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ESSERE ANTIFRAGILI

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TUTTI IN BOLLA!

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PALLA E PSICHE - DI ALICE BUFFONI - CENTRO STUDI E FORMAZIONE IN PSICOLOGIA DELLO SPORT

La stagione 2020/2021 si è aperta sotto il peso di regolamenti e protocolli sanitari, che seppur imprescindibili per salvaguardare la salute delle persone, hanno messo a dura prova le società sportive. I campionati sono stati ridisegnati, le squadre si sono scoperte essere come microcosmi da difendere e sono, ancora più di prima, organismi dal delicato equilibrio.

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Ora il nemico da cui guardarsi non è solo la sconfitta o un clima di squadra difficile da costruire, ma un virus che in ogni momento può intervenire a distruggere tutto quello che si era faticosamente costruito. In questo clima di tensione e spaesamento può essere utile imparare a conoscere un concetto relativamente nuovo della psicologia, teorizzato nel 2014 da Taleb e ancora in piena evoluzione: l’Antifragilità. Si tratta di un atteggiamento mentale innato nella natura umana che si attiva quando si incontrano ostacoli imprevisti e permette di volgere la difficoltà a proprio vantaggio.

Le forze propulsive che attivano l’antifragilità sono due emozioni originarie: Curiosità e Sorpresa. Per capire meglio, l’individuo fragile è colui che di fronte alle incertezze assume un atteggiamento di eccessiva difesa e non riesce ad adattarsi in maniera evolutiva alle difficoltà. L’individuo resiliente, invece, porta con sé dei tratti positivi, poiché resiste agli stress esterni accrescendo le sue capacità di adattarsi, rimanendo se stesso.

L’Antifragile è qualcosa in più, è colui che nell’incertezza trova modo di evolversi, anzi va alla ricerca di queste situazioni potenzialmente evolutive con un atteggiamento di curiosità e di desiderio di avventura. Perché questo atteggiamento mentale si attivi è necessario un passaggio ulteriore, introdotto dalle più recenti ricerche del team del Prof. Vercelli: l’individuo deve avere coscienza della propria vulnerabilità.

Vulnerabile è colui che può essere ferito, ma non è debole, invincibile forse, ma non immortale. Accettare e accogliere questa consapevolezza ci mette in una condizione di ascolto e ci permette di vedere le novità nascoste all’interno di quello che ci sembrava un limite. Riuscire ad essere antifragili significa essere consapevoli che la sfida è continua e che tutto ciò che ci circonda, da domani potrebbe cambiare: questo ci dà l’enorme vantaggio di poterci muovere verso nuovi obiettivi più in fretta di chi rimane legato a schemi consolidati, ma ormai obsoleti.

Oggi, grazie alla recente validazione dell’Antifragile Questionnaire (Vercelli et al.), l’antifragilità è misurabile e quindi allenabile. Ma c’è di più, anche il sistema-squadra può essere antifragile. Luca Sighinolfi, psicologo e allenatore, ha approfondito il tema in “Pallacanestro Antifragile” (Calzetti-Mariucci 2016), fornendo spunti molto utili ai coach per la gestione dell’andamento delle gare. L’antifragilità e le capacità di adattamento vengono fortemente sollecitate in situazioni caotiche e ad alta complessità, in cui il sistema è sottoposto per lungo tempo ad un grande numero di fattori stressanti come ad esempio durante una partita (pubblico, avversari, decisioni arbitrali, difficoltà della gara).

Capita spesso che l’intera squadra venga fortemente condizionata dall’inerzia della partita. Si attraversano fasi in cui la performance oscilla verso l’alto e altre verso il basso, in modo incostante e imprevedibile. La differenza in questi momenti viene fatta dalla capacità di reagire e adattarsi all’inerzia negativa, evitando di venirne travolti. Un team antifragile saprà applicare le giuste strategie di adattamento nei momenti di flessione della prestazione per resistere ai fisiologici momenti di down, traendone la forza per mantenere uno standard prestativo adeguato alla buona riuscita del compito.

Questa rubrica è tenuta da Centro Studi e Formazione in Psicologia dello Sport, una realtà che utilizza la Positive Psychology con atleti e allenatori,dai settori giovanili all’alto livello agonistico, per rispondere alle principali criticità che si incontrano sul campo di gara e di allenamento, permigliorare performance individuali e ottimizzare il rendimento di squadra.

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