CRIMINI E CRIMINALI magazzino sito in via Jacchia a Parma di proprietà di Paolo Onofri ed adibito a laboratorio, vengono rinvenuti nella memoria di un suo computer immagini e filmati pedopornografici. Il padre del piccolo Tommaso, per la detenzione del materiale, viene dapprima iscritto nel Registro degli Indagati; e successivamente patteggerà una pena di 6 mesi di reclusione. Anche le indicazione di una medium, tale Maria Rita Busi, non sono scartate dagli inquirenti. La sensitiva afferma che il corpo del piccolo Tommaso Onofrio si trova nelle acque del fiume Magra, nei pressi di Pontremoli, in provincia di Massa. Si tratta di una falsa pista che darà luogo a polemiche, in quanto l'iniziativa delle ricerche nel fiume darà esito negativo. Il 27 marzo le indagini dei Carabinieri si orientano su una pista più credibile e avvalorata da prove: vengono rinvenute alcune impronte sul nastro adesivo utilizzato dai rapitori per immobilizzare i famigliari durante il sequestro. Gli inquirenti focalizzano l’attenzione su tre persone sottoposte a sorveglianza già da qualche settimana: Mario Alessi, 44 anni, muratore pregiudicato che ha preso parte ai lavori di ristrutturazione della cascina della famiglia Onofri; Antonella Conserva sua compagna di vita e di Salvatore Raimondi, pregiudicato le cui impronte sono state rinvenute sul nastro adesivo. Peraltro, gli alibi forniti dai tre sono privi di riscontro. Inoltre, gli investigatori scavando nel passato di Alessi scoprono che nel 2002 è stato condannato per stupro di una ragazza minorenne avvenuto nell’estate del 2000 a San Biagio Platani, nell’agrigentino. Alessi e un complice, entrambi armati, avevano immobilizzato il fidanzato della ragazza legandolo a un albero e tenendogli coperti gli occhi mentre violentavano la giovane. Il 2 aprile, dopo molte ore di interrogatorio, Mario Alessi confessa che il piccolo Tommy è morto e, in serata, conduce gli investigatori ed i Vigili del Fuoco sul luogo ove è stato occultato il corpicino del bimbo trucidato, presso il torrente Enza a San Prospero Parmense, una frazione del
comune di Parma. Nei propositi dei rapitori, il sequestro del bambino con la relativa richiesta di riscatto doveva essere fulmineo. Invece, i due balordi, alla vista del lampeggiante erano finiti nel panico più totale; la caduta dallo scooter e il pianto interminabile del piccolo Tommy, li porta a perdere il controllo. Sono trascorsi circa venti minuti dal rapimento e temendo di essere scoperti decidono di uccidere il bambino. Tommy viene ucciso probabilmente a colpi di badile, come da segni rinvenuti sul cadavere. Ucciso perché piangeva: questa la agghiacciante motivazione che darà in seguito Mario Alessi. La Procura della Repubblica di Parma il 30 ottobre del 2006 rinvia a giudizio quattro persone: Mario Alessi, accusato di aver provocato la morte di Tommaso e di aver occultato il
stato condannato in via definitiva all’ergastolo. Antonella Conserva è stata condannata a 24 anni di carcere per il sequestro e la morte del bambino. Salvatore Raimondi ha invece scelto il rito abbreviato ed è stato condannato a 20 anni. Mario Alessi è oggi detenuto nel carcere di Prato e partecipa ai corsi da giardiniere, con sullo sfondo l’ipotesi di richiedere il permesso di lavoro esterno. Paola Pellinghelli, la mamma del piccolo Tommy, in una intervista, al giornale la Repubblica, nel febbraio del 2016, dichiarava: "Non riesco a immaginarmelo cresciuto, per me rimarrà sempre il mio piccolo Tommy, con le sue marachelle e la sua voglia di conoscere il mondo. Ecco che cosa gli hanno tolto: la possibilità di vedere il mondo. La vita è un dono bellissimo e va vissuta, per me è anche un dovere
cadavere; Salvatore Raimondi ed Antonella Conserva, con l’accusa di sequestro e morte del bambino quale conseguenza non voluta. Ed inoltre un quarto uomo, Pasquale Barbera, capomastro al tempo dei lavori nella casa degli Onofri, con l’accusa di concorso in sequestro. L’11 agosto 2008 Paolo Onofri viene colpito da un infarto mentre è in vacanza con la famiglia a Guardia di Folgaria, in Trentino. Le sue condizioni sono giudicate gravi fin da subito. L’uomo non riprenderà mai più conoscenza. Muore a 54 anni, il 15 gennaio del 2014, cinque anni e mezzo dopo il malore. Per il rapimento e l’uccisione di Tommy: Mario Alessi è
verso Tommy. Quindi vado avanti, consapevole che l’ergastolo ce l’abbiamo noi. E senza sconti di pena". (2) Tommaso Onofri oggi avrebbe quattordici anni. Alla prossima... F * Interrogativo espresso dal papà di Tommy in un’intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica il 4 marzo 2006. (1) Fëdor Dostoevskij, i Fratelli Karamazov, parte seconda, libro quinto, Ribellione; (2) Repubblica.it, dieci anni senza Tommy, mamma Paola: “Andare avanti, un dovere verso di lui”, 26 febbraio 2016.
Polizia Penitenziaria n.259 • marzo 2018 • 27
Nelle foto: a sinistra Mario Alessi al centro Salvatore Raimondi a destra Antonella Conserva