Il manuale di guerra dell o scacchista

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CAPITOLO 1 – INFASTIDIRE L’AVVERSARIO

nuncia ad entrare in un finale superiore, preferendo cercare qualcosa di più concreto per paura di annoiarsi! La forza di una mossa o di un piano fastidioso, dunque, consiste soprattutto nel cercare di intralciare il normale andamento del gioco, anche quando la mossa in sé non è oggettivamente corretta. Il più delle volte, simili mosse hanno il preciso intento di alterare la natura del gioco, e spesso ci riescono. Sorvolando sulla loro validità oggettiva, possiamo riconoscerle dalla loro capacità di condurre a un momento critico, oppure dal tentativo di conquistare l’iniziativa per mezzo di una qualche concessione (ad esempio un sacrificio di materiale). Nella partita che segue ne avremmo potuto avere un esempio, se il giocatore in svantaggio non si fosse lasciato sfuggire l’opportunità di ‘infastidire’ l’avversario. m Viswanathan Anand l Judit Polgar Torneo per il Campionato del Mondo San Luis 2005 1. e4 c5 2. ©f3 e6 3. d4 c≈d4 4. ©≈d4 ©c6 5. ©c3 ∂c7 6. åe3 a6 7. ∂d2 ©f6 8. 0_0_0 åb4 9. f3 ©e7 10. ©de2 b5 11. åf4!? e5 12. åg5 åb7 13. ®b1 @1@ Contrariamente alle mie abitudini, ho evitato di commentare le mosse di apertura, dal momento che sono IL MANUALE DI GUERRA DELLO SCACCHISTA

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irrilevanti ai fini dell’argomento che stiamo trattando. L’apertura è stata chiaramente un successo per il Bianco, che ha uno sviluppo più armonioso, ha già portato al sicuro il Re e preme sulla colonna ‘d’. Inoltre ha già pronte due diverse minacce: una di natura posizionale (danneggiare la struttura pedonale nera sull’ala di Re con åg5≈f6) e una prettamente tattica (©c3≈b5). Nel complesso la situazione non è piacevole per il Nero, ma neppure disperata: il numero dei pezzi neri puntati verso l’importantissima casa d5 impone al Bianco di stare in guardia contro l’eventuale spinta d7-d5 che, pur essendo di difficile realizzazione, se eseguita libererebbe il gioco del Nero.

>________! @1@ (QYZYMYZW) ∫ (YOTRVRXR) (RYZYZVZY) (YRYZXZIZ) (ZUZYFYZY) (YZJZYFYZ) (FLFHDYFL) (YAYEYCYE) <--------ò 13… åa5?! Stranamente, Judit Polgar non riesce a massimizzare i problemi pratici del suo illustre avversario, compito in cui normalmente l’ungherese è maestra. Onestamente non so se il


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