Primo Piano Molise 28 aprile 2025

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SU MISURA Il cash & carry

il quotidiano del Molise

L’appello. «Promuove cultura, occupazione e sviluppo», scendono in campo i professionisti del cinema: subito la Molise Film Commission

IL PUNTO

PALAZZO SAN GIORGIO E I PROFETI DEL CENTRODESTRA

PASQUALE DAMIANI

CAMPOBASSO. Questa

mattina a Palazzo San Giorgio i capigruppo di Forza Italia Domenico Esposito, Salvatore Colagiovanni del Ppi, Gianluca Maroncelli di Noi Moderati e Giovanni Di Giorgio dell’Udc informeranno i cittadini di Campobasso in merito agli ultimi atti approvati nella seduta dello scorso 24 aprile, in cui hanno votato alcuni punti con la maggioranza che sostiene la sindaca Maria Luisa Forte.

Il loro comportamento ha dato adito a frasi molto colorite da parte di qualcuno che è andato giù pesante nei loro confronti. Sarà l’occasione per Esposito, Colagiovanni, Maroncelli e Di Giorgio per chiarire all’opinione pubblica, a loro dire, «chi sono i politicanti di turno e chi gli amministratori della città capoluogo di regione».

La politica non è improvvisazione: senza ascolto non si può essere interprete dei bisogni di un capoluogo di regione. Il problema non è nella proposta, ma è nella presunzione e nell’assenza di condivisione di chi non considera che la pianificazione dei programmi vada fatta nell’interesse della collettività in modo da poter realizzare il bene di tutti e non di pochi. Solo così si potrà perseguire l’interesse collettivo, scopo primo a cui la politica deve tendere. Se i consiglieri […] continua a pagina

DENTRO LA NOTIZIA

GIORNATA DELLA TERRA

Capoluogo ripulito

dai volontari Plastic

Free: raccolto quasi un quintale di rifiuti

L’INSEDIAMENTO

SU MISURA Il cash & carry

direttore responsabile Luca Colella

Che storia! Il mago di Arcella e l’eredità contesa, il mistero di Bruno Battista: tra processi, faide e patrimoni milionari, il figlio scomparso nel nulla pagina 4

Ministeri in pressing sui commissari, Asrem stremata dai vincoli: serve il coraggio di decidere

Sanità sospesa tra sogni, inchieste e scelte mancate

Trivento riscopre la tradizione, mattonelle a uncinetto ispirate alla coperta del vescovo pagina 8

SPORT pagina 5

CAMPOBASSO. Sanità molisana al bivio: tra inchieste, ospedali in crisi e commissari sotto pressione, il futuro del sistema pubblico resta appeso a scelte coraggiose non più rinviabili.

GUGLIONESI

Tutte ammesse le liste, clima subito infuocato

Parte da Agnone il nuovo corso: definiti gli organismi

15pagina 10

I rossoblù prendono tre gol in 35 minuti e concludono con un sonoro ko Campobasso, chiusura a Pescara con figuraccia Rizzetta: mi sono vergognato ma futuro ambizioso

Il presidente: «Conferma Prosperi? Decideremo a mente fredda»

pagina 18 e 19

Serie D

L’Isernia vince con l’Avezzano e si riavvicina alla salvezza pagina 20

Serie D

Termoli, solo un pareggio senza reti contro l’Atletico Ascoli pagina 20

Eccellenza Venafro, 8-0 sul Bojano Sestina Matese Pari Vastogirardi

pagina 21

PD ISERNIA

POLITICA

Commissari schiacciati tra vincoli imposti dai Ministeri e urgenze sul campo. E al Cardarelli si fa largo la ds Sticca: tosta e determinata

CAMPOBASSO. Sembrava tutto fatto. L’acquisto dell’ex Gemelli Molise, ora sede del Responsible Research Hospital, da parte della Regione Molise sembrava ormai questione di giorni. Accordi raggiunti, prezzo definito, firme quasi pronte. E con esso, il trasferimento di buona parte dell’ospedale Cardarelli in una struttura moderna, capace, pronta a offrire un nuovo respiro alla sanità pubblica regionale. Sembrava.

Così come sembrava chiusa – nero su bianco – la partita dei 90 milioni di euro messi a disposizione dal governo per coprire parte del disavanzo sanitario. Somma importante, cruciale, ma subordinata a più di qualche condizione, tra cui che il presidente Francesco Roberti assumesse formalmente anche l’incarico di commissario ad acta per la sanità. Una scelta politica, tecnica, simbolica. Ma, ancora una volta, nulla si è mosso. Nel frattempo, mentre le indiscrezioni si sono affastellate giorno dopo giorno e i silenzi si sono fatti più pesanti dei

comunicati, è arrivata la doccia fredda dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Campobasso. Un’indagine ad ampio raggio, che va dal caporalato al traffico illecito di rifiuti e che coinvolge imprenditori, professionisti e –tra gli altri – lo stesso presidente della Regione e sua moglie. Non è lui il perno dell’indagine, va chiarito. Ma il fatto che il suo nome figuri tra gli indagati ha avuto un impatto dirompente, anche sul piano politico.

Il presidente Roberti, che sarà ascoltato nei primi giorni di maggio dai magistrati, ha ribadito la sua totale serenità e la volontà di continuare a lavorare. I suoi legali sono certi che l’audizione servirà a chiarire molti aspetti e a ridimensionare l’eco mediatica dell’inchiesta. Ma intanto, a Roma, si respira un clima teso, di attesa, tra un imbarazzo malcelato e la sensazione che i progetti più ambiziosi –come l’integrazione tra pubblico e privato e il rafforzamento della rete ospedaliera – siano stati messi in freezer,

Sanità, il tempo è finito: o si sceglie o si affonda

Futuro sospeso tra progetti bloccati, carenze strutturali e la necessità di decidere in fretta: la sfida è costruire un sistema moderno e sostenibile

aspettando tempi migliori. Nel frattempo, però, i problemi restano e anzi si aggravano. La struttura commissariale – guidata da Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo – si muove in equilibrio precario tra le richieste di rigore dei ministeri affiancanti (Economia e Salute) e le urgenze quotidiane dell’Asrem, che continua a fare i conti con una cronica carenza di medici, difficoltà nei reparti, pronto soccorso allo stremo e necessità continue di prestazioni aggiuntive per garantire i servizi essenziali. È una guerra di trincea che si combatte ogni giorno con poche munizioni e tanta diplomazia. Bonamico e Di Giacomo stanno cercando di mediare, con arte e pazienza, tra richieste di inclemenza e bisogni impellenti. Ma la verità è che fare impresa – e la sanità, oggi, è impresa pubblica a tutti gli effetti – con i debiti non è possibile. Non serve una lezione di economia da Oxford per capirlo: o si cambia passo, o si continua a galleggiare. Ecco perché, forse anche al netto delle inchieste, è arrivato il momento di fare scelte. Scelte vere. Non più rinviabili. Il Molise ha meno di 288mila abitanti. La domanda, allora, è: possiamo ancora permetterci quattro/cinque ospedali?

O è il caso di pensare a una razionalizzazione coraggiosa, che metta al centro l’efficienza, la sicurezza, la tempestivi­

tà degli interventi?

L’idea di puntare su due soli ospedali – Campobasso e Termoli – e di riconvertire la struttura di Isernia in centro di eccellenza per alcune discipline, è ormai più di una provo­

cazione. È una proposta concreta, che prende atto di una realtà numerica e logistica. Un’ipotesi che avrebbe senso solo se accompagnata da un forte potenziamento dell’elisoccorso regionale e da una reale integrazione con i privati accreditati, anche costringendo questi ultimi a farsi carico della rete di emergenza­urgenza, da sempre poco redditizia ma strategica per la collettività.

Se, ad esempio, il Neuromed avesse un pronto soccorso, l’intero sistema sanitario molisano potrebbe essere ripensato con una logica più funzionale e sostenibile. Il Cardarelli, in quest’ottica, potrebbe integrarsi sempre di più con i privati presenti nel capoluogo, a partire proprio dal

IL PUNTO I magnifici quattro e il centrodestra in cerca di unità: prima di giudicare ascoltiamo le ragioni

(segue dalla prima) […] appartenenti ai gruppi moderati di centrodestra del Comune di Campobasso hanno votato con i consiglieri della maggioranza di centrosinistra, sicuramente si sono attenuti a questi sani principi e tra qualche ora faranno bene a spiegare il loro modo di agire politico, perché oggigiorno c’è bisogno di avere bene in mente il senso tradizionale della ragione che è il mezzo di cui la politica si serve per perseguire lo scopo che le è proprio. Guai se fosse il contrario. La distinzione da cui muove il mio discorso consiste proprio in questo: il centrodestra rappresenta un tipo di elettorato moderato. Punto. Può anche

andar bene che nella seduta del 24 aprile scorso ci sia stata una certa convergenza con Forte, Ruta, Chierchia e compagnia bella. Ma sarà giusto che i “magnifici quattro” chiariscano bene le loro scelte politiche. I loro elettori sono curiosi di conoscere i motivi che li hanno spinti ad agire in tal senso.

La politica che governa il territorio è la prassi di cui ci si serve e a cui occorre adeguarsi per acquisire consistenza. Tuttavia, a molti osservatori è chiaro che chi è impegnato nella pianificazione pubblica non può confondersi col “governo del territorio”, che inve­

ce è l’espressione usata per nominare l’insieme di atti normativi con i quali le amministrazioni locali regolano usi e abitudini.

Concetti espressi di recente da chi siede sui banchi di palazzo San Giorgio. La politica deve farla chi è stato eletto dal popolo. Chi invece siede su una poltrona dorata deve essere prudente prima di attaccare Esposito, Colagiovanni, Maroncelli e Di Giorgio perché alimenta solo rissosità e malessere all’interno del centrodestra. I rapporti tra i partiti moderati devono basarsi sul rispetto reciproco, evitando di generare

scene di isterismo politico che alimentano solo focolai di divisione, di odio e di un velenoso retaggio. Così come i quattro esponenti di centrodestra devono chiarire oggi il loro modo di agire senza farsi prendere dalla smania di rispondere a muso duro a chi li ha attaccati. Se il loro comportamento è dovuto ad azioni attuate per l’interesse del bene comune, va bene. Se invece nei loro progetti c’è qualcosa di diverso dalla ideologia del centrodestra devono fermarsi per rispetto di chi li ha votati. Conoscendo bene Colagiovanni ed Esposito sono certo che chiariranno il loro credo

politico con la serenità che li ha sempre contraddistinti. Anziché criticarli a muso duro, qualche esempio in buone pratiche di comportamento non sarebbe male, perché in politica dovrebbe ritornare in auge solo chi è eletto democraticamente dal popolo. L’appello è rivolto a tutti i politici di buon senso, tra cui Michele Iorio, Quintino Pallante, Salvatore Micone che, dall’alto della loro esperienza politica, sono gli unici in grado di poter dare saggi consigli a Colagiovanni, Esposito, Maroncelli e Di Giorgio. Non c’è bisogno di nichilismo mistico per affrontare la dia­

Responsible Research Hospital.

Occorre una visione, ma anche una gestione accorta. Per quanto si parli di strutture pubbliche, non può essere dimenticato il principio del buon padre di famiglia. E, va detto, rispetto al recente passato qualche segnale positivo si è visto.

Il Cardarelli, ad esempio, oggi ha finalmente una direzione sanitaria visibile, presente, reattiva. La dottoressa Giovanna Sticca, da qualche mese alla guida, ha già fatto sentire la sua impronta. Chi lavora in ospedale la descrive come intransigente, determinata, “tosta”. Non facile, ma efficace. Risponde alle chiamate, fornisce informazioni, è presente. Dopo anni di vuoti e tagli, non è poco.

Ma non basta. Servono visione, costanza e testardaggine. E, soprattutto, una presa di coscienza collettiva. Non si può vivere oltre le proprie possibilità. Non si può rimandare all’infinito. Non si può continuare a giocare con la sanità come fosse una partita di scacchi tra fazioni interne. È tempo di remare nella stessa direzione. Perché i cittadini molisani meritano un sistema sanitario all’altezza, moderno, funzionale. E perché ogni giorno che passa, senza scelte e senza coraggio, è un giorno in meno per cambiare davvero. LuCo

lettica interna a qualsiasi partito del centrodestra. A mio avviso le posizioni teoriche di qualcuno sono lontane dal pensiero moderato e non fanno altro che alimentare divisioni e quant’altro. Per ora estraiamo un timido cartellino giallo, quasi per dovere, perché in politica non può prevalere il principio per cui non c’è spazio per chi non la pensa come chi detiene il dono del Signore. Questa volta mi assale un vero e proprio impulso che mi spinge a dire basta con le beghe di cortile che attanagliano le cronache della politica molisana. Intanto non rimane che attendere solo qualche ora. Nel corso della conferenza stampa odierna capiremo come sono andate realmente le cose. Pasquale Damiani

Lunedì 28 aprile 2025 Primo Piano Molise
Roberti, Di Santo, Matarante, Bonamico e Gallo
Giovanna Sticca

ATTUALITÀ

Film Commission, sos alla politica regionale

CAMPOBASSO. È un momento cruciale per il futuro del Molise. Un gruppo di professionisti del cinema, che da oltre un anno lavora in modo unitario e riservato, lancia un appello alla politica e alle istituzioni regionali: «Ora più che mai è necessario creare la Molise Film Commission».

In questi mesi, il gruppo ha intrapreso un intenso percorso di confronto e collaborazione con le istituzioni regionali, offrendo competenze tecniche e suggerendo soluzioni organizzative ispirate ai modelli più efficaci e collaudati a livello nazionale. Un lavoro portato avanti anche grazie al dialogo con il presidente dell’Associazione italiana Film Commission. Oggi, al termine di questo percorso, si avverte un cauto ottimi­

smo: dopo tanti anni di attese e rinvii, i tempi sembrano finalmente maturi per compiere un passo decisivo nella valorizzazione del settore audiovisivo regionale.

I professionisti del cinema molisani sottolineano come la creazione di una Film Commission non sia soltanto una questione culturale, ma anche una concreta opportunità di sviluppo economico: «La Molise Film Commission – spiegano – potrà dare vita a una catena di eventi capaci di attivare diversi comparti produttivi, contribuendo alla crescita dell’economia locale, alla lotta contro la precarietà e allo spopolamento dei piccoli comuni, offrendo nuove opportunità occupazionali».

L’appello è chiaro: «Ora è il momento dell’impegno di tutti, sen­

RUBRICA DI ECONOMIA

CIVILE E NON SOLO a cura di Confcooperative Molise

CAMPOBASSO. Nel suo straordinario pontificato, Papa Francesco ha dedicato tempo, pensiero e cuore al mondo della cooperazione e dell’economia civile. Sin dall’inizio del suo ministero, ha mostrato una sensibilità spiccata verso quei modelli economici e sociali che mettono al centro la persona, la dignità del lavoro e il bene comune. In questa visione, il mondo cooperativo ha trovato uno dei suoi più forti alleati spirituali e culturali.

Nella memoria di tutti noi cooperatori rimarrà indelebile il ricordo del 28 febbraio 2015, quando 7.000 cooperatori di Confcooperative furono ricevuti in udienza privata in Vaticano. Fu un momento di profonda emozione, non solo per la portata simbolica dell’incontro, ma per il contenuto stesso delle parole pronunciate da Papa Francesco. In quell’occasione, aprì il suo intervento con una frase rimasta scolpita nei cuori di ogni singolo cooperatore: «Le cooperative sfidano tutto, sfidano anche la matematica, perché in cooperativa uno più uno fa tre.»

Non si trattava di un semplice gioco retorico, ma di una potente immagine che sintetizzava perfettamente lo spirito della cooperazione: l’unione delle forze che genera qualcosa di più grande della somma delle singole parti. Quel giorno, Papa Francesco offrì alla cooperazione alcuni incoraggiamenti molto concreti. Il primo: «Continuate a essere il motore che solleva e sviluppa la parte più debole delle nostre comunità locali e della società civile.»

Un richiamo forte alla responsabilità sociale che le cooperative, fin dalla loro nascita, hanno assunto come missione primaria: sostenere gli ultimi, creare inclusione, generare sviluppo là dove il mercato da solo non arriva.

Ma il legame del “Papa degli ultimi” con la cooperazione va ben oltre quei momenti — seppure indimenticabili — e si nutre di una costante attenzione, di gesti e parole disseminate lungo tutto il suo pontificato. Un’attenzione che si rive­

CAMPOBASSO. Un confronto pubblico sui temi cruciali della mobilità ferroviaria e dello sviluppo infrastrutturale in Molise è in programma domani, martedì 29 aprile. L’appuntamento è fissato alle

Papa Francesco e la cooperazione

la non solo nei discorsi ufficiali, ma anche nei piccoli gesti quotidiani, nei simboli, nella scelta delle parole.

Le parole, appunto. Tante sarebbero le cose da dire, ed è quasi impossibile ricordarle tutte. Ma ancor più difficile è raccontare Papa Francesco con parole diverse dalle sue. Le sue espressioni hanno un peso specifico elevato, sembrano sempre misurate, scelte con cura, spesso intrise di una forza evocativa e spirituale che ne moltiplica il valore.

Quando si dice che le parole hanno un peso, nel caso di Papa Francesco si percepisce in modo netto questa sensazione. Parole pesate e pesanti, nel senso più alto del termine. Parole da riportare integralmente, perché generano riflessione, scuotono le coscienze, aprono varchi di speranza.

del

Proprio quella speranza alla quale ha dedicato uno dei momenti più significativi del suo pontificato: il Giubileo. Un tempo di grazia, ma anche un invito concreto a diventare «pellegrini della speranza» e a impegnarci nella trasformazione del mondo, a partire dal nostro piccolo quotidiano. Tra i messaggi più ricorrenti del Santo Padre vi è quello relativo alla cura del creato, tema che Papa Francesco ha reso centrale, ponendolo al cuore della sua visione di giustizia sociale e di sviluppo umano. Non si tratta, per lui, di un’attenzione ambientale disgiunta dal contesto sociale, ma di un’ecologia integrale, che unisce il rispetto dell’ambiente ai valori economici, culturali e sociali.

«Tutto è connesso», scrive nella Laudato si’, l’enciclica che ha rappresentato un vero e proprio spartiacque nel pensiero ecologico della

za divisioni né bandiere politiche. Non c’è altro tempo da perdere. Altre regioni, partendo da situazioni simili alla nostra, sono riuscite a costruire modelli virtuosi con risultati sorprendenti. Tocca ora alla politica molisana incidere sulla realtà, promuovendo un cambiamento reale, con coraggio e realismo, per il bene dell’intera comunità».

I nomi dei promotori, per scelta condivisa, saranno resi pubblici soltanto dopo la concreta istituzione della Molise Film Commission, per mantenere l’attenzione esclusivamente sull’obiettivo comune. ppm

che

Chiesa. Non più un ambientalismo elitario e tecnico, ma una responsabilità condivisa e profondamente umana. Una lezione di cultura del futuro che rimarrà scolpita nella roccia e che chiama alla responsabilità tutti: governi, imprese, cittadini. Tra le tante posizioni coraggiose di Papa Francesco, questa capacità di dire l’essenziale senza sconti, ma con dolcezza e verità, lo ha reso per molti il “Papa del coraggio”. Ma che cos’è il coraggio per Papa Francesco? «Coraggio! Non significa: pazienza, rassegnatevi. No, no, non significa questo. Ma al contrario, significa: osate, siate coraggiosi, andate avanti, siate creativi, siate “artigiani” tutti i giorni, artigiani del futuro! Con la forza di quella speranza che ci dà il Signore e non delude mai. Ma che ha anche bisogno del nostro lavoro.»

(Discorso del Santo Padre in occasione dell’incontro con il mondo del lavoro – Visita pastorale a Torino, 21 giugno 2015) È proprio quel coraggio che lo portò, nel 2019, a lanciare l’Economia di Francesco, un ambi­

Mobilità ferroviaria, il M5S chiama a raccolta cittadini e istituzioni

Domani punto stampa a Campobasso con il deputato Agostino Santillo

ore 16.30 davanti alla stazione ferroviaria di Campobasso, dove il gruppo territoriale del Movimento 5 stelle terrà un punto stampa aperto a cittadini e organi d’informazione.

zioso patto per cambiare l’attuale modello economico e restituire all’economia la sua anima, mettendo al centro la persona e la cura della casa comune.

In quell’occasione, Papa Francesco evocò le parole che il Crocifisso rivolse a San Francesco d’Assisi nella piccola chiesa di San Damiano: «Va’, Francesco, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina.» Parole che oggi risuonano come un mandato affidato a tutti noi.

Da quel momento è cresciuta la convinzione che un nuovo mondo è possibile, e che l’economia civile, ispirata ai valori francescani di fraternità, solidarietà e bene comune, può essere la base di un nuovo paradigma. Nel solco di questa visione è nato anche l’invito rivolto ai giovani imprenditori cooperativi: «Non siate amministratori di paure, ma imprenditori di sogni, protagonisti di una ‘nuova coreografia’ che metta al centro la persona umana. Siate coreografi della danza della vita.»

Una frase che è diventata manifesto per una nuova generazione di cooperatori, determinati a costruire un futuro più giusto, inclusivo e sostenibile.

Si può ben dire che il pontificato di Papa Francesco ha lasciato un segno profondo e duraturo, capace di condizionare positivamente il pensiero e l’agire di credenti e non credenti. Ha saputo parlare a tutti, come pochi nella storia recente della Chiesa, lanciando messaggi dal valore universalistico, in grado di unire oltre le differenze.

E ci piace concludere questo omaggio con le parole poetiche e dense di significato di Giorgio Caproni, tratte dal suo Biglietto lasciato prima di non andar via: «Se non dovessi tornare, sappiate che non sono mai partito. Il mio viaggiare è stato tutto un restare qua, dove non fui mai.» È proprio così.

A Dio. Franciscus.

Protagonista dell’iniziativa sarà il deputato pentastellato Agostino Santillo, componente della Commissione Trasporti della Camera, che affronterà insieme ai portavoce locali le principali criticità che affliggono i collegamenti ferroviari regionali. Particolare attenzione sarà dedicata allo stato dei lavori di elettrificazione della tratta CampobassoRoma, ritenuta strategica per il rilancio della mobilità molisana, e alla necessità di prevedere investimenti strutturali adeguati per il potenziamento del sistema dei trasporti sul territorio.

All’incontro interverranno anche rappresentanti del comitato civico “Presidio per non morire” e la sindaca di Campobasso, Marialuisa Forte, a testimonianza di un’attenzione trasversale verso una questione ritenuta ormai improcrastinabile.

Il saluto a papa Francesco,
Presidente Maurizio Gardini, a nome di Confcooperative
Papa Francesco, indica
nelle cooperative 1 + 1 = 3

campobasso@primopianomolise.it

CAMPOBASSO

CAMPOBASSO. C’era una volta – e, per certi versi, c’è ancora –una famiglia che ha fatto della magia non solo una professione, ma un vero e proprio impero. Il capostipite era Antonio Battista, conosciuto in tutta Italia come il “mago di Arcella”, una figura a metà tra l’esoterista da salotto televisivo – presenza fissa al Costanzo Show o a Buona Domenica – e l’imprenditore visionario, capace di trasformare la sua fama in un patrimonio immobiliare milionario. Quando morì, il 14 luglio del 2012, Antonio lasciò dietro di sé non solo amuleti e predizioni, ma soprattutto beni per un valore stimato attorno ai 25 milioni di euro. Un’eredità contesa, come spesso accade nelle famiglie che dividono e moltiplicano mogli, figli, proprietà e – perché no – maledizioni. Al centro di questa storia ci sono Gloria, la figlia del primo matrimonio del mago, e Giovanni e Antonella, i fratellastri nati dalle seconde nozze (Antonella è figlia biologica della seconda moglie, poi adottata da Battista). A dividersi – si fa per dire – sono finiti soprattutto i terreni sulla via Tuscolana, la celebre “Casetta” e il “Castello bianco”, un tempo quartier generale del mago, oggi di proprietà del gruppo Clark.

Ma c’è un mistero che aleggia su questa disputa, una figura che – come nelle migliori storie di illusionismo – è letteralmente scomparsa dalla scena: Bruno Battista, figlio di Antonio e noto anche lui come “mago”, o meglio il “mago di Arcella junior”. Correva l’anno 2009 e il Molise si risvegliava con una notizia che sembrava uscita da una fiction RAI. La Squadra Mobile di Cam-

Saga familiare tra magie, accuse di truffa e una fortuna da 25 milioni di euro: del fattucchiere jr arrestato a Campobasso nel 2009 si sono perse le tracce

Lotta per l’eredità del mago di Arcella: il figlio Bruno è sparito

pobasso, diretta all’epoca dal commissario Domenico Farinacci con il sostegno del sostituto procuratore Rossana Venditti, aveva arrestato Bruno Battista con l’accusa di circonvenzione di incapace. La sua “vittima” era un ragazzo con gravi problemi psichici che si era rivolto al mago perché perseguitato da voci. In cambio di 12mila euro, Bruno gli aveva offerto un medaglione, una candela e una polverina. Nessun miglioramento, naturalmente. Da lì, l’esposto e poi l’arresto. Il blitz degli agenti avvenne in uno studio affollato, pieno di clienti in attesa. Furono sequestrati teschi, candele, polverine, una sfera di cristallo, persino foto pornografiche usate, secondo gli inquirenti, per “riti contro l’impotenza”. E ancora: una Volkswagen Tuareg, una Fiat Croma, più di 5.000 euro in contanti. Un bottino da mago… fiscale. Tanto che anche la Guardia di Finanza entrò in gioco per ricostruire il suo giro d’affari, si disse milionario. Quando, tre anni dopo, Antonio Battista morì, iniziarono le contese ereditarie. Gloria, la primogenita, ha portato in Tribunale i fratelli Giovanni e Antonella, accusandoli di averle sottratto beni e in-

troiti con una serie di manovre patrimoniali. Il valore della contesa? Circa 25 milioni di euro. Nel cuore della questione ci sono le cessioni di immobili su terreni gravati da uso civico, la validità dell’accordo di separazione tra Battista e la seconda moglie, e operazioni di trasferimento di proprietà fatte – secondo Gloria – con il padre ancora in vita. La giustizia, finora, ha dato ragione ai fratelli di seconde nozze, ma Gloria ha presentato appello e pende un ricorso in Cassazione.

E Bruno? Nulla. Né un atto, né una firma, né una contestazione – almeno tanto si apprende da giornali e tv. Il mago junior non è parte in causa. Non è tra i beneficiari. Non è tra gli eredi. Svanito, puff! Come se, per incanto – o per esplicita volontà del padre? – fosse stato escluso dall’asse patrimoniale.

Ci si chiede come sia stato possibile che un figlio biologico, coinvolto attivamente nella carriera “esoterica” del padre, non sia presente in alcuna delle vertenze ereditarie. Forse, il peso del passato giudiziario – con un arresto, processi e denunce plurime per truffe aggravate – ha indotto il patriarca a prendere le distanze?

Forse Bruno, più che un’eredità, ha lasciato dietro di sé una scia di scandali troppo imbarazzante per essere onorata con immobili e terreni?

“Campobasso occupata”: volume sulle razzie tedesche e alleate tra il 1943 e il 1944

CAMPOBASSO. Un viaggio nella memoria collettiva, tra sofferenze, privazioni e resistenza. Sarà presentato domani, martedì 29 aprile 2025, alle ore 18, presso l’Auditorium Giovannitti dell’ex GIL di Campobasso, il volume “Campobasso occupata. Razzie e requisizioni tedesche e alleate 1943-1944”. Frutto di un’approfondita ricerca storica condotta da Fabrizio Nocera e Antonio Salvatore dell’Osservatorio culturale Enzo Nocera, il libro restituisce voce e dignità alle vittime degli anni più bui del secondo conflitto mondiale, raccontando in modo dettagliato, famiglia per famiglia, le razzie compiute dall’esercito tedesco e le requisizioni operate dagli alleati nella città di Campobasso.

Il volume nasce dallo studio di documentazione inedita custodita presso l’Archivio di Stato di Campobasso e rappresenta una preziosa testimonianza sulla vita quotidiana di una città

ferita, ma capace di reagire con dignità e coraggio all’oppressione della guerra. La presentazione, aperta a tutta la cittadinanza, sarà introdotta dalla giornalista Cristina Niro. A dialogare con gli autori sarà Costantino Di Sante, storico di grande rilievo, che metterà in luce gli aspetti più significativi e innovativi della ricerca.

L’iniziativa vuole essere non solo un momento di riflessione sul passato, ma anche un’occasione per sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della memoria storica, a 80 anni dalla Liberazione dal nazifascismo. Un appuntamento imperdibile per studiosi, appassionati di storia locale e per tutti coloro che desiderano riscoprire pagine spesso dimenticate della storia di Campobasso – e forse anche delle proprie radici familiari. L’ingresso è libero.

Oppure, e qui ci starebbe tutto un colpo di teatro, è proprio lui il vero “mago”, quello che ha fatto sparire se stesso da ogni atto, magari per proteggersi, per evitare attenzioni fiscali, per non passare ulteriori guai. D’altronde, il figlio del mago aveva studi in mezza Europa – da Campobasso a Madrid – e clientela sparsa tra i VIP, come dimostravano le foto con personaggi dello spettacolo, citate nelle denunce.

C’è qualcosa di incredibilmente teatrale – e tutto sommato italiano – in questa vicenda. Una famiglia di maghi che si divide per una fortuna, una villa chiamata “Castello bianco”, un figlio che truffa i clienti e scompare dagli atti ufficiali, una figlia che combatte contro fratelli e notai, e una giustizia che arranca tra sentenze, appelli e carte bollate.

Resta un interrogativo sospeso tra magia e diritto: Bruno Battista è stato dimenticato… o si è fatto dimenticare? Escluso, rinunciatario o invisibile per scelta? Di certo, se Antonio Battista avesse potuto prevederlo, avrebbe forse incluso nei suoi testamenti anche una buona dose di incantesimi notarili.

Quel che è certo è che questa saga familiare continuerà ancora. Ma mentre si attende la sentenza definitiva, resta solo da constatare – con un mezzo sorriso – che tra una villa contesa e una palla di cristallo, il mago junior ha fatto il suo numero più riuscito: sparire nel nulla.

E chissà, magari è proprio lui che ride sotto i baffi. Dall’altro lato dello specchio. ppm

Il capoluogo riscopre i Gonzaga: due eventi per raccontare il Rinascimento molisano

CAMPOBASSO. Saranno due gli eventi culturali che porteranno alla riscoperta del legame storico tra Campobasso e la nobile casata dei Gonzaga. L’iniziativa, promossa dall’associazione culturale “Opificio Culturale” e curata da Walter Santoro, vedrà un primo appuntamento con la conferenza stampa lunedì 5 maggio 2025, alle ore 11, a Palazzo Cannavina, e una giornata di studio giovedì 9 maggio, alle ore 17, presso l’Auditorium ex GIL. La conferenza stampa del 5 maggio illustrerà gli obiettivi scientifici e culturali della giornata di studio e presenterà in anteprima il volume degli “Atti del convegno di studi”, dedicato al dominio gonzaghesco su Campobasso. Interverranno Walter Santoro, il presidente della Provincia Giuseppe Puchetti, il sindaco di Campobasso Marialuisa Forte e l’assessore alla Cultura Adele Fraraccio. Il cuore del programma sarà la giornata di studio del 9 maggio, incentrata sulla dominazione dei Gonzaga su Campobasso tra il 1530 e il 1638, un’epoca ricca di fermenti culturali e politici. L’evento, patrocinato da Provincia e Comune di Campobasso, Europe Di-

rect Molise e dal Comune di Guastalla, vedrà la partecipazione di accademici e storici di primo piano, oltre ai rappresentanti istituzionali. Tra i temi che verranno trattati, il matrimonio tra Isabella di Capua e Ferrante I Gonzaga, celebrato nel 1530, e la scoperta di uno stemma nuziale ritrovato a Palazzo Cannavina, uno dei pochissimi esemplari superstiti a livello europeo. Un ritrovamento che getta nuova luce sul ruolo della città nel Rinascimento e che testimonia l’importanza del legame tra Molise, Lombardia ed Emilia-Romagna. La giornata sarà arricchita dagli interventi di studiosi come Raffaele Tamalio (Accademia Nazionale Virgiliana), Fiorello Tagliavini ed Elena Valli (Comune di Guastalla e Palazzo Ducale), Mario Ziccardi e lo stesso Walter Santoro, che presenteranno ricerche inedite su Campobasso e sulle famiglie nobiliari che ne hanno segnato la storia. L’ingresso agli eventi è libero e aperto a tutta la cittadinanza. Per informazioni e accrediti stampa: gruppovoria@gmail.com; 347.1668345.

Nel corso dell’evento organizzato da Plastic Free, raccolti ai margini delle strade 40 sacchi di rifiuti

CAMPOBASSO. Una mattinata all’insegna dell’impegno civile e della tutela ambientale quella di ieri, domenica 27 aprile, a Campobasso, dove si è svolta la Passeggiata Ecologica promossa da Plastic Free Molise, con il patrocinio del Comune e la collaborazione di Sea Servizi e Ambiente, Autolinee Sati e numerose associazioni locali.

L’iniziativa, organizzata nell’ambito degli eventi per la Giornata della Terra, ha visto la partecipazione di 56 volontari che, partendo dal Terminal Bus di Piazzale Padre Pio, hanno percorso le strade cittadine fino a via Campania, raccogliendo rifiuti abbandonati ai bordi delle stesse. Nonostante la fatica e il tempo incerto, l’entusiasmo dei partecipanti non è mai venuto meno: grazie alla collaborazione di otto associazioni e al supporto logistico del Comune di Campobasso e della Sati, i volontari sono riusciti a riempire 40 sacchi di immondizia, rimuovendo quasi un quintale di rifiuti dal tessuto urbano. Al termine della passeggiata, ad attendere i partecipanti in via Campania c’era una navetta elettrica gratuita, messa a disposizione dalla Sati, che ha riportato i volontari al Terminal Bus. Un grande lavoro di squadra che ha coinvolto, tra gli altri, Inforesta, l’associazione Vivi Colle dell’Orso, il centro sociale anziani Colle

CAMPOBASSO. Dopo anni di battaglie, promesse mancate e iter interrotti, il Parco Nazionale del Matese è finalmente realtà. Ma se l’istituzione formale rappresenta una tappa storica per il territorio, le condizioni con cui si è giunti al traguardo non permettono ancora di considerarlo pienamente operativo. La gestione resta provvisoria, affidata agli Uffici del ministero dell’Ambiente, in attesa che vengano definiti struttura amministrativa, organi direttivi, sede legale e meccanismi partecipativi. Una scelta che da un lato ha permesso di evitare il rischio concreto di un commissariamento, ma dall’altro ha riacceso tensioni e distinguo sul fronte istituzionale. In particolare, è stato il Molise a sollevare perplessità: diversi sindaci del versante matesino hanno espresso amarezza per il mancato coinvolgimento nella definizione del decreto e per una gestione che percepiscono come troppo centralizzata e poco condivisa. La firma del decreto ha rappresentato una vera e propria “mossa di equilibrio” da parte del governo centrale, chiamato a sbro-

Campobasso, insieme per la tutela dell’ambiente

dell’Orso, le Guardie Ambientali di Campobasso, la Bocciofila Avis Campobasso, la Nuova Pallavolo Campobasso e diversi comitati di quartiere. Importante anche il supporto di professionisti come la biologa nutrizionista Rossella Iacovino. La passeggiata ecologica di ieri si inserisce nel calendario di eventi nazionali di Plastic Free, che ha promosso appuntamenti simili anche in altri centri molisani come Termoli, Campomarino, Petacciato e Rotello.

Cretella ringrazia i volontari e bacchetta gli incivili dell’usa e getta

CAMPOBASSO. A margine dell’evento, l’assessore comunale all’Ambiente, Simone Cretella, ha voluto esprimere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno preso parte alla passeggiata ecologica: «Tanti volontari e associazioni coinvolte, circa 40 sacchi di rifiuti raccolti, ma purtroppo ancora troppa, troppa immondizia abbandonata impropriamente tra la vegetazione ai margini delle strade cittadine. Come sempre, a dominare la scena dell’inciviltà sono gli articoli usa e getta: bicchieri, bottiglie, piatti, posate, vaschette, accendini, rasoi... C’è davvero di tutto. È il segnale ine-

gliare una matassa che si trascinava da oltre trent’anni. Inserito nella legge quadro sulle aree protette del 1991, il Parco del Matese è stato per troppo tempo una sigla senza contenuto, ostaggio di conflitti di competenza e divergenze politiche tra Regioni e Ministero. Il rischio di perdere i fondi dedicati e di incorrere in una procedura d’infrazione europea ha spinto il ministro Pichetto Fratin ad accelerare: si è scelta quindi una forma di istituzione parziale, che da un lato scongiura l’inattività, e dall’altro rimanda a data da destinarsi la definizione di assetti più stabili.

Dal team di Plastic Free, un caloroso ringraziamento è arrivato a tutti i volontari che, con il loro contributo, hanno dimostrato quanto sia possibile, unendo le forze, agire concretamente per il benessere del pianeta.

«Questa è la dimostrazione che insieme si può fare tanto, e che si può agire per dare il proprio contributo al benessere dell’ambiente in cui viviamo», hanno commentato gli organizzatori a margine dell’evento.

quivocabile che chi utilizza e abusa di questi materiali è spesso privo di qualsiasi sensibilità ambientale.» Cretella ha poi sottolineato come la plastica monouso continui a rappresentare la principale causa di inquinamento e degrado urbano, soprattutto quando non correttamente conferita attraverso la raccolta differenziata. «Un grazie di cuore – ha concluso – a Plastic Free Molise, a tutte le associazioni che hanno aderito alla giornata ecologica, alla Sea Servizi e Ambiente, alle Autolinee Sati, alle Guardie Ambientali, e soprattutto ai tanti volontari e bambini che hanno dedicato il loro tempo per la tutela dell’ambiente e dei beni comuni».

Parco nazionale del Matese, occasione irripetibile per crescere

Sindaci e associazioni chiedono però garanzie e coinvolgimento

ma i confini esatti dovranno essere approvati attraverso un passaggio in Conferenza Stato-Regioni. Un iter tutt’altro che semplice, considerando le posizioni ancora divergenti tra Campania e Molise.

Il decreto ha fissato una perimetrazione provvisoria di circa 88mila ettari,

La notizia della firma è stata accolta ufficialmente con soddisfazione bipartisan. Parlamentari, amministratori e associazioni ambientaliste hanno salutato positivamente la svolta. Ma dietro l’entusiasmo di facciata si nascondono anche dubbi e critiche.

Molti sindaci molisani, pur riconoscendo l’importanza del passo compiuto, hanno sottolineato come il loro ruolo sia stato marginale, se non addirittura ignorato. Alcuni temono che l’attuale gestione provvisoria diventi una lunga transizione senza fine, nella quale le istanze dei territori vengano messe in secondo piano rispetto a logiche amministrative centrali.

Anche le associazioni ambientaliste più attive sul territorio hanno chiesto garanzie su trasparenza, partecipazio-

ne e coinvolgimento delle comunità locali nella definizione delle future linee guida. La vera sfida, dicono, sarà fare del Parco un modello di sviluppo sostenibile e non un vincolo calato dall’alto.

Al di là delle difficoltà politiche e burocratiche, resta indiscutibile il valore ambientale e paesaggistico del territorio matesino. Un’area di straordinaria biodiversità, con foreste vetuste riconosciute patrimonio UNESCO, laghi, altipiani e una fauna ricca che include specie protette come il lupo appenninico e l’aquila reale.

Proprio queste caratteristiche rendono urgente una tutela efficace, capace di coniugare conservazione e sviluppo. Il Parco Nazionale del Matese può e deve diventare un punto di riferimento per un turismo lento, consapevole, rispettoso dell’identità culturale dei borghi montani che ne fanno parte. Nei prossimi mesi, il ministero dell’Ambiente sarà chiamato a compiere scelte decisive: costituire formalmente l’en-

Jose Manuel De Belda Mora celebra il pianeta

Ha dipinto insieme agli scolaretti di Baranello

BARANELLO. Un’esperienza speciale ha colorato la Giornata della Terra per gli alunni dell’istituto comprensivo “Giuseppe Barone” di Baranello. Tra i banchi e nei verdi spazi della scuola è arrivato un ospite d’eccezione: l’artista spagnolo di fama internazionale Jose Manuel De Belda Mora. L’evento, patrocinato dall’amministrazione comunale di Baranello, ha trasformato l’area adiacente l’istituto in un grande laboratorio creativo a cielo aperto, arricchendo ulteriormente il paesaggio con colori e significati. Dopo un interessante dibattito sul tema “Our power, our planet”, incentrato sull’importanza del contributo di ciascuno nella salvaguardia ambientale, le insegnanti hanno guidato gli studenti nell’approfondimento di alcuni punti chiave dell’Agenda

te parco, nominare un presidente, istituire un consiglio direttivo, stabilire la sede operativa e avviare i progetti finanziati. Tutti passaggi che richiederanno non solo tempi certi, ma anche la volontà politica di coinvolgere realmente i territori.

Il timore diffuso è che, in assenza di una regia condivisa, il Parco resti una scatola vuota, utile solo a chiudere una pratica ministeriale ma incapace di incidere positivamente sulla qualità della vita dei residenti e sull’economia locale.

L’istituzione del Parco del Matese rappresenta un’occasione irripetibile. Ma perché diventi davvero un motore di sviluppo sostenibile, è indispensabile che alle dichiarazioni seguano i fatti. Servono strumenti, persone, risorse, ma soprattutto un cambio di passo culturale e amministrativo.

Per troppo tempo l’ambiente è stato visto come un freno. Oggi deve diventare un’opportunità. Un’opportunità per i giovani che vogliono restare, per le imprese che scelgono la green economy, per le comunità che chiedono tutela e servizi, non isolamento. Il Parco è nato. Ora deve crescere. E per farlo ha bisogno di tutti: istituzioni, cittadini, operatori, volontari. Solo così potrà diventare ciò che è destinato a essere: il cuore verde del Molise e del Mezzogiorno. ppm

2030. L’obiettivo era sensibilizzare i più piccoli alla cura e al rispetto del pianeta, sottolineando come anche i piccoli gesti quotidiani possano fare la differenza. Il momento clou della giornata è stato la realizzazione di un murales collettivo: insieme a De Belda Mora, gli alunni hanno dato vita a un’opera d’arte dai colori vivaci, raffigurando i “tesori” della Terra e ribadendo il

messaggio della tutela di ogni forma di vita. Una giornata indimenticabile che ha lasciato il segno nei cuori e nelle menti dei giovani partecipanti, grazie alla guida della dirigente scolastica, professoressa Di Blasio, e alla collaborazione di tutti i docenti.

Il Suono del Piccolo Giglio del Cuore - poesie e pensieri di un monaco Zen” (Ed. Amazon, a cura della associazione Kikai Dojo, €15,00) è una raccolta di poesie seguite da brevi riflessioni che il maestro di Karatè ZanshinDo Daniele Agresti offre al lettore per aiutarlo a riflettere sull’esse- nza della Realtà e della Vita. In un mondo in cui ognuno si considera un Essere razionale ben distinto dagli altri, queste poesie vogliono invece aiutare ad intuire, con la peculiarità che solo il linguaggio poetico può fare, un piano diverso di esistenza ed una logica che trascende il pensiero razionale, facendo intravedere la presenza di qualcosa che “muove il vento, il mare e che è lo stesso Movimento”.

Una visione nuova del nostro mondo che non vuole rinnegare ciò che ognuno vive nel quotidiano, ma piuttosto arricchirlo attraverso una prospettiva nitida e pura come quella che possiede un bambino intento ad osservare il volo di una farfalla Filo rosso che attraversa le pagine è il concetto di Io, il quale nonostante sia usato comunemente nel linguaggio quotidiano non suscita sufficiente riflessione. “Io sono il vento, il mare ed il movimento”.

Nessuno vive nell’immobilità: già la Fisica ci insegna che senza movimento non c’è vita, e così anche l’osservazione di quello che ci circonda canta incessantemente il moto vitale e perpetuo e che ci coinvolge.

“Quando anche l’Ispirator Il cuore mio aprir potrà, Con tale grazia All’Amor muovermi lascerò”

Non a caso si fa ricorso al termine Amore, che in tutti risuona come qualcosa di conosciuto ed esperito. Proprio per la sua semantica più profonda di forza che attrae, unisce e lega, il termine Amore ben descrive la natura di questa Forza motrice che custodisce e regge la realtà.

Ancor più sorprendente è il riflettere su come ogni istante eventi estremamente complessi accadano in natura, nel nostro corpo, nell’Universo, eppure come altresì nessuna di queste azioni abbia luogo sotto rigide e logiche istruzioni predefinite… eppure accadono, come mai?

“Chi insegna al pulcino ad uscire dal guscio? Chi comanda al fiore di sbocciare?”

L’insieme così costituito di poesie e pensieri, maturati lungo molti anni di meditazione e pratica sulla via del karatè Zanshindo, ha anche lo scopo di raccogliere fondi (Progetto ASIA) per la realizzazione di un nuovo centro di Arti Marziali e Meditazione tra i boschi e la pace di Vallombrosa (Firenze) in cui chiunque ne abbia desiderio possa ritirarsi per affinare quella visione del Vero che le poesie de “Il Suono del Piccolo Giglio del Cuore” vogliono donare.

Per la rubrica “Alesia ed i suoi compagni di viaggio” un interessante contributo del dottor Nicola Basso, che di cuore ringraziamo

Lo Zen attraverso pensieri e poesie

Per potersi aprire alla scoperta di questo movimento che sottende e governa la realtà bisogna però essere attenti, porre un freno al coacervo incessante di pensieri che ci trascinano ovunque salvo che nel qui ed ora, e fare silenzio:

“Dolce Silenzio, infinito rumore incessante di inconsapevole amore racchiuso in un guscio di seta”.

E ancora l’autore commenta a tal proposito:

“Chi osserva non è l’osservato. Tra un pensiero e l’altro, Io Sono… nel silenzio”.

Non è un cammino facile quello che porta a scoprire e gioire dell’essenza del Reale, serve un animo Guerriero che sappia discernere e scegliere:

“Lotta ti prego cuore guerriero, lagrimando sangue sul cammino già tracciato da vite perdute”.

Solo il Guerriero può portare la pace, dentro e fuori di sé. Solo il guerriero può Servire coloro che intrecciano il suo cammino e donare la sua vita per qualcosa che va oltre le necessità dell’ordinario modo di vivere e pensare. Per questo, anche quando si avvicina la fine della vita, questo non lo spaventa perché persino la morte non è che un passo avanti sul cammino.

Progetto ASIA

Il Ki Kai Dojo e la sua educazione sul territorio

Questo intento è nato dall’esigenza e dalla consapevo- lezza che la pratica e la meditazione della via marziale (Do in giapponese) è molto più efficace se l’allievo è concentrato sul presente e non si fa distrarre dai pensieri di tutto quello che normalmente svolge, dal lavoro allo sport, alla famiglia, etc.Il silenzio interiore trae profonda inspirazione e forza da quello esterno, e non è certo opinabile come il quotidiano della maggior parte di noi si svolga in una frenetica confusione in cui, anche quando ci sarebbe modo di fare silenzio, si preferisce annegare la propria mente nelle onde dei social network, tra le notizie dei telegiornali o in altre faccende di importanza marginale. Ecco l’esigenza quindi di creare un luogo

adeguato, in termini di spazi e servizi, per la pratica degli allievi del Kikai Dojo fondato dal maestro Daniele Agresti, Il Kikai Dojo nasce appunto come associazione sportiva dilettantistica nel 1995 dal Maestro Daniele che fin dal 1985 pratica l’arte del Karate, dapprima sotto la guida del Maestro Furio Rugi e successivamente sotto quella del Maestro Luciano Parisi, fondatore della scuola Zan Shin Do.

“Dove vai vita a riposare lasciando sole queste genti? Salendo al culmine vedrò forse il tuo sorriso”.

Al lettore che approccia questo breve libro rimarranno molti interrogativi, molti dubbi e versi difficili da comprendere, ma anche questo è un aiuto a riflettere e meditare, ad attivarsi per iniziare così un percorso di ricerca che il Maestro Daniele porta un percorso di ricerca che il Maestro Daniele porta avanti, assieme al suo Dojo, da molti anni.

“La verità è nell’esperienza diretta… L’univo movimento si rivela… A chi lo cerca”.

te

Nicola Basso nasce ad Albenga (SV) nel marzo 1992. Già dall’infanzia, grazie al padre, si avvicina al mondo del karatè e delle arti marziali della scuola dello ZanshinDo che ancora oggi pratica sotto la guida del maestro Daniele Agresti. Laureatosi in Medicina presso l’Università di Pavia, si trasferisce a Firenze nel 2018 dove prosegue gli studi per diventare nel 2023 speciali- sta in Anestesia e Rianimazione ed iniziare a lavorare presso l’ospedale di Careggi. Grande appassionato di Teatro, fin da giovane segue laboratori scolastici ed amatoriali che lo portano a recitare in numerosi spettacoli e a diventare l’anima narrante degli spettacoli di Taiko (percussioni giapponesi) realizzati dal gruppo SayurishinDo del Kikai Dojo.

Sin dall’inizio dell’attività l’obiettivo formativo rivolto a bambini, ragazzi e adulti dei territori dove il Dojo ha operato non è stato solamente l’apprendimento di uno sport e dei suoi benefici sulla salute del corpo, ma anche e soprattutto la ricerca interiore e l’applicazione del Karate nelle attività quotidiane di ogni giorno. La disciplina del corpo, lo studio delle forme marziali e le pratiche di pura meditazione non vengono insegnate ed approfondite per creare solo degli atleti capaci, ma piuttosto degli uomini e donne maturi in grado di disciplinare il proprio agire nel Dojo (il luogo di allenamento) così come nella quotidianità. Nei primi anni duemila grazie anche alla maestra Cinzia Bernasconi, il fondatore del KiKai Dojo allarga la ricerca e i suoi insegnamenti inserendo lo studio delle Danze tradizionali nipponiche Nihon Buyo e quello del Taiko, le tradizionali percussioni giapponesi.

il mondo grazie alla sua rappresentazione all’interno di spettacoli e concerti, consente di accrescere le capacita ritmiche, musicali e di movimento ritrovabili nel Karate pur in una veste nuova, moderna e scenicamente impressionante, atta ad essere rappresentata nelle piazze, nei teatri, all’inizio di eventi sportivi nazionali o culturali.

Come fili che si sono intrecciati in un ordito e una trama inizialmente impensata, Karate, Taiko e Danze tradizionali hanno permesso nell’ultimo decennio agli allievi del Kikai Dojo di creare esibizioni, spettacoli ed eventi sportivo-culturali in Toscana e in tutta Italia, collaborando con illustri artisti italiani e giapponesi.

Chiunque può praticare la via dello ZanshinDo, non ci sono limiti di età o di abilità fisiche necessarie. È tuttavia imprescindibile l’attitudine alla ricerca e all’ascolto, oltre che l’essere disposti a mettere in discussione quel modo di vedere sé stessi e gli altri a cui siamo abituati, per poter così fare posto ad accogliere qualcosa di nuovo e vitale, proprio come le poesie racchiuse ne “Il Suono del Piccolo Giglio del Cuore”.

Lo studio del Taiko, un’ar-
divenuta nota in tutto
Per la rubrica “Alesia

ed i suoi compagni di viaggio” continua l’appuntamento con la rassegna a cura dell’amica Rita

Questo scaffale mette assieme due opere sulla filosofia scritte da due amiche e colleghe, Adele Fraracci e Simonetta Tassinari, entrambe docenti di Storia e Filosofia nei licei, entrambe protagoniste, a Campobasso, di un seguitissimo “caffè filosofico”. In più Adele è impegnata come assessora alla cultura presso il Comune di Campobasso, mentre Simonetta, autrice di grande successo di romanzi e libri di filosofia destinati particolarmente ai giovani, è appassionata divulgatrice e tiene conferenze e presentazioni in tutta Italia.

La filosofia è donna e cosmopolita di Adele Fraracci, Paguro ediz., 2021

Non è un trattato di filosofia, come qualcuno potrebbe dedurre, dal momento che l’A. è docente di Storia e filosofia nei licei, ma è molto di più, in quanto Fraracci, che si definisce filosofa del mondo, come chiarisce il termine “cosmopolita” del titolo, ha concepito questo lavoro come un dinamico, accattivante percorso molto scorrevole in cui nel filone principale - che ha come bussola imprescindibile la Carta Costituzionale- confluiscono i mille rivoli del pensiero occidentale, così come si sono andati formando nel corso dei secoli fin dall’antichità greca. Ciò è stato possibile grazie agli apporti costruttivi dei pensatori (scienziati, storici, filosofi, politici, studiosi di varia provenienza e formazione) sensibili ai principi e agli ideali di libertà (di pensiero e azione nel rispetto degli altri), di giustizia sociale, tolleranza e uguaglianza. Obiettivi, questi appena elencati, che, quando si sono affacciati ai margini della Storia, sono costati lacrime e sangue, e cheafferma l’A. - “sono stati dispersi tra polvere, rovine, morte e forti venti gonfiati e esplosi in raffiche di guerra”. Il viaggio nel tempo e nello spazio - completato da una ricca Appendice- a cui ci invita Fraracci, porta a bordo, ovviamente, le pensatrici, pur se per le note ragioni queste hanno faticato parecchio a farsi strada in un mondo maschilista. Due nomi per tutti: Ipazia e Olympe de Gouges, ma anche Franca Viola, la cui storia testimonia il coraggio e la consapevolezza di dover portare avanti una battaglia per tutte le altre donne. Ma perché la parola “donna” nel titolo?

Il termine filosofia contiene già etimologicamente la parola “amore”, a cui Fraracci aggiunge la parola “curiosità”(caratteristica ritenuta femminile), e “sviluppo”, un fattore impossibile senza la nostra determinazione. Inoltrandosi nel suo viaggio, che come prima tappa affronta l’idea del Tempo della Storia (è lineare o circolare?), Fraracci mette a fuoco principi universali, come la tolleranza, e altre “ tappe” di cui non si può fare a meno, perché sono sostanza e base per i diritti dell’umanità. Tappe accompagnate spesso dall’A. con narrazione di fatti di cronaca, oppure con estratti, documenti, brevi

brani significativi. Un viaggio, viene ribadito, significa uscire fuori dai soliti parametri, guardare il mondo con occhi e mente il più possibile sgombri, e già questo basta ad accendere la curiosità, intravedere orizzonti altri. Orizzonti dove giganteggiano coloro - donne e uominiche si sono spesi per “tenere accesa la fiaccola della pace e la luce della Ragione da declinare sulla terra arida e trasformata in un cimitero dell’umanità senza pietas”. E siccome, come ha affermato George Orwell, “Chi controlla il passato controlla il futuro, chi controlla il presente controlla il passato”, è indispensabile, per poter interpretare questo mondo, passare in rassegna momenti, fatti e misfatti di uomini, opere e vicende che hanno lasciato una traccia nella storia con o senza la maiuscola, da Giordano Bruno a Freud, Einstein, Popper, Beccaria, Roncalli, Bergoglio, Simone Weil, Hanna Arendt, o la sindaca afghana Zarifa Ghafari. La questione morale, la necessità di ragionare con la propria testa, l’importanza del dialogo, l’analisi degli articoli della nostra Costituzione enucleata con casi concreti, costituiscono quindi l’ossatura dell’opera, che significativamente termina con la parola “solidarietà”, nel segno dell’universalismo, perché “Deve tornare l’alba, con tutti noi, in Occidente.”

Stiamo in un’Europa bellicista, in tempi di democrazia svalutata, combattuta, ad affrontare un sovvertimento dell’ordine mondiale, una ingovernabile ostentazione di potenza, un’evidente involuzione autoritaria, ed è quanto mai indispensabile non perdere la via maestra; questo libro può aiutare a tenere la barra dritta.

Rita Frattolillo, Docente di lingue moderne negli istituti superiori di Campobasso fino al 2000, Rita Frattolillo ha affiancato fin dal 1988 l’attività di giornalista pubblicista a quella di ricercatrice nell’ambito dialettologico, artistico e storico-letterario del Molise, svolgendo un’intensa azione di divulgazione culturale. Numerose le pubblicazioni, tra cui: il volume sulla pittrice e musicista Elena Ciamarra di cui ha curato per conto dell’A.P. del capoluogo di regione il coordinamento e la biografia (Arti Grafiche la Regione, 1996), oltre ad aver promosso e seguito una grande retrospettiva dell’artista; il dizionario Molisani milleuno profili e biografie, con Barbara Bertolini (Enne, 1998);

Lingua e dialetto a Montagano nel Sannio tra passato e presente, con Michela D’Alessio (Enne, 2003); Il tempo sospeso- Donne nella storia del Molise raccontate daRita Frattolillo e Barbara Bertolini (Filopoli 2007); Il dialetto di Campobasso (saggio, nel II vol. dell’opera collettanea Campobasso capoluogo del Molise (a cura di R.Lalli, N.Lombardi, G. Palmieri), Palladino, 2008; il saggio Donne nel Risorgimento Molisano («Rivista storica del Sannio», n. 34, 2010); Alle radici del dialetto di Riccia. Lingua e dialetto a confronto (saggio, in Lingua e dialetto a Riccia e nell’area del Fortore, Trediciarchi, 2013); il romanzo Le ali del ritor-

Frattolillo

Le mie letture

Il libro rosa della filosofia di Simonetta Tassinari, Gribaudo, 2024

Il sottotitolo dà un’idea del contenuto: “Da Aspasia a Luce Irigaray, la Storia mai raccontata del pensiero al femminile”, a cui Tassinari risponde da par suo, sottolineando che il mondo occidentale ha sottovalutato e addirittura negato il pensiero delle donne, rendendolo “semplicemente” invisibile. Chi ha letto le altre opere di Simonetta conosce la sua verve e l’arguzia, la finezza dell’analisi, sa che lei non rinuncia a qualche pizzico di ironica sapienza, per cui la leggerezza, congiunta all’acutezza del suo “esprit”, rende la lettura intrigante. Il libro rosa della filosofia, così ricco di sollecitazioni e riflessioni, scorre piacevolmente mentre si aprono nuovi orizzonti, e mette la voglia di andare avanti per scoprire le tante filosofe che sono state ostacolate e/o oscurate. Il lavoro è strutturato organicamente come un percorso lungo la storia umana in cui si incardinano domande classiche, tipo: “ Come mai ci sono così poche filosofe?”; oppure: “Da che cosa deriva la “cattiva fama” delle donne presso i filosofi? Alle ampie, articolate e ben circostanziate risposte Tassinari intreccia vite esemplari di donne - il più delle volte sconosciute -che hanno superato gli steccati, hanno rotto le barriere, come le suffragiste, oppure hanno taciuto, magari lavorando sotto traccia per fare uscire dal guscio le loro figlie.

Dalle grandi mistiche medievali, come Ildegarda di Bingen, a donne coltissime e libere, come Virginia Woolf e Simone de Beauvoir, che hanno assestato un calcio alle convenzioni e ai pregiudizi scardinandoli, e in tal modo hanno segnato un’epoca, la narrazione procede con ritmo dinamico ed eloquio brillante, in un excursus puntuale che sviluppa con limpida scrittura il faticoso, progressivo cambiamento della contraddittoria concezione della donna, definita come Eva peccatrice o santa Vergine.

Cambiamento guardato sempre e comunque con sospetto, spesso osteggiato da personaggi che dominano i nostri libri di Storia, come Robespierre o Napoleone I. Non solo la caccia alle streghe e i roghi, tristemente eseguiti fino al 1700, ma durante la rivoluzione francese sotto la ghigliottina sono finite, oltre alle teste coronate, donne nate troppo in anticipo rispetto al loro tempo, come Olympe de Gouges. In tutto il saggio emerge chiaramente la forza e la determinazione delle donne, a partire dai tempi mitici del matriarcato, qualità sottolineate con biografie esemplari, come quella della “gigantessa” Madame de Staël. Tassinari si è anche compiaciuta a riportare leggende e a creare confronti di genere, come quello tra Cartesio, genio in brache, e il genio in gonnella Marie-Sophie Germain, costretta a falsificare, fino a un certo momento, la sua identità, e a studiare la matematica con grandi sofferenze, ma che finalmente ha ottenuto grandi risultati e soddisfazioni. Tutto Il libro rosa è attraversato da un interrogativosempre attuale: “ Che cosa ha perso il mondo impedendo al genere femminile di esprimere la propria voce?”. Un interrogativo aperto alla riflessione, che, pur se pensiamo di conoscere la risposta, ci chiama in causa direttamente obbligandoci a guardarci dentro con franchezza. Perché noi che godiamo dei diritti ottenuti dalle nostre antenate in tutto il pianeta a costo di battaglie di ogni genere -carsiche o scontri di piazza- saremmo pronte e decise a difenderli, a tenerceli stretti, consapevoli che niente è per sempre?

no (Gedi, 2017); il volume L’infanzia migrante tra realtà e rappresentazione letteraria (18611920), (prefazione di N.Lombardi, C.Iannone editore, 2020). Nel 2023 pubblica Con gli occhi di Agnese. Il sogno di Bernardino Musenga: Campobasso città giardino, romanzo storico pubblicato da Amazon nella traduzione spagnola del prof. Michele Castelli. Nel 2025, con Barbara Bertolini, esce presso l’editore G.Palladino il volume Molise al femminile. Biografie e Storia

Presidente: Avv.ssa Anna Corallo

Mob: 3398627130

Email: alesia2007onlus@gmail.com

Pec: alesia2007onlus@pec.it

Web: www.alesia2007onlus.it

Fb: Associazione Alesia 2007

campobasso@primopianomolise.it 0874 483400

BOJANO - RICCIA - TRIVENTO

Nel giorno dell’ingresso di monsignor Cibotti, Yarn Bombing Trivento ha riproposto un simbolo antico di accoglienza e memoria collettiva

TRIVENTO. Nel giorno dell’insediamento del nuovo vescovo di Trivento, ai 40 sindaci della diocesi, appartenenti a tre province di due diverse regioni, è stato consegnato un piccolo

La coperta del vescovo, dono ai sindaci della diocesi

ma significativo regalo. L’associazione «Yarn Bombing Trivento», grande community di crochet creativo che organizza anche il Festival Internazionale di Yarn Bombing con decine di artisti provenienti da tutto il mondo, ha realizzato una mattonella a uncinetto che riproduce un pezzetto della coperta rossa che una volta copriva il cavallo bianco con cui i nuovi vescovi facevano il loro ingresso solenne a Trivento. La coperta rossa, nota come «coperta del vescovo», veniva poi divisa in centinaia di piccoli pezzi tra i presenti come ricordo dell’evento. Una tradizione ancora viva fino a cinquant’anni fa. L’ultimo vescovo che fece il suo ingresso a cavallo fu monsignor Palmerini nel 1975. «Fino al secolo scorso – si spiega in una nota storica l’archeologa Silvia Santorelli – la cerimonia di insediamento del nuovo vescovo della Diocesi di Trivento seguiva un rituale solen-

ne che rievocava l’entrata di Gesù a Gerusalemme. Tutta la comunità diocesana, composta da fedeli, autorità civili e religiose, accoglieva il nuovo Pastore in Piazza Fontana; poi, il vescovo, in sella a un bianco destriero, accompagnato dal popolo in festa, percorreva la monumentale scalinata di San Nicola fino a raggiungere la sede episcopale. Presso la chiesa di San Nicola, il vescovo abbandonava gli abiti del pellegrino per indossare i paramenti sacri e un panno rosso, definito nella tradizione popolare “co-

Cibotti si insedia a Trivento, il saluto di Roberti che ha anche ricordato Papa Francesco

TRIVENTO. Sabato 26 aprile 2025 è stata una giornata carica di significato per la comunità di Trivento e per l’intera regione Molise. In Cattedrale si è ufficialmente insediato il nuovo vescovo, monsignor Camillo Cibotti, che assumerà ora la guida pastorale non solo della diocesi di Isernia-Venafro, di cui è alla guida da 11 anni, ma anche della diocesi di Trivento.

Alla cerimonia hanno partecipato numerose autorità civili e militari, rappresentanti delle istituzioni e tanti cittadini, testimoniando con la loro presenza l’affetto e la vicinanza al nuovo Pastore. Tra gli inter-

venti ufficiali, quello del presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, che ha voluto porgere un saluto a nome di tutta la comunità molisana.

Nel suo discorso, Roberti ha espresso gratitudine per l’impegno e la dedizione con cui monsignor Cibotti sta guidando la diocesi di Isernia-Venafro, manifestando grande fiducia nella sua capacità di essere guida attenta e salda anche per la diocesi di Trivento. Un pensiero di riconoscenza è stato rivolto anche a monsignor Claudio Palumbo, che ha retto la diocesi fino ad oggi con «dedizione, sapien-

PIETRACATELLA. Il Comune di Pietracatella ha pubblicato un avviso per l’assegnazione delle borse di studio destinate

za e grande sensibilità pastorale».

Il presidente ha ricordato come l’insediamento di un vescovo richiami l’anima più autentica delle comunità: fondata sulla spiritualità, sulla coe-

sione sociale e sulla speranza. Non è mancato un momento di commozione per la recente scomparsa di Papa Francesco, le cui esequie solenni si erano svolte poche ore prima a Roma. Roberti ha espresso il cordoglio della Regione Molise, ricordando con emozione la visita del Pontefice nel luglio 2014 e sottolineando il valore indelebile della sua testimonianza di umiltà, fratellanza e pace. In un tempo storico complesso e carico di sfide, il presidente ha sottolineato l’importanza del ruolo del vescovo come guida spirituale ed etica della comunità. Ha anche ri-

sindaci della diocesi

perta del vescovo”. Una volta giunto in Piazza Cattedrale, il vescovo donava alla folla il tessuto, poi compiva il suo primo ingresso nella Cattedrale dei Santi Nazario, Celso e Vittore per celebrare la santa messa. Nella piazza, il panno era diviso tra i fedeli in tanti pezzetti, gelosamente custoditi in memoria dell’avvenuta partecipazione alla cerimonia sacra». Da questa tradizione è rimasta anche una tipica espressione triventina: «È ridotta come la coperta del vescovo», ovvero ridotta in tanti piccoli pezzi.

badito la volontà della Regione di collaborare con la Chiesa locale sui temi cruciali della coesione sociale, dell’educazione, del lavoro, dell’accoglienza e della tutela dei più deboli.

«A lei, sua eccellenza reverendissima Monsignor Camillo Cibotti – ha concluso Roberti – rivolgo i più sentiti auguri per questo nuovo cammino pastorale. Che il suo ministero possa essere fecondo di frutti spirituali e civili, e che trovi nella nostra terra, nella sua gente e nelle istituzioni un terreno fertile e disponibile. Benvenuto a Trivento, benvenuto tra la sua gente!».

Pietracatella, aperti i termini per le borse di studio 2024/2025: domande entro il 17 maggio

agli studenti iscritti alla scuola secondaria di secondo grado per l’anno scolastico 2024/2025.

Possono presentare domanda gli studenti residenti nel Comune, iscritti a un istituto di istruzione superiore, con un valore ISEE familiare non su-

periore a 11mila euro. La borsa di studio, pari a 150 euro, sarà liquidata direttamente dal ministero dell’Istruzione e del merito tramite il sistema dei bonifici domiciliati.

Le domande dovranno essere inoltrate entro e non oltre le ore 12 del 17 maggio 2025,

utilizzando il modulo predisposto dalla Regione Molise (Allegato “A” reperibili sul sito del Comune). Le istanze possono essere consegnate direttamente all’Ufficio Protocollo del Municipio oppure inviate via mail agli indirizzi: info@comune.pietracatella.cb.it; comune.pietracatella@pec.it.

1. Verifica i requisiti: devi essere residente nel Comune di Pietracatella; devi essere iscritto a una scuola secondaria di secondo grado per l’anno scolastico 2024/2025; devi avere un valore ISEE familiare non superiore a 11mila euro.

2. Compila il modulo di domanda: scarica e compila il modulo Allegato “A” disponibile sul sito ufficiale del Comune di Pietracatella.

3. Prepara i documenti: allega copia di un documento di riconoscimento valido; allega l’attestazione ISEE in corso di validità.

4. Invia la domanda:

5. Attendi l’esito: se ammesso, riceverai la borsa di studio di 150 euro direttamente tramite bonifico domiciliato gestito dal ministero dell’Istruzione. Info e contatti: Ufficio servizi demografici: 0874/817131 Avviso completo e modulo di domanda disponibili sul sito del Comune di Pietracatella COME RICHIEDERE IL CONTRIBUTO IN 5 SEMPLICI PASSI

presenta la domanda entro le ore 12 di sabato 17 maggio 2025. Modalità di invio: a mano all’Ufficio Protocollo del Comune; via email all’indirizzo info@comune.pietracatella.cb.it oppure comune.pietracatella@pec.it (PEC).

Alla domanda dovranno essere allegati: copia di un documento di identità valido del richiedente; attestazione ISEE in corso di validità. Per eventuali chiarimenti, è possibile contattare l’Ufficio servizi demografici al numero 0874/817131.

Il testo completo dell’avviso e il modulo di domanda sono disponibili sul sito istituzionale del Comune di Pietracatella, nella sezione Albo Pretorio online.

Monsignor Palmerini, 1975
La mattonella rossa ad uncinetto donata ai

ISERNIA

Lunedì 28 aprile 2025 Primo Piano Molise

Iniziative, eventi e programmi per riavvicinare gli elettori alla politica. Coia presidente, Notte vicesegretario

AGNONE. Parte da Agnone la nuova fase della Federazione provinciale del Partito Democratico di Isernia. Sabato pomeriggio, presso Palazzo Bonanni, si è tenuta la riunione di insediamento dell’Assemblea provinciale, che ha sancito l’inizio del mandato di Marco Amendola, nuovo segretario chiamato a guidare il partito per i prossimi quattro anni.

La scelta di Agnone, cuore pulsante dell’Alto Molise e simbolo

ISERNIA. È arrivato nei giorni scorsi il via libera ufficiale da Palazzo San Francesco all’aggiudicazione dell’appalto per la sistemazione della strada comunale delle sorgenti integrata da annessa pista ciclabile. L’intervento, rientrante nell’ambito del cosiddetto “Bando Periferie”, rappresenta un’iniziativa attesa per la riqualificazione urbana di una parte della città.

delle aree interne, non è stata casuale: rappresenta la volontà del nuovo gruppo dirigente di essere presente nei territori più marginali, rilanciando il radicamento del partito. Dopo i saluti istituzionali della segretaria cittadina Agnese Guerrizio e del vicesindaco Daniele Di Nucci, si è proceduto al completamento degli organismi di partito. Lorenzo Coia è stato eletto presidente dell’Assemblea provinciale, riconosciuto

Parte da Agnone la nuova fase del Pd targato Amendola

per il suo lungo e solido impegno politico, amministrativo e sindacale. Sono stati inoltre eletti il tesoriere, la Commissione di garanzia, la Direzione provinciale e annunciata la nuova Segreteria che affiancherà Amendola, composta da Giuseppe Notte (vicesegretario), Giuseppe Centracchio (coordinatore dei circoli), Antonietta Renzi (responsabile Sanità), Carlo Veneziale (coordinatore della segreteria), Alessia Panico (organizzazione), Raffaele

Gonnella (politiche giovanili), Mariantonietta Conti (scuola), Mariateresa D’Achille (enti locali), Michele Antenucci (lavoro) e Alessandra Peri (ambiente e turismo).

Lorenzo Coia ha sottolineato come il nuovo corso del PD provinciale parta con il piede giusto: «L’aumento esponenziale degli iscritti, la partecipazione del 75% degli aventi diritto alle ultime elezioni interne e la riapertura di numerosi circoli testimoniano una rinnovata fiducia

nella buona politica e nella costruzione di una comunità democratica, giovane e motivata». Sulla stessa linea l’intervento del segretario regionale Ovidio Bontempo, che ha lodato «lo spirito unitario che caratterizza il nuovo corso, con un segretario che rappresenta l’intero partito e non una singola componente, pronto a contrastare le forze conservatrici».

Marco Amendola ha quindi illustrato le prime iniziative in programma: due eventi già a mag-

Aggiudicati i lavori per la strada delle sorgenti e la pista ciclabile

L’intervento rientra nel “Bando Periferie” e punta alla riqualificazione urbana e alla mobilità sostenibile

La procedura di aggiudicazione, gestita dal Settore tecnico del Comune, si è svolta in modalità telematica attraverso una procedura negoziata (previa indagine di mercato). Addirittura 78 gli operatori economici che hanno manifestato interesse. Di questi, 74 sono stati invitati alla procedura. Infine, 14 le offerte ammesse.

L’appalto aveva un importo a base d’asta di oltre 300mila euro. L’aggiudicazione è avvenuta secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, a favore dell’impresa Franco costruzio-

ni srl, appartenente alla categoria delle Pmi. È pari a 298mila euro l’offerta vincente presentata dalla ditta, per lavori a misura, con un ribasso dell’1,754%, a cui si aggiungono 2.793,14 euro per gli oneri di sicurezza, portando l’importo complessivo di aggiudicazione a 301.628,99 euro. Offerta che è valsa un punteggio totale di 96.951 su 100, con 85.0 punti per l’offerta tecnica, 6.951 per l’offerta economica e 5.0 per l’offerta temporale. Come si apprende dall’avviso di aggiudicazione, i lavori avranno una durata di 230 giorni naturali e consecutivi a decorrere dal verbale di consegna.

L’intervento in questione è finanziato con Dpcm del 6 dicembre 2016, “Programma straordinario di interven-

ISERNIA. Un bilancio operativo denso di interventi e risultati quello tracciato dalla Polizia di Stato nella provincia di Isernia nel periodo compreso tra aprile 2024 e marzo 2025, come emerge dai dati contenuti in un recente resoconto divulgato in occasione dell’ultimo anniversario del Corpo, celebrato al Castello Pandone di Venafro. L’analisi delle cifre evidenzia un impegno a 360 gradi degli agenti pentri, spaziando dalla sicurezza stradale alla repressione dei reati, dalle misure di prevenzione alla gestione dell’immigrazione, fino alla crescente attenzione per la sicurezza cibernetica. Uno dei settori di maggiore attività è sicuramente quello della sicurezza stradale. Le pattuglie hanno eseguito numerosi controlli, intercettando ben 24.481 veicoli e sottoponendo 1.261 persone a verifiche con etilometro e/o precursore. L’attenzione alla guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti è testimoniata anche dai 222 ritiri di patente e dai 92 ritiri di carte di circolazione. Le infrazioni al Codice della strada accertate ammontano a 1.378, mentre i punti patente decurtati sono stati 2.569. Sul fronte degli incidenti stradali, ne sono stati rilevati 79, di cui due con esito mortale e 38 con feriti. Dati che sottolineano la costante attività di prevenzione e repressione volta a garantire la sicurezza sulle strade della provincia. Parallelamente all’impegno per la sicurezza stradale, la Polizia di Stato ha svolto una significativa azione di repressione dei reati. Sono state arrestate 14 persone e 348 sono state denunciate in stato di libertà, di cui 32 cittadini extracomunitari. Un aspetto rilevante riguarda il sequestro di sostanze stupefacenti, con 30 grammi di cocaina e ben 56.320 grammi di cannabinoidi sottratti al mercato illecito. Numeri che testimoniano un’efficace lotta contro la criminalità e il traffico di droga nel territorio.

L’attività della Polizia di Stato non si è limitata alla sola repressione, ma ha compreso anche importanti misure di prevenzione. Sono

to per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” (Prusp), per un importo complessivo di 471mila euro.

La sistemazione della strada comunale delle sorgenti, con l’integrazione della pista ciclabile, rappresenta quindi un’opera di riqualificazione urbana, ma anche un investimento importante per il futuro di Isernia. Interventi come questo vanno letti in un’ottica più ampia di rilancio del territorio, valorizzazione delle periferie e promozione di una mobilità più sostenibile e sicura.

La forte partecipazione di operatori economici alla gara d’appalto testimonia inoltre l’interesse e la fiducia che il tessuto imprenditoriale ripone nei progetti pubblici di riqualificazione.

Ora l’auspicio è che i lavori procedano senza intoppi e che la cittadinanza possa presto beneficiare di uno spazio rinnovato, più funzionale e accessibile, capace di diventare punto di riferimento per attività all’aperto e momenti di socialità.

Bilancio denso di interventi e risultati

La polizia tira le somme:  impegno, dedizione e operosità

stati emessi 43 avvisi orali, 18 divieti di accesso a manifestazioni sportive e 17 Dacur (Divieti di accesso ai centri urbani). Un focus particolare è stato posto sul contrasto alla violenza di genere, con l’avvio di 25 procedure di “Codice Rosso”.

gio, uno dedicato alla situazione delle aree interne e alla soppressione degli Ambiti territoriali sociali di Venafro e Agnone, e uno incentrato sulla valorizzazione del patrimonio naturalistico, rilanciando il progetto Mainarde e la promozione turistica dei territori legati ai Parchi Nazionali.

A settembre, infine, è prevista la ripresa delle storiche Feste dell’Unità, con l’obiettivo di riavvicinare cittadini ed elettori attraverso momenti di confronto politico diretto.

«Il Partito Democratico – ha concluso Amendola – dovrà tornare a essere il partito che indica la linea ai suoi rappresentanti nelle istituzioni, e non il partito degli eletti». Un programma ambizioso, volto a rafforzare il PD come asse portante del centrosinistra e unica alternativa credibile al governo regionale e nazionale.

della Polizia di Stato verso le nuove forme di criminalità. L’avvio di 25 Codici Rossi per violenza di genere e/o domestica rientra anche nell’ambito della sicurezza cibernetica quando le minacce o le molestie avvengono online.

Rilevanti anche gli ammonimenti per stalking (ex art.8 D.L. 11/2009) che sono stati due, e quelli per violenza domestica (ex art.3 D.L. 93/2013) che ammontano a 28, di cui otto dall’inizio del 2024. Queste misure evidenziano l’impegno della Polizia nel tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione. In materia di immigrazione, sono stati rilasciati 2.164 permessi di soggiorno, di cui 1.149 per protezione internazionale. Sono stati inoltre emessi dal prefetto 17 provvedimenti di espulsione dal Paese e dal questore 16 ordini a lasciare il territorio nazionale, con 11 accompagnamenti in frontiera e/o CPR. Un dato interessante riguarda l’attività della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica, che testimonia la crescente attenzione

Infine, si segnalano le 7.907 chiamate pervenute al numero di emergenza 113 e i 34.860 soggetti controllati. L’impegno della Questura si estende anche al rilascio di documenti, con 3.076 passaporti e 513 licenze di porto d’armi uso caccia e/o sportivo rilasciate, a fronte di 43 dinieghi. Un risultato significativo è il recupero di 26.700 euro a fronte di un danno economico di 431.691 euro, principalmente dovuto a truffe e trading online. L’insieme dei dati delinea un quadro di grande operosità della Polizia di Stato nella provincia di Isernia, con un impegno costante e diversificato per garantire la sicurezza e la legalità nel territorio. L’analisi dei numeri, pur nella loro sintesi, offre uno spaccato significativo dell’intensa attività svolta a tutela dei cittadini e del rispetto delle leggi. Tra gli encomi solenni e gli encomi conferiti, spiccano i nomi dell’assistente capo C. Panfilo Donatelli, assistente capo Niki Della Penta, ispettore Manuel Ciotola, sovrintendente Luigi Latino, sovrintendente Paolo Silvestri, vice sovrintendente Paride Frate, vice sovrintendente Renato Guerrazzi, assistente Cristian Iannelli, assistente Davide Aceto, assistente Diego Di Pasquale, assistente Carlo Iannarelli e agente Scelto Andrea Martino, a testimonianza del valore e della dedizione degli agenti impegnati quotidianamente sul campo.

VENAFRO

Lunedì 28 aprile 2025

Seguirà la certificazione della documentazione del sistema di accoglienza finanziato con circa 1,8 milioni di euro

“Sai” Venafro, Iannacone revisore contabile indipendente

VENAFRO. “Incarico di revisore contabile indipendente per la certificazione della documentazione contabile e amministrativa relativa al progetto Sai del Comune di Venafro”: Benedetto Iannacone è stato selezionato tra i 19 professionisti che hanno risposto al bando di Palazzo Cimorelli. L’affidamento a Iannacone per il biennio 2025-2026 avverrà con un costo complessivo di poco più di 10mila euro. Il progetto Sai, Sistema di accoglienza e integrazione del Comune di Venafro, vale circa 1 milione e 800mila euro e ha avuto l’ok, con decreto del ministro dell’Interno dello scorso mese di luglio, alla prosecuzione delle attività dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2026, con ammissione al finanziamento sul Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo per 55 posti, secondo la seguente scansione finanziaria: 485.760,00 euro per il periodo dal 1° luglio al 31 dicembre 2024; 963.600,00 euro per l’anno 2025; 963.600,00 euro per l’anno 2026. Per l’affidamento del servizio, il Comune di Venafro ha indetto una procedura aperta e interamente telematica, con aggiudicazione secondo il criterio qualità/prezzo, al fine di individuare l’ente attuatore del progetto Sai in prosecuzione del servizio di accoglienza ordinaria e famiglie del Comune di Venafro per un numero di 55 posti, nel periodo dal 01 gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, per un importo imponibile a base di gara pari a 1.783.069,49 euro oltre Iva al 5 percento. L’aggiudicazione in prosecuzione del servizio di accoglienza per 55 posti è avvenuta in favore del

“Consorzio di libere imprese società cooperativa consorzio sociale onlus”, mandataria del costituendo RTI con “Nuovassistenza società cooperativa sociale” e “Marchri Srl” per il biennio 2025-2026. Subito dopo è stata indetta la selezione per l’affidamento dell’incarico di revisore dei conti, secondo quanto disposto dal decreto ministeriale, secondo cui «l’ente locale deve avvalersi della figura di un revisore indipendente, che assume l’incarico di effettuare le verifiche amministrativo-contabili di tutti i documenti giustificativi originali relativi a tutte le voci di rendicontazione, della loro pertinenza rispetto al piano finanziario preventivo, dell’esattezza e dell’ammissibilità delle spese in relazione a quanto disposto dalla legislazione nazionale e comunitaria, dai principi contabili e da quanto indicato dal manuale unico di rendicontazione Sai. L’attività di verifica

VNAFRO. È giunta a termine la 12sima edizione del Concorso Letterario Nazionale “L’Uomo custode della natura, nessuna creatura basta a se stessa” e stasera saranno assegnati i premi ai vincitori nella cerimonia organizzata dai fautori di questa importante iniziativa culturale.

si sostanzia in un “certificato di revisione” che accompagna obbligatoriamente la rendicontazione delle spese sostenute». All’avviso del Comune di Venafro, come detto, avevano risposto in 19 tra professionisti e società a responsabilità limitata. La commissione giudicatrice ha stilato la graduatoria definitiva, dalla quale emerge che a Benedetto Iannacone – professionista di comprovata esperienza – sono stati assegnati 95 punti, contro i 94 punti del secondo in graduatoria. «Il compenso massimo spettante allo stesso revisore per il biennio 2025/2026 – si legge nel provvedimento del Comune di Venafro – ammonta a complessivi 10.777,04 euro, pari a 5.388,52 euro per ciascuna annualità, inclusi imposte, oneri o versamenti obbligatori per legge, spese di viaggio e/o missione per raggiungere la sede comunale. Il compenso predetto è in ogni caso vincolato e riproporzionato all’importo complessivo rendicontato nei singoli esercizi finanziari».

Oggi la premiazione del Concorso letterario “L’Uomo custode della natura”

DIRETTORERESPONSABILE

Luca Colella

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Infatti, l’associazione “Circolo Religioso, Socio-Culturale San Nicandro” di Venafro ha organizzato la cerimonia di premiazione presso la Palazzina Liberty per oggi, 28 aprile, alle ore 17. La presidente del “Circolo San Nicandro”, Vincenzina Scarabeo Di Lullo, in una lettera ha comunicato ai dirigenti scolastici che «la giuria del Concorso Letterario Nazionale L’Uomo Custode della Natura, nessuna creatura basta a se stessa Ed. XII2025 ha concluso i lavori ed ha deliberato l’assegnazione di un primo, secondo e terzo premio a studenti autori di racconti e poesie, che in una scrittura originale e creativa hanno interpretato con profonda sensibilità il tema proposto. Gli studenti vincitori sono invitati alla cerimonia di premiazione e riceveranno libri e attestati completi di valutazione della giuria per l’elaborato premiato. Tutti gli studenti partecipanti riceveranno attestati di partecipazione a cura dei docenti referenti. Gli attestati saranno consegnati alle docenti referenti durante la cerimonia di premiazione per essere, successivamente, consegnati agli alunni a scuola e in orario scolastico». Anticipiamo gli studenti del “Giordano” che questa sera riceveranno i riconoscimenti per le loro opere.

VENAFRO. «Cos’è dunque il tempo? Se nessuno m’interessa, lo so; se volessi spiegarlo a chi m’interessa, non lo so», così scriveva Agostino nelle Confessioni Ciò che chiamiamo tempo può essere da noi percepito in diversi modi: presente, passato e futuro, ma anche quando parliamo di istante, simultaneità ed eternità stiamo parlando del tempo. Esso è un concetto fondamentale della nostra esistenza, è una categoria del vivere di ogni uomo e donna. Il tempo non è qualcosa di osservabile e, se lo cogliamo come misurabile nella sua oggettivazione come l’ora attuale, come un intervallo temporale, esso, per noi umani, non è mai qualcosa che osserviamo dal di fuori di noi stessi. Infatti, siamo immersi nel tempo, siamo adagiati su una irreversibile direzionali in cui ilpassato non si riproporrà mai più e il futuro, con le sue innumerevoli possibilità, si presenterà puntualmente a noi.

Il tempo fa parte della struttura più intima del nostro esistere, esso viene da noi percepito come un carattere che

Poesia: 1° premio ex aequo: Borrelli Marinella, “Accetta l’aiuto” - Classe I A Liceo Classico; 1° premio ex aequo: Martellino Gabriele, “Grida nel silenzio” - Classe 3 B Liceo Scientifico;

1° premio ex aequo: Lobertini Eros Alexander, “L’uomo non basta a sé stesso”Classe 3 C Liceo Scientifico; 2° premio ex aequo: Pacitti Paola, “Una ragnatela di destini” - Classe V Liceo Classico; 2° premio ex aequo: Nassili Saad, “L’Uomo e la Terra” - Classe 3 C Liceo Scientifico; 2° premio ex aequo: De Alescandris Antonio, “La danza del vento” - Classe 3 B Liceo Scientifico; 3° premio ex aequo: Esposito Marco, “La mano dell’uomo” - Classe 3 B Liceo Scientifico; 3° premio ex aequo: Zizolfi Sara, “Dolce, eterna sinfonia” - Classe 3 C Liceo Scientifico;

Racconto: 3° premio: Di Chiaro Michela, “Un magico fiore dai petali dorati” - Classe III A Liceo Classico.

Fede e Società, rubrica a cura di don Salvatore Rinaldi

qualifica dal di dentro la nostra stessa vita.

La persona umana è un essere che viene nella storia dove si auto-comprende elaborando il passato e attualizzando un futuro. Ricordare e prevedere sono caratteri esistenziali indispensabili all’uomo perché ciò che siamo proviene sempre da qualcosa- da ciò che siamo stati nel passato- e siamo per qualcosa, ciò che diventeremo.

La persona umana crede non solo di aver finalmente preso in mano le redini della propria esistenza, ma si sente anche artefice e signore della propria storia. Una società di tali uomini e donne tende a vivere la sua tensione verso il futuro imbrigliata nelle capacità progettuali e pianificatorie che la caratterizzano e non si accorge di essere impoverita di un qualunque riferimento al mistero. Ciò che non si conosce è

oscuro, ignoto, ancora da scoprire, ma di sicuro non è riferibile al mistero. «L’assenza di mistero, tipica della nostra vita moderna, è il nostro decadimento e la nostra povertà. Vivere senza un mistero significa non sapere nulla del mistero presente nella nostra vita, del mistero dell’altro, del mistero del mondo...» ha scritto Dietrich Bonhoeffer.

Senza futuro non c’è storia e la postmodernità si presenta come l’epoca della fine della storia. La mancanza di futuro, inteso non solo comefine della storia, ma anche come il fine della storia umana è ciò che caratterizza la nostra epoca e che nello stesso momento in cui la mette in contrasto con l’epoca che l’ha preceduta mostra la propria incapacità di proporre all’uomo di oggi le ragioni per una vera e autentica speranza.

Dio è dunque - secondo la fede cristia-

na - il nostro futuro assoluto, l’éschaton, e lo è nel Cristo risorto: l’eschatos, l’evento definitivo che realizza la possibile comunione piena fra Dio e la Sua creazione. In questo modo il futuro assoluto, pur restando futuro, è quindi non ancora accaduto, viene anticipato già nel presente instaurando quel già e non ancora tipici della fede cristiana. Fiducia espressa molto bene da un’espressione di Pierre Teilhard de Chardin: «Ne sono certo, il meglio sta per accadere, perché il futuro è sempre migliore di qualunque passato». Per il Cristo crocefisso/abbandonato e risorto, che ha divinizzato ogni particolare della realtà, - compreso il negativo perché assunto in sé- l’umanità e l’universo intero sono lanciati verso Dio, sono in marcia verso lapartecipazione alla Realtà divina, verso la loro divinizzazione. Ciò accadrà innanzi tutto per la libera iniziativa di Dio, ma anche attraverso la nostra corrispondenza attiva a questo disegno che fa della storia un mistero d’amore spinto oltre ogni limite.

Piano Molise
Benedetto Iannacone

Lunedì 28 aprile 2025 Primo Piano Molise

Inaugurata ieri mattina lungo la fondovalle Sinarca la nuova sede dell’associazione di Protezione civile: pronti all’azione

Vigili del fuoco volontari a presidio del territorio

TERMOLI. Una bellissima domenica per Termoli, per tutto il territorio.

Un evento che ha messo in evidenza l’importanza della sinergia tra associazioni, istituzioni e il mondo del volontariato, fondamentale per la protezione civile e il benessere della comunità. L’inaugurazione della nuova sede dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari, avvenuta ieri mattina, è stata una grande occasione per celebrare il lavoro svolto da chi, con passione e dedizione, si impegna ogni giorno a garantire la sicurezza dei cittadini. La cerimonia è stata arricchita dalla presenza di numerosi rappresentanti istituzionali e del mondo del volontariato, e ha visto anche l’intervento del presidente nazionale, Sergio Aureli, e del suo predecessore, Roberto Mugavero.

Il parterre di autorità era davvero nutrito, un segno tangibile dell’importanza dell’iniziativa. Non sono mancati anche i rappresentanti delle associazioni locali, che hanno confermato l’ottimo clima di collaborazione che esiste nel territorio, uniti per il bene comune. La protezione civile e il volontariato, infatti, sono diventati strumenti fondamentali nel rispondere prontamente a situazioni di emergenza, come incendi, alluvioni, e altre calamità naturali. È proprio grazie al costante impegno e alla formazione che i volontari riescono ad affrontare ogni tipo di emergenza con prontezza e professionalità.

A prendere la parola durante la cerimonia è stata Mariangela Sforza, presidente della sezione di Termoli dei Vigili del Fuoco Volontari. Con grande emozione, ha ringraziato tutti i presenti e sottolineato l’importanza di avere finalmente una sede propria, un luogo dove i volontari possono incontrarsi, organizzarsi e prepararsi per le emergenze. La presidente ha ricordato i primi passi della sezione, che nel 2020, in piena emergenza Covid-19, ha avviato le proprie attività, con l’impegno di fornire assistenza alla popolazione. In particolare, ha sottolineato il supporto dato durante gli screening di massa e la gestione dei centri vaccinali, ma anche la partecipazione attiva nelle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi e in altre operazioni di protezione civile.

L’importanza di una sede operativa diventa ancora più evidente se si considera che la sezione di Termoli è riuscita a crescere in questi anni, passando da un piccolo gruppo di persone a un’organizza-

Il compleanno

Giorgio Di Cinque ha spento 54 candeline

TERMOLI. Giorgio De Cinque ha compiuto ieri 54 anni e per lui, provetto ex calciatore (ricordiamo il mitico controllo... di suola) c’è questo messaggio: «Tanti auguri da parte di Nicola e Rodica, e di tutti gli amici, al miglior termoidraulico di Termoli!»

zione ben strutturata, con 40 volontari attivi e una flotta di mezzi specializzati. Il comune di Termoli, infatti, ha concesso la sede in un’area strategica, l’ex mattatoio comunale al Sinarca, che, oltre a rappresentare un punto di riferimento per i volontari, è stato riqualificato in ottica di prevenzione. Come ha sottolineato la presidente, «questa struttura non è solo un luogo dove si raccolgono i mezzi, ma un punto di partenza per affrontare le emergenze con maggiore efficienza». La cerimonia ha visto anche il taglio del nastro da parte della presidente Sforza e del sindaco di Termoli, Nico Balice, che ha voluto esprimere la sua soddisfazione per il completamento di questo progetto. Il sindaco ha evidenziato l’importanza del volontariato per la città e per l’intero comprensorio, sottolineando come la collaborazione tra istituzioni e associazioni sia fondamentale per garantire la sicurezza e il benessere della comunità. «Il nostro compito è quello di sostenere chi si impegna in prima linea per la sicurezza dei cittadini – ha dichiarato Balice – e oggi siamo qui per celebrare il lavoro di questi uomini e donne, che con grande passione e sacrificio, sono pronti ad affrontare ogni tipo di emergenza».

Anche il vice sindaco Michele Barile ha voluto esprimere il suo apprezzamento per l’inaugurazione della sede e per l’impegno profuso dai volontari. «Il nostro territorio – ha dichiarato Barile –è un territorio che ha bisogno di una protezione continua, e queste realtà, che si impegnano senza riserve, sono una risorsa fondamentale per tutta la comunità».

Il parterre di autorità ha incluso anche il sindaco di Petacciato, Antonio Di Pardo, e il consigliere provinciale Angelo Del Gesso, che hanno voluto essere presenti per testimoniare l’importanza di questa iniziativa per l’intera provincia di Campobasso. La loro partecipazione ha sottolineato la sinergia tra i vari enti locali, che collaborano quotidianamente per garantire la sicurezza e la protezione della popolazione. Tra i presenti anche il presidente del Consiglio Regionale, Quintino Pallante, il senatore Costanzo Della Porta, il comandante della Polizia locale di Termoli, Pietro Cappella, e Luigi Lucchese, vicepresidente del Csv Molise, che ha rappresentato il mondo del Terzo Settore. Tutti hanno espresso parole di elogio per il lavoro svolto dall’associazione, ricordando l’importanza di sostenere il volontariato e di promuovere la cultura della protezione civile. Dopo il taglio del nastro e la scopertura della targa dedicata all’associazione, è stata organizzata una conferenza, moderata da Sabrina Barile, che ha visto intervenire i rappresentanti istituzionali e i leader del settore. È stato un momento di confronto, durante il quale sono stati sottolineati i risultati raggiunti finora e gli obiettivi futuri. Il presidente Aureli ha elogiato il lavoro svolto dai volontari di Termoli e ha ribadito l’importanza di unire le forze per rispondere efficacemente alle emergenze. «Il nostro paese è tra i leader mondiali in termini di protezione civile – ha dichiarato Aureli – e ogni giorno, grazie al lavoro di persone come voi, riusciamo a garantire la sicurezza di milioni di cittadini».

«Un ultimo appello per la Gigafactory»

Il consigliere M5S Angelo Primiani a Regione e Governo: «Svegliatevi»

TERMOLI. Settimana dopo settimana, si assottiglia il lasso di tempo che intercorre con quella dead line che riguarda la scelta di Acc sul progetto di realizzazione della Gigafactory di Termoli, vero snodo di tutto il territorio. In merito, è intervenuto il portavoce M5S in Consiglio regionale, Angelo Primiani, sulla Gigafactory di Termoli. «La grande opportunità della Gigafactory di Termoli sta sfumando sotto i nostri occhi. Il progetto, inizialmente annunciato con entusiasmo da Stellantis e Acc, avrebbe potuto trasformare il nostro territorio in un polo di eccellenza per la mobilità sostenibile, rilanciando non solo l’economia molisana, ma anche il ruolo strategico dell’Italia nel settore automotive. Oggi, invece, assistiamo a uno stallo preoccupante che impone una seria presa di posizione da parte di governo nazionale e regionale, se si vuole realmente salvare il salvabile. Durante l’audizione in Parlamento dello scorso 19 marzo, John Elkann ha espresso chiaramente le difficoltà legate ai costi energetici altissimi in Italia — cinque volte superiori rispetto a paesi come la Spagna — e ha confermato che il progetto della Gigafactory di Termoli è in stand-by, mentre le priorità dell’azienda guardano altrove, in Francia, visto il forte sostegno del governo d’Oltralpe. Questo dato, di per sé, sarebbe bastato per accendere un campanello d’allarme a tutti i livelli istituzionali. Il problema è chiaro: non siamo competitivi. E la domanda è altrettanto chiara: cosa stanno facendo concretamente il governo e la politica regionale per creare le condizioni affinché Termoli torni ad essere attrattiva per gli investimenti? Con la scomparsa dell’investimento per la Gigafactory il futuro industriale della nostra regione appare compromesso. Per questo bisogna tentare tutto il possibile e un’ultima opportunità deriva da ciò che ne sarà del terzo blocco di produzione. Oggi lo stabilimento Stellantis di Termoli appare in grave difficoltà, con un progressivo calo dei livelli occupazionali e un futuro appeso al filo dell’incertezza. Penso alla produzione della trasmissione eDCT che comunque non vedrà la luce prima del 2026 e potrà riassorbire solo una parte limitata della forza lavoro. Ma entro la fine dell’anno Acc dovrebbe decidere dove localizzare proprio il terzo blocco. Il tempo per intervenire, quindi, non è ancora finito. Anche se è drammaticamente poco. Bisogna riaprire subito il dialogo istituzionale con Stellantis e Acc, facendo pressione sul governo per predisporre misure concrete, ridurre il gap energetico e incentivare investimenti nel nostro territorio. Servono fatti, piani chiari, incentivi mirati, un impegno politico trasversale e, oserei dire, coraggioso. Quella per la Gigafactory di Termoli è una partita che riguarda il futuro del Molise, l’occupazione dei nostri giovani, il rilancio del Mezzogiorno e la credibilità del Paese nella sfida globale della mobilità sostenibile. Perdere questa occasione significherebbe compromettere irrimediabilmente il futuro. Non possiamo permettercelo. Per questo, non resteremo a guardare in silenzio».

Anche il senatore Della Porta ha voluto portare il suo saluto, ribadendo l’importanza della collaborazione tra le diverse realtà del territorio. «La protezione civile non è solo un’attività di emergenza, ma un valore che deve essere coltivato ogni giorno – ha dichiarato Della Porta – ed è per questo che bisogna sostenere e incentivare il lavoro delle associazioni di volontariato».

A chiusura dell’evento, Mariangela Sforza ha voluto ricordare l’importanza del volontariato, sottolineando che «essere volontari significa mettere a disposizione del prossimo il proprio tempo, le proprie competenze e la propria passione. Non siamo angeli né eroi, ma persone che ogni giorno cercano di fare la differenza». La presidente ha anche ringraziato le famiglie dei volontari, che li supportano e li incoraggiano nelle loro attività. È stato un momento toccante, in cui si è sottolineato come la protezione civile e il volontariato siano il frutto di un lavoro collettivo che coinvolge l’intera co-

munità. L’inaugurazione di questa nuova sede rappresenta quindi un momento storico per la sezione di Termoli dei Vigili del Fuoco Volontari. Un traguardo importante, che segna l’inizio di una nuova fase, fatta di crescita, formazione e impegno per la sicurezza del territorio. La sede non è solo un luogo fisico, ma un simbolo di un impegno che va oltre l’emergenza, che guarda alla prevenzione e alla collaborazione tra le istituzioni, le associazioni e la comunità. Come ha detto la presidente Sforza nel suo discorso: «Oggi non è solo il nostro giorno, ma è il giorno di tutti coloro che credono nei valori della solidarietà e della cooperazione. È il giorno in cui dimostriamo che, uniti, possiamo affrontare le sfide più grandi e costruire un futuro migliore per la nostra comunità». La cerimonia si è conclusa con la preghiera del volontario, un momento di riflessione che ha unito tutti i presenti, confermando ancora una volta l’importanza di essere sempre pronti a dare il proprio contributo per il bene comune. La comunità di Termoli e del Molise si è raccolta attorno a questi eroi quotidiani, che, con umiltà e impegno, fanno la differenza nelle situazioni di emergenza, rispondendo prontamente con mezzi e risorse sempre più adeguati. Un’ulteriore sottolineatura è stata data al fatto che il volontariato, pur non essendo fatto di “eroi” o “angeli”, è il fondamento di un sistema che permette alla comunità di rimanere unita anche nei momenti di difficoltà. E ogni persona che si impegna nel volontariato, sia come vigile del fuoco volontario, sia come membro di altre associazioni di protezione civile, contribuisce al bene comune con il cuore e la mente, portando avanti il valore fondamentale della solidarietà. Il lavoro delle forze di protezione civile, delle istituzioni e delle associazioni di volontariato non si ferma mai, e grazie a loro, la comunità può sentirsi più sicura, più protetta, e pronta ad affrontare le emergenze che potrebbero verificarsi.

GUGLIONESI. Sorteggiate le liste nel pomeriggio di sabato scorso, a Termoli, cominciata la campagna elettorale a Guglionesi e a proporre temi e programmi, dopo quella di Vincenzo (Jimmy) Rossi, sono le compagini del perimetro di centrosinistra, comunque sotto l’egida di liste civiche. In un clima politico incandescente, viste le divisioni nei due schieramenti, la località si sta preparando per le elezioni comunali che si terranno il 25 e 26 maggio 2025, un appuntamento importante per restituire finalmente alla comunità una guida politica legittimata dai cittadini. Dopo il lungo periodo di commissariamento che ha seguito la caduta anticipata dell’amministrazione Tomei, i guglionesani torneranno alle urne per eleggere il nuovo sindaco e il consiglio comunale. Il sorteggio dell’ordine delle liste sulle schede elettorali, effettuato sabato pomeriggio dalla sottocommissione elettorale riunitasi al Comune di Termoli, ha definitivamente sancito l’ordine di apparizione dei candidati, mettendo ufficialmente in campo la competizione. Saranno quattro i candidati che si sfideranno per la carica di primo cittadino: Jimmy Rossi, per la lista “Guglionesi può cambiare”, Bartolomeo Antonacci, detto Leo, con la lista “Guglionesi nel cuore”, Riccardo Vaccaro, in corsa con la lista “Progetto Comune per Guglionesi”, Pino Aristotile, alla guida della lista “Guglionesi Progressista”. Una delle proposte più significative arriva da “Guglionesi Progressista”, una lista civica che si presenta con Giuseppe Aristotile come candidato sindaco. Aristotile, classe 1970, si è già fatto conoscere in passato per il suo impegno civico e politico. Oggi, alla guida di un gruppo che conta 12 candidati, di cui 10 alla loro prima esperienza politica, punta a portare un vento di rinnovamento

Liste ammesse, parte la campagna elettorale

Guglionesi, le divisioni nei due schieramenti renderanno infuocata la corsa a sindaco dei quattro candidati

nella politica locale. Questo dato è significativo: la squadra di Aristotile non cerca solo un rinnovamento nei volti, ma vuole soprattutto iniettare una nuova energia nella rappresentanza cittadina, aprendo le porte dell’amministrazione a persone competenti, impegnate nella società e pronte a mettersi al servizio della comunità. Il gruppo è formato da persone con profili eterogenei, sia per età che per esperienze di vita, ma con un equilibrio che vuole coniugare l’entusiasmo delle nuove generazioni con l’esperienza di chi ha acquisito competenze significative nei propri settori professionali e personali. Questa combinazione, pensata per un ricambio generazionale concreto, punta a dare nuova linfa vitale e idee fresche all’amministrazione locale. “Guglionesi Progressista” nasce come una lista civica autentica, indipendente da logiche di partito, frutto di un incontro tra forze civiche, area di centro-sinistra e cittadini indipendenti. Il progetto politico della lista è quello di costruire una Guglionesi moderna, partecipata e vicina ai bisogni reali della comunità. Aristotile esprime chiaramente la sua visione: «Vogliamo una Guglionesi più viva, accogliente e sicura – e lo faremo con serietà, impegno e passione. Crediamo in un’amministrazione trasparente, inclusiva e capace di valorizzare le risorse umane e sociali del nostro territorio». Le priorità del programma

sono chiare: rilanciare la qualità della vita, promuovere una partecipazione civica attiva e costruire le basi per uno sviluppo duraturo del paese. Guglionesi, secondo Aristotile, merita di essere governata con determinazione, coraggio e competenza, e il suo gruppo si propone di farlo affrontando le sfide con serietà, pur consapevoli delle difficoltà legate all’attuale quadro socio-economico. Anche la lista “Progetto Comune per Guglionesi”, guidata da Riccardo Vaccaro, porta con sé una proposta solida e concreta. Vaccaro e il suo gruppo mirano a proporre un modello di sviluppo sostenibile, che si fonda sui principi di equità ed efficienza. Il loro obiettivo è promuovere il territorio, migliorare i servizi e la qualità della vita di ciascun cittadino, valorizzando il contesto sociale, culturale e ambientale di Guglionesi. Il programma elettorale di “Progetto Comune per Guglionesi” non è un sogno irrealizzabile, ma una serie di azioni pratiche e concretamente attuabili. Vaccaro sottolinea come la politica debba essere basata sulla serietà e sul coinvolgimento attivo dei cittadini, evitando promesse elettorali che non possano essere mantenute. «Per amministrare un paese non si può improvvisare –è fondamentale avere competenza e una conoscenza approfondita di tutti i settori», ha dichiarato Vaccaro. La lista si distingue per la sua trasparenza, il suo impegno verso la co-

munità e per l’assenza di condizionamenti legati a segreterie di partito. Il gruppo di Progetto Comune per Guglionesi è composto da persone che, negli anni, hanno costruito legami solidi con il territorio e sono pronte a mettere la loro esperienza al servizio della comunità, per portare stabilità e responsabilità nella gestione del comune. Accanto a queste nuove proposte, si presentano anche altri candidati con esperienze amministrative passate. Jimmy Rossi, con la lista “Guglionesi può cambiare”, si propone come un volto nuovo e dinamico, pronto a portare un cambiamento deciso e innovativo nella politica del paese. Rossi punta su un messaggio di rinnovamento, cercando di attrarre i cittadini più giovani e coloro che sentono il bisogno di un cambiamento profondo. Dall’altra parte, c’è Bartolomeo Antonacci, detto Leo, ex sindaco per due mandati consecutivi. Antonacci torna in campo con la lista “Guglionesi nel cuore”, con l’intento di riprendere e completare il lavoro avviato in passato, proseguendo sulla strada dello sviluppo sostenibile, della solidarietà e della partecipazione civica. Con il sorteggio delle liste ufficializzato e la campagna elettorale ormai nel vivo, Guglionesi è pronta a scrivere il prossimo capitolo della sua storia. I cittadini sono chiamati a decidere chi guiderà il paese nei prossimi cinque anni. Le quattro liste in campo presentano proposte diverse, ma tutte con un obiettivo comune: il rilancio del paese. L’appuntamento del 25 e 26 maggio 2025 sarà decisivo. Guglionesi avrà finalmente l’opportunità di scegliere un sindaco e una squadra che, con competenza, passione e impegno, saranno in grado di rispondere alle esigenze della comunità e di affrontare le sfide di un futuro in continua evoluzione.

GUGLIONESI. Nella mattinata di sabato 26 aprile, ci ha lasciati silenziosamente, con discrezione quasi per non dare fastidio Giorgio Colavitti conosciuto come “il Pagatore”. Un nomignolo che aveva da ragazzo che poi con l’ironia che lo distingueva ha chiamato la trattoria tipica di Guglionesi che lui ha aperto 8 agosto del 1982, prima gestito direttamente e in seguito dal fratello Rolando, ma in sala è rimasto sempre a servire e dialogare con i clienti Giorgio quasi fino agli ultimi giorni della sua esistenza.

Giorgio è arrivato a Guglionesi nel 1959 con la madre da Teglio Veneto (Venezia) per seguire il Padre (Armando) operaio dell’Impresa Prearo di Occhiobello (Rovigo) che aveva vinto l’appalto per la costruzione della strada di collegamento tra il centro abitato di Guglionesi e la FV del Biferno ( strada in questi giorni sotto accusa per l’interruzione dovuto alla ricostruzione del ponticello sul Fosso di Ruta). La madre (Bernardina) era di origine Calabrese precisamente di Agri, dove aveva conosciuto il futuro marito mentre questi era a lavoro sulla Sila sempre con l’Impresa Prearo. Giorgio è stato per me oltre a un compagno, un amico sicuramente un fratello. Appena arrivati a Guglionesi sono andati abitare vicino casa mia in Via San Martino e non sono andati ma più via da Guglionesi.

Conosco Giorgio da sempre, prima come vicino di casa, poi per comune militanza politica. Giorgio venne soprannominato “IL PAGATORE” da amici delle scuole medie perché quando si recavano a giocare a bigliardo nella cosiddetta “casina” Giorgio, nonostante la sua famiglia era non ricca pagava sempre lui la giocata al bigliardo, così venne soprannominato “U Pagator” Tutto il tempo libero l’abbiamo vissuto sempre insieme, andando a trovare gli amici e compagni a Termoli, la domenica sera andavamo sempre a cena fuori, molte volte insieme ad altri amici e compagni. Facevamo lunghe discussioni sulla politica, a Giorgio piaceva spesso ricordare alcuni episodi che ci ha visti coinvolti. Ogni volta che nevicava ricordava sempre che a metà marzo del 1962 in

Giorgio, compagno, amico… fratello

occasione di una straordinaria nevicata sulla nostra zona furono “liberati” dall’enorme quantitativo di neve da una famiglia che abitava proprio sotto la loro abitazione in Via San Martino: la Famiglia Del Buono (Ciancianell) e in particolare da Mimì e il figlio Ninuccio. Ricordava sempre episodi accadutoci durante le tantissime manifestazioni in cui abbiamo partecipato in giro per l’Italia. Come quando il 7 dicembre del 1977 alle 4 del mattino sotto la neve e la nebbia mentre lui era già alla fermata del Pullman che doveva portarci a una manifestazione dei metalmeccanici a Roma, mi ha visto arrivare che mangiavo un panino e lui e altri compagni incominciarono a sfottermi ironizzando che già mangiavo alle 4 del mattino. Quella stessa mattina notammo gli anziani a fare la fila sotto la neve e il freddo vicino alle Poste in attesa dell’apertura per ritirare la pensione (all’epoca non c’erano gli accrediti elettronici) una fila sotto il gelo perché i pensionati pensavano che se arrivavano tardi finivano i soldi.

A Giorgio piaceva raccontare anche che in occasione di un’altra manifestazione questa volta dei pensionati e sempre a Roma in una giornata di giugno con un caldo infernale che attanagliava la capitale alcuni anziani pensionati si sono sentiti male per il caldo e una persona è morta. Mario Miglietti delegato della Lega dei Pen-

sionati di Guglionesi che organizzò il Pullman partito dal nostro Paese, il giorno dopo incontrandoci per “Lungomare” raccontò a tutte le persone presenti con dovizia di particolari il corteo dei pensionati a Roma del giorno prima, in dialetto Termolese (Mario era originario di Termoli da tempo viveva a Guglionesi) “è stat bill a sa, ch c’è suntut mal a na vinn,ch a piaiat n insolazioni e ha vomitat, un c’è pur murt, è stat bill a sa e chiedete a Pasquale e Giorgio se non ci credete”. Sono ancora tanti altri gli episodi simpatici da raccontare ma ci vorrebbe un libro. Proprio come ieri il 26 di aprile del 1987 siamo andati a Caorso su fiume PO in Provincia di Piacenza per partecipare a una manifestazione contro il nucleare con una vecchia FIAT 128 di Italo perché il Pullman che doveva arrivare dalla Puglia, non arrivò e incoscientemente decidemmo di partire col la FIAT 128 in 4 (il sottoscritto, Italo; Giorgio, Antonio e un ragazzo di Termoli che stava con noi ad aspettare il Pullman). All’andata tutto bene. Ma al ritorno dopo esserci fermati a Savignano Sul Panaro (MO) a mangiare da mia sorella siamo ripartiti al tramonto e per cui ho guidato tutta la notte con il rischio che mi addormentavo alla guida. A Giorgio gli piaceva sempre ricordare in ogni occasione che capitava che io gli dicevo “PAGATOOO cand cand sinn ma gann u sonn” e lui per tutto il viaggio ha cantato tutto il repertorio dei cantautori che a noi piacevano tanto. Amava ricordava, sempre con la sua sottile, docile ironia, verso chi conosceva Italo, che nell’autunno del 1985 in una manifestazione studentesca a Roma indetta dai “ragazzi dell’85” appena partito il corteo in Via Cavour dove stavamo io, Giorgio e per l’appunto Italo che da lontano intravide Mario Capanna e strillando in dialetto Palatese “chill è Marii” e partì come un razzo e non l’abbiamo visto, per poi ritrovarci dopo ore in Piazza della Repubblica dove ripartiva il Pullman. E ci siamo ritrovati sotto la pioggia torrenziale nonostante non vi erano i telefonini.

Mi piace ricordare cosi Giorgio con un ricordo plurale perché di certo ci mancherà tanto, perché ci ha lasciati troppo presto e senza avvisarci.

Ciao Pagatooo forse sono stato l’ultimo a vederti da vivo la sera del 25 aprile su un letto “sudato” dell’ospedale San Timoteo e il primo a vederti la mattina seguente sempre sullo stesso letto ma da morto. Pasquale Sisto

SANTA CROCE DI MAGLIANO

Rinviata a ieri per i funerali del Papa la tradizionale festa in cui gli animali sfilano per le strade e vengono benedetti

SANTA CROCE DI MAGLIANO. La comunità di Santa Croce di Magliano ha celebrato ieri, domenica 27 aprile, la tradizionale Festa della Madonna Incoronata, un evento profondamente radicato nella cultura locale e nella devozione popolare. Quest’anno, la festività è stata rinviata di un giorno per rispetto ai funerali di Papa Francesco, che si sono svolti ieri a Roma, in Piazza San Pietro. Come sottolineato nel resoconto di Giovanni Gianfelice, questa festa è indissolubilmente legata alla civiltà contadina e alla vita nel-

Di domenica... l’ultimo sabato di aprile in paese

le campagne. La celebrazione della Madonna Incoronata rappresenta un momento di rinnovamento spirituale e comunitario, in cui la fede si intreccia con le tradizioni agricole e pastorali. La benedizione degli animali, uno degli eventi più attesi, simboleggia la protezione divina sulle attività rurali e sugli allevamenti, un rito che affonda le sue radici nei secoli. La giornata è iniziata con la Santa Messa solenne, seguita dalla tradizionale processione della Madonna Incoronata, accompagnata da cavalieri e fedeli. Il momento più suggestivo è stato la benedizione degli animali, che ha visto la partecipazione di allevatori e cittadini con i loro cavalli, buoi, pecore e animali domestici. Sul sagrato della Chiesa di San Giacomo Apostolo, è stata benedetta la famosa “treccia”, un simbolo di prosperità e condivisione, che poi è stata distribuita alla cittadinanza. A rendere ancora più speciale la giornata, il ricordo dei versi del poeta dialettale Raffaele Capriglione, che ha immortalato l’essenza di questa festa con parole cariche di emozione:

“Quanne rire n’ciel u sol, quanne scoppene i viole, quanna terra ze reveste, ze fa belle e mette n’festa… proprij tanne je rruvate la Madonna d’Incurnate.”

Questi versi evocano il legame tra la festa e il risveglio della natura, celebrando la primavera e la rinascita spirituale della comunità. La Festa della Madonna Incoronata non è solo un evento religioso, ma anche un momento di aggre-

gazione sociale, in cui la comunità si riunisce per celebrare le proprie radici e la propria identità. La giornata si è conclusa con spettacoli folkloristici, musica tradizionale e un suggestivo spettacolo pirotecnico. L’edizione di quest’anno ha assunto un significato ancora più profondo, con il rinvio in segno di rispetto per la scomparsa di Papa Francesco, un gesto che ha dimostrato il forte legame tra la comunità e la figura del Santo Padre.

Dialoghi su Capriglione, riflettori sui 150 anni del medico e scrittore

SANTA CROCE DI MAGLIANO. Gli alunni delle classi terze della scuola primaria di Santa Croce di Magliano recitano U lut«m« sabb«t« d’abbrìl« (L’ultimo sabato di aprile) di Raffaele Capriglione in occasione dei festeggiamenti della Madonna dell’Incoronata. Una celebrazione non solo religiosa ma anche una festa della natura, del ritorno della primavera e del rapporto unico e speciale dell’uomo con gli animali.

VASTO. Grande successo per la terza edizione del Premio Letterario Emily “I mille volti della violenza”, organizzato dall’Associazione Emily Abruzzo in collaborazione con l’Unione Nazionale Vittime (UNaVi) e con il patrocinio del Comune di Vasto. Alla chiusura delle iscrizioni, avvenuta lo scorso 15 aprile, sono oltre 120 le opere candidate al concorso, superando così i numeri della precedente edizione e confermando la crescente attenzione verso una manifestazione che affronta con coraggio e sensibilità il tema della violenza, offrendo spazio alla scrittura come strumento di denuncia, memoria ed elaborazione personale. Nel dettaglio, 110 opere concorrono nella Sezione 1, dedicata ad autori ed editori che hanno pubblicato volumi cartacei sul tema della violenza tra il 1° gennaio

SANTA CROCE DI MAGLIANO. Lo scorso giovedì, 24 aprile 2025, nella sala consiliare del comune di Santa Croce di Magliano, diffusi i “Dialoghi su Capriglione”: l’associazione AltriSpazi, dopo un anno ricco di iniziative, ha voluto, idealmente, concludere i festeggiamenti per il 150esimo anniversario della nascita di Raffaele Capriglione. Medico, scrittore ed artista, infaticabile autore che nonostante abbia vissuto solo quarantasette anni, ci ha lasciato una notevole mole di lavori artistici, tra cui “La Poderosa Opera della Settimana Santa”, il suo capolavoro in prosa e i suoi tanti versi in vernacolo. Da citare “U luteme sabbete d’abbrile”, un autentico spaccato della festività che la comunità fortorina, domenica prossima, si appresta a mettere in scena, con un giorno di ritardo, in ossequio ai giorni di lutto proclamati per la morte di papa Francesco. Capriglione aveva già intuito che L’ultimo sabato di aprile, non è solamente una celebrazione religiosa in cui si festeggia la Madonna dell’Incoronata, bensì una festa della natura, del ritorno della primavera, in cui tutta la popolazione di Santa Croce di Magliano s’immedesima, al fianco di chi porta a benedire, in quella giornata, gli animali. In questo connubio inscindibile tra Capriglione, tradizione e Santa Croce di Magliano, suo luogo natìo, si è incanalato, tra mille rivoli, com’è giusto che sia vista l’imponente personalità dello scrittore molisano, l’incontro promosso dall’Associazione AltriSpazi. Dopo i saluti istituzionali dell’assessore alla cultura di Santa Croce, Giuliana Petruccelli, a fare gli onori di casa, l’impeccabile Regina Cosco che ha introdotto gli ospiti, Giovanni Mascia, storico e instancabile conoscitore dell’opera e dell’uomo Capriglione, e Maria

2022 e il 15 aprile 2025, mentre 16 elaborati sono stati inviati per la Sezione 2, riservata agli studenti, che hanno potuto partecipare con racconti, poesie, fumetti o graphic novel, sia editi che inediti. La provenienza dei partecipanti è, come sempre, estremamente variegata, con opere inviate da tutta Italia. Tra i candidati figurano nomi di importanti case editrici come Giunti, Giulio Perrone Editore, Neri Pozza, Nulla Die, Camelozampa, oltre a numerosi editori indipendenti. Soddisfatta la presidente dell’Associazione Emily Abruzzo, prof.ssa Teresa Maria Di Santo, che ha dichiarato: «“Non posso che essere orgogliosa

Carmela Mugnano, scrittrice molisana che da anni vive a Roma. Naturalmente non è mancato l’intervento di Giovanni Mucci, presidente di AltriSpazi che ha illustrato il progetto e i lavori dell’associazione in questo ultimo anno per celebrare e cercare di fare conoscere ulteriormente, il Capriglione artista. A tal proposito il professor Mascia, oltre a intrattenere l’auditorio con sagace e puntuali interventi critici, ha regalato aneddoti inediti delle opere e del protagonista della tavola rotonda. La Mugnano invece è riuscita a trasmettere il suo amore viscerale per l’autore Capriglione, conosciuto casualmente, ma ormai posto nel pantheon dei suoi autori preferiti. Per chi avesse voluto rivivere le atmosfere, i colori che Capriglione ha saputo sapientemente descrivere nei suoi versi, ieri c’è statoa Santa Croce di Magliano, domenica 27 aprile quel rito collettivo che contraddistingue la festa dell’Ultimo sabato di aprile. Per coloro invece che volessero approfondire la conoscenza di Capriglione, esiste una grande mole di scritti e di studi critici editi che sono tutti disponibili presso la cartoleria Planet. Chi invece ancora volesse rivedere le intere fasi della tavola rotonda promossa sul Comune di Santa Croce, nei prossimi giorni potrà collegarsi sul canale YouTube del filmmaker Nicola Mastrogiuseppe, che con precisa dovizia ha documentato con la sua fedele camera. Salvatore Celeste

del risultato raggiunto e grata a tutti gli autori e alle case editrici che hanno partecipato così numerosi. L’elevato numero di elaborati provenienti dalle scuole di tutta Italia sottolinea quanto sia importante parlare di violenza con i più giovani. Tutto questo è stato possibile grazie alla dedizione dei 12 giurati, delle sei studentesse dell’ITSET “F. Palizzi” di Vasto che compongono la giuria giovani, e di tutti i volontari che sostengono il Premio». Ora l’attesa è tutta per l’estate: tra luglio e settembre, nella splendida cornice dei Giardini di Palazzo D’Avalos a Vasto, si terranno le due serate in cui saranno svelati i vincitori delle rispettive sezioni.

Adriatici sul doppio vantaggio dopo neanche venti minuti

Erroracci difensivi, scarsa verve. Bentivegna fa doppietta

PESCARA 3

CAMPOBASSO 0

PESCARA: Plizzari; Letizia (19’ Pierozzi), Lancini, Pellacani, Moruzzi; Meazzi, Squizzato (56’ Kraja), Valzania (46’ De Marco); Merola (46’ Tonin), Ferraris (74’ Saccomanni), Bentivegna.

ALL.: Baldini

CAMPOBASSO: Neri; Remy, Benassai, Celesia; Morelli (46’ Pierno), Cerretelli (56’ Serra), Pellitteri (75’ D’Angelo), Martina; Falco, Di Nardo (46’ Bifulco), R. Forte (63’ Lombari).

ALL.: Prosperi

ARBITRO: Domenico Leone di Barletta.

Assistenti: Andrea Rizzello di Casarano e Carlo De Luca di Merano. Quarto ufficiale Riccardo Teodoli di Aprilia.

MARCATORI: 5’ Merola, 18’ e 40’ Bentivegna. Note: ammoniti Remy, Bifulco, Cerretelli (C), Pellacani (P). Presenti circa 3.500 spettatori.

FRANCO DE SANTIS

PESCARA. Finisce con una brutta figura il campionato del Campobasso che ne prende tre a Pescara al termine di un match in cui i rossoblù confermano tutti i limiti di un organico che per fortuna ha conquistato la salvezza. Stagione in archivio, bisogna proiettarsi subito sulla prossima, che sarà per il secondo anno consecutivo in serie C, come non accadeva da 36 anni. Prosperi schiera nell’ultima tappa del percorso Pippo Falco che va a formare il tridente d’attacco assieme a Di Nardo e Riccardo Forte. In difesa si rivede Celesia, il modulo scelto è il 3-4-1-2. Subito

abruzzesi pericolosi: Bentivegna lavora un ottimo pallone sul filo del fuorigioco, scarica per Ferraris che di prima intenzione coglie il palo esterno. La risposta rossoblù è ficcante: Falco controlla sulla trequarti, avanza, serve Morelli, cross sul quale si avven-

SPORT

Il Pescara domina, il Campobasso già in vacanza: è 3-0

ta Martina, conclusione messa in angolo da Plizzari. Partita vivissima, al 4’ e qualche secondo Moruzzi mette in mezzo da sinistra per Merola che all’altezza del dischetto insacca il vantaggio. Frittata di Neri al 18’: Bentivegna approfitta di una respinta goffa del portiere per mettere il match in ghiaccio. I Lupi provano ad uscire dal guscio, Martina vola sulla mancina, salta l’avversario e mette

successo.

Ripresa. Meazzi tenta la rete del 4-0 al minuto 54, Neri si rifugia in angolo dal quale Pellacani chiama di nuovo alla parata il portiere. E ancora, Pescara a un passo dal poker. Al 60’ il tentativo di Remy è fuori misura. Un secondo tempo giocato a ritmi blandi da parte dei locali che gestiscono contro un Campobasso ormai in vacanza. A 13 dalla fine azione pericolosa dei pescaresi che arrivano alla conclusione sotto misura con Saccomanni, palo pieno. I rossoblù a un passo dall’1-3 all’80’ quando Pierno crossa per D’Angelo, torre per Bifulco che spreca a tu per tu. Stagione finita: è tempo di pensare al futuro.

dentro per Falco, tiro deviato in corner. Poi Di Nardo fa una grande giocata, stoppando alla grande, tiro non all’altezza. E ancora, al minuto 27 dialogano Falco e Di Nardo, lancio perfetto, l’attaccante va di mancino ma non inquadra la porta. Fase buona per i rossoblù che arrivano al tiro, strozzato, con Falco dopo uno scambio di qualità. Al 33’ torna ad accelerare il Pescara con Ferraris che tenta il tiro a giro, palla a poco dal palo. Risposta affidata a Riccardo Forte che imita il collega ma il risultato è la parata dell’ex Milan. Ma prima del riposo un gran gol di Bentivegna permette al delfino di firmare il 30 e chiudere con il lucchetto il

Piano Molise
Foto Maurizio SILLA

Rizzetta: «Conferma Prosperi? Decideremo a mente fredda»

PESCARA. Allo stadio “Adriatico” protagonisti sicuramente i proprietari americani del Campobasso: Matt Rizzetta in primis, ma anche Mark Consuelos e Kelly Ripa. Il presidente rossoblù spiega che «per noi è una giornata importante anche in ottica futura, bisogna mettere il massimo impegno per i tifosi che hanno dato tutto in un’annata di transizione. La cosa primaria era mantenere la categoria, ce l’abbiamo fatta. Pensavamo che avremmo potuto fare di più, abbiamo imparato, sicuramente l’anno prossimo ci miglioreremo. Conferma di Prosperi? Decisione da prendere a mente fredda con lo staff e la proprie-

tà nei prossimi giorni. Io penso che abbiamo costruito una base, ci sono ritocchi da fare, siamo fiduciosi, l’ossatura può fa-

re bene in ottica futura. Sicuramente nei prossimi giorni avremo l’opportunità di sederci a un tavolo per decidere tutti in-

sieme. Ci godiamo ora la salvezza che è sempre importante, per il resto vedremo. Da domani decisioni a mente fredda. Non vogliamo prendere decisioni con la fretta. Raddoppio fideiussione: sostenibilità economica di questo campionato, un motivo ci sarà per cui è stata presa questa decisione. Più faticoso per una proprietà straniera ma posso rassicurare che possono dormire sonni tranquilli per quanto riguarda l’iscrizione. Il nostro è un progetto pluriennale, a lungo periodo. Sarà un mercato estivo importante e prioritario su tutto. Cercheremo di fare qualcosa di più ambizioso l’anno prossimo. La Lega Pro è

complicata, eravamo una neo promossa, ma ripeto senza proclami saremo veramente ambiziosi».

Queste le parole di Consuelos: «Il Campobasso è ormai famosissimo in America, permettetemi di salutare mia madre che mi sta seguendo dagli Stati Uniti. L’obiettivo sarà fare meglio di quest’anno. Campobasso è la mia seconda casa». Kelly Ripa: «Campobasso è un posto bellissimo, la

gente è stupenda, speriamo di fare sempre meglio col Campobasso». Al termine del match Rizzetta non le manda a dire: «Mi sono vergognato, ho visto cose scandalose, meglio non prendere decisioni a caldo. Abbiamo commesso tanti errori, bisognava onorare questo match anche se non valeva nulla, eravamo in tanti dagli Usa e dal Canada, i tifosi meritano ben altro».

NERI 4,5. Erroraccio sul raddoppio del Pescara che spiana la strada ai pescaresi. Insi-

curo in alcune uscite, rischia di beccarne un altro prima del riposo per mancata presa del

pallone. REMY 5. Quando gli abruzzesi entrano in area fanno pau-

ra, l’ex Pianese prova a cavarsela con le buone e le cattive, prestazione negativa.

BENASSAI 5. Soffre come tutta la retroguardia le folate offensive dei biancoazzurri. Ferraris cliente molto scomodo.

CELESIA 5. Torna titolare dopo tempo, le scorie si fanno sentire. Contro il Pescara è sempre dura con quel tridente.

MORELLI 5,5. In fase offensiva si lascia preferire, dovrebbe aiutare molto di più Remy che gli è alle spalle (dal 46’ Pierno 6. Meglio del compagno ma entra a giochi fatti).

CERRETELLI 5. Suda sette camicie contro il trio della mediana di casa. Subito ammonito a inizio ripresa, esce di scena (dal 56’ Serra 5. Cambia poco o nulla).

PELLITTERI 5,5. Sovrastato a tratti dalla struttura fisica del Pescara, prova generosa ma priva del guizzo (dal 75’ D’Angelo s.v.).

MARTINA 6,5. Solito pendolino sulla sinistra, di gran

lunga l’acquisto più azzeccato del direttore sportivo Mignemi.

FALCO 6. Offre un paio di ot-

timi palloni a Di Nardo, arriva anche al tiro personale nel primo tempo. La condizione sembra buona, avrebbe meritato più spazio nel ritorno. Ripresa sotto tono.

DI NARDO 5,5. In ripartenza dà l’impressione di poter far male al Pescara ma tutto resta in potenza (dal 46’ Bifulco 5. Becca subito un giallo, sbaglia un gol fatto).

R. FORTE 4,5. Si fa intravedere a sprazzi, troppo poco. Nella ripresa sbaglia tutto ciò che può sbagliare (dal 63’ Lombari 5. Sul 3-0 è dura, serve maggiore spirito combattivo).

PROSPERI 5. Propone una sorta di 3-4-1-2 con Forte dietro a Di Nardo e Falco. Dà spazio a qualche seconda linea ma i suoi sono “in grado” di beccare tre gol in 35 minuti. Prestazione che conferma l’altalenante stagione rossoblù.

Termoli, solo un pari contro l’Atletico Ascoli

Risultato ad occhiali al ‘Cannarsa’. Per l’undici adriatico diventerà determinante la trasferta al Tubaldi di Recanati

TERMOLI. Termina ad occhiali la sfida interna del Termoli contro l’Atletico Ascoli risultato che lascia in sospeso i termolesi costretti a tutti i costi a dover far risultato domenica a Recanati contro una squadra che, per stare tranquilla, dovrà fare almeno un punto.

Dopo una lunga fase di studio, al 18’ l’Atletico Ascoli va vicino al gol, complice un disimpegno non felice di Hutsol. Al 32’ prova a rispon-

dere la formazione giallorossa: Cancello serve Esposito che mette al centro dove nessuno arriva. Al 37’ Hutsol è decisivo nello spazzare su di un tiro cross sul secondo palo. L’ultima occasione del primo tempo è per i termolesi con Cancello, che serve Volpe e poi la palla arriva a Keita, sul cui tiro Pompei è decisivo nel mettere in corner.

Nella ripresa, al 54’, sono i marchigiani a farsi

TERMOLI

1920 0

ATLETICO ASCOLI 0

(primo tempo 0-0)

TERMOLI 1920: Corci, Tracchia (81’ Allegretti), Esposito, Hutsol, Sicignano (81’ Zammarchi), Volpe (53’ Della Pietra), Magnani, Keita, Hysaj (89’ Traini), Galdo, Cancello. All.: Carnevale.

ATLETICO ASCOLI: Pompei, Baraboglia, Nonni, Minicucci (57’ Coquin), Scimia, Ceccarelli, Camilloni, D’Alessandro (46’ Mazzarani), Clerici (66’ Olivieri), Antoniazzi (75’ Gerlero), Didio. All.: Seccardini.

ARBITRO: Gargano di Bologna (Rocco–Petruzziello).

NOTE: osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Papa Francesco. Ammoniti Tracchia ed Esposito (T); Olivieri (AA).

pericolosi con un tiro-cross di Minicucci su cui Didio devia con la palla che termina a lato. Al 69’ ancora ospiti pericolosi con il da poco subentrato Coquin, la cui conclusione finisce di poco fuori. Al 74’ ci provano i giallorossi: su un calcio piazzato di Esposito, Magnani prova a staccare di testa, ma mette fuori. Quattro minuti dopo è Scimia ad avere l’opportunità di portare avanti

i marchigiani, ma Corci non si fa sorprendere. Sul finale all’85’ il Termoli in ripartenza fa quasi esultare il pubblico del Cannarsa con Della Pietra. Lo stesso giocatore, al 92’, ha una grossa opportunità, ma finisce per spedire oltre la traversa con l’attenzione che, ora, va necessariamente sul finale di stagione.

La doppietta di Coratella ed il gol di Conti esaltano il gruppo di Farrocco. Domenica trasferta a Fossombrone

Isernia,

un’altalena felice con l’Avezzano

ISERNIA. L’Isernia San Leucio stoppa la serie di due sconfitte consecutive e si impone in rimonta su di un Avezzano che era in un grande momento di forma e che, di fatto, ora dice addio alla proiezione playoff. Al ‘Lancellotta’ i pentri dimostrano di non morire mai ed ora dovranno dare il tutto per tutto per entrare nei playout.

La gara si sblocca già all’8’ con gli ospiti avanti con un contropiede finalizzato da Allessi che, dopo una corta respinta di Draghi, realizza dal limite dell’area piccola per quella che è la sua terza rete in campionato. Quattro minuti dopo è Konate a rendersi pericoloso dalla distanza con un tiro a giro di sinistro che lambisce il palo con Draghi sulla traiettoria. Al 21’, però, l’Isernia pareggia. Il velo di Conti libera Coratella che si invola verso l’area e con un potente destro dal limite non lascia scampo ad Esposito. Al 26’, però, i marsicani ritornano davanti con un rigore tra-

sformato da Ferrari, alla sua ottava rete in campionato. L’Isernia San Leucio potrebbe fare 2-2 due minuti dopo, ma Esposito è prodigioso su Conti. Poi, sulla ribatutta, Baba mette oltre la traversa. Al 32’, però, arriva il 2-2 con Coratella che, su assist di Conti, di destro supera Esposito, arrivando a sei reti in campionato e mandando in visibilio i supporter.

Nella ripresa, al 47’ Draghi

salva il risultato su colpo di testa di Selvaggio. Sul capovolgimento di fronte, Ercolano prova la grande giocata al volo, ma Esposito è decisivo. Il sorpasso pentro si concretiz-

za al 50’ con Conti che, su assist di Pettorossi, supera l’estremo ospite per il 3-2, mettendo a segno il suo secondo gol stagionale. Due minuti dopo Coratella si gira su

ISERNIA SAN LEUCIO 3

AVEZZANO 2

(primo tempo 2-2)

ISERNIA SAN LEUCIO: Draghi, D’Angelo (46’ Pettorossi), Perotti, Baba, Perrone, Franzese, Ercolano (46’ Rinella), Cavaliere, Coratella (87’ Jirillo), Cascio, Conti. All.: Farrocco.

AVEZZANO: Esposito, Ferrandino (80’ Capitanio), Sbardella, Lapenna (66’ Gorobsov), Selvaggio (72’ Barbetta), Quaranta (91’ Belloisi), Pozatzidis, Konate, Mascella, Allessi, Ferrari. All.: Pagliarini.

ARBITRO: Aureliano di Rossano (Scala–Lemos).

88’ cambio Isernia esce coratella ed entra Jirillo

Cambio Avezzano esce quaranta ed entra Belloisi

RETI: 8’ Allessi (A), 21’ e 32’ Coratella (ISL), 26’ (rig.) Ferrari (A), 50’ Conti (ISL).

NOTE: osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Papa Francesco. Espulso all’85’, nell’Isernia San Leucio, Baba per somma di ammonizioni. Ammoniti D’Angelo, Pecoraro, Ouattara e Cascio (ISL); Konate (A).

se stesso e tira di destro, ma la palla termina sul palo. Domenica i pentri andranno a Fossombrone in casa di una Forsempronese in lizza con l’Ancona per l’ultimo posto playoff. Per l’Isernia sono ancora aperte tutte le strade: la migliore regalerebbe i playoff in casa, la peggiore la retrocessione in Eccellenza, dove, da ieri, è già finita la Fermana, alla seconda discesa consecutiva.

Foto Carmelo DI PILLA

US VENAFRO 8

BOJANO 0

US VENAFRO: Fiacco; Tomassi; Mema(46’ Fruscella); D’Errico(60’ Bianchi); Sabatino; Martey(60’ Di Ciaccio); Guidone(70’ Nardelli); Ricamato; Sanchez(50’ Lombardi); 58’ Parisi; Tizzani. All. Urbano

BOJANO: Soural; Cauda; Montuori; Caranci; Colalillo; Calabrese; Fruscella; Tasillo, Perrella(67’ Di Nucci); Mauriello; Abbrunzo(70’ Iuliano). All. Gioffrè.

Arbitro: Sig. Francesco Junior Di Domenico di Isernia(FarinaDel Balso)

Reti: 9’ -30’ Ricamato; 23’ Martey; 25’ Sabatino; 60’-65’ Guidone; 70’ Tomassi; 85’ Lombardi.

Note: Ammoniti Tomassi del Venafro. Caranci del Bojano.

Venafro esagerato: pesante 8-0 sul Bojano

Ultima gara casalinga di campionato del Venafro a suon di gol su un Bojano già con la testa alla prossima stagione. Capitan Ricamato e compagni ar-

rivano ai playoff in buona salute e con la voglia di fare bene. Lo hanno ribadito a fine gara al cospetto dei propri tifosi i ragazzi di mister Urbano. La partita non ha avuto storie, fin dalle prime battute il gioco saldamente nel-

OLYMPIA AGNONESE N.D. REAL GUGLIONESI (gara non disputata per mancata presentazione della squadra avversaria)

ARBITRO: Ciarlariello di Termoli (D’Anchera–Fantini).

AGNONE. Un ‘no contest’ per assenza della formazione ospite. Olympia Agnonese-Real Guglionesi non si è disputata per mancata presentazione della squadra avversaria (gesto stando ai rumor dell’ambiente legato anche a problemi di gestione sul fronte bassomolisano). Riconosciuti i giocatori altomolisani ed attesi i 45 minuti d’ordinanza previsti dal regolamento, la terna è tornata a casa facendo rapporto al giudice sportivo, quando – mercoledì – gli altomolisani avranno, quasi certamente, riconosciuto il successo per 3-0 a tavolino con un punto di penalizzazione che andrà ai neroverdi, che già da qualche settimana non hanno più nulla da chiedere alla stagione. A margine del match anche un momento di ricordo di Papa Francesco con tutti i giocatori a centrocampo in cerchio con il parrocco don Onofrio Di Lazzaro, il sindaco Daniele De Saia, la dirigenza e lo staff granata. Tutti hanno letto un pensiero in onore del pontefice con un finale all’insegna di un momento conviviale ed un omaggio anche ai tifosi.

CAMPOBASSO. Negli altri sei confronti di giornata uno regala già un verdetto: ossia la retrocessione in Promozione dalla matricola Boys Vairano che ritorna subito nella cadetteria regionale dopo lo stop nel derby al ‘Ferrante’ di Piedimonte Matese. Sul sintetico matesino finisce 6-0 per i biancoverdi di casa avanti 2-0 all’intervallo grazie alle reti di Setola e Napoletano. Poi, nella ripresa prima Granitto e poi altre tre reti – l’ultima su rigore – di Napoletano, fanno sì che il numero dieci di casa completi un poker ed arrivi a quota 25 gol in campionato, issandosi nuovamente al vertice della classifica cannonieri.

Nella zona playoff l’Aurora Alto Casertano tiene ancora in piedi l’opportunità del secondo posto col 3-0 infilitto sul sintetico di Sesto Campano alla Virtus Gioiese grazie alle reti di Rosi nella prima frazione, De Lucia e Coulibaly nella ripresa. Dice definitivamente addio ai playoff il Castel di Sangro Cep che impatta 2-2 in casa del Vastogirardi, che chiude il suo cammino al ‘Di Tella’ nella stagione che l’ha riportato prontamente in D. Avanti al 5’ con Kemayou, i

Atletico San Pietro in Valle 2

L’Alto Casertano crede ancora nel 2° posto Retrocede il Vairano dopo la sconfitta patita dal Matese

giallorossi abruzzesi sono raggiunti da un calcio di punizione di Ruggieri al 18’ (quattordicesimo gol in campionato per il capitano).

Nella ripresa al 56’ Cissè riporta avanti i giallocelesti con una sventola dai quaranta metri, ma al 75’ impattano gli ospiti dal dischetto con Di Tora al ventiduesimo centro stagionale.

Negli altri confronti di giornata, il Sesto Campano festeggia la salvezza col poker rifilato in casa dell’Atletico San Pietro in Valle. Codella apre e chiude i conti con una doppietta. Nel mezzo Cambio e Papa fissano il punteggio sino allo 0-3 della prima frazione. Sul finale Di Matteo e Jovine siglano le due reti che rendono meno amara la giornata sul fronte rossoblù ospitante.

Nelle altre due gare del turno, poi, senza grandi obiettivi di classifica, il Montenero saluta il pubblico del ‘De Santis’ con un successo in rimonta sul Cnc Sporting. Sotto per effetto della rete di Mateescu, il team di Borrelli impatta nella prima frazione con Viselli e poi sorpassa nel secondo tempo con Anas.

Infine, una rete di Albino Fazio nella ripresa (al 62’) regala al Ripalimosani il successo sull’Aesernia Fraterna.

le mani dei venafrani capaci nei primi 5 minuti di gioco di cestinare 2 limpide palle gol con Mema e Ricamato. Quest’ultimo si riscatta al minuto 9. È il più lesto a recuperare palla dopo il colpo di testa di Sanchez respinto dall’estremo difensore ospite. Per il capitano bianconero ottavo sigillo stagionale. Il Bojano non reagisce e giunge il raddoppio del Venafro: minuto 23 Martey fa tutto lui, dall’area piccola piazza il suo sinistro chirurgico che non dà scampo a Soural. Per Martey, classe 2005, si tratta del terzo gol in campionato. Sanchez è in vena di regali e tutto solo fa fare una bella figura al portiere matesino. Minuto 25 stacco perentorio in piena area di Sabatino che realizza il suo terzo sigillo di stagione. Non si ferma il Venafro e Ricamato con un gran destro dalla distanza firma il suo nono timbro in campionato. C’è il duplice fischio dell’ottimo Di Domenico a sancire la fine del primo tempo. Ripresa e qualche cambio in casa Venafro. La partita non cambia padrone, a comandare sempre la

compagine di mister Urbano. Entra in scena Guidone che nel giro di 5 minuti firma una doppietta: prima con un destro di rara bellezza dal limite, poi con un tocco sotto porta su ottimo assist di Parisi, porta il risultato su un parziale tennistico di 6 a 0 e raggiunge quota 11 gol nella classifica marcatori. Ma non è finita perché sul taccuino dei marcatori finisce anche Tomassi con un pallonetto vellutato per il gesto tecnico più bello del match. Chiude le danze Lombardi che fa tutto da solo e inchioda il risultato sul risultato finale di 8 a 0. Per lui ottavo centro in campionato. Prossimo turno: il Venafro chiude lontano dalle mura amiche contro l’Isernia, mentre il Bojano, già con la salvezza diretta in tasca, riceverà la regina del torneo il Vastogirardi. Per i bianconeri gli ultimi novanta minuti di gioco della stagione 2024-2025 serviranno solo per conoscere chi sarà la sua avversaria dei playoff.

CAMPOBASSO. La Giunta Regionale del Coni Molise, eletta per il quadriennio olimpico 2025-2028, si è riunita per la prima volta per la seduta di insediamento. Il nuovo esecutivo, eletto dal Consiglio regionale del Coni nel corso dell’assemblea elettiva ordinaria, è composto dal presidente Benito Suliani, dai componenti Gennaro Niro, Piero Di Cristinzi e Riccardo Tesone in rappresentanza delle federazioni sportive, Amelia Mascioli in rappresentanza dei Tecnici, Giuseppe Erra in rappresentanza degli atleti, Gabriella Di Berardo per le discipline sportive associate e Michele Falcione per gli enti di promozione.

Il primo provvedimento adottato dalla nuova giunta, su proposta del presidente, è stata l’individuazione dei due vicepresidenti: Amelia Mascioli in qualità di vicepresidente vicario e Gennaro Niro come vicepresidente ordinario.

L’organigramma dirigenziale della struttura territoriale è stato completato con le nomine del presidente relative ai due delegati provinciali del Coni Point: Giuseppe Formato per la provincia di Campobasso e la riconfermata Elisabetta Lancellotta per la provincia Isernia (per entrambi ci potrebbe essere anche il bis sul fronte paralimpico).

Tali figure, primi capisaldi della nuova governance, che sarà integrata con la nomina dello staff tecnico, unitamente al Consiglio regionale del Coni Molise, perseguiranno, con condivisione e lavoro, l’opera votata alla crescita dello sport molisano. Ogni dirigente, i riconfermati e i nuovi con diverse esperienze pregresse e attuali, è consapevole del valore rivestito dallo sport in tutti gli aspetti educativi e formativi quale agenzia educativa al pari della famiglia e della scuola.

Calcio a 5. I rossoblù puntano alla permanenza matematica in categoria nella prossima uscita. La Ternana impone l’1-1

Cln Cus Molise, il pari non regala la salvezza

LABORVETRO CLN CUS MOLISE 1 TIP POWER FUSAL TERNANA 1

(primo tempo 1-0)

LABORVETRO CLN CUS MOLISE: Ninz, Soto, Nathan Simão, Luquinhas, Palmegiani; Di Nunzio, Ferrara, Di Stefano, Di Lisio, De Nisco, Pizzuto, Lepre. All.: Sanginario. TIP POWER FUSAL TERNANA: Fagotti, Corpetti, Mallouk, De Michelis, Giardini; Capotosti, Almadori, Arroyo, Negoita, Chiappaluppi, Paciaroni, Balducci. All.: Pellegrini.

ARBITRI: Saccà (Reggio Calabria) e Fonti (Caltanissetta).

CRONOMETRISTA: Strucco (Napoli).

RETE: 5’12” Luquinhas (LCLNCM) e 29’39” Giardini (PTFT).

CAMPOBASSO. La Laborvetro Cln Cus Molise chiude il mese di aprile con un pari, che non regala ancora la certezza della salvezza ai rossoblù di Sanginario, vicinissimi però all’obiettivo (i rossoblù all’ultima di regular season ospiteranno al PalaUnimol la già retrocessa Tombesi Ortona). Il team del capoluogo di regione si rende protagonista di una grande pressione per tutta la prima frazione e, al 5’,trova la rete del vantaggiocon Lucas. La formazione di

CAMPOBASSO. Senza soluzione di continuità. Con negli occhi ancora le splendide immagini di un torneo – quello della prima squadra – che ha suscitato grandi emozioni, lasciando ricordi meravigliosi e sensazioni uniche, in casa La Molisana Magnolia Campobasso è tempo di tuffarsi sul fronte della stagione delle proprie formazioni under, che nelle ultime due ‘campagne’ ha portato con sé a ben tre scudetti: quello under 17 nella stagione 2022/23 e quelli under 19 e 17 nella 2023/24. Ora, per quest’annata 2024/25, le rossoblù potranno contare sullo schieramento al completo, in considerazione, dopo gli exploit di under 19 e 17, del tris centrato dall’under 15 che ha fatto sua l’omologa prima fase nel torneo abruzzese-molisano superando in finale le Panthers Roseto (i due club si sono giocati i titoli in ogni categoria) con un exploit sia all’andata (60-42 al PalaMaggetti) che al ritorno (67-28 sul parquet del PalaVazzieri). «Questo exploit – riconosce il direttore tecnico del vivaio rossoblù Gabriele Diotallevi – è frutto di una programmazione attuata partendo dal reclutamento di giovanissime, ma anche di un forte apporto di molisanità con ragazze campobassane, ma anche dell’intero territorio davvero interessanti. Essere riusciti ad avere la meglio sia all’andata che al ritorno su di una Roseto che sta lavorando sodo sul fronte del vivaio è poi motivo di grande orgoglio e segnale di un percorso a 360 gradi che si sta compiendo».

Sanginario prova a rendersi pericolosa in ulteriori circostanze, senza però trovare il raddoppio con grande fisicità che si esprime su entrambi i fronti ed un agonismo che porta a ben nove falli sanzionati sui due fronti e con Ninz che, sul finale, è decisivo su Corpetti e poi, sul successivo corner, col tiro di Almadori che termina di poco fuori prima di un nuovo tentativo di De Michelis che non incide, ultima occasione registrata

Per la Magnolia è

NOTE: osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Papa Francesco. Ammoniti Luquinhas (LCLNCM); Corpetti, Arroyo e Mallouk (TPFT). Tiri liberi: Laborvetro Cln Cus Molise 0/0; Tip Power Futsal Ternana 0/0.

nella prima frazione. Gli umbri provano a forzare i ritmi in avvio di ripresa e con Mallouk impegnano Ninz. Di Lisio poi si rende pericoloso e quindi Nathan si rende pericoloso in un paio di circostanze. Ma dal possibile 2-0 si va sull’1-1 con il gol di Giardini per gli umbri. Poi, su Palmegiani, Fagotti è decisivo. Così come poco dopo Arroyo è de-

ora di tuffarsi negli impegni delle under

rie B con Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. Tra i #fiorellinidacciaio e l’ultimo atto ad otto della stagione ci sarà spazio per lo spareggio con la Pink Terni (club impostosi nel primo turno contro Stabia) con andata, nell’ultimo lunedì di aprile, in Umbria con palla a due alle ore 16.30 (arbitri i perugini Valentino Antonelli ed Alessia Moriconi) e ritorno il primo maggio all’Arena con palla a due alle ore 16.30 ed arbitri designati il campobassano Marco Palazzo ed il termolese Davide Galieri.

Intanto, però, le prime attenzioni devono proiettarsi sul fronte dell’under 19, team campione in carica dopo il successo ottenuto lo scorso anno a Battipaglia e che, in caso di qualificazione alle finali nazionali, vivrà l’appuntamento proprio a Campobasso nello scenario dell’Arena dal 13 al 17 maggio. Dove, dalle scorse ore, il team ha ripreso ad allenarsi nella propria conformazione complessiva, riabbracciando Emanuela Trozzola, Laura Del Sole e Giorgia Boraldo, protagoniste dell’ultimo torno di A2 tra Virtus Cagliari ed Umbertide in un gruppo in cui figurano anche le sei protagoniste con l’A1 Blanca Quiñonez, Emma Giacchetti, Benedetta Bocchetti, Beatrice Cerè, Marta Moscarella e Francesca Grande ed un terzetto con gli altri principali riferimenti del team che si è disimpegnato nella se-

CAMPOBASSO. Il ‘Trofeo dei Tre Mari’ ha rappresentato la prima occasione di uscita delle due selezioni regionali di pallavolo in viaggio per il trofeo dei territori in programma a Napoli, ma soprattutto per il trofeo delle regioni in programma in Puglia dal 24 al 29 giugno. Un’occasione anche per i due selezionatori (Francesco Scocchera al maschile ed Alfredo Mottola al femminile) per gettare le basi per un discorso più complessivo. Fronte maschile – Le due gare disputate a Campobasso con Puglia e Sicilia hanno rappresentato un abbrivio per una selezione maschile, volutamente sotto età per dar vita ad un lavoro di prospettiva.

«In questa fase – spiega Diotallevi, capo allenatore di questo team – dobbiamo ritrovare le alchimie di gruppo in quella che è la sua composizione complessiva. Complice l’attuale conformazione, abbiamo, se possibile, ampliato le nostre opzioni sotto canestro, ma sarà determinante trovare la giusta sintonia. Tra qualificazioni nei concentramenti interzona e finali (l’under 15 sarà ad Umbertide e Città di Castello dal 19 al 25 maggio, l’under 17, invece, dal 2 all’8 giugno a Battipaglia, ndr) cercheremo di portare avanti un lavoro di grande applicazione con tutti e tre i gruppi a livello analitico per ognuno e questi match saranno l’occasione per provare a trovare fluidità, senza guardare unicamente al risultato».

Ad animare il gruppo delle più grandi, peraltro, ci sarà anche la voglia di rivalsa degli elementi impegnati con la prima squadra dopo il disappunto per i finali delle gare tre e quattro della serie di semifinale contro Venezia. «Come mia abitudine – aggiunge Diotallevi – voglio essere molto diretto. Con l’under 19 ci danno tutti per favoriti e questo aspetto può produrre un duplice effetto boomerang: abbassare l’entusiasmo per quanto si ottiene e rischiare di approcciare i match con superficialità. Conoscendo pero la composizione di questo gruppo, sono certo che non avverrà. Parliamo di giocatrici per buona parte maggiorenni e pronte a godersi questo per-

Pallavolo. “Trofeo dei tre mari” prima uscita per i team molisani

«La definizione del ruolo – spiega lo stesso tecnico Francesco Scocchera – ci ha fatto partire un po’ in ritardo. Così c’è stato poco tempo per imbastire un lavoro più ampio. Abbiamo dato vita ad un paio di allenamenti, che ci hanno portato alla definizione dei quattordici che, con atteggiamenti più o meno positivi, hanno comunque dimostrato attenzione e presenza in campo. La scelta di avere un gruppo più giovane è legata al crescere in prospettiva. Ora, questo tempo che ci sarà sino a fine giugno, ci darà l’opportunità di valutare attentamente il gruppo ed altri elementi in ulteriori allenamenti così da programmare anche meglio in prospettiva 2026». Anche perché l’obiettivo è chiaro: «Occorre – chiosa –giocar bene di squadra e lottare su ogni pallone qualsiasi sia la prospettiva. Il gruppo e l’organizzazione devono essere i nostri riferimenti per evitare alti e bassi. C’è un’idea di gioco di base e

speriamo, ampliando il numero delle sedute, di renderla sempre più evidente». Fronte femminile – Al pari del team maschile, anche quello femminile è stato in ballo solo nella prima giornata, dovendo però cedere per 2-0 sia alla Puglia che alla Sicilia, ma contro le isolane smarrendosi solo alla sprint con due parziali ceduti, rispettivamente, a 23 e 22. «Questo gruppo – argomenta il tecnico Alfredo Mottola – è stato preso in carico dai primi giorni di aprile e, in due sedute, abbiamo tirato fuori quattordici elementi. Per quanto fatto, il test è andato bene. Ci manca, senz’altro, una conoscenza delle situazioni analitiche legate al lavoro individuale, ma cercheremo di farlo emergere nel periodo di allenamenti di maggio. Contro la Puglia, al di là del punteggio, il divario è stato più ampio in considerazione del loro maggior numero di uscite e di un servizio più ficcante, che portava a strappi già dall’avvio. Con la Sicilia, invece, siamo stati punto a punto ed anche in vantaggio nel secondo set, ma manca l’abitudine a gara tirate, il che poi si fa sentire nei finali».

«Quanto all’avvicinamento all’appuntamento in Puglia di fine giugno – prosegue – cercheremo anche nel trofeo dei territori a Napoli di proseguire nella nostra volontà di crescita per amalgamare il gruppo ed avere a maggio anche un piccolo termometro dei progressi fatti e di quelli ancora da compiere».

cisivo nel chiudere su di una ripartenza rossoblù. Poi, sul finale, è Arroyo a fallire il sorpasso per gli ospiti, che sono impegnati con l’opzione del gioco a cinque. Il risultato, però, non cambia. Nel prossimo turno, la Laborvetro Cln Cus Molise sabato sarà ospite della Roma, formazione già certa della salvezza.

corso senza che nessuno possa rovinarlo. Non c’è nulla di scontato ed ogni risultato è frutto del lavoro e del sudore quotidiano». «Vogliamo fare ed ottenere il massimo – chiarisce – e vedremo quello che sarà il risultato, traendo spunto dagli aspetti positivi ed imparando dagli errori, cercando di limarli. Non permetteremo a nessuno di rovinarci il percorso ed affronteremo ogni team al massimo, forti in caso di presenza alle finali della bella sensazione di giocare davanti al nostro pubblico, aspetto che, a mio avviso, conferisce un ulteriore senso di responsabilità più che di pressione».

Circa la sfida al PalaDiVittorio di Terni, per Diotallevi «ovviamente, pur avendo visionato materiale sulle nostre avversarie ed avendo un’idea complessiva, più che il lavoro tattico in questo momento occorre pensare a noi e certezze al gruppo e questo sarà il primo pensiero sino a quando non conosceremo le prospettive ulteriori».

Del resto, nel complesso, il grande sogno per questa stagione sul fronte del vivaio campobassano è quello di portare tutti e tre i team alle finali nazionali.

«Si tratterebbe di due sostanziosi passi in avanti per tutto il settore, perché sono esperienze di crescita unica. Saranno imprese non semplici per tutti e tre i gruppi, ma c’è la voglia di riuscire a perseguire l’obiettivo sino in fondo», chiosa Diotallevi.

Fervono i preparativi per lo slalom “Città di Campobasso”

CAMPOBASSO. Fervono i preparativi per lo slalom Città di Campobasso, memorial Gianluca Battistini, che quest’anno spegnerà la trentaduesima candelina.

La manifestazione motoristica, organizzata dall’Aci Molise, in programma per il 10 e 11 maggio, ha acceso i motori. Negli uffici dell’ente di via Cavour la macchina organizzativa sta lavorando ormai da diverse settimane per mettere su un evento di grande spessore, come lo sono stati i precedenti. Quella del capoluogo di regione sarà la seconda tappa del campionato italiano (dodici le prove in calendario) e metterà quindi in palio punti pesanti per la corsa al titolo con tanti big pronti a confrontarsi senza esclusione di colpi lungo l’impegnativo percorso previsto dagli organizzatori.

Il Battistini sarà un evento non solo sportivo, ma anche di promozione del territorio. Grazie alla collaborazione con il Comune di Campobasso, infatti, nella mattinata di sabato gli appassionati delle quattro ruote potranno ammirare da vicino i bolidi della velocità che saranno esposti in centro città. Nel pomeriggio ci sarà spazio per le verifiche tecniche e sportive nell’ormai consueto quartier generale messo a disposizione della famiglia Iannantuono-Catano. Sempre nella giornata di sabato è in programma l’evento medico-sportivo ‘Cuori e motori’ con presentazione del libro realizzato da Francesco Fedele a cura di Mariella Di Carlo. Contestualmente sarà possibile effettuare uno screening cardiologico gratuito. In serata, poi, promosso dall’amministrazione ci sarà un evento gastronomico e musicale che metterà ulteriormente in mostra la città. La domenica, poi, spazio alla gara con la Gildonese teatro della competizione. Un percorso misto-veloce che metterà a dura prova tutti i partecipanti e promette spettacolo. Dopo la manche di ricognizione, ci saranno le tre salite che decreteranno il vincitore della competizione molisana.

AGENDA

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