protagonisti di superfici lussuose, ricche di venature decise e gradazioni sofisticate. Il grès porcellanato marble look è disponibile nella lucida finitura lappata, che raggiunge l’ampio formato 120x240 cm, e in versione matt. I rivestimenti presentano una finitura luminosa e specchiante declinata nel grande 50x110 cm, che sottolinea l’eleganza della materia d’ispirazione e interpreta l’estetica essenziale di pietre contemporanee, sobrie e raffinate. La potenzialità estetica dei rivestimenti effetto marmo, disponibili nei colori carrara pure, bianco dolomite, nero marquina, bardiglio grey e cream prestige, viene sottolineata anche da una gamma di mosaici coordinati. Nobili | Levante Con Levante di Nobili, il designer Marco Venzano rende omaggio alla Liguria con una rubinetteria da cucina che si caratterizza per l’eleganza slanciata del profilo conico e l’estensione del raggio d’azione. Protagonista il disegno che crea un raffinato gioco ottico consentendo di aggiungere un effetto sorpresa all’estensione del flessibile. La doccetta è collocata in posizione opposta rispetto alla tradizionale rubinetteria da cucina e si stacca dal corpo del miscelatore facendo perno sulla parte frontale. Un gesto intuitivo e facilitato dall’ancoraggio magnetico che amplifica la libertà di movimento sul lavello. Con un semplice click sulla doccetta il getto è deviato da aeratore a doccetta. Levante è alta 47 cm e disponibile nelle finiture: cromo, inox, diamond smoke (grigio scuro lucido) e velvet black (nero opaco) con flessibile rivestito in molla acciaio inox.

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METALLO? L’ABITARE È LUCE Come si ottiene L’effetto Metallo è una fusione di stili, di colori e di sensazioni. Disegna gli spazi e mette in luce la personalità di chi li abita, con finiture che sanno luccicare ma anche essere discrete, ossidate e materiche. I colori hanno cromatismi vibranti: note forti che però sanno armonizzarsi in tonalità preziose. Veri gioielli che mettono in piena luce gli spazi. Perché il trend Metallo è così affascinante? Perché sa fondere stili differenti – dagli anni ’30 ai ’90 – e sa come essere deciso e personale senza essere ostentato e aggressivo.

Pastorelli | wi.sh La collezione wi.sh di Pastorelli propone tra i suoi decori la versione Floral che, nel colore beige, riesce a creare un effetto materico e dei riflessi in perfetta armonia con un ambiente che richiama i metalli in particolare l’ottone e l’oro.

Nobili | Levante Kvadrat Ergonomico, universale e all’avanguardia stilistica Levante Kvadrat di Nobili è una speciale versione della rubinetteria da cucina Levante, firmata dal designer Marco Venzano, ed è stata messa a punto con l’azienda danese Kvadrat. Il flessibile dall’ampia estensione e dal profilo slanciato è rivestito in uno speciale tessuto intrecciato in lana, dall’effetto inedito e morbidissimo. Il rivestimento Kvadrat è disponibile in quattro finiture di tendenza dal grigio titanio al nero opaco, dalle tonalità briose champagne al soft rosé. La cartuccia ceramica a immersione Nobili Widd 28 mm, coperta da brevetto internazionale, garantisce l’abbattimento dei consumi idrici ed energetici anche grazie al regolatore dinamico di portata e apertura in acqua fredda.

Atlas Concorde | Mek Mek di Atlas Concorde è una linea di pavimenti e rivestimenti in grès porcellanato caratterizzata da striature metallizzate sottili che scorrono su un fondo di sfumature delicate tono su tono. Disponibili nel formato 50x110 cm, i rivestimenti dagli intriganti riflessi tridimensionali sono ispirati a lamiere piegate e lavorate a mano, dando vita a pareti scenografiche, moderne e suggestive. La gamma propone due varianti di colore abbinate al grès porcellanato e due accenti cromatici: un blu acceso e un tono dai riverberi oro rosa tra cui la finitura Rose Hexagon e Rose Mosaico Diamond Wall perfette per il trend Metallo. Gli effetti superficiali di lastre metallizzate spazzolate si sovrappongono a un moderno effetto cemento per geometrie ricche di suggestioni metallizzate e di tridimensionalità particolarmente originali.


MATERIA? LA SOSTANZA È FORMA Come si ottiene L’effetto Materia si tiene lontano dall’ostentazione per ricercare l’autenticità. Gli spazi diventano luoghi intimi dove la luce è morbida e la vita apprezza la lentezza. Il dettaglio è ricercato e la scelta dei materiali lo sostiene e lo valorizza. I colori si distendono dal grigio pieno all’azzurro cenere, passando per le terre desaturate e il cipria.

Paffoni | LIGHT Per un ambiente bagno che segue il trend Materia, la finitura perfetta di Paffoni LIGHT è quella in color canna da fucile: il nichel nero, anche spazzolato, si integra perfettamente e fa risaltare l’eleganza delle linee.

Perché il trend Materia piace tanto? Perché ci riporta all’essenza delle cose, degli oggetti e degli spazi e porta in superficie valori profondi.

Pastorelli | VANGUARD Metallo, stonalizzato e ossidato: è VANGUARD di Pastorelli la superficie in grès porcellanato dall’aspetto volutamente usurato ma stabile nel tempo, che grazie al grande formato ricrea il mood dei vecchi stabilimenti in disuso. Il tipico sapore industriale, la bellezza malinconica degli edifici abbandonati è una tendenza tutta da sperimentare. Tre le varianti di colore (smoke, rust e light), a cui si aggiunge un assortimento di formati, dal rettangolare 60x120 cm al più piccolo 30x60 cm, e pezzi speciali per giocare con infinite composizioni.

Skema| Opera 19 Elektra Un pavimento che si fa notare per le sue proporzioni (190x19x1,5 cm) e per la sua eleganza ma che si distingue anche per la stabilità dimensionale e per un impatto estetico scenografico. Opera 19 Elektra di Skema è un rovere ossidato, rustico, spazzolato e destrutturato che deve i suoi toni moderni alla colorazione poro bianco crudo e alla verniciatura finale.

Atlas Concorde | KONE Kone di Atlas Concorde richiama l’emozionalità del mondo della pietra per dare vita ad architetture contemporanee in un dialogo tra superfici in grès porcellanato e rivestimenti effetto pietra minimale. L’eleganza dell’effetto pietra di Limestone si esprime in due superfici dalla personalità diversa e complementare: il matt e il lappato. La finitura naturale matt, in numerosi formati fino al 120x240 cm, presenta una micro-struttura con irregolarità impercettibili, la cui superficie garantisce prestazioni antiscivolo pur mantenendo una mano gradevole al tatto. Il minimalismo grafico che richiama la pietra è arricchito da un leggerissimo effetto brillìo conferito da microgranuli luminosi. La finitura lappata esibisce invece un look pietra specchiante oltre a una mano liscia e morbida. L’ispirazione pietra si traduce in una palette dalla naturalezza contemporanea: un bianco caldo e un color sabbia si accostano a una scala moderna di tre grigi, dal chiaro allo scuro, per molteplici combinazioni tono su tono.

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in collaborazione con

PROGETTAZIONE, IL BIM SPIEGATO IN MODO SEMPLICE (PER NON SPAVENTARE) Massimo Frontera, Il Sole 24ORE - Estratto da “Quotidiano di Edilizia e Territorio”

Non è facile raccontare una novità destinata a produrre un cambiamento profondo, radicale e vasto oltre ogni possibile immaginazione. E soprattutto non è facile raccontare questa novità a chi per primo si trova a dover fare i conti con il cambiamento (e che deve cogliere le opportunità che ne derivano). È forse per questo che la guida al Bim – dal titolo Bim Bang: breve introduzione all’era digitale del mondo delle costruzioni – realizzata

Bim Bang: l’era digitale nel mondo delle costruzioni

delle costruzioni. Si tratta di un fenomeno globale, ormai inarrestabile, che sta trasformando modelli di business consolidati in tutti settori. Si pensi a come sono cambiati la logistica, il commercio, l’informazione. Riguarda tutti noi. È importante, quindi, avere una visione di scenario sul cambiamento in atto per poterlo affrontare nei tempi giusti». E poi c’è la conclusione, che riecheggia il famoso motto della rivoluzione fran-

dagli architetti e appena pubblicata, cerca di spiegare in

cese: «Concludiamo richiamando quelle che potremmo

modo semplice la novità del Bim, iniziando a escludere

considerare le parole chiave del Bim: collaborazione,

tutto quello che il Bim NON è. Tanto per cominciare, dicono gli architetti,

comunicazione, condivisione».

il Bim «non è solo un’applicazione software»; e non è neanche «solo un

La guida al Bim degli architetti è un libretto che si legge in pochi minuti,

modello 3D». Inoltre il Bim «non è solo per i grandi progetti» e «non limita

la bibliografia è ridotta a pochissimi nomi, in cui non manca il massimo

la creatività». Soprattutto, il Bim «non è solo una nuova moda».

teorico italiano del Bim (Angelo Ciribini). Lo scopo del libretto non è fornire

È questo forse l'errore peggiore che il progettista potrebbe fare, pensare

un ausilio tecnico-operativo. Il vero obiettivo è, semmai, quello di abbat-

cioè – “gattopardescamente” – che il Bim è l’ultimo tributo da pagare alla

tere una barriera mentale. Per questo si cerca di disinnescare pregiudizi

tendenza del momento. Come a dire: “se la stazione appaltante ora chiede

e paure, richiamando l’attenzione su un piccolo-grande evento – «il

il Bim, gli daremo questo Bim”. Il messaggio non è questo. «Il Bim – recita

passaggio da una impostazione analogica a una digitale» – che implica

la guida degli architetti – si inserisce in un fenomeno sociale e culturale

un cambiamento che attraverserà le generazioni. La prima cosa da fare,

più ampio, conosciuto come quarta rivoluzione industriale o rivoluzione

quindi, non è immaginare tutte le conseguenze e le implicazioni di questa

digitale. Questa rivoluzione riguarda tutti i settori e, in particolar modo,

«trasformazione epocale»; la prima cosa da fare è aprire la porta (mentale)

quelli più indietro nel processo di digitalizzazione come è appunto il settore

al futuro e cominciare a conoscerlo.

© ICP

Aprile 2019

UP! 67


ANCE

IL DECRETO LEGGE PER SBLOCCARE I CANTIERI di Gabriele Buia, presidente Ance

La fotografia del Paese è sempre più impietosa. L’economia è ferma mentre il degrado delle città e dei territori aumenta. Mancano infrastrutture, manutenzioni e interventi nelle città. Invece di accelerare per dare risposte ai cittadini, in 11 anni abbiamo creato un gap di competitività di 70 miliardi di euro. Una cifra che nessun altro Paese al mondo ha registrato. E mentre il Paese cade a pezzi, non si arresta l’emorragia di posti di lavoro e imprese: 620mila i lavoratori e 120mila le aziende spazzati via dal mercato dall’inizio della crisi.

Misure da migliorare per non sprecare un’occasione importante

Siamo prigionieri di un degrado che è figlio, soprattutto, di un sistema amministrativo e di un processo

di ampi poteri di deroga al Codice e al massimo ribasso senza l’obbligo dell’esclusione automatica dell’offerta anomala. Ma non solo. Abbiamo proposto un pacchetto di norme efficaci che può sbloccare veramente i cantieri senza cedere nulla in fatto di trasparenza e legalità e invece ci sembra di capire che si sta scegliendo un’altra strada meno utile al settore e al Paese intero. Oltre alle norme sulle opere pubbliche è necessario, poi, approvare subito un pacchetto di misure urbanistiche, edilizie e fiscali per rilanciare la rigenerazione urbana. Il vicepremier Matteo Salvini le ha annunciate, ma finora non ce n’è traccia nei testi in circolazione.

decisionale inefficiente, incapace di rispondere alle esigenze del Paese.

Ci auguriamo, quindi, che ci sia spazio per migliorare le misure ed evitare

Incrostazioni normative, sovrapposizioni di competenze, deresponsabi-

di sprecare un’occasione importante come questa. È l’unica possibilità

lizzazione e impoverimento della Pubblica Amministrazione, con la paura

che abbiamo per riavviare un percorso di crescita dell’economia e del

della firma da parte dei funzionari pubblici che temono di pagare in prima

lavoro garantendo benessere e sicurezza per tutti i cittadini.

persona eventuali errori. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: le risorse stanziate per la realizzazione delle opere pubbliche non si riescono a trasformare in cantieri, i tempi di realizzazione di un’opera sono biblici. Servono 3 anni per opere inferiori ai 100mila euro e più di 15 per quelle superiori ai 100 milioni. Le soluzioni adottate finora dalla politica non sono servite a nulla. Dobbiamo avere il coraggio di staccare la spina a una burocrazia incancrenita che ci sta condannando all’immobilismo e alla perdita di fiducia da parte degli investitori internazionali. Servono misure urgenti di snellimento del processo decisionale e nello stesso tempo occorre anche un progetto più ambizioso se vogliamo consegnare ai nostri figli un Paese migliore. Noi non intendiamo stare con le mani in mano. Circa un anno fa abbiamo lanciato la campagna sbloccacantieri, con cui abbiamo raccolto oltre 600 opere ferme per un valore di circa 53 miliardi. Un lungo elenco a cui continuano ad aggiungersi le segnalazioni dei cittadini che ogni giorno sopportano disservizi e disagi assistendo indignati allo stato di incuria e abbandono in cui versano edifici, scuole, strade, parchi e quartieri delle nostre città. Abbiamo denunciato tutto questo con forza al Governo che, anche sotto la nostra spinta, ha appena varato un Decreto Sblocca Cantieri. Ma quello che abbiamo letto al momento ci delude. Avevamo chiesto, infatti, un atto di coraggio per sbloccare l’Italia, ma dalle bozze uscite finora questa volontà di cambiare pagina purtroppo non emerge. Anziché semplificare le procedure a monte vediamo che si fa ricorso a commissari dotati

68 UP! Aprile 2019


LE ECCELLENZE PROFESSIONALI CHE “SFIDANO” LE GRANDI LASTRE CERAMICHE Il mondo della piastrella ceramica è sempre attento alle esigenze innovative del settore edile e recepisce queste istanze fornendo, tramite ricerca e sviluppo, nuovi prodotti e nuove soluzioni tecniche ed estetiche capaci di destare l’interesse di un settore che ciclicamente soffre di momenti di crisi più o meno acuta. La tendenza proposta dalle aziende in tema di prodotto, ormai confermata sul mercato, è quella del grande formato.

Con Assoposa nasce la nuova qualifica di lastrificatore

propria professionalità e capacità, restando al contempo sempre aggiornati per essere al passo con i tempi e competenti. È da questi professionisti che Assoposa trae energia e volontà per organizzare i diversi corsi di attestazione professionale per Piastrellisti e/o Maestri Piastrellisti, i quali possono in seguito partecipare al corso per Lastrificatori: la nuova qualifica destinata alle eccellenze professionali che “sfidano“ le grandi

E mai termine è stato più esplicito: le produzioni recenti

lastre ceramiche studiandone tutte le caratteristiche

infatti offrono formati davvero XXL (fino a 160x320 cm

e le insidie di posa.

e oltre) abbinate a una scelta di spessori estremamente ampia e capace di soddisfare ogni esigenza. Questa vasta gamma di possibilità permette a tutti i designer di realizzare pavimentazioni e rivestimenti veramente unici. È però con la posa che arrivano i problemi: risultati estetici eccellenti sono possibili solo se la posa viene effettuata da professionisti più che preparati, posatori formati in modo specifico. Qui entrano in gioco Assoposa e i suoi Soci, che conoscono il mercato e sanno bene quanto il cliente possa essere esigente quando si tratta di posa di pavimenti, ma anche gli artigiani orgogliosi del proprio lavoro, fieri di una posa ben eseguita, curiosi di condividere con altri le soluzioni e le novità del settore. In Italia chiunque

Prodotti come le grandi lastre richiedono, infatti, professionisti evoluti in

può posare, non c’è nessun obbligo legale di iscriversi ad associazioni

possesso di nuove e specifiche capacità professionali e le grandi lastre

come Assoposa o di avere riconosciuta una capacità professionale, ma

hanno imposto la nascita della nuova professione di Lastrificatore. Per

sono sempre più gli artigiani professionisti che vogliono certificare la

questo motivo Assoposa, allo scopo di arricchire la propria offerta secondo le indicazioni provenienti dal mercato, ha messo a punto un nuovo corso di formazione per grandi lastre: un modulo formativo della durata di 24 ore su 3 giorni (giovedì, venerdì e sabato) che assicura la trasformazione professionale dei posatori in Lastrificatori XXL-Slablayers. Nel 2018 sono già stati realizzati a Reggio Emilia i due moduli formativi sperimentali che hanno qualificato i primi 20 lastrificatori, e da gennaio a marzo 2019 si sono svolti altri appuntamenti sempre presso la Scuola edile di Reggio Emilia. L’associazione Assoposa, con sede presso Confindustria Ceramica a Sassuolo con cui intrattiene stretti contatti pur mantenendo una totale autonomia, anche per il 2019 organizza una ampia gamma di corsi e dimostrazioni professionali, appoggiandosi alle Scuole Edili ma anche alle rivendite di settore più illuminate che sempre più spesso richiedono di organizzare presso di loro non solo momenti di formazione ma soprattutto scambi di informazioni e soluzioni professionali fra addetti di settore. Resta aggiornato sulle iniziative itineranti di Assoposa su www.assoposa.it

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UP! 69


ANIT

CONDENSAZIONE: D.M. 26/06/2015 E FAQ 3.11 Un aspetto fondamentale nella progettazione di un edificio, nuovo o da riqualificare, è il controllo termoigrometrico delle strutture nei confronti dell’umidità presente nell’ambiente. Il D.M. del 26 giugno 2015, infatti, colloca le verifiche di condensazione interstiziale e rischio di muffa tra quelle “comuni a tutti gli ambiti

Il punto sul tema e sulle normative

• d i condensazioni interstiziali. Le condizioni interne di utilizzazione sono quelle previste nell’appendice alla norma sopra citata, secondo il metodo delle classi di concentrazione. Le medesime verifiche possono essere effettuate con riferimento a condizioni diverse, qualora esista un sistema di

di applicazione” quindi obbligatorie sempre, qualunque

controllo dell’umidità interna e se ne tenga conto nella

intervento si vada a eseguire su un edificio.

determinazione dei fabbisogni di energia primaria

Come stabilito dal recente chiarimento ministeriale introdotto con la

per riscaldamento e raffrescamento". Il 18 dicembre 2018 il Ministero

FAQ 3.11 di dicembre 2018, la verifica sul rischio di condensazione

dello Sviluppo Economico ha pubblicato una serie di FAQ (la terza)

interstiziale cambia così come la situazione dei vari regolamenti regionali.

sul decreto e tra queste la FAQ 3.11 riporta che:“Per la verifica della

Per approfondire il tema è utile consultare il software PAN, aggiornato per

condensa interstiziale si procede in conformità alla normativa tecnica

il calcolo della condensa massima ammissibile, e frequentare il corso ANIT

vigente (UNI EN ISO 13788).

“Migrazione del vapore in regime dinamico” in programma da maggio a

Si ritiene che la condensazione interstiziale possa considerarsi assente

ottobre a Mestre (VE), Como e Udine, e a cui iscriversi sul sito www.anit.it.

quando siano soddisfatte le condizioni poste dalla norma, ovvero la quantità massima ammissibile e nessun residuo alla fine di un ciclo

Le richieste di Legge e la FAQ 3.11

annuale. Tale norma definisce infatti la quantità ammissibile di condensa

Il D.M. del 26 giugno 2015, All.1 Art. 2.3 comma 2 prescrive che:“Nel

presente in un elemento al termine del periodo di condensazione. Lo

caso di intervento che riguardi le strutture opache delimitanti il volume

stesso paragrafo specifica anche che tutta la condensa formatasi

climatizzato verso l’esterno, si procede in conformità alla normativa

all’interno di un elemento deve sempre evaporare completamente alla

tecnica vigente (UNI EN ISO 13788), alla verifica dell’assenza:

fine di un ciclo annuale.” In altre parole, “assenza di condensazione”

• d i rischio di formazione di muffe, con particolare attenzione ai ponti

non significa che la struttura deve essere asciutta in ogni momento, ma

termici negli edifici di nuova costruzione;

70 UP! Aprile 2019

si può applicare il concetto di “quantità massima ammissibile” come


ANIT definito dall’appendice nazionale della norma UNI EN ISO 13788, ovvero:

• T rento: si applica la FAQ 3.11. Infatti il regolamento provinciale aggior-

• l a condensa non deve mai superare i 500 g/mq;

nato dalla D.G.P. 162/2016 (in vigore da aprile 2016) riporta che “per

• t utta la condensa deve rievaporare nell’arco dell’anno.

quanto non espressamente previsto, si rimanda al D.M. 26/06/2015”

Secondo la FAQ quindi con il rispetto di queste condizioni la verifica può

(All. A Punto 8, All. A bis Punto 4 e All. A ter Punto 3). Visto che non

considerarsi positiva nonostante la presenza di condensa.

vengono citate indicazioni speciali sulle verifiche di condensazione

A nostro avviso il chiarimento va nella direzione corretta, ovvero suggerisce

nella delibera provinciale, scattano le indicazioni nazionali comprensive

di applicare le logiche descritte nella norma tecnica di riferimento in quanto

delle ultime FAQ.

rappresentativa dello stato dell’arte sull’argomento. La FAQ però non si

• V alle d’Aosta: in attesa di un recepimento ufficiale, di solito le FAQ mi-

sostituisce alla legge, ma ne rappresenta un chiarimento autorevole, per

nisteriali vengono recepite anche a livello locale. Le indicazioni vengono

sgombrare ogni dubbio ci auspichiamo che il testo della FAQ possa essere

solitamente introdotte con l’aggiornamento del “Vademecum per l’effi-

inglobato nella prossima revisione del decreto ministeriale.

cienza energetica degli edifici” dedicato alle modalità di applicazione dei requisiti minimi.

In quali Regioni si applica la FAQ 3.11

• B olzano: condensa interstiziale già accettata dai regolamenti provin-

La FAQ ministeriale punta a chiarire un aspetto del D.M. e si applica in

ciali. Infatti la provincia autonoma richiede le verifiche igrotermiche

tutte le Regioni d’Italia che non hanno regolamenti autonomi in tema di

nel rispetto delle norme UNI EN ISO 13788 o UNI EN 15026, ovvero

efficienza energetica degli edifici e in cui, quindi, sono in vigore i Requisiti

accettando un’analisi della condensa massima rievaporabile sia con

minimi nazionali. Per le Regioni o Province in cui si applicano regolamenti

metodo di Glaser sia con simulazione dinamica.

autonomi il quadro è più variegato come illustrato a seguire. • L ombardia: condensa interstiziale già accettata dai regolamenti regio-

Come calcolare la condensa interstiziale

nali. Infatti già da gennaio 2017 in Lombardia la verifica igrotermica

ANIT mette a disposizione di tutti i Soci il software PAN per il calcolo

sulle strutture opache prevede il controllo della condensazione inter-

delle prestazioni invernali (trasmittanza), estive (parametri dinamici) e

stiziale e l’accettazione della quantità massima rievaporabile anziché

igrotermiche (muffa e condensa). L’ultima versione di PAN è aggiornata

l’assenza di condensazione. Quindi la FAQ 3.11 non introduce nulla

con le indicazioni della FAQ 3.11 per il calcolo della condensazione

di nuovo rispetto alle indicazioni regionali lombarde.

massima ammissibile.

• E milia Romagna: in attesa di un recepimento ufficiale. Di solito le FAQ ministeriali vengono recepite anche dalle FAQ regionali per adeguare

Per maggiori informazioni www.anit.it

l’applicazione della D.G.R. 967/2015 e della D.G.R. 1275/2015.

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Aprile 2019

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UP! 71


IL LEGNO, IL NUOVO “MATTONE” DEL FUTURO Il legno, unitamente alla pietra, è stato uno dei primi materiali a cui l’architettura si è rivolta e ispirata e a cui, come in un glorioso ritorno alle origini, sembra anche essere tornata. Non più solo mattone, calcestruzzo e cemento armato, gli edifici in legno tornano in auge, in un perfetto connubio di tradizione e inno-

Il legno conquista l’architettura

vazione. La bioedilizia sta conquistando il mercato e

case su cento erano in legno, oggi si arriva alla media di quattordici, con l’Italia che è quarta in Europa, dopo la Germania, la Svezia e il Regno Unito. Tanti sono gli esempi al mondo che esprimono le straordinarie potenzialità del materiale ligneo in architettura. In Giappone troviamo il GC Prostho Museum Research Center di Kasugai, luogo di cultura progettato

gli architetti si sono convinti di come il legno sia, di fatto, il materiale

come un reticolo di travi in legno, tenute insieme da giunti speciali

del futuro per tutti i vantaggi che comporta il suo utilizzo: dalla perfetta

che s’intersecano formando un edificio che rinuncia a chiodi e bulloni.

armonia con l’ambiente circostante alla conformità con i principi di

C’è poi anche il Metropol Parasol di Siviglia, sede di diverse funzioni

risparmio energetico, dal contenimento effettivo dei costi e dei tempi di

pubbliche e icona della città: una struttura di cinque livelli dove il legno

realizzazione alle elevate prestazioni in termini di sicurezza strutturale e

laminato è stato scelto per contenere i costi e semplificare le sfide

comfort abitativo. Secondo gli ultimi dati di FederlegnoArredo la crescita

strutturali, un edificio affasciante e curioso anche perché circondato

del legno è costante e si aggira sul 7% annuo: se negli anni ’80 cinque

da forme in legno, simili a dei “funghi”.

GC Prostho Museum Research Center di Kasugai, Giappone

72 UP! Aprile 2019


Degna di nota anche la sfida lanciata dalle Filippine, che hanno scel-

legno. L’obiettivo è sostenere la formazione professionale nel campo

to di puntare allo sviluppo di nuove infrastrutture sostenibili. Ispirato

dell’efficienza energetica e della sostenibilità, creando valore per tutto

formalmente alle canoe “bangka”, tipiche del proprio patrimonio cul-

il settore della bioedilizia che sempre più si orienta verso nuovi modelli

turale, l’Aeroporto Internazionale di Mactan-Cebu sarà il secondo delle

virtuosi dell’abitare contemporaneo. Tutte le nuove architetture lignee,

Filippine e il primo in Asia completamente realizzato in legno lamellare.

che si diffondono e incantano le metropoli di tutto il mondo, ne sono

Lunghe travi di 23 m s’intrecceranno per coronare una straordinaria e

un chiaro esempio.

ondulata struttura portante dal tetto a botte, che ricoprirà i 65mila mq di superficie del terminal. Belli e visionari, come enormi costruzioni di Lego, sono poi i grattacieli legnosi. Perché oggi in legno si costruiscono anche gli skycraper del mondo che ad esempio a Tokyo saranno alti 350 m, con tanto di verde su tetti e balconi. Ma la sperimentazione non manca neanche in Italia, dove è prevista per il 2019 la conclusione dei lavori per la Cross Lam Tower di Jesolo (VE). Un’architettura sostenibile e tecnologica alta 14 piani, la cui realizzazione avverrà con 105 tonnellate di abete. Visto lo sviluppo del settore delle costruzioni in legno, che offre un’interessante opportunità di crescita e miglioramento di tutto il comparto dell’edilizia italiana, FederlegnoArredo e la sua associazione Assolegno – da sempre impegnata in direzione della promozione economica e del corretto uso del legno – hanno lanciato insieme a CasaClima e Arca una nuova piattaforma nazionale per diffondere proprio la conoscenza delle tecnologie di costruzione e favorire la diffusione dell’edilizia in

Aeroporto Internazionale di Mactan-Cebu, Filippine

Metropol Parasol di Siviglia, Spagna

Aprile 2019

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EFFICENZA IDRICA IN EDILIZIA La scarsità di acqua rappresenta un serio problema per molte regioni d’Europa e alcune avranno gravi problemi di carenza idrica entro il 2030. Per l’Istituto delle Risorse Mondiali e altri studi europei, Portogallo, Spagna, Grecia e Italia sono tra i Paesi con le maggiori probabilità di avere problemi riguardanti le quantità di acqua da

Il progetto europeo WATTer Skills

Formazione e l’Addestramento Professionale in Edilizia, Italia). È infatti fondamentale per questi Paesi sviluppare un quadro comune nel quale poter reciprocamente riconoscere le competenze già esistenti ma che devono essere aggiornate e certificate. L’obiettivo prioritario di WATTer Skills, avviato a settembre

fornire rispetto alle risorse idriche disponibili. Una simile

2017 e che durerà fino ad agosto 2020, sarà consentire

prospettiva sta portando a una maggiore attenzione e a

la creazione di un quadro comune, nazionale ed europeo

una crescente regolamentazione sull’efficienza idrica e sulla gestione delle

per la formazione, la qualificazione professionale e la mobilità di esperti

risorse idriche in tutta Europa.

europei e tecnici dell’efficienza idrica negli edifici.

Questo è il punto di partenza di WATTer Skills, un progetto europeo finanziato

Per risolvere con successo le problematiche idriche è necessaria una

nell’ambito del Programma ERASMUS + che mira a sviluppare, attuare e

formazione adeguata, lo sviluppo di capacità e la qualificazione dei profes-

proporre piani di studio comuni, un quadro delle qualifiche e uno schema di

sionisti dell’edilizia, sostenute da schemi di accreditamento affidabili che

accreditamento a livello europeo per la formazione e l’aggiornamento delle

certifichino le conoscenze e le capacità tecniche di tali professionisti per

competenze dei professionisti dell’edilizia e dell’ambiente sulla connessione

ottenere il riconoscimento e la fiducia del mercato.

tra efficienza idrica ed energia idrica per la costruzione e ristrutturazione

Le figure che saranno formate nell’ambito di tale progetto sono due: il tecnico

di edifici. Quattro sono i partner di progetto: Adene (Agenzia Portoghese

in efficienza idrica con livello EQF4 e l’esperto in efficienza idrica con livello

per l’Energia), FLC (Fundacion Laboral de la Construcción, Spagna), Cres

EQF6, che saranno in grado di fornire una migliore consulenza, progettazione

(Agenzia Nazionale dell’Energia, Grecia) e Formedil (Ente Nazionale per la

e installazione di soluzioni idriche che massimizzino le opportunità combinate di efficienza idrica ed energetica nei sistemi e nelle reti idriche degli edifici. WATTer Skills mira a passare a uno schema europeo di qualificazione e certificazione per i professionisti sul nesso efficienza idrica ed energia idrica negli edifici, attraverso lo sviluppo di specifici corsi di formazione e schemi di accreditamento, in linea con il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF) e le specifiche tecniche ECVET.

www.watterskills.eu

74 UP! Aprile 2019


SU EDILPORTALE DEBUTTA IL MARKETPLACE di Ferdinando Napoli, co-founder di Edilportale e Archiseller

Il percorso ventennale di Edilportale nel digitale ha sempre avuto alla base la volontà di semplificare le logiche del mondo delle costruzioni e trasferire a un settore tradizionalmente fisico tutti i vantaggi dell’online. Un cammino che si è rivelato una sfida continua e che, obiettivo dopo obiettivo, ha visto il portale crescere e imporsi nell’arena digitale come punto di riferimento per rivenditori, imprese e progettisti italiani. Adesso, il gruppo è pronto a un ulteriore passo in avanti e sceglie di puntare sul Marketplace con un’ambizione ancora più grande: rivoluzionare il classico modo di fare rivendita.

Un’unica piattaforma eCommerce per tutti gli operatori dell’edilizia

Possiamo parlare di modello Amazon applicato

processo di rivendita su Archiseller, la piattaforma eCommerce sviluppata in house da Edilportale per il mercato dell’edilizia. Archiseller offre al rivenditore la duplice possibilità di vendere attraverso il proprio sito web e far parte dei vendor del Marketplace. In un click, il rivenditore può creare la propria piattaforma eCommerce, completa di prezzi di listino aggiornati e schede prodotto “pescate” dai database di Edilportale. Archiseller è un po’ il centro di comando del rivenditore. La forza della piattaforma, infatti, è quella di funzionare come pannello di controllo per tutte le operazioni, inclusa la logistica. Tra i primi gruppi italiani di rivendite

all’edilizia. Vogliamo agire a ogni stadio del processo di rivendita e

edili che hanno aderito ad Archiseller ci sono proprio BigMat Italia

semplificarne le fasi, offrendo un supporto valido dal punto di vista

e altri gruppi della distribuzione specializzata insieme a centinaia di

logistico, comunicativo e organizzativo attraverso una piattaforma

produttori, tra cui grandi marchi come Mapei, Knauf, Eclisse, Bosch,

progettata sulle esigenze di rivenditori, produttori e professionisti.

Fassa Bortolo e Basf. Le funzionalità e le potenzialità della piattaforma

Il Marketplace Edilportale coinvolge direttamente tutti gli operatori

Marketplace sono state presentate in esclusiva assoluta per BigMat

edili, con funzionalità studiate per venire incontro a ogni attore del

a inizio marzo, durante il BigMarket di Firenze, e poi illustrate a tutto

mercato delle costruzioni. Da un lato, gli utenti possono acquistare

il mercato durante il MADE expo a Milano.

qualsiasi prodotto e materiale, scegliendo in base alle proprie esigenze l’offerta migliore per prezzo, prossimità, disponibilità e tempi di approvvigionamento, con consegna in cantiere o ritiro in negozio. Dall’altro, i produttori hanno la possibilità di caricare cataloghi e listini aggiornati, mentre i rivenditori possono gestire ogni fase del

Cerca tra 200mila prodotti per l’edilizia, l’architettura e il design su: www.edilportale.com/prodotti

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UP! 75


RIFLESSIONI DI UN ARCHITETTO

di Carlo Cappai e Maria Segantini C+S Architects, vincitori del Premio Nazionale del BigMat International Architecture Award ’17

L’ARCHITETTURA È GENEROSA! Noi architetti disegniamo spazio quando abbiamo un cliente che deve risolvere un problema: costruire case, scuole, ospedali, musei, alberghi, sistemi di arredo o una villa privata. In venticinque anni abbiamo affrontato tutti questi temi e consegnato ai nostri clienti i progetti nei tempi previsti e in accordo al budget richiesto. Ma è questo il fine del nostro lavoro? Crediamo che l’architettura abbia un fine più ricco e

Restituire alle comunità spazi da coltivare e vivere

profondo della delivery. E questo fine sono le persone,

al primo, sono trattate con un mosaico di vetro a finitura disomogenea in modo da spezzare la luce in frammenti, reinterpretando la preziosità di alcuni interventi magistrali di Gio Ponti. Il secondo intervento è il progetto di retrofit del palasport di Bergamo che diventerà il nuovo museo di arte moderna e contemporanea della città. L’edificio a forma ellittica realizzato negli anni ’60 con strutture verticali in cemento armato viene trasformato radical-

le loro vite, le scie di ricordi che lasciano sui muri che abitano e le case

mente demolendo le gradonate ma mantenendo invece intatta la cintura

che diventano scenografia delle loro esperienze. Ogni progetto ha in sé

dei pilastri che descrivono e caratterizzano la forma dell’edificio. Come

una percentuale più o meno generosa di proprietà collettiva e questa è

in un ponte tra passato e futuro, il progetto da un lato mantiene una

la grande responsabilità dell’architetto: restituire alle comunità spazio

forte traccia delle strutture originali – memoria collettiva dei cittadini

potenzialmente attivabile, libero e di qualità.

di Bergamo – e dall’altro inventa un nuovo volume sospeso che ospita

Il progetto di due torri residenziali a Milano e il nuovo museo GAMEC

le sale espositive dei piani superiori, accessibili grazie a una scala

di Bergamo sono due progetti che abbiamo scelto per raccontare

monumentale. Il percorso museale si snoderà in altezza attraverso le

quest’idea di architettura. Le due torri milanesi, rispettivamente di 14

sale e aprirà alcuni scorci verso la città in un continuo spostamento tra

e 12 piani, si posizionano sul bordo del lotto all’ingresso del parco

l’interno urbano dello spazio a tutta altezza e la città di Bergamo fino a

di Cascina Merlata e sono generate da uno stesso volume che si è

raggiungere una terrazza pubblica in copertura. Il museo non sarà solo

spaccato per far entrare il verde e lo spazio collettivo, la cui forza è

uno spazio espositivo, diventerà una macchina per guardare la città da

sottolineata dalla continuità materica e di colore tra il piano orizzontale

punti di vista inusuali mentre il suo foyer si trasformerà in una piazza

della piazza e le facciate degli edifici. Il piano della piazza, in pietra

coperta aperta ai cittadini.

bianca, è disegnato dalla connessione delle leggere differenze di quota,

Crediamo fermamente nelle potenzialità di uno spazio pubblico libero, ben

necessarie a dare continuità ai diversi livelli dello spazio pubblico e del

disegnato e capace di essere attivato dalle persone, dai loro ricordi, dai

parco. La piazza è così assolutamente accessibile ma anche divertente

loro sogni e dalle loro esperienze che contribuiranno a creare memorie

e capace di trasformarsi in spazio gioco per i bambini e gli skaters o in

future e identità. Attraverso i progetti di sviluppo nei quali siamo impegnati,

area di riposo e relax all’ombra degli alberi grazie a una serie di sedute

lavoriamo per restituire a tutti i cittadini semi di spazio pubblico condiviso

circolari che la punteggiano. Le facciate, a partire dal piano superiore

da poter coltivare con le loro azioni. Render delle due torri di Cascina Merlata, Milano

Progetto del nuovo museo GAMEC, Bergamo

76 UP! Aprile 2019


di Roberto Schiesari Schiesari & Associati Economia, Finanza e Diritto di Impresa

LA FORZA SIA CON NOI! In un crescendo di interconnessioni economiche globali, le logiche concorrenziali e le dinamiche competitive non possono prescindere da modelli di gestione inclusivi di partnership, integrazioni orizzontali e verticali o aperture verso altri settori e aziende. Ma quanto il modello del “merge or perish” (aggregati o fallisci) che sta caratterizzando le strategie delle grandi aziende – anche multinazionali – può interessare le organizzazioni e imprese di più ridotte dimensioni che rappresentano il vero tessuto imprenditoriale e professionale italiano? L’evoluzione tecnologica dei canali distributivi e di comunicazione, la convergenza dei comparti merceologici

I processi aggregativi e la ricerca della giusta dimensione nel mercato di oggi

e il ruolo sempre più proattivo del cliente hanno ormai

La strada verso processi aggregativi sembra quindi ormai segnata, ma la scelta di quale opzione strategica e operativa sia la più adeguata e sostenibile per la nostra organizzazione resta il vero aspetto cruciale. La scelta del “come” non può prescindere però dalla corretta identificazione delle priorità in termini di obiettivi da dover raggiungere. Il rafforzamento della forza commerciale è spesso tra le principali e più contingenti motivazioni, indotto dalla necessità di aumentare la copertura territoriale, la capacità di investimento e il potere contrattuale verso clienti e fornitori. Ma la ricerca della “giusta dimensione” (rightsizing) per competere non deve

reso molto labili i punti di forza e gli elementi di vantaggio competitivo

prescindere dalla presenza di alcune condizioni necessarie, la cui

propri delle piccole e medie imprese e dei singoli professionisti.

sottovalutazione rischia non solo di limitare i benefici attesi dell’ag-

La conoscenza del territorio e del contesto locale rimane un vantaggio

gregazione, ma di compromettere gli equilibri economici e finanziari

indiscusso, ma non è più sufficiente. Il cliente è diventato parte attiva del

dei singoli attori coinvolti. La corrispondenza di visione nel medio

processo di scelta di acquisto, facilitato nel confronto delle diverse offerte

periodo, la condivisione “culturale” e reputazionale, la complemen-

e nella ricerca del minor prezzo in un’arena competitiva i cui confini sono

tarietà delle competenze ed esperienze maturate, la compatibilità

sempre più ampi e meno difendibili dagli “attacchi” degli operatori più

degli stili organizzativi, di leadership e di delega sono tra i principali

strutturati. La diffusione dei sistemi informatici in grado di raccogliere e

aspetti che necessitano di un’attenta e critica valutazione ex ante,

processare un’enorme mole di informazioni sul mercato (i cosiddetti “big

anche con l’ausilio di soggetti esterni e non coinvolti direttamente,

data”) permettono alle organizzazioni integrate di maggiori dimensioni di

in grado di supportare un’analisi più asettica, oggettiva e meno

ridurre le asimmetrie informative, che spesso hanno costituito una barriera

“coinvolta” anche empaticamente.

all’entrata rispetto ai soggetti (imprenditori e professionisti) presenti da

La scelta deve però essere sempre consapevole e non indotta obtorto

anni in specifiche realtà territoriali.

collo da necessità di breve periodo. Sono, infatti, il più delle volte processi difficilmente reversibili e molto invasivi per le persone coinvolte e che necessitano di una fase di conoscenza reciproca, agevolata da condivisione di specifici progetti, di azioni imprenditoriali e commerciali comuni, di esperienze partecipative (consorzi, reti di impresa o professionali, associazioni, ecc.). Parafrasiamo quindi la storica frase “Che la Forza sia con noi” nel senso proprio utilizzato dai Jedi nel famoso film: non come segno di buon augurio o di speranza di coincidenze favorevoli, bensì nella volontà – e giusta consapevolezza – della forza come uno strumento per conseguire fini più sfidanti e rilevanti. Quella stessa forza sarà in grado di incoraggiare imprenditori e professionisti a vincere la cultura del sospetto, per rilanciarsi assieme nella creazione di nuova conoscenza e innovazione per aumentare la competitività.

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UP! 77


NEWS DAL MONDO BIGMAT

BIGMAT E IL RUGBY L’Italia che sfida la Francia, una delle sfide simbolo del rugby continentale e mondiale, porta sempre con sé un ampio carico di suggestioni e lo scorso marzo è riuscita a radunare all’Olimpico di Roma 50mila spettatori. Nella capitale è andato in scena

BigMat Italia e BigMat France al torneo Sei Nazioni

il quarantaduesimo atto di una rivalità che affonda

dell’Italia. Non è però la prima volta che BigMat è vicino allo sport di alto livello. BigMat Italia è stata, ad esempio, fornitore ufficiale della Nazionale di calcio azzurra nel triennio 2008-2010 e sponsor di Mascalzone Latino per l’America’s Cup di Valencia 2007, del team San Carlo Honda Gresini nel 2011

le proprie radici nel 1935, quando i “galletti” furono la prima delle

e della squadra di ciclismo FDJ nel 2012.

Federazioni a sostenere un test-match contro gli Azzurri, proprio a

Come è andata a finire il derby del rugby Italia-Francia? Vittoria della

Roma. Una partita, insomma, cult che ha visto BigMat Italia e BigMat

Francia sulla Nazionale azzurra per 14-25 con l’uscita dell’Italia dal

France insieme nella sponsorizzazione del girocampo della centesima

torneo e appuntamento alla prossima sfida con i cugini d’Oltralpe,

partita dell’Italia nel torneo Guinness Sei Nazioni 2019, il test-match

mentre BigMat Italia e BigMat France continuano il loro percorso di

numero cinquecento della Nazionale Italiana Rugby, un traguardo

condivisione per scendere uniti in “campo” e affrontare insieme il

che in novant’anni di storia ha visto 685 atleti indossare la maglia

mercato europeo.

78 UP! Aprile 2019


NEWS DAL MONDO BIGMAT

GRANDI PREMI CON LA BIG CARD Big Card, la carta fedeltà che premia i clienti BigMat, nei primi tre anni dell’iniziativa ha totalizzato numeri importanti: 5.237 tessere attivate, oltre 14 milioni di punti raccolti e quasi 3mila premi richiesti. Televisori, tablet, smartphone e pc, orologi, console per video games

Al via la quarta campagna fidelity card di BigMat

ed elettrodomestici ma anche attrezzature sportive e

di partita IVA e non, che sottoscrivendo la Big Card possono iniziare ad accumulare punti a ogni acquisto: 1 punto ogni 10 euro spesi presso i Punti Vendita aderenti in tutta Italia. All’interno del ricco catalogo ci sono 90 proposte di grandi marchi del settore tecnologia, casa, cucina, benessere e tempo libero ma anche

smartbox, la Big Card propone un catalogo di prodotti molto ampio tra cui

experience e viaggi pensati per premiare la fiducia verso i Punti Vendita

scegliere che ora si rinnova per consentire di iniziare una nuova raccolta

e la scelta di BigMat come partner per costruire, ristrutturare e rinnovare.

punti, con premi sempre accattivanti. Al via dal primo aprile 2019 la

L’elenco completo dei Punti Vendita aderenti all’iniziativa, il regolamento

quarta campagna nazionale che premia la fedeltà dei clienti BigMat, titolari

e il catalogo sono disponibili su www.bigmat.it.

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NEWS DAL MONDO BIGMAT

FORMAZIONE IN AZIENDA PER PROFESSIONISTI E SOCI Due giornate di formazione per conoscere da vicino una delle più importanti realtà a livello mondiale per la produzione di ceramiche e grès porcellanato: Atlas Concorde. L’headquarter di Spezzano di Fiorano (MO) è stato protagonista di due diverse iniziative di

Due giornate alla scoperta di Atlas Concorde

“formazione sul campo” che nel mese di febbraio

italiana di oggi, dalla scelta delle materie prime fino al taglio e alle lavorazioni finali, il gruppo di visitatori ha infatti potuto approfondire il tema della progettazione tridimensionale e la realtà aumentata attraverso un corso sul software DOMUS 3D sviluppato da Maticad. Un’occasione per conoscere da un lato le novità del

hanno visto in prima linea architetti e titolari dei Punti Vendita BigMat.

mondo delle pavimentazioni e dei rivestimenti ceramici, tra tecnologia,

A febbraio è stata la volta di un gruppo di 35 architetti per i quali i

stili e ultime tendenze, e dall’altro lato la possibilità di sviluppare progetti

Punti Vendita BigMat Edilparise di Arzignano (VI), BigMat Focardi e

che traducano in realtà le idee dei clienti, attraverso uno strumento di

Cerbai di Sesto Fiorentino (FI) e BigMat Maflan di Sarezzo (BS) hanno

simulazione sempre più indispensabile per i Punti Vendita.

organizzato una visita per scoprire il cuore pulsante di uno dei grandi marchi del design italiano e vedere dal vivo l’innovazione tecnologica e produttiva che dà vita a soluzioni ceramiche di alta qualità. Oltre al tour nel reparto produttivo, i partecipanti hanno approfondito i vantaggi funzionali ed estetici delle superfici ceramiche nell’arredo di un progetto, valutando elementi imprescindibili quali il design, il formato, le proprietà tecniche e la manutenzione. Sempre a febbraio è stata poi la volta di una decina di Punti Vendita del Gruppo che hanno partecipato al corso promosso dalla Design School di BigMat. Accanto alla visita, per ammirare in prima persona come nasce l’alta manifattura ceramista

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I partner BigMat CMYK verde: 75 / 0 / 100 / 0 grigio: 0 / 0 / 0 / 75 ----PANTONE verde: 361 grigio: 424

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Conosci un architetto?

Invitalo a presentare i suoi progetti entro il 16 maggio 2019. Informazioni e regolamento completo su: www.architectureaward.bigmat.com BigMat - Gruppo leader in Europa di Punti Vendita di materiali per costruire e ristrutturare, premia l’eccellenza architettonica in Europa, promuovendo la 4a edizione del BigMat International Architecture Award (BMIAA). Il Premio riconosce e promuove opere architettoniche che abbiano contribuito considerevolmente alla cultura architettonica contemporanea in Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna. La cerimonia di consegna dei premi avrà luogo il 22 novembre 2019 nel Palais de la Bourse di Bordeaux, durante il Congresso annuale del Gruppo BigMat.


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