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Anno I - Numero 4/5 -novembre/dicembre 2012 - POM! Editori srl


a della Resistenz ia g o g a d e p , a dre Valerio Mastan S V re a lc a c ro e Z 1. Di polpi, armadilli e plumcake. La star del web. La giovane promessa dei fumetti italiani. Uno dei fenomeni del panorama artistico e culturale italiano. Il caso editoriale dell’anno. Stile impareggiabile, portavoce generazionale, narratore tout court. Genio. Questa l’escalation di titoli ed epiteti che le maggiori testate nazionali hanno dedicato al caso di Zerocalcare, l’autore di fumetti che dopo il travolgente esordio in rete, l’inaspettata affermazione del primo libro autoprodotto, lo straordinario successo della ristampa a colori da parte di una piccola casa editrice, è riuscito con il successivo e recentissimo “Un polpo alla gola” a scalare tutte le classifiche dei libri più venduti, fino ad accendere la lampadina del primo posto nell’ambitissima graduatoria di Amazon. E questo attacco tradizionale, lo diciamo subito, è anche un esempio dell’articolo che non leggerete: qui non troverete nessuna domanda che sveli l’origine dello pseudonimo, nessuna cifra aggiornata sui dati di vendita e relative royalties, né tantomeno se è vero che l’autore porta in tasca – in perfetto stile nerd – un anello laser di Guerre Stellari. Niente di tutto ciò. Non perché siano quesiti che non ci interessano, e men che mai perché riteniamo che non appassionino il lettore. I motivi sono altri. Innanzitutto perché il ragazzo non se lo merita. Non si merita, cioè, l’ennesima intervista con le solite domande che lo attanagliano da mesi a questa parte, a maggior ragione adesso che è appena tornato dall’ennesimo tour in giro per l’Italia, con le ennesime sessioni sfiancanti di disegnini. Intendiamoci: il successo ha un costo che deve essere nutrito e onorato ogni giorno, ed è sempre comunque niente rispetto a un turno in fabbrica o a lavare i vetri davanti a un semaforo. Semplicemente: non vogliamo essere noi a ricordarglielo, figurarsi poi a infliggerglielo. E quindi non vi racconteremo che Michele Rech, in arte Zerocalcare, è uno per il quale stare più di ventiquattro ore lontano dal suo quartiere è una tortura. Che il suo quartiere è Rebibbia, e questo qualcosa vorrà pur dire. Che è un precario avvezzo a espedienti e sotterfugi per “svoltare da vivere nella città con gli affitti più alti d’Europa”, per usare le parole della sua vita precedente (seguite da un icastico “mortacciloro”). Uno che si è fatta tutta la gavetta, anche se ai più sembra uscito dal nulla di un cilindro; spietato e intransigente con se stesso, prima che con tutti gli altri. Ma il vero motivo per il quale non ci va di srotolare le tappe della sfolgorante

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di oscar glioti

carriera artistica di Zc, raccontando come la tenacia di creare una storiella che ogni lunedì mattina allietasse studenti, impiegati, massaie e nullafacenti si sia rivelata la mossa vincente per scardinare i portoni serrati della notorietà; il vero motivo per cui non ci va di parlare del potere dirompente della Rete, dei blog e dei social network che lo hanno spinto e sospinto fino a fargli fare il botto, dilungandoci magari pure sull’esempio e la lezione che se ne può trarre... Il vero motivo per cui non faremo tutto questo, insomma, è che proprio non ci va di farlo. Ecco. Capiteci: conosciamo l’autore dal 2001. Abbiamo avuto per anni il poster con la storia su Genova, praticamente la sua prima vera pubblicazione, attaccato alla parete del salotto di casa. Ci siamo abituati, stagione dopo stagione, a riconoscere il particolarissimo stile dei suoi disegni nelle locandine dei concerti, nei volantini, nelle fanzine più scalcagnate... Lo abbiamo avvicinato nei fumosi sotterranei del Forte, gli abbiamo chiesto il prezzo di un manifesto, abbiamo visto l’imbarazzo contrargli le pupille, udito le giustificazioni preventive che quasi ti consigliavano di ripensarci. E quindi. E quindi non parleremo della poetica del plumcake, del divano come postazione privilegiata sul mondo, delle serie televisive che scandiscono le sue giornate misurando i tempi delle fatiche sul tavolo da disegno. Soprattutto non parleremo dell’Armadillo, proiezione disegnata della sua coscienza più intima, di tutti gli altri alter ego e spassosissime rappresentazioni che ne alimentano il pantheon drammaturgico. Dei condizionamenti ambientali, del mirabile miscuglio di citazioni pop e geek, della straniante mescola di umorismo e sentimenti, episodi autobiografici e divagazioni fantastiche, genialità e cojoneria che riempiono pagine su pagine delle interviste che si è già sbobbato, e che è facilissimo trovare in Rete (basta partire dalla sua pagina su Wikipedia). Se dunque non ci va di fare tutto questo, nello stesso tempo siamo fermamente intenzionati a portare a casa quello che ci eravamo prefissati un paio di mesi fa: quando il successo era ancora su scala umana, e non c’erano le guardie del corpo sul pianerottolo a verificare le vie di fuga. Regalare ai lettori di Romoletto una strenna nella più pura tradizione natalizia, con tanto di scarabBocchi e storielle a mo’ di bonus. Parlare insomma, allora era una scommessa oggi una realtà, di un Maschio di Periferia™ che tanto ha detto e tanto ha fatto da riuscire a infilarsi nella selezionatissima lista dei Romani Che Fanno Grande Roma. Addirittura, niente di meno.

2. Di Quell’Altro. E dunque, siamo andati a cercarne un altro.

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Uno dei capolista di quei Romani che ecc. ecc. Quale miglior regalo a un giovane talento in “irresistibile ascesa”, abbiamo pensato, se non quello di metterlo davanti all’artista affermato, che tanto può insegnargli sulla carrettata di trappoloni che lo attendono dietro l’angolo? Sui “sì” da custodire gelosamente, ma anche sui “no” che dovrà improrogabilmente imparare a proferire? Ora, di Costui, che già difficilmente ci perdonerà la definizione di “artista affermato”, possiamo permetterci solo un breve ritratto: non tanto perché non necessita di presentazioni, che pure è vero, ma per una ragione ben più prosaica: altrimenti s’incazza. Avvezzo alle gerarchie della ribalta, è infatti un maestro nel passo del gambero, che consiste nel lasciare sempre la scena a chi più se la merita. Giusto il tempo, allora, di spiegare perché l’accostamento è efficace, e la strana coppia regge. Valerio c’è sempre. In qualsiasi iniziativa dal basso, qualunque amico lo convochi, chiunque lo fermi per strada: lui c’è. Serbiamo con affetto quest’immagine di quando faceva Rugantino: Teatro Sistina, se non era la sera della prima era poco dopo, lo spettacolo aveva fatto venire giù il teatro e intorno ai camerini c’era tutto lo stardom capitolino: attori, impresari, fotografi, registi, giornalisti che rimbalzavano da una stanza all’altra come mosconi sul miele... Pietro Garinei, la Ferilli al culmine del suo ferino fulgore... E poi c’era Rugantino, ventisei anni, per la prima volta ammesso nel salotto buono, nascosto in un sottoscala a fumare con i vigili del fuoco discettando di Marco Delvecchio e del lungo inverno zemaniano. È un esempio, potremmo farne altri cento. Mai una pubblicità, un film di Natale, i tanti dinieghi a chi lo voleva in piazza a presentare il concertone, davanti alla macchina da presa nelle più rinomate serie in divisa, nei più dozzinali show televisivi. Uno struggente romanzo scritto a quattro mani, ma con lo pseudonimo: per non profittare della notorietà, e che scherziamo. Il cinema d’autore che paga quel che paga, eppure tutti a pensare che c’hai i milioni “ar pizzo”, mortacci tua. Poi, ma solo poi, abbiamo scoperto che i due si conoscevano già. Che sono amici, o almeno quasi (si passano più di dieci anni, ma non inferiamo). Che anzi è una storiella che siamo stati proprio noi a inoltrare all’Affabile Attore (intitolata “Pedagogia”) a provocare il primo contatto, a innescare un tweet promozionale sparato Urbi et Orbi, a posare insomma uno dei mattoncini alla base della piramide del successo del Nostro. E dunque, signore e signori, Valerio Mastandrea.

Valerio. È la maledizione dell’opera seconda. Al cinema, i registi che fanno un grande esordio aspettano sempre tanto per quello dopo: stanno lì che costruiscono la sceneggiatura, un film molto più articolato dove vogliono mettere tutto quello che hanno imparato dalla prima esperienza, passano anni, e anni, poi arriva: ed è un incubo.

3. Di Mamma Roma, balocchi studenteschi e meteore.

Zc. Sentilo il nonno, che prova a inserirsi nella discussione...

Zerocalcare marca subito male, presentandosi con un quarto d’ora di ritardo. Valerio, che è Valerio, era arrivato addirittura in anticipo. Non possono che volare ingiurie e prese per il culo, ma quando l’Attore è informato che il Genio si è ricordato il libro, e che se fa il buono ci sarà pure il disegnetto per il figlio, quando l’intervistatore scorge sotto al giubbotto la felpa con il logo dei Minor Threat, gruppo hardcore dei primissimi anni Ottanta, il clima diventa subito idilliaco, come può esserlo insomma dentro a una caserma di Casal Bertone. Si inizia dunque a parlare del libro, questo benedetto “Un polpo alla gola” che sta sulla bocca di tutti. Esordisce così, mettendo le mani avanti:

Valerio. (Si avvicina al microfono facendo una voce da vecchio.) Sì, ce l’avevo ’na cassetta dei Fugazzi, tanti ma tanti anni fa...

Zc. Però io non lo so com’è venuto ’sto libro, eh. Capace che è brutto. Mo’ ve l’ho detto.

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Zc. Di sicuro il primo libro è stato più facile da realizzare: io di mio non ho un’attitudine sperimentale, mi hanno proposto di fare questa cosa a dicembre dell’anno scorso, prima che “La profezia dell’armadillo” avesse successo, se no probabilmente sarei rimasto con le mie solite cose autobiografiche... Valerio. Che poi c’hai 28 anni, prima o poi ’ste storie autobiografiche finiranno pure... Zc. Ma che ne sai te, io c’ho ’na vita piena, sa? Fatto sta che mi sono buttato in questo esperimento, dove pure nella genesi ci sono degli spunti autobiografici, ma c’è anche un elemento di “giallo” nell’intreccio, delle parti di fiction pura... Romoletto. Andiamo con ordine, facciamo un passo indietro. Vorrei partire da un elenco di cose che vi uniscono... Valerio. Così a occhio, ne vedo pochissime. A parte il fatto che nun bevemo e nun se drogamo, questo sì. Romoletto. Mi sembra un buon punto di partenza. Peraltro abbastanza atipico per chi proviene da un mondo come il vostro. Cominciamo con chi ha la felpa dei Minor Threat... Zc. Quando avevo diciassette, diciotto anni a Roma c’era una scena Straight edge particolarmente florida, che esercitava una fortissima attrazione su di me, anche proprio dal punto di vista estetico... Lo Straight edge, per chi non lo sa, è uno stile di vita che tra le altre cose prevede la rinuncia al tabacco, all’alcool e alle droghe... Un approccio declamato per la prima volta proprio da Ian McKaye, cantante dei Minor Threat e poi dei successivi Fugazi... Valerio. Ah, i Fugazi! Ma i Fugazi li conosco, li ho sentiti, mi piacciono!

Zc. Tacci tua. Fatto sta che quando ero pischello mi piaceva, oltre che la musica, tutto il discorso che ci stava dietro, soprattutto in un ambiente, che era quello che mi vivevo e che mi vivo tuttora ogni giorno, dove invece la cultura dello sballo era ed è purtroppo sempre in voga. Non assumere sostanze che creano dipendenza, o che possono alterare la coscienza, mi sembrava invece un buon modo per affinare l’autocontrollo, la logica continuazione di una decisione presa sin dalla più tenera età, e che riporto senza vergogna alcuna: Devi essere uno Jedi nella vita, sempre. È così. Poi è chiaro che è anche un gioco, una sfida con me stesso, non certo una roba dogmatica: nel senso che non è che credo che chi beve un bicchiere di vino, oppure si fa una canna, faccia qualcosa di sbagliato...

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Valerio. Se volete possiamo approfondire il discorso su Riza Psicosomatica, finiamo l’intervista lì! Io la chiuderei dicendo che non siamo artisti maledetti, ecco, forse qualcuno dei due, in questo caso mi tocca purtroppo dire io, non ha nemmeno una grande dimestichezza con la definizione di “artista”... Zc. Ma manco io, per carità. Valerio. Ma tu disegni, ci sono prove tangibili... Zc. Io mi ritengo un Operatore della comunicazione visiva. Valerio. Questa è bellissima. Allora io sono un Mezzo della comunicazione visiva. Potremmo essere integrati nell’esame di Teoria delle comunicazioni di massa, a Sociologia! Romoletto. Adesso che per la serenità di tutti abbiamo definito i rispettivi ruoli, potremmo parlare del legame simbiotico che vi lega entrambi a questa città, con lo stereotipo che volente o nolente vi ha appiccicato addosso. Valerio. I primi anni di lavoro, in cui cerchi di mettere a punto la macchina, non puoi che percorrere la strada che conosci meglio, che poi è la stessa che batti tutti i giorni. Poi però questo mestiere – il mio, come pure il suo – è un’attività di ricerca continua, e non ti puoi adagiare sull’orticello di casa. Più aumenta la consapevolezza di quello che gli altri si aspettano da te, e cioè le solite cose, i soliti ruoli, più devi cercare invece di sperimentare strade diverse, che non ti appartengono, che sono lontane da te ma che tuttavia devi percorrere, trovando porte chiuse anche, e divieti di accesso. Questo non vuol dire che poi non puoi tornare sulla tua: è un fatto di perlustrazione, anche solo di curiosità. Quindi Roma, il pischelletto del popolo, non borghese ma neanche emarginato: io vengo da una famiglia così, abbastanza normale, gente che non ha mai avuto tanto oppure che ha avuto anche poco, ma senza farmene mai accorgere. Io quel personaggio lì l’ho vestito, spo-

gliato, rivestito: l’ho finito, insomma. È una necessità di crescita culturale, e non solo artistica, quella che ti butta su altri percorsi, che ti fa cercare e aspettare proposte diverse. C’è anche da dire che nel ruolo di attore, l’autonomia è molto limitata. Aldilà della scelta iniziale del film, tutte le volte in cui ho accettato di fare solo l’interprete, e quindi il Mezzo, affidandomi al regista e alle necessità del copione, l’ho fatto e ho provato a farlo nel migliore dei modi possibili, pagandone in qualche occasione anche il prezzo. Michele, che giustamente si definisce un Operatore, ha un ruolo decisamente più autonomo, non per questo meno difficile, perché prevede una ricerca interiore fortissima. Perché se vai a vedere ha scritto il primo libro che era quasi un manifesto generazionale, quantomeno per un certo tipo di socialità, quantomeno per questa città, mentre nel secondo ha voluto già sperimentare qualcosa di diverso. Ma per forza di cose: bisogna nutrirsi anche di altro, sperimentare, portare in scena se stessi e il proprio mondo su altri contesti. La ricerca e la voglia di affrancarsi, meglio: di non accomodarsi, non vuol dire rinunciare alle proprie radici. Perché poi Roma è sempre piena di spunti, di sguardi che vanno in mille direzioni. Se te la vivi veramente. Zc. Io sto appena al secondo libro, quindi prima di spolpare questo personaggio mi sento di avercene ancora per un po’. Come dicevo prima, l’ho iniziato quando tutto era ancora tranquillo, senza avere la tentazione di cristallizzarmi per tutelarmi, che è poi quello che sarei portato a fare per indole. Era la prima volta che provavo a fare una cosa in cui ci fossero delle parti di finzione pura, il primo tentativo di tenere una storia coesa che andasse avanti con dei meccanismi narrativi veri e propri, una vicenda che si snoda addirittura in tre periodi distinti: infanzia, adolescenza, età adulta. E in parte sono contento di averla fatta così. Per il prossimo libro sto cercando una via di mezzo tra le cose che mi sono piaciute di più del primo e la tecnica che ho cominciato a sperimentare nel secondo. Quindi una storia compatta, con un intreccio, una soluzione, dei meccanismi ecc., sostenuta però da un elemento emotivo molto forte. E ci sarà sempre Roma, che mi sento fortissimamente ancora addosso. Anche se prima o poi mi piacerebbe raccontare di tutt’altro, ad esempio di zombi, cercando di tenerci insieme gli elementi a me più congeniali. Però tranquilli, il prossimo libro non parlerà di zombi. Valerio. Non è che c’è una necessità per la quale per crescere bisogna per forza allontanarsi da Roma. Credo che ci siano dei ruoli, tipo quello che ho interpretato di recente in “Padroni di casa”, che sono del tutto nuovi, nonostante nella fattispecie sia un personaggio che proviene da Torrevecchia, o da Montespaccato... Io lo conosco perfettamente, lo so che è di Roma Nord, di quella Roma Nord lì. Zc. “Un polpo alla gola” nasce dalla volontà di raccontare una storia. Anche con tutta una serie di riferimenti letterari, Lansdale per primo. “La profezia dell’Armadillo” scaturiva da un’esigenza diversa, affettiva: quella di ricordare un’amica di infanzia scomparsa. Poi, in parte per dare spessore alla storia, in parte perché non sapevo proprio come gestire una cosa per me così forte, mi era sembrato meglio stemperare la vicenda con delle cose più leggere, interrompendola e spezzettandola con delle storielle di vita quotidiana che andavano a comporre una specie di mosaico, uno spaccato della mia vita e di un pezzo della mia generazione nella quale ci stava pure lei.

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Valerio. È quello che dicevamo inizialmente. In un’opera prima ci butti dentro tutta la roba vera che hai. Anche per un attore è così: ti regali completamente al pubblico. Quando poi per forza di cose, se sei intelligente, o quantomeno se hai il senso della realtà che ti circonda, acquisisci una certa consapevolezza sul mestiere, è facile che la tecnica prevalga sul talento puro. Il mio sogno è che l’artista vero non si consapevolizzi mai, spari a 360 gradi e continuamente fino a ottant’anni, ma quelli sono casi rarissimi... Io al posto tuo non mi spaccherei troppo la testa: già che per il terzo libro parti dal presupposto di unire la pancia del primo con il mestiere del secondo, mi sembra un discorso molto sano, e saggio. Strano che lo faccia tu. Zc. Ma io so’ acuto in verità, sa? Valerio. La verità è che non bisogna aver paura di andare addosso alle cose. Il nostro è un lavoro di espressività che ci permette di prendere le porte in faccia, ed è lì l’inconsapevolezza più bella. Per tanto tempo ho detto: io non lo so perché faccio l’attore, mi diverto, fatico, mi piace, ma piano piano ha cominciato a diventare una questione di tecnica, e allora ho capito che era proprio quella che mi mancava, per cui sono andato a cercarmi tutte cose dove invece serviva proprio la tecnica, cose che non sapevo fare. Alcune le ho azzeccate, altre no, molte mi hanno fatto capire che per come mi vivo questo mestiere non riuscirò mai a mettere la tecnica davanti all’empatia, alla spontaneità, all’umanità. Però va bene: c’ho questo, lo porto avanti, provo a migliorarlo, ad affinarlo. Romoletto. Un altro aspetto che vi lega è la politica, l’ambiente, le frequentazioni. Un animo popolare che non dimentica le proprie origini. In una parola: la strada. Facendo i debiti distinguo, avete tuttavia da insegnare questo: senza cedere di un passo dalle vostre convinzioni, continuando ad aderire alle mille iniziative in cui siete coinvolti, siete riusciti ad avere o a mantenere il successo. E quali sono queste convinzioni? Le riassumerei così: stare sempre dalla parte degli ultimi, che poi per definizione è anche la parte sbagliata. Questo non vi ha impedito di essere spinti e sostenuti da mezzi di informazione notoriamente avversi a molti dei credo in cui vi riconoscete. Se tutto ciò è vero, ci sarebbe dietro una bellissima morale: che quando non è un calcolo, o peggio che mai una posa (capita anche questo), ma semplicemente un ineludibile modo di essere, la coerenza paga. È così? Valerio. C’è un modo diverso di porsi, che viene dal differente mestiere che facciamo. Ritornerei alle definizioni di prima: Operatore e Mezzo. Per quanto mi riguarda, raramente mi sono tirato indietro quando vengo chiamato per un determinato tipo di iniziative, alle quali parteciperei anche come semplice cittadino. Ma non c’è dubbio che sono convocato perché ho un’immagine pubblica di un certo tipo, con il cosiddetto “peso mediatico”, e questa è una cosa che soprattutto ultimamente mi fa fare corto circuito. Quelle che scherzosamente chiamo “le giornate dell’impegno sociale” stanno diventando qualcosa che ho sempre più difficoltà a gestire. Non che non le voglia fare, non mi fraintendete: è che vorrei aderirvi a prescindere, e non per il ruolo che ricopro. Prima di essere un volto noto, un personaggio pubblico, sono un cittadino. E come tale vorrei vivermi certe cose. Zc. Io faccio ancora militanza attiva: l’attacchinaggio per strada, una riunione una volta a settimana, tutti gli annessi e i connessi.

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Nelle mie storielle, nelle vignette, in tutto, cerco sempre di metterci un sassolino. Non saprei dirti se è pedagogia, che facevo forse di più quando facevo cose esclusivamente militanti, però secondo me la pedagogia con la p maiuscola funziona fino a un certo punto... E se funziona, funziona solo nel giro tuo. Quello che sto cercando di fare è mettere dappertutto questi sassolini, che diano sempre un’indicazione chiara sia del punto di vista mio sia dei paletti che voglio porre, senza essere eccessivamente didascalico. Il tentativo più esplicito che ho fatto in tal senso è stata la storia di quest’estate sul tema “devastazione e saccheggio” per i condannati in seguito ai fatti del G8 di Genova, che si ricollega idealmente al racconto che avevo disegnato per l’anniversario dei dieci anni dove raccontavo il pestaggio da me subito per mano della Forestale, dopo essermi rivolto a loro per una semplice informazione... Avevo diciassette anni. In quella storia, forse per la prima volta, sono riuscito a mischiare dei temi pop con degli argomenti su cui mi andava di fare “pedagogia”, e da lì ho capito che quell’approccio funzionava meglio, soprattutto perché riusciva a evadere dagli ambienti “nostri”. Valerio. Hai mai pubblicato fuori dall’Italia? Zc. Sto per. Le trattative sono a buon punto in Spagna e in Grecia. Anche in Francia ci sono tre o quattro editori che sono interessati. Più che altro hanno visto i dati di vendita, abbastanza anomali rispetto alle medie italiane. Il problema è quello della traduzione, perché il linguaggio che uso è super locale e l’unico modo di trasporre il romanesco è il linguaggio della banlieue, che però è in continua e rapida evoluzione e rispetto al francese che parlavo negli anni Novanta è tutta un’altra lingua. Valerio. Perché, parli pure francese? Zc. Io sono francese. Non sembra, ma è così. Mia mamma è francese, il mio passaporto è francese. Però sono nato in Italia, in una piccola frazione di Cortona, in provincia di Arezzo. Valerio. Hai capito, sembra una storia degli anni Venti... Zc. Però vivo a Rebibbia da quando ho sette anni. Valerio. E a disegnare, dove hai imparato? Zc. Imparato, so’ parole grosse! Io dal punto di vista del disegno mi sento un po’ una pippa, nel senso che il mio modo di disegnare è tutto un arrangiarmi per evitare le cose che non sono capace di fare: l’inquadratura dall’alto, quella dal basso, l’anatomia... La verità è che dovrei tornare a studiare, invece sforno tavole su tavole che pure sono una buona palestra, però i muscoli, le ombre, le prospettive: lì non c’è niente da fare, non si improvvisa. In pratica disegno fin da quando ero ragazzino, ma dai dodici ai vent’anni ho smesso. Poi quando ho iniziato a lavorare e ho capito che aria tirava fuori, mi sono detto: “Aoh, ma lo sai che c’è, famme un po’ ricomicia’, vediamo se riesco...”. La verità è che non dovevo fare tutte le seghe che ho fatto nelle lezioni di anatomia alla Scuola del fumetto, quand’ero pischello. Romoletto. Anagrafe a parte, un altro punto di contatto è quello dell’adolescenza lunga...

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Zc. Ma questo c’ha un figlio, c’ha quarant’anni, che adolescenza vuoi che c’ha! Valerio. Diciamo che ne sono uscito in maniera brusca, come del resto ci ero entrato. Zc. Io invece ho una percezione di me giovanissimo, mi sento esattamente come quando ho finito il liceo: se domani mi metto il cappellino e lo zainetto e vado al corteo degli studenti sono uno dei loro, non se ne accorge nessuno! Romoletto. A proposito di maturità. Secondo te, è meglio rimanere puri, soprattutto quando provieni da un ambiente che fa della purezza (o meglio: della non compromissione) un valore a se stante, oppure è più importante, quando si ha successo e conseguente risonanza, sporcarsi le mani? Più banalmente: è bello non trovarsi sui media di grande diffusione, soprattutto quando si è in disaccordo sull’approccio che questi riservano agli argomenti che senti più cari, però è anche vero che conquistarsi una presenza all’interno di questi mezzi vuol dire poter offrire una visuale altra, mettere il seme del dubbio in un pubblico altrimenti irraggiungibile... Valerio. Vuol dire combattere da dentro. Romoletto. Esatto, vuol dire combattere da dentro e vuol dire magari anche fare la figura di quello che si è venduto, perché adesso fa le vignette sul quotidiano. Quindi in definitiva vuol dire assumersi un ruolo scomodo, forse – e questa è la domanda – anche utile. Un po’ come è interpretare personaggi difficili per Valerio, lontani anni luce dal suo modo di essere e di pensare. Zc. Io non ho il feticcio della purezza, almeno in generale. Salvi i limiti della decenza, non penso che starsene su una torre d’avorio sia un valore in sé, assolutamente. Però credo che ci siano dei ruoli da rispettare. Di chi si candida, di chi fa politica istituzionale, io ho il massimo rispetto. Per dirti: io voto, magari non in ogni occasione, ma non sono certo astensionista. Detto ciò, credo che ognuno debba avere il suo ruolo, e penso che le cose funzionano se questi ruoli si rispettano a vicenda, e nessuno infama l’altro. Quindi va bene combattere dall’interno, però a me personalmente nun me va de fallo: perché non è la mia vocazione, perché mi annoia, perché sarei a disagio. Preferisco non dover rendere conto a nessuno. Secondo me tenere i piedi in mille scarpe vuol dire perdere credibilità, forse anche di efficacia. Romoletto. Per continuare la provocazione: che differenza ci sarebbe se la stessa striscia che esce su Internazionale apparisse invece su un contesto meno amico? Zc. Io ho rifiutato le proposte di molti quotidiani, compresi alcuni grossi. Ma non perché mi sembrava di vendermi, perché non mi andava nella maniera più spontanea e meno ideologica del mondo: non mi sento investito di nessuna missione comunicativa, quello che faccio come impegno politico ho piacere di farlo circoscritto al mio ambiente, perché mi diverto a farlo in quella maniera lì, e così voglio farlo. Valerio. È un po’ come quando mi chiedono di partecipare a degli incontri per sostenere un candidato politico, oppure quell’altro.

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Ho sempre rifiutato. Poi però magari vado a Ballarò per leggere il reportage che ha scritto Ezio Mauro dopo la tragedia della Thyssen. È il discorso dei sassolini che facevi prima tu: li metti nelle cose che fai, nei progetti che sposi, ed è questo il modo di un artista di mantenere la propria dignità. Ma non è neanche sbagliato l’altro discorso: il Quotidiano ti chiede un fumetto sugli studenti, tu glielo dai con i contenuti che ritieni più opportuni, il Quotidiano te lo pubblica: hai vinto. Se invece non te lo pubblica, in ogni caso hai scoperchiato un nervo. Romoletto. Tu immaginati l’irresistibile storia sul “Balocco Studenteschio” (“l’organizzazione diversamente giovanile di CasaBound”) che hai scritto su ANTIFA!nzine... ripubblicata su XL di Repubblica! Pensa il differente impatto che avrebbe su un quindicenne poco smaliziato, che subisce magari il fascino di certe pose e atteggiamenti. Il germe del dubbio che vorrei istillarti è questo: a parità di messaggio, non è il mezzo quello che conta? Zc. Chiaro. Però ti faccio un altro esempio. Quando c’è stata la battaglia in Val di Susa, il 3 luglio del 2011, io stavo a casa a disegnare e tenevo aperto sul monitor la cronaca in tempo reale di Repubblica.it, con Twitter a fianco. La diretta era onesta, con tutte le categorie giornalistiche con le quali si raccontano queste cose: il black block fa questo, le forze dell’ordine fanno quest’altro, ecc. Su Twitter invece i Wu Ming avevano lanciato l’hashtag “Urca urca tirulero, oggi splende il sol!” e raccontavano le stesse cose però detournando tutto in chiave Robin Hood: per cui la polizia era lo Sceriffo di Nottingham, la Valsusa era la foresta di Sherwood, ecc. Quella roba lì mi sembrava che cogliesse molto di più le ragioni e il sentimento di chi stava lassù, e se anche era meno aderente alla realtà della cronaca ne coglieva perfettamente l’essenza. Ora, se fosse possibile fare anche quella roba lì su Repubblica, andrebbe benissimo. Invece la maniera di raccontare le cose dei mezzi di informazione mainstream è solo quella, e non puoi farci niente. Valerio. Rispondono a un codice che non vogliono cambiare. Nessuno ha veramente voglia di mettere in discussione quel meccanismo. Le serie tv, le fiction generaliste, non ci sarà mai una televisione diversa perché la gente vuole quello, fine. Zc. A me quando mi contattano i quotidiani mi chiedono sempre le cose più stupide. Sempre le stesse domande... Valerio. E lo dici a me che sono vent’anni che mi chiedono: Parlami del tuo personaggio... È stato bello lavorare? Vi siete divertiti sul set? Ma tu Michele che ne vuoi sapere, sei solo all’inizio. A parte che secondo me rimani una meteora. Zc. Ma pure secondo me. Valerio. E se caschi sul pianeta Terra è sicuro che capiterà nel deserto.

NON MI SOMIGLIA PER NIENTE! Ovvero Tutto ciò che il buonsenso sconsiglia in un’intervista per una rivista free press. FINE

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direttore editoriale Oscar Glioti vicedirettore Dario Sbrocca Redazione Roberto Farina, Martina Greco, Simona Greco, Abebe Kibila, Elena Tessa Risi, Pino Pestone Art director Valentina Marchionni Impaginazione Alberico Bartoccini, Valentina Marchionni, Marzia Mongini Editore POM! Editori srl Sede Legale Viale di Tor Marancia 60, 00147 Roma Stampa PuntoWeb srl, via Variante di Cancelliera snc, 00040 Ariccia (RM) Copyright Tutto il materiale scritto dalla redazione è disponibile sotto la licenza Attribuzione Creative Commons - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0, ovvero può essere riprodotto a patto di citare la fonte, di non usarlo per fini commerciali e di condividerlo con la stessa licenza.

Registrazione tribunale di Roma numero 204 del 5 luglio 2012 Direttore responsabile Oscar Glioti

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SUCCEDE IN CITTà da pagina 4

ristoro

I lettori sono invitati a verificare la programmazione degli eventi segnalati.

da pagina 30

In prima di copertina e all'interno: Senza titolo, senza forze di Valentina Marchionni

musica da pagina 23

In quarta di copertina: Paurancheno (reloaded) di Zerocalcare

cinema

ARTE da pagina 6

Spettacoli da pagina 10

da pagina 15

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SUCCEDE IN CITTÀ//pillole

AL DI LÀ DEL BENE E DEL MALE. IL CINEMA DI LILIANA CAVANI Fino all’1 dicembre Cinema Trevi, vicolo del Puttarello 25 Partendo da “Francesco d’Assisi” (1966) per arrivare a “Il gioco di Ripley” (2002), il Centro Sperimentale di Cinematografia propone una retrospettiva della produzione filmica della controversa cineasta emiliana. Mercoledì 28 alle ore 21 incontro con la regista e a seguire proiezione de “Il portiere di notte”, con Charlotte Rampling nei panni di una sopravvissuta al campo di concentramento e Dirk Bogarde in quelli del suo aguzzino. Ingresso libero www.fondazionecsc.it QUATTRO PASSI NEL GRANDE NORD. I GIORNI DELL’ISLANDA 29 novembre – 2 dicembre Casa del Cinema Largo Marcello Mastroianni 1 Cineporto organizza una quattro giorni dedicata al cinema islandese. Tra i titoli in programma, oltre

ai vincitori delle due ultime edizioni del Festival Internazionale del Film di Reykjavik, molte opere che indagano sulla grave crisi economica e sociale vissuta dal paese nordico in seguito al recente crack finanziario. Da segnalare il documentario “Inni”, tributo alla rock band dei Sigur Rós del regista canadese Vincent Morisset. Tutti i film verranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano. Ingresso libero www.cineporto.com ECOSOLPOP IL MERCATO-NON-MERCATO 2 dicembre Palestra Scup, via Nola 5 Usato (da vendere, scambiare, regalare), prodotti biologici e a chilometro zero, cicloriparazioni, software libero, un’area espositiva per gruppi di acquisto solidale, botteghe del commercio equo e la prima “Zona di totale gratuità” dove portare e prendere qualsiasi tipo di oggetto in base ai propri gusti e alle proprie necessità. È così che vogliono che sia

la prima edizione di questo Mercato-non-mercato, promossa dalle associazioni sgomberate dagli spazi della Città dell’Altra Economia: ECOlogica, SOLidale e POPolare. Dalle ore 10.00 alle ore 19.00 Ingresso libero www.comune-info.net CAMPAGNA AMICA 2,9 e 16 dicembre Auditorium, viale Pietro De Coubertin 30 Si ripete il tradizionale appuntamento fra le imprese agricole del Lazio e i consumatori romani all’insegna della filiera corta. Nel corso delle tre giornate sarà possibile degustare e acquistare i prodotti di stagione tipici della nostra regione, con la massima garanzia di qualità e trasparenza. Dalle ore 10, ingresso libero. www.auditorium.com ROMA VIDEOCLIP “IL CINEMA INCONTRA LA MUSICA” 5 e 11 dicembre Decima edizione della kermesse dedicata ai videoclip tratti dalle colonne so-

nore dei film, con ampio spazio per le produzioni indipendenti. Le proiezioni dei video e la cerimonia di premiazione sono in programma il 5 dicembre, dalle 18 alle 20, presso la sala del Nuovo Cinema Aquila. L’11 dicembre invece, in occasione dell’appuntamento con “Mercurio” - la vetrina che ogni mese il Circolo degli Artisti dedica ai migliori talenti della Capitale - a partire dalle ore 20 gli spazi del locale di via Casilina Vecchia ospiteranno la festa di chiusura della rassegna, proiettando i videoclip più suggestivi alla presenza degli autori. Ingresso libero www.cinemaaquila.com www.circoloartisti.it PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI 6-9 dicembre Palazzo dei Congressi, Piazzale Kennedy 1 Fuori dall’orbita dei grandi gruppi, torna a Roma la Fiera nazionale della piccola e media editoria, giunta quest’anno alla sua undicesima edizione. 400 espositori e 60.000 titoli per un evento unico nel suo genere, che per la prima volta sconfinerà dall’Eur per diffondersi a macchia d’olio con una serie di iniziative nelle biblioteche comunali, nei teatri di Quarticciolo e Tor Bella Monaca, al Palazzo delle Esposizioni, al Nuovo Sacher e in tanti altri angoli della città. Tra gli autori e artisti che prenderanno parte all’evento ricordiamo Andrea Camilleri, Dacia Maraini, Massimo Carlotto, Nanni Moretti, Vasco Brondi, Federico Fiumani e gli autori di fumetti Lorenzo Mattot-

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ti e Zerocalcare. Numerosi anche gli ospiti internazionali, tra i quali vale la pena citare il veterano del giornalismo d’inchiesta Günther Wallraff e le nuove voci della narrativa africana Moussa Konaté, José Eduardo Agualusa e Yvan Sagnet. Aprirà la manifestazione una lectio magistralis di Massimo Cacciari sul libro nell’età dell’immagine. Dalle 10 alle 20, il 6 e il 9 dicembre fino alle 21. Biglietto: intero ¤6, ridotto ¤3 per i ragazzi tra i 15 e i 18 anni e per gli over 65. Ingresso gratuito per i minori di 14 anni e il 6 e il 7 dicembre per gli studenti universitari. www.piulibripiuliberi.it FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CIRCO DI ROMA 21 dicembre - 6 gennaio Teatro Tendastrisce via Giorgio Perlasca 69 Puntuale come sempre, con l’avvicinarsi delle feste torna il rituale appuntamento con il Golden Circus Festival, la rassegna circense ideata e condotta

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dalla Signora del circo italiano Liana Orfei. Biglietti: da ¤12 a ¤50 Tel. 06.25391562 www.goldencircusfestival.it VIAGGIO CON FIGURE NELLE FIABE DI ITALO CALVINO Fino al 20 gennaio Palazzo delle Esposizioni via Nazionale 194 Mostra-laboratorio dedicata all’infanzia, per scoprire come, passando di bocca in bocca su e giù per l’Italia, le fiabe cambino di aspetto senza mai smarrire il loro senso più profondo. Diciotto illustratori italiani e francesi reinterpreteranno il paese delle favole magistralmente descritto da Calvino nelle sue “Fiabe italiane”. Ingresso libero alla mostra. Attività laboratorio: la domenica e festivi dalle 11 alle 13, ¤8 per bambino, prenotazione (consigliata) ¤1.50. Tel. 06.39967500 www.palazzoesposizioni.it NATALE ALL’AUDITORIUM 1 dicembre - 6 gennaio Auditorium Viale Pietro de Coubertin 30

di sconto per i lettori di romoletto

acquista i nostri prodotti su: marangonicioccolato.bigcartel.com inserendo il codice “ilromoletto”usufruirai della promozione. Fino al 7 gennaio. marangonicioccolato.it facebook.com/MarangoniCioccolato

Come ogni anno, con l’avvicinarsi del Natale il Parco della Musica si veste a festa trasformandosi in una città dei balocchi capace di offrire attrazioni di ogni tipo. Chi è a corto di idee per i regali potrà fare una sosta nel Caravanserraglio, la mostra mercato allestita all’interno dello Spazio Serra (tutti i giorni, tranne il 24 e il 25 dicembre, dalle 11 alle 21). Chi vuole dilettarsi con pattini e piroette, avrà a disposizione la pista di ghiaccio allestita nello spazio esterno dell’Auditorium (dal 2 dicembre al 29 gennaio, ingresso pista + noleggio pattini: €8/ora). Grandi e bambini potranno poi lasciarsi incantare dai funambolismi del circo invisibile di Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierrée (Sala Petrassi, dall’11 al 23 dicembre. Posto unico €25, under 16 €8. Speciale famiglia: adulti €17,

under 16 €8) oppure dalle picaresche storie raccontate dal teatro dei pupi di Mimmo Cuticchio (Teatro Studio, dal 4 al 6 gennaio. Posto unico €18.00, under 16 €12. Speciale famiglia: adulti €14.40, under 16 €12). Per gli amanti della musica da segnalare l’appuntamento dal 20 al 31 dicembre con il Roma Gospel Festival, che anche quest’anno ospiterà alcuni dei migliori gruppi spiritual provenienti dagli Stati Uniti, e le due esibizioni dell’Orchestra Popolare Italiana del maestro Ambrogio Sparagna dedicate ai canti di Natale nelle tradizioni popolari (Sala Sinopoli, 5 e 6 gennaio). Per finire, dedicato ai bambini, da non perdere il 29 e il 30 dicembre lo spettacolo “Schiaccianoci e il re dei topi” dell’Open Trios (Sala Petrassi, €15). www.auditorium.com 5

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GIOSETTA FIORONI, MARCO DELOGU L’ALTRA EGO Fino al 2 dicembre MACRO, via Nizza 138 Orario 11-19, sabato 11-22 (chiuso il lunedì) Ingresso €8.50, ridotto €6.50, biglietto integrato con MACRO Testaccio €12, ridotto €10, sconto di €1 per i residenti a Roma info 060608 - 06.671070400; www.museomacro.org

Omaggio a una delle più rappresentative artiste italiane, per festeggiare nel miglior modo i suoi imminenti ottant’anni. Protagonista della vita culturale nella Capitale degli anni Sessanta, esponente della Scuola di piazza del Popolo insieme a Mario Schifano, Tano Festa e Franco Angeli, Giosetta Fioroni ha esplorato le tecniche artistiche più diverse – fotografia, pittura, collage, ceramica – sovrapponendole tra loro fino a scandagliarne le più recondite potenzialità. In questo progetto torna a collaborare con il fotografo Marco Delogu per indagare sulla relazione tra artista e soggetto ritratto, plasmando e trasformando la propria figura con mutazioni oniriche e surreali, alla scoperta di nuove identità da abitare. PPP. UNA POLEMICA INVERSA Omaggio a Pier Paolo Pasolini Fino al 9 dicembre Palazzo Incontro, via dei Prefetti 22 Orario 11-18 (chiuso il lunedì) Ingresso gratuito, info 06.97276614 Un percorso di rimandi e suggestioni che offrono uno sguardo nuovo sui versi poetici di Pier Paolo Pasolini. Dipinti, installazioni, sculture e fotografie interpretano undici dei suoi componimenti attraverso lo

sguardo di ventidue artisti di diversa età ed estrazione. Carla Accardi, Jannis Kounellis, Giosetta Fioroni, Gianni Dessì, Michelangelo Pistoletto, Sten & Lex, sono solo alcuni dei nomi impegnati nell’omaggio all’intellettuale friulano. L’ANTICO NEL MODERNO Scultura italiana degli anni Trenta Fino al 6 gennaio Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, via Giuseppe Romita 8 Orario 9-19 (chiuso il lunedì) Biglietto integrato (validità 3 gg) con Palazzo Massimo, Palazzo Altemps e Crypta Balbi €10, ridotto €6,50, info 06.39967700 Esposizione di una serie di sculture provenienti dalla Galleria d’Arte Moderna per illustrare l’ispirazione alle forme antiche nelle arti plastiche degli anni Trenta. Sotto l’ardita cupola dell’Aula Ottagona, in un ideale dialogo con le statue classiche che ornavano le Terme, le opere in bronzo, marmo e terracotta delineano una rinnovata attenzione all’uomo, alle tecniche e ai materiali dell’arte etrusca e romana. Tra gli scultori rappresentati: Emilio Greco, Mirko Basaldella, Marino Marini, Arturo Martini, Francesco Messina. MARIO GIACOMELLI Fotografie dall’archivio di Luigi Crocenzi Fino al 20 gennaio Museo di Roma in Trastevere, piazza di Sant’Egidio 1/b Orario 10-20 (chiuso il lunedì) Ingresso €6.50, ridotto €5.50, sconto di €1 per i residenti a Roma info 060608

Una macchina fotografica che perde i pezzi, tenuta insieme con lo scotch,

che diventa una prosecuzione del corpo. Una modulazione della luce che dà vita a contrasti espressionisti, ottenuti con il ricorso a tecniche artigianali. Un bianco e nero senza tentennamenti, che squaderna “i segni e la memoria dell’esistenza”. Le immagini di Mario Giacomelli raccontano come poche altre i paesaggi dell’anima del nostro paese. Sono vere e proprie narrazioni caratterizzate da un registro poetico e surreale, dove divengono illusori anche le scene e i luoghi più quotidiani. Se ne può avere un assaggio nelle serie in mostra al Museo di Roma in Trastevere: da “Prime fotografie” degli anni Cinquanta a “Studenti” del 1977, passando per “Scanno” la raccolta acquistata nel 1963 dal MoMA di New York che gli valse la fama internazionale. In una ricerca artistica atipica e difficilmente incasellabile, influenzata dal suo mestiere di tipografo ma anche dalla passione per la poesia e la pittura, il fotografo marchigiano ha realizzato composizioni disarmoniche, primi piani sgranati, soggetti che galleggiano in bianchi abbacinanti oppure sprofondati in neri fierissimi, per una resa visiva aspra e drammatica, profondamente autentica. “Io credo nell’astrattismo”, dichiarava in un’intervista Giacomelli, “per me l’astrazione è un modo di avvicinarsi ancora di più alla realtà. Non mi interessa tanto documentare quello che accade, quanto passare dentro a quello che accade. E le fotografie che contano di più sono forse quelle che ho vissuto senza scattarle”. VERMEER. IL SECOLO D’ORO DELL’ARTE OLANDESE Fino al 20 gennaio Scuderie del Quirinale, via XXIV Maggio 16 Orario: da lunedì a giovedì 10-20; venerdì 10-22.30; sabato 9.30-22.30; domenica 9.30-20. Ingresso €12, ridotto €9.50; biglietto integrato con Palazzo delle Esposizioni (validità 3 gg) €20, ridotto €16, info 06.39967500 Per la prima volta a Roma una rassegna sulla pittura olandese del dicias7

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ARTE//mostre/esposizioni/visite

settesimo secolo e sul suo più celebre esponente, Johannes Vermeer. Una meticolosa selezione di opere raccolte nei musei di tutto il mondo che consente di inquadrare il percorso artistico del maestro nella vivace scena pittorica del suo paese. Si tratta di dipinti – otto di Vermeer e cinquanta dei suoi contemporanei – realizzati per le abitazioni private di mercanti e commercianti, che riflettono la società e la cultura borghese rappresentandole in una dimensione privata al di fuori di ogni ufficialità. Di suo, l’autore conosciuto in tutto il mondo per il famoso “Ragazza con l’orecchino di perla”, aggiunge una tecnica pittorica raffinata che gli consente di fissare con effetto quasi fotografico i momenti della vita quotidiana, i gesti dell’intimità familiare e le emozioni del corteggiamento amoroso in opere intense e luminose, fatte di sguardi e curatissimi dettagli. PAUL KLEE E L’ITALIA

Mediterraneo e conquistato dai colori del luogo, intraprende la svolta artistica sulla strada dell’astrazione. “Il colore mi possiede”, diceva di sé, “non devo inseguirlo. Mi possederà sempre, lo so. Questo è il significato di questo momento felice: il colore e io siamo un’unica cosa. Sono un pittore”. L’esposizione è una buona occasione per ammirare da vicino le forme essenziali, le tinte calde, le composizioni armoniose e musicali che caratterizzano le opere dell’artista, guidati o spiazzati da titoli concepiti come vere e proprie appendici creative (“Due uomini, reputando ognuno l’altro di rango superiore, s’incontrano”, “Impalcatura per la testa di una scultura monumentale”, “Il Torso e i suoi con la luna piena” per citare alcuni dei quadri esposti). Un’incursione nel mondo astratto e simbolico, eppure semplice e sereno, di Klee, dove “un disegno è semplicemente una linea andata a fare una passeggiata”. ROBERT DOISNEAU PARIS EN LIBERTÉ Fino al 3 febbraio Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194 Orario 10-20, venerdì e sabato 10-22.30 (chiuso il lunedì) Ingresso €12.50, ridotto €10; gratuito per gli under 30 il primo mercoledì di ogni mese (orario 14-19) info 06.39967500

Fino al 27 gennaio Galleria Nazionale d’Arte Moderna GNAM, via delle Belle Arti 131 Orario 10.30-19.30 (chiuso il lunedì) Ingresso integrato al museo €12, ridotto €9.50; ridotto €7 per minori di 18 e maggiori di 65 anni (solo mostre) info 06.32298221 Viaggio tra le linee e i colori di uno dei maestri del Novecento, alla ricerca di una traccia lasciata dai soggiorni italiani nelle tele del pittore di origine svizzera. Questo almeno l’intento della mostra, sulla scia degli studi che individuano come decisivi i giorni della permanenza in Tunisia nel 1914, in seguito ai quali Klee, stregato dalla luce del

Nel centenario della nascita arriva in Italia una grande rassegna dedicata al fotografo francese che con i suoi scatti in bianco e nero ha immortalato i luoghi e i volti di Parigi. Attraverso le immagini del centro e delle periferie Doisneau ha voluto

cogliere gli aspetti più veri e insoliti della città, offrendone una visione ideale, poetica e giocosa, senza alcun intento realistico. Come amava ripetere: “Io non fotografo la vita reale, ma la vita come mi piacerebbe che fosse”. La Ville Lumière diventa così un mondo gentile fatto di abitudini, mestieri e gesti quotidiani, in un repertorio di ritratti divenuti celebri in tutto il mondo. In abbinata: SULLA VIA DELLA SETA Antichi sentieri tra Oriente e Occidente Fino al 10 marzo Preziosi reperti e raffinati manufatti guidano il visitatore sulla leggendaria rotta degli scambi commerciali e culturali con l’Asia nel periodo tra il VII e il XIV secolo. Una rete di percorsi, battuti da mercanti e pellegrini, che attraversava città cosmopolite e importanti centri religiosi. Una sezione della mostra approfondisce gli intensi rapporti tra l’Italia del tardo Medioevo e la Cina di Kublai Khan. GUTTUSO. 1912-2012 Fino al 10 febbraio Complesso del Vittoriano, via San Pietro in Carcere Orario: 9.30-19.30 da lunedì a giovedì, 9.30-23.30 venerdì e sabato, 9.30-20.30 domenica. Ingresso €12.50, ridotto €9 info 06.6780363 – 06.6780664 Mostra antologica che ripercorre, a cento anni dalla nascita, la feconda carriera artistica del pittore siciliano. Personalità complessa ma coerente, Guttuso attraversa mezzo secolo di storia dell’arte ispirato da un forte sentimento etico. Con uno stile improntato al realismo, molto attento ai contenuti, ha prodotto opere anticonvenzionali profondamente legate all’attualità e alla lotta politica. Guttuso dichiarava di voler arrivare alla totale libertà in arte, “libertà che, come nella vita, consiste nella verità”. Lezione, questa, imparata durante la sua militanza nel gruppo di Corrente, rivista e laboratorio che nel biennio ’38/40 fece della fusione di arte e vita il proprio manifesto antifascista. L’aderenza ai temi sociali

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e gli importanti sodalizi intellettuali hanno fatto di questo artista un protagonista della vita culturale e politica italiana, a cui Roma, città in cui visse e lavorò per oltre cinquant’anni, rende finalmente omaggio. WILLIAM KENTRIDGE VERTICAL THINKING

Fino al 3 marzo MAXXI, via Guido Reni 4/A Orario 11-19, sabato 11-22 (chiuso il lunedì) Ingresso €11, ridotto €8, info 06.39967350; www.fondazionemaxxi.it Disegnatore, regista, artista visivo: l’eclettico autore sudafricano è l’ideatore di “The Refusal of Time”, avvolgente installazione che si propone come riflessione universale sul concetto di tempo. Uno spazio sospeso popolato da macchinari, strumenti, ombre e figure, dove musiche e proiezioni visive convivono col moto incessante di giganteschi metronomi. In esposizione anche i bozzetti preparatori dell’opera, alcune serigrafie inedite e sei opere della collezione permanente del MAXXI. In abbinata: L’ITALIA DI LE CORBUSIER Fino al 17 febbraio Un maestro che ha cambiato il modo di pensare l’architettura, lasciando un’eredità talmente imprescindibile da divenire quasi ingombrante. A partire dagli anni Venti le riflessioni di Le Corbusier sulle forme dell’abitare, sull’uso del cemento armato, sulla nuova città di massa, ne fanno un protagonista del Movimento Moderno e le sue teorie hanno vasta risonanza, concretizzandosi nel mon-

do intero. L’esposizione esamina tutti gli aspetti della complessa personalità dell’architetto – fu anche pittore, scultore, urbanista, designer – e i ripetuti tentativi, rimasti senza esito, di realizzare una sua opera in Italia: l’utopia della città radiosa immaginata per Pontinia, i progetti per il centro di calcolo Olivetti e l’Ospedale di Venezia. Schizzi, dipinti, fotografie, a corredo dei magnifici disegni, testimoniano gli intensi rapporti che Le Corbusier coltivò nel corso dell’intera carriera con l’ambiente intellettuale italiano. Un interessante percorso che supera i confini dell’architettura per addentrarsi nel dibattito culturale e artistico del Novecento.

MACRO, via Nizza 138 Orario 11-19, sabato 11-22, (chiuso il lunedì) Ingresso €8.50, ridotto €6.50, biglietto integrato con MACRO Testaccio 12, ridotto €10, sconto di €1 per i residenti a Roma info 060608 – 06.671070400; www.museomacro.org Prima mostra personale in Italia per l’artista americano di origini cherokee: una raccolta di lavori degli ultimi dieci anni che prende le mosse dal suo rapporto con la città di Roma. Nomade per vocazione, nella Capitale dal 2007, Durham con le sue installazioni ha indagato l’ambiente urbano e la mutevolezza dei suoi scenari. Un percorso di ricerca ispirato alla forza primigenia dei materiali, per stabilire un’inconsueta relazione tra natura e civiltà, oggetto e significato. In abbinata: PASCALE MARTHINE TAYOU SECRET GARDEN Dal 29 novembre al 10 febbraio

LUCIANO VENTRONE SUI GENERI/S Dal 29 novembre al 6 gennaio Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi, via Nomentana 70 Orario 9-19 (chiuso il lunedì) Ingresso mostra e Casino Nobile €8, ridotto €7. Biglietto integrato con Casina delle Civette €10, ridotto €8, sconto di €1 per i residenti a Roma; info 060608 Panoramica sulla ricerca espressiva dell’artista romano dagli anni Sessanta a oggi. Un’antologia “sui generis” di cinquanta opere che uniscono sapientemente l’esattezza della riproduzione fotografica con l’esuberanza della tecnica pittorica. Un linguaggio iperrealista che esplora la vitalità e l’attualità dei “generi” classici della pittura: figura, natura morta e paesaggio.

Già presente al MACRO con un gigantesco vortice di buste variopinte che accoglie dal marzo scorso i visitatori nella hall, a cui ha fatto seguito la partecipazione alla mostra collettiva “Neon”, l’artista camerunense torna a esporre le sue installazioni nel museo di via Nizza invadendone gli spazi più suggestivi. In stretta connessione con le sue forme architettoniche, Tayou allestisce un onirico giardino gremito di zucche sospese, diamanti in ferro, figure in cioccolato e sculture in cristallo.

JIMMIE DURHAM Streets of Rome and other stories Dal 29 novembre al 10 febbraio 9

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NOTTURNO IRLANDESE

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Autore decisivo nella letteratura del Novecento, James Joyce è stato fin da subito amato incondizionatamente oppure disprezzato con astio e livore. Soprattutto per il suo monumentale “Ulisse”: un monologo interiore che infrange tutte le regole della narrazione tradizionale, che scardina tempo e spazio, seguendo in tutte le sue complesse circonvoluzioni il pensiero divagante dei protagonisti di una giornata qualunque. Un libro sconveniente e allucinato, ostico e torrenziale, troppo simile alla vita vera per ricadere nella consolante categoria del romanzo. Ascoltarlo diventa allora naturale come fermarsi ad ascoltare sé stessi: da qui la scelta, intrapresa con coraggio da Chiara Caselli, di portarlo sul palcoscenico affidandosi alle ultime, nude parole in libertà della protagonista femminile. La voce di Molly scoperchia un flusso ininterrotto di ricordi e desideri, animando un mondo segreto traboccante di sensualità e ossessioni. Negli anni precedenti Joyce scrive la sua unica opera teatrale, “Exiles”, che Gianni Leonetti porta in scena al Teatro Belli. Un triangolo d’amore e d’amicizia di ispirazione autobiografica che esplora le dinamiche più intime della coppia. In un’alternarsi di desideri e pulsioni contraddittorie, la decisione tra fedeltà e tradimento assume gli stessi indefiniti contorni della tormentosa scelta degli esuli: rimanere, oppure cedere alla voglia di partire per altri, più seducenti approdi.

fino al 2 dicembre

fino al 2 dicembre

MOLLY da “Ulisse” di James Joyce, traduzione di Gianni Celati. Adattamento di Chiara Caselli, messa in scena di Maurizio Panici. Con Chiara Caselli. Teatro Argot Studio, Via Natale del Grande 27 Ingresso ¤12, ridotto ¤10, tessera soci ¤3, info 06.5898111; www.teatroargotstudio.com

EXILES di James Joyce Regia di Gianni Leonetti. Con Francesco Laruffa, Valeria Pistillo, Lorenzo Messeri, Sonia Burgarello. Teatro Belli, Piazza Sant’Apollonia 11/a Ingresso ¤18, ridotto ¤13, info 06.5894875; www.teatrobelli.it

fino al 2 dicembre SENZA CONFINI - EBREI E ZINGARI di e con Moni Ovadia

Teatro Vittoria, piazza S. Maria Liberatrice 10

SERVO DI SCENA di Ronald Harwood

Traduzione di Masolino D’Amico. Regia di Franco Branciaroli. Con Franco Branciaroli e Tommaso Cardarelli Teatro Argentina, largo di Torre Argentina 52 Ingresso da ¤12 a ¤27 + ¤2-3 d.p. info 06.684000311 www.teatrodiroma.it Lettera d’amore indirizzata al teatro, alla sua capacità di resistere anche alla guerra. Omaggio al mestiere di attore, alla sua arte salvifica. La pièce di Ronald Harwood punta i riflettori sulle vite trascorse intorno al palcoscenico, mettendo a fuoco un assistente-tuttofare che trova nella dedizione incondizionata al lavoro l’unica ragione di essere. Oggetto delle sue cure fisiche e spirituali un egocentrico attore sulla via del tramonto che, nonostante la memoria e la coscienza sempre più sbiadite, decide di andare in scena per un’ultima volta.

fino al 2 dicembre Per i lettori di Romoletto 100 posti di platea a ¤14 (invece di ¤26). Prenotazione obbligatoria a: promozione@teatrovittoria.it info 06.5740170 – 06.5740598 www.teatrovittoria.it Un coinvolgente montaggio di musica, canti e parole trasporta il pubblico nella storia comune di due popoli e nel loro differente destino. Una divertente e documentata riflessione sulle culture “altre”, sulla traccia che hanno lasciato nelle tradizioni popolari delle terre che hanno attraversato. Una celebrazione della diversità come valore, che Moni Ovadia orchestra con l’umorismo e la capacità affabulatoria di cui è maestro, accompagnato da valenti musicisti di origine rom.

TANTE BELLE COSE di Edoardo Erba Regia di Alessandro D’Alatri. Con Maria Amelia Monti, Gianfelice Imparato, Valerio Santoro e Carlina Torta Sala Umberto, via della Mercede 50 Ingresso da ¤23 a ¤32, info 06.6794753 www.salaumberto.com Una fiaba contemporanea ispirata alla patologia di accumulare oggetti in casa fino a esserne sommersi. La commedia porta in scena situazioni comuni, dipingendo un piccolo spaccato di società in cui si trovano a convivere umane debolezze e ottuso perbenismo. 11

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SPETTACOLI//teatro

dal 27 novembre al 16 dicembre THE COUNTRY di Martin Crimp Regia di Roberto Andò. Con Laura Morante, Gigio Alberti, Stefania Ugomari Di Blas Teatro Eliseo, via Nazionale 183 Per i lettori di Romoletto biglietto ridotto a partire da ¤10 euro (riduzioni fino al 36% sul biglietto intero) dal martedì al giovedì. Prenotazione obbligatoria a: info@teatroeliseo.it info 06.4882114 – 06.48872222 www.teatroeliseo.it

Non c’è spazio per la verità né per i sentimenti in questo corrosivo ritratto della società contemporanea. Martin Crimp, uno dei maestri del linguaggio nella drammaturgia inglese, porta a galla con poche e scelte parole i torbidi legami e gli inesplicabili segreti che segnano le relazioni interpersonali. Alla ricerca di serenità, i protagonisti traslocano in campagna portandosi dietro il bagaglio di nevrosi che affligge la loro esistenza. Inesorabile, l’ombra della menzogna attecchisce alle vicende quotidiane, sfumando il confine tra colpe reali e immaginarie.

Gioele Dix punta sul talento degli attori e sul loro peculiare stile espressivo per costruire una rappresentazione non convenzionale ma fedele allo spirito ambiguo, vitale e cialtronesco del testo.

dal 4 al 16 dicembre ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI di Carlo Goldoni Regia di Giorgio Strehler messa in scena da Ferruccio Soleri Teatro Argentina, largo di Torre Argentina 52 Ingresso da ¤12 a ¤27 + ¤2-3 d.p. info 06.684000311 www.teatrodiroma.it Una rappresentazione che ha fatto la storia del teatro, un personaggio “sempre uguale e sempre diverso” secondo l’interpretazione che ne ha dato Giorgio Strehler. Ferruccio Soleri, da cinquant’anni instancabile e inarrivabile Arlecchino, porta in scena i bisticci, le malinconie e le burle della commedia dell’arte.

dal 4 al 16 dicembre COATTO UNICO SENZA INTERVALLO di e con Giorgio Tirabassi Scritto con Daniele Costantini, Stefano Santarelli, Loredana Scaramella, Mattia Torre. Regia di Giorgio Tirabassi Teatro Vittoria, piazza S. Maria Liberatrice 10 Per i lettori di Romoletto 100 posti di platea a ¤14 (invece di ¤26). Prenotazione obbligatoria a: promozione@teatrovittoria.it info 06.5740170 – 06.5740598 www.teatrovittoria.it

dal 29 novembre al 9 dicembre SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE di William Shakespeare Regia di Gioele Dix. Con Alessandro Betti, Gianni Cinelli, Katia Follesa, Corrado Nuzzo, Marco Silvestri, Marta Zobili Teatro Ambra Jovinelli via Guglielmo Pepe 43 Ingresso da ¤17 a ¤31, info 06.83082620 – 06.83082884 Un gruppo di giovani comici di successo e un versatile duo musicale portano in scena uno dei classici di Shakespeare valorizzandone la vena leggera e giocosa. La regia di

popolo di figure stanziali che fanno del tirare a campare un’arte raffinata. Tra le risate, il disagio di un ambiente urbano degradato e alienante, un racconto ironico e spietato punteggiato dalla musica dal vivo di contrabbasso e percussioni. Performance poliedrica di Giorgio Tirabassi, autore, attore e cantante in uno spettacolo di cui è mattatore ormai da quindici anni.

dal 4 al 16 dicembre BELLA TUTTA! - I miei grassi giorni felici di e con Elena Guerrini Ambra Teatro alla Garbatella, piazza Giovanni da Triora 15 Ingresso da ¤12 a ¤16, per i residenti del Municipio XI il mercoledì ridotto ¤10, info 06.81173900 www.ambragarbatella.com Un inno alla bellezza naturale di ogni donna, nonostante e anzi in virtù di difetti e imperfezioni. Uno spettacolo di cabaret surreale, che difende un’idea di femminilità non omologata. La protagonista, un’immaginaria Miss Cicciona circondata di orpelli fucsia, passa in disamina gli interessi economici, le pressioni mediatiche, gli stereotipi estetici che spingono l’universo femminile verso un irrealizzabile mito della perfezione.

dal 4 dicembre al 6 gennaio FRATTO_X di Flavia Mastrella e Antonio Rezza Con Antonio Rezza e Ivan Bellavista Teatro Vascello, via G. Carini 78 Ingresso ¤20, ridotto ¤15 info 06.5881021 – 06.5898031 www.teatrovascello.it Ancora una volta Antonio Rezza e Flavia Mastrella costruiscono un mondo parallelo in cui “il cervello è l’orpello che impedisce vigorosamente l’omologazione”. Secondo una logica ferrea e inattaccabile che segue percorsi sempre sorprendenti, la realtà viene smontata e ricomposta in forme inaspettate.

dall’11 dicembre al 6 gennaio 456 Esemplari di varia umanità della periferia romana si susseguono in un’esilarante sequenza, materializzandosi in storie minime, brandelli di conversazione da bar, perle di saggezza da autobus affollato. Un

di Mattia Torre Con Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino e Franco Ravera Piccolo Eliseo Patroni Griffi, via Nazionale 183

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Per i lettori di Romoletto biglietto a ¤10 per la prima settimana di repliche (da martedì 11 a domenica 16 dicembre). Prenotazione obbligatoria a: info@teatroeliseo.it info 06.4882114 – 06.48872222 www.teatroeliseo.it

Un Sud indefinito, un dialetto oscuro e stratificato, una casa-prigione senza vie di uscita. Tre componenti di una famiglia, gretti ed egoisti, aspettano impassibili un evento che cambi il corso delle cose. Una comicità feroce che imbastisce situazioni paradossali, smontando uno a uno i miti della tradizione familiare. La morte diventa l’unico diritto acquisito, l’ambito riscatto da un’esistenza insignificante. Mattia Torre, già autore del monologo Migliore e tra gli sceneggiatori della serie tv Boris, anche in questo lavoro passa una mano di carta vetrata sulla patina stantia del Bel Paese: ne viene fuori l’immagine di una nazione ignorante e disgregata, che tra sughi in perenne ebollizione, pecorino e salamelle, non sa in cos’altro riporre le proprie speranze.

re una cosa attraverso l’arte, in modo che non ci sia più la necessità di sperimentarla effettivamente nella vita reale”. La protagonista spalanca le porte di una quotidianità sull’orlo del baratro: isolamento, analisi, terapie, autolesionismo, idee di suicidio. Durante i suoi psicotici risvegli notturni, il libero fluire delle emozioni lascia affiorare riflessioni e ricordi, mostrando il peso dell’assenza e l’incessante ricerca d’amore.

Cartellone in via di definizione per il Teatro India: il tema è quello della perdita, il protagonista un gruppo eterogeneo di 18 compagnie romane coinvolte nel progetto dal direttore Gabriele Lavia. Un “cantiere nel cantiere” (l’area è in ristrutturazione), una coabitazione artistica per due mesi di prove aperte, laboratori, contaminazioni, per arrivare alla presentazione del programma 2013.

dal 26 dicembre al 13 gennaio

NON SI UCCIDONO COSÌ ANCHE I CAVALLI? di Horace McCoy Regia di Gigi Dall’Aglio. Con Luchino Giordana, Paola De Crescenzo, Marcello Vazzoler, Chiara Taviani Teatro Argentina, largo di Torre Argentina 52 Ingresso da ¤12 a ¤27 info 06.684000311 www.teatrodiroma.it Il romanzo scritto da Horace McCoy nel 1935, a cui si ispirò un celebre film di Sidney Pollack del ’69, diventa oggi un attualissimo specchio della crisi economica e della degenerazione morale dei media. Una maratona di ballo trascina i giovani partecipanti, attratti dal guadagno e da un effimero successo, in un’estenuante prova di resistenza fisica e psicologica. Amore, vita e morte si consumano davanti a un pubblico anestetizzato. Nell’allestimento di Gigi Dall’Aglio, la fatica vera di ventidue attori danzanti circondati dagli spettatori e accompagnati dalle note di quattro musicisti.

RUMORI FUORI SCENA di Michael Frayn Regia di Attilio Corsini. Con Viviana Toniolo, Annalisa Di Nola, Stefano Messina, Roberto Della Casa, Carlo Lizzani, Elisa D’Eusanio, Claudia Crisafio, Andrea Lolli, Sebastiano Colla Teatro Vittoria, piazza S. Maria Liberatrice 10 Per i lettori di Romoletto 100 posti di platea a ¤14 (invece di ¤26). Prenotazione obbligatoria a: promozione@teatrovittoria.it info 06.5740170 – 06.5740598 www.teatrovittoria.it

dal 18 al 23 dicembre 4:48 PSYCHOSIS di Sarah Kane Regia di Valentina Calvani. Con Elena Arvigo Teatro Argot Studio, via Natale del Grande 27 Ingresso ¤12, ridotto ¤10, tessera soci ¤3, info 06.5898111 www.teatroargotstudio.com Incursione nella psiche di una giovane donna inghiottita dalla depressione, secondo la dettagliata visione in soggettiva della drammaturga inglese. Sarah Kane, che si tolse la vita poco dopo aver completato il testo, è autrice di un teatro che entra a gamba tesa sullo spettatore, con l’intenzione dichiarata di “far sperimenta-

La compagnia Attori&Tecnici porta in scena un’irresistibile commedia che funziona come un orologio di precisione. Una storia nella storia, un collaudato successo che mostra al pubblico il lato più divertente e folle del teatro: un dietro le quinte in cui si susseguono equivoci, errori e gag di ogni tipo.

dal 3 al 13 gennaio

dall’8 al 20 gennaio SIAMOSOLONOI di Marco Andreoli

fino a dicembre PERDUTAMENTE Atti, distrazioni, incidenti, teorie sul tema della perdita. Teatro India, lungotevere Vittorio Gassman 1 info 06.684000311 - 06.684000314 www.teatrodiroma.net

Regia di Circo Bordeaux. Con Michele Riondino e Maria Sole Mansutti 13

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SPETTACOLI//teatro

Piccolo Eliseo Patroni Griffi, via Nazionale 183 Per i lettori di Romoletto biglietto ridotto a partire da ¤14 (riduzioni fino al 27% sul biglietto intero) dal martedì al giovedì. Prenotazione obbligatoria a: info@teatroeliseo.it info 06.4882114 – 06.48872222 www.teatroeliseo.it L’amore e la sua negazione, l’eterna lotta tra maschile e femminile sono i temi centrali di questo romanzo di formazione fatto di segreti e svelamenti. La regia è degli stessi Andreoli e Riondino - rispettivamente autore e interprete - riuniti sotto la firma di Circo Bordeaux.

L’autore sceglie Samuel Beckett come protagonista e pretesto per una ponderosa riflessione sull’arte della narrazione. La vecchiaia dello scrittore diventa la cronaca surreale di un assedio: del corpo che va in malora, del fallimento che incombe, dell’insopportabile cicaleccio delle compagne di una vita. Il linguaggio e la scrittura diventano materia viva del racconto, in un’atmosfera che rimanda alle suggestioni cupe e rutilanti di Francis Bacon.

dall’8 al 20 gennaio WORDSTAR(S). - Ritratto di scrittore come uomo vecchio di Vitaliano Trevisan Regia di Giuseppe Marini. Con Ugo Pagliai, Paola di Meglio, Alessandro Albertin, Paola Gassman Teatro Vascello, Via G. Carini 78 Ingresso ¤20, ridotto ¤15, info 06.5881021 – 06.5898031 www.teatrovascello.it

dall’11 al 13 gennaio

Nestola e Pierpaolo Saraceno Teatro Lo Spazio, via Locri 44 Ingresso ¤12, ridotto ¤7, info 06.77204149 – 06.77076486 www.teatrolospazio.it

Raccolti in un’intervista, i ricordi materni ripercorrono la dolorosa storia di Peppino Impastato. I giovani interpreti ridanno voce alla lotta contro la mafia di Radio Aut, fondata nel 1976 con il fratello Giovanni e l’amico Salvo Vitale. Una guerra all’omertà portata avanti con determinazione, con la sola forza delle parole e delle idee.

RADIO AUT - La voce di Peppino Impastato Regia di Pierpaolo Saraceno. Con Walter

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DRACULA 3D Regia di Dario Argento. Con Asia Argento, Rutger Hauer, Thomas Kretschmann. Genere: horror. Produzione: Roma. Jonathan Harker va nel castello del conte Dracula per catalogarne l’antica libreria. Si fosse informato un po’, invece di passare il tempo al circolo del tè a parlar di cricket, saprebbe che il conte è un noto vampiro. Invece lo ignora e, prima di poter dire ahi, si ritrova sul collo due foruncoli che non sono brufoli, ma mozzichi. Seguiranno saccenti professori ammazzavampiri, psicopatici golosi di mosche, porte cigolanti, bare con topastri e fidanzate ben succhiate (ma non da lui, da Dracula: da qui l’incazzatura che lo porterà a dar la caccia al conte). Primo film di Dario Argento girato in 3D. Per realizzarlo si è circondato di una squadra di collaboratori all’ultimo grido, una vera Manna, pare. “Perché il 3D è il futuro,” afferma il regista. In passato, dopo essere stato lavapiatti per i francesi, critico cinematografico per i comunisti di Paese sera e sceneggiatore per Sergio Leone, Argento esordì alla regia con L’uccello dalle piume di cristallo, un giallo che traghettò nel mito il neo sulla guancia di Tony Musante. Da allora fece cose che non somigliavano a nient’altro in Italia, emozionando milioni di spettatori e marchiando l’immaginario di aspiranti cineasti di tutto il mondo. Argento girava con la libertà di un bambino che gioca: piano lungo lì; primo piano qui; un paio di soggettive; dettagli, anzi: carrellate di dettagli; colori inspiegabili, inimitabili; una colonna sonora ipnotica e ossessiva; un doppiaggio felliniano, straniante; un montaggio efficace e ritmato, “ma senza andar troppo per il sottile, eh, che nun c’ho voja,” diceva. “Questo passaggio di sceneggiatura non regge?” e aggiungeva: “E chi se ne frega. Funziona.” Le trame erano un intrico d’idee da B-movie, che la sua visionarietà trasformava in perle di serie A. I suoi tocchi d’umorismo tra fifa e fifa erano un soffio di brezza sulla fronte imperlata dello spettatore. Filmato da Argento, un interno innocuo diventava una stanza di tortura. Gli esterni di Torino, eleganti e lucidi di pioggia, e quelli di Roma, caldi e popolari, divenivano scenari sinistri. Quando i suoi film passavano in tv, l’effetto era “che bello essere qui, ma che brutto essere qui”. Si era grati, sì, grati alla pubblicità, ma neanche l’orsetto Coccolino, la Girella, il fustino del Dash, Ernesto Calindri che si tracannava un Cynar, - neppure la meravigliosa Linea di Cavandoli - potevano niente contro Dario... E poi... e poi… E poi, un brutto giorno, è successo qualcosa... Da Opera in avanti Dario Argento non ci ha più convinto, ma, soprattutto, non ci ha più fatto paura. Vedremo che succederà con questo film. In ogni caso: e chi se ne frega. Non si può essere grandi sempre. Esserlo stati, però, questo sì che è per sempre.

THE TWILIGHT SAGA: BREAKING DAWN - PARTE 2 Regia di Bill Condon. Genere: sedicente fantastico. Produzione: USA. Bella Swan è a un bivio: entrare nello sconosciuto mondo yepeee ya yè dei vampiri o continuare a essere solo yawnn umana? Da questa scelta dipenderà non solo la sua vita, ma anche l’esito del conflitto tra il clan dei vampiri e quello, pare, dei licantropi! Un ehm dramma sull’amore proibito e una ehm metafora del passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Va tuttavia segnalato che il film è scritto dal regista, premio Oscar per la sceneggiatura di Demoni e dei, e da Melissa Rosenberg, una degli aurei autori della prima serie di Dexter (quindi chiaramente un genio).

IL SOLE DENTRO Regia di Paolo Bianchini. Con Angela Finocchiaro, Francesco Salvi, Diego Bianchi. Genere: drammatico. Produzione: Italia. Paolo Bianchini ha gloriosi trascorsi come aiuto regista (Monicelli, Comencini, De Sica, De Filippo, Leone). Come sceneggiatore scrive Grand slam di Giuliano Montaldo, il film con il trailer più spassoso di tutti i tempi. Da regista dirige pellicole da cineteca tarantiniana: Hypnos, Devilman Story, Dio li crea... Io li ammazzo! Ha tra i suoi sceneggiatori Fernando di Leo, a sua volta regista di film cult quali Rose rosse per il führer. Dirige attori con nomi che rotolano in bocca come caramelle: Pietro Martellanza, Rik Battaglia, Raf Baldassarre, Ivan Scatruglia.

Lasciato il cinema, realizza circa duemila spot pubblicitari. Nel 1997 gira La grande quercia, che raccatta premi in tutto il mondo. In seguito, per molti anni, fa film per la tv. Ora torna al cinema con una storia di innocenza in combattimento: due bambini africani si nascondono nel vano del carrello di un aereo diretto a Bruxelles. Hanno in tasca una lettera per i membri del Parlamento europeo, con la quale sperano di ottenere un aiuto per il loro Paese. Iniziano così un lungo viaggio verso Nord, che si incrocerà con quello di Thabo e Rocco, due adolescenti che invece sono diretti a Sud, verso l’Africa, per tornare alla casa dalla quale sono stati allontanati con l’inganno. Paolo Bianchini arriva

nelle sale dopo tre lustri di assenza. Chissà che cosa farà domani. In quanto ambasciatore dell’Unicef, una cosa è certa: continuerà a occuparsi di bambini, unica speranza dell’umanità.

QUELL’ESTATE Regia di Guendalina Zampagni. Con Alessandro Haber, Pamela Villoresi, Diane Fleri. Genere: commedia. Produzione: Italia. La famiglia Rienzi trascorre l’estate nella vecchia casa di campagna in Toscana. Le loro vite si incroceranno et scontreranno fra sogni et speranze. Il quindicenne Matteo, (rimandato in ben tre materie!) scoprirà i palpiti del primo amor, sua sorella Eleonora, (ragazza madre...) dovrà trovar l’Uomo Giusto, mentre i loro genitori cercheranno di

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risollevar le sorti d’un matrimonio in crisi... Quell’estate sarà il dolce ricordo d’una famiglia rivoluzionata da Amore. Ecco qua. Il cinema italiano. Ma perdio ogni tanto non ci si può mettere qualche agente segreto, qui e là, inseguimenti in macchina, marziani, spade laser? Ma sempre a riflettere sul nostro cuoricino stiamo? E Haber? Haber ci piacerebbe vederlo in un film intitolato Quel Motel Vicino alla Palude, tipo, alle prese con psicopatie sessuali, alligatori, inseguimenti nel bosco e seghe, tante seghe, ma elettriche una volta tanto. Be’, peccato per lui, un’altra occasione sprecata.

ALÌ HA GLI OCCHI AZZURRI

mondo del lavoro, con un film tratto dal fortunato romanzo di Silvia Avallone. In un quartiere popolare all’ombra delle acciaierie Lucchini (che un tempo si chiamavano Ilva) due adolescenti crescono circondate dal degrado dell’alienazione, della fatica e dello sfruttamento lavorativo. Anna ha un padre lontano, Francesca l’ha fin troppo vicino... La loro città è un paesaggio dell’anima: cemento abitato. Per dirla con la scrittrice, il mare e i casermoni sulla costa sono “la vita e la morte che si urlano contro”. Il problema dell’adolescenza è sempre quello: fiorire nel mondo sconfitto degli adulti. Del resto, è noto, la giovane età è un aprile, il mese più crudele perché fa sbocciare la vita nella terra desolata, per poi passare oltre, indifferente come un cielo blu a tutti noi che sgambettiamo su questa Terra. Ti credo che poi i giovani s’incazzano.

7 PSICOPATICI Regia di Claudio Giovannesi. Con Nader Sarhan, Stefano Rabatti.Genere: drammatico. Produzione: Italia. Ostia d’inverno, ed è già dramma. Nader, adolescente romano di origine egiziana, ama Brigitte, adolescente italiana. I genitori del ragazzo non approvano la relazione, causando così la fuga del figlio. Nader dovrà affrontare freddo, solitudine, fame e paura, prima di tornare a se stesso e alla vita. Premiato come miglior opera prima e seconda al Festival di Roma.

ACCIAIO Regia di Stefano Mordini. Con Michele Riondino, Vittoria Puccini. Genere: drammatico. Produzione: Italia. Mordini alza le serrande sul

Regia di Martin McDonagh. Con Colin Farrell, Woody Harrelson, Christopher Walken, Tom Waits. Genere: commedia nera. Produzione: USA, GB. Marty sta cercando di terminare una sceneggiatura dal titolo Sette psicopatici. Nell’attesa dell’ispirazione si fa convincere da due amici a guadagnare qualche soldo rapendo cani. Purtroppo incapperanno in un gangster cinofilo, che giurerà tremenda vendetta. In tutto questo, Marty trova finalmente l’ispirazione… Non inganni la trama degna delle migliori comiche televisive nostrane, McDonagh è un apprezzatissimo commediografo e il suo primo lungometraggio, In Bruges, è un’autentica perla nera. Con questo film ripropone la stessa squadra

del suo ottimo esordio: Colin Farrell e gli stessi produttori, dai nomi impronunciabili.

che quando vuole fa paura. Se non ci credete, vedetevi l’interpretazione di Mads in Valhalla Rising di Nikolas Winding Refn. Come? No, non è uno scioglilingua.

E LA CHIAMANO ESTATE

THE HUNT – IL SOSPETTO Regia di Thomas Vinterberg. Con Mads Mikkelsen. Genere: horror. Produzione: Danimarca. Un uomo innocente è accusato del crimine più odioso. “È la matematica del dramma, no?”, dichiara il regista. “Prendi il tuo personaggio, mettilo nella merda fino al collo e stai a vedere che succede”. Lucas lavora in un asilo. A parte il fatto che ha divorziato da poco, è un buon membro della comunità: onora le feste, tira le pacche sulle spalle degli amici al bar e caccia il cervo una volta l’anno. Tutto fila liscio insomma, finché una piccola e adorabile bambina non lo accusa di pedofilia. “Mia figlia non dice mai bugie” assicura il padre, mentre una ciurma di psicologi, insegnanti, parenti e poliziotti aiutano la piccola a formulare la terribile accusa, parola dopo parola. La comunità, fino a quel momento così simpatica, ritiene senz’altro colpevole il povero Lucas, il quale sarà anche “un uomo modesto,” come dice Vinterberg, “leggermente castrato, di buon cuore: il perfetto cristiano, insomma”, ma quando gli girano gli girano. La situazione precipiterà a tal punto che la critica ha tirato in ballo Cane di paglia di Sam Peckinpah. Mads Mikkensen - Palma d’oro a Cannes per questo ruolo - è un uomo dolcissimo,

Regia di Paolo Franchi. Con Isabella Ferrari, Jean-Marc Barr, Luca Argentero. Genere: drammatico. Produzione: Italia. Due quarantenni, Dino e Anna, cercano di amarsi come possono. Il problema è che si fanno domande tipo: è possibile l’amore senza il sesso? Inoltre lui vive nel terrore di deludere lei, e come se non bastasse nutre nei suoi confronti grossi complessi d’inferiorità (orchestre intere, avrebbe detto Troisi). Ce n’è abbastanza per costruirsi un bel castello di infelicità, dove piangere nelle notti solitarie, mentre gli altri vivono parlano amano. E andando avanti così, notte dopo notte, ti accorgi che l’estate non è più estate, e il mare non ha più il suo profumo. Paolo Franchi ha conquistato il Premio per la migliore regia al Festival di Roma, nonostante i fischi, le risate e le dure critiche suscitate durante le proiezioni.

PARANORMAL ACTIVITY 4 Regia di Tizio e Caio. Con Sempronio e Matt Shively. Genere: business, come al solito. Produzione: USA. Forse in un cinema all’aperto della riviera, seduti nell’ultima fila, con il tuo amore del momento al fianco, il salmastro sulla pelle, i popcorn, la gazzosa e tutta l’estate davanti… Allora sì. Ma in nessun altro caso, ok?

END OF WATCH Regia di David Ayer. Con Jake Gyllenhaal. Genere: comico. Produzione: USA. Il regista David Ayer è nato 17

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nel 1968 a Champaign, Illinois. Crescendo tra Bloomington nel Minnesota e Bethesda nel Maryland, ha masticato provincia, mentre nelle grandi città della Costa Est scoppiettava il divertimento. Come dire, di là gallerie d’arte, librerie, concerti, cinema, teatri, cibo da tutto il mondo, droghe, belle ragazze all’arrembaggio, skyline al tramonto. Di qui grasse bevitrici di birra sprofondate nel divano, tv, strade deserte, preti rompiballe, noia, rutti nella notte. Tutto ciò deve averlo segnato pesantemente. A Bethesda il risentimento lo rode a tal punto che i genitori, esasperati, lo cacciano a calci fuori di casa. Insomma, un’adolescenza all’insegna della frustrazione. E ci credo che poi, fattosi ometto, ti scrive Fast and Furious. E ci credo che poi ti contatta Arnold Schwarzenegger per proporgli il remake di Commando (dico: Schwarzenegger, Remake, Commando). Ci credo che poi ti combina End of Watch, dove racconta il dramma umano del poliziotto (Dramma, Umano, Poliziotto). “Sono a mio agio con i poliziotti,” dichiara il regista. “Come i bambini o i cani”, egli continua, “i poliziotti capiscono al volo se ti stanno simpatici. E poi hanno questa sorprendente saggezza che gli deriva da ciò che vedono sulle strade.” Sorprendente saggezza, già, ha detto proprio così. “La strada è la strada... ci trovi i cattivi, le bande, la droga”, conclude David Ayer, al quale, evidentemente, quella volta i genitori non diedero abbastanza calci in culo.

DI NUOVO IN GIOCO Regia di Robert Lorenz. Con Clint Eastwood, John Goodman, Justin Timberlake. Genere:

drammatico. Produzione: USA. Dal 29 novembre. Probabilmente il titolo del film allude proprio al vecchio Clint, che aveva annunciato il suo ritiro dalla recitazione dopo Gran Torino. Era un’uscita di scena perfetta, che ironizzava su tutta una carriera, rendendole accorato omaggio. Ma la vita è lunga e piena di tempi morti, quindi, rieccolo sullo schermo. Robert Lorenz ha prodotto Mystic River, Flags of Our Fathers, Letters from Iwo Jima ed è stato produttore esecutivo di Million Dollar Baby: tutti film diretti da Clint. Ora i ruoli si sono invertiti: Lorenz dirige, Clint produce. La pellicola ruota intorno a uno scopritore di talenti del baseball e a sua figlia. Lui non ci vede più bene e lei lo accompagna in trasferta per esaminare una giovane promessa. Durante il viaggio avranno modo di fare chiarezza sulle ombre del loro rapporto. A farla da padrone è il baseball, uno sport che andrebbe per la maggiore anche in Italia, se solo si capissero le regole e non fosse così palloso.

UNA FAMIGLIA PERFETTA Regia di Paolo Genovese. Con Sergio Castellitto e Claudia Gerini... Genere: commedia. Produzione: nostrana. Dal 29 novembre. Con Aldo Giovanni e Giacomo, Paolo Genovese ha fatto un film da decine di milioni di euro, La banda dei Babbi Natale. Poi ha girato Immaturi, facendo ancora centro al botteghino. Ora ci riprova con questa commedia dal titolo ehm sibillino. Ma stia in guardia: il pubblico quando legge i nomi di Castellitto e Gerini nel cast si aspetta una sola cosa, e solo una: brutali copule da tergo, clangori di conchiglie e capocciate post-

coitali sulla schiena. Quindi, Genovese, stai in campana!

L’AMORE È IMPERFETTO Regia di Francesca Muci. Con Anna Foglietta, Giulio Berruti. Genere: drammatico. Produzione: Italia. Dal 29 novembre. Elena ha 35 anni, un buon lavoro e un compagno. Lui la lascia per un uomo. Prima però le chiede un figlio. Lei accetta, quindi entra in una fase di depauperamento generale delle motivazioni: malinconia, vale a dire l’anticamera della disperazione. Poi incontra una ragazza di 18 anni e se ne innamora. Poi incontra un uomo di sessanta e se ne innamora. Poi si chiede quale scelta debba fare. E qui arriva il bello. Chi l’ha detto che una scelta debba precluderne un’altra? Non sarà questo un luogo comune, che resiste per la nostra pigrizia intellettuale e morale? Come quell’altro luogo comune, per il quale la felicità si basa sulla perfezione, e l’amore sull’esclusività. Quando si parla di persone, ciò che è perfetto è fasullo e tutto sommato poco interessante, ci dice Muci, qui al suo primo lungometraggio, ma già aiuto regista di Francesca Archibugi e Giuliano Montaldo.

LAWLESS Regia di John Hillcoat. Con Tom Hardy. Genere: drammatico. Produzione: USA. Dal 29 novembre. Il regista ha esordito nei videoclip ed è noto al pubblico per il film La strada, tratto dal romanzo di Cormac McCarthy. Ora si cimenta con una sceneggiatura di Nick Cave, la rockstar con la faccia d’angelo tagliagole, il quale per scriverla si è basato sul romanzo La contea più fradicia del mondo di Matt Bondurant. Negli anni Trenta, in

piena crisi economica, i tre fratelli Bondurant (i prozii dello scrittore!) se la cavano con il commercio clandestino di liquori. Uno è segnato dagli orrori della grande guerra, l’altro è un edonista, il terzo è un duro. Lawless è la storia dei loro traffici illegali e del loro amore per la famiglia, che sono pronti a difendere a suon di busse. Nel cast figura Hardy, il Bane di Batman, qui senza maschera, grazie a Iddio.

MOONRISE KINGDOM

Regia di Wes Anderson. Con Bruce Willis, Edward Norton, Bill Murray, Tilda Swinton, Harvey Keitel, Frances McDormand. Genere: commedia, drammatico. Produzione: USA. Dal 5 dicembre. Anderson ha aperto l’ultima edizione del festival di Cannes. Il suo primo film, Bottle Rocket, fu un fiasco, ma venne segnalato con entusiasmo da Martin Scorsese. Tutto in Anderson era destinato a farne un regista di culto: gli amici che si è sempre scelto tra la crema della crema del giovane cinema americano, l’uso personale dei colori, gli attori di cui si avvale ciclicamente (Owen Wilson, Bill Murray, Seymour Cassel), titoli ganzi come I Tenenbaum, La avventure acquatiche di Steve Zissou e Darjeeling, l’ironia fredda e l’intelligenza tagliente delle sceneggiature, storie bizzarre di personaggi bizzarri. Moonrise Kingdom – altro titolo coi fiocchi – è strapieno di grandi attori e

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si svolge su un’isola dal nome gagliardo: New Penzance. C’è un dodicenne molto intelligente a cui capitano un mucchio di cose curiose grazie a un sacco di personaggi uno più interessante dell’altro. Che altro dire?

QUELLO CHE SO SULL’AMORE Regia di Gabriele Muccino. Con Gerard Butler, Jessica Biel, Uma Thurman, Catherine Zeta-Jones, Dennis Quaid, Ethan Hawke Genere: commedia dai risvolti drammatici, come si conviene al cinema d’autore. Produzione: USA. Dal 29 novembre La traduzione del titolo originale suonerebbe più o meno così: “Facendo sul serio”. Il protagonista Gerard Butler è noto per aver interpretato Leonida in Trecento, dove gridava, pecoreccio: “Follia? Questa è Sparta!”. Nello stesso anno compare nel film romantico P.S.: I Love You. Quando si dice un attore versatile. Ora Butler interpreta un padre che allena la squadra di calcio del figlio preadolescente, facendo innamorare tutte le mamme dei giovani giocatori: e qui sta la commedia. Ma lui ha tanta sofferenza dentro, perché in passato non è stato un papà modello: e qui sta il dramma. La storia è scritta da Robbie Fox, sul cui curriculum brillano titoli tipo Mia moglie è una pazza assassina? e Una moglie di troppo. Ora lavora con Muccino, il quale ci tiene a dichiarare: “Non ho mai avuto paura di girare film commerciali”. E s’era capito! Forse hai paura, però, di girare un film non commerciale, vero Gabbriè? A questo giro di manovella il Gabbriè scrittura un’intera galassia di stelle: donne stupende, attori belli come il sole sulla via del tramonto. Ma sicuramente

saranno stati loro a voler lavorare con lui: è noto infatti che le stelle di Hollywood, da Will Smith in giù, vanno pazze per il cinema italiano d’autore. Siamo quelli di Ladri di biciclette, dopo tutto. “You are the ones of Ladri di bicicletti, aren’t you?”. “Ma sì, sì,” risponde Muccino, girandosi verso i grattacieli. “Roma, esiste ancora, Roma?” si chiede poi, mentre una lacrima gli cade nel Vodka Martini.

COLPI DI FULMINE Regia di Neri Parenti. Con Christian de Sica, nipote. Genere: Tragedia. Produzione: Italia. Dal 13 dicembre.

THE GREY Regia di Joe Carnahan. Con Liam Neeson. Genere: azione, drammatico. Produzione: USA. Dal 5 dicembre. Alaska: Liam Neeson si guadagna la pagnotta uccidendo i lupi che minacciano un gruppo di escavatori petroliferi. Nel fare ritorno a casa il loro aereo fa crash e comincia la lotta per la sopravvivenza. Ipotermie, ma soprattutto: lupi. È al loro manto che fa riferimento il “grigio” del titolo. Il regista ha esordito producendo cortometraggi e spot pubblicitari nel distretto di Sacramento, un posto tranquillo (quello della Famiglia Bradford, per intenderci). Ne è uscito con due spalle così, a giudicare dalle mosse successive: dopo il suo primo film, apprezzato dal pubblico e premiato nel 1989 al Sundance Film Festival, ha rifiutato un copione dopo l’altro perché “non gli piaceva l’aria che girava sul set”: ha abbandonato Mission Impossible III e White Jazz, lasciando senza fare una piega Cruise e Clooney. Qui da noi è conosciuto per aver diretto il film A-Team, tratto dall’omonima serie che gli italiani seguivamo tanti anni fa su Rete 4 prima di mettersi a tavola. Nel telefilm c’erano Peppard e Mister T. Uno li guardava stipati lì insieme

Il 21 agosto del 1940 un agente staliniano, Jacson Mornard, assassinò Leon Trotsky con un colpo di piccozza alla nuca. Trotsky: il trascinatore della Rivoluzione d’ottobre del 1917. Trotsky: l’uomo che ovunque le sorti dell’Armata Rossa fossero in bilico, arrivava sul suo treno di guerra insieme al suo Stato maggiore e, aperta una cartina davanti a sé, ribaltava le sorti della battaglia, stroncando nel sangue i nemici della rivoluzione ma anche gli amici, se non allineati. Trotsky: il nemico numero uno di Stalin. Trotsky: l’idolo dei surrealisti, il grande espulso dell’URSS, il candido Palla di neve della Fattoria degli animali di George Orwell. La piccozza di Mornard gli penetrò per diversi centimetri nella materia cerebrale. Tuttavia riuscì a difendersi disperatamente e a chiamare aiuto, impedendo così al sicario di vibrare un secondo colpo. Poco dopo, sull’ambulanza, disse alla moglie, “È la fine... lo sento... questa volta... ce l’hanno fatta... dì ai compagni di andare avanti...”. Morì alle sette e venticinque di quella sera stessa. Il suo ultimo gesto fu baciare le labbra della moglie Natascia, chinata su di lui. Jacson Mornard era arrivato a Parigi nel giugno del 1938. Qui aveva conosciuto una giovane giornalista, Sylvia Agelov, amica di Trotsky. L’aveva sedotta e ne era divenuto il compagno. Lei dopo due anni aveva ceduto alle sue richieste di accompagnarla in Messico per incontrare il grande russo. Una volta là, Mornard si era mostrato gentile e servizievole. Ogni scusa era buona per fare visita a Trotsky. Un giorno arrivò e vide degli uomini rinforzare il muro di cinta della casa. “Non servirà,” disse pensieroso al segretario dell’esule. “Non c’è niente da fare contro la Ghepeù.” Qualche tempo dopo si presentò con un articolo manoscritto e chiese alle guardie del corpo di poterlo sottoporre al giudizio del grande vecchio. Questi stava curando il giardino, si tolse i guanti da lavoro e gli andò incontro: “Lei ha una brutta cera, Mornard. Male, male! Deve riguardarsi”. Andarono in studio, Trotsky si sedette alla scrivania e chinò il capo sui fogli. Fu in quel momento che Mornard estrasse dall’impermeabile la piccozza da alpinista e colpì. Un attimo dopo correva fuori dalla casa, pallido e tremante, gridando: “Mi hanno costretto a farlo! Mi hanno costretto!”. Dichiarò per anni di chiamarsi Jacson Mornard, ma il suo vero nome era Ramon Mercader. Era fratello di Maria Mercader, attrice spagnola naturalizzata italiana nonché madre di Christian de Sica. Pensateci, se mai andrete a vedere Colpi di fulmine. Pensateci, la prossima volta che addenterete una fetta di Parmacotto. 19

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nel furgone scuro e si diceva: “Ma il biondo non era quello di Colazione da Tiffany? E quello lì con la cresta non è il cattivo di Rocky III?”. Boh, il cinema è grande, la tv è piccola e retequattra.

PANDEMIA Regia di Lucio Fiorentino. Genere: fantascienza. Produzione: Italia. Dal 6 dicembre. La didascalia del film recita: “Pandemia, fine del mondo, apocalisse. Cause: sconosciute. Diffusione del contagio: l’acqua. I primi temporali di un anno fa. I sopravvissuti attendono nuove piogge. La fine? Il cuore è muto, la mente trema. Oggi due ragazzi sono partiti. Cosa accadrà? Alla fine forse resterà il vento. Le città abbandonate. Occhi, orecchie, respiri di animali…”. Ecco qua. Il cinema italiano. Ma perdio, allora è meglio riflettere sul nostro cuoricino ombelico ecc. ecc. (vedi sopra, Quell’estate)

LA PARTE DEGLI ANGELI

Regia di Ken Loach. Genere: commedia. Produzione: Fr., GB. Dal 13 dicembre. Dopo una vita di microcriminalità Robbie, diventato padre, vuole cambiare vita. Una sentenza del tribunale lo avvicina ad altri sbandati, condannati come lui ai lavori sociali. È una distilleria ad aprire a lui e ai suoi nuovi amici la prospettiva di una nuova vita: si tratta di vendere whiskey di ottima qualità a ricchi degustatori. I loro mezzi sono però ancora una volta

ai margini della legalità, nei cui limiti non riescono proprio a stare. La “parte degli angeli” è l’espressione con cui si indicano i fumi di whiskey che si diffondono nell’aria quando la botte di fermentazione viene aperta. Ken Loach torna a lavorare con Paul Laverty, già autore di La canzone di Carla, My Name is Joe e Il mio amico Eric. Laverty è un duro: laureatosi in filosofia a Roma, ha cominciato a lottare per i diritti civili in America latina, dal Nicaragua al Salvador fino al Chiapas. Si è recato più di una volta nelle zone di guerra, per poter testimoniare personalmente degli abusi sulla popolazione civile. Ken Loach è un regista inserito da anni nel solco del migliore cinema sociale inglese. Quando gira commedie, gli piace divertire il suo pubblico, senza mai prescindere, però, dalla denuncia della condizione dei diseredati e dei sommersi.

TUTTO TUTTO NIENTE NIENTE Regia di Giulio Manfredonia. Con Antonio Albanese, Fabrizio Bentivoglio, Nicola Rignanese. Genere: Antonio Albanese. Produzione: Italia. Dal 13 dicembre. Per alcuni Antonio Albanese è potenzialmente l’unico erede di Ugo Tognazzi, perché provvisto di quella particolare carica drammatica e patetica che solo i grandi comici possiedono. Qui l’attore si divide tra Cetto La Qualunque, Olfo Favaretto e Frengo per parlare di politica, razzismo e religione. Finiranno tutti e tre in Parlamento. Si chiude così il ciclo di Cetto, che gli autori hanno voluto trasferire dal paesello alla grande città, tra grandi palazzi e grandi dame. Paolo Villaggio interpreta la parte di un co-

mico genovese diventato Presidente del Consiglio.

LOVE IS ALL YOU NEED Regia di Susanne Bier. Con Pierce Brosnan, Trine Dyrholm Genere: commedia. Produzione: Ger, Dan, Fr, It, Sv. Dal 20 dicembre. Si direbbe una storia sul cancro, invece è una storia sull’amore. O meglio, è la storia di una donna sull’orlo della fine, che riesce a iniziare una nuova vita. Ida, stupenda parrucchiera danese, tornando a casa dopo una seduta di chemioterapia trova il marito con l’amante: “Cara cerca di capirmi,” le dice tirandosi su i pantaloni, “ho sofferto molto per la tua malattia.” Quando Ida si reca a Sorrento per assistere al matrimonio della figlia incontra il futuro consuocero, un bellissimo vedovo inglese furioso con la vita da quando la moglie è morta di cancro. Susanne Bier, premio Oscar con In un mondo migliore, tratta il dramma della malattia senza andarci troppo pesante. Dirige un film commerciale, com’era nelle sue intenzioni, ma intelligente. Un paio di peculiarità meritano d’essere sottolineate: la madre della regista lotta da anni contro il cancro e Pierce Brosnan è rimasto vedovo proprio come è successo al suo personaggio.

LA REGOLA DEL SILENZIO Regia di Robert Redford. Con Robert Redford, Stanley Tucci, Nick Nolte, Susan Sarandon, Julie Christie. Genere: thriller. Produzione: USA. Dal 20 dicembre. Jim Grant è un avvocato vedovo con una figlia di 11 anni. Conduce una vita tranquilla, fino al giorno in cui un giovane e ambizioso giornalista svela al mondo la sua vera identità: ex attivista antianti-

militarista, agitatore politico radicale, ricercato per omicidio e rapina. Per lui comincia la fuga dall’FBI e la ricerca dell’unica persona che può aiutarlo: la sua ex compagna, Mimi. Redford esordì nella regia con Gente comune, un pallodramma difficile da dimenticare se non altro per la bella colonna sonora e gli indimenticabili occhi acquosi di Donald Sutherland. Proseguì collezionando prestigiosi premi e grassi incassi con commedie amare e brillanti come Milagro e Quiz Show. Da qualche anno gira solo film di spionaggio, forse per dar sfogo alle sue istanze politiche democratiche. Redford ha dato molto al cinema, recitando in film indimenticabili come Butch Cassidy, Corvo Rosso non avrai il mio scalpo, La stangata, I tre giorni del Condor, oppure creando il Sundance Film Festival, la cui selezione è quasi sempre una garanzia di qualità. Noi Robert ce lo ricordiamo mentre risponde a un giornalistucolo maligno: “Mr. Redford, secondo alcuni lei non saprebbe recitare, perché dopo tutto si limita a mostrare la sua faccia da fotomodello. Che ha da dire in proposito”. “Nel cinema non conta recitare, quanto essere”, ha ribattuto l’attore, facendo flash flash con tutta la sua meravigliosa dentatura. Bravo Robert, Orson Welles si sarebbe compiaciuto, lui che asseriva: “Il vero attore cinematografico non deve mai essere troppo potente. La re-

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citazione non è marmellata, non si deve spalmare su tutto lo schermo.”

LIFE OF PI Regia di Ang Lee. Genere: avventura. Produzione: USA. Dal 20 dicembre. Il giovane Pi sopravvive per mesi a un naufragio nell’oceano Pacifico. Insieme a lui sulla scialuppa di salvataggio c’è una tigre del Bengala. “Chi chiamiamo per dirigere una storia del genere?” devono essersi detti i produttori. “Ci vuole un autore con la a maiuscola, che però sappia anche divertire le masse con la m maiuscola.” Escluso Spielberg, che era a Disneyland sull’ottovolante, chi chiamare? Che ne dite di Ang Lee? Ha detto uno. Buona idea, ha detto un altro. Infatti Lee è eclettico e affidabile. Se non siete d’accordo guardatevi Tempesta di ghiaccio, La Tigre e il Dragone, Brokeback Mountain, Hulk e Lussuria. È un autore da Orso e Leone d’oro, Golden Globe e Oscar, che però ha saputo conquistare il grande pubblico. Bene così perché, se è pur vero che le giurie di cervelloni hanno una funzione importante, è anche vero che il pubblico ne ha una decisiva. Questo suo ultimo lavoro, in che-palle-3D, è tratto dal pluripremiato romanzo omonimo di Yann Martel.

LA MIGLIORE OFFERTA Regia di Giuseppe Tornatore. Con Geoffrey Rush, Donald Sutherland. Genere: premio Oscar. Produzione: Italia. Dal 1 gennaio. Un battitore d’aste si trova coinvolto in un triangolo amoroso e inquietante. Non si sa altro del nuovo segretissimo film del grande Giuseppe “C’era-una-volta-l’Oscar” Tornatore. Il film è stato gi-

rato tra Trieste, Vienna, Bolzano, Parma, Praga, Roma e Milano. “Il titolo ha valenza allegorica,” dice l’ex premio Oscar siciliano. “In amore non sai mai qual è l’offerta migliore, se la più alta o la più bassa”. Ma che vor di’?. “C’è una tessitura narrativa misteriosa,” aggiunge, “un po’ thriller, ma senza investigatori, morti e assassini”. Un film con un cast internazionale, girato in inglese, perché a Tornatore, fu Oscar, l’Italia è sempre stata stretta, coi suoi film di casa nostra e i suoi telegatti di merda. Il protagonista, il talentuoso e maniacale Geoffrey Rush, ha dichiarato: “Ho accettato la parte perché me l’ha detto mia moglie.”

MAI STATI UNITI Regia di Carlo Vanzina. Con Vincenzo Salemme, Ricky Memphis, Anna Foglietta, Ambra Angiolini. Genere: commedia. Produzione: Italia. Dal 3 gennaio. Cinque estranei sono convocati da un notaio. Scoprono così di essere tutti fratelli. Se vogliono l’eredità, dice il testamento di papà, dovranno portare le sue ceneri negli USA e spargerle su un lago dell’Arizona. Un insolito viaggio, dice. Un’avventura esilarante, dice.

CLOUD ATLAS Regia di Andy e Lana Wachowski, Tom Tykwer. Con Tom Hanks, Halle Berry, Susan Sarandon. Genere: vedi sotto. Produzione: USA. Dal 3 gennaio. Una commedia drammatica, romantica, politica, d’azione. I personaggi impattano uno sull’altro attraverso il tempo. Un’anima prende la forma di un assassino prima e di un salvatore poi. Un atto di gentilezza porta nel corso dei secoli a conseguenze rivoluzionarie. L’intero cast è

LO HOBBIT Regia di Peter Jackson. Con Bilbo Baggins, Gandalf e compagnia. Genere: fantasy. Produzione: Nuova Zelanda, USA. Dal 13 dicembre.

A ltr i tre f ilm! Non uno, tre! Tre prequel del Signore degli anelli. Uno all’anno a partire da adesso per raccont arci le av venture di Bilbo Baggins, ov vero il perfetto inglese medio anche se f isicamente ricorda di più il cont adino sardo. Per inter pret are questo r uolo Jackson ha fortemente voluto Martin Freeman, al punto da sospendere l’inizio delle r iprese per aspett arlo, v isto che l’attore era già impegnato su un altro set. Nel suo v iaggio attraverso la Terra di Mezzo l’adorabile hob bit a ffront a orchi, draghi, f ig ur i irsuti e tra una fuga e l’altra entra in possesso di quell’anello che sarà poi al centro delle av venture di Frodo. La squadra creativa è la stessa della tr ilogia precedente. La nov it à è Guillermo del Toro, il regist a di Hellboy. Del Toro è tra gli autor i della sceneggiatura (sulla quale ha lavorato quindici mesi per dodici ore al giorno) e Peter Jackson lo voleva anche dietro la macchina da presa. Del Toro aveva accett ato e si era butt ato a capof itto nella preproduzione, leggendo volumi su volumi per a fferrare il mondo di Tolk ien, def inendo i set, i modelli in scala, i fondali dipinti, le animazioni, le caratter izzazioni dei personaggi, g uardandosi pure decine di document ari sulla pr ima g uerra mondiale. L’unica cosa su cui non ha messo le mani è st ato Gollum: “Se non si è rotto,” ha detto, “perché cambiarlo”? Ma quando, a causa della MGM, la dat a dell’inizio delle r iprese ha cominciato a slitt are cronicamente, Del Toro ha abbandonato il pro getto. “Non è solo colpa della MGM,” ha comunicato agli ammirator i infur iati. “Questi sono f ilm molto complessi, economicamente e politicamente”, e ha specif icato: “Ci sono due tipi di favole: quelle che ti dicono di non entrare nel bosco e di obbedire ai genitori, e quelle dell’altro tipo. Le pr ime sono conser vatrici, le altre anarchiche.” In quanto a Jackson, - costretto, per la gioia dei fan, a sostituire Del Toro dietro la macchina da presa, - egli tralascia ogni allusione politica, per dire solt anto che “esplorare la Terra di Mezzo è un’immersione tot ale in un posto di immaginazione, bellezza e dramma.” Come dire, un’immersione nel cinema. 21

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JACK REACHER - LA PROVA DECISIVA Regia di Christopher McQuarrie. Con Tom Cruise, Robert Duvall, Werner Herzog. Genere: azione, thriller. Produzione: USA. Dal 3 gennaio. Il regista ha alle spalle una brillante carriera di sceneggiatore: ha collaborato con Bryan Singer ne I soliti sospetti e in Operazione Valchiria, e ha scritto Mission Impossibile - Protocollo fantasma. Trama: ha importanza? Diciamo che c’è Tom Cruise, alias Jack Reacher; c’è una prova decisiva; c’è thriller, azione; c’è una produzione USA e c’è un 3 gennaio. Cruise minaccia: “Se piacerà, ne faremo altri”. E poi si lancia in descrizioni della psicologia del personaggio, come se gliene fregasse davvero qualcosa, come se ce ne fregasse davvero qualcosa. Da segnalare la presenza nel cast di due vecchie glorie, due dinosauri sperduti tra gli studios di Hollywood: Duvall, star di Coppola e di Altman, e Herzog, regista di film abissali, potenti e infernali come Aguirre, Fitzcarraldo e Il Mahabharata. A proposito di Jack Reacher Herzog dichiara: “Volevo spaventare, essere pericoloso con la mia sola presenza e con occhiate feroci e algide.” Siamo sicuri che la parte gli è riuscita, se è lo stesso uomo che trent’anni fa affrontò Klaus Kinski quando questi voleva lasciare in tronco il set di Aguirre Furore di Dio, per chissà quale ghiribizzo d’artista. Herzog si appartò con lui in un angolo del set, cioè in un angolo della foresta tropicale. Scimmiette curiose garrivano tutt’intorno. Le zanzare attaccavano in massa. Il regista aveva una camicia a quadretti, sudata e appiccicata alla schiena. Kinski, tutto nervi, ghigno diabolico e occhi blu, era in armatura da conquistador e si era già tolto l’elmo. “Klaus, amico mio, ascolta: se non finisci il film, prendo il mio fucile da caccia, ti ammazzo e poi mi sparo in bocca” gli disse Herzog, puntandogli gli occhi in fronte, come due canne binate sulla preda. Le scimmiette tacquero, le zanzare smisero di succhiare. Il silenzio fu tale che si sarebbe potuto sentir crescere le foglie. Kinski, che non è un cretino, disse Jawohl, si rimise l’elmo e allestì la sua più terribile, barocca e passionale interpretazione, come altri allestirebbero un patibolo. impegnato in ruoli multipli di differente etnia, sesso, età. Dei Wachowski basti dire che hanno mollato l’università per avviare un’attività di carpenteria a Chicago, nel frattempo si son detti “facciamo fumetti” e li hanno fatti con la Marvel, poi si son detti “facciamo cinema” e hanno sfornato Matrix. I compagni di gioventù se li ricordano mentre giocano per ore a Dungeons & Dragons. Dell’altro regista, Tykwer, è memorabile il film tratto da Il profumo di Süskind, la cui scena finale, – un padre che s’inginocchia in adorazione davanti all’assassino della figlia, mentre i gendarmi, i notabili del paese e la folla intorno, riunitisi in piazza per

assistere all’esecuzione del condannato, si lasciano andare nudi a un’orgia bestiale – avrebbe inibito molti registi, ma non lui. L’astronave Wachowski lo ha fatto salire a bordo, per portare sullo schermo un libro da tutti considerato infilmabile.

ASTERIX E OBELIX AL SERVIZIO DI SUA MAESTÀ Regia di Laurent Tirard. Con Gérard Depardieu, Catherine Deneuve. Genere: commedia. Produzione Fr., It., Sp., Ung. Dal 10 gennaio. Cesare sbarca oltre Manica. Il capo di un piccolo paesello invia uno dei suoi a chiedere aiuto ai famosi Galli. Quarto capitolo della serie tratta dall’indimenticabile classico

di Goscinny e Uderzo. Goscinny amava pensare che un villaggio di anarchici potesse resistere all’impero. Uderzo era daltonico, colorava i cieli di verde, i prati di blu, ma quando disegnava i galli che spernacchiano gli invasori si faceva perdonare questo e altro. Chiunque non abbia passato interi pomeriggi con accanto una pila di Asterix, si è perso qualcosa nella vita. Ma è sempre in tempo per rimediare.

OPERAZIONE ZERO DARK THIRTY Regia di Kathryn Bigelow. Genere: drammatico. Produzione: USA. Dal 10 gennaio. La più grande caccia all’uo-

mo della storia, all’uomo più pericoloso del secolo. Vale a dire: la storia dell’operazione con la quale si fece la pelle a Osama Bin Laden. Per ora nel nostro immaginario c’è solo la foto della stanza ovale, con Barack Obama che guarda in un monitor circondato dal suo Stato Maggiore. A parte il presidente, l’unico che mostra un minimo di umanità - teso come se fosse alla finale del Superbowl - gli altri sono freddi come cubetti di ghiaccio nel frìzzer. Ecco: la Bigelow con questo film vuole mostrarci ciò che stavano vedendo sullo schermo. La sceneggiatura è di Mark Boal, coautore del soggetto di Nella valle di Elah e autore dell’ultimo capolavoro della Bigelow, The Hurt Locker, due pellicole nelle quali senza attaccare l’esercito se ne mostra tuttavia l’effetto disumanizzante. I suoi eroi sono infatti trasformati in persone impossibilitate ad affrontare una cosa ben più complicata della guerra: la pace. Viste queste premesse, da Zero Dark Thirty c’è da aspettarsi qualcosa di più che un’apologia dell’efficienza della macchina da combattimento americana. Il titolo è un’espressione militare che indica la prima mezz’ora dopo la mezzanotte, ma fa riferimento anche alla decennale e oscura missione di caccia all’uomo. La Bigelow è quello che avrebbe potuto essere James Cameron, se questi avesse avuto le palle. Film come Il buio si avvicina, Blue steel, Point Break, Strange days entrano nello stomaco, per restarci. “Se c’è una specifica resistenza a che le donne facciano cinema”, dice la regista, “io l’ho sempre ignorata per due ragioni: sono una donna e mi piace fare cinema.”

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MERCOLEDÌ 28 NOVEMBRE VADOINMESSICO op. BOXERIN CLUB Ore 21.30 Circolo degli Artisti Via Casilina Vecchia 42 €8, info 06.70305684 Sonorità calienti, arrangiamenti curati, chitarrine che sanno di sole e nostalgia: un pop multietnico dalle venature psichedeliche, di gradevolissima fattura. Ad aprire la serata i Boxerin Club con il loro mix scatenato di folk e indie rock. ANTONELLO VENDITTI Ore 21.00 Auditorium, Sala Santa Cecilia, Viale Pietro De Coubertin 30 Da €40 a €75, info 06.80241281 Replica mercoledì 9 gennaio.

Una proposta musicale fresca e mai banale, che spazia dal jazz allo swing alla bossa nova, senza disdegnare l’uso dell’elettronica. ROSSOANTICO Ore 22.00 Crossroads Live Club Via Braccianese 771 €10 + €1.20 d.p., info 06.3046645 Testi caustici e pungenti, bouzouki, mandolini, fiati e fisarmoniche, per uno spettacolo che dispensa brio e allegria, senza rinunciare all’impegno. MARK LANEGAN Ore 22.30 Orion Viale J.F. Kennedy 52, Ciampino €22 + €3.30 d.p., info 06.89013645

GIOVANNI ALLEVI Ore 21.15 Auditorium della Conciliazione Via della Conciliazione 4 Da €25 a €57.50 + d.p, info 06.32810333 Il nerd con bacchetta più famoso d’Italia presenta insieme all’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova il suo primo concerto per violino e orchestra.

GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE ALT-J Ore 21.30 Circolo degli Artisti Via Casilina Vecchia 42 €12, info 06.70305684

Dopo aver vinto il Mercury Prize per il miglior album made in UK, dopo aver sbancato il botteghino di tutti i club del mondo in cui hanno suonato, i quattro ragazzi di Leeds presentano anche a Roma le loro ballate suadenti e intimiste, tra pop e sperimentazione. SIMONA MOLINARI Ore 21.00 Auditorium, Sala Petrassi Viale Pietro De Coubertin 30 €20, info 06.80241281

usare il pugno di ferro per tenere a freno lo scontento sociale, in quel di Coventry The Specials facevano uscire il loro primo singolo, “Gangsters”.

Non ci proviamo neanche, a spiegare in poche righe l’importanza di Mark Lanegan nel panorama del rock indipendente. A otto anni dal suo ultimo lavoro solista, dopo tre collaborazioni con la voce flautata di Isobel Campbell e il suggestivo progetto “Gutter Twins” con Greg Dulli, l’ex leader degli Screaming Trees ha preso ancora una volta tutti in contropiede con un nuovo album dalle molteplici ascendenze. C’è il rituale folk-blues nero come la pece, l’inconfondibile voce cavernosa capace di raschiare i bassifondi dell’anima, ma anche sintetizzatori, tastiere, fiati, uno spiazzante approccio elettronico che rimanda a improbabili antenati. In ogni caso: trent’anni di rock americano in una sola voce, per una sola sera.

VENERDÌ 30 NOVEMBRE NEVILLE STAPLE Ore 21.30 Traffic Club Via Prenestina 738 €15, info 328.0547412 Era il 1979 e mentre le tensioni razziali e la disoccupazione galoppante spingevano Margaret Thatcher a

Completi eleganti e cappelli bluebeat, testi pungenti e un originale mix di punk reggae e ska, trasformarono in pochi anni il gruppo in una band di culto, aprendo la strada al revival ska in Europa. In questo nostro autunno di scontento e depressione, che tanto ricorda quei tempi andati, Neville Staple, voce originale di quel leggendario gruppo, torna a Roma per fomentare la solita bolgia di energia positiva. A fare gli onori di casa, i romani Shots in the Dark. DEWOLFF Ore 21.00 L.O.A. Acrobax Via della Vasca Navale 6 €8, info@acrobax.org A metà strada tra progressive e psichedelia, gli olandesi DeWolff con le loro ipnotiche e inesauribili jam session. ALESSANDRO GRAZIAN Ore 22.00 Le Mura Via di Porta Labicana 24 €5, info@lemuramusicbar.com Il musicista padovano si rimette in gioco, dismettendo gli abiti del raffinato menestrello per esplorare nuove forme espressive tra new wave e post rock. ITEM & THINGS SHOWCASE Ore 23.00 c.s. Brancaleone Via Levanna 13 €15 info 06.82004382 “La Minimal Techno più scura in circolazione”.

SABATO 1 DICEMBRE GREG LAKE Ore 21 Teatro Ambra alla Garbatella Piazza Giovanni da Triora 15

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€40.25, info 06.81173900

Nel 1969 incideva insieme a Robert Fripp “In the Court of the Crimson King”, pietra miliare del progressive rock. Quarantatre anni dopo, l’ex cantante dei King Crimson e di Emerson, Lake & Palmer ripercorre con un one man show i momenti salienti della sua carriera. REMO REMOTTI E LA SUA ORCHESTRA Ore 22.00 Risto Teatro Skené Via F. Carletti 5 €15 con consumazione, info 06.5755561 Ha festeggiato da poco 88 anni, ma non ha nessuna intenzione di ritirarsi dalle scene: accompagnato dalle note di un trio jazz, il maestro Remotti declama i suoi versi provocatori e disincantati. Replica il 2 dicembre. KARIBEAN Ore 22.30 Fusolab Via della Bella Villa 94 Ingresso a sottoscrizione, info@fusolab.net Atmosfere spensierate, reminescenze anni Sessanta e sonorità che riecheggiano il surf rock di vecchia scuola. IL TEATRO DEGLI ORRORI Ore 23.00 Orion Viale J.F. Kennedy 52, Ciampino €12 + €1.80 d.p., info 06.89013645

Alla dichiarata ricerca di un pubblico più ampio, disco dopo disco Il Teatro degli Orrori ha lasciato da parte

l’impeto rumoristico degli esordi per un più ragionato approccio rock e cantautoriale. “Stiamo cercando di fare del rock all’altezza delle nostre ambizioni”, ha dichiarato il frontman della band veneta, “il risultato di un percorso intrapreso anni or sono, fatto di amore e di profonda coerenza intellettuale”. E ha aggiunto: “Non siamo arrivati a questo punto per vender fuffa a nessuno. Siamo qui per proporre buona musica: la buona musica è una cosa seria, e va presa con serietà”. Occhio dunque, prendeteli sul serio. In alternativa, scaricatevi l’ultimo disco dei Fine before you came.

LUNEDÌ 3 DICEMBRE ENRICO RAVA Ore 21.00 Auditorium, Sala Sinopoli Viale Pietro De Coubertin 30 Da €20 a €25, info 06.80241281 La tromba di Enrico Rava, accompagnata per l’occasione da alcuni tra i più talentuosi musicisti del panorama jazz italiano, per un omaggio alla musica del grande Lester Bowie. IAN ANDERSON Ore 21.15 Gran Teatro Viale Maurizio Barendson / Largo Sandro Ciotti Da€35 a €80 + d.p., info 06.33270050 A quarant’anni dall’uscita dello storico concept album, l’ex pifferaio magico dei Jethro Tull torna in Italia con il suo “Thick as a Brick 1 & 2 World Tour”. Nostalgia canaglia. TOY Ore 21.30 Circolo degli Artisti Via Casilina Vecchia 42 €5, info 06.70305684 Kraut-rock, post-punk, shoegaze: difficile inquadrare le sonorità prodotte dai cinque giovani capelloni londinesi. Il loro omonimo album di debutto suona in ogni caso bene, e merita un ascolto dal vivo. CROCODILES Ore 22.00 XS Live Via G. Libetta 13 €12 + d.p., info 06.57305102 Senza rinnegare le influenze alla Jesus and Mary Chain delle origini, i coccodrilli di San Diego hanno aggiunto basso, tastiere e batteria al muro di suono creato dalle loro due chitarre, per approdare verso lidi più melodici e pop.

MARTEDÌ 4 DICEMBRE ASAF AVIDAN Ore 21.00 Auditorium, Sala Petrassi Viale Pietro De Coubertin 30 €18, info 06.80241281 Le sue graffianti ballate hanno spinto alcuni a paragonarlo a Jeff Buckley e Janis Joplin. Si può dissentire, ma la voce armoniosa e al contempo tagliente del cantante israeliano non lascia indifferenti. ROBERTO DELLERA Ore 21.00 Auditorium, Teatro Studio Viale Pietro De Coubertin 30 €15, info 06.80241281 Testi in italiano e in inglese, sonorità con sfumature vintage per il bassista e autore degli Afterhours in versione solista.

MERCOLEDÌ 5 DICEMBRE DAVE DOUGLAS & URI CAINE Ore 21.00 Auditorium, Sala Petrassi Viale Pietro De Coubertin 30 €18, info 06.80241281

Dopo aver suonato a lungo insieme alla fine degli anni Novanta, due tra i più originali sperimentatori della scena jazz contemporanea si incontrano di nuovo sul palco per un concerto da non perdere. DEAN BOWMAN & ASTROFUNK Ore 21.30 Traffic Club Via Prenestina 738 €10, info 328.0547412 Le mirabolanti escursioni vocali dell’ex cantante degli Screaming Headless Torsos, accompagnate dal funk-rock dei romani Astrofunk. JENS LEKMAN Ore 21.30 Circolo degli Artisti Via Casilina Vecchia 42 €12, info 06.70305684 Melodie ariose, atmosfere malinconiche e un generale senso di armonia costituiscono l’inconfondibile marchio di fabbrica dell’ex ragazzo prodigio dell’indie-pop svedese. 25

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GIOVEDÌ 6 DICEMBRE

esordi. “Ho le palle belle vuote e le tasche belle piene”: appunto.

SELAM YEMANE Ore 21.00 Auditorium, Teatro Studio Viale Pietro De Coubertin 30 €15, info 06.80241281 Al ritmo di krar e kobero Selamawet Yemane canta le melodie di una tradizione antica e affascinante come quella eritrea. MARIO VENUTI Ore 21.00 Auditorium, Sala Petrassi Viale Pietro De Coubertin 30 €22, info 06.80241281 “La mia giovinezza io l’ho bevuta a grandi sorsi, e se mi ha dato ebbrezza però non ha spento la mia sete. Sono ancora capace di aggiungere senso al passar delle ore. Sono ancora capace di muovere il cielo e la terra per amore”. Il cantautore siciliano presenta i brani del suo nuovo album, “L’ultimo romantico”. SARAH JANE MORRIS + IAN SHAW Ore 21.00 Casa del Jazz Viale di Porta Ardeatina 55 €15, info 06.704731 Replica il 7 dicembre Due voci d’eccezione e un pianoforte, per un concerto che anticipa le atmosfere natalizie.

DOMENICA 9 DICEMBRE 99 POSSE Angelo Mai Viale delle Terme di Caracalla 55/a info 329.4481358

potente dub del gruppo inglese fa vibrare i cuori di tutti i suoi appassionati. Cos’è il dub? Linton Kwesi Johnson lo ha descritto così: “È il battito del cuore, questo pulsare del sangue che è un basso ribollente. Un fortissimo battito che spinge contro il muro”. One love. MISS KITTIN Ore 24.00 c.s. Brancaleone Via Levanna 13 €15, info 06.82004382

VENERDÌ 7 DICEMBRE SVEN VÄTH Ore 21.30 Atlantico Live Via dell’Oceano Atlantico 271/d €30 + €5 d.p., info 06.5915727 Giocando con la consolle, da oltre un quarto di secolo lo “zio” Sven riempie i club di tutto il mondo al ritmo della sua minimal techno.

SABATO 8 DICEMBRE SHANNON WRIGHT + MASHA QRELLA Ore 21.30 Init Via della Stazione Tuscolana 133 €10, info 06.97277724 La prima raffinata, viscerale, capace di alternare morbidi sussurri alla Suzanne Vega a satanici ululati degni della più ispirata Siouxsie. Lieve e delicata la seconda, nel disegnare le sue dolci melodie pop. Due cantautrici accomunate dalla qualità della loro proposta musicale, per una serata che promette emozioni. ZION TRAIN Ore 21.30 Traffic Club Via Prenestina 738 €10, info 328.0547412 Dall’inizio degli anni Novanta il

“La 99 Posse l’avevamo parcheggiata in un garage nel momento del suo massimo splendore e delle sue massime prestazioni, questo non perché avessimo subìto qualche sconfitta, ma perché sentivamo il bisogno di fare altro. Poi però, non sfruttare l’opportunità di poter tornare indietro, in un momento come questo... ci è sembrato criminale... e quindi l’abbiamo fatto.”. Bentornati. FIORELLA MANNOIA Ore 21.00 Auditorium, Sala Santa Cecilia, Viale Pietro De Coubertin 30 Da €35 a €55, info 06.80241281

Madame Caroline Hervé, meglio conosciuta nei club di tutto il mondo con il nome di Miss Kittin, arriva a Roma insieme a due cavalieri d’eccezione come Cormac e Pixzel, tra gli ideatori della celebre serata Wet Your Self! del Fabric di Londra. CLUB DOGO Ore 22.30 Orion Viale J.F. Kennedy 52, Ciampino €15 + €2.25 d.p., info 06.89013645 “Dedicato ai miei fratelli coi lavori strani/ tipo che iniziano la sera fino all’indomani/ per comprare nuove Nike e giochi della Play... Sto lontano dallo stress/ fumo un pò e dopo gioco a Pes/ Pato, Mexes/ Messi, Valdes/ fumo un pò e dopo gioco a Pes”. Ooooh yesss. Dal punto di vista tecnico sempre ineccepibili. Per il resto sembrano diventati la caricatura dei gruppi che schernivano agli

MARTEDÌ 11 DICEMBRE FLAVIO BOLTRO & MARCIO RANGEL Ore 21.00 Auditorium, Teatro Studio Viale Pietro De Coubertin 30 €15, info 06.80241281 Gli assoli alla tromba di Flavio Boltro e i virtuosismi alla chitarra del brasiliano Marcio Rangel: due musicisti d’eccezione per una serata all’insegna della qualità. THE NIRO Ore 21.30 Circolo degli Artisti Via Casilina Vecchia 42 info 06.70305684 Testi in inglese e atmosfere ricercate con il cantautore romano Davide Combusti, in arte The Niro.

MERCOLEDÌ 12 DICEMBRE MERCURIO Ore 20.00 Circolo degli Artisti

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Via Casilina Vecchia 42 Ingresso a sottoscrizione info 06.70305684 Primo appuntamento invernale con Mercurio, evento a cadenza mensile che si propone di mettere in vetrina i migliori talenti della Capitale nel campo della musica, del teatro, dell’arte figurativa e digitale. Ospiti musicali della serata: Dispo, Flyzone, Aguirre, Granada Circus e Rakuda. PIANO MAGIC Ore 22.00 Lanificio 159 Via di Pietralata 159/a €10, info 06.41780081 Oscure atmosfere new wave, imprevedibili delicatezze acustiche e incursioni nell’elettronica con il gruppo del poliedrico chitarrista inglese Glen Johnson.

Viale delle Terme di Caracalla 55/a info 329.4481358 Con il precedente album i tre allegri ragazzi in maschera avevano spiazzato tutti, virando verso inedite sonorità reggae e dub. Cosa succederà con il nuovo disco, in uscita proprio questo mese?

Dopo il trionfale concerto di quest’estate a Caracalla, Massimo Zamboni, accompagnato ancora una volta da Giorgio Canali, Angela Baraldi e Fatur, torna a Roma per celebrare insieme al pubblico il trentennale di “Ortodossia”, primo storico EP dei CCCP. Fedeli alla linea (altroché nuovo nuovo...)

ANTONIO PAPPANO - DANIEL BARENBOIM Ore 20.30 Auditorium, Sala Santa Cecilia, Viale Pietro De Coubertin 30 Da €40 a €100, info 06.80241281 Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Concerto per i 60 anni del debutto di Daniel Barenboim. Musiche di Mozart e Chopin.

THONY Ore 22.00 Lanificio 159 Via di Pietralata 159/a €10, info 06.41780081 Dopo aver recitato nel ruolo di protagonista dell’ultimo film di Paolo Virzì, la cantautrice di origini siculopolacche torna sul palco nella sua città di adozione.

VENERDÌ 14 DICEMBRE EDDA Ore 22.00 Le Mura Via di Porta Labicana 24 €8, info@lemuramusicbar.com L'ex cantante dei Ritmo Tribale negli anni Novanta, tornato nel 2009 a calcare le scene con un apprezzato lavoro solista, presenta i brani del nuovo album “Odio i vivi”. Da non perdere. TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI Angelo Mai

30 ANNI DI ORTODOSSIA Ore 23.30 Orion Viale J.F. Kennedy 52, Ciampino €10 + €1.50 d.p., info 06.89013645

ORNELLA VANONI Ore 22.00 Crossroads Live Club Via Braccianese 771 €28 + €2 d.p., info 06.3046645 Uno stile interpretativo inconfondibile, una voce morbida come il velluto, una straordinaria collezione di perle in forma di canzone. Nient’altro da aggiungere.

GIOVEDÌ 13 DICEMBRE

MYSTERY JETS Ore 21.30 Circolo degli Artisti Via Casilina Vecchia 42 €13, info 06.70305684 Introdotto dall’elettronica dei romani Uno non basta, il pop-rock di facile ascolto dei Mystery Jets.

Hop e Dj Arpad.

SABATO 15 DICEMBRE

DOMENICA 16 DICEMBRE

FINAZ Ore 21.00 Auditorium, Teatro Studio Viale Pietro De Coubertin 30 €15, info 06.80241281 Tra suggestioni sudamericane, tarantelle, ammiccamenti dance e un omaggio a Jimi Hendrix, il chitarrista della Bandabardò presenta il suo album di debutto come solista.

RITA MARCOTULLI Ore 21.00 Auditorium, Teatro Studio Viale Pietro De Coubertin 30 €18, info 06.80241281 In equilibrio tra partitura e improvvisazione, con il supporto di un affiatato gruppo di musicisti, la pianista romana presenta il suo nuovo progetto musicale.

MEGANOIDI Ore 22.30 Black Out Rock Club Via Casilina 713 €10, info 06.2415047 In principio vestivano come dei perfetti mod e combattevano contro Daitarn 3. Lasciatisi definitivamente alle spalle occhiali scuri e forze del Male, i Meganoidi propongono oggi un onestissimo rock alternativo.

CASA DEL VENTO Ore 22.00 Crossroads Live Club Via Braccianese 771 €12 + €1.20 d.p., info 06.3046645 Combat folk dalla provincia di Arezzo con più di vent’anni di onorata carriera alle spalle.

BANCO DEL MUTUO SOCCORSO Ore 22.00 Crossroads Live Club Via Braccianese 771 €25 + €2 d.p., info 06.3046645

CONVERGE Ore 21.30 Traffic Club Via Prenestina 738 €20, info 328.0547412 In attività fin dal 1990, provenienti da Salem, Massachusetts, resa famosa dal famigerato processo alle streghe, i Converge sono tra i pionieri del genere metalcore. Le influenze dichiarate vanno dai Black Flag ai Born Against, dagli Slayer agli En-

MONOKINGS Ore 22.30 Fusolab Via della Bella Villa 94 Ingresso a sottoscrizione, info@fusolab.net Brillantina, ciuffi al vento e ritmi indiavolati. A seguire il dj set di Lalla

GIOVEDÌ 20 DICEMBRE

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MUSICA//concerti Ingresso a sottoscrizione, info@fusolab.net Chitarre sghembe e testi arrabbiati. Da Pisa, Livorno e dintorni.

MERCOLEDÌ 26 DICEMBRE CLAUDIO BAGLIONI Ore 21.00 Auditorium, Sala Santa Cecilia, Viale Pietro De Coubertin 30 Da €40 a €100, info 06.80241281 Repliche dal 27 al 30 dicembre e il 2 e 3 gennaio. tombed, e dunque: urla lancinanti, chitarre corrosive, una sezione ritmica furiosa e intransigente. Canzoni che incedono come carri armati. In abbinata, il post-hardcore dei losangelini Touché Amoré.

VENERDÌ 21 DICEMBRE JENNIFER GENTLE feat. ALBERTO E LUCA FERRARI (VERDENA) Ore 21.30 Circolo degli Artisti Via Casilina Vecchia 42 €10, info 06.70305684 Rock acido e psichedelico con i Jennifer Gentle, unica band italiana sotto contratto con la celebre Sub Pop Records di Seattle. In collaborazione con il chitarrista e il cantante dei Verdena.

VENERDÌ 28 DICEMBRE DR. BOBBY JONES & NASHVILLE GOSPEL SUPERCHOIR Ore 21.00 Auditorium, Sala Sinopoli Viale Pietro De Coubertin 30 €28, info 06.80241281 Avete presente quei film americani in cui a un certo punto un reverendo nero, dalla voce calda e suadente, inizia a gorgheggiare inneggiando all’Altissimo, seguito a ruota dal coro dei fedeli? Se apprezzate il genere, il concerto di Dr. Bobby Jones e del suo supercoro gospel in arrivo dal Tennessee è quello che fa per voi.

SABATO 22 DICEMBRE CHAMBERS Ore 22.30 Fusolab Via della Bella Villa 94

PAOLO BENVEGNÚ Ore 22.00 Black Out Rock Club Via Casilina 713, info 06.2415047 L’ex chitarrista e cantante degli Scisma con il suo catalogo intimista e raffinato, fuori dagli schemi e dalle mode. Secondo classificato al Premio Tenco nel 2011.

SABATO 5 GENNAIO PRIMAVERE Musiche di DEBUSSY, RACHMANINOFF, STRAVINSKIJ Ore 18.00 Auditorium, Sala Santa Cecilia, Viale Pietro De Coubertin 30 Da €19 a €52, info 06.80241281 Repliche lunedì 7 gennaio alle 21.00 e martedì 8 gennaio alle 19.30. Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia: Vasily Petrenko, direttore; Alexei Tanovitski, basso.

GIOVEDÌ 10 GENNAIO OPERAJA CRIMINALE

SABATO 29 DICEMBRE THE FLIPPERS Ore 22.15 Cotton Club, Via Bellinzona 2 €15 con consumazione, info 06.97615246

ADA MONTELLANICO QUINTET feat. GIOVANNI FALZONE Ore 21.00 Casa del Jazz Viale di Porta Ardeatina 55 €15, info 06.704731 Accompagnata dalla tromba di Giovanni Falzone, la cantante romana interpreta alcuni brani di Joni Mitchell, Abbey Lincoln, Ani Di Franco e Bjork, rivisitandoli in chiave jazz. CONCERTO DI NATALE: BEETHOVEN, SINFONIA N.9 Ore 21.00 Auditorium, Sala Santa Cecilia,Viale Pietro De Coubertin 30 Da €19 a €52, info 06.80241281 Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Direttore Lorin Maazel. Replica il 22 dicembre alle ore 18.00.

VENERDÌ 4 GENNAIO

Lucio Dalla ha iniziato con loro. Negli anni ’60, con brani come “La Vichinga”, “I Watussi”, “Jada, Il cha cha cha dell´impiccato”, hanno venduto milioni di dischi. Inossidabili come i loro grandi successi, i Flippers propongono il loro repertorio di swing, cha-chacha, twist e hully gully, per una serata all’insegna dei bei tempi che furono.

Classico Village, Via G. Libetta 3 info 06.57288857 Prodotto da Giorgio Canali (CCCP, CSI, PRG), “Roma, guanti e argento”, primo disco degli Operaja Criminale, è sicuramente un esordio riuscito: quaranta minuti di rock alternativo che richiama i Marlene Kuntz e gli Afterhours, regalando piacevoli sorprese.

SABATO 12 GENNAIO I MONACI DEL SURF Ore 22.30 Black Out Rock Club Via Casilina 713 €10, info 06.2415047 In costume da luchador messicano, i tre monaci senza volto rivisitano in chiave surf la marcia imperiale di Guerre Stellari e altri famosi temi cinematografici.

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centro storico Ad Hoc. Piatti della tradizione romana e mediterranea con proposte e rivisitazioni di ottimo gusto. Via di Ripetta 43, tel. 06.3233040. Sempre aperto. Alchemilla. Percorso culinario di 7/9 portate a prezzo fisso con le quali lo chef scompone e rinnova i migliori piatti della tradizione romana, e non solo. Via di San Giovanni in Laterano 220, tel. 06.77203202. Chiuso domenica. Angolo Divino. Cucina romana, internazionale. Un luogo dove combinare buoni vini, grappe e distillati con una cucina sofisticata e in linea con i principi dello slow food. Via dei Balestrari 12, tel. 06.6864413. Chiuso lunedì a cena. Antica Focacceria San Francesco. Qui troverete tutte le prelibatezze del cosiddetto “cibo di strada” palermitano, dalle panelle di farina di ceci agli sfincioni con l’origano, dalle arancine di riso alle cassatine e alle altre numerose delizie che offre la cucina siciliana. Piazza della Torretta 38, tel. 06.68308297. Chiuso a cena domenica e lunedì. Armando al Pantheon. Cucina romana. Ristorante storico che propone menu differenziati per tutti i gusti, compreso il vegetariano. Salita de’ Crescenzi 31, tel. 06.68803034. Chiuso sabato a cena e domenica. Baffetto. Storica pizzeria nel cuore di Roma che serve le pizze basse e scrocchiarelle nei tradizionali piatti di latta. Via del Governo vecchio 114, tel. 06.6861617. Sempre aperto (solo la sera).

> Chinappi.

Cucina campana. Se volete gustare pesce fresco nel centro di Roma questo è il posto giusto. Il menu cambia mensilmente seguendo la stagionalità dei prodotti utilizzati. Il forno a legna rende imperdibili gli spiedini di calamaretti e il filetto di spigola in crosta di patate. 10% di sconto per i lettori di Romoletto. Via Augusto Valenziani 19, tel. 06.4819005. Chiuso lunedì.

Il Desiderio preso per la Coda. Dal nome “rubato” a una commedia di Picasso, questo ristorante a conduzione familiare propone da quasi trent’anni i piatti tipici della cucina romana. Vicolo della Palomba 23, tel. 06.68307522. Chiuso sabato a pranzo e domenica. L’Asino d’Oro. Una cucina originale e curata in ogni minimo dettaglio. A pranzo è possibile scegliere la formula “pranzetto”, che garantisce un conto leggero senza rinunciare alle creazioni della fantasia dello chef. Via del Boschetto 73, tel. 06.48913832. Chiuso domenica e lunedì. LA MONTECARLO. Pizzeria e cucina romana. Pizza sottile e croccante fino a notte inoltrata. Vicolo Savelli 13, tel. 06.6861877. Chiuso lunedì.

> Nonna Betta. Cucina ebraico romanesca. Dai fritti alla torta di ricotta e visciole, passando per la carbonara di zucchine e gli aliciotti con l’indivia, non avrete che l’imbarazzo della scelta. Aperitivo gratis per i lettori di Romoletto. Via del Portico d’Ottavia 16, tel. 06.68806263. Chiuso martedì. Open Baladin. Ampia selezione di birre artigianali italiane accompagnate da un menu curato. Da provare gli hamburger di carne piemontese. Presidio slow food. Via degli Specchi 6, tel. 06.6838989. Sempre aperto.

> Osteria

boncompagni. Cucina mediterranea. Nuova gestione e arredi stile retrò per questo locale a due passi da via Veneto. Caffè in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Boncompagni 83, tel. 06.4554413. Chiuso sabato a pranzo e domenica.

>Sardegna. In primo piano le spe-

cialità di pesce. Di alto livello anche il resto della cucina sarda. Un flûte di prosecco in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Sardegna 34, tel. 06.42016296. Chiuso domenica.

> Sora Lella. Tonnarelli alla cucca-

gna, polpettine in umido, pasta e ceci con polpo verace, baccalà al vapore con capo-

nata in agrodolce... Un pezzo di storia della cucina romana. Aperitivo in omaggio per i lettori di Romoletto. Via di Ponte Quattro Capi 16, tel. 06.6861601. Sempre aperto. Sora Margherita. Cucina ebraicoromanesca. Piazza delle Cinque Scole, tel. 06.6874216. Chiuso domenica, a cena martedì e giovedì. Tempio di Iside. Ristorante imperdibile per gli amanti delle specialità di pesce. Si consiglia la prenotazione. Via Pietro Verri, tel. 06.7004741. Chiuso domenica. Thien Kim. Cucina vietnamita. La famiglia che gestisce questo bel ristorante da oltre trent’anni propone i migliori piatti della cucina orientale. Via Giulia 201, tel. 06.68307832. Chiuso domenica. Trattoria Cadorna. Piatti tradizionali della cucina romana in questo caratteristico ristorante a conduzione familiare. Ottimo rapporto qualità-prezzo. Via Raffaele Cadorna 12, tel. 06.4827061. Chiuso il sabato e a pranzo la domenica. Vecchia Roma. Ristorante dall’ambiente suggestivo, con sale affrescate e veranda su Piazza Campitelli. Il menu è una rivisitazione della cucina tradizionale romana. Piazza di Campitelli 18, tel. 06.56470282. Chiuso domenica a cena.

testaccio, trastevere Akropolis. Piccolo ristorante nel cuore di Trastevere che offre i piatti della cucina greca a prezzi molto convenienti. Via di San Francesco a Ripa 103, tel. 06.58332600. Chiuso lunedì.

> Al Callarello. Nella suggestiva cornice di San Saba, cucina tradizionale sempre fresca e ottimo pesce. Dolci fatti in casa. Comodo parcheggio e posti all’aperto nella bella stagione. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via Salvator Rosa 8, tel. 06.5747575. Chiuso domenica.

Antica Focacceria San Francesco. Dalla colazione al dopo cena, qui troverete tutte le prelibatezze del cosidetto “cibo di strada” palermitano. Piazza san Giovanni della Malva 14, tel. 06.5819503. Sempre aperto. Cave Canem. Situato nel cuore di Trastevere, il locale offre pizze basse e croccanti e i piatti tipici della cucina romana. Da provare le patate farcite con i diversi ripieni. Piazza di San Calisto, tel. 06.5898217. Sempre aperto. Checchino dal 1887. Cucina creativa, romana. Via di Monte Testaccio 30, tel. 06.5743816. Chiuso domenica e lunedì. Checco Er Carettiere. Cucina romana. Via Benedetta 10, tel. 06.5817018. Sempre aperto. ConteStaccio. Cucina aperta fino a tarda notte. In questo ristorante e music club è anche possibile fare l’aperitivo. Via di Monte Testaccio 30, tel. 06.5743816. Sempre aperto. Corsetti dal 1921. Cucina mediterranea. Piazza di San Cosimato 27, tel. 06.581631. Sempre aperto.

> court

delicati. Specialità cantonesi e sezuchuan, con interessanti incursioni nella cucina malese e thai. Consigliata la prenotazione. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Viale Aventino 39, tel.065746108. Chiuso lunedì.

> Da Oio a Casa Mia. Ristorante-pizzeria a gestione familiare dove gustare i sapori veraci della cucina romana in un ambiente caldo e accogliente. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via Galvani 43, tel. 06.5782680. Sempre aperto.

Da Remo. Una delle pizzerie più famose di Testaccio, da provare e riprovare nonostante l’inevitabile fila. Piazza di Santa Maria Liberatrice 44, tel. 06.5746270. Chiuso domenica. Dar Poeta. In questa rinomata pizzeria di Trastevere la pizza viene fatta con un

Da Domenico. Specialità di pesce. A due passi dalla magnifica basilica di San Clemente, il locale offre i migliori piatti della tradizione romana. Via di San Giovanni in Laterano 134, tel. 06.77590225. Chiuso domenica a cena e lunedì. Dal Bolognese. Uno dei ristoranti più rinomati della città dove è possibile gustare le ricette della cucina emiliana con una superba vista su Piazza del Popolo. P.za del Popolo 2, tel. 06.3611426. Chiuso a pranzo lunedì e martedì. Hasekura. A pochi passi dal Colosseo, cucina tradizionale giapponese in un ambiente gradevole e accogliente. Il menu, fisso a pranzo, offre ottime pietanze oltre al classico sushi. Via dei Serpenti 27, tel. 06.483648. Chiuso domenica e lunedì a pranzo. I Colori del Vino. Cucina romana, mediterranea. Via Flavia 28, tel. 06.4741745. Sempre aperto. Il Bocconcino. Cucina romana. Il menu, che cambia in base ai prodotti di stagione, è realizzato con prodotti laziali spesso provenienti da presidi slow food. Via Ostilia 23, tel. 06.77079175. Chiuso mercoledì.

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RISTORO//a tavola/a pranzo e cena tori di Romoletto. Via Ascoli Piceno 20, tel. 06.45474625. Sempre aperto. L’Economica. Pizzeria storica da sempre frequentata dagli studenti della vicina università. Via Tiburtina 44, tel. 335.6181970. Sempre aperto. Lo Yeti. Book bar che offre cibi e specialità equo-solidali. Nel menu molto curato i prodotti biologici e artigianali sono accompagnati da una buona carta dei vini. Via Perugia 4, tel. 06.7025633. Chiuso lunedì. Mesob. Cucina tradizionale etiope. Via Prenestina 118, tel. 338.2511621. Chiuso lunedì.

Shottino gratis per i lettori di Romoletto impasto molto particolare a base di farina di frumento e di soia integrale che rende il prodotto finale, oltre che gustoso, leggero e digeribile. Vicolo del Bologna 45, tel. 06.5880516. Sempre aperto.

in un locale intriso di romanità. Aperitivo o digestivo in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Luca Della Robbia 84, tel. 06.5746886. Chiuso lunedì.

Felice. Cucina romana. I primi sono sempre ottimi, le porzioni abbondanti e i dolci, tutti rigorosamente fatti in casa, deliziosi. È consigliata la prenotazione. Via Mastro Giorgio 29, tel. 06.5746800. Sempre aperto.

> Roadhouse Grill. Carne alla griglia a prezzi contenuti in prossimità del nuovo mercato comunale di Testaccio. Aperitivo o digestivo in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Galvani 71, tel. 06.5744696. Sempre aperto.

Flavio al Velavevodetto. Cucina romana. Via di Monte Testaccio 97, tel. 06.5744194. Sempre aperto.

Trattoria degli Amici. Cucina romana. Piazza di Sant’Egidio 5, tel. 06.5806033. Sempre aperto.

Ivo a Trastevere. Pizzeria. Via di San Francesco a Ripa 158, tel. 06.5817082. Chiuso martedì.

> Junsei. Sushi di qualità nel cuore

di Testaccio. Sconto del 10% a pasto per i lettori di Romoletto. Via Galvani 69, tel. 06.5754012. Chiuso domenica.

> Ketumbar. Piatti sempre freschi e di stagione e una selezionata carta dei vini caratterizzano la cucina di questo ristorante - lounge bar situato nel cuore della movida di Testaccio. Il locale si contraddistingue per il fascino dei suoi interni con vetrate a vista sugli antichi resti del Monte dei Cocci e offre la domenica uno sfizioso brunch a base di prodotti naturali e bio. Attrezzato con sale per bambini con assistente. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via Galvani 24, tel. 06.57305338. Chiuso martedì. Marmi. In questo storico locale di Trastevere il forno a legna continua a sfornare le classiche pizze della tradizione romana. Viale di Trastevere 53, tel. 06.5800919. Chiuso mercoledì.

> Oasi

della Birra. Cucina romana. Caratteristico ristorante nel cuore di Testaccio dai muri in pietra e i tavolini in legno. Aperto anche per l’aperitivo a buffet. Birre artigianali a profusione. Sconto del 10% su acquisto di cassette e cesti natalizi per i lettori di Romoletto. Piazza Testaccio 38, tel. 06.5746122. Sempre aperto. Osteria la Gensola. Cucina romana, specialità di pesce. Piazza della Gensola 15, tel. 06.58332758. Sempre aperto. Pecorino. Qui troverete i migliori piatti della cucina romanesca. La pasta e i dolci sono rigorosamente fatti in casa, da non perdere i carciofi alla giudia. Via Galvani 64, tel. 06.57250539. Chiuso il lunedì.

> Ristorante Bucatino. Nel rione Testaccio, gli antichi sapori della tradizione

pigneto, san lorenzo, esquilino CIAK SI MANGIA. Pizzeria. Via Giovanni Brancaleone 72, tel. 06.2753017. Chiuso lunedì. DA FRANCO AR VICOLETTO. Situata nel cuore di San Lorenzo, questa trattoria rappresenta un’ottima soluzione per mangiare pesce di qualità a prezzi accessibili. Via dei Falisci 1, tel. 06.4957675. Chiuso lunedì. DANILO. Cucina romana. Locale a gestione familiare, intimo e accogliente. Da segnalare la carbonara preparata secondo la migliore tradizione e le orecchiette “alla Danilo”. Via Petrarca 13, tel. 06.77200111. Chiuso domenica e lunedì a pranzo. ENOTECA FERRAZZA. Cucina creativa. Via dei Volsci 59, tel. 06.490506. Chiuso domenica. Formula 1. Pizzeria storica del quartiere. Via degli Equi 13, tel. 06.4453866. Chiuso domenica. Grappolo d’Oro. Aperta fin dal dopoguerra, questa storica osteria offre una prima scelta dei migliori piatti della nostra cucina in un’atmosfera calda e accogliente. Via Palestro 4, tel. 06.4941441. Chiuso sabato a pranzo e domenica. Hang Zhou. Uno dei migliori ristoranti cinesi della Capitale trasferitosi di recente nella nuova sede. Via Principe Eugenio 82, tel. 06.4872732. Sempre aperto.

> Il Tiaso. Book bar con tavolini all’aperto. Qui troverete un’ ottima scelta di vini e gustosi assaggi di salumi e formaggi. Sempre gradevole la selezione musicale proposta dai proprietari. Ogni quattro bicchieri di vino, uno in omaggio per i let-

Necci dal 1924. Il piccolo bar di quartiere frequentato un tempo da Pasolini si è trasformato in un affermato locale che dalla mattina fino a notte inoltrata offre un servizio di ristorazione di qualità. Via Fanfulla da Lodi 68, tel. 06.97601552. Sempre aperto. Ottavio. Uno dei più famosi ristoranti di pesce a Roma, a due passi dalla Basilica di San Giovanni. Si consiglia la prenotazione. Via di Santa Croce in Gerusalemme 9, tel. 06.7020520. Chiuso domenica. Pommidoro. Nel cuore di San Lorenzo, la buona cucina romana della tradizione. Piazza dei Sanniti 44, tel. 06.4452692. Chiuso domenica. Porca Vacca. Griglia a vista e possibilità di scegliere la carne direttamente dal bancone. Il locale offre anche piatti della tradizione romana e una vasta selezione di pizze. Via dei Sabelli 99, tel. 06.44361167. Sempre aperto. Primo. Partendo dai sapori classici della cucina mediterranea il locale propone piatti ricercati. Via del Pigneto 46, tel. 06.7013827. Chiuso lunedì. Tiger Tandoori. Tra locandine di Bollywood e tavoli multicolore qui potrete provare i migliori piatti della cucina indiana, disponibili anche in servizio take away. Via del Pigneto 193, tel. 06.97610172. Aperto solo a cena, anche a pranzo il sabato e la domenica. Tram Tram. Cucina romana. Via dei Reti 46, tel. 06.490416. Chiuso lunedì. Trattoria Monti. Trattoria a conduzione familiare dove gustare i più buoni piatti della cucina marchigiana. Via di San Vito 13, tel. 06.4466573. Chiuso lunedì e domenica a cena. Zenobia. Specialità della cucina siriana e libanese. Piazza Dante 23, tel. 06.70490488. Sempre aperto.

> yakiniku.

Cucina giapponese. Un sake in omaggio per i lettori di Romoletto. Via del Pigneto 207, tel. 06.98937730.

nomentano, trieste > Anatra

Grassa. Qui potrete gustare ottimi piatti di carne e di pesce ispirati principalmente alla cucina veneta. Un liquore a fine pasto in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Savoia 68, tel. 06.8557736. Chiuso domenica. Bistro by Linda. Cucina tex-mex e specialità messicane. Una buona selezione di birre e di tequila accompagna le pietanze. Via Eleonora d’Arborea 15, tel. 06.44244889. Chiuso lunedì.

Cotton Club. Musica jazz e cucina mediterranea in un locale accogliente e ricercato. Via Bellinzona 2, tel. 06.97615246. Aperto giovedì, venerdì e sabato. D’Orio. Piccola enoteca a conduzione familiare dove è possibile gustare specialità a base di carne e di pesce e ottimi dolci. Piazza Regina Margherita 9, tel. 06.44250905. Chiuso domenica. Gaudì. Pizzeria e griglieria. Via Ruggero Giovannelli 8, tel. 06.8845451. Chiuso a pranzo sabato e domenica. Harusaki. Cucina giapponese. Menu alla carta oppure opzione “all you can eat” sia a pranzo che a cena. Via Cremona 42, tel. 06.44236920. Chiuso a pranzo domenica e lunedì. Le Finestre. Specialità di carne. Anche pizzeria. Via Chiana 80, tel. 06.8551076. Sempre aperto. Macro 138. Cucina creativa e romana. Via Nizza 138, tel. 06.8548274. Chiuso domenica a cena e lunedì.

> Maestrale. Nel cuore del quartiere Africano, un approdo sicuro per gli amanti del pesce. Ambienti curati ed eleganti, ideali per organizzare feste, cerimonie e incontri di lavoro. Ottimi gli antipasti crudi e la selezione di vini. Aperitivo gratis e sconto del 10% sul menu alla carta per i lettori di Romoletto. Piazza Elio Callistio 5, tel. 06.86391914. Chiuso domenica. Mamma Angelina. Cibo di qualità, buona carta dei vini e convenienza economica: tutto si coniuga bene in questo ristorante del quartiere Africano. Viale Arrigo Boito 65, tel. 06.8608928. Chiuso mercoledì. numbs. Cucina mediterranea. Buono anche per colazioni e aperitivi. Corso Trieste 150/b, tel. 06.93931764. Sempre aperto. Sahara. Ottimo ristorante eritreo. Viale Ippocrate 43, tel. 06.44242583. Chiuso mercoledì. Senba. Ristorante giapponese che offre, oltre al menu alla carta, anche la possibilità di un menu “all you can eat” a prezzo fisso. Via Padova 55, tel. 06.31050875. Sempre aperto.

> Vecchio

Franklin. Pub molto frequentato dove è possibile sfidarsi al karaoke per poi rifocillarsi con ottimi salumi e formaggi. Shottino in omaggio per i lettori di Romoletto. Piazza delle Crociate 21, tel. 06.44245590. Sempre aperto.

flaminio, parioli Ambasciata d’Abruzzo. Cucina romana, abruzzese. Via Pietro Tacchini 26, tel. 06.8078256. Sempre aperto. Bubi’s. Cucina creativa. Ristorante e spazio bar per la colazione o l’aperitivo. Via Giovanni Vincenzo Gravina 7, tel. 06.32600510. Chiuso domenica.

> CAFFÈ FONTANA:

Bar, tavola calda e laboratorio di pasticceria. Dalla colazione all’aperitivo in un unico accogliente locale. 10% di sconto sui corsi di cucina e pasticceria per i lettori di Romoletto. Via Flaminia 101, tel. 063208397. Chiuso la sera. Ciccia Bomba ai Parioli. Cucina roma-

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na e specialità di pesce. Via Ruggero Fauro 2, tel. 06.80692020. Chiuso domenica. Crilè. Pizzeria e specialità di carne. Viale Maresciallo Pilsudski 44, tel. 06.88970017. Chiuso sabato a pranzo. Il Buchetto. In questo piccolo locale è possibile gustare la classica pizza romana cotta con il forno a legna. I prezzi sono molto accessibili. Via Flaminia 119, tel. 06.3201707. Chiuso martedì e sabato e domenica a pranzo.

> la

Scala. Storico ristorante del quartiere Parioli dove gustare in un ambiente familiare e accogliente i migliori piatti della cucina romana. In omaggio per i lettori di Romoletto biscotteria e vin santo/caffè. Viale dei Parioli 79D, tel. 06.8084463. Chiuso mercoledì. Lo sgobbone. Locale semplice e tranquillo dove assaporare i migliori piatti della tradizione. Da segnalare i “Rigatoni alla Sgobbona” (prosciutto, pomodoro e formaggio). Via dei Podesti 10, tel. 06.3232994. Chiuso domenica. Pagaroma. I piatti forti di questo ristorante sono sicuramente quelli a base di pesce, ma è gustoso anche il resto dell’offerta. Viale Bruno Buozzi 31, tel. 06.8070267. Chiuso domenica. Prime. In un unico locale un perfetto mix di singoli ambienti per ogni tipo di ristoro: bar, accogliente e ampio spazio per aperitivi e cocktail, sala ristorante e giardino esterno dove ascoltare buona musica. Piazza Euclide 34D, tel. 06.80691699. Chiuso sabato a pranzo e domenica a cena. Tale Quale Come l’Ortica. Lo storico ristorante di via Flaminia ha cambiato sede ma è rimasto, appunto, “tale e quale”, con lo stesso proprietario Vittorio, che per anni ha deliziato i romani con i ricchi sapori della cucina partenopea. Parcheggio riservato. Via Archimede 80, tel. 06.3338709. Chiuso domenica.

> Taverna

Parioli. Cucina mediterranea. Locale grazioso e accogliente con una cucina semplice e saporita. 10% di sconto sul menu alla carta per i lettori di Romoletto. Via Carlo Allioni 1, tel. 06.80687370. Chiuso domenica.

>Trattoria

Fauro. Storica trattoria dei Parioli dove è possibile mangiare del buon pesce a prezzi accessibili. 10% di sconto sul menu alla carta per i lettori dil Romoletto. Via Ruggero Fauro 44, tel. 06.8083301. Chiuso domenica.

vigna clara, fleming Acquolina. Specialità di pesce. Via Antonio Serra 60, tel. 06.3337192. Sempre aperto. Antica Trattoria Pallotta. Cucina romana. Piazzale di Ponte Milvio 22, tel. 06.3334245. Chiuso mercoledì. Cime di rape. Cucina romana, mediterranea. Corso di Francia 205, tel. 06.36303752. Chiuso domenica. Dulcamara. Cucina internazionale. Via Flaminia Vecchia 449, tel. 06.3332108. Sempre aperto.

prati Arian. Ristorante iraniano che il venerdì e il sabato unisce al menu tradizionale persiano un caratteristico spettacolo di danza del ventre. Via Tacito 54, tel. 06.45441122. Chiuso domenica.

> Art Studio Café. Corsi di cucina, lingue e mosaico, laboratori d’arte e tante altre belle iniziative in un delizioso caffé che offre anche spuntini e aperitivi. Due aperitivi a 10 euro per i lettori di Romoletto. Via dei Gracchi 187, tel. 06.32609104. Sempre aperto. Cacio e Pepe. Ottima cucina, porzioni generose e buon rapporto qualità-prezzo. Via Giuseppe Avezzana 11, tel. 06.3217268. Chiuso sabato a cena e domenica. Da Benito e Gilberto. Ottima la cucina marinara di questo piccolo ristorante a conduzione familiare. Via del Falco 19, tel. 06.6867769. Chiuso domenica e lunedì.

Jacini. Dalla colazione fino alla cena, in questo locale potrete consumare tutti i tipi di pasto. Piazza Stefano Jacini 19, tel. 06.36381581. Sempre aperto.

Dal Toscano. Qui troverete i migliori piatti della cucina toscana. Via Germanico 58, tel. 06.39725717. Chiuso lunedì.

La Campagnola. Cucina romana, mediterranea. Via Flaminia Vecchia 863, tel. 06.33221975.

na. Possibile gustare ottimi frullati, panini, piatti vegetariani e altri prodotti rigorosamente biologici. Ideale per una pausa veloce. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via Germanico 43, tel. 06.64525810. Chiuso sabato a cena e domenica.

La Norma. Cucina siciliana. Via Flaminia 732, tel. 06.3330210. Sempre aperto. Locanda al Fleming. Cucina creativa. Via Flaminia Vecchia 650, tel. 06.33221991. Chiuso sabato a pranzo. Rio Nord. Churrascheria brasiliana nella quale è possibile gustare anche piatti della tradizione romana e la pizza cotta a legna. Via Cassia 340, tel. 06.33429818. Sempre aperto. Un 2 Tre. Cucina romana. Piazza Monteleone di Spoleto 11, tel. 06.97275044. Chiuso domenica. Ziro Bar and Restaurant. Cucina internazionale. Via Flaminia 520, tel. 06.33270101. Chiuso sabato a pranzo e domenica.

> Fa-Bio. Cucina creativa e vegetaria-

il Simposio. Buona combinazione tra tradizione e innovazione e vasta scelta della carta dei vini. Piazza Cavour 16, tel. 06.32111131. Chiuso domenica. Il Sorpasso. Cucina mediterranea. Accanto ad una nutrita carta di vini delle migliori etichette, in questa enotecaristorante troverete una gustosa selezione di salumi e formaggi. Via Properzio 31, tel. 06.89024554 . Chiuso il sabato e domenica a pranzo. L’Archetto. Ambiente tranquillo e familiare dove mangiare buoni fritti e ottime pizze alla romana. Via Germanico 105, tel. 06.3231163. Chiuso il sabato e domenica a pranzo.

La Pratolina. Qui si possono provare ben 37 tipi di pizza differenti, chiamate “pinse” per il particolare impasto a lunga lievitazione che le rende digeribili e leggere. Buoni anche i dolci di produzione propria. Via degli Scipioni 248, tel. 06.36004409. Chiuso domenica. Micci. La cucina propone i principali piatti della tradizione romana con un occhio alla cucina d’oltralpe. Da non perdere la zuppa di arzilla e broccoli e la soupe à l’onion. La cantina è fornita di ottime etichette regionali. Via Andrea Doria 55, tel. 06.39733208. Chiuso lunedì. Osteria Centouno. Sapori mediterranei con un pizzico di fantasia e ingredienti sempre freschi. Buona la scelta dei vini. Via Fabio Massimo 101, tel. 06.3235790. Chiuso sabato a pranzo e la domenica. Osteria dell’Angelo. Sapori tipici della cucina romana e ottimi piatti di carne alla brace. Una buona soluzione per coniugare buona cucina e prezzi accessibili. Via Giovanni Bettolo 24, tel. 06.3729470. Chiuso sabato e a pranzo domenica e lunedì. Piero e Francesco. L’offerta del menu di pesce di questo ristorante cambia giornalmente a garanzia di prodotti sempre freschi e genuini. Via Fabio Massimo 75, tel. 06.3200444. Sempre aperto. Ristovino. Cucina mediterranea. Via Durazzo 19, tel. 06.37500304. Chiuso domenica. Settembrini. Cucina mediterranea. Via Luigi Settembrini 25, tel. 06.3232617. Chiuso sabato a pranzo e domenica. Zen. Elegante ristorante dove è possibile gustare una vasta scelta di piatti tipici giapponesi. Via degli Scipioni 243, tel. 06.3213420. Chiuso sabato a pranzo e lunedì.

aurelio Canne al Vento. Menu interamente dedicato ai piatti della tradizione sarda. Via della Madonna del Riposo 124, tel. 06.6629727. Sempre aperto. DivinPeccato. Una cucina che mescola i sapori mediterranei alla creatività dello chef e a una buona selezione di vini. Piazza della

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RISTORO//a tavola/a pranzo e cena lunedì a cena.

garbatella, ostiense > al

Biondo Tevere. Aperto nel 1914, questo locale a conduzione familiare resta ancora oggi una tra le più note trattorie romane. Circondati dalle foto di Anna Magnani e dei tanti altri grandi artisti e intellettuali che si sono seduti ai suoi tavoli con vista sul Tevere, qui potrete mangiare della buona pizza e i migliori piatti della tradizione, per un conto senza sorprese. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via Ostiense 178, tel. 06.5746508 - 06.5741172. Chiuso martedì.

Rovere 84, tel. 06.97605991. Chiuso martedì. Ferro e Ghisa. Cucina siciliana e specialità di carne. Circonvallazione Aurelia 11, tel. 06.66032638. Sempre aperto. I Quattro Mori. Cucina sarda. Porzioni abbondanti e buon rapporto qualità prezzo in questa trattoria a due passi da San Pietro. Via delle Fornaci 8, tel. 06.6390195. Sempre aperto. La majelletta. Cucina creativa, mediterranea. Via Aurelia Antica 270, tel. 06.3937464. Sempre aperto. La Nocetta. Cucina mediterranea, specialità di pesce. Via Aurelia Antica 378, tel. 06.6623853. Chiuso mercoledì. La Vittoria. I sapori del Mediterraneo e gustosi piatti della tradizione romana contraddistinguono questo ristorante a due passi dalla basilica di San Pietro. Via delle Fornaci 15, tel. 06.631858. Chiuso martedì. Nagoya. Cucina giapponese. Via della Madonna del Riposo 145, tel. 06.6632821. Sempre aperto. Ombre e Cicheti. Specialità della cucina veneziana, per originali aperitivi e ottime cene. Via del Lago Terrione, tel. 06.633280. Chiuso domenica. Osteria dei Pontefici. Locale a conduzione familiare dove assaporare i piatti classici della cucina romana e italiana. Piazzale Gregorio VII 53, tel. 06.635206. Trattoria Sora Pia. Specialità di pesce. Via Aurelia 426, tel. 06.6626112. Chiuso domenica.

monteverde 360° Sud. Aperitivi equi e solidali. Via Antonio Toscani 11, tel. 06.45494816. Chiuso domenica. Al Casaletto. Oltre al menu ricercato, questo locale offre la possibilità di gustare la “pinsa”, antica focaccia di ricetta romana preparata con farro. Piazza del Sacro Cuore, tel. 06.58204842. Chiuso lunedì. Antica Schiacciata Romana. Oltrealla tradizionale “pinsa” romana, ottimi antipasti a base di salumi e formaggi e dolci artigianali. Via Folco Portinari 38, tel. 06.536112. Sempre aperto. Antico Arco. Cucina romana. Menu ricercato e cura del dettaglio caratterizzano

questo ristorante.Piazzale Aurelio 7, tel. 06.5815274. Sempre aperto. Barrili 66. Un piccolo locale che propone cucina Kosher, mescolandola alla tradizione romana e ai sapori mediorientali. Via Anton Giulio Barrili, tel. 06.58364414. Chiuso venerdì a cena e sabato a pranzo. Bistrot Biologico. Situato nella riserva naturale della Valle dei Casali, il bistrot utilizza solo prodotti bio, di stagione e a filiera corta. Via del Casaletto 400, tel. 06.45476909. Chiuso lunedì. Cheese and Cheers. Menu curato e ottima selezione di birre, vini e distillati. Via Paola Falconieri 47, tel. 06.96039525. Chiuso domenica. Da Cesare. Una cucina casalinga e un ambiente semplice accompagnano un ottimo menu ispirato alla tradizione romana. Da provare gli antipasti. Via del Casaletto 45, tel. 06.536015. Chiuso mercoledì. Himalaya Palace. Cucina indiana. E’ possibile scegliere menu fissi a base di carne, pesce, o vegetariani. Circonvallazione Gianicolense 277, tel. 06.5826001. Chiuso lunedì a pranzo. La Gatta Mangiona. Pizzeria e cucina creativa. Ingredienti di prima qualità, molte varietà di pizza e una lavagna con piatti del giorno sempre diversi. Via Federico Ozanam 30, tel. 06.5346702. Chiuso lunedì. Mezé Bistrot. Cucina mediorentale e tradizionale romana. Via di Monte Verde 9, tel. 06.58204749. Chiuso domenica e lunedì a pranzo.

Al Peperoncino. Menu con vasta scelta di cibi, dalle pizze alle specialità calabresi. Ampia veranda esterna riscaldata durante l’inverno. Da provare le tipiche “bombe” calabresi, piccoli panini fritti ripieni di salumi. Via Ostiense 369, tel. 06.5410192. Sempre aperto. Ar Grottino der Traslocatore. Cucina romana. Largo delle Sette Chiese 2, tel. 06.5141261. Sempre aperto. Cacio e Cocci. Cucina romana. Via del Gazometro 36, tel. 06.5746419. Chiuso domenica. Er Panonto. Frequentatissima pizzeria con ampio spazio esterno. Dai due forni a legna escono a getto continuo ottime pizze alla romana, accompagnate da un ricco buffet di antipasti freddi. Via Enrico Cravero 10, tel. 06.5135022. Chiuso mercoledì. Hostaria dal Garbante. Specialità di pesce. Piazza Attilio Pecile 54, tel. 06.5755378. Le bistrot. Specialità vegetariane, cucina creativa e francese. Via delle Sette Chiese, 160, tel. 06.5128991. Chiuso sabato a pranzo, domenica e festivi. L’Incontro. Accogliente ristorante in cui si possono gustare le specialità marinare. Imperdibili i dolci della costiera amalfitana, elencati con maestria dal gestore: tutti da assaggiare. Via delle Sette Chiese 188, tel. 06.5134801. Chiuso domenica. Li scalini de Marisa. Ambiente familiare che offre i piatti tipici della cucina romana. Via Roberto De Nobili 17, tel. 06.51601969. Chiuso domenica. Osteria dar Pergolo. Cucina romana. Via Ostiense 179, tel. 06.5742306. Chiuso

Pout Pourri. In questo ristorante dall’atmosfera popolare si possono gustare alcune specialità della cucina araba come gli ottimi felafel e il couscous di carne o pesce. Buone anche le pizze. Via Roberto De Nobili 9, tel. 06.5133312. Chiuso lunedì. Sakana Sushi. Cucina giapponese. Via del Gazometro 54, tel. 06.5744958. Sempre aperto. Tanto pe’ magna’. Trattoria romana aperta a pranzo e a cena. Cucina casereccia con ingredienti selezionati a prezzi convenienti. Via Giustino De Jacobis 9, tel. 06.51607422. Sempre aperto. Xian Hean. Cucina cinese. Circonvallazione Ostiense 76, tel. 06.5120558. Sempre aperto.

eur, colombo ‘O Masto. Il menu offre diverse specialità della cucina partenopea. Le pizze possono essere ordinate con la base sottile, oppure con la classica base “napoletana”. Consigliato per famiglie e gruppi numerosi. Largo Carlo Salinari 8, tel. 06.5413448. Chiuso lunedì. Casa Novecento. Pizzeria, cucina creativa e romana. Piazza Guglielmo Marconi 32, tel. 06.54226011. Sempre aperto. Cotto e Magnato. Cucina romana. Via Cornelio Magni 27, tel. 06.64521295. Sempre aperto. Croquembouche. Cucina creativa. Viale dell’Arte 42, tel. 06.64651062. Sempre aperto. Da Vittorio. Trattoria di vecchio stampo nel cuore della Montagnola. Via Mario Musco 29, tel. 06.5408272. Chiuso domenica. Dal Pannocchia. Pizzeria e cucina romana. Via Fiume Giallo 413, tel. 06.52378057. Sempre aperto. Fungo Piano Zero. Pizzeria e specialità di carne. Piazza Pakistan, tel. 06.5921433. Chiuso domenica a pranzo.

> Hokkaidou.

Cucina giapponese. In un ambiente elegante e raffinato, menu a prezzo fisso senza limiti, bevande escluse. Aperitivo e digestivo in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Laurentina 15, tel. 06.5410202. Sempre aperto.

> Officina cucina bistrot. Cucina tradizionale ravvivata dagli spunti creativi dello chef Roberto Sponsali. Ogni 40 giorni nuovi piatti da scoprire. Buona scelta di vini. Martedì e mercoledì 10% di sconto per i lettori di Romoletto. Via A. Gandiglio 97/99, tel. 06.45494502. Aperto solo a cena, la domenica anche a pranzo. Chiuso lunedì. Sukhothai. Cucina thailandese. Via Andrea Busiri Vici 48, tel. 06.55263993. Chiuso martedì. Trattoria del pesce. Buon rapporto qualità prezzo per un piccolo ristorante di pesce sempre freschissimo. Via Folco Portinari 27, tel. 06.95945393. Chiuso lunedì.

Aperitivo in omaggio per i lettori di Romoletto

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06.77202770 - 06.7081150. Sempre aperto pranzo e cena. L’Ostrica. Specialità di pesce. Via Tuscolana 2086, tel. 06.7232540. Sempre aperto. La capagira. Il menu offre piatti della tradizione pugliese e un’ottima selezione di vini e grappe. Da non perdere gli antipasti e il riso con patate e cozze. Via Voghera 12, tel. 06.7012811. Chiuso lunedì. La tellina. Specialità di pesce con abbinamento di crudi e cotti ricercati e sorprendenti. In alternativa anche una degustazione completa con antipasti misti di mare e primi piatti a scelta. Ogni domenica a partire dalle 19 apericena con cocktail, musica e un ricco buffet. Via Amiterno 60, tel. 06.96040184. Sempre aperto pranzo e cena. Locanda dei Girasoli. Situato in un casaletto rustico con giardino, questo ristorante gestito dalla cooperativa sociale “I girasoli” è pensato per favorire l’integrazione delle persone affette dalla sindrome di Down. Specialità sarde e un’ottima pizza caratterizzano il menu insieme a una buona scelta di dolci artigianali. Via dei Sulpici 117, tel. 06.7610194. Chiuso lunedì. Mekong. Lo chef di questo ristorante ha selezionato i migliori piatti della cucina vietnamita e le mille salse dai nomi impossibili con cui insaporirli. Da provare. Via Enea 56, tel. 06.7825247. Chiuso martedì a pranzo. Miseria e Nobiltà. Pizzeria e cucina campana. Via Casilina 7, tel. 06.64850751. Sempre aperto.

Insalata Ricca. Le gustosissime insalate sono il fiore all’occhiello di questo ristorante-pizzeria. Via Francesco Acri 50, tel. 06.5411509. Sempre aperto.

Aperitivo in omaggio per i lettori di Romoletto. Viale Algeria 141, tel. 06.5918861. Sempre aperto.

> Kyo. Cucina giapponese di qualità a prezzi accessibili e cuoco acrobatico che intrattiene i clienti con funamboliche evoluzioni ai fornelli. Un antipasto in omaggio per i lettori di Romoletto. P.le Ardigò 33, tel. 06.59603470. Sempre aperto.

Trattoria Da Priscilla. Cucina romana. Nel cuore del parco dell’Appia Antica, questa storica trattoria offre un menu semplice e genuino a prezzi contenuti. Da non perdere i tonnarelli cacio e pepe. Via Appia Antica 68, tel. 06.5136379. Chiuso domenica a cena.

La Taverna del Porto. Cucina mediterranea. Viale della Civiltà del Lavoro 94, tel. 06.54210181. Sempre aperto.

Wok. Cucina cinese e giapponese. Viale del Caravaggio 9, tel. 06.5133424. Sempre aperto.

> Macinanti.

Pizzeria e griglieria. Locale a gestione familiare dove gustare una cucina leggera e creativa in un ambiente caldo e accogliente. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via Elio Vittorini 45, tel. 06.5010222. Chiuso domenica.

Manali. Cucina creativa, mediterranea. Viale Avignone, tel. 06.89927741. Chiuso sabato a pranzo e la domenica.

> Orezero. Specialità di carne e di pesce, pizzeria. Servizio rapido e prezzi contenuti non vanno a discapito della qualità in questo locale della Montagnola. Perfetto in orario di ufficio per la pausa pranzo. Aperitivo in omaggio per i lettori di Romoletto. P.le Ardigò 13/16, tel. 06.83661880. Chiuso domenica. > Shangri La Corsetti. In un ambiente elegante e raffinato potrete gustare ottime specialità di pesce e i migliori piatti della cucina romana e internazionale. Consigliato per ricevimenti e occasioni speciali, il ristorante dispone anche di una sala fumatori e di un bel parco con piscina.

appia, tuscolana Al Grottino. Ottima selezione di birre per accompagnare un’ampia varietà di pizze: dalle più classiche a quelle realizzate “su misura” con gli ingredienti scelti dal cliente. Via Orvieto 6, tel. 06.7024440. Sempre aperto. Cru.dop. Specialità di pesce. Via Tuscolana 898, tel. 06.76909916. Chiuso lunedì. I Vitelloni - ricominciodatre. Circondati da una simpatica cornice di richiami cinematografici, in questo ristorantepizzeria nel cuore del quartiere Appio-San Giovanni potrete gustare tenerissimi filetti, ottime bistecche alla fiorentina e tante altre varietà di carni rigorosamente cotte a vista alla brace e servite su pietra. Ricca anche la scelta di pizze romane e napoletane, supplì farciti e primi piatti. E per finire un vasto assortimento di dolci, tutti rigorosamente fatti in casa. Via Amiterno 42/52, tel.

Mithos Taverna dell’Allegria. Menu semplice e curato a base di piatti della tradizione riproposti in chiave innovativa. Ottimi i dolci realizzati con prodotti bio. Via Benedetto Varchi 3, tel. 067840034. Sempre aperto. Mood...Il ristorante. Ingredienti genuini e menu ricercato a base di pesce. Via Nocera Umbra 20, tel. 06.7809528. Chiuso domenica e lunedì.

> pizza al taglio. Una palapizza 50x30 cm, due gusti 7€. Una palapizza 1 metro x30 cm 12€. Consegne a domicilio gratuite per ordini superiori a 15€. Per ogni pala di pizza due supplì in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Licinio Murena 78/80, tel. 06.95945044. Sempre aperto. Osteria del Velodromo Vecchio. Cucina della tradizione romanesca realizzata con prodotti di stagione e biologici. Via Genzano 139, tel. 06.7886793. Chiuso domenica. Qui Nun Se More Mai. A due passi dal mausoleo di Cecilia Metella, piatti della tradizione romana serviti in porzioni abbondanti. Via Appia Antica 198, tel. 06.7803922. Chiuso domenica. Ristorante Sole e Luna. Pizzeria e cucina romana. Via Ardeatina 834, tel. 06.5001208. Sempre aperto.

prenestina, casilina ‘O Sole ‘e Napule. Pizze rigosamente napoletane e un’ampia scelta di fritti. Via Olevano Romano 67, tel. 06.2593617. Sempre aperto. Arancia Blu. Cucina vegetariana. Via Prenestina 369, tel. 06.4454105. Sempre

aperto. Betto e mary. Cucina romana. Via dei Savorgnan 99, tel. 06.64771096. Chiuso domenica.

> dall’Amicone.

Servizio e cucina all’insegna della cortesia e della qualità con antipasti a buffet e un’ampia scelta di piatti di terra e di mare. Buone anche le pizze. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via Tor de’ Schiavi 117, tel. 06.2414667. Sempre aperto. Da Peppe a Tor Cervara. Cucina romana. Via di Tor Cervara 65, tel. 06.2294317. Chiuso domenica. Enquatash. Cucina etiope, eritrea. Viale della Stazione Prenestina 55, tel. 06.273767. Chiuso lunedì e da martedì a giovedì a pranzo. L’Angolo Romano. Pizzeria, cucina romana e specialità di carne. Via delle Giunchiglie 55, tel. 06.24407769. Chiuso martedì. Mangianapoli. Pizzeria e cucina campana. Viale Agosta 39, tel. 06.2156785. Sempre aperto. Osteria Bonelli. Cucina romana. Via dell’Acquedotto Alessandrino 172, tel. 329.8633077. Chiuso domenica. Pizzeria Bisteccheria. Pizzeria e specialità di carne. Via dei Castani 33, tel. 06.2305149. Chiuso domenica a pranzo. Wine Not?. Cucina romana e specialità di carne. Via dei Glicini 46, tel. 06.96048332. Chiuso domenica a pranzo.

>Zio Dante. Pasticcio di cicoria, pa-

tate e guanciale, involtini di melanzane e provola, insalata di carciofi crudi con limone e pecorino: gli antipasti costituiscono il punto di forza di questa trattoria di Centocelle. Buono anche il resto del menu ispirato alla cucina casereccia romana. Dessert in omaggio per i lettori di Romoletto. Via delle Acacie 122, tel. 06.21803236. Chiuso lunedì.

tiburtina >Al Pachino. Piccolo e accogliente

locale di Pietralata dove gustare i migliori piatti della tradizione e una buona pizza cotta nel forno a legna. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via dei Durantini 288, tel. 06.4513440. Chiuso lunedì. Baccano. Cucina mediterranea. Via Eugenio Torelli Viollier 1, tel. 06.4181488. Sempre aperto. Bisteak. Cucina argentina, internazionale. Via di Pietralata 141, tel. 06.41792126. Sempre aperto.

> Gabriele.

Situato in prossimità degli Studios cinematografici di via Tiburtina, il locale offre una buona selezione di piatti di pesce. Ideale per pranzi di lavoro e se siete in zona consigliato anche per una cena a lume di candela. Aperitivo e caffè in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Pietro Ottoboni 74, tel. 06.4393498. Chiuso sabato, domenica e festivi.

> La

Piazzetta di Pratolungo. Ampia scelta di piatti di terra e di mare, con un menu che varia a seconda delle stagioni ed è sempre accompagnato da un’accurata selezione di vini. A due passi dal Raccordo, il locale è immerso nel verde con un grande 35

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RISTORO//a tavola/a pranzo e cena La Piazzetta di montesacro. Cucina romana e specialità di carne. Via Nomentana Nuova 65, tel. 06.8184228. Chiuso sabato a pranzo. Mamutones. Cucina sarda. Piazza Monte Gennaro 29, tel. 06.8185237. Chiuso lunedì. Pizza e Dolcezze. Dopo le pizze, il piatto forte sono i dolci della casa. Ottimo rapporto qualità prezzo. Via Pian di Sco 54, tel. 06.8080057. Domenica aperto anche a pranzo. Chiuso lunedì. Pizzando Grigliando. Pizza rigorosamente napoletana e carni cotte alla griglia. Piazzale Jonio 39, tel. 06.8106754. Sempre aperto. Ponte vecchio. Specialità di carne e di pesce. Via Nomentana 414, tel. 06.86898839. Sempre aperto. Tonda. Pizzeria. Via Valle Corteno 31, tel. 06.8180960. Sempre aperto.

La Vergara. Pizzeria e cucina romana. Via della Giustiniana 764, tel. 06.30365351. Chiuso domenica a cena e il martedì. Le Cicale di Veio. Grande locale con un ampio spazio all’aperto e area giochi per i bambini. La cucina tradizionale rivisitata offre piatti sfiziosi. Via della Giustiniana 1012, tel. 06.45494122. Chiuso domenica a cena e lunedì. Le Grotte di Livia. Cucina romana, specialità di carne. Piazza Saxa Rubra 9, tel. 06.33611253. Chiuso lunedì. Life. Una pizzeria che usa prodotti rigorosamente biologici. Vi si possono gustare anche pietanze vegane, dalle pizze realizzate con farina di kamut, ai dolci. Via Cassia 701, tel. 06.33265318. Chiuso lunedì. Lo Scarabocchio. Cucina romana. Via della Giustiniana 87e, tel. 06.33614278. Sempre aperto. Mama’s. Pizzeria e cucina mediterranea. Via Bellagio 2, tel. 06.33614537. Chiuso sabato a pranzo e domenica a pranzo.

cassia, flaminia

spazio all’aperto per banchetti ed eventi speciali. Sconto del 10% sul menu alla carta per i lettori di Romoletto. Via della Torre di Pratolungo 16, tel. 06.41409170. Chiuso domenica a cena e lunedì a pranzo. Lanificio 159. Specialità di carne e di pesce. Via di Pietralata 159, tel. 06.4501384. Sempre aperto. Locomotiva. Pizzeria e specialità di pesce. Via dei Monti Tiburtini 151, tel. 06.41732913. Sempre aperto. Makoto. Ristorante giapponese con menu alla carta e menu no-limits a prezzo fisso. Via Beniamino De Ritis 10, tel. 06.4383754. Sempre aperto.

> Ore Dodici. Un menu ricercato a

base di pesce per questo ristorante gestito da uno staff tutto al femminile. Aperto solo a pranzo. Calice di vino in omaggio per i lettori di Romoletto. Via di Salone 94, tel. 06.41404058. Chiuso sabato e domenica. Parco dei Pini. Pizzeria e specialità di carne. Via di Sant’Alessandro 354, tel. 06.41400822. Sempre aperto. Reginé Roma. Pizzeria e cucina campana. Via Tiburtina 1000, tel. 06.4112855. Sempre aperto. Zighinì. Cucina africana, eritrea. Via dei Monti di Pietralata 43, tel. 06.4500308. Chiuso lunedì.

monte sacro, talenti, nuovo salario >A

Modo Mio. In questo locale dall’atmosfera intima e accogliente il pesce è sempre fresco e scelto giornalmente. Sconto del 10% sul menu alla carta per i lettori di Romoletto. Via Conca d’Oro 74, tel. 06.87189933. Aperto solo a cena. Chiuso il lunedì. Antica Hostaria dei Ghiottoni Cucina romana, pugliese. Via Petritoli, tel. 06.8813082. Chiuso domenica a cena e lu-

nedì a cena.

> B-Cool. Specialità di carne. Musica dal vivo, ambientazione fantasy e buona cucina romana sono gli ingredienti di questo ristorante che funziona anche da pub, con un’accurata selezione di birre artigianali. Vedi box pagina a fianco per la promozione. Via Val Chisone 3, tel. 347.5831407. Sempre aperto. Condimenti. Qui potrete provare la tradizionale “pinsa”, una base con una lievitazione particolare e altamente digeribile, simile alla classica pizza napoletana. Gustosi e ricercati anche gli antipasti e i dolci della casa. Via Val Trompia 8, tel. 06.8174418. Sempre aperto. Cucara Macara. Cucina messicana. Viale Gottardo 85, tel. 06.82001871. Sempre aperto. El Duende. Cucina spagnola. Via di Valle Melaina 68, tel. 06.87194923. Sempre aperto. Fualdè l’Assaggio. Cucina mediterranea e specialità di pesce. Via delle Cave Fiscali 7, tel. 06.64490340. Chiuso domenica a cena e lunedì.

Antica Osteria l’Incannucciata. Tradizione e ispirazione personale nella cucina di questa antica osteria, con prodotti genuini e di prima scelta. Buono il rapporto qualità-prezzo. Via della Giustiniana 5, tel. 06.4542282. Chiuso domenica e lunedì a pranzo. Da Baffone. Pizzeria e cucina mediterranea con ampio spazio all’aperto. Via Flaminia 976, tel. 06.3332428. Sempre aperto. Fattoria di Clotilde. Pizzeria e cucina romana. Via Cassia 1844, tel. 06.30895695. Sempre aperto. Gli Ulivi e il Mare. Pizzeria e cucina mediterranea. Via Cassia 2040, tel. 06.30880456. Sempre aperto. Il Facocchio. Pizzeria e cucina tipica. Piazza della Visione 4, tel. 06.30891100. Chiuso lunedì. La Fattoria. Pizzeria e specialità di carne. Via Flaminia 1432, tel. 06.33610427. Sempre aperto.

balduina, monte mario Biogusto. La cucina di questo ristorante utilizza solo prodotti biologici. L’atmosfera è semplice ma confortevole. Via Trionfale 9516, tel. 06.30683560. Sempre aperto. Cantinetta. Cucina romana. Via della Farnesina 91, tel. 06.36298139. Chiuso domenica. Il Cocomerino. Pizzeria e specialità di carne. Viale Cortina d’Ampezzo 379, tel. 06.35072818. Sempre aperto. Il Peperoncino Dispettoso. Piatti della cucina romana, carni alla griglia e una vasta scelta di condimenti per le pizze. Viale delle Medaglie d’Oro 158, tel. 06.35498451. Sempre aperto. Il Quinto Quarto. Oltre ad offrire un’ottima selezione di piatti della cucina romana, il locale organizza degustazioni, presentazioni di prodotti tipici, pubblicazioni e corsi di cucina. Via della Farnesina 13, tel. 06.3338768. Chiuso domenica.

ristorante

Genkai. Cucina giapponese. Viale Jonio 289, tel. 06.89538887. Sempre aperto. Grazia Deledda. Elegante ristorante dove assaggiare prelibatezze di terra e di mare. Via di Sacco Pastore 14, tel. 06.8604333. Sempre aperto.

Martedì 25 Dicembre Pranzo di Natale

€ 40,00 adulti € 25,00

> Il Carpaccio. Buona cucina di mare a prezzi decisamente contenuti. Ottimi i carpacci. Amaretti caserecci a fine pasto per i lettori di Romoletto. Via Tina Pica 28, tel. 06.98184469. Chiuso la domenica a cena.

Lunedì 31 Dicembre Veglione di Capodanno cenone con musica

€ 75,00

Karalis. Cucina sarda a prevalenza marinara in un locale che ricrea l’ambiente e l’atmosfera di una nave da crociera. Via Carlo Lorenzini 71, tel. 06.822040. Chiuso lunedì.

via della torre di pratolungo, 16-Tel. 06.41409170 www.lapiazzettadipratolungo.com

I Due Leoni. Specialità di carne e di pesce. Via Ugo Ojetti 416, tel. 06.8292169. Sempre aperto a cena.

bambini

adulti

€ 30,00 bambini

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Gaia.bio. Pizzeria e cucina creativa. Il regno del cibo biologico, con menu specifici anche per vegetariani e vegani. Sabato e domenica aperto anche a pranzo. Largo Guido Cencetti 13, tel. 06.35511307. Chiuso lunedì. Hostaria er Gambero Rotto.Cucina romana. Via Garlasco 140, tel. 06.3096087. Chiuso domenica a cena, lunedì e martedì. Il Maghetto. Pizzeria, cucina romana e specialità di pesce. Via del Castello di Porcareccia 8, tel. 06.61562671. Chiuso lunedì. Il Pincetto. Pizzeria e cucina creativa. Vicolo dell’Acqua Paola, tel. 06.3052942. Chiuso martedì. Inka’s grill. Il posto giusto per conoscere le specialità della cucina peruviana. Via del Forte Boccea 96, tel. 06.97270531. Chiuso mercoledì.

Per tutti i lettori che ceneranno da noi, la seconda pinta di birra o il secondo calice di vino sono in omaggio!

L’Antica Torre. Pizzeria e cucina tipica. Locale ben curato e con un bel giardino. Via Pio IX 15, tel. 06.66017702. Sempre aperto a cena, anche a pranzo la domenica. La Tana der Porpo. Specialità di pesce. Ingredienti freschissimi, tavoli all’aperto. Via di Boccea 1176, tel. 06.61597408. Chiuso lunedì.

La Balduina. Specialità di pesce. Largo Giorgio Maccagno 13, tel. 06.35404411. Sempre aperto.

Shardana. Specialità di pesce. Via Clemente III 25, tel. 06.6279862. Chiuso lunedì.

La Camilluccia. Il menu a base di pesce offre ottimi carpacci oltre a dolci esclusivamente fatti in casa. Per gli amanti della carne, un ottimo maialino sardo su ordinazione. Sale ampie e un giardino per i fumatori. Via Mario Fani 113, tel. 06.3014342. Chiuso lunedì.

Zi Angelino. Pizzeria e cucina romana. Via dei Monti di Primavalle 27, tel. 06.61648061. Chiuso lunedì.

portuense, marconi

La Pergola. Cucina mediterranea. Via Alberto Cadlolo 101, tel. 06.35092152. Chiuso domenica e lunedì.

Almacrì. Pizzeria, bisteccheria e cucina romana. Via Portuense 367, tel. 06.5593998. Chiuso martedì.

La Ruota. Pizzeria. Via Angelo Emo 25, tel. 06.39740826. Sempre aperto.

Dar Cordaro. Cucina romana. Via del Forte Portuense 4, tel. 06.5836751. Chiuso domenica e lunedì.

Lo Zodiaco. Pizzeria e cucina mediterranea. Viale del Parco Mellini 92, tel. 06.35496744. Sempre aperto. Losteriacarina. Pizzeria e cucina romana. Via Ottavio Assarotti 36, tel. 06.3381208. Chiuso martedì. Mamma Italia. Pizzeria e cucina romana. Via dell’Acqua Traversa 196, tel. 06.3312786. Chiuso sabato a pranzo e lunedì. Osteria da Gnegno. Cucina romana. Via dei Prati della Farnesina 10, tel. 06.3336166. Chiuso domenica. Sagra del Vino. Cucina romana. Via Marziale 5, tel. 06.39737015. Chiuso sabato domenica.

boccea, primavalle Antichi Sapori da Leo. Cucina pugliese. Via Aurelia 366, tel. 06.6627014. Chiuso domenica. Checco al 13. Specialità di pesce. Via Aurelia 1249, tel. 06.66180040. Chiuso domenica a cena e lunedì. El Pueblo. Oltre ai piatti della cucina messicana, offerta di cibi preparati alla maniera precolombiana. Ampia selezione di rum e tequila. Via Giacinto De Vecchi Pieralice 34, tel. 06.631855. Sempre aperto.

Geco Biondo. In questo accogliente ristorante vegetariano e vegano la cucina è tutta a base di prodotti biologici. Via Gerolamo Cardano 105, tel. 06.5571048. Chiuso lunedì a cena. Il Secchio e l’Olivaro. Cucina creativa, romana. Ottime anche le bruschette e le pizze. Parco giochi per i bambini. Via Portuense 962, tel. 06.6552192. Sempre aperto.

Tre Zucche. Cucina creativa. L’ottimo menu di questo locale cambia stagionalmente per garantire la freschezza degli ingredienti. Via Guglielmo Mengarini 43, tel. 06.5560758. Chiuso domenica.

ardeatina, laurentina Casale della Certosa. Cucina romana e creativa. Via Pietrelcina, tel. 06.71388015. Chiuso domenica a cena. Checco dello Scapicollo. Grande locale con ampio giardino che offre un tradizionale menu a base di pesce, insieme a una buona scelta di pizze. Un’istituzione nel quartiere. Via dei Genieri 5, tel. 06.5018502. Chiuso lunedì. Ciopa Blu. La pizza classica napoletana, dalla base soffice e digeribile, realizzata anche in versioni “creative” dalle mani sapienti del Mastro pizzaiolo. Via Giunio Antonio Resti 49, tel. 06.5192275. Chiuso domenica e sabato a pranzo. Dea di Roma. Pizzeria, cucina mediterranea, regionale e romana. Via Andrea Millevoi 49, tel. 06.51962801. Sempre aperto.

ti di stagione e una selezionata carta dei vini offerti in un’atmosfera piacevole e informale. Specialità della casa, l’aperitivo a base di “trapizzini” farciti. Via dei Corazzieri 32, tel. 06.54220182. Chiuso sabato a pranzo e domenica. Walla Walla Live. Pub con musica dal vivo che serve carne danese alla brace e hamburgher. Via di Tor Pagnotta 371, tel. 06.5010111. Chiuso sabato e domenica a pranzo.

acilia, palocco, infernetto 1927 Infernetto. Pizze senza glutine e farinata di ceci le specialità nel menu. Via Torcegno 65, tel. 06.50910849. Sempre aperto. Al Cinghiale. Specialità di carne. Via Giuseppe Nicolini 8, tel. 06.5090511. Sempre aperto. Antichi Sapori. Cucina romana e pizzeria. Via Giuditta Rissone 11, tel. 06.52458276. Sempre aperto.

Il Casale. Specialità di carne. Via del Colle di Mezzo 39, tel. 06.5042292. Sempre aperto.

Il Pellicano. Oltre alle pizze, il locale offre serate a tema e corsi di cucina. Via Padre Massaruti 138, tel. 06.5213639. Chiuso lunedì.

La Taberna. Pizzeria e specialità di carne. Via della Marrana di San Fresca, tel. 06.71355128. Chiuso martedì.

Il Pinzimonio. Specialità di pesce e di carne, pizzeria. Via dell’Albareto 70, tel. 06.88540136. Chiuso lunedì.

> pizza

la Cucineria. Pizzeria, cucina creativa e romana. Via Giambattista Bassani 3, tel. 06.50910972. Sempre aperto a cena, la domenica anche a pranzo.

al taglio. Una palapizza 50x30 cm, due gusti 7€. Una palapizza 1metro x30 cm 12€. Consegne a domicilio gratuite per ordini superiori a 15€. Per ogni pala di pizza due supplì in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Laurentina 794, tel. 06.45551505. Via Ardeatina 986, tel. 06.71302929. Sempre aperto. Pingusto Eden - Sushi Wok. Grande ristorante di cucina asiatica che propone la formula buffet “all you can eat”. Pesce, carne e verdure possono essere scelte direttamente dal bancone e cotte alla piastra o nel caratteristico wok. Via Pontina 501, tel. 06.94534327. Sempre aperto. Vinum Vini. Specialità regionali, prodot-

la Fojetta. Specialità di carne. Via di Castel Fusano 23, tel. 06.56352950. Chiuso domenica. La Locanda. Specialità di pesce, pizzeria. Viale Prassilla 41, tel. 06.50915376. Sempre aperto. Querida. Pizzeria e specialità di carne. Viale del Circuito, tel. 06.50917866. Chiuso lunedì. Trattoria la Salita. Cucina romana. Via di Saponara 115, tel. 06.96030762.

La casetta di campagna. Cucina creativa, romana. Via di Affogalasino 40, tel. 06.65743230. Chiuso lunedì. La Fucina. Pizze leggere curate come piatti d’autore, realizzate con prodotti di alta qualità provenienti da coltivazioni biologiche. Dolci fatti in casa. Via Giuseppe Lunati 25, tel. 06.5593368. Chiuso sabato. La Mansarda. Cucina mediterranea. Via Corinto 72, tel. 06.59606338. La Smorfia. Un angolo di sapori campani. I piatti più richiesti sono quelli a base di pesce. Via Silvestri 197, tel. 06.66158580. Chiuso a cena domenica e lunedi. Locanda dei Massimi. Cucina romana, campana. Via Portuense 863, tel. 06.6550684. Sempre aperto. Maggiolino. Cucina romana. Via Alessandro Cruto 9, tel. 06.5574484. Chiuso domenica.

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