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Sintesi della posizione comune assunta dalle Regioni Basilicata, Abruzzo, Molise e Sardegna al primo Forum sulla Coesione economica, sociale, territoriale e sviluppo sostenibile nelle regioni a regime transitorio Matera 9-10 maggio 2011

Il giorno 9 maggio 2011, a Matera presso il Palazzo Lanfranchi, sono convenuti al primo Forum sulla Coesione economica, sociale, territoriale e sviluppo sostenibile nelle regioni a regime transitorio “OUT.WHERE?” i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, della Rappresentanza Permanente Italiana presso l’Unione Europea e delle Autorità di Gestione dei PO FESR 2007-2013 delle Regioni Basilicata, Abruzzo e della Sardegna.

Contributi alla discussione sono stati forniti dal Vicepresidente del Parlamento Europeo dal Presidente della Regione Basilicata, del Direttore Generale della Presidenza della Giunta della Regione Basilicata e dall'Autorità di Gestione del Molise.

Il FORUM, promosso dall’Autorità di gestione del PO FESR Basilicata 2007-2013, si è proposto di dare avvio ad una riflessione congiunta fra le regioni italiane uscite dall'Obiettivo convergenza e non ancora in Obiettivo Competitività (regioni in Phasing out/in) finalizzata alla definizione di una posizione congiunta sulle tematiche affrontate dal V Forum sulla Coesione economica, sociale e territoriale ed in particolare sulla proposta della Commissione europea sull'istituzione di un Obiettivo intermedio della politica di coesione europea per le regioni cosiddette in transizione nella prossima politica di coesione post-2013.

Contributi: On. Gianni Pittella - Vicepresidente del Parlamento Europeo; Vito De Filippo – Presidente della Regione Basilicata; Michele D’ Ercole - Rappresentanza Permanente Italiana presso l’Unione Europea; Sabina De Luca - Ministero dello sviluppo economico; 1

Patrizia Minardi - Autorità di gestione Regione Basilicata; Giovanna Andreola – Autorità di Gestione Regione Abruzzo; Graziella Pisu – per l'Autorità di Gestione Regione Sardegna; Massimo Pillarella - Autorità di Gestione del PO FESR Molise 2007-2013.

Angelo Pietro Paolo Nardozza – DG Presidenza della Giunta Regione Basilicata;

Alla luce degli sviluppi socio economici degli ultimi anni e delle proposte avanzate in sede di consultazione pubblica dalla Commissione europea al V Forum sulla coesione economica, sociale e territoriale emerge l’esigenza di un confronto più intenso tra i diversi soggetti istituzionali responsabili dell'attuazione dei programmi a valere sui fondi strutturali di cui l'incontro del 9 e 10 maggio 2011 a Matera si è fatto portavoce.

La politica di coesione richiede uno sforzo congiunto da parte delle istituzioni a ogni livello e una forte capacità di coordinamento e condivisione nel quadro di uno sforzo comune necessario per garantire maggior rigore alla politica di bilancio e armonizzare le leve del bilancio comunitario e quelle dei bilanci nazionali e regionali.

In questi ultimi anni, molte regioni italiane hanno visto severamente compromessi i risultati ottenuti nelle precedenti programmazioni per molteplici cause. Fra queste sono da annoverare gli eventi naturali, come nel caso del terremoto dell'Abruzzo, e in generale la crisi economica globale che ha evidentemente avuto un impatto maggiore su quelle regioni, non solo in Phacing out/in, che da una parte non dispongono di una sufficiente solidità economica strutturale proprie delle regioni ad elevata competitività, e dall'altra sono fuori dall'ombrello delle regioni dell'Obiettivo convergenza.

In particolare condividono un forte abbattimento del PIL e una forte crescita del tasso di disoccupazione, in quanto la congiuntura economica ha provocato un severo ridimensionamento della capacità produttiva e competitività del sistema delle PMI, soprattutto per quelle di piccole dimensioni, oppure, come nel caso della Regione Abruzzo, il terremoto ha severamente compromesso il sistema del terziario e dei servizi.

Pertanto nello scenario attuale vi è rischio concreto per alcune regioni italiane che hanno proficuamente raggiunto gli obiettivi posti della politica di coesione di ritrovarsi privi del supporto necessario allo sforzo di consolidamento dei medesimi risultati.

A questo proposito, le regioni convenute guardano con favore alla proposta della Commissione europea relativa all’introduzione di un obiettivo intermedio nell’architettura della politica di coesione per le regioni a regime transitorio, come tra l'altro sottolineato dalla Risoluzione n.21 della Regione Sardegna.

Il nuovo Obiettivo sarebbe finalizzato ad accompagnare i risultati conseguiti da quelle regioni che hanno dimostrato una capacità di crescere e convergere verso quelle più competitive assicurando loro un trattamento più equo attraverso la riprogrammazione finanziaria della politica di coesione, e la ridefinizione di regole di eleggibilità dei territori e conseguente allocazione delle risorse.

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Sebbene condividendo molte proposte della posizione ufficiale italiana contenute nel “Contributo alla consultazione pubblica sulle conclusioni della V relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale” non si ritiene sufficiente, alla luce di quanto appena detto, il mantenimento delle regole attuali di allocazione delle risorse e del meccanismo del Phacing out/in.

Le Regioni convenute ribadiscono pertanto il loro forte appoggio alla politica di coesione, sostenendo il rafforzamento dell’orientamento ai risultati e l’adozione delle condizionalità strettamente legate all’efficacia dei risultati, andando così a preferire questi elementi allo scenario attuale in cui maggiore attenzione viene data al rispetto delle procedure ed ai meccanismi di controllo.

La politica di coesione deve essere programmata ed implementata in tutte le regioni europee e il suo ruolo è da considerarsi fondamentale nel quadro del perseguimento degli obiettivi Europa 2020.

Urge pertanto lo sviluppo di un Quadro Strategico Comune, che ponga le basi per un raccordo più integrato fra i soggetti istituzionali responsabili e che permetta di ovviare alle difficoltà gestionali e di integrazione generatesi nell'attuale programmazione basata sui monofondi.

Le Regioni appoggiano il principio della concentrazione tematica delle azioni da implementare sui territori di pertinenza specifica non prescindendo però dal mantenimento dalle peculiarità degli stessi ed auspicano una maggiore flessibilità programmatica dove necessario.

Le Regioni inoltre, al fine di sviluppare un processo efficace ed armonioso di integrazione a livello europeo, chiedono l'avvio di una riflessione seria e condivisa in merito alla cooperazione territoriale che superi i numerosi condizionamenti riscontrati nell'attuazione posti dagli Stati Membri.

Per la Regione Basilicata Patrizia Minardi

Per la Regione Abruzzo

Giovanna Andreola

Per la Regione Sardegna Graziella Pisu

Per la Regione Molise

Massimo Pillarella

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