Obiettivo principale di questo lavoro è focalizzare la questione delle dinamiche partecipative dal basso e low cost, portando come esempio esplicativo il caso di Parco Uditore di Palermo e mettendolo a confronto con il Prato della Fiera di Treviso. Due spazi pubblici, estremamente diversi per forma, storia e contesto culturale, che sembrano essere legati da una storia di partecipazione civica entrale allìinterno del loro processo di recupero. Partendo dal presupposto che la pianificazione deve tener conto dell’identità sociale del quartiere su cui agisce, per poter garantire ipotetiche soluzioni atte a una migliore fruizione degli spazi pubblici e approfondire la percezione che gli abitanti hanno dei luoghi di appartenenza. L’analisi finale verterà quindi sul tema dell’inclusione sociale.