UP! n 35 - maggio 2022

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M A G A Z I N E

n°35

MAGGIO 2022

Fotografia del comparto

Voci dal mondo della distribuzione e produzione

I nuovi trend dell’abitare secondo HABIMAT Le tendenze dell’interior design da non perdere

Ristrutturazione fast e smart

Cartongesso e colore: alleati dell’interior design

Speciale Tecnico

Risolvere la crisi energetica con l’efficienza degli edifici

DOVE VA L’EDILIZIA? SCENARI E STRATEGIE PER VINCERE LA SFIDA DEL POST BONUS


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PRODOTTI E SOLUZIONI PER COSTRUIRE E RISTRUTTURARE

BigMat è presente in Europa con oltre 950 punti vendita di materiali per costruire, ristrutturare e rinnovare casa. Direzione, Redazione, Abbonamenti e Amministrazione BigMat Italia S.c.p.a. Via Roma 74 – Centro Direzionale Colombirolo 20060 Cassina de’ Pecchi – Milano T. +39 02 95344836 F. +39 02 95341232 E-mail: info@bigmat.it Comitato di redazione Matteo Camillini, Francesca Negri, Marco Petrella, Anna Maria Sciorelli, Dayana Venturiello Ufficio commerciale – Vendita spazi pubblicitari BigMat Italia S.c.p.a. Via Roma 74 – Centro Direzionale Colombirolo 20060 Cassina de’ Pecchi – Milano Direttore responsabile Francesca Negri Consulenza editoriale CommFabriK Srl Hanno collaborato a questo numero Alessandra Guzzi, Francesca Negri, Francesco Nesi, Nicola Pisano, Irene Perico, Michela Pesenti, Carlo Vacca Illustrazione in copertina a cura di Fabio Buonocore Grafica e Impaginazione CommFabriK Srl Registrazione N° 240 del 03/05/2011 Tribunale civile e penale di Milano Stampa Industrie Grafiche Pacini Via Gherardesca, 1 – 56121 Pisa Ospedaletto (PI) Tiratura del presente numero: n. 6.300 copie Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati dalla rivista è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione dell’Editore. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e l’Editore non si assume la responsabilità nel caso si tratti di esemplari unici. L’Editore non si assume la responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori incorsi nella riproduzione sulla rivista. Periodicità: quadrimestrale Poste Italiane Spa – Sped in a.p. D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 – DCB Milano Ai sensi del D. Lgs 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da BigMat Italia S.c.p.a. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003. L’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. Ovviamente è a piena disposizione per assolvere a quanto dovuto nei loro confronti.

La rivista UP! è stampata su carta prodotta con fibra 100% riciclata.

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n. 35 Maggio 2022

M A G A Z I N E

n°35

MAGGIO 2022

Fotografia del comparto

Voci dal mondo della distribuzione e produzione

I nuovi trend dell’abitare secondo HABIMAT Le tendenze dell’interior design da non perdere

Ristrutturazione fast e smart

Cartongesso e colore: alleati dell’interior design

Speciale Tecnico

Risolvere la crisi energetica con l’efficienza degli edifici

DOVE VA L’EDILIZIA? SCENARI E STRATEGIE PER VINCERE LA SFIDA DEL POST BONUS

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I NUOVI TREND DELL’ABITARE

Le tendenze da non perdere secondo HABIMAT

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L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE

THE BIGMAT SHOW Uno dei nuovi progetti digitali BigMat

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FOTOGRAFIA DEL COMPARTO

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ANDREA CASTRIGNANO, TESTIMONIAL BIGMAT Il famoso interior designer, sarà il nuovo volto del Gruppo BigMat

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RUBRICHE

I prodotti provati per voi da BigMat e le voci dal mondo delle costruzioni

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BIGMAT NEWS

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RISTRUTTURAZIONE FAST E SMART

Notizie dal mondo BigMat: punti vendita, eventi e iniziative

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SE NON CI FOSSE L’EFFICIENZA ENERGETICA BISOGNEREBBE INVENTARLA

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Editoriale

GUARDIAMO SEMPRE AVANTI E CON UN’ATTITUDINE A “FISARMONICA” Resilienza, flessibilità, condivisione: la ricetta di BigMat per affrontare il mercato e continuare il percorso di crescita con sempre nuovi progetti, dalla comunicazione alla sostenibilità. di Matteo Camillini, direttore di BigMat Italia e International

Questo nuovo numero di UP! torna alla sua impostazione originaria fondendo la versione per il mondo dei progettisti, ArchiUP!, con quella per le imprese, BuildUP!; un magazine rielaborato quindi per il mondo dell’edilizia a 360 gradi e che rispecchia quello che è il nostro Gruppo, una realtà che unisce le competenze tecnico-costruttive dei materiali da costruzione fornite da BigMat con quelle estetiche-decorative dei prodotti di finiture del nostro format per showroom d’interni HABIMAT. Stiamo attraversando un contesto di mercato ancora in crescita, grazie a bonus e incentivi, nonostante un quadro geopolitico drammatico, la carenza di materie prime e l’aumento dei costi energetici che continuano a mettere in difficoltà tutta la società compresa la nostra filiera, dal mondo della produzione alla distribuzione. Nonostante ciò, la centralità della casa e della sostenibilità, nel senso più ampio possibile, restano due assi che si intrecciano e coinvolgono tutti, e su cui cerchiamo di dare il nostro contributo, nell’ambito che ci compete. In quest’ottica, è nata anche la scelta di un nuovo testimonial, che ci accompagnerà per il prossimo biennio: Andrea Castrignano, l’interior designer diventato famoso per il format tv Cambio Casa, Cambio Vita!, sarà il volto professionale e credibile per comunicare i nostri valori – prossimità, servizio, affidabilità e ampia gamma di soluzioni – e per affermarci ancora di più come punti di riferimento per ogni progetto di ristrutturazione e nuova costruzione. Con il progetto GreenMat stiamo invece lavorando a una selezione di materiali orientata alla sostenibilità e di cui daremo evidenza nei prossimi mesi. Il Gruppo sta gradualmente andando verso questo ineludibile e necessario percorso, anche a livello internazionale. Un fronte importante con il quale ci rivolgiamo ai nostri clienti è quello digitale, in senso ampio: oltre alle piattaforme informatiche, che hanno accompagnato il servizio di cessione finanziario nella fase in cui l’utilizzo era sostenuto dal governo, stiamo preparando anche una revisione importante del nostro ecosistema web e prossimamente ci troverete con una veste rinnovata senza dimenticare che sui nostri canali social trovate sempre tutte le novità del Gruppo. Insomma, il 2022 è un anno ricco di progetti e attività per il Gruppo BigMat, da condividere insieme, anche tra le pagine di UP!

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Attualità

L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE Dal mercato attuale al prossimo futuro, la sfida si giocherà sulla capacità di aggregazione per la riqualificazione su scala urbana. di Francesca Negri

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tagflazione, ossia una fase dell’economia in cui sono presenti in contemporanea ondate inflazionistiche e stagnazione economica, ovvero la mancata crescita del prodotto interno lordo (Pil). Questa è la parola che meglio definisce l’attuale situazione del comparto edile secondo Luca Rollino, editorialista del Sole 24 Ore, considerato uno dei massimi esperti di energetica degli edifici. Una situazione denunciata ormai da tutti gli operatori del settore e ben riassunta da Gabriele Buia, presidente di Ance: «L’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia è ormai insostenibile e rischia di bloccare i cantieri e complica la possibilità di onorare i contratti per le imprese. Da tempo stiamo interloquendo con il governo e la politica chiedendo una soluzione che non ponga a rischio il proseguimento delle opere previste dal PNRR. Ci aspettiamo risposte in tempi brevi, altrimenti, il blocco dei cantieri sarà inevitabile». «La situazione attuale – afferma Rollino – è sicuramente migliore rispetto a 3-4 anni fa. Il mondo dell’edilizia e dell’immobiliare in generale sono ripartiti, ma attualmente lo scenario economico particolarmente avverso mette il Superbonus 110% all’angolo per la diminuzione di marginalità e il ritardo dei cantieri per la mancanza e i rincari delle materie prime. A questo si aggiunge la carenza di manodopera qualificata e specializzata: tra licenziamenti e prepensionamenti durante il Covid, ora si fa ricorso a una serie infinita di subappalti che non sono in grado di garantire né le competenze adeguate né il rispetto dei tempi. In ultimo, veniamo da un passato turbolento in cui le aziende hanno perso capacità produt-

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Attualità tiva e da un presente in cui assistiamo a un irrigidimento DATI DI UTILIZZO DEL SUPERBONUS 110% del sistema finanziario intorno alle imprese e ai cantieri». Tutto questo, secondo Luca Rollino, ha fatto rallentare 172.450 interventi edilizi incentivati l’onda della ripartenza, legata soprattutto al Superbooltre 33,7 miliardi di detrazioni nus 110%: «Le imprese rischiano la crisi di liquidità, ancontro i 33,3 miliardi stanziati dal Governo che se con gli ultimi decreti si cerca di sistemare questo aspetto, dando da un lato più flessibilità al sistema della cessione dei crediti, affidando tutto nelle mani delle banche che applicano dei prezzi di acquisto dei crediti sempre meno convenienti. Per cui, inevitabilmente, Lavori condominiali 26.663 già avviati di cui 65,4% realizzati assistiamo a una perdita di marginalità che si aggra48,9% del totale investimenti va anche a causa dell’aumento dei costi delle materie prime». Il risultato? «Le piccole imprese non riescono a sfruttare il Superbonus – afferma l’esperto – che a questo punto resta appannaggio quasi del tutto esclusivo delle Lavori in edifici unifamiliari grandi imprese. Il fatto che solo quest’ultime riescano 91.444 di cui 73,8% già realizzati a stare sul mercato può essere positivo: nel presente e 33,8% del totale investimenti ancor più nel futuro dell’edilizia c’è bisogno di una forte concentrazione delle aziende che operano in tutta la filiera delle costruzioni. Un fenomeno che si è già verificato nel mondo infrastrutturale, ma non ancora nel Lavori in unità immobiliari indipendenti settore della riqualificazione urbana. Chi si occupa di 54.338 di cui 76,5% realizzati building in Italia opera per lo più a livello locale o regio17,3% del totale investimenti nale, non nazionale o europeo, e qui sta la vera sfida di domani». Se i benefici degli incentivi perdureranno fino a fine 2024, nei prossimi tre anni bisognerà non solo penRegioni con più lavori avviati: sare al presente, ma anche strutturarsi per il mercato Lombardia 26.452 futuro che, secondo Rollino, non assomiglierà assoluVeneto 21.555 tamente a quello attuale: «Il “dopo bonus” sarà totalLazio 15.504 mente diverso. Il mercato privato subirà una riduzione, perché gli interventi saranno già stati fatti. A mio avviFonte | ENEA, aggiornamento al 31 maggio 2022 dei dati nazionali e regionali relativi all’utilizzo del Superbonus per gli so non bisogna illudersi che si tornerà a una situazione interventi di efficientamento energetico degli edifici. uguale a quella pre pandemia: la manutenzione straordinaria diffusa non ci sarà più. Sarà il momento di stre città, riuscendo ad attrarre capitali stranieri per rirealizzazioni su larga scala, di grandi operazioni imqualificarle. mobiliari, dove serviranno grandi imprese strutturate. «Le previsioni – conclude Rollino – sono che nel 2050 Nel futuro prossimo, dopo il 2024, chi ha lavorato bene le città accoglieranno il 70% della popolazione monsarà impegnato ad affrontare temi su scala urbana o diale, e genereranno l’80% del Pil: ci saranno 34 mea operare all’estero». galopoli e nessuna di queste sarà in Italia, le principali Sarà quindi l’estinzione della specie delle piccocittà saranno in Asia, in parte in America e soltanto le imprese? «A mio avviso, si estinguerà la picalcune, come Londra e Parigi saranno in Europa. cola impresa non specializzata. L’evoluzione Dobbiamo pertanto riuscire ad attrarre casarà esattamente come quella avvenuta nel pitali stranieri per riqualificare le nostre citsettore food, dove abbiamo la GDO (Grande tà in modo da non restare periferici e creaDistribuzione Organizzata), che dà un deterre ambienti capaci di attrarre i migliori talenti minato servizio e un certo grado di qualità, e lavorativi. Questo si può fare solo investendo Luca Rollino i piccoli negozi di città che lavorano in prossiin edilizia con un parternariato tra pubblico e mità con un volume medio-basso, puntando tutto privato, ed eliminando la troppa burocratizzaziosui prodotti ricercati, facendo della customer simplicine: i permessi per costruire oggi devono essere più veloty il loro punto di forza». Sarà una sfida su scala urbaci, nessuno straniero investirà in Italia con le tempistiche na che dovrà godere di quanto verrà fatto in termini di odierne: c’è bisogno di regole chiare, di facile comprenPNRR per semplificare e abbellire maggiormente le nosione, più semplici e stabili».

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Scenario e previsioni

FOTOGRAFIA DEL COMPARTO Mondo della distribuzione e mondo della produzione parlano dello stato attuale e delle previsioni del settore per il 2022. di Nicola Pisano

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Scenario e previsioni

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incaro energia e crisi delle materie prime, unite al conflitto in Ucraina, hanno influenzato pesantemente anche il comparto della distribuzione e della produzione edile che stava vivendo una crescita importante, come testimonia Matteo Camillini, direttore di BigMat Italia e International: «Prima dell’inizio del conflitto, la spinta all’efficientamento energetico e la rinnovata centralità della casa post pandemia, insieme alla spinta degli incentivi e dei bonus fiscali, hanno comportato una crescita importante delle vendite e un rilancio commerciale di rilievo». Opportunità di crescita e d’investimento che hanno portato con sé stimolanti possibilità di ammodernamento delle aziende e una spinta verso una digitalizzazione dei processi per gestire la sempre maggiore complessità del mercato. «Fra le difficoltà maggiori – prosegue Camillini – va sottolineata la “bulimia” di domanda che caratterizza questa congiuntura, con i conseguenti problemi di gestione di disponibilità delle forniture, consegne e impennata di prezzi». Fenomeni, questi, più che conosciuti da tutti gli operatori del settore. «Altro elemento non trascurabile è la difficoltà nella ricerca di risorse umane e proprio per questo deve essere prestata grande attenzione alla formazione per qualificare al massimo le proprie risorse, cosa da sempre prioritaria per il Gruppo BigMat. Per l’approvvigionamento di alcuni materiali, invece, siamo riusciti a far fronte almeno in parte alla carenza dei partner produttori italiani attraverso l’individuazione di fornitori esteri grazie alla collaborazione con il network internazionale di BigMat». L’attualità, però, oggi obbliga a considerare i trend di crescita in modo assai più incerto, «il costo dell’energia fuori controllo che rischia di rendere non convenienti, disponibili o non trasportabili alcuni materiali; le difficoltà di reperire alcune materie prime perché provenienti da mercati legati alle problematiche del conflitto e/o a causa di un’eccessiva richiesta da parte di altri Paesi; e infine gli scenari di guerra porteranno ancora più incertezza. Come nel periodo della pandemia, non dobbiamo fermarci ma procedere guardando avanti e con un’attitudine “a fisarmonica”, ovvero essere capaci di ampliare o ridurre il nostro campo di azione a seconda di ciò che avviene, cercando di mantenere comunque un lucido ottimismo», conclude Camillini. Anche, e forse soprattutto, in un contesto così complesso BigMat è riuscito a riconfermare il ruolo di leader della distribuzione edile e da inizio 2022 ha accolto 13 nuovi soci: ingressi importanti e strate-

gici su tutto il territorio italiano. Lo sviluppo costante della rete di associati e dei punti vendita, che continuano ad ampliarsi in quantità e qualità, è segno che i valori BigMat vengono scelti da sempre più realtà per affrontare le nuove sfide del mercato; una prova della «forza e della solidità del nostro Gruppo la cui essenza è racchiusa nel confronto interno, nel sostegno continuo agli associati, nel supporto al passaggio generazionale ma anche nella capacità di essere sia globali sia locali, di mettere in campo strumenti incisivi ed efficaci per i punti vendita, azioni di marketing e format di successo» sottolinea Alessandro Cerbai, presidente di BigMat Italia.

SUPERBONUS BIGMAT VICINO A IMPRESE E PROFESSIONISTI

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onfusione burocratica e incertezza generata dalla “chiusura dei rubinetti” da parte di alcuni istituti bancari hanno creato non pochi problemi a imprese edili e artigiani, ma anche ai distributori di materiali, che hanno visto bloccarsi cantieri e opere. Il decreto Aiuti del 17 maggio ha ufficializzato alcune importanti disposizioni come la proroga del Superbonus per le unità unifamiliari, lo slittamento della realizzazione del 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022 (nel computo possono essere compresi anche i lavori non agevolati con Superbonus) e la cessione del credito libera per le banche. Le banche e le società appartenenti a un gruppo bancario non dovranno attendere il quarto passaggio ma potranno cedere subito il credito ai clienti professionali privati correntisti, i quali non potranno a loro volta cedere il credito acquisito. Sul tema dello sconto in fattura e della cessione del credito BigMat, già dal 2020, ha messo in campo una serie di servizi a supporto di imprese e professionisti per la gestione burocratica e fiscale degli incentivi. Oltre alla consulenza informativa sono state create alcune piattaforme per la cessione del credito fiscale che permettono a imprese e progettisti clienti delle rivendite BigMat e degli showroom HABIMAT di offrire lavori di ristrutturazione e riqualificazione applicando ai committenti (privati e condomini) lo sconto in fattura. Le piattaforme consentono di gestire pratiche relative a tutte le detrazioni fiscali e sono collegate a un istituto di credito convenzionato che, prima dell’inizio dei lavori in cantiere, assicura l’acquisto del credito tramite specifico contratto con l’impresa. Caratteristiche delle piattaforme sono la garanzia e la velocità di pagamento; inoltre, grazie a un processo guidato e organizzato, permettono di avere tutto sotto controllo e di arrivare velocemente alla corretta cessione del credito alla banca convenzionata.

Elasticità e resilienza sono le skill necessarie per la filiera edile. E il mondo della produzione? Come sta affrontando questo mercato imprevedibile? Abbiamo sentito sette importanti player del settore, il loro punto di vista nelle interviste qui di seguito.

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Scenario e previsioni STEFANO RONCAN DIRETTORE COMMERCIALE DI ITALCEMENTI Quali problematiche sta incontrando il vostro specifico comparto? Come è noto, l’aumento del prezzo del gas e dell’energia elettrica, l’andamento del prezzo del combustibile che viene usato nei forni di produzione del cemento e la crescita del valore dei diritti di emissione di CO2 hanno determinato un incremento complessivo, nei primi giorni di marzo 2022, del 700% nell’industria del cemento rispetto al 2020. Questo rincaro del costo dei materiali energetici si traduce in un incremento del costo complessivo di produzione che ha superato il 50% rispetto al 2021. La tenuta del settore cemento così come di tanti altri settori energivori è seriamente a rischio e i tradizionali strumenti utilizzati per il contenimento dei costi appaiono oggi non sufficienti.

IL RINCARO DEL COSTO DEI MATERIALI ENERGETICI SI TRADUCE IN UN INCREMENTO DEL COSTO COMPLESSIVO DI PRODUZIONE CHE HA SUPERATO IL 50% RISPETTO AL 2021.

Quali strategie state mettendo in campo per limitare le conseguenze e affrontare la situazione attuale? Stiamo lavorando soprattutto a livello di filiera. Federbeton, la nostra federazione che raggruppa i produttori di cemento e calcestruzzo, ha fatto una serie di proposte per tutelare le aziende maggiormente energivore anche con maggiori investimenti nel-

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le energie rinnovabili semplificando, ad esempio, gli iter autorizzativi per installare impianti nelle cave dismesse. Un altro filone è quello della competitività dell’industria nazionale, oggi soggetta a importazioni di cemento da Paesi extra UE che non sono sottoposti ai limiti di emissioni di CO2 e quindi hanno costi più competitivi. Con l’exploit delle ristrutturazioni e il “doping” degli incentivi, come sono cambiate le vostre dinamiche con la distribuzione? Italcementi crede nella filiera della distribuzione e quello che abbiamo fatto di concreto negli ultimi anni lo dimostra: abbiamo migliorato la nostra rete logistica con 22 depositi, abbiamo allargato la gamma prodotti, migliorato le confezioni e le grafiche, pianificato la nostra presenza a eventi e fiere e iniziative di co-marketing con diverse rivendite. Da tempo, abbiamo messo in atto una serie di iniziative che vanno ad arricchire il nostro impegno verso la sostenibilità, favorendo l’acquisto di cemento a km zero e il riciclo di bancali in legno. Quale scenario prevedete nel prossimo futuro e nell’era post bonus? Le analisi e le previsioni svolte dai principali centri studi sono concordi nel confermare anche per quest’anno il percorso di crescita intrapreso dal settore delle costruzioni in seguito allo shock pandemico, salvo quello che potrà succedere in conseguenza della guerra in Ucraina, che rende ancora più difficile ogni previsione. L’aspettativa è riposta su un andamento trainante di manutenzione residenziale e opere pubbliche, grazie rispettivamente alla misura del Superbonus 110% e agli ingenti investimenti movimentati dal PNRR. Va comunque precisato che più di dieci anni di grave crisi settoriale hanno ridotto significativamente i livelli di investimenti in costruzioni e che rimaniamo ancora lontani dai livelli pre crisi economica. Quali sono i trend per il 2022/23? Su cosa punterete? Italcementi si sta muovendo facendo particolare attenzione a una serie di trend: aumento della sensibilità green con la gamma eco.build, infrastrutture costruite velocemente ed edifici dotati di certificazione sostenibile e misurabile, basse emissioni dei nostri impianti produttivi, economia circolare (prodotti a km zero, riutilizzo dei materiali provenienti da altri cicli produttivi), smart building grazie all’automazione degli edifici e forte attenzione all’acqua con le soluzioni drenanti. Il cemento è un elemento indispensabile per tutti, cerchiamo di produrlo con il minor impatto ambientale possibile.


Scenario e previsioni FILIPPO MENICHETTI AREA SALES MANAGER DI KNAUF INSULATION Quali problematiche sta incontrando il vostro specifico comparto? Fortunatamente, Knauf non ha problemi di alcun tipo a livello produttivo, direi che i nostri impianti stanno lavorando al meglio e al massimo delle loro capacità. Come tutte le aziende produttive dobbiamo affrontare l’incremento esponenziale dei costi energetici e di alcune materie prime strategiche che, al momento, sono comunque disponibili sul mercato. Quali strategie state mettendo in campo per limitare le conseguenze e affrontare la situazione attuale? Stiamo vivendo un momento molto particolare per il nostro settore in tutta Europa e in particolare nel mercato italiano, dove il mondo delle compartimentazioni acustiche e termiche sta crescendo a velocità assolutamente imprevedibile. Tutti i produttori sono in una situazione di sold-out, con il conseguente allungamento dei tempi di consegna e una difficoltà crescente nella gestione della filiera distributiva. Per quanto ci riguarda, abbiamo pianificato con i nostri clienti una programmazione a medio periodo delle consegne, in modo da permettere loro una gestione della clientela/cantieristica. Con l’exploit delle ristrutturazioni e il “doping” degli incentivi, come sono cambiate le vostre dinamiche con la distribuzione? Il nostro approccio non ha subito cambiamenti sostanziali: stiamo lavorando per fornire un maggiore supporto di consulenza tecnica ai nostri interlocutori, in modo da sostenere la sempre maggiore richiesta di informazioni e di approfondimenti tecnici. La sensibilità sul cambiamento di approccio al “come costruire” è stato forse il maggior impatto dei vari incentivi fiscali attualmente in essere nel nostro Paese, accelerando il cambiamento necessario per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni e del risparmio energetico, fondamentali per il Gruppo Knauf. Da decenni investiamo energie e risorse per fare della salvaguardia ambientale e dello sviluppo economico due valori complementari, contribuendo concretamente al grande cambiamento in atto.

Quale scenario prevedete nel prossimo futuro e nell’era post bonus? Crediamo che il cambiamento in atto sulla sensibilità ambientale in generale, sia l’unica strada per assicurarci un futuro sostenibile. Gli incentivi fiscali hanno agito e stanno agendo da “acceleratore” di un cambiamento che necessariamente dovrà essere irreversibile. Immaginiamo quindi altri strumenti fiscali che siano magari meno impattanti, ma che diano la possibilità di adeguare l’intero patrimonio immobiliare, riducendo drasticamente sia i costi di gestione, tema al quanto rilevante in particolare nell’ultimo anno, sia le emissioni legate al riscaldamento e raffreddamento delle nostre case, degli uffici, ecc.

IL MONDO DELLE COMPARTIMENTAZIONI ACUSTICHE E TERMICHE STA CRESCENDO A VELOCITÀ ASSOLUTAMENTE IMPREVEDIBILE. TUTTI I PRODUTTORI SONO IN UNA SITUAZIONE DI SOLDOUT, CON IL CONSEGUENTE ALLUNGAMENTO DEI TEMPI DI CONSEGNA. Quali sono i trend per il 2022/23? Su cosa punterete? Knauf Insulation è da sempre attenta all’innovazione. Tutta la nostra attività di sviluppo è indirizzata alla implementazione della nostra strategia “For a better Word”, come è testimoniato, ad esempio, dalla nostra linea prodotti ECOSE Technology, con la quale Knauf Insulation ha confermato il proprio ruolo pionieristico e la propria leadership tecnologica nel settore. Con questa tecnologia innovativa tutti i prodotti realizzati offrono le stesse straordinarie prestazioni delle lane minerali realizzate con tecnologia tradizionale (isolamento termico, acustico, resistenza e sicurezza), ma sono prive di formaldeide aggiunta, coloranti artificiali e acrilici, dunque più sostenibili per l’ambiente, salubri per l’uomo e tecnicamente evoluti.

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Scenario e previsioni LUCA BELIGNI DIRETTORE MARKETING, ASSISTENZA TECNICA E RICERCA&SVILUPPO DI LATERLITE Quali problematiche sta incontrando il vostro specifico comparto? Nel corso dell’ultimo anno i prezzi delle materie prime sono aumentati in modo significativo. A questo si sono aggiunti, negli ultimi mesi, i rincari dei costi energetici e del metano che utilizziamo per la produzione dell’argilla espansa. In Italia, la congiuntura internazionale si combina a un momento particolarmente caldo per il settore, dovuto agli incentivi fiscali, in particolare al Superbonus 110%, che però hanno una data di scadenza. Di conseguenza le imprese hanno fretta di chiudere i lavori entro i termini prefissati e non sempre è possibile garantire le forniture in tempi brevi, soprattutto quando le materie prime devono essere importate dall’estero.

IL NOSTRO AUSPICIO È CHE CI SIA UNA GRADUALE TRASFORMAZIONE DEGLI ATTUALI BONUS IN MODO CHE DIVENTINO SUPPORTI STRUTTURALI PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA.

Quali strategie state mettendo in campo per limitare le conseguenze e affrontare la situazione attuale? La dinamica dei costi degli ultimi mesi ha creato un’erosione delle marginalità, a cui cerchiamo di far fronte con una maggiore produttività. Abbiamo effettuato

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una revisione dei listini, con aumenti dei prezzi che però non compensano i rincari energetici che stiamo subendo. Abbiamo allungato i turni di consegna e i turni di produzione, aumentato le scorte strategiche, ordinato il materiale per tempo: questo ci ha consentito di rispondere bene alla situazione contingente. Con l’exploit delle ristrutturazioni e il “doping” degli incentivi, come sono cambiate le vostre dinamiche con la distribuzione? Il mercato delle nuove costruzioni è cresciuto in maniera abbastanza organica, ma è sul mondo della ristrutturazione, della manutenzione straordinaria e del rinforzo strutturale che si gioca la vera partita. Dal primo gennaio 2022, con la fusione per incorporazione di Laterite Spa con le proprie controllate Gras Calce, Ruregold e Leca Sistemi, è nata un’unica azienda con quattro divisioni. La fusione semplifica il processo gestionale e amministrativo e ci consente di offrire assistenza tecnica e progettuale a 360 gradi, oltre a mettere a disposizione convegni e tavole tecniche, voci di capitolato e tutto ciò che serve al mondo della progettazione in questo momento di particolare effervescenza del mercato: il tutto anche nel nostro nuovo Centro di formazione a Trezzo sull’Adda. Inoltre, abbiamo sviluppato un servizio di customer service in cantiere, con un team di professionisti in grado di individuare le soluzioni tecniche più adeguate e offrire indicazioni di posa e consigli tecnici. Quale scenario prevedete nel prossimo futuro e nell’era post bonus? Gli incentivi sono un’opportunità importante e il meccanismo della cessione del credito ha sbloccato tanti cantieri potenziali, ma con un costo insostenibile nel lungo periodo per i bilanci dello Stato. Il nostro auspicio è che ci sia una graduale trasformazione degli attuali bonus in modo che diventino supporti strutturali per la transizione energetica, consentendo una programmazione e una migliore gestione dei lavori. Nello scenario futuro per essere competitivi bisognerà offrire un eccellente livello di servizio e dare disponibilità̀ di prodotti in tempi rapidi. Quali sono i trend per il 2022/23? Su cosa punterete? Abbiamo diverse novità in arrivo nell’ambito della ristrutturazione e del consolidamento strutturale. Si tratta di nuovi prodotti della gamma CentroStorico di Laterite e nuovi sistemi Ruregold studiati per rispondere alle esigenze del Superbonus 110% e dell’antiribaltamento delle pareti di tamponamento, che lanceremo nel corso dell’anno. Con Gras Calce invece abbiamo lanciato una gamma di intonaci, anche strutturali, sia a base cemento sia a base calce idraulica naturale NHL 3.5, per il rinforzo e il ripristino delle murature.


Scenario e previsioni EUGENIO CECCHIN MANAGING DIRECTOR DI MONIER SRL - GRUPPO BMI Quali problematiche sta incontrando il vostro specifico comparto? Siamo i protagonisti di un periodo storico oggettivamente complesso e particolare. Attualmente le problematiche principali sono l’aumento dei prezzi dei materiali, oltre all’approvvigionamento, e il conflitto tra Russia e Ucraina ha in qualche modo amplificato questa spirale inflattiva. Tema caldo a livello produttivo è poi la speculazione dei prezzi delle materie prime. Il Gruppo BMI si è trovato a dover affrontare questa sfida: un aumento prezzi mai visto nella storia della fornitura, in particolar modo del gas, del cemento e del legno. La nostra scelta è stata quella di continuare a produrre, mantenendo aperti tutti gli impianti, assicurando la piena occupazione dei nostri addetti e garantendo al mercato la fornitura necessaria in questa fase espansiva legata agli incentivi statali. Quali strategie state mettendo in campo per limitare le conseguenze e affrontare la situazione attuale? La nostra missione, in questa fase particolare, è quella di fortificare la nostra catena di fornitura rendendola più stabile possibile, per poter continuare a rispondere tempestivamente alla domanda del mercato. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo scelto di privilegiare la qualità e disponibilità delle materie prime rispetto al loro costo di acquisto, conseguentemente siamo stati costretti a ritoccare i nostri prezzi di vendita. Con l’exploit delle ristrutturazioni e il “doping” degli incentivi, come sono cambiate le vostre dinamiche con la distribuzione? Il prodotto BMI Wierer è un bene di valore e non una commodity; quindi, necessitiamo che il nostro prodotto venga distribuito unicamente attraverso una rete specializzata che sia in grado di vendere valorizzando nel modo corretto ciò che produciamo. Il rapporto che noi abbiamo con la distribuzione non è in nessun modo influenzato da quello che succede sul mercato delle ristrutturazioni e dagli incentivi. Non c’è stato nessun cambiamento nella nostra relazione con la distribuzione specializzata. Per fronteggiare invece l’alto numero di richieste da parte del

pubblico per la progettazione dei tetti e per riuscire a dare tutto il supporto possibile abbiamo investito in BMI EXPERT, un team di tecnici progettisti che affianca la nostra rete commerciale.

ATTUALMENTE LE PROBLEMATICHE PRINCIPALI SONO L’AUMENTO DEI PREZZI DEI MATERIALI, OLTRE ALL’APPROVVIGIONAMENTO, E IL CONFLITTO TRA RUSSIA E UCRAINA HA IN QUALCHE MODO AMPLIFICATO QUESTA SPIRALE INFLATTIVA. TEMA CALDO A LIVELLO PRODUTTIVO È POI LA SPECULAZIONE DEI PREZZI DELLE MATERIE PRIME.

Quale scenario prevedete nel prossimo futuro e nell’era post bonus? Il successo dei bonus edilizi ha permesso di recuperare una parte dei lavori posticipati dalla crisi del mercato e dalla pandemia, tuttavia ritengo che quest’espansione sia innaturale, non sostenibile, nel medio periodo. A mio avviso il mercato si assesterà su un valore più basso di quello odierno, con un atterraggio controllato considerato che siamo solo all’inizio di un ciclo positivo dell’edilizia dopo anni di crisi di settore. Quali sono i trend per il 2022/23? Su cosa punterete? Il mercato delle costruzioni si sta evolvendo verso un futuro in cui la sostenibilità sarà centrale nelle scelte del consumatore e dei produttori. BMI sta sviluppando, proprio in questo contesto, soluzioni innovative per rispondere a questa grande sfida e far fede alla promessa di costruire nuovi orizzonti.

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Scenario e previsioni PAOLO MIGLIAVACCA AMMINISTRATORE DELEGATO DI ROCKWOOL ITALIA Quali problematiche sta incontrando il vostro specifico comparto? Dall’inizio della pandemia in avanti, sono molteplici e sempre crescenti le sfide che si stanno affrontando pressoché in tutti settori. Anche il nostro comparto subisce le principali dinamiche note a tutti e in particolare quelle relative all’incremento dei costi energetici e delle materie prime. Stiamo mettendo in atto numerosi action plan per limitare l’impatto per noi e per i nostri clienti e stiamo cercando di utilizzare al meglio i nostri impianti produttivi trainati dalla forte domanda di lana di roccia a livello globale (non solo nel mercato italiano). Il Gruppo ha recentemente pubblicato l’Annual Report in cui è visibile un’importante crescita non solo sul 2020 (anno sensibilmente impattato dalla pandemia) ma anche sul 2019, superando per la prima volta i 3 miliardi di euro di fatturato.

IL SUPERBONUS 110% È SICURAMENTE UN IMPORTANTE BOOSTER PER IL BUSINESS DELL’ISOLAMENTO E ALCUNE APPLICAZIONI COME CAPPOTTO E FACCIATA VENTILATA STANNO CRESCENDO IN MODO SIGNIFICATIVO. L’EFFICIENZA ENERGETICA È IL PRIMO STEP PER RIDURRE LA DIPENDENZA DA FONTI FOSSILI.

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Quali strategie state mettendo in campo per limitare le conseguenze e affrontare la situazione attuale? In un periodo caratterizzato da forte domanda e incremento dei costi di produzione, cerchiamo di ottimizzare al meglio i processi, abbiamo dato priorità ad alcune tipologie di prodotto (riducendo i codici con bassa rotazione) e coordinandoci con i nostri clienti per pianificare al meglio gli ordini e le consegne. Con l’exploit delle ristrutturazioni e il “doping” degli incentivi, come sono cambiate le vostre dinamiche con la distribuzione? Il Superbonus 110% è sicuramente un importante booster per il business dell’isolamento e alcune applicazioni come cappotto e facciata ventilata (molto legate alla ristrutturazione) stanno crescendo in modo significativo. Stiamo avendo una crescita diffusa sulla nostra clientela, da Nord a Sud. Alcuni dei nostri clienti si sono strutturati in modo più specifico sul Superbonus 110% e stiamo realizzando con loro molti interventi di riqualificazione ma il nostro modello di business non è cambiato in modo significativo. Quale scenario prevedete nel prossimo futuro e nell’era post bonus? In generale voglio essere ottimista. Un’importante crescita del Pil del 2021 è legata all’edilizia. L’edilizia è costituita da numerose microimprese che generano indotto in modo diffuso su tutto il territorio. L’efficienza energetica è il primo step per ridurre la dipendenza da fonti fossili e si può ipotizzare che il trend della riqualificazioni possa andare avanti al di là del Superbonus 110%. La parte politica avrà comunque un ruolo chiave per assicurare il raggiungimento di importanti obiettivi di riduzione dei consumi energetici e di CO2. Quali sono i trend per il 2022/23? Su cosa punterete? Oltre al trend dell’efficienza energetica, sarà importante vedere l’evoluzione della normativa sulla sicurezza antincendio delle facciate. In Europa la maggior parte degli Stati, soprattutto dopo la tragedia della Grenfell Tower del 2017, hanno messo mano alla normativa nazionale proibendo l’utilizzo di materiali combustibili per edifici di elevata altezza o con specifica destinazione d’uso (ad esempio ospedali e scuole). L’auspicio è che l’Italia non sia il fanalino di coda in termini di standard di sicurezza. Altra importante tendenza è quella dell’economia circolare in cui il Gruppo Rockwool sta investendo molto con l’obiettivo di incrementare ogni anno il quantitativo di materiale recuperato all’interno del nostro ciclo produttivo.


Scenario e previsioni ALBERTO COLLEONI DIRETTORE GENERALE T2D

gli incentivi, per cui l’impatto è stato di riflesso, ma è evidente che tutto il settore edile è stato in qualche modo influenzato dall’esplosione della domanda per effetto del Superbonus 110%.

Quali problematiche sta incontrando il vostro specifico comparto? Dal 2020 il nostro settore si è trovato a fronteggiare una sequenza di eventi imprevisti con ricadute sull’attività produttiva, commerciale e finanziaria. Il primo lockdown – per la durata e per il particolare periodo di inizio anno – ha avuto un impatto significativo sulle scorte di magazzino; la successiva fase, caratterizzata da una domanda rinvigorita, ha accentuato tali squilibri i cui effetti si sono protratti per i successivi 12 mesi. La seconda criticità non si è fatta attendere molto: già dai primi mesi del 2021 la filiera delle forniture ha subito gli effetti internazionali post Covid (difficoltà logistiche e carenza di materiali di ricambio industriale e semilavorati) e quelli interni del Superbonus 110%, con ulteriori e pesanti ricadute su costi e disponibilità dei materiali. Dall’estate 2021 l’incremento dei costi energetici ha posto in secondo piano le criticità preesistenti, portando via anche le buone prospettive che si stavano concretizzando. Dal 2020 a oggi il prezzo del gas è praticamente decuplicato e quello dell’energia è quadruplicato. Dal 24 febbraio, oltre alla sequenza impressionante di aumenti e al concreto rischio di non avere accesso a materiali di vario genere, si fa sempre più spazio la minaccia di una sospensione delle forniture di gas, come conseguenza del tentativo di rendersi indipendenti dal gas di provenienza russa, ed entro ottobre sapremo se tali scelte ricadranno sul nostro Paese, modificando in modo irreversibile il tessuto industriale italiano.

Quale scenario prevedete nel prossimo futuro e nell’era post bonus? I rincari generalizzati avranno come conseguenza un rallentamento delle costruzioni, in particolare dove non vi sono urgenze dettate dalle scadenze dei vari bonus; oggi il costo dei materiali è aumentato al punto che chi potrà aspettare lo farà. L’altro fronte particolarmente critico sarà il credito: è difficile pensare che tutti gli attori della filiera riescano a ribaltare i rincari sui propri clienti. Le rivendite sono organizzate e abituate a gestire decine di nuovi listini a settimana, ma le imprese – in particolare le più piccole – spesso non hanno strutture per la gestione dei costi; non è difficile immaginare che a un certo punto possano aver perso di vista i costi dei materiali in entrata. A livello macro nei prossimi mesi gli effetti di questi ultimi due anni “drogati” si faranno sentire e l’euforia lascerà spazio a pesanti ricadute.

Quali strategie state mettendo in campo per limitare le conseguenze e affrontare la situazione attuale? Da un lato ci siamo dovuti piegare, nostro malgrado, all’ondata di rincari; il prezzo di vendita è stato parzialmente adeguato all’incremento dei costi. Ciò ha consentito di non sospendere la produzione e ha contribuito a non interrompere la filiera. Abbiamo ritenuto che l’aumento fosse il male minore, per quanto sicuramente non un bene. Dall’altro lato stiamo optando per una politica di acquisto piuttosto aggressiva, cioè meno attenta del solito al prezzo di acquisto pur di avere disponibilità di merce e non dover sospendere la produzione.

VARI BONUS. L’ALTRO FRONTE

Con l’exploit delle ristrutturazioni e il “doping” degli incentivi, come sono cambiate le vostre dinamiche con la distribuzione? Il nostro ambito non è stato direttamente interessato da-

I RINCARI GENERALIZZATI AVRANNO COME CONSEGUENZA UN RALLENTAMENTO DELLE COSTRUZIONI IN PARTICOLARE DOVE NON VI SONO URGENZE DETTATE DALLE SCADENZE DEI CRITICO SARÀ IL CREDITO. Quali sono i trend per il 2022/23? Su cosa punterete? Stante le incertezze, oggi è difficile avere visibilità oltre qualche settimana. Per quanto riguarda le soluzioni, T2D da tempo propone un pacchetto molto vasto sotto il profilo strutturale e dell’isolamento, abbinando prodotti innovativi a un servizio di profondo supporto verso i nostri terminali di riferimento, progettazione e distribuzione; in una fase caotica e in cui potrebbe prevalere la quantità alla qualità, cerchiamo di togliere preoccupazioni ai nostri clienti, che mai come ora hanno bisogno di partner solidi e affidabili.

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Scenario e previsioni MARCO PAOLINI CEO XELLA ITALIA Quali problematiche sta incontrando il vostro specifico comparto? Sul fronte produzione dobbiamo segnalare l’importantissimo aumento dei costi del gas e dell’energia elettrica, iniziato durante l’estate 2021 e ulteriormente aggravato dalla situazione in Ucraina, che ha trascinato in modo significativo verso l’alto anche i prezzi di tutte le materie prime. Oltre a questi aumenti dobbiamo segnalare il conseguente incremento dei costi logistici. Il problema sta nell’entità degli aumenti, che è al di fuori di ogni logica passata, e nella sua imprevedibilità. A questo elemento si aggiunge la scarsa reperibilità di alcune materie prime che sta limitando la produzione. Abbiamo poi un altro “problema”, decisamente molto più piacevole, ma comunque sfidante, che è legato all’elevata domanda delle nostre soluzioni monostrato e che oggi stiamo affrontando con i prodotti Ytong e Multipor. Il nostro materiale già da qualche anno sta mostrando crescite molto buone e negli ultimi mesi sta registrando un aumento deciso delle vendite e della richiesta, i motivi di questo trend sono legati alle caratteristiche di elevata efficienza energetica e di sostenibilità, essenziali in questo momento.

STIAMO LAVORANDO SULL’USO DELLE ENERGIE RINNOVABILI NEGLI IMPIANTI E PER MIGLIORARE IL BILANCIO DI CO2 EMESSA DURANTE IL CICLO DI VITA DEI NOSTRI PRODOTTI. Quali strategie state mettendo in campo per limitare le conseguenze e affrontare la situazione attuale? Per migliorare la sostenibilità dei nostri prodotti, stiamo lavorando sull’uso delle energie rinnovabili nei nostri impianti, con l’applicazione di sistemi fotovoltaici.

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Siamo solo agli inizi, abbiamo finito il primo investimento nello stabilimento produttivo di Atella (PZ), dove così riusciamo a coprire il 28-30% del fabbisogno energetico, e faremo lo stesso anche a Pontenure (PC). Per aumentare l’offerta a medio termine, stiamo aumentando la capacità produttiva dello stabilimento di Atella e all’allargamento della gamma di prodotto disponibile. Per soddisfare la richiesta nel breve periodo stiamo invece sfruttando la forza del Gruppo internazionale e degli oltre 70 stabilimenti in Europa che ci consentono di importare circa il 5% del materiale dagli impianti all’estero. Con l’exploit delle ristrutturazioni e il “doping” degli incentivi, come sono cambiate le vostre dinamiche con la distribuzione? Non sono cambiate le logiche nella distribuzione del nostro prodotto, la rivendita di materiali edili rimane il nostro canale di riferimento. Quale scenario prevedete nel prossimo futuro e nell’era post bonus? L’importante inflazione, che non colpisce solo il settore dell’edilizia ma tutti i settori economici, fa di sicuro suonare qualche campanello di allarme e temo che possa creare dei rallentamenti soprattutto nel settore delle nuove costruzioni residenziali, d’altro canto sono convinto che gli incentivi statali sulle riqualificazioni energetiche e il Sismabonus continueranno a trainare il settore dell’edilizia nel breve-medio periodo. Sono inoltre convinto che certe misure incentivanti cambieranno sicuramente, nelle percentuali di finanziamento e nelle regole, ma diventeranno sistemiche. Mantenere i bonus è necessario per sostenere il processo di ammodernamento del patrimonio edilizio italiano e accompagnare i cittadini in un cambio di mentalità e in un percorso di sostenibilità ambientale ed economica. Quali sono i trend per il 2022/23? Su cosa punterete? Continueremo a puntare sulle costruzioni sostenibili ad alta efficienza energetica e quindi sulla soluzione monostrato in calcestruzzo aerato autoclavato Ytong per le murature di tamponamento ad alta efficienza energetica e su tutti i materiali di corredo a questa soluzione, mentre per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti continueremo a proporre il nostro pannello minerale Multipor, la soluzione ininfiammabile e sostenibile. Stiamo lavorando per migliorare significativamente il bilancio relativo alla CO2 emessa durante il ciclo di vita dei nostri prodotti, nonché per utilizzare energie rinnovabili e ridurre l’utilizzo di acqua. L’edificio costruito deve diventare un “magazzino”, una “fonte” di materie da poter riciclare dandogli una seconda vita e per questo stiamo aumentando sempre più la percentuale di materiale riciclato nei nostri prodotti.


Scenario e previsioni

Fugenfüller Advanced La bellezza della performance

Sacco realizzato con carta proveniente da foreste gestite responsabilmente.

Stuccatura di altissima precisione, semplicemente bella. Al passo con una professionalità che evolve, Fugenfüller Advanced offre un nuovo standard di prestazione e sostenibilità nel panorama degli stucchi da cartongesso. Da oggi, puoi scegliere di abbinare la massima qualità alla perfezione estetica di un prodotto bianco luminoso e ultrafine. Elevata resistenza meccanica

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Inoltre, come dimostrato dalla certificazione Eurofins Indoor Air Comfort Gold per le bassissime emissioni di VOC, Fugenfüller Advanced garantisce una migliore qualità dell’aria. In più, è dotato di una comoda maniglia per facilitarne la movimentazione, è confezionato in sacchi realizzati con carta certificata FSC e rispetta gli standard ambientali LEED v4. Provalo nel tuo prossimo cantiere! www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 17

#performance #estetica #sostenibilità

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Design trend

I NUOVI TREND DELL’ABITARE SECONDO HABIMAT

Earth calling, ecocentrismo, joyful path e spiritual, le tendenze dell’interior design da non perdere. di Irene Perico

N

egli ultimi due anni, complice la pandemia, gli spazi della quotidianità sono stati percepiti e vissuti in modo diverso, grazie a una nuova consapevolezza riguardo a come gli ambienti, soprattutto domestici, debbano rispondere sempre più ai bisogni di chi li vive. Non più una casa nomade, la cui funzione principale era quella di essere un luogo di riposo e ristoro, bensì uno spazio di incontro e condivisione, un ambiente emotivo in cui ogni giorno vivere e compiere ritualità empatiche con gli oggetti in esso presenti. Tutto questo si è tradotto, a livello progettuale, in una perimetrazione degli spazi più marcata rispetto a quanto accadeva pre pandemia, dovuta alla necessità di avere ambienti maggiormente funzionali e con una precisa connotazione emotiva. Un nuovo modello di progettazione legato al crescente desiderio di migliorare gli ambienti della propria vita non solo dal punto di vista del comfort ma anche dello stile di arredo, scegliendo tra le tendenze più attuali in materia di interior design quelle che rispecchiano maggiormente i gusti, i desideri e il rapporto di ciascuno con la casa, diventata la perfetta scenografia di ogni momento. I TREND DEL 2022 Accompagnare e supportare architetti e privati nell’individuazione e selezione di finiture, texture, colori e materie adatte a ciascun progetto, tra i nuovi stili dell’abitare che imperversano nell’interior design, è la mission dei 36 showroom HABIMAT. Grazie alle partnership ormai consolidate con i brand di riferimento del made in Italy – dai pavimenti ai rivestimenti, dall’arredobagno al colore – HABIMAT ha uno sguardo privilegiato sul settore che gli consente di elaborare le diverse tendenze e farsi interprete di ispirazioni e suggestioni da proporre ai propri clienti.

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Ma quali sono i trend predominanti del 2022? Lo abbiamo chiesto alle architette Marina Del Monaco e Paola Lorenzoni dello Studio Del Monaco+Lorenzoni di Milano che dal 2015 collaborano in sinergia con il team HABIMAT, per lo sviluppo del nuovo modello di vendita degli showroom di BigMat. A livello generale, sottolineano le architette, «si può notare una netta prevalenza del tema della sostenibilità come elemento trasversale a tutte le tendenze. L’interesse per l’ambiente e l’ecosostenibilità, intesa anche come rispetto e attenzione per il nostro futuro, è una sensibilità consolidata, che ha conosciuto un’importante accelerazione negli ultimi due anni e che accomuna tutti i trend di quest’anno. L’earth calling è un elemento che determina e delinea i linguaggi del design e la scelta di materiali, cromie e texture che riflettono i nostri valori e comportamenti».


Design trend

© Iago Corazza

Earth calling ed ecocentrismo | Il modello di abitazione ecosostenibile Tecla dell’architetto Mario Cucinella.

Così, dal punto di vista dei materiali si nota la prevalenza del laterizio (materiale tra i più sperimentali di questo periodo), dell’argilla (usata, ad esempio, dall’architetto Mario Cucinella per Tecla, innovativo modello di abitazione ecosostenibile stampata in 3D in terra cruda), dei cotti, dei marmi, quest’ultimi texturizzati e connotati da un processo di ricerca che racconta la solidità della terra, e degli ottoni con un rimando in questo caso agli anni ’40 e ’70. Non mancano poi i materiali di riciclo e recupero di plastiche, resine e pietre di scarto utilizzate per dare vita all’effetto terrazzo tornato alla ribalta negli ultimi anni. Un mix di materiali il più possibile naturali e all’insegna di uno “sfruttamento” responsabile e non improprio dell’ambiente, basato su un processo di produzione industriale dal ridotto impatto ambientale. Una delle tendenze più attuali, individuata da HABIMAT, è poi l’ecocentrismo che si contraddistingue per la volontà di ritrovare una connessione e un rapporto empatico con la terra. Un desiderio che si traduce nell’affermazione dell’argilla e del laterizio, riproposto nell’ultima edizione di Cersaie in versione tridimensionale, smaltata e forata, dando vita a texture materiche nuove ma pervase da un “antico” sentimento di ancoraggio alla terra e alle radici che a essa ci legano, il tutto richiamato da sfumature in tinta, che spaziano dai rosa ai brownish, dai decori nelle ceramiche fino allo studio meticoloso, per quanto riguarda il grès porcellanato, delle pietre naturali – provenienti

da cave in via d’estinzione – da riprodurre in ogni loro dettaglio. Una volontà di toccare con mano la materia che si ritrova, anche se in forma diversa, nella tendenza a celebrare la tecnologia, assopita negli ultimi due anni e che ora ritorna a farsi strada grazie all’evoluzione dei prodotti, in un mix di passato e futuro: soluzioni altamente tecnologiche ma fisicamente analogiche, dal momento che la tattilità è di per sé un aspetto analogico. Una tendenza che punta verso un’umanizzazione della tecnologia, coinvolgendo anche il metaverso, in cui si assiste alla materializzazione totale di ciò che è metafisico, creando spazi virtuali che sono estremamente reali, verso cui non mancano lo slancio e l’entusiasmo dell’architettura e del design che si stanno approcciando a questo nuovo mondo. Un universo virtuale in cui non mancano installazioni e opere d’arte ma che risulta essere al momento molto lontano dal mondo della ceramica ancora molto fisico con prodotti fermi all’epoca pre pandemica. Se il viaggio verso il metaverso è in fase sperimentale, il viaggio lungo il “sentiero della gioia” del trend joyful path è invece più concreto: un percorso alla scoperta di mondi diversi e altri rispetto alla nostra quotidianità, costellato da incontri inaspettati tra le persone all’insegna dell’accettazione e del rispetto delle differenze. Un sentiero che nel 2020, visto il periodo delicato, era più un luogo favolistico e dell’immaginazione, mentre ora tende a farsi via via sempre più reale grazie a una nuova visione che pervade le nostre vite in questa fase di transizione. Un momento di continue trasformazioni, come sottolineato anche dal Pantone Color Institute in occasione del lancio di Very Peri, il colore del 2022 che inneggia a una nuova era di riscossa. Una nuova «forma di sfrontatezza, un modo nuovo e consapevole per riprendere in mano la nostra vita combattendo le difficoltà con un atteggiamento positivo» come sottolineano Marina Del Monaco e Paola Lorenzoni. Un trend gioioso a cui le architette si sono ispirate per creare la nuova palette A New Place di HABIMAT COLOR COLLECTION: una palette caratterizzata da cromie più sature e più forti, con dei blu pervasi da una percentuale di rossi più consistente che li rende meno riflessivi ma vitaminici, allegri e gioiosi. Non solo rinnovata positività ma anche necessità e bisogno di tranquillità e appagamento spirituale, meditativo e psicologico: ecco ciò che racchiude spiritual, stile legato alla ricerca etica del benessere, in cui prevalgono colori freschi e pastello con qualche punta più accentuata che li rende energetici e onirici anche se più chiari rispetto alle cromie di A New Place. Una tendenza raccontata nel campo ceramico attraverso la scelta di formati e pattern che rimandano ai pixel come elemento che incarna e simboleggia i punti energetici del nostro corpo. www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 19


Interior design

RISTRUTTURAZIONE FAST E SMART Materiali versatili: cartongesso e colore sono alleati preziosi per risolvere molteplici esigenze architettoniche creando design su misura e soluzioni “intelligenti”. di Alessandra Guzzi

I

l cartongesso, che tradizionalmente ha avuto una funzione decorativa o temporanea, è oggi un must della ristrutturazione: una soluzione al pari di altri materiali che risponde a esigenze decorative, funzionali e costruttive. Prodotto sottoforma di lastre, il cartongesso è realizzato con gesso racchiuso tra due lame o fogli di cartone che fanno da armatura e conferiscono resistenza. Ne esistono diversi tipi con spessori che variano a seconda dell’applicazione, tra i più utilizzati ci sono quelli da 12-13 mm. Grazie alla sua facilità di lavorazione e versatilità, il cartongesso consente ad architetti e designer di esprimere la propria creatività progettuale creando elementi funzionali ma anche decorativi: controsoffitti e velette, contropareti, divisori, arredi fissi o camini. Materiale con molte qualità tra cui la resistenza alla muffa e agli urti, la capacità di ospitare al suo interno impianti e la facilità di rimozione, il cartongesso è una soluzione ideale per una ristrutturazione fast e smart. I sistemi a secco, la cui posa avviene senza l’utilizzo di acqua o malte premiscelate, sono di rapida esecuzione, non creano ingombri in cantiere, non necessitano di attrezzature per la preparazione e il trasporto della malta, non richiedono tempi lunghi di asciugatura e non è necessaria intonacatura ma è sufficiente una rasatura, facilitata dalla planarità delle lastre. La posa del cartongesso, la cui leggerezza è un’altra caratteristica principale, determina un aumento modesto del carico che è fondamentale nelle ristrutturazioni e nei restauri, dove le sollecitazioni aggiuntive sulle strutture esistenti possono creare problemi, ma anche nelle nuove costruzioni, ad esempio nelle zone altamente sismiche.

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Le lastre in cartongesso possono essere: standard per tutti gli utilizzi decorativi; fibrorinforzate con elevata resistenza meccanica, ideali quando il cartongesso è sottoposto a carichi sospesi longitudinali o trasversali; accoppiate a materiale isolante acustico oppure termico, usate come contropareti per rivestire i muri perimetrali ed eliminare i ponti termici e come pareti verticali per minimizzare la trasmissione del rumore tra due ambienti; in gesso rivestito a spessore ridotto, altamente flessibili e indicate per la realizzazione di superfici curve; idrorepellenti (chiamate anche idrolastre) adatte in ambienti umidi, come bagni e cucine, grazie all’aggiunta di additivi idrorepellenti; ignifughe, il cui nucleo di gesso è miscelato con fibre di vetro o vermiculite, ideali per tutti i luoghi e ambienti in cui è richiesta un’elevata resistenza al fuoco; accoppiate a una lamina di alluminio che funge da barriera al vapore per evitare l’assorbimento di condense su pareti fredde o sottoposte a sbalzi termici. Uno dei principali utilizzi del cartongesso riguarda la riorganizzazione dello spazio in modo funzionale grazie alle pareti interne divisorie: una parete in cartongesso offre infatti il vantaggio di poter realizzare un divisorio di spessore contenuto, generalmente di 8-10 cm, risparmiando così centimetri preziosi. Le pareti divisorie in cartongesso delimitano gli ambienti, riprogettando e ridefinendo gli spazi esistenti secondo le esigenze e possono contenere gli impianti sottotraccia quando non si può intervenire sulle murature esistenti, ad esempio nel restauro. I divisori in cartongesso possono essere realizzati nel residenziale ma anche nelle ripartizioni temporanee per i locali commerciali, con lastre già isolanti oppure


Interior design

© Kerakoll

con materiali isolanti inseriti nell’intercapedine della parete, i sistemi in cartongesso vengono infatti ampiamente utilizzati come contropareti. Altra applicazione è quella del controsoffitto, una struttura orizzontale posta a una quota inferiore del solaio o aderente a esso, per migliorare le performance acustiche e termiche, per ridimensionare gli spazi, per distribuire e mimetizzare gli impianti, per adeguare le strutture esistenti alle normative antincendio o per ragioni anche estetiche. Dopo le curve e i gradoni in voga nei decenni passati, i controsoffitti ora seguono un trend più minimalista con forme lineari che vanno a valorizzare e incastonare faretti e strisce led per illuminare con stile. Librerie, mensole, nicchie con giochi volumetrici, cabine armadio o quinte architettoniche per dividere open space: il cartongesso è frequentemente utiliz-

zato per la realizzazione di piccole scenografie o elementi d’arredo ma anche per i rivestimenti dei camini grazie alla sua resistenza al fuoco, nascondendo in questo modo l’impianto e creando al contempo un elemento architettonico che arreda. Il cartongesso può essere poi rifinito, dopo la stuccatura dei giunti, con carta da parati, rivestimenti in pietra o piastrelle, boiserie ma soprattutto può essere personalizzato nel colore applicando idropitture, tempere o smalti. Qui di seguito alcuni prodotti per la realizzazione degli elementi in cartongesso e la loro finitura, che potete trovare nei punti vendita BigMat e HABIMAT dove l’expertise tecnico-decorativa e la competenza tecnico-edile si uniscono per accompagnarvi nella scelta del prodotto, della tecnica di posa e del colore ideali per ogni progetto, stile ed esigenza.

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Interior design

© Attiva

ISOLANTE, SOSTENIBILE E CREATIVO: IL CARTONGESSO RIDEFINISCE L’INTERIOR DESIGN In ambito interior design i sistemi a secco trovano sempre maggiore impiego e rappresentano la soluzione costruttiva più idonea in termini di velocità di posa e flessibilità, senza trascurare le prestazioni tecniche. Ne sono un esempio i sistemi a secco di Saint-Gobain a marchio Gyproc: soluzioni caratterizzate da elevati standard di comfort termo-acustico, protezione dal fuoco e sostenibilità. Le lastre in cartongesso ad alte prestazioni Gyproc DuraGyp ECO Activ’Air sono realizzate con il 35% di contenuto riciclato, (il valore più alto sul mercato) e il gesso è inoltre additivato con fibre di vetro e fibre di legno; caratteristiche che conferiscono un elevato grado di durezza superficiale e di resistenza meccanica. Inoltre, il ridotto assorbimento d’acqua le rendono ideali nei contesti in cui è richiesta un’eccellente tenuta a elevati livelli di umidità e una ridotta permeabilità al vapore consentendone così, se non direttamente esposte agli agenti atmosferici, l’utilizzo anche in ambiente esterno protetto. Ideali per interni di prestigio, per la realizzazione di controsoffitti con superfici di diversa forma (volte a botte, a padiglione, a crociera, a vela, ecc.) e decori, sono poi le linee Gyptone e Rigitone che fornisco-

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no al mondo della progettazione numerose possibilità espressive: controsoffitti acustici, lisci e forati, che migliorano l’estetica e l’illuminotecnica di un ambiente garantendo anche sicurezza e comfort grazie alle prestazioni acustiche e di protezione passiva al fuoco.

Saint-Gobain a marchio Gyproc | Gyproc Gyptone


Interior design do la propria fantasia, creando con il colore pattern, contrasti, abbinamenti mix&match eclettici e di moda o ancora con l’applicazione di resine o tinte dall’effetto resina e materico. L’unico accorgimento è scegliere i prodotti adatti poiché il cartongesso è molto sensibile all’acqua.

Knauf | Isolastre Advanced

Le nuove Isolastre Advanced di Knauf sono una soluzione ideale per una ristrutturazione che ridefinisce gli spazi e al contempo migliora l’isolamento termico e acustico potenziando le prestazioni energetiche. La gamma Isolastre Advanced è composta da lastre GKB Advanced che vengono preaccoppiate con cinque diversi tipi di isolanti (poliuretano espanso PU, polistirolo espanso additivato con grafite PSE-G, polistirolo espanso PSE-B, polistirene estruso XPS o lana di vetro con speciali resine termoindurenti). Lastra e isolante sono entrambi certificati C.A.M. semplificando così la conformità a bandi e capitolati. Le Isolastre Advanced Knauf garantiscono performance termiche ottimali grazie ai pannelli isolanti, mentre la lastra in gesso rivestito, dotata di nuova tecnologia LI-Tek e particolarmente adatta per esigenze di ridotti pesi quali ristrutturazioni, sopraelevazioni, edilizia antisismica, offre una grande capacità di resistenza e leggerezza che aumenta la facilità di posa in cantiere. Ideali per garantire l’isolamento termico dall’interno, anche in presenza di vincoli architettonico-strutturali, edilizi o urbanistici che impediscono di realizzare il cappotto esterno, le lastre Knauf sono facili da applicare anche in presenza di abitanti, senza arrecare disagi. Le Isolastre Advanced godono di un impatto ambientale ridotto, con minori emissioni di CO2 durante l’intero ciclo di vita del prodotto.

IL TOCCO FINALE: COLORI E RESINE PER UNO STILE UNICO Se la flessibilità e la creatività del cartongesso consentono di dare un nuovo look a ogni ambiente, il tocco finale può essere dato da una precisa scelta del colore, che può dare un carattere unico agli spazi. Una struttura in cartongesso può essere decorata seguen-

L’idropittura ad alte prestazioni Specifico Cartongesso è la soluzione di Attiva specifica per la finitura professionale del cartongesso. Grazie all’eccezionale potere coprente (Classe 1 a 8 m2/l secondo ISO 6504-3), maschera perfettamente giunture, stuccature e imperfezioni del supporto già dalla prima mano ed è ideale anche per la tinteggiatura di lastre in cartongesso colorato, o già verniciato. Aderisce con facilità, uniformando gli assorbimenti, senza necessità di preparazione o fissativo. Inoltre, ottimizza i tempi di lavorazione, grazie a una rapida asciugatura. Tutta la gamma di idropitture ATTIVA è formaldeide free (con formaldeide inferiore ai limiti di soglia di rilevazione strumentale e non intenzionalmente aggiunta).

Attiva | Specifico Cartongesso

Sul cartongesso possono essere utilizzate anche Absolute Paint e Decor Paint di Kerakoll Color Collection: la nuova collezione di colori e superfici per la decorazione di Kerakoll, che comprende tra gli altri una gamma completa di pitture e resine decorative ecocompatibili per rivestimenti, coordinate in una palette unica di 150 colori contemporanei e 15 sofisticate texture materiche, in linea con le tendenze contemporanee. Tutti i rivestimenti decorativi e tecnici in resina di Kerakoll sono ideali per rivestire il cartongesso. Absolute Paint è la pittura decorativa all’acqua, inodore, con finitura naturale extra-opaca e a elevata profondità cromatica che, grazie a un’alta concentrazione

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Interior design

Kerakoll | Kerakoll Color Collection

di pigmenti, oli e principi attivi crea una finitura ricca, caratterizzata da una texture elegante che richiama lo stile delle pitture naturali a calce. Decor Paint è invece una resina-pittura decorativa all’acqua, con finitura opaca igienizzabile e con un’elevata intensità cromatica, ideale per decorare pareti che necessitano di maggiore lavabilità come, ad esempio, cucine, bagni, camere da letto per bambini oppure aree a elevato passaggio (corridoi e scale). L’elevato contenuto di resina e pigmenti la rende perfetta per le colorazioni più forti e per conferire agli ambienti esclusività e ricercatezza.

Facili e veloci da usare, sono studiate per gli ambienti interni. Con Dursilite è semplice ottenere un’ottima copertura, anche nel caso di tinte vivaci, oltre che una perfetta adesione su tutti i tipi di supporto compreso il cartongesso. Dursilite Plus offre resistenza alla formazione di muffe ed è applicabile su tutte le superfici interne; Dursilite Matt è invece caratterizzata da un’elevata opacità e una bassa presa di sporco per evitare manutenzioni frequenti; infine, Dursilite Gloss è lo smalto murale semilucido per superfici interne su cui creare finiture di pregio e di alta prestazione estetica; resistente all’ingiallimento offre un’elevata durezza superficiale. Chi desidera un elemento in cartongesso con effetti spatolati o nuvolati può scegliere Ultratop Loft di Mapei: un sistema a base cementizia per la realizzazione di rivestimenti decorativi dallo spiccato aspetto materico, con elevate resistenze all’abrasione ma limitato spessore. Si compone delle paste cementizie spatolabili Ultratop Loft F a grana grossa e Ultratop Loft W con un inerte a grana fine e texture più liscia, da utilizzare in abbinamento per i rivestimenti in nuove realizzazioni ma anche per il recupero di quelle esistenti. Aggiungendo i pigmenti predispersi Ultratop Easycolor si possono ottenere innumerevoli varianti cromatiche senza alcun limite alla fantasia.

Naici | Matèrika

Mapei | Dursilite

La velocità è uno dei plus del cartongesso e anche della gamma Dursilite di Mapei composta da tre idropitture e uno smalto murale a elevate prestazioni.

24 | UP! MAGAZINE Maggio 2022

Estremamente contemporaneo, l’uso delle resine decorative è amato da architetti, designer d’interni e applicatori per la loro semplicità di posa e al contempo per gli infiniti effetti e colorazioni. Matèrika di Naici è una resina in pasta monocomponente spatolabile, per decorazione di rivestimenti, anche in cartongesso. Grazie all’esclusivo formulato a base di resine pregiate e alla presenza di microfibre, consen-


Interior design te di realizzare superfici di pregevole impatto estetico, completamente impermeabili e con elevata resistenza a compressione, oltre a un’ottima sopportazione dei micromovimenti strutturali. L’effetto materico più o meno poroso è personalizzabile in base all’effetto estetico che si desidera ottenere, grazie alle diverse texture disponibili e al tipo di lavorazione. Le resine di Naici possono inoltre essere realizzate con i 72 colori dell’HABIMAT COLOR COLLECTION, le sfumature cromatiche studiate e create da HABIMAT. L’effetto resina si combina perfettamente con questi colori dal valore di saturazione poco carico, che offrono ad architetti, designer e privati proposte cromatiche di tendenza per trasmettere negli ambienti una sensazione di benessere, comfort e protezione. La nuova palette 2022 A NEW PLACE, nei suoi colori Smeraldo, Pensiero, Blu Papavero, Salsedine, Rosso Ebano, Caramello e Zafferano, esprime tutto il desiderio di una nuova spensieratezza, curiosità e audacia e può essere declinata in tutte le tipologie di pittura e vernice applicabili su cartongesso e non solo. “A new place”, per citare HABIMAT, quindi un nuovo posto e nuovi ambienti da creare secondo i propri

desideri, realizzabili grazie all’estrema flessibilità e personalizzazione del cartongesso: forme, volumi, linee ma anche colori, texture e pattern visivi per una ristrutturazione “fast” ma sempre “tailored”.

HABIMAT COLOR COLLECTION | La palette A NEW PLACE LO TROVI DA

STESURA DEL COLORE A REGOLA D’ARTE

PENNELLI E RULLI BIGMAT

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deati da Boldrini e specifici per diverse applicazioni e tipologie di prodotto, i pennelli e rulli a marchio BigMat sono i primi alleati di ogni professionista e applicatore. Per il cartongesso sono ideali i plafoni e i plafoncini professionali con manico in moplen e miscela di setole naturali e sintetiche di prima qualità. Utilizzabili per l’applicazione di idropitture, impregnanti, isolanti, smalti a solvente, ecc., hanno una ridotta perdita di setole durante l’uso grazie all’alto potere di penetrazione del collante e lo stampo in chiusura migliora la tenuta della forma e la profilatura. L’assenza di ghiera, chiodi o parti metalliche evita la comparsa di ruggine; sono inoltre disponibili in legno certificato con ghiera ramata. Per l’applicazione a rullo, su cartongesso e superfici lisce molto assorbenti, sono adatti il rullo e rullino in microfibra in tessuto ad alta densità (rispettivamente 11 e 10 mm). Con innesto centrale per manico da 8 mm sono ideali per l’applicazione di idropitture, impregnanti e isolanti e di pitture

particolarmente fluide. Hanno un buon rapporto tra assorbimento e finitura superficiale e grazie al tessuto a filo continuo non sono soggetti a perdita di bava o peluria durante l’uso. In caso di applicazione di resina su superfici lisce, poco ruvide o preverniciate, la scelta più funzionale è quella del rullo in perlon: uno dei tessuti con maggiore resilienza all’acqua che garantisce ottime prestazioni in finitura, senza impaccarsi o scivolare sulla superficie. Completano la gamma i pennelli BigMat da smalto in setola bionda o sintetica colorata; i pennelli da termo, il rullino in dralon per smalti e vernici a base sia acqua sia solvente; il rullino in spugna ad alta densità 80 kg/m3 per finiture perfette e laccature, vernici e smalti a base acqua e pitture opache o satinate; il rullo completo in poliammide AcrylMax 20 mm per usi generici in interni e infine il rullo in perlon per superfici ruvide e facciate.

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Speciale Tecnico

SE NON CI FOSSE L’EFFICIENZA ENERGETICA BISOGNEREBBE INVENTARLA Quando il peggiore scenario diventa realtà. Come risolvere la crisi energetica: nucleare? GNL dagli Stati Uniti? Per una vera transizione verde è necessario investire nell’efficienza degli edifici: una via sostenibile, democratica, alla portata di tutti, open source e pacifica. di Francesco Nesi, fisico edile e direttore di ZEPHIR

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acciamo un esperimento. Immagina di vivere una serie di situazioni assurde, a dir poco estreme, che potrebbero rimettere in discussione modelli economici globali di crescita e sviluppo, riportando al centro il tema del benessere abitativo e della disponibilità delle risorse energetiche. Immagina, ad esempio, che capiti un virus, una malattia, anzi no, un’epidemia, anzi una pandemia globale che ci costringa a rivedere le nostre abitudini e per parecchio tempo ci releghi in casa, quell’involucro costituito da quattro mura, una soletta e una copertura. Magari già durante questo primo shock potremmo accorgerci di quanto le abitazioni siano spesso non così confortevoli come immaginiamo. Per fortuna potremmo scaldarci grazie agli apporti interni delle persone, del forno a forza di cucinare torte, pizze, biscotti ecc., e del gas per superare il discomfort degli spifferi e dei ponti termici. Meno male che l’energia elettrica e il gas non costano così tanto... Pensa che situazione sarebbe: per anni potrebbe essere istituito, praticamente in ogni Paese del mondo, uno stato di emergenza finché dopo vaccini e precauzioni magari potremmo uscire fuori dai rischi connessi a questo virus. Sempre per fortuna, immagina che l’Europa decida di stanzia26 | UP! MAGAZINE Maggio 2022

re ingenti risorse [1] per farci superare la crisi lavorativa, sociale, sanitaria, in particolare per il settore edile potrebbe veicolare finanziamenti per permettere la ripartenza di tutto il comparto, supportando finanziariamente interventi di riqualificazione energetica e strutturale atti a migliorare il patrimonio edilizio italiano, così a lungo trascurato e abbastanza fatiscente. Così con questi incentivi [2] si potrebbe iniettare benzina nel serbatoio stantio delle ristrutturazioni, magari benzina che viene erogata praticamente gratis, al 100% finanziata dallo Stato, con un meccanismo molto complesso ma promettente e con un ampio respiro di durata pluriennale. Finalmente tecnici e imprese inizierebbero a lavorare sodo e si arriverebbe presto a uno scenario – sì lo so sarebbe assurdo ma immagina per un attimo che possa accadere veramente – in cui reperire manodopera specializzata e tecnici in grado di redigere una Legge 10 costituirebbe un’impresa mastodontica tanto che, per la nota legge domanda-offerta, il prezzo del personale salirebbe oltre ogni logica. Inoltre, e questo potrebbe suonarti già più familiare, nello spirito dei soliti “furbetti” italiani si verrebbero anche a scoprire frodi inaudite a cui lo Stato farebbe


Speciale Tecnico

fronte a colpi di Decreti [3], passi indietro e rappezsta perfetta: il calo di produzione globale dovuto alla zamenti. Anche la possibilità, inizialmente prevista, di pandemia [4] combinato con l’incremento esponencreare un libero mercato di scambi finanziari e cessioziale di richiesta di fornitura delle materie prime, favoni di crediti subirebbe uno stop importante, bloccanrito dagli incentivi statali. do cantieri e progetti in corso e determinando un caos Si determinerebbe una situazione pazzesca, perché legislativo e una incertezza estrema nel mercato edile. parallelamente alla mancanza di personale si giungeMa sono sicuro che non si arriverebbe a questa situarebbe anche a una enorme difficoltà a reperire mazione, perché i legislatori creerebbero un metodo di teriali edili, componenti tecnologici e materie prime in controllo inattaccabile sull’erogazione dei contribugenerale [5]. Il cane che si morde la coda. Per fortuti, ne discuterebbero prima con le assona la tempesta perfetta sarebbe limitaciazioni di categoria, i tecnici si prendeta solo alle materie prime non indispenrebbero alcuni mesi per studiare bene le sabili. Il miglior regole e poi potrebbero finalmente dePensa se invece accadesse ai beni di kilowattora, dicarsi alla progettazione e non alla buprima necessità: grano, generi alimenquello più rocrazia, i cantieri partirebbero rapidatari, carburante e acqua [6]. Meno masostenibile e mente perché l’informatizzazione delle le che piove a sufficienza, che non c’è democratico, procedure burocratiche permetterebbe stato eccessivo consumo di suolo, che oggi e domani, un rapido iter per l’approvazione delle non si sono rubate terre all’agricoltura e sarà sempre pratiche e le imprese potrebbero lavoi campi crescono rigogliosi, che nel merquello non rare serenamente a fronte di disponibilicato finanziario globale la rivoluzione tà di materiali e di liquidità, garantita da verde è in atto avendo ormai soppianconsumato, un sistema finanziario solido che tutela tato le risorse fossili con quelle rinnovabili quindi loro e i committenti. A questo punto, proe rigenerate. Chissà dove arriveremmo risparmiato. va a esagerare e immagina la tempese d’altro canto il riscaldamento globawww.bigmat.it UP! MAGAZINE | 27


Speciale Tecnico

le aumentasse in modo vertiginoso, con sempre meno pioggia e campi sempre più aridi, eventi meteorologici estremi devastanti per i raccolti e cementificazione selvaggia che impedisce di drenare gli acquazzoni! E inoltre, pensa se nello scenario di incentivi per ristrutturare “gratis” gli edifici di cui parlavamo prima, le persone puntassero ancora al minimo indispensabile, migliorando involucro e impianti a livello superficiale, non sfruttando l’enorme potenziale a disposizione e soprattutto non realizzando una vera e propria indipendenza energetica. Con la scarsità dei generi di prima necessità si arriverebbe senza dubbio a una guerra [7], volta soprattutto a impadronirsi delle risorse energetiche, determinando quindi un ulteriore aumento dei prezzi finché le potenze mondiali non si accorderanno su un nuovo modello di crescita, basato su fonti rinnovabili, su un’economia circolare e in particolare sull’efficienza energetica. Coloro che avranno scelto di optare per una riqualificazione “di facciata” si troveranno ad avere bollette comunque salate, andando a far parte delle famiglie colpite dalla povertà energetica. 28 | UP! MAGAZINE Maggio 2022

Immagina dunque di trovarti nello scenario apocalittico che ti ho prospettato. Sicuramente non accadrà, ma nel caso occorrerebbe essere prudenti puntando decisamente sull’efficienza energetica, unica strada percorribile per abbattere i consumi creando al contempo le condizioni di resilienza per il nostro Paese. Già, perché l’Italia dipende fortemente dalle fonti fossili [8] (ben il 52% del fabbisogno lordo) e in particolare dal gas (addirittura l’82,7%) per la produzione di corrente elettrica, con appena il 37,6% della domanda nazionale coperta da fonti rinnovabili. Nel 2016 l’Italia è stata addirittura il terzo Paese al mondo per importazione netta di energia elettrica prodotta all’estero, con percentuali oscillanti fra il 10 e il 25%, con quote non trascurabili derivanti da energia nucleare. Non fu certamente una grande idea chiudere le centrali atomiche in Italia con il referendum post Chernobyl del 1987, senza creare parallelamente un piano energetico nazionale sostenibile e che non ci rendesse così fortemente dipendenti dalle forniture estere. I costi per la fornitura di energia elettrica in Italia sono i più alti di tutta l’Unione Europea [8] e dipendono


Speciale Tecnico

L’autore Francesco Nesi, ideatore del Metodo italiano per la Casa Passiva®, è fisico edile e ha vinto borse di dottorato e di ricerca nelle più importanti università tedesche e austriache. Dall’anno di fondazione (2011) dirige ZEPHIR, l’Istituto italiano che offre consulenza, formazione e certificazione per conto del Passivhaus Institut. Ha all’attivo centinaia di seminari, corsi, workshop e convegni sul tema del risparmio energetico. Dal 2007 promuove lo standard Passivhaus in Italia e nel mondo, divulgando l’efficienza energetica in centinaia di seminari, corsi, workshop e convegni, aprendo nuovi mercati, sviluppando tool per l’ottimizzazione tecnicoeconomica e investigando dati climatici, tecnologie per il risparmio energetico e la salubrità ambientale. È autore di pubblicazioni su riviste scientifiche e specializzate e del libro di riferimento PASSIVHAUS (Maggioli Ed.). Coordina diversi team di progettazione e offre soluzioni pratiche per risolvere problemi che si manifestano sui cantieri elevando la qualità dei progetti che si presentano.

sia dalle accise e dalle inefficienze di sistema sia dalla fonte primaria utilizzata per produrla: il gas. Se paragoniamo la convenienza della generazione di energia da carbone o da fonte nucleare, i costi sarebbero decisamente minori. Allora bisognerebbe puntare oggi sul nucleare? La fissione nucleare ha già dato prova di essere altamente critica e incontrollabile, e persino i reattori più sicuri non possono prevedere tutte le situazioni nefaste che potrebbero accadere dopo Chernobyl, si pensi ad esempio alla sciagura di Fukushima su cui tuttora fatichiamo a ottenere informazioni certe [9]. Per non parlare delle scorie nucleari come rifiuto radioattivo dell’attività di fissione: il loro smaltimento e stoccaggio non è mai privo di rischi [10], sia che si tratti di miniere di sale, depositi geologici profondi, spedizioni nello spazio o negli abissi oceanici, sia che riemergano a fronte dello scioglimento dei ghiacciai in cui sono intrappolate [11]. D’altro canto, si millanta spesso che la fusione nucleare, caratterizzata da assenza di scorie, sia ormai prossima, 10-20 anni ancora e ci siamo. Ogni nuova milestone raggiunta dalla scienza in ambito di fusione nucleare ci fa credere erroneamente di essere vicini alla meta: nella fattispecie, nel corso degli ultimi 30 anni sono stati compiuti passi insignificanti e siamo ben lontani dal rendere le centrali a fusione nucleare una realtà vantaggiosa economicamente [12]. Quindi meglio aumentare l’import di gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti? Se anche gli americani volessero fornire all’Unione Europea maggiori volumi di GNL, non si avrebbero sostanziali miglioramenti sui costi del combustibile, e questo processo in ogni caso potrebbe richiedere anni prima di essere attuato [13]. Inoltre, il GNL statunitense sarebbe ottenuto mediante fracking, un processo altamente invasivo a livello ambientale e che comporta notevoli emissioni di CO2 in atmosfera, oltre a provocare terremoti e altre conseguenze indirette [14]. In definitiva, non esiste alcuna transizione verde, nessun Green Deal che possa prescindere dall’investire in efficienza energetica, su migliori involucri e impianti più efficienti, su fonti rinnovabili e su un’economia circolare che fa del riuso e del riciclo la chiave di sostenibilità ambientale. Perché, rimanendo nella pura immaginazione, se Vladimir Putin decidesse di non vendere più il gas all’Europa facendone schizzare il prezzo alle stelle, se gli altri gasdotti attraverso corridoi più “pacifici” come Siria, Iraq, Iran, Turchia e Arabia Saudita non fossero ancora pronti [15], se non si riuscisse a ottenere gas (e quindi corrente elettrica) da altre fonti, se l’energia derivante da nucleare “pulito” non fosse ancora disponibile, ma d’altronde si volessero mantenere alti standard di benessere abitativo e consumi ridotti al minimo, cosa si www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 29


Speciale Tecnico dovrebbe fare se non puntare decisamente su politiche che favoriscano l’efficienza energetica? È della stessa opinione Amory Lovins, un pioniere nella sperimentazione edilizia e fondatore nel 1982 del Rocky Mountain Institute [16], una vera e propria Casa Passiva che, situata a 2.200 metri slm, non necessita mai di riscaldamento perché si scalda con il sole, evita di disperdere grazie a un isolamento termico eccellente e viene alimentata con le fonti rinnovabili. Gli fa eco anche Wolfgang Feist [17], ideatore nel 1989 del concetto Passivhaus, basato sul semplice assunto che “il miglior kWh è quello risparmiato”. Perciò, se solo riesci a immaginare questi scenari catastrofici, perché non anticipare i tempi facendo la

tua parte implementando la via sostenibile dell’efficienza energetica? Democratica, alla portata di tutti, open source, pacifica. Punta al massimo, non solo a migliorare gli edifici di “due classi”, ma anche a accrescere la conoscenza tecnica attraverso la formazione con i migliori Istituti del settore per applicare poi i concetti nei tuoi progetti se sei un progettista o nei cantieri se sei un artigiano. Così potrai smettere di immaginare vivendo finalmente in benessere a prescindere da ciò che accade fuori: pandemia, crisi economica, rincaro delle risorse energetiche, guerra, incentivo sì/incentivo no... Cosa aspetti a fare la tua parte?

Il Metodo italiano per la Casa Passiva

Bibliografia

Il Metodo italiano per la Casa Passiva® nasce e si sviluppa grazie all’esperienza di Francesco Nesi, formatosi principalmente nel mondo tedesco, dove ha potuto attingere alle basi della tecnologia e degli standard di efficienza energetica più avanzati al mondo, come lo standard Passivhaus. Passivhaus nasce nel 1989 dall’intuizione del professor Wolfgang Feist per riuscire a fornire al mercato un metodo (ad oggi ancora l’unico) in grado di rispecchiare esattamente le prestazioni energetiche attese migliorando anche del 90% le prestazioni di un edificio tradizionale. Oggigiorno si contano nel mondo più di tre milioni di m2 di Passivhaus costruite e monitorate. Sono numerose le tipologie costruttive realizzate con questo standard, nuove costruzioni e ristrutturazioni, residenziali e non: edifici mono-plurifamiliari, scuole, uffici, musei, piscine, ospedali, supermercati, caserme dei vigili del fuoco, palestre, fabbriche, banche, centri commerciali, chiese e tante altre. Moltissimi Comuni e Regioni hanno abbracciato questo standard costruttivo per le nuove costruzioni o danno premialità per chi certifica la qualità esecutiva con Passivhaus: a partire da Bruxelles, Vancouver, Hannover, New York, Freiburg, Vorarlberg, anche in Italia si annoverano decine di Comuni.

[1] Recovery Plan, NextGenerationEU, https://ec.europa.eu/ info/strategy/recovery-plan-europe_it [2] D.L. n. 34/2020 (decreto Rilancio), art. 119 [3] D.L. n. 157/2021 (Decreto anti-frode) [4] R. Baldwin, E. Tomiura (2020), Thinking Ahead About the Trade Impact of COVID-19, in R. Baldwin and B. Weder di Mauro (eds), Economics in the Time of COVID-19, CEPR Press. B. Bonadio, Z. Huo, A. Levchenko, and N. Pandalai-Nayar (2020), Global Supply Chains in the Pandemic, NBER Working Paper No. 27224. [5] OECD, Ottobre 2018, https://www.oecd.org/environment/ waste/highlights-global-material-resources-outlook-to-2060. pdf. NY Times, 22 Ottobre 2021, https://www.nytimes. com/2021/06/01/business/coronavirus-global-shortages. html. [6] Food Quality and Safety, Impact of COVID-19 on the food supply chain, Volume 4, Issue 4, pagg. 167–180, dicembre 2020. [7] Time, 15/03/2022, https://time.com/6157236/ukraines-fuelcrisis-cause-global-hunger-worsen-inflation/. Deutsche Welle, 09/03/2022, https://www.dw.com/en/ middle-east-faces-severe-wheat-crisis-over-war-inukraine/a-61056418. [8] https://it.wikipedia.org/wiki/Produzione_di_energia_ elettrica_in_Italia [9] https://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_nucleare_di_ Fukushima_Dai-ichi [10] https://it.wikipedia.org/wiki/Rifiuto_radioattivo [11] Business Insider, 2019, https://www.agi.it/estero/funghi_ batteri_scorie_ghiacciai-5356504/news/2019-04-19/ [12] Dave Borlace, Just Have a Think, 2022, https://www. youtube.com/watch?v=5PLP807Ja00 [13] Financial Times, 2022, https://www.startmag.it/energia/ gnl-stati-uniti-europa-financial-times/. Traduzione italiana su Start Magazine, https://www.startmag.it/energia/gnl-statiuniti-europa-financial-times/ [14] Deutsche Welle, 2022, https://www.dw.com/en/the-truecost-of-fracked-us-freedom-gas/a-61283540 [15] Heise Medien, 2022, https://www.heise.de/tp/features/ Syrien-Ein-Krieg-aus-energiepolitischen-Gruenden-3378589. html?seite=all [16] Intervista a The Guardian, 26/03/2022, https://www. theguardian.com/environment/2022/mar/26/amory-lovinsenergy-efficiency-interview-cheapest-safest-cleanest-crisis [17] https://passipedia.de/energieeffizienz_jetzt

E tu, sei un progettista del XXI secolo? Fonte | Albert, Righter & Tittmann Architects

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Speciale Tecnico

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Progetti BigMat

THE BIGMAT SHOW Il mondo dell’edilizia e delle finiture raccontato dai BIG del settore. di Alessandra Guzzi

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uali sono le nuove sfide del mercato tra prospettive di crescita, transizione ecologica e digitale? Lo abbiamo chiesto ad alcuni dei partner fornitori di BigMat in occasione della sesta edizione di BigMarket, la fiera che lo scorso febbraio è tornata ad animare la Fortezza da Basso di Firenze. The BigMat Show è uno dei nuovi progetti digitali BigMat: una serie di video interviste e brevi talk, finalmente vis à vis, in cui direttori commerciali, marketing e area manager dei brand leader del settore edile illustrano il loro punto di vista sull’evoluzione del mercato e sulle strategie messe in atto per affrontare le sfide di ogni giorno insieme al Gruppo BigMat. Un format comunicativo al passo con i tempi, immediato e accattivante: The BigMat Show racconta il mondo dell’edilizia con la voce e i volti dei protagonisti oggi più che mai “uniti verso nuovi orizzonti”. La prima “stagione” di The BigMat Show è stata girata durante le due giornate di network di BigMarket, che ha visto la partecipazione di quasi 800 ospiti tra titolari, responsabili acquisti di 103 soci BigMat e 95 fornitori leader nel loro settore.

Oltre 20 interviste per scoprire il punto di vista del comparto dell’edilizia e delle finiture

Non perdete le interviste pubblicate ogni settimana sui canali social BigMat e su YouTube! Inquadra il QRcode per guardare The BigMat Show.

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Progetti BigMat

ANDREA CASTRIGNANO, NUOVO TESTIMONIAL BIGMAT L’interior designer, famoso per il format tv Cambio Casa, Cambio Vita!, sarà il nuovo volto del Gruppo BigMat in Italia. di Michela Pesenti

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er i prossimi due anni Andrea Castrignano sarà il nuovo testimonial di BigMat Italia e del marchio HABIMAT, dedicato agli showroom di finiture d’interni del Gruppo. L’esperto di interior design e architettura è stato il volto del programma televisivo Cambio Casa, Cambio Vita! in onda su La5 dal 2011 al 2020, format che dal 2021 continua la sua vita sul web, sul blog andreacastrignano.it, sul canale YouTube e sui social. BigMat, con i suoi prodotti e i suoi servizi, sarà presente in cinque puntate di Cambio Casa, Cambio Vita! WEB, ma non solo: Castrignano sarà il nuovo volto di una campagna pubblicitaria che si declinerà online, offline (riviste e affissioni) e radio, nonché nei punti vendita BigMat e in molte altre attività. «La ristrutturazione – spiega Matteo Camillini, direttore di BigMat Italia e International – è un tema primario poiché la casa sta diventando sempre più centrale nella vita delle persone. Castrignano è un professionista e un influencer del settore della ristrutturazione e dell’interior design autorevole e professionale, oltre che un interior designer con il quale, partendo dai privati e dai committenti che investono in ristrutturazione, possiamo approcciare anche i target professionali come le imprese e gli artigiani che realizzano i cantieri ma anche gli architetti e i designer che progettano gli interventi. Con Andrea Castrignano vogliamo comunicare i valori di BigMat e HABIMAT e posizionare i no-

stri negozi e showroom come punti di riferimento per ogni progetto di ristrutturazione». La ristrutturazione del bagno, la scelta e posa di pavimenti e rivestimenti ma anche come isolare le terrazze o come correggere l’isolamento acustico negli interni con il cartongesso. Negli episodi, online a partire da fine giugno 2022, Andrea Castrignano, con la consulenza tecnica di BigMat e HABIMAT, proporrà le migliori soluzioni e prodotti per risolvere alcune delle problematiche di ristrutturazione. Una partnership win-win come spiega Andrea Castrignano: «Essere stato scelto come testimonial del Gruppo BigMat mi ha confermato, ancora una volta, quanto sia importante amare il proprio lavoro e collaborare solo con aziende di cui si condividono la filosofia e i valori. Per costruire rapporti che siano di successo e duraturi è fondamentale possedere una visione comune e, fin dal primo approccio, mi sono reso conto che per me e il Gruppo BigMat era così. La sartorialità è da sempre al centro del mio lavoro, e io mi sento un po’ sarto e un po’ psicologo. Nelle mie ristrutturazioni ogni dettaglio è studiato, pensato e ragionato, non lascio mai nulla al caso! La nostra partnership è vincente perché combiniamo e fondiamo i nostri diversi know-how nella convinzione comune che “I progetti migliori hanno bisogno di solide fondamenta, un dettaglio dopo l’altro”». www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 33


Prodotti BigMat

NOVITÀ A MARCHIO BIGMAT

Da BigMat tutto quello che serve per costruire e ristrutturare: rapporto qualità/prezzo e performance garantite. LI TROVI DA

DuoFix 2FX EVO BigMat

Vite strutturale per costruzioni in legno

Nascono dalla partnership consolidata e ultradecennale con Unifix, le nuove e innovative viti BigMat DuoFix 2FX EVO per costruzioni in legno. La vite TPS zincata gialla è realizzata in uno speciale acciaio al carbonio temperato ad alta flessibilità, ed è certificata CE secondo la normativa EN 14592:2008 + A1:2012 con sigillo di qualità AV24. Disponibili con diametro da 4 al 8 mm e con lunghezza da 40 a 380 mm, le viti BigMat DuoFix 2FX EVO sono ideali per i fissaggi strutturali tra elementi portanti in legno massiccio e lamellare, per pannelli a base legno e legno lamellare a strati incrociati (X-lam) e anche di carpenteria metallica. Tra i vantaggi è da segnalare sicuramente il filetto doppio “HiLo”, con la caratteristica alternanza del filetto tra alto (high) e basso (low), e l’intervallo a passo rapido che garantisce una maggiore velocità di avvitamento. Il

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movimento oscillatorio durante l’avvitamento garantisce un minor attrito e consente quindi di lavorare con minor sforzo e minor dispendio di energie per l’uomo ma anche per gli utensili. La rivoluzionaria punta “T-Rex”, dentellata e zigrinata, aumenta la capacità di penetrazione nel legno senza tagliare le fibre del legno, come avviene invece utilizzando le viti tradizionali con fresa, garantendo così una maggiore pulizia del bordo del foro, senza la formazione di trucioli sporgenti. Le viti per legno BigMat garantiscono maggior durata della batteria degli apparecchi utilizzati, con conseguente aumento della vita e soprattutto minor dispendio di energia e forza durante l’avvitamento, per una maggiore sicurezza e comfort dell’operatore. Grazie alla sua semplicità di utilizzo BigMat DuoFix 2FX EVO è un prodotto molto trasversale: adatto ai professionisti più esigenti quanto al pubblico di hobbisti.


Provato per voi

MEMBRANE IMPERMEABILI BIG 05 E BIG 10 CARATTERISTICHE Indicate per l’impermeabilizzazione di tutte le strutture civili e industriali (tradizionali, metalliche e prefabbricate), la membrana plastomerica BIG 05 e la membrana elastoplastomerica BIG 10 sono realizzate con un compound a base di bitume distillato e modificato con polipropilene e sono dotate di un’armatura in tessuto non tessuto di poliestere da fiocco stabilizzato e rinforzato con fili di vetro longitudinali. Realizzate da Polyglass sono disponibili negli spessori 3 e 4 mm e nella versione granigliata da 4 e 4,5 kg, BIG 05 e BIG 10 vantano buone doti meccaniche, buoni allungamenti alla rottura e rilevanti caratteristiche di flessibilità alle basse temperature.

SU QUALI SUPERFICI? A seconda della versione prescelta le membrane si applicano: • come strato a finire o sottostrato nelle coperture multistrato a vista o sotto coperture pesanti; • sottotegola; • in presenza di barriera a vapore; • nelle fondazioni in presenza di umidità di risalita.

COME SI APPLICA BIG 05 e BIG 10 si applicano su superfici asciutte, pulite e sufficientemente lisce e livellate utilizzando una fiamma leggera di gas propano. Per una stesura veloce è consigliato l’utilizzo di BIG PRIMER, primer bituminoso a base di bitumi ossidati e solventi a rapida essicazione, che blocca la polverosità e la porosità delle superfici, rendendo il processo di applicazione ancora più rapido e semplice.

Chi l’ha provato dice che... Le membrane BIG 05 e BIG 10 sono un ottimo prodotto che soddisfa le esigenze dei nostri clienti che le apprezzano per la loro versatilità di applicazione sia in campo civile sia in campo industriale. Oltre a vantare ottime caratteristiche tecniche, le membrane impermeabilizzanti si contraddistinguono per il loro ottimo rapporto qualità prezzo che fa sì che i professionisti che si rivolgono a noi le scelgano per i propri interventi. Altro elemento importante è la loro semplicità di posa: grazie alla loro superficie inferiore rivestiva con uno speciale film in polietilene antiadesivo, le membrane sono facili da sfiammare durante l’applicazione, mentre la versione granigliata è dotata di cimosa per la sovrapposizione laterale. Pietro Pierattelli, responsabile settore edilizia punto vendita BigMat Mollica di Cecina (LI)

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Opinion leader

Caro materiali, Ance denuncia: senza soluzioni efficaci si butta a mare il PNRR Superamento della soglia di allarme degli aumenti per 54 su 56 materiali monitorati e lavori pubblici a rischio, serve agire subito. a cura dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili

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no shock da 10 miliardi, di cui 3 solo per le opere del PNRR. A tanto ammontano, secondo le stime Ance, gli extracosti provocati dai rincari dei prezzi dei materiali. Numeri che scuotono l’intero settore dei lavori pubblici tanto che il presidente di Ance Gabriele Buia ha commentato: «Siamo a un bivio perché ora davvero non è più possibile aspettare. Se non arriveranno soluzioni rapide ed efficaci molti cantieri non potranno restare aperti». Negli ultimi mesi è stato registrato un rapido peggioramento delle condizioni del mercato, dovuto non solo ai picchi raggiunti dagli aumenti delle materie prime (nelle prime tre settimane di marzo +52% il bitume, +38% il ferro acciaio tondo per cemento armato, +470% l’energia elettrica e +738% il gas naturale), ma anche all’estrema difficoltà nel loro reperimento. A confermare la gravità della situazione ci ha pensato il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili che, nelle stime relative al secondo semestre del 2021, ha registrato un superamento della soglia di allarme in 54 dei 56 materiali monitorati. Negli ultimi 20 anni era successo, al massimo, per 4 o 5 materiali. Uno scenario tale da mettere in serio pericolo la realizzazione delle opere pubbliche in Italia e in particolare quelle previste dal PNRR e, di fronte al quale, le 36 | UP! MAGAZINE Maggio 2022

soluzioni fino a qui adottate risultano molto limitate e con tempi di attuazione lunghissimi, incompatibili con l’emergenza del momento. A peggiorare il quadro ha contribuito anche l’improvviso stralcio della misura che avrebbe consentito di sospendere o prorogare i cantieri in corso, concedendo la causa di forza maggiore per gli insostenibili rincari in atto. Una norma che rappresentava l’unico strumento a disposizione delle imprese per non rischiare di abbandonare i cantieri. «Mi chiedo come si possa pensare ora di portare a termine le opere in corso e come si potranno iniziare i nuovi lavori già previsti» ha aggiunto Buia. «Così si sta buttando a mare il PNRR, senza nemmeno provare a salvarlo. Noi non stiamo chiedendo soldi, ma di essere messi nelle condizioni di operare. Dei 220 miliardi di risorse previsti, 108 miliardi passano per il mondo delle costruzioni, dalla grande infrastruttura al piccolo intervento. Il nostro settore si sente responsabile di questo grande cambiamento, ma per riuscirci bisogna correre e far funzionare al meglio la macchina», ha ribadito il presidente dell’Ance. Serve agire subito, come stanno facendo tutti gli altri Paesi in Europa, emanando norme che consentano compensazioni rapide e automatiche dei maggiori costi sostenuti.


Opinion leader

Ora tocca all’architettura

Cambio di passo: rinegoziamo i bisogni e le priorità alla base del fare architettonico per un nuovo stile di vita dell’uomo contemporaneo. di Nicola Di Battista architetto, direttore della rivista l’architetto e giurato italiano del BigMat International Architecture Award 2021

© The Cool Couple

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e oggi vogliamo chiederci dove andrà il mondo delle costruzioni, nel nostro tempo attuale, ci conviene pensare come prima cosa a un nuovo abitare contemporaneo, liberato da ideologie e da mode, dannose e temporanee, affrancato così da futili invenzioni. Un abitare nuovo, che possa finalmente farci entrare pienamente nel nostro tempo, senza rinunciare a nessuna delle ultime tecnologie che il mondo è capace di offrirci, non facendone però delle bandiere o, peggio ancora, degli idola, ma utilizzandole, semplicemente, per aiutarci a vivere meglio, per raggiungere così un abitare maturo e consapevole della nostra storia e delle nostre diversità, dei nostri luoghi e delle nostre possibilità economiche e civili. Finalmente abbiamo la possibilità d’immaginare nuovamente un futuro capace innanzitutto di farci uscire dalla pochezza di quanto è stato costruito nel nostro recente passato. Il tempo attuale considera questo passato esaurito e, soprattutto, non più buono per noi, dando invece progressivamente più spazio a un sentimento collettivo che, a mano a mano, monta sempre più forte e chiede a gran voce un rinnovamento. Sappiamo che ormai è indispensabile immaginare e realizzare nuovi stili di vita per l’uomo contemporaneo, più adeguati al nostro tempo e ai nostri mezzi. Se fino a poco tempo fa l’architetto poteva, a ragione, lamentare la mancanza di un contesto o l’assenza di una domanda a cui dare risposta con il proprio lavoro, oggi i sintomi di un cambiamento evidente ci sono tutti; certo, bisogna avere voglia, pazienza e tempo per cercarli, perché anche se non sono ancora solidi, sono comunque sicuri e irreversibili. Per questo tocca ora agli architetti prendere i nuovi contenuti e trasfigurarli in nuove forme adeguate a essi, forme che possano essere condivise e convincenti. Ora si può fare.

Restauro e trasformazione della residenza per religiose Casa Veronica (VE), architetti Alessandra Rampazzi e Marcello Galiotto | Veduta degli spazi interni recuperati tramite un delicato lavoro di restauro “tono su tono”, di ripulitura e ridisegno degli elementi primari come strutture, pavimenti, soffitti, scale, ascensore e arredi fissi, regalando una nuova unità spaziale.

Le condizioni finalmente lo permettono e possiamo farlo iniziando dal basso, partendo proprio da noi, da quello che siamo e da quello che già siamo capaci di fare; abbiamo tutto quanto ci serve per operare un cambiamento di passo, un cambiamento, prima di tutto, del nostro punto di vista. Senza aspettare niente e nessuno: partiamo da quanto di buono abbiamo; rinegoziamo la nostra appartenenza a questo mondo, rinegoziamo un buono e sano vivere civile, rinegoziamo i nostri bisogni e priorità, i nostri sogni e desideri, per avere, da subito, un incredibile materiale collettivo capace di determinare nella maniera più precisa possibile i contenuti – che caratterizzano il tempo attuale e più stanno a cuore agli uomini che lo vivono – da porre alla base del nostro fare architettonico. www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 37


News dal mondo

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In Caltiber entra in BigMat L’azienda di San Martino in Campo (PG) sceglie il Gruppo per affrontare le nuove sfide del mercato dell’edilizia.

BigMat si rafforza in Toscana con Casarreda FT Nel suo decimo anniversario l’azienda lucchese, guidata dalla famiglia Tardelli, entra nel Gruppo BigMat.

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pecializzata nella lavorazione e posa di acciaio per cemento armato e di calcestruzzo preconfezionato, In Caltiber Srl è una delle realtà emergenti della provincia di Perugia per la commercializzazione di materiali da costruzione. Nel punto vendita di Santa Sabina (PG) lo staff supporta imprese edili, artigiani e professionisti nella scelta di prodotti di edilizia pesante e materiali da costruzione: sistemi a secco biocompatibili, isolanti termici e acustici, ferramenta e attrezzi professionali ma anche finiture grazie a una piccola esposizione di pavimenti, porte e colore. Nello stabilimento di San Martino in Campo (PG), oltre alla vendita di prodotti di edilizia come a Santa Sabina, si trova la lavorazione dell’acciaio per cemento armato e il preassemblaggio di gabbie circolari per palificazioni, paratie, plinti, pilastri e travi. Per il calcestruzzo BigMat In Caltiber dispone di due impianti dalla capacità produttiva di 80mila m3 annui. «Per consolidarci e rafforzarci come attività di rivendita di materiali edili abbiamo scelto di affidarci al Gruppo BigMat che può sostenere questa crescita grazie a un ufficio acquisti strutturato che ci consente di dare ordine e metodo alla nostra attività. Un primo passo per fare un salto di qualità e cogliere tutte le opportunità che si presenteranno, rispondendo alle esigenze del mercato con soluzioni innovative e un’ampia offerta di servizi» sottolinea l’amministratore unico Carla Pencelli. 38 | UP! MAGAZINE Maggio 2022

BigMat sostiene 159 club amatoriali di calcio Al via la terza edizione di Costruiamo Per Lo Sport.

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ell’anno dei Mondiali 2022 in Qatar, non poteva che essere il calcio la disciplina protagonista della terza edizione di “Costruiamo Per Lo Sport”, il progetto di responsabilità sociale del Gruppo BigMat. Sono 159 i club selezionati in tutta Italia e che riceveranno gratuitamente per la stagione 2022/2023 una divisa composta da maglia, short e calze del brand Adidas, per vestire oltre 4.500 giocatori e giocatrici di età compresa tra 7 e 13 anni. Novità del 2022, oltre all’aumento del numero di club sponsorizzati (159 in Italia e oltre 500 in Europa), è la scelta del calcio come sport per tutti i sette Paesi dove è presente il marchio BigMat (Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna). Con il progetto “Costruiamo Per Lo Sport” BigMat vuole essere più di un semplice sponsor bensì un partner di prossimità dei club sportivi amatoriali che sono luoghi di incontro e formazione per i più giovani e le loro famiglie. Il 30 maggio sono stati annunciati i vincitori su: costruiamoperlosport.bigmat.it

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on tre punti vendita a Piano di Coreglia, Barga e Castelnuovo di Garfagnana (LU), Casarreda FT è un punto di riferimento in tutta la valle del Serchio e la Garfagnana. Realtà dinamica e versatile, dall’esperienza pluridecennale, ha registrato nel 2021 un fatturato di 7 milioni di euro. Fondata nel 1963 dai coniugi Giuseppe e Giuseppina Tardelli, l’attività si dedica inizialmente alla lavorazione del legno ampliandosi all’edilizia e alle finiture d’interni. Dal 1987 la conduzione di Casarreda FT passa in mano ai figli Fabrizio e Fabiano, nel 2011 viene creata la divisione edilizia e nel 2012 l’acquisto del primo magazzino: «Copriamo un raggio di 20 km con un totale di 15mila m2 di spazio di cui 4.500 coperti, dove lavorano 25 addetti» racconta il titolare Fabrizio Tardelli. Dalle fondamenta fino al tetto: da BigMat Casarreda FT i professionisti dell’edilizia, le imprese, i privati e gli appassionati del fai da te possono trovare tutti i tipi di materiale da costruzione e prodotti correlati, ma anche un vasto assortimento di finiture nelle due sale mostra di 850 m2. «Proveniamo da un gruppo consortile e crediamo molto nel lavoro di squadra e nel concetto di team. Ci riconosciamo nei percorsi e nelle strategie di BigMat, che potrà supportarci nel raggiungere i nostri prossimi obiettivi di crescita» conclude Tardelli.


News dal mondo

BigMat Durigan: nuovo socio a Oristano La storica azienda di Arborea (OR), specializzata in edilizia e bricolage, sceglie la forza del Gruppo BigMat per crescere.

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nizia in Veneto per approdare in

Sardegna la storia dell’azienda Durigan Srl, della provincia di Oristano. Fondata negli anni ’60 da Gino Durigan, emigrato in Sardegna nel dopoguerra, inizia la sua attività come produzione e vendita di manufatti in cemento. Dopo la prematura scomparsa di Gino succcede alla guida la figlia Maria, dal 1975 al 2010, passando poi la staffetta a suo figlio Stefano Martinez, terza generazione della famiglia. BigMat Durigan negli anni si è specializzata in tutti i materiali da costruzione ampliando l’offerta alla ferramenta, all’utensileria termoidraulica e al giardinaggio. Sono 16 gli addetti impiegati nel punto vendita di 15mila m2 totali, di cui 3mila coperti, dove si trovano anche un centro colore con tintometro e prodotti per il decoro oltre ad articoli per il fai da te: elettroutensili, bulloneria e casalinghi. Con un fatturato previsionale 2022 di 4 milioni di euro, BigMat Durigan è un punto di riferimento per imprese edili, artigiani, posatori, aziende del comparto idraulico e carpentieri ma anche enti pubblici. «Comunicazione e attività di marketing, promozioni e servizi digital ma anche progetti come il programma fidelity BigCard o BigRent per il noleggio, sono tutti servizi che da soli faticheremmo a implementare ma che con BigMat possiamo sviluppare e proporre ai clienti per essere più competitivi» spiega Martinez.

Ediliziare di Fermo sceglie l’insegna BigMat L’azienda entra nel Gruppo per consolidare la sua crescita.

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n mondo di edilizia: è questo il motto di Ediliziare Srl, azienda marchigiana con un fatturato di 2,5 milioni di euro che opera nella provincia di Fermo. La rivendita all’ingrosso e al dettaglio di materiali edili, inizia l’attività nel 2010 grazie all’intraprendenza di Stefano Corsi e Luca Mazza e alla loro esperienza nel settore edile. Nei 1.600 m2 totali del punto vendita, nella zona artigianale Campiglione di Fermo, è possibile trovare soluzioni per ogni esigenza costruttiva. Al “quartier generale” si aggiunge poi un magazzino da 850 m2 e un sito per la lavorazione e commercializzazione di prodotti in legno. A seguito del terremoto del 2016 in Centro Italia, BigMat Ediliziare ha messo in campo l’esperienza acquisita nel tempo nelle soluzioni antisismiche e poi nel 2019 ha introdotto anche il comparto ferramenta. «La rivendita è un luogo di aggregazione delle figure professionali edili e deve avere un ruolo “propositivo” nella filiera – racconta Stefano Corsi –. Siamo promotori di soluzioni e non solo di prodotti, la nostra peculiarità è il know-how specializzato dei nostri sei addetti a supporto di imprese edili, privati ed enti pubblici». L’ingresso in BigMat è per Ediliziare un passaggio caratterizzato da una visione di mercato condivisa e partecipata: «Conosco la realtà BigMat fin dai primi anni ’90 e i soci presenti nella zona sono aziende che apprezzo – commenta Corsi –. Si sono create le condizioni giuste per entrare nel Gruppo e vogliamo sostenere e ampliare il nostro business grazie ai servizi offerti da BigMat a livello organizzativo. È estremamente utile e costruttivo condividere quotidianamente le problematiche del mercato attuale attraverso lo scambio continuo di informazioni per affrontare questo periodo di particolare incertezza».

Nuovo socio BigMat in Sardegna: Lupinu Innovart di Orosei (NU) Dalla costa centro orientale della Sardegna, la famiglia Langiu sceglie il Gruppo BigMat.

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ata nel 2014 a Orosei (NU), quando

le nuove leve della famiglia Langiu prendono le redini dell’azienda di famiglia, la Ditta Lupinu vanta una lunga e affascinante storia che risale al 1962 quando nonna Giovanna decise di adibire la sala da pranzo della sua abitazione a magazzino di cemento e calce. Edilizia pesante, impiantistica, pitture ma anche ceramiche, arredobagno, infissi e finiture negli oltre 10mila m2 di superficie del punto vendita, dove sono impiegati circa 20 addetti che supportano i clienti nella scelta e nello studio delle soluzioni più adatte, con consulenza alla progettazione e assistenza tecnica, anche in cantiere, consegna del materiale e supporto post-vendita. «Siamo un’azienda giovane, con un’età media al di sotto dei 35 anni, ma allo stesso tempo dalla grande competenza grazie alla presenza di figure d’esperienza» racconta Gianluca Langiu, socio e amministratore unico. La crescita di BigMat Lupinu Innovart negli ultimi anni è evidenziata dai risultati del 2021 con un fatturato di 6 milioni di euro e un incremento del 35%. Per il futuro tanti progetti da realizzare grazie a BigMat, «un’organizzazione ben strutturata, capace di offrire servizi per differenziarsi dalla concorrenza: accordi commerciali vantaggiosi, servizi per la gestione dei crediti fiscali di cui stiamo già facendo ampio utilizzo, attività di marketing e per lo showroom» conclude Langiu. www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 39


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