Linee guida per il recupero del Complesso di San Giuseppe a Empoli

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Linee guida per il recupero del Complesso di San Giuseppe a Empoli

Corso di Laurea Magistrale in Pianificazione e Progettazione della CittĂ e del Territorio di Empoli

Seminario Tematico Il complesso di San Giuseppe a Empoli: da ospedale a polo multifunzionale Empoli, gennaio/febbraio 2015

Prof. Prof. Prof. Prof.

Francesco Alberti (coordinatore), Progettazione urbana Carlo Natali, Pianificazione urbanistica Maurizio De Vita, Restauro Urbano Antonio Capestro, Progettazione architettonica

Arch. Marco Carletti, Arch. Francesca Capecchi, Pianificazione territoriale e lavori pubblici, Comune di Empoli Arch. Lorenzo Bambi, Arch. Tommaso Borghini, Arch. Simone Scortecci, Tutor Lorenzo Bartali, Matteo Benedettelli, Michela Ciacci, Erika Fricchione, Simona Fusiello, Elia Perrotta, Carlotta Sergiacomi, Studenti



Linee guida per il recupero del Complesso di San Giuseppe a Empoli

INDICE DEI CONTENUTI Presentazione,

p. 4

Il complesso di San Giuseppe a Empoli: da ospedale a polo multifunzionale, p. 6 La città nella città,

p. 8

Il sistema connettivo e dello spazio pubblico,

p. 10

Unità funzionali,

p. 16

Destinazioni d’uso,

p. 18

Interventi,

p. 28

WORKSHOP PROGETTUALE

Il materiale del fascicolo è una sintesi del lavoro svolto all’interno del workshop progettuale, realizzato da: Prof. Francesco Alberti, Coordinatore Arch. Lorenzo Bambi, Arch. Tommaso Borghini, Arch. Simone Scortecci, Tutor Lorenzo Bartali, Matteo Benedettelli, Michela Ciacci, Erika Fricchione, Simona Fusiello, Elia Perrotta, Carlotta Sergiacomi, Studenti


Presentazione Le presenti Linee guida sono l’esito del workshop progettuale svolto all’interno del seminario tematico “Il complesso di San Giuseppe a Empoli: da ospedale a polo multifunzionale”, organizzato nei mesi di febbraio e marzo 2015 dal Corso di laurea magistrale in Pianificazione e progettazione della città e del territorio, con sede a Empoli, nell’ambito delle attività didattiche integrative ai corsi curriculari della Scuola di Architettura di Firenze. Il seminario è stato coordinato dal sottoscritto, in qualità di titolare del Laboratorio di Progettazione urbanistica del primo anno del corso di laurea magistrale. Contributi specialistici su diversi aspetti connessi al recupero di complessi urbani dismessi all’interno di contesti storici - qual è il caso appunto dell’ex Ospedale di San Giuseppe sono stati portati dai colleghi Carlo Natali, Vincenzo De Vita e Antonio Capestro, rispettivamente docenti di Pianificazione urbanistica, Restauro e Progettazione architettonica in vari corsi di laurea della Scuola di Architettura. Di fondamentale importanza è stata la collaborazione dell’Ufficio tecnico del Comune di Empoli, diretto dall’arch. Marco Carletti, sia per il reperimento della documentazione disponibile e dei materiali di base, sia nell’orientare il lavoro del seminario, iniziato con un’approfondita presentazione del caso-studio e una visita guidata del complesso, anche nelle sue parti oggi meno accessibili, a cura dell’arch. Francesca Capecchi. Al seminario hanno preso parte con passione gli studenti Lorenzo Bartali, Matteo Benedettelli, Michela Ciacci, Erika Fricchione, Simona Fusiello, Elia Perrotta, Carlotta Sergiacomi, coadiuvati dai tutor dei corsi di laurea in Pianificazione di Empoli Lorenzo Bambi e Tommaso Borghini e da Simone Scortecci, borsista di ricerca presso il Dipartimento di Architettura. Da segnalare anche l’apporto di Andrea Borghi, laureando del corso a ciclo unico in Architettura, che ha messo gentilmente a disposizione i rilievi della Torre dei Righi (antico edificio militare inglobato nelle strutture del complesso) eseguiti per la sua tesi in Restauro, in corso di elaborazione.

Un così ampio concorso di contributi interdisciplinari ha costituito la condizione ottimale per affrontare, in tempi serrati, un tema di per sé “perfetto” per un workshop di progettazione urbana: • per la possibilità offerta di misurarsi con questioni locali di grande attualità, nella prospettiva di dare un contributo concreto alle scelte che l’Amministrazione comunale si appresta a fare sul futuro dell’area, di cui è proprietaria; • perché si tratta di un tema che nella sua specificità è comunque riconducibile a problematiche generali – il riuso dei siti in abbandono e la rigenerazione urbana sostenibile - di assoluto rilievo nel dibattito internazionale sulla città contemporanea;


• per l’opportunità più unica che rara data agli studenti di lavorare all’interno del loro oggetto di studio (il workshop si è infatti svolto in una stanza appositamente allestita nella sede dei corsi di laurea in Pianificazione, ospitata all’ultimo piano di uno dei corpi di fabbrica del complesso). Al termine di questa breve quanto intensa esperienza didattica, l’auspicio è che il percorso di confronto e collaborazione tra gli Uffici tecnici (e quindi il Comune) e la “scuola di pianificazione di Empoli” (con alle spalle il Dipartimento di Architettura e l’Università di Firenze) possa, da un lato, continuare con altre iniziative che sviluppino - e se del caso integrino e correggano - i contenuti di questo dossier, accompagnando e guidando, in una arco di tempo che si prospetta non breve, la trasformazione del vecchio Ospedale in un luogo vitale della città; dall’altro, estendersi ad altre aree e problematiche territoriali, consolidando un rapporto fra soggetti pubblici, rispettivamente preposti al governo e allo studio del territorio, che nell’orizzonte della Città metropolitana appare oggi più che mai utile e potenzialmente proficuo per entrambi.

Francesco Alberti


Il complesso di San Giuseppe a Empoli: da ospedale a polo multifunzionale

L’ex ospedale di San Giuseppe rappresenta un’ineguagliabile risorsa per il futuro di Empoli. Gli aspetti che mettono in luce il potenziale strategico di un’azione di recupero che può trasformare il complesso in un nuovo caposaldo urbano, con valenza non solo locale ma anche metropolitana, sono molteplici: •

il suo carattere polimorfo e stratificato, in cui si condensano segni e memorie che appartengono alla storia della città, così come alla vita di generazioni di cittadini (comprendenti, fra l’altro, l’unica torre con bastione della città murata sopravvissuti fino ad oggi; i diversi corpi di fabbrica che hanno assecondato l’evoluzione della funzione ospedaliera nel corso di più di due secoli; la cappella dedicata a San Giuseppe e nota agli empolesi semplicemente come “Cappella dello Spedale” in cui sono stati battezzati migliaia di neonati di tutto il circondario empolese);

l’ubicazione baricentrica tra la stazione ferroviaria e le due piazze civiche più rappresentative tanto del centro storico (piazza Farinata degli Uberti ) che della Empoli contemporanea (piazza della Vittoria), sul margine della grande area pedonale centrale;

l’enorme disponibilità di spazi (circa 9.000 mq di SUL), collocati all’interno di strutture con caratteristiche architettoniche e possibilità di accesso diversificate su tutti e quattro i lati del complesso, articolate su più livelli intorno a cortili di varia “pezzatura”;

la presenza, in tre diverse porzioni già in parte ristrutturate, di funzioni di grande prestigio, di livello sia comprensoriale (il Centro di Attività Musicali - CAM), sia nazionale (la sede dei corsi di laurea di Pianificazione dell’Università di Firenze, frequentata da studenti provenienti da tutta Italia) e internazionale (il Laboratorio del Gruppo Ricerca Innovazione Nanotecnologie Toscano – GRINT: centro di eccellenza nel settore, dotato di uno dei venti microscopi a ioni di elio esistenti in tutto il mondo).

Sebbene le modalità con cui finora si è data una collocazione a tali funzioni non siano state ispirate ad alcun disegno complessivo (come dimostra in particolare il caso del GRINT, i cui costosissimi e inamovibili macchinari sono posizionati in modo tale da rendere di fatto inutilizzabili sia uno dei cortili, sia l’unica scala interna all’ala orientale dell’ex ospedale), vi sono ancora margini per costruire, intorno ad alcuni elementi invarianti, un progetto di recupero di ampio respiro basato sulla valorizzazione delle qualità spaziali e architettoniche del complesso, prevenendo così il rischio che il susseguirsi di interventi frammentari finisca col compromettere del tutto le notevoli potenzialità a farne, ben al di là di un semplice “contenitore” di funzioni, una piccola “città nella città”, con le sue “piazze” e “strade” integrate agli spazi pubblici del centro storico, che disimpegnano un mix di servizi e attività, collocate nel modo più opportuno in ragione delle esigenze funzionali e delle qualità specifiche dell’immobile. 


In questa prospettiva la decisione di trasferire nei locali dell’ex Ospedale gli uffici del Comune, dettata dall’esigenza di rilasciare in tempi brevi l’attuale sede, può rappresentare, se opportunamente giocata, l’occasione per avviare un processo di graduale riappropriazione del complesso da parte della comunità, in coerenza con una visione di lungo periodo, di cui le presenti linee guida intendono fornire una prima, possibile prefigurazione. Dal punto di vista metodologico, la proposta è stata impostata su tre passaggi chiave, cui si ritiene utile far riferimento anche nelle successive fasi di verifica e approfondimento: •

l’individuazione di un sistema di spazi e percorrenze pubbliche in continuità con i flussi pedonali del centro città, quale elemento fondamentale di struttura della riorganizzazione funzionale (step 1);

la suddivisione del complesso in “zone” o “blocchi” accessibili in modo autonomo dal sistema degli spazi e delle percorrenze pubbliche di cui sopra, salvaguardando l’unitarietà e le peculiari qualità architettoniche dei diversi corpi di fabbrica; in questa operazione rientra anche la “liberazione” dell’antica Torre dei Righi e del relativo bastione dalle superfetazioni che ne hanno totalmente alterato l’immagine e ne ostacolano la visione anche dai più immediati paraggi (step 2);

l’assegnazione di destinazioni d’uso congruenti alle singole “zone” o “blocchi”, tenendo conto delle esigenze già note (collocazione uffici del Comune, ampliamento università…), delle caratteristiche dimensionali e architettoniche degli spazi disponibili, dell’opportunità di utilizzare i piani terra per attività e servizi aperti al pubblico (step 3).


La città nella città Come conseguenza della funzione ospedaliera mantenuta fino a pochi anni fa, il complesso di San Giuseppe si presenta ancor oggi come un’enclave isolata nel tessuto urbano. L’unico accesso attivo è collocato al termine di un percorso a fondo cieco – Via Paladini – innestato su piazza della Vittoria, all’interno della zona pedonale centrale. Altri accessi attualmente chiusi sono collocati lungo gli stretti marciapiedi di via Giovanni da Empoli e via Cosimo Ridolfi, poste entrambe al di fuori della zona pedonale: la prima, in particolare, interessata da un intenso traffico veicolare. Gli schemi a fianco rappresentano una situazione profondamente mutata. 1. Per effetto di interventi riguardanti sia l’isolato in cui si trova il complesso (apertura di nuovi ingressi e di collegamenti interni), sia gli spazi pubblici ad esso limitrofi (ampliamento della zona pedonale), l’area dell’ex Ospedale assume il ruolo di snodo fondamentale dei flussi pedonali sulle direttrici tra la stazione ferroviaria, piazza della Vittoria e piazza Farinata degli Uberti. 2. Lo schema mostra un’ipotesi di modifica della circolazione che consentirebbe la chiusura al traffico del tratto di Via Giovanni da Empoli antistante l’ex Ospedale, in aggiunta alla pedonalizzazione di Piazza del Popolo e del tratto terminale di Via Ridolfi. Grazie al nuovo assetto, anche l’Istituto Geometri F. Brunelleschi, situato dalla parte opposta di Via Roma, potrebbe beneficiare della chiusura al traffico del tratto di strada davanti all’ingresso. 3. Il complesso dell’ex Ospedale è reso permeabile ai flussi pedonali sulle direttrici pedonali piazza della Vittoria-Via Giovanni da Empoli (in direzione stazione) e Piazza del Popolo-Via Roma. I dislivelli esistenti sono compensati dalla realizzazione di nuovi collegamenti verticali interni all’edificio (scale) e sul terrapieno lato via Roma (rampe) – v. pagine seguenti.



Il sistema connettivo e dello spazio pubblico Step 1: individuazione di un sistema di spazi e percorrenze pubbliche in continuità con i flussi pedonali del centro città, quale elemento fondamentale di struttura della riorganizzazione funzionale.

La rete degli spazi e delle percorrenze all’interno dell’area è formata dai cortili dell’ex Ospedale recuperati come spazi pubblici, da percorsi esterni (esistenti e di progetto) e da spazi connettivi ricavati all’interno dei fabbricati. I percorsi esterni e gli spazi connettivi interni collegano tra loro gli spazi pubblici, colmando i dislivelli esistenti rispettivamente attraverso rampe pedonali e scale. L’esploso a fianco, le sezioni e i modelli 3d nelle pagine seguenti mostrano come può essere articolato il sistema, in modo da rendere l’isolato il più possibile permeabile da tutti i lati attraverso sequenze di spazi aperti e coperti, che reinterpretano in chiave contemporanea la fitte trame e le diverse tipologie dello spazio pubblico della città storica. Di seguito è fornita una sintetica descrizione dei singoli elementi del sistema. Spazi pubblici

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1.

La Terrazza del Bastione – area verde aperta su Via Paladini, ricavata sopra l’antico bastione previa demolizione dei corpi edilizi incongruamente realizzati sul suo terrapieno e a ridosso della Torre dei Righi. In posizione dominante rispetto a via Ridolfi, offre un affaccio dall’alto su Piazza del Popolo.

2.

Il Giardino Fuori le Mura – spazio pubblico ricavato demolendo il muro che chiude attualmente l’asfittico cortile parallelo a Via Ridolfi, in modo da dare risalto al bastione e alla soprastante Torre dei Righi (finalmente visibile da questo lato a seguito delle demolizioni di cui sopra), nonché alla porzione di mura che fa da basamento al prospetto laterale dell’ex Ospedale. La sistemazione a prato suggerisce l’idea del limite fra urbano ed extraurbano originariamente segnato dalle mura. Dalla piazza, opportunamente modellata per evitare rampe e gradini, si accede all’ex Ospedale attraverso la “Porta Ovest” ex ingresso psichiatria infantile.

3.

La Piazza del Pozzo – corrisponde al cortile principale del vecchio Ospedale, aperto su Via Giovanni da Empoli. Si prevede una sistemazione a terra minimale, secondo le indicazioni della scheda norma del Regolamento Urbanistico vigente, affidando piuttosto al restauro delle facciate prospicienti, all’eventuale inserimento di un’opera d’arte contemporanea, all’illuminazione e alla possibilità di aprirvi una caffetteria-mensa con tavolini all’aperto (v. pagine seguenti - “Il sistema delle funzioni”) il compito di caratterizzarne in modo specifico l’immagine rispetto agli altri spazi pubblici dell’ex Ospedale.


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4.

La Corte piccola – corrisponde al più piccolo dei cortili del vecchio Ospedale su Via Giovanni da Empoli, quasi all’angolo con Via Roma. Circondata da locali che si ipotizza possano essere assegnati in convenzione ad associazioni senza fini di lucro (v. alle pagine seguenti “Il sistema delle funzioni”), grazie alla trasformazione in loggia del piccolo corpo di fabbrica che la delimita sul fondo e l’apertura di un passaggio, se ne prevede il collegamento con il “percorso-giardino” progettato sul lato di Via Roma (v. “percorsi esterni”).

5.

Il Giardino d’inverno – spazio pubblico dotato di una copertura vetrata, accessibile da Via Paladini trasformando in loggia il piccolo corpo di fabbrica a sinistra della facciata principale dell’ex Ospedale (di fronte alla “terrazza del Bastione”), ricavato allargando un cortile esistente (ex corsia delle barelle) mediante la demolizione di volumi accessori. Fa da ingresso alla parte orientale del complesso, in cui si prevede la collocazione degli uffici comunali (v. “Il sistema delle funzioni”).

punto di vista funzionale che d’immagine il ruolo di cerniera che i due livelli saranno chiamati a svolgere all’interno della “cittadella”, in continuità con lo spazio pubblico esterno, attraverso la costruzione di una nuova scala pubblica, fortemente connotata come oggetto architettonico, in posizione centrale. Tale scelta comporta un intervento sulle strutture ai due piani dell’edificio interessati e la rinuncia a circa tot. 170mq di SUL. Un “sacrifico” che, stante l’abbondanza di spazi disponibili, si ritiene ampiamente controbilanciato dai vantaggi conseguibili dal punto di vista della chiarezza distributiva del complesso, della fruibilità degli spazi e della qualità dell’intervento d’architettura. 10/11. Percorsi passanti – Ipotizzando un uso degli spazi interni alla Torre dei Righi e al piano terra dell’ala occidentale del vecchio Ospedale (ex psichiatria infantile) per funzioni civiche e attività aperte al pubblico (v. “Il sistema delle funzioni”), si può prevedere che questi siano resi attraversabili da passaggi pubblici, rispettivamente tra Via Ridolfi e Via Paladini - prolungamento al coperto del “Percorso delle mura” in direzione del centro (10) - e tra il Giardino Fuori le Mura e la Piazza del Pozzo (11).

Percorsi esterni 6.

Il Percorso-giardino – sistema di rampe, inserite tra piazzole alberate su diversi livelli, realizzato modellando il terrapieno lungo Via Roma. Le rampe sono accessibili da un varco realizzato sulla recinzione di Via Roma (per il quale si potrà eventualmente utilizzare il cancello rimosso dal cortile di Via Ridolfi – v. Piazza verde “Fuori le mura”) e dalla “Corte piccola”. Le rampe conducono a un nuovo ingresso da realizzarsi sul prospetto orientale del complesso (“Porta est”), alla quota dell’attuale ingresso da Via Paladini (“Porta nord”).

Il Percorso delle Mura – Percorso costituito da due segmenti convergenti sui locali di via Paladini (ex scuola infermieri), di fronte alla Torre dei Righi, contenenti una porzione delle antiche mura: il Vicolo (7), stretto percorso (oggi inaccessibile) che si sviluppa ortogonalmente a Via Roma subito a nord della recinzione contenente il “percorso-giardino”; la Rampa (8), ricavata modellando il piccolo terrapieno su Via Paladini , su cui prospettano i locali in questione. 7/8.

Spazi connettivi interni 9.

Spazi di disimpegno all’interno del corpo centrale del vecchio Ospedale - Il punto di incrocio fra le direttrici pedonali nord-sud (piazza Vittoria-stazione) ed est-ovest (Via Roma-piazza del Popolo) è collocato all’interno dell’ex Ospedale. Si propone quindi di utilizzare come percorsi pubblici tanto gli spazi a livello stradale accessibili dal Giardino Fuori le Mura (Porta ovest) e da Piazza del Pozzo (Porta sud), che quelli posti al livello rialzato della Terrazza del Bastione, accessibili da Via Paladini (Porta nord) e dal percorso giardino su Via Roma (Porta est). I due piani sono già collegati da due corpi scala laterali e da un impianto di ascensore. Tuttavia, si ritiene necessario rafforzare sia dal

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Gli elementi del sistema connettivo e degli spazi pubblici 01 1. la Terrazza del Bastione 02 2. il Giardino Fuori le Mura 03 3. la Piazza del Pozzo

il Percorso delle Mura: 07 7. il Vicolo

via Roma

06 6. il Percorso-giardino

via Ridolfi

05 5. il Giardino d’inverno

via Paladini

04 4. la Corte piccola

08 8. la Rampa 09 9. Gli Spazi di disimpegno interni

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i Percorsi passanti: 10. tra Via Ridolfi e Via Paladini 10 11. tra il Giardino Fuori le Mura e 11 la Piazza del Pozzo

via Giovanni da Empoli

SEZIONE TRASVERSALE

via Paladini

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SEZIONE LONGITUDINALE


La Terrazza del Bastione

La Corte piccola

Liberare la Torre dei Righi dagli edifici sul bastione e dal collegamento con l’ex Ospedale aprirà una nuova visuale verso la città e permetterà di accedere direttamente alla Terrazza del Bastione da via Paladini.

La vista da via Roma evidenzia il nuovo ingresso alla Rampa-giardino e lo schermo verde a protezione visiva dell’apparato impiantistico e dei locali tecnici.

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Il Giardino Fuori le Mura

Il Percorso-giardino

Un nuovo ingresso pubblico (la Porta Ovest) collegherà direttamente il piano di via Ridolfi con il piano di via Paladini. Liberare la Torre dei Righi dalle superfetazioni la renderà un nuovo punto di riferimento urbano.

Il nuovo sistema di rampe e giardini collegherà il livello di via Roma con il piano del GRINT e del Comune, ridisegnando al tempo stesso il prospetto del blocco Est del Complesso.

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La Piazza del Pozzo

Il Percorso delle mura: la Rampa

Lavorare con piccoli interventi di recupero sui prospetti del lato Ovest dell’ex Ospedale permetterà di rendere visibili, almeno in parte, sia le relazioni con il lato Est sia il disegno originale della facciata interna.

L’apertura della rampa lungo via Paladini creerà una terrazza di fronte all’edificio, aumentando la permeabilità visiva a piano terra.

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Gli elementi del sistema connettivo e degli spazi pubblici

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01 1. la Terrazza del Bastione 02 2. il Giardino Fuori le Mura 03 3. la Piazza del Pozzo 04 4. la Corte piccola 05 5. il Giardino d’inverno

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06 6. il Percorso-giardino il Percorso delle Mura: 07 7. il Vicolo

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08 8. la Rampa 09 9. Gli Spazi di disimpegno interni i Percorsi passanti: 10. tra Via Ridolfi e Via Paladini 10 11. tra il Giardino Fuori le Mura e 11 la Piazza del Pozzo

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Unità funzionali Step 2: suddivisione del complesso in “zone” o “blocchi” accessibili in modo autonomo dal sistema degli spazi e delle percorrenze pubbliche, salvaguardando l’unitarietà e le peculiari qualità architettoniche dei diversi corpi di fabbrica.

L’esploso nella pagina a fianco mostra come, assumendo il sistema connettivo precedentemente rappresentato quale supporto alla riorganizzazione dell’intero complesso, questo possa essere “scomposto” in parti di diversa consistenza, articolate su uno o più livelli. La suddivisione proposta, fra le diverse possibili, è stata effettuata nel rispetto dei seguenti criteri: 1. Qualità architettonica e riconoscibilità delle parti – le unità funzionali individuate corrispondono il più possibile (con i limiti imposti dal criterio n. 3) a corpi di fabbrica o porzioni del complesso dotate di una propria specifica identità, spesso legata a interventi unitari di edificazione o trasformazione. Ovvero: • il nucleo urbano più antico, addensato intorno alla Torre dei Righi, liberato dalle superfetazioni costruite negli anni ‘70 sopra l’attiguo bastione; • i locali voltati al piano terra ai due lati del cortile principale (Piazza del Pozzo); • quelli, di dimensioni più ridotte, affacciati sulla “Corte piccola”, appartenenti all’addizione novecentesca; • l’unica porzione delle due ali dell’Ospedale ottocentesco che non ha subito modifiche strutturali irreversibili e può essere pertanto riportata alle sue condizioni originarie (di seguito denominata “Galleria”); • il blocco di due piani realizzato negli anni ‘40 alterando significativamente il corpo di fabbrica centrale dell’Ospedale; • il piano in cui è conservata la Cappella dello Spedale, che insieme alla facciata su Via Paladini del primo impianto dell’Ospedale, permane fra gli elementi più vivi nella memoria storica della comunità empolese. • il piano attico dell’ampliamento ottocentesco dell’Ospedale, che nonostante le manomissioni successive, ha mantenuto un forte carattere unitario, in cui è possibile riconoscere, nella scansione delle caratteristiche aperture così come nella copertura a capriate, la sua primitiva natura di loggia. 2. Autonomia funzionale – ogni unità (“zona” o “blocco”) deve essere utilizzabile in modo autonomo, senza generare servitù che possano limitare la funzionalità delle altre parti. A tale scelta fondamentale fa per altro riscontro l’articolazione del sistema connettivo individuata nello Step 1, con particolare riguardo all’ottimizzazione dei collegamenti verticali esistenti (v. punto 4). 3. Mantenimento delle funzioni presenti nelle loro attuali localizzazioni – si tratta di un criterio di buon senso, non solo perché le funzioni insediate (GRINT, CAM, DIDA) sono assolutamente compatibili con il ruolo di caposaldo urbano-metropolitano da perseguire nel recupero dell’ex Ospedale, ma anche perché la loro eventuale rilocalizzazione all’interno del complesso (con particolare riguardo al laboratorio del GRINT, l’unico ad evidenziare seri problemi d’inserimento – v. Premessa) comporterebbe costi insostenibili e/o ingiustificabili dal punto di vista economico. Le modalità per un eventuale ampliamento di tali funzioni (ad oggi espressamente richiesto soltanto per la sede del DIDA) sono riportate nelle schede relative.

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4. Ottimizzazione degli impianti esistenti – la suddivisione individuata riduce al minimo la necessità di nuovi impianti ascensore e consente di riutilizzare le colonne di scarico esistenti per i servizi igienici di ciascuna unità funzionale. Coerentemente a questo criterio, l’unico impianto ascensore esistente all’interno del corpo di fabbrica centrale dell’ex Ospedale è stato mantenuto a servizio di tutti i piani e, tramite disimpegni di uso comune, di tutte le zone e blocchi funzionali.


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Destinazioni d’uso Step 3: assegnazione di destinazioni d’uso congruenti alle singole “zone” o “blocchi”, tenendo conto delle diverse esigenze funzionali, delle caratteristiche dimensionali e architettoniche degli spazi disponibili e dell’opportunità di utilizzare i piani terra per attività e servizi aperti al pubblico.

Nelle pagine seguenti sono riportate le schede descrittive di ciascuna delle unità funzionali precedentemente individuate (v. Step 2), comprensive delle destinazioni d’uso proposte sulla base dei criteri sopra enunciati (esigenze funzionali, dimensioni e caratteri architettonici degli spazi, uso pubblico dei piani terra). Nella loro assegnazione si è inoltre tenuto conto: a) della necessità già evidenziata di mantenere in loco le funzioni presenti (GRINT, CAM, DIDA); b) delle esigenze note di trasferimento nell’ex Ospedale degli uffici della Pubblica Amministrazione (superficie richiesta: 1.700 mq ca.) e di raddoppio degli spazi per la didattica dei corsi di Pianificazione del DIDA (per un totale di 1.200 mq ca.) Le • • • •

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funzioni individuate, con ampi margini di flessibilità, comprendono: attrezzature e servizi pubblici a livello locale; spazi cedibili mediante concessione per attività aperte al pubblico o di servizio a livello locale o di Città Metropolitana; attrezzature pubbliche a livello di città metropolitana; attività di formazione e ricerca a livello regionale nazionale e internazionale.

Nell’organizzazione proposta gli elementi di maggiore rappresentatività e qualità storico-architettonica del complesso (la Torre dei Righi con gli edifici annessi e l’immenso ambiente della Galleria, recuperato nella sua conformazione risalente all’ampliamento del primo nucleo dell’Ospedale), entrambi collocati sul lato occidentale dell’isolato e quindi direttamente in relazione con il centro storico e il suo luogo più fortemente simbolico, piazza Farinata degli Uberti, sono destinati ad ospitare attrezzature di espositivoculturali di alto livello afferenti alla Città Metropolitana, con l’obiettivo, da un lato, di rafforzare il ruolo e l’identità di Empoli all’interno di questa nuova entità territoriale e, dall’altro, di dotare la stessa Città Metropolitana di spazi utilizzabili per particolari tipologie di installazioni e allestimenti altrimenti di difficile collocazione (v. esempi di utilizzo nella scheda dedicata alla Galleria). I segni attualmente così poco percepibili dell’antica cinta muraria acquistano inoltre valore lungo un itinerario fra Via Ridolfi e Via Roma che mette insieme spazi e percorrenze pubbliche (il Giardino Fuori le Mura, la Terrazza del Bastione, e il Percorso delle Mura” – v. Step 1), il percorso passante attraverso la Torre dei Righi (destinata, si ipotizza, a Urban Center e Museo della città) e i locali al piano terra della Casa del Cappellano, in cui si prevede di riportare alla luce la porzione di mura oggi inglobata nelle strutture dell’edificio, “inserendola”, previa eliminazione delle attuali tramezzature, in un ambiente da utilizzare per funzioni che ne consentano la libera fruizione, quali l’Ufficio relazioni con il pubblico del Comune e/o lo sportello d’informazioni turistiche (di cui oggi Empoli è sprovvista). Un altro luogo significativo dell’ex Ospedale, la Cappella, da tempo inutilizzata come luogo di culto e di cui si prevede pertanto la sconsacrazione – è inoltre oggetto di un intervento di restauro finalizzato, insieme alla formazione di un unico ampio ambiente attraverso la ristrutturazione di tre vani posti sullo stesso piano dell’edificio, a dotare il complesso di San Giuseppe di due salette per conferenze di diversa capacità. Queste potranno essere sia utilizzate per le esigenze delle istituzioni ospitate nell’Ex Ospedale, sia affittate a soggetti esterni (con la possibilità di appoggiarsi per il catering alla mensa-caffetteria localizzata al livello della Piazza del Pozzo – v. scheda “Le Corti su via Giovanni da Empoli”).


IL SISTEMA DEI SERVIZI (PIANO TERRA DI VIA PALADINI)

INDICE DELLE SCHEDE

1. La Torre dei Righi e gli edifci annessi

Urban Center | Museo del Territorio

Terrazza del bastione

2. Le Corti su via Giovanni da Empoli

Sportello Informazioni Turistiche

URP

Vicolo

3. La Galleria

La Galleria spazio espositivo

4. La Scuola di Musica

PORTA NORD

5. Il Laboratorio di Nanotecnologie Giardino d’inverno PORTA EST

6. Il braccio orientale e la casa del Cappellano

7. Il piano della Cappella dello Spedale

Loggia

8. Il Piano Attico

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1. La Torre dei Righi e gli edifci annessi L’organismo architettonico (che ha ospitato nell’ultimo periodo di attività dell’Ospedale il convitto e la Scuola degli Infermieri) è parte integrante della fortificazione costruita allo spigolo sud-orientale del circuito murario mediceo in corrispondenza della porta di accesso meridionale (“Porta senese”, “giudea” o “dei cappuccini” – oggi perduta). È composto da due corpi di fabbrica differenti: la casa Righi (dal nome dell’ultima famiglia che vi abitò) sul lato di Via Paladini, con l’omonimo torrino dominante il bastione mediceo e il gruppo di edifici un tempo annessi alla porta, già adibiti a scuola Infermieri, con ingresso da Via Ridolfi. Il prospetto su questo lato presenta quattro aperture: due vecchi sporti, inseriti nel terrapieno del bastione, che danno accesso ad altrettanti locali funzionalmente autonomi; un incongruo portale in cemento armato risalente all’ultima fase di utilizzo dell’Ospedale e un portoncino che conduce al vano scale centrale di tutto il complesso. Un percorso interno, sviluppato su un dislivello di ca. 4 m, collega l’ingresso ai suggestivi ambienti voltati dell’antico magazzino delle granaglie, posti dalla parte di Via Paladini. INTERVENTI PREVISTI Restauro conservativo delle parti storiche con eliminazione degli elementi incongrui e demolizione del corpo aggiunto tra la torre e la facciata dell’Ospedale, nonché dei volumi di servizio realizzati sopra il bastione nel secondo dopoguerra. La valorizzazione della torre dei Righi come landmark ed elemento identitario del contesto urbano è anche affidata agli interventi esterni attraverso la realizzazione del Giardino Fuori le Mura in luogo del cortile su Via Ridolfi e della Terrazza del Bastione al termine di Via Paladini.

SUPERFICI Totale: 1330 mq

DESTINAZIONE PROPOSTA Attrezzature e servizi pubblici che consentano la visita della Torre dei Righi e la fruizione del passaggio interno tra Via Ridolfi e Via Paladini, in grado di “fare sistema” con lo spazio espositivo di cui alla scheda 3. Suggerimenti: • Museo del Territorio e Urban Center: le due funzioni, integrate, possono dar luogo a un percorso espositivo che leghi la storia con il futuro della città e del circondario; • in alternativa è ipotizzabile il trasferimento in questo complesso, così fortemente rappresentativo, degli uffici del Sindaco e della Giunta di Empoli che oggi si prevede di localizzare a Palazzo Pretorio, avvicinandoli così agli Uffici amministrativi (v. scheda 6); • i locali posti sotto il terrapieno del bastione (A) possono essere destinati a funzioni autonome aperte al pubblico e/o di servizio, anche di tipo commerciale.

A

Seminterrato: 375 mq Piano terra: 345 mq Primo piano: 380 mq Secondo piano: 230 mq

1. Torre dei Righi affiancata da successive edificazioni quali il percorso coperto fra l’ex convitto e l’ex ospedale e i locali tecnici Enel. Si prevede la demolizione delle suddette superfetazioni per far emergere il Torrino Righi ed aprire un varco verso la piazza/terrazza sopraelevata del bastione. 2. Facciata del’ ex convitto su via Paladini. I piani terra di questo edificio fungeranno da passaggio pubblico coperto e collegheranno via Paladini con via Ridolfi. Tali spazi sono composti da antiche cantine con volte a crociera, la base del Torrino, il corridoio dell’ex convitto. 3. Dal piano terra della facciata dell’ex convitto che si affaccia su via Ridolfi si attesterà l’ingresso del passaggio pubblico con via Paladini e sarà una delle porte di ingresso del complesso da Piazza del Popolo.

4. Gli spazi interni dell’ex convitto che si affacciano su via Ridolfi possono avere la duplice funzione di connettivo pubblico e spazi commerciali.

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A. Museo del Territorio Vimercatese (MUST). Esempio di recupero di spazio interno storico per l’allestimento di esposizioni temporanee o permanenti.

B. Museo del Territorio Vimercatese (MUST). Esempio di utilizzo di spazio interno storico per video-proiezioni.


2. Le Corti su via Giovanni da Empoli La scheda si riferisce ai locali al piano terra dei fabbricati che delimitano i cortili dell’ex Ospedale attestati su Via Giovanni da Empoli, ovvero: • i due cortili designati nel presente progetto rispettivamente come “Giardino Fuori le Mura” e “Piazza del Pozzo”, su cui prospettano le due ali dell’originario fabbricato a “U”, completato nel 1765 su progetto di Filippo Billi inglobando una parte delle mura medicee, ampliate fino ad assumere l’attuale conformazione nel 1838 (l’intervento è chiaramente leggibile, fra l’altro, nella variazione di quota tra la corte originale col pozzo e la parte aggiunta, attestata su Via Da Empoli); i locali in questione, accessibili nell’ala più a ovest da entrambe le corti, sono caratterizzati da soffitti voltati, resi poco leggibili dalle tramezzature interne realizzate in tempi più recenti; • un cortile intermedio, di dimensioni più ridotte, compreso fra l’ala orientale della “U” e il corpo di fabbrica principale dell’addizione novecentesca dell’Ospedale (1937 ca.); è oggi pressoché interamente occupato da un volume a un piano realizzato nel secondo dopoguerra per contenere locali tecnici, sulla cui copertura sono state installate in tempi recenti le unità esterne dei macchinari in dotazione al GRINT: si tratta quindi di uno spazio di fatto irrecuperabile; • un cortile ancora più piccolo (designato come “Corte piccola” nel presente progetto) su cui affacciano alcuni locali al piano terra dell’addizione novecentesca (compresa la ex cabina elettrica dell’Ospedale)e di un corpo di fabbric a “L” di un piano, annesso all’edificio principale, all’angolo con Via Roma.

PORTA OVEST

A PORTA SUD

B

INTERVENTI PREVISTI Opere interne, prevalentemente non incidenti sulle strutture, tese a ricavare pochi vani di dimensioni maggiori utilizzabili in modo autonomo restituendo leggibilità alle volte.

D

DESTINAZIONI PROPOSTE Per i locali affacciati sul Giardino Fuori le Mura, Piazza del Pozzo e la Corte Piccola (corpi A, B, C): attività aperte al pubblico e/o di servizio, eventualmente cedute in concessione a privati; nei corpi A e B, in alternativa, potranno essere realizzati ampliamenti funzionali alle attività dei piani soprastanti (v. schede 3 e 4). Nell’ala ovest (A), le attività insediate dovranno comunque consentire l’attraversamento dei locali per collegare il Giardino Fuori le Mura con la Piazza del Pozzo. Suggerimenti: • Corpo A: mensa-caffetteria, con possibilità di tavolini all’aperto sia sul Giardino Fuori le Mura, sia in Piazza del Pozzo; • Corpo B: atelier-laboratori artistici; funzioni integrative alla Scuola di musica (es.: salette registrazioni, ecc.); palestra; attività commerciali legate al consumo culturale e/o alla valorizzazione delle produzioni locali (libreria, articoli musicali e per belle arti, artigianato artistico, ecc.); • Corpo C: spazi da assegnare ad associazioni senza fini di lucro; Corpo D: locali tecnici a servizio dell’intero complesso.

C

SUPERFICI Totale corti via G. Empoli: 405 mq Totale spazi aperti: 1.055 mq Corte via G. Empoli: 340 mq Corte angolo via Roma: 65 mq Corte interna del Comune: 155 mq Spazio aperto via Paladini: 495 mq

1. Cortile su via Ridolfi, da cui si apprezza porzioni di antiche mura oggi inglobate nella struttura dell’ospedale.

2. Corte interna del primo nucleo dell’ospedale. Si vede il pozzo centrale e los tato di degrado dei prospetti interni.

3. Piccola corte (ex obitorio) fra il blocco novecentesco e via Roma.

4. Locali interni dell’ala ovest affacciati sul cortile interno del pozzo e sugli spazi prospicenti via Ridolfi.

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A. Mensa caffetteria a Marstall a Heidelberg, Germania. Esempio di recupero di spazio voltato.

B. Mensa caffetteria a Marstall a Heidelberg, Germania. Esempio di recupero di spazio voltato .


3. La Galleria Piano terra dell’ala ovest dell’edificio a “U” dell’ex Ospedale, accessibile da Via Paladini, in cui era collocata la degenza degli uomini. Il grande volume di 42 metri di lunghezza per 9 di larghezza, con volta a botte ribassata di 8 metri di altezza, fu oggetto di adeguamento funzionale nel secondo dopoguerra che portò alla trasformazione dell’unica grande corsia in una serie di stanze dotate ciascuna di servizi igienici. L’intervento, a contrario di quanto realizzato nella sezione femminile (ala est), si limitò all’inserimento di un controsoffitto in muratura al di sotto della quota d’imposta della volta, di tamponature e altre opere reversibili. INTERVENTI PREVISTI Ripristino dell’ambiente originario, unica testimonianza recuperabile dell’assetto ottocentesco dell’Ospedale, attraverso la demolizione delle tramezzature e del controsoffitto esistente; il ripristino riguarda anche le facciate esterne, con la riapertura dei finestroni laterali (e il tamponamento delle finestre realizzate nel dopoguerra in contrasto con la partitura geometrica dei prospetti). Realizzazione degli impianti e servizi necessari ad un utilizzo autonomo del grande vano.

PORTA NORD

DESTINAZIONE PROPOSTA L’enorme, spettacolare volume recuperato, con le sue finestre di grandi dimensioni, si presta ad ospitare funzioni di prestigio, cui affidare l’immagine di Empoli come luogo di cultura al livello di città metropolitana. Suggerimenti: • spazio per esposizioni temporanee di arte contemporanea, allestimento di grandi opere, eventi, sfilate, performance, ecc.; • spazio espositivo permanente con una forte connotazione specialistica (es. Museo scientifico interattivo, sull’esempio dello Spectrum di Berlino e del MUSE di Trento: una funzione ad oggi assente nell’offerta museale toscana). In entrambi i casi è ammessa la possibilità di aumentare gli spazi espositivi utilizzando strutture leggere, che valorizzino il grande volume vuoto della Galleria. Eventuali ulteriori spazi richiesti dal progetto espositivo possono essere reperiti al piano inferiore dell’edificio (v. scheda 2, Corpo A), previa realizzazione di un collegamento verticale interno.

PORTA EST

SUPERFICI Totale: 395 mq

1. Testata dell’ala ovest in cui sono ancora presenti l’impaginato e il grande infisso originario della struttura voltata.

2. Vista interna della volta, spazio residuo della partizione e della controsoffittatura per la realizzazione delle camere di degenza.

3. Corridoi e stanze di degenza realizzate con la partizione e la controsoffittatura dell’originale unico e grande volume voltato.

4. Antica foto della corsia ospedaliera ad unico volume voltato a botte.

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A. Museum für Gegenwart, Berlino. Esempio di grande spazio espositivo ricavato dalla vecchia stazione Hamburger Bahnhof.

B. Museo delle Scienze di Trento (MUSE). Esempio di versatilità di grandi spazi nell’allestimento museale.


4. La Scuola di Musica Il Centro Attività Musicali (CAM) ha sede nell’ala est dell’ ex Ospedale. Vi si accede da Via Paladini attraverso un vestibolo realizzato nella prima metà del ‘900 per collegare l’edificio a “U” dell’Ospedale con un nuovo corpo di fabbrica costruito su via Roma. Il blocco del CAM si sviluppa su due livelli, collegati da un proprio corpo scala, ricavati nel secondo dopoguerra all’interno del doppio volume della camerata per le degenze femminili (originariamente identica a quella delle degenze maschili – v. scheda 3), previa demolizione della volta. Nel prospetto interno (su “Piazza del Pozzo”) sono ben visibili le alterazioni prodotte sulla struttura e l’impaginato originale dall’inserimento del doppio ordine di finestre. INTERVENTI PREVISTI Riqualificazione del prospetto su Piazza del Pozzo attraverso la realizzazione di una controfacciata aggettante, che dia evidenza tridimensionale alla sovrapposizione di due diverse partiture: quella dell’edificio originale e quella del doppio livello occupato dal CAM. Interventi di manutenzione straordinaria all’interno della scuola.

PORTA NORD

DESTINAZIONE PROPOSTA Mantenimento dell’attuale destinazione d’uso Eventuali ulteriori spazi richiesti dalla scuola possono essere reperiti al piano inferiore dell’edificio (v. scheda 2, Corpo B), previa realizzazione di un collegamento verticale interno.

PORTA EST SUPERFICI Totale: 890 mq Piano terra: 445 mq Primo piano: 445mq

1. Vestibolo di accesso ai locali del Cam. 2. Collegamento verticale autonomo composto dalla rampa di scale e vano ascensore.

4. Spazi di distribuzione alle aule del cam al piano primo

6. Sala concerto in fondo al piano terra (ex sale operatorie).

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A. Royal Danish Academy of Music. Esempio di piccola sala per concerti.

B. Royal Danish Academy of Music. Esempio di aule musicali “Interattive”, interamente rivestite in legno e visibili dall’esterno mediante finestre sui corridoi di collegamento.


5. Il Laboratorio di Nanotecnologie Il Gruppo Ricerca e Innovazione sulle Nanotecnologie (GRINT) occupa una porzione del fabbricato lineare che si estende per l’intera lunghezza del lotto lungo via Roma, realizzato in più fasi nel corso del ‘900 sul terrapieno dell’originario bastione cinquecentesco, con accesso da un disimpegno raggiungibile solo dall’ingresso di Via Paladini. Tale collocazione ha di fatto reso inutilizzabile la scala interna, che collegava i due livelli del fabbricato, e reso impraticabile il recupero del cortile dell’ex Ospedale in posizione mediana fra Piazza del Pozzo e la Corte Piccola, occupato da un volume accessorio privo di valore, ma sulla cui copertura sono stati installati alcuni impianti del centro di ricerche. In questo modo si è altresì compromessa la possibilità di utilizzare tale cortile per dare accesso al complesso da via Giovanni da Empoli, in alternativa a Piazza del Pozzo, rendendo non necessari gli interventi proposti relativi alla realizzazione di un nuovo ingresso e di una nuova scala, collegati all’ingresso da Via Paladini. D’altra parte, lo spostamento del GRINT appare un’opzione irrealistica, che il pertanto il presente lavoro a ritenuto di non dover prendere in considerazione.

PORTA NORD

INTERVENTI PREVISTI Riqualificazione del prospetto su via G. Da Empoli, attraverso la realizzazione di una schermatura (ad., es. in forma di “giardino verticale”) che nasconda alla vista le superfetazioni edilizie realizzate nel cortile intermedio dell’ex Ospedale e gli impianti del GRINT installati al di sopra. Interventi minori riguardanti gli spazi di accesso, nell’ambito della riorganizzazione del sistema connettivo interno al complesso al livello di via Paladini.

PORTA EST

DESTINAZIONE PROPOSTA Mantenimento dell’attuale destinazione d’uso Eventuali ulteriori spazi richiesti dal GRINT essere reperiti al piano inferiore dell’edificio (v. scheda 2, Corpo C), previa realizzazione di un collegamento verticale interno.

SUPERFICI Totale: 505 mq

1. Corridoio di accesso ai nuovi laboratori di ricerca sulle nanotecnologie.

3. Gli impianti a servizio dei laboratori che occupano la terrazza delle superfetazioni edilizie del cortile intermedio dell’ex Ospedale.

2. Nuovi locali per la strumentazione (microscopio a ioni di elio).

4. Supporto all’impiantistica dei laboratori: cortile intermedio fra il blocco novecentesco e il blocco originario dell’ex Ospedale.

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A. Il muro del parcheggio delle Murate a Firenze. Esempio di parete verde.

B. Esempio di pannello verde utilizzato come schermo in una parete urbana.


6. Il braccio orientale e la casa del Cappellano La scheda si riferisce a tre blocchi edilizi fra loro contigui: il braccio orientale dell’ex Ospedale parallelo a Via Roma (esclusi i locali in uso al GRINT - v. scheda 5) e i due corpi di fabbrica disposti a “L” con accesso dallo slargo terminale di Via Paladini (di cui, quello in posizione angolare, noto come “la Casa del Cappellano”): disposizione in origine condizionata dall’andamento delle mura medicee, una porzione delle quali è stata inglobata nella muratura portante del corpo parallelo a Via Paladini, come denuncia all’esterno il piccolo terrapieno su cui è edificato. I tre blocchi, assai modesti dal punto di vista architettonico, si sviluppano su due-tre piani fuori terra, in parte sfalsati, saldandosi in corrispondenza di una piccola corte interna al complesso, oggi quasi interamente saturata da volumi accessori, la cui parte residua è stata utilizzata nell’ultima fase di attività dell’Ospedale come ingresso per le barelle.

PORTA NORD

INTERVENTI PREVISTI Demolizione delle superfetazioni edilizie lungo l’ala orientale dell’ex Ospedale e costruzione di un nuovo ingresso raggiungibile dal Percorso Giardino su Via Roma (“Porta Est”). Recupero e riconfigurazione del cortile interno, dove si prevede di localizzare l’ingresso principale ai tre corpi edilizi dallo slargo terminale di Via Paladini, attraverso la riapertura dei passaggi preesistenti nel piccolo volume intermedio. Gli interventi comprendono la demolizione delle addizioni edilizie, la costruzione di un nuovo blocco di collegamento vetrato sul lato della Casa del Cappellano e la realizzazione di una copertura anch’essa vetrata (“Giardino d’inverno”). Restauro della porzione della cinta medicea inglobata in uno degli edifici (A); ristrutturazione del piano terra dello stesso edificio finalizzata a creare un unico ambiente, chiuso su un lato dalla porzione di muro restaurata, e reso accessibile, tramite in nuovo ingresso, dal “Percorso delle Mura”, ovvero dal Vicolo ortogonale a Via Roma e dalla Rampa parallela a Via Paladini (v. Step 1). Inserimento di impianto ascensore; realizzazione /spostamento di servizi igienici.

A B

DESTINAZIONE PROPOSTA Uffici dell’amministrazione comunale. Per i locali al piano terra contenenti la porzione di mura si propone l’utilizzo come Ufficio Relazioni con il Pubblico (A) e sportello di informazioni turistiche (B).

SUPERFICI Totale: 2.260 mq Piano terra: 935 mq Primo piano: 1.325 mq Secondo piano: ....

1. Vista del blocco denominato ex casa del Cappellano. Con l’accesso su via Paladini che distribuisce gli accessi ai corpi di fabbrica dell’ex radiologia e dell’ala su via Roma.

PORTA EST

2. Vista delle aperture della loggia che si apre sulla piccola corte interna, da trasformare in “Giardino d’inverno”.

3. Corridoi dell’edificio a secondo piano del braccio orientale, che verrà trasformato nella nuova sede comunale.

4. Corte della proposta “Giardino d’inverno”, occupata dalla superfetazione della corsia barellabile e dei bagni della corsia di degenza.

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A. Esempio di Girdino d’inverno.

B. Esempio di parete vetrata che si affaccia su una corte verde.


7. Il piano della Cappella dello Spedale Piano realizzato nell’ambito dell’ampliamento dell’Ospedale per la sezione di Ostetricia degli anni quaranta , effettuato sopraelevando le infermerie e il corpo centrale della “U”, a cui si accede mediante i due vani scala principali dell’edificio. È suddiviso in tre stanze (originariamente ambulatori, oggi in uso al DIDA), adiacenti al doppio volume della Cappella dell’Ospedale, testimonianza del primo nucleo settecentesco dell’Ospedale, a cui si accede dal corpo scala orientale. INTERVENTI PREVISTI Opere interne finalizzate a realizzare: • un disimpegno raggiungibile sia dal corpo scala orientale dell’ex Ospedale, sia dall’unico impianto ascensore esistente; • un’ampia sala, unione delle stanze in cui è attualmente suddiviso il piano, con relativi impianti e servizi e uscita di emergenza sulla scala occidentale; • il restauro della Cappella. DESTINAZIONI PROPOSTE Salette per riunioni e convegni (nell’ipotesi ovviamente che la Cappella dello Spedale venga sconsacrata).

SUPERFICI Totale Auditorium: 95 mq Totale Cappella: 90 mq Cappella primo piano: 55 mq Cappella secondo piano: 35 mq

1. Vista interna del doppio volume della Cappella dello Spedale. Dietro l’altare è presente un volume singolo adibito a sagrestia. Si nota il doppio ordine di finestre che da sopra l’accesso principale su via Paladini. 2. Vista dell’accesso e del matroneo della cappella dello Spedale. 3. Ingresso sul vano scale alla cappella dello Spedale. 4. Interno dei locali adibiti ad auditorium.

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A. Esempio di piccola sala riunioni analoga a quella recuperabile dagli spazi centrali dell’ex Ospedale.

B. Esempio di piccola sala convegni analoga a quella recuperabile dagli spazi centrali dell’ex Ospedale.


8. Il Piano Attico Ultimo piano dell’edificio a “U” dell’ex Ospedale, accessibile dai due vani scala posti alle estremità dell’atrio d’ingresso di via Paladini, originariamente utilizzato come altana per l’asciugatura della biancheria; le aperture contrapposte su tutte le facciate sono state in seguito chiuse da finestre. I piani di imposta delle due ali, quasi perfettamente simmetriche (delle quali una ospita le aule del DIDA, mentre l’altra è in stato di abbandono) sono stati parzialmente modificati, insieme a quello del corpo centrale, a seguito dell’intervento di riorganizzazione funzionale dei piani sottostanti l’ala est e dell’inserimento, sullo stesso lato dell’edificio, dell’impianto ascensore a servizio dei vari reparti. INTERVENTI PREVISTI Recupero dell’ala est dell’edificio a “U”, con ripristino, per quanto possibile, di un unico livello di calpestio per tutto il piano (se ciò non fosse praticabile, si raccomanda comunque di migliorare i raccordi fra i vari livelli rispetto alla situazione odierna). Le opere saranno finalizzate a realizzare: • un disimpegno raggiungibile sia dal corpo scala orientale dell’ex Ospedale, sia dall’unico impianto ascensore esistente; • una distribuzione planimetrica razionale ad un uso del piano attico come unità funzionale autonoma, con ingresso dal disimpegno di cui al punto precedente (servito da scale e ascensore) e uscita di emergenza sulla scala occidentale (attuale ingresso della sede universitaria); per l’ala est si ipotizza un’articolazione degli spazi sostanzialmente simmetrica a quella dell’ala ovest. Restauro della copertura a capriate. DESTINAZIONI PROPOSTE Mantenimento dell’attuale destinazione a sede universitaria per l’ala ovest e suo ampliamento a occupare interamente anche l’ala est.

SUPERFICI Totale: 1.010 mq

1. Vano scale e vano accesso ascensore del piano attico del lato est.

2. Vista esterna del piano attico est. Le finestre sottostanti e la tamponatura del finestrone centrale evidenziano la realizzazione degli anni quaranta dei due piani autonomi.

3. Volume unico dell’ala est con copertura a capriate.

4. Volume unico dell’ala est con copertura a capriate.

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A. Attuale sistemazione per la didattica univer- B. Nuovi spazi per la didattica alla Facoltà di sitaria del piano attico dell’ala ovest. Architettura dell’Università Roma Tre. Esempio di recupero di grande spazio a capriate.


Mappatura degli interventi L’esploso della pagina a lato sintetizza i principali interventi previsti per il recupero del Complesso dell’ex Ospedale. Le opere da realizzare sono state programmate e organizzate in funzione di 3 obiettivi principali: • recuperare e valorizzare le testimonianze storiche degli edifici, in alcuni casi ancora leggibili, seppur con difficoltà. Questi interventi sono di grande importanza perchè la coerenza storica del Complesso è già stata largamente compromessa da azioni che nel tempo non hanno tenuto conto del valore dell’ex Ospedale, della Torre dei Righi, e di alcuni edifici annessi. Intervenire oggi con l’obiettivo di ripristinare questa importante memoria storica è un obbligo nei confronti della città; • recuperare nuovi spazi pubblici e rendere permeabile il Complesso, posizionato in un punto cardine di Empoli e carico di “potenzialità urbane”, non solo per la fruzione degli edifici ma per la vita della città stessa. Aprire nuovi assi urbani, nuove piazze pubbliche e nuovi giardini per il loro utilizzo da parte dei cittadini è un’occasione unica che impone una riflessione organica degli interventi da realizzare; • ottimizzare l’utilizzo degli spazi interni del Complesso, per migliorare l’attività delle funzioni attualmente in uso e per rendere compatibili gli inserimenti delle nuove funzioni. Dove possibile sono stati mantenuti gli elementi di servizio esistenti, quali vani scale, ascensori e spazi tecnici, così da non a Nell’ottica di questi obiettivi principali sono state individuate 5 categorie d’intervento, che sintetizzano le modalità e l’entità delle opere da realizzare. Si tratta di restuari conservativi, quando gli interventi hanno a che vedere con le parti storiche più importanti del Complesso, di demolizioni di corpi di fabbrica, quando è necessario intervenire in modo pesante su volumi incoerenti, di demolizioni leggere, se non vengono toccate le opere strutturali, di interventi strutturali, quando al contrario le opere investono in larga misura le parti strutturali del Complesso, di ricostruzioni, se la finalità di questi interventi è volta ad aggiungere elementi nuovi.

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RESTAURI 01. Restauro conservativo delle parti storiche (v. scheda 1). 02. Restauro della loggia e riapertura dei due ingressi di fronte allo spazio terminale di via Paladini (v. scheda 6). 03. Restauro della porzione della cinta medicea inglobata negli edifici (v. scheda 6). 04. Resaturo conservativo e valorizzazione della Cappella (v. scheda 7). 05. Restauro della struttura a capriate e ripristino del manto di copertura dell’ala est (v. scheda 8).

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DEMOLIZIONI DI CORPI DI FABBRICA 06. Demolizione dei corpi di fabbrica realizzati sopra il bastione e tra la torre dei Righi e l’Ospedale (v. scheda 1). 07. Demolizione delle parti incongrue e di porzioni di edifici per liberare la corte (v. scheda 6).

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DEMOLIZIONI LEGGERE 08. Demolizione dei tramezzi per riportare in vista il sistema voltato (v. scheda 2). 09. Demolizione dei tramezzi e soffitto per ripristinare l’ambiente voltato originale (v. scheda 3). 10. Demolizione dei tramezzi a piano terra del locale per creare nuovi ambienti aperti per open space e sale (v. scheda 6). 11. Demolizione dei tramezzi per creare una sala riunioni (v. scheda 7).

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INTERVENTI STRUTTURALI 12. Realizzazione del collegamento tra la Piazza del Pozzo e via Paladini, mediante demolizione del solaio e realizzazione di scala di accesso (v. scheda 2). 13. Realizzazione di spazi aperti negli attuali locali tecnici del complesso (v. scheda 2).

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RICOSTRUZIONI 14. Realizzazione del Giardino sotto le Mura (v. scheda 2). 15. Realizzazione di una “facciata verde” come schermo dei vani tecnici e degli impianti del GRINT (v. scheda 2 e 5). 16. Realizzazione di una controfacciata nel braccio est dell’ex Ospedale, verso la Piazza del Pozzo, che rileghi il disegno originale delle aperture con quelle attuali (v. scheda 4). 17. Realizzazione del Percorso-giardino lungo la facciata est (v. scheda 6). 18. Realizzazione di un volume vetrato contenente i percorsi di collegamento e inserimento della copertura del Girdino d’Inverno (v. scheda 6). 19. Realizzazione del Percorso delle Mura, ovvero dal Vicolo ortogonale a Via Roma e dalla Rampa parallela a Via Paladini (v. scheda 6).



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