Polizia Penitenziaria SG&S n.266 novembre 2018

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COME SCRIVEVAMO

Ministro - nella Finanziaria si é parlato di "problemi della sicurezza" e per il 1998 il Governo ha aumentato la quota di bilancio spettante al dicastero di Grazia e Giustizia, che dallo 0,80 per cento

degli stanziamenti statali é passata. all'1,38 per cento e per il 1999, aumenterà ancora fno all’1,48 per cento". Parrebbe una grande conquista, ma di fatto tra inflazione e nuove necessità quel misero 0,50 in più é ben poca

cosa e non risolve di certo i problemi. E' vero che Flick ha indirizzato plauso e gratitudine alla Polizia Penitenziaria per la dedizione al servizio e per la competenza e professionalità con cui opera, ed anche ai Direttori ha rivolto belle parole, quasi scusandosi per l'eliminazione del famigerato art.40 che equiparava (giuridicamente ed economicamente) la categoria agli omologhi della Polizia di Stato, ma poi quasi inconsciamente é scivolato sulla classica buccia di banana, quando anziché discutere sulle aspettative del personale ha deviato verso il garantismo a favore dei detenuti. "E' necessario un riordino all'interno di una revisione del sistema giustizia generale - ha detto Flick - bisogna rivedere chi deve

più un'Amministrazione da troppo tempo assente e inconsapevole - se per distrazione o colpa lo decida il lettore - dei reali problemi e delle aspettative del personale. Quando Flick se n'é andato, lasciando l'assemblea attonita e senza le risposte che attendeva, era quasi... afono, appunto "senza parole". Forse perché non sapeva proprio che dire! Sull'assenza di Alessandro Margara, che pure é il Capo della Polizia Penitenziaria e il primo responsabile del "sistema carceri", sono poi intervenuti i vari Segretari delle 00.SS. presenti: Donato Capece per il SAPPE, Roberto Martinelli per il SAG-UNSA, il dott. Franceschini per l’AMAPI, Quirino Catalano per il SIALPE, Roberto Santini per il SINAPPE e

andare in carcere, e i temi specifici da affrontare sono quelli relativi a una "bonifica del sistema". La legge Simeone, in tal senso, é ottima, perché ha il coraggio di anticipare le pene alternative al carcere e modifica la cultura della pena". Alla platea composta da Direttori penitenziari, Polizia Penitenziaria, Educatori (demotivati nella loro professionalità) e, soprattutto, da Medici ai quali il Ministro della Sanità Bindi ha "scippato" la specificità, le esternazioni di Flick non sono piaciute affatto, ed a nulla é valsa la sua assicurazione che "il decentramento (dell'Amministrazione Penitenziaria, n.d.r.) avrebbe sicuramente assicurato una maggiore valorizzazione delle professionalità del personale". Nessuno gli ha creduto, nessuno crede

Farci per il SIDIPE. Tutti, nessuno escluso, hanno stigmatizzato quell'assenza, a cui non é riuscito a porre rimedio nemmeno la fugace apparizione del buon Emilio di Somma, rifugiatosi dietro il paravento del "non so cosa ha detto il Ministro!" A ribadire il malessere per il disinteresse dimostrato dal DAP nei confronti del Convegno, poi, ci hanno pensato Maurizio Gasparri, Sebastiano Neri e Filippo Ascierto, deputati che, anch'essi, si sarebbero aspettati una maggiore responsabilità dei vertici della Amministrazione. "Sia Flick che Margara dovrebbero dimettersi" ha tuonato Gasparri, cui ha fatto eco Ascierto che ha condannato "il Ministro sottrattosi alla raffica di domande del Sindacato". Significativo il fatto che qualche

Polizia Penitenziaria n.266 • novembre 2018 • 31

Nelle foto: la copertina e il sommario d iluglio-agosto 1998 sootto l’intervento di Donato Capece al Convegno e il tavolo di presidenza nell’altra pagina una veduta dei giardini adiacenti la Sala del Cenacolo

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