Myriobiblon I: Lexica & Grammaticae, 2010

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11 Chrysoloras, Manuel (1350 ca.-1415). ρωτ µa τa . [Firenze, Benedetto Riccardini (?) per Filippo Giunta, 1498-1500]. In-8° (mm 159x112). Segnatura: a-χ 4, (c. a1r ρωτ µaτa το‹ Χρυσολωρã. [Ε]ι( π/σa dιa ιρο‹ντa ι). 86 carte di 88, mancano le carte β1 e β4. Testo su una colonna di 19 linee. Carattere: 4:121Gk. Al recto della carta a1 iniziale decorata in inchiostro rosso con fregi filigranati che si estendono al margine superiore e interno disegnando leggeri motivi floreali. Legatura in marocchino rosso dell’inizio del secolo XIX, piatti inquadrati da cornice di semplice filetto in oro. Dorso a cinque piccoli nervi, al secondo e al terzo scomparto titolo breve in caratteri dorati. Contropiatti e sguardie in carta caillouté, dentelles interne; tagli dorati, segnalibro in seta viola. Esemplare in buono stato di conservazione, qualche fioritura, leggere macchie d’inchiostro alle carte χ1 e χ2, angolo inferiore della carta χ1 restaurato, parte inferiore della carta χ4 restaurata con la perdita dell’alfabeto greco. Esemplare completamente rubricato, con sottolineature e numerosi marginalia coevi vergati per lo più in greco, da due antiche mani, in inchiostro rosso e bruno. Al verso della sguardia è incollata una brevissima descrizione dell’esemplare, tratta da un catalogo di vendita; sono inoltre visibili, in inchiostro bruno, il numero ‘8951’ e, in gran parte erasa, una annotazione di mano antica. Al recto della carta di guardia che precede la carta a1 è incollato un foglietto sul quale sono riportate, in inchiostro bruno, alcune erronee notizie sull’edizione, ‘C’est celui cì le premier Livre Grec, imprimé à Florence dans l’an 1487 par ordre Laurent de Medicis, quand Calcondylas avoit projetté de donner l’Homere, comme il fit en 1488. avec les mêmes Characteres, retrouvêes par Nerl[i]’.

Seconda e rarissima edizione assoluta degli ρωτ µaτa del Chrysoloras – dopo quella fiorentina di Lorenzo di Alopa (ca. 1496) – a presentare il testo originario greco redatto dal grammatico costantinopolitano, completo quindi di quelle parti abbreviate o omesse nella riduzione di Guarino Veronese (cfr. L. Thorn-Wickert, Manuel Chrysoloras, p. 202). Si tratta anche dell’ultima edizione stampata nel Quattrocento degli Erotemata crisolorini, il libro greco che conobbe maggiore fortuna tipografica nel corso di quel secolo, come attestano le nove stampe incunabole di questa grammatica, tutte nella versione compendiata di Guarino da Verona (vedi scheda n. 6), con la sola eccezione delle due fiorentine qui ricordate. «Non si creda che ciò sia dovuto al fatto che gli Erotemata crisolorini uscirono per primi o che incontrarono il gusto del pubblico occidentale unicamente perché scritti in forma succinta e adeguata alla mentalità dei latini. I nostri umanisti – e primo fra tutti Guarino – avevano certo compreso che si trattava di un piccolo libretto aureo, non per la forma, ma per il suo contenuto» (Pertusi, ρωτ µaτa, p. 350). L’edizione fu finanziata da Filippo Giunta, ma manca ancora oggi il pieno accordo sul responsabile delle effettive operazioni di stampa. I caratteri usati sono quelli disegnati e intagliati da Demetrios Damilas, e portati da Milano a Firenze per la edizione dell’Omero del 1488, e ancora utilizzati nel 1504 per i vocaboli greci inclusi nel testo dei Commentarii de honesta disciplina di Pietro Crinito. L’esame dei caratteri tipografici aveva portato, in passato, Legrand a attribuirne la stampa allo stesso Damilas, una attribuzione in seguito messa in discussione da Proctor, che sot˜ ν Τaρρa ου κa≠ ∆ιd0µον tolinea come l’edizione sia in realtà molto vicina alla πιτοµó τω ˜ ν (Epitome proverbiorum Tarrhaei et Didymi) di Zenobius, impressi dopo il 23 settembre πaρaιµιω 1497, e agli ργονa υτικ (Argonautica) di Orpheus (19 settembre 1500). Secondo lo studioso inglese queste edizioni furono impresse, a spese Filippo Giunta, da Benedetto Riccardini detto il Philologus, allievo di Angelo Poliziano, amico del Crinito e collaboratore della officina fiorentina tra il 1497 e il 1506. «It is more in agreement with the Giunta group than with the Homer, and may perhaps be placed about 1496. Compared with the Homer, the principal differences are the introduction of a third, rather squat ξ, and the revival of some of the older letters largely or alto-

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