Il Romoletto N° 7

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Anno II - Numero 7 - febbraio 2013 - POM! Editori srl


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direttore editoriale Oscar Glioti vicedirettore Dario Sbrocca Redazione Roberto Farina, Martina Greco, Simona Greco, Abebe Kibila, Pasquale Turbasio, Pino Pestone Art director Valentina Marchionni Impaginazione Alberico Bartoccini, Valentina Marchionni, Marzia Mongini Editore POM! Editori srl Sede Legale Viale di Tor Marancia 60, 00147 Roma Stampa PuntoWeb srl, via Variante di Cancelliera snc, 00040 Ariccia (RM) Copyright Tutto il materiale scritto dalla redazione è disponibile sotto la licenza Attribuzione Creative Commons - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0, ovvero può essere riprodotto a patto di citare la fonte, di non usarlo per fini commerciali e di condividerlo con la stessa licenza.

 sommario 

Registrazione tribunale di Roma numero 204 del 5 luglio 2012 Direttore responsabile Oscar Glioti Contatti Telefono 06.5128605 Redazione redazione@ilromoletto.it Amministrazione amministrazione@ilromoletto.it pubblicità tel. 3483846413 commerciale@ilromoletto.it

ristoro

SUCCEDE IN CITTà da pagina 4

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ARTE

Chiuso in redazione alle ore 15.18 del 12 febbraio 2013

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I lettori sono invitati a verificare la programmazione degli eventi segnalati.

In prima di copertina: La spettatrice inquieta (Beb-Deum revisited) di Valentina Marchionni

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Spettacoli da pagina 10

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SUCCEDE IN CITTÀ//pillole

IL GIAPPONE ARTIGIANO Fino al 2 marzo Istituto Giapponese di Cultura Via Antonio Gramsci 74 Un percorso tra ceramiche, tessuti, lacche, lavorazioni in bambù, vetrerie e ventagli per scoprire il perfetto equilibrio tra tradizione, praticità ed estetica dei prodotti d’eccellenza dell’artigianato giapponese. Dal lunedì al venerdì 9-12.30 e 13.30-18.30, mercoledì fino alle 17.30, sabato 9-12. Ingresso libero www.jfroma.it

CINEAMA.IT Fino al 5 marzo Nuovo Cinema Aquila Via L’Aquila 68 Cineama, piattaforma dedicata al cinema indipendente, mette a disposizione di tutti gli aspiranti filmaker 30.000 euro per la realizzazione di 10 cortometraggi, e propone in collaborazione con il Nuovo Cinema Aquila una selezione di film che non sono stati distribuiti o hanno avuto scarsa visibilità. Bellas Mariposas di Salvatore Mereu, Un’estate da

giganti del belga BouliLanners e La bicicletta verde di Haifaa Al Mansour, gli ultimi titoli in programma. Ogni martedì alle ore 20.30. Biglietto: €6, con coupon sconto cineama.it €5 www.cineama.it

LOUISE BROOKS: ICONA DEL CINEMA MUTO Fino al 9 marzo Casa del Cinema Largo Mastroianni 1 Breve rassegna dedicata alla protagonista di alcuni capolavori assoluti del cinema muto, fonte di ispirazione per Guido Crepax nella creazione del suo personaggio a fumetti Valentina. Un’occasione da non perdere per ammirare sul grande schermo il leggendario casco di capelli neri della conturbante attrice americana e lasciarsi conquistare dal suo immortale carico di sensualità. Lulu (1928) e Diario di una donna perduta (1929) di Georg Wilhelm Pabst tra i titoli in programma. Ogni domenica alle ore 21. Ingresso libero www.casadelcinema.it

CIOK SI GIRA Fino al 10 marzo Centrale Montemartini Via Ostiense 106 La Centrale Montemartini si trasforma per un mese nella Fabbrica del Cioccolato e apre le sue porte per raccontare, dall’antica ricetta Maya alla “rivoluzione” del gianduiotto, origini e storia del cacao. Installazioni video dislocate lungo tutto il percorso presentano i più celebri spezzoni di film in cui il cioccolato è l’indiscusso protagonista. Dal martedì alla domenica ore 9 -19 Biglietto: intero €6.50, ridotto €5.50. Riduzione di €1 per i residenti a Roma. www.ciokinroma.it

SCENE DA UN MATRIMONIO Fino al 7 aprile Casa del Cinema Largo Mastroianni 1 Dal delizioso Alta Società di Charles Walters, con le incantevoli musiche di Cole Porter e la speciale partecipazione di Louis Armstrong, al capolavoro di Ingmar Bergman che pre-

sta il nome alla rassegna, dieci appuntamenti settimanali con dieci classici del cinema, dedicati a quello che, a torto o a ragione, molti considerano ancora come “il giorno dei giorni”. Ogni martedì alle ore 16. Repliche il sabato alle ore 16.30. Ingresso libero www.casadelcinema.it

CINEMAMME Fino al 23 maggio Nuovo Cinema Palazzo Piazza dei Sanniti 9/a Luci soffuse, possibilità di allattare in sala portando con sé passeggini e carrozzine, servizio con fasciatoio e pannolini, scalda biberon al bar: tutto ciò che non trovereste mai in qualunque altro cinema della città potete procurarvelo ogni quarto giovedì del mese al Nuovo Cinema Palazzo di San Lorenzo. Prima di ogni proiezione è previsto un incontro di approfondimento su un tema legato alla maternità con una psicologa volontaria dell’associazione Città delle Mamme. Ore 10.30 per gli incontri, ore 11.30 per le proiezioni. Ingresso a sottoscrizione libera www.nuovocinemapalazzo.it

FOTODESIGN POLACCO Dal 20 febbraio al 22 marzo Istituto Polacco di Roma Via Vittoria Colonna 1 Dai foto collage ideati da Jerzy Lewczyski per promuovere la sicurezza sul lavoro in fabbrica (1958) alle immagini dell’inaugurazione del primo grande supermercato di Varsavia (1962), un’interessante panoramica sul design polacco degli anni Cinquanta e Sessanta attraverso gli scatti d’autore

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di alcuni dei più importanti fotografi dell’epoca. Ore 10-17 dal lunedì al giovedì o su appuntamento telefonando allo 06.36000723 Ingresso libero www.istitutopolacco.it

GLOBALTEK 23 febbraio Villaggio Globale Lungotevere Testaccio 1 Per gli amanti del genere, una no stop dedicata alla musica elettronica. Si comincia alle 18 con uno stage gratuito per apprendere i rudimenti dell’arte smanettando con un campionatore Elektron Octatrack. Dalle 23 in poi dj set à gogo. Ingresso €6 www.ecn.org/villaggioglobale/joomla

VINTAGE MARKET 24 febbraio Kollatino Underground Via Georges Sorel 10 Sorseggiando un tè o una cioccolata calda, collezionisti e amanti del baratto potranno curiosare tra i banchi del mercatino provando a scambiare maglioni in disuso con una lampada

da tavolo anni Cinquanta, vecchi libri rimediati in cantina con un album delle figurine del Corsaro Nero. Chi è interessato a esporre i propri oggetti o le proprie creazioni può chiamare al 320.6897852 o al 328.1613342. Dalle ore 17 alle ore 22 Ingresso libero www.associazionemagava. wordpress.com

LUFT / LABORATORIO DI RADIO, TEATRO E WEB 26-28 febbraio Teatro Valle Occupato Via del Teatro Valle 21 Per alcuni è una scatola magica ancora capace di regalare emozioni, per altri un’insostituibile compagna di viaggio. Tra radio dramma, web radio e radio dal vivo, il Teatro Valle ospita un laboratorio di tre giorni sul buon uso dell’etere come veicolo di informazioni, ma ancor più come propulsore di sogni e di idee. Ogni giorno dalle ore 15 alle 21. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti, basta inviare entro il 23 febbraio lettera di motivazione a navescuola.tvo@gmail.com e dalo@giardini.sm.

www.teatrovalleoccupato.it

NOLEBOL FESTIVAL 1 e 2 marzo CSOA La Strada Via Francesco Passino 24 Giunto alla terza edizione, il festival propone due intense giornate di concerti durante le quali si alterneranno sul palco numerosi

artisti della scena underground italiana. Oltre alla musica, aperitivi, performance teatrali e di danza, proiezioni ed esposizioni accompagneranno il pubblico fino a notte inoltrata. Dalle ore 17 Ingresso €5 www.nolebol.blogspot.com

LEZIONI DI JAZZ Dal 10 marzo al 19 maggio Auditorium Via Pietro De Coubertin 30 Il musicologo e docente di Storia del jazz Stefano Zenni presenta un ciclo di 5 incontri dedicati alla scoperta di artisti e composizioni che hanno fatto la storia di questo genere musicale. Si parte il 10 marzo con A kind of Blue di Miles Davis. Ore 11 Ingresso €8, abbonamento a tutte le lezioni €32 www.auditorium.com

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BRUEGHEL E LE MERAVIGLIE DELL’ARTE FIAMMINGA Quattro generazioni di pittori e centocinquanta anni di arte fiamminga vengono rappresentati in questa mostra centrata sulla dinastia dei Brueghel. PiÚ di cento quadri ne illustrano le relazioni, i riferimenti e il percorso artistico a partire dal capostipite Pieter il Vecchio... a pagina 9 6

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ANIME DI MATERIA La Libia in guerra di Ali Alokwak Fino al 28 febbraio Complesso del Vittoriano, via San Pietro in Carcere; orario 9.30-18.45 Ingresso libero, info 06.6780664 Il più noto scultore libico contemporaneo espone quaranta opere ottenute utilizzando il materiale bellico dei recenti moti rivoluzionari. Il ferro delle armi prende nuova vita, animandosi in figure antropomorfe e poderose creature. OLTRE IL BUIO. DISEGNI DI CARLO LEVI Fino all'1 marzo Casa della Memoria e della Storia, Via San Francesco di Sales 5 Orario 9.30-20 (chiuso sabato e domenica) Ingresso libero, info 06.6876543 I temi prediletti del celebre autore di “Cristo si è fermato a Eboli” vengono esplorati attraverso i disegni e gli appunti realizzati nell’ultimo periodo della sua vita, quando versava ormai in stato di parziale cecità. WILLIAM KENTRIDGE VERTICAL THINKING Fino al 3 marzo MAXXI, Via Guido Reni 4/A Orario 11-19, sabato 11-22 (chiuso il lunedì); ingresso €11, ridotto €8, info 06.39967350 www.fondazionemaxxi.it

Disegnatore, regista, fotografo e artista visivo: l’eclettico autore sudafricano è l’ideatore di “The Refusal of Time”, installazione multimediale che si propone come riflessione universale sul concetto di tempo. Kentridge, noto soprattutto per le opere di animazione e grafica ispirate alla sto-

ria del suo paese, alle disparità sociali e in generale alla condizione umana, realizza stavolta un’“arte totale” per rappresentare il tema dell’entropia. Uno spazio avvolgente popolato da macchinari, strumenti, ombre e personaggi, dove musiche e proiezioni convivono col moto incessante di giganteschi metronomi. Un tempo curvilineo che, tra cancellazioni e ripensamenti, procede anche a ritroso abbandonando il mito del progresso lineare. In esposizione anche i bozzetti preparatori dell’opera, alcune serigrafie inedite e sei opere della collezione permanente del MAXXI. In abbinata: L’ITALIA DI LE CORBUSIER Fino al 17 febbraio Un maestro che ha cambiato il modo di pensare l’architettura, lasciando un’eredità talmente imprescindibile da divenire quasi ingombrante. A partire dagli anni Venti le riflessioni di Le Corbusier sulle forme dell’abitare, sull’uso del cemento armato, sulla nuova città di massa, ne fanno un protagonista del Movimento Moderno; le sue teorie hanno vasta risonanza, concretizzandosi nel mondo intero. L’esposizione esamina tutti gli aspetti della complessa personalità dell’architetto – fu anche pittore, scultore, urbanista, designer - e i ripetuti tentativi, rimasti senza esito, di realizzare una sua opera in Italia: l’utopia della città radiosa immaginata per Pontinia, i progetti per il centro di calcolo Olivetti e l’Ospedale di Venezia. Schizzi, dipinti, fotografie, a corredo dei magnifici disegni, testimoniano gli intensi rapporti che Le Corbusier coltivò nel corso dell’intera carriera con l’ambiente intellettuale italiano. Un interessante percorso che supera i confini dell’architettura per addentrarsi nel dibattito culturale e artistico del Novecento. ALIGHIERO BOETTI A ROMA Fino al 6 ottobre Dopo gli esordi nell’ambito dell’arte povera e la svolta concettuale, il “beduino Alì Ghiero”, reduce dai suoi primi viaggi in Afganistan, “si accampa” a Roma nel 1972 in cerca di nuovi orizzonti artistici. Folgorato dai colori

della Città eterna, con un’inamovibile fascinazione per l’Oriente, prosegue nel suo intento creativo di reinvenzione del mondo con enormi mappe, arazzi, caleidoscopiche composizioni di parole, volti e simboli grafici. La mostra mette in rilievo le connessioni tra le opere di Boetti e degli altri protagonisti della scena romana di quegli anni, in particolare quelle dei compagni di viaggio Francesco Clemente e Luigi Ontani. HARBUTT - Bad Boys Fino al 3 marzo Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese, Viale Fiorello La Guardia Orario da martedì a venerdì 10-16, sabato e domenica 10-19 (chiuso il lunedì) Ingresso €8, ridotto €7, sconto di €1 per residenti a Roma, info 060608

I “Cattivi ragazzi” ritratti da Paul Harbutt si dedicano con inesauribile inventiva a infrangere tutte le regole della buona società, dilettandosi in un fracasso di giochi e imprese riprovevoli. Nella mostra curata da Achille Bonito Oliva, le ottanta luminose opere dell’artista inglese denunciano con ironia pop la violenza sociale esercitata su bambini e adolescenti di ogni epoca. Un inno alla libertà e all’innocenza, intonato da una parata di indomabili teppisti. AUGUST RODIN L'Inferno di Dante Fino al 4 marzo Reale Accademia di Spagna, Piazza di San Pietro in Montorio 3 Orario 10-20 Ingresso libero, info 06.58332721/22 Uno sguardo sorprendente sulla quasi sconosciuta opera grafica dello sculto7

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ARTE//mostre/esposizioni/visite

re Auguste Rodin. La mostra raccoglie i “Disegni neri” ispirati all’Inferno di Dante Alighieri, che evocano le atmosfere cupe di Goya, di Rembrandt e degli enigmatici schizzi di Victor Hugo. Le centoventinove stampe esposte provengono dalla preziosa collezione della Maison Goupil, pioniere nella seconda metà dell’Ottocento delle tecniche di riproduzione dell’immagine. SULLA VIA DELLA SETA Antichi sentieri tra Oriente e Occidente Fino al 10 marzo Palazzo delle Esposizioni, Via Nazionale 194 Orario 10-20, venerdì e sabato 10-22.30 (chiuso il lunedì) Ingresso €12.50, ridotto €10; gratuito per gli under 30 il primo mercoledì di ogni mese (orario 14-19); info 06.39967500 Preziosi reperti e raffinati manufatti guidano il visitatore sulla leggendaria rotta degli scambi commerciali e culturali con l’Asia nel periodo tra il VII e il XIV secolo. Una rete di percorsi, battuti da mercanti e pellegrini, che attraversava città cosmopolite e importanti centri religiosi. Una sezione della mostra approfondisce gli intensi rapporti tra l’Italia del tardo Medioevo e la Cina di Kublai Khan. ISRAEL NOW Reinventing the future Fino al 17 marzo MACRO Testaccio, piazza O. Giustiniani 4 Orario 16-22 (chiuso il lunedì) Ingresso €6, ridotto €4, biglietto integrato con MACRO Via Nizza €14,50, ridotto €12.50, sconto di €1 per i residenti a Roma; info 06.671070400

Esposizione multidisciplinare che accoglie le opere di ventiquattro artisti israeliani, per riflettere sul dinamismo di una cultura millenaria e aprire

un confronto sul futuro che incombe. In abbinata: BIG BAMBÚ Fino al 31 ottobre Imponente installazione degli artisti statunitensi Mike e Doug Starn: un intreccio di migliaia di aste di bambù da attraversare ed esplorare sospesi a venticinque metri di altezza. (È richiesta una liberatoria e un abbigliamento adeguato). FIFTY KIDS di Elliott Erwitt

Fino al 17 marzo Palazzo Incontro, via dei Prefetti 22 Orario 10-19 (chiuso il lunedì) Ingresso €8, ridotto €6, info 06.32810; www.fandangoincontro.it Autore di celebri ritratti di alcune delle icone del ventesimo secolo – Marilyn Monroe e Che Guevara tra i volti più noti – Erwitt è il fotografo che ha fatto della spontaneità la sua personale cifra stilistica. In più di cinquant’anni di carriera si è dedicato alla ricerca di immagini insolite, istanti irripetibili, storie carpite e reinventate con il filtro di un’ironia sottile e spesso spiazzante. I bambini, tra i suoi soggetti preferiti di sempre, sono i protagonisti di questa mostra che in cinquanta immagini provenienti da tutto il mondo li rappresenta nella loro “sconosciuta e meravigliosa” quotidianità. E ai bambini sono destinati i proventi della vendita del catalogo e delle stampe, tramite l'Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale. JIMMIE DURHAM STREETS OF ROME AND OTHER STORIES Fino al 1 aprile MACRO, via Nizza 138

Orario 11-19, sabato 11-22, (chiuso il lunedì) Ingresso €12.50, ridotto €10.50, biglietto integrato con MACRO Testaccio €14,50, ridotto €12.50, sconto di €1 per i residenti a Roma; info 060608 - 06.671070400; www.museomacro.org Prima mostra personale in Italia per l’artista americano di origini cherokee: una raccolta di lavori degli ultimi dieci anni che prende le mosse dal suo rapporto con la città di Roma. Nomade per vocazione, nella Capitale dal 2007, Durham con le sue installazioni ha indagato l’ambiente urbano e la mutevolezza dei suoi scenari. Un percorso di ricerca ispirato alla forza primigenia dei materiali, per stabilire un’inconsueta relazione tra natura e civiltà, oggetto e significato. In abbinata: PASCALE MARTHINE TAYOU SECRET GARDEN Fino al 1 aprile Già presente al MACRO con un imponente vortice di buste variopinte che accoglie i visitatori nella hall, a cui ha fatto seguito la partecipazione alla mostra collettiva “Neon”, l’artista camerunense torna a esporre le sue installazioni nel museo di via Nizza invadendone gli spazi più suggestivi. In stretta connessione con sue forme architettoniche, Tayou allestisce un onirico giardino gremito di zucche sospese, diamanti in ferro, figure in cioccolato e sculture in cristallo. CANOVA. IL SEGNO DELLA GLORIA Disegni, dipinti e sculture

Fino al 7 aprile Museo di Roma, Piazza Navona 2 e Piazza San Pantaleo 10 Orario 10-20 (chiuso il lunedì)

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Ingresso integrato al Museo €10, ridotto €8, sconto di €1 per residenti a Roma, info 060608 Dal vasto e prezioso patrimonio del Museo Civico di Bassano, un percorso attraverso la creatività e la tecnica progettuale del più autorevole scultore italiano del Settecento. Schizzi, bozzetti, acqueforti e dipinti descrivono i suoi studi sulle opere della Roma antica e il vivace rapporto con i più influenti personaggi del suo tempo. Modelli originali in gesso, terrecotte e marmi illustrano il passaggio dalla fase ideativa alla realizzazione finale dell’opera. TUTTI DE SICA Dall’8 febbraio al 28 aprile Museo dell’Ara Pacis, Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) Orario 9-19 (chiuso il lunedì) Ingresso €8.50, ridotto €6.50, sconto di €1 per residenti a Roma, info 060608

Omaggio a uno dei più grandi interpreti e registi del nostro cinema: fotografie, sequenze di film, oggetti, lettere e documenti d’epoca ne ricostruiscono il mito percorrendo le tappe della sua lunga carriera. L’ETÀ DELL’EQUILIBRIO Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio Fino al 5 maggio Musei Capitolini, Piazza del Campidoglio 1 Orario 9-20 (chiuso il lunedì) Biglietto integrato Mostra e Musei Capitolini €12, ridotto €10, sconto di €1 per residenti a Roma, info 060608 Nell’ambito del ciclo di mostre dedicate all’Impero romano, quest’esposizione si concentra sull’arte realizzata negli ottant’anni dei “felicia tempora” (dal 98 al 180 d.C.). Un periodo con-

trassegnato dalla saggezza e lungimiranza degli imperatori, dall’equilibrio politico e dalla pace nelle province ottenuta con grande rigore militare. Sculture in marmo e in bronzo, oggetti di arredo, fregi e monumenti funebri riflettono lo splendore e le contraddizioni di quest’epoca. BRUEGHEL E LE MERAVIGLIE DELL’ARTE FIAMMINGA Fino al 2 giugno Chiostro del Bramante, Arco della Pace 5 Orario 10-20, sabato e domenica 10-21 (chiuso il lunedì) Ingresso €12, ridotto €10, info 06.68809035 www.brueghelroma.it; www.chiostrodelbramante.it Quattro generazioni di pittori e centocinquanta anni di arte fiamminga – dal Cinquecento a metà Seicento – vengono rappresentati in questa mostra centrata sulla dinastia dei Brueghel. Più di cento quadri ne illustrano le relazioni, i riferimenti e il percorso artistico a partire dal capostipite Pieter il Vecchio. Il maestro che, secondo uno storico del tempo, sapeva “risputare” su tele e pannelli gli scenari inghiottiti durante i suoi viaggi, restituendo appieno la conturbante bellezza dei paesaggi naturali. Una magnificenza in aperto contrasto con la corporeità dell’umanità contadina, raffigurata con piglio grottesco e caricaturale, dedita a dissolutezze e fragilità terrene. Le sapienti composizioni di Brueghel, influenzate almeno inizialmente dai dipinti visionari di Hieronymus Bosch (di cui sono esposti I sette peccati capitali e Il ciarlatano), lasciano il passo nell’esposizione a quelli dei suoi molti discendenti. Se infatti sono solo tre le opere presentate del capostipite, ampio spazio viene dedi-

cato a quelle dei figli: le feste popolari ritratte da Pieter il Giovane, fedele emulatore del padre, e le più personali e raffinate tele del secondogenito Jan, soprannominato il Vecchio o anche il “Brueghel dei velluti, dei fiori e del paradiso” in riferimento ai suoi soggetti prediletti. Il percorso prosegue attraverso gli eleganti componimenti allegorici del nipote, Jan il Giovane, e quelli della sua progenie, includendo una selezione di opere di altri fiamminghi contemporanei. TIZIANO

Dal 5 marzo al 16 giugno Scuderie del Quirinale, Via XXIV Maggio 16 Orario da domenica a giovedì 10-20, venerdì e sabato 10-22.30 (chiuso il lunedì); ingresso €12, ridotto €9.50; biglietto integrato con Palazzo delle Esposizioni (validità 3 gg) €20, ridotto €16: info 06.39967500 Mostra antologica che ripercorre il glorioso percorso artistico del pittore veneziano, dalle vitali e gioiose opere giovanili agli amari e tormentati lavori dell’ultimo periodo. Le tele esposte testimoniano da una parte l’irresistibile ascesa di un artista-imprenditore, rinomato per i ritratti “che respirano” e richiesto dai personaggi più influenti della sua epoca; dall’altra la capacità di reinventarsi continuamente, rimanendo sempre coerente con il suo linguaggio e la peculiare tecnica pittorica. Nell’arco dell’intera carriera di Tiziano – ricostruita grazie ai prestiti dei più importanti musei italiani e stranieri – il colore, negli anni sempre più denso e pastoso, rimane il protagonista assoluto dei dipinti, donando loro forma, sostanza e verità. Un pittore i cui pennelli “sempre partorivano espressioni di vita”. 9

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QUI E ORA di Mattia Torre con Valerio Mastandrea e Valerio Aprea Teatro Ambra Jovinelli fino al 3 marzo

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fino al 17 febbraio LA SERATA A COLONO di Elsa Morante Regia di Mario Martone. Con Carlo Cecchi, Angelica Ippolito, Antonia Truppo. Musiche di Nicola Piovani Teatro Argentina, Largo di Torre Argentina 52 Ingresso da €12 a €27 + €2-3 d.p. info 06.684000311; www.teatrodiroma.it Unica opera teatrale di Elsa Morante, La serata a Colono, pubblicata quarantacinque anni fa ne “Il mondo salvato dai ragazzini”, non era mai stata rappresentata pur suscitando l’interesse e i tentativi di molte figure di spicco del teatro italiano. Mario Martone, regista avvezzo a raccogliere le sfide, ha deciso di intraprendere questa impresa insieme all’attore Carlo Cecchi, già protagonista del suo esordio cinematografico e devoto amico della scrittrice. Ispirato alla tragedia di Sofocle, il testo attualizza la figura di Edipo, incarnandolo in un vecchio alcolizzato in preda a un delirio mitomane. Arriva in ospedale accompagnato dalla figlia, accecato e farneticante: il reparto diventa per lui ciò che Colono è per Edipo, l’approdo finale del destino e lo scenario delle sue tormentate visioni. Una drammaturgia originale e ardita che racchiude, secondo Cecchi, i temi centrali della letteratura di Elsa Morante: la colpa, l’innocenza, Dio.

fino al 17 febbraio CASA DOLCE CASA di Marcello Chiarenza e Alessandro Serena Musiche di Carlo Cialdo Capelli Teatro Vittoria, piazza S. Maria Liberatrice 10 > Per i lettori di Romoletto 100 posti di platea a €14 (invece di €26). Prenotazione obbligatoria a: promozione@teatrovittoria.it info 06.5740170 – 06.5740598 Un coinvolgente spettacolo di teatro acrobatico portato in scena da Karakasa Circus, compagnia di funamboli, comici e musicisti provenienti dall’Europa dell’Est. La vicenda narrata è quella di uno sgangherato gruppo di senza tetto che sopravvive all’asse-

dio della metropoli escogitando “modi fantasiosi di procurarsi il necessario, e talvolta qualcosa che somigli al superfluo”. Uno show che stupisce, commuove e diverte, adatto a un pubblico di tutte le età.

scene e costumi di Santuzza Calì con Cristina Capodicasa, Gerardo Fiorenzano, Sergio Mancinelli, Gigi Palla, Gabriella Praticò, Giulia Zeetti Eliseo Bambini, via Nazionale 183 Ingresso bambini €10, adulti €12 info 06.4882114 – 06.48872222; www.teatroeliseo.it Lo spettacolo, destinato a bambini dai 4 agli 11 anni, inizia là dove finisce il romanzo di Pinocchio. Il burattino è diventato un fanciullo e si trova a dover affrontare difficoltà, responsabilità e doveri insiti nel difficile mestiere dell’infanzia.

fino al 17 febbraio fino al 17 febbraio THE SUIT Tratto da The Suit di Can Themba, e da Mothobi Mutloatse e Barney Simon Adattamento, messa in scena e musiche di Peter Brook, Marie-Hélène Estienne e Franck Krawczyk. Con Nonhlanhla Kheswa, Jared McNeill, William Nadylam Palladium, Piazza Bartolomeo Romano 8 Spettacolo in lingua inglese Ingresso da €25 a €35, info 06.45553050; www.romaeuropa.net/it/palladium Rendendo omaggio alla drammaturgia e alla cultura africana, il regista inglese Peter Brook riporta sulla scena a distanza di anni The suit, sofisticata tragedia domestica innescata dal tradimento. Un marito ingannato si trasforma da vittima in carnefice, architettando una diabolica punizione per la propria consorte.

fino al 17 febbraio E POI... PINOCCHIO di Gigi Palla

TI RICORDI DI ME? di Massimiliano Bruno Regia di Sergio Zecca. Con Edoardo Leo e Ambra Angiolini Teatro Golden, via Taranto 36 Ingresso €22, ridotto €17, info 06.70493826 Una buffa storia d’amore nata sul portone di una psicologa. Due curiosi personaggi, in terapia per guarire da nevrosi e fissazioni, trovano un singolare punto di equilibrio, nonostante la giocosa successione di scontri e malintesi.

fino al 17 febbraio ORGIA di Pier Paolo Pasolini Regia di Fabio Sonzogni. Con Sabrina Colle, Silvia Pernarella, Giovanni Franzoni Teatro Dell’Orologio - Sala Gassman via de’ Filippini 17/a info 06.68308735 Dopo una serie di allestimenti da testi classici come regista e un’autorevole carriera di attore, Fabio Sonzogni affronta il primo lavoro teatrale di Pier Paolo Pasolini. Un testo che “fa male, colpisce a fondo, perché dice ciò che non si vorrebbe mai sentire”, dice il regista, concludendo: “Orgia sbigottisce perché parla davvero di noi”. Viaggio di solo andata nelle pulsioni violente dell’individuo, attraverso il patto di amore e morte di una coppia borghese.

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fino al 24 febbraio EXIT di Fausto Paravidino Regia di Fausto Paravidino. Con Sara Bertelà, Nicola Pannelli, Angelica Leo, Davide Lorino Piccolo Eliseo Patroni Griffi, via Nazionale 183 > Per i lettori di Romoletto ingresso a 10 euro da martedì a sabato pomeriggio, scrivendo a: info@teatroeliseo.it info 06.4882114 – 06.48872222; www.teatroeliseo.it

Per Fausto Paravidino, giovane e talentuoso drammaturgo-attore, il teatro è puro intrattenimento e come tale deve offrire allo spettatore “un’esperienza emotiva nella quale si ride e si piange. Come nella vita”. E dalla vita di tutti i giorni nasce la sua ispirazione per Exit, delicata e pungente commedia sulla crisi di coppia. Tra dialoghi sagaci e comiche schermaglie i coniugi A e B coinvolgono il pubblico nel loro sgangherato, e in fondo normalissimo, matrimonio. Spettacolo delizioso e divertente, ricco di inventiva, da non lasciarsi sfuggire.

ne “Noi credevamo”. Donna dai mille volti, seducente e coraggiosa intellettuale inorridita dalle ingiustizie della Storia, la principessa esule si racconta con orgoglio e ironia, senza tacere le sue mille contraddizioni.

fino al 24 febbraio SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE di William Shakespeare Regia di Fabio Grossi. Con Leo Gullotta, Mimmo Mignemi Teatro Eliseo, via Nazionale 183 Ingresso da €13 a €33 info 06.4882114 – 06.48872222; www.teatroeliseo.it Sedici attori, sei danzatori, l’interpretazione carismatica di Leo Gullotta per mettere in scena la raffinata alchimia del testo di Shakespeare, che dosa con rigore sogno e realtà, mito e fragilità umane. Un allestimento che vuole coinvolgere il pubblico nella riflessione shakespeariana intorno alla società, articolata secondo l’attore in quattro tematiche di grande attualità: l’arroganza della classe al potere, l’ardore dei sentimenti giovanili, il vile opportunismo del popolo, il gioco capriccioso del fato che sovrintende alle vicende umane.

fino al 24 febbraio LA BELLE JOYEUSE Cristina Trivulzio Principessa di Belgiojoso di Gianfranco Fiore Regia di Gianfranco Fiore. Con Anna Bonaiuto Teatro Vascello, Via G. Carini 78 Ingresso €20, ridotto €15 info 06.5881021 – 06.5898031; www.teatrovascello.it Anna Bonaiuto rende vivo e palpitante il ricordo di una grande protagonista dell’epopea del Risorgimento, già interpretata nel film di Mario Marto-

fino al 24 febbraio UN APPARTAMENTO IN CITTÀ O AL LIMITE DEL BOSCO di Giuseppe Drago Regia di Marco Carlaccini. Con Patrizia D’Orsi e Marco Carlaccini Casa delle Culture di Roma, Via San Crisogono 45 Ingresso €15, ridotto €12, studenti €8; tessera annuale €1, info 06.58333253; www.casadelleculture.net L’apprezzata piéce dell’autore paler-

mitano, scrittore e critico teatrale con trascorsi da puparo, mescola imprevedibilmente le carte del destino, dei ricordi e della realtà. Dopo anni di lontananza, un uomo si ritrova nella casa della vecchia compagna che ha perso la memoria. Ne scaturisce una surreale danza che conduce “nella selva oscura dell’inconscio”.

fino al 24 febbraio Prove aperte di ROMEO E GIULIETTA di William Shakespeare Regia di Valerio Binasco, traduzione di Fausto Paravidino e Valerio Binasco. Con Francesco Montanari, Deniz Ozdogan Teatro Valle Occupato, via del Teatro Valle 21; Ingresso dalle ore 10 alle ore 18

Un progetto di formazione rivolto agli attori, agli addetti ai lavori e al pubblico che permette di assistere al processo di costruzione di uno spettacolo. Si presta volentieri all’impresa Valerio Binasco, secondo il quale “gli attori importanti, con un seguito, hanno il dovere di imbarcarsi in progetti belli, onesti e pericolosi” come quello del Valle. Fiero propugnatore del repertorio classico e dei più importanti testi contemporanei, antidoti naturali contro una crisi che restringe risorse e ambizioni, il regista svela i meccanismi di interazione della compagnia nell’allestimento di Romeo e Giulietta, spettacolo che nel 2011 gli valse il prestigioso premio UBU.

fino al 3 marzo PRIMA DI ANDAR VIA di Filippo Gili Regia di Francesco Frangipane. Con Giorgio Colangeli, Filippo Gili, Michela Martini, Vanessa Scalera e Silvia Siravo Musiche originali di Roberto Angelini

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Teatro Argot Studio, Via Natale del Grande 27 Ingresso €12, ridotto €10, tessera soci €3, info 06.5898111; www.teatroargotstudio.com Una normale cena di famiglia si tramuta in un’agghiacciante presa di coscienza di fronte al dolore ingestibile e definitivo di uno dei figli. Una battaglia di sentimenti condotta sul filo di un testo asciutto e spietato.

tro di civiltà che traduce in umorismo corrosivo la sconfortante immagine di un Paese privo del più elementare senso collettivo. (Intervista al regista a pagina 26).

info 06.44248154 La Compagnia Castalia riporta in scena dopo dieci anni la spettacolare commedia di Aristofane, restituendone lo spirito più divertente e genuino. Un capolavoro della classicità, scritto nel 421 a.C. durante l’interminabile conflitto fra Sparta e Atene, con spunti di riflessione sempre attuali sul tema della guerra e il travagliato percorso della pace.

fino al 3 marzo

fino al 3 marzo

QUI E ORA di Mattia Torre Regia di Mattia Torre. Con Valerio Mastandrea e Valerio Aprea Teatro Ambra Jovinelli, via Guglielmo Pepe 43 Ingresso da €17 a €31, info 06.83082884 - 06.83082620 www.ambrajovinelli.org Un incidente stradale nella periferia remota di una grande città. La prolungata attesa dei soccorsi innesca il confronto tra due quarantenni collocati agli antipodi della società. Uno scon-

IN TRENO CON ALBERT di Edoardo Erba Regia di Edoardo Erba. Con Mirko Soldano, Monica Rogledi, Beniamino Zannoni Teatro Due Roma, vicolo dei Due Macelli 37 Ingresso €15, ridotto €12, info 06.6788259 Un fantasioso racconto costruito attorno alla biografia del celebre scienziato Albert Einstein svela l’intuizione che portò all’elaborazione della teoria della relatività. Il progetto si avvale del

fino al 3 marzo LA PACE DI ARISTOFANE Adattamento e regia di Vincenzo Zingaro. Con Ugo Cardinali, Vincenzo M. Battista, Rocco Militano, Fabrizio Passerini, Camillo Ciorciaro Teatro Arcobaleno, via Francesco Redi 1/a Ingresso €18, ridotto €15, studenti €12,

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testo brillante di Edoardo Erba, sperimentando la contaminazione di ambiti diversi e offrendo al pubblico, con il supporto di brevi incontri divulgativi, l’opportunità di avvicinarsi a un mondo tanto affascinante quanto remoto.

dal 19 febbraio al 3 marzo

dal 19 febbraio al 3 marzo

LA SCUOLA DELLE MOGLI di Molière, traduzione di Giovanni Raboni

SPETTRI di Henrik Ibsen Regia di Cristina Pezzoli. Con Patrizia Milani, Carlo Simoni, Alvise Battain, Fausto Paravidino, Valentina Brusaferro Teatro Vittoria, piazza S. Maria Liberatrice 10 > Per i lettori di Romoletto 100 posti di platea a €14 (invece di €26). Prenotazione obbligatoria a: promozione@teatrovittoria.it info 06.5740170 – 06.5740598; www.teatrovittoria.it Un testo rivoluzionario nella storia del teatro europeo, che unisce elementi della tragedia classica alla moderna indagine psicologica. Il dramma di Henrik Ibsen, esplorando i lati oscuri di una famiglia borghese di fine Ottocento, scandaglia in realtà un groviglio di pulsioni torbide e inconfessabili, fantasmi pronti a riemergere dal passato.

fino al 3 marzo TCHAIKOVSKY di Harris W. Freedman Regia di Harris W. Freedman. Con Carlo Greco, Gianluigi Pizzetti, Irma Ciaramella e Elisabetta Ventura Teatro Millelire, Via Ruggero di Lauria 22 €12, ridotto €10 + tessera associativa €2, info 06.39751063 Alla sua prima rappresentazione, lo spettacolo dell’autore anglosassone è il rigoroso ritratto di uno dei più grandi geni della musica. Dalle parole e dalle composizioni suonate dal vivo, emerge la figura di un uomo complesso e generoso, oppresso dalle costrizioni sociali dell’epoca.

dal 16 febbraio al 17 marzo LA VITA CRONICA di Eugenio Barba, su testi di Ursula Andkjær Olsen e Odin Teatret Regia di Eugenio Barba. Con Kai Bredholt, Roberta Carreri, Jan Ferslev, Elena Floris, Donald Kitt, Tage Larsen, Sofia Monsalve, Iben Nagel Rasmussen, Fausto Pro, Julia Varley Lo spettacolo è multilingue dal 16 al 21 febbraio: Teatro Studio, Auditorium Parco della Musica, Viale Pietro de Coubertin 30 Ingresso €20, info 06.80241281 dal 27 febbraio al 17 marzo: Teatro Vascello, Via G. Carini 78 Ingresso €20, ridotto €15, info 06.5881021 – 06.5898031 Odin Teatret, laboratorio multiculturale di ricerca e sperimentazione teatrale, offre una summa del suo articolato linguaggio artistico e delle tecniche espressive consolidate in quasi cinquant’anni di attività. Lo spettacolo, ambientato nell’Europa del 2031, disegna uno scenario di guerra perpetua, pervaso da odio e solitudine. Il lavoro è dedicato alle giornaliste russe Anna Politkovskaya e Natalia Estemirova, brutalmente assassinate per aver difeso i diritti umani e raccontato con onestà il conflitto ceceno.

Regia di Marco Sciaccaluga. Con Eros Pagni, Alice Arcuri, Marco Avogadro, Massimo Cagnina, Roberto Serpi, Jean-Marc Stehlé, Mariangeles Torres, Federico Vanni, Antonio Zavatteri Teatro Argentina, Largo di Torre Argentina 52 Ingresso da €12 a €27 + €2-3 d.p. info 06.684000311 ww.teatrodiroma.it “Meglio una moglie ingenua e sciocca che una consorte bella e intelligente”: intorno alla granitica convinzione del vecchio protagonista si snoda la travolgente commedia di Molière, manuale dissacrante di analisi psicologica e comportamentale. Sottrarre la giovane moglie all’istruzione, alla vita pubblica e al libero arbitrio, per assegnarle il ruolo sottomesso che le conviene: saranno i fatti a dimostrare l’impossibilità di governare gli istinti naturali.

dal 19 febbraio al 3 marzo ANTIGONE di Jean Anouilh Regia di Maurizio Panici. Con Mascia Musy, Roberto Latini Teatro Italia, via Bari 18 Ingresso €25, info 06.44239286 La tragedia di Sofocle nella versione riscritta da Jean Anouilh, celebre regista e drammaturgo francese di cui ricorre il centenario della nascita. Il testo è incentrato sul rapporto tra i due protagonisti Creonte e Antigone, per rappresentare la contesa, e allo stesso tempo la contiguità, tra vecchiaia e giovinezza, maschile e femminile, dimensione pubblica e sfera privata.

dal 19 febbraio al 3 marzo L’APPARENZA INGANNA di Francis Veber Regia di Tullio Solenghi. Con Tullio Solenghi, Maurizio Micheli Sala Umberto, Via della Mercede 50 Ingresso da €23 a €32, info 06.6794753; www.salaumberto.com Per evitare il licenziamento e l’ennesima sconfitta, il protagonista, complice il vicino di casa, decide di fingersi omosessuale, con l’effetto inaspettato di ribaltare le sue sorti. Commedia brillante condotta da un duo di attori di grande esperienza.

dal 19 febbraio al 3 marzo IN A DARK DARK HOUSE di Neil LaBute Regia di Massimiliano Amato.

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Con Daniele Antonini, Luca Guastini, Benedetta Comito Teatro Cometa Off, Via Luca della Robbia 47 Ingresso €12.50, ridotto €10.50 + tessera €2.50, info 06.57284637 Un testo che affronta le dinamiche familiari attorno al difficile tema degli abusi sessuali. Inedita in Italia, l’opera esemplifica bene lo stile del drammaturgo americano, intento a esplorare gli aspetti più oscuri dei rapporti umani. Un realismo brutale e sconcertante, lontano da ogni retorica e facile moralismo.

dal 21 al 24 febbraio IL VENTAGLIO di Carlo Goldoni Regia di Salvatore Costa. Con Mariagrazia Cerullo, Stefano Chiliberti, Salvatore Costa, Chiara Della Rossa, Loris De Luna, Michele Falica, Ambra Giordano, Francesco Mastroianni, Lorena Ranieri, Francesco Siggillino, Fabio Trunfio. Teatro Eutheca, Via Quinto Publicio 90 Ingresso €15, ridotto €12, info 06.95945400 Un perfetto ingranaggio comico pone al centro della commedia di Carlo Goldoni un ventaglio, dandogli il ruolo di protagonista in una successione di equivoci e colpi di scena. Passando casualmente di mano in mano nella piazza di un piccolo paese, alimenta il fuoco della malizia e del pettegolezzo, arrivando a sconvolgere, nell’arco di una sola giornata, la vita di tutti gli abitanti.

dal 26 al 28 febbraio IL VECCHIO E IL MARE tratto da Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway Drammaturgia di Katia Scarimbolo, regia di Michelangelo Campanale. Con Bruno Soriato, Robert McNeer, Salvatore Marci Piccolo Eliseo Patroni Griffi, via Nazionale 183 > Per i lettori di Romoletto ingresso a 10 euro da martedì a sabato pomeriggio, scrivendo a: info@teatroeliseo.it info 06.4882114 – 06.48872222; www.teatroeliseo.it Nell’ambito della rassegna “Puglia in scena”, la compagnia La luna nel

to che disprezza la musica classica, convinto dell’eguaglianza di tutti gli uomini sia nei diritti sia nelle responsabilità. Il caso rimane ambiguo, sollevando domande irrisolte sul tema dell’autonomia dell’artista di fronte al potere.

dal 28 febbraio al 3 marzo

letto propone un suggestivo adattamento dell’epico romanzo di Ernest Hemingway, premio Nobel per la letteratura nel 1954. Un mondo poetico incarnato da tre indimenticabili protagonisti: il vecchio pescatore, il ragazzo che deve diventare uomo, lo scrittore avventuriero. Tre storie che rappresentano altrettante tappe e condizioni della vita, tre piani della costruzione scenica imbastiti come una grande sinfonia emozionale.

dal 26 febbraio al 24 marzo LA TORRE D’AVORIO di Ronald Harwood Regia di Luca Zingaretti. Con Luca Zingaretti, Massimo De Francovich Teatro Eliseo, via Nazionale 183 Ingresso da €13 a €3 info 06.4882114 – 06.48872222; www.teatroeliseo.it La vicenda di un noto musicista tedesco all’apice della carriera durante gli anni del regime nazista: un direttore d’orchestra che sceglie di tenere alta la bandiera dell’arte e della cultura, che sfrutta il suo prestigio per aiutare i perseguitati e gli oppressi. Nel dopoguerra viene accusato di collaborazionismo e sottoposto al rigoroso interrogatorio da parte di un militare americano: un maggiore dell’eserci-

VOLONTARIE DELLA LIBERTÀ di Paola Bacchetti. Con Paola Bacchetti, Massimiliano Sassi Teatro Abarico, via dei Sabelli 116 Ingresso €14, ridotto €10, info 06.98932488 Uno spettacolo per restituire dignità storica al fenomeno della Resistenza femminile, dando voce alle tante donne partigiane che hanno contribuito con coraggio e sacrificio alla liberazione del nostro paese.

Dall’1 al 3 marzo L’AGNELLO scritto da Francesco Ghiaccio

Regia di Gaetano Colella. Con Catia Caramia, Gaetano Colella, Roberto Marinelli, Damiano Nirchio, Maria Pascale Piccolo Eliseo Patroni Griffi, via Nazionale 183 > Per i lettori di Romoletto ingresso a 10 euro da martedì a sabato pomeriggio, scrivendo a: info@teatroeliseo.it info 06.4882114 – 06.48872222; www.teatroeliseo.it Dolente affresco sul tema del sacrificio, prodotto dalla compagnia Crest dedita da trentacinque anni a un’intensa attività culturale sul territorio pugliese. Al centro della storia la vittima sacrificale per eccellenza, un agnello, che attende il momento del 15

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suo ineluttabile destino. Ma delle ombre si aggirano intorno: Caino, Giuda, Maria, Abramo e la Maddalena, accorsi a testimoniare l’assurdità del gesto rituale. La vittima inizia a concepire un finale diverso, mettendo per la prima volta in dubbio la sua sorte.

dal 5 al 10 marzo IN NOME DELLA MADRE di Erri de Luca Riduzione a cura di Anna Ferruzzo. Con Massimo Wertmüller e Anna Ferruzzo. Musiche originali dal vivo di Domenico Ascione. Ambra Teatro alla Garbatella, piazza Giovanni da Triora 15 Ingresso da €10 a €16, info 06.81173900 Il recital tratto dall’omonimo testo di Erri de Luca ricostruisce la vicenda di Miriam/Maria e Iosef/Giuseppe, personaggi comuni chiamati a portare a compimento un destino straordinario.

dal 5 al 17 marzo L’ARTE DELLA COMMEDIA di Eduardo De Filippo Regia di Michele Sinisi. Con Michele Altamura, Vittorio Continelli, Nicola Conversano, Simonetta Damato, Nicola Di Chio, Gianluca delle Fontane, Patrizia Labianca, Riccardo Lanzarone, Michele Sinisi Piccolo Eliseo Patroni Griffi, via Nazionale 183 > Per i lettori di Romoletto ingresso a 10 euro da martedì a sabato pomeriggio, scrivendo a: info@teatroeliseo.it info 06.4882114 – 06.48872222; www.teatroeliseo.it

La compagnia Teatro Minimo ripesca dal repertorio di Eduardo De Filippo una commedia poco rappresentata

che è, usando le parole del regista, una “profonda e accorata riflessione sul mestiere di attore, resa con il tono ironico e complice tipico delle cantate eduardiane”. Un allestimento brillante ed essenziale che attraverso il confronto tra un capocomico e un prefetto di provincia sviluppa il tema della funzione sociale della cultura e del controverso rapporto tra finzione e realtà.

dal 5 al 17 marzo RICETTE PER UNIONI FELICI… O QUASI da Achille Campanile e Anton Cechov, adattamento di Luisa Maneri Regia di Patrick Rossi Gastaldi. Con Paolo Graziosi, Elisabetta Arosio, Luisa Maneri, Roberto Ziviani Casa delle Culture di Roma, Via San Crisogono 45 Ingresso €15, ridotto €12, studenti €8; tessera annuale €1, (il ricavato sarà devoluto alla “Lega del filo d’oro”) info 06.58333253; www.casadelleculture.net Un serrato susseguirsi di situazioni paradossali per una commedia che raccoglie quattro testi di Achille Campanile e tre di Anton Cechov. Due autori accomunati dai “formidabili meccanismi comici e l’abilità nell’evidenziare il grottesco umano”.

se nella casa di una facoltosa signora in attesa di un ospite importante. Un crescendo di bugie esilaranti, nel disperato tentativo di sviare le indagini e liberarsi del disdicevole inconveniente. Una miscela scoppiettante e irresistibile, con tutti gli ingredienti tipici della commedia inglese di genere giallo.

15 e 16 marzo LETTERE RUBATE Cercando Pessoa là dove non è mai stato di e con Tony Allotta Teatro San Genesio, Via Podgora 1 Ingresso con aperitivo €7, info 06.3223432

dal 5 al 24 marzo LA TELA DEL RAGNO di Agaha Christie, traduzione di Edoardo Erba Regia di Stefano Messina. Con Viviana Toniolo, Annalisa Di Nola, Stefano Messina Teatro Vittoria, piazza S. Maria Liberatrice 10 > Per i lettori di Romoletto 100 posti di platea a €14 (invece di €26). Prenotazione obbligatoria a: promozione@teatrovittoria.it info 06.5740170 – 06.5740598; www.teatrovittoria.it La storica e infaticabile compagnia Attori & Tecnici rinnova il sodalizio con i testi di Agatha Christie, portandone in scena uno dei più originali e brillanti. Il classico cadavere nella biblioteca, catapultato per ragioni misterio-

La sgangherata impresa di un personaggio costretto a improvvisarsi ladro per necessità, alle prese con un baule dal contenuto misterioso. Un rebus da decifrare attraverso le missive di personalità celebri oppure comuni: lettere d’amore, strampalate e a volte ridicole, tratte dalla corrispondenza del poeta portoghese Fernando Pessoa. Il monologo viene presentato nell’ambito di Libre 2013, interessante rassegna di spettacoli di narrazione e teatro civile.

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Mattia Torre

Un abusivo a teatro Romano, classe ’72, Mattia Torre comincia il proprio percorso artistico a metà degli anni Novanta, scrivendo e portando in scena insieme a Giacomo Ciarrapico una manciata di commedie nei teatri off della città. “Cose minuscole”, le definisce ora, che però hanno il pregio di riempire le sale con spettacoli divertenti e accessibili a tutti, che senza fare concessioni a un umorismo scontato e volgare propongono uno sguardo destinato a diventare presto un vero e proprio marchio di fabbrica. All’inizio degli anni Zero lavora per il cinema e la televisione, continuando a scrivere per il teatro “In mezzo al mare”, interpretato da Valerio Aprea, al quale fa seguito due anni dopo “Migliore” con Valerio Mastandrea. Sono due monologhi caratterizzati da una messa in scena essenziale, affidata alla potenza della parola e alle capacità interpretative dell’attore. I protagonisti si dibattono in un presente di cui faticano a scorgere il senso, destinati a farsi soggiogare dalla propria inettitudine oppure a ridisegnarsi sul feroce modello imposto della contemporaneità. Prevaricazione, inadeguatezza, menefreghismo, crudeltà: sono i temi che ricorrono più spesso nella cifra stilistica dell’autore, al servizio di un teatro che vorrebbe vedere per primo come semplice spettatore. Sempre in quest’ottica, a partire dal 2007, scrive con Ciarrapico e Luca Vendruscolo la prima, la seconda e la terza stagione televisiva di “Boris”. È qualcosa che non si è mai visto sul piccolo schermo, meno che mai dalle nostre parti: un attacco frontale alla tv generalista, un’operazione esplicita che con furore iconoclasta mette alla berlina la sclerotizzazione della fiction italica. Una serie che non si pone l’obiettivo di raccontare le contraddizioni di un mondo finto ed edulcorato, ma che prova una volta per tutte semplicemente ad abbatterlo. Diventa subito un appuntamento di culto, spianando la strada alla realizzazione della pellicola omonima e a molteplici collaborazioni successive. Nel 2010 scrive e dirige “456”, di cui realizza anche il sequel per lo show televisivo di Serena Dandini. Il linguaggio diventa un pasticciaccio di lemmi aulici e popolani, di neologismi oscuri e termini desueti. La comicità, sempre più brutale, smonta uno a uno i miti della tradizione familiare, passando una mano energica di carta vetrata sulla patina stantia del Belpaese: si definisce meglio l’immagine di una nazione ignorante e disgregata, che tra sughi in perenne ebollizione e salamelle ciondolanti non sa in cos’altro riporre le proprie speranze di riscatto. Adesso debutta a Roma con un nuovo spettacolo, “Qui e ora”, che riunisce gli attori dei due precedenti monologhi e per molti versi gli stessi personaggi che interpretavano allora, mettendoli letteralmente in rotta di collisione. L’allegoria si fa sempre più smaccata e allo stesso tempo sottile, comica eppure tragica, tenera e nondimeno abrasiva, destinata a squassare lo spettatore fin nelle sue più riposte certezze.

di oscar glioti

La prima domanda è d’obbligo: cosa ti offre il teatro che il cinema e la tv non possono darti? Per prima cosa una grande agilità produttiva: perché una sala comunque la trovi, sia che vai a percentuale, sia che la devi affittare. Più difficile trovare una produzione disposta a investire in un film o in uno spazio televisivo, per ovvi motivi di budget e di logistica. Altro fattore importante è la velocità: uno spettacolo teatrale in tre mesi lo metti in scena, il che è straordinario rispetto ai tempi che occorrono per gli altri media. Le cose scritte prendono presto forma, e questo mi piace molto. Un’altra cosa stimolante è il verdetto in diretta del pubblico: che se parzialmente è possibile al cinema, mi manca invece tantissimo in tv, dove hai dei parametri come l’audience, le recensioni, i forum, che offrono però solo un’idea approssimativa e comunque sempre in differita. Se ti trovassi nella condizione obbligata di dover scegliere, tra teatro, cinema e tv, per quale opteresti? Qui mi devo contraddire: sceglierei la televisione. Innanzitutto perché il mio grande sogno rimane quello di cambiarla. E poi semplicemente per la mole di pubblico che si porta dietro, perché ha un impatto che il cinema e il teatro non hanno neanche lontanamente. Magari mi darebbe meno godimento da un punto di vista prettamente artistico, però in termini di peso politico la televisione è tuttora una potenza che non ha eguali. Non c’è dubbio: il fronte di guerra è quello. Là si gioca tutto, ancora per un bel po’ di tempo. Si vede peraltro dalla libertà che cinema e teatro riescono a conservare, perché sono strumenti ritenuti assolutamente innocui. C’è da dire che in Boris la libertà non mancava: un esperimento inedito e decisamente fuori dagli schemi, che ha davvero pochi precedenti. Vero. Però ci trovavamo nel posto giusto al momento giusto: con un network che ha capito presto che l’unica sua chance era smarcarsi dalla tv generalista. Quindi c’era calcolo, oltre che intenti ideali, oltre che condivisione da parte degli addetti alla Fox. C’era una congiuntura favorevole e per certi versi casuale. Lo dico sempre:

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Boris è un progetto drammaticamente casuale. Poteva tranquillamente non succedere e nessuno in questo paese ne avrebbe sentito la mancanza. Ci hanno dato carta bianca e abbiamo realizzato quello che avremmo voluto vedere come spettatori. Che succede, a tale proposito, dopo il film? Ci sarà una nuova serie? No, è un capitolo chiuso. Abbiamo voluto chiuderlo così. Sono tre stagioni per quarantadue puntate, più due ore di film. Abbiamo dato tutto. Rimaniamo affezionatissimi ai personaggi, ma c’era anche voglia di dedicarci ad altro. Dovevamo fare un’altra serie, sempre per Fox, su cui abbiamo lavorato un anno. Il tema era la politica. Ma non se ne è fatto niente, anche a causa della crisi burrascosa che ha investito l’emittente. Quanto c’è di vero nei personaggi che interpretano gli sceneggiatori in Boris? Quanto gli somigliate? Loro sono ricchi, noi no. Loro disprezzano il loro lavoro, noi no. Sono tre, noi pure siamo tre. Ecco. Ma ne conosciamo tanti che sono quasi così. Avete fatto scuola? Non direi. Con Boris speravamo veramente di aver creato un precedente forte, mentre invece è rimasto solo un caso isolato. Il sistema si è subito chiuso. Neanche a dire che ci sono stati fallimenti, non sono state proprio concesse possibilità. In quale ruolo ti piace di più identificarti? Scrittore, sceneggiatore, regista? Un tempo avrei risposto senza esitazione scrittore. Adesso, sia nel caso di 456 ma soprattutto di quest’ultimo spettacolo, non vedevo l’ora della messa in scena. La scrittura è stata faticosissima e l’ho vissuta come una fase di transizione. Non ne sono particolarmente contento, perché poi tutto nasce dalla pagina bianca. Ma è anche vero che la regia, essendo sempre io l’autore delle cose che dirigo, non è altro che una forma di prosecuzione della scrittura stessa. Rimane il godimento del lavoro iniziale: l’idea vaga, le prime riflessioni, i primi appunti, quell’inebriante sensazione di totale libertà. E questa sensazione ti piace viverla in solitaria, oppure condividerla con gli altri? Da solo è obiettivamente tutto più facile. Però è anche vero che le cose migliori che ho scritto, che io, Giacomo e Luca abbiamo scritto, le abbiamo scritte in tre. Le cose più alte, quelle più importanti: e questo è un dato di fatto. Ognuno di noi ha lavorato anche da solo, raggiungendo in taluni casi livelli di eccellenza. Però certe scene di Boris, sul piano testuale, le trovo irraggiungibili. E sono il frutto, la triangolazione, di litigate scazzi malumori gioie e risate, tutto inestricabilmente insieme. Eppure da solo hai scritto molte cose magnifiche, penso a Migliore, a 456... Ma anche qui, devo dire che c’è un lavoro di squadra che pesa parecchio. Io non sono uno di quei registi che lavorano sui testi con gli attori: lo trovo anche ambiguo, questo appropriarsi delle improvvisazioni altrui e poi firmarle con il proprio nome. Ma è

vero pure che in 456 fin dalla stesura delle prime pagine avevo bene in mente gli attori che lo avrebbero interpretato. Avevo scritto venti pagine e già lavoravo con loro. In questo modo capisci subito cosa funziona, cosa no, cosa c’è e cosa manca. La densità e la profondità di un testo è un insieme di sforzi comuni. Ci sono io dietro, però quello che viene fuori alla fine è sempre una vittoria collettiva. Tu hai lavorato molto sui monologhi, o comunque su un teatro con pochi protagonisti. Quanto conta l’apporto dell’interprete nella definizione finale della messa in scena? Ho iniziato con Giacomo Ciarrapico negli anni Novanta, con diversi spettacoli a più personaggi. Ero coautore e aiuto regista. Da lui ho imparato il novanta per cento del mestiere: l’importanza dell’autosufficienza, ma anche il valore della flessibilità. Quando ho iniziato a scrivere monologhi, che mi affascinavano per l’agilità produttiva, per l’essenzialità della messa in scena, l’ho fatto perché in fondo era quello che avevo sempre sognato di fare. Tuttora mi sento più scrittore che sceneggiatore, sono da sempre legato a questo tipo di impostazione. Il primo monologo, In mezzo al mare, è uno spettacolo in cui l’attore non diceva una sola virgola che non fosse scritta nel testo. In 456, dopo la fase condivisa di lavoro iniziale, gli attori non dicono una sola virgola che non sia prevista nel testo. Nel caso di Valerio Mastandrea il lavoro cambia. Perché lui ha un impulso irrefrenabile al cambiamento, al taglio, alla modifica, al salto, e “purtroppo” ha anche la competenza per farlo. Per cui sei costretto a entrare in una dinamica di dialettica continua, che dà certamente i suoi frutti: molte battute di Migliore sono le sue, così come alcune trovate brillanti e divertenti. Questa lezione mi è stata poi utilissima in Boris, dove c’erano tantissimi attori ognuno con la propria indole e psicologia, col proprio metodo. Lì ho imparato a capire che non ha veramente importanza la tua virgola, ma il significato che c’è dietro e se si trova un modo comune per portarlo avanti talvolta è persino meglio. In definitiva è importante sapere, è importante che tutti sappiano che si possono provare tutte le versioni del mondo: ma che comunque ce ne è una, la prima, che già funziona, che può già andar bene. Se dovessi riassumere la tua cifra stilistica con due aggettivi userei “audace” e “brillante”. Audace perché anche nei testi più scanzonati inserisci sempre un elemento sovversivo, fosse anche un’esile frattura dei più comodi luoghi comuni; brillante perché nonostante questo approccio politico la leggerezza e il divertimento rimangono i punti forti di ogni spettacolo. Ti ci riconosci? Eccome. Devo citare ancora una volta la grande lezione di Ciarrapico. Che mi ha insegnato a utilizzare la commedia come ele-

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mento di seduzione, senza rinunciare all’intento di raccontare qualcosa di diverso. Il teatro, come utenti medi, neanche troppo colti, a noi non piaceva. C’era roba sperimentale che trovavamo incomprensibile, commedie volgari e scontate, i grandi classici e ogni tanto il capolavoro. Ci siamo detti: facciamo una cosa minuscola che ci piacerebbe vedere come spettatori, che è diventato poi il principio che ci ha animato di lì in avanti. Rendere il teatro una cosa aperta, accogliente, invitante. Anche Boris voleva essere questo: una sitcom che fa ridere, pur essendo in fondo una cosa serissima. E quindi sì, sono le due linee guida che mi accompagnano: la commedia, anche solo per non morire soffocati, e l’esigenza di raccontare dei pezzi di un mondo che di fatto è terribile. Scherzando, ma neanche troppo, dicevamo sempre che Boris era una serie militante. In fondo è vero. Politica no, forse è troppo, ma militante sì: per l’energia, per la rabbia che c’è dietro. Ultimamente attraverso una fase della vita in cui l’intrattenimento puro mi angoscia terribilmente. Lo trovo addirittura molesto. Mentre un tempo lo consideravo un genere rispettabile, adesso la situazione è così controversa che mi indispettisce. Allora utilizzo la cattiveria per mascherare il moralismo, per allontanare il rischio del buonismo, perché aborro quelli che si ergono a custodi unici della verità.

Domanda ineludibile: come ti poni, come vi ponete, nei confronti dei padri fondatori della commedia all’italiana? Mi dichiaro abbastanza ignorante al riguardo. Anche per questioni specificamente biografiche: ho fatto la scuola francese, ho vissuto l’adolescenza in Francia, ho studiato antropologia e sociologia. Ritengo di avere grosse lacune cinematografiche e teatrali. Tutto ciò ha reso leggero il fardello dei predecessori, senza farmi sentire l’angoscia di una tradizione da proseguire o con la quale rompere. D’altra parte anche ideologicamente sono molto contento di esprimere un tentativo di fare qualcosa di nuovo, perché viviamo in un’epoca completamente diversa che ha bisogno di strumenti diversi. Se c’è una cosa che mi dà fastidio è quando tentano di inquadrare la mia o la nostra opera in un filone, come se fosse obbligatorio rifarsi a qualcuno. Tolte alcune sparute figure – penso a Corrado Guzzanti per esempio – che ci hanno davvero cambiato il modo di essere, a costo di risultare snob oppure presuntuoso mi piace pensarmi come un battitore libero, senza altri riferimenti se non quelli che ci circondano. L’ultimo film di Tarantino, il divertimento contagioso che vedi dietro Django: lo trovo molto più istruttivo. Nell’ottica di questo teatro che non spaventa, che dispensa diletto e induce emozioni: altri giovani autori italiani che lavorano in questa direzione?

C’è Fausto Paravidino che mi piace moltissimo. Giampiero Rappa e Gloriababbi Teatro. Lo strepitoso duo Lino Musella e Paolo Mazzarelli. E naturalmente Valerio Binasco. Sono molti, ci sono eccome. In tanti casi ne ho anzi soggezione. Mi ritengo un abusivo del teatro, un ibrido prestato al teatro, e quella mancanza di filone che citavo prima se da una parte mi offre respiro e libertà, dall’altra mi lascia una discreta dose di insicurezza. L’insicurezza è però anche un ottimo freno al rischio sempre in agguato di megalomania. Parliamo del nuovo spettacolo, Qui e ora. È la storia di un incidente stradale nella periferia estrema di una grande città. Le due vittime aspettano i soccorsi, che però non arrivano. Intorno a loro non c’è nulla, solo aperta campagna, e sono dunque costretti ad interagire. In apparenza si tratta di un personaggio semplice e di uno complesso; uno che si sente straordinario e l’altro che invece è tacciato di noiosa ordinarietà. La realtà è più complicata e lo spettacolo è un viaggio nei labirinti concettuali di questi due soggetti. Lo sforzo più grande è stato quello di evitare le facili e tradizionali dicotomie: destra e sinistra, laico e credente, fesso e intelligente, etero e gay: ne abbiamo visti diecimila di spettacoli a due così, bisognava trovare un’altra chiave di lettura. È stata la prova più difficile di questi ultimi anni. Ne sono uscito boccheggiando, e adesso che è in scena e riscuote applausi e consensi vivo una lenta decompressione felice. Un’altra storia “minuscola” che racconta qualcosa di più grande? Una delle matrici che mi ha guidato, e che stava dietro anche a 456, è questa sensazione che l’Italia sia una nazione totalmente disgregata, una somma di individui privi del più elementare senso di appartenenza. La metafora dell’incidente stradale calza perfettamente: dove a parità di colpe o di ragioni, l’altro è comunque il tuo nemico. Uno che puoi fregare, o che può a sua volta fregarti. Non si pone neanche l’eventualità di essere vittime di una disgrazia comune. Questa secondo me è la mortificazione della cittadinanza e tutto quello che accade dopo è la triste conseguenza di questo disamore. “Valerio MastAprea” è per tanti versi anche una summa del percorso intrapreso finora... Mi diverte molto l’idea che i personaggi siano in fondo gli stessi di quei due monologhi, per quanto con altri nomi e diverse generalità. Ci tengo però a sottolineare che Aprea è stato scelto da Mastandrea. Io ne sono molto felice, anche perché da solo non sarei mai arrivato a una scelta così megalomane. Sono due grandi amici, due complicati personaggi. In Mastandrea emerge sempre di più il desiderio di esprimere la propria autorialità. Aprea è un altro pignolo, un altro tragicamente competente. Ma il palcoscenico è fatto anche di questo. Per dire, a un certo punto dello spettacolo c’è una battuta che fa crollare il teatro: se l’è inventata il tecnico delle luci, Luca Barbati. Bisogna sceglierseli bene, i propri compagni di viaggio. Il monologo Gola ridotto e adattato a pag. 18 è tratto dal libro “In mezzo al mare – Cinque atti comici”, Baldini Castoldi Dalai editore, 2012.

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NotiCine di Roberto Farina

“La violenza dei miei film ha un’estrazione politica. Il personaggio che muore deve urlare, lo sparo deve essere amplificato, si deve vedere il sangue, si deve capire il danno provocato da un foro di pallottola. Non c’è compiacimento, ma un preciso intento morale. È un avvertimento: dietro la favola c’è la realtà” Sergio Leone

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OPERAZIONE ZERO DARK THIRTY Regia di Kathryn Bigelow. Con Jessica Chastain, Jason Clarke, Joel Edgerton, Jennifer Ehle, Mark Strong. Genere: drammatico. Produzione: USA. quante sono le vittime dell’11 settembre? Perché non c’è mai gioia nell’uccidere? Perché ha capito che lei è una killer e che non c’è un posto per lei nel mondo, se non alle calcagna del prossimo obiettivo? Come nella precedente pellicola della regista, The Hurt Locker, la guerra è descritta nel suo aspetto professionale: il più gelido, il più alienante. L’intelligenza e l’onestà della visione è certificata dalle reazioni opposte che il film ha provocato: i conservatori si sono irritati perché mostra la tortura come strumento d’indagine, criticandola implicitamente; i progressisti si sono irritati perché mostra la tortura come strumento d’indagine, appoggiandola implicitamente. È chiaro quindi che la Bigelow è riKathryn Bigelow torna nelle sale con un film sulla più grande uscita nel suo intento: mostrare che la tortura esiste, che funziocaccia all’uomo della storia: il racconto dell’operazione con la na e che è un gesto orribile, il cui effetto sugli uomini è uno solo, quale si fece la pelle a Osama Bin Laden. La fine è nota: la morte siano essi vittime o carnefici: la loro disumanizzazione, ovvero del cosiddetto sceicco del terrore, ammazzato nel suo rifugio di la loro trasformazione in oggetti. Infatti alla fine di tutto Osama Abbottabad da un commando americano il 2 maggio 2011. Non si Bin Laden e l’agente Maya hanno un elemento in comune: non rovina quindi lo spettacolo a nessuno dicendo che nel finale egli sono più due persone, ma due povere cose: lui un cadavere in un è cadavere. Dopo l’esito della missione gli agenti del commando sacco con la zip, lei una persona che non appartiene più alla vita, fanno festa, mentre l’agente Maya, la donna le cui investigazioni ma solo alla guerra. Kathryn Bigelow è l’unica regista della storia hanno condotto al famigerato compound, sente un enorme vuoto del cinema che si è aggiudicata un Oscar per la miglior regia. La crescerle dentro e intorno. La sua solitudine sull’enorme aereo sceneggiatura è di Mark Boal, coautore del soggetto di Nella valle che la riporta a casa è eloquente. Come è eloquente il silenzio che di Elah e autore di The Hurt Locker. Zero Dark Thirty è un’esegue alla domanda che le rivolge il pilota: “Dove vuole andare?”. spressione militare che indica la prima mezzora dopo la mezzaLei tace, mentre una lacrima scivola giù. Perché Maya piange? notte, ma fa riferimento anche alla decennale e oscura missione Perché non ha potuto uccidere Bin Laden tremila volte, tante di caccia al terribile sceicco saudita.

FLIGHT Regia di Robert Zemeckis. Con Denzel Washington, John Goodman, Don Cheadle. Genere: drammatico. Produzione: USA. È un uomo come tutti noi, ma è il comandante. Commette un grosso errore, ed è coinvolto in un disastro. Prova a sparire, ma i media lo cercano. La vita per lui si fa ogni giorno più dura. No, non stiamo parlando del comandante Schettino, ma del pilota di linea William “Whip” Whitaker, il protagonista dell’ultimo film di Zemeckis. A differenza di Schettino, però, Whip non ha la faccia a saponetta e non ha i modi del dandy di provincia, ma è un desperado in piena regola: bello, alcolizzato e tossicodipendente. La notte prima di imbarcarsi fa i bagordi. Il volo sarà interrotto da una terribile corrente ad

alta quota. Sembra finita, ma una manovra audace di Whip salverà tutti i passeggeri. O quasi. Una volta a terra, le analisi del sangue (una poltiglia di globuli rossi, alcol e droga) rischiano di spedire il comandante dritto in galera, tra grossi detenuti tatuati e pieni di ormoni. Flight, malgrado sia per Zemeckis il film più economico di sempre, presenta una scena, quella della manovra disperata di Whip, che è stata definita dalla critica statunitense “la sequenza di volo più terrorizzante di tutti i tempi”.

NOI SIAMO INFINITO Regia di Stephen Chbosky. Genere: dramma romantico. Produzione: USA. Chbosky ha venduto un milione di copie con il romanzo Ragazzo da parete. Ora ne ha tratto un film. Il ragazzo da parete sarebbe quello che fa

tappezzeria alle feste, quello che se ne sta appoggiato al muro, zitto zitto. Di solito è il più intelligente di tutti, anche se nessuno lo saprà mai. Il suo destino è guardare gli altri i quali, a loro agio in questo mondo di tatuaggi e aperitivi, si godono la vita. Il suo riscatto è nel giudicarli frivoli e nell’ascoltarsi Creep dei Radiohead una volta a casa, nel buio della propria stanzetta. Sotto sotto spera di diventare come loro. Non ce la farà mai. Morirà solo. Se qualcuno si è riconosciuto in questo ritrattino, eviti il film.

VIVA LA LIBERTÀ Regia di Roberto Andò. Con Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Michela Cescon, Anna Bonaiuto. Genere: drammatico. Produzione: Italia. “Viva la libertà, chi si accontenta muore e non lo sa”, cantava un tempo Sergio Endrigo. Le elezioni sono imminenti e i sondaggi danno perdente Enrico Oliveri, il segretario del più forte partito d’opposizione. Una notte Oliveri si dilegua senza lasciar traccia. Fioccano illazioni. La moglie del segretario e il suo braccio destro si arrovellano sulle ragioni della scomparsa, finché lei non decide di chiedere aiuto al cognato, fratello gemello del marito e geniale filosofo. Roberto Andò comincia come scrittore, su spinta di Leonardo Sciascia. Arriva al cinema come assistente di Francesco

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Rosi, quindi di Federico Fellini, Michael Cimino e Francis Ford Coppola. Come regista esordisce a teatro, con un testo di Italo Calvino. Nel 1995 presenta alla mostra del cinema di Venezia un documentario (nel cast figura Bruno Ganz) che piace a Giuseppe Tornatore, il quale gli produce il lungometraggio Il manoscritto del principe, incentrato sugli ultimi quattro anni di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (nel cast figura Jeanne Moreau). Poi lavora per il teatro con Moni Ovadia, stringe amicizia con Harold Pinter, fa un film con Daniel Auteuil, ne fa un altro con Emir Kusturica, e infine pubblica pure un libro su Palermo, così, per eccesso di vitalità. Viva la libertà è tratto da un suo romanzo, Il trono vuoto, che ha vinto il Premio Campiello Giovani. Beh, quando si dice un buon curriculum.

THE IMPOSSIBLE Regia di Juan Antonio Bayona. Con Ewan McGregor, Naomi Watts. Genere: Famiglia Americana VS Pianeta Terra. Produzione: USA, Spagna. Dopo il successo internazionale di critica e pubblico dell’horror The Orphanage, lo spagnolo Bayona parte alla conquista degli Stati Uniti (e, quindi, dell’Italia, dove in otto sale su dieci sono in programma film di Hollywood). Maria, Henry e i loro tre figli vanno in vacanza su una costa del Sud-est asiatico. Una mattina, mentre si rilassano in piscina, la terra trema e un muro d’acqua

di diversi metri d’altezza raggiunge il loro hotel. Henry (la cui fisionomia ricorda curiosamente quella Obi-Wan Kenobi) cerca di tenersi stretti i due figli più piccoli, ma l’onda glieli strappa di mano. Maria è spinta sott’acqua e quando riesce a tornare in superficie non vede più né l’hotel né il paesaggio né la sua famiglia. Solo acqua salata. Sta per disperare, quando il figlio maggiore riemerge a pochi metri da lei. Orsù, allora, vai di rana: la lotta per la sopravvivenza è appena cominciata. Non basta uno tsunami qualsiasi a far fuori la family. Basato su una storia vera, ma argutamente intitolato The Impossibile.

I MISERABILI Regia di Tom Hooper. Con Hugh Jackman, Russell Crowe, Anne Hathaway Genere: Musical. Produzione: Usa. Un musical con i fiocchi. La produzione assicura che il Gladiatore e Wolverine cantano con la loro voce. Non c’è stata nessuna correzione al computer. E noi ci crediamo, oh sì. Tratto dall’omonimo long seller di Victor Hugo il quale adesso, da lassù, si starà grattando la barba, chiedendosi dove andremo a finire. Il regista ha vinto quattro premi Oscar per Il discorso del re, tra cui Miglior film e Migliore regia.

legge, ma delle organizzazioni criminali riescono a metterci le mani sopra e a usarla per i loro scopi, tipo ammazzare la gente. L’idea è questa: mandano le loro vittime nel passato, nel 2040 e spiccioli per l’esattezza, dove c’è ad aspettarle un looper, cioè un killer, cioè Joe. Quando i boss vogliono recidere il suo contratto gli inviano, invece della solita vittima, se stesso invecchiato. Immaginatevi lo spaghetto che si prende Joe, quando si ritrova davanti Joe. Insomma: il vecchio contro il giovane. Cioè Bruce Willis contro Joseph GordonLevitt. Quest’ultimo è reso quasi irriconoscibile da un pesantissimo trucco e ha studiato per settimane il tono di voce e il sorrisino di Willis. Il regista non è uno sprovveduto: nel 2005 il suo primo lungometraggio ha vinto il Premio della giuria al Sundance ed è stato presentato a Venezia nella settimana della critica.

HITCHCOCK Regia di Sacha Gervasi. Con Scarlett Johansson, Jessica Biel, Anthony Hopkins. Genere: biografico. Produzione: USA.

LOOPER – IN FUGA DAL PASSATO Regia di Rian Johnson. Con Joseph Gordon-Levitt, Bruce Willis, Emily Blunt, Jeff Daniels. Genere: fantathriller. Produzione: USA. Il film, selezionato per aprire il festival di Toronto, gioca con i paradossi temporali, che sono sempre affascinanti, se maneggiati con cura. Nel 2074 viene costruita la macchina del tempo. L’amena invenzione è messa subito fuori

Un dietro le quinte che si focalizza sul rapporto tra Alfred Hitchcock e la sua assistente Alma Reville durante la lavorazione di Psycho. Alma nacque il 14 agosto del 1899, un giorno prima di Alfred, e morì due anni dopo di lui, nel 1983. Dal 1920 in poi fu sua moglie. Gli diede una figlia, Patricia, oggi ottantaquattrenne. Fu Alma ad accorgersi, in sala di

montaggio, che nella scena della doccia il corpo senza vita di Vivian Leigh respirava. Fu quindi suo il merito del terribile fermo immagine che venne in seguito scelto per questa scena, un fermo immagine senza paragoni nella storia del cinema almeno fino a Shining, quando Kubrick ci mostra Jack Torrance intirizzito coi ghiaccioli al naso.

BLUE VALENTINE Regia di Derek Cianfrance. Con Ryan Gosling ecc. Genere: di tutto un po’, ma sul drammatico (dice). Produzione: USA. Provate a pronunciare il nome del regista, poi provate con gli attori: Maryann Plunkett, o Faith Wladyka, o Ben Shenkman. Quindi cimentatevi con il nome dello sceneggiatore Camy Delavigne o con quello del direttore della fotografia Andrij Parekh. Vedrete che finirete col credere in uno scherzo. Blue Valentine è un dramma sentimentale sul tempo che passa e sull’amore che se ne va. Perché lo sanno tutti: col tempo tutto se ne va, non ricordi più il fuoco, non ricordi più i visi, non ricordi la voce. Quando il cuore ormai tace, a che serve cercare? Ti lasci andare e forse è meglio così. Ti senti ingannato dagli anni perduti e, col tempo, sai, col tempo non ami più... Così è la vita. Ma Ryan Gosling non ci sta.

A GOOD DAY TO DIE HARD Regia di John Moore. Con Bruce Willis. Genere: affari, come al solito. Produzione: USA. Tutto iniziò con Trappola di cristallo nel lontano 1989. Molti di noi erano ancora abbastanza giovani da bersi lo “Yippee-ki-yay” che Bruce Willis scandiva ammazzando i cattivi. Lui ha lo stesso sorri-

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DJANGO UNCHAINED Regia di Quentin Tarantino. Con Christoph Waltz, Jamie Foxx, Leonardo di Caprio, Samuel Jackson. Genere: western all’italiana in salsa tarantina. Produzione: USA. il suo personaggio, il quale risulta essere un violento minchione ignorante cresciuto a pannocchie e aria fritta, ma non un vero malvagio, non uno di quelli che lo spettatore vorrebbe clamorosamente vedere morire. Dopo tutto, prima di essere un assassino ributtante, Candie è un tontolone tignoso e volgare, i cui passatempi feroci suonano come i capricci di un bambino cresciuto nello sterco del razzismo. Ce ne sono tanti in giro come lui, e non valgono nulla, come lui. Il cattivo vero, per essere pienamente cattivo, deve essere causa del male, non un sottoprodotto di esso, come Candie. Egli non è il Male, Miss Ratched di Qualcuno volò sul nido del cuculo lo è. I due giovani assassini di Funny Si chiama Django, ed è uno schiavo. King Schultz, ex dentista, Games lo sono. Il generale Mapache de Il mucchio selvaggio lo lo libera a suon di revolverate e gli insegna l’arte del cacciatore è. Loro sono il Male e quindi degni di un odio feroce e umano. di taglie. Appreso il mestiere, Django parte alla ricerca della moCalvin Candie non lo è. Per questo motivo il suo personaggio glie Bloomhilda, schiava del proprietario terriero Calvin Candie. non risulta così memorabile come vorrebbe essere, nonostante Django ha al proprio fianco Schultz, che vede in lui un moderno l’imbarazzante bravura di Leonardo Di Caprio. Detto questo, la eroe romantico. Ma per i due pistoleri azzurri non sarà facile liscena del “duello della stretta di mano” tra lui e Schultz è invece berare la giovane fanciulla: il drago veglia. memorabile eccome. Fino a quel momento il cacciatore di taglie Amore, odio, cupidigia, villaggi polverosi, revolver, saloon, è riuscito a controllare la propria indignazione: pur di ottenere lo whiskey, speroni, piantagioni di cotone schizzate di sangue, cascopo prefissatosi – la liberazione di Broomhilde – ha accettato tene e cavalli: tutto questo e molto altro, a precipizio verso la resa di tutto, anche di lasciare sbranare vivo un uomo. Ormai la misdei conti finale. Con Django, Tarantino ottiene di nuovo uno dei sione è compiuta e lui, lei e Django sono a un passo dalla libertà. più bei risultati del cinema: l’effetto Slurp. Ovvero: il risultato di Ma ecco che in quel covo di subumani accade l’imprevisto: accade trasformare lo spettatore, anche il più assennato, in un bambino la bellezza. Quando la sorella dello schiavista si mette all’arpa e davanti a un vasetto di nutella. Ma c’è anche un altro effetto, alsuona Per Elisa di Beethoven, l’umanità che Schultz è riuscito trettanto strepitoso, l’effetto Gulp, il quale immerge il pubblico fino a quel momento a governare comincia a ribollire. Sconvolnel f lusso dell’imprevedibile, tanto da prendere in contropiede to, il tedesco cerca rifugio davanti a una libreria, per trovare nei anche lo spettatore più odioso di tutti, quello che nel corso della dorsi ordinati dei libri un’armonia che puntelli la sua rabbia. Ma proiezione confida all’amico le sue stramaledette ipotesi, “Vedrai ciò che ha visto poche ore prima, – i cani che si avventano su che ora succede questo, ora quello”. Dopo Kill Bill e Bastardi senun uomo vivo, cosa c’è di più raccapricciante? – non gli dà pace. za gloria, altri centossessantacinque minuti sulla vendetta, treCede alla rabbia e commette un errore: manifesta il suo disprezmenda vendetta, la quale certamente non migliorerà il mondo, zo. E così, quando lo schiavista esige, pena la morte, una stretta ma vuoi mettere la soddisfazione? di mano d’addio, Schultz non può trattenersi dal NO delle estreIl motore dello sviluppo narrativo del film è l’odio, l’odio brutame conseguenze. Costi quel che costi. E Tarantino riesce ancora le del cattivo per gli schiavi e l’umanissimo odio dei buoni per una volta a coniugare magistralmente lentezza e accelerazione, lo schiavista. Ed è forse qui l’unico limite, se così si può dire, dialogo e azione, schizzando di sangue lo spartito immacolato del film: perché Di Caprio non riesce proprio a rendere odioso della sua sceneggiatura musicale. sino di allora, che sembra dirti “Ciao io sono Bruce Willis, e tu no”. Anche il personaggio è lo stesso di allora, questo John McClane, un poliziotto buono che dopo tutto ci ha gusto ad ammazzare i cattivi.

WARM BODIES – L’AMORE PRENDE VITA Regia di Jonathan Levine. Con Nick Hoult, John Malkovich. Genere: Twilight. Produzione: USA. C’è questo giovane zombie

che si chiama R. e non ricorda nulla del suo passato umano. Quando si mangia il cervello di un giovane innamorato, assimila la passione per la ragazza di questi. Quando incontra Julie, è maturo per l’amore. Il sentimento gli scalderà il cuore ormai freddo e poco a poco finirà per contagiare anche i suoi amici zombie, ma non i più cattivi e affamati... Il regista ha vinto nel 2008 il premio del pubblico al Sundance Film Festival con il film Fa’ la cosa

sbagliata. Nel 2011 ha diretto 50-50, una commedia amara su un giovane malato terminale che è circolata solo nei cinema di parrocchia.

PROMISED LAND Regia di Gus Van Sant. Con Matt Damon, Frances McDormand. Genere: drammatico. Produzione: USA. Il primo film che fece parlare di Gus Van Sant è Mala Noche, girato con i risparmi

del regista. Il film, una storia d’amore tra un commesso di un negozio di liquori e un immigrato messicano, fu un successo di critica tale che la Universal contattò Van Sant per proporgli un contratto. Lui accettò e produsse diversi soggetti, tra i quali i futuri Drugstore Cowboy e My Own Private Idaho, ma la Universal li rifiutò entrambi e così Van Sant se ne andò altrove a cercare fortuna. Il ragazzo era giovane, ma evidentemente

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sapeva già quel che voleva e aveva coraggio sufficiente per tentare di ottenerlo. Il suo film successivo è solo il primo di una lunga serie di gioielli (con poche trascurabili eccezioni): Drugstore Cowboy è la storia di un gruppo di quattro tossicodipendenti che si procurano la droga rubando e assemblando prodotti farmaceutici. Il film, oltre ad avere un copione, una regia e un montaggio che non si dimenticano, ha il merito di rilanciare Matt Dillon e di mostrare in tutta la sua fisicità uno dei più grandi sperimentatori di droghe e di letteratura del XX secolo: Mr William Burroughs, maestro d’armi, uomo di pace. Qualche anno dopo, Van Sant gira il remake di Psycho, dove ripropone a colori il classico di Hitchcock rifacendolo inquadratura per inquadratura, ma reintegrandolo delle scene tagliate all’epoca e aggiungendo nei momenti salienti qualche sua personale, geniale, fulminea, intuizione registica. Poi è la volta di Elephant, ispirato alla strage nella scuola di Columbine, e di Paranoid Park, due film di un realismo onirico raggelante. A questo giro Van Sant torna al cinema cosiddetto maistream, come aveva già fatto con Will Hunting, Cercando Forrester e Milk. Steve Butler e Sue Thomason sono due venditori che cercano di convincere gli abitanti di una città rurale a vendere i diritti di sfruttamento del territorio, ricco di gas naturale. Incontreranno la resistenza di un insegnante, appoggiato da una compagnia energetica rivale di quella per la quale lavorano loro. Matt Damon è co-autore del copione (basato su una storia dello scrittore statunitense Dave Eggers) e avrebbe dovuto dirigere il film, ma è stato lui stesso a rinunciare e a contattare Gus Van Sant, con il quale

aveva già lavorato in Will Hunting Genio ribelle.

LA MIA MAMMA SUONA IL ROCK Regia di Massimo Ceccherini. Genere: comico. Produzione: Italia. Ceccherini fu radiato dal mondo dello spettacolo per una bestemmia che gli scappò durante una puntata dell’Isola dei famosi. La causa del moccolo fu un piatto di spaghetti con polpette al sugo, che un collega di trasmissione non volle dividere con lui. Tutti hanno un punto debole, quello di Ceccherini sono gli spaghetti con le polpette, come biasimarlo? Alzi la mano chi non avrebbe fatto lo stesso. Dopo anni di assenza, il comico fiorentino torna sugli schermi con una commedia che, ne siamo sicuri, sarà molto controllata. Lo si evince fin dal titolo, che se la prende con Ivano Fossati e non certo con Dio.

THE SUMMIT Regia di Franco Fracassi, Massimo Lauria. Genere: documentario. Produzione: Italia. Dal 21 febbraio. Genova, 19/21 luglio 2001, G8. Chi ha vissuto in 3D quei giorni farà fatica a sopportare la violenza delle immagini di questa pellicola, dure a tal punto che il direttore del Festival di Berlino ha dichiarato: “È un film pieno di interviste, ma contiene anche così tante scene violente che abbiamo avuto un po’ di dubbi prima di decidere se proiettarle o meno. Viene davvero voglia di girare la testa da un’altra parte, ma dopo averci ragionato abbiamo pensato che fosse giusto mantenere la versione integrale”. I due giovani registi costruiscono un’inchiesta intervistando oltre sessanta persone, consultando una impressio-

LINCOLN Regia di Steven Spielberg. Con Daniel Day-Lewis, Sally Field, Tommy Lee Jones, Joseph Gordon-Levitt. Genere: spielbergrafia. Produzione: USA.

Questo film è un monumento. È il Lincoln Memorial che prende vita, come nei sogni di Spielberg. “Fin da quando lo vidi da bambino,” ha dichiarato il regista, “quel monumento è diventato un’ossessione per me”. Ed è a partire da quel monumento, fattosi carne sullo schermo, che Spielberg ci presenta il presidente: tra una battaglia e l’altra della guerra di Secessione, Lincoln è seduto sotto una capanna di un accampamento nordista e raccoglie la passione dei giovani soldati che si rivolgono a lui come a un padre, ripetendogli a memoria i suoi discorsi, parola per parola, proprio come milioni di giovani americani faranno negli anni a venire davanti al Memorial. Tra di essi c’è un soldato di colore che lo guarda dritto negli occhi, dicendogli che il cammino dell’uguaglianza è inarrestabile e che forse un giorno anche i neri avranno il diritto di voto. Non è arbitrario ravvisare in questo giovane soldato l’omaggio del regista a Barack Obama. Ma Spielberg non vuole che l’idealismo e la nobiltà d’animo facciano dimenticare il fango. La grandezza si fa strada nella carneficina, tra cadaveri e arti amputati. L’estenuata mattanza iniziale è un intrico di corpi avvinghiati nell’omicidio, ma questa sequenza – di strepitosa, inedita, trattenuta potenza – dura forse un solo minuto: “Ecco quello che so fare,” sembra dirci il regista, “ecco quello che avrei potuto fare. Ma non è questo ciò che voglio fare”. Il resto del film è infatti un pallodramma da camera, con dialoghi barocchi, gran sciorinate di cavilli giuridici (chi capisce vince un cono di panna) e ritmi lentissimi. Ritmi da ronfata che valgono però tutti i pizzicotti necessari per arrivare in fondo. Due o tre passaggi sono infatti di assoluta grandezza e fanno perdonare non solo le russate disseminate qui e là in sala, ma anche le sviolinate della colonna sonora di John Williams. Leggi, astuzie da legulei, emendamenti e quant’altro sono infatti solo un MacGuffin – come lo chiama Hitchcock – ovvero un elemento della trama che, sebbene sembri cardinale, serve solo a raccontare altro (in Notorious, ad esempio, l’intrico spionistico è il MacGuffin della storia d’amore tra Cary Grant e Ingrid Bergman). In Lincoln, la lotta per raggiungere la maggioranza in Senato per l’approvazione del tredicesimo emendamento è un pretesto per osservare il grand’uomo a caccia: l’Abramo Lincoln di Spielberg non è infatti un presidente, ma un baleniere, anzi il Baleniere: il Capitano Achab a caccia della balena bianca. Lui stesso afferma: “Noi siamo balenieri e la balena è lo schiavismo”. Il presidente Lincoln esce vittorioso dal duello con il Male, a differenza di Achab. Vittorioso, sì, ma non vivo. Tra lui e la Storia c’era la cosa più fragile di tutte: la vita. Era solo un uomo, dopo tutto.

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nante mole di documenti e visionando oltre cento ore di videoregistrazioni. Partiamo da Seattle, passiamo per gli scontri di Nizza, Praga, Napoli e Goteborg, per arrivare infine all’apice della violenza, tutto italiano: l’assassinio di Carlo Giuliani.

ANNA KARENINA Regia di Joe Wright. Con Keira Knightley, Jude Law. Genere: drammatico. Produzione: USA. Dal 21 febbraio. Russia, 1874. Anna è una giovane di notevole carattere e bellezza ed è moglie di un ufficiale governativo di alto rango. Ha un figlio e un sacco di rubli in banca. La sua posizione sociale e la sua reputazione non potrebbero essere più elevate. Tuttavia, quando conosce il bel Vronsky – un gran pezzo di russo – è pronta a mandare al diavolo tutto quanto: marito cornuto, figlio, rubli e copechi. Il regista Joe Wright è specializzato in filmoni: Orgoglio e pregiudizio, da Jane Austen, col quale si è aggiudicato quattro candidature all’Oscar; Espiazione, da Ian McEwan, nominato a sette Golden Globe; poi è stata la volta de Il solista, apprezzata biografia del prodigio musicale Nat Ayers. Per Anna Karenina ha voluto accanto a sé Tom Stoppard, sceneggiatore di Brazil, L’impero del sole e Shakespeare in love, nonché regista di Rosencrantz e Guildenstern sono morti.

BEAUTIFUL CREATURES Regia di Richard LaGravenese. Con Emma Thompson, Jeremy

Irons. Genere: drammatico. Produzione: USA. Dal 21 febbraio. Richard LaGravenese – regista di film mai visti, ma sceneggiatore del leggendario La leggenda del re pescatore e del f luviale I ponti di Madison County – dirige questa pellicola tratta dal bestseller Beautiful Creatures, uscito da noi col titolo astrologico La sedicesima luna. Un ragazzo vive in una città ben pallosa e sogna di filarsela appena terminati gli studi. La notte è tormentato da incubi dove l’unica nota positiva è la presenza di una bellissima ragazza che gli fa f lash f lash con gli occhioni. Una mattina se la ritrova davanti in carne, ossa e vestitino. La combinazione esplosiva è data dalla carne e dal vestitino. Gli altri compagni di scuola la emarginano perché eccentrica, ma lui ne è irresistibilmente attratto. Ella ha poteri magici e un futuro stregonesco, ignoto anche a lei: saranno le forze del male a reclamarla, o quelle del bene? Lui se la fa sotto, ma non la molla. La morale è semplice: se ti annoi, innamorati di una fattucchiera. Non è difficile, ce ne sono tante in giro.

PINOCCHIO Regia di Enzo d’Alò. Genere: animazione. Produzione: Italia. Dal 21 febbraio.

Dopo il successo de La gabbianella e il gatto, D’Alò si cimenta con Pinocchio, entrato da tempo nell’immaginario cinematografico grazie al cartoon

disneyano e allo stupendo sceneggiato televisivo diretto nel 1972 da Luigi Comencini. Su musiche di Lucio Dalla, D’Alò ripercorre fedelmente le pagine di Carlo Collodi, animando i disegni di Lorenzo Mattotti che per l’occasione ha dovuto fare a meno delle stratificazioni dei suoi leggendari pastelli e dei grovigli perfettamente controllati della sua linea nera. La storia è arcinota: la tragica trasformazione di un meraviglioso burattino di legno, bugiardo, libero e pieno di vita, in un noioso damerino disciplinato, pronto a seguire con zelo tutte le convenzioni del mondo degli adulti. Come tutti sanno, non appena la trasformazione avviene, finisce la storia.

THE RELUCTANT FUNDAMENTALIST Regia di Mira Nair. Con Kiefer Sutherland, Riz Ahmed, Kate Hudson. Genere: drammatico, thriller. Produzione. USA,UK, Qatar. Dal 21 febbraio. Questo film ha aperto la sessantanovesima Mostra del cinema di Venezia. Mira Nair tra le altre cose ha vinto a Cannes il premio del pubblico nel 1988 con Salaam Bombay! e a Venezia il Leone d’oro nel 2001 con Monsoon Wedding – Matrimonio indiano. È indiana ed è arrivata negli Stati Uniti a diciannove anni, vincendo una borsa di studio a Harvard. La trama narra la storia di un ambizioso analista finanziario pakistano la cui vita viene sconvolta dall’attentato alle Torri Gemelle. La xenofobia che ne consegue lo spinge a tornare in patria e ad abbandonare così il sogno americano, ovvero una carriera brillante a Wall Street e una fidanzata bionda. In Pakistan entra come professore in una università locale, dove comincia, lezione dopo lezione, a trascinare gli studenti

verso il fondamentalismo islamico. L’uomo che era stato sul punto di decollare come ultracapitalista si trasforma così in un estremista religioso, dimostrando così una certa coerenza.

GANGSTER SQUAD Regia di Ruben Fleischer. Con Josh Brolin, Ryan Gosling. Genere: noir, azione. Produzione: USA. Dal 21 febbraio. Los Angeles, anni Quaranta. Una squadra di poliziotti con licenza di uccidere dichiara guerra alla mafia. Inseguimenti, sparatorie, bei cappelli e una femmina fatale che si innamora di questo, ma sta con quello. Casino. Il regista è lo stesso di Zombieland: un cult movie, dice. Il film si basa sulla storia vera della caccia a uno dei più famigerati gangster di quegli anni, lo spietato Mickey Cohen, spacciatore di droga, puttaniere e broker clandestino, il quale si distinse per diversi gesti clamorosi: come quando, appena saputo dell’omicidio del suo amico Bugsy Siegel, entrò al Roosvelt Hotel per cercare gli assassini. Nella hall sparò su due persone a caso e disse: “Okay, è meglio che gli assassini di Bugsy escano entro dieci minuti”. Una delle sue guardie del corpo si chiamava Johnny Stompanato ed era un mascalzone bello e violento, intoccabile grazie alla protezione di Mickey Cohen. Divenne uno dei playboy più noti di Los Angeles. Anche nell’ambiente del cinema fece diverse conquiste. Le sue prodezze arrivarono al punto di ingelosire un altro noto mafioso playboy di Los Angeles, Frank Sinatra, il quale andò di persona da Cohen per chiedergli di fermare Stompanato. Cohen disse a Sinatra di continuare a cantare, che ai suoi uomini ci avrebbe pensato lui.

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La cosa suonò un po’ come un “i miei uomini fanno quello che vogliono, perché io faccio quello che voglio”. Sinatra se ne andò con la coda fra le gambe a masticare trofie al pesto a Little Italy e Stompanato poté così continuare a imperversare tra gioiellerie e celebri alcove. Nessuno ebbe mai il coraggio di colpirlo finché nel 1958, durante una lite furibonda con Lana Turner, si ritrovò un coltello da cucina di venti centimetri piantato nella schiena. L’assassina si chiamava Cheryl Crane, aveva quindici anni e proprio non ce la faceva più a vedere sua madre Lana picchiata da quel bruto. Chiaramente, fu assolta. Applausi.

TUTTI CONTRO TUTTI Regia di Rolando Ravello. Con Rolando Ravello, Kasia Smutniak, Marco Giallini, Lidia Vitale. Genere: commedia. Produzione: Italia. Dal 28 febbraio. Rolando Ravello nel film Almost blue di Alex Infascelli era un serial killer che si tagliava i globi oculari: nel finale ci fissava, alzando gli occhi ciechi al cielo. Oggi dirige il suo primo film, Tutti contro tutti, nel quale è anche attore protagonista. Tratto dal successo teatrale Agostino, la pellicola sviluppa la storia di un operaio che un giorno trova casa sua occupata da una famiglia di estranei. Farà di tutto per riaverla. La sua prima mossa sarà l’assedio: si accampa infatti sul pianerottolo, deciso a far valere i propri diritti. Insieme a lui c’è la sua famiglia: nonno, mo-

glie e figli. La sceneggiatura è firmata dal regista e dal poliedrico Massimiliano Bruno, autore de I Cesaroni e di Notte prima degli esami, regista del recente Viva l’Italia e attore nella fortunata serie televisiva Boris.

EDUCAZIONE SIBERIANA Regia di Gabriele Salvatores. Con John Malkovich e altri. Genere: drammatico. Produzione: Italia. Dal 28 febbraio.

UPSIDE DOWN Regia di Juan Diego Solanas. Con Kirsten Dunst, Jim Sturgess. Genere: drammatico in sugo fantascienza. Produzione: Canada, Francia. Dal 28 febbraio. Un universo di mondi paralleli, uno di sotto e uno di sopra, un po’ come La macchina del tempo di H. G. Wells. In quello di sotto si travaglia e si mangia pane e burro di arachidi; in quello di sopra si gode e si mangia melanzane alla parmigiana. Adam vive in quello di sotto, Eve in quello di sopra. Nessun contatto è consentito tra burro di arachidi e melanzane, ma Adam e Eve si incontrano clandestinamente e fanno l’amore, un po’ come in 1984, di George Orwell, o nel libro della Genesi, di Dio. Sembrerà strano, ma Cotto e mangiato della Parodi non è citato tra le fonti d’ispirazione del regista. I due innamorati verranno scoperti e separati, ma Adam resterà ossessionato dal ricordo di lei e farà di tutto per rimangiarla. La prima parmigiana non si scorda mai.

THE SESSIONS Regia di Ben Lewin. Con Helen Hunt, William H. Macy. Genere: drammatico. Produzione: USA. Dal 7 marzo. Presentato al Sundance Film Festival, è la storia vera del poeta O’Brien che decise di assumere una terapista del sesso per perdere la verginità, dopo essersi ritrovato in un polmone d’acciaio. La loro relazione si avvierà verso esiti imprevisti

La sceneggiatura è scritta da Salvatores insieme a Rulli e Petraglia, tra i più blasonati sceneggiatori in circolazione. Molto bravi, talvolta troppo: come quando sono riusciti a rendere credibile La meglio gioventù, che riusciva a raccontare la storia d’Italia degli ultimi quarant’anni senza fare neanche un accenno alla strage di Piazza Fontana. Brigatisti a manetta, e in manette, ma di stragi neanche l’ombra. E il film regge! Bravi, davvero sbalorditivo! Forse ci volevano troppi soldi per gli effetti speciali dell’esplosione, vai a sape’. O forse il problema era che La meglio gioventù era stato pensato per la Rai e parlare di Piazza Fontana in tv sarebbe stato come parlare di corda in casa dell’impiccato? (Va detto che, anni dopo, i due sceneggiatori e lo stesso regista ci hanno dedicato un film intero, alla strage). L’educazione siberiana è un’educazione criminale con precise regole d’onore. La storia si svolge nel sud della Russia dal 1985 al 1995. Il film è liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Nicolai Lilin, dove si narra il percorso di formazione del giovane Kolima, cresciuto in mezzo a banditi che si definiscono “criminali onesti”: hanno infatti regole d’ingaggio che implicano il rispetto dei più deboli, la ripartizione delle ricchezze e il disprezzo di ogni autorità costituita. Rispettano i bambini, le donne, i disabili e odiano i poliziotti, i banchieri, lo Stato e chiaramente le bande rivali. Vivono in Transnistria, una regione fantasma, terribile quasi quanto la Terra di Mezzo o il profondo Veneto. La Transnistria fa parte della Moldavia, una terra compresa tra Romania e Ucraina, vicina al mar Nero ma senza sbocco su di esso. Una regione poverissima, dove i treni sputacchiano, gli autobus zoppicano, le tavole calde sono fredde e dove su ogni collina trovi un antico monastero pieno zeppo di icone sacre, di silenzio, di incenso e di gente umile dalla stretta di mano calda e asciutta. Tutte cose, queste, che i “criminali onesti” rispettano, e proteggono. per entrambi. Per questo ruolo Helen Hunt si è guadagnata la nomination all’Oscar come migliore attrice non protagonista. Da segnalare la presenza nel cast di William Macy, un attore che vorremmo vedere risplendere molto più spesso. Lui e la sconfinata malinconia dei suoi occhi disarmati,

pronti ad attaccare.

AMICHE DA MORIRE Regia di Giorgia Farina. Con Claudia Gerini, Cristiana Capotondi, Sabrina Impacciatore, Vinicio Marchioni Genere: commedia. Produzione: Italia. Dal 7 marzo.

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Tre sventole da rodeo su un’isola. Sebbene siano molto diverse, degli eventi catastrofici le rendono amiche. Gilda è una escort che sogna una Spa. Crocetta è una ragazza insicura che non è mai uscita con un uomo. Olivia è una moglie vanitosa che non avrà forse il burro dell’intelligenza, ma in quanto alla margarina della furbizia è più che a posto. “La storia di un’amicizia che può essere più forte anche dell’amore”, secondo le parole della regista, diplomatasi alla scuola di cinema della Columbia University retta da Milos Forman: “Sono entrata con una borsa di studio, dopo aver passato mesi a perfezionare la mia domanda di entrata. Basta volerlo”.

CI VUOLE UN GRAN FISICO Regia di Sophie Chiarello. Con Angela Finocchiaro, Elio, Raul Cremona, Giovanni Storti. Genere: commedia. Produzione: Italia. Dal 7 marzo. Le avventure di una donna sulla soglia dei cinquant’anni. Ha intorno figli, ex-marito e mamma, ma i brividi migliori glieli darà uno sconosciuto, come vogliono le fantasie del novanta per cento degli esseri umani in bolletta di entusiasmi. Lo sconosciuto/a sta all’amore come la lotteria sta al conto in banca.

IL GRANDE E POTENTE OZ

Regia di Sam Raimi. Con James Franco, Rachel Weisz. Genere: fantasy. Produzione: USA.

Dal 7 marzo. Nel 1939 uscirono Il mago di Oz e Via col vento: entrambi cominciati da George Cukor, entrambi terminati da Victor Fleming, entrambi film leggendari che fecero sognare generazioni di spettatori. La canzone Over the Rainbow (il cui ritornello è un meraviglioso plagio – ce ne fossero di così belli – dell’Intermezzo del Guglielmo Ratcliff di Pietro Mascagni) arrivò a tutti gli angoli del pianeta, fino a diventare anche la colonna sonora del capolavoro di Beppe Fenoglio, Una questione privata, dove è la canzone preferita del giovane partigiano Milton, che combatte con quell’arcobaleno nel cuore sulle langhe piemontesi. Ora Raimi firma su commissione questo prequel del Mago di Oz, che prendiamo un po’ come un omaggio alla Hollywood d’un tempo. È la storia del mago Oscar, cioè del mago di Oz prima che diventasse tale, quando cioè era un mago di provincia un po’ cialtrone. Saranno le avventure che Oscar dovrà affrontare nella Terra di Oz a renderlo un grande mago ma soprattutto, pare, un grande uomo. Ci crediamo, ma perdio non potrà mai reggere il confronto con Ash, il protagonista della trilogia Evil Dead (La Casa, La Casa II, L’armata delle tenebre), realizzata in gioventù da Raimi. Quelli sì ch’erano bei tempi: mostri d’oltretomba ben stronzi che braccavano i vivi gracchiando “Unisciti a noi!”. I cadaveri ambulanti invidiavano la vita che palpitava nei giovani corpi. C’era così tanta morte e così tanta vita in quei film (soprattutto nel primo, una produzione artigianale a basso budget ch’era tutta voglia di girare in libertà e di sperimentare; voglia di lottare, insomma) che quando finivano e si accendevano le

luci in sala non ti vergognavi a girarti verso la ragazza che avevi al tuo fianco, per dirle in un sussurro: “Dammi un po’ di zucchero, baby”. Fuori, la luna illuminava i marciapiedi bagnati, il freddo pungeva la pelle e i morti di ogni conio deambulavano sibilando “Unisciti a noi”. Noi, forti dell’esempio di Ash, affilavamo le lame. E ora? Che ci verrà voglia di dire, vent’anni dopo, una volta finito di vedere il grande e potente Oz? Quali armi affileremo una volta usciti dalla sala?

IL LATO POSITIVO Regia di David O’ Russell. Con Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Julia Stiles. Genere: commedia. Produzione: USA. Dal 7 marzo. David O’ Russell, figlio di madre italiana cattolica e di padre ebreo russo, si cimenta nella storia di un uomo affetto da bipolarismo. “I problemi di cui parla questa storia” ha dichiarato “mi erano così familiari che capii subito che poteva venirne fuori qualcosa di divertente”. Infatti ne ha fatto una commedia. O’ Russell, già autore di due gioielli come Three Kings e The Fighter, ha voluto nel cast Robert de Niro, che da qualche anno in qua ha deciso di cementarsi (no, non è un refuso) nella commedia conquistandosi la nomination agli Oscar come migliore attore non protagonista. Questa di De Niro è solo una delle otto candidature del film, tra le quali spiccano quella per il miglior film e la migliore regia.

SPRING BREAKERS – UNA VACANZA DA SBALLO Regia di Harmony Korine. Con James Franco. Genere: commedia, drammatico. Produzione: USA. Dal 7 marzo.

Selezionato per la corsa al Leone d’oro questo film è già considerato uno dei più “strani” di Harmony Korine, che secondo la critica bacchettona ha del resto realizzato solo film “strani”. Korine cominciò ad amare il cinema guardando i film di Buster Keaton: “Fu allora che cominciai a capire che la poesia del cinema era unica e potente”. Quando seguirono grandi infornate di John Cassavetes e Reiner Werner Fassbinder , il gioco era fatto. Arrivò alla regia a vent’anni grazie a uno skateboard; a Washington Square Park; a una giornata di sole; a un fotografo-regista di nome Larry Clark e a una gran botta di culo: stava esercitandosi sullo skate, quando vide passare Clark. Lo riconobbe, si avvicinò e gli disse Good morning Sir ho nel cassetto una storia di trentacinque pagine su un ragazzo che per il suo tredicesimo anno di età viene portato a prostitute dal padre. “Aggiungi un racconto sugli skaters,” gli rispose Clark, “e un altro su un ragazzo malato di AIDS. Poi torna da me”. “Questa storia l’ho in mente da anni, Sir”, rispose lo skater. Una settimana dopo era pronto il copione di Kids, il film che avrebbe trasformato Korine in un regista di culto. Da allora si sono susseguiti successi controversi, tra i quali il suo secondo film, Gummo, e Ken Park, spinoso carciofone firmato da Larry Clark, ma scritto sempre da Korine. Gummo è stato amato dal pubblico, spregiato dalla critica e notato da Werner Herzog e Gus Van Sant. “Gummo mi ha attaccato alla sedia”, ha dichiarato Herzog, “Korine è una voce molto chiara di una generazione di registi che sta prendendo una nuova posizione. Certo, non domineranno il mondo del cinema, e con questo?”.

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BAUSTELLE 20 febbraio Auditorium Dopo il passo falso del precedente album, che si lasciava alle spalle le inquietudini della giovinezza per entrare nell’arena dell’età adulta, ammucchiando una manciata di canzoni fiacche e uggiose, i Baustelle tornano con il loro circo di meravigliose afflizioni, sonorità barocche e la consueta profusione di rimandi intellettuali... a pagina 39

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VENERDÌ 15 FEBBRAIO ICE ONE Ore 22 Acrobax Via della Vasca Navale 6 €5, info@acrobax.org Grande festa per i trent’anni di attività di Ice One, rapper, writer, beatmaker nonché storico produttore di Assalti Frontali e Colle der Fomento. MARCIO RANGEL / FLAVIO BOLTRO DUO Ore 21 Casa del Jazz Viale di Porta Ardeatina 55 €10, info 06.704731 Marcio Rangel, compositore e chitarrista brasiliano, e Flavio Boltro, trombettista italiano di fama mondiale, portano sul palco un originale miscela di ritmi carioca e sonorità blues, jazz e flamenco. ENSI Ore 21 Piper Club via Tagliamento 9 info 06.8412212 Dalla remota periferia torinese, il pluricampione italiano di free-style presenta il suo primo disco ufficiale. FLEURS DU MAL Ore 22 Trastevere 288 Viale Trastevere 288 info 06.5809091 La storica band romana, dopo aver calpestato migliaia di palchi in un’infaticabile attività live, porta avanti da anni il progetto acustico in Trio. Un set imperniato su “blues, swing e dintorni”, che rivisita i brani del gruppo insieme a standard di genere. (replica il 16 alle 00.30)

IL CARICO DEI SUONI SOSPESI E PALKOSCENIKO AL NEON Ore 22.30 Fusolab 2.0 Viale della Bella Villa 94 A sottoscrizione prima delle 22, dopo €5, info 06.452218802 Serata all’insegna dell’autoproduzione. Crossover metal prima, hardcore a manetta poi.

SABATO 16 FEBBRAIO GIOVANNA MARINI Ore 21 Nuovo Cinema Palazzo Piazza dei Sanniti 9/A info salavittorioarrigoni@yahoo.it Un’icona della canzone popolare, la voce inconfondibile che dagli anni Sessanta tramanda la memoria storica attraverso le note e i versi della tradizione. Giovanna Marini presenta il suo ultimo lavoro “Lady of Carlisle”, in cui reinterpreta brani del repertorio inglese e americano costruendo una sorta di autobiografia in musica. TRUCKSTOP Ore 22 Acrobax Via della Vasca Navale 6, €5 Per festeggiare i dieci anni di attività della storica etichetta indipendente romana, un dancefloor alternativo libero da schemi e omologazioni. DARKSTAR

O. CHILDREN Ore 21.30 Circolo degli artisti Via Casilina Vecchia 42 Ingresso libero fino alle 22.30, dopo €5, info 06.70305684 Ore 22 Lanificio 159 Via di Pietralata 159/a €10, info 06.41780081 Giovane e quotato trio inglese, sulla via di un pop elettronico melodico e sofisticato. Il secondo disco, tra carillon stravolti, suggestioni ambientali e archi sintetici, ammicca agli Air più orecchiabili con briose puntate psichedeliche.

Svezzati nella cerchia nu gothic, gli O. Children si propongono a un pubblico più ampio con una formula musicale elegante e curata, che ammorbidisce le atmosfere cavernose degli esordi.

SAMUEL & BOOSTA Ore 22.30 Brancaleone Via Levanna 13 € 10, info 06.82004382 La voce e il tastierista dei Subsonica tornano alle origini dietro alla consolle, per un dj set all’insegna della mi-

gliore elettronica. TAMARYN Ore 22 Circolo degli artisti Via Casilina Vecchia 42 Ingresso libero fino alle 22.30, dopo €5, info 06.70305684 Il pop lisergico e sognante del duo di San Francisco. In apertura Youarehere, band romana della scena elettronica e strumentale. MONO Ore 21.30 Traffic Club Via Prenestina 738 info 328.0547412

Perfetta colonna sonora di pellicole epiche e malinconiche, il quartetto giapponese di rock strumentale ha costruito negli anni un suono unico e peculiare, che fonde musica classica, sperimentazione, noise e minimalismo. Il tutto arricchito da esibizioni live sempre di grande impatto. MADKIN Ore 22 Sinister noise Via dei magazzini generali 4B Ingresso gratuito info@sinisternoise.com Il gruppo romano, all’esordio discografico, dà nuova linfa al post-grunge italico, con una voce femminile aggressiva e dolente, chitarre distorte e una batteria che non concede tregua.

DOMENICA 17 FEBBRAIO THE RAVEONETTES Ore 21.30 Circolo degli artisti Via Casilina Vecchia 42 €15, info 06.70305684 Il duo danese presenta il suo settimo album, confermando uno stile che da dieci anni esplora con coerenza tutte le potenzialità di un pop evocativo, semplice e intenso.

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NOA CON GIL DOR & SOLIS STRING QUARTET Ore 21 Auditorium, Sala Santa Cecilia Viale Pietro De Coubertin 30 €25, info 06.8082058 Omaggio alla canzone partenopea condotto dalla carismatica interprete israeliana. Da sempre interessata alla comunione di popoli e culture, Noa tesse un filo di congiunzione tra Medio Oriente e Napoli, pescando dal repertorio napoletano gli elementi comuni di sofferenza, ironia e nostalgia. ELECTRIC SARAJEVO dalle ore 19 Traffic Club Via Prenestina 738 €5, info 328.0547412 Primo album per la band romana, artefice di un post-punk suggestivo, solenne e ispirato.

FRANCO BATTIATO Ore 21 Auditorium della Conciliazione Via della Conciliazione 4 da €48 a €60, info 06.32810333 Infaticabile indagatore di mondi musicali e filosofici, Battiato presenta in questa occasione il libero adattamento di una composizione del Seicento, firmata dal sacerdote Stefano Landi. Realizzato ancora una volta in sodalizio con Manlio Sgalambro, “Passacaglia” è un ulteriore incursione nella musica classica, che anticipa il nuovo album di inediti “Apriti Sesamo”. Repliche il 21, 22 e 23 febbraio BAUSTELLE Ore 21 Auditorium, Sala Santa Cecilia Viale Pietro De Coubertin 30 da €22 a €32, info 06.8082058

MERCOLEDÌ 20 FEBBRAIO BACHI DA PIETRA Ore 21.30 Circolo degli artisti Via Casilina Vecchia 42 €10, info 06.70305684

Con la forza di un macigno, i Bachi da Pietra scarnificano gli archetipi del rock e del blues approdando ai confini del metal e dell’hardcore. Un sepolcro scoperchiato e brulicante di vita che sputa fuori rabbia, sangue e sudore.

GIOVEDÌ 21 FEBBRAIO METZ Ore 21.30 Traffic Club Via Prenestina 738 info 328.0547412 Primo tour per il trio alternative di Toronto, che condensa nel disco d’esordio la potenza dell’intera saga post punk statunitense. Accordi elementari, chitarre dissonanti e ritmiche incalzanti sulla ruvida scia di Sonic Youth, Fugazi, Jesus Lizard, etc. YELLOW CARD Ore 20 Orion Viale J.F. Kennedy 52, Ciampino €20 + €2.25 d.p., info 06.89013645 Unica data in Italia per una delle più note band pop-punk degli anni Duemila. Dopo il clamoroso successo di Ocean Avenue nel 2003, due album insipidi e una lunga pausa di riflessione, gli Yellow Card tornano a calcare le scene con una formazione rimaneggiata e il solito sound di sempre.

LUNEDÌ 18 FEBBRAIO PIOTR KUREK Ore 22 Forte Fanfulla via Fanfulla da Lodi 5 info 06.89021632 Il compositore polacco arriva a Roma con i suoi accattivanti collage musicali: viaggi ipnotici e psichedelici che attraversano jazz elettronico, suoni vintage, montaggi strumentali e rumori della natura. Un insieme orchestrato con sapienza e originalità.

rangiamenti complessi e rigogliosi, grazie all’accompagnamento dell’Ensemble Simphony Orchestra.

Dopo il passo falso del precedente album, che si lasciava alle spalle le inquietudini della giovinezza per entrare nell’arena dell’età adulta, ammucchiando una manciata di canzoni fiacche e uggiose, i Baustelle tornano con il loro circo di meravigliose afflizioni, sonorità barocche e la consueta profusione di rimandi intellettuali. Il nuovo disco, “Fantasma”, è un concept dal taglio profondamente sinfonico che rimanda ai cimenti dei cantautori di una volta. Il tema è il tempo, declinato in tutta la gamma di tonalità ed emanazioni, e l’impianto pop tormentato da maestose costruzioni classiche è il risultato più ambizioso di un percorso iniziato sedici anni orsono. Stucchevoli, esoterici, snob, fanatici: piaccia o non piaccia, anche i detrattori più malevoli dovranno riconoscere la costruzione di un’opera proveniente da un’altra epoca, proiettata in un’altra epoca, concepita per un ascolto attento e ininterrotto, lontana anni luce dai modelli usa e getta che dettano legge sul mercato. Per la presentazione in anteprima all’Auditorium l’album verrà riprodotto in tutti i suoi ar-

NEGRITA Ore 21 Auditorium, Sala Santa Cecilia Viale Pietro De Coubertin 30 da €30 a €40, info 06.8082058 Abituati a riempire palasport e arene, i Negrita azzardano la dimensione teatrale adeguando alla bisogna il repertorio. GALLON DRUNK Ore 21.30 Init Via della Stazione Tuscolana 133 info 06.97277724 La band di James Johnston, sull’orlo perenne dello scioglimento, è di nuovo in pista con la sua musica feroce ed etilica. Una sorta di ritorno alle origini per il quartetto londinese, quasi a non sentire sulle spalle i venticinque anni di gloriosa attività. ARCANE ROOTS Ore 21.30 Circolo degli artisti Via Casilina Vecchia 42 €10, info 06.70305684 Cresciuti nell’ambiente underground di Londra, gli Arcane Roots sono diventati uno dei gruppi più seguiti del panorama alternativo. Arrivano al primo album con un patrimonio di brani che traducono in forma pop sonorità metal e progressive.

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MUSICA//concerti GLEN HANSARD - LISA HANNIGAN Ore 21 Auditorium, Sala Sinopoli Viale Pietro De Coubertin 30 €18, info 06.8082058

mia e con la voce camuffata da microfoni telefonici, propone un’esplosiva miscela di noise, beat latini e blues del Mississippi. Nella stessa serata, un parata di altri “gruppi” composti da un solo componente tuttofare. ED CHERRY “QUARTET” Ore 21 Casa del jazz Viale di Porta Ardeatina 55 €10, info 06.704731 Il chitarrista americano che vanta una collaborazione di quindici anni con Dizzy Gillespie, si presenta con un quartetto di musicisti di fama internazionale.

La migliore definizione per la musica di Glenn Hansard si trova nel nome scelto per il suo sito: song-of-goodhope. Docili ballate, esili racconti, una voce con il giusto tocco di malinconia. E un respiro di speranza che attraversa tutti i brani. Dopo il successo con i Frames e l’esperienza con Swell Season (il duetto che gli valse l’Oscar per la migliore canzone con il film “Once”) il versatile musicistaautore-attore irlandese porta in tour il suo primo album solista, per il quale ha coinvolto produttori e musicisti di grande talento. In apertura la cantante irlandese Lisa Hannigan, partner musicale di Damien Rice per sette anni.

VENERDÌ 22 FEBBRAIO SKRONK - ONE MAN BAND FESTIVAL Ore 21 Sinister noise Via dei magazzini generali 4B €10, info@sinisternoise.com

Occasione unica per assistere alla performance del fantomatico Bob Log III da Tucson, Arizona. Perennemente coperto da un casco integrale, dotato di una mano impiantata da una scim-

GO DAI FEST: VERBAL, SPREAD, EDIBLE WOMAN Ore 21.30 Angelo Mai Altrove Occupato Via delle Terme di Caracalla 55/a €5, info 329.4481358 Nell’ambito del Go Dai Fest la serata sotto la direzione artistica di Roberta Sammarelli dei Verdena e intitolata “Ka fuoco” in onore alla bruciante passione del rock. Dopo i concerti, il dj set di Demons At Play. LILI REFRAIN Ore 23 Le Mura Via di Porta Labicana 24 Compositrice romana dedita alla sovrapposizione di chitarre elettriche e voci. Una performance che supera i generi musicali, mescolandoli con padronanza tecnica e creatività.

Progetto musicale dalle molteplici ispirazioni, l’ensamble guidato dal sassofonista Gianni Savelli contamina la matrice jazzistica con sonorità africane, indiane e mediterranee. BROTHERS IN LAW - LOVE THE UNICORN Ore 22.30 Fusolab 2.0 Viale della Bella Villa 94 A sottoscrizione fino alle 22, dopo €5, info 06.452218802 Dalle acque torbide della costa marchigiana la marea sonora dei Brothers in Law: un disco all’attivo per raccontare adolescenze periferiche e acerbi amori. A seguire, il pop solare dei romani Love the Unicorn. SADSIDE PROJECT Ore 22 Circolo degli artisti Via Casilina Vecchia 42 ingresso libero fino alle 22.30, dopo €5, info 06.70305684 Il giovane duo romano vincitore del Rock Contest nel 2009, si presenta insieme a Roberta Sammarelli dei Verdena dopo aver aperto i concerti italiani di Joe Lally dei Fugazi. GOLD PANDA Ore 22 Rashomon club Via degli Argonauti 16 €12, info@rashomonclub.com

SABATO 23 FEBBRAIO DOCTOR P Ore 23 Brancaleone, Via Levanna 13 info 06.82004382 Uno dei protagonisti assoluti della scena dubstep mondiale. Il produttore e dj inglese è autore di brani e remix ascoltati da milioni di fan. TWO DOOR CINEMA CLUB Ore 22.30 Orion Viale J.F. Kennedy 52, Ciampino €25 + €3.75 d.p., info 06.89013645 Dall’Irlanda del Nord, atmosfere gioiose e sintetizzatori pop per un party in perfetto stile anni Ottanta. THE FIRE Ore 21 Black out Rock Club Via Casilina 713 info 06.2415047 Rock di intrattenimento per il gruppo che condivide da anni il palco con Deep Purple, Iggy Pop e Alice Cooper. GIANNI SAVELLI MEDIA RES Ore 21 Casa del Jazz Viale di Porta Ardeatina 55 €10, info 06.704731

Uno dei produttori più quotati della scena indie-elettronica internazionale allestisce il suo dj set ad alta intensità emozionale. THE LEECHES Ore 22 Muzak Via di Monte Testaccio 38/A; €5 Il gruppo comasco delle “sanguisughe” presenta il suo quarto album in studio: punk duro e puro, da manuale. GLOBALTEK Ore 23 Villaggio Globale Lungotevere Testaccio €6, info www.hardforum.it Con il sottotitolo “A journey into the electronic world!”, maratona musicale all’insegna dell’“arte di pensare attraverso i suoni”.

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LUNEDÌ 25 FEBBRAIO

VENERDÌ 1 MARZO

GENTLESS3 Le Mura Via di Porta Labicana 24 info@lemuramusicbar.com L’autarchico trio siciliano porta in concerto il disco prodotto da Joe Lalli dei Fugazi, un folk-rock scuro e funambolico suonato con entusiasmo contagioso.

POLLOCK PROJECT “QUIXOTE” Ore 21 Auditorium, Teatro Studio Viale Pietro De Coubertin 30 €15, info 06.8082058 Originale progetto di “art-jazz” nato dall’incontro con l’action painting di Jackson Pollock. Per l’occasione il gruppo si presenta in abiti da Don Chisciotte per dare voce alle battaglie sociali portate avanti in vari angoli del mondo.

MARTEDÌ 26 FEBBRAIO GIURADEI Forte Fanfulla via Fanfulla da Lodi 5 Ingresso con tessera Arci e sottoscrizione di €5; info 06.89021632

THE LATE CALL Unplugged in Monti - Black market Via Panisperna 101 prenotazioni: eventi@indieforbunnies.com Nel salotto del Rione Monti il pop intimo di The late call, gruppo svedese sulla scia dei più noti Kings of convenience.

SABATO 2 MARZO

Il cantautore Ettore Giuradei si unisce al fratello Marco per raccontare in brani ora intimi ora incalzanti le ansie del nostro tempo.

MERCOLEDÌ 27 FEBBRAIO AVVOLTE Ore 21.30 Circolo degli artisti Via Casilina Vecchia 42 Ingresso a sottoscrizione, info 06.70305684 Atmosfere crepuscolari ottenute con chitarre struggenti accompagnano i testi incisivi del gruppo torinese. Ospite speciale Roberto Angelini, che ha collaborato all’ultimo album.

ANTONELLO SALIS E PAOLO ANGELI Ore 21 Auditorium, Teatro Studio Viale Pietro De Coubertin 30 €15, info 06.8082058 Dialogo musicale tra due fuoriclasse aperti alla sperimentazione e alla contaminazione dei generi. Pianoforte, fisarmonica e chitarra sarda tradizionale per improvvisazioni sorprendenti ed emozionanti.

MERCOLEDÌ 6 MARZO DAVE DOUGLAS Ore 21 Auditorium, Sala Sinopoli Viale Pietro De Coubertin 30 da €20 a €25, info 06.8082058 Compositore e trombettista newyorkese con trent’anni di carriera alle spalle, Dave Douglas è riconosciuto come uno dei musicisti più interessanti della scena jazz sperimentale. BOHÉMIEN Ore 22 Circolo degli artisti Via Casilina Vecchia 42 ingresso libero fino alle 22.30, dopo €5, info 06.70305684 Storica band romana che calpesta palchi dalla metà degli anni Ottanta, tra post punk e new wave con una notevole presenza scenica.

GIOVEDÌ 7 MARZO MARCO PARENTE

ROVER Ore 22 Circolo degli artisti Via Casilina Vecchia 42 €7, info 06.70305684 Il musicista francese dall’anima globetrotter si destreggia tra organi, piano, chitarre, sintetizzatori e drum machine, in brani da lui scritti, arrangiati e interpretati.

DOMENICA 3 MARZO WALLIS BIRD

GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO GIOVANNI ALLEVI Ore 21 Auditorium della Conciliazione Via della Conciliazione 4 da €46 a €57.50, info 06.32810333 ZEUS! Ore 21.30 Traffic Club Via Prenestina 738 info 328.0547412 Rock d’avanguardia internazionale, con tutto il suo carico di energia e brutalità.

info 329.4481358 Chitarrista virtuosa e passionale, voce ruvida e graffiante, questa viscerale cantautrice irlandese passa con disinvoltura da ballate sussurrate a vortici irresistibili e selvaggi.

Ore 21 Angelo Mai Altrove Occupato Via delle Terme di Caracalla 55/a

Ore 22 Stazione Birra Via Placanica 172 €10, info 06.79845959 Cantautore tra i più rappresentativi della scena indipendente italiana, con una lunga serie di produzioni discografiche e di collaborazioni musicali (Manuel Agnelli, C.S.I., Carmen Consoli, Paolo Benvegnù, Cristina Donà, ecc.). ARBOURETUM Ore 21.30 Circolo degli artisti Via Casilina Vecchia 42 info 06.70305684 Il rock duro e psichedelico della band di Baltimora incede con passo austero e poderoso, tra cavalcate elettriche e bagliori melodici. Folk-doom e hardblues per intenditori. 41

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MUSICA//concerti JANE BIRKIN SINGS SERGE GAINSBOURG Ore 21 Auditorium, Sala Sinopoli Viale Pietro De Coubertin 30 €30, info 06.8082058 Accompagnata da un cast stellare di musicisti giapponesi, la musa di Serge Gainsbourg porta in Italia il progetto che l’ha fatta tornare sulle scene. In “Via Japan”, dedicato alle vittime dello tsunami di due anni fa, rivisita in chiave orientale i brani immortali dello chansonnier francese. SPIRAL69 Ore 22 Angelo Mai Altrove Occupato Viale delle Terme di Caracalla 55a

Ore 22 Stazione Birra Via Placanica 172 €18, info 06.79845959 Esibizione del celebre batterista e percussionista di Porcupine Tree e King Crimson.

DOMENICA 10 MARZO BEACH HOUSE Ore 21.30 Piper Club Via Tagliamento 9 €18, info 06.8555398 Il duo di Baltimora arriva in Italia per presentare il suo efficace repertorio di pop romantico, rarefatto e sognante.

MARTEDÌ 12 MARZO

La band italiana dal respiro internazionale, convocata da Stewe Ewitt dei Placebo e da Lou Reed, propone la sua riuscita formula di new dark. Basso e pianoforte a definire i contorni di una trama pop in cui è dolce sprofondare, accompagnati dagli archi e dalla voce cupa di Riccardo Sabetti.

VENERDÌ 8 MARZO CHRIS LIEBING Ore 21.30 Atlantico Live Viale dell’Oceano Atlantico, 271 D €25, info 06.5915727 Il celebre dj e producer tedesco torna a Roma per una nottata all’insegna della fusione dei generi: dal drum’n'bass all’ambient techno, dall’acid house alla musica classica. CARLOT-TA & THE SLEEPING OWLS Ore 21 Auditorium, Teatro Studio Viale Pietro De Coubertin 30 €15, info 06.8082058 La giovane e talentuosa cantautrice si presenta in una formazione inedita per reinterpretare i brani del suo primo album. Archi, percussioni ed elettronica danno vita a uno spettacolo energico e barocco.

SABATO 9 MARZO GAVIN HARRISON

PETRA MAGONI E FERRUCCIO SPINETTI Ore 21 Auditorium, Sala Sinopoli Viale Pietro De Coubertin 30 €18, info 06.8082058 La duttile voce di Petra Magoni, impiegata come vero e proprio strumento musicale, e il formidabile contrabbasso di Ferruccio Spinetti continuano a girare il mondo con il progetto Musica Nuda. In occasione del decennale di attività il duo è accompagnato dal polistrumentista Daniele Di Gregorio.

MERCOLEDÌ 13 MARZO MAURO OTTOLINI SOUSAPHONIX Ore 21 Auditorium, Sala Petrassi Viale Pietro De Coubertin 30 €15, info 06.8082058 Premio Top Jazz 2012 come “Miglior musicista italiano dell’anno”, il trombonista, compositore e arrangiatore veronese presenta insieme al suo ensamble Sousaphonix l’ambizioso progetto dedicato al repertorio americano degli anni Venti e Trenta. Un racconto in forma di cinema, parole e musica che intende risalire alle radici del jazz di New Orleans.

MODENA CITY RAMBLERS Ore 21.30 Circolo degli artisti Via Casilina Vecchia 42 €12, info 06.70305684 Una storia gloriosa lunga più di vent’anni per la band di combat folk in salsa irlandese, sempre in prima fila a coniugare la voglia di fare musica con l’aspirazione alla libertà e alla giustizia.

GIOVEDÌ 14 MARZO LAURIE ANDERSON Ore 21 Auditorium, Sala Sinopoli Viale Pietro De Coubertin 30 da €30 a €40, info 06.8082058 L’eclettica e visionaria artista aggiunge l’ennesimo tassello alla sua lunga e prolifica carriera: l’ultimo lavoro solista combina con la consueta maestria violino, voce ed elettronica, per una sinfonia allucinata in cui storie e riflessioni la fanno come sempre da protagonista. FRANCESCO DE GREGORI Ore 21.30 Atlantico Live Viale dell'Oceano Atlantico 271 D €32, info 06.5915727

VENERDÌ 15 MARZO I MINISTRI

Ore 22 Black Out Rock Club Via Casilina 713 €10, info 06.2415047 Quarto album in arrivo per i Ministri, presentato per l’occasione in anteprima nazionale. A due anni di distanza dal precedente “Fuori”, che ha scontentato molti fan della prima ora, il gruppo milanese ripropone la collaudata miscela di hard-rock e power-pop, ballate folk e screziature punk. Vada come vada, uno dei live set più divertenti e trascinanti in circolazione.

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RISTORO//a tavola/a pranzo e cena

LA MATRICIANA Quella sera del 14 gennaio 1900, mentre dal palco d’onore del Teatro Costanzi (ribattezzato in seguito Teatro dell’Opera) Giacomo Puccini assisteva insieme alla regina Margherita di Savoia alla prima della sua Tosca, dall’altra parte della strada Anna “l’Amatriciana” sbuffava tra pignatte e soffritti per rifocillare artisti e maestranze al termine dello spettacolo. Arrivata da Amatrice nel 1870, l’intraprendente signora aveva iniziato subito a cucinare le sue generose porzioni per gli ortolani che dalla Stazione Termini scendevano con i loro carretti verso il centro della città. Con la forza del passaparola i suoi bucatini avevano presto conquistato l’esigente palato di tutti i romani, facendone la sua fortuna. Grazie alla posizione strategica e alla bontà della sua cucina, dopo la costruzione del teatro (1880) il locale divenne infatti un vero e proprio cenacolo di artisti, ospitando ai suoi tavoli i più grandi nomi della lirica e della prosa, oltre che celebrati registi e direttori d’orchestra. Da allora, le vetrine, la sala ariosa con i marmi alle pareti, i grandi lampadari e persino la cabina telefonica sono rimasti gli stessi. Anche i bucatini, ottimi e abbondanti come quelli preparati un tempo dalla signora Anna.

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RISTORO//a tavola/a pranzo e cena

centro storico Alchemilla. Percorso culinario di 7/9 portate a prezzo fisso con le quali lo chef scompone e rinnova i migliori piatti della tradizione romana, e non solo. Via di San Giovanni in Laterano 220, tel. 06.77203202. Chiuso domenica. Angolo Divino. Cucina romana, internazionale. Un luogo dove combinare buoni vini, grappe e distillati con una cucina sofisticata e in linea con i principi dello slow food. Via dei Balestrari 12, tel. 06.6864413. Chiuso lunedì a cena. Baffetto. Storica pizzeria nel cuore di Roma che serve le pizze basse e scrocchiarelle nei tradizionali piatti di latta. Via del Governo vecchio 114, tel. 06.6861617. Sempre aperto (solo la sera). Da Domenico. Specialità di pesce. A due passi dalla magnifica basilica di San Clemente, il locale offre i migliori piatti della tradizione romana. Via di San Giovanni in Laterano 134, tel. 06.77590225. Chiuso domenica a cena e lunedì. Dal Bolognese. Uno dei ristoranti più rinomati della città dove è possibile gustare le ricette della cucina emiliana con una superba vista su Piazza del Popolo. P.za del Popolo 2, tel. 06.3611426. Chiuso a pranzo lunedì e martedì. Hasekura. A pochi passi dal Colosseo, cucina tradizionale giapponese in un ambiente gradevole e accogliente. Il menu, fisso a pranzo, offre ottime pietanze oltre al classico sushi. Via dei Serpenti 27, tel. 06.483648. Chiuso domenica e lunedì a pranzo. Il Bocconcino. Cucina romana. Il menu, che cambia in base ai prodotti di stagione, è realizzato con prodotti laziali spesso provenienti da presidi slow food. Via Ostilia 23, tel. 06.77079175. Chiuso mercoledì. Il Desiderio preso per la Coda. Dal nome “rubato” a una commedia di Picasso, questo ristorante a conduzione familiare propone da quasi trent’anni i piatti tipici della cucina romana. Vicolo della Palomba 23, tel. 06.68307522. Chiuso sabato a pranzo e domenica. il pentagrappolo. Enoteca e music bar al Colosseo. Il locale dispone di un’ampia selezione di vini e propone un menu giornaliero a base di piatti semplici e gustosi che vengono realizzati con materie prime di alta qualità. Musica dal vivo nel fine settimana e tutti i giorni aperitivo. Via Celimontana 21 tel. 06.7096301. Chiuso il lunedì. L’Asino d’Oro. Una cucina originale e curata in ogni minimo dettaglio. A pranzo è possibile scegliere la formula “pranzetto”, che garantisce un conto leggero senza rinunciare alle creazioni della fantasia dello chef. Via del Boschetto 73, tel. 06.48913832. Chiuso domenica e lunedì. Open Baladin. Ampia selezione di birre artigianali italiane accompagnate da un menu curato. Da provare gli hamburger di carne piemontese. Presidio slow food. Via degli Specchi 6, tel. 06.6838989. Sempre aperto. Tempio di Iside. Ristorante imperdibile per gli amanti delle specialità di pesce. Si consiglia la prenotazione. Via Pietro Verri, tel. 06.7004741. Chiuso domenica.

Thien Kim. Cucina vietnamita. La famiglia che gestisce questo bel ristorante da oltre trent’anni propone i migliori piatti della cucina orientale. Via Giulia 201, tel. 06.68307832. Chiuso domenica. Trattoria Cadorna. Piatti tradizionali della cucina romana in questo caratteristico ristorante a conduzione familiare. Ottimo rapporto qualità-prezzo. Via Raffaele Cadorna 12, tel. 06.4827061. Chiuso il sabato e a pranzo la domenica. Vecchia Roma. Ristorante dall’ambiente suggestivo, con sale affrescate e veranda su Piazza Campitelli. Il menu è una rivisitazione della cucina tradizionale romana. Piazza di Campitelli 18, tel. 06.56470282. Chiuso domenica a cena.

testaccio, trastevere Akropolis. Piccolo ristorante nel cuore di Trastevere che offre i piatti della cucina greca a prezzi molto convenienti. Via di San Francesco a Ripa 103, tel. 06.58332600. Chiuso lunedì.

> Al Callarello. Nella suggestiva cornice di San Saba, cucina tradizionale sempre fresca e ottimo pesce. Dolci fatti in casa. Comodo parcheggio e posti all’aperto nella bella stagione. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via Salvator Rosa 8, tel. 06.5747575. Chiuso domenica. Cave Canem. Situato nel cuore di Trastevere, il locale offre pizze basse e croccanti e i piatti tipici della cucina romana. Da provare le patate farcite con i diversi ripieni. Piazza di San Calisto, tel. 06.5898217. Sempre aperto. ConteStaccio. Cucina aperta fino a tarda notte. In questo ristorante e music club è anche possibile fare l’aperitivo. Via di Monte Testaccio 30, tel. 06.5743816. Sempre aperto.

> court

delicati. Specialità cantonesi e sezuchuan, con interessanti incursioni nella cucina malese e thai. Consigliata la prenotazione. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Viale Aventino 39, tel.065746108. Chiuso lunedì.

> Da Bucatino. Nel rione Testaccio, gli antichi sapori della tradizione in un locale intriso di romanità. Aperitivo o digestivo in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Luca Della Robbia 84, tel. 06.5746886. Chiuso lunedì.

> Da Oio a Casa Mia. Ristorante-pizzeria a gestione familiare dove gustare i sapori veraci della cucina romana in un ambiente caldo e accogliente. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via Galvani 43, tel. 06.5782680. Sempre aperto. Da Remo. Una delle pizzerie più famose di Testaccio, da provare e riprovare nonostante l’inevitabile fila. Piazza di Santa Maria Liberatrice 44, tel. 06.5746270. Chiuso domenica. Dar Poeta. In questa rinomata pizzeria di Trastevere la pizza viene fatta con un impasto molto particolare a base di farina di frumento e di soia integrale che rende il prodotto finale, oltre che gustoso, leggero e digeribile. Vicolo del Bologna 45, tel. 06.5880516. Sempre aperto. Felice. Cucina romana. I primi sono sempre ottimi, le porzioni abbondanti e i dolci, tutti rigorosamente fatti in casa, deliziosi.

È consigliata la prenotazione. Via Mastro Giorgio 29, tel. 06.5746800. Sempre aperto.

> Junsei. Sushi di qualità nel cuore di Testaccio. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via Galvani 69, tel. 06.5754012. Chiuso domenica. > Ketumbar. Prodottit sempre freschi

e di stagione e una selezionata carta dei vini caratterizzano la cucina di questo ristorante - lounge bar situato nel cuore della movida di Testaccio. La domenica sfizioso brunch a base di prodotti naturali e bio. Attrezzato con sale per bambini con assistente. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via Galvani 24, tel. 06.57305338. Sempre aperto.

> Oasi della Birra. Cucina romana. Caratteristico ristorante nel cuore di Testaccio dai muri in pietra e i tavolini in legno. Aperto anche per l’aperitivo a buffet. Birre artigianali a profusione. Sconto del 10% a pranzo e a cena per i lettori di Romoletto. Piazza Testaccio 38, tel. 06.5746122. Sempre aperto. > Roadhouse

Grill. Carne alla griglia a prezzi contenuti in prossimità del nuovo mercato comunale di Testaccio. Aperitivo o digestivo in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Galvani 71, tel. 06.5744696. Sempre aperto.

pigneto, san lorenzo, esquilino DA FRANCO AR VICOLETTO. Situata nel cuore di San Lorenzo, questa trattoria rappresenta un’ottima soluzione per mangiare pesce di qualità a prezzi accessibili. Via dei Falisci 1, tel. 06.4957675. Chiuso lunedì. DANILO. Cucina romana. Locale a gestione familiare, intimo e accogliente. Da segnalare la carbonara preparata secondo la migliore tradizione e le orecchiette “alla Danilo”. Via Petrarca 13, tel. 06.77200111. Chiuso domenica e lunedì a pranzo. Grappolo d’Oro. Aperta fin dal dopoguerra, questa storica osteria offre una

prima scelta dei migliori piatti della nostra cucina in un’atmosfera calda e accogliente. Via Palestro 4, tel. 06.4941441. Chiuso sabato a pranzo e domenica. Hang Zhou. Uno dei migliori ristoranti cinesi della Capitale trasferitosi di recente nella nuova sede. Via Principe Eugenio 82, tel. 06.4872732. Sempre aperto.

> I FRATELLI. Pizze napoletane e i migliori piatti della cucina mediterranea riproposti con un pizzico di creatività. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via degli Umbri 14, tel. 06.4469856. Sempre aperto. L’Economica. Pizzeria storica da sempre frequentata dagli studenti della vicina università. Via Tiburtina 44, tel. 335.6181970. Sempre aperto. Lo Yeti. Book bar che offre cibi e specialità equo-solidali. Nel menu molto curato i prodotti biologici e artigianali sono accompagnati da una buona carta dei vini. Via Perugia 4, tel. 06.7025633. Chiuso lunedì. Necci dal 1924. Il piccolo bar di quartiere frequentato un tempo da Pasolini si è trasformato in un affermato locale che dalla mattina fino a notte inoltrata offre un servizio di ristorazione di qualità. Via Fanfulla da Lodi 68, tel. 06.97601552. Sempre aperto. Ottavio. Uno dei più famosi ristoranti di pesce a Roma, a due passi dalla Basilica di San Giovanni. Si consiglia la prenotazione. Via di Santa Croce in Gerusalemme 9, tel. 06.7020520. Chiuso domenica. Pommidoro. Nel cuore di San Lorenzo, la buona cucina romana della tradizione. Piazza dei Sanniti 44, tel. 06.4452692. Chiuso domenica. Porca Vacca. Griglia a vista e possibilità di scegliere la carne direttamente dal bancone. Il locale offre anche piatti della tradizione romana e una vasta selezione di pizze. Via dei Sabelli 99, tel. 06.44361167. Sempre aperto. Tiger Tandoori. Tra locandine di Bollywood e tavoli multicolore qui potrete provare i migliori piatti della cucina indiana, disponibili anche in servizio take away. Via del Pigne-

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to 193, tel. 06.97610172. Aperto solo a cena, anche a pranzo il sabato e la domenica. Tram Tram. Cucina mediterranea. Via dei Reti 46, tel. 06.490416. Chiuso lunedì. Trattoria Monti. Trattoria a conduzione familiare dove gustare i più buoni piatti della cucina marchigiana. Via di San Vito 13, tel. 06.4466573. Chiuso lunedì e domenica a cena. Zenobia. Specialità della cucina siriana e libanese. Piazza Dante 23, tel. 06.70490488. Sempre aperto.

nomentano, trieste > AGOSTINO ALLA PERGOLA. Cucina casareccia e pizza sottile come tradizione comanda. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via Costantino Corvisieri 1, tel. 06.86321643. Sempre aperto. Bistro by Linda. Cucina tex-mex e specialità messicane. Una buona selezione di birre e di tequila accompagna le pietanze. Via Eleonora d’Arborea 15, tel. 06.44244889. Chiuso lunedì.

>Cotton Club. Musica jazz e cuci-

na internazionale in un locale accogliente e ricercato. Caffè a fine pasto in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Bellinzona 2, tel. 06.97615246. Aperto giovedì, venerdì e sabato. D’Orio. Piccola enoteca a conduzione familiare dove è possibile gustare specialità a base di carne e di pesce e ottimi dolci. Piazza Regina Margherita 9, tel. 06.44250905. Chiuso domenica.

>DA BETTINA. Cucina romana e spe-

cialità di carne. Piccola trattoria a conduzione familiare all’insegna della qualità e della cortesia. Caffè o amaro in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Adolfo Venturi 14, tel. 06.8607544. Sempre aperto. Harusaki. Cucina giapponese. Menu alla carta oppure opzione “all you can eat” sia a pranzo che a cena. Via Cremona 42, tel. 06.44236920. Chiuso a pranzo domenica e lunedì.

>LA CASETTA. Specialità di carne e di

pesce. Locale old fashion caratterizzato dalla freschezza delle materie prime e dalla cortesia del servizio. Calice di prosecco in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Famiano Nardini 3, tel. 06.86321642. Chiuso lunedì.

> Maestrale. Accoglienza e servizio

di prim’ordine, ambienti curati ed eleganti e prodotti freschi e di qualità: nel cuore del quartiere Africano, un approdo sicuro per gli amanti del pesce. Aperitivo gratis e sconto del 10% sul menu alla carta per i lettori di Romoletto. Piazza Elio Callistio 5, tel. 06.86391914. Sempre aperto. Mamma Angelina. Cibo di qualità, buona carta dei vini e convenienza economica: tutto si coniuga bene in questo ristorante del quartiere Africano. Viale Arrigo Boito 65, tel. 06.8608928. Chiuso mercoledì. numbs. Cucina mediterranea. Buono anche per colazioni e aperitivi. Corso Trieste 150/b, tel. 06.93931764. Sempre aperto. Sahara. Ottimo ristorante eritreo. Viale Ippocrate 43, tel. 06.44242583. Chiuso mercoledì.

Senba. Ristorante giapponese che offre, oltre al menu alla carta, anche la possibilità di un menu “all you can eat” a prezzo fisso. Via Padova 55, tel. 06.31050875. Sempre aperto.

flaminio, parioli >Ambasciata d’Abruzzo. Antipasti

ottimi e abbondanti e specialità di carne e di pesce serviti con professionalità e cortesia. Delizioso l’agnello. 20% di sconto a pranzo e 10% a cena per i lettori di Romoletto. Via Pietro Tacchini 26, tel. 06.8078256. Sempre aperto.

>CAFFÈ FONTANA:

Bar, tavola calda e laboratorio di pasticceria. Dalla colazione all’aperitivo in un unico accogliente locale. 10% di sconto sui corsi di cucina e pasticceria per i lettori di Romoletto. Via Flaminia 101, tel. 063208397. Chiuso la sera. Ciccia Bomba ai Parioli. Cucina romana e specialità di pesce. Via Ruggero Fauro 2, tel. 06.80692020. Chiuso domenica. Il Buchetto. In questo piccolo locale è possibile gustare la classica pizza romana cotta con il forno a legna. I prezzi sono molto accessibili. Via Flaminia 119, tel. 06.3201707. Chiuso martedì e sabato e domenica a pranzo. Lo sgobbone. Locale semplice e tranquillo dove assaporare i migliori piatti della tradizione. Da segnalare i “Rigatoni alla Sgobbona” (prosciutto, pomodoro e formaggio). Via dei Podesti 10, tel. 06.3232994. Chiuso domenica. Pagaroma. I piatti forti di questo ristorante sono sicuramente quelli a base di pesce, ma è gustoso anche il resto dell’offerta. Viale Bruno Buozzi 31, tel. 06.8070267. Chiuso domenica.

>Tale

Quale Come l’Ortica. Lo storico ristorante di via Flaminia ha cambiato sede ma è rimasto, appunto, “tale e quale”, con lo stesso proprietario e gestore di sempre, Vittorio, che per anni ha deliziato i romani con i ricchi sapori della cucina partenopea. Area riservata per il parcheggio per i clienti. Aperitivo in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Archimede 80, tel. 06.3338709. Chiuso domenica.

vigna clara, fleming Acquolina. Specialità di pesce. Via A. Serra 60, tel. 06.3337192. Sempre aperto. Antica Trattoria Pallotta. Cucina romana. Piazzale di Ponte Milvio 22, tel. 06.3334245. Chiuso mercoledì. Cime di rape. Cucina romana, mediterranea. Corso di Francia 205, tel. 06.36303752. Chiuso domenica. Jacini. Dalla colazione fino alla cena, in questo locale potrete consumare tutti i tipi di pasto. Piazza Stefano Jacini 19, tel. 06.36381581. Sempre aperto. La Campagnola. Cucina romana, mediterranea. Via Flaminia Vecchia 863, tel. 06.33221975. La Norma. Cucina siciliana. Via Flaminia 732, tel. 06.3330210. Sempre aperto. Rio Nord. Churrascheria brasiliana nella

quale è possibile gustare anche piatti della tradizione romana e la pizza cotta a legna. Via Cassia 340, tel. 06.33429818. Sempre aperto. Un 2 Tre. Cucina romana. Piazza Monteleone di Spoleto 11, tel. 06.97275044. Chiuso domenica.

prati Arian. Ristorante iraniano che il venerdì e il sabato unisce al menu tradizionale persiano un caratteristico spettacolo di danza del ventre. Via Tacito 54, tel. 06.45441122. Chiuso domenica. Cacio e Pepe. Ottima cucina, porzioni generose e buon rapporto qualità-prezzo. Via Giuseppe Avezzana 11, tel. 06.3217268. Chiuso sabato a cena e domenica. Da Benito e Gilberto. Ottima la cucina marinara di questo piccolo ristorante a conduzione familiare. Via del Falco 19, tel. 06.6867769. Chiuso domenica e lunedì.

> Fa-Bio. Cucina creativa e vegetariana. Possibile gustare ottimi frullati, panini, piatti vegetariani e altri prodotti rigorosamente biologici. Ideale per una pausa veloce. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via Germanico 43, tel. 06.64525810. Chiuso sabato a cena e domenica. Il Sorpasso. Cucina mediterranea. Accanto ad una nutrita carta di vini delle migliori etichette, in questa enoteca-ristorante troverete una gustosa selezione di salumi e formaggi. Via Properzio 31, tel. 06.89024554. Chiuso il sabato e domenica a pranzo. L’Archetto. Ambiente tranquillo e familiare dove mangiare buoni fritti e ottime pizze alla romana. Via Germanico 105, tel. 06.3231163. Chiuso il sabato e domenica a pranzo. La Pratolina. Qui si possono provare ben 37 tipi di pizza differenti, chiamate “pinse” per il particolare impasto a lunga lievitazione che le rende digeribili e leggere. Buoni anche i dolci di produzione propria. Via degli Scipioni 248, tel. 06.36004409. Chiuso domenica. Micci. La cucina propone i principali piatti della tradizione romana con un occhio alla cucina d’oltralpe. Da non perdere la zuppa di arzilla e broccoli e la soupe à l’onion. La cantina è fornita di ottime etichette regionali. Via Andrea Doria 55, tel. 06.39733208. Chiuso lunedì. Osteria Centouno. Sapori mediterranei con un pizzico di fantasia e ingredienti sempre freschi. Buona la scelta dei vini. Via Fabio Massimo 101, tel. 06.3235790. Chiuso sabato a pranzo e la domenica. Osteria dell’Angelo. Sapori tipici della cucina romana e ottimi piatti di carne alla brace. Una buona soluzione per coniugare buona cucina e prezzi accessibili. Via Giovanni Bettolo 24, tel. 06.3729470. Chiuso sabato e a pranzo domenica e lunedì. Piero e Francesco. L’offerta del menu di pesce di questo ristorante cambia giornalmente a garanzia di prodotti sempre freschi e genuini. Via Fabio Massimo 75, tel. 06.3200444. Sempre aperto. Zen. Elegante ristorante dove è possibile gustare una vasta scelta di piatti tipici giapponesi. Via degli Scipioni 243, tel. 06.3213420. Chiuso sabato a pranzo e lunedì.

aurelio Canne al Vento. Menu interamente dedicato ai piatti della tradizione sarda. Via della Madonna del Riposo 124, tel. 06.6629727. Chiuso il lunedì. DivinPeccato. Una cucina che mescola i sapori mediterranei alla creatività dello chef e a una buona selezione di vini. Piazza della Rovere 84, tel. 06.97605991. Chiuso martedì. Ferro e Ghisa. Cucina siciliana e specialità di carne. Circonvallazione Aurelia 11, tel. 06.66032638. Sempre aperto. I Quattro Mori. Cucina sarda. Porzioni abbondanti e buon rapporto qualità prezzo in questa trattoria a due passi da San Pietro. Via delle Fornaci 8, tel. 06.6390195. Sempre aperto. La Nocetta. Cucina mediterranea, specialità di pesce. Via Aurelia Antica 378, tel. 06.6623853. Chiuso mercoledì. La Vittoria. I sapori del Mediterraneo e gustosi piatti della tradizione romana contraddistinguono questo ristorante a due passi dalla basilica di San Pietro. Via delle Fornaci 15, tel. 06.631858. Chiuso martedì. Nagoya. Cucina giapponese. Via della Madonna del Riposo 145, tel. 06.6632821. Sempre aperto. Ombre e Cicheti. Specialità della cucina veneziana, per originali aperitivi e ottime cene. Via del Lago Terrione, tel. 06.633280. Chiuso domenica. Osteria dei Pontefici. Locale a conduzione familiare dove assaporare i piatti classici della cucina romana e italiana. Piazzale Gregorio VII 53, tel. 06.635206. Trattoria Sora Pia. Specialità di pesce. Via Aurelia 426, tel. 06.6626112. Chiuso domenica.

monteverde 360° Sud. Aperitivi equi e solidali. Via Antonio Toscani 11, tel. 06.45494816. Chiuso domenica. Al Casaletto. Oltre al menu ricercato, questo locale offre la possibilità di gustare la “pinsa”, antica focaccia di ricetta romana preparata con farro. Piazza del Sacro Cuore, tel. 06.58204842. Chiuso lunedì. Antica Schiacciata Romana. Oltrealla tradizionale “pinsa” romana, ottimi antipasti a base di salumi e formaggi e dolci artigianali. Via Folco Portinari 38, tel. 06.536112. Sempre aperto. Antico Arco. Cucina romana. Menu ricercato e cura del dettaglio caratterizzano questo ristorante.Piazzale Aurelio 7, tel. 06.5815274. Sempre aperto. Barrili 66. Un piccolo locale che propone cucina Kosher, mescolandola alla tradizione romana e ai sapori mediorientali. Via Anton Giulio Barrili, tel. 06.58364414. Chiuso venerdì a cena e sabato a pranzo. Bistrot Biologico. Situato nella riserva naturale della Valle dei Casali, il bistrot utilizza solo prodotti bio, di stagione e a filiera corta. Via del Casaletto 400, tel. 06.45476909. Chiuso lunedì. Cheese and Cheers. Menu curato e 45

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RISTORO//a tavola/a pranzo e cena ottima selezione di birre, vini e distillati. Via Paola Falconieri 47, tel. 06.96039525. Chiuso domenica. Da Cesare. Una cucina casalinga e un ambiente semplice accompagnano un ottimo menu ispirato alla tradizione romana. Da provare gli antipasti. Via del Casaletto 45, tel. 06.536015. Chiuso mercoledì. Himalaya Palace. Cucina indiana. E’ possibile scegliere menu fissi a base di carne, pesce, o vegetariani. Circonvallazione Gianicolense 277, tel. 06.5826001. Chiuso lunedì a pranzo. Mezé Bistrot. Cucina mediorentale e tradizionale romana. Via di Monte Verde 9, tel. 06.58204749. Chiuso domenica e lunedì a pranzo.

Buone anche le pizze. Via Roberto De Nobili 9, tel. 06.5133312. Chiuso lunedì. Tanto pe’ magna’. Trattoria romana aperta a pranzo e a cena. Cucina casereccia con ingredienti selezionati a prezzi convenienti. Via Giustino De Jacobis 9, tel. 06.51607422. Sempre aperto.

eur, colombo ‘O Masto. Il menu offre diverse specialità della cucina partenopea. Le pizze possono essere ordinate con la base sottile, oppure con la classica base “napoletana”. Consigliato per famiglie e gruppi numerosi. Largo Carlo Salinari 8, tel. 06.5413448. Chiuso lunedì.

na scelta di dolci artigianali. Bruschetta in omaggio per i lettori di Romoletto. Via dei Sulpici 117, tel. 06.7610194. Chiuso lunedì.

Da Peppe a Tor Cervara. Cucina romana. Via di Tor Cervara 65, tel. 06.2294317. Chiuso domenica

Mekong. Lo chef di questo ristorante ha selezionato i migliori piatti della cucina vietnamita e le mille salse dai nomi impossibili con cui insaporirli. Da provare. Via Enea 56, tel. 06.7825247. Chiuso martedì a pranzo.

Enquatash. Cucina etiope, eritrea. Viale della Stazione Prenestina 55, tel. 06.273767. Chiuso lunedì e da martedì a giovedì a pranzo.

> Mithos

Taverna dell’Allegria. Menu semplice e curato a base di piatti della tradizione riproposti in chiave innovativa. Ottimi i dolci realizzati con prodotti bio. Martedì e mercoledì 10% di sconto per i lettori di Romoletto. Via Benedetto Varchi 3, tel. 067840034. Chiuso il lunedì.

> pizza

al taglio. Una palapizza 50x30 cm, due gusti 7€. Una palapizza 1 metro x30 cm 12€. Consegne a domicilio gratuite per ordini superiori a 15€. Per ogni pala di pizza due supplì in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Licinio Murena 78/80, tel. 06.95945044. Sempre aperto.

> Officina cucina bistrot. Cucina tradizionale ravvivata dagli spunti creativi dello chef Roberto Sponsali. Ogni 40 giorni nuovi piatti da scoprire. Buona scelta di vini. Martedì e mercoledì 10% di sconto per i lettori di Romoletto. Via A. Gandiglio 97/99, tel. 06.45494502. Aperto solo a cena, la domenica anche a pranzo. Chiuso lunedì.

Casa Novecento. Pizzeria, cucina creativa e romana. Piazza Guglielmo Marconi 32, tel. 06.54226011. Sempre aperto.

Sukhothai. Cucina thailandese. Via Andrea Busiri Vici 48, tel. 06.55263993. Chiuso martedì.

>La rosa rossa. Ampio locale in zona Montagnola dove è possibile mangiare i piatti classici della cucina mediterranea e buone pizze. Il servizio veloce e i prezzi contenuti lo rendono assolutamente consigliabile anche per la pausa pranzo. Caffè e digestivo in omaggio per i lettori di Romoletto. Via dei Georgofili 77-81, tel. 06.5134912 Chiuso sabato a pranzo e domenica.

Trattoria Priscilla. Ricavata da una vecchia “posta” del Cinquecento, nella splendida cornice del Parco dell’Appia Antica, da oltre 100 anni questa storica trattoria offre i migliori piatti della tradizione romana. Da non perdere i tonnarelli cacio e pepe e la punta di vitello alla fornara con patate arrosto. Via Appia Antica 68, tel. 06.5136379. Chiuso domenica a cena.

La Taverna del Porto. Cucina mediterranea. Viale della Civiltà del Lavoro 94, tel. 06.54210181. Sempre aperto.

prenestina, casilina

Trattoria del pesce. Buon rapporto qualità prezzo per un piccolo ristorante di pesce sempre freschissimo. Via Folco Portinari 27, tel. 06.95945393. Chiuso lunedì.

garbatella, ostiense Al Peperoncino. Menu con vasta scelta di cibi, dalle pizze alle specialità calabresi. Ampia veranda esterna riscaldata durante l’inverno. Da provare le tipiche “bombe” calabresi, piccoli panini fritti ripieni di salumi. Via Ostiense 369, tel. 06.5410192. Sempre aperto. Cacio e Cocci. Cucina romana. Via del Gazometro 36, tel. 06.5746419. Chiuso domenica. Er Panonto. Frequentatissima pizzeria con ampio spazio esterno. Dai due forni a legna escono a getto continuo ottime pizze alla romana, accompagnate da un ricco buffet di antipasti freddi. Via Enrico Cravero 10, tel. 06.5135022. Chiuso mercoledì. Hostaria dal Garbante. Specialità di pesce. Piazza Attilio Pecile 54, tel. 06.5755378. Le bistrot. Specialità vegetariane, cucina creativa e francese. Via delle Sette Chiese, 160, tel. 06.5128991. Chiuso sabato a pranzo, domenica e festivi. L’Incontro. Accogliente ristorante in cui si possono gustare le specialità marinare. Imperdibili i dolci della costiera amalfitana, elencati con maestria dal gestore: tutti da assaggiare. Via delle Sette Chiese 188, tel. 06.5134801. Chiuso domenica. Li scalini de Marisa. Ambiente familiare che offre i piatti tipici della cucina romana. Via Roberto De Nobili 17, tel. 06.51601969. Chiuso domenica. Pout Pourri. In questo ristorante dall’atmosfera popolare si possono gustare alcune specialità della cucina araba come gli ottimi felafel e il couscous di carne o pesce.

Da Vittorio. Trattoria di vecchio stampo nel cuore della Montagnola. Via Mario Musco 29, tel. 06.5408272. Chiuso domenica. Dal Pannocchia. Pizzeria e cucina romana. Via Fiume Giallo 413, tel. 06.52378057. Sempre aperto.

Osteria del Velodromo Vecchio. Cucina della tradizione romanesca realizzata con prodotti di stagione e biologici. Via Genzano 139, tel. 06.7886793. Chiuso domenica.

> Macinanti. Pizzeria e griglieria. Locale a gestione familiare dove gustare una cucina leggera e creativa in un ambiente caldo e accogliente. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via Elio Vittorini 45, tel. 06.5010222. Chiuso domenica.

‘O Sole ‘e Napule. Pizze rigosamente napoletane e un’ampia scelta di fritti. Via Olevano Romano 67, tel. 06.2593617. Sempre aperto.

appia, tuscolana

Betto e mary. Cucina romana. Via deiSavorgnan 99, tel. 06.64771096. Chiuso domenica.

> Al Grottino. Ottima selezione di

birre per accompagnare un’ampia varietà di pizze: dalle più classiche a quelle realizzate “su misura” con gli ingredienti scelti dal cliente. Un flute di birra “blanche” come aperitivo in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Orvieto 6, tel. 06.7024440. Chiuso il mercoledì.

Arancia Blu. Cucina vegetariana. Via Prenestina 396, tel. 06.4454105. Sempre aperto.

L’Angolo Romano. Pizzeria, cucina romana e specialità di carne. Via delle Giunchiglie 55, tel. 06.24407769. Chiuso martedì. Mangianapoli. Pizzeria e cucina campana. Viale Agosta 39, tel. 06.2156785. Sempre aperto. Osteria Bonelli. Cucina romana. Via dell’Acquedotto Alessandrino 172, tel. 329.8633077. Chiuso domenica.

>Zio Dante. Pasticcio di cicoria, patate e guanciale, involtini di melanzane e provola, insalata di carciofi crudi con limone e pecorino: gli antipasti costituiscono il punto di forza di questa trattoria di Centocelle. Buono anche il resto del menu ispirato alla cucina casereccia romana. Dessert in omaggio per i lettori di Romoletto. Via delle Acacie 122, tel. 06.21803236. Chiuso lunedì.

tiburtina >Al Pachino. Piccolo e accogliente

locale di Pietralata dove gustare i migliori piatti della tradizione e una buona pizza cotta nel forno a legna. Sconto del 10% per i lettori di Romoletto. Via dei Durantini 288, tel. 06.4513440. Chiuso lunedì. Lanificio 159. Specialità di carne e di pesce. Via di Pietralata 159, tel. 06.4501384. Sempre aperto.

> La

Piazzetta di Pratolungo. Ampia scelta di piatti di terra e di mare, con un menu che varia a seconda delle stagioni ed è sempre accompagnato da un’accurata selezione di vini. A due passi dal Raccordo, il locale è immerso nel verde con un grande spazio all’aperto per banchetti ed eventi speciali. Sconto del 10% sul menu alla carta per i lettori di Romoletto. Via della Torre di Pratolungo 16, tel. 06.41409170. Chiuso domenica a cena e lunedì a pranzo.

> Cru.dop. Pesce freschissimo e carpacci deliziosi accompagnati da una ottima selezione di vini. Prezzi leggermente al di sopra della media, ma assolutamente giustificati dalla qualità dell’offerta. Dolce in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Tuscolana 898, tel. 06.76909916. Chiuso lunedì. Grandma bistrot. Cucina romana rivisitata e ottima scelta di vini a prezzi contenuti. Via dei Corneli, 25/27, tel. 377.2649540. Chiuso martedì.

> Locanda dei Girasoli. Situato in un casaletto rustico con giardino, questo ristorante gestito dalla cooperativa sociale “I girasoli” è pensato per favorire l’integrazione delle persone affette dalla sindrome di Down. Specialità sarde e un’ottima pizza caratterizzano il menu insieme a una buo-

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Locomotiva. Pizzeria e specialità di pesce. Via dei Monti Tiburtini 151, tel. 06.41732913. Sempre aperto.

> Ore Dodici. Un menu ricercato a

base di pesce per questo ristorante gestito da uno staff tutto al femminile. Aperto solo a pranzo. Calice di vino in omaggio per i lettori di Romoletto. Via di Salone 94, tel. 06.41404058. Chiuso sabato e domenica. Reginé Roma. Pizzeria e cucina campana. Via Tiburtina 1000, tel. 06.4112855. Sempre aperto.

> SUSHI

JO SENBA 2. Sushi e non solo, anche con la formula “all you can eat”. Un bicchiere di vino e caffè in omaggio per i lettori di Romoletto. Via di Salone 94, tel. 06.41404058. Chiuso sabato e domenica. Zighinì. Cucina africana, eritrea. Via dei Monti di Pietralata 43, tel. 06.4500308. Chiuso lunedì.

monte sacro, talenti, nuovo salario Antica Hostaria dei Ghiottoni Cucina romana, pugliese. Via Petritoli, tel. 06.8813082. Chiuso domenica a cena e lunedì a cena. Cucara Macara. Cucina messicana. Viale Gottardo 85, tel. 06.82001871. Chiuso domenica. El Duende. Cucina spagnola. Via di Valle Melaina 68, tel. 06.87194923. Sempre aperto.

> EMPORIO

9 SINCE 2011. Qui potrete gustare antipasti sfiziosi e ricercati, ottimi primi e carne danese o argentina di prima qualità. Buona anche la pizza preparata alla romana. Ampio parcheggio. Aperitivo in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Ugo Ojetti 494, tel. 06.821585. Sempre aperto. Grazia Deledda. Elegante ristorante dove assaggiare prelibatezze di terra e di mare. Via di Sacco Pastore 14, tel. 06.8604333. Sempre aperto.

> I GLADIATORI. Bistecche alla griglia in tutti i tagli e cotture e buone pizze. Dispone di due sale per la visione delle partite. Sconto del 5% per i lettori di Romoletto. Via della Bufalotta 131, tel. 06.87201590. Sempre aperto. > Karalis. Cucina sarda a prevalenza marinara in un locale che ricrea l’ambiente e l’atmosfera di una nave da crociera. Aperitivo in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Carlo Lorenzini 71, tel. 06.822040. Chiuso lunedì.

La Piazzetta di montesacro. Cucina romana e specialità di carne. Via Nomentana Nuova 65, tel. 06.8184228. Chiuso sabato a pranzo. Pizza e Dolcezze. Dopo le pizze, il piatto forte sono i dolci della casa. Ottimo rapporto qualità prezzo. Via Pian di Sco 54, tel. 06.8080057. Domenica aperto anche a pranzo. Chiuso lunedì. Pizzando Grigliando. Pizza rigorosamente napoletana e carni alla griglia. Piazzale Jonio 39, tel. 06.8106754. Sempre aperto.

cassia, flaminia Antica Osteria l’Incannucciata. Tradizione e ispirazione personale nella cucina di questa antica osteria, con prodotti genuini e di prima scelta. Buono il rapporto qualità-prezzo. Via della Giustiniana 5, tel. 06.4542282. Chiuso domenica e lunedì a pranzo. Da Baffone. Pizzeria e cucina mediterranea con ampio spazio all’aperto. Via Flaminia 976, tel. 06.3332428. Sempre aperto. Fattoria di Clotilde. Pizzeria e cucina romana. Via Cassia 1844, tel. 06.30895695. Sempre aperto. Gli Ulivi e il Mare. Pizzeria e cucina mediterranea. Via Cassia 2040, tel. 06.30880456. Sempre aperto. La Vergara. Pizzeria e cucina romana. Via della Giustiniana 764, tel. 06.30365351. Chiuso domenica a cena e il martedì. Le Cicale di Veio. Grande locale con un ampio spazio all’aperto e area giochi per i bambini. La cucina tradizionale rivisitata offre piatti sfiziosi. Via della Giustiniana 1012, tel. 06.45494122. Chiuso domenica a cena e lunedì. Le Grotte di Livia. Cucina romana, specialità di carne. Piazza Saxa Rubra 9, tel. 06.33611253. Chiuso lunedì. Life. Una pizzeria che usa prodotti rigorosamente biologici. Vi si possono gustare anche pietanze vegane, dalle pizze realizzate con farina di kamut, ai dolci. Via Cassia 701, tel. 06.33265318. Chiuso lunedì. Lo Scarabocchio. Cucina romana. Via della Giustiniana 87e, tel. 06.33614278. Sempre aperto. Mama’s. Pizzeria e cucina mediterranea. Via Bellagio 2, tel. 06.33614537. Chiuso sabato a pranzo e domenica a pranzo.

balduina, monte mario Biogusto. La cucina di questo ristorante utilizza solo prodotti biologici. L’atmosfera è semplice ma confortevole. Via Trionfale 9516, tel. 06.30683560. Sempre aperto. Il Cocomerino. Pizzeria e specialità di carne. Viale Cortina d’Ampezzo 379, tel. 06.35072818. Sempre aperto. Il Peperoncino Dispettoso. Piatti della cucina romana, carni alla griglia e una vasta scelta di condimenti per le pizze. Viale delle Medaglie d’Oro 158, tel. 06.35498451. Sempre aperto. Il Quinto Quarto. Oltre ad offrire un’ottima selezione di piatti della cucina romana, il locale organizza degustazioni, presentazioni di prodotti tipici, pubblicazioni e corsi di cucina. Via della Farnesina 13, tel. 06.3338768. Chiuso domenica.

Losteriacarina. Pizzeria e cucina romana. Via Ottavio Assarotti 36, tel. 06.3381208. Chiuso martedì.

tutta a base di prodotti biologici. Via Gerolamo Cardano 105, tel. 06.5571048. Chiuso lunedì a cena.

Mamma Italia. Pizzeria e cucina romana. Via dell’Acqua Traversa 196, tel. 06.3312786. Chiuso sabato a pranzo e lunedì.

Il Secchio e l’Olivaro. Cucina creativa, romana. Ottime anche le bruschette e le pizze. Parco giochi per i bambini. Via Portuense 962, tel. 06.6552192. Sempre aperto.

Osteria da Gnegno. Cucina romana. Via dei Prati della Farnesina 10, tel. 06.3336166. Chiuso domenica.

boccea, primavalle Checco al 13. Specialità di pesce. Via Aurelia 1249, tel. 06.66180040. Chiuso domenica a cena e lunedì. El Pueblo. Oltre ai piatti della cucina messicana, offerta di cibi preparati alla maniera precolombiana. Ampia selezione di rum e tequila. Via Giacinto De Vecchi Pieralice 34, tel. 06.631855. Sempre aperto. Gaia.bio. Pizzeria e cucina creativa. Il regno del cibo biologico, con menu specifici anche per vegetariani e vegani. Sabato e domenica aperto anche a pranzo. Largo Guido Cencetti 13, tel. 06.35511307. Chiuso lunedì. Hostaria er Gambero Rotto.Cucina romana. Via Garlasco 140, tel. 06.3096087. Chiuso domenica a cena, lunedì e martedì. Il Maghetto. Pizzeria, cucina romana e specialità di pesce. Via del Castello di Porcareccia 8, tel. 06.61562671. Chiuso lunedì. Inka’s grill. Il posto giusto per conoscere le specialità della cucina peruviana. Via del Forte Boccea 96, tel. 06.97270531. Chiuso mercoledì. L’Antica Torre. Pizzeria e cucina tipica. Locale ben curato e con un bel giardino. Via Pio IX 15, tel. 06.66017702. Sempre aperto a cena, anche a pranzo la domenica. La Tana der Porpo. Specialità di pesce. Ingredienti freschissimi, tavoli all’aperto. Via di Boccea 1176, tel. 06.61597408. Chiuso lunedì. Zi Angelino. Pizzeria e cucina romana. Via dei Monti di Primavalle 27, tel. 06.61648061. Chiuso lunedì.

portuense, marconi Almacrì. Pizzeria, bisteccheria e cucina romana. Via Portuense 367, tel. 06.5593998. Chiuso martedì. Dar Cordaro. Cucina romana. Via del Forte Portuense 4, tel. 06.5836751. Chiuso domenica e lunedì. Geco Biondo. In questo accogliente ristorante vegetariano e vegano la cucina è

La Fucina. Pizze leggere curate come piatti d’autore, realizzate con prodotti di alta qualità provenienti da coltivazioni biologiche. Dolci fatti in casa. Via Giuseppe Lunati 25, tel. 06.5593368. Chiuso sabato. La Smorfia. Un angolo di sapori campani. I piatti più richiesti sono quelli a base di pesce. Via Silvestri 197, tel. 06.66158580. Chiuso a cena domenica e lunedi. Locanda dei Massimi. Cucina romana, campana. Via Portuense 863, tel. 06.6550684. Sempre aperto.

ardeatina, laurentina Checco dello Scapicollo. Grande locale con ampio giardino che offre un tradizionale menu a base di pesce, insieme a una buona scelta di pizze. Un’istituzione nel quartiere. Via dei Genieri 5, tel. 06.5018502. Chiuso lunedì. Ciopa Blu. La pizza classica napoletana, dalla base soffice e digeribile, realizzata anche in versioni “creative” dalle mani sapienti del Mastro pizzaiolo. Via Giunio Antonio Resti 49, tel. 06.5192275. Chiuso domenica e sabato a pranzo. Dea di Roma. Pizzeria, cucina mediterranea, regionale e romana. Via Andrea Millevoi 49, tel. 06.51962801. Sempre aperto.

> pizza

al taglio. Una palapizza 50x30 cm, due gusti 7€. Una palapizza 1metro x30 cm 12€. Consegne a domicilio gratuite per ordini superiori a 15€. Per ogni pala di pizza due supplì in omaggio per i lettori di Romoletto. Via Laurentina 794, tel. 06.45551505. Via Ardeatina 986, tel. 06.71302929. Sempre aperto.

Pingusto Eden - Sushi Wok. Grande ristorante di cucina asiatica che propone la formula buffet “all you can eat”. Pesce, carne e verdure possono essere scelte direttamente dal bancone e cotte alla piastra o nel caratteristico wok. Via Pontina 501, tel. 06.94534327. Sempre aperto. Vinum Vini. Specialità regionali, prodotti di stagione e una selezionata carta dei vini offerti in un’atmosfera piacevole e informale. Specialità della casa, l’aperitivo a base di “trapizzini” farciti. Via dei Corazzieri 32, tel. 06.54220182. Chiuso sabato a pranzo e domenica.

La Camilluccia. Il menu a base di pesce offre ottimi carpacci oltre a dolci esclusivamente fatti in casa. Per gli amanti della carne, un ottimo maialino sardo su ordinazione. Sale ampie e un giardino per i fumatori. Via Mario Fani 113, tel. 06.3014342. Chiuso lunedì. La Pergola. Cucina mediterranea. Via Alberto Cadlolo 101, tel. 06.35092152. Chiuso domenica e lunedì.

Sconto del 10% sul menu alla carta per i lettori di Romoletto.

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