ETICA E POLITICA

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Il termine GLOBALIZZAZIONE, usato per la prima volta nel 1992 dal settimanale The Economist, indica l’estensione dei processi di interazione sociale, economica, politica da livello locale a livello mondiale. Le azioni e la sorte di ogni individuo, gruppo, nazione, sono legate a quelle di qualsiasi altro individuo, gruppo, nazione.

LA GLOBALIZZAZIONE UN MONDO GLOBALE Sebbene già nell’Ottocento e nel primo Novecento molti studiosi stu avessero evidenziato come il progresso di modernizzazione modernizzazione stesse portando a una progressiva integrazione del mondo, è solo a partire dagli anni Sessanta del Novecento che si comincia a usare il termine globalizzazione per indicare indi un’economia che in nome del libero scambio supera su i confini nazionali e lega il destino di ogni singolo Paese a quello di tutti gli altri. Negli anni Sessanta si assiste a una rapida crescita del fenomeno feno dell’interdipendenza politica, economica e culturale, inizialmente soprattutto fra gli Stati occidentali. Interdipendenza fra gli Stati significa che non è più possibile operare una netta Interdipendenza separazione fra affari interni e affari esterni, fra ciò che avviene a livello nazionale/locale e ciò che avviene a livello internazionale/globale.

In un mondo globale ciò che avviene all’interno di uno Stato ha conseguenze anche all’esterno, così come ciò che avviene ne fuori dai confini nazionali, ha un impatto anche all’interno. La rapida diffusione della rivoluzione informatica e dell’informazione, hanno accelerato il fenomeno, contribuendo anche a definire la consapevolezza che il mondo è ormai uno spazio economico e sociale comune. Gli scenari che si configurano, però, non sono quelli della formazione mazione di una società mondiale armoniosa, nella quale culture e società diverse si integrano nella realizzazione di un maggiore benessere comune. Anzi,la consapevolezza delle le crescenti interconnessioni provoca dubbi e diffidenze, se non addirittura sentimenti xenofobi e politiche reazionarie. zionarie. Gli stessi studiosi sono tutt’altro che concordi nel valutare i vantaggi e gli svantaggi della globalizzazione.

PROBLEMI ETICI La globalizzazione è considerata da molti una minaccia per i diritti umani e l’ambiente, causa di povertà nelle zone ne meno sviluppate del pianeta e fonte di gravi squilibri squili fra Paesi ricchi e Paesi poveri. Il libero scambio, che è l’essenza della globalizzazione,se non è praticato con dei correttivi, rettivi, non può essere equo, perché si realizza fra nazioni con diversi gradi di sviluppo, e quindi con alcune in posizione di vantaggio rispetto alle altre. Queste iniquità derivano:

dalla diversità delle strutture produttive produ e dei rapporti di forza fra gli Stati. Se le regole del commercio sono scritte dai Paesi ricchi, il libero scambio può impoverire ulteriormente riormente i Paesi caratterizzati da una struttura produttiva fragile, fra concentrata su pochi prodotti:i: i Paesi ricchi esporteranno esporteran i loro prodotti (più vari e convenienti) senza in cambio importare quelli dei Paesi poveri (meno vari e meno interessanti). interes È ovvio che per realizzare uno scambio equo occorrono occorro misure correttive adeguate e tempo per applicarle;

dalla

CHE COSA DICE LA LEGGE “Le Parti Part del presente accordo. Riconoscendo che le loro relazioni nel campo del commercio e delle attivit economiche dovrebbero attività essere finalizzate ad innalzare il tenore di vita a garantire garanti la piena occupazione e un volume sostanziale e in continua con crescita di reddito reale rea e di domanda effettiva e ad espandere la produzio e il commercio di beni e produzione servizi consentendo al tempo stesso un impiego ottimale delle risorse mondiali mon conformemente all all’obiettivo di uno sviluppo sostenibile che miri a tutelare tutela e a preservare l’ambiente e a potenziare gli strumenti strum per perseguire tale obiettivo in maniera compatibile con le rispettive esigenze e i rispettivi problemi derivanti dai diversi livelli di sviluppo economico. economico Riconoscendo altres che occorre adoperarsi altresì concre concretamente affinché i paesi in via di sviluppo in particolare quelli meno avanzati, si assicurino assi una quota della crescita cre del commercio interna internazionale proporzionale alle necessita del toro sviluppo economico, [ … Istituiscono I’Organizzazione I’ mondiale del commercio (in appresso denominata I‘O I‘OMC) Accordo di Marrakech che istituisce I I’Organizzazione Mondiale del Commercio 1994.

diversità delle legislazioni nazionali in materia di regolamentazione industriale, ambientale e dei diritt tti umani. Spesso i Paesi ricchi spostano le produzioni nei Paesi poveri solo perché le norme che tutelano i diritti dei lavoratori e la tutela ambientale sono meno rigide, quando non del tutto inesistenti. Il libero commercio consente così di sfruttare i lavoratori e l’ambiente, con grave danno non solo lo per questi Paesi (lavoro infantile, in condizioni di schiavitù, inquinamento), ma anche per quelli sviluppati (perdita di posti po di lavoro). Il punto non è dunque stabilire se la globalizzazione sia giusta o sbagliata, dal momento che si tratta comunque di un processo irreversibile, ma di pretendere preten che da strumento di potere e di arricchimento imento nelle mani di pochi, diventi un’occasione di crescita e di benessere per tutti.


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