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TERZO INCOMODO

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FUTURO DA SCRIVERE

FUTURO DA SCRIVERE

INSIDE A1 - DI FRANCESCO VELLUZZI

NELLA CORSA SCUDETTO CHE SI STA INFIAMMANDO SULL’ASSE SCHIO-VENEZIA,LA VIRTUS BOLOGNA È PRONTA A RECITARE IL RUOLO DI OUTSIDER. UN AVVIO DICAMPIONATO SORPRENDENTE DI UN GRUPPO DI GIOCATRICI UNITE DA ANNI E CONUNA QUALITÀ IN COMUNE: QUASI TUTTE SONO LAUREATE

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Da Civolani a Zanetti è un cambio epocale. Dalla sofferenza al paradiso. Ma con una dote che ti porti dietro e ti conduce alla gloria: la passione. Se la Virtus Segafredo Bologna, la squadra che l’indimenticato Civ guidava da una piccola palestra e oggi si ritrova nel portafoglio del re del caffè, è in testa alla classifica con cinque vittorie in altrettante sfide il motivo non è da ricercare nell’apprezzato stravolgimento societario, ma innanzitutto nell’orgoglio, nella passione, nello spirito di questo gruppo di ragazze. Perché in fondo all’anima cieli immensi. Immenso amore, come cantava Lucio Battisti.

L’amore che lo zoccolo duro costruito all’epoca del Civ mette in questa nuova avventura guadagnata tra sudore, lacrime, delusioni. Perché la prima, clamorosa, promozione, ottenuta in A1 andò a ramengo perché proprio il vecchio giornalista innamorato della sua creatura quel salto non poteva permetterselo. Quelle ragazze amiche, tutte laureate, ma con un’indiscutibile passione per la pallacanestro, non hanno gettato la spugna. Ci hanno voluto riprovare, conquistando ancora la vittoria sul campo. Ma trovando un salvagente che oggi è la forza per andare avanti e per promuovere un qualcosa di innovativo: il club maschile che ingloba la squadra femminile, la Virtus appunto. La V nera sul petto. “Che orgoglio”, come racconta Alessandra Tava, la pivot di ricambio che ha studiato comunicazione e marketing e girato tra Svezia (per il basket), New York e Panama (per ritrovare se stessa) prima di ritrovare l’appetito cestistico insieme a quelle che sono diventate le sue inseparabili amiche.

Tava, Tassinari, Cordisco, l’italianizzata D’Alie, ma anche Dall’Aglio che oggi fa l’ingegnere e soprattutto la dottoressa commercialista Federica Nannucci (che lavora nello studio di papà) che ha deciso di smettere col basket giocato, ma, da virtussina vera che già tifava con papà quando la vecchia Virtus vinse l’Eurolega, ora guida con piglio da manager la sezione femminile della Virtus. Accanto ha l’esperienza di Paolo Ronci, braccio destro di Luca Baraldi, ma prima dell’inscindibile sodalizio, agente proprio di cestiste. Per lui è stato un attimo riavvolgere il nastro e dare un sostegno forte. Anche se proprio Baraldi e lo stesso proprietario Zanetti sono quasi sempre in prima fila per assistere alle performances di un gruppo che finora ha regolato Costa Masnaga, Ragusa, Vigarano, Sassari e San Martino di Lupari.

LAUREE - Alla base c’è il gruppo e questo fa più di tutto, nella gioia e nel dolore. Un gruppo che per certi versi, impegno fuori dal campo, percorso di studi, amicizia vera, ricorda quello nato dalle vittoriose giovanili del Geas. Infatti una delle due italiane arrivate in casa Virtus è Beatrice “Bibi” Barberis, laureata in Lettere, quel che insegnerà quando crescerà. Ha solo 25 anni. E un altro anno “sabbatico” dal lavoro vero può concederselo. Valeria Battisodo ha finito Scienze Motorie ed è lei, maturata nella mecca di Schio, il cervello del quintetto di Lollo Serventi. Pure la guardia dal viso angelico, ma dalla mano caldissima Elisabetta Tassinari (da Galliera-Cento) è laureata in Lettere. Per non parlare dell’esempio vivente Simona Cordisco, ortonese trapiantata a Bologna, che a 28 anni, da ingegnere, guida già un gruppo di 50 persone alla Philip Morris cercando di non saltare un allenamento. Come Jomanda Rosier che viene da Forlì e a 31 anni è ancora lì a battersela con le straniere che sono ovviamente il sale per una squadra di A1.

Alla base c’è il gruppo e questo fa più di tutto, nella gioia e nel dolore. Un gruppo che per certi versi, impegno fuori dal campo, percorso di studi, amicizia vera, ricorda quello nato dalle vittoriose giovanili del Geas.

“Il bello è che anche loro sono perfettamente integrate col gruppo, a cominciare dalla leader australiana Bishop (finora la vera stella della squadra) che potrebbe tranquillamente tirarsela e, invece, è una di noi”, racconta Tava. Una mente pensante di Castelnuovo Scrivia che da qualche mese si è cimentata con l’impegnativa scrittura: un romanzo, “Buttati che è morbido” che racchiude la sua esperienza newyorkese. “Dopo la Svezia avevo smesso. Ma cinque anni fa sono tornata dove ero stata un anno, innamorandomi della città, Bologna, e ho ritrovato le amiche che oggi fanno parte di me. Abbiamo vinto e sofferto. Poi è arrivata la Virtus e posso dire che è una figata... A Civolani volevamo bene, anche se ci ha negato la gioia di vivere quel campionato che ci eravamo guadagnate facendo qualcosa di incredibile (oggi, scomparso lui, la Matteiplast va avanti in serie B, sorretta da Valeria Vacchetti, ex cestista che già collaborava ai tempi del Civ). Io negli anni sono diventata virtussina e giocare con quella maglia mi fa davvero un effetto pazzesco. La passione me l’ha contagiata Nannucci che riusciva a darmi i biglietti per andare al Palazzo. Non ci perdevamo una partita dei maschi e ora dividiamo l’impianto, abbiamo la stessa divisa, alcune ragazze vivono lì, sopra la Porelli e qualche sera mi fermo pure io perché Tassinari ha un letto in più”.

Spirito vero, perché la Virtus donne continua a girare alla vecchia maniera con due pullmini, i panini da trasferta e l’entusiasmo di un’eterna ragazzina, la team manager Roberta Resta che vive di pane e basket perché da Faenza (dove abita) a Cesenatico segue da sempre Stefano Pillastrini nell’organizzazione dell’Eurocamp di Cesenatico. Resta è lì, a dispensare consigli da ex cestista, a risolvere ogni problema, ad assistere con sana psicologia le ragazze che ha visto crescere.

ALLENATORE - Sulla panchina più ambita d’Italia, perché in tanti hanno giocato qualsiasi carta per arrivare al progetto Virtus, è seduto Lollo Serventi, 52 anni, reggiano, uno che vive di femminile e che è passato da Umbertide a Lucca soffrendo anche lo stress da disoccupazione. “Lollo ci ha capite e questo è stato fondamentale”, spiega Tava. Giusto sottolinearlo perché allenare le donne non è facile, anche per problematiche lavorative di alcune, per far conciliare passione e professionalità e, soprattutto orari. Poi il gruppo veniva dalla felice esperienza con Giroldi (tecnico della promozione), uscito di scena quando le cose non andavano per il verso giusto e sostituito da Liberalotto che veniva dalla lunga esperienza a Venezia e non ha, a fine stagione, ottenuto la conferma.

Serventi mette anima e cuore. “L’impegno di una come Cordisco è davvero ammirevole”, spiega il capo allenatore. Che si gode il fantastico momento. “Andiamo avanti alla giornata, ovviamente. Ma che è chiaro che il nostro desiderio è quello di entrare nei playoff. Il gruppo è molto buono, la proprietà ci è molto vicina, Ronci conosce questo ambiente. Pensiamo di avere trovato le straniere giuste. Una, Begic, centro, c’era già lo scorso anno. Mentre Bishop, che gioca da 4 o da 5 indifferentemente, l’avevo seguita con attenzione con Girona e Montpellier. L’australiana è la guida esperta della nostra squadra, ha 31 anni, ci dà effettivamente qualcosa in più. Poi c’è Brooque Williams che ha tanti punti nelle mani e conosce bene il campionato per aver giocato con Geas e Battipaglia. Una garanzia assoluta. Abbiamo lavorato tanto per arrivare a un buon livello. Non siamo ancora al piano delle big candidate a giocarsi il titolo, ma bisogna dare atto alla società di aver allestito una buona rosa (c’è anche una buona collaborazione con Castel San Pietro per il settore giovanile) con ragazze che si sono amalgamate. Io sono felice di allenarle, è chiaro che percepisco il fatto di trovarmi in un grande club dove siamo seguiti”.

LA TATTICA - Lollo Serventi ha trovato l’alchimia giusta, come si richiede a un buon allenatore. Oggi Valeria Battisodo è il playmaker della Virtus , lei è il fosforo che sfoggia l’esperienza acquisita in Eurolega. Nella posizione di guardia c’è Williams che viaggia a una media alta e, se in giornata, è davvero difficile da controllare. Il ruolo di ala piccola lo occupa “Bibi” Barberis che, dopo la prima esperienza fuori da casa Geas a Torino, è scesa a Bologna dove, lei studiosa di materie umanistiche, respira cultura classica all’Università del basket. E sta dando un forte contributo. Begic e Bishop completano quello che è il quintetto di partenza.

Ma tre sono i cambi forti sui quali Serventi può contare: Rae D’Alie è la piccola che dà il cambio di marcia, la svolta, il motorino che si accende. Ormai “italiana” D’Alie ci ha regalato un Mondiale nel tre contro tre, ma è giocatrice di valore che si è formata da leader in A2 prima di salire al piano di sopra con pieno merito. A volte Serventi la usa anche insieme a Battisodo, dipende ovviamente dalle situazioni perché per lo spot di guardia c’è pure Elisabetta Tassinari, non solo la modella della squadra, ma una guardia che ha nel tiro da tre la soluzione migliore.

Fa parte del gruppo storico come Alessandra Tava che è il prezioso cambio delle lunghe che fa sentire il suo fisico nonostante i centimetri siano “solo” 183. Ma le battaglie sotto canestro non l’hanno mai spaventata. Tava è temprata a tutto. Come Cordisco che sta dando grande disponibilità, nonostante i suoi impegni lavorativi da manager. La manager di squadra invece è lei Federica Nannucci che non lascia mai sole quelle che sono state per anni le sue compagne sul campo. Esce dallo studio e corre in palestra.

“Merita un applauso enorme per quello che fa e per come lo fa”, chiude Tava. Che sfoglia le pagine del suo romanzo, pubblicato a fine agosto, anche se il vero romanzo è quello di questa bellissima squadra, passata dalla sofferenza all’entusiasmo di avere quella mitica V nera sul petto.

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