esteri
La tragica morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere
L’assenza di verità
su un inspiegabile omicidio Un importante ‘libro-inchiesta’ del collega di ‘Limes’, Matteo Giusti, che ricostruisce la dinamica dell’agguato in cui è rimasto vittima il nostro giovane diplomatico, descrive un contesto da tempo fuori controllo quale quello della la Repubblica democratica del Congo: una terra ormai vittima della sua stessa ricchezza
È
uscito di recente il libro di Matteo Giusti dal titolo: ‘L’omicidio Attanasio: morte di un ambasciatore’, edito da Castelvecchi. Si tratta del tentativo - il primo in Italia, sino a oggi - di ricostruire la dinamica della tragica mattina in cui il nostro giovane diplomatico è rimasto vittima di un agguato nella Repubblica democratica del Congo, cercando di spiegare le cause di quel tragico evento. Un lavoro del collega Matteo Giusti, un bravo giornalista professionista che lavora, da anni, come ‘africanista’ per la rivista di geopolitica ‘Limes’, il quale ha voluto vedere con i propri occhi le gravi questioni di fondo di una terra, l’ex Zaire, che ha subìto un lungo dominio coloniale da parte del Regno del Belgio: uno dei regimi più duri e ‘predatori’ attuati dalle potenze imperialiste occidentali a partire dal XIX secolo. La vicenda la conosciamo tutti, purtroppo: quella della tragica morte dell’ambasciatore italiano, Luca Attanasio e del carabiniere, Vittorio Iacovacci in seguito a un agguato su una strada sterrata nella regione più orientale e travagliata della Repubblica democratica del Congo.
Un’imboscata che ha messo la parola fine alla vita di persone che in Africa, oltreché rappresentare l’Italia, ogni giorno facevano del bene. Era la mattina del 22 febbraio e da tre giorni, con un convoglio del ‘World Food Programme’, il diplomatico italiano e la sua scorta stavano visitando ufficialmente la regione del Kivu del Nord, per incontrare i pochi italiani residenti in quelle lontane province e seguire alcuni programmi di aiuti alla popolazione locale. Sei uomini armati sono usciti dalla boscaglia e hanno iniziato a sparare contro le due auto, che avevano sulle fiancate i simboli delle Nazioni Unite. L’autista, Mustapha Milambo, è morto sul colpo, mentre i nostri connazionali sono stati feriti gravemente. Iacovacci è morto poco dopo, nel tentativo di proteggere l’ambasciatore, mentre Luca Attanasio è spirato nel drammatico viaggio verso l’ospedale di Goma. Un fatto gravissimo, soprattutto perché quella strada non era considerata così pericolosa da richiedere una scorta armata, secondo uno degli ultimi report delle Nazioni Unite. Un grave errore di valutazione, che è costato troppo caro e che ha messo sotto gli occhi
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