Primo Piano Molise 20 aprile 2025

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SPORT

il quotidiano del Molise

Campobasso. Prosperi: «Servirà una prova matura»

Curva Nord senza simboli

Termoli. Il patron Cesare: «Grande impresa al “Riviera” Ora sotto con l’Atletico Ascoli»

responsabile Luca Colella

Basket. Orgoglio Magnolia: la serie con la Reyer è 1-1 C’è la doppia sfida all’Arena pagina 19

pagina 22 pagina 18

Schillaci avverte: il decreto è legge, non si può più tollerare che chi paga abbia la corsia preferenziale

TUTTI I BIMBI HANNO DIRITTO DI SORRIDERE, FORZA MIRIAM

CAMPOBASSO. Ci sono notizie che non si riescono a leggere senza sentire un nodo alla gola. Ci sono storie che ci mettono davanti alla verità più nuda e potente: la vita, soprattutto quella dei più piccoli, è un bene da custodire con ogni mezzo possibile. La storia di Miriam, dolcissima bimba di Venafro di appena 19 mesi, è una di quelle storie che lasciano il segno. Miriam sta combattendo contro una malattia rara e aggressiva. Una battaglia troppo grande per il suo corpicino, ma che affronta con una forza che commuove. Ha bisogno urgente di cure specialistiche disponibili solo negli Stati Uniti. È lì che si trova l’unica speranza concreta per guarire, per vivere. Ma è una speranza che ha un costo elevato, in termini economici e di tempo. Un tempo che purtroppo non gioca a favore. Ecco perché i suoi genitori hanno lanciato una raccolta fondi su GoFundMe (www.gofundme.com/f/una-speranzaper-miriam). Hanno fatto appello a tutti, aprendo il loro cuore al mondo. E oggi, in questo giorno di Pasqua, che è resurrezione, luce e rinascita, tocca a noi rispondere. Non servono gesti eroici. Basta un contributo, anche piccolo. Un’offerta fatta col cuore. Un dono vero, come dovrebbe essere ogni dono pasquale. Perché Miriam ha diritto a crescere, […] continua a pagina 3 IL PUNTO

Liste d’attesa, pressing del governo sulle Regioni

Il ministro della Salute chiarisce la linea dell’esecutivo: più controllo e poteri sostitutivi per garantire il rispetto dei tempi. Palazzo Chigi mostra la scure del commissariamento

Pasqua di speranza per Miriam Regaliamole una nuova vita

La bimba di Venafro ha solo 19 mesi e lotta contro una malattia rara: per curarsi deve volare negli Usa. I genitori hanno lanciato una raccolta fondi

Dialisi fuori uso, Via Crucis all’ospedale “Caracciolo”

Prestazioni a rischio per un guasto all’impianto di osmosi

AGNONE. La Via Crucis dell’ospedale di Agnone: dialisi a rischio per un guasto all’impianto, pazienti salvati in extremis dai tecnici. Da anni si denuncia l’urgenza della sostituzione, ma i fondi non arrivano. E intanto - denuncia Greco (5s) - l’Asrem spende milioni in esternalizzazioni: «Se volete chiudere il Caracciolo, ditelo. Basta ipocrisie». pagina 10

CAMMPOBASSO. Il ministro Schillaci ribadisce le intenzioni del governo: «I cittadini hanno diritto a cure nei tempi stabiliti. Ora basta scuse».

ARRIVI A FROTTE

Pasqua on the road: Bojano hub logistico per i camper

BOJANO. Decine di camper in arrivo da tutta Italia: tour partiti da Bojano, tappa nei borghi e nei luoghi simbolo della regione. Sinergia tra istituzioni e operatori per un’accoglienza impeccabile.

CAMPOMARINO

Una radiografia tra i rifiuti abbandonati per strada, zozzone preso e denunciato

DALLA COSTA Turismo, il ponte banco di prova per la bella stagione

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Sante e serene festività pasquali

Primo Piano torna in edicola martedì

POLITICA

Il ministro Schillaci avvisa: adotteremo i poteri sostituivi nei confronti delle Regioni inadempienti. «I cittadini

hanno diritto a cure nei tempi stabiliti»

Lista di attesa, la scure del commissariamento

CAMPOBASSO. Il tema delle liste d’attesa resta tra i più sentiti in Molise, dove cittadini e operatori sanitari convivono quotidianamente con le difficoltà di accesso a visite ed esami diagnostici. Regione, struttura commissariale e Azienda sanitaria stanno lavorando per ridurre i tempi, ma la cronica carenza di personale e le limitate risorse disponibili rendono arduo il raggiungimento degli obiettivi fissati a livello nazionale.

Sul tema è intervenuto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. Il ministro ha affrontato in modo diretto il confronto in atto con le Regioni sul decreto che introduce i poteri sostitutivi in caso di inadempienze nel rispetto dei tempi di erogazione delle prestazioni.

«Non siamo in guerra – ha chiarito Schillaci – si tratta di un confronto istituzionale legittimo su un tema delicato come i poteri sostitutivi. L’obiettivo non è punire le Regioni, ma garantire che i cittadini possano vedere rispettato il loro diritto alle cure nei tempi appropriati». E ancora: «La sanità non è una questione di appartenenza politica. Il confronto avviene su un piano tecnico e istituzionale.

Continuo a credere che arriveremo a una sintesi: l’obiettivo comune è migliorare il servizio per i cittadini».

La tensione istituzionale nasce dal fatto che il nuovo Dpcm prevede il commissariamento delle Regioni che non garantiscono le prestazioni sanitarie nei tempi previsti dalle classi di priorità. Un provvedimento che ha trovato la contrarietà unanime delle Regioni, comprese quelle governate dal centrodestra. Ma il ministro ha ribadito: «Ogni confronto serio deve partire da un presupposto: i cittadini hanno diritto a ricevere prestazioni sanitarie nei tempi indicati dalle classi di priorità prescritte dal medico. Se ci sono suggerimenti per rendere più equilibrato il percorso che porta ai poteri sostitutivi, li valuteremo con attenzione, ma senza compromettere l’efficacia dell’intervento». Schillaci ha anche chiarito che «la normativa prevede che, in assenza di intesa dopo un congruo periodo di confronto, il governo possa procedere comunque. Ci sono 30 giorni di tempo. Bisogna lavorare perché le prerogative di tutti siano rispettate, soprattutto quelle dei cittadini. Le liste chiuse, i tempi lunghissimi che scompaiono pagando la prestazione privata o davanti a una troupe televisiva non possono più essere tollerati. Il decreto liste d’attesa è già legge dello Stato, ora si tratta di renderlo pienamente operativo». Un’altra parte dell’intervista ha riguardato l’utilizzo dei fondi stanziati per ridurre le liste. «Non mi piace ragionare per sospetti – ha precisato Schillaci –. Ho semplicemente riportato i dati dell’ultima relazione della Corte dei Conti: un quarto dei fondi stanziati per le liste d’attesa nel periodo 2022-2024 non è stato speso per questo scopo o è

Infine, il ministro ha illustrato il quadro emerso dal monitoraggio Agenas: «La piattaforma è attiva e sta raccogliendo dati anche se con livelli di completezza diversi. Alcune Regioni li stanno riportando in modo puntuale e completo, altre sono in fase di adeguamento dei propri sistemi informativi. È

un quadro a macchia di leopardo. Ci sono realtà dove i tempi d’attesa si stanno riducendo significativamente: nel Lazio, per esempio, le prestazioni erogate nei tempi di garanzia sono aumentate, e l’attesa media è scesa da 42 a 9 giorni. Il problema non è la legge, ma chi non la applica». Parole, quelle del ministro,

che richiamano direttamente la situazione del Molise, dove gli sforzi messi in campo rischiano di essere vanificati dall’ormai strutturale carenza di personale medico e tecnico. E dove l’applicazione delle norme, pur con tutta la buona volontà degli operatori, rischia di scontrarsi con limiti oggettivi.

Un muscolo per risolvere la nevralgia del trigemino: Neuromed

CAMPOBASSO. Un frammento di muscolo prelevato dallo stesso paziente può offrire una soluzione efficace e duratura contro la nevralgia del trigemino, una delle forme di dolore facciale più intense e invalidanti. È il risultato di uno studio condotto dai neurochirurghi e ricercatori dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli, appena pubblicato sulla rivista scientifica Neurosurgical Review.

La ricerca apre nuove prospettive nel trattamento di una patologia che, nella sua forma classica, è causata da un conflitto neurovascolare: un vaso sanguigno che comprime il nervo trigemino, provocando dolori acuti e improvvisi. Quando i farmaci non sono più efficaci, si ricorre alla micro-decompressione chirurgica, una procedura che solitamente prevede l’inserimento di materiali sintetici come il teflon tra il nervo e il vaso.

Il team del Neuromed, invece, ha sperimentato una tecnica innovativa: l’uso di tessuto muscolare autologo, cioè prelevato dallo stesso paziente, impiantato sul nervo per creare una barriera più naturale. «L’impianto di muscolo autologo –

spiega il professor Sergio Paolini, primo firmatario dello studio e responsabile del reparto di Neurochirurgia III del Neuromed – si accompagna regolarmente alla scomparsa del dolore e riduce significativamente i rischi di recidiva e di intolleranza associati all’uso di materiali sintetici. Il muscolo si integra in modo naturale con i tessuti circostanti, assicurando una protezione particolarmente stabile e duratura del nervo».

fa scuola

Lo studio ha coinvolto 57 pazienti operati tra il 2016 e il 2022, seguiti per un periodo medio di 29 mesi. I risultati sono incoraggianti: il 100% dei pazienti ha riportato la risoluzione immediata del dolore dopo l’intervento – a fronte di un valore medio dell’80-85% – mentre la recidiva si è verificata solo nel 3,5% dei casi, ben al di sotto della media abituale compresa tra il 10 e il 20%. L’intervento si è rivelato inoltre sicuro, con una sola complicanza registrata nel decorso postoperatorio.

CAMPOBASSO. Una Pasqua all’insegna della cultura, della bellezza e della scoperta. È l’invito che la Direzione Regionale Musei del Molise rivolge a cittadini e turisti per questo fine settimana pasquale, offrendo l’opportunità di vivere un’esperienza diversa tra arte, archeologia e tradizione. Nel giorno simbolo della rinascita, i luoghi della cultura si presentano come spazi di incontro e riflessione, ideali per trascorrere momenti di serenità e arricchimento personale. Che si tratti di una pausa contemplativa davanti a un capolavoro, di un tuffo nella storia antica tra i reperti delle aree archeologiche

Pasqua nei musei, il Molise apre le porte alla bellezza

o di una visita in famiglia, i musei molisani promettono emozioni autentiche e accessibili a tutti. «La cultura, in Molise, non è solo conservazione – affermano dalla Direzione – ma anche incontro, narrazione e partecipazione. I nostri luoghi della cultura vi aspettano per trasformare un semplice weekend in un’esperienza memorabile».

L’iniziativa mira a valorizzare un patrimonio spesso poco conosciuto ma di straordinaria ricchezza, che racconta la storia e l’identità della regione. Tra le mete consigliate, spicca il Parco Archeologico di Sepino, ma tutta la rete museale regionale è pronta ad accogliere i visitatori in sicurezza e con un’offerta diversificata.

«È un consistente passo in avanti per i pazienti affetti da una condizione severa come la nevralgia del trigemino – aggiunge Paolini –e testimonia la propensione della Neurochirurgia del Neuromed nello sviluppo di procedure sempre meno invasive e sempre più orientate al benessere complessivo del paziente». Lo studio, firmato anche da Vincenzo Esposito, pioniere dell’uso di muscolo autologo in questo tipo di intervento, e da un team multidisciplinare, è disponibile online con il titolo Circumferential nerve wrapping with muscle autograft: a modified strategy of microvascular decompression for trigeminal neuralgia (DOI: 10.1007/s10143-024-03100-w).

L’IRCCS Neuromed di Pozzilli si conferma così un centro d’eccellenza nella ricerca e nella cura delle patologie neurologiche e vascolari, con uno sguardo sempre rivolto all’innovazione e alla centralità del paziente.

Un’alternativa preziosa alle consuete mete del tempo libero, che diventa anche un’occasione per riscoprire il territorio e le sue radici attraverso l’arte e la storia.

Tutte le informazioni relative agli orari di apertura, alle modalità di accesso e alle iniziative promosse nei singoli siti sono disponibili sul portale ufficiale www.musei.molise.beniculturali.it. L’ingresso è consentito fino a 30 minuti prima dell’orario di chiusura. È inoltre possibile prenotare e acquistare i biglietti tramite l’app museiitaliani.it. Per restare aggiornati sulle novità e sugli eventi in programma, è possibile seguire i canali social ufficiali della Direzione regionale Musei Molise e consultare anche il sito del Ministero della Cultura e quello del Parco Archeologico di Sepino.

Un’occasione da non perdere, in un tempo – quello della Pasqua – che invita alla rinascita e alla riscoperta del bello, dentro e fuori di noi.

Domenica 20 aprile 2025 Primo Piano Molise
rimasto inutilizzato. Questo è un fatto, non un’accusa».

ATTUALITÀ

Miriam e le cure negli Usa: diamole una speranza

Ha solo 19 mesi e sta lottando per vivere, i genitori hanno avviato una raccolta fondi per le spese necessarie alle terapie: aiutiamoli

VENAFRO. Ha solo 19 mesi, ma ha già conosciuto il dolore, la paura e l’incertezza. Miriam è una bambina di Venafro, dolce come solo i bambini sanno essere, fragile e forte allo stesso tempo. Sta affrontando una battaglia durissima, più grande di lei: una malattia rara, aggressiva, che non lascia tregua. Ma c’è una possibilità. Una speranza concreta. E si trova negli Stati Uniti, dove Miriam potrà ricevere le cure di cui ha disperatamente bisogno. Oggi, nel giorno della Santa Pasqua – festa di rinascita, di luce e di resurrezione – questa speranza assume un significato ancora più profondo. Perché Miriam può rinascere alla vita. Ma per farlo ha bisogno di tutti noi. Di ciascuno di noi. I suoi genitori, che con coraggio e amore la accompagnano giorno dopo giorno, hanno lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe, intitolata “Una speranza per Miriam”. Serve una cifra importante, è vero. Ma ogni singolo gesto può

fare la differenza. Anche una donazione piccola, piccolissima, può diventare grande se fatta col cuore. E i molisani, si sa, hanno un cuore immenso. «Miriam ha bisogno di un trattamento innovativo che potrà ricevere in un centro specializzato negli USA. Senza queste cure – scrivono i suoi genitori – il tempo non è dalla sua parte». Una frase che pesa, che scuote. Ma che apre anche uno spiraglio: se Miriam potrà partire in tempo, avrà una concreta possibilità di guarire. Di vivere. Di crescere. Di sorridere. Accanto a lei ci sono il suo fratellino, che le fa compagnia con gli occhi pieni d’amore, e una famiglia che non si arrende. Attorno a loro, una comunità che ha cominciato a stringersi con affetto e slancio, ma che ora deve fare un passo in più.

Per questo, oggi, facciamo appello alla generosità di tutti i molisani. Facciamoci sentire. Fac-

ciamo sentire a Miriam che non è sola. Che dietro di lei ci sono migliaia di cuori che battono

all’unisono.

Che questa Pasqua non sia solo una festa da celebrare, ma diventi un’occasione concreta per testimoniare ciò che davvero conta: la vita, l’amore, la speranza. Dona anche tu. Condividi. Aiuta Miriam a volare negli Stati Uniti. A tornare a respirare. A vivere. Perché ogni bambino ha il diritto di crescere. E ogni genitore il diritto di sperare.

Perché oggi, la resurrezione di Gesù può diventare anche la resurrezione di Miriam. Dona ora su GoFundMe: www.gofundme.com/f/una-speranza-per-miriam. ppm

(segue dalla prima) […] a correre, a ridere. E i suoi genitori hanno diritto a sperare. Perché la resurrezione di Gesù, oggi, può diventare anche la resurrezione di Miriam.

Molisani gente dal cuore immenso, forza piccola stella

Il Molise ha un cuore grande, lo ha dimostrato mille volte; Venafro – lo affermo senza timore di essere smentito – ha un cuore grande. E ora è il momento di dimostrarlo ancora. Facciamolo per lei. Facciamolo per noi. Per sentirci comunità, per sapere che uniti possiamo compiere qualcosa di straordinario. Facciamo che questa Pasqua non sia solo una celebrazione, ma una missione d’amore. Per Miriam. Per la vita.

I giovani genitori di Miriam, ne sono certo, saranno travolti da un’incredibile onda di amore e solidarietà. A loro dico di non demordere, non mollare, di guardare avanti con fiducia e rinnovata speranza. Il Molise vi sosterrà in ogni modo e forma possibile. E Miriam avrà la sua sacrosanta occasione di vivere, giocare, sorridere. Di amare. E di guardare le stelle.

Zootecnia, cinghiali, Consorzi di bonifica e distretti del cibo: le proposte dell’organizzazione

Osservazioni

al

Bilancio, Coldiretti: il Molise agricolo ha bisogno di risposte

CAMPOBASSO. Zootecnia, Consorzi di bonifica, energia da fonti rinnovabili, emergenza cinghiali, ma anche potenziamento dei Super CAA, sostegno ai Distretti del cibo e rilancio del settore pesca. Sono questi i principali temi portati all’attenzione della I Commissione consiliare permanente da Coldiretti Molise, in occasione della discussione sulla manovra di Bilancio regionale 2025, svoltasi nella sede del Consiglio regionale.

Con spirito propositivo, l’organizzazione agricola ha presentato in una dettagliata missiva indirizzata al presidente e ai componenti della Commissione una serie di osservazioni e proposte concrete. Obiettivo: contribuire alla definizione di una programmazione che sia realmente aderente ai bisogni del settore primario e, più in generale, della comunità molisana.

Secondo Coldiretti, il comparto agricolo è oggi più che mai centrale per la tenuta e la ripresa dell’economia regionale, considerando che in Molise operano circa 10mila imprese agricole. Da qui l’invito rivolto alla politica regionale a non trascurare le priorità del settore. «Pur nella considerazione delle criticità emerse nel quadro finanziario – sottolineano il presidente Claudio Papa e il direttore Aniello

CAMPOBASSO. Con l’avvicinarsi dei cinque referendum abrogativi previsti per domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025, la Prefettura di Campobasso richiama l’attenzione delle forze politiche e degli organi di informazione sul rispetto rigoroso delle norme che regolano la comunicazione politica e la propaganda elettorale.

Attraverso una nota ufficiale (prot. n. 28506 del 18 aprile 2025), inviata ai partiti, movimenti politici, comitati referendari e media locali, il prefetto di Campobasso, Michela Lattarulo, ribadisce l’importanza di un confronto politico rispettoso delle regole e della civile dialettica democratica.

Ascolese – riteniamo che esistano priorità alle quali l’amministrazione regionale debba poter dare risposte non solo nell’interesse degli operatori della categoria, ma anche nell’ambito di uno sviluppo programmato ed equilibrato dell’intera regione».

Tra le richieste più urgenti figura quella di approvare un Piano zootecnico regionale, per sostenere una filiera in grande difficoltà, ulteriormente penalizzata dalle emergenze sanitarie. «Occorre valorizzare le attività agricole, soprattutto nelle aree interne – spiegano da Coldiretti – anche mediante l’approvazione di uno specifico Piano zootecnico regionale visto il forte momento di crisi che la zootecnia sta attraversando».

Ampio spazio è stato dedicato anche al tema delle energie rinnovabili. Coldiretti chiede che si proceda con urgenza all’individuazione dei siti idonei e non idonei per l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici. «Serve un’attenta regolamentazione circa la localizzazione di impianti – si legge nel documento – nel rispetto di un equilibrato consumo del suolo, preservando i terreni a chiara vocazione agricola, dove insistono anche produzioni di eccellenza, e conciliando la tutela ambientale con le prospettive di sviluppo agricolo».

Referendum, la Prefettura richiama al rispetto delle regole

«Massima correttezza nella comunicazione politica»

«Il confronto deve svolgersi in un clima di serena partecipazione – si legge nella circolare – nel rispetto delle norme vigenti in materia di propaganda elettorale». In particolare, si sottolinea l’obbligo di evitare af-

fissioni abusive e scritte non autorizzate, soprattutto in prossimità di beni storici, archeologici o di valore paesaggistico.

La comunicazione richiama due importanti delibere: quella della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigi-

lanza dei servizi radiotelevisivi (delibera del 2 aprile 2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 80 del 5 aprile) e quella dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), delibera n. 102/25/CONS. Entrambe contengono le disposizioni applicative sulla parità di accesso ai mezzi di informazione, la trasparenza della comunicazione e la gestione dei messaggi autogestiti nell’ambito della campagna referendaria.

Nella nota si invita inoltre gli organi di informazione a dare massima diffusione al contenuto della circolare, anche attraverso notiziari e pubblicazioni web, per garantire un’informazione piena e corretta da parte di tutte le forze politiche coinvolte. Il testo integrale della comunicazione è consultabile sul sito della Prefettura di Campobasso al link: www.prefettura.it/campobasso/referendum-2025.

Altro punto cruciale riguarda i Consorzi di bonifica. Secondo Coldiretti, è indispensabile rilanciarne le funzioni per garantirne la piena operatività in un’ottica di contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici. In tal senso, desta forte preoccupazione la disposizione contenuta nell’articolo 11, comma 2, della proposta di legge di stabilità regionale. «La norma introduce di fatto un meccanismo di “silenzio rigetto” – denunciano Papa e Ascolese – che comporterebbe l’impossibilità, da parte dell’ente consortile, di operare fino a quando la Regione non approvi singolarmente ogni atto, a partire dal Bilancio».

Non poteva mancare, poi, il riferimento all’emergenza fauna selvatica, in particolare ai cinghiali, la cui presenza sul territorio regionale è ormai fuori controllo. «Chiediamo l’attuazione di urgenti ed idonei provvedimenti atti a ridurne drasticamente il numero – evidenzia Coldiretti –. In Molise si contano oltre 40mila esemplari. L’intervento è necessario anche per evitare la diffusione della Peste suina africana, in linea con i piani nazionali e il Piano straordinario quinquennale di cui all’articolo 19-ter della legge n. 157 del 1992». Sul piano operativo e organizzativo, Coldiretti suggerisce inoltre di rafforzare il ruolo dei cosiddetti “Super CAA”, sportelli fondamentali per il supporto tecnico e amministrativo alle imprese agricole. «È urgente intervenire – affermano Papa e Ascolese – vista la preoccupante carenza di personale regionale nel settore». E viene chiesto anche un sostegno concreto ai Distretti del Cibo: «Ci hanno visto impegnati, unitamente alle altre organizzazioni agricole, nella costituzione del “Distretto dell’olio evo molisano”, del “Distretto produttivo agroalimentare di qualità del vino molisano” e del Distretto del Cibo “Sviluppo e Vita”».

Infine, un appello in favore della pesca, settore strategico per l’economia del litorale molisano ma da tempo in crisi, anche per l’aumento insostenibile del costo del carburante. «Occorre mettere in campo una normativa regionale – concludono i vertici di Coldiretti Molise – che consenta ai pescatori di coniugare l’attività principale con l’ospitalità turistica, sia a bordo dei pescherecci sia nelle strutture di loro pertinenza. In altre Regioni, misure a favore di pescaturismo e ittiturismo sono già realtà».

A tal proposito, l’organizzazione ha già predisposto una proposta di legge regionale che è pronta per essere valutata e portata all’attenzione del Consiglio.

Luca Colella
IL PUNTO

campobasso@primopianomolise.it 0874

CAMPOBASSO

L’inziativa che ha unito moda e artigianato ha coinvolto i ragazzi stranieri: opere in mostra fino a mercoledì

CAMPOBASSO. Si è concluso il progetto ImmigrArte, promosso dall’APS Arte, Talenti, Moda, realtà attiva sul territorio nel settore sociale. La cerimonia finale si è svolta nell’aula consiliare di Palazzo San Giorgio. Il percorso, caratterizzato dall’incontro tra Inclusione e Riciclo, ha dato vita a un’iniziativa che ha intrecciato arte, artigianato e aggregazione, valorizzando l’integrazione culturale e il talento creativo. L’evento si è aperto con gli interventi dell’assessora alle Politiche sociali Bibiana Chierchia e della consigliera delegata alle Pari Opportunità Annamaria Trivisonno, che hanno sottolineato l’importanza di iniziative capaci di promuovere coesione sociale e crescita personale. Patrocinato dal Comune di Campobasso,

il progetto ImmigrArte è stato coordinato dall’avvocata Tania Gentile, realizzato grazie al Fondo di beneficenza di Intesa Sanpaolo e ideato dall’ APS Atamo – Arte, Talenti, Moda. La sua attuazione ha coinvolto diversi laboratori interdisciplinari: autonomie, a cura di Tania Gentile; nozioni di Informatica di base, con Gerry Figliola; fiber

L’intergrazione si fa arte, concluso il progetto in Comune

CAMPOBASSO. In vista delle festività pasquali la questura di Campobasso ha predisposto un piano di sicurezza straordinario che prevede l’intensificazione delle misure dei luoghi di alta frequentazione di persone e altri punti di interesse turistico e ludico nel capoluogo e in tutta la provincia.

lone; incontri con l’artista

Donatella Di Lallo e la presidente dell’Aps “Un filo che unisce” Michela Anziano. L’iniziativa si è rivolta ai minori stranieri non accompagnati dell’Aps “Dalla Parte degli Ultimi”, ospitati presso la struttura “Stesso Cie­

lo”, dimostrando concretamente il valore dell’integrazione attraverso l’arte e la creatività.

Durante l’incontro, si sono susseguite le testimonianze dei professionisti e delle istituzioni che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, evidenziando il forte impatto sociale dell’iniziativa. I minori stranieri non accompagnati hanno animato la sala con entusiasmo e partecipazione, mostrando il frutto del percorso svolto e dando voce al loro vissuto.

In occasione dell’evento, è stata inaugurata una mostra collettiva con le opere e i manufatti prodotti durante il laboratorio di Fiber Art di Daniela Del Gobbo e il workshop di gioielli artigianali di Beatrice Matalone, rinomata artigiana campobassana.

L’esposizione sarà visitabile per tutto il periodo pasquale, fino al 23 aprile 2025, presso il porticato del Comune di Campobasso.

Un progetto che dimostra come l’arte possa diventare uno strumento di integrazione e crescita, capace di generare legami, opportunità e consapevolezza sociale.

Pasqua e Lunedì in Albis, controlli serrati della Polizia per prevenire i reati

Agenti impegnati su strada e in città contro truffe e furti in abitazione

Massima attenzione sarà rivolta anche sulle strade: oltre ai controlli sul rispetto dei limiti di velocità, le pattuglie della polizia stradale presteranno particolare attenzione alla verifica della soglia di alcol o dell’abuso di sostanze stupefacenti da parte degli automobilisti, con servizi mirati al controllo delle condizioni psicofisiche dei conducenti e all’uso del cellulare alla guida, in applicazione delle nuove norme del Codice della strada. La questura, inoltre, invita i cittadini a segnalare immediatamente al 112 rumori anomali provenienti da abitazioni limitrofe o il movimento di persone sospette nei condomini, in ragione degli episodi di furti in appartamento, nonché di truffe ad anziani e fasce deboli. Del resto, anche nell’ultimo anno, come dimostrano i dati recentemente diffusi, l’attività della Polizia di Stato ha fronteggiato diversi fenomeni criminosi. Particolare attenzione è stata dedicata ai delitti in danno delle “fasce deboli”. In tale ambito, sono stati identificati e denunciati gli autori di 3 casi di truffe a persone anziane. Per il fenomeno delle baby gang, sia italiane che straniere, per il quale nel corso dei mesi estivi si è registrato un incremento a cui ha corrisposto l’immediata attività di contrasto da parte della Squadra Mobile, sono stati 16 i soggetti denunciati e 2 le misure di custodia cautelare in carcere applicate a seguito delle indagini svolte.

Il controllo del territorio espletata dagli equipaggi dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura e dal Commissariato di P.S. di Termoli ha prodotto i seguenti risultati: 31.159 controlli (+20%), 47.325 persone identificate (26%) e 22.229 veicoli controllati (+10%). Sono state gestite, inoltre, 13.959 chiamate giunte al numero di emergenza 113, mentre le segnalazioni pervenute presso la sala operativa tramite l’applicazione per smatphone “You Pol” sono state 231, di cui: 12 per episodi di bullismo, 53 per attività

di spaccio di droga, 27 per violenza di genere e 139 per altre fattispecie, con un incremento rispetto all’anno precedente dell’89%.

Nel periodo di riferimento l’attività dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha consentito denunciare 84 persone e arrestarne 13. Tra questi sono stati effettuati 4 arresti per furto, 2 per rapina, 3 per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, 1 per crollo di costruzioni e pubblica intimidazione, 1 per evasione.

Sono stati effettuati, inoltre, 132 servizi straordinari di controllo del territorio che hanno interessato non solo Campobasso e Termoli ma anche alcuni comuni della provincia. In tali servizi, oltre al personale della Questura e del Commissariato, sono state impiegate anche 570 unità del Reparto Prevenzione Crimine di Pescara conseguendo i seguenti risultati operativi: per­

sone controllate, 11.675

Veicoli controllati: 6.836

L’attività della Divisione Polizia Anticrimine, nell’ambito delle

prerogative attribuite al Questore dalla normativa antimafia e dalle leggi speciali nonché nell’ambito del monitoraggio dei soggetti ritenuti socialmente pericolosi, ha consentito di adottare numerose misure di prevenzione nello specifico: 132 misure di prevenzione personali tipiche, con un incremento complessivo del 46% rispetto all’anno precedente, di cui: 41 avvisi orali, tra i quali 4 con prescrizioni ai sensi dell’art. 3 n. 4 del Decreto Legislativo 06.09.2011 n. 159, 88 fogli di via obbligatori con divieto di fare ritorno in vari comuni della provincia di Campobasso,3 proposte di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, di cui una con obbligo di soggiorno. 71 misure di prevenzione personali atipiche, con un incremento del 300% rispetto all’anno precedente, tra le quali: 35 provvedimenti di “DASPO URBANO”, con cui ai destinatari è stato vietato l’accesso in locali ed esercizi pubblici e/o nelle loro adiacenze a causa di comportamenti tali da porre a rischio la sicurezza pubblica, con un incremento del 155% rispetto all’anno precedente; 18 provvedimenti di “DASPO” sportivi emessi a carico di altrettanti soggetti responsabili di condotte illecite in occasione delle partite di calcio disputatesi in questa provincia, di cui un provvedimento con prescrizioni , 6 provvedimenti di ammonimento a tutela delle vittime di violenza domestica, 12 provvedimenti di ammonimento per atti persecutori (stalking).

La Sezione di Polizia Stradale di Campobasso, insieme al dipendente Distaccamento di Termoli, ha curato i servizi di competenza in ambito stradale sull’intero territorio della provincia. In particolare, dal 1° aprile 2024 al 31 marzo 2025 sono state impiegate 698 pattuglie che hanno proceduto al controllo di 5.429 veicoli e di 6.570 persone, contestando 2.641 infrazioni al Codice della Strada, i cui proventi contravvenzionali ammontano a 121.899 euro.

Sono state ritirate 96 patenti di guida e 87 carte di circolazione, mentre i punti decurtati sono stati complessivamente 5.495.

L’attività investigativa della Specialità ha permesso di denunciare all’Autorità Giudiziaria 14 persone per varie tipologie di reato inerenti alla disciplina della circolazione stradale.

art, condotto dalla denim designer Daniela Del Gobbo; workshop di artigianato, guidato da Beatrice Mata­

CAMPOBASSO. C’è anche

Campobasso tra le mete del ponte di Pasqua consigliate da Holidu. Il capoluogo molisano figura tra le destinazioni più economiche. La Pasqua, infatti, continua a essere un’occasione d’oro per moltissimi italiani che desiderano concedersi una pausa, visitando nuove mete o riscoprendo luoghi amati. Ma dove hanno scelto di andare quest’anno? Holidu, portale di prenotazione di case e appartamenti vacanza tra i maggiori d’Europa, ha stilato la classifica delle 30 destinazioni più cercate dagli italiani per Pasqua 2025 indicando anche il prezzo medio per notte per ciascuna meta. Un podio sempre più internazionale

Pasqua 2025: Campobasso la meta meno cara d’Italia

La meta più desiderata dagli italiani per Pasqua 2025 è ancora una volta Parigi, che si conferma regina delle vacanze primaverili con un prezzo medio di 335 euro a notte. Subito dopo troviamo Barcellona con 315 euro, e in terza posizione Roma, prima tra le italiane, con un costo medio di 250 euro a notte.

Al quarto posto, sorprende in positivo New York, che si afferma come una meta pasquale molto ambita nonostante il prezzo elevato (495 euro a notte). Quinta posizione per l’esotica Marrakech, con un costo decisamente più accessibile (129 euro), seguita da Londra al sesto posto con 323 euro. Le città italiane più amate

Tra le italiane, oltre a Roma, troviamo Napoli (7ª) con 142 euro, Firenze (8ª) con 258 euro, Milano (11ª) con 236 euro, e Cagliari (12ª) con 134 euro. Altre città che entrano in classifica sono La Spezia (15ª), Peschiera del Garda (17ª), Forte dei Marmi (18ª) – che con 388 euro a notte è la più cara tra le italiane –Viareggio (21ª), Mantova (24ª), Francavilla Fontana (25ª), Assisi (26ª) e Venezia (28ª).

Le regioni più presenti: guidano Toscana e Lombardia

La Toscana è la regione italiana più rappresentata, con tre località nella top 30: Firenze, Forte dei Marmi e Viareggio, così come la Lombardia che, tuttavia, resta fuori dalla top 10 con Milano all’11° posto, Livigno al 14° e Mantova al 24°. Due destinazioni ciascuna per l’Umbria (Spoleto 13ª e Assisi 26ª), per la Liguria (La Spezia 15ª e Ventimiglia 19ª) e per il Ve-

VINCHIATURO. L’Amministrazione comunale di Vinchiaturo, nell’augurare alla cittadinanza una serena Pasqua, è lieta di effettuare alcune comunicazioni.

neto (Peschiera del Garda 17ª e Venezia 28ª).

Una destinazione ciascuna, invece, per Lazio e Campania (con Roma e Napoli), ma anche per la Sardegna con Cagliari 12ª, per il Molise con Campobasso 20ª, e per la Puglia con Francavilla Fontana 25ª.

Le destinazioni più economiche (e quelle più costose) Per chi desidera partire senza spendere troppo, le destinazioni più economiche per Pasqua 2025 sono Campobasso, con soli 73 € a notte, e Francavilla Fontana con 108 €. Seguono Assisi (130 €), Spoleto (132 €) e Cagliari (134 €), ideali per una fuga pasquale low cost ma ricca di bellezze.

All’estremo opposto troviamo le mete più esclusive: New York è la più cara con una media di 495 € a notte, seguita da Forte

dei Marmi con 388 €, Parigi (335 €), Londra (323 €) e Barcellona (315 €). Palma di Maiorca (286 €), Venezia (266 €), Firenze (258 €) e Roma (250 €) completano la lista delle destinazioni sopra i 250 euro a notte.

Italia vs Estero: un equilibrio tra mete nostrane e destinazioni internazionali

Se durante la maggior parte dei ponti gli italiani tendono a preferire nettamente le destinazioni entro i confini nazionali, in occasione di Pasqua e Pasquetta si registra invece un maggior desiderio di evasione: molte persone scelgono infatti mete all’estero, dando vita a un equilibrio quasi perfetto tra chi resta in Italia e chi decide di partire oltre confine: quest’anno 17 sono mete nostrane, mentre 13 sono località estere. Questo evidenzia come, pur mantenendo un forte legame con le bellezze del nostro territorio, molti italiani scelgano anche l’estero per le vacanze di primavera.

Tra i Paesi stranieri, la Spagna è la nazione più rappresentata, con ben sette città presenti nella top 30: Barcellona al 2° posto, Palma di Maiorca al 9°, Valencia al 22°, Alicante al 23°, Madrid al 27°, Malaga al 29° e Siviglia al 30°. Segue la Francia con due destinazioni: Parigi al 1° posto e Bordeaux al 10°. Completano la presenza estera gli Stati Uniti con New York al 4° posto, il Marocco con Marrakech al 5°, il Regno Unito con Londra al 6° e l’Ungheria con Budapest al 16° posto. Questa varietà conferma il desiderio degli italiani di coniugare tradizione e scoperta, alternando mete conosciute del territorio nazionale a viaggi oltreconfine, spesso approfittando del lungo weekend pasquale per concedersi una vera e propria fuga culturale o rilassante.

Videosorveglianza potenziata a Vinchiaturo: 30 nuove telecamere

come deterrenza e prevenzione di danneggiamenti, atti vandalici o abbandono di rifiuti, sia per l’individuazione di elementi utili a seguito di reati».

Inoltre, anche a seguito di richieste dei cittadini, «sono stati installati lungo le zone principali del centro alcuni posaceneri per evitare l’abbandono di cicche in strada o sui marciapiedi, altri verranno installati successivamente».

Il sistema di videosorveglianza – scrive il sindaco Luigi Valente - è uno strumento utile sia

«È attivo il nuovo sistema di videosorveglianza comunale dotato di 30 telecamere dislocate sia nel centro abitato che in alcune zone periferiche come cimitero, zona industriale ecc... mentre ulteriori telecamere saranno installate nei prossimi mesi.

Purtroppo, a seguito di intoppi burocratici regionali, «i lavori per la realizzazione del nuovo parco giochi in villa comunale hanno subito una sospensione, ma riprenderanno subito

Oratino, pronta l’area giochi: mercoledì il taglio del nastro

ORATINO. Due interessanti iniziative si terranno nei prossimi giorni ad Oratino.

A darne comunicazione è l’amministrazione Latessa che spiega: «Mercoledì 23 aprile alle ore 11,30 sarà inaugurata l’area giochi adiacente l’edificio scolastico che è stata oggetto di un intervento di ripristino e messa in sicurezza. Parteciperanno gli alunni della scuola di Oratino.

Domenica 27 aprile alle ore 18,00 la Sindaca Loredana Latessa consegnerà la Costituzione Italiana ai neo diciottenni e accompagnata dal Professore Michele Barone e dal giornalista e scrittore Antonio d’Ambrosio l’appuntamento, alla sua seconda edizione, sarà un’occasione di confronto con i giovani parteci-

panti e le loro famiglie sul tema dei diritti e dei doveri di noi cittadini.

A questi due eventi si aggiungono inoltre due appuntamenti promossi dall’Associazione Arturo Giovannitti: una commemorazione il 25 aprile in onore della Medaglia D’Oro

Attilio Brunetti che si terrà in Borgo Loreto e il 1 Maggio il premio Nazionale di Poesia dedicato ad Arturo Giovannitti in Auditorium Comunale».

dopo le festività pasquali. Si chiede alle famiglie e ai bambini di pazientare ancora un po’».

Inoltre sono state «inserite indicazioni turistiche nei pressi dei punti di interesse del nostro territorio. Attraverso le applicazioni su smartphone, chi vuole potrà informarsi dettagliatamente sulla storia dei nostri siti più interessanti. Ogni Fontana di Vinchiaturo è stata dotata di un cartello informativo a seguito del progetto

“Di Borgo in Borgo” a seguito di un meritorio ed ottimo lavoro effettuato dai volontari del servizio civile della Pro Loco di Vinchiaturo».

Infine «proseguono i lavori di sostituzione e miglioramento della pubblica illuminazione e quelli relativi ai due edifici scolastici.

Auguri a tutte e tutti voi di una serena festività pasquale, che porti speranza e fiducia in un mondo di pace e giustizia sociale».

campobasso@primopianomolise.it

BOJANO - RICCIA - TRIVENTO

Già da venerdì santo numerosi turisti hanno dato avvio ai loro tour partendo dal capoluogo matesino

BOJANO. La sinergia e il lavoro indefesso di attivisti culturali e del turismo esperienziale, grazie all’incontro tra Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e le tre Federazioni operanti nel settore del turismo itinerante, ottiene frutti sin da qualche tempo addietro, del tutto insperati. Nel giorno di Pasqua, la buona notizia la offrono gli esercenti di attività ricettive e della

MONTEFALCONE NEL

SANNIO. Dopo numerose segnalazioni da parte dei cittadini il sindaco Fabio Pasciullo richiama ai propri doveri i proprietari di cani. Animali che girano senza guinzaglio, escrementi abbandonati lungo le strade e nelle aree verdi e persino davanti alle porte delle abitazioni. Il primo cittadino si appella al buonsenso dei proprietari ma se questo non dovesse bastare non si escludono provvedimenti specifici.

ristorazione. Tante prenotazioni, ma soprattutto tanti camperisti in arrivo. Club delle Marche, Umbria, Puglia, Toscana, Lazio hanno prenotato e occupato aree di sosta in ogni angolo della regione. Già dal venerdì santo decine e decine di camperisti hanno avviato il loro tour partendo da Bojano per poi sostare a Isernia, raggiungere Castel San Vincenzo e le sue Mai-

Pasqua in camper: centinaia di arrivi a Bojano

narde, dove trascorrere la Pasqua. Domani – lunedì di Pasquetta - sarà la volta di Agnone con rientro in Umbria. Altri gruppi stanno sostando dal venerdì santo a Isernia, dove hanno assistito alla processione degli incappucciati, per ripartire nella serata di oggi.

Pasquetta porterà i camperisti provenienti da varie località italiane anche verso il Santuario di Castelpetroso, per poi arrivare a Bojano. Da Bojano tappa obbligata al Parco archeologico di Sepino per

poi spostarsi nel capoluogo di regione, Campobasso. La permanenza lunga permetterà ai camperisti di visitare Oratino, Frosolone, Trivento, Santa Maria del Canneto di Roccavivara, Termoli per poi rientrare nei propri luoghi il 25 aprile.

I tour, predisposti dai vari club, vedranno la prestazione di professionali guide e operatori culturali dalla certificazione abilitante la professione, camping, attività atte al servizio con una notevole ricaduta sull’intero territorio at-

Il primo cittadino richiama i proprietari di cani

Montefalcone nel Sannio, l’appello del sindaco Pasciullo al buonsenso

«Cari concittadini – si legge nell’appello del sindaco -mi trovo costretto a intervenire pubblicamente su un tema che riguarda il decoro urbano e il rispetto della convivenza civile.Negli ultimi giorni, sono giunte numerose segnalazioni, in particolare dai residenti di Via San Giacomo, Via Circonvallazione e dai frui-

C’è l’avviso per le manifestazioni di interesse Trivento, cercasi locali idonei per matrimoni e unioni civili

TRIVENTO. Il Comune di Trivento cerca locali idonei alla celebrazione di matrimoni e unioni civili fuori della sede municipale. Sempre più spesso chi decide di sposarsi chiede di poterlo fare in locali diversi da un anonimo ufficio comunale. Pertanto i proprietari o coloro che dispongono di strutture che si caratterizzano per aspetti ricettivi, storicoarchitettonici, di paesaggio, di tradizione religiosa e culturale presenti sul territorio comunale possono presentare una manifestazione di interesse per concedere in uso gratuito ed esclusivo per tre anni, rinnovabili, locali per l’istituzione di uffici di Stato Civile per la sola celebrazione di matrimoni o unioni civili.

Queste le condizioni necessarie: il richiedente deve consentire la disponibilità giuridica, a priori, anche in comodato gratuito, di un locale idoneo alla celebrazione del matrimonio o dell’unione civile davanti all’Ufficiale di Stato Civile del Comune; il locale dovrà essere decoroso e adeguato alla finalità pubbli-

tori dell’area fitness in Via Orto la Corte, che lamentano comportamenti incivili da parte di alcuni proprietari di cani. Parlo, nello specifico, di animali lasciati liberi senza guinzaglio, senza alcuna sorveglianza, e soprattutto di cani condotti a passeggio che vengono lasciati liberi di fare i propri bisogni lungo le strade, sui marciapiedi o – fatto ancora più grave – davanti alle

ca/istituzionale; dovranno sussistere i requisiti richiesti dalla normativa di legge. La manifestazione di interesse dovrà essere presentata entro il prossimo 19 maggio utilizzando l’apposito modello predisposto dal Comune sottoscritto dal proprietario dell’immobile (o avente diritto), recante in allegato copia del documento d’identità in corso di validità unitamente alla planimetria dettagliata degli spazi messi a disposizione, in una delle seguenti modalità:e-mail; pec; mediante consegna a mano del modulo all’Ufficio Protocollo in Piazza Municipio. Alle richieste seguirà sopralluogo per la verifica dell’idoneità strutturale: la documentazione sarà oggetto di valutazione da parte della struttura organizzativa scrivente e sarà trasmessa alla Giunta comunale per le decisioni in merito. Per eventuali informazioni e/o chiarimenti gli interessati potranno rivolgersi all’Ufficio Stato Civile del Comune.

traversato. L’Azienda Autonoma ha messo a diposizione, con il proprio addetto alla comunicazione, Maurizio Varriano e il consulente Ivan Perriera, i propri servizi per poter ospitare al meglio i turisti. Collaborazione che ha visto in prima linea i Comuni di Isernia grazie all’assessore Vittorio Monaco, Campobasso con l’assessore Giose Trivisonno, Sepino con il sindaco Paolo Pasquale D’Anello, Bojano con il sindaco Carmine Ruscetta, Trivento con il sindaco Luigi Pavone, Froso-

lone con la Proloco, Roccavivara con il sindaco Angelo Minni, Castel San Vincenzo con il sindaco Marisa Margiotta, Agnone con il sindaco Daniele Saia, grazie anche al supporto di associazioni locali, attività economiche, musei e attivisti culturali. Così, ancora una volta dal Molise arriva una dimostrazione chiara del fatto che la passione, l’emozione, il racconto, l’identità e soprattutto i rapporti interpersonali portano i loro frutti per il bene dell’intera regione.

porte delle abitazioni, senza che i padroni provvedano a raccogliere quanto dovuto. Purtroppo il nostro Comune non è attualmente dotato di un regolamento specifico in materia, poiché in una piccola comunità come la nostra si è sempre pensato che il buonsenso e il rispetto reciproco bastassero. Ma i fatti dimostrano che non sempre è così. Amare gli animali significa anche educarli e rispettare gli spazi pubblici e privati della nostra comunità. Invito quindi tutti i possessori di animali a comportarsi con responsabilità. Il benessere collettivo dipende dalle azioni di ciascuno di noi. Se la situazione dovesse persistere, valuteremo l’introduzione di misure regolamentari e sanzioni. Intanto, invito tutti i cittadini a vigilare e a continuare a segnalare episodi simili.Confido nel senso civico dei cittadini, nella collaborazione e nel rispetto reciproco».

Mancanza di senso civico e rispetto degli altri alla base di comportamenti che, oltre a colpire il decoro urbano, creano anche tanti malumori tra i residenti.

Roccavivara, l’area di Santa Maria di Canneto ripulita dai volontari
I ringraziamenti del primo cittadino

ROCCAVIVARA. Il sindaco di Roccavivara Angelo Minni ringrazia i volontari che hanno partecipato alla giornata ecologica che si è tenuta nell’area circostante il santuario di Santa Maria di Canneto.

I volontari si sono dedicati soprattutto al taglio dell’erba lungo il viale di accesso al santuario, nell’area attrezzata del “Parco della domenica” e del teatro all’aperto. «Grazie ancora una volta – afferma il primo cittadino - a chi volon-

tariamente si è impegnato, all’operaio comunale, al consigliere delegato, al gruppo intercomunale di Protezione Civile, alla Pro Loco, alla Smaltimenti Sud e a tutti quelli che hanno collaborato per il grande lavoro svolto. Probabilmente non sarà mai abbastanza (per i soliti), ma anche questa volta, come sempre, si è fatto tutto il possibile per pulire e rendere fruibile tutta l’area di Canneto ai visitatori del Santuario e commercianti che raggiungeranno questo luogo per la Pasqua, lunedì di Pasquetta e non solo». Nel giorno di Pasquetta, oltre ai fedeli in visita al santuario, centinaia di persone provenienti anche dall’Abruzzo trascorrono questa giornata nelle aree verdi che circondano il santuario mariano di Canneto.

ISERNIA

Domenica 20 aprile 2025 Primo Piano Molise

La Cassazione rigetta il ricorso dell’ex direttore delle Entrate

Tentata concussione, definitiva la condanna per Domenico Riccio

ISERNIA. Diventa definitiva la condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione per Domenico Riccio, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate di Isernia, arrestato nell’aprile 2022 con l’accusa di tentata concussione. La sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha infatti rigettato nei giorni scorsi il ricorso presentato dalla difesa, confermando quanto già stabilito dal GUP del Tribunale di Isernia e dalla Corte di Appello di Campobasso con la sentenza del 18 aprile dello scorso anno. Oltre alla pena detentiva, per Riccio scatta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e il divieto di contrarre con la pubblica ammini-

strazione. È stato inoltre disposto il risarcimento dei danni subiti dalle parti civili, da quantificarsi in separata sede, e il pagamento delle spese processuali.

A renderlo noto è stato il dott. Vincenzo Maddaloni, parte civile nel processo e assistito dall’avvocato Aldo Moscardino del Foro di Isernia.

Il caso suscitò clamore non solo per la gravità delle accuse, ma anche per il profilo dell’imputato: Riccio, noto e stimato nelle comunità di Isernia e Venafro, era considerato un professionista ri-

servato e corretto. Il suo arresto divise l’opinione pubblica, soprattutto alla luce del fatto che Riccio è figlio dell’ex parlamentare Eugenio Riccio. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Isernia e dalla Guardia di Finanza, l’allora direttore dell’Agenzia delle Entrate avrebbe avanzato nei confronti del commissario giudiziale – e, per suo tramite, degli amministratori della DR Motor Company Srl – una richiesta da un milione di euro. In cambio, Riccio si sarebbe impegnato ad astenersi da una serie di azioni che avrebbero potuto danneggiare la società in concordato preventivo, i suoi amministratori e lo stesso commissario. A denunciare l’episodio fu proprio quest’ultimo, che si recò dal procuratore Carlo Fucci per raccontare l’accaduto. Determinante, ai fini delle indagini, si sarebbe rivelata una conversazione tra Riccio e il commissario, intercettata grazie a dispositivi ambientali installati dagli inquirenti. Sarebbero quelle parole la prova chiave nel procedimento che ha portato, ora in via definitiva, alla condanna dell’ex dirigente.

Suggestione, fede e spiritualità nel cuore della città per la processione del Venerdì Santo

Il rito degli Incappucciati

Emozione senza fine

ISERNIA. La città di Isernia ha vissuto ancora una volta uno dei suoi momenti più intensi e spirituali con la tradizionale processione degli incappucciati del venerdì santo, manifestazione di fede che unisce l’intera comunità e richiama fedeli da diverse regioni e persino dall’estero. Decine, non a caso, i camper giunti da ogni dove nel capoluogo pentro per assistere alla manifestazione. Centinaia le persone che hanno invaso le strade cittadine, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose. Sin dal pomeriggio, la chiesa di Santa Chiara è stata gremita dai portatori delle statue del Cristo morto e della Madonna addolorata, pronti a rinnovare un rito che affonda le radici nei secoli. La processione, con in testa la confraternita di Santa Maria del Suffragio seguita da quelle di Sant’Antonio, del Santissimo Rosario, del Santissimo Sacramento e La Fraterna, ha visto sfilare gli incappucciati penitenti con i busti degli Ecce homo, le

croci calvario, le croci della passione e le croci sudario, seguiti dai membri dell’Unitalsi, dell’Agesci e della banda musicale oltre che del gruppo corale. A guidare il clero, invece, il vescovo Camillo Cibotti.

Migliaia di fedeli hanno seguito con raccoglimento e devozione il corteo, in un’atmosfera di silenzio rotto solo dai canti e dalle preghiere. In questo contesto di profonda spiritualità, le varie confraternite, distinguibili dal colore delle mozzette, hanno curato ogni minimo dettaglio della cerimonia, dalla vestizione del Cristo e della Madonna –

nerdì santo. Un’emozione impagabile, condivisa con i tantissimi fedeli che, arrivando anche da fuori regione, mantengono viva una tradizione antica e suggestiva che rende unica la nostra comunità. Isernia custodisce le sue radici, con rispetto e partecipazione».

con l’abito di quest’ultima realizzato appositamente per l’occasione dalle merlettaie isernine - all’adornamento floreale delle sacre effigi.

«È sempre una grande suggestione muovere passi silenziosi attraversando le strade della nostra città nella tradizionale processione degli Incappucciati - ha dichiarato il sindaco Castrataro. In questo antico rito, momento di profonda spiritualità e riflessione, Isernia si raccoglie e si stringe, testimoniando il dolore e la speranza del ve-

La processione ha riunito persone di tutte le età e provenienze: c’è chi partecipa da cinquant’anni, chi per la prima volta, chi torna appositamente dall’estero per non perdere questo momento di condivisione. In un tempo ancora segnato da conflitti e difficoltà, la comunità isernina ha trovato nel rito del venerdì santo un’occasione per abbattere ogni barriera, riscoprirsi fratelli e sorelle uniti nella fede e nella tradizione.

La maestosa cerimonia ha visto sfilare il Cristo morto e la Mater dolorosa, quest’ultima con il vestito nero e il cuore trafitto dalle sette spade simboleggianti i peccati capitali. Una rappresentazione che sublima il senso stesso della Pasqua e il mistero della fede che, attraverso il dolore della morte, conduce alla speranza della resurrezione.

ISERNIA. L’intelligenza artificiale scriverebbe di loro come i salvatori della tavola degli italiani. Chi è dotato di cuore e vive di sensazioni, invece, racconta la vera storia di uomini e donne che con la loro dedizione al lavoro del cuoco, guardano il cielo e arrivano sino alla sede politica più in alto d’Italia, la sede della Regione Lombardia, per l’assemblea dei soci della Federazione Italiana Cuochi. Più che amici, solidali o associati, vestono con grande stile la giacca bianca di chi fa della propria professione una vera missione: quella dell’essere cuoco. Tra loro, Andrea Soledad Lopez, Ernesta Vassolo, Matteo Miucci, Giovanni Colarusso quali membri dell’assemblea, Valentin Nestor e Giuseppina Vassolo uditori, hanno rappresentato il Molise

Dal Molise a Milano: i cuochi che sognano in bianco

L’orgoglio della Federazione regionale in Lombardia

nell’Assemblea generale della Federazione tenutasi proprio nella straordinaria sede milanese. Padrona di casa l’assessore Barbara Mazzali, amica del Molise grazie soprattutto alla ultraventennale amicizia con Maurizio Varriano che, come fu per il presidente del Consiglio della Regione Puglia, Loredana Capone, è stata omaggiata della giacca e della toque bianca che eleva al cielo la missione di chi conserva, tramanda, soddisfa il mondo della biodiversità alimentare. Nell’anno decisivo per il riconoscimento Unesco della

cucina italiana e quindi dello straordinario patrimonio gastronomico del belpaese, il Molise primeggia per biodiversità e partecipazione attiva visti i numerosi incontri di formazione professionale, condivisione di eventi e magia che solo il cibo riesce a infondere. Spirito dall’abnegazione di chi crede si può ancora uscire da tunnel senza luce e ritrovare la giusta serenità per vivere insieme la felicità che ogni molisano merita. Un’autentica poesia quella che trasuda dal lavoro apparentemente di sole mani dei cuochi molisani, dei cuochi in genere, di chi nel tempo ha dato sé stesso per formare altri e a regalare emozioni, quelle che il tempo non cancella, quelle che il tempo rafforza e rende uniche. Così anche per i cuochi che orgogliosamente portano il Molise nel cuore e sanno esportare i lati positivi della marginalità in ogni occasione. E l’occasione dell’assemblea dei soci di Milano ha rappresentanto il giusto momento per trarne esperienza e condizionare positivamente un percorso di crescita che vede il Molise porsi “dal margine al centro” per riprendere il titolo del bellissimo dossier coniato per “Agnone Capitale della Cultura”. Dopotutto, «il Molise è terra di contadini, di gente ordinariamente taciturna; non dice che l’indispensabile; abitante di una terra difficile, aspra, scoscesa, rotta, a pendii rocciosi, a sassaie aride, ha nelle vene l’asprezza della lotta per vivere» - scriveva ancora Francesco Jovine. Forse tutto ciò ha cambiato la vita dei molisani e di chi porta in sé la voglia di non soccombere, di restare. I cuochi sono l’emblema di una restanza senza tempo e, nel lanciare il cappello bianco al cielo, a dimostrazione della voglia di felicità, rendono tutti felici di poter applaudire un mondo che lavora quando gli altri si godono le feste, rendono felici sempre gli altri anche quando nel loro cuore alberga qualche pizzico di solitudine. Evviva i cuochi.

L’Aned denuncia: «Apparecchiature in attività da 25 anni

Ne serve una nuova ed efficiente,

ne va della vita dei pazienti»

Guasto all’impianto osmosi, bloccate le dialisi ad Agnone

AGNONE. Davvero un venerdì di passione per i pazienti dializzati che fanno riferimento, per quello che è un vero e proprio trattamento salvavita, all’ospedale “San Francesco Caracciolo” di Agnone. Quello che l’associazione di categoria dei dializzati di Abruzzo e Molise andava e va ripetendo da anni, lanciando ripetutamente l’allarme e sollecitando di conseguenza non solo l’Asrem, ma anche la politica regionale molisana e la struttura commissariale, si è purtroppo verificato. E solo per un caso fortuito e per la competenza del personale sanitario operante non è successo nulla di più grave. «Venerdì mattina, intorno alle ore 13, l’impianto di osmosi del centro dialisi dell’ospedale ha smesso di funzionare perché è andato fuori uso. Nel corso del pomeriggio il macchinario non era stato ancora riparato, per quel che ci risulta, e di conseguenza non è stato possibile dializzare i pazienti che afferiscono all’ospedale “Caracciolo” di Agnone». La denuncia è di don Francesco Martino, della segreteria dell’Aned Abruzzo e Molise, notoriamente paziente dializzato proprio lì al “Caracciolo”.

Una problematica, quella della possibile avaria dell’impianto che permette di procedere alla dialisi, sollevata più volte dall’associazione dei dializzati, rispetto alla quale però l’Asrem non ha programmato alcun piano di riserva, nessun piano B. Un solo macchinario datato, che prima o poi avrebbe ceduto, paralizzando il reparto dialisi e mettendo a rischio gli stessi pazienti. Ed è esattamente quello che è successo.

Ignorata la logica della ridondanza che solitamente si applica in ambito sanitario, ma ovunque ci sia necessità di garantire la sicurezza e l’incolumità altrui.

«Si è verificato quello che andiamo ripetendo da cinque anni – continua, sdegnato, don Martino –, in ragione del fatto che si tratta di un macchinario datato, che sarebbe stato opportuno sostituire già da tempo. Oggi si è messa in pericolo l’incolumità dei pazienti dializzati, forse non ci rendiamo bene conto di questo. Non si sono voluti affrontare i problemi dell’impianto di osmosi, quando sarebbe bastato un modesto impegno economico».

Martino,

Secondo il reverendo sarebbe bastata una cifra stimata intorno ai 120mila euro per l’acquisto di un nuovo macchinario, al fine di sostituire quello ormai datato che perde colpi. L’Asrem, che di soldi ne spende a palate, non ha mai pensato di procedere in tal senso e soprattutto, ed è questa la polemica sollevata dall’ex cappellano del “Caracciolo”, ha ignorato deliberatamente tutti i suggerimenti e le sollecitazioni giunte, nel corso degli anni e ripetutamente, dall’associazione Aned Abruzzo e Molise che ha, come unico scopo, solo quello di garantire e tutelare i pazienti dializzati. «Una gestione Asrem fallimentare – riprende inferocito don Martino – che ha acquistato sì i letti, ad esempio, per la dialisi, ma non queste apparecchiature elettromedicali fondamentali per i dializzati, senza le quali è impossibile dializzare. Farebbero bene a dimettersi di corsa, tutti, dai tecnici dell’Asrem e compresi i politici, perché non è più tollerabile il disinteresse totale rispetto a questa problematica ripetutamente sollevata dall’associazione dei dializzati».

Tornando all’incidente di venerdì santo, l’avaria si è

registrata intorno alle ore 13. Immediatamente è stato segnalato il guasto e la relativa problematica di non poter assicurare lo svolgimento delle dialisi per i pazienti in attesa. Intorno alle 15.30, secondo il racconto dei presenti, sarebbero arrivati i tecnici del pronto intervento che, in un’ora abbondante di lavoro, sono riusciti a far ripartire il macchinario elettromedicale. Nello specifico si era verificato un guasto ad una pompa che ha compromesso la corretta funzionalità dei filtri, come se il sistema imbarcasse aria. Solo dopo l’intervento dei tecnici, dunque, intorno alle ore 17, il macchinario è ripartito ed è stato possibile procedere a dializzare, smaltendo la lista di attesa che nel frattempo si era creata. Le operazioni, infatti, sono andate avanti ad oltranza fino ad oltre le ore 21, come assicura lo stesso

don Francesco Martino. «Un blocco di qualche ora ha causato enormi disagi e difficoltà ai pazienti che già soffrono per la loro situazione – insiste l’ex cappellano del “Caracciolo” –. Lì la questione è semplice: quel macchinario è molto vecchio, ha tantissime ore di lavoro e va dunque sostituito con una apparecchiatura nuo-

va ed efficiente e soprattutto sicura per i pazienti e gli stessi operatori sanitari. Parliamo di un impianto che è in funzione da 25 anni, va cambiato, semplicemente, e non ci pare sia così complicato procedere in tal senso. Non si tratta di assumere personale o di fare chissà quale programmazione strategica, ma semplicemente di ammodernare un

settore dell’ospedale con l’acquisto e la sostituzione di una singola apparecchiatura. Siamo stanchi di ripetere le stesse cose da oltre cinque anni, di elemosinare apparecchiature funzionanti, nuove ed efficienti. Non se ne può più».

L’Aned, superata la fase di emergenza, ha rivolto un ringraziamento al direttore del reparto e all’equipe infermieristica di Agnone che, «nonostante la giornata particolare, sono rimasti al lavoro per circa dieci ore consecutive per evitare ulteriori disagi ai pazienti».

«A questo – chiude l’associazione – si aggiungono le altre criticità di tutti i centri di Emodialisi in regione e la precaria situazione dell’unico reparto di Nefrologia del Molise». L’Aned preannuncia un’assemblea dei soci nei prossimi giorni e non esclude un’iniziativa di protesta nei confronti di Asrem e Regione Molise.

Greco tuona e punta il dito contro Regione e Asrem: «Via Crucis sanitaria e la politica si gira dall’altra parte»

AGNONE. «Alla vigilia della Pasqua, all’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone si è consumata una vera “Via Crucis” sanitaria. A causa di un malfunzionamento dell’impianto di osmosi, i pazienti che dovevano fare la dialisi sono stati quasi costretti ad essere trasportati altrove, quindi verso Isernia e Campobasso. Solo l’intervento dei tecnici è riuscito a mettere una pezza rispetto a questa gravissima situazione». Il duro commento alla notizia di quanto accaduto nella giornata di venerdì santo presso l’ospedale di area disagiata e disastrata a questo punto, di Agnone, arriva dal consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Andrea Greco. Nulla di imprevisto e imprevedibile, secondo il pentastellato, visto che, come confermato dallo stesso don Martino, più volte, nel corso degli anni, l’associazione dei dializzati aveva lanciato l’allarme, paventando il rischio malfunzionamento delle apparecchiature proprio in ragione della loro conclamata vetustà. Si tratta, infatti, di attrezzature mediche fondamentali che sono in servizio da un quarto di secolo. Il guasto era davvero dietro l’angolo, come suol dirsi, e si è concretizzato venerdì, quando l’impianto di osmosi ha smesso di funzionare ed è stato ripristinato solo dopo diverse ore. «Eppure – riprende il consigliere regionale Andrea Greco –, è da almeno cinque anni che denunciamo l’obsolescenza dell’impianto: in tal senso, ringrazio persone come don Francesco Martino e l’Associazione Nazionale Emodializzati che continuano a tenere alta l’attenzione sul tema».

Proprio l’ex cappellano del “Caracciolo”, in qualità di segretario dell’associazione dei dializzati, ha chiesto la testa dei vertici dell’Asrem e dei responsabili politici di quanto accaduto. «Pensate: basterebbero circa 100mila euro per sostituire l’impianto di osmosi con uno di biosmosi, sia ad Agnone sia presso il presidio ospedaliero di Venafro – rincara la dose il consigliere Greco –. Ogni anno l’Asrem registra però un nuovo record di esternalizzazioni sanitarie. Siamo arrivati a 60 milioni di euro spesi per servizi non sanitari come mense, pulizie, servizi territoriali. In tutto ciò, non si trovano 100mila euro per sistemare uno strumento che fa la differenza tra la vita e la morte delle persone». Davvero singolare, infatti, che nelle pieghe di un bilancio milionario l’azienda

sanitaria non riesca a trovare due spicci per ammodernare la dotazione del comparto dialisi dell’ospedale “Caracciolo”. «È un fatto assolutamente indegno che tra l’altro arriva subito dopo la rimozione del medico a bordo del 118 durante le ore notturne – va giù duro il consigliere regionale Andrea Greco –. Capita così che per molti giorni, durante l’arco del mese, un solo medico deve fare accettazione dei pazienti in emergenza, stare in Pronto soccorso e presidiare anche il reparto di Medicina. È un fatto drammatico che pochi giorni fa ho segnalato al prefetto Giuseppe Montella, ma ho scritto anche al ministro degli Interni e al ministro della Salute: l’ospedale di Agnone deve avere la dignità di presidio di area disagiata». Al momento, infatti, quella dignità manca all’appello, mentre l’unica cosa che resta è il disagio e il disservizio ingenerati da illogiche e sconclusionate scelte aziendali e politiche. Alla faccia dei proclami di rilancio dell’ospedale dell’Alto Molise, la realtà che si registra ogni giorno è diversa, molto diversa. «Ne approfitto per rivolgere anche un appello al sindaco Daniele Saia – conclude il consigliere Greco –, agli assessori regionali e a tutti quegli amministratori che ogni volta sembra si girino dall’altra parte. A chi ha dato false illusioni su questo territorio: queste persone devono dire ai cittadini, invece di buttare fumo negli occhi, cosa vogliono realmente fare di questo presidio. Se vogliono che venga chiuso, devono avere il coraggio di dirlo, senza farlo morire lentamente come sta accadendo».

Domenica
Piano Molise
Mastragelo, nefrologo di Agnone
Don
ex cappellano

VENAFRO

Rebus Prg, ora si attendono risposte dalla Regione

L’assessore Perna ha garantito che non ci sono irregolarità, confusione generata da un documento errato reperito in via Genova

Il prefetto Montella a Montaquila, efficace dialogo tra le istituzioni

Proficuo l’incontro con il sindaco Ricci, lo spopolamento tra i temi discussi

MONTAQUILA. Il prefetto di Isernia Giuseppe Montella, si è recato in visita istituzionale presso il Comune di Montaquila, ove è stato accolto dal sindaco Marciano Ricci.

L’incontro si inserisce nel ciclo di visite istituzionali programmato dal prefetto, nell’ambito del territorio provinciale, allo scopo di approfondire la conoscenza delle diverse realtà locali e delle loro peculiarità. La visita, che si è svolta in un clima di viva cordialità, ha rappresentato l’occasione per un confronto, in un contesto di cooperazione inter­istituzionale, con i rappresentanti dell’ente locale, su specifici temi di particolare rilevanza, quali la protezione civile, la sicurezza urbana ed il fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri del Molise. A tale ri­

VEANFRO. La risposta dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Venafro, Marina Perna, al vespaio di polemiche intorno alla modifica all’articolo 12 del Piano regolatore generale è servita per fare chiarezza sulle procedure adottate. I dubbi sorgono sull’operato del responsabile della Regione Molise dell’Area Terza che ha avallato l’istanza del geometra Massimo D’Andrea che aveva parlato di «una grave irregolarità riguardante le Norme tecniche di attuazione (Nta) del PRG del Comune di Venafro». È venuto fuori che l’ufficio suddetto avesse tra le sue carte un documento difforme rispetto a quello presente nell’archivio della stessa Regione Molise relativamente alla materia oggetto delle polemiche venute fuori proprio dalla segnalazione del geometra D’Andrea. Come ha giustamente sottolineato l’assessore all’Urbanistica di Palazzo Cimorelli Marina Perna, tutti i cittadini o «chiunque voglia chiarirsi ogni dubbio, collegandosi prima al sito della Consiglio regionale del Molise digitando su Google “prg comune di Venafro”, si troverà il link contenente la delibera del 1977 di approvazione del prg di Venafro (che consiglio a tutti di leggere perché vi è in dettaglio tutto l’iter approvativo del prg) e gli allegati documenti, tra cui, per l’appunto le NTA, sul cui frontespizio è riportata la dicitura in basso a sinistra “nta attualmente vigenti”; quindi, ognuno potrà collegarsi al sito del comune di Venafro e confrontare i due documenti, quello disponibile sul sito del Consiglio regionale e quello disponibile sul sito del Comune. Ognuno così avrà modo di constatare la totale corrispondenza tra l’art. 12 delle NTA approvate nel 1977 dal Consiglio regionale e quello utilizzato dal Comune di Venafro». Agli atti dell’ufficio regionale dunque non c’era il documento giusto, ma un documento difforme. Ma come è possibile tutto questo? A questa domanda l’assessore Perna ha risposto così: «Non posso sapere, ovviamente, per quali ragioni in quell’ Ufficio non ci siano tutti i documenti che compongono l’iter approvativo del prg e per quale motivo il documento relativo all’art. 12 delle Nta nella disponibilità di quel funzionario sia una versione precedente a quella definitiva che all’epoca (ripeto: 1977) fu approvata». Tra l’altro, come ha ricordato l’assessore Perna «il testo approvato nel 1977 dal Consiglio Regionale recepì anche il parere e le osservazioni della Sovrintendenza, in cui, per inciso, si descrive il centro storico di Venafro con parole meravigliose ritenendolo di primaria importanza e tutela e, pertanto, ampliandone la perimetrazione ( leggete anche questo, perché ciò ha fondato la modifica dell’art. 12 del prg) ed inserendovi anche, per esempio il Verlasce; pensate che grazie a quel parere il Versasce esiste ancora, altrimenti oggi sarebbe stato raso al suolo». Alla luce di tutto questo si dovrebbe intervenire sull’ufficio regionale: verificare la documentazione in possesso all’ufficio preposto per evitare di arrivare a pareri “destabilizzanti” come è successo in questo caso. Una cosa è certa: il Settore Urbanistica del Comune di Venafro ha attinto dai documenti presenti sul sito del Consiglio regionale che sono gli stessi che vengono utilizzati, di volta in volta, dal 1977 in materia di Piano Regolatore Generale. A questo punto si attende l’intervento del titolare dell’urbanistica della Giunta regionale, per scrivere la parola fine a questa vicenda che ha suscitato non poche polemiche dentro e fuori Palazzo Cimorelli.

guardo, è stata condivisa la necessità che tutte Istituzioni facciano rete affinché vengano individuate e messe in atto quelle iniziative necessarie per recuperare i centri

VENAFRO. Viene ospitato di seguito un particolare riferito da un molisano circa la vita del Beato Bartolo Longo, Fondatore della Basilica della Madonna di Pompei e della Nuova Pompei e prossimo alla santificazione all’indomani dell’annuncio di Papa Francesco nel corso del suo recente ricovero al Gemelli di Roma. La citazione si riferisce ad un momento dell’esistenza del Beato che in età matura dedicò tutto se stesso alle opere di carità per i più bisognosi e per i meno fortunati, parallelamente alla creazione del Santuario mariano. Di seguito la testimonianza del molisano: «Sono un devoto molisano alla madonna di Pompei, al beato Bartolo Longo e figlio di una pompeiana, oggi scomparsa, trasferitasi in Molise nella prima metà del 1900 dopo le nozze con un molisano. Tra l’altro per il proprio evento nuziale mia madre, nel ribadire la propria devozione alla vergine del rosario ed il personale sostegno alle opere sociali promosse da Bartolo Longo, commissionò i mobili della sua futura casa di donna coniugata alla falegnameria dello stesso santuario mariano di Pompei ideata dal beato Bartolo Longo e che dava lavoro a giovani dall’esistenza difficile. Piace qui sottolineare che raggiungo periodicamente Pompei con la famiglia come atto di devozione alla vergine del rosario, sostenendo con offerte le opere pie avviate da Bartolo Longo e le necessità del santuario. Ricevo infatti la pubblicazione del santuario che leggo ogni volta con piacere, compresa l’ultima di gennaio/marzo 2025 interamente dedicata a Bartolo Longo pros­

storici di borghi di notevole rilievo paesaggistico, in modo da renderli maggiormente vivibili per la collettività e attrattivi per il turismo, atteso che le bellezze naturalistiche del Molise potrebbero costituire un vero e proprio volano per l’economia locale. Il prefetto Montella, a riprova del ruolo dell’istituto prefettizio quale figura di ascolto delle esigenze delle comunità locali e di raccordo tra i vari livelli di Governo, ha ribadito la piena disponibilità, in un’ottica di leale collaborazione, al confronto con i rappresentanti degli enti locali.

La testimonianza dal cuore di Venafro

Un calesse verso il cielo Il racconto inedito sulla vita di Bartolo Longo

simo santo, evento di rilievo assoluto. Circa la richiamata stampa mi sia concessa la precisazione relativa all’articolo “1875, l’arrivo a Pompei del quadro della Madonna”, pagg. 14/15, e che scaturisce da quanto riferitami da mia madre, devotissima alla vergine del rosario. Vi si legge che, ricevuto il quadro della madonna del rosario ­oggi veneratissimo­ da suor Maria Concetta de litala del convento napoletano del Rosariello a Portamedina nei quartieri spagnoli, perchè venisse trasportato a Pompei Bartolo Longo lo affidò al carrettiere angelo tortora “che l’avvolse in un lenzuolo e l’appoggiò sul proprio carretto con cui faceva ritorno a Pompei”. Tale versione, pur bellissima, non collima con quanto espressamente testimoniato più volte in famiglia da mia madre, figlia di pompeiano titolare di albergo/ristorante situato sino alla II guerra mondiale sull’attuale piazza anfiteatro ed amico nonchè coetaneo di Bartolo Longo. Mia madre infatti mi diceva, avendolo appre­

so direttamente dal padre, che nel primo pomeriggio del 13 novembre 1875, giorno dell’arrivo del quadro a Pompei, suo padrecome mostra anche la cartolina illustrata di Pompei allegataera seduto dinanzi al proprio albergo/ristorante quando vide arrivare sulla strada principale di Pompei Bartolo Longo alla guida del proprio calesse. Data l’amicizia tra i due, mio nonno salutò Bartolo Longo asserendo, “ciao Bartolo, da dove vieni?”, e l’avvocato suo amico rispose, “sono stato al mercato di … ­ e citò un comune circumvesuviano­ dove ho visto questo quadro della madonna, mi è piaciuto e l’ho comprato”. Così di­

cendo, tirò via il panno che copriva il quadro per farlo vedere a mio nonno che intanto si era avvicinato al calesse. E subito mio nonno, osservatolo attentamente, “è bellissimo! sarà ancora più bello dopo il restauro a cui certamente lo farai sottoporre. complimenti per l’acquisto”. ed ancora mio nonno, “grazie per avermelo mostrato e buona giornata”. Dopodichè Bartolo Longo si allontanò col proprio calesse con a bordo il quadro della madonna, salutando a sua volta l’amico e coetaneo. Mio nonno negli anni che seguirono diverrà poi benefattore e sostenitore delle opere e della Basilica della Madonna di Pompei tanto che alla sua morte, avvenuta a seguito dell’epidemia detta “asiatica” poco dopo la metà del 1900, fu concessa la celebrazione del rito funebre direttamente nel santuario mariano pompeiano. Sperando nell’utilità di quanto appena scritto, ringrazio dell’attenzione prestata e come tant’altri prego per la santificazione di Bartolo Longo, fondatore del santuario mariano pompeiano, ideatore della nuova Pompei e che si adoperò per il sorriso dei più deboli».

Domenica 20 aprile 2025 Primo Piano Molise

TERMOLI

In città già molti ospiti e decine di camper, il sindaco Balice invita a vivere le feste con “civiltà”

Ponte di Pasqua primo test turistico del 2025

TERMOLI. C’è voglia di turismo a Termoli e ci sono molti turisti, già, anche stranieri, che inseguono sole e relax. Si odono soprattutto parlare inglese, provengono dal Nord Europa e dagli Stati Uniti. Ormai la destagionalizzazione è un percorso avviato e tra i filoni di accoglienza, sta assurgendo a particolare importanza quello del plein-air, ossia camper, caravan e roulotte. Porto turistico di Termoli, che ha un’area dedicata, preso letteralmente d’assalto, ma anche gli altri luoghi predisposti, anche se rimarrà da risolvere la questione dell’area camper pubblica di Rio Vivo, tuttora sub-iudice a causa del procedimento intentato dai privati. Oggi e domani primo vero test per il ‘sistema turistico’ sperando che il meteo dia tregua. Stress test anche per gli imbarchi alle Isole Tremiti,

oltre che per ricettività e somministrazione. Anche di questo abbiamo parlato col sindaco Nico Balice, nei consueti auguri alla comunità, per la prima volta in questa circostanza. «Rivolgo auguri sinceri non solo ai residenti, ma anche ai turisti e a chi lavora e contribuisce alla vitalità della città. Sottolineo l’importanza della Pasqua come momento di rinascita e unità, as-

TERMOLI. Passaggio sotto costa della nave scuola Amerigo Vespucci: una foto di Stefano Leone per ricordare l’evento. Una splendida foto in bianco e nero che sottolinea tutta la bellezza della nave scuola “Amerigo Vespucci” durante il passaggio vicino alla costa termolese. L’evento domenica sei aprile, un momento che rimarrà indelebile nel tempo e che si è reso possibile grazie alla richiesta presentata dal Sindaco Nicola Balice alla Marina Militare italiana che ha subito acconsentito. Venerdì scorso, l’artista Stefano Leone ha voluto omaggiare il Sindaco e l’amministrazione comunale con una foto che ricorda quel passaggio sotto costa. Il mare “increspato” e l’Amerigo Vespucci che in direzione sud saluta la città di Termoli dove in tanti si sono ritrovati al porto, in spiaggia e al borgo vecchio per ammirare tutta la sua bellezza. Una nave piena di storia, orgoglio del Paese in tutto il mondo. La fotografia è stata consegnata alla presenza del Sindaco Nicola Balice e del vicesindaco e assessore alla cultura Michele Barile. «Il sindaco Balice – ha detto Stefano Leone – con la sua richiesta alla Marina Militare ha ben interpretato il ruolo nel rapporto tra il mare e la vita. Penso

sociando questi valori al bisogno di rafforzare il senso di comunità. Auspico che la Pasqua possa rappresentare una rinascita nei cuori e nelle menti dei cittadini, un’occasione per ritrovare quel senso di comunità necessario per affrontare le sfide attuali». Ha anche sottolineato il ruolo centrale di Termoli come città di accoglienza, impegnata a migliorare i servizi per i turisti e a valorizzare il suo patrimonio culturale e ambientale.

«Per la stagione estiva, l’amministrazione comunale sta lavorando intensamente per eliminare i disservizi e garantire un’accoglienza di alto livello. Ambiente, gestione del territorio, cultura e turismo sono al centro dei progetti in corso, con l’obiettivo di offrire servizi sempre più efficienti e migliorare l’esperienza dei visitatori». Balice ha ribadito che anche i cittadini devono contribuire, rispettando il decoro urbano e collaborando per mantenere la città pulita e ordinata. In conclusione, il sindaco ha espresso fiducia nella capacità della comunità di Termoli di rendere la città ancora più attrattiva, sottolineando la bellezza del territorio e l’importanza di

un lavoro condiviso tra amministrazione e cittadini per superare le difficoltà e affrontare con entusiasmo la stagione turistica.

Via Crucis col vescovo Palumbo nel Venerdì Santo dei termolesi

TERMOLI. Prima Via Crucis per monsignor Claudio Palumbo e nel Venerdì Santo in tantissimi alla processione per le vie del centro a cui non hanno mancato di esserci le delegazioni delle amministrazioni comunale e regionale. Un rito sentito e commovente, che ha coinvolto centinaia di fedeli lungo le vie principali del centro cittadino. La processione è partita come di consueto dalla chiesa di Sant’Antonio, subito dopo il rito dell’adorazione, per poi attraversare via Mario Milano, Piazza Stazione, Corso Umberto I, Corso Nazionale, via Roma e via Duomo, fino a raggiungere piazza Duomo, dove sono state recitate le ultime stazioni. Ad accogliere l’effige del Cristo Morto e la statua della Madonna Addolorata, una piazza gremita e silenziosa. Al termine, le statue sacre sono state riportate nella cappella del Cimitero cittadino, tra la commozione dei presenti. La Via Crucis resta uno dei mo-

menti più toccanti della Settimana Santa, soprattutto per chi vive con fede la Pasqua e i suoi riti. Tuttavia, non sono mancate alcune riflessioni amare da parte dei fedeli. In diversi punti del percorso, infatti, è mancato quel gesto di rispetto — seppur simbolico — che un tempo era naturale: abbassare le serrande, fermarsi al passaggio della processione, o anche solo alzarsi in piedi. Al contrario, in alcune zone si è assistito a scene di normalità assoluta: avventori ai tavoli, locali aperti, persone intente a conversare e sorseggiare bevande, come se la processione non stesse passando a pochi centimetri. Un tempo, la Via Crucis era vissuta come un evento luttuoso collettivo, un momento di silenzio e riflessione condivisa. Oggi, quella dimensione sembra in parte svanita. E in un mondo che corre veloce e spesso distratto, anche il senso del sacro rischia di passare inosservato.

Il passaggio ‘sottocosta’ della nave Vespucci immortalato da Leone

sia stato un momento indimenticabile che rimarrà nel cuore e nel vento dei sentimenti di tutti i termolesi per esprimere anche un concetto che è un fondamento: l’Amerigo Vespucci che passa per Termoli salutata dai cittadini e la fotografia che da un lato cristallizza il momento. Dall’altro propone una interpretazione in divenire, cioè non un istante cristallizzato e fermo ma un istante in movimento per tutti coloro che l’hanno fotografata. Sono sicuro che ogni volta che i termolesi vorranno rivedere in foto quel passaggio riconosceranno un movimento che sottolinea la passione per il mare, per il vento e per Termoli». Il sindaco Nicola Balice ha ringraziato per l’omaggio l’artista Stefano Leone, «Ringrazio l’amico e artista eclettico Stefano Leone che con questa foto ci riporta indietro di qualche giorno. Ha fatto in modo che anche all’interno dell’Ente, quel giorno in cui l’Amerigo Vespucci si è inchinata davanti alla nostra città, resti sempre impresso. È un giorno particolare, un giorno in cui si ribadisce l’amore della nostra città per il mare e viceversa. Il passaggio vicinissimo alla nostra costa sottolinea quanta speranza questa città nutra nel mare e dobbiamo ripartire proprio da questo. Dall’elemento che ha creato prima il nostro borgo e la nostra comunità adesso. Grazie a Stefano Leone e grazie alla Marina Militare italiana che ha concesso questa opportunità».

Vivi ringraziamenti, infine, anche dal vicesindaco e assessore alla Cultura Michele Barile, »Il passaggio dell’Amerigo Vespucci dinanzi alla nostra città è un qualcosa che rimarrà impresso nella mente di ogni cittadino

termolese. È stato davvero un momento importante che ha degli autori, in primis il comandante dell’Amerigo Vespucci e il nostro sindaco Nicola Balice che tanto si è speso affinché questo potesse accadere. Conserveremo questa foto di Stefano Leone con grande orgoglio all’interno del nostro Comune proprio a sottolineare l’importanza di quella giornata che ogni termolese e tutti coloro che amano il mare conserveranno all’interno del proprio cuore».

Premio Leonardo ad Alessandra De Santis

ROMA. Un palcoscenico prestigioso, la Giornata Nazionale del Made in Italy, a Villa Madama, l’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci. E in mezzo a tutto questo, sotto i riflettori dell’eccellenza italiana, brilla un nome che ci fa battere forte il cuore: Alessandra De Santis, giovane talento termolese, selezionata tra gli 8 migliori neolaureati d’Italia per ricevere l’ambitissimo Premio Leonardo alla presenza della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Alessandra, laureata in Biotecnologie, ha conquistato la scena ricevendo il Premio Dompé Farmaceutici, grazie a una tesi di altissimo livello: “Caratterizzazione della Leucemia Mieloide Acuta a localizzazione extra midollare in modelli di Patient-Derived Xenografts (PDX) di Lam con mutazione della Nucleofosmina” – un titolo che da solo fa capire la complessità e la profondità del lavoro svolto. Non parliamo solo di una tesi, ma di ricerca vera, quella che salva vite, quella che guarda avanti, quella che ha bisogno di menti brillanti come quella di Alessandra. Il premio le è stato conferito dal gruppo Dompé Farmaceutici, rappresentato dal presidente Sergio Dompé, anche in qualità di Presidente del Comitato Leonardo.

Domenica 20 aprile 2025 Primo Piano Molise

CAMPOMARINO. Durante un’operazione di controllo del territorio, la Polizia Locale di Campomarino, sotto la guida del Tenente Raffaele Intrevado, ha scoperto un abbandono illecito di rifiuti in via dei Fantini, zona nota per ospitare la tradizionale corsa dei carri. Gli agenti intervenuti hanno constatato la presenza di un’ingente quantità di rifiuti, tra cui vecchi materassi, mobili usurati, prodotti alimentari in barat-

Discarica “abusiva” sul tratturo, denunce della Polizia locale

toli di latta e radiografie. Proprio queste ultime si sono rivelate decisive per risalire all’identità dei responsabili. Gli autori dell’illecito sono stati individuati e segnalati all’autorità giudiziaria competente. L’intervento è stato condotto nel rispetto

delle normative previste dagli articoli 192 e 255 del Decreto Legislativo 152/2006, che punisce l’abbandono e la gestione impropria dei rifiuti.L’episodio sottolinea il

Prosegue l’attività di controllo e tutela della nidificazione sulla costa molisana da parte dei volontari

BASSO MOLISE. Da alcuni giorni un’importante novità arricchisce il monitoraggio che prosegue da oltre trent’anni nel territorio molisano. Un censimento costante delle nidificazioni e delle criticità di conservazione del (Charadrius alexandrinus), più noto come fratino. Avviato su iniziative personali negli anni settanta e successivamente attraverso il G.M.SO. “Gruppo Molisano Studi Ornitologici” con la collaborazione di A.B.M. “Ambiente Basso Molise” questo monitoraggio che annualmente individua e tutela le coppie, i nidi e i piccoli, facendo il possibile per far sopravvivere i nuovi nati alle criticità che mettono a dura prova questa specie. In Molise sussiste una popolazione riproduttiva che negli anni ha fatto registrare delle sensibili differenze, con un nel trend positivo del numero di coppie davvero importante. Negli 11 anni fra il 1979 e il 1990 venivano censite per ogni stagione riproduttiva cica 5 – 11 coppie, da allora si è registrato un crescendo costante ed altalenante che ha portato la popolazione a superare dal 2020 sempre le 23 coppie, con un record di 51 coppie censite l’anno scorso. Per comprendere quanto questa dinamica sia in controtendenza basti pensare che globalmente in Italia questa specie simbolo dei litorali sabbiosi, la cui presenza è un criterio di attribuzione della Bandiera Blu, è calata di oltre il 50% negli ultimi 10 anni: se ne stimavano 1550 – 1900 coppie fino al 2010 e sono solo 600 circa le coppie censite nell’ultimo Atlante Nazionale degli uccelli nidificanti in Italia (pubblicato nel 2022). Questa marcatura colorata, che fondamentalmente dona un’identità riconoscibile, è un utilissimo strumento che potenzia le informazioni rilevabili durante il monitoraggio, grazie a questi inanellamenti sarà possibile verificare la sopravvivenza degli adulti riproduttori definendo, con il tempo, la loro longevità; sarà possibile comprendere se le coppie sono stabili e variabili nell’abito della stessa stagione riproduttiva e nei vari anni. Questi anelli potranno essere letti ovunque questi uccelli vadano, e grazie alle osservazioni fuori dal periodo riproduttivo, sarà possibile individuare i siti di svernamento ed i territori che intercettano le loro rotte migratorie. Nei giorni 12 e 13 aprile sono stati Inanellati, con una marcatura speciale, leggibile a distanza, i primi 5 Fratini di questa del Molise: 2 Maschi e 3 Femmine che sono state chiamate con dei nomi speciali, che vogliono essere una dedica alle donne e agli uomini, che hanno fatto la storia delle scienze naturali. Dai nomi più celebri di chi con le proprie scoperte ha dato il via a vere rivoluzioni culturali a chi ha sacrificato una vita intera per proteggere una specie in via di estinzione, a quelli meno noti e proprio per questo ancor più importanti da celebrare. Questo inanellamento rientrano nel monitoraggio con marcature leggibili a distanza, previsto e coordinato da Ispra. Per Nicola Norante, Ornitologo

Ascoltiamo il Vangelo:

“Inanellati”

i primi esemplari di Fratino

Presidente Gruppo Molisano Studi Ornitologici. Consulente scientifico dei Comuni costieri molisani per la tutela degli ambienti costieri:«In questi ultimi anni la maggiore concentrazione degli sforzi dei rilievi insieme ad una più attenta tutela e gestione degli habitat da parte delle amministrazioni comunali locali ha permesso un significativo aumento di coppie e nidi presenti. Purtroppo le cattive abitudini hanno compromesso alcune nidificazioni per disturbo arrecato soprattutto da cani (impronte sul nido) piuttosto che da naturale predazione dovuta principalmente dal Gabbiano reale e dalla Cornacchia grigia, meno da mammiferi. La specie predilige aree antropizzate alle selvagge poiché quest’ultime sono interessate da forte erosione marina. Dei 51 nidi solo 18 ricadono nelle aree di Natura 2000».Rosario Balestrieri, Ornitologo della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” e Inanellatole riconosciuto dall’Ispra: «Le marcature individuali offrono una preziosa opportunità a chi si dedica alla tutela della fauna: quella di narrare le insidie che minacciano alcune specie attraverso le vicende di singoli individui. In tal modo, diviene più agevole suscitare empatia per questi animali, percepirli come più prossimi e, attraverso le loro esistenze, comprendere le difficoltà che gravano sulla specie, attenuando magari quelle che dipendono da noi. L’intenzione i nomi a figure che hanno fatto la storia delle scienze naturali e della tutela della natura mira a celebrare coloro che hanno consacrato la propria vita a tale causa, in un periodo storico in cui l’approccio scientifico è sempre più spesso sottovalutato». I nomi scelti per i due maschi sono Charles e Anton, mentre le tre femmine sono Dian, Eleonora e Sofia. Charles è stato il primo ad essere marcato con il codice CSP ed ha subito regalato grandi soddisfazioni in quanto aveva già un anellino metallico messo alla nascita che ha consentito di stabilite in breve tempo e con certezza che era un giovane nato l’anno precedente a Civitanova Marche, quindi alla sua pima nidificazione a circa 200 km a sud dal sito di nascita. Il nome vuole essere un omaggio al padre dell’evoluzione e delle Esplorazioni Naturalistiche Charles Darwin, che con la sua opera ha ridisegnato la figura dell’uomo, passando dall’essere al di sopra della natura al farne parte. La seconda ad essere registrata in questa speciale anagrafe è Dian (con codice CSS) che con i suoi tot grammi di peso ed una lunghezza dell’ala di tot mostra di in ottima forma. Questa fratina con il suo nome vuole commemorare le figura di Dian Fossey, zoo-

loga americana, che dedicò la sua vita allo studio e alla protezione dei gorilla di montagna in Ruanda. Fondò il Karisoke Research Center nel 1967 e visse a stretto contatto con i gorilla per quasi vent’anni, diventando un’autorità mondiale sulla specie. Fu assassinata nella sua capanna nel Parco Nazionale dei Vulcani in Ruanda nel 1985, si ritiene che i bracconieri, contro i quali Fossey si batteva con fervore, possano essere stati responsabili. La sua morte rimane un mistero irrisolto. Il terzo a cui è stato messo l’anello colorato con codiece CST è stato chiamato Anton in onore di Anton Dohrn (1840-1909) zoologo tedesco celebre per aver fondato la Stazione Zoologica di Napoli nel 1872, l’istituto di ricerca all’avanguardia per la biologia marina. La sua visione creò un centro internazionale per gli scienziati, promuovendo la collaborazione e lo studio degli organismi marini del Golfo di Napoli e nel mondo. Dohrn sostenne l’importanza di unire ricerca e infrastrutture, aprendo anche un acquario pubblico per finanziare la stazione. La sua eredità perdura nella Stazione Zoologica Anton Dohrn, ancora oggi prosegue nella missione del suo fondatore. Il quarto individuo a cui è stato fatto dono del anello CSV è una femmina a cui è stato dato il nome di Eleonora, in onore di Eleonora d’Arborea (circa 13471404) che fu una potente e saggia giudicessa del Giudicato di Arborea in Sardegna. Governò saggiamente, promulgando la Carta de Logu, un codice di leggi all’avanguardia che tutelava i diritti di tutti, incluse le donne. Per il suo amore per i rapaci, emanò delle leggi specifiche al per tutelare i falchi. In particolare, un editto del 1392 proibiva espressamente il saccheggio dei nidi. Chiunque avesse contravvenuto a tale disposizione era tenuto a restituire l’uccello al governatore o a pagare una multa. Questa misura mirava a proteggere queste specie, all’epoca molto apprezzate per la falconeria, dal rischio di estinzione dovuto al prelievo indiscriminato di uova e nidiacei. Per questa sua lungimiranza, gli viene dedicata una specie: Il falco della Regina, il cui nome scientifico è Falco eleonorae. La quinta è ultima, per il momento, registrata con il codice CSZ prende il nome di Sofia per ricordare le figura di Sofia Peresjalawzewa (1851-1903) è stata la prima donna in assoluto a lavorare alla Stazione Zoologica, anche se non si trovano tracce negli elenchi ufficiali. Nella sua tesi di dottorato (Zurigo 1876, relatore Heinrich Frey) ringrazia ampiamente Anton Dohrn e i suoi collaboratori per la gentile assistenza durante il suo soggiorni

“Il primo giorno della settimana, al mattino presto le donne si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: "Bisogna che il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno"». Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli. Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano a esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l'accaduto”. Alle donne che cercavano Gesù nella tomba, dove si erano recate, di buon mattino con gli aromi, per imbalsamarne il corpo, due uomini le interrogano: “perché cercate tra i morti colui che è vivo?” Un morto lo cerca nel cimitero, è evidente, per cui rimangono stupite, “avevano il volto chinato a terra”. Ma poi gli stessi uomini danno una spiegazione al loro dire aggiungendo:” Non è qui, è risorto”. Al primo stupore se ne aggiunge un’ulteriore e più inspiegabile del primo. Se poi consideriamo chi erano, lo stupore diventa anche di chi incontra questa narrazione. Lo fu pure per gli apostoli ai quali esse riferirono l’accaduto. Anzi “Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano a esse”. Pietro, colui che lo aveva rinnegato e poi aveva pianto il suo peccato, forse per farsi perdonare, forse mosso da una forza interiore, corre verso il sepolcro e, effettivamente, constata la veridicità di quanto le donne avevano riferito. “Chinatosi, vide soltanto i teli”. Gesù non c’era più lì dove era stata sepolto.

La vita ha vinto la morte, le tenebre sono state sconfitte dalla luce, la gioia prende il posto del dolore, la speranza sconfigge la disperazione. Non più un Gesù in balia dei suoi carnefici, sconfitto, crocifisso, seppellito. La sua morte ha messo a morte la morte stessa perché lui, sconfiggendola, le ha ridato la vita. Non poteva rimanere prigioniero della morte colui che ha creato la vita. Lo aveva detto: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. È stato di parola. L’uomo non è più schiavo, ma libero. Non più prigioniero, ma liberato. In questa vittoria di Cristo sulla morte, che è la forma più umiliante per l’uomo, è la prigionia peggiore, c’è la possibilità di vincere ogni ostacolo, superare tutte le avversità. “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove” (2Corinzi 2,17). Con la risurrezione di Cristo la vita si scongela. Il cuore riparte. La vita trionfa e traccia nuovi percorsi inediti. Il terreno arido ritorna a fiorire. I cuori affranti esultano di gioia. Pasqua in ebraico significa passaggio. Per i cristiani conserva lo stesso significato ma con sfumature cromatiche diverse. È il “passaggio dalla prigionia alla libertà, dalla sterilità alla fecondità, dalla solitudine all’abbraccio, e la forza viene da Colui che si è precipitato per amore dentro le nostre contraddizioni, dentro i nostri tradimenti e abbandoni. Dio è lì dentro; è passato attraverso la croce e cammina con noi e con le nostre croci, ci incoraggia ad andare avanti, nonostante la fatica, verso la bellezza e l’armonia” (E.Ronchi). A Pasqua dobbiamo correre tutti. Corrono le donne, corre san Pietro. C’è una forza che li spinge, un dinamismo particolare. Una cosa è certa non si corre così per andare da un morto. Si corre solo se attratti, desiderosi di incontrare, conoscere. Allora contagiandoci anche noi dobbiamo correre verso la sorgente che disseta, verso la luce che dissipa le tenebre, l’amore che vince l’odio, l’abbraccio che distrugge le inimicizie. Dobbiamo correre lì da dove ci giunge un gemito che invoca la nostra presenza, il nostro soccorso. Dobbiamo correre verso i fratelli bisognosi. Solo così, correre, può diventare voce del verbo amare. Sì perché l’amore schiaccia il pedale dell’acceleratore per raggiungere l’amato. Pasqua. Passiamo dalla fine all’inizio. Un nuovo inizio. Un continuo inizio. Da corridori.

A cura di Benito Giorgetta Pasqua di Risurrezione - C (Atti 10,34a. 37-43; Colossesi 3,1-4; Luca 24,1-12)
costante impegno delle autorità locali nel contrastare fenomeni di degrado ambientale, tutelando il territorio e la comunità che lo abita.

“L’Uovo Sospeso”, solidarietà pasquale al centro CostaVerde

MONTENERO DI BISACCIA. Anche quest’anno, il Centro Commerciale Costaverde, insieme a Spazio Conad e al Comune di Montenero di Bisaccia, si è fatto promotore di un’iniziativa che racchiude amore e solidarietà: la terza edizione de “L’Uovo Sospeso”. Questo progetto, che ha avuto luogo dal 5 aprile al 19 aprile, ha permesso ai visitatori di contribuire a rendere più serena la Pasqua per molte famiglie in difficoltà. L’invito era semplice ma potente: acquistare un uovo di Pasqua presso Spazio Conad e lasciarlo presso lo stand solidale in galleria. Queste uova sono state successivamente consegnate con cura e affetto ai bambini e alle famiglie bisognose. L’edizione di que-

st’anno ha avuto un significato ancora più speciale, dato il contesto economico difficile: l’aumento del prezzo del cioccolato non ha fermato la generosità di volontari e partner, che hanno aderito con entusiasmo al progetto, dimostrando che la solidarietà è in grado di superare ogni ostacolo. La Direzione del Centro Commerciale ha espresso sincera gratitudine verso tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa. Un ringraziamento particolare è stato rivolto a numerose associazioni locali che hanno offerto il proprio supporto, tra cui: l’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo, l’Associazione Nazionale Bersaglieri - Sezione G. Cremonese, l’Associazio-

LARINO. L’Ambito Territoriale Sociale di Larino, attraverso il bando recentemente pubblicato, ha aperto nuove opportunità per promuovere l’inclusione sociale e migliorare la qualità della

La

rete

ne Futsal Vasto, l’Associazione Burraco Montenero, l’Associazione Bocciofila Montenerese, l’Asd Calcio MonteneroUn grazie speciale va anche a Spazio Conad Montenero, partner affidabile e sempre sensibile alle esigenze del territorio, e al Comune di Montenero di Bisaccia per il sostegno e la partecipazione. L’iniziativa non sarebbe stata possibile senza la straordinaria generosità dei visitatori del Centro Commerciale Costaverde. La loro attenzione verso il territorio e il loro desiderio di aiutare hanno reso la Pasqua più dolce e speciale per molte per-

sone. Questo gesto semplice, ma carico di significato, riflette l’importanza di costruire legami solidali all’interno della comunità. “L’Uovo Sospeso” rappresenta un esempio di come il lavoro di squadra e la generosità possano portare speranza e felicità nelle vite di chi ne ha più bisogno.

Un progetto per l’inclusione: “Insieme si può” con l’associazione Oltre il Blu

vita delle persone con disturbo dello spettro autistico. Questo bando, finanziato dal Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità, rappresenta un passo significativo verso una società più inclusiva e consapevole. Spicca il progetto “Insieme si può”, ideato dall’Associazione Oltre il Blu. Con una lunga esperienza nel campo dell’inclusione e delle attività ricreative, l’associazione si impegna a sensibilizzare la comunità locale e

Italiana delle Sartorie sociali nata a Termoli

amplia la sua

TERMOLI-GUGLIO-

missione e sbarca a Sesto Fiorentino

NESI. Il 24 aprile 2025 in quel di Sesto Fiorentino, presso la Sartoria Sociale “Altre Mani” in via del Trebbio, inizia ufficialmente l’attività della Rete delle Sartorie Sociali nata a Termoli, con sede amministrativa nella Città Adriatica presso l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo. Proprio il 24 aprile del 2013 a Savar, nei pressi di Dacca (Bangladesh), 1138 operai del tessile abbigliamento perirono nel crollo di un edificio commerciale. In quell’edificio fatiscente di otto piani, operavano aziende che confezionavano “capi” di abbigliamento e i lavoratori erano costretti a lavorare in un luogo insicuro, incapace di reggere il peso delle vibrazioni dei macchinari pesanti. Sotto le macerie del crollo vennero trovate le etichette di molti brand internazionali della moda indossati quotidianamente.

In ricordo di quel tragico evento, ogni anno si celebra il “fashion revolution day” che, nel ricordare le vittime del crollo, ha l’obiettivo di sensibilizzare sul “chi” e sul “come” vengono realizzati i “capi” che acquistiamo (who made my clothes) e di promuovere una industria della moda che, in sintonia con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e con le diverse direttive europee, sia “sostenibile” e quindi rispettosa dell’ambiente e di coloro che vi lavorano. L’industria tessile, infatti, è considerata (dalla Commissione per l’Europa delle Nazioni Unite) “un’emergenza ambientale e sociale”. L’avvento del “fast fashion” (fine anni 90), la sovrapproduzione di abiti è diventata una vera e propria emergenza. Le immagini delle dune del deserto di Atacama in Cile, trasformate in una enorme discarica a cielo aperto, o dei rifiuti tessili accatastati sulle rive di Accra, in Ghana, sono drammaticamente eloquenti. Ma all’emergenza ambientale, il

“fast fashion” unisce l’emergenza sociale a causa del basso costo del lavoro ricorrendo, spesso, a condizioni di lavoro poco dignitose, fenomeno inammissibile che coinvolge anche l’Italia. Nell’incontro di giovedì 24 aprile a Sesto Fiorentino, promosso dalla “rete delle Sartorie Sociali”, nel ricordare la tragedia del “Rana Plaza”, il presidente dell’associazione “Slow Fiber”, accenderà un riflettore sulla insostenibilità “ambientale e sociale” dell’industria della moda. Il prof. Leonardo Becchetti, co-fondatore di Next (Nuova Economia x Tutti), darà il suo contributo fornendo ai presenti elementi circa il “voto con il portafoglio” e del ruolo “chiave” che può avere il consumatore nello stimolare un cambiamento virtuoso nel settore moda (e non solo). Premiare le aziende che operano nel rispetto dell’ambiente, dei lavoratori e degli stessi consumatori; determinare quell’auspicato cambiamento dei prodotti e dei processi produttivi da parte delle stesse aziende; stimolare/generare quel nuovo modo di agire personale e collettivo con il quale costruire un modello socio-economico maggiormente sostenibile e inclusivo. Attraverso l’esperienza della costituzione della “rete” tra le Sartorie Sociali, promossa nell’ambito del progetto “Intrecci artistici e culturali”, l’incontro verterà sul vento di crisi che attraversa il settore moda. Converranno proposte che la “rete” stessa intende avanzare nell’incontro che si terrà a Roma, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati – Palazzo Montecitorio, il prossimo 8 maggio. Proposte tese a valorizzare il positivo ruolo che le Sartorie Sociali possono avere in questo difficile contesto economico. Proposte dalle quali emerge quella visione economica che caratterizza le Sartorie Sociali e che ritroviamo in quella comune visione che unisce, come richiamato dal presidente Mat-

tarella, il paradigma dell’Economia Civile, la nostra Costituzione e l’obiettivo 12 (consumo e produzioni responsabili) dell’Agenda 2030. Raccontare il bello e il buono della moda grazie all’esperienza realizzata dalla Sartoria Sociale “Altremani”, partecipano all’incontro, Lorenzo Falchi (Sindaco Comune di Sesto Fiorentino), Camilla Sanquerin (assessore Comune Sesto Fiorentino), Maurizio Rossi (presidente coop. Convoi), Leonardo Becchetti (economista e docente ordinario Università Tor Vergata), Dario Casalini (presidente ass. Slow Fiber), Francesca Recine (vicepresidente nazionale Fismo Confesercenti), Giacomo Billi presidente Federsolidarietà Toscana Paola Galgani vicesindaco di Firenze, Valentina Frullini vice sindaco del comune di Chiusi, Jessica Callaioli Assessore del Comune di Castagneto Carducci, Yuna Kashi Zadeh vice sindaco e assessore al sociale di Scandicci, Simona Salvadori assessore Comune di Cecina, il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Il Molise si presenta all’incontro con il presidente della Rete, Maurizio Varriano, Stefania Passarelli, consigliere regionale con delega alle Politiche Sociali, Giorgio Gagliardi (presidente aps Arci F. Jovine), Riccardo Terriaca presidente Confcooperative Molise, Italo Risi imprenditore della restanza.

a offrire ai ragazzi con disturbo dello spettro autistico nuove opportunità di crescita e socializzazione. Il progetto, della durata di 18 mesi, si articola in diverse fasi: preparazione: Identificazione di spazi, tempi e figure professionali per garantire un approccio mirato e efficace; laboratori educativi: Attività strutturate per sviluppare autonomia personale e sociale, in vista degli eventi “Blu Day”; psicoeducazione: Coinvolgimento dei coetanei attraverso lezioni interattive e materiali audiovisivi per promuovere la comprensione dell’autismo; laboratori inclusivi: Attività creative e motorie che coinvolgono ragazzi, genitori e coetanei, eventi itineranti “Blu Day”: Manifestazioni aperte a tutti, con zone tematiche dedicate a sport, intrattenimento e dibattiti. Grazie al sostegno del bando Ats, il progetto mira a creare un ambiente più accogliente e inclusivo, sensibilizzando la popolazione e migliorando la qualità della vita dei ragazzi e delle loro famiglie. L’iniziativa non solo risponde alle linee guida nazionali sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico, ma rappresenta anche un esempio concreto di come i fondi pubblici possano essere utilizzati per fare la differenza.

Morrone del Sannio, l’ufficio postale verso la trasformazione Polis

MORRONE DEL SANNIO. Poste Italiane ha comunicato la chiusura temporanea dell’Ufficio Postale di Morrone del Sannio, situato in Corso Municipio 22, per consentire l’avvio dei lavori tecnici legati al Progetto Polis – Casa dei Servizi di Cittadinanza Digitale. La chiusura è prevista dal 22 aprile 2025 al 7 maggio 2025, salvo imprevisti. Durante questo periodo, i clienti potranno rivolgersi agli uffici postali limitrofi: - Casacalenda: situato in Via Madonna dell’Arco 4, dotato di Atm. Orari di apertura: - lunedì - venerdì: 08:20 - 13:35 - sabato: 08:20 - 12:35;Ripabottoni: situato in Corso Municipio 15. Orari di apertura:martedì e giovedì: 08:20 - 13:45 - sabato: 08:20 - 12:45. Durante la chiusura, sarà possibile ritirare pacchi e corrispondenza presso l’ufficio di Casacalenda, seguendo le stesse modalità di ritiro dell’ufficio di Morrone del Sannio. Al termine dei lavori, l’Ufficio Postale di Morrone del Sannio riaprirà al pubblico e tornerà operativo per tutti i servizi postali.Per ulteriori informazioni, i clienti possono contattare il servizio di Relazioni Istituzionali Territoriali di Poste Italiane.

Santa Croce di Magliano

Angela Picanza festeggia i primi 50 anni: gli auguri dalla famiglia

SANTA CROCE DI MAGLIANO. Compie 50 anni, augurissimi ad Angela Picanza. «La tua energia è contagiosa. Il tuo sorriso sempre presente ha il potere di trasformare ogni giornata, anche la più grigia, in un momento di luce. Sei una donna che riesce a far brillare ogni stanza con la sua presenza e la tua solarità. Auguri da tuo marito, dai tuoi figli e dal nostro cagnolino Milo! Siamo fortunati ad averti al nostro fianco. Ti vogliamo un mondo di bene… buon compleanno!»

SPORT

Prosperi: «Voglio vedere lo stesso spirito di Rimini»

CAMPOBASSO. L’inconsueto turno fissato a Pasquetta ha scombussolato i piani e l’organizzazione degli allenamenti. Il Campobasso si è allenato ieri mattina e oggi è in programma la rifinitura in vista del match contro il Perugia. Ultima casalinga, che si spera possa fare rima con salvezza matematica. Prosperi dovrà fare a meno del solo Bigonzoni: hanno recuperato dai rispettivi acciacchi i vari D’Angelo, Pellitteri e Mondonico che dunque saranno abili e arruolabili. Nessuno squalificato tra le fila rossoblù, restano in diffida Martina e Remy. Servirà la carica giusta ma soprattutto l’organizzazione tattica e mentale per affrontare nel migliore dei modi la formazione umbra, ancora in lotta per un posto nei playoff. Dal canto loro, i Lupi con un successo sarebbero salvi, per tutti gli altri calcoli bisognerà attendere la fine delle partite che si giocheranno tutte in contemporanea alle ore 15.00. Potrebbe bastare anche un pareggio per festeggiare la permanenza, o addirittura una sconfitta con risultati favorevoli dai campi in cui sono impegnate Lucchese, Sestri e Legnago. Il tecnico Fabio Prosperi presenta così l’avversaria blasonata e a caccia di un posto nei playoff dopo una stagione al di sotto delle attese: «Affrontiamo una squadra di grande blasone – sottolinea –costruita per stare stabilmente nella zona nobile della classifica. Il Perugia ha qualità, struttura, e proverà a imporre il proprio gioco per restare agganciato al treno dei playoff. Sarà una gara difficile, contro un avversario completo. Non andremo però a caccia di falle occasionali: punteremo piuttosto su ciò che sappiamo fare bene, cercando di valorizzare i nostri punti di forza». Una settimana di lavoro condizionata solo in parte da qualche defezione passeggera. «Qualche malanno di stagione ha creato piccoli contrattempi – ammette l’allenatore – ma nel complesso è stata una settimana positiva. Il gruppo ha lavorato con buona intensità. Ora completiamo la preparazione e poi andremo a giocarci le nostre carte, cercando di fare la miglior partita possibile». E proprio sulla mentalità Prosperi insiste: il Campobasso che vuole vedere contro il Perugia è quello visto nella reazione di Rimini. «Mi aspetto una prova di maturità, sulla scia di quanto mostrato nella trasferta romagnola – spiega – perché lì la squadra ha dato segnali importanti. Ha saputo

Arezzo

Lucchese

Campobasso

Perugia

Gubbio

Milan Futuro

Legnago

Pescara

Pineto

Virtus Entella

Pontedera Rimini

Sestri Levante

Ascoli

Ternana

Pianese

Torres Carpi

Vis Pesaro

Spal

Il tecnico: «Serve una prova di maturità per la salvezza» I gruppi organizzati della curva Scorrano proseguono la protesta: niente simboli

restare dentro la partita anche nel momento più complicato, è rimasta compatta, ha reagito con lucidità e ha strappato un pareggio che vale molto più di un punto. Quello è il tipo di spirito che voglio rivedere». Niente striscioni e drappi. Proseguirà anche contro il Perugia la protesta dei gruppi organizzati della Curva Nord Michele Scorrano iniziata a Rimini. Dunque, in occasione dell’ulti-

ma gara casalinga non saranno presenti simboli rappre-

sentativi dei gruppi ma solamente uno striscione unico. «Il dissenso – si legge – è rivolto solo ed esclusivamente ai giocatori incapaci, evidentemente, di essere uomini prima professionisti poi. Scarso impegno, mediocrità nei comportamenti e totale mancanza di valori sono per noi una cosa gravissima e intollerabile. I gruppi organizzati chiedono l’aiuto di tutti per dare ancora più senso e risalto a tutto ciò. Pertanto, si invitano tutti a rispettare la nostra decisione ed evitare di portare allo stadio pezze, vessilli, bandiere, bandieroni e due aste. Portate la vostra sciarpa e difendiamo insieme i nostri colori, la nostra maglia, la nostra città da chi non ha dimostrato gratitudine e carattere, ma solo irriverenza». fds

L’abbraccio rossoblù a Romualdo: tutti lo aspettano allo stadio

CAMPOBASSO. Quel 22 marzo resterà impresso nella memoria di tutti. E lo resterà per quei venti minuti infiniti in cui il tempo sembrava essersi fermato al “Molinari Avicor Stadium”, quando Romualdo si è accasciato sugli spalti e la paura ha preso il sopravvento. Un malore improvviso, le urla, le corse, l’intervento tempestivo dei sanitari. E poi il silenzio carico di speranza. Il cuore di un’intera città si è stretto attorno al suo, battendo più forte. Oggi, finalmente, possiamo raccontare il finale che tutti aspettavamo: Romualdo sta bene. È fuori pericolo. E dopo giorni di angoscia e apprensione, c’è spazio solo per la gioia. Il Campobasso Football Club, che ha seguito ogni passo del suo percorso di ripresa, ha voluto abbracciarlo davvero. Guardarlo negli occhi e dirgli: «Che bello rivederti». Il direttore generale Mario Colalillo, il direttore sportivo Davide Mignemi, il mister Fabio Prosperi, il team manager Giacomo Reale e il nostro capitano Antonio Di Nardo gli hanno consegnato una maglia speciale: proprio la maglia indossata in campo dal numero nove rossoblù. Un gesto simbolico, ma carico di significato. Perché Romualdo è il simbolo di un amore senza condizioni. Di chi i colori rossoblù li vive, li sente, li difende da sempre. Lo aspettiamo allo stadio, al suo posto, dove il cuore batte più forte. Dove ogni gara, con lo sguardo fiero e il fiato sospeso, c’è un uomo che ama il Campobasso. Bentornato, Romualdo.

«Termoli, continuiamo così»: carica Cesare

TERMOLI. Un successo storico, pesantissimo, che al momento regalerebbe la salvezza diretta al Termoli. I giallorossi hanno compiuto un’impresa grazie al rigore trasformato da Cancello a dieci dalla fine ma ora sono già proiettati alla sfida interna di domenica prossima contro l’Atletico Ascoli al “Cannarsa”. Queste le parole del presidente Nicola Cesare al termine dell’incon-

tro del “Riviera delle Palme”: «Quando vengo a San Benedetto è sempre uno spettacolo, uno stadio bellissimo, credo che questa piazza meriti più della serie C. Un onore vincere qua, tre punti d’oro per noi in una partita giusta, equilibrata, per aspettare l’occasione. Ne abbiamo avute un paio, abbiamo vinto e ci siamo ripresi quanto sfuggito nelle ultime partite e che meri-

ECCELLENZA

LA CLASSIFICA MARCATORI DOPO LA 28^ GIORNATA

VENTIDUE RETI

Di Tora (di cui 7 su rig.; Castel di Sangro Cep)

VENTUNO RETI

Napoletano (ora 17, di cui 3 su rig.; Fc Matese; prima 4, di cui 1 su rig., Venafro)

SEDICI RETI

Piazze (di cui 2 su rig.; Vastogirardi)

QUINDICI RETI

Manna (Aurora Alto Casertano)

QUATTORDICI RETI

Fraraccio (di cui 3 su rig.; Atletico San Pietro in Valle), Sivilla (Real Guglionesi), Buglia (Vastogirardi)

TREDICI RETI

D’Orta (di cui 1 su rig.; Olympia Agnonese), Ruggieri (di cui 3 su rig.; Vastogirardi)

DODICI RETI

Ricciardi S. (Fc Matese), Marino (Real Guglionesi)

UNDICI RETI

Pettrone (di cui 1 su rig.; Aurora Alto Casertano)

DIECI RETI

Colistra (Vastogirardi), Coia (di cui 2 su rig.; Sesto Campano), Famiano (Virtus Gioiese)

NOVE RETI

Di Nucci (Bojano), Coppola (Olympia Agnonese), Guidone (ora 8 Venafro; prima 1 Aurora Alto Casertano)

OTTO RETI

Mauriello (di cui 2 su rig.; Bojano), Djalo (di cui 1 su rig.; Fc Matese), D’Ottavio (Montenero), Brunetti An. (Olympia Agnonese)

SETTE RETI

Anas (Montenero), Fruscella D. (ora 6 Venafro; prima 1 Bojano), Lombardi (Venafro), Ricamato (di cui 1 su rig.; Venafro)

SEI RETI

Jovine (di cui 1 su rig.; Atletico San Pietro in Valle), Piccolo (Aurora Alto Casertano), Rosi (Aurora Alto Casertano), Monaco (Boys Vairano), Omoruyi (Castel di Sangro Cep), Di Lullo M. (CNC Sporting), Olaoye (Olympia Agnonese), Cuomo (Real Guglionesi), Tarquini (Real Guglionesi)

CINQUE RETI

Pizzo (di cui 3 su rig.; Montenero), Attasi (Vastogirardi), Barone (Virtus Gioiese)

QUATTRO RETI

Castellano (di cui 1 su rig.; Aesernia Fraterna), Contarin (di cui 2 su rig.; Aurora Alto Casertano), Finamore (Aurora Alto Casertano), Perrino (Aurora Alto Casertano), Borrelli (ora 1 Boys Vairano; prima 3 Virtus Gioiese), Di Vaia (Boys Vairano), Kemayou (Castel di Sangro Cep), Parisi (Castel di Sangro Cep), Thiam (di cui 1 su rig.; Castel di Sangro Cep), Colucci (CNC Sporting), Pifano (CNC Sporting), Ciaravolo (Fc Matese), Langellotti (Fc Matese), Rossi (Fc Matese), Abbate (Olympia Agnonese), Colato (ora 2 Olympia Agnonese; prima 2 Venafro), Memoli (Olympia Agnonese), Camara (Ripalimosani), Tullo (Ripalimosani), Di Gregorio An. (Sesto Campano), El Ouazni (Venafro), Kane (Venafro), Maietta (di cui 1 su rig.; Virtus Gioiese)

tavamo».

Il patron spiega che «il cambio di allenatore è stato dovuto proprio a quanto visto a San Benedetto. La nostra squadra deve saper soffrire, di giocare e di giocarsela fino all’ultimo momento se ti vuoi salvare. Ho ripreso la società del Termoli dopo dieci anni, su spinta della città, non avevamo neanche le magliette, all’andata giocammo con magliette di

emergenza. Siamo onorati della posizione in classifica, ora abbiamo altre due finali. Questi tre punti ci ripagano gli sforzi, il mister ha mantenuto la squadra alta per giocarsela fino all’ultimo e prima o poi il risultato arriva». E ora la sfida al “Cannarsa” da vincere a tutti i costi: «Importantissimo fare risultato contro l’Atletico Ascoli. Pochi festeggiamenti per noi, bisogna lavorare sodo per

lo scontro contro gli ascolani. Deve essere un dovere fare partita e risultato per mantenere l’attuale posizione in

classifica che al momento ci vedrebbe salvi visto che siamo in vantaggio negli scontri diretti col Sora».

Eccellenza: da definire la griglia playoff e un’altra retrocessione

CAMPOBASSO. Complici gli interessi di classifica, vivrà un turno tutto in contemporaneo –alla domenica con calcio di inizio in contemporanea alle ore 15 – il torneo di Eccellenza che andrà a riprendere il prossimo 27 aprile.

La massima serie regionale ha già emesso tre verdetti: la promozione in Serie D del Vastogirardi e le retrocessioni in Promozione dell’Aesernia Fraterna e del Ripalimosani. Un’ulteriore discesa – con annullamento totale dei playout – potrebbe arrivare già nell’ultima domenica di aprile complici gli interessi concomitanti.

Se i Boys Vairano, infatti, non otterranno il successo al ‘Ferrante’ di Piedimonte Matese contro un Fc Matese che farà di tutto per chiudere la stagione al secondo posto ed evitare la se-

mifinale playoff contro un Castel di Sangro Cep, che sarà di scena sul terreno di gioco del Vastogirardi, alla sua ultima esibizione interna della stagione (che concluderà poi il 4 maggio a Bojano).

Contemporaneamente proveranno da un lato a non attardarsi nella corsa al secondo posto e dall’altro a rimanere nell’orbita playoff Aurora Alto Casertano e

Venafro, terza e quarta della classe, separate tra loro da quattro punti. I primi a Sesto Campano se la vedranno, nel derby, con una Virtus Gioiese che non ha più nulla da chiedere al torneo, così come il Bojano di Gioffrè ospite dei bianconeri al ‘Marchese Del Prete’.

Aspetti che potrebbero rendere meno tese le gare, così come –in chiave salvezza – contro un Atletico San Pietro in Valle in festa, il Sesto Campano potrebbe avere la possibilità di blindare matematicamente la salvezza, che paradossalmente potrebbe arrivare anche con una sconfitta se i Boys Vairano dovessero perdere.

Di fatto, poi, saranno gare con atmosfera ‘balneare’ quelle tra Olympia Agnonese e Real Guglionesi (i neroverdi, in effetti, sembrano essere da un po’ in

modalità relax) da un lato e tra Montenero e Cnc Sporting dall’altro in quello che – su questo fronte – sarà derby tutto bassomolisano. Di fatto, se si allineassero risultati in serie, nell’ultima giornata del 4 maggio l’unico spunto di interesse potrebbe essere quello legato alla lotta per la seconda posizione con la possibilità, da collocazione canonica da calendario, di almeno due anticipi al 3: e cioè i match tra Sesto Campano ed Olympia Agnonese e tra Virtus Gioiese e Montenero.

DIRETTORERESPONSABILE Luca Colella

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Aurora

Ripalimosani Aesernia

Vastogirardi

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Domenica
Termoli a San Benedetto (foto Filippo Cantore)
Olympia Agnonese Boys

Promozione: 180 minuti per gli ultimi verdetti

La leader Guardialfiera impegnata in esterna col Forulum Riflettori puntati sul big match tra l’Alife e il Baranello

CAMPOBASSO. Due giornate per tre verdetti di base. La Promozione è pronta a disvelare una chiusura di regular season molto intensa. Il ventottesimo turno ha portato con sé ad uno sgranamento delle posizioni con il Guardialfiera che si mantiene al vertice dopo il poker rifilato alla Polisportiva Fortore con quattro marcatori differenti. Ai guardiesi di mister Antenucci basteranno quattro punti nelle prossime due giornate per completare un’impresa unica che ne certificherebbe ulteriormente il titolo di squadra rivelazione già dalla loro parte per quello che sarebbe la seconda promozione consecutiva in quella che era la loro stagione da matricola nella cadetteria regionale. Un poker è anche quello che rifila la seconda della classe Alife nel derby interno con il Rufrae Presenzano in una giornata che mette in mostra Walter Ricci autore di un gol (che lo porta a

quota tredici realizzazioni in campionato) e due assist. Sul terzo gradino del podio si ritrova ora il Baranello che, quasi sul gong, si salva a Spinete contro l’undici di Varanese che, già salvo (la quota salvezza si attesta ora a 38), impatta contro il team di Viglione portandosi per ben due volte in vantaggio (la prima con Touray alla sua diciottesima rete in campionato), regalando il primo pari ai propri avversari con un’autorete, ma vedendo Chiuchiolo risolvere una mischia in area all’89’ per il definitivo 2-2.

La penultima giornata avrà un anticipo esclusivamente al sabato con Polisportiva Fortore-Difesa Grande Termoli 2016 con due squadre che non hanno più nulla da chiedere al torneo, essendo entrambe già retrocesse matematicamente. Nei sette confronti della domenica a calamitare l’attenzione sa-

ranno Alife-Baranello e Forulum-Guardialfiera, due sfide che andranno a determinare con forza la lotta promozione con, poi, davanti unicamente novanta minuti.

Sul fronte delle altre gare ci saranno tutti incroci tra la metà sinistra e la metà destra della classifica. Nello specifico, ci sarà spazio per Chaminade-Lokomotiv Riccia a Busso, MorconeAM Juvenes, Polisportiva Kalena-Spinete (a Casacalenda), Roccaravindola-Atletico Torremaggiore, match che con un successo potrebbe consegnare la salvezza matematica ai blucerchiati, e l’incrocio di metà classifica tra Rufrae Presenzano e Trivento coi trignini che hanno già centrato la salvezza e che ora si proietteranno con tutta tranquillità sulla stagione 2025/26.

VENTUNO RETI

D’Amico M. (di cui 2 su rig.; Forulum)

DICIANNOVE RETI

Tucci (di cui 1 su rig.; Lokomotiv Riccia)

DICIOTTO RETI

Cirenei (di cui 2 su rig.; Chaminade), Touray (di cui 3 su rig.; Spinete), Minichillo Al. (di cui 3 su rig.; Trivento)

QUINDICI RETI

Cappelletti (di cui 2 su rig.; Baranello), Fantini (di cui 1 su rig.; Rufrae Presenzano)

QUATTORDICI RETI

Longo (di cui 2 su rig.; Morcone)

TREDICI RETI

Ricci W. (Alife)

DODICI RETI

Aziza (di cui 3 su rig.; AM Juvenes), Micucci (Atletico Torremaggiore), Nwanunu (di cui 1 su rig.; Guardialfiera)

UNDICI RETI

Sisti (di cui 3 su rig.; Roccaravindola)

DIECI RETI

NOVE RETI

Lapenna (di cui 1 su rig.; Guardialfiera), Saibou (Roccaravindola)

OTTO RETI

Tudovshi (di cui 2 su rig.; Alife), Sillah (AM Juvenes), Avellino (Atletico Torremaggiore), Martinelli (Guardialfiera), Samsam Abd. (Roccaravindola)

SETTE RETI

Tarantino Mat. (Atletico Torremaggiore), Ruggiero (Lokomotiv Riccia), Zazzarino (Rufrae Presenzano), Saliou (Spinete)

SEI RETI

Barbiero (Alife), Riccio Fr. (di cui 2 su rig.; Alife), Mendouga (di cui 1 su rig.; Difesa Grande Termoli 2016), Doumboya (Forulum), Lepore (di cui 1 su rig.; Forulum), Lombardi An. (Morcone), Di Lalla (Polisportiva Kalena), Traorè (Spinete)

CINQUE RETI

Rao (Alife), Vecchio N. (Alife), Casano (Atletico Torremaggiore), Di Paolo (Baranello),

I gialloblù di Pietrunti a caccia del salto di categoria Calcio a 5. Il Ripalimosani pronto ad affrontare le fasi nazionali degli spareggi

Iannetta P. (Baranello), Ricciuti (di cui 2 su rig.; Difesa Grande Termoli 2016), Patete (Forulum), Greco L. (Guardialfiera), D’Ascenzo (Guardialfiera), Di Criscio (Lokomotiv Riccia), Magistro (Lokomotiv Riccia), Giannini (di cui 2 su rig.; Polisportiva Fortore), Mogasi (Polisportiva Kalena), De Sanctis (Roccaravindola), Di Nardo (Rufrae Presenzano)

QUATTRO RETI

Cucciolillo (Alife), Mallardo (Alife), Testa Em. (Alife), Colalillo C. (AM Juvenes), Orsi (Atletico Torremaggiore), Borsella (Chaminade), Lombardi D. (Chaminade), Pagliaccio (Difesa Grande Termoli 2016), Aceti (Forulum), Fatty (Morcone), Vignone (Morcone), Cece (Polisportiva Fortore), Diatta (Polisportiva Kalena), Porrazzo (di cui 1 su rig.; Polisportiva Kalena), Rinaldi (Polisportiva Kalena), Samsam Ous. (Roccaravindola), Evangelista (Spinete), Di Palma M. (Spinete), Di Blasio P. (Trivento)

TRE RETI

Di Palma P. (AM Juvenes), Boccamasso (Atletico Torremaggiore), Faienza (Atletico Torremaggiore), Niro An. (Baranello), Santoro (Baranello), Venditti M. (Baranello), Di Petta (Chaminade), Ricciardi Lib. (di cui 1 su

VENAFRO. Il secondo salto consecutivo in serie B nella speranza di non dover fare i conti – ancora una volta – con la grana PalaPedemontana.

rig.; Chaminade), Cipriano (Forulum), Graziaplena (Guardialfiera), Greco G. (Guardialfiera), Pizzi (Guardialfiera), D’Avanti (Lokomotiv Riccia), Mastrogiacomo D. (Morcone), Iacobelli (Polisportiva Kalena), Rettino (di cui 2 su rig.; Polisportiva Kalena), Mammadi (Polisportiva Fortore), Tartaglione (Roccaravindola), Toto (di cui 1 su rig.; Roccaravindola), Tchami (Trivento)

DUE RETI

Riccio Giov. (Alife), Giannaccaro (AM Juvenes), Celeste (Atletico Torremaggiore), Lubrano (Atletico Torremaggiore), Pettolino (Atletico Torremaggiore), Chiuchiolo (Baranello), Marra (Baranello), Russo Fr. (Baranello), Di Froscia (Chaminade), Kassim (Chaminade), Palladino (Chaminade), De Santis (Difesa Grande Termoli 2016), Di Martino (Difesa Grande Termoli 2016), Ancona (Forulum), Di Fiore (Forulum), Uzzeo (Forulum), Malatesta (ora 1 Guardialfiera; prima 1 Trivento), Panichella (Lokomotiv Riccia), Giba (Morcone), Iannelli (Morcone), Conte (Polisportiva Fortore), Petruccelli (Polisportiva Kalena), Sangermano (Rufrae Presenzano), D’Angelo (Spinete), Iezza (Spinete), Pisano (Spinete), Princic (Spinete), Staffieri (Spinete), Altieri (Trivento), Civico An. (Trivento)

Futsal: per il Venafro Fc c’è il ritorno in serie B

La Bella: «Fiero di lottare per questi colori»

RIPALIMOSANI. Partirà dal 17 maggio il percorso verso le quattro promozioni ulteriori in serie B del Ripalimosani, formazione seconda classificata nel torneo regionale di serie C. I gialloblù di mister Francesco Pietrunti saranno impegnati in un triangolare con la seconda dell’Abruzzo e la seconda della Campania. Il 17 maggio ci sarà gara uno nel confronto tra molisani ed abruzzesi con la campana a riposare andando ad affrontare l’abruzzese in esterna in caso di successo del Ripalimosani, oppure ospitando gli stessi ripesi in caso di pareggio o sconfitta. Le altre date degli spareggi saranno quelle del 24 e del 31 maggio. Per la vincente della poule ci sarà poi il secondo turno, che metterà in palio il ticket per la cadetteria, dove sarà già presente il Venafro in un doppio turno (7 giugno l’andata, 14 il ritorno) contro la vincente dell’incrocio tra Lazio e Sardegna. Il grande periodo di distacco tra le due gare (ben 47 giorni) potrebbe influire, e non poco, su come il team ripese arriverà a questa fase.

A fine marzo, i bianconeri affidati ad Adriano Cuzzi hanno avuto il merito di far loro la finalissima playoff ai danni del Ripalimosani superato complessivamente per 11-9 ad oltranza ai rigori, dopo che i quaranta minuti regolamentari si erano chiusi sul sette pari pari e coi bianconeri che era riusciti ad impattare solo sul finale di contesa, ritrovandosi, a pochi secondi dalla sirena (appena tre), a centrare il gol del pareggio dopo che ad ottanta dalla conclusione lo svantaggio era di due reti (7-5).

«È stata una partita incredibile – la sintesi a qualche settimana dalla contesa di uno dei pilastri del gruppo, ossia il pivot (con esperienze anche nella massima serie) Carlo La Bella – e sono fiero perché lottare per questa maglia è un grande onore. La partita con il Ripalimosani? È partita nel verso giusto, poi abbiamo dovuto fare i conti con qualche errore di troppo che ci ha portato anche ad andare sotto di due lunghezze. Tuttavia, non ci siamo disuniti e siamo riusciti a trovare il pareggio a tre secondi dal termine per poi imporci ai rigori. È un successo che ci meritiamo perché abbiamo lavorato soto per raggiungere quest’exploit. Durante la prima fase, abbiamo dominato tutte le gare, poi, nei playoff, con la Chaminade, dopo aver perso a Campobasso allo Sturzo, siamo riusciti a

rimontare in casa nostra con una grande prestazione, ma del resto, ogni giorno, in ogni circostanza, i componenti di questo gruppo ci hanno messo il massimo».

Da parte sua il tecnico Adriano Cuzzi non nasconde «la sua felicità per quanto fatto. In finale Ripalimosani meritava quanto noi. I rigori hanno detto che siamo i vincitori, ma mi sento di fare i complimenti ai nostri avversari perché sono andati oltre ogni aspettativa. L’avevo detto ai ragazzi anche alla vigilia: nelle finale può succedere di tutto, come avvenuto per noi nella scorsa stagione con Bojano. Abbiamo vinto con merito, ma anche loro hanno dato il massimo. Vincere da favoriti non è mai semplice, anche perché abbiamo allestito una squadra competitiva. Ma da qui a vincere un campionato deve passare tanta acqua sotto i ponti. Alla fine ce l’abbiamo fatta ed ora speriamo di fare, nella prossima stagione, la serie B, PalaPedemontana permettendo».

Per il Venafro, tra l’altro, la stagione ha portato con sé un double di tutto rilievo con anche l’exploit in Coppa Italia dove, poi, c’è stata l’uscita al primo turno della fase nazionale nel girone F con i campani della Barrese e gli abruzzesi del Superaequum Popoli Terme, peraltro al termine vincitori della competizione a livello nazionale. In precedenza, però, nella finale del PalaUnimol i bianconeri avevano avuto ragione del Torremaggiore.

Tedeschi (AM Juvenes), Guglielmi (di cui 4 su rig.; Baranello), Perrotta (di cui 1 su rig.; Guardialfiera)
PROMOZIONE, LA CLASSIFICA MARCATORI DOPO LA 28^ GIORNATA

Fantastica Magnolia: il sogno continua...

Le rossoblù battono la Reyer Venezia e si giocheranno le proprie chance nel doppio confronto di Campobasso

CAMPOBASSO. Il Venerdì Santo si conferma ‘serata di imprese’ per La Molisana Magnolia Campobasso. Dopo l’exploit in gara due dei quarti di finale della stagione 2022/23 all’Arena contro Schio, stavolta i #fioridacciaio vanno ad espugnare il ‘Taliercio’, per la seconda volta nell’attuale torneo ed avendo sempre la testa avanti nel match tranne che in una circostanza.

Arriva così – con tre elementi in doppia cifra (Quiñonez, Zięmborska e Scalia) ed una Kunaiyi che cattura ben ventidue (!) rimbalzi – la parità nella serie di semifinale contro le campionesse d’Italia in carica della Reyer Venezia, avendo la possibilità ora di poter giocare entrambe le gare previste dal programma con – ulteriore particolare ‘mistico’ –lo svolgimento nei giorni dei due patroni cittadini: quello campobassano (San Giorgio, il 23) per la gara tre e quello lagunare (San Marco, il 25) per gara quattro.

tro offensivo con Scalia che sigla l’8-22, che chiudono il periodo con un vantaggio in doppia cifra (12-22).

Zięmborska (autrice di una stoppata da applausi nel primo quarto), con un gioco da tre punti, porta le rossoblù sul 12-25. La tripla di Meldere vale il +16 del 12-28 – massimo vantaggio di serata per i #fioridacciaio – che Zięmborska conferma (14-30).

Venezia prova a reagire, ma Quiñonez e Morrison consentono alle molisane di avere quattro possessi pieni di margine (21-33). Trimboli, dalla lunetta, mantiene il margine in doppia cifra (24-35). All’intervallo lungo sono poi otto i punti di margine ancora da difendere per le magnolie (2735).

Zięmborska annota un nuovo

In un match intenso sin dalla palla a due è Quiñonez con una tripla ad aprire lo score della contesa. Kunaiyi bissa, ma Venezia rientra e sorpassa (6-5). Madera a cronometro fermo rigira l’inerzia (6-7) e poi Scalia accelera. Morrison amplia il gap (8-12), poi la tripla di Zięmborska fa volare i #fioridacciaio (8-15) ed il buzzer-beater di tabella di Trimboli scava un solco di grande sostanza (8-17), poi Kacerik con una tripla fa scattare ulteriormente il tassame-

gap in doppia cifra in favore delle campobassane (27-37), Kunaiyi amplia il margine. Morrison sigla il +9 dalla lunetta (31-40), ma un 4-0 delle lagunari riporta le venete sino al 35-40, punteggio che costringe coach Sabatelli a chiamare time-out. Quiñonez trova la soluzione al rebus offensivo delle rossoblù in ben due circostanze. Morrison fa 1/2 dai liberi. Venezia prova a riavvicinarsi, ma la tripla di Kacerik mantiene il differenziale sul +8 per le magnolie al 30’ (40-48). Le triple di Trimboli

Reyer Venezia 59 La Magnolia Campobasso 61

(12-22, 27-35; 40-48)

VENEZIA: Smalls 3, Villa 13, Pan 6, Cubaj 6, Kuier 13; Berkani 12, Fassina 6, Santucci, Nicolodi. Ne: Logoh e Stanković. All.: Mazzon.

CAMPOBASSO: Kunaiyi 6, Quiñonez 11, Scalia 10, Madera 2, Morrison 5; Trimboli 8, Kacerik 6, Zięmborska 10, Meldere 3. Ne: Giacchetti e Bocchetti Ben. All.: Sabatelli.

ARBITRI: Attard M. (Firenze), Costa (Livorno) ed Attard L. (Siracusa).

NOTE: fallo antisportivo a Morrison (Campobasso). Progressione punteggio: 8-10 (5’), 19-30 (15’), 31-40 (25’), 51-58 (35’).

goglioso di questo gruppo di ragazze».

Poi, sulla coincidenza dei venerdì prepasquali da impresa, prova a rimanere nel mood «A questo punto chiederemo di giocare sempre in questo giorno. Al di là di tutto, il nostro secondo successo qui è l’ulteriore conferma delle qualità di un gruppo che può mettere in difficoltà chiunque. Determinante per noi è sbagliare poco. Stavolta, rispetto a gara uno, abbiamo avuto meno distrazioni e le palle perse non ci sono costate gli stessi punti (tredici, ndr) patiti in gara uno».

e Scalia fanno volare nuovamente i #fioridacciaio con un margine in doppia cifra (4354). Ancora l’esterna italostatunitense amplia il margine (43-56). Kunaiyi mette a segno il decimo punto del parziale rossoblù (43-58). Venezia prova a rispondere con un contro parziale di 10-0. Venezia arriva ad un solo possesso (57-60). La tensione si ta-

glia col coltello e Trimboli con un tiro libero sigla il +4 (5761). Venezia si riavvicina a due soli punti, ma la festa è poi tutta per le rossoblù, che si impongono per 61-59 ed impattano i conti nella serie. Dopo le scene di giubilo ed entusiasmo coi tifosi rossoblù presenti, coach Mimmo Sabatelli cerca di non farsi sopraffare dalla gioia nelle sue sensazioni ex post «È stata un’ulteriore prova da applausi di un gruppo fantastico – argomenta – c’è davvero poco da dire. Abbiamo dato vita ad una gara in cui abbiamo fatto tutto quello che avevamo preparato. Abbiamo commesso anche degli errori ovviamente, ma siamo riusciti a portare a casa il match e posso dire solo che sono or-

Il successo sulle venete è frutto anche del lavoro di ogni singolo elemento del gruppo. «Tutte in questa squadra possono dare un mattoncino di rilievo. Mi fa molto piacere sottolineare la prova di Aleksandra (Zięmborska, ndr) che, dopo diversi infortuni, ha fatto vedere le sue qualità. Ognuna, al di là dell’essere stata sul parquet o meno, ha dato tanta, tantissima energia». Circa quella che potrebbe essere un’inerzia favorevole alle rossoblù in virtù delle gare davanti al pubblico amico, Sabatelli stoppa subito qualsiasi facile entusiasmo. «Venezia è e resta la favorita. Noi proveremo a dare il massimo davanti ai nostri tifosi. Avere il loro supporto, senz’altro, ci darà ancora più energia nelle difficoltà della contese ed in eventuali problematiche che potremo incontrare. Di bello, c’è il fatto che si giocheranno da noi entrambe le partite previste dalla serie. Abbiamo bisogno di tutto e di tutti per provarci sino in fondo».

VENAFRO. Nono stop consecutivo, quarto in altrettante gare della fase ad orologio per una stagione che, sinora, ha portato con sé a due soli successi su ventidue gare affrontate (meno del 10%). La Siem Venafro, nell’ultimo match della seconda fase, dovendo fare i conti anche con un organico ridotto per via dell’infrasettimanale, ha ceduto nettamente di ventuno (nell’86-65 finale) nella serata di Venerdì Santo ad un 2K5 L’Aquila che ha rinsaldato il proprio ottavo posto, sinonimo di playoff dove andrà ad affrontare la leader Basket Ball Teramo, che ha subito una sola sconfitta nei primi due step di campionato. Per il Venafro, invece, ci sarà la serie di playout contro Roseto con uno score che, sinora, in tre gare stagionali, ha visto due successi dei rosetani – entrambi in casa – uno in regular season, l’altro nella fase ad orologio e l’exploit dei gialloblù al PalaPedemontana. In tal senso, considerando il fatto che la serie sarà al meglio delle tre gare, intorno a metà maggio, e che due saranno in trasferta, per i gialloblù di coach Valente sarà necessario uno switch sostanzioso.

Domenica
Foto Mauro GRASSI

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