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Polin lancia un nuovo scivolo decisamente forte per impatto visivo, caratteristiche e capacità: Stingray

Con il loro corpo piatto romboidale e le pinne pettorali allungate ed espanse, quando nuotano le pastinache comuni (dette anche trigoni) sembrano volare. L’aspetto imponente e la sottilissima coda con la punta seghettata e velenifera (tranquilli però, con l’uomo la usano solo se infastidite come arma di difesa) le rendono creature di grande fascino, indimenticabili per chi ha la fortuna di vederle da vicino in mare. Maestosità, forte impatto visivo e potere di attrazione sono caratteristiche che si ritrovano anche in Stingray, il nuovo scivolo per collocazioni tanto outdoor quanto indoor che la turca Polin Waterparks ha voluto dedicare a questo pesce e che è originalissimo in termini di design, progettazione ingegneristica e percorso. In un ingombro contenuto, Stingray presenta ben quattro canali e un’elevata capacità essendo percorso su gommoni a due posti. L’esperienza comincia nelle torrette di partenza dotate di originali coperture, le quali oltre a riparare dal sole rinfrescano i rider diffondendo nell’aria acqua nebulizzata. Dalle torrette si entra nei quattro scivoli chiusi. I loro percorsi sinuosi, che qua e là si intrecciano, sfociano in due grandi elementi a imbuto da cui si arriva a fine percorso. La particolarità di questi imbuti è che ciascuno ha al suo interno due percorsi: uno più lungo e veloce che corre sul versante più esterno e uno invece più corto dal diametro ridotto. A seconda dello scivolo scelto e del peso delle due persone sedute nello stesso gommone, l’esperienza cambia per cui ogni giro su Stingray non è mai uguale al precedente. A rendere attraente Stingray ci sono, oltre ai percorsi multipli, anche la vivace tematizzazione della vetroresina e i colori. Lo scivolo è realizzato utilizzando la tecnica VARTM (Vacuum Assisted Resin Transfer Molding, ovvero stampaggio a trasferimento di resina con vuoto assistito), una variazione dell’RTM, tecnologia quest’ultima che Polin nel 2007 è stata uno dei primi produttori del settore acquatico a introdurre. Il nuovo procedimento (presentato da Polin anche con il nome UTexture) rende possibile ciò che pareva impossibile, trasformando gli scivoli in vere opere d’arte con infinite possibilità di design che non solo sono sorprendenti e assolutamente perfette, ma capaci anche di mantenere le loro qualità nel tempo, e resistere ai raggi UV e alle sostanze chimiche con cui viene trattata l’acqua dei parchi acquatici. Questo significa anche che lo scivolo può essere progettato su misura con temi diversi rispetto a quello della pastinaca per adattarsi maggiormente al filo conduttore di ciascun parco. Per finire, Stingray è arricchito anche da suoni ed effetti di luce all’interno degli imbuti: i primi riproducono il suono che fanno ‘le ali’ della pastinaca mentre questa si muove in acqua come volasse, i secondi ricreano invece l’oscurità misteriosa degli oceani.

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Velocità max fino a 14m/s

STINGRAY

Il nuovo acquascivolo di Polin ispirato alle pastinache, pesci simili alle razze affascinanti ed immediatamente riconoscibili.

Capacità oraria max 4x180=720 rider

Lunghezza scivoli 4x160m

Ingombro 50x35x15(h)m

Il mondo sta rinunciando al contante. O forse no? Pro e contro del trend verso un mondo cashless, e qualche dettaglio su come prende piede nel mondo

CONTANTI? NO, GRAZIE!

Magari sarà successo anche a voi: con l’avanzare della pandemia avete iniziato a usare meno volentieri i soldi contanti, con tutti i germi che possono trasportare, e siete passati a carte di credito (magari anche con tecnologia contactless), sistemi di pagamento tramite smartphone o addirittura acquisti fatti interamente on-line. Se vi è successo, congratulazioni! Siete entrati a far parte del movimento globale verso un mondo cashless, cioè privo di contanti. Anche se la crisi legata al coronavirus gli ha dato un forte slancio, il passaggio alla moneta digitale non è iniziato nel 2020. Stando a un rapporto della ditta di consulenza Capgemini, il numero totale dei pagamenti digitali in tutto il mondo aveva superato i 700 miliardi nel 2019 e la quota di mercato delle transazioni digitali era cresciuta del 14% tra il 2018 e il 2019. Ma il 2020 ha segnato una svolta, dato che la gente, chiusa in casa, ha riflettuto di più sul modo in cui faceva acquisti e gli stessi commercianti hanno incoraggiato l’uso di pagamenti tramite carta di credito. Al punto che, secondo Finaria, azienda che si occupa di finanza e investimenti, il settore dei pagamenti digitali a livello globale dovrebbe raggiungere un valore totale di 6,6 miliardi di dollari nel 2021, con un aumento del 40% in due anni. Non è affatto un caso. Governi e istituzioni finanziarie spingono da tempo per il passaggio a pagamenti cashless e tracciabili. E sono molte le buone ragioni per andare in questa direzione. In primissimo luogo, i pagamenti senza contanti sono tracciabili a livello digitale, il che rende più difficili attività come l’evasione fiscale, il riciclaggio di denaro e l’uso di fondi per finanziare attività criminali (dal commercio di stupefacenti alla tratta di

b Il Covid-19 ha avuto un effetto incentivante per il passaggio a una società cashless. L'uso del contante è sceso drasticamente durante la pandemia, sia per motivi pratici e che di sicurezza.

K A maggio scorso uno studio di money.co.uk ha indicato il Canada come la nazione più cashless al mondo. Si stima che l'83% dei canadesi abbia una carta di credito. Non solo, ma il Canada ha il limite più alto al mondo per i pagamenti contactless senza Pin: 250 dollari locali (circa 170 euro).

K La Svezia è tra i paesi in testa nella corsa globale a diventare cash-free. L'82% degli svedesi fa acquisti online e nei negozi e bar è molto comune trovare scritto "Solo carte" o "No contanti".

esseri umani). Anche l’accumulo di contanti può essere un problema grave per i governi, perché se le persone accumulano denaro in banconote di grosso taglio significa che non lo usano per investimenti che andrebbero a favore dell’economia del paese. A livello più personale, le transazioni cashless sono più rapide, più sicure e più comode, soprattutto quando si viaggia all’estero e non ci si deve preoccupare di cambiare i soldi per avere contanti nella valuta locale. Naturalmente ci sono anche motivi per essere contrari a un mondo senza contanti: la privacy, per esempio, perché magari non vogliamo che il coniuge (o il Fisco) sappiano dove va ogni euro che spendiamo. I metodi di pagamento cashless sono anche più esposti al rischio di frodi e di attacchi informatici, soprattutto per le persone che non hanno grande familiarità con la tecnologia. E una società totalmente cashless potrebbe causare l’esclusione totale dei più vulnerabili: persone troppo povere per avere un conto in banca, o immigrati privi di documenti che non hanno accesso a forme di pagamento diverse dai contanti. Per questa e altre ragioni, un mondo del tutto privo di contanti è ancora ben lontano dal diventare realtà. Inoltre i vari paesi non sono uguali nell’accettare questa tendenza. Le società occidentali tendono a essere più avanti in termini di pagamenti cashless, e il Canada, la Finlandia e la Svezia sono tra i paesi che hanno fatto più strada in quella direzione. (La posizione specifica di ciascun paese può variare, perché sondaggi diversi tengono in considerazione misure diverse, per esempio il numero di transazioni contro il valore totale speso senza usare i contanti). Ma l’idea di un mondo totalmente privo di contanti non è apprezzata da tutti: stando a un sondaggio condotto da PXP Financial, fornitore di servizi di pagamento, a considerare in modo positivo una società cashless è il 41% dei consumatori in Regno Unito, Spagna, Germania, Paesi Bassi, Polonia e Italia, mentre il 31% dei consumatori esprime sentimenti negativi. Allo stesso tempo, e questa può essere una sorpresa, un sondaggio condotto dalla piattaforma di pagamento on-line MoneyTransfers. com ha rilevato che i paesi con le maggiori percentuali di persone a favore di una società totalmente cashless erano India, Malaysia e EAU, mentre diversi paesi europei si classificavano agli ultimi posti. Dove ci porterà, allora, questo trend? Idealmente verso una società prevalentemente ma non completamente cashless. “Quasi priva di contanti”, o “praticamente priva di contanti”, come saranno, secondo diversi rapporti, Regno Unito e Australia, con rispettivamente il 93% e il 98% di pagamenti cashless entro il 2024.

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