MacPlas 398 - dicembre-gennaio

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MACPLAS

Editrice Promaplast Srl - Centro Direzionale Milanofiori - Palazzo F/3 - 20057 Assago (MI) - ISSN 0394-3453 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% LOM/MI/2363

RIVISTA DELLE MATERIE PLASTICHE E DELLA GOMMA

Dove e come va l’industria europea del PET Circolarità fa rima con opportunità, sempre Reinterpretare il concetto di innovazione La transizione ecologica passa anche dagli elastomeri termoplastici www.grafe.com



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SOMMARIO

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10 24 EDITORIALE

8 Odi et amo

MARKETING

10 Dove e come va l’industria europea del PET 14 Vivere senza chimica è impossibile 18 In Italia cauta soddisfazione per l’ok del Parlamento europeo al PPWR 20 Plastic tax, tutto rimandato al 1° luglio 2024 21 Oltre 500 premi a studenti da 16 scuole italiane 22 Nuovo CSO con ampia delega nelle strategie aziendali 22 Novamont è di Versalis 23 Dove gli operai sono più soddisfatti 23 Nuovo direttore a Spinetta Marengo

PLASTICA E AMBIENTE

24 Circolarità fa rima con opportunità, sempre 28 Valore e benefici del riciclo 30 Una roadmap verso la circolarità della plastica 32 La transizione ecologica è pronta 34 La circolarità dei PFU motore di crescita economica e innovazione 35 Uno sguardo sempre più attento alla sostenibilità

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57 35 Promuovere insieme il riciclo di rifiuti in polietilene 37 Finanziamento per la riduzione e la gestione dei rifiuti 37 Ridurre i rifiuti plastici: più facile a dirsi che a farsi

MACCHINE E ATTREZZATURE

38 Reinterpretare il concetto di innovazione 40 Quando l’estrusione fa bene allo sport e all’ambiente 42 L’innovazione per il raffreddamento e la termoregolazione degli stampi 44 Come ottenere efficienza e ritorno dell’investimento in meno di due anni 46 Evitare interruzioni produttive e danni durante l’estrusione 48 Un intreccio di business e sostenibilità 51 Rivoluzionare il senso del rifiuto e del luogo di lavoro 52 Realizzare nano-fori senza errori su film plastici 53 Versatilità per trattare materiali post-consumo 53 Eseguire solo le prove necessarie 54 Più piccole sono le celle più resistenti sono gli estrusi 54 Cambi rapidi senza limitazioni 55 Precisione a raggi infrarossi senza contatto 55 Uno showroom 5.0 MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


C O P E R T I N A

MACPLAS

N. 398 - DICEMBRE 2023/GENNAIO 2024

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MATERIALI E APPLICAZIONI

ELASTICA - LA RIVISTA DI ASSOGOMMA

68 Arrivederci Elastica 70 Rassegna internazionale di scienza e tecnologia 74 Consigli per attrezzare le auto con pneumatici sicuri 75 Impegno per una mobilità sicura e sostenibile

Corsi Cesap Corsi SBS Essere leader del futuro Un percorso formativo per i professionisti del settore 81 Ritorno a Shanghai dopo sei anni 81 Compositi sotto la Tour Eiffel

n. 398 - Dicembre 2023/Gennaio 2024 | MACPLAS

Reinterpretare il concetto di innovazione La transizione ecologica passa anche dagli elastomeri termoplastici

Contenitori cromati per alimenti

57 La transizione ecologica passa anche dagli elastomeri termoplastici 60 Soluzioni sostenibili per l’elettrificazione del settore auto 62 Ultraleggera per prodotti lattiero-caseari 63 Una nuova plastica, bio e commestibile 64 Un nuovo laboratorio applicativo 64 Anidride maleica per polimeri e bioplastiche 65 Multistrato impermeabili e traspiranti per applicazioni impegnative

RUBRICHE E VARIE

Circolarità fa rima con opportunità, sempre

www.grafe.com

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Dove e come va l’industria europea del PET

I N

Editrice Promaplast Srl - Centro Direzionale Milanofiori - Palazzo F/3 - 20057 Assago (MI) - ISSN 0394-3453 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% LOM/MI/2363

RIVISTA DELLE MATERIE PLASTICHE E DELLA GOMMA

Il gruppo tedesco Grafe, che con le sue tre divisioni: masterbatch, additivi e compound, fornisce più di 2.000 clienti in oltre 60 Paesi, ha dato vita a una nuova vaschetta sostenibile per uso alimentare grazie alla collaborazione con Tecnaro, produttore di bioplastiche, e Ornamin, che realizza stoviglie riutilizzabili e 100% riciclabili. Le tre aziende hanno sviluppato congiuntamente una linea di contenitori riutilizzabili denominata 2GO che permette di trasportare il cibo e riscaldarlo comodamente nel microonde. Dopo l’uso, vista la sua resistenza, è anche possibile inserire la vaschetta nella lavastoviglie e riutilizzarla per successive necessità. Questa soluzione è particolarmente sostenibile perché realizzata mediante Arboblend, un biopolimero che ha ottenuto più volte il logo Green Brand Germany, composto per il 94% da materie prime rinnovabili di origine vegetale e da cere, minerali e fibre naturali, utilizzato anche da Grafe per i propri masterbatch. Steffen Schubert, responsabile vendite D-A-CH di Grafe ha affermato: “Come per le materie plastiche, anche per i nostri masterbatch vengono utilizzati materiali di supporto Arboblend che ci permettono di garantire una eccellente compatibilità e una colorazione omogenea. Siamo in grado di conferire al biopolimero sei diverse tonalità, dal color mora al petrolio, dal color lino al salvia, oltre al nero e al bianco, mentre il verde oliva e il verde edera sono attualmente in fase di progettazione. Collaboriamo con Tecnaro già da molti anni e insieme sviluppiamo soluzioni ecosostenibili per mezzo di Arboblend. Nel luglio 2022 è arrivata la richiesta di Ornamin da cui è nata l’idea di creare vaschette in bioplastica che potessero essere riutilizzabili”. Milena von der Emde, azionista di Ornamin e responsabile della gestione dei prodotti, ha aggiunto: “Stiamo attualmente convertendo i prodotti della linea 2GO in materiale bioplastico; presto saranno disponibili più di 15 prodotti in sei diversi colori”. Attraverso questo progetto, le tre aziende sottolineano il loro impegno nella gestione sostenibile delle risorse così come dei rifiuti causati dai prodotti monouso. www.grafe.com

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INSERZIONISTI

Anno 48 - Numero 398 Dicembre 2023/Gennaio 2024

7; 13 AMAPLAST

Direttore responsabile Mario Maggiani Redazione Luca Mei, Girolamo Dagostino, Stefania Arioli

www.amaplast.org

84 BMB

www.bmb-spa.com

75 CHINAPLAS

www.chinaplasonline.com

29 DGTS

www.dgts.it

IV Cop. ENGEL ITALIA

Ufficio commerciale Roberta Pagan

www.engelglobal.com/it

3 EREMA c/o PROCHEMA

Segreteria di redazione Giampiero Zazzaro

Amministrazione Debora Mastrangelo Comitato di direzione Massimo Margaglione, Gabriele Caccia, Barbara Ulcelli Hanno collaborato a questo numero: Fabio Bacchelli, Rosario Gilotta, Ermanno Pedrotti Editore Promaplast Srl Centro Direzionale Milanofiori - 20057 Assago (Milano, Italia) Tel.: +39 02 82283735 - Fax: +39 02 57512490 E-mail: macplas@macplas.it - www.macplas.it Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 68 del 13/02/1976 Iscrizione presso l’Ufficio Nazionale della Stampa N. 4620 del 24/05/1994

www.erema.com www.prochema.it

31 FERRARINI & BENELLI

www.ferben.com

66 GIBITRE

www.gibitre.it

I Cop. GRAFE

www.grafe.com

62 HS-UMFORMTECHNIK

www.hs-umformtechnik.de

66 IMG

www.imgmacchine.it

66 LANXESS

www.lanxess.it

56 MACPLAS

www.macplas.it

66 MARFRAN

www.marfran.com

82 PACKAGING SPEAKS GREEN www.packagingspeaksgreen.com 36 PETCORE EUROPE II Cop.; 66 PRESMA

Impaginazione e prestampa Faenza Printing SpA

www.presma.it

III Cop. REP ITALIANA

Stampa e inoltro postale Faenza Printing SpA Prezzo copia: 5 euro Abbonamento Italia (6 numeri): 40 euro Abbonamento estero (6 numeri): 60 euro

www.repinjection.it

65 ROBOLINE SYTRAMA

www.sytrama.com

33 SEPRO c/o SVERITAL

www.sepro-group.com

La direzione della rivista declina ogni responsabilità per quanto riguarda l’attendibilità degli articoli e delle note redazionali di fonte varia

www.petcore-europe.org

www.sverital.it

76 SBS

www.scuolabenistrumentali.it

69 SILICONE EXPO EUROPE

www.silicone-expoeurope.com

9 ZAMBELLO

www.zambellogroup.com

66 ZEON

www.zeon.eu

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE

SPONSOR ISTITUZIONALI AMAPLAST A S S O CI A Z I O N E N A Z I O N A LE COS TRU T TO R I D I M ACCH I N E E S TA M PI PER M ATER I E PL A S TI CH E E G O M M A

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MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398



EDITORIALE

LUCA MEI

Odi et amo Tra chiari e scuri, tra lodi e critiche, tutti parlano di intelligenza artificiale. Le novità da sempre spaventano e affascinano in un motto di odio e amore, come ci dice Catullo da cui è preso in prestito il titolo di questo editoriale, che ci giunge dall’età classica e anche più indietro. Basta immaginarsi cosa provassero i primi uomini quando lampi e tuoni squarciavano buio e silenzio delle caverne nelle burrascose notti dei tempi, probabilmente un misto di paura e timore davanti all’ignoto e curiosità e voglia di sapere di cosa si trattasse, per rendersi conto che non c’è niente di nuovo sotto il sole. Quello che si è aperto è un dibattito che permea ogni comparto manifatturiero, incluso quello della plastica e della gomma, dove l’impiego di robot e sistemi di automazione ha subito in poco tempo un’accelerazione qualitativa e quantitativa che considerare la presenza dell’intelligenza artificiale circoscritta a tale ambito è riduttivo e semplicistico. Di fatto tutti la utilizziamo, non solo a livello professionale e non sempre sapendo di farlo, per esempio quando eseguiamo una ricerca o utilizziamo una mappa online. Grazie a software e hardware con capacità di calcolo e di azione spaventose e in continua crescita e allo sviluppo degli algoritmi, innumerevoli dati vengono istantaneamente elaborati, restituendoci simultaneamente le informazioni richieste così come consentendoci di produrre sempre di più e meglio in ogni settore, eliminando lavori ripetitivi e talvolta pericolosi. A questo riguardo, l’accusa mossa all’intelligenza artificiale di eliminare professioni e posti di lavoro è antica almeno quanto la rivoluzione industriale e, di fatto, non ha retto il confronto con la storia. Sebbene l’essere umano sia capace di immaginare il futuro, esso tende a farlo sulla base di conoscenze e strumenti attuali e, quindi, l’intelligenza artificiale probabilmente costituisce un terreno fertile su cui in futuro potrebbero nascere professioni e mansioni che oggi non sappiamo ancora prevedere. Considerazione che, pertanto, dovrebbe farci abbandonare almeno parte delle remore morali su di essa. Ciò che sembra urgente è, invece, la necessità di regole sullo sviluppo e sugli ambiti e sui modi di impiego dell’intelligenza artificiale, inizialmente avvertita per lo più in maniera un po’ confusa, ma che ora sta acquisendo nitidezza e allargandosi in ogni campo, quanto meno per tutelare le opere dell’ingegno - si pensi banalmente alle opere d’arte e alla loro riproducibilità, se non addirittura “producibilità”, e, quindi, alla loro effettiva considerazione e valutazione come tali - che altrimenti potrebbero essere migliorate e superate quasi in tempo reale, in un susseguirsi potenzialmente senza fine, con pesanti effetti inflazionistici e svalutativi. Ci consoli e ci rassicuri, però, una certezza: l’intelligenza artificiale è un prodotto dell’essere umano ed entrambe le sue componenti derivano da quest’ultimo: di per sé essa non esisterebbe né sarebbe intelligente, mentre lo è l’essere umano che le trasferisce il proprio sapere e da cui essa impara e apprende. In ultima analisi, questa è la vera responsabilità cui prestare attenzione: quello che sarà l’intelligenza artificiale in futuro e ciò che prima sarà stato l’essere umano.

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MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


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| MARKETING

Intervista ad Antonello Ciotti in vista di Petcore Europe 2024

Dove e come va l’industria europea del PET Appuntamento a Bruxelles il 7 e l’8 febbraio 2024 con l’evento annuale organizzato da Petcore Europe, l’associazione che rappresenta la filiera del PET in Europa, come momento di incontro e confronto per gli operatori nell’industria del PET. Polimero dal mercato vasto in termini tanto di volumi quanto di applicazioni. Su tutto ciò abbiamo sentito la voce del presidente dell’associazione, Antonello Ciotti. DI GIAMPIERO ZAZZARO E LUCA MEI

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ateriale plastico tra i più diffusi e utilizzati soprattutto nel comparto dell’imballaggio, comunemente e globalmente conosciuto per essere oggi il principale polimero con cui vengono realizzate, in particolare, le bottiglie per acqua e soft drink che milioni di persone utilizzano quotidianamente in tutto il mondo, il PET attualmente vanta un mercato molto vasto in termini sia di quantità prodotte sia di applicazioni. A questo si aggiunge il fatto di essere una soluzione poliedrica e versatile grazie alla sua relativamente facile lavorabilità, la sua totale riciclabilità e la possibilità di essere utilizzato a contatto con gli alimenti anche dopo innumerevoli cicli di riciclo. L’associazione europea che rappresenta l’industria europea del PET, Petcore Europe, organizza annualmente la sua conferenza internazionale per offrire un momento di incontro e confronto e fare il punto sugli sviluppi di mercato, applicativi e normativi inerenti a tale polimero, la cui prossima edizione è in programma a Bruxelles il 7 e l’8 febbraio 2024. Due giorni di evento nell’arco dei quali vari rappresentanti dell’industria e delle istituzioni europee offriranno le proprie relazioni e interventi: il primo sarà caratterizzato

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dalla presenza di diversi funzionari delle istituzioni e della comunità imprenditoriale, quali produttori di impianti, riciclatori e proprietari di marchi, che illustreranno le loro aspettative e i loro obiettivi futuri; il secondo sono previsti dieci interventi tecnici da parte di tutti i gruppi di lavoro di Petcore Europe seguiti da un’ampia sessione di domande e risposte tra esperti del settore. Per farci raccontare qualcosa di più sull’andamento attuale dell’industria del PET e anticipare alcuni degli spunti di interesse che connoteranno l’edizione 2024 della conferenza annuale di Petcore Europe abbiamo rivolto alcune domande ad Antonello Ciotti, che di Petcore Europe è il presidente e la cui voce su tali argomenti risuona quindi di indiscussa autorevolezza.

Partiamo subito dalla prossima edizione della conferenza annuale di Petcore Europe, in programma a Bruxelles il 7 e l’8 febbraio 2024: quali sono gli aspetti e gli argomenti che la caratterizzeranno maggiormente e come

verranno proposti? L’evento come sarà strutturato? “Innanzitutto, Petcore Europe rappresenta l’intera filiera del PET, ossia i produttori di resine, i trasformatori, i proprietari di marchio, i riciclatori, i produttori di impianti per la lavorazione e per il riciclo del polimero e le società che gestiscono i rifiuti dell’industria del PET. All’edizione del 2023 abbiamo affiliato nove associazioni di categoria - Amaplast, PET Europe, Finat, Forum PET, PRE, Recoup, Unesda, BOPET Films Europe e EuPC - e oltre 150 società attive nei vari settori della filiera. Siamo organizzati in dieci gruppi di lavoro, ciascuno finalizzato alla discussione e alla ricerca di una posizione condivisa su specifiche criticità della filiera. Il primo giorno della conferenza discuteremo le dinamiche del mercato e il posizionamento dei vari attori della filiera, con interventi di esperti del settore che si confronteranno con le istituzioni europee. Il secondo giorno i singoli gruppi di lavoro presenteranno lo stato della loro attività. In entrambe le giornate favoriremo il confronto perché, come negli anni precedenti, vogliamo stimolare il dialogo tra i relatori e le oltre 250 persone attese alla conferenza”.

MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


Qual è l’andamento generale del mercato del PET a livello tanto internazionale quanto nazionale? “L’andamento globale del PET vergine e riciclato è ancora in crescita, a tassi tra il 3% e il 5%. L’Europa nel 2023 rappresenta l’unica regione a livello globale con un andamento leggermente negativo a causa della crisi energetica e della conseguente elevata inflazione, che ha ridotto notevolmente la propensione al consumo da parte della popolazione europea”.

Quali sono oggi nel mondo le società e i Paesi che producono più PET? In un ipotetico ranking globale l’Italia come si posiziona? “Indorama Ventures oggi è il maggior produttore globale di PET, con stabilimenti presenti in 36 Paesi nei cinque continenti e più di 26 mila dipendenti. La multinazionale è anche il primo produttore di PET riciclato, con circa 100 miliardi di bottiglie riciclate dal 2011 a oggi, equivalenti a un risparmio di circa 2,9 milioni di tonnellate di CO2. Tutti i produttori europei sono direttamente impegnati in

programmi di riciclo: Equipolymers è stata la prima azienda a introdurre nel 2009 un grado di PET contenente una percentuale di PET riciclato. L’Italia, pur essendo il primo Paese europeo in termini di consumo, con circa 500 mila tonnellate all’anno, detiene il triste primato del maggior numero di chiusure di impianti produttivi. All’inizio degli anni Duemila nel nostro Paese erano presenti ben cinque impianti produttivi, che oggi si son ridotti a uno, quello di Plastipak, con una capacità di circa 160 mila tonnellate all’anno. La ragione di questa riduzione è dovuta alla posizione geografica dell’Italia, che la rende obiettivo principale degli esportatori da regioni con bassi costi di manodopera e di materie prime. Tra queste la Cina è di gran lunga il Paese con la maggiore capacità produttiva: circa nove milioni di tonnellate all’anno, a fronte di un fabbisogno domestico di circa 5 milioni di tonnellate annue; per-

n. 398 - Dicembre 2023/Gennaio 2024 | MACPLAS

tanto, il Paese della Grande Muraglia, con i suoi restanti quattro milioni di tonnellate, potrebbe coprire da solo l’intero fabbisogno europeo. Tuttavia, come abbiamo sperimentato durante la recente pandemia e con l’impatto sui semiconduttori, l’importanza della produzione europea di PET risulta evidente per fornire materia prima non solo al settore dell’imballaggio, ma anche a quello medicale. Inoltre, l’Unione Europea pone obiettivi di circolarità sempre più stringenti e, di conseguenza, tutte le aziende europee produttrici di PET vergine sono fortemente impegnate nel supportare gli utilizzatori con grandi investimenti in ricerca e sviluppo nel riciclo chimico a supporto di quello meccanico, già fortemente radicato”.

Il PET è un polimero comunemente conosciuto per la produzione di

Una panoramica della conferenza annuale 2023 di Petcore Europe svoltasi a Bruxelles l’1 e il 2 febbraio 2023.

L’imballaggio alimentare, in primis le bottiglie per acqua (nella foto grande di apertura) e soft drink, rappresenta il settore di elezione per l’impiego del PET.

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| MARKETING

Antonello Ciotti, presidente di Petcore Europe.

Avvicendamento

Un nuovo direttore esecutivo per Petcore Europe

Foto da sito internet Petcore Europe

Nuovo direttore esecutivo per Petcore Europe: Roberto Bertaggia è stato chiamato a guidare l’associazione che rappresenta la filiera europea del PET al posto di Martin Stephan. Con oltre trent’anni di carriera nella gestione contrattuale e nel coordinamento delle vendite, il nuovo direttore apporta un’approfondita conoscenza del settore del PET, dalla produzione alle tecnologie di trasformazione e riciclo, dalla gestione aziendale alla normativa. Nel 2017 inoltre aveva già ricoperto il ruolo di presidente di Petcore Europe. “Diamo il benvenuto a Roberto Bertaggia e siamo convinti che la sua esperienza e le sue competenze saranno preziose mentre lavoriamo per raggiungere e affinare gli obiettivi definiti nella missione di Petcore e muoverci verso una transizione ambientale con l’obiettivo di massimizzare la circolarità della nostra attività. Ringraziamo Martin Stephen per il supporto e la dedizione che ha dimostrato come direttore esecutivo negli ultimi sei mesi e gli auguriamo tutto il meglio per il suo nuovo ruolo di Chief Business Officer presso Global Bioenergies”, ha dichiarato Antonello Ciotti, presidente di Petcore commentando la nomina. “Sono molto felice di unirmi a Petcore Europe, la casa riconosciuta nella filiera del PET”, ha aggiunto Roberto Bertaggia. “Oggi la sostenibilità non è più un’opzione. L’industria è chiamata non solo a rispettare i concetti di sostenibilità ma anche a essere proattiva nell’offrire soluzioni. Petcore Europe ha un ruolo importante da svolgere nel coordinare gli sforzi e le risorse per raggiungere gli obiettivi richiesti e non vedo l’ora di fornire anch’io il mio contributo”.

Il neodirettore di Petcore Europe, Roberto Bertaggia, a sinistra, ha preso il posto di Martin Stephan, a destra, che guidava l’associazione da maggio 2023.

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bottiglie: quali sono, insieme a queste ultime, le applicazioni che assorbono le maggiori quote del materiale? “Sempre nel settore dell’imballaggio dobbiamo considerare le vaschette per frutta e altri prodotti alimentari, oltre alle applicazioni nel citato comparto medicale. Qui vorrei fare una sottolineatura sull’importanza dell’imballaggio. Uno dei 17 obiettivi dell’ONU Sustainable Developments riguarda lo Zero Food Waste e quello in plastica risulta il migliore imballaggio in termini sia di sostenibilità ambientale sia economici. Pertanto, le azioni dettate dall’ideologia del “plastic free” possono portare a soluzioni che peggiorano la sostenibilità totale”.

Questa sua sottolineatura ci offre lo spunto per chiederle come Petcore Europe si è mossa e si muove a riguardo delle tante questioni aperte per l’industria della plastica, come la Plastic Tax, rimandata, per l’ennesima volta, al 1° luglio 2024, o il PPWR, da poco approvato dal Parlamento europeo?

come si sta muovendo in chiave di sostenibilità e qual è lo stato dell’arte del riciclo nel settore? “Come detto, il PET è il polimero più raccolto e riciclato meccanicamente in Europa e i produttori di PET vergine sono tutti molto attivi nell’utilizzo della depolimerizzazione per lo sfruttamento di nuovi flussi di materiali da riciclare. È necessario fare una ulteriore precisazione proprio per proteggere questo settore: la SUP richiede, dal 2025, che le bottiglie abbiano un contenuto riciclato minimo del 25%. Ottimo, ma il legislatore europeo si è dimenticato di definire che l’rPET per tale utilizzo dovrebbe provenire dalla raccolta europea perché, altrimenti, invece di stimolare la crescita del riciclo in Europa, si darebbe origine a quel fenomeno perverso di incrementare le importazioni di materiale riciclato da Paesi come India, Indonesia ed Egitto, in cui il costo della raccolta è trascurabile rispetto a quello europeo. Con il rischio effettivo di stimolare il greenwashing”.

“Petcore Europe ha recentemente varato un Working Group Advocacy in cui i soci sono invitati a partecipare proprio per meglio rappresentare la posizione della filiera a livello europeo. Nonostante il PET sia il polimero maggiormente raccolto (oltre il 61% sull’immesso al consumo europeo) è anche quello maggiormente normato. Abbiamo contato circa 16 normative in discussione in questo periodo che potrebbero avere un effetto pesante sulla nostra attività: per cui monitoraggio e posizionamento della nostra filiera sono entrati nella missione di Petcore Europe”.

Concludiamo con una domanda al passo con i tempi: l’industria del PET

Petcore Europe 2024 sarà caratterizzata dalla partecipazione anche di alcuni esponenti della Commissione europea e del Parlamento europeo. MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


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| MARKETING

Dall’assemblea della federazione dell’industria chimica italiana

“Chimica e fantasia”, Michele Cascella

Vivere senza chimica è impossibile

Tra 2023 e 2024, tra recente passato dalle incertezze non del tutto risolte e prossimo futuro altrettanto poco certo, il quadro dell’industria chimica del nostro Paese non è ancora del tutto nitido. È quanto è emerso dall’assemblea di Federchimica tenutasi a fine ottobre. Ma di una cosa è certo il neopresidente Francesco Buzzelli: senza chimica non si avrà nessuna transizione, ma solo un impoverimento dell’Europa. A CURA DI LUCA MEI

“N

el 2023 l’Industria chimica in Italia subirà un calo della produzione stimato in un 9%: è un pessimo segnale per tutto il sistema economico, sociale e ambientale”. Con queste parole il neopresidente di Federchimica, Francesco Buzzella, nella sua relazione all’assemblea del 30 ottobre non ha nascosto la forte preoccupazione sullo stato di salute dell’industria chimica. Con un valore della produzione di oltre 66 miliardi di euro nel 2022, la chimica è la quinta industria (dopo quelle alimentare, metallifera, meccanica, automobilistica e componentistica) in Italia, con circa 2.800 imprese che occupano oltre 112 mila addetti. Nel 2023 il saldo commerciale, pur avendo visto un parziale riassorbimento rispetto ad un 2022 segnato dall’esplosione dei costi energetici, mostra un significativo deterioramento nel confronto con il 2021. Nel 2024 si stima un recupero modesto della produzione chimica in Italia (+1%) e comunque soggetto a rischi al ribasso in relazione all’evolvere dei costi energetici e del quadro economico complessivo.

Produzione: calo nel 2023, modesto recupero previsto nel 2024 In un Paese a forte vocazione manifatturiera come l’Italia, la chimica - con un valore della produzione di oltre 66 miliardi di euro

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nel 2022 - rappresenta la quinta industria (dopo quelle alimentare, dei metalli, meccanica, automobilistica e della componentistica) e un fornitore indispensabile per tutte le filiere produttive. Le circa 2.800 imprese sul territorio nazionale occupano oltre 112 mila addetti altamente qualificati. Dopo aver dimostrato grande capacità di reazione alla pandemia, l’industria chimica risulta tra i settori più penalizzati dalla crisi energetica in un contesto che, nel corso del 2023, ha visto anche l’indebolimento della domanda. Il rientro dei costi dai picchi del 2022 rappresenta un sollievo, ma la crisi energetica non può dirsi superata. Il prezzo del gas, che si riflette anche sull’elettricità, si mantiene su livelli superiori al precrisi (più che doppi nella media dei primi nove mesi) e alle altre aree geografiche (oltre il triplo rispetto agli USA) in presenza di rischi al rialzo con l’avvicinarsi dell’inverno. Per effetto dell’accelerazione impressa dall’Europa agli obiettivi di riduzione delle emissioni, anche il costo dei permessi per le emissioni di CO2 nell’ambito del sistema ETS è salito dai 25 euro del 2019 a oltre 85 euro nella media del 2023 in presenza di compensazioni dei costi indiretti legati all’elettricità solo parziali in Italia a causa dell’insufficienza dei fondi disponibili (nel 2021 erogazioni pari al 24% per i settori ammessi). Per contenere i rincari di costo, le imprese chimiche stanno utiMACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


UE27 = 764 miliardi di euro Germania

225

Francia

139

Paesi Bassi*

68

Italia

67

Spagna

60

Belgio Austria

49 23

Svezia

16

Polonia

13

Finlandia

12 92

Altri

(*) Il dato dei Paesi Bassi include molte attività puramente commerciali connesse all’attività portuale Fonte: elaborazioni su Cefic Chemdata International, Eurostat; anno 2022

Il valore della produzione chimica italiana è sceso dal podio, ma è passato dai 56 miliardi di euro del 2021 ai 67 miliardi di euro del 2022.

A fronte di una contrazione nei primi otto mesi (‐9,6%) amplificata dal confronto con una prima parte dello scorso anno ancora su buoni livelli e dal decumulo delle scorte, si stima per l’intero 2023 un calo della produzione chimica in Italia del 9% con un recupero nel 2024 modesto (+1%) e soggetto a rischi al ribasso in relazione all’evolvere dei costi energetici e del quadro economico complessivo. lizzando ogni leva disponibile - inclusa, ove possibile, la sostituzione del gas naturale con combustibili alternativi e la riformulazione dei prodotti - oltre a investire con convinzione nella cogenerazione, nelle rinnovabili e nell’economia circolare. Tuttavia, l’integrale sostituzione dei combustibili fossili (petrolio e gas naturale) - impiegati dalla chimica non solo come fonti energetiche ma anche come materie prime - è allo stato attuale irrealizzabile. Prima dello shock energetico - considerando entrambi gli impieghi - il costo dell’energia aveva un’incidenza sul valore della produzione pari al 14%, la più elevata nel panorama industriale e con punte ben più elevate per alcune produzioni. La domanda risulta in diffuso arretramento e non evidenzia segnali di ripresa. Tra i principali settori clienti, le costruzioni scontano una decisa frenata, dopo il boom del 2021‐2022, ma i volumi di attività risultano in calo anche in ambiti meno ciclici come l’alimentare. Mostrano andamenti più positivi solo i settori che beneficiano ancora di spazi di rimbalzo post‐pandemico, quali la cosmetica e l’auto (quest’ultima più per la normalizzazione delle catene di fornitura che per effetti di domanda). La chimica è in contrazione in tutta Europa con un andamento particolarmente penalizzante in Germania (‐14% nel periodo gennaio‐agosto) che rappresenta per l’Italia il primo partner commerciale (quota sull’export pari al 13%). Domanda debole e profonda incertezza - anche in un’ottica di medio termine - rendono concreti i rischi di razionalizzazione di alcune produzioni ad elevata intensità energetica. La specializzazione italiana nella chimica delle specialità e di consumo (quota di produzione settoriale pari al 61% a fronte del 45% a livello UE) rappresenta un fattore di relativa tenuta, anche alla luce del rientro delle quotazioni del gas su livelli più gestibili, ma non sgombra il campo dalle preoccupazioni. La filiera è strettamente interconnessa, di conseguenza l’indebolimento delle fasi a monte danneggia anche le attività a valle. n. 398 - Dicembre 2023/Gennaio 2024 | MACPLAS

A proposito di transizioni “La chimica è presente nel 95% di tutti i manufatti di uso comune e contribuisce ad alimentare la competitività del Made in Italy e di tutta l’Industria. La nostra capacità di innovazione e le nostre ottime performance ambientali di processo e di prodotto ci rendono, di fatto, un veicolo di tecnologia e sostenibilità per tutti i settori a valle. Siamo però il settore più impattato dal Green Deal in termini normativi, rischiamo di perdere vantaggio com144,3 132,2 109,3

Alimentare Metalli Meccanica Autoveicoli Chimica Tessile e abbigliamento Gomma e plastica Elettrotecnica Carta e stampa Petrolifero Materiali per costruzioni Farmaceutica Altri mezzi di trasporto Cuoio e calzature Mobile Elettronica Legno

60,8 49,2 44,4 43,5 37,3 30,9 30,3 28,3 27,6 27,2 23,3 19,8 17,8 11,5

Fonte: Istat, anno 2022, ultimo anno disponibile

Intensità di ricerca nella chimica e nell’industria (% sul totale degli addetti)

Industria chimica

Industria manifatturiera

8%

5%

Personale R&S

Fonte: elaborazione su Istat; anno 2021

In Italia, la chimica è la quinta industria in termini di valore.

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| MARKETING Chimica per il consumo 16,7 Profumi e cosmetici Detergenti 10,8% per la casa 5,9%

Nel nostro Paese, l’industria delle materie plastiche e della gomma è quella che assorbe la quota maggiore (14,8%) della produzione chimica di base e di fibre.

petitivo rispetto ai concorrenti extra europei per adeguarci a un impianto regolatorio concepito, temo, con tempi e modalità che lo renderanno inattuabile o, peggio, nocivo per lo sviluppo nostro e delle future generazioni. Gli obiettivi ambientali UE sono certamente virtuosi, ma non potranno avere incidenza significativa sull’inquinamento globale, non potendo certo compensare la crescita delle emissioni dei Paesi in via di sviluppo”, ha proseguito il neopresidente. La transizione ambientale sarà impossibile da realizzare senza una chimica europea forte che fornisca innovazioni tecnologiche per sostituire progressivamente le fonti fossili, al momento ancora necessarie; ridurre le emissioni; cambiare il mix energetico. “Occorre accompagnare questo delicato e importante passaggio con risorse e strumenti di sostegno, che rimettano al centro dell’agenda europea l’Industria e la sua competitività”, ha dichiarato Buzzella. Anche la transizione energetica, di grande rilevanza per un settore “energy intensive” come la chimica (che utilizza oltre il 30% dei consumi fossili in Italia, di cui il 60% serve come materia prima per la chimica di base), secondo il neopresidente “dovrà essere sostenibile socialmente ed economicamente, pena il nostro progressivo impoverimento. Prezzi dell’energia troppo alti costringeranno molte delle nostre aziende a produrre fuori dall’Europa, una concorrenza “sleale” verso le aziende europee e anche tra i Paesi europei stessi. L’attuale “energy crunch” è figlio di scarsi investimenti, che ci hanno reso dipendenti dai Paesi esteri; è necessario estrarre tutto il gas disponibile in Europa e in Italia, dove l’estrazione si è ridotta a un decimo rispetto agli anni Novanta; riformare il mercato elettrico nazionale armonizzandolo con altri mercati, dove il meccanismo di definizione dei prezzi rifletta più direttamente le tecnologie e i costi di produzione; semplificare gli iter autorizzativi delle fonti rinnovabili, per poterle sfruttare e incrementare al massimo, anche nella consapevolezza che sono ancora insufficienti per il fabbisogno

Chimica di base e fibre 39,8% Organici di base 9,8% Inorganici di base 4,7%

Agrifarmaci 2,1%

Plastica e gomme sintetiche 14,8%

Intermedi e proncipi attivi farmaceutici 10,2%

Fibre chimiche 1,8% Fertilizzanti 2,9%

Altri prodotti di chimica fine e specialità 19,1%

Vernici, adesivi e inchiostri da stampa 12,1%

Coloranti e pigmenti 1,8% Gas tecnici 4,0%

Chimica fine e specialistica 43,5% Fonte: elaborazione su Istat; anno 2020, ultimo disponibile

energetico; valorizzare i rifiuti come materie prime da fonti rinnovabili con il paradigma dell’economia circolare, per ridurre le emissioni e la dipendenza dalle importazioni di materie prime”.

Ruolo di istituzioni e politica “Le istituzioni devono aiutarci a rimuovere i blocchi burocratici, semplificando le norme e rendendo più efficienti le procedure autorizzative: un passaggio indispensabile per creare nuovi impianti al servizio della transizione ecologica sostenendo adeguatamente le sfide della trasformazione, con sempre maggiore sostenibilità dei processi e dei prodotti. La politica non tiene in adeguato conto il rischio della bassa crescita, che avrà invece conseguenze molto negative, anche in termini sociali, riducendo la tolleranza, l’equità e la mobilità sociale”, ha dichiarato Francesco Buzzella. Alle imprese servono non solo bonus “col fiato corto”, ma politiche industriali serie e durevoli che ridiano fiducia sul futuro, in particolare ai giovani, ai quali, secondo Buzzella “dobbiamo poter garantire maggiori opportunità di lavoro qualificato. Mancano le figure professionali con competenze in ambito STEM, indispensabili per le imprese e per la crescita di un Paese che vuole realizzare trasformazioni tecnologiche che, come Industria 5.0, transizione digitale ed energetica e intelligenza artificiale, necessitano di scienziati e di tecnici. Periti chimici e laureati in discipline chimiche sono il motore delle nostre imprese e sono molto ricercati; basti pensare che, a tre anni dalla laurea, lavora il 96% dei chimici, il 97% degli ingegneri chimici e l’83% dei diplomati ITS trova un impiego il giorno del diploma”.

Carta d’identità

Francesco Buzzella succede a Paolo Lamberti

Francesco Buzzella.

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Eletto all’unanimità, Francesco Buzzella è il nuovo presidente di Federchimica, che guiderà per il periodo 2023-2027. Laureato in economia e commercio, 55 anni, Buzzella è comproprietario e componente del consiglio di amministrazione di Coim, multinazionale fondata nel 1962, che conta 20 siti in

quattro continenti, di cui 10 produttivi, e 1.250 addetti di oltre 25 nazionalità e che nel 2022 ha fatturato 1,4 miliardi di euro. Inoltre, è contitolare e amministratore delegato di Green Oleo, società quotata al mercato azionario EGM (Euronext Growth Milan) con un fatturato di 80 milioni di euro e 75 dipendenti.

Dal 2017 al 2021 è stato presidente dell’associazione degli industriali della Provincia di Cremona, dal 2021 è presidente di Confindustria Lombardia, dal 2017 è componente del consiglio di presidenza di Federchimica ed è componente del consiglio generale di Confindustria.

MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


Il rapporto annuale Responsible Care, gestito in Italia da Federchimica, è giunto nel 2023 alla sua 29a edizione.

Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay

Risorse garantite da un sistema di relazioni industriali, come quello chimico, considerato all’avanguardia e strumento per supportare competitività, buona occupazione e sviluppo sostenibile. “Per noi la migliore politica industriale, oggi e in futuro, è quella che pensa al capitale umano. A pochi mesi dalle elezioni UE voglio ricordare che la chimica è il terzo settore industriale europeo, con una storia di innovazione e scoperte che risalgono a secoli fa. L’Europa è stata il luogo in cui sono nate molte delle principali scoperte e invenzioni che hanno plasmato l’Industria chimica moderna: il supporto della nostra industria è imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi della Commissione europea. Perché in Europa, come ovunque, vivere senza chimica è impossibile”, ha concluso il presidente di Federchimica Franceso Buzzella.

Rapporto Responsible Care

n. 398 - Dicembre 2023/Gennaio 2024 | MACPLAS

La chimica in Italia occupa circa 112.000 addetti in 2.800 imprese e vanta da anni livelli elevati e in continua crescita di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.

è la prima modalità di trattamento ed equivale al 34% del totale. Un processo virtuoso che va riconosciuto, anche alla luce delle sfide future. Gli obiettivi del Green Deal europeo sono ancora più impegnativi se contestualizzati nello scenario geopolitico internazionale: va tutelata la capacità competitiva della UE e devono essere ricercate soluzioni globali per la transizione energetica, climatica ed ecologica.

Foto di Herney Gómez da Pixabay

Federchimica ha presentato anche il nuovo Rapporto Responsible Care, che ribadisce il primato dell’industria chimica a favore dello sviluppo sostenibile. L’industria chimica vanta da anni una posizione di rilievo nella sicurezza e nella salute nei luoghi di lavoro: l’incidenza degli infortuni nel settore è inferiore del 39% rispetto alla media manifatturiera. Dal 2010 il numero degli infortuni, a parità di ore lavorate, è diminuito del 44% e mostra un ulteriore calo (quasi il 12%) rispetto al 2019, anche grazie alla sensibilizzazione dei dipendenti verso atteggiamenti sicuri e responsabili: dal 2010 il numero di ore di formazione per dipendente è cresciuto del 21%. Anche l’innovazione introdotta dalle tecnologie digitali ha generato effetti positivi. Sul fronte della tutela ambientale, la chimica, dimostra concretamente un impiego delle risorse sempre più efficiente e sostenibile: un processo complesso e impegnativo, che non solo ha comportato benefici ambientali, ma ha anche aumentato la competitività e la resilienza del settore e delle filiere produttive a valle, direttamente nei prodotti di consumo attraverso innovazioni di processo, di prodotto e nuove tecnologie. Rispetto al 1990, l’industria chimica ha migliorato la propria efficienza energetica del 33% a parità di produzione: un risultato rilevante in linea con l’obiettivo della UE (32,5% entro il 2030). Ciò anche grazie a investimenti in cogenerazione, utilizzo di energie rinnovabili ed economia circolare. Nel complicato contesto mondiale, contrassegnato anche dall’esponenziale aumento dei costi energetici e delle materie prime, il settore ha comunque migliorato le già ottime prestazioni rispetto a tutti gli indicatori di sostenibilità ambientale: dal 1990 le emissioni dirette di gas serra si sono ridotte del 58% e le emissioni in atmosfera sono diminuite in media di oltre il 95%, grazie a miglioramenti di processo e prodotto e all’adozione di nuove tecnologie. Dal 2005 (anno di inizio della rilevazione) è stato poi notevolmente ridotto, a parità di produzione, il consumo di acqua (-46%), in particolare di dolce (-55%). Diminuisce ancora la produzione di rifiuti (-14% nell’ultimo anno) e migliora la loro gestione: il riciclo

Buzzella ha evidenziato che in Italia mancano figure professionali con competenze in ambito STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics), indispensabili per le imprese e per la crescita di un Paese che vuole realizzare trasformazioni tecnologiche.

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| MARKETING

In Italia cauta soddisfazione per l’ok del Parlamento europeo al PPWR Quello di novembre sul Regolamento imballaggi e rifiuti di imballaggi era un voto atteso da molta parte dell’industria manifatturiera italiana. Che per ora tira un sospiro di sollievo, poiché tale passaggio al Parlamento europeo ha accolto le proposte del sistema Italia, all’insegna del buon senso e di un approccio scientifico piuttosto che ideologico. A CURA DI LUCA MEI

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Foto da sito internet MISE

on 426 voti a favore, 125 contrari e 74 astensioni, il Parlamento europeo ha dato il via libera lo scorso novembre al nuovo Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggi (PPWR). Con il voto è stata adottata una risoluzione legislativa che rappresenta il mandato del Parlamento per i negoziati con i Governi dei singoli Stati dell’UE. Il Parlamento ha sostenuto gli obiettivi generali di riduzione dei rifiuti prodotti dagli imballaggi proposti nel regolamento - il 5% entro il 2030, il 10% entro il 2035 e il 15% entro il 2040 – e ha proposto obiettivi specifici di riduzione dei rifiuti per gli imballaggi in plastica: 10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040. I deputati intendono vietare la vendita di sacchetti in plastica molto leggeri (con spessori inferiori a 15 micron), a meno che non siano necessari per motivi igienici o forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi, per aiutare a prevenire lo spreco di cibo, e limitare fortemente l’uso di alcuni formati di imballaggio monouso, le confezioni mignon degli hotel per i prodotti da toilette e le pellicole termoretraibili per le valigie negli aeroporti. Per prevenire effetti negativi sulla salute, è stato anche chiesto di vietare l’uso delle cosiddette “sostanze chimiche per sempre” (PFAS) aggiunte intenzionalmente e del bisfenolo A negli imballaggi a contatto con gli alimenti. Nel testo adottato vengono chiariti i requisiti per il riutilizzo o la ricarica degli imballaggi; i distributori finali nella ristorazione (inclusi ho-

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In Italia il voto del Parlamento europeo sul PPWR è stato accolto con favore, dopo gli iniziali timori che prevalesse una posizione ideologica per evitare la quale si sono spese istituzioni e associazioni italiane interessate, a cominciare dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, guidato dal Ministro Gilberto Pichetto Fratin (nella foto).

tel, ristoranti e bar) dovrebbero offrire ai consumatori la possibilità di utilizzare propri contenitori per bevande e cibi da asporto. Le norme adottate prevedono che tutti gli imballaggi siano riciclabili e rispondano a una serie di criteri rigorosi da definire attraverso la legislazione secondaria. Agli Stati membri dell’UE è chiesto di garantire la raccolta differenziata del 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) entro il 2029. Il Parlamento europeo è pronto ad avviare i colloqui con i governi nazionali sulla forma finale della legge, una volta che il Consiglio europeo avrà adottato la sua posizione. “La posizione negoziale del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento imballaggi fa vincere il buonsenso e la scienza. Gli emendamenti approvati, in particolare quelli che a fronte di un avvio a riciclo pari all’85% rivedono obblighi di riuso e divieti nell’utilizzo di imballaggi, puntano a tutelare l’ambiente, senza smantellare il sistema costruito negli anni con le stesse istituzioni europee e le imprese virtuose del riciclo. Ora l’Italia proseguirà la propria determinata azione negoziale avendo ricevuto dal Parlamento europeo un segnale molto importante”, ha commentato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica italiano, Gilberto Pichetto Fratin.

Nella direzione auspicata l voto del Parlamento europeo, con l’approvazione degli emendamenti sul nuovo regolamento imballaggi (PPWR), va nella direzione auspicata, avendo accolto le proposte del sistema Italia, leader in Europa per la capacità di riciclo dei rifiuti, sui nodi più controversi del regolamento stesso. Sono passate l’esenzione dai divieti stabiliti dal testo sulla base del life-cycle assesment MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398

Foto di Diliff da Wikipedia

Un voto molto atteso


Foto da sito internet Corepla

Gli eurodeputati hanno proposto obiettivi specifici di riduzione dei rifiuti per gli imballaggi in plastica: 10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040.

Pareri unanimi Il presidente di Unionplast, Marco Bergaglio, ha dichiarato che “il voto dell’Europarlamento sul PPWR ha respinto la posizione ideologica, quella del minor impatto ambientale del riutilizzo, non supportata scientificamente e che anzi probabilmente implica più trasporti, più inquinamento e maggiori consumi di acqua ed energia. Si tratta di un voto importante, che tutela ambiente, aziende italiane e cittadini: se il regolamento fosse stato approvato così come proposto dalla Commissione l’impatto sulle filiere industriali, soprattutto del packaging e dell’agroalimentare, avrebbe messo in ginocchio migliaia di imprese e relativi posti di lavoro, incidendo pesantemente sul nostro PIL. Buono il lavoro dei parlamentari italiani che hanno saputo difendere le posizioni dell’industria del packaging e delle numerose filiere a essa connesse. Vi saranno ulteriori elementi che meritano di essere modificati affinché il senso della realtà non sfugga al legislatore europeo che dovrà al contrario fare i conti con una politica industriale in equilibrio tra la sostenibilità ambientale sociale ed economica. In Italia è bene ricordare che il recupero totale di rifiuti di imballaggi in materiale plastico su immesso a consumo è pari al 96,3%”. Anche secondo il presidente di Corepla, Giovanni Cassutti, “iI voto dell’Europarlamento sul PPWR è un risultato importante, che tutela il “sistema Italia” e un giusto riconoscimento al nostro modello di eccellenza. Se il regolamento fosse stato approvato così come proposto inizialmente dalla Commissione, l’impatto avrebbe smantellato un settore economico con migliaia di addetti e vanificato gli ottimi risultati ambientali del riciclo, ottenuti grazie al lavoro congiunto che coinvolge comuni, cittadini, imprese e consorzi di filiera. In questa direzione, e con l’impegno n. 398 - Dicembre 2023/Gennaio 2024 | MACPLAS

di tutti, sarà possibile promuovere la circolarità del comparto e della filiera italiana e dare nuovo impulso all’innovazione del Paese. Ci auguriamo che gli step successivi portino a definire posizioni sempre più equilibrate e meno ideologiche seguendo una impostazione in linea con il PNRR”. Per Assobioplastiche il voto del Parlamento europeo va letto come conferma della bontà del modello italiano in grado di connettere le bioplastiche compostabili con la gestione del rifiuto organico. “Siamo particolarmente soddisfatti di questo voto”, ha commentato il presidente Luca Bianconi, “perché il Parlamento europeo, riconoscendo ancora una volta la bontà del modello italiano in cui le bioplastiche compostabili sono a servizio della raccolta dell’umido, ha sensibilmente migliorato la proposta iniziale della Commissione che, pur tra luci e ombre, nel complesso prevedeva un approccio ingiustamente restrittivo nei confronti delle bioplastiche compostabili”. Il presidente di Biorepack, Marco Versari, ha definito “quello approvato dall’aula del Parlamento europeo un testo equilibrato. Rispetto all’impostazione iniziale, che, in alcuni passaggi, risultava decisamente penalizzante nei confronti del riciclo, corregge alcune storture, recuperando il giusto spazio per tale forma di riciclo e per i materiali come le bioplastiche compostabili, che sono sviluppate anche per essere a supporto di tale riciclo. La produzione di imballaggi in bioplastiche compostabili gioca un ruolo decisivo per aumentare qualità e quantità della raccolta dell’umido e per la sua successiva trasformazione in compost, utilizzabile per il ripristino della fertilità dei suoli degradati. Siamo quindi particolarmente lieti che, dopo il voto, il modello italiano di interconnessione tra la gestione dell’umido urbano e gli imballaggi in bioplastiche compostabili possa essere non solo mantenuto, ma anche diffuso in altri Paesi dell’Unione”.

Con il voto sul PPWR è stata adottata una risoluzione legislativa che rappresenta il mandato del Parlamento per i negoziati con i Governi dei singoli Stati dell’Unione Europea.

Foto da sito internet Parlamento europeo

e raccolta differenziata; l’esenzione per alcuni articoli monouso destinati all’ HoReCa (l’Italia produce gran parte dei bicchieri e materiali riciclabili); la definizione di packaging composito, di riciclo di alta qualità e di riciclabilità (per evitare ingiustificati stop produttivi a tutta una serie di tipologie). Tutti emendamenti che in generale fermano l’idea originaria di sostituire il riciclo con il riuso. In questa fase ha prevalso, quindi, il buon senso e un approccio basato su dati scientifici ma si rimane comunque in attesa dei prossimi step, in quanto il percorso non è ancora finito. Nell’ultimo anno, Amaplast e Ucima, insieme a Confindustria e alle altre associazioni di categoria della filiera, hanno lavorato per presentare a Roma le istanze del comparto a diversi parlamentari delle varie commissioni coinvolte dagli effetti del regolamento e con Europen (l’organizzazione europea per il packaging e l’ambiente) hanno organizzato alcuni incontri mirati con europarlamentari di tutti gli schieramenti. Il tutto per difendere un sistema che porta vantaggi dal punto di vista ambientale ed economico.

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| MARKETING NEWS Ennesimo rinvio

Foto da sito internet Governo Italiano Presidenza del Consiglio dei Ministri

Plastic tax, tutto rimandato al 1° luglio 2024

La plastic tax è di fatto entrata formalmente in vigore nel gennaio del 2021, sebbene ancora orfana delle norme attuative. L’approvazione della Legge di Bilancio 2024 da parte del Consiglio dei Ministri ne ha ulteriormente rimandato la sua effettiva introduzione al 1° luglio 2024.

Tra le misure adottate con la Legge di Bilancio 2024 figura anche, confermando quanto preannunciato da alcune fonti parlamentari della maggioranza nei giorni precedenti alla sua approvazione a metà ottobre, un nuovo rinvio della plastic tax, la cui entrata in vigore è stata quindi posticipata al 1° luglio 2024. Si tratta dell’ennesimo rinvio per questa imposta di 0,45 euro che produttori, importatori e consumatori dovrebbero pagare per ogni chilo di prodotti in plastica venduti o acquistati. Pensata per colpire l’utilizzo delle plastiche monouso, si è immediatamente rivelata di complicatissima applicazione. Varata a fine 2019 dal Governo Conte 2, infatti, fin da subito ha acceso la rivolta delle imprese ed è stata fortemente criticata da gran parte dell’industria italiana di settore e dalle organizzazioni che a vario titolo la rappresentano, che da sempre spingono per la sua completa

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cancellazione. Dopo l’ultimo posticipo, infatti, sarebbe dovuta entrare in vigore il primo gennaio 2024. Il sottosegretario del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, intervenuto a un convegno alcuni giorni prima dell’approvazione della Lege di Bilancio aveva riferito l’intenzione del Governo di rinviare ulteriormente la plastic tax, poiché sarebbe sbagliato penalizzare piuttosto che incentivare in Italia e in Europa l’innovazione e il riciclo dei materiali. Posizione questa che era stata accolta con favore anche da Marco Bergaglio, presidente di Unionplast, l’associazione che raggruppa i trasformatori di materie plastiche in seno a Federazione Gomma Plastica, ritenendo la plastic tax una imposta illiberale e sproporzionate rispetto agli obiettivi che si prefigge in termini di sostegno all’economia nazionale, andando a impattare in modo negativo su diverse filiere quali, per

esempio, quelle alimentare, agricola e cosmetica e più in generale tutte quelle in cui gli imballaggi in plastica risultano fondamentali per le rispettive attività e i relativi prodotti. Bergaglio aveva ricordato come l’incertezza generata da questa tassa a partire dal suo annuncio, sebbene a tutt’oggi mai entrata in vigore, abbia indotto forti criticità nel settore guidato dall’associazione che presiede, il quale investe da anni in sostenibilità e nelle sue declinazioni sociali ed economiche. Il presidente di Unionplast aveva aggiunto che permangono tutti i dubbi su questa tassa in formato di accisa, che non restituirebbe un centesimo per raggiungere gli obiettivi ambientali che si propone, mentre aprirebbe gravosi problemi di concorrenza con l’estero riguardo ai flussi di approvvigionamento di materie prime seconde, la cui tracciabilità certa in Europa non lo è in altre aree del mondo.

MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


Premio Nazionale Giovani chimica di base e plastica

Oltre 500 premi a studenti da 16 scuole italiane

Il Festival della Scienza di Genova ha ospitato, finalmente in presenza, la cerimonia conclusiva e la premiazione della XXVI edizione del “Premio Nazionale Giovani - sezione chimica di base e plastica”, il concorso dedicato alla chimica di base e alla plastica per le scuole primarie e secondarie di primo grado. Il concorso è realizzato da Assobase e PlasticsEurope Italia (le associazioni di Federchimica che rappresentano il comparto industriale della chimica di base e delle materie plastiche), Società Chimica Italiana (l’associazione scientifica che ha lo scopo di promuovere lo studio e il

progresso della chimica e delle sue applicazioni) e Amaplast (l’associazione dei costruttori di macchine per la lavorazione delle materie plastiche). All’edizione 2022-2023 del premio hanno partecipato 56 scolaresche (21 nella sezione chimica di base e 35 nella sezione plastica), per un totale di circa 1.900 studenti e 550 insegnanti. Alla cerimonia di premiazione partecipano gli oltre 500 vincitori, di età compresa tra 6 e 14 anni, provenienti da 16 scuole del Paese, accompagnati da insegnanti e genitori. Una festa per celebrare i giovani studenti e i loro insegnanti che si sono distinti per avere realizzato progetti di

CHIMICA DI BASE Scuole primarie Primo premio “Chimichiamo” Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco Guanzate (Como) Scuole secondarie di primo grado Primo premio “Zolfo” Istituto Comprensivo Plinio il Vecchio Cisterna di Latina (Latina) n. 398 - Dicembre 2023/Gennaio 2024 | MACPLAS

grande valore e avere intrapreso percorsi didattici sulla chimica di base e sulla plastica. Con i premi ottenuti, i vincitori riceveranno anche materiale didattico da utilizzare all’interno delle proprie scuole. Al Festival della Scienza di Genova è stata presentata anche la nuova edizione del premio, per continuare a dialogare con la scuola, far conoscere un po’ più da vicino la chimica di base e la plastica e sensibilizzare gli studenti sul loro contributo rispetto al benessere, alla qualità della vita e alle tante sfide che tutti noi ci troviamo oggi ad affrontare per essere sempre più sostenibili.

Un momento della premiazione dei vincitori.

I VINCITORI PLASTICA Scuole primarie Primo premio “TG Plastika” Istituto Comprensivo Visconteo Pandino (Cremona) Scuole secondarie di primo grado Primo premio “La plastica: risorsa o danno per l’ambiente?” Istituto Comprensivo Autonomia 82 Baronissi (Salerno)

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| MARKETING NEWS Ingresso in Gefran

Nuovo CSO con ampia delega nelle strategie aziendali Nuovo acquisto per Gefran con l’arrivo di Karsten Just in qualità di Chief Sales Officer, con un’ampia delega nella definizione delle strategie aziendali, in particolare per quanto riguarda l’efficientamento delle vendite e l’internazionalizzazione. Laureato in ingegneria elettrica, il manager ha iniziato la sua carriera in ABB nel 1990 per poi venire nominato managing director di un’azienda di tale gruppo nel 2000. Nel 2003 entra nel consiglio di amministrazione di Weidmüller Interface come executive

vice president portfolio management, mentre nel 2005 passa a Leuze Electronic come managing director marketing e vendite, ruolo che passa a ricoprire anche in Bartec Top Holding per quattro anni. Nel 2016, infine, approda in Baumer Group come Chief Marketing and Sales Officer e membro dell’executive board. Nella multinazionale bresciana guiderà il piano strategico di sviluppo commerciale a livello globale, coniugando competenze di business e know-how tecnologico.

“Con entusiasmo accetto questo nuovo incarico in Gefran, azienda da sempre in grado di anticipare le tendenze del mercato e affrontarne con successo le molteplici sfide. Gli obiettivi, soprattutto se ambiziosi, si raggiungono facendo squadra e puntando sulla competenza, flessibilità e qualità tecnica”, ha dichiarato Karsten Just.

Acquisizione completata

Novamont è di Versalis A partire dal 18 ottobre 2023, Versalis detiene l’intero pacchetto azionario di Novamont, di cui già possedeva il 36%. L’operazione, annunciata il

28 aprile scorso e autorizzata dalle autorità competenti, si è conclusa con l’acquisizione del restante 64% del pacchetto azionario di Novamont da Mater-Bi, società controllata da Investitori Associati II e NB Renaissance. Novamont, di cui Catia Bastioli rimane amministratore delegato, è una società benefit, leader mondiale nella produzione di bioplastiche e nello sviluppo di biochemical e bioprodotti attraverso l’integrazione di chimica, ambiente e agricoltura ed è certificata B Corporation. L’azienda ha 650 dipendenti, sede a Novara e stabilimenti produttivi a Terni, Bottrighe (Rovigo) e Patrica (Frosinone) e laboratori di ricerca a Novara, Terni e Piana di Monte Verna (Caserta), oltre al sito Matrìca a Porto Torres (Sassari) in joint venture paritetica con Versalis, e a una società con Coldiretti per lo sviluppo e la distribuzione di soluzioni per l’agricoltura. Detiene circa 1.500 tra brevetti e domande di brevetto, è attiva all’estero con sedi in Germania, Francia,

Spagna e Stati Uniti e ha una rete di distributori in oltre 40 Paesi in tutto il mondo. A seguito dell’acquisizione di una società norvegese leader a livello mondiale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di applicazioni biodegradabili e compostabili certificate ha anche uno stabilimento produttivo in Estonia. “L’acquisizione di Novamont ci consentirà, attraverso l’integrazione dei due portafogli, di accelerare la nostra strategia, nella direzione della chimica da fonti rinnovabili. Oggi inizia il percorso di integrazione dei nostri business, che valorizzerà le competenze delle persone e che ci porterà alla definizione di un piano industriale che farà leva su una piattaforma tecnologica unica e su un portafoglio prodotti sempre più low-carbon, in linea con la strategia Versalis e con il percorso di transizione energetica Eni”, ha dichiarato Adriano Alfani, amministratore delegato di Versalis.

Catia Bastioli e Adriano Alfani, amministratori delegati rispettivamente di Novamont e Versalis.

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MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


Succede in Sirmax e in Lati

Per il secondo anno Great Place to Work Italia ha pubblicato la classifica Best Workplaces for Blue Collar interamente dedicata alle dieci migliori organizzazioni attente al benessere dei propri operai, tra cui figurano due realtà di spicco dell’industria delle materie plastiche: Sirmax e Lati, che occupano rispettivamente il sesto e l’ottavo posto. La classifica nasce dall’idea di identificare e premiare le aziende nelle quali la popolazione dei “blue collar workers” ha espresso un’opinione maggiormente positiva rispetto alla propria esperienza lavorativa. A fare la differenza in queste organizzazioni non sono le dimensioni aziendali o il settore di attività: fra le Best Companies rientrano infatti costruttori di barche o macchine per caffè e produttori di idrogeno. La caratteristica fondamentale che accomuna queste imprese è invece la capacità di ascoltare e di mettersi in discussione. Nei Best Workplaces for Blue Collar il 72% degli operai dichiara che i propri leader rappresentano appieno i valori dell’azienda, con 15 punti in più rispetto agli operai delle altre aziende analizzate. “Siamo partiti dalla volontà di ascoltare le persone forse meno ascoltate, i cosiddetti blue collar workers, che però sono la spina dorsale dell’economia italiana e del made in Italy. Queste persone hanno un ruolo complesso, non accedono allo smart working, è più difficile per l’azienda motivarli. Quindi, abbiamo pensato fosse importante identificare le aziende che invece riescono a farlo. Abbiamo interpellato più di 8.000 operai di

Foto da report Best Workplace for Blue Collar

Dove gli operai sono più soddisfatti

Great Place to Work è una società di ricerca, tecnologia e consulenza organizzativa che analizza gli ambienti di lavoro misurando le opinioni dei collaboratori e l’esperienza dei dipendenti.

46 organizzazioni. E abbiamo trovato realtà eccellenti, in cui oltre il 75% dei blue collar sono contenti del proprio luogo di lavoro, un livello di soddisfazione superiore di 23 punti rispetto a quello registrato nelle altre aziende analizzate”, ha dichiarato Beniamino Bedusa, presidente e partner di Great Place to Work Italia.

Avvicendamento in Solvay Italia

Avvicendamento alla guida dello stabilimento di Solvay a Spinetta Marengo (Alessandria), dove Stefano Colosio è subentrato ad Andrea Diotto, nominato direttore tecnico di Solvay Specialty Polymers con responsabilità sulle aree di tecnologie di processo e investimenti di capitali. Stefano Colosio, 53 anni, è entrato nel Gruppo Solvay con una lunga esperienza industriale in diverse aziende chimiche, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità nell’ambito di gestione operativa, ambiente, sicurezza e salute (HSE), tecnologia e gestione di progetto. Una carriera che si è dipanata dall’utilizzo di oli e grassi come materie prime rinnovabili dei prodotti oleochimici all’industrializzazione della plastica a base biologica. “È un onore per me entrare a far parte di un Gruppo come Solvay”, ha commentato Stefano Colosio, “e poter dare il mio contributo in uno

dei più rilevanti e innovativi siti del gruppo. In continuità con l’impegno ultraventennale di Solvay a Spinetta Marengo, continueremo a perseguire la crescita del sito produttivo sempre con grande attenzione sia a tutti gli aspetti di sostenibilità e integrazione nel territorio sia allo sviluppo degli oltre 1.050 addetti, diretti e indiretti, che contribuiscono ogni giorno a rendere lo stabilimento di Spinetta Marengo leader globale nella ricerca di materiali innovativi e nella chimica del futuro”. Andrea Diotto, 48 anni, in Solvay dal 2001 ha lavorato prima negli Stati Uniti con la partecipazione anche a importanti progetti in Cina e in Thailandia per poi rientrare in Italia nel 2010 presso lo stabilimento di Spinetta Marengo. Dopo aver ricoperto il ruolo di responsabile di produzione, nel 2018 ha assunto la carica di direttore del sito di Spinetta Marengo, continuando a coordinare il piano di investimenti effettuati a Spinetta

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Foto da pagina Linkedin Stefano Colosio

Nuovo direttore a Spinetta Marengo Stefano Colosio è stato chiamato a dirigere lo stabilimento di Spinetta Marengo, uno dei più importanti al mondo del Gruppo Solvay, in primo piano nello sviluppo di materiali innovativi durevoli e resistenti se sottoposti a sforzi meccanici, termici e corrosivi anche di forte intensità.

Marengo dal Gruppo Solvay, che dal 2002 ha investito circa 600 milioni di euro per lo sviluppo, la modernizzazione e la sostenibilità ambientale di tutti gli impianti del sito industriale. Nel nuovo ruolo, è chiamato a ricoprire una posizione di coordinamento e supervisione sullo sviluppo di nuovi processi industriali e sull’installazione di nuovi impianti per tutti i 17 stabilimenti produttivi di Solvay Specialty Polymers nel mondo.

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Ampliare la rete industriale e innovare

Circolarità fa rima con opportunità, sempre La presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2022 e la partecipazione a Ecomondo. Due recenti impegni per Corepla che ne hanno rimarcato il ruolo fondamentale che svolge da 25 anni a favore del riciclo come strada per affermare una solida cultura della sostenibilità. Dati e iniziative che posizionano il nostro Paese tra i più virtuosi in Europa nella gestione degli imballaggi in plastica durante tutto il loro ciclo di vita. A CURA DI LUCA MEI

I

l consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica Corepla ha fatto dell’Italia un’eccellenza europea nel campo della gestione sostenibile degli imballaggi in plastica. Oggi il consorzio, che da 25 anni contribuisce alla formazione di una cultura dell’economia circolare, è all’apice di una grande filiera di imprese consorziate e di un sistema che svolge un ruolo economico e sociale prezioso per il nostro Paese in un’ottica di responsabilità condivisa tra le aziende, le amministrazioni e i cittadini. È quanto emerge con evidenza dal Rapporto di Sostenibilità 2022 di Corepla presentato lo scorso ottobre a Roma nel corso del convegno dal titolo “Il ruolo di Corepla per la cultura della sostenibilità - Valore, prospettive e opportunità della filiera italiana”, che si è dipanato all’insegna di due parole chiave: opportunità e impegno.

Cultura della sostenibilità Corepla lavora per costruire una cultura della sostenibilità volta ad affrontare le sfide del futuro, riflettere sulle soluzioni, contrastare le false narrazioni, educare e informare per una corretta gestione responsabile dei rifiuti degli imballaggi in plastica. Favorire il riciclo della plastica con soluzioni compatibili con la filiera produttiva italiana e rendere la pratica del riciclo un elemento quotidiano e importante nella vita dei cittadini sono solo

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alcuni dei temi affrontati nel corso dell’incontro alla luce dei dati del Rapporto di Sostenibilità. Nella tavola rotonda promossa dal consorzio alla presenza di esponenti del mondo politico, economico e scientifico, si è avviato un momento di confronto per discutere delle strategie e analizzare le diverse tipologie di rischio e difficoltà per il settore alla luce della proposta di regolamento europeo sugli imballaggi. Un cambio di strategia che metterebbe in discussione un modello di riciclo consolidato e un sistema industriale efficace. In Italia in 25 anni il materiale avviato al riciclo è passato da 228.000 tonnellate a oltre 1.050.000 tonnellate, un risultato brillante frutto di una rete capillare che vanta attualmente 31 impianti di selezione e 92 impianti di riciclo. Anche la copertura dei Comuni è aumentata considerevolmente, dal 77% del 2002 al 97% di oggi. Parallelamente, è raddoppiato il numero di imprese consorziate della filiera del packaging in plastica - produttori di materia prima, produttori di imballaggi, utilizzatori che autoproducono i propri imballaggi e riciclatori - passato da 1.216 a circa 2.500. Il settore plastica impiega 50.000 risorse attraverso 4.000 imprese, con un moltiplicatore sul PIL pari a 3,2. Di questo settore, il comparto degli imballaggi rappresenta il 40%. La proposta di regolamento europeo PPWR rischia di innescare un effetto doMACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


Foto da pagina Linkedin Corepla

mino sulla filiera del riciclo che è un’eccellenza in Europa, con grandi rischi economici e sociali e con importanti conseguenze sulla sicurezza e sullo spreco alimentare, oltre alla considerevole perdita dei posti di lavoro. “In questo periodo di transizione sostanziale, il consorzio lavora per costruire una cultura della sostenibilità volta ad affrontare le sfide del futuro”, ha dichiarato Giovanni Cassuti, presidente di Corepla. “È necessario adottare una strategia integrata e condivisa per promuovere un reale sviluppo sociale, ambientale ed economico, poiché si tratta di una mission collettiva che deve coinvolgere tutti gli attori diretti e indiretti della filiera. Solo guardando al futuro nella stessa direzione sarà quindi possibile promuovere il valore della filiera italiana e dare nuovo impulso all’innovazione del Paese.”

I numeri e gli effetti diretti Nel 2022 la materia prima vergine risparmiata grazie al riciclo Corepla è stimata in 523.789 tonnellate, l’equivalente necessario a produrre a 11 miliardi di flaconi per detersivi da un litro. Il processo di riciclo della plastica richiede meno energia di quello per la produzione di plastica vergine, con un risparmio energetico che nel 2022 è stimato in 10.946 GWh, pari al 2,5% circa della produzione annua di energia primaria in Italia. Il recupero di oltre un milione di tonnellate di rifiuti di imballaggi in plastica nel 2022 ha consentito un risparmio in volume, in termini di discarica evitata, pari 35.653.977 di metri cubi, ossia 37,5 volte il volume del Colosseo, e ha evitato 885.406 tonnellate di emissioni di CO2, pari a 1.024 voli andata e ritorno Roma-Tokyo. Inoltre, l’attività di Corepla nel 2022 ha avuto ripercussioni dirette e positive sui territori e le amministrazioni locali. Lo scorso anno sono stati erogati 382 milioni di euro di contributi ai Comuni o soggetti da loro delegati ed è stato generato un indotto eco-

Un momento della presentazione del Rapporto di Sostenibilità 2022 di Corepla.

nomico di 334 milioni di euro derivante dalle attività connesse alla raccolta, al riciclo e al recupero degli imballaggi in plastica. “Alla luce di questi risultati, ancora una volta positivi, procederemo con ancora più convinzione su questa strada”, ha proseguito Cassuti, “una strada che porta alla costruzione di una casa comune sostenibile lasciare alle future generazioni, che sia inclusiva, sicura e che rispetti l’ambiente e lo valorizzi. In questi anni Corepla si è costantemente impegnato per una gestione sempre più sostenibile ed efficiente degli imballaggi facendo dell’Italia un modello di assoluta eccellenza. Ora è giunto il momento di dare ulteriore impulso all’innovazione, di contrastare i falsi pregiudizi e le false narrazioni che ancora gravano sulla plastica e le sue applicazioni. Il traguardo verso cui correre, che concilia crescita economica e sostenibilità ambientale, non è la demo-

Il presidente di Corepla, Giovanni Cassuti (al centro nella foto), durante la tavola rotonda alla presentazione del Rapporto di Sostenibilità 2022 di Corepla. n. 398 - Dicembre 2023/Gennaio 2024 | MACPLAS

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nizzazione del materiale, bensì la valorizzazione del suo grande potenziale per il bene della nostra amata futura casa comune”.

Foto da pagina Linkedin Aipe

La presentazione della collaborazione tra Corepla e Aipe a Ecomondo 2023.

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La filiera del riciclo degli imballaggi in plastica italiana è un’eccellenza in Europa, si diceva all’inizio. Tra le realtà di eccellenza esistenti sul nostro territorio nazionale troviamo oggi il sistema di riciclo dell’EPS, al quale Corepla, in collaborazione con Aipe, nel corso di Ecomondo 2023 ha dedicato la tavola rotonda “Il riciclo dell’EPS: un’opportunità per l’economia circolare”. Un evento per scoprire le potenzialità del polistirene espanso, un materiale versatile e ricco di vantaggi, fatto per il 98% d’aria, che offre eccellenti proprietà di isolamento termico e protezione contro gli urti ma, soprattutto, che permette di dare vita a nuovi prodotti senza sprechi. La tavola rotonda ha offerto anche l’occasione per ufficializzare l’accordo di intenti tra Corepla e Aipe finalizzato a promuovere una cultura sostenibile attraverso una attività di sensibilizzazione verso i cittadini e di coinvolgimento dei Comuni. Proprio ai Comuni e ai soggetti da essi delegati, infatti, è stato inviato un form per supportarli ulteriormente nella gestione dell’EPS e incrementare le quantità intercettate; un’intesa utile ad ampliare la rete di raccolta presso le isole ecologiche e proseguire il percorso di investimento costante nei metodi di innovazione per consentire il riciclo dei flussi di EPS negli impianti dove viene sottoposto ad un processo sostenibile per rigenerarsi. Grazie a un corretto conferimento e a un eccellente sistema di riciclo, si ottiene infatti una materia prima seconda da utilizzare per la creazione di nuovi prodotti di EPS riciclato destinati a diventare un nuovo imballaggio, per esempio per un piccolo o grande elettrodomestico, una cassetta per il pesce o un pan-

Foto da pagina Linkedin Corepla

Una delle tante eccellenze

Il direttore generale di Corepla, Giovanni Bellomi (a destra nella foto), insieme al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a Ecomondo 2023.

nello isolante da usare in edilizia. “Il polistirene espanso rappresenta una risorsa strategica in ottica di economia circolare”, ha dichiarato il presidente di Corepla, “soprattutto in relazione al fatto che si tratta di un prodotto totalmente riciclabile se correttamente conferito nella raccolta differenziata. Questa partnership con Aipe ha l’obiettivo di rafforzare la sensibilizzazione alla cultura dell’economia circolare, dell’evoluzione green e aumentare la consapevolezza nei cittadini e nelle amministrazioni comunali delle pratiche di riciclo che rendono l’Italia un’eccellenza europea. Tutti, dal privato cittadino al commerciante fino alla GDO, possono fare la propria parte per chiudere il cerchio, perché solo un corretto conferimento dell’EPS consentirà la sua trasformazione in materia prima seconda. L’obiettivo è da raggiungere tutti insieme.” “Ridurre, riciclare e recuperare sono azioni prioritarie dell’intera filiera determinata a prevenire l’emissione di rifiuti nell’ambiente, ad aumentare la percentuale di raccolta e individuare nuove forme di riciclo e riutilizzo”, ha aggiunto Alessandro Augello, presidente di Aipe, “con lo scopo di trasformare gli imballaggi in EPS post-consumo in nuove risorse e materie prime seconde e chiudere quindi il loop dell’economia circolare. L’EPS è infatti un materiale sostenibile perché si ricicla completamente e infinite volte. Lo testimoniano tre progetti avviati da Aipe negli ultimi anni: “EPS porto a Porto” per il recupero delle cassette in polistirolo destinate alla pesca presso le aree portuali; l’iniziativa con il Mercato Ittico di Milano per la raccolta e riciclo delle cassette pesce in ambiente commerciale e “L’EPS si Differenzia”, rivolto al recupero degli imballaggi in EPS attraverso le municipalizzate e alcune GDO del settore alimentare, elettrodomestico e arredo. L’esperienza sul campo dimostra che l’EPS è raccoglibile, selezionabile e riciclabile e che proteggere l’ambiente significa utilizzare il materiale migliore per ogni applicazione valorizzandolo attraverso una corretta gestione di tutto il suo ciclo di vita.” MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


Macchine mangia bottiglie su tutto il territorio nazionale Il passaggio di Corepla a Ecomondo 2023 è servito anche a promuovere il progetto Recopet, che mira a integrare il tradizionale sistema di raccolta differenziata con gli eco-compattatori, le cosiddette “macchine mangia bottiglie”, migliorare la raccolta dei contenitori per liquidi a uso alimentare e incrementare la qualità e la quantità degli imballaggi in plastica raccolti e avviati al riciclo. Sebbene la raccolta differenziata tradizionale degli imballaggi in plastica abbia raggiunto obiettivi di eccellenza a livello europeo, la normativa nazionale ed europea impone al nostro Paese obiettivi di riciclo sempre più impegnativi per rispondere ai quali il consorzio porta avanti già da alcuni anni attività finalizzate a intercettare in modo più efficace i rifiuti di imballaggio in plastica e accorciare i passaggi tra raccolta e riciclo, come per esempio il progetto Recopet. L’iniziativa prevede, infatti, l’installazione di 1.250 eco-compattatori della tipologia RVM (Reverse Vending Machine) su tutto il territorio nazionale presso punti vendita della GDO, aziende, impianti sportivi e, in generale, nei luoghi a forte aggregazione, nei quali vi è fisiologicamente un grande consumo di acqua minerale e bibite in bottiglia. I consumatori saranno coinvolti attivamente e incoraggiati a raccogliere e conferire correttamente le bottiglie in plastica, in modo semplice e intuitivo, contribuendo così a dar vita al circolo virtuoso del bottle-to-bottle. Secondo le stime i 1.250 eco-compattatori, una volta messi a regime, avranno una capacità di raccolta di 300 milioni di bottiglie l’anno, ossia circa 6.000 tonnellate. Il sistema è semplice: le macchine automatizzate permettono al cittadino di conferire i propri contenitori per bevande e ottenere punti in base al numero di pezzi inseriti. Tali crediti, grazie a un meccanismo di premialità, si trasformano in coupon e sconti da spendere nei negozi e nelle attività aderenti all’iniziativa e permettono agli utenti di ricevere premi in plastica riciclata messi a disposizione da Corepla. L’intero processo è agevolato dall’app Recopet, scaricabile gratuitamente dagli store digitali, che riporta la mappa con l’ubicazione degli eco-compattatori attivi, i premi in palio e tutte le informazioni sull’iniziativa. “Numeri che fanno ben sperare di traguardare gli obiettivi della nuova direttiva SUP, contrastare concretamente il fenomeno dell’abbandono della plastica nell’ambiente, diffondere una vera e propria “cultura del riciclo” e offrire ai cittadini un servizio che consenta loro di effettuare una raccolta di sempre maggiore qualità”, ha commentato Giovanni Cassuti. “Attraverso questa iniziativa il consorzio mira a ottimizzare l’efficacia della raccolta dedicata agli imballaggi in plastica e intercettare attraverso una diffusione sempre più capillare degli eco-compattatori, le bottiglie che oggi sfuggono ai flussi di raccolta già in essere, così da ottenere un reale incremento. La plastica è un bene prezioso e attraverso questi strumenti siamo certi di valorizzarla ulteriormente.” n. 398 - Dicembre 2023/Gennaio 2024 | MACPLAS

Un momento della presentazione del progetto Recopet di Corepla a Ecomondo 2023.

Il progetto Recopet è già ricco di storie di esperienze e innovazione: ne fanno parte la catena della GDO Iper la grande I, Uyba Volley, Camst group e il Comune di Genova.

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| PLASTICA E AMBIENTE

Valore e benefici del riciclo Dieci milioni e 226 mila tonnellate di CO 2 equivalente non emessi in atmosfera, di cui quasi 5 milioni grazie all’impegno del sistema Conai. Risparmiate più di 11 milioni e 832 mila tonnellate di materia prima vergine. Tanti i vantaggi, economici e non, derivanti da una gestione e un riciclo corretti degli imballaggi.

N Foto da siti internet Burgo Group

Il presidente di Conai, Ignazio Capuano.

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el 2022, il valore economico generato per l’Italia dal riciclo e dal recupero degli imballaggi ha superato i tre miliardi di euro. Il sistema Conai contribuisce a questo risultato per circa la metà: un miliardo e mezzo di euro è il beneficio economico del riciclo e del recupero degli imballaggi gestiti dal sistema. In dettaglio, il valore della materia recuperata grazie al riciclo è di 2 miliardi e 43 milioni di euro (667 milioni gestiti da Conai, un miliardo e 376 milioni dal libero mercato). Quello dell’energia prodotta dalla valorizzazione energetica dei rifiuti di imballaggio raggiunge i 20 milioni (18 milioni gestiti da Conai, 2 milioni dal libero mercato). Il valore economico calcolato sui risparmi delle emissioni di gas serra grazie al riciclo e al recupero energetico (ogni tonnellata di gas serra ha un valore economico, calcolato sulla base di quanto definito dalla Direttiva 2009/33 del Parlamento europeo) è di 609 milioni (280 milioni di gestiti Conai, un miliardo e 329 milioni dal libero mercato). Infine, l’indotto economico generato dalla filiera è pari a 614 milioni di euro.

Questi dati sono stati resi noti dal Conai presentando il suo nuovo rapporto integrato di sostenibilità 2023 a Ecomondo 2023. Il riciclo di imballaggi nel 2022 ha permesso di evitare l’estrazione e l’utilizzo di 11 milioni e 832 mila tonnellate di materia vergine, di cui 4 milioni e 773 mila tonnellate (equivalenti al peso di circa 324 Torri di Pisa) sono state risparmiate grazie al lavoro del sistema Conai. “Dati che fanno riflettere”, ha commentato Ignazio Capuano, presidente di Conai, “e che devono spronarci a un impegno sempre più attento, soprattutto in un Paese povero di materie prime come il nostro. Non amare lo spreco è nel DNA di noi italiani, credo. E questo risultato è merito di tutti i cittadini che, ogni giorno, fanno correttamente la raccolta differenziata, consapevoli che non stanno differenziando rifiuti, ma risorse. Stiamo parlando di materia che può rinascere e, in piccola parte, diventare alternativa alle fonti fossili come carburante per produrre energia. In un momento di crisi climatica ed energetica come quello che stiamo vivendo, non possiamo non tenerne

conto: il riciclo, del resto, permette di risparmiare non solo materiali, ma anche anidride carbonica ed energia primaria”.

Un modello che fa scuola Nel 2022, infatti, il risparmio di energia primaria derivante da fonti fossili non consumata grazie al riciclo è stata pari a 56,19 terawattora. Il contributo del sistema consortile a questo risultato è di 26 terawattora, pari al consumo di un terzo delle famiglie italiane. Il riciclo si conferma anche un attore importante contro l’emissione in atmosfera di gas serra, ossia tutti i gas (come la CO2) che hanno effetti di riscaldamento globale. Solo nel 2022, come evidenzia il rapporto Conai, grazie al riciclo è stata evitata l’emissione di più di 10 milioni e 226 mila tonnellate di CO2 equivalente, mentre 4 milioni e 730 mila tonnellate è il quantitativo di CO2 equivalente non emessa grazie a riciclo e recupero portati avanti da Conai: è la quantità che producono 3.767 voli aerei intorno al mondo. “La conferma dei risultati eccellenti del Conai anche nel 2022 è la migliore pre-

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Foto da pagina Linkedin Conai

Dal rapporto integrato di sostenibilità di Conai


Italia tItalia ra i btra esti best perfperformer ormer in EinuEuropa r o pa RICICLO PRO CAPITE IN EUROPA 2020

PERCENTUALE RISULTATI DI RICICLO EUROPEE 2020 % Obiettivi UE

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FONTE: Eurostat 2020 (aggiornati Marzo 2023).

2030 2025

Belgio Paesi Bassi Finlandia Italia Liechtenstein Lussemburgo Estonia Rep. Slovacca Spagna Germania Rep. Ceca Slovenia Irlanda del Nord (GB) Danimarca UE (27) Austria Irlanda Lituania Lettonia Bulgaria * Svezia Francia Grecia * Cipro Portogallo Islanda Polonia * Croazia Norvegia Ungheria Malta Romania

90

Germania Lussemburgo Italia Liechtenstein Irlanda Belgio Paesi Bassi UE (27) Danimarca Estonia Francia Spagna Portogallo Austria Finlandia Norvegia Lettonia Lituania Rep. Ceca Slovenia Svezia Islanda Ungheria Rep. Slovacca Malta Cipro Grecia * Bulgaria * Romania Croazia

180

* Dati 2019.

messa per affrontare le nuove sfide europee e per migliorare i tassi di circolarità della nostra economia”, ha spiegato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, “per migliorare ulteriormente in alcune province italiane dove permangono ritardi quantità e qualità delle raccolte differenziate, per fare ulteriori passi avanti nelle tecnologie di riciclo, per contribuire ad un migliore sbocco di mercato per alcune materie prime seconde dove si manifestano alcune difficoltà, rafforzando anche il riutiliz-

zo degli imballaggi riutilizzabili”. Infatti, il modello italiano di gestione dei rifiuti di imballaggio continua a fare scuola in Europa. Nel giugno 2023 la Commissione europea ha pubblicato la relazione di segnalazione preventiva sull’attuazione delle direttive sui rifiuti e, per quanto riguarda gli obiettivi di preparazione per il riutilizzo e riciclo, l’Italia si è ritrovata fra i nove Stati membri sulla buona strada per raggiungere entrambi gli obiettivi (insieme ad Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi,

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La qualità è misurata

13.53

Repubblica Ceca e Slovenia). Lo spaccato delle diverse filiere del gestito dal sistema Conai mostra come, per quanto riguarda la plastica, si siano risparmiate 540 mila tonnellate di materiale, il corrispettivo di 11 miliardi di flaconi per detersivi da un litro in PET. Inoltre, grazie al riciclo gestito di 36.750 tonnellate di imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, si è contribuito a generare 171 mila tonnellate di ammendante compostato misto, cioè 34 milioni di sacchi di terriccio.

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1928...

CAMPANA

1992

2018...

Un Lungo cammino insieme

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| PLASTICA E AMBIENTE

Una roadmap verso la circolarità della plastica

Foto da sito internet Plastics Europe

Iniziativa di Plastics Europe

L’associazione europea dei produttori di materie plastiche incoraggia la filiera ad adottare una tabella di marcia per accelerare la transizione ecologica dell’industria della plastica e identificare le aree in cui attuare una maggiore collaborazione a questo scopo. Necessari un quadro politico che stimoli investimenti e mercati circolari e il dialogo con la Commissione europea.

Foto da sito internet Plastics Europe

Virginia Janssens, managing director dell’associazione europea dei produttori di materie plastiche.

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L’

associazione europea dei produttori di materie plastiche Plastics Europe ha definito una roadmap per accelerare la transizione verso la circolarità della plastica, portare a zero le emissioni legate al loro ciclo di vita e promuoverne un uso sostenibile. L’associazione europea e i suoi membri condividono le preoccupazioni della società e dell’opinione pubblica riguardo al contributo dell’industria europea delle materie plastiche al cambiamento climatico e alla produzione di rifiuti plastici, così come la convinzione che sia necessario promuovere un uso sostenibile della plastica. Seppure le materie plastiche siano ritenute insostituibili per molte applicazioni e fondamentali per la transizione verso la sostenibilità e la competitività di molti mercati in Europa, l’intento è quello di creare un’industria virtuosa che sia in grado allo stesso tempo di continuare a soddisfare le esigenze dei consumatori e di supportare la transizione verso una sempre maggiore sostenibilità di molti settori a valle in modo da conservare il ruolo di risorsa strategica in Europa. “Per la prima volta la nostra industria è unita intorno a un piano estremamente

ambizioso ma realistico, per ridisegnare il sistema europeo delle materie plastiche. La transizione delle materie plastiche sarà la nostra stella polare per gli anni a venire e riflette un profondo cambiamento culturale avvenuto nel nostro settore”, ha commentato Virginia Janssens, managing director of Plastics Europe.

La tabella di marcia La roadmap stabilisce un percorso per ridurre del 28% le emissioni di gas serra dell’intero sistema delle materie plastiche entro il 2030 e raggiungere zero emissioni nette entro il 2050. Parallelamente, prevede la graduale sostituzione delle plastiche di origine fossile e che le plastiche circolari arrivino a soddisfare il 25% della domanda europea nel 2030 e il 65% entro il 2050. Gli investimenti aggiuntivi cumulati e i costi operativi per raggiungere questi obiettivi sono stimati in 235 miliardi di euro. La roadmap identifica anche le leve e i fattori abilitanti principali e dettaglia le tappe e le azioni immediate, a breve e medio termine, per i produttori di materie plastiche. Pur riconoscendo che il settore deve fare di più per realizzare un cambiamento sistemico più rapido, essa sottolinea che la circolarità richiede intrinsecamente un approccio all’intera catena del valore da qui al 2030, così come la necessità di istituire un sistema europeo di gestione dei rifiuti adatto a un’economia circolare e alle emissioni zero, di sviluppare obiettivi minimi di contenuto di plastica MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


Foto da sito internet Plastics Europe

Creare un’industria virtuosa che sia in grado allo stesso tempo di continuare a soddisfare le esigenze dei consumatori e di supportare la transizione verso una sempre maggiore sostenibilità di molti settori a valle in modo da conservare il ruolo di risorsa strategica in Europa. Questo, in estrema sintesi, l’obiettivo della roadmap, visto da Viriginia Janssens “come un piano molto ambizione ma realistico”.

circolare per le principali applicazioni e di sbloccare gli investimenti destinati, per esempio, al riciclo dei prodotti chimici. Un ruolo decisivo viene assegnato anche ai responsabili politici europei affinché garantiscano che il sistema europeo delle materie plastiche rimanga competitivo a livello internazionale durante la transizione. “Per avere successo, è necessaria un’azione critica, una reale collaborazione e una volontà politica esplicita. Le decisioni che verranno prese nei prossimi anni determineranno se e quanto rapidamente potremo realizzare gli obiettivi stabiliti nella roadmap. Abbiamo urgentemente bisogno di un quadro politico e normativo che stimoli i mercati circolari e gli investimenti dell’industria in Europa, anziché ostacolarli”, ha continuato Janssens.

Salvaguardare la competitività delle imprese “Siamo entusiasti dell’opportunità offerta dal Green Deal di creare un’industria europea della plastica prospera e competitiva, che ci permetta di aumentare investimenti e innovazione nella circolarità e nella decarbonizzazione. Tuttavia, per consentire la

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transizione avremo bisogno di misure per salvaguardare la competitività delle nostre imprese, se vogliamo evitare che l’attività industriale e gli investimenti migrino fuori dall’Europa verso altre regioni, diventando sempre più dipendenti più dalle importazioni di materie plastiche che non necessariamente soddisfano gli standard di sostenibilità dell’UE”, ha aggiunto Marco ten Bruggencate, presidente di Plastics Europe. “L’industria europea delle materie plastiche è troppo grande, complessa e interconnessa perché le singole parti possano realizzare da sole con successo un sistema circolare e a zero emissioni. Dobbiamo trovare modi migliori per ascoltare le singole istanze, parlare con tutte le parti e approfondire la nostra collaborazione. La roadmap deve essere vista come un invito a mettere in discussione il nostro pensiero e a identificare le aree in cui possiamo unire le forze e progredire più velocemente insieme. Per promuovere questa collaborazione Plastics Europe chiede alla Commissione europea di sviluppare un dialogo sulla transizione dell’industria europea delle materie plastiche”, ha concluso Rob Ingram, responsabile della task force per l’attuazione della roadmap di Plastics Europe.

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Foto da pagina Linkedin Ecomondo

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Echi da Ecomondo 2023

La transizione ecologica è pronta La XXVI edizione del salone internazionale di Italian Exhibition Group per l’economia circolare ha chiuso con un balzo in avanti rispetto al 2022. Le rappresentanze maggiori da Spagna, Germania, Grecia, Serbia, Egitto e Tunisia. Il Ministro Pichetto Fratin: “Ecomondo, da modello pionieristico a bandiera nazionale”. Istituito il premio per gli innovatori green intitolato a Lorenzo Cagnoni.

L Foto da pagina Linkedin Ecomondo

a ventiseiesima edizione di Ecomondo è andata in scena alla Fiera di Rimini dal 7 al 10 novembre registrando un incremento del 15% di presenze rispetto al 2022, quando si era svolta l’ultima edizione insieme a Key Energy. Soddisfazione quindi per l’organizzatore Italian Exhibition Group e per i 1.500 parchi espositori, anche questi in aumento circa del 10% rispetto allo scorso anno, che occupavano i 150 mila metri quadri di superficie fieristica. In crescita anche la partecipazione digitale attraver-

so la piattaforma B2B GreentechInsights, che ha registrato 600 mila visualizzazioni.

di, dal solo pacchetto normativo europeo per la decarbonizzazione “Fit for 55”.

Decarbonizzare conviene

Piattaforma internazionale e hub per innovatori

Dalla bioeconomia rigenerativa alla blue economy, dalla valorizzazione dei rifiuti come risorsa al ripristino dei suoli, passando per le bioenergie al monitoraggio ambientale, l’edizione 2023 della mostra riminese ha dato un segnale chiaro: le tecnologie per la circolarità abbinate a politiche orientate alla decarbonizzazione sono tanto pronte per rigenerare gli ecosistemi quanto profittevoli. Assieme a quanto visto nei padiglioni quartiere fieristico riminese, il green si conferma profittevole per l’economia anche nel report “L’economia di domani: una green economy decarbonizzata, circolare e rigenerativa”, presentato in apertura degli Stati Generali della Green Economy 2023, svoltisi il 7 e l’8 novembre. Si stima un beneficio per 689 miliardi di euro in un arco di tempo di dieci anni, a fronte di costi cumulati per 136,7 miliar-

Non solo è aumentato il numero dei visitatori di Ecomondo, ma anche quello dei Paesi di provenienza, situati prevalentemente nell’area euro-mediterranea, con in testa Spagna, Germania, Grecia, Serbia, Egitto e Tunisia, seguita dall’Africa Subsahariana. Oltre 630 gli operatori esteri internazionali ospitati grazie alla collaborazione di Agenzia ICE, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con la rete globale di “regional advisor” di IEG, e Regione Emilia-Romagna, in particolare per il settore della blue economy, provenienti da Nord Africa e Africa Subsahariana, Balcani, America Latina, Nord America, India e Medio Oriente, che complessivamente hanno generato 2.700 business matching.

Un momento dell’inaugurazione di Ecomondo2023 durante la quale il Ministro Pichetto Fratin (terzo da sinistra) ha affermato che la manifestazione è passata “da modello pionieristico a bandiera nazionale”.

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Foto da pagina Linkedin Ecomondo

Start-up e scale-up sono risultati ingredienti essenziali di Ecomondo. Per gli innovatori consolidati e quelli emergenti nell’ecosistema di imprese italiane green, è stato istituito da quest’anno il premio intitolato a Lorenzo Cagnoni. Sul podio la viterbese Eco Recycling, la trevigiana HBI e il marchio globale AMP Robotics. Tre le startup, inevece, nella terna vincente sono rientrate la milanese 3Bee, la barese Oxoco e la vicentina Mixcycling. Le imprese e le pubbliche amministrazioni che più si sono impegnate per l’eco-innovazione sono state insignite del Premio Sviluppo Sostenibile promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ed Ecomondo.

energetica Gilberto Pichetto Fratin, che, con il presidente di IEG, Maurizio Ermeti, l’amministratore delegato, Corrado Peraboni, e la global exhibition director, Alessandra Astolfi, ha visitato l’area espositiva, sottolineando come Ecomondo sia passato “da modello pionieristico a bandiera nazionale”. All’inaugurazione della manifestazione hanno partecipato anche Francesco Corvaro, inviato speciale per il cambiamento climatico del Governo italiano alla COP28, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessora alla transizione ecologica del Comune di Rimini, Anna Montini. Nei quattro giorni di manifestazione la fiera è stata visitata anche dal viceminiBandiera nazionale stro dell’Ambiente e della Sicurezza enerAlla giornata inaugurale ha partecipato il getica, Vannia Gava, i sottosegretari al Macplas - 172x125mm - print vectorized.pdf 1 23/03/2023 08:59:04 Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Mase, Claudio Barbaro, alla presidenza

del Consiglio, Alessandro Morelli, e agli Interni, Emanuele Prisco, i componenti della commissione parlamentare Ecoreati, i presidenti della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e della Regione Puglia, Michele Emiliano, i consorzi di filiera e le associazioni di impresa, partner storici della manifestazione, a partire da Conai, Utilitalia, Assoambiente e Confindustria, assieme a Commissione europea, Ocse, FAO, UfM, EEA e Iswa, coordinati dal comitato tecnico-scientifico diretto da Fabio Fava dell’Università di Bologna. Istituzioni e nomi che hanno reso Ecomondo un “community catalyst” di rifermento nell’area euromediterranea con un calendario di oltre 240 eventi. La prossima edizione della fiera si svolgerà sempre presso la Fiera di Rimini dal 5 all´8 novembre 2024.

Rispetto al 2022, quando Ecomondo si è svolta per l’ultima volta insieme a Key Energy, i visitatori e i Paesi di provenienza dei visitatori sono cresciuti rispettivamente del 15% e del 10%.

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| PLASTICA E AMBIENTE NEWS Ecopneus ha fatto il punto a Ecomondo

Quello dei PFU (Pneumatici Fuori Uso) è un settore chiave per la transizione verso un’Italia più sostenibile e attenta all’ambiente. È quanto emerso dalla partecipazione di Ecopneus, la società consortile senza scopo di lucro che gestisce proprio i PFU a livello nazionale, a Ecomondo, dove ha sottolineato i progressi raggiunti e le prospettive future di un sistema che già oggi rappresenta un valore concreto per il Paese, stimolando lo sviluppo industriale e l’innovazione. Il riciclo dei PFU già oggi porta con sé benefici economici, ambientali e occupazionali significativi: non solo riduce la dipendenza da costose importazioni di materie prime, ma catalizza anche investimenti su progetti di portata nazionale, ponendosi in prospettiva in grado di sfruttare appieno le opportunità offerte dal PNRR. Basti pensare che nel 2022, la gestione dei PFU da parte di Ecopneus ha fruttato all’Italia 127 milioni di euro in risparmi e ha evitato l’immissione in atmosfera di 300.000 tonnellate di CO2. A questi risultati si aggiungono oltre 600.000 tonnellate di CO2 equivalente risparmiate grazie al recupero energetico e al coprocessing. Non è un caso se la gomma riciclata dai PFU sta diventando sempre più un’opportunità per settori cruciali dell’economia italiana. Le infrastrutture stradali sostenibili e durature allo stesso tempo, le superfici

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Foto da pagina Linkedin Alessandro De Martino

La circolarità dei PFU motore di crescita economica e innovazione

“La nostra dedizione non si limita solo al presente, affrontiamo il futuro con un approccio consapevole delle complessità che ci aspettano, ma determinati a preservare una filiera strategica per il Paese”, ha dichiarato Alessandro De Martino, presidente di Ecopneus.

sportive, l’edilizia sostenibile e il recupero energetico come alternativa ai combustibili fossili rappresentano solo alcune delle molteplici possibilità offerte dal corretto riciclo dei PFU. A oggi, infatti, il settore dei PFU sta attraversando una fase di profonda evoluzione, aprendo prospettive interessanti grazie agli straordinari progressi tecnologici, come la pirolisi, che permette di ottenere oli e altri prodotti dai PFU, reintroducendoli nel ciclo di produzione di nuovi pneumatici e chiudendo così il cerchio virtuoso del riciclo dei PFU. Tale tecnologia non solo consente di valorizzare al massimo le risorse, ma anche di assorbire e ottimizzare l’impiego dei quantitativi di gomma riciclata dai PFU prodotta ogni anno, mentre in Europa sono già diversi gli impianti in fase di realizzazione per la sua messa in atto su scala industriale. Per sfruttare appieno il potenziale

dei PFU il sistema Ecopneus investe ogni anno circa due milioni di euro in progetti di ricerca e sviluppo in collaborazione con prestigiosi centri di ricerca su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è quello di migliorare costantemente i processi e favorire l’applicazione di nuove tecnologie per il riciclo della gomma, massimizzando così la sostenibilità ambientale del settore. “La natura unica e le caratteristiche straordinarie dei PFU ne fanno una risorsa preziosa, non solo dal punto di vista della sostenibilità, ma anche come motore di innovazione e sviluppo economico. Sfruttare il potenziale energetico dei PFU, cercando nuove soluzioni nel campo degli asfalti e valorizzando le potenzialità del riciclo chimico, come la pirolisi, sono sfide che ci spingono a dare il meglio. La chiave è l’innovazione, essenziale per rispondere alle esigenze in evoluzione del mercato italiano della gomma riciclata”, ha sottolineato il presidente di Ecopneus, Alessandro De Martino. Con 230.000 tonnellate di PFU gestite nel 2022, Ecopneus ha superato i target legali, risparmiando 1,5 milioni di metri cubi d’acqua e 336.000 tonnellate di materie prime. Oltre a benefici ambientali, l’economia circolare dei PFU ha stimolato l’industria e creato occupazione. Nel 2022, la filiera Ecopneus ha generato 59,8 milioni di euro, con 51,7 milioni destinati alle imprese associate.

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Foto da sito internet Oldrati Group

Primo Bilancio di Sostenibilità per Oldrati

Uno sguardo sempre più attento alla sostenibilità Il produttore di manufatti in gomma, silicone e plastica Oldrati Group ha pubblicato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, che propone dettagliatamente prestazioni, linee guida e risultati ottenuti dal gruppo nel 2022. Il documento è basato su criteri ESG (Environmental, Social and Governance) ed è stato realizzato in conformità con gli standard internazionali della Global Reporting Initiative (GRI). Il documento ha evidenziato una governance strutturata e funzionale, con uno sguardo sempre più attento ai temi di sostenibilità. Gli indicatori GRI rendicontati analizzano le tematiche più importanti per il gruppo e sono stati individuati come tali attraverso un’analisi di materialità. Nel particolare, il processo di raccolta dei dati ha coinvolto un team di referenti appartenenti alle diverse aree del gruppo.

Grazie a questo progetto, che raccoglie l’insieme delle azioni mirate alla sostenibilità, è stato evidenziato come Oldrati abbia negli anni investito nell’innovazione e nella ricerca continua di soluzioni sostenibili da offrire alla propria clientela, coinvolgendo non solo gli stakeholder ma anche i propri dipendenti, la cui attenzione verso questi rappresenta un aspetto sempre più importante per il benessere del gruppo. uno dei progetti citati nel bilancio è l’innovativo Ogreen, la prima gomma eco-sostenibile di Oldrati che permette di realizzare articoli tecnici di qualità in gomma rigenerata. Questo traguardo porta con sé importanti vantaggi, tra cui la diminuzione di consumo di risorse vergini, degli sprechi e dell’utilizzo di discariche. Tutto finalizzato alla riduzione dell’impatto ambientale, come evidenziato dettagliatamente nel

Bilancio di Sostenibilità. “È fonte di orgoglio poter condividere tutte le attività che il gruppo sta attuando e far emergere tutto quello che viene fatto a livello non solo finanziario ma anche etico, valore intangibile enorme per Oldrati. Nel futuro desideriamo migliorare le nostre competenze, la nostra organizzazione e il nostro posizionamento sul mercato. Questo report di sostenibilità non rappresenterà infatti una rendicontazione fine a sé stessa quanto un cruscotto di miglioramento. Per il momento lo consideriamo una guida per le azioni future da intraprendere e senza dubbio un significativo passo in avanti verso un futuro sempre più green”, ha commentato Manuel Oldrati, CEO del Gruppo Oldrati.

Il primo Bilancio di Sostenibilità per Manuel Oldrati, CEO del Gruppo Oldrati, non rappresenta una semplice rendicontazione ma una guida per azioni future e un passo in avanti verso una crescente attenzione alla sostenibilità.

che operano nella raccolta dei rifiuti potranno avviare nuove modalità di intercettazione dei beni in polietilene presenti nei rifiuti urbani; dall’altro lato, le aziende che utilizzano prodotti in polietilene potranno usufruire delle opportunità di ritiro dei beni dismessi offerte dal consorzio, nel rispetto delle normative attuali e in favore dell’ambiente”. Utilitalia, in base all’accordo di programma, si impegnerà a promuovere una maggiore attenzione al rispetto dei criteri ambientali minimi e alla divulgazione capillare delle informazioni sui requisiti dei beni in polietilene da richiedere in fase di acquisto. Polieco al contempo fornirà alle associate Utilitalia ogni indicazione sulle modalità di ritiro dei rifiuti di propria competenza.

L’accordo tra Polieco e Utilitalia, di durata triennale, è aperto all’adesione di Anci, Mase e Mimit anche al fine di prevedere semplificazioni amministrative e incentivi per il conferimento e la gestione del rifiuto.

Polieco e Utilitalia

Agevolare l’inserimento dei rifiuti dei beni in polietilene nel circuito di una corretta gestione a tutela di ambiente ed economia circolare. Nasce da questa intenzione comune l’accordo di programma siglato da Polieco (il consorzio nazionale dei rifiuti dei beni in polietilene) e Utilitalia (la federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) a Ecomondo per promuovere una serie di azioni per migliorare la tracciabilità dei rifiuti di beni in polietilene: dalle campagne informative da destinare a chi opera nella filiera all’innalzamento della raccolta dei rifiuti prodotti dalle associate a Utilitalia, dalla cooperazione con amministrazioni centrali ed enti territoriali alla creazione di una banca dati sulle quantità dei rifiuti avviati a raccolta e recupero. “La collaborazione tra Polieco e Utilitalia rappresenta un nuovo importante

tassello per l’attuazione delle best practice dell’economia circolare”, ha affermato il presidente di Polieco, Enrico Bobbio (a destra nella foto), “orientare le imprese verso scelte ecosostenibili ed essere al loro fianco fornendo gli strumenti utili a intraprendere la strada della corretta gestione dei rifiuti di certo può contribuire alla creazione di modelli virtuosi, nell’ottica di una sostenibilità ambientale che non può prescindere dalla consapevolezza e dalla responsabilità del comparto produttivo”. “Questo accordo ha una valenza di carattere generale perché riguarda particolari flussi di rifiuti, riciclabili e non urbani”, ha spiegato il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini (a sinistra nella foto), “e altresì permetterà alle nostre associate di agire in favore dell’economia circolare su due ambiti tra loro separati ma entrambi molto importanti. Da un lato, le aziende

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Foto da sito internet Polieco

Promuovere insieme il riciclo di rifiuti in polietilene

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PLASTICA E AMBIENTE NEWS | Iniziativa di Regione Lombardia

Cinque milioni di euro saranno destinati da Regione Lombardia alle piccole e medie imprese delle filiere della plastica e del tessile per la riduzione e gestione dei rifiuti. Lo ha annunciato l’assessore regionale ad ambiente e clima Giorgio Maione in occasione di Ecomondo 2023. “La Lombardia”, ha dichiarato l’assessore, “è modello europeo nella gestione dei rifiuti e il nostro sistema economico sta facendo grandi investimenti in questo senso. Vogliamo migliorare ulteriormente, aiutando le imprese nel processo di simbiosi industriale per abbattere la produzione

dei rifiuti e aumentare gli standard di riciclo”. “Da Ecomondo”, ha aggiunto Maione, “esce un messaggio forte a tutto il Paese: transizione ecologica e innovazione delle imprese vanno di pari passo. Una visione che guida infatti le azioni della Regione Lombardia e il rapporto con il mondo produttivo”. In particolare, con questo provvedimento saranno finanziati progetti di riutilizzo di imballaggi a fine vita e apportate inoltre modifiche alle linee produttive al fine di realizzare prodotti e imballaggi con un minore uso di materie prime.

Foto da sito Regione Lombardia

Finanziamento per la riduzione e la gestione dei rifiuti

“Promuoveremo l’introduzione di materiali da “end of waste” nelle linee produttive e la realizzazione di progetti innovativi di raccolta rifiuti e riutilizzo o riciclo di rifiuti plastici, di rifiuti in bioplastica compostabile e di rifiuti tessili”, ha dichiarato l’assessore Giorgio Maione presentando l’iniziativa di Regione Lombardia.

Corte dei Conti europea

Ridurre i rifiuti plastici: più facile a dirsi che a farsi europee come una pietra miliare sulla strada della riduzione dei rifiuti di plastica. Una strada che, però, secondo quanto rilevato dagli auditor della Corte dei Conti europea, è accidentata. In un’analisi dell’azione dell’UE per affrontare il problema dei rifiuti plastici, gli auditor hanno messo in guardia circa il rischio considerevole che l’UE stessa non riesca a raggiungere i valori/obiettivo di riciclo degli imballaggi in plastica fissati per il 2025 (50%) e il 2030 (55%).

Foto di Euseson da Wikipedia

I legislatori dell’Unione Europea sono impegnati a rivedere in chiave di una maggiore sostenibilità le norme che regolano gli imballaggi nei 27 Stati membri. Andrebbe in questa direzione il nuovo Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio mirante a ridurre i rifiuti grazie a valori/obiettivi di riciclo e riutilizzo più ambiziosi. Atto normativo, questo, controverso, riguardando molti ambiti del comparto dell’imballaggio ma non solo, ma visto dalle istituzioni

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Gli imballaggi come vasetti di yogurt o bottiglie d’acqua assorbono circa il 40% dell’utilizzo della plastica e oltre il 60% dei rifiuti plastici generati nell’UE. Si tratta anche del tipo di imballaggi con il più basso tasso di riciclo nell’UE (di poco superiore al 40%). L’analisi ha evidenziato che gli Stati membri si appoggiano ai Paesi non-UE per gestire i propri rifiuti di imballaggi plastici e raggiungere i rispettivi valori/ obiettivo di riciclo. Nel 2020 quasi un terzo degli imballaggi di plastica dichiarati come riciclati dai Paesi dell’UE veniva in realtà spedito al di fuori dell’UE per essere riciclato. Tuttavia, a causa delle condizioni più severe imposte dalla convenzione di Basilea, queste spedizioni di rifiuti di plastica sono state in gran parte vietate a partire dal gennaio 2021. La Corte dei Conti avverte che tale situazione, unitamente all’incapacità di trattare questo tipo di rifiuti nell’UE, costituisce una ulteriore potenziale minaccia per il raggiungimento dei valori/ obiettivo dell’UE. Gli auditor interpellati dalla Corte dei Conti europea hanno comunque elogiato le ambizioni dell’UE di raddoppiare i tassi di riciclo di rifiuti plastici entro il 2030, sottolineando le opportunità economiche di tale politica.

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| MACCHINE E ATTREZZATURE

Bausano potenzia la sua attività

Reinterpretare il concetto di innovazione Il costruttore di Rivarolo Canavese, in provincia di Torino, ha introdotto nuovi strumenti di analisi e raddoppiato lo spazio dedicato ai test per migliorare il percorso dalla pre-progettazione allo scale-up industriale delle proprie soluzioni a vantaggio dei trasformatori, che possono così compiere investimenti e scelte produttive più consapevoli e redditizie.

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l costruttore piemontese Bausano ha recentemente potenziato il suo dipartimento di ricerca e sviluppo e reinterpretato il concetto di innovazione introducendo nuovi strumenti di analisi e raddoppiando lo spazio dedicato ai test. Esso è ora in grado di proporre una gamma di servizi molto più ampia grazie ai quali i trasformatori potranno toccare con mano la qualità della sua offerta. Grazie al laboratorio dedicato a test e sperimentazioni, infatti, l’azienda piemontese propone un metodo di lavoro esclusivo, che parte dalla specifica formulazione del trasformatore per elaborare analisi strutturate, volte a realizzare ogni linea di estrusione completamente su misura. Prima di progettare un impianto, il costruttore esegue analisi tramite reometro capillare che studia il comportamento del materiale quando scorre e si deforma, al fine di comprenderne la viscosità in funzione del gradiente della velocità di taglio (shear rate). Con la caratterizzazione reologica del materiale è

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possibile definire la tipologia di materiali che può essere estruso su un impianto esistente, ottimizzare la progettazione delle teste e mettere a punto il design delle viti. Parallelamente, le informazioni raccolte vengono processate tramite plastografo. Qui, i materiali di partenza del trasformatore vengono immessi nella camera, dove vengono riscaldati e subiscono l’applicazione di sforzi di taglio tra due rotori controrotanti. Durante la lavorazione viene misurata la coppia applicata sulle viti in rotazione, che consente di ottenere informazioni sulla viscosità del fuso e quindi su eventuali modifiche prodotte dalla lavorazione sul sistema (gelation, branching, degradazioni). Il risultato di tali analisi, fase preliminare fondamentale e distintiva del know-how di Bausano, viene comparato con i dati elaborati dai software dedicati all’analisi fluidodinamica. Tale fase di pre-progettazione consente di ottimizzare il design di nuove teste, filiere e viti di estrusione,

prevedendo esattamente il comportamento del materiale durante il processo di lavorazione.

Dalla pre-progettazione allo scale-up industriale L’iter di lavoro del costruttore si differenzia, inoltre, per le possibilità di testare, in anteprima presso il suo stabilimento, i dati restituiti dalla strumentazione di laboratorio. L’azienda amplia, infatti, la sua sede e raddoppia lo spazio dedicato alla test room per i suoi clienti. Nello specifico, Bausano dispone di due estrusori bivite controrotanti MD30 e MD75. Il primo, per prove su piccola produzione, consente di introdurre in macchina la formulazione del trasformatore e osservare l’output estruso prima dello scale-up della linea a livello industriale. Il secondo, dedicato a test su impianti di media grandezza, è volto a garantire i target di produttività richiesti dal trasformatore e a fornire, a quest’ultimo, una campionatura di materiale, affinché possa anche

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essere sottoposto a controlli di qualità interni. Ad arricchire ulteriormente la test room sono altri due impianti completi. Il primo, basato su estrusore monovite E-GO per il test di miscele base PP/PE per la produzione di tubi mono e multistrato, e il secondo, basato su un estrusore monovite E-GO R per testare la possibilità di rigenerare materiali di scarto. Bausano è in grado, dunque, di collaudare doppiamente l’impianto del trasformatore, in prima battuta presso la propria sede. Prima dello start-up presso il sito produttivo del trasformatore, infatti, il costruttore avvia la linea nel proprio stabilimento, alla presenza del trasformatore stesso o in forma virtuale, per convalidare le ipotesi progettuali e comprovarne le prestazioni, il funzionamento e i livelli di rumorosità. I tecnici di Bausano sono così in grado di intervenire tempestivamente ancora prima del test di accettazione in fabbrica (FAT), a garanzia di massima flessibilità per il trasformatore. In questo modo l’azienda offre ai trasformatori uno spazio dove raffinare la propria ricerca e sviluppo, per un concetto di innovazione che va oltre il progresso tecnologico e abbraccia anche il settore dei servizi a valore aggiunto. “La priorità per Bausano è la soddisfazione dei clienti. Per questo motivo il nostro tratto distintivo risiede sia nell’esclusiva gamma di servizi pre-progettazione che,

partendo dalla formulazione del cliente, consente di studiare su misura la migliore linea di estrusione, sia nella possibilità di verificare il progetto stesso con un doppio collaudo”, ha dichiarato Giovanni Bausano, direttore di ricerca e sviluppo in Bausano. “A questo si aggiungono i servizi after-sales, che si declinano in un magazzino estremamente fornito di accessori e ricambi originali, in un’assistenza specializzata, tempestiva, sia on-site che da remoto, per un supporto a tutto tondo in grado di ridurre i fermo-macchina e garantire una continuità nel tempo del reparto produttivo. Una combinazione che ci posiziona in qualità di partner affidabile lungo l’intera catena di valore”.

Un tecnico esegue le analisi con il reometro capillare per studiare il comportamento dei materiali in lavorazione e definire il processo e le macchine per trasformare al meglio ciascuno di essi.

La caratterizzazione reologica del materiale permette di definire la tipologia di materiali che può essere estruso su un impianto esistente, ottimizzare la progettazione delle teste e mettere a punto il design delle viti.

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| MACCHINE E ATTREZZATURE

Collaborazione tra Tecnomatic e Italgreen

Quando l’estrusione fa bene allo sport e all’ambiente Un settore che nell’immaginario collettivo rappresenta il benessere e la salute, quello dello sport, non poteva affidarsi a prodotti per ottenere i quali non si seguisse un processo ecosostenibile. A fare in modo che ciò fosse possibile ci hanno pensato il costruttore di linee e attrezzature per l’estrusione Tecnomatic e il produttore di erba sintetica Italgreen, con una collaborazione all’insegna della circolarità.

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n un’epoca in cui le preoccupazioni ecologiche sono al centro delle discussioni globali, le aziende stanno attivamente cercando soluzioni sostenibili per ridurre il proprio impatto ambientale. Facendo un passo significativo verso l’ecosostenibilità, il costruttore di linee e attrezzature per l’estruzione Tecnomatic ha recentemente collaborato con Italgreen,

Una veduta (parziale) della linea fornita per la produzione delle anime per le bobine di erba sintetica partendo dagli scarti dell’erba sintetica stessa (nel riquadro in basso a sinistra).

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azienda attiva nel settore dell’erba sintetica, per introdurre una linea di produzione innovativa e sostenibile, appunto, per realizzare mandrini di supporto per bobine partendo dagli scarti di produzione. Italgreen è un’azienda all’avanguardia nella fornitura di soluzioni all’avanguardia e sostenibili nel campo dell’erba sintetica, fondata con la visione di innovare gli sport e i paesaggi all’aperto, scopo cui dedica tecnologie di ultima generazione e consapevolezza ambientale, peculiarità che le hanno permesso di acquisire una posizione di prim’ordine nelle soluzioni ecologiche per erba sintetica. L’innovativa linea adottata riutilizza in modo efficace gli scarti provenienti dalla produzione di erba sintetica, minimizzando gli sprechi e promuovendo la circolarità nel processo produttivo. Un ruolo fondamentale è affidato alle tecnologie di Tecnomatic, che includono un estrusore Atlas della serie 75.30, un sistema di dosaggio volumetrico anti-umidità, una testa Venus 160 e, a valle, vasche di stabilizzazione, traino, taglierina e ribaltatore.

Tecnologia all’avanguardia per un processo sostenibile Al centro di questo progetto di sostenibilità produttiva si colloca l’estrusore Atlas 75.30 ad alte prestazioni che svolge una funzione fondamentale nella lavorazione degli scarti riciclati otteMACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


nuti dal processo di produzione dell’erba sintetica. Sfruttando tecnologia avanzata e ingegneria di precisione, l’estrusore trasforma in modo efficiente i materiali di recupero nella materia prima necessaria per produrre i mandrini di supporto delle bobine. Questo processo riduce significativamente la quantità necessaria di materie prime vergini, sia preservando le risorse naturali che diminuendo l’impatto ambientale complessivo della produzione. L’uniformità delle proprietà dei materiali è essenziale per la produzione dei mandrini di supporto per bobine in alta qualità. Per garantire ciò, Tecnomatic incorpora nella linea di produzione un sistema di dosaggio volumetrico anti-umidità. Questo sistema innovativo misura e regola con precisione l’ingresso dei materiali di scarto, prevenendo eventuali fluttuazioni nelle loro proprietà dovute proprio al contenuto di umidità. La testa Venus 160 è un altro componente fondamentale della linea di produzione, responsabile della modellazione del materiale estruso nelle dimensioni desiderate dei mandrini. La tecnologia delle teste di estrusione di Tecnomatic è sviluppata per garantire un controllo preciso del diametro e dello spessore del mandrino prodotto, assicurando costanza produttiva durante l’intero processo. Inoltre, la versatilità della testa consente la produzione di supporti di diverse dimensioni, con diametri fino a 130 mm, per soddisfare le esigenze produttive di bobine da parte di Italgreen. Le vasche a vuoto per la stabilizzazione e il raffreddamento, il traino e la taglierina completano la linea di produzione. Le vasche facilitano il raffreddamento e la solidificazione del materiale estruso, mentre il traino mantiene tensione e velocità durante la produzione. Infine, la taglierina agisce in modo efficiente per sezionare i supporti nella lunghezza desiderata, ottenendo componenti pronti all’uso per i rotoli di erba sintetica di Italgreen.

Una collaborazione all’insegna della circolarità La partnership tra Tecnomatic e Italgreen rappresenta un passo verso la produzione industriale sostenibile e circolare. Ripropon. 398 - Dicembre 2023/Gennaio 2024 | MACPLAS

nendo gli scarti della produzione di erba sintetica sottoforma di supporti per le bobine di erba sintetica stessa, questa linea di produzione ottimizza tanto gli sprechi quanto l’impiego di materie prime vergini. In un mondo sempre più consapevole delle sfide ambientali, l’impegno di Tecnomatic ed Italgreen verso soluzioni ecocompatibili ha mirato dunque a stabilire uno standard rappresentando un esempio anche per altri settori. La produzione circolare di supporti per bobine per erba sintetica non solo mostra il potenziale di un processo sostenibile, ma evidenzia anche l’importanza di una collaborazione e del progresso tecnologico come veicoli verso un futuro sempre più verde. Via a via che aumenterà il numero di aziende che abbraccia pratiche di economia circolare crescerà anche l’equilibrio tra crescita economica e tutela ambientale.

Le anime per le bobine di erba sintetica prodotte partendo dagli scarti dell’erba sintetica stessa (nel riquadro in alto a destra una “zolla”).

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| MACCHINE E ATTREZZATURE

Recenti sviluppi in casa Frigel

L’innovazione per il raffreddamento e la termoregolazione degli stampi Essere un innovatore globale di soluzioni ingegneristiche ad alte prestazioni, sostenibili e di qualità per il raffreddamento di processo e le tecnologie di controllo della temperatura: è questa la visione di Frigel, che, anche negli sviluppi più recenti, confluisce in quattro parole chiave: produttività, efficienza, sostenibilità e affidabilità.

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assimizzazione della produttività attraverso la riduzione dei tempi di ciclo e riduzione del fabbisogno di energia e di acqua hanno guidato Frigel anche nel recente sviluppo di soluzioni per il raffreddamento e la termoregolazione degli stampi nei processi di trasformazione, presentate dall’azienda all’ultima edizione di Fakuma.

Il sistema Microgel RSY Syncro, lanciato con un proprio marchio e una propria identità per fissare un nuovo standard tecnologico e un cambio di paradigma.

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Sincronizzazione digitale La nuova centralina Microgel Syncro per l’impiego a bordo pressa nel controllo della temperatura nello stampaggio a iniezione si basa su una tecnologia che permette una drastica riduzione (fino al 40%) del tempo di ciclo, mantenendo inalterate la qualità superficiale, le caratteristiche dimensionali e le prestazioni meccaniche del prodotto finito. La riduzione del tempo di ciclo totale è ottenuta grazie alla contrazione del solo tempo di raffreddamento: questo risultato, raggiunto tramite la sincronizzazione digitale con il processo di stampaggio, offre il vantaggio di non richiedere a priori la modifica di tutti gli altri parametri di stampaggio, rendendo il sistema comunicante con la pressa, ma completamente autonomo e facilmente implementabile dagli operatori. La gamma Microgel Syncro comprende più di dieci modelli, con capacità di raf-

freddamento da 16 a 56 kW e capacità di riscaldamento da 12 a 24 kW. La differenza rispetto al metodo tradizionale consiste nel fatto che la centralina Syncro fornisce acqua fredda allo stampo solo nella fase di raffreddamento, riducendone drasticamente la durata. I vantaggi per il trasformatore consistono nell’aumento della produttività e della redditività della singola cella produttiva, a fronte di un investimento con tempo di ritorno mediamente inferiore ai sei mesi. Con l’obiettivo di fissare un nuovo standard tecnologico e stabilire un cambio di paradigma, la gamma Microgel Syncro è stata arricchita con il modello Microgel RSY Syncro, con un proprio marchio e una propria identità.

Progettare un’industria più efficiente e sostenibile Il concetto di sostenibilità pe Frigel significa riuscire a soddisfare le sue esigenze

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senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie. Il progetto e lo sviluppo del nuovo raffreddatore adiabatico MDK sono stati portati avanti avendo come obiettivo il miglioramento di tutti i KPI legati all’ambiente; meno kWh/kW e minore utilizzo di acqua. Progettata per sostituire la tecnologia delle torri di raffreddamento, la gamma di Ecodry MDK (nella foto di apertura) di raffreddatori adiabatici a circuito chiuso con camere di nebulizzazione chiuse e tecnologie di raffreddamento booster brevettate, consente la configurazione flessibile di soluzioni adiabatiche modulari per le piccole e grandi industrie di trasformazione delle materie plastiche. MDK sfrutta alcuni dei progressi tecnologici già introdotti nella gamma LDK (nuovi efficienti PAD, nuova generazione di ventilatori EC, design modulare, configurazione ampia e profonda) ed è caratterizzato da un sistema di umidificazione ad alta efficienza (CoolPAD) e da una nuova generazione di ventilatori EC che, combinati con una batteria più performante, ottengono un nuovo livello di compattezza in una nuova potente linea di prodotti di raffreddamento adiabatico. Il nuovo Ecodry MDK è concepito per integrarsi facilmente nei sistemi Ecodry 3DK esistenti, di cui Frigel vanta migliaia di installazioni, oltre a rispondere alle nuove esigenze dell’industria: efficienza energetica, sostenibilità e risparmio di risorse come l’acqua.

nell’intero intervallo di temperature. Le opzioni del misuratore di portata e la connettività a MiND o ad altre architetture Industria 4.0 consentono il monitoraggio completo del processo e la registrazione dei dati.

Centraline ad alta precisione e ripetibilità

Ultima ma non ultima, la piattaforma NetgeL 3PR 4.0 per l’Industria 4.0 è dedicata al controllo intelligente e completo dei sistemi di raffreddamento centralizzati di Frigel. Il controllo 3PR 4.0 soddisfa le esigenze dei processori di supervisionare e gestire l’intero sistema di raffreddamento da un unico punto. Tutti i componenti connessi al sistema centrale sono controllati tramite un pannello di controllo unico, progettato specificamente per i sistemi Frigel. 3PR 4.0 è disponibile in versione Lite e Premium a seconda delle dimensioni dell’impianto e delle

Frigel ha innovato anche le sue centraline di termoregolazione (TCU) ad acqua pressurizzata e iniezione diretta fino a 120 °C idonee in settori quali l’automobile, il medicale e lo stampaggio tecnico, in cui precisione, ripetibilità e controllo del processo sono fondamentali per la redditività della cella di iniezione. Le unità TDK sono completamente adattabili a qualsiasi condizione di stampaggio e sono dotate di caratteristiche affidabili e sicurezze ridondanti per operare

Un prodotto distintivo Per quanto riguarda invece la gamma di unità di controllo della temperatura a bordo macchina Microgel RS, Frigel ha introdotto importanti miglioramenti nei sistemi di raffreddamento ad alte prestazioni, quali: maggiore accuratezza del set-point impostato all’interno del ventaglio di controllo (da -5 a 90 °C), migliore controllo della portata e maggiore efficienza energetica complessiva. Queste unità di controllo della temperatura a bordo macchine sono progettate per produzioni orarie comprese tra 10 e 240 kg all’ora e disponibili a zona singola (RSM) e doppia (RSD) e in varie configurazioni per il settore del packaging (RSP) e per le linee di estrusione (RSB). Inoltre, opzioni come flussimetri, pompe con inverter e sensori di temperatura consentono di ottenere la massima capacità di controllo e monitoraggio del processo. La nuova interfaccia utente offre piena connettività e interoperabilità tramite la piattaforma digitale MiND.

Controllo intelligente e centralizzato

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La piattaforma digitale MiND per una nuova, piena connettività e interoperatività.

apparecchiature da controllare. La connettività a MiND e alla sua nuova HMI (Human Machine Interface) offre un’esperienza utente impeccabile e compatibilità con le architetture Industria 4.0, fornendo una visualizzazione semplice e diagrammi di processo delle apparecchiature collegate, consolle per i parametri principali, grafici delle prestazioni e gestione degli allarmi e cronologia.

Netgel 3PR 4.0: la piattaforma di controllo intelligente e centralizzata per l’Industria 4.0.

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Il sistema OTX ha cambiato la deumidificazione

Come ottenere efficienza e ritorno dell’investimento in meno di due anni In continua evoluzione, il sistema OTX di Moretto contribuisce al costante miglioramento del processo di deumidificazione e, con esso, della trasformazione delle materie plastiche nel suo complesso. Per applicazioni finali con prestazioni crescenti e sempre più pregiate.

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aterie plastiche e fibre sintetiche sono oggi largamente usate in ogni area tecnologica e, pur non essendo presenti in natura, sono entrate nella vita di tutti e divenute di utilizzo quotidiano, anche per realizzare oggetti di pregio. Infatti, fino a qualche decennio fa un oggetto di plastica o un capo di abbigliamento in fibra sintetica veniva percepito come un prodotto realizzato in serie,

certamente funzionale, ma non sempre di qualità. Oggi, però, l’evoluzione tecnologica dei polimeri e delle loro caratteristiche tecniche ed estetiche ha raggiunto livelli un tempo inimmaginabili. L’era della plastica ha avuto inizio con la lavorazione della bachelite e della celluloide, ma il settore si è evoluto rapidamente per soddisfare le necessità di una clientela sempre più esigente. Il materiale plastico, per essere lavorato e sfruttarne le caratteristiche che nei prodotti finali si traducono in estetica e resistenza meccanica, deve essere correttamente riscaldato e deumidificato. A questo scopo, già a partire dagli anni Settanta del secolo scorso è stata sviluppata un’attrezzatura con un contenitore tronco-conico, comunemente tramoggia, per eseguire il trattamento di deumidificazione che precede la lavorazione. Gli impatti del processo di deumidificazione sulla qualità della trasformazione finale del materiale sono stati a lungo sottovalutati da un mercato che correva veloce e che non aveva ancora le competenze tecniche per analizzarli. Partendo da queste premesse, Moretto aveva intuito che la deumidificazione era un fattore chiave per ottenere un processo di trasformazione stabile, ossia in grado di garantire prestazioni sotto controllo e in linea con i parametri richiesti. Era, quindi, necessario esaminare il comportamento dei materiali all’interno della tramoggia per migliorare in modo decisivo le prestazioni del sistema. Sistemi OTX installati in un reparto di trasformazione.

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Tramoggia convenzionale

Tempo (ore)

Tempo (ore)

re che fornisce lo stato di essiccazione del materiale e la lettura della temperatura, così da avere sotto controllo in ogni momento le sue condizioni di lavoro. A questi sviluppi ha contribuito e ancora contribuisce, oggi più che mai in modo determinante, l’intelligenza artificiale. La tramoggia OTX di Moretto è un prodotto esclusivo coperto da sette brevetti che ha cambiato il metodo di deumidificazione dei tecnopolimeri, assicurando al costruttore veneto una posizione di primo piano in termini di efficienza energetica, competitività e qualità delle prestazioni.

Confronto fra una tramoggia convenzionale e il sistema OTX.

Granulo per granulo Studi approfonditi in tale direzione sono iniziati circa trent’anni fa e attraverso un software per l’analisi agli “elementi distinti” introdotto nel 2007 è stata condotta una serie di esperimenti per valutare granulo per granulo il percorso attraverso una tramoggia tradizionale. Ne è emerso che con queste ultime non era possibile garantire la fuoriuscita di materiale correttamente deumidificato, in quanto non si poteva assicurare che tutti i granuli rispettassero i tempi di residenza richiesti. Coinvolgendo anche mondo accademico e studi di ingegneria esterni all’azienda, affinché lavorassero al fianco del suo dipartimento di ricerca e sviluppo, e attraverso investimenti mirati, Moretto ha sviscerato il “tema tramoggia”, analizzando congiuntamente la geometria, la fluidodinamica e la termodinamica del sistema. Grazie al supercomputer Leonardo, capace di effettuare 22.000 miliardi di operazioni al secondo, inoltre, è stato possibile mappare il sistema da diversi punti di vista e il processo è stato “smontato” nel suo complesso per individuare le aree di possibile miglioramento su cui intervenire.

Ripensare la tramoggia L’azienda di Massanzago (Padova) ha quindi ripensato completamente la geometria interna ed esterna della tramoggia, sviluppando il sistema OTX (Original Thermal eXchanger) che ha cambiato il concetto di tramoggia stessa e con esso il processo di deumidificazione, realizzando un vero e proprio scambiatore di energia con umidità, contraddistinto da un’efficienza energetica straordinaria. Il tempo di essiccazione è stato ridotto del 40% e, a parità di produzione, il volume della tramoggia risulta inferiore del 40%. Inoltre, grazie all’esclusiva geometria interna e alla massima attenzione ai dettagli, l’efficienza energetica è stata migliorata del 66%, riducendo in maniera significativa i costi di un processo energivoro quale la deumidificazione. Risultati che rappresentano un enorme vantaggio competitivo rispetto alle tramogge convenzionali. Secondo una valutazione in base ai costi correnti dell’energia elettrica, questo sistema garantisce un ritorno dell’investimento in meno di due anni. Ogni tramoggia è dotata di un visualizzaton. 398 - Dicembre 2023/Gennaio 2024 | MACPLAS

Il protagonista dei miglioramenti apportati da Moretto al processo di deumidificazione: il sistema OTX, acronimo di Original Thermal eXchanger.

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Giunti limitatori di coppia

Evitare interruzioni produttive e danni durante l’estrusione Componenti affidabili che evitino interruzioni inaspettate e tempi morti sono particolarmente apprezzati dagli operatori del settore dell’estrusione, processo di trasformazione che, forse più di altri, richiede continuità per essere efficiente. Fra le soluzioni per questo segmento troviamo i limitatori di coppia EASdutytorque e EAS-compact F di Mayr.

Il giunto limitatore di coppia EAS-compact F in versione con flangia (a sinistra) e alberoalbero (a destra).

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L’

industria della plastica in Italia sta dimostrando una notevole capacità di recupero: nonostante le difficoltà causate dall’incremento dei costi energetici e delle materie prime, nonché le problematiche nel reperimento dei materiali dovute alle crisi internazionali, nel 2022 la produzione

ha proseguito nel suo percorso di crescita mantenendosi al di sopra dei livelli pre-pandemia. Sicuramente sono stati di aiuto gli interventi di supporto alle aziende come Transizione 4.0, che modificando la forma del sostegno - dalla maggiorazione dell’ammortamento al credito d’imposta, misura dagli effetti più rapidi - ha facilitato considerevolmente l’acquisto dei beni strumentali 4.0. Le macchine italiane per la lavorazione della plastica sono apprezzate anche sui mercati esteri, tradizionale destinazione della maggior parte degli impianti costruiti nel nostro Paese. Nel 2022 le nostre esportazioni hanno dato risultati brillanti, risultato cui i macchinari per l’estrusione hanno contribuito in maniera significativa.

Un processo ideale per i grandi volumi L’estrusione di materie plastiche, infatti, è un processo ad alta capacità, generalmente utilizzato per realizzare elevati volumi di prodotti come, per esempio, tubi, profilati, rivestimenti e pellicole in cui l’uniformità della sezione trasversale è un requisito imprescindibile in termini di qualità e prestazioni. La continuità nell’estrusione è fondamentale forse più che in altre tecnologie di trasformazione ed è legata al controllo del processo produttivo. Semplificando, l’estrusione è un processo piuttosto semplice e conveniente per realizzare grandi quantitativi di prodotto dove l’estruso assume la forma finale mediante il passaggio forzato attraverso la filiera, per poi essere stabilizzato mediante raffredda-

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Una vista del limitatore di coppia EAS-compact F “aperto”.

mento e tagliato a misura, avvolto o impacchettato, ma eventuali interruzioni a monte nel processo si ripercuotono inevitabilmente sulla sua continuità e quindi sulla produttività dell’intera linea. Generalmente la materia prima viene convogliata mediante una tramoggia nel cilindro dell’estrusore, dove una o più viti rotanti sottopongono i granuli ad attrito e pressione, che generando calore, ne determinano la fusione. Il materiale fuso viene forzato attraverso la filiera posta al termine del cilindro, così da assumere la forma desiderata. Il profilo estruso passa poi in una zona di raffreddamento dove acqua o aria compressa ne riduce la temperatura, stabilizzandone le dimensioni. Infine, apposite strumentazioni permettono di calibrare, marcare se necessario e tagliare a misura gli estrusi per avviarli poi alle successive fasi di lavorazione.

L’importanza della prevenzione Non sembra, ma gli imprevisti sono sempre in agguato: per esempio, l’accidentale introduzione nell’estrusore di elementi di consistenza diversa rispetto al previsto può danneggiare la vite, il che costituirebbe chiaramente un danno grave e comprometterebbe la funzionalità dell’impianto. In questo scenario, per evitare che ciò accada, il collegamento fra il motore, che determina la rotazione della vite, e la vite stessa può essere realizzato con un giunto di sicurezza. Si tratta di un componente che, mentre in condizioni normali garantisce la perfetta trasmissione di potenza dalla parte motrice alla parte condotta, in caso di superamento della coppia predefinita le separa istantaneamente, prima che il sovraccarico possa danneggiare motore o utensile. Mayr, multinazionale tedesca che da oltre 125 anni progetta e produce freni di sicurezza, giunti di trasmissione e limitatori di coppia, ha chiaramente ben presente l’esigenza dei costruttori di estrusori e dei produttori di estrusi di evitare interruzio-

ni del ciclo produttivo e tantomeno danni agli impianti.

Le soluzioni ideali per l’estrusione Per soddisfare le esigenze di chi costruisce macchine per l’estrusione delle materie plastiche, Mayr ha creato due modelli di giunti limitatori di coppia particolarmente adatti a questo tipo di produzione: EAS-dutytorque ed EAS-compact F. EAS-dutytorque Il giunto EAS-dutytorque è progettato affinché il disinnesto meccanico in caso di sovraccarico avvenga nel giro di pochi millisecondi. Inoltre, robusto e preciso, può essere smontato radialmente senza spostare il motore, mentre compatto e durevole, ha requisiti di manutenzione minimi. Il sistema comprende un giunto di trasmissione in elastomero montato e inseribile che compensa i disallineamenti delle estremità dell’albero. Quando la coppia limite impostata viene superata, il giunto si disinnesta, ruotando liberamente senza alcuna coppia residua. L’azionamento può essere disinserito elettricamente tramite un interruttore di fine corsa o un controllore della velocità. La coppia limite viene impostata modificando il precarico delle molle a tazza su ciascun elemento per il sovraccarico. Il reinnesto si effettua semplicemente esercitando una pressione assiale sulle estremità dei perni di ciascun elemento di sovraccarico: a seconda dell’accessibilità nella zona di installazione, il reinnesto può essere realizzato manualmente, o battendo con un martello di plastica. Con EAS-dutytorque l’estrusore è protetto da danni in caso di malfunzionamenti e costi di riparazione e tempi di fermo macchina sono praticamente azzerati. Rispetto al vantaggio dato dalla salvaguardia dei preziosi componenti dell’estrusore, l’investimento richiesto per dotare il macchinario del giunto EAS-dutytorque è decisamente basso.

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EAS-compact F Limitatore di coppia disinnestabile che separa la parte motrice e, in caso di sovraccarico, rimane disinnestato finché non viene deliberatamente reinnestato manualmente o tramite appositi dispositivi, EAS-compact F è l’elemento di protezione ideale per gli azionamenti con notevoli momenti d’inerzia. Se la coppia limite impostata viene superata, il giunto si disinnesta e la coppia si azzera immediatamente, mentre un finecorsa registra il movimento di disinnesto e comanda la disabilitazione dell’azionamento. Quando sono in funzione, i giunti EAS-compact F trasmettono la coppia senza gioco. In caso di sovraccarico, assicurano il libero movimento dei componenti dell’azionamento. I componenti funzionali di EAS-compact F sono sigillati per impedire in modo affidabile la fuoriuscita del lubrificante anche a velocità elevate. I componenti bilanciati garantiscono un ottimo funzionamento e sbilanciamento limitato. La coppia è trasmessa senza gioco e la limitazione risulta precisa e ripetibile con elevata accuratezza. A elevata densità di potenza, EAS-compact F è ideale per azionamenti con elevate velocità.

Un giunto limitatore di coppia EAS-dutytorque.

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Moog Italiana: automazione industriale a 360 gradi

Un intreccio di business e sostenibilità Un incontro durante Plast 2023 con Federico Ghisalberti di Moog Italiana ha permesso di comprendere non solo lo stato dell’arte degli applicativi offerti dalla multinazionale americana per i comparti delle materie plastiche e della gomma, ma anche come essa affronta i temi della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. DI ERMANNO PEDROTTI E LUCA MEI

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ondata nel 1975, Moog Italiana è parte di Moog Inc., una tra le principali aziende a livello mondiale nella fornitura di soluzioni ad alte prestazioni per il motion control che - grazie a un know-how applicativo che abbraccia tecnologie elettriche, idrauliche e ibride - sono molto apprezzate dai fabbricanti di macchinari per stampaggio a iniezione e soffiaggio di materie plastiche e gomma, come pure di sistemi per la formatura dei metalli, di macchine tessili, di robot e di soluzioni di engineering per collaudo e test nelle industrie motoristica, aeronautica, aerospaziale ecc. L’unità motore-pompa Prima di passare al resoconto dell’incontro avvenuto durante elettro-idrostatica EPU Plast 2023 con Federico Ghisalberti, sales manager - large account di Moog Italiana, per completezza può risultare utile ricordare che le tre sedi italiane della multinazionale statunitense a Malnate (Varese), Casella (Genova) e Presezzo (Bergamo) non svolgono solo attività commerciali e di postvendita, ma pure manifatturiere. Sono, infatti, made in Italy buona parte dei blocchi idraulici integrati, dei controllori, dei collettori, dei g-seat, delle pompe a pistoni ra-

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diali, dei servo-attuatori elettrici e idraulici, delle servo-valvole proporzionali, dei servo-azionamenti, dei prodotti per il moto lineare e delle viti targate Moog Inc. Detto questo, per entrare senza troppi indugi nel vivo del contesto dell’incontro, Ghisalberti ha da subito spiegato quali siano gli ambiti applicativi relativi all’industria della plastica e della gomma che maggiormente si declinano nell’utilizzo di sensori, attuatori o altri dispositivi “by Moog” per l’automazione industriale. “Tra le tecnologie di trasformazione delle materie plastiche, lo stampaggio a iniezione è quello che ci accompagna da più tempo, vuoi per le tante applicazioni di nostri controllori nella gestione dei materiali plastificati, vuoi per l’uso di sistemi idraulici o elettromeccanici nei processi d’iniezione a elevate pressioni. Come secondo ambito applicativo troviamo il soffiaggio per prodotti cavi quali bottiglie o flaconi. Anche in questo ambito abbiamo soluzioni in evoluzione. Poi c’è il mercato collaterale della gomma, anch’esso molto interessante”, ha esordito il manager. “Qui a Plast, infatti, espone anche la casa costruttrice IMG, nostro partner storico che, dopo aver ereditato il know-how di MIR, è fra i nomi che in Europa hanno un ruolo di primo piano, accanto ad austriaci e francesi, nelle tecnologie per la lavorazione della gomma. Ebbene, in partnership con IMG abbiamo sviluppato controllori ad hoc per la lavorazione della gomma nell’ottica di una fabbrica 4.0, dove la comunicazione MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


dei dati sconfina dal controllore al cloud. Ultimo ma non ultimo c’è il mondo del retrofit, che per noi è un mercato secondario, ma che ci permette di essere al fianco di una fetta non irrisoria di trasformatori di materie plastiche che mira a produzioni qualitativamente impeccabili tramite investimenti in macchinari in un certo senso calmierati”.

Partnership in ricerca e sviluppo Più processi di trasformazione richiedono sforzi progettuali e manifatturieri dedicati e in quest’ottica appare logica la partnership nelle attività di ricerca e sviluppo con clienti di primordine. Questo è stato lo spunto che ha permesso a Ghisalberti di illustrarci le principali novità di prodotti presentate a Plast 2023. “A tale proposito partiamo dal controllore MC600 Plus che, rispetto al suo predecessore MC600, adotta processore evoluto quad core, che permette una computazione ad alta frequenza e una gestione contemporanea di processi complessi, anche in virtù del sistema operativo real-time Linux. Anche in questo caso abbiamo intrecciato la ricerca e sviluppo con una importante casa costruttrice italiana, BMB, arrivando anche allo sviluppo di una variante di software per chi fa retrofitting di macchine a iniezione. Va poi citata la servo-valvola di regolazione D664/D684”, ha proseguito il nostro interlocutore, “da cui, in virtù di una strategia applicativa controcorrente, deriviamo oggi anche una nuova famiglia di valvole servo-proporzionali D936/ D937, di eguale robustezza ma con tecnologia a solenoidi. Qui è stata fatta un’operazione che ci ha portato a una variante di fascia più economica della storica valvola D663, con lo scopo di entrare in una, per noi, nuova fascia di mercato più bassa, ma con un prodotto d’eccellenza. Dopodiché presentiamo delle migliorie che riguardano sia la vite a ricircolo di sfere sia la vite a rulli satellite che, all’unisono, si collocano nella fascia alta dell’elettrificazione, in virtù del loro abbinamento con motori brushless, soprattutto nelle chiusure stampo. Mi piace ricordare che anche in questo caso abbiamo lavorato in partnership con la già citata BMB che, a Plast, presenta una macchina elettrica-ibrida dotata proprio di queste nuove viti. C’è poi l’unità motore-pompa elettro-idrostatica EPU, che coniuga i vantaggi dell’elettroidraulica con quelli dell’elettromeccanica, soddisfacendo le esigenze di utilizzatori finali e OEM che vogliono un prodotto standard, facilmente integrabile nei loro sistemi di controllo e in nuove macchine. Si tratta di una nuova tecnologia ibrida che consente di utilizzare macchine ancora con attuatori idraulici oleodinamici, ma senza ricorrere alle valvole, in modo da evitare dissipazione di potenza e avere la regolazione della portata direttamente dalla pompa”.

Due filoni verso la sostenibilità Nel momento in cui Moog approccia la ricerca e lo sviluppo di un prodotto, sia esso tanto una novità quanto una miglioria, oggi non può non tenere conto dell’esigenza non trascurabile di con. 398 - Dicembre 2023/Gennaio 2024 | MACPLAS

niugare una visione commerciale della propria attività a lungo termine con un altrettanto a lungo termine rispetto dell’ambiente. “In questi termini, in concreto, cito due dei filoni di sviluppo tra i più rilevanti per Moog: la limitazione dell’impatto ambientale legato al consumo di risorse energetiche e la realizzazione di sistemi di iniezioni idrauliche via via sempre più veloci”, ha illustrato il manager, spiegando che “il primo filone sottende il nostro contributo, in quanto specialisti di motion control, nel rendere più efficienti gli azionamenti riducendo l’impiego d’energia. Un buon esempio è quello della EPU citata, dove l’olio è compresso solo per muovere un attuatore e non va a ricircolo nel serbatoio, evitando così spreco di energia in termini di calore. Relativamente al secondo filone mi piace citare il nostro contributo nei processi di stampaggio a iniezione veloce e/o a parete sottile. Proprio qui a Plast ci sono case costruttrici che espongono macchine a iniezione veloce e che, sempre grazie alle nostre servo-valvole con una singola iniezione ottengono un numero di manufatti superiore al passato: un risultato conseguente all’uso di stampi più grandi. È il caso di ricordare”, ha precisato Federico Ghisalberti, “che il riempimento dello stampo, per antonomasia, ha come ostacolo il raffreddamento della plastica che vi si inietta e che, per riempire efficacemente lo stampo prima che la plastica solidifichi, serve una velocità di iniezione superiore a quella

Il controllore MC600 Plus

Un dettaglio di una macchina (nel riquadro la visione di insieme) esposta da Moog a Plast 2023 e “retrofittata” con i suoi componenti; si tratta di una attività con cui l’azienda affianca una fetta non irrisoria di trasformatori che puntano a produzioni qualitativamente impeccabili con investimenti contenuti ma efficaci.

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tradizionale. Gli addetti ai lavori sanno che salendo con la velocità di riempimento, la tecnologia obbligata è quella oleodinamica la quale, però, necessità di modalità di controllo e gestione dedicate. Ebbene, con il nostro nuovo controllore MC600 Plus, grazie alle prestazioni di un quad-core, raggiungiamo una qualità e precisione di regolazione della servo-valvola di iniezione finora impossibili”.

Uno sguardo al mercato e uno alla fiera Sulla scorta dello sviluppo di nuovi prodotti o degli aggiornamenti di quelli esistenti e delle due tendenze verso la sostenibilità, il nostro intervistato ha offerto anche un quadro sul mercato, tracciato in termini sia generali sia riferiti al comparto della

La valvola servo-proporzionale D644

plastica e della gomma, ammettendo subito che “la situazione a livello macroeconomico, è inutile negarlo, tende verso un ciclo recessivo”. Affinando l’analisi, Ghisalberti ha rilevato come “la Germania, in particolar modo, in quanto locomotiva d’Europa, è in difficoltà e rischia di rendere stagnante l’intera economia europea. Come se ciò non bastasse, da più di un anno è un crescendo continuo dei costi dell’energia che, ormai, sta impattando sull’economia reale rallentando attività e consumi. C’è inoltre l’inflazione che batte sui prezzi. Siamo quindi in un trend congiunturale negativo, che speriamo possa rimanere tale, senza cioè tramutarsi in un impatto anche strutturale. Certo è che finché la Banca Centrale Europea continua ad innalzare il costo del denaro”, ha aggiunto il manager, “non s’intravvede una via d’uscita rapida. Nella migliore delle ipotesi nei prossimi 12 mesi l’economia globale sarà stagnante, materie plastiche comprese. C’è anche da dire che a livello di mercato interno italiano sembra esserci un ritardo nel rallentamento. Da noi la flessione ancora non si sente in maniera così netta, mentre in Germania è evidente già dall’aprile scorso. Temo che il 2024 sarà un po’ più complicato del 2023”. Complice il clima post-Covid, che ha infuso una gran voglia di ripartire in tutti i campi delle attività umane, e nonostante la pandemia ci abbia fatto scoprire nuovi modi di interagire, la partecipazione a una fiera importante come Plast ha significato avere l’opportunità di rincontrare fornitori e clienti per ascoltare le loro esigenze direttamente dalla loro voce, vedere faccia a faccia un vasto pubblico di visitatori e toccare con mano il polso del mercato e della concorrenza. Tutti temi su cui Ghisalberti ha dichiarato senza mezzi termini che “l’impressione è stata ottima. Svariati costruttori di macchinari nostri clienti hanno riferito una raccolta ordini da parte di utilizzatori finali giunti a Milano anche dall’estero. È un fatto che sulla scia di Expo 2015 l’apparato fieristico meneghino stia divenendo via via sempre più importante, efficace e accattivante, come anche che la città di Milano confermi la sua vocazione di stage internazionale per l’Italia. E anche questo aiuta”, ha concluso Federico Ghisalberti con una nota di ottimismo. Federico Ghisalberti, sales manager - large account di Moog Italiana, a Plast 2023 accanto a una pressa a iniezione equipaggiata con componenti Moog.

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MACCHINE E ATTREZZATURE NEWS | Arte in azienda

Rivoluzionare il senso del rifiuto e del luogo di lavoro Ancora una volta IMG si è trasformata in galleria d’arte: dopo la mostra di Stefano Bombardieri dello scorso aprile, che ha chiamato a raccolta centinaia di visitatori, l’azienda di Capriano del Colle (Brescia) ha ospitato un artista bergamasco per celebrare l’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura. Dal 10 novembre al 2 dicembre Dario Tironi ha esposto nei reparti di IMG (che anche in questa occasione sono stati aperti al pubblico di venerdì e di sabato) 13 opere interamente realizzate con scarti di qualunque genere, quali accessori, apparecchi tecnologici, giocattoli, elettrodomestici, soprammobili, gadget e beni di consumo di massa nei più disparati materiali, per fare riflettere sul malsano ciclo di rinnovamento e rimozione delle cose tipico della società contemporanea. In questo panorama di cambiamento compulsivo, l’arte rivoluziona il senso del “rifiuto” e si insinua tra le pieghe di una coscienza collettiva per provare a ricucire i tessuti del corpo sociale. Nelle 13 opere collocate dentro e fuori lo stabilimento, i rifiuti sono memorie recuperate, echi di un passato

recente, leve che aprono i cassetti dei ricordi dove pezzi di bambole, giocattoli, dispositivi elettronici e vecchi utensili toccano le corde emozionali dell’osservatore. Inoltre, l’opera Relics, 2023, è stata esposta a Palazzo Bocca, sede del municipio di Capriano del Colle. Le istallazioni sono state messe così a disposizione di un vasto pubblico dipendenti, fornitori, clienti e visitatori esterni - nei normali ambienti di lavoro e tra gli utensili di uso quotidiano, come se ne entrassero a far parte. Le opere di Tironi a prima vista colpiscono per la loro estetica, ma dopo poco diventano quasi “disturbanti”. Molti tra gli oggetti abilmente assemblati sono spazzatura tecnologica, plastiche, gadget di cui oggi siamo letteralmente invasi. L’assuefazione alla tecnologia, così come a tanti diversi oggetti d’uso compulsivo, sono un tema fondante per l’artista. L’iniziativa costituisce una nuova tappa del progetto “L’arte ImPressa: che bello lavorare!”, con cui IMG concretizza la sua visione di welfare: l’arte, nelle sue molteplici forme, diventa strumento di benessere e fonte di energia vitale e di crescita personale. L’idea di portare l’arte e la bellezza in azienda è da tempo

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radicata in IMG, dove sono già esposte stabilmente diverse opere di vari artisti. “Amo personalmente l’arte, ma ritengo sia uno strumento potentissimo di sensibilizzazione, in grado di risvegliare i sensi, le coscienze e quindi una necessaria riflessione comune”, ha spiegato Barbara Ulcelli, amministratore delegato di IMG. “Questo percorso artistico, forse non comune in un ambito industriale, rientra nella nostra visione di sostenibilità: un impegno che prevede azioni rivolte alla mitigazione dell’impatto ecologico, per il quale IMG è in prima linea, ma anche una profonda sensibilità nei confronti del benessere sociale, dai dipendenti fino alla comunità in cui l’’azienda è inserita. La scorsa mostra ha avuto 1.000 visitatori, anche famiglie con bambini: le imprese devono aprirsi sempre più e diventare luoghi condivisi”. Barbara Ulcelli, seconda da destra, l’artista Dario Tironi, primo da sinistra, il sindaco di Capriano del Colle, Stefano Sala, secondo da sinistra, e il gallerista Ettore Marchina, di Gare 82, primo da destra, posano insieme all’opera “Bagnante Contaminata”, realizzata in rifiuti plastici e resina epossidica.

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| MACCHINE E ATTREZZATURE NEWS Sistema laser e di visione

Realizzare nano-fori senza errori su film plastici perforatore laser, infatti, crea microfori dimensionalmente precisi nel film, consentendo lo scambio controllato dei gas così da allungare il tempo di conservazione dei prodotti ortofrutticoli. Oltre a garantire la qualità dei prodotti durante trasporto e stoccaggio, ne consegue anche una riduzione degli sprechi alimentari. Se il foro praticato dal laser sul film assicura una vita prolungata del prodotto all’interno della confezione, la presenza e le dimensioni dei fori sono comunque elementi critici. La mancanza di un foro o un diametro fuori tolleranza, infatti, rendono l’imballaggio non idoneo allo scopo per cui è stato realizzato. Partendo da queste considerazioni, Feldman ST ha sviluppato il sistema di visione NOA, che senza richiedere alcuna regolazione da parte dell’operatore, permette la misurazione dei fori in tempo reale durante la loro realizzazione: il processo viene

costantemente monitorato in modo che eventuali difetti in termini di assenza o dimensione errata dei fori siano immediatamente individuati e corretti automaticamente. NOA dispone di una funzione di conservazione dei registri per ogni bobina lavorata: dati come diametro del foro, area di esecuzione, percentuale di fori mancanti e fotografie delle lavorazioni sono memorizzati in file affinché la produzione rimanga tracciata e disponibile in ogni situazione. Inoltre, il sistema può essere personalizzato con allarmi per sogli di difetto programmabili direttamente dall’utilizzatore. Il sistema può essere integrato sui sistemi di foratura laser della famiglia FSTLSR di Feldman ST, permettendo anche l’attivazione della correzione automatica, o essere abbinato ad altri sistemi laser esistente, fornendo in questo caso monitoraggio, allarmi e registro.

Foto da sito Feldman ST

Il sistema di perforazione laser presentato da Feldman ST a Plast 2023 consente di realizzare nano-fori con diametro da 80 a 250 micron su film plastici in movimento assicurando una precisione di foratura di ±10 micron. Tale sistema può essere installato su macchine quali saldatrici per sacchetti, macchine per la stampa, laminatrici, taglierine ecc. Questa tecnologia consente di incrementare significativamente le prestazioni dei trasformatori che realizzano imballaggi che prolungano la conservazione di prodotti ortofrutticoli freschi e di tutti quei prodotti confezionati in atmosfera modificata, come buste per surgelati o confezioni per la cottura nei forni a microonde. La tecnologia delle unità sviluppate da Feldman ST consente la foratura precisa degli imballaggi, di cui, oltre alla funzionalità, risulta gradevole e apprezzabile anche l’estetica. Il nano-

Feldman ST è specializzata nella costruzione di soluzioni per la foratura, la ribobinatura e la stampa industriale di imballaggi plastici, in particolare di foratrici laser, meccaniche e ad aghi di precisione per materiali in movimento.

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Trituratore PR 2800 di Previero

Versatilità per trattare materiali post-consumo Le linee di Sorema progettate per lavare e macinare film post-consumo per oltre l’80% di tipo estensibile derivanti da applicazioni commerciali, logistiche e agricole, preselezionati in base a colore e polimero sono in grado di raggiungere una produzione di oltre 10.000 tonnellate all’anno. A questo risultato contribuisce il trituratore PR 2800, realizzato da Previero, sviluppato per essere installato anche sulle linee per il lavaggio di contenitori post-consumo in HDPE con una produttività fino a 5.000 kg all’ora grazie al particolare sistema di taglio che permette la separazione dei componenti metallici presenti, per esempio, nei flaconi spray, che altrimenti danneggerebbero le lame dei mulini. Le balle, una volta liberate dal filo di acciaio che le tiene insieme, vengono introdotte nel trituratore PR 2800 attraverso un nastro trasportatore di alimentazione. Il trituratore è progettato anche per consentire non solo facilità di funzionamento, ma anche di manutenzione, grazie alla

lama tangenziale e al rotore raffreddato che pretaglia e dosa il film nella linea di lavaggio, ottimizzando le operazioni a valle. Tra le caratteristiche che contraddistinguono il trituratore figura anche il motore idraulico con coppia massima da fermo per garantire il minimo consumo di energia necessaria per il taglio dei film e per ridurre il rischio di possibili danni al rotore causati dall’ingresso di materiale inerte nella camera di taglio. In caso di sovraccarico, inoltre, il rotore si ferma e gira in senso contrario senza puleggia inerziale. In sintesi, il corredo di caratteristiche principali del trituratore PR 2800 include: spintore idraulico orizzontale; motore con rotazione reversibile e potenza installata di 200 kW; rotore di due dimensioni, da 800 x 2000 mm e 800 x 3000 mm; rotore rivestito con materiale antiusura; lame e griglia intercambiabili. I vantaggi derivanti dall’utilizzo del trituratore PR 2800 possono essere riassunti in: minimo consumo energetico, ridotto fino al

30% grazie al motore che consuma solo quando il rotore è in funzione; pezzi di dimensioni regolari, come richiesto dai costruttori di detector, con pochissimi fini e un materiale fluido e facile da aprire e dosare nei detector grazie alla bassa velocità di rotazione e al raffreddamento del rotore; minima usura nella preparazione del materiale, garantendo pezzi sfusi non saldati, nella preparazione del materiale, anche in questo caso grazie alla bassa velocità di rotazione e al rivestimento antiusura; facile accesso alla griglia e alla camera di taglio per semplici manutenzione e cambio rapido delle lame.

Il trituratore PR 2800 di Previero installato sulle linee Sorema si contraddistingue per la versatilità che lo rende utilizzabile nel recupero di materiali post-consumo, quali film per applicazioni commerciali, logistiche e agricole, con produttività superiori a 10.000 t all’anno, così come di HDPE con produttività fino a 5.000 kg all’ora.

Misuratori di forza digitali e stativi motorizzati

Eseguire solo le prove necessarie Gli stativi motorizzati Chatillon della serie TCM combinati con i misuratori di forza digitali Chatillon della serie DFE e DFS e gli opportuni morsetti vengono offerti da DGTS (che rappresenta in Italia, insieme a Chatillon, anche Lloyd, entrambe parte del Gruppo Ametek) per eseguire prove di trazione, compressione, flessione, pelatura, adesione, inserimento ed estrazione, effettuando esclusivamente misure di forza in modo che il trasformatore non debba sostenere costi per prestazioni aggiuntive che non sono necessarie. L’impiego dello stativo motorizzato consente di muovere a velocità costante e quindi di eliminare variabili che potrebbero influenzare le misure delle forze. Gli stativi hanno capacità massima di 500 o 1.500 N, corse 400 o 800 mm e velocità impostabile tra 5 e 1.000 mm al

minuto. Tra i misuratori di forza digitali la nuova serie DFS3 offre, al momento, tra le migliori prestazioni disponibili sul mercato per questo tipo di strumenti. Lo strumento, compatto e facile da usare, può essere equipaggiato con cella di carico interna o esterna tra 2,5 e 2.500 N. Il display dello strumento supporta funzioni standard quali lettura del carico in tempo reale e picco di carico, carico di rottura, limiti sulla misura, conteggio passa/scarto, statistiche sui risultati, valore medio ecc., ma lo strumento può anche mostrare lo spostamento della traversa dello stativo per un più preciso posizionamento dello stesso. Il software ForceTest di Chatillon aumenta le potenzialità del misuratore che può essere interfacciato con un PC consentendo la visualizzazione di dati in

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formato grafico, data logging, calcolo di risultati aggiuntivi, creazione di report PDF e/o CSV Export dei dati.

Stativo motorizzato della serie TCM di Chatillon (Gruppo Ametek, rappresentato in Italia da DGTS).

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| MACCHINE E ATTREZZATURE NEWS Estrusione di espansi

Più piccole sono le celle più resistenti sono gli estrusi La tecnologia Microcell sviluppata da da Promix Solutions (che l’ha presentata a Fakuma 2023) consente di ridurre fino al 20% il consumo di materiale nell’estrusione di espansi, senza che ne vengano alterate le proprietà meccaniche. Una ulteriore riduzione del 20-50% del peso del prodotto finale deriva dalla possibilità di utilizzare gas atmosferici (CO2 e azoto) come agenti espandenti. Per una espansione di qualità risulta fondamentale la struttura delle celle. I test hanno dimostrato che celle molto piccole e uniformemente distribuite migliorano notevolmente la resistenza meccanica del materiale. Per esempio, a parità di densità, una schiuma poliuretanica presenta un numero di celle da 50 micron fino a 27 volte più elevato rispetto a quelle da 150 micron. L’ottenimento di microcelle comporta una combinazione di vari fattori quali un elevato know-how di processo, il dosaggio di alta precisione

Sezione di una lastra espansa con tecnologia Microcell.

tecnologia a microcelle risulta efficace per ridurre la quantità di materia prime e di conseguenza il consumo energetico e l’impatto ambientale del processo. Inoltre, il materiale risulta completamente riciclabile alla stregua di quelli non espansi. La tecnologia Microcell può essere utilizzata con una grande varietà di materiali quali PP, PE, PET, TPE, TPU, PA e PVC, ed è adatta all’estrusione di film, lastre, tubi, profili e cavi mediante linee di estrusione nuove o esistenti.

degli espandenti, la predisposizione di appropriate apparecchiature di miscelazione e raffreddamento, una speciale tecnologia di nucleazione. Grazie alla tecnologia Microcell è possibile produrre, per esempio, vassoi termoformati in PET espanso che confrontati con vassoi solidi e vassoi non termoformati presentano rispettivamente la stessa capacità di carico ma un peso ridotto fino al 18% e lo stesso peso ridotto fino al 18% ma una capacità di carico inferiore. La

Bloccaggio magnetico degli stampi

Cambi rapidi senza limitazioni Il sistema QMC 123 di nuova generazione per il bloccaggio magnetico degli stampi sviluppato dalla partnership tra Stäubli e MAG-Autoblok Tecnomagnete è destinato a mercati dello stampaggio

a iniezione dove il sempre più rapido cambiamento delle produzioni rende l’adattabilità delle tecnologie un fattore cruciale, cui questo prodotto risponde con versatilità, semplicità di implementazione e capacità di ottimizzare la produzione sul fronte delle prestazioni, ed elevate sicurezza, efficienza e redditività in termini di processo. Basato su una tecnologia ad alte prestazioni, il sistema QMC 123 è adatto alla maggior parte delle presse a iniezione e di dimensioni dello stampo. Particolarmente indicato per il cambio rapido degli stampi, il bloccaggio magnetico non richiede alcuna modifica

di questi ultimi. Un software dedicato consente di controllare la forza di bloccaggio di ogni tipo di stampo, riducendo i consumi energetici e prevenendo l’insorgere di problemi durante la produzione. Misurazione esatta della forza di bloccaggio insieme a sicurezza attiva e interattività con l’operatore sono funzioni rese possibili dalla tecnologia Imag sviluppata dalla stessa Stäubli. Grazie alla progettazione e ai numerosi controlli eseguiti durante le operazioni di serraggio e in fase di produzione, sono ulteriori caratteristiche che contribuiscono in modo significativo all’aumento della resa produttiva.

Il sistema QMC 123 è disponibile in versione Essential e Premium contraddistinte da livello di sicurezza adattato alle operazioni ripetitive con bassa diversità tra gli stampi in termini di dimensioni e peso e operazioni semplici, la prima, compatibilità con un’elevata varietà di stampi in chiave di Industria 4.0 e opzioni HMI quali pendente ergonomico e intuitivo e integrazione completa nell’HMI della macchina, la seconda.

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Sensore per film sottili

Precisione a raggi infrarossi senza contatto Divisione di Nordson Corporation specializzata in sistemi di misura 4.0 per i settori dell’estrusione e del converting, Nordson Measurement & Control Solutions ha recentemente sviluppato il sensore FilmPro (presentato anche a Plast 2023) con tecnologia senza contatto a raggi infrarossi in grado di fornire misurazioni accurate, ripetibili e ad alta risoluzione dello spessore di film, pellicole e prodotti rivestiti in un’ampia gamma di applicazioni e processi. Il sensore è in grado di misurare con precisione prodotti trasparenti, pigmentati, opachi/perlati, colorati, microporosi o traspiranti. FilmPro dà il proprio meglio con i film

sottili. Questa tipologia di prodotto genera luce riflessa dando origine a interferenze ottiche che influiscono negativamente sulla precisione della misura. Il sensore dispone di un modulo opzionale che ne migliora l’efficienza, rendendolo immune alle variazioni di spessore del film, dal disallineamento e dall’usura dello scansore. Inoltre, il sensore può operare in maniera affidabile in condizioni ambientali o di processo variabili, come per esempio: fluttuazioni della luce; variazioni di temperatura; variazioni di umidità; variazioni della pressione barometrica; fluttuazioni del prodotto. Diversamente ai sensori Beta o a Raggi

FilmPro in azione: i film sottili sono il suo campo di impiego di elezione.

X, FilmPro non richiede manutenzione costante, speciali licenze per radiazioni, protezioni o cancelli di sicurezza.

Inaugurazione in Fanuc Italia

Uno showroom 5.0 Connettività, intelligenza artificiale, dimostrazioni dal vivo di una fabbrica digitale 5.0 e automazione al servizio dell’uomo: questi i pilastri del nuovo showroom di Fanuc Italia, inaugurato presso la sede di Lainate (Milano) in occasione dell’evento Technovation Forum 2023. Mille metri quadrati dedicati interamente al paradigma di Industria 5.0, che richiede la transizione dalle fabbriche iperconnesse per la massimizzazione dell’efficienza tipiche di Industria 4.0 a una nuova visione antropocentrica della produzione industriale, che non perde di vista l’ergonomia e la posizione centrale dell’uomo. Si ispira a questa concezione il nuovo spazio espositivo Fanuc Experience Center 5.0, che si arricchisce di soluzioni di automazione completamente nuove a supporto del modello di Factory 5.0. L’intero Fanuc Experience Center 5.0 è un ecosistema 5G powered by Retelit e OpNet. Macchine, robot e CNC sono tutti collegati tramite rete 5G, la connettività industriale di prossima generazione che fornisce una larghezza di banda maggiore e bassa latenza per

collegamenti più veloci, più stabili e più sicuri, indispensabili per abilitare tecnologie come cloud, intelligenza artificiale e IIoT (Industrial Internet of Things). Tutte le apparecchiature presenti nel Fanuc Experience Center 5.0 sono collegate al 5G, per dimostrare dal vivo le potenzialità e le opportunità della fabbrica del futuro. Con un semplice tocco sui tablet presenti in showroom si possono avviare le macchine e i robot, a simulazione di un controllo da remoto degli asset. Sempre da tablet, è possibile

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accedere all’interfaccia di gestione delle aree e controllare il processo di produzione delle isole e personalizzarlo, riproducendo così la gestione in tempo reale delle linee produttive degli stabilimenti. Tra le dotazioni presenti nello showroom rientra la pressa elettrica per lo stampaggio a iniezione Roboshot abbinata a un robot cartesiano per il carico/scarico dei pezzi, a dimostrazione dei vantaggi dell’automazione nel processo di stampaggio.

Un momento dell’inaugurazione del Fanuc Experience Center 5.0 avvenuta in occasione dell’evento Technovation Forum 2023 organizzato da Fanuc Italia presso la sede di Lainate (Milano).

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MATERIALI E APPLICAZIONI |

Kraiburg TPE a Fakuma

La transizione ecologica passa anche dagli elastomeri termoplastici Il produttore di materie prime tedesco Kraiburg TPE ha preso parte alla recente fiera Fakuma presentando una serie di novità. In tale occasione, Massimo De Fazio ci ha concesso un po’ del suo tempo per illustrarci tali novità e gli ultimi sviluppi dell’azienda. DI GIAMPIERO ZAZZARO

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ondata nel 2001, come divisione indipendente del gruppo Kraiburg, Kraiburg TPE oggi conta più di 680 dipendenti in tutto il mondo e siti di produzione in Germania, Stati Uniti e Malesia, risultando uno dei leader nella produzione di elastomeri termoplastici. All’interno del suo ampio portafoglio di prodotti vengono fornite applicazioni, anche con una certa attenzione all’aspetto sostenibile, per diversi settori, tra cui automotive, medicale e beni di consumo. L’azienda ha preso parte all’ultima edizione di Fakuma dove ha presentato alcune linee di prodotti composti da contenuti riciclati, derivati da materie prime che favoriscono il passaggio da compound a base fossile a materiali rinnovabili, in particolare per i beni di consumo e l’auto. Altro aspetto rilevante è la capacità dell’azienda di seguire i propri clienti lungo tutta la fase progettuale attraverso un servizio tecnico che cura molteplici fattori: codice di condotta, linee guida e di

conformità, politiche di qualità, ambiente, salute e sicurezza sul lavoro ed energia. Inoltre, le linee di prodotti Thermolast, Copec, Hipex e For Tec, trasformate tramite stampaggio a iniezione, estrusione o soffiaggio, offrono ai clienti numerosi vantaggi, non solo nella fase di lavorazione ma anche nel design del prodotto. Per approfondire tutti questi aspetti abbiamo incontrato Massimo De Fazio, key account manager di Kraiburg TPE, che ci ha fornito un quadro generale delle ultime proposte dell’azienda.

Cominciamo con le ultime novità. Quali sono i più recenti sviluppi di Kraiburg TPE in termini di materiali e applicazioni? Cosa avete presentato in occasione della recente fiera Plast e poi a Fakuma? “In occasione delle fiere Plast e Fakuma di quest’anno, Kraiburg TPE ha introdotto tre nuovi prodotti rivolti a mercati diversi e che affrontano le pressanti richie-

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ste del settore, come i rigorosi criteri di valutazione stabiliti dall’Agenzia tedesca per l’Ambiente per i materiali a contatto con l’acqua potabile. Hot Water TPE, un innovativo compound non reticolato, è il primo del suo genere nel settore progettato per elementi di tenuta, guarnizioni e componenti per soddisfare i nuovi requisiti dell’UE per i prodotti a contatto con acqua fredda, tiepida e calda, che entreranno in vigore nel 2025. Progettata per tubi e flessibili in applicazioni igienico-sanitarie e per acqua potabile, la serie DW/H2 soddisfa la direttiva KTW-BWGL, che entrerà anch’essa in vigore nel 2025, offrendo superfici estremamente lisce, proprietà meccaniche fortemente migliorate e un’eccellente resistenza all’attorcigliamento (kinking). Inoltre, la nostra azienda si è fortemente impegnata nel campo della sostenibilità introducendo TPE bio-based con un’impronta di carbonio del prodotto ridotta (PCF), a dimostrazione della dedizione dell’azienda verso soluzioni di alta qualità e rispettose dell’ambiente”.

Massimo De Fazio, key account manager di Kraiburg TPE

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| MATERIALI E APPLICAZIONI

Quali sono oggi le applicazioni più promettenti che stanno guidando lo sviluppo tecnologico dei materiali? Ci sono performance che il mercato richiede più di altre?

La maggior parte dei composti di Kraiburg TPE sono pronti per il riciclo “in-process”.

“In occasione dei giornalieri confronti con clienti e distributori, continuiamo a riscontrare una forte domanda di alternative realizzate con materie prime più sostenibili. Di conseguenza, il PCF è uno dei criteri più importanti per i progetti attuali e futuri, insieme a proprietà di lavorazione comparabili ai TPE realizzati con materiali a base fossile, disponibilità regionale e globale e conformità ai requisiti normativi dei diversi settori applicativi. L’azienda è stata in grado di calcolare le emissioni di CO2 e dei propri prodotti dalla fine del 2021; queste informazioni sono fondamentali per chi ha la responsabilità della scelta dei materiali, soprattutto quando si confrontano le diverse alternative. La nostra mission è aiutare le aziende a raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità con i nostri prodotti, quindi, essere in grado di mostrare l’impatto di un prodotto per chilogrammo o litro è qualcosa che consideriamo prezioso e che è molto apprezzato dalle azienda con cui ci confrontiamo. Con TPE Bio-based e il nostro TPE con

Dal 2021 Kraiburg TPE è in grado di calcolare le emissioni di CO2 dei propri prodotti, supportando i clienti a prendere decisioni basate sui dati volte ad accelerare il loro percorso verso la sostenibilità.

contenuto di riciclato post-consumo e/o post-industria (PCR, PIR), abbiamo sviluppato una gamma di prodotti diversificata che propone soluzioni con materie prime sostenibili fino al 79%, offrendo opportunità di ridurre significativamente i valori di PCF rispetto alle soluzioni TPE vergini. Tecnicamente, offriamo soluzioni sia per applicazioni monocomponente sia multicomponente su PP, substrati polari come ABS/PC e PA, tra gli altri. In questo modo, Kraiburg TPE sta ampliando la propria offerta con soluzioni che soddisfino anche le nuove esigenze, basate sulle ultime tecnologie disponibili e sempre con uno sguardo rivolto ai potenziali obiettivi di sostenibilità dei nostri clienti”.

Sostenibilità dei processi produttivi e di trasformazione ed economia circolare sono oggi i temi dominanti in tutti i settori, e più evidentemente nel settore delle materie plastiche: cosa proponete in termini concreti a sostegno di entrambi, evitando il rischio di greenwashing? “Le parti interessate e i clienti hanno ora accesso a TPE selezionati con certificazione ISCC PLUS e possono, quindi, beneficiare di prodotti con un PCF significativamente ridotto attraverso il bilanciamento di massa (mass balance). Questi composti offrono una possibilità di lavorazione e prestazioni tecniche identiche ai TPE vergini, garantendo nel contempo la conformità con i requisiti normativi. Kraiburg TPE è soggetta a verifiche periodiche e complete per garantire la conformità alle diverse direttive sociali e am-

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bientali a beneficio dei trasformatori e degli utenti finali. Ciò assicura la piena tracciabilità nella catena di approvvigionamento, compresa la prova dell’origine delle materie prime e dei materiali. In particolare, sono i clienti dei settori di consumo (alimentare) e medicale a beneficiare dell’offerta ampliata, in quanto questi prodotti li aiutano a compiere passi in avanti verso un’economia circolare. Con queste soluzioni, combinate ai prodotti disponibili nel nostro portfolio Thermolast R, che comprende sia bio-based sia una varietà di prodotti con materiali PIR o PCR, Kraiburg TPE sta guidando i processi di trasformazione necessari per attuare la transizione da TPE basati su materie prime fossili a TPE più sostenibili”.

La decarbonizzazione e l’azzeramento delle emissioni è un vostro obiettivo? Se sì, come lo state perseguendo? In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDG) e i principi del Global Compact delle Nazioni Unite, la nostra azienda è impegnata nella sostenibilità, concentrandosi sull’uso responsabile dell’acqua, sulla protezione del clima, sulla conservazione delle risorse attraverso un’economia circolare, sul benessere dei dipendenti e su una buona governance. Kraiburg TPE è certificata secondo gli standard ambientali ed energetici rispettivamente ISO dal 2002 e 2013 e ha fissato ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 e per tutti i siti produttivi globali, puntando a ridurre le emissioni assolute Scope 1, 2 e 3 entro il 2031 rispetto all’anno base 2021. Con un obiettivo di riduzione del 46,2%

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Con Hot Water TPE, Kraiburg TPE soddisfa già i requisiti della nuova KTW-BWGL. Ciò riduce al minimo lo sforzo di approvazione per i clienti e accelera l’introduzione di applicazioni di nuova generazione.

per Scope 1 e 2 e uno di riduzione del 27,5% per Scope 3, la nostra realtà aziendale si impegna a migliorare l’efficienza energetica, a promuovere le fonti energetiche rinnovabili e a collaborare con i partner su soluzioni sostenibili. Riconoscendo l’economia circolare come un approccio chiave per raggiungere questi obiettivi, l’azienda è attivamente coinvolta nell’iniziativa Science Based Targets e sta lavorando per convalidare i propri obiettivi a breve termine”.

Qual è il vostro approccio per quanto riguarda il recupero e il riciclo dei materiali? “Nei nostri processi produttivi, i rifiuti di produzione possono essere riciclati e reincorporati in nuove produzioni. Nella fase finale di lavorazione dei TPE, presso lo stabilimento dei nostri clienti, le proprietà termoplastiche offrono il vantaggio che, ad esempio, le materozze della produzione di componenti possano essere anch’esse rilavorate e utilizzate nel, cosiddetto, riciclo in-process. In futuro, i trasformatori potranno prepararsi per il riutilizzo degli scarti di produzione e di lavorazione nei processi di produzione. In stretta collaborazione con i nostri clienti, offriamo la possibilità di riesaminare e testare internamente la rilavorazione e il riutilizzo di questi scarti, il reinserimento degli scarti e dei materiali di avviamento nei pellet TPE. Non appena il componente raggiunge la fine del proprio ciclo di vita presso l’utente finale, vi è la possibilità, per numerosi prodotti di essere smaltiti nel flusso di rifiuti del PP e dell’HDPE. In questo modo, i cicli di vita dei materiali vengono chiusi in maniera efficiente”.

Quali sono i vostri mercati più importanti a livello geografico? Dove si colloca l’Italia nella vostra classifica? “L’Europa centrale rimane una delle regioni più forti per noi. L’Italia si è affermata come uno dei mercati di riferimento nell’UE grazie alla sua diversità di mercato. La struttura del mercato italiano è simile a quella del mercato tedesco, ma poiché desideriamo essere vicini ai nostri clienti, serviamo il mercato italiano direttamente dall’Italia. I nostri esperti di TPE sono distribuiti in modo uniforme in tutto il Paese, coprendo tutte le regioni in caso di necessità o richiesta di assistenza in loco da parte dei nostri clienti. A livello internazionale, riscontriamo grandi opportunità anche in Asia, negli Stati Uniti e in Messico, quindi, stiamo producendo anche in questi Paesi per essere il più vicino possibile ai clienti”.

Come è andato il 2023 per Kraiburg TPE e quali sono le previsioni per il 2024? “Nonostante le sfide geopolitiche in corso, siamo ottimisti su ciò che ci aspetta. L’azienda rimane concentrata nell’affrontare questioni critiche come la digitalizzazione e l’avanzamento di soluzioni personalizzate e affrontiamo questi impegni con fiducia. Attendiamo con impazienza le opportunità e i successi che il 2024 porterà. Nel prossimo anno, possiamo aspettarci ulteriori sfide normative che affronteremo in collaborazione con i nostri fornitori e clienti, inoltre, i settori che non sono ancora passati a materie prime alternative potranno beneficiare dei nostri sviluppi. Ci aspettiamo che le alternative più so-

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I composti Thermolast R possono essere utilizzati per un’ampia gamma di applicazioni, consentendo di chiudere i cicli di riciclo.

stenibili continuino a sostituire quelle basate sui fossili attraverso nuovi progetti e prevediamo una spinta continua al cambiamento. A livello aziendale, per il 2024, stiamo lavorando a misure specifiche per attuare iniziative volte a ridurre le emissioni e a introdurre e reintrodurre nuovi prodotti più sostenibili”.

Tra le possibili applicazioni dei prodotti di Kraiburg TPE trovano largo spazio le applicazioni tecniche.

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| MATERIALI E APPLICAZIONI

Innovazione ad alte prestazioni per la mobilità elettrica

Soluzioni sostenibili per l’elettrificazione del settore auto La mobilità elettrica è uno dei temi del futuro già attuali, su cui si concentrano ricerca e sviluppo in tutti i settori industriali. RadiciGroup è da tempo in campo con soluzioni che consentono di coprire le molte potenzialità applicative che si sono aperte nell’industria dell’auto. A CURA DI LUCA MEI

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nire alle prestazioni tecniche quelle ambientali: questa è la sfida dell’intero comparto della mobilità elettrica, nel quale anche RadiciGroup è sceso in campo con le sue competenze e la sua esperienza nel settore dei tecnopolimeri e delle soluzioni tessili avanzate, per cui si aprono grandi potenziali applicativi. La multinazionale offre un ampio portafoglio di poliammidi speciali per la mobilità elettrica: tali materiali, infatti, risultano estremamente versatili e rientrano tra quelli che mostrano le prestazioni più elevate nel settore elettrico, anche in funzione della maggiore durata nel tempo.

Prestazioni per l’intera vita della vettura Sul fronte dei tecnopolimeri il gruppo di ricerca e sviluppo di RadiciGroup High Performance Polymers supporta l’elettrificazione dell’industria automobilistica e dei trasporti sviluppando soluzioni che rispettano l’ambiente e gli elevati standard di sicu-

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rezza richiesti. La riduzione del peso è strategica per aumentare l’autonomia dei veicoli elettrici: ecco quindi che la sostituzione dei metalli con materiali polimerici diventa centrale mantenendo resistenza e prestazioni per l’intera vita della vettura, che è più lunga di quella di un veicolo tradizionale. Il portafoglio offerto dall’azienda è ampio e in continua evoluzione: si va dai materiali per il sistema batteria (coperchi dei moduli batteria, separatori, piastre terminali e cornici di supporto) ai sistemi elettronici di potenza (inverter e converter), alle infrastrutture di ricarica (spina e presa di ricarica). I “must” che riguardano i materiali polimerici destinati a queste applicazioni sono le proprietà antifiamma, l’isolamento elettrico, la resistenza meccanica e chimica e il mantenimento delle proprietà a seguito di esposizioni prolungate al calore. In questa direzione il marchio di riferimento di RadiciGroup è quello della gamma Radiflam, dedicata ai prodotti su base PA 6, PA 66, PPA e PBT, con eccellenti proprietà di resistenza alla fiamMACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


ma e con i più alti rating UL (V-0 e 5VA). Le tecnologie utilizzate nella formulazione dei prodotti Radiflam sono diverse; in particolare i gradi Radiflam HF risultano esenti da alogeno e fosforo rosso, in linea con i principi di sostenibilità ambientale.

Lo sguardo rivolto a ecodesign ed economia circolare Sempre per contribuire concretamente ad aumentare l’efficienza dei veicoli elettrici riducendone al contempo l’impatto, RadiciGroup propone anche tecnopolimeri e filati da fonte biologica o da riciclo, concretizzando i principi dell’ecodesign e dell’economia circolare.

Una presa per ricarica di veicoli elettrici realizzata in Radiflam A RV250HF

Un pacco batteria “aperto” i cui componenti sono realizzati con Radiflam

La business area RadiciGroup Advanced Textile Solutions mette a disposizione del nuovo concetto di mobilità elettrica un vasto portafoglio prodotti per la produzione di tessuti per interni auto (sedili, headliner, shading) e filati per la pavimentazione tessile. L’attenzione è sempre più rivolta verso materiali eco-friendly con particolare attenzione ai filati realizzati a partire dal riciclo della poliammide, del poliestere o del polietilene (rispettivamente a marchio Renycle, Repetable e Respunsible) e a quelli ottenuti da fonti rinnovabili (Biofeel), che possono anche essere tinti in massa, con un notevole risparmio di acqua ed energia. In questi ambiti, i trasformatori possono contare su una lunga esperienza nel mondo delle soluzioni tessili, sul supporto tecnico e di ricerca e sviluppo, su un’altissima flessibilità nella riproduzione di colori esclusivi (grazie alla produzione interna dei masterbatch) e su un’ampia gamma di combinazioni a livello polimerico (PET, FR, rPET e PA, PET a base biologica) e di additivazione (batteriostatico, stabilizzato anti-UV) per la produzione di filati ad altissime prestazioni.

Nuovo impianto produttivo in India

Cogliere le potenzialità di un mercato in crescita Presente in India dal 2006 con attività commerciali, RadiciGroup ha recentemente inaugurato nel Paese un nuovo stabilimento produttivo nello stato del Gujarat dedicato alla produzione di tecnopolimeri destinati a numerosi ambiti applicativi, tra cui l’automobile, l’elettrico/elettronico, i beni di consumo e industriali, le telecomunicazioni. Per RadiciGroup l’Inda rappresenta un mercato importante in cui è fondamentale essere presenti per intercettare la crescita dei settori che richiedono catene produttive corte e reattive. La nuova struttura manifatturiera rappresenta un’espansione storica per la multinazionale bergamasca

e si colloca nel network produttivo globale RadiciGroup High Performance Polymers, attualmente basato su altri sette impianti e numerose sedi in Europa, America e Asia. Come ha spiegato Federico Percassi, country manager di RadiciGroup High Performance Polymers il sito permetterà all’azienda di rispondere più velocemente alle esigenze locali, accorciando i tempi di sviluppo e di fornitura potendo mettere a punto soluzioni tailor-made per cliente e applicazioni direttamente in loco. Il nuovo impianto, oltretutto, si trova in un’area che potrà consentire di sfruttare i potenziali di crescita del mercato non solo indiano. Il sito nel Gujarat, infatti, si

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La nuova struttura produttiva si estende su circa 19.000 metri quadrati, di cui 11.000 destinati alla produzione, e occupa oltre 100 addetti.

è aggiunto a quello inaugurato ad aprile 2023 a Suzhou (Cina). Si tratta dunque di un ulteriore passo nel percorso di internazionalizzazione di RadiciGroup, volto a rafforzare l’impronta del gruppo in tutto il continente asiatico, per servire vari mercati in modo puntuale ed efficiente, in una logica di prossimità, vicino alle realtà industriali dei clienti locali.

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| MATERIALI E APPLICAZIONI NEWS Nuova bottiglia in PET

Ultraleggera per prodotti lattiero-caseari

Il solo mercato di yogurt e prodotti probiotici a livello globale vale circa 86,87 miliardi di dollari e, secondo le previsioni, crescerà a un tasso medio annuo del 9,3% tra il 2023 e il 2030. I produttori sono sempre più alla ricerca di innovazioni per essere attrattivi sugli scaffali in un mercato che, oltre a crescere, è sempre più competitivo.

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Dimensioni ridotte con capacità tra 65 e 150 ml pensate per prodotti quali yogurt da bere e probiotici, ma anche per succhi di frutta, nettari, bibite isotoniche e te; ideale per i processi a temperatura ambiente così come della catena del freddo. Sono queste le caratteristiche di lancio della nuova bottiglia in PET sviluppata da Sidel per i produttori gli alimenti lattiero-caseari liquidi, dove gli imballaggi realizzati con tale polimero rappresentano un’alternativa sempre più attraente. Con questa nuova bottiglia ultraleggera, i produttori possono beneficiare delle credenziali di sostenibilità offerte dal PET. Non solo è il materiale più conveniente sul mercato, ma anche l’unico riciclabile “da bottiglia a bottiglia” per uso alimentare. Passando dal polistirene al PET, i produttori possono ridurre fino al 40% i costi e fino al 20% il materiale utilizzato. “La nuova dimensione offre il peso migliore nella categoria, con soli 3,9 g per la bottiglia da 100 ml e 5,4 g per la bottiglia asettica da 100 ml, realizzata con un design specifico di preforma, e una durata di conservazione prolungata. Il nuovo design della preforma è qualificato per un contenuto di rPET fino al 100% e richiede una ridotta pressione di soffiaggio, inferiore a 15 bar. La nuova mini-bottiglia garantisce l’integrità totale del prodotto, offrendo al contempo compatibilità con varie soluzioni di tappatura pratiche e sicure”, ha spiegato Laurent Naveau, packaging innovator leader di Sidel. La nuova mini-bottiglia offre un ventaglio di opzioni anche sul fronte “creativo”: diversi formati e forme; monoporzione o multiporzione; impiego di PET bianco o trasparente; molteplici grafiche e finiture; ampia varietà di colli e tappi. Inoltre, è compatibile con etichettature roll-fed e sleeve. La nuova mini-bottiglia si basa su una preforma dal design unico, che garantisce un’ampia finestra di processo anche per aree ridotte di riscaldamento. Ciò si traduce in una distribuzione del materiale ottimale e un’elevata prestazione della bottiglia. “Gli esperti di imballaggio di Sidel hanno sviluppato una preforma che permette di ottenere un’elevata qualità della bottiglia. La distribuzione accurata del materiale sulla bottiglia fa sì che le sue prestazioni siano garantite anche con una pressione di soffiaggio più bassa e quantità ridotte di materiale. Siamo entusiasti di lavorare con i produttori di generi lattiero-caseari liquidi per realizzare l’intera gamma di nuove mini-bottiglie ultraleggere”, ha aggiunto Naveau. La dimensione della nuova bottiglia è compatibile con la soluzione Aseptic Combi Predis FMa - tra le soluzioni asettiche più semplici e veloci sul mercato con decontaminazione a secco delle preforme. Offre una modalità di confezionamento dei prodotti sensibili sicura, igienica ed economica per garantire un gusto esclusivo e una lunga durata di conservazione con un uso minimo di acqua e sostanze chimiche. Allo stesso modo, la bottiglia è adatta a velocità di produzione elevate, fino a oltre 66.000 bottiglie all’ora. MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


Succede all’Orto Botanico dell’Università di Urbino

sostenibile passi attraverso l’utilizzo di energie e materie prime rinnovabili quale alternativa a quelle di origine fossile per la messa a punto di materiali a loro volta rinnovabili come i biopolimeri, oggi tra i più studiati e diffusi a livello applicativo. Gli scienziati spiegano che, però, le plastiche biocompatibili presentano caratteristiche chimico-fisiche che le rendono idonee a un numero limitato di impieghi pratici e che tra i materiali più promettenti per ottenere nuovi biopolimeri che vadano in tale direzione rientrano quelli a base proteica, poiché le proteine spesso sono in grado di dare origine a biopolimeri con peculiarità tecniche eccezionali. A questo riguardo vengono citati gli esempi delle proprietà di isolamento termico della lana o di resistenza alla trazione fino a 4-5 volte maggiore dell’acciaio della seta del ragno. Su queste basi, il gruppo di ricerca dell’Orto Botanico dell’Università di Urbino guidato da Andrea Pompa, in collaborazione con il gruppo di Biochimica e quello Farmaceutico Tecnologico dello stesso ateneo, il gruppo di Chimica pura dell’Università di Bologna e il CNR di Perugia, ha messo a punto un biomateriale innovativo basato sulla proteina dei semi di fagiolo per produrre la quale sono stati impiegati due bioreattori, le piante del tabacco e batteri Escherichia Coli. In entrambi i casi la proteina, in grado di formare lunghe

Andrea Pompa, docente di fisiologia vegetale presso il Dipartimento di scienze biomolecolari e prefetto dell’Orto Botanico dell’Università di Urbino, ha coordinato il team di ricerca sulla bioplastica commestibile.

catene polimeriche, è stata sottoposta a tecniche di plastificazione che hanno dato prova di poter realizzare bioplastica ambientalmente sostenibile e, appunto, addirittura commestibile. Alcune caratteristiche chimicofisiche del nuovo biomateriale sono già state testate, ma il lavoro che i ricercatori dovranno portare avanti è ancora tanto e impegnativo. Certo è che la pubblicazione su una rivista specializzata sulle biotecnologie e sulle innovazioni a esse legate come Biotechnology Journal rappresenta un’ottima referenza.

Foto da sito internet Università di Urbino

L’Orto Botanico dell’Università di Urbino è un luogo dalle due anime, da un lato quella dall’antica serra che affonda le sue radici nel passato, dall’altro quella del moderno laboratorio che si proietta nel futuro, legate insieme da un presente contraddistinto da una ricerca avanzata all’insegna della bio-sostenibilità. È qui che un gruppo di ricerca guidato da Andrea Pompa, professore associato in fisiologia vegetale presso il Dipartimento di Scienze Biomolecolari dell’ateneo urbinate e prefetto dell’Orto Botanico universitario, ha sviluppato quella che è stata battezzata bioplastica mangiabile grazie a una tecnologia che ha mosso i primi passi proprio a Urbino. Lo sviluppo innovativo è stato recentemente presentato in un articolo sulla rivista internazionale Biotechnology Journal a firma dello stesso Andrea Pompa insieme a Francesca De Marchis, Tania Vanzolini, Elisa Maricchiolo, Michele Bellucci, Michele Menotta, Tomas Di Mambro, Annalisa Aluigi, Andrea Zattoni, Barbara Roda, Valentina Marassi e Rita Crinelli, che spiega come il laboratorio dell’Orto Botanico universitario non si dedichi solo alla conservazione delle specie vegetali, ma anche alla ricerca scientifica avanzata per contribuire a risolvere i problemi del presente e anticipare quelli del futuro. Il gruppo di ricerca è partito dalla considerazione che un futuro più

Foto da Uniamo Blogzine

Una nuova plastica, bio e commestibile

La serra dell’Orto Botanico dell’Università di Urbino, dove sono state portate avanti le ricerche sulla bioplastica commestibile.

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| MATERIALI E APPLICAZIONI NEWS Eigenmann & Veronelli particolarmente attiva negli ultimi mesi

Foto da pagine Linkedin Eigenmann & Veronelli

Un nuovo laboratorio applicativo

Il taglio del nastro da parte di Gabriele Bonomi (secondo da destra), amministratore delegato di Eigenmann & Veronelli, all’inaugurazione del nuovo laboratorio presso il campus scientifico OpenZone di Bresso, alle porte di Milano.

Un nuovo laboratorio applicativo dedicato a rivestimenti e prodotti per cosmesi e cura della persona è stato aperto da Eigenmann & Veronelli (distributore italiano di specialità chimiche - oltreché di ingredienti per l’industria alimentare) all’interno del campus scientifico OpenZone di Bresso (Milano). La nuova struttura di 230 metri quadrati di superficie ha ampliato le capacità tecnico-applicative dell’azienda ed è stato messo al servizio, in particolare, di fornitori e clienti dell’area EMEA.

Il laboratorio è stato progettato per fornire supporto a clienti e fornitori e ospitare seminari e sessioni di training, nonché offrire consulenza tecnica su soluzioni avanzate a prestazioni elevate e concept innovativi. Nella struttura, che si aggiunge a una rete di quattro laboratori, sono entrati in attività tecnici esperti in grado di condividere e scambiare conoscenze e competenze in ambito formulativo e di assicurare un supporto tecnico in un’ampia gamma di applicazioni in tutta la regione EMEA. La struttura è stata concepita per accogliere futuri investimenti volti a espandere il supporto applicativo dei prodotti di Eigenmann & Veronelli in un ampio ventagli di settori. “L’apertura del nuovo laboratorio alle porte di Milano rappresenta un passaggio fondamentale per rafforzare ulteriormente le nostre capacità tecnicoapplicative a sostegno di fornitori e clienti, non solo in qualità di distributore,

ma anche come “solution provider” all’avanguardia in grado di veicolare l’innovazione sul mercato”, ha affermato Gabriele Bonomi, amministratore delegato del Gruppo Eigenmann & Veronelli. “Questo è solo l’inizio di una serie di investimenti futuri volti a potenziare i servizi e le capacità tecniche di Eigenmann & Veronelli nella regione EMEA, a conferma del nostro impegno nel creare valore”. Tra le sue operazioni recenti, Eingenmann & Veronelli ha anche acquisito l’intero capitale di Imea Technologies, distributore di specialità chimiche con sede negli Emirati Arabi Uniti. L’operazione rappresenta un’ulteriore crescita in tale settore per la società acquirente, in particolare in Africa, Medio Oriente e nel sub continente indiano e un consolidamento del suo portafoglio di soluzioni tecnologiche innovative e avanzate a completamento della propria offerta.

Accordo nei catalizzatori

Anidride maleica per polimeri e bioplastiche Società chimica con un forte orientamento verso la sostenibilità, Clariant ha firmato un accordo con Conser, parte del Gruppo Maire, per fornire catalizzatori di anidride maleica. I partner svilupperanno catalizzatori di prossima generazione basati sulla famiglia SynDane di Clariant per incrementare produttività, efficienza dei costi e sostenibilità. L’anidride maleica, la cui domanda continua a crescere in tutto SynDane di Clariant: il mondo, in particolare in Cina, è un catalizzatori di ossidazione. componente essenziale per polimeri e

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rivestimenti utilizzati nell’industria edile, automobilistica, marittima e dell’energia, così come un importante intermedio per la produzione di plastiche biodegradabili per imballaggi alimentari, stoviglie monouso, teli per pacciamatura, ecc. I catalizzatori SynDane di Clariant sono progettati per la produzione economicamente vantaggiosa di anidride maleica tramite ossidazione parziale di n-butano in reattori tubolari a letto fisso. Resa e selettività superiori diminuiscono notevolmente la formazione di sottoprodotti e la polimerizzazione a valle, riducendo al minimo i tempi di inattività degli impianti di anidride maleica. Il catalizzatore è stato così richiesto in Cina che Clariant nel 2019 ha effettuato un investimento multimilionario per espandere significativamente la propria capacità produttiva nel suo sito di Panjin. “Siamo lieti di collaborare con il licenziatario tecnologico Conser per accelerare la produzione sostenibile di

anidride maleica. A oggi, cinque nuovi progetti hanno selezionato i catalizzatori Clariant con tecnologia Conser per la produzione di anidride maleica. La nostra partnership aumenterà il numero di clienti che trarranno vantaggio dalle nostre capacità combinate”, ha dichiarato Xaver Karsunke, responsabile dei prodotti chimici speciali presso Clariant. “Con questo accordo miglioriamo ulteriormente la solidità del nostro portafoglio di soluzioni tecnologiche sostenibili che spazia dalle licenze tecnologiche alle attrezzature proprietarie e altri servizi ad alto valore, in linea con l’esecuzione del nostro decennale piano. Siamo ansiosi di lavorare con Clariant per migliorare ulteriormente la nostra offerta tecnologica per soddisfare al meglio le richieste dei clienti di soluzioni innovative ad alta efficienza energetica”, ha commentato Alessandro Bernini, amministratore delegato di Maire.

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Più film Platilon per Covestro

Multistrato impermeabili e traspiranti per applicazioni impegnative Il produttore di materie prime e semilavorati Covestro ha ampliato la capacità produttiva di film Platilon a base di poliuretano termoplastico (TPU) presso lo stabilimento di Epurex Films, consociata interamente controllata dalla multinazionale tedesca, a Bomlitz, in Germania. L’investimento ha coinvolto anche le infrastrutture produttive e la logistica dell’impianto. La nuova capacità è destinata a soddisfare la crescente domanda globale di film in TPU multistrato con proprietà impermeabili e traspiranti utilizzati, tra l’altro, in edilizia, nell’industria automobilistica, in campo medicale e nell’abbigliamento outdoor. La strategia di Covestro è completamente orientata verso l’economia circolare e mira a rendere la multinazionale completamente neutra in termini climatici entro il 2035. Nel

2022 la sede di Bomlitz ha convertito la sua alimentazione energetica verso l’utilizzo esclusivo di fonti rinnovabili. Epurex Films è uno dei tre centri di competenza di Covestro per la produzione di film speciali in Germania, insieme a Leverkusen e Dormagen. “Con questa espansione della capacità stiamo rafforzando il nostro sito di Bomlitz e la nostra posizione di fornitore leader di film speciali tecnici”, ha dichiarato Thorsten Dreier, Chief Technology Officer di Covestro. “Allo stesso tempo, stiamo investendo in tecnologie e applicazioni promettenti e creando nuovi posti di lavoro”. “Da qualche tempo sviluppiamo anche soluzioni specifiche con film realizzati con materie prime alternative, poiché anche in questo settore stiamo assistendo a una crescita della domanda. Lo sviluppo e la

produzione di prodotti parzialmente a base biologica diventeranno quindi un nuovo obiettivo per il sito di Bomlitz”, ha commentato Aleta Richards, responsabile commerciali a livello globale della divisione Specialty Films, secondo cui l’espansione offre l’opportunità di rispondere ancora meglio alle esigenze dei singoli clienti e di offrire prodotti più sostenibili.

I cerotti per la medicazione delle ferite rappresentano una delle applicazioni realizzate con i film multistrato Platilon in TPU.

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MACPLAS 383 - Giugno/Luglio MACPLAS |MACPLAS Dicembre n. 2023/Gennaio 2024 - n.2021 398 MACPLAS n.n.383 383 Giugno/Luglio 2021 MACPLASn. 383---Giugno/Luglio Giugno/Luglio2021 2021


IL MONDO DELLA GOMMA

LA RIVISTA DI


| DALL’ASSOCIAZIONE Cinque anni di comunicazione tecnica

Arrivederci Elastica Sono passati cinque anni e oltre 30 numeri pubblicati da quando nel maggio 2018, in occasione della fiera Rubber veniva annunciata la nuova collaborazione tra MacPlas e Assogomma che ha portato la testata Elastica ad affiancarsi alla nostra rivista. Obiettivo dichiarato della collaborazione, aprire una “finestra” sulla gomma che permettesse di dare aggiornamenti sui temi di maggiore interesse per le imprese e, in ultima analisi, un ulteriore strumento nelle mani dell’associazione per rimanere vicino al settore.

Partiti con qualche pagina, nel giro di poco Elastica ha guadagnato un ampio spazio editoriale e anche l’interesse di alcune aziende che hanno supportato direttamente l’iniziativa. In questi cinque anni, una costante è stata la “Rassegna Internazionale” per la quale vanno i più sentiti ringraziamenti a tutti i professionisti che si sono succeduti nel corso del tempo e che hanno rappresentato la spina dorsale di questa attività, senza mai interrompere il loro supporto per consentire ai lettori di leggere gli estratti di alcuni tra gli articoli scientifici più interessanti pubblicati dalle riviste internazionali di settore. A questa rubrica, se ne è affiancata una seconda, che è diventata un altro “must” di Elastica, vale a dire “Cerisie risponde” curata dal direttore del laboratorio che ha aperto le sue porte mettendo a fattor comune le quotidiane esperienze e curiosità, sempre con la massima riservatezza e i toni pacati che contraddistinguono la comunicazione Assogomma. Gli articoli su Elastica hanno toccato i più svariati argomenti tecnici e approfondimenti normativi sia di carattere nazionale sia internazionale, su temi quali il contatto con alimenti e acqua potabile, la resistenza alla fiamma, l’invecchiamento dei materiali, test e metodi di prova e tanto altro ancora. Partendo dall’occasione della rivista è stato deciso di aprire le porte del laboratorio organizzando, insieme ad Assogomma, un grande even-

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Livio Beghini (a sinistra) e Fabio Bertolotti, rispettivamente presidente e direttore di Assogomma

to di presentazione della nuova sede di Monza e corsi di formazione in presenza. Lo spazio curato e dedicato ad Assogomma ha consentito di rendere partecipi i lettori dei lavori assembleari, dei programmi formativi, ecc., unitamente alle interviste al Presidente Livio Beghini che si è tanto speso nel sostenere l’importanza di questo strumento di comunicazione. Il direttore di Assogomma Fabio Bertolotti chiamato a esprimere il suo pensiero riguardo a Elastica ha dichiarato: “L’esperienza di Elastica si inserisce nella lunghissima tradizione di Assogomma nel mondo dell’informazione. Infatti, bisogna

tornare indietro al 1957 quando l’associazione diede vita alla sua prima iniziativa editoriale intitolata “Notizie per l’Industria della gomma”. Nasceva così la prima rivista di settore poi diventata più semplicemente “L’Industria della Gomma”. Altre iniziative editoriali si sono succedute nel tempo fino ad arrivare a “Elastica”, dapprima autonoma poi inglobata ne “L’Industria delle Gomma” e quindi in Macplas. Oggi il mondo della comunicazione impone nuovi metodi per accompagnare l’evoluzione del settore. Ci prepariamo a una nuova fase che prossimamente annunceremo a tutti: non è un addio ma un arrivederci a prestissimo.”

MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398



| STAMPA ESTERA DI SETTORE Più di dieci riviste esaminate

Rassegna internazionale di scienza e tecnologia Ventinovesima puntata della rubrica dedicata agli articoli di stampa estera selezionati dal comitato di redazione di Elastica, composta da Fabio Bacchelli, Rino Gilotta e dal team di Cerisie, coordinati da Maurizio Galimberti.

ANALISI MECCANICO-DINAMICA DELLA GOMMA STANDARD INDONESIANA (SIR) IN BLEND CON GOMMA CLOROPRENICA PER IMPIEGO SISMICO Testata: Internationale Fachzeitschrift fur Polymere Werkstoffe, Agosto 2023 Autori: Dewi K. Arti, Ade S. Hidayat, Dita A. Saputra, Muhammad D. Gumelar, Akhmad Amry, Mahendra Anggaravidya, Saddam Husin, Galih Taqwatomo, Herri Susanto, lndriasari, Riastuti Fidyaningsih, Wahyu T. Utami, Lies A. Wisojodharmo, ldvan, Mohamad S. lskandar, Puspiptek A CURA DI ROSARIO GILOTTA E CERISIE

Un componente essenziale in un edificio antisismico è un isolatore di base sismico generalmente prodotto in gomma sintetica come il cloroprene (CR). In questa ricerca è stata analizzata la possibilità di combinare CR e gomma naturale. I campioni sono stati preparati con diversi rapporti di CR e NR (SIR20). Ne è derivato che le proprietà meccaniche del SIR20 a 100 phr soddisfano le specifiche dell’isolatore di base sismico. È stata inoltre eseguita l›analisi dinamico-meccanica delle frequenze sismiche predominanti. Le proprietà meccaniche e dinamiche cambiano leggermente con le variazioni di temperatura e frequenza, il che significa che il materiale è stabile e ne è possibile l’impiego come isolatori di base sismica. L’Indonesia è situata alla confluenza della placca indo-australiana, della placca euroasiatica e della placca del Pacifico, tutte attive o potenzialmente attive che causano tsunami e terremoti. Si rende pertanto necessario disporre di edifici antisismici, soprattutto in Indonesia che è situata nell’anello di fuoco, dove spesso si verificano terremoti tettonici. Le gomme cloropreniche (CR) sono polimeri di (2 cloro-1,3 butadiene); la disposizione delle catene polimeriche è totalmente trans-1-4. Possono cristallizzarsi durante lo stiramento a causa del loro elevato grado di stereoregolarità. Pertanto, i vulcanizzati di gomma CR sono simili ai vulcanizzati di gomma naturale

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Rosario Gilotta, esperto di formulazione delle mescole elastomeriche, processi di trasformazione e controllo qualità.

(NR) e hanno un’eccellente resistenza alla trazione. Il CR viene generalmente utilizzato per aumentare la resistenza termica, la resistenza all’olio e alla fiamma rispetto alla NR. Tuttavia, l’aggiunta di NR a CR aumenta l’elasticità e la flessibilità alle basse temperature. Una delle considerazioni critiche quando si combinano due o più ingredienti è la mescolabilità poiché tutti i componenti devono essere miscelati in modo uniforme per evitare una distribuzione disomogenea tra le varie fasi. Questo studio è stato condotto per valutare se la gomma indonesiana standard (SIR) 20, (gomma naturale) e la CR possano essere combinate senza peggiorare la qualità del prodotto.

Prove sperimentali Tutti gli ingredienti per la mescolazione sono stati utilizzati esattamente come sono stati forniti. Una fonte locale in IndoMACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


STAMPA ESTERA DI SETTORE |

nesia ha fornito gomma naturale, Standard Indonesian Rubber 20 (SIR20), con una densità di 0,95 g/cc, la gomma cloroprenica (CR) di tipo Bayprene 210 con una densità di 1,2 g/cc è stata invece fornita da PT Multi Citra Chemindo Nusa; Cabot ha infine fornito il nerofumo N 330. Sono stati utilizzati altri additivi e vulcanizzanti di Lanxess. I provini per i test sono stati vulcanizzati a 140 °C in base all’andamento della curva reometrica eseguita con il reometro a camera oscillante MDR 2000. Il campione è stato testato a temperatura ambiente e in particolari altre condizioni, anche dopo l’invecchiamento in stufa per 72 ore a 70 °C. La durezza Shore A è stata misurata secondo ASTM D2240, con il Mutituyo Durometer. Su ciascun campione sono state effettuate cinque determinazioni in cinque punti distinti, ciascuno distante dall’altro almeno 6 mm. La resa elastica è stata misurata con il tester di resilienza della GiBitre Instruments Rebound chek Resilience Tester. La misurazione del compression set è stata condotta con gli strumenti indicati dalla norma impiegata: ASTM D395 a 70 °C per 22 ore, seguito da un’ora a temperatura ambiente.

Proprietà meccaniche Seguendo la norma ISO 2781, la densità della mescola di gomma non deve superare 1,5 g/cc. Le densità delle mescole di SIR e CR erano rispettivamente di 0,95 e 1,2 g/cc. L’aggiunta di SIR a CR ha ridotto la densità delle mescole BP 60 e BP 80. Tuttavia, nella mescola BP 100, (100 phr di NR) si è verificato un piccolo incremento della densità originale della gomma naturale a causa dell’aggiunta delle cariche e additivi. In generale, è possibile

aggiungere alla gomma una carica rinforzante per aumentare la resistenza all’abrasione. In questo studio è stata utilizzata la stessa quantità di carica per ciascuna formulazione. La formula con maggior quantità di gomma naturale ha mostrato un aumento nella resistenza, all’abrasione. Ciò è dovuto all’elevata regolarità strutturale della gomma naturale (quasi il 100% è costituito da 1,4 poliisoprene). A basse temperature o sotto stiro, la gomma naturale ha la propensione a cristallizzare spontaneamente. L’irrigidimento è dovuto alla bassa temperatura di cristallizzazione, tuttavia il calore può annullarlo rapidamente. Quando il polimero SIR è stato aggiunto alla mescola, l’elasticità e la flessibilità della catena di gomma sono migliorate. Ciò dimostra che la durezza delle gomme vulcanizzate è influenzata dall’interazione tra le molecole di gomma naturale e quelle di gomma sintetica. Con l’invecchiamento la durezza mostra anche che la catena polimerica diventa più rigida, pertanto, la durezza di ciascuna formulazione aumenta leggermente. Per quanto riguarda la resistenza alla lacerazione, la gomma naturale è superiore alle gomme sintetiche. La differenza nel rapporto tra gomma naturale e gomma sintetica utilizzata determina la differenza nel valore dell’allungamento a rottura. I risultati del test mostrano come il grado di reticolazione, ottenuto dalla reazione dello zolfo con molecole di polimero e additivi, influisca sulla forza del legame tra le molecole di gomma. Il processo di vulcanizzazione e la quantità del materiale utilizzato influiscono sulla resistenza del reticolo. Inoltre, la composizione della mescola, la distribuzione e l’omogeneità del materiale condizionano le caratteristiche meccaniche della gomma vulcanizzata.

Isolatori elastomerici (a sinistra) e isolatori elastomerici con nucleo in piombo (a destra)

Piatto in acciaio

Gomma

Piastra di collegamento Fori per fissaggio

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Piatto in acciaio

Nucleo

Gomma

Piastra di collegamento Fori per fissaggio

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| STAMPA ESTERA DI SETTORE

Un isolatore sismico in fase di installazione durante la realizzazione di una struttura architettonica.

DMA - Analisi meccanico-dinamica Nell’intervallo della temperatura -80 ÷ +80 °C le caratteristiche meccanico-dinamiche dei campioni con diversi tagli di polimeri (BP60, BP80 e BP100) sono state esaminate sotto stress ciclico e a frequenze specifiche. I campioni sono stati sottoposti a fatica dinamica sotto l’influenza della temperatura, così da confrontare il tangente delta con la temperatura per le mescole con taglio SIR/CR e il comportamento della mescola con 100 phr di SIR20. Dal test è emerso che BP100 ha un solo picco tang Delta sotto 0 °C, che indica la sua temperatura di transizione vetrosa. D’altra parte, BP 60 e BP 80 hanno due picchi, il che significa che la gomma cloroprenica e la gomma naturale non sono del tutto omogenee. Questa condizione è responsabile delle proprietà meccaniche inferiori di BP60 e BP80 rispetto a BP 100. Inoltre, le differenze di polarità tra CR e NR possono aumentare la tensione di interfaccia, abbassando le caratteristiche meccaniche. Tuttavia, il tang Delta mostra che il fattore di perdita aumenta gradualmente insieme alla temperatura elevata dopo 0 °C e fornisce un valore di picco a 40 ÷ 60 °C. La tang Delta aumenterà con l’aumentare della frequenza utilizzata, secondo la natura viscoelastica del materiale, a causa del rilassamento molecolare. Il materiale BP100 è stato testato a una temperatura di -80 °C

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e nelle frequenze sismiche predominanti (0,1÷10 Hz). Il valore del modulo di accumulo tende a diminuire all’aumentare della temperatura. Tuttavia, il modulo di accumulo non diminuisce costantemente nell’intero intervallo di temperature; un calo significativo del suo valore si verifica invece tra -50 e -30 °C, che corrisponde all’intervallo di transizione vetrosa. Quando le temperature sono inferiori a -50 °C, la regione mostra un comportamento vetroso e ha il valore di rigidità più alto rispetto alle altre aree nell’intero intervallo di temperature. Al contrario, i campioni cambiano da uno stato vetroso (molto rigida) a uno stato morbido e gommoso quando la temperatura supera i -30°C. Le proprietà meccaniche sono in linea con il test dinamico, mentre il BP100 con 100 phr di gomma naturale ha una stabilità superiore a qualsiasi frequenza e soddisfacente resistenza alla trazione, allungamento alla rottura, durezza, resistenza alla lacerazione, deformazione alla compressione, resistenza all’abrasione e resa elastica. Si può suggerire all’industria della gomma di utilizzare la gomma naturale come materia prima principale per gli isolatori sismici, sostituendo sia la gomma sintetica sia la gomma cloroprenica.

COMPLESSITÀ NELLA VULCANIZZAZIONE DELLA GOMMA Testata: Kautschuk Gummi Kunststoffe, 3, 72 (2023) Titolo originale: Sophisticated Vulcanization of Rubber Autori: Y. Ikeda A CURA DI FABIO BACCHELLI

Nonostante la maggior parte dei prodotti in gomma venga ancora realizzata utilizzando processi di reticolazione con zolfo, la chimica della cosiddetta vulcanizzazione non è ancora stata sufficientemente spiegata a causa delle complicate reazioni chimiche che si verificano tra la matrice polimerica, lo zolfo elementare e gli altri reattivi. Storicamente, Charles Goodyear scoprì nel 1839 il procedimento di vulcanizzazione, che fu poi oggetto di una continua innovazione per il miglioramento della lavorabilità e delle proprietà meccaniche, attraverso l’introduzione di acceleranti, attivatori, ritardanti ecc. È estremamente difficile chiarire le reazioni di reticolazione della gomma, specialmente i meccanismi di vulcanizzazione, con lo stesso dettaglio raggiungibile per le reazioni chimiche organiche di molecole piccole. L’autore di questa ricerca si richiama allo studio della cristallizzazione indotta da deformazione (SIC) che interessa alcune gomme reticolate. Misure di diffrazione ai MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


STAMPA ESTERA DI SETTORE |

raggi X (WAXD) e prove tensili monitorate mediante radiazione al sincrotrone mostrano che, nel caso di gomma naturale reticolata a perossido l’insorgenza della cristallizzazione diminuisce con l’aumento della densità di reticolazione, mentre nel caso della gomma naturale vulcanizzata a zolfo tale fenomeno risulta pressoché indipendente dalla densità di reticolazione. Questo studio suggerisce che la gomma naturale vulcanizzata a zolfo mostra un comportamento SIC non allineato alle previsioni teoriche (Flory) e una struttura del network non conforme alla teoria classica dell’elasticità della gomma. È, pertanto, estremamente difficile chiarire i percorsi delle reazioni di reticolazione nella gomma. Mediante studi Sans (scattering di neutroni a basso angolo) è stato scoperto che alcuni reagenti di vulcanizzazione (acido stearico, StH e zinco ossido, ZnO) non solo partecipano alla reazione di reticolazione, ma contribuiscono a determinare le strutture eterogenee dei vulcanizzati. In aggiunta, speciali misurazioni ai raggi X (XAFS) hanno dimostrato che le reazioni di crescita della rete di cross-links e di formazione dei domini reticolati nel network si verificano quasi simultaneamente provocando la struttura finale del vulcanizzato. Tale osservazione è stata confermata mediante tecniche di mappatura nanomeccanica con microscopio a forza atomica (AFM). Infatti, nella vulcanizzazione del poliisoprene con zolfo, accelerante (CBS) e due diversi attivatori (zinco ossido e zinco stearato), è stato riscontrato che, mentre la matrice ZnSt2 è estremamente omogenea, quella ottenuta in presenza di ZnO mostra regioni ad alto modulo derivanti da domini reticolati nel network. Ulteriori studi hanno permesso di individuare la formazione di un complesso intermedio zinco/stearato. A differenza delle reazioni omogenee in soluzione, l’eterogeneità dei reagenti di vulcanizzazione è sempre stata un problema nei processi di lavorazione della gomma in cui i reagenti solidi vengono miscelati meccanicamente con la parte polimerica. Nonostante ciò, la struttura chimica dell’intermedio è stata considerata la più plausibile. Nel 2019 è stato quindi proposto un meccanismo di reazione sulla base dei risultati di varie misurazioni e calcoli, chiarendo per la prima volta che un nuovo complesso zinco/stearato con segmenti di polisolfuro può reticolare il poliisoprene. È stato poi scoperto che un effetto di trasferimento di elettroni del poliisoprene verso i complessi zinco/stearato contribuisce ad accelerare la reazione di reticolazione dello zolfo sulle catene polimeriche. Si è scoperto che il trasferimento di elettroni promuove un cambiamento nelle cariche dei complessi zinco/stearato, con conseguente accelerazione della vulcanizzazione. Il trasferimento di elettroni promuove, inoltre, la scissione dei legami S–N nel CBS sui complessi zinco/stearato. La reazione di inserimento dello zolfo segue attraverso l’apertura di un aneln. 398 - Dicembre 2023/Gennaio 2024 | MACPLAS

Fabio Bacchelli, direttore tecnico Tyre di Versalis.

lo S8, prima che avvenga la reazione di reticolazione. Il trasferimento di elettroni diminuisce l’energia potenziale in ogni fase della reazione mediante l’attivazione degli intermedi complessi. Nel caso della combinazione di ZnO e StH è stata osservata la formazione di un reticolo altamente omogeneo. Le nubi di elettroni (pi-greco) nei doppi legami del poliisoprene promuovono la dispersione dei complessi zinco/stearato, determinando l’omogeneità nella struttura della rete. Questi due aspetti suggeriscono chiaramente che le molecole di poliisoprene non agiscono solo come reagenti, ma anche come se fossero molecole di solvente. In sostanza, la reazione di vulcanizzazione viene accelerata e l’origine dell’attivazione è il trasferimento di elettroni. Si presume che questo meccanismo valga anche per altre gomme dieniche, come ad esempio il polibutadiene. Va infine sottolineato che la curva di reticolazione di questi sistemi vulcanizzanti a base di CBS, ZnO e StH è sempre stata particolarmente utile a livello industriale in quanto la reazione di vulcanizzazione procede molto rapidamente dopo un opportuno tempo di attesa (scorch time). È tuttavia importante sottolineare che tale comportamento ricorda da vicino quello di una reazione biologica, apparentemente non correlata, catalizzata dall’attività enzimatica. Questo è qualcosa che nessuno studioso della gomma ha mai immaginato prima e mostra come i prolungati sforzi per capire la tecnologia di vulcanizzazione abbiano inaspettatamente portato a una conclusione simile a quella dell’evoluzione degli organismi viventi nel corso di decine di migliaia di anni.

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| NEWS È arrivata la stagione invernale

Consigli per attrezzare le auto con pneumatici sicuri In inverno le condizioni della strada sono più difficili per il freddo e la presenza di ghiaccio e neve sul suolo che rendono la circolazione pericolosa. Quando si è al volante in inverno il nemico numero uno della sicurezza è la perdita di aderenza e proprio per questo motivo è fondamentale che l’automobile sia dotata di pneumatici invernali. In inverno, mentre le persone indossano calzature con suole di gomma e disegno “carrarmato”, le automobili necessitano di gomme adatte al periodo freddo che devono riportare sul fianco la marcatura M+S accompagnata dal pittogramma alpino, ossia un simbolo di una montagna a tre picchi con un fiocco di neve al centro, che attesta il superamento di un test di omologazione su neve. Indipendentemente dal tipo di veicolo e di alimentazione, gli pneumatici invernali garantiscono prestazioni migliori durante la stagione più fredda nelle diverse condizioni stradali (acqua, neve, ghiaccio ecc.). Pochi centimetri quadrati di gomma che garantiscono direzionalità e tenuta di strada. Nei test effettuati da Assogomma è stato dimostrato che gli spazi di frenata su fondo innevato sono stati di circa 20 metri per una vettura lanciata a 40 km/h, se dotata di pneumatici invernali, e di oltre 40 metri se dotata di pneumatici estivi, vale a dire il doppio. A 60 km/h una vettura equipaggiata con pneumatici invernali è capace di arrestarsi completamente, su neve, su uno spazio di 35 metri, una distanza ancora inferiore a quella di una vettura con pneumatici estivi che viaggia a velocità più basse. I produttori di pneumatici e i gommisti ricordano che le vetture a trazione integrale (4X4), ove prescritto, devono

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essere dotate di 4 gomme invernali. Infatti, la trazione integrale non è di per sé sufficiente a garantire mobilità e sicurezza in ogni condizione di fondo stradale: se in salita la trazione integrale è un valido aiuto su fondo sdrucciolevole, una volta superato il dosso e iniziata la discesa, la trazione integrale non dà alcun vantaggio e sono solo le gomme che garantiscono direzionalità e grip a terra. Allo stesso modo i produttori di pneumatici e i gommisti raccomandano un equipaggiamento omogeneo per asse e non misto, cioè due pneumatici invernali sull’asse trattivo e due estivi sull’asse posteriore. Guidare una vettura con equipaggiamento misto è molto pericoloso perché dà una falsa sensazione di sicurezza al conducente. L’equipaggiamento invernale all’anteriore, infatti, fornisce trazione e direzionalità sul dritto, ma non appena ci si immette in una curva la differente aderenza degli pneumatici estivi al posteriore provoca una repentina perdita di controllo e il veicolo va in testacoda. Si ricorda che l’equipaggiamento misto non è esplicitamente vietato dal Codice della Strada, ma è fortemente sconsigliato sia dal Ministero dei Trasporti sia da Assogomma. Infine, Assogomma e Federpneus hanno ricordato che il “fai da te” per il cambio gomme non è consentito e che per ogni informazione di carattere tecnico è bene rivolgersi al proprio gommista di fiducia.

Gli pneumatici invernali garantiscono prestazioni migliori e maggiore sicurezza in caso di presenza di neve sulla strada.

MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


NEWS | Rinnovo presidenza Etrma

Impegno per una mobilità sicura e sostenibile In occasione della riunione del consiglio generale del 9 novembre, i membri di Etrma hanno eletto Chris Delaney di Goodyear come nuovo presidente dell’associazione per un mandato di due anni a partire dal 1° gennaio 2024. Delaney è presidente EMEA di Goodyear Tire & Rubber Company e attualmente fa parte del consiglio generale di Etrma, mentre il dottor Ralf Holschumacher dell’associazione tedesca dell’industria della gomma (WDK) è stato eletto vicepresidente durante la stessa riunione. Dopo la sua elezione, Chris Delaney ha dichiarato: “Non vedo l’ora di lavorare con lo staff dell’associazione e con i membri per promuovere l’efficacia e l’influenza di Etrma per affrontare i temi legati alla legislazione e alla regolamentazione che il settore sta vivendo. Con le elezioni del Parlamento europeo e la nuova Commissione

europea, il 2024 sarà un anno cruciale per l’industria, in quanto ci sforzeremo di fornire una mobilità sicura e sostenibile per tutti, riconoscendo, nel contempo, l’importanza economica e sociale della gomma e degli pneumatici”. Il segretario generale di Etrma, Adam McCarthy, ha accolto con favore l’elezione di Delaney, affermando: “Sono entusiasta di lavorare con Chris Delaney mentre Etrma continua la sua evoluzione organizzativa che consentirà al settore di impegnarsi al meglio per costruire un ambiente legislativo favorevole”. Entrambi hanno reso omaggio al lavoro del presidente uscente, Franco Annunziato di Bridgestone. Chris Delaney ha dichiarato: “A nome di tutti i membri vorrei sottolineare il contributo e la leadership di Franco Annunziato in Etrma e più in generale nel settore degli

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pneumatici e della gomma in Europa. Tra i principali risultati ottenuti da Annunziato in qualità di presidente figurano: • la guida dell’associazione su temi normativi chiave come l’Euro 7, l’etichettatura degli pneumatici e le loro nuove prestazioni; • la transizione senza problemi del segretario generale e l’avvio di una revisione della governance e della struttura organizzativa, ponendo le basi perché l’associazione abbia una voce più forte e proattiva a Bruxelles;

Chris Delaney, il nuovo presidente di Etrma.

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RUBRICHE & VARIE |

CORSI OPERATIONAL EXCELLENCE Cesap e MIP - Graduate School of Business (la prestigiosa School of Management del Politecnico di Milano) hanno siglato un accordo strategico per l’erogazione, presso il Plastics Smart Hub 4.0 di Monza, di corsi teorici e pratici sulle principali metodologie dell’Operational Excellence, con specifico focus sulle tecnologie e sulle tematiche del mondo di plastica e gomma. World Class Manufacturing I principali strumenti di problem solving 23 gennaio 2024 La programmazione della produzione 22-23-29 febbraio 1 marzo 2024 (h 09-13) Design of Experiments (DOE) 08 febbraio 2024 FMEA (Failure Mode and Effect Analysis) 19 febbraio 2024 Il product costing e la contabilità industriale 12-13-19-20 febbraio 2024 (h 09-13) Il processo di acquisto e il benchmarking dei fornitori 26-27 febbraio 04-05 marzo 2024 (h 09-13) Lean Six Sigma (Yellow Belt, Green Belt e Black Belt) Cesap ha ottenuto il riconoscimento “Accredited Training Organization” (ATO, ovvero organizzazione accreditata per la formazione), per l’erogazione di corsi di formazione volti alla certificazione Lean Six Sigma, da parte dell’International Association For Six Sigma Certification (IASSC), il più importante organismo mondiale di parte terza (totalmente indipendente) nel campo di formazione e certificazione competenze sulle metodologie Lean Six Sigma. Lean Six Sigma - Yellow Belt Lean Six Sigma - Green Belt Lean Six Sigma - Black Belt I primi appuntamenti con la sessione formativa Lean Six Sigma si terranno il 5 febbraio 2024. Per maggiori informazioni vi invitiamo a contattare la segreteria Cesap.

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SEGNALIAMO DI SEGUITO GLI APPUNTAMENTI FORMATIVI EROGATI DA CESAP, IN AULA E VIA WEBINAR, CHE SI SVOLGERANNO NEI PROSSIMI MESI Materiali

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Corso base sui polimeri 30 gennaio 2024 Corso approfondito sui polimeri 30-31 gennaio 2024 La colorazione dei polimeri 18 gennaio 2024

Stampi per iniezione - Corso base 21-22 febbraio 2024

Stampaggio termoplastici Stampaggio a iniezione - Simulazione CAE 01-08 febbraio 2024 (h 09-13) Stampaggio a iniezione - Corso base 06-07 febbraio 2024 Stampaggio a iniezione - Corso approfondito 23-24-25 gennaio 2024

Altre tecnologie Estrusione di materiali polimerici: analisi e simulazione software 22-29 febbraio 2024 (h 09-12:30) Estrusione di materiali polimerici: processo e analisi delle criticità 07-14-21 febbraio 2024 (h 09-12:30) Termoformatura: processo e analisi delle criticità 28 febbraio 06 marzo 2024 (h 09-12:30)

Testing e regulatory Materiali a contatto con gli alimenti (MOCA) 22-23 gennaio 2024 (h 09-13) Prove fisico-meccaniche e analisi identificative: elementi indispensabili per la caratterizzazione dei materiali plastici 15 febbraio 2024

Sostenibilità e assicurazione qualità Materie plastiche riciclate: come impiegarle correttamente 09 febbraio 2024 Riciclo e recupero di rifiuti in plastica e sottoprodotti di materie plastiche 23 febbraio 2024 Difetti di stampaggio: come evitarli agendo sui parametri macchina 09 febbraio 2024

NOTA: Il calendario corsi potrebbe subire variazioni e/o essere ampliato. Vi invitiamo a visitare il sito web Cesap alle sezioni “Materiali e Tecnologie”, “Operational Excellence” ed “Energy Excellence” per tutti gli aggiornamenti sulla programmazione, e per i webinar gratuiti.

CESAP c/o IIP (ISTITUTO ITALIANO DEI PLASTICI) Via Velleia, 4 - 20900 Monza (MB) Tel.: +39 039 2045700 - Fax: +39 039 2045784 E-mail: info@cesap.com www.cesap.com - www.iip.it

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| RUBRICHE & VARIE

CORSI SBS SBS-Scuola Beni Strumentali organizza corsi di formazione su misura per le aziende costruttrici di macchine e impianti per materie plastiche e gomma (e della meccanica strumentale più in generale). Qui di seguito i prossimi appuntamenti, online e in presenza (presso le sedi SBS di Modena e Milano). Tecnica e Normativa Nuovo Regolamento Macchine 22 e 30 gennaio (9.00-18.00) edizione Modena 17 e 18 aprile (9.00-18.00) edizione Milano

Commerciale e Marketing Dal costing al pricing: clienti diversi, prezzi diversi 27 marzo (9.00-13.00) online Ingredienti principali della vendita: intelligence e comunicazione dal 5 aprile a Modena e online (16 ore di formazione)

Acquisti, logistica e magazzino Buyer Efficace: Focus Trattativa 9, 13 e 15 febbraio a Modena e online (16 ore di formazione)

Commessa, Produzione, Service Controllo statistico di processo al servizio della produzione con macchine automatiche 14 febbraio Il venditore mascherato 20, 23 e 29 febbraio a Modena e online (16 ore di formazione) I servizi: come implementare il business 27 febbraio Progettare i servizi 11 marzo (9.00-18.00) a Modena Controllo di gestione 19 marzo Gestire i servizi 25 marzo (9.00-18.00) a Modena Controllare i servizi 9 aprile (9.00-18.00) a Modena Project Management 3, 4, 15 e 16 aprile a Modena (25 ore di formazione)

L’innovazione nella commessa 7 e 8 maggio (9.00-12.30) online

Risorse umane Performance Management 25 gennaio (9.30-12.30) online Meritocracy 13 febbraio (9.30-12.30) online People Strategy 9 aprile (9.30-12.30) online Change Management 14 maggio (9.30-12.30) online People Engagement 20 maggio online

Export, Fisco, Dogane e Contratti Novità 2024: il punto della situazione in materia di internazionalizzazione 30 gennaio (9.00-12.00) online Come evitare di subire cause all’estero e negoziare da una posizione di forza nella vendita 12 febbraio (10.30-12.30) online Fiscalità internazionale 5 marzo (9.30-12.30) online Trade Finance: cosa fare e come fare per vendere senza rischi 7 e 8 marzo (9.00-13.00) online Incoterms 2020 12 marzo (9.30-12.30) online Tecnica e legislazione doganale 18 marzo (9.30-12.30) online Origine della merce 26 marzo (9.30-12.30) online Classificazione doganale e portali gratuiti 26 aprile (9.00-12.00) online

NOTA: Il calendario delle attività è in costante aggiornamento sul sito: www.scuolabenistrumentali.it

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: formazione@scuolabenistrumentali.it - www.scuolabenistrumentali.it

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Incoterms e pagamenti internazionali: quale l’impatto 9 e 10 maggio (9.30-12.30) online Restrizioni e sanzioni: il punto della situazione 21 maggio (9.00-12.00) online

Ambiente e sostenibilità Sostenibilità nel settore dei beni strumentali: dall’abc alla redazione del bilancio 14 e 15 marzo (9.30-12.30) online

FOCUS PLASTICA Percorso formativo specialistico, in 9 moduli, per costruttori e utilizzatori di macchine, impianti e attrezzature per materie plastiche e gomma. Polimeri, proprietà e caratteristiche 20 e 22 febbraio (9.00-13.00) online Gli elastomeri 4 marzo (9.00-13.00) online Gli elastomeri termoplastici 6 marzo (9.00-13.00) online Le tecnologie di trasformazione delle materie plastiche 19 e 21 marzo (9.00-16.00) in presenza a Milano Le tecnologie di trasformazione della gomma 4 aprile (9.00-13.00) in presenza a Milano I biopolimeri 11 aprile (9.00-13.00) online Il riciclo e la sostenibilità (9.00-13.00) online Aggiornamento normativo 15, 16 e 17 maggio (9.00-13.00) online Approccio ai mercati internazionali 23 maggio (9.00-13.00) in presenza a Milano

MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


RUBRICHE & VARIE NEWS | Percorso formativo di eccellenza

Essere leader del futuro Partirà a febbraio 2024 la seconda edizione dell’Executive Program “General Management nella filiera dei beni strumentali”, il percorso formativo d’eccellenza lanciato da SBS-Scuola Beni Strumentali in partnership con Sistemi Formativi Confindustria e in collaborazione con Amaplast, Acimac, Ucima, Liuc Business School e Luiss Business School. Il percorso si articolerà in nove moduli e 200 ore totali di formazione suddivise in nove mesi, per concludersi a novembre 2024. L’obiettivo è quello di formare imprenditori e titolari di azienda di seconda generazione e manager deputati a sviluppi di carriera pronti a contribuire al successo delle imprese in settori ad alta tecnologia, come quelli dei beni strumentali, e sempre più orientate a innovazione, internazionalizzazione e digitalizzazione dei mercati, figure, queste, che, attraverso una visione organica e trasversale del sistema impresa, svilupperanno capacità di analisi, diagnosi e soluzione di problematiche aziendali con una visione internazionale e competenze gestionali a 360°. Tra i punti di forza del percorso rientra una metodologia caratterizzata dall’alternanza tra lezioni “on campus”, a Modena, Milano e Castellanza (Varese), e lezioni online con un confronto costante tra partecipanti ed esperti provenienti dal settore, alternate a momenti di FAD (Formazione A Distanza) asincrona in sessioni individuali. Sono previste inoltre giornate in I-FAB, laboratorio che simula una fabbrica secondo logiche Lean mediante strumenti propri di Industria 4.0 e presso il Green Transition Hub, centro di aggregazione di competenze e conoscenze con obiettivi di sostenibilità ed economia circolare. “Mi sento arricchito perché è stata un’esperienza nuova, che mi ha permesso un approfondimento su tutta l’attività di un general manager. Un momento davvero interessante

che sicuramente sarà di aiuto per la mia futura carriera”, ha dichiarato Lorenzo Paggi, sales area manager dell’azienda Colines, che ha partecipato all’edizione 2023, conclusasi lo scorso ottobre. “Uno degli insegnamenti principali è stata l’attenzione a una cultura aziendale vista come un insieme di idee e azioni che porta avanti il gruppo attraverso un linguaggio comune, utile alla leadership per ottenere performance aziendali migliori”, ha commentato Stefania Masina, controller della società Bonfiglioli Engineering. Valore aggiunto del percorso è inoltre la sua settorialità. Il progetto si rivolge principalmente alle aziende della filiera dei beni strumentali, anche attraverso il ricorso a testimonial d’eccellenza provenienti dal settore. “Penso che la partecipazione di testimonial sia stata molto importante e abbia arricchito la formazione facendoci vedere la realtà delle aziende, unendo la teoria alla pratica”, ha affermato Simone Sorrentino, international sales and marketing director di Surfaces Group. Una referenza di fondamentale importanza per questa seconda edizione, infine, viene dalle relazioni instauratesi tra i 15 partecipanti alla prima edizione, che hanno permesso di creare un network di valore tra manager e imprenditori del settore dei beni strumentali. “È stato un corso suddiviso tra momenti in presenza e sessioni online che hanno facilitato l’integrazione tra i partecipanti. Il modulo sulla lean in ambito produttivo, il laboratorio è stato molto coinvolgente e utile a unirci e creare gruppo”, ha spiegato Francesco Poli, CEO dell’azienda Fap. “Abbiamo creato un network e credo che questo possa aiutarci in un futuro, nell’essere uniti per affrontare eventuali problemi del mercato e interni”, ha concluso Stefania Masina.

I partecipanti alla prima edizione dell’Executive Program di SBS-Scuola Beni Strumentali nel tradizionale lancio in aria dei tocchi durante il “Graduation Day” per l’assegnazione degli attestati di partecipazione. n. 398 - Dicembre 2023/Gennaio 2024 | MACPLAS

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| RUBRICHE & VARIE NEWS Focus sulla plastica

Un percorso formativo per i professionisti del settore Nove moduli per altrettanti argomenti trattati da febbraio a maggio 2024: questo il percorso formativo del focus plastica offerto da SBS-Scuola Beni Strumentali ai professionisti dell’industria delle materie plastiche e della gomma. Partendo dalle tipologie di materiali polimerici, proseguendo attraverso le tecnologie per la loro lavorazione e approdando alla normativa tecnica per concludere con un approfondimento sui mercati internazionali, verrà offerta una panoramica a 360° sull’industria del settore, senza tralasciare la sostenibilità, che in termini di innovazione tecnologica si traduce nei processi di riciclo e nello sviluppo di bioresine. Il corso si rivolge a tutti i professionisti che operano nel mondo delle materie plastiche e della gomma e sentono la necessità di migliorare le rispettive conoscenze del settore. I destinatari sono identificati in particolare nei tecnici (anche di nuova assunzione) che necessitano di avere una visione più vasta e meno specialistica del settore dove l’azienda opera, negli addetti alla vendita per cui è importante la conoscenza dell’attività dei clienti finali al fine di offrire loro la soluzione più idonea e nelle figure apicali che intendano aggiungere spessore tecnico/tecnologico al ruolo ricoperto nella relazione con il cliente. Il programma si strutturerà in nove moduli fruibili anche singolarmente, alcuni in versione online altri in presenza. Eccoli in dettaglio: • Polimeri: proprietà, caratteristiche e principali famiglie polimeriche - Le nozioni di base per conoscere e comprendere le caratteristiche dei materiali plastici e le principali applicazioni possibili attraverso una corretta valutazione delle loro caratteristiche - 20 e 22 febbraio dalle 9.00 alle 13.00 online. • Gli elastomeri - Le nozioni base sulle gomme vulcanizzabili (elastomeri): proprietà, tecniche di lavorazione, mescole ecc. - 4 marzo dalle 9.00 alle 13.00 online.

• Gli elastomeri termoplastici - Le nozioni base sulle gomme termoplastiche, le tipologie di famiglie, le caratteristiche generali - 6 marzo dalle 9.00 alle 13.00 online • Le tecnologie di trasformazione delle materie plastiche Ampia panoramica per una base di conoscenza trasversale, utile a comprendere con cognizione di causa, l’origine dei principali prodotti realizzabili con i materiali plastici - 19 e 21 marzo dalle 9.00 alle 16.00 in presenza (Assago, Milano). • Le tecnologie di trasformazione della gomma - Panoramica tecnologica sulle diverse tipologie di lavorazione della gomma - 4 aprile dalle 9.00 alle 13.00 in presenza (Assago, Milano). • I biopolimeri e la loro lavorabilità - Le principali caratteristiche dei biopolimeri dal punto di vista teorico e tecnico-pratico - 11 aprile dalle 9.00 alle 13.00 online. • Il riciclo e la sostenibilità - Plastica e ambiente: un connubio “sostenibile” - 18 aprile dalle 9.00 alle 13.00 online. • Aggiornamento normativo - Il Nuovo Regolamento Macchine e le norme di sicurezza per il settore - 15, 16 e 17 maggio dalle 9.00 alle 13.00 online. • Approccio ai mercati internazionali - Gli strumenti più efficaci: cosa ci dicono i dati, le azioni di marketing, le fiere, la rete commerciale - 23 maggio dalle 9.00 alle 16.00 in presenza (Assago, Milano). La docenza sarà affidata a esperti e testimonial con una pluriennale esperienza in aziende del settore, centri di ricerca e tavoli di lavoro a livello internazionale. Per qualsiasi informazione a riguardo del percorso formativo e per le iscrizioni è possibile consultare la pagina dedicata nel sito internet di SBS (https://www.scuolabenistrumentali. it/corso/focus-plastica/) oppure scrivere a formazione@ scuolabenistrumentali.it.

Il percorso formativo del focus plastica si articola in nove moduli, per altrettanti argomenti, in presenza o in modalità online.

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MACPLAS | Dicembre 2023/Gennaio 2024 - n. 398


Chinaplas 2024

Ritorno a Shanghai dopo sei anni La fiera annuale cinese Chinaplas 2024 si terrà, per la prima volta dopo sei anni, a Shanghai dal 23 al 26 aprile 2024, occupando tutti i 15 padiglioni del National Exhibition and Convention Center (NECC) di Hongqiao, su una superficie totale di oltre 380.000 metri quadrati a disposizione di circa 4.000 espositori provenienti da tutto il mondo. La domanda crescente di spazi espositivi da parte delle aziende internazionali ha dimostrato che, dopo la crisi dovuta alla pandemia, le imprese del settore materie plastiche e gomma sono tornate a investire con fiducia grazie a una ripresa economica generale, che ha interessato in particolar modo la realtà cinese. Si prevede, infatti, che nel 2024 l’area espositiva aumenterà di oltre l’11% rispetto a quella del 2018 tenutasi nella stessa sede. Chinaplas torna quindi a essere una tappa fieristica indispensabile per poter mettere in mostra le proprie capacità,

cogliere le opportunità commerciali e “costruire” la reputazione del proprio marchio nell’era post-pandemica. Con queste premesse, anche il numero di visitatori dovrebbe tornare ai livelli del 2018, nei padiglioni dedicati sia ai Paesi europei sia alle aziende cinesi, private e statali, dove i buyer di diversi settori applicativi potranno trovare una grande varietà di soluzioni sostenibili, tecnologiche e nuove risposte alle sempre più esigenti richieste di mercato. “Nel 2023, Chinaplas ha raggiunto un nuovo record in termini di superficie espositiva e di visitatori, dandoci grande fiducia. Il ritorno a Shanghai significa per noi un nuovo inizio”, ha commentato Ada Leung, general manager di Adsale Exhibition Services. Negli ultimi anni il Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione cinese, in collaborazione con gli enti di competenza, ha dato vita a solidi piani di crescita per dieci settori chiave, tra

cui chimica, edilizia, automobile ed elettronica, promuovendo soluzioni particolarmente innovative come i veicoli elettrici, gli elettrodomestici intelligenti, i materiali ecosostenibili da costruzione, le apparecchiature mediche di alta qualità e la robotica. “Quest’anno, durante le nostre comunicazioni con i fornitori, abbiamo percepito che le aziende sia straniere sia locali hanno una grande fiducia nel mercato cinese”, ha aggiunto Ada Leung.

Chinaplas 2024 tornerà al National Exhibition and Convention Center (NECC) di Hongqiao, Shanghai, dal 23 al 26 aprile 2024.

JEC World 2024

Compositi sotto la Tour Eiffel industria, le conferenze che animeranno JEC 2024 si incentreranno sui settori eolico, aerospaziale e dei trasporti. Tra gli eventi in programma dal 5 al 7 marzo 2024 anche tre Country on Stage nello spazio Agora - durante i quali Italia, Francia e stato del Michigan presenteranno le rispettive industrie dei compositi dal punto di vista di caratteristiche, tendenze e strategie - e le premiazioni dei JEC Composites Innovation Awards - che da oltre 25 anni omaggiano progetti collaborativi all’avanguardia dell’industria dei materiali compositi - e dei JEC Composites Startup Booster - il concorso riservato appunto alle startup nel mondo dei materiali compositi. Altre aree saranno dedicate ad aspetti particolari dell’industria dei compositi: il Natural Fibres Village, il Campus Village, lo Startup Booster Village, l’SME Village e, novità assoluta, la Live Demonstration Area. La Discover Composites Area sarà invece incentrata sulla storia dei compositi nell’industria sportiva, di

n. 398 - Dicembre 2023/Gennaio 2024 | MACPLAS

sicuro richiamo in vista delle Olimpiadi 2024 in programma la prossima estate propria nella capitale francese. Alcuni temi inerenti all’applicazione dei materiali compositi in ambito sportivo che saranno trattati a JEC World 2024 faranno idealmente da traino alle Olimpiadi 2024 in programma la prossima estate proprio nella capitale d’Oltralpe.

Foto da sito internet JEC World

Presentata a Parigi a metà novembre 2023, JEC World 2024, la principale fiera dedicata all’industria dei compositi, si svolgerà presso il quartiere fieristico Paris Nord Villepint dal 5 al 7 marzo 2024. Seppure i componenti in composito abbiano già dato prova del proprio valore, rendendo numerosi settori di applicazione finale più sostenibili, grazie alle proprietà intrinseche dei materiali, le sfide che tale industria deve affrontare affinché possa raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità non sono ancora state tutte superate. Questo tema sarà al centro delle conferenze e dei dibattiti della prossima edizione della fiera parigina, per analizzare le possibili soluzioni offerte da materiali compositi e processi di trasformazione. Nell’edizione 2023 di JEC World, le applicazioni finali avevano richiamato l’attenzione di centinaia di partecipanti interessati a scoprire le ultime tendenze nei rispettivi settori di attività. Con la presentazione di ricerche, casi di studio e previsioni sugli sviluppi di questa

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