MacPlas 399 (febbraio-marzo)

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MACPLAS

Editrice Promaplast Srl - Centro Direzionale Milanofiori - Palazzo F/3 - 20057 Assago (MI) - ISSN 0394-3453 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% LOM/MI/2363

RIVISTA DELLE MATERIE PLASTICHE E DELLA GOMMA

Qualche ombra non offusca un preconsuntivo incoraggiante L’“orientamento generale” del Consiglio europeo Quando tubo e manicotto diventano tutt’uno La fabbrica del futuro sarà più high-tech ed ecologica?

www.caldara.it


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SOMMARIO

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10 34 EDITORIALE

08 Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza

MARKETING

10 Qualche ombra non offusca un preconsuntivo incoraggiante 14 Beni strumentali: 2023 in crescita, per il 2024 atteso un lieve calo 16 Le macchine utensili attese a un anno di tenuta 19 Aumenta la base degli addetti rappresentati 20 Premio a 15 tesi di laurea 22 Dieci milioni di euro per la sostenibilità 23 Un polo per la produzione di masterbatch 24 Anche il welfare contribuisce alla sostenibilità aziendale 24 Servire i mercati europei in crescita 25 Si amplia il management di Union 25 In Syncro Group un neodirettore commerciale 27 I Ministri Tajani e Bernini in visita da SCM Group 27 Giro di poltrone 28 Proprietà cinese per il costruttore tedesco di impianti per il soffiaggio 28 Formazione tedesca in Italia 29 Anche una struttura più snella favorisce un futuro più sostenibile

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76 29 31 31 32 32

Nuova guida a Ludwigshafen Cambio al timone di Vinylplus ed ECVM Più tecnopolimeri per il Triveneto I masterbatch asiatici trainati dalla Cina Un polo per l’imballaggio sostenibile tra le province di Napoli e Salerno

PLASTICA E AMBIENTE

34 L’“orientamento generale” del Consiglio europeo 40 Dieci proposte per un’economia realmente circolare 44 Il Belpaese è un’eccellenza europea nel riciclo 46 Dai rifiuti plastici marini petrolio per produrre nuova plastica 47 Cassette per ortofrutta: riutilizzabili vs riciclate 48 Mancano misure contro il caro energia 48 Trust Salvambiente operativo 49 CAC: su per gli imballaggi in plastica, giù per quelli bio compostabili 50 Edutainment contro le fake news sulla plastica 50 Nuova Direttiva contro greenwashing e informazioni ingannevoli 51 Al via il primo programma nazionale di recupero delle plastiche nei fiumi MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


C O P E R T I N A

MACPLAS

N. 399 - FEBBRAIO/MARZO 2024

MATERIALI E APPLICAZIONI

76 La fabbrica del futuro sarà più high-tech ed ecologica? 80 Gestione delle materie plastiche: non solo fine vita 84 Materiali compositi avanzati nell’ultimo film di Michael Mann 85 Bottiglia in PET per spumante due volte premiata 85 Steli filettati in super tecnopolimero 86 Materiali sostenibili grazie alla CO2 catturata dai processi industriali 86 Coadiuvanti per l’estrusione privi di PFAS 87 Termo-laminazione e termosaldatura di vaschette e capsule 87 Navigare l’auto in 3D

88 89 90 91 91

RUBRICHE E VARIE

Corsi CESAP Corsi SBS L’economia cinese sostiene Chinaplas 2024 Aperte le iscrizioni al K 2025 Appuntamento ad Amsterdam per la termoformatura europea 92 Obiettivo: emissioni zero n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

Qualche ombra non offusca un preconsuntivo incoraggiante L’“orientamento generale” del Consiglio europeo

I N

53 Vicino al cliente in ogni momento e in tutto il mondo 54 Quando tubo e manicotto diventano tutt’uno 56 Intelligente e a bassi consumi energetici 58 Soluzioni mirate per la produzione di microcomponenti 60 Plasmare il futuro della saldatura laser della plastica 62 Il futuro? Tanta “Roba” e non solo… 66 Termoformatura ecoconsapevole 67 Estrusione sulle due sponde del Mediterraneo 69 Compoundazione e filtrazione in un unico passaggio 70 Tecnologia per la gestione integrata dei rifiuti 70 Chiudere il cerchio degli imballaggi in plastica 71 Termoformatura di imballaggi per prodotti caseari 72 Un gigante per lo stampaggio a iniezione d’oltralpe 72 Più servizi e supporto postvendita da DavisStandard 73 Efficienza energetica con un ridotto ingombro 74 Controllare i carichi nel riscaldamento elettrico

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RIVISTA DELLE MATERIE PLASTICHE E DELLA GOMMA

MACCHINE E ATTREZZATURE

Quando tubo e manicotto diventano tutt’uno La fabbrica del futuro sarà più high-tech ed ecologica?

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Materiali per un sistema economico più green Tra le aziende che contribuiscono all’economia circolare e alla sostenibilità c’è anche Caldara Plast, realtà comasca attiva da oltre sessant’anni, la cui attività si concentra su recupero e rigenerazione di materie plastiche. In tale ambito, visto che la tendenza di questi ultimi anni è quella di “misurare” l’impatto delle imprese sull’ambiente, anche Caldara Plast, con il supporto di esaminatori esterni, ha iniziato ad analizzare i propri consumi di acqua, energia, gas naturale, carburanti ecc. per capire l’entità del proprio impatto lungo tutto il ciclo produttivo: dall’approvvigionamento di materie prime al ciclo di lavorazione fino alla consegna del materiale ai clienti. Negli ultimi anni sono stati definiti i parametri di questa analisi che hanno permesso di comparare i dati in modo da trovare punti di miglioramento ed efficientamento, controllare il raggiungimento degli obiettivi negli anni futuri e incentivare le aziende a fare sempre meglio. Il documento denominato LCP - Life Cycle Perspective, che verrà riproposto anche per il 2024 e che fa riferimento alle norme tecniche riconosciute a livello internazionale in ambito LCA (Life Cycle Assesment), ha permesso all’azienda di vedere con i propri occhi quanto i granuli prodotti con materiale riciclato post-industriale o post-consumo abbiano un impatto decisamente inferiore rispetto alla materia prima vergine. I materiali rigenerati commercializzati da Caldara Plast sono disponibili anche con le certificazioni di prodotto (esempio Plastica Seconda Vita) nella linea a marchio “Caldara2ndlife” garantendo la tracciabilità completa dei materiali usati per la produzione di ogni singolo lotto di granulo. Queste scelte sottolineano la vocazione green dell’azienda comasca i cui clienti sanno che, a parità di prezzo, possono scegliere un compound rigenerato che li aiuterà a essere più sostenibili. Perché il futuro è delle imprese che hanno a cuore l’ambiente. www.caldara.it

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INSERZIONISTI

Anno 49 - Numero 399 Febbraio/Marzo 2024 Direttore responsabile Mario Maggiani Redazione Luca Mei, Girolamo Dagostino, Stefania Arioli

75 AMAPLAST

www.amaplast.org

53 BAUSANO

www.bausano.com

IV Cop. BMB

www.bmb-spa.com

I Cop. CALDARA PLAST

www.caldara.it

II Cop. CHIMAR

www.chimar.com

Ufficio commerciale Roberta Pagan

92 CHINAPLAS

www.chinaplasonline.com

Segreteria di redazione Giampiero Zazzaro

73 DISTRUPOL

www.distrupol.com

III Cop. ENGEL ITALIA

Amministrazione Debora Mastrangelo Comitato di direzione Massimo Margaglione, Gabriele Caccia, Barbara Ulcelli Hanno collaborato a questo numero: Francesco Paolo La Mantia Editore Promaplast Srl Centro Direzionale Milanofiori - 20057 Assago (Milano, Italia) Tel.: +39 02 82283735 - Fax: +39 02 57512490 E-mail: macplas@macplas.it - www.macplas.it Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 68 del 13/02/1976 Iscrizione presso l’Ufficio Nazionale della Stampa N. 4620 del 24/05/1994 Impaginazione e prestampa Faenza Printing SpA

www.engelglobal.com/it

74 FB BALZANELLI

www.fb-balzanelli.it

49 GIBITRE

www.gibitre.it

21 GIURGOLA STAMPI

www.giurgola.it

71 GRAFE

www.grafe.com

90 HS-UMFORMTECHNIK

www.hs-umformtechnik.de

26 IPM

www.ipm-italy.it

39 MAIN TECH

www.maintechsrl.com

30 MIXACO

www.mixaco.com

65 MORETTO

www.moretto.com

68 NEGRI BOSSI

www.negribossi.com

94 PACKAGING SPEAKS GREEN www.packagingspeaksgreen.com

Stampa e inoltro postale Faenza Printing SpA Prezzo copia: 5 euro Abbonamento Italia (6 numeri): 40 euro Abbonamento estero (6 numeri): 60 euro La direzione della rivista declina ogni responsabilità per quanto riguarda l’attendibilità degli articoli e delle note redazionali di fonte varia

7 PEGASO INDUSTRIES

www.pegasoindustries.com

7 PET SOLUTIONS

www.petsolutions.it

13 PLASTORE

www.plastore.it

3 PRESMA

www.presma.it

51 ROBOLINE SYTRAMA

www.sytrama.com

18 SITRA

www.sitramasterbatch.com

93 SBS

www.scuolabenistrumentali.it

33 SKZ

www.skz.de

52 VANETTI

www.vanettimaster.com

9 ZAMBELLO

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MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Every year millions of tons of plastic waste find their way into our oceans. Our vision: drive the transition to a more sustainable world. Maximize energy efficiency, reduce emissions and minimize waste, providing our customers with the best solutions for recycled plastics treatment.

Empowering sustainability through innovation.


EDITORIALE

LUCA MEI

Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza Facciamo un esercizio di mentalismo. Se ciascuno di noi chiedesse a qualcun altro di pensare a illustri scienziati italiani dall’inizio del Novecento a oggi e provasse a indovinarli, probabilmente tutti ne azzeccheremmo qualcuno, ma le risposte di ognuno prevedibilmente coinciderebbero solo parzialmente con quelle degli altri, dato l’elevato numero di coloro che hanno illuminato la nostra storia scientifica. Tra questi a chi scrive vengono in mente d’acchito Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Giulio Natta, Renato Dulbecco, Carlo Rubbia e Giorgio Parisi. Se invece chiedessimo di pensare a illustri scienziate italiane dello stesso periodo con un po’ di azzardo si può prevedere che tutti indovineremmo lo stesso nome: Rita Levi-Montalcini. Ebbene, cosa ci dice questo divertissement? Che nel mondo scientifico la presenza femminile è da sempre meno numerosa di quella maschile, disparità tanto attuale che nel 2015 le Nazioni Unite hanno istituito la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, che si celebra l’11 febbraio. Le giornate internazionali ormai sono all’ordine del giorno appunto, fatto questo che rappresenta quasi un’aggravante, perché laddove è necessario richiamare l’attenzione su qualcuno o qualcosa vuol dire che non sempre tutto sta andando per il verso giusto. Nel nostro caso riportare qualche numero può aiutare. Gli ultimi dati Eurostat mostrano che nel 2021 le donne costituivano il 21% di scienziati e ingegneri nel settore manifatturiero. Un’analisi McKinsey ed Eightfold AI della forza lavoro europea rileva che nel 2022 le donne occupavano il 22% di tutti i ruoli tecnologici nelle imprese europee. Dalle ultime stime risulta che nel 2023 le donne ricoprivano il 24% circa dei ruoli dirigenziali nel settore tecnologico. Nell’industria della plastica nel 2022 le donne rappresentavano il 16,2% della forza lavoro totale, con tassi variabili a seconda delle mansioni, dal 4,8% dei dirigenti al 60,6% degli impiegati, passando per l’11,1% dei tecnici al 23,5% degli operai. Quanto al nostro Paese, il Global Gender Gap Report 2023 del World Economic Forum riferisce che l’Italia occupa il 79° posto su 146 Paesi per quanto riguarda la parità di genere e che sta perdendo posizioni. Il divario di genere è ancora più evidente quando si parla di professioni tecnico-scientifiche e secondo l’Istat meno del 40% delle laureate si concentra nelle discipline STEM. Allora, al di là dei numeri, diamo all’11 febbraio il significato positivo di sprone verso una sempre più ampia ed estesa equiparazione tra ruoli, mansioni e retribuzioni che da quello scientifico permei ogni settore lavorativo e si diffonda in modo osmotico in ogni ambito sociale e civile senza soluzione di continuità. In questa direzione sembrano andare le certificazioni che attestano la parità di genere nei luoghi di lavoro, che prevedono modelli organizzativi e comportamentali improntati a inclusione, collaborazione e uguaglianza e a cui le aziende, molte anche nel settore della plastica, guardano con sempre maggiore attenzione quale una delle componenti rilevanti del pilastro sociale della propria sostenibilità. L’auspicio è che simili modelli organizzativi e comportamentali, una volta acquisiti e fatti propri dai lavoratori non solo in quanto tali ma anche come individui, siano trasmessi alla stregua di un patrimonio genetico e si affermino come valori oltre il circoscritto ambito professionale fintantoché ovunque non sarà più necessaria alcuna indagine o certificazione che attesti parità e uguaglianza.

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MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


ZMS ZAMBELLO Monitoring System


| MARKETING

Costruttori italiani di macchine e stampi per plastica e gomma

Foto da sito internet Gefit

Qualche ombra non offusca un preconsuntivo incoraggiante I preconsuntivi elaborati dal Centro Studi Mecs evidenziano andamenti nel complesso positivi per l’industria italiana della meccanica strumentale sui tre fronti delle macchine per plastica e gomma, ceramica e imballaggio. Nonostante qualche ombra, che pure non può essere ignorata, il quadro generale risulta incoraggiante. A cura di Luca Mei

Massimo Margaglione, presidente di Amaplast dal 2023.

I

l fatturato della produzione italiana di macchine per plastica e gomma dovrebbe raggiungere nel 2023 un nuovo record storico per il settore, ossia superare quota 4,8 miliardi di euro, mettendo a segno un incremento di almeno tre punti percentuali sul 2022. Sono queste, in premessa, le stime del Centro Studi Amaplast-Mecs in merito al preconsuntivo 2023 di settore, che attribuiscono il merito di tale risultato soprattutto al buon andamento delle esportazioni, come conseguenza del progressivo rafforzamento nei primi nove mesi rilevati da Istat, registrando una crescita del 13% rispetto al periodo gennaio-settembre 2022. Nello stesso periodo, le importazioni sono aumentate del 6%, mentre il saldo attivo della bilancia commerciale è migliorato del 16%.

Esportazioni: tecnologie e aree geografiche Le esportazioni - a cui è destinato oltre il 70% della produzione nazionale di settore - mostrano una crescita robusta in funzione del positivo andamento di tutte le principali tipologie di macchinari per la trasformazione primaria e di quelle che costituiscono le quote sul totale più elevate, dunque gli stampi (24% e +14% rispetto al periodo gennaio-settembre 2022), gli estrusori (12% e +22%), le presse a iniezione (5% e +2%), le macchine per soffiaggio (4% e +17%), le termoformatrici (4% e +22%), le stampatrici flessografiche (4% e +18%) e gli impianti per materiali espansi (4% e +40%).

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Dal punto di vista geografico, l’Europa si conferma primo quadrante di destinazione del Made in Italy di settore, con una quota complessiva pari al 56%. In tale ambito, l’Unione Europea rappresenta il 45% e proprio le vendite realizzate in alcuni dei principali mercati UE mostrano gli andamenti più positivi: Germania (+7%), Francia (+23%) e Spagna (+19%). Inoltre, proprio due mercati UE rientrano nella “top ten” degli sbocchi commerciali, alla luce di forniture in deciso aumento: Romania (+71%) e Repubblica Ceca (+38%). Si osserva anche una forte progressione delle consegne in Russia (+61%), nonostante le ben note criticità. Più che soddisfacente l’andamento delle esportazioni verso l’America (+24%), grazie sia a un nuovo slancio dei mercati USMCA - in particolare il Messico - sia alla perdurante vivacità di diversi mercati sudamericani, in primo luogo Brasile, Argentina e Perù. In ambito mediorientale si osserva una tendenza media piuttosto positiva, determinata dalla progressione delle vendite a due dei principali mercati: Arabia Saudita (+107%) e Israele (+47%). Le esportazioni verso l’Estremo Oriente, invece, registrano nel complesso una frenata piuttosto brusca (-12%), derivante in primo luogo dalla contrazione di due mercati principali - ossia Cina (-15%) e India (-6%) - ma anche di altre destinazioni di un certo rilievo, come Corea del Sud (-61%), Giappone (-47%) e Taiwan (-68%). Il contemporaneo picco di vendite alla Tailandia (+140%) e all’Indonesia (+81%) non è stato sufficiente a controbilanciare le perdite citate, ma ciò ovviamente dipende anche dal diverso peso assoluto che i diversi sbocchi hanno sul totale. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Motivi di preoccupazione e criticità Al di là di ciò che si osserva dalle statistiche import-export, le preoccupazioni delle aziende italiane del settore sono dovute al progressivo rallentamento della raccolta ordini negli ultimi mesi. Peraltro, sul finire del 2022, nessuno avrebbe scommesso sui risultati del 2023: si temeva una crisi della domanda già dai primi mesi dell’anno, che si è invece verificata nella seconda metà del periodo. Del resto, diverse sono le criticità sul fronte economico e geopolitico che caratterizzano il contesto internazionale. Al rimbalzo post pandemia - che ha comunque confermato la capacità del settore di reagire alle avversità, soffrendo meno di altri comparti i contraccolpi negativi che si sono verificati - sono seguiti diversi elementi di crisi: dai conflitti alla scarsità di componentistica elettronica (ma non solo) e alla volatilità dei prezzi di materie prime ed energia, dal rallentamento di alcune economie globali (come quella tedesca, strettamente collegata a quella italiana) all’aumento di inflazione e costo del credito. Se i prezzi di alcune commodity si sono riportati su livelli più accettabili, permane comunque una incertezza di fondo che continua a rendere difficile la programmazione degli investimenti da parte delle imprese, che risultano in frenata quest’anno e che dovrebbero fermarsi il prossimo. Secondo le previsioni del Centro Studi Confindustria il PIL italiano dovrebbe crescere di appena lo 0,7% nel 2023 (variazione perlopiù acquisita nella prima metà dell’anno e affievolitasi nell’ultimo periodo), ma nel 2024 potrebbe non andare meglio, con una previsione di +0,5%. n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

Mercato interno: un rallentamento fisiologico A conferma del clima di incertezza, osservando le risposte fornite dalle aziende associate ad Amaplast alle indagini congiunturali sui primi tre trimestri del 2023 si nota che il fatturato realizzato con la vendita di macchine sul mercato domestico si è contratto rispetto a quello del 2022, in misura sempre più accentuata con il passare dei mesi; quello derivante dalle forniture ai clienti stranieri si è invece confermato in crescita, pur con intensità minore nel terzo trimestre. Il mercato interno non ha dato soddisfazione ai costruttori italiani neppure per quanto riguarda la raccolta degli ordini che, nel periodo gennaio-settembre 2023, si è mantenuta a livelli decisamente inferiori rispetto a quelli dello stesso periodo del 2022. L’indicatore risulta invece positivo per quanto riguarda le commesse degli utilizzatori stranieri, pur con un andamento in progressiva attenuazione.

Secondo le previsioni, il fatturato della produzione italiana di macchine per plastica e gomma dovrebbe raggiungere nel 2023 un nuovo record storico, superando i 4,8 miliardi di euro, con un incremento di almeno il 3% sul 2022, soprattutto grazie al buon andamento delle esportazioni.

Foto da sito internet Tecnomatic

Alla luce dell’ottima prestazione delle vendite registrata nel periodo gennaio-settembre 2023, l’Africa nel suo complesso arriva a sfiorare una quota del 6% sul totale. In particolare, risultano fortemente incrementati i flussi verso tutti i Paesi che affacciano sul bacino del Mediterraneo e, nell’area subsahariana, verso Sudafrica e Nigeria, solo per citare le prime due destinazioni per consistenza, con valori più che raddoppiati rispetto a un anno fa.

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| MARKETING

Foto da sito internet Sorema

Sostenibilità, automazione digitale, intelligenza artificiale, servitizzazione: tra conferme e novità che si affacciano, saranno questi i temi con cui i costruttori di impianti industriali dovranno sempre più confrontarsi nei prossimi anni. Foto da sito internet Saip

tutta la meccanica strumentale e che rivoluzioneranno le strutture organizzative e di offerta. Alla digitalizzazione”, ha proseguito il presidente, “si unisce la servitizzazione che, oltre a favorire e ottimizzare le relazioni di filiera - cioè i rapporti tra fornitori di tecnologie, costruttori di macchine e utilizzatori finali - offre benefici anche in termini di sostenibilità. Un’altra realtà nuova e in rapida evoluzione”, ha concluso Massimo Margaglione, “con cui le imprese si confrontano non senza qualche difficoltà proprio alla luce dei continui aggiornamenti, è quella dell’intelligenza artificiale generativa, che offre un potenziale applicativo ancora da comprendere appieno”.

Nonostante alcune ombre che non possono essere ignorate, il quadro del 2023 risulta nel complesso positivo, infondendo nelle imprese il coraggio necessario per affrontare un 2024 che si annuncia impegnativo.

In effetti, il rallentamento della domanda domestica può considerarsi in una certa misura fisiologico, in particolare dopo il picco verificatosi nel 2021, sostenuto dalle misure a favore degli investimenti. “Proprio per far fronte alle sfide dei mercati”, ha sottolineato Massimo Margaglione, presidente di Amaplast, “è sempre più fondamentale per le aziende intraprendere percorsi di evoluzione digitale, applicando quei modelli che regoleranno il futuro di

Foto da sito internet Acma

MERCATO ITALIANO DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (MILIONI DI EURO) Anni 2022 2023 (stime)

12

Produzione

4.670

4.820

Export

3.250

3.410

Import

1.120

1.160

Mercato interno

2.540

2.570

Saldo commerciale

2.130

2.250

Sguardo allargato sulla meccanica strumentale Allargando lo sguardo all’analisi dei dati preconsuntivi aggregati del sistema associativo sinergico che Amaplast costituisce con Acimac e Ucima, elaborati sempre dal Centro Studi Mecs, il fatturato complessivo generato dai costruttori italiani di macchine e attrezzature per la plastica e la gomma, per la ceramica e per l’imballaggio ha superato quota 16 miliardi di euro. Nel dettaglio, il giro d’affari dei tre settori rappresentati dalle tre associazioni ammonta per il 2023 a 16 miliardi e 182 milioni di euro, con un incremento del 4% rispetto al 2022. Il cumulato conferma quindi l’andamento di crescita degli ultimi anni, trainato per tutti e tre i settori dall’export: 12,39 i miliardi derivanti dal giro d’affari internazionale, in crescita del 7,6% rispetto al 2022. In flessione il mercato domestico, che cala del 6,3%: il fatturato totale delle vendite ai clienti italiani si attesta a 3,78 miliardi di euro. Tuttavia, il secondo semestre mostra dei segnali generali di rallentamento, dovuti alle avvisaglie di un 2024 che si annuncia complicato sotto il profilo economico. Il calo degli ordini medio del 5% (con differenze anche sostanziali tra i tre settori) maturato nel periodo gennaio-settembre prefigura un’analoga proiezione di riduzione del fatturato cumulato nel 2024. Tornando al 2023 da poco concluso, i tre comparti confermano quindi il loro posizionamento strategico dovuto al ruolo di leadership tecnologica nel mercato globale, alle risorse costantemente investite in ricerca e sviluppo, al know-how di una filiera concentrata soprattutto in quattro regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto. D’altronde il Made in Italy della meccanica strumentale resta il riferimento per forza, qualità e capacità di innovazione. Sui fronti al momento più “caldi” in campo industriale, la sostenibilità e l’intelligenza artificiale, le aziende dei tre comparti spiccano nel mercato globale per le soluzioni implementate nei propri impianti, che sviluppano i concetti di servitizzazione e automazione digitale e che pongono le condizioni per un modello di produzione “green oriented”. Il fatturato cumulato delle tre associazioni Amaplast, Acimac e Ucima conferma l’andamento di crescita degli ultimi anni. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399



| MARKETING

Beni strumentali: 2023 in crescita, per il 2024 atteso un lieve calo Con l’inizio del nuovo anno alcuni segnali di incertezza si sono affacciati all’orizzonte, soprattutto sul mercato interno. Nonostante l’anno appena terminato si sia chiuso con segno positivo, sono necessarie misure strutturali e investimenti su fronti sempre più strategici per affrontare e vincere le sfide del prossimo futuro.

N Per il presidente di Federmacchine, Bruno Bettelli, investire in formazione e aggiornamento del personale è fondamentale per poter affrontare preparati le sfide di innovazione non solo digitale che si prospettano in futuro.

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Foto da pagine Linkedin Federmacchine

el 2023, nuovo record di fatturato per l’industria italiana costruttrice di beni strumentali, trainato dall’export che raggiunge un livello mai toccato prima. Il 2024 segnerà invece un leggero arretramento, interrompendo il trend positivo

registrato a partire dal 2021. Questo, in sintesi, quanto emerge dalle rilevazioni effettuate dal Gruppo Statistiche Federmacchine, la federazione delle imprese costruttrici di beni strumentali. Secondo i preconsuntivi, infatti, nell’anno da poco terminato, il fatturato dell’industria italiana di settore è cresciuto a 56.935 milioni di euro, il 2,8% in più rispetto al 2022. Il risultato complessivo è stato determinato anzitutto dall’export, cresciuto del 5,1% fino a 37.426 milioni di euro, mentre le consegne sul mercato interno si sono fermate a 19.509 milioni di euro, con una flessione dell’1,5% rispetto al 2022, risentendo della riduzione del consumo domestico di macchinari che, dopo anni di grande espansione, registra una leggera riduzione, scendendo a 31.496 milioni di euro (-0,8%). L’anno da poco iniziato appare più incerto: il fatturato dovrebbe arretrare dell’1,2% a 56.257 milioni di euro. Secondo le previsioni, sul risultato finale peserà la riduzione delle consegne ai costruttori italiani, in calo del 4,6% a 18.611 milioni

di euro. Le esportazioni invece resteranno pressoché stazionarie a 37.646 milioni di euro (+0,6%).

Qualche incertezza all’orizzonte “L’industria italiana del bene strumentale sembra aver perso lo slancio del post pandemia. Dopo i risultati da record registrati fino all’anno scorso, il 2023, pur ancora positivo, mostra i primi segnali di debolezza del mercato italiano a fronte di una attività ancora vivace sui mercati esteri. Il 2024 si apre per noi con incertezza sul mercato sia interno che internazionale. Lo scenario geopolitico di grande instabilità, sul fronte sia europeo che medio-orientale, non fa che complicare le cose, producendo un effetto di parziale congelamento della domanda di beni strumentali. Certo, il rallentamento non si presenta con le stesse tempistiche né con la medesima intensità per tutti i settori che fanno capo a Federmacchine ma questo trend è comune all’intero mondo del bene strumentale”, ha dichiarato BruMACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399

Foto da sito internet Fimer

Andamento tra alti e bassi, segno dei tempi


Foto da sito internet BD Plast

I preconsuntivi mostrano che nel 2023 il fatturato dell’industria dei beni strumentali è salito a 56.935 milioni di euro, 2,8% in più rispetto al 2022, soprattutto grazie all’export, cresciuto del 5,1% a 37.426 milioni di euro.

no Bettelli, presidente Federmacchine. “Per un comparto come quello dei macchinari, che più della metà del fatturato lo realizza con l’export, l’attività di internazionalizzazione è fondamentale. Guardando all’Italia, è evidente che il dimezzamento dell’aliquota per il credito di imposta 4.0 per gli acquisti di nuovi macchinari, sceso nel 2023 al 20%, ha avuto impatto sulle nostre vendite ed è altrettanto evidente che in questi ultimi mesi dell’anno i clienti abbiano rallentato i loro investimenti in attesa di conoscere quali saranno i provvedimenti a disposizione nel 2024. Sappiamo che le fabbriche italiane stanno aggiornando il proprio parco macchine ma negli stabilimenti produttivi del paese, soprattutto nelle PMI, sono ancora in funzione anche macchinari di 20-30 anni. Dobbiamo poter agevolare la sostituzione delle tecnologie obsolete da parte di tutte le aziende, anche di quelle più piccole, che hanno disponibilità economiche più contenute. Solo così potremo assicurare il miglioramento della competitività del made in Italy”, ha proseguito il presidente di Federmacchine.

Necessarie misure strutturali

Investire in formazione e aggiornamento “Il personale rappresenta per noi la chiave di volta con cui assicurare continuità alla nostra attività di impresa. Per questo

misure di incentivo alla formazione sono molto ben accolte dalle imprese che operano nel campo della tecnologia: occorre investire in formazione e aggiornamento dei dipendenti già impiegati in azienda, anche alla luce delle sfide di innovazione, non solo digitale, che ci attendono nel prossimo futuro. E poi vi è il problema del reperimento di giovani risorse, un tema serio di cui discutiamo sempre più frequentemente. Dai giovani, preparati e motivati, possiamo trarre interessanti spunti per lo sviluppo della nostra attività sia sul piano strategico che su quello dell’innovazione. Il calo demografico insieme l’attrazione esercitata da Paesi esteri verso i nostri ragazzi più brillanti può aggravare, già a partire dai prossimi anni, una situazione già complicata”, ha spiegato ancora il presidente della federazione. “Le organizzazioni come Federmacchine e le singole associazioni, ciascuna per le proprie specificità, possono fare molto in questo senso sviluppando azioni di promozione del settore presso le università, gli ITS, gli istituti tecnici, nelle aree a maggior concentrazione di imprese del comparto e con iniziative puntuali per avvicinare il mondo dei giovani a questa industria che è uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy nel mondo”, ha infine concluso Bettelli.

Foto da sito internet EMS Group

“Tutto ciò ci spinge a dire che probabilmente sarebbe utile prevedere una serie

di misure strutturali, a partire proprio dal credito di imposta 4.0 per gli investimenti in nuovi macchinari. In questo modo le imprese manifatturiere potrebbero pianificare con più tranquillità, e su periodi più ampi, i loro acquisti in tecnologia di produzione, liberandosi dalle scadenze legate all’annualità della legge di bilancio. D’altra parte, auspichiamo che, a fronte dell’attuale (sostanziale) inerzia di FED e BCE, i tassi di interesse sul denaro comincino a scendere già a partire dal primo trimestre dell’anno che verrà così da alleggerire gli utilizzatori che intenderanno investire in nuovi macchinari. Attendiamo poi di capire come potranno essere utilizzate le risorse destinate al Piano Transizione 5.0 e finanziate dal fondo Re-power EU: bene l’idea di legare incentivi all’acquisto di nuovi macchinari al tema del green manufacturing e digitalizzazione e di prevedere misure per la formazione. Ma deve essere chiaro, fin dai primi mesi dell’anno nuovo, quali saranno gli effettivi provvedimenti a disposizione delle imprese”, ha sottolineato Bruno Bettelli.

Il settore dei macchinari industriali ricava più della metà del proprio fatturato dalle esportazioni e, quindi, l’internazionalizzazione risulta un’attività indispensabile per mantenere vivace la presenza delle aziende sui mercati esteri. n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

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| MARKETING

Risultati Ucimu

Foto da sito internet Ucimu

Le macchine utensili attese a un anno di tenuta Il 2023 complessivamente positivo per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili dovrebbe trovare conferma anche nel 2024. L’importanza dell’internazionalizzazione per il Made in Italy e del mercato interno per il manifatturiero nostrano, impegnati a proseguire sulla strada dello sviluppo e della transizione digitale.

P Foto da pagina Linkedin di Barbara Colombo

Per Barbara Colombo, presidente di Ucimu, sul fronte interno “il mercato non è fermo, tutt’altro: quello italiano resta uno dei più importanti”.

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er l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione il 2023 marca segno positivo, con un nuovo record di produzione, allungando così la tendenza favorevole che dovrebbe trovare conferma anche nel 2024. Questo, in sintesi, quanto illustrato da Barbara Colombo, presidente Ucimu-Sistemi per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, nel corso della conferenza stampa di fine anno. Come emerge dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu, nel 2023, la produzione si è attestata a 7.560 milioni di euro, segnando un incremento del 3,8% rispetto all’anno precedente. Il risultato è stato determinato dal buon andamento delle esportazioni, cresciute del 10,3% a 3.825 milioni di euro. Il dato di export/produzione è tornato a salire, attestandosi a 50,6%. Sul fronte estero, secondo l’elaborazione di Ucimu dei dati Istat, nel periodo gennaio-agosto 2023 (ultimo dato disponibile), principali mer-

cati di sbocco dell’offerta italiana di settore sono risultati: Stati Uniti (356 milioni di euro, +26,7%), Germania (217 milioni, +8,8%); Cina (163 milioni, +34%), Francia (138 milioni +32,1%), Polonia (128 milioni, +14,7%). Le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno sono risultate invece in leggera contrazione, fermandosi a 3.735 milioni di euro, il 2% in meno rispetto al 2022. Consegne e importazioni - queste ultime in calo del 4,5% a 2.385 milioni di euro - hanno risentito della riduzione, seppur minima, del consumo, sceso del 3% a 6.120 milioni di euro. Per il 2024, i costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione si attendono un consolidamento dei risultati degli ultimi anni: la produzione sarà trainata dalla domanda estera a fronte di una modesta riduzione del consumo interno. In particolare, secondo le previsioni elaborate dal Centro Studi Ucimu, nel 2024, la produzione crescerà a 7.595 milioni (+0,5% rispetto al 2023), in virtù dell’incremento registrato dalle esportazioni che si attesteranno a 4.070 milioni di euro (+6,4%). Le consegne dei costrut-

tori sul mercato interno, si fermeranno a 3.525 milioni (-5,6%), in linea con il calo del consumo domestico che dovrebbe attestarsi a 5.780 milioni di euro (-5,6%). Anche le importazioni risentiranno del raffreddamento della domanda di investimenti in Italia, scendendo, del 5,5%, a 2.255 milioni di euro. Il dato di export/ produzione salirà ancora, attestandosi a 53,6%.

Made in Italy e internazionalizzazione Per Barbara Colombo, presidente Ucimu, “sebbene siano evidenti i segnali di rallentamento, il 2023 dei costruttori italiani chiude ancora con segno positivo; la produzione Made in Italy di settore cresce ancora mettendo a segno un nuovo record grazie ai buoni riscontri che le aziende hanno ottenuto oltreconfine. Tutto questo significa che, ancora una volta, le nostre imprese hanno saputo riorientare la propria offerta verso aree dove la domanda è più vivace, vale a dire i mercati esteri. Scongiurato il rischio recessione degli Stati Uniti, a fronte dell’inMACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

partecipanti tra operatori del settore, utilizzatori, istituzioni e giornalisti; e la neonata IMT, in Vietnam, che, operativa da settembre, nasce con l’obiettivo di sostenere la penetrazione delle imprese retiste nel paese che rappresenta la porta di accesso a tutto il Sud Est Asiatico”, ha affermato la presidente Barbara Colombo.

Importanza e sviluppo del manifatturiero italiano “Sul fronte italiano la disponibilità a investire degli utilizzatori locali, nel 2023, si è sicuramente ridotta. Dopo anni di crescita più che esponenziale la contrazione registrata quest’anno e quella prevista per l’anno prossimo appaiono comunque accettabili. Si tratta infatti di un graduale ritorno a valori di normalità dopo l’eccezionalità del biennio precedente. Raccogliamo meno ordini che in passato ma il mercato non è fermo, tutt’altro: quello italiano resta uno dei più importanti. C’è volontà del manifatturiero del Paese di continuare nel processo di transizione digitale, che è in piena fase di dispiegamento, ma tutti sono in attesa di capire quali incentivi saranno disponibili a partire dai prossimi mesi. Per tale ragione apprezziamo il lavoro svolto dalle nostre autorità di governo che hanno

ottenuto il via libera da parte della Commissione europea per finanziare, con il Repower EU, il piano transizione 5.0 che punta sull’abbinata green e digitale, per sostenere lo sviluppo del manifatturiero secondo i criteri di risparmio energetico, considerando anche il tema, fondamentale, della formazione. Ora attendiamo di vedere la messa a terra dei provvedimenti che renderanno operativo questo piano”, ha aggiunto Barbara Colombo. “Parallelamente al Governo chiediamo un intervento di perfezionamento delle misure 4.0, al fine di estendere l’utilizzo delle stesse a una platea sempre più ampia di imprese. L’idea è quella di liberare maggiori risorse per gli investimenti di piccola taglia che, ragionevolmente, sono appannaggio delle aziende più piccole che, in linea generale, sono state, e sono tuttora, più restie ad intraprendere la transizione digitale. Consapevoli del fatto che le diponibilità economiche sono scarse, riteniamo utile a questo scopo, l’innalzamento dell’aliquota del credito di imposta del primo scaglione, ora fissata al 20%, a fronte dell’abbassamento del valore massimo dell’investimento agevolabile attualmente fissato a 2,5 milioni di euro”, ha concluso la presidente di Ucimu.

Il 2023 con segno positivo e un nuovo record di produzione allunga una tendenza favorevole che dovrebbe trovare conferma anche nel 2024.

Foto da sito internet Ucimu

Foto da sito internet Ucimu

stabilità geopolitica che ci troviamo a fronteggiare oggi, le imprese italiane sono anzitutto impegnate nel presidio dei mercati tradizionali: oltre agli Usa, quello dei Paesi dell’area UE dove, tra l’altro, speriamo nella ripresa della Germania che è, da sempre, partner di primo ordine per la meccanica italiana”. “A questo proposito”, ha puntualizzato Barbara Colombo, “abbiamo recentemente presentato al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, un piano operativo di attività, per il biennio 2024-2025, tra industrie della macchina utensile italiana e tedesca, volto a consolidare i rapporti di collaborazione tra i due sistemi industriali leader mondiali in questo settore”. “Visite reciproche agli stabilimenti produttivi dei due Paesi, organizzazione dell’incoming di delegazioni di utilizzatori tedeschi a imprese italiane e a fiere del settore in Italia, l’organizzazione di un forum della macchina utensile italiana in Germania per favorire e stimolare la reciproca conoscenza dei principali player costruttori e utilizzatori dei due paesi e analisi di mercato sono alcune delle iniziative che costituiscono questo programma. Sulla scorta delle esperienze passate e considerato il valore dell’intervento, riteniamo che questo programma debba essere svolto secondo un modello di collaborazione, anche economica, pubblico-privato. A fianco delle associazioni di categoria dei rispettivi paesi, per parte italiana, dovrebbero intervenire, a nostro avviso, oltre al Maeci, Sace, Simest, CDP e ICE-Agenzia”, ha continuato la presidente. “Parallelamente a ciò, continua il nostro impegno sul fronte dei mercati più distanti, per geografia e cultura, per i quali Ucimu ha avviato importanti iniziative a sostegno dell’attività di internazionalizzazione delle imprese. Tra queste sono le due reti di imprese: ITC in India che ha già alle spalle undici anni di attività e che, in occasione dell’ultima convention annuale, a Pune lo scorso novembre, ha chiamato a raccolta oltre un centinaio di

Il risultato dell’anno da poco finito è stato determinato dal buon andamento delle esportazioni, cresciute del 10,3%, raggiungendo i 3.825 milioni di euro.

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MARKETING NEWS | Chiusura di 2023 positiva per Federazione Gomma Plastica

Aumenta la base degli addetti rappresentati Il 2023 ha confermato il trend positivo di Federazione Gomma Plastica: nell’anno da poco terminato, infatti, la federazione ha registrato l’ingresso di 35 nuove aziende associate, per un totale di 2.012 nuovi addetti, dopo l’eccellente andamento registrato anche nel 2022, con 22 nuovi soci e 892 addetti. Attualmente sono 499 le imprese aderenti a Federazione Gomma Plastica, che danno impiego a 47.414 addetti, pari a oltre il 30% del totale dei lavoratori occupati nel settore in Italia. Un balzo in avanti del 18% rispetto al 2019, quando gli addetti erano circa 40 mila. “Ci avviamo a chiudere un anno positivo, che ci consente di puntare a obiettivi ambiziosi, in primis l’allargamento dello staff, confortati dai numerosi ingressi di nuovi soci e dall’evoluzione positiva di tanti progetti della federazione, di Assogomma e di Unionplast. Anche se entrambi i settori industriali sono stati sottoposti a sollecitazioni importanti e i dati di chiusura 2023 mostrano segnali preoccupanti, il combinato disposto di resilienza, sostenibilità e capacità di innovare ha fornito la giusta chiave per affrontare le sfide, sia internazionali che nazionali. Vogliamo essere sempre più la voce delle nostre aziende associate e continuare a sostenerle con importanti attività, dalle relazioni industriali, alle relazioni istituzionali, insieme alla consulenza personalizzata, agli studi e ai dati di settore, ai percorsi di formazione e alla nuova comunicazione, sia web che social”, ha dichiarato Marco Do, presidente di Federazione Gomma Plastica, a fine 2023. Nel contesto delle relazioni industriali si rileva come importante il rinnovo dei consigli di amministrazione dei due fondi bilaterali, quello previdenziale e quello sanitario. Quest’ultimo è chiamato a un importante consolidamento a partire dal 2024, con l’obbligatorietà del contributo per ogni lavoratore, previsto dal contratto rinnovato a inizio 2023, per prestazioni sanitarie integrative rispetto al sistema pubblico. n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

“La crescita della federazione vuole coniugarsi con un rapporto più stretto con le associazioni territoriali di Confindustria in cui sono presenti tante imprese della gomma e della plastica. All’Unione Industriali di Torino ci unisce un rapporto storico e consolidato che ci permette di sperimentare attività di condivisione di servizi e di co-marketing a beneficio delle tante imprese già iscritte ma soprattutto di quelle che non sono ancora aderenti alle due realtà di rappresentanza, categoriale e territoriale”, ha commenta Marco Do a proposito dell’intesa con l’associazione torinese.

Il dialogo della federazione e delle due associazioni federate (Unionplast e Assogomma) impegnate costantemente a supportare i due settori nei confronti dei decisori politici rispetto ai delicati dossier legislativi – italiani e, soprattutto, europei - hanno dato la cifra della forza della realtà di rappresentanza delle industrie della gomma e della plastica, nel contesto confindustriale e hanno catalizzato l’attenzione di larga parte delle imprese associate. Anche il 2024 per Federazione Gomma Plastica è iniziato all’insegna dell’allargamento della propria compagine associativa, così come quella dell’Unione Industriali di Torino, l’associazione di imprese a livello territoriale in seno a Confindustria. Le due organizzazioni,

infatti, hanno sottoscritto un’intesa volta a promuovere l’adesione delle aziende del comparto a entrambe le associazioni per valorizzarne le capacità di proposta, coniugando presenza e visione. L’iniziativa punta a estendere la gamma dei servizi accessibili alle imprese, da quelli più legati alla presenza territoriale e di gestione e organizzazione aziendale, nel caso di Unione Industriali Torino, a quelli di supporto specifico alle istanze dei due settori, nel caso di Federazione Gomma Plastica, inclusa l’importante attività di relazioni industriali e di gestione del CCNL Gomma Plastica, per parte datoriale. L’accordo crea le basi per una sinergica azione di rappresentanza degli interessi delle aziende ed è accompagnata da condizioni favorevoli per incentivarne l’adesione.

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| MARKETING NEWS In memoria di Giorgio Squinzi

Premio a 15 tesi di laurea associata a Federchimica stessa. “Da imprenditore illuminato, Giorgio Squinzi ha sempre sottolineato il ruolo fondamentale delle competenze e della ricerca scientifica, temi oggi più che mai attuali di fronte alle sfide della sostenibilità che coinvolgono il settore chimico e alla scarsità di giovani interessati alla formazione in ambito STEM. Per questo motivo Federchimica è da anni impegnata in attività di orientamento e divulgazione a partire dalle scuole primarie nella consapevolezza che la formazione scientifica è una solida base su cui costruire un percorso professionale di successo. Questa edizione del premio ha visto la presenza di 11 vincitrici e 4 vincitori, anche questo un segnale positivo e motivante per le ragazze che vogliono intraprendere un percorso scientifico”, ha dichiarato il presidente di Federchimica, Francesco Buzzella. L’industria chimica ripone grande fiducia nei giovani e nella ricerca e i numeri lo confermano: assume laureati in una percentuale nettamente superiore alla media: il 23% degli addetti, il doppio rispetto alla media industriale dell’11%; è lontana dalla precarietà che contraddistingue molta occupazione giovanile, con il 96% dei

collaboratori con un contratto di lavoro a tempo indeterminato; è un settore leader per imprese che svolgono attività di ricerca e sviluppo (75%) tra grandi gruppi e PMI; negli ultimi 10 anni ha aumentato il personale dedicato alla ricerca del 73%; tra i ricercatori chimici, la presenza femminile è ben più significativa della media industriale: 30% a fronte del 18%. “Questi dati confermano l’importanza del dialogo con le Istituzioni. Sono più di 800 le imprese chimiche attive nella ricerca e sviluppo che generano in Italia innovazione a supporto della qualità della nostra vita. È fondamentale dare centralità alla ricerca e all’industria chimica, perché la chimica lavora per la sostenibilità. Mi auguro che sempre più ragazze e ragazzi trovino ispirazione nei talenti premiati oggi e colgano le opportunità che la scienza e l’industria chimica possono offrire”, ha concluso il presidente di Federchimica Francesco Buzzella.

Il premio in memoria di Giorgi Squinzi vuole commemorare un imprenditore visionario e lungimirante che ha guidato prima Federchimica e poi Confindustria.

Foto da sito internet Federchimica

Dall’imballaggio alimentare alla cattura dell’anidride carbonica, dalla creazione di nuovi materiali sempre più sostenibili ai detergenti “mangiagrasso”, dai lubrificanti alle creme solari: sono questi alcuni dei 15 progetti di tesi di laurea magistrale dell’anno accademico 2021-2022 che hanno ricevuto da Federchimica il premio dedicato alla memoria di Giorgio Squinzi, imprenditore visionario, presidente di Federchimica e di Confindustria scomparso nel 2019, che ha sempre sottolineato, con grande intuito e lungimiranza, il ruolo fondamentale della formazione con la passione, da chimico, della ricerca. Un premio speciale è stato anche assegnato a una studentessa dell’Università Federico II di Napoli in memoria di Sergio Treichler, direttore tecnico-scientifico di Federchimica scomparso nel 2018, molto legato all’attività di ricerca dell’ateneo campano, per omaggiare il suo costante impegno nel sostenere il dialogo tra scienza e industria. I premi di laurea vengono assegnati ogni anno da Federchimica a tesi di interesse industriale in chimica e ingegneria chimica, provenienti da tutta Italia e realizzate con un’impresa

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| MARKETING NEWS Banco BPM supporta Sirmax

Dieci milioni di euro per la sostenibilità dati, da parte dei singoli dipendenti, necessari alla redazione del Bilancio di Sostenibilità. A testimonianza dell’attenzione di Sirmax nei confronti del suo personale, anche l’ottenimento della certificazione EcoVadis Silver per le aziende che introducono azioni concrete su ambiente, lavoro e diritti umani, etica e acquisti sostenibili e il riconoscimento “Best work-places for blue collar 2023”, che ha visto la società padovana fra le prime dieci in Italia in questa speciale classifica di gradimento. “Investire sulla sostenibilità ci sta rendendo ogni giorno più forti e più competitivi”, ha dichiarato Roberto Pavin, CFP di Sirmax Group. “Così come abbiamo investito tanto per rendere il nostro prodotto sostenibile, allo stesso modo investiamo sul nostro personale per renderlo sempre più preparato alle sfide del futuro. Siamo anche con Banco BPM nel percorso intrapreso per rendere l’economia del nostro territorio sempre più responsabile e apprezziamo la disponibilità e la fiducia dell’istituto su tematiche che per Sirmax sono diventate imprescindibili”. “La nostra banca crede fortemente

nel progetto imprenditoriale e nella lunga e consolidata storia della Sirmax Group, un’azienda capace di innovarsi investendo profondamente nella sostenibilità, un valore che da sempre la caratterizza nelle azioni intraprese per la crescita del business”, ha affermato Enrico Lemmo, responsabile Mercato Corporate NordEst di Banco BPM. “Anche per questo è stata strutturata questa importante operazione, volta a consentire un ulteriore impulso allo sviluppo di Sirmax, che nel settore ESG parte già da una base importantissima, essendo uno dei migliori luoghi di lavoro nel nostro Paese, come certificato da una recente classifica. Questo risultato, però, è per loro soltanto un nuovo stimolo a proseguire nel solco già tracciato, mentre per Banco BPM è un motivo in più per sostenere questa grande azienda nel suo percorso verso l’eccellenza”. La società di Cittadella (Padova), che produce granuli termoplastici per ogni tipo di applicazione, ha avviato un programma di innovativi progetti di formazione del personale in materia di sostenibilità.

Foto da sito internet Sirmax

L’azienda padovana Sirmax Group, specializzata nella produzione di granuli termoplastici, ha ricevuto un finanziamento di dieci milioni di euro erogato da Banco BPM attraverso un’operazione correlata a una serie di obiettivi legati alla sostenibilità, in particolare per quanto riguarda la formazione del personale. Da un lato, per i prossimi cinque anni le ore erogate in ambito green a dipendenti e manager aumenteranno in modo esponenziale, per accrescere la consapevolezza e la visione su come operare all’interno delle proprie divisioni in modo sempre più sostenibile (l’operazione rientra nella parte di Governance delle politiche ESG), dall’altro, dal 2024 è partito il progetto “Green Force”, che coinvolgerà sui temi della sostenibilità la supply chain, con ore di formazione specifiche per la funzione acquisti e per tutti gli altri soggetti coinvolti nella catena di fornitura. L’obiettivo è quello di sensibilizzare sui requisiti minimi che un fornitore deve avere per rientrare nei parametri ESG, già rispettati da Sirmax. Green Force è un progetto più ampio che riguarderà anche la formazione sulla raccolta dei

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Nasce la holding Impact Formulators Group

Un polo per la produzione di masterbatch SGR indipendente dedicata all’attività di private equity attraverso fondi chiusi, Koinos Capital, fondata nel 2020 da Francesco Fumagalli, Marco Morgese, Marco Airoldi sotto la presidenza operativa di Beppe Fumagalli, prosegue nello sviluppo del progetto industriale legato al settore dei masterbatch. Con l’obiettivo di dare vita a un polo di aggregazione capace di presidiare tutti i principali ambiti di applicazione dei masterbatch ad alto potenziale di crescita, Koinos Capital ha costituito la holding Impact Formulators Group attraverso cui ha finalizzato l’acquisizione del 100% della società Masterbatch. Un’operazione che riflette il distintivo approccio imprenditoriale della SGR orientato alla creazione di poli settoriali italiani di eccellenza con capacità operative internazionali. Sotto la holding confluisce infatti anche Ultrabatch, società acquisita da Koinos lo scorso luglio e specializzata nella produzione di masterbatch additivi per l’agricoltura. Masterbatch, fondata nel 2003 a Casei Gerola (Pavia), è specializzata nella produzione di masterbatch ritardanti di fiamma, con i quali serve il mercato dell’edilizia e dei cavi elettrici. A questa, si aggiunge anche la produzione di masterbatch specifici, come nucleanti e combibatch, che uniscono al colore l’azione di additivi. L’azienda ha una capacità produttiva di circa 1.700 tonnellate all’anno e realizza già circa il 50% dei suoi 12,5 milioni di fatturato all’estero, specialmente in Germania e Francia. Negli anni ha investito per automatizzare e innovare i diversi processi e oggi opera in uno stabilimento di 2.500 metri quadrati con un’importante area dedicata alla produzione, un’area per i test e una per la ricerca dove vengono messe a punto nuove formulazioni con prestazioni sempre più elevate, in grado di garantire la massima sicurezza e rispondere alle specifiche esigenze dei trasformatori. L’acquisizione è nata sulla base di una visione condivisa di Maurizio Garbelli e Stefano Battaini sulle potenzialità del progetto industriale del polo n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

Francesco Fumagalli, uno dei partner fondatori di Koinos Capital.

aggregante e si è finalizzata attraverso la vendita della totalità delle quote in capo ai due soci fondatori che, oltre a rimanere alla guida della società con i loro ruoli operativi, hanno anche reinvestito nella holding Impact Formulators Group. Il settore che quest’ultima inizia a presidiare con una precisa strategia di crescita organica delle controllate e aggregazione di nuove realtà attive nei più interessanti tra i numerosi ambiti di applicazione dei masterbatch è in forte espansione. Un trend che Impact Formulators Group, che con le due società controllate oggi ha un fatturato di 40 milioni di euro, è pronta a cogliere puntando a più che raddoppiare già nel 2025, anche espandendosi sui mercati internazionali e posizionandosi come leader negli specifici segmenti in cui opera. “Entriamo a far parte di un gruppo che ha obiettivi ambiziosi e che ci permetterà di creare e sfruttare nuove sinergie, grazie a un partner dal

forte DNA industriale come Koinos, aiutandoci a diventare un punto di riferimento ancora più importante per i nostri clienti”, ha commentato Maurizio Garbelli, fondatore e presidente di Masterbatch. “L’acquisizione di Masterbatch dà forma e concretezza alla nostra visione. Quando a luglio siamo entrati in Ultrabatch avevamo ben chiara l’idea di creare un gruppo industriale, italiano ma con forti ambizioni internazionali, innovativo e dal profondo know-how nel mercato dei masterbatch, che oggi è realtà. Oggi in Maurizio Garbelli e Stefano Battaini abbiamo trovato altri due imprenditori capaci e desiderosi di lasciare il proprio segno sulla base del principio che condividere know-how, asset, network e forza commerciale, è la via per costruire e partecipare a un progetto più grande e capace di incidere sul mercato”, ha aggiunto Francesco Fumagalli, founding partner di Koinos Capital.

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| MARKETING NEWS CMG Granulators sceglie Intesa Sanpaolo

Anche il welfare contribuisce alla sostenibilità aziendale Con l’obiettivo di offrire ai dipendenti un supporto concreto al proprio benessere, CMG Granulators ha scelto di adottare la piattaforma di welfare aziendale messa a disposizione da Intesa Sanpaolo. Il programma di benessere

e valorizzazione dei dipendenti siglato con il principale gruppo bancario italiano coinvolge gli oltre 50 dipendenti dell’azienda. Il piano di welfare riguarda l’accesso alla piattaforma digitale Welfare Hub, fruibile

Foto da sito internet CMG

Il benessere e la valorizzazione dei dipendenti sono al centro della strategia di sviluppo sostenibile intrapresa da CMG Granulators.

tramite PC, tablet, smartphone e app dedicata. Ciascun dipendente beneficerà di un credito welfare spendibile in beni e servizi presso numerosi partner selezionati, potrà acquistare a prezzo scontato beni e servizi di società terze convenzionate - anche in assenza di credito welfare - e sottoscrivere prodotti e servizi della banca stessa a condizioni agevolate. CMG, fondata a Budrio (Bologna) nel 1979, progetta e costruisce soluzioni per l’industria del riciclo, tra cui granulatori, trituratori monoalbero, sistemi di alimentazione integrati, sistemi di evacuazione e trasporto rimacinato e separatori di polvere. La gamma di prodotto dell’azienda copre applicazioni di riciclo post consumo e post industriale in tutti i settori della trasformazione delle materie plastiche.

Nuovo stabilimento di Oerlikon HRSflow a San Polo di Piave

Servire i mercati europei in crescita Il produttore di canali caldi Oerlikon HRSflow avvierà la costruzione di un nuovo impianto completamente automatizzato a San Polo di Piave (Treviso) per espandere la propria capacità e servire meglio i clienti europei. L’impianto aumenterà la produzione italiana di Oerlikon HRSflow del 30% per soddisfare la crescente domanda nei settori del packaging, dei

beni di consumo e automobilistico. Situata a San Polo di Piave vicino ai due stabilimenti esistenti, la nuova struttura utilizzerà le più recenti soluzioni in termini organizzativi e di processo e i macchinari più avanzati per produrre l’ampia gamma di camere a canali caldi di Oerlikon HRSflow e rivolta ai clienti attivi nel settore del packaging, dei beni di consumo e automobilistico. Secondo

i piani, il nuovo stabilimento inizierà la produzione alla fine del 2024. Con questa capacità aggiuntiva, Oerlikon HRSflow mira a mantenere la propria leadership tecnologica come partner dei produttori di stampi europei e degli utenti finali nel campo delle camere calde per molteplici applicazioni, fornendo al contempo la giusta flessibilità e un servizio ancora più affidabile e veloce. “La nostra espansione in Italia ci consente di rimanere vicini ai nostri partner europei e di continuare a fornire e testare soluzioni innovative nelle nostre strutture. Ci impegniamo a offrire ai clienti la tecnologia e le competenze professionali più elevate e a servire i nostri clienti europei da vicino e in modo sostenibile”, ha dichiarato il CEO di Oerlikon HRSflow, Antonio Bortuzzo. Oerlikon HRSflow sta ampliando il suo impianto italiano per soddisfare la crescente domanda del mercato europeo nei settori dell’imballaggio, dei beni di consumo e dell’auto.

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MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Nuova guida commerciale a San Vittore Olona

Con oltre trent’anni di esperienza nell’industria delle materie plastiche, Andrea Rigliano assume il ruolo di responsabile commerciale a livello globale di Union, costruttore di impianti per l’estrusione con i marchi Union, Tecom e Ceba, parte del nuovo polo della meccatronica Mech-I-Tronic. Nel suo nuovo incarico, Rigliano collabora strettamente con Ferdinando Passoni, CEO di Union e amministratore delegato di Mech-I-Tronic. Esprimendo il proprio entusiasmo per l’ingresso in Union, Andrea Rigliano ritiene che nel gruppo l’eccellenza produttiva sia rigorosamente applicata e descrive l’ambiente non solo come una semplice officina meccanica, ma piuttosto come una sala operatoria con personale altamente dedicato alla soddisfazione del cliente. Inoltre, ne sottolinea le avanzate attività di ricerca e sviluppo tese ad anticipare le tecnologie future. Ferdinando Passoni dal canto proprio

considera la capacità di creare opportunità insieme a competenza, esperienza e serietà le caratteristiche distintive del suo team. Andrea Rigliano è chiamato a una sfida impegnativa, ma il CEO di Union si mostra fiducioso verso il raggiungimento di obiettivi significativi, anche a fronte di un 2024 iniziato con un record di commesse in backlog e una pipeline di progetti di alto profilo. L’anno da poco iniziato, infatti, sarà caratterizzato da iniziative volte a potenziare la competitività del gruppo a livello internazionale. Tra queste, spicca il progetto Extrusion Life Run, finalizzato all’efficientamento delle attrezzature per migliorare l’Overall Equipment Effectiveness (OEE), la digitalizzazione dei processi e l’adozione dell’approccio alla sostenibilità “zero problemi”. Questo sarà implementato attraverso l’accesso al portale “Total Union Customer Care”, che mira a definire nuovi standard di supporto postvendita. Le attività di

Foto da pagina Linkedi di Andrea Rigliano

Si amplia il management di Union

Andrea Rigliano approda in Union da Syncro Group, dove ricopriva i ruoli di Chief Sales Officer e Greenology Manager. Precedentemente, dopo una breve parentesi nella consulenza, aveva lavorato con costruttori di impianti di estrusione come Bandera, Amut, Soffiaggio Tecnica, WM e Koch-Glitsch USA.

Factory Acceptance Test (FAT) in sede, messa in servizio e avvio con personale esperto di processi e problem solving saranno eseguite sia in remoto che presso il cliente.

Paolo Gasparotto rientra in Italia

In Syncro Group un neodirettore commerciale

n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

“Paolo fin da subito è riuscito a entrare in Syncro Group consolidando relazioni con tutte le società. In Nord America ha creato basi solide per la formazione di una rete commerciale capillare e altamente specializzata, portando a termine il suo primo obiettivo: il lancio della nuova filiale Syncro Group Usa. Paolo ha conquistato giorno dopo giorno la fiducia di colleghi e partners e sono sicuro che nel suo ruolo di direttore commerciale del gruppo sarà il collante perfetto per il successo e il raggiungimento di tutti gli ambiziosi KPI (Key Performance Indicator, ndr) che ci siamo prefissati nel breve-medio periodo”, ha aggiunto il CEO di Syncro Group, Gabriele Caccia. Syncro Group è uno dei principali fornitori di automazione per estrusione, sistemi di controllo qualità, movimentazione e stoccaggio dei materiali, misurazione dei difetti, linee di riciclo, linee da laboratorio e pilota e

deumidificatori ed essiccatori attraverso le società Syncro, Plasmac, PlantechCST, Acelabs, EurExMa e SB Dry. Il neodirettore commerciale Paolo Gasparotto (a sinistra) con il CEO di Syncro Group Gabriele Caccia.

Foto da sito internet Syncro

Dopo due anni di attività negli Stati Uniti per sviluppare il mercato nordamericano, dove attualmente si sta consolidando la nuova sede Syncro Group USA, Paolo Gasparotto è rientrato in Italia come nuovo direttore commerciale di Syncro Group. “Sono onorato di essere stato scelto come nuovo direttore commerciale di Syncro Group. Questa opportunità esprime la fiducia riposta in me e il riconoscimento del mio lavoro e del mio impegno e ne sono profondamente grato. Sono entusiasta di guidare il nostro team worlwide in un periodo così dinamico e innovativo e sono determinato a raggiungere tutti i nuovi obiettivi. Voglio davvero ringraziare tutti coloro che hanno dato il loro contributo durante il mio percorso e non vedo l’ora di affrontare questa sfida con determinazione e passione. Insieme, raggiungeremo successi straordinari”, ha dichiarato Paolo Gasparotto.

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www.ipm-italy.it


MARKETING NEWS | Visita istituzionale

I Ministri Tajani e Bernini in visita da SCM Group Capogruppo di CMS, SCM Group, tra i principali costruttori a livello mondiale di impianti per la lavorazione di un’ampia gamma di materiali, il 12 gennaio scorso è stata visitata dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani e dalla Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, che sono stati accolti dal consiglio di amministrazione e dalla direzione generale del gruppo. Il vicepresidente del Consiglio dei Ministri e la senatrice hanno scelto come tappa riminese del loro tour in Emilia-Romagna un’azienda di primo piano del sistema economico italiano, che porta avanti un piano di investimenti nei suoi siti italiani e cresce a livello globale, portando il Made in Italy nel mondo. Il ministro e la ministra, insieme a diverse autorità e istituzioni del territorio, hanno visitato il rinnovato Technology Center di SCM Group, dotato di sistemi di automazione industriale e servizi digitali di ultima generazione. Nella nuova sala di controllo, in particolare, hanno potuto vedere come Industrial IoT e machine learning rivoluzionano il mondo dell’assistenza postvendita: qui, infatti, i dati provenienti dalle macchine connesse in tutto il mondo ai sistemi IoT di SCM vengono elaborati con l’aiuto delle più evolute tecnologie digitali per fornire servizi personalizzati

di assistenza e consulenza in modo proattiva e predittiva, anticipando eventuali guasti e malfunzionamenti. Il presidente di SCM Group, Andrea Aureli, ha salutato autorità e istituzioni presenti, rimarcando come le deleghe dei due ministri siano fortemente in linea con la vocazione dell’azienda sia all’export che alla ricerca e formazione. Nel 2023, nonostante le criticità del contesto macroeconomico globale, SCM Group ha raggiunto 900 milioni di fatturato con una quota export del 90%, prevalentemente in Europa e Stati Uniti. Vocazione internazionale confermata anche dalla continua apertura di sedi commerciali estere, le più recenti nel Sud-Est asiatico e nei Balcani. Investimenti che si aggiungono a quelli in innovazione e formazione, con 70 mila ore di training dedicate solo nel 2023 a collaboratori e clienti del gruppo. “La visita di oggi”, ha commentato Aureli, “è un’opportunità anche per SCM Group e questo territorio perché accende i riflettori su un’azienda che vuole essere sempre più attrattiva anche nel mercato del lavoro e che è alla continua ricerca di figure professionali altamente specializzate”. Il vicepremier Antonio Tajani ha evidenziato che la visita a Scm Group è “il riconoscimento a una straordinaria

realtà imprenditoriale da sempre impegnata nell’internazionalizzazione”. Il Ministro Tajani ha sottolineato come l’export, in crescita in Italia nonostante le note criticità in alcuni scenari esteri, rappresenti una priorità per il governo e ha rimarcato l’importanza di “esplorare nuovi mercati oltre a quelli già consolidati per le esportazioni del made in Italy”. La Ministra Anna Maria Bernini ha dichiarato che “la forza di SCM Group di mantenersi costantemente innovativa nei decenni” è uno dei principali obiettivi che il sistema imprenditoriale nazionale deve porsi insieme alla “capacità di internazionalizzarsi, di investire in sostenibilità e in nuove tecnologie di intelligenza artificiale generativa”.

Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al centro, con i soci azionisti di SCM Group durante la sua visita alla sede dell’azienda a Rimini.

Nuovo CEO di KraussMaffei

Giro di poltrone Dal 10 gennaio 2024 il presidente del consiglio di vigilanza di KraussMaffei, Chi Zhang, è il nuovo CEO della società al posto di Yong Li, che assumerà la carica di direttore amministrativo con responsabilità nelle risorse umane, nell’IT e nell’audit. A capo del consiglio di sorveglianza è stato nominato Shihao Yang, membro del top management di Sinochem, principale azionista di KraussMaffei. Il giro di poltrone è stato deciso da consiglio di sorveglianza

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stesso del Gruppo KraussMaffei, che ha anche rafforzato il consiglio di amministrazione, che sarà portato a tre membri, di cui continua fare parte Jörg Bremer in qualità di CFO. Il nuovo CEO arriva da oltre due decenni di attività in Sinochem, dove ha ricoperto diversi ruoli a vari livelli di responsabilità. Dalla fine 2022 è anche presidente della China National Chemical Equipment Company (CNCE), società di Sinochem Holdings e proprietaria del gruppo KraussMaffei.

Già presidente del consiglio di sorveglianza di KraussMaffei, Chi Zhang è il nuovo CEO della multinazionale.

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| MARKETING NEWS Kautex passa a Jwell

Proprietà cinese per il costruttore tedesco di impianti per il soffiaggio Dopo che lo studio legale tedesco AndresPartner, curatore della vendita di Kautex Maschinenbau, che nell’agosto 2023 aveva dichiarato lo stato di insolvenza ed era in amministrazione controllata, aveva annunciato il passaggio dell’azienda sotto il controllo della filiale tedesca di un investitore cinese senza però fornire ulteriori dettagli sull’identità di quest’ultimo, lo stesso costruttore

tedesco recentemente ha reso noto che si tratta di Jwell Machinery. Dall’operazione resta esclusa Kautex Shunde, l’impianto produttivo cinese indipendente della società, per la quale sono in corso trattative separate. Kautex Maschinenbau è stata ribattezzata Kautex Maschinenbau System pur rimanendo una società indipendente in seno al gruppo Jwell, di cui rappresenterà il terzo polo

produttivo nel mondo. In base all’operazione Jwell Machinery ha rilevato la gestione del 50% dei dipendenti della sede centrale di Bonn, che continuerà la propria attività senza soluzione di continuità sia come sede centrale di Kautex sia in termini di produzione, e il 100% di quelli di tutte le altre sedi. Il restante 50% del personale della sede tedesca non assorbito dalla nuova proprietà è stato riqualificato in una nuova società. Alcuni cambiamenti hanno interessato anche parte del management. La CFO Julia Keller è stata sostituita da Jun Lei, mentre il CTO Paulo Gomes è stato sostituito da Maurice Mielke, fino allo scorso dicembre direttore ricerca e sviluppo a livello globale.

Foto da sito Kautex Maschinenbau

La sede di Kautex Maschinenbau, diventata Kautex Maschinenbau System, a Bonn continuerà a operare senza soluzione di continuità come sede centrale di Kautex e come sito produttivo di impianti per il soffiaggio, rimanendo indipendente all’interno del gruppo Jwell ma rappresentandone il terzo polo produttivo a livello mondiale.

Partnership tra SKZ e Prochema

Formazione tedesca in Italia Da inizio 2024, l’istituto di formazione tedesco SKZ Plastic Center ha avviato una partnership con il distributore italiano di macchine e attrezzature

Prochema per proporre la propria attività e i propri servizi in Italia. Nell’offerta formativa di SKZ rientrano corsi in presenza in Germania e in Italia così come corsi da remoto o disponibili sul web. “Con Prochema, SKZ ha acquisito un partner nel mercato italiano che conosce le esigenze dei potenziali clienti, è saldamente legato all’industria delle materie plastiche e contribuirà ad aumentare attivamente la nostra notorietà in Italia in collaborazione con la sede principale

di Würzburg”, ha affermato Matthias Ruff, responsabile Sales Education & Research di SKZ. “Questa collaborazione contribuirà ad aiutare la nostra clientela a raggiungere e migliorare i propri obiettivi, grazie a struttura e competenze tecniche e formative di SKZ”, ha aggiunto Marco Leone Zimmel. “SKZ opera da anni a livello internazionale e le nostre attività finora non erano realmente presenti in Italia”, ha concluso Benjamin Baudrit.

Da sisnistra: Matthias Ruff, responsabile Sales Education & Research di SKZ, Marco Leone Zimmel, CEO di Prochema, e Benjamin Baudrit, vicedirettore generale Education & Research di SKZ.

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Gruppo Maip incorpora Plastotecnica

Il compoundatore e distributore di tecnopolimeri Gruppo Maip ha incorporato la società Plastotecnica, che già faceva parte del gruppo. Nata nel 1976, quest’ultima è diventata negli anni punto di riferimento per la distribuzione su tutto il territorio italiano dei termoplastici di Covestro, quali PC (Makrolon e Apec), PC-ABS (Bayblend), PC-poliesteri (Makroblend) e TPU (Desmopan), contribuendo a dare vita a progetti che spaziano dal settore auto a quello elettrico. La semplificazione della struttura societaria si combina con la forte spinta data all’attività produttiva di Maip Compounding, che, grazie a un innovativo approccio a Industria 4.0 nei processi di produzione, porterà alla creazione di nuovi materiali avanzati, in molti casi tailor-made, nel nuovo stabilimento alle porte di Settimo Torinese (Torino). L’operazione si inquadra in una strategia di ampio respiro che vede il gruppo impegnato in un processo di diversificazione e sviluppo tecnologico-produttivo attraverso un approccio sempre più concentrato su materiali innovativi e sostenibili. Infatti, Gruppo Maip è una struttura azionaria privata, che, oltreché nella

Foto da sito internet Maip

Anche una struttura più snella favorisce un futuro più sostenibile

solidità finanziaria, punta sui materiali ecosostenibili per la sua missione aziendale e un futuro strategico. È proprio nell’ambito di una tale visione, che individua nell’integrazione di asset strategici lungo la catena del valore la possibilità di consolidare e accrescere le potenzialità dell’azienda, che il gruppo recentemente ha investito nel rilancio di Bio-On. La combinazione della tecnologia sviluppata da quest’ultima con il proprio know-how maturato in

Lo snellimento della struttura societaria da parte di Maip rientra in una più ampia strategia di largo respiro che punta sullo sviluppo di materiali avanzati sempre più innovativi e sul nuovo stabilimento alle porte di Settimo Torinese.

oltre 12 anni di ricerca nella produzione di compound a base di PHA costituirà la base per offrire al mercato un portafoglio di materiali innovativi di oltre 500 formulazioni in polvere e granuli a base di PHA.

Cambio al vertice di Basf

Nuova guida a Ludwigshafen Alla prossima assemblea annuale degli azionisti di Basf, programmata per il 25 aprile 2024, Markus Kamieth assumerà la carica di presidente del consiglio di amministrazione. La decisione arriva direttamente dal consiglio di vigilanza. Markus Kamieth, membro del consiglio di amministrazione dal 2017, subentrerà a Martin Brudermüller, che ricopriva la carica dal 2018. “Martin Brudermüller ha guidato Basf con coraggio e lungimiranza dal 2018 attraverso tempi eccezionalmente difficili con una forte leadership e ha preso importanti decisioni strategiche

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per il successo a lungo termine dell’azienda. Ciò include in particolare l’attenzione alla trasformazione di Basf verso la neutralità climatica. Il consiglio di sorveglianza ringrazia Martin Brudermüller per i suoi eccezionali risultati. Con Markus Kamieth abbiamo scelto un successore altamente competente ed esperto, che ha ottenuto risultati eccellenti durante i suoi diversi incarichi professionali in Germania, Stati Uniti e Asia. Combina la visione strategica con la forza dell’implementazione operativa e fornirà nuovi impulsi alle aziende e ai

Nella posizione di presidente del consiglio di amministrazione Markus Kamieth succede a Martin Brudermüller, che ricopriva la carica dal 2018.

team di Basf”, ha dichiarato Kurt Bock, presidente del consiglio di sorveglianza di Basf.

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MARKETING NEWS | Charlotte Röber succede a Brigitte Dero

Dal 1° gennaio 2024 Charlotte Röber è la nuova direttrice generale di VinylPlus (il programma volontario per la sostenibilità dell’industria del PVC) ed ECVM (European Council of Vinyl Manufacturers), ruoli in precedenza ricoperti da Brigitte Dero. Charlotte Röber ha conseguito un master in diritto europeo e internazionale presso l’Università di Maastricht e un master in business administration presso la Vlerick Business School di Gent. Negli ultimi dieci ha lavorato anni presso EPPA (European PVC Window Profiles and related Building Products Association), ricoprendo dapprima il ruolo di Regulatory Affairs Manager e poi, dal 2019, quello di direttrice generale. “Brigitte Dero ha svolto un lavoro

eccezionale per l’industria europea del PVC durante il suo periodo alla guida di ECVM e VinylPlus, rappresentando e modellando il nostro programma di sostenibilità e muovendosi nel settore attraverso un contesto normativo estremamente impegnativo. Vorrei ringraziarla sinceramente per questo e augurarle tutto il meglio per i suoi progetti futuri. Siamo lieti di aver trovato in Charlotte Röber una nuova direttrice generale all’altezza, che conosce già molto bene l’industria del PVC grazie al suo lavoro di successo come direttrice generale di EPPA e le auguriamo ogni successo nel suo nuovo e più ampio ruolo nella filiera europea del PVC”, ha dichiarato Karl-Martin Schellerer, presidente di VinylPlus.

Foto da sito internet VinylPlus

Cambio al timone di VinylPlus ed ECVM

Charlotte Röber vanta una lunga esperienza nell’industria europea delle materie plastiche, con incarichi di responsabilità crescente in diverse organizzazioni.

Accordo tra Novapolimeri e Polibend by Ascend

Più tecnopolimeri per il Triveneto

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richieste di ciascun trasformatore. In questo l’azienda potrà adesso essere ancora più incisiva e incrementare la sua capacità di sviluppare prodotti sempre più customizzati e performanti sfruttando la propria esperienza e una gamma di prodotti e certificazioni cui adesso si aggiungono anche qualità e

affidabilità dei prodotti Poliblend by Ascend. L’accordo tra Novapolimeri e Poliblend by Ascend permetterà a quest’ultima di penetrare il mercato del Nord Est italiano grazie a un partner strategico che nel radicamento nel proprio territorio vede uno dei sui punti di forza.

Foto da sito internet Poliblend

Dall’inizio del 2024 Novapolimeri, azienda di Cassola (Vicenza) con una pluriennale esperienza nella commercializzazione di tecnopolimeri e distributrice esclusiva in Italia dei prodotti Novalca, distribuisce nel Triveneto i prodotti a base di PBT, POM e PA 6 e 66 di Poliblend by Ascend, società di Mozzate (Como) produttrice di tecnopolimeri. Con l’accordo, la società comasca acquisisce un partner strategico per il Nord Est del nostro Paese, che ha nel consolidato know-how e nel buon radicamento nel territorio i propri punti di forza. Dal canto proprio, l’azienda vicentina accresce la sua capacità di fornitura con un portafoglio più ampio, comprendente una vasta gamma di materiali che spazia dalle prime scelte agli industrial quality, dai materiali ad alte prestazioni ai riciclati, anche certificati Plastica Seconda Vita. L’obiettivo di Novapolimeri, ha fatto sapere la CEO Chiara Gammaldi, è da sempre quello di offrire tecnopolimeri realizzati secondo una filosofia sartoriale in base alle specifiche

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| MARKETING NEWS Studio di AMI

I masterbatch asiatici trainati dalla Cina

Foto da sito internet AMI

Nell’ultimo decennio, il mercato cinese dei masterbatch non solo è diventato sempre più autosufficiente, ma ora è in grado anche di esportare tutti i tipi di prodotto.

Il mercato asiatico dei masterbatch è caratterizzato da un costante apprezzamento da parte dell’industria delle materie plastiche e negli ultimi 15 anni si è contraddistinto per una forte crescita nella maggior parte dei settori e per l’evoluzione di nuovi prodotti e applicazioni. È quanto riferisce il recente

rapporto Masterbatch Markets Asia 2023 di AMI. Durante tale periodo, la Cina ha occupato la posizione di mercato principale nella regione, accrescendo costantemente la propria preminenza e registrando alcuni dei più alti tassi di crescita nell’area asiatica. Tassi superati solo da alcuni mercati di minore entità e importanza della regione. Nello scorso decennio, il mercato cinese dei masterbatch ha registrato una forte crescita, a una media del 13,8% tra il 2013 e il 2018. Nell’ultimo decennio, inoltre, la Cina è diventata sempre più autosufficiente e ora è in grado di esportare tutti i tipi di masterbatch. Tra il 2020 e il 2022, i lockdown regionali intermittenti hanno causato alcune interruzioni della catena di approvvigionamento, ma nel complesso l’industria cinese dei masterbatch è rimasta vivace anche durante la pandemia. Secondo le previsioni

tra il 2022 e il 2027 la produzione di masterbatch in Cina continuerà a superare il consumo, mentre la domanda continuerà a crescere ma a ritmi più lenti rispetto agli anni precedenti, a causa del rallentamento della crescita economica in Cina. In tale periodo, il mercato crescerà in media del 3,3% all’anno. Tra i diversi fattori chiave che sostengono la crescita possono essere elencati: forte sostegno da parte delle politiche industriali nazionali per lo sviluppo dell’industria; ampie opportunità di sviluppo per il settore offerte dall’aumento della domanda; opportunità per lo sviluppo dell’industria derivanti dalla diffusione dei concetti di risparmio energetico e di protezione dell’ambiente; personalizzazione e funzionalità; aumento della domanda di masterbatch in bianco e nero di fascia alta per sostituire le importazioni; ampie prospettive applicative.

Accordo di sviluppo autorizzato dal MIMIT

Un polo per l’imballaggio sostenibile tra le province di Napoli e Salerno

Foto da sito internet MIMIT

Il progetto EcoPack darà vita a un polo dedicato all’imballaggio sostenibile caratterizzato da un sistema di cooperazione improntato a una forte territorialità e da una ricaduta positiva sulla filiera, in ottica di economia circolare e sostenibilità.

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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha autorizzato a fine 2023 un accordo di sviluppo per un importo di circa 105 milioni di euro proposto dalla società Blu Plast, impresa campana specializzata nella produzione e commercializzazione di film plastici e packaging industriale flessibile, con stabilimenti a Pagani e Castel San Giorgio, in provincia di Salerno. L’iniziativa denominata “EcoPack”, di cui Blu Plast è capofila, è stata presentata

in collaborazione con le società Blu Plast Zingonia, Di Mauro Officine Grafiche, Tecnocap, Nolanplastica, Flessofab e ReMa Plast e punta a realizzare un programma di sviluppo industriale nel settore del packaging in Campania strutturato in sette progetti di investimento produttivo negli stabilimenti delle imprese partecipanti (con interventi strutturali, acquisto di impianti, macchinari, attrezzature da laboratorio, ampliamento della capacità produttiva, innovazioni di prodotto) e un progetto associato di ricerca industriale finalizzato a incrementare efficienza energetica, ottimizzazione dei processi produttivi aziendali in termini ambientali e di sicurezza dei lavoratori e sviluppo di tecnologie e materiali di packaging innovativi ed ecosostenibili. L’obiettivo è quello di creare un polo dell’imballaggio sostenibile, basato su un sistema di cooperazione

caratterizzato da una forte territorialità (un raggio di 50 km nelle province di Napoli e Salerno), con una ricaduta positiva sui sistemi di filiera diretta e allargata, che sfrutti le sinergie delle varie aziende specializzate nelle differenti tipologie di imballaggio, nell’ottica dei principi di economia circolare e di riduzione delle emissioni di gas. L’attuazione dell’accordo prevede un incremento occupazionale di 46 lavoratori. In considerazione del rilevante e significativo impatto per il tessuto produttivo ed economico dei territori di riferimento, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy mette a disposizione oltre 41 milioni di euro di agevolazioni a valere sul “Fondo sviluppo e coesione 2021-2027”. La Regione Campania compartecipa all’iniziativa con circa 4 milioni di euro a valere sulle risorse di competenza regionale. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Esame • Educazione • Esplorazione • Certificazione • Cooperazione

Il formatore per l’industria delle materie plastiche

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Foto di Posiedzenie Rady Europejskiej da Wikipedia

| PLASTICA E AMBIENTE

A proposito di regolamento imballaggi e rifiuti di imballaggi

L’“orientamento generale” del Consiglio europeo Lo scorso dicembre il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo sulla proposta di Regolamento imballaggi e rifiuti da imballaggi, il cui iter legislativo nell’UE era iniziato oltre un anno prima. L’orientamento generale fungerà ora da mandato del Consiglio per i negoziati con il Parlamento europeo sulla forma finale della legislazione. L’esito dei negoziati dovrà poi essere adottato formalmente dal Consiglio e dal Parlamento. Di seguito i punti fondamentali di tale accordo e i pareri che ha suscitato. A cura di Luca Mei

I

l 18 dicembre il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo, definito “orientamento generale”, sulla proposta di Regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio il cui obiettivo è quello di contrastare l’aumento dei rifiuti di imballaggio generati nell’UE, armonizzando al contempo il mercato interno degli imballaggi e promuovendo l’economia circolare. “Nel 2021 ogni europeo ha generato 190 kg di rifiuti di imballaggio. E questa cifra aumenterà di quasi il 20% nel 2030, se le cose rimarranno le stesse. Non possiamo lasciare che accada. L’approccio generale odierno trasmette il messaggio forte che l’UE è impegnata a ridurre e prevenire i rifiuti di imballaggio provenienti da tutte le fonti. Questo regolamento è fondamentale nel nostro percorso verso un’e-

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conomia circolare e un’Europa a impatto climatico zero”, ha dichiarato Teresa Ribera Rodríguez, terza vicepresidente del Governo spagnolo e ministra per la transizione ecologica e la sfida demografica. La proposta approvata considera l’intero ciclo di vita degli imballaggi e stabilisce i requisiti per garantire che gli imballaggi siano sicuri e sostenibili, richiedendo che tutti gli imballaggi siano riciclabili e che la presenza di sostanze problematiche sia ridotta al minimo, così come fissa i requisiti di etichettatura per migliorare l’informazione dei consumatori. La proposta mira a ridurre al minimo la produzione di rifiuti di imballaggio fissando obiettivi vincolanti di riutilizzo, limitando alcuni tipi di imballaggi monouso e imponendo agli operatori economici di ridurre al minimo gli imballaggi utilizzati.

Una volta che gli imballaggi diventano rifiuti, la proposta mira a garantire che siano raccolti, selezionati e riciclati secondo i più alti standard possibili. A tal fine, stabilisce i criteri per i regimi di responsabilità estesa del produttore e stabilisce disposizioni sulla gestione dei rifiuti, garantendo allo stesso tempo che gli Stati membri abbiano sufficiente flessibilità per mantenere i sistemi esistenti ben funzionanti. L’orientamento generale servirà da mandato per i negoziati con il Parlamento europeo sulla forma finale della legislazione.

Principali modifiche concordate dal Consiglio Il testo del Consiglio trova un equilibrio tra il mantenimento della proposta di ridurre e prevenire la produzione di rifiuti MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Foto da sito internet Consiglio europeo

di imballaggio e la concessione agli Stati membri di una flessibilità sufficiente nell’attuazione del regolamento. Ambito di applicazione del regolamento Il Consiglio ha mantenuto il campo di applicazione della proposta della Commissione, coprendo tutti gli imballaggi, indipendentemente dal materiale utilizzato, e tutti i rifiuti di imballaggio, indipendentemente dalla loro origine (inclusi industria, produzione, vendita al dettaglio, nuclei domestici).

sostanze chimiche, a preparare una relazione entro il 2026 sulla presenza di sostanze pericolose negli imballaggi, per determinare se incidono negativamente sul riutilizzo o sul riciclo dei materiali o abbiano un impatto sulla sicurezza chimica. Il Consiglio ha modificato la proposta sugli imballaggi riciclabili e, pur sostenendo che tutti gli imballaggi immessi sul mercato devono essere riciclabili come proposto dalla Commissione, gli Stati membri hanno convenuto che gli imballaggi saranno considerati riciclabili se progettati per il riciclo dei materiali e quando i rifiuti di imballaggio potranno essere raccolti separatamente, differenziati e ri-

ciclati su larga scala (quest’ultima condizione si applicherà a partire dal 2035). L’approccio generale mantiene gli obiettivi principali per il 2030 e il 2040 relativi al contenuto minimo riciclato negli imballaggi in plastica. Entro il 2034, la Commissione dovrà rivedere l’attuazione degli obiettivi del 2030 e valutare la fattibilità degli obiettivi del 2040. Il Consiglio ha inoltre convenuto che le bustine di tè e le etichette adesive su frutta e verdura devono essere compostabili, introducendo la possibilità per gli Stati membri di richiedere che altri imballaggi (ad esempio cialde di caffè e sacchetti di plastica leggeri) siano compostabili in condizioni specifiche. Foto da sito internet Consiglio europeo

Prescrizioni di sostenibilità e imballaggi riciclabili Il testo dell’orientamento generale mantiene la maggior parte dei requisiti di sostenibilità per tutti gli imballaggi immessi sul mercato e gli obiettivi principali proposti dalla Commissione. I requisiti per le sostanze presenti negli imballaggi sono stati rafforzati, invitando la Commissione, assistita dall’Agenzia europea per le

Teresa Ribera Rodríguez, terza vicepresidente del Governo spagnolo e ministra per la transizione ecologica e la sfida demografica.

La proposta di Regolamento imballaggi e rifiuti di imballaggi ha attirato per molti mesi l’attenzione dei media settoriali e generalisti di tutta Europa e non solo, che hanno seguito il complesso iter legislativo che ancora non è giunto al termine. n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

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Foto da Wikipedia

| PLASTICA E AMBIENTE

La direttiva UE su imballaggi e rifiuti di imballaggio risale al 1994 e più volte è stata oggetto di revisione, sebbene varie sue valutazioni abbiano dimostrato che non è riuscita a ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi. A novembre 2022 la Commissione ha presentato una proposta di Regolamento su imballaggi e rifiuti di imballaggio per sostituirla, su cui il Parlamento ha adottato la sua posizione nella seduta del 22 novembre 2023 e il Consiglio in quella del 18 dicembre 2023 (nella foto Palazzo Europa a Bruxelles dove il Consiglio europeo ha sede).

Le nuove norme ridurrebbero gli imballaggi non necessari imponendo ai produttori e agli importatori di garantire che il peso e il volume degli imballaggi siano ridotti al minimo, a eccezione dei progetti di imballaggio protetti.

Imballaggi riutilizzabili e obiettivi di riutilizzo Il Consiglio ha mantenuto i criteri della Commissione per definire gli imballaggi riutilizzabili, introducendo un numero minimo di viaggi o rotazioni nel suo utilizzo, con un numero minimo di rotazioni inferiore per il cartone a causa delle diverse caratteristiche di questo materiale. Il testo fissa nuovi obiettivi di riutilizzo e riempimento per il 2030 e il 2040. Obiettivi diversi si applicano ai grandi elettrodomestici, agli imballaggi per il trasporto (esclusi gli imballaggi utilizzati per merci pericolose o apparecchiature di grandi Foto da sito internet MASE

Obiettivi di riduzione dei rifiuti di imballaggio In linea con la proposta della Commissione, l’approccio generale fissa obiettivi principali generali per la riduzione dei rifiuti di imballaggio, sulla base delle quantità del 2018: 5% entro 2030, 10% entro il 2035 e 15% entro il 2040. Questi obiettivi saranno soggetti a una revisione da parte della Commissione otto anni dopo l’entrata in vigore del regolamento. Il Consiglio ha introdotto la possibilità

che gli Stati membri definiscano misure di prevenzione dei rifiuti di imballaggio che superino tali obiettivi minimi.

Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin durante il suo intervento alla seduta del Consiglio Europeo.

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dimensioni e agli imballaggi flessibili a diretto contatto con gli alimenti), agli imballaggi da trasporto per alimenti e bevande, bevande alcoliche e analcoliche (escluso il vino) e gli imballaggi raggruppati. Da tali obblighi sono esentati anche gli imballaggi in cartone. È stata introdotta una nuova possibilità per gli operatori economici di formare gruppi (pool) per raggiungere gli obiettivi di riutilizzo dei contenitori per bevande. Il Consiglio ha richiesto alla Commissione di rivedere gli obiettivi al 2030 e, su tale base, valutare gli obiettivi per il 2040 e le esenzioni previste dal provvedimento. Sistemi di deposito cauzionale e restituzione (DRS) Secondo le nuove norme, entro il 2029, gli Stati membri dovranno garantire la raccolta differenziata di almeno il 90% ogni anno delle bottiglie di plastica monouso e contenitori per bevande in metallo. Per raggiungere questo obiettivo, sono tenuti a istituire sistemi di restituzione del deposito cauzionale (DRS) per tali formati di imballaggio. I requisiti minimi per i DRS non si applicheranno ai sistemi già in vigore prima dell’entrata in vigore del regolamento, se essi raggiungono l’obiettivo del 90% entro il 2029. Il Consiglio ha aggiunto un’esenzione dall’obbligo di introdurre DRS per gli Stati membri con un tasso di raccolta differenziata superiore al 78% raggiunto nel 2026. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Foto da sito internet Plastics Europe

La direttrice generale di Plasitcs Europe, Virginia Jenssens.

Restrizioni all’uso di determinati formati di imballaggio Le nuove norme introducono restrizioni su alcuni formati di imballaggio, tra cui imballaggi in plastica monouso per frutta e verdura, per alimenti e bevande, condimenti, salse nel settore HoReCa e per piccoli prodotti cosmetici e da toeletta utilizzati nel settore ricettivo (per esempio flaconi per shampoo o lozioni per il corpo). Il Consiglio ha introdotto la possibilità per gli Stati membri di stabilire esenzioni in determinate circostanze, anche per frutta e verdura biologica. Altre disposizioni Altre modifiche concordate dal Consiglio includono ulteriori chiarimenti sull’etichettatura degli imballaggi, garantendo che i consumatori siano ben informati sulla composizione materiale degli imballaggi e il loro corretto smaltimento quando diventano rifiuti. Il Consiglio ha inoltre introdotto una certa flessibilità per tenere conto dei sistemi di etichettatura già esistenti in alcuni Stati membri. Inoltre, il Consiglio ha mantenuto la maggior parte degli obblighi per operatori, produttori, importatori e distributori stabiliti dalla proposta della Commissione. Ha rafforzato gli obblighi per i fornitori di servizi logistici di garantire che i produttori che utilizzano tali servizi non eludano i loro obblighi di responsabilità estesa del produttore (EPR). Infine, il Consiglio ha prorogato la data di applicazione del regolamento a 18 mesi dopo la sua entrata in vigore.

Il voto contrario dell’Italia Unico Paese membro dell’Unione Europea, l’Italia ha espresso voto contrario in Consiglio europeo alla proposta di orientamento generale sul Regolamento imballaggi e rifiuti di imballaggio. La posizione italiana è stata formalizzata in seduta plenaria a Bruxelles dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “La proposta”, ha spiegato il Ministro, che ha parten. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

cipato ai lavori assieme al Viceministro Vannia Gava, “non soddisfa le esigenze del nostro Paese, mentre siamo completamente allineati sulla posizione del Parlamento e speriamo che questa prevalga nei negoziati del trilogo”. Intervenendo nella sessione del Consiglio europeo, Gilberto Pichetto Fratin ha ribadito “la necessità di giungere a un testo bilanciato e ad obiettivi comuni senza ignorare le differenze tra gli Stati membri”. Tra le soluzioni prospettate, quella di “deroghe sul riuso a chi dimostra un’elevata percentuale di raccolta differenziata e riciclo”, come “passo verso un compromesso più equilibrato tra obiettivi di riciclo e riuso, tenendo conto delle differenti realtà e capacità di ciascun Paese”. Motivando il voto contrario, il Ministro ha spiegato che “l’Italia è oggi al 56,5% di differenziata, contro una media del resto d’Europa del 48%”. Tre sono state le modifiche principali richieste dall’Italia e non accolte nel testo. “Sui cosiddetti compostabili”, ha detto Pichetto Fratin, “avevamo chiesto una proroga di qualche anno per adeguarsi”. Aggiungendo che “l’Italia ha poi proposto parametri diversi su riuso e riciclo, prevedendo che laddove il riciclo raggiungeva percentuali superiori al 75-80% ci fosse uno spazio di deroga”. Infine, ha proseguito il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, “sul riutilizzo e la ricarica, è stata accolta una proposta della Germania sul settore del “beverage” in favore di grandi imprese e non delle caratteristiche del mercato italiano, la cui struttura è di piccole e medie realtà, col rischio di incrinare l’equilibrio del mercato interno”. “La nostra filiera industriale degli imballaggi”, ha ricordato Gilberto Pichetto Fratin in plenaria, “è composta da centinaia di migliaia di aziende e investe molti settori produttivi”. “Occorre”, ha concluso, “mettere al centro le questioni ambientali, sociali ed economiche in modo giusto ed equo, visto che il provvedimento incide in materia complessa per cittadini, imprese e ambiente”.

Necessarie misure ambiziose e neutrali L’associazione europea dei produttori di materie plastiche Plastics Europe, attraverso le parole della sua direttrice generale Virginia Janssens, ha reagito prontamente e con fermezza all’adozione da parte del Consiglio europea di un “orientamento generale” sul PPWR. “Il regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio è fondamentale per accelerare la transizione del sistema europeo della plastica verso la circolarità e lo zero netto. Si tratta di un elemento chiave del quadro abilitante per la transizione alla plastica in Europa. Sebbene il voto del Consiglio sul PPWR rappresenti un passo positivo verso l’adozione di norme volte a promuovere un mercato per la plastica riciclata e di origine biologica nell’UE e a promuovere la riciclabilità degli imballaggi, Plastics Europe nutre una serie di preoccupazioni significative riguardo al voto”, ha dichiarato Janssens. “Allo stato attuale, esiste il rischio reale che le misure proposte frammentino il mercato interno degli imballaggi in plastica e creino condizioni di concorrenza ineguali con altri materiali. Sebbene politicamente attraente per alcune parti interessate, prendere di mira arbitrariamente la plastica non è la risposta. Ciò metterà a repentaglio gli investimenti in soluzioni di imballaggio in plastica sostenibili e incoraggerà la sostituzione della plastica con altri materiali senza comprovati vantaggi ambientali. Non risolverà il problema degli imballaggi monouso”, ha proseguito la direttrice di Plastics Europe. “Chiediamo invece misure ambiziose e neutrali dal punto di vista materiale che creeranno il clima positivo necessario per gli investimenti che consentano al sistema europeo della plastica di accelerare la transizione verso la circolarità. Inoltre,

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| PLASTICA E AMBIENTE Il contesto

Imballaggi e rifiuti di imballaggi: il ruolo nella transizione ecologica europea

Foto di Tom Page

La produzione di imballaggi e la gestione dei loro rifiuti costituiscono un settore complesso e importante sul piano economico, che genera un fatturato complessivo di 370 miliardi di euro nell’UE. Per questo ha un ruolo significativo e grandi potenzialità nella trasformazione dell’Europa in un’economia circolare pulita e sostenibile, in linea con il Green Deal europeo. Tuttavia, per quanto i tassi di riciclo siano aumentati nell’UE, la quantità di rifiuti generati dagli imballaggi cresce più rapidamente del riciclo. Nell’ultimo decennio la quantità di rifiuti di imballaggio è aumentata di circa il 25% e dovrebbe aumentare di un ulteriore 19% fino al 2030 in assenza di interventi. Per quanto riguarda i rifiuti di imballaggio di plastica, l’aumento previsto è del 46% entro il 2030. L’attuale direttiva dell’UE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio è stata adottata per la prima volta nel 1994 ed è stata più volte oggetto di revisione. Stabilisce norme che consentono ai membri dell’UE di garantire che gli imballaggi immessi sul mercato dell’UE soddisfino determinati requisiti e di adottare misure per prevenire e gestire i rifiuti di imballaggio, al fine di conseguire obiettivi di riciclaggio per i diversi tipi di rifiuti di imballaggio. Tuttavia, diverse valutazioni della direttiva hanno dimostrato non è riuscita a ridurre l’impatto ambientale negativo degli imballaggi. In tale contesto, nel novembre 2022 la Commissione ha presentato una proposta di Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio che sostituirebbe la direttiva esistente. Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione sulla proposta di regolamento nella seduta plenaria del 22 novembre 2023.

Nell’Unione Europea, la produzione di imballaggi e la gestione dei loro rifiuti genera un fatturato complessivo di circa 370 miliardi di euro.

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pur incoraggiando l’adozione di un modello di riutilizzo per le applicazioni in cui può offrire i migliori benefici ambientali, è deludente che il Consiglio non sia riuscito a riconoscere l’impatto del riutilizzo su specifici formati di imballaggi in plastica per il trasporto e la fattibilità del raggiungimento degli obiettivi in questo ambito. Affrontare tempestivamente questi problemi nei prossimi negoziati è fondamentale se vogliamo evitare che la transizione verso la sostenibilità dell’industria europea della plastica venga compromessa”, ha aggiunto Virginia Janssens.

Le soggettività nazionali non considerate Tempestivo anche il parere dell’associazione dei trasformatori italiani, Unionplast, attraverso un intervento del suo presidente Marco Bergaglio. “Nonostante il grande sforzo del nostro Governo di salvare la competitività dell’industria italiana della plastica sono rimaste prevalentemente inascoltate le richieste del comparto, per il quale si profila un ulteriore inasprimento da parte del legislatore europeo che non tiene minimamente conto delle soggettività nazionali e in particolare della capacità italiana di riciclare gli imballaggi e utilizzare le derivanti materie prime seconde. È assolutamente evidente, a discapito di ogni invocato principio di neutralità, puntualmente tradito, la volontà di mettere fuori gioco la plastica a favore di altri materiali, principalmente carta e cartone, oggetto di varie esenzioni nel testo normativo”. Questo il giudizio critico espresso da Bergaglio in seguito alla riunione del Consiglio europeo nella quale gli Stati membri dell’Unione Europea, dopo lunghi e controversi negoziati e cambiamenti in corsa, hanno concordato una posizione sul PPWR che costituirà la base per i negoziati con il Parlamento e la Commissione europea. “Permangono i vincoli sul contenuto di riciclato in assenza di norme che disciplinino il riciclo chimico, permangono gli obiettivi di riduzione e permangono

Il presidente di Unionplast, Marco Bergaglio.

i divieti di immettere al consumo alcuni formati di imballaggi in plastica, film e vaschette per l’ortofrutta, per esempio, imballaggi riciclati e riciclabili che nelle intenzioni dei legislatori europei dovrebbero sparire dal commercio. E in più ciascuno Stato membro potrà inasprire gli obiettivi del PPWR prevedendo ulteriori restrizioni. Se la versione del Consiglio dovesse avere la meglio avremo non solo un mercato europeo frammentato come più volte denunciato da alcune associazioni europee, ma produrremo paradossalmente una maggiore quantità di rifiuti da imballaggio, più imballaggi complessi e difficili da riciclare creati per sfuggire agli adempimenti previsti per la plastica e sempre più ostacoli alla circolazione delle merci nel territorio UE”, ha proseguito il presidente di Unionplast. “Siamo ancora una volta di fronte a un provvedimento iniquo, ideologico, dai dubbi risultati ambientali e che ha l’aggravante di essere stato prodotto in assenza di una valutazione di impatto credibile. Si tratta, in ultima analisi, di una “Direttiva SUP 2” che lascia incredula l’industria e che butta via gli investimenti fatti negli ultimi decenni nella trasformazione e nel riciclo. E che, come nel caso precedente, mina alla base la capacità del nostro Paese di rimanere un leader nelle catene di fornitura internazionali di settori strategici per la nostra economia, a cominciare dall’agroalimentare”, ha concluso Bergaglio. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399



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Dieci proposte per un’economia realmente circolare Il recente rapporto “L’Italia che Ricicla” della sezione Unicircular di Assoambiente mostra come il nostro Paese si confermi un’eccellenza europea nel settore del riciclo e nella produzione di nuovi materiali dai rifiuti e si collochi tra i primi nove Stati membri dell’UE virtuosi nella gestione dei rifiuti. Per il 2024-2025 l’industria italiana del riciclo ha identificato dieci punti programmatici rivolti a istituzioni nazionali ed europee per la transizione verso una reale economia circolare.

“L’

industria del riciclo italiana si conferma leader in Europa ed è ormai vicina al raggiungimento degli obiettivi di recupero di materia fissati a livello UE al 2025-2035. In alcuni casi, come per il riciclo degli imballaggi, questi sono già stati superati. Per un sistema economico davvero circolare nell’uso delle risorse, è necessario però seguire un’agenda di lavoro nei prossimi due anni che ci consenta di compiere il definitivo salto di qualità”. Sono queste le principali evidenze emerse nel corso della recente presentazione del rapporto annuale “L’Italia che Ricicla”, promosso dalla sezione Unicircular di Assoambiente, l’associazione delle imprese di igiene urbana, riciclo, recupero, economia cir-

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colare e smaltimento di rifiuti, nonché bonifiche. L’Italia si conferma eccellenza europea nel settore del riciclo e nella produzione di nuovi materiali dai rifiuti, pienamente in corsa per il raggiungimento degli obiettivi UE al 2025 e al 2035: il riciclo dei rifiuti urbani ha raggiunto quota 51,4% (obiettivo 2025: 55%), il tasso di riciclo degli imballaggi il 72,8% (ben oltre il target del 65% al 2025). Maggiore impegno servirà per dimezzare, da qui al 2035 la quota di rifiuti che oggi finiscono in discarica, il 20,1%. L’Italia di fatto rientra tra i nove Stati membri dell’UE virtuosi nella gestione dei rifiuti, mentre sono ben 18 (tra cui anche Francia, Spagna, Portogallo e Svezia) quelli che risultano ancora lontani dal raggiungimento dei target definiti.

Addirittura otto Stati membri collocano ancora in discarica più del 50% dei propri rifiuti urbani.

Agenda di lavoro 20242025 Nel report 2023 Assoambiente ha definito “un’agenda di lavoro 2024-2025” per le istituzioni nazionali ed europee, un vero e proprio manifesto programmatico dell’industria italiana del riciclo articolato in dieci punti, per fornire un contributo decisivo alla transizione verso un’economia realmente circolare nell’uso delle risorse. Eccoli di seguito. 1) “Whatever it takes” per i materiali riciclati: l’efficacia dei processi di riciclo non può prescindere dalla collocazione sui mercati dei prodotti recuperati, oggi MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399

Foto da sito internet Assoambiente

L’Italia che ricicla


n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

Foto da sito internet Assoambiente

in parte inutilizzati. I mercati di sbocco per queste materie devono essere sostenuti da adeguati strumenti economici e fiscali: su tutti, certificati del riciclo ed estensione del meccanismo dei certificati bianchi. 2) Quote di riciclato nei prodotti: uno degli strumenti più efficaci per sostenere il collocamento sul mercato delle materie provenienti dal riciclo è la prescrizione di quote minime di contenuto riciclato nei prodotti. Accanto a questo strumento, è auspicabile un rafforzamento degli acquisti verdi della pubblica amministrazione (Green Public Procurement) e dei criteri ambientali minimi. 3) IVA agevolata per le materie ottenute dal riciclo. 4) Recupero energetico complementare al riciclo: va rispettata la gerarchia dei rifiuti che lo vede subordinato alla prevenzione e al riciclo, ma preferibile all’incenerimento senza recupero di energia e allo smaltimento in discarica. Tale ruolo va rafforzato. 5) Iter autorizzativi più rapidi e certi: è necessario operare uno snellimento delle tempistiche degli iter autorizzativi per la costruzione di nuovi impianti e per l’aggiornamento di quelli esistenti. 6) Ecodesign: la fase della progettazione dei beni determina fino all’80% dell’impatto ambientale dei prodotti. Vanno applicate politiche tese a evitare produzione o importazione di beni contenenti materiali che pregiudicano la qualità del riciclo. 7) Nuovi schemi di responsabilità del produttore di beni: va posto realmente in capo ai produttori dei beni (poi diventati rifiuti), il costo ambientale della gestione degli stessi lungo l’intero ciclo di vita, incentivando in questo modo anche un reale ripensamento dei processi produttivi. 8) Decreti “End of Waste” (regole che governano i processi con cui i rifiuti cessano di essere tali): la definizione dei criteri comuni nell’UE dovrà consentire di raggiungere un equilibrio tra mercato e salvaguardia ambientale, partendo dalle applicazioni concrete dei prodotti riciclati.

9) Trasporto dei rifiuti: vanno uniformate le discipline sulla movimentazione transfrontaliera dei prodotti e dei rifiuti. A oggi non esiste ancora un raccordo tra i codici dell’elenco europeo dei rifiuti e i codici doganali. Questo genera eccessiva Il presidente di Assoambiente Chicco Testa. discrezionalità nei controlli doganali. 10) Il ruolo di Arera: appare imprescindi- transizione green, in grado di intercetbile una maggiore chiarezza nell’impian- tare efficacemente tanto gli aspetti di to di regole disegnato da Arera e applica- circolarità, quanto quelli energetici.”, ha to dalle varie amministrazioni pubbliche. aggiunto Chicco Testa, presidente di As“La centralità degli operatori del riciclo soambiente. è andata rafforzandosi negli ultimi anni, per la crescente consapevolezza delle Focus sulle materie conseguenze del cambiamento climatico plastiche e del ruolo attivo svolto nell’ambito del Il rapporto evidenzia che, secondo quanprocesso di transizione verso un’econo- to segnalato da Assorimap (l’associazione mia circolare, ma anche alla luce del mu- nazionale dei riciclatori e rigeneratori di tato contesto internazionale, per il quale materie plastiche), il recente rapporto a avere a disposizione materie prime ed cura di Plastic Consult sul riciclo meccaenergia provenienti dal riciclo dei rifiu- nico delle materie plastiche, nell’attività ti prodotti nel nostro Paese costituisce di riciclo delle materie plastiche sono atun fattore economico decisivo”, ha com- tive nel complesso oltre 350 aziende, inmentato Paolo Barberi, presidente della clusi raccoglitori e selezionatori di rifiuti e sezione Unicircular di Assoambiente. scarti industriali (escluse le società di rac“Anche per queste ragioni, l’industria del colta rifiuti urbani). I produttori di materie riciclo richiede un adeguato sostegno da prime seconde sono circa 200 (numero Capitolo 2 | Le imprese italiane del riciclo a confronto con gli sviluppi normativi nazionali parte dei decisori politici, affinché ven- in crescita), comprendendo la lavoraziogano rimossi tutti gli ostacoli normativi, ne degli scarti industriali e le aziende che giuridici ed economici che ne frenano producono macinati così come i trasforil pieno sviluppo trasversale alle diver- matori di plastiche integrati a monte nel se filiere. Solo così questo settore po- processo del riciclo. In questo secondo trà davvero fungere da abilitatore della cluster sono incluse le aziende che produ-

Le imprese italiane del riciclo a confronto con gli sviluppi normativi nazionali

La ripartizione dei fondi per i progetti “faro” di economia circolare Quasi metò dei fondi destinati al piano di Investimento 1.2 sono stati assegnati alla plastica

10,4% Linea di investimento

Milioni di eur o

A. RAEE

120,6

B. Carta1

34,7

20,8% RAEE

23,2%

Plastica

C. Plastica

264,9

Carta

D. Tessili6

0,6

Tessili

Totale

580,8

45,6%

Fonte: elaborazioni REF Ricerche su dati MASE, piano di Investimento 1.2

A livello territoriale, i fondi sono stati equamente redistribuiti tra le regioni del Centro-Sud e del Nord. Nel complesso, le regioni del Centro-Sud hanno ricevuto il 49,2% delle risorse totali. Al Centro, la maggior parte dei 41Per fondi è stata destinata al Lazio, mentre al Sud la gran parte dei progetti si colloca in Campania e in Puglia. quanto riguarda le Isole, alla Sicilia è stato destinato il 6,3% dei finanziamenti totali, mentre alla Sardegna solo


Le imprese italiane del riciclo

| PLASTICA E AMBIENTE a confronto con gli sviluppi normativi nazionali

Gli investimenti del PNRR pro-capite alle aziende private del riciclo €/abitante

Fonte: elaborazioni REF Ricerche su dati ISTAT, piano di Investimento 1.2

2.3.1 Linea di investimento ”A”: il riciclo dei RAEE la linea fa riferimento al riciclo dellematerie apparecchiature elettroniche,(-1,5%) sono nella procono macinati,Per così comedi iinvestimento trasformatoriA, chetricità), dei trasporti e delle prime elettriche La leggeraedcontrazione stati stanziati di riciclo euro, diè stata cui quasi un quarto destinati a progetti localizzati in Lombardia di plastiche integrati a montecirca nel 120,6 riciclo.milionidel peraltro accompagnata duzione di MPS provenienti dal riciclo (24,2%), seguita dalle regioni del Centro-Sud come Sicilia, Lazio e Basilicata con rispettivamente con il 10,9%, La maggior parte degli impianti di riciclo da una decisa diminuzione delle quota- meccanico post consumo nazionale (cir10,0% e 8,9% delle risorse stanziate. In totale, le regioni del Centro-Sud hanno ricevuto il 52,5% delle risorse meccanico censiti si concentra nel Nord vicina zioniall’obiettivo dei polimeri vergini che di fatto ca 785 mila tonnellate) media andamencomplessive: una percentuale territoriale del ha 60%. Ovest, in particolare in Lombardia (poco reso costosi i riciclati, arrivando a pena- ti decisamente diversificati nell’ambito Tra idel progetti presentati specifico, quelli hanno ottenuto il maggior finanziamento meno del 40% totale), seguitocon daun tema dei diversi polimeri.riguardano Si contraggono PE lizzare una serie di che applicazioni consolii Critical Raw Materials (CRM), ovvero il recupero di materiali considerati di cruciale importanza dall’UE per la Nord Est (poco più del 30%), Sud e Isole rigido e flessibile, mentre risultano presdate quali rPET per bottiglie e rHDPE per transizione energetica, contenuti nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Il tema dei CRM ha assunto (22%) e Centrorilevanza Italia (quasi 9%). flaconi per detergenza e cosmetica. La soché stazionari di PET e PP.tecIn positivo le in ragione della crescente richiesta di metalli preziosi rari necessari per la costruzione nuove Capitolo 2 | Infatti, Le imprese italiane riciclo a confronto gli sviluppi normativi nologie. l’UEuna si trova in una situazione dicon elevata dipendenza dainazionali Paesi per l’importazione di questiallo svilupIl 2021 si era caratterizzato per pro-del progressiva contrazione della richiesta di terzi stireniche, grazie soprattutto materiali, rendendodiancora di progetti volti al loro recupero riutilizzo. CritiMPS da l’implementazione riciclo ha determinato un parziale mettente ripresa della domanda plasti-più decisiva po del ricicloeda raccoltaIl differenziata urcal Raw Materials Act presentato il 16 marzo 2023 e promosso dall’UE, si muove in questo senso: aumentare la ritorno all’impiego di plastiche vergini da ca riciclata (+17% su base annua) dovuto bana. Balzo in avanti dei misti poliolefiniproduzione di CRM tramite processi estrattivi e il recupero da RAEE per rendere il settore industriale europeo dei trasformatori, tendenzadiinrecupero pie- ci, alla ripresa dei e delle attività testimonianza dellaquindi grande capacità piùconsumi autonomo e meno esposto parte al rischio geo-politico. I progetti di a CRM da RAEE hanno ottenuto il 27,8% dei fondiun destinati al riciclo dei RAEE. Nello specifico, i due progetti maggiormente finanziati post pandemia, che hanno generato dell’industria nazionale (pressoché unica no contrasto con gli obiettivi di sostenibinella della linea di investimento rivolti in a progetti di innovazione nei processi di recupero di CRM (il 14,3% aumento generale domanda di pla-“A” sono in Europa) di valorizzare frazioni miste di lità fissati sede europea. delle risorse totali), mentre la restante parte è stata destinata agli impianti di recupero. rifiuti plastici urbani. A ciò si è aggiunta la pressione competitistica riciclata. Ma, con il nuovo shock esterno rappresentato dalla guerra in va di Paesi cosiddetti low-cost - dentro e Sempre secondo Assorimap, le fonti per rizzato a un’estrema eterogeneità che ne rende difficile il recupero tramite procedimenti meccanici. Le prinil riciclo per meccanico post consumo sono Ucraina, ilcipali 2022 tecniche l’industria riciclochimico del- finanziante fuori il continente europeo - chealla possono di del recupero sono quelle relative compoundazione, creazione L’Italia chelaRicicla 2023 di | 39 complessivamente concentrate nella ficompromettere l’andamento del settore la plasticanuovo ha avuto pesantiplastico, ripercussioni, materiale e alla pirolisi, per la trasformazione dei rifiuti plastici in idrocarburi. Essendo la filiera del riciclo chimico in via di sviluppo rispetto alle tipologie di riciclo, nonché promettente da un punto di delaltre riciclo unicamente in ragiopoiché notoriamente energivora. L’im- nazionale liera degli imballaggi, in particolare da vista ambientale e tecnologico, i fondi stanziati sono stati maggiori. Le risorse, invece, destinate alla creazione raccolta urbana (68%), seguiti da rifiuti pennata dei costi energetici (gas ed elet- ne dell’attrattività dei prezzi.

Le imprese italiane del riciclo a confronto con gli sviluppi normativi nazionali

di poli di raccolta, recupero e riciclo delle plastiche (c.d. “Plastic Hubs”) sono stati pari al 19,6%.

Lo stanziamento dei fondi per il riciclo delle plastiche % dei fondi sul totale delle risorse della linea di investimento “C”

Fonte: elaborazioni REF Ricerche su dati MASE, piano di Investimento 1.2

2.3.4 Linea di investimento D: il riciclo nel settore tessile

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Per la linea di investimento “D”, che fa riferimento al riciclo dei rifiuti tessili, sono stati stanziati 60,6 milioni di MACPLAS | Febbraio/Marzo euro: la cifra più bassa tra le 4 linee di investimento. Quasi la metà dei fondi è stata destinata a progetti riguar- 2024 - n. 399 danti i distretti tessili lombardi, che da soli hanno catalizzato il 43,2% dei fondi disponibili: segue distante il Lazio con il 17,8%. In generale, come nel caso della plastica, l’obiettivo della distribuzione del 60% dei fondi alle


Foto da pagina Linkedin di Assoambiente

da imballaggio generati nel “commercio si il 40% nell’imballaggio (29% rigido, e industria” (23%). Il comparto agricolo 10% flessibile). Tra le applicazioni di sboccontribuisce per circa il 5%, così come co dei riciclati sono segnalati tubi (12%), la somma delle altre filiere (RAEE, igiene componenti per edilizia (11%) e sacchi e arredo urbano, casalinghi e giardino, per rifiuti (10%). auto, trasporti). I fattori di crescita sono in buona parte riIn merito alla provenienza geografica conducibili all’evoluzione normativa a lidei rifiuti, i riciclatori meccanici nazionali vello UE (PPWR e Direttiva SUP), che conhanno trattato manufatti a fine vita rac- tengono prescrizioni e target di riciclo e colti e selezionati sul territorio nazionale impiego di MPS nella nuova produzione. Dal punto di vista dei volumi, tuttavia, (86% circa dei volumi). I materiali destinati al riciclo si dividono per far fronte all’imminente crescita di in due grandi categorie: pre consumo (i domanda di riciclato da impiegare nei cosiddetti industriali, rifiuti plasti- nuovi manufatti, è evidenziata una poCapitolo 3scarti | Approfondimenti settoriali ci derivanti dalle lavorazioni di materie tenziale insufficienza di materiali plastici Paolo Barbieri, presidente della sezione Unicircular di Assoambiente. plastiche e taglio a misura di tubi o pro- a fine vita da avviare a riciclo: mancano in filati) e post consumo, ossia rifiuti prove- particolare volumi provenienti dalle filie- vantaggiati in termini di attrattività delle nienti dalla raccolta differenziata urbana re diverse dagli imballaggi e anche le altre quotazioni, talvolta al limite del dumping; (limitata sostanzialmente alle diverse ca- filiere (auto, elettrodomestici, casalinghi, mancanza di effettivi controlli/sistemi di tegorie di imballaggi quali bottiglie, fla- giocattoli, edilizia) dovranno contribuire, certificazione/tracciabilità sui contenuti di riciclato, in particolare per proattraverso in esseredelo riciclo in èeffettivi coni, vaschette, contenitori, film), a +687% a confronto con i livelli delladalla primavera 2021)., deisistemi trasportidie EPR dei feedstock stata peraltro accompagnata da una parimenti decisa diminuzione quotazioniadei polimeri vergini di fatto reso extra UE. Da qui la necesfase didelle costituzione, una maggiore di-che ha raccolta degli imballaggi commerciali, dotti importati costosi i riciclati, arrivando una serie di applicazioni consolidate quali R-PET per la produzione industriali e agricoli, oltre aa penalizzare componenti sponibilità di materie prime per il riciclo sità di misuredisia strutturali che legislative bottiglie e R-HDPE per i flaconi di detergenza e cosmetica. La progressiva contrazione della richiesta di Materie plastici provenienti da altre filiere, come volte a proteggere la filiera del riciclo da Prime Seconde da riciclo (MPS) ha determinatomeccanico. un parziale ritorno all’impiego di plastiche vergini da parte dei produttoriglidielettrodomestici manufatti, tendenza in pieno contrasto confattori gli obiettivi di sostenibilità europea.esterne, da pratiche di concori trasporti, e l’arredaUlteriori di freno sono infinefissati lega-in sede minacce mento. ti alla competizione internazionale (Paesi renza sleale e indirizzate a stimolare la A ciò si aggiunge la pressione competitiva di paesi cosiddetti low-cost - dentro e fuori il continente europeo La- che maggior parte dei riciclati prodot- dellow-cost) e alla mancanza di controlliinef-ragione domanda di plastica riciclata. possono compromettere l’andamento settore nazionale del riciclo unicamente dell’attrattiUn approccio integrato di filiera sembra ti (28%) in PE flessibile, seguito da PET fettivi e sistemi di certificazione/tracciavità deièprezzi. (24%) e PE rigido (19%). Le quote minori- bilità sul riciclato per i prodotti importa- necessario per accrescere la condivisioLa leggera contrazione (-1,5%) nella produzione di MPS in plastica provenienti dal riciclo meccanico dei rifiuti tarie si riferiscono a misti(circa poliolefinici, PP ti extra UE.andamenti Nel brevedecisamente periodo i fattori di nell’ambito ne delle scelte post-consumo nazionali 785mila tonnellate) media diversificati dei regolatorie auspicando di e altri polimeri. sembrano legati stazionari raggiungere diversi polimeri. Si contraggono i polietileni siafreno rigidi che flessibili,preponderanti mentre risultanoepressoché PET equanto prima chiarezza norIn territorio positivo le delle stireniche, allo sviluppo del riciclo da raccolta differenziata LePP. principali applicazioni MPS grazie sono soprattutto a: competizione internazionale, in parmativaurbana. e standardizzazione tra gli Stati Balzo in avanti dei misti poliolefinici, a testimonianza della grande capacità dell’industria nazionale (pressoché diversificate, pur se concentrate per quaticolare appunto dai Paesi low-cost, av- membri dell’Europa. Il riciclo di materie unica in Europa) a valorizzare frazioni miste di rifiuti plastici urbani. plastiche è senza dubbio la migliore possibilità per ridurre l’inquinamento, risparAndamento produzione per polimero (% variazione in volume 2021-2022) miare materie prime e tutelare l’ambiente dagli effetti negativi della dispersione dei rifiuti in natura e in mare. La filiera italiana della plastica genera numeri importanti per il sistema Italia: nel 2020 il fatturato è stato di circa 45,8 miliardi di euro (ottavo settore manifatturiero in Italia) e occupa all’incirca 180 mila addetti. Quanto alla spesa in ricerca e sviluppo per la circolarità della plastica, l’Italia si posiziona al settimo posto al mondo per investimenti delle imprese. Inoltre, l’Italia è all’ottavo posto al mondo per brevetti registrati con riferimento alle nuove modalità di riciclo e alle nuove tiFonte: Rapporto Assorimap 2023 pologie di plastica.

Approfondimenti settoriali

Sempre secondo ASSORIMAP, le fonti per il riciclo meccanico post-consumo sono complessivamente concentrate nella filiera degli imballaggi, in particolare quelli da raccolta urbana (68% del totale). Seguono i rifiuti da generati nel canale “commercio e industria” (23%). Il comparto agricolo contribuisce per circa il 5%, n. imballaggio 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS così come anche la somma delle altre filiere (RAEE, igiene e arredo urbano, casalinghi e garden, automotive, trasporti).

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Foto Montello

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Un recente rapporto

Il Belpaese è un’eccellenza europea nel riciclo I tassi di riciclo dei rifiuti urbani e speciali nel nostro Paese sono ben al di sopra della media europea, con livelli di spicco in particolare negli imballaggi. Lo evidenzia il recente rapporto presentato da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Conai e Pianeta 2030. Ma i dati non autorizzano ad adagiarsi, anzi devono stimolare a fare sempre meglio.

L’

Italia si conferma eccellenza nel settore del riciclo in ogni sua declinazione. È quanto emerso nel corso della conferenza nazionale sull’industria del riciclo intitolata “Le nuove frontiere del riciclo in Italia”, promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con il Conai e Pianeta 2030 (mensile del Corriere della Sera), tenutasi recentemente a Milano con il patrocinio di Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ispra e Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e durante la quale è stato presentato il rapporto “Il Riciclo in Italia 2023”. Secondo il documento, il tasso di riciclo dei rifiuti, speciali e urbani, nel 2022 ha raggiunto il 72% (a fronte di una media europea del 58%), con punte di eccellenza per gli imballaggi: 10,5 milioni di tonnellate di imballaggi avviate a recupero di materia (erano 9,3 nel 2018), due punti percentuali sopra al target del 70% previsto dall’UE al 2030. Alla conferenza è stato anche sottolineato che l’Italia, per fare un salto di qualità nella circolarità della sua economia, molto importante sia per la competitività economica di un Paese grande importatore di materie prime sia per ridurre i suoi impatti climatici e ambientali, non si deve però sedere sui positivi risultati

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raggiunti, ma deve fare ulteriori passi avanti nel riciclo dei rifiuti: recuperare i ritardi che permangono in alcune filiere (come i Raee), sviluppare nuovi settori (come il riciclo delle batterie e dei pannelli solari), rafforzare i mercati delle materie prime seconde in modo che si riduca il consumo di materie prime primarie e sviluppare alcune innovazioni in alcune filiere ( come il riciclo chimico delle plastiche).

Sfide ancora aperte Gli emendamenti alla proposta della Commissione europea di Regolamento sugli imballaggi e rifiuti di imballaggi approvati a livello europeo, pongono nuove sfide per rafforzare il riciclo puntando ad aumentare il riutilizzo di imballaggi appunto riutilizzabili, quando questo è fattibile e comporta un significativo vantaggio ambientale; inoltre, non impongono come unico modello quello basato sul deposito cauzionale, ma consentono modelli diversi, con elevate prestazioni, come quello di Conai-consorzi di filiera, basato sul contributo ambientale pagato dai produttori e dagli utilizzatori. Come ha sottolineato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che ha coordinato la stesura del rapMACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


ella plastica vicino o del 50% al 2025

te il loro imento r le uro

so al tt o a l % al

talli, carta). • Riciclabilità: i polim diversi gradi di ricicla cuni polimeri non po sere riciclati nello ste di rifiuti. • Materiali pericolosi spesso contiene add ranti, plastificanti e st che rendono impegn cessi di riciclaggio. • Contaminazione: può essere contamin te l’uso, ad esempio alimentari o sostanze che entrano in conta plastica. • Downcycling: avvien do il contenuto ricicla Fonte: CONAI lità inferiore rispetto a Fonte: Plastic Europe L’EEA osserva che il inmercato tessili e nei veicoli a finein vita. Le originale sia quando Target di riciclo dei rifiuti di imballaggio in plastica, 2018-2022 (KT E %) Contenuto di riciclato alcune applicazioni in plastica Europa delle materie prime seconde di fonti dei diversi rifiuti di plastica riciclati vengono utiliz Fonte: CONAI plastica in Europa non funziona come MPS sono riepilogate nel- dotti di valore inferio bene. non è molto elevata e lalaconcorTabella seguente. all’originale (ad esem porto, il 2023 “non è stato un anno facile per l’industria del rici- maggiori perché la domanda La raccolta e il riciclaggio delle Lo studio EEA evidenzia diversi glie in PET-polietilene clo in Italia: i costi ancora alti dell’energia, le difficoltà di mercato renza dei polimeri vergini è più forte. Per alcuni materiali, poi, plastiche variano a seconda dei fattori che ostacolano la produ- per i tessili). Di cons di diverse materie prime seconde e l’incertezza generata da al- come gli aggregati riciclati di qualità o gli asfalti modificati diversi tipi di polimeri e anche zione con di plastica secondaria di sono meno opzioni d per gli stessi polimeri in diverse alta qualità, elencati di seguito. successive. materiale da riciclo, le difficoltà di mercato derivano anche da cune misure contenute nella proposta iniziale del Regolamento applicazioni. Mancano informa- • Complessità del prodotto: i • Prezzo: il basso pr resistenze all’impiego. Altre difficoltà di imballaggi hanno contribuito ad alimentare preoccupazioni per barriere normative o dazioni attendibili sul riciclaggio rifiuti plastici sono spesso flus- materie prime e i co rifiuti dianche plastica si eterogenei derivano da contenuti procedure che rego- contenenti diversi zione e lavorazione ( molte imprese del settore. Il quadro si va però schiarendo e mi- mercato per alcune MPSdei nelle apparecchiature elettriche polimeri e additivi e potenzial- costi di investimento gliorando anche perché il settore è ormai consolidato e resilien- lano la cessazione dellaed qualifica di rifiuto, dopo un trattamento elettroniche, nei prodotti mente anche altri materiali (me- no un sovrapprezzo s TARGET DI RICICLO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO IN PLASTICA, 2018-2022 (KT E %)

te. Le iniziative prese presso le istituzioni europee, con proposte e argomentazioni non solo di settore, ma di interesse generale, hanno inciso e si ritrovano in alcuni degli emendamenti approvati dal Parlamento europeo che ha fatto un buon lavoro. Il nuovo Regolamento va sostenuto e applicato”. “L’economia circolare”, ha aggiunto Ignazio Capuano, presidente di Conai, “è un ramo importantissimo della nostra economia. E la nostra industria del riciclo fa scuola in Europa: anche il testo proposto dall’ultima versione del Regolamento imballaggi ne riconosce l’importanza. Uno stimolo a fare sempre meglio, soprattutto in un Paese povero di materie prime come il nostro: siamo già campioni nel campo del riciclo degli imballaggi, ma dobbiamo potenziare i risultati nazionali avendo la tutela ambientale come vero, unico obiettivo. Credo sia il momento di unire le forze e impegnarsi in questa direzione”.

FIGURA 12 Fonte: Plastic Europe

Contenuto di riciclato in alcune applicazioni in plastica in Europa

di riciclo (end of waste) che durano anni e che sono di complesTABELLA 2 Fonte: EEA sa applicazione. Le innovazioni tecnologiche dovranno essere Fonti di rifiuti in plastica come materie prime seconde in Europa la chiave per sviluppare le potenzialità delle materie prime seTipologia rifiuti Tipologie di prodotti conde. Molte sono le novità, ma di è necessario superare la fase Tipologie di materiali Rifiuti Imballaggi in plastica della progettazione e sperimentazione per raggiungere la piena Termoplastiche (PET, da Imballaggio borse, ecc.) maturità. Per esempio, c’è bisogno di nuove(bottiglie, tecnologie di riciclo HDPE, PVC, LDPE, ecc.) Automotive, AEE Termoplastiche chimico per la plastica o perRifiuti aumentare la quota di pneumatici tecnici e prodotti per l’edilizia (ABS, HIPS, PC, ecc.) riciclati in quelli nuovi servono nuove tecnologie di riciclo e vulAbbigliamento Poliesteri, nylon, acrilici canizzazione. Rifiuti tessili Rifiuti in fibra rinforzata

e tappeti

e poliammidi

Pale di turbine eoliche e imbarcazioni

Termoindurenti

20

Diverse filiere, diversi scenari Il rapporto evidenzia le prestazioni di 19 filiere del riciclo, con il riciclo degli imballaggi che ha mantenuto un buon andamento e i tassi di recupero dei rifiuti d’imballaggio si sono assestati a livelli di avanguardia in Europa. Il tasso di riciclo degli imballaggi in plastica è al 48,6% rispetto all’obiettivo UE del 50% al 2030, mentre, con il 68%, il tasso di intercettazione delle bottiglie in PET è un po’ più lontano dal 77% previsto per tale scadenza. Il mercato delle materie prime seconde (MPS) attraversa un momento particolare: tensioni internazionali e fluttuazioni dei prezzi incidono in maniera sempre più significativa. Per alcuni materiali, come i rottami di vetro o quelli ferrosi la domanda è elevata e il vantaggio economico è netto, anche se un improvviso balzo dei prezzi del rottame di vetro ha messo in difficoltà il settore. Per altri, come le plastiche da riciclo, le difficoltà sono n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

Materie prime s

Plastiche miste, riciclate di mono rigranulati e rim monomeri, olio d

Poliestere riciclato mide, filati di nylo di poliestere ri -

Foto da pagina Linkedin Conai

n un astica 021, E del % al

I L R I CI CLO I N I T A LI A | Rapporto 2023

Il presidente di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi (a sinistra), e il presidente di Conai, Ignazio Capuano.

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| PLASTICA E AMBIENTE NEWS Un processo sviluppato da Enea

Dai rifiuti plastici marini petrolio per produrre nuova plastica una potenziale causa di inquinamento ambientale mentre il suo utilizzo per la sintesi di catalizzatori potrebbe rappresentare un passo verso la sostenibilità dei processi produttivi”. Il campione di plastica preso in esame è stato convertito in idrocarburi di grande valore economico (circa l’87% in olio leggero e l’8% in gas) e i gas prodotti durante il trattamento termo-chimico si sono dimostrati più che sufficienti a sostenere il fabbisogno di energetico del processo (450 °C). Il recupero e il riciclo meccanico della plastica raccolta in mare e sulle spiagge risultano molto più complicati rispetto al trattamento dei rifiuti urbani, perché si tratta di materiali eterogenei composti da molti polimeri di forme e dimensioni diverse difficili da individuare e raccogliere. Inoltre, possono contenere una quantità considerevole di sabbia, sale, conchiglie, alghe e in genere subiscono anche differenti processi di degradazione, come quello foto-ossidativo a opera della radiazione solare. “Tutti questi fattori rendono il riciclo meccanico una sfida ardua mentre la pirolisi catalitica può essere considerata una delle opzioni più valide per il trattamento della plastica marina perché è in grado di gestire grandi quantità di rifiuti altamente eterogenei e non pretrattati”, ha sottolineato il ricercatore Enea. Una recente indagine ha rivelato che nessuna delle oltre 100 PMI che trattano i rifiuti plastici marini in tutto il mondo ha utilizzato la pirolisi. “Nel prossimo futuro, invece, piccoli impianti di pirolisi installati nei porti potrebbero addirittura produrre carburante per le imbarcazioni a partire proprio dalla plastica recuperata in mare”, ha concluso Tuffi.

Un gruppo di ricercatori Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha messo a punto un processo che consente di riconvertire oltre il 90% della plastica recuperata in mare e sulle spiagge in nuovo “petrolio” da utilizzare come combustibile o per produrre nuove materie plastiche, vernici, solventi e innumerevoli composti organici. Lo sviluppo rientra nell’ambito del progetto europeo interregionale Italia-Croazia “Netwap” sulla riduzione e la gestione innovativa dei rifiuti e i risultati sono stati pubblicati su “ACS Sustainable Chemistry & Engineering”, la rivista scientifica online dell’American Chemical Society. “Abbiamo sottoposto campioni di plastica raccolta in mare a un particolare trattamento termo-chimico chiamato pirolisi che consente di decomporre, a una temperatura al di sopra dei 400 °C e in assenza di ossigeno, il materiale plastico di partenza in olio e gas ricchi di idrocarburi potenzialmente sfruttabili per la produzione di nuovi combustibili e prodotti chimici”, ha spiegato Riccardo Tuffi, ricercatore del laboratorio Enea di tecnologie per riuso, riciclo, recupero e valorizzazione di rifiuti e materiali, che ha realizzato la ricerca insieme ai colleghi Lorenzo Cafiero e Doina De Angelis. “Per migliorarne ulteriormente resa e qualità”, ha aggiunto Tuffi, “abbiamo utilizzato un catalizzatore, ricavato a sua volta dalla lavorazione di un materiale di scarto, ovvero le ceneri prodotte dagli impianti di gassificazione e di combustione del carbone. Si tratta di un rifiuto industriale la cui produzione mondiale annua ammonta a circa un miliardo di tonnellate; è considerato

Raccolta e preparazione dei campioni di rifiuti marini in plastica

Campagna di pulizia delle spiagge

Analisi FTIR

Quarantena di pulizia

Caratterizzazione fisico-chimica dei campioni di rifiuti marini in plastica

Macinazione

Sintesi di zeolite da CFA

Zeolite H-X derivata da CFA

Esperimenti di pirolisi

Diagramma del processo di trasformazione della plastica marina in idrocarburi.

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Analisi gascromatografica

Set-up di pirolisi Petrolio di pirolisi

Foto da sito internet Enea

Gas di pirolisi

MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Comparazione di Conip

Cassette per ortofrutta: riutilizzabili vs riciclate

Foto da sito internet Conip

Conip ha come scopo quello di garantire la produzione ecosostenibile degli imballaggi di sua competenza e la loro corretta ed efficace gestione ambientale su tutto il territorio nazionale mediante ciclo chiuso che garantisce approvvigionamento, ripresa e recupero delle casse del circuito consortile.

In Europa il dibattito su riciclo e riutilizzo degli imballaggi in plastica si svolge in un contesto complesso e multifattoriale, che coinvolge questioni ambientali, economiche e sociali e che recentemente ha portato il consorzio nazionale imballaggi plastica Conip a commissionare a Valore Sostenibile, società di consulenza specializzata nel campo della sostenibilità ESG, uno studio per quantificare e valutare gli impatti ambientali inerenti alla fase di utilizzo e rigenerazione di una cassetta in plastica riutilizzabile per prodotti ortofrutticoli rispetto all’impatto dell’intero ciclo di vita di quelle al 100% riciclate a proprio marchio. “Siamo il primo sistema autonomo nato con lo scopo di garantire la produzione ecosostenibile degli imballaggi di sua competenza e la loro corretta ed efficace gestione ambientale, su tutto il territorio nazionale, mediante il “closed-loop” che garantisce l’approvvigionamento, la ripresa, il recupero e l’avvio a riciclo delle casse del circuito consortile”, ha spiegato la direttrice di Conip, Fabiola Mosca. Il consorzio ha inoltre condotto uno studio LCA sulle cassette in plastica a

n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

proprio marchio, pubblicando la relativa EPD di settore (S-P-09896 Cassette in PP riciclato “Usa e Recupera” 360g). Tali indagini hanno consentito a Conip di conoscere in dettaglio l’impatto medio delle casse UER prodotte dai consorziati. Nello studio citato sono stati messi a confronto gli impatti del ciclo di vita delle casse “usa e recupera”, così come identificati nella EPD di settore Conip, con gli impatti delle fasi d’uso e rigenerazione di casse in PP a pareti abbattibili. Per individuare gli impatti della fase di rigenerazione/riuso è stato fatto riferimento allo studio “Mappatura delle pratiche di riutilizzo degli imballaggi in Italia: valutazione LCA della pratica di riutilizzo delle cassette a sponde abbattibili per il settore ortofrutticolo”, realizzato dal gruppo di ricerca Aware del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano per conto di Conai in merito alle pratiche di riutilizzo degli imballaggi in Italia. Il confronto con gli impatti della fase di uso e rigenerazione è particolarmente significativo in quanto essi si riproducono a ogni ciclo di riuso e sono indipendenti dal numero stimato di

riutilizzi e, in gran parte, anche dalla tipologia di cassette utilizzate. La comparazione ha evidenziato come l’impatto GWP (climate change) della sola fase di uso e rigenerazione risulti maggiore dell’intero ciclo di vita usa e recupera (0,401 kg CO2e) del 32,9% (scenario 1, ossia dati dello studio Aware integrati in maniera conservativa per le fasi del ciclo di vita non considerate dallo studio del Politecnico) e del 139,9% (scenario 2, ossia dati studio Aware integrati con dati primari di un’azienda utilizzatrice delle casse che opera la rigenerazione). I risultati di impatto dello scenario 1 mostrano come questi dipendano principalmente dai trasporti (86,2%), dai consumi energetici (6,98%) e dal reintegro delle casse scartate (5,43%). Anche nello scenario 2 il principale impatto è quello dei trasporti (83,1%), seguito però dal reintegro delle casse disperse e/o scartate (11,73%) e quindi dagli impatti energetici (2,5%). Secondo tali risultati il ciclo chiuso di riciclo gestito dal Conip per le casse usa e recupera risulta essere meno impattante da un punto di vista ambientale rispetto a qualsiasi ipotesi di loro riuso.

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| PLASTICA E AMBIENTE NEWS Fronteggiare le emergenze

Per Assorimap il Decreto-legge Energia-bis (181/2023) ha dimenticato misure contro il caro energia che affligge le aziende operanti nel settore del riciclo.

Grido di allarme di Assorimap

Mancano misure contro il caro energia Scarsa attenzione nei confronti di un settore già fortemente colpito dal caro energia nell’ultimo biennio ma dimenticato dal Decreto-legge 181/2023 (Decreto Energia-bis). È quanto lamentano le imprese del riciclo meccanico delle materie plastiche rappresentate da Assorimap, le quali rientrano tra le 3.800 imprese nazionali a forte consumo di energia elettrica iscritte all’elenco istituito presso la cassa per i servizi energetici e ambientali. Come spiega l’associazione dei riciclatori in una nota stampa, il credito d’imposta sulla componente energia, terminato a giugno 2023, seppure parzialmente, aveva supportato le imprese del riciclo, che avevano visto le proprie bollette aumentare del 150% rispetto alla media degli ultimi dieci anni. Riguardo al DL in questione, invece, il comparto non ravvisa nell’unica misura a favore delle energivore, volta a promuovere l’autoproduzione

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di energia rinnovabile, un sostegno concreto, in quanto l’anticipo da parte del GSE per i primi tre anni degli effetti della realizzazione o upgrade degli impianti a fonte rinnovabile non sostiene l’investimento in sé, che rimane comunque a carico del privato. La nota dell’associazione ricorda che la nuova definizione di imprese “energivore”, contenuta nel Decreto Legge 131/2023 (DL Energia), adeguando la normativa nazionale alla comunicazione della Commissione europea recante la disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia, ridefinisce i criteri e le entità delle agevolazioni a favore di questo genere di imprese. In questo modo si prevede soltanto un parziale risparmio sugli oneri di sistema, che rappresentano comunque una componente minimale della bolletta elettrica, fortemente condizionata dagli alti valori del PUN.

Con la recente nomina del protector Carlo Zaghi, direttore della Terza Divisione della Direzione dell’Economia Circolare, da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è divenuto operativo il Trust Salvambiente costituito da Polieco in esecuzione degli “impegni” assunti nel 2022 con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Nel Trust Salvambiente confluiranno i contributi ambientali pregressi, ossia quelli dovuti dalle imprese per il periodo antecedente alla loro iscrizione ex lege a Polieco o a un sistema alternativo autorizzato. In altre parole, si tratta dei contributi evasi da imprese che pur producendo, importando o commercializzando beni in polietilene si erano sottratte agli obblighi di legge. Polieco ha conferito al Trust Salvambiente una dotazione di circa mezzo milione di euro, riservandosi anche di documentare interventi di sostegno ambientale in situazioni critiche, eseguiti dopo la costituzione del Trust stesso ma prima della sua operatività per la mancanza del protector. Presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è previsto un tavolo per facilitare l’annunciata adesione al Trust Salvambiente del sistema alternativo Ecopolietilene, che assumerebbe così la medesima posizione ricoperta da Polieco. Una posizione paritaria, quindi, perché, come ha spiegato il presidente di Polieco, Enrico Bobbio, “non si è voluto in un fondo destinato alle emergenze ambientali avvalersi di una posizione di preminenza. Peraltro, come ha chiaramente precisato il Tar Lazio in una recente decisione, anche i sistemi alternativi sono tenuti ad applicare il contributo ambientale nella medesima misura stabilita per legge per il Polieco, per cui ci si attende che Ecopolietilene offra un contributo sostanziale alla dotazione, almeno a quella iniziale, del Trust”. Foto di frimufilms da Freepik

Foto di frimufilms da Freepik

Trust Salvambiente operativo

L’operatività del Trust è stata accolta con interesse dagli operatori di setore per le possibilità che si aprono anche per eventuali operazioni di bonifica. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Foto di Azerbaigan_stockers da Freepik

Per l’anno 2024 restano confermate le nove fasce in vigore dal 2023, con valori sempre più legati ai costi necessari per avviare a riciclo le tipologie di imballaggi inclusi in ciascuna fascia.

Conai accoglie la richiesta dei consorzi di filiera

CAC: su per gli imballaggi in plastica, giù per quelli bio compostabili

n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

la fiamma che mancava La resistenza alla fiamma è un test importante per moltissimi prodotti, regolato da specifiche norme internazionali. Flammability Check è lo strumento ideale per ottenere risultati affidabili operando in piena sicurezza: termometro, timer, movimentazioni pneumatiche di bruciatore e provino, supporti per prove UL-94(VB, HB, HBF, etc), bruciatore inclinabile con sensore di sicurezza, aspirazione fumi.

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A seguito dei rialzi dei costi della raccolta dei rifiuti di imballaggio e alla riduzione dei ricavi della vendita di imballaggi post consumo segnalati dai consorzi Corepla, Cial e Comieco, Conai ha approvato la loro richiesta di aumentare il contributo ambientale (CAC) per gli imballaggi in plastica, alluminio e carta. La decisione è stata presa al fine di assicurare il servizio di raccolta differenziata, riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio dopo aver valutato lo scenario delle filiere di riciclo - peggiorato oltre le attese - e la riduzione delle riserve patrimoniali dei tre consorzi. Nell’attuale congiuntura economica gli aumenti sono stati varati tempestivamente al fine di contenerli il più possibile e di distribuirli, a partire dal 1° aprile 2024, nel resto dell’anno. Contestualmente, grazie al consolidamento della fase di startup del Consorzio Biorepack, d’intesa con quest’ultimo Conai ha deciso una riduzione del contributo ambientale per gli imballaggi in bioplastica compostabile. Nel corso del 2024 il consorzio monitorerà periodicamente l’evoluzione dei principali fattori di difficile previsione ma che possono incidere sugli equilibri economico-finanziari dei consorzi. Il contributo medio per gli imballaggi in plastica passerà da 294 a 398 euro/tonnellata. Tra il 2022 e la prima parte del 2023 i valori medi del contributo ambientale per gli imballaggi in plastica avevano infatti subito una significativa e graduale diminuzione per effetto della positiva situazione economica registrata da Corepla a partire dal 2021; ciò aveva consentito di attingere anche alle riserve patrimoniali per far fronte al fabbisogno da CAC. Il contributo medio per gli imballaggi in plastica nel 2021 era pari a 398 euro/tonnellata, nel 2022 a 327 euro/tonnellata e nel 2023 a 294 euro/tonnellata. Dal 1° aprile 2024 il contributo medio ritornerà dunque ai valori del 2021, data l’esigenza di ricostituire le riserve atte a garantire la raccolta e il riciclo degli imballaggi in plastica. Queste riserve, nel corso del 2023, si sono notevolmente ridotte, anche per effetto di una diminuzione dei ricavi delle aste (cui è ragionevole guardare, per il 2024, con moderato ottimismo, dal momento che molti prevedono un’evoluzione dei valori in miglioramento) oltre che di un aumento dei costi di raccolta e selezione (che Corepla ha già cercato di ottimizzare dove possibile) legati principalmente all’impatto dell’inflazione sui corrispettivi Anci-Conai. Il contributo per gli imballaggi in bioplastica compostabile passerà da 170 a 130 euro/tonnellata, riduzione resa possibile dal contenimento dei costi operativi di Biorepack e dall’utilizzo delle riserve patrimoniali generatesi in questi primi anni di attività.

www.gibitre.it

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| PLASTICA E AMBIENTE NEWS Iniziativa congiunta di Corepla e Skuola.net

Edutainment contro le fake news sulla plastica

Foto da sito internet Corepla

Informare, educare e incuriosire su riciclo ed economia circolare sul profilo TikTok di Skuola. net, sgombrando il campo da ogni possibile falsa informazione sull’argomento: questo l’obiettivo dell’iniziativa realizzata da Corepla e la stessa Skuola.net.

I social network sono ormai una quasi imprescindibile fonte di informazione, soprattutto per i giovanissimi: Instagram e TikTok, infatti, sono canali privilegiati, ma anche il luogo dove regna la confusione e attraverso cui in non pochi casi si diffondono fake news, soprattutto attorno a temi importanti, tra cui quelli che riguardano la plastica e in particolare il suo riciclo. Impegnato in una gestione sempre più sostenibile ed efficiente degli imballaggi per rendere l’Italia un modello di assoluta eccellenza,

il consorzio Corepla ha dato un ulteriore impulso alla sua attività puntando sugli strumenti digitali per generare nuove forme di apprendimento e diffusione della cultura del riciclo e dell’economia circolare. È nata così la recente collaborazione con Skuola.net, portale di informazione scolastica di riferimento per la comunità studentesca italiana, per sensibilizzare i più giovani sulle buone pratiche da intraprendere affinché gli imballaggi in plastica siano correttamente recuperati e trasformati in nuove risorse. Il tutto realizzato attraverso forme narrative inedite e autorevoli, distribuite sui social e sul portale campione di audience nel segmento studenti con oltre sei milioni di utenti unici ogni mese. La principale novità di questa iniziativa di edutainment si è concretizzata in una rubrica circoscritta al web per informare, educare e incuriosire ragazzi e ragazze su riciclo ed economia circolare sul profilo TikTok di Skuola.net. Forte delle proficue collaborazioni intraprese negli anni

scorsi con noti creator digitali, Corepla ha scelto di tornare sulla piattaforma editoriale più seguita dai ragazzi, al fianco di Nikolais, influencer e volto noto al pubblico di Skuola.net realizzando una miniserie in tre episodi rilasciati gli scorsi 27 novembre e 1 e 11 dicembre. Attraverso brevi video per offrire contenuti didattici attraverso formule di intrattenimento e accattivanti infografiche, Corepla e Skuola.net hanno voluto creare un’occasione di educazione su riciclo e riutilizzo della plastica da imballaggio, evidenziando i vantaggi che queste pratiche comportano per l’ambiente e stigmatizzando gli svantaggi che derivano dalla mancata pratica. Il progetto ha incluso anche la pubblicazione sul sito di Skuola.net e i relativi profili social di contenuti e articoli di approfondimento che declinano notizie e informazioni a riguardo, con l’ausilio di immagini, infografiche e un linguaggio rivolto agli utenti più giovani.

Via libera dal Parlamento europeo

Foto di Euranet Plus da Wikipedia

Nuova Direttiva contro greenwashing e informazioni ingannevoli Con 593 voti favorevoli, 21 contrari e 14 astensioni, il 18 gennaio il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo a una Direttiva contro greenwashing e informazioni ingannevoli che mira a proteggere i consumatori da pratiche di commercializzazione ingannevoli e ad aiutarli a compiere scelte di acquisto più informate. A tal fine, saranno aggiunte all’elenco UE delle pratiche commerciali vietate una serie di strategie di marketing problematiche legate al cosiddetto greenwashing (ambientalismo di facciata) e all’obsolescenza precoce dei beni. Le nuove regole vanno nella direzione di una pubblicità più chiara e attendibile vietando l’uso di indicazioni ambientali generiche come “rispettoso dell’ambiente”, “rispettoso degli animali”, “verde”, “naturale”, “biodegradabile”, “a impatto climatico zero” o “eco” se non supportate da prove. Sarà La direttiva deve ricevere l’approvazione del Consiglio europeo per essere poi pubblicata nella Gazzetta Ufficiale UE. Gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo per recepirla nel diritto nazionale.

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regolamentato anche l’uso dei marchi di sostenibilità, data la confusione causata dalla loro proliferazione e dal mancato utilizzo di dati comparativi. In futuro nell’UE saranno autorizzati solo marchi di sostenibilità basati su sistemi di certificazione approvati o creati da autorità pubbliche. Inoltre, la Direttiva vieterà le dichiarazioni che suggeriscono un impatto sull’ambiente neutro, ridotto o positivo in virtù della partecipazione a sistemi di compensazione delle emissioni (offset in inglese). “Questa legge cambierà il quotidiano di tutti gli europei. Ci allontaneremo dalla cultura dello scarto, renderemo più trasparente il marketing e combatteremo l’obsolescenza prematura dei beni. Le persone potranno scegliere prodotti più durevoli, riparabili e sostenibili grazie a etichette e pubblicità affidabili. Soprattutto, le aziende non potranno più ingannare le persone dicendo che le bottiglie di plastica sono buone perché l’azienda ha piantato alberi da qualche parte o dire che qualcosa è sostenibile senza spiegare come”, ha dichiarato la relatrice Biljana Borzan. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Provvedimento del MASE

Al via il primo programma nazionale di recupero delle plastiche nei fiumi Foto da sito internet MASE

Nell’ambito della Legge “SalvaMare”, la viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, ha recentemente firmato il decreto ministeriale che adotta e finanzia il primo programma sperimentale per il recupero delle plastiche nei fiumi, il provvedimento prevede la realizzazione di interventi strutturali direttamente sui corsi d’acqua per la cattura, la rimozione e la gestione dei rifiuti plastici galleggianti, campagne organizzate con le associazioni di volontariato e iniziative di comunicazione e sensibilizzazione sul tema, unitamente a misure specifiche delle autorità di bacino distrettuali. La dotazione finanziaria è di due milioni di euro per gli anni 2022, 2023 e 2024, ripartita in egual misura tra le sette Autorità di Bacino. “Si tratta di misure con cui il Ministero dell’Ambiente contribuisce fattivamente a favorire una economia circolare dei rifiuti, compresi quelli che interessano i fiumi e i mari italiani, sempre più vulnerabili ed esposti al pericolo dell’inquinamento antropico”, ha dichiarato la viceministra Vannia Gava. La viceministra Vannia Gava, firmataria del decreto ministeriale per adottare e finanziare il primo programma sperimentale per recuperare le plastiche disperse nei fiumi italiani.

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PLUBBLIREDAZIONALE | La parola a Clemente Bausano, vicepresidente di Bausano

Vicino al cliente in ogni momento e in tutto il mondo Quali sono le strategie di Bausano per il futuro? “In uno scenario globalizzato e caratterizzato da continue innovazioni tecnologiche, Bausano arricchisce la sua proposta di valore, puntando sui servizi, con una strategia che apre le porte a nuove sfide e opportunità. Basata sul paradigma dei Sistemi Prodotto-Servizio, posiziona l’azienda in qualità di Total Solution Provider, con un’offerta che coniuga soluzioni tecnologicamente avanzate con una qualificata assistenza prevendita e un efficiente supporto tecnico postvendita, al fine di garantire elevate performance degli impianti durante il loro intero ciclo di vita. Il segreto del successo di una realtà strutturata come Bausano, oltre a soluzioni di alta qualità, risiede nella prossimità che dimostra ai clienti tramite i servizi offerti, che riflettono il vero volto dell’azienda. Bausano, in controtendenza con l’avvento della rivoluzione digitale, investe sulle persone e sul valore del contatto umano, potenziando la divisione Aftersales, in una logica di pronta risposta. Sono sette gli specialisti che si aggiungono all’attuale team, tra cui un tecnico meccanico e di processo, che riveste il ruolo di personal assistant, sempre a disposizione via whatsapp, per supportare i clienti in tempi rapidi, un software engineer in grado di soddisfare ogni esigenza per quanto concerne il controllo di comando della linea, un electri-

cal engineer che studia e progetta la parte elettrica ed elettronica degli impianti, un chemical engineer, esperto nei processi di estrusione per la lavorazione delle materie plastiche, un’assistente alla logistica, a favore di una più rapida gestione delle pratiche doganali e due risorse dedicate alla ricambistica. Quest’ultimo ambito è il fiore all’occhiello di Bausano, grazie a un magazzino estremamente fornito, che comprende accessori e original spare parts anche di macchine datate oltre vent’anni. Un servizio all’insegna della rapidità, in cui l’80% dei ricambi è reso disponibile in 24 ore, anche grazie al portale MYSP (MySpareParts), dedicato a tutti i clienti Bausano. L’attivazione, infatti, di un profilo personalizzato, oltre a un accesso facilitato alla lista dei componenti a bordo del parco macchine acquistato e ai relativi disegni, permette un controllo totale degli ordini, ripetibili per quelli più frequenti. Scegliere Bausano significa affidarsi a un partner in grado di fare squadra e che sia reperibile in tutto il mondo sia tramite Linea Diretta, per un’assistenza telefonica in tempo reale o, in loco, in 48 ore, grazie al suo Team di Field Engineer e ai consulenti specializzati”.

Quali altri tipi di servizi garantite ai vostri clienti? “Bausano mette a disposizione un’ampia gamma di servizi a valore aggiunto, tra cui un labo-

La ricambistica è uno dei fiori all’occhiello di Bausano, grazie a un magazzino estremamente fornito, che comprende accessori e parti di ricambio originali per macchine anche di oltre vent’anni.

n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

Il vicepresidente di Bausano, Clemente Bausano.

ratorio R&D dedicato a test e sperimentazioni. Proponiamo un metodo di lavoro esclusivo, che parte dalla specifica formulazione del cliente per elaborare analisi strutturate, volte a realizzare ogni linea di estrusione completamente su misura. L’iter di lavoro di Bausano si differenzia, inoltre, per le possibilità di testare, in anteprima presso il suo stabilimento, i dati restituiti dalla strumentazione di laboratorio. L’unicità dei servizi di Bausano risiede dunque nel poter collaudare doppiamente l’impianto del cliente, in prima battuta presso la propria sede. Prima dello start-up presso il sito produttivo del cliente, infatti, Bausano avvia la linea nel proprio stabilimento, alla presenza del cliente o in forma virtuale, a vantaggio della massima flessibilità. Quest’ultima modalità, recentemente introdotta, consente uno svolgimento tempestivo, flessibile e comodo. I tecnici Bausano, mediante l’ausilio di dry test, convalidano le ipotesi progettuali e comprovano le prestazioni, il funzionamento (elettrico, pneumatico e idraulico) e i livelli di rumorosità. Sono così in grado di fornire schede di collaudo e di intervenire tempestivamente ancora prima del test di accettazione in fabbrica (FAT), a garanzia di massima affidabilità per il cliente”.

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| MACCHINE E ATTREZZATURE

Saldatrici Baruffaldi Plastic Technology a marchio Primac

Quando tubo e manicotto diventano tutt’uno Soluzioni tecnologiche per la saldatura di manufatti di grande formato. Precisione di esecuzione e solidità della giunzione sono elementi imprescindibili. Più modelli a disposizione per le diverse necessità produttive.

L Un dettaglio di una macchina SRM in azione.

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a saldatrice SRM per la giunzione di manicotti alle estremità di tubi corrugati è una delle macchine di punta a marchio Primac di Baruffaldi Technology. A Plast 2023 l’azienda ha proposto la macchina esponendo un modellino (nella foto di apertura), realizzato mediante manifattura additiva, della versione in linea SRM/200-700/6-CA per tubi con diametro da 200 a 700 mm che ha attirato l’interesse dei visitatori non solo per l’originalità della modalità di presentazione ma anche, e soprattutto, per il sistema di saldatura brevettato su cui la macchina si basa.

La SRM è una macchina automatica per la giunzione del manicotto al tubo corrugato con sistema di saldatura a riporto, che, nelle diverse versioni, è in grado di lavorare tubi in PE e PP di lunghezza da 3 a 12 metri con diametro esterno da 110 a 1.400 mm. La saldatrice è disponibile in versione fuori linea, con caricamento manuale di ogni singolo tubo da parte dell’operatore, e in linea, in cui il tubo proveniente dalla linea di estrusione, dopo la taglierina viene traslato in posizione di saldatura e lavorato in tempo utile senza alcuna riduzione di velocità, mentre un dispositivo pick-and-place preleva il manicotto dall’apposito magazzino e lo posiziona sul mandrino. Il tubo, deposto su un supporto a rulli, giugne in posizione di saldatura e viene bloccato internamente dal mandrino, che lo fa avanzare verso il manicotto. Una volta che il tubo è inserito e fatto aderire contro la parete interna del manicotto, uno speciale estrusore monovite, assemblato su un braccio mobile, completo di plastificatore 35/25, tramoggia e dispositivo di carico automatico del materiale, si posiziona nel punto di esecuzione della saldatura. Tubo e manicotto inizia-

no quindi a ruotare per consentire la saldatura lungo tutta la circonferenza, con velocità di rotazione, angolo di saldatura, larghezza del cordolo e numero di giri regolabili dall’operatore. Al termine della saldatura, l’estrusore si riporta nella posizione di partenza, il mandrino sblocca tubo e manicotto, la testa si riporta in posizione di carico del manicotto e tubo e manicotto solidali vengono scaricati. La macchina SRM salda il manicotto velocemente e in maniera affidabile: la saldatura mantiene la sua integrità anche qualora il tubo venga immagazzinato per un lungo di tempo all’aperto o posizionato in maniera scorretta, mentre la rigidità del manicotto ne impedisce l’ovalizzazione. Inoltre, il tempo di saldatura ed evacuazione è sincronizzato con la velocità di estrusione.

Non solo tubi corrugati Sempre a marchio Primac, Baruffaldi Plastic Technology propone anche la macchina IAM-S per la giunzione a frizione, in linea o fuori linea, di manicotti a tubi corrugati di lunghezza da 3 a 12 metri con diametro da 110 a 630 mm o a tubi lisci con diametro da 50 a 110 mm. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Il manicotto, caricato nel magazzino dall’operatore, viene prelevato automaticamente da un robot che lo inserisce nel mandrino, dove viene bloccato. Il tubo, deposto su un supporto a rulli, giugne in posizione di saldatura e viene bloccato internamente dal mandrino, che lo fa avanzare verso il manicotto. Una volta che il tubo è inserito e fatto aderire contro la parete interna del manicotto, il mandrino inizia a ruotare saldando il manicotto al tubo per attrito. Il dispositivo di posizionamento e saldatura è dotato di un controllo elettronico della velocità di inserimento e di rotazione del manicotto durante la fase di saldatura, che si adegua al diametro del tubo da saldare. Al termine della saldatura, il mandrino sblocca il tubo con il manicotto, la testa si riporta in posizione di carico del manicotto, mentre tubo e manicotto solidali vengono scaricati. La macchina è dotata di un dispositivo di collaudo per testare automaticamente la tenuta della saldatura che emette un segnale di allarme in caso di anomalia. La saldatrice può essere equipaggiata con l’unità automatica IAG, che preleva una guarnizione in gomma da un magazzino e la inserisce all’interno della prima gola di corrugazione.

duttive del trasformatore e spazi di produzione disponibili. Tubo e manicotto, infatti, possono essere scaricati su bracci fissi e prelevati successivamente dall’operatore oppure essere scaricati su un pallettizzatore o un gira-tubo per il successivo immagazzinamento. In alternativa, è disponibile un elevatore che può scaricare tubo e manicotto su un pallettizzatore o direttamente sotto il bancale della macchina, per contenere il più possibile gli ingombri. Tutte le macchine di Baruffaldi Plastic Technology possono essere supportate in qualsiasi parte del mondo attraverso la teleassistenza e sono equipaggiate con la piattaforma Smart Industry sviluppata dall’azienda in chiave di Industria 4.0 per leggere facilmente i dati di produzione che vengono automaticamente inviati al server aziendale e tenere sotto controllo i parametri della macchina al fine di consentire una vera e propria manutenzione predittiva. Infatti, quando è necessario effettuare interventi di manutenzione e/o sostituzioni di componenti, la macchina invia automaticamente le relative notifiche sia al costruttore sia all’utilizzatore. Smart Industry

Il team di Baruffaldi Plastic Technology: da sinistra a destra Marina Alberio, responsabile commerciale, Alberto Dosi, amministratore delegato, e Sara Bressan, responsabile marketing, a Plast 2023.

consente a Baruffaldi di essere sempre vicina agli utilizzatori delle proprie macchine con una maggiore rapidità e precisione di intervento, migliorandone costantemente la qualità di processo, e, grazie ai dati raccolti, ai trasformatori di organizzare al meglio e ottimizzare la produzione.

Dopo la saldatura Per la post saldatura, Baruffaldi propone diversi sistemi di gestione dei tubi per assecondare specifiche esigenze pron. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

Il modello SRM/200-700/6-CA

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Piccolo nuovo robot con tecnologia innovativa a bassa tensione

Intelligente e a bassi consumi energetici Con il nuovo modello viper 4, Engel amplia la sua offerta di robot cartesiani. Quello che attualmente è il più piccolo robot della serie viper è il risultato di un nuovo approccio adottato dal costruttore austriaco di presse a iniezione e sistemi di automazione. L’uso della tecnologia di azionamento a bassa tensione aumenta significativamente l’efficienza energetica, innovazione che rappresenta un ulteriore passo in avanti verso la neutralità energetica nel settore delle materie plastiche.

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isponibili in otto taglie con portate nominali da 4 a 120 kg, i robot cartesiani Engel si adattano in modo ideale alle funzioni di automazione nell’ambito dello stampaggio a iniezione. Per il nuovo modello viper 4, che estende la gamma del costruttore austriaco nel segmento dei piccoli carichi, si prevede l’impiego principalmente nelle operazioni di prelievo e posizionamento di pezzi stampati di dimensioni ridotte. Il robot è progettato per movimentare carichi fino a 3 kg alla mano di presa su presse a iniezione con forza di chiusura fino a 2.200 kN. Nelle semplici attività di pick-and-place, viper 4 raggiunge un tempo ciclo a vuoto di 5,5 secondi con tempo di prelievo inferiore a un secondo. La particolarità del nuovo modello è rappresentata dai consumi energetici estremamente ridotti. In un ciclo standard di 6 secondi con corse complete e velocità massima dei movimenti, il consumo di energia arriva a soli 200 Wh, ossia circa il 25% in Il modello viper 4 estende meno rispetto al modello di la gamma del costruttore taglia successiva viper 6. Ciò austriaco nel segmento dei significa che viper 4 conrobot per piccoli carichi.

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suma la stessa quantità di energia di una normale postazione di lavoro CAD. Per ottenere ciò, viper 4 si affida alla tecnologia di azionamento a 48 V e ad un singolo alimentatore monofase da 230 V CA. Tutti i circuiti del vuoto sono dotati di serie di una funzione di risparmio energetico (che sarà adottata in futuro anche sugli altri modelli sella serie), con una riduzione fino all’80%. La configurazione adottata su viper 4 si caratterizza anche per una ridotta contaminazione del filtro dell’aria e funzionamento più silenzioso.

Unità di controllo direttamente sul motore A differenza degli altri robot viper, sul nuovo modello gli azionamenti non sono più collocati nel quadro elettrico, ma integrati direttamente nei motori degli assi cartesiani, un accorgimento costruttivo, questo, che permette di ridurne sensibilmente le dimensioni. A rendere il robot più compatto contribuisce anche il posizionamento ottimizzato dei condotti dell’aria. Un ulteriore punto di forza di viper 4 è l’assenza della ventola del quadro elettrico: il robot, infatti, è in grado di funzionare senza necessità di condizionamento a una temperatura ambiente fino a 42 °C. Il quadro elettrico è indipendente rispetto al robot dal punto di vista meccanico ed elettrico, poiché è integrato nei cancelli delMACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Il nuovo robot è progettato per movimentare carichi fino a 3 kg su presse a iniezione con forza di chiusura fino a 2.200 kN. Nella foto il modello installato su una pressa elettrica e-mac 80.

la pressa o della cella produttiva. Qualora sia necessario un intervento di manutenzione, per separare il robot dalla macchina è sufficiente scollegare una sola interfaccia.

Adatto a spazi ridotti Il modello viper 4 in versione con corsa ridotta dell’asse Y è particolarmente performante se utilizzato con presse a iniezione senza colonne. Questa versione è disponibile, ad esempio, per l’estrazione orizzontale dei pezzi sulle macchine victory o e-motion TL di Engel. Il robot può essere posizionato sulla pressa molto più in basso rispetto a una configurazione tradizionale, e in questo caso può gestire oltre il 30% di carico in più, arrivando fino a 4 kg. Inoltre, dimezzando la lunghezza della corsa si ottengono tempi ciclo a vuoto ancora più brevi e una maggiore vita utile del robot. L’estrazione orizzontale consente di ridurre al minimo l’altezza totale dell’isola produttiva, che può essere installata anche negli spazi più ristretti. Oltre al robot, Engel offre la possibilità di integrare all’interno dei cancelli anche il nastro trasportatore. Questo, oltre a rendere la cella di produzione più compatta, permette di accorciare il tempo ciclo dal momento che le corse sono più brevi.

Stessa logica di funzionamento per macchine e robot Come tutti i robot Engel, anche viper 4 è perfettamente integrato nell’unità di controllo CC300 della pressa, favorendo una gestione del processo di stampaggio più semplice ed efficiente. All’operatore non è infatti richiesta alcuna conoscenza dei linguaggi di programmazione perché può impostare i parametri del robot direttamente sul pannello. Grazie all’integrazione del sistema di controllo, pressa e robot possono scambiare dati di processo e accedere a un data base condiviso, riducendo le possibilità di errore. Non solo. Nelle isole di stampaggio Engel il robot e la pressa eseguono movimenti coordinati e al momento dell’estrazione si trovano nello stesso istante rispettivamente nella posizione di estrazione e di apertura dello stampo. In questo modo, l’ingresso del robot non provoca alcun allungamento del tempo ciclo.

software, infatti, il robot può entrare nell’area della macchina senza attendere che lo stampo termini la propria corsa di apertura. La finestra di dialogo delle impostazioni visualizza un suggerimento per la posizione di avvio anticipato, che si basa sui parametri di impostazione del robot e della macchina, consentendo anche agli operatori meno esperti di sfruttare in modo efficiente e affidabile i vantaggi di questo assistente intelligente. Nonostante l’ingresso anticipato del robot tra i piani della macchina, è possibile escluderne con certezza una collisione con il piano mobile, poiché iQ motion control opera nella massima sicurezza. Non solo è in grado di correggere il movimento del robot in caso di deviazioni dal movimento dello stampo pianificato, ma anche di frenare il robot prima del contatto con lo stampo in caso di situazioni eccezionali o di arresto di emergenza.

In futuro uso più ampio della tecnologia a bassa tensione Il modello di riferimento per il robot viper con tecnologia a bassa tensione sono i compattissimi robot pick-and-place della serie e-pic di Engel. Nell’ambito dei robot di maggiori dimensioni, la tecnologia a bassa tensione rappresenta oggi ancora una sfida, che il costruttore di macchine austriaco intende affrontare ampliandone gli orizzonti applicativi nel medio periodo. Gli ulteriori sviluppi nel campo degli azionamenti e la continua riduzione delle masse in movimento contribuiscono a rendere più tangibile questo obiettivo.

Una combinazione di software integrati di serie rende viper 4 molto preciso ed efficiente: in particolare, l’assistente intelligente iQ motion control permette di ottimizzare in modo automatico il percorso del robot e di ridurre al minimo il tempo ciclo.

Funzionamento “intelligente” Precisi nel posizionamento e nei movimenti, i robot viper assicurano la massima efficienza in virtù di una combinazione efficace di software integrati di serie. In particolare, efficiency control ottimizza il tempo ciclo armonizzando il movimento di pressa e robot evitando i picchi di velocità e accelerazione non necessari, mentre multi dynamic regola in modo autonomo velocità e accelerazione in base al peso del pezzo e altre variabili. L’assistente intelligente iQ motion control, invece, permette di ottimizzare in modo automatico il percorso del robot e di ridurre al minimo il tempo ciclo. Grazie alla funzione avvio anticipato integrata nel n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

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Foto da sito internet Arburg

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Arburg a SamuExpo 2024 con micro-stampaggio e stampa additiva

Soluzioni mirate per la produzione di microcomponenti Alla recente fiera svoltasi a Pordenone dall’1 al 3 febbraio, la casa tedesca ha presentato i suoi più recenti sviluppi per il micro-stampaggio tecnico, assecondando i requisiti elevati che esso impone. Ma anche stampa additiva, altro settore che richiede tecnologie appositamente messe a punto per la lavorabilità dei materiali avanzati impiegati in questo campo.

Ogni singolo microingranaggio pesa 0,004 grammi e, quindi, nove di essi pesano quanto un singolo granulo di materiale plastico utilizzato per produrli.

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n linea con la tendenza alla miniaturizzazione dei componenti industriali stampati a iniezione, Arburg è in grado di offrire soluzioni tecnologiche high-end per il settore del micro-stampag-

gio. I requisiti per lo stampaggio a iniezione di microcomponenti sono elevati: gli articoli devono essere prodotti in serie con pesi di iniezione spesso di pochi milligrammi, di fatto corrispondenti al peso di un singolo granulo di materiale, e la massa fusa lavorata deve avere un’omogeneità termica e meccanica ottimale. La temperatura del cilindro deve essere controllabile con precisione e il processo di plastificazione deve essere altamente riproducibile. Il costruttore di Lossburg (Germania) continua a sviluppare le sue macchine e i suoi componenti in modo mirato e con le proprie presse Allrounder è possibile

realizzare in serie microcomponenti di elevata qualità senza dover ricorrere a costose presse per stampaggi a iniezione speciali. A SamuExpo 2024 (Pordenone, 1-3 febbraio), Arburg ha esposto un’isola per realizzare micro-ingranaggi per la misurazione incentrata su una pressa Allrounder 270 A elettrica, dotata del gruppo di micro-iniezione Euromap 5. Insieme a un sistema robot lineare Multilift H 3+1 e a una cappa ionizzante è stata messa a punto una soluzione di sistema flessibile per la riproducibilità di microcomponenti. Il modulo di aria pulita con ionizzazione garantiva inoltre un ambiente di produzione costante e controllato, impedendo efficacemente che i microcomponenti si attaccassero nell’area di lavoro. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Foto da sito internet Arburg

Micro-ingranaggi per misurazione

Non solo micro-stampaggio

L’azienda ha sviluppato l’unità di micro-iniezione Euromap 5 con l’obiettivo di controllare con precisione le corse brevi e l’elevata dinamica di riempimento. Il modulo di micro-iniezione combina una vite da 18 o 15 millimetri per la fusione del materiale con una vite da 8 millimetri per l’iniezione dotata di valvola di non ritorno che consente di tenere sotto controllo il processo di iniezione della massa fusa e stampare quindi con la massima precisione e accuratezza richieste. La sezione di plastificazione servo-elettrica, installata a 45 gradi rispetto all’unità di iniezione orizzontale, garantisce una preparazione ottimale dei granulati standard. In termini di profondità di corsa, la vite di plastificazione di lunghezza ridotta (15 o 18 millimetri) ha un design simile a quello di una vite convenzionale a tre zone. Il materiale fuso viene quindi trasportato all’unità di iniezione e lavorato secondo il principio “first-in, firstout” con una preparazione omogenea della massa fusa e una durata limitata delle soste, garantendo un risultato di qualità. L’applicazione presentata a SamuExpo 2024 prevedeva la realizzazione, in un tempo di ciclo di 12 secondi, di quattro micro-ingranaggi per la misurazione, ognuno dei quali pesa 0,004 grammi. Lo stampo a tre piani separava le materozze e i pezzi stampati, mentre un sistema robot compatto Multilift H 3+1 rimuoveva i delicati microcomponenti con il braccio principale, depositandoli delicatamente e separatamente per unità, e distaccava le materozze con il braccio secondario, con capacità di carico rispettivamente di tre kg il primo e di un kg il secondo. Inoltre, il braccio principale era azionato elettricamente, mentre l’asse rotante (con rotazione fino a 90°) era azionato pneumaticamente, consentendo semplici operazioni di pick-and-place. Anche il braccio ausiliario funzionava in modo servo-elettrico, per esempio per rimuovere appunto le materozze.

Oltre al micro-stampaggio, Arburg propone una gamma completa di prodotti per la produzione additiva industriale basata sulle stampanti freeformer e InnovatiQ per lavorare granuli, filamenti e silicone liquido (LSR). Alla fiera di Pordenone è stata esposta una stampante InnovatiQ TiQ2 con tecnologia FFF e piatto di stampa di 330 x 330 mm, adatta per una produzione veloce di supporti alla produzione industriale quali mani di presa per robot e conformatori per la fase di post processo di articoli stampati, ma anche per la realizzazione di manufatti più tecnici con finiture superficiali di alta qualità. Tale modello dispone di telaio compatto e solido e testa di stampa sviluppata per i filamenti fibro-rinforzati (PA e fibre di carbonio), per produrre pinze resistenti e durevoli. L’applicazione in esposizione era inoltre connessa al MES aziendale, il sistema computerizzato ALS con il quale è possibile acquisire e analizzare in tempo reale

n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

La stampante InnovatiQ TiQ2 per la stampa additiva esposta da Arburg alla fiera di Pordenone.

i dati di produzione e aumentare sensibilmente l’efficienza produttiva. In questa direzione, è stata offerta una dimostrazione dell’assistenza da remoto con il sistema ARS e illustrato il funzionamento del portale arburgXworld, che offre la possibilità di ordinare pezzi di ricambio con un servizio accessibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e di avere una pianificazione dettagliata e precisa per l’ottimizzazione della capacità produttiva, della qualità e dei tempi di consegna, offrendovi un supporto digitale completo, una comunicazione semplificata, flessibilità e risposte più rapide, con conseguente risparmio in termini di tempo e costi.

L’unità di micro-iniezione Euromap 5 è stata utilizzata a SamuExpo 2024 per produrre quattro micro-ingranaggi da 0,004 grammi ciascuno in un tempo di ciclo di 12 secondi.

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Tecnologia laser di Leister

Plasmare il futuro della saldatura laser della plastica Versatilità, precisione, vantaggi: sono proposti dal costruttore svizzero come punti di forza della propria gamma di sistemi e prodotti per la saldatura laser in ogni settore e applicazione della trasformazione delle materie plastiche.

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onosciuta per la sua capacità di garantire la necessaria accuratezza, la saldatura laser nel settore della trasformazione delle materie plastiche è apprezzata in particolare in settori quali l’automobile, il medicale e l’elettronica grazie all’apporto di energia senza contatto, alle ridotte sollecitazioni sui componenti, alla semplice geometria delle giunzioni giunti, al processo privo di contaminazioni e ai cordoni di saldatura perfetti da un punto di vista ottico con elevate precisione e resistenza. Il processo di saldatura prevede l’utilizzo di un raggio laser come fonte di energia e l’applicazione di una pressione di giunzione per garantire un’unione corretta tra i componenti trasparenti e quelli assorbenti. La plastica trasparente consente il passaggio del raggio laser, mentre quella assorbente converte la radiazione in calore, dando luogo alla fusione e alla conseguente saldatura. Specializzata nello sviluppo di sistemi e prodotti innovativi per la saldatura di materie plastiche e le applicazioni termiche di processo, Leister Technologies offre

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una gamma diversificata di tecnologie, tra cui quelle ad aria calda, per estrusione, a infrarossi e, appunto, laser, per cui è in grado di fornire soluzioni “chiavi in mano” e consulenza.

Applicazioni in diversi settori La saldatura laser di materie plastiche offre applicazioni versatili in diversi settori. È ampiamente utilizzata per saldature sia di piccole che di grandi dimensioni, fornendo risultati visivamente gradevoli che si integrano perfettamente nel design dei componenti. Il processo è particolarmente indicato per le applicazioni che richiedono proprietà riproducibili delle saldature, come le guarnizioni ermetiche per i componenti fluidici. Nel campo della mobilità, la saldatura laser di materie plastiche trova applicazione in automobili, aerei, treni, biciclette e altri mezzi di trasporto. L’industria della tecnologia medica si affida alla saldatura laser per la sua capacità di soddisfare elevati requisiti di sicurezza e igiene. Il processo produce giunzioni affidabili e prive

Il costruttore svizzero fornisce soluzioni personalizzate attraverso una serie di servizi che includono consulenza sul disegno degli elementi da saldare, test di saldatura, pianificazione e implementazione, installazione e formazione, nonché assistenza e supporto nella valutazione del processo di saldatura ottimale per applicazioni specifiche. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


I centri di applicazione dell’azienda mettono a disposizione sistemi di saldatura laser all’avanguardia per effettuare test approfonditi.

di contaminazione, rendendolo ideale per le applicazioni mediche. In elettronica, la saldatura laser offre una protezione efficace per i componenti alloggiati nella plastica ed è diventato il metodo preferito per sigillare diverse applicazioni elettroniche.

Consulenza e assistenza Leister fornisce soluzioni personalizzate attraverso una serie di servizi. Questi includono consulenza sul disegno degli elementi da saldare, test di saldatura, pianificazione e implementazione, installazione e formazione, nonché assistenza e supporto continui nella valutazione del processo di saldatura ottimale per applicazioni specifiche. La selezione dei materiali, il supporto alla progettazione dei componenti e la scelta del processo di saldatura sono fasi fondamentali di questa valutazione, convalidata da test di saldatura condotti nei centri applicativi dell’azienda. Questa assiste i trasformatori anche durante l’installazione e fornisce assistenza dopo la consegna attraverso i propri centri di assistenza. La scelta del materiale giusto è fondamentale per l’efficacia della saldatura laser delle materie plastiche. Leister ha condotto numerosi test con diversi materiali e ha sviluppato una matrice di saldatura, disponibile sul suo sito internet, che fornisce informazioni sui materiali saldabili con il laser. Per quanto riguarda la progettazione della zona di saldatura, esistono linee guida generali e di processo per la saldatura laser delle materie plastiche. I trasformatori possono richiedere all’azienda le linee guida specifiche in base alle loro esigenze applicative.

Scoprire la versatilità dei sistemi di saldatura laser L’offerta completa di Leister comprende opzioni indipendenti e integrabili. I sistemi indipendenti gestiscono l’intero processo, compreso il movimento, il controllo laser e il funzionamento del dispositivo di serraggio. Tra questi vi sono Maxi, spen. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

cializzato nella saldatura di componenti di grandi dimensioni, e tre versioni dei sistemi Novolas: WS-AT, WS-AT RTT e TTS. I sistemi integrabili sono da intendersi come “building block” che si prestano per essere perfettamente integrati con altri sistemi all’interno di linee di produzione. Grazie al loro design modulare, offrono flessibilità e compatibilità con diverse configurazioni di produzione. Comprendono i sistemi di saldatura Novolas Basic AT, Novolas Basic AT Compact e Basic S, che combinano efficienza, modularità e adattabilità per soddisfare le esigenze di diverse applicazioni industriali.

Migliorare la precisione e la flessibilità Leister offre un’ampia gamma di ottiche per sistemi laser, fornendo soluzioni versatili per diverse applicazioni di saldatura. Queste ottiche migliorano la precisione e la flessibilità dei processi di saldatura laser. La caratteristica comune di queste ottiche è la compatibilità con i sistemi di saldatura laser Novolas e la capacità di integrarsi perfettamente per ottenere prestazioni ottimali. Le ottiche disponibili includono Globo, Roller, Scanner, Radial, LineBeam, Spot, Rotation e DOE.

trasformatore e integrati perfettamente nell’ambiente di produzione. L’impegno di Leister non si esaurisce con la consegna del sistema di saldatura laser. I suoi specialisti forniscono assistenza in loco per la configurazione del sistema, l’installazione e la formazione sulle applicazioni. Inoltre, l’azienda mette a disposizione diversi corsi di formazione per garantire che gli utenti possano massimizzare il potenziale del sistema. Leister riconosce l’importanza di una manutenzione e di un’assistenza regolari per ottenere prestazioni ottimali del sistema. A tale riguardo, offre contratti di manutenzione personalizzati per sistemi specifici, oltre a supporto telefonico, opzioni di accesso remoto, parti di ricambio e riparazioni, assicurando operazioni ininterrotte e una copertura globale del servizio. Con questi vantaggi, il costruttore svizzero dimostra il suo impegno per la competitività dei trasformatori, fornendo soluzioni innovative e un’assistenza completa per il loro intero processo produttivo.

Un sistema di saldatura delle serie Novolas, che rientra tra quelli di Leister che possono essere integrati con altri sistemi all’interno di linee di produzione e che, proprio per questo, trovano nella modularità e nella adattabilità i loro punti di forza.

Il vantaggio competitivo: garantire l’efficacia della saldatura Leister è in grado di offrire una serie di vantaggi che garantiscono un’integrazione di successo nei sistemi di produzione e la soddisfazione dei trasformatori. I centri di applicazione della società offrono sistemi di saldatura laser all’avanguardia per effettuare test di saldatura approfonditi. Questi test aiutano a determinare i parametri di processo ottimali, garantendo risultati di saldatura precisi ed efficienti. L’azienda comprende l’importanza di un’attenta pianificazione nell’implementazione del processo di saldatura. Con il coinvolgimento di project manager esperti, i sistemi di saldatura laser vengono adattati alle esigenze specifiche del

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Un ottimo 2023 lancia un promettente 2024

Il futuro? Tanta “Roba” e non solo… Con componenti per l’azionamento e la trasmissione di potenza destinati ai più svariati settori industriali, tra cui anche la lavorazione e il riciclo di materie plastiche, la multinazionale tedesca Mayr porta avanti una strategia dove rapidità e affidabilità di fornitura sono considerati elementi fondamentali per garantire ai clienti continuità produttiva e competitività. Al giro di boa del cambio d’anno proponiamo un’intervista al direttore generale di Mayr Italia, da oltre tre decenni nel nostro Paese, che fa il bilancio del 2023 e anticipa le attività del 2024. A cura di Luca Mei

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er l’industria italiana il 2023 si è chiuso con differenze in alcuni casi anche marcate fra i diversi segmenti. Non tutti sono riusciti a proseguire la loro crescita con i ritmi so-

Giunto lamellare Roba-DS.

stenuti del passato, ma alcune filiere hanno avuto prestazioni migliori di altre. In crescita il fatturato dei produttori di beni strumentali, che pur non potendo mettere a segno gli aumenti a doppia cifra del 2022 registra ugualmente un’annata dai tratti brillanti. La crescita di macchine e impianti traina naturalmente la componentistica. A questo proposito ci racconta qualcosa Alberto Surace, direttore generale di Mayr Italia, filiale della multinazionale tedesca Mayr, presente da più di trent’anni sul mercato italiano con soluzioni per le tecnologie di azionamento.

Mayr Italia aveva iniziato il 2023 sotto auspici eccellenti, vista la crescita dell’anno precedente. 62

Nel corso dei mesi la tendenza positiva è stata confermata? “La prima metà del 2023 è stata caratterizzata da una domanda molto sostenuta, persino superiore alle aspettative. A questo exploit è seguito un rallentamento che possiamo ritenere fisiologico: era prevedibile che l’ottimo andamento del primo semestre non si sarebbe ripetuto, ma proprio per questo abbiamo proseguito con impegno le nostre attività, ponendo l’accento sulla consulenza e sul servizio. Siamo così arrivati a chiudere il bilancio del 2023 con una crescita del fatturato più che soddisfacente: la serie positiva di aumenti delle vendite si è confermata quindi anche quest’anno. Alcuni segmenti in particolare, tra cui MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Alberto Surace è direttore generale di Mayr Italia, da più di trent’anni nel nostro Paese.

l’automazione, le macchine utensili e il packaging, tra quelli che da sempre seguiamo con particolare attenzione, ci hanno dato molte soddisfazioni, ma non solo: le nostre innovative soluzioni sono state molto apprezzate anche da importanti aziende operanti nei segmenti, per esempio, del riciclo di materiali plastici”.

Le vostre soluzioni a catalogo sono in grado di soddisfare la maggior parte delle esigenze, ma uno dei vostri punti di forza è la capacità di customizzare i prodotti esistenti o di progettarli ex novo per esigenze non standard. Può fornirci qualche esempio di personalizzazione realizzata nel 2023? “Una delle applicazioni che ha avuto maggior risonanza nel 2023 ha riguardato i freni di sicurezza del robot antropomorfo Robee (nella foto di apertura), esempio di alta tecnologia Made in Italy realizzato dall’azienda Oversonic. I nostri freni sono stati adattati alle esigenze del cliente per essere il più possibile compatti e leggeri, pur garantendo un elevatissimo livello delle prestazioni: la sicurezza in un robot collaborativo che lavora a stretto contatto con le persone è fondamentale. Grazie al lavoro svolto sempre a stretto contatto con il cliente siamo riusciti a fornire soluzioni che hanno rispettato tutti gli standard coinvolti. Abbiamo realizzato anche un’interessante applicazione per un banco prova basato sul nostro giunto lamellare Roba-DS, perfetto per questa applicazione e disponibile con manicotto centrale in fibra di carbonio in diverse lunghezze, caratteristica che si è rivelata fondamentale in questo caso. Oltre alla lunghezza di 1,5 metri, per garantire un corretto funzionamento dell’applicazione è risultata cruciale anche la velocità di rotazione richiesta dall’attività di testing, che ha n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

reso necessaria una verifica dell’ufficio tecnico per assicurare che anche in queste condizioni i disallineamenti rimanessero entro le rigide tolleranze previste. Roba-DS ha superato brillantemente anche questa difficile prova”.

Parliamo dei vostri prodotti di maggior successo. Roba-brakechecker è stata una delle “star” di Mecspe 2023. C’è qualche altro best-seller che ne insidia il primato? “Roba-brake checker, il modulo in grado di monitorare stato, funzioni e usura del freno senza utilizzare sensori, continua sicuramente a essere il nostro prodotto più apprezzato per le sue caratteristiche fortemente innovative: permette di garantire l’affidabilità del sistema rilevando il segnale di stato del freno anche a distanza di qualche decina di metri, controlla continuamente i parametri essenziali, rende possibile attuare la manutenzione predittiva. Si tratta di proprietà apprezzate e richieste da un numero sempre crescente di aziende. Ciò non toglie che anche gli altri prodotti del nostro catalogo abbiano i loro estimatori. Possiamo ricordare il nostro sistema modulare di frenatura di sicurezza Roba-topstop, del quale è particolarmente apprezzata la facilità di installazione. Esso può essere agevolmente inserito in macchinari preesistenti senza stravolgimenti della catena cinematica e non richiede modifiche o parti aggiuntive. Il progettista deve solo decidere di inserire un freno fra parte motrice e riduttore e il gioco è fatto”.

Come sono state accolte dai vostri clienti le novità del 2023, quali le recenti introduzioni nella

serie di giunti lamellari Roba-DS? Quali nuove soluzioni prevedete di presentare nel corso del 2024? “La gamma Roba-DS era già molto estesa ma gli ulteriori ampliamenti hanno riscosso molto successo, segno evidente di un mercato dinamico con esigenze che si evolvono. Le aziende richiedono componenti in grado di fornire prestazioni affidabili in regimi di rotazione sempre più impegnativi. Questo ci porta a condurre studi ad hoc per garantire che i nostri giunti funzionino perfettamente in presenza di tutti i valori di coppia tramessa previsti dalla gamma. Per ciò, proseguiremo con prove e controlli che garantiscano l’affidabilità di tutte le versioni di Roba-DS anche nelle applicazioni più gravose. Il nostro reparto di ricerca e sviluppo continuerà inoltre a lavorare per perfeziona-

Sistema modulare di frenatura di sicurezza Roba-topstop.

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| MACCHINE E ATTREZZATURE

Modulo di controllo Roba-SBCplus.

condizioni d’uso previste, che nel caso dei banchi prova generalmente implicano velocità particolarmente elevate per assicurarsi che i prodotti resistano in situazioni limite”.

Nel 2023 avete organizzato vari webinar, con un buon successo di pubblico: avete intenzione di proseguire le attività di formazione anche nel 2024?

re i dispositivi di monitoraggio dei macchinari industriali, sempre più richiesti, e per garantirne la sicurezza grazie a sistemi frenanti sempre più affidabili in ogni circostanza”.

Voi avete recentemente partecipato ad A&T Vicenza. Come sono stati accolti i vostri prodotti? Continuerete a investire nelle soluzioni per automazione e testing?

“Siamo rimasti molto colpiti dall’interesse dimostrato, anche per tematiche di nicchia: la quasi totalità dei partecipanti ci segue fino alla fine e la stragrande maggioranza delle persone che esprime una valutazione al termine del webinar è soddisfatta. Abbiamo inoltre una notevole percentuale di utenti affezionati che dopo aver seguito uno dei nostri webinar si iscrivono anche ai successivi, dimostrando in modo eloquente di averli trovati utili e interessanti. Continueremo quindi l’offerta formativa anche nel 2024, per mantenere elevata la “brand awareness” nei nostri clienti attuali e futuri e per confermarci come azienda in grado di fornire un supporto tecnico estremamente qualificato”.

Quali occasioni di incontro con i clienti (fiere, congressi, open day ecc.) sono previste nel corso del 2024? “A seguito dell’ottimo esito della fiera Mecspe 2023, con un’elevata affluenza di pubblico qualificato presso il nostro spazio espositivo che ci ha fatto molto piacere, prevediamo di ripetere l’esperienza anche nel 2024. Anche nell’era delle comunicazioni digitali, e forse proprio a motivo del loro moltiplicarsi, le occasioni di incontri in presenza sono un’opportunità per dimostrare non solo simbolicamente la nostra vicinanza agli interlocutori professionali attuali e futuri e la capacità di ascolto che riteniamo uno dei nostri tratti distintivi”. Roba-brake checker monitora stato, funzioni e usura del freno senza utilizzare sensori, rilevandone il segnale di stato fino a qualche decina di metri di distanza, controllandone i parametri essenziali e rendendone possibile la manutenzione predittiva.

“I visitatori della manifestazione vicentina hanno dimostrato interesse per tutta la nostra gamma di prodotti: non solo i moduli di controllo Roba-SBCplus e Roba-torqcontrol, ma anche Roba-brake checker e tutta la gamma di giunti di trasmissione e limitatori di coppia. La natura stessa di questo settore impone comunque di proseguire con gli investimenti: le aziende richiedono soluzioni dalle prestazioni sempre più evolute. Non basta infatti che un componente sia adatto a un determinato sistema automatizzato o di controllo: occorre verificare che tutti i parametri rimangano nei range richiesti dall’applicazione alle

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| MACCHINE E ATTREZZATURE NEWS Nuova CPG-82 di Comi Packaging

Termoformatura ecoconsapevole

Con la nuova termoformatrice CPG82, Comi Packaging (già Amut Comi) svolta in maniera netta e decisa verso sostenibilità e versatilità, grazie a un equilibrio tra prestazioni e funzionalità “ecoconsapevoli” con cui la società costruttrice risponde alle esigenze di un mercato in evoluzione tra produttività e ridotto impatto ambientale. La macchina CPG-82 si contraddistingue, in particolare, per consumi energetici ridotti che vanno nella direzione di un futuro più verde nel settore delle soluzioni per l’imballaggio. Il cambio di paradigma alla base del suo sviluppo non ne hanno compromesso efficienza operativa e qualità di produzione. La riduzione dei consumi energetici si traduce in una minore impronta di carbonio, rendendo la nuova macchina capace di assecondare gli obiettivi globali di sostenibilità. Questa termoformatrice fa della versatilità uno dei suoi punti di forza, che la rendono adattabile alla produzione di imballaggi per diversi settori di destinazione, dall’alimentare al farmaceutico, in ogni caso con prestazioni che non compromettono la sua impronta ecologica. Le caratteristiche del nuovo modello CPG-82 possono essere riassunte in: prestazioni e affidabilità migliorate, offrendo standard di imballaggio di alto livello; riduzione del consumo di energia elettrica, segnando un significativo passo avanti verso la sostenibilità;

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utilizzo di materiali riciclabili e biodegradabili per la sua costruzione; gestione versatile delle diverse esigenze di confezionamento, assicurando adattabilità di processo; configurazione in tre versioni; dimensioni utensile 820 x 650 mm; facile integrazione delle automazioni a valle per l’imballaggio dei prodotti. La termoformatrice può essere equipaggiata a richiesta con soluzioni di impilaggio per le diverse tipologie di prodotto. Inoltre, la smart HMI Easy, sviluppata dalla stessa Comi, di cui essa è dotata permette di ottimizzare la produttività, di migliorare l’efficienza e di facilitare l’operatività della macchina. Tra le funzionalità del software rientrano: feedback dei parametri di ciclo in base alla velocità impostata; visualizzazione a monitor schede I/O PLC; auto-impostazione dei parametri selezionati, con esclusione di quelli non compatibili con il ciclo predefinito; ricerca e soluzione dei problemi in autonomia, con diagnostica ottimizzata; ciclo-gramma dettagliato di tutte le funzioni; sistema di risparmio energetico che ottimizza la temperatura del forno in relazione alla dimensione dello stampo. Comi Packaging è il risultato del recente “rebranding” di Amut Comi che rientra nella strategia di più ampio respiro della società volta a consolidare l’identità con la casa madre Gruppo Comi, rafforzando al contempo la propria presenza sul mercato. Raccogliendo l’eredità di Amut Comi, che era

Una vista della nuova termoforrmatrice CPG-82, la cui versatilità la rende adatta all’applicazione in vari settori del packaging, dall’alimentare al farmaceutico.

nata a sua volta dall’unione delle capacità innovative e delle competenze di Comi e Amut, Comi Packaging rappresenta un punto di riferimento nella progettazione e costruzione di macchine per la termoformatura. In questo ruolo l’azienda, grazie a un vasto patrimonio di competenze tecnologiche, è in grado di offrire una gamma di soluzioni con cui soddisfare le diverse esigenze nel campo dell’imballaggio. Il cambio del nome riflette una naturale evoluzione dell’azienda, basata sulla competenza e professionalità di Amut Comi, e l’intento di allinearsi a valori e visione generale di Gruppo Comi. “Questo rebranding ci consente di presentare un’immagine unificata che rappresenta il nostro impegno a costruire termoformatrici sempre più all’avanguardia, tecnologicamente innovative e con una maggiore attenzione al servizio clienti. Come parte della famiglia Comi, abbiamo raggiunto un alto livello di ingegnerizzazione e specializzazione nella progettazione delle nostre termoformatrici che contribuiscono a rendere il gruppo riconosciuto a livello mondiale”, ha dichiarato Mirko Ugazio, CEO di Comi Packaging. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Recenti forniture di Colines

Estrusione sulle due sponde del Mediterraneo Due linee Polyblown per l’estrusione di film in bolla sono state commissionate a Colines da Sofiplast, trasformatore algerino produttore di film flessibile. Entrambi gli impianti sono dotati di tre estrusori per ottenere film a tre strati con larghezza di 3.200 mm. Progettata per realizzare una vasta gamma di prodotti, la linea Polyblown da 3.200 mm a tre strati ha consentito, durante i test, di ottenere otto diverse produzioni. La linea è in grado di estrudere film termoretraibili ad alte prestazioni e film tecnici per laminazione con produzioni fino a 800 kg all’ora, oltre a prodotti altamente specifici come film per confezionamento di latte, per serre agricole e per imballaggio industriale. Inoltre, il nuovo sistema di soffiettatura sviluppato da Colines con controllo preciso del posizionamento tramite motori e regolabile tramite encoder permette di realizzare film per stretch-hood e shrink-hood. A ciò si aggiungono elevate flessibilità e qualità produttiva con un ridotto consumo energetico, aspetto particolarmente significativo, poiché mantenere alti livelli di produzione a bassi consumi elettrici e, di conseguenza i relativi costi, risulta cruciale per le aziende. “Colines ha dimostrato di essere un’azienda tecnologicamente avanzata, in grado di progettare e realizzare linee

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di estrusione con caratteristiche di prim’ordine. Possiamo dire che hanno superato le nostre aspettative e anche il livello delle linee che abbiamo già installato e funzionante nei nostri siti produttivi. Dal punto di vista tecnico, devo dire che il design innovativo della testa di estrusione ha permesso di ridurre notevolmente i tempi di setup e cambio filiera rispetto a quelli a cui siamo abituati, anche se le linee che già possediamo sono di alto livello. Installazione e test si sono svolti senza intoppi. In questa fase abbiamo potuto apprezzare appieno la collaborazione tra i tecnici delle due aziende, che ci ha permesso di lavorare in condizioni ideali”, ha commentato il direttore di Sofiplast. Circa 3,6 milioni di euro sono invece stati investiti dal gruppo francese BS Packaging tra il 2022 e il 2023 per ampliare l’attività della controllata BS Packaging Iberia attraverso il potenziamento del suo sito produttivo e l’acquisto da Colines di una nuova linea di estrusione ALLRollEX 1500mm per la produzione di film estensibile con struttura a nano-strati, capace di garantire prestazioni elevate anche con spessori ridotti. Tra le caratteristiche principali della linea di Colines che hanno convinto il trasformatore figura la flessibilità, che ha consentito di assecondare la produzione di diversi

formati di bobine di film. L’avvolgitore ALLSpeedy IV facilita inoltre rapidi cambi di produzione, passando agevolmente da bobine automatiche a manuali anche con anime di diverso diametro. A ciò si aggiunge un consumo energetico ridotto. “Abbiamo scelto Colines per le elevate flessibilità e qualità offerte dalle loro linee di estrusione. La linea è stata fornita, installata e avviata secondo i tempi prestabiliti e oggi opera con costanza, garantendo volumi di produzione e qualità del prodotto ottimali. Intendiamo far crescere la nostra quota di mercato, poiché attualmente esportiamo oltre l’80% della nostra produzione. La tecnologia Nanolayer dell’impianto si rivela particolarmente vantaggiosa, consentendo la produzione di un film consistente nonostante una significativa riduzione del suo spessore. Inoltre, le resine di ultima generazione consentono aprono nuove strade alle ricette impiegate, sfruttando appieno il potenziale della struttura Nanolayer”, ha dichiarato il direttore delle attività industriali di BS Pacakging Iberia. Il design della testa di estrusione ha permesso di ridurre i tempi di setup e di cambio filiera, fattori che incidono sui tempi e sulle quantità di produzione dei trasformatori.

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MACCHINE E ATTREZZATURE NEWS | Riciclo di materiali post-consumo o contaminati

Compoundazione e filtrazione in un unico passaggio Per il riciclo di materie plastiche post-consumo o di polimeri contaminati, Coperion ha sviluppato il sistema ZSK FilCo, innovativa soluzione che consente di effettuare compoundazione e filtrazione in un unico passaggio. I rifiuti plastici vengono alimentati in un estrusore bivite ZSK dove vengono fusi, omogeneizzati e devolatilizzati. La massa fusa viene poi convogliata in un filtro per eliminare tutti i contaminanti prima di fare ritorno all’estrusore ZSK ed essere miscelata con cariche o fibre di rinforzo. Rispetto alle linee bi-stadio, il nuovo ZSK FilCo presenta una configurazione più lineare delle apparecchiature e il consumo di energia e le emissioni generate dal processo di estrusione risultano ridotti di oltre il 50%. Il sistema inoltre è in grado di migliorare la qualità del prodotto, dato che la ricompoundazione avviene più rapidamente e i dosatori gravimetrici garantiscono la massima precisione durante l’incorporazione degli additivi. Negli impianti di riciclo convenzionali, plastica post-consumo e polimeri contaminati devono dapprima essere fusi con l’ausilio di un estrusore monovite o bivite, quindi essere filtrati e granulati. La massa filtrata viene in

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seguito convogliata in un estrusore bivite separato, dove viene nuovamente fusa e miscelata con additivi, cariche o fibre si rinforzo prima di essere granulata. Questo processo richiede un doppio fabbisogno energetico e il materiale è sottoposto a un’elevata sollecitazione termica che, a sua volta, si traduce in una maggiore degradazione e in un accorciamento delle catene polimeriche e, di conseguenza, in una minore qualità del prodotto finale. Il sistema ZSK FilCo permette di fondere, filtrare, miscelare e granulare il materiale riciclato in un’unica fase di produzione. I rifiuti plastici vengono alimentati nell’estrusore ZSK sotto forma di rimacinato, granuli, fiocchi o agglomerati e vengono fusi, omogeneizzati e devolatilizzati nell’estrusore stesso insieme a tutti i loro componenti. Successivamente, la massa fusa viene fatta passare attraverso un filtro integrato che elimina tutti i contaminanti e quindi reimmessa nella sezione di processo dell’estrusore ZSK, dove possono essere aggiunti fibre di vetro, di legno o di carbonio, talco, carbonato di calcio ecc., prima della rigranulazione. L’ingombro del sistema ZSK FilCo è

inoltre più contenuto. Tutti i flussi di prodotto vengono aggiunti al processo secondo il principio gravimetrico e senza fluttuazioni e il riciclato deve essere fuso un’unica volta. Per questo, ZSK FilCo è in grado di migliorare la qualità del prodotto finale rispetto ai sistemi multifase normalmente utilizzati per questo processo di riciclo. Inoltre, con la nuova soluzione consumo di energia ed emissioni generate dal processo di estrusione risultano sensibilmente ridotti. Grazie all’elevata quantità di energia meccanica applicata dall’estrusore bivite, il processo di fusione è più efficiente dal punto di vista energetico rispetto a quanto avviene con un estrusore monovite. Inoltre, nella soluzione ZSK FilCo il secondo processo di fusione per la compoundazione viene totalmente eliminato, così come la granulazione dei composti intermedi. “Il sistema ZSK FilCo è il risultato dei nostri sforzi per ottimizzare il riciclo delle materie plastiche e aumentare ulteriormente la sostenibilità dell’intero processo. Eccellente efficienza energetica del sistema ZSK FilCo ed elevata qualità del prodotto finale sono vantaggi importanti che renderanno il riciclo più interessante per molte aziende”, ha dichiarato Marina Matta, che guida la divisione Process Technology Recycling di Coperion.

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| MACCHINE E ATTREZZATURE NEWS A2A si affida ad Amut

Tecnologia per la gestione integrata dei rifiuti Una panoramica di un impianto di selezione di Amut.

Primaria azienda attiva nel settore delle soluzioni di processo integrate per il riciclo, Amut ha recentemente acquisito un importante ordine da A2A,

una delle più importanti multiutility italiane operanti nell’ambito dell’energia e dell’ambiente che, riconoscendo il valore delle tecnologie innovative del costruttore novarese, ha deciso di affidarsi alla sua esperienza per ottimizzare i propri processi chiave. L’ordine A2A ha rappresentato un passo molto importante nel consolidamento della posizione e della reputazione di Amut sul mercato italiano. Le soluzioni su misura e altamente efficienti messe in campo da Amut per questa commessa mirano a creare un impatto positivo sul fronte della sostenibilità, aggiornando gli impianti

CSS di Muggiano (Milano) e Cavaglià (Biella) di A2A, rendendoli idonei anche in funzione dei nuovi prodotti e delle nuove normative imposte da Corepla e migliorandone l’efficienza operativa. Soddisfazione per questa collaborazione è stata espressa dal CEO di Amut, Mauro Drappo, sottolineando l’importanza strategica dell’ordine di A2A a conferma della posizione di rilievo della sua azienda nel panorama industriale del riciclo meccanico. Per il CEO questo ordine premia anche il continuo impegno di Amut nel progettare soluzioni innovative che soddisfano le crescenti esigenze dei riciclatori.

A Site Zero tecnologia Tomra

Chiudere il cerchio degli imballaggi in plastica

Foto da pagina Linkedin Recycling

Site Zero, impianto in grado di trattare 42 tonnellate all’ora di imballaggi plastici postconsumo e separarli in 12 diverse frazioni di polimeri, è dotato di oltre 60 sistemi Autosort di Tomra come parte di una linea di selezione lunga 5 km.

A Motala, in Svezia, la società Svensk Plaståtervinning ha recentemente inaugurato Site Zero, un impianto costruito da Sutco in grado di trattare 42 tonnellate all’ora di imballaggi plastici post-consumo e separarli in 12 diverse frazioni dii polimeri. A questo scopo, l’impianto è dotato di oltre 60 sistemi Autosort di Tomra come parte di una linea di selezione lunga 5 km con alcune delle tecnologie più avanzate al mondo. Grazie alla combinazione della tecnologia di selezione e del processo di separazione è possibile raggiungere livelli di purezza fino al 98%. Le frazioni di

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materiale pulito vengono inviate a diversi riciclatori dell’Unione Europea, ma la società sta pianificando di incrementare la propria capacità di riciclo per trattare le frazioni principali a livello locale. Sfruttando la potenza della connettività e dei dati, inoltre, tutti i sistemi Autosort sono collegati a Tomra Insight, piattaforma dati basata su cloud per il monitoraggio sicuro e praticamente in tempo reale di tutte le linee di selezione. “Quando abbiamo iniziato a lavorare con il nostro cliente e abbiamo compreso i suoi obiettivi, è stato chiaro che uno strumento di monitoraggio digitale avrebbe aiutato a ottimizzare il processo. È qui che entra in gioco Tomra Insight: controlla l’efficienza dell’impianto raccogliendo i dati di selezione, creando report e inviando notifiche in caso di incongruenze che influiscono sulle prestazioni complessive della linea. Se questi dati vengono utilizzati come strumento di gestione strategica, è possibile aumentare l’efficienza e ridurre i costi”, ha spiegato Oliver Lambertz, vicepresidente e responsabile dell’approvvigionamento materie prime di Tomra Feedstock. “Collaboriamo con Svensk

Plaståtervinning fin dall’inizio ed è entusiasmante far parte di questo progetto di grande impatto. Il nostro partner Sutco ha preso l’iniziativa di costruire l’impianto, mentre noi abbiamo fornito la tecnologia di selezione necessaria per massimizzare il recupero dei materiali. L’impianto che vediamo oggi è il risultato di tre partner che lavorano per un obiettivo comune: chiudere il cerchio degli imballaggi in plastica”, ha aggiunto Lambertz. “In Svezia, circa il 33% degli imballaggi in plastica viene riciclato, ma purtroppo si perde ancora molto materiale riciclabile. È un grande potenziale che ci impegniamo a rendere disponibile e a trasformare in una preziosa opportunità per il Paese e l’ambiente. Dal 2019 produciamo con successo quattro diversi tipi di plastica derivata dal riciclo e avviata al riutilizzo. Abbiamo sempre voluto fare di più e con la tecnologia più avanzata siamo in grado di raggiungere i nostri obiettivi”, ha commentato Mattias Philipsson, CEO di Svensk Plaståtervinning. Con Site Zero, l’obiettivo dell’azienda è quello di arrivare a zero rifiuti, zero riciclo e zero emissioni. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Partnership tutta italiana

Termoformatura di imballaggi per prodotti caseari Il trasformatore italiano Termoplast, operante nel campo sia della termoformatura sia dello stampaggio a iniezione, ha recentemente commissionato al costruttore di termoformatrici OMV Machinery, con sede a Verona, una macchina modello F25_5. Le due aziende sono legate da un rapporto di collaborazione di lunga data e la nuova macchina andrà ad aggiungersi agli altri impianti del costruttore veronese già in funzione presso i reparti del trasformatore. La termoformatrice F25_5, sviluppata per garantire precisione ed efficienza ad alte prestazioni, verrà impiegata dal trasformatore per incrementare e migliorare le proprie capacità produttive. In particolare, con un occhio di riguardo verso la sostenibilità, in linea con la crescente domanda di soluzioni di imballaggio

n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

ecologiche, la macchina sarà impiegata per produrre contenitori riciclabili per prodotti caseari. Sia OMV Machinery che Termoplast stanno espandendo le loro attività, in risposta alla continua evoluzione dei rispettivi mercati. La termoformatrice F25_5 sarà completata e consegnata a Termoplast nel corso del 2024. “Siamo entusiasti di continuare la nostra collaborazione con Termoplast e di fornirle l’avanzata termoformatrice F25_5. Questa collaborazione costituisce un esempio del nostro impegno a realizzare macchinari di alta qualità e a sostenere i nostri clienti nel raggiungimento dei loro obiettivi di produzione”, ha dichiarato Brooke Maltun, presidente di OMV Machinery. “OMV Machinery è stato un partner affidabile nel corso degli anni e siamo

Un dettaglio della termoformatrice F25_5.

entusiasti delle opportunità che la termoformatrice F25_5 aprirà per la nostra attività”, ha aggiunto Gianmauro Russo, CEO di Termoplast.

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| MACCHINE E ATTREZZATURE NEWS Pressa Haitian da 88.000 kN

Un gigante per lo stampaggio a iniezione d’oltralpe Una veduta della pressa a iniezione servo-idraulica a due piani JU88000 della serie Jupiter di Haitian e del robot Hilectro (marchio del gruppo) modello VD-150ID personalizzato appositamente per essere installato su un “gigante” di tali dimensioni.

Forza di chiusura di 88.000 kN e volume di iniezione di 134.000 centimetri cubi. Sono queste le caratteristiche di spicco della pressa a iniezione servo-idraulica a due piani JU88000 della serie Jupiter commissionata ad Haitian da Belli, società francese con sede nel dipartimento di Ain, nella

“plastic valley” d’oltralpe, che produce una vasta gamma di articoli in plastica per la casa, il giardino, il tempo libero e l’ambiente. Questo gigante per lo stampaggio a iniezione verrà impiegato, in particolare, per la produzione di serbatoi per l’acqua di grandi dimensioni destinati all’approvvigionamento idrico nelle regioni europee con scarse precipitazioni. Lo sviluppo e la costruzione di questa macchina con dimensioni di ingombro pari a 27,2 x 9,5 x 6,1 metri, del piano di chiusura di 5.560 x 4.920 x 1.990 mm e dell’unità di iniezione di 13.498 x 2.514 x 2.665 mm hanno rappresentato una vera e propria sfida senza precedenti per Haitian. Già durante la fase di progettazione il team europeo guidato

da Philippe Porret, direttore tecnico di Haitian International Germany è riuscito ad assecondare e superare i requisiti richiesti dal trasformatore francese. Tra l’altro, nonostante la grandezza della macchina, il costruttore è risuscito a ridurne significativamente l’ingombro e a ottimizzare la velocità di iniezione, raggiungendo prestazioni ai massimi livelli per tali dimensioni. Dopo numerosi test, la JU88000 ha ottenuto la certificazione CE. Parallelamente alla costruzione della macchina, Haitian Smart Solutions ha integrato nella pressa il robot personalizzato Hilectro (marchio del gruppo) modello VD-150ID, anche questo rilevante in termini di dimensioni e prestazioni.

Davis-Standard investe sull’assistenza globale

Più servizi e supporto postvendita da Davis-Standard

Foto da sito internet Davis-Standard

Davis-Standard è un costruttore mondiale di impianti per estrusione e converting con oltre 11 linee di prodotto per applicazioni in un’ampia varietà di settori industriali, tra cui le infrastrutture, l’edilizia, i prodotti di consumo, il medicale e l’imballaggio.

Con l’obiettivo di offrire migliore efficienza delle linee e costi operativi inferiori, Davis-Standard ha espanso i suoi servizi di assistenza e supporto con un nuovo team di assistenza globale, un inventario delle parti di ricambio critiche, nuovi prodotti di assistenza e un’infrastruttura digitale avanzata, così da migliorare la velocità di intervento a vantaggi dell’attività, della flessibilità, della qualità e dell’economicità dei processi produttivi dei propri clienti. La riorganizzazione dei servizi interesserà e supporterà tutte le macchine e le apparecchiature prodotte da Davis-

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Standard e dalle sue consociate, tra cui Maillefer. “L’impegno di Davis-Standard va ben oltre la vendita iniziale di un’apparecchiatura: si tratta di costruire partnership durature che permettano ai nostri clienti di prosperare, e siamo fermamente convinti che gli investimenti strategici nel nostro personale, nelle tecnologie e nelle operazioni avranno un impatto immediato sui nostri clienti”, ha dichiarato il CEO di Davis-Standard, Giovanni Spitale. L’investimento della società si è articolato in quattro aree principali. Anzitutto, una rete ampliata di tecnici esperti, per garantire un’assistenza localizzata. Per i clienti con sede negli Stati Uniti, l’obiettivo è quello di avere un tecnico certificato Davis-Standard nel raggio di tre ore dalle sedi dei clienti, per garantire una più rapida risoluzione dei problemi. Secondariamente, grazie al programma VIP, l’azienda dispone di oltre 1.000 parti di ricambio critiche, che assicurano una disponibilità 24 ore su 24 da una fonte affidabile a costi

prevedibili. In terzo luogo, per ridurre al minimo i tempi di inattività non pianificati e aumentare le prestazioni e la produttività delle linee, l’azienda offre ai clienti programmi flessibili di manutenzione preventiva tra cui scegliere, compresi programmi di ricondizionamento e riparazione. Infine, l’investimento ha riguardato in modo consistente un Service Cloud e il miglioramento di analisi avanzate dei dati e capacità di monitoraggio remoto/IOT. “Il nostro approccio incentrato sul cliente guida tutto ciò che facciamo. Abbiamo ristrutturato internamente e ampliato la nostra offerta di servizi per garantire un’eccellenza operativa senza pari. Acquistare un’apparecchiatura da noi significa instaurare un rapporto di collaborazione a vita, finalizzato a migliorare l’efficienza delle linee dei clienti a un costo totale di proprietà competitivo e a promuovere le innovazioni future”, ha dichiarato Zachery Ament, presidente del servizio a livello globale. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Nuovo sistema di pompa elettro-idrostatica EPS di Moog

Efficienza energetica con un ridotto ingombro Con il nuovo sistema di pompa elettroidrostatica EPS, Moog amplia la sua offerta di sistemi di trasmissione e componenti elettro-idrostatici con una soluzione di azionamento modulare, a favore di un alto grado di libertà per utenti e operatori, ed efficiente dal punto di vista energetico. Il sistema EPS è costituito da un’unità motorepompa elettro-idrostatica (EPU) e da un collettore standardizzato con accumulatore idraulico. Proposto come sistema completo senza attuatore, può essere facilmente integrato su macchine nuove o esistenti. In termini di versatilità applicativa, EPS si posiziona tra i sistemi EPU e quelli di attuazione elettro-idrostatici (EAS) di Moog, in funzione delle specifiche tecniche richieste. La gamma di Moog comprende diverse unità motore-pompa e classi di potenza, così come molteplici sistemi

di raffreddamento e funzionalità aggiuntive, come quella della sicurezza funzionale. Una progettazione ottimale delle periferiche di sistema può inoltre ridurre le dimensioni e la potenza dei componenti elettronici e, di conseguenza, il relativo carico. In combinazione con un sistema di efficientamento energetico intelligente, questa configurazione è una garanzia di risparmio sul consumo totale di energia nel medio e lungo termine. In tal senso, Moog propone una gamma di soluzioni software e per l’elettronica di potenza al fine di valorizzare al massimo questo potenziale. Il sistema standardizzato, oltre a essere di facile manutenzione e flessibile, consente di utilizzare i componenti preesistenti, come i cilindri idraulici. I connettori e i componenti standardizzati ne facilitano inoltre

l’integrazione e la scalabilità, riducendo i tempi di sviluppo, progettazione e assemblaggio per un time-to-market più rapido. Il sistema di pompa elettro-idrostatica EPS si adatta all’applicazione in molteplici settori, dimostrandosi ideale per sistemi di ammortizzazione degli stampi, presse, piattaforme di test e simulazione, formatura, intensificatori di pressione idraulica ecc. Il sistema consente, per esempio, una portata variabile in termini di velocità e forza, per prestazioni elevate e robustezza in applicazioni complesse.

“Con il lancio di EPS, Moog definisce ancora una volta un nuovo standard. EPS è stata sviluppata per facilitare la transizione verso sistemi di trasmissione ad alte prestazioni ed energeticamente efficienti”, ha dichiarato Nicolas Nitsche, senior product marketing manager di Moog.

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n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

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| MACCHINE E ATTREZZATURE NEWS Contattori statici GRZ-H di Gefran

Controllare i carichi nel riscaldamento elettrico Esperienza nella fornitura di soluzioni per il controllo di processo e costante attività di ricerca e sviluppo rendono Gefran un partner affidabile per quelle applicazioni che richiedono una gestione accurata delle resistenze elettriche nei processi di riscaldamento industriale. Tra queste spicca GRZ-H, la

nuova gamma di contattori statici trifase robusti, affidabili e con diagnostica integrata. I relè, dalle dimensioni estremamente compatte, sono scalabili su un range di corrente da 10 a 75 A e si contraddistinguono per tensioni sul carico fino a 600 V e un efficiente controllo in modalità Zero Crossing (ZC), che garantisce una gestione sicura e precisa delle resistenze di riscaldamento. Inoltre, la nuova serie GRZ-H è stata sviluppata per permettere il controllo di un carico trifase con modalità a due o tre poli. Questo permette in molte applicazioni trifase, dove non è necessaria una gestione completa di tutto il carico, una diminuzione del 33% della dissipazione termica e conseguente possibile riduzione del sistema di raffreddamento del quadro elettrico, con la possibilità di comandare una maggiore corrente, in dimensioni simili a quelle di un controllo completo trifase. Basata sulla piattaforma GRx, la serie Nel settore della trasformazione di materie plastiche la gamma GRZ trova applicazione su estrusori, presse a iniezione, soffiatrici e termoformatrici.

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è dotata di comando di ingresso da segnale logico Vdc/Vac e connettori per segnali di comando push-in, per una connessione più veloce e semplice, anche senza utensili. L’uscita di allarme con contatto isolato libero da tensione o di tipo PNP, abbinata a una serie di LED frontali, garantisce il monitoraggio continuo sullo stato di funzionamento, sia dell’SSR che del carico di riscaldamento. La protezione termica, presente in tutti i modelli, garantisce la protezione dell’SSR contro eventuali sovratemperature del quadro elettrico, preservandone il corretto funzionamento. Grazie a GRZ-H, operatori e manutentori possono riconoscere immediatamente eventuali anomalie del sistema, al fine di una loro rapida risoluzione, a garanzia di maggiore efficienza e redditività dei macchinari e degli impianti nel tempo. Nello specifico, la gamma è ideale per i macchinari di estrusione, iniezione, soffiaggio e termoformatura, per le applicazioni di confezionamento e imballaggio, per i forni elettrici industriali, per gli impianti di trasformazione alimentari, per l’industria chimica e farmaceutica.

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| MATERIALI E APPLICAZIONI

Sucheta Govil racconta i buoni propositi di Covestro per il 2024

La fabbrica del futuro sarà più high-tech ed ecologica? Nella vita moderna le materie plastiche sono diventate indispensabili anche per dare forma a un futuro veramente sostenibile. Ecco perché Covestro sviluppa polimeri utili a molti settori chiave per la circolarità e la neutralità climatica e nuove idee per rendere le tecnologie di produzione più sostenibili. Sucheta Govil ha fornito una panoramica delle recenti attività intraprese dalla multinazionale per soddisfare le esigenze di un mercato sempre più mutevole e che presenta innumerevoli sfide. Di Giampiero Zazzaro

C Sucheta Govil è Chief Commercial Officer (CCO), responsabile del marketing centrale, della gestione dell’innovazione e dei servizi commerciali e membro del CdA di Covestro.

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ovestro, nata nel 2015 dalla divisione chimica e plastica del Gruppo Bayer, è oggi uno dei principali attori coinvolti nella produzione di polimeri destinati a svariati settori quali trasporti, edilizia, sport e tempo libero, cosmesi, salute, elettronica e la stessa industria chimica. Il gruppo è presente anche in Italia con una solida rete di vendita, produzione e ricerca e sviluppo, oltre che con un Color and Design Center (CDC) che, fondato nel 2002 e parte di una rete di altri centri colore presenti in tutto il mondo, rappresenta un luogo di importanti sviluppi e un incubatore di nuove tendenze di design che coinvolgono i polimeri colorati. Nell’anno fiscale 2022 l’intero gruppo ha generato un fatturato di 18 miliardi di euro, con 50 siti produttivi in tutto il mondo e 18.000 dipendenti. Al suo interno vi sono due grandi divisioni: Performance Materials e Solutions & Specialties che insieme comprendono sette unità commerciali quali policarbonati standard, componenti di uretano e prodotti chimici di base, tecnopolimeri, rivestimenti e adesivi, uretani su misura, poliuretani termoplastici, film speciali ed elastomeri. Sucheta Govil, direttore delle sette divisioni commerciali, ci ha illustrato le novità, le prospettive e le strategie adottate da Covestro per il 2024, approfondendo alcuni temi caldi come l’intelligenza artificiale, il riciclo e la circolarità.

In Italia si dice “anno nuovo vita nuova”, che qui potrebbe diventare “anno nuovo prodotti nuovi”: quali novità presenterete nel 2024, per quanto riuarda sia i materiali sia le applicazioni? “Nel nostro settore stiamo assistendo a cambiamenti sempre più intensi anche grazie a una crescente domanda di prodotti sostenibili da parte dei nostri clienti. Covestro continuerà ad alimentare la catena dell’innovazione per stare al passo con questi sviluppi, di conseguenza estenderemo il principio del bilancio di massa alla nostra gamma di polimeri acrilici, adatti ai rivestimenti per legno industriale e architettonici. Inoltre, amplieremo la gamma dei prodotti isocianati a basso contenuto di monomeri, pensata per migliorare ulteriormente la sicurezza d’uso. A Torino stiamo aumentando in modo consistente le vendite del nuovo sistema di pannelli metallici B3 lanciato nel 2023. Inoltre, stiamo promuovendo la nostra gamma completa di prodotti MDI, TDI e PET bilanciati in massa. Un altro prodotto di cui siamo molto entusiasti è Arfinio, un materiale rivoluzionario, frutto di una nuova tecnologia che combina polimeri liquidi ad alte prestazioni e cariche minerali esclusive con lo stampaggio a iniezione con reazione (RIM). Si tratta di un materiale durevole, leggero, facilmente riparabile e riciclabiMACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Estoli, produttore specializzato in elementi di arredobagno, ha prodotto un piatto doccia che sfrutta al meglio le proprietà antiscivolo naturali di Arfinio. Può pesare fino al 50% in meno rispetto a un prodotto analogo realizzato con materiali tradizionali, permettendo così di ottimizzare le risorse logistiche e di trasporto.

le adatto per superfici solide che consente di realizzare progetti complessi in modo rapido e semplice in un’unica operazione. Arfinio combina i vantaggi della chimica del poliuretano alifatico con quelli dello stampaggio RIM e delle superfici solide: un binomio che per decenni è stato considerato irrealizzabile, ma che ora è diventato realtà grazie a Covestro e al suo partner di progetto Arcesso Dynamics. Abbiamo inoltre deciso di avventurarci in nuove aree, come per esempio il design, settore con un grande potenziale per i nostri prodotti, confermato dalla Milano Design Week 2023. Stiamo infatti assistendo a una crescente domanda di materiali che permettono alle soluzioni creative di essere attraenti e, nel contempo, funzionali e sostenibili, creando valore aggiunto per i clienti. Insieme a designer e professionisti nel campo CMF (Color, Material, Finish), stiamo anche sviluppando soluzioni di design scalabili con particolare attenzione alla circolarità e alla produzione di volumi più elevati. In tutto il mondo, abbiamo sei Color & Design Center in prossimità delle sedi di alcuni nostri clienti”.

Quali sono i vostri principali mercati a livello mondiale da un punto di vista sia applicativo sia geografico? In questi termini, come si è concluso il 2023 e quali sono le prospettive per l’anno appena iniziato? “Siamo stati molto contenti al termine del primo trimestre 2023, quando ci siamo resi conto che i nostri risultati dell’anno sarebbero stati migliori del previsto. L’ottimismo ci ha consentito di navigare in un contesto di mercato ancora difficile fino al 2024; i nostri risultati globali per il 2023 saranno pubblicati entro la fine di febbraio. Venendo all’Italia, siamo cautamente ottimisti riguardo alle prospettive per il 2024, infatti ci aspettiamo di assistere a un possibile aumento della domanda nel momento in cui l’inflazione inizierà a scendere. I nostri clienti italiani esportano in numerosi mercati dell’Unione Europea, nelle Americhe e in Asia, con un’offerta di prodotti che copre diverse applicazioni come i rivestimenti per legno e metallo, vernici per lattine e per il settore architettonico. Per quanto riguarda i materiali ad alte prestazioni, uretani su misura e tecnopolimeri, in applicazioni come i mobili imbottiti, i pannelli metallici o gli elettrodomestici, le nostre esportazioni sono principalmente dirette verso l’Europa e il Nord Africa”.

In questo momento nel mondo sono aperti molti fronti di crisi: le tensioni geopolitiche, le guerre tra Ucraina e Russia e tra Israele e i palestinesi, le materie prime e i componenti industriali ancora costosi e difficili da reperire, per citare i più noti. In che modo tutto n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

questo sta influenzando le vostre attività e quali strategie state mettendo in atto per arginare questi problemi? “Le conseguenze sempre più evidenti delle crisi globali, come il cambiamento climatico e le crescenti incertezze geopolitiche, stanno scuotendo le aziende che si chiedono come rendersi immuni dalle crisi. Visto che le imprese esportatrici dipendono in particolare da catene di approvvigionamento stabili e da condizioni affidabili per il commercio internazionale, le aziende devono rendere le loro catene di approvvigionamento a prova di futuro, più diversificate, sostenibili e più resilienti di fronte alle discontinuità, garantendo così le vendite, la crescita e l’occupazione. Creare un equilibrio intelligente tra reti di approvvigionamento globali e regionali ripaga sotto diversi aspetti: la dipendenza da singoli fornitori si riduce e un’interruzione imprevista in un punto della catena può essere compensata più facilmente. Il successo di questa strategia dipende in larga misura dalla digitalizzazione. Questo è il motivo per cui Covestro investe costantemente nell’espansione di un’infrastruttura digitale in grado di garantire un flusso continuo di dati lungo l’intera catena di approvvigionamento. Le analisi della catena di approvvigionamento ottimizzano la pianificazione, l’approvvigionamento, la produzione e la vendita, oltre a garantire una maggiore trasparenza lungo l’intera catena del valore. Ciononostante, siamo consapevoli del fatto che il nostro mercato è particolarmente volubile e messo a dura prova da fattori quali l’aumento dei costi, in particolare quelli energetici, una delle nostre maggiori preoccupazioni, e la carenza di materie prime, entrambi fattori che si ripercuotono sui nostri clienti, i quali cercano di rendere i loro prodotti più economici e differenziati. È una sfida per la quale ci sentiamo pronti e in grado di supportare i nostri clienti con i nostri prodotti. Nonostante le difficoltà che il nostro settore deve affrontare, abbiamo l’ambizione di far crescere il business in Italia e nel mondo attraverso l’introduzione di prodotti innovativi in linea con le tendenze del mercato, soprattutto per quanto riguarda la crescente domanda di prodotti chimici più sostenibili”.

Uno dei temi caldi del momento è l’intelligenza artificiale: come influisce sulla vostra produzione e sui vostri prodotti? Noi di Covestro vediamo l’IA come un’opportunità a lungo termine per aprire la strada a un’economia completamente circolare. Covestro utilizza da anni l’IA, in particolare nella produzione, nelle attività di ricerca e sviluppo e finanziarie. Allo stesso tempo, stiamo lavorando per ampliare l’utilizzo dell’IA generativa a tutta la forza lavoro sotto forma di assistente virtuale personale. I sistemi GenAI comuni (ChatGPT, BingChat e Midjourney) sono impiegati già oggi dai dipendenti. Ne è un esempio il nostro sta-

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| MATERIALI E APPLICAZIONI

I polimeri prodotti da Covestro sono destinati anche al settore della cosmesi. Ne è un esempio la palette per make-up con una serie di colori.

bilimento di Dormagen, in Germania dove, grazie all’intelligenza artificiale, siamo stati in grado di ridurre le varianze nella produzione di poliestere e quindi di abbreviare le tempistiche, riuscendo ad aumentare la capacità produttiva del 5%. Come appena detto, Covestro sta lavorando a un assistente virtuale personale, per tutti i dipendenti, che funziona sulla base dell’intelligenza artificiale generativa. L’assistente offre supporto basato su dati interni ed esterni, facilitando così il lavoro quotidiano e, nel contempo, i dipendenti possono anche fornire autonomamente all’assistente nuove conoscenze pur senza avere alcuna competenza tecnica in materia”.

Recentemente, insieme ad altre aziende leader a livello globale, avete costituito la Global Impact Coalition, che riunisce amministratori delegati e manager dell’industria chimica globale. Cosa può dirci sugli obiettivi di questa iniziativa e sul ruolo che Covestro svolgerà in essa?

Una scarpa sportiva da uomo riciclabile realizzata in TPU.

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“Trasformare l’industria chimica e passare da una produzione basata su combustibili fossili ad alternative più sostenibili è una sfida che Covestro sta afffrontando in prima linea. Tramite Global Impact Coalition puntiamo a rafforzare il nostro impegno per raggiungere zero emissioni nette entro il 2050. Sono più che fiduciosa che insieme faremo davvero la differenza. L’alleanza, guidata dagli amministratori delegati di sette aziende chimiche internazionali, tra cui Covestro e lanciata dal World Economic Forum, avvierà una serie di progetti pilota per lo sviluppo di tecnologie di produzione a basse emissioni di carbonio e la promozione di metodi innovativi per il riciclo della plastica. La trasformazione potrà avere successo solo se le persone collaborano insieme e noi di Covestro confidiamo nella forza della collaborazione e delle partnership. Mi sento inoltre orgogliosa nell’affermare che la rete della nostra coalizione si sta allargando; oltre ai 70 manager dell’industria chimica, già presenti, stiamo rafforzando la nostra collaborazio-

ne con una nutrita serie di fornitori, partner nella catena del valore, personalità della politica e istituzioni finanziarie”.

Storicamente, il policarbonato è uno dei vostri prodotti principali sin dai tempi di Bayer. Come vi state muovendo in questo ambito, in particolare nella produzione di famiglie di prodotti per il riciclo e nel riciclo meccanico e chimico del materiale? “In linea con il nostro obiettivo, diventare un’azienda completamente circolare, non solo offriamo ai clienti policarbonati e materie prime poliuretaniche a impatto climatico zero, ma stiamo anche sviluppando tecnologie di riciclo innovative e ci stiamo impegnando nell’ambito del riutilizzo delle materie plastiche riciclate post-consumo. Inoltre, promuoviamo attivamente i prodotti con contenuto riciclato. Un esempio di prodotto di successo è Makrolon RE, grazie al quale abbiamo dimostrato che la plastica può essere circolare, riciclabile e durevole. Questo policarbonato rinnovabile è realizzato con materie prime derivate da rifiuti organici anziché che da combustibili fossili, supporta i nostri obiettivi di sostenibilità e offre enormi possibilità creative in termini di colore, forma e decorabilità, consentendo la creazione di oggetti e progetti in monomateriale o modulari, riutilizzabili e durevoli. I nostri nuovi gradi di policarbonato sono a zero emissioni di carbonio dalla culla fino al cancello della fabbrica. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie a una serie di fattori: nei processi di produzione utilizziamo energia elettrica ricavata da fonti rinnovabili e abbiamo introdotto materie prime derivate da rifiuti organici e materiali di scarto bilanciati in massa. Queste materie plastiche offrono una qualità ottimale, tanto quanto le loro controparti a base fossile, e possono essere perfettamente integrate dai clienti nei loro processi di produzione esistenti senza compromettere la qualità finale. Un altro esempio è rappresentato dai poliuretani termoplastici (TPU) che vengono utilizzati in una varietà di applicazioni, dai dispositivi elettronici agli articoli sportivi. Per raggiungere il nostro obiettivo, ossia rendere questi prodotti più circolari, stiamo lavorando con i partner della catena del valore. L’attuale gamma comprende materie prime parzialmente a base biologica, TPU bilanciati in massa e TPU di riciclo. Un altro settore in cui i nostri esperti sono impegnati è quello del riciclo, in particolare quello enzimatico che sta diventando sempre più interessante per noi in quanto integra i metodi di riciclo chimico come la chemiolisi e la pirolisi intelligente. Il riciclo enzimatico ci permette di scomporre la plastica in singoli elementi chimici, i monomeri, i quali possono essere riassemblati in lunghe catene molecolari, i polimeri, e trasformati in nuove materie plastiche. Ciò è particolarmente interessante per i poliuretani (PU) e altre resine termoindurenti, poiché di solito essi non sono riciclabili meccanicamente. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


L’installazione artistica Colorful Garden dimostra i molteplici colori, le texture, i diversi livelli di trasparenza e lucentezza dei policarbonati PCR di Covestro e il loro elevato grado di flessibilità progettuale.

L’obiettivo dei processi di riciclo chimico è quello di produrre plastica riciclata della medesima qualità del materiale vergine e ridurre significativamente l’impatto sull’ambiente rispetto alla produzione convenzionale basata su fonti fossili. Covestro continua a investire nei processi biotecnologici, come la creazione di NEnzy, un’unità di ricerca speciale per la catalisi enzimatica presso il nostro centro di competenza di Leverkusen, e la collaborazione con l’Università RWTH di Aquisgrana, nell’ambito della quale i nostri ricercatori stanno lavorando per sfruttare il potenziale delle biotecnologie per il riciclo delle materie plastiche”.

In tema di soluzioni completamente o parzialmente a base biologica cosa proponete? Ad esempio, siete state tra le prime aziende a sfruttare l’anidride carbonica come fonte “rinnovabile”. Cosa state facendo sul fronte della produzione di materie prime da fonti rinnovabili? “La domanda di una maggiore sostenibilità è in crescita. L’urbanizzazione, ad esempio, richiede un nuovo approccio alla costruzione di abitazioni efficienti dal punto di vista energetico o alla riqualificazione del parco edilizio esistente. Tra le altre cose, in tutto il mondo vengono utilizzate come materia prima grandi quantità di MDI, un materiale indispensabile per la produzione di schiume poliuretaniche (PU). Covestro ha aggiunto alla sua gamma una serie di prodotti MDI a impatto climatico zero. La nostra azienda sta attualmente conducendo ricerche in due aree in particolare: la produzione di prodotti chimici da materie prime di origine vegetale e il riciclo chimico ed enzimatico. Stiamo anche investendo in una serie di progetti per produrre materie prime alternative caratterizzate da una ridotta impronta di carbonio, tra le quali vi sono le materie prime bio-based e l’utilizzo delle nostre tecnologie di riciclo. Le materie prime bio-based svolgeranno l’importante ruolo di ponte fino a quando le materie prime ricavate da rifiuti non saranno disponibili su larga scala a partire dal 2030. Stiamo anche aprendo la strada alla crescita sostenibile nel campo della biotecnologia bianca (white biotechnology), nota anche come biotecnologia industriale. Enzimi e microrganismi possono essere utilizzati per realizzare prodotti chimici più sostenibili a partire da materie prime rinnovabili. Stiamo inoltre inserendo nel nostro portafoglio un numero sempre maggiore di prodotti bio-based quali la bioanilina (per la prima volta Covestro è riuscita a utilizzare un microrganismo specifico per ottenere il carbonio necessario per produrre anilina chimica di base interamente da materie prime di origine vegetale). Con una capacità produttiva di oltre un milione di tonnellate, Covestro è attualmente uno dei principali produttori di anilina, che è alla base dell’MDI, un componente della schiuma poliuren. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

tanica rigida che viene utilizzata, ad esempio, nell’isolamento degli edifici o dei frigoriferi. Nel prossimo futuro faremo ulteriori passi verso lo sviluppo della produzione su scala industriale. La biotecnologia può anche svolgere un ruolo nella produzione di HMDA (esametilendiammina), un importante precursore delle nostre materie prime per rivestimenti e adesivi. Insieme all’azienda biotecnologica californiana Genomatica, Covestro è riuscita per la prima volta a utilizzare la biotecnologia per produrre HMDA da piante anziché da materie prime fossili. Un impianto pilota sta già producendo quantità significative di questa alternativa a base biologica. Il nostro obiettivo è quello di promuovere ulteriormente l’economia circolare e ridurre l’uso delle materie prime. Insieme con altri partner e aziende puntiamo a rimodellare il mercato dei materiali alternativi e di origine non fossile. Dal nostro punto di vista, sono materie prime alternative anche la biomassa, i prodotti di rifiuto, l’anidride carbonica e l’idrogeno: possiamo utilizzarle per i nostri scopi grazie a tecnologie e collaborazioni all’avanguardia. Il bilancio di massa è un fattore chiave per realizzare il nostro obiettivo, ossia sfruttare al meglio le materie prime alternative per i nostri prodotti, come i materiali bio-based o da riciclo. Grazie a questo approccio possiamo aumentare in modo rapido ed economico la quota di materie prime alternative sostenibili rispetto a quelle fossili. Ciò significa che ci affidiamo a un mix ponderato, ad esempio, di materiali a base biologica che vengono lavorati in impianti esistenti insieme a componenti fossili. La quota bio-based viene assegnata ai singoli prodotti secondo lo schema di certificazione ISCC Plus che ha certificato anche diversi impianti di produzione Covestro in tutto il mondo. Continueremo ad ampliare la nostra gamma di prodotti bilanciati in massa con l’obiettivo di offrire soluzioni sostenibili ai nostri clienti.

La decarbonizzazione e le emissioni zero sono obiettivi perseguibili? A che punto siete su questa strada? “Grazie a una strategia operativa di eccellenza implementata con successo in tutti i nostri principali stabilimenti produttivi, Covestro ha ridotto le emissioni specifiche del 54% già nel 2021 rispetto all’anno di riferimento 2005. Per i prossimi anni abbiamo pianificato traguardi realistici in grado di guidarci verso la riduzione dell’impronta di carbonio. Entro il 2035 puntiamo alla neutralità climatica in termini di emissioni in fase di produzione, ossia le emissioni Scope 1, e di emissioni derivanti da fonti energetiche acquistate Scope 2. Riguardo alle emissioni Scope 3, annunceremo a breve i nostri obiettivi”.

Scarpa per bambini prodotta in poliuretano termoplastico (TPU).

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Foto di Photogenia da Freepik

| MATERIALI E APPLICAZIONI

Pagine accademiche: da INSTM e Università di Palermo

Gestione delle materie plastiche: non solo fine vita Quando si parla di gestione consapevole e sostenibile dei materiali plastici e delle loro applicazioni quasi spontaneamente viene da riferirsi solo al costo derivante dal loro fine vita. Una considerazione, questa, che offre lo spunto per un ampliamento di prospettiva che non vada in una sola direzione ma che volga lo sguardo anche a quello del loro inizio vita, altrettanto importante allo scopo. A riguardo ecco una disamina di taglio accademico. Di Francesco Paolo La Mantia

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egli ultimi decenni, le interazioni plastica-ambiente hanno sempre riguardato il fine vita dei manufatti in materiale plastico. La loro disseminazione nell’ambiente sia terrestre che marino ha rappresentato e rappresenta un importante problema ambientale aggravato dalla formazione di microplastiche e dalle loro interazioni con le specie animali che in quegli ambienti vivono. Inoltre, la perdita di materiali plastici e dell’energia con cui sono stati prodotti e trasformati rappresentano anche una significativa perdita economica. Tuttavia, le interazioni fra plastica e ambiente non possono essere limitate solo

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al fine vita. Circa il 99% delle materie plastiche prodotte nel mondo sono ottenute a partire dal petrolio. Questo significa che oltre al costo economico e a quello ambientale dovuto al loro smaltimento, bisogna considerare il costo ambientale dovuto alla loro “nascita”: insomma, anche l’inizio vita dei polimeri - come quello di tutti gli altri materiali - ha un costo ambientale e, quindi, un’impronta ambientale dovuta all’emissione di CO2 nelle varie fasi della loro vita, dall’estrazione del petrolio, alla raffinazione, alla polimerizzazione, alla trasformazione e anche dal loro fine vita. Nella figura 1 è riportata schematicamente l’impronta ambientale di un poli-

mero - misurata in tonnellate di CO2 per tonnellate di polimero - nelle varie fasi della sua vita. Come è evidente, la fase più “costosa” da un punto di vista ambientale è quella di “steam crakers” per la produzione dei monomeri di base per la polimerizzazione e, soprattutto, l’eventuale fase di incenerimento. Ovviamente questa fase è essenzialmente simile, se non uguale, a quella di combustione diretta del petrolio per produrre energia. Ogni tonnellata di polimero prodotto e trasformato in un manufatto, quindi, rilascia nell’ambiente circa due tonnellate di CO2. Naturalmente sono dati medi, ma rappresentano bene l’impatto ambientale del mondo dei poliMACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Emissioni di CO2 nel settore chimico

0,3t

0,2t

Emissioni di CO2 in altri settori

0,3t*

0,8t

0,4t

3,1t

Olefine, ad es. etilene Petrolio greggio

Nafta

Plastica

Plastica vecchia

Aromatici, ad es. benzene Raffineria

Cracker a vapore

Polimerizzazione

Fase di utilizzo

*Emissioni di CO2 derivanti dall’utilizzo di energia elettrica richiesta nelle varie fasi di processo della catena del valore della plastica.

Fine vita (incenerimento)

Figura 1 - “Costo” ambientale della produzione e trasformazione dei polimeri (Breakthrough Strategies for Climate-Neutral Industry in Europe”, Agora Energiewende, April 2021).

meri. Poiché nel 2022 sono stati prodotti e trasformati circa 400 milioni di tonnellate di polimeri, si può stimare in circa 800 milioni di tonnellate di CO2 il contributo dell’industria dei polimeri all’emissione globale di CO2. La quantità di CO2 emessa da tutte le attività umane (antropogenica) è di circa 35-40 miliardi di tonnellate e, quindi, il contributo dell’intera filiera delle materie plastiche è pari a circa il 2,5%. Certamente molto modesto in assoluto e modesto rispetto a molti altri settori industriali e civili, è tuttavia corretto adoperarsi per ridurre tale emissione. Nell’ottica dell’economia circolare, che coniuga la salvaguardia dell’ambiente con la sostenibilità economica, il riciclo è un’opzione fondamentale che, per le materie plastiche, si può coniugare con l’uso di materie prime provenienti da fonti rinnovabili, anziché dal petrolio, per la loro produzione.

PET, poliammidi, che appartengono a questa classe. Nel quadrante in alto a sinistra sono presenti i polimeri proveniente da fonti naturali rinnovabili (a base biologica), ma non biodegradabili. Appartengono a questa classe polimeri come PET, PE, poliammidi, che sono identici ai polimeri del quadro precedente, ma vengono polimerizzati a partire da biomasse. Nel quadrante in basso a destra sono presenti polimeri provenienti da petrolio, ma biodegradabili, di cui sono esempi PBAT e PCL. Infine, nel quadrante in alto a destra rientrano i polimeri provenienti da fonti rinnovabili e sono biodegradabili. La maggior parte dei polimeri prodotti nel mondo appartiene al primo quadrante in basso a sinistra, mentre i polimeri appar-

A base biologica

Polimeri biodegradabili da fonti rinnovabili E, infatti, i polimeri da fonti rinnovabili sono il secondo pilastro su cui si basa il processo di decarbonizzazione delle materie plastiche. È opportuno precisare che dire o scrivere “polimeri da fonti rinnovabili” non equivale a dire o scrivere “polimeri biodegradabili”. Infatti, i polimeri possono classificarci in quattro grandi classi secondo lo schema riportato in figura 2. L’asse orizzontale riporta qualitativamente la biodegradabilità dei polimeri e l’asse verticale la loro “nascita”. Rappresenta, quindi, il quadro generale delle due caratteristiche: il fine vita, l’asse orizzontale; l’inizio vita, l’asse verticale. Nel primo quadrante in basso a sinistra sono presenti i polimeri provenienti dal petrolio e non biodegradabili. Sono le plastiche tradizionali come poliolefine, n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

tenenti agli altri tre quadranti sono meno dell’1%. Ovviamente, solo i polimeri presenti nel quadrante in alto a destra risolvono entrambi i problemi di emissione di CO2 e di fine vita che, anzi, sono interconnessi. Infatti, le biomasse crescono attraverso la fotosintesi clorofilliana assorbendo acqua dal terreno e CO2 dall’aria grazie ai raggi solari. CO2 che viene rilasciata durante il processo di biodegradazione e compostaggio. Quindi non c’è emissione di CO2 antropogenica in nessuna fase della vita del polimero. Abbiamo, quindi, due pilastri su cui fondare la strategia di economia circolare e quella di decarbonizzazione delle materie plastiche: riciclo e polimeri da fonti rinnovabili.

Bioplastiche

Bioplastiche per esempio PE, PET, PA, PTT a

per esempio PLA, PHA, PBS, miscele di amido

base biologica

Non

Biodegradabili

biodegradabili Bioplastiche

Plastiche tradizionali

per esempio PBAT, PCL per esempio PE, PP, PET

Sistema di coordinate delle bioplastiche

A base fossile

Figura 2 - Classificazione dei polimeri in base alla loro origine e biodegradabilità.

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| MATERIALI E APPLICAZIONI Emissioni di CO2 nel settore chimico

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Emissioni di CO2 in altri settori

0,2t

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Olefine, ad es. etilene Petrolio greggio

Nafta

Plastica

Plastica vecchia

Aromatici, ad es. benzene Polimerizzazione

Cracker a vapore

Raffineria

*Emissioni di CO2 derivanti dall’utilizzo di energia elettrica richiesta nelle varie fasi di processo della catena del valore della plastica.

Fase di utilizzo

Fine vita (incenerimento e/o pirolisi)

Riciclo meccanico Riciclo chimico Figura 3 - “Costo” ambientale della produzione e trasformazione dei polimeri e dei polimeri riciclati.

Il riciclo Nell’ottica della riduzione della quantità di polimeri e, in generale, dei principi dell’economia circolare, il riciclo di materie plastiche post-lavorazione e post-consumo è certamente uno strumento fondamentale perché: diminuisce la quantità di CO2 da fonti fossili immessa nell’ambiente; diminuisce il consumo energetico per la produzione di manufatti in materie plastiche; diminuisce lo smaltimento in discarica. Diversamente da altri materiali, le materie plastiche, in particolare quelle post-consumo, possono essere riciclate con diversi tipi di tecnologie: riciclo meccanico; riciclo chimico; riciclo organico; riciclo energetico.

Emissione [t CO2 /t plastica]

Riciclo meccanico Come è noto, il riciclo meccanico è il diretto riuso dei manufatti post-consumo 2

Emissioni dirette

per formare altri manufatti dopo operazioni di lavaggio ed estrusione. Risulta evidente come questo riciclo permetta di risparmiare le materie prime e la relativa energia per le fasi di estrazione, cracking e polimerizzazione. A causa di possibili fenomeni degradativi, le proprietà di questi polimeri, però, saranno certamente inferiori a quelle del polimero vergine, ma certamente adatte a molte altre applicazioni.

energetico e, quindi, ambientale cresce dato che sono necessarie due nuove operazioni (depolimerizzazione e polimerizzazione) certamente energivore. Con riciclo chimico si intendono, però, anche operazioni di pirolisi in cui il polimero viene depolimerizzato ottenendo miscele di oli o di gas da usarsi come combustibile. In questo caso le materie plastiche vengono usate come un combustibile e, quindi, come il petrolio.

Riciclo chimico Il riciclo chimico nasce come tecnologia per depolimerizzare le materie plastiche, per ottenere, cioè, i monomeri da cui il polimero è costituito, i quali possono essere polimerizzati per ottenere un polimero vergine. I vantaggi di questa tecnologia consistono proprio nel poter immettere sul mercato polimeri vergini senza dover usare altro petrolio. D’altro canto, il costo

Riciclo organico Il riciclo organico consiste nel compostaggio di polimeri biodegradabili che porta alla produzione di CO2, acqua e compost. La CO2 ritorna, quindi, in ciclo per produrre, attraverso la sintesi clorofilliana, di nuova biomassa e, pertanto, si chiude il ciclo senza immissione di CO2 antropogenica. Riciclo energetico Il riciclo energetico consiste semplicemente nella termovalorizzazione delle materie plastiche post-consumo, che, anche in questo caso, sono trattate come un combustibile.

Emissione indirette 0,3

0,3

1,5 1

1,7

1,7

0,5

0,9 0,5

0 -0,5 -1

-1 Plastica fossile tradizionale

Plastica da riciclo meccanico

Plastica da riciclo chimico

Bioplastiche di Bioplastiche di origine fossile origine vegetale

Figura 4 - Emissione di CO2 per plastica proveniente da petrolio, da fonti rinnovabili e riciclata (Autori vari “Plastics in Italy. A vice or a virtue?” https://eccoclimate.org/wp-content/uploads/2022/04/Plastics-in-Italy.pdf).

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Considerando la figura 1, la filiera della produzione e trasformazione delle materie plastiche si modifica come riportato in figura 3, considerando il riciclo meccanico e quello chimico che porta alla produzione di monomeri e, quindi, di polimeri vergini. Risulta evidente come il riciclo meccanico sia di gran lunga l’opzione ambientalmente più favorevole. Infatti, elimina MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


- CO2 Polimeri a base biologica Polimeri riciclati

Polimeri a base biologica e biodegradabili Polimeri riciclati derivati dal petrolio

Fine vita

+ Polimeri

Inizio vita

nell’ambiente Polimeri derivati dal petrolio

+ CO2

- Polimeri

nell’ambiente

Polimeri derivati dal petrolio

Figura 5 - Diagramma della decarbonizzazione (asse delle ordinate) e del fine vita (asse delle ascisse) delle materie plastiche.

possono essere significative soprattutto per il riciclo chimico. Risulta evidente come sia il riciclo meccanico a ridurre fortemente le emissioni di CO2, anche considerando quelle provenienti dalle operazioni di riciclo, mentre non si ha alcun vantaggio rispetto ai polimeri tradizionali se si usano polimeri biodegradabili provenienti da fonti fossili. I polimeri provenienti da fonti rinnovabili, invece, presentano emissioni di CO2 negative perché la biomassa da cui derivano assorbe CO2 per crescere. In definitiva, i polimeri provenienti da fonti rinnovabili eliminano l’emissione di CO2 antropogenica e i polimeri riciclati la ridu-

Foto di Rawpixel.com da Freepik

dalla filiera tutti i passi dall’estrazione del petrolio alla polimerizzazione. Il riciclo chimico, invece, evita i passi dall’estrazione del petrolio nella produzione dei monomeri. Occorre, ovviamente, tener presente che i polimeri riciclati meccanicamente presentano proprietà peggiori di quelli vergini, a causa di fenomeni degradativi durante sia le fasi di riciclo che, soprattutto, il loro utilizzo. Il diagramma riportato in figura 4 espone sinteticamente queste considerazioni, includendo anche le emissioni di CO2 delle bioplastiche provenienti da fonti naturali e da petrolio. Non sono considerate le emissioni di CO2 nelle fasi di riciclo, che

cono anche significativamente, mentre i polimeri da fonti rinnovabili biodegradabili e compostabili e i polimeri riciclati diminuiscono i problemi di rilascio nell’ambiente di manufatti in materia plastica. In figura 5 sono riportati schematicamente questi concetti. Sull’asse delle ascisse è riportato “il fine vita” dei manufatti post-consumo, cioè l’inquinamento ambientale dovuto al loro abbandono nell’ambiente. I polimeri biodegradabili e compostabili e i polimeri riciclati eliminano o riducono questo problema. I primi attraverso il riciclo organico e i secondi attraverso il riciclo meccanico, chimico o energetico. Al contrario, i polimeri da petrolio non riciclati costituiscono il problema fondamentale in quanto sono smaltiti in discarica o dispersi nell’ambiente. Sull’asse delle ordinate è riportato “l’inizio vita”, cioè l’emissione di CO2. I polimeri a base biologica - biodegradabili o meno - eliminano l’emissione di CO2 e anzi la catturano; i polimeri riciclati, come detto, la diminuiscono significativamente. I polimeri da petrolio, invece, rilasciano CO2, come descritto in precedenza.

In un ampliamento di prospettiva della gestione delle materie plastiche e dei manufatti con esse ottenuti, il costo ambientale dell’inizio vita deve essere tenuto in debita considerazione tanto quanto quello del fine vita, attualmente ancora prevalente. n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

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| MATERIALI E APPLICAZIONI NEWS CRP Technology ha collaborato a “Ferrari”

Foto da sito internet CRP Technology

Materiali compositi avanzati nell’ultimo film di Michael Mann

Da sinistra, alcuni oggetti di scena in fase di produzione, indossati e impiegati durante le riprese delle scene del film.

A distanza di quasi dieci anni dall’ultima fatica cinematografica, il regista e produttore americano Michael Mann è tornato dietro la macchina da presa per dirigere un film dedicato all’epica figura di Enzo Ferrari, uscito nelle sale cinematografiche a metà dicembre e ambientato a Modena, cuore pulsante della “motor valley” italiana e immersa nella ricca tradizione dell’eccellenza automobilistica. Tratto dalla biografia di Brock Yates del 1991, “Enzo Ferrari: The Man and the Machine”, il film racconta - attraverso le vicende della Mille Miglia del 1957 - il profondo impatto di questo visionario italiano nel regno dell’ingegneria automobilistica e della storia degli sport motoristici. Tra le aziende modenesi che hanno contribuito alla realizzazione del film vi è CRP Technology, che ha realizzato mediante stampa 3D vari oggetti di scena funzionali. CRP Technology è radicata nella motor valley italiana e non solo condivide il luogo di nascita e il quartier generale di Ferrari, ma aggiunge anche un significato

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unico a questa collaborazione cinematografica. CRP Technology ha infatti realizzato visiere per caschi e motorini di avviamento, ma anche riflettori su strada “cat’s eye” che hanno rivestito un ruolo importante nello svolgimento del film. I pezzi sono stati opportunamente invecchiati per riprodurre le necessarie condizioni sia di scena che di riprese. Gli oggetti stampati in 3D da CRP Technology evidenziano ancora una volta la versatilità dei compositi Windform prodotti dall’azienda stessa, da molti anni usati nei settori industriali più avanzati come gli sport motoristici, l’aerospazio, la mobilità senza pilota e adesso impiegati anche per la produzione di oggetti di scena ad alte prestazioni e dinamici grazie alle loro eccellenti proprietà meccaniche. Le visiere sono state realizzate nel materiale composito caricato con fibra di vetro Windform GT, i motorini di avviamento con il composito caricato con fibra di carbonio Windform XT 2.0, mentre i riflettori cat’s eye con l’elastomero termoplastico Windform RL. Tutti

i materiali Windform in questione fanno parte della gamma Windform Top-Line per sinterizzazione laser selettiva, processo di stampa 3D professionale. CRP è stata contattata dalla produzione mentre la troupe stava già girando a Modena e, grazie al suo personale altamente qualificato, è stata in grado di consegnare i pezzi richiesti in breve tempo, garantendo così il rispetto del programma di riprese. La collaborazione al film di Mann segna un passaggio importante per CRP Technology nel suo impegno nel far progredire la stampa 3D industriale e rafforza la sua posizione come partner affidabile per progetti innovativi, anche nel panorama di produzioni particolari e inusuali come quelle cinematografiche. La riuscita integrazione fra tecnologie avanzate di costruzione, materiali ad alta prestazione e cinema mette in mostra il potenziale della stampa 3D per la creazione di componenti su misura, funzionali e di alta qualità da impiegare in vari settori.

MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Sviluppo in casa Sipa

La bottiglia “La Spumante” in PET o rPET sviluppata da Sipa per vino spumante si è aggiudicata il “WorldStar Awards” nelle categorie “Alcoholic Beverages” e “Packaging Materials and Components”, la cui cerimonia di consegna si svolgerà a Bangkok, in Tailandia, il prossimo 15 giugno durante ProPak Asia. La Spumante nell’aspetto è del tutto simile alle tradizionali bottiglie in vetro e da un punto di vista funzionale il collo rispecchia le proprietà meccaniche di queste ultime, consentendo l’utilizzo dei metodi standard di tappatura, con tappi in sughero a fungo e gabbietta di tenuta in metallo. La sua somiglianza alle bottiglie in vetro, compreso il fondo, garantisce inoltre una perfetta integrazione nelle linee

di riempimento esistenti, garantendo quindi l’intercambiabilità tra i due tipi di imballaggio. La bottiglia pesa circa 90 g contro i 720-750 di quelle in vetro, offre una resistenza al carico superiore a 3.500 N e può sostenere pressioni interne fino a 5,5 bar alla temperatura di riempimento. La sua leggerezza depone a favore della riduzione di risorse ed emissioni durante il trasporto rispetto alle controparti in vetro e, quindi, più in generale, dell’impronta di carbonio, mentre resistenza e indistruttibilità la rendono particolarmente indicata per eventi e spedizioni. Non meno importante risulta la sua limpidezza, che permette di esaltare l’esperienza del bere senza che ne risentano gusto ed effervescenza dello spumante.

Foto da sito internet WorldStar Awards

Bottiglia in PET per spumante due volte premiata

La bottiglia “La Spumante” di Sipa, nella foto in versione trasparente e con colorazione verde, si è aggiudicata due WorldStar Awards.

Metal replacement

Steli filettati in super tecnopolimero I nuovi steli filettati STP sviluppati da Elesa per il livellamento di macchine e attrezzature sono realizzati interamente in super tecnopolimero, materiale plastico di ultima generazione con elevate prestazioni meccaniche, eccellente resistenza agli agenti chimici e ottime proprietà termiche. Lo sviluppo di questi steli filettati è stato guidato dalla crescente sostituzione dei metalli (metal replacement) in tali applicazioni, fenomeno che interessa sempre più settori di applicazione. La sostituzione dei metalli con tecnopolimeri è stata possibile grazie all’avvento di polimeri e compositi ad alte prestazioni che, in virtù delle loro elevate proprietà meccaniche e resistenza alla temperatura, hanno consentito nuovi impieghi anche in applicazioni finora appannaggio dei soli metalli. Ogni materiale ha le sue proprietà uniche e viene scelto in base all’applicazione, al settore e alle condizioni d’impiego e operative. Per questo motivo, l’ampia gamma di elementi di livellamento di Elesa, oltre a questa ultima novità, si compone di n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

diverse combinazioni di prodotti tra cui la configurazione standard con base in tecnopolimero a base poliammidica o polipropilenica e steli con snodo in acciaio zincato o acciaio inox AISI 304, anche con disco antiscivolo in gomma NBR o disco antivibrante per lo smorzamento delle vibrazioni, e le numerose varianti realizzate interamente in acciaio zincato e in diverse classi AISI di acciaio inox, anche 316L per applicazioni speciali e “hygienic design” per l’impiego in ambienti dove è richiesto un grado d’igienicità certificato. I nuovi steli filettati STP, disponibili in diverse lunghezze e con filettatura da M8 a M12, garantiscono una resistenza al carico statico massimo che va da 2.700 N per le misure più piccole fino a 7.000 N per le più grandi. Alla resistenza meccanica si affiancano i numerosi vantaggi tipici della categoria dei super tecnopolimeri. Tra questi, l’alta resistenza meccanica è ottenuta grazie alla presenza di altissime percentuali di fibra di vetro legata con opportuni

appretti chimici al polimero di base e/o alla presenza di fibra sintetica aramidica, mentre la resistenza alla corrosione e ai più comuni agenti chimici consentono applicazioni che richiedono frequenti lavaggi o utilizzo in ambienti umidi o all’aperto, con ottima durabilità. La leggerezza, oltre a rendere più economico il trasporto, lo stoccaggio e la movimentazione, infine rappresenta un vantaggio specialmente per le Stelo per piedino STP applicazioni destinate a macchine o (a sinistra) e serie di piedini attrezzature mobili. di livellamento (a destra).

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| MATERIALI E APPLICAZIONI NEWS Celanese avvia il progetto CCU

Materiali sostenibili grazie alla CO2 catturata dai processi industriali

Foto da sito internet Celanese

La CO2 recuperata dai processi industriali sta diventando sempre più una fonte utilizzata per produrre nuovi materiali da impiegare in svariati campi applicativi e per ridurre le emissioni in atmosfera del gas inquinante.

Il produttore di specialità chimiche e materiali Celanese ha avviato un progetto per catturare e riutilizzare carbonio (CCU) presso il suo sito a Clear Lake, in Texas. Il progetto, che si sviluppa nell’ambito della joint venture Fairway Methanol con Mitsui & Co, prevede la cattura di 180.000 tonnellate di emissioni industriali di CO2 e la produzione di

130.000 tonnellate di metanolo a basse emissioni di carbonio all’anno. Celanese utilizzerà il processo CCU per offrire soluzioni a basse emissioni di carbonio attraverso i suoi prodotti acetalici e materiali ingegneristici con cui soddisfare la crescente domanda di materiali più sostenibili e circolari. I tali prodotti saranno lanciati con il nome ECO-CC e supportati attraverso il monitoraggio del bilancio di massa e la valutazione del ciclo di vita. “Con questo progetto, siamo in grado di convertire CO2 di scarto in prodotti per un’ampia gamma di mercati finali, tra cui beni di consumo come adesivi, imballaggi, giocattoli, vernici, rivestimenti e altro ancora”, ha dichiarato Mark Murray, vicepresidente senior della divisione Acetyls di Celanese. “La nostra catena del valore integrata a livello globale ci consente di fornire un’ampia

gamma di soluzioni con carbonio catturato nei nostri prodotti sia acetalici che di altro tipo derivati dal metanolo come i POM”. Il processo CCU cattura le emissioni industriali di CO2 che altrimenti verrebbero emesse nell’atmosfera e la converte chimicamente in prodotti utilizzabili a valle. Questo processo a basse emissioni di carbonio consente di ridurre l’utilizzo delle tradizionali fonti a base di combustibili fossili e consente di realizzare un’ampia gamma di prodotti finali utilizzabili nella maggior parte dei principali settori applicativi. A differenza del più comune processo di cattura e sequestro del carbonio (CCS), in cui la CO2 catturata viene iniettata e stoccata nel terreno, il metodo CCU promuove la circolarità utilizzando le emissioni di CO2 per creare prodotti in grado di ridurre la necessità di fonti fossili.

Direttamente dai laboratori Tosaf

Coadiuvanti per l’estrusione privi di PFAS Il produttore globale di additivi, compound e masterbatch coloranti per l’industria delle materie plastiche Tosaf ha sviluppato nuovi coadiuvanti di processo per l’estrusione di poliolefine che non contengono fluoroelastomeri. Utilizzabili senza restrizioni al posto dei prodotti convenzionali attualmente oggetto di dibattito sui PFAS, sono adatti

per un’ampia gamma di applicazioni e soddisfano i requisiti della FDA e dell’EFSA per l’uso a contatto con alimenti. Il grado AP9709PE EU fornisce proprietà reologiche migliorate, mentre AP9711PE EU rappresenta la prima scelta quando si devono ottenere prodotti con proprietà ottiche. Nei test di laboratorio, il produttore ha confrontato le proprietà di lavorazione dei compound a base di LLDPE metallocenico. Uno di questi conteneva il coadiuvante di lavorazione standard a base di fluoroelastomero di Tosaf (AP5645PE EU), mentre gli altri contenevano prodotti i nuovi prodotti privi di PFAS. I risultati del comportamento di flusso nel reometro capillare e della riduzione della pressione nella testa dell’estrusore I nuovi coadiuvanti tecnologici privi di PFAS sviluppati da Tosaf possono essere utilizzati in svariate applicazioni di confezionamento, anche a contatto con alimenti, in sostituzione di quelle a base di prodotti tradizionali.

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hanno dato esito sostanzialmente coerente. Il confronto delle proprietà ottiche - trasmissione della luce, opacità e chiarezza - ha mostrato risultati leggermente migliori nelle formulazioni prive di PFAS rispetto all’LLDPE sia privo di additivi sia con coadiuvante standard. Il coefficiente di attrito (COF) ha mostrato un valore trascurabilmente inferiore per il film prodotto con la formulazione priva di PFAS. Tra le attuali applicazioni dei trasformatori rientra l’impiego di una linea di coestrusione a cinque strati dove viene utilizzato l’1% del coadiuvante di lavorazione AP9709PE EU senza PFAS per ottenere lo strato esterno. Rispetto a un coadiuvante di lavorazione standard con PFAS, questo si traduce in una temperatura di fusione inferiore da 5 a 10 °C e mostra una rottura della massa fusa significativamente minore, nonché migliori proprietà ottiche quali l’opacità. Inoltre, le pellicole possono essere stampate, saldate e laminate senza problemi. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Nuovi gradi di Mater-Bi

I nuovi gradi di Mater-Bi sviluppati da Novamont per la produzione di vaschette alimentari e capsule per caffè sono stati presentati all’ultima edizione della fiera Marca by BolognaFiere (Bologna, 16-17 gennaio 2024). Tali gradi consentono di realizzare film per termo-laminazione (liner) e termosaldatura di vaschette alimentari in cellulosa con molteplici prestazioni tecniche e un minore impatto ambientale: impermeabilizzazione del contenitore (senza l’utilizzo di PFAS), termoresistenza, barriera ai gas per il confezionamento in atmosfera modificata e durata a scafale prolungata, apertura facilitata, compostabilità industriale e domestica, riciclabilità nella filiera della carta. I nuovi gradi di Mater-Bi consentono la produzione di varie tipologie di capsule

compostabili, con tre tecnologie di trasformazione e diversi livelli di barriera all’ossigeno in grado di rispondere alle differenti esigenze del mercato: capsule in Mater-Bi stampate a iniezione, capsule termoformate, capsule in polpa di cellulosa termolaminata con film (liner), riciclabili anche in compostaggio domestico. “Novamont è impegnata da sempre nello sviluppo di prodotti biodegradabili e compostabili”, ha spiegato Alberto Castellanza, direttore Markets and Products Development di Novamont, “e ciò si concretizza da un lato attraverso investimenti e ricerca in innovazione, dall’altro mediante la creazione di una filiera industriale altamente tecnologica, in una logica di partnership per offrire soluzioni concrete nel campo dell’imballaggio alimentare”.

Foto da pagina Linkedin Novamont

Termo-laminazione e termosaldatura di vaschette e capsule

Le capsule per caffè termosaldate con film realizzati con i nuovi gradi di Mater-Bi sono smaltibili nel compostaggio domestico.

Nuovo strumento di Radici

Navigare l’auto in 3D Si chiama RadiciGroup AutoInsight il nuovo strumento digitale di RadiciGroup per navigare l’auto in modalità 3D, con particolare attenzione ai numerosi componenti realizzati a partire dai materiali sicuri, innovativi e sostenibili del gruppo. RadiciGroup è un’azienda di riferimento nel settore automobilistico, con una presenza globale vicina ai più importanti OEM, al servizio di un mercato che corre veloce. L’offerta del gruppo è ampia: dai tecnopolimeri per componenti ad alte prestazioni alle fibre sintetiche e ai non tessuti per i rivestimenti tessili, con un’attenzione particolare alla sicurezza del veicolo. Grazie a questo nuovo strumento intuitivo gli utenti possono avere una chiara e immediata mappa delle principali applicazioni dei prodotti di RadiciGroup nelle diverse parti delle autovetture, anche per quanto riguarda il settore dell’e-mobility. L’azienda ha di fatto già avviato l’ulteriore avanzamento

n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

dello strumento, per renderlo ancora più completo in termini di prodotti, soluzioni e applicazioni. Lo strumento è utilizzabile da pc, tablet e smartphone, consentendo di avere una descrizione dei materiali a colpo d’occhio, di salvare i prodotti preferiti e di scaricare le relative

schede prodotto. Adatto a ogni profilo di visitatore, permette anche livelli di approfondimento “liberi” a seconda degli interessi e delle competenze di ognuno. Il nuovo strumento di RadiciGroup permette di selezionare l’area di interesse dell’automobile e i materiali disponibili per realizzare ogni diverso componente in base alle esigenze tecnico-prestazionali da soddisfare.

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| RUBRICHE & VARIE

CORSI OPERATIONAL EXCELLENCE Cesap e MIP - Graduate School of Business (la prestigiosa School of Management del Politecnico di Milano) hanno siglato un accordo strategico per l’erogazione, presso il Plastics Smart Hub 4.0 di Monza, di corsi teorici e pratici sulle principali metodologie dell’Operational Excellence, con specifico focus sulle tecnologie e sulle tematiche del mondo di plastica e gomma. World Class Manufacturing I principali strumenti di problem solving 22 marzo 2024 La programmazione della produzione 04-05-11-12 aprile 2024 (h 09-13) Design of Experiments (DOE) 06 aprile 2024 FMEA (Failure Mode and Effect Analysis) 12 aprile 2024 Il product costing e la contabilità industriale 18-19-25-26 marzo 2024 (h 09-13) Il processo di acquisto e il benchmarking dei fornitori 04-05-11-12 marzo 2024 (h 09-13) Lean Six Sigma (Yellow Belt, Green Belt e Black Belt) Cesap ha ottenuto il riconoscimento “Accredited Training Organization” (ATO, ovvero organizzazione accreditata per la formazione), per l’erogazione di corsi di formazione volti alla certificazione Lean Six Sigma, da parte dell’International Association For Six Sigma Certification (IASSC), il più importante organismo mondiale di parte terza (totalmente indipendente) nel campo di formazione e certificazione competenze sulle metodologie Lean Six Sigma. Lean Six Sigma - Yellow Belt Lean Six Sigma - Green Belt Lean Six Sigma - Black Belt I primi appuntamenti con la sessione formativa Lean Six Sigma si terranno il 11 marzo 2024. Per maggiori informazioni vi invitiamo a contattare la segreteria Cesap.

CORSI CESAP

SEGNALIAMO DI SEGUITO GLI APPUNTAMENTI FORMATIVI EROGATI DA CESAP, IN AULA E VIA WEBINAR, CHE SI SVOLGERANNO NEI PROSSIMI MESI Materiali

Attrezzature - Progettazione

Corso base sui polimeri 14 marzo 2024 Corso approfondito sui polimeri 14-15 marzo 2024 La colorazione dei polimeri 02 aprile 2024

Stampi per iniezione - Corso base 09-10 aprile 2024

Stampaggio termoplastici Stampaggio a iniezione - Simulazione CAE 06-13 marzo 2024 (h 09-13) Stampaggio a iniezione - Corso base 11-12 aprile 2024 Stampaggio a iniezione - Corso approfondito 19-20-21 marzo 2024

Altre tecnologie Estrusione di materiali polimerici: analisi e simulazione software 15-22 aprile 2024 (h 09-12:30) Estrusione di materiali polimerici: processo e analisi delle criticità 27-28 marzo 2024 (h 09-17) Termoformatura: processo e analisi delle criticità 20 marzo 2024 (h 09-17)

Testing e regulatory Materiali a contatto con gli alimenti (MOCA) 15-16 aprile 2024 (h 09-13) Prove fisico-meccaniche e analisi identificative: elementi indispensabili per la caratterizzazione dei materiali plastici 17 aprile 2024

Sostenibilità e assicurazione qualità Materie plastiche riciclate: come impiegarle correttamente 11 aprile 2024 Riciclo e recupero di rifiuti in plastica e sottoprodotti di materie plastiche 23 aprile 2024 Difetti di stampaggio: come evitarli agendo sui parametri macchina 03 aprile 2024

NOTA: Il calendario corsi potrebbe subire variazioni e/o essere ampliato. Vi invitiamo a visitare il sito web Cesap alle sezioni “Materiali e Tecnologie”, “Operational Excellence” ed “Energy Excellence” per tutti gli aggiornamenti sulla programmazione, e per i webinar gratuiti.

CESAP c/o IIP (ISTITUTO ITALIANO DEI PLASTICI) Via Velleia, 4 - 20900 Monza (MB) Tel.: +39 039 2045700 - Fax: +39 039 2045784 E-mail: info@cesap.com www.cesap.com - www.iip.it

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MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


CORSI SBS SBS-Scuola Beni Strumentali organizza corsi di formazione su misura per le aziende costruttrici di macchine e impianti per materie plastiche e gomma (e della meccanica strumentale più in generale). Qui di seguito i prossimi appuntamenti, online e in presenza (presso le sedi SBS di Modena e Milano). Tecnica e Normativa

Commessa, Produzione, Service

Export, Fisco, Dogane e Contratti

La progettazione degli arresti di emergenza nelle macchine e impianti 9 aprile (9.00-13.00) online Nuovo Regolamento Macchine 17 e 18 aprile (9.00-18.00) a Milano La progettazione e la costruzione dei ripari 29 aprile (14.00-18.00) online Accessi alle macchine: soluzioni per la conformità 14 maggio (9.00-13.00) online Esportare macchine in nord America Aggiornamento Canada e Stati Uniti dal 15 maggio (9.00-13.00) 16 ore di formazione online

Lean Production per l’Industry 4.0 12 e 13 marzo (9.00-18.00) a Milano Controllo di gestione dal 19 marzo (9.00-12.30) 14 ore di formazione online Project Management 3, 4, 15 e 16 aprile a Modena (25 ore di formazione) L’innovazione nella commessa 7 e 8 maggio (9.00-12.30) online Data Analytics nel contesto dei beni strumentali 13 e 14 maggio (9.00-18.00) a Varese presso LIUC Business School Pianificazione nel contesto dei beni strumentali dal 4 giugno (9.00-12.00) 16 ore di formazione online

Classificazione doganale e portali gratuiti 26 aprile (9.00-12.00) online Incoterms e pagamenti internazionali: quale l’impatto 9 e 10 maggio (9.30-12.30) online Restrizioni e sanzioni: il punto della situazione 21 maggio (9.00-12.00) online Carenza e/o aumento dei prezzi delle materie prime 29 maggio (9.30-12.30) online

Commerciale e Marketing Dal costing al pricing: clienti diversi, prezzi diversi 27 marzo (9.00-13.00) online Ingredienti principali della vendita: intelligence e comunicazione dal 5 aprile a Modena e online (16 ore di formazione) Comprendere il buyer:come ragiona, cosa cerca, cosa teme 15 e 18 aprile (9.00-13.00) online Tenere caldo in cliente 19 aprile (11.30-12.30) online Intervista negoziale e tecniche di comunicazione dal 10 maggio a Modena e online (16 ore di formazione) Practical negotiation workshop (in inglese) 16 maggio (9.00-18.00) a Modena

Acquisti, logistica e magazzino Quale logistica? 12 marzo (9.00-13.00) a Modena Strategic Sourcing 18 e 19 aprile 12 ore di formazione in presenza a Modena

Amministrazione e finanza Full costing: i pericoli di imputare i costi fissi al prodotto 18 marzo (14.00-18.00) online Analisi costi: definire la struttura di costo di un componente e di un fornitore 3 e 4 luglio (9.00-18.00) a Milano

Risorse umane Trasferte del personale dipendente nel mondo 27 e 28 maggio (9.30-12.30) online HR, People & Social Responsibility 10 giugno (9.30-12.30) online La fiscalità del lavoratore in trasferta 13 e 14 giugno (9.30-12.30) online La fiscalità dell’azienda che opera con lavoratori dipendenti all’estero 20 giugno (9.00-13.00) online Scenari digitali nel mondo HR 26 e 27 giugno (9.00-13.00) online

NOTA: Il calendario delle attività è in costante aggiornamento sul sito: www.scuolabenistrumentali.it

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: formazione@scuolabenistrumentali.it - www.scuolabenistrumentali.it n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

Ambiente e sostenibilità La sostenibilità sociale: tappa imprescindibile nella roadmap ESG 5 giugno (9.00-13.00) onlin

Digital transformation Data Science Advanced dal 10 aprile 16 ore di formazione online

FOCUS PLASTICA Percorso formativo specialistico per

costruttori e utilizzatori di macchine, impianti e attrezzature per materie plastiche e gomma. I prossimi moduli: Le tecnologie di trasformazione delle materie plastiche 19 e 21 marzo (9.00-16.00) a Milano Le tecnologie di trasformazione della gomma 4 aprile (9.00-13.00) a Milano I biopolimeri 11 aprile (9.00-13.00) online Il riciclo e la sostenibilità (9.00-13.00) online Aggiornamento normativo 15, 16 e 17 maggio (9.00-13.00) online Approccio ai mercati internazionali 23 maggio (9.00-13.00) a Milano

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| RUBRICHE & VARIE NEWS Pronto il ritorno a Shanghai

L’economia cinese sostiene Chinaplas 2024 Dopo sei anni dall’edizione del 2018, Chinaplas nel 2024 fa il suo ritorno al National Exhibition and Convention Center di Shanghai.

L’economia cinese mostra segni di rapida ripresa, con l’Asia che funge da locomotiva dell’economia globale e il settore fieristico che rappresenta un barometro economico in evidente ripresa. Sono queste le premesse di Chinaplas 2024, in programma al National Exhibition and Convention Center (NECC) di Hongqiao, a Shanghai, in Cina, dove torna dopo sei anni su una superficie espositiva totale di oltre 380.000 metri quadrati, pronti ad

Pipe bends & Couplings

stainless steel pipe bends and aluminium couplings suitable for vacuum and pressure conveyors stainless steel pipe bends in all common pipe dimensions from 38.0 x 1.5 mm till 204.0 x 2.0 mm; radii: 75, 250, 300, 500, 800, 1.000, 1.200 and 1.500 mm (AISI 304) highly wear-resistant pipe bends: glass pipe bends and HVA NIRO® stainless steel pipe bends

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accogliere più di 4.000 espositori da tutto il mondo. Nel 2023, l’industria automobilistica cinese, che può essere presa come caso di esempio per lo sviluppo economico del Paese, ha accelerato l’espansione sui mercati esteri e nei primi otto mesi dell’anno le esportazioni di automobili hanno raggiunto i 2,941 milioni di veicoli, con un aumento del 61,9% rispetto al 2022. A ciò si aggiunge che, nella prima metà del 2023, i veicoli elettrici per passeggeri, le batterie agli ioni di litio e le celle solari, che sono anche i “tre nuovi prodotti” del commercio estero cinese, hanno registrato una crescita combinata delle esportazioni del 61,6%, trainando una crescita complessiva delle esportazioni dell’1,8%. Tutte tendenze, queste, che alimentano anche la domanda di soluzioni in plastica e gomma e attraggono investimenti e attività da parte delle aziende estere in Cina. Da gennaio ad agosto 2023, la Cina ha assorbito116 miliardi di dollari di investimenti esteri da parte di 33.154 nuove imprese straniere, pari a una crescita del 33% rispetto al 2022. Una delle industrie manifatturiere fondamentali, quella della plastica e della gomma è ampiamente diffusa nel Paese e diversi comparti utilizzatori sempre più si orientano verso materiali innovativi e macchinari all’avanguardia per cogliere le opportunità offerte dal nuovo panorama economico-commerciale globale. Oltre alla ripresa del commercio estero, anche la domanda interna sta registrando una forte ripresa. Negli ultimi anni, l’industria manifatturiera cinese ha puntato su uno sviluppo di alta qualità, su un elevato valore aggiunto e sulla produzione intelligente. Shanghai ha presentato un piano d’azione triennale (2023-2025) per promuovere lo sviluppo di alta qualità delle industrie manifatturiere della metropoli e rafforzare il ruolo dell’industria manifatturiera nel sostenere lo sviluppo economico generale della città, che rappresenta oltre un quarto del PIL regionale. Molte industrie stanno vivendo una rapida crescita, tra cui quella dei veicoli a nuova propulsione e in Cina oggi circola la metà di tutti i veicoli di tale tipo in circolazione nel mondo. Tra le industrie in crescita in Cina rientrano quelle fotovoltaica, quella degli elettrodomestici intelligenti e quella dei dispositivi audiovisivi. Secondo le ricerche più recenti, il mercato degli alimenti preconfezionati in Cina nel 2023 dovrebbe toccare quota 69,8 miliardi di dollari, incrementando la domanda e creando enormi prospettive per il mercato del packaging. Il mercato cinese dei dispositivi medicali è già diventato il secondo più grande al mondo e lo sviluppo di apparecchiature medicali di fascia alta e delle relative tecnologie sta progredendo rapidamente e, in base alle previsioni, i dispositivi medicali attivi in Cina raggiungerà un valore di 6,8 miliardi di dollari entro il 2030. L’elevata richiesta di spazi espositivi per Chinaplas 2024, in crescita di oltre l’11% rispetto all’edizione 2018 svoltasi a Shanghai, sembrerebbe indicare che anche l’industria della plastica e della gomma conferma la ripresa della fiducia generalizzata dell’economia nazionale. I buyer professionali di diversi settori applicativi troveranno come sempre un panorama espositivo variegato di soluzioni avanzate, accomunate dal leitmotiv dell’innovazione tecnologica intelligente e del rispetto ambientale. MACPLAS | Febbraio/Marzo 2024 - n. 399


Iniziato il percorso verso Düsseldorf

Aperte le iscrizioni al K 2025 Sono state aperte le iscrizioni alla prossima edizione della fiera tedesca K, in programma a Düsseldorf dall’8 al 15 ottobre 2025. Per presentare le domande c’è tempo fino al 31 maggio 2024. Ancora una vola la kermesse più importante al mondo per l’industria delle materie plastiche e della gomma offrirà una panoramica settoriale completa che abbraccerà macchinari e attrezzature, materie prime e compositi, semilavorati e manufatti. “Nessun’altra fiera presenta tante soluzioni e nessuna è così internazionale come il K di Düsseldorf. Gli espositori propongono prodotti che ogni volta entusiasmano tutti gli operatori del settore”, ha affermato Erhard Wienkamp, amministratore delegato di Messe Düsseldorf. “Tutto ciò rende il K un evento di primo piano e una piattaforma perfetta come punto di incontro per tutti gli operatori internazionali a vario titolo nel settore della plastica e della gomma”. Il K 2025 affronterà i mega-temi della protezione del clima, della digitalizzazione e dell’economia circolare, su cui già l’edizione del 2022 si era focalizzata presentando soluzioni sostenibili

che saranno ulteriormente protagoniste nel 2025. La prossima edizione del K intende proporre innovazioni che stimolino una gestione responsabile e orientata al valore aggiunto di plastica e gomma, in sistemi a ciclo chiuso e in chiave di economia circolare. Insieme all’ampio programma espositivo, il K 2025 si articolerà anche in una serie di eventi collaterali tra cui oltre allo Speciale organizzato da Plastics Europe e Messe Düsseldorf - anche Specials Rubber Street, Science Campus e Start-up Zone.

È iniziato il lungo percorso di avvicinamento al K 2025, che andrà in scena dall’8 al 15 ottobre 2025 come sempre sul tradizionale palcoscenico di Messe Düsseldorf.

11 e 12 aprile

Appuntamento ad Amsterdam per la termoformatura europea La tredicesima edizione della conferenza europea sulla termoformatura organizzata dalla divisione europea di termoformature di SPE (Society of Plastics Engineers) si svolgerà ad Amsterdam l’11 e il 12 aprile. Durante la sessione generale, verranno approfonditi argomenti considerati cruciali per il futuro della termoformatura, tra cui l’imballaggio plastico nel retail (“Plastic Packaging in Retail”, James Bull di Tesco), il passaporto digitale dei manufatti (“Digital Product Passport”, Benedikt Brenken di Reifenhaeuser), il riciclo avanzato (“Advanced Recycling”, Ingemar Bühler di Plastics Europe) e la teoria del ciclo chiuso (“Teoria del ciclo chiuso”, Gerard Liraut di Renault). Il programma della conferenza prevede anche sessioni su temi più specialistici relativi alla produzione di articoli di grandi e piccole dimensioni di elevato e ridotto spessore, a cura di organizzazioni e aziende quali Kubota, Big Bear, SPE, SE Kunststofftechnik, Geiss, Linecross, Traytek, Poeppelmann, Illig, BC Extrusion, Kurarey e Brink Automation. La due giorni di dibattiti e presentazioni sarà preceduta il 10 aprile da un corso di formazione sulla termoformatura,

che offrirà l’opportunità per approfondire le conoscenze dei fondamenti della termoformatura. I partecipanti potranno confrontarsi direttamente con gli esperti di termoformatura di SPE, per avere informazioni sulle più recenti tendenze del settore. L’evento ospiterà anche una mostra di prodotti termoformati rappresentativi degli ultimi sviluppi in campo tecnologico.

La conferenza europea sulla termoformatura si terrà presso il Beurs van Berlage, edificio progettato e costruito a partire dal 1895 dall’architetto Hendrik Petrus Berlage, che ospitava la Borsa di Amsterdam.

n. 399 - Febbraio/Marzo 2024 | MACPLAS

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| RUBRICHE & VARIE NEWS Sesta conferenza nazionale poliuretano espanso rigido

Obiettivo: emissioni zero

Foto da sito internet Conferenza Poliuretano

Dopo Castelnuovo del Garda (Verona) nel 2013, Bologna nel 2015, Milano nel 2017, Roma nel 2019 e Napoli nel 2022, quest’anno è la volta di Torino nell’ospitare l’evento organizzato da Anpe.

Giunta alla sesta edizione, la conferenza nazionale sul poliuretano espanso rigido organizzata da Anpe (l’associazione nazionale poliuretano espanso) è in programma presso il Centro Congressi Lingotto di Torino il prossimo 30 maggio e si rivolgerà ancora una volta a istituzioni, industrie produttrici, mondo accademico, professionisti e operatori

del settore coinvolti e coinvolgendoli sull’evoluzione tecnologica e applicativa del poliuretano. L’evento multi-tematico e multidisciplinare si focalizzerà prevalentemente sul settore dell’edilizia dedicando ampi spazi alla necessità di un ripensamento a livello globale sia sui materiali sia sui processi progettuali e costruttivi che privilegi efficienza energetica, tutela dell’ambiente, riduzione delle risorse utilizzate loro futuro impiego all’interno di una filiera sempre più circolare e sostenibile. Anche il titolo “Obiettivo: emissioni zero” dell’appuntamento del 2024 va in questa direzione, sottolineando l’impegno del settore industriale dei poliuretani a contribuire con innovazioni e risorse alla transizione ecologica in atto e a quella culturale che la sottende. La conferenza si articolerà in due sale tematiche dedicate rispettivamente a efficienza energetica, sistemi costruttivi e

modalità applicative e a materie prime e innovazioni tecnologiche per l’industria del poliuretano - e una sala “focus time” riservata a sostenibilità e circolarità e a sicurezza e prevenzione incendi. Anche a questa edizione, a corollario della conferenza è prevista l’organizzazione di un’area riservata all’esposizione di ricerche, tesi o progetti sviluppati da studenti universitari o giovani ricercatori e l’attribuzione di due premi in denaro di 1.000 euro ciascuno alle proposte ritenute più interessanti nell’ambito dell’impiego di isolanti poliuretanici in progetti edifici, impianti e manufatti a elevata efficienza energetica e di studi e ricerche attinenti agli aspetti chimici e tecnologici della produzione di poliuretani espansi rigidi. I progetti saranno valutati da un apposito comitato scientifico di cui faranno parte docenti universitari ed esperti provenienti del settore.

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· The Global Plastics & Rubber Industries: Megatrends, Opportunities & Challenges

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· Digitalization for Industrial Transformation and Sustainability · Innovative Technology for Electric Vehicles

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· Innovative Technology for Green Energy & Transportation

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