Pinerolo Indialogo - dic.2010

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EVENTI

Dicembre: un ambiente più sostenibile

A cura di A.D.

Pinerolo - francesco gesualdi sui nuovi stili di vita”

Alla ricerca della sostenibilità

“Con uno sviluppo che pone al centro i bisogni degli uomini”

La crisi che il mondo sta attraversando, nel disagio che procura, ha anche qualche vantaggio: costringerci a fermarci a riflettere su aspetti del nostro vivere quotidiano cui avremmo posto scarsa attenzione in altre circostanze. “Nuovi stili di vita” è lo slogan che gira da un po’ di anni nel mondo dell’ecologia e dell’ambiente e dopo la crisi economica del 2007 se n’è accennato anche nel mondo dell’economia. Di recente se n’è hanno discusso al forum delle famiglie e qualche giorno fa ne ha parlato pure il Papa. A Pinerolo il 3 Dicembre c’è stata un’interessante conferenza proprio su questo tema con un esperto del settore, Francesco Gesualdi, che da anni si occupa di squilibri sociali e ambientali a livello internazionale, con l’obiettivo di indicare delle iniziative concrete che ciascuno di noi può assumere per opporsi ai meccanismi che generano ingiustizia e malsviluppo.. Parlare di nuovi stili di vita - ha afferma Gesualdi nella sua conferenza - vuol dire avere chiaro il concetto di sostenibilità a livello di ambiente e del pianeta, poiché le risorse non sono infinite (tra gli addetti ai lavori c’è già l’allarme per la fine del petrolio e per la pe-

nuria dell’acqua). Questi nuovi atteggiamenti a cui si fa appello sono una serie di azioni pratiche e soprattutto quotidiane da parte di ognuno di noi, che possono contribuire al risparmio delle risorse naturali facendo leva sul loro uso razionale e responsabile. La definizione di sostenibilità attualmente adottata a livello internazionale è quella fornita da Gro Harlem Brundtland: “La sostenibilità è quello sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere quelli del futuro, preservando le condizioni di riproduzione delle risorse naturali e garantendo una partecipazione democratica alla loro utilizzazione.” Su questo tema degli stili di vita abbiamo fatto a Francesco Gesualdi anche una piccola intervista. Lei è considerato il padre del consumismo critico in Italia. Su che cosa si fonda l’idea di questo consumo critico? Si fonda su due presupposti: su un nuovo modo di consumare che significa fondamentalmente osservare comportamenti responsabili, avendo presente che il consumare non riguarda solo noi e il nostro portafoglio, ma ha ricadute di carattere sociale e ambientale (questo è il secondo presupposto). Per quanto riguarda le ricadute ambientali basta considerare il fatto che ogni forma di consumo presuppone un consumo di risorse e lungo il percorso produttivo c’è produzione di inquinanti e poi tutto ciò che si consuma alla fine diventa rifiuto e quindi si pone il problema dello smaltimento dei rifiuti che sta diventando un problema sempre più grave. Esaurimento di risorse e accumulo di rifiuti sono un pochino le due faccie della medaglia ambientalista, che ci devono far riflettere sulla necessità di cominciare a ridurre i nostri consumi. Ma anche di incominciare a selezionarli in base a quella che è il loro “zaino ecologico”. Cioè tenendo conto della quantità di natura che è stata smossa, degli inquinanti che vengono emessi, della distanza che viene percorsa e della quantità di rifiuti che viene prodotta.

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