UP! n 18 - dicembre 2015

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PROGETTI | ARCHITETTURA | EDILIZIA

Oltre 850 Punti Vendita in Europa di prodotti e consulenze per costruire e ristrutturare casa. Direzione, Redazione, Abbonamenti e Amministrazione Pro.Ma.Italia S.c.p.a. Via Roma 74 - Centro Direzionale Colombirolo 20060 Cassina de’ Pecchi - Milano T. +39 02 95344836 F. +39 02 95341232 E-mail: info@bigmat.it Comitato di redazione Rosita Bacis, Massimo Bussola, Davide A. Milani, Francesca Negri, Pierluigi Sabato, Anna Maria Sciorelli Ufficio commerciale - Vendita spazi pubblicitari Pro.Ma.Italia S.c.p.a. Via Roma 74 - Centro Direzionale Colombirolo 20060 Cassina de’ Pecchi - Milano Direttore responsabile Francesca Negri Consulenza editoriale CommFabriK Srl Hanno collaborato a questo numero Michelangelo Cecchetto, Stefano Guolo, Alessandra Guzzi, Zoe Lafleur, Luca Mercante, Francesca Negri, Enrico Nicoli, Michela Pesenti, Nicola Pisano, Rosa Santavite, Cristina Serra, Carlo Vacca, Bibi Velluzzo Grafica e Impaginazione CommFabriK Srl Registrazione N° 240 del 03/05/2011 Tribunale civile e penale di Milano Come abbonarsi Per abbonarsi è sufficiente iscriversi su www.bigmat.it/community Spedizione gratuita Stampa Faenza Industrie Grafiche Srl Via Vittime Civili di Guerra, 35 - 48018 Faenza (RA) Tiratura del presente numero: n. 15.000 copie Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro riproduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione dell’Editore. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e l’Editore non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. L’Editore non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità: quadrimestrale Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Milano

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Ai sensi del D. Lgs 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Pro.Ma. Italia S.c.p.a. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003. L’Editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. Ovviamente è a piena disposizione per assolvere a quanto dovuto nei loro confronti.

Questo volume è stato realizzato a Impatto Zero®. Le emissioni di CO2 sono compensate mediante crediti di carbonio generati da interventi di creazione e tutela di foreste in crescita.

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La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare le referenze inviate.


N. 18 DICEMBRE 2015 MAGAZINE Copertina e Focus Economia richiamano il colore del quotidiano Il Sole 24 Ore

PROGETTI | ARCHITETTURA | EDILIZIA

6 COPERTINA Focus Economia

16 ALBERGATORI E ARCHITETTI SEMPRE PIÙ BIO

30 SISTEMI COSTRUTTIVI A SECCO IN ALTA QUOTA

13 SOCIOLOGIA DELLO SHOPPING IMMOBILIARE Il tipo di casa che scelgono gli italiani

14 LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA ITALIANA Gli ultimi dati Nomisma parlano di 31 miliardi di euro

24 TUTTI I VINCITORI DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA BIGMAT ’15

39 TETTO NUOVO E LUCI PERFETTE IN 6 GIORNI

29 ARCHITETTURA DEI MARCHI I nuovi loghi di BigMat e HABIMAT

34 BIGBLOCK PER IL PARCHEGGIO SOTTO IL GIARDINO Un’autorimessa nel quartiere green di Firenze

58 RUBRICHE Voci dal settore delle costruzioni

NUOVO INSERTO STACCABILE HABIMAT NEWS #1

65 BIG NEWS Novità dal mondo BigMat Italia

68 BIGMAT INTERNATIONAL

43 SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI

Notizie dal Congresso Internazionale di Berlino

Dicembre 2015

UP! 3


Consigliano UP!

4 UP! Dicembre 2015


L’EDITORIALE L’EDITORIALE

di Rocco Alfano Presidente BigMat Italia

Cari Lettori, la nuova copertina di UP! è dedicata ai segnali di ripresa che ci arrivano da più fronti e dai più autorevoli istituti di indagini di mercato nazionali ed europei. Il comparto delle costruzioni, infatti, sta dando finalmente cenni positivi per affrontare il 2016 con ragionevole, anche se cauto, ottimismo. Abbiamo chiamato ad analizzare la situazione economisti e istituzioni del settore che ci hanno dato spunti obiettivi e neutrali che, come leggerete, parlano di tendenze macro-economici come l’Internet of Things (IoT) – nuovo paradigma in cui il mondo virtuale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione è strettamente integrato con il mondo reale delle cose – e l’economia circolare, un modello che pone al centro la sostenibilità del sistema, in cui non ci sono prodotti di scarto e i materiali vengono costantemente riutilizzati come descritto nella sua rubrica dal consulente Roberto Schiesari. Si tratta di un sistema opposto a quello definito “lineare”, che parte dalla materia e arriva al rifiuto e su cui anche la Commissione dell’Unione Europea sta lavorando per varare dei modelli realizzabili da seguire. Di qui si arriva anche al concetto di Industria 4.0 e di terza rivoluzione industriale, quella dell’interconnessione e dei sistemi intelligenti, dove la stampa 3D giocherà, anche per l’edilizia, un ruolo chiave sia nella rigenerazione urbana sia nelle nuove costruzioni. Nuove frontiere che si aprono, nuovi mondi che dobbiamo conoscere per non essere colti impreparati. E proprio in quest’ottica la Scuola BigMat ha siglato un accordo con la Business School de Il Sole 24 Ore per cinque master sui nuovi trend nel settore retail dedicati a titolari e dipendenti dei Punti Vendita del nostro Gruppo, e con l’Istituto Europeo del Design (IED) per il master in Store Design dedicati ai responsabili dei nostri showroom HABIMAT. Un’importante collaborazione con le migliori scuole di formazione superiore che dimostrano quanto per BigMat sia importante l’aggiornamento costante e, se possibile, anche l’essere un passo avanti con i tempi. In questo numero c’è spazio per altri temi, come il BigMat International Architecture Award ’15 con tutti i vincitori, lo Speciale sul degrado dei cappotti termici e il nuovo inserto staccabile dedicato ad HABIMAT. Non mi resta che augurarvi buona lettura e un buon anno nuovo assieme alla passione e all’impegno di BigMat.

!

Rocco Alfano Presidente BigMat Italia

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SIMBOLI ECONOMICI Il termine “hipster” è stato coniato negli Stati Uniti nell’epoca del jazz, intorno agli anni Quaranta, per identificare tutti i giovani che si vestivano alla moda. Gli hipster di oggi sono particolarmente famosi per il loro aspetto non conformista. I veri “hip” sono imprenditori, che comprano e vendono prodotti locali e gestiscono piccole attività. Il libro The Flat White Economy di Douglas McWilliams interpreta il fenomeno del giovane imprenditore hipster come l’elemento centrale di una nuova economia mondiale, che sia a Brooklyn, a Londra, a Parigi o in Italia. Lo stile di vita degli hipster ha dato vita a un terreno fertile per la proliferazione delle start-up che abbracciano ideali alternativi di mercato libero capaci di attrarre tutte le classi sociali, anche quelle più privilegiate. È fondamentale che i prodotti di questa cultura siano commercializzati in modo democratico: chiunque deve poterseli permettere. Una filosofia di economia condivisa grazie a innovazione e tecnologia, le parole d’ordine del futuro dei mercati. Per questo l’hipster è stato scelto come simbolo di questo Focus Economia.

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FOCUS

ECONOMIA Per il 2016 e il 2017 i dati del settore delle costruzioni sono tutti cautamente fiduciosi: segnali di una ripartenza, seppur in salita, che danno finalmente un’iniezione di ottimismo a cui UP! vuole dare spazio con un approfondimento. Partendo dalle previsioni più aggiornate abbiamo raccolto i commenti di esperti del calibro di Marco Magnani, economista della Harvard University ed editorialista de Il Sole 24 Ore, e le visioni di importanti personaggi come il numero uno di Confindustria Giorgio Squinzi, il guru Jeremy Rifkin e il presidente degli Architetti Leopoldo Freyrie. di Zoe Lafleur e Michela Pesenti

I

dati di Federcostruzioni rilasciati al SAIE a ottobre parlano chiaro. La ripresa degli investimenti in costruzioni sarebbe rinviata nel tempo, non prima del 2017, quando il quadro macroeconomico si assesterà e consoliderà su livelli di sviluppo più appropriati rispetto a quelli finora sperimentati. Per invertire questa tendenza e imprimere una decisa accelerazione al processo di sviluppo in nuce, occorrono interventi a forte impatto nell’immediato

e che abbiano il carattere di continuità. In questo scenario è utile segnalare un’analisi effettuata da ANCE, secondo cui si rende necessaria l’adozione di nuove misure da parte del Governo finalizzate a dare rapido avvio a nuove iniziative sul fronte dei lavori pubblici, alla proroga del potenziamento degli incentivi fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica e alla parziale detassazione degli acquisti di abitazioni nuove in classe energetica elevata. Queste ipotesi sono state inglobate in un secondo scenario delineato da Federcostruzioni che, se attuato,

prefigura per il settore dell’edilizia un’interruzione della caduta nel 2016, con una crescita dei livelli produttivi in termini reali del 3,2% su base annua. Mantenendo ferme le previsioni formulate dagli altri settori si stima che, nello scenario prefigurato, il sistema delle costruzioni dovrebbe registrare una crescita dell’1,8% nel 2016, al netto delle possibili ricadute sui comparti produttivi che gravitano intorno al settore delle costruzioni in senso stretto. Secondo l’ANCE, gli investimenti in riqualificazione del patrimonio abitativo, che hanno rappresentato nel 2015 il 37% del valore degli investimenti in costruzioni, sono l’unico comparto che continua a mostrare una tenuta dei livelli produttivi. Rispetto al 2014, per gli investimenti in questo comparto si stima una crescita del 2% in termini reali. L’aumento stimato per l’anno in corso, pari a circa 1,8 miliardi di euro, è imputabile al potenziamento fino a dicembre 2015 della proroga degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per l’efficientamento energetico (previsto dalla Legge di Stabilità per il 2015). Gli investimenti privati in costruzioni non residenziali segnano invece, nel 2015, una riduzione dell’1,2% in termini reali. !

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UP! 7


DATI PREVISIONALI 2016-2017 Fonte: ultimi dati degli istituti di ricerca europei, ANCE, Federcostruzioni

NUOVO RESIDENZIALE NUOVO NON RESIDENZIALE RISTRUTTURAZIONE RESIDENZIALE RISTRUTTURAZIONE NON RESIDENZIALE SISTEMI COSTRUZIONI IN ITALIA

INTERNET OF THINGS ED EDILIZIA 4.0

2016 +0,7% +2,7% +0,7% +2,8% +1,8%

2017 +1,2% +2,3% +1,4% +2,4% n.d.

e riprese controllabili, non siamo più nell’epoca in cui gli interventi fiscali erano mirati e con poche leve si raddrizzavano le economie nazionali;

Con questo previsionale tracciato dai principali Osservatori europei, quale

oggi tutto è più complesso, in un mondo globalizzato e in un’economia

sarà il futuro economico dell’Europa? «Non basta dire che siamo fuori

avanzata la ricetta giusta è più difficile da trovare.

da una lunga recessione per affermare che siamo in crescita, oggi non forse ci vorrà del tempo prima che tutta l’economia italiana, e nello

Quali saranno i punti fondamentali del futuro economico italiano?

specifico anche il settore delle costruzioni, possano tornare a livelli di

La digitalizzazione sarà il filo conduttore di questa nuova rivoluzione che

crescita sostenuta», afferma Marco Magnani, economista della Harvard

stiamo per affrontare e che sta già trasformando radicalmente il modo

University, autore di Sette Anni di Vacche Sobrie, edito da UTET e di Cre-

di fare industria e di produrre. Industria e manifattura non sono morte,

ating Economic Growth. Lessons for Europe, edito da PalgraveMacmillan.

sono destinate ad avere un futuro positivo, a patto che si sappia accet-

è possibile prevedere un immediato rilancio come accadeva in passato,

tare il concetto di Industria 4.0, ovvero l’integrazione tra il mondo reale

Professor Magnani, come sta il settore dell’edilizia dal punto di vista economico?

degli impianti industriali e il mondo virtuale della cosiddetta “Internet of

L’edilizia non è più caratterizzata, come un tempo, da cicli regolari di cali

digitalizzazione del settore così come l’introduzione di nuove tecnologie

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Things” (IoT, l’internet delle cose, ndr). Per farlo bisogna accogliere la


A SCUOLA DI RETAIL MARKETING CON IL SOLE 24 ORE Nel 2016 la Scuola BigMat prosegue il suo percorso formativo; l’obiettivo ancora una volta è fare cultura d’impresa in sinergia con importanti partner formativi come la Business School de Il Sole 24 Ore con cui BigMat ha attivato cinque corsi Master in Strategie di Retail Marketing per i titolari dei Punti Vendita e per i propri dipendenti con focus sui nuovi trend nel settore del retail. Il percorso ideato dalla Scuola BigMat e dalla Business School de Il Sole 24 Ore fornirà le conoscenze tecniche gestionali per accrescere l’attrattività, sviluppare e misurare la redditività del Punto Vendita, insieme a competenze di marketing esperienziale, di comunicazione e strumenti organizzativi e gestionali per lo sviluppo, il coordinamento e il miglioramento delle performance del team di vendita. Una grande collaborazione con le migliori scuole per avere personale preparato ad affrontare il mercato attuale, con una marcia in più e con le giuste competenze. e competenze che possono essere acquisite se si supporta e favorisce

i diversi attori. La loro sfida è diventare il centro del progetto coordinando

la cosiddetta Economia della Conoscenza.

anche gli aspetti tecnologici, ambientali e così via per avere maggiore valore aggiunto e un ruolo di direzione più centralizzato.

Tutto ciò vale anche nell’edilizia? anche lo strumento efficace per la crescita, resta quella dell’innovazione.

Quindi l’edilizia deve entrare in sinergia con la tecnologia se vuole crescere in futuro?

Architettura, costruzioni, mobili e arredo sono tra i settori in cui l’Italia ha

L’impatto delle tecnologie digitali sulle imprese, anche in edilizia, è

credibilità: ci sono scuole professionali, aziende riconosciute, infrastrut-

fondamentale; chi saprà cogliere questo stimolo potrà avere il vantaggio

ture e know-how. Bisogna applicare interventi mirati sui driver giusti,

competitivo necessario per andare avanti. L’integrazione della tecnologia

osservando i dati si può notare che la vera grande opportunità del settore

deve finalizzarsi in innovazione di prodotto, in uno stimolo a creare siner-

delle costruzioni è quella della riqualificazione del patrimonio esistente.

gie tra le imprese dei vari settori. Necessaria oggi la collaborazione ad

Negli ultimi anni stanno cambiando sia gli stili di vita sia i modelli di

esempio tra imprese produttrici di materiali edili e partner tecnologici,

produzione: le costruzioni, residenziali ma anche commerciali di vario

senza dimenticare il design, altro nostro fiore all’occhiello. Creare un

tipo (dalla fabbrica agli uffici), si stanno modificando e tutto è collegato

prodotto di qualità ideato con anni di tradizione e competenze alle spalle,

alla tecnologia, al digitale, all’ecosostenibilità. Va quindi ripensato il

tecnologicamente avanzato e dal design accattivante è il mix perfetto

layout delle aziende e delle smart factory, dalla struttura fino all’interior

per creare prodotti di successo.

Certo, anche nei settori tradizionali quali l’edilizia la sfida più grande, e

design. Nella realizzazione degli spazi commerciali e degli uffici si devono

esigenze oggi più social, come nei grandi headquarters aziendali, da

In un Paese come l’Italia fatto per lo più di PMI come è possibile accorpare tutte le conoscenze anche tecnologiche necessarie?

Google a Microsoft, dove il layout degli uffici è stato rivisto per poter

Il meccanismo della rete e dei cluster può essere vincente per le PMI,

garantire luoghi di interazione e ambienti collaborativi.

collaborazioni con università, centri di ricerca

considerare necessità nuove intervenendo per adeguare l’esistente o realizzare spazi pensati in modo diverso, progettati per soddisfare

e startup sono i trampolini di lancio per

Altri settori dove l’edilizia potrebbe crescere?

lo sviluppo dei materiali innovativi

Penso al concetto di smart city, ma non solo dal punto di vista del comfort

che tanto fanno la differenza og-

abitativo, della tecnologia di rete, dei servizi e del green. Penso alla

gigiorno. L’uso di questi materiali

sicurezza dei luoghi pubblici come aeroporti, metropolitane, porti e così

rivoluzionari è fondamentale in

via che dovrebbero essere riqualificati con un’attenzione nuova per la

edilizia, il binomio costruzioni-

sicurezza di chi li vive: in questi casi l’edilizia gioca un ruolo centrale

tecnologia è vitale. La possibilità

insieme alle nuove tecnologie. Le imprese che vogliono stare al passo con

di crescita del settore edilizio vive

i tempi non possono prescindere da competenze anche in settori come

anche e soprattutto nel contatto e

la domotica, le risorse rinnovabili, gli oggetti intelligenti e l’internet delle

nella fusione con le nuove tecnologie,

cose, il design. Se riusciranno ad accumulare questa preziosa conoscenza

con i nuovi modi di pensare gli spazi

potranno diventare promotrici di un nuovo modo di intendere i progetti

e quindi di vivere.

costruttivi: l’impresa potrà diventare il pezzo centrale di un puzzle, quello del progetto di riqualificazione ad esempio, intorno al quale ruotano tutti Marco Magnani

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I NUMERI

SOCIOLOGIA DELLO SHOPPING IMMOBILIARE Le ultime rilevazioni del settore fotografano i prodotti e le tipologie che vanno per la maggiore in Italia. Con una sorpresa sulle case da ristrutturare.

COSA SI ACQUISTA

di Francesca Negri

Fonte Ufficio Studi Tecnocasa

76,8%

IL TIPO DI CASA CHE SCELGONO GLI ITALIANI

abitazione principale

Fonte Ufficio Studi Tecnocasa

nelle grandi città

nei capoluoghi di regione

36,8

41,3

26,4

25,4

%

Trilocale

%

Trilocale

%

Bilocale

%

Bilocale

6,8%

16,4%

casa vacanza

casa a uso investimento

NUOVO O DA RISTRUTTURARE?

La qualità dell’immobile resta una priorità per chi acquista la prima casa, privilegiando il nuovo o il buono stato. Le soluzioni da ristrutturare sono state scelte grazie agli incentivi fiscali ma solo se a prezzi particolarmente vantaggiosi. Fonte Ufficio Studi Tecnocasa

6,7% uffici

5,1%

residenziale

VOLANO I RENDIMENTI DEGLI AFFITTI Acquistare un immobile di qualsiasi tipologia per metterlo a reddito produce un profitto superiore a quello dei Buoni del Tesoro a 10 anni (1,7%). I locali commerciali si confermano il prodotto più redditizio, con un rendimento pari all’8%, seguiti dagli uffici (6,7%). Salgono i rendimenti del residenziale (5,1%) e dei box (4,9%), che restano comunque i prodotti meno redditizi per i proprietari.

8%

locali comm.

4,9% box

Fonte Ufficio Studi Idealista

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LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA ITALIANA VALE MILIARDI DI EURO

31

Gli ultimi dati della società di studi economici Nomisma parlano chiaro: in Italia oltre 13 milioni di fabbricati residenziali e non residenziali necessitano di manutenzione per adeguamento energetico. di Carlo Vacca

S

econdo un’indagine Nomisma, la riqualificazione energetica

supera i 45 anni di età (quindi precedente alla legge 373/76, la

e il riuso urbano offrono uno spazio di investimenti di 31,1 miliardi di euro. Sulla base dei dati Istat e di quelli degli

prima sull’efficienza energetica in edilizia). Di questi edifici, oltre il 25% registra consumi che vanno da un minimo di 160 kWh/mq all’anno a

ultimi rilevamenti di altri organismi (Enea, Ance, Cresme), la società di

oltre 220 kWh/mq all’anno.

studi economici ha individuato sul territorio nazionale oltre 13 milioni

L’efficientamento è un passaggio obbligatorio, non volontario: entro il

di fabbricati, di cui più dell’87% destinati al residenziale e la restante parte al non residenziale (alberghi, uffici, commercio,

2050 l’energia nell’edilizia dovrà, infatti, essere ridotta dell’80% (fonte

ospedali e chiese) che devono essere riqualificati, e circa 700.000

zero (NZEB) entro il 2020. Questo significa che le case in costruzione e

edifici che risultano non utilizzati per degrado e condizioni precarie

in ristrutturazione dovranno rispettare requisiti ben precisi, di efficienza

di sicurezza. I 12,2 milioni di edifici a destinazione d’uso residenziale

energetica e di sostenibilità, e di conseguenza essere realizzate fin da ora

contano oltre 31 milioni di abitazioni, di cui più del 60%

con un occhio rivolto al futuro. Bisogna, in sostanza, far entrare la gente Distribuzione per epoca di costruzione del patrimonio residenziale italiano Fonte: Censimento Istat 2011

12,0%

7,1%

3,0%

2006 e succ.

2001 2005

3,8% 1991-2000

1981-1990

1961-1970

10,9%

1946-1960

14,0%

1919-1945

1918 e prec.

15,0%

17,4%

1971-1980

16,8%

Energy Roadmap 2050) e l’Europa sta imponendo case a energia quasi


nell’ottica che la casa è come una seconda pelle, e adeguarsi in tempo.

stiche climatiche, nonché delle destinazioni d’uso e del rapporto costi/

Nel residenziale, ipotizzando interventi di natura sia globale sia par-

benefici degli interventi. In tal caso, il risparmio complessivo di energia

ziale su diverse tipologie di edificio, si è stimato un risparmio potenziale

finale è quantificabile in circa 1,5 Mtep/anno, a fronte di una superficie

complessivo al 2020 di circa 49.000 GWh/anno di energia finale, equi-

riqualificata annualmente di circa 16 milioni di metri quadri. Gli investimenti da sostenere per questi interventi si stimano in 17,5 miliardi di euro l’anno. In particolare, si

valenti a 3,71 Mtep/anno. Per realizzare tale obiettivo, sarà necessario

riqualificare una superficie di oltre 170 milioni di metri quadrati l’anno. Gli investimenti da sostenere, per la realizzazione

prevede che un terzo del risparmio sia realizzato grazie a interventi su

del potenziale descritto, si stimano in 13,6 miliardi di euro l’anno per

edifici scolastici pubblici.

interventi globali e 10,5 miliardi per interventi parziali. Ristruttura-

Secondo l’indagine Nomisma, la componente della domanda legata a

re 1.500 abitazioni al giorno, quasi un appartamento al minuto, è quanto dovrebbe fare l’Italia per rispettare il piano strategico Ue al 2050. Nel non residenziale le stime Enea tengono in considerazione la

ristrutturazioni e all’efficienza energetica ha già giocato un ruolo impor-

popolazione di edifici con determinate destinazioni d’uso (uffici, scuole,

manutenzione del patrimonio esistente. Sul totale dell’attività

alberghi, banche e centri commerciali) che registrano un consumo

di rinnovo del parco edilizio, inoltre, gli incentivi hanno pesato per il 26%

maggiore del 50% rispetto al benchmark di riferimento delle caratteri-

nel residenziale e il 18% nell’intero civile.

tante, facendo da cuscinetto al pesante ridimensionamento del settore immobiliare dopo il 2008: rispetto all’intero valore della produzione del settore nel 2013, circa il 67% è riconducibile a interventi di

!

NUOVO ATTESTATO UNICO NAZIONALE PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA Il primo ottobre 2015 è entrato in vigore il nuovo attestato unico nazionale per la certificazione energetica degli edifici con 10 classi energetiche (contro le 7 attuali) e l’obbligo per il certificatore di effettuare almeno un sopralluogo. Il nuovo APE (Attestato di Prestazione Energetica) unico per tutto il territorio nazionale avrà una metodologia di calcolo omogenea, al quale le Regioni dovranno adeguarsi entro due anni, e dovrà contenere: • la prestazione energetica globale dell’edificio, sia in termini di energia primaria totale sia di energia primaria non rinnovabile; • la qualità energetica del fabbricato, ai fini del contenimento dei consumi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento; • i dati relativi all’uso di fonti rinnovabili, le emissioni di anidride carbonica e l’energia esportata. L’indice di prestazione energetica globale, espresso in energia primaria non rinnovabile, determinerà la classe energetica dell’edificio: la classificazione passa da sette a dieci, dalla A4 (la migliore) alla G (la peggiore). È confermata la validità di 10 anni dell’APE. Nell’APE dovranno inoltre essere indicate le proposte per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio, distinguendo le ristrutturazioni importanti dagli interventi di riqualificazione energetica, e le informazioni su incentivi di carattere finanziario per realizzarli. L’Enea ha anche aggiornato DOCET, il software semplificato per il calcolo delle prestazioni energetiche. Uno strumento di simulazione a bilanci mensili per la certificazione energetica degli edifici residenziali esistenti che nasce dalla ricerca di approcci semplificati per facilitare l’inserimento dei dati da parte di utenti anche senza specifiche competenze tramite un’interfaccia semplice. (www.docet.itc.cnr.it) Sanzioni per il certificatore. Il decreto richiama esplicitamente l’articolo 15 del Dlgs 192/2005, relativo alle sanzioni a carico del certificatore (multa da 700 a 4.200 euro per un APE non corretto), del direttore dei lavori (multa da 1.000 a 6.000 euro per la mancata presentazione dell’APE al Comune), del costruttore/proprietario (multa da 3.000 a 18.000 euro in caso di mancata redazione dell’APE per edifici nuovi, ristrutturati, messi in vendita o in affitto). Quanto costa? Entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto, l’Enea metterà online una sezione del suo sito che darà indicazioni sulle tecnologie e sui relativi costi per l’incremento della prestazione energetica degli edifici e sugli incentivi nazionali e regionali. Nel nuovo sito l’Enea fornirà le statistiche sugli APE (numero di APE registrati, controllati, validati e loro distribuzione per classe energetica) e una stima dei costi medi della redazione degli APE. Il decreto definisce uno schema di annuncio di vendita e locazione che uniforma le informazioni sulla qualità energetica degli edifici. Per fornire ai cittadini un quadro completo dell’immobile, in tale schema saranno riportati anche gli indici di prestazione energetica parziali, come quello riferito all’involucro, quello globale e la relativa classe energetica corrispondente, e verranno usati degli emoticon per facilitare la comprensione ai non tecnici. Catasto degli APE. Tutti i dati relativi agli attestati di prestazione energetica saranno raccolti in un sistema informativo nazionale, denominato SIAPE, che Regioni e province autonome avranno l’obbligo di utilizzare, e che comprenderà la gestione di un catasto unificato degli APE, degli impianti termici e dei relativi controlli. Il SIAPE sarà istituito dall’Enea entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto, e sarà raccordato ai catasti regionali degli impianti termici. Successivamente si prevede di integrarlo anche con il catasto degli edifici. Scopri la situazione del nuovo APE regione per regione su www.bigmat/extraup

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ALBERGATORI E ARCHITETTI o i b ù i p e r p sem Sostenibili e biologici: questo il nuovo must del settore dell’hotellerie italiana. Lo confermano numerosi studi e interessanti case history. di Cleo Fuentes

Q

uello della sostenibilità ambientale è diventato un punto di valore anche per il settore turistico. Non è solo una questione di coscienza “green”, è anche un’esigenza dettata dal mercato: secondo

l’ultima indagine di TripAdvisor, infatti, il numero di italiani propensi a prestare attenzione all’impatto ambientale dei propri viaggi è cresciuto di 8 punti percentuali rispetto allo scorso anno, attestandosi al 34%. Una tendenza che trova riscontro in un numero sempre più in aumento di hotel che hanno deciso di sposare la filosofia green, anche se in Italia c’è ancora molto da fare rispetto ad esempio ai Paesi Scandinavi, alla Germania, all’Austria o alla Svizzera, tra i più all’avanguardia dal punto di vista dell’ospitalità eco-friendly.

1 6 UP! Dicembre 2015


FINANZIAMENTI AD HOC Con la pubblicazione lo scorso 17 giugno del Decreto relativo al Tax Credit per le ristrutturazioni alberghiere, si è completato il quadro degli interventi previsti dall’Art Bonus in base al quale tutte le imprese esistenti dal primo gennaio 2012 potranno beneficiare di un credito d’imposta pari al 30% per le spese sostenute nella ristrutturazione effettuata nel periodo compreso tra il primo gennaio 2014 e il 31 dicembre 2016.

ULTIMI NUMERI L’albergo del futuro sarà sicuramente molto più green di oggi. Una recente ricerca commissionata da HRS Corporate, il global hotel solution

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provider per i viaggi d’affari, presentata a Milano

da LEED (acronimo di The Leadership in Energy

nel corso del Corporate Travel Forum, evidenzia

and Environmental Design, sviluppato dallo U.S.

alcuni elementi interessanti. In primis il fatto che

Green Building Council) sistema internazionale di

l’hotellerie del futuro dovrà offrire soluzioni tec-

classificazione dell’efficienza energetica e dell’im-

nologicamente avanzate per andare incontro ai desideri dei business traveller sempre più

pronta ecologica degli edifici. Si tratta della LEED EBOM (Existing Building Operation and Maintenance)

App oriented: Wi-Fi gratuito e soluzioni 2.0 di

“hospitality”, dedicata agli hotel e che si focalizza sulla

domotica che, tra le altre cose, facilitino anche

gestione e sulla manutenzione degli edifici, che devono

l’ecosostenibilità della struttura. Il 77% degli

rispondere a una serie di linee guida ecosensibili. Un

intervistati, inoltre, dà importanza all’otti-

esempio significativo del protocollo LEED applicato alle

mizzazione energetica e all’orientamento

strutture ricettive è dato da Marriott che ha avviato un

green delle strutture (fondamentale per il

processo per certificare 300 hotel della sua catena: a

66% degli uomini d’affari), mentre il 70% degli

oggi sono stati certificati circa 130 alberghi Marriott

albergatori interpellati ha ritenuto strategica

con un risparmio del 25% di energia e acqua con

l’ottimizzazione energetica e la riduzione dell’im-

un tempo di ritorno dell’investimento iniziale tra i 2

patto ambientale dei propri hotel per il futuro

e i 6 anni. In Italia la certificazione CasaClima è

successo della propria offerta ricettiva.

IL MARE MAGNUM DELLE CERTIFICAZIONI

forse la più nota in Italia e sicuramente la prima lanciata sul territorio nazionale. A testimoniare il trend crescente degli hotel “verdi” c’è la nascita

L’Europa dispone di più programmi di certificazione

in seno proprio a CasaClima del sigillo di qualità

“verde” di qualsiasi altro continente. Negli anni ‘80 e

ClimaHotel, uno strumento nato per introdur-

‘90 un numero crescente di associazioni turistiche,

re all’interno delle strutture alberghiere misure

associazioni di consumatori e istituzioni ha dato

tecniche e strategiche di gestione coerenti con

attenzione al fenomeno del turismo ecologico,

uno sviluppo sostenibile dell´attività turistica. Nei

dando seguito e promovendo iniziative in questo

criteri ClimaHotel questi tre pilastri della sostenibilità

campo. Oggi esistono più di 50 certificati am-

corrispondono ai concetti di “Natura” (ecologia), “Vita”

bientali e concorsi in Europa che riguardano

(aspetti socioculturali) e “Trasparenza” (economia).

tutti i tipi di servizi turistici: alloggi, spiagge,

Sono più di 20 gli hotel in Italia che hanno già ottenuto

porti turistici, aree protette, ristoranti, im-

questa certificazione: si va dal Vigilius Mountain Resort

prese di artigianato, campi da golf, viaggi

di Lana (BZ) a Le suite di Giulietta di Verona, dall’Aqualux

organizzati e molte altre attività. Come scegliere?

LEED EBOM PER GLI EDIFICI ESISTENTI E CLIMAHOTEL DI CASACLIMA Per gli hotel una certificazione di sostenibilità ambientale, magari rico-

Suite Hotel & Terme di Bardolino (VR) all’agriturismo Poggio Mirabile di Manciano (GR).

ECOLEADER, IL CERTIFICATO DI TRIPADVISOR, LEGAMBIENTE & CO.

nosciuta a livello internazionale, rappresenta uno strumento di diver-

Da circa un anno anche TripAdvisor ha lanciato in Europa il program-

sificazione rispetto alla concorrenza, oltre che una garanzia di minori

ma EcoLeader per aiutare i viaggiatori a pianificare viaggi più green

consumi, non solo in termini energetici. Non si tratta necessariamente

permettendo di comparare e prenotare gli hotel e i bed & breakfast

di certificare nuove costruzioni o interventi di ristrutturazione, ma si può

filtrando le strutture sulla base delle pratiche eco-friendly adottate. Un

certificare anche la gestione sostenibile delle strutture alberghiere. Tra

progetto che va oltre le finalità commerciali, sviluppato in collaborazione

le certificazioni internazionali più accreditate c’è quella studiata ad hoc

con Legambiente Turismo, Habitech, United Nations Environmental Programme e International Turism Partnership. EcoLeader prende in considerazione l’approccio olistico alle pratiche ambientali delle strutture e le classifica basandosi su quattro livelli di partecipazione:

In Italia ci sono quasi 300 progetti certificati LEED, scopri quali su www.bigmat.it/extraup

bronzo, argento, oro e platino. Maggiore è il numero di pratiche green adottate, più alto è il livello che le strutture possono raggiungere come EcoLeader di TripAdvisor.

1 8 UP! Dicembre 2015


OBIETTIVO GREEN KEY PER IL PRIMO HOTEL CLASSE A DI MILANO Sono circa 2.400 gli hotel sparsi in 50 nazioni del mondo ad avere la certificazione più ambita e severa, la Green Key istituita dalla Foundation for Environmental Education (FEE) di Copenhagen, un’organizzazione non governativa e no profit nata per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso l’educazione ambientale e certificare le imprese turistiche più green del mondo. I campeggi Green Key, ad esempio, sono particolarmente dedicati alla protezione della natura, mentre gli alberghi Green Key offrono un’alta qualità del prodotto insieme a un livello garantito di compatibilità ambientale. In Italia sono già 14 gli hotel che hanno

Klima Hotel, parete verde esterna

ottenuto la certificazione, obiettivo a cui punta per il 2016 anche il Klima Hotel Milano Fiere, il primo 4 stelle superior della città certificato

riduzione dei consumi energetici per la climatizzazione dell’hotel. Nel

classe energetica A, che tradotto in consumo energetico attestato

parcheggio esterno sono state predisposte due colonnine che forniscono

significa 20 kWh/mq/anno, ottenuto grazie all’utilizzo di fonti di energia

energia elettrica per la ricarica di auto e moto elettriche. Le innovazioni

rinnovabile. La struttura è anche certificata per quanto riguarda il basso

impiantistiche utilizzate per la climatizzazione della struttura hanno

impatto acustico sull’ambiente circostante. Un hotel all’avanguardia in

contribuito in massima parte alla certificazione dell’hotel in classe

campo di risparmio energetico ed ecosostenibilità, costruito secondo le

energetica A. Il sistema, di tipologia a recupero di calore a tre tubi, è

più innovative e avanzate tecniche eco-friendly e le più recenti tecnologie

composto da 27 motocondensanti da 8 e 10 HP a servizio di camere e

antisismiche. Situato a nord di Milano, in un contesto urbanistico in

sale meeting della torre, delle camere, del ristorante, della hall e degli

grande trasformazione e riqualificazione, l’hotel si sviluppa in un’elegante

ambienti wellness della “zona bassa”. Tre chiller, il più grande dei quali

torre di 15 piani che già dall’esterno fa capire il suo animo verde: la

della potenza di 120 kW termici, sono di tipologia multiscroll, on-off,

facciata di Klima Hotel Milano Fiere è stata completamente rivestita

e garantiscono alte temperature in mandata con rese eccellenti per

da pannelli fotovoltaici che producono energia elettrica in quantità tale da soddisfare buona parte del fabbiso-

la produzione di acqua fredda e acqua calda. Il sistema di monitoraggio VDA, posizionato al banco della reception, comunica

gno energetico per il funzionamento del sistema di

con il sistema ed è in grado di rilevare le temperature di

climatizzazione e di altri servizi dell’hotel (pari a circa

ingresso e di uscita, i vari setpoint di ventilazione e

il 63% del fabbisogno energetico). Sulla facciata

di temperatura, nonché le possibili anomalie. La

opposta fa mostra di sé un giardino verticale

produzione di acqua calda sanitaria è fornita

alimentato da un impianto di fertirrigazione (per la concimazione tramite fertilizzanti liquidi disciolti in acqua), collocato in un vano tecnico e controllato da una centralina di comando programmata secondo le necessità del giardino. L’edificio è stato coibentato tramite una facciata ventilata in gres porcellanato che contribuisce alla

Quindici piani vista area Expo Milano 2015, tutto orientato alla sostenibilità ambientale. I pannelli fotovoltaici posizionati su una delle facciate esterne soddisfano il 63% del fabbisogno energetico.


Scrigno® è un marchio registrato

Nuove porte Comfort L’eleganza nella sua forma migliore

Le porte Comfort di Scrigno non sono solo belle, hanno qualcosa in più. Perché nella versione a battente le cerniere a scomparsa e la serratura magnetica sono di serie e perché tutte le soluzioni sono completamente reversibili. Inoltre gran parte della gamma, disponibile nelle versioni a battente, per scorrevole e per scorrevole senza stipiti, è in pronta consegna, per accontentare anche la richiesta dell’ultimo momento. Le porte Comfort sono garantite da Scrigno, sinonimo di eccellenza.

www.scrigno.it


Klima Hotel, la parete verde della hall

da una caldaia a condensazione e da un impianto solare termico di

ospite, senza dimenticare l’applicazione per scaricare e leggere gratis

90 mq di superficie.

le principali testate giornalistiche di tutto il mondo. Gratuita è anche la

Il sistema a recupero di calore adottato trasferisce il caldo o il freddo

connessione Wi-Fi e tutta la carta utilizzata in hotel è certificata FSC®

recuperandoli da un ambiente per sfruttarli in un altro, come avviene

(Forest Stewardship Council), come la carta del nostro magazine UP!.

ad esempio nell’ampio locale che ospita la hall, la lobby e le due sale meeting annesse, suddiviso in 4 zone climatiche. In questo ambiente multifunzione, esposto su quattro lati con numerose vetrate, il mantenimento delle temperature impostate e raggiunte tramite l’intervento dell’unità esterna dedicata è parzialmente garantito dal sistema di recupero. Il meccanismo permette di trasferire energia termica in scambio da una zona riscaldata a una zona raffreddata e viceversa senza l’apporto di energia elettrica del motore esterno. Infatti, l’inversione di ciclo automatica non è a carico dell’unità esterna, ma è realizzata dalla valvola selettrice che ha il compito di consentire al sistema di passare dalla modalità raffreddamento a quella riscaldamento – e viceversa – in tempi rapidissimi. Rispetto a una soluzione di tipo idronico, il sistema a pompa di calore a recupero di calore a tre tubi permette di ottenere una grande efficienza energetica grazie al trasferimento del calore all’interno dell’edificio, dalle zone raffreddate alle zone riscaldate e viceversa. In questo modo non viene dissipata energia elettrica da parte dell’unità esterna e si ha un risparmio sui costi di gestione di circa il 15%. La filosofia del risparmio energetico di Klima Hotel si ritrova anche nelle fonti di luce utilizzate e nei prodotti Ecolabel (ovvero certificati dal marchio Europeo di Qualità Ecologica rilasciato dal Comitato Ecolabel-Ecoaudit che ne valuta l’impatto ambientale e la prestazione), proposti a ogni

Dicembre 2015

UP! 21


A MERANO UN RESORT SUGLI ALBERI Apre a dicembre 2015 a Merano (BZ) un hotel che quanto a criteri di ecosostenibilità farà scuola. Una struttura immersa nel verde e costruita nel totale rispetto della natura: il San Luis - Private Retreat Hotel & Lodge, questo il nome del resort, è stato realizzato con il prezioso legno “Mondholz” (letteralmente legno di luna) lavorato seguendo i cicli lunari per mantenere le proprietà di resilienza, una migliore impermeabilità e l’energia positiva. Il resort è un’interpretazione contemporanea del “rifugio estivo” altoatesino tradizionale, in magnifica simbiosi con la natura, ma con tutta l’esclusività e l’ambiente che solo un hotel sofisticato può garantire. Nella struttura non sono stati utilizzati metalli, né chiodi o viti in ferro; le tegole sono in legno di larice, come vuole la tradizione altoatesina; CLASSE

CARATTERISTICHE

ardesia per i tetti e argilla che fa respirare le pareti. Per il riscaldamento

C2 TE S1 CONFORME ALLA NORMA EN 12004

è stato messo a punto un sistema che utilizza pellets, cippato e trucioli ricavati dal bosco circostante. Antiche varietà di frutta altoatesina, verdure ed erbe aromatiche saranno piantate intorno all’hotel per essere utilizzate in cucina e nei trattamenti wellness. La proprietà è della famiglia Meister, che da quasi cento anni dirige l’Hotel Irma di Merano. Per questo ambizioso progetto, dislocato sull’altipiano di Avelengo, sopra Merano, a 1.400 metri di altitudine, ha pensato a un resort alpino di

R I BUTES

PO

tra abeti maestosi, cirmoli e pini. Il San Luis si sviluppa intorno a uno

TO

CO

charme con romantiche case sugli alberi e lussuosi chalet nascosti NT

INTS

scenografico laghetto naturale: per arrivarci si percorre una strada privata, attraverso un fitto bosco. Il cuore della struttura è la clubhouse, dove si trovano il ristorante, il bar, la lounge e l’area SPA (con saune e sette cabine per i trattamenti), nonché una piscina riscaldata coperta e scoperta, collegata al lago per lunghe nuotate a contatto con la natura. Nel lago è stato realizzato anche l’idromassaggio.

2 2 UP! Dicembre 2015

!


SAN LUIS FOCUS MATERIALI UTILIZZATI • Legno lunare - prezioso legno “Mondholz”, solo legno rigenerabile, certificato PEFC, locale, tagliato al momento opportuno ovvero in fase di luna calante e nei mesi invernali. Non attira parassiti, è più spesso e pertanto più duraturo. Come funziona: travetti e assi di legno vengono posati a strati alternati in verticale, orizzontale e diagonale, a formare componenti compatti. Pioli in faggio, privi di polvere e umidità, penetrano questi strati in tutto lo spessore dell’elemento parete e assorbono, nella loro nuova posizione, l’umidità residua; così “gonfiandosi” creano compattezza e stabilità. • Legno antico - legno non trattato, né con cere né con vapore, applicato per i rivestimenti interni ed esterni degli chalet, a formare una sorta di “sandwich” con il legno lunare (che rimane all’interno dell’elemento parete). • Argilla - utilizzata negli interni degli chalet, per alleggerire gli ambienti e creare un elegante contrasto con il legno; assorbe e rilascia umidità per un comfort ancora maggiore. Per la posa, è stata utilizzata della paglia naturale (da coltivazioni senza pesticidi né prodotti chimici), fissata al legno lunare con dei morsetti. Dopo aver installato il riscaldamento a muro, è stato steso lo strato di argilla. • Scandole spaccate in larice - utilizzate per i tetti degli chalet sono estremamente resistenti grazie all’elevato contenuto in resina, questa conifera è a tutti gli effetti uno dei legnami più durevoli dell’arco alpino. Le scandole utilizzate per il San Luis sono prodotte con un sistema che le rende ancora più resistenti, prediligendo la fenditura al posto della segatura: il legno viene separato lungo le fibre, che rimangono così completamente intatte. Inoltre le scandole differiscono l’una dall’altra a seconda della provenienza del larice e dell’altitudine. • Riscaldamento - per l’acqua calda e il riscaldamento degli chalet è stato messo a punto un sistema che utilizza cippato e trucioli ricavati dal bosco circostante. • Fibra ottica - per ridurre al minimo l’inquinamento elettromagnetico, tutti gli chalet sono stati cablati con fibra ottica.

Tutte le immagini dell’Hotel San Luis in una gallery dedicata su www.bigmat.it/extraup

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UP! 23


TUTTI I VINCITORI DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA BIGMAT ’15 Resi noti a Berlino i vincitori della seconda edizione del BMIAA ’15, uno tra i premi europei con il più alto montepremi: 73mila euro in totale. Zamora Offices dello studio Campo Baeza vince il Gran Premio Internazionale, per l’Italia il Premio nazionale va a Pedevilla Architects. di Stefano Guolo

È

andato alla Spagna il Gran Premio BigMat International Architecture

verso il mondo dell’architettura, ha visto trionfare il progetto Zamora

Award 2015, primo premio del valore di 30.000 euro del concorso

Offices dello studio madrileno Campo Baeza, un moderno

a cadenza biennale promosso dal Gruppo BigMat.

complesso di uffici inserito magistralmente nel contesto storico della cit-

Sono stati 750, provenienti da 6 Paesi europei, i progetti in gara, tra i

tadina al confine con il Portogallo. La giuria internazionale, presieduta da

quali sono stati scelti i 18 finalisti approdati a Berlino per la cerimonia

Jesús Aparicio e composta dal segretario Jesús Donaire insieme a Olivier

di assegnazione dei riconoscimenti, svoltasi il 20 novembre scorso nel

Bastin (Belgio), Henry Ciriani (Francia), Francesco Dal Co (Italia), Manuel

prestigioso contesto dell’antica latteria Bolle Festsäle.

Aires Mateus (Portogallo), Martin Rajnis (Repubblica Ceca) e Antonio

La seconda edizione del BMIAA, che rinnova l’impegno del Gruppo

Ortiz (Spagna) ha premiato il lavoro del team spagnolo apprezzandone

2 4 UP! Dicembre 2015


GRAN PREMIO INTERNAZIONALE ZAMORA OFFICES, STUDIO CAMPO BAEZA. Realizzato nel 2012, l’edificio del Consiglio Consultivo della comunità di Castiglia e Leon (a fianco e nella pagina precedente) è stato costruito di fronte all’antica cattedrale di Zamora, integrando l’architettura essenziale elaborata dallo studio Campo Baeza nel cuore storico della città. Un blocco di uffici realizzati ispirandosi ai giardini degli antichi monasteri medievali circondati da alte mura in pietra. Una sorta di “giardino segreto” al cui interno la sede del Consiglio Consultivo è stata concepita come una scatola in vetro trasparente. La facciata ha anche una funzione climatica: è infatti in grado di trattenere calore in inverno e dissiparlo in estate.

«il corretto atteggiamento nel risolvere un programma attuale, che ha

Pliscia 13 nel comune altotesino di Marebbe in cui, come sottolinea

saputo combinare in maniera saggia la contemporaneità

Francesco Dal Co, «gli elementi tradizionali sono stati rivisitati in maniera

e la rispettosa comprensione di ciò che già esisteva». Per

brillante. Perché, come avviene in altre importanti opere architettoniche

quanto riguarda i Premi nazionali (con un riconoscimento di 5.000

del passato, questa casa completa il paesaggio, lo riafferma

euro) a trionfare per l’Italia è stato lo studio Pedevilla Architects

e ne rifinisce la costruzione».

di Brunico (BZ) con il progetto della baita di montagna La Pedevilla

Presente alla cerimonia anche il presidente dell’Ordine degli architetti

MENZIONE SPECIALE GIOVANI ARCHITETTI DIALOGUE ENTRE MATIERE ET PAYSAGE, STUDIO A+ SAMUEL DELMAS ARCHITECTES | URBANISTES. Il progetto realizzato dallo studio parigino reinterpreta il paesaggio della regione Nozay, con l’obiettivo di integrare al meglio l’edificio di una clinica nel territorio delle Terrazze di Chesnaie. Collegato al centro della città il complesso, dall’architettura pulita e compatta, è in armonia con l’ambiente circostante. La copertura si ispira direttamente ai tetti a capanna delle case di campagna, mentre la tipica pietra blu di Nozay è stata utilizzata per ricoprire il piedistallo dell’edificio e per la pavimentazione.

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UP! 25


PREMIO NAZIONALE ITALIA LA PEDEVILLA PLISCIA 13, STUDIO PEDEVILLA ARCHITECS. Situata a 1.200 m di altezza, incastonata tra le montagne del Sud Tirol, La Pedevilla unisce contemporaneità e tradizione: un rifugio moderno disegnato con un grande rispetto nei confronti del contesto. Ispirata alle costruzioni agricole tradizionali del luogo, che prevedevano un caseggiato abitato e una fattoria, è oggi una residenza e casa vacanze. Le due singole strutture, poste su livelli sfalsati, sono arroccate sul dorso della collina. Facciate in legno scuro e tetti a due falde spioventi vengono ricodificati con un’interpretazione moderna. I muri sono di calcestruzzo bianco a vista aggregato con dolomite, materiale locale e tradizionale, gli interni dai colori lievi e le grandi finestre sono realizzati con materiali naturali come legno di larice e pino.

tedeschi, Thomas Kaup, che si è detto «lieto che il settore dell’edilizia

Agricultural Machinery Garage a Honˇotice. In finale per l’Italia anche

promuova premi come il BMIAA, che ha radunato a Berlino progetti di

GEZA Gri e Zucchi Architetti con il progetto Faber Headquarters e Andrea Oliva Architetto con Shed 19 of Ex “Officine Reggiane”. La Menzione Speciale Giovani Architetti BigMat ’15 è stata

alto livello e architetti da tutta Europa».

Vincitore per il Belgio lo studio URA Architects con il progetto KAU Gymnasium a Court Saint Etienne, mentre per la Francia il Premio è

assegnata invece al progetto Dialogue Entre Matière et Paysage a

stato vinto da The Ring of Remembrance International WW1 Memorial

Nozay, in Francia, realizzato dallo studio a+ samuel delmas architectes

of Notre-Dame de Lorette di Agence d’Architecture Philippe Prost. José

| urbanistes di Parigi.

Adrião Arquitectos ha invece prevalso per il Portogallo con il progetto

L’appuntamento con la prossima edizione del BigMat International Ar-

Casa Da Severa a Lisbona e il team di Prokš Pˇrikryl Architekti per la

chitecture Award è per il 2017, tutte le informazioni e notizie di attualità

Repubblica Ceca con Facilities for a Biotope – Adaptation of a Former

internazionali del settore www.bmiaa.com.

!

PREMIO NAZIONALE FRANCIA THE RING OF REMEMBRANCE INTERNATIONAL WW1 MEMORIAL, AGENCE D’ARCHITECTURE PHILIPPE PROST. Un anello della memoria: il monumento ai caduti di Notre-Dame de Lorette è stato inaugurato nel novembre del 2014. Sulla superficie sono incisi, su un’ellisse di fogli d’oro, i nomi di 600mila uomini che sono morti nel nord della Francia durante la Prima Guerra Mondiale. Un anello di 328 m di calcestruzzo, simbolo di unità ed eternità: i nomi formano una sorta di catena umana e le lettere sono disposte in ordine alfabetico, senza distinzione di nazionalità, rango o religione.

2 6 UP! Dicembre 2015


PREMIO NAZIONALE BELGIO KAU GYMNASIUM, URA ARCHITECTS. La foresta circostante è la fonte d’ispirazione per la palestra di Court Saint Etienne. Lo studio URA Architects ha progettato un edificio semplice, scavato nel pendio, la cui facciata ben raffigura la dualità del contesto: da un lato un muro di cemento e dall’altro lato una struttura in legno con piastre d’acciaio nere.

PREMIO NAZIONALE REPUBBLICA CECA FACILITIES FOR A BIOTOPE, ˇ PROKŠ PRIKRYL ARCHITEKTI. Un tempo antica fattoria collettiva ora biotipo di successo con piscina artificiale. Un progetto di recupero che ha mantenuto intatta la vecchia struttura prefabbricata in cemento armato e ha riconvertito l’area compresa tra le colonne in spazio ristoro, caffetteria, servizio di noleggio attrezzature sportive e servizi igienici. Recuperati per la muratura anche i mattoni usati per la costruzione dei garage originali mentre ampie porte integrate nei moduli di supporto fanno sì che l’intera struttura possa essere facilmente aperta su tutti i lati.

PREMIO NAZIONALE PORTOGALLO CASA DA SEVERA, JOSÉ ADRIÃO ARQUITECTOS. Una vecchia unità immobiliare di tre piani nel quartiere Mouraria di Lisbona è stata trasformata in un bar-ristorante. Casa da Severa, del cui edificio originario sono stati preservati la facciata e l’involucro esterno, ha mantenuto la struttura tipica dell’edificio di un quartiere popolare urbano con scala d’accesso che si affaccia direttamente sulla pizza creando una continuazione tra spazio pubblico e privato. All’interno è stato invece ricostruito approfittando però degli ampi soffitti, fino a 6,5 m, ora impiegati per video proiezioni.

Sul sito www.architectureaward.bigmat.com il catalogo sfogliabile con tutti i finalisti

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UP! 27



NUOVA ARCHITETTURA DEI MARCHI PER BIGMAT E HABIMAT Il 3 novembre scorso il passaggio ufficiale al nuovo posizionamento: HOME OF BUILDERS. Rinnovata anche l’immagine degli showroom d’interni HABIMAT. di Alessandra Guzzi

D

ue sono le novità nel modo di presentarsi al mercato. BigMat Italia aderisce al nuovo posizionamento internazionale e HABIMAT rinnova l’insegna dedicata agli showroom d’interni. I professionisti del settore identificano da sempre in BigMat la loro casa, il luogo dove trovare

tutto quello che serve per il loro lavoro. Ecco il perché del nuovo payoff HOME OF BUILDERS (letteralmente La Casa dei Costruttori, la Casa di Chi costruisce). La nuova definizione ben si adatta al Gruppo identificando i Punti Vendita come luogo di relazione con i clienti, dove poter trovare l’aiuto e la consulenza adeguata per la scelta dei materiali e delle soluzioni per tutti i lavori di ristrutturazione. L’obiettivo è quello di rafforzare la propria identità attraverso un’immagine moderna, ancora più solida ed efficace; comunicare autorevolmente a tutti i target e su tutti i mezzi a disposizione; sottolineare la posizione di leadership nel mercato come punto di riferimento, in Italia e in Europa, del settore edile e della ristrutturazione della casa. L’internazionale payoff HOME OF BUILDERS è la sintesi perfetta del dialogo che BigMat intrattiene con le esigenze sia dei nuovi clienti che si affacciano sul mercato e che cercano prodotti professionali e consigli di utilizzo per realizzare lavori di ristrutturazione sia della clientela storica: imprese, professionisti e artigiani. Anche HABIMAT, il format degli showroom d’interni del Gruppo, prosegue nel riposizionamento della marca con una nuova veste grafica (scopri di più all’interno del nuovo inserto staccabile).

! Dicembre 2015

UP! 29


SISTEMI COSTRUTTIVI A SECCO IN ALTA QUOTA Nuovo dormitorio per lo storico rifugio Bertone a Courmayeur (AO). Sistemi costruttivi a secco, attenzione alle esigenze degli edifici di alta montagna e al risparmio energetico; in campo anche un elicottero per il trasporto dei materiali. di Michela Pesenti

P

aesaggi mozzafiato e luoghi incontaminati. Il rifugio Giorgio Ber-

soprattutto in contesti che coinvolgono interventi in alta montagna. Il

tone, nelle Alpi Pennine del comune di Courmayeur (AO), è stato

gestore del rifugio Renzino Cosson e l’impresa hanno progettato insieme

oggetto da maggio a settembre scorso di un’importante opera di

il nuovo spazio avvalendosi poi della preziosa consulenza di BigMat Capri

ristrutturazione, resa unica non solo per la storicità del rifugio (costruito

Edilizia, fondamentale per un confronto sui materiali da impiegare in

nel 1982 in ricordo dell’alpinista Giorgio Bertone) ma anche per l’alti-

una realizzazione particolare come questa.

tudine a cui si trova: 2.000 m s.l.m.. Per vincere il carattere impervio

L’intervento è stato pensato per coniugare da un lato la tradizione

della montagna, al cospetto del massiccio del Monte Bianco lungo l’Alta

costruttiva della Valle d’Aosta (con l’uso preponderante del legno), e

Via n. 1, e fornire all’impresa Vallestrona Energy House di Biella tutti

dall’altro l’esigenza di un cuore ligneo ben coibentato grazie all’impiego

i materiali di costruzione è stato necessario ricorrere a un trasporto

di uno stile costruttivo idoneo alla logistica dell’ambiente in cui si colloca

eccezionale: via elicottero.

il rifugio, ovvero il sistema a secco.

IL PROGETTO

Pensare a materiali facili da trasportare e leggeri è stata una delle prime esigenze del progetto, in secondo luogo è stato fondamentale lo scambio

Per la fase di progettazione la proprietà si è affidata al geometra Mat-

di conoscenza tra l’impresa di costruzioni e BigMat Capri Edilizia per

teo Pascal e a Vallestrona Energy House di Biella, che si occupa di

valutare un accostamento di materiali tra legno e costruzione a secco:

progettazioni integrali in Valle d’Aosta con una particolare attenzione

«Siamo entrati nel progetto in corsa per risolvere alcuni problemi di

agli aspetti del risparmio energetico e all’ottimizzazione delle risorse

condensa che si verificavano nella struttura, per noi è stata un’egregia

3 0 UP! Dicembre 2015


IL RUOLO DI BIGMAT prima esperienza di fornitura e consulenza su una realizzazione in alta montagna; siamo soddisfatti del lavoro svolto e abbiamo acquisito esperienze e competenze importanti nella costruzione di strutture in ambienti dove le condizioni meteorologiche cambiano repentinamente e l’escursione termica è spesso notevole» racconta soddisfatto Giovanni Capri «tra noi e l’impresa di costruzioni Vallestrona Energy House c’è stata una grande cooperazione nella ricerca dei materiali e della tecnica costruttiva che impedisse la formazione di acqua nella costruzione e velocizzasse così i tempi di realizzazione». Il progetto del nuovo dormitorio su due piani ha rispettato le esigenze dettate dalla forte affluenza del pubblico durante il tardo pomeriggio, si è quindi pensato a una progettazione degli spazi che privilegiasse la presenza di più bagni: ben due al piano superiore con tre docce e altrettanti al piano terra con predisposizione per accesso a persone con disabilità. Il primo piano è stato suddiviso in due sezioni separate, con accorgimenti per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Sei

BigMat Capri Edilizia Srl, azienda nata nel 1998 nella provincia di Biella, è una delle realtà lungimiranti e tecnologicamente avanzate della distribuzione edile. Nei 6mila mq della sede a Pray Biellese si trova tutta l’efficienza per la vendita al dettaglio e all’ingrosso, con una particolare attenzione all’affidabilità, alla certificazione e alle tecnologie innovative. Nella ristrutturazione del Rifugio Bertone, BigMat Capri Edilizia ha contribuito in modo significativo con la consulenza e fornitura di molti materiali strategici tra cui: schiuma poliuretanica BigMat by Mungo, parquet e Isoldrum Film 3 mm con barriera al vapore di Isolmant per l’isolamento acustico; BigCem Classic BigMat by Laterlite; lastre per le tramezzature, collanti e rasanti Röfix Renostar, Renoplus e Unistar; lastre e accessori Aquapanel di Knauf, un sistema costruttivo a secco completo per pareti, contropareti, soffitti e facciate ad alte prestazioni in grado di affrontare situazioni estreme dal punto di vista igrotermico.

Dicembre 2015

UP! 31


stanze si trovano al primo piano che è formato da un lungo corridoio.

alpeggio. La struttura costruita ex-novo è suddivisa su due piani di 130

La problematica dell’afflusso d’acqua sanitaria ha portato il proprietario

mq ciascuno, per un totale di superficie coinvolta pari a 260 mq. Il primo

e l’impresa a ripensare l’intero impianto acqua della struttura. «Per il

piano è stato realizzato secondo le norme necessarie per garantire

gestore del rifugio era importante trovare una soluzione che sfruttasse

l’accesso anche a portatori di handicap visto che il rifugio fa parte di

le risorse naturali presenti (vento e sole) e che risolvesse il fabbisogno

un circuito montano molto frequentato da alpinisti e turisti.

d’acqua nelle ore più intense, abbiamo così progettato e installato un

«Per la parte strutturale del dormitorio sono state impiegate all’interno le

sistema di sei pannelli solari che adducono acqua a un sistema tank in

lastre in gesso fibra da 25 mm, inusuale per le costruzioni di quell’area»

tank (un boiler con doppio circuito alimentato da stufa a pellet e da pannelli

spiega sempre Giovanni Capri «mentre per l’interno abbiamo scelto i

solari). Per la produzione di acqua calda si predilige la fonte solare, in

pannelli Aquapanel Knauf Outdoor da 12,5 mm, soluzione ideale per

mancanza della quale subentra automaticamente l’altro impianto con

proteggere l’involucro e coibentare al meglio le pareti abbattendo gli

stufa a pellet» spiega Roberto Allorto di Vallestrona Energy House «grande

effetti dell’escursione termica e delle complesse condizioni climatiche in

l’attenzione per le energie rinnovabili e l’ecostenibilità al rifugio Bertone,

alta quota». La pavimentazione dei due piani è stata realizzata in legno e,

il proprietario ha in serbo ulteriori ammodernamenti per il futuro e il

nella difficile scelta dei materiali da accostare, BigMat Capri Edilizia ha

progetto continuerà ancora con l’ampliamento del ristorante nel 2016».

proposto in modo innovativo l’uso dei materiali a secco. La scelta è stata

L’INTERVENTO

dettata dall’esigenza di utilizzare il più possibile materiali senz’acqua poiché per ogni mc d’impasto di materiale cementizio vengono di norma

Il nuovo dormitorio è stato realizzato nello spazio di una vecchia stalla

utilizzati dai 170 ai 250 litri di acqua che devono evaporare all’interno

situata proprio accanto al rifugio, anch’esso recuperato da un antico

della struttura lignea provocando potenzialmente problemi quali muffe,

I NUMERI DELL’INTERVENTO • Tipo di intervento: Nuova costruzione adibita a dormitorio per il rifugio Bertone • Luogo: Mont De La Saxe, Courmayeur (AO) • Progettista e direttore lavori: Geom. Matteo Pascal • Impresa di costruzioni: Vallestrona Energy House • Relazione strutturale: Ing. Giancarlo Casella • Tempi di intervento: 80 giorni • Classe energetica: Classe B

3 2 UP! Dicembre 2015


condense, ecc., e che sarebbe stato inoltre logisticamente difficile fornire

a secco e dai trasporti via elicottero che hanno consentito di evitare

in modo continuativo a quell’altitudine.

i tempi morti, ha permesso di completare i lavori in soli 80 giorni, in

«Abbiamo risolto il problema con una soluzione che potrebbe essere

pochi mesi l’edificio è stato messo a tetto e rivestito.

benissimo applicata in altri progetti in altura. Tutti i materiali hanno

Il tetto isolato è in legno lamellare con falso puntone, tra i materiali

risposto egregiamente in fase di applicazione e abbiamo portato qualche

anche fibra di legno e alluminio prefabbricato, la copertura è stata

novità in una zona non abituata a questi metodi costruttivi, come ad

eseguita con alluminio Prefa Prefalz color grigio chiaro, con posa in

esempio l’uso del premiscelato per sottofondi leggeri e isolanti BigCem

doppia aggraffatura che garantisce un effetto estetico piacevole e una

Classic BigMat by Laterlite, applicato nella zona cantina e nel locale

resa alle intemperie maggiore rispetto alla tradizionale pietra valdostana

tecnico, materiale idoneo per la veloce asciugatura, la leggerezza e la

applicata sui tetti a lose, scelta dettata soprattutto dalla più longeva

buona resa» spiega ancora Giovanni Capri.

durevolezza alle intemperie e dalla leggerezza nel trasporto in altura

La rapidità delle tempistiche di lavoro, data dalla scelta di costruire

dove è difficile reperire materiale lapideo.

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Qui noleggiamo soluzioni

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Dicembre 2015

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UP! 33


BIGBLOCK PER IL PARCHEGGIO SOTTO IL GIARDINO Nel quartiere più verde di Firenze BigMat Edil Commercio contribuisce alla realizzazione di un’area parcheggio interrata che rispetta l’anima green della cittadinanza e utilizza il BigBlock, la tramezza per pareti di BigMat. di Cristina Serra

C

i troviamo nella zona Isolotto Legnaia, comunemente nota come Quartiere 4 di Firenze, a sud-ovest della città. Un’area che comprende numerose frazioni, una serie di antichi rioni sparsi nelle

IL PROGETTO L’intervento prevede, nella sua globalità, la costruzione di due auto-

campagne e inglobati lentamente nel tessuto cittadino.

rimesse interrate in cemento armato per un numero complessivo di

Il Q4 è uno dei quartieri più verdi di Firenze, in una posizione tranquilla

181 box auto con rampe di accesso indipendenti e due scale ciascuna

ma nel contempo molto centrale, a “misura di famiglia” e nelle immediate

per l’accesso pedonale, una delle quali dotata di montascale per soggetti

vicinanze di molte infrastrutture.

diversamente abili.

Qui, nella località Isolotto Legnaia e all’interno del quadrilatero compreso

Sopra è stato progettato un giardino pubblico con spazio giochi per

tra via Viani, via Torcicoda, via Signorini e viale dei Platani è in fase

bambini e area cani. La superficie verde di 6.946 mq, a fronte di un lotto

di realizzazione, con consegna prevista per giugno 2016, un nuovo

di terreno pari a 9.284 mq, è stata ceduta all’uso libero della cittadinanza.

posteggio auto privato composto da due autorimesse interrate.

La struttura è stata pensata sin dalle sue origini in modo da salva-

La realizzazione di questo parcheggio, tanto atteso dai cittadini, ha

guardare alcuni monumentali cedri del Libano preesistenti e un’area

avuto un percorso inziale travagliato e dopo un lungo stop il progetto è

destinata a piccolo bosco. Nel pieno rispetto dello spirito green che

stato affidato alla ditta Nuove Direzioni Srl, con responsabile dei lavori

caratterizza il quartiere, il progetto riformulato ha tenuto conto di una

il geometra Ermanno Chimenti, e la consulenza progettuale dell’in-

migliore organizzazione distributiva dell’infrastruttura all’interno di un

gegner Marcello Grandinetti. Costruire un’infrastruttura all’interno di

contesto che ha sempre avuto cura dell’ambiente e nel quale trovano

un quartiere residenziale è un’opera complessa che richiede molta

collocazione ampie e dense alberature di contorno.

attenzione, soprattutto se collocata in una zona così attenta al verde e

La superficie delle autorimesse è di circa 3.130 mq lordi per l’autori-

alla natura. Essenziale e molto proficua è stata quindi la collaborazione

messa A e circa 3.290 mq lordi per l’autorimessa B, per complessivi

con il Comitato del Quartiere 4 e i Vigili del Fuoco le cui indicazioni e

6.420 mq di parcheggio.

suggerimenti hanno permesso di realizzare un’opera sicura e accessibile, dalla valenza di servizi elevatissima (vista la scarsità di aree parcheggio protette in tutto il comprensorio), un progetto ben integrato e adatto alle esigenze della vita quotidiana di tutti i cittadini con una spiccata attenzione all’aspetto green.


I NUMERI DELL’INTERVENTO • Tipo di intervento: Realizzazione di due autorimesse interrate con sovrastante giardino pubblico e verde di quartiere • Luogo: Firenze, Quartiere 4 Isolotto Legnaia • Progettista e direttore lavori: Studio Tecnico Ing. Marcello Grandinetti • Responsabile dei lavori: Geom. Ermanno Chimenti • Impresa di costruzioni: Nuove Direzioni Srl, LI.CA. sas • Impianti: General Impianti di Saverio Vuono • Tempi di intervento: 30 mesi

BIGBLOCK DEF.pdf

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07/04/15

17:25

L’INTERVENTO Lo stato dei lavori è attualmente al 90% del totale. La struttura completata è composta da due organismi, giuntati in senso trasversale e contornati per tre lati ciascuno da muri in calcestruzzo armato (fatta esclusione per il lato di giunzione); da una struttura a telai incrociati solidali alle murature di contenimento parzialmente prefabbricata con fondazioni e pilastri in cemento armato gettato in opera; da un solaio di copertura realizzato con travi parzialmente prefabbricate (REP a fondello e tralicci) e un solaio in lastre alveolari. La suddivisione interna, sia dei box sia delle autorimesse, è prevista con blocchi prefabbricati, in modo da garantire almeno una resistenza al fuoco REI 90 per le pareti interne dei box auto (a fronte di quella imposta dalla normativa vigente REI 30) e REI 120 per le murature di separazione delle due autorimesse realizzate con BigBlock Semipieni

delle acque attraverso la tubazione traforata assiale sottostante la

10 cm di BigMat by Leca, posati con Malta Universale Lecasistemi.

pavimentazione dei viali stessi.

Le prescrizioni dei Vigili del Fuoco sull’aggiunta di un corpo scale e nel

I prodotti selezionati per queste realizzazioni sono stati: tubi drenaggio

complesso la consulenza per una diversa disposizione delle vie di fuga,

in polietilene e raccordi del Gruppo Italiana Corrugati (Italiana Corrugati

oltre a migliorare e ampliare la dotazione in caso d’incendio, hanno

e SAB); sistema di scarico in polipropilene di Redi spa.

permesso di svincolare la struttura interna dalla discontinuità tra strutture

È stato predisposto in aggiunta un massetto in cemento drenante,

in cemento armato e scale in metallo, consentendo la realizzazione delle

con sottostante rete metallica, finalizzato a proteggere i pacchetti im-

medesime scale in calcestruzzo armato.

permeabilizzanti e drenanti posti al di sopra del solaio di copertura

Gli allacci alle reti comunali idrica e fognante hanno consentito di ubicare

delle autorimesse, al fine di garantirne una maggiore durata e ancor

con esattezza i pozzetti degrassatori e disoleatori a marchio Rototec spa

prima l’integrità in fase di allestimento e manutenzione del verde.

per i trattamenti delle acque reflue provenienti dalle due autorimesse.

Tale massetto, peraltro, garantirà maggiormente il funzionamento del

Al fine di ottimizzare il corretto deflusso verso l’esterno delle acque

sottostante strato drenante, realizzato con materassino in materiale

meteoriche che filtrano all’interno dello strato di terreno posto sopra

sintetico, proteggendolo sia dalla saturazione derivante dalle particelle

il piano di copertura delle autorimesse, si è predisposto un insieme di

di terreno più fini trasportate dall’acqua di filtrazione, con allungamento

canali drenanti che, nel solcare la superficie dell’area, raccoglieranno

notevole dei tempi di movimentazione e ri-areazione, sia da eventuali

le acque per convogliarle in modo diffuso verso la raccolta organizzata

danneggiamenti connessi alle normali operazioni manutentive del verde

lungo il perimetro della struttura attraverso l’utilizzo di due reti, l’una

(piantumazione, sradicamenti, zappettatura, ecc.).

posizionata a 30/40 cm al di sotto della quota di solaio e l’altra a

Le griglie di areazione, ubicate in modo diffuso sulla superficie piana

2,40/2,50 m al di sotto della prima, confluenti nella condotta comunale.

del solaio di copertura delle autorimesse, sono poste a 20/60 cm al di

La realizzazione di due condotte perimetrali di raccolta delle acque

sopra del piano finale di sistemazione. Tutto ciò scaturisce dall’esigenza

risponde alla finalità di isolare, per quanto possibile, le fondazioni dalle

condivisa di evitare che griglie poste alla stessa quota del piano della

acque filtranti, convogliandola verso i punti di smaltimento predisposti.

sistemazione finale possano essere utilizzate da bambini e ragazzi quali

Canali drenanti sono stati predisposti anche lungo i viali, con raccolta

spazi per i loro giochi con pericolo d’inciampamento o cadute e, nel

Dicembre 2015

UP! 35


IL PRODOTTO: BIGBLOCK T10X28X55 SEMIPIENO

contempo, per evitare che durante le operazioni manutentive del verde, terra o detriti vari possano cadere attraverso le suddette griglie all’interno delle autorimesse. Ovviamente, a ridosso del perimetro delle griglie, è

BigBlock è la tramezza per pareti di BigMat by Laterlite, prodotta da Lecasistemi, selezionata e utilizzata nel progetto di Firenze per la costruzione dei divisori interni facciavista nei garage auto. Come spiega Andrea Mazza di BigMat Edil Commercio: «BigBlock è stato scelto dai progettisti e dall’impresa per la praticità e la facile applicabilità in realizzazioni come questa che richiedono anche un’alta resistenza al fuoco e all’isolamento». Le sue caratteristiche lo rendono un prodotto adeguato anche per divisori interni intonacati per appartamenti e uffici, murature tagliafuoco facciavista (o intonacate/rasate) EI 120, per pareti doppie divisorie tra diverse unità immobiliari a norma con la Legge 447/95 e pareti perimetrali. Componente solido e robusto per sostenere normali attrezzature, è facile e veloce da montare; tra le sue peculiarità vanta appunto un’alta resistenza al fuoco (EI 120 anche facciavista) e proprietà fonoisolanti sia come tramezze interne, sia come divisori tra appartamenti. I BigBlock possono essere posati con Malta Universale o con sistemi alternativi di posa (malta a base di cemento tipo boiacca con rapporto acqua/cemento di 0,8-1 o con altri leganti tipo gesso), ma anche a secco con schiuma poliuretanica specifica per murature.

organizzata una sistemazione degradante del verde (da 20/60 cm alla quota di sistemazione finale) con un insieme di siepi circostanti. Il progetto prevede la realizzazione anche di un piccolo parcheggio pubblico a spina di pesce disposto lungo un tratto di via Viani che di fatto interrompe la percorribilità pedonale del perimetro dell’area stessa; su proposta del Comitato del Quartiere 4 è stato quindi aggiunto un percorso pedonale che, costeggiando l’area destinata a parcheggio, ridona continuità al marciapiede con un miglioramento funzionale dell’intero intervento. Il marciapiede resterà esterno alla recinzione dell’area, consentendo dunque la percorribilità perimetrale dell’intera area anche di notte e dopo la chiusura al pubblico del verde attrezzato. Sempre su proposta dell’attento Comitato del Quartiere 4 è stato aggiunto un vialetto pedonale che consente l’accesso all’area verde in corrispondenza dell’incrocio più prossimo alle zone maggiormente abitate; l’intervento, oltre a prevedere la realizzazione di una nuova superficie pavimentata e drenata, comporterà il potenziamento dell’impianto di illuminazione con un nuovo palo luce e la realizzazione di un ulteriore cancello di accesso all’area verde. Il Quartiere 4 avrà così finalmente la tanto attesa autorimessa e potrà usufruire di una nuova area verde che va ad aggiungersi alle tante altre già presenti, a inizio ottobre è stata proprio inaugurata nel quartiere un’ulteriore nuova zona verde sorta sempre sopra un parcheggio: un’idea vincente che fa scuola per soddisfare sia la necessità delle infrastrutture sia l’esigenza di eco-sostenibilità.

!

IL RUOLO DI BIGMAT BigMat Edil Commercio Srl presente sul territorio di Cosenza con due Punti Vendita, è nata nel 1982 dall’intraprendenza di Raffaele Mazza che aprì la prima sede di San Fili. È nel Gruppo BigMat dal 2006 e conta 15 dipendenti. Il titolare Andrea Mazza ha seguito in prima persona l’ampia fornitura di materiale per questo progetto, da BigBlock BigMat alla malta universale necessaria per la posa oltre a calcestruzzo armato, travi a fondello e tralicci prefabbricati, solai in lastre alveolari, impermeabilizzazioni bituminose multistrato e rivestimenti, drenaggi in materassini a filamenti in polimeri, pietrischi e tubazioni traforate. BigMat Edil Commercio è una realtà specializzata nel settore del commercio edile cosentino ma non solo; nella sede di Rende (CS) oltre ai materiali da costruzione offre anche un’ampia esposizione di ceramiche, rubinetterie, elementi di arredobagno e cucine per una progettazione personalizzata a 360°.

3 6 UP! Dicembre 2015


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TETTO NUOVO E LUCI PERFETTE IN 6 GIORNI Ristrutturare una mansarda con il modulo personalizzabile BigMat VASS; una nuova copertura classe A+ multi accessoriata con annesso studio illuminotecnico. di Rosa Santavite

L’

intervento di ristrutturazione e ampliamento di un’abitazione privata a Iglesias (CI), nella Sardegna sud-occidentale, ha visto l’applicazione strategica del sistema tetto BigMat VASS utilizzato

per l’opera di sopraelevazione ed efficientamento energetico con rimozione della copertura esistente in lastre di cemento-amianto e ripristino del solaio. Per questo lavoro di ristrutturazione lo Studio Tecnico Ingegner Stefano Saiu e l’Impresa Edile M.G. Costruzioni di Manuel Garau hanno scelto un modulo BigMat VASS tutto fibra.

L’EDIFICIO ESISTENTE E L’INTERVENTO L’abitazione privata di 158 mq situata a Iglesias, via Trento n. 17, era composta da un piano al secondo livello dell’abitazione con ingresso, due camere, bagno, soggiorno e cucina; mentre al piano mansarda si trovano due locali di sgombero, un servizio, una terrazza coperta e una scoperta. L’intervento sull’edificio ha riguardato la sopraelevazione parziale della muratura portante per recupero del sottotetto con un ampliamento di volumetria e la ricostruzione del nuovo piano di copertura, oltre ad altri interventi atti nello specifico al miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile che ora è classificato in classe A+. La copertura esistente, in latero cemento ed eternit, è stata demolita e sostituita da un tetto in legno realizzato con il sistema BigMat VASS con un pacchetto coibente opportunamente dimensionato. La copertura totale di 178 mq (calcolata in pendenza – P=25%) è stata eseguita con

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UP! 39


I NUMERI DELL’INTERVENTO • Tipo di intervento: Ristrutturazione e ampliamento volumetrico • Luogo: Iglesias (CI) • Progettista e direttore lavori: Studio Tecnico Ing. Stefano Saiu • Impresa di costruzioni: Impresa Edile M.G. Costruzioni di Manuel Garau • Tempi di intervento: 6 giorni per la copertura; 2 settimane in totale per posa travi, moduli, listellatura e tegole • Classe energetica: Raggiunta la classe A+

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Fibra di legno media densità (130 kg/mc) sp. 60 mm

Tavolato di abete sp. 20/25 mm

OSB 3 sp. 9 mm

Figura 1 - Modulo BigMat VASS tutto fibra

un modulo tutto fibra ovvero coibentato con solo fibra di legno a media e

zione per il risparmio energetico ha riguardato anche le facciate con

alta densità, completo di listellatura di ventilazione e portategole posate

opere di manutenzione come il ripristino degli intonaci, la manutenzione

in opera, personalizzato con funzioni integrate e accessori (vedi Figura 1).

dei balconi e la tinteggiatura.

Il modulo è stato in questo caso personalizzato con una serie di funzioni

Sui lati esposti a nord e a nord ovest è stato realizzato un cappotto

integrate nel tetto come la finestra VELUX, l’antenna TV, la canna fumaria

esterno con pannelli poliuretanici di 8 cm di spessore e successiva

e 31 punti luce led incassati con completa predisposizione elettrica

rasatura e tinteggiatura.

!

grazie all’applicazione dello studio illuminotecnico realizzato in fase progettuale da VASS Technologies. Sulla copertura in tegole portoghesi è stato inoltre installato un impianto fotovoltaico e, a seguito dell’ampliamento volumetrico, la mansarda potrà usufruire di una metratura più funzionale e riorganizzata con disimpegno, ampia sala, bagno e una nuova cucina grazie a 169 mq aggiunti alla planimetria. Non solo interni, la ristruttura-

4 0 UP! Dicembre 2015

IL RUOLO DI BIGMAT Il sistema BigMat VASS è stato fornito da BigMat Deidda Forniture Edili Snc, l’azienda fondata a Villamassargia (CI) nel 1967 da Franco e ora condotta dai figli Massimo e Andrea che nel 2007 espandono l’attività fino al trasferimento nell’attuale sede da 10.700 mq. Nel 2010 entrano in BigMat, diventando il punto di riferimento in provincia per la vendita all’ingrosso e al dettaglio di materiali edili, elettroutensili, attrezzature per l’edilizia e strutture per il cantiere, ma anche termoidraulica e prodotti per finiture. Si occupano inoltre di realizzazione di tetti con sistema BigMat VASS.


L’ESPERTO RISPONDE di Luca Mercante Direttore tecnico Team BigMat VASS Studio illuminotecnico e moduli luce BigMat VASS La realizzazione di Iglesias è un ottimo esempio di come si possano sfruttare le possibilità di funzionalizzazione dei moduli BigMat VASS per personalizzare il proprio sottotetto e ottenere risultati di alto livello dal punto di vista delle prestazioni, del comfort e dell’estetica. Nel caso specifico è stata posta particolare attenzione all’illuminazione degli ambienti del sottotetto sia con l’ottimizzazione della luce naturale sia con l’installazione di faretti led incassati nella copertura. Per definire correttamente il numero di faretti e la loro posizione già durante le fasi di progettazione, l’ufficio tecnico BigMat VASS ha condotto uno studio illuminotecnico dei locali del sottotetto. L’obiettivo è stato quello di mettere a disposizione dei clienti (sia i privati sia i progettisti) uno strumento che permettesse loro di avere una versione virtuale dell’edificio e di studiare l’effetto finale creato dall’illuminazione artificiale. Risultato dello studio è stata la distribuzione nel tetto del numero opportuno e sufficiente di corpi illuminanti per ottenere una prestazione ottimale e uniforme dal punto di vista dell’illuminamento medio in ogni stanza pensando ad esempio a regolare i lux di zone specifiche come sala studio o lavoro che richiedono maggiore intensità e luce. I faretti led forniti per il cantiere di Iglesias sono stati incassati direttamente nei moduli di copertura BigMat VASS. Il vantaggio di questa soluzione risiede principalmente nella garanzia di qualità che viene offerta integrando il faretto e predisponendo direttamente in azienda le canaline per il passaggio dei cavi. Fori e scanalature per l’incasso vengono realizzati durante l’assemblaggio del modulo e si elimina il rischio di punti freddi dovuti alla discontinuità dell’isolante intorno ai corpi illuminanti. Inoltre le lampade fornite hanno superato i test effettuati all’interno dei laboratori BigMat VASS: garantiscono stabilità di prestazioni e assenza di surriscaldamento anche se sottoposte a condizioni di funzionamento continuative più gravose di quelle reali di picco. Un’ultima considerazione spetta alla posa in opera: nello stesso tempo in cui si posa un modulo standard, si posa un modulo funzionalizzato, in questo caso con un faretto da incasso. All’elettricista in cantiere resta solo il compito di far scorrere i cavi all’interno delle tubazioni già posate e collegare i punti luce del tetto all’impianto di casa senza dover intervenire sulla copertura. 27_10_15 BIGMAT UP.pdf

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CERTIFICATO UNI 11578:2015. Il kit contiene, 2 Paletti MVE410100 1 fune da 10 metri MVC 310 2 tensionatore MVCE 01 1 kit fune MVC 510 1 cartello identificativo MVCE 600 1 Valigetta Portautensili Mungo a Pagin

DESIGN GOLFARE INTEGRATO NELLA TORRETTA. L’integrazione del golfare nella torretta, permette di collegarsi nel caso di utilizzo come Tipo A direttamente con un moschettone e, al contempo, consente l’inserimento diretto degli accessori per la linea Tipo C. PRODUZIONE CERTIFICATA. La produzione dei nostri sistemi è costantemente monitorata dal Tuv Rheinland e garantita grazie alla certificazione ISO 9001:2008. Inoltre l’impatto ambientale dei processi è monitorato e certificato ISO 14001:2004.

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3 Dicembre 2015

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SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI Approfondimento dell’Ufficio Tecnico BigMat sui cappotti termici, come scegliere i prodotti giusti, posare correttamente ed evitare problemi di degrado. a cura della Redazione

I

nvestire sull’involucro edilizio è diventato uno step basilare quando

di un sistema di isolamento termico al passo coi tempi.

si parla di risparmio energetico. Il cappotto termico gioca un ruolo

In questo secondo speciale l’Ufficio Tecnico BigMat illustrerà quali sono

fondamentale in quanto isola termicamente l’abitazione aumentando

le caratteristiche tecniche necessarie per realizzare dei cappotti termici

l’efficienza dei sistemi di riscaldamento o raffreddamento con un notevole

efficienti e quali le migliori procedure per la posa sugli edifici. Ampio

risparmio anche nel portafoglio per quanto concerne i consumi. Con il

spazio anche alla qualità dei prodotti ma soprattutto alle soluzioni per

prolungamento nel 2016 dell’ecobonus e delle agevolazioni fiscali per la

evitare o risolvere alcune delle problematiche più comuni sia in fase

ristrutturazione, è oggi più che mai conveniente pensare all’applicazione

preliminare di posatura sia durante la manutenzione.

Dicembre 2015

UP! 43


SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI

CAPPOTTO O NON CAPPOTTO? LA SOLUZIONE PER PROTEGGERE E ISOLARE LA NOSTRA CASA Tutto quello che c’è da sapere sul sistema di isolamento termico a cappotto: prodotti, materiali, posa e manutenzione. a cura dell’Ufficio Tecnico BigMat

N

el precedente numero di UP! è stato affrontato il tema delle pa-

energetico, anche a ben precise esigenze:

tologie degli edifici, descrivendo l’importanza della loro diagnosi

• sicurezza sia statica (resistenza alle azioni di trazione del vento,

e della loro manutenzione. Ora più nel dettaglio, meritano un

urti, ecc. senza distacchi o cadute) sia di comportamento al fuoco;

approfondimento anche i fenomeni di degrado del cappotto termico.

• comportamento igrometrico come tenuta all’acqua contro infiltra-

I vantaggi del cappotto sono indubbi in termini di comfort abitativo e di

zioni di varia natura, controllo delle condensazioni, resistenza alle

protezione dell’edificio. Sia che si tratti di nuove costruzioni o di edifici

variazioni di temperatura anche in presenza di elevati sbalzi termici

in fase di ristrutturazione, il cappotto è il sistema ideale per correggere

senza subire deformazioni o alterazioni;

i ponti termici, sfruttare al meglio l’inerzia termica delle murature (in particolare delle murature pesanti), controllare le dispersioni di calore,

• durabilità elevata, valutata in oltre 30 anni in condizioni di normale esercizio e di manutenzione.

spostare il punto di condensazione all’esterno delle murature e mettere

Tutto il cappotto subisce in modo eccezionale, e amplificato, le solleci-

in quiete termica le pareti che presentano quadri fessurativi dovuti alle

tazioni dell’ambiente esterno: le più pericolose sono quelle dovute alle

differenti dilatazioni tra materiali accostati con diverso comportamento

variazioni di temperatura che sottopongono il sottile strato di intonaco

termico (per esempio travi/pilastri in cemento armato e pareti di tam-

armato a forti stress termici.

ponamento in laterizio).

Sebbene il cappotto possa essere applicato su qualunque tipologia di

Realizzare il cappotto per una nuova costruzione è piuttosto semplice

supporto (intonacato o meno, con rivestimento ceramico o in clinker,

in quanto sin dalla progettazione è possibile tener conto dello spessore

ecc.), un eventuale errore nella progettazione, nella scelta dei materiali

dell’isolante (solitamente maggiore di 10 cm per rispettare i requisiti

o nella posa può portare a un risultato disastroso.

della classe energetica A) agevolando una posa a regola d’arte per un

L’esperienza, maturata in questi 20-30 anni di realizzazioni

risultato di elevata qualità.

e applicazioni, ha messo in evidenza come la durabilità del

Altrettanto non si può dire per le ristrutturazioni: l’operazione si com-

sistema sia fortemente condizionata dalla modalità di posa e

plica in funzione delle geometrie e delle forme dell’edificio, dei suoi

dalle caratteristiche di esposizione.

componenti (davanzali, serramenti, gronde, balconi, ecc.) e delle loro

Scopo delle pagine che seguono è illustrare i punti critici e gli errori

connessioni che, pur con gli adeguamenti possibili, non sempre con-

commessi, sottolineando che il successo del sistema a cappotto si basa

sentono considerevoli aumenti dello spessore dello strato esterno.

su alcuni pilastri portanti quali: la qualità dei prodotti, la corretta analisi

Un cappotto termico deve rispondere, oltre ai requisiti di risparmio

prima dell’intervento, la corretta posa e applicazione.

4 4 UP! Dicembre 2015


SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI è nata, quindi, la Linea Guida Tecni-

LA QUALITÀ DEI PRODOTTI

ca ETAG 004 (European Technical

GLI ELEMENTI DEL SISTEMA A CAPPOTTO

Approval Guideline), per il rilascio

Il sistema di isolamento a cappotto anche noto con la sigla ETICS

degli ETA (European Technical

(External Thermal Insulation Composite System) si compone dei

Approval) ai sistemi a cappotto.

seguenti elementi.

L’ETA, meglio noto anche come

1. Collante e/o tasselli. La funzione affidata a questi elementi è fissare

Benestare Tecnico Europeo, è una valutazione

l’isolante alla muratura di supporto. L’adesivo assorbe le tensioni termi-

tecnica positiva di idoneità all’impiego di un prodotto/sistema per un

che mentre i tasselli distribuiscono in maniera idonea il peso sul supporto

determinato uso. Può essere rilasciato esclusivamente dagli organismi

e contrastano l’azione di “risucchio”, spesso sottovalutata, esercitata

(Approval Body) riconosciuti dalla Commissione Europea. In Italia l’unico

dal vento (fino anche a 100 kg/mq) che tende a staccare il pannello.

ente riconosciuto è l’ITC di Melegnano, ma nulla vieta i produttori di

2. Isolamento termico. I pannelli isolanti devono presentarsi con

ottenere l’ETA rivolgendosi a un Approval Body di un altro paese della CE.

superfici regolari e con adeguate caratteristiche di resistenza meccanica

Secondo il Benestare Tecnico Europeo, tutto il sistema a cappotto viene

e di comportamento in presenza di acqua. Oltre a essere marcati CE

testato all’interno di una camera climatica e sottoposto a cicli che ne

devono essere idonei all’applicazione a cappotto.

attestano, tra l’altro, la resistenza al freddo e al caldo, al gelo e al disgelo,

3. Malta rasante. Ha la funzione di proteggere il pannello isolante e di

simulando un invecchiamento pari a 25 anni. Il benestare ETA (della

creare la superficie adatta alla stesura degli strati successivi di finitura.

durata di 5 anni) permette poi di marcare CE il Sistema, con controllo

All’interno di questo strato viene annegata la rete di armatura.

da parte di un Ente accreditato.

4. Rete di armatura. Conferisce la resistenza agli urti e ai movimenti

La marcatura CE dei Sistemi ETICS, che a oggi è a carattere

dovuti a escursioni termiche o a fenomeni di ritiro. È una rete, di gram-

volontario, rappresenta un ulteriore elemento distintivo ai fini

matura 145-180 g/mq, in fibra di vetro trattata con appretto antialcali

della valutazione qualitativa di un sistema. Un sistema a cappotto

per proteggerla dall’aggressione del pH basico del rasante. Reti più

privo di Benestare Tecnico Europeo non ha alcuna garanzia di

pesanti, fino a 300 g/mq, offrendo una maggiore resistenza mecca-

funzionamento e durata nel tempo, né alcuna verifica di costanza

nica, vengono utilizzate nelle zoccolature degli edifici specialmente in

della qualità dei prodotti (mancanza di marcatura CE).

prossimità di traffico veicolare. 5. Sottofondo stabilizzante (o primer fissativo). Viene utilizzato per ottenere migliori condizioni di adesione e compatibilità dello strato di finitura con lo strato di intonaco sottile armato già realizzato. 6. Rivestimento di finitura. Protegge gli strati sottostanti dalle

Esempio di certificazione del sistema a cappotto

intemperie e dalle radiazioni solari. Deve possedere una buona elasticità alle sollecitazioni meccaniche e deve essere sufficientemente permeabile al vapore d’acqua. Si tratta di un rivestimento o di una particolare pittura a base sintetica o minerale che si può realizzare con varie finiture speciali: rustico, rasato, graffiato, spugnato o spruzzato. 7. Accessori. Elementi utilizzati per realizzare giunzioni con strutture diverse (ad esempio finestre) e proteggere, o sostenere, il sistema in punti particolarmente critici (profili paraspigoli, profili di partenza, ecc.).

LA MARCATURA CE Poiché i sistemi di isolamento termico a cappotto sono utilizzati in tutta Europa, l’autorità competente europea EOTA (European Organization for Technical Approval) ha ricevuto dalla Commissione Europea il compito di redigere le linee guida per l‘approvazione tecnica dei sistemi ETICS a livello europeo. Nel 2001

logie Tecno per le Istituto struzione erche o elle Ric della C Nazionale d no Milanese – Italy ia lio San Giul -98280088 Consig ia 49 - 20098 ax : +39-02 lef bard Via Lom 02-9806.1 – Te tel: +39.cnr.it info@itc e-mail:

ificato 10 ato e not Autorizz nte all’artico lo me E del conforme va 89/106/CE 1988, etti della Dir del 21 dicembre delle ento glio nsi am Co e, all’avvicin relativa izio ni legislativ trative dispos amminis a ai ntari ed ativ regolame ti membri, rel ne. degli Sta ti da costruzio prodot

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SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI

PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO

Nel caso di rivestimenti in piastrelle tipo grès, clinker, ceramica o pasta di vetro è opportuno e necessario sondare tutta la superficie per individuare eventuali parti che suonino “vuote”: queste andranno rimosse

• ETAG 004 Linee guida tecniche europee per sistemi isolanti a cappotto per esterni con intonaco. • ETAG 014 Linee guida tecniche europee per tasselli in materiale plastico per sistemi isolanti a cappotto. • EN 13162 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di lana minerale (MW) ottenuti in fabbrica - Specifiche. • EN 13163 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di polistirene espanso (EPS) ottenuti in fabbrica - Specifiche. • EN 13499 Isolanti termici per edilizia - Sistemi compositi di isolamento termico per l’esterno (ETICS) a base di polistirene espanso - Specifiche. • EN 13500 Isolanti termici per edilizia - Sistemi compositi di isolamento termico per l’esterno (ETICS) a base di lana minerale - Specifiche.

e riempite con malta cementizia. A seguire, le superfici smaltate o vetrose devono essere abrase e irruvidite con idrosabbiatrice del rivestimento, per renderle leggermente porose e facilitare l’aggrappaggio del collante.

Un punto di riflessione merita la presenza di umidità: la muratura non deve contenere umidità dovuta a infiltrazioni o risalite capillari. L’erronea realizzazione del cappotto in tali condizioni, infatti, determinerebbe un aggravio del carico di umidità del muro, a causa della minore evaporazione conseguente all’incollaggio del pannello termoisolante. Il maggior contenuto di umidità costituirebbe paradossalmente una situazione critica che nel periodo invernale, per effetto del riscaldamento interno, provocherebbe la formazione di efflorescenze e la sbollatura delle pitture sulla superficie interna dell’abitazione. Nel periodo estivo, invece, la migrazione dei sali verso l’esterno e la loro cristallizzazione, unitamente all’aumento della tensione

LA CORRETTA ANALISI PRIMA DELL’INTERVENTO

di vapore, potrebbe determinare il distacco di porzioni dell’adesivo con compromissione dell’isolamento termico. Pertanto, in presenza di umidità

Sembra forse un’affermazione scontata, ma la qualità e lo stato di

di risalita capillare, è necessario un intervento di bonifica, ad esempio,

conservazione del supporto sono fondamentali per garantire la durabilità

con barriere chimiche. In alternativa al cappotto è possibile realizzare

del cappotto. Un supporto, con parti lesionate e non consistenti, se non

un intonaco termoisolante risanante e deumidificante.

viene rinforzato non garantisce la tenuta dell’adesivo nel tempo. Inoltre, ripristinarne la planarità e/o la verticalità mediante la realizzazione di

ATTIVITÀ PRELIMINARI PER LA VERIFICA DEL SUPPORTO

un nuovo intonaco.

• Verifica dell’umidità presente nel supporto con particolare

se la muratura presenta accentuati fuori-piombo o irregolarità occorrerà

attenzione a eventuali fenomeni di risalita capillare. • Controllo dello stato superficiale del muro, visivo e mediante sfregamento con il palmo della mano o straccio per individuare l’eventuale presenza di sfarinamento, efflorescenze o altre forme di debolezza intrinseca. • Verifica della durezza superficiale a mezzo puntale in acciaio premendo in posizioni diverse con una punta rigida (per l’appunto acciaio) sulla superficie che deve risultare ovunque consistente e difficilmente perforabile. • Verifica dell’adesione attraverso prova di strappo. Applicare su una porzione di supporto (approssimativamente 300x300 mm) 3-4 mm di malta adesiva/rasante correttamente impastata, quindi “affogare” all’interno la rete d’armatura prevista nel ciclo. Atteso il periodo di maturazione necessario, eseguire lo strappo: soltanto la rete deve distaccarsi lasciando l’adesivo coeso al supporto. Il procedimento va ripetuto su tutte le pareti in più punti. • Verifica della planarità con staggia per il riscontro delle tolleranze di rugosità dei supporti. In caso di assenza di planarità ripristinarla mediante intonacatura, oppure, per piccole irregolarità, incollare il pannello con la tecnica a cordolo perimetrale e punti centrali.

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SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI

L’ALTERNATIVA AL CAPPOTTO IN CASO DI UMIDITÀ

LA CORRETTA POSA E APPLICAZIONE COME POSARE CORRETTAMENTE L’ISOLANTE

L’intonaco termico Biothermovent di Index è una soluzione alternativa al pannello isolante particolarmente indicato per risolvere problemi di umidità per risalita capillare, garantendo un ambiente interno salubre e senza difetti estetici dovuti alle efflorescenze. Si tratta di un intonaco premiscelato a secco con inerti speciali leggeri a base di silicato purissimo, calce idraulica naturale, fibre e additivi che ne facilitano la posa anche in forti spessori, garantendo l’adesione e compatibilità su qualsiasi tipologia di muratura. Essendo a base di calce idraulica naturale è un prodotto adatto per edifici progettati in Bioedilizia. Oltre a garantire un isolamento termico di discreto livello, l’intonaco, grazie alla sua massa, aumenta lo sfasamento della parete migliorando il comfort estivo. Un ulteriore vantaggio che l’intonaco può fornire è la protezione dal fuoco, BioThermovent possiede infatti il certificato REI 120. Anche la resistenza meccanica nettamente più elevata di un pannello isolante è un notevole vantaggio in quanto evita lesioni dovute a urti, sempre possibili nella parte di zoccolatura.

Le analisi termografiche rappresentano un ottimo strumento diagnostico che consente di individuare le cause degli errori commessi, da quelli di progettazione a quelli di esecuzione. Quando il cappotto è realizzato a regola d’arte, l’immagine termografica mostra una colorazione uniforme (vedi Figura 1A) segno che è stata posta la massima cura nei dettagli e nella posa. Al contrario, parti dell’edificio con colorazioni sfumate, o differenti, indicano difetti di isolamento termico (vedi Figura 1B) dove, sebbene la posa sia stata effettuata correttamente, sono evidenti le dispersioni in corrispondenza degli elementi strutturali (tetto).

Figura 1A - Termografia di cappotto realizzato correttamente con il giusto accostamento delle lastre

Figura 1B - Cappotto con ponti termici non corretti adeguatamente

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SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI

Figura 2 - Pannello isolante non accostato correttamente (a sinistra); errato riempimento dei giunti con malta adesiva/rasante (a destra). Nell’immagine di destra i giunti sfalsati non sono realizzati correttamente.

Quando i pannelli isolanti non sono ben accostati tra loro (vedi Figura 2), si crea un interstizio che verrà riempito dalla malta nella successiva fase di rasatura armata. In tali punti lo spessore della rasatura sarà ovviamente maggiore di quella sul pannello e si avranno maggiori assorbimenti di umidità che evidenzieranno i giunti con conseguente patologia estetica e funzionale. Inoltre costituiscono veri e propri ponti termici con maggiori dispersioni di calore evidenziate dalla differente colorazione dell’immagine termografia (Figura 3). Laddove non sia possibile sistemare correttamente l’accostamento dei pannelli isolanti termici, il giunto, se di piccola dimensione, va riempito con della schiuma isolante a bassa densità; analogamente se Figura 3 - Termografia che evidenzia un accostamento errato dei pannelli isolanti. La corretta esecuzione prevede il riempimento del giunto con schiuma isolante a bassa densità.

le dimensioni del giunto non sono trascurabili, la fessura va riempita con una striscia dello stesso isolante ma mai con malta cementizia. Simili conseguenze si hanno in assenza di planarità dello strato di isolamento che determinerà inevitabilmente uno strato di rasatura di spessore non uniforme. Per la riuscita del sistema a cappotto, i dettagli quali i ponti termici fanno la differenza non solo per le prestazioni, su cui possono incidere fino al 20-25% delle dispersioni, ma anche per la durabilità stessa del

Figura 4 - Errato accostamento dei pannelli e ponti termici non corretti in corrispondenza dei nodi tetto-parete per mancanza di nastri precompressi di tenuta all’aria

sistema. Nell’immagine termografica in Figura 4 si nota, oltre all’errato accostamento dei pannelli, la mancanza di attenzione nella correzione del ponte termico in corrispondenza del nodo tetto-parete. Nel caso

Figura 5 - Corretta posa del nastro precompresso autoespandente tra puntone e isolante

dei raccordi diretti al tetto le lastre isolanti devono essere montate in modo che si formi il minor numero possibile di cavità, prevedendo l’inserimento di un nastro isolante precompresso autoespandente come mostrato in Figura 5. Per facilitare l’inserimento dell’isolante tra i puntoni e l’incollaggio dello stesso a parete, il pannello può essere tagliato in misura inferiore rispetto a quella necessaria avendo cura poi di chiudere la fessura, come detto prima, con una striscia dello stesso isolante. Analoghe considerazioni meritano i particolari di giunzione in corrispondenza dei serramenti, dove la sigillatura con nastro precompresso autoespandente deve essere effettuata anche tra davanzale e isolante come in Figura 6.

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SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI Figura 6 Posa nastro autoespandente precompresso tra davanzale e isolante

Figura 7 - Mancanza del profilo di partenza e isolante non indicato per la zoccolatura. Qui sotto render della corretta realizzazione della zoccolatura.

PROTEGGERE E ABBELLIRE IL CAPPOTTO CON INDEXTHERMSTONE

IndexThermStone di Index è un sistema di isolamento termico a cappotto che offre una soluzione innovativa rispetto ai cappotti tradizionali, in quanto può essere rivestito con pietra ricostruita. Tale soluzione conferisce una notevole valenza estetica con un ampio ventaglio di varianti. Oltre a garantire un ottimo isolamento termico, grazie alla massa superiore data dal rivestimento in pietra ricostruita, aumenta lo sfasamento della parete migliorando il comfort estivo. Anche la resistenza meccanica è nettamente più elevata di un sistema tradizionale. Il rivestimento è un notevole vantaggio in quanto evita lesioni dovute a urti o sfregamenti, sempre possibili nella parte di zoccolatura.

Altro errore che si riscontra nella posa dell’isolante è l’assenza degli accessori, primo tra tutti il profilo di partenza. La mancanza di detto profilo pregiudica la linearità dei pannelli man mano che vengono posati

CAPTHERMStone è realizzabile sia su muratura sia su supporti in legno

verso l’alto. Inoltre poggiare il cappotto termico a terra significa esporlo

Stratigrafia del sistema 1. Muratura intonacata (o supporto in legno) 2. Pannello termoisolante POLICAPTHERM incollato con COATBOND 3. Rasatura - COATBOND e RETINVETRO PER RASANTI 4. Rasatura - COATBOND 5. Tassello 6. Rasatura - COATBOND e RETINVETRO PER RASANTI 7. Rasatura - COATBOND 8. Pietra a vista incollata con PETRABOND e stuccata con MUROSTUK

al potenziale ristagno d’acqua che potrebbe deteriorarlo nella parte bassa. Per evitare il problema, è bene utilizzare un pannello di partenza resistente all’acqua (tipo XPS, vetro cellulare, ecc.). Nella Figura 7 è rappresentato un esempio di cappotto in EPS bianco degradatosi per essere stato posato direttamente a terra.

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SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI COME POSARE CORRETTAMENTE L’ADESIVO

© DOW

L’incollaggio delle lastre è un’operazione molto delicata e l’adesivo ne è l’elemento chiave. Il cappotto riduce il gradiente di temperatura all’interno della muratura concentrandolo nell’isolante. La differenza di temperatura che s’instaura tra la faccia interna ed esterna genera delle sollecitazioni nel pannello che tendono a deformarlo in modo concavo in inverno e convesso in estate provocando il cosiddetto effetto materasso

Effetto materasso

(vedi Figura 8). Tali sollecitazioni devono essere contrastate unicamente dall’adesivo, opportunamente posato, per scongiurare fessurazioni tra

Figura 8 - Sollecitazioni termiche negli isolanti termici a cappotto

i giunti dei pannelli, causa di infiltrazioni d’acqua, sbollature e, nella peggiore delle ipotesi, del distacco dell’isolante stesso.

solitamente 2 cm, prescritto nei manuali di corretta posa. Quando il

La stesura dell’adesivo sull’isolante è a regola d’arte se eseguita se-

pannello viene pressato sulla superficie, la malta fuoriesce e tende a

condo due principi:

concentrarsi nei giunti tra i pannelli causando l’errato accostamento

• a cordolo perimetrale e 2/3 punti centrali nel caso di isolanti

degli stessi e generando l’inevitabile ponte termico come in Figura 10.

leggeri (come i polistireni) e quando il supporto presenta piccole

Inoltre, in cantiere si riscontrano casi in cui l’adesivo non viene appli-

irregolarità (vedi Figura 9A);

cato secondo le due procedure sopra descritte: la Figura 11 mostra

• a piena superficie stendendo la malta mediante una spatola dentata

l’effetto materasso causato dalla mancanza di adesivo nei punti centrali

nel caso di supporti caratterizzati da una buona planarità qualora il

dell’isolante, mentre la Figura 12 rappresenta il distacco dell’isolante

cappotto sia realizzato con isolanti fibrosi soggetti a minori defor-

provocato da una posa solo per punti. In tale ultimo caso si innescano

mazioni dimensionali (vedi Figura 9B).

movimenti d’aria per effetto camino lungo i canali creati dai punti di

Un errore commesso di sovente è quello di realizzare il cordolo in

colla che, a causa della pressione del vento, generano il distacco dei

corrispondenza del bordo del pannello non rispettando il margine,

pannelli specialmente con tassellatura insufficiente.

9A

9B

Figura 9A - Posa a cordolo perimetrale e punti centrali Figura 9B - Posa a tutta superficie con in evidenza la corretta distanza dal bordo Figura 10 - Malta adesiva applicata in corrispondenza del bordo del pannello: in fase di compressione sul supporto è fuoriuscita andando a riempire il giunto tra le lastre Figura 11 - Posa isolante solo lungo il cordolo con effetto materasso

© Mapei

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© DOW

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Figura 12 - Isolante incollato solo “a punti” staccato per la forza del vento anche per la mancanza della tassellatura

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SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI

SISTEMA MAPETHERM: L’IMPORTANZA DELL’ADESIVO Il cappotto è un sistema complesso in cui ogni componente deve essere correttamente progettato e prodotto con adeguati standard di qualità. Per garantire la tenuta al supporto in ragione delle elevate sollecitazioni termoigrometriche, l’adesivo deve resistere a sforzi di taglio e peel rilevanti come mostrato dai grafici 1, 2, 3 e 4 che evidenziano le deformazioni in inverno come in estate. Poiché in cantiere è molto diffusa la pratica di incollaggio a cordolo e punti che sottopone l’adesivo a sforzi maggiori rispetto alla tecnica “a piena superficie”, solo adesivi di elevata qualità, progettati e realizzati per la specifica applicazione, quali i prodotti Elementi del sistema Mapetherm AR1, Mapetherm AR1 GG e Adesilex FIS13 di Mapei, possono a cappotto Mapetherm garantire prestazioni più performanti e realizzare cappotti termici più efficaci e duraturi. L’efficacia del Sistema Mapetherm è comprovata dalle certificazioni ottenute. Il Sistema Mapetherm, nelle sue diverse tipologie, dispone infatti degli ETA (Benestare Tecnico Europeo) rilasciati da ITC - Istituto per le Tecnologie della Costruzione, e da OIB - Österreichisches Institut für Bautechnik, e ha conseguito il certificato di conformità CE, secondo la Direttiva 89/106/CEE, che prevede un monitoraggio periodico del processo di fabbricazione, a tutela e garanzia di una qualità costante dei prodotti. STAGIONE INVERNALE

STAGIONE ESTIVA Grafico 3

Grafico 1

Pannello isolante

Pannello isolante

-4,5°C

+50°C

+13.7°C

+29.3°C

ADESIVO

ADESIVO

Muratura esterna

Muratura esterna

Grafico 2

796µmm

Deformazione non contrastata in assenza di adesivo. Deformazione a ritiro

Pannello isolante

-4,5°C

Grafico 4

Deformazione non contrastata in assenza di adesivo.

Pannello isolante

+50°C

+13.7°C

+29.3°C 3109µmm

3536µmm

Deformazione a flessione

Deformazione a flessione

Muratura esterna

905µmm

Deformazione a ritiro

Muratura esterna

COME SCEGLIERE CORRETTAMENTE L’ISOLANTE La caduta del cappotto può essere determinata non solo dall’errato incollaggio, ma anche dalla scarsa conoscenza delle caratteristiche intrinseche dei pannelli. Nel cappotto di Figura 13 l’isolante è un pannello in XPS con “pelle” ovvero di aspetto liscio. La particolarità trascurata in questo caso non è la tipologia di isolante, ma la natura della superficie del pannello: la struttura liscia, infatti, non garantisce la buona adesione maltapannello. I pannelli in polistirene estruso, da impiegare a cappotto, devono essere “senza pelle” con finitura superficiale ruvida, per consentire un miglior aggrappo del collante.

Figura 13 - Scelta errata di XPS in facciata: la superficie liscia “con pelle” non ha garantito l’adesione con il collante

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SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI

XENERGY: IL POLISTIRENE ESTRUSO PER TUTTE LE APPLICAZIONI! Le performance e la durabilità del cappotto sono determinate sia dal tipo di isolante impiegato sia dalla corretta posa in opera. Spesso il polistirene estruso viene utilizzato per l’isolamento delle strutture controterra o delle coperture carrabili trascurando le sue effettive potenzialità.

Oggi il pannello XENERGY ETICS di DOW toglie ogni dubbio e consente di isolare efficacemente anche le facciate. L’esperienza in cantiere di DOW e la costante attività di ricerca e sviluppo svolta dall’azienda hanno, infatti, permesso la produzione di un pannello adatto per qualunque condizione d’uso. I pannelli XENERGY in polistirene estruso mantengono inalterate le proprietà dell’estruso, quali un’elevata resistenza alla compressione, un’eccellente resistenza all’umidita, lunga durabilità, costanza nelle caratteristiche prestazionali, manipolazione semplice e sicura e prestazione termica elevata. XENERGY ETICS, aggiunge altre specifiche caratteristiche che lo rendono adatto per l’applicazione a cappotto come: • dimensioni modulari; • finitura superficiale appositamente studiata per l’adesione degli adesivi e degli strati di finitura; • idonea calibratura grazie alla tolleranza massima in spessore di 0,5 mm che minimizza la necessità di compensazione con l’uso aggiuntivo di adesivo; • nessun assorbimento d’acqua per capillarità. XENERGY ETICS raggiunge una prestazione termica fino al 20% superiore, soddisfacendo con minore impiego di materiale i più elevati requisiti per l’isolamento termico sostenibile degli edifici. Il pannello XENERGY ETICS con sola aria nelle celle raggiunge una conducibilità di 0,030-0,032 W/mK (in relazione allo spessore) per un maggior risparmio energetico rispetto ai tradizionali polistireni estrusi la cui conducibilità è, solitamente, ben maggiore.

COME ESEGUIRE CORRETTAMENTE LA TASSELLATURA Il fissaggio meccanico è una fase spesso trascurata per svariati motivi, tra cui la necessità di accorciare i tempi di posa. I tasselli non hanno la funzione di aumentare l’aderenza del sistema al supporto che è assicurata dall’adesivo, ma di sostenere il peso dell’isolante e resistere all’azione del vento. Di conseguenza essi devono essere sempre previsti in integrazione e aggiunta all’adesivo nel numero minimo prescritto in funzione dell’altezza dell’edificio e della forza del vento. Anche per i tasselli esistono procedure precise per il fissaggio a seconda dell’isolante usato (vedi alcuni esempi in Figura 14), avendo cura di posizionarli in corrispondenza della malta per rafforzare la connessione tra collante e pannello. Tali procedure sono spesso disattese e in cantiere si riscontrano disposizioni casuali e/o in numero insufficiente (vedi Figura 15) così come

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Figura 14 - Disposizione tasselli: a) per isolante XPS; b) per isolante in fibra di legno; c) schema a T per EPS; d) schema a W per isolanti fibrosi in lana di roccia e vetro; e) per isolante in idrati silicati di calcio (per edifici di altezza minore di 8 m è possibile usare un solo tassello centrale).


SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI

Figura 17 - Tasselli inseriti troppo in profondità e ricoperti con malta cementizia (sopra); alterazione cromatica della facciata (sinistra).

Figura 15 - Disposizione casuale della tassellatura

Figura 18 - Particolari di posa del tassello

Figura 16 - Distacco di cappotto per posa isolante a punti ed errata configurazione della tassellatura. Inoltre i tasselli non risultano posizionati in corrispondenza dell’adesivo.

Tassello montato correttamente

Tassello con tappo isolante

fissaggi non in corrispondenza della malta adesiva con conseguente

circa 2 cm e diametro pari alla rondella del tassello, avendo cura di

distacco e caduta dell’isolante (vedi Figura 16).

chiudere la cavità stessa con un tappo isolante copritassello (vedi Figura

L’inserimento del tassello è una fase piuttosto delicata e non può es-

18). Questa procedura viene normalmente attuata quando lo spessore

sere improvvisata. Un tipico errore del posatore è spingere il tassello

dell’isolante è maggiore di 14 cm.

troppo in profondità e stuccare con malta l’avvallamento generatosi sul pannello per ripristinare la planarità di quest’ultimo. In corrispondenza della testa del tassello l’aumentato spessore di rasatura determina un maggior assorbimento di umidità e i ripetuti cicli secco-umido causano l’alterazione cromatica in facciata come in Figura 17. Una corretta gestione della posa prevede che i tasselli siano posati “a filo” del pannello isolante. Questo risultato è più semplice da ottenere con tasselli ad avvitamento che permettono di regolare correttamente la profondità di penetrazione rispetto ai tasselli a percussione per i quali bisogna dosare la forza di battitura del chiodo. In alternativa, il tassello può essere incassato nel pannello fresando su questo una cavità alta

CONFORMITÀ E CATEGORIE DEI TASSELLI I tasselli devono essere conformi ai requisiti della linea guida ETAG 014 e sono raggruppati in categorie in funzione della natura del supporto: • categoria A - calcestruzzo normale; • categoria B - mattoni pieni; • categoria C - mattoni vuoti e forati; • categoria D - calcestruzzo alleggerito; • categoria E - calcestruzzo cellulare o porizzato.

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SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI PROBLEMI DEL RIVESTIMENTO (INTONACO SOTTILE ARMATO E RPAC) L’anello debole del sistema a cappotto è la rasatura armata. I pannelli isolanti possiedono proprietà meccaniche (modulo elastico, resistenza a trazione e compressione) di modesto valore rispetto alla rasatura e sono soggetti a cicli di fatica elevati dovuti alle escursioni termiche giornaliere e stagionali. Al fine di evitare l’insorgere di lesioni, sia lo strato di rasatura sia la finitura colorata devono essere in grado di assorbire le deformazioni agenti sul sistema. Quando la rasatura è soggetta a trazione, ovvero quando avviene una contrazione impedita dell’isolamento, la rete di armatura resiste bene poiché il suo modulo elastico è superiore a quello della rasatura. Non sono infatti noti casi di guasto dovuto alla rottura della rete, ma al

Figura 20 - Macchie e muffe su cappotto esposto a nord

contrario possono presentarsi casi di dilatazione impedita dell’isolante: all’aumentare delle tensioni interne, in particolare sui giunti delle lastre,

• imperfetto inglobamento della rete di armatura nella malta;

la dilatazione impedita mette in compressione il rivestimento generando

• spessori insufficienti del rivestimento stesso;

lesioni della rasatura per carico di punta.

• mancanza dei rinforzi con strisce di rete inclinata a 45°, applicate

Come già fatto notare queste situazioni possono essere accentuate da altri fattori di disturbo come:

prima della realizzazione della rasatura in corrispondenza degli angoli dei serramenti e delle aperture in generale (vedi Figura 19).

• localizzate variazioni dello spessore del rivestimento dovute a man-

Altro elemento critico del rivestimento è il RPAC (Rivestimento Plastico

canza di planarità dei pannelli isolanti, errato accostamento dei

ad Applicazione Continua), che dovrebbe essere sufficientemente per-

pannelli, ecc.;

meabile per non trattenere il vapore in uscita dalla parete e, al tempo stesso, adeguatamente idrorepellente per impedire l’inumidimento dell’intonaco armato.

© DOW

In particolare, per le facciate esposte a nord l’accumulo e la persistenza di umidità in superficie può causare la formazione di muffe, con evidente difetto estetico, e ridurre la resistenza meccanica dell’intonaco armato. In ragione dell’esposizione a nord, la superficie esterna del cappotto riceve una minore quantità di radiazione solare e si asciuga più difficilmente rispetto alle altre facciate diversamente esposte. L’acqua accumulata dal rivestimento a spessore viene quindi smaltita più lentamente e si hanno condizioni favorevoli alla proliferazione di colonizzazioni biologiche. La distribuzione dell’anomalia è abbastanza tipica concentrandosi nella parte bassa dell’edificio con presenza di patine che sfumano verso l’alto (vedi Figura 20). Figura 19 - Fessurazione della rasatura armata per mancanza di rete di rinforzo agli angoli (sopra); qui a fianco un esempio di posa a regola d’arte.

IL COLORE DEL CAPPOTTO La scelta della tinta non deve essere condotta semplicemente in funzione dell’estetica della facciata, ma bisogna tener presente che può incidere sul corretto funzionamento del cappotto soprattutto in particolari condizioni climatiche. Nel periodo estivo, in particolare sulle pareti esposte a sud-ovest, i rivestimenti dalle tinte scure possono raggiungere temperature superficiali elevate (fino a 70/80 °C). La perdita di calore subita dalla superficie durante la notte abbassa drasticamente la temperatura superficiale che può così risultare di 8/10 °C inferiore rispetto alla temperatura ambientale. Questo fenomeno può

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SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI

DANNEGGIAMENTO SISTEMI A CAPPOTTO: INNOVAZIONE E LIBERTÀ NELL’ISOLAMENTO TERMICO DALL’ESTERNO

Le modeste proprietà meccaniche dei pannelli isolanti, le deformazioni alle quali è sottoposto il sistema a cappotto unite alla necessità di avere delle finiture sufficientemente “elastiche”, possono rappresentare un limite alla libertà estetica del progettista e della committenza. Molte finiture caratteristiche della tradizione architettonica italiana (come ad esempio i prodotti colorati alla calce e la pietra naturale) o di nuova generazione (come i rivestimenti ceramici sottili di grande

formato), se applicati su sistemi a cappotto “tradizionali” potrebbero, nel tempo, provocare dei danni al sistema per eccessivo stress dei pannelli isolanti o per una non sufficiente elasticità delle finiture. Weber.therm robusto universal di Weber supera i “limiti” del tradizionale sistema a cappotto e consente la massima libertà estetica nella scelta delle finiture: può essere rifinito con pitture e rivestimenti colorati alla calce, ai silicati (norma DIN), con pietra ricostruita o naturale (con pesi fino a 70 kg/mq), con ceramiche di grande formato (fino a 5.000 cmq). Nel sistema Weber.therm robusto universal, la rasatura sottile prevista nei cappotti “tradizionali” è sostituita da degli intonaci speciali, formulati appositamente, applicati nello spessore di 2 cm e sostenuti da una rete in acciaio zincato, a sua volta ancorata alla muratura tramite appositi sistemi di fissaggio. In questo modo il pannello isolante è completamente sgravato da qualsiasi funzione portante e assolve al solo compito per il quale è stato concepito: isolare termicamente. Nel caso di utilizzo di pannelli in lana di vetro, il pannello apporta anche un ottimo isolamento acustico, migliorando il comfort abitativo.

muratura esistente pannello isolante della gamma Weber.therm (EPS, lana di vetro, lana di roggia, sughero, resina fenolica) corona Weber.therm R-S + tassello Weber.therm TA8 intonaco Weber.therm into HP* rete in acciaio Weber.therm RE1000 collante Weber.col UltraGres Top distanziatori Weber.therm R-D 40 finitura in pietra * Nel caso di pitture e/o rivestimenti coloranti utilizzare Weber.therm into - Weber.therm into finitura. Nel caso di ciclo alla calce idraulica NHL utilzzare Weber.therm intocal - Weber.therm intocal finitura.

essere responsabile di alcune patologie meccaniche tra cui, ad esempio,

Con spessori di isolante elevati e/o superfici esposte a forte

un prematuro deterioramento della matrice polimerica del rivestimento

irraggiamento solare (in relazione all’esposizione o alla loca-

di facciata. Le tensioni meccaniche superficiali dovute agli sbalzi termici

lizzazione geografica), il valore dell’indice di riflessione deve

descritti agiscono, quindi, sul sistema alterandone sia le caratteristiche

essere aumentato, per limitare il surriscaldamento superficiale.

tecniche sia quelle estetiche.

Le prestazioni tecniche dell’applicazione, in riferimento al co-

A tal proposito è bene prendere in considerazione l’indice di

lore, aumentano:

riflessione IR come parametro essenziale per il corretto utilizzo

• con stabilità ai raggi UV, e dunque con formulazioni che prevedono

del colore delle facciate. L’indice di riflessione (IR) è l’unità di misura della riflessione della luce diurna (irraggiamento). (Bianco = IR 100%, nero = IR 0%). Per evitare un forte surriscaldamento del sistema ETICS si definiscono valori IR minimi. Questi variano dal 20% al 30% a seconda del paese (in relazione alle condizioni climatiche). Il valore IR deve essere superiore al 20% per gli intonaci di rivestimento e per le pitture protettive.

solo pigmenti minerali ossidi, per evitare scolorimenti; • con comportamento termo-plastico, dunque intonachini con granello almeno di 1,5 mm, per evitare fessurazioni durante i cicli caldo-freddo; • con additivi anti-muffa e anti-alga, per evitare infestazioni che sui cappotti sono più probabili che su una facciata normale. Un’ulteriore attenzione potrebbe essere usare colori riflettenti che permettono la protezione della facciata dagli agenti atmosferici.

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UP! 55


SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI

UN CICLO DI FINITURA ESTETICO E DURATURO La finitura dei sistemi KlimaExpert di Kerakoll prevede l’applicazione di un ciclo estetico-protettivo composto da fondo e intonachino a spessore; la funzione del ciclo di finitura a spessore non è solo quella di decorare la facciata ma è anche quella di proteggere l’intero sistema a cappotto dagli agenti atmosferici e dalle aggressioni climatiche, garantendone durata ed efficacia nel tempo. Inoltre, occorre considerare che durante la stagione fredda la superficie di un cappotto, rimanendo forzatamente più fredda rispetto alla superficie di una parete non isolata, offre l’ambiente ideale per lo sviluppo di alghe, muffe e funghi; ecco perché è fondamentale che i prodotti dedicati alla finitura di tali sistemi siano appositamente studiati e formulati anche per evitare l’insorgere e lo sviluppo di tali colture organiche.

un rivestimento protettivo di classe W3 (bassa) assicurando elevata protezione al supporto nei confronti dell’acqua liquida. La presenza dei silossani consente di ridurre la termoplasticità del rivestimento, ossia lo protegge dal deposito superficiale e dall’ingresso di sporco all’interno della struttura. Lo sporco potrà quindi facilmente essere eliminato grazie all’azione dell’acqua piovana. La struttura fibrata del Kerakover Eco Kompact realizza un reticolo tridimensionale interno che ne aumenta la flessibilità e la resistenza agli urti, fondamentali per la protezione del sistema a cappotto. Infine, lo studio accurato delle curve granulometriche, generate da cariche minerali selezionate, consente di ottenere una finitura dall’aspetto chiuso e compatto, di facile applicazione e dalle tonalità uniformi, tipiche della tradizione civile italiana. Oltre a Kerakover Eco Kompact, Kerakoll ha sviluppato altri rivestimenti a spessore per esterno, indicati per i sistemi a cappotto KlimaExpert per le loro caratteristiche specifiche. Kerakover Eco Acrilex Rivestimento organico minerale eco-compatibile, colorato nella massa, ideale nel GreenBuilding. Rispetta l’ambiente e la salute degli operatori. Realizza rivestimenti decorativi a spessore resistenti alle alghe e agli agenti atmosferici, a base di resine stirolo-acriliche. Flessibile, ottima lavorabilità ed elevata qualita estetica. Indicato per sistemi KlimaExpert con materiali isolanti sintetici.

Partendo da questi concetti fondamentali, Kerakoll ha sviluppato un prodotto specifico per i sistemi termoisolanti a cappotto esterno in grado di incontrare da una parte le richieste del cliente in termini di granulometria ed estetica e dall’altra di assecondare le peculiarità del materiale termoisolante in termini di traspirabilità e di idrorepellenza. Kerakover Eco Kompact è un rivestimento fibrato organico minerale eco-compatibile, colorato nella massa, a base di resine acriliche all’acqua e silossani idrofobizzanti, ideale nel GreenBuilding. Esente da solventi, rispetta l’ambiente e la salute degli operatori. Realizza rivestimenti decorativi a spessore, resistenti alle alghe, muffe e funghi e agli agenti atmosferici, ideale per la finitura estetico-protettiva dei sistemi termoisolanti a cappotto (dotato di Benestare Tecnico Europeo ETA 15/0355 secondo ETAG004 – ETICS). È marcato secondo la norma EN 15824, grazie alla presenza di resine acriliche all’acqua addittivate con silossani idrofobizzanti, realizza

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Kerakover Eco Silox Rivestimento organico minerale eco-compatibile, colorato nella massa, a base di resine acril-silossaniche all’acqua, ideale nel GreenBuilding. Rispetta l’ambiente e la salute degli operatori. Realizza rivestimenti decorativi a spessore altamente traspiranti e protettivi, resistenti alle alghe e agli agenti atmosferici. Ottima lavorabilità ed elevata qualità estetica. Indicato per sistemi KlimaExpert con materiali isolanti sintetici, minerali e naturali. Biocalce Silicato Puro Intonachino certificato naturale, eco-compatibile, a base di puro silicato di potassio stabilizzato, colorato nella massa con terre e minerali naturali, ideale nel GreenBuilding e nel Restauro Storico. Contiene solo materie prime di origine rigorosamente naturale. A ventilazione naturale attiva nella diluizione degli inquinanti indoor, batteriostatico e fungistatico naturale. Rispetta l’ambiente e la salute degli operatori. Biocalce Silicato Puro è particolarmente adatto per la decorazione a spessore di sistemi termoisolanti a cappotto eseguiti con materiali isolanti naturali e minerali. Naturalmente protetto con olio di pino a norma DIN 18363.


SPECIALE DEGRADO DEI CAPPOTTI TERMICI

MAPETHERM FLEX RP: IL FUTURO DEL RIPRISTINO NEI SISTEMI A CAPPOTTO I sistemi di isolamento a cappotto utilizzati ormai da decenni richiedono un’accurata manutenzione, a volte anche straordinaria. Il caso limite è la rimozione totale del sistema e la sua completa sostituzione. Se la manutenzione rientra in un intervento più semplice o se il degrado è stato individuato tempestivamente, è possibile intervenire con prodotti tecnologicamente avanzati che, applicati da una mano d’opera qualificata, possono rendere l’intervento affidabile, duraturo ed economicamente vantaggioso. In questo contesto si inserisce la proposta Mapetherm Flex RP di Mapei: un nuovo prodotto con caratteristiche esclusive e versatili, utilizzato con successo in queste tipologie di lavori e che permette di realizzare interventi efficaci ed esteticamente gradevoli. È un rasante in pasta, pronto all’uso, esente da cemento, fibrato, estremamente elastico e resistente all’aggressione biologica di alghe e muffe. Studiato per il recupero di sistemi di isolamento termico degradati o per intonaci microfessurati, trova impiego anche per la rasatura armata di pannelli isolanti e di sistemi d’isolamento termico a cappotto. Si tratta di un vero e proprio concentrato di tecnologie: • la presenza di sfere di vetro cave nella formulazione di Mapetherm Flex RP concorre all’abbattimento della conducibilità termica e, quindi, all’aumento dell’effetto coibentante, migliorando le prestazioni dell’intero sistema a cappotto; • l’efficacia di Mapethem Flex RP contro muffe e alghe è confermata dai risultati ottenuti nei test a norma EN 1547 e EN 1548 eseguiti presso il PRA Coatings Technology di Hampton, Inghilterra. Presso ITC, Istituto per le Tecnologie della Costruzione, sono in corso le prove di resistenza all’urto secondo UNI ISO 7892; • Mapetherm Flex RP consente di ridurre notevolmente i tempi di lavorazione, in quanto non è necessario attendere l’intervallo di stagionatura tipico dei rasanti a base cementizia e si evita l’utilizzo di primer prima dell’applicazione della finitura. Mapetherm Flex RP è disponibile in due granulometrie da 0,5 e 1,5 mm, in grado di coprire tutti i possibili campi d’impiego e rispondere alle diverse casistiche tecniche. Entrambe sono colorabili con il sistema di colorazione automatico ColorMap.

MANUTENZIONE DEL SISTEMA A CAPPOTTO

• Interventi in presenza di fessurazioni del sistema di rivestimento. Nel caso di fessurazioni dell’intonaco armato è possibile

Le esperienze sin qui maturate consentono di orientare l’attività di

applicare, previa verifica della consistenza e coesione degli strati, in

manutenzione dei cappotti degradati sostanzialmente in due direzioni

sovrapposizione all’esistente, una nuova rasatura armata con rete e

qui di seguito esposte.

successivo RPAC. In precedenza, si dovranno bonificare le superfici

• Interventi sullo strato più superficiale. In presenza di muffe o

eleminando tutte le parti incoerenti ed eventualmente eseguendo

patine biologiche è possibile una normale tinteggiatura delle superfici,

stuccature e integrazioni di parti asportate. Per altre situazioni (distac-

in sovrapposizione a quello esistente, con una pittura dotata di buona

chi dal supporto dell’intero rivestimento, lesioni, sganciamenti, ecc.)

capacità protettiva e un‘eventuale ulteriore stesura di protettivo idro-

si dovrà valutare caso per caso se è possibile conservare in opera,

repellente. Prima di procedere alla pitturazione si dovrà provvedere al

ed eventualmente consolidare il sistema degradato, o se, invece, è

lavaggio della superficie con l’impiego di biodeteriogeni per asportare

inevitabile la sua parziale o totale sostituzione.

la patina biologica. In caso di sbollature o distacchi della finitura RPAC è necessario eleminare le parti incoerenti o distaccate (con spatoline, senza danneggiare l’intonaco armato) e provvedere alla esecuzione di rappezzature con RPAC simile all’esistente dove mancante o asportato. Si deve quindi provvedere all’applicazione di un’idropittura per esterni per uniformare i colori e gli assorbimenti dello strato corticale.

NON PERDETEVI IL PROSSIMO NUMERO DI UP! IN CUI PARLEREMO DI IMPERMEABILIZZAZIONE E DRENAGGIO

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UP! 57


ANCE

GUARDARE AL FUTURO DELL’EDILIZIA Dopo anni di pesante recessione il quadro economico sta finalmente dando i primi segnali di miglioramento. Ci sono alcuni indicatori che ci portano a guardare al futuro con più fiducia: le compravendite immobiliari sono aumentate dell’8,2% nel secondo trimestre di quest’anno, i mutui sono cresciuti di oltre il 50% rispetto al 2014, e positivo è anche l’andamento dei bandi pubblici, cresciuti del 13% rispetto all’anno scorso. Una tendenza positiva che per consolidarsi ha bisogno, però, di strumenti normativi e fiscali utili a promuovere lo sviluppo e la crescita in un settore, come quello dell’edilizia, che è il motore principale del nostro mercato interno. In questo contesto, non possiamo che apprezzare in larga parte il disegno di Legge di Stabilità 2016

Il presidente di Ance, Claudio De Albertis, commenta i dati previsionali e le nuove misure per incentivare il settore: Legge di Stabilità, fiscalità immobiliare, infrastrutture

l’acquisto di case ad alta efficienza energetica e per la rottamazione dei vecchi fabbricati. Abbiamo proposto inoltre alcuni correttivi allo strumento del rent to buy, per sostenere l’accesso alla casa da parte delle giovani coppie e delle fasce deboli. Soluzioni facili da adottare, praticamente a costo zero per le casse dello Stato e che possono fare molto in termini di riqualificazione urbana, sostenibilità e innovazione. L’altro grande capitolo su cui interviene la Legge di Stabilità è quello delle infrastrutture. A cominciare dalle risorse che, per la prima volta dal 2009, aumentano dell’1% in termini reali. Ma il vero cambio di paradigma è la cancellazione del Patto di Stabilità interno, con il contestuale passaggio al nuovo criterio del pareggio di bilancio, eliminando

messo a punto dal Governo e ora all’esame del

gli effetti distorsivi di un meccanismo contabile

Parlamento. Il provvedimento compie scelte im-

inefficiente, che penalizzava le spese in conto

portanti e di discontinuità rispetto al passato sia sul fronte della casa

capitale rispetto alle spese correnti. E consentendo, così, alle ammini-

sia su quello delle infrastrutture.

strazioni di tornare a investire in opere pubbliche e a pagare le imprese.

Va sicuramente nella direzione giusta il percorso di revisione della

Questa nuova strategia rappresenta una scommessa per il nostro

fiscalità immobiliare, che aveva raggiun-

Paese, che ha deciso di mettersi in gioco

to livelli insostenibili in soli tre anni, con

chiedendo all’Europa di sfruttare la clau-

un aumento del 111% delle tasse sulla

sola di flessibilità per gli investimenti. Una

casa a fronte di una media europea del

decisione che potrebbe aumentare di 3,5

23%. Bene, quindi, l’eliminazione della Tasi

miliardi di euro la spesa del 2016 in in-

sull’abitazione principale come primo pas-

frastrutture.

so, a cui deve seguire però una revisione

Si tratta di una grande opportunità per l’I-

complessiva della fiscalità immobiliare, con

talia, ma anche di un banco di prova per le

un’attenzione particolare all’efficientamento

amministrazioni che dovranno dimostrare

energetico. Abbiamo infatti l’assoluta ne-

di saper spendere efficacemente le risorse

cessità di migliorare il nostro patrimonio

a disposizione, puntando su interventi in

edilizio, particolarmente obsoleto e energi-

grado di innescare la crescita. Ed è proprio

voro, indirizzando la domanda verso prodotti

su questi investimenti e sulla base dei risul-

di nuova generazione. Per questo Ance,

tati raggiunti, in termini di lavori realizzati e

insieme a Confindustria, ha avanzato un

pagamenti effettuati, che l’Europa misurerà

pacchetto organico di proposte che mira a

la nostra azione e, di conseguenza, la nostra

eliminare le storture e gli squilibri fiscali che

credibilità.

troppo spesso favoriscono il mercato degli edifici inquinanti, introducendo incentivi per

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Claudio De Albertis

www.ance.it


SPACE&INTERIORS: L’ARCHITETTURA SI CONNETTE AL SALONE DEL MOBILE.MILANO MADE expo, la fiera di riferimento per il mondo dell’architettura e dell’edilizia che tornerà a Milano dall’8 all’11 marzo 2017, ha ideato space&interiors, iniziativa con l’obiettivo di rendere le aziende produttrici di finiture per l’architettura protagoniste della settimana del design più attrattiva a livello mondiale. Space&interiors nasce per coinvolgere il popolo del design e per estendere lo sguardo dei professionisti verso nuovi materiali e soluzioni inedite per gli spazi abitativi, sarà inoltre l’unico evento connesso stabilmente con il Salone del Mobile.Milano grazie a un’ampia e articolata comunicazione nazionale e internazionale, in collaborazione con ICE (Istituto

Dal 12 al 16 aprile 2016 presso The Mall andrà in scena un innovativo evento d’immagine, comunicazione e business dedicato alle finiture per l’architettura

nazionale per il Commercio Estero), che garantirà la

Tre gli elementi che caratterizzeranno l’evento curato dallo studio Migliore+Servetto architects: • la mostra New Components Code interpreterà in chiave emozionale le soluzioni presentate dagli espositori; • lo spazio espositivo, con stand allestiti secondo il progetto di exhibition design, darà vita a un’atmosfera accogliente e dinamica evidenziando la qualità dei singoli prodotti; • la Lounge esclusiva sarà a disposizione degli espositori per i propri incontri di business e per renderli ancora più protagonisti del glamour della Design Week. Space&interiors arricchirà così la Design Week milanese di aprile 2016 con un nuovo evento che

visibilità all’interno del polo fieristico e un servizio di collegamento con

catalizzerà l’attenzione di progettisti, designer e committenti italiani e

navette riservate ai visitatori. Il suggestivo allestimento sarà ambientato

internazionali verso le nuove tendenze in tema di superfici, pavimenti,

a The Mall, location innovativa che sarà il cuore del Porta Nuova Design

porte e finiture per l’architettura.

District di Milano e quindi punto di riferimento per il pubblico di visitatori. Ideatori del concept sono Ico Migliore e Mara Servetto, selezionati per i loro progetti pensati come interfacce attive di comunicazione tra imprese o istituzioni e persone, in cui la leggerezza del design si coniuga con un forte effetto scenografico, per dare vita a luoghi coinvolgenti e di grande identità.

Render dello spazio space&interiors ideato da Migliore+Servetto architects

www.madeexpo.it

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FORMAZIONE E SICUREZZA, LE LEVE PER RILANCIARE IL MONDO DELLE COSTRUZIONI Si avvicina l’uscita del Rapporto sulla formazione in edilizia 2015, curato da Formedil e Cresme. I dati delle rilevazioni mostrano che il sistema delle scuole edili non solo gode di ottima salute, con oltre 700mila tra operai e tecnici formati nel corso degli ultimi 5 anni, ma sta assumendo un ruolo fondamentale per il rilancio del settore edile. L’adeguamento delle competenze alle sfide della sostenibilità, in una fase di faticosa ripresa dopo

Nuova centralità alla formazione professionale, oltre 25mila corsi e quasi 400mila ore formative

sionale al comportamento lavorativo sicuro che si è trasformata nella più grande iniziativa italiana di formazione di massa in un settore economico. Dal 2009 al 2014 sono stati formati 216.341 allievi attraverso 25.790 corsi e 394.375 ore formative. I risultati ottenuti sono il frutto di una precisa strategia basata su un’attenta analisi delle dinamiche del settore e degli effetti prodotti dalla crisi, che ha portato la rete Formedil a promuovere e ad avviare

il tracollo del periodo 2008-2013, ha ridato cen-

alcuni progetti strutturali che hanno orientato e

tralità alla formazione professionale, così come i

rafforzato la filiera formativa di settore.

programmi di “alfabetizzazione” edile hanno saputo convogliare un nu-

Il miglioramento continuo delle competenze, sia delle maestranze sia

mero decisamente rilevante di giovani verso le scuole. In questo campo,

delle professioni connesse al processo produttivo, deve essere consi-

sono stati fondamentali i corsi Mics-16 ore “prima”. Dove “prima” sta a

derato uno dei fattori imprescindibili per far ripartire l’intera filiera. I dati

indicare una formazione di base, volta a offrire consapevolezza rispetto

del Rapporto 2015 rafforzano le prospettive di questa linea strategica.

all’attività di cantiere e una formazione iniziale in materia di sicurezza.

Massimo Calzoni, presidente di Formedil ha così voluto sottolineare gli

Il progetto ha avuto una costante evoluzione che ha coinvolto all’inizio i

ottimi risultati conseguiti: «Formedil e la rete delle scuole del sistema

lavoratori di “primo ingresso” e via via anche i lavoratori occupati a partire

bilaterale delle costruzioni sono un centro nevralgico di aggiornamento

dal 2012. Una particolare attenzione è stata prestata alla manodopera

e di formazione di base. Dobbiamo spingerci ad accelerare il processo

specializzata nell’ambito delle attrezzature e delle macchine movimento

di crescita per essere in grado di fare un salto verso chi già lavora e chi

terra. Un’esperienza formativa fatta propria dalle istituzioni nell’Accordo

opera sul mercato, aumentando le nostre competenze e individuando

Stato Regioni del 21 dicembre 2011 e indicata come modello per il

progetti e iniziative sempre più efficaci. Anche nel settore delle costru-

settore delle costruzioni e successivamente per le attrezzature di lavoro

zioni dobbiamo affrontare il cambiamento avviando un percorso che

dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel 2012. Si è trattato,

possiamo chiamare “formazione 2.0”, ovvero perseguire l’obiettivo di

e si tratta, di una vera e propria campagna di alfabetizzazione profes-

raggiungere una nuova frontiera che preveda un’analisi approfondita del funzionamento del cantiere, dell’impatto delle nuove tecnologie e più in generale di che cosa significhi sul piano culturale e mentale la rivoluzione tecnologica connessa alla comunicazione così come allo sviluppo sul piano della ricerca per quanto riguarda materiali, prodotti, soluzione tecnologiche». Gli fa eco Enzo Pelle, vicepresidente dell’Ente, che vede nel quadro attuale l’occasione per «Guardare oltre il presente, trovando spunti di riflessione per orientare la nostra attività verso un mondo che sta cambiando rapidamente e dove la formazione è destinata ad assumere un valore strutturale e un ruolo sempre maggiore nella crescita culturale e professionale delle persone». di Giovanni Pietrangeli

formedil@formedil.it - www.formedil.it

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RIFLESSIONI RIFLESSIONI DI UN ARCHITETTODI UN ARCHITETTO di Gabriele Lelli

Lelli & Associati Architettura Vincitore del Premio internazionale di architettura BigMat ’13 Premio Nazionale Italia

TRE BELLEZZE

I finalisti italiani del BigMat International Architecture Award ’15 espri-

bellezza specifica che emerge nella relazione fra tradizione e modernità

mono il livello di qualità dell’architettura italiana, un livello internazionale

senza scadere mai nel pittoresco. Sono meravigliato dall’espressione di

da cui traspaiono la cultura, la sensibilità e la misura italiane. Mi sembra

libertà e di contemporaneità che esprimono. Sono residenze eleganti

interessante la scelta di tre bellezze diverse accompagnate da caratteri

e moderne, ma lo sono in maniera silenziosa, intelligente e innovativa.

innovativi specifici.

Sono estremamente piacevoli e morbide pur essendo essenziali, quasi

Con il progetto dell’arch. Andrea Oliva siamo di fronte a una sensibilità

minimali. Trovo innovativa soprattutto la capacità di mescolare e mettere

emiliana, quasi romagnola, nell’uso dei materiali. L’opera Shed 19,

in relazione cose diverse con grande sapienza: i piccoli interventi della

nella ex area industriale “Officine Reggiane”, si distingue dalla forza

tradizione artigianale, la rigorosa simmetria tipologica, i diversi materiali

e dalla natura della materia. Una sensibilità che traduce il tema del

e gli arredi degli interni, gli artifici compositivi che le rendono scultoree

riuso dell’esistente in un rapporto fra materie esistenti e nuove materie

e subito parte del paesaggio circostante.

aggiunte. L’esistente è valorizzato nelle sue atmosfere originarie, nelle sue stratificazioni e nell’espressione dei suoi ricordi. Le parti aggiunte

Shed19 ex area Officine Reggiane

sono accostamenti di materie grezze, dove i dettagli, molto semplici ed efficaci scompaiono a favore dell’espressione materica. Parlo di materia grezza per il suo utilizzo con una minima trasformazione, quasi senza dar la sensazione di essere materiale nuovo da costruzione, ma qualcosa che è lì da molto tempo. Il risultato è un’architettura che continuerà a durare nel tempo, nella quale il tempo non separerà le stratificazioni contemporanee, ma le unirà sempre di più. L’edificio dello studio GEZA Gri e Zucchi Architetti Associati, in un contesto di colonizzazione del territorio, è un’espressione di una bellezza

Faber Headquarters

diversa, quella astratta, derivata dalla perfetta combinazione di elementi, di materiali da costruzione composti, realizzati e assemblati secondo un disegno accurato. Ogni particolare e dettaglio del Faber Headquarters è studiato attentamente e mai banale. Traspare un grande lavoro e una rara padronanza del tutto. Il risultato è una sorprendente precisione, frutto di una forte determinazione volta a ottenere il risultato voluto. L’artificio, la modularità, le componenti restano strumenti e si perdono a favore della qualità del tutto. Un’architettura esemplare, uno spazio e un’architettura rassicurante, come una macchina perfettamente funzionante, misurata, costruita dall’uomo e per l’uomo. La residenza La Pedevilla Pliscia 13 dello studio Pedevilla Architects affronta un altro tema complesso: intervenire e trasformare un paesaggio di grande peculiarità come quello alpino. Il paesaggio esistente è la prima materia con la quale costruire e nello stesso tempo da tutelare o meglio da valorizzare. Ritengo che queste residenze esprimano un’altra

La Pedevilla Pliscia 13

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ILIL CONSULENTE CONSULENTE D’AZIENDA D’AZIENDA

di Roberto Schiesari

Schiesari & Associati Economia, Finanza e Diritto di Impresa

SCENARI CHE CAMBIANO: LA CIRCULAR ECONOMY

Nel giugno 2015 il più grande Gruppo Bancario italiano, Intesa Sanpaolo, ha annunciato di aver aderito alla Ellen Mac Arthur Foundation, player di riferimento del più autorevole e rilevante network di attori impegnati nella diffusione della Circular Economy a livello globale, creata nel 2010 con l’obiettivo di accelerare la transizione verso l’economia circolare. «L’accordo con Ellen MacArthur Foundation è l’inizio di un percorso che posiziona il Gruppo Intesa Sanpaolo tra i leader innovativi a livello internazionale, verso un nuovo modello di sviluppo che si

450 milioni di tonnellate all’anno di rifiuti da costruzione e da demolizione: l’economia circolare in edilizia per non sprecare risorse

I fondamenti della Circular Economy sono: 1. re-design dei prodotti immessi sul mercato affinché le componenti disassemblabili siano riutilizzabili (potenzialmente all’infinito) al termine del ciclo di utilizzo; 2. ricorso a energie rinnovabili; 3. cicli produttivi capaci di produrre zero-waste (zero spreco). L’obiettivo è la transizione da un modello di economia lineare a uno circolare, che ridefinisca le strategie d’impresa per farle evolvere in chiave innovativa e favorisca il supporto finanziario per gli

avvia a diventare il paradigma del XXI secolo» ha

investimenti a sostegno del re-design del sistema

commentato Maurizio Montagnese, Chief Innova-

industriale.

tion Officer di Intesa Sanpaolo.

Stando a una ricerca condotta da McKinsey ed Ellen Mac Arthur Founda-

La notizia ha evidenziato la crescente importanza di un modello alterna-

tion, i risparmi globali ammonterebbero a circa 1.000 miliardi di dollari

tivo di economia che punta a slegare la crescita economica dallo sfrut-

all’anno entro il 2025 e si verrebbero a creare 100mila nuovi posti di

tamento delle risorse naturali esauribili, contribuendo alla rigenerazione

lavoro nel giro di un lustro, a patto che l’intero processo di produzione

del “capitale naturale” a disposizione della società.

inizi a focalizzarsi sulla costruzione di una catena di fornitura circolare

Che la Circular Economy abbia iniziato a ritagliarsi uno spazio importante

capace di incrementare il livello di riciclabilità, riutilizzo e ri-manifattura

lo dimostra anche il fatto che almeno quattro sessioni principali del

dei diversi prodotti. Alcune aziende come Tetra Pak, Unilever e Ricoh

World Economic Forum di Davos 2015 (Svizzera) siano state dedicate

stanno modificando le proprie strategie e filiere produttive secondo

proprio a questo argomento.

questi nuovi dettami.

Ormai da tempo si sente parlare di sharing economy, l’economia della

Il settore dell’edilizia può essere coinvolto in modo rilevante dallo svi-

condivisione, che sostituisce il concetto di proprietà generando un

luppo della Circular Economy, coinvolgendo l’intero processo dalla

impatto significativo sul quadro competitivo in molti settori, e che in

progettazione alla costruzione, dalla demolizione al riciclo dei materiali

futuro potrebbe evolversi nell’economia circolare, dove al centro di

utilizzati, cercando di trasmettere ai postumi l’idea di un’architettura

tutto non ci sono beni e servizi, ma prodotti industriali e manifatturieri.

consapevole che rifletta maggiormente sugli effetti futuri che questi

Il principio di base è la possibilità, pressoché infinita, di rimettere in

interventi possono provocare.

circuito il “già utilizzato”.

L’impiego di metodologie di valutazione avanzate può permettere, sia a

Un meccanismo che spingerà anche le aziende a concepire i prodotti

livello economico sia ambientale, di ridurre il più possibile i rischi legati a

partendo dal presupposto che ogni merce diventerà qualcos’altro,

una errata progettazione, divenendo un’arma vincente per un’architettura

senza mai trasformarsi in un “rifiuto” o in oggetto di cui doversi disfare.

consapevolmente eco-compatibile, riducendo tempistiche e costi nella

Un’alternativa intelligente (ed economicamente sostenibile) all’aumento

fase di analisi d’impatto ambientale dei singoli progetti.

esponenziale del prezzo delle materie prime, che secondo diverse stime

Gli impatti ambientali generati dal settore edilizio sono infatti tra i più

è cresciuto del 147% nell’ultimo decennio a livello globale.

rilevanti: circa il 40% dei materiali utilizzati ogni anno dall’economia

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mondiale riguarda le costruzioni e comprende 3 miliardi di tonnellate di materie prime; un quarto del legno tagliato ogni anno viene utilizzato per le costruzioni; tra il 15 e il 40% del contenuto delle discariche negli Stati Uniti è costituito da scarti dell’attività edilizia. Gli edifici e l’ambiente costruito utilizzano la metà dei materiali estratti dalla crosta terrestre e producono ogni anno 450 milioni di tonnellate di rifiuti da costruzione e da demolizione, ossia più di un quarto di tutti i rifiuti prodotti. Cresce inoltre progressivamente la complessità di questa tipologia di rifiuto, per la crescente varietà dei materiali utilizzati negli edifici, limitando le possibilità di riutilizzo e di riciclo (il cui tasso è attualmente pari appena al 28% circa). La diffusione dei principi della Circular Economy, incentivati da una

le aziende che meglio sapranno interpretare i nuovi scenari potranno

adeguata e coordinata regolamentazione a livello europeo e nazionale,

godere di importanti vantaggi competitivi, oltre a dare un significativo

potrà generare un forte cambiamento nella intera filiera dell’edilizia;

contributo alla sostenibilità ambientale.

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SISTEMI SISTEMI IN LEGNO IN LEGNO

di Luca Mercante Direttore tecnico Team BigMat VASS

FESSURAZIONI DEL LEGNO

Capita spesso che il committente chieda se esistono limiti normativi relativi alla qualità estetica del legno lamellare. Non esiste nessuna normativa che definisca o limiti la formazione di fessure da ritiro del legno durante la fase di servizio, in quanto tali fessure non pregiudicano direttamente la resistenza strutturale delle travi di legno lamellare

Quando si formano le fessurazioni del legno e le norme di riferimento

di umidità del legno è in qualche modo aumentato per clima esterno umido, esposizione temporanea alle intemperie, ecc. Queste condizioni sono piuttosto frequenti e il cliente deve esserne consapevole poiché il legno lamellare è prodotto da lamelle di legno massiccio essiccate al 12% in modo industriale e le fessure

o massiccio.

presenti, a questo stadio, sono di regola ridotte e

Per il legno lamellare la norma armonizzata di

limitate dalle regole di classificazione del materiale.

prodotto è la UNI EN 14080 (Legno lamellare in-

Il legno lamellare presenta una fessurazione molto

collato - Requisiti), nella quale sono riportate le basi

ridotta rispetto al legno massiccio, in cui invece

tecniche di prodotto e tutte le norme correlate alla norma UNI EN 1194

queste fessure sono inevitabili e creano quegli effetti estetici affascinanti,

(Strutture di legno - Legno lamellare incollato - Classi di resistenza) per la

tipici delle costruzioni in legno e che il cliente desidera.

determinazione dei valori caratteristici che definiscono le caratteristiche

Se andiamo ad analizzare un elemento strutturale di legno massiccio o di

tecniche prestazionali e di produzione del prodotto.

legno lamellare, messo in opera in equilibrio igroscopico con l’ambiente,

A livello commerciale è ormai consuetudine parlare di qualità estetica,

l’effetto delle intemperie può essere descritto in modo semplificato

a vista o industriale, che non è regolata a livello normativo, ma è de-

come un’azione ciclica e irregolare di essiccazione e umidificazione del

finita dal singolo produttore a livello contrattuale. Si precisa che per i

materiale, in cui il fenomeno di essiccazione è accelerato dalla maggiore

prodotti da costruzione le nuove norme tecniche per le costruzioni (D.M.

conducibilità termica del legno umido. Questo determina un ritiro mag-

14/01/2008) affidano esplicitamente al direttore dei lavori il compito di

giore della zona superficiale rispetto alle zone interne provocando delle

accettazione del materiale che giunge in cantiere, attraverso l’acquisi-

crepe superficiali. Nel caso in cui il materiale rimanga molto tempo in

zione e la verifica della documentazione obbligatoria di qualificazione

cantiere senza essere protetto, l’azione ciclica descritta sopra, evidenzia

del prodotto. Tale documentazione deve attestare ovviamente la corri-

come una fessura possa ingrandirsi nel tempo.

spondenza dei materiali utilizzati (ad esempio la classe dei materiali) a

Alla luce di ciò si comprende come sia praticamente impossibile defi-

quanto indicato in progetto.

nire un’ampiezza massima delle fessure e come non sarebbe corretto

Le fessure da ritiro del legno dipendono esclusivamente dalla variazione

farne una caratteristica di responsabilità del produttore o di un singolo

di umidità che il prodotto subisce durante il percorso

attore del processo di lavorazione. Una procedura

dalla sede produttiva fino al cantiere in cui viene

di trasporto e montaggio corretta, che prevede cioè

posato. Alla luce di quanto esposto va comunque

le dovute misure di protezione del legno, e una fase

ribadito che una leggera fessurazione del legno può

di cantiere di breve durata, permettono di evitare o

apparire anche in caso di piccole variazioni di umidità

comunque ridurre questi argomenti di contestazione

del legno, come quelle frequenti che si possono

sempre più frequenti.

verificare in un clima molto secco all’interno di una

Ricordiamo che queste osservazioni si riferiscono

struttura riscaldata, oppure immediatamente dopo la

esclusivamente alle fessure da ritiro, nel caso di dubbi

prima messa in servizio dell’edificio in questione se,

circa l’origine delle fessure è indispensabile l’inter-

durante le fasi di trasporto e montaggio, il contenuto

vento di uno specialista per valutare il singolo caso.

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NEWS DAL MONDO BIGMAT

L’ABC DEL RISPARMIO ENERGETICO PER I CITTADINI DI SESTO FIORENTINO Una serata dedicata al risparmio energetico, per cercare di vivere in modo più sano e aiutare il pianeta: venerdì 20 novembre, a Sesto Fiorentino (FI), l’Associazione Culturale a Sesto Acuto ha affrontato il

Evento di sensibilizzazione sulla riqualificazione energetica con BigMat Focardi e Cerbai

tecnico BigMat, Stefano Turco e Marco Pagni di Mef, azienda toscana di distribuzione di materiale elettrico, si è parlato di interventi legati all’involucro edilizio, alle tecnologie e alle soluzioni impiantistiche orientate

La platea durante l’incontro a Sesto Fiorentino

tema durante l’incontro

all’efficienza energetica

“L’Abc del risparmio

per indirizzare la collet-

attuale che rappresenta un settore di mercato

energetico”. Patrocinato dal comune di Sesto

tività verso sistemi efficienti che ottimizzino

di grande interesse per l’edilizia che, come

Fiorentino e sponsorizzato da BigMat Focardi

i consumi, grazie anche all’esposizione di

sottolineato dal titolare Alessandro Cerbai

e Cerbai, l’evento rivolto alla cittadinanza ha

alcuni prodotti tra cui anche quelli della linea

«deve guardare sempre più a una clientela

messo a fuoco e puntato l’attenzione sui vari

Kerakoll per i cappotti. Una serata a supporto

formata da privati e, in virtù di ciò, promuo-

aspetti della riqualificazione energetica degli

dei cittadini per informare sulle tecniche, i

vere presso i cittadini la cultura del risparmio

edifici, da quelli teorici a quelli pratici, senza

benefici, gli incentivi e tutto ciò che è legato

energetico, informandoli su cosa questo si-

tralasciare la parte economica e burocratica.

al risparmio energetico e all’uso razionale

gnifichi e cosa comporti concretamente, per

Tra esempi pratici e contributi dei relatori,

dell’energia. Un tema, quello della rivaluta-

migliorare il presente e il futuro delle nuove

tra cui l’ingegner Pierluigi Sabato dell’ufficio

zione energetica degli edifici, estremamente

generazioni».

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Tecnologia per la vita


NEWS DAL MONDO BIGMAT

APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI TECNICI CON BIGMAT

“La formazione vincente a casa vostra” è il motto dei corsi Applicando Knauf organizzati durante lo scorso autunno e di grande successo, come quello sul Sistema Aquapanel da esterno e le lastre prestazionali (Diamant, Kasa, Vidiwall, Silentboard) presso BigMat Costruire, materiali per l’edilizia a Vallina – Bagno a Ripoli (FI), e quello sul Sistema a secco presso la sede di BigMat Fiorini Edilizia di Empoli (FI). «I corsi sono sempre molto partecipati da specialisti del settore e imprese» spiega uno dei titolari,

I Punti Vendita BigMat sono promotori di formazione per i clienti che vogliono stare al passo con le novità del mercato

Andrea Fiorini «anche il corso dell’11 novembre

sono necessari per restare al passo con il mercato e per dare al cliente un plus tecnico specializzato». L’investimento nella formazione per BigMat Costruire si tradurrà nel 2016 anche nella realizzazione di una nuova sala tecnica con 70 posti e impianto di proiezione per poter accogliere anche un pubblico di architetti e progettisti. La collaborazione tra i Punti Vendita BigMat e i fornitori è sempre più proficua ed efficace dal punto di vista formativo, molti i seminari tecnici presso le varie sedi di tutta Italia. Sempre l’11 novembre da BigMat De Tommasi a

dedicato a Knauf Involukro Sistema Aquapanel è andato molto bene,

Chieri (TO) si è tenuto un altro incontro molto seguito su Knauf Invo-

tutto sold out per la saletta da 25 posti dedicata alla formazione. I corsi

lukro Sistema Aquapanel. «Abbiamo deciso di investire in formazione

sono sempre molto utili per i nostri clienti, ne organizziamo almeno due

piuttosto che in pubblicità perché riteniamo che questi appuntamenti

al mese e il prossimo, a gennaio, sarà con Kerakoll».

possano creare un valore aggiunto sia per i partecipanti sia per noi»

Anche Andrea Lai di BigMat Costruire, Materiali per l’edilizia conferma il

conferma Giovanna Piparo, responsabile dei corsi «la formazione serve

successo di questi percorsi di formazione sul territorio: «Il pubblico dei

per fidelizzare il cliente; i corsi sono sempre gratuiti e aperti, cerchiamo

nostri corsi, che va di norma dai 15 ai 40/50 partecipanti, è composto da

di modularli in orari comodi soprattutto per i piccoli artigiani e gli operai

imprenditori e costruttori, interessati in particolare al Sistema Aquapanel

che vogliono approfondire le loro competenze pratiche, l’obiettivo per noi

da esterno, ma anche artigiani che vogliono aggiungere competenze

è spiegare al meglio il prodotto, ma anche fare consulenza e formare il

tecniche per aumentare il loro mercato. Negli ultimi tempi avevamo

personale delle aziende che viene nel Punto Vendita così da creare un

rallentato il ritmo di questi appuntamenti, ora invece abbiamo deciso di

circolo virtuoso: se tutti sono formati ci saranno meno errori anche in

promuoverli di nuovo proprio perché anche i nostri interlocutori hanno

fase di vendita». I corsi di BigMat De Tommasi sono seguiti in media da

compreso che l’approfondimento e l’aggiornamento delle competenze

20 partecipanti per i corsi più pratici e da 40/50 per quelli più teorici per

Corsi Knauf, presso BigMat Fiorini Edilizia a Empoli (FI) a sinistra e presso BigMat De Tommasi a Chieri (TO) a destra, 11 novembre

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NEWS DAL MONDO BIGMAT

progettisti e architetti. «Ci piace proporre anche un momento conviviale dove notiamo sempre più spesso il crearsi di relazioni professionali tra i partecipanti, riusciamo a far incontrare progettisti e imprese, architetti e artigiani creando così un momento di confronto ma anche una rete di possibili contatti lavorativi». Grande sinergia anche tra i partner BigMat come nel caso di Celenit e Volteco che il 19 novembre hanno tenuto un seminario tecnico formativo dal titolo “Manutenzione di strutture in elevazione in muratura”, rivolto a progettisti, geometri, architetti, ingegneri e imprese per approfondire il tema dell’impermeabilizzazione

Seminario tecnico di Celenit e Volteco presso BigMat De Tommasi, 19 novembre

e della coibentazione delle strutture da diversi punti di vista. Presso il Punto Vendita di BigMat Cresta & Delfino di Fegino (GE) si

Anche a Codigoro (FE) BigMat M.A.P.E.F. ha puntato molto sulla formazio-

è svolto, il 12 novembre, il corso Index dal titolo “L’evoluzione delle

ne, partendo da un seminario, il 19 novembre scorso, in collaborazione

tecniche di impermeabilizzazione in edilizia civile e industriale”, rivolto

con Sika Italia. Marco Finessi, titolare del Punto Vendita conferma

a geometri e architetti. Due sessioni di lavoro per trattare i rifacimenti e

l’intenzione di sviluppare un ciclo di corsi a frequenza regolare di uno o

i ripristini senza demolizioni di manti impermeabili e terrazze pedonabili

due appuntamenti al mese: «Al seminario tecnico di Sika sono intervenuti

con membrane bitume polimero in monostrato e membrane autoadesive

principalmente posatori e durante la dimostrazione tecnica, tenuta dal

direttamente rivestibili con pavimenti rigidi; e i campi d’impiego e dettagli

technical service Ugo Pala e dall’area manager Wainer Franchi, sono

esecutivi in opere di impermeabilizzazione con prodotti liquidi mono

state illustrate le caratteristiche di SIKACERAM-500 CERALASTIC, una

componenti a base di bitume e polimeri con cementi osmotici resistenti

malta cementizia impermeabilizzante e collante su cui l’azienda sta

in “controspinta” e prodotti a base cementizia. Nel mese di dicembre è

puntando molto perché permette all’artigiano di impermeabilizzare e

stato inoltre organizzato un corso in collaborazione con Weber.

posare simultaneamente senza tempi d’attesa». Grande attenzione e

In sinergia con Gyproc il corso di BigMat F.lli Caralli del 12 novembre a

investimenti nella formazione tecnica anche di progettisti, geometri e

Massa e Cozzile (PT), durante l’open day si è parlato di sistemi a secco in

architetti con corsi mirati che verranno promossi in futuro per continuare

cartongesso e lastre ad alta resistenza DURAGYP ACTIV’AIR, controsoffitti

a seguire la filosofia del Gruppo BigMat che vede i Punti Vendita non

continui e modulari, lastre in cemento alleggerito per esterni AQUAROC.

solo come fornitori dei clienti ma anche come formatori e consulenti.

Seminario Sika (qui sopra e a destra) presso BigMat M.A.P.E.F. a Codigoro (FE),19 novembre

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NEWS BIGMAT INTERNATIONAL

BIGMAT A BERLINO PER IL CONGRESSO INTERNAZIONALE 2015

È iniziato con un minuto di silenzio per le vittime dell’attentato di Parigi del 13 novembre 2015 il Congresso Internazionale del Gruppo BigMat, un momento di riflessione con cui la presidente di BigMat International, Claude Coutant, ha sottolineato l’importanza della democrazia dando il via a una giornata di analisi sull’Europa e sullo stato dell’arte del Gruppo, che ha partecipato coeso a questo importante appuntamento annuale di confronto e incontro. Un’occasione unica di cui solo i Soci BigMat possono godere facendo parte dell’unico Gruppo a respiro

Oltre 280 congressisti da tutti i Paesi BigMat si sono dati appuntamento al Congresso Internazionale

europeo nel settore del retail edile.

principale con il cliente. Tali attività cross-channel sono state approfondite da Frank Rosenthal, specialista in distribuzione della Frank Rosenthal Conseil, con alcune case history di successo nelle catene americane della GDO. Sulle digital strategies si è soffermato anche Thierry Spencer dell’Academie du Service e moderatore del Congresso, che ha evidenziato come in Italia il 56% dei clienti passi più tempo online per gli acquisti e quanto sia necessario quindi migliorare la presenza del digitale nella relazione con il cliente visto che il 44% degli italiani dichiara di acquistare prodotti nuovi online. Sempre in tema

La rete BigMat conta 452 Soci per 853 Punti Vendita distribuiti in 6

web e digital anche la testimonianza di Thibault Hannin di Synthesio,

Paesi europei, la capolista è la Francia con 314 Punti Vendita seguita da

società leader nell’analisi web listening e nella brand reputation online.

Spagna e Portogallo che insieme raggiungono quota 305, al terzo posto

Vis à vis sono stati invece i workshop, nell’innovativa formula di speed

l’Italia con 169 Punti Vendita e 104 Soci (tra cui anche Malta per la prima

date, tra i partner fornitori e i direttori acquisti delle centrali BigMat di tutti

volta al Congresso), poi la Repubblica Ceca 30, il Belgio 25 e infine la

i Paesi per un momento di confronto.

Slovacchia con 10 Punti Vendita. Il fatturato previsto per il 2015 si

Tra le novità più attese è stata presentata ufficialmente la nuova architettura

aggira intorno ai 2 miliardi di euro e i dati previsionali per il 2016

di marchi BigMat (vedi pag. 29) che rafforza l’immagine moderna del Grup-

mostrano per la prima volta un indicatore di timida ripresa del settore,

po a livello europeo armonizzandone la comunicazione. A testimonianza

riscontrabile anche nei piani di sviluppo e nelle attività di medio e lungo

dell’impegno di BigMat verso il mondo dell’edilizia e dell’architettura è stato

termine che ogni Paese BigMat ha illustrato all’assemblea.

dedicato un momento al BigMat International Architecture Award ’15 con

Se al Congresso Internazionale 2013 a Granada si era posto l’accento sulla

la presentazione dei 18 finalisti, introdotti dal giurato del proprio Paese e

multispecializzazione e a Dublino, location del Congresso Internazionale

poi premiati nella cerimonia di venerdì sera (vedi pag. 24).

2014, sull’importanza di internet, a Berlino sono state messe in luce le

A conclusione della due giorni, sabato 19 novembre si è tenuta la consueta

attività cross-channel per instaurare processi sinergici tra il mondo digitale

riunione dei titolari dei Punti Vendita italiani per condividere le attività in

e il Punto Vendita fisico, che resta indiscutibilmente il luogo di relazione

corso e in programma per il 2016.

Claude Coutant, presidente BigMat International (a sinistra) e gli oltre 300 operatori da tutti i Paesi BigMat (© Vincent Urbani)

6 8 UP! Dicembre 2015


I partner BigMat

Cottodomus . Klinker Domus



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