Bonus mobili e per i lavori in casa

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Bonus mobili e per i lavori in casa: ecco le 10 trappole da evitare per non perdere gli sconti fiscali 1 Attenzione a come si paga. Il bonus per i lavori in casa ma anche quello per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici (come per esempio frigo e lavatrici) spetta soltanto per pagamenti effettuati con bonifico (bancario, postale, con home banking) purché sia parlante. In pratica bisogna inserire la causale del versamento, il codice fiscale di chi effettua il versamento e poi beneficerà della detrazione, il numero di partita Iva o il codice fiscale di chi effettua i lavori o vende i mobili e gli elettrodomestici 2 Tutti i limiti di spesa relativi ai bonus edilizi, siano essi per le ristrutturazioni (96mila euro è quello attuale), per la riqualificazione energetica o per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici, si riferiscono al singolo immobile. Non conta quindi il numero dei proprietari o la durata delle opere. Quando ci sono più proprietari la parte di spesa detraibile va divisa per il numero dei partecipanti: ognuno dei quali calcolerà la detrazione del 50% su quell'importo. Quando invece i lavori si protraggono per più anni, la spesa da considerare per la detrazione è quella sostenuta in ogni anno 3 Il bonus mobili è legato alla ristrutturazione di un edificio. Che cosa vuol dire? L'acquisto dell'arredamento per la casa appena costruita o appena comprata non può essere detratto dalle imposte. La norma del decreto sui bonus (Dl 63/2013) precisa che è agevolabile il 50% fino a un massimo di spesa di 10mila euro per i mobili finalizzati all'arredo dell'immobile su cui è stata eseguita una ristrutturazione. Non esiste poi una correlazione precisa in relazione al tipo di intervento. In altre parole, il contribuente che ristruttura la cucina potrà beneficiare del bonus anche per la spesa sostenuta per comprare il divano in soggiorno 4 La regola base è: niente agevolazioni per le nuove costruzioni. Una regola che si applica anche a ristrutturazioni e interventi di risparmio energetico a seguito di ricostruzione "infedele" di un edificio dopo la demolizione. Che cosa vuol dire? La detrazione del 50% e quella del 65% sono ammesse solo se la ricostruzione dell'edificio è fedele al precedente sia per sagoma sia per volumetria. E in caso di ampliamento? Sono agevolabili solo le opere relative al rifacimento dell'esistente: sono tagliate fuori, quindi, tutte le spese sostenute per la parte nuova 5 Oltre alla misura dello sconto fiscale e alla finalità degli interventi e dei lavori agevolabili, una delle principali differenze tra il bonus risparmio energetico (65%) e quello sulle ristrutturazioni (50%) è che il primo può essere utilizzato per interventi su edifici di qualsiasi categoria catastale (abitazioni, uffici, negozi, attività produttive o artigianali) mentre il secondo vale esclusivamente per gli immobili abitativi


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