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Una nuova lingua

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Colm Breathnach

Colm Breathnach

Una mattina di fine marzo cambiammo pelle sotto il sole e il volo di una beccaccia di mare, un colpo d’ala ci fece guardare il mare grigio azzurro, sospeso come se il mondo alle spalle svanisse, edredoni nel blu e uno stormo di pavoncelle nella nebbia   lontana si librò nell’aria come se le volte della terra crollassero.

Ali bianche come stelle su un blu cobalto, annidavano i loro movimenti una nuova lingua

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Tutto si ritrae silenziosamente, le lacrime si sciolgono, il respiro del mondo torna consueto.

Il dolore con il suo involucro scivolano via, ogni essere annega per l’altro, giù nell’Ade d’ognuno, un muto occhio nero scompare nel bagliore di un riflesso.

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