Catanzaro City Magazine marzo 18

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Il futuro è Giallorosso

Aldo Costa, un impegno senza sosta Concetta Carrozza, una vita per la cultura

Intervista a Stefano Gagliardi, il tenore dei Tre Colli M A G A Z I N E C A T A N Z A R O mensile indipendente di informazione | anno VI | n. 52 | marzo 2018 | â‚Ź 1

GLI ORARI

UFFICIALI

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CIAO PEPPINO

■■■ Permettetemi di porgere l'estremo saluto a un caro amico, Peppino Frontera, e soprattutto le mie più sentite condoglianze anche alla sua famiglia, a nome di tutta la redazione. Conoscevo Peppino, stimatissimo avvocato catanzarese, fin dai tempi del liceo e anche se non ci siamo mai frequentati, ci salutavamo sempre cordialmente, ogni volta che capitava di incontrarci. Da un po' di tempo aveva preso l'abitudine di scrivermi, e accadeva quasi ogni mese e sempre subito dopo l'uscita di ogni numero di questo giornale, che mi confessò di acquistare sin sue dalle primissime uscite. Aveva sempre tante parole di ammirazione per me e mi faceva tanti complimenti per il nostro lavoro, ma non mancava di farmi anche delle vere e proprie "tirate d'orecchie", sempre in maniera bonaria, si intende, facendomi notare che avremmo potuto apportare delle migliorie ad alcuni pezzi da noi pubblicati, magari aggiungendo qualche notizia in più. La sua profonda cultura e conoscenza della storia di questa città, infatti, facevano sì che riuscisse quasi sempre a trovare un dettaglio, un aneddoto, o a volte anche una leggenda legata alla sua Catanzaro, magari sconosciuti ai più, ma che avrebbero decisamente arricchito la presentazione degli argomenti trattati in qualche nostro articolo. Ma le sue non erano mai critiche fini a sè stesse, bensì un modo di dare un supporto a questo giornale che amava davvero tanto. Un giorno, verso la fine dello scorso dicembre, mi arrivò una sua telefonata. Mi fece piacere sentirlo di persona e dopo esserci scambiati qualche piacevole convenevole, mi disse subito il motivo della sua chiamata: voleva suggerirmi di introdurre nel mio giornale una rubrica che parlasse della storia di tutte le chiese della città. Probabilmente mosso dall’intento di convincermi, cominciò a narrarmi alcuni particolari riguardanti questa o quell’altra chiesa, e in quel momento è come se davanti ai miei occhi si fosse aperto un mondo! Era incredibile quanto avessero da raccontare quei luoghi sacri.

Storie affascinanti e tanti veri e propri segreti! Devo dire che l'idea mi piacque subito: mi rivelò di essere in possesso di tanto materiale, anche inedito, e gli dissi che l'argomento mi interessava. Sono certo che non avrebbe mai immaginato di vedere immediatamente accolta, con tanto entusiasmo, la sua richiesta ma soprattutto sono sicuro che non si sarebbe mai aspettato di ricevere la mia proposta di occuparsene direttamente. Era visibilmente contento, anzi quasi emozionato per il mio invito, tanto che non si fece proprio pregare e ci salutammo con la sua promessa di cominciare sin da subito questa collaborazione. Dopo qualche giorno, arrivò il suo primo pezzo, dedicato alla chiesa dell'Immacolata. Dopo averlo letto con interesse, l'ho subito incluso nell'elenco di pezzi da pubblicare sul numero che era in programma, quello di febbraio... Se solo penso all'inevitabile ansia con cui avrà aspettato di vedere pubblicato il suo primo pezzo, sul "suo" giornale, mi si stringe il cuore, perchè il destino amaro ha voluto negargli anche questo piccolo piacere, strappandolo prematuramente alla sua famiglia e anche a noi, che l'avevamo visto appena affacciarsi alla nostra redazione. Certo, sono rammaricato del fatto che non sia riuscito a leggere il suo bell’articolo sulle nostre pagine, ma mi dispiace ancor di più di aver perso in un colpo solo, un fedele lettore, un collaboratore, ma soprattutto un amico. Di una cosa però sono sicuro: se avesse avuto modo di leggere il numero del mese scorso, non avrebbe trovato nessuna "lacuna", per lo meno a pagina 31! Ciao Peppino.●

Pino Ruggiu

(pinoruggiu.posta@gmail.com)

10 SALVAMAMME E SALVABEBÈ 12 ALDO COSTA 14 STEFANO GAGLIARDI16

22 I MAGNIFICI 24

CATANZARO IN VETRINA 25 IL SOCIALE, PER RITA TULELLI 26

30 MIO PADRE E NUVOLARI 32 LA DAMIGIANA 34 ORARI MEZZI PUBBLICI E TURNI FARMACIE 37

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Anno VI - n.ro 52 - marzo 2018 PERIODICO MENSILE INDIPENDENTE Testata reg. al Trib. di Catanzaro il 16/4/2013, n.ro 314 Iscrizione al ROC* n.ro 25364 del 13/02/2015 Numero chiuso in redazione il 15/02/2018 Mensile di informazione, attualità, cultura, sport, rubriche e servizi utili. NON RICEVE NESSUNA SOVVENZIONE. La collaborazione è libera e gratuita, gli articoli rispecchiano l’ideologia e il pensiero degli autori, i quali se ne assumono piena responsabilità.

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EDITORIALE 4 ISOLA PEDONALE, SI O NO? 6

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PINO RUGGIU

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AGENZIA RUGGIU

PINO RANIERI

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6 8 IL MERCATINO DI LIDO 9 DIFFERENZIAMOCI! 10 CONCETTA CARROZZA

14 18 MARIO MAURO 20 SPEDISCI CON LORO 22 BOBBY POSNER, IL BEAT RITORNA

25 28 BISMILLAH 30 IL FUTURO È GIALLOROSSO 31 SU CALABRESU

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Z O O M ■■■ Isola pedonale si? Isola pedonale no? Due domande, oppure dubbi, che da qualche anno a questa parte stanno caratterizzando la quotidianità dei catanzaresi. Chiudere il Corso Mazzini a tutti i veicoli sta diventando un grattacapo bello e buono anche perché le polemiche sono sempre all’ordine del giorno. Se da una parte c’è chi vorrebbe ammirare la parte antica della città senza auto, moto e qualsiasi altro mezzo, dall’altra c’è chi definisce inutile l’istituzione dell’isola pedonale per svariati motivi. Nel periodo natalizio, tuttavia, spulciando gli ultimi dati, la mossa di aprire Corso Mazzini ai solo ai pedoni è stata apprezzata dalla maggior parte della cittadinanza, felice nel vedere numerose iniziative lungo il centralissimo centro storico.

Ma, per capire ancora meglio i pensieri dei catanzaresi, abbiamo ascoltato il parere di alcuni commercianti presenti nel centro storico del capoluogo di regione. Insomma, persone che vivono la città tutti i giorni. Non è stato facile perché il tema, probabilmente, provoca fastidio.

RICCARDO, della Tabaccheria Spinoso, sita proprio su Corso Mazzini, esprime il suo pensiero, facendo notare, comunque, anche quello che non va: “Io lavoro in una parte del centro storico tante volte esclusa e dimenticata. L'isola pedonale parte dalla Questura ed arriva al Cavatore, dunque a noi non resta che respirare i gas delle macchine. C'è da dire che quando sono stati organizzati eventi, tipo il “Fun Day”, ed è stato chiuso il traffico da Bellavista, anche noi abbiamo registrato benefici.

Insomma, dico si all’isola pedonale purché riguardi l’intero centro storico. Forse all'inizio ci saranno delle difficoltà, ma penso che con il tempo le persone si abitueranno e magari le cose cambieranno.

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ISOLA PEDONALE:

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SI O NO? ■■■ Da qualche anno, il dilemma quotidiano dei catanzaresi di MATTEO BRANCATI Come in tutte le cose, bisogna scommettere, provare e poi magari si vince. Noi catanzaresi possediamo un mezzo che può portare tanto movimento e che bisogna valorizzare di più. Con una funicolare che funziona come si deve, con annessi eventi, la solita passeggiata sul corso potrebbe non finire alla zona della Questura, come avviene adesso, perché trovarsi quel caos di macchine blocca la voglia di continuare a camminare, ma proseguire fino a Bellavista”. Parole importanti che confermano, in un certo senso, le frasi proferite da ORLANDO, del negozio “Boutique Dominique”: “Sono favorevole all’isola pedonale, ma deve essere permanente, 24 ore su 24, tutto l’anno, in modo da non arrecare danni a nessuna attività commerciale. Sarebbe una novità, in quanto Catanzaro, anni fa, ha potuto contare solo sulla ZTL. Per avere tutto questo, ovviamente, ci deve essere un trasporto efficiente, i parcheggi nelle zone limitrofe e occorre ritrovare quella “mentalità” da funicolare che, comunque, sta nuovamente ottenendo l’approvazione della cittadinanza. Però, il cittadino che abita nei rioni del centro storico,

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avrebbe a che fare con il problema dei parcheggi. Un problema mai risolto definitivamente. Ad esempio, un automobilista di quelle zone, con il Corso Mazzini chiuso ai mezzi, per tornare a casa dovrebbe fare tutto il giro della città. Attualmente, con il centro storico chiuso, stiamo assistendo a uno schifo causato della maleducazione di quelle persone che parcheggiano in doppia fila. Dunque, queste “azioni” non consentono che il traffico sia scorrevole. Secondo me, per come è strutturata Catanzaro, non è possibile istituire l’isola pedonale perché il centro è l’unica via di passaggio. Al posto del Comune, tuttavia, avrei cambiato il senso di marcia per i veicoli, consentendo la sosta solo in alcune aree, togliendo le fioriere”. Concetti simili a quelli espressi da GIUSEPPE, del famosissimo Bar Lanzo: “Non sono d’accordo per l’isola pedonale per una serie di cause. Anzitutto, secondo me, il Comune dovrebbe invertire nuovamente i sensi marcia e invogliare le persone a risiedere sempre più nel centro storico. Catanzaro, non dimentichiamolo, è una città “scomoda”, in quanto caratteriz-

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zata da salite e discese. In più, i parcheggi latitano e questo è un bel problema”. Frasi condivise anche da GIANFRANCO della tipografia Cristiano che, tuttavia, ha la ricetta giusta per far popolare Corso Mazzini. “Sono favorevole all’istituzione dell’isola pedonale, purché sia fatta come si deve, ad esempio dalle ore 17 di ogni giornata. Il traffico è insostenibile, dunque ci vorrebbe un nuovo piano di viabilità. Penso che cambiare i sensi di marcia sia la decisione più giusta da prendere perché le persone devono accedere al centro seguendo la strada a lato del Cavatore, vera e propria porta di ingresso della città”. Interventi rilevanti capaci di legarsi perfettamente con il pensiero del filosofo austriaco Karl Popper: “Il futuro è molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. E quello che noi facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte”.. Basterà? ●

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■■■Quella che si svolge ogni giovedi sul lungomare del quartiere Lido, è una vera e propria “battaglia” sempre aperta di ELISA GIOVENE

IL MERCATINO DI LIDO ■■■ I mercatini rionali delle città, hanno sempre rappresentato dei punti di riferimento, considerati luoghi di tradizioni, ma anche di storia e cultura. Anche il quartiere Lido di Catanzaro, ogni giovedì propone l’immancabile mercatino, da sempre amato, ma talvolta perno di polemiche e diatribe. La sua “ubicazione”, nel tempo è stata spesso cambiata e nella sua ultima collocazione non poche sono state le questioni che l’hanno caratterizzata.

Al momento, occupa parte della strada adiacente al Lungomare nei pressi del porto, parte dell’area parcheggio sottostante e parte del piazzale “Maestri del Lavoro”. Proprio quest’ultima zona, fu al centro di svariati confronti allorquando per i lavori inerenti al porto fu chiusa la strada principale dove erano ubicati

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alcuni stand, che per ovvie ragioni furono spostati nell’adiacente piazzale. L’assegnamento dei nuovi stalli vide una certa perplessità dovuta al cambiamento, svanita poi con l’accoglimento delle nuove postazioni, funzionali anche nell’ampio piazzale. Il mercato, da sempre luogo immancabile di ritrovo, rappresenta tuttavia un handicap per chi abita in zona, infatti, occupando parte delle strade adiacenti ai palazzi costituisce una problematica per il parcheggio dei residenti, ma anche per coloro che vi si recano per gli acquisti.

Tutto ciò, fa sì che l’intasamento del traffico sia inevitabile, rendendo problematico anche il passaggio di ambulanze, in momenti in cui se n’è vista la necessità. Ancor oggi l’occupazione di strade principali,

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rimane una delle maggiori problematiche. Purtroppo, anche altre questioni caratterizzano il mercatino del giovedì, da non dimenticare ad esempio, la gestione del “viavai” causato dal plesso scolastico situato proprio nei pressi del mercato.

Il coordinamento dell’intero mercatino, è sicuramente complesso, anche se alcune pianificazioni probabilmente ne migliorerebbero l’andamento.

Proprio in virtù di ciò, si è interpellato l’assessore Alessio Sculco che si è così espresso: “Al momento sussiste un tavolo di lavoro “aperto”, e con la collaborazione dei rappresentanti Sindacali, della Polizia Municipale e dei Settori delle Attività Economiche, si lavora al fine di migliorare tutte le aree mercatali, seguendo in primis le norme vigenti e miglioran-

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dole laddove ve ne sia necessità. Si vorrà poi – ha continuato – individuare ogni problematica, recandosi personalmente nei luoghi, al fine di trovare una soluzione adeguata che soddisfi sia gli ambulanti, sia le necessità dei residenti”.

Un piccolo sondaggio, ha permesso poi di constatare che la maggior parte degli “avventori” è costituito da donne, attirate dall’offerta generica del momento, ma anche in virtù della tradizionale spesa alimentare a prezzi contenuti. Certamente, non si può togliere al consueto mercatino la sua antica, ma anche attuale particolarità, infatti ha sempre fatto parte del contesto cittadino. “Il mercato - hanno affermato alcuni ambulanti - è un importante fulcro sociale, utile anche a chi non può spostarsi, la “vera città” si trova qui”!●

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■■■ In Viale Magna Graecia, all'ex mercato generale, si trova il centro raccolta comunale, utile soprattutto per i rifiuti ingombranti di DAVIDE OLIVERIO

DIFFERENZIAMOCI! ■■■ Ogni giorno viviamo la nostra esistenza consumando ricchezza, e gettando via quello che non serve. Ci disfiamo quotidianamente dei rifiuti che produciamo, senza pensare che per eliminarli o meglio smaltirli, occorre un trattamento specifico. Aderire alla raccolta differenziata significa ridurre drasticamente lo sfruttamento delle risorse naturali e riutilizzare i rifiuti perché possano avere una nuova vita. Nel Capoluogo di regione, la raccolta differenziata è iniziata di recente, e i disagi, soprattutto iniziali per i cittadini non sono mancati. Col passare dei mesi, i catanzaresi si sono lentamente abituati al cambiamento predisponendosi mentalmente. Il fine che ci si prefigge è nobile: assicurare un futuro sostenibile ai nostri figli, e a tutte quelle generazioni che si troveranno ad abitare il pianeta dopo di noi. Per questo motivo, vogliamo informare i cittadini sul centro di raccolta comunale, sito in viale Magna Grecia. La struttura è quella dell’ex mercato generale della frutta e della verdura, aperta tutti i giorni compresa la domenica. La mattina dalle 8:00 alle 12:00 e il pomeriggio dalle 15:00 alle 18:00.

Qui, oltre a potere conferire la carta, il vetro e quant’altro, è possibile portare del legno, oppure arbusti, gli olii esausti che inquinano tantissimo se impropriamente scaricati nel lavandino di casa.

Non è finita qui. Spesso vicino alle farmacie troviamo l’apposito contenitore per gettare i medicinali scaduti, quasi sempre stracolmo: è importante sapere che anche nel centro comunale di raccolta è possibile conferire i farmaci. Per quanto riguarda gli ingombranti, possiamo recarci in viale Magna Grecia oppure comodamente chiamare il numero verde 800862986 per avere informazioni sulla raccolta differenziata e sul ritiro degli stessi presso la nostra abitazione.

Leggendo le informazioni riportate sull'immagine a fianco, si evincono ulteriori informazioni su cosa è possibile smaltire nel centro di raccolta comunale. Il Capoluogo di regione ha bisogno di continuare a percorrere la strada intrapresa, e l'auspicio per tutti è quello di andare incontro a un futuro più verde e di ottenere una città più pulita. ●

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■■■Prosegue con enorme successo, la serie di incontri con i rappresentanti della giunta comunale di PINO RUGGIU ■■■ Chi ci segue da tempo, sa che una volta terminate le ultime elezioni svoltesi nello scorso mese di luglio 2017, ci siamo posti l’obiettivo di “dar voce”, singolarmente, ai vari membri della giunta comunale del capoluogo calabrese, attraverso le pagine di Catanzaro City Magazine.

Dopo aver già realizzato diverse interviste ad alcuni tra i componenti del nuovo esecutivo, l’ultima delle quali al dott. Domenico Cavallaro, siamo andati a bussare alla porta dell’assessore alla Pubblica istruzione, con deleghe al Diritto alla Studio, Pari Opportunità, Rapporti con l’Università e il sistema sanitario, Alta formazione.

Puntuale, determinata, informata, precisa al limite del perfezionismo - la

Dott.ssa Carrozza, può fare una sua breve presentazione, politica e personale, per i nostri lettori?

«Mi ritrovo spesso a dover constatare che sono entrata a scuola all’età di sei anni e ancora oggi sono all’interno di un edificio scolastico! Infatti, ho intrapreso il classico percorso di studi che mi ha portato a conseguire la laurea in matematica a Bologna, e dopo soli pochi mesi ho cominciato ad insegnare. Ho quindi proseguito la carriera come preside e attualmente, esercito la professione di dirigente scolastico. La grande esperienza nel relazionarmi con la gente, che ho maturato grazie al contatto costante con i ragazzi, con i docenti e con le famiglie, e il mio bagaglio culturale, penso siano

laurea in matematica aiuta - Concetta Carrozza, 62 anni portati benissimo nonostante lei affermi di sentirli solo… “la sera quando crollo!”. E’ sposata con Franco Caglioti, pneumologo e dirigente medico presso l’ospedale Pugliese Ciaccio, ed è madre di due splendide ragazze, Francesca e Claudia, che hanno seguito le orme del padre scegliendo entrambe di svolgere la professione di medico.

Mi riceve nel suo ufficio, dalla cui finestra si gode di un panorama mozzafiato e dopo i cordiali convenevoli, le rivolgo la prima fatidica domanda:

stati propedeutici e mi abbiano favorito nella campagna elettorale. Professionalmente ho anche ricevuto tanti riconoscimenti, ho fatto parte dei nuclei di valutazione nei gruppi di lavoro dell’ufficio scolastico, ho coordinato qualche sessione di convegno… insomma, credo di avere un curriculum di tutto rispetto».

Prima d’ora ha svolto altri incarichi ufficiali?

«Per tre legislature sono stata nella commissione pari opportunità regionale. Iniziai ad operare nel 2001, come componente nella giunta Chiaraval-

CONCETTA CARROZZA

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loti. Con la giunta Loiero, sono stata vicepresidente della commissione pari opportunità regionale e infine, con la giunta Scopelliti sono stata prima vicepresidente, e in seguito componente dell’area di Catanzaro. Oggi mi trovo ad essere assessore della pubblica istruzione, il che sembra quasi essere una logica conclusione del mio cammino, grazie al più che lusinghiero risultato che ho ottenuto nelle ultime elezioni, dove sono risultata la terza della lista e prima come donna».

Entriamo un po’ nel vivo delle singole problematiche di cui si oc-

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cupa, e iniziamo proprio con la pubblica istruzione: cosa ne pensa della legge sulla “buona scuola”?

«Lei si riferisce alla famosa legge 107, che a mio avviso ha luci ed ombre. Le posso subito dire che come dirigente scolastico, non ho condiviso affatto il bonus agli insegnanti. Questa “trovata” ha creato un vero e proprio caos fra i docenti, perché andare a scegliere un gruppo di insegnanti piuttosto che un altro è diventato solo motivo di litigio e incomprensioni tra di loro. Magari sarà utile se lo guardiamo sotto forma del beneficio che potreb-

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L ' I N T E R V I S T A bero averne gli alunni, ma per quanto mi riguarda, trovo veramente opinabili i criteri dei comitati di valutazione per l’assegnazione di questi “bonus” agli insegnanti».

Cosa si sta cercando di fare per risolvere il problema di quelle scuole che si vedono costrette ad essere ospitate in altre strutture?

«Questo è un argomento che riguarda l’edilizia scolastica, e si tratta dunque di una delega che ricade nei lavori pubblici, ma posso con certezza confermarle che con l’approvazione del progetto esecutivo di adeguamento sismico e ripristino dell’agibilità della scuola di via Forni (quartiere Fortuna) da parte della giunta, l’amministrazione comunale guidata da Sergio Abramo ha centrato un altro concreto risultato sul fronte dell’ammodernamento dell’edilizia scolastica del capoluogo.

I lavori riguarderanno l’intera superficie dell’immobile in questione, quasi 5mila metri quadrati, che comprende auditorium, mensa, palestra, alloggio per il custode e un piazzale esterno attrezzato come campo polifunzionale e

guarda gli insegnati di sostegno. Da quanto mi è stato riferito, spesso tali docenti vengono assegnati alle classi molto più tardi rispetto all’inizio dell’anno scolastico…

«Mi dispiace contraddirla, ma quest’anno le cose sono andate meglio del previsto. Siamo partiti il 26 di settembre, con delle ore residue e in seguito con delle integrazioni. Attualmente abbiamo ripubblicato il bando e ripartiremo prima possibile. Bisogna considerare che a volte alcune lungaggini sono fisiologiche ed inevitabili, perché mentre la scuola va dal primo settembre al 31 agosto, gli uffici osservano l’anno solare, quindi i tempi subiscono alcuni ritardi».

Parliamo di “mensa scolastica”, un argomento che è spesso fonte di lamentele: com’è la situazione attualmente?

«Senza timore di essere smentita, posso proprio dire che il servizio è ottimo. Siamo partiti regolarmente già dal primo settembre e ci affidiamo ad una ditta molto seria».

Per quanto riguarda il tema del-

ro, della Facoltà di farmacia. Abbiamo realizzato una serie di eventi e dibattiti con gli studenti, che hanno riscontrato un vero e proprio successo di partecipazione. Per quanto riguarda la sanità, ho partecipato attivamente ai tavoli di discussione con l’azienda ospedaliera, affiancando il sindaco che, come lei certamente saprà, ha molto a cuore l’annoso quanto spinoso problema del pronto soccorso».

Ci può spiegare in cosa consiste il settore “alta formazione”, e in che modo lei ha pensato di operare in questo campo?

«In questo ambito, stiamo cercando di fare un grande lavoro. L’obiettivo è quello di riportare a Catanzaro i ragazzi che studiano al conservatorio, che attualmente sono costretti a frequentare quelli di Vibo o di Nocera Terinese. Vogliamo istituire anche qui un polo didattico di alta formazione, possibilmente vicino o all’interno dell’Accademia di Belle Arti e formare così un centro di studi unico, per dare una risposta completa».

Cosa caratterizzerà il suo man-

alla provincia».

Come immagina la città alla fine di questa legislatura? Si sente di fare delle previsioni?

«Con il lavoro corale di tutti noi amministratori, ci auguriamo di poter rivitalizzare il centro storico, portando soprattutto i ragazzi a frequentarlo, offrendo loro le giuste opportunità, come per esempio quella che le ho accennato prima, che concerne il conservatorio».

Mi permetta di farle una domanda non tanto disinteressata: cosa pensa del nostro giornale? Ritiene che possa tornare utile per il suo lavoro? La nostra redazione sta pensando di organizzare una specie di concorso fra le scuole, per cercare “giornalisti in erba”. L’idea sarebbe quella di assegnare loro il compito di scrivere un “pezzo”, un po’ come se fosse un tema, che tratti della nostra città. Pubblicheremmo poi i migliori, scelti da una qualificata giuria e il vincitore, potrebbe anche diventare una sorta di inviato nel mondo scolastico e quindi collaborare ogni mese con il nostro mensile. Cosa ne

per le attività ludiche destinate ai più piccoli. Nel caso specifico, operando in questa scuola come dirigente, ho vissuto sulla mia pelle il disagio dei docenti e degli alunni, perché dislocati tra Corvo, Aranceto e rione Fortuna.

Bisogna considerare che questo problema delle strutture scolastiche non è di poco conto, perché ci troviamo, nella maggior parte dei casi, davanti a edifici costruiti nei tempi passati, e che proprio per questo motivo non presentano i requisiti per soddisfare le nuove normative in tema di sicurezza».

Un problema, molto sentito, ri-

le pari opportunità, posso chiederle qualche anticipazione?

«A livello politico è stata già formata la commissione delle pari opportunità comunale, ma ancora non sono state effettuate le nomine, che si presume saranno a breve conferite. Al momento non posso dirle altro».

Per quanto riguarda invece la sua delega ai rapporti con l’Università e il sistema sanitario, cosa ci può dire?

«Con l’università abbiamo già instaurato un buon rapporto, sia con il magnifico rettore che con il prof. Alca-

dato?

«Il mio principale impegno sarà quello di cercare di razionalizzare gli istituti comprensivi. Pensi che fino ad ora abbiamo avuto due reggenze, praticamente due scuole sottodimensionate e con il piano che di recente è stato approvato dalla Regione, le abbiamo finalmente eliminate, pur nel rispetto dei rispettivi territori, intesi come zona nord, zona centrale e periferica, portando tutti gli istituti a non meno di 800 alunni. Le faccio presente erano almeno sei anni che il comune non faceva una proposta in tal senso

pensa?

«Non posso che complimentarmi per il lavoro che svolgete, è una rivista realizzata molto bene, che si legge con molta facilità è ha anche una grafica molto accattivante. Trovo che la sua idea del concorso fra scuole, sia molto interessante. La sana competizione è un momento di crescita e formazione per i ragazzi, l’idea mi piace e possiamo certamente progettare insieme questa iniziativa. Come assessorato ci impegneremo a inviare la sua proposta a tutte le scuole per invitarle a partecipare». ●

UNA VITA PER LA CULTURA

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■■■ Al via la

partnership tra l’associazione "Salvamamme" e il Centro Servizi Volontariato di Catanzaro.

La Calabria al centro di aiuti concreti per famiglie disagiate e donne vittime di violenza

■■■ Nasce un ponte di solidarietà tra l’associazione romana “Salvamamme” (www.salvamamme.it) e la città di Catanzaro, attraverso il Centro Servizi al Volontariato.

Guidata da Maria Grazia Passeri con Barbara De Rossi, presidente onorario, Salvamamme opera da oltre venti anni intervenendo nei momenti cruciali dell’abbandono e della solitudine delle mamme e delle famiglie in condizioni di grave disagio socio-economico. Un progetto unico basato sulla solidarietà come valore fondante della persona e anima dell’intervento concreto dando una risposta immediata al problema.

L’associazione, sin dalla sua costituzione, sulla scorta degli innumerevoli atti di violenza che ha visto susseguirsi nel corso degli anni, ha imparato che, per una donna vittima di violenza, i primi giorni dalla denuncia o dell’allontanamento, se non c’è subito un luogo o un riparo, possono essere troppo pericolosi. Ha imparato che non sempre una casa protetta sarà disponibile subito.

Troppe donne, da nord a sud, sono state massacrate perché, dopo aver presentato denuncia, avevano chiesto aiuto provando e riprovando a chiamare numeri rimasti muti. È nato così il progetto “Valigia di Salvataggio”, una vera e propria ancora di salvataggio che offre, alle

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Associazione i diritti civili nel 2000

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SALVAMAMME E SALVABEBÈ donne in fuga, un piano di azione completo che le metta al sicuro nei primi giorni successivi all’abbandono della loro casa o in momenti di alta criticità, anche con oggetti (per sé e per i propri figli) che possono essere utili, dagli abiti e le scarpe ai prodotti per l'igiene personale, ai giocattoli, fino a tutte le informazioni, dai numeri utili all'assistenza psicologica e legale.

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Il progetto, che vuole essere un modello da realizzare in Italia e in Europa, è Patrocinato dal Ministero della Giustizia, e avviato in collaborazione con la Polizia di Stato con due protocolli operativi firmati (insieme all’Associazione “Rete di Sicurezza Attiva”) con la Questura di Roma e con il Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro Rugby.

A contraddistinguere l’operato

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dell’associazione è soprattutto l’attenzione ai più svariati bisogni: basti pensare che c’è chi ripara i giocattoli da donare a tempo pieno, come se si trattasse di un lavoro. Il suo nome è Guido Pacelli, noto ormai come Guido Aggiustagiocattoli, è un pensionato di una grande compagnia aerea, un vero e proprio genio della tecnica che da sei anni aiuta l’Associazione a rendere concreti i sogni

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D O N N E di migliaia di bambini di famiglie in difficoltà, restituendo nuova vita e rigenerando i giochi che vengono donati, spesso non funzionanti, perché per lui, come ha scritto la catanzarese Maria Lombardi in un suo toccante articolo su Il Messaggero “è Natale tutto l’anno… a rottamare siamo tutti buoni, l'arte è rimettere insieme i pezzi".

Strenua sostenitrice e responsabile della comunicazione dell’associazione è la “catanzarese” Donatella Gimigliano che, alla luce dei dati sulla povertà e sui “nuovi poveri” ha pensato che fosse utile creare un ponte di aiuti verso la sua terra.

E l’interlocutore privilegiato per siglare un’apposita convenzione è risultato essere il Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Catanzaro, presieduto da Luigi Cuomo, struttura operativa a disposizione delle organizzazioni di volontariato, e da queste gestito, creata allo scopo di sostenerne, promuoverne e qualificarne le attività.

All’interno della convenzione il CSV Catanzaro si impegna ad individuare le associazioni (ETS) del territorio che si occupano di mamme e bambini, con particolare riferimento ai Centri antiviolenza e alle case rifugio. Sarà premura del CSV, inoltre, curare la distribuzione dei beni di prima necessità alle associazioni individuate e favorire la collaborazione tra esse e Salvamamme, sostenere economicamente l’invio di generi di prima necessità da parte di Salvamamme, diffondere e pubblicizzare attraverso i propri canali le attività realizzate ed inviare all’associazione romana tutte le informazioni necessarie per la corretta gestione ed esecuzione delle attività. L’associazione Salvamamme, a sua volta, provvederà a sostenere le donne e i bambini seguiti dalle associazioni individuate dal CSV, attraverso l’invio mensile di beni di prima necessità.

Da un’occasionale spedizione natalizia a Catanzaro di decine di pacchi contenenti corredini per neonati e vestiario per le mamme (usati ma in perfette condizioni), giocattoli funzionanti, zainetti per la scuola da destinare anche ai centri antiviolenza che forniscono protezione a chi fugge da maltrattamenti e mortificazioni insostenibili, è nata, così, una straordinaria partnership che impegna Salvamamme ad inviare aiuti ogni mese con l’obiettivo di soddisfare le tantissime richieste di aiuto che arrivano dal territorio e dalle associazioni.● N. 5 2

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■■■ Si è preannunciata ricca di sorprese destinate ad incantare il pubblico, e pur essendo nel corso del suo svolgimento, ha già tutte le carte in regola per essere definita una “scommessa vinta”: la programmazione della stagione 2017/2018 presentata dal Teatro Politeama Mario Foglietti, sta ottenendo i più ampi consensi. A sottolinearlo, è in primo luogo l’alto numero di presenze che si registra in occasione di ogni spettacolo. Il merito è certamente da attribuire alle interessanti proposte del variegato cartellone “Magica Alchimia”, che è riuscito a mettere insieme i più diversi generi teatrali. L’accurata scelta di titoli di pregio, mette in evidenza l’eccellente lavoro svolto dall’affiatata squadra di talenti che opera nel teatro del capoluogo. È proprio all’interno di questa struttura, simbolo della cultura cittadina e calabrese, che ho il piacere di incontrare uno degli artefici di questo successo, Aldo Costa, il Direttore Generale della Fondazione Politeama. È da poco terminata la rappresentazione di un capolavoro della drammaturgia americana del Novecento, “Uno sguardo dal Ponte” di Arthur Miller, con la regia di E.M. Lamanna. L’attore protagonista, Sebastiano Somma, dopo aver sottolineato che la Calabria è un paese meraviglioso, mi ha rivelato che ha sempre sperato di recitare in un teatro di prestigio come il nostro Politeama. Ansiosa di riferirgli queste parole di apprezzamento, raggiungo l’avvocato Costa, che con la sua proverbiale gentilezza, si dimostra subito disponibile a realizzare un’intervista. Inizio così a rivolgergli le mie domande, mentre alle nostre spalle, in un teatro che pulsa di vita, di luci e di entusiasmo, risuonano ancora i commenti favorevoli di chi ha apprezzato a tal punto la pièce teatrale, che nonostante lo spettacolo sia ormai concluso, sembra non aver alcuna voglia di andar via…

Avv. Costa, da quanto tempo si occupa del Teatro Politeama di Catanzaro nelle vesti di Direttore Generale?

«Mi occupo del Teatro Politeama, a parte una parentesi nel periodo della disastrosa gestione che ha causato qualche centinaia di migliaia di euro di deficit, sin dalla sua nascita nell’anno 2002, con la costituzione della Fondazione, della quale ho contribuito a creare lo statuto, unico esempio in Calabria, ancora oggi, di gestione di una grande struttura teatrale. Difatti sia il Rendano di Cosenza che il Cilea di Reggio Calabria, al di là della crisi che stanno vivendo, sono teatri municipali alle dirette dipendenze delle amministrazioni comunali. Invece la Fondazione Politeama, costituita dal Comune di Catanzaro, dalla Provincia e dalla Regione Calabria, ente di diritto privato, gode della piena autonomia operativa e del riconoscimento della personalità giuridica».

Il contenitore culturale di cui stiamo parlando, oggi è uno tra i maggiori teatri del meridione, ed è anche uno dei pochi che garantisce una programmazione costante. Quali sono i risultati più importanti raggiunti durante gli anni in cui si è occupato della sua gestione?

«Ritengo che il maggior risultato sia stato quello di continuare a far funzionare una struttura imponente come il Politeama. L’anno scorso abbiamo chiuso il bilancio con un attivo di 50.000,00 euro e abbiamo garantito una costante programmazione durata tutto l’anno, con una serie C A T A N Z A R O

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Nelle immagini, da sinistra, Aldo Costa, al Politeama; con Gianvito Casadonte; con Sabrina Mantelli, autrice del servizio

ALDO COSTA, UN ■■■ L'apprezzato professionista catanzarese, da anni guida con successo la Fondazione Politeama, di cui è il Direttore Generale di SABRINA MANTELLI di spettacoli di grande qualità e con la messa in scena, dopo anni di assenza dal palcoscenico del Politeama, di un’opera lirica, con un famoso titolo di repertorio come “la Bohème”, che ha riscosso sinceri apprezzamenti dal nostro meraviglioso pubblico che ci segue sempre con grande attenzione e partecipazione».

La stagione teatrale 2017/2018 “Magica Alchimia” è la prima che porta la firma del neo Sovrintendente Gianvito Casadonte, succeduto all’indimenticato Mario Foglietti. Quali sono le peculiarità di questo cartellone?

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«Mi preme ribadire che con il nuovo Sovrintendente Gianvito Casadonte, che è anche un caro amico, stiamo lavorando in piena sintonia, nel rispetto dei ruoli ma anche in continua sinergia nell’affrontare le varie problematiche legate alle attività del teatro e, credo che i risultati siano abbastanza visibili, ma si vedranno ancor meglio più avanti, a cominciare dallo straordinario successo dell’iniziale campagna di vendita degli abbonamenti che, nelle diverse formule, hanno raggiunto circa 500 adesioni. Un altro importante successo è stato quello di riuscire a programmare anche per N. 5 2

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I N questa stagione un’opera lirica importante come l’Otello di Shakespeare, con una giovane ed entusiasmante compagnia, con la regia di Luciano Cannito e l’orchestra filarmonica della Calabria diretta da Filippo Arlia, un giovane direttore calabrese che ha già raggiunto notevoli successi nel panorama musicale internazionale. Gianvito è un giovane (buon per lui) di sicuro talento che ha già dimostrato di saper ben operare, sta portando entusiasmo e nuove idee in teatro e la nostra collaborazione, leale, diretta, senza inutili ipocrisie, gioverà alla crescita del Politeama, con una serie di iniziative in cantiere sin dalla prossima stagione».

Lei era legato da una grande amicizia al Sovrintendente Foglietti, a cui quest’anno, con

in vita un teatro di queste dimensioni a Catanzaro.

Il successo iniziale e l’attuale rinascita del Politeama stanno lì a dimostrare che anche in Calabria le cose possono funzionare, anche senza il sostegno, da troppo tempo assente, della Regione Calabria cha da socio fondatore, per motivi che continuano a sfuggirmi, ha eliminato qualsiasi contributo annuale ad una sua “creatura”.

I prezzi del “Teatro Politeama Mario Foglietti” sono tra i più bassi d’Italia, sia per quanto riguarda i biglietti che gli abbonamenti: la città sta dimostrando di apprezzare questa grande opportunità?

«Abbiamo cercato di mantenere i costi al minimo, sono certamente tra i più bassi d’Italia, tenuto conto anche della qualità della programmazione, favorendo la partecipazione di associazioni, club services, studenti, anziani, cral, con particolari forme di abbonamento ancor più vantaggiose.

Purtroppo il grande assente resta il mondo universitario. Riscontriamo una scarsa partecipazione, l’inesistenza del coinvolgimento degli studenti in attività culturali sul territorio. Non è possibile che l’Unical abbia all’interno del campus due grandi spazi teatrali e la nostra Università non favorisca in alcun modo la creazione di strutture

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senza delegare la programmazione delle attività culturali in separate stanze, seppur attigue a quelle decisionali».

Durante una conferenza stampa, ha dichiarato che nonostante i problemi di sempre, la Fondazione ha “la pelle dura” e andrà avanti.

Queste sue parole la dicono lunga sulla determinazione che ha sempre dimostrato, e che le ha permesso di raggiungere eccellenti risultati…

«L’anno scorso ho festeggiato i quarant’anni di attività e di organizzazione di eventi culturali, sin dal primo concerto di un gruppo di musica alternativa che si tenne al teatro comunale nell’autunno del 1977. Con gli amici di Radio Veronica sono stato il primo nel 1981 ad organizzare con David Zard, recentemente scomparso, un grande concerto, quello di Angelo Branduardi, allo stadio Ceravolo. Al centro del campo di gioco venne sistemato un gigantesco palco, lo stesso utilizzato in seguito per l’esibizione dei Rolling Stones. Centinaia di eventi organizzati da solo, con la cooperativa Nuova Ipotesi, e la riapertura del Cinema Teatro Masciari, con la presidenza dei Teatri Calabresi Associati, fondati assieme ad alcuni operatori calabresi e all’indimenticabile Antonio Panzarella, purtroppo anche lui scomparso di recente, con la Cineteca della Calabria, l’azione mirante alla valorizzazione del parco Scolacium, l’esperienza di Vice Sindaco e assessore alla cultura del comune di Catanzaro, lo sblocco del cantiere fermo da anni dell’Auditorium, che proposi di intitolare al grande giurista Aldo Casalinuovo, il completamento dei lavori e l’inaugurazione del Politeama, del Complesso del San Giovanni, dell’area Magna Grecia. Questa città dimentica tutto, ma onestamente sono molto soddisfatto di quello che ho fatto per questa ingrata terra. Ma non è finita, c’è ancora tanto da fare e non ho proprio voglia di smettere».

Quali sono gli obiettivi che si propone di

IMPEGNO SENZA SOSTA! una breve cerimonia, è stato intitolato il teatro catanzarese. Immagino la sua emozione nel lasciar scivolare via quel drappo blu, che copriva la nuova iscrizione “Teatro Politeama Mario Foglietti”…

«Conoscevo Mario Foglietti da oltre trenta anni, al tempo in cui con la Cooperativa Nuova Ipotesi programmavamo concerti, eventi teatrali, rassegne cinematografiche, anche un festival in Sila a Villaggio Mancuso, dove Mario era sempre presente, e apprezzavo, al di là degli inossidabili rapporti amicali, l’estrema professionalità e la specifica competenza e conoscenza del mondo dello spettacolo. Abbiamo costruito assieme il successo del Politeama, sostenuti all’inizio dal Sindaco Abramo, dall’allora capo di gabinetto Nuccio Marullo e dal responsabile dell’ufficio stampa comunale Sergio Dragone, superando le critiche ingenerose e il dilagante scetticismo di tanti che pensavano fosse impresa impossibile mantenere N. 5 2

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fruibili e attività quali laboratori, iniziative artistiche e musicali, rassegne cinematografiche non strettamente di carattere scientifico. Ma spero che con il nuovo Rettore si possa avviare un proficuo dialogo su queste tematiche, anche per evitare che questo mondo appaia troppo distante dalle dinamiche cittadine».

I teatri calabresi stanno vivendo un momento di difficoltà a causa della mancanza di finanziamenti pubblici. Quali soluzioni proporrebbe per superare questo ostacolo?

«Occorre metter mano ad una legge regionale a favore dei tre grandi teatri di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria. Esisteva tempo fa una legge regionale per i teatri capoluoghi, ma dopo non è stata più finanziata. So che il consigliere regionale Baldo Esposito sta lavorando per una proposta in tale direzione; mi auguro che il consiglio regionale si renda conto dell’importanza e dell’urgenza di disciplinare la materia, nella piena trasparenza

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raggiungere quest’anno con il “Teatro Politeama Mario Foglietti”?

«Con il Sovrintendente Gianvito Casadonte stiamo cercando di organizzare tante cose: dai corsi di formazione, già operanti negli anni scorsi con la collaborazione creata con le Scuole Civiche di Milano, per figure tecniche e professionali alle master class, dalla produzione di nuovi spettacoli alla programmazione di una stagione importante con il sostegno del FUS e, su tutte queste iniziative, misureremo l’attenzione dei nuovi parlamentari catanzaresi. Lavoreremo anche per la creazione di un’orchestra e di una compagnia teatrale stabile, e per una maggiore sinergia con gli istituti di alta formazione musicale e artistica. Se la regione comprende l’importanza di questo progetto, e si deciderà a sostenerlo, forse potremmo vivere una nuova entusiasmante stagione di crescita sociale e culturale in un contesto territoriale che ne ha disperato bisogno». ● C A T A N Z A R O

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L ' I N T E R V I S T A ■■■ Stefano Gagliardi è un altro dei figli migliori di Catanzaro e della Calabria, che pur di coltivare la passione per il canto, ha dovuto lasciare la sua terra, ma non ha certo dimenticato le sue radici. Stefano è un talentuoso tenore lirico ed è stato allievo del grande Luciano Pavarotti. Di recente lo abbiamo ammirarto al cinema, come protagonista principale nel doppio ruolo di tenore e attore, nel film “Un uomo e una voce”, nel quale veste i panni di Beniamino Gigli, cantando in presa diretta. Fa del belcanto e del melodramma la sua cifra stilistica, molto apprezzata in tutto il mondo, ma non disdegna di interpretare, in modo straordinario, anche il pop, con una voce inconfondibile, limpida, che colpisce diretta al cuore. Ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente, proprio in occasione della proiezione del suo film, a Catanzaro, nella sala del teatro Comunale. Mi è stato presentato da Ivan Cardamone, attivissimo vicesindaco del capoluogo, e devo dire che sono rimasto molto colpito da questo eclettico giovane artista, tanto che gli ho chiesto se avesse avuto piacere a raccontarsi ai nostri lettori. E' stato subito disponibile, a rilasciarmi un intervista, che abbiamo realizzato nell'immediatezza, dopo esserci seduti ad uno dei tavoli del bar accanto. E così ha avuto inizio la nostra chiacchierata che ci ha condotti a passare con naturalezza dal lei al più amichevole tu.

Parlami un po’ di te. Dove sei nato, dove vivi e cosa fai nella vita?

«Sono nato Catanzaro, nel quartiere Lido, e sin da piccolissimo ho scoperto la vocazione per il canto. Secondo gli addetti ai lavori, la mia voce mostrava caratteristiche inusuali per un bambino.

Ho coltivato questa passione e partecipando a diversi concorsi musicali. Dall'età di 17 anni, vivo stabilmente a Roma, dove mi sono diplomato Maestro Tenore al Conservatorio di Santa Cecilia. Da allora questa è diventata la mia principale attività».

Come è iniziata questa passione?

«Avevo circa tre anni quando ho cominciato ad intonare canzoni “importanti” lasciando incredulo e stupefatto chi aveva modo di ascoltarmi. La musica era nelle mie corde, faceva parte del mio modo di essere, avevo una predisposizione naturale. E il tempo lo ha confermato».

Per cantare così bene, hai alimentato il tuo naturale talento anche frequentando scuole particolari?

«Certo, il talento non basta, va coltivato e affinato con i maestri giusti. Ho studiato presso il Conservatorio Torrefranca di Vibo e con maestri privati, come Elvira Mirabelli, Ferdinando Lomanno e Maria Francavilla, ma soprattutto ho avuto la fortuna e l’onore di avere come maestro il grande Luciano Pavarotti, fino alla sua prematura scomparsa. Avevo solo 15 anni quando il maestro

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IL TENORE Pavarotti, dopo aver ascoltato un mio provino, volle conoscermi e mi convocò presso la sua villa di Pesaro. Ti lascio immaginare cosa poteva significare, per un adolescente che sognava di cantare, venire convocato da un artista del suo calibro. Ricordo come fosse ora, il giorno che arrivò quella telefonata. Non riuscivo a credere alle mie orecchie, mentre dall’altra parte del telefono una voce mi stava informando che il grande Pavarotti voleva sentirmi cantare dal vivo. Accompagnato dai miei genitori, ai quali non finirò mai di essere grato per avermi supportato, mi presentai al cospetto del grande tenore. Dopo i primi convenevoli, volle subito mettermi alla prova ed io, non so se fu l'incoscienza o l'adrenalina, cantai come non avevo fatto mai e infatti notai come annuiva compiaciuto mentre mi ascoltava con attenzione. Ebbi quindi il privilegio di essere chiamato alla sua selettiva accademia di giovani (otto ragazzi da ogni parte del mondo su 500 aspiranti!). In seguito ho avuto anche l’onore di duettare insieme a lui, al Teatro Storchi di Modena col “Panis Angelicus” (un brano che il Maestro amava cantare insieme al padre). Allo Storchi, a selezionare i giovani che il Maestro avrebbe preso con sé, c’erano niente meno che Mirella Freni e Raina Kabaivanska. Pavarotti mi prese a ben volere e mi ripeteva spesso: “Campione - così mi chiamava - ricordati sempre che la voce è un dono divino e come un bicchiere di cristallo, è fragilissima: devi coltivarla e studiare sempre. In questo lavoro non si finisce mai di studiare, solo così la tua voce non ti abbandonerà mai”. Era un grande, ma mi colpì da subito la sua straordinaria umanità e la sua umiltà che si univano al suo carisma davvero unico. Negli innumerevoli incontri che ho avuto presso le sue

■■■Abbiamo incontrato il giovane e talentuoso tenore catanzarese Stefano Gagliardi, allievo di Pavarotti di PINO RUGGIU

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DEI TRE COLLI L ' I N T E R V I S T A

In queste immagini, da sinistra, Stefano Gagliardi, a Roma, mentre sfoglia una copia del nostro giornale; con Nicoletta Mantovani; con Luciano Pavarotti e infine sul palco dell'ultimo Magna Graecia Film Festival insieme a Gianvito Casadonte

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varie residenze, il Maestro non mancava mai di mostrare la sua affettuosa voglia di mettere a proprio agio i suoi allievi, scherzando sempre con tutti noi. Ricordo che un giorno, durante una lezione, mi chiese di cantare Amarilli (un famoso madrigale barocco di Caccini). Io per errore al posto di Amarilli dissi Amarelli! Il Maestro scoppiò in una fragorosa risata e mi prese subito amabilmente in giro dicendo: “Amarilli, Amarelli, caramelle, liquirizie...”. Risero tutti ed io un po’, confesso, mi imbarazzai, ma fui comunque felice perché dimostrò di conoscere bene la Liquirizia Amarelli e quindi le mie origini calabresi. Certo è che sapeva anche diventare severo maestro quando si trattava di correggere gli errori di fraseggio».

Ricordi la tua prima apparizione in pubblico?

il ragazzino e Cerchiari si mise alla ricerca di un sostituto in tutta la regione. La scelta cadde su di me e fu l’inizio di un percorso straordinario. Per me, probabilmente, era come un gioco da grandi e mi sentivo un piccolo protagonista delle scene.

Crescendo, dopo la metamorfosi vocale, è stato indispensabile seguire diversi maestri di canto (alcuni di grande fama, come Renata Scotto, Giuseppe Sabatini, Piermirando Ferrara, Giuseppe Taddei, Fiorenza Cossotto, Daniela Dessì), per poi arrivare a Pavarotti».

Quali sono le tecniche fondamentali per riuscire a cantare bene?

«Alla base ci deve essere il dono divino: la voce.

Voglio precisare che non esiste una tecnica universale o unica. Ogni voce ha una sua caratteristica che richiede un utilizzo e una tecnica propria costruita ad hoc. Nel mio caso, i miei maestri mi hanno suggerito la tecnica del sorriso, ovvero un certo modo di predisporre la bocca ad un sorriso gentile, un sorriso interno che non significa un sorriso rigido e teso, il suono

«Come potrei dimenticarla. Avevo solo otto anni, quando il maestro Cerchiari di Modena, su richiesta dell’allora prefetto di Catanzaro Gallitto, stava organizzando una Tosca a Guardavalle, con fini di beneficenza a favore degli alluvionati di Sarno. L’opera pucciniana prevede la figura di un pastorello (cantata di solito da voci bianche): il ruolo era stato assegnato al vincitore della popolare trasmissione televisiva “Bravo Bravissimo” di Mike Bongiorno. Una brutta tonsillite fermò

va lasciato andare e proiettato davanti al volto come se ci fosse un canale o una strada posta tra la bocca e l’arcata sopraccigliare. Per un cantante lirico, poi, è importantissimo avere un’ottima respirazione diaframmatica. Il lavoro viene dedicato sul piano vocale alla cura della corretta pronuncia e all' articolazione in relazione alla voce parlata e cantata. Parlare e successivamente cantare non di gola ma nella cosiddetta "maschera" e con un' articolazione morbida. (...) segue a pag. 36 m

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■■■ Grande studioso di storia, è il presidente dell'AGTC ed è anche l’autore della “Guida Turistica” di Catanzaro a cura di SABRINA MANTELLI e CAMILLA PAVONE ■■■ La trasmissione televisiva “La Cucina di Camilla in tour” di Camilla Pavone, come la “rivisitazione” del suo titolo suggerisce, ha ormai varcato i “confini” dello suo studio televisivo corredato da pentole e fornelli. E sta continuando con successo a presentare ai telespettatori le più prelibate bontà gastronomiche tipiche della nostra terra, illustrando al contempo le tantissime bellezze artistiche, storiche e paesaggistiche che possiede il capoluogo. In linea con questo suo nuovo e apprezzato intento, il programma ha deciso di coinvolgere in alcune delle sue puntate, uno dei più grandi conoscitori della storia di Catanzaro e della Calabria. Stiamo parlando

MARIO MAURO, LA CITTÀ di Mario Mauro, guida turistica ufficiale nonché presidente, dal 2015, dell’AGTC-Associazione Guide Turistiche della Calabria, un’associazione che raggruppa un gran numero di guide turistiche abilitate, ovvero regolarmente iscritte negli elenchi della Regione Calabria. Funzionario di banca e da sempre grande studioso di storia, Mauro svolge da anni attività culturali sia in campo teatrale che turistico, ed è anche presidente del “Gruppo Storico Città di Catanzaro”, un’associazione specializzata in rievocazioni storiche riguardanti il capoluogo ed in spettacoli di teatro di strada. È inoltre l’autore della “Guida Turistica” di Catanzaro, pubblicata dalla casa editrice La Rondine Edizioni. L’esperto storico è stato protagonista dello speciale appuntamento

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che “La Cucina di Camilla in Tour” ha dedicato al capoluogo calabro. E naturalmente, ha svolto in maniera egregia il suo lavoro conducendo gli spettatori in un viaggio alla scoperta dei “tesori” racchiusi nella Città dei Tre Colli. Terminate le riprese io e Camilla, abbiamo rivolto a Mario Mauro le nostre domande per conoscere qualche informazione in più sui posti che abbiamo visitato, realizzando così una lunga e interessante intervista, di cui qui di seguito, vi riportiamo una prima parte. Ci riserviamo di condividere presto con voi lettori il prosieguo di questa bella conversazione che ci ha permesso di scoprire aspetti inimmaginabili e suggestivi di luoghi e personaggi che hanno lasciato il segno nella storia della nostra città.

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Dott. Mauro, nel descrivere ciò che di più attraente offre dal punto di vista turistico la città di Catanzaro, è opportuno soffermarsi con particolare attenzione sul Complesso Monumentale del San Giovanni. Ci può fornire qualche informazione in più su questo importante sito storico?

«Si può dire che l’imponente Complesso del San Giovanni rappresenti “la storia” della città stessa.

Questa struttura sorge sull'area del distrutto castello, simbolo del potere feudale, e risalente all’epoca in cui la nostra città fu conquistata dai Normanni, intorno al 1060 circa. Secondo la tradizione, fu fondato da Roberto il Guiscardo, il quale decise di dotare la città di una fortificazione che fosse di supporto agli abitanti di Catanzaro qualora fossero attaccati

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L A parte anteriore ospita naturalmente anche la bellissima Chiesa rinascimentale di San Giovanni, che può essere definita “l’atto finale della vita del castello”. Dopo essersi liberati dell’ultimo conte, come già detto, i catanzaresi diroccarono deliberatamente il castello e nella parte che fronteggiava il centro storico della città costruirono la Chiesa che nacque con l’evidente scopo di impedire che altri feudatari potessero assaltare la città muovendosi da ciò che rimaneva dell’antica fortezza. La Chiesa diventò dunque il simbolo della libertà conquistata dai catanzaresi, che proclamarono così la loro autonomia.

Tra le città demaniali, ovvero le città libere dell’Italia dell’epoca, Catanzaro fu sicuramente una delle più democratiche. Basti pensare che su 40 membri del consiglio comunale ben 30 dovevano appartenere al ceto popolare, e alle elezioni partecipavano ogni anno tutti i cittadini di sesso maschile, il che era assolutamente impensabile per quei tempi, e inoltre gli eletti duravano in carica un anno e non potevano essere nominati l’anno successivo».

Di recente è stato portato alla luce e reso fruibile al pubblico “un pezzo” importante della storia del castello e della città, le “Gallerie del San

CHE SI RACCONTA dagli eserciti nemici, e dai famigerati pirati saraceni.

Per circa 4 secoli, il castello fu il fulcro della vita pubblica della città. I catanzaresi intorno al 1400, si ribellarono al potere feudale dei signorotti e dopo la cacciata dell’ultimo feudatario, il più discusso e contestato, Antonio Centelles, diroccarono il castello, che successivamente diventò ospedale, convento, e poi anche carcere per circa due secoli. Negli anni più recenti ha decisamente cambiato destinazione d’uso. Quello che noi oggi chiamiamo Complesso Monumentale del San Giovanni, è la struttura composta dai vecchi locali rimodernati, riqualificati e riaperti al pubblico sotto forma di bellissime sale espositive e museali, e ospita l’archivio storico, i locali della sede dell’Assessorato alla cultura e nella

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Giovanni”, le antiche “segrete”, ed è stato possibile ammirarle grazie alle visite guidate promosse dall'AGTC. C’è stata una grande affluenza?

«Le gallerie hanno riscosso un gran successo, e in quasi in circa 7-8 mesi di attività, abbiamo registrato la presenza di circa 25.000 visitatori. Molte di queste persone erano cittadini del capoluogo, ma ci sono stati anche tantissimi turisti, alcuni di origini catanzaresi».

Le gallerie sono nate contestualmente al castello? In che modo venivano utilizzate?

«Probabilmente le gallerie nacquero con il castello, perché, a quei tempi era consuetudine dotare le fortezze di locali sotterranei, adibiti a prigioni o a vie di fuga, che fossero di supporto ai suoi abitanti.

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Non abbiamo resoconti ufficiali di cosa avvenisse al loro interno, ma è facile immaginare che fossero passaggi utilizzati per uscire dalla città in maniera inosservata, per compiere fughe d’amore o politiche, o anche degli agguati, oppure per organizzare incontri che dovevano rimanere segreti, come quelli tra nobili feudatari e cavalieri, magari per progettare “qualche malaffare”. Alcune di queste gallerie potevano collegare tra di loro le varie parti del castello ad altri edifici importanti dei Tre Colli, altre invece portavano all’esterno della città. Durante la trasmissione, abbiamo visto che una delle loro varie uscite, oggi conduce a Via Carlo V. All’epoca, ovviamente questa strada non esisteva, e il cunicolo con tutta probabilità portava direttamente all’esterno delle mura, sulla vallata della “fiumarella”, in un luogo impervio e inospitale, dove era facile nascondersi tra gli anfratti della vegetazione».

Durante il nostro tour, siamo giunti in uno dei luoghi più caratteristici dell’antico passato medievale della città, il “Largo Prigioni”. Ce ne vuole parlare?

«Devo dire che questo è un luogo che amo particolarmente, perché si tratta di un piccolissimo quartiere tuttora dall’aria medievale. È uno dei pochi luoghi che si trovano sotto la torre del castello e che non è invaso dalle macchine, per cui qui si gode di un silenzio e di una pace poco frequenti nella città.

Facendo un giro in questo microscopico borgo, ci si accorge che la strada si attorciglia su sé stessa. È un vicolo cieco, che un tempo poteva essere utilizzato dai cittadini in caso di assalto dall’esterno, e in cui era facile imbrigliare i nemici e uscire vittoriosi da una battaglia. Non a caso, durante le riprese del programma, è proprio qui che abbiamo simulato un combattimento tra soldati dell’epoca medievale, con i ragazzi del “Gruppo Storico Città di Catanzaro”. L’intento era quello di rievocare un’immagine del celeberrimo “Assedio del 1528”, durante il quale i catanzaresi resistettero eroicamente all’attacco dei francesi. E difesero, dunque, strenuamente l’onore di Carlo V, ottenendo così da quest’ultimo, tra i vari privilegi, la possibilità di fregiare lo stemma cittadino con l’immagine dell’aquila imperiale, che è un po’ l’orgoglio di noi tutti cittadini». ● Sulla pagina facebook “La Cucina di Camilla” troverete il link per vedere la puntata di cui Mario Mauro è protagonista. “La Cucina di Camilla” vi aspetta sul prossimo numero di Catanzaro City Magazine, con nuovi ospiti e ricette originali… avanti tutta!

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P U B B L I R E D A Z I O N A L E ■■■ La sede di SPEDISCI CON NOI, si trova nel quartiere Lido, di fronte al porto, praticamente dietro le famose “giostrine”. Il nome dell'azienda, non dà luogo ad equivoci, infatti si occupa di spedizioni. È stata creata da due simpatici “ex” giovani, molto volenterosi e intraprendenti: Salvatore Fontana e Stefano Santilli. Abbiamo avuto il piacere di conoscerli durante uno dei nostri consueti giri nelle varie zone della città, volti a distribuire e a far conoscere il nostro giornale, e la cosa che ci ha colpito, è stata la gentilezza e la cordialità con cui ci hanno accolti, nonostante in quel momento fossero impegnati.

Non è stato difficile entrare subito in sintonia con loro, tanto che da quel giorno sono diventati dei fedelissimi clienti. Abbiamo voluto sapere di più su questa azienda ed abbiamo posto a Salvatore, alcune domande: Com’è nata questa idea di entrare nel campo delle spedizioni?

«Era da tempo che stavo pensando di intraprendere un’attività commerciale. Mi guardavo intorno ed ero scoraggiato, perchè lo scenario era drammatico, visto che non si vedeva altro che attività aprire e chiudere in poco tempo. Ero principalmente propenso a dedicarmi ai servizi, ma ero ancora indeciso su quali in particolare, finchè un giorno l’idea si è fatta strada quando, dovendo spedire un pacco, mi trovavo in fila alle Poste e ho assistito, mio malgrado, alle difficoltà che l’operatore, per indolenza o per imperizia, stava creando al signore prima di me, che doveva anche lui spedire un pacco. Vedevo quell'impiegato agitarsi e lamentarsi: ora non funzionava la bilancia, ora non trovava i moduli, non riusciva a capire come prendere le misure del pacco stesso, insomma, un disastro! E tutto questo succedeva sotto gli occhi miei e di tutti quelli che attendevano pazientemente e scoraggiati, il proprio turno... È stato proprio quel giorno che si è accesa la famosa lampadina ed ho pensato che io, al contrario, avrei saputo come fare per accontentare i miei clienti».

"Spedisci con noi", è un brand nazionale?

«Per niente! Sono invece felice di poterle dire che è un brand calabrese, anzi catanzarese al cento per cento! A dire il vero, inizialmente avevamo trovato un altro nome, ma non ci eravamo accorti che fosse molto simile a quello di un’altra azienda.

Quest'ultima lo ha giustamente rivendicato e abbiamo pensato che non era certo il caso di ricorrere alle vie legali e alla fine fra i tanti nomi che ci sono venuti in mente, abbiamo optato per l'attuale, che ci piace anche di più. Ovviamente è regolarmente registrato

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■■■Conosciamo meglio gli intraprendenti titolari di "Spedisci con noi", realtà imprenditoriale, tutta catanzarese, nel campo delle spedizioni

SPEDISCI e posso dirle con orgoglio, che sta crescendo giorno per giorno in popolarità» Qual è la vostra tipologia di mercato, insomma, con voi si può spedire tutto?

«Di tutto! Non diamo limite alle spedizioni, anzi ci piace affrontare le sfide giornaliere che ci provengono dai clienti, con richieste a volte, al limite del bizzarro. Un buon allenamento, lo abbiamo fatto, per esempio, con tutti quei genitori che si presentano con improbabili pacchi con improbabili pacchi da mandare ai figli che studiano fuori, scatole di cartone piene fino all'inverosimile di qualsisi tipologia di merce: dagli abiti alle bottiglie di olio!

Si tratta quasi sempre di pacchi confezionati malamente, senza nessun tipo di accortezza, affinchè arrivi tutto intero. Pian piano ci siamo specializzati a dare i giusti consigli su come realizzare un buon

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imballaggio, indicando i materiali più idonei da usare, che eventualmente, possiamo fornire anche noi.

Quando i clienti vengono, ci chiedono trepidanti se consegnamo, ad esempio a Milano, a Como o a Bologna e in quanto tempo. Ci domandano qualsiasi cosa, tanto che siamo quasi diventati degli psicologi e ormai capiamo al volo le esigenze di tutti. Oggi siamo in grado di spedire anche frutta, verdure, olio e addirittura anche il pesce, che arriva freschissimo in sole 24 ore!».

Ci spieghi quali sono i principali vantaggi che potrebbe avere chi si rivolge alla vostra organizzazione.

«Il più grande vantaggio che possiamo offrire ai nostri clienti è la nostra esperienza, che si arricchisce giorno per giorno. Lavorare ormai da sette anni con tutti i maggiori corrieri nazionali ed internazio-

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CON LORO! nali, ci ha dato modo di comprendere quali di essi possano "peccare" o "eccellere", nell'operare in una zona o in un'altra. Quindi noi sappiamo bene a chi di loro affidare una spedizione, al contrario dell'utente comune che invece è costretto ad affidarsi al primo che gli viene in mente».

Come gestite le spedizioni?

«Cerchiamo di rendere tutto più semplice e di non far predere tempo a chi si rivolge a noi. È sufficiente che il cliente, se lo desidera, ci fornisca il materiale da inviare e l'indirizzo del destinatario: noi ci occuperemo di ogni dettaglio della spedizione, imballaggio compreso. Pensi che abbiamo alcuni clienti che si presentano addirittura con le buste della spesa e noi confezioniamo il pacco con tutti i riguardi necessari, soprattutto se si tratta di contenitori in vetro, in modo tale che arrivi tutto integro,

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oltre che puntuale. Da poco, abbiamo istituito anche il "servizio sms", grazie al quale il destinatario viene avvertito in merito al giorno e all'orario in cui verrà consegnato il pacco».

Ogni tanto accade che si verifichi qualche disguido? Avete mai ricevuto delle lamentele?

«Mi dispiace dirlo, ma le lamentele scaturiscono quasi sempre per via del cliente stesso che non di rado ci dà un indirizzo inesistente o il CAP sbagliato. Altre volte la colpa del disguido è da attribuire ai corrieri di cui ci serviamo, o per meglio dire a chi materialmente è addetto alla consegna del pacco, perchè spesso abbiamo a che fare con del personale che lavora svogliatamente, ritardando la consegna o danneggiando il collo.

Quando questo succede, facciamo la segnalazione al corriere di turno, che a sua volta lo riferisce alla sede che gestisce la spedizione nella città di destinazione e questa provvede a prendere i dovuti provvedimenti con il dipendente inadempiente. Come le dicevo, noi facciamo di tutto per cercare di risolvere qualsiasi problema e i nostri clienti lo sanno bene, tanto che ritornano sempre a servirsi da noi, anche se hanno subito uno di questi disguidi. Naturalmente è nostra premura dimostrare loro la nostra gratitudine e per scusarci, in molti casi offriamo ben volentieri una eventuale spedizione omaggio o un altro particolare trattamento».

La cosa più strana che vi hanno chiesto?

«Ogni giorno, spediscono cose strane! Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. Se proprio devo pensare ad una spedizione inconsueta, mi viene in mente un signore che ha portato un vecchio e malandato baule: non era d'epoca, era proprio di vecchia data ed in cattive condizioni! Mi creda, avrei voluto dirgli che non valeva proprio la pena di spedirlo, visto che il costo del servizio sarebbe stato senz'altro più alto del volore del baule stesso».

La più voluminosa?

«Un grande quadro antico, che ha ingombrato da solo tutto il furgone! E’ partito direttamente per la Francia e neanche a dirlo, è arrivato in perfette condizioni».

E la più preziosa?

«Sicuramente un anello di diamanti, che un facoltoso fidanzato ha voluto far recapitare alla sua

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ragazza, insieme alla richiesta di matrimonio... Una volta arrivato a destinazione però, la fortunata si è accorta che la misura non andava bene e l’ha rimandato indietro per le dovute riparazioni. Nonostante si trattasse di un oggetto molto prezioso, siamo riusciti a gestire tutte le fasi di questa delicata spedizione, in totale sicurezza. Non so dirle se poi si siano o meno, sposati!».

Le sono capitate anche richieste per la spedizione di animali?

«Certo, ma per una certa etica personale, anche contro i nostri stessi interessi, cerchiamo spesso di sconsigliare questo genere di spedizioni, perché vengono effettuate quasi sempre in aereo ed è risaputo che nelle stive non ci sia proprio l’ambiente naturale per ospitare un essere vivente, che rischia di traumatizzarsi se non addirittura di morire. Per quanto possibile, consigliamo il cliente, di fare il viaggio insieme, tuttavia siamo perfettamente organizzati per svolgere, con tutte le attenzioni necessarie, anche questo servizio».

Quante sedi della vostra azienda esistono attualmente e dove sono ubicate?

«Ci stiamo espandendo velocemente, perché il passaparola tra i nostri clienti è molto positivo. Attualmente, compresa questa del quartiere Lido che è la principale, le sedi sono nove, e sono localizzate a: Catanzaro, Roccelletta di Borgia, Simeri Crichi, Soverato, Sersale e Sellia. Di prossima apertura sono quelle di Marcellinara, Cosenza e San Giovanni in Fiore. Mi permetta di dire che questa nostra espansione è stata anche facilitata dai finanziamenti regionali, che stanno permettendo a tanti giovani intraprendenti, di aprire un’attività commerciale dinamica e redditizia».

Si sente di rivolgere un suo personale invito al comune cittadino?

«Chi ..."spedisce con noi", aiuta un’azienda calabrese, creata da ragazzi calabresi, pronti a spedire qualsiasi cosa, nel modo più semplice e, perché no, anche economico, visto che noi spediamo a peso e non a collo. Con noi non sarete costretti, magari convinti di risparmiare, a preparare e spedire pesantissimi e voluminosi pacchi singoli, perchè diamo la possibilità di suddividere la merce in pacchi più piccoli. Noi troviamo la soluzione. Sempre». ●

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■■■ Quando fa il suo ingresso sul palco, si può notare che “c’è davvero una strana espressione nei suoi occhi”, parafrasando il titolo di una delle canzoni che gli regalò la celebrità. Un’espressione che testimonia la sua grande emozione. Sto parlando di Bobby Posner, voce e basso del gruppo inglese “The Rokes” la storica band che raggiunse il successo in Italia negli anni '60. E il teatro in cui mi trovo ad applaudirlo è l’Auditorium Casalinuovo di Catanzaro, dove si sta svolgendo la tredicesima edizione di un noto evento del capoluogo.

Si tratta di “Ri… Vista”, una spettacolare kermesse che annualmente rende omaggio alla musica degli anni '60/70, e in cui una schiera di artisti catanzaresi, ripropongono i brani più rappresentativi di un’epoca che ha segnato la storia: quella della “Beat Generation”. La star internazionale è giunta nella città dei Tre Colli per ritirare il prestigioso Premio Beat One, conferitogli dalla manifestazione. Posner è accolto da centinaia di spettatori di ogni età, tutti in visibilio per lui, che durante il suo show cantano a gran voce, dimostrando di conoscere perfettamente i pezzi del suo repertorio.

Questa è solo una delle tante immagini suggestive che compongono il mosaico di una serata rivelatasi davvero magica. Seduta in platea, seguo la kermesse con particolare entusiasmo e curiosità: proprio in occasione di questa sua ultima edizione, infatti, riesco ad assistere per la prima volta a questo evento. Mi riprometto di non mancare al rinomato appuntamento musicale, fin da quando, qualche tempo fa, percorrendo le vie della nostra città, la colorata locandina di Ri…Vista affissa sulla vetrina di un negozio cattura la mia attenzione.

In quel momento, tra i nomi degli organizzatori riportati sulla réclame, ne leggo uno che mi suona “particolarmente familiare”: quello di “Pino Ranieri”. Mi chiedo subito se sia un caso di omonimia, o se si tratti proprio del direttore responsabile della testata per la quale ho il piacere di scrivere, ovvero di colui che lavora in perfetta sintonia con il direttore editoriale Pino Ruggiu, alla costruzione del nostro “piccolo grande successo” chiamato “Catanzaro City Magazine”. E al tempo stesso, il

BOBBY POSNER, IL BEAT cantante conosciuto come Ulisse, che negli anni '60 divenne popolare nel panorama musicale italiano, assieme al suo gruppo beat “Le Ombre”, e che da solista presentò la canzone “Se non avessi Lei” al “Disco per l’estate” del 1970. Durante la conferenza stampa che si tiene nella “Pizzeria Faustino”, scopro chi sono i promotori della manifestazione: l’ideatore di Ri…Vista, Pippo Capellupo, i due organizzatori che si impegnano a realizzarla, il “nostro Pino Ranieri” (non mi sbagliavo… è proprio lui!) e Fausto De Gregorio, il proprietario del ristorante, e i due presentatori Eugenio Nisticò e Anna Faragò. Il dibattito nato durante questo incontro, accresce in me l’interesse con cui mi reco presso l’Auditorium Casalinuovo, teatro dell’evento. La serata ha in serbo delle sor-

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■■■Uno dei componenti del famoso gruppo inglese degli anni '60, "TheRokes", ha ricevuto il "Premio Beat One", durante la manifestazione "Ri...Vista" di SABRINA MANTELLI

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prese straordinarie per il numeroso pubblico intervenuto, a cominciare dalle splendide esibizioni dei cantanti locali: Pino Ferreri, Anna Cristina Marino, Mimmo Mancini, Lucrezia Livecchi, Irene Terranova, Gianni Zavaglia, Denise Barberi, Maurizio Infusino, Rino De Marco, Roberto Tedesco, Annarita Ippolito, Valeria Parentela, Luigi Costantino, Mario Narciso, Sergio Mancini, Emanuele Corea. Il gruppo è formato sia da artisti che erano attivi nella scena musicale catanzarese degli anni '60, sia da giovani interpreti anche loro desiderosi di “gridare fortissimo”, come recita uno dei pezzi che allietano la serata, il loro amore per quel periodo storico.

Anche loro desiderosi di comunicare che, pur appartenendo ad un’altra generazione, hanno comN. 5 2

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M U S I C Nelle immagini, da sinistra, Bobby Posner; una vecchia copertina di un 45 giri dei "The Rokes"; Posner, nel momento della premiazione, con Piergiorgio Caruso (a sin.) e Pino Ranieri e infine, mentre sfoglia la nostra rivista preso che “Beat, è il beat da tenere, è il beat del cuore”, come scriveva Jack Kerouac. Ri… Vista è un “luogo” in cui si susseguono momenti di spettacolo unici, all’insegna dell’arte e dell’originalità. Come quello regalato ai presenti da Sasà Monizza, figlio dell’indimenticato maestro Nicola, e noto musicista del capoluogo, il quale suona un pezzo che il padre ha composto per pianoforte… e che lui ha “incoscientemente” adattato per sax!

Il culmine della serata è l'entrata in scena di Posner. Pino Ranieri, chiamato sul palco, ricorda che il componente dei "The Rokes", molti anni prima, fu già ospite della città di Catanzaro, dove si esibì presso il Teatro Comunale assieme a Mike, Shel e Johnny, ai tempi in cui il gruppo aveva come spalla un "giovanissimo" dal nome di… Lucio Dalla!

L'artista inglese dà vita a una performance strepitosa. Tuttavia il suo strumento musicale manca, e allora cosa si fa? Con un po’ d’immaginazione “lo si inventa”, su quel palco dove “tutto è possibile”, in accordo con il pensiero dominante degli anni

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'60. E così, mentre canta brani come “Bisogna saper perdere” o “Che colpa abbiamo noi”, “mima” le movenze che farebbe se avesse il suo basso tra le mani. La mia prima esperienza come spettatrice di Ri… Vista è decisamente positiva. Affascinata sia dalla manifestazione, sia dall'idea che Catanzaro abbia vissuto negli anni '60 e '70 il fenomeno della Beat Generation così intensamente, per saperne di più, decido di rivolgermi a Pino Ranieri. Ma restando nel “tema” evocato del suo nome d’arte, posso dire che intervistare Ulisse… è stata una vera “Odissea”! Con la differenza che non ho dovuto lottare contro Lestrigoni o Ciclopi, bensì contro la sua propensione a “sfuggire” ai microfoni quando si tratta di parlare di sè stesso, ostacolo non meno arduo! Ciò lo ha reso, ironia della

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sorte, il personaggio che finora ho maggiormente “rincorso”, anche più dei vari big del mondo dello spettacolo che ho intervistato per conto del nostro giornale! Ma alla fine, ha risposto con piacere alle mie domande.

Direttore, come nasce l’idea di realizzare “Ri… Vista”?

«Ri… Vista è un incontro con le atmosfere culturali, artistiche, ideali e di costume degli anni '60/70, osservati da un punto di vista periferico e provinciale, come la città di Catanzaro. Ha avuto origine sulla scia di “BEATi quegli anni”, un evento realizzato nel capoluogo con lo scopo di riproporre la musica, i personaggi, l’editoria e la storia della “Beat Generation” americana, italiana e catanzarese nel particolare. Prima ancora, verso la metà degli anni '60, nella nostra città, i fermenti di quella rivoluzione e la voglia giovanile di stare al passo con i tempi, trovavano spazio ideale nelle rivistine parrocchiali, nei venerdì anni '60 del Rebus, con Ulisse e Le Ombre, o con il “black monday” del Teatro Masciari, il cosiddetto lunedì dedicato alla “musica nera”. Nel 2005, l’Assessore provinciale Pippo Capellupo, che aveva appena sponsorizzato un’edizione di “BEATi quegli anni”, organizzò un meeting nella pizzeria

di Fausto De Gregorio con i protagonisti di questo “movement” cittadino. L’intento era quello di risvegliare in loro la voglia di incontrarsi e stare insieme, caratteristica dell’era della Beat Generation. Per l’occasione, fui proprio io a suggerire al proprietario di ribattezzare il suo locale “Beat Tavern”. Pippo Capellupo annunciò la sua intenzione di trasformare quell’incontro in un’annuale kermesse artistica, proponendo a me e a Fausto di curarne la realizzazione».

Cosa rappresentano i due riconoscimenti di cui si arricchisce l’evento, il “Premio N. Monizza” e il “Premio Beat One”?

«Il “Premio N. Monizza”, viene assegnato a un giovane musicista catanzarese che si sia distinto per il suo talento, e quest’anno è stato conferi-

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to alla cantante Maria Laura Gabini. Il “Premio Beat…One”, che ha ormai assunto notorietà e prestigio nazionale, rende omaggio a celebrate personalità della Beat Generation italiana e internazionale. Nel corso degli anni, oltre che a Posner, è stato assegnato a figure di primissimo piano, come Shel Shapiro, C. A. Rossi, i Bruzi, la famiglia Reitano, “Mogol”, Gianni dall’Aglio, batterista de “I Ribelli” e di Adriano Celentano, e Gian Pieretti».

Qual è il principale obiettivo della manifestazione?

«La finalità di Ri… Vista risiede nella diffusione e valorizzazione della musica e della cultura “beat”. Ma è anche una kermesse che sostiene l’impegno di molti artisti catanzaresi, e soprattutto, l’habitat ideale per una riproposizione intelligente e storicamente corretta, dello stile di vita giovanile e del fermento sociale, artistico e culturale nella Catanzaro del periodo».

Se dovesse descrivere la città dei Tre Colli durante gli anni '60, come la “dipingerebbe”?

«Nella Catanzaro degli anni '60 arrivò prima l’aspetto più spettacolare del fenomeno “beat”: i capelli lunghi, i pantaloni a zampa di elefante, la camicia a fiori. Ma presto, anche la musica e la cultura della Beat Generation americana permearono ogni rione del capoluogo, e chi passeggiava tra i vicoli della città dei Tre Colli, era avvolto dagli odori provenienti dalle case al piano terra, che si mescolavano ai suoni della città».

Durante la nostra chiacchierata, l’artista fa un breve cenno a una sua canzone dal titolo “Facciata B”, molto apprezzata anche nelle trasmissioni nazionali di cui all’epoca era ospite, come “Buona Domenica”. Incuriosita, al termine dell’intervista, con l’ausilio di “youtube” ascolto il pezzo: “Lo so ho un’automobile scassata, lo so che non arrivo in hit parade… che non potrò mai vincere l’insonnia/ che non farò mai un viaggio in California… e sarà, quello che la vita dà/ basterà, anche poco basterà…” Il testo del brano descrive il cantante, i suoi valori, l’amore smisurato verso la sua famiglia… ma magicamente, tra le sue bellissime strofe ne trovo alcune che sembrano parlare anche di “Ri… Vista”. Ulisse forse non sarà mai andato “in California”, magari anche a causa della sua “automobile scassata”, ma da tredici anni, con Ri… Vista, compie uno straordinario “viaggio indietro nel tempo”, ritornando in “quell’Itaca dal sapore beat” che è la Catanzaro degli anni '60. Un viaggio realizzato dagli organizzatori con poche risorse: la loro passione, la loro tenacia, e l’aiuto di alcuni amici-sponsor che li sostengono minimamente per mandare avanti una manifestazione onerosa, ma gratuita per il pubblico. E a quanto pare, quel “poco”, di cui parla la canzone, è davvero “bastato” a rendere Ri…Vista un evento che ha sempre goduto di grande adesione popolare e dell’attenzione dei più prestigiosi mezzi di comunicazione, diventando un appuntamento irrinunciabile nel calendario dei grandi spettacoli della nostra città.

Un evento “Dedicato a…” (ed ecco un altro bel pezzo di Ulisse da ascoltare…) non solo a tutti coloro che da sempre incarnano lo spirito della Beat Generation, ma anche a chiunque abbia voglia di credere che la musica possa essere ancora uno strumento di aggregazione, come avveniva in quell'indimenticabile periodo storico. ● C A T A N Z A R O

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■■■ La forza de "I Magnifici" era da ricercarsi nell'affiatamento del gruppo di PINO RANIERI

■■■ “Sette sono i cuori, sette le pistole...” così cantava, nella versione italiana, la colonna sonora di una storica pellicola cinematografica di inizio anni sessanta. I magnifici sette, un appassionante film western di John Sturges, aveva tra i protagonisti giovanissimi attori misconosciuti che rispondevano ai nomi di Yul Brinner, Steve McQueen e Charles Bronson. Il loro fascino, unito allo splendore del soggetto ed alla maestria del regista, decretò un clamoroso successo planetario a questo capolavoro in celluloide.

Angelo “Lillino” Leone, all'epoca già esperto musicista catanzarese, rimase folgorato da tanta bellezza e pensò di dare al complesso che stava formando, un nome tratto dal titolo del film. Colt e Winchester lasciarono il posto alle chitarre, alla batteria, alla tromba e alle tastiere. Nacque così il gruppo de I MAGNIFICI che, già dalle prime formazioni, annoverò musicisti affidabili e collaudati da lunghe militanze nelle orchestre storiche cittadine. Le eleganti serate al “Caffè Ascenti”, in piazza Grimaldi, erano puntualmente aperte da una sigla che riproponeva in versione per tromba (strumento che Lillino usava magistralmente) la bellissima colonna sonora del film.

L'avvento della musica rock e del beat style degli anni '60, non risparmiò I Magnifici di Lillino, che dovettero subire continue trasformazioni nell'organico del gruppo e nel genere musicale del proprio repertorio. Lillino era un vero maestro, e aveva l'abilità di forgiare al meglio i suoi elementi, traendo da ognuno il massimo delle sue capacità. Anche se la forza de I Magnifici era da ricercarsi nell'affiatamento del gruppo, non mancarono nelle varie formazioni elementi di spicco. In questa immagine sono presenti i componenti di una delle versioni più conosciute del complesso, che si distingueva per l'originalità della presenza nel suo organico di due fratelli ge-

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melli. Vitaliano Fregola (chitarra basso), si faceva notare per il tratto stilistico e la modernità del tocco. Dopo la parentesi artistica con i Magnifici lasciò la musica e andò a vivere in un'altra città; Rino Nespola (cantante), di origine siciliana, catanzarese di adozione. Aveva una particolare attitudine al repertorio rock angloamericano, ma non disdegnava il pop italiano e i classici da dancing, anche per assecondare l'attività più congeniale ai Magnifici; Eugenio "Gegè" Fregola (batteria), un grandissimo batterista, il più bravo ed apprezzato nel suo periodo.

Quel “Gegè” non era solo la sintesi del nome Eugenio, ma un riferimento alla figura del mitico Gegè Di Giacomo (favoloso batterista di Renato Carosone) e nessuno, a quel tempo, ritenne l'accostamento azzardato; Francesco Gigliotti (chitarra solista), grazie alla capacità di suonare anche il basso e le tastiere, ha maturato esperienze con gruppi prestigiosi, da Monizza ai Devils (di quest'ultimo gruppo fu anche leader); Angelo “Lillino” Leone (tromba e tastiere), fondatore e capo indiscusso dei suoi Magnifici, era un perfezionista, un musicista esigente che sapeva dare il meglio di se soprattutto con la tromba. Ha accolto e guidato sapientemente diverse generazioni di musicisti catanzaresi, restando il riferimento insostituibile anche nelle formazioni successive che ebbero origine dai Magnifici (una per tutte: “Il Mosaico”) e che dai Magnifici ereditarono la serietà e il prestigio. ●

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■■■ La Proloco città di Catanzaro ha continuato negli anni a promuovere il concorso "Vetrine in festa".

In palio? Oltre ai riconoscimenti della Proloco, solo la consapevolezza di essere stati parte di un progetto, tessere di un puzzle e soprattutto la voglia di mettersi in gioco e migliorarsi, insieme alla soddisfazione di veder gratificato il proprio impegno.

Tutti “premi” immateriali ma che restano come momento collettivo di condivisione. Anche quest'anno si è registrata una grande partecipazione in occasione della premiazione della VI edizione di “Vetrine in Festa”.

E la condivisione non riguarda solo i commercianti ma anche il lavoro preparatorio del direttivo della Proloco che ogni anno si guarda intorno, cattura attimi e particolari e poi sceglie. Non c’è mai un numero fisso di vetrine da premiare, un primo o un ultimo. Proprio perché insieme agli allestimenti, trovano spazio le emozioni e le sensazioni che attraverso una vetrina si possono trasmettere.

Tra le numerose fotografie inviate dai partecipanti, la scelta finale è ricaduta su 11 immagini, e sono stati consegnati inoltre tre premi speciali.

“Lo spirito che accompagna la manifestazione - ha dichiarato Filippo Capellupo, presidente della Pro-loco - è quello di costruire una idea del bello che sia fonte di attrazione e di opportunità per la città. Per troppo tempo si è creduto che dovessero essere solo le istituzioni a creare i presupposti per rendere appetibili i propri quartieri ed i territori. Ora finalmente si è compreso che bisogna lavorare insieme, in sinergia con chiunque abbia voglia di creatività”.

La Proloco della nostra città è sempre stata da riferimento a tante associazioni di volontariato che hanno sofferto dei periodi di crisi pesante e la filosofia ancora oggi è quella di andare avanti insieme, non fare mancare mai il lavoro. Un messag-

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E V E N T I avuto anche il piacere di scoprire due nostri inserzionisti fra i premiati: la GIOIELLERIA MEGNA, anche sponsor della manifestazione, che ogni anno profonde l’aria di festa alla piazza di Lido con l’imponente illuminazione ed i bellissimi adorni e la FARMACIA GIUSTI, di Santa Maria, il cui staff è solito rinnovare la vetrina, realizzando suggestivi e originali allestimenti durante tutto l'anno. Gli altri premi sono stati assegnati alla farmacia Giancotti e Mauro di corso Mazzini, a Idea Verde di Claudio Lobello, che realizza dei lavori prestigiosi nelle sue vetrine, a Dea e Anna di Corso Mazzini, a Momenti del quartiere Lido, a Glamour camicie di via De Gasperi, a Dany e Ross di via Ver-

■■■Premiati, a Palazzo de Nobili, i vincitori di “Vetrine in festa”

Nella foto grande, il gruppo con i vincitori del concorso; nelle foto piccole, da sopra, la consegna del premio alla Farmacia Giusti e alla Gioielleria Megna

CATANZARO IN VETRINA gio rilanciato anche dall'intervento della vicepresidente della Camera di Commercio, Tommasina Lucchetti, che ha evidenziato in positivo l’impegno dei commercianti a supporto del lavoro istituzionale portato avanti anche dal Comune. Il sindaco Sergio Abramo , durante la premiazione ha ringraziato la Pro-loco e tutte le associazioni di volontariato “... che lavorano ogni giorno, con sacrificio, a volte con risorse proprie, per la mancanza di aiuti che ormai le amministrazioni non riescono più ad assicurare”. Ha elencato, poi, i progetti in itinere volti ad assicurare al centro storico ed ai quartieri nuove risorse attraverso la Regione e l'Unione Europea. Il sindaco, insieme

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agli assessori Alessandra Lobello e Alessio Sculco ed al presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni, ha ritirato il premio speciale che quest'anno la Pro-loco ha voluto consegnare proprio al Comune, per la bella cornice offerta alla statua del Cavatore, meta di tanti curiosi che l'hanno fotografata. Gli altri due premi speciali, targhe contenenti sempre le foto dei lavori, sono andate alla Hyundai di Pino Ruga e figli, per il grande albero illuminato, ed alla struttura di Villa Betania per aver montato una imponente figura di albero di Natale illuminata, su una parete di palazzina a sei piani.

Noi di Catanzaro City Magazine, presenti alla premiazione, abbiamo

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cillo, alla Gioielleria Caccavari nei pressi del San Giovanni, a Scrigno del centro storico e a Thun di Corso Mazzini. Tutte le vetrine di quest’anno, ha dichiarato Capellupo, hanno registrato un giusto mix di bellezza negli ornamenti natalizi ed i prodotti in vendita, e sono diventate veri e propri luoghi da visitare e addirittura fotografare. Alla manifestazione era presente anche la Pro-loco di Carolei, che ha portato l'esperienza del lavoro svolto non solo sulle vetrine, ma anche sui balconi ed i quartieri, ringraziando la consorella di Catanzaro anche per aver partecipato, col presidente Capellupo, alla valutazione delle immagini del loro concorso natalizio.●

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IL SOCIALE PER RITA TULELLI

■■■ Alla brava scrittrice catanzarese, i meriti di parlare ai ragazzi con linguaggio semplice ed immediato dei problemi della loro realtà di PAOLA TIGANI SAVA ■■■ Occuparsi di tematiche sociali e particolarmente di disagi legati all’età dell’infanzia è la peculiarità che appartiene a Rita Tulelli, presidente dell’Associazione “Universo Minori” di Catanzaro, che, per rendere più accessibile ai bambini la realtà la quale si occupa, ha scelto lo strumento immediato del racconto. Già nel 2016, con il suo romanzo d’esordio “Fragola, limone e cioccolato” (edito da La Rondine) la scrittrice narra di un’amicizia multietnica tra tre bambine di diverse etnie, nata tra i banchi di scuola e destinata a durare nel tempo, grazie alla “testardaggine” (in senso positivo) delle protagoniste. Il titolo è simbolico, perchè i tre “gusti” si riferiscono

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al colore della pelle o dei capelli delle tre bambine. Parlavo di testardaggine, perchè il loro rapporto di amicizia è andato avanti in maniera caparbia, nonostante gli ostacoli frapposti, ahimè, dai loro genitori. Cosa dire di questa storia? Sicuramente che offre importanti spunti di riflessione e moniti di insegnamento: i sentimenti fragili ma genuini di tre bambine riescono a prevaricare la chiusura e la rigidità di persone adulte, da cui i bambini dovrebbero trarre retti insegnamenti.

Le bambine riescono ad essere unite e compatte, convinte a portare avanti le loro idee e le loro convinzioni. Il loro cuore è pronto ad accogliere qualsiasi tipo di diversità, e tra di loro prevale

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un profondo senso di unità e di comunione di intenti. Nel secondo racconto “Il fragile bullo” (edizioni La Rondine, 2017) la realtà di “Fragola, limone e cioccolato” sembra ribaltarsi. Qui, infatti, sono i sentimenti “negativi” ad avere la meglio. Intanto, fra i ragazzi prevale la divisione, i loro mondi e le loro realtà sembrano divisi da alte barriere sociali, e non solo. A riportare i ragazzi in una giusta dimensione di valori, saranno gli adulti protagonisti della narrazione. In particolare, emergono la figura del sindaco e del dirigente scolastico che, ponendosi in un atteggiamento di ascolto e con la ferma volontà di affrontare e di risolvere il problema del bullismo, riesco-

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no saggiamente a dirimere le controversie e a frenare la prepotenza , che purtroppo alimentano le divisioni tra i ragazzi. La fragilità di Niccolò è l’elemento che accompagna il lettore per tutta la storia, che si conclude in maniera positiva, grazie alla tenacia di genitori, educatori e figure importanti del paese. A Rita Tulelli, i meriti di parlare ai ragazzi con linguaggio semplice ed immediato di problemi appartenenti alla loro realtà. Si consiglia ovviamente la lettura di entrambi i racconti, per cogliere la continuità dello stile narrativo e l’organicità degli obiettivi che la scrittrice vuole raggiungere e far cogliere ai lettori di qualsiasi età. ●

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BISMILLAH ■■■ Un corto tutto catanzarese, vince il David di Donatello e approda al Toronto International Film Festival-kids. di DOMENICO IOZZO

■■■ Catanzaro nell’olimpo del cinema? Il sogno è diventato realtà grazie al corto “Bismillah” che ha vinto il Premio David di Donatello 2018 e rappresenterà l’Italia nella corsa come miglior cortometraggio agli Oscar del prossimo anno. Al centro del lavoro una storia di amore e fratellanza che nasce dalla riflessione attorno ad una tematica attuale e delicata come quella dell’immigrazione. Dopo lo straordinario successo di “Margerita”, presentato al Giffoni Film Festival, entrato in cinquina ai Nastri d’argento e vincitore di 78 premi in tutto il mondo, il regista catanzarese Alessandro Grande, da sempre attento alle tematiche di profonda attualità, ha realizzato il suo nuovo cortometraggio in cui è protagonista la piccola Samira.

Una tunisina di 10 anni che vive illegalmente in Italia con suo padre e suo fratello e che si troverà ad affrontare, da sola, un problema più grande di lei. Si tratta di una produzione nata a Catanzaro e che vede coinvolto lo stesso regista insieme alla Indaco Film di Luca Marino, giovane società attiva sul territorio e specializzata nello sviluppo di opere audiovisive, spot e documentari. Nel cast del corto, supportato dalla Fondazione Calabria Film Commission e dal Comune di Catanzaro accanto a Rai Cinema, figura anche un altro talento catanzarese come Francesco Colella, attore teatrale e cinematografico, conosciuto dal grande pubblico per il ruolo di coprotagonista nel film "Piuma", presentato alla 73esima Mostra del cinema di Venezia. Il ruolo della protagonista è, invece, interpretato da Linda Mresy, selezionata dopo una serie di provini organizzati con il centro socio-culturale tunisino di Roma. Un lavoro che proietterà Catanzaro e la Calabria nel panorama internazionale. Dopo il David di Donatello – la cui cerimonia di premiazione è fissata il 21 marzo, condotta da Carlo Conti in diretta su Rai Uno - la world première del corto si terrà in Canada, in uno dei festival più importanti al mondo dedicato ai ragazzi, il Toronto International Film Festival - categoria Kids. Il film, oltre ad essere nella selezione ufficiale e competere per il premio principale, è stato inserito anche nel programma

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Nella foto, da sinistra, Francesco Colella e Alessandro Grande Educational e sarà proiettato in tutte le scuole a scopo didattico. “Bismillah” prende spunto dai fatti avvenuti nel 2011, anno in cui a causa della primavera araba, l’Italia ha registrato il maggior numero di immigrati tunisini nella sua storia, circa 23 mila. Di questi, più di 12 mila sono stati considerati fantasmi nel nostro Paese, vivendo come clandestini. “Sapere che il proprio lavoro susciti interesse anche dall'altra parte del mondo, mi riempie di orgoglio - spiega Alessandro Grande - questo è il mio terzo corto con una distribuzione internazionale, ma quando le barriere linguistiche e sociali vengono abbattute grazie all'arte, riesco sempre a stupirmi”. Il co-produttore Luca Marino aggiunge che “essere in competizione in uno dei più blasonati festival internazionali, che vede ogni anno la partecipazione di migliaia di lavori provenienti da tutto il mondo ed in cui solo a pochi vi è permesso l'accesso, mi spinge a credere e ad operare ancora con più entusiasmo nel e per il nostro territorio”. Anche la Calabria Film Commission ha creduto fortemente nel progetto sostenendone la promozione: “Abbiamo deciso di puntare su giovani autori emergenti dalle grandi potenzialità - ha commentato il Presidente della Fondazione Giuseppe Citrigno - Una scelta che ci sta premiando e ci induce a continuare su questa strada. Sostenere le nuove leve del cinema italiano, interpreti positivi della nostra Calabria”.

Distribuito da Zen Movie, "Bismillah" dopo Toronto, inizierà un percorso internazionale per rappresentare l’Italia nelle più importanti realtà cinematografiche. ●

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■■■L’obiettivo è chiaro: posizionarsi tra le prime dieci in classifica e giocarsi la possibilità di arrivare in serie B tramite gli spareggi play-off

■■■ Sei arrivi e sei partenze, si è concluso in “pareggio” il calciomercato invernale del Catanzaro targato Davide Dionigi. I giallorossi hanno salutato: Domenico Marchetti che, dopo aver risolto consensualmente il contratto che lo legava alle aquile, si è accasato a Gavorrano, Alessio Benedetti passato alla Viterbese, Marco Imperiale all’Empoli, Valerio Anastasi alla Virtus Francavilla, Simone Icardi alla Virtus Entella e Antonio Lukanovic tornato per fine prestito al Novara. Hanno, invece, sposato la causa giallorossa Antonio Sepe, difensore uruguaiano che nella prima parte di stagione ha vestito la maglia dell’Akragas, Stefano Cason, difensore proveniente dalla Carrarese ma di proprietà dell’Atalanta, sempre dal club orobico è arrivato il centrocampista gambiano Modou Badjie che, fino a qualche settimana fa, ha giocato a Modena, e ancora, il difensore Francesco De Giorgi dalla Fidelis Andria e, infine, gli attaccanti Marco Valotti dalla Virtus Francavilla e il puntero argentino Gaston Ezequiel Corado dal Matera. Sono rimasti a Catanzaro, nonostante fossero in predicato di cambiare aria, Hicham Kanis, Francesco Puntoriere e Alex Sirri. Con quest’ultimo che, però, finirà fuori rosa perché in base alle nuove regole sul minutaggio le società non posso-

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di ANTONIO GAGLIARDI

IL FUTURO È GIALLO no avere più di 14 calciatori “Over”, ossia nati antecedentemente al 1 gennaio 1995. Dopo un antipatico tira e molla il calciatore, originario di Forlimpopoli, non è riuscito né a trovare una sistemazione né ha voluto firmare la rescissione consensuale del contratto che lo lega al Catanzaro fino al prossimo mese di giugno. Tirando le somme sulla sessione invernale del calciomercato giallorosso si può senza dubbio dire che è in linea con quanto aveva preannunciato il presidente Noto nella conferenza stampa dello scorso mese di gennaio. L’obiettivo era quello di non stravolgere la rosa e di puntellare la squadra in quei ruoli nei quali, nella prima parte di questa stagione, si erano evidenzia-

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LA ROSA COMPLETA DEL CATANZARO CALCIO DOPO LA SESSIONE INVERNALE TERZINI

F. De Giorgi (Over) M. Zanini (Over) M. Nicoletti (Under) A. Sepe (Over)

E. Nordi (Over) G. Marcantognini (Under) M.Pellegrino (Under)

DIFENSORI

CENTROCAMPISTI

G. Gambaretti (Over) F. Di Nunzio (Over) C. Riggio (Under) R. Sabato (Over) S. Cason (Under)

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PORTIERI

M. Maita (Fidelizzato) H. Kanis (Under)

ATTACCANTI

S. Infantino (Over) A. Letizia (Over) E. Cunzi (Bandiera) L.Falcone (Over) G. E. Corado (Over) M. Valotti (Under) F. Puntoriere (Under)

M. Badjie (Under) M. Spighi (Over) M. Marin (Under) D. Onescu (Over) K. Van Ransbeeck (Over)

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SU CALABRESU ■■■ ...Così lo chiamano

dagli spalti dello stadio cagliaritano... "il calabrese"!

Catanzaro giallorossa segue, con orgoglio, le sorti di Paolo Pancrazio Faragò, in forze e con successo, nella squadra del Cagliari di ALBERTO COCCO

ROSSO! te le maggiori difficoltà. Ora Davide Dionigi ha la possibilità di plasmare la squadra secondo il suo credo calcistico. L’obiettivo è chiaro: posizionarsi tra le prime dieci in classifica e giocarsi la possibilità di arrivare in serie B tramite gli spareggi play-off. Al di là di come finirà questa stagione è comunque chiaro a tutti che il nuovo corso del Catanzaro, iniziato lo scorso mese di giugno con l’avvento della famiglia Noto, ha buttato le basi per un progetto ambizioso. E come in tutti i progetti importanti bisogna non avere fretta perchè le idee, la voglia e la possibilità per tornare a volare ci sono. Il Catanzaro, mai come adesso, è in buone mani e può, finalmente, guardare al futuro con speranza. ●

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■■■ La Sardegna calcistica si è improvvisamente innamorata del talento di Paolo Pancrazio Faragò, il corazziere di Calabria. Il 25enne esterno del Cagliari è entrato in punta di piedi nello scacchiere della squadra isolana, impegnata nella dura lotta per la salvezza. Dalla cadetteria di Novara, Paolo si è inserito faticosamente negli schemi dei rossoblù, spesso costretto all’ingrato ruolo di terzino destro. Ma dopo l’esonero di Rastelli, la scena è cambiata. Faragò è un giocatore di corsa potente e cambio di passo imperioso, buona tecnica e piedi sensibili per i calibrati servizi dalle fasce esterne. Di questi cross taglienti e bene misurati, ha tratto giovamento il bomber Pavoletti, attaccante di buona tecnica ed innato senso del goal. Anche lui inizialmente ha stentato con il Cagliari, prima di tornare ad essere la bocca di fuoco delle migliori stagioni, grazie agli assist deliziosi dell’esterno catanzarese. Paolo Faragò è un'ala, su questo non si discute. Il calcio dei giorni nostri chiama spesso ai ripiegamenti di sacrificio nella fase di difensiva, per proteggere le retrovie. Naturalmente anche il ragazzo di Calabria non si sottrae alle consegne, nella linea di centrocampo a cinque, che deve supportare il lavoro dei tre centrali, tra i quali ora cerca il rilancio il forte brasiliano Castan. Paolo gravita a destra, con un movimento astuto e pencolante. Conosce bene l’arte dell’inserimento improvviso sulla fascia, che offre respiro al contrattacco del Cagliari: parte e salta l’uomo con agilità, confortato da un buon dribbling e dalla facilità naturale della corsa. I suoi 187 centimetri offrono una fisicità importante nei contrasti, che rendono duttile il suo apporto alle spalle degli attaccanti e del trequartista Joao Pedro, con il quale duetta piacevolmente. Faragò è un calciatore duttile, che potrebbe essere spostato con buon profitto nelle posizioni centrali del reparto di mezzo. Ma con l’arrivo di Diego Lopez sulla panchina dei sardi, il suo contributo alla causa si è rivelato indispensabile: ormai è un titolare fisso sull’esterno di destra, mentre il pluridecorato ed esperto ex juventino Simone Padoin si occupa del versante opposto, tra le corse di Ionita e la regia di Cigarini, con le giocate del gioiellino Barella ad impreziosire la manovra. Largo sulla destra, Paolo regala il meglio di sé.

Dalla linea laterale del campo offre i suoi assist al bacio per gli arieti dei quattro mori di Sardegna, e si concede vertiginosi uno-due con gli interni, che spesso avviano ficcanti azioni di rimessa. Una sorpresa per tutti, ma non è una meteora. Faragò si è guadagnato i galloni sul campo, con una condotta professionale ineccepibile, la testardaggine umile del ragazzo del Sud pronto a non sciupare la chance della vita; ed uno spirito di squadra, che lo ha reso caro ai compagni ed alla tifoseria. Ora un inopinato incidente al setto nasale lo ferma ai box per un paio di settimane. Ma niente paura: il puledro della Sila rifiata, ed è pronto a restituire al Cagliari dell’icona Gigi Riva la sua falcata prepotente, il suo moto perpetuo, le traiettorie impeccabili per gli interventi sotto misura degli attaccanti ed un pendolare intelligente e tattico da giocatore vero. Sulla scia del campione Massimo Mauro - sopraffina ala catanzarese, ora assegnata ai salotti dell’intrattenimento televisivo - Faragò dimostra che con le ali si vola. La sua città di origine lo segue con amore ed è fiera di lui. ●

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■■■Grazie al ritardo ad un appuntamento, l'autore del racconto scoprì che il padre salì sulla Bugatti del grande pilota Tazio Nuvolari di ANGELO DI LIETO

■■■ Molti anni fa, dovevo accompagnare mio padre per degli impegni che aveva assunto. Arrivai da lui un po’ in ritardo, perché mi ero soffermato a chiacchierare con degli amici che avevo incontrato lungo la strada. Quando mi vide, mi redarguì fermamente, perchè il mio ritardo non gli permetteva di essere puntuale, così come era sua consuetudine. Salito in macchina, partii quasi a razzo, un po’ per recuperare il ritardo e un pò perché stizzito per il rimprovero, che in fondo era giusto. Procedemmo per un tratto in silenzio, quando lui, notando la mia guida quasi spericolata, ad un tratto sbottò dicendo: "Non correre, vai piano!". Pensando di stare esagerando, rallentai la mia corsa, ma volli simpaticamente provocarlo e gli dissi: "Ma che, hai paura?" E lui, di rimando: "Ma figurati, non ho avuto paura nemmeno quando ho corso con Tazio Nuvolari…".

Come sentii questa frase, trasecolai, perché sapevo benissimo chi fosse questo grandissimo pilota e così, senza neanche accorgemene, rallentai ancora e incuriosito gli chiesi: "Ma come! hai corso con Nuvolari? E quando? Io non l’ho mai saputo!". Il mio stupore era grande, perché sapevo la serietà di mio padre, che mai avrebbe millantato una conoscenza.

Per chi non conosce Tazio Nuvolari, (18921953), posso dire che fu uno dei più grandi piloti

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della Storia dell’Automobilismo Mondiale, tanto che ancora oggi, a distanza di quasi un secolo, il suo mito vive ancora nella memoria degli appassionati. Iniziò la carriera come motociclista, vincendo anche numerosi premi nazionali, sino a divenire “Campione Italiano Assoluto”. Poi passò all’automobilismo e in quel periodo la sfortuna lo perseguitò, perchè gli morirono due figli per

consentiva di mettere subito il veicolo in posizione, per poi accelerare con più facilità. Durante la sua strepitosa carriera, ebbe numerosi incidenti che rimasero negli annali, perché riusciva ad arrivare al traguardo anche quando la sua auto cadeva a pezzi o era in fiamme, riuscendo lo stesso a tagliare per prima il traguardo. Le sue vittorie più famose furono: il Gran Premio di Tripoli nel

malattie. Queste disgrazie lo spinsero a correre con rabbia sempre di più. D’Annunzio, definendolo “l’uomo più veloce”, gli regalò una tartaruga d’oro, che lui portò sempre al collo come portafortuna. Tazio Nuvolari utilizzava in gara, una tecnica particolare. Arrivava nelle curve a grande velocità, e faceva in modo che l'auto facesse una sorta di sbandata controllata. Questa manovra gli

1928, la famosa gara delle Mille Miglia nel 1930 e 1933, la Targa Florio nel 1931 e 1932, il Gran Premio di Belgio nel 1924 e 1933, Le Mans nel 1933, il G.P. di Germania nel 1935, che per essere arrivato prima aveva irritato Adolf Hitler, il G.P. d’Ungheria nel 1936, il G.P. d’ Italia nel 1932 e 1938 e il G.P. di Jugoslavia nel 1939. Tazio Nuvolari morirà l’11 agosto 1953, a causa di un ictus.

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C O M E Ma torniamo a mio padre, che notando il mio stupore, ma soprattutto la mia curiosità, cominciò a raccontarmi di quando faceva il militare in Abruzzo, quando, insieme ad un commilitone, gli fu dato l’incarico di montare, in un punto del massiccio montuoso della Maiella, un semaforo a specchio, che sarebbe dovuto servire per le trasmissioni a distanza. Questo metodo di comuni-

verso il loro campo, percorrendo a ritroso, quella strada di montagna, tutta curve. Ad un tratto, cominciarono a sentire in lontanaza, un rumore di motori, che diveniva sempre più forte. Erano due auto da corsa, che stavano sopraggiungendo a tutta velocità. Quasi senza accorgersene, forse perchè davvero provati dalla fatica, i due commilitoni fecero, con la mano, il gesto di chiedere un

care, si chiamava “Sistema telegrafico semaforico” ed era fondato su una catena di semafori che consentiva la trasmissione di segni e la lettura di messaggi a notevole distanza. Fu successivamente sostituito col telegrafo elettrico. Partiti a piedi all'alba, per raggiungere il monte, dopo aver posizionato faticosamente le apparecchiature e lo specchio, all'imbrunire presero la strada di ritorno

passaggio, e con loro grande sorpresa, i due piloti con una gran frenata si fermarono e li caricarono a bordo. Quello che diede il passaggio a mio padre era proprio Tazio Nuvolari, mentre l’altro pilota che caricò il commilitone, era Antonio Ascari, il padre del grande pilota Alberto Ascari.

Antonio Ascari (1888-1925), era un pilota temerario ma sfortunato, era comunque un altro gran-

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de dell’automobilismo italiano. Prima di divenire pilota dell’Alfa Romeo, era stato il meccanico di questa Casa. Nei diversi gran premi cui partecipò, sfiorò più volte la vittoria. Fu presente all’importante gara della “Targa Florio”, sul circuito di Monza, nel 1924, vinse il Gran Premio d’Italia e poi al Gran Premio del Belgio; partecipò anche al Campionato del Mondo. Morì tragicamente il 26 luglio 1925 sulla pista di Montléhry, mentre stava conducendo il Gran Premio di Francia, quand’era in testa.

Mio Padre era nato il 23 febbraio del 1904, per cui calcolando i 21 anni che servivano per la chiamata alle armi, credo che Antonio Ascari sia morto dopo pochissime settimane dal loro incontro sulle strade della Maiella, dove probabilmente si stava allenando per il Gran Premio di Francia.

I due campioni, caricati i due passeggeri nell’angusto spazio delle singole auto, senza proferire parole, partirono subito a razzo, prima Nuvolari e poi Ascari, e pur essendo in allenamento, cominciarono ad affrontare a gran velocità i tornanti.

Immagino che i due commilitoni, si sentirono felici di potersi risparmiare tanto cammino a piedi, ma mi chiedo come possano aver vissuto quel tragitto pieno di curve, compiuto a velocità folle, dai due piloti.

La spensieratezza dell’età e forse anche la stanchezza non aveva fatto vedere loro la pericolosità del passaggio ricevuto, perché essi, nella temerarietà e nell’audacia dei piloti, avevano goduto il piacere della corsa. Immensa fu la loro gioia quando giunsero a valle, felicemente contenti di essere stati nelle auto da corsa di due grandissimi piloti come Ascari e Nuvolari e di aver vissuto e constatato per un attimo, con grande gioia, la spericolatezza e la passione che questi due piloti mettevano nei loro allenamenti e nelle loro pericolose competizioni ufficiali.

Con questo racconto scoprii come mio padre fosse divenuto, inconsapevolmente, il secondo pilota di Nuvolari. Quando arrivammo a destinazione, io ero felice di aver appreso da mio padre, complice il mio involontario ritardo, una piccola storia della sua vita di giovane soldato, che non mi aveva mai raccontato. ●

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■■■ Il protagonista di questa storia, riuscì a salvarsi dal naufragio, perchè, annaspando tra le onde, trovò una damigiana di vino vuota, a cui si aggrappò con tutta la forza che gli era rimasta di NANDO CASTAGNA

■■■ Ogni parola che i genitori e i figli si dicono, ogni azione che intraprendono, ogni gesto che compiono insieme, concorrono a creare la “banca della memoria”. Quell'insieme di ricordi diviene la storia dei genitori, e per i figli, la loro eredità e il loro destino. Questo è un modo come tanti per narrare fatti e vicende che direttamente o per sentito dire ci hanno coinvolto. Il mio amico Saverio è sempre stato prolisso di suggerimenti ed un grande narratore di fatti, anche se ho avuto l’impressione che gli stessi venissero artificiosamente elaborati a suo modo e consumo. Questa è una storia vera perché nasce da una circostanza, una delle tante che può scaturire da un incontro, da una occasione tra ex commilitoni.

Eravamo negli anni 60, Saverio era reduce dalla guerra, Genio Guastatori, ogni tanto si attardava, nei bar del Corso con chiunque, giovane o vecchio, a raccontare episodi che lo avevano coinvolto più o meno direttamente perché, secondo lui potevano essere lezioni di vita. Di fatti, storie e storielle, ne conosceva tanti e quello che esternava in maniera semplice e di getto faceva capire che era tutto vero. In quegli anni 60, epoca di carenze mediatiche, quali la televisione ed il computer, ancora si apprezzavano la pace del fo-

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LA DAMIGIANA colare domestico, la piazza, il sagrato, l’osteria, il ballatoio di casa. Quindi, tutto ciò, si svolgeva normalmente e tante volte, in maniera quasi irreverente, senza chiederci cosa passasse per la testa a questi nostri menestrelli che non chiedevano altro di essere ascoltati. Il più delle volte erano notizie di riporto fatte loro, aggiustate a modo loro, raccontate e recepite a modo loro. Sembravamo tanti ingenui ascoltatori che pendevano dalla bocca dell’uno o dell’altro, più o meno credibili. In base alle loro doti nel raccontare, accompagnate da una certa simpatia, avevamo anche stilato una classifica di questi narratori.

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In quegli anni, di reduci ce n’erano tanti e ognuno aveva, in quelle occasioni, qualcosa da dire e, quando in vena, qualcosa de raccontare, visto che non tutte le storie erano scevre dal dolore. Solo poche erano le storie simpatiche e alla fine risultavano le più belle e ilari. La storia, che ricordo bene e sto per narrare, l’ho udita di persona e, adesso, a distanza di anni, mi rendo conto del perché. Don Filippo, padre di famiglia, nostro vicino di casa, si sentì coinvolto in una delle tante conversazioni di Saverio, quando questi raccontò che col “Conte Rosso”, uno dei fiori all’occhiello della marineria italiana, fu imbarcato a Napoli per raggiungere

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di scorta. Tra le navi soccorritrici anche la nave ospedale “Arno” che ritornava in Italia da Bengasi, carica di feriti e che navigava, con una rotta inversa, a poche miglia dal Conte Rosso. Gran parte delle vittime non ebbe il tempo di abbandonare la nave e chi si lanciò dalla poppa della nave, rimasta sollevata in alto, perse la vita perché fu strangolata dai giubbotti salvagente, imbottiti di sughero che, per l’altezza della poppa sospesa in aria, una volta in acqua, fecero da cappio ai malcapitati. Don Filippo, da giovane marò, si era lanciato, prontamente, in acqua pur privo di salvagente e questo gli salvò la vita.

Cominciò a nuotare con forza per evitare che il risucchio, creato dal vortice che generano tutti i navigli nell’affondamento, lo portasse sotto. Noi ragazzi ascoltavamo ed eravamo presi dal racconto nel quale, don Filippo non dimenticò di parlare di morti che galleggiavano nella nafta fuoruscita dallo scafo, persone che chiedevano aiuto perché non sapevano nuotare, insomma di tante situazioni comuni in questi casi a prescindere dalla guerra o dalla pace.

Concluse dicendo che, nell’attesa dei soccorsi, un po’ di fortuna l’ebbe, quando, già stanco e infreddolito, situazioni tipiche dei naufraghi, annaspando tra le onde, trovò una damigiana di vino vuota a cui si aggrappò con tutta la forza che gli era rimasta. Fu raccolto, nelle ore successive, dalla nave ospedale “Arno” che, il giorno dopo, lo sbarcò nel porto di Napoli da dove si era imbarcato. Tutti rimasero affascinati da quel racconto e dal particolare del salvataggio, anche Saverio rimase, particolarmente, colpito dai fatti narrati e per il pericolo scampato dal suo amico. Ogni tanto, quando erano liberi da impegni, Saverio, don Filippo e tanti altri amici, quasi tutti reduci di guerra, per scaramanzia o per gratitudine, provvedevano, beati, a svuotare una damigiana di vino. Adesso, forse, capisco il perché! ●

Il dramma di un nostro concittadino, imbarcato sul transatlantico italiano "Il Conte Rosso", affondato da un sommergibile inglese, nel '41

la Sardegna dove doveva unirsi al suo reparto, il 60° Reggimento Calabria, nei primi giorni di maggio dell’anno 1941. Narrava di considerarsi particolarmente miracolato quando si diffuse la notizia che, nei giorni successivi, in un’altra missione, il “Conte Rosso” era stato affondato da un sommergibile inglese. Il “Conte Rosso”, in realtà, non era un naviglio militare, era un transatlantico di 16.000 tonnellate di stazza, costruito nel 1922 nei cantieri scozzesi William Beardmore & C. di Glasgow, appartenente al Lloyd Sabaudo di Genova che lo utilizzava sulle rotte atlantiche, da e per le Americhe. Successivamente, dopo essere

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(...) La maschera viene utilizzata per dare al suono leggerezza proiezione frontale e anteriore ed elevazione , sperimentando delle sensazioni vibratorie importanti. Ma non penso di dover insegnare niente a nessuno, ancora ho tanto da apprendere e imparare: lo studio per un tenore non finisce mai, ricordiamolo».

Ho avuto il piacere di ammirarti in veste di attore, nel film su Beniamino Gigli. Com’è nata quest’idea che ti ha visto protagonista?

«Il regista Giuseppe Conti mi ha scelto dopo un lungo e defatigante casting. Mi aveva visto in alcune ospitate televisive e la mia voce lo aveva colpito. Secondo lui, peraltro, anche dal punto di vista fisiognomico ero molto vicino alla figura di Gigli. In realtà, il regista puntava ad avere un tenore vero, da non far doppiare in post-produzione. I provini sono andati bene, pur essendo la mia prima esperienza di cinema, ma il regista decise comunque di farmi seguire dei corsi di preparazione molto intensi: è stata un’esperienza per certi versi “massacrante” ma utilissima e provvidenziale. Mi ha aiutato a superare le inevitabili incertezze della cosiddetta prima volta davanti a una macchina da presa, ma, per mia fortuna, le passate esperienze sul palcoscenico hanno contribuito a superare da subito ogni perplessità. Girare un film è un’esperienza magnifica che ti fa anche crescere interiormente: è un lavoro di squadra e, devo dire, ho trovato, per mia fortuna, un gruppo di lavoro formidabile e affiatato. Sembrava che avessimo lavorato già insieme chissà da quanto tempo. Quando, nei primi incontri, il regista Conti mi parlò del suo progetto, mi sentii lusingato, ma allo stesso tempo intimorito dalla grandezza del personaggio. Ho sempre amato Beniamino Gigli e mi sono in più occasioni ispirato a lui, così che interpretarlo oltre che un onore è stato un grande privilegio che mi ha riempito di gioia e di soddisfazioni. L’umiltà del personaggio Gigli, la sua timidezza nel privato (caratteristica, quest'ultima, che non mi appartiene) mi sembravano ostacoli difficili da superare visto il mio carattere: il regista ha saputo plasmare su di me un ruolo magnifico, smussando ogni mia solarità per dare una forte connotazione alla sofferenza del giovane Gigli. Con una grande lezione: con lo studio, l’impegno e i sacrifici si può arrivare dovunque. È un modello a cui i giovani dovrebbero ispirarsi, non solo nel mondo dello spettacolo, ma soprattutto nella vita. Il film indica proprio questo: mai abbandonare la lotta, bisogna seguire l’istinto e il talento, quando c’è, verrà fuori. In Calabria ci sono tantissimi giovani talentuosi, laureati e specializzati, che però non trovano sbocchi occupazionali dignitosi e adeguati alla loro preparazione. Sono tanti piccoli Gigli che devono perciò perseverare, anche a costo di abbandonare la propria terra, per seguire i propri obiettivi e realizzare i loro sogni. Devo essere grato oltre che al regista Conti anche al direttore della fotografia Daniele Donati, che ha fatto un lavoro eccellente, e al tecnico del suono Francesco Sardella che in presa diretta ha raccolto la mia voce in maniera straordinaria, lasciandola naturale senza ricorrere ad artifizi tecnologici. Una bella squadra per un bel film, che - ricordiamolo - ha finalità educative ed emoziona tutti coloro che lo vanno a vedere. Sarebbe bello coinvolgere le scuole musicali: molti ragazzi avrebbero un luminoso esempio di quanto sia duro il percorso per arrivare al successo: l’impegno e i sacrifici, però, sono sempre premiati!».

Tu vivi da tempo a Roma. Senti la nostalgia della tua terra?

«Non ho mai dimenticato le mie origini e questo è quanto dovrebbero fare tutti i giovani che sono costretti a emigrare. Qualcuno a Catanzaro avrà pensato “Chistu si scordau da propria terra”, ma è invece vero il contrario. Mi mancano l’aria, il mare e gli odori dei luoghi della mia infanzia, dove ho mosso i miei primi passi. E ogni volta che posso, torno a respirare un’aria conosciuta e a vivere emozioni che hanno il sapore dei dolci ricordi del passato, con entusiasmo e caparbia passione. Mi piace incontrare non solo i vecchi amici, ma tanti sconosciuti che diventano immediatamente familiari, con cui parlare, scambiando anche qualche battuta popolana, delle cose più banali. È un modo di vivere la città, la terra che senti dentro e che ti appartiene per sempre. Mi sento catanzarese e calabrese doc e sono orgoglioso di raccontarlo in giro: quando, all’estero, mi capita di incontrare ai miei spettacoli alcuni dei miei conterranei, è grande la gioia di parlare con loro in dialetto o di ascoltarli mentre raccontano storie di quella Calabria che sentono lontana fisicamente ma vicinissima nel cuore.

Il poeta Corrado Calabrò parla di “calabresità” come di uno stato d’animo che, senza accorgersene, ogni calabrese avverte dentro di sé, ovunque vada. È un sentimento che mi appartiene e di cui sono particolarmente orgoglioso». ● C A T A N Z A R O

M A G A Z I N E

36

N. 5 2

|

M A R Z O

|

2 0 1 8

LEGENDA: feriale - festivo - sabato - P: partenza; T: transito; m: percorso; A: andata; R: ritorno; N: note;

1. GIOVINO - ARANCETO - STADIO

■P: da Giovino: 6.25•7.25•7.30•8.40•9.00+•9.45•10.30+•10.45 •11.30•12.00+•12.20•13.25+•13.25•14.30+•15.00+•15.30+ •16.25+•16.30+•17.20+•18.00+•18.30+•19.20•19.20•20.50•21.00 ■T: p.zza Stadio: 7.15•8.20•8.20•9.35•9.50°•10.40•11.15°•11.40 •12.25•12.50°•13.15*•14.20•14.25°•15.15°•15.45°•16.15° •17.20°•17.10°•18.50°•18.10°•20.10•20.15•21.30•21.50 ■A: terminal Giovino, v. Caprera, bivio Giovino, v.le Crotone, p.zza Garibaldi., Stazione FS Lido, Aranceto c., r.ne Sala, v. Milelli, v. Acri, terminal Kennedy, v. Schipani, p.zza Stadio; ■R: p.zza Stadio, S. Leonardo, v. Piave, v. Indipendenza, terminal Kennedy, v. Milelli, r.ne Sala, Aranceto, Stazione FS Lido, p.zza Garibaldi, v.le Crotone, v. Caprera, terminal Giovino.

■N: (*) transita da bivio Giovino, Bellino, Barone c., MCTC, v.le Emilia, term. Magna G.; (+) arriva al term. Kennedy; (°) parte da term. Kennedy;

2. GIOVINO - CORVO - STADIO

■P: da Giovino: 5.50•6.30°*•7.00•8.15•8.00•9.40+•9.10•11.15+ •10.00•11.00•12.25•12.15•13.15+•14.15+•15.00+•15.45+ •16.00+•17.15+•17.00+•18.00+•18.45+•19.10•20.10•20.10 ■T: da p.zza Stadio: 6.45•8.00•9.00•9.05#•10.05•10.30#•10.55 •12.05#•12.00•13.15•13.20•14.10•14.50#•15.05#•15.45# •16.35#•17.50#•18.50#•18.05#•19.40#•20.05•21.10•21.05 ■A: terminal Giovino, v. Caprera, biv. Giovino, v.le Crotone, p.zza Garibaldi, Stazione FS Lido, Corvo, S. Maria, Lucrezia della Valle, rione de Filippis, v. Acri, term. Kennedy, v. Schipani, p.zza Stadio; ■R: p.zza Stadio, S. Leonardo, v.

Piave, v. Indipendenza, v. Turco, viadotto Morandi, r.ne de Filippis, L. della Valle, S. Maria, Corvo, Staz. FS Lido, p.zza Garibaldi, v.le Crotone, v. Caprera, term. Giovino ■N: (*) arriva a v. Bambinello Gesù; (°) arriva a Bellino - MCTC - Barone; (+) arriva a term. Kennedy; (#) parte da term.Kennedy

3. CIRCOLARE VIA A. FARES

■P: da term. Kennedy: 8.30•10.00•11.20•12.25+•13.10•14.10+ •15.10•16.20 •17.30•18.50•20.10+ ■T: da via Fares: 7.10 •7.25°•8.40•10.10•11.30•12.20•13.25•15.20•16.30•17.40 •19.00 ■m term. Kennedy, v. Indipendenza, v. Turco, viad. Morandi, v.le De Filippis, L. della Valle, v. Fares, v. dei Conti Falluc, S. Maria, r.ne Sala, v. Nuova Bellavista, p.zza Roma, c.so Mazzini, term. Kennedy; ■N: (+) limit.a S. Maria c. - Term. Magna G.; (°) si effettua con la linea G

4. P.ZZA MATTEOTTI - CAVITA

■P: da p.zza Matteotti: 7.05•8.25•9.45•11.20•12.10•13.10•15.30 •17.10•18.10 ■T: da Mater Domini: 7.15•8.40•10.00•11.35•12.

20°•13.25•15.40•17.20•18.25 ■m p.zza Matteotti, term. Kennedy, v. Indipendenza, v. Turco, v.tto Morandi, S. Antonio, Mater Domini, v. Barlaam da Seminara, Cavita, ponte Morandi, bret. Carlo V, v. Carlo V, v. Borgo, v.le dei Normanni, v. Bellavista, p.zza Roma, c.rso Mazzini, term. Kennedy, v.

Indipendipendenza., p.zza Matteotti. ■N: (°) limitata a Cavita - arriva al terminal Magna Graecia

5. TERMINAL KENNEDY - GAGLIANO

■P: da term. Kennedy: 6.55•8.00•8.50•9.30•11.00•9.40•11.35 •12.40•13.30•14.35•15.00•16.35•18.00•19.10•19.40•20.10 •11.40•14.10•15.40•17.20•16.40•18.10•18.40•19.40•20.10 ■T: da Gagliano: 7.20•8.30•9.25•10.00•10.00•11.25•12.00•12.00 •13.10•14.00•13.05•15.30•17.00•17.05•18.40•19.05•19.40•20.10 •20.35 ■A: term. Kennedy, v. Indipendenza, v. Turco, viad. Morandi, S. Antonio, Mater Domini,Gagliano; ■R: Gagliano, M. Domini, S. Antonio, viad. Morandi, v. Acri, term. Kennedy.

6. TERMINAL KENNEDY - BUDA

ORARIO INVERNALE BUS A1. FUNICOLARE SALA - CIMITERO

■P: da Kennedy: 6.00•6.20•7.35•8.30•8.00•10.05•12.00•12.55 •13.10•14.10•15.10•15.50•17.35•18.30•20.00•20.45 ■ T: da Buda: 6.25•6.50•8.10•8.30•9.00 •10.35•12.35•13.25 •13.50•14.45 •16.25•18.15•15.45•19.05• 20.30•21.10 ■A: term. Kennedy, v. Indipendenza, v. Turco, viad. Morandi, S. Antonio, Mater Domini, Gagliano, Buda; ■R: Buda, Gagliano, M. Domini, S. Antonio, viad. Morandi, v. Acri, term.Kennedy.

■P: da Funicolare Sala: 8.25•8.15•9.30•19.50•11.20•11.00•15.00 •15.05•16.20•16.25 ■T: da Cimitero: 9.00•8.45•10.00•10.25 •11.30•11.55•15.35•15.40•17.00•17.05 ■m term. Funicolare Sala, v.le dei Normanni, v. Bellavista, c.so Mazzini, term. Kennedy, v. Schipani, p.zza Stadio, Cimitero, p.zza Stadio, v. Piave, v. Indipendenza, term.

Kennedy, rotat. Gualtieri, v. Milelli, v.le dei Normanni, term. Funicolare Sala

7. P.ZZA MATTEOTTI - S. ELIA

■P: da term. Kennedy: 14.25 ■T: da Germaneto: 7.05°•14.45 ■N: (°) alle ore 7.25 transita da v. fares ■m term. Kennedy, rot.

Gualtieri, v. Milelli, r.ne Samà, v. Molè, Germaneto, c.da Calivello, tunnel Sansinato, r.ne Samà, v. Bellavista, p.zza Roma, C.so Mazzini, terminal Kennedy;

■P: da p.zza Matteotti: 6.25+•6.55•7.10°•7.30•8.30•9.40•10.10 •10.50#•12.10•12.50+•11.50#•13.50+•15.40•16.10•17.20 •17.40•18.20•19.30#•19.50#•20.40 ■T: da S.Elia: 7.20*+•7.25 •8.05•8.00•9.00•10.10•10.40•12.00#•12.30#•12.50•13.50 •14.40•16.10•16.40•18.00•18.10•18.50•20.30#•20.30#•21.10 ■A: p.zza Matteotti, Kennedy, v. Schipani, p.zza Stadio, Ospedale, Pontepiccolo, Pontegrande, Piterà, S. Elia;■R: S. Elia, Piterà, P.grande, P.piccolo, Osp. Pugliese, p.zza Stadio, S. Leonardo, v. Piave, v. Indipendenza, p.zza Matteotti; N: (+) si effettua con linea S11 - partenza da Funicolare Sala; (°) parte da Funicolare Sala - transita per P.zza Roma; (*) arriva term.

Magna G.; (#) con linea 266 - part. da Funic. Sala/Pentone.

8. TERMINAL KENNEDY - SIANO

■P: da Kennedy: 7.00+•8.10•8.15•9.20•9.50•10.35•11.20•11.50 •12.50•13.10*•14.10•15.15•15.30•16.40•17.00•17.50•18.45 •19.15•20.10•20.20° ■T: da Siano Lacina: 7.40•8.45•8.35•9.50 •10.15•11.10•11.45•12.25•13.15•14.40•15.40•16.00•17.10 •17.25•18.20•19.10•19.45•20.35 ■m term. Kennedy, v. Daniele, p.zza Stadio, Osp. Pugliese, Pontepiccolo,Pontegrande, Janò, Siano Chalet, Siano Lacina ENEL, v. dei Tulipani, Siano c., Pontegrande, Pontepiccolo, Osp. Pugliese, v. Piave, p.zza Matteotti, term. Kennedy ■N: (*) da Siano c., transita per S. Janni - Cava - Alli, term. Magna G.; (+) parte da Funicolare Sala; (°) arriva al term. Magna G.

9. CIRCOLARE ALLI

■A: da term. Kennedy: 8.10•8.55•9.10•10.30•11.40•12.05•13.10 •13.15°•14.10•15.30•15.45•17.00•17.10•18.40 •20.05°•18.10•20.40 ■R: da Alli: 7.10*•8.05•8.50•9.20•9.40•11.00•12.05•12.30 •13.45•14.50•14.55•16.00•16.15•17.30•17.35•18.50•19.10 ■T: Kennedy, rotat. Gualtieri, v. Milelli, r.ne Sala, Campagnella, Signorello, S. Janni, Cava, Alli, Signorello, Campagnella, v. milelli, p.zza Roma, c.so Mazzini, Kennedy. ■N: °= arriva al term. Magna G.; *= nei gioni scolastici si effettua corsa bis;

10. SANTA DOMENICA

■A: da p.zza Matteotti: 7.25*•13.10*•14.10*° ■T: da Siano Lacina: 6.55•7.30•13.15 ■N: (°) si arriva al term. Magna G.; (*) raggiunge Siano centro; ■m p.zza Matteotti, rotat. Gualtieri, Siano Lacina, Santa Domenica, v. dei Tulipani, rotat. Gualtieri, v. Indipendenza, p.zza Matteotti;

A. FUNICOLARE SALA - TERMINAL KENNEDY

■P: da terminal Funicolare Sala: 7.00•18.00 ■T: da terminal Kennedy: 7.20•10.20•10.40•19.20 ■m term. Funicolare Sala, v.le dei Normanni, v. Bellavista, p.zza Roma, c.so Mazzini, term. Kennedy, rotat.

Gualtieri, v. Milelli, v.le dei Normanni, term. Funicolare Sala

G. P.ZZA MATTEOTTI - GERMANETO

L. LE FONTANE - QUARTIERE LIDO

■P: da Le Fontane: 17.20•18.10•19.10+•21.00•22.00•23.00° ■T: p.zza Garibaldi: 17.35•18.25•21.25•22.10 ■m Le Fontane, v.le Crotone, p.zza Garibaldi, Lungom, Porto, biv. Giovino, Le Fontane. ■N: (°) arriva al term. Magna G. per rione Aranceto; (+) si effettua con linea 1 diretta a term. Kennedy;

P. PARK MUSOFALO

■Il servizio si effettua dal lunedì al venerdì dalle ore 7.20 alle 15.00 con corse ogni 10 min. e dalle ore 16.00 alle 18.10. ■m parch. Musofalo, v.

Argento, bretella Tribunale, v. Indipendenza, v. Paparo, v. Argento, parch.

Musofalo.

CIRCOLARE CENTRO P.ZZA ROMA - BAMBINELLO GESÙ

■P: da p.zza Roma: 6.30•7.10•7.45•8.20•8.25•9.00•9.20•9.40 •10.15•10.55•10.30•11.30•11.30•12.10•12.30•13.55•12.40 •15.00•15.40•16.15•15.10•16.20•17.40•18.50•20.00•17.00 •17.30•18.10•18.50•20.05 ■T: da Bamb.Gesù: 7.00•7.40•8.15 •8.55•8.45•9.30•9.45•10.55•11.10•10.45•11.25•11.55•12.00 •12.40•13.00•13.05•14.20•15.35•15.30•16.10•16.45•16.45 •17.25•18.00•18.05•19.15•18.40•19.20•20.05°•20.20 ■N: (°) limitata al term. Kennedy ■m p.zza. Roma, c.rso Mazzini, Kennedy, v. Schipani, p.zza Stadio, Osp. Pugliese, Pontepiccolo, Bambinello Gesù, Pontepiccolo, Osp. Pugliese, p.zza Stadio, v. Piave, v. Indipendenza, p.zza Matteotti, v. Carlo V, p.zza Roma

U1. CAMPUS - GIOVINO

■P: da Giovino: 6.50•7.25•7.30•7.55•7.55•8.00•8.00•8.10•8.05 •8.40•9.15•9.15•9.35•10.00•10.00•10.25•10.15•11.45•11.10 •12.00•12.00•12.20•12.55•12.30•13.20•13.10•14.00•14.00 •14.20•15.10•15.30•16.05•17.00•17.15•18.00•18.10•18.30 •18.40•19.55•20.15•21.25•22.00 ■P: da Campus: 7.20•7.55•8.35 •8.40•8.10•8.35•8.55•9.15•9.55•9.45•9.55•10.25•10.35 •11.10•11.00•11.30•12.25•12.00•12.40•13.10•13.10•13.25 •13.40•13.40•14.40•14.50•14.15•15.15•16.30•16.15•17.05 •17.20•17.35•17.50•19.30•18.20•19.05•18.50•20.50•21.00 ■A: term. Campus, staz. FS Germaneto, Cittadella Reg.le, v.le Europa, bivio Giovino, v. Caprera, term. Giovino; ■R: term. Giovino, v. Caprera, bivio Giovino, v.le Crotone, p.zza Garibaldi, v.le Europa, Cittadella Reg.le, term. Campus, ■N: tutte le corse transitano per la Cittadella Reg. da lunedi a venerdi

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ORARIO TRENINI DELLA CALABRO

LEGENDA: ★ Fermata facoltativa

(★) I treni effettuano fermata SOLO se rilevano la presenza di viaggiatori, che devono quindi avere cura di porsi in posizione visibile al macchinista. Per la discesa dal treno, i viaggiatori dovranno prenotare la fermata, rivolgendosi direttamente all'agente di scorta.

STAZ.▼ TRENO▶ Catanzaro/v. Milano Piazza Matteotti Pratica/V. Carlo V Quartiere Sala Dulcino Quartiere S. Maria Pistoia Corvo Aranceto Quartiere Lido STAZ.▼ TRENO▶ Quartiere Lido Aranceto Corvo Pistoia Quartiere S. Maria Dulcino Quartiere Sala Pratica/V. Carlo V Piazza Matteotti Catanzaro/V. Milano N. 5 2

|

203 6,08 6,10 6,12 6,20 6,22★ 6,25 6,27 6,29 6,30★ 6,32 950 6,06 6,08★ 6,10 6,11★ 6,14 6,16★ 6,19 6,26★ 6,27★ 6,28

M A R Z O

51 6,46 6,47 6,48★ 6,56 6,58★ 7,01 7,03★ 7,04★ 7,05★ 7,07 52 6,52 6,54★ 6,55 6,57 7,00 7,02 7,05 7,12★ 7,14 7,15 |

53 7,18 7,20 7,21★ 7,29 7,32 7,35 7,37 7,39 7,40 7,42 54 7,13 7,15 7,17 7,19 7,22 7,25 7,28 7,35 7,37 7,38

2 0 1 8

55 7,45 7,47 7,48 7,58 8,01 8,04 8,06★ 8,08 8,09★ 8,11 56 7,24 7,27 7,29 7,31 7,34 7,37 7,40 7,48 7,50 7,51

957 8,04 8,06 8,08 8,16 8,19 8,22 8,24★ 8,27 8,28★ 8,30 58 7,46 7,48★ 7,50 7,51★ 7,54 7,56★ 7,59 8,07 8,09 8,10

57 8,27 8,29 8,31 8,39 8,41★ 8,44 8,46 8,48 8,49★ 8,51 64 8,24 8,26★ 8,27 8,29 8,32 8,35 8,38 8,46 8,47 8,48

61 9,29 9,30 9,32 9,40 9,43 9,46 9,48 9,50 9,51★ 9,53 66 8,44 8,46★ 8,47 8,48★ 8,51 8,53★ 8,56 9,04 9,06 9,07

65 67 69 71 73 75 10,25 11,03 11,33 12,08 12,40 13,04 10,26 11,04 11,35 12,09 12,42 13,06 10,27★ 11,05★ 11,36★ 12,10★ 12,43★ 13,07 10,35 11,13 11,44 12,18 12,51 13,15 10,38 11,16 11,46 12,21 12,53 13,18 10,41 11,19 11,49 12,24 12,56 13,21 10,43 11,21 11,52 12,26 12,59 13,24 10,44★ 11,23 11,53 12,28 13,00 13,26 10,45★ 11,24★ 11,54★ 12,29 13,02 13,27 10,47 11,26 11,56 12,31 13,04 13,29 74 68 70 76 78 80 9,11 9,57 11,00 11,40 12,04 12,36 9,13★ 9,59★ 11,02★ 11,42★ 12,06★ 12,38★ 9,15 10,00★ 11,03★ 11,44 12,07 12,40 9,17 10,02 11,04 11,45 12,09 12,41 9,20 10,05 11,07 11,48 12,12 12,44 9,22★ 10,07 11,10 11,51 12,14 12,47 9,25 10,10 11,13 11,54 12,17 12,50 9,33 10,17★ 11,20★ 12,01★ 12,24★ 12,57★ 9,35 10,19 11,21 12,03 12,26 12,58 9,36 10,20 11,22 12,04 12,27 12,59

37

977 81 83 85 87 93 97 95 91 13,19 13,52 14,13 14,49 15,17 16,13 16,40 17,14 17,44 13,21 13,54 14,14 14,50 15,18 16,14 16,41 17,15 17,45 13,23 13,56 14,15★ 14,52 15,19★ 16,15 16,42★ 17,16★ 17,47★ 13,31 14,04 14,23 15,00 15,27 16,23 16,50 17,24 17,55 13,33★ 14,06★ 14,25 15,03 15,30 16,25 16,53 17,27 17,58 13,36 14,09 14,28 15,05 15,33 16,28 16,56 17,30 18,01 13,39 14,11★ 14,30 15,08 15,35 16,31 16,58 17,32 18,03 13,41 14,13 14,32 15,09★ 15,36★ 16,32★ 16,59★ 17,33★ 18,04★ 13,43 14,14★ 14,33 15,10★ 15,37★ 16,33★ 17,00★ 17,34★ 18,05★ 13,45 14,16 14,35 15,12 15,39 16,35 17,02 17,36 18,07 982 84 86 90 92 94 96 98 100 13,13 13,37 14,10 14,48 15,25 16,11 16,47 17,12 17,52 13,15★ 13,39★ 14,12★ 14,50★ 15,27★ 16,13★ 16,49★ 17,14★ 17,54★ 13,17 13,40 14,14 14,51★ 15,28★ 16,14★ 16,50★ 17,15★ 17,55★ 13,19 13,41★ 14,15 14,52 15,29 16,15 16,52 17,17 17,57 13,23 13,44 14,18 15,55 15,32 16,18 16,55 17,20 18,00 13,26 13,46★ 14,21 15,58 15,35 16,21 16,57 17,22 18,02 13,30 13,49 14,24 15,01 15,38 16,24 17,00 17,25 18,05 13,38 13,57 14,31★ 15,09 15,45★ 16,31★ 17,07★ 17,32★ 18,12★ 13,39 13,59 14,32 15,11 15,46 16,32 17,09 17,34 18,14 13,40 14,00 14,33 15,12 15,47 16,33 17,10 17,35 18,15 C A T A N Z A R O

101 18,52 18,53 18,54★ 19,02 19,05 19,08 19,10 19,11★ 19,12★ 19,14 102 18,20 18,22★ 18,23★ 18,24 18,27 18,30 18,33 18,42 18,43 18,44

103 19,21 19,22 19,23★ 19,31 19,34 19,37 19,39 19,40★ 19,41★ 19,43 994 18,48 18,50★ 18,52 18,53★ 18,56 18,58★ 19,01 19,09 19,11 19,12

105 19,56 19,57 19,58★ 20,06 20,09 20,12 20,14 20,15★ 20,16★ 20,18 106 19,17 19,19★ 19,20★ 19,22 19,25 19,27 19,30 19,37★ 19,39 19,40

107 20,20 20,21 20,22★ 20,30 20,32 20,35 20,38 20,39★ 20,40★ 20,42 108 19,52 19,54★ 19,55★ 19,57 20,00 20,02 20,05 20,12★ 20,14 20,15

M A G A Z I N E

U2. TERMINAL CAMPUS - BAMBINELLO GESÙ

S12. CATANZARO SALA - SIANO

■P: da Campus: 6.20•6.45•7.00•6.40•8.20•8.00•8.00•8.20•8.50 •9.20•10.00•10.20•10.25•11.10•11.30•12.10•12.00•12.30 •12.30•13.10•13.40•14.10•14.20•14.50•15.20•15.50•16.20 •17.10•17.20•17.40•18.20•19.15•19.40•19.40•20.30 ■T: da Bambiello Gesù: 7.00•7.30•7.20•7.45•8.30•8.30•8.55•9.15 •9.30•10.15•10.40•10.50•11.20•11.50•12.20•12.50•13.00 •13.00•13.25•14.05•14.45•14.30•15.10•16.10•15.20•16.30 •17.10•17.40•18.10•18.15•19.10•19.50•20.10•20.25•21.05 ■A: term. Campus, Cittadella Reg.le, Staz. FS Germaneto, biv. Caraffa, tunnel Sansinato, v.le De Filippis, v. Acri, via Daniele, p.zza Stadio, Osped.

Pugliese, Pontepiccolo, v. del Bambinello Gesù. ■R: v. del Bambinello Gesù, Pontepiccolo, Ospedale Pugliese, p.zza Stadio, S. Leonardo, v. Piave, v. Indipendenza, v. Turco, viad. Morandi, v.le De Filippis, tunnel Sansinato, biv. Caraffa, Stazione FS Germaneto, Cittadella Reg.le, term. Campus, ■N: tutte le corse transitano per la Cittadella Reg. da lunedi a venerdi

■P: da Alli: 7.20+ ■P: da Siano centro: 14.15*° ■A: terminal Funicolare, v.le dei Normanni, v. Bellavista, p.zza Roma, c.so Mazzini, Siano centro, Siano Lacina Enel, S. Janni, Cava, Alli; ■R: Alli, Siaon S. Anna, Siano centro, Janò, Pontegrande, ospedale Pugiese, p.zza Matteotti,v. Piave, v. Indipendenza, terminal Kennedy, rotatoria Gualtieri, v. Milelli, terminal Funicolare; ■N: (°) arriva al terminal Magna Graecia; (+) transita da MCTC, S.Janni, Cava, Alli; limitato a terminal Kennedy; (*) partenza da Siano centro, S. Janni, Cava, Alli, terminal Magna Graecia;

■P: da term. Campus: 7.30•6.50•8.00•8.30•10.00•9.05•10.20 •11.30•11.25•12.25•13.00•13.05•14.05•14.30•15.00•16.00 •16.05•17.10•17.50•18.25•19.00 ■T: da Gagliano: 7.15•7.10 •8.10•8.40•9.00•9.40•11.00•10.30•12.00•12.05•13.00•13.50 •13.30•14.45•15.00•15.45•16.30•16.40•17.55•18.15•18.20•19.40 ■A: term. Campus, Cittadella Reg.le, Stazione FS Germaneto, Calivello, tunnel Sansinato, v.le De Filippis, S. Antonio, Mater Domini, Gagliano; ■R: Gagliano, Mater Domini, S. Antonio, v.le De Filippis, tunnel Sansinato, biv. Caraffa, Stazione FS Germaneto, Cittadella Reg.le, term. Campus; ■N: tutte le corse transitano per la Cittadella Reg. da lunedi a venerdi

■P: da terminal Magna Graecia: 7.10 ■P: da termial Giovino: 13.25 ■A: terminal Magna Graecia, v.le Emilia, S. Janni, Cava, Alli, Barone, termina Giovino; ■R: terminal Giovino, v.le Emilia, S. Janni, Cava, Alli, rotatoria S. Maria, terminal Magna Graecia; ■N: le corse si effettuano solo nei giorni scolastici

U3. GAGLIANO - CAMPUS

U4. TERM. CAMPUS - CORVO - TERM. FUNICOLARE

■P: da term. Campus: 8.40•8.30•8.45•10.40•12.00•13.25°•13.15 •14.25•14.50•15.10•16.30°•16.25•18.25•18.15•20.20 ■T: ter. Funicolare Sala: 7.40•8.00•8.45•9.15•9.25•12.40 •11.20•13.55°•15.30•13.45•15.15•17.15•17.05°•18.45•18.45 ■A: term. Campus, Stazione FS Cz, Cittadella Reg.le, v.le Europa, Stazione FS Lido, Corvo, S. Maria centro, r.ne Sala, term. Funic.Sala. ■R: term.

Funic. Sala, S. Maria, Corvo, Stazione FS Lido, v.le Europa, Cittadella Reg.le, term. Campus ■N: (°) effettua linea U5, tutte le corse transitano per la Cittadella Reg. da lunedi a venerdi

U5. TERMINAL CAMPUS - ARANCETO - SALA

■P: da Campus: 7.20•9.25•10.25*•12.20•13.25•17.05•18.05•19.10 ■T: da Funic. Sala: 6.55•8.15•10.10•11.05•11.05•12.30•17.40 •19.20 ■A: terminal Campus, Stazione FS Cz, Cittadella Reg.le, v.le Europa, Staz. FS Lido, Aranceto, terminal Funicolare Sala; ■R: terminal Funicolare Sala, r.ne Sala, Aranceto, Stazione FS Lido, v.le Europa, Cittadella Reg. le, term. Campus; ■N: tutte le corse transitano per la Cittadella Reg. da lunedi a venerdi

U6. TERM. GIOVINO - V.LE DE FILIPPIS - GAGLIANO

■P: da term. Giovino: 8.00 ■P: da Gagliano: 18.10 ■A: terminal Giovino, v. Caprera, v.le Crotone, stazione FS Lido, Aranceto, v. L. Della Valle, v.le De Filippis, Gagliano; ■R: Gagliano, v.le De Filippis, v. L. Della Valle, Aranceto, stazione FS Lido, v.le Crotone, v. Caprera, terminal Giovino,

S11. CATANZARO SALA - S. ELIA

■P: da term. Funicolare Sala: 12.50•13.50 ■A: terminal Funicolare, v.le dei Normanni, v. Bellavista, p.zza Roma, c.so Mazzini, terminal Kennedy, v. Schipani, p.zza Stadio, ospedale Pugiese, Pontepiccolo, Pontegrande, Piterà, S. Elia; ■R: S. Elia, Piterà, Pontegrande, Pontepiccolo, ospedale Pugiese, p.zza Stadio, S. Leonardo, v. Piave, v. Indipendenza, terminal Kennedy, rotatoria Gualtieri, v. Milelli, terminal Funicolare;

S34. SCUOLA CASALINUOVO

■P: da terminal Magna Graecia: 7.25 ■P: da scuola Casalinuovo: 14.00 ■A: terminal Magna Graecia, Aranceto centro (h. 7.30), S. Maria centro (7,.45), Corvo, scuola Casalinuovo; ■R: scuola Casalinuovo, stazione FS Lido, Aranceto centro, S. Maria centro, Corvo, Le Fornaci, terminal Magna Graecia; ■N: le corse si effettuano solo nei giorni scolastici

S36. SCUOLA CASALINUOVO

S37. SCUOLA VIVALDI

■P: da terminal Magna Graecia: 7.00 ■P: da tscuola Vivaldi: 14.05 ■A: terminal Magna Graecia, Aranceto, stazione FS Lido, p.zza Garibaldi, Lungomare, Giovino centro, Bellino, MCTC, Barone, v.le Crotone, scuola Vivaldi, v.

Murano, Lungomare, terminal Giovino; ■R: scuola Vivaldi, v.le Crotone, p.zza Garibaldi, Lungomare, Giovino centro, Bellino, Barone, MCTC, v.le Emilia, terminal Magna Graecia; ■N: le corse si effettuano solo nei giorni scolastici

S38. SCUOLA MATTIA PRETI

■P: da terminal Magna Graecia: 7.10 ■P: da scuola Mattia preti: 13.20 ■A: terminal Magna Graecia, v. L. Della valle, v. Fares, v. Molè, Germaneto C.le Enel, tunnel Sansinato, v. Conti Falluc, scuola Mattia Preti, S. Maria, v. Conti di Loritello, r.ne sala, terminal Funicolare; ■R: scuola Mattia preti, S. Maria centro, v. Conti di Loritello, r.ne Samà, v. Fares, v. Molè, Germaneto C.le Enel, tunnes sansinato, v. L. Della valle, v. Cassiodoro, terminal Magna Graecia; ■N: le corse si effettuano solo nei giorni scolastici

S45. BUDA - OSPEDALE - BUDA

■P: da Buda: 7.10•13.00* ■T: da Pontepiccolo: 8.00°•13.40 ■m Buda, Gagliano, Mater D., S. Antonio, v.tto Morandi, rotat. Gualtieri, v. Acri, terminal Kennedy, v. Schipani, p.zza Stadio, osedale Pugliese, Pontepiccolo, Pontegrande, Tangenziale, Mater D. Buda; ■N: (°) limitata a Gagliano; (*) parte da Gagliano; le corse si effettuano solo nei giorni scolastici

266. FUNICOLARE SALA - PENTONE

■P: da Funicolare Sala: 10.50•11.50•19.30•19.50 ■P: da Pentone: 12.00•12.30•20.30•20.30 ■A: vterminal Funicolare, v.le

dei Normanni, Bellavista, p.zza Roma, c.so Mazzini, term. Kennedy, v. Schipani, p.zza Stadio, ospedale Pugliese, Pontepiccolo, Pontegrande, Piterà, S. Elia, Pentone; ■R: Pentone, S. Elia, Piterà, Pontegrande, Pontepiccolo, ospedale Pugliese, p.zza Stadio, S. Leonardo, v. Piave, v. Indipendenza, p.zza Matteotti, v. Milelli, v.le dei Normanni, terminal Funicolare Sala

267. GIOVINO - FACOLTÀ FARMACIA

■P: da Giovino: 8.00•9.15•10.10•12.45•13.45•17.45 ■T: Facoltà Farmacia: 8.30•9.45•10.40•13.15•14.15•18.15 ■m terminal

Giovino, v. Caprera, biv. Giovino, v.le Crotone, p.zza Garibaldi, v. Risorgimento SS 106, v. Cassiodoro, fac. Farmacia, v. Risorgimento SS 106, p.zza Garibaldi, v.le Crotone, v. Caprera, terminal Giovino.

(19.30/8.30 invernale - 20.00/8.30 estivo)

• 06 mar.: AURORA - PITARO • 07/09 mar.: SESTITO - AVERSA • 10/13 mar.: SESTITO - CIACCI • 14/16 mar.: MITTIGA - CIACCI • 17/20 mar.: MITTIGA - AVERSA • 21/27 mar.: RUFFA - DI STEFANO • 28 mar.: MICELI - G. MAURO

SABATO, DOMENICA, FESTIVO

e intermeridiano da sabato a venerdì (Ore 8.30/19.30 invernale)

• 02 mar.: MICELI - RUFFA - BARBALACE • 03/09 mar.: IOPPOLO - G. MAURO - COLACE • 10/16 mar.: NATURALE - ALCARO - DI STEFANO • 17/23 mar.: STADIO - DEL LEONE - PITARO • 24/30 mar.: GALLELLI - AURORA - BARBALACE • 31 mar.: festivo SESTITO - GIUSTI - COLACE

CONSEGNA FARMACI A DOMICILIO - FARMACIA Giovannina GIUSTI S. Maria - v.le Cassiodoro, 233 - Tel. 0961.61169 C A T A N Z A R O

■P: da termial Magna G.: 6.45•6.50•7.00•7.30°•7.50•12.20 •12.40•13.35•13.40•14.50•15.50•19.20 ■P: Funicolare Sala: 12.25•12.45•12.55•13.10•14.05•19.50•21.00•21.10•21.10 ■A: term. Magna Graecia, v.le Cassiodoro, r.ne Sala, term. Funicolare Sala. ■R: term. Funicolare Sala, r.ne Sala, v.le Cassiodoro, term. Magna Graecia;

200T. DEPOSITO - S. MARIA - GIOVINO

■P: da term. Magna Graecia: 5.30•5.30•6.15•6.15•6.35•7.10•7.10 •7.40•7.40•12.10•12.10•12.30•12.30•12.55•12.55•13.30•13.30 •17.00•17.00•17.10•5.30° ■P: da Giovino: 10.10•10.10•10.15•10.15 •11.05•11.50•11.05•14.00•14.15•14.15•14.35•14.35•18.00 •18.35•18.35•18.40•19.40•19.00•19.15•19.15•20.15•20.15•21.00•21.00 ■A: term. Magna Graecia, S. Maria, v. Emilia, Barone centro, term. Giovino ■R: term. Giovino, v. Emilia, Barone, MCTC, S. Maria, term. Magna Graecia; ■N: (°) limitata al Centro Commerciale Le Fontane

300T. DEPOSITO - CAMPUS

■P: da termi. Magna G.: 6.05•6.30•6.30•6.40•6.45•7.45•7.05•7.50 •11.15•12.10•12.15•12.15•12.50•12.55•14.00•13.10•13.25•14.00 •14.40•14.45•16.45•16.45•16.50•17.35•17.55•20.20 ■P: da terminal Campus: 8.45•8.45•9.10•9.10•9.20•9.20•11.05 •12.00•12.25•12.30•12.35•13.30•12.45•13.30•13.45•13.50•14.05 •14.05•15.10•16.30•18.05•18.40•19.00•19.10•19.25•20.00•20.25 •21.05•20.40•21.35•21.55•22.40 ■A: term. Magna G., variante SS 106, terminal Campus; ■R: terminal Campus, variante SS 106, term. Magna G.;

400T. DEPOSITO - KENNEDY

■P: da term.Magna Graecia: 5.35•6.00•6.35•6.40•7.10•7.40•7.50 •8.00•10.40•11.40•12.10•12.40•12.50•13.00•13.40•14.40•14.50 •14.55•14.50•15.20•15.10•18.40•17.40 ■P: da term. Kennedy: 7.40 •7.45•8.05•8.10•9.20•9.50•10.40•11.50•12.25•13.10•13.15•13.30 •13.35•13.45•14.05•14.15•14.20•15.10•18.40•19.30•19.50•21.00 •21.40•21.05•22.00 ■A: term. Magna Graecia, r.ne Sala, v.le dei Normanni, v. Acri, term. Kennedy ■R: term. Kennedy, rot. Gualtieri, v. Milelli, v.le Normanni, r.ne Sala, term. Magna G.;

500T.. DEPOSITO - ARANCETO - GIOVINO

■P: da Magna G.: 5.55•6.55•7.05•7.35•7.40•7.55•8.00•8.30•13.35•14.40 •19.00 ■P: da Giovino: •12.15•13.10•13.50•19.25•20.00•25.55 ■A: term. Magna Graecia , Aranceto, Staz. FS Lido, p.zza Garibaldi, v.le Crotone, term.Giovino. ■R: Giovino, v.le Crotone, p.zza Garibaldi, Staz. FS Lido, Aranceto, term. Magna G.;

600T. DEPOSITO - CORVO - GIOVINO

■P: da Magna G.: 6.30•7.05 ■P: da Giovino: 22.30•19.30•23.15 ■A: Magna G., S. Maria, Corvo, Staz. FS Lido, p.zza Garibaldi, v.le Crotone, Giovino; ■R: Giovino, v.le Crot.one, p.zza Garibaldi, Staz. FS Lido, Corvo, S. Maria, Magna G.;

700T. DEPOSITO - BUDA

■P: da Magna G.: 6.35•6.40°•6.50°•12.30° ■P: da Buda: 8.30° •9.00°•14.10 ■A: term. Magna G., v. Cassiodoro, v. L. Della Valle, r.ne De Filippis, S. Antonio, Mater D., Gagliano, Buda; ■R: Buda, Gagliano, v. L. Della Valle, v. Cassiodoro, term. Magna G.; ■N: (°) partenza/arrivo da Gagliano

800T. DEPOSITO - P.ZZA ROMA

■P: da Magna Graecia: 6.10•6.50•12.15•8.00•12.55•14.50 ■P: da p.zza Roma: 12.20•13.05•13.30•17.35•19.10•20.40 ■A: term. Magna G., rotat. S.Maria, r.ne Sala, v. Bellavista, p.zza Roma; ■R: P.zza Roma, r.ne Sala, v. Cassiodoro, erm. Magna G.;

900T. DEPOSITO - VIA A. FARES

■P: da Magna G.:6.45•7.00•12.05 ■m term. Magna G., rotat. S.Maria, v. Lucrezia della Valle, v. A. Fares;

INDIRIZZI FARMACIE

Farmacie di turno MARZO NOTTURNO

100T. DEPOSITO - FUNICOLARE SALA

M A G A Z I N E

38

ALCARO Catanzaro centro - v. Iannoni, 51 - Tel. 0961.720571 AURORA Catanzaro centro - p. Roma - Tel. 0961.060640 AVERSA Catanzaro - v.le Bizantini, 11 - Tel. 0961.752370 BARBALACE C.zaro q.ere Lido - v.le Crotone, 155 - Tel. 0961.721218 CIACCI Catanzaro Sala - v.le dei Bizantini, 97 - Tel. 0961.751503 COLACE Catanzaro q.re Lido - v.le Crotone, 35 - Tel. 0961.31464 DEL LEONE Catanzaro centro - c.so Mazzini, 176 - Tel. 0961.720568 DI STEFANO Catanzaro q.re Lido - v. Gullì, 18 - Tel.0961.31045 DURANTE Catanzaro centro - c.so Mazzini, 102 - Tel. 0961.741307 EUROPEA Catanzaro centro - v. Milano, 24/a - Tel. 0961.792995 GALLELLI Catanzaro nord - v. M. Greco, 156 - Tel. 0961.726124 GIANCOTTI/MAUROCatanzaro - c.so Mazzini, 152 - Tel.0961.726005 GIUSTI Catanzaro S. Maria - v.le Cassiodoro, 233 Tel. 0961.61169 IOPPOLO Catanzaro - v. T. Campanella, 95 Tel. 0961.772832 LEO Catanzaro nord - v. E. Vitale, 14 (P.G.de) - Tel. 0961.744986 MICELI Catanzaro - v. T. Campanella, 114 - Tel. 0961.772003 MITTIGA Catanzaro centro - c.so Mazzini, 27 - Tel. 0961.741156 NATURALE Siano - v. Ferdinandea, 23/a - Tel. 0961.469536 PITARO C.zaro q.ere Lido - v.le M.Graecia, 268 - Tel. 0961.780819 RUFFA Catanzaro centro - Educand., 7 (Monte) - Tel. 0961.721340 SESTITO Catanzaro centro - v. Indipendenza, 4 - Tel. 0961.746577 STADIO Catanzaro nord - v.le Pio X, 88 - Tel. 0961.727502 N. 5 2

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M A R Z O

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