Primo Piano Molise 25 aprile 2025

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il quotidiano del Molise

Lupi. Rizzetta: obiettivo centrato anche se non quello primario Ma ripartiamo più forti che mai

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LUCA COLELLA

CAMPOBASSO. La morte di Papa Francesco ha lasciato un vuoto che non è solo spirituale, ma profondamente umano. Un vuoto che si allarga ogni volta che, nel rincorrersi delle analisi a caldo, qualcuno prova a liquidare il suo pontificato con un bilancio freddo, tecnico, come se l’umanità di Jorge Mario Bergoglio potesse essere compressa in una colonna di “pro” e “contro”.

È inevitabile, forse. Ogni grande leader – e Papa Francesco lo è stato senza ombra di dubbio – divide. Ha avuto tanti amici, troppi nemici. È stato amato visceralmente dal popolo, dagli ultimi, dai dimenticati, da chi nella Chiesa e nella vita cerca un abbraccio prima che una regola. Eppure, è stato osteggiato con altrettanta tenacia da chi, dietro i paramenti e i palazzi, ha visto in lui una minaccia a un potere antico, a una liturgia fatta più di privilegi che di preghiera.

Gli si rimprovera di non aver portato a termine le riforme. Ma chi può davvero farlo, se da solo? La verità è che le riforme, quelle vere, non nascono mai da un solo uomo, nemmeno se Papa. Le riforme hanno bisogno di terreno fertile, di coscienze pronte a cambiare, di una cultura che accolga il nuovo senza temerlo. E invece, in troppi – dentro e fuori la Chiesa – hanno preferito fare muro, [...]

Serie D. Isernia concentrata sull’Avezzano: tre punti vitali per avvicinare la salvezza

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direttore responsabile Luca Colella

Basket. La Magnolia prova a fare un’altra impresa: stasera gara 3 con Venezia

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Un’ondata di solidarietà che dà forma alla speranza: «Non dimenticheremo mai ciò che avete fatto per noi»

Miriam, il cuore del Molise

è stato immenso e generoso

La raccolta fondi organizzata dai genitori per consentire alla bimba di 19 mesi una cura di cellule staminali negli Usa ha superato in pochi giorni l’obiettivo dei 90mila euro

CAMPOBASSO. In pochi giorni superata la soglia dei 90mila euro per permettere alla piccola di 19 mesi di volare negli USA e affrontare una terapia con cellule staminali. Una straordinaria gara di solidarietà che ha commosso e unito un intero popolo. I genitori di Miriam ringraziano con il cuore in mano.

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Liberazione, il contributo dei molisani in guerra

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RIPALIMOSANI

Prima le rende la vita impossibile, poi tenta di investirla

Stalker in manette

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Guardiaregia dice «no» e preannuncia battaglia legale

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CAMPOMARINO

Animalisti contro il palio delle oche, esposto in Procura e diffida al Comune

IL PUNTO pagina 18

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È primavera, vogliamoci bene Corsa per il voto al rendiconto

Pollice verso solo di Fratelli d’Italia e Aldo De Benedittis

CAMPOBASSO. Il Consiglio comunale di Palazzo San Giorgio approva il rendiconto 2024 con una maggioranza trasversale. Solo Fratelli d’Italia e il candidato sindaco del centrodestra De Benedittis contrari. L’avanzo di oltre 2,4 milioni sarà destinato a nuovi interventi. Forte: «Una bella pagina di collaborazione nell’interesse della città».

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TUTTI INSIEME A PALAZZO SAN GIORGIO
PARCO DEL MATESE

POLITICA

Confermati gli eventi del 25 Aprile, il presidente di Anpi Molise Tizzani: commemoriamo chi è morto per la libertà

«L’uomo al centro: Bergoglio divulgatore della Costituzione»

CAMPOBASSO. «Papa Francesco è stato il più grande divulgatore dei valori della nostra Costituzione. Sarebbe stato perciò felice di sapere che onoriamo come sempre il 25 aprile».

Loreto Tizzani, presidente di Anpi Molise, spiega così la scelta di festeggiare la Liberazione dal na-

Il messaggio di Roberti: onore a chi si è sacrificato per la nostra democrazia

CAMPOBASSO. «Il 25 aprile è una data simbolo della nostra storia del Ventesimo Secolo. Il 25 aprile l’Italia avviò il suo percorso di libertà dopo gli orrori della guerra e dell’oppressione».

Così il presidente della Regione Francesco Roberti nel suo messaggio per l’80esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo nel 1945.

«Si celebra la Festa della Liberazione e noi ricordiamo, con profonda gratitudine e immenso rispetto, il sacrificio di chi ha combattuto per restituire al nostro Paese la democrazia, la dignità e i diritti fondamentali. La memoria – sottolinea Roberti – è un dovere civile, un impegno quotidiano, volto a difendere i valori su cui si fonda la nostra Repubblica: pace, giustizia, solidarietà. Valori da tutelare quotidianamente e da insegnare alle giovani generazioni. Un pensiero riconoscente a tutti coloro che persero la vita per gli ideali di libertà e per regalarci il Paese che tutti noi conosciamo e in cui abbiamo vissuto. Quest’anno, 80° anniversario, le celebrazioni manterranno il carattere della sobrietà, perché questa ricorrenza coincide con i giorni di lutto nazionale, in segno di cordoglio della scomparsa di papa Francesco. In questo momento di dolore condiviso, il ricordo della Liberazione si intreccia con quello di un Pontefice che ha saputo parlare al mondo con semplicità, coraggio e profondità umana. Anche questo ci richiama al senso più autentico del 25 aprile: la dignità dell’uomo, la pace, la solidarietà».

zifascismo che quest’anno cade in un giorno di lutto nazionale per la morte del Pontefice. «Bergoglio – aggiunge – ha messo l’uomo al centro di tutta la sua vita pastorale, anteponendo anzi l’uomo anche al dogma della Chiesa. Il 25 Aprile ricorda il momento in cui all’uomo venne ridata dignità ponendo fine alla dittatura del nazismo e del fascismo. Magari avessimo avuto fra i laici, i rappresentanti istituzionali, una figura con una voce così chiara e potente come quella del Papa!».

Rispetto per il cordoglio e il doloro della comunità cattolica, tira le somme quindi il presidente di Anpi Molise. E rispetto anche per la commemorazione di chi ha perso la vita per la libertà che va ricordato nelle tante iniziative previste dal programma per l’80° anniversario della Liberazione. Di questo si tratta, conclude, di tenere viva la memoria di chi si è sacrificato per la democrazia, la Liberazione non è mai stata un “carnevale” da rendere quest’anno sobrio (il riferimento è all’invito del mi-

CAMPOBASSO. La riforma della Pubblica amministrazione passata alla Camera con la fiducia è un provvedimento apparentemente tecnico, ma capace di ridisegnare l’architettura della Pa, intervenendo su nodi strutturali quali il reclutamento alle graduatorie, la mobilità, le stabilizzazioni.

Con i suoi 22 articoli il provvedimento si inserisce nel solco delle riforme strutturali richieste dal Pnrr. Tra le novità anche la misura che consente a Regioni, Province, Città Metropolitane ed Enti locali di assumere, con contratto a tempo determinato, diplomati provenienti dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy), in qualità di funzionari.

nistro Musumeci a festeggiare con sobrietà a causa del lutto nazionale disposto per la scomparsa del Santo Padre)

Diversi gli appuntamenti organizzati da Anpi, Cgil e Forum delle associazioni antifasciste e della resistenza. Tra queste, in località Monte Marrone (sulla linea Gustav) alle 10.30 ci sarà un omaggio alla stele del partigiano Jaime Pintor, a seguire la deposizione di una corona al monumento nazionale che ricorda la ricostituzione dell’Esercito italiano. A Campobasso, alle 9 partirà il percorso storico resistenziale nelle vie cittadine che espongono targhe e pietre di inciampo a ricordare i partigiani, gli Internati militari italiani (Imi) e i Giusti tra le Nazioni.

Alle 10, la deposizione della corona di fiori al Monumento ai Caduti alla presenza del Sindaco e del Prefetto di Campobasso. Non c’è «nulla di più sobrio che porre omaggio a un cippo funebre (a Monte Marrone, ndr), ricordare i caduti della Resistenza e i personaggi che

Un intervento che mira da un lato ad attrarre nuove generazioni verso il settore pubblico e, dall’altro, a dotare le amministrazioni di competenze tecniche qualificate. Il portale Inpa diventa il passaggio obbligato per tutti i concorsi pubblici.

Le pubbliche amministrazioni sono obbligate ad assorbire almeno il 15% del personale in comando da oltre 12 mesi, entro il limite delle proprie facoltà di assunzioni. A partire dal 31 dicembre 2025, i contratti per personale in comando non trasformati in assunzione cessano automa-

CAMPOBASSO. Rivendicano, a giusta ragione, la mossa decisiva per le sorti del Parco nazionale del Matese: il ricorso che ha portato alla fissazione di un termine per la perimetrazione. Termine

hanno dato nome alle vie cittadine del capoluogo e raccontare, attraverso la presentazione di un libro, episodi molisani che hanno caratterizzato il triste periodo del fascismo», dichiara il segretario della Cgil Molise Paolo De Socio. E auspica «la stessa sobrietà da parte di chi stenta a dichiararsi antifascista, da chi tenta di svuotare i cardini della Costituzione Repubblicana, da chi non inorridisce davanti alle stragi di Gaza e di tutte le guerre e di fronte al massacro di migliaia di donne e bambini inermi. La stessa sobrietà devono fornirla i rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli anche nell’uso del linguaggio e nei concetti di libertà, fratellanza e solidarietà che passano sicuramente attraverso la garanzia di diritti fondamentali conquistati come quello del lavoro sicuro e dignitoso».

Liste d’attesa, nella riforma Pa una misura che aiuta a ridurle

Ok all’ememdamento Lancellotta sulle assunzioni

ticamente, senza proroghe, e non potranno essere riattivati per almeno 18 mesi. Queste misure avrebbero l’obiettivo di contrastare il precariato.

«Un provvedimento atteso che dimostra la concretezza del Governo Meloni e di Fratelli d’Italia nel potenziare l’attività amministrativa e nel ridurre il precariato nelle Pubbliche amministrazioni», il commento della deputata molisana di FdI Elisabetta Lancellotta.

Attraverso un emendamento a sua firma che è stato approvato, rivendica poi, sarà rafforzata la capacità amministrativa del ministero della Salute attraverso l’incremento della dotazione organica.

«Con questo emendamento infatti, oltre alle già vigenti facoltà assunzionali, abbiamo autorizzato – con una dotazione finanziaria di oltre 15 milioni di euro – il Ministero a reclutare, per gli anni

Parco del Matese, Italia Nostra incassa il risultato e rilancia: tutela e vantaggi

rispettato dal Ministero che ha chiuso la partita due giorni fa con il decreto firmato da Pichetto Fratin. Gli aderenti a Italia Nostra Campobasso, presieduta dall’avvocato Gianluigi Ciamarra, ricordano come quando agli inizi degli anni ’80 si cominciò a parlare della possibilità e dell’opportunità di istituire il Parco, l’associazione – insieme ad altre associazioni culturali e ambientaliste operanti nel territorio molisano - ne propugnò la nascita ritenendo che fosse necessario «proteggere il grande patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale che quel territorio esprimeva. E che fosse anche una opportunità di valorizzazione e di sviluppo della vasta area matesina. Solo nel 2017 l’idea venne a concretizzarsi con un

emendamento presentato alla legge di bilancio». Da allora, prosegue Ciamarra, «nonostante il costante impegno dell’Ispra e l’operato collaborativo della Consulta del Matese (cui hanno aderito circa 70 tra comitati e associazioni della Campania e del Molise) nel delineare la possibile perimetrazione e zonizzazione dell’area del Parco quanto più condivisibile con i Comuni ad esso interessati, sono trascorsi oltre sette anni senza che si riuscisse a concludere la prevista procedura istitutiva. Solo a seguito del ricorso proposto nel 2024 innanzi al Tar del Lazio da Italia Nostra, su impulso delle sue Sezioni di Campobasso, Matese - Alto Tammaro e Isernia, si è finalmente giunti alla emanazione del decreto firmato il 22 aprile scorso dal ministro del Mase Pichetto Fratin».

Con il provvedimento sono state adottate perimetrazione e zonizzazione provvisorie ed indivi-

2025 e 2026, ulteriori 121 unità di personale a tempo indeterminato tra dirigenti di seconda fascia, dirigenti sanitari e personale non dirigenziale. Queste risorse saranno utilizzate per l’abbattimento dei tempi delle liste d’attesa, il potenziamento delle attività di profilassi e per garantire le attività emergenziali», spiega. Il decreto Pa, aggiunge ancora la parlamentare, prevede uno snellimento delle procedure concorsuali per il reclutamento e l’assunzione di personale per le Pubbliche amministrazioni, nuove norme sulla mobilità volontaria e sulle procedure di comando, lo slittamento al 31 dicembre 2025 del triennio utile per maturare il diritto alla stabilizzazione per gli assistenti sociali, l’assunzione di ulteriore personale per la Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco e il ministero dell’Ambiente, e percorsi di merito per i giovani assunti nelle Pubbliche amministrazioni senza laurea, finalizzati al conseguimento del titolo».

duate le relative misure di salvaguardia che resteranno in vigore sino all’istituzione definitiva del Parco, che dovrà essere formalizzata ai sensi dell’articolo 8, comma 1, della legge 6 dicembre 1991, n. 394, ossia con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell’Ambiente, sentite le Regioni. «La istituzione del Parco nazionale del Matese assicurerà la integrità ecologica dell’area e la tutela del suo patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale, apportando allo stesso tempo vantaggi economici agli operatori locali che verranno coinvolti in iniziative varie finalizzate alla conoscenza di tutte le risorse culturali e naturalistiche del Parco e alla valorizzazione dei prodotti ad esso collegati. Il coinvolgimento attivo delle comunità favorirà il senso di appartenenza e di responsabilità verso le risorse dell’Area protetta, contribuendo alla loro conservazione e generando diverse opportunità per i comuni di appartenenza», conclude Italia Nostra. Non prima di aver espresso l’auspicio che «tutte le attività e ogni progetto di sviluppo vengano gestiti in modo responsabile allo scopo di salvaguardare la biodiversità e gli habitat naturali».

Venerdì 25 aprile 2025 Primo Piano Molise

ATTUALITÀ

CAMPOBASSO. In meno di una settimana, la straordinaria catena di solidarietà innescata attorno alla storia della piccola Miriam ha dato i suoi frutti più belli. Ieri, giovedì 24 aprile, la raccolta fondi lanciata nei giorni immediatamente precedenti la Pasqua ha raggiunto e superato l’obiettivo prefissato: sono stati raccolti 95.145 euro, una cifra che permetterà alla bimba di affrontare le delicate infusioni di cellule staminali presso la Duke

La solidarietà vince su tutto: obiettivo raggiunto, Miriam può volare negli Stati Uniti per curarsi

University, in North Carolina, con una nuova prospettiva di speranza.

Miriam ha appena 19 mesi e vive una battaglia quotidiana contro una severa encefalopatia ipossico-ischemica che le ha causato una diagnosi di tetraparesi, epilessia e sordità centrale. Non cammina, non mangia da sola ed è alimentata tramite peg, ma grazie all’amore instancabile della sua famiglia e alle tante terapie, sta facendo piccoli ma importanti progressi.

L’appello lanciato dai suoi genitori, Riccardo e Iolanda, ha toccato il cuore di migliaia di persone: amici, parenti, sconosciuti, associazioni, intere comunità hanno deciso di sostenere la loro battaglia. Fondamentale, ancora una volta, il ruolo svolto dagli organi di informazione locali, che con sensibilità e

tempestività hanno contribuito a far conoscere la storia di Miriam in tutto il territorio molisano e oltre.

Il giorno di Pasquetta, lunedì 21 aprile, la famiglia ha pubblicato un aggiornamento per ringraziare pubblicamente i tantissimi che hanno sostenuto la raccolta con donazioni, condivisioni o semplici parole di vicinanza: «I risultati ottenuti finora hanno dimostrato che è ancora vivo il senso di comunità che speravamo di trovare. Sentirvi vicini in questo momento così particolare per la nostra famiglia è qualcosa che non dimenticheremo mai».

Con delicatezza, Riccardo e Iolanda hanno anche voluto chiarire che le terapie previste negli Stati Uniti non sono cure salvavita: «Miriam non è in pericolo di vita. Le terapie

Francesco, il mondo

si prepara all’addio

Migliaia di fedeli a San Pietro, oggi pomeriggio anche il presidente Pallante

Dopo le esequie tumulazione senza telecamere, tomba visitabile da domenica

CAMPOBASSO. Sono cambiate nelle ultime ore intenzioni e regole di ingaggio per la partecipazione dei rappresentanti delle Regioni all’addio a papa Francesco.

Per i governatori, ai funerali domani ci sarà il vicepresidente della Conferenza Michele Emiliano in rappresentanza di tutti i colleghi. I capi delle Assemblee legislative invece saluteranno in delegazione al Santo Padre durante la veglia che da mercoledì ha portato decine di migliaia di persone a rendere omaggio a Bergoglio a San Pietro. Il presidente Quintino Pallante sarà presente nella Basilica oggi pomeriggio alle 15.

Un fiume ininterrotto di fedeli anche ieri per il Santo Padre a Roma. Da mercoledì mattina alle 13 di ieri, 61mila persone avevano reso omaggio al feretro, ha comunicato il portavoce del Vaticano Matteo Bruni.

L’ostensione del corpo del Pontefice continuerà fino alle 19 di oggi, venerdì 25 aprile. Dalle 20, la chiusura della bara. Il rito – secondo quanto previsto nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis e come ricordano i media vaticani – sarà presieduto dal cardinale Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa. Domani mattina alle 10 in diretta tv il corteo funebre a passo d’uomo verso il luogo di sepoltura, mentre la tumulazione non avrà copertura mediatica: resterà un momento riservato. La tomba nella Basilica di Santa Maria Maggiore sarà visitabile da domenica mattina. «I poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio. Così anche nel cuore e nel Magistero del Santo Padre, che aveva scelto il nome Francesco per mai dimenticarsi di loro. Per questo motivo, un gruppo di poveri e bisognosi sarà presente sui gradini che portano alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore per rendere l’ultimo omaggio a Papa Francesco prima della tumulazione del feretro», hanno spiegato dal Vaticano.

Alle esequie di Francesco parteciperanno leader da tutto il mondo (compreso il presidente Usa Trump con la first lady Melania). L’Ufficio del Protocollo della Segreteria di Stato ha informato che sono 130 le delegazioni confermate di cui circa 50 Capi di Stato e 10 sovrani regnanti (il dato è aggiornato a ieri). Accanto ai leader mondiali, parteciperanno anche le massime cariche dello Stato italiano, dal presidente Sergio Mattarella alla premier Giorgia Meloni. E non mancherà la presenza europea di peso, con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il premier britannico Keir Starmer, e il principe William, in rappresentanza della Corona inglese.

L’apparato di sicurezza sarà proporzionato all’importanza storica dell’evento e alla delicatezza del momento. Oltre 2mila agenti delle forze dell’ordine saranno quotidianamente in servizio a San Pietro e nelle aree limitrofe fino al termine del Conclave (che sarà fissato in una data successiva ai nove giorni di lutto che devono seguire i funerali del Papa).

Anche dal Molise si prevedono partenze di fedeli per prendere parte all’ultimo saluto al Pontefice che ha cambiato la storia recente della Chiesa. Parrocchie, diocesi e comunità locali stanno organizzando pullman e pellegrinaggi spontanei verso Roma, nel rispetto delle norme indicate dalle autorità. I fedeli molisani che intendano partecipare sono invitati a informarsi preventivamente presso le parrocchie di riferimento e a seguire le indicazioni delle forze dell’ordine per evitare disagi.

L’addio a Papa Francesco non sarà solo un evento religioso, ma un test cruciale per la sicurezza, la diplomazia e la coesione del mondo cattolico. E Roma, ancora una volta, sarà sotto i riflettori del pianeta.

con cellule staminali che intraprenderemo negli Stati Uniti rappresentano un’opportunità preziosa per migliorare in modo significativo la sua qualità di vita. Il nostro obiettivo è darle la possibilità di affrontare il quotidiano con maggiore benessere, autonomia e serenità».

A fare la differenza, ancora una volta, è stata la generosità collettiva: un popolo silenzioso e determinato che ha risposto senza esitare, trasformando la commozione in azione concreta. Una gara di umanità che ha restituito speranza non solo alla famiglia di Miriam, ma a tutti coloro che, in questo gesto corale, hanno ritrovato il significato più profondo della parola “comunità”.

La piccola Miriam sorride, e con lei lo fanno anche i suoi genitori. Un sorriso che vale più di mille parole, perché racconta di un mondo che, quando vuole, sa davvero essere migliore. ppm

Un “senatore” della Chiesa, per età secondo solo a Leone XIII

Jorge Mario Bergoglio, ottavo sovrano dello Stato della città del Vaticano, il Vicario di Cristo prelevato dal sud America, con i suoi 88 anni, è stato il Papa più anziano in carica, dopo Leone XIII, morto all’età di quasi 93 anni e mezzo. Al secondo posto sul podio, quindi, tra i Pontefici meno giovani che hanno servito la Chiesa fino al giorno della salita al cielo. Lo precede, come detto, solo Leone XIII, nato Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci, ad una sessantina di chilometri da Roma, nel comune di Carpineto Romano, nel marzo del 1810. È morto nella capitale il 20 luglio del 1903 ed è stato il 256° vescovo di Roma e pontefice della Chiesa cattolica dal febbraio 1878 fino alla morte. Papa Francesco, invece, è stato, nel lungo elenco dei pontefici, il numero 266° della chiesa cattolica, compreso San Pietro. È nato a Buenos Aires in Argentina il 17 dicembre 1936 ed è morto lo scorso 21 aprile 2025, lunedì dell’Angelo, all’età di 88 anni. È stato a capo della Chiesa universale dal 2013 al 2025, dodici anni.

Il Pontefice che ha viaggiato di più

Il Sommo Pontefice Francesco, venuto dalla “fine del mondo”, è stato uno dei più grandi viaggiatori e, quindi, evangelizzatori della Chiesa universale, nel suo ruolo di Papa. Il Vescovo di Roma, nella sua funzione papale, appunto, ha percorso il pianeta in lungo e in largo, portando ovunque la parola di Gesù Cristo. Un infaticabile testimone di fede dell’inizio del terzo millennio che si è nutrito, ed ha nutrito, quotidianamente di pane e Vangelo, se stesso e la popolazione mondiale, gente di tutti i continenti, religiosi e non. Durante il suo pontificato Bergoglio ha effettuato in totale 47 viaggi apostolici in 66 diverse nazioni del globo. La prima in Brasile nel 2013. Quaranta, invece, sono state le visite pastorali in 49 diverse città o comuni italiani, tra cui ci piace ricordare anche quella straordinaria nel nostro orticello che si chiama Molise, il 5 luglio 2014, un anno dopo la sua elezione al soglio petrino. La prima in assoluto a Lampedusa. I viaggi di Bergoglio sono la testimonianza del suo impegno di evangelizzazione, ma anche di riappacificazione e cure delle tante ferite aperte in tutte le aree della terra. Appresso specifichiamo la differenza tra viaggi apostolici e visite pastorali.

VIAGGI APOSTOLICI

(segue dalla prima)

[…] restare immobili, ancorati a un passato che non salva, che immobilizza.

Francesco, però, ha avuto il coraggio di indicare la strada. Ha denunciato sfarzo e ipocrisia, ha preso le distanze da una Chiesa autoreferenziale per mettersi in ascolto del dolore del mondo. Non ha giudicato, non ha escluso. Ha abbracciato i migranti, i poveri, le vittime della guerra e dell’indifferenza. Gli omosessuali. Ha parlato un linguaggio asciutto, diretto, comprensibile. E questo, forse, è stato il suo atto più rivoluzionario: aver fatto della semplicità uno strumento di verità.

Il vento del cambiamento che portava con sé ha fatto tremare molte poltrone. E quando si è capito che quel vento non era una brezza passeggera ma una tempesta etica, è scattata la macchina del discredito. Lo hanno isolato, logorato, calunniato. Ma non lo hanno mai piegato.

In un’Italia – e in un mondo – dove le riforme si annunciano per essere poi puntualmente disattese, dove chi promette viene trasformato dal sistema che avrebbe voluto cambiare, Francesco ha rappresentato una rara eccezione: ha osato. Ha osato scegliere da che parte stare. E ha scelto gli ultimi, senza se e senza ma. Viviamo in un Paese che sa indignarsi per un cane abbandonato ma resta muto davanti ai bambini massacrati sotto le bombe. Un popolo che preferisce commuoversi piuttosto che agire, che difende il proprio orticello mentre il mondo brucia. E allora sì, in questo contesto, Francesco è apparso come un gigante. Perché ha avuto il coraggio di essere felice, e di dirlo al mondo. Ha invitato tutti noi ad avere quel coraggio. Non giudicare, amare, accogliere, includere: questi sono stati i suoi “scandali”. Questo il suo testamento. E mentre qualcuno continuerà a chiedersi cosa avrebbe potuto fare di più, chi lo ha

Sono chiamati così in quanto il pontefice è il successore dell’apostolo Pietro. Sono viaggi internazionali compiuti dai Papi per attuare la loro missione apostolica, come la predicazione, la promozione della fede e la testimonianza di pace. Agli effetti del diritto internazionale sono viaggi di cortesia tra capi di Stato o rappresentanze locali dello Stato opportunamente delegate.

VISITE PASTORALI

Le visite pastorali, invece, sono viaggi all’interno delle diocesi italiane e della diocesi di Roma, dove il Papa funge da Vescovo.

Approfondimento a cura di Michele D’Alessandro

ascoltato davvero può solo ringraziarlo per quello che ha fatto e per ciò che ha lasciato. Coraggio e felicità non sono parole per chi giudica. Sono parole per chi sogna, per chi crede ancora che l’amore sia più forte della paura. E noi, oggi più che mai, abbiamo bisogno del sogno di Francesco. E del suo coraggio. Luca Colella

IL PAPA IN PILLOLE IL PUNTO

ATTUALITÀ

Il dovere della memoria: storie di coraggio e sacrificio che affondano le radici nel cuore della nostra terra

Il contributo dei molisani

alla guerra di Liberazione

CAMPOBASSO. L’ordine, per quanto generico, nel proclama di Badoglio, letto ai microfoni dell’EIAR alle 19.42 dell’8 settembre 1943, in realtà c’era: «Ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza». Se i tedeschi dovessero attaccare, dunque, rispondere con le armi. E l’ex alleato già nella notte tentò di entrare in Roma. Pure in mancanza di disposizioni precise per difendere la Capitale, il primo scontro avvenne al chilometro 12 della via Ostiense, tra i ponti di Mezzocamino e della Magliana. Scontro violento e sanguinoso. Tra i caduti il mitragliere della PAI, Polizia dell’Africa Italiana, Antonino Zanuzzi nato ad Agnone, 19 anni, medaglia d’argento al valore «col fuoco della sua arma infliggendo all’assalitore gravi perdite». Anche a Bressanone il presidio italiano reagì prontamente, incitato dal s.ten. medico Celestino Giannotti da Bonefro. Così a Putignano dove il s.ten. Igino Masulli di Colletorto, a guardia di un nodo stradale col suo plotone, costrinse i tedeschi alla resa (cr. guerra v.m.). A Napoli il fante Ruggiero Nobile di Forlì del Sannio senza indugio accorse alla difesa della sua caserma e, imbracciato il fucile, affrontò impavidamente il nemico, finché cadde colpito a morte (med. argento).

Nel pomeriggio del giorno 9, presso le Bocche di Bonifacio, il cacciatorpediniere

Da Noli aprì il fuoco contro alcune siluranti battenti bandiera tedesca ma incassò una granata nella zona poppiera. Mentre l’equipaggio tentava di tamponare la falla, il Da Noli urtò una mina e affondò in pochi minuti, trascinando sul fondo il 2° capo telegrafista Vittorio Giuliani nato a Baranello, il comandante Pio Valdambrini di Roma e 226 marinai.

Sebbene molti reparti del Regio Esercito si dissolsero, ognuno cercando singolarmente la via della salvezza, molti altri, come da proclama, reagirono alla protervia tedesca e alla richiesta di consegnare le armi. A Monterotondo fu la divisione motorizzata “Piave”, dal 10 settembre, che si oppose con tenacia al nuovo nemico. I combattimenti, durati quasi due giorni, causarono molti morti da una parte e dall’altra. Al comando di una sezione di mortai, vi era anche mio padre, sottotenente nel 58° reg. “Abruzzi”. Una reazione alle intimazioni tedesche, spontanea, autonoma, in assenza di pertinenti ordini dal Re e dal suo Governo riparati in Brindisi, da parte dei vertici militari e di molti ufficiali superiori, anch’essi fuggiti anziché combattere in prima linea, come s’addice a un soldato. Eppure la direttiva “op. 44” predisposta e portata a conoscenza dei Comandi d’Armata nei primi di settembre, disponeva di «agire con grandi unità o raggruppamenti mobili contro le truppe tedesche». Ma l’ordine di attuazione venne diramato solo l’11 settembre, quando ormai i tedeschi sul territorio metropolitano avevano già conseguito il pieno controllo della situazione.

Nondimeno si lottò aspramente ancora a Corfù (tra i dispersi Antonio Peccia di Cantalupo nel Sannio Vincenzo Pilla di Pietrabbondante e Rosmeli Fabrizio di Montenero Valcocchiara), a Rodi (con i vinchiaturesi Giovanni Di Sarro e Giovanni Bellucci), a Lero, a Cefalonia dove, dopo dieci giorni di scontri, l’esercito germanico si macchiò di una ennesima ignominia, massacrando 446 ufficiali e 4.000 soldati della divisione “Acqui” con i fanti Michele Di Iorio di Vinchiaturo Vincenzo Ciaramella e Leonardo Balestra di Campobasso, Giuseppe Corso di Castelbottaccio, Giuseppe Iammarino di Ripalimosani, Pietrangelo Durante di Sant’Elena Sannita, Vincenzino Di Bartolomeo e Serafino Rossi di Acquaviva d’Isernia, Giuseppe Passarelli di Jelsi, Francesco Marcovecchio di Agnone I drammatici eventi nei quali fu coinvolto il 129° reg. della divisione “Perugia”, dovrebbero trovare più attenta collocazione nel contesto della storia d’Italia. Il reggimento, dislocato in Albania, si oppose recisamente a ogni intimazione di resa e, combattendo per molti giorni, riuscì a raggiungere Porto Edda e poi Porto Palermo. Alcuni reparti poterono essere rimpatriati con navi giunte da

Brindisi, ma altri furono catturati e trucidati. Con il generane Chiminiello, sulla spiaggia di Santi Quaranta tra i fucilati furono il ten.col. Alberto Di Siro di Venafro (2 med. argento, la prima nella Grande Guerra) zio di mia madre, e il cap. Alfonso Di Zinno di Campobasso (med. argento). I corpi, per espresso ordine di Hitler, furono bruciati e i resti dispersi in mare. L’eccidio è da addebitare a un reggimento di Gebirgsjäger agli ordini del mag. Siegfried Dodel, poi catturato e fucilato dai partigiani titini sul finire del 1944. Anche in Tessaglia molti fanti della “Pinerolo” risposero con le armi alle ingiunzioni tedesche passando tra le file della Resistenza greca, così come dei Balcani dove reparti italiani dettero vita alla “Divisione Garibaldi” combattendo al fianco dell’Esercito Popolare di liberazione jugoslavo. Rimpatriata nel marzo del 1945, ne fecero parte i molisani Leonardo Colella di Montefalcone nel Sannio, Loreto Di Nucci di Capracotta, Antonio Martelli di Cantalupo nel Sannio, Luigi Murazzo di Palata, Carlo Scarabeo, Luciano Frabotta, Vincenzo Laezza, Domenico Prete e Luigi Zoppo, provenienti dal distretto di Campobasso Tutti decorati di medaglia di bronzo al valore. Numerosi i partigiani combattenti sul territorio nazionale. Giuseppe Di Ielsi di Gambatesa, in 12 mesi di operazioni sempre pericolose «dava ripetute prove di spirito di sacrificio, abnegazione e coraggio» (med. argento alla memoria), infine catturato dai tedeschi, sottoposto a stringenti interrogatori sotto tortura, riuscì a evadere per riunirsi alla lotta partigiana, cadendo sul campo nel novembre del 1944. Volontari nella “Brigata Maiella” furono il serg. mag. Angelo Valerio di Sessano del Molise e il m.llo Rocco D’Aloisio di Agnone, decorati di bronzo. Nella Roma occupata dai nazisti, il m.llo dei carabinieri Matteo Fantetti di Bonefro fin dai primi giorni organizzò un agguerrito gruppo clandestino riunendo militari sbandati e mettendo a segno numerose azioni di sabotaggio. Anche Giuseppe Marolla di Montecilfone, sottufficiale dei carabinieri, appartenente a un gruppo addetto al servizio informazioni e controspionaggio, fu operativo nella Resistenza romana. Come il m.llo Giulio De Blasis di Larino entrato a far parte del fronte militare della Resistenza quale informatore e autore di «numerose e difficili missioni» (med. bronzo). Nella capitale agiva ancora il ten. Vincenzo Selvaggi di San Massimo che per oltre nove mesi, pur attivamente ricercato, continuò imperterrito a sabotare e minare il potenziale bellico del nemico. Ufficiale superiore, fedele custode delle tradizioni dell’Arma, il mag. Olinto Achille Chiaffarelli di Riccia si distinse quale capace organizzatore e animatore della lotta di liberazione tra Lombardia e Veneto. Individuato, arrestato, incarcerato «manteneva fiero ed esemplare contegno sopportando, con fermo animo, lunga e dura prigionia» Il tenente colonnello Alberto Olinto Puchetti di Larino, mutilato di guerra, dopo l’8 settembre organizzò subito una formazione partigiana, la “Brigata Pierobon” che guidò in ripetute azioni di guerriglia contro i tedeschi. Con lui anche il figlio diciottenne Guido. Sorpresi durante un rastrellamento, Guidocadde sotto gli occhi del padre che tuttavia «manteneva imperterrito il posto di comando, trascinando con l’esempio i suoi uomini nella dura lotta». Per entrambi la medaglia al valore. A Guido sono intitolate una strada di Padova, dove era nato, e una piazza di Selvazzano. Partigiani combattenti furono Federico Lombardi, tenente dei carabinieri, in Grecia; Ernesto Di Re di Cantalupo del Sannio, in Bosnia; Giacinto Siravo di Roccaravindola, ucciso dallo scoppio di una mina in Croazia; Liberato Forte di Castelpetroso nella ex Jugoslavia; Giuseppe Barbato di Campobasso; Mario Oberdan Brusa Romagnoli di Guardiaregia; Antonio Ruffini e Basso Sciarretta di Termoli; Domenico Di Iuorio di Cercemaggiore Il contributo delle forze regolari del rinato Esercito Italiano è stato a lungo sottaciuto. Eppure, il Primo Raggruppamento Motorizzato (gen. Vincenzo Dapino), costituito il 26 settembre 1943 a San Pietro Vernotico, già nel dicembre successivo conobbe il battesimo del fuoco, sul Monte Lungo, presso Mignano, dove caddero il vinchiaturese Walter Del Basso e Filippo Sammarone di Capracotta

Il mag. Egidio Ciaccia di Campobasso, già combattente nella campagna di Russia, il 2 febbraio 1944 fu incaricato di un’importante ma pericolosa azione di “intelligence” in territorio nemico e di sbarcare nottetempo sulla costa marchigiana. Nonostante il mare in tempesta, Ciaccia tentò di raggiungere la spiaggia con una piccola imbarcazione ma travolto dalle onde morì per annegamento (med. argento). Analoga impresa riuscì invece al termolese Rocco Battista, sottocapo della Marina Militare e volontario negli Arditi del reggimento “San Marco”. Con l’Esercito del Sud, al fianco degli alleati, troviamo il cap. Giuseppe de Gennaro di Larino al comando di uno squadrone di cavalleria appiedato; il sedicenne Mino Percorelli, il futuro giornalista poi assassinato a Roma in circostanze mai chiarite, insieme a Giuseppe Di Menna di Agnone e Domenico Spognardi di Pescolanciano, inquadrati nella 2ª compagnia “Commando” italo-polacca addestrata dagli inglesi tra Roccasicura e Oratino e distintisi nella battaglia di Monte Freddo. Nello stesso reparto Antonio Farrace di Roccamandolfi, 17 anni, e Clemente Ciamarra di Torella del Sannio Sempre col la compagnia “Commando”, nota come “Gruppo Zak”, il 5 agosto 1955 Attilio Brunetti di Oratino e Michele De Palo di Castropignano presero parte all’attacco su Pergola in direzione di Urbino. In avanscoperta era una pattuglia esplorante guidata proprio dal cap.le mag. Brunetti che, veduto il suo comandante polacco cadere ferito nelle mani dei tedeschi, si lanciò contro gli avversari, due li stese, mentre De Palo teneva a bada gli altri finché venne colpito a morte. Brunetti riuscì però a recuperare l’ufficiale e a portarlo in salvo, meritando la Medaglia d’Oro e la polacca Croce dei Valorosi. Il giorno 20 presso Ostra Vetere l’estremo sacrificio del ventenne Giovanni D’Altorio di Forlì del Sannio Ricordo ancora, tutti decorati di medaglie al valore: il s.ten. Giorgio De Sanctis di Guglionesi comandante di un nucleo guastatori, Medaglia d’Oro; il cap.le mag. Giovanni Quircio di Campobasso, 87° reg. “Friuli”, altra Medaglia d’Oro; Michele Roselli di Campobasso, 22° reg. “Cremona”, ucciso da schegge di bombe a mano; il s.ten. Enrico Facciolla di San Martino in Pensilis, nel dopoguerra arrivato al grado di Generale di Corpo d’Armata; il ten. col. Giuseppe Mastrobuono di Bojano, veterano della Grande Guerra e della riconquista della Libia; il campobassano s.ten. Giovanni Colitti, comandante di un plotone fucilieri; il s.ten. medico Elio Moffa di Riccia; il s.ten. Gennaro Ciaccia di Campobasso, comandante di un plotone del 22° “Cremona”; il cap.le mag. Carlo Capriglione di Baranello; il tenente del Genio Navale Roberto Covatta di Baranello; il cap.le mag. Esterino Di Scienza di Mirabello Sannitico colpito a morte presso Castel San Pietro; Il m.llo pilota Pietro Cardines di Venafro; l’allievo sottufficiale pilota Vincenzo Matticola di Campobasso; l’aviere marconista Giuseppe Iarussi di Forlì del Sannio; l’aviere marconista Guido Di Dario di Sessano del Molise. Infine il col. pilota Angelo Mastragostino di Mafalda, soprannominato “Mastruragano”. Fu con D’Annunzio nell’impresa di Fiume, poi combattente nella riconquista della Libia, a Ual Ual e nella guerra d’Etiopia e sul fronte greco-albanese, pluridecorato e protagonista anche nella guerra di liberazione. Si congedò con il grado di Generale di Squadra Aerea. Massimo Vitale

Antonino Zanuzzi
Lino Vitale
Alberto Di Siro e Siegfried Dodel
Guido Puchetti
Giovanni Quircio
Walter Del Basso
Attilio Brunetti (3° da sinistra)
Giorgio De Sanctis
Vittorio Giuliani
Angelo Mastragostino

CAMPOBASSO

L’area moderata di centrodestra vota con la maggioranza, «condivisione per il bene della città». Avanzo di gestione pari a 2,4 milioni

Sul rendiconto si intravedono le largheintese, contrari

solo FdI e

De Benedittis

CAMPOBASSO. Forse la prima vera prova di un governo di ‘larghe intese’ più volte paventato alla vigilia dell’insediamento. Non è la prima volta che l’amministrazione Forte ‘condivide’ iniziative e proposte con la minoranza, ma quello di ieri è certamente un voto significativo sia in termini di numeri sia per l’importanza del documento approvato. Il rendiconto di gestione 2024 è passato quasi all’unanimità: solo il gruppo di Fratelli d’Italia e il consigliere De Benedittis hanno votato contro, mentre Forza Italia, Popolari, Noi Moderati, Udc e Lega hanno espresso parere positivo insieme alla

maggioranza (compreso il leader del Cantiere civico che i bookmaker davano in forse, ndr). Pilone, Di Claudio e Annuario hanno evidenziato diverse criticità presenti nel documento, tra cui il cambio di governace della Sea e le risorse adottate per il servizio di sgombero neve, eccessive, a detta di Pilone, a fronte di inverni alquanto miti.

Prima dell’approvazione sono stati discussi 13 ordini del giorno, quattro di FdI, cinque della Lega e quattro da FI, Popolari, Ucd e Moderati che miravano a diversi interventi. Bocciati quelli dei meloniani, sono stati invece condivisi all’unanimità quelli degli altri gruppi. Proposte che vanno dall’installazione di dissuasori di velocità e implementazione della pubblica illuminazione in alcune zone, alla riqualificazione di edicole e aree mercatali in disuso da convertire a punti di ristoro e street food per incentivare turismo, all’acquisto di libri per le biblioteche di quartiere e la creazione di un sistema digitale che permetta una più agevole fruizione del patrimonio librario, fino alla convenzione con lo Iacp per il rifacimento di strade e marciapiedi in via Marche (gli odg presentati dai consiglierei leghisti De Lucia e Tramontano).

Al di là del valore politico della votazione, il rendiconto, che è stato approvato rispettando la scadenza del 30 aprile, presenta anche un cospicuo avanzo di gestione pari a 2,4 milioni di euro, risorse ‘libere’ che verranno utilizzate per diversi interventi. «Una bella pagina di lavoro svolto insieme nell’interesse della città, nello spirito

Stamane celebrazioni a Campobasso, iniziative fino al 3 maggio

25

Aprile ‘sobrio’, Forte e Fraracci: «Non si può silenziare la memoria»

CAMPOBASSO. Oggi ricorrono gli 80 anni dalla Liberazione dell’‘Italia dal Nazifascismo, una data di straordinaria importanza per la storia del nostro Paese. Nel rispetto del lutto nazionale per la scomparsa di Papa Francesco, l’‘amministrazione comunale di Campobasso celebrerà l’‘anniversario con una serie di iniziative mirate a preservare la memoria storica e a onorare i valori della Resistenza.

«Oggi, più che mai, è necessario non silenziare la memoria e non annacquare la storia. Il 25 Aprile è una festa di tutti, ma non è una festa neutra: celebra la fine di un regime che negava i diritti e seminava terrore. Il fascismo non può essere ridotto a una semplice zavorra ideologica, ma riconosciuto per ciò che è stato: un sistema

Maio (Psi): «Impossibile non omaggiare i caduti per la libertà»

CAMPOBASSO. «Celebrare il 25 Aprile vuol dire celebrare la libertà. Una libertà, che nelle sue forme democratiche, resiste e permane nell’animo degli italiani grazie al sacrificio di chi, con la propria vita, ha inteso restituire all’Italia la sua dignità, prima perduta, e la speranza, poi ritrovata». Sono le parole del segretario della sezione di Campobasso del Psi e assessore Mimmo Maio che evidenzia: Ai partigiani ed ai patrioti italiani, di tutte le estrazioni politico-partitiche e sociali, va riconosciuta la gratitudine di un Paese che si era smarrito nelle più nefaste logiche nazi-fasciste e che, con fatica ed onore, è riuscito a riscattarsi. Allo stesso modo vanno ricordati e omaggiati, per il loro fiero valore e per il loro sacrificio sul

oppressivo che la nostra Costituzione ha ripudiato, ponendo al centro i valori di libertà, giustizia e uguaglianza», il commento della sindaca Marialuisa Forte e dell’assessore alla Cultura Adele Fraracci. Il programma delle celebrazioni di oggi: alle ore 9:45 la sindaca di Campobasso, Marialuisa Forte, accompagnata dalle autorità, si recherà in corteo al Monumento dei Caduti per deporre una corona in omaggio ai caduti della Liberazione; alle ore 17:00, la presentazione del libro “Il fascismo dei Molisani”, di Michele Colabella, presso la Sala consiliare del Comune di Campobasso.

campo, i civili italiani perché la Resistenza che opposero, e per la quale scontarono un prezzo pesantissimo nelle rappresaglie che seguirono, rappresentò, e rappresenta, il più alto esempio di patriottismo.

La sezione di Campobasso del Partito Socialista Italiano, nel ricordo dei tanti socialisti che diedero la vita per liberare l’Italia e gli italiani dal giogo fascista e dall’occupazione nazista, rivolge un pensiero commosso ai caduti della Resistenza e a tutti coloro che si sono battuti, e si battono, per la libertà e la giustizia sociale. Il 25 Aprile è la festa di tutti gli italiani, perché è la festa dell’Italia patriota, dell’Italia libera, dell’Italia democratica e dell’Italia antifascista».

Il 28 aprile, alle 18:30, la presentazione del volume “Torniamo a resistere - Ottant’‘anni dopo cosa ci raccontano i luoghi della guerra di Liberazione”, opera collettiva con Paolo Massari tra gli autori, edizioni LOW, presso il Circolo Sannitico.

Il 29 aprile, alle ore 18:00, la presentazione del libro “Campobasso occupata - Razzie e requisizioni tedesche e alleate”, di Fabrizio Nocera e Antonio Salvatore, edizioni Volturnia, presso l’Auditorium Giovannitti (Palazzo ex Gil). Il concerto “A volte ritornano”, con Zanze e i Potara, inizialmente previsto per il 25 aprile, è stato rinviato e si terrà il 3 maggio, alle ore 20:30, a Piazzetta Palombo.

di piena collaborazione tra tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale -, ha dichiarato la sindaca Marialuisa Forte dopo l’approvazione. La solidità dello stato di salute del Comune è evidente – ha continuato la sindaca - siamo in regola con i pagamenti, non abbiamo previsto alcun aumento delle tasse, e possiamo contare su un avanzo di amministrazione che ci consegna un ente virtuoso, pronto a guardare con fiducia ai futuri investimenti». Non si registrano, infatti, aumenti sulle tariffe Tari che anzi diminuiranno lievemente per le utenze domestiche. «Ringrazio tutti i consiglieri che hanno votato il Rendiconto – ha sottolineato Forte – così come coloro che hanno presentato ordini del giorno, che hanno ottenuto il sostegno della maggioranza grazie alla qualità delle loro proposte, sempre nell’ottica dell’interesse della nostra città».

Soddisfatti dell’epilogo della seduta il capogruppo di Forza Italia Domenico Esposito e gli altri consiglieri dell’area moderata.

«La seduta di Consiglio a celebrato la politica fatta per la gente! Come capogruppo di Forza Italia – ha commentato Esposito - ho redatto e fortemente sostenuto con tutti i colleghi dell’area moderata quattro ordini del giorno, frutto del lavoro condiviso in questi mesi nelle competenti Commissioni. Una considerevole attenzione alle contrade: abbiamo richiesto che 44 nuovi punti luce vengano destinati esclusivamente per implementare i sistemi di illuminazione pubblica delle contrade, cercando di venire incontro alle istanze registrate. Inoltre abbiamo richiesto la compartita degli ordini del giorno votati in sede di monotematico sul centro storico che annoverano a loro interno la riqualificazione del borgo con arredi urbani, pubblica illuminazione artistica, rigenerazione del verde e valorizzazione culturale con l’attuazione del progetto “Vicoli d’arte”.

Abbiamo voluto inoltre attenzionare le necessità di sicurezza della città e del centro storico richiedendo lo stanziamento di ulteriori risorse economiche per potenziare i servizi di Polizia Urbana a sostegno della sicurezza pubblica, anche con l’attivazione del terzo turno serale/notturno e con il potenziamento della pianta organica. Da ultimo, ma non per ultimo abbiamo voluto valorizzare l’ulteriore lavoro svolto nella Commissione Mobilità, che ha messo il luce la necessità di attenzionare delle intersezioni stradali con la realizzazione di nuove rotonde che possano convogliare il traffico in totale sicurezza, cercando di fronteggiare le criticità rilevate che negli ultimi mesi hanno registrato una serie di sinistri stradali con danni a cose e persone.

Il rendiconto dell’Ente ha messo in evidenza un avanzo di gestione pari 2.423.376 euro, somma importante che potrà dare risposte celeri a bisogni datati. Questo ha indotto l’area Moderata a condividere l’atto consiliare votandolo nel precipuo ed esclusivo interesse della gente! Siamo stati eletti per amministrare la cosa pubblica, non per fare ostruzionismo becero».

Venerdì 25 aprile 2025 Primo Piano Molise

campobasso@primopianomolise.it 0874 483400

CAMPOBASSO E PROVINCIA

La ragazza è riuscita a scappare e a denunciare l’accaduto: i Carabinieri di Ripalimosani mettono

fine all’incubo

Prima la perseguita poi tenta di investirla, stalker in manette

CAMPOBASSO. Non aveva alcun tipo di rapporto con la ragazza, eppure da tempo aveva iniziato a seguirla e molestarla. Atteggiamenti ossessivi e ripetuti, culminati addirittura in un tentativo di investimento. L’ennesima storia di violenza di genere, che solo per un caso fortuito non si è trasformata in un femminicidio, è quella a cui hanno messo fine i carabinieri della stazione di Ripalimosani. La not­

te di Pasqua hanno rintracciato e arrestato il giovane responsabile di condotte violente e persecutorie, dopo la denuncia della vittima. I militari, raccogliendo la richiesta di aiuto della donna, non legata da vincoli sentimentali o affettivi e molestata reiteratamente da comportamenti ossessivi dell’uomo, hanno ricostruito la vicenda segnalata e rintracciato l’autore che, dopo aver cercato di

CAMPOBASSO. La cattedrale non è riuscita a contenere i tanti fedeli che ieri pomeriggio, su invito dell’arcivescovo Biagio Colaianni, si sono uniti nella preghiera e nel ricordo di Papa Francesco. Prima il rosario, poi la messa officiata dal vescovo che ha rimarcato come Bergoglio «sia stato il Papa di tutti, che ha avuto la capacità di essere vicino ai semplici, agli umili, ai poveri ma è stato anche interlocutore dei potenti, per convincerli che un mondo di pace, di fraternità e rispetto del creato è

beneficio per tutti. La risposta che la gente sta dando in questi giorni, le file chilometri­

investirla si era dato alla fuga. La ragazza è riuscita a schivare l’auto e a scappare rifugiandosi in casa, in stato confusionale ed in preda al timore di essere oggetto di atti ancora più violenti e pericolosi. Nei giorni successivi, sostenuta da familiari, ha avuto il coraggio di raccontare l’episodio e come era riuscita a sottrarsi all’urto violento dell’auto condotta dal giovane, fornendo le necessarie indi­

cazioni per la sua individuazione.

Le indagini dei carabinieri scattate immediatamente hanno poi permesso di raccogliere i gravi indizi di colpevolezza e di evidenziare che l’autore non era nuovo a tali atteggiamenti e già in passato, per i suoi comportamenti ossessivi, era stato colpito dall’ammonimento del questore di Campobasso per atti persecutori.

La misura precautelare si è resa necessaria per salvaguardare la vittima e prevenire il rischio di commissione di ulteriori e più gravi reati. L’arrestato, al termine delle for­

malità di rito, è stato trasferito nel carcere di Campobasso a disposizione della competente autorità giudiziaria che ha convalidato la custodia cautelare in carcere.

Cattedrale gremita e commozione per la veglia del «Papa

che a Roma, ci dicono cosa è stato Papa Francesco. In Molise è stato punto di riferimento per tanti anni, qui ha dato un segno e una parola chiara con la benedizione della Casa degli Angeli. Preghiamo perché Dio, attraverso lo

Spirito Santo, ispiri i cardinali e ci sia donato un Papa per il tempo che viviamo, adeguato ai nostri tempi e alle esigenze del mondo intero». Al termine della messa c’è stata una sentita e commossa veglia di preghiera. E intanto anche il Conservatorio di Musica “Lorenzo Perosi” di Campobasso si è unito al cordoglio nazionale per la scomparsa del Santo Padre Papa Francesco. In adesione al DPCM del 22 aprile 2025, l’Amministrazione ha disposto l’esposizione delle bandiere a mezz’asta e l’osservanza delle indicazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, improntando ogni attività alla sobrietà, nel

Scomparsa del Pontefice, aperto un registro di condoglianze in prefettura a Campobasso

CAMPOBASSO. La Prefettura di Campobasso informa i cittadini che su disposizione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal 22 aprile è stato aperto presso gli uffici Territoriali di Governo un registro di condoglianze per chiunque desideri manifestare in forma diretta il proprio cordoglio per la scompar­

CAMPOBASSO. Si è tenuta mercoledì scorso nelle sale del Circolo Sannitico di Campobasso, l’inaugurazione della mostra d’arte “Rivela­

sa del Sommo Pontefice Francesco.

Il registro di condoglianze disponibile presso la Prefettura di Campobasso resterà aperto per la comunità presso l’entrata sita in Piazza Pepe del Palazzo del Governo fino alla celebrazione delle esequie di domani, dalle ore 09.00 alle ore 20.00.

zioni Astrali ­ Segni, Essenza, Colori” dell’artista Sofya Abalmasova, alla presenza di un numeroso pubblico e con il patrocinio del Comune di Campobasso.

di tutti»

rispetto del lutto proclamato. La presidente del Conservatorio Rita D’Addona, ha lanciato una proposta simbolica e significativa: intitolare a Papa Francesco il campo dell’ex stadio Romagnoli, luogo in cui fu celebrata la Santa Messa durante quella visita, affinché diventi uno spazio on air

per tutte le generazioni dedicato ai “Concerti per la Pace” promossi in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Lorenzo Perosi”. «Il Santo Padre amava ripetere: “La musica è strumento di pace. L’arte è un bisogno universale”. Questo messaggio –ha detto D’Addona ­ deve ispirare la nostra missione educativa e culturale, che mira a formare professionisti capaci di costruire ponti tra i popoli attraverso la bellezza e la cultura. Papa Francesco resterà per noi il testimone della bellezza e il principe della Pace. La sua eredità spirituale e culturale ci accompagnerà ogni giorno», ha concluso la presidente.

Rivelazioni astrali, le opere di Sofya

Abalmasova in mostra al Circolo Sannitico

L’esposizione, che sarà visitabile fino al 27 aprile, propone un affascinante viaggio tra le dimensioni dell’astratto e del simbolico, attraverso opere che fondono colori intensi, segni zodiacali e visioni oniriche. Le suggestioni cosmiche e l’intensità espressiva delle tele di Abalmasova hanno già conquistato l’attenzione dei visitatori nella prima giornata di apertura. Tra gli appuntamenti da non perdere l’esclusivo finissage della mostra previsto per domenica 27 aprile quando, dalle 17:00 alle 19:30, l’artista sarà protagonista di una esibizione di pittura dal vivo con

una modella, offrendo al pubblico l’opportunità di assistere al processo creativo delle sue opere.

A seguire, alle 19:30, si terrà l’evento speciale “Tra Segni e Musica”, a cura di Davide Marroni, che intreccerà le vibrazioni sonore con l’energia visiva delle creazioni artistiche e delle peculiarità dei singoli segni. Al termine è prevista una degustazione di pregiati vini locali e delizie del territorio a cura della Fondazione Italiana Sommelier Molise. La mostra è aperta tutti i giorni dalle 17:00 alle 20:30. Nella giornata di oggi, 25 aprile, e di domenica: anche la mattina dalle 10:30 alle 13:00

Per ulteriori informazioni: 327.1485365. Un evento imperdibile per gli amanti dell’arte e del simbolismo astrale, in una cornice storica d’eccellenza nel cuore di Campobasso.

BOJANO

Parco del Matese, monta la delusione a Guardiaregia: «Faremo ricorso»

Il sindaco Fabio Iuliano: «Comunità ignorata. Sono a rischio economia, lavoro e sviluppo del territorio»

GUARDIAREGIA. In un territorio che da oltre vent’anni ospita con orgoglio un’Oasi WWF, simbolo di tutela ambientale e promozione turistica sostenibile, l’arrivo del Parco nazionale del Matese – istituito nel lontano 2017 ma di fatto reso operativo nei giorni scorsi dal decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica che approva perimetro, zoonizzazione e norme di salvaguardia – non viene accolto come un’opportunità, bensì come una minaccia. A esprimere profonda delusione

La soddisfazione del Wwf per la nascita dell’area protetta

GUARDIAREGIA. Con la firma del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il Parco Nazionale del Matese diventa realtà. Si tratta del 25° parco nazionale italiano, che va a proteggere ben 87.897,7 ettari di territorio tra Campania e Molise. Un traguardo atteso da anni, che rappresenta un importante passo avanti nella tutela del patrimonio naturale del nostro Paese. Il WWF Italia ha accolto con favore la notizia, sottolineando come il nuovo Parco sia un tassello fondamentale nel percorso verso l’obiettivo internazionale di proteggere almeno il 30% del territorio terrestre e marino entro il 2030. L’associazione ha ricordato come il ministro avesse già annunciato la nascita imminente dell’area protetta in occasione del convegno “Protected Areas & Conservation” tenutosi a Castelporziano ad inizio aprile, e ha espresso apprezzamento per il rispetto dell’impegno assunto. Tuttavia, non manca una nota critica: il provvedimento ministeriale è arrivato in seguito a una pronuncia del Tar del Lazio dell’ottobre 2024, a testimonianza di come, ancora una volta, sia stato necessario l’intervento della magistratura per sbloccare un iter politico arenato. La legge istitutiva del Parco risale al 2017, ma la discussione su perimetrazione e misure di salvaguardia era in corso da molto più tempo. Il nuovo Parco include in parte il territorio del Parco regionale istituito nel 2002 sul versante campano e si caratterizza per la straordinaria ricchezza ambientale e culturale. Cascate, foreste, praterie montane e zone agricole ad alta biodiversità si alternano a siti storici di rilievo, come l’area archeologica di Saepinum. L’area funge inoltre da importante corridoio ecologico tra i Parchi dell’Abruzzo e quelli dell’Appennino meridionale, oltre a costituire una riserva idrica strategica per molte regioni del Centro-Sud.

Il WWF ha annunciato la volontà di mettere a disposizione l’esperienza maturata con l’Oasi di Guardiaregia-Campochiaro, attiva dal 1997 e riconosciuta dal 2010 come Riserva Naturale Regionale. Situata sul versante molisano, con oltre 3mila ettari è la seconda Oasi per estensione in Italia. Negli anni ha sviluppato infrastrutture, progetti educativi e percorsi di valorizzazione che possono rappresentare un punto di riferimento per la gestione del nuovo Parco Nazionale fin dalla sua fase iniziale.

è il sindaco Fabio Iuliano, che parla apertamente di una decisione calata dall’alto, in totale contrasto con la volontà della comunità locale.

«La nostra posizione è stata chiara sin dal principio: per ben due volte ci siamo espressi all’unanimità in Consiglio comunale per modificare il perimetro del Parco – spiega Iuliano –. Ma le nostre richieste sono state ignorate. Il risultato? L’intero territorio di Guardiaregia è stato incluso nel Parco, con una scelta che penalizza fortemente lo sviluppo economico e sociale del nostro Comune».

L’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha definito i confini sulla base di valutazioni tecnico-scientifiche legate agli habitat naturali. Tuttavia, secondo l’amministrazione locale, non si è tenuto conto delle ricadute economiche di tale decisione. «Le nuove norme di salvaguardia impongono vincoli più rigidi rispetto a quelli già esistenti. Questo significa meno libertà per le attività imprenditoriali e, di conseguenza, meno opportunità di lavoro» - incalza il sindaco.

Ma il punto particolarmente critico riguarda il comparto estrattivo. Nel territorio limitrofo di Campochiaro, sono state inserite nel perimetro del Parco due cave fondamentali per l’economia locale: tra queste, anche quella che serve lo sta-

bilimento ex Italcementi – oggi Heidelberg Materials -, la cui concessione scadrà nel 2028, e con le nuove regole a quanto pare non sarà più prorogabile. «Questo significa – spiega Iuliano – che tra tre anni la cava chiuderà, con il rischio concreto che possa chiudere anche lo stabilimento. Parliamo di oltre 40 operai, più l’indotto: trasportatori, fornitori, ristoranti, bar. È un danno enorme». Il sindaco chiarisce che non è contrario in assoluto all’istituzione del Parco: «Anche il WWF ha portato benefici al nostro territorio, ma in quel caso si è trattato di un percorso condiviso. Qui, invece, le esigenze della comunità sono state totalmente ignorate. Per questo annuncio che il Comune di Guardiaregia presenterà ricorso».

A rendere più amaro il quadro, la sensazione di una chiusura istituzionale nei confronti delle richieste del territorio: «Con Ispra e con il Ministero dell’ambiente abbiamo avuto confronti che definire freddi è poco. Si sono nascosti dietro le carte, dietro valutazioni ambientali che ignorano del tutto la componente umana ed economica. E in una terra come la nostra, già colpita dallo spopolamento, questa scelta non fa che aggravare la situazione».

Il Parco del Matese, nato per tutelare un patrimonio naturalistico di pregio, rischia così di diventare – almeno per Guardiaregia – un simbolo di centralismo miope. «Non si cresce così –conclude il sindaco Iuliano –. Senza ascolto, senza equilibrio tra tutela e sviluppo, non c’è futuro per le aree interne».

Ricci (Falco): «Una lunga storia dettata dalla necessità di tutelare la biodiversità»

BOJANO. Un percorso lungo, quello che ha portato alla nascita del Parco nazionale del Matese, che risale addirittura agli anni Settanta: a ricordare decenni di dibattiti sul tema è il medico in pensione Regolo Ricci, membro del direttivo dell’associazione Falco, che in un recente intervento dopo la notizia del decreto ministeriale che approva perimetrazione, zoonizzazione e regole dell’area protetta, spiega che già 50 anni fa si sentiva l’esigenza della tutela e di uno sviluppo ecocompatibile del territorio con un parco protetto dal comportamento negativo, volontario o involontario causato dall’azione dell’uomo, a testimonianza anche della centralità di Bojano sul tema, quindi di un trascorso storico in termini di dibattiti e approfondimenti che oggi – non a caso - si sublima nella richiesta del Comune di ospitare la sede dell’Ente. «Nel febbraio del 1984 a Bojano si organizzò un convegno che vide relatore il dott. Lino Di Tommaso Carlo – racconta Ricci -. Le conclusioni furono tratte da Giovanni Berlinguer, politico e medico italiano, professore universitario di medicina sociale. All’epoca fu redatto un documento che prevedeva la difesa e lo sviluppo ecocompatibile del territorio attraverso la creazione di zone a maggiore e minore tutela. Furono fatte delle mozioni approvate dal VComune di Bojano e dalla Regione Molise. Si sono poi succeduti incontri e convegni a livello regionale ma anche in Campania a cui la Falco e altre associazioni hanno cercato di dare un contributo in termini di dibattito, sulle opportunità che può dare un parco se

gestito bene e nell’ottica del bene comune. Nel 2011 Alfonso Mainelli evidenziava che “Sulla questione del Parco nazionale del Matese ogni posizione è virtualmente accettabile, e questo perché sono diversi i tipi di approccio al tema… ma se il criterio rimanesse solo quello della monetizzazione si dovrebbero chiudere tutte le fondazioni liricosinfoniche (tranne forse Milano e Roma), tutti i teatri, insomma la maggior parte dei luoghi di cultura. Non solo. Lo stesso discorso vale per gli ospedali e per la scuola”. Lo scorso 22 aprile – prosegue - il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha firmato il decreto che individua la perimetrazione, la zonizzazione e le misure di

salvaguardia del Parco nazionale del Matese. La nuova area protetta si estende tra Campania e Molise per 87.897,7 ettari e diventa ufficialmente il 25esimo Parco nazionale italiano. Ma cosa si intende per Parco nazionale? Quando si parla di parchi o riserve nazionali si fa riferimento alla necessità per l’umanità di preservare la biodiversità; se vuole non solo sopravvivere ma vivere in buona salute. Ma quali sono i benefici della i benefici della biodiversità? Ce li sintetizza l’enciclopedia Treccani: economici, perché la biodiversità rappresenta una materia prima per l’agricoltura, la medicina e la farmacia, l’industria ecc; ambientali, perché il mantenimento della qualità degli ecosistemi consente all’uomo di fruire di ‘servizi’ come l’aria pura, l’acqua pulita, la creazione e la protezione del suolo, il controllo di agenti patogeni e il riciclaggio delle scorie; ecologici, perché maggiore è la diversità genetica di una specie, maggiore sarà la capacità per la specie di perpetuarsi. La biodiversità, quindi, basta e avanza per giustificare l’istituzione di un Parco nazionale perché produce salute, rallenta gli effetti climatici negativi – afferma Ricci -. Tutto questo produce anche un ritorno economico notevole perché ci saranno meno malattie, meno spese sanitarie, meno interventi per risanare il territorio e minor perdita di ore lavorative. In aggiunta, un Parco gestito bene può favorire l’ecoturismo e il turismo enogastronomico, incrementare il commercio in generale e quindi un ritorno economico per il territorio da cui tutti possiamo trarre beneficio».

Boschi del Matese (foto di Erennio Amatuzio)
Regolo Ricci

campobasso@primopianomolise.it 0874 483400

RICCIA - TRIVENTO

Riunione in Municipio per dire no ad un ulteriore progetto che coinvolge anche Cercemaggiore e Gildone

Secondo impianto eolico a Riccia, «un assalto al Fortore»

RICCIA. Partecipata, interessata e combattiva. Si è tenuta mercoledì sera, nella sala consiliare del Comune di Riccia, l’assemblea pubblica per discutere del nuovo progetto di realizzazione del parco eolico “Quadrano”, che prevede l’istallazione di 15 aerogeneratori sui territori di Gildone, Cercemaggiore e Riccia. Il secondo in pochi mesi, dopo quello “le Serre”, l’undicesimo degli ultimi anni! L’incontro è stato aperto dal sindaco Pietro Testa, che ha illustrato le osservazioni contrarie presentate dal Comune, mentre il presidente del Consiglio comunale Michele D’Elia, in maniera precisa e puntale, ha relazionato sulle criticità dell’opera e sull’impatto negativo che avrebbe sui territori interessati. In una parola, un vero e proprio ‘assalto’ al Fortore, non in

funzione della transizione energetica, ma dei soliti interessi economici legati ad uno dei più grandi e controversi business dei nostri tempi, quello dell’eolico selvaggio. Perché, ancora una volta è stato espresso chiaramente nel corso dell’incontro, nessuno è contro l’ambiente e la necessità di nuove alternative ai combustibili fossili, ma tutti siamo contro allo sfruttamento della nostra terra per soli fini speculativi.

Madonna Incoronata, al via i festeggiamenti a

Duronia

DURONIA. Questa mattina, con la tradizionale fiera delle merci, a Duronia cominciano i festeggiamenti in onore della Madonna Incoronata. Durante la fiera sarà presente anche un punto informativo dell’associazione Pro Loco. Domani alle 11.00 sarà celebrata la Santa Messa e a seguire la processione accompagnata dal complesso bandistico Civitas di Duronia. Durante la processione in località la terra ci sarà la commemorazione di don Alfredo Ricciuto a 70 anni dalla morte. Davanti alla targa a lui dedicata sarà depositato un omaggio floreale. Alle ore 18.00 presso la Chiesa San Nicola di Bari il concerto “Un coro di voci”. «Per informazioni e offerte – ricorda la Pro loco - ci si può rivolgere a don Gino D’Ovidio, Pietro D’Amico, Mauro Manzo, Macelleria Berardo, Bar Al Monumento. Oppure fare una donazione attraverso la piattaforma crowdfounding al seguente link https://gofund.me/067943be».

Sia il progetto “Quadrano” che quello “le Serre”, è stato ben spiegato nei diversi interventi, non rispettano le norme sulla distanza dal centro abitato e dalle strade. Redatti sulla carta senza tener conto di alcuna condizione di tutela, privi di relazioni per l’esproprio e dei contratti preliminari per l’acquisto dei terreni.

Anche l’Arsap, l’Agenzia re-

gionale per lo sviluppo agricolo rurale e della pesca del Molise, ha espresso molte perplessità nelle sue osservazioni ufficiali, sottolineando gli «effetti negativi significativi sulla tutela della biodiversità, sul paesaggio, sul patrimonio culturale e sul settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali». E il Molise ha già dato tanto in termini di produzione di energia eolica, con i suoi complessivi 300 aerogeneratori presenti su tutto il territorio regionale.

Ma, se da una parte non sembra esserci soluzione di continuità alle infinite richieste di nuovi par-

chi eolici, dall’altra sempre più forte è la consapevolezza popolare di non permettere la svendita della nostra regione. Lo si è capito bene, ancora una volta, ieri sera nel Municipio di Riccia. «Siamo noi, da

sempre, i custodi del nostro ambiente, della nostra terra, delle nostre tradizioni e vocazioni e nessuno potrà più calarci dall’alto impianti che sono contro e non a favore del nostro sviluppo.

Per questo non ci fermeremo – si legge nella nota del sindaco - e, personalmente, approfondirò e segnalerò in sede legale ogni aspetto dubbio, sollecitando il Consiglio regionale ad estendere la mappatura delle aree non idonee alla installazione di questi impianti per tutelare l’agricoltura e il paesaggio, al fine di bloccare, anche per il futuro, la realizzazione di questi ‘mostri energetici’, che poco danno ma molto hanno già tolto al Molise».

Il Comune di Torella ‘vicino’ ai bisognosi, quattro borse lavoro

Domande entro il 28 aprile: previsto un sussidio di 600 euro mensili

TORELLA DEL SANNIO. Il Comune di Torella del Sannio ha deciso di attivare nel corso del 2025 quattro borse lavoro in favore di persone disoccupate. Le domande dovranno essere presentate entro le ore 10.00 del prossimo 28 aprile. Negli ultimi anni il Comune si è avvalso più volte delle borse lavoro per lo svolgimento di alcuni servizi ma soprattutto per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di disoccupati. Le persone selezionate saranno impiegate nel settore dell’igiene urbana (pulizia e manutenzione di strade, aree pubbliche, aree a verde, raccolta rifiuti, ecc.) prevedendo per ciascuna unità un sussidio di 600 euro lordi mensili con un impegno settimanale di 25 ore distribuite secondo le esigenze del Comune. Sarà predisposta, in caso di pluralità di domande da parte degli aspiranti borsisti, una graduatoria finale dalla quale attingere per una eventuale turnazione bimestrale o secondo le esigenze dell’ente. Le borse lavoro, che saranno attivate con fondi del bilancio comunale, sono destinate in favore di residenti. Le domande dovranno essere compilate sull’apposito modello allegato all’avviso e potranno essere consegnate a mano oppure spedite all’indirizzo Pec del Comune. La graduatoria sarà compilata tenendo conto del carico famigliare

e dell’ISEE. La borsa lavoro è una iniziativa sociale che permette ai soggetti svantaggiati (in questo caso inoccupati e/o disoccupati) l’apprendimento e il potenziamento di nuove e specifiche competenze lavorative per l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro. La borsa lavoro è articolata in tre parti. Formativa: formazione preliminare di base in materia di sicurezza del lavoro e formazione specifica anche on the job sulle attività oggetto della borsa lavoro; pratica: i beneficiari svolgeranno servizio sul territorio del comune nell’ambito di un progetto di lavoro di pubblica utilità finalizzato alla pulizia, alla piccola manutenzione delle strade e del verde pubblico nonché a tutte le attività connesse con la raccolta dei rifiuti; assistenziale: tutti i candidati riceveranno durante il periodo della borsa lavoro un compenso forfettario onnicomprensivo a titolo di sussidio. Il Comune di Torella del Sannio nominerà propri tutor con la fun-

zione di facilitatori dell’inserimento lavorativo. Questa figura, tra le altre cose, verificherà la qualità dei rapporti lavorativi e l’acquisizione/potenziamento di specifiche abilità e competenze. La graduatoria rimarrà in vigore per tutto l’anno 2025 per ogni eventuale esigenza del Comune.

SU MISURA Il cash & carry

ISERNIA

La comunità ricorda Francesco e quell’umiltà che ha «sconvolto i potenti»

Molto partecipata la celebrazione di monsignor Cibotti a suffragio dell’anima del Santo Padre che si è svolta in Cattedrale

ISERNIA. Sono accorsi in tanti, nella serata di mercoledì 23 aprile, in Cattedrale a Isernia per assistere alla celebrazione eucaristica a suffragio dell’anima del Santo Padre Papa Francesco, presieduta dal vescovo monsignor Camillo Cibotti. Una diocesi viva, fedele, generosa, impegnata in tanti uomini e donne di buona volontà che ha rivolto un addio commosso e grato al Papa della Misericordia. I fedeli hanno evidenziato per l’occasione il messaggio che Francesco ha lasciato in eredità al mondo: un messaggio di pace e serenità, testimoniato con l’esempio e con una lotta portata avanti fino alla fi-

ne, per amore della vita. Un caro di un uomo buono, umile molto vicino agli ultimi: questo

ISERNIA. Un altro tassello per il rilancio dello sport cittadino e per il futuro della comunità: sono ufficialmente partiti i lavori per la realizzazione del nuovo impianto sportivo polivalente indoor nell’area dell’antistadio Lancellotta. Lo ha annunciato con entusiasmo il sindaco Piero Castrataro, sottolineando il valore strategico dell’iniziativa per l’intera città.

La nuova struttura sarà dotata di una palestra moderna e attrezzata, pensata per ospitare numerose discipline: dalla pallavolo al basket, dal calcio a 5 alla scherma, fino alla ginnastica.

il segno indelebile lasciato anche nella comunità dei fedeli di Isernia, che ha voluto

raccogliere il lascito di Papa Francesco apprezzando l’umiltà di un uomo che ha ripercorso per molti versi i passi di Giovanni Paolo II, non nascondendo la sua malattia e – anche nel momento del dolore e della difficoltàconcedendosi al popolo per quello che era realmente. Francesco a Isernia ha lasciato un segno con la visita del 5 luglio 2014, ma in generale durante tutto il suo mandato: insomma, un Papa che ha saputo portare anche in Molise

SU MISURA Il cash & carry

in Abruzzo- nelle sue visite del 2014 e 2022 - il respiro universale del Vangelo lasciando un’eredità che si fa impegno e memoria viva come ha sottolineato monsignor Cibotti. «Ciò che è avvenuto nel 2014 ma anche poi nel 2022 a L’Aquila è qualcosa di straordinario, momenti che l’Abruzzo e il Molise potranno ricordare grazie alla sua presenza» – ha sottolineato il vescovo della diocesi di Isernia-Venafro, che tra pochi giorni si insedierà anche a Trivento. Un ricordo particolare, commosso quello di monsignor Cibotti, che proprio nella circostanza della visita di Francesco in

Molise – 11 anni fa – si accingeva ad arrivare a Isernia, oltre al fatto che all’epoca la comunità celebrava non a caso proprio il centenario di Papa Celestino V a cui la storia della città è fortemente legata. «Tutto questo ci dà la dimensione di quanto sia bello il ricordo di Papa Francesco per noi – ha proseguito il vescovo -, di quanto sicuramente resterà impresso nella storia di tutti i molisani, specialmente dei giovani a cui ha dato un mandato preciso: avere la gioia in sé, credere nel futuro. Con la celebrazione di questa sera vorremmo a nostro modo, in piccolo, portare davanti a Dio le nostre preghiere per questo Papa, un Papa degli ultimi, dei poveri, della gioia, sempre col sorriso. Il Papa di un’umiltà che ha sconvolto anche i potenti».

Al via i lavori per l’impianto indoor: nasce la Cittadella dello Sport

Presto un nuovo spazio dedicato al benessere, all’inclusione e ai giovani

Discipline diverse – ha evidenziato il primo cittadino – unite da un solo obiettivo: promuovere il benessere, l’inclusione e i valori dello sport.

Un’opera che punta a rispondere concretamente alle esigenze della cittadinanza, con particolare attenzione ai più giovani. «Dotare Isernia di spazi sicuri e funzionali in cui poter praticare attività sportive anche al coperto – ha proseguito Castrataro –significa investire sul futuro del territorio, per renderlo più vivo, dinamico e pronto ad affrontare nuove sfide».

La nascente Cittadella dello Sport, di cui l’impianto indoor rap-

presenta un elemento centrale, segna un cambio di passo nell’approccio alle politiche sportive locali. Un investimento non solo in infrastrutture, ma anche in coesione sociale, salute e qualità della vita.

Con questo progetto, Isernia si candida a diventare un punto di riferimento per lo sport giovanile e amatoriale del territorio, offrendo spazi adeguati per l’allenamento, l’aggregazione e la crescita di nuove generazioni di atleti.

I lavori sono appena cominciati, ma l’entusiasmo è palpabile: la Cittadella dello Sport comincia a prendere forma, e con essa anche una visione diversa per gli sportivi nel capoluogo pentro.

IL TRAGUARDO

del Molise

Ecco la Camerata musicale pentra: si apre un capitolo inedito per la cultura

ISERNIA. Prende vita tra le verdi colline dell’alto Sannio, una nuova e ambiziosa realtà culturale: la Camerata Musicale Pentra. Fondata da un gruppo di appassionati musicisti, studiosi e promotori culturali, la Camerata nasce con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio musicale del territorio e di creare un punto di riferimento stabile per la musica classica, da camera e contemporanea nella regione. Una formazione eclettica, che unisce il quintetto dei legni con strumenti affascinanti come l’arpa, il contrabbasso e le percussioni. A completare il cast dell’ensemble tre cantanti solisti di spicco: Antonella Inno, Paolo Bartolucci e Gianluigi Dezzi che porteranno la loro esperienza e passione sul palcoscenico rendendo ogni brano una vera e propria opera d’arte. La direzione musicale sarà affidata al maestro Nicola Hansalik Samale, compositore e direttore d’ orchestra noto per la sua capacità di guidare i gruppi con maestria e sensibilità. Questa combinazione di suoni e talenti diversi consentirà di realizzare un gran con-

certo lirico e un’atmosfera musicale unica e coinvolgente. Il nome ‘Pentra’ richiama con orgoglio le radici sannitiche dell’area, in particolare il popolo dei Pentri, che abitarono questi luoghi nell’antichità. La scelta non è casuale: l’associazione intende infatti fondere la riscoperta delle tradizioni locali con l’apertura a linguaggi musicali moderni, creando un ponte ideale tra passato e futuro. La Camerata Musicale Pentra ha come obiettivo l’organizzazione di concerti, masterclass, laboratori per giovani musicisti, e iniziative didattiche rivolte a scuole e comunità, si propone inoltre di diventare un punto di riferimento nella musica cameristica promuovendo eventi di qualità e contribuendo allo sviluppo della cultura musicale locale. Il primo evento inaugurale è previsto per la primavera 2025, il 30 aprile presso l’Auditorium. Il programma comprenderà opere di autori classici e brani originali, in una serata che si preannuncia come un omaggio alla bellezza, alla cultura e all’identità molisana.

Nozze di smeraldo per Adriana e Giorgio

Oggi è un giorno speciale per Giorgio Bartimoccia e Adriana Ricci che festeggiano i 40 anni di matrimonio attorniati dall’affetto del figlio Giovanni, della sorella Adalgisa, delle nipoti Silvia e Romina con Domenico e Tiziano. Una coppia che ha condiviso 40 anni insieme, tante avventure, una coppia matura che ha condiviso momenti felici e momenti difficili, ma che ha sempre trovato la forza per voltare pagina e di vivere intensamente l’energia dell’amore. Dopo 40 anni di matrimonio sono ancora tanti i traguardi da raggiungere. L’augurio è di raggiungerli tutti. A Giorgio e Adriana giungano gli auguri della redazione di Primo Piano Molise.

ISERNIA E PROVINCIA

Ottant’anni dopo

la Liberazione, Amendola: lotta ancora attuale

ISERNIA. Sono passati 80 anni da quel 25 aprile 1945, data simbolo della lotta di Liberazione dalla dittatura fascista e dalla occupazione

DIRETTORERESPONSABILE

Luca Colella

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nazista. Per l’occasione, è intervenuto il segretario provinciale del Partito Democratico, Marco Amendola: «Lo celebriamo con sobrietà, come qualche esponente del governo ci ha consigliato per motivi di ordine pubblico e per la concomitanza delle esequie di Papa Francesco – ha affermato -. Ma, come ha elegantemente osservato Ferruccio De Bortoli sul Corriere, derubricarlo a un fatto di ordine

A

pubblico sarebbe invece una doppia mancanza di rispetto, nei confronti della nostra storia, della Repubblica e della Costituzione. E anche della stessa memoria del Papa. Non crediamo di voler strumentalizzare la memoria del Papa ma proprio Bergoglio, venuto dalla fine del mondo, lo vediamo come novello partigiano di pace, come strenuo difensore della fragilità umana, come resistente ostinato

delle sue idee di fratellanza di tutti gli uomini e donne, in particolare a quelli che definiva “lo scarto dell’umanità”. Per queste ragioni lo piangiamo oggi come testimone del nostro tempo, partigiano di pace, resistente della lotta di liberazione degli ultimi. Ma questo 25 aprile 2025 lo vogliamo legare anche ai valori che rappresentò la lotta di liberazione, la nascita della Repubblica unita, la Costitu-

L’appello del segretario provinciale del Partito Democratico: diamo a questo 25 aprile un senso di rinnovata difesa della Costituzione

zione repubblicana. Di quei valori, oggi messi in pericolo dalle proposte del Premierato, dalla Autonomia differenziata, dai rigurgiti sovranisti ed antieuropeisti, dalle norme liberticide dei decreti sicurezza, dobbiamo tenere alta la guardia per non tornare indietro.

Oggi più che mai l’esercizio della memoria deve far riflettere contro i pericoli di una involuzione autoritaria di questo Governo di centrodestra. Proprio dal cippo commemorativo di Castelnuovo al Volturno, dove Giaime

Pintor perse la vita nel tentativo di raggiungere il comando alleato, a 24 anni, ci piace ricordare un frammento della lettera che scrisse al fratello per giustificare il suo impegno politico: “Quanto a me, ti assicuro, che l’idea di andare a fare il partigiano in questa stagione mi diverte pochissimo; non ho mai ap-

Fornelli il primo monumento italiano dedicato ai Bitcoin: l’idea di Mattia

prezzato come ora i pregi della vita civile e ho coscienza di essere un ottimo traduttore e un buon diplomatico, ma secondo ogni probabilità un mediocre partigiano. Tuttavia è l’unica possibilità aperta e l’accolgo”.

Per queste ragioni diamo a questo 25 aprile il significato della attualità della lotta di liberazione, della difesa della democrazia, della libertà, della Costituzione nata dalle lotte partigiane. Buona Festa della Liberazione».

Pannoni

Giovedì 1 maggio la cerimonia di inaugurazione in piazza Umberto I

FORNELLI. Tutto nasce dall’idea progettuale di Mattia Pannoni, giovane crypoartist

del luogo, che ha voluto trasformare la sua passione in un progetto di comunità. Il pri-

mo maggio con inizio alle ore 10.30 in Piazza Umberto I verrà scoperto ufficialmente

al pubblico ed installato il primo monumento italiano in onore a Bitcoin e a Satoshi Nakamoto, il creatore della crypto valuta. Un monumento ideato e realizzato da Mattia Pannoni che rappresenta un inno alla libertà e a tutto quello che Bitcoin rappresenta. L’idea è quella della creazione del primo borgo Bitcoin al Mondo. Attualmente, infatti, a Fornelli, già ben 24 attività commerciali accettano il pagamento in Bitcoin grazie ad un infrastruttura ad hoc immaginata per questo tipo di pagamenti. Opera artistica interamente finanziata dal Comune di Fornelli, grazie alla volontà dell’Amministrazione Comunale che ha sposato l’idea del giovane artista locale proponendo cosi’ un tuffo vero e proprio nell’innovazione. Con circa 1800 abitanti, quel-

lo di Fornelli, è il borgo italiano con la più alta densità di adozione del Bitcoin in tutto il Mondo. Un ecosistema che sconfigge qualsiasi città al Mondo, come Arnhen nei Paesi Bassi, Playa El Zonte in El Salvador, Zug in Svizzera, Ljiubiana in Slovenia e molte altre ancora. Grazie al progetto ideato da Mattia Pannoni, Fornelli potrà diventare esempio di adozione concreta, quotidiana e costante della crypto valuta. Fornelli può diventare tappa per viaggiatori e nomadi digitali che vogliono vivere e pagare in Bitcoin. Un’idea di turismo tematico che unisce natura, cultura e innovazione. In una regione spesso considerata marginale, una piccola realtà abbraccia una delle tecnologie più rivoluzionarie del XXI secolo. Altro che folklore, a Fornelli si costruisce il futuro. Il sindaco di Fornelli, Giovanni Tedeschi, plaude all’iniziativa del giovane e innovatore Mattia Pannoni, commentando l’evento con queste parole: «È importante, anzi fondamentale, come amministrazione, prendere in considerazione tutte le nuove idee che vengono dai nostri giovani».

Marco Amendola

Tartufaie controllate e partita Iva per i cercatori, levata di scudi

SAN PIETRO AVELLANA. L’abbinamento logico immediato che si fa pensando al piccolo centro altomolisano di San Pietro Avellana è quello con il suo prodotto principe: il tartufo. Ebbene, proprio questo “tesoro” che la terra e i boschi dell’Alto Molise producono in abbondanza, secondo gli operatori del settore sarebbe addirittura a rischio, ma non per effetto dei cambiamenti climatici o a causa della barbara usanza della quasi totalità dei cercatori di zappare il terreno per estrarre il più possibile e fare soldi, bensì per il tentativo di regolamentare un settore che da decenni si muove ben al di là della zona grigia dell’economia sommersa.

In questi giorni è in corso una sorta di battaglia ingaggiata dall’Associazione nazionale tartufai italiani contro i tentativi di normare e regolarizzare un mondo sommerso che è ben noto in tutto l’Alto Molise. L’associazione di tartufai, rappresentata dal presidente Riccardo Germani, ha inviato alla Commissione competente una segnalazione secondo la quale sarebbe addirittura a rischio «la sopravvivenza della pratica tradizionale della libera cerca del tartufo, riconosciuta nel 2021 come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco».

«È attualmente in discussione presso la Commissione Agricoltura del Senato della Repubblica Italiana il Disegno di Legge n. 1412, conosciuto come Legge Bergesio, che introduce modifiche profonde al quadro normativo italiano in materia di cerca e raccolta del tartufo –spiega il presidente dei tartufai Riccardo Germani –. Tra gli aspetti più critici del provvedimento segnaliamo: l’istituzione delle cosiddette “tartufaie controllate”, delle riserve private senza limiti di estensione territoriale e con durate eccessive fino a trent’anni, sottraendo sempre più aree alla libera cerca; l’obbligo di apertura di una partita Iva per i cavatori che superano i 100 grammi giornalieri di tartufo bianco o i 300 grammi di tartufo nero, imponendo una rigidità fiscale che snatura la natura culturale e tradizionale della pratica; il totale scostamento dalle linee guida condivise nel tavolo di filiera del tartufo, istituito dal ministero dell’Agricoltura con il coinvolgimento delle principali realtà associative del settore, il cui lavoro è stato ignorato nella formulazione del testo di legge». Ai tartufai, in sostanza, va bene così e bisognerebbe lasciare le cose come stanno, senza introdurre vincoli e paletti, soprattutto fiscali.

Francesco

AGNONE. Un nuovo importante tassello si aggiunge al mosaico di iniziative che stanno ridisegnando il profilo culturale e turistico di Agnone. La giunta comunale, guidata dal sindaco Daniele Saia, ha deliberato lo

scorso 8 aprile di avviare l’iter per il riconoscimento di Agnone come “Città del Folclore”, un titolo conferito dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari (F.I.T.P.) alle comunità che dimostrano particolare impegno

Nel giorno del suo onomastico, San Giorgio, Giorgio Marcovecchio, figura carismatica e instancabile animatore della vita culturale e sociale di Agnone, ha spento 79 candeline. Un compleanno importante, che coincide simbolicamente con una ricorrenza carica di significato, quasi a voler sottolineare il legame profondo tra la sua persona e la comunità che da sempre serve con dedizione. Da oltre quarant’anni, Giorgio è la penna ispirata dietro i testi del Presepe Vivente di Agnone, la più longeva rappresentazione del genere in Molise. Un’opera di paziente tessitura narrativa e spirituale che ha saputo unire generazioni e valorizzare l’identità locale. Ma il suo impegno va ben oltre: è stato direttore editoriale e vera anima de L’Eco de l’Alto Molise, voce cartacea della comunità sin dal 1981, quando ancora l’informazione si diffondeva a colpi di linotype e passione. La sua lunga carriera da dipendente presso l’ospedale di Agnone lo ha visto protagonista in un’epoca in cui quel presidio era un punto di riferimento regionale, simbolo di una sanità molisana forte e dignitosa. Nel frattempo, Giorgio non ha mai smesso di seminare cul-

Un mondo, quello del mercato del tartufo, che ha già dato prova di muoversi nel sommerso e spesso anche nell’illegalità. Proprio i boschi di San Pietro Avellana sono stato teatro, nei mesi scorsi, di crimini quali l’avvelenamento di decine di esemplari di cani da tartufo, una barbarie della quale nessuno ha ancora risposto davanti alla legge. E sempre in Alto Molise gli episodi di incendi chiaramente dolosi di autovetture, guarda caso di cercatori di tartufo, avvenuti a Capracotta o più spesso in agro di Belmonte del Sannio, come se sulla zona ci fosse una sorta di “clan” che gestisce e può prelevare in via esclusiva la risorsa naturale rappresentata dal tartufo.

«Tali misure – riprende il presidente dei tartufai – minacciano direttamente l’identità e l’esistenza stessa della figura del tartufaio, un portatore di saperi ancestrali radicati nella tradizione contadina italiana e unica nel suo genere a livello internazionale. Il tartufaio non è un imprenditore agricolo, ma un custode del territorio, protagonista di una pratica orale e intergenerazionale che si tramanda di padre in figlio, in armonia con la natura, attraverso percorsi nei boschi, nei terreni non coltivati, lungo i corsi d’acqua e nei parchi naturali». L’associazione di categoria chiede infine di

I tentativi di normare la raccolta del prodotto principe dell’Alto Molise osteggiati dai rappresentanti di categoria

«monitorare attentamente l’iter del Disegno di Legge n. 1412, alla luce degli impegni internazionali previsti dalla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale; richiamare le autorità italiane al rispetto degli obblighi assunti, garantendo che ogni intervento normativo non comprometta la libera cerca nella sua forma tradizionale, ovvero esercitata nei boschi, nei terreni non coltivati, lungo i corsi d’acqua e nei parchi naturali, secondo quanto riconosciuto dalla stessa Unesco; favorire un confronto istituzionale ampio, trasparente e partecipato, che includa le comunità dei tartufai e le associazioni rappresentative, affinché venga salvaguardata l’autenticità culturale della pratica».

Città del Folclore: Agnone ci prova
La giunta ‘spinge’ la candidatura

nella salvaguardia del patrimonio etnografico locale.

L’iniziativa si inserisce in un progetto ambizioso che sta già portando risultati concreti: Agnone è stata infatti riconosciuta Città del Formaggio 2025 e si sta affermando come polo culturale di riferimento del Molise, puntando sulla valorizzazione delle proprie tradizioni secolari. Protagonisti indiscussi di questo patrimonio folcloristico sono due storici gruppi che da decenni mantengono viva la fiamma della tradizione locale: “I Dragoni del Molise” e il “Rintocco Molisano”, entrambi am-

basciatori della cultura molisana ben oltre i confini nazionali. “I Dragoni del Molise”, capitanati da Mariateresa Iarusso e dal professore Peppè De Martino – non a caso insignito dalla F.I.T.P. del titolo di “Padre del Folklore” – rappresentano una delle realtà più longeve e apprezzate del panorama folkloristico regionale. Il gruppo ha portato i canti, le danze e i costumi tradizionali agnonesi nei più importanti festival europei, conquistando pubblico e critica con la loro autenticità e passione. Un momento particolarmente

GIORGIO MARCOVECCHIO 79

significativo nella loro storia risale al 19 marzo 1995, quando ebbero l’onore di accogliere Papa Giovanni Paolo II allo stadio “Civitelle”, regalando al Pontefice un’esibizione che celebrava l’anima più autentica della terra molisana. Non da meno il “Rintocco Molisano”, fondato da Domenico Meo e attualmente guidato dall’instancabile Tonino Verdile, che nel corso degli anni si è distinto per la fedele riproposizione degli abiti tradizionali e per l’accurata ricerca etnomusicologica, portando le ballate e i canti popolari in numerosi contesti presti-

tura e partecipazione: catechista appassionato, oggi è ancora colonna portante del Cenacolo Culturale Camillo Carlomagno, realtà vivace e attenta alla valorizzazione del patrimonio locale. Radio Agnone 1, il gruppo delle 4C, i Dragoni del Molise… ogni esperienza attraversata da Marcovecchio porta il segno della generosità e della voglia di costruire ponti tra le persone. E quei ponti si estendono fino oltreoceano: mantiene infatti vivo il contatto con gli emigrati agnonesi sparsi nel mondo, attraverso lettere, telefonate, racconti. Un vero e proprio ambasciatore dell’identità locale. Conversare con lui è un dono: ogni parola è intrisa di storia, ogni aneddoto custodisce un pezzo d’identità.

A Giorgio, testimone attivo del passato e guida appassionata del presente, vanno i più sentiti auguri. Con l’auspicio che il futuro continui a regalargli la forza e l’entusiasmo per essere, come sempre, un faro acceso nella comunità di Agnone.

Buon compleanno, Giorgio da parte della redazione di Primo Piano Molise. E grazie per tutto ciò che sei.

giosi.

Anche questo gruppo ha avuto l’onore di esibirsi in Vaticano, contribuendo a far conoscere il patrimonio culturale del territorio nei luoghi più rappresentativi della cristianità. La delibera comunale sottolinea come Agnone sia «storicamente riconosciuto come uno dei principali custodi del patrimonio immateriale delle tradizioni popolari italiane», non solo grazie alla celebre Ndocciata, definita “Il più grande rito del fuoco d’Europa”, ma anche per l’artigianato locale, in particolare quello campanario della Pontificia Fonderia Marinelli, patrimonio culturale riconosciuto a livello internazionale. «Il riconoscimento come Città del Folclore rappresenterebbe un ulteriore passo per valorizzare le nostre tradizioni e posizionare Agnone come centro di riferimento per il turismo esperienziale e culturale di qualità», ha commentato il sindaco Saia, che nei prossimi giorni invierà ufficialmente la richiesta corredata da una relazione dettagliata sul patrimonio folkloristico agnonese. L’iniziativa evidenzia come la valorizzazione delle tradizioni popolari non sia solo un’operazione di preservazione della memoria storica, ma rappresenti anche un’opportunità concreta di sviluppo economico e turistico, in un percorso che vede il folklore come elemento identitario capace di attrarre visitatori e generare interesse ben oltre i confini regionali.

Il gruppo Rintocco Molisano da papa

VENAFRO

La Regione Molise pronta a intervenire con risorse per bonifiche, verde urbano e mobilità sostenibile

Inquinamento, Roberti assicura azioni concrete

VENAFRO. Il vertice tenutosi mercoledì scorso a Palazzo Cimorelli sul tema dell’inquinamento nella Piana di Venafro è stato accolto positivamente dalla cittadinanza. Tuttavia, come evidenziato da molti, resta alta l’attesa per azioni concrete. All’incontro nella sala consiliare del Comune di Venafro c’erano proprio tutti gli attori istituzionali

del territorio sia a livello locale che regionale: il presidente della Regione Molise Francesco Roberti, il consigliere regionale con delega all’ambiente Roberto Di Baggio, i vertici Arpa Molise e i sindaci di Conca Casale, Filignano, Montaquila, Pozzilli, Sesto Campano e Venafro. La riunione si è protratta fino alla 14, segno delle numerose

questioni affrontate e dell’impegno congiunto della Regione e di Arpa Molise. Il presidente Roberti ha riunito i sindaci per ragionare sulle misure da mettere in campo per cercare di arginare il problema inquinamento della Piana di Venafro. Affrontate tutte le problematiche ambientati della piana di Venafro con il presidente della Regione Molise

Prende forma il nuovo plesso delle medie “Leopoldo Pilla”

Lo storico istituto sarà modernizzato con spazi sicuri e didattici all’avanguardia, apertura prevista per il prossimo anno scolastico

VENAFRO. È in fase di riedificazione a Venafro, precisamente in via Maiella, periferia est della città, la nuova Scuola Media Statale “Leopoldo Pilla”. La scuola, che prende il nome dall’eroe venafrano del Risorgimento italiano e docente di Geologia all’Università di Pisa, è stata abbattuta per motivi di sicurezza e per essere rinnovata secondo i criteri moderni in termini di spazi e didattica, al passo con i tempi. Leopoldo Pilla, protagonista del Risorgimento, è passato alla storia come uno dei principali eroi nazionali, immolandosi insieme ai suoi studenti del Battaglione Universitario Pisano durante la storica battaglia di Curtatone, un momento fondamentale per il riscatto dell’Italia. In onore di que-

«Un

sto grande geologo e docente, la scuola cittadina è stata intitolata al suo nome.

A portare avanti i lavori un’apposita ditta specializzata che, rimossa la precedente struttura in cemento e muratura e dopo gli opportuni sbancamenti di terreno, ne sta realizzando sullo stesso suolo altra in legno per garantire la massima sicurezza

e il consigliere regionale, con delega all’Ambiente, Roberto Di Baggio, che hanno ascoltato le istanze dei sindaci presenti e il riepilogo presentato dall’ Arpa Molise sulle attività di monitoraggio effettuate nell’ultimo anno. Inoltre, l’Arpa ha sottolineato come sia in corso un ulteriore attività di monitoraggio specifica per identificare le cause dell’inquinamento, i cui risultati si attendono entro l’anno. L’Arpa ha anche evidenziato come i dati del monitoraggio effettuato sui suoli e sulle acque superficiali e sotterranee siano risultati nella norma. «Ci stiamo confrontando con i sindaci e le istituzioni preposte per mettere in campo le necessarie strategie su una problematica sulla quale stiamo lavorando da tempo e che vogliamo risolvere - il commento di Roberti -. In questa fase si stanno monitorando anche le attività industriali, con l’aggiornamento delle autorizzazioni ambientali, e il traffico, rispetto al quale stiamo ponendo grande attenzione sul collegamento che va da Venafro al nuovo svincolo di Mignano Montelungo, bypassando il centro abitato della città venafrana. Il monitoraggio in corso dell’Arpa Molise consentirà di conoscere le cause dell’inquinamento dal punto di vista scientifico e questo dato è indispensabile per le attività da porre in essere - ha proseguito il presidente Roberti -. La Regione Molise ha programmato importanti risorse finanziarie per le operazioni di bonifica ambientale, ma anche per nuove piantumazioni nei territori comunali della Piana di Venafro e per un percorso ciclo-pedonale, servizio dell’area. Il tavolo di confronto è costante e non appena avremo tutti i dati - ha concluso il governatoreavvieremo tutti gli interventi necessari. Infine, nel corso dell’incontro è anche emerso come, a breve, la Regione Molise potrà usufruire di risorse di un bando ministeriale, a vantaggio dei cittadini, finalizzato alla sostituzione delle vecchie caldaie di con quelle di ultima generazione a basso impatto ambientale». M.F.

alle future nuove generazioni cittadine che la frequenteranno per istruirsi. L’intervento in atto, che dovrebbe concludersi nell’annualità in corso al fine di aprire le nuove aule dall’anno scolastico 2025/26 ed accogliere i futuri alunni dell’obbligo, è consistente e procede sotto l’attenta osservazione di residenti e lavoratori del rione Maiella che già pregustano l’inaugurazione del nuovo sito didattico cittadino. In effetti a lavori ultimati l’intera zona, densamente popolata, acquisterà tutt’altra veste potendo finalmente presentare come fiore all’occhiello la nuova e moderna Scuola Media Statale “Leopoldo Pilla”, tornando ad accogliere le centinaia di studenti cittadini oggi ospitati nel plesso didattico di Via Colonia Giulia, a ridosso dell’intenso traffico interregionale quotidiano.

bell’esempio di responsabilità», Iannucci elogia l’operato di un gruppo di giovani

I ragazzi hanno sistemato un muro a secco nel Parco dell’olivo dove si erano recati per trascorrere insieme la Pasquetta venafrana

porta a conoscenza di una bellissima storia fatta di valori da un gruppo di giovani venafrani: «È bello sapere che nella nostra era, nella nostra epoca, dove tutto è fatto in funzione di se stessi, c’è ancora qualche ragazzo, anzi un gruppo di ragazzi di Venafro con sani principi morali - racconta il presidente Iannucci -. In un periodo dove ci lamentiamo tanto di questa nuova generazione, viene fuori una bella storia da raccontare perché se la meritano tutta. Martedì, nella Pasquetta venafrana, ho deciso di trascorrere la giornata (la mia prima come presidente del Parco dell’Olivo di Venafro) con tutti i ragazzi parlando con loro di tantissime

cose. Mi hanno raccontato le loro emozioni, le loro incertezze ma soprattutto la loro voglia di comunicare. Sì, la loro voglia di comunicare, perché la loro tenerezza è tanta, chiedono soltanto di essere ascoltati, ma la storia bella che un gruppo di giovani venafrani, ha dato una splendida dimostrazione di valore, di spirito di squadra e attaccamento al territorio e al rispetto del Parco nel sistemare un muro a secco trovato già rotto al loro arrivo nella giornata di venerdì. Senza valori si perde la strada, e anche la propria umanità. Grazie ragazzi!». Ecco i nomi di questi ragazzi: Michele Ventrone, Anna Rosni, Roberta Pietrangelo, Andrea

Primo Piano Molise
VENAFRO. Dalla Pasquetta venafrana, il presidente dell’Ente Parco regionale storico agricolo dell’Olivo di Venafro Fabio Iannucci ci
Fargnoli, Lorenzo Ricci, Mathias Cotugno, Mario Iannacone, Andrea Silvestri, Davide Pagano, Guerino Di Nardo e Marika Bonito.

VENAFRO

Il coraggio dei venafrani durante la pandemia nell’incontro organizzato dagli studenti, Ricci: «Importante custodire questa memoria»

“Quella fila interminabile di ambulanze”

L’istituto Giordano non dimentica

VENAFRO. L’evento “Quel 6 aprile 2000… per non dimenticate”, organizzato dagli studenti del “Giordano” ha colto decisamente nel segno. Insieme al sindaco di Venafro Alfredo Ricci e al dirigente scolastico Marcellino D’Ambrosa, il tutto si è svolto nel ricordo di Papa Francesco, con un minuto di silenzio e la lettura di alcuni pensieri del Santo Padre ad opera di studenti e docenti. «È un evento che abbiamo voluto ricordare - hanno spiegato i rappresentanti degli studenti del Giordano -. Forse un evento che, troppo in fretta, abbiamo lasciato scivolare nell’oblio. Eppure, come ha detto Papa Francesco, avrebbe dovuto rappresentare una rinascita. In quei giorni difficili è emersa con forza una delle qualità più preziose della nostra comunità: la solidarietà dei venafrani. Le immagini parlano da sole: file interminabili da-

vanti agli ospedali, persone pronte a donare senza esitazioni, senza domande. Gesti silenziosi ma profondi, mossi da un senso autentico di vicinanza umana. È stata un’umanità senza confini, quella di una città che ha scelto di mettersi al servizio degli altri in un tempo privo di certezze, in cui tutto sembrava vacillare. Venafro ha risposto con cuore e coraggio, mostrando che nei momenti più bui può ancora emergere il meglio di noi. Questa storia ha toccato profondamente le nostre vite. È una storia da custodire, da non dimenticare. Una storia che ci ricorda l’importanza dei nostri nonni, bene unico e prezioso, memoria vivente di ciò che siamo e radice della nostra comunità».

Alla Palazzina Liberty è stato presentato il podcast degli studenti su questa pagina di storia recente della città di

Venafro. Il lavoro dei ragazzi ha conquistato il cuore di tutti i presenti, in modo particolare del sindaco Alfredo Ricci, dell’assessore con delega all’Istruzione Antonella Cernera

PIZZONE-MONTENERO VAL COCCHIRA. L’emergenza di TBC bovina, che ha colpito diversi allevamenti di Pizzone e Montenero Val Cocchiara, in provincia di Isernia, rischia di far chiudere, in brevissimo tempo, decine di stalle. La denuncia arriva da Coldiretti Molise che nei giorni scorsi ha preso parte, nella sede della Prefettura di Isernia, ad una riunione insieme con i rappresentanti di Cia, Anpa, Carabinieri Forestali, Istituto zooprofilattico di Abruzzo e Molise, Comune di Montenero Valcocchiara, Assessorato regionale all’Agricoltura, Servizio prevenzione veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Molise, Dipartimento di Prevenzione S.C. Sanità Animale e Dipartimento prevenzione S.C. Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecni-

e del dirigente scolastico Marcellino D’Ambrosa. «Oggi abbiamo riaperto una finestra sul passato - ha sottolineato il preside -. Un passato che ci ha riportato alla mente giorni difficili, in cui si era chiamati a prendere decisioni importanti senza avere la piena consapevolezza di ciò che sarebbe accaduto. In tempi come quelli, ogni scelta pesava doppiamente. Si parla spesso del diritto all’oblio. Ma oggi vogliamo ribadire l’importanza dell’obbligo della memoria. Sì, errori ne sono stati fatti - perché siamo umani. Eppure ogni azione, ogni passo, anche tra mille incertezze, ha contribuito ad allontanarci da una realtà che ancora oggi genera sgomento, solo a rievocarla. Eravamo privi di mezzi adeguati: ricordo le mascherine da carpentiere utilizzate a scuola per cercare una protezione di fortuna. Ricordo le vite spezzate. Ricordo il senso di smarrimento, ma anche la forza con cui abbiamo reagito. È importante custodire questa memoria, anche quella delle storie più piccole. Perché la nostra, per quanto umile, è una grande storia di umanità e di resi-

Secondo la Coldiretti in mancanza di interventi adeguati si condanneranno alla chiusura decine di stalle

Tubercolosi bovina, «serve subito un sostegno per gli allevatori»

che dell’Asrem. L’incontro era stato sollecitato da Coldiretti e motivato con una missiva all’Assessore all’Agricoltura, Salvatore Micone. In quell’occasione il Presidente ed il Direttore dell’Organizzazione, Claudio Papa e Aniello Ascolese, manifestarono le gravi difficoltà in cui versavano le aziende dell’area interessata dai focolai di TBC bovina sottolineando l’importanza di affrontare l’emergenza a 360 gradi con tutti gli enti interessati. Nel corso della riunione in

Prefettura, il direttore Ascolese, ringraziando il prefetto, Giuseppe Montella, per la sua disponibilità e la sensibilità dimostrata verso le difficoltà che la zootecnia regionale sta attraversando, ha ribadito le gravi preoccupazioni degli allevatori dell’area interessata, gravati da costi ormai non più sostenibili derivanti dalle rigide misure di contenimento della diffusione della malattia. «In particolare il direttore di Coldiretti, manifestando la preoccupazione degli allevatori ha chiesto un aggiorna-

mento circa la situazione sanitaria in atto sottolineando le gravi conseguenze che le misure di contenimento della malattia stanno provocando sui costi di gestione degli allevamenti. L’apprensione degli allevatori – aggiunge Ascolese - è inoltre accentuata dall’incertezza sui tempi e sulla effettiva erogazione degli indennizzi previsti dallo Stato in caso di riduzione dei capi di bestiame colpiti dalla tubercolosi».

Oltre a ciò non va dimenticato che dal 7 novembre 2024 gli

stenza silenziosa. Voglio ringraziare i ragazzi per la disponibilità e l’impegno che hanno dimostrato, anche nell’utilizzo di nuovi strumenti di comunicazione che speriamo di poter condividere con altri. Sono profondamente orgoglioso di essere il preside di questa scuola. Il mio impegno quotidiano è e sarà sempre orientato al fare il meglio per questi giovani. Quando sono arrivato, ho trovato un’organizzazione scolastica e istituzionale già pronta ad affrontare l’emergenza Covid, con lucidità, collaborazione e senso di responsabilità. Di questo serbo un ricordo vivo e riconoscente». Il sindaco Alfredo Ricci, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza di questo “fare memoria” dei ragazzi: «Sono passati solo cinque anni, ma sembrano molti di più - ha spiegato il primo cittadino -. È storia recente, eppure per noi è già memoria profonda. Il cuore di quell’evento rappresenta uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra comunità, paragonabile solo alla dichiarazione di zona rossa. Paura e incertezza si abbatterono all’improvviso sulle

allevatori della zona sono stati costretti a tenere in stalla i propri capi bovini e dunque ad alimentarli con foraggio acquistato all’esterno, a causa del divieto di pascolamento conseguente alla dichiarazione di territorio non indenne. Tutti elementi che stanno causano un enorme aggravio dei costi aziendali che se non compensati, porteranno alla inesorabile chiusura degli allevamenti. A questo si somma anche il problema dello smaltimento del letame che, potenzialmente infetto, non può esser sversato sui campi e necessità di essere ritirato da appositi mezzi e portato in siti idonei allo smaltimento controllato.

Per questo Coldiretti, insieme con le altre associazioni presenti all’incontro, si farà interprete presso la Regione, e nello specifico agli Assesso-

nostre strade, lasciando spazio a un senso diffuso di smarrimento. Ma proprio da quel buio emerse la luce più autentica della solidarietà. I nostri anziani erano soli, fragili, abbandonati. In quel contesto, un malato di Covid non aveva alcuna speranza. È una premessa fondamentale, allora come oggi. Il Santissimo Rosario era, a tutti gli effetti, una struttura sanitaria, e non potevamo restare inerti. Chiesi solo pochi giorni per predisporre un’accoglienza che garantisse sicurezza ai pazienti e ai cittadini. Ma il tempo non ci fu concesso. In poche ore dovemmo improvvisare. Le ambulanze con i diciotto anziani erano già partite da Roma, a causa dell’insufficienza dei mezzi regionali. Non mancarono incomprensioni, tensioni, critiche. L’arrivo serale, dopo un viaggio lungo e segnato da continui controlli, fu letto con sospetto. L’ansia crebbe, e con essa la diffidenza. Ma sapevamo di dover agire. Si trattava di persone malate, e non era pensabile abbandonarle al loro destino. Agimmo con determinazione, certi che, col tempo, la cittadinanza avrebbe compreso la portata di quel gesto. Fu un’immagine a cambiare tutto: un carrello con del cibo lasciato fuori dalla porta, per timore del contagio. Un gesto semplice, ma carico di significato. Fu la scintilla che risvegliò le coscienze. Da quel momento, quei nonnini furono visti non più come estranei, ma come parte della nostra comunità. E con questo riconoscimento arrivò una mobilitazione spontanea, generosa, concreta. Furono giorni complessi, ma profondamente umani. Un frammento della nostra storia che testimonia, ancora una volta, quanto profonda e sincera sia la solidarietà che unisce la nostra cittadina». Marco Fusco

rati alla Salute e all’Agricoltura per richiedere un intervento economico straordinario per poter sostenere economicamente le imprese zootecniche colpite da questa vera e propria “calamità”. Inoltre, sarà necessario un intervento di carattere amministrativo per poter regolarizzare le singole posizioni nei confronti del mantenimento degli impegni previsti dal CSR e dalla PAC e poter quindi continuare a beneficiare degli aiuti comunitari e regionali stante la evidente presenza di una causa di forza maggiore.

In accordo con la Regione ed il PNALM dovrà anche essere messo in campo un piano straordinario che preveda un controllo sanitario sulle diverse specie di animali selvatici che pure sono presenti in gran numero e liberamente popolano il territorio.

TERMOLI. Come avverrà per tutte le marinerie, il mondo della pesca, che era stato ricevuto in Vaticano dal Pontefice, porgerà un saluto a Papa Francesco anche sulla banchina del porto di Termoli. Sabato mattina, il mondo della pesca italiana si stringe nel cordoglio per la scomparsa del Santo Padre. Papa Francesco ha sempre dimostrato una profonda vicinanza al settore, riconoscendo nei pescatori italiani non solo il valore professionale, ma anche quello umano e ambientale. In numerose occasioni pubbliche, interviste e udienze, il Pontefice ha sottolineato il ruolo essenziale delle marinerie nella salvaguardia del mare e nella custodia delle tradizioni locali. Un impegno che lo stesso Papa Francesco ha ribadito anche nell’ultimo incontro con i rappresentanti del settore, lo scorso 23 novembre 2024, affermando: «Siete custodi del mare, esempio di solidarietà e visione per il futuro». Per rendere omaggio alla sua memoria e al suo messaggio, sabato 26 aprile alle ore 9:45, i pescherecci italiani suoneranno in contemporanea le sirene dei pescherecci in tutti i porti del Paese. Lo annunciano congiuntamente Federpesca, Alleanza delle Cooperative Italiane, Coldiretti Impresa Pesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca. Pesca delle vongole: lo Stecf riconosce la validità della deroga e apre la strada a una revisione quinquennale degli stock nell’Adriatico. Il settore della pesca delle vongole (Chamelea gallina) in Italia riceve un importante riconoscimento da parte del Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (Stecf). Nella sua 78ª riunione plenaria, resa pubblica l’11 aprile 2025, il Comitato ha esaminato la richiesta italiana di deroga sul-

TERMOLI

Venerdì

25 aprile 2025 Primo Piano Molise

Le sirene dei pescherecci

suonano per Papa Francesco

Intanto possibili novità per i “vongolari”

la taglia minima di riferimento della risorsa, confermandone la validità e lodando la completezza dei dati presentati dallo Stato italiano. Questa valutazione rappresenta un momento cruciale per il comparto, considerando che il parere dello Stecf sottolinea la dinamica positiva del reclutamento della risorsa, un fattore chiave per la gestione sostenibile degli stock nell’Adriatico. Inoltre, il Comitato ha espresso una prospettiva innovativa, suggerendo una valutazione quinquennale sugli effetti della deroga, una proposta che potrebbe segnare una svolta nelle politiche di gestione della pesca. Il raggiungimento di questo risultato è frutto del lavoro congiunto della Direzione Generale della Pesca del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, che ha presentato una documentazione dettagliata e pertinente, e dell’Organismo Nazionale di Programmazione dei Consorzi di gestione, che ha contribuito con dati approfonditi e analisi tecniche di rilievo.

L’Organismo continuerà a seguire con attenzione le fasi procedurali presso le istituzioni comunitarie, garantendo un monitoraggio costante affinché la richiesta italiana venga accolta con la massima rapidità possibile. Un’eventuale concessione della de-

Marcella Stumpo declina al presente il ricordo della Liberazione

«La Resistenza è viva, viva la Resistenza»

TERMOLI. Nel giorno dell’80esimo Anniversario della Liberazione, interviene Marcella Stumpo: «La Resistenza vive, viva la Resistenza!»

«“Se è caduto un albero, ne nasceranno altri cento”. Con queste parole di Alcide Cervi, pronunciate dopo che i fascisti ebbero massacrato i suoi sette figli, salutiamo questo ottantesimo Anniversario della Liberazione: quella Liberazione, se ne facciano una ragione i nostri attuali governanti, che resta la festa di tutti, l’unico vero momento di memoria collettiva in cui un paese intero si raccoglie per celebrare la fine della dittatura nazifascista. E questo va ribadito con forza, in questi tempi di sovranismo rampante e di nostalgie del potere assoluto; senza paura di chi tenta di riscrivere la storia equiparando vittime e carnefici. Di chi ancora oggi non riesce proprio a dirsi antifascista, e a riconoscere che dal 25 aprile inizia la resurrezione di un popolo calpestato, di un paese ridotto in macerie. Dal 25 aprile venne la nostra Costituzione, nata sulle montagne dove morì la “meglio gioventù” italiana, come spiegava Calamandrei esortando i giovani ad andare in pellegrinaggio lassù, se volevano capire la Costituzione; lassù, e in ogni altro luogo dove ragazzi e ragazze spesso nemmeno ventenni affrontarono un destino atroce

per ridarci libertà. Quella stessa libertà che oggi troppi in Italia e nel mondo sembrano considerare inutile, intossicati dalla tentazione di delegare la loro vita e i loro diritti all’uomo (o alla donna…) “forte”.

roga per un periodo quinquennale costituirebbe un precedente importante, semplificando le procedure burocratiche e garantendo maggiore stabilità agli operatori del settore. Se la deroga venisse formalmente concessa con una revisione quinquennale, i benefici sarebbero molteplici: maggiore flessibilità per i pescatori, che potrebbero gestire le risorse in modo più sostenibile e in linea con le dinamiche naturali di reclutamento; riduzione delle incertezze normative, con una programmazione a lungo termine che permetterebbe alle imprese di settore di operare con maggiore sicurezza; migliore gestione degli stock, grazie a un monitoraggio regolare che garantirebbe il rispetto dei parametri ecologici e produttivi. L’attesa ora si concentra sulle prossime fasi del procedimento, con la speranza che l’Unione Europea possa accogliere la richiesta italiana senza ulteriori ostacoli, riconoscendo gli sforzi fatti per garantire una pesca sostenibile e bilanciata.

L’Anpi celebra il 25 Aprile al Parco

È salito in cielo a 90 anni l’imprenditore Lino Spegne

TERMOLI. E’ salito in cielo il 23 aprile l’imprenditore Lino Spegne, a 90 anni, ieri pomeriggio, alle 16, sono stati celebrati i funerali, nella chiesa del Crocifisso. Cordoglio alle figlie Stefania e Serenella, al genero Pinuccio Gallo e al nipote Antonio. Arrivato a Termoli nel 1967 da Ancona con l’idea di fermarsi solo per pochi anni, ha invece intrecciato il suo destino indissolubilmente con questa terra, trasformando la sua presenza in un punto di riferimento per tanti. Lino non era solo il gestore di una stazione di servizio sulla statale 16; era un volto familiare per chi percorreva la direttrice adriatica, un simbolo di accoglienza e di lavoro instancabile.

Cerimonia del Comune in Piazza

TERMOLI. Oggi, cerimonia per l’80esimo Anniversario della Liberazione, 25 Aprile. Ci sarà la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti di tutte le guerre in Piazza Vittorio Veneto. Saranno presenti il sindaco Nico Balice e l’amministrazione comunale con i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle associazioni combattentistiche e d’armi.

Oggi che la guerra fermata allora anche dal sacrificio dei nostri partigiani ritorna prepotente alle nostre porte, dobbiamo ricordare più che mai che questa festa di Liberazione è un monito a non abbassare mai la guardia di fronte ai sovranismi e al fascismo strisciante che rialza la testa. Lo vediamo anche a Termoli, dove continuano a comparire scritte sui muri e striscioni che non sapremmo se definire più miserevoli o più idioti… Quello che il 25 aprile di quest’anno in particolare ci chiede di riaffermare con forza è il ripudio di tutte le guerre: perché la Resistenza che oggi onoriamo nacque per porre fine ad una guerra, e perché essa non fu solo resistenza in armi. Fu anche resistenza istintiva e generosa di donne, intellettuali, civili, famiglie intere che vestivano, sfamavano, curavano, nascondevano ebrei e disertori. In nome della comune umanità, che oggi è scomparsa nei lager libici, nei campi del lavoro sfruttato, nelle pianure insanguinate dell’Ucraina, nei naufragi senza nome, in quello che noi non abbiamo paura di chiamare il genocidio (perché tale è) dei palestinesi a Gaza. Abbiamo quindi oggi più che mai il dovere di raccontare il fascismo storico, mentre ci inchiniamo davanti al sacrificio dei nostri giovani di allora: ciò significa riconoscere che vive ancora intorno a noi il fascismo eterno, quello di cui parlava Eco, che si nutre del virilismo stupido, del disprezzo del povero e del diverso, dell’individuazione di un nemico sempre diverso e sempre straniero. E mentre il Manifesto di Ventotene da cui nacque l’idea di un’Europa di pace viene dileggiato e rifiutato, mentre quella stessa Europa in preda alla follia propone enormi investimenti in armi, con gli inevitabili tagli a sanità e servizi, a noi tocca il coraggio

TERMOLI. Come annunciato in occasione della conferenza stampa dello scorso 20 marzo, per l’80° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo, la sezione Anpi di Termoli si prepara a celebrare questa data fondamentale della storia italiana con un’intera giornata di eventi, riflessioni e iniziative dedicate alla memoria e alla Resistenza. L’appuntamento è fissato dalle 11 alle 19, presso il Parco comunale G. La Penna di Termoli (zona laghetto / Teatro verde). L’evento è promosso dalla sezione termolese dell’Anpi in collaborazione con la Libreria L’ora d’aria. Il programma prevede un ricco susseguirsi di attività: interventi e letture partigiane per ricordare i protagonisti della lotta di liberazione; lettura animata e laboratorio per bambini e famiglie a cura della libreria ‘L’ora d’aria’, con l’obiettivo di trasmettere i valori della Resistenza anche ai più piccoli; al pomeriggio piantumazione simbolica degli “Alberi della Resistenza”, un gesto che unisce la memoria storica alla tutela dell’ambiente; Musica dal vivo, per concludere la giornata in un clima di condivisione e partecipazione. Durante tutta la manifestazione sarà attivo uno stand gastronomico, per accogliere i partecipanti anche a livello conviviale. La locandina dell’iniziativa riporta con forza lo slogan: “Ora e sempre Resistenza!”, ricordando l’importanza di mantenere viva la memoria storica e i valori fondanti della democrazia italiana. In calce, un richiamo all’articolo 11 della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Un’occasione non solo commemorativa, ma anche educativa e comunitaria, per riflettere insieme sul significato profondo della libertà conquistata e sul dovere collettivo di difenderla ogni giorno.

di resistere e non snaturare questo giorno annacquando il suo intrinseco senso antifascista, come ogni giorno si tenta di fare: custodire, ricordare, resistere.

Ribadire nel nome dei morti che oggi onoriamo che ogni forma di conflitto ci disgusta, perché non passi il messaggio che la pace si fa con i proiettili.

Senza dimenticare che la parola Resistenza porta con sé il dovere di tutelare i diritti di libertà che essa difese quando gli stivali chiodati degli invasori e dei loro vili complici italiani calpestavano le nostre vite: diritti che la Costituzione riaffermò e che oggi le nuove leggi sulla “sicurezza” minacciano e negano.

Tutelare il diritto a migrare e ad avere asilo, lavoro dignitoso e non sfruttato, assistenza sanitaria, istruzione libera e democratica, facoltà di protestare pacificamente.

Ricordare la Resistenza in questo ottantesimo anniversario deve quindi anche essere il momento in cui la memoria storica si lega al presente delle lotte per la democrazia e la giustizia sociale: perché ricordiamo la Liberazione di ieri anche per opporci con forza ad ogni tentativo di deriva autoritaria di oggi.

Ricordiamolo tutti: la Resistenza non è finita. La Resistenza vive, viva la Resistenza!». Un documento che la Stumpo diffonde a nome della componente Termoli Bene Comune-Rete della Sinistra.

TERMOLI. Era stato ricevuto più volte da Papa Francesco, quand’era vescovo in cari-

Monsignor De Luca: a colloqio col Papa non c’era nessuna barriera

ca alla diocesi di Termoli-Larino, abbiamo chiesto un ricordo del Santo Padre Bergoglio a monsignor Gianfranco De Luca. «Un profondo sentimento di gratitudine e uno spontaneo moto di lode al Signore per la vita e la testimonianza di questo Papa è sgorgato, immediato, nel mio core, appena sono stato avvisato, telefonicamente, della morte di Papa Francesco. Immediata, mi è venuta in

mente la frase del Vangelo di Giovanni: “… avendo amato i suoi che erano nel odo, li amò sino alla fine. La visita al carcere di Giovedì Santo e la presenza in piazza San Pietro il giorno di Pasqua parlano di un amore che si dona liberamente e gratuitamente. Francesco ha fatto suo lo stile di Gesù, quello del servizio fino in fondo. A livello personale ho avuto modo di trascorrere per ben due

I giovani della diocesi ai funerali di Bergoglio

Grande partecipazione alla veglia di preghiera nella chiesa di San Francesco, il vescovo Palumbo: tra silenzio e fede

TERMOLI. La veglia di preghiera alla chiesa di San Francesco ha radunato centinaia e centinaia di persone, mercoledì sera, proprio per rendere omaggio a Papa Francesco.

Per il vescovo Claudio Palumbo, che l’ha celebrata, è stata «Una serata di preghiera in memoria di Papa Francesco, nel segno del silenzio e della fede». La diocesi di TermoliLarino ha deciso di istituire una serata di preghiera in memoria di Papa Francesco, proprio nel giorno in cui il feretro è stato traslato a San Pietro. A spiegarne il significato è il Vescovo Gianfranco Palumbo: «Abbiamo voluto vivere questo momento sia come necessità interiore di pregare per il grande Papa che il Signore ci ha donato, sia per unirci spiritualmente a tutta la Chiesa italiana. La Conferenza Episcopale ha inviato schemi di preghiera a tutte le diocesi, affinché tutta la comunità ecclesiale del nostro Paese potesse sentirsi unita». A Roma, il Cardinale Matteo Zuppi ha presieduto una Santa Messa a San Pietro, accompagnato da una rappresentanza di vescovi. Il Vescovo Palumbo sottolinea come il momento della preghiera sia particolarmente significativo: «Credo sia questo

l’omaggio più gradito al Santo Padre. Nei suoi tanti interventi, spesso brevi ma profondi, ci ha sempre ricordato il valore grande del silenzio. È comprensibile che oggi si parli molto, ciascuno desidera esprimere ciò che ha ricevuto in dono dal suo pontificato. Tuttavia, il contributo più autentico e aderente al suo spirito credo sia proprio quello del silenzio e della preghiera». A tre giorni dalla notizia della scomparsa di Papa Francesco, la diocesi di Termoli-Larino vive questo momento con un duplice sentimento: «Da una parte, l’amarezza del distacco: ci mancheranno il suo stile diretto, il suo insegnamento semplice ma profondo, capace di toccare il cuore. Dall’altra, lo sguardo della fede ci apre alla speranza: la sua dipartita è avvenuta nel contesto della Pasqua, un tempo di resurrezione e vita. È un segno che consola, così come lo fu per Paolo VI, salito al cielo il 6 agosto 1978, giorno della Trasfigurazione». In vista dei funerali di sabato mattina, la diocesi si prepara con un’attenzione particolare ai giovani: «Saranno proprio loro, la parte più bella della nostra diocesi, a rappresentarci. Era già previsto il loro pellegrinaggio a Roma per la canonizza-

GUGLIONESI. GuglionesiSan Giacomo degli Schiavoni, l’onda di “Orgoglio Antifascista”, la potente campagna nazionale di Arci realizzata in collaborazione con il collettivo di arte pubblica femminista e indipendente Cheap, arriva con forza anche in Molise. Grazie al costante impegno di Arci Molise, guidata dalla sua Presidente Angela Del Gesso, e alla preziosa collaborazione dei Circoli Arci attivi sul territorio, i manifesti artistici che celebrano 80 anni di liberazioni hanno fatto la loro comparsa nelle strade di Campobasso, Guglionesi e San Giacomo degli Schiavoni.

La campagna “Orgoglio Antifascista – 80 anni di liberazioni” si pone l’obiettivo di portare l’antifascismo nelle piazze, nelle vie e nella quotidianità, trasformandolo da semplice ricordo a pratica politica viva e partecipata. L’iniziativa, che coinvolge oltre 40 città italiane da nord a sud, ribadisce con forza come l’antifascismo sia una postura politica attuale e necessaria, che si rinnova costantemente attraverso la partecipazione, le lotte e la memoria attiva.

I manifesti affissi in Molise, così come nelle altre città coinvolte, ripercorrono visivamente 80 anni di mobilitazioni e resistenze

zione di Carlo Acutis, e hanno scelto di vivere anche questo momento di preghiera e affidamento dell’anima del Santo Padre alla misericordia del Padre. Numerosi fedeli e sacerdoti si stanno recando a Roma e saranno presenti alla celebrazione». Per il vicario, don Marcello Paradiso, «Anche se tante parrocchie sono già organizzate in questi giorni con momenti di preghiera particolari, come comunità

diocesana abbiamo scelto di ritrovarci questa sera per una veglia di preghiera per il Santo Padre», L’appuntamento nella chiesa di San Francesco a Termoli, la più grande della città, simbolicamente scelta anche per il legame con il nome del Santo di Assisi, da cui Papa Francesco ha tratto ispirazione per il suo pontificato. «Ci sembrava un gesto importante – ha proseguito don Marcello – da vivere

volte un’ora di conversazione con Lui: nessuna distanza, nessuna barriera; mi sono sentito accolto: non mi trovavo dinanzi al Pontefice, ma ad un fratello che era lì per me e per ciascuno dei presenti. Ho respirato un’aria di libertà e ogni volta sono uscito dall’incontro con una leggerezza d’animo e tanta voglia di fare meglio nel mio servizio pastorale»..

in comunione con tutte le comunità cristiane del mondo, che in questi giorni si stringono attorno al Papa nella preghiera. Mai come ora si percepisce l’unità profonda della Chiesa, unita nei cuori e nella fede, dalle periferie tanto amate dal Pontefice fino agli angoli più remoti della terra». Un gesto carico di significato anche per il luogo scelto: «C’è un segno provvidenziale nel fatto che ci troviamo proprio nella chiesa dedicata al poverello di Assisi, per prega-

re colui che ha voluto chiamarsi Francesco e fare di quel nome un vero e proprio programma di vita e di pontificato. Papa Francesco è stato davvero “Francesco”, e quel nome sulla sua tomba, Franciscus, racchiude tutto il suo cammino di pastore dell’intero gregge universale». La diocesi di Termoli-Larino si fa così voce e cuore di una Chiesa che prega, si stringe attorno al proprio Papa e rinnova la speranza nella forza della comunione e della fede.

Sono nati iprimi quattro ‘pulli’ di Fratino sulla costa molisana

CAMPOMARINO. La spiaggia di Campomarino ha nuovi e teneri abitanti: si tratta di quattro piccoli di Fratino le cui uova si sono schiuse un paio di giorni fa. Un lieto evento accolto con grande emozione dai volontari che si occupano del progetto legato a questa specie di uccelli. Nella mattinata di mercoledì, invece a Termoli altri esploratori hanno assistito alla cova di papà e mamma Fratino. Infatti, gli alunni dell’istituto comprensivo Schweitzer classi IV^ A e B si sono recati in spiaggia per conoscere da vicino questo importante amico della natura. Stupore, meraviglia, emozione, una sensazione emotiva intensa e complessa ha colpito tutti i presenti e la grande sorpresa da parte delle insegnanti Silvana Ricci, Marilina Moffa, Elena Simone, Carmen Moffa, Maria Antonietta

D’Agostino, Mara Oliviero e Lucia Leone, è stata la bellezza che un tratto di spiaggia ed un piccolo volatile possono donare. Infine, alla presenza di una pattuglia della Capitaneria di Porto di Termoli, si è provveduto a rimuovere un nido secondo le norme dettate dall’Ispra. Il conoscere il Fratino e la spiaggia è stato un momento formativo fondamentale per promuovere, la conoscenza, l’importanza e la delicatezza degli ecosistemi costieri e dell’ambiente marino e, tutto questo, porta alla consapevolezza e a quei comportamenti responsabili che rappresentano la chiave di lettura per la tutela del patrimonio naturale. A conclusione gli allievi hanno ricevuto il “vademecum dei volontari” e le indicazioni per salvare il Fratino.

che hanno segnato la storia del nostro Paese: dalle partigiane ai movimenti femministi, dalle lotte operaie alle manifestazioni contro il razzismo e la guerra, fino all’impegno civile nel Mediterraneo. Le immagini d’archivio, selezionate con cura da CHEAP e ARCI grazie alla concessione di fotografi e archivi che hanno documentato l’Italia delle lotte, diventano un potente strumento di riflessione e di connessione tra passato e presente.

«Siamo orgogliosi di portare anche in Molise questa importante campagna nazionale - dichiara Angela Del Gesso, presidente di Arci Molise - in un momento storico in cui i valori dell’antifascismo sono pericolosamente minati, a livello nazionale e internazionale, crediamo sia fondamentale riaffermare con forza la loro attualità e la loro importanza per la costruzione di una società giusta e libera. Ringraziamo i nostri Circoli territoriali per l’entusiasmo e l’impegno con cui hanno reso possibile questa significativa iniziativa».

La pratica dell’affissione, scelta come cuore dell’azione comunicativa, trasforma le strade delle nostre città in gallerie d’arte pubblica, creando nuove narrazioni urbane e stimolando il dialogo e la consapevolezza collettiva. La campagna vive anche attraverso la condivisione sui social network, invitando i cittadini a fotografare i manifesti affissi e a contribuire così a costruire un immaginario digitale condiviso di orgoglio antifascista.

Arci Molise invita la cittadinanza a prestare attenzione a questi manifesti, a riflettere sul loro significato e a partecipare attivamente alla difesa dei valori di libertà e democrazia che l’antifascismo rappresenta. L’antifascismo è un impegno di tutti, oggi come allora.

A Campomarino fervono i

preparativi ma gli

CAMPOMARINO. Torna uno degli appuntamenti più attesi e originali della primavera bassomolisana: il Palio delle Oche, la rievocazione storica che ogni anno trasforma le strade di Campomarino in un suggestivo viaggio nel tempo, tra sfilate in costume, musica medievale, spettacoli e, naturalmente, le curiose e spettacolari gare delle oche. La giornata di domenica 27 aprile sarà scandita da un ricco programma di eventi, a partire dalle ore 10 con il Corteo Storico, che partirà da Piazza Vittorio Veneto e attraverserà le vie del paese. A rendere l’atmosfera ancora più coinvolgente sarà la presenza di numerosi gruppi storici provenienti da diverse regioni italiane: Magister Anseris di Campomarino, Giovanna I D’Angiò di Colletorto, Ordo Cavalieri Termole di Termoli, I Farnese di Ortona, Civitas Sancti Eliae Planisii di Sant’Elia a Pianisi, Città di Guglionesi di Guglionesi, I Normanni di Lucera, Terzo Millennio di Termoli, Giostra della Jaletta di San Marco La Catola, Florentinum di Torremaggiore, Pro Loco di Termoli, In nomine Anxa di Lanciano. Alle 12, piazza Vittorio Veneto ospiterà uno spettacolo di sbandieratori, seguito da un pranzo conviviale in largo Santa Maria a Mare, con stand gastronomici aperti dalle 13, accompagnati dalla musica medievale dei “Giullari di Spade”. A partire dalle 14, spazio al combattimento storico con gli “Armigeri e Balestrieri della città di Bucchianico”. Alle 15:30, il Corteo delle Contrade prenderà il via da Palazzo Norante per radunare le nove contrade partecipanti. Alle 16.15, la cerimonia di apertura ufficiale del Palio delle Oche sarà seguita, alle 17, dalla tradizionale benedizione delle oche sul sagrato della chiesa di Santa Maria a Mare. Dopo la parata dei gonfaloni e l’estrazione dei bussolotti alle 17.30, si darà il via alla tanto attesa gara alle 17:45, che vedrà le contrade sfidarsi in una competizione unica nel suo genere. Il Palio verrà consegnato alle 19:30, seguito dalla premiazione alle 20, e dal gran finale delle 21, con lo spettacolo su trampoli del “Teatro del Ramino”. L’intera manifestazione sarà trasmessa in diretta Facebook a partire dalle 15:30.“Clamor anserum sopore conscientiam revisiit” – il motto della manifestazione. Un evento che fonde cultura, storia e divertimento, capace di coinvolgere l’intera comunità e attirare visitatori da tutto il territorio.

animalisti diffidano il Comune e invocano l’intervento della Procura

Verso il “Palio delle

Oche” della discordia

Tuttavia, non mancano le polemiche. Il “Palio delle Oche”, previsto per domenica 27 aprile a Campomarino, finisce al centro di una bufera. Il Nucleo operativo ente tutela animali ambiente (Noetaa), sezione di Campobasso, ha notificato una formale diffida all’amministrazione comunale, chiedendo l’immediata sospensione dell’evento. Il motivo? Violazioni alle normative sul benessere animale. Secondo quanto segnalato dall’associazione, la manifestazione presenterebbe elementi incompatibili con quanto stabilito dalla Legge 189/2004, che tutela gli animali contro il maltrattamento, e dalla Legge Regionale Molise 5/2000, che vieta l’impiego di animali in situazioni di stress o pericolo psicofisico. A supporto della diffida,

il Noetaa ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Larino, chiedendo il sequestro preventivo degli animali coinvolti, in particolare delle oche previste per la corsa. «Non si può sacrificare il benessere animale in nome del folklore. Il rispetto delle leggi deve valere per tutti, anche quando si parla di tradizioni popolari». L’organizzazione chiede inoltre l’intervento del Servizio Veterinario dell’Asrem – Dipartimento di Prevenzione, area benessere animale, per accertamenti e controlli. Nel frattempo, il Noetaa invita il Comune a revocare ogni autorizzazione rilasciata per l’evento e a interrompere immediatamente l’organizzazione del Palio, in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria.

L’opposizione chiede alla Giunta Puchetti di abbassare l’aliquota Imu

LARINO. Particolarmente effervescente l’opposizione di “Insieme per Larino”, che lancia un nuovo appello a Palazzo Ducale: «Abbassare l’Imu sarebbe stato necessario e possibile». I consiglieri di minoranza hanno chiesto all’amministrazione Puchetti, a più riprese, durante i vari Consigli comunali, di rivedere le aliquote Imu, e soprattutto di eliminare quella sui fabbricati rurali strumentali, come stabilito anche dalla Corte di Cassazione con la sentenza n° 23386/ 24 agosto 2021, in cui si afferma che ‘ai fini dell’esenzione Imu per i fabbricati rurali è sufficiente la sola risultante catastale del requisito di ruralità dell’immobile strumentale all’attività agricola’, riferendosi a tutti quei fabbricati utilizzati per la custodia di macchinari, attrezzi, prodotti per

Festa della Madonna Incoronata a Tavenna: tra tradizione e fede

TAVENNA. La comunità di Tavenna è immersa nelle celebrazioni della Festa della Madonna Incoronata, un evento che ogni anno unisce devozione, tradizione e momenti di aggregazione. Con il patrocinio del Comune di Tavenna, la festa ha preso il via il 21 aprile e proseguirà fino al 27 aprile 2025, regalando ai partecipanti un programma ricco di appuntamenti religiosi e festivi. La settimana di celebrazioni è iniziata con la Santa Messa presso la chiesa di Montelateglia, seguita da momenti di preghiera e riflessione. Il 23 aprile, in occasione della festa di San Giorgio, la comunità ha partecipato alla solenne processione accompagnata dal complesso bandistico di Gambatesa, con una suggestiva sosta presso la chiesa Incoronata per la deposizione del simulacro della Vergine. La serata si è conclusa con uno

spettacolo pirotecnico curato dalla Pirotecnica Ortonese, che ha illuminato il cielo di Tavenna. Il 24 aprile è stato un giorno dedicato alla spiritualità, con la celebrazione della Messa e l’esposizione del Santissimo Sacramento, offrendo ai fedeli un momento di adorazione personale e confessioni. Con l’arrivo del 25 aprile, la festa entra nel vivo. La giornata sarà dedicata alla visita agli infermi, con la possibilità di ricevere la comunione a domicilio. La sera, la celebrazione della Messa sarà accompagnata dal rito comunitario dell’unzione degli infermi, un momento di grande significato spirituale. Il 26 aprile, giorno della Solennità della Madonna Incoronata, sarà caratterizza-

l’agricoltura, piante, scorte occorrenti per la coltivazione e l’allevamento, ecc. «A queste proposte, in prima battuta, la maggioranza aveva mostrato un’apertura invitando a discutere l’argomento in apposita commissione, per poi giungere alla conclusione che non si poteva dare seguito alle richieste perché la riduzione di quelle entrate comunali non avrebbe permesso il mantenimento degli equilibri di bilancio e quello degli standard qualitativi e quantitativi dei servizi erogati dal Comune alla collettività.

Non entrando, per il momento, nel merito della quantità e della qualità dei servizi erogati, è giusto ricordare che il Comune di Larino, nell’ultimo bilancio di previsione, ha previsto complessivamente entrate per ol-

to da una serie di eventi imperdibili. La giornata inizierà con la Santa Messa delle 11:00, seguita da un’altra celebrazione nel pomeriggio. Il momento più atteso sarà la solenne processione, accompagnata dal complesso bandistico di Larino, che attraverserà le strade del paese portando con sé la devozione dei fedeli. La serata si concluderà con

tre 15 milioni di euro, il che vuol dire che trovare la soluzione per l’abbassamento dell’Imu, o quantomeno eliminare quella sui fabbricati rurali strumentali, sarebbe stato possibile, tanto più se si pensa che tale manovra avrebbe dato un po’ di respiro agli imprenditori agricoli in un momento estremamente difficile per il settore. La minoranza ce l’ha messa tutta, anche offrendo soluzioni relative alla riduzione delle spese eccessive, ma la maggioranza di palazzo Ducale ha ritenuto di confermare le aliquote Imu. Coerentemente con quanto detto, il gruppo di opposizione ritornerà presto sull’argomento spese, mettendo in evidenza, nei prossimi articoli, tutti gli sperperi e le inefficienze dell’amministrazione Puchetti».

uno spettacolo pirotecnico e il divertente show “Tali e Quali o Quasi”, che promette risate e intrattenimento per tutti. Infine, il 27 aprile, la festa si chiuderà con una giornata dedicata alle famiglie e ai bambini. Nel pomeriggio, i più piccoli potranno divertirsi con i gonfiabili, mentre la serata vedrà protagoniste le Mulieres Garganiche, che porteranno la loro musica in piazza per un finale festoso e coinvolgente. La Festa della Madonna Incoronata è un’occasione speciale per riscoprire il senso di comunità e la bellezza delle tradizioni locali.

A Santa Croce una messa per don Angelo Castelli

SANTA CROCE DI MAGLIANO. Nel giorno della traslazione delle spoglie di Papa Francesco, la comunità di Santa Croce di Magliano si è raccolta nella chiesa di San Giacomo Apostolo per una messa in ricordo di don Angelo Castelli, già arciprete e parroco del paese, dove aveva scelto di restare come parroco emerito. Ai piedi dell’effigie della Madre di Dio, Regina Incoronata di Foggia, la cui festa si celebra proprio in questi giorni, la comunità si è stretta nel silenzio della preghiera. «La vita, e non la morte, è l’ultima parola», ha sottolineato il parroco don Costantino. Richiamando l’episodio evangelico dei discepoli

Formazione alla Camera Iperbarica

LARINO. Una due giorni dedicata alla ossigenoterapia iperbarica, al percorso assistenziale e alle indicazioni cliniche: spazio alla formazione con numerosi esperti relatori, il 29 e 30 aprile 2025, a Larino. L’iniziativa, sotto la direzione scientifica della dottoressa Adele Molinaro, promossa dall’Asrem e dal Centro Iperbarico molisano, si terrà presso la sala Conferenze della Casa di Comunità frentana e prevede il rilascio di Ecm.

di Emmaus — figure smarrite nel crepuscolo della fede — don Costantino ha offerto un’immagine intensa della Chiesa: un popolo in cammino, provato dal dolore, a tratti incapace di riconoscere il Risorto «nel momento della prova». È in questo clima di raccoglimento che la comunità ha ricordato don Angelo e Papa Francesco, tornato alla Casa del Padre lunedì 21 aprile. Nel silenzio carico di memoria, l’amore del popolo di Dio non si spegne: si fa gesto, voce, preghiera. Si fa Rosario. «L’esperienza pasquale», ha detto il parroco introducendo i Misteri Gloriosi, «offre sempre una risposta nuova a chi si interroga sul senso del soffrire e del morire». Parole che diventano carezza per un popolo affaticato, un cuore collettivo profondamente provato, forse smarrito, ma ancora capace di lasciar filtrare la luce della fede. Davanti alla Vergine Incoronata Regina di Foggia, tanto amata da don Angelo, la preghiera si fa ancora più intensa. Perché questo dolore possa davvero trasformarsi in speranza. Perché, ancora una volta, sia chiaro a tutti: la vita, e non la morte, è l’ultima parola.

SPORT

«Obiettivo raggiunto. Anche se non quello primario»

Il presidente Rizzetta torna oggi a Campobasso: saranno gettate le basi per la nuova stagione a livello tecnico e organizzativo

CAMPOBASSO. «Obiettivo raggiunto anche se non quello primario». Le

sono di Matt Rizzetta che ha voluto dire «grazie a tutti quelli che ci hanno sostenuto, ripartiamo più forti che mai». Il presidente del Campobasso sarà nel capoluogo quest’oggi, come annunciato da lui stesso: resterà in Italia fino al prossimo 12 maggio. Viene da sé che saranno gettate le basi per la prossima e le stagioni a venire, con un pensiero fisso che riguarda la costruzione di qualcosa di importante e duraturo sognando la categoria superiore. Si deciderà il futuro dello staff tecnico, sia di mister Prosperi che del ds Mignemi, oltre che di diversi calciatori. Insomma, si vogliono ottimizzare i tempi, anche perché da

quest’anno saranno molto più ristretti anche per quanto riguarda le iscrizioni in serie C: la documentazione deve essere pronta entro l’inizio del mese di giugno. Parlando proprio di questo, LaLega Proha uf-

CAMPOBASSO. La salvezza diretta deve essere accolta come una notizia molto buona. Parlando in modo generale e distaccato, per una squadra neo promossa è in linea di massima questo l’obiettivo da porsi e se possibile raggiungere. E il Campobasso l’ha fatto. L’equivoco è nato a inizio stagione, quando si è parlato di playoff come traguardo da poter raggiungere con una squadra che fin dalle amichevoli estive aveva messo in luce molte lacune. Lo si è ribadito, da parte della società, dopo il mercato di riparazione e a seguito dell’esonero di

ficializzato i principali criteri da rispettare per ottenere l’iscrizione al prossimo campionato. I termini scadranno venerdì 6 giugno, data entro la quale dovrà essere versata la tassa. L’obiettivo è non ripetere situazioni simili a quelle vissute da Taranto e Turris, escluse dal campionato per inadempienze varie. La principale novità sarà il raddoppio dell’importo dellafideiussioneche da 350.000 euro passa a 700mila euro. Inoltre dovranno essere pagati gli stipendi a tesserati e dipendenti adaprilee dovrà essere rispettato l’indice di liquiditàdal valore di 0,8. Se questo parametro non verrà effettivamente raggiunto sarà richiesto

un ulteriore versamento. Per quanto riguarda i criteri infrastrutturali, le società aventi diritto dovranno comunicare lasededelle loro partite, con comunicazione relativa all’impiantoda utilizzare e il permesso rilasciato dallaCommissionediVigilanzacompetente.Il 9 giugno laCovisocfarà le sue verifiche ed entro metà giugno saranno ufficializzati i nomi delle formazioni iscritte al prossimo campionato e delle società bocciate. Il tutto, in netto anticipo rispetto al passato.

Il patrimonio inestimabile della C e una salvezza da non snobbare Un campionato tra luci ed ombre

Braglia e dell’ingaggio di Prosperi. In realtà, le prestazioni sono rimaste mediocri, tranne qualche eccezione, per mesi e fare più di quanto fatto era difficile ipotizzarlo. Pur con rinforzi che sulla carta sono validi: da Falco a Martina passando per Bifulco, Chiarello, Cerretelli, Neri. Anche loro si sono espressi, per motivi diversi, a sprazzi e la squadra non ha sicuramente preso l’identità del proprio allenatore. Se non, lo ribadiamo, in alcune circostanze. Come nelle vittorie ottenute su Ternana, Spal, sullo stesso Perugia. E poi quella fondamentale centrata al cospetto del Carpi grazie alla reazione d’orgoglio dell’ultimo quarto d’ora. La quinta affermazione dell’era Prosperi è arrivata contro l’Ascoli, l’unico pareggio a Rimini per un totale di 16 punti in

13 giornate. Una media molto simile a quella di Braglia, che ha accumulato il grosso del bottino grazie a quelle dieci partite senza sconfitte: per lui sei successi in totale, dunque in proporzione ai match giocati meno di quelli di Prosperi. Questo dicono i numeri, al netto di prestazioni, rinforzi, infortuni e giornate più o meno positive. Domenica alle 16.30 l’ultimo turno sul campo del Pescara per chiudere con onore il campionato e proiettarsi già sul prossimo.

Venerdì 25 aprile 2025 Primo Piano Molise
Ascoli

Domenica la vittoria sarà fondamentale per i pentri che continuano a inseguire il sogno salvezza

ISERNIA. Gimenez ce la fa e sarà in campo dal primo minuto. Il centrale argentino, reduce da un problema muscolare che lo ha costretto a rimanere in tribuna nelle ultime due gare perse dai pentri contro L’Aquila e Roma City, tornerà a guidare la retroguardia biancoazzurra ma non potrà contare sulla collaborazione di Romat, appiedato per un

turno dal giudice sportivo. Dunque, fuori Romat dentro

L’Isernia si gioca tutto contro l’Avezzano

Gimenez. Lì dietro non cambia nulla anche se l’assenza di uno come l’arcigno difensore si farà sicuramente sentire. In compenso mister Farrocco potrà contare sulle prestazioni del centrale più forte in rosa il cui rientro è stato agevolato dallo stop per le festività pasquali. Infatti, durante gli ultimi giorni il difensore argentino ha fatto passi da gigante e la sua presenza domenica al centro della retroguardia è pressoché certa. Antinucci out - Peccato per il baby Antinucci la cui stagione si è conclusa anticipatamente a causa di un infortunio.

CAMPOBASSO. Il Molise è pronto a prendere parte al Torneo delle Regioni 2025 dedicato al calcio a 5, uno dei più importanti eventi sportivi riservato alle categorie Juniores, Allievi, Giovanissimi e Femminile. Si terrà da oggi al 1 maggio in Romagna, per la prima volta nella storia. Vi parteciperanno tutte le Rappresentative dei Comitati Regionali Figc Lnd. I gironi di qualificazione si disputeranno dalla giornata odierna per un totale di 32 partite al giorno. Martedì 29 aprile inizieranno i quarti di finale, mercoledì 30 le semifinali e giovedì 1 maggio le finali, per un totale di 126 gare. Anche il Torneo delle Regioni 2025 ricorderà Papa Francesco. A tal proposito le gare previste per la giornata del 26 aprile non verranno disputate per le esequie del Santo Padre. Ai fini della qualificazione ai quarti di finale del Torneo delle Regioni, varranno pertanto i punteggi conseguiti nelle gare programmate oggi e il 27 aprile. Gli atleti partecipanti saranno ospitati presso gli alberghi della Riviera Romagnola e visiteranno il territorio. Le gare si giocheranno nei palazzetti ubicati nelle tre province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, soprattutto nelle aeree colpite dalle alluvioni del 2023 e del 2024, come segno di riscatto e sensibilità nei confronti del territorio. I palazzetti, teatro delle gare, salvo variazioni per motivi organizzativi, sono quelli di Modigliana, Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro, Meldola, Lugo, Bellaria Igea Marina, Misano, Cesena, Russi e Rimini. Tutti questi Comuni hanno concesso il patrocinio all’evento assieme alla Regione Emilia Romagna e ai Comuni di Cervia e Cesenatico. Le squadre che prenderanno parte alla competizione saranno 72 e rappresenteranno tutte le regioni d’Italia. Gli atleti coinvolti, nella fascia di età compresa dai 15 ai 23 an-

Formazione - Col rientro di Gimenez, mister Farrocco potrà contare su quasi tutti gli effettivi e potrà schierare una difesa all’insegna dell’esperienza. Coratella dovrebbe essere preferito ancora una volta a Conti, anche se non è escluso l’utilizzo di entrambi dal primo minuto per dare peso specifico al settore offensivo con l’obiettivo di provare a segnare il prima possibile. Contro l’Avezzano, atteso dome-

Calcio a 5. Torneo delle Regioni al via per le selezioni molisane

ni, saranno circa 1.300, un numero al quale va aggiunto quello dei tecnici, dei dirigenti e degli arbitri interessati per un totale di circa 1.500 tesserati della LND-FIGC. Sarà un evento che metterà in vetrina tutti i migliori giovani atleti di calcio a 5 in Italia e che godrà di un’attenzione mediatica nazionale. Le squadre saranno seguite anche dalle famiglie degli atleti e da vari sostenitori, che si riverseranno nella riviera romagnola. Il 61° Torneo delle Regioni Calcio a 5 punta a un target di

nica al Lancellotta, l’Isernia deve vincere a tutti i costi per tornare a sperare in una salvezza che fino a qualche settimana fa sembrava una chimera e invece ora, nonostante i due ko nelle ultime due uscite ufficiali, è raggiungibile, a patto però di mettere assieme sei punti contro gli abruzzesi e la Forsempronese. Occhio ai cartellini - L’Isernia dovrà vincere e pensare agli ultimi novanta minuti di gioco da disputare fuori casa e possibilmente con la rosa al completo. Diffidati e dunque a rischio ci sono Cascio, Franzese, Draghli e Gimenez. Serve la massima attenzione da parte di tutti perché l’Isernia è davvero competitiva se può contare su tutti gli effettivi.

pubblico più giovane e ampio possibile, online e offline, grazie alla collaborazione tra Lega Nazionale Dilettanti, la Divisione Calcio a 5 e i tanti organi di informazione regionali. Dirette streaming, piattaforme digitali, social media, foto, mezzi d’informazione online e carta stampata sono gli strumenti che renderanno l’evento un’esperienza unica da vivere grazie al coinvolgimento e alla partecipazione della fan base. Tutti i risultati in tempo reale, i tabellini, le classifiche aggiornate, le curiosità e gli approfondimenti saranno disponibili sul sito web ufficiale della manifestazione torneodelleregioni.lnd.it grazie al nuovo competition system intuitivo, immediato, con una veste grafica innovativa, disponibile anche su smartphone. Il C.R. Molise si è preparato con impegno, sacrificio e volontà a questa grande competizione non solo sportiva, che lo vedrà impegnato con tutte e quattro le categorie (Juniores, Femminile, Giovanissimi e Allievi) inserite nel girone eliminatorio “B”.

Durante l’evento dilettantistico – sportivo più atteso dell’anno, l’Ufficio Comunicazione della Lnd CR Molise vi terrà costantemente informati sugli sviluppi e sulle news del 61° appuntamento con il Torneo delle Regioni, dedicato al mondo del futsal.

La Magnolia mastica amaro: questa sera la sfida decisiva

CAMPOBASSO. Una prova di spessore per almeno 39 minuti, cui sono mancati solo i dettagli per rendere un mercoledì unico, semplicemente storico. In un’Arena sold-out, La Molisana Magnolia Campobasso deve cedere gara tre della serie di semifinale contro una Reyer Venezia che approfitta del passaggio a vuoto sul finale dei #fioridacciaio ed è più concreta delle rossoblù nel supplementari, prendendo ora l’inerzia nella serie – che già nell’ultimo venerdì di aprile andrà a celebrare il quarto episodio del percorso – e rendendo vana la prova da venti punti e venti rimbalzi di Kunaiyi, il gran cuore di capitan Trimboli (undici punti) e la sostanza delle ali Quiñonez e Madera (quattordici punti a testa).

AZIONE E REAZIONE Così come avvenuto in gara uno, è Venezia a scattare meglio dai blocchi di partenza (8-3), ma il time-out di coach Mimmo Sabatelli porta prima al pareggio (ad impattare è Kunaiyi) e poi al sorpasso siglato da Madera che, con cinque punti in successione, fa volare le rossoblù (138). Kunaiyi aumenta il margine con le sette lunghezze mantenute dalla tripla di Kacerik (2013). Venezia, però, si riavvicina, anche se è Quiñonez a dare l’inerzia alle rossoblù sul finale di periodo.

PRIMO STRAPPO Morrison regala un possesso pieno alle rossoblù (24-21), ma Venezia risale la china e sorpassa (24-25). Kunaiyi ed una tripla di Scalia tengono davanti le magnolie con le due squadre che, poi, si mantengono in linea di galleggiamento, ma Kunaiyi e Trimboli garantiscono alle rossoblù di avere quattro punti di margine (41-37). Ancora Kunaiyi e poi Madera consegnano due possessi pieni di vantaggio all’altezza dell’intervallo lungo per i #fioridacciaio (45-39).

PERIODO D’EQUILIBRIO Quiñonez apre il

terzo periodo, poi le lunghezze di margine diventano addirittura nove sul 50-41 figlio del gioco da tre punti di Kunaiyi. Venezia si riporta sotto, ma il tiro libero di Meldere e la tripla di Trimboli fanno volare le campobassane sul +8 (5446), margine che si mantiene grazie al tiro libero di Kacerik ed al canestro della polacca Zięmborska. Venezia arriva a meno quattro, ma i due liberi di Madera e la tripla di Trimboli fanno volare le campobassane a tre possessi pieni di margine (62-53) con i due possessi pieni che si cristallizzano nei dieci minuti tra il 20’ ed il 30’.

AD UN PASSO DAL TRAGUARDO

La tripla di Madera apre la sequenza del quarto periodo, poi un gioco da tre punti di Kunaiyi pare aprire la strada ad un epilogo fantastico, anche perché, dopo un canestro di Quiñonez, Venezia deve fare i conti con qualche alto e basso di troppo

Le rossoblù si sono arrese alla Reyer Venezia nel tempo supplelementare: l’Arena ospita gara 4 della semifinale

(dopo un tempo supplementare) (22-21, 45-39; 62-56, 75-75)

CAMPOBASSO: Morrison 8 (3/7, 0/4), Scalia 3 (0/1, 1/2), Quiñonez 14 (4/12, 2/4), Madera 14 (3/4, 2/4), Kunaiyi 20 (8/16, 0/1); Kacerik 4 (1/3 da 3), Trimboli 11 (1/3, 2/4), Zięmborska 4 (2/5, 0/1), Meldere 1 (0/3 da 3). Ne: Giacchetti, Moscarella e Bocchetti Ben. All.: Sabatelli. VENEZIA: Villa 6 (2/6, 0/1), Smalls 16 (4/5, 1/2), Fassina 4 (1/2, 0/1), Kuier 12 (5/9, 0/3), Cubaj 12 (6/8); Santucci 13 (3/4), Berkani 2 (1/3, 0/3), Nicolodi 7 (1/3, 1/1), Pan 10 (3/4, 1/3), Mompremier 4 (2/2). Ne: Logoh e Stanković. All.: Mazzon.

ARBITRI: Miniati (Firenze), Marzulli (Pisa) e Gai (Roma). NOTE: osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Papa Francesco. Presenti, in tribuna, il presidente di Lega Basket Femminile Massimo Protani ed il coach dell’Italbasket rosa Andrea Capobianco. Infortunio (distorsione alla caviglia sinistra) al 26’22” (57-49) per Kuier (Venezia), rientrata. Controllo antidoping al termine del match: sorteggiate Kunaiyi e Meldere per Campobasso; Nicolodi e Mompremier per Venezia. Uscite per cinque falli al 37’36” (73-69) Santucci (Venezia) ed al 43’30” Trimboli (Campobasso). Fallo tecnico al 24’28” (50-45) per Sabatelli (allenatore Campobasso) e al 34’35” (70-65) per Mazzon (allenatore Venezia). Tiri liberi: Campobasso 13/15; Venezia 21/27. Rimbalzi: Campobasso 43 (Kunaiyi 20), Venezia 36 (Villa 6). Assist: Campobasso 19 (Trimboli 6); Venezia 16 (Santucci e Kuier 4). Progressione punteggio: 11-8 (5’), 35-34 (15’), 50-46 (25’), 71-65 (35’). Massimo vantaggio: Campobasso 10 (68-58); Venezia 7 (79-86). Serie di semifinale: 2-1 Venezia.

con le magnolie che hanno a cinque minuti dal termine due possessi pieni di vantaggio (71-65). Qui, però, l’attacco delle campobassane si smarrisce, complice anche un po’ di sfortuna (due appoggi da sotto di Kunaiyi vengono sputati dal ferro). Venezia rientra ed impatta e le rossoblù falliscono l’ultimo canestro con Morrison.

OVERTIME AMARO

Le difficoltà offensive non si fermano e proseguono anche nel supplementare con Venezia che, pian piano, prende margine ed arriva ad imporsi di sette nel 79-86 registrato a referto chiuso che riporta l’inerzia della serie dalle parti delle lagunari.

SALA STAMPA Nella conferenza stampa al termine del match il tecnico rossoblù Mimmo Sabatelli non nasconde il suo disappunto. «È successo quel che è accaduto sia in gara uno che in gara due. Negli ultimi due minuti è emersa la nostra inesperienza, a fronte dell’esperienza di tanti interpreti lagunari come ad esempio Smalls. Dispiace soprattutto per questo splendido pubblico perché stasera avrebbe meritato di gioire per un successo».

SPALLE AL MURO Ora le rossoblù, per non chiudere la stagione già ora, saranno chiamate ad un unico risultato questa sera in gara quattro – sempre in Molise – della serie di semifinale contro le lagunari: e cioè il successo, mai registrato in questa stagione, tra le mura amiche dell’Arena. Un match che, come questo, andrà in onda in diretta televisiva sul canale 58 del digitale terrestre RaiSport.

Foto Nando Russo

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